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Italia a Tavola Gennaio 2020

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FIORE DI NAPOLI<br />

PER UNA PIZZA A REGOLA D’ARTE<br />

Eduardo<br />

Ore<br />

Afine ‘800 la farina veniva<br />

prodotta in molini a pietra e<br />

successivamente abburattata<br />

dai Maestri pizzaioli con il setaccio<br />

per eliminarne le impurità derivanti<br />

dall’antica macinazione. In questo<br />

modo si otteneva il fiore della farina<br />

che veniva utilizzato nelle pizze dell’epoca.<br />

Ispirandosi a quest’idea nasce<br />

“Fiore di Napoli”, la farina dedicata<br />

alla pizza napoletana ideata dal Maestro<br />

pizzaiuolo Eduardo Ore, ambasciatore<br />

dell’alta qualità e della pizza<br />

napoletana nel mondo. Fiore di Napoli<br />

vuole essere un omaggio ai Maestri<br />

pizzaiuoli del tempo, un’eccellenza<br />

italiana dal cuore partenopeo.<br />

Fiore di Napoli è una farina tipo<br />

“00” nata per soddisfare le esigenze<br />

specifiche nella realizzazione della<br />

pizza napoletana al forno e fritta.<br />

Il primo passo è stato un’attenta<br />

selezione dei migliori grani dall’altissimo<br />

valore tecnologico, studiati e<br />

bilanciati dal Maestro Eduardo Ore<br />

che, avvalendosi di un diagramma a<br />

24 passaggi unico ed esclusivo come<br />

quello di Molino Colombo garantisce,<br />

con la sua macinazione dolce e lenta,<br />

la massima valorizzazione delle caratteristiche<br />

reologiche del grano. Il<br />

risultato è una farina duttile che dona<br />

agli impasti una straordinaria lavorabilità<br />

e tenuta, con un profumo inconfondibile.<br />

Fiore di Napoli è la farina della pizza<br />

napoletana per eccellenza, in grado<br />

di esaltare al massimo l’impasto,<br />

sia per la metodica di impastamento<br />

dell’antica scuola napoletana indicata<br />

nel disciplinare Stg Reg. 97/2010,<br />

sia per le metodiche moderne che<br />

richiedono farina ad alta propensione<br />

per l’assorbimento, con elevata qualità<br />

proteica. La maglia glutinica dell’impasto<br />

risulta setosa con un corretto<br />

rapporto tra tenacità ed estendibilità,<br />

nel valorizzare al massimo la tenuta<br />

dell’impasto e nell’esaltare la tipica<br />

stesura napoletana a schiaffo.<br />

La specifica e calibrata qualità enzimatica<br />

nei processi di maturazione,<br />

sia durante la lievitazione che nella<br />

complessa fase di cottura a 480°C,<br />

portano all’ottenimento di una pizza<br />

napoletana dorata, soffice, aromatica,<br />

masticabile ed altamente digeribile.<br />

Una farina dal cuore partenopeo che<br />

vuole celebrare l’Arte dei pizzaiuoli<br />

napoletani, divenuta recentemente<br />

patrimonio Unesco.

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