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TESTIMONIANZA<br />
Grandi donatori<br />
Una speranza<br />
concreta<br />
per il futuro<br />
Vally Seberich<br />
ha trasformato il dolore<br />
per la perdita del nipote<br />
in un gesto di grande fiducia<br />
nell’avvenire, finanziando<br />
una borsa di studio a favore<br />
dei giovani ricercatori<br />
a cura di LAURA DE CARLO<br />
“<br />
Sarebbe bello debellare questa<br />
malattia.” Con un sorriso<br />
gentile Vally Seberich formula<br />
un obiettivo ambizioso<br />
e molto preciso. Il dolore<br />
per la perdita di un nipote a causa di un<br />
cancro è stato enorme (“Non ero preparata<br />
a questo: mio nipote era tanto più<br />
giovane di me, e il cancro lo ha portato<br />
via”) e l’ha spinta a finanziare una borsa<br />
di studio AIRC intitolata all’amatissimo<br />
marito, Giuseppe Schiavelli.<br />
Il primo incontro tra Vally e Orso<br />
Maria Romano, il fisico 31enne che<br />
Se desideri legare il tuo nome, o il<br />
nome di una persona cara, alla lotta<br />
in prima linea contro il cancro, puoi<br />
scegliere anche tu, come Vally, di<br />
istituire una borsa di studio biennale o<br />
triennale intitolata. Con una donazione<br />
straordinaria di 25.000 euro annui,<br />
contribuirai concretamente al sostegno<br />
della ricerca oncologica tramite<br />
20 | FONDAMENTALE | GENNAIO <strong>2020</strong><br />
proprio grazie a questa borsa di studio<br />
potrà portare avanti un importante lavoro<br />
di ricerca oncologica, è l’occasione<br />
giusta perché lei, superando l’emozione,<br />
si racconti: la sua passione per<br />
lo sport; le difficoltà affrontate nel dopoguerra,<br />
quando con il marito è stata<br />
costretta ad abbandonare Fiume, la sua<br />
città natale; e la nuova vita a Roma, che<br />
li vede entrambi impegnati per la comunità<br />
fiumana della capitale. Giuseppe<br />
Schiavelli, giornalista e scrittore, diventa<br />
una delle voci di spicco nel narrare<br />
le storie dei<br />
profughi e dei<br />
caduti fiumani.<br />
Un legame con<br />
la loro cultura di<br />
origine che Vally<br />
tiene vivo anche<br />
quando, nel<br />
2004, Giuseppe<br />
viene a mancare.<br />
Con il passare<br />
del tempo, Vally<br />
sente però il<br />
desiderio di impegnarsi<br />
su altri<br />
fronti, con donazioni<br />
importanti<br />
a diverse organizzazioni. Nascono così<br />
una scuola e un ospedale in Tunisia, ma<br />
anche tanto altro: “Non ho voluto aspettare<br />
di morire; facendolo in vita almeno<br />
ti possono dire grazie”. E oggi Vally ha<br />
l’opportunità di conoscere Orso, di sapere<br />
qualcosa su di lui e sul suo lavoro.<br />
Dopo 5 anni e un dottorato a Parigi,<br />
Orso è tornato a lavorare in Italia:<br />
“<br />
VUOI FARE UNA GRANDE<br />
DONAZIONE? CONTATTACI!<br />
”<br />
la formazione di un giovane e brillante<br />
ricercatore. Per ogni domanda specifica<br />
e per individuare la formula di<br />
donazione più giusta per te è a disposizione<br />
il personale dell’ufficio Grandi<br />
donatori, diretto da Chiara Blasi.<br />
tel. 02 779 72 87<br />
chiara.blasi@airc.it<br />
“Nella squadra dei ricercatori dell’IFOM<br />
ho trovato qualcosa di speciale”. Un’equipe<br />
multidisciplinare che si rivolge<br />
alla ricerca sul cancro con uno sguardo<br />
molto ampio. Orso divide le sue giornate<br />
tra ricerca individuale e il lavoro in<br />
gruppo: “Ognuno porta qualcosa, e tutti<br />
fruiscono dei risultati. In questo modo<br />
la ricerca corre, molto più di prima”.<br />
Anche per il giovane scienziato<br />
questo è un momento ricco di significato:<br />
“Sicuramente incontrare la signora<br />
Vally e il suo sguardo giovane,<br />
Vally Seberich<br />
e Orso Maria Romano<br />
pieno di umanità, avrà un forte impatto<br />
su come vivo la mia quotidianità<br />
all’IFOM. Incontri così riempiono<br />
il cuore e ci ricordano quanto importanti<br />
siano le aspettative che le persone<br />
ripongono nel nostro lavoro. Rappresentiamo<br />
un motivo di speranza<br />
per i famigliari di persone che stanno<br />
combattendo la malattia, nonché di fiducia<br />
nel futuro, nonostante il dolore,<br />
per quanti hanno perso qualcuno di<br />
caro: ogni ricercatore che lavora sulla<br />
biologia del cancro dovrebbe avere opportunità<br />
come queste”.<br />
Essere accolto da Vally nella sua casa,<br />
e avere la sua affettuosa attenzione,<br />
è per Orso “un gesto che testimonia una<br />
grande fiducia nei confronti di AIRC e<br />
dei giovani ricercatori ai quali ha deciso<br />
di dare il suo aiuto”.<br />
Per Vally, Orso rappresenta “una speranza<br />
concreta per il futuro”: il giorno in<br />
cui dal cancro si potrà guarire.