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Fondamentale Gennaio 2020

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TESTIMONIANZA<br />

Grandi donatori<br />

Una speranza<br />

concreta<br />

per il futuro<br />

Vally Seberich<br />

ha trasformato il dolore<br />

per la perdita del nipote<br />

in un gesto di grande fiducia<br />

nell’avvenire, finanziando<br />

una borsa di studio a favore<br />

dei giovani ricercatori<br />

a cura di LAURA DE CARLO<br />

“<br />

Sarebbe bello debellare questa<br />

malattia.” Con un sorriso<br />

gentile Vally Seberich formula<br />

un obiettivo ambizioso<br />

e molto preciso. Il dolore<br />

per la perdita di un nipote a causa di un<br />

cancro è stato enorme (“Non ero preparata<br />

a questo: mio nipote era tanto più<br />

giovane di me, e il cancro lo ha portato<br />

via”) e l’ha spinta a finanziare una borsa<br />

di studio AIRC intitolata all’amatissimo<br />

marito, Giuseppe Schiavelli.<br />

Il primo incontro tra Vally e Orso<br />

Maria Romano, il fisico 31enne che<br />

Se desideri legare il tuo nome, o il<br />

nome di una persona cara, alla lotta<br />

in prima linea contro il cancro, puoi<br />

scegliere anche tu, come Vally, di<br />

istituire una borsa di studio biennale o<br />

triennale intitolata. Con una donazione<br />

straordinaria di 25.000 euro annui,<br />

contribuirai concretamente al sostegno<br />

della ricerca oncologica tramite<br />

20 | FONDAMENTALE | GENNAIO <strong>2020</strong><br />

proprio grazie a questa borsa di studio<br />

potrà portare avanti un importante lavoro<br />

di ricerca oncologica, è l’occasione<br />

giusta perché lei, superando l’emozione,<br />

si racconti: la sua passione per<br />

lo sport; le difficoltà affrontate nel dopoguerra,<br />

quando con il marito è stata<br />

costretta ad abbandonare Fiume, la sua<br />

città natale; e la nuova vita a Roma, che<br />

li vede entrambi impegnati per la comunità<br />

fiumana della capitale. Giuseppe<br />

Schiavelli, giornalista e scrittore, diventa<br />

una delle voci di spicco nel narrare<br />

le storie dei<br />

profughi e dei<br />

caduti fiumani.<br />

Un legame con<br />

la loro cultura di<br />

origine che Vally<br />

tiene vivo anche<br />

quando, nel<br />

2004, Giuseppe<br />

viene a mancare.<br />

Con il passare<br />

del tempo, Vally<br />

sente però il<br />

desiderio di impegnarsi<br />

su altri<br />

fronti, con donazioni<br />

importanti<br />

a diverse organizzazioni. Nascono così<br />

una scuola e un ospedale in Tunisia, ma<br />

anche tanto altro: “Non ho voluto aspettare<br />

di morire; facendolo in vita almeno<br />

ti possono dire grazie”. E oggi Vally ha<br />

l’opportunità di conoscere Orso, di sapere<br />

qualcosa su di lui e sul suo lavoro.<br />

Dopo 5 anni e un dottorato a Parigi,<br />

Orso è tornato a lavorare in Italia:<br />

“<br />

VUOI FARE UNA GRANDE<br />

DONAZIONE? CONTATTACI!<br />

”<br />

la formazione di un giovane e brillante<br />

ricercatore. Per ogni domanda specifica<br />

e per individuare la formula di<br />

donazione più giusta per te è a disposizione<br />

il personale dell’ufficio Grandi<br />

donatori, diretto da Chiara Blasi.<br />

tel. 02 779 72 87<br />

chiara.blasi@airc.it<br />

“Nella squadra dei ricercatori dell’IFOM<br />

ho trovato qualcosa di speciale”. Un’equipe<br />

multidisciplinare che si rivolge<br />

alla ricerca sul cancro con uno sguardo<br />

molto ampio. Orso divide le sue giornate<br />

tra ricerca individuale e il lavoro in<br />

gruppo: “Ognuno porta qualcosa, e tutti<br />

fruiscono dei risultati. In questo modo<br />

la ricerca corre, molto più di prima”.<br />

Anche per il giovane scienziato<br />

questo è un momento ricco di significato:<br />

“Sicuramente incontrare la signora<br />

Vally e il suo sguardo giovane,<br />

Vally Seberich<br />

e Orso Maria Romano<br />

pieno di umanità, avrà un forte impatto<br />

su come vivo la mia quotidianità<br />

all’IFOM. Incontri così riempiono<br />

il cuore e ci ricordano quanto importanti<br />

siano le aspettative che le persone<br />

ripongono nel nostro lavoro. Rappresentiamo<br />

un motivo di speranza<br />

per i famigliari di persone che stanno<br />

combattendo la malattia, nonché di fiducia<br />

nel futuro, nonostante il dolore,<br />

per quanti hanno perso qualcuno di<br />

caro: ogni ricercatore che lavora sulla<br />

biologia del cancro dovrebbe avere opportunità<br />

come queste”.<br />

Essere accolto da Vally nella sua casa,<br />

e avere la sua affettuosa attenzione,<br />

è per Orso “un gesto che testimonia una<br />

grande fiducia nei confronti di AIRC e<br />

dei giovani ricercatori ai quali ha deciso<br />

di dare il suo aiuto”.<br />

Per Vally, Orso rappresenta “una speranza<br />

concreta per il futuro”: il giorno in<br />

cui dal cancro si potrà guarire.

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