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Rivista Gennaio

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A cura di

Doretta Boretti

Dal teatro al

sipario

La crisi dei teatri italiani e la

situazione di quelli fiorentini

Ne parliamo con Maria Federica Giuliani, vicepresidente

del Consiglio comunale di Firenze

di Doretta Boretti

In un periodo di difficile soluzione

della crisi economica nazionale, e

nello specifico di quella dei teatri

italiani, La Toscana nuova dedica spazio

a questo argomento introducendo

la rubrica Dal teatro al sipario. Già dal

titolo s’intuisce il percorso di questo

appuntamento mensile, il cui obiettivo

è avviare un confronto tra le dinamiche

politiche, la corretta gestione delle

risorse pubbliche e l’offerta socio-culturale

delle amministrazioni cittadine.

A questo si aggiunge l’importanza della

“fabbrica teatro” come fonte di lavoro

per diverse figure professionali,

al di qua e al di là del sipario. In questo

primo numero intervistiamo Maria

Federica Giuliani, vicepresidente del

Consiglio comunale di Firenze, durante

un incontro alla Loggia del Piazzale

Michelangelo.

E’ una frequentatrice dei teatri?

Sì, certo, anche se compatibilmente

con gli impegni familiari e istituzionali.

Il precedente mandato l’ha vista impegnata

nel ruolo di presidente della

Commissione Cultura del Comune

di Firenze. In base alla sua esperienza,

cosa ne pensa della situazione

La vicepresidente del Consiglio comunale di Firenze

Maria Federica Giuliani

Il Teatro della Pergola a Firenze

dei teatri italiani e in particolare di

quelli fiorentini?

Comincio col dire che è un grande

onore per me ricoprire un ruolo politico

a Firenze, città amata nel mondo

per il suo straordinario patrimonio

artistico e culturale. Nei cinque anni

trascorsi alla Commissione Cultura

è stato fatto molto per i teatri cittadini:

la Pergola è diventata teatro nazionale,

il Maggio è stato recuperato da

una situazione economica molto difficile

arrivando al pareggio di bilancio;

abbiamo aperto i teatri ai giovani e alle

scolaresche e abbiamo creato una

compagnia di giovani della Pergola

e del Teatro Niccolini. Va pur detto

che, al di là della situazione economica

italiana non particolarmente felice,

la gestione dei teatri presenta notevoli

difficoltà dovute agli alti costi di gestione.

In questi anni i governi hanno imposto

numerosi tagli alla cultura: ne

avete risentito come amministrazione

e come siete riusciti a trovare le

risorse?

Anziché di tagli è più corretto parlare

di una razionalizzazione delle risorse

in base all’impegno locale, all’apertura

dei teatri, agli spettacoli e alla fruizione

dell’utenza; questi sono stati i criteri

fondamentali per Firenze. Il nostro

scopo è avvicinare i ragazzi al teatro e

rendere la cultura accessibile a tutti.

Potremmo dire, quindi, che alla capacità

dei comuni di offrire un’adeguata

proposta culturale deve

corrispondere la risposta del pubblico

a questa offerta.

E’ proprio così. Il grande Paolo Grassi

affermava che il teatro è un diritto e

un dovere per tutti. La città ha bisogno

del teatro e il teatro ha bisogno dei cittadini.

Niente di più vero.

elischia@inwind.it

LA CRISI DEI TEATRI

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