ICF N° 5 Novembre/Dicembre 2019
ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.
ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.
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ANNOX NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE<strong>2019</strong><br />
INDUSTRIA CHIMICA<br />
Responsible Care: 25 anni<br />
a favore della sostenibilità<br />
APPUNTAMENTI<br />
Analytica 2020: la via verso<br />
il laboratorio intelligente<br />
AUTOMAZIONE<br />
A Milano l’Emerson<br />
Users Exchange<br />
RIVISTA<br />
DELL’<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE<br />
70% - LO/MI - COSTO COPIA €10,00<br />
www.interprogettied.com<br />
icf<br />
GRS GMI Radial Seals
“TAKE NO RISK”<br />
PVS srl<br />
Process Validation Service
INDUSTRIA CHIMICA<br />
Responsible Care: 25 anni<br />
a favore della sostenibilità<br />
RIVISTA<br />
DELL’<br />
APPUNTAMENTI<br />
Analytica 2020: la via verso<br />
il laboratorio intelligente<br />
AUTOMAZIONE<br />
A Milano l’Emerson<br />
Users Exchange<br />
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE<br />
70% - LO/MI - COSTO COPIA €10,00<br />
Sommario<br />
RIVISTA<br />
DELL’ INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
icf<br />
ANNOX NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE<strong>2019</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
icf<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
GRS GMI Radial Seals<br />
4Editoriale<br />
Un approccio scientifico<br />
alla sfida ambientale<br />
6Storia di copertina<br />
Guarnizioni a tenuta<br />
radiale GRS<br />
10<br />
Attualità<br />
“Per la sostenibilità<br />
serve visione industriale”<br />
26<br />
Appuntamenti<br />
28<br />
Materie prime e ingredienti<br />
Il migliore ingrediente<br />
16<br />
Attualità<br />
“Il Green Deal, di cui<br />
oggi tutti parlano,<br />
per l’industria chimica<br />
è cominciato molti<br />
anni fa”.<br />
Paolo Lamberti,<br />
presidente di<br />
Federchimica, pagina 10.<br />
24<br />
Appuntamenti<br />
La via verso il laboratorio<br />
intelligente<br />
30<br />
Life science<br />
Salute: un campus<br />
per imprese globali<br />
Sommario<br />
2 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sommario<br />
NOV/DIC <strong>2019</strong> NUMERO 5<br />
32<br />
Ricerca<br />
34<br />
Ricerca<br />
Ricerca clinica in affanno:<br />
l’allarme degli esperti<br />
38<br />
Energia<br />
Energia autoprodotta<br />
e intelligente: Albasolar<br />
vince il “Chiave a Stella”<br />
40<br />
Energia<br />
44<br />
Macchine<br />
Incartonamento<br />
e pallettizzazione integrati<br />
in una macchina modulare<br />
48<br />
Sicurezza<br />
Trasporto di sostanze<br />
pericolose in tutta sicurezza<br />
50<br />
Sicurezza<br />
52<br />
Componenti<br />
54<br />
Automazione<br />
Quando lo scambio<br />
è fonte di ispirazione<br />
58<br />
Automazione<br />
Robot, macchine, uomo:<br />
verso un’automazione<br />
sempre più spinta<br />
62<br />
Packaging<br />
63<br />
Trasporto e logistica<br />
64<br />
Elenco inserzionisti<br />
Colophon<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 3
Editoriale<br />
Un approccio scientifico<br />
alla sfida ambientale<br />
Certamente non da oggi – al di là dell’attuale<br />
clamore mediatico – la sostenibilità<br />
ambientale è un tema chiave per<br />
l’industria. In particolare per il settore<br />
chimico, che dopo le vicissitudini del<br />
passato, dagli anni Novanta del secolo<br />
scorso ha intrapreso un percorso verso<br />
l’abbassamento del proprio impatto sull’ambiente e<br />
verso la sicurezza. Lo testimonia il programma di<br />
impegno volontario Responsible Care, nato in Canada<br />
negli anni ’80, e poi attecchito e cresciuto con<br />
successo nel vecchio continente, attraverso il Cefic.<br />
L’obiettivo è la promozione dello sviluppo sostenibile<br />
dell’industria chimica mondiale, nel segno dei<br />
valori della salute, della sicurezza e dell’ambiente,<br />
oltre che della responsabilità sociale delle aziende.<br />
Oggi vi aderiscono oltre diecimila imprese chimiche,<br />
in più di 60 paesi. I risultati raggiunti non sono da<br />
poco, anche in Italia, dove 164 aziende del settore<br />
(per 452 sedi produttive o logistiche e 42 mila dipendenti)<br />
hanno adottato il programma. Rispetto a<br />
30 anni fa l’industria chimica del nostro paese ha<br />
ridotto i gas serra del 59% e migliorato l’efficienza<br />
energetica di oltre il 55%; inoltre le emissioni in<br />
atmosfera ed effluenti negli scarichi idrici si sono<br />
ridotti del 95% e del 77%. Il settore punta inoltre al<br />
modello dell’economia circolare e a favorire il riciclo<br />
dei rifiuti, che oggi è la prima modalità di smaltimento<br />
(24%). L’industria chimica, che<br />
comprende i produttori di materie plastiche,<br />
oggi al centro del dibattito pubblico,<br />
da tempo si sta muovendo nella direzione<br />
della sostenibilità, e non con operazioni di<br />
facciata, bensì fornendo dati oggettivi e<br />
certificati. La sostenibilità, per essere<br />
credibile, deve essere misurabile.<br />
Questo è il concetto che l’industria<br />
chimica, abituata all’approccio<br />
della scienza di cui condivide il<br />
nome, sta portando avanti, nella<br />
speranza che il confronto politico<br />
e l’azione di governo si facciano più seri e responsabili.<br />
La plastic tax nella manovra <strong>2019</strong>, che mentre<br />
scriviamo è ancora appesa ai rapporti di forza dentro<br />
la maggioranza, secondo pressoché tutti gli operatori<br />
e le associazioni di settore rischia di essere un<br />
esempio di intervento determinato più dall’onda<br />
mediatica che da una visione industriale. È doveroso<br />
favorire materiali riciclabili e meno dannosi per<br />
l’ambiente, ma bisogna tenere conto anche della<br />
complessità della transizione ecologica, che richiede<br />
tempo, investimenti e una politica industriale<br />
di ampio respiro, non influenzata da pregiudizi e<br />
scelte che potrebbero penalizzare intere filiere. <br />
di Alessandro Bignami<br />
4 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Storia di copertina<br />
Guarnizioni a tenuta radiale GRS<br />
Le guarnizioni GRS<br />
di Fluortecno,<br />
che si distinguono per<br />
la realizzazione del labbro<br />
in PTFE modificato,<br />
sono ideali per le applicazioni<br />
a condizioni estreme<br />
e sono disponibili nelle diverse<br />
versioni tailor made in funzione<br />
delle differenti esigenze<br />
applicative.<br />
Le guarnizioni a tenuta radiale<br />
GRS (Gmi Radial Seal) sono<br />
costituite da una gabbia metallica<br />
esterna (realizzata in<br />
acciaio al carbonio o nelle diverse<br />
tipologie di acciaio inossidabile),<br />
che racchiude un labbro in PTFE<br />
modificato (GUAFLON) e sono raccomandate<br />
per applicazioni che oltrepassano<br />
i limiti delle guarnizioni<br />
a labbro in elastomero (NBR, FPM)<br />
quali alta temperatura, alta pressione,<br />
attacco chimico o alte velocità<br />
periferiche.<br />
I labbri (LIP) sono realizzati in diversi<br />
compound di PTFE caricato quali:<br />
Guaflon bianco FDA, Guaflon ExD<br />
nero, Guaflon V3X nero, Guaflon VX<br />
blu e altri PTFE che garantiscono, a<br />
seconda delle tipologie, una efficace<br />
tenuta con basso attrito e una lunga<br />
durata.<br />
Il Guaflon, chimicamente inerte, può<br />
lavorare praticamente con tutti i fluidi<br />
ed è omologato FDA (versione base<br />
e ExD), è elastico, resistente all’usura<br />
e a liquidi contenenti slurry o<br />
abrasivi.<br />
Grazie alle speciali formulazioni la<br />
GRS non provoca eccessivo aumento<br />
di calore e non necessita di raffreddamento<br />
in quanto la versione<br />
Guaflon V3X è conduttore di calore<br />
fino a 25 m/sec.<br />
Le GRS garantiscono una totale intercambiabilità<br />
con le guarnizioni a<br />
labbro standard ottimizzando la gestione<br />
a magazzino dei ricambi.<br />
6 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Storia di copertina<br />
Ogni GRS è progettata specificatamente<br />
per soddisfare i differenti requisiti<br />
di installazione; il servizio<br />
tecnico di GMI Fluortecno è disponibile<br />
per selezionare correttamente<br />
il tipo di tenuta.<br />
Campo operativo:<br />
temperatura: -200/+230°C<br />
pressione: fino a 10 bar<br />
vuoto: 0.1 mm Hg<br />
velocità periferica: 25 m/sec<br />
eccentricità: 0,1 mm<br />
Per applicazioni non gravose vengono<br />
proposte tenute a LIP integrale<br />
LS costituite da un corpo in Guaflon<br />
con labbro interno e tenuta esterna<br />
con o-ring: tale soluzione rappresenta<br />
una valida e versatile alternativa<br />
economica per il montaggio su agitatori<br />
e mescolatori anche con alte<br />
velocità di rotazione.<br />
Per poter rispondere alle esigenze di<br />
processi vuoto/pressione le GRS vengono<br />
realizzate anche in esecuzione<br />
MULTILIP con più labbri diversamente<br />
orientati e con la possibilità<br />
di creare fori di flussaggio esterni per<br />
lubrificare o raffreddare il menisco di<br />
strisciamento tra il labbro in Guaflon<br />
e l’albero in rotazione con azoto, aria<br />
o liquidi compatibili.<br />
GRS MULTILIP LS<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 7
Storia di copertina<br />
Altre applicazioni<br />
per il Kaflon<br />
Il Kaflon 790P di GMI è stato testato<br />
per l’impiego come tenuta<br />
negli strumenti di misura: le<br />
prove, eseguite alla temperatura<br />
di 255°C per 69 ore in continuo,<br />
hanno prodotto un esito<br />
favorevole e la deformazione<br />
non ha superato gli 0,4 mm e-<br />
quivalenti con un compression<br />
set del 73%.<br />
Altre prove, anch’esse con esito<br />
favorevole, sono state eseguite<br />
a bassissime temperature.<br />
Valvola OF4SC<br />
Tale soluzione può essere utilizzata<br />
anche nel caso di impieghi con solidi<br />
in sospensione e abrasivi dotando<br />
la tenuta di un raschiatore in PTFE<br />
caricato, POM o PEEK per creare una<br />
efficace barriera intermedia.<br />
Nell’industria chimico-farmaceutica<br />
viene utilizzato per la costruzione<br />
dei LIP preferibilmente il<br />
Guaflon ExD: trattasi di un PTFE<br />
antistatico conduttivo utilizzabile<br />
anche in condizioni pericolose:<br />
ad esempio, in presenza di solventi<br />
che limitano l’uso del PTFE vergine<br />
in quanto, come è noto, il PTFE è<br />
un materiale plastico dalle elevate<br />
proprietà chimiche e meccaniche,<br />
ma perfettamente isolante dal punto<br />
di vista elettrico e che accumula<br />
cariche elettrostatiche.<br />
Il gruppo Fluortecno ha<br />
messo a punto il Guaflon<br />
ExD in collaborazione con<br />
primari produttori di polimero<br />
base omologando<br />
sia il processo di produzione<br />
che il prodotto finito;<br />
infatti non è sufficiente disporre<br />
dell’omologazione FDA del prodotto<br />
basandosi sull’omologazione del mix<br />
PTFE puro e additivo (carbone), perché<br />
tali valori possono essere alterati<br />
in maniera significativa da difformità<br />
di granulometria, omogeneità<br />
della carica e ciclo di lavorazione<br />
non controllato.<br />
Il Guaflon ExD è utilizzato dal Gruppo<br />
Fluortecno anche per la costruzione<br />
di boccole di strisciamento,<br />
compensatori di dilatazione, guarnizioni<br />
piane per flange e rivestimenti<br />
per tubi e raccordi flangiati<br />
per il trasporto di prodotti corrosivi<br />
allo scopo di limitare l’accumulo di<br />
cariche elettrostatiche e di evitare<br />
la diffusione di prodotti permeanti<br />
quali: cloro, HF, bromo, ecc. <br />
8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Attualità<br />
“Per la sostenibilità<br />
serve visione industriale”<br />
I dati del 25esimo rapporto Responsible<br />
Care confermano i passi avanti<br />
dell’industria chimica in tutti gli<br />
indicatori della sostenibilità,<br />
a partire da salute, sicurezza<br />
e tutela ambientale. Il presidente<br />
di Federchimica Lamberti:<br />
“Risultati eccezionali, considerando<br />
le inefficienze e gli oneri<br />
del Sistema Paese che pesano sulle<br />
imprese chimiche”.<br />
Paolo Lamberti,<br />
presidente<br />
di Federchimica<br />
Nozze d’argento tra industria<br />
chimica in Italia e sostenibilità:<br />
sono stati presentati<br />
lo scorso novembre,<br />
a margine della fiera Ecomondo<br />
di Rimini, i dati del 25esimo<br />
Rapporto annuale Responsible Care,<br />
il programma volontario che l’industria<br />
chimica sottoscrive a livello<br />
mondiale per migliorare le proprie<br />
performance in ottica di sostenibilità<br />
ambientale, sociale, economica.<br />
“La sostenibilità è un valore che si<br />
costruisce nel tempo”, ha commentato<br />
Paolo Lamberti, presidente di<br />
Federchimica, che in Italia promuove<br />
Responsible Care. “Il Green Deal,<br />
di cui oggi tutti parlano, per noi è<br />
cominciato molti anni fa: lo abbiamo<br />
perseguito con sensibilità alle tematiche<br />
ambientali ma compatibilmente<br />
con un percorso di sviluppo, vitale<br />
per le imprese. Il Rapporto dimostra<br />
che il nostro cammino prosegue,<br />
dopo 25 anni, con il miglioramento<br />
continuo di tutti gli indicatori. I valori<br />
percentuali presentati incidono<br />
su risultati già eccellenti nella tutela<br />
di salute, sicurezza e ambiente,<br />
che ci posizionano ai più alti livelli<br />
rispetto alla media manifatturiera”.<br />
L’industria chimica si conferma infatti<br />
comparto virtuoso nella sicurezza<br />
e nella salute dei dipendenti, con un<br />
bassissimo numero di infortuni e malattie<br />
professionali rispetto alle ore<br />
lavorate; è già in linea con gli obiettivi<br />
dell’Unione europea sui cambiamenti<br />
climatici al 2020 e al 2030. Rispetto<br />
a 30 anni fa ha ridotto i gas<br />
serra del 59% e migliorato l’efficienza<br />
energetica di oltre il 55%; inoltre<br />
le emissioni in atmosfera ed effluenti<br />
negli scarichi idrici si sono drasticamente<br />
ridotti del 95% e del 77%.<br />
Il settore è impegnato con determinazione<br />
a perseguire il modello<br />
dell’economia circolare, prevenendo<br />
per quanto possibile la produzione di<br />
rifiuti, di cui il riciclo è la prima modalità<br />
di smaltimento (24%), mentre<br />
alla discarica si ricorre solo nel<br />
4,5% dei casi.<br />
“Sono risultati eccezionali, ancor più<br />
significativi considerato che sono<br />
stati raggiunti in un contesto istituzionale<br />
molto difficile. Le inefficien-<br />
10 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
ze e gli oneri del Sistema Paese pesano<br />
su tutte le imprese, ma sono un<br />
fardello particolarmente gravoso per<br />
le imprese chimiche. Il nostro settore<br />
– ha proseguito Lamberti – è un<br />
modello di riferimento non solo per<br />
i risultati ottenuti, ma anche perché<br />
la chimica, come bene principalmente<br />
intermedio, trasferisce un’impronta<br />
sostenibile e tecnologica a tutti i<br />
settori industriali. Grazie ai prodotti<br />
chimici, solo per fare un esempio,<br />
è possibile evitare emissioni di gas<br />
serra per una quantità pari a tre volte<br />
quelle generate per la loro produzione.<br />
In concreto, in Italia, grazie<br />
ai prodotti chimici si possono evitare<br />
emissioni pari a quelle di circa 20<br />
milioni di auto”.<br />
“In questi giorni – ha concluso il presidente<br />
– si discutono le proposte<br />
contenute nel DEF, che sono all’esame<br />
del Parlamento. Nelle intenzioni,<br />
la Manovra vuole essere improntata<br />
anche alla tutela ambientale,<br />
con alcuni provvedimenti considerati<br />
sostenibili; ma la sostenibilità<br />
non si può improvvisare e non si persegue<br />
attraverso tasse inique e inefficaci,<br />
che finiranno solamente per regalare<br />
il mercato ai concorrenti europei<br />
ed extra-europei. Serve una politica<br />
industriale di visione, strutturata<br />
sul medio periodo, basata sulla ricerca,<br />
sullo sviluppo e sull’innovazione,<br />
che tuteli la competitività delle imprese,<br />
che è poi quella di tutto il nostro<br />
Paese”.<br />
Sono intervenuti: Diana Bracco, presidente<br />
e amministratore delegato<br />
Gruppo Bracco, Raffaele Cattaneo,<br />
assessore all’Ambiente e Clima Regione<br />
Lombardia, Nora Garofalo, segretaria<br />
generale Femca-Cisl, Gerardo<br />
Stillo, presidente programma Responsible<br />
Care Federchimica.<br />
Il Programma è attualmente adottato<br />
in Italia da 164 imprese associate<br />
a Federchimica, che con 30,2 miliardi<br />
di euro rappresentano il 54%<br />
del fatturato aggregato dell’industria<br />
chimica in Italia.<br />
Per sicurezza, salute e ambiente le<br />
imprese aderenti a Responsible Care<br />
spendono ogni anno il 2,5% del<br />
proprio fatturato e realizzano investimenti<br />
pari al 23% del totale investito.<br />
Vediamo più nel dettaglio i risultati<br />
ottenuti nei diversi indicatori<br />
della sostenibilità.<br />
Minor numero di infortuni<br />
per ore lavorate<br />
La chimica è uno dei settori manifatturieri<br />
con il minor numero di infortuni<br />
rapportato alle ore lavorate, migliore<br />
del 32,9% rispetto alla media manifatturiera<br />
nel 2018. Le imprese aderenti<br />
a Responsible Care rappresentano l’eccellenza<br />
del settore, con una performance<br />
migliore del 33% rispetto all’industria<br />
chimica nel suo complesso. Gli<br />
infortuni sul lavoro sia delle imprese<br />
chimiche sia di quelle aderenti a Responsible<br />
Care si sono ridotti in maniera<br />
significativa e costante negli anni.<br />
Bassa incidenza<br />
di malattie professionali<br />
L’industria chimica è tra i settori manifatturieri<br />
con le migliori prestazioni<br />
in termini di incidenza di patologie<br />
connesse allo svolgimento di mansioni<br />
professionali in proporzione all’attività<br />
lavorativa effettuata (mediamente<br />
inferiore di quasi il 50% rispetto alla<br />
industria manifatturiera).<br />
L’andamento dell’indice di frequenza<br />
delle malattie professionali dell’industria<br />
chimica – pur caratterizzato<br />
da una variabilità anche significativa<br />
ma legata alle caratteristiche specifiche<br />
del parametro – è in miglioramento<br />
strutturale (0,28 nel 2018 vs. 0,43<br />
nel 2010).<br />
Riduzione di consumi<br />
di materie prime fossili<br />
L’industria chimica ha costantemen-<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 11
Attualità<br />
te ridotto i consumi di materia prima<br />
di origine fossile nel corso degli anni,<br />
passando dagli 8,3 Mtep del 1990 ai<br />
5,7 Mtep del 2017.<br />
L’indice dei consumi specifici (calcolato<br />
a parità di produzione) si è ridotto<br />
del 26% nel periodo 1990-2017, a dimostrazione<br />
che l’efficienza nell’utilizzo<br />
delle risorse da parte dell’industria<br />
chimica è indipendente dalla congiuntura<br />
economica, in ripresa negli ultimi<br />
tre anni dopo il lungo periodo di crisi<br />
2008-2014.<br />
Migliorata l’efficienza energetica<br />
L’industria chimica ha ridotto i consumi<br />
energetici in valore assoluto del<br />
42,7% rispetto al 1990. La tendenza<br />
di miglioramento dell’industria chimica<br />
è indipendente dalla congiuntura<br />
economica, in ripresa negli ultimi<br />
tre anni dopo il lungo periodo di crisi<br />
2008-2014: questa affermazione è evidente<br />
osservando l’andamento dell’indice<br />
di efficienza energetica elaborato<br />
a parità di livelli produttivi che, rispetto<br />
al 1990, è migliorato del 55,4%. Di<br />
fatto l’industria chimica è già in linea<br />
con gli obiettivi UE che impongono un<br />
incremento dell’efficienza energetica a<br />
livello comunitario del 20% al 2020 e<br />
del 32,5% al 2030.<br />
Stabili i consumi di acqua<br />
L’industria chimica è fortemente impegnata<br />
nella gestione efficiente delle risorse<br />
idriche: i consumi di acqua delle<br />
imprese aderenti a Responsible Care<br />
nel 2018 sono stati pari a 1.396 milioni<br />
di m 3 , in linea con i dati dell’ultimo<br />
triennio. Rispetto al 2005, primo anno<br />
per il quale si ha un dato significativo<br />
e attendibile, la riduzione è stata<br />
di circa 740 milioni di m 3 . Le imprese<br />
chimiche utilizzano l’acqua principalmente<br />
per il raffreddamento degli impianti<br />
(93%) e per la parte rimanente<br />
per i processi produttivi, per i prodotti<br />
e per la pulizia dei siti (7%).<br />
Le fonti principali di approvvigionamento<br />
delle imprese aderenti a Responsible<br />
Care sono il mare (79,1%)<br />
e il fiume (9,9%), che vengono impiegate<br />
proprio per il raffreddamento<br />
degli impianti; il loro utilizzo<br />
comporta quindi un limitato impatto<br />
ambientale in quanto, la parte<br />
che non evapora durante il processo<br />
di raffreddamento o che non<br />
viene eventualmente rimessa in circolo<br />
negli impianti, viene restituita<br />
ai corpi idrici.<br />
Le fonti più scarse e pregiate ossia l’acquedotto<br />
e il pozzo rappresentano solo<br />
rispettivamente lo 0,8% e il 10,2%<br />
degli utilizzi delle imprese chimiche.<br />
Infine l’utilizzo di acqua potabile proveniente<br />
da acquedotto nel 2018 è stato<br />
di 13 Mm 3 valore considerevolmente<br />
inferiore rispetto al 2005 (-20 Mm 3 ).<br />
Emissioni di gas serra<br />
in linea con obiettivi Ue<br />
L’industria chimica ha ridotto le emissioni<br />
di gas serra del 59% rispetto al<br />
1990 e, anche in questo caso, è già in<br />
linea con gli obiettivi dell’Unione europea<br />
al 2020 (-20% a livello comunitario)<br />
e al 2030 (-40%).<br />
Le emissioni specifiche, ossia calcolate<br />
a parità di produzione, si sono ridotte<br />
del 55,5% rispetto al 1990, testimoniando,<br />
anche in questo caso, che l’impegno<br />
delle imprese chimiche nella riduzione<br />
del proprio impatto sui cambiamenti<br />
climatici non è correlata alla<br />
congiuntura economica.<br />
I miglioramenti ottenuti riguardano<br />
principalmente la CO 2<br />
e l’N 2<br />
O. L’anidride<br />
carbonica si è ridotta grazie all’in-<br />
12 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA<br />
<br />
Segue a pagina 14
Attualità<br />
<br />
Segue da pag 12<br />
cremento di efficienza dei processi di<br />
combustione e al miglioramento del<br />
mix dei combustibili negli usi energetici<br />
(sostituzione olio combustibile<br />
con gas naturale maggiormente<br />
eco-compatibile); il protossido di azoto<br />
è diminuito grazie all’adozione di<br />
miglioramenti tecnologici di processo.<br />
Le altre emissioni in atmosfera presentano<br />
una tendenza in miglioramento<br />
non solo nei valori assoluti, ma anche<br />
nell’indicatore delle emissioni specifiche,<br />
ossia calcolate a parità di produzione;<br />
segno quest’ultimo di un miglioramento<br />
effettivo dei processi produttivi<br />
e delle prestazioni ambientali<br />
delle imprese chimiche. Variazioni<br />
2018 su 1989: NOx -92%; SO 2<br />
-99%.<br />
Gli scarichi e la qualità<br />
dei corpi idrici<br />
Anche in questo caso le emissioni specifiche<br />
in acqua, calcolate cioè a parità<br />
di produzione, continuano a ridursi<br />
a dimostrazione di un miglioramento<br />
comunque effettivo delle prestazioni<br />
ambientali. L’attenzione alla riduzione<br />
dell’immissione di inquinanti nei corpi<br />
idrici contribuisce al miglioramento<br />
della biodiversità dei corsi d’acqua dolce<br />
e del mare. Variazioni 2018 su 1989:<br />
COD -75%; Azoto -70%.<br />
La gestione dei rifiuti<br />
Le imprese chimiche, quelle aderenti<br />
a Responsible Care in particolare,<br />
agiscono già secondo quanto previsto<br />
dal paradigma dell’economia circolare;<br />
prevengono per quanto possibile<br />
la produzione di rifiuti, destinano<br />
il 24% a riciclo e il 37,3% a ripristino<br />
ambientale, ricorrendo solo<br />
in minima parte allo smaltimento<br />
in discarica.<br />
La produzione di rifiuti totale delle<br />
imprese aderenti a Responsible Care<br />
è stata nel 2018 di 1,2 Mt. La percentuale<br />
di rifiuti pericolosi sul totale<br />
è pari al 33,7%.<br />
<br />
Premiati i migliori progetti sostenibili<br />
Nel corso della presentazione è stato conferito il Premio Responsible Care<br />
ai tre migliori progetti di sostenibilità.<br />
Anidride carbonica eco-friendly a Rosignano<br />
Anidride Carbonica Eco-Friendly è un progetto di Siad<br />
nato con l’obiettivo di catturare la CO 2<br />
che viene rilasciata<br />
durante i processi produttivi e riutilizzarla come<br />
materia prima, evitandone la dispersione in atmosfera.<br />
L’impianto, entrato in funzione nel 2018 a Rosignano<br />
Solvay, ha permesso di estrarre e liquefare l’anidride<br />
carbonica rilasciata dai processi produttivi del sito, attraverso<br />
l’impiego di speciali tecniche e fluidi, il tutto a<br />
chilometro zero. La novità è stata l’introduzione di una<br />
speciale soluzione assorbente in grado di estrarre in<br />
modo selettivo la CO 2<br />
. Grazie a questa iniziativa vengono<br />
recuperati fino a 5.000 chili l’ora di CO 2<br />
emessa,<br />
equivalente a oltre 40.000 tonnellate all’anno. Inoltre<br />
il riutilizzo in loco della materia prima consente di risparmiare<br />
in trasporto, pari a circa 1.400.000 chilometri<br />
all’anno (2.000 autocisterne e 2.000 viaggi), con u-<br />
na diminuzione di circa un milione di tonnellate di CO 2<br />
.<br />
L’utilizzo diretto sul sito della anidride carbonica in forma<br />
gassosa evita anche la liquefazione necessaria per<br />
il trasporto e la successiva evaporazione. Un risparmio<br />
energetico che si tramuta in una ulteriore riduzione di<br />
7.000 tonnellate all’anno di CO 2<br />
equivalente.<br />
Primo Bilancio di Sostenibilità certificato nel settore<br />
cosmetico<br />
Pink Frogs è la prima impresa cosmetica italiana ad a-<br />
ver pubblicato un Bilancio di Sostenibilità certificato,<br />
risultato ancora più significativo poiché ottenuto da u-<br />
na PMI. Pink Frogs ha pubblicato nel <strong>2019</strong> il Bilancio di<br />
Sostenibilità Aziendale certificato secondo i GRI Standards<br />
2016 della “Global Reporting Initiative”, il più accreditato<br />
standard internazionale di reporting su sostenibilità<br />
economica, ambientale e sociale. Il Report<br />
è stato sottoposto a verifica esterna da parte dell’ente<br />
di certificazione Certiquality. In base alla copertura degli<br />
standard disclosure e degli indicatori associati agli<br />
aspetti materiali, il livello di aderenza al GRI è “in accordance-Core”.<br />
“1,2,3 respira!”<br />
“1,2,3 RESPIRA!” è un progetto di formazione di Liquigas<br />
rivolto agli studenti delle classi terze delle<br />
scuole medie sul tema della qualità dell’aria. Lo scopo<br />
dell’iniziativa era approfondire con i ragazzi, gli insegnanti<br />
e le famiglie il rapporto tra la qualità dell’aria<br />
e le forme di energia attualmente disponibili, in<br />
un’ottica di sviluppo sostenibile. Sono stati coinvolti<br />
24.000 studenti e 455 scuole del nord Italia; tra questi,<br />
5 istituti sono stati premiati con una nuova dotazione<br />
tecnica. Il successo dell’iniziativa ha portato<br />
a pensare di estendere il progetto a tutta Italia,<br />
coinvolgendo altre 1.500 classi per l’anno scolastico<br />
<strong>2019</strong>-2020.<br />
14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Attualità<br />
Il premio Ernst & Young ad Antares Vision<br />
Importante riconoscimento per<br />
Emidio Zorzella e Massimo Bonardi.<br />
I due soci fondatori di Antares<br />
Vision, rispettivamente amministratore<br />
delegato e direttore generale<br />
della multinazionale italiana<br />
leader nei sistemi di ispezione<br />
e tracciatura di farmaci, sono stati<br />
da poco insigniti del celebre premio<br />
Ernst & Young “Imprenditore<br />
dell’anno” nella categoria “Innovation<br />
& Digital Transformation”<br />
con la seguente motivazione: “Per<br />
la passione, lo sviluppo tecnologico<br />
e la fiducia nelle persone che<br />
hanno consentito di trasformare<br />
in poco più di 10 anni un “laboratorio<br />
di idee” in un gruppo leader<br />
a livello internazionale nel proprio<br />
settore”.<br />
I fondatori di Antares Vision<br />
Massimo Bonardi (a sinistra)<br />
ed Emidio Zorzella<br />
Il Premio, che in questi anni si è<br />
esteso in 150 città e 65 Paesi, è riservato<br />
agli imprenditori che hanno<br />
contribuito in modo significativo<br />
alla crescita dell’economia<br />
italiana dimostrando intraprendenza,<br />
creatività e impegno e viene<br />
assegnato da una giuria, indipendente<br />
da EY, composta da noti<br />
esponenti del mondo delle istituzioni,<br />
dell’economia e dell’imprenditoria.<br />
“Siamo onorati di ricevere un riconoscimento<br />
così importante in<br />
una categoria come quella dell’innovazione,<br />
da sempre una delle<br />
stelle polari del nostro cammino”,<br />
ha dichiarato Emidio Zorzella.<br />
“Questo premio va condiviso con<br />
tutte le persone che hanno fatto<br />
e fanno parte del nostro percorso,<br />
accomunate da valori come<br />
coraggio, energia, passione e<br />
spirito di innovazione”, ha commentato<br />
Massimo Bonardi. “La<br />
nostra fiducia nel loro lavoro, ma<br />
soprattutto la loro professionalità<br />
e la loro voglia di mettersi in gioco<br />
ci hanno permesso di diventare<br />
quello che siamo oggi”.<br />
Antares Vision, recentemente inserita<br />
al secondo posto tra le Medie<br />
Imprese per incremento di fatturato<br />
tra 2017 e 2018 secondo il<br />
rapporto dell’Area Studi di Mediobanca<br />
“Le principali società italiane”<br />
dedicato a oltre 3.450 bilanci<br />
del 2018, sta perseguendo con<br />
successo il proprio processo di diversificazione<br />
sviluppando e fornendo<br />
soluzioni per garantire la<br />
qualità, l’integrità, la sicurezza, la<br />
tracciatura e l’autenticità dei prodotti<br />
nei settori industriali più esigenti:<br />
dal farmaceutico al food &<br />
beverage, dal cosmetico al fashion<br />
fino ai dispositivi biomedicali.
Attualità<br />
Air Liquide acquisisce Southern Industrial Gas<br />
Air Liquide annuncia l’acquisizione di un importante produttore di<br />
gas industriali in Malesia, Southern Industrial Gas Sdn Bhd. Questa<br />
operazione raddoppia la capacità di riempimento di gas condizionati<br />
di Air Liquide nel Paese creando sinergie importanti grazie<br />
a una presenza rafforzata sul territorio che copre ormai gran<br />
parte della Malesia.<br />
Southern Industrial Gases Sdn Bhd (SIGSB) è una ex-filiale di SIG<br />
Gas Berhad, società quotata alla Borsa Malese. SIGSB è uno dei<br />
principali attori del settore dei gas industriali nel mercato malese,<br />
con un fatturato annuo di circa 80 milioni di ringgit malesi (circa<br />
20 milioni di euro). Con più di 200 dipendenti, la società possiede<br />
8 impianti produttivi e di riempimento di gas in tutta la Malesia,<br />
con una rete distributiva che copre i principali bacini industriali<br />
del paese.<br />
Air Liquide è presente in Malesia dal 1927. Il gruppo opera in tutti<br />
i settori dei gas industriali e dispone di un centro di operazioni<br />
a distanza (Smart Innovative Operations) e piattaforme di servizi<br />
condivisi che operano per le filiali situate in Asia e nelle regioni<br />
del Pacifico. Nel 2016, Air Liquide Malaysia ha già rafforzato la<br />
sua posizione nel settore di attività Industrial Merchant con l’acquisizione<br />
di un distributore locale situato nella regione di Kuala<br />
Lumpur. L’acquisizione finalizzata oggi permette a Air Liquide di<br />
rafforzare la sua capacità di servire clienti nel Paese.<br />
“Questa acquisizione ci consentirà di rafforzare le nostre attività<br />
in Malesia, con un network più esteso che genererà una crescita<br />
sostenibile e soluzioni innovative per i nostri clienti di gas industriali<br />
in Malesia”, ha dichiarato François Abrial, membro del Comitato<br />
Esecutivo del Gruppo Air Liquide che supervisiona l’Asia Pacifico.<br />
“Siamo lieti di accogliere i team di SIGSB in Air Liquide Malaysia<br />
e fiduciosi di poter continuare a creare valore per i clienti e<br />
opportunità per i collaboratori”.<br />
Open Factory <strong>2019</strong>: una giornata con FPS<br />
FPS ha partecipato all’iniziativa<br />
promossa da l’Economia del<br />
Corriere della Sera, aprendo le<br />
porte del suo rinnovato stabilimento<br />
produttivo di Fiorenzuola<br />
d’Arda.<br />
“Aderire a Open Factory è stata<br />
un’occasione speciale per far<br />
conoscere la realtà FPS sul territorio<br />
piacentino e per condividere<br />
con amici e famigliari la<br />
passione per il nostro lavoro”,<br />
ha dichiarato il presidente Giovanni<br />
Gianola. “Abbiamo scelto<br />
di far accompagnare i partecipanti<br />
da due supereroi: MicroGirl<br />
e IsolatorMan, perché i<br />
nostri ‘super poteri’ e la nostra<br />
energia nascono dalla passione<br />
e dal lavoro del nostro team”.<br />
La sede operativa di Fiorenzuola<br />
ha accolto circa 200 visitatori,<br />
molto interessati e coinvolti<br />
nell’ascolto della storia dell’azienda<br />
e del suo modo di operare<br />
nel settore chimico, farmaceutico<br />
e cosmetico.<br />
I percorsi guidati sono serviti<br />
per far scoprire e per far toccare<br />
con mano le proposte di FPS<br />
per i sistemi di micronizzazione<br />
e contenimento.<br />
Al termine della visita dei reparti,<br />
gli ospiti hanno avuto la<br />
possibilità di “giocare” con alcune<br />
attrezzature FPS, attraverso<br />
la simulazione di attività legate<br />
ad esse, con lo scopo di comprenderne<br />
l’utilizzo. Questa attività<br />
ha coinvolto grandi e piccoli<br />
che si sono divertiti a cercare<br />
le “pepite d’oro” nascoste dentro<br />
un isolatore e un mock up.<br />
“I partecipanti sono rimasti molto<br />
impressionati alla fine del pomeriggio<br />
trascorso in azienda”,<br />
ha dichiarato Carlo Corsini, vice<br />
presidente e direttore tecnico.<br />
“Hanno scoperto l’importanza<br />
di un’impresa locale, di un settore<br />
spesso sconosciuto, che opera<br />
con successo in tutto il mondo”.<br />
16 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Attualità<br />
Solvay aumenta la produzione di polimeri solfonici<br />
Solvay ha avviato la produzione<br />
di una nuova linea di Veradel®<br />
PESU (polietersolfone)<br />
nel proprio impianto a Panoli,<br />
in India. In questo modo Solvay<br />
aumenta la propria capacità<br />
di soddisfare la domanda di<br />
questo materiale termoplastico<br />
ad alte prestazioni richiesto soprattutto<br />
nei settori medicale e<br />
di trattamento delle acque.<br />
Questa espansione di capacità<br />
fa parte del piano di Solvay,<br />
annunciato nel 2017, di<br />
accrescere la capacità produttiva<br />
di polimeri solfonici del<br />
35% in cinque anni. Il piano<br />
comprende anche investimenti<br />
e ottimizzazioni di processo<br />
negli impianti di Marietta,<br />
Ohio e Augusta, Georgia, negli<br />
Stati Uniti.<br />
“Il programma pluriennale di<br />
espansione globale di Solvay<br />
nei polimeri solfonici conferma<br />
che i nostri clienti in tutto<br />
il mondo possono continuare<br />
a fare affidamento su<br />
di noi per il servizio e la sicurezza<br />
di approvvigionamento<br />
sul lungo periodo e rafforzerà<br />
la nostra posizione di leadership<br />
in settori in forte<br />
crescita, come la depurazione<br />
delle acque e quello medicale”,<br />
ha dichiarato Mike Finelli,<br />
presidente della Business Unit<br />
globale Specialty Polymers di<br />
Solvay. “Questa nuova capacità<br />
produttiva darà impulso alla<br />
nostra offerta di una gamma<br />
completa di polimeri solfonici<br />
in Asia, Europa e Stati<br />
Uniti.”<br />
Solvay produce presso l’impianto<br />
di Panoli anche le resine<br />
base di KetaSpire® PEEK<br />
(polietereterchetone) e Ava-<br />
Spire® PAEK (poliarileterchetone).<br />
I polimeri solfonici di<br />
Solvay comprendono Veradel®<br />
PESU (polietersolfone), Radel®<br />
PPSU (polifenilsolfone) e<br />
Udel® PSU (polisolfone), che<br />
sono utilizzati in settori con<br />
specifiche esigenze come medicale,<br />
aerospaziale, automobilistico,<br />
trattamento acque,<br />
elettronico, beni di consumo<br />
ed edilizia.<br />
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Basf: vendite in lieve calo<br />
Le vendite del Gruppo Basf nel terzo trimestre <strong>2019</strong><br />
sono state pari a 15,2 miliardi di euro, in leggera diminuzione<br />
rispetto all’anno precedente. Si prevede<br />
dunque un EBIT prima delle operazioni straordinarie<br />
fino al -30%. Un calo a 1,1 miliardi di euro, dovuto<br />
principalmente al minor contributo dei ricavi dei<br />
segmenti Chemicals e Materials e cui hanno contribuito<br />
anche le incertezze di mercato e il comportamento<br />
prudente dei clienti. La domanda da parte dei<br />
maggiori clienti del settore non si è ancora ripresa<br />
ma, ciononostante, Basf ha mantenuto gli stessi volumi<br />
di vendita del trimestre dell’esercizio precedente,<br />
principalmente grazie ai segmenti Agricultural Solutions<br />
e Surface Technologies.<br />
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Premiate 7 start up italiane<br />
Restorative Neurotechnologies, spin-off dell’Università<br />
degli Studi di Palermo, si è aggiudicata il primo premio<br />
EIT Health HeadStart support <strong>2019</strong> con il progetto<br />
Mindlenses Professional, un programma per la riabilitazione<br />
cognitiva.<br />
L’EIT Health Headstart Programme è un progetto che ha<br />
l’obiettivo di sostenere start-up e PMI per rafforzare e<br />
sviluppare le loro idee di prodotto nel mercato di riferimento.<br />
La selezione ha accolto la partecipazione di numerosi<br />
progetti provenienti da tutta Europa, diversi per<br />
nazionalità ma con un obiettivo in comune: migliorare i<br />
sistemi per l’assistenza sanitaria, affrontando sfide come<br />
le malattie cardiache, il morbo di Parkinson, cure geriatriche<br />
e diagnosi molecolari. I vincitori hanno ricevuto<br />
un finanziamento fino a 50.000 euro, affiancato dall’aiuto<br />
di un EIT Health manager regionale in modo tale da<br />
rendere possibili ulteriori investimenti privati in futuro.<br />
I vincitori dell’EIT Health Headstart Programme sono stati<br />
selezionati da EIT Health InnoStars, consorzio di partner<br />
provenienti da un gruppo di paesi quali Portogallo,<br />
Italia, Ungheria e Polonia, qualificati dal Quadro Europeo<br />
di Valutazione dell’Innovazione (EIS) come paesi<br />
innovatori moderati.<br />
Le 15 start-up vincitrici provengono dall’Italia, dalla Polonia,<br />
dal Portogallo, dalla Grecia e da altri paesi europei.<br />
Sette sono italiane: oltre a Restorative Neurotechnologies,<br />
qualificata al primo posto, figurano Allelica, Biomedicallab,<br />
Bioridis, Moodika Srl, Plusimple, e Riatlas Srl.<br />
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<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong>
Attualità<br />
Aumentano le prescrizioni di farmaci generici<br />
L’equivalenza terapeutica tra generici<br />
e originator, relativamente<br />
a numerose patologie croniche<br />
– specie in ambito cardiovascolare<br />
– è dimostrata da numerosi<br />
studi. Ma qual è esattamente<br />
l’atteggiamento prescrittivo<br />
dei medici di medicina generale?<br />
E soprattutto, qual è la tendenza<br />
dello switching prescrittivo<br />
tra farmaco equivalente e<br />
brand e viceversa? Ad indagare<br />
su questo territorio finora inesplorato<br />
è stato lo Studio EQUI-<br />
PE – realizzato d’accordo con Assogenerici<br />
dall’Istituto di ricerca<br />
della Società Italiana di Medicina<br />
Generale e delle Cure Primarie<br />
(SIMG), utilizzando il database<br />
Health Search (HSD) – che ha<br />
analizzato il profilo di prescrizione<br />
dei farmaci equivalenti in<br />
medicina generale relativamente<br />
ai contesti clinici di ipertensione<br />
arteriosa, malattie ischemiche<br />
cerebro/cardiovascolari e<br />
depressione.<br />
Lo studio – presentato nell’ambito<br />
del 36° Congresso Nazionale<br />
Simg “Progetti e Strumenti per<br />
la Medicina Generale del Futuro”,<br />
che si è svolto a fine novembre<br />
presso la Fortezza da Basso a<br />
Firenze – ha valutato i pattern di<br />
utilizzo (prevalenza ed incidenza<br />
d’uso) dei farmaci equivalenti<br />
in medicina generale nel decennio<br />
2008-2018, quantificando<br />
anche il grado di switching,<br />
in funzione dell’indicazione terapeutica,<br />
tra farmaco equivalente<br />
e brand e tra il farmaco<br />
brand e l’equivalente per quanto<br />
concerne l’ipertensione arteriosa,<br />
le malattie ischemiche cerebro/cardiovascolari<br />
e la depressione.<br />
L’analisi sui dati di un milione<br />
e mezzo di assistiti<br />
L’analisi è stata realizzata sul<br />
database contenente le informazioni<br />
cliniche relative ad oltre<br />
1 milione e mezzo di assistiti<br />
(Health Search Database - HSD)<br />
fornite da 800 medici di medicina<br />
generale – selezionati su tutto<br />
il territorio nazionale in base<br />
alla numerosità dell’area geografica<br />
di riferimento (Nord-est,<br />
Nord-ovest, Centro, Sud, Isole) –<br />
che registrano quotidianamente<br />
le informazioni relative alla pratica<br />
professionale quotidiana,<br />
codificando anche le prescrizioni<br />
farmaceutiche.<br />
“Dallo studio emerge in modo<br />
chiaro che l’aumento della prescrizione<br />
del generico nel tempo<br />
è giustificata dai nuovi utilizzatori.<br />
Ovvero, sono i pazienti<br />
che iniziano per la prima volta<br />
il trattamento con uno dei<br />
farmaci equivalenti appartenenti<br />
ad una delle categorie terapeutiche<br />
analizzate a giustificare<br />
l’aumento del volume di prescrizione<br />
registrato”, ha spiegato<br />
Francesco Lapi, Direttore<br />
della Ricerca di Health Search.<br />
“Viceversa lo switch da brand a<br />
generico ha un ruolo marginale<br />
rispetto a quello dei primi trattamenti”.<br />
Proprio sullo switch emergono<br />
però aspetti particolari: lo studio<br />
documenta infatti uno switching<br />
prescrittivo leggermente<br />
superiore da generico a brand.<br />
“Il fenomeno riguarda in particolare<br />
quelle categorie di farmaci<br />
rispetto alle quali può esserci<br />
una percezione maggiormente<br />
rilevante degli aspetti di sicurezza<br />
della terapia, sia da parte<br />
del medico che da parte del paziente”,<br />
ha commentato Claudio<br />
Cricelli, presidente di Simg. “Il<br />
fenomeno, infatti, si verifica soprattutto<br />
per i diuretici o per l’aspirina<br />
a basse dosi: trattamenti<br />
notoriamente soggetti a più effetti<br />
collaterali di varia intensità<br />
che – a fronte della percezione<br />
individuale degli stessi da parte<br />
del paziente – possono portare<br />
ad una modifica del comportamento<br />
prescrittivo del medico”.<br />
“Riassumendo – ha proseguito<br />
Cricelli – è in crescita la popolazione<br />
che utilizza in prima battuta<br />
l’equivalente in quanto farmaco<br />
prescritto dal medico. Il<br />
fenomeno del cambiamento di<br />
prescrizione da generico a brand<br />
avviene invece solo per categorie<br />
di prodotti che, pur essendo<br />
di uso consolidato nella clinica,<br />
presentano profili di scarsa maneggevolezza.<br />
E si tratta comunque<br />
di fenomeni la cui incidenza<br />
è andata diminuendo e che riguardano<br />
una popolazione sempre<br />
più ridotta, in particolare nel<br />
primo anno di trattamento”.<br />
“Sia tra gli operatori sanitari<br />
che tra i pazienti esiste ancora<br />
una percentuale non trascurabile<br />
di popolazione che esprime<br />
una diffidenza verso gli equivalenti”,<br />
ha commentato Enrique<br />
Häusermann, presidente di Assogenerici.<br />
“I risultati preliminari<br />
di questa ricerca sono<br />
però incoraggianti sia sul fronte<br />
dell’avvio delle terapie direttamente<br />
con farmaci equivalenti<br />
sia su quello dell’individuazione<br />
delle aree dove tali diffidenze<br />
persistono per la scarsa maneggevolezza<br />
dei principi attivi<br />
analizzati. Ed è proprio in queste<br />
aree che il MMG può giocare<br />
un ruolo determinante nell’aderenza<br />
alla terapia”. “Numerosi<br />
fattori influenzano la decisione<br />
di prescrivere un farmaco e<br />
la scelta del paziente di preferire<br />
un prodotto generico rispetto<br />
ad una referenza brand: i fattori<br />
culturali, l’informazione sulle<br />
modalità di produzione e registrazione,<br />
la capillarità e la continuità<br />
di distribuzione dei prodotti”,<br />
ha tirato le somme Cricelli.<br />
“Sono tutti elementi che<br />
garantiscono la chiarezza di informazione<br />
capace di aumentare<br />
la consapevolezza decisionale<br />
del paziente e nel tempo<br />
stanno mutando, consolidando<br />
la fiducia dei medici e dei consumatori<br />
nei confronti dei prodotti<br />
generici”.<br />
20 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Le lastre Texlon sono composte di 100% PTFE puro,<br />
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termici e forze esterne, le lastre Texlon permettono<br />
una maggiore resistenza alle fughe.<br />
Con le guarnizioni prodotte con lastre Texlon è<br />
possibile coprire una vasta gamma di flange in<br />
acciaio.<br />
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Componenti: flange standard di grandi dimensioni,<br />
tubazioni, flange di apparecchiature, geometrie<br />
complesse.<br />
Tipi di flange: flange in acciaio e componenti ad alto<br />
grado di FRP.<br />
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Attualità<br />
Linee confezionamento in asettico: il nuovo stabilimento di Corima<br />
È stato inaugurato il nuovo stabilimento<br />
di Corima, gioiello della meccanica toscana<br />
specializzato nella creazione di macchine<br />
per il confezionamento di farmaci in atmosfera<br />
asettica.<br />
L’investimento, pari a 7 milioni di euro, ha raddoppiato<br />
l’attuale complesso di Corima, che<br />
avrà ora a disposizione ulteriori 6 mila metri<br />
quadri di reparto produttivo. L’obiettivo è<br />
rispondere in modo ancora più ampio e celere<br />
alla domanda crescente di un settore che<br />
non conosce battute d’arresto anche grazie<br />
all’altissima richiesta di farmaci, come gli antitumorali,<br />
proveniente dai paesi dell’Est, Cina<br />
in testa. Quello dello “sterile” si conferma<br />
dunque una parte importante per le strategie<br />
di espansione della casa madre Marchesini<br />
Group, multinazionale bolognese produttrice<br />
di macchine per il confezionamento di farmaci.<br />
Nel 2018, anche con il supporto di Corima,<br />
Marchesini ha raggiunto un fatturato di 400<br />
milioni di euro generato per l’85% da export.<br />
L’operazione fungerà da volano per l’ingresso<br />
in azienda di 30 nuove figure tecniche, in aggiunta<br />
agli attuali 130 collaboratori. Le selezioni,<br />
che proseguiranno per tutto il 2020, saranno<br />
indirizzate perlopiù alla ricerca di neodiplomati<br />
– periti meccanici ed elettrici – e<br />
ingegneri dell’automazione e informatici.<br />
L’inaugurazione coincide<br />
con i 40 anni dell’azienda<br />
L’inaugurazione del nuovo stabilimento è stata<br />
anche l’occasione propizia per festeggiare i<br />
40 anni di Corima, fondata nel 1979 da Franco<br />
Neri, Aroldo Cappelletti, Dario Anatrini e Mauro<br />
Pometti, che lanciarono subito sul mercato<br />
la loro prima macchina per riempimento e<br />
chiusura fiale, ancora oggi visibile. Nel 2003,<br />
con l’acquisizione della maggioranza di Corima,<br />
Marchesini diventò la prima azienda a realizzare<br />
linee complete per il confezionamento<br />
dell’asettico, dal processo alla pallettizzazione.<br />
Cinque anni dopo, nel 2008, Marchesini<br />
inaugurò l’attuale stabilimento Corima, contribuendo<br />
a renderla una delle più innovative<br />
aziende italiane del suo settore. Fino al recente<br />
opening, nuovo traguardo per una fabbrica<br />
che da anni contribuisce a tenere alti il<br />
nome del Made in Italy e l’asticella della produttività<br />
in terra toscana.<br />
All’evento hanno partecipato Maurizio Marchesini,<br />
presidente di Marchesini Group, Pietro<br />
Cassani, ad del Gruppo, e Massimo Pannini,<br />
direttore Divisione Corima. Al taglio del nastro<br />
erano presenti anche il parlamentare europeo<br />
Carlo Calenda, il sindaco di Monteriggioni Andrea<br />
Frosini e SER Mons. Augusto Paolo Lojudice,<br />
Vescovo della Diocesi Senese.<br />
“Con l’inaugurazione di questo stabilimento<br />
portiamo nuova linfa vitale su un territorio<br />
unico in Italia per bellezza e identità storica”,<br />
ha dichiarato Maurizio Marchesini. “Siamo<br />
certi che questo nuovo sodalizio tra l’abilità<br />
manifatturiera della Packaging Valley emiliana<br />
e la creatività toscana contribuirà a rafforzare<br />
ancora di più la nostra identità di costruttori<br />
versatili e affidabili”.<br />
“Una fabbrica che apre è un porto sicuro in<br />
un mare agitato”, ha affermato dal palco Carlo<br />
Calenda. “In un contesto economico sempre<br />
più globalizzato e dematerializzato, Marchesini<br />
lancia oggi un importante segnale di solidità e<br />
attaccamento alla comunità, un messaggio che<br />
da Monteriggioni si estende in tutto il mondo”.<br />
Calenda ha poi ricordato l’importanza della<br />
continuità degli investimenti in tema Industria<br />
4.0, fondamentali anche per Marchesini<br />
Group. Lo scorso aprile, nella sede centrale<br />
di Pianoro (Bologna), era stato lanciato il<br />
progetto AI - Artificial Intelligence, pensato<br />
da Marchesini per comunicare la sua visione<br />
attuale di Industria 4.0: un piano a lungo<br />
termine il cui obiettivo è creare macchine<br />
sempre più connesse ed efficienti, senza<br />
mai perdere di vista l’artigianalità e le persone<br />
che “fanno” l’azienda.<br />
L’inaugurazione ha riservato anche un momento<br />
speciale di festa per tutti i collaboratori<br />
Marchesini, che per l’occasione sono<br />
accorsi dalle varie sedi, e le loro famiglie:<br />
un grande spettacolo a sorpresa realizzato<br />
da Agresto - Associazione Culturale di Rievocazione<br />
Medievale protagonista di celebrazioni<br />
itineranti nelle più importanti piazze<br />
d’Italia e d’Europa.<br />
22 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Il passato è PRESENTE<br />
l’impegno di essere avanti<br />
1929 Anniversario <strong>2019</strong> <br />
Con orgoglio e passione, il nostro team lavora duro ogni giorno<br />
per il miglioramento continuo di una tecnologia fondamentale.<br />
Pompetravaini Spa
Appuntamenti<br />
La via verso il laboratorio<br />
intelligente<br />
L’incremento degli espositori internazionali e l’ulteriore focalizzazione sulla<br />
trasformazione digitale caratterizzeranno analytica 2020, il principale salone<br />
di tecnica di laboratorio, analisi e biotecnologie.<br />
dice Susanne Grödl, project manager<br />
di analytica in Messe München.<br />
Cresce soprattutto l'interesse dall'estero:<br />
per la prima volta ci saranno<br />
anche espositori dagli Stati Uniti<br />
con una collettiva. Anche la Cina<br />
sta pianificando una partecipazione<br />
più massiccia rispetto al 2018, così<br />
come Gran Bretagna, Spagna e Corea<br />
che hanno confermato le loro collettive.<br />
A pochi mesi dall'apertura del<br />
salone sono già iscritti 814 espositori,<br />
di cui 369 esteri, per un incremento<br />
del 15% rispetto allo stesso<br />
periodo del 2018. Il numero di espositori<br />
tedeschi è salito del 6% a 445.<br />
Dal 31 marzo al 3 aprile 2020<br />
si svolgerà la prossima edizione<br />
di analytica presso il<br />
Centro Fieristico di Monaco<br />
di Baviera. Già oggi il numero<br />
di espositori registra un incremento.<br />
I riflettori del principale salone<br />
internazionale di tecnica di laboratorio,<br />
analisi e biotecnologie,<br />
accompagnato dalla analytica conference,<br />
saranno puntati sulla trasformazione<br />
digitale del laboratorio.<br />
Un'analisi affidabile è oggi più im-<br />
portante che mai, sia per il controllo<br />
del traffico di merci globale sia per<br />
il conseguimento degli obiettivi climatici<br />
e lo sviluppo di nuovi materiali<br />
o medicinali. Secondo il rapporto<br />
<strong>2019</strong> dell'associazione di settore<br />
Spectaris, il mercato mondiale delle<br />
tecniche di analisi, biotecnologie<br />
e laboratorio cresce ogni anno con<br />
percentuali variabili fra il 5 e l'11%<br />
secondo il comparto. "Il clima positivo<br />
del settore si riflette sulle iscrizioni<br />
degli espositori ad analytica",<br />
Il programma collaterale<br />
tra forum e laboratori<br />
"Il settore è guidato dai megatrend<br />
della digitalizzazione e della connettività",<br />
sottolinea la project manager<br />
di analytica, "pertanto amplieremo<br />
il Forum Digital Transformation in<br />
termini sia di spazi sia di contenuti".<br />
Oltre alle presentazioni, nel padiglione<br />
B2 verrà allestita una mostra<br />
speciale. Colossi del settore, medie<br />
imprese e startup presenteranno<br />
in quest'area le loro proposte per la<br />
svolta digitale. Un'altra iniziativa di<br />
forte impatto sarà legata alla realtà<br />
virtuale: i visitatori potranno visitare<br />
il laboratorio intelligente del futuro<br />
indossando un visore.<br />
24 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Appuntamenti<br />
Il programma comprende anche il Forum<br />
Biotech (padiglione A3) e il Forum<br />
Laboratory & Analysis (padiglione<br />
B1) con presentazioni degli espositori<br />
dedicate alle best practice. Il<br />
programma del Forum Biotech prevede<br />
anche il Finance Day nella giornata<br />
del 2 aprile e la giornata tematica<br />
sulla medicina personalizzata il 3<br />
aprile. Inoltre, tutti quelli che visitano<br />
analytica in ottica di crescita professionale<br />
non devono perdere l'appuntamento<br />
del 3 aprile con il Job<br />
Day e la ricca offerta di formazione<br />
professionale di analytica.<br />
Consigli pratici per l'attività di laboratorio<br />
verranno offerti anche<br />
nei Live Labs sull'analisi degli alimenti<br />
(padiglione A3) e sull'analisi<br />
dei materiali (padiglione A1), dove<br />
le aziende leader del settore mostreranno<br />
i loro prodotti e sistemi in<br />
laboratori completamente attrezzati<br />
e funzionanti. Altre "calamite" per<br />
il pubblico saranno le presentazioni<br />
"esplosive" della mostra speciale<br />
dedicata alla sicurezza sul lavoro.<br />
Obiettivo ricerca<br />
"Talking Science" è il motto della<br />
analytica conference, che si svolgerà<br />
nelle prime tre giornate di fiera<br />
nel centro congressi ICM di Messe<br />
München e, con circa 200 presentazioni,<br />
getterà un ponte fra l'analisi<br />
di routine e la ricerca avanzata.<br />
Scienziati rinomati di tutto il mondo<br />
presenteranno i metodi più recenti<br />
di analisi chimica e bioanalisi e approfondiranno<br />
tematiche attuali come<br />
intelligenza artificiale e Big Data,<br />
resistenza agli antibiotici, nanoparticelle<br />
e altre ancora.<br />
Ad analytica conference come nei<br />
padiglioni, l'interazione fra i diversi<br />
player del settore è in primo piano.<br />
“Riunendo sotto lo stesso tetto<br />
produttori di apparecchiature, utilizzatori,<br />
scienziati, investitori e decision-maker<br />
di tutto il mondo e di tutte<br />
le discipline analitiche, promuoviamo<br />
l'innovazione del settore”, conclude<br />
Susanne Grödl. In questa fase di<br />
cambiamento, il dialogo su scala globale<br />
e trasversale a tutte le discipline<br />
e le specializzazioni svolge un ruolo<br />
determinante. Il salone analytica offre<br />
in tal senso una piattaforma internazionale<br />
unica nel suo genere. <br />
Il mercato<br />
mondiale<br />
delle tecniche<br />
di analisi,<br />
biotecnologie<br />
e laboratorio<br />
cresce ogni<br />
anno con<br />
percentuali<br />
variabili fra il 5 e<br />
l’11%, un clima<br />
positivo che<br />
si riflette sulle<br />
iscrizioni degli<br />
espositori ad<br />
analytica 2020<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 25
Appuntamenti<br />
Un convegno sulle interfasi nei processi chimici<br />
Dal 31 maggio al 3 giugno 2020, si terrà a<br />
Milano presso l’Hotel Michelangelo il Simposio<br />
CAMURE11-ISMR10 (Catalysis in Multiphase<br />
Reactors 11-International Symposium<br />
on Multifunctional Reactors 10), organizzato<br />
da AIDIC. Questo convegno a cadenza<br />
triennale ha lo scopo di approfondire<br />
il ruolo delle interfasi nei processi chimici<br />
e biochimici. Nato come convegno europeo,<br />
negli anni ha assunto un elevato livello<br />
di internazionalizzazione e alcune passate<br />
edizioni si sono tenute in India, Canada e<br />
Cina. Lo scopo principale del convegno è di<br />
discutere sui più recenti progressi nel campo<br />
dei sistemi catalitici multifasici e dei reattori<br />
multifunzionali tenendo presente sia<br />
gli aspetti scientifici che quelli tecnologici.<br />
Lo scopo è di migliorare l’efficienza dei reattori<br />
multifasici chimici e biochimici, migliorare<br />
la prestazione dei relativi sistemi catalitici<br />
e ottimizzare le metodologie di progettazione<br />
di questo tipo di reattori. Un altro<br />
scopo è di favorire il dialogo tra chimici<br />
e ingegneri sulle tematiche descritte. In effetti,<br />
gli argomenti principali in cui si articola<br />
il congresso sono: la catalisi nei reattori<br />
multifasici (gas-solido, gas-liquido, liquido-liquido,<br />
gas-liquido-solido); i reattori<br />
multifasici; l’intensificazione di processo.<br />
Maggiori dettagli sono descritti nel sito web<br />
www.aidic.it/camure11-ismr10. Questo convegno<br />
è utile ai ricercatori delle industrie di<br />
chimica fine e farmaceutica specialmente se<br />
impegnati a favorire il passaggio da reattori<br />
batch a continui per sistemi multifasici.<br />
AIDIC (Associazione italiana di ingegneria<br />
chimica) riunisce professionisti provenienti<br />
dall’industria e dal mondo accademico<br />
operanti nel settore dell’ingegneria chimica,<br />
ma anche giovani ancora in formazione<br />
e chiunque sia interessato all’ingegneria<br />
chimica. Fra i suoi associati sostenitori<br />
annovera alcune fra le più importanti società<br />
attive nel settore.<br />
L’AGENDA<br />
IPTC<br />
13-15 gennaio 2020<br />
Dhahran, Arabia Saudita<br />
2020.iptcnet.org<br />
Pharma 4.0: innovazione,<br />
compliance e sostenibilità<br />
27 febbraio 2020<br />
Roma<br />
www.spsitalia.it<br />
Connext<br />
27-28 febbraio 2020<br />
Milano<br />
www.connext.confindustria.it<br />
Stocexpo<br />
10-12 marzo 2020<br />
Rotterdam, Paesi Bassi<br />
www.stocexpo.com<br />
PharmaCongress<br />
24-25 marzo 2020<br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.pharma-congress.com<br />
Cippe<br />
25-28 marzo 2020<br />
Pechino, Cina<br />
www.cippe.com.cn<br />
Analytica<br />
31 marzo - 3 aprile 2020<br />
Monaco, Germania<br />
www.analytica.de<br />
Korea Chem<br />
14-17 aprile 2020<br />
Goyang/Seul, Corea del Sud<br />
www.koreachem.org<br />
Farmaforum<br />
15-16 aprile 2020<br />
Madrid, Spagna<br />
www.farmaforum.es<br />
Analytica India<br />
16-17 aprile 2020<br />
Mumbai, India<br />
www.analyticaindia.com<br />
Making Pharmaceuticals<br />
28-29 aprile 2020<br />
Coventry, Regno Unito<br />
www.making-pharma.com<br />
Interphex NY<br />
28-30 aprile 2020<br />
New York, Usa<br />
www.interphex.com<br />
IFAT<br />
4-8 maggio 2020<br />
Monaco, Germania<br />
www.ifat.de<br />
SPS Italia<br />
26-28 maggio 2020<br />
Parma<br />
www.spsitalia.it<br />
IPB<br />
29-31 luglio 2020<br />
Shanghai, Cina<br />
www.ipbexpo.com<br />
ICIF China<br />
16-18 settembre 2020<br />
Shanghai, Cina<br />
en.icif.cn<br />
Powtech<br />
29 settembre - 1 ottobre 2020<br />
Norimberga, Germania<br />
www.powtech.de<br />
CphI Milano<br />
13-15 ottobre 2020<br />
Milano<br />
www.cphi.com<br />
Making cosmetics<br />
25-26 novembre<br />
Milano<br />
www.making-cosmetics.it<br />
Valve World Expo<br />
1-3 dicembre 2020<br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.valveworldexpo.com<br />
The Innovation Alliance<br />
4-7 maggio 2021<br />
Milano<br />
www.theinnovationalliance.it<br />
IVS<br />
26-27 maggio 2021<br />
Bergamo<br />
www.industrialvalvesummit.com<br />
Achema<br />
14-18 giugno 2021<br />
Francoforte sul Meno, Germania<br />
www.achema.de<br />
26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
THINKING<br />
Process Service srl è una società di ingegneria, che dal 1986, opera nell’erogazione<br />
di servizi di consulenza e progettazione, con una elevata specializzazione negli<br />
impianti chimici e farmaceutici. Process Service è in grado di accompagnare il cliente<br />
lungo tutto il corso di un progetto sia nuovo che di revamping.<br />
Sviluppo del processo e dell’ingegneria di base-Ingegneria di dettaglio-Supporto al<br />
procurement-Gestione cantiere-Precommissioning-Commissioning e avviamento.<br />
Via Alcide De Gasperi 111 20017 Rho (MI) Tel: 02 939 09 272 Fax: +39 02 939 06 328<br />
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Materie prime e ingredienti<br />
Il migliore ingrediente<br />
L’ultima campagna di comunicazione di Faravelli<br />
ha vinto diversi premi, avendo contribuito a rendere<br />
più chiara, univoca e riconoscibile l’immagine<br />
del Gruppo, punto di riferimento internazionale<br />
nella distribuzione di materie prime<br />
e ingredienti.<br />
di Alessandro Bignami<br />
“Ho imparato che anche<br />
nel settore chimico<br />
si può fare<br />
una comunicazione<br />
di alto livello, senza<br />
per forza essere legati a schemi e cliché,<br />
lasciando il segno”. Lo scrive Silvia<br />
Di Tommaso, responsabile PR & Corporate<br />
Communication Manager di Faravelli,<br />
nell’Annual della Creatività <strong>2019</strong><br />
degli NC Awards, che premiano la migliore<br />
comunicazione italiana. E, decisamente,<br />
la campagna lanciata da Fa-<br />
28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Materie prime e ingredienti<br />
ravelli nel 2018 il segno<br />
lo ha lasciato. Come testimoniano<br />
i diversi riconoscimenti<br />
ricevuti in<br />
alcuni importanti contest<br />
di marketing e comunicazione.<br />
Focus sul brand<br />
Nata nella Milano di 93<br />
anni fa, dove tuttora si trova la sede<br />
centrale, Faravelli è un punto di riferimento<br />
nella distribuzione di materie<br />
prime e ingredienti per diversi settori<br />
industriali: storicamente è molto presente<br />
nell’industria chimica, farmaceutica<br />
e alimentare, ma negli ultimi anni<br />
è cresciuta anche in segmenti innovativi<br />
come il cosmetico, il nutraceutico,<br />
i functional systems e l’animal nutrition.<br />
Con una lunga tradizione familiare<br />
e da sempre caratterizzato da una spiccata<br />
vocazione internazionale, il gruppo<br />
oggi controlla diverse aziende situate<br />
in varie parti del mondo. Un’espansione<br />
che ha reso necessaria la proposta<br />
di un’immagine chiara e riconoscibile<br />
ovunque, che faccia leva sul brand<br />
aziendale, dato l’alto numero dei prodotti<br />
e dei marchi distribuiti. Da questi<br />
punti ha cominciato a svilupparsi l’idea<br />
di Silvia Di Tommaso per una campagna<br />
di comunicazione in grado di trasmettere,<br />
con un’immagine univoca, i valori<br />
tradizionali dell’azienda, la qualità e<br />
la ricchezza dei prodotti, oltre che dei<br />
servizi offerti.<br />
“Quando stavamo preparando le attività<br />
di comunicazione per i 90 anni,<br />
nel 2016, ci siamo resi conto che le<br />
società dislocate nel mondo non offrivano<br />
un’immagine univoca e omogenea.<br />
Nel logo, e perfino nei biglietti<br />
da visita, molti dettagli non corrispondevano.<br />
È stata un’occasione per avviare<br />
una riflessione profonda, che ha<br />
incluso la progettazione del nuovo sito<br />
web. Con il supporto dell’agenzia di<br />
comunicazione abbiamo lavorato a lungo<br />
al restyling, che ha concentrato l’at-<br />
tenzione sul brand Faravelli,<br />
eliminando i localismi.<br />
Nel pittogramma<br />
del logo restano i due<br />
colori storici dell’azienda,<br />
il grigio e l’azzurro,<br />
che rappresentano<br />
la tradizione e il futuro.<br />
Ed è nato il pay off “The<br />
Best Ingredient”. Ci abbiamo<br />
pensato molto. Dovevamo parlare<br />
di ciò che facciamo concretamente,<br />
ma al contempo comunicare un’identità<br />
che non è legata solo alla distribuzione”.<br />
A questo proposito il portfolio<br />
di Faravelli è immenso, con oltre 1600<br />
prodotti a catalogo. “La nostra forza –<br />
riprende Di Tommaso – però va oltre e<br />
comprende molti servizi: oltre a quello<br />
logistico, affidato a un partner molto<br />
ramificato sul territorio, è fondamentale<br />
il servizio regolatorio, gestito da<br />
una divisione tecnica composta da numerosi<br />
esperti, altamente competenti<br />
e con diverse specializzazioni, dal Reach<br />
fino alle problematiche specifiche<br />
dei vari settori. Il servizio si rivolge<br />
non solo ai clienti, ma anche ai partner<br />
fornitori: tutti i nostri interlocutori<br />
vengono così supportati alla luce delle<br />
normative vigenti e dei nostri standard<br />
di qualità e sicurezza. E poi la ricerca:<br />
in Italia abbiamo due laboratori, per il<br />
settore cosmetico nella sede di Milano,<br />
per l’alimentare in quella di Nerviano,<br />
fuori città, dove realizziamo prototipi,<br />
sviluppiamo idee, ci confrontiamo con<br />
i clienti, teniamo corsi di formazione.<br />
In base a tutto questo crediamo di poterci<br />
definire il miglior ingrediente per<br />
il successo del cliente: The Best Ingredient,<br />
appunto”.<br />
Creati il nuovo logo e il pay off, l’azienda<br />
ha coordinato la sua immagine<br />
in ogni attività e oggetto rivolti verso<br />
l’esterno, compresi i gadget da regalare<br />
in fiera. Nel 2018 è stata quindi<br />
lanciata la campagna di comunicazione<br />
che mette al centro dell’attenzione<br />
il brand. “Abbiamo cercato di porta-<br />
re la cura, la freschezza e la creatività<br />
che di solito caratterizzano la comunicazione<br />
verso il consumatore finale<br />
(business to consumer) nel mondo del<br />
BtoB (business to business)”, spiega<br />
la Communicaton Manager.<br />
La nuova campagna di Faravelli ottiene<br />
fin da subito un notevole successo.<br />
Tanto che l’azienda decide di partecipare<br />
ad alcuni contest di marketing e<br />
comunicazione. E arrivano diversi riconoscimenti.<br />
Anzitutto dagli NC Awards.<br />
“Per accedere alla fase finale, abbiamo<br />
dovuto superare l’esame di una giuria<br />
composta da esperti di alto livello, presentando<br />
la campagna al Blue Note di<br />
Milano. È andata bene e al Teatro Elfo<br />
Puccini ci hanno consegnato il secondo<br />
premio per la categoria Campagna Olistica<br />
B2B. Per me e per l’azienda è stata<br />
un’enorme soddisfazione”.<br />
E non l’unica. Faravelli ha ottenuto infatti<br />
anche il premio “Best in content<br />
strategy” nell’ambito del BtoB Marketing<br />
Forum. “Abbiamo illustrato la campagna<br />
di fronte a un pubblico numeroso,<br />
circa 800 persone, all’auditorium<br />
dell’Università IULM di Milano, un luogo<br />
a me caro perché lì ho svolto una fase<br />
dei miei studi”.<br />
Tra i prossimi progetti: valorizzare<br />
persone e competenze<br />
I riconoscimenti hanno avuto un’eco su<br />
media e social network, portando ulteriore<br />
beneficio all’immagine aziendale.<br />
Ma è già ora di pensare alle prossime<br />
tappe. “La comunicazione è un mondo<br />
in fermento e in continua evoluzione.<br />
Sappiamo che non possiamo fermarci a<br />
questi risultati e che dobbiamo continuamente<br />
aggiornarci, guardando al futuro.<br />
Stiamo già lavorando a nuovi progetti,<br />
che includono lo strumento dei<br />
video. Vogliamo mettere in primo piano<br />
le persone: abbiamo la fortuna di<br />
avere al nostro interno colleghi di alto<br />
profilo tecnico e con grandi competenze,<br />
che meritano di essere valorizzate e<br />
comunicate sempre di più”. <br />
Silvia Di<br />
Tommaso,<br />
PR & Corporate<br />
Communication<br />
Manager<br />
di Faravelli<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 29
Life Science<br />
OpenZone entra a far<br />
parte dell’Associazione<br />
Parchi Scientifici e<br />
Tecnologici Italiani,<br />
aumentando così la<br />
propria capacità di<br />
favorire iniziative di<br />
portata internazionale<br />
nel settore salute e<br />
scienze della vita.<br />
di Eva De Vecchis<br />
Salute: un campus<br />
per imprese globali<br />
OpenZone, il campus scientifico<br />
del Gruppo Zambon dedicato<br />
alla salute, entra a far<br />
parte di APSTI, l’Associazione<br />
Parchi Scientifici e Tecnologici<br />
Italiani che promuove lo sviluppo imprenditoriale<br />
e la competitività del Paese<br />
attraverso l’innovazione. Con il nuovo<br />
ingresso le aziende associate salgono<br />
a 24 e continuano a condividere sinergie<br />
operative e valori che, insieme,<br />
possono essere sfruttati al massimo. A<br />
spiegare i benefici di questa nuova alleanza<br />
è Fabrizio Conicella, presidente di<br />
APSTI e General Manager di OpenZone.<br />
Presidente Conicella, su cosa si basa<br />
la collaborazione fra APSTI e Open-<br />
Zone?<br />
APSTI punta ad aggregare, valorizzan-<br />
done le specificità, tutti gli attori che<br />
operano per favorire la crescita di imprese<br />
in settori innovativi o in cui l’innovazione<br />
rappresenta un serio elemento<br />
di competitività. Questo obiettivo si<br />
concretizza con un lavoro di riflessione<br />
sulla realtà e sull’impatto di questi soggetti<br />
sull’economia e sulla società, di<br />
sensibilizzazione verso i decisori pubblici,<br />
di connessione con altri soggetti<br />
importanti lungo la filiera dell’innovazione<br />
e di proiezione del sistema verso<br />
reti internazionali. È un approccio che<br />
unisce attori che operano su traiettorie<br />
tecnologiche diverse ma sinergiche<br />
e che segue una visione di lungo periodo<br />
e di ampio respiro. OpenZone è uno<br />
di questi attori, una comunità di imprese,<br />
basata su una iniziativa privata<br />
che punta a conciliare sostenibilità<br />
e impatto sociale. Una iniziativa focalizzata<br />
sul problema della salute che<br />
oggi aggrega imprese a diversi stadi di<br />
sviluppo in un campus che non solo le<br />
ospita fisicamente, ma che stimola la<br />
condivisione e la fertilizzazione incrociata<br />
in ottica europea e internazionale<br />
e con salde connessioni con gli attori<br />
del territorio nazionale. Esiste una<br />
chiara comunanza di interessi e strategie<br />
tra APSTI ed OpenZone. Ci sono sinergie<br />
operative e valoriali che devono<br />
essere sfruttate al fine di massimizzare<br />
il successo di entrambe le iniziative.<br />
Quale valore aggiunto OpenZone può<br />
garantire ad APSTI?<br />
In questo momento OpenZone sta vivendo<br />
una fase di crescita. Sono stati<br />
avviati investimenti per oltre 60 milioni<br />
30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Life Science<br />
di euro che permetteranno al campus di<br />
raddoppiare le proprie dimensioni entro<br />
il 2021 con circa 40.000 m 2 di uffici e<br />
laboratori da mettere a disposizione degli<br />
oltre 1200 addetti che saranno presenti<br />
sul sito. OpenZone ha un approccio<br />
settoriale (salute e scienze della vita)<br />
e ha l’obiettivo di posizionarsi non<br />
solo come un luogo ottimale di localizzazione<br />
di attività imprenditoriali ma<br />
anche come elemento di una community<br />
locale ed allargata che stimoli, attraverso<br />
la compresenza di idee, scienza,<br />
capacità manageriali, tecnologie e<br />
finanza, la nascita e la crescita di imprese<br />
che possano essere protagoniste<br />
a livello mondiale. L’ingresso di Open-<br />
Zone in APSTI rappresenta quindi un segnale<br />
di maturità dell’iniziativa. Il raggiungimento<br />
della massa critica attuale<br />
(26 imprese e circa 600 addetti) ci<br />
permette di condividere le nostre esperienze<br />
con gli altri parchi scientifici e<br />
di provare a sfruttare le eventuali sinergie<br />
per migliorare ancora e per identificare<br />
anche nuovi percorsi di sviluppo.<br />
Quali sono i punti di contatto e i valori<br />
comuni tra queste due realtà?<br />
Entrambe le iniziative hanno una visione<br />
“etica” dell’innovazione. Non favoriamo<br />
l’innovazione perché è bello o di<br />
moda. Essa è lo strumento per garantire<br />
il progresso della società. È il modo<br />
per dare una soluzione a problemi gravi<br />
e dolorosi. OpenZone ospita principalmente<br />
soggetti che sviluppano nuove<br />
soluzioni per le problematiche legate<br />
alla salute umana. Per noi è un “dovere”<br />
creare un contesto in cui i processi<br />
innovativi possano svilupparsi e<br />
concretizzarsi. In entrambi i casi poi,<br />
accanto al valore etico, viene esaltato<br />
un secondo elemento, quello della<br />
sostenibilità: non solo economica ma<br />
anche ambientale e sociale. Nei valori<br />
fondanti di APSTI vi è l’idea che solo<br />
essendo sostenibili è possibile fare reale<br />
innovazione. Questa considerazione<br />
è un punto di contatto importante con<br />
OpenZone. Un terzo elemento è la visione<br />
globale. Siamo in un mondo piccolo<br />
e connesso, in cui, accanto a paesi<br />
estremamente sviluppati, assistiamo a<br />
flussi migratori da luoghi che per condizioni<br />
ambientali e politiche sono inospitali.<br />
APSTI e OpenZone credono che<br />
non sia possibile fare innovazione senza<br />
considerare che le innovazioni non<br />
hanno quasi mai portata locale o localistica:<br />
se sono vere innovazioni sono<br />
globali, e devono, se possibile, essere<br />
messe a disposizione di tutti. Un ultimo<br />
elemento è il valore della conoscenza<br />
e del coinvolgimento: solo dalla conoscenza<br />
è possibile partire per avviare<br />
processi di innovazione tecnologica,<br />
solo dal coinvolgimento di tutti gli attori<br />
è possibile partire per fare si che<br />
tali processi siano sostenibili e portino<br />
alla co-creazione di valore.<br />
C’è un progetto di OpenZone che<br />
APSTI accoglie con particolare entusiasmo?<br />
Sicuramente un’iniziativa che OpenZone<br />
ha ospitato e che è stata sviluppata<br />
dalla divisione Zambon Research Venture<br />
del Gruppo Zambon (Zcube) con<br />
cui esistono forti sinergie e integrazioni<br />
strategiche e operative: l’Open Accelerator.<br />
Zcube ha proposto, infatti, negli<br />
ultimi anni, un nuovo modello di supporto<br />
alla valorizzazione e crescita di<br />
idee innovative e startup. Un modello<br />
basato sull’identificazione di specifiche<br />
aree problematiche o di interesse e<br />
su un percorso di selezione e supporto<br />
unico nel panorama nazionale. Il 2020<br />
da questo punto di vista rappresenterà<br />
un anno di svolta e rilancio.<br />
Zcube è la sezione che si occupa, tra<br />
l’altro, di somministrazione di farmaci<br />
e dispositivi medici. Sono previste<br />
novità in questo settore?<br />
Zcube ha visto negli anni un progressivo<br />
sviluppo che ne ha caratterizzato il<br />
focus strategico e le dinamiche di mercato.<br />
Se inizialmente era interpretata<br />
come veicolo per l’identificazione e selezione<br />
di tecnologie di diretto interesse<br />
del gruppo Zambon, oggi ha ampliato<br />
la propria missione ponendosi come<br />
attore che, lungo la filiera dell’innovazione,<br />
presidia le fasi d’identificazione<br />
di idee promettenti su traiettorie tecnologiche<br />
innovative e di accelerazione<br />
del loro sviluppo. Il focus, anticipando<br />
e seguendo i trend mondiali, ha visto il<br />
progressivo avvicinamento a tecnologie<br />
che puntino sempre più alla gestione<br />
dei pazienti (care) come elemento che<br />
occorre assolutamente accostare al tradizionale<br />
focus sulla cura di questi (cure).<br />
Questa visione, che si innesta perfettamente<br />
in un paradigma di gestione<br />
della salute che vede, accanto alla<br />
prevenzione ed alla predizione delle patologie,<br />
la personalizzazione delle cure<br />
e la gestione “partecipata” della cronicizzazione<br />
delle patologie (cosiddetta<br />
“medicina delle 4p”) ha permesso a<br />
Zcube non solo di posizionarsi in modo<br />
unico nel panorama italiano, ma anche<br />
di identificare meccanismi potenziali<br />
di valorizzazione e massimizzazione<br />
dell’impatto delle cure attraverso strumenti<br />
di diagnosi, monitoraggio e gestione<br />
remota di pazienti. Tale approccio<br />
può essere condiviso con altre imprese<br />
operanti nel settore e ha già visto<br />
risultati che ben presto avranno un<br />
reale impatto sulla vita dei cittadini. Mi<br />
riferisco ad esempio allo spin off Care-<br />
Apt che, con un approccio innovativo,<br />
sta sperimentando soluzioni di supporto<br />
per i pazienti affetti dalla malattia<br />
di Parkinson. Approccio che unisce la<br />
componente umana, infermiere appositamente<br />
formate, con soluzioni tecnologiche<br />
di avanguardia, con un modello<br />
di business innovativo per il panorama<br />
italiano e con una proposta che, nella<br />
visione di CareApt, può essere estesa<br />
ad altre patologie ed ad altri mercati<br />
internazionali. Ancora una volta un approccio<br />
etico, sostenibile e che può essere<br />
messo a disposizione di chiunque<br />
abbia un bisogno.<br />
<br />
Fabrizio<br />
Conicella,<br />
presidente<br />
di APSTI<br />
e General<br />
Manager<br />
di OpenZone<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 31
Ricerca<br />
Nei neuroni olfattivi la chiave per la diagnosi delle malattie neurodegenerative<br />
Foto Michal Jarmoluk (Pixabay)<br />
È stato consegnato il Premio Aspen <strong>2019</strong> per la collaborazione e la<br />
ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti. A vincere la quarta edizione<br />
è la ricerca Test for Creutzfeldt-Jakob Disease Using Nasal Brushings.<br />
Si tratta di un test della malattia di Creutzfeldt-Jakob che utilizza<br />
tamponi nasali e rappresenta un notevole progresso nella diagnostica<br />
delle malattie da prioni, ma soprattutto apre una nuova e ampia<br />
prospettiva di diagnosi nell’ambito di malattie neurodegenerative a<br />
più alta incidenza e con un rilevante impatto sociale ed economico.<br />
L’originalità della ricerca consiste nell’aver ideato una procedura<br />
semplice e non invasiva per la diagnosi certa delle malattie da<br />
prioni. I neuroni della mucosa olfattiva sono prelevati con il brushing<br />
nasale e quindi analizzati con una nuova tecnica di amplificazione<br />
dei prioni in vitro, denominata “Real-Time Quaking Induced<br />
Conversion (RT-QuIC)”. Questo nuovo test sulle cellule della<br />
mucosa neuro-olfattiva è innovativo perché unisce l’altissima<br />
sensibilità della tecnica dell’RT-QuIC per identificare l’unico marker<br />
patogenetico delle malattie da prioni con il prelievo non invasivo<br />
di cellule neurali della mucosa olfattiva. L’utilizzo diagnostico del<br />
brushing nasale accoppiato con la tecnica dell’RT-QuIC potrebbe<br />
in un prossimo futuro essere esteso ad altre malattie neurodegenerative<br />
(come la malattia di Parkinson, la malattia di Alzheimer<br />
e la demenza a corpi di Lewy). RT-QuIC eseguito su campioni di<br />
mucosa olfattiva potrebbe identificare le proteine marker di queste<br />
patologie permettendo di formulare una diagnosi certa anche<br />
in fasi molto precoci della malattia.<br />
La ricerca nasce dal lavoro comune di undici scienziati appartenenti<br />
a quattro diverse organizzazioni scientifiche: Christina D. Orrú, Matilde<br />
Bongianni, Giovanni Tonoli, Sergio Ferrari, Andrew G. Hughson,<br />
Michele Fiorini, Bradley R. Groveman, Maurizio Pocchiari, Salvatore<br />
Monaco, Byron Caughey, Gianluigi Zanusso.<br />
Algodistrofia: dimostrata l’efficacia della terapia intramuscolare<br />
Buone notizie per i pazienti colpiti da<br />
algodistrofia, patologia spesso sotto-diagnosticata<br />
e considerata orfana.<br />
Si tratta dei risultati preliminari dello<br />
studio italiano NAIMES/32 presentati<br />
da Massimo Varenna nel corso del congresso<br />
della Società Italiana dell’Osteoporosi,<br />
del Metabolismo Minerale e delle<br />
Malattie dello Scheletro (SIOMMMS).<br />
“Lo studio clinico realizzato in doppio<br />
cieco contro placebo, in collaborazione<br />
con 7 centri italiani, ha analizzato<br />
78 pazienti ha dimostrato che l’algodistrofia<br />
può essere efficacemente trattata<br />
anche somministrando il Neridronato<br />
per via intramuscolare (70% di risposta<br />
positiva a due settimane dal trattamento)”,<br />
ha dichiarato Massimo Varenna,<br />
direttore dell’Unità Operativa<br />
Semplice di Osteoporosi e Malattie Metaboliche<br />
dell’ASST Gaetano Pini-CTO e<br />
membro della Società Italiana dell’Osteoporosi<br />
e delle Malattie del Metabolismo<br />
Minerale e dello Scheletro.<br />
“La conferma dell’efficacia della via di<br />
somministrazione intramuscolare consentirà<br />
ai pazienti di seguire l’unica terapia<br />
efficace senza la necessità di fare<br />
riferimento a strutture ospedaliere,<br />
accorciando quindi l’intervallo di tempo<br />
tra esordio di malattia a inizio della<br />
cura, variabile cruciale che influenza<br />
il raggiungimento del pieno successo<br />
terapeutico”.<br />
Lo studio NAIMES/32 conclude un percorso<br />
iniziato circa 10 anni fa che ha<br />
visto nel 2013 la dimostrazione dell’efficacia<br />
del Neridronato con la pubblicazione<br />
dello studio “Treatment of Complex<br />
Regional Pain Syndrome type I<br />
with neridronate: a randomized, double-blind,<br />
placebo-controlled study”.<br />
L’Algodistrofia o Complex Regional Pain<br />
Syndrome di tipo I (CRPS-I) ha un’incidenza<br />
stimata di 26 casi su 100.000<br />
soggetti l’anno. Se non trattata precocemente<br />
l’algodistrofia può causare invalidità<br />
permanente nella funzione della<br />
mano e del piede, con tutto quello<br />
che questo può comportare per la qualità<br />
di vita del paziente. Il Neridronato è<br />
un aminobisfosfonato con attività anti-riassorbitiva<br />
in grado di determinare<br />
la riduzione del turnover osseo. Nell’algodistrofia<br />
esercita un’azione terapeutica<br />
interferendo con le cellule infiammatorie<br />
che si accumulano nel sito di<br />
malattia. Il Neridronato è l’unico bisfosfonato<br />
con indicazione per il trattamento<br />
dell’algodistrofia e ha mostrato<br />
un profilo di sicurezza elevato sia<br />
nella popolazione adulta che in quella<br />
infantile.<br />
32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Ricerca<br />
Ricerca clinica in affanno:<br />
l’allarme degli esperti<br />
In Italia il numero delle sperimentazioni cliniche indipendenti<br />
si è ridotto del 50% negli ultimi 8 anni e rischia un ulteriore<br />
calo con il riassetto della normativa. Il quadro allarmante<br />
è tracciato dal Libro Bianco “Il valore della ricerca clinica<br />
indipendente in Italia” realizzato dalla Fondazione FADOI<br />
e Fondazione Roche, in collaborazione con SDA Bocconi.<br />
La ricerca clinica rappresenta un<br />
asset strategico per il nostro<br />
Paese e ha un valore scientifico,<br />
sociale, etico ed economico<br />
per i cittadini, per il Servizio Sanitario<br />
Nazionale (SSN) e per l’intero<br />
Sistema. Tuttavia, in Italia non sembra<br />
godere di ottima salute considerando<br />
che il numero delle sperimenta-<br />
zioni cliniche indipendenti si è ridotto<br />
del 50% negli ultimi 8 anni. Un’ulteriore<br />
svolta negativa potrebbe arrivare<br />
dal riassetto della normativa in materia<br />
di sperimentazione clinica, che introducendo<br />
misure sul conflitto di interessi<br />
potrebbe deprimere ancor più il<br />
settore della ricerca, annullando i benefici<br />
per i pazienti e per il SSN che<br />
oggi derivano dai finanziamenti che le<br />
aziende farmaceutiche destinano alla<br />
ricerca tramite la collaborazione con<br />
le istituzioni ospedaliere.<br />
Questo quadro allarmante sul futuro<br />
della ricerca clinica è contenuto nel<br />
Libro Bianco “Il valore della ricerca clinica<br />
indipendente in Italia” realizzato<br />
dalla Fondazione FADOI (Federazione<br />
34 icf<br />
Foto Michal<br />
Jarmoluk
Ricerca<br />
dei dirigenti ospedalieri internisti) e<br />
dalla Fondazione Roche, in collaborazione<br />
con SDA Bocconi, presentato lo<br />
scorso novembre a Roma presso il Nobile<br />
Collegio Chimico Farmaceutico. Il<br />
Libro Bianco ricorda l’esiguità dei finanziamenti<br />
pubblici che l’Italia destina<br />
alla ricerca in generale, pari a circa<br />
1,35% del Pil contro una media UE<br />
del 2,07%.<br />
Ancora minore è l’impegno nei confronti<br />
della ricerca clinica, che ha nella<br />
cura delle malattie l’obiettivo primario.<br />
Dai dati elaborati dal Cergas-SDA<br />
Bocconi, emerge che nel 2016 i finanziamenti<br />
per la ricerca clinica sono ammontati<br />
a oltre 788 milioni di euro, di<br />
cui il 7,5% erogato dallo Stato, l’89%<br />
dalle aziende private e il resto da fondi<br />
UE e dai cittadini tramite il 5 per mille.<br />
Nel 2017, sul totale di circa 753 milioni,<br />
la quota a carico dello Stato (attraverso<br />
AIFA e Ministero della Salute)<br />
è scesa all’1%, mentre il contributo<br />
delle aziende è salito al 95,86%. In<br />
media negli ultimi cinque anni (2014-<br />
2018) le imprese hanno finanziato il<br />
92% della ricerca clinica mentre il contributo<br />
pubblico è stato del 4%.<br />
Eppure, il settore della ricerca medica<br />
contribuisce in modo significativo<br />
all’economia del Paese, con posti di<br />
lavoro qualificati, alto livello di conoscenza,<br />
miglior benessere della popolazione.<br />
I calcoli sui margini economici<br />
per il SSN, derivanti dalla partecipazione<br />
di aziende ospedaliere pubbliche<br />
alla sperimentazione clinica sponsorizzata<br />
dall’industria farmaceutica,<br />
indicano un effetto moltiplicatore di<br />
1 a 2,2 (ogni euro pagato dallo sponsor<br />
per compensi e fornitura di farmaci<br />
vale 2,2 euro per il SSN), generando<br />
risparmi per costi pubblici evitati che<br />
potrebbero essere reimpiegati nella ricerca<br />
non-profit.<br />
Il decreto legislativo n. 52/<strong>2019</strong>, attuativo<br />
della legge n. 3/2018 (c.d.<br />
Legge Lorenzin), rischia di rappresentare<br />
lo spartiacque negativo per il<br />
futuro della sperimentazione clinica<br />
in Italia. Tanti i medici, gli scienziati<br />
e gli accademici che hanno recentemente<br />
lanciato l’allarme con un Position<br />
Paper. Il documento, che è stato<br />
sottoscritto anche da 23 tra associazioni,<br />
società scientifiche e fondazioni,<br />
denuncia in particolare le ultime<br />
righe del comma 4 dell’art. 6 del<br />
decreto che, per garantire l’assenza<br />
di conflitti di interesse degli scienziati<br />
sperimentatori con l’azienda titolare<br />
del farmaco oggetto di studio,<br />
impone “l’assenza di rapporti di<br />
dipendenza, consulenza o collaborazione,<br />
a qualsiasi titolo, con il promotore”.<br />
Un approccio che, secondo<br />
i sottoscrittori del Position Paper,<br />
sembra avallare una “cultura del sospetto”,<br />
che scoraggia la partecipazione<br />
degli scienziati italiani a panel<br />
di ricerca anche internazionali,<br />
per il rischio di vedere compromessa<br />
la propria credibilità ogni volta che<br />
devono autocertificare proprie situazioni<br />
personali e professionali.<br />
Il Libro Bianco sottolinea che, nel settore<br />
della ricerca medica, le collaborazioni,<br />
anche mediante partnership<br />
pubblico-privato, sono assai diffuse,<br />
e consentono di raggiungere obiettivi<br />
difficilmente ottenibili in altro modo.<br />
È normale quindi che gli esperti-scienziati<br />
siano coinvolti in collaborazioni,<br />
facciano consulenze, ricevano finanziamenti<br />
e partecipino a tavoli di lavoro:<br />
“Pertanto, la pretesa di totale<br />
assenza di qualsiasi conflitto di interessi<br />
è non solo pressoché irrealizzabile,<br />
ma anche potenzialmente dannosa.<br />
Essa comporterebbe, tra l’altro, un<br />
isolamento rispetto alle reti di contatti<br />
che costituiscono una risorsa essenziale<br />
per la qualità della ricerca”.<br />
Per gestire i conflitti di interessi, conclude<br />
il Libro Bianco, è necessaria la<br />
massima trasparenza, favorita magari<br />
da registri online pubblici: “È auspicabile<br />
quindi che l’applicazione del D.Lgs<br />
n. 52/<strong>2019</strong> in tema di conflitti di<br />
interessi sia fatta in un’ottica non restrittiva,<br />
tenendo conto degli interessi<br />
comuni e in modo da non limitare<br />
la ricerca clinica in Italia, sia indipendente<br />
che sponsorizzata”.<br />
“La ricerca è al centro di molte delle<br />
attività che Fondazione Roche sostiene<br />
con forte impegno, non solo sotto<br />
forma di finanziamenti per la comunità<br />
scientifica, ma anche attraverso iniziative<br />
di formazione e informazione per<br />
far comprendere quanto condurre una<br />
ricerca di qualità sia prezioso per i giovani,<br />
per gli scienziati, per i pazienti<br />
e per l’intero Paese”, afferma Mariapia<br />
Garavaglia, presidente di Fondazione<br />
Roche. “Pertanto siamo convinti che<br />
promuovere una giusta e sana collaborazione<br />
tra pubblico e privato possa<br />
fare la differenza in quanto garantisce<br />
benefici sia a livello economico, sia di<br />
soluzioni sempre più efficaci per la salute<br />
del nostro Paese”.<br />
“Come medici, che quotidianamente<br />
ci confrontiamo per la cura dei nostri<br />
malati – commenta Andrea Fontanella,<br />
presidente di FADOI – non possiamo<br />
trascurare il fatto che una ricerca<br />
clinica ben organizzata e competitiva<br />
consenta ai nostri pazienti di accedere<br />
alle terapie innovative, spesso più<br />
efficaci. La ricerca e l’assistenza sono<br />
legate da un circolo virtuoso: la ricerca<br />
trae le sue idee dai bisogni dell’assistenza,<br />
e quest’ultima beneficia dei<br />
risultati della ricerca. Inoltre, il medico<br />
che fa ricerca spesso cura meglio perché<br />
abituato a confrontarsi con la conoscenza<br />
più evoluta”.<br />
<br />
In media dal<br />
2014 al 2018<br />
le imprese<br />
hanno finanziato<br />
il 92% della<br />
ricerca clinica<br />
mentre il<br />
contributo<br />
pubblico è stato<br />
del 4% (Foto<br />
Gerd Altmann)<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 35
Ricerca<br />
Materiali intelligenti ispirati dalla natura<br />
Il progetto “Dynapol - Modeling approaches<br />
toward bioinspired dynamic<br />
materials” esplorerà nuove rotte<br />
per ottenere materiali artificiali<br />
ancora inesistenti per varie applicazioni<br />
tecnologiche. Si tratta del<br />
progetto di ricerca che ha consentito<br />
a Giovanni Maria Pavan, dal <strong>2019</strong><br />
professore ordinario presso il Politecnico<br />
di Torino, di vincere l’ERC<br />
Consolidator Grant, prestigioso riconoscimento<br />
conferito dal Consiglio<br />
Europeo della Ricerca. Pavan<br />
svilupperà Dynapol in cinque anni<br />
grazie a 2 milioni di euro di finanziamento.<br />
Si tratta di un programma<br />
di ricerca ambizioso che spazia<br />
in diversi ambiti scientifici: simulazione<br />
molecolare, chimica-fisica<br />
computazionale, chimica supramolecolare,<br />
bioinspired materials e<br />
machine learning. Il gruppo di ricerca<br />
di Pavan svilupperà modelli<br />
molecolari multiscala e utilizzerà<br />
tecniche di simulazione computazionale<br />
avanzata e di machine learning<br />
per scoprire i principi chimico-fisici<br />
fondamentali secondo cui<br />
progettare nuove classi di materiali<br />
artificiali con proprietà dinamiche<br />
bioispirate, ovvero simili a quelle<br />
dei materiali viventi. I modelli sviluppati<br />
saranno validati attraverso<br />
il continuo confronto con dati sperimentali<br />
provenienti da varie collaborazioni<br />
internazionali.<br />
Partire dall’osservazione<br />
della natura<br />
Una ricerca che affonda le sue radici<br />
nell’osservazione della natura<br />
e del modo attraverso cui essa<br />
costruisce materiali complessi che<br />
possiedono proprietà uniche – come<br />
l’abilità di rispondere in modo<br />
attivo a stimoli esterni ambientali<br />
(come variazioni di temperatura,<br />
salinità, pressione), biologici<br />
(interazioni specifiche con proteine<br />
o tessuti), chimici, fisici ecc.<br />
–, capaci di svolgere funzioni complesse<br />
lavorando fuori dall’equilibrio<br />
termodinamico (consumando e<br />
trasformando energia) e, in generale,<br />
che possiedono un comportamento<br />
dinamico, appunto, “vivente”.<br />
Dynapol è un progetto cosiddetto<br />
“paradigm breaker”: il cui<br />
obiettivo è quello di capire come<br />
creare nuove classi di materiali artificiali<br />
bioispirati attraverso concetti<br />
chimico-fisici diversi da quelli<br />
su cui si basano i comuni materiali<br />
ad uso tecnologico, ovvero tramite<br />
processi di auto-aggregazione<br />
(self-assembly).<br />
“La natura ha sempre rappresentato<br />
una fonte d’ispirazione verso<br />
l’innovazione tecnologica, permettendo<br />
all’uomo di superare i propri<br />
limiti”, ha dichiarato Giovanni Maria<br />
Pavan. “Nei secoli abbiamo imparato<br />
a costruire aeroplani che ci<br />
permettono di volare, barche che<br />
permettono di muoversi in acqua:<br />
immaginate di imparare dalla natura<br />
come creare nuovi tipi di materiali<br />
con proprietà dinamiche senza<br />
precedenti, materiali attivi in grado<br />
di svolgere funzioni complesse,<br />
di assorbire e scambiare informazioni<br />
comunicando con l’ambiente<br />
circostante in modo dinamico, di<br />
reagire e comportarsi in modo ‘intelligente’.<br />
Questa sarebbe una rivoluzione<br />
in molti campi. Questo<br />
progetto ci consentirà di esplorare<br />
nuovi modi per creare materiali<br />
bioispirati affascinanti e di aprire<br />
nuove strade nella scienza dei<br />
materiali”.<br />
I risultati del progetto potranno<br />
trovare applicazioni in svariati<br />
ambiti di ricerca e innovazione<br />
tecnologica di forte interesse attuale,<br />
come ad esempio biomedico,<br />
farmaceutico, energetico, chimico,<br />
come anche tracciare applicazioni<br />
completamente nuove e non ancora<br />
previste nel campo dei materiali<br />
innovativi.<br />
Il professor Pavan ha scelto di svolgere<br />
questa attività di ricerca al<br />
Politecnico di Torino.<br />
“Un altro giovane ricercatore ha<br />
scelto il nostro Ateneo e questo ci<br />
rende molto orgogliosi”, ha commentato<br />
il rettore Guido Saracco.<br />
“Il Politecnico si sta accreditando<br />
sempre più a livello internazionale<br />
come un centro di ricerca di grande<br />
qualità e le politiche di attrazione<br />
di studiosi di alto livello che abbiamo<br />
messo in campo stanno dando<br />
i loro frutti, confermando che il<br />
nostro Ateneo ha da offrire un ambiente<br />
di ricerca stimolante, condizioni<br />
di lavoro interessanti e una<br />
qualità della vita di prim’ordine. A<br />
Giovanni auguro di consolidare da<br />
noi un forte gruppo di ricerca, di<br />
ispirare le menti dei suoi studenti<br />
e allievi interni, e di stabilire fruttuose<br />
collaborazioni con altri nostri<br />
docenti e ricercatori”.<br />
Giovanni<br />
Maria Pavan,<br />
professore<br />
ordinario<br />
del Politecnico<br />
di Torino<br />
36 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
La temperatura<br />
che desideri, sempre.<br />
LA SOLUZIONE PER LA REFRIGERAZIONE INDUSTRIALE<br />
NEL SETTORE CHIMICO-FARMACEUTICO<br />
Unità speciali a bassa temperatura:<br />
per sperimentazione<br />
per raffreddamento liquidi di processo<br />
Gruppi di raffreddamento soluzioni incongelabili con fluidi frigoriferi<br />
ecologici hfc/hcfc o ad ammoniaca a bassa carica<br />
Unità di compressione a vite (da 300 a 5.390 mc/h)<br />
Centrali frigorifere premontate multicompressione<br />
Sistemi distribuzione aria mediante condotti tessili<br />
Contratti di manutenzione programmata<br />
Unità trattamento aria sanificabili
Energia<br />
Energia autoprodotta<br />
e intelligente: Albasolar<br />
vince il “Chiave a Stella”<br />
L’azienda di Alba si è imposta nella categoria “Piccola Impresa”<br />
del premio destinato alle Pmi piemontesi che si sono distinte<br />
per aver saputo coniugare innovazione e tradizione.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Una grande capacità di ricerca<br />
e sviluppo in un settore innovativo<br />
come l’applicazione<br />
dell’intelligenza artificiale<br />
all’autoproduzione energetica.<br />
È stata probabilmente questa una<br />
delle caratteristiche che ha consentito<br />
ad Albasolar di aggiudicarsi il premio<br />
“Chiave a Stella <strong>2019</strong>”, dedicato alla piccola<br />
e media imprenditoria piemontese.<br />
Albasolar (Gruppo Marengo) – che opera<br />
nel campo della progettazione e costruzione<br />
di sistemi energetici integrati<br />
per la produzione e la gestione dell’energia<br />
– si è affermata nella categoria<br />
“Piccola Impresa”. La consegna del premio,<br />
promosso da Api Torino, Fondazione<br />
Magnetto e La Repubblica, con<br />
la collaborazione della Camera di commercio<br />
di Torino, Unicredit, Unioncamere<br />
Piemonte e Confapi Piemonte, e<br />
con il supporto di Politecnico e dell’Università<br />
di Torino, è avvenuta lo scorso<br />
novembre all’Unimanagement di Torino<br />
nel corso dell’evento dal titolo “Il<br />
Diavolo e l’Acqua Santa. Etica e profitto<br />
al tempo di Industria 4.0. Colloquio<br />
con don Danilo Magni, direttore dell’Opera<br />
Torinese del Murialdo”.<br />
“Quando abbiamo presentato la candidatura<br />
– spiega Massimo Marengo, presidente<br />
del Gruppo Marengo che comprende<br />
Albasolar, Albasystem e Marengo<br />
Impianti Elettrici – non immaginavamo<br />
di vincere. Eravamo già contenti<br />
di essere rientrati fra i 10 finalisti della<br />
nostra categoria: la soddisfazione per<br />
il risultato finale è dunque doppia perché<br />
inaspettata. Lo considero un riconoscimento<br />
al lavoro che da anni portiamo<br />
avanti nel campo della progettazione<br />
e costruzione di sistemi energetici<br />
integrati per la produzione e la<br />
gestione dell’energia anche attraverso<br />
Albasystem, la divisione energetica del<br />
nostro gruppo. Albasolar, in particolare,<br />
dopo un attento percorso di riconversione,<br />
si è affermata sul mercato di<br />
riferimento puntando sulla registrazione<br />
dei brevetti delle proprie soluzioni e<br />
sulla verticalizzazione dell’offerta: dalla<br />
realizzazione di software capaci di gestire<br />
l’integrazione di più fonti energetiche<br />
come Aspec Industry e Aspec Home,<br />
fino alla produzione di cogeneratori<br />
come AspecGen”.<br />
Il premio “Chiave a Stella” prende il nome<br />
dal titolo di un romanzo di Primo<br />
Levi e si propone di scoprire e valorizzare<br />
l’eccellenza produttiva di Torino<br />
e del Piemonte. Il riconoscimento<br />
alla piccola e media imprenditoria piemontese<br />
viene attribuito ogni anno ad<br />
aziende che hanno saputo distinguersi<br />
per la capacità di esprimere e coniugare<br />
innovazione e tradizione.<br />
Massimo Marengo, cosa la rende più<br />
soddisfatto di questo premio?<br />
Premetto che è stata davvero una sorpresa.<br />
Abbiamo appreso della vittoria la<br />
sera stessa della cerimonia, quando ci<br />
hanno chiamati sul palco per la consegna.<br />
Ci rende fieri il fatto di essere stati<br />
selezionati da una commissione tec-<br />
38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Energia<br />
Il presidente<br />
di Albasolar<br />
Massimo<br />
Marengo (il<br />
primo a sinistra)<br />
ritira il premio<br />
“Chiave a<br />
Stella <strong>2019</strong>”<br />
dedicato alla<br />
piccola e media<br />
imprenditoria<br />
piemontese<br />
nica autorevole e sopra le parti. Tenga<br />
conto che non siamo neppure iscritti ad<br />
Api o clienti di Unicredit, che sono tra<br />
i promotori dell’iniziativa, aperta a tutte<br />
le Pmi piemontesi. Il premio riconosce<br />
il nostro focus sull’innovazione, ma<br />
anche la storia che abbiamo alle spalle.<br />
Su cosa si concentra la vostra capacità<br />
di innovazione?<br />
Si concentra su un sistema di intelligenza<br />
artificiale, Aspec, che gestisce<br />
le fonti energetiche di un’azienda, sulle<br />
tecnologie per l’autoproduzione energetica<br />
che vi costruiamo attorno, come<br />
gli impianti di cogenerazione, di rigenerazione<br />
e di accumulo, oltre che sulle<br />
energie rinnovabili.<br />
Quali aspetti, a Suo avviso, sono stati<br />
decisivi per la vittoria finale?<br />
A impressionare la commissione credo<br />
sia stato il grande lavoro di ricerca e<br />
sviluppo che abbiamo svolto nel settore<br />
dell’autoproduzione. Questa ricorre<br />
in modo prioritario alle fonti rinnovabili,<br />
come prevede il brevetto che abbiamo<br />
depositato. I nostri sistemi hanno<br />
una forte componente di automazione<br />
e vengono interconnessi con il processo<br />
produttivo. Nel settore industriale,<br />
sono già in funzione quattro nostri impianti<br />
che comprendono il cogeneratore<br />
intelligente Aspecgen. Inoltre ritengo<br />
abbiano giocato a nostro favore le<br />
alte qualifiche del nostro personale, per<br />
metà formato da ingegneri, la crescita<br />
del fatturato, che nel giro di pochi anni<br />
è più che raddoppiato, e soprattutto<br />
la scelta di investire quasi tutti gli utili<br />
nella ricerca e sviluppo. Per noi il tema<br />
dell’energia è indissolubile da quello<br />
dell’innovazione. E per innovare non<br />
basta costruire macchinari performanti,<br />
occorre progettare sistemi connessi<br />
e intelligenti. È in qualche modo la<br />
logica di Industria 4.0 applicata al settore<br />
energetico. Di tutto questo e dei<br />
progetti su cui stiamo lavorando abbiamo<br />
parlato con i quattro membri della<br />
commissione tecnica che hanno visitato<br />
la nostra sede ad Alba per conoscerci<br />
e valutarci.<br />
Che valore date a questo riconoscimento,<br />
al di là della soddisfazione<br />
morale?<br />
Sicuramente il fatto più importante è<br />
che il premio comunica al mercato e ai<br />
nostri potenziali clienti che l’innovazione<br />
che stiamo portando avanti è concreta<br />
e oggettiva, proprio perché rilasciato<br />
da un comitato valutatore di eccellenza<br />
e superpartes.<br />
A proposito di progetti innovativi, su<br />
cosa state lavorando attualmente?<br />
Siamo costantemente impegnati nell’evoluzione<br />
del software, che è il cuore<br />
Produzione di tubazioni preisolate flessibili e rigide per teleriscaldamento,<br />
impianti idro-termico-sanitari, impianti biogas. Tubazioni flessibili in acciaio inox<br />
per trasporto in sicurezza di sostanze nocive, idrocarburi e per scambio termico.<br />
del nostro sistema di intelligenza artificiale<br />
ed è già giunto alla sesta versione.<br />
L’obiettivo è creare soluzioni sempre<br />
più personalizzate, performanti ed<br />
efficienti. Per esempio ora stiamo sviluppando<br />
per un cliente un sistema che<br />
immette l’aria calda del cogeneratore in<br />
un mulino di essiccazione. L’idea è quella<br />
di integrare sempre di più il sistema<br />
energetico con il processo produttivo.<br />
Che risultati si ottengono con il vostro<br />
sistema di autoproduzione?<br />
Anzitutto si abbassa drasticamente, di<br />
circa due terzi, il costo dell’energia elettrica<br />
rispetto quella che si acquista dal<br />
mercato. Il ritorno dell’investimento è<br />
rapido. E si consuma energia in modo<br />
più ecosostenibile ed efficiente. <br />
BRUGG PIPE SYSTEMS srl<br />
Via L. Bertolini Donnino, 27 - 29122 Piacenza - Tel.: 0523 - 590 431 / 570 148 - Fax: 0523 - 594 369<br />
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Doppia parete<br />
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del Gruppo BRUGG<br />
FLEXWELL LPG<br />
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DN 20 : 50<br />
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Tubazioni di sicurezza<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 39
Energia<br />
Sistemi IA per gestire gli impianti di produzione e consumo<br />
Una piattaforma di monitoraggio basata su sistemi di Intelligenza<br />
Artificiale e competenze a 360° nel settore dell’energia:<br />
grazie a questi due elementi EGO permette alle<br />
aziende di avere una visione economica della variabile energia<br />
riducendo potenziali perdite economiche dovute a una<br />
gestione inefficiente, ottimizzando le richieste di certificati<br />
bianchi, valorizzando eventuali eccedenze energetiche sul<br />
mercato del dispacciamento. È importante, infatti, identificare<br />
tempestivamente eventuali malfunzionamenti tecnici<br />
che facilmente si traducono in perdite economiche, che<br />
si tratti di impianti di produzione da fonte rinnovabile, impianti<br />
di cogenerazione e/o impianti di consumo.<br />
Algoritmi di machine learning, uniti alle competenze tecniche<br />
nel settore energetico e alla conoscenza dei cicli produttivi<br />
dei principali settori industriali (dal tessile all’alimentare,<br />
dal chimico all’industria cartaria) permettono di analizzare<br />
i dati raccolti da misuratori situati presso gli impianti,<br />
confrontarli con dati storici e/o KPI specifici, per evidenziare<br />
eventuali anomalie ed associare a queste inefficienze<br />
tecniche e perdite economiche. Più sono complessi gli impianti,<br />
maggiori sono i parametri da monitorare, che non<br />
si devono limitare ai consumi energetici ma anche a tutte<br />
le variabili di processo quali, ad esempio, variazioni di<br />
pressione e/o di temperatura e parametri specifici che diano<br />
indicazioni sulla produttività aziendale.<br />
Il caso di un’azienda chimica<br />
Di seguito alcuni esempi concreti del valore aggiunto proveniente<br />
dal servizio proposto da EGO. Il primo caso fa riferimento<br />
a un’azienda chimica, dove dall’analisi dei dati<br />
di misura in continuo per la rendicontazione dei certificati<br />
bianchi CAR (cogenerazione ad altro rendimento)<br />
e dal confronto con i dati storici degli anni precedenti,<br />
che avviene in automatico con la piattaforma di monitoraggio<br />
di EGO, è stata evidenziata una riduzione<br />
nella produzione di energia termica. A seguito delle<br />
indagini tecniche successive è emerso che la causa<br />
era uno scambiatore sporco: un dettaglio tecnicamente<br />
banale che di fatto stava causando una perdita<br />
economica importante, considerando la perdita<br />
di efficienza energetica e la riduzione dei certificati<br />
bianchi a questa associata.<br />
Un secondo esempio proviene dall’esperienza maturata<br />
nel settore della carta, dove nel corso delle<br />
attività di monitoraggio è stata evidenziata un’inefficienza<br />
nel ciclo di patinatura, attività che<br />
consiste essenzialmente nell’applicazione di uno<br />
strato di patina uniforme sulla superficie del foglio<br />
di carta o di cartone allo scopo di migliorarne l’aspetto<br />
superficiale (lisciatura, lucido, uniformità) e la stampabilità.<br />
In questo caso è stato fondamentale, oltre all’identificazione<br />
del guasto, la capacità di EGO di dare visibilità<br />
alla perdita economica ad esso associata, determinante per<br />
ottenere una azione correttiva immediata da parte della direzione<br />
e del personale tecnico della cartiera.<br />
Cogliere tutte le possibilità di risparmio<br />
“Il settore dell’energia è complesso, e non sempre sono evidenti<br />
le correlazioni fra le variabili in gioco. EGO investe da<br />
anni in tecnologie per l’analisi dei dati con l’obiettivo<br />
di dare una visione completa della variabile energia<br />
e quindi potere cogliere tutte le possibilità di risparmio<br />
e/o di effettivo guadagno economico”, dichiara<br />
Fiorenzo Rainone, Technical Sales Manager<br />
di EGO. “Grazie alla nostra offerta integrata -<br />
che include oltre alla piattaforma di monitoraggio<br />
basata su sistemi di Intelligenza<br />
Artificiale proprietari, la fornitura di<br />
apparati di misura, le competenze in<br />
Energy Management e la costante presenza<br />
nei mercati energetici - è possibile<br />
ottimizzare la produzione, aumentare<br />
l’efficienza degli impianti, misurare<br />
i risparmi, e mettere in evidenza opportunità<br />
per trarre profitto da eccedenze<br />
energetiche partecipando al mercato dei<br />
servizi di dispacciamento o altri servizi alla<br />
rete quali il nuovo Capacity Market”.<br />
Fiorenzo<br />
Rainone,<br />
Technical<br />
Sales Manager<br />
di EGO<br />
40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sarma Impianti nasce all'inizio del 2001, dall'esperienza<br />
maturata in 25 anni di attività, da un gruppo<br />
di tecnici provenienti da differenti realtà operative.<br />
Sarma impianti offre servizi ai suoi clienti in<br />
diversi settori industriali, quali:<br />
* FARMACEUTICO<br />
* ALIMENTARE<br />
* COSMETICO<br />
* CHIMICO<br />
La società, con sede a Cinisello Balsamo (MI) è costituita<br />
da personale dinamico e altamente qualificato,<br />
capace di soddisfare tutte le esigenze del mercato,<br />
caratterizzato da forte concorrenza e tecnologia<br />
avanzata, fornendo soluzioni innovative e specifiche.<br />
Opera con consolidata esperienza nella progettazione<br />
anche di prototipi, nella costruzione e nell'installazione<br />
per le seguenti aree di intervento:<br />
* AREA IMPIANTISTICA<br />
* AREA CARPENTERIA INOX<br />
* AREA MECCANICA<br />
* AREA ELETTRICA<br />
Sarma Impianti S.r.l. - C.C.I.A.A. MB - numero R.E.A. 1879361 Cod.Fiscale/P.IVA IT 03079840967<br />
Sede operativa: Via Privata Georges Bizet, 17/19 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)<br />
Sede Legale: Via Monsignor Luigi Talamoni, 3 - 20900 Monza (MB)<br />
Contatti: Tel. 02/61293378 - Fax. 02/61240915 - info@sarmaimpianti.it - www.sarmaimpianti.it
Energia<br />
Le iniziative di E.ON per la riduzione delle emissioni<br />
Quest’anno E.ON ha partecipato a Key<br />
Energy prendendo parte a tre convegni<br />
grazie ai quali ha sottolineato le attività<br />
dell’azienda sul piano normativo, sul piano<br />
operativo e su quello della sostenibilità<br />
ambientale, grazie a iniziative di sostegno<br />
per mitigare le emissioni di CO 2<br />
.<br />
Nello specifico si è trattato di due tavole<br />
rotonde organizzate da Legambiente (una<br />
sulle novità normative e una sugli strumenti<br />
per mitigare gli impatti delle aziende<br />
sul territorio) e dell’incontro a cura<br />
di Assoesco, sul ruolo delle Energy Service<br />
Companies nell’affiancamento alle imprese<br />
nel percorso di decarbonizzazione.<br />
L’autoconsumo è stato l’argomento principale<br />
del convegno sull’evoluzione normativa:<br />
a differenza di altri Paesi europei<br />
in Italia oggi manca un quadro normativo<br />
che consenta di dare un significato<br />
economico a comunità di energia e a<br />
forme di produzione e consumo collettivo<br />
di energia. Entro giugno 2021 deve essere<br />
recepita la Direttiva UE 2018/2001 che<br />
innalzerà l’obiettivo sulle energie rinnovabili<br />
al 32 per cento nel 2030 e riconoscerà<br />
il diritto ad autoproduzione, autoconsumo<br />
e accumulo di energia elettrica<br />
aprendo la strada alle Comunità Energetiche<br />
e quindi all’autoconsumo collettivo<br />
da parte di singoli utenti di condomìni e<br />
negozi di centri commerciali.<br />
“Questo sviluppo è coerente con gli<br />
obiettivi strategici di E.ON”, ha dichiarato<br />
Leonardo Santi, Head of Regulatory<br />
di E.ON Italia. “Da un lato perché favorisce<br />
la più ampia diffusione di soluzioni<br />
di generazione green anche nel tessuto<br />
del mass market dell’energia elettrica;<br />
dall’altro perché pone il cliente, nella sua<br />
evoluzione di prosumer, al centro del disegno<br />
di mercato”.<br />
Nel convegno di Legambiente dedicato<br />
all’analisi dell’impronta ambientale e alle<br />
strategie delle aziende per garantire il controllo<br />
delle emissioni nocive si è parlato<br />
invece di “Mosaico Verde”: campagna per<br />
mitigare l’impatto delle aziende sul territorio.<br />
Fra queste ci sono le “Nature-based<br />
solution” grazie alle quali nuove piantumazioni<br />
possono mitigare la dispersione di<br />
CO 2<br />
. In questo contesto rientra il progetto<br />
Boschi E.ON per la valorizzazione locale<br />
del territorio e la difesa dell’ambiente.<br />
“Nato nel 2011 in collaborazione con AzzeroCO2,<br />
il progetto promuove la piantumazione<br />
di alberi in aree selezionate del<br />
territorio italiano, quali riserve naturali,<br />
parchi, aree urbane riqualificate”, ha dichiarato<br />
Marcello Donini, Corporate Social<br />
Responsibility Manager E.ON Energia. “Oggi<br />
sono 83.000 gli alberi piantati in 26<br />
aree in Italia, compensando ben 55.000<br />
TonCO 2<br />
, e facendone uno dei più rilevanti<br />
progetti di forestazione mai portati avanti<br />
da un’impresa privata in Italia”.<br />
Impianto di trigenerazione per il settore del packaging farmaceutico<br />
Dätwyler Pharma Packaging Italy Srl ha avviato il nuovo impianto di trigenerazione<br />
con il quale sarà in grado di autoprodurre energia elettrica,<br />
termica e frigorifera, a fronte di un consumo di una singola risorsa,<br />
il gas naturale. Il sistema è progettato per coprire i fabbisogni energetici<br />
dell’intero sito produttivo e aumenterà significativamente l’efficienza<br />
energetica.<br />
“La sostenibilità di un impianto industriale è l’esigenza primaria per garantire<br />
un futuro stabile e duraturo”, ha dichiarato Livio Beghini, Vice<br />
President Operations Italy. “Questo è il risultato di sforzi economici<br />
nell’ottica di un obiettivo nobile”.<br />
Con questo sistema, lo stabilimento Dätwyler di Pregnana Milanese sarà<br />
in grado di produrre elettricità riducendo del 70% l’acquisto di energia<br />
dalla rete pubblica, con un vantaggio economico a lungo termine.<br />
Il Gruppo Dätwyler, attento al tema della sostenibilità ambientale, raggiunge<br />
un traguardo molto importante con questo investimento: il sistema<br />
di trigenerazione, fornito da AB Energy Spa, società di cogenerazione<br />
e valorizzazione energetica di fonti rinnovabili, porterà ad una riduzione<br />
significativa di CO 2<br />
di circa 900 tonnellate all’anno.<br />
“Siamo orgogliosi di essere stati scelti da una realtà così all’avanguardia<br />
e proiettata nel futuro dal punto di vista farmaceutico, economico<br />
ed ambientale”, ha dichiarato Angelo Baronchelli, presidente di AB.<br />
“Poter supportare un’eccellenza internazionale del settore farmaceutico<br />
come il Gruppo Dätwyler è per noi motivo di soddisfazione e una spinta<br />
ulteriore a migliorarci”.<br />
42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
LA SICUREZZA NON<br />
CONOSCE PAUSE:<br />
LAMPADA ATEX A<br />
R. STAHL<br />
THE BRIGHT SIDE OF SAFETY. LED BY R. STAHL.<br />
Nelle aree ad alto rischio di esplosione, quando manca la corrente ogni secondo è importante.<br />
La nuova armatura illuminante di emergenza a LED 6009 passa al funzionamento a batteria in<br />
soli 0,5 secondi e illumina con la stessa intensità di una sorgente luminosa convenzionale, pur<br />
avendo consumi più contenuti. Con una durata di vita di 100.000 ore, la 6009 è anche estremamente<br />
economica: i test di controllo completamente automatici a intervalli settimanali riducono<br />
infatti gli interventi di manutenzione e i costi. Maggiori informazioni e divertenti video sul<br />
prodotto sul sito r-stahl.com
Macchine<br />
Incartonamento<br />
e pallettizzazione<br />
integrati in una<br />
macchina modulare<br />
In soli 5,6 metri svolge tante funzioni con gestione<br />
da un unico touch screen: dalla formatura del cartone<br />
all’incartonamento, fino alla pallettizzazione. Compal<br />
è stata sviluppata da ProSystem Packaging<br />
in collaborazione con SEW Eurodrive.<br />
Fondata nel 1991 a Dossobuono,<br />
in provincia di Verona,<br />
ProSystem Packaging studia,<br />
progetta e realizza macchine<br />
e linee complete ad alta tecnologia<br />
per il confezionamento e il<br />
packaging, con soluzioni “chiavi in<br />
mano”. L'esperienza conseguita negli<br />
anni in svariati settori applicativi<br />
– personal care, home care, chimico,<br />
petrolchimico, vernici-solventi<br />
e ATEX (IECEX), food, agroalimentare<br />
– ha portato l’azienda ad essere<br />
riconosciuta nell’automazione del<br />
packaging a livello europeo e internazionale,<br />
vantando referenze di alto<br />
livello, come azienda flessibile, ricca<br />
di idee e soluzioni ad alto contenuto<br />
tecnologico e con un forte spirito<br />
di squadra.<br />
“ProSystem collabora con i propri<br />
clienti per realizzare la migliore soluzione<br />
logistica ed ergonomica, rivolta<br />
a garantire la massima operatività<br />
a chi poi vive tutti i giorni la<br />
macchina o l’impianto”, sottolinea<br />
Renzo Brizzi, Managing Director di<br />
ProSystem. “Ogni progetto costituisce<br />
una nuova sfida, quasi una gara<br />
contro il tempo che spinge la tecnologia<br />
oltre i suoi limiti; come una<br />
partita al fianco del cliente, che può<br />
essere vinta solamente con la professionalità<br />
e la solidità di un team<br />
affiatato e compatto, che crede negli<br />
stessi valori e condivide gli obiettivi”.<br />
Nella costruzione di macchine<br />
automatiche per il confezionamento,<br />
la pallettizzazione e l’imballaggio<br />
l’attenzione di ProSystem Packaging<br />
è rivolta ad accompagnare l’evoluzione<br />
continua dei propri clienti:<br />
“La nostra intenzione – aggiunge<br />
Brizzi – è infatti quella di spingere le<br />
nostre macchine fino al loro limite e<br />
di farglielo superare; e ciò è possibile<br />
sicuramente grazie anche al legame<br />
con SEW Eurodrive, che ci supporta<br />
nello sviluppo e nella realizzazione<br />
di soluzioni volte a ottenere macchinari<br />
sempre più veloci, compatti<br />
e performanti nel settore packaging.<br />
Con SEW Eurodrive – continua Brizzi<br />
– collaboriamo da sempre e siamo<br />
riusciti a instaurare un rapporto forte<br />
e duraturo, un vero e proprio team<br />
in grado di sviluppare insieme tante<br />
idee innovative. La partnership con<br />
questo brand riconosciuto a livello<br />
mondiale garantisce alle nostre macchine,<br />
che esportiamo anche all’estero,<br />
sicurezza e affidabilità nel tempo,<br />
nonché elevate prestazioni; tutto ciò<br />
per noi costituisce un valore aggiunto<br />
perché siamo certi del fatto che<br />
con i componenti SEW non saremo<br />
mai in difficoltà davanti ai clienti”.<br />
Una macchina compatta, modulare<br />
e ad alte prestazioni<br />
Frutto del lavoro di ricerca e sviluppo<br />
dell’azienda, Compal rappresenta<br />
una svolta nel mondo del packaging:<br />
in soli 5,6 metri riesce a svolgere<br />
diverse funzioni con gestione<br />
da un unico touch screen. Ogni fase<br />
di produzione, infatti, può essere<br />
svolta dalla macchina: forma-<br />
44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Macchine<br />
tura del cartone americano, incartonamento<br />
di svariati prodotti (ad<br />
esempio: flaconi, bottiglie, bidoni,<br />
scatole, blister…), chiusura del cartone<br />
(con nastro adesivo o colla a<br />
caldo), pallettizzazione del cartone<br />
su pallet (pallet posizionato a terra<br />
con prelievo manuale e avvolgitura<br />
pallet).<br />
Piattaforma di automazione<br />
modulare<br />
Per garantire affidabilità, flessibilità<br />
e lunga durata, ProSystem Packaging<br />
ha scelto di utilizzare la piattaforma<br />
di automazione MOVI-C® di SEW Eurodrive,<br />
il sistema modulare, scalabile<br />
e flessibile che unisce elettromeccanica<br />
digitalizzata a un software<br />
intuitivo per un rapido engineering.<br />
Sono stati utilizzati gli inverter<br />
MOVIDRIVE®, disponibili sia in<br />
applicazioni monoasse che per sistemi<br />
multiasse modulari; gli inverter<br />
controllano e monitorano tutti i tipi<br />
di motori, AC asincroni e sincroni,<br />
con o senza encoder e anche i motori<br />
asincroni con tecnologia LSPM<br />
o i motori lineari. La sicurezza funzionale<br />
è integrata. I principali punti<br />
di forza dei Movidrive sono rappresentati<br />
dalla semplice e rapida mes-<br />
sa in servizio, dall’elevata efficienza<br />
energetica e dalla possibilità di configurare<br />
le applicazioni in modo<br />
rapido. Oltre agli inverter<br />
è stata utilizzata anche<br />
la tecnologia di controllo:<br />
i Movi-C Controller,<br />
collegati al sistema<br />
di controllo generale di<br />
una macchina o dell’impianto<br />
tramite classiche<br />
interfacce slave-bus di<br />
campo, per i sistemi bus<br />
di campo Profinet, Profibus,<br />
EtherNet/IPTM o<br />
Modbus TCP, provvedono<br />
alla comunicazione<br />
efficace con i dispositivi<br />
subordinati. Con i Movi-C Controller<br />
è possibile ridurre la complessità<br />
grazie a una maggiore libertà nella<br />
parametrizzazione e meno sforzi di<br />
programmazione. Tutti questi componenti<br />
vengono configurati, messi<br />
in funzione e controllati semplicemente<br />
tramite il software di progettazione<br />
MOVISUITE®. La sua interfaccia<br />
di comando, dall’aspetto<br />
grafico sorprendentemente moderno<br />
e intuitivo, consente di risparmiare<br />
tempo e di ridurre i costi di sviluppo.<br />
Oltre 17 cartoni al minuto<br />
L’inserimento nelle linee di produzione<br />
di Compal comporta tutta una<br />
serie di vantaggi: adattabilità a varie<br />
tipologie di prodotto in quanto,<br />
in base alle specifiche esigenze dei<br />
clienti finali, vengono proposte diverse<br />
soluzioni flessibili e personalizzabili;<br />
elevata velocità di produzione,<br />
infatti a seconda della specifica<br />
configurazione della macchina<br />
si possono ottenere fino a 17,5<br />
cartoni/minuto; modularità per venire<br />
incontro alle esigenze di spazio<br />
del cliente con soluzioni che ottimizzano<br />
l’ingombro produttivo e semplificano<br />
l’impianto; agilità e rapidità,<br />
grazie al cambio formato automatico:<br />
il concetto di compattezza<br />
e di riduzione degli spazi conduce<br />
infatti a un’automazione sempre<br />
più spinta e il cambio formato automatico<br />
rappresenta una funzionalità<br />
che incrementa ulteriormente l’agilità<br />
di Compal. Tramite un software<br />
in grado di fornire una visione progettuale<br />
ampia e intuitiva, il cambio<br />
formato automatico consente di gestire<br />
facilmente diversi formati dello<br />
stesso prodotto, come anche diversi<br />
prodotti in diversi formati. L’operazione<br />
di cambio formato automatico,<br />
per i quali sono stati utilizzati<br />
servomotori CMP SEW-Eurodrive, viene<br />
ultimata in un minuto, garantendo,<br />
oltre alla rapidità, anche una ri-<br />
Compal<br />
può svolgere<br />
ogni fase<br />
di produzione:<br />
formatura<br />
del cartone<br />
americano,<br />
incartonamento<br />
di svariati<br />
prodotti,<br />
chiusura<br />
del cartone,<br />
pallettizzazione<br />
del cartone<br />
su pallet<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 45
Macchine<br />
La piattaforma<br />
di automazione<br />
Movi-C di SEW<br />
Eurodrive<br />
La sede<br />
di ProSystem<br />
a Dossobuono,<br />
in provincia<br />
di Verona<br />
duzione dei costi e l’ottimizzazione<br />
degli spazi, senza dimenticare la sicurezza<br />
dell’operatore che non deve<br />
più occuparsi di effettuare manualmente<br />
il cambio e di conseguenza<br />
può svolgere la propria attività lavorativa<br />
in maniera qualitativamente<br />
migliore, in condizioni di sicurezza<br />
e tranquillità psicologica: fattori<br />
che riducono drasticamente la percentuale<br />
di errore.<br />
getica ProSystem Packaging utilizza<br />
sui propri macchinari motori SEW<br />
Eurodrive serie DR a basso consumo<br />
d’energia nella classe di rendimento<br />
IE3: motori che consentono inoltre<br />
un potenziamento flessibile, permettono<br />
una riduzione dei costi iniziali e<br />
d’esercizio tramite encoder integrato,<br />
nonché una riduzione dello spazio<br />
grazie a una struttura compatta.<br />
Spazio alla smart maintenance<br />
Partendo da una versione basic di<br />
Compal, ProSystem Packaging ha<br />
ideato soluzioni innovative, creando<br />
pacchetti modulari per espandere il<br />
macchinario in funzione delle specifiche<br />
esigenze, realizzando così macchine<br />
componibili in differenti versioni<br />
a seconda della richiesta del<br />
cliente finale. Tanti sono infatti gli<br />
optional disponibili: il magazzino<br />
pallet, l’entrata e l’uscita pallet automatica,<br />
la pallettizzazione diretta<br />
di taniche su pallet, l’inserimento<br />
interfalda in automatico su pallet,<br />
la marcatura/stampa, l’applicazione<br />
di etichette su cartone e mol-<br />
Risparmio energetico<br />
Compal garantisce anche risparmi<br />
energetici: l’utilizzo da parte dell’azienda<br />
di motori brushless SEW Eurodrive<br />
ad alta efficienza si traduce<br />
in due qualità strettamente correlate<br />
e sempre più importanti: bassi consumi<br />
e risparmio energetico. Questi<br />
motori infatti, grazie alle loro caratteristiche,<br />
consentono un elevato risparmio<br />
energetico, un controllo più<br />
dinamico della velocità, dell’accelerazione<br />
e della decelerazione, nonché<br />
il controllo di attuazioni e posizionamenti<br />
più precisi. Inoltre sempre<br />
in ottica di ottimizzazione enerti<br />
altri. Ma l’evoluzione non si ferma<br />
qui: è infatti in fase di valutazione<br />
l’integrazione nelle macchine ProSystem<br />
dei veicoli a guida autonoma di<br />
SEW Eurodrive, sempre però preservando<br />
il concetto di compattezza e<br />
ottimizzazione degli spazi su cui si<br />
basa Compal.<br />
“Con ProSystem Packaging – sottolinea<br />
Giosuè Cavallaro, Marketing Manager<br />
in SEW Eurodrive Italia – abbiamo<br />
trovato un partner fortemente<br />
orientato all’innovazione tecnologica.<br />
Le macchine automatiche progettate<br />
in co-engineering sono sviluppate<br />
per migliorare la produttività e<br />
la flessibilità del cliente finale. Oltre<br />
a questo, c’è grande sintonia nel<br />
trovare e sviluppare soluzioni in ottica<br />
green per uno sviluppo eco-sostenibile.<br />
Per il futuro, siamo sicuri<br />
che ProSystem saprà integrare nella<br />
sua offerta sistemi a guida autonoma<br />
che daranno vantaggi ulteriori ai<br />
propri clienti finali”.<br />
In ottica di manutenzione predittiva,<br />
ProSystem Packaging è impegnata<br />
nello sviluppo di strumenti<br />
che permettano agli operatori di<br />
monitorare le macchine anche da<br />
remoto e di eseguire interventi di<br />
manutenzione in base all’effettivo<br />
comportamento di usura: ossia un<br />
concetto di macchina autonoma e<br />
integrata in una rete digitale, in<br />
grado di fornire al cliente conoscenze<br />
più approfondite sui componenti<br />
di azionamento, sulle soluzioni<br />
di sistema e sui processi in<br />
tempo reale e ottenere il supporto<br />
da ProSystem per tutto l’arco delle<br />
24 ore. A tal fine, SEW Eurodrive<br />
in ottica di smart maintenance<br />
mette a disposizione dei costruttori<br />
motori con sensoristica digitalizzata<br />
per garantire un monitoraggio<br />
in tempo reale di tutte le fasi e<br />
dei componenti connessi in cloud a<br />
tutti i macchinari del processo produttivo.<br />
<br />
46 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Automazione, Strumentazione, Sensori<br />
Milano<br />
In concomitanza con<br />
Milano<br />
Ad aprile 2020 torna SAVE Milano, mostra convegno verticale<br />
di una giornata dedicata ad automazione, strumentazione,<br />
sensoristica.<br />
<br />
<br />
coinvolgere il mondo delle tecnologie per il food & bev, per la<br />
<br />
<br />
<br />
Il programma prevede:<br />
quattro sessioni plenarie in contemporanea<br />
una parte espositiva con più di cento aziende partecipanti<br />
<br />
coffee-break e buffet offerti dagli sponsor<br />
8 aprile 2020<br />
Crowne Plaza Hotel - San Donato Milanese (MI)<br />
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gratuita per<br />
gli operatori<br />
professionali<br />
8<br />
edizioni di successo<br />
800<br />
operatori previsti<br />
+100<br />
aziende rappresentate<br />
4<br />
convegni plenari<br />
+15<br />
workshop<br />
www.exposave.com/milano
Sicurezza<br />
Trasporto di<br />
sostanze pericolose<br />
in tutta sicurezza<br />
Il costruttore di pipeline francese Artis ha acquistato<br />
impianti Polysoude per la saldatura TIG orbitale<br />
con filo d’apporto, al fine di soddisfare gli alti<br />
standard di sicurezza richiesti.<br />
Nella foto<br />
accanto al<br />
titolo: saldatura<br />
orbitale<br />
di un pipe e una<br />
curva tramite<br />
una testa di<br />
saldatura a<br />
camera aperta<br />
della serie MU<br />
con controllo<br />
della tensione<br />
d’arco e filo<br />
d’apporto<br />
*Polysoude<br />
Communications<br />
Department<br />
di Patricia Dauxerre*<br />
La società ARTIS Atlantique<br />
Réalisation Tuyauterie Industrielle<br />
Soudage (industria manifatturiera<br />
di pipework con base<br />
sulla costa atlantica) ha un<br />
impianto a Derval, nel distretto della<br />
Loire-Atlantique nella Francia occidentale.<br />
L’azienda è specializzata nella<br />
produzione di reti di tubature e linee<br />
interrate per il trasporto di fluidi<br />
come gas, petrolio, acqua ecc.<br />
Lo scopo principale di Artis è quello<br />
di supportare e contribuire ai progetti<br />
dei loro clienti fin dal principio, grazie<br />
a una consolidata esperienza e un’elevata<br />
tecnologia.<br />
Oltre alla certificazione ISO 9001A a<br />
riprova dell’importanza attribuita alla<br />
sicurezza, la società detiene anche<br />
la certificazione MASE-UIC Manuel<br />
d'Amélioration Sécurité des Entreprises<br />
- Union des Industries Chimiques<br />
(Manuale per il miglioramento della sicurezza<br />
nelle aziende - Unione delle industrie<br />
chimiche).<br />
Un importante cliente di Artis, fornitore<br />
di riferimento nel campo del tra-<br />
sporto di fluidi, ha insistito non solo<br />
sulla conformità allo standard EN<br />
12732, ma anche sulle specifiche implementate<br />
internamente per la costruzione<br />
di pipeline per il trasporto<br />
di gas con pressione da 16 a 80 bar.<br />
Per soddisfare tali criteri, garantire<br />
una qualità e una ripetibilità costanti<br />
dei prodotti e ridurre il lavoro manuale,<br />
Artis ha deciso di acquistare ulteriori<br />
impianti per la saldatura TIG orbitale<br />
con filo d’apporto.<br />
La società francese Polysoude, con<br />
base a Nantes in Francia, si è aggiudicata<br />
l’ordine. La vicinanza tra le<br />
due società ha sicuramente contribuito<br />
alla scelta, ma le ragioni decisive<br />
sono indubbiamente legate all’indiscutibile<br />
conoscenza degli specialisti<br />
della saldatura di Polysoude, insieme<br />
alla garanzia di supporto, consiglio<br />
e rapido riscontro ai problemi<br />
tecnici. Inoltre, gli impianti proposti<br />
da Polysoude soddisfano tutti<br />
i requisiti richiesti e sarebbero potuti<br />
essere operativi a brevissimo.<br />
L’impianto che è stato consegnato<br />
si compone di due teste di saldatura<br />
orbitale a camera aperta della serie<br />
MU, un alimentatore filo e un generatore<br />
della serie P6.<br />
Per garantire la sicurezza del pipework<br />
durante il suo intero ciclo di vita, le<br />
aziende al giorno d’oggi devono produrre<br />
saldature di prima categoria senza<br />
alcuna imperfezione, schizzo o ossidazione.<br />
Per quanto riguarda la rete<br />
di pipe per il trasporto di sostanze<br />
pericolose, è obbligatorio ottenere<br />
l’approvazione di un ente certificatore<br />
prima dell’inizio della produzione di<br />
tubi saldati.<br />
Con senso di responsabilità e assecondando<br />
i desideri del cliente, Artis<br />
ha deciso di stabilire delle specifiche<br />
di saldatura (WPS, Welding Procedure<br />
Specifications) per completare<br />
la propria qualifica. “Lo consideriamo<br />
un must, perché useremo l’impianto in<br />
cantiere”, spiega Fabrice Chailloux, assistant<br />
manager della società. “È un<br />
investimento importante. Test distruttivi<br />
sul materiale, indagini a raggi X,<br />
formazione del personale, preparazione<br />
di campioni e così via comportano<br />
significativi costi da sostenere”.<br />
48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sicurezza<br />
La forma della cianfrinatura dei due<br />
pipe è differente<br />
Saldatura orbitale TIG di pipe in acciaio dolce con<br />
una testa a camera aperta Polysoude della serie MU<br />
Qualifiche del processo tramite WPS<br />
per pipe in acciaio dolce DN 50, DN<br />
80 e DN 150<br />
Per permettere una penetrazione affidabile<br />
della passata di radice, in caso<br />
di saldatura orbitale, viene richiesta<br />
una preparazione a J senza gap, mentre<br />
nella saldatura manuale di solito si<br />
realizza una preparazione a V con gap.<br />
Sfortunatamente, i pipe in questione<br />
erano già stati preparati dal produttore<br />
con un cianfrino a V per la saldatura<br />
manuale. Dopo alcuni test preliminari<br />
presso il reparto applicazioni di Polysoude,<br />
gli esperti hanno proposto un<br />
approccio insolito e innovativo, che è<br />
stato accettato infine dalle parti coinvolte.<br />
Il nuovo cianfrino per la saldatura<br />
orbitale si compone di una flangia<br />
con un angolo di 37° all’estremità<br />
di un pipe da saldare all’esistente preparazione<br />
a V a 30° all’estremità del<br />
pipe opposto, considerando una tolleranza<br />
fino a 1 mm sulla discrepanza.<br />
Il rispetto delle specifiche tolleranze è<br />
molto importante per raggiungere una<br />
penetrazione affidabile della passata<br />
di radice e per garantire la ripetibilità<br />
dei risultati sulle WPS applicate. La<br />
maggior parte delle specifiche si concentrano<br />
su un livello di qualità elevato<br />
all’interno della passata di radice,<br />
perché è la superficie che entrerà<br />
in contatto diretto con il fluido o il gas<br />
da trasportare e quindi è quella che garantisce<br />
la vita utile del giunto.<br />
Il training sugli impianti<br />
La decisione di Artis di investire sufficiente<br />
tempo e denaro per conseguire<br />
le qualifiche di processo necessarie<br />
affonda le radici nella primaria ricerca<br />
di mantenere un’elevata qualità e affidabilità,<br />
anche a scapito di performances<br />
ed efficienza economica.<br />
Uno dei giovani tecnici, che ha già effettuato<br />
delle qualifiche nella costruzione<br />
di boiler, ha partecipato al programma<br />
di formazione sul nuovo impianto.<br />
Dopo le lezioni base da parte<br />
degli esperti della saldatura presso il<br />
laboratorio delle applicazioni di Polysoude,<br />
ha avuto l’opportunità di familiarizzare<br />
con le macchine per tre<br />
settimane durante la preparazione dei<br />
campioni per le qualifiche di processo.<br />
“Grazie all’ottimo training gli impianti<br />
di saldatura potranno venir messi<br />
in funzione molto rapidamente”, ha<br />
dichiarato con soddisfazione Fabrice<br />
Chailloux. “Si possono regolare i parametri<br />
di saldatura rilevanti in maniera<br />
molto precisa e questo, insieme<br />
al controllo della tensione d’arco, ci<br />
I campioni dei<br />
pipe preparati<br />
per le qualifiche<br />
di processo<br />
con la saldatura<br />
orbitale<br />
da un ente<br />
certificatore<br />
permette di migliorare la nostra<br />
qualità e acquisire un vantaggio<br />
decisivo nei confronti dei nostri<br />
competitor”.<br />
Qualità e sicurezza<br />
con la saldatura orbitale<br />
Il risultato della stretta collaborazione<br />
dei team coinvolti è stato il<br />
conseguimento di tutte le necessarie<br />
qualifiche per il processo.<br />
Inoltre, il management di Artis ha deciso,<br />
per un certo periodo di tempo,<br />
di acquisire ancora più esperienza tramite<br />
gli impianti di saldatura orbitale<br />
Polysoude anche per quelle saldature<br />
che non erano da qualificare obbligatoriamente.<br />
Ora che le sfide tecniche<br />
sono state risolte, Artis può continuare<br />
ad utilizzare il processo di saldatura<br />
orbitale come uno strumento di produzione<br />
utile, ben sapendo che soddisfa<br />
completamente i loro requisiti di qualità<br />
e sicurezza e costituisce un chiaro<br />
vantaggio che li contraddistingue dai<br />
suoi competitor.<br />
<br />
Rappresentazione<br />
in tempo reale<br />
di un ciclo di<br />
saldatura tramite<br />
l’interfaccia<br />
grafica utente<br />
(GUI - Graphic<br />
User Interface)<br />
di un generatore<br />
Polysoude<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 49
Sicurezza<br />
Sistemi per l’ispezione degli imballaggi farmaceutici<br />
Dal 5 al 6 febbraio, EyeC presenterà a Parigi le sue moderne soluzioni<br />
di ispezione, in occasione di Pharmapack 2020. Si tratta di<br />
affidabili sistemi di controllo qualità degli imballaggi farmaceutici.<br />
Nell’ambito di dimostrazioni dal vivo, i visitatori impareranno di<br />
più sulle ultime soluzioni conformi alla farmacopea di EyeC. I sistemi<br />
d’ispezione sviluppati secondo le linee guida farmaceutiche<br />
soddisfano i più recenti requisiti di integrità e sicurezza dei dati<br />
e di audit trail contribuendo ad aumentare l’affidabilità dei processi.<br />
Il flusso di lavoro Pharma presentato – che include un flusso<br />
di lavoro per i revisori, la firma elettronica e l’EyeC Audit Trail<br />
Viewer – supporta l’integrazione dei sistemi di ispezione nei processi<br />
esistenti delle aziende farmaceutiche. Grazie ad un database<br />
sicuro, le ispezioni basate sul principio del doppio controllo possono<br />
essere effettuate indipendentemente dal tempo e dal luogo<br />
con la Review Station di EyeC. I processi di ispezione possono essere<br />
facilmente integrati nei processi esistenti offrendo sicurezza<br />
ed efficienza.<br />
Presso lo stand F74 nel padiglione 7.2, anche le aziende farmaceutiche<br />
e gli stampatori potranno verificare l’affidabilità e la precisione<br />
dei sistemi di controllo qualità per i controlli in entrata e<br />
in uscita. Proofiler Content di EyeC supporta la revisione dei file<br />
grafici e Proofiler Graphic di EyeC viene utilizzato per il controllo<br />
dei file nella fase di prestampa. Inoltre, Proofiler 400 DT Enhanced<br />
di EyeC viene utilizzato per prove di stampa fino a 317 x 470<br />
mm (12,5” x 18,5”) mentre per i formati 630 x 469 mm (24,8” x<br />
18,4”) c’è Proofiler 600 DT di EyeC. Oltre ai sistemi di ispezione<br />
off-line in esposizione, EyeC fornisce anche informazioni sulle soluzioni<br />
per il controllo qualità al 100% nella stampa e nel trattamento<br />
del packaging farmaceutico.<br />
“Dopo il successo dello scorso anno, illustreremo nuovamente alle<br />
aziende farmaceutiche e ai loro stampatori le nostre elaborate<br />
soluzioni di ispezione in occasione di Pharmapack”, ha dichiarato<br />
Ansgar Kaupp, CEO di EyeC GmbH. “Sin dalla nostra fondazione<br />
nel 2002, una delle nostre maggiori responsabilità è quella di assistere<br />
le aziende farmaceutiche nell’assicurare i processi di prova<br />
e nell’implementazione di controlli validi. In qualità di partner di<br />
lunga data del settore, offriamo soluzioni di ispezione di stampa<br />
complete e sicure”. Con la Review Station di EyeC l’ispezione indipendente<br />
da orario e luogo viene eseguita secondo il principio<br />
del doppio controllo.<br />
Una guida per la scelta dei guanti di protezione chimica<br />
Honeywell ha pubblicato la seconda<br />
parte della propria guida elettronica<br />
concepita per aiutare i professionisti<br />
della salute e della sicurezza<br />
a scegliere i guanti di protezione<br />
chimica piú adatti. La guida<br />
esamina in modo specifico tre considerazioni<br />
essenziali per la selezione<br />
dei guanti – attività da svolgere,<br />
ambiente di lavoro e calzata – e delinea<br />
le misure che possono essere<br />
adottate per semplificare il processo<br />
di selezione.<br />
Mentre la prima e-Guida esamina<br />
i pericoli posti dalle sostanze chimiche<br />
e indica come selezionare i<br />
guanti in base ad essi, la seconda<br />
e-Guida verte su come la selezione<br />
dei guanti sia determinata dall’attività<br />
da svolgere e su come diversi<br />
fattori ambientali, come temperatura<br />
e umidità, possano influenzare<br />
le prestazioni dei guanti. Inoltre,<br />
esamina come garantire che i<br />
guanti siano adatti all’utilizzatore<br />
e all’applicazione.<br />
“La selezione di guanti di protezione<br />
per le applicazioni dove siano presenti<br />
prodotti chimici può rivelarsi<br />
difficile”, ha affermato Stéphanie<br />
Quilliet, strategic product leader<br />
Emea - head and body presso Honeywell<br />
Industrial Safety. “La mancanza<br />
di una protezione adeguata<br />
mette a repentaglio la sicurezza<br />
degli operatori, ma se la protezione<br />
è eccessiva si corre il pericolo che<br />
gli operatori si tolgano i guanti per<br />
svolgere l’attività in modo efficiente<br />
con il rischio di lesioni. Le nostre<br />
due e-Guide su questo argomento offrono<br />
ai professionisti della sicurezza<br />
consigli pratici, chiari, esperti per<br />
aiutarli a muoversi con sicurezza tra<br />
tutte queste considerazioni”.<br />
50 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sicurezza<br />
Dräger X-plore 1900 è l’innovativa<br />
maschera antipolvere monouso<br />
ad alte prestazioni per la protezione<br />
da polveri sottili e particelle.<br />
Disponibile in due taglie, unisce<br />
facilità d’uso, comfort e vestibilità<br />
ottimale. Il materiale filtrante<br />
Coolsafe abbina un’elevata efficienza<br />
filtrante ad una bassa resistenza<br />
respiratoria, consentendo<br />
all’utente di lavorare facilmente e<br />
senza stancarsi per lunghi periodi<br />
di tempo. È disponibile nelle tre<br />
classi di protezione EN, che sono<br />
Maschera contro le polveri sottili<br />
facilmente riconoscibili con il relativo<br />
codice colore (FFP1 = giallo,<br />
FFP2 = arancione, FFP3 = rosso).<br />
È completamente latex-free.<br />
Oltre ad un design pratico e innovativo<br />
(è possibile ripiegarla in<br />
tre parti), si contraddistingue per<br />
la completa assenza di lattice in<br />
tutti i materiali che la compongono<br />
(dallo stringinaso al cuscinetto<br />
nasale, dalle fascette elastiche<br />
VarioFlex al materiale filtrante CoolSafe)<br />
ed è quindi utilizzabile in<br />
un vasto campo di applicazioni.<br />
La maschera antipolvere è disponibile<br />
in due taglie (S e M/L). Questo<br />
la rende adatta a diverse forme<br />
e dimensioni del viso. Anche mentre<br />
si parla la maschera non si sposta.<br />
La fascetta elastica ad anello<br />
VarioFlex rende molto facile indossare<br />
la maschera: basta aprirla,<br />
collocarla sul viso, posizionare<br />
la fascetta elastica e premere lo<br />
stringinaso, seguendo gli indicatori<br />
visibili.<br />
Grazie ai materiali filtranti ad alta<br />
efficienza di ultima generazione,<br />
la resistenza respiratoria è quasi<br />
impercettibile quando si utilizza<br />
X-plore 1900.<br />
I modelli opzionali dotati di valvola<br />
di espirazione Coolmax riducono<br />
ulteriormente la resistenza<br />
respiratoria e impediscono l’accumulo<br />
di calore e umidità all’interno<br />
della maschera, fornendo<br />
un immediato sollievo, soprattutto<br />
nel corso di attività fisiche<br />
faticose.<br />
Il design SmartFOLD con doppio<br />
rinforzo brevettato rende la forma<br />
della maschera molto stabile e offre<br />
un ampio spazio di respirazione.<br />
Inoltre, l’aria espirata è direzionata<br />
verso il basso, riducendo<br />
la temperatura percepita all’interno<br />
della maschera.<br />
Durante il processo di sviluppo<br />
del prodotto, Dräger ha prestato<br />
particolare attenzione a garantire<br />
che la protezione respiratoria fosse<br />
pienamente compatibile con gli<br />
occhiali protettivi. Grazie al design,<br />
chi indossa gli occhiali può<br />
quindi anche indossare comodamente<br />
Dräger X-plore 1900, senza<br />
che la maschera o gli occhiali<br />
si intralcino e senza che questi ultimi<br />
si appannino.<br />
> estrusori > dosatori > componenti > trasporto pneumatico > sistem<br />
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Componenti<br />
Catene portacavi per applicazioni in camera bianca<br />
Guidare i cavi in modo sicuro ed evitarne<br />
l’usura, anche nelle stanze ad atmosfera<br />
controllata: così nasce l’e-skin.<br />
Questa speciale catena portacavi è stata<br />
progettata per le applicazioni in camera<br />
bianca. È realizzata in un materiale<br />
molto flessibile e si adatta, per questo,<br />
anche agli spazi di installazione<br />
più ridotti. Con il sistema e-skin soft è<br />
possibile guidare i cavi in modo sicuro<br />
e senza che vengano rilasciate particelle,<br />
anche in spazi ridotti. E per gli<br />
spazi di installazione ancora più limitati<br />
igus ha sviluppato anche la e-skin<br />
flat. Un sistema ultra-compatto fatto<br />
da un insieme di piccoli vani tubolari,<br />
una soluzione facile da riempire e semplice<br />
da utilizzare. Entrambe le catene portacavi hanno superato<br />
i test di rumorosità e hanno convinto grazie al loro funzionamento<br />
molto silenzioso.<br />
Nella lavorazione di microchip, di semiconduttori e di schermi<br />
OLED o LCD così come nella produzione di protesi o nel settore<br />
farmaceutico, l’ambiente produttivo deve essere assolutamente<br />
pulito e pone requisiti molto stringenti perché ogni tipo<br />
di contaminazione può avere un impatto diretto sul prodotto<br />
stesso e può portare a danni pesanti per il produttore. Così,<br />
anche i componenti delle macchine che si trovano in questi ambienti<br />
– compresi i sistemi per catene portacavi – devono avere<br />
caratteristiche molto particolari. Risale a quattro anni fa la<br />
primissima versione dell’e-skin, uno speciale “tubo corrugato”<br />
apribile, un sistema al quale è stato subito associato il marchio<br />
di qualità Fraunhofer Tested Device ISO classe 1 e al quale, nel<br />
2018, è stato conferito il secondo premio Fraunhofer tra le tecnologie<br />
collegate alle produzioni pulite “Clean! 2018”. L’e-skin<br />
è realizzata con uno speciale polimero resistente all’attrito, ha<br />
una struttura modulare ed è veloce da riempire. Vista la sempre<br />
maggiore richiesta di uso in spazi ridotti, igus ha sviluppato<br />
una nuova versione dell’e-skin con un materiale più flessibile.<br />
La nuova e-skin soft si può utilizzare anche in spazi di<br />
installazione piccoli, su brevi lunghezze autoportanti. Per gli<br />
spazi di installazione ultra piatti igus offre anche l’e-skin flat,<br />
una soluzione innovativa che consiste in un sistema di piccoli<br />
vani tubolari collegati tra loro. Entrambe le versioni hanno<br />
avuto ottimi riscontri nei test di rumorosità in movimento. L’eskin<br />
soft presenta un valore di 32,4 dBA, l’e-skin flat di 29 dBA.<br />
Questi innovativi sistemi di alimentazione per camere bianche<br />
sono decisamente più silenziosi rispetto alle alternative oggi<br />
disponibili sul mercato.<br />
Modulare e veloce da riempire<br />
La nuova e-skin soft, un’evoluzione<br />
della precedente e-skin, ne mantiene<br />
la modularità. I due gusci della catena,<br />
superiore e inferiore, possono essere<br />
collegati fra loro con un meccanismo<br />
tipo cerniera lampo, per creare un tubo<br />
completamente chiuso con elevata resistenza<br />
a polvere e acqua. Questo permette<br />
di soddisfare i requisiti delle “cleanroom”<br />
facilitando allo stesso tempo<br />
il riempimento della catena portacavi e<br />
le eventuali operazioni di manutenzione<br />
dei cavi al suo interno.<br />
Portare dati e energia negli spazi<br />
ultra piatti delle camere bianche<br />
Oltre alla versione soft, igus ha sviluppato anche l’e-skin flat<br />
appositamente per gli spazi di installazione molto piccoli come,<br />
per esempio, nella produzione di semiconduttori. Questo sistema<br />
innovativo è composto da un profilo con tre vani tubolari atti<br />
a contenere i cavi; viene prodotto tramite estrusione con materie<br />
plastiche ad alte prestazioni. Essendo molto piatto, consente<br />
raggi di curvatura particolarmente piccoli per altezze di installazione<br />
ridotte. I profili si possono collegare l’uno con l’altro<br />
formando sistemi più complessi. Rispetto ad altre opzioni esistenti,<br />
con l’e-skin flat i cavi non sono termosaldati in una pellicola<br />
ma vengono inseriti nei vani. E, in caso di manutenzione,<br />
possono essere facilmente rimossi e reinseriti all’interno di questi<br />
vani senza che sia necessario cambiare e installare un nuovo<br />
sistema di alimentazione. In questo modo, l’utente riduce i costi<br />
e migliora la sua tecnologia. In futuro, le singole camere si<br />
apriranno anche dall’esterno con un sistema di chiusura a cerniera,<br />
per agevolare e accelerare ulteriormente la manutenzione.<br />
Un altro vantaggio: con i nuovi sistemi di alimentazione e-skin<br />
flat ed e-skin soft, igus offre due soluzioni economiche e disponibili<br />
direttamente a magazzino.<br />
Sistema pronto al collegamento<br />
con durata d’esercizio garantita<br />
È possibile ordinare queste nuove catene portacavi per camera<br />
bianca già preassemblate e complete di cavi chainflex, pronte<br />
per essere collegate. Inoltre, l’utente può scegliere tra gli oltre<br />
918 cavi altamente flessibili con classe IPA 1, sviluppati appositamente<br />
per l’utilizzo in catena portacavi. Tutti i cavi sono stati<br />
testati in condizioni reali nel laboratorio aziendale di 3.800 metri<br />
quadrati. Igus offre una garanzia di 36 mesi sul proprio assortimento<br />
di cavi.<br />
52 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti<br />
Pressacavo EMC divisibile con doppia funzione<br />
Il primo pressacavo EMC divisibile al mondo con due gommini è ora disponibile<br />
presso Icotek.<br />
La connessione a innesto convince, in linea con il già noto sistema divisibile, e consente<br />
il passaggio di cavi con cablaggi. Il sistema di chiusura stesso, così come i relativi<br />
gommini, sono progettati in modo tale che i cavi pre-cablati possano essere inseriti<br />
senza problemi (senza staccare e ricollegare le spine). Viene così mantenuta la<br />
garanzia del produttore sui cavi intestati. Il corpo metallizzato dell’EMC-KVT-DS è altamente<br />
conduttivo e offre allo stesso<br />
tempo il grado di protezione IP54.<br />
Per la prima volta vengono installati<br />
due gommini in un unico pressacavo.<br />
Il primo gommino garantisce<br />
la tenuta fino a IP54, il secondo è<br />
utile per la dissipazione delle interferenze<br />
EMC.<br />
EMC-KT-DS è dotato della filettatura<br />
metrica M32x1,5. La lunghezza della<br />
filettatura è di 14 mm.<br />
Custodie modulari<br />
e compatte per connettori<br />
Le custodie compatte per connettori CP<br />
di Phoenix Contact sono adatte per la<br />
produzione automatizzata di cablaggi<br />
e per l’assemblaggio delle custodie per<br />
connettori, offrendo anche buone possibilità<br />
di applicazione nella lavorazione<br />
dei conduttori con processi di crimpatura<br />
automatizzati.<br />
Le custodie per connettori consentono<br />
di risparmiare tempo durante la produzione<br />
e la messa in servizio nella costruzione<br />
di sistemi modulari. I dispositivi<br />
di arresto e i sistemi di scarico di trazione possono<br />
essere montati opzionalmente. Le custodie per<br />
connettori con un passo di 5,1 mm vengono utilizzate<br />
sui morsetti componibili con sezione di 2,5 mm².<br />
Monitoraggio in continuo di Ozono, TOC e Conducibilità<br />
MEET US<br />
PHARMINTECH.COM<br />
HALL - BOOTH<br />
21 - C<br />
AMI Codes-II O 3<br />
Misura colorimetrica standard<br />
(DIN 38408-3), nessuna perdita<br />
di sensibilità anche in assenza<br />
prolungata di ozono. Verifica con<br />
standard secondari certifi cati.<br />
AMI LineTOC<br />
Calibrazione e System Suitability<br />
Test (SST) USP automatici.<br />
Verifica programmabile automatica<br />
(ASTM E2656-16). Manutenzione<br />
semplice e ridotta.<br />
AMU Pharmacon<br />
Trasmettitore di conducibilità in accordo<br />
con USP , funzione di allarme<br />
per valori limite e password nominale<br />
(CFR 21 Parte 11).<br />
www.swan.ch · SWAN Analitica Srl. · IT-16166 Genova · swan@swananalitica.it · Phone +39 010 329 1396
Automazione<br />
Fabio Camerin,<br />
Wireless &<br />
Solutions Sales<br />
Manager di<br />
Emerson Italia<br />
e referente del<br />
Global Users<br />
Exchange per il<br />
nostro paese<br />
Quando lo scambio<br />
è fonte di ispirazione<br />
Emerson organizza per la prima volta in Italia il Global Users<br />
Exchange. Oltre 350 conferenze saranno tenute<br />
da utenti che metteranno a confronto le soluzioni adottate<br />
per le più grandi sfide che gli impianti odierni devono<br />
affrontare.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Per la prima volta si svolgerà<br />
in Italia, al centro congressi<br />
MiCo di Milano dal 18 al 20<br />
Marzo 2020, l’edizione EMEA<br />
del Global Users Exchange di<br />
Emerson. La conferenza biennale mette<br />
in primo piano gli utenti di Emerson<br />
Automation Solutions provenienti<br />
da Europa, Medio Oriente e Africa.<br />
Le parole chiave saranno “Discover,<br />
Design, Deliver”, che sottolineano<br />
la possibilità offerta dall’evento di<br />
scoprire, concepire, progettare e implementare<br />
nuove soluzioni. Il Global<br />
User Exchange sarà aperto dagli interventi<br />
di Roel Van Doren, presidente<br />
Europa di Emerson Automation Solutions,<br />
di Richard Mortimer, VP Engineering<br />
Global Projects Organisation<br />
in BP, Dave Tudor, Managing Director<br />
Medicines Manufacturing Innovation<br />
Centre, e di Vidya Ramnath, presidente<br />
di Emerson Automation Solutions<br />
per l'Africa e il Medio Oriente.<br />
Per avere qualche informazione in<br />
più sulla preparazione dell’evento e<br />
sul coinvolgimento della sede italiana<br />
e dei suoi clienti, abbiamo incontrato<br />
negli uffici di Seregno (MB) Fabio<br />
Camerin, Wireless & Solutions Sales<br />
Manager di Emerson Italia e referente<br />
del Global Users Exchange per il<br />
nostro paese.<br />
Fabio Camerin, che ruolo ha la filiale<br />
italiana nella preparazione del Global<br />
Users Exchange?<br />
Emerson Italia ha il ruolo di host e<br />
quindi ha il compito di promuovere l’evento<br />
sia all’interno della nostra stessa<br />
azienda sia verso i clienti e il mercato.<br />
Un centinaio di venditori e key<br />
account delle nostre business unit sono<br />
impegnati in prima linea a informare<br />
i nostri utenti e interlocutori che<br />
operano in Italia. Io sono il referente<br />
per il nostro paese e sono in continuo<br />
contatto con il comitato organizzatore<br />
a livello europeo. L’alta qualità<br />
delle presentazioni previste e l’interesse<br />
già riscontrato ci fa confidare<br />
in un successo.<br />
Da chi è formato il comitato che<br />
organizza l’evento e ne propone i<br />
contenuti?<br />
Il Board of Directors è formato prevalentemente<br />
da clienti. Proprio per<br />
questo, l’appuntamento biennale viene<br />
definito una “conference by users<br />
for users”. Nel comitato sono rappre-<br />
54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Automazione<br />
sentate aziende di ogni dimensione,<br />
fra cui tre italiane. Le decisioni strategiche,<br />
il format delle presentazioni<br />
e dei forum, i contenuti sono proposti<br />
dai nostri clienti. Emerson mantiene<br />
un ruolo di supervisione e assistenza,<br />
ma non interviene né condiziona<br />
le scelte.<br />
Come avviene la selezione dei temi<br />
da affrontare?<br />
I clienti partono da esperienze concrete<br />
sviluppate in impianto, con lo<br />
scopo di scambiare informazioni con<br />
altri utilizzatori. Non si tratta solo di<br />
fare una carrellata di best practice,<br />
ma di capire come, in condizioni specifiche,<br />
è stato risolto un problema,<br />
che magari anche altre aziende stanno<br />
affrontando nei loro processi. I relatori<br />
portano dati e risultati oggettivi.<br />
Si tratta di presentazioni brevi,<br />
in cui ampio spazio viene riservato<br />
all’interazione con i partecipanti e alle<br />
loro domande. Posso anticipare che<br />
l’attenzione prestata ai contenuti delle<br />
presentazioni garantirà un alto livello<br />
qualitativo.<br />
Saranno numerose le aziende italiane<br />
che terranno conferenze?<br />
Circa 40 presentazioni, su un totale di<br />
oltre 350, saranno tenute da clienti del<br />
nostro paese. In tutto ci aspettiamo<br />
l’arrivo di circa 300 clienti italiani, che<br />
hanno già mostrato interesse e curiosità<br />
per la manifestazione, anche perché<br />
molti non avevano ancora avuto<br />
occasione di viverla.<br />
turale e turistico che ben si addice a<br />
questo tipo di evento.<br />
Chi sono gli uditori delle conferenze?<br />
La platea è molto variegata: ci saranno<br />
esponenti di end users e OEM, con<br />
ruoli differenti all’interno dell’azienda:<br />
manager, operatori di impianto,<br />
direttori di stabilimento o anche manutentori<br />
che sono quotidianamente<br />
a contatto con strumenti e soluzioni.<br />
Per orientarsi fra centinaia di presentazioni<br />
e forum, i circa 2000 partecipanti<br />
attesi possono usufruire di<br />
un’agenda personalizzata: sulla base<br />
delle informazioni inserite nel form<br />
disponibile sul sito web, il visitatore<br />
riceve una guida che lo indirizza verso<br />
gli appuntamenti più indicati alla<br />
sua qualifica e ai suoi interessi.<br />
Oltre alle presentazioni tecniche ci<br />
saranno altri momenti di scambio?<br />
Sì, gli Industry Forum accenderanno<br />
i riflettori sui maggiori trend del momento<br />
e sulle prospettive future. Ogni<br />
tavola rotonda si rivolgerà a un grande<br />
settore industriale, tra cui oil & gas,<br />
refining, chimico, farmaceutico, energia,<br />
natural gas, engineering, food&-<br />
beverage ecc. Sul palco dibatteranno<br />
esponenti di primo piano dell’industria<br />
europea. Un altro momento fondamentale<br />
è costituito dagli oltre 30 corsi<br />
di formazione certificati, dedicati sia<br />
a prodotti e servizi Emerson sia a te-<br />
L’edizione<br />
EMEA 2020<br />
dell’Emerson<br />
Global Users<br />
Exchange<br />
si svolgerà<br />
per la prima<br />
volta in Italia,<br />
dal 18 al 20<br />
marzo presso<br />
il centro<br />
congressi<br />
MiCo a Milano<br />
Perché è stata scelta Milano per<br />
ospitare l’edizione 2020?<br />
L’Italia rappresenta uno dei più importanti<br />
mercati all’interno dell’area EMEA<br />
e beneficia di una posizione favorevole<br />
a livello geografico. Inoltre, finora<br />
non aveva mai ospitato il Global<br />
Users Exchange. In particolare, Milano<br />
sta vivendo un periodo di rinascita a<br />
livello architettonico, economico, cul-<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 55
Automazione<br />
Sono in<br />
programma<br />
oltre 350<br />
presentazioni<br />
da parte<br />
di clienti<br />
di Emerson<br />
provenienti<br />
da 30 paesi<br />
mi tecnologici di stringente attualità,<br />
come Energy management, Reliability,<br />
Cybersecurity, Industrial internet<br />
of thing e Industry 4.0.<br />
Ci saranno novità di rilievo rispetto<br />
alle precedenti edizioni?<br />
L’area espositiva, una superficie di<br />
8000 m 2 resa disponibile dai grandi<br />
spazi del MiCo, sarà riservata anche<br />
agli OEM, che potranno mettere<br />
in mostra i loro impianti e know how,<br />
e non soltanto in relazione ad applicazioni<br />
Emerson. I visitatori dell’esposizione<br />
non si limiteranno a osservare,<br />
ma ancora una volta interagiranno con<br />
gli esperti su problemi e applicazioni<br />
specifiche. Un’altra novità riguarda il<br />
coinvolgimento delle università italiane.<br />
Gli atenei di Genova e di Brescia, il<br />
Politecnico di Milano e Torino saranno<br />
parte attiva nelle sessioni di training<br />
e presentazioni e inoltre manderanno<br />
una delegazione di propri studenti che<br />
potranno immergersi in un’esperienza<br />
formativa pratica.<br />
L’area espositiva<br />
di 8000 m 2 sarà<br />
dedicata non solo<br />
alle soluzioni di<br />
Emerson e dei suoi<br />
partner, ma anche<br />
a quelle degli OEM<br />
In conclusione, qual è il ritorno che<br />
vi aspettate?<br />
Penso anzitutto a due aspetti. Uno<br />
è legato alla crescita e al consolidamento<br />
delle relazioni e dei contatti di<br />
Emerson. L’altro, ancora più concreto<br />
e tangibile, è la possibilità di trovare,<br />
confrontandoci con partner e utilizzatori,<br />
le soluzioni ai problemi che<br />
nascono su un impianto o che possono<br />
caratterizzare alcune applicazioni,<br />
attraverso la creazione di un network<br />
che potrà coinvolgere maggiormente<br />
i clienti. Non mi riferisco solo a<br />
invenzioni non ancora sperimentate,<br />
ma anche semplicemente alla possibilità<br />
di venire a conoscenza di soluzioni<br />
già applicate con successo in<br />
un’altra parte del mondo e a cui non<br />
si era mai pensato. Lo scambio genera<br />
ispirazione.<br />
<br />
56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Automazione/Strumentazione<br />
Un ecosistema di partner per la trasformazione digitale<br />
Le aziende che stanno trasformando digitalmente<br />
la propria gestione operativa necessitano<br />
di un ecosistema di partner che possa<br />
aiutarle a semplificare le implementazioni<br />
tecnologiche e raggiungere rapidamente<br />
obiettivi, come l’incremento della produttività.<br />
Il nuovo Rockwell Automation Digital<br />
Partner Program crea una connessione tra<br />
l’expertise e le soluzioni di leader di mercato<br />
come Accenture, Microsoft, PTC, Ansys<br />
Ed Eplan al fine di migliorare la qualità delle<br />
iniziative digitali.<br />
Grazie al Digital Partner Program le aziende<br />
possono confrontarsi con consulenti del<br />
settore per creare delle roadmap delle proprie<br />
iniziative digitali così come scoprire<br />
come concetti industriali dell’Internet of<br />
Things come digital twin, fabbrica del futuro<br />
e forza lavoro interconnessa permettono<br />
di migliorare i tempi di disponibilità<br />
delle macchine (uptime) e l’efficienza. In<br />
fase di implementazione, le aziende avranno<br />
accesso a hardware e software integrati<br />
e a sistemi chiavi in mano di leader del<br />
settore che, sfruttando le risorse esistenti,<br />
migliorano le prestazioni aziendali.<br />
“La completa connessione di tutti i livelli<br />
di un’azienda e la trasformazione di dati<br />
grezzi in informazioni di valore è possibile<br />
solo se i dispositivi sono integrati e i dati<br />
sono standardizzati“, ha dichiarato Blake<br />
Moret, CEO e presidente di Rockwell Automation.<br />
“Nessun fornitore può fare tutto<br />
da solo. Le aziende pertanto hanno bisogno<br />
di un ecosistema di partner che mettano a<br />
disposizione il giusto mix di competenze e<br />
tecnologie comprovate per espandere ciò<br />
che è umanamente possibile”.<br />
Ogni partner del Digital Program apporta<br />
una competenza esclusiva che contribuisce<br />
a creare un ecosistema in grado di offrire<br />
un’esperienza unificata ed integrata.<br />
“La nostra partnership con PTC e la creazione<br />
di FactoryTalk InnovationSuite ha semplificato<br />
il modo in cui le aziende connettono<br />
il numero crescente di tecnologie smart<br />
nelle proprie gestioni operative”, ha dichiarato<br />
Chirayu Shah, Manager e Digital Partner<br />
Program, Rockwell Automation. “Ora,<br />
stiamo dando vita a un ecosistema di partner<br />
al fine di supportare i clienti con una<br />
capacità più estesa; insieme, stiamo integrando<br />
le nostre tecnologie e i nostri servizi<br />
in modo che i clienti possano trasformare<br />
la propria azienda utilizzando strumenti<br />
che conoscono, adeguati alle loro specifiche<br />
esigenze”.<br />
Sensori di contrasto ad alta precisione<br />
Rilevamento tacche di stampa,<br />
taglio etichetta, fine bobina,<br />
controllo stampa e controllo<br />
qualità hanno in comune l’alta<br />
velocità di lavoro dei macchinari.<br />
Qui, più che mai, è indispensabile<br />
affidarsi a soluzioni sicure<br />
che restituiscano un output<br />
corretto al 100%. Un risultato<br />
che Sick garantisce con la brevettata<br />
tecnologia Twin Eye,<br />
che da anni caratterizza sensori<br />
di contrasto e fotocellule<br />
dell’azienda, e che sta facendo<br />
la fortuna della serie KTS/KTX.<br />
Lanciata nel 2017, la famiglia<br />
KTS/KTX si è contraddistinta<br />
per presentare le funzionalità<br />
sia dei sensori di contrasto sia<br />
di quelli di colore in un unico<br />
dispositivo. Altre caratteristiche<br />
molto apprezzate di questi<br />
prodotti sono state il potente<br />
LED RGB, sviluppato appositamente<br />
per raggiungere alte<br />
precisioni in termini di risoluzione,<br />
velocità dei tempi di risposta<br />
e una notevole riduzione<br />
dei livelli di jitter, il tutto<br />
anche in casi particolarmente<br />
critici (ad esempio con superfici<br />
riflettenti, scarso contrasto<br />
tra tacca e sfondo o materiale<br />
instabile).<br />
Forte dell’esperienza maturata<br />
in questi due anni, oggi<br />
la gamma KTS/KTX si completa<br />
con due importanti novità:<br />
l’ampliamento della portata<br />
della lunghezza focale e l’introduzione<br />
del primo lettore di<br />
tacca puro a fibra ottica.<br />
Finora disponibile con portata<br />
di 13 e 25 mm, la famiglia KTS/<br />
KTX presenta anche versioni da<br />
40, 70 e 150 mm per poter coprire<br />
ogni esigenza applicativa<br />
e senza venir meno agli standard<br />
di stabilità anche su materiali<br />
riflettenti.<br />
La frequenza di lavoro è di 70<br />
kHz mentre il tempo di risposta<br />
è di appena 3 μs. Restano<br />
invariate anche altre peculiarità<br />
che hanno decretato il successo<br />
di questi dispositivi: l’interfaccia<br />
IO-Link e le funzioni<br />
aggiuntive integrate, come la<br />
gestione delle ricette durante<br />
i cambi formato per una massima<br />
flessibilità; il display multifunzione<br />
a 7 segmenti per una<br />
parametrizzazione rapida e una<br />
pratica visualizzazione dei dati;<br />
l’alta risoluzione della scala<br />
di grigi e il Color Mode per memorizzare<br />
il colore e distinguere<br />
in modo affidabile anche le<br />
più piccole differenze di contrasto<br />
e colore.<br />
La grande novità della famiglia<br />
KTS/KTX è, in realtà, molto<br />
piccola. Con soli 10,5 x 33,2 x<br />
71,9 mm di ingombro, KTL180<br />
è il lettore di tacca più piccolo<br />
del portfolio Sick. Le sue dimensioni<br />
compatte gli consentono<br />
di essere installato ovunque<br />
dal momento che in macchina<br />
arriva solo la testina della<br />
fibra ottica, che è possibile scegliere<br />
dal catalogo dell’azienda.<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 57
Automazione<br />
Robot, macchine, uomo:<br />
verso un’integrazione<br />
sempre più spinta<br />
Una tavola rotonda organizzata da Messe Frankfurt ha messo a confronto<br />
diverse esperienze industriali di applicazione della robotica, che nel nostro<br />
Paese, dal 2016 al 2018, è cresciuta del 27%. Con ottime potenzialità anche<br />
in produzioni più “leggere” come packaging, pharma e beauty.<br />
a cura di Alessandro Bignami<br />
Sempre più robot nelle nostre<br />
fabbriche, anche nell’ambito<br />
di processi manifatturieri<br />
considerati più “leggeri”,<br />
come il packaging, il farmaceutico<br />
e il cosmetico. Ma rilanciando<br />
l’uomo al centro della produzione, grazie<br />
soprattutto allo sviluppo della robotica<br />
collaborativa. Questo almeno è<br />
quanto emerso nella tavola rotonda organizzata,<br />
in attesa della decima edizione<br />
di SPS Italia a Parma, da Messe<br />
Frankfurt negli spazi del Gruppo Sole<br />
24 Ore a Milano. Nel corso del convegno,<br />
intitolato "Robot e Automazione:<br />
le sfide per l’integrazione", le aziende<br />
del settore hanno raccontato storie di<br />
successo su opportunità e benefici della<br />
robotica nelle filiere.<br />
I robot sono il ponte che incarna tutto<br />
quello che è il movimento dell’Industria<br />
4.0 e gli elementi che meglio rappresentano<br />
la trasformazione delle nostre<br />
aziende. Inoltre la robotica oggi è<br />
sempre più agile e, quindi, diventano<br />
interessanti anche industrie “leggere”<br />
come il packaging, il food e il beauty.<br />
Nell’ottica di supportare l’innovazione<br />
e il processo di trasformazione in ambito<br />
manifatturiero, Messe Frankfurt<br />
Italia, in collaborazione con il Politecnico<br />
di Milano, ha promosso lo studio<br />
"Mappatura sulle sfide e le potenzialità<br />
della robotica in ambito industriale:<br />
Focus Packaging in ambito Pharma e<br />
Beauty". Curata dal Professor Giambattista<br />
Gruosso del Dipartimento di Elettronica<br />
Informazione e Bioingegneria<br />
del Politecnico di Milano, la ricerca ha<br />
lo scopo di studiare il mercato, le sue<br />
sfide e le potenzialità.<br />
Recenti studi della federazione mondiale<br />
della robotica mostrano come l’Italia<br />
sia al sesto posto al mondo come<br />
impiego della robotica industriale,<br />
ma nello stesso tempo molto lontana<br />
dai valori di chi la precede. Segno<br />
questo che ancora molto deve essere<br />
fatto perché questa tecnologia sia for-<br />
58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Automazione<br />
temente diffusa nel Paese. Il maggiore<br />
impiego dei robot in Italia è oggi<br />
nel mondo della lavorazione dei metalli<br />
e della costruzione di macchine, seguito<br />
dall’impiego nel mondo del food<br />
e pharma. Marginale è il loro uso nel<br />
mondo del tessile e nell’industria del<br />
legno, se pur non assente.<br />
La mappatura parte da queste osservazioni<br />
e prova a stimolare un confronto<br />
tra 20 delle le aziende del comitato<br />
scientifico di SPS Italia, rappresentative<br />
dei maggiori settori produttivi italiani<br />
e dei principali OEM. Quello che<br />
emerge è un uso della robotica prevalente<br />
nelle linee di produzione e nei relativi<br />
processi, sebbene inizino a prendere<br />
piede importanti sperimentazioni<br />
anche in altri settori. Le tecnologie<br />
utilizzate sono principalmente quelle<br />
tradizionali, ma con grande interesse<br />
verso la robotica collaborativa esplorata<br />
da 1 azienda su 5.<br />
Guardando con attenzione le specializzazioni<br />
si va dall’impiego per assemblaggio<br />
di prodotti, fino alla loro manipolazione<br />
e alla pallettizzazione di<br />
prodotti a fine linea. Ma non si può<br />
parlare di specializzazioni della Robotica<br />
senza pensare ai tool e agli accessori<br />
a corredo. Sempre più attenzione<br />
è rivolta allo studio dei tool di presa e<br />
di manipolazione, che rappresentano<br />
il punto chiave per lavorazioni sempre<br />
più spinte e precise e per avere sistemi<br />
davvero collaborativi.<br />
Anche la potenza di calcolo cresce,<br />
così come le unità ausiliari per integrare<br />
sistemi di calcolo delle cinematiche<br />
con sistemi di elaborazione delle<br />
immagini o in generale di intelligenza<br />
artificiale. È proprio su queste ultime<br />
tecnologie che si orientano le attenzioni<br />
e le implementazioni in ambito<br />
industriale dove ben 3 aziende su 4 dichiarano<br />
di integrare algoritmi di intelligenza<br />
artificiale in sistemi robotici<br />
e macchinari.<br />
Diventa pertanto fondamentale per le<br />
aziende formare e ricercare nuove skills<br />
in grado di far fronte alle trasformazioni<br />
e l’adozione di tecnologie ibride che<br />
legano meccanica al digitale.<br />
Le sfide aperte sono ancora tante e<br />
vanno dalla riduzione dei costi al miglioramento<br />
dell’iterazione uomo-robot<br />
non solo a livello di collaborazione,<br />
ma anche di programmazione, addestramento<br />
(del robot) e integrazione<br />
con i sistemi di automazione discreta.<br />
Un mercato in forte crescita,<br />
anche in Italia<br />
La tavola rotonda è stata aperta<br />
dall’amministratore delegato di Messe<br />
Frankfurt Italia Donald Wich, che<br />
ha puntato l’attenzione su uno dei temi<br />
oggi più caldi per la robotica, ovvero<br />
quello dell’interazione fra uomo e<br />
robot. Pur essendo ancora marginale,<br />
il mercato internazionale dei cobot sta<br />
infatti mostrando una tendenza di forte<br />
crescita: +23% nel 2018. Il mercato<br />
internazionale dei robot l’anno scorso<br />
ha raggiunto un valore di 16,5 miliardi<br />
di euro, con una stima di crescita<br />
del 12% dal 2020 al 2022. In Europa<br />
il settore è cresciuto del 14%.<br />
Arturo Baroncelli, consigliere di SIRI,<br />
l’Associazione Italiana di Robotica e Automazione,<br />
ha ricordato la leadership<br />
italiana nelle esportazioni di meccanica<br />
strumentale, per un valore di circa<br />
80 miliardi di euro. Il settore dei robot<br />
cresce anche in Italia, che nel 2018 si è<br />
posizionata al settimo posto nella classifica<br />
dei robot venduti e nono in quella<br />
della densità, ovvero del numero di installazioni<br />
per operatore. L’anno scorso<br />
sono stati installati, infatti, 9.847 robot,<br />
con un incremento del 27% rispetto<br />
al 2016 e una crescita media del 16%<br />
negli ultimi cinque anni.<br />
Il segretario generale della FIM Cisl<br />
Marco Bentivogli ha ribadito il suo<br />
entusiasmo verso l’automazione delle<br />
fabbriche con sistemi robotici e alta<br />
tecnologia: “Siamo troppo tecnofobi”,<br />
ha provocato Bentivogli. “In realtà la<br />
tecnologia migliora la qualità del lavoro<br />
e riduce al minimo la fatica dell’operatore.<br />
È l’assenza di tecnologia che<br />
cancella il lavoro, non il contrario. Lo<br />
dimostra il dato che vede coincidere i<br />
paesi a più alta densità di robot per<br />
operatore con quelli a più basso tasso<br />
di disoccupazione”. Poi Bentivogli<br />
si è rivolto direttamente alla politica e<br />
alle classi dirigenti italiane. “Bisogna<br />
saper progettare e avere una visione.<br />
La Germania, per esempio, sta reagendo<br />
alla crisi dell’auto e dell’acciaio in-<br />
Nella tavola rotonda<br />
“Robot e Automazione:<br />
le sfide per l’integrazione”,<br />
le aziende del settore<br />
hanno raccontato opportunità<br />
e benefici della robotica<br />
nelle diverse filiere industriali<br />
L’intervento<br />
del professor<br />
Giambattista<br />
Gruosso, che<br />
ha presentato<br />
una mappatura<br />
sull’uso della<br />
robotica nel<br />
manifatturiero<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 59
Automazione<br />
vestendo 40 miliardi di euro in innovazione<br />
e ricerca”.<br />
Anche Paolo Rocco del Politecnico di<br />
Milano – membro del Consiglio Direttivo<br />
I-RIM e membro del Consiglio di<br />
amministrazione Competence Center<br />
MADE – ha messo l’accento sulla<br />
collaborazione fra robot e uomo:<br />
“Il robot può diventare un assistente<br />
prezioso per l’operatore, sollevandolo<br />
da difficoltà fisiche. Le applicazioni di<br />
assemblaggio collaborativo non sono<br />
semplici in realtà. È necessario alzare<br />
il livello cognitivo dei robot, per<br />
esempio con i sistemi di visione intelligente<br />
e puntando su IA e machine<br />
learning. Abbiamo fondato I-RIM<br />
proprio per far interagire centri di ricerca,<br />
istituzioni e aziende sui temi<br />
della robotica e dei sistemi intelligenti.<br />
Ci interessa collegare l’intelligenza<br />
artificiale al mondo delle macchine e<br />
del manifatturiero, che rappresentano<br />
il punto di forza del tessuto industriale<br />
italiano”. Ruocco ha ricordato l’importante<br />
ruolo del nostro paese nella<br />
ricerca sulla robotica e si è detto convinto<br />
che il paradigma 4.0 rimetta al<br />
centro l’uomo, anche se in un contesto<br />
differente rispetto al passato, tra<br />
realtà aumentata e robot collaborativi<br />
al proprio fianco.<br />
La mappatura della robotica<br />
nel manifattutiero<br />
Per la sua mappatura sull’uso della robotica<br />
nel manifatturiero, il professor<br />
Giambattista Gruosso ha intervistato<br />
un campione di 20 aziende appartenenti<br />
al comitato scientifico di<br />
SPS Italia. I principali settori di applicazione<br />
sono: macchine utensili, assemblaggio,<br />
pick up prodotti, manipolazione,<br />
e pallettizzazione. Il 25%<br />
delle aziende intervistate ha risposto<br />
di non aver ancora applicato sistemi<br />
di AI, mentre il 75% ha già attivato<br />
uno stretto rapporto fra robotica e intelligenza<br />
artificiale. Tirando le somme,<br />
Gruosso individua le future sfide<br />
del settore nella realizzazione di robot<br />
più economici con portate e velocità<br />
maggiori e nel potenziamento<br />
dell’interazione uomo-macchina e della<br />
sicurezza.<br />
Hanno seguito la presentazione di<br />
Gruosso le testimonianze di due importanti<br />
costruttori di macchine che<br />
operano nei mercati farmaceutico e<br />
cosmetico. “Abbiamo applicato i robot<br />
alle nostre macchine per mettere<br />
valore aggiunto a disposizione del<br />
cliente”, ha spiegato Luca Favero, Automation<br />
Engineering Group Coordinator<br />
di Marchesini Group. “Non si<br />
tratta solo di un’integrazione meccanica,<br />
ma funzionale, totalmente sincronizzata.<br />
In pratica progettiamo i<br />
robot già come parte della macchina<br />
stessa”. I cobot invece, a detta di<br />
Favero, non sono ancora molto diffusi<br />
nel pharma: “I processi di validazione<br />
della produzione rendono più<br />
complicato l’affiancamento di robot e<br />
uomo, l’integrazione avviene più che<br />
altro con la macchina”. Una tendenza<br />
che appare confermata anche dalle<br />
parole di Davide Buratti, Research<br />
& Development manager di Ocme:<br />
”Le nostre linee, essendo dedicate alle<br />
medie e alte velocità, vedono una<br />
bassa presenza di cobot, anche se in<br />
effetti avvertiamo un aumento della<br />
loro richiesta da parte del mercato”.<br />
I cobot rappresentano invece il core business<br />
della Universal Robots, presente<br />
alla tavola rotonda con il Country Manager<br />
italiano Alessio Cocchi: “Siamo<br />
esperti della collaborazione uomo-robot,<br />
puntiamo su una tecnologia sicura,<br />
flessibile, leggera. Il robot deve essere<br />
attento alle dinamiche attorno a<br />
sé, capire cosa succede, mentre l’uomo<br />
deve restare al centro delle operazioni,<br />
assistito da una tecnologia sicura e facile<br />
da usare”.<br />
<br />
60 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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e Farmaceutica è la nuova rivista di<br />
Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />
esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />
settori di riferimento, rappresenta uno<br />
strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />
una presentazione completa dell'innovazione<br />
tecnologica ad essi dedicata.<br />
Tecnologie Alimentari, la rivista<br />
tecnico-scientifica di riferimento per<br />
i tecnologi alimentari, illustra le reali<br />
innovazioni, con i contributi dei massimi<br />
esperti dei diversi comparti del<br />
settore. Ingredienti macchine e attrezzature<br />
per ottenere l'eccellenza<br />
del prodotto alimentare.<br />
La Subfornitura, la rivista che presenta<br />
l'attuale realtà della lavorazione<br />
per conto terzi, i cui protagonisti<br />
hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />
e collaborano con il<br />
committente per la messa a punto<br />
del prodotto finito.<br />
La Plastica Oggi e Domani rivista<br />
dedicata al settore materie plastiche<br />
che fornisce, un’informazione esaustiva<br />
sulle nuove tecnologie, i materiali<br />
e le applicazioni.<br />
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Estero: ❏ spedizione ordinaria 58,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
❏ contrassegno 65,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
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Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />
ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />
ed alla comunicazione degli stessi.<br />
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Modalità di pagamento:<br />
❏ Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />
❏ Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />
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Packaging<br />
Etichettatura standardizzata in tutto il mondo<br />
Boehringer Ingelheim, azienda farmaceutica internazionale, ha scelto NiceLabel,<br />
uno dei principali sviluppatori globali di software di progettazione e gestione<br />
di etichette, per creare un processo globale di etichettatura standardizzata.<br />
Boehringer Ingelheim aveva precedentemente deciso di adottare un sistema<br />
SAP globale presso tutte le sue sedi per semplificare le operazioni. A tal fine,<br />
era logico implementare un sistema di etichettatura globale per ottenere un’integrazione<br />
ERP più agevole, rendere più semplici le modifiche alle etichette e<br />
favorire ulteriori efficienze operative. Il sistema di gestione di etichette Nice-<br />
Label (LMS) era ideale.<br />
Boehringer Ingelheim si avvale dell’intera gamma di funzionalità all’interno<br />
dell’LMS NiceLabel, incluso il configuratore di etichette integrato per la progettazione<br />
di modelli di etichette. Il sistema di gestione dei documenti dello strumento<br />
consente all’azienda di sostituire le procedure manuali di controllo qualità<br />
con un processo di controllo qualità completamente digitalizzato.<br />
Questo consente di ottenere la sicurezza, i flussi di lavoro di approvazione, la<br />
modifica completa delle etichette e la cronologia di stampa di cui c’è bisogno.<br />
Il software LMS è inoltre integrato con il sistema ERP di Boehringer Ingelheim,<br />
SAP ECC, e questo consente al colosso farmaceutico di aggiornare a livello centrale<br />
le informazioni sulle etichette.<br />
Grazie all’implementazione di LMS, Boehringer Ingelheim ora può elaborare le<br />
richieste di modifica delle etichette molto più rapidamente di prima. Ora che il<br />
flusso di lavoro del controllo qualità è parte integrante del sistema di gestione<br />
delle etichette, Boehringer Ingelheim può risparmiare tempo e risorse preziose<br />
che in precedenza erano dedicate ad attività manuali di controllo qualità. Boehringer<br />
Ingelheim ha inoltre beneficiato del pacchetto ABAP NiceLabel (connettore<br />
SAP), che semplifica e velocizza l’integrazione.<br />
“È fantastico vedere come Boehringer Ingelheim stia realmente utilizzando l’intero<br />
spettro del nostro sistema di gestione delle etichette. Ha una grande esperienza<br />
nella scelta dei migliori sistemi IT, quindi siamo lieti che abbia scelto<br />
NiceLabel come sistema di etichettatura globale”, commenta Ken Moir, vicepresidente<br />
responsabile del marketing di NiceLael.<br />
Inizialmente, Boehringer Ingelheim ha implementato il sistema di gestione di<br />
etichette NiceLabel nei propri siti produttivi di Ingelheim (Germania) e Sant Cugat<br />
(Spagna). In futuro, l’azienda prevede di estenderlo ad altre sedi in tutto<br />
il mondo. Le prossime implementazioni sono programmate per le sedi di Dortmund<br />
(Germania) e Koropi (Grecia). Entrambe sono previste per processi non di<br />
produzione, ad esempio gestione del magazzino e controllo della qualità.<br />
Berlin Packaging<br />
acquisisce Novio<br />
Berlin Packaging ha completato l’acquisizione di<br />
Novio Packaging Group B.V., un fornitore di packaging<br />
in plastica con sede nei Paesi Bassi, specializzato<br />
nei segmenti della cura personale, della farmaceutica,<br />
dei prodotti alimentari e dell’alimentazione<br />
sportiva. Con l’ingresso di Novio Packaging<br />
nel novero delle compagnie europee di Berlin<br />
Packaging, che comprendono Bruni Glass, leader<br />
nei contenitori speciali in vetro, Bruni Erben, fornitore<br />
di spicco nell’ambito delle chiusure, e altre<br />
quattro aziende acquisite nel <strong>2019</strong>, il gruppo si afferma<br />
come il primo fornitore di packaging del continente<br />
per tutti i mercati e i settori. Berlin Packaging<br />
ha annunciato l’accordo definitivo per l’acquisizione<br />
di Novio Packaging il 29 ottobre <strong>2019</strong>.<br />
Con l’acquisizione, le aziende chiuderanno il <strong>2019</strong><br />
con un fatturato annuo di oltre 1,5 miliardi di dollari,<br />
oltre 130 tra punti vendita e magazzini in Nordamerica<br />
e in Europa e un portfolio di oltre 40.000<br />
contenitori e chiusure in vetro, plastica e metallo.<br />
I clienti di Novio ora potranno avvalersi dell’esperienza<br />
nei contenitori speciali in vetro di Berlin<br />
Packaging, dei suoi servizi per l’incremento del<br />
fatturato e dei suoi eccellenti centri di design dislocati<br />
in due continenti, mentre i clienti di Berlin<br />
Packaging potranno contare sulla forte presenza<br />
di Novio Packaging nel Nord dell’Europa, sulla<br />
sua ampia offerta di prodotti in plastica e sulla<br />
sua significativa esperienza in segmenti chiave<br />
del mercato.<br />
“Avendo alle spalle quattro acquisizioni europee e<br />
quattro integrazioni portate a termine con successo<br />
nel <strong>2019</strong>, siamo certi che l’acquisizione di Novio<br />
Packaging porterà nuovi vantaggi per i clienti, i<br />
fornitori e i dipendenti”, ha affermato Paolo Recrosio,<br />
amministratore delegato di Bruni Glass (Berlin<br />
Packaging). “Ci sono tantissime sinergie tra le nostre<br />
splendide aziende, e sappiamo che il processo<br />
di integrazione avverrà senza intoppi”.<br />
“Proprio come per la nostra società, le ottime performance<br />
di Novio Packaging testimoniano la creatività<br />
delle loro soluzioni, l’efficacia della loro<br />
filiera e la centralità di un eccezionale servizio<br />
clienti”, ha dichiarato Michael Grebe, presidente<br />
esecutivo del Consiglio di amministrazione di<br />
Berlin Packaging.<br />
62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Logistica e trasporto<br />
Mammoet: trasporto record per una raffineria in Nigeria<br />
Mammoet ha stabilito il nuovo record<br />
per il trasporto pesante su strada<br />
pubblica in Africa. Il primato è<br />
stato ottenuto portando per 10 chilometri<br />
un rigeneratore del peso di<br />
3000 tonnellate, dalla banchina portuale<br />
al sito della raffineria cui era<br />
destinato. Mammoet è il fornitore dei<br />
servizi ingegnerizzati di sollevamento<br />
e trasporto pesante per il progetto<br />
di costruzione della raffineria Dangote,<br />
in Nigeria.<br />
Il rigeneratore da 3000 tonnellate<br />
misura 56 metri di lunghezza, 23<br />
metri di larghezza e 25 metri di altezza.<br />
È stato scaricato dalla chiatta<br />
mediante metodo roll-off utilizzando<br />
108 linee di assi SPMT in configurazione<br />
3 x 36 linee e quindi trasportato<br />
in sicurezza nel sito. Allo stesso<br />
modo, un reattore da 1673 tonnellate,<br />
lungo 44 metri, largo 16 metri e<br />
alto 17 metri, è stato trasportato utilizzando<br />
78 assi SPMT nella configurazione<br />
3 x 26 linee.<br />
Al completamento, la raffineria Dangote<br />
sarà in grado di trattare 650.000<br />
barili di greggio al giorno con un unico<br />
treno di processo, rappresentando<br />
il più grande impianto di questo tipo<br />
al mondo. Il progetto Dangote è<br />
di grande importanza per l’industria<br />
petrolifera e del gas nigeriana e per<br />
l’economia in generale della nazione<br />
africana, perché ne ridurrà la dipendenza<br />
dalle importazioni di prodotti<br />
distillati e porterà grandi opportunità<br />
di lavoro.<br />
Mammoet ha ricevuto i carichi presso<br />
il nuovo scalo marittimo Dangote<br />
Lekki, che è stato appositamente<br />
costruito per il progetto. I componenti,<br />
di peso e dimensioni differenziati,<br />
sono stati caricati dalle gru<br />
di bordo su convogli SPMT o scaricati<br />
direttamente in modalità Ro-Ro da<br />
navi o chiatte. Una volta sul posto,<br />
sono stati collocati in attesa di installazione<br />
in un’area di stoccaggio<br />
appena pavimentata con Enviro-Mat,<br />
la soluzione innovativa e sostenibile<br />
di Mammoet per il rinforzo del terreno,<br />
che viene anche utilizzata nel<br />
cantiere per realizzare le piazzole di<br />
supporto per le gru.<br />
Il meticoloso livello di pianificazione<br />
ed esecuzione di Mammoet, insieme<br />
al forte supporto del partner nigeriano<br />
Northridge Engineering, hanno<br />
garantito che tutti i componenti vitali<br />
venissero consegnati al cantiere<br />
in modo sicuro e nei tempi previsti.<br />
Il sollevamento e l’installazione delle<br />
apparecchiature di raffineria hanno<br />
avuto inizio lo scorso mese di aprile.<br />
Per ottimizzare il processo di costruzione,<br />
Mammoet ha attinto alla sua<br />
dotazione di attrezzature: SPMT, gru<br />
mobili e cingolate con portate da 250<br />
a 1250 tonnellate. Mammoet utilizza<br />
nel cantiere anche le sue più grandi<br />
ring crane per sollevamento super pesante:<br />
la PTC 200 DS e la PT 50.<br />
<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2019</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 63
In questo numero<br />
abbiamo parlato di…<br />
In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie:<br />
AB ENERGY ............................................................................. 42<br />
AIDIC .................................................................................... 26<br />
AIR LIQUIDE ........................................................................... 16<br />
ALBASOLAR ............................................................................ 38<br />
ALBASYSTEM ..........................................................................15<br />
ANALYTICA ...............................................................24, 4A COP.<br />
ANTARES VISION ..................................................................... 15<br />
APSTI .................................................................................... 30<br />
ASSOGENERICI ........................................................................ 20<br />
BASF...................................................................................... 19<br />
BOHERINGER INGELHEIM ......................................................... 62<br />
BRUGG PIPE SYSTEMS .............................................................39<br />
BRUNO WOLHFARTH.................................................................5<br />
CO.RA ....................................................................................33<br />
CORIMA ................................................................................. 22<br />
CSV LIFE SCIENCE .....................................................................9<br />
DATWYLER PHARMA PACKAGING ITALY ....................................... 42<br />
DRAEGER ................................................................................ 51<br />
E.ON ...................................................................................... 42<br />
EFFEBI ...................................................................................13<br />
EGO ....................................................................................... 40<br />
EIOM .....................................................................................47<br />
EMERSON ............................................................................... 54<br />
EYEC ...................................................................................... 50<br />
FARAVELLI ................................................................2A COP., 28<br />
FEDERCHIMICA ........................................................................ 10<br />
FLUORTECNO ............................................................. 1A COP., 6<br />
FONDAZIONE FADOI ................................................................. 34<br />
FONDAZIONE ROCHE ................................................................ 34<br />
FPS - FOOD AND PHARMA SYSTEMS ............................................ 16<br />
HONEYWELL ............................................................................ 50<br />
ICOTEK ............................................................................ 19, 53<br />
IGUS ...................................................................................... 52<br />
INTERPROGETTI EDITORI .........................................................61<br />
MAMMOET .............................................................................. 63<br />
MARCHESINI GROUP ................................................................ 22<br />
MERCURI ANGELO FRINDES ....................................................37<br />
MESSE FRANKFURT .................................................................. 58<br />
MONTENEGRO ........................................................................51<br />
BERLIN PACKAGING ................................................................. 62<br />
NOVIO PACKAGING ................................................................... 62<br />
OLPIDÜRR .............................................................................17<br />
OMAC ............................................................................ 3A COP.<br />
OPENZONE .............................................................................. 30<br />
PHOENIX CONTACT ................................................................... 53<br />
POLITECNICO DI TORINO ........................................................... 36<br />
POLYSOUDE ............................................................................ 48<br />
POMPETRAVAINI.....................................................................23<br />
PROCESS SERVICE ...................................................................27<br />
PROSYSTEM PACKAGING ........................................................... 44<br />
PRÜFTECHNIK ........................................................................18<br />
PVS .........................................................................................1<br />
R. STAHL ...............................................................................43<br />
RESTORATIVE NEUROTECHNOLOGIES ........................................... 19<br />
ROCKWELL AUTOMATION ........................................................... 57<br />
SARMA IMPIANTI ...................................................................41<br />
SDA BOCCONI.......................................................................... 34<br />
SEW EURODRIVE ...................................................................... 44<br />
SICK ...................................................................................... 57<br />
SOLVAY ................................................................................... 18<br />
SWAN ANALYTICA ..................................................................53<br />
TEXPACK ................................................................................21<br />
TMIP ..........................................................BATTENTE DI 1A COP.<br />
RIVISTA<br />
DELL’ INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
NUMERO5<br />
NOV/DIC<strong>2019</strong><br />
icfANNOX<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />
Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)<br />
GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />
HA COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Patricia Dauxerre<br />
INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />
Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC)<br />
Redazione, vendite e abbonamenti<br />
Tel./fax +39 039 5153705<br />
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Italia: spedizione ordinaria € 45,00, contrassegno € 48,00<br />
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Spedizione prioritaria Oceania € 100,00<br />
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integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />
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