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Design e Sinestesia

Publishing Thesis Politecnico di Bari · Industrial Design course Supervisor: Nino Perrone Year: 2010 BRIEF | Constantly senses are stimulated by the environment, by emotions, by the nature of things. But the perception is never univocal and involves our whole being. My thesis is based on the concept of synesthetic experience and it begins with the friendship with a blind woman and the rediscovery of everyday perception, beyond the world of the image. This visual report is born with the aim of rediscovering the sensory and its multiple possibilities of expression. The research start off with the interpretation cycle, the perception theory and the meaning of stimulus or emotion and how humans can react to these pulses indoors and outdoors.

Publishing Thesis
Politecnico di Bari · Industrial Design course
Supervisor: Nino Perrone
Year: 2010

BRIEF | Constantly senses are stimulated by the environment, by emotions, by the nature of things. But the perception is never univocal and involves our whole being. My thesis is based on the concept of synesthetic experience and it begins with the friendship with a blind woman and the rediscovery of everyday perception, beyond the world of the image. This visual report is born with the aim of rediscovering the sensory and its multiple possibilities of expression. The research start off with the interpretation cycle, the perception theory and the meaning of stimulus or emotion and how humans can react to these pulses indoors and outdoors.

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DESIGN

E SINESTESIA.

Dalla sperimentazione

alla comunicazione visiva


Politecnico di Bari

Facoltà di Architettura

Cdl Disegno Industriale

A.A 2008/2009

Laboratorio di progettazione grafica

Relatore: Nino Perrone


DESIGN

E SINESTESIA.

Dalla sperimentazione

alla comunicazione visiva

Graziana Saccente


SOMMARIO

PREFAZIONE

Molto spesso accade che degli

eventi portino a percorrere una

strada, alla scelta di alcune

domande, ad affrontare degli

argomenti che si sentono

particolarmente vicini. I perchè

di questa tesi vengono spiegati

in questa sezione introduttiva

del percorso grafico.

RICERCA

Il tema della percezione è stato

più volte trattato, con la stessa

esigenza di ampliamento della

conoscenza delle capacità

sensoriale. Tutt’oggi si cerca

di sensibilizzare i progettisti

e le comunità a risolvere i

molti problemi legati ad una

realtà unicamente legata alle

immagini.

08

domande

30

Basic design

09

abstract

33

metodo Bruno Munari

11

incontro con Ilaria

35

progetto un laboratorio

12

Molly Sweeney

37

di che colore è il vento?

14

distinguere i fenomeni

40

progetto Lettura Agevolata

16

ciclo di interpretazione

41

disegnare in rilievo

18

teoria sulla percezione

45

esperimento Moholy-Nagy

20

sinestesia

46

esperimento Dina Riccò

21

caratteri sinestetici

22

albero generatore

24

sinestesie differenti

25

percezioni intermodali

26

utenza

4


ESPERIMENTO

Riutilizzando degli elementi di

esperimenti già compiuti, si

passa alla fase sperimentale

di questa ricerca. Non ci sono

aspettative, ma si va avanti con

lo spirito di un esploratore, che

tenta di portare alla luce cose

solo sepolte nella memoria.

PROGETTO

La conoscenza acquisita viene

integrata da una rielaborazione

progettuale. Scopo degli

esperimenti è cercare

denominatori comuni, in cui gli

utenti possano riconoscersi in

una gamma di sensazioni ed

attraverso il linguaggio grafico.

SVILUPPI

Con lo creazione di un

metodo progettuale chiaro

e riproducile si tenta il

riavvicinamento ad una

dimensione multisensoriale

dell’essere.Le possibili

applicazioni di questo set di

pattern vengono ipotizzate

in contesti molto concreti e

quotidianamente utilizzabili.

50

premesse

68

cosa è un pattern?

195

metodo sperimentale

53

esperimento

69

progettare pattern

197

sale/busta

54

materiale fotografico

70

genealogia

199

caffè/tazzina

55

analisi risultati esp.1

72

schede sale

201

olio/bottiglia in vetro

60

analisi risultati esp.2

96

schede caffè

203

latte/bottiglia in plastica

119

schede olio

205

sapone/dispenser

143

schede latte

168

schede sapone

5


Gli elefanti sono animali di grande mole, simbolo di saggezza e temperanza; sono dotati di due zanne

prominenti, grandi orecchie mobili e di una proboscide, derivata dalla fusione di naso e labbro superiore:

un organo molto versatile, prensile, dotato di terminazioni tattili.Gli elefanti hanno udito e olfatto

sviluppatissimi, che compensano una vista debole, a causa di occhi piuttosto piccoli.


PREFAZIONE

abstract ///eventi///fenomeni///ciclo di

interpretazione///percezione///sinestesia///

utenza///


OME PERCEPIRE? COME SONO FATTO? QUALE SENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO

GUARDO? PERCHÈ RICORDARE? CHE COSA SENTIRE? COME TRADURRE LE SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA?

UAL È LA NATURA DELLE COSE? IN COSA CREDERE? DI CHE COLORE È LA VOCE? COSA ASCOLTARE? COME

ICONOSCERE I LUOGHI? COME PROGETTARE? QUANDO IMMAGINARE IL FUTURO? COSA ASCOLTARE? COSA

SSAGGIARE? ASTRATTO O CONCRETO? DA DOVE PROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO? PERCHÈ IMPARARE? COME

OMUNICARE? COME MI GUARDANO GLI ALTRI? COME ESPRIMERE IL PENSIERO? COSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI

O BISOGNO?COSA HA SENSO? QUALE LUOGO MI RICORDA L’INFANZIA? BELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE?

OME SONO FATTO? CHE COSA SENTIRE? QUALE SENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO

GUARDO? PERCHÈ RICORDARE? COME TRADURRE LE SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA? QUAL È LA NATURA

ELLE COSE? IN COSA CREDERE? DI CHE COLORE È LA VOCE? COSA ASCOLTARE? COME RICONOSCERE I LUOGHI?

OME PROGETTARE? QUANDO IMMAGINARE IL FUTURO? COSA ASCOLTARE? COSA ASSAGGIARE? ASTRATTO O

ONCRETO? DA DOVE PROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO? PERCHÈ IMPARARE? COME COMUNICARE? COME MI

UARDANO GLI ALTRI? COME ESPRIMERE IL PENSIERO? COSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI HO BISOGNO?COSA

A SENSO? QUALE LUOGO MI RICORDA L’INFANZIA? BELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE? COME SONO FATTO?

HE COSA SENTIRE? QUALE SENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO SGUARDO? PERCHÈ

ICORDARE? COME TRADURRE LE SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA? QUAL È LA NATURA DELLE COSE? IN COSA

REDERE? DI CHE COLORE È LA VOCE? COSA ASCOLTARE? COME RICONOSCERE I LUOGHI? COME PROGETTARE?

UANDO IMMAGINARE IL FUTURO? COSA ASCOLTARE? COSA ASSAGGIARE? ASTRATTO O CONCRETO? DA DOVE

ROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO? PERCHÈ IMPARARE? COME COMUNICARE? COME MI GUARDANO GLI

LTRI? COME ESPRIMERE IL PENSIERO? COSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI HO BISOGNO?COSA HA SENSO?

UALE LUOGO MI RICORDA L’INFANZIA? BELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE? COME SONO FATTO? CHE COSA

ENTIRE? QUALE SENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO SGUARDO? PERCHÈ RICORDARE?

OME TRADURRE LE SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA? QUAL È LA NATURA DELLE COSE? IN COSA CREDERE?

I CHE COLORE È LA VOCE? COSA ASCOLTARE? COME RICONOSCERE I LUOGHI? COME PROGETTARE? QUANDO

MAGINARE IL FUTURO? COSA ASCOLTARE? COSA ASSAGGIARE? ASTRATTO O CONCRETO? DA DOVE PROVIENE

UESTO ODORE? CHI SONO? PERCHÈ IMPARARE? COME COMUNICARE? COME MI GUARDANO GLI ALTRI? COME

SPRIMERE IL PENSIERO? COSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI HO BISOGNO?COSA HA SENSO? QUALE LUOGO MI

ICORDA L’INFANZIA? BELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE? COME SONO FATTO? CHE COSA SENTIRE? QUALE

ENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO SGUARDO? PERCHÈ RICORDARE? COME TRADURRE

E SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA? QUAL È LA NATURA DELLE COSE? IN COSA CREDERE? DI CHE COLORE È LA

OCE? COSA ASCOLTARE? COME RICONOSCERE I LUOGHI? COME PROGETTARE? QUANDO IMMAGINARE IL FUTURO?

OSA ASCOLTARE? COSA ASSAGGIARE? ASTRATTO O CONCRETO? DA DOVE PROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO?

ERCHÈ IMPARARE? COME COMUNICARE? COME MI GUARDANO GLI ALTRI? COME ESPRIMERE IL PENSIERO?

OSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI HO BISOGNO?COSA HA SENSO? QUALE LUOGO MI RICORDA L’INFANZIA?

ELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE? COME SONO FATTO? CHE COSA SENTIRE? QUALE SENSO UTIZZARE? POSSO

OCCARE? COME CONCENTRARE LO SGUARDO? PERCHÈ RICORDARE? COME TRADURRE LE SENSAZIONI? COSA MI

MOZIONA? QUAL È LA NATURA DELLE COSE? IN COSA CREDERE? DI CHE COLORE È LA VOCE? COSA ASCOLTARE?

OME RICONOSCERE I LUOGHI? COME PROGETTARE? QUANDO IMMAGINARE IL FUTURO? COSA ASCOLTARE? COSA

SSAGGIARE? ASTRATTO O CONCRETO? DA DOVE PROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO? PERCHÈ IMPARARE? COME

OMUNICARE? COME MI GUARDANO GLI ALTRI? COME ESPRIMERE IL PENSIERO? COSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI

O BISOGNO?COSA HA SENSO? QUALE LUOGO MI RICORDA L’INFANZIA? BELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE?

OME SONO FATTO? CHE COSA SENTIRE? QUALE SENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO

GUARDO? PERCHÈ RICORDARE? COME TRADURRE LE SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA? QUAL È LA NATURA

ELLE COSE? IN COSA CREDERE? DI CHE COLORE È LA VOCE? COSA ASCOLTARE? COME RICONOSCERE I LUOGHI?

OME PROGETTARE? QUANDO IMMAGINARE IL FUTURO? COSA ASCOLTARE? COSA ASSAGGIARE? ASTRATTO O

ONCRETO? DA DOVE PROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO? PERCHÈ IMPARARE? COME COMUNICARE? COME MI

UARDANO GLI ALTRI? COME ESPRIMERE IL PENSIERO? COSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI HO BISOGNO?COSA

A SENSO? QUALE LUOGO MI RICORDA L’INFANZIA? BELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE? COME SONO FATTO?

HE COSA SENTIRE? QUALE SENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO SGUARDO? PERCHÈ

ICORDARE? COME TRADURRE LE SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA? QUAL È LA NATURA DELLE COSE? IN COSA

REDERE? DI CHE COLORE È LA VOCE? COSA ASCOLTARE? COME RICONOSCERE I LUOGHI? COME PROGETTARE?

UANDO IMMAGINARE IL FUTURO? COSA ASCOLTARE? COSA ASSAGGIARE? ASTRATTO O CONCRETO? DA DOVE

ROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO? PERCHÈ IMPARARE? COME COMUNICARE? COME MI GUARDANO GLI ALTRI?

OME ESPRIMERE IL PENSIERO? COSA PENSARE? DI QUALE STIMOLI HO BISOGNO?COSA HA SENSO? QUALE LUOGO

I RICORDA L’INFANZIA? BELLO O BRUTTO? COME PERCEPIRE? COME SONO FATTO? CHE COSA SENTIRE? QUALE

ENSO UTIZZARE? POSSO TOCCARE? COME CONCENTRARE LO SGUARDO? PERCHÈ RICORDARE? COME TRADURRE

E SENSAZIONI? COSA MI EMOZIONA? QUAL È LA NATURA DELLE COSE? IN COSA CREDERE? DI CHE COLORE È LA

OCE? COSA ASCOLTARE? COME RICONOSCERE I LUOGHI? COME PROGETTARE? QUANDO IMMAGINARE IL FUTURO?

OSA ASCOLTARE? COSA ASSAGGIARE? ASTRATTO O CONCRETO? DA DOVE PROVIENE QUESTO ODORE? CHI SONO?

ERCHÈ IMPARARE? COME COMUNICARE? COME MI GUARDANO GLI ALTRI? COME ESPRIMERE IL PENSIERO? COSA


Quando si parla di percezione, spesso sembra di discutere di

qualcosa lontano dal sentire comune, quasi di una tematica vaga

e poco concreta. In realtà, costantemente i sensi sono sollecitati

dall’ambiente, dalle emozioni, dalla natura delle cose. Ma la

percezione non è mai univoca e coinvolge tutto il nostro essere.

L’idea di una ricerca che si basi sull’ esperienza sinestetica,

incomincia da una curiosità personale verso quei richiami percettivi

che quotidianamente sperimentiamo, che vanno oltre il mondo della

visione. In una realtà costruita sul valore predominante dell’immagine,

le sensazioni che provengono dagli altri sensi, appaiono come

tesori nascosti, riscoperta sensoriale di una maniera di sentire

il mondo profondamente. Attraverso una ricerca analitica e delle

sperimentazioni effettuate, la tesi si pone l’obiettivo di tracciare

dei percorsi grafici e sinestetici. Questo racconto visivo inizia con

la volontà di riscoprire il sensorio e le sue molteplici possibilità di

espressione.

9



INCONTRO CON ILARIA

come riattivare gli altri sensi

L'eclissi è un evento astronomico che

avviene quando un corpo celeste si

colloca tra una sorgente di luce e un

altro corpo.Il secondo corpo entra nel

cono d'ombra del primo.

Il servizio civile con Ilaria, una donna non vedente, mi ha

permesso di apprezzare un modo di vivere fortemente

sinestetico, basato particolarmente sull’utilizzo del tatto, ma

non meno anche degli altri sensi. Con la nascita di questa

amicizia particolare, è andata crescendo anche la convinzione

che la realtà va scoperta non solo attraverso la vista, ma con

tutti i sensi a nostra a disposizione, per una comprensione

globale del sentire. Avere la possibilità di condividere con

Ilaria alcune esperienze, come una semplice passeggiata,

andare in palestra insieme, comprare una lampada dall’ ikea

o ascoltare un concerto di musica jazz, mi ha permesso di

comprendere e condividere le molteplici problematiche che

le persone con un handicap sensoriale devono affrontare

quotidianamente, anche a causa delle costanti barriere

architettoniche e dei pregiudizi di molti.

La solidarietà molto spesso non basta per accorciare le

distanze fra due mondi (visibile e percepibile) che appaiono

notevolmente lontani. Per questo mi sono posta l’obbiettivo

di affrontare una tesi che miri alla riscoperta di sensazioni,

di emozioni sinestetiche, sia da parte di progettisti che della

gente comune. Ilaria vive da sola, cucina, viaggia, lavora

con il computer, fa ginnastica, va al cinema e ama cantare.

Ilaria sogna e fa progetti per il futuro: istituire dei corsi di

preparazione per l’utilizzo di dispositivi per non vedenti, come

quello a cui ha partecipato per un anno a Roma.

La scelta del tema della sinestesia è un tentativo di

sensibilizzare coloro che non credono nelle proprie

potenzialità percettive e di conseguenza neanche in quelle di

persone come Ilaria, con un’incredibile vitalità.

11


MOLLY SWEENEY

un teatro a luci spente

La storia di Molly Sweeney è stata rielaborata dall’autore

irlandese Brian Friel, a partire da un fatto e raccontato dal

neurologo Oliver Sacks.Molly è una donna di quarant’anni,

cieca ma completamente autonoma, che lavora come

fisioterapista. Il tatto è la sua strada per entrare in contatto

col mondo e per riconoscerlo. Uno spettacolo che si svolge

per il primo tempo completamente al buio. Il regista prova

a porre lo spettatore nella condizione della protagonista

per creare i presupposti di una esperienza non di

immedesimazione ma di sospensione.

Scena dello spettacolo Molly Sweeney

con Umberto Orsini, Valentina Sperlì,

Leonardo Capuano. Regia di Andrea

De Rosa

Il primo apparire della luce, nella seconda parte dello

spettacolo, suscita nello spettatore la stessa emozione che

investe, sconvolgendoli, non solo gli occhi, ma la vita di Molly

Sweeney. La donna, convinta a sottoporsi ad una delicata

operazione chirurgica, riacquista in parte la vista, ma l’esito

positivo dell’intervento provoca in lei un grande un trauma.

Molly si trova infatti a dover riconoscere il mondo, a doversi

reinventare un orientamento, a reimparare a vedere, con

l’inconscia intuizione d’avviarsi verso la pazzia. Andrea

De Rosa, il regista, tenta di suscitare nello spettatore una

sensazione di spaesamento che metta in discussione, per un

attimo, la natura di “questo mondo che sempre vediamo”.

12


13


DISTINGUERE I FENOMENI

vocabolario di atti consueti

Percezione. Processo mediante il quale il cervello elabora

informazioni sensoriali provenienti dal mondo esterno e le

traduce in informazioni più complesse che sono messe a

disposizione delle funzioni cognitive superiori. Il cervello nella

sua ricerca di conoscenza opera una scelta fra tutti i dati

disponibili e confrontando l’informazione selezionata con i

ricordi immagazzinati, genera l’immagine mentale.Per cui la

percezione, non è una risposta passiva,ma un’organizzazione

immediata, dinamica dei dati della realtà.

Sensazione. Impressione soggettiva, immediata e semplice

che corrisponde a una determinata intensità dello stimolo

fisico Le sensazioni elementari ed inconscie, corrispondenti ai

dati sensoriali, mediante i processi di associazioe ed in virtù

delle esperienze passate sono sintetizzate nella percezione di

oggeti ed eventi.

Emozione. Stato mentale e fisiologico associato a

modificazioni psicofisiologiche a stimoli naturali o appresi.

In termini evolutivi la loro principale funzione consiste nel

rendere più efficace la reazione dell’individuo a situazioni

in cui per la sopravvivenza si rende necessaria una risposta

immediata, che non utilizzi cioè processi cognitivi ed

elaborazione cosciente.

Espressione. Come il verbo exprimere da cui deriva, expressio

indicava lo spremere, il fare uscire qualcosa da qualcos’altro.

Nella lingua comune, l’espressione è l’atto, il modo, l’effetto

dell’esprimere attraverso innumerevoli mezzi.

14


Stimolo. Qualunque cosa riesca ad eccitare un organismo o

parte di esso, provocando una risposta o l’attivazione dello

stesso. Lo stimolo per ottenere l’impulso nervoso desiderato

deve essere prolungato per un tempo sufficiente ad eccitare

il recettore, definito soglia della stimolazione. Più è intenso lo

stimolo provocato minore è la durata necessaria.

Esperienza.Comprende la conoscenza, ovvero la capacità

o ancora l’osservazione, di una cosa o di un evento, o di un

fenomeno, ottenuta tramite il coinvolgimento dei sensi.

La maggior parte dell’esperienza viene generalmente

accumulata con l’avanzare del tempo, sebbene si possa

riferire anche ad un singolo evento repentino.

15


CICLO DI INTERPRETAZIONE

processo di conoscenza di ogni esperienza umana

impulso esterno

dall’ambiente

esperienza del

mondo

condividere

sentimenti e idee

UOMO STIMOLO SENSAZIONE PERCEZIONE

impulso interno

dal bisogno intuita ricordo

Kant.

La conoscenza

delle cose diventa

vera condizione

per la conoscenza

di sè. Non c' é

intuizione possibile

del cogito senza

contenuto del

pensiero e non si

conosce esistenza

se non grazie alla

rappresentazione

dell' oggetto.

Watson.

L’uomo subisce

dall’ambiente una

serie di stimoli

esterni che

provocano una

serie di reazioni

interne. Fra

uomo e ambiente

l’interscambio

non avviene in un

solo senso ma lo

stimolo si relaziona

alla risposta.

Platone.

La sensazione

non compendia

in sé tutta la vita

conoscitiva. Come

tale non ha in sé

il proprio essere ,

ma rimanda a ciò

da cui é generata .

Inoltre é individuale

e relativa poichè

colpisce un aspetto

singolo di ogni

singolo oggetto.

Bergson.

La materia é

un insieme di

immagini. La

percezione aiuta

a conoscere

le immagini

dell'esterno.

Ma l'immagine

privilegiata viene

vissuta all'interno

del corpo che

crea un campo di

percezione.

16


esprimersi espressa sistema di spinta

esterno

con gli altri

ENERGIA EMOZIONE AZIONE CONTATTO

controllarsi inespressa sforzo interno con se stesso

Freud

L'energia è un

l'attitudine di un

corpo a rispondere

agli stimoli. La

risposta che un

uomo può dare ad

uno stimolo può

avvenire per istinto

o per pulsione

mediante un

comportamento

innato o come

reazione autonoma

Bruner

La percezione

non è passiva,

ma il soggetto

compie una

categorizzazione

per semplificare

la realtà ed

economizzare

energie. I bisogni,

i fattori sociali, le

esperienze e le

emozioni incidono

sulla scelta.

Fichte

Atto come il primo

principio alla

base di quella

concezione dell'Io

assoluto, che non è

un ente e neanche

una sostanza, ma

puro atto di un Io

su cui esercitare

la propria libertà

creatrice in

un'azione senza

fine e progressiva.

Spinoza

Ogni individuo

è esposto a una

incontrollabile

serie di incontri

con altre cose e

uomini. L’uomo

nella sua vita cerca

di conoscere la

propria natura e

delle cose per agire

di conseguenza

e liberarsi dalle

passioni.

17


TEORIA SULLA PERCEZIONE

passo dopo passo riconosciamo il mondo

Teoria della Gestalt

La percezione è considerata come un processo attivo, in cui

il cervello, nella sua ricerca di conoscenza opera una scelta

fra i dati disponibili, confronta l’informazione con i ricordi

immagazzinati e genera l’immagine visiva, come risultante

dell’organizzazione delle diverse componenti stimolo.

Teoria ecologica di Gibson

Capacità di cogliere le informazioni già contenute nello stimolo

medesimo. Infatti la stimolazione offre un ordine intrinseco,

grazie ad una precisa distribuzione spaziale e temporale.

Il soggetto si deve limitare a cogliere queste informazioni

percettive.

Teoria empirista Di Helmholtz

Le ripetute esperienze con la realtà fisica e l’apprendimento

conseguente fornisce un contributo essenziale alla percezione

degli oggetti. Per cui l’individuo, in base all’esperienza passata,

compie una sorta di ragionamento inconsapevole, in virtù del

quale corregge e integra le sensazioni elementari che sta in quel

momento sperimentando.

Movimento New look of erception

L’organizzazione del mondo percettivo dipende, oltre che

da fattori strettamente inerenti allo stimolo, anche da altri

elementi, come: bisogni, stati emotivi, aspettative, motivazioni

del soggetto. L’individuo quando percepisce uno stimolo, compie

un’azione di categorizzazione, in quanto, a partire da alcuni

indizi, provvede all’identificazione e alla classificazione dello

stimolo stesso.

18


Visione embodied

Gli oggetti percepiti sono solitamente stati precedentemente

toccati, manipolati e rapportati ad altri oggetti e a diverse

parti del corpo. Non c’è separazione tra visione e azione.

Via del cosa e del dove

Il lobo temporale del cervello si occupa del riconoscimento

degli oggetti e della forma come rappresentazione mentale

assoluta (cosa). Nel lobo paritale posteriore avviene la

rappresentazione spaziale dell’oggetto nell’ambiente e

rispetto ad altri oggetti (dove).

19


SINESTESIA

manifesto di esistenza

La parola sinestesia deriva dal greco synáisthìsis che significa

“percepire insieme”. Particolare forma d’interazione, in cui

stimoli induttori e sensazioni indotte instauranano fra loro una

precisa relazione di causa-effetto. La sensory corrisponde allo

stimolo dalla realtà esterna e l’imagery è la costruzione mentale

ricreata dalla mente.Nella sua forma più blanda è presente in

molti individui, basti pensare alle situazioni in cui il contatto o

la presenza di un odore o di un sapore evoca un’altra reazione

sensoriale, ed è spesso dovuta al fatto che i nostri sensi, pur

essendo autonomi, non agiscono in maniera del tutto distaccata

dagli altri.Più indicativo di un’effettiva presenza di sinestesia il

percepire uno stimolo, come un suono, con una reazione netta e

propria di un altro senso, ad esempio la vista. Per “forma pura”

si intende la sinestesia che si manifesta automaticamente come

fenomeno percettivo e non cognitivo. Il fenomeno è volontario al

punto che il sinesteta puro, vede i suoni e sente i colori.I nostri

atti mentali, verbali e fisici hanno origine nella mente. Ogni

volta che avviene un contatto fra gli organi di senso e gli oggetti

esterni, come le forme visibili, gli odori, i suoni, i sapori e le

sensazioni tattili, all’interno del corpo nasce una sensazione,

da cui si originano reazioni che sono causa di nuove azioni.

L’informazioni o stimoli presenti in natura sono molteplici o

infiniti; l’uomo non è in grado di riceverli tutti, rischierebbe di

rimanerne schiacciato, ma nel corso della sua evoluzione ha

selezionato solo quelli utili alla sopravvivenza della specie. Nel

tempo i sensi si sono specializzati a ricevere solo un determinato

stimolo o energia: determinate frequenze sonore, onde di un

certo tipo o addirittura alcune particelle chimiche.

20


CARATTERI SINESTETICI

diversità di interazione

Involontaria

quando prodotta da uno stimolo oggettivo.

Proiettata

quando veramente percepita e non semplicemente immagine

della mente.

Durevole

la sensazione permane per tutta la vita anche se celata, in

forme semplici,textures, simmetrie, sapori e odori.

Memorabile

facilità e vividezza del ricordo, soprattutto in presenza dello

stimolo originale.

Emozionale

i percetti conservano stesso valore e stessa intensità delle

esperienze reali precedenti.

A distanza

rimanda ad un contenuto gustativo o olfattivo.

A contatto

la sensazione viene riprodotta tramite un’azione che coinvolge

tattilità e propriocezione.

21


ALBERO GENERATORE

genealogia comunicativa e progettuale

sensorio.insieme delle funzioni sensoriali dell’uomo. Utilizza gli stimoli

esterni in modo intrrelato coinvolgendo i tutti i sensi/sensorialità.sentire

con tutto il corpo, che si muove nell’ambiente e raccoglie gli stimoli

nella realizzazione della propria presenza nel mondo/koiné àisthesis.

secondo Aristotele, organo avente la funzione di raccogliere le informazioni

provenienti da tutti i sensi, trasformando la sensazione in una percezione

simultanea/fenomeno.ciò che appare e può essere acquisito attraverso

l’esperienza, dando validità alle informazioni provenienti dai sensi/antiestesia.modalità

della negazione della sensorialità.Media stridenti e

rumorosi, inquinamento multisensoriale dove corpo e sensi vengono

ipersollecitati o tagliati fuori/affordancé.caratteri sensoriali degli artefatti,

che acquisiscono senso solo nell’interazione fra individuo e ambiente/senso

aptico.estensione del senso tattile a tutto il corpo per la comprensione

di tridimensionalità e orientamento.nello spazio/talamo.organo al centro

del sistema limbico, che ha il compito di smistare gli stimoli, portandoli

dai recettori alle strutture cerebrali.Questo spostamento da origine alla

sensibilità cosciente ed al comportamento intenzionale/configurazione.

giustapposizione di segni che costituiscono una superfice o una forma,

in cui si crea relazione fra le parti e il tutto/designer.progetta il mondo e

interviene nel dialogo fra soggetto e oggetto.Possiede particolari abilità di

osservazione, coltiva l’esercizio del sentire attraverso il fare, definendo le

gerarchie percettive.

22


Interazioni

SENSI

sensazione

percezione

affordancé

fenomeno

Gestalt

stimolo

struttura

comunicazione

privazione

compensazione

koiné

immaginazione

conoscenza

fantasia

olfatto

tatto

gusto

udito

vista

Basic design

progetto

cervello

talamo

sinapsi

comprensione

imagery

recettori

colore

dimensione

forma

fruizione

funzionalità

concreto

astratto

semplice

complesso

viscerale

comportamentale

identità

ippocampo

coerenza

visione embodied

Inclusive design

semantica

senso aptico

transfert

MEMORIA

SENSORIALITÀ

DESIGN

MESSAGGIO

linguaggio

energia

emozione

azione

contatto

esperienza

espressione

impressione

bisogno

ricordo

condivisione

Sinestesia

estetica

configurazione

riflessivo


SINESTESIE DIFFERENTI

dal soggetto all’oggetto fino alla rappresentazione

PERCEZIONE SINESTETICA

spontanea

indotta

SINESTESIA LINGUISTICA

lingua parlata

poesia/letteratura

media

RAPPRESENTAZIONE SINESTETICA

traduzioni estetiche

sintesi estetiche

Percezione sinestetica

Sinestesia come femomeno

percettivo dell’individuo

o come evento legato al

soggetto, sia esso il risultato

di un processo naturale

o artificiale. Lo psicologo

Cytowic ha rilevato varie

tipologie di questa categoria:

- audizione colorata

- forma numerale

- gusti e odori musicali

- numeri e lettere colorate

- odore visivo

- musica colorata

- dolore che sollecita suoni

Sinestesia linguistica

Sinestesia come espressione

linguistica, ovvero come

carattere dell’oggetto.

Qualcosa non più solo psichico

o psicologico, ma fisico.

Le metafore, ad esempio,

sono espressioni linguistiche

sinestetiche, in cui il

trasferimento di sensazioni

è fra lessico e diversi registri

sensoriali.

Rappresentazione sinestetica

Sinestesia come forma

rappresentativa, dove

il trasferimento dei

sensi è associato ad una

raffigurazione sensoriale.

I principali modelli di

rappresentazione sono

le traduzioni e le sintesi

estetiche. Si possono

sviluppare sottocategorie fra

le traduzioni estetiche:

- dal suono

- dal colore

- dalla forma

- dal movimento

24


PERCEZIONI INTERMODALI

dieci sollecitazioni simultanee che modificano il messaggio

Gusto/olfatto. interazione sempre presente nella percezione

soprattutto degli alimenti.Collaborano strettamente per il

riconoscimento.

Gusto/tatto. interazione che modifica la riconoscibilità degli

oggetti a seconda della loro consistenza o viscosità.

Gusto/vista.colori, superfici e texture alterano la

discriminabilità di un gusto, modificandone anche il

contenuto.

Gusto/udito. la presenza o l’assenza della componente uditiva

di una sostanza, può alterare l’identificazione gustativa.

Olfatto/tatto. non sembrano sussitere processi d’interazione

rilevanti.

Tatto/udito. soprattutto nell’assunzione di cibi, l’intensità, la

durata e la frequenza uniti alle vibrazioni della masticazione,

cambiano la valutazione delle proprietà dell’alimento.

Olfatto/vista. l’aspetto degli oggetti influenza le aspettative

olfattive umane e le abitudini associative acquisite.

Vista/udito. il suono viene messo in relazione con l’acuità

visiva e con la percezione cromatica. Questa interazione è

molto influenzata dall’esperienze delsoggetto.

Vista/tatto. la presenza di informazioni visive e tattili

contrastanti porta generalmente il soggetto a credere

all’immagine, indipendentemente dalla sua correttezza.

Gli occhi guidano la percezione, ma allo stempo si lasciano più

facilmente ingannare.

25


UTENZA

quanti siamo a non vedere

Secondo l'Oms (2007) sulla Terra vivono 314 milioni di

persone con handicap visivo grave (45 milioni di ciechi, 269

di ipovedenti). La prima causa è la cataratta, seguita dai vizi

refrattivi non corretti, glaucoma, DMLE, opacità della cornea,

distacco di retina, cecità infantile, tracoma, oncocerchiasi e

altre cause. In Italia l'Istat stima che ci siano 362.000 ciechi,

mentre secondo altre fonti sarebbero almeno 380.000. In ogni

caso, gli ipovedenti sarebbero almeno cinque volte tanto

Oltre 63 mila italiani ogni anno vengono colpiti dalla

degenerazione maculare legata all’età (DMLE), prima causa

di gravi danni alla vista e di handicap visivo nel mondo

occidentale. In Italia colpisce circa il 2% della popolazione, più

di un milione di persone e ben 470 mila nella sua forma più

grave. La vista degli uomini del Terzo millennio è cambiata,

nelle funzioni e nell'usura. Occhi più stimolati, ma anche

a rischio vista prima del tempo. Anche perché gli anni di

utilizzo dell'apparato visivo si sono mediamente allungati di

circa un terzo.Cosi 23 milioni di italiani hanno difetti visivi.

Oltre alla popolazione anziana e agli ipovedenti gravi, esiste

una considerevole fascia della popolazione che presenta una

minoranza visiva tale da non essere considerata disabilità,

ma certamente in grado di creare problemi e disagio di fronte

a prodotti poco leggibili. Ma le percentuali aumentano se si

pensa a tutti colori che hanno disabilità sensorie varie, a tutti

coloro che frastornati dal caos delle immagini non riescono a

percepire o non conoscono la natura delle cose.

Infografica sulle principali malattie che

causano handicap visivi sulla Terra.

26


39,1%

cataratta

4,5%

opacità cornea

10,2%

glaucoma

7,1%

DMLE

18,2%

vizi refrattari

4%

distacco retina

3,2%

cecità infantile

2,9%

tracoma

11,3%

altre cause


Le meduse, composte per oltre il 90 per cento di acqua possiedono cellule sensibili alla luce. Non

posseggono veri e propri occhi, per tanto riescono ad orientarsi in acqua grazie a delle “stratocisti”, una

sorta di sistema di orientamento che funge da bussola interna, posti all'attacco dei tentacoli. Le meduse

hanno simmetria radiale: non posseggono un senso di marcia preferenziale, in quanto non hanno una vera e

propria porzione cefalica, non si può parlare di “sistema nervoso” in quanto esso è dato da poche cellule, si

suppone che le cellule nervose delle meduse siano le più primitive dell’intero regno animale.


RICERCA

Basic design///Bruno Munari///di che colore è il

vento?///Lettura Agevolata///disegnare in rilievo///

Moholy-Nagy///Dina Riccò.


BASIC DESIGN

modello pedagogico di progettazione

Storia. Il Basic Design torna in Europa, con la fondazione,

nel 1953 in Germania, della Hochschule für Gestaltung ad

Ulm. Primo direttore è Max Bill ex studente del Bauhaus,

architetto e artista , il quale chiama, nella fase iniziale, alcuni

docenti del Bauhaus , come Johannes Itten, Josef Albers,

Helene Nonnè Schmidt e Walter Peterhans, per insegnare nel

contesto del corso fondamentale. Se l’inizio è chiaramente

caratterizzato dall’influsso della pedagogia del Bauhaus, ma

anche dall’esperienza di Moholy-Nagy a Chicago, in seguito

vengono chiamate forze nuove e la scuola assume un indirizzo

indipendente grazie all’apporto di personalità quali quella di

Tomás Maldonado.

Maldonado caratterizza il corso fondamentale introducendo

la Visuelle Einführung. Le esercitazioni di Basic Design

perdono quel carattere sperimentale tipico del Bauhaus,

per avvicinarsi a un nuovo modello pedagogico fondato sul

“problem solving”, introducendo discipline scientifiche quali

la teoria della simmetria, la topologia, la psicologia della

percezione e la semiotica, funzionali allo sviluppo della

creatività intesa come progettualità.

Tra gli allievi di Maldonado, William Huff è una figura centrale

per comprendere il modello Ulm negli Stati Uniti.

Il Basic Design di Huff si articola su tre piani: geometrizzare,

percettualizzare ed esercitare.

30


Teoria. In un'ottica più contemporanea il Basic design diviene

la disciplina centrale del design e intreccia l'insegnamento del

saper fare con il pensiero teorico dell'operatività. Riequilibra

le relazioni fra componente estetica, tecnologica e scientifica

nella disciplina e nella professione. Esso diviene luogo

dove convergere e concatenare di fatto ricerca formale ed

espressiva, progetto e, appunto, insegnamento.

È teoria della configurazione, distinta dalla teoria della

raffigurazione o teoria della rappresentazione schematica.

Questa disciplina si propone infatti di realizzare una

qualche forma di oggettivazione fondativa degli aspetti

formali del design. Nel basic design la didattica veicola e,

contemporaneamente, genera il corpus delle conoscenze.

Quest'ultimo si distilla nelle esercitazioni, letteralmente

paradigmatiche, esemplari, che sono la generalizzazione,

la semplificazione di un problema progettuale ricorrente.

La disciplina è rigorosa, ma contemporaneamente viva e

metamorfica, in costante evoluzione: si adatta alle diverse

esigenze di progettazione. Per questo oggi le componenti

fondamentali del Basic Design, arte, scienza e tecnologia

assumono il medesimo ruolo, trovando spazio nel basic

interaction design.

31



IL METODO BRUNO MUNARI

modello pedagogico di progettazione

Fotografie realizzata durante i

laboratori tattili di Bruno Munari negli

anni 80.

Il Metodo Bruno Munari è un metodo educativo fondato

da Bruno Munari negli anni Settanta. Il primo laboratorio

diretto da Bruno Munari fu realizzato proprio a Milano nel

1977 ospitato da Brera nel contesto della mostra Processo al

Museo.Tra gli anni Settanta e Novanta furono aperti diversi

laboratori. In una prima fase vennero sperimentati laboratori

di comunicazione visiva, in seguito, negli anni Ottanta, il

metodo fu applicato all’interno di laboratori plurisensoriali

come quelli della ceramica, design, stampa, tessile, suono,

legno, plastica, libri, tattile, mattoncini Lego, fotocopia.

Nella proposta iniziale dell’artista ,il "metodo Bruno Munari"

consisteva nel promuovere, presso il bambino di età scolare,

l’esplorazione attiva delle varie tecniche di espressione e

comunicazione artistica, volta non tanto alla realizzazione di

un’opera precisa, quanto alla presa di coscienza direttamente

vissuta, ma libera da ogni preconcetto estetico o di mercato,

della molteplicità e della varietà dei mezzi espressivi propri

delle diverse forme d’arte anche quelle emergenti.

Il metodo Bruno Munari, oggi, si è arricchito di una nuova

visione teorico-critica chiamata Epistemologia operativa

voluta dal figlio dell’artista Alberto Munari e dalla

moglie Donata Fabbri. L’apporto innovativo consiste nel

promuovere,accanto al fare e allo sperimentare attivamente

le azioni-gioco insegnate da Bruno Munari, una meta

riflessione sul suo metodo e la condivisione di valori etici che

appartengono a una precisa cultura del rispetto di sé e degli

altri.

33



PROGETTARE UN LABORATORIO MUNARI

agire pratico e riflessione teorica

La conoscenza del metodo progettuale,

del come si fa a fare o a conoscere le

cose è un valore liberatorio: è un fai da

te te stesso. Bruno Munari

Progettare un laboratorio Bruno Munari® vuol dire

predisporre un far accadere, preparare uno spazio curato nei

dettagli, una messa in scena aperta a opere ogni volta diverse.

Quando si è attivi in un Laboratorio mani, occhi, corpo sono

globalmente connessi con tutti i sensi e la mente.

Agiscono simultaneamente immersi nel fare e nel giocare.

Le azioni sono suggerite sia dai materiali cercati e

preparati con cura sia dalle regole trasmesse visivamente

dall’operatore, provocate da domande curiose e inaspettate.

La concatenazione di azioni esplorative di ogni singolo

partecipante si intreccia con la voglia di fare, provare e

sorprendersi del gruppo. Si fa pace con la paura di sbagliare

e di non essere capaci, si scopre l’inatteso desiderio di

scambiarsi esperienze e di esplorare oltre il visibile.

Nella cultura moderna viene spesso separato il momento

della riflessione teorica da quello dell’agire pratico, situandoli

in tempi diversi.Ne risulta una diffusa incapacità a teorizzare

l’agire quotidiano e a capire le connessioni tra i saperi

teorici di riferimento e le pratiche che ad essi si ispirano. Il

malessere così percepito conduce spesso ad allontanarsi

dall’esercizio attivo del conoscere, affidandolo ad altri soggetti

giudicati più competenti, in particolare i mass-media.

Donata Fabbri e Alberto Munari decidono di ampliare il

metodo Munari con l’Epistemologia operativa. Applicato al

Laboratorio condotto secondo il metodo Bruno Munari. essa

permette di riappropriarsi dell’importante attività riflessiva

che affina la consapevolezza dei propri processi cognitivi,

attraverso una strategia di esplorazione attiva dei processi di

costruzione della conoscenza.

35



DI CHE COLORE È IL VENTO?

percorso ricreativo alla riscoperta del tatto

Fotografie realizzata durante la visita

alla Casina di Raffello a Roma, durante

la mostra Di che colore è il vento?

Nel bicentenario della nascita di Louis Braille, la Casina

di Raffaello a Roma ha ospitato la mostra «Di che colore

è il vento» realizzata in collaborazione con la Federazione

Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e con la casa editrice

Les Doigts qui Rêvent. Un modo divertente e speciale per

rende omaggio all’inventore del Braille, grazie all’esposizione

di oltre 80 titoli e prototipi di libri tattili. La mostra

accompagnava i visitatori alla scoperta di un modo diverso di

intendere l’illustrazione per l’infanzia, fatta di parole segrete,

di puntini e immagini a rilievo, che spesso gli occhi da soli

non sono in grado di vedere. Seguiva la sezione dedicata

ai libri vincitori del premio internazionale di letteratura

adattata Typhlo e Tactus, che dal 2000 al 2007 ha premiato i

migliori album pensati per bambini con disabilità visiva; Ad

arricchire la mostra, sono stati proposti laboratori didattici

e artistici ed un ciclo di workshop con autori ed illustratori

sul tema dell'immagine tattile e sulla scrittura braille, come

"Sens'azioni" in cui i bambini bendati venivano guidati a

scoprire 12 forme di alberi disegnati in rilievo e colorarne la

superficie della chioma dentro il profilo.

La conoscenza del mondo, per un bambino, è di tipo

plurisensoriale e il tatto è quello maggiormente usato per

completare una sensazione visiva e uditiva. I libri tattili

nascono per soddisfare le esigenze dei bambini con differenti

abilità di lettura ma nel tempo hanno trovato sempre più

estimatori grazie all’originalità delle creazioni, sospese tra la

didattica speciale e il libro d’arte. Sono infatti libri da leggere

e guardare, da sfogliare a occhi chiusi, lasciando le mani

libere di immaginare.

37




PROGETTO LETTURA AGEVOLATA

la leggibilità come diritto

Quanto influisce l’aspetto grafico della comunicazione sulle

capacità visive di un lettore? In che modo la dimensione

del carattere, il tipo di font utilizzato, il contrasto cromatico

scelto possono condizionare la lettura di un documento?

L’esperienza empirica dei professionisti e, soprattutto,

quella vissuta delle persone, indicano che si può fare molto

per migliorare la leggibilità dei testi che quotidianamente

consultiamo al fine di garantire a tutti l’accesso alla cultura

e all’informazione. Alla sensibilizzazione sul problema è

dedicato il progetto Questione di leggibilità, uno strumento

realizzato dal Progetto Lettura Agevolata del Comune di

Venezia. L’intento della pubblicazione è di far capire come,

quando si fa informazione, ci si debba preoccupare di fornire

messaggi chiari, leggibili, accessibili a tutti i cittadini,

indipendentemente dallo strumento utilizzato e dal supporto.

Il più delle volte infatti, perché il messaggio sia efficace,

non basta scrivere qualcosa, è necessario farlo in modo

graficamente corretto affinché anche i disabili visivi, le

persone anziane o più in generale chiunque abbia disturbi alla

vista possa leggere senza fatica.

I fattori di leggibilità che vengono analizzati nel

progetto sono:

- dimensione del carattere;

- contrasto testo/sfondo e contrasto cromatico;

- interferenza con lo sfondo;

- tipo di carattere;

- testo tutto maiuscolo;

- spaziatura del testo e organizzazione della pagina;

- supporti

40


DISEGNARE IN RILIEVO

capacità di vedere con la mente

Il disegno in rilievo rende accessibili singoli aspetti della

realtà circostante altrimenti impossibili da raggiungere se non

attraverso la mediazione troppo spesso vaga e ingannevole

della descrizione verbale. Esso rende cioè possibile

comunicare al lettore la forma essenziale degli oggetti,

compreso il volume, e le relazioni reciproche rimanendo

rigorosamente nell’ambito di una rappresentazione

bidimensionale, attraverso punti, linee e superfici.

Che si rivolga alla vista o al tatto il disegnatore non può mai

dimenticare la sua funzione di traduttore.Egli deve saper

scegliere dell’oggetto gli elementi che ritiene più interessanti

e tradurli in un linguaggio quanto più possibile chiaro e

comprensibile. Il tatto, rispetto alla vista, ha una capacità

di discriminazione molto più ridotta. È quindi incapace di

percepire particolari molto raffinati.Questa condizione impone

di disegnare in modo più semplice ed essenziale.

Esplorazione. Le due mani operano movimenti in rapida

successione tali da far scorrere i polpastrelli delle dita

sui rilievi della figura dando luogo a immagini mentali

d’insieme via via più ricche e complesse. Il lavoro delle

mani è molto complesso e muta ogni volta: dipende

dall’immagine da analizzare, dalla sua forma, dalla sua

complessità dall’esperienza dell’individuo che esplora, dal

tempo a disposizione.Esistono due regole fondamentali per

l'esplorazione di un disegno in rilievo:

1. Solo la mano in movimento può percepire il rilievo.

2. L’esplorazione, per essere efficace, si orienta

alternativamente sia verso una ricognizione d’insieme

dell’immagine, sia verso un’analisi più minuziosa dei

particolari.

41


Significato. In generale il rilievo serve ad indicare ciò su cui si

vuole sollecitare l’attenzione del lettore. Sarà dunque la figura

ad essere posta in rilievo, in netto contrasto con lo sfondo.

Serve principalmente a rendere percepibili i punti, le linee

e le superfici di cui si compongono le figure,nonché le loro

combinazioni reciproche per designare ogni volta cose anche

molto diverse.

Punto. Il punto dell’alfabeto Braille rappresenta la dimensione

minima utilizzabile del punto in rilievo, a meno che i punti non

servano a costituire una linea puntinata, o a riempire un

retino. Se nell’economia del disegno servono punti singoli è

utile valersi di punti più grossi del punto Braille o comunque

tali da non confondersi con esso.Oltre una certa grandezza il

punto tende a trasformarsi in una superficie e a mutare la sua

funzione rappresentativa.

Linea. In rilievo vi è una soglia minima intorno a 0,5 mm di

larghezza,al di sotto della quale la linea in rilievo non

è agevolmente percepibile ed una soglia massima di

larghezza, al di là della quale la linea in rilievo diventa una

superficie . Se poi le linee in rilievo diventano due l’una

accanto all’altra, vi è una distanza minima intorno ai 2 mm al

di sotto della quale il dito percepisce una linea unica.

La linea può avere varie funzioni ed essere distinta come:

linea oggetto, linea di contorno, linea di tessitura.

Superficie. In rilievo le superfici, per risultare facilmente

percepibili, devono essere chiaramente definite e di forma

tendenzialmente chiusa. In genere la sola linea di contorno

non basta a definire in modo soddisfacente una superficie.

La soluzione più efficace è data da una linea di contorno ben

delineata con, al suo interno un retinato.

Texture esemplificative delle regole

fondamentali del disegno in rilievo.

42




MOHOLY-NAGY

prime sperimentazioni sulla tattilità

Esercitazione sinestetica. Traduzioni

visive dei materiali senso-tattili

proposti da Moholy-Nagy

Formulazione. Stanza poco illuminata, quattro contenitori con

un materiale senso-tattile differente, disposti in successione

su un piano.

Materiali sensibili. 1.sabbia e biglie / 2.palline di polistirolo e

sassi / 3.olio e anelli di metallo / 4.acqua e schiuma di sapone.

Processo. Il soggetto bendato, è invitato a toccare i quattro

materiali per fissarne la sensazione provocata e restituirla

successivamente attraverso il disegno. Per disegnare

sono a disposizione carta, matite, pennarelli, pastelli

colorati, penne a sfera e a gel a punta fine nera. Le persone

entrando bendate nel'ambiente allestito si lasciano guidare

dall'accompagnatore, che assume un ruolo fondamentale.

I partecipanti si sentono accolti all'interno di questo nuovo

spazio e abbandonano la necessità di tenere sotto controllo

la realtà.Si fanno prendere dalla percezione del la materia

che in quel momento non è quella del reale. Nella seconda

fase dell'esperimento viene chiesto ai partecipanti di provare

a segnare, disegnare, scarabocchiare quello che si è sentito,

come in una fase di traduzione in cui si transita dal tatto alla

vista, esplicitata dai segni sui fogli.

Risultati. Si sono potuti constatare dei comuni denomiatori

come, per esempio, la forza espressiva scelta nella

rappresentazione, oppure il colore azzurro e le linee morbide

in corrispondenza delle sensazioni liquide. I risultati

sono però sorprendentemente diversi. Ogni soggetto ha

interpretato la propria sensazione con forme e colori

sufficientemente distinti da renderli unici.

45


ESPERIMENTO DINA RICCÒ

qualità tattili nel colore

Formulazione. Dina Riccò compie il suo test nel 2005 alla

facoltà di Design di Milano, con l'obiettivo di rilevare le qualità

propriocettive e tattili percepite nel colore, secondo un

sistema organizzato su due assi, ai cui estremi si trovano i poli

del morbido/duro e del caldo/freddo, ideato dal giapponese

Shiganobu Kobayashi

Materiali sensibili. 150 studenti, sono stati invitati a colorare

25 tasselli quadrati, utilizzando un comune software di

presentazione, disposti su un quadrato ruotato di 45˚, con

agli angoli i quattro poli opposti di morbido/duro e leggero/

pesante.

Processo.Gli studenti hanno scelto i colori nella gamma

RGB, che ritenevano più appropriati, quindi congruenti con un

oggetto pesante, uno leggero, uno morbido ed uno duro.Oltre

ad indicarne le componenti RGB e HSB, gli studenti hanno

scelto un nome di un colore evocativo (es.giallo limone) così

da ovviare alle possibili differenti rese cromatiche del monitor.

Infine hanno indicato eventuali colori preferiti o disprezzati,

poichè al riamndo negativo di una sensazione tattile può

corrispondere una sensazione cromatica negativa.

Risultati. Al termine dell'esperimento è stata possibile

una scoperta delle ricorrenze associative emerse, con due

andamenti cromatici contrapposti:

1. Le qualità morbido e leggero sono associate a colori chiari,

mentre pesante e duro con colori decisamente più scuri.

2. All'interno dei colori scuri, la sensazione appare

ricorrentemente acromatica rispetto alle sensazione di

pesante, che presenta comunque tonalità di colore.

3. Le tendenze sinestetiche mostrano trasversalità fra i

membri d differenti gruppi culturali e linguistici.

Sistema organizzato su un quadrato

ruotato a 45˚ con i valori cromatici su

due assi principali e con agli angoli i

quattro poli opposti delle qualità tattili.

46



Il pipistrello è un mammifero antichissimo con il corpo ricoperto di pelo. Anziché camminare e correre, vola,

grazie a una speciale modificazione di mano e braccio trasformati in ala. Ha occhi piccoli e vista limitata,

l' udito invece è molto sviluppato. Mentre vola emette degli ultrasuoni che, rimbalzano contro gli oggetti

che incontra, provoca un'eco che gli permette così di individuare gli ostacoli. L'ala del pipistrello è diversa

da quella di un uccello, infatti è costituita da una sottile membrana simile alla pelle. Le ossa invece sono

costituite invece da un sottile strato di vasi sanguigni e filamenti elastici tra due strati di pelle.


ESPERIMENTO

premesse///esperimento///materiale fotografico///

analisi dei risultati per percezione.


PREMESSE

modalità di procedimento sperimentate in precedenza

Nello studio di un gruppo di ricercatori coordinati dal

Prof. Krish Sathien, della Emory University di Atlanta, si

è dimostrato, utilizzando la tecnica dei potenziali evocati,

come durante una sollecitazione tattile, provocata con lo

sfregamento di una mano su una superfice con diversa

texture, compiuta da soggetti vedenti ma bendati, si possano

attivare aree corticali visive pur in assenza di stimoli visivi.

Si tratta in sostanza di un unico tipo di sensazione, che

provoca attivazioni neuronali sia tattili che visivi.

L’interazione fra sensi può avvenire sia in tempi successivi che

simultaneamente. La stimolazione sincronica di più modalità

sensoriali può infatti condurre alla formazione di percezioni

intermodali, ossia a modificazioni delle percezioni che gli

stessi registri sensoriali produrrebbero se fossero sollecitati

singolarmente. Scopo dell’esperimento è far riscoprire la

realtà multisensoriale degli oggetti.

Olfatto/Gusto. È stato osservato come due stimoli, uno

dal naso e l’altro sulla lingua, se applicati secondo precisi

intervalli, possono spostare l’origine della sensazione dalla

parte superiore della cavità nasale alla gola, fino all’estremità

della lingua. Ai partecipanti bendati verrà chiesto di odorare

ed assaggiare le diverse sostanze a loro proposte.

Tatto/Gusto. L’interazione fra questi due sensi interviene

soprattutto nella discriminazione di un alimento, quando

una diversa consistenza muta la riconoscibilità di uno stesso

gusto. La capacità di distinguere i sapori diminuisce con

l’aumento della viscosità delle sostanze. Ai partecipanti

bendati verrà chiesto di toccare ed assaggiare i materiali.

Materiale fotografico relaizzato durante

l'esperimento di sinestesia presso il

Politecnico di Bari, nel dicembre 2009.

50




ESPERIMENTO

Basic Design applicato alla sinestesia

Gli studenti del Politecnico di Bari si

impegnao con spirito curioso, ludico

ma attento nell'esperimento sinestetico

a loro proposto.

Formulazione. Con un campione di 20 studenti del Politecnico

di Bari si procede all’esperimento di Basic Design.

I partecipanti vengono bendati. Dispongo i diversi materiali

senso--tattili all’interno di uguali contenitori in successione

su un piano. Mi fornisco di fogli A4, fogli lucidi, pennarelli

neri a punta sottile, colori a tempera (ciano, magenta, giallo,

bianco e nero), per la fase successiva. Mi armo di macchina

fotografica e di taccuino, per documentare la mia ricerca.

Introduco l’esperimento, invitando i partecipanti a lasciarsi

guidare, a prendere il tutto con uno spirito ludico e curioso,

senza però sottovalutare l’importanza delle proprie percezioni.

Materiali sensibili. Scelgo di mettere all’interno di 5

contenitori materiali che provengono da un utilizzo

abbastanza comune, ma che si diversificano per consistenza

tattile, per composizione, per odore, per gusto, per colore e

solitamente anche per packaging: 1.sale grosso; 2. polvere di

caffè, 3. olio d'oliva; 4. latte; 5. sapone liquido

Processo. I partecipanti bendati, vengono invitati a interagire

con i materiali all’interno dei diversi contenitori per

fissare nella mente la sensazione provocata e restituirla

successivamente attraverso il disegno.

Il ruolo di conduttore dell’esperimento è di fondamentale

importanza, poichè gli studenti si affidano ad un esterno per

entrare nel nuovo spazio percettivo. Di conseguenza decade la

necessità di tenere sotto controllo la realtà.

L’unico compito del partecipante è di “sentire” e acuire tutti

gli altri sensi, in modo da poter compensare al mutilamento

temporaneo della vista: a loro disposizione vi sono le mani,

le papille gustative, l’oifatto e l’udito ed infine anche della

memoria sensoriale.

53


Decompressione. Questa fase viene chiamata di

decompressione, proprio perchè viene chiesto ai partecipanti,

di passare da uno stato di limbo percettivo ad un brusco

ritorno al reale, dove viene chiesto un’immagine visiva per

definire l’esperienza con gli altri sensi.Chiedo ai partecipanti

di provare a disegnare, segnare o scarabocchiare quello

che si è provato durante l’esperimento, con l’utilizzo del

materiale a loro disposizione.Per aiutarli nel compito, che

non è affatto semplice, fornisco loro una struttura prestabilita

all’interno della quale potranno esprimere graficamente

e bidimensionalmente le varie tipologie di sensazioni. Per

la prova olfatto/gusto munisco loro di pennarello nero a

punta sottile e foglio bianco, bendati dovranno cercare di

rappresentare in maniera astratta la sensazione provata. Per

la prova tatto/gusto invece aiuto i partecipanti con uno schema

già utilizzato da Dina Riccò

Risultati. I segni all’interno della struttura, prodotti dai

partecipanti, sono la traduzione grafica di percezioni

sensoriali.Si cercheranno infine dei comuni denominatori

nelle rappresentazioni prodotte, accostandole a seconda del

materiale percepito ei nbase a: forza espressiva, modulo

dei segni, forme, scelta del colore e intensità.In sostanza il

conflitto fra dati sensoriali si risolve con un compromesso

in cui ciascuno di noi presenta un modo preferenziale di

percezione. Lo scopo dell’esperimento sarà quello di scovare

dei tratti comuni nei diversi comportamenti sinestetici. I

risultati prodotti porteranno a relazionare la percezione

con la loro rappresentazione, sia segnica che cromatica.

La somiglianza o la diversità delle risoste porterà infine a e

scelte precise.

54


ANALISI RISULTATI ESPERIMENTO 1

Sale. campioni dallapercezione olfatto-gusto

paralleli/radiali puntiformi chiusi/amorfi

55


Caffè. campioni dalla percezione olfatto-gusto

paralleli/radiali puntiformi/curvi chiusi/amorfi

56


Olio. campioni dalla percezione olfatto-gusto

paralleli radiali/curvi chiusi/amorfi

57


Latte. campioni dalla percezione olfatto-gusto

paralleli radiali/curvi aperte/amorfi

58


Sapone. campioni dalla percezione olfatto-gusto

paralleli radiali/curvi chiusi/amorfi

59


ANALISI RISULTATI ESPERIMENTO 2

Sale. campioni dalla percezione tatto-gusto

60


Caffè. campioni dalla percezione tatto-gusto

61


Olio. campioni dalla percezione tatto-gusto

62


Latte. campioni dalla percezione tatto-gusto

63


Sapone. campioni dalla percezione tatto-gusto

64



Lo squalo in ogni fase della caccia un senso ha il sopravvento sugli altri: in una vede, in una annusa, in una

tocca e così via e mai i suoi sensi interagiscono simultaneamente. Se il susseguirsi delle fasi è sovvertito,

l'animale perde ogni forma d'orientamento e le sue azioni risultano improvvisamente inefficaci. Per questo

motivo lo squalo non mangia pesci incredibilmente vicini e a volte disorientato dalle percezioni attacca

oggetti solidi non commestibili.


PROGETTO

pattern e texture///progettare pattern///genealogia

morfologica///analisi dei risultati///sale///caffè///

olio///latte///sapone.


COSA È UN PATTERN?

descrivere il mondo con una struttura grafica

Pattern è un termine inglese che tradotto letteralmente

significa modello, esempio, campione e in generale può

essere utilizzato per indicare una regolarità che si osserva

nello spazio e nel tempo nel fare o generare delle cose, o una

regolarità che si riscontra comune a delle cose. Nel design

indica in particolare, la ripetizione di un motivo geometrico o

fantasioso di un motivo grafico su un piano. I visual pattern

sono molto comuni come semplici decorazioni (righe, zigzags,

quadri) mentre altri possono essere più complicati e articolati.

Il pattern è formato da:

1. un livello di astrazione determinato

2. elementi ripetuti in maniera prevedibile

3. si basa su periodicità e ripetizione

4. autosimilarità che permette di conservare la struttura

uguale a scale differenti.

In natura i pattern sono costruiti da layer su layer, senza alcun

problema di deformazione della struttura o di morfologia,

In questo caso prendono il nome di texture, caratterizzate da

struttura, colore e luce, peso e resistenza, storia e tecnica.

La texture è la pelle delle cose, la superficie che avvolge

e definisce, sottilissima o spessa, resistente o fragile,

che si moltiplica in una miriade di elementi minori legati

uno all'altro a formare un'epidermide unitaria e ripetibile

all'infinito. Le texture naturali condividono con i frattali

alcuni principi fondamentali. Il frattale infatti è una figura

geometrica che si ripete nella sua struttura allo stesso modo

su scale diverse. Mandelbrot riteneva che in qualche modo i

frattali avessero corrispondenze con la struttura della mente

umana, tali da renderli a noi familiari.

68


PROGETTARE PATTERN

regole applicative e motodologiche

Pensare alla vista come un territorio di confine, sul limitare

del quale ci troviamo nella condizione, dolorosa ma insieme

privilegiata, di dover riconsiderare e mettere in discussione la

natura stessa delle nostre percezioni. Su questo presupposto,

vengono progettati i pattern dei cinque materiali su cui si basa

l’esperimento di tesi:

1. L'elemento base è un quadrato che moltiplicato costruisce

la geometria delle singole forme e l’intero pattern di

conseguenza.

2. Tutti gli elementi sono stati disegnati seguendo i risultati

emersi, con delle forme riconoscibili alla vista e al tatto anche

se vengono scalati, cercando di mantenere un equilibrio fra

pieni e vuoti.

3. I pattern sono rielaborazioni delle dirette percezioni, nel

tentativo di rendere l’immagine corrispondente alle interazioni

sensoriali. La variabilità di questi pattern testimoniano la

molteplicità delle sensazioni a seconda del soggetto.

4. Le costanti come geometria, colore e inclinazione, che

determinano la riconoscibilità globale del pattern non

vengono mai compromesse.

5. Le trasformazioni del pattern originale come riflessione,

rotazione, ridimensionamento e le loro possibili combinazioni

sono ammesse solo se non viene stravolta la struttura e la

percezione generale.

69


GENEALOGIA MORFOLOGICA

ricerca dell'identità percettiva dei cinque materiali sperimentati

Dopo aver compreso cosa sia un pattern e di conseguenza

le sue regole di progettazione per una corretta percezione

finale, si passa ad una fase più pratica e creativa.

Rielaborando le informazioni ricevute dai risultati morfologici,

tattili e cromatici dei test sul campione di partecipanti, si

incomincia a disegnare schematicamente le geometrie con

le caratteristiche principali. Lasciandosi ispirare dalle forme,

in un quadrato 4x4 mm su carta millimetrata si schizzano

dei glifi di riferimento. Come regola generale mi impongo

di toccare almeno tre punti principali del perimetro (angoli

o mediane). Per esempio per il sale con angoli acuti, linee

spezzate forme spigolose, ma rigorose. La scelta ricade su

70


Primi schizzi su carta millimetrata

ispirati dai risultati dell'esperimento

olfatto-gusto. In ordine da sinistra a

destra: sale, caffè, olio, latte, sapone.

quadrato e triangolo rettangolo. Per la polvere di caffè mi

riferisco ad angolazioni ampie, linee curve e forme ovoidali.

Per il latte si utilizzano linee curve, forme morbide e radiali.

Per l'olio invece si rilevano angoli acuti, linee curve e forme

a goccia. Infine per il sapone si individuano linee spezzate,

forme arrotondate, ma anche angoli acuti. Le prove di

proggettazione creativa possono essere molte e ampliate se

il campione dei partecipanti è maggiore. In ogni caso però

non si potrà mai ottenere una certezza assoluta e il designer

dovrà operare delle scelte e mettere in gioco la propria abilità

e sensibilità, in modo da tradurre nel migliore dei modi le

percezioni sinestetiche.

71


SALE GROSSO

analisi di riferimento per la costruzione del pattern

morbido

chiuso

spezzato

cromatico

chiaro

pesante

leggero

curvo

aperto

scuro

acromatico

duro

Analizzando le forme astratte disegnate

dagli studenti nel primo esperimento

gusto/olfatto sul materiale sale si sono

cercate le costanti geometriche. Nel caso

del sale grosso, il 57% delle forme ha

assunto una forma aperta ed il 43% invece

una forma chiusa. Ma inequivocabilmente

in entrambe gli insiemi si rilevano una

maggiore quantità di forme spezzate.

I risultati portano ad un equilibrio fra

pieni e vuoti, ma con un netto prevalere di

geometrie frastagliate. Forme traingolari e

quadrilateri.

Si utilizza lo schema iniziale di riferimento,

con cui i partecipanti hanno effettuato

il secondo esperimento gusto/tatto con

il supporto del colore. A seconda delle

macchie di colore posizionate sullo schema

si crea una rete di sovrapposizione in cui

emergono le sensazioni tattili dei materiali.

Nel caso del sale, la maggior parte delle

scelte è ricaduta nell'asse fra leggero,

acromatico e duro. Tutto il resto si avvicina

lievemente verso il centro del grafico, a

testimoniare la scarsa rilevanza del resto.

Il triangolo della riconoscibilità individua

graficamente la percezione dei partecipanti

72


tatto

60

80

100

120

40

140

20

160

0

180

olfatto

gusto

rispetto al materiale sale, seguendo la

direzione dei tre assi: tatto, gusto, olfatto.

Nel caso del sale grossos i è verificato che

la riconoscibilità tattile è alta e superiore

rispetto a quella di olfatto e gusto. Questo

risultato determina dei dati più precisi nel

secondo esperimento tatto/gusto ed una

maggiore precisione nella scelta di colori

cromatici come il ciano, il giallo e il bianco.

finale del pattern sale. La durezza del

materiale ha fatto prevalere inclinazioni

60˚/90˚ ma anche una pendenza minore

verso i 120˚/140˚, probabilmente dovuta

alle asperità del gusto e alla morfologia

multiforme del materiale. Il pattern dovrà

mediare con alcune inclinazioni verso

destra ed elementi invece allo zenit.

Analizzata la morfologia dei segni prodotti

dalla percezione olfatto/gusto del sale,

si sono individuate le inclinazioni di tali

figure, poichè importanti nella costruzione

73


Il pattern sale è il risultato di una

combinazione di linee spezzate e

geometrie quadrate, come cristalli

sfaccettati. La durezza tattile del sale

grosso ha stimolato la creazione di forme

multiple, a volte puntiformi e regolari.

Le molteplici forme appuntite presenti

sono dovute alla percezione salata del

gusto e alla pesantezza del materiale,

come fossero piccolo pietre. L'elemento

centrale è l’elemento guida di tutto il

pattern ed anche il più regolare dove si

riscontrano le principali caratteristiche

morfologiche di tutto l'insieme.

50



La geometria di questo pattern è stata

disegnata utilizzando linee spezzate

e inclinazioni variabili. Fondamentale

è stata la presenza nei risultati degli

esperimenti, di quadrilateri e triangoli

che si rifanno alla componente tattile

solida e cristallina. La multiformità del

patter conserva una struttura chiara

perchè composto da solo due elementi:

uno centrale che ordina e l'altro laterale

che si frastaglie quasi perdendo i

contorni. Si ha come risultato qualcosa

che seppure apparentemente indefinito

mantiene in armonie spigolosità e forme.




















elemento base

elemento base

inverso

elemento base

scalato al 25%

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

scalato del 175%

2 elementi ruotati

sovrapposti

elemento base

riflesso orizzontale

2 elementi base

ruotati sovrapposti

elemento base

riflesso verticale

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

ruotati sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

95


curvo

CAFFÈ

analisi di riferimento per la costruzione del pattern

morbido

spezzato

cromatico

chiaro

aperto

chiuso

pesante

leggero

scuro

acromatico

duro

Analizzando le forme astratte disegnate

dagli studenti nel primo esperimento

gusto/olfatto sul materiale caffè si sono

cercate le costanti geometriche. Nel caso

del caffè, il 42% delle forme ha assunto

una forma aperta ed il 58% invece una

forma chiusa. Delle forme aperte il 30% ha

una dimensione spezzata ed il 12% curva.

Diversamente nelle forme chiuse il 44% è

curvo ed il 14% ha geometria spezzata. I

risultati di conseguenza portano ad una

alternanza delle varie caratteristiche.

Si utilizza lo schema iniziale di riferimento,

con cui i partecipanti hanno effettuato

il secondo esperimento gusto/tatto con

il supporto del colore. A seconda delle

macchie di colore posizionate sullo schema

si crea una rete di sovrapposizione in cui

emergono le sensazioni tattili dei materiali.

Nel caso del caffè, la maggior parte delle

scelte è concentrata sull'aggettivo scuro

e sull'asse cromatico-acromatico con

percentuali elevate.

Il triangolo della riconoscibilità individua

graficamente la percezione dei partecipanti

rispetto al materiale olio, seguendo la

direzione dei tre assi: tatto, gusto, olfatto.

96


tatto

60

80

100

120

40

140

20

160

0

180

olfatto

gusto

Nel caso del caffè si è verificato che la

riconoscibilità olfattiva è alta e superiore

rispetto a quella di gusto e soprattutto del

tatto. Questo risultato determina dei dati

più precisi nel primo esperimento tatto/

olfatto ed una maggiore corrispondenza

morfologica fra gli individui.

80˚/100˚ ma le pendenza più estreme verso

i 20˚/40˚ e 120˚/140˚, sono dovute all’odore

intenso ed amaro del caffè. Il pattern dovrà

mediare questi risultati con inclinazioni lievi

e geometrie a 90˚.

Analizzata la morfologia dei segni prodotti

dalla percezione olfatto/gusto del caffè, si

sono individuate le inclinazioni di tali figure,

poichè importanti nella costruzione finale

del pattern caffè. La consistenza polverosa

del materiale ha fatto prevalere inclinazioni

97


Il pattern caffè è il risultato di una

combinazione di archi di circonferenze

a diversi spessori, con l'aggiunta

di altri elementi geometrici come

quadrato e un triangolo arrotondato.

La morbidezza tattile della polvere di

caffè ha stimolato la creazione di forme

radiali e puntiformi. Tutto gli elementi se

pur staccati conservano una continuità e

sono in relazione fra loro. Non esiste un

elemento centrale poichè la geometria

si espande dall'interno verso l'esterno,

come un ciotolo che viene lanciato

nell'acqua e la smuove.

50



La geometria di questo pattern è stata

realizzata utilizzando archi e figure

più quadrate. Tutti gli elementi hanno

dei tagli finali a 90˚ e sembra come se

fossero uno concentrico all'altro. Questa

illusione ottica radiale però è il risultato

di una componente olfattiva molto

forte e inebriante. Domina l'armonia

degli elementi che si compensano, si

moltiplicano e si riflettono, anche dovuta

alla componente polverosa del caffè, che

ha prodotto segni multipli e puntiformi a

volte. Il gusto amaro d'altra parte esige

delle asperità anche se lievi.




















elemento base

elemento base

inverso

elemento base

scalato al 25%

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

scalato del 175%

2 elementi ruotati

sovrapposti

elemento base

riflesso orizzontale

2 elementi base

ruotati sovrapposti

elemento base

riflesso verticale

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

ruotati sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

119


OLIO

analisi di riferimento per la costruzione del pattern

morbido

chiuso

spezzato

cromatico

chiaro

curvo

pesante

leggero

aperto

scuro

acromatico

duro

Analizzando le forme astratte disegnate

dagli studenti nel primo esperimento

gusto/olfatto sul materiale olio si sono

cercate le costanti geometriche. Nel caso

dell’olio, il 68% delle forme ha assunto

una forma aperta ed il 42% invece una

forma chiusa. Delle forme aperte il 56% ha

una dimensione curva ed il 7% spezzato.

Diversamente nelle forme chiuse il 15%

è curvo ed il 22% ha geometria spezzata.

I risultati di conseguenza portano un

prevalere di forme curve e aperte e la

presenza abbondante di forme chiuse.

Forme sinuose, praticamente viscose.

Si utilizza lo schema iniziale di riferimento,

con cui i partecipanti hanno effettuato

il secondo esperimento gusto/tatto con

il supporto del colore. A seconda delle

macchie di colore posizionate sullo schema

si crea una rete di sovrapposizione in cui

emergono le sensazioni tattili dei materiali.

Nel caso dell’olio, la maggior parte delle

scelte è ricaduta nell’angolo fra cromatico

e chiaro, seguendo poi per intensità la

direzione del leggero.

Il triangolo della riconoscibilità individua

graficamente la percezione dei partecipanti

120


tatto

60

80

100

120

40

140

20

160

0

180

olfatto

gusto

rispetto al materiale olio, seguendo la

direzione dei tre assi: tatto, gusto, olfatto.

Nel caso dell’olio si è verificato che la

riconoscibilità tattile è alta e superiore

rispetto a quella di olfatto e gusto. Questo

risultato determina dei dati più precisi nel

secondo esperimento tatto/gusto ed una

costante nella scelta di colori cromatici

come il verde, il giallo e il nero.

del pattern olio. La liquidità del materiale

ha fatto prevalere inclinazioni 80˚/100˚

ma anche una pendenza verso i 120˚/160˚,

probabilmente dovuta alla viscosità e

all’odore forte ed inebriante dell’olio. Il

pattern dovrà mediare questi risultati con

inclinazioni rivolte leggermente a destra.

Analizzata la morfologia dei segni prodotti

dalla percezione olfatto/gusto dell’olio, si

sono individuate le inclinazioni di tali figure,

poichè importanti nella costruzione finale

121


Il pattern olio è il risultato di una

combinazione di linee curve, arrotondate

e aperte e forme geometriche suadenti

come gocce che colano. La morbidezza

tattile dell’olio ha stimolato la creazione

di forme organiche, quasi chimiche.

Le poche punte presenti sono dovute

alla percezione di gusto e olfatto che

fanno emergere l’asprezza del materiale.

La curva centrale è l’elemento guida

di tutto il pattern, mentre gli elementi

attorno si espandono intorno ad essa,

riprendendone le aperture.

50



La geometria di questo pattern è stata

disegnata utilizzando circonferenze ed

ellissi. Fondamentale è stata la presenza

nei risultati degli esperimenti, di forme

ovali che si rifacevano all’oliva, anche

se in effetti il materiale sottoposto

era un liquido. L’inclinazione della

curva principale è determinante per il

posizionamento delle altre geometrie

e da ritmo all’andamento. Gli spessori

discontinui sono significativi della

viscosità dell’olio che si espande e si

contrae, se mischiato con altri liquidi o a

contatto del calore.




















elemento base

elemento base

inverso

elemento base

scalato al 25%

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

scalato del 175%

2 elementi ruotati

sovrapposti

elemento base

riflesso orizzontale

2 elementi base

ruotati sovrapposti

elemento base

riflesso verticale

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

ruotati sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

143


LATTE

analisi di riferimento per la costruzione del pattern

morbido

chiuso

spezzato

cromatico

chiaro

pesante

leggero

curvo

aperto

scuro

acromatico

duro

Analizzando le forme astratte disegnate

dagli studenti nel primo esperimento

gusto/olfatto sul materiale latte si sono

cercate le costanti geometriche. Nel caso

del latte, il 74% delle forme ha assunto una

forma aperta ed il 36% invece una forma

chiusa. Delle forme aperte il 53% ha una

dimensione curva ed il 19% spezzato. Nelle

forme chiuse invece le due percentuali

del 15% è curvo ed il 21% rimangono

più equilibrate. I risultati di conseguenza

portano una sostanziale continuità fra le

geometrie analizzate.Forme organiche che

si espandono.

Si utilizza lo schema iniziale di riferimento,

con cui i partecipanti hanno effettuato

il secondo esperimento gusto/tatto con

il supporto del colore. A seconda delle

macchie di colore posizionate sullo schema

si crea una rete di sovrapposizione in cui

emergono le sensazioni tattili dei materiali.

Nel caso del latte, la maggior parte delle

scelte è ricaduta sull'asse leggero, chiaro

e morbido, spostandosi anche con minori

percentuali sull'acromticità.

Il triangolo della riconoscibilità individua

graficamente la percezione dei partecipanti

144


tatto

60

80

100

120

40

140

20

160

0

180

olfatto

gusto

rispetto al materiale olio, seguendo la

direzione dei tre assi: tatto, gusto, olfatto.

Nel caso del latte si è verificato che la

riconoscibilità sensoriale è piuttosto bassa

su i tre sensi, rendendosi solo più chiara

sul gusto.Questo risultato determina dei

dati più indecisi e neutrali, che mettono in

difficoltà i partecipanti.

ha fatto prevalere inclinazioni che partono

da 40˚ fino a 120˚ ma con un picco fra 80˚ e

100˚ . La scelta è semplice sull'inclinazione

poichè tutto si concentra generalmente in

perpendicolare, ma con alcuni inclinazioni

leggere su entrambi i lati.

Analizzata la morfologia dei segni prodotti

dalla percezione olfatto/gusto del latte, si

sono individuate le inclinazioni di tali figure,

poichè importanti nella costruzione finale

del pattern olio. La liquidità del materiale

145


Il pattern latte è il risultato di una

combinazione di figure curve, arrotondate

e compatte. Geometrie organiche come

un fiume che scorre. La liquidità tattile

del latte ha stimolato la creazione di

forme ovali e allungate.

Le poche asperità presenti sono

dovute ad una percezione di gusto e

olfatto neutrale del materiale. Non

vi è un elemento centrale all'interno

del pattern, ma tutti si espandono e si

dilatano, convivendo però in un sistema

equilibrato, che non provoca rotture negli

elementi stessi.

50



La geometria di questo pattern è stata

disegnata utilizzando circonferenze

ed ellissi. Fondamentale è stata la

presenza nei risultati degli esperimenti,

di forme ovali e radiali, anche se in

effetti il materiale sottoposto è un

liquido. L’inclinazione della forme è una

alternarsi di concavità e convessità che

danno consequenzialità alla visione.

I vuoti all'interno delle geometrie

principali rendono l'idea di una liquidità

in movimento, che si amplia dall'interno

per espandersi verso l'esterno.




















elemento base

elemento base

inverso

elemento base

scalato al 25%

elemento base

inclinato a 30˚

elemento base

scalato del 175%

2 elementi ruotati

sovrapposti

elemento base

riflesso orizzontale

2 elementi base

ruotati sovrapposti

elemento base

riflesso verticale

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

ruotati sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

167


SAPONE

analisi di riferimento per la costruzione del pattern

morbido

spezzato

aperto

cromatico

chiaro

chiuso

pesante

leggero

curvo

scuro

acromatico

duro

Analizzando le forme astratte disegnate

dagli studenti nel primo esperimento

gusto/olfatto sul materiale olio si sono

cercate le costanti geometriche. Nel caso

del sapone liquido, il 73% delle forme

ha assunto una forma chiusa ed il 33%

invece una forma chiusa. Delle forme

aperte prevalgono le spezzate con il 23%.

Diversamente nelle forme chiuse il 55%

è curvo ed il 18% ha geometria spezzata.

I risultati di conseguenza portano un

prevalere di forme chiuse maggiormente

ma con un intensa alternanza di curve e

spezzate.Forme sinuose, ma spigolose.

Si utilizza lo schema iniziale di riferimento,

con cui i partecipanti hanno effettuato

il secondo esperimento gusto/tatto con

il supporto del colore. A seconda delle

macchie di colore posizionate sullo schema

si crea una rete di sovrapposizione in cui

emergono le sensazioni tattili dei materiali.

Nel caso del sapone, la maggior parte

delle scelte è ricaduta nella parte in alto a

destra dello schema, ovvero sull' asse della

cromaticità e quello fra morbido e leggero.

Il triangolo della riconoscibilità individua

graficamente la percezione dei partecipanti

168


tatto

60

80

100

120

40

140

20

160

0

180

olfatto

gusto

rispetto al materiale sapone, seguendo la

direzione dei tre assi: tatto, gusto, olfatto.

Nel caso del sapone si è verificato che la

riconoscibilità del gusto è mediamente

superiore a quella di olfatto e gusto. Questo

risultato determina dei dati abbastanza

precisi per la forza percettiva del sapone.

Nella scelta di colori cromatici si

presentano le declinazioni fra ciano e verde,

ma anche il magenta.

figure, poichè importanti nella costruzione

finale del pattern olio. La viscosità del

materiale ha fatto prevalere inclinazioni

fra i 100˚/120˚ ma anche una pendenza

a0˚/180˚, probabilmente dovuta al valore

tattile del materiale. Le inclinazioni

riportano dei valori multipli che verranno

tenuti in considerazione.

Analizzata la morfologia dei segni prodotti

dalla percezione olfatto/gusto del sapone,

si sono individuate le inclinazioni di tali

169


Il pattern sapone è il risultato di una

combinazione di figure curvilinee e

spigolose. Geometrie frastagliate come il

frattale di una foglia. La viscosità tattile

del sapone ha stimolato la creazione di

forme come scaglie e con un andamento

variabile. Le molte terminazioni

appuntite sono dovute ad una percezione

di gusto e olfatto molto forti e aspre

del materiale. L'elemento centrale

all'interno del pattern è anche quello

più grande, a cui si adeguano in parte le

geometrie circostanti. Tutto si inclina in

maniera diversa e discontinua.

50



La geometria di questo pattern è stata

disegnata utilizzando linee spezzate e

curve. Fondamentale è stata la presenza

nei risultati degli esperimenti, di forme

multiple e amorfe geometricamente

L’inclinazione dele forme non fornisce

un equilibrio visivo, piuttosto tenta di

sovvertirlo. Gli spessori sono ampi,

anche perchè si tratta di un liquido molto

viscoso e morbido al tatto. Il gusto ha

particolarmente influenzato la geometria

ed ha preso il sopravvento su altri sensi,

per l'intensità della sensazione di acidità.




















elemento base

elemento base

inverso

elemento base

scalato al 25%

elemento base

inclinato a 30˚

elemento base

scalato del 175%

2 elementi ruotati

sovrapposti

elemento base

riflesso orizzontale

2 elementi base

ruotati sovrapposti

elemento base

riflesso verticale

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

ruotati sovrapposti

elemento base

colore

2 elementi colore

riflessi sovrapposti

191


Il cobra, come tutti i serpenti, è sordo. Questo rettile è privo del timpano, e non può percepire i suoni. In

compenso, percepisce le vibrazioni del suolo, e questo gli consente, non di cacciare le prede, che sono

piccole e non possono far vibrare il suolo in maniera considerevole, ma di evitare, di venire calpestato

quando si acciambella. Quando il serpente si arrotola posa la testa e la mandibola sul suolo. E’ la mandibola

che capta la vibrazione e comunica l’informazione al cervello. Il cobra “vede” anche le prede a sangue caldo

grazie a recettori termici che si trovano sotto gli occhi e che il cervello associa alla visione oculare.


SVILUPPI

metodo sperimentale///applicazioni dei pattern///



METODO SPERIMENTALE

creazione di un sistema progettuale

Con questa sperimentazione si sono messe alla prova le

capacità di un campione di persone, di riscoprire le abilità

sensoriali che spesso teniamo sopite. La progettazione

dei pattern con le sue variabili sono la dimostrazione della

biodiversità fra gli uomini, che sentono, e si appropriano

della realtà attraverso il corpo e la mente. Azioni semplici

e spontanee diventano fondamentali per la sopravvivenza

all'interno di un ecosistema. Il fine della progettazione dei

pattern sale, caffè, olio, latte e sapone è di realizzare un

sistema visivo-tattile che vada oltre l'idea di un immagine

asettica e che invece riesca a produrre delle percezioni

sinestetiche. La creazione di questo sistema progettuale è

aperto e può essere ulteriormente arricchito con un maggior

numero di partecipanti, con la posibilità di sperimentare i

più svariati materiali e con l'ampliamento ad altre coppie

di percezioni intermodali. Questa tesi però può essere

considerata come un manuale per coloro che interessati al

mondo del sensorio, hanno la volontà di mettere alla prova

le abilità percettive seguendo, passo dopo passo, il metodo

progettuale proposto: ricerca, esperimenti, analisi dei risultati

e creazione di pattern sinestetici. In questa sezione si prova

ad ipotizzare alcune applicazioni per i pattern disegnati, senza

alcuna pretesa, ma con il fine di stimolare ulteriormente

fantasia e creatività progettuali.

195


Omme

senza vizi è

menesta senza

sale.

Proverbio napoletano


197


Ho misurato

la mia vita

a cucchiaini

di caffè.

Thomas Eliot


199


La vita

senza allegria

è una lampada

senz'olio.

Walter Scott


201


Mai piangere

sul latte versato:

si aggiunge

bagnato

al bagnato

Proverbio italiano


203


Un bambino

è uno capace

di lavarsi le mani

senza bagnare

il sapone.

Anonimo


205



BIBLIOGRAFIA

Bruno Munari, Design e comunicazione visiva, Editori Laterza

2008

Bruno Munari, Fantasia, Editori Laterza 2008

Bruno Munari, I laboratori tattili, Edizioni Corraini, 1985

G. Palasciano, Dal tatto alla mente…vinse il buio, 2007

Comune di Venezia, Questione di leggibilità - Progetto Lettura

Agevolata, 2005

D. Riccò, Sinestesie per il design, Etas 1999

D. Riccò, Sentire il design.Sinestesie nel progetto di comunicazione,

Carrocci editore, 2008

G.Baule, V.Bucchetti, D.Calabi, G.Lussu, D.Riccò, A.Veca,

Culture visive: contributi per il design della comunicazione,

Edizioni Poli design, 2007

F.Levi, Disegnare per le mani,manuale di disegno in rilievo,

Silvio Zamorani Editore, Tactile Vision Onlus

R.Rolli, Oggetti e disegni , Silvio Zamorani Editore,

Tactile Vision Onlus

M.R.Digregorio, Compendio per la simulazione di percezioni

aliene, Tesi grafica, 2005

G.Bianchi, Sinestesie olfattive, Tesi grafica, 2008

Kapitza, Geometric.Graphic art and pattern fonts, 2008




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