102°
circa 2 ore di attesa in fila. Quando finalmente siamo riusciti a superare il confine bosniaco, abbiamo attraversato una bellissima montagna solo per beccarci un enorme incendio nei boschi. Le colline erano letteralmente in fiamme. Sam Taxwood ha commentato con “Bene, benvenuto in Bosnia!” il che si adattava perfettamente alla situazione. Dopo alcune ore di guida su strade sterrate attraverso le montagne, siamo arrivati in Montenegro e poi al confine con l’Albania. Quando siamo arrivati al confine con l’Albania abbiamo visto la famosa bandiera rossa e nera con l’acquila nera appesa ovunque... Il popolo albanese è molto orgoglioso della sua bandiera, e fanno bene ad esserlo perché è una delle bandiere più cazzute di tutti i tempi! Il rosso rappresenta coraggio, forza e valore, mentre l’aquila nera a due teste rappresenta lo stato sovrano dell’Albania. Abbiamo anche visto la classica Mercedes nera e i ragazzi con giacche di pelle in giro ovunque... Finalmente siamo arrivati in Albania, sì! Eravamo tutti molto gasati. A guidare l’auto attraverso la campagna sembrava di essere in un film di Wes Anderson perché tutte le case erano dipinte con colori così vivaci ed eccitanti. C’erano anche molti bunker e monumenti dell’era comunista sparsi per il paese, cosa che nessuno di noi si aspettava. Durante la guida abbiamo visto che c’erano persone che stavano semplicemente lungo le strade dappertutto, il che sembrava molto strano, ma abbiamo scoperto più tardi il perché: stavano aspettando l’autobus e poiché non ci sono fermate standard dell’autobus, l’autobus si ferma e prende tutti quelli che stanno in attesa di un passaggio lungo la strada. Dopo un po’ di ore sulle strade più folli che abbia mai visto, situazioni di guida assurde, e alcune scorciatoie che in realtà si sono tramutate in tutt’altro (suggerimento: mai prendere scorciatoie nei Balcani) siamo arrivati finalmente nel nostro piccolo castello di pietra nella Valbone Valley. Finalmente eravamo arrivati alle Montagne Maledette. Ci siamo svegliati al sorgere del sole in una delle valli più belle che abbia mai visto, la Valbone Valley. Un posto che è noto ad alcuni per le escursioni estive e anche i campi di marijuana illegali, ma non ci addentreremo in questa cosa… Ciò che ci ha entusiasmato di questo posto è stato il fatto che non tante persone avessero mai praticato snowboard qui ed era un mistero il motivo per cui nessuno lo aveva fatto prima... Il terreno è pazzesco. Dopo aver camminato intorno al “castello” in cui alloggiavamo e incontrato le guide locali della compagnia Albania Heliski, ci siamo resi subito conto che c’era abbastanza WiFi per 5 persone alla volta ... una cosa che non ci importava dato che l’ambiente era così bello e stavamo andando in tavola, inoltre eravamo lì per metterci, per l’appunto, offline. Dopo le istruzioni base di backcountry e heli-safety, la crew entra nell’unico elicottero privato che c’è in Albania e decolla per raidare montagne tenute nascoste dal nostro mondo per anni. Però non c’è spazio per me, quindi devo rimanere indietro, il che va bene perché così sono in grado di esplorare la valle con la mia splitboard e startmene per un po’ di tempo offline e da solo. Vedo piccole baracche di legno con serrature coperte da telecamere di sorveglianza, e penso che è un po’ strano. Più tardi scopro che devi stare molto attento e stare lontano da questi posti perché queste sono le “case di coltivazione” dove gli agricoltori locali mantengono le loro scorte e protezione per coltivare marijuana sulle montagne. I percorsi che si possono fare in split boarding sono infiniti, ma dal momento che era il mio primo giorno vado tranquillo e sicuro. Quando la crew torna dopo il primo giorno in montagna sono tutti entusiasti del terreno, dell’ambiente e pronti a raidare di nuovo il giorno successivo dall’alba al tramonto. Ho notato che una volta a casa, sono tutti corsi a connettersi sull’Internet che però è inesistente. Nel mondo di oggi, abbiamo questo bisogno incessante di pubblicare sempre ciò che abbiamo fatto e comunicarlo al resto del mondo. Sam voleva pubblicare sul suo Instagram, Elias doveva spingere questo ultimo video, “Contraddiction”, Dan aveva bisogno di caricare il suo ultimo video di Youtube, io dovevo controllare le mie e-mail di lavoro, tutti avevano il loro “motivo” per tornare online. Questo è un qualcosa con cui abbiamo lottato solo nei primi due giorni, ma dopo aver capito che è difficile essere online, inizi a smettere di stressarti di essere online e ti godi il tempo con le persone e le esperienze reali. Se c’è una cosa che tutti noi siamo portati a casa dall’esperienza al Castello, è una considerazione maggiore per quando ci prendiamo una pausa dal mondo online per goderci la vita reale. Durante i giorni in cui non potevamo raggiungere la cima delle montagne, usavamo questo tempo extra per costruire jumps intorno al Castello, conoscere la gente del posto, esplorare la zona circostante in auto e persino uscire con alcuni ballerini albanesi tradizionali. I ballerini albanesi tradizionali ci hanno mostrato come ballare la Vallja albanese dalla loro zona locale di Bajram Curri, ed è stato molto divertente soprattutto dopo alcune Birra Korca (birra albanese locale) e Raki. Come al solito, è stata Elias Elhardt ad apprezzare maggiormente la danza Vallja albanese, ballando tutto il tempo con un sorrisone in faccia dopo aver mostrato loro alcuni tricks con lo snowboard intorno al falò. Il giorno seguente, dopo aver ballato fino a tarda notte, il meteo era ancora troppo pericoloso per andare in montagna. Abbiamo deciso di guidare fino in Kosovo e visitare una piccola città tradizionale chiamata Prizren per provare la cucina locale. Se mai vi trovaste in queste zone, vi consigliamo di provare il Byrek, una torta fatta di pasta ripiena di cipolle, olio d’oliva, uova e carne macinata. Siamo anche entrati in contatto con locals molto amichevoli e sono tutti rimasti sorpresi che eravamo lì per fare snowboard. La maggior parte dei giorni nelle Montagne Maledette erano ventosi, soleggiati e desolati perchè non c’era nessun altro al di fuori di noi - sono stati dei giorni fantastici. Le Montagne Maledette sono probabilmente chiamate montagne maledette perché non vorresti mai andartene. NEXT PAGE Knut Eliassen Alla fine tutti abbiamo dovuto però tornare alle nostre “vite reali”, quindi abbiamo iniziato il nostro viaggio di ritorno sapendo di ripartire verso casa con un’esperienza dentro di noi che sarà per sempre. A volte si fa un viaggio così bello che la parte del viaggiare è emozionante quanto la destinazione: il viaggio perfetto! Forse era perché non avevamo Internet per la maggior parte del tempo ed eravamo OFFLINE! 103°