VISION n.3 2019
il nuovo numero del magazine periodico di Confartigianato on line
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°1 n
2019
EDITORIALE
IL WELFARE AZIENDALE, UNA PROSPETTIVA NUOVA PER
LE IMPRESE E IL TERRITORIO
Ma ogni giorno combattono contro burocrazia, fisco e costi esagerati rispetto alla
media europea
È una sfida questa del welfare
aziendale che abbiamo voluto
sperimentare anche al nostro interno,
così Confartigianato Arezzo, per
la prima volta ha inaugurato un
percorso di welfare aziendale per i
propri dipendenti. E’ il primo anno per
noi e forse dovremo mettere a punto
il meccanismo negli anni a venire, lo
faremo se sarà necessario, ma noi
siamo molto convinti della bontà di
questa scelta e siamo certi che porterà
ottimi risultati.
2
All’inizio del mese di dicembre 2019
Confartigianato Arezzo ha organizzato
una mattinata di studio e di confronto
dedicata al welfare aziendale con un
titolo davvero significativo: “Welfare
perchè? Welfare per chi? Evoluzione,
sostenibilità e opportunità per il territorio.”
E’ stata una mattinata di grande
interesse, di cui questa edizione di Vision
fornisce un ampio resoconto nelle pagine
che seguono, ma in questa pagina vorrei
sottolineare alcuni concetti che mi sono
sembrati particolarmente significativi per
un’associazione come la nostra.
Al primo punto vorrei mettere l’impegno
che Confartigianato ha profuso negli
anni e continua a profondere per
assistere l’imprenditore artigiano a 360
gradi, offre cioè tutti i servizi necessari
per accompagnarlo nella sua attività
aziendale, ma offre anche molteplici
strumenti per seguire l’imprenditore
come persona, la sua famiglia e anche i
suoi dipendenti.
Da sempre abbiamo sottolineato lo
stretto legame che intercorre fra le
persone che compongono l’azienda
artigiana, perché le persone sono il
capitale umano, ovvero il bene più
prezioso nell’impresa e sappiamo bene
che questo è un valore che assume
valenza esponenziale nelle piccole
imprese, dove pur nella differenza dei
ruoli, è evidente quanto l’armonia e i buoni
rapporti all’interno dell’azienda siano
fondamentali per il buon andamento
dell’impresa stessa.
Altrettanto valore assumono le famiglie
delle persone che lavorano nell’impresa,
che diventa così una piccola comunità,
perché ancora una volta è evidente
che si lavora meglio quando si è
tranquilli, quando si possono offrire
ai propri familiari non solo i beni di
prima necessità, ma anche le cure,
l’assistenza, l’educazione, la formazione,
gli svaghi...tutto quello che si riassume
nella parola welfare.
Nel corso della mattinata di studio che
si è svolta nella sala dei Grandi della
Provincia di Arezzo uno studioso di fama
internazionaale del calibro di Giulio Sapelli
ci ha permesso di riflettere sul senso
del welfare oggi e sul valore del welfare
aziendale, anche come strumento per
il territorio, in un momento nel quale
il nostro Paese, ma non solo, si trova
sempre più in difficoltà a garantire
adeguati livelli di welfare pubblico.
Intanto è stato bello, oltreché
interessante, ascoltare Piero Iacomoni,
il titolare di Monnalisa Spa, e Roberto
Banelli, amministratore delegato di Mb
elettronica, che ci hanno raccontato
come hanno già sperimentato con
successo il welfare aziendale nelle loro
aziende, due aziende di grande prestigio,
due eccellenze del nostro territorio,
che hanno anche una proiezione
internazionale, e che fanno parte del
mondo di Confartigianato Arezzo.
Le imprese che aderiscono a
Confartigianato Imprese Arezzo sono
tante, circa 5 mila, certo non tutte
potranno seguire l’esempio e avviare
questo percorso, ma per molte, in
particolare per le aziende più strutturate,
questa potrà essere un’esperienza
interessante e utile, che servirà a rendere
più contenti tutti, l’imprenditore e le
persone che lavorano con lui, perchè
grazie al welfare aziendale, che oggi
gode di una detassazione interessante,
potranno avere beni e servizi che
aiuteranno i singoli e le famiglie ad avere
cure, assistenza, formazione, sport e
...tante altre cose. Concludo dicendo
che noi di Confartigianato siamo già
attrezzati, non solo con una piattaforma
apposita che si chiama 3 Cuori, ma
anche con un team di professionisti che
possono seguire l’azienda fin dai primi
passi in questo nuovo ed interessante
percorso e continuare ad accompagnarla
anche in seguito. Sono sicura che i buoni
risultati non mancheranno e non si
faranno attendere.
Alessandra Papini
Segretario Confartigianato Arezzo
PRESENTATO IL NUOVO SERVIZIO DI
CONFARTIGIANATO “WELFARE INSIEME”
Vannetti: “Piccole e medie imprese laboratorio ideale per il decollo del Welfare
aziendale”
Welfare perché? Welfare per chi? Evoluzione,
sostenibilità e opportunità per il territorio”.
Porre domande nel titolo di un convegno
è impegnativo, perché poi nel corso dei
lavori occorre dare le risposte. Ed è proprio quello
che è riuscita a fare Confartigianato Arezzo che, nella
mattinata di oggi, 9 novembre, ha raccolto nella Sala
dei Grandi della Provincia esperti di peso nazionale
e internazionale, autorità cittadine, organizzazioni di
categoria, istituti di credito, imprenditori, artigiani.
E ha dato le risposte, illustrando le fondamentali novità
sul welfare aziendale, che diventa anche e soprattutto
welfare sociale e territoriale nella declinazione
artigiana, e che rappresenta “un magnifico laboratorio
operativo nelle piccole e medie imprese”, come ha
spiegato nella sua apertura dei lavori il presidente
artigiano Ferrer Vannetti.
In una sala gremita e attenta, tutto è cominciato con
il saluto delle autorità presenti, dalla padrona di casa,
dalla presidente della Provincia, Silvia Chiassai, al
sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, al presidente
della Camera di Commercio di Arezzo e Siena,
Massimo Guasconi.
Vannetti nel suo breve intervento ha voluto anche
spiegare che “Confartigianato Arezzo lavora ad una
nuova visione, concreta, di welfare, che non è più solo
patrimonio di grandissimi gruppi, ma che trova terreno
fertile nella piccola a media impresa, alla quale noi
ci affianchiamo giorno per giorno, con gli strumenti
anche pratici, messi a disposizione dal sistema
Confartigianato, per consentire un benessere sempre
maggiore dei lavoratori delle aziende, visto che è ormai
più che certo che un lavoratore che sta bene, che è
soddisfatto, produce più e meglio”.
3 Confartigianato Imprese Arezzo
4
Dopo l’intervento del presidente Vannetti, ha preso la
parola il professor Giulio Sapelli, economista di fama
internazionale, che ha spiegato che “l’unico vero welfare
che vedo in circolazione è quello delle piccole imprese”.
L’ ordinario di economia politica all’Università degli Studi
di Milano e storico docente di storia dell’economia,
ha dato un inquadramento storico, sociale e politico
del sistema del welfare, e si è detto convinto del fatto
che “è proprio quello dell’impresa artigiana, della
famiglia che la conduce, dei lavoratori che si sentono
in qualche modo famiglia anche loro, il terreno migliore
dove dar vita ad un benessere sociale che poi, diventa
automaticamente benessere economico e territoriale”.
E’ stata poi la volta del segretario generale di
Confartigianato Arezzo, Alessandra Papini, che ha
spiegato come l’associazione che rappresenta “non
solo lavora per favorire le politiche di welfare delle
imprese artigiane del territorio, ma sperimenta il
welfare aziendale al suo interno, per i suoi dipendenti”.
“E’ il primo anno – ha spiegato - del nostro piano
welfare e siamo impegnati ad applicarlo nel vero senso
della parola, convinti che il vero welfare è quello delle
pmi, non quello presente nelle multinazionali. Questo
perché, come diceva Adriano Olivetti, bisogna amare le
persone per essere grandi imprenditori”.
Questa nuova visione, concreta, di welfare, non più solo
patrimonio di grandissimi gruppi, è stata rappresentata
dal racconto in diretta che hanno tenuto i protagonisti
di due imprese aretine del sistema Confartigianato, che
hanno illustrato il loro positivo cammino nel welfare
aziendale: Piero Iacomoni per Monnalisa e Roberto
Banelli per Mb Elettronica.
Hanno preso poi la parola Giovanni Lucchetta,
responsabile della piattaforma Welfare Insieme
Tre Cuori, e Mario Vadrucci, presidente di Welfare
Insieme, che guidano quindi le due strutture tecniche
ed operative del sistema welfare messo in campo da
Confartigianato Imprese, alle quali fa capo anche
Confartigianato Arezzo. Hanno spiegato ai presenti
come funziona la “macchina” e quali sono gli scopi della
loro azione al fianco delle imprese del settore.
Dai loro interventi è emerso come l’impresa sociale
WelFare Insieme rappresenti “il punto di incontro di
numerosi servizi di welfare: da un lato intende offrire
alle micro e piccole imprese l’opportunità di cogliere
le possibilità offerte dall’attuale quadro normativo sul
welfare aziendale, e dall’altro lato vuole permettere a
persone e famiglie di individuare risposte adeguate ai
bisogni di assistenza sanitaria, assistenza alle famiglie
per anziani e bambini e previdenza”.
In questo senso anche Confartigianato svolge
così diverse funzioni: diffondere la conoscenza del
welfare, costruire l’offerta di servizi e selezionare le
imprese che li presteranno garantendone la qualità,
organizzare la distribuzione e i piani di formazione per
le imprese, comunicare l’offerta a livello nazionale -
puntando soprattutto sulle Associazioni territoriali
Confartigianato, punto di raccordo tra i bisogni del
territorio e l’offerta di servizi dell’impresa sociale”.
In particolare Vadrucci ha spiegato poi come la
nuova impresa “esprime la visione di Confartigianato
Imprese: il welfare deve essere pensato come
un’opportunità, non come un costo”. Questo perché,
ha concluso: “I servizi per il benessere possono
diventare un motore di crescita sociale e sviluppo
economico perché migliorano le condizioni di vita dei
cittadini e della collettività, riducono la spesa dello
Stato per l’assistenza e generano nuove opportunità
di occupazione, soprattutto giovanile. WelFare Insieme
mira quindi a coniugare welfare aziendale e welfare
territoriale anche in una zona fertile e magnificamente
vocata a questo impegno qual è Arezzo”.
WELFARE AZIENDALE, CONFARTIGIANATO FA IL
PIENO NELLA SALA DEI GRANDI
Le testimonianze dell’economista Sapelli e degli imprenditori Iacomoni e Banelli
Giulio Sapelli
Economista
Piero Iacomoni
Imprenditore (Titolare di Monnalisa Spa)
Piero Iacomoni
Imprenditore (Amministratore delegato di Mb Elettronica)
È
stata una giornata ricca di interesse e
di partecipazione quella organizzata da
Confartigianato Imprese Arezzo che si è
svolta nella sala dei Grandi della Provincia di
Arezzo sul tema del welfare aziendale. Il convegno,
intitolato Welfare perchè? Welfare per chi? Evoluzione,
sostenibilità e opportunità per il territorio.”, che si è
svolto il 9 novembre 2019, è iniziato intorno alle 9,30
per concludersi intorno alle 13. In una sala gremita
di pubblico, con tanti imprenditori e tante autorità (
tra gli altri la vicepresidente del Consiglio Regionale,
Lucia de Robertis, il sindaco Alessandro Ghinelli, la
presidente della provincia Silvia Chiassai Martini, il
presidente regionale di Confartigianato Giovanni
Battista Donati) si sono succeduti gli interventi di
Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Imprese
Arezzo, Alessandra Papini, segretario, l’economia Giulio
Sapelli, il titolare di Monnalisa Spa, Piero Iacomoni e
l’amministratore delegato di Mb Elettronica, Giovanni
Lucchetta, responsabile della piattaforma Welfare
Insieme Tre Cuori e Mario Vadrucci, presidente di
Welfare Insieme.
Particolarmente significativo l’intervento
dell’economista di fama internazionale Giulio Sapelli,
che ha raccontato, tra l’altro del suo passato all’interno
di Olivetti e di Eni, due grandi aziende italiane che
sono state antesignane del welfare aziendale già negli
anni ‘50.
“Il welfare aziendale – ha raccontato Sapelli – è stato
inventato da Adriano Olivetti,che da ebreo si fece
cattolico, e da Enrico Mattei, il fondatore dell’Eni,
che era stato capopartigiano. Questi due grandi
imprenditori, nelle rispettive aziende, vollero occuparsi
dell’operaio e della sua famiglia e fornivano mutue
aziendali, colonie marine e montane e tanto altro. Poi
le grandi imprese abbandonarono il testimone, che
oggi viene raccolto dalle piccole e medie imprese
e da Confartigianato Arezzo, e mi ha fatto molto
piacere che nella terra di Piero della Francesca, terra
di arte e di artigianato, si recuperi questo messaggio
e che il welfare aziendale sia applicato anche dalla
stessa Confartigianato, il che testimonia che non vi è
ipocrisia, ma si fa veramente per un convincimento.
Oggi il welfare aziendale è particolarmente importante
5 Confartigianato Imprese Arezzo
perché in un momento di deflazione, di bassi salari e di
bassi profitti, il welfare aziendale è una forma di salario
sociale, dà la possibilità di accedere a beni che da soli
sarebbero troppo cari sul mercato. Quindi è un aiuto
sostanziale per resistere alla crisi”. Ancora Sapelli ha
sottolineato come l’impresa sia al tempo stesso “un
costrutto economico ma sopratutto un costrutto
sociale, e questo – ha aggiunto - è preclaro nelle
imprese artigiane che sono espressione della famiglia.
Questo aiuta a creare quello spirito di comunità che
compone gli interessi divergenti nell’idea che avevano
Adriano Olivetti e Enrico Mattei dell’impresa come
comunità.”
Infine l’economista, dopo aver vivacemente riassunto gli
scenari europei e internazionali, non risparmiando salaci
critiche, ha lasciato i suoi suggerimenti ad Arezzo e agli
aretini. “Fate da soli, non contate sulle politiche pubbliche
– ha detto – puntate sul microcredito e sull’autofinanziamento,
non contate sul sistema bancario esistente,
formate gli imprenditori, fate lavorare in azienda i vostri
figli e sostenete il mercato interno con questo welfare,
perchè non si vive di solo export.”
Alessandra Papini, segretario generale di Confartigianato
ha poi spiegato come la svolta in tema di welfare
aziendale sia collegabile alla finanziaria del 2016 che ha
portato la detassazione al 90 per cento per i benefit
ai dipendenti se erogati in servizi, sicurezza, cultura,
sostegno alla famiglia, salute anche con assistenza
domiciliare. La destinazione può essere l’abbonamento
ai mezzi di trasporto, alla palestra, il doposcuola dei figli,
il costo di chi si prende cura degli anziani, i buoni libri,
le visite specialistiche. Una nuova visione, concreta, di
welfare, che non è più solo patrimonio di grandissimi
gruppi, ma che ha visto due belle imprese del sistema
Confartigianato, come Monnalisa ed Mb elettronica
come apripista e da quest’anno è diventata realtà anche
in Confartigianato Arezzo.”
welfare e siamo impegnati ad applicarlo nel vero
senso della parola, convinti che il vero welfare è quello
delle PMI, non quello presente nelle multinazionali.
Perchè- continua Papini – come diceva Adriano
Olivetti, bisogna amare le persone per essere grandi
imprenditori. Dunque non è la dimensione aziendale,
con le persone ridotte a numeri, a fare grande
l’impresa ma la piccola realtà, dove le persone sono
il capitale più grande, e per questo sono valorizzate.
La nostra associazione – conclude - rispecchia questi
valori ed è orgogliosa di essere la prima ad Arezzo ad
aver applicato il welfare aziendale.”
E’ stata poi la volta di Roberto Banelli, amministratore
delegato di Mb Elettronica, una delle due aziende del
sistema Confartigianato che ha già applicato al suo
interno il welfare aziendale.
“Superati i primi tempi – ha spiegato – e l’iniziale
diffidenza, oggi i nostri lavoratori apprezzano il
welfare aziendale, sono soddisfatti e abbiamo
riscontrato anche una maggiore attenzione al lavoro
e un rafforzamento dei legami interni. Questo – ha
concluso – è per noi di grande soddisfazione perchè i
lavoratori sono una risorsa.”
Piero Iacomoni, titolare della Monnalisa Spa, ha
raccontato l’esperienza della sua azienda, che conta
oggi 357 dipendenti, ha superato i 50 milioni di
fatturato ed è presente in 64 Paesi nel mondo. “Io
sono contento – ha detto – se faccio felice qualche
bambino nel mondo, mi sento un artigiano con la A
maiuscola e porto la cultura del nostro territorio
all’estero. Gli artigiani hanno fatto cose grandi, c’è
ancora molto da fare, ma per farlo è fondamentale
stare bene in azienda. Da noi le persone stanno bene
in azienda, il turn over è praticamente zero, per noi
il welfare aziendale, che applichiamo per gruppi, è
un’esperienza del tutto positiva.”
“Qualsiasi impresa artigiana e commerciale, che abbia
almeno una decina di dipendenti, può inserirsi nella
piattaforma – ha spiegato Papini - e usufruire dei servizi.
Il sistema non è complesso e Confartigianato, con i
suoi professionisti, è comunque pronta ad assistere
l’impresa nel formulare il piano di welfare e in tutti i
passaggi necessari a portare al successo l’iniziativa.”
“Papini ha poi ricordato come “La nostra associazione,
che nacque nel 1947, si è evoluta negli anni e oggi
conta 5000 associati ed è la prima organizzazione
del settore artigiano. Forniamo servizi a 360 gradi,
abbiamo 130 dipendenti specialisti in molteplici
settori, ogni anno elaboriamo 70000 cedolini, oltre
6000 viste di medicina del lavoro, ma per noi l’impegno
sociale è fondamentale. L’impresa non è soltanto
un soggetto economico, ma è protagonista sociale,
tanto che Confartigianato persone conta oggi ben
6000 iscritti.”
Anche Confartigianato Arezzo sperimenta il welfare
aziendale al suo interno, per i suoi dipendenti. “Si -
6in conferma Papini - è il primo anno del nostro piano grandi di offrire.”
Gli ultimi due interventi, prima della chiusura di Ferrer
Vannetti, sono stati quelli di Giovanni Lucchetta, che
si è soffermato sulla Piattaforma 3 Cuori. “Siamo
la piattaforma di Confartigianato – ha detto – ma
anche di altri soggetti, oggi sono 5600 le aziende
che usufruiscono dei nostri servizi, l’80-90 per
cento di queste sono piccole imprese. “Il lavoratore
– ha sottolineato – non vuole solo soldi, per lui è
fondamentale il rispetto e la dignità, per questo il
welfare aziendale ancorato ad obiettivi, è un motore di
cambiamento delle relazioni aziendali.”
Infine Mario Vadrucci, presidente di Welfare Insieme,
ha sottolineato l’importanza del welfare aziendale per
le piccole imprese- “In tutti gli 8 mila comuni italiani -
ha concluso – non manca l’artigiano, è fondamentale
avere servizi in tutti i comuni dove esiste l’impresa,
perché se in azienda il lavoratore sta bene, produce
di più. E poiché i soldi sono finiti a livello nazionale il
welfare aziendale è la chive di volta per garantire ai
lavoratori quei servizi che il sistema pubblico non è più
PRESENTATO IL DOCUMENTO DI INDIRIZZO AI
SINDACI DI AREZZO SIENA E GROSSETO
Essere una voce unica forte ed estesa, per
dialogare con le Istituzioni e delineare percorsi
e progettualità che sappiano rispondere
alle esigenze dell’artigianato e delle Pmi. Le
Confartigianato di Arezzo, Siena e Grosseto hanno
presentato con questo scopo un documento comune
di indirizzo ai sindaci dei capoluoghi delle tre provincie,
documento nel quale sono analizzate potenzialità ma
anche criticità del mondo dell’artigianato e delle Pmi.
All’evento stampa, che si è tenuto stamattina a Petriolo
Terme, hanno preso parte - oltre ai presidenti delle tre
associazioni artigiane, Ferrer Vannetti per Arezzo, Mario
Cerri per Siena, Giovanni Lamioni per Grosseto, e del
presidente di Confartigianato regionale Giovan Battista
Donati - anche il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli,
Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto
e Luigi De Mossi, sindaco di Siena.
Di fronte ai sindaci era di fatto rappresentata una
grossa parte dell’economia ma anche della società della
Toscana del sud, come dicono i numeri Confartigianato:
la Toscana conta 103.933 imprese artigiane registrate di
cui Arezzo 9,923, Grosseto 5,721, Siena 6,576. In termini
percentuali le imprese artigiane sul totale delle imprese
registrate in Toscana è del 25,1%: Arezzo 26, Grosseto
19,6, Siena 23,2. Gli occupati indipendenti dell’artigianato
in regione sono 113.146: Arezzo 11.850, Grosseto 6.101,
Siena 7.415. Una bella fetta di imprenditoria di qualità – ha
spiegato Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato
Arezzo - e l’obiettivo di questo incontro è quello
di aprire, e poi mantenere costante, un dialogo e un
confronto tra questo mondo e tutti gli attori istituzionali
che si occupano delle sviluppo del territorio”.
“L’impresa artigiana – ha spiegato ancora Vannetti - è
molto viva malgrado la crisi, tanto da rappresentare
un importante volano dell’economia territoriale”.
Ma esiste un forte problema rispetto l’accesso al
credito: “Le tensioni relative all’offerta di credito - ha
rafforzato il presidente aretino - stanno producendo
significativi effetti negativi
sulle piccole imprese
le cui caratteristiche
poco si sposano con
le più innovative forme
di approvvigionamento
finanziario quali il
crowfounding, business
angels, minibond, digital
factoring ma che hanno
le banche come unico
interlocutore. Per
questo Confartigianato
chiede che si possano
congiuntamente studiare
e attivare strumenti
di finanza mirati sulle
specifiche caratteristiche
dell’artigianato magari, con ruolo importante delle
banche del territorio”.
Fondamentale, secondo Vannetti, è che le istituzioni
locali capiscano quanto “ora come non mai c’è bisogno
di forti sinergie, di un percorso comune sul territorio, tra
pubblico e privato, tra Comuni e imprese e organizzazioni
di rappresentanza economica, nessuno può più andare
avanti da solo, dobbiamo fare sistema tutti insieme per
ottenere una crescita complessiva economica e sociale
delle nostre città”.
Da parte dei sindaci presenti si è evidenziata uno forte e
convinta adesione al progetto delle tre Confartigianato,
a partire dal documento che le stesse hanno consegnato
ai primi cittadini che contiene una serie di richieste di
impegno e condivisione su moltissime tematiche, dalla
burocrazia all’accesso al credito, dalla fiscalità locale alla
formazione alle infrastrutture solo per citarne alcune.
In particolare il sindaco di Arezzo Ghinelli ha evidenziato
i suoi sforzi, portando anche esempi concreti, rispetto
allo snellimento della burocrazia e della fiscalità, e ha
anche spiegato quanto sarà importante coinvolgere al
massimo le banche del territorio sul fronte dell’accesso
al credito e anche della valorizzazione delle città e
del turismo. Turismo che il sindaco aretino considera
volano decisivo per l’economia della Toscana del sud,
area che Ghinelli vorrebbe che diventasse presto, con il
contributo di tutti i presenti, un vero e proprio brand di
livello e di appeal come il made in Tuscany.
Nel suo intervento nel dibattito, il presidente regionale
di Confartigianato Donati si è detto molto fiducioso
delle potenzialità del dialogo tra associazioni di
categoria e istituzioni, evidenziando come - a differenza
delle incertezze che spesso si avvertono nelle ricadute
della politica nazionale sui territori – “interfacciando
direttamente e positivamente con le autorità locali
si possa invece creare un rapporto semplificato e di
reciproco positivo interesse”.
7 Confartigianato Imprese Arezzo
MAESTRI ARTIGIANI AL MUSEO PER RIVIVERE LA
STORIA DI AREZZO
Svelati i segreti delle antiche manifatture di etruschi e romani
Il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio
Mecenate” è stato il teatro della fortunata iniziativa
promossa da Confartigianato Arezzo grazie al
contributo della Fondazione Arezzo Intour.
Quattro appuntamenti con la cultura e l’artigianato che
hanno preso avvio nel cuore dell’estate lo scorso 12
Luglio e si sono ripetuti nel pomeriggio del 25 ottobre,
nella mattinata del 26 novembre per poi concludersi il
14 Dicembre nel pieno delle Festività Natalizie a margine
della relazione del Vicelucumone dell’Accademia
Etrusca di Cortona, Paolo Bruschetti intitolato “Dalla
Valdichiana al Trasimeno: società e cultura al tempo di
Annibale”.
Il tema del progetto dal titolo “Maestri Artigiani al Museo”
è stato quello della scoperta delle tecniche utilizzate
nelle antiche manifatture del periodo etrusco e romano
nella costruzione degli edifici, nella realizzazione dei
gioielli, nella produzione di terrecotte e ceramiche e
nella decorazione dei tessuti.
Un’iniziativa pensata per il vasto pubblico di turisti
stranieri ed italiani che hanno affollato la città, ma
anche per i giovanissimi allievi degli istituti scolastici di
Arezzo, oltre che per tutti i residenti del nostro territorio
che hanno approfittato della straordinaria presenza
dei maestri artigiani per entrare per la prima volta nel
Museo di via Margaritone o più semplicemente per
guardare con occhi nuovi agli antichi reperti custoditi
nelle sue teche.
Protagonisti del progetto sono stati quattro Maestri
Artigiani di Confartigianato: la decoratrice Luisa
Bisaccioni, l’orafo Alano Maffucci, il ceramista Andrea
Roggi ed il restauratore Andrea Cocci. Si tratta
di artisti-artigiani che da anni coniugano la lunga
esperienza e la straordinaria abilità manuale con la
grande propensione alla didattica ed alla divulgazione
delle tecniche del loro mestiere.
Un ruolo fondamentale nell’iniziativa di Confartigianato
è stato svolto dal Centro Guide di Arezzo, che hanno
accompagnato i visitatori alle postazioni di lavoro
allestite all’interno del Museo ed hanno illustrato gli
antichi manufatti tenendo conto delle suggestioni e
delle spiegazioni offerte dai Maestri artigiani.
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MERAVIGLIE NELLA CITTÀ DEL NATALE
Grande interesse dei visitatori per le produzioni live dei Maestri artigiani
Durante le Festività natalizie le botteghe
artigiane aderenti al progetto “I Mestieri
dell’Arte fra Tevere ed Arno” hanno offerto
ai numerosi turisti presenti nella nostra città
un’interessante saggio della creatività del nostro
made in Italy. La kermesse di artigianato artistico
promossa in via Bicchieraia da Confartigianato e CNA
grazie alla collaborazione con il Comune di Arezzo e
la Fondazione Arezzo Intour a partire dall’estate del
2018 è ormai un appuntamento costante nei week-end
della Fiera Antiquaria. Dal 16 novembre al 6 gennaio,
inoltre, gli artigiani aderenti alle associazioni provinciali
dell’artigianato sono ritornati nel centro storico di
Arezzo nei fondi di Palazzo Perelli, ex sede della Banca
d’Italia ad incantare i visitatori della Città del Natale
attraverso la dimostrazione delle lavorazioni tipiche
dei mestieri dell’oreficeria, del ferro battuto, della
realizzazione di calzature su misura, della pittura su
tavola e della tessitura al telaio. Il progetto dedicato alla
valorizzazione delle eccellenze artigianali del territorio
mette in mostra la produzione delle nostre botteghe
d’arte facendone conoscere da vicino gli strumenti
di lavoro e le tecniche di lavorazione: le calzature
artigianali di Domenico Festa, le creazioni in argento e
tessuto realizzate al telaio da Elena Donnini, il restauro
di tessuti antichi ed i tappeti di Laura Folli, i gioielli di
Marco Conti, i manufatti in ferro battuto di Mirella Paolini
e le straordinarie pitture su tavola dell’artista Silvia
Salvadori. In occasione della kermesse di artigianato
artistico è tornata in via Bicchieraia anche la bottega
Riciclandia con i sorprendenti modellini in legno, ispirati
ai disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.
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DONNE E IMPRESA, PIÙ STRUMENTI E SERVIZI PER
CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA
Romagnoli: “Il calo occupazionale ad Arezzo deve far riflettere”
10
Le donne italiane sono tra le più intraprendenti
d’Europa, ma il nostro Paese non offre strumenti
sufficienti per conciliare lavoro e famiglia. Lo
dimostra il tasso di occupazione femminile,
pari al 49,5%, che colloca l’Italia all’ultimo posto tra i
principali paesi dell’UE, preceduta dalla Spagna con il
56,9%, dalla Francia con il 61,9%, dal Regno Unito con
il 70,3% e dalla Germania, che con un 72,1% è quarta
nell’Unione. La fotografia del lavoro delle donne è
stata scattata alla 24a edizione della Convention
di Donne Impresa Confartigianato che ha riunito a
Roma 150 imprenditrici provenienti da tutta Italia.
Le donne imprenditrici di Confartigianato chiedono
al Governo politiche strutturali e agli Enti Locali più
servizi che consentano alle donne di coniugare il lavoro
nell’impresa e insieme di poter essere madri, mogli e
figlie.
“Occorre destinare più risorse ai servizi per la famiglia
e migliorare il welfare, sopratutto per le lavoratrici
indipendenti che non hanno gli stessi diritti delle
dipendenti – spiega Erminia Romagnoli, presidente
del Gruppo Donne di Confartigianato Arezzo - in
particolare servono misure sui servizi che consentano
alle donne di sostenere il carico maggiore che hanno
rispetto agli uomini nella gestione della famiglia.”
L’Italia conta 1.510.600 donne che svolgono attività
indipendenti e in questo settore, quello del lavoro
autonomo, portano il Paese al secondo posto in
Europa, dietro soltanto al Regno Unito che ne conta
1.621.000. A trainare il lavoro indipendente femminile
sono le 182.853 titolari di imprese individuali artigiane
il cui numero è aumentato del 2,6% negli ultimi 10 anni
e che insieme a socie e collaboratrici costituiscono un
piccolo esercito di 350.405 donne d’impresa, con una
presenza in Toscana di 30.981 unità.
“Che ci sia grande bisogno di politiche volte ad aiutare
le donne a sostenere l’impegno familiare oltre a quello
lavorativo – continua Erminia Romagnoli – lo dimostra
il fatto che ad Arezzo in particolare si è registrata una
flessione che ha portato alla perdita del 5% dei posti di
lavoro fra il 2017 e il 2018. In un solo anno – sottolinea
la presidente del gruppo Donne – si è scesi dal 63,1%
di occupate al 58,1% . Un dato che dovrebbe indurre
il Governo nazionale ma anche il Governo degli Enti
Locali a riflettere e impegnarsi con provvedimenti
urgenti perché la forza lavoro delle donne imprenditrici
e delle loro collaboratrici è importante, è qualificata,
non deve essere trascurata, ma va sostenuta con
servizi adeguati.”
Che la presenza femminile nelle imprese artigiane
sia sempre più qualificata lo dimostra la presenza
crescente di laureate che in Toscana sfiora il 30%
e porta la regione al 6° posto a livello nazionale. E
anche i settori innovativi, come l’hi tech, vedono una
presenza di donne sempre maggiore. In Toscana infatti
nel settore hi tech operano 408 imprese femminili
(sono 170 ad Arezzo, il 15,9% del totale nazionale) e
crescono le imprese artigiane che vedono le donne
impegnate in ruoli di responsabilità, con la Toscana
che raggiunge il 5o posto in Italia in questa classifica.
Numerose anche le imprese condotte da donne in
settori tradizionalmente maschili. In Italia alla fine del
2018 sono 24.830, di queste Arezzo ne può vantare 572.
Ma resta il tema cruciale per l’imprenditoria femminile
del welfare. Confartigianato Donne Impresa ha
calcolato in Toscana all’83% il rapporto tra tasso di
occupazione delle donne tra 25 e 49 anni con figli in
età prescolare e delle donne senza figli (il sesto valore
tra le regioni italiane).
Solo la provincia di Prato in Toscana vanta una
copertura totale sugli asili nido e i servizi di prima
infanzia, mentre Firenze riesce a raggiungere questo
risultato considerando anche i servizi integrativi. La
provincia di Arezzo e quella di Pisa con una percentuale
di comuni coperti dai servizi dell’89,2% e un indice di
presa in carico del 19,9%, mostrano ancora margini di
miglioramento, pur superando la media regionale.
“Questi numeri – conclude Romagnoli – mostrano
che nostre donne sono tra le più intraprendenti e
hanno saputo ampliare i campi in cui poter investire
le proprie capacità e le proprie competenze. Fra
le varie possibilità professionali quella di diventare
imprenditrici oggi è una scelta effettuata da molte
donne, ma resta la necessità di fare i conti con la
difficoltà a conciliare il lavoro con la cura della famiglia.
Per la provincia di Arezzo, che vanta numeri di rispetto
della presenza femminile nell’imprenditoria, compresa
quella artigiana, il calo di occupazione registrato fra il
2017 e il 2018 è un campanello d’allarme che non deve
passare inosservato. Per questo come Gruppo Donne
di Confartigianato rivolgiamo un appello al Governo
ma anche agli amministratori locali perché, pur in un
contesto di finanza pubblica difficile, si impegnino a
trovare le risorse necessarie a migliorare ulteriormente
gli strumenti di conciliazione per il lavoro e la famiglia.
Le donne, che hanno dimostrato di saper valere molto
e di contribuire in maniera decisiva allo sviluppo della
nostra economia e della nostra società, ne hanno
bisogno. Il rischio altrimenti è quello di registrare in
futuro altri numeri negativi e crediamo che sia davvero
necessario evitare di correrlo.”
PIÙ SICURI INSIEME LA NUOVA CAMPAGNA
INFORMATIVA PROMOSSA DA ANAP
è stata promossa dalla Prefettura
d’intesa con l’Associazione Nazionale Anziani e
Pensionati di Confartigianato, nell’ambito della
L’iniziativa
campagna varata a livello nazionale dal Ministero
dell’Interno, con il contributo della Polizia di Stato,
dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di
Finanza. Lo slogan dell’iniziativa, “Più sicuri insieme”,
racchiude in sé l’obiettivo dell’incontro formativo:
sensibilizzare gli anziani sulle forme di criminalità che
li vedono spesso vittime, fornire informazioni su come
evitare di incorrere in truffe e raggiri ma anche far
crescere la consapevolezza di rivolgersi, con sempre
maggiore fiducia, alle Forze di Polizia.
In apertura il Prefetto ha evidenziato l’importanza
di questa iniziativa che si propone di dare risposte
adeguate al bisogno di sicurezza e di protezione degli
anziani i quali, se insieme ad altre persone che ci sono
nelle vicinanze possono contribuire a creare una
preziosa collaborazione con chi è chiamato a garantire
la sicurezza.
Anche il Presidente Provinciale di Confartigianato,
ha sottolineato l’esigenza di consolidare la rete di
collaborazione e di sostegno tra cittadini, istituzioni
pubbliche e società civile, confermando la volontà di
proseguire l’ “attività di sensibilizzazione per tutto il
2020 spostando le iniziative anche in alcuni comuni
della provincia, consapevoli che solo così possiamo
fornire un aiuto concreto ai nostri associati”.
Forte è stato quindi il messaggio oggi lanciato: alzare
la soglia di prudenza incentivando comportamenti
di auto protezione ma anche rassicurare gli anziani
sull’attenzione ad essi riservata dalle Forze di Polizia,
alimentando una maggiore consapevolezza sulla
necessità di denunciare sempre i reati subiti e di
contattare tempestivamente i numeri dell’emergenza
pubblica per segnalare situazioni strane o persone
sospette, richiedendo l’intervento immediato delle
Forze dell’Ordine.
Sono seguiti gli interventi degli altri interlocutori. Il
Questore, prendendo spunto dai casi pratici prospettati,
si è soffermato sul concetto della sicurezza partecipata
e sull’importanza di rafforzare la sicurezza reale e
percepita: obiettivo questo che richiede il contributo
attivo e determinante dei cittadini i quali, con le loro
segnalazioni, consentono di elevare il livello del controllo
del territorio. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri,
nel rammentare che tali delitti incidono negativamente
sull’aspetto psicologico delle vittime ingenerando
un senso di insicurezza e timore, ha fornito un ampio
panorama delle tipologie di condotte criminose (il finto
incidente stradale, i vari stratagemmi utilizzati per
entrare nelle abitazioni spacciandosi per appartenenti
alle forze di polizia o incaricati della società del gas,
della luce, dell’acqua ecc..). Il Comandante Provinciale
della Guardia di Finanza si è dedicato al tema delle truffe
on-line e di quelle di carattere finanziario, mettendo
in guardia dalle offerte di realizzare facili guadagni
attraverso pericolose operazioni di investimento di
somme di denaro.
Il Segretario Nazionale di Confartigianato ANAP ha
riconosciuto che “i dati dell’ufficio studi di Confartigianato
avvalorano quanto esposto dal Ministero dell’ Interno
in merito alle truffe agli anziani, che risultano in leggero
aumento. Tale dato va letto in senso positivo in quanto
indice di una nuova presa di coscienza degli anziani i
quali più facilmente denunciano le truffe subite. Questo
per noi è un importantissimo passo avanti che ci
sostiene in questa campagna condotta da diversi anni
con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione
Centrale della Polizia Criminale. Facciamo attività di
formazione e informazione capillare su come muoversi,
su come agire su cosa fare e soprattutto stimoliamo
la rete di vicinato, che non è una rete 4.0 ma in questo
caso è sicuramente più efficace. Dove c’è una comunità
vicina e vigile il malintenzionato agisce più difficilmente”.
11 Confartigianato Imprese Arezzo
CONFARTIGIANATO VINCE LA SUA BATTAGLIA:
BASTA SCONTO IN FATTURA NEL 2020
Restano le detrazioni fiscali ma viene abolita la norma che metteva in crisi le PMI
Confartigianato ha vinto la sua battaglia contro
lo sconto in fattura per chi effettua lavori che
danno diritto all’ecobonus e al sisma bonus.
Dal 2020 infatti le detrazioni per le migliorie
antisismiche e per l’efficientamento energetico ci
saranno ancora, ma non sarà più applicato lo sconto in
fattura del 50%. Questo infatti è quanto previsto da un
emendamento alla manovra approvato il 10 dicembre
2019 dalla Commissione Bilancio del Senato che
modifica a tutti gli effetti una delle norme del Decreto
Crescita varato nell’estate 2019.
12
Confartigianato si era battuta tenacemente contro
quella normativa perché la considera dannosa nei
confronti di artigiani e piccole imprese che non hanno
la capacità finanziaria e la capienza fiscale per poterla
applicare ai clienti e dunque in grado di distorcere la
libera concorrenza andando a vantaggio solo delle
grandi imprese, in particolare le multiutility, che invece
potevano sostenerne l’impatto.
“La norma penalizzava, escludendole dal mercato –
sottolineano i tre presidenti provinciali delle categorie
coinvolte, Luca Baglioni, Giordano Cerofolini e Leonardo
Fabbroni - tutte le Pmi del Sistema casa che non erano in
grado di praticare lo sconto, uno sconto che si presentava
allettante per il cliente, ma impossibile da sostenere per
chi ha scarsa liquidità finanziaria e insufficiente capienza
fiscale, necessari per compensare il meccanismo del
credito d’imposta previsto da legislatore. Mettendo
fuori dal mercato i piccoli – continuano i tre presidenti
di categoria - la norma invece avvantaggiava le grosse
aziende non soltanto quelle nazionali ma anche e forse
soprattutto quelle estere. Ci siamo opposti in tutte le
sedi istituzionali a questa norma – ribadiscono ancora
Baglioni, Cerofolini e Fabbroni – perchè gli artigiani
e le Pmi in genere non possono e non devono essere
considerate un ‘supermarket di moneta virtuale’, ma il
Governo deve garantire pari diritti per tutti gli operatori,
grandi e piccoli. Grazie alla nostra battaglia e a questo
intervento – concludono i presidenti delle Federazioni
Impianti, Edilizia e Serramenti - si ristabilisce un principio
di parità di trattamento e si risana una situazione di
squilibrio nel mercato che nel lungo andare avrebbe
danneggiato l’intera economia rischiando il collasso di
tantissime imprese del comparto casa.
“La cessione del credito rimane comunque un percorso
possibile – aggiungono infine i tre presidenti - alcuni mesi
fa Confartigianato Arezzo ha preso contatti con Estra
affinché si possa studiare un’adeguata metodologia
che consenta alle aziende questa operazione. Estra si è
subito adoperata, dopo le nostre richieste, a predisporre
una adeguata procedura per il caso specifico”
Luca Baglioni
Giordano Cerofolini
Leonardo Fabbroni
SISTEMA CASA, LE NOVITÀ ANALIZZATE CON TUTTI I
PROTAGONISTI DEL SETTORE
Convegno unitario per fare il punto su innovazioni tecnologiche e normative
Èstato un convegno molto partecipato quello che
si è svolto all’Hotel Etrusco di Arezzo sul tema
“Sistema Casa: dall’innovazione tecnologica
alle detrazioni fiscali”, l’appuntamento voluto da
Confartigianato Arezzo che ha riunito tutti gli operatori
del “Sistema Casa”, da chi costruisce, compreso il
settore del legno strutturale, a chi realizza impianti,
e senza tralasciare i tecnici professionisti, per fare
il punto su un settore importante come quello della
casa e dell’impiantistica dove le novità, tecnologiche e
normative, sono all’ordine del giorno.
mondo estremamente tecnologico, dove la burocrazia
è sovrana, l’artigiano ha necessità di essere aggiornato
non solo sulle novità che attengono al suo lavoro,
ma anche sugli aspetti di tipo fiscale, che esulano
l’argomento specifico di cui è specialista, come ad
esempio quello della detrazione fiscale. L’artigiano
non potrà conoscere tutta la normativa – conclude
il vice Presidente - ma è essenziale che sia informato
degli elementi salienti per poter essere in grado di
rapportarsi nel modo giusto con il cliente”.
“Le Federazioni Edilizia, Impianti e Legno di
Confartigianato Arezzo – ribadiscono i tre presidenti
Luca Baglioni, Giordano Cerofolini e Leonardo Fabbroni
- promuovono da anni e in sinergia una serie di
appuntamenti di approfondimento volti ad aggiornare
le imprese associate ed intensificare le relazioni con i
professionisti del territorio. In questo caso il convegno
ci ha permesso di esaminare le tematiche più importanti
relative all’innovazione tecnologica applicate ai settori
dell’edilizia, impianti e legno strutturale e approfondire
anche gli aspetti concernenti le detrazioni fiscali.
Abbiamo avuto il prezioso contributo tecnico di aziende
leader nei settori coinvolti e il patrocinio del Collegio
dei Geometri, e dei Periti Industriali e la presenza di
numerosi tecnici del territorio”.
In particolare lo scopo del convegno è stato quello di
portare a conoscenza di installatori, impiantisti, artigiani
del legno e dell’edilizia, le innovazioni tecnologiche che
oggi è d’obbligo conoscere, non solo per essere in
regola, ma sopratutto per eseguire lavori di qualità ed
essere artigiani tecnologici a tutto tondo
Oggi l’intero sistema non può prescindere dalla
conoscenza delle nuove normative, emesse dalla
Comunità Europea e a livello nazionale, ma anche
a livello territoriale, come ad esempio la questione
annosa e complessa delle detrazioni fiscali.
“Per tutte queste ragioni – prosegue il vice presidente
di Confartigianato imprese Arezzo Giuseppe Nocentini
- le giornate che vedono riuniti tutti gli artigiani della
casa sono fondamentali per mettere le conoscenze
in sinergia e per far sì che ogni artigiano specialista
abbia consapevolezza del lavoro e delle necessità del
suo collega. In questo modo si permette a tutti gli
artigiani che lavorano in contemporanea in un edificio,
di avere una visione di insieme, di scambiarsi opinioni
e vedute, sono occasioni - ribadisce Nocentini - dalle
quali scaturisce sempre una crescita per tutto il
sistema. Oggi il ruolo dell’ artigiano impiantista o di
quello edile è cambiato rispetto al passato, in questo
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13 Confartigianato Imprese Arezzo
UN BEL SUCCESSO PER GLI ARTIGIANI DEL NATALE
NEL CHIOSTRO DELLA BIBLIOTECA
Confartigianato soddisfatta conferma l’appoggio a Fondazione Intour e Comune
Èstato un bel successo. La Città del Natale ha fatto
centro e gli artigiani aretini che hanno partecipato
alle iniziative promosse da Confartigianato hanno
saputo far apprezzare ai visitatori che hanno
affollato Arezzo tutta la bellezza e la qualità dei loro
prodotti.
All’appuntamento con i Mestieri dell’Arte fra Tevere et
Arno che è ormai diventato una consuetudine nei giorni
di Fiera Antiquaria nei fondi di Palazzo Perelli, in via
Bicchieraia, si è aggiunto quest’anno lo spazio dedicato
a “gli Artigiani del Natale” nel chiostro della Biblioteca,
proprio a due passi da piazza Grande e dal Prato.
“E’ stata una location particolarmente suggestiva –
sottolinea Alessandra Papini – segretario generale di
Confartigianato, uno spazio molto bello situato nel cuore
del centro storico, che ha permesso ai nostri artigiani di
far vedere e provare ai visitatori della città del Natale,
la qualità dei prodotti che sanno confezionare. E grazie
a loro i visitatori hanno avuto modo di sperimentare di
quale eccellenza sono capaci gli artigiani di Arezzo.”
Nei 3 fine settimana di dicembre (5/6/7/8 - 12/13/14/15
- 19/20/21/22) un gruppo selezionato di artigiani dei
settori alimentare, abbigliamento, artigianato artistico,
oggettistica idea regalo e non solo; hanno esposto,
fatto degustare e venduto i propri prodotti ed hanno
effettuato dimostrazioni ed organizzato eventi dal vivo.
Il progetto, che si è svolto in collaborazione con la
Biblioteca Città di Arezzo e la Fondazione Arezzo InTour,
ha visto la partecipazione di: 925forever - Bigiotteria
in argento; B&C - Oggettistica e complementi di
arredo in legno; Comunità della Vallesanta - produzioni
tipiche locali; Conti Luca - Azienda agricola; Delizie
della Valdichiana - Formaggi e salumi; Fraternità della
speranza - Liquori artigianali; La Collina Toscana
- conserve alimentari e spezie; Simoncini Niccolò
– Fotografo; Simone e le sue torte - Pasticceria e
biscotteria; Vindhonner - Il Bottone - accessori moda
e abbigliamento.
“Confartigianato – commenta il segretario Alessandra
Papini – è molto soddisfatta, siamo entrati in punta
di piedi in questa importante manifestazione della
Fondazione Arezzo Intour, perchè ne avevamo
intravisto le prospettive e le potenzialità non solo per
la città di Arezzo ma per tutta la provincia. Le ricadute
generali della “Città del Natale” sono state ben visibili
e importanti e grazie a questa iniziativa si è attivato un
circuito virtuoso che ha fatto aumentare gli incassi delle
aziende del territorio inducendo anche l’aumento dei
consumi in altri settori. Vedere un così grande afflusso
di turisti e visitatori - ribadisce - fa bene all’economia
e fa bene alla città. Complessivamente - conclude
Papini - grazie all’impegno dell’Amministrazione, della
Fondazione Intour e alla proficua sinergia che si è
attivata fra tutte le categorie economiche, si è formata
una squadra che nel contesto delle festività natalizie ha
portato un valore aggiunto importante. Confartigianato,
pertanto, anche ma non solo per le iniziative della “Città
del Natale”, ma per tutte le altre progettualità che la
Fondazione sta portando avanti, intende rinnovare
anche per l’anno 2020 il proprio supporto e la propria
collaborazione nella compagine sociale della Fondazione
in veste di Socio Partecipante, con piena convinzione e
determinazione, nella consapevolezza che l’artigianato
possa e debba giocare un ruolo fondamentale per lo
sviluppo e la crescita del turismo nella nostra provincia.”
14
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Direttore Responsabile:
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