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La Freccia Marzo 2020

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EMILIO RA N Z AT O, FRANÇOIS VAY N E<br />

FLAMINIA MARINARO<br />

In che senso?<br />

Come quella di qualcuno che sia, appunto, un po’ fuori fase,<br />

come se vivesse da un’altra parte, del resto per un cristiano la<br />

vera patria non è questa ma quella celeste. Dobbiamo avere<br />

uno sguardo che ci consenta di cogliere il senso più profondo<br />

dei fatti, che altrimenti diventano solamente cronaca destinata<br />

ad accumularsi come sabbia in una clessidra, tutti i giorni, indifferentemente.<br />

Voi avete anche un’altra sfasatura, quella temporale, perché<br />

rispetto alla quasi totalità degli altri quotidiani uscite nel pomeriggio…<br />

Montini nel 1961, quando ancora non era Pontefice, scrisse un<br />

articolo per il centenario del giornale e lo chiamò «singolarissimo<br />

quotidiano», non paragonabile a nessun altro, e in effetti<br />

noi non assomigliamo agli altri giornali, finanche nell'orario di<br />

uscita. In passato, in Italia, c'erano altri quotidiani del pomeriggio<br />

o della sera, ma ormai siamo rimasti gli unici a uscire nel<br />

pomeriggio. In Francia, per esempio, come noi c'è Le Monde.<br />

Su questo punto abbiamo avviato una discussione, sebbene<br />

cambiare non sia facile. Cambiare in Vaticano non è mai facile.<br />

Comunque, questo orario di uscita ha i suoi vantaggi.<br />

Come far decantare l’emotività rispetto ad alcune notizie? E<br />

trovare il tempo per approfondire con quello “sguardo forestiero”?<br />

È così, è una necessità che sento come congenita. Comunque,<br />

se la copia stampata arriva tardi, il giornale si può leggere, in<br />

formato digitale, subito dopo il mio “visto si stampi”. In tutto il<br />

mondo, e gratis. Perché al Papa interessa la diffusione. Anche<br />

questa è un’altra singolarità, noi non siamo un’impresa commerciale,<br />

siamo un’altra cosa. A differenza degli altri quotidiani,<br />

qui da noi l’impresa coincide con la missione della Chiesa.<br />

Insomma, il numero di copie vendute ha scarsa rilevanza...<br />

Esatto, puntiamo più sulla qualità che sulla quantità: i nostri<br />

lettori sono infatti non tanti ma molto qualificati e sono sensibili<br />

e attenti. C’è l’intero corpo della Chiesa, dai Cardinali fino<br />

ai più lontani missionari che dall’Africa mandano le monetine<br />

raccolte per l’abbonamento, perché nel giornale sentono il loro<br />

legame con la cattedra di Pietro. L’Osservatore ha un’edizione<br />

settimanale in inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese.<br />

E una mensile in polacco, inaugurata nel 1981, dopo tre anni<br />

di pontificato di Giovanni Paolo II. Per otto anni è entrata in Polonia<br />

e, pur sottoposta a censura, è stata la prima rivista straniera<br />

a farlo. Oggi siamo letti in tutte le sedi diplomatiche nel mondo<br />

e dai capi di Stato. Insomma, raggiungiamo uno spicchio di<br />

mondo estremamente qualificato e, soprattutto, grazie a Papa<br />

Francesco, destiamo molto interesse anche al di fuori della<br />

cerchia della cattolicità.<br />

In queste pagine abbiamo affrontato spesso il tema della sostenibilità<br />

finanziaria di un giornale, che per voi sembra non<br />

costituire un problema. Talvolta il tentativo di vendere più<br />

copie e guadagnarsi pubblicità spinge all’esasperata ricerca<br />

dello scoop o del titolo a effetto. Tu in un editoriale hai scritto<br />

che abbiamo perso il senso del limite, non ci assumiamo le<br />

conseguenze delle nostre azioni. Spiegaci meglio…<br />

È così. È il tema della libertà disgiunta dalla responsabilità. Un<br />

tema sul quale mi sono soffermato, e ho voluto aprire un dibattito,<br />

coinvolgendo altri direttori e giornalisti. Ci siamo riuniti lo<br />

scorso 29 novembre in una tavola rotonda nella Sala Marconi<br />

a Palazzo Pio, per interrogarci su come svolgiamo il nostro lavoro.<br />

Perché con la libertà di stampa ci riempiamo la bocca,<br />

ed è giusto, è il segno della qualità di una democrazia, ma la<br />

responsabilità della stampa è altrettanto importante, perché la<br />

libertà priva della responsabilità può trasformarsi in qualcosa<br />

di molto pericoloso.<br />

Tema delicatissimo, qualsiasi misura che esca dall’autodisciplina<br />

deontologica può essere tacciata di atto censorio.<br />

Io ho posto una questione quasi politica: in un sistema democratico<br />

ogni potere deve avere un bilanciamento, la stampa e<br />

l’informazione dovrebbero essere un servizio, ma di fatto sono<br />

un potere. E a chi rispondono? Chi li limita o controlla? Non possiamo<br />

cavarcela con l’autodisciplina, o con l’affidarci al giudizio<br />

dei lettori, che peraltro ci stanno penalizzando, offrendoci un<br />

monito di cui non possiamo non tener conto.<br />

Vuoi dire che i lettori abbandonano i giornali perché nauseati<br />

dalla loro irresponsabilità?<br />

C’è anche altro, certo, ma è un fatto innegabile che alcune notizie<br />

e il modo in cui si diffondono possono provocare danni<br />

enormi, sui quali dobbiamo interrogarci. Pensa a quando l’informazione<br />

tocca le inchieste giudiziarie e comunichiamo un<br />

avviso di garanzia…<br />

Presentato e percepito già come una condanna…<br />

Ecco, non è che io sia per il bavaglio all’informazione, ma altra<br />

cosa sarebbe, per esempio, se dessimo quella notizia se e<br />

quando si arriva almeno al rinvio a giudizio. Comunque la questione<br />

va posta, perché in alcuni casi i danni sono maggiori del<br />

servizio offerto. Tutti i giorni abbiamo casi che finiscono nel tritacarne<br />

di un fuoco incrociato tra magistratura e stampa. Così<br />

non va. Nella contiguità tra magistratura, inchieste giudiziarie e<br />

comunicazione c’è un nervo scoperto, ed è la carne viva della<br />

questione.<br />

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L’OSSERVATORE ROMANO<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

.<br />

Unicuique suum<br />

Non praevalebunt<br />

Anno CLX n. 42 (48.366) Città del Vaticano venerdì 21 febbraio <strong>2020</strong><br />

Papa Francesco rinnova l’appello a unire gli sforzi in un’ampia alleanza per la formazione della persona<br />

Un patto educativo<br />

coraggioso e rivoluzionario<br />

Nuovo appello del Papa ai responsabili<br />

politici, amministrativi e religiosi la Sala Clementina — il Pontefice ha inclusiva, capace di ascolto paziente,<br />

za giovedì mattina, 20 febbraio, nelsione<br />

per un’educazione più aperta e<br />

per dar vita a un «patto educativo rilanciato l’appuntamento del prossimo<br />

14 maggio in Vaticano allo scopo prensione». Il patto educativo, ha<br />

dialogo costruttivo e mutua com-<br />

globale» in grado di «formare persone<br />

mature, capaci di superare frammentazioni<br />

e contrapposizioni e riza»<br />

tra le istituzioni religiose e civili “a braccio” al discorso scritto, «non<br />

di promuovere una «grande allean-<br />

insistito aggiungendo alcune parole<br />

costruire il tessuto di relazioni per per la formazione delle nuove generazioni.<br />

«Il trovarsi insieme — ha non dev’essere un “ricucinato” dei<br />

dev’essere un semplice ordinamento,<br />

un’umanità più fraterna».<br />

Parlando ai partecipanti alla plenaria<br />

della Congregazione per l’eduborare<br />

programmi, ma di ritrovare il un’educazione illuministica. Dev’es-<br />

spiegato — non ha l’obiettivo di ela-<br />

positivismi che abbiamo ricevuto da<br />

cazione cattolica — ricevuti in udien-<br />

passo comune... rinnovando la passere<br />

rivoluzionario».<br />

Almeno 9 morti e diversi feriti in due sparatorie di matrice xenofoba a Hanau<br />

Strage nei bar della comunità turca in Assia<br />

BE R L I N O, 20. <strong>La</strong> strage fra i bar della<br />

comunità turca di Hanau, nella più il presunto autore del massacro «annientati».<br />

Il bilancio finale è di nove vittime espellere dalla Germania, vanno<br />

Germania centroccidentale, sarebbe — un tedesco di 43 anni, sostenitore Gli inquirenti, hanno confermato<br />

stata commessa con un movente xenofobo<br />

da un sostenitore dell’e s t re - dall’odio per gli stranieri — t ro v a t o cato la strage come «atto di terrori-<br />

di teorie dell’estrema destra e spinto le autorità dell’Assia, hanno classifi-<br />

ma destra. Lo hanno evidenziato stamane<br />

i media tedeschi, dopo le spa-<br />

alla madre. Gli inquirenti hanno rinfoba».<br />

L’attacco si sarebbe svolto in<br />

morto nella sua abitazione, insieme smo di matrice probabilmente xenoratorie<br />

di ieri sera nei locali dove si venuto un video e un testo dello due momenti. I primi colpi, otto o<br />

fuma narghilè nella città dell’Assia, a stragista: avrebbe scritto che alcuni nove secondo testimoni oculari, sarebbero<br />

stati sparati al Midnight, un<br />

venti chilometri da Francoforte. popoli, che non si possono più<br />

bar shisha nel centro della città. Subito<br />

dopo l’autore (o gli autori) si<br />

sarebbe diretto in auto verso il quartiere<br />

di Kesselstadt, nella periferia<br />

occidentale di Hanau, dove sarebbero<br />

stati esplosi ulteriori colpi in un<br />

ra c c o n t o<br />

LA PAROLA DELL’ANNO<br />

altro locale della comunità turca.<br />

Anche qui ci sarebbero stati morti e<br />

feriti. Voci su una terza sparatoria<br />

nella zona di <strong>La</strong>mboy, questa tuttavia<br />

senza vittime, non sono state<br />

confermate.<br />

L’intera area è stata chiusa dalle<br />

forze dell’ordine, che hanno mobilitato<br />

centinaia di uomini, comprese<br />

unità delle forze speciali. Decine di<br />

ambulanze sono state viste arrivare<br />

nei luoghi della sparatoria. Una foto<br />

diffusa dalle agenzie ha mostrato un<br />

giovane fermato dagli agenti poco<br />

lontano da uno dei bar, ma nessun<br />

arresto è stato confermato.<br />

L’ipotesi di un attacco a sfondo<br />

terroristico e xenofobo viene presa<br />

in considerazione alla luce del fatto<br />

che il tipo di locali presi di mira è in<br />

genere frequentato da giovani della<br />

comunità turca o musulmana.<br />

A colloquio<br />

Già lo scorso venerdì sera, a<br />

Kreuzberg, nel pieno centro di Berlino,<br />

una sparatoria al Tempodrom,<br />

con Renzo Piano<br />

un edificio per eventi dove era in<br />

corso lo spettacolo di un comico turco,<br />

aveva ucciso uno spettatore e ferito<br />

almeno sette persone.<br />

di<br />

dalle chiacchiere e dalle fake news.<br />

ANDREA MONDA<br />

Abbiamo girato la provocazione insita<br />

in questo messaggio ad una se-<br />

L’ombra del terrorismo di estrema<br />

l Messaggio di Papa Francesco<br />

per la giornata mondiale<br />

delle comunicazioni opera creativa a rendere più bello e scorsa settimana, la polizia ha arrerie<br />

di artisti coinvolti con la loro destra è molto forte in Germania. <strong>La</strong><br />

sociali è incentrato sul tema umano il mondo e in molti hanno stato 12 uomini, in sei diversi Länder<br />

I della narrazione, sulla necessità,<br />

propria dell’uomo “e s s e re il testo del Papa. Iniziamo questa un’organizzazione terroristica di<br />

reagito riflettendo “in dialogo” con federali, sospettati di fare parte di<br />

narrante”, di raccontare storie, perché<br />

è il racconto di storie buone gnato Renzo Piano.<br />

chi e attentati a moschee, centri di<br />

serie con le parole che ci ha conse-<br />

estrema destra, che progettava attac-<br />

che permette di respirare più liberamente<br />

in un mondo soffocato<br />

PAGINA 5 quartieri a maggioranza<br />

accoglienza per profughi e scuole di<br />

musulmana.<br />

(foto Stefano Goldberg)<br />

Appello per l’accoglienza dei rifugiati di Lesbo<br />

Già dentro l’E u ro p a<br />

ma fuori dalla società<br />

Nel suo discorso il Pontefice ha<br />

offerto un’ampia riflessione — articolata<br />

in quattro punti — sull’educazione<br />

intesa come «dinamismo di crescita<br />

orientato al pieno sviluppo della<br />

persona». Francesco ha parlato<br />

anzitutto di «un movimento ecologico»<br />

che «ha al centro la persona<br />

nella sua realtà integrale» e «ha lo<br />

scopo di portarla alla conoscenza di<br />

sé stessa, della casa comune in cui è<br />

posta a vivere e soprattutto alla scoperta<br />

della fraternità». Poi ha definito<br />

l’educazione «un movimento inclusivo»,<br />

ricordando che questa dimensione<br />

«non è un’invenzione moderna,<br />

ma è parte integrante del<br />

messaggio salvifico cristiano». Oggi,<br />

ha aggiunto, «è necessario accelerare<br />

L E S B O, 20. «Ridare speranza» ai mosineria, delle modalità giuridicoamministrative<br />

del trasferimento<br />

questo movimento inclusivo dell’educazione<br />

per arginare la cultura<br />

profughi — circa 20.000 adulti e oltre<br />

1.100 minori non accompagnati dei migranti. Passo dopo passo, le<br />

dello scarto, originata dal rifiuto della<br />

fraternità».<br />

— sistemati da tempo in maniera conferenze episcopali possono seguire<br />

le indicazioni per lo sposta-<br />

precaria nell’isola greca di Lesbo<br />

Un’altra «tipicità dell’educazione»<br />

«già dentro l’Europa, ma fuori la mento di richiedenti asilo e rifugiati<br />

dalla Grecia in un altro paese eu-<br />

evidenziata dal Papa è «quella di essere<br />

un movimento pacificatore» in<br />

società europea». Questo il senso<br />

dell’appello, rivolto in primo luogo ropeo. «Le esperienze già avviate<br />

grado di contrastare «la “egolatria”<br />

alle comunità cristiane d’E u ro p a , in alcuni paesi — aggiungono —<br />

che genera la non-pace, le fratture<br />

contenuto in una lettera diffusa hanno dimostrato che le possibilità<br />

tra le generazioni, tra i popoli, tra le<br />

questa mattina dal cardinale elemosiniere<br />

Konrad Krajewski, dal carriori<br />

a quanto si sperasse».<br />

della buona accoglienza sono supe-<br />

culture, tra le popolazioni ricche e<br />

quelle povere, tra maschile e femminile,<br />

tra economia ed etica, tra umadinale<br />

presidente della Commissione<br />

degli episcopati dell’Unione europea<br />

(Comece) Jean-Claude Holnità<br />

e ambiente». Infine, si tratta di<br />

«un movimento di squadra», al cui<br />

lerich, e dal cardinale Michael<br />

progresso «devono insieme partecipare<br />

le famiglie, gli insegnanti, i vari<br />

Czerny, sotto-segretario della sezione<br />

migranti e rifugiati del Dicaste-<br />

ALL’INTERNO<br />

tipi di associazioni a finalità culturali,<br />

civiche e religiose, la società civile<br />

ro per il servizio dello sviluppo<br />

e tutta la comunità umana».<br />

umano integrale. Un appello che Messa a Santa Marta<br />

fa proprio e rinnova quello che già<br />

Papa Francesco lanciò a conclusione<br />

dell’Angelus del 6 settembre accettare la via di Gesù<br />

Essere cristiani significa<br />

PAGINA 8<br />

2015, quando il Pontefice chiese alle<br />

parrocchie, alle comunità religiose,<br />

ai monasteri e ai santuari del<br />

fino alla croce<br />

continente, di accogliere ciascuno<br />

ADRIANA MASOTTI A PA G I N A 8<br />

almeno una famiglia di rifugiati,<br />

dando così concretezza al Vangelo.<br />

Il 16 aprile 2016 Papa Francesco si<br />

Visita dell’a rc i v e s c o v o<br />

recò poi proprio nell’isola di Lesbo<br />

e, come è noto, portò con sé, nel Gallagher<br />

suo viaggio di ritorno, un primo in Estonia e Lettonia<br />

gruppo di 21 profughi che furono<br />

accolti dalla Santa Sede. Da allora,<br />

PAGINA 2<br />

viene ricordato, «il Papa non ha<br />

mai mancato di adoperarsi in loro<br />

aiuto, cercando di aprire dei corridoi<br />

umanitari per il loro trasferi-<br />

I dati dell’Unesco<br />

mento, in piena dignità, in altri Nel mondo 2.500<br />

paesi europei».<br />

Questa via, si legge nell’app ello, idiomi a rischio<br />

«diventa per tutta la Chiesa, oltre<br />

ANNALISA ANTONUCCI A PA G I N A 3<br />

che un dovere cristiano, un invito<br />

accorato a suscitare energie nuove<br />

ed evangeliche di accoglienza in<br />

ciascuno dei paesi membri dell’Unione<br />

europea, nei quali le ri-<br />

LETTERE DAL DIRETTORE<br />

spettive Conferenze episcopali dovrebbero,<br />

in collaborazione con i Tolkien e la maledizione<br />

singoli governi, concordare un progetto<br />

di corridoio umanitario da di Babele<br />

Lesbo e dagli altri campi di prima<br />

accoglienza della Grecia».<br />

PAGINA 3<br />

Pubblicata in varie lingue, la lettera<br />

viene accompagnata da alcune<br />

linee guida preparate dalla Comunità<br />

di Sant’Egidio, che già si è oc-<br />

Il documentario<br />

Rilevamenti della scientifica<br />

sul luogo della strage (Afp)<br />

cupata, in collaborazione con l’Ele-<br />

« L o u rd e s »<br />

E GIULIA GALEOTTI A PA G I N A 4<br />

le domande Cosa perdiamo nella frenetica corsa dei giorni?<br />

Cosa mettiamo in gioco<br />

<strong>La</strong> seconda giornata dell’i n c o n t ro<br />

della nell’isterica competizione?<br />

di Bari sul Mediterraneo<br />

poesia?<br />

R i p a r t i re<br />

dall’annuncio<br />

Di corsa, inseguendo se stessi,<br />

FEDERICO PIANA A PA G I N A 6<br />

la propria figura smarrita,<br />

pensandosi in fondo lasciati<br />

soltanto un poco più indietro.<br />

Il 2 marzo aprono<br />

E andando lanciati in avanti<br />

metro su metro, in questo<br />

gli archivi della Santa<br />

spreco di sé nel mondo fuggendo,<br />

Sede per il pontificato<br />

intanto mutando in gara infinita<br />

— intravista e perduta — la vita.<br />

di Pio XII<br />

PAOLO RUFFILLI legge la realtà parola dopo parola, svelandone<br />

la testura e il senso sotteso, come una pellicola in camera oscura. Il<br />

testo qui proposto è tratto dal suo ultimo libro, «Le cose del mondo»<br />

(Mondadori, <strong>2020</strong>, per gentile concessione dell’e d i t o re ).<br />

a cura di NICOLA BU LT R I N I<br />

PAGINA 7<br />

NOSTRE<br />

INFORMAZIONI<br />

<strong>La</strong> copertina dell’Osservatore Romano di venerdì 21 febbraio <strong>2020</strong><br />

PAGINA 8<br />

5

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