syndicom rivista N.16

Rivalutare il lavoro dei corrieri in bici
La situazione per i corrieri non è uguale dappertutto. Ad
esempio a Ginevra ci sono servizi il cui fatturato è stato dimezzato,
afferma il segretario centrale di syndicom David
Roth. Allo stesso tempo il Consiglio di Stato di Ginevra ha
stanziato 100mila franchi per consentire ai ristoranti di
proporre i loro menù su piattaforme di consegna online.
Le uniche piattaforme che hanno aderito sono Smood e Foodective.
Smood è una provocazione per i sindacati: «Non
conosco nessuna azienda di corrieri che paga salari più
bassi. Smood rifiuta il CCL, i dipendenti riferiscono di spese
non pagate, conteggi salariali sbagliati o turni illegali»,
afferma Roth. Interpellata per mail, Smood non ha risposto.
La domanda è: che tipo di rapporti nasceranno quando
la crisi da coronavirus sarà passata? Ginevra riserverà
dei vantaggi ai datori di lavoro scorretti una volta che la crisi
sarà passata? Il cantone ci ha risposto dicendo che non
ha scelto le aziende, ma che l’invito, fatto dalla Société des
Cafetiers, Restaurateurs et Hôteliers de Genève (SCRHG),
è rivolto a tutti gli addetti al settore, senza eccezioni.
a lavorare e alla fine conteggiare quanto lavoro è venuto a
mancare». Il team di Ganzoni elabora gli ordini per telefono
e via e-mail e li consegna in bici o li spedisce per posta.
Logistica, pacchi come a Natale
La stessa Posta percepisce l’aumento dei pacchi. «Al momento
stiamo distribuendo un numero di pacchi simile a
quello del periodo prenatalizio», afferma il fattorino Beat
Haldimann. All’inizio molte cose non funzionavano: ad
esempio per settimane mancavano i disinfettanti – lo stesso
feedback lo si riceve anche dal personale di sportello
della Posta. Nel frattempo le procedure si sono però assestate
e anche «la clientela rispetta l’obbligo di mantenere
la distanza di sicurezza», afferma Haldimann. Ma per le
prossime settimane si deve «assolutamente fare in modo
che il carico di lavoro non aumenti ulteriormente. Se necessario
limitando la quantità di consegne oppure impiegando
un maggior numero di persone».
Alternative per i commerci locali
Qualcosa di analogo se lo chiede anche Nicole Hof della
libreria Ganzoni di Basilea: «Ora si tratta di trasmettere
alle persone il valore dell’acquisto locale. La crisi è altrimenti
una licenza a stampare denaro per Amazon e Zalando
che le tasse non le pagano qui». Ganzoni è membro
dell’associazione fondata a seguito della crisi da coronavirus
«Buy-Local.ch», una concentrazione di aziende a
conduzione personale, con una buona consulenza e condizioni
di lavoro corrette. Il lavoro ridotto è stato richiesto
in via precauzionale – come quasi ogni piccola libreria: «Il
sistema è ottimo: nonostante la notifica si può continuare
Per i governi, sono più
importanti gli interessi
economici che
il dovere di assistenza
alla popolazione