syndicom rivista N.16

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14 Dossier Ciò di cui abbiamo bisogno ora, sarebbero misure sanitarie, garanzie salariali, assicurazione esistenziale per tutti e un’amministrazione pubblica forte. Non solo crediti. Una bomba pronta a esplodere Fino a qualche settimana fa, in quasi tutto il mondo la situazione comune era: niente soldi, né per la previdenza di vecchiaia, né per le assicurazioni sociali, né per il servizio pubblico o per gli investimenti pubblici. Ma ora Germania, Francia e Gran Bretagna hanno sborsato d’un sol colpo 1,2 bilioni di Euro (1350 miliardi di franchi) per contenere le conseguenze dell’arresto. Non si parla più della soglia del 3% di indebitamento nell’Unione Europea. E prima dell’uscita di questa <strong>rivista</strong>, questa cifra è destinata ad aumentare ulteriormente. Il presidente degli Stati Uniti ha firmato un pacchetto di misure da 2 bilioni di dollari (per esteso, con tutti gli zeri: 2’000’000’000’000 di dollari, circa 1,9 migliaia di miliardi di franchi). «Non basterà», afferma telegrafico l’esperto di finanza Mohamed El-Erian (ex-FMI, economista capo dell’assicurazione Allianz). E in tutto questo non è contemplata la montagna di denaro che le banche centrali pompano nell’economia. La Banca Centrale Europea ha annunciato nel giro di due settimane prima 125, poi 750, infine 1000 miliardi di Euro (fino al 29 marzo, quando il giornale è andato in stampa, ma le cifre sono destinate a salire). La Fed, la banca centrale statunitense, intende semplicemente «comprare tutto», soprattutto debiti in sofferenza e titoli privi di valore delle banche. La banca centrale del Giappone sta addirittura già acquistando azioni. Complessivamente saranno almeno altri 5000 miliardi. Insieme, stati e banche centrali, fanno 10 bilioni di dollari. Tanto per cominciare. Qui scoppierà come una bomba un’altra crisi che le banche cercavano di nascondere dietro al panico da coronavirus. Hanno messo in circolazione titoli speculativi corrispondenti a 8,5 volte il PIL mondiale (l’intera produzione mondiale). Questi titoli stanno perdendo valore. Il sistema è nuovamente in bilico. E di nuovo le banche devono essere salvate: il coronavirus lo consente. esempio per crediti senza interessi ad aziende in difficoltà. Pari quasi al salvataggio del gruppo bancario UBS nel 2008. A questi si aggiungono misure per l’assicurazione contro la disoccupazione, indennità giornaliere supplementari, lavoro ridotto agevolato. Molti Cantoni hanno stabilito ulteriori programmi. Tutto questo viene celebrato come un’impresa, in nome di un’unità nazionale fittizia contro il grande nemico coronavirus, in particolare il pacchetto di crediti avviato dalle banche. A un esame più approfondito, il Consiglio federale fa però troppo poco, troppo tardi e male. I potenti gruppi farmaceutici svizzeri non vengono obbligati a fornire rapidamente tamponi e vaccini. Molti lavoratori che devono continuare a lavorare sono tuttora privi di un’adeguata protezione, e le misure non vengono controllate con rigore. Un quarto delle piccole e medie imprese, secondo previsioni conservative, non sopravviveranno. Si preannuncia un’enorme ondata di concentrazioni. I lavoratori con contratti di lavoro precari stanno già perdendo i loro posti di lavoro. Si rischia un elevato livello di disoccupazione. Questo fa ancora più paura. Ed è una follia affidare unicamente alle banche la concessione di crediti garantiti dalla pubblica amministrazione. Ciò di cui ora abbiamo bisogno, sarebbero massime misure sanitarie, garanzia salariale, assicurazione esistenziale per tutti e una forte amministrazione pubblica. Poiché i politici di destra, gli esponenti delle banche e delle associazioni imprenditoriali insistono nel costringere i cittadini a tornare al più presto al lavoro. Come carne da macello. Il coronavirus funziona come lente d’ingrandimento. Il virus evidenzia le falle del sistema economico. Evidenzia enormi disparità. E dimostra quanto sarebbe importante un servizio pubblico rafforzato per l’interesse generale. Dopo il coronavirus nulla potrà essere come prima del coronavirus. Nulla sarà più come prima Il Consiglio federale svizzero ha stanziato per diritto di necessità 42 miliardi di franchi, seguiti poi da altri 20, ad Lo speciale dell’USS sul coronavirus (in francese) www.uss.ch/actuel/coronavirus
Statistiche ai tempi dell’epidemia In questa pagina cerchiamo di illustrare i fatti centrali di un argomento in una forma statistica essenziale. Ai tempi del coronavirus, l’interesse si concentra sulla diffusione della malattia polmonare. Quindi sul numero di persone infette, di coloro che lottano per la vita negli ospedali e delle vittime. E sulla diffusione spaziale. Al momento di chiusura della redazione, a fine marzo, USA, Italia, Spagna e Cina registravano il maggior numero di contagiati. Tuttavia la realtà sta cambiando rapidamente e in Svizzera abbiamo osservato una rapida diffusione dell’epidemia nella terza settimana di marzo. Ma tutte le statistiche devono essere lette con estrema cautela, sono incomplete, presentano dei ritardi temporali e, talvolta, vengono mitigate per motivi politici. E nemmeno le previsioni sono affidabili. Una ad esempio recita: in Svizzera potrebbe essere contagiato dal virus «dal 20 al 60 per cento» delle persone. Un’«informazione» di tale portata è assurda. In questa sede facciamo luce su alcuni fatti fondamentali e retroscena dell’epidemia. 10 bilioni di dollari Questa è la somma fornita da Stati e banche centrali a fine marzo per far fronte alle conseguenze di una doppia crisi: l’epidemia di coronavirus e il nuovo crash globale delle banche (cfr. doppia pagina seguente). Una crisi ne cela un’altra. Nelle prossime settimane, includendo gli interventi di tutte le banche centrali, è probabile che questa enorme somma raddoppierà a più di 20 bilioni di dollari. Ciò equivale a quasi un terzo del PIL mondiale, la prestazione economica totale a livello globale. Il coronavirus è altamente contagioso Il problema del fattore 3 Altamente contagioso significa: se una persona è portatrice del virus e si muove normalmente nella società, infetterà in media 3 persone. Ognuna di queste persone, a sua volta, ne infetterà altre 3 ecc. Dopo la decima trasmissione, questo portatore zero, in un breve periodo di tempo, avrà contagiato 59 000 persone. Pertanto, l’unico metodo efficace oggi è quello di isolare i portatori del virus. E poiché i tamponi effettuati sono troppo pochi e molti malati presentano solo sintomi lievi, le autorità ricorrono allo shutdown, al divieto di uscire, più o meno rigido, e al distanziamento sociale. Rinviare l'epidemia Senza misure prottetive Numero di casi corona Con misure prottetive Capacità del sistema sanitario Dal primo caso Fonte: OMS, Siouxsview Fonte: CDC / the Economist Traffico aereo internazionale Nel 2018, sono stati trasportati 4,3 miliardi di passeggeri su 38 milioni di voli. I centri dell’epidemia Al 25 marzo Fonte: IATA, 2019 Fonte: WHO
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