RivistaRagazzi_1
La rivista gratuita per tenere compagnia ai ragazzi durante
La rivista gratuita per tenere compagnia ai ragazzi durante
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TUTTO
BENE?
FUMETTI GIOCHI E AVVENTURE PER TENERTI COMPAGNIA!
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Dedicato a Luis Sepúlveda.
Questa rivista è per te,
per tenerti compagnia
mentre stiamo lontani.
Non è di carta ma puoi stamparla,
è piena zeppa ma è un foglio bianco.
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ILLUSTRAZIONE DI LORENZO SABBATINI
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
TUTTO
BENE?
ILLUSTRAZIONE IN COPERTINA DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
Affacciati e guarda (o chiudi gli occhi
e immagina) la gente.
Guardali dietro alle finestre: mamme
che mammano e ragazzi che
ragazzano, studenti che studiano
e insegnanti che insegnano,
speranzosi che sperano e disperati
che disperano, furbi che furbano e
scemi che scemano, ottimisti che
ottimizzano e razionali che razionano,
cantanti che cantano e disincantati
che disincantano; e cos’altro? Medici
che medicano e volontari che volano,
rivoluzionari che rivoluzionano
e complottisti che complottano,
creativi che creano e egocentrici che
egocentrano.
Tutto nella vita sembra sempre
amplificare e rivelare le cose come ce
le aspettavamo.
Però aspetta, guarda bene: a volte,
guarda le persone stupende come
stupiscono!
E vedi disperati che sperano, furbi
che scemano, disperati che allegrano,
pessimisti che creano, insegnanti
che rivoluzionano, mamme che
insegnano, medici che volano!
In questi giorni strani un sacco
di artisti meravigliosi ci hanno
meravigliato, rispondendo al nostro
appello per tenervi compagnia con
fumetti, storie, giochi e avventure.
Realisti che sognano, sognatori che
realizzano. E così ecco per voi la
Rivista dei Ragazzi.
E voi? Voi cosa fate? Come state?
Tutto bene?
PER DI QUA
3
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
SÌ, RAGAZZI, SONO
PROPRIO IO!
INDICE
MA TU GUARDA
CHE PRESUNTUOSO...
SEMPRE LUI POI!
SBRUFFONE!
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Benvenuto
Indice
I sorelli Tiribili
La Cameretta
Dieci cose sul coronavirus
L’amore al tempo del covid-19
Little Meno
C’era una volta in cucina
La foresta magica
Oggi ti consigliamo...
Crow’s Village
Le buone notizie
Cosa farò da grande
Filastrocchia di Amucheena e Varecheena
La casa sull’albero
Il dizionario delle parole inesistenti
Fulgenzio
Le Monellerie di Carlotta Tiribili
Agosto
La rete di carta
Colophon e arrivederci
Pubblicità!
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* La piccola Martina vi accompagnerà
dalla copertina a pagina 5, 25 e 32
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
AdeFFo dovreFti proprio girare
queFta pagina, che io non poFFo
Ftare mica qui a ritagliare frecce
tutto il giorno!
Devo pure giocare ogni tanto, eh!
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GIRARE QUA
ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
I SORELLI TIRIBILI DISEGNI DI PATRIZIA COMINO, STORIA DI GIUSEPPE IACOBACI
6
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
La Cameretta
NIENTE HASHTAG, SOLO UN
BEL PUNTO INTERROGATIVO.
VI ABBIAMO CHIESTO:
TUTTO BENE?
NON
ENTRARE!
Ecco i vostri racconti della vita al tempo del coronavirus… da rileggere magari quando sarà tutto passato.
10
La quarantena mi sta annoiando
molto. Non ci capisco niente
perchè non ho capito quando
finirà e quando potrò fare le cose
che facevo prima. Alcune volte mi
sento felice e altre triste. Spesso
mi viene ansia per i compiti e per
le chat della scuola. Ieri ho pianto
pensando a tutte quelle persone
infettate o morte. Ho saputo
che il coronavirus non fa male ai
bambini, ma mi capita di avere
paura per i grandi, soprattutto i
miei genitori e nonni.
Sofia (8, Catania)
I miei parenti, amici, compagni di classe,
professori... mi mancano molto ma riesco
a parlare con loro in videochiamata (anche
se non è la stessa cosa). Alle 18 il mio
professore di Italiano ci legge un racconto
in videoconferenza; ha scelto proprio di
farlo alle 18 perché in TV, in questo orario,
dicono le notizie brutte sul coronavirus e
lui non vuole che ci spaventiamo troppo.
Questa quarantena è stata utile per
imparare nuove piattaforma per lavorare, io,
ad esempio ho imparato a usare: ePubEditor
(per scrivere dei “libri/racconti digitali”, noi
abbiamo scritto delle fiabe sul coronavirus)
e PowToon (per fare dei video su vari
argomenti, anche per le materie di scuola).
Alice (11, Brescia)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
La verità è che in questi giorni io non mi
sto annoiando tantissimo. Sento tutti i miei
amici che mi dicono “La mia vita è una noia”
eccetera, io invece riesco a stare bene.
Ovviamente mi intristisco quando mi dicono
delle cose che stanno accadendo nelle altre
nazioni. La situazione in Grecia in base ai
contagiati è molto meglio che in Italia ma gli
obblighi di stare a casa sono uguali. Io gioco
con i miei genitori a tanti giochi di società,
disegniamo, mettiamo a posto con musica
che mette di buon umore e anche se in
Grecia è già bel tempo #iorestoacasa!! Qui
in Grecia non facciamo lezione a distanza,
solo ogni giorno i maestri ci mandano
dei compiti e ogni tanto facciamo una
videochiamata di classe.
Chiara (10, Atene - Grecia)
Ciao mi chiamo Tommaso (non
c’era bisogno che ve lo dica) ; -)
per me sarebbe fantastico fare
sorridere i bambini e toglierli
la paura. Mi piacerebbe
tantissimo intervistare i medici.
Per la rivista “cosa voglio
fare da grande” vorrei fare il
botanico delle piante carnivore.
Mi piacerebbe tantissimo fare
tutte queste cose quindi credo
proprio che le farò tutte!!!!!!!
Sinceramente tuo. Tommaso.
(^o^)(^o^)(^o^)(^o^)
Tommaso (11, Cesate)
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Gli umani fanno un occhio nero al coronavirus.
Valerio (8, Roma)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
La mia giornata in quarantena inizia alle
9:30 del mattino, con il suono fastidioso
della sveglia. Dopo una abbondante
colazione, sia io che mio fratello ci mettiamo
a fare i compiti. Sia io che lui ne abbiamo
una bella quantità. Io, faccio come se
andassi a scuola: mi organizzo lo studio
delle varie materie come se fossi in classe
con la prof che spiega. Le professoresse ci
inviano delle lezioni registrate da loro con la
correzione dei compiti che ci assegnano e le
nuove spiegazioni.
Dopo le 15:00 mi prendo un po’ di tempo per
me stessa: leggo, disegno, guardo film. Dopo
aver cenato, mi prendo altro tempo per me
stessa, oppure, come questa sera, guardo la
televisione con la mia famiglia.
In questi giorni mi sono resa conto che stare
in famiglia è una delle cose più belle da fare
non solo quando si è annoiati ma sempre!
12
Margherita (10, Terni)
Martina (13, Santo Stefano Belbo)
Io abito a Milano e queste giornate di
quarantena le passo SICURAMENTE
1: facendo una cosa che non piace a
nessun bambino: Fare i compiti.
E 2: giocare, leggere tanto e la cosa più
bella per i bambini: Guardare la TV.
Jacopo (8½, Milano)
ILLUSTRAZIONI DI PIA TACCONE
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Questa situazione non è facile per nessuno, spero che finisca al più presto e purtroppo
passerò anche il mio compleanno chiuso a casa il 10 aprile. Non avrei mai pensato di dirlo,
e forse mi pentirò di ammetterlo, ma, mi manca andare a scuola e soprattutto mi mancano
i miei compagni. Sono molto preoccupato per i miei nonni,che stanno soli a casa,ma so che
supereranno anche questa e infatti cerco di chiamarli il più possibile via skype o whatsapp per
farli ridere un po’. Io penso, però che bisogna guardare anche i lati positivi ed essere ottimisti:
Stando a casa ho l’opportunità di passare molto più tempo con la mia famiglia e fare tutto ciò
che facevo da solo, insieme a loro. Certo non mancano i litigi, soprattutto con mia sorella ma
fanno parte della normalità, ci divertiamo così.
Alessandro (12, Barcellona, Spagna)
Io in questi giorni sto facendo diverse cose,
alcune che sapevo già fare e altre no. Con la
scuola stiamo andando avanti con il programma
lentamente ma anche velocemente, mi diverto coi
miei genitori e ogni giorno chiamo i miei nonni,
sono felice di sentirli e a volte li videochiamo,
hanno sempre la faccia allegra anche nei
momenti più bui. Spesso mi sento veramente
male ripensando ai momenti che passavo con i
miei cugini e i miei amici perchè con loro mi sento
capito e non li vedo da tanto.
13
Diego (11, Cesate)
Alysia (11, Calosso)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
1 2
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Come si fa a
uccidere il virus?
“Uccidere” non è la parola
giusta. Il virus non è “vivo”
come un batterio o un
insetto. Immaginalo come
una sostanza microscopica,
che però col tempo e con
alcuni prodotti si dissolve.
Non possiamo ucciderlo ma
possiamo... disintegrarlo!
Ma è vero che il virus sopravvive solo
dentro gli esseri umani?
Sì! Fuori dal nostro corpo è fragilissimo.
Per vivere e moltiplicarsi ha bisogno di passare da
un corpo all’altro! È per questo che stando distanti
lo freghiamo, perché non trova più posti dove
saltellare e, triste e solo, si scioglie!
che non tutti sanno!
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Dieci cose sul
E se 4arriva sulle
mani e sulla pelle?
Niente paura! Il virus
non penetra la pelle
sana. Evita solo di
toccare bocca e occhi
(le mucose sono un po’
più attaccabili). Se fuori
casa tocchi qualcosa
di cui non ti fidi, usa i
gel disinfettanti, ma in
casa basta lavarsi per
venti secondi con acqua
tiepida e sapone.
3
Quanto tempo resiste il virus sugli oggetti,
se per esempio un malato li tocca?
Intanto è difficile che basti toccare un oggetto per
“contaminarlo”. In teoria bisognerebbe starnutirci su.
Inoltre, il virus resiste poco sulle superfici: da qualche
minuto a un paio di giorni al massimo... poi non ne resta
traccia. E si dissolve subito se puliamo con sapone o alcol.
5 6
Come mai bastano i Quindi mi devo lavare
gel alcolici o il sapone continuamente le mani?
per distruggerlo?
Solo un po’ più spesso,
Perché il virus è un
senza impazzire! Lavale
pezzetto di codice
prima di mangiare o quando
genetico, avvolto da
vai al gabinetto (lo facevi già
proteine e grassi, che prima... vero!?) o se tocchi
il semplice sapone o qualcosa di sporco.
l’alcool disciolgono.
Casa tua è sicura.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
Perché ci siamo
isolati in casa?
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Non per paura, ma per una strategia
furbissima. Si è visto che non tutti
quelli che entrano in contatto col
virus si ammalano (e voi bambini
siete resistentissimi!). Ma chi non
si ammala potrebbe comunque
essere ancora contagioso, per
qualche giorno. Stando tutti in casa
impediamo al virus di circolare
e aspettiamo che si spenga non
trovando più chi attaccare.
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Esistono sciroppi o pillole che posso
ingerire per prevenire il virus? Pensavo,
se bevessi il sapone, che lo scioglie?
Ma che schifoo! NO!! Sapone e detergenti hanno
un gusto schifoso, sono velenosi, ti verrebbe solo
un terribile mal di pancia! Bleah! Non ascoltare
le sciocchezze che girano su gargarismi o aglio…
sono pericolose bugie. Non c’è ancora una cura o
un vaccino, ma i medici di tutto il mondo stanno
studiando cure efficaci.
Calma e stai a casa: passerà presto.
coronavirus
ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI
Quanto tempo
passerà prima che
9
finisca la quarantena?
Prevederlo non è facilissimo
ma possiamo provare a
ragionarci su. Si è visto che
il virus può svilupparsi entro
quattordici giorni da quando
entra nell’organismo, perciò a
partire dal quindicesimo giorno
di quarantena il contagio
ha iniziato a diminuire. Col
passare dei giorni vedremo
ammalarsi sempre meno
persone e pian piano
torneremo alla vita
di prima.
*vedi la “Dansa rituale di Amucheena e Varecheena” a pag. 30-31
Quando i grandi vanno a fare la spesa
è pericoloso?
Non aver paura! Quando fanno la spesa gli adulti
indossano mascherine e guanti e si tengono
sempre a un metro di distanza dagli altri. Tornati
a casa, eseguono un’antichissima danSa rituale*:
sfilano i guanti e scarpe,
appendono giubbotti in
balcone, disinfettano
mani maniglie e
interruttori; i più fissati
lavano le confezioni
dei prodotti. Sono fin
troppo prudenti! Molte
di queste cose forse
non sono necessarie,
ma tu non dirglielo,
sembrano divertirsi
così tanto...
Tieniti aggiornato su salute.gov.it!
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
L’amore
AI TEMPI DEL COVID-19
DI CRISTINA BRAMBILLA
Mentre sono reclusa in casa mi sono innamorata.
Lui è un tipo scuro-scuro. Anzi, si può proprio dire che è nero.
Ha gli occhi vivaci ed è sempre allegro.
È anche un opportunista, però.
Viene da me solo per interesse. Prende quello che gli serve, e se non trova niente protesta.
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Ed è pure sposato.
Lo so perché a volte manda la moglie a raccogliere i pasti che lascio per lui, ogni giorno.
La cosa bella è che anche mio marito se ne è innamorato perciò, poiché siamo chiusi in casa
insieme, aspettiamo entrambi con trepidazione l’arrivo del bel tenebroso.
È una ricaduta del Coronavirus, immagino: innamorarsi di un merlo.
Impertinente e bellissimo, che mangia tutto quello che lascio per lui sul cornicione.
Se volete potete provare anche voi: lui è un tipo goloso e io non sono gelosa.
Al mio merlo piace moltissimo il formaggio e non è affatto schizzinoso: mangia tutte le
croste. E va matto per i pezzettini grassi del prosciutto. Gradisce moltissimo anche le pere.
E le banane. Delle mele invece mangia solo la polpa: non so come faccia a scartare la buccia,
ma ci riesce. È un artista dello spilucco.
Merlino (così l’ha chiamato mio marito) fischia quando non trova la colazione. Si fa sentire.
La moglie invece è più timida; non si sente nemmeno andare e venire. Mangia e vola via: una
freccia screziata.
Se per caso vedete un bel merlo grasso, dalle penne lucide, sfacciato come un latin lover,
ditegli che oggi c’è della scamorza affumicata e un gheriglio di noce per pranzo.
Lo aspettiamo.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
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ILLUSTRAZIONE DI VALENTINA CAPELLINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
LITTLE MENO DI LIDO CONTEMORI
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
C'ERA UNA VOLTA IN CUCINA
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
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RICETTA E ILLUSTRAZIONE DI VALENTINA SCANNAPIECO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
La foresta
magica
A
CURA DI ANDREA ANGIOLINO
ILLUSTRAZIONI DI VALENTINA CAPELLINO - CUBIRINTO ILLUSTRATO DA LORENZO SABBATINI
IL CUBIRINTO
Aiuta il riccio con la X
a raggiungere i cuccioli
nella tana con il quadrato
rosso.
Puoi passare solo sulle zone
bianche: è vietato attraversare
i disegni colorati. Ma prima
di giocare devi stampare,
ritagliare e montare il cubo!
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
giochi
senza Niente
In questo numero ti proponiamo due giochi che si possono fare... senza niente!
Ci potrai giocare anche via chat con i tuoi amici. Da’ loro appuntamento e
collegatevi tutti assieme alla stessa ora. Ma prima installate tutti la stessa
app! (Basta una normale telefonata, se giocate in due).
IL GIOCO DEI PERCHÉ
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Questo è un gioco tradizionale molto divertente, anche in collegamento
video, perché ha un bel ritmo.
Al suo turno il giocatore fa una domanda al successivo, ponendo
domande che generalmente iniziano con la parola “Perché?”
L’interpellato deve rispondere subito, senza mai usare per nessun
motivo la parola “perché”.
Chi sbaglia viene eliminato. Vince l’ultimo che resta in gioco.
Il trucco è incalzare l’avversario rapidamente, con interrogativi e
curiosità imbarazzanti o che lo facciano divertire o innervosire,
distraendolo.
VARIANTI
1 Con i più piccolini, è eliminato chi
sbaglia tre volte.
2 Con i più grandi si può giocare invece
al gioco del sì e no. Chi risponde può
dire “perché”, ma non può invece dire le
parole “sì”, “no”, “bianco” e “nero”.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
CATENA DI SILLABE
Si stabilisce l’ordine dei turni. Se siete collegati online, è meglio
che ciascuno se li scriva.
Il primo giocatore dice una parola a sua scelta. Il secondo
giocatore deve rispondere con una parola che inizi con l’ultima
sillaba della parola appena pronunciata, e così via a turno. Dopo
l’ultimo giocatore continua il primo. Valgono solo nomi comuni e
verbi all’infinito.
Per esempio, se giocando in tre Antonio dice “Gatto”,
Francesca potrà dire “Tostapane”, Giulia dirà magari “Nero”...
Quale parola troverà Antonio che cominci con la sillaba “Ro”?
(Attenzione: Francesca non potrà dire “Torre”, perché la prima
sillaba è “Tor”!)
Se un giocatore esita più di due secondi, se sbaglia o dice
una parola inesistente o già detta in questo turno, viene
eliminato. Vince chi resta in gioco per ultimo!
23
VARIANTI
1 Se ci sono giocatori piccolini che non conoscono le
sillabe, direte loro di trovare una parola che comincia con
le due lettere finali della parola precedente (o una se le
due finali sono vocali, come in “polizia”). In questo caso
sì che a “Gatto” si può rispondere con “Torre”. Se sarete
accomodanti sulle regole, si divertiranno anche loro.
2 Se volete giocare più volte, chi vince la partita
prende un punto e dice una nuova parola per
ricominciare: vince il primo che arriva a tre
punti o a un punteggio prestabilito.
(Se vuoi conoscere altri giochi del genere, leggi
il libro “Ai bambini basta niente per giocare”
di Andrea Angiolino, Gallucci editore!)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
oggi Ti consigliamo
un lungometraggio un gioco da tavolo un videogame
Il mio vicino Totoro
Dixit
Forgotton Anne
Hayao Miyazaki, Netflix
di Jean-Louis Roubira,
edizioni Asmodée Italia
ThroughLine Games, su Steam/GoG
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Nell’attesa che la madre ricoverata
guarisca, le piccole Satsuki
e Mei vanno a vivere col padre
in una vecchia casa un po’ malmessa
fra le campagne, ma il
loro arrivo sembra risvegliare
tanti strani spiriti buffi e dispettosi,
che colorano quei giorni di
eventi inattesi e straordinari in
bilico fra sogno e realtà.
TI PIACERÀ PERCHÉ racconta il
mondo con gli occhi aperti alla
meraviglia dei bambini, e come
tutti gli anime di Hayao Miyazaki
è disegnato e animato in
maniera splendida.
Un tornado che nasce da una
mano, un ragazzo e una ragazza
trasportati dal vento, lettere
che volano in cielo da giornale...
Hai scelto una bellissima carta:
riesci ora a trovare una frase
suggestiva come un indovinello,
ma precisa come un titolo, per
descriverla? E gli altri giocatori
sapranno trovare in segreto una
carta adatta a confondere tutti?
TI PIACERÀ PERCHÉ è un gioco
che diverte grandi e bambini
e porta la mente in luoghi inaspettati.
Nel mondo degli oggetti dimenticati
si lavora alacremente per
costruire il ponte che li riporterà
al nostro mondo, ma una
pericolosa ribellione rischia di
mettere tutto a soqquadro. Tocca
a Anne indagare, usando l’Anima,
la stessa energia che dà
vita agli oggetti.
TI PIACERÀ PERCHÉ anche se la
struttura è quella classica di un
platform game, resterai incantato
dalla trama e dalle animazioni
mozzafiato ispirate ai lavori
di Hayao Miyazaki.
CROW’S VILLAGE DI LELE CORVI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Che c’è? Non poFFo svolaFFare in giro
per caFa? Ho l’autocertificaFFione
firmata dalla mia mamma per
indiFpenFabili eFigenFe, FiFFignore!
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ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Le buone
notizie
ILLUSTRAZIONE DI LORENZO SABBATINI
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La Cina è vicina
La Croce rossa cinese ha donato all’Italia 3045 fiale di
Tocilizumab, un farmaco per una malattia diversa da
quella causata dal coronavirus, ma che si è rivelato davvero
efficace sui malati più gravi. Tanti ospedali italiani ne
avevano fatto richiesta ed era diventato quasi introvabile.
Anche il governo cinese ci ha messo a disposizione
attrezzature e materiale sanitario, e ha mandato in Italia
un team di medici, scienziati ed esperti che già avevano
fronteggiato il virus a Wuhan.
Medici da Cuba
Cinquantatré medici e
infermieri cubani esperti
in malattie infettive sono
accorsi per aiutare i loro
colleghi in Lombardia.
Un’altra meravigliosa
immagine di fratellanza e
solidarietà che non conosce
confini e frontiere.
Medici dall’Albania
Per un mese trenta medici ed esperti albanesi lavoreranno a Bergamo, pagati dalla loro nazione,
per curare i nostri malati. “Siamo qui perché siamo medici,” spiegano, “E perché anni fa i nostri
fratelli e sorelle italiani ci hanno salvato, ospitato e adottato in casa loro”.
Trent’anni fa tantissimi albanesi sono sbarcati in Italia, in fuga dalla miseria, e adesso è l’Albania
ad aiutare noi.
C’è chi al mondo vede solo stranieri e frontiere, e chi vede solo esseri umani.
Non liquori ma disinfettante
Le distillerie Ramazzotti di Canelli (Asti) hanno fermato la produzione di liquori
per realizzare uno stock di disinfettante per mani da donare alla Croce Rossa
locale e a volontari e associazioni di tutta Italia. Spiegate bene ai vostri genitori che
la bottiglia è la stessa dell’amaro, ma che il disinfettante non aiuta a digerire!
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
10 ANNI FA
MI AVETE ACCOLTO...
ORA VOGLIO DIRVI
GRAZIE!!!
ANDRÀ TUTTO BENE!!!
SE AVETE BISOGNO PRENDETE
GRATIS
LA FRUTTA E LA VERDURA CHE
TROVATE SU QUESTO TAVOLO!!!
SAMEH
Frutta e verdura per i bisognosi
Il fruttivendolo Sameh Ayad, 34 anni, ha esposto un cartello nel suo
negozio di Canonica d’Adda, Bergamo, invitando i bisognosi a prendere
frutta e verdura gratis.
Sameh è arrivato dall’Egitto nel 2010, senza lavoro, senza soldi né casa.
Ha lavorato prima come pizzaiolo, poi come commesso in un negozio di
frutta e verdura, infine ha aperto un negozio tutto suo.
“Mi sentivo in debito con questa terra che mi ha dato tanto. Gli italiani mi
hanno sempre voluto bene e volevo ringraziarli” ha spiegato. “Spero che
il mio gesto possa aiutare le persone a stare un po’ meglio”.
Valvole in 3D
Nei casi più gravi, visto che i pazienti faticano a
respirare, vengono attaccati a delle macchine che
li aiutano a farlo finché non staranno meglio. Ma
all’ospedale di Chiari stavano finendo le valvole che
servono ad attaccare i respiratori! Così Nunzia Vallini,
direttrice del quotidiano locale, e il divulgatore scientifico
Massimo Temporelli hanno consultato Cristian Fracassi,
ingegnere. Quest’ultimo, studiato il problema, è riuscito
a riprodurre il pezzo con la stampante 3D.
Sarà ora possibile stamparne a richiesta di tanti altri
ospedali in tutta Italia, salvando tante vite.
27
La spesa sospesa
A Napoli è partita l’iniziativa della “spesa sospesa” organizzata da
volontari per le famiglie più povere.
Decine e decine di cassette ricolme di generi alimentari che in queste
ore vengono distribuite a chi ne ha più bisogno.
L’idea nasce dall’antica usanza napoletana del “caffè sospeso”, un
caffè pagato in più dai clienti del bar per chiunque non sia in grado di
permetterselo.
Molte città italiane hanno seguito l’esempio dando vita a decine di
iniziative di “spesa sospesa” per i più bisognosi.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
COSA FARÒ DA GRANDE?
il giornalista in tv
GIUSEPPE
LA VENIA
RACCONTARE, DIVERTIRSI E MIGLIORARSI OGNI GIORNO!
Giuseppe La Venia, inviato del Tg1, ci racconta il suo lavoro.
28
Come si diventa giornalista?
Non tutti cominciano allo
stesso modo. Abitando in
un paesino di provincia non
ho iniziato con la scuola di
giornalismo, ma dalla strada.
Amavo narrare le cose che
vedevo: andavo alle partite di
calcio e le raccontavo per una
piccola radio. Non guadagnavo
un soldo ma ero felice. Ho
provato a giocare io stesso
a pallone, ma l’allenatore mi
diceva, “Sei tanto bravo a
raccontare, lascia giocare gli
altri!” Aveva ragione. Col tempo
sono migliorato, sono passato a
un giornale locale, poi a una tv
regionale, infine al Tg1.
Il tuo lavoro è molto
impegnativo? Ne vai fiero?
È impegnativo più o meno
come gli altri: mio papà era
falegname e si impegnava a
farlo nel migliore dei modi.
Ne vado fiero come succede a
chiunque lavori con passione
e onestà. Mi ritengo molto
fortunato.
Cosa consigli a chi vuole fare il
giornalista?
Di farsi guidare dalla passione
di raccontare, non dall’idea di
lauti guadagni o di diventare
chissà chi. Il mio consiglio è
questo: raccontate qualsiasi
cosa, ovunque, anche roba da
poco, su un blog, su un giornale
locale. Divertitevi, e migliorate
ogni giorno.
Lavori da solo o insieme a
qualcuno?
La troupe è composta da tre
persone: io, un cameraman che
riprende tutto e un tecnico
specializzato che si occupa
anche di montare i servizi.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
ILLUSTRAZIONI DI PATRIZIA COMINO
Con che criterio vengono
assegnati i servizi ai vari
giornalisti? Siete voi a
sceglierli o vi vengono
commissionati?
Spesso è il caporedattore che
li assegna, tenendo conto delle
caratteristiche dei giornalisti.
A me che sono rapido e
subito disponibile sul campo
assegnano fatti di cronaca.
Per un’inchiesta approfondita
che richiede più giorni magari
scelgono un altro collega
adatto a fare quello. Ma anche
noi facciamo proposte: da
inviato nelle zone colpite dal
coronavirus in questi giorni
sono a contatto con i luoghi,
con i medici, e propongo io
servizi al caporedattore, che
da Roma ha meno il polso della
situazione.
Perché non resti a casa come
tutti?
Perché noi giornalisti abbiamo
il dovere di raccontare
cose che altrimenti non si
verrebbero a sapere. Per
esempio che certi ospedali
non funzionavano bene, o che
le cifre ufficiali sui decessi non
erano corrette; raccontiamo le
storie delle persone ammalate
o guarite, diamo voce al dolore
e alle domande di chi ha perso
una persona cara.
Ma un minimo di paura del
contagio non ce l’hai?
La paura ce l’ho anch’io, come
tutti, non posso negarlo. Anche
perché ho visto alcuni colleghi
restare contagiati e purtroppo
un mio collega di Genova ha
perso la vita. Ma prendo mille
precauzioni e tengo a freno la
paura perché voglio raccontare
e perché è un lavoro utile e
necessario.
Il coronavirus ha cambiato il
tuo lavoro? Se sì come?
Sì, moltissimo! Le modalità di
lavoro sono cambiate: stiamo
a distanza di almeno due
metri dall’ospite, usiamo un
microfono che capta il suono
più da lontano; ci teniamo a
distanza anche fra noi della
troupe. Però è aumentata
la vicinanza emotiva: fino a
qualche mese fa cercavo di
mantenere un distacco rispetto
alle storie che raccontavo, ma
qui diventi parte della storia,
ti immedesimi nelle persone
che hanno perso i familiari,
nei medici. Sta cambiando il
mio modo di raccontare e sto
cambiando anche io.
Cosa ti piaceva (mangiare,
fare, giocare) quando eri
piccolo?
Mi piaceva tantissimo stare
con gli amici e giocare
a pallone (adesso è un
po’ più difficile farlo),
guardare le partite in
tv. Mi piaceva, e mi
piace da morire, il
pollo allo spiedo!
E fare programmi
alla radio, mi
manca molto.
Intervista realizzata da:
Martina (13 ANNI, S. STEFANO BELBO)
Martin (7 ANNI, PALERMO)
Daniel (11 ANNI, PALERMO)
Jacopo (8 ANNI E MEZZO, MILANO)
Francesco (10 ANNI, MILANO)
Chiara (10 ANNI, ATENE, GRECIA)
Elena (12 ANNI, MODENA)
Alysia (11 ANNI, CALOSSO)
29
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Filastrocchia
di Amucheena
e Varecheena
DANSA RITUALE PER PROPISSIÀRE LA BENEVOLENSA DI AMUCHEENA* E VARECHEENA**
DI PAOLA PATRIZI
Un antico papiro etrusco rinvenuto dall’archeologa Angela Alberto rivela un’antichissima danza
praticata dagli etruschi quando andavano a fare la spesa assediati dai tirìbili virus sumeri.
Certi di fare cosa utile e gradita, riportiamo qui l’antica danza rituale, che potrete insegnare ai vostri
papà e alle vostre mamme per le prossime spese al supermercato.
30
Varecheena
ILLUSTRAZIONI DI DAVIDE MASI
AMUcheena
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Quando leggi degli eroi
fusti e forti quanto vuoi
non pensare ingenuamente
di esser piccolo e da niente
Puoi suonare il campanello
con la punta del capello
ma se poi nessuno vedi
bussa invece con i piedi
Anche uscire a far la spesa
è una grande folle impresa
non è più cosa banale,
serve forza addominale!
Molla fuori le tue scarpe
che già puzzan come carpe,
sputa in terra con disprezzo
come un calciatore avvezzo
Di vestiti un solo strato
non è certo consigliato,
meglio quattro, e nota bene:
meglio polipropilene!
Con un salto rovesciato
ecco ti sei denudato
atterrando con inchini
in mutande e coi calzini
Con un elmo da guerriero
copri il volto tutto intero
metti i guanti -meglio acciaio!-
e anche una collana d’aglio
Guarda in su, guarda in giù
disinfetta chi vuoi tu
una pioggia d’amucheena
e un cin-cìn di varecheena
Fatti strada col carrello
come fosse un gran duello
butta dentro a volontà
beni di necessità
Sguardo serio, testa bassa,
quando vai verso la cassa
paga tutto tocca niente
sta’ lontano dalla gente
Da’ la carta e becco muto:
non ti scappi uno starnuto!
(come mai non c’è una legge
che scoraggi le scoregge?)
Chiudi un occhio e su una gamba
resta con la faccia stramba
un minuto e poco più
canta “tanti auguri a tu”
Fai la doccia, fanne un’altra,
stai tranquillo, ancora un’altra
lava bene tra le dita
che fatica questa vita!
Quando sei sterile e asciutto,
fiero di aver fatto tutto,
stanco per le gesta abnormi
casca a letto, crolla e dormi.
31
Quando rientri batti i tacchi
e fa’ un giro con i pacchi
ma soltanto in senso orario
e con piglio autoritario!
*Amucheena: antica divinità sumera importata dagli Etruschi
**Varecheena: dio egizio che sterminava le pulci delle mummie
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Ed ecco Martina l’incredibilmente
coraggioFa che Fi avvicina al nemico
FilenzioFa come un felino, ma aFFetata
come una FanguiFuga...
NeFFuno può sfuggire alla sua terribile
Fete di vendetta!
32
ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
La Casa
sull ’ albero
A CURA DI ISABELLA LEARDINI
«Non c’è niente di male a essere tristi, l’importante è non
essere disperati» dico a uno dei miei giovani poeti. Per non
essere disperati basta trovare un puntino luminoso anche
dentro la tristezza, è tutto quello che ci serve contro la paura:
da solo può far rinascere la speranza.
La speranza è come il regno di Fantàsia, nella Storia Infinita quando tutto
sembra perduto, l’Infanta Imperatrice mette nelle mani di Bastiano l’ultimo
granello di sabbia del suo mondo. Quel minuscolo puntino luminoso è abbastanza
potente da ricreare l’intero pianeta, basta essere capaci di desiderare.
La poesia è come il granello lucente che fiorisce nelle nostre mani, ci dimostra
che anche il dolore può trasformarsi in bellezza, ci dà il coraggio di toccarlo.
Quando mi chiedono perché i poeti siano sempre tristi, io rispondo che non sono
tristi, tutt’altro: i poeti sanno quanto potrebbero essere felici. Desiderano così
tanto la felicità, da sentirne lo struggimento.
I miei poeti, che alle medie iniziano a domare il drago della poesia, trasformano la
paura in forza, maneggiano la materia incandescente delle parole, mettono nella
loro tristezza il granello potentissimo di un desiderio di felicità. Lui vola nelle
immagini e nelle sillabe come un’elettricità, le accende, le rende vive.
ILLUSTRAZIONE DI CHIARA MACCHI
Per sconfiggere la tristezza con la belva magica della poesia, vi faccio leggere
qualche poesia triste, ma non disperata. Le hanno scritte i ragazzi del Circolo dei
poeti nascosti di Rimini, il laboratorio di poesia dell’IC Centro Storico. La tristezza,
l’angoscia e la paura, sono come animali feroci, in una gabbia di parole diventano
meno spaventosi, si possono guardare negli occhi, qualche volta si lasciano
perfino accarezzare.
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Oggi è come Domani
La comparsa di questo virus
preme sulle porte di casa
dove resto imbottigliato.
Di giornata in serata
il chiacchierare dei nostri pereti
con noi, io tre chilometri lei
mi sento piccolo dietro queste
buie mura, buio totale
nero infranto a metà dalle finestre
dietro quale il sole è sempre il solito
sotto un silenzio nel quale
mi stringo e mi spezzo.
Silenzio fatalmente infranto
da allarmi scappati nel profondo
nella città, dove mi stringo
per riempire i buchi, presi
da un oggi che è come domani.
34
P.
(II media)
#circolodeipoetinascosti
La mano di spine
C’era il silenzio che divideva i giardini
c’erano le parole che fiorivano a metà.
Le notti passate a guardare il soffitto
con gli occhi gonfi, a sentire il silenzio delle panchine
al parco ascoltavano le urla strozzate
dal pensiero di non risvegliarsi domani.
C’erano i sospiri dei signori che portavano
a passeggio i cani.
C’erano le mie lacrime che prendevano forma
e mi tendevano il pugnale.
A.
(III media)
#circolodeipoetinascosti
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Parole socchiuse
segreti angoscianti
miriadi di stelle lasciate a bruciare.
Marcire come ombre
rapite dal silenzio
il dolore affranto di sogni e speranze vane.
Ricordi sospesi dalla dignità del sospiro
aquile che fronteggiano il dirupo scosceso
rovi lanciati e poi privi di nulla
per essere testimoni della rinascita interiore.
C.
(I media)
#circolodeipoetinascosti
Chiusi in…
Chiusi in gabbia, in una gabbia d’oro
ci hanno tolto le parole.
Minacciati da un’infezione
che non è famosa viene solo
ai poeti in cerca di parole
per i loro versi consoni
alla situazione attuale.
Chiusi in una morsa
incapaci di muoversi
con costante dolore
incapaci di espiare
ogni colpa ed errore.
Siamo soli,
ma controlliamo le parole.
L’oblio
Come un tifone che ti travolge
chiuso in un bunker asfissiante
il bene risucchiato dal vuoto.
Cosa sto facendo? Perché sparisco?
Non lo so ma trascriviamolo:
il sottoscritto vincerà contro il nero.
B.
(II media)
#circolodeipoetinascosti
35
J.
(III media)
#circolodeipoetinascosti
Ogni giorno sul sito http://www.centrostorico.edu.it il Circolo
dei Poeti Nascosti pubblica le Poesie Sospese: versi di grandi
autori che servano ai ragazzi come antidoto all’ansia e alla
paura; ogni settimana esce in anteprima anche un capitolo del
Libro segreto degli incanti di Isabella Leardini.
La poetessa, autrice del metodo Domare il drago. Laboratorio
di poesia per dare forma alle emozioni nascoste (Mondadori
2018), tratto dall’esperienza dei laboratori di scrittura poetica
con adolescenti e preadolescenti, sta dedicando ai più giovani
un piccolo prontuario di arte magica, per fare delle parole il più
potente degli incantesimi.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Trallallerizzare
/tràl.lal.le.riz.zàh.re/ verbo
Prendere il malumore, l’ansia, la paura e la sfiducia e
schiacciarli e impastarli a pugni fino a ottenere una
sfrenata e insensata allegria bellissima e immotivata.
Il dizionario
delle parole
inesistenti
Es: siamo chiusi in casa mentre infuria il virus.
Che ne dici se trallallerizziamo?
Parola inventata da Tiziana Iacobaci
Hai inventato anche tu una parola inesistente? Inviacela a: rivistaragazzi@gmail.com. La inseriremo nel dizionario!
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FULGENZIO DI PINO CREANZA
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Monellerie!
CIAO!
Sono Carlotta Tiribili e da questo numero ti
insegnerò l’Arte delle Monellerie Tiribili Professionali®.
Ogni monelleria avrà un punteggio da una a cinque
stellette a seconda di quanto farà infeciori incief
inferocire i tuoi genitori. Attenzione: cinque stellette
significa una settimana senza tv né videogame!)
La monelleria di oggi si chiama:
Operazzione Epidemia di Occhi
Fase 1
Cerca in casa tutti gli oggetti che
hanno forme simili a facce o bocche,
magari sorridenti o spalancate.
(Segnali su una mappa!)
Fase 3
Prepara due occhietti per volta, con
un puntino di colla stick o vinilica, poi
esci ad appiccicarli con rapidità ninja.
Fase 2
Disegna tantissime coppie di
occhietti buffi e ritagliale.
(fai attenzione ai diti alle dita)
Fase 4
I tuoi genitori li troveranno mentre
tu sarai a leggere un fumetto sul
divano e IMPASSI IMPAZZIRANNO.
37
HI HI HI HI
Se ti chiedono, come sempre...
TU NEGA! BOOOOH!
ILLUSTRAZIONE DI PATRIZIA COMINO
Punteggio di questa bricconata:
(probabilmente fingeranno di arrabbiarsi ma gli scapperà da ridere).
Fa’ attenzione a non appiccicarli su oggetti fragili o importanti,
o l’arrabbiatura e le punizioni saranno TIRIBILI!
Mandami le foto dei
tuoi occhietti Tirìbili a
rivistaragazzi@gmail.com
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
AGOSTO
DI GIUSEPPE IACOBACI
38
Guardo il cielo mentre scendiamo dalla macchina, ma niente, non piove. Claudio
e Fabio ci corrono incontro, seguiti da Lisa, in pantaloncini corti e ciabatte. «C’è
una sorpresa!» gridano quasi in coro.
Dietro il cancello vedo un triangolo verde scuro: una tenda, una di quelle vecchie
da boyscout!
Non l’avevo mai vista una tenda vera.
«Per dormire!» esclama Claudio mentre lo zio Saro ci apre.
Guardo la mamma, guardo Enzo. Si guardano fra loro, poi si voltano verso lo zio
Saro.
«Sì, stanotte dormite lì!» dice lo zio mentre entriamo. La mamma alza gli occhi
al cielo, ma si è già arresa. Con lo zio non c’è niente da fare. Una volta quando
eravamo piccoli si è messo a piovere e la mamma voleva farci rientrare in casa,
ma zio Saro l’ha bloccata e ci ha lasciato saltare come pazzi in mezzo al fango.
Pure la mamma rideva mentre saltavo e schizzavo fango dappertutto. Qui in
campagna le regole non contano più. Oggi però mi sa che non piove.
«Evviva!» grido, e Fabio e Lisa gridano con me. Claudio non dice niente, ma si
vede che è emozionato pure lui.
«Tu no, sei piccola,» dice Fabio a Lisa. «Vero che è piccola?»
Lisa ha sette anni, sta sempre fra i piedi a fare domande. La zia Rosalba dice
sempre che “non dobbiamo escluderla”. L’altra volta Claudio l’ha nominata
caporalminore addetta alle vettovaglie, le ha mollato lo zaino con la merenda, ed
era tutta fiera di faticare per noi mentre giravamo a caccia di scarafaggi.
«Certo, è piccola,» dice lo zio «infatti voi farete la guardia per proteggerla. E
anche Janis farà la guardia.»
Janis abbaia appena sente il suo nome. Non me la ricordavo così spelacchiata;
non lo sapevo che anche ai cani venissero i capelli bianchi.
«Questo nome a un cane,» ridacchia Enzo. «Lo sai che disapprovo.»
«Ahah!... a proposito... Vuoi vedere il “John Barleycorn Must Die” che ho preso?
Mi credi? Im-ma-co-la-to. Quaranta più spedizione, prima stampa Germania!
Vinile Near mint, copertina apribile, buona, solito segnetto tondo ma appena
appena!»
«Andiamo a sentire, vah.»
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
«Sentire? Ahahahah, sì! Guardare, e
con i guanti,» gli sento dire mentre si
allontanano a braccetto.
Claudio mi prende per mano e mi trascina sul
retro. Stacca un grappolo d’uva e me lo dà. Gli
acini sono più piccoli di quella del supermercato. E
non è lavata, e...
«Mangia,» mi ordina, annuendo col capo, convinto. Non voglio
fare il piagnone. È buona. Lui guarda un acino in controluce e io lo
imito.
«Ahh!» grida. «Mi hai schizzato nell’occhio!»
Era molle. Ho schiacciato troppo fra le dita? Lui stringe gli occhi
e mugola e io mi volto a guardare le macchinine vecchie con la
carrozzeria grattata e sporche di terra sul pavimento di cemento.
Vorrei giocare con quelle. E invece Claudio adesso resterà accecato
e tutti si arrabbieranno con me e ce ne dovremo andare via.
«Aspetta,» dice, la mano aperta in su, sbattendo le palpebre.
«Tutto ok?»
«Ci vedo attraverso le nuvole,» mi fa. «Sì, adesso vedo
attraverso le nuvole!»
«Cosa vedi?» gli chiedo.
«C’è un jet che passa altissimo. È un F104 Tomahawk. E
più dietro il cielo è nero, c’è un satellite artificiale in orbita
geo-stazio-naria.»
«E cosa poi?»
«Alfa Centauri. È come una nuvola di stelle con la
forma di un unicorno. È abitata.»
39
ILLUSTRAZIONE DI PATRIZIA COMINO
Voglio schizzarmi anch’io l’occhio con l’uva.
«Voglio schizzarmi anch’io l’occhio con l’uva,» dico.
«Aaaah! L’effetto è finito! Non farlo. È dolorosissimo.»
Stringe gli occhi, scuote la testa, le mani sulla faccia. Io
Lisa e Fabio lo guardiamo ammutoliti. Alla fine si raddrizza,
riapre gli occhi. Uno è più chiaro dell’altro, sono sicuro che
non è un’impressione. Ma la cosa è già è finita, con Claudio è
così. Mi guarda fisso. So cosa vuole.
Faccio di sì con la testa. Tiro fuori
il mio deck. Senza dire una parola
ci sediamo ai due lati del tavolino
di legno, con Fabio e Lisa ai
due lati, sistemiamo le carte in
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
40
silenzio. Sento la tensione.
«Daga di ghiaccio, dodici energia,»
dice guardandomi serio.
«Barriera di Akenathon, annullo il
tuo attacco e perdi venti di vita!»
Vedo la barriera di Akenhaton
allargarsi rapidissima davanti a me
come un’immensa bolla di sapone
che lo spazza via con la sua grossa
spada lucente. In un attimo lui è
già balzato in piedi ed è pronto
al contrattacco, mi bombarda con
le Sfere di Luce. Cado per terra
stordito e perdo dieci punti vita, ma
dura pochi istanti e già sono pronto
a ribattere con i Lampi di Meriwan,
che lo accecano e gli bloccano il
prossimo attacco. È il momento di
scagliare i Magli Fandahar, ce li ho
già pronti. Ho studiato mesi fa sul
simulatore online questo doppio
attacco. Claudio scuote la testa
mentre si rialza, ferito e pieno di
lividi. La sua armatura è seriamente
danneggiata e...
«Ragazzi! A tavola!» grida zia
Rosalba, e ci voltiamo verso la
porta, ansimanti.
«Ma avevamo appena cominciato,»
sbuffa Claudio col fiatone. Con la
coda dell’occhio vedo un tentacolo
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
scuro agitarsi dietro un cespuglio.
Claudio approfitta della mia distrazione per colpirmi con la Daga di Samionte,
togliendomi ben venti punti vita e staccandomi un dito.
«Non vale!» gli dico.
«Certo che vale. Devi rispondere, e poi ci fermiamo.»
Gli mando distratattamente una Sfera Sanzir, che non lo sfiora neppure. Non è
possibile. Sembrava proprio un tentacolo.
«L’hai visto anche tu?» mi decido a sussurrargli mentre rientriamo.
«Cosa?»
«Il... tentacolo. Il tentacolo scuro dietro il cespuglio, vicino al cancello.»
«Può darsi,» dice guardandomi con la coda dell’occhio senza scomporsi.
«Cosa vuol dire, “Può darsi?” O l’hai visto oppure no,» gli chiedo mentre gli
passo il sapone. Stiamo attenti a usare l’acqua che si raccoglie nel lavabo. Qui si
fa così.
«È il Mystery Gobbuto,» mi dice, voltandosi a guardarmi serio. «Gira spesso da
queste parti. Ma io so come sconfiggerlo.»
Non mi starà prendendo in giro?
Mangio le tagliatelle al forno, il polpettone ai funghi con patate al rosmarino, i
peperoni ripieni e i finocchi al forno, continuando a pensarci. Davvero l’ha visto
pure lui?
Dopo la torta e i cannoli sento che potrei rotolare giù dalla sedia. Trascino
Claudio via dalla tavola. Il cielo è azzurrissimo, il muretto fuma arroventato,
una zazzamita saetta tra le fessure, tutto è secco e giallo, i cichiciàchi, le
margherite, tutto odora di selvatico e di sudore e tutto è immobile tranne
qualche ronzio di insetto. È l’ora in cui gira il diavolo zoppo e si porta via i
bambini e bisogna starsene a casa.
41
«Allora,» gli dico. «Come si fa a cacciarlo?»
«Tirami il dito e lo saprai,» mi fa, guardandomi serissimo.
Lo guardo, gli tiro i dito e fa uno scorreggione atomico. «Muori avvelenato,
Mystery Gobbuto!» urla Claudio, e scoppiamo a ridere come pazzi tenendoci la
pancia, piegati in due, fino a restare senza fiato.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
La rete
di carta
LETTERA A UN AMICO CHE NON SAI
42
Quante parole e foto e emoji, cuori e like
velocissimi scorrono pazzi sullo schermo!
Ma si può costruire anche una incredibile
appassionante rete fatta di carta.
Non ci credi?
allora leggi bene cosa ti proponiamo...
ILLUSTRAZIONE DI ALICE CALDARELLA
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Scrivi una lettera a un amico che ancora
non sai, iniziando proprio così, “Caro
amico che non so...” e raccontagli di te:
quanti anni hai, com’è fatta la tua casa,
com’è la tua famiglia, cosa ti piace fare,
cosa ami o detesti, dove vai a scuola e
se fai sport… quali sono i tuoi cantanti
preferiti, cosa guardi alla TV, chi sono
i tuoi amici. Chiedigli soprattutto cosa
vuoi sapere di lui, e digli che aspetti una
risposta.
Caro amico
che non so...
Non dimenticare di indicare il tuo
indirizzo postale (non quello e-mail
o social! La rete di carta si fa solo
con lettere di carta, da aspettare con
pazienza e toccare con mano!)
Noi apriremo la lettera (è corretto che
tu lo sappia!), per scegliere le più belle
da pubblicare qui; poi la imbusteremo
per un tuo coetaneo simpatico come te:
il tuo amico che non sai.
Se sei timido e non sai cosa dire,
mandaci solo una bella cartolina della
tua città, con il tuo indirizzo postale,
forse sei tu l’amico che qualcuno ancora
non sa.
(Ovviamente tutto sarà lento lento,
soprattutto in questi giorni; ma molto
avvincente)
43
Scrivi a:
La Rivista dei Ragazzi
Via Francesco di Pino, 20
95018 RIPOSTO (CT)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
SCUSATE MA IO
CHE C’ENTRO?
COLOPHON
44
Tanti scrittori e artisti hanno raccolto il nostro
invito donando cose belle per i ragazzi chiusi
in quarantena. Come per i titoli di coda dei
film è bello sapere i nomi delle persone che ci
lavorano e ringraziarle mentalmente.
La Rivista dei Ragazzi non è un periodico ma
una raccolta di disegni, fumetti e storie che
esce quando può.
L’idea l’ha avuta Giuseppe Iacobaci, che ha
scritto i testi e escogitato cose insieme alla
fantastica Patrizia Comino e all’infaticabile
Paola Patrizi, che ha disegnato la copertina,
impaginato tutto, aggiunto disegnetti
deliziosi... insomma, tantissimo di quel che
vedete è opera sua. La Foresta Incantata l’ha
scritta Andrea Angiolino, esperto di tutti i
giochi del mondo. La Casa sull’Albero è di
Isabella Leardini, che da anni cura progetti di
poesia per i più giovani. Cristina Brambilla ci
ha regalato il racconto sul merlo. I fumetti sono
di Comino e Iacobaci, Lido Contemori, Pino
Creanza e Lele Corvi. Valentina Scannapieco
ha scritto e disegnato la ricetta. Le splendide
illustrazioni che vedete in giro sono di Paola
Patrizi, Lorenzo Sabbatini, Davide Masi, Alice
Caldarella, Daniela Pascarelli, Valentina
Capellino, Chiara Macchi, Pia Taccone.
Grazie a Pierdomenico Baccalario,
Stefano Tartarotti e ai tantissimi
autori e bambini che ci hanno inviato
materiale.
Grazie infinite a Valentina De Poli
per l’entusiasmo e per i preziosi
suggerimenti
Un grazie enorme a Cristina Popple
che sta traducendo la rivista in inglese.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
Tiè piaciuta questa rivista?
Vorresti partecipare al prossimo
numero? Oppure vorresti suggerirci
delle modifiche?
Scrivici e raccontaci tutto a
rivistaragazzi@gmail.com
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La rivista dei ragazzi ti dà
appuntamento al prossimo numero.
ILLUSTRAZIONE LORENZO SABBATINI
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
TUTTO BENE? | NUMERO UNO
LA MACCHININA GIÀ ROTTA!
46
D'ora in poi...
Non avrai più bisogno di giocare!
Squarquasscar è già giocata!
Non avrai bisogno di sconquassare!
Squarquasscar è già sconquassata!
Non avrai bisogno di scafazzare!
Squarquasscar è già scafazzata!
Sì! perché
Squarquasscar è già da buttare!
Squarquasscar !
La apri e la butti via!
Mannaggia Giocattoli,
mai più senza, mai più con!
ATTENZIONE!
Il giocattolo se esistebbe conterresse pezzi inadatti
ai minori di trentasei anni, vernici puzzolente, coboldi,
caccole, tasse al 15% sul reddito imponibile
ILLUSTRAZIONE DI DANIELA PASCARELLI
LA RIVISTA DEI RAGAZZI