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TuttoBallo20 EnjoyArt May

TuttoBallo20 - Maggio 2020. Numero molto complicato da chiudere, ma felici io e la redazione, Copertina simbolo della danza ai tempi del Covid-19. Una sinergia di pura creatività tra la ballerina romana Camilla Mancuso, testimonial Bloch Europa, e il fotografo Jason Lavengood di Nobieville (Hamiton Indiana- USA). In questo numero abbiamo chiesto a tutti i dirigenti della danza nazionale (associazioni di categoria, federazioni, enti di promozione) quali sono le prospettive della danza post covid-19 Una redazione straordinaria composta da volontari artigiani della comunicazione raccontano le anime dell'arte e della danza. Grazie a Pina Delle Site, Marina Querzè Fabriani, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Eugenia Galimi, Valeria Ferrara, Mauri Menga, Walter Garibaldi, Danilo Piccini, Marianna Bonavolontà e tutti coloro che hanno collaborato inviandoci notizie e articoli. In allegato "LO SPORT RIPARTE IN SICUREZZA" scarica rivista e allegato https://drive.google.com/open?id=1j9eT974mfb0gVEtNFOb87hdfklG_URUN https://drive.google.com/open?id=1fc9ODBcmR48TfBQrqnil28bbB2IReeQw

TuttoBallo20 - Maggio 2020. Numero molto complicato da chiudere, ma felici io e la redazione,
Copertina simbolo della danza ai tempi del Covid-19. Una sinergia di pura creatività tra la ballerina romana Camilla Mancuso, testimonial Bloch Europa, e il fotografo Jason Lavengood di Nobieville (Hamiton Indiana- USA). In questo numero abbiamo chiesto a tutti i dirigenti della danza nazionale (associazioni di categoria, federazioni, enti di promozione) quali sono le prospettive della danza post covid-19
Una redazione straordinaria composta da volontari artigiani della comunicazione raccontano le anime dell'arte e della danza.
Grazie a Pina Delle Site, Marina Querzè Fabriani, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Eugenia Galimi, Valeria Ferrara, Mauri Menga, Walter Garibaldi, Danilo Piccini, Marianna Bonavolontà e tutti coloro che hanno collaborato inviandoci notizie e articoli.
In allegato "LO SPORT RIPARTE IN SICUREZZA"
scarica rivista e allegato
https://drive.google.com/open?id=1j9eT974mfb0gVEtNFOb87hdfklG_URUN
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Mancuso<br />

Camilla<br />

Jasol Lavengood<br />

Ph<br />

<strong>TuttoBallo20</strong><br />

F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />

F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />

m a y 2 0 2 0<br />

C O V I D - 1 9 | F A S E 2<br />

I L 1 8 M A G G I O " S P O R T D I G R U P P O "<br />

P R O S P E T T I V E D E I D I R I G E N T I D I D A N Z A


Mancuso<br />

Camilla<br />

Jasol Lavengood<br />

Ph<br />

Sommario<br />

<strong>TuttoBallo20</strong><br />

3 Editoriale<br />

F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />

m a y 2 0 2 0<br />

4 Emergenza Covid-19 / Fase 2<br />

5 Danza: Fase 2. Parlano i dirigenti nazionali<br />

6 Fids : Michele Barbone<br />

8 CSAIn : Nicola Cottone<br />

10 ASI: Fabio Caiazzo<br />

11 AIMB: Nicola Amato<br />

12 D4FA: Alessandro Maggioni<br />

14 AIDAS: Piero Mangione<br />

15 ANMB: Pietro Luigi Petracca<br />

18 Alberto Sordi - Raffaella Carrà<br />

19 AID : Giacomo Molinari<br />

21 Jerry Abrate<br />

23 Parola D'ordine Prevenzione di E. Galimi<br />

26 Attività fisica... dott.sa V. Ferrara<br />

28 Milano Rock and Love Story di M. Longo<br />

29 Spadò e la Danza Gitana<br />

31 Marily Santoro di G.B. Gangemi<br />

32 Kaspar Capparoni di W. Garibaldi<br />

34 Danza e Stagioni... di P. Delle Site<br />

36 Il Corpo Scenico di G.B.Gangemi<br />

38 Piatti sani in quarantena<br />

39 Mascherine. Utilità... di M. Bonavolontà<br />

41 Make-Up Artist. di Maury Menga<br />

41 I Capelli per l'estate di Ernesto Biagetti<br />

42 Dillo Alla Danza<br />

Storia di copertina<br />

La creatività non si ferma nemmeno davanti alle barriere del Covid-19. La storia di<br />

copertina è stata scritta da due giovani artisti che vivono a migliaia di chilometri di<br />

distanza. Camilla Mancuso, romana, classe 1999, promessa della danza italiana. Dopo<br />

il diploma all'Opera di Roma inizia a lavorare con l'Hungarian National Ballet e dal<br />

2019 diventa testimonial Bloch per dell'Europa. Dall'altra parte del mondo c'è un<br />

giovane fotografo americano Jason Lavengood. Lo scatto in esclusiva per<br />

<strong>TuttoBallo20</strong> è stato realizzato con facetime in collaborazione tra Camilla da Roma e<br />

Jason da Nobleville (Contea di HamiltonIndiana) .<br />

@ T I M B E R . N O<br />

J A S O N L A V E N G O O D<br />

_ C A M I L L A M A N C U S O _<br />

C A M I L L A M A N C U S O<br />

Poco prima della pubblicazione abbiamo appreso dai social<br />

di un rapporto consegnato dal CONI, nei giorni scorsi, al<br />

Ministro Spadafora e commissionato al Politecnico di<br />

Torino sulla base delle analisi di rischio per ciascuno sport<br />

predisposte dalle singole Federazioni. Il documento ( che<br />

troverete come allegato) è frutto di una prima raccolta di<br />

dati fornita dalle singole Federazioni Sportive Nazionali,<br />

alle Discipline Sportive Associate e agli Enti di Promozione<br />

Sportiva attraverso le risposte a questionario basato su un<br />

modello di analisi di rischio. Ne è risultato un quadro<br />

generale del livello di rischio e delle misure necessarie per<br />

la ripartenza in relazione a ciascuna delle 387 discipline<br />

sportive riconosciute, con le raccomandazioni della<br />

Federazione Medico Sportiva Italiana.


C O V I D E B A L L O<br />

Emergenza Covid 19<br />

Fase 2<br />

d i F a b r i z i o S i l v e s t r i<br />

Come sappiamo, periodicamente ed in base al monitoraggio relativo all’andamento della curva epidemiologica, il<br />

Governo sta emanando già da qualche mese, diversi decreti contenenti misure di contenimento per arginare<br />

l’emergenza Coronavirus. Abbiamo illustrato, il mese scorso, attingendo da fonti pubblicate sul portale del Ministero<br />

della Salute (www.salute.gov.it), tutti i provvedimenti adottati di volta in volta e, tutte le disposizioni e le misure<br />

adottate a marzo, erano state prorogate sino al 3 aprile 2020; sempre la stessa fonte (www.salute.gov.it), ci<br />

comunicava che “Con il DPCM 1 aprile 2020, tutte le misure per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus<br />

sono state prorogate fino al 13 aprile 2020. Il decreto entrato in vigore il 4 aprile sospende anche le sedute di<br />

allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo. Infine con il<br />

Dpcm 10 aprile 2020 tutte le misure sono state prorogate fino al 3 maggio. Il Dpcm permette la riapertura dal 14 aprile<br />

dei negozi per neonati e bambini, librerie e cartolibrerie.” La sera del 26 aprile con una diretta televisiva, il Presidente<br />

del Consiglio Giuseppe Conte, ha anticipato i contenuti del DPCM 26 aprile 2020 in vigore dal 4 maggio 2020, data in<br />

cui inizia la seconda fase del periodo di emergenza che stiamo vivendo, durante la quale assistiamo ad alcuni<br />

allentamenti dei provvedimenti che hanno caratterizzato il periodo di lockdown. E’ ovvio, come sottolineato non solo dai<br />

rappresentanti del Governo, ma anche dagli esponenti del Comitato Tecnico Scientifico e, comunque, da gran parte di<br />

scienziati e virologi, che siamo ancora in emergenza e la data del 4 maggio non è un “tana libera tutti” in quanto,<br />

sebbene i dati siano incoraggianti e di conforto, il virus non è stato sconfitto e gira ancora tra noi, ed un abbassamento<br />

della guardia, rispetto alle precauzioni ed alle regole da osservare, sicuramente potrebbe avere come conseguenza un<br />

immediato rialzamento della curva epidemiologica. Diamo dunque uno sguardo, di seguito e sommariamente, ad<br />

alcune delle novità introdotte dal nuovo provvedimento, che ci condurranno al graduale alleggerimento del lockdown:<br />

esse riguardano soprattutto gli spostamenti, il cui divieto serrato ci ha fatto soffrire più di tutti; nel proprio Comune,<br />

infatti, essi erano prima possibili solo per motivi di necessità (spesa, farmacia), di lavoro, per motivi di urgenza, e<br />

comunque per i quali c’era bisogno di autocertificazione; a partire dal 4 maggio c’è una maggiore libertà di movimento<br />

nel proprio Comune, senza bisogno di autocertificazione, ed anche l’attività sportiva si può effettuare lontano da casa,<br />

rispettando sempre le dovute misure di sicurezza e di distanziamento sociale; è consentito, inoltre, l’ingresso in parchi<br />

pubblici e giardini, rispettando sempre le distanze di sicurezza ed evitando la formazione di assembramenti. E’, inoltre,<br />

possibile recarsi a far visita a congiunti o parenti, evitando, però gli assembramenti ed indossando i dispositivi di<br />

protezione individuale; è possibile spostarsi tra Comuni entro la stessa Regione, per motivi di lavoro, di salute o,<br />

comunque di necessità ed urgenza, mentre rimane ancora il divieto di spostarsi fuori dalla Regione in cui ci si trova,<br />

eccetto che per motivi lavorativi, di salute ed è consentito il rientro presso il proprio domicilio o la propria residenza o<br />

abitazione. Per quel che riguarda lo sport, sono ancora sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e<br />

disciplina nei luoghi pubblici o privati, mentre le sessioni di allenamento di atleti professionisti e non, per consentire la<br />

ripresa graduale delle attività sportive, sono consentite sempre nel rispetto delle norme di distanziamento, senza<br />

assembramento, ed a porte chiuse per gli sport individuali. Altro aspetto importante è quello relativo alla riapertura<br />

delle varie attività lavorative che sarà graduale; dal 4 maggio ripartono infatti le attività produttive, industriali e<br />

l’edilizia; per bar e ristoranti è consentita la ristorazione da asporto; dal 18 maggio potranno gradualmente riaprire<br />

negozi al dettaglio, musei, biblioteche, mentre bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti dovranno aspettare il 1 giugno;<br />

molto importante, ed altrettanto complicato, è l’aspetto che riguarda la gestione dei trasporti pubblici, che prevedono<br />

rigidi controlli sul distanziamento sociale, l’obbligo di accogliere solo un determinato numero di passeggeri (muniti di<br />

mascherine), la necessità di potenziare il servizio e, comunque, l’invito ai lavoratori di continuare a lavorare in regime<br />

di smart working, proprio per evitare il collasso del servizio trasporti. Rimane ancora da valutare l’aspetto relativo alle<br />

vacanze, alle modalità secondo cui esse si potranno trascorrere e soprattutto all’organizzazione delle strutture<br />

ricettive; molte sono state le proposte avanzate da diversi imprenditori, che hanno “allarmato” non pochi aspiranti<br />

vacanzieri, come quella di dividere gli ombrelloni sulle spiagge con pannelli di plexiglass o all’interno di igloo di<br />

bamboo…ma sono solo ipotesi e proposte commerciali non ufficiali e soprattutto, almeno al momento, non prese in<br />

considerazione dagli organi ufficiali di Governo, né dal Comitato tecnico scientifico. Altra novità importante, vista<br />

l’importanza e l’obbligatorietà delle distanze sociali e dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, riguarda il<br />

prezzo delle mascherine che, finalmente, sarà calmierato. Questi, solo alcuni aspetti che caratterizzeranno la nostra<br />

vita durante la fase 2; naturalmente nulla sarà ancora come prima, i sacrifici saranno ancora tanti, ma contiamo sul<br />

buon senso di tutti, sulla voglia di poter tornare il prima possibile alla normalità e nel modo più sereno…per questo<br />

anche noi invitiamo tutti a rispettare le nuove regole, ad avere ancora pazienza, e ad assumerci la responsabilità di<br />

essere ognuno cittadino del nostro Paese, certamente con i propri diritti, ma anche con i propri doveri…e sarà così che<br />

ANDRA’ TUTTO BENE! Emergenza Covid-19: verso la fase 2. Come sappiamo, periodicamente ed in base al monitoraggio<br />

relativo all’andamento della curva epidemiologica, il Governo sta emanando già da qualche mese, diversi decreti<br />

contenenti misure di contenimento per arginare l’emergenza Coronavirus.


E D I T O R I A L E E B A L L O<br />

"Ti regalerò una rosa"<br />

di Pina delle Site<br />

Maggio, oltre a regalarci nuovi colori, fiori, boccioli di rose che si aprono<br />

e tante nuove speranze di rinascita, tanta voglia di fare, ed annuncia<br />

ormai l’arrivo della bella stagione, è anche il mese di una ricorrenza<br />

importante: la festa della mamma!<br />

Tale ricorrenza si festeggia in tutto il mondo, in alcuni Paesi cade a<br />

marzo, in molti altri, tra cui il nostro, cade a maggio ma, comunque,<br />

sempre in primavera che è la stagione più bella, più rigogliosa, quella<br />

appunto della fertilità; ed ecco che i bambini si adoperano ad imparare<br />

poesie e canzoncine ed a realizzare i “lavoretti” nelle proprie scuole; c’è<br />

chi compra cioccolatini a forma di cuore, chi le dona il fiore per<br />

eccellenza di questo mese, la rosa… insomma ognuno a modo suo<br />

omaggia colei che dona la vita, che è l’angelo custode dei propri figli e che<br />

è stata, è o sarà sempre il punto di riferimento della vita di ognuno, al di<br />

là del tempo e dello spazio…<br />

Più precisamente, quest’anno, noi festeggiamo la figura della mamma il<br />

10 maggio ma, come oramai si sa, questo è un anno particolare, un anno<br />

che ci ha messo e ci sta mettendo a dura prova da tutti i punti di vista …e<br />

forse, come sempre, coloro che ne escono più provate sono proprio le<br />

mamme! Ebbene si, perché molte mamme, oltre a svolgere il proprio<br />

lavoro quotidiano, si sono trovate a gestire per giornate intere, lunghe<br />

ed interminabili, bambini e ragazzi di tutte le età a cui hanno dovuto<br />

fare da mamma, da insegnante, da compagna di giochi, vestendo i panni<br />

della pasticciera, della fornaia, della cantante, della pittrice, della<br />

ballerina (quanti video abbiamo visto girare sui social, in cui ogni giorno<br />

le mamme dovevano “inventarsi” qualcosa per alleggerire la quarantena<br />

ai propri figli!) e, di non meno rilievo, ha dovuto svolgere il delicato<br />

compito della psicologa! Non è stato semplice, infatti, spiegare<br />

soprattutto ai ragazzi più piccoli quello che stava succedendo nel mondo,<br />

e che d’ora in avanti la vita non sarebbe stata più la stessa…Ma non tutte<br />

le mamme hanno potuto vivere la quarantena con i propri figli, sebbene<br />

la preoccupazione del momento, tra studio, gioco e divertimento… ci<br />

sono, infatti, le mamme che appartengono ad un’altra “categoria” di<br />

angeli: quella dei medici, degli infermieri, di tutto il personale sanitario,<br />

di coloro che si sono occupati e si occupano della pulizia degli ospedali,<br />

della pulizia delle strade; degli angeli che continuano a lavorare nei<br />

supermercati, per non farci mancare i beni di prima necessità in un<br />

momento così difficile; queste mamme non hanno avuto il tempo di<br />

giocare, di studiare, di cucinare con i propri figli, forse non hanno avuto<br />

il tempo di essere da sostegno per i propri figli poiché esse stesse, forse,<br />

avevano bisogno di sostegno… e qualcuno ci ha pensato invertendo i<br />

ruoli! Ha fatto notizia, infatti, il gesto di un ragazzo, figlio di<br />

un’infermiera che, per ringraziare la propria mamma, e tutta la<br />

categoria di coloro che tanto ci hanno dato e continuano a darci, ma<br />

soprattutto per sostenerli, per infondere coraggio e forza, cosa che<br />

normalmente fanno le madri verso i propri figli, ha creato una bellissima<br />

coreografia ed ha danzato per loro: è stato il dono più bello che quella<br />

mamma abbia mai ricevuto!<br />

E allora, come diceva Bennato…”W la mamma”!!! W tutte le mamme…<br />

quelle che lavorano duramente, quelle che, nonostante tutto, vanno<br />

avanti, quelle che sorridono, quelle che piangono, quelle che si<br />

arrabbiano perché i figli non amano la scuola, quelle stanche, che<br />

vorrebbero tanto riposare, ma non possono, quelle che dopo<br />

l’arrabbiatura iniziale ridono a crepapelle, le mamme giovani, le<br />

mamme anziane e quelle che, da lassù, come disse sempre Bennato, sono<br />

diventate... “angeli che ballano il rock”!


i r i g e n t i<br />

D<br />

a z i o n a l i<br />

N<br />

C O V I D E B A L L O<br />

a n z a : F a s e 2 .<br />

D<br />

a r l a n o i<br />

P<br />

Il 4 maggio, giorno in cui si assiste ad un<br />

allentamento di molte misure che ci hanno<br />

portato al lockdown, è iniziata la “fase 2 ”<br />

che, tra le varie cose, ha condotto ad una<br />

(ri) apertura, seppur con i dovuti limiti e<br />

precauzioni, di molte attività.<br />

Il ministro Spadafora, in una intervista a<br />

Omnibus su La7 ha dichiarato che per le<br />

palestre, i centri danza, i centri sportivi,<br />

piscine si sta studiando un protocollo che<br />

possa permettere la riapertura di questi<br />

impianti entro maggio.<br />

L'impresa non è facile: come garantire le<br />

distanze in ambienti solitamente affollati e<br />

a volte neanche troppo spaziosi? Potranno<br />

riaprire solo i centri più grandi? E che ne<br />

sarà delle piccole palestre che<br />

rappresentano la maggioranza soprattutto<br />

nei centri delle grandi città?<br />

Ph<br />

Ganglong Wudao<br />

Federazioni Sportive Nazionali (FSN), Enti<br />

di Promozione Sportiva (EPS) e Discipline<br />

Sportive Associate (DSA) sono le tre colonne<br />

su cui si regge lo sport italiano che, insieme<br />

alle Associazioni Benemerite e ai Corpi<br />

Sportivi Militari, compongono il CONI -<br />

Comitato Olimpico Nazionale Italiano - il<br />

quale, per dirla in maniera spicciola, funge<br />

da Ministero dello Sport. Il settore sportivo<br />

in generale, di anno in anno, cresce in<br />

confusione ma diminuisce nei numeri, mia<br />

opinione personale, perché c’è mancanza di<br />

chiarezza: ogni rapporto, quando viene<br />

minato da poca chiarezza, inizia a vacillare,<br />

lasciando spazio alla confusione che, a sua<br />

volta, genera perdita di fiducia, che porta al<br />

disinnamoramento della disciplina.<br />

Il Corona Virus, ha amplificato ancora di<br />

più questa percezione, generando sconforto<br />

in tutti coloro che vivono di attività sportiva;<br />

in questo periodo, infatti, la sensazione che<br />

abbiamo è di incertezza, una percezione<br />

che crea un senso di destabilizzazione<br />

generale soprattutto per chi lavoro con la<br />

danza, una professione dove la vicinanza è<br />

un elemento fondamentale per esercitarla<br />

al meglio. CONI, e Ministro Spadafora<br />

(Ministro per le politiche giovanili e lo<br />

sport), in questo periodo hanno trasmesso<br />

la percezione a tutti gli sportivi che per<br />

l’Italia fosse importante solo il calcio. Ma è<br />

veramente così?<br />

Emanuela Napolitano<br />

Noi abbiamo cercato di dare voce a chi,<br />

durante l’anno, governa il settore danza e,<br />

alle nostre domande, hanno risposto circa l’<br />

80% dei dirigenti interpellati. Il nostro<br />

obiettivo era quello di creare un’apertura<br />

alla pluralità delle opinioni, e siamo<br />

soddisfatti di aver messo insieme un bel<br />

numero di voci che potrete leggere di<br />

seguito, iniziando da Michele Barbone,<br />

Presidente della Federazione Italiana Danza<br />

Gaetano Iavarone


C O V I D E B A L L O<br />

I n t e r v i s t a a<br />

M i c h e l e B a r b o n e<br />

P r e s i d e n t e F I D S<br />

Grazie Presidente Barbone, per aver accettato di rispondere alle nostre<br />

domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo<br />

prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto anche ad altri<br />

dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3<br />

del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole<br />

fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le<br />

persone... Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli sport collettivi.<br />

Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />

R. Si concilierà con il rispetto di tutte le procedure che saranno indicate dal Governo e dal CONI; siamo una Federazione sportiva (in verità l’unica<br />

riconosciuta per la danza) e abbiamo l’obbligo e l’interesse a fare tutto ciò che deve essere fatto. L’obbligo perché come Federazione abbiamo una<br />

scala di valori etici e morali a cui ispiriamo la nostra attività, l’interesse perché diffondiamo i principi della salute e del benessere oltre a quelli<br />

della competizione sportiva leale e rispettosa degli avversari. Adotteremo tutti i dispositivi di protezione, garantiremo le distanze previste,<br />

organizzeremo la logistica sulla base delle prescrizioni di sicurezza. Nulla sarà estemporaneo o improvvisato. Abbiamo troppo rispetto per la<br />

scienza per lasciarci andare a comportamenti che possono danneggiare la salute di chi ama la danza: atleti, maestri, giudici, e pubblico.<br />

D. Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />

mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi, e altre Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare<br />

fronte comune e studiare una strategia?<br />

R. Non possiamo certo essere sorpresi del fatto che nel nostro Paese si parli quasi esclusivamente di calcio. Il volume di affari del calcio (tra<br />

sponsorizzazioni, diritti tv, partecipazione agli eventi, scommesse) rappresenta una “industry” che sfiora i 5 miliardi di euro di fatturato diretto<br />

annuo e rappresenta il 12% del Pil del calcio mondiale. È un settore economico che sorregge aziende, occupazione e indotto di proporzioni<br />

significative. Fare dei paragoni è improponibile almeno sul fronte squisitamente economico-finanziario. Per tutto il resto da settimane, in sintonia<br />

con il CONI, stiamo sensibilizzando il Governo sulle questioni che riguardano la “sopravvivenza” delle società sportive in Federazioni come la<br />

nostra. Questa crisi generata dal COVID-19 è una minaccia pesante che toglie “ossigeno” alla base del movimento. Per questo, da parte nostra, a<br />

parte la restituzione delle somme versate per le tasse delle gare, stiamo per adottare provvedimenti che alleggeriranno l’impegno economico di<br />

società e atleti, a cominciare dal prolungamento del tesseramento (un’operazione che da sola vale 800mila euro). Metteremo in campo azioni che<br />

supereranno il milione di euro e forse vale la pena di considerare che il bilancio FIDS è costituito da risorse pubbliche solo per il 23%.<br />

D. La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in "pista" subito per salvare l'intero sistema per la Federazione Italiana Danza<br />

Sportiva?<br />

R. Il Paese è al collasso. E dobbiamo lavorare tutti insieme con un rinnovato senso del dovere per rimettere in piedi la nostra Italia minacciata in<br />

tante attività economiche che sono il fiore all’occhiello della nostra identità: turismo, agroalimentare, moda e via dicendo. Per parte nostra stiamo<br />

predisponendo delle linee guida che funzionino da bussola per l’intero movimento. Bisognerà, con le attività di comunicazione, rassicurare atleti e<br />

pubblico, dovremo distribuire in modo nuovo il calendario delle gare per evitare sovraffollamenti, dovranno essere sempre più accessibili le<br />

politiche di prezzo giacché le difficoltà del Paese si riverbereranno sui bilanci familiari, ed anche le attività sportive inevitabilmente ne<br />

risentiranno. La danza sportiva ha il vantaggio di essere un “prodotto” riconosciuto come un toccasana per il benessere e quindi si tratta di un<br />

investimento in salute a qualsiasi età. In tanti dicono che nulla sarà come prima ed è fuor di dubbio che sarà così. Dovremo cambiare alcune<br />

nostre abitudini ed anche alcuni modelli mentali; ci aspetta un percorso in salita ma, se l’affronteremo con una strategia condivisa ed un metodo<br />

rigoroso, con il tempo torneremo a vivere tempi migliori. E dobbiamo però anche considerare che non dipenderà solo da noi, gli scienziati<br />

ammoniscono: se non avremo il vaccino entro il prossimo autunno dovremo fare i conti con una nuova possibile epidemia. Per questo occorre<br />

oggi molta prudenza per governare questa fase che, ripeto, non ci riguarda solo come appartenenti al mondo della Danza sportiva, ma ci investe<br />

come cittadini della nostra Italia.


C O V I D E B A L L O<br />

C o m u n i c a t i F I D S s u l C O V I D - 1 9<br />

21 aprile 2020<br />

Il Presidente Barbone scrive al Ministro Spadafora: "Valutare ripresa attività a maggio"<br />

Il Presidente della FIDS, Michele Barbone ha inviato una lettera al Ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora e al<br />

Presidente del CONI, Giovanni Malagò con la quale ha chiesto che l’attività della Danza Sportiva possa ripartire gradualmente già a maggio, non<br />

appena l’Italia entrerà nella programmazione della “fase 2”.<br />

Il presidente ha sintetizzato in 5 punti essenziali il piano della FIDS per consentire agli atleti, ai maestri, agli insegnati e alle scuole di riaprire<br />

gradualmente già nel mese di maggio consentendo ad un movimento sportivo composto da oltre 100.000 tesserati di riprendere in sicurezza e<br />

secondo le norme vigenti le proprie attività sportive.<br />

Ecco i cinque punti:<br />

1) L’attività sportiva di allenamento può essere svolta con una o più unità competitive e l’insegnante tecnico in una pista di dimensioni idonee a<br />

garantire le norme di distanziamento sociale di cui ai decreti richiamati, cui si garantisce la sanificazione della struttura e del piano ballabile al<br />

cambio di ogni lezione, con l’utilizzo al minimo necessario di locali atti a spogliatoi come delle strutture sanitarie (bagno in caso di estrema<br />

urgenza, divieto assoluto di utilizzo della doccia).<br />

2) L’attività della Danza Sportiva dal punto di vista psicologico e cardio-vascolare presenta provati vantaggi per il potenziamento del sistema<br />

immunitario. Danzando si generano endorfine, ossitocine ed ormoni di sicuro potenziamento psico-fisico dell’atleta.<br />

3) Le Associazioni di Danza Sportiva, vista la necessità di spazi molto estesi per la pratica della disciplina, possono facilmente mettere in atto tutte<br />

le misure relative al distanziamento di sicurezza tra gli atleti e gli insegnanti.<br />

4) Confermata la sospensione dell’attività agonistica delle competizioni (che può rappresentare un punto di debolezza per la massiccia<br />

partecipazione di atleti e pubblico), la stessa può essere sostituita fino a luglio con concorsi da svolgersi online, mediante la comparazione delle<br />

prestazioni sportive registrate ed inviate a commissioni giudicanti sempre in modalità digitale.<br />

5) Fermo quanto sopra, è necessario consentire l’insegnamento e l’allenamento; ciò aiuterà, aspetto questo non secondario, soprattutto le coppie<br />

di Alto Agonismo a trovarsi al massimo della propria capacità prestazionale sportiva in occasione dei Campionati Internazionali a titolo tutt’ora<br />

calendarizzati dalle Federazioni Internazionali, di cui la FIDS è membro, dal mese di settembre.<br />

Alla luce dei profili evidenziati e in conclusione, si sottolinea come sia assolutamente indispensabile distinguere opportunamente l’attività delle<br />

Associazioni dilettantistiche di Danza Sportiva dalle attività ludico ricreative di socializzazione legate al mondo del ballo (“scuole di ballo”). Infatti,<br />

gli associati alla FIDS sono atleti agonisti che necessitano di costante allenamento.<br />

L'italia che danza per sport ha voglia di tornare a salire sui gradini del podio nel mondo.<br />

27 aprile 2020<br />

Consiglio Federale. Nominata la Task-Force tecnico scientifica per la "fase 2"<br />

Il Consiglio Federale - riunitosi in videoconferenza - ha proseguito l’analisi sulle conseguenze che l’emergenza COVID-19 ha provocato in ambito<br />

sportivo alla luce delle disposizione di sicurezza personale e collettiva messe in campo dall’Esecutivo per il contrasto alla pandemia, soffermandosi in<br />

particolar modo sulla crisi profonda che investe gli oltre 100.000 tesserati della FIDS e le oltre 2mila associazioni e società sportive affiliate senza<br />

tralasciare il blocco delle attività federali sia in campo nazionale sia in quello internazionale. La FIDS e tutto il Consiglio è consapevole del grande<br />

sforzo che sta investendo tutto il mondo della Danza Sportiva ed altresì consapevole che la strada per una ripresa totale delle attività arriverà<br />

gradualmente. I sacrifici saranno ancora tanti ma l’intenzione della FIDS è quella di fornire suggerimenti, idee e proposte al fine di favorire e<br />

promuovere, non appena sarà possibile, la riapertura delle strutture sportive nella programmazione della cosiddetta “fase 2” favorendo un dialogo<br />

costruttivo con le istituzioni nazionali e con tutto il territorio federale.<br />

Il Presidente ha inoltre avuto, per conto del Ministro Spadafora, un colloquio con il Capo Ufficio Sport del Ministero per le politiche Giovanili e<br />

per lo Sport dott. Giuseppe Pierro ed ha toccato con mano la piena efficacia della comunicazione inviata nei giorni scorsi ribadendo quindi la<br />

possibilità di creare una task force per la predisposizione di linee guida di attuazione della “fase 2” facendo sempre la necessaria distinzione tra<br />

l’attività sportiva agonistica e di alto livello della FIDS e le attività ludico ricreative di socializzazione, tipiche delle organizzazioni non riconosciute (cd.<br />

“scuole di ballo”).<br />

Barbone ha rimarcato l’impegno nei confronti del Governo affinché adotti misure emergenziali a sostegno e a favore delle ASD e SSD che gestiscono<br />

strutture prevalentemente private e garantiscono l’attività sportiva dalla base fino all’alto livello.<br />

Il Segretario generale ha inoltre comunicato di aver inviato al Segretario Generale del CONI il questionario relativo alla segnalazione dell’incidenza dei<br />

fattori di rischio per le diverse aree ed attività (sito sportivo, allenamento, gara, presenza di pubblico) per poter affrontare la “fase 2” dell’emergenza<br />

COVID-19 e la ripresa delle attività, nel pieno rispetto delle attuali disposizioni di tutela di salute.<br />

Al termine della discussione il Consiglio Federale ha adottato i seguenti provvedimenti: la nomina di una commissione composta da specialisti in<br />

ambito sanitario e da referenti federali per redigere un protocollo che fornisca ausilio e supporto alle autorità governative e che rappresenti un<br />

valido modello da adottare per riprendere l’attività sportiva in piena sicurezza per praticanti e tesserati. La Commissione, coadiuvata dal Segretario<br />

Generale, è composta da Edilio Pagano, Alessandra Valeri, Laura Lunetta, Angelo Tecchio in rappresentanza del Settore Tecnico Federale e il prof.<br />

Carlo Tranquilli per la Commissione Medica Federale.<br />

Alla ripresa dell’attività sportiva, compatibilmente con le misure di prevenzione stabilite dal governo e dalle linee guida federali, sarà data priorità allo<br />

svolgimento di eventi a carattere territoriale limitando in tal modo lo spostamento dei tesserati. Fondamentale sarà l’attività degli organi regionali<br />

federali per promuovere ed incoraggiare la ripresa favorendo lo svolgimento di manifestazioni a basso impatto economico.<br />

Alla luce del DPCM emanato il 26 aprile, con particolare riferimento all'art. 1, comma 1, lett. g), la FIDS è in pieno contatto con il Ministero dello<br />

Sport ed il CONI per fornire tutto il supporto necessario all'approvazione delle Linee Guida per la danza sportiva. Ogni comunicazione ufficiale<br />

sarà perciò pubblicata e diffusa attraverso i canali federali istituzionali.


AS TA T LU A T LE I TE A B' AE L BL OA L L O<br />

Monica Nigro &Valerio Colantoni<br />

Ph World Diamonds


C O V I D E B A L L O<br />

I n t e r v i s t a a N i c o l a C o t t o n e P r e s i d e n t e<br />

P r o v i n c i a l e C S A I n T r a p a n i<br />

Grazie Presidente Cottone, per aver accettato di rispondere alle nostre<br />

domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e<br />

abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto<br />

anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in<br />

Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase<br />

2-3 del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur<br />

rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto<br />

distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />

riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con<br />

l'attività Danza?<br />

R. Per quel che riguarda la danza, essa è, sicuramente, un’ attività aggregante ma, nello stesso tempo, per molti è un’attività secondaria; infatti,<br />

tranne che per i professionisti, e questo vale per tutti gli sport, essa non è presa nella giusta considerazione.<br />

Per le date di ritorno alla "normalità", mi immagino una ripresa molto ma molto lenta; probabilmente saranno i balli di gruppo a tornare per<br />

primi ed a riprendere in parte, naturalmente osservando quelle che sono le disposizioni sanitarie, come l’uso di mascherine e di guanti oltre al<br />

rispetto della distanza sociale; per i balli di coppia, invece, come anche le arti marziali ed altri sport da contatto, i tempi saranno molto più<br />

lunghi.<br />

D. Nei vari decreti, della danza non se ne è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si<br />

sono mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare<br />

fronte comune e studiare una strategia?<br />

R: In tutti i decreti non si è mai parlato e, forse, non si parlerà mai, della danza, né di tutti gli altri sport minori; questo per me significa che,<br />

probabilmente, sia chi governa, che chi si occupa, dal punto di vista manageriale degli sport economicamente “più forti”, reputa la danza uno<br />

sport minore. Vero è che le societa' di calcio (mi riferisco soprattutto a quelle che sono in Serie A si sono mobilitate, ma tutti sanno cosa gira, dal<br />

punto di vista economico, intorno al calcio; le società più piccole, hanno mai pensato di fare fronte comune?<br />

Noi enti ci siamo attivati, insieme ad altri enti e federazioni, per cercare di salvaguardare e tutelare tutti coloro che si adoperano alla sana pratica<br />

e diffusione di tutti gli sport; abbiamo così ottenuto che Sport e Salute invierà la somma, anche se non grandissima, di 600 euro a tutti gli<br />

istruttori qualificati, mentre per le ASD, grazie al nostro intervento, a quello di tutti gli EPS ed al Ministro dello Sport, si è ottenuto lo stanziamento<br />

di 1.000,00 euro da parte dell’Istituto per il Credito Sportivo, e siamo in attesa che vengano comunicate le modalità di accesso per l’erogazione<br />

della suddetta somma.<br />

D. La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo CSAIn?<br />

R: Credo che in questo momento non sia al collasso solo la danza, ma tutti gli sport “minori”; probabilmente molte attività sportive non si<br />

riattiveranno, e questo sarà un grande danno nella vita sociale sia dei giovani, che rischierebbero così di dedicarsi ad altre attività magari poco<br />

“sane”, ma sarà una grande perdita anche per gli anziani che vedevano nella danza un’occasione di aggregazione salutare.<br />

Noi di CSAIN assieme ad altri, e grazie ad un pool di professionisti del settore, guidati dal Presidente Fortuna, ci siamo da tempo attivati per<br />

salvare le piccole realtà sportive, senza le quali anche le realtà più grandi andrebbero incontro a grosse difficoltà che, nei casi peggiori<br />

porterebbero ad una scomparsa generale di tutte le discipline.


C O V I D E B A L L O<br />

I n t e r v i s t a a F a b i o C a i a z z o<br />

G i u n t a E s e c u t i v a A S I<br />

Grazie Dottor Caiazzo per aver accettato di rispondere alle nostre domande.<br />

Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre<br />

domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto anche ad altri dirigenti delle<br />

associazioni che si occupano di danza in Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del<br />

Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole<br />

fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le<br />

persone... Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli sport collettivi.<br />

Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />

R: Per antonomasia, la Danza è una forma d’Arte inconciliabile con qualsiasi vincolo o condizione che ne limiti, anche minimamente, la sua<br />

libertà di espressione. Appare, pertanto, chiaro che le future norme di distanziamento sociale, che il Governo imporrà nelle cosiddette fasi 2 e 3,<br />

non potranno non avere un pesante effetto condizionante della natura intrinseca della danza; tanto che sarà lecito domandarsi se, di fronte a<br />

restrizioni altamente limitanti, varrà ancora la pena praticare una forma surrogata di danza o, piuttosto, attendere che ogni divieto venga<br />

rimosso, per tornare a danzare in totale libertà. Il dilemma, che coinvolge necessariamente anche il ballo, si pone solamente nel caso in cui si<br />

parli di danza o ballo di coppia o di gruppo, dove l’imposizione di distanze minime tra i corpi renderebbe impossibile l’esecuzione di coreografie,<br />

nelle quali, al contrario, il contatto costituisce la vera essenza della danza o del ballo praticato. La risposta non può che competere a ciascun<br />

danzatore e ballerino, coinvolgere la sua personalissima opinione che ha della danza e del ballo e, soprattutto, le condizioni minime che si<br />

pretendono sussistere per praticare l’attività tanto amata. Se ci rifacessimo esclusivamente agli altissimi dati numerici di coloro che in Italia<br />

praticano la danza ed il ballo a tutti i livelli, si può verosimilmente immaginare che torneranno a danzare e ballare solo coloro che - da soli e in<br />

spazi adeguati - saranno in grado di tenere la distanza minima imposta e che, proprio da quest’ultima, non si sentano condizionati. Sicuramente,<br />

le scuole di danza e di ballo faranno di tutto per tutelare la genuinità del loro ambito operativo, probabilmente sospendendo la pratica di quelle<br />

pratiche della danza e del ballo incompatibile con le imponende restrizioni; ma, sicuramente, non resteranno sorde di fronte all’irrefrenabile<br />

desiderio di coloro che vorranno tornare a danzare o ballare, anche solo come allenamento minimo, pur accettando le regole del distanziamento<br />

sociale. In conclusione, se volessimo capire come sarà la danza ed il ballo ai tempi del coronavirus, non resterà che attendere gli eventi, ben<br />

consci del fatto che le scuole di danza e di ballo faranno tutto il possibile per tutelare l’autenticità delle loro discipline e la volontà dei propri<br />

praticanti.<br />

D. Nei vari decreti, della danza non se ne è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si<br />

sono mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare<br />

fronte comune e studiare una strategia?<br />

R: In Italia, le forme d’arte come la danza ed il ballo sportivo, per il limitato interesse che suscitano sull’opinione pubblica, già in tempi normali,<br />

non sono particolarmente ascoltate e neppure viene dato loro adeguato supporto economico o garanzie da parte delle Istituzioni. Non resta,<br />

quindi, altro che trovare in se la forza per potersi organizzare e tutelare per far recepire all’esterno le proprie legittime istanze, provenienti, a ben<br />

vedere, da una moltitudine di centinaia di migliaia di danzatori e ballerini, che, stante il numero impressionante di praticanti, la politica farebbe<br />

bene a non ignorare, proprio perché portatori di necessità comuni, anzi, a questo punto, pubbliche. Però, una speranza c’è, perché le Associazioni<br />

Nazionali ci sono, sono vive e dialogano in continuazione. Per accorgersene, sarà sufficiente annotare le centinaia di eventi che settimanalmente,<br />

dal nord al sud del nostro Paese, coagulano incessantemente tutto il popolo della danza e del ballo, e che, fino a febbraio 2020, non ha mai<br />

smesso di esprimere il suo amore incondizionato per la propria arte. Ebbene, è esattamente in queste realtà che il confronto continuo ha<br />

generato forme di aggregazione a livello superiore particolarmente efficienti e preparate, che, per rispondere alla domanda, proprio in questa<br />

fase di “ferma imposta” sta crescendo, nel mondo virtuale, come il magma vulcanico per far sentire forte la sua voce. Si tenga presente che la<br />

danza ed il ballo sono essenzialmente il frutto di una passione, praticata in modalità e circostanze che mediamente non godono di solide basi<br />

economiche, ma che, nonostante tutto, è ineluttabilmente praticata senza sosta. La gente della danza e del ballo non si piange addosso, ma,<br />

abituata alle difficoltà ed alle ristrettezze economiche, tenta in ogni modo di esprimere se stessa e la propria passione al di là della mancanza<br />

dell’altrui considerazione. Quindi la risposta è si, il confronto c’è, è vivo, nonostante le misure governative ad oggi intraprese non abbiano<br />

minimamente riguardato la danza ed il ballo, come, ci si permetta, nessun altro sport o forma d’arte praticata in Italia.<br />

D. La danza è quasi al collasso. Quali sono secondo ASI le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema?<br />

R: L’ASI è un Ente di Promozione Sportiva e, proprio in ossequio a questo suo importante ruolo istituzionale riconosciuto dal CONI, si è posta a<br />

fianco delle Associazioni Nazionali che rappresentano la danza ed il ballo e di tutte le loro singole affiliate, per amplificare la loro voce e farsi<br />

latrice delle loro legittime istanze. Quest’ultime, in prima battuta, si dovrebbero tradurre in concreti aiuti economici, anche minimi, o norme di<br />

favore che consentano alle singole associazioni di poter mantenere aperte le strutture, per lo più condotte in locazione con privati, che riguardino<br />

quindi i canoni e le utenze maturate nelle more dell’emergenza. Quando sarà consentito loro di poter riavviare l’attività, ospitando i propri iscritti,<br />

sarà opportuno concedere loro un ragionevole lasso di tempo per poter onorare i propri impegni economici, perché, appare evidente che la<br />

ripartenza non sarà uno sprint da centometristi ma, più verosimilmente, un lento rifiorire che durerà per molto tempo, soprattutto se le<br />

restrizioni operative saranno mantenute per mesi. Una fiscalità agevolata, inoltre, potrebbe costituire un valido aiuto per affrontare il futuro con<br />

maggiore speranza e serenità. Sicuramente, non è un azzardo affermare che la danza ed il ballo, come buona parte delle attività di questo Paese,<br />

sono vicine al collasso e che, senza un valido e concreto ausilio dello Stato, nessuno potrà avere alcuna garanzia di potersi rialzare; ma, la forza<br />

moltiplicatrice che un poderoso Ente di Promozione Sportiva come ASI sarà in grado di apportare al mondo della danza e del ballo, costituisce,<br />

indubbiamente, il valore aggiunto in grado di far alzare il tono della sua voce.


C O V I D E B A L L O<br />

I n t e r v i s t a a N i c o l a A m a t o<br />

P r e s i d e n t e A I M B e F I D A I t a l i a<br />

Grazie Presidente Amato, per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Abbiamo<br />

cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei,<br />

abbiamo sottoposto anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in<br />

Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del Covid-19, si<br />

tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole fondamentali: mascherine,<br />

guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />

riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />

R: Da sempre attraverso lo sport, qualsiasi esso sia, abbiamo operato per due grandi obiettivi; il primo legato alle attività di agonismo, il secondo,<br />

di non meno importanza, legato alle attività sociali e di svago. In entrambi i casi il minimo comune denominatore è stato "socializzare". Oggi<br />

viviamo un momento singolare soprattutto per il rispetto di quest'ultima definizione. Pare, infatti, che la “socializzazione” sia uno degli aspetti da<br />

tenere sotto controllo per contenere la diffusione del contagio; ecco perché sarà dura, per lo sport in generale, superare questa fase e, nel caso<br />

specifico della Danza, sarà un vero test di responsabilità civile e organizzativa di tutti gli addetti ai lavori. La danza, con le sue mille forme<br />

artistiche, è contatto, umano, mentale ed emotivo, ragione per cui siamo chiamati ad una grande prova di preparazione per la gestione della fase<br />

2-3. L'utilizzo dei sistemi di protezione sono alla base della ripresa così come la sanificazione periodica dei luoghi di svolgimento delle attività; per<br />

fortuna molte delle associazioni godono di ampi spazi e possono prevedere per gli allenamenti l'utilizzo di più sale onde evitare il contatto, ma ciò<br />

non ci esime dalla responsabilità di richiamare l'attenzione di tutti, atleti, tecnici, dirigenti ed accompagnatori, al Buonsenso. Solo attraverso il<br />

rispetto di comuni e banali regole riusciremo a gestire queste prossime fasi. Suddividere in più gruppi con meno atleti sarà uno dei punti chiave.<br />

Molte discipline di danza lo prevedono a prescindere dall'attuale situazione e possono essere svolte anche in forma individuale, altre invece si<br />

sono basate proprio sul fare gruppo, ma in questo momento sarà cura dei nostri tecnici provvedere ad una semplificazione del metodo didattico<br />

al fine di poter continuare tutte le attività. Si dovrà istituire, tra un allenamento e l'altro, un breve periodo di pausa per permettere ai collaboratori<br />

o agli atleti stessi, che hanno appena terminato la loro sessione di prove, il ripristino dei luoghi sanificando con le dovute modalità alcune zone<br />

comuni, come ad esempio le maniglie delle porte per accedere ai servizi igienici, agli spogliatoi o semplicemente quella della porta per accedere<br />

in sala. Queste sarebbero solo alcune delle norme di Buonsenso a cui mi riferivo e a cui credo fortemente<br />

D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />

mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />

comune e studiare una strategia?<br />

R: Non siamo rimasti certamente a guardare. Non lo abbiamo fatto mai, neanche dal primo momento in cui già si prevedeva una fase di stop.<br />

Purtroppo Il Calcio gode prevalentemente dell'influenza dei media i quali dedicano gran parte delle testate giornalistiche in TV e sui giornali al<br />

grande business che esso produce. Non è solo questo il momento in cui veniamo emarginati, questa è una triste condizione che abbiamo sempre<br />

vissuto anche in altri periodi storici della nostra vita sportiva. Molto ci sarà da fare per farci ascoltare, e forse adesso dobbiamo anche porci una<br />

domanda che riguarda il modo di gestire i cosiddetti sport minori, partendo proprio dalla frammentazione organizzativa che c'è su tutto il<br />

territorio nazionale. Con Aimb e FidaItalia insieme al Nostro Ente di promozione sportiva ENDAS ci siamo subito attivati per far sentire la nostra<br />

voce attraverso il Presidente Serapiglia il quale, in una lettera aperta inviata al Presidente Conte, ha evidenziato necessità e preoccupazioni. Di<br />

seguito una parte della lettera inviata al Primo Ministro, un pacchetto di misure a favore del mondo dello Sport ed in particolare delle migliaia di<br />

associazioni sportive, società sportive, palestre e impianti, costrette a fermarsi in queste settimane a causa del blocco delle attività imposto<br />

dall'emergenza Coronavirus. Serapiglia ha ricordato come “il settore sportivo sia "l’attività “produttiva” che per prima è entrata in trincea in<br />

questa battaglia, chiudendo centomila sedi, non erogando servizi a venti milioni di italiani e lasciando a casa un milione di tecnici ed addetti". La<br />

definisco produttiva proprio perché produce la materia prima di cui oggi abbiamo bisogno più di ogni altra: salute, benessere e inclusione sociale.<br />

Contribuendo ad abbattere i costi del servizio sanitario nazionale con il miglioramento dello stile di vita dei cittadini, lo sport è di fatto il primo<br />

presidio di accoglienza per i nostri figli ed è veramente incalcolabile il valore sociale dell’operato delle affiliate, dei tecnici e dello stesso Ente di<br />

Promozione Sportiva che, pur appartenenti alla grande famiglia Coni, afferiscono tutti alla Sport e Salute S.p.A". Questo è solo uno stralcio della<br />

lettera da cui si evince il forte senso di responsabilità del nostro Ente e soprattutto il vivo senso di appartenenza al nostro mondo sportivo e<br />

associativo.Auspico in un futuro che non potrà essere più rinviato, in un tavolo di confronto tra tutte le organizzazioni di Danza.<br />

D. La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo l’AIMB e FIDA Italia?<br />

R: Fare presto! Questa è la parola d'ordine dell'Associazione Italiana Maestri di Ballo – AIMB. Da alcuni giorni insieme ad un team di miei più<br />

stretti collaboratori stiamo portando avanti un progetto di idee e norme che possano dare subito risposte chiare a tutti i nostri associati. Per ora<br />

siamo concentrati su un punto per me fondamentale: il ripristino di tutte le attività, che consentirebbe la produzione di un reddito ed eviterebbe<br />

così la possibilità di chiusura o l'imminente cessazione delle attività; mettiamo in campo attraverso le norme di "buonsenso" a cui prima facevo<br />

riferimento, un codice comportamentale che possa aiutare, dal punto di vista logistico, la ripresa del normale svolgimento di lezioni ed<br />

allenamenti. Attraverso le Commissioni Tecniche Regionali stiamo mettendo in campo un piano di rieducazione al metodo didattico, per evitare<br />

di lasciare fuori dalla ripresa quei settori di Danza prevalentemente di tipo a Squadre che vedono insieme un gran numero di atleti nello stesso<br />

luogo allo stesso momento. Con il CNA di AIMB stiamo portando avanti un piano di collaborazione, mediante "convezione", con le imprese di<br />

sanificazione e vendita di prodotti di sicurezza affinché le nostre associazioni ed i loro tesserati possano godere di particolari sconti.<br />

Infine, ho personalmente chiesto ed ottenuto l'istituzione di un canale specifico presso i nostri studi di Consulenza Economica per seguire passo<br />

dopo passo tutte le disposizioni Nazionali, emanate per il nostro settore, nel decreto Cura Italia e successivi emendamenti, al fine di dare supporto<br />

e sostegno a coloro che, avendo i requisiti, potranno godere di questi aiuti messi in campo dallo Stato. Sono più che convinto, che subito dopo<br />

questa fase, si dovrà poi procedere con l'istituzione di un vero confronto tra tutte le organizzazioni, provvedendo subito ad eventi comuni per far<br />

fronte al periodo estivo che, come tutti sappiamo, non è stato sempre favorevole alle nostra attività. Dalla nostra Storia abbiamo ricevuto grandi<br />

insegnamenti di rinascita, ripresa e ritorno allo splendore, credo che sia giunto il momento di fare la nostra parte e di scrivere ancora una volta<br />

l'ennesima pagina di storia moderna per riportare l'Italia agli albori di sempre.


CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />

I n t e r v i s t a a A l e s s a n d r o M a g g i o n i<br />

P r e s i d e n t e D a a n c e 4 F u n A c a d e m y<br />

Grazie Presidente Maggioni, per aver accettato di rispondere alle nostre domande.<br />

Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande,<br />

che oltre a lei, abbiamo sottoposto, anche ad altri dirigenti delle associazioni che si<br />

occupano di danza in Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del Covid-19, si<br />

tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole fondamentali: mascherine,<br />

guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />

riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />

R: Sicuramente in questa delicatissima situazione bisogna seguire le direttive nazionali in merito a quanto verrà stabilito dalle autorità<br />

competenti riguardo alle modalità di aggregazione tra le persone. Bisognerà quindi attendere le disposizioni di come proporsi all’altra persona o<br />

a gruppi di persone in quanto, in caso di normalità, è indispensabile avere anche un contatto fisico (seppur minimo) tra insegnante ed allievo/i. Io<br />

non ho nessuna data di una eventuale riapertura delle Scuole di Ballo; potrebbe darsi che, visto i forti dubbi tra i virologi sulla durata di questo<br />

virus e sul suo mutamento, tra un po’ di tempo il Covid 19 possa anche venire definito meno aggressivo e quindi che le disposizioni preventive di<br />

contatto possano drasticamente cambiare rispetto a quello che si sente oggi.<br />

D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />

mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />

comune e studiare una strategia?<br />

R: Il Calcio, che sicuramente è lo sport mediaticamente più seguito, viene preso maggiormente in considerazione proprio perché più seguito.<br />

Grazie anche alla televisione e alla sua diffusione in tutto il mondo, il sistema calcio è supportato da grandi sponsor. Quindi attorno a questo<br />

sport è logico che girino tanti soldi e che questo porti ad un interesse maggiore da parte di persone, aziende, politici ed informazione rispetto ad<br />

altri sport definiti minori. Paragonando la Danza al calcio possiamo dire che non c’è storia! Quindi partiamo notevolmente svantaggiati. Inoltre è<br />

veramente difficile trovare un accordo tra le Associazioni. In varie occasioni si è cercato di trovare semplici accordi per un minimo di<br />

organizzazione comune, rimanendo pur sempre in autonomia nella gestione della propria attività, ma senza nessun esito positivo. Penso sia<br />

molto difficile, soprattutto oggi che non è possibile avere contatti con altre persone e nemmeno spostarsi (giustamente) dal proprio domicilio,<br />

incontrarsi e discutere per una strategia comune. Però non si sa mai, potrebbe anche essere che la situazione cambi e che nasca una<br />

collaborazione tra le Associazioni per Maestri di Ballo esistenti, vista la gravità del momento e della situazione economica sociale.<br />

D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo Daance4Fun Academy?<br />

R: Secondo la nostra Associazione, la Daance4Fun Academy, il punto di svolta potrebbe proprio essere il dialogo con gli altri Enti di categoria. Noi<br />

abbiamo provato più volte ad organizzare incontri in passato che diano inizio ad una efficace collaborazione tra tutti, ma purtroppo (ahimè)<br />

senza successo, e saremo sempre disponibili in questo senso. Siamo convinti che in Italia ci debba essere una collaborazione tra tutte le<br />

Associazioni anche se queste, a livello internazionale, possano a sua volta essere associate ad organizzazioni differenti. Bisognerebbe scindere<br />

quelli che possono essere gli interessi comuni nel nostro paese da quelli internazionali. Stando uniti potremmo avere maggiore visibilità e,<br />

perché no, anche maggiori idee che possano essere usate per arrivare dove singolarmente non siamo riusciti ad arrivare.


R I C O R D I E B A L L O<br />

Luka e Luna Fanni<br />

1999 protagonisti dello Show "Burn The Floor "


CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />

I n t e r v i s t a a P i e r o M a n g i o n e<br />

P r e s i d e n t e A I D A S<br />

Grazie Presidente Mangione, per aver accettato di rispondere alle<br />

nostre domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri<br />

lettori e abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo<br />

sottoposto, anche ad altri dirigenti delle associazioni che si<br />

occupano di danza in Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella<br />

fase 2-3 del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur<br />

rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e<br />

soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è<br />

prevista anche la riapertura degli sport collettivi. Tutto questo<br />

come si concilia con l'attività Danza?<br />

R: Per quel che riguarda il mondo della danza, in un momento tragico quale quello che stiamo vivendo, non vedo provvedimenti che lasciano<br />

presagire una imminente riapertura. Tutto, infatti, sembrerebbe collegato alla situazione dei contagiati e, quando raggiungeremo “0 contagi”, io<br />

sono del parere che per il C.O.N.I, le scuole di ballo non saranno la priorità, ed anche se la danza è rappresentata da una federazione, essa non<br />

rientra nei parametri degli sport olimpionici, e questo, fa la differenza. Nei Tg si sente infatti parlare di vari sport, tranne che della danza.<br />

Dovrei, quindi, dedurre, che per le Istituzioni, la danza ed il ballo rappresentano solo un semplice momento di socializzazione. Preciso il fatto che<br />

le varie associazioni di sport minori e quindi anche di ballo, si definiscano ASD semplicemente per il riferimento alla famosa legge Meandri del<br />

2002, e vengono considerate, nel registro CONI, più per l’aspetto fiscale che per quello meramente sportivo.<br />

D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />

mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />

comune e studiare una strategia?<br />

R: Qui sarò breve: nei vari decreti, non si è mai parlato di danza, forse perché essa non è riconducibile ad un settore economico “forte”, anche se<br />

questo mondo può produrre un Pil pari a 1,5%; la FIDS è una federazione del CONI senza alcun riconoscimento di alcun Ministero, e le sue<br />

figure professionali non hanno legittimo inquadramento; l’unica federazione a poter rivendicare dei diritti nel settore danza è l'AIDAS, seppure<br />

tra mille difficoltà… Io, personalmente, continuerò a battermi e ad impegnarmi, affinché il settore della danza abbia i giusti riconoscimenti, anche<br />

avanzando delle proposte in merito, come potrebbe essere quella di presentare progetti fattibili e percorsi di alta formazione, ad Istituzioni<br />

importanti, che potrebbero essere, ad esempio, il Ministero del Lavoro, il Ministero della Pubblica Istruzione ed il Ministero dei Beni e delle<br />

Attività Culturali; a ciò si potrebbe aggiungere la formazione di un sindacato (scuole e maestri di ballo), per la difesa della categoria.<br />

D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo AIDAS Italia?<br />

R: Per evitare il collasso ed un forte dimezzamento, delle ASD, proporrei di costituire, come sopra accennato, un sindacato che unisca tutte le<br />

rappresentanze della danza: istruttori, insegnati, formatori, dirigenti, praticanti, atleti, affinché questo soggetto possa vigilare il settore e trattare<br />

con istituzioni, enti di promozione, federazioni varie, e CONI. Non bisogna concentrarsi, infatti, solo ed unicamente sui vantaggi economici che un<br />

certo settore può apportare, ma bisogna dare la giusta importanza anche all’aspetto relativo alla tutela degli operatori del settore danza. Se si<br />

capirà che è giunto il momento di mettere in campo più idee e proposte, forse qualcosa si potrà salvare.


CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />

I n t e r v i s t a a P i e t r o L u i g i P e t r a c c a<br />

P r e s i d e n t e A N M B<br />

Grazie Presidente Petracca, per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Abbiamo<br />

cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei,<br />

abbiamo sottoposto, anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del Covid-19, si<br />

tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e<br />

soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli<br />

sport collettivi. Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />

R: Premesso che la pandemia di Covid-19 ha di fatto, con una prepotenza inaspettata, modificato<br />

la vita di tutti. Mai avrei pensato da Presidente dell’Associazione Nazionale Maestri di Ballo di<br />

vivere e combattere di fronte a una pandemia mondiale, che mette a dura prova il mio settore.<br />

Quello che oggi stiamo vivendo, per me era qualcosa di cosi lontano e cosi arcano, che ricorda<br />

gli anni di studio, quando sui libri di storia venivano raccontate le epidemie di un tempo. Oggi<br />

non possiamo arrenderci, tanto meno dare spazio allo sconforto di fronte all’attuale situazione,<br />

che stiamo vivendo e che ha determinato lo “stop” di tutte le attività del settore Danza e contestualmente anche di tutti gli altri settori. I dati sulla<br />

pandemia, sono in netto miglioramento, ma ciò non ci deve indurre in alcun modo a dare meno importanza alle indicazioni date dagli Organi<br />

competenti. Gli effetti post- pandemia, non saranno risolvibili in poco tempo; servirà condurre la vita con accorgimenti ritenuti indispensabili per<br />

evitare ulteriori contagi, di conseguenza anche le attività didattiche nella Danza, subiranno ancora delle restrizioni. Solo nella fase 3, chiamata<br />

dagli esperti fase “immune”, la vita potrà riprendere il suo corso naturale, per come noi tutti la conosciamo. E’ mio dovere incoraggiare tutto il<br />

settore Danza, Ballo e Danza Sportiva a non abbattersi, a non perdere la fiducia in una futura prospettiva e una possibile soluzione.<br />

Comprendiamo che insegnanti, maestri, istruttori, ballerini e danzatori hanno subito un durissimo colpo, come tutti i settori, con il fermo delle<br />

attività. Nessuno si aspettava o era pronto a tale situazione. In questo periodo di quarantena, siamo stati impegnati in prima persona a stare vicini<br />

ai nostri associati, ascoltando le loro problematiche e cercando, ove ci fosse consentito, di dare supporto e coraggio. Abbiamo toccato con mano,<br />

la disperazione di tanti uomini e donne, che della Danza ne hanno fatto una ragione di vita: mi riferisco principalmente a chi svolge l’attività di<br />

insegnante a tempo pieno, affidando a questo lavoro, tutto il sostentamento per loro e le loro famiglie. Il Governo ha emanato una serie di aiuti,<br />

contenuti nel decreto “cura Italia”, ma gli stessi si sono rilevati inefficaci e il più delle volte inadatti a questa gravosa circostanza. I contratti di<br />

affitto, le utenze elettriche e le tasse a cui sono soggetti ad assolvere per poter utilizzare i locali dove si svolge l’attività didattica, molte volte sono<br />

un peso insostenibile per gestori, dirigenti delle strutture e anche per gli stessi insegnanti. Se alla mancanza di lavoro e di guadagno, uniamo le<br />

“spese fisse” che sono soggette a continui incrementi senza sosta, rimane poco da destinare al sostentamento quotidiano, ai bisogni primari di<br />

tutti gli addetti al settore. Questa in sintesi è la situazione fin qui vissuta da tanti insegnanti e operatori del sistema danza: un vero e proprio<br />

impoverimento, che a lungo andare può determinare la desertificazione di tante attività coreutiche, specie le più deboli e piccole. La fase 2 avrà<br />

una durata variabile e dipendente dai valori epidemiologici e di contagio. Nella migliore delle ipotesi, volendo ipotizzare una riapertura delle<br />

attività didattiche, che penso che sia la cosa più importante per il settore Danza in questo momento, bisogna fronteggiare dei problemi di<br />

carattere psicologico, relativi alla “sicurezza personale” che desta di fatto la paura incondizionata a frequentare ambienti o luoghi in presenza di<br />

pubblico. Bisognerà fare i conti con una “debole fiducia sociale”, che in passato nessuno di noi avrebbe mai neppure immaginato, la presenza dei<br />

nostri appassionati e fans costituiva la nostra forza da ora e nel prossimo futuro il distanziamento e i sistemi di tutela della salute pubblica<br />

diventeranno le regole rigorose da rispettare. Da qui si evince chiaramente, che la situazione non è tra le migliori, ma bisogna fare i conti con la<br />

realtà e con molta pazienza bisognerà affrontare tutto, con spirito deciso, allo stesso tempo capaci di adattarsi alle più svariate circostanze che si<br />

presenteranno. Sono certo che il mondo della danza avrà tutte le capacità per ripartire e tornare alla normalità. Nella Danza il ruolo dei Maestri<br />

sarà centrale e importantissimo: a loro va affidato con fiducia il ruolo di educatori e cultori, non solo dell’arte coreutica, ma nella loro valenza di<br />

informatori sul “rimodellamento” che la Danza dovrà affrontare, in primis, nell’adempimento delle norme sanitarie, a tutela delle persone e nella<br />

messa in sicurezza delle strutture ospitanti le attività didattiche. Per tanto, siamo in attesa di tutte le disposizioni che regoleranno le attività<br />

didattiche della Danza, che sicuramente renderanno dal punto di vista sanitario, “sicura” la frequenza degli allievi e delle loro rispettive famiglie,<br />

che sentiranno il peso dei cambiamenti, ma anche la certezza di vivere in ambienti sani, che non permettono la diffusione virale. Bisognerà<br />

convivere con tutti i dispositivi di protezione personale: tutte le letterature scientifiche fin qui rese note, riportano le istruzioni per l’utilizzo, di<br />

mascherina, guanti e prodotti disinfettanti, nel corso della fase 2. Si dovrà pensare ad una distribuzione degli allievi durante le attività, evitando<br />

gli affollamenti e lezioni con tanti Danzatori in sala. A tal proposito il distanziamento tra persone, che già è previsto per altre attività, deve<br />

ricondurci a riformulare il piano dell’offerta formativa, di ogni singola struttura. In questi giorni, molti colleghi hanno espresso le loro perplessità<br />

sulle Danze di coppia, in quanto per natura tecnica il distanziamento previsto, non potrebbe essere garantito. A tal proposito, ho evidenziato che<br />

l’80% dei partecipanti al ballo di coppia, sono anche coppie di fatto e quindi si tratta di persone che vivono a stretto contatto tutto il resto del<br />

giorno. Differente sarà per le coppie più giovani, che a mio personale avviso, dovranno avere la possibilità di utilizzare i mezzi di diagnosi al fine<br />

di accertarsi sul loro stato di salute e di eventuale contagio. Bisognerà capire come verranno organizzati i più giovani che frequentano istituti<br />

scolastici di vario grado. Proprio dalla “scuola pubblica”, possiamo comprendere le misure che saranno previste per le fasce di età giovanile sopra<br />

citate. Differente analisi si deve fare per coloro che frequentano le Danze Accademiche, quindi per le Danze di squadra o praticate in gruppo,<br />

sicuramente saranno valide le regole del distanziamento, del limite numerico di presenza nella sala danza, le protezioni individuali e tutti gli<br />

adempimenti derivanti dalle autorità governative. Chiaramente queste ipotesi sono tutti eventuali scenari, che ancora necessitano di opportune<br />

conferme da chi ha le competenze e il merito. Quando si passerà alla fase 3, cioè quando la popolazione, verrà considerata immune, si potrà<br />

pensare alla riorganizzazione delle attività, auspicando che si possa ritornare alla situazione precedente alla pandemia. Inoltre, solo nella fase 3 si<br />

potranno riformulare i calendari di tutti gli eventi con presenza di pubblico, applicando le normative che saranno emanate per questa fase. Per la<br />

fase 2 si potrebbe programmare, previa variazione del regolamento, l'organizzazione di concorsi in modalità video online. Fino a quando<br />

varranno le norme sarà impensabile predisporre e realizzare forme di intrattenimento e di condivisione nel linguaggio proprio dell'arte<br />

coreutica. Tutto dipenderà dall'evoluzione del processo pandemico, ma sono certo che attraverso l'impegno di ciascuno di noi sarà più efficace<br />

ogni forma di salvaguardia della salute pubblica.


CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL<br />

O<br />

D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />

mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />

comune e studiare una strategia?<br />

R: Nei vari decreti si parla di settori economici-produttivi e di codici ATECO, non di Danza in sè per sé. E questo deve essere un punto importante<br />

che mi riservo di trattare in seguito. Per una corretta risposta alla domanda, è necessario fare un passo indietro e risalire alla diffusione del virus<br />

già nella lontana Cina, ossia nel gennaio scorso le testate giornalistiche mondiali diffondevano le preoccupazioni di una possibile diffusione del<br />

Covid19 anche in Europa e, quindi in Italia. In quel periodo, eravamo invasi da notizie il più delle volte contrastanti da parte non solo di politici,<br />

ma anche da illustri nomi della scienza. Appena ci siamo resi conto, nei primi giorni di marzo, che eravamo di fronte ad una grave situazione, ci<br />

siamo posti il problema di capire cosa sarebbe successo con il diffondersi del contagio Covid-19. L’emergenza sanitaria iniziava a prendere piede<br />

nel nostro Paese e noi tutti abbiamo preso coscienza del rischio epidemiologico. Allertati dall’incombente contesto, come Associazione Nazionale<br />

Maestri di Ballo, quale Ente di Categoria e Ente Morale del Ministero dell’Interno, ci siamo messi in contatto con le autorità ministeriali preposte,<br />

le quali ci hanno reso edotti su quanto stava accadendo e sul potenziale rischio epidemico, che avrebbe condotto la nostra bella Italia prima ad<br />

una serie di restrizioni territoriali per poi arrivare al totale “lockdown” della Nazione. Ancora ricordo quando, recatomi a Milano per un evento<br />

internazionale promosso da ANMB, mi ritrovai nella necessità impensabile, che prevedeva la sospensione dell’evento. E vi assicuro che non è stato<br />

facile, per nulla, prendere una decisione di tale importanza. Le prime restrizioni e le prime zone rosse si sono rese indispensabili nelle regioni<br />

del nord, e noi, grazie all’aiuto dei nostri Consigli Regionali del nord Italia, abbiamo cercato di informare tutti i nostri colleghi e le rispettive<br />

scuole di ballo, sulle restrizioni che venivano emanate, che evidenziavano una grave situazione, che motivava le prime chiusure delle attività<br />

didattiche. Pochi giorni dopo, l’Italia era stata dichiarata tutta zona rossa, quindi abbiamo assistito e informato tutti sulla necessaria e disposta<br />

sospensione di tutte le attività didattiche e di tutto gli eventi in programma. Nel frattempo, spinti dalle responsabilità che come dirigenti sentiamo,<br />

motivati dalla diretta rappresentanza di un settore, abbiamo iniziato una campagna di sensibilizzazione politica nei confronti di tutte le forze in<br />

campo nazionale. Per noi era, e lo è tuttora necessario, far capire a chi ci governa, che la chiusura delle attività, seppur pienamente giustificata<br />

dall’emergenza sanitaria, si è trasformata in una emergenza economica che ha travolto tutti i settori, compreso il mondo della danza. Questa forte<br />

e decisa azione, fatta in tutte le forme consentite, era il minimo che potevamo fare a difesa e a tutela dei tanti insegnanti italiani, non solo ANMB,<br />

e per coloro che, a diverso titolo, “vivono per la danza e con la danza”. Abbiamo attirato l’attenzione dei nostri interlocutori politici<br />

sull’importanza educativa, sociale e civica della Danza e i possibili scenari di crisi del settore, in cui ci saremmo ritrovati. Ci premeva far<br />

conoscere, al mondo della politica, che il settore della Danza era in serio pericolo di una crisi economica senza precedenti, che il prolungarsi<br />

dell’emergenza sanitaria, la relativa sospensione delle attività didattiche, degli eventi, degli spettacoli, etc avrebbero messo in ginocchio tutti.<br />

Quindi, abbiamo avanzato la richiesta di attenzione e la previsione di eventuali misure a sostegno del settore. Non possiamo negare l’evidenza:<br />

tutti ci hanno dato ascolto e le nostre raccomandazioni sono giunte sui tavoli dei maggiori esponenti politici. E la loro rassicurazione ci è tornata<br />

gradita. Ma ci siamo accorti che la “politica” in Italia, ha un grande distanza dal tessuto sociale, cioè dalla gente comune, che vive nell’angoscia e<br />

nella paura non sono di un contagio virale, ma dell’incerto futuro. Il decreto “Cura Italia” ne è la dimostrazione sostanziale. Abbiamo cercato di<br />

unire le nostre competenze in una “regia” che facesse fronte all’emergenza sanitaria ed economica, e che vedeva coinvolto anche il settore danza,<br />

insieme agli enti di promozione sportiva CONI (già partners di ANMB), ai tanti enti di promozione sociale e sindacale, le organizzazioni<br />

coreutiche, accademiche e dello spettacolo vicine a ANMB. Un lavoro complesso è stato fatto insieme a differenti organizzazioni, siamo certi che<br />

ognuno abbia dato il massimo, abbia profuso il massimo impegno e abbia messo in campo tutte le strategie possibili, al fine di far sentire con<br />

forza e determinazione, che la Danza italiana “esiste” ed ha un valore inestimabile sotto tanti punti di vista; nella sua complessa organizzazione,<br />

ha favorito l’occupazione di tanti addetti e abbia, non da ultimo, sollecitato la passione dei migliaia di neofiti danzatori, impegnandoli in un<br />

percorso educativo unico nel suo genere. Tutte queste organizzazioni, insieme a ANMB, hanno dimostrato di avere a cuore il futuro di tutti i<br />

danzatori, giovani e meno giovani, professionisti e amatori, che hanno fatto tanti sacrifici nella loro vita, seguendo una passione con tutte le<br />

possibili forze, per realizzarsi nel settore coreutico e tersicoreo e che oggi vedono sfumare in poco tempo tutte le ambizioni e i loro sogni.<br />

Abbiamo notato che anche altre organizzazioni hanno fatto qualcosa di utile al fine di sensibilizzare il mondo politico sulle urgenti esigenze che<br />

la Danza richiede. Tengo mia la sensazione che, malgrado istituzioni, enti, grandi nomi della Danza abbiano manifestato in tutti i modi alla<br />

politica la grave situazione in cui ci troviamo, non abbiamo ricevuto risposte risolutive. Perché come già ho scritto pubblicamente qualche giorno<br />

fa, oggi mi sento di ribadire che “Di ogni buon proposito e di tante parole. Attendiamo in sintesi solo la concretezza dei fatti.” Riconosco le<br />

difficoltà per chi Governa: non è facile fare scelte per il popolo italiano, ma del resto chi viene eletto al Governo deve assumersi la responsabilità<br />

di fare le scelte che ritiene più giuste. Alla fine di questo brutto periodo, preso atto che i tanti decreti emessi, non hanno di fatto messo tutti al<br />

sicuro, necessita una riflessione generale di tutti coloro che fanno parte, a diverso titolo del Mondo della Danza. Per il futuro necessita “porre in<br />

sicurezza” il nostro mondo: strutture, salute e lavoro sono i principali punti di cui ci dobbiamo occupare. Necessita togliere la precarietà,<br />

l’incertezza e la superficialità che, il più delle volte, determinano limiti, che oggi si sono rivelati dannosissimi per il nostro settore. Purtroppo, devo<br />

ricordare che in passato, si è cercato di far capire l’importanza del lavoro, dei suoi diritti e dei suoi doveri, in un’ottica di riconoscimento del<br />

settore e della figura del Maestro. In passato le attività sono state sempre floride e non hanno lasciato tempo di riflessione a tanti operatori del<br />

sistema Danza; oggi quelle “incertezze” più volte denunciate, con la pandemia di Covid- 19, hanno assunto una forza incalcolabile che ha<br />

destabilizzato l’intero sistema. A mio umilissimo avviso, preferisco prevenire, che curare. E spero con tutto il cuore che tutti riescano a rialzarsi e<br />

a trovare il tempo per capire l’importanza della Danza, come lavoro, come passione, come svago, come arte e come sport, proiettando la singola<br />

ambizione verso una posizione “sicura” che oggi certamente sarebbe di grande aiuto.


CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL<br />

O<br />

D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo ANMB?<br />

R: Più che proposte vorrei, in qualità di Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Maestri di Ballo, dare dei consigli per il futuro che ci<br />

accingiamo a vivere. Chi ama i ballerini ama il prossimo. Da qui partiamo dedicando la massima attenzione a tutti gli allievi, alle loro famiglie e<br />

ai nostri preparati insegnanti. A tutti gli insegnanti: Maggiore attenzione sul lavoro autonomo del Maestro: consapevolizzare gli insegnanti sulle<br />

possibilità di essere inquadrati e riconosciuti nel loro lavoro, o per accedere a eventuali agevolazioni e ritrovarsi nella giusta posizione<br />

contributiva nel futuro.<br />

A tutte le strutture didattiche:<br />

- applicare i protocolli di profilassi sanitaria;<br />

- creare momenti di approfondimento culturale con i danzatori, sull’etica del danzatore e sulle regole sanitarie;<br />

- collocare all’interno delle strutture appositi strumenti per l’igiene personale del ballerino;<br />

- assicurarsi ove previsto, che tutti i danzatori, siano in possesso dei dispositivi di protezione sanitaria;<br />

-prevedere la sanificazione dei locali e le ordinarie e continue pulizie dei locali;<br />

-ove necessita, adeguare il numero di allievi, in funzione del distanziamento sociale;-areare i locali costantemente e sanificare i sistemi di<br />

aspirazione e di condizionamento dell’aria;<br />

-ove sarà possibile, monitorare tutti gli allievi dal punto di vista sanitario;<br />

- rielaborare i costi di partecipazione alle attività, in funzione dell’andamento dell’economia nazionale e della situazione economica territoriale,<br />

considerando le famiglie maggiormente colpite dalla crisi economica;<br />

-aiutare tutti i ballerini in difficoltà, nessun ballerino deve smettere di danzare, perché non ha possibilità economiche;<br />

- stabilire con gli insegnanti una collocazione lavorativa che tuteli la figura dell’insegnante il suo lavoro.<br />

A tutti i danzatori e ballerini:<br />

-munirsi dei dispositivi di protezione sanitaria;<br />

- evitare contatti ravvicinati con gli altri allievi ed evitare di trattenersi nelle sale didattiche;<br />

- per eventuali allenamenti individuali, fare richiesta alla struttura per l’utilizzo e le modalità;<br />

- prevedere cambio di abbigliamento prima e dopo l’attività didattica;<br />

- applicare tutte le norme d’igiene personale;<br />

- comunicare con la direzione o con l’insegnante qualsiasi disagio, difficoltà o il proprio stato di salute.<br />

Alle organizzazioni di Danza:<br />

-incoraggiare i danzatori alle attività coreutica di diverso tipo;<br />

-informare sulle norme emanate dagli organi governativi, relative all’attività svolta;<br />

- quando sarà consentito, creare eventi che prevedono una distribuzione temporale dei partecipanti evitando qualsiasi tipo di affollamento sia di<br />

ballerini che di pubblico;<br />

- privilegiare l’organizzare di eventi in locali predisposti al pubblico;<br />

-offrire ai partecipati tutte le garanzie sanitarie e di controllo sanitario;<br />

-ottimizzare i costi di partecipazione in funzione dello stato dell’economia nazionale, agevolare tutte le famiglie dei giovani danzatori che versano<br />

in gravi condizioni economiche.<br />

Necessita un grande amore per la Danza per capire che nessuno si deve sentire solo, nessuno deve sentirsi per nessuna ragione meno degli altri<br />

o diverso. Se stiamo vivendo un momento brutto, guardiamo con gli occhi della solidarietà e della vera comunità tutti. Finito questo periodo di<br />

emergenza, inizieremo una fase 2, sicuramente impegnativa, per la rinascita del nostro settore. Quando saremo alla fase 3, chiamata immune, ci<br />

troveremo a metà dei lavori, perché il punto vero di inizio del “nuovo rinascimento” per la danza e il ballo, sarà quando non si dovrà aver paura<br />

di un contatto fisico. Quando saremo liberi da tutto questo, arriverà il nuovo tempo, dove le persone potranno abbracciarsi, coccolarsi,<br />

incoraggiarsi, ridere e piangere, senza nessuna paura. E in quell’abbraccio della comunità della danza, che torneremo a essere come prima, se<br />

non decisamente meglio, più forti e pronti a dedicarci a pieno e con tutte le nostre energie a tutto il nostro meraviglioso mondo.


TS E AL LE UV TI E S I E O NB E A LE L OB A L L O<br />

Alberto Sordi e<br />

Raffaella Carrà<br />

ballano il "Tuca Tuca"<br />

in una puntata di<br />

"Canzonissima 1971"<br />

(RAI)<br />

Mostra fotografica<br />

"Scatti di Danza" 2013


n t e r v i s t a a G i a c o m o M o l i n a r i<br />

I<br />

r e s i d e n t e A I D<br />

P<br />

CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />

Grazie Giacomo Molinari, per aver accettato di rispondere alle nostre<br />

domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e<br />

abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto<br />

anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza<br />

in Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella<br />

fase 2-3 del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur<br />

rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto<br />

distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />

riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con<br />

l'attività Danza?<br />

R: Per le scuole di danza sarà un impegno considerevole prepararsi alla riapertura, peraltro assolutamente necessaria e che ci auspichiamo<br />

avvenga al più presto. Infatti, dal punto di vista sanitario, le regole da rispettare sono molte: non solo le mascherine, i guanti ed il mantenimento<br />

delle distanze di sicurezza, ma anche la sanificazione sistematica di tutti i locali, dei filtri e degli impianti di ricambio dell’aria e di<br />

condizionamento caldo/freddo, la pulizia giornaliera delle pavimentazioni con detergenti e disinfettanti appositi, quella delle sbarre e degli<br />

specchi, delle reception, degli spogliatoi… insomma, veramente un grande impegno. In sala poi sarà necessario limitare le presenze alle lezioni<br />

facendo in modo che le stesse non superino mai il consentito rispetto alle dimensioni delle aree, appunto per rispettare le distanze di sicurezza. E<br />

ci sono anche altri aspetti da valutare attentamente: quello sociale, artistico e formativo che escono da tutta questa vicenda molto penalizzati.<br />

Dobbiamo aspettarci, infatti, da una parte un grande entusiasmo ed una voglia matta degli allievi di ricominciare, che dovrà convivere però con il<br />

timore del contagio, con le preoccupazioni dei genitori che affidano alla scuola di danza i loro figli e che dalla stessa si aspettano il massimo<br />

dell’attenzione. Senza contare che dovremo forse rivedere il nostro metodo di insegnamento della danza e fare in modo che essa sia accessibile e<br />

fruibile al massimo per tutti; ora che, ormai, per quest’anno sono sfumati i progetti per eventi e spettacoli di fine anno, dovremo essere pronti e<br />

bravi ad infondere nei nostri ragazzi la voglia di ricominciare e di pensare ad obiettivi di più lunga scadenza. La danza è aggregazione, socialità,<br />

arte, e quindi benessere dell’anima ed in questo periodo, purtroppo, tutto ciò diventa molto difficile da mantenere, ma noi tutti ce la faremo.<br />

D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />

mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />

comune e studiare una strategia?<br />

R: Intanto mi è doveroso fare una distinzione tra sport e danza, attività che ormai vengono sempre più spesso integrate ma che presentano<br />

caratteristiche molto diverse tra loro; la danza sportiva, ad esempio, o quella che si pratica all’interno delle ASD, rende conto agli enti ed alle<br />

federazioni sportive dilettantistiche che fanno capo al Coni; la danza accademica (termine usato da alcune federazioni sportive come elevazione<br />

formativa e professionale, ma che, personalmente, non riconosco) rende conto, essendo un’arte e non uno sport, agli enti preposti per la<br />

formazione ed il perfezionamento, che sono il Miur-Afam ed il Mibact. Di solito le due istituzioni si comportano in modo molto diverso tra di loro<br />

ma, in questa occasione, le accomuna l’essere state dimenticate nello stesso modo dal Governo che all’inizio ha promesso, ma che ancora non ha<br />

dimostrato attenzione. Le associazioni culturali che fanno formazione della danza sono enti ed istituzioni, piccole e grandi (a parte quelle che, per<br />

mero motivo di sgravio fiscale, si sono trasformate in ASD), che fanno su tutto il territorio nazionale un grande lavoro di iniziazione e di<br />

professionalizzazione della danza; il settore delle scuole private, infatti, soddisfa oltre l’87% del fabbisogno e della richiesta, per lo più di danza<br />

moderna, di danzatori e ballerini - che non hanno niente a che vedere con gli atleti nello sport - sul territorio nazionale; all’interno di queste<br />

strutture, molte altamente professionali e qualificate, operano docenti di fama internazionale e di grande preparazione ed esperienza, che<br />

formano i giovani danzatori al mestiere di domani. A differenza quindi delle ASD, dove tutto rimane più a livello, appunto, dilettantistico e dove si<br />

risponde a regole sportive imposte dalle federazioni di appartenenza, che spesso non sono competenti dell’argomento e si comportano con la<br />

danza come se stessero trattando di karate, ginnastica ritmica o calcio, discipline che sono molto più regolamentate e strutturate, come lo è la<br />

danza a livello accademico. Solo che poi, neanche le ASD sono tutelate nella giusta misura perché, appunto, la danza non è il calcio, non fa i<br />

numeri del calcio perciò non ha il diritto di essere protetta. Nel mondo culturale molti operatori si sono mossi in questo periodo per approntare<br />

tavoli virtuali di discussione ed anche io personalmente ho contribuito a redigere un documento insieme a molti operatori del teatro, della<br />

musica, della danza, dell’editoria, galleristi, museali e quant’altro, perché siamo dell’idea che la cultura è unica e come tale va trattata; potrebbe<br />

essere molto più produttivo, infatti, presentarsi alle istituzioni in una forma aggregata, unita ed unitaria per far valere le nostre istanze di<br />

categoria: ogni tentativo isolato, infatti, non fa che disperdere energie. Questo concetto purtroppo, soprattutto il mondo della danza non lo ha mai<br />

compreso, troppo impegnato a fare a gara a chi è più bravo, ed ora ne paghiamo le conseguenze. Ma continuiamo a combattere, a far sentire forte<br />

la nostra voce e forse uno spiraglio ci sarà, se non nell’immediato futuro forse nel prossimo. Sono state recepite, infatti, dal Ministro, alcune<br />

nostre richieste, come la necessità di istituire un “tavolo permanente di confronto” fra tutte le associazioni e le istituzioni e quella di istituire un<br />

“fondo comune” per far fronte da ogni situazione critica.<br />

D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo AID?<br />

R: A questo proposito, riporterei il documento sullo spettacolo dal vivo di cui ho accennato sopra per permettere a tutti di condividere i nostri<br />

pensieri e, naturalmente, fare le giuste osservazioni ed ampliare il campo d’azione con il contributo e la condivisione del maggior numero di<br />

operatori possibile, perché da sempre l’unione fa la forza e noi non dobbiamo essere da meno. Il documento è stato oggetto di valutazione da<br />

parte di alcune forze di governo che ne hanno portato una sintesi in Parlamento ed al ministro Franceschini che sembra aver recepito alcuni<br />

concetti fondamentali.


CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL<br />

O<br />

Proposta Giacomo Molinari<br />

Misure da richiedere al Governo al fine di arginare l'annientamento del sistema culturale e di spettacolo Nazionale in atto, a causa della<br />

condizione creata dall'epidemia CORONA VIRUS (COVID-19)<br />

Partendo dal presupposto che il fermo obbligato scattato il 5 marzo scorso si protrarrà presumibilmente fino al 5 maggio almeno, alcuni<br />

prevedono che la ripresa avverrà soltanto alla metà o alla fine di maggio se tutto andrà bene; per la maggior parte di noi questo vorrà dire<br />

interrompere bruscamente l’anno produttivo che ormai dobbiamo considerare concluso. Non sarà veritiero infatti pensare che a maggio o giugno<br />

possa riprendere una stagione teatrale, produttiva e formativa pensata e programmata per l’anno ottobre 2019 - maggio 2020.<br />

Al fine di scongiurare un blocco totale delle categorie che operano nel campo della cultura e dello spettacolo che possa prolungarsi addirittura<br />

per la prossima stagione ottobre 2020-maggio 2021, individuiamo gli obiettivi per i quali chiedere l’intervento dal parte del Governo:<br />

OBIETTIVI A TERMINE IMMEDIATO<br />

- Sospensione (o meglio azzeramento/riduzione) dei pagamenti dei canoni di locazione di teatri, sedi operative, strutture formative di proprietà<br />

privata dal mese di marzo al mese di settembre 2020 compreso - qualunque sia il loro accatastamento.<br />

- Sospensione per le stesse strutture del pagamento della tassa rifiuti fino al mese di ottobre 2020.<br />

- Spostamento del pagamento dei canoni di Leasing a ottobre 2020.<br />

- Sospensione dei pagamenti delle utenze e soprattutto annullamento delle voci fisse; ad esempio, i teatri hanno un approvvigionamento di<br />

energia elettrica molto consistente e per questa, anche quando non la usano, pagano fissi mensili molto alti. Eliminare dalle bollette il gravame<br />

statale compreso IVA.<br />

- Sospensione PER TUTTI del pagamento delle cartelle esattoriali fino ad ottobre 2020.<br />

- Spostamento delle scadenze di pagamento delle tasse tutte dal mese di ottobre in poi.<br />

- Erogazione immediata di tutti i contributi pubblici assegnati alle associazioni e alle imprese dal FUS e da altri sistemi (Regioni ecc) per il 2019<br />

con la presentazione del relativo consuntivo ma senza effettuazione di controlli fiscali, richiesta Durc e quant’altro possa costituire un<br />

impedimento alla ricezione del contributo. Inoltre, applicare l’abbattimento dei parametri quantitativi corrispondenti alle assegnazioni del 2019<br />

almeno del 50% (cioè stesse assegnazioni con –50% di spettacoli, contributi ecc.).<br />

- Richiesta di sostegno da parte delle banche con diverse modalità: concessione di fidi e scoperti (tranne in situazioni di sofferenza naturalmente<br />

per permettere il pagamento di quelle scadenze e rate improrogabili (titoli vari, cambiali ecc.) e scongiurare segnalazioni e protesti, con la<br />

produzione della sola dichiarazione UNICO dell’anno precedente ed in una misura coerente che riesca veramente a salvarci dal disastro. Questo<br />

non solo per le piccole e medie imprese ma anche per le associazioni, attualmente ritenute non “affidabili”.<br />

- Estendere l’aiuto ad personam (600 euro ma mensili) ai “quadri” dirigenti (consigli direttivi) delle associazioni culturali che per norma non<br />

percepiscono stipendio ma possono ricevere un rimborso spese di 500 euro al mese, se ne fanno richiesta, ma che in questo momento non<br />

potranno ricevere; questo attraverso la produzione di statuti e verbali di cariche sociali che ne attestino la posizione. Estendere i 600 euro mensili,<br />

dal mese di marzo al mese di giugno 2020, anche agli insegnanti – di danza, musica, teatro – a partita Iva, prestazione occasionale, tempo<br />

determinato o co.co.co, in quanto le attività di formazione sono comunque compromesse fino alla fine dell’anno accademico.<br />

- L’Esercizio teatrale privato deve ricevere un contributo fisso a seconda del numero dei posti.<br />

- Prevedere un sostegno ai gestori delle scuole di danza in relazione al numero dei soci – secondo il libro soci aggiornato a dicembre 2019 o<br />

dedotto dalle quote associative che risultano dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente<br />

- Applicare un sistema di sanatoria per gli spettacoli che le compagnie/teatri hanno dichiarato quali attività di produzione/circuitazione per la<br />

stagione 2020. Pertanto consentire che i medesimi possano usufruire del sistema premiale del FUS anche per la stagione 2021 con un numero di<br />

rappresentazioni proporzionato ex novo alla realtà del nuovo anno 2020.<br />

- Dal momento in cui le ferite economiche non faciliteranno le nuove produzioni (e questo genererà, inevitabilmente, disoccupazione e<br />

depressione di un comparto che non abbisogna di altre battute d’arresto), si rende IMMEDIATAMENTE necessario varare un sistema premiale che<br />

favorisca l’immissione, nel mercato, di nuove produzioni. Per esser fatto questo bisognerà rendere PREMIALI e quindi CONVENIENTI le<br />

coproduzioni pubblico/privato, destinando ai privati una quota percentuale dei cartelloni dei teatri stabili. Tale quota sarà fissata dal Ministero<br />

(Mibact) e quindi eguale per tutta la penisola.<br />

- Oltre naturalmente all’allungamento dei tempi degli strumenti già in essere: pagamenti contributi, assicurazioni, tasse e quant’altro che<br />

dovranno essere fissati necessariamente dal mese di ottobre 2020 in poi.<br />

OBIETTIVI A MEDIO TERMINE<br />

- Creare un fondo anche con i contributi Enpals non ripartiti. Molti lavoratori dello spettacolo hanno lavorato nel settore per un periodo e poi<br />

hanno cambiato lavoro. Negli anni però, le produzioni trattenevano e versavano i contributi Enpals che poi si sono interrotti. Utilizzare questi<br />

fondi per la creazione del fondo – di solidarietà, di sostegno – con modalità di accesso che andrebbero stabilite.<br />

- Poi, destinare una percentuale .della dichiarazione dei redditi al settore dello spettacolo – dalla formazione, alla produzione, alla distribuzione, ai<br />

teatri ecc. – attraverso la creazione di un fondo comune che potrebbe garantire un sostegno in proporzione alla grandezza delle imprese dello<br />

spettacolo (parametri da definire).<br />

- Per la ripartenza delle attività e degli esercizi culturali, finita l’emergenza Covid-19, le banche provvedano alla concessione di prestiti o mutui<br />

con la garanzia della regione di appartenenza (ex prestito d’onore).<br />

OBIETTIVI A LUNGO TERMINE (ma non troppo)<br />

- Riforma strutturale del FUS, entro il 2020, nel quale proporre un modello alternativo che utilizzi parametri di equità, multidisciplinarità,<br />

ampliamento dell’offerta e si basi su un minimo di parametri quantitativi lasciando il passo invece ad un sistema maggiormente premiale in<br />

relazione alla qualità, determinata però da commissioni assolutamente competenti e super partes. Oltre, naturalmente, all’ampliamento delle<br />

risorse economiche a partire dallo spacchettamento, che vede sperequazioni vergognose in relazione al tipo di attività e di realtà giuridica dei<br />

soggetti. Istituire un FURS (fondo unico regionale dello spettacolo) in ogni regione (qualora non ci fosse) e ristrutturare quelli esistenti con<br />

maggiori investimenti e più agile burocrazia.<br />

- Investire su un fondo territoriale per la defiscalizzazione delle sponsorizzazioni, con un regolamento apposito. Un nuovo regolamento nazionale<br />

che inviti le aziende ad investire (sponsorizzazioni) in cultura. Per questo, creare sinergie e ricevere conseguenti apporti economici con il<br />

Ministero del Lavoro, dello Sviluppo economico, Confcommercio, Confindustria ecc.<br />

Spero che i lettori abbiano trovato in questa conversazione interessi, spunti e utilità da condividere. IL settore danza e spettacolo dal vivo è pronto<br />

a combattere per affermare il proprio “diritto costituzionale ad esistere!” In bocca al lupo a tutti noi!<br />

Giacomo Molinari Presidente AID


n t e r v i s t a a J e r r y A b r a t e<br />

I<br />

r g a n i z z a t o r e<br />

O<br />

1 ° C a m p i o n a t o M o n d i a l e O n L i n e<br />

CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />

Grazie Jerry Abrate, per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Abbiamo<br />

cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande, che<br />

oltre a lei, abbiamo sottoposto anche ad altri dirigenti delle associazioni che si<br />

occupano di danza in Italia.<br />

D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del<br />

Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole<br />

fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le persone...<br />

Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come<br />

si concilia con l'attività Danza?<br />

R: Penso che la danza, come è sempre stato in caso di grandi catastrofi, sia il collante per poter tornare a sorridere, ritrovando gioia e felicità; detto<br />

questo, la crisi finanziaria che ci ha colpito nuovamente porta la danza su due scenari diversi:<br />

A. La danza definita “ballo sociale”, praticata da quelle persone che lo fanno al solo fine di imparare alcuni passi, incontrarsi nelle balere e fare un<br />

po' di attività motoria, se verrà proposta a prezzi speciali, potrà ripartire subito. Con la differenza che la scuola o l’insegnante che non è di alto<br />

profilo professionale andrà a scomparire dal mercato, in quanto molti insegnanti di alto profilo si lanceranno alla conquista di quel mercato.<br />

B. La danza sportiva, quella che io definisco “da competizione”, subirà una grande flessione per coloro che la svolgono ad altissimo livello, prima di<br />

tutto per la difficoltà di spostarsi dalla propria zona di residenza sia verso regioni limitrofe che verso Nazioni vicine e/o lontane. Questo fattore<br />

secondo me cambierà completamente lo scenario che abbiamo conosciuto negli ultimi 10/15 anni, e l’unica opportunità di sviluppo sarà l’UNITÀ e la<br />

necessità di collaborazione tra tutti gli addetti; infine, ma non meno importante, andrebbe rivisto tutto l’aspetto finanziario legato al mondo della<br />

danza<br />

D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />

mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />

comune e studiare una strategia?<br />

R: Non mi sorprende, anzi mi stupisco di dirigenti di Associazioni e Maestri che ne parlano come se fosse uno scandalo… e così non è!. La danza<br />

sportiva è un settore di nicchia, ed anche se ha il suo peso, rimane tale; credo però si sia fatta molta confusione, in un momento così difficile, che ha<br />

messo in luce alcuni difetti del nostro sistema. Mi spiego meglio: il Governo ha elaborato un piano, nel Decreto, che prevede delle tutele per chi<br />

lavora in regime di Partita Iva, in cui possono rientrare i maestri di danza che lavorano secondo il suddetto regime; coloro, invece, che lavorano<br />

come Maestri con agevolazioni fiscali per una Associazione dilettantistica devono affidarsi alle Federazioni, come quelle che fanno capo al CONI che,<br />

a sua volta, dovrà farsi da portavoce con il Governo. So che la FIDS, referente della danza sportiva, sta sollecitando e sta cercando delle misure in<br />

seno al CONI per aiutare il sistema, mentre le altre ASD affiliate ad altri Enti di promozione, si stanno muovendo attraverso i loro canali istituzionali,<br />

per cercare di proporre le migliori soluzioni possibili. Concludo, Direttore, dicendo che non ho ruoli dirigenziali presso alcun Ente, nemmeno in<br />

seno alla FIDS in cui svolgo, invece, il ruolo di ambasciatore, grazie al quale dò il mio contributo, proponendo idee ed alcune attività on line per<br />

aiutare l’intera comunità, come ad esempio il reperimento delle tanto agognate quanto necessarie mascherine; questo non esclude, però che si possa<br />

pensare ad un tipo di collaborazione e di dialogo tra il mondo della danza e tutti i player, affinché si possa elaborare una strategia comune.<br />

D: La danza è quasi al collasso. Quali sono secondo lei, le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema?<br />

R: In parte ho già risposto a questa domanda; posso ancora aggiungere che dobbiamo fare tutti un passo indietro dalle nostre posizioni personali per<br />

farne due in avanti insieme; dissi questa cosa dal palco delle Notte delle stelle di Rimini nel Gennaio 2019. Oggi, dopo più di 50 giorni di isolamento e<br />

restrizioni, non uso il condizionale, ma l’imperativo “DOBBIAMO” essere pronti ad applicarlo. Grazie per la sua intervista e preghiamo e speriamo,<br />

come dice la Bibbia “negli uomini di buona volontà”.


AS TA T LU A T LE I TE A B' AE L BL OA L L O<br />

Namire<br />

51st World Congress Athene 2018


S CA UL OU LT A E E B A L L O<br />

P A R O L A<br />

di Eugenia Galimi<br />

D ' O R D I N E :<br />

P R E V E N Z I O N E<br />

É da questo presupposto che bisogna partire per<br />

riuscire a capire cosa è giusto fare, come bisogna<br />

comportarsi, in questi giorni di paura collettiva, di<br />

panico, di incertezza.<br />

Se all'inizio della storia ci si è comportati secondo una<br />

logica illogica, perché di fronte a un fatto nuovo,<br />

sconosciuto, ci si è fatti prendere dal panico, adesso<br />

certi comportamenti non possono essere più<br />

giustificati. Se non si conosce il pericolo, quando lo si<br />

affronta, si rischia, e succede molto spesso, di reagire<br />

in maniera inadeguata e scomposta, e quindi di non<br />

superarlo o addirittura di aggravarne le conseguenze.<br />

Oggi, con l'esperienza acquisita, dobbiamo essere in<br />

grado di agire e reagire in maniera più razionale e più<br />

logica. Chiarite le cause che hanno portato ad avere<br />

un numero elevato di decessi e che hanno quindi<br />

inevitabilmente diffuso uno stato di panico<br />

incontrollato, oggi, a mente fredda, possiamo<br />

ragionare su come invece sarebbe stato più sensato<br />

agire. Innanzitutto muoversi nella direzione della<br />

prevenzione. Affrontare una malattia in stato di<br />

salute ottimale consente di superarla facilmente.<br />

È necessario quindi adottare stili di vita sani,<br />

ponendo attenzione all'alimentazione e all'attività<br />

fisica, senza tralasciare l'aspetto psicologico che<br />

riveste un'importanza fondamentale. E queste<br />

raccomandazioni valgono ancora di più per le persone<br />

non più giovani. Si tratta, pertanto, di porsi il<br />

problema di conciliare la necessità di praticare<br />

attività motoria, e contemporaneamente mantenere<br />

relazioni sociali dirette, da parte dei cosiddetti "over",<br />

con la tutela della loro stessa salute essendo questa la<br />

fascia di popolazione più esposta a rischi di<br />

complicanze della malattia che eventualmente<br />

potrebbero contrarre.


S CA UL OU LT A E E B A L L O<br />

Le palestre dove si insegnano i balli di gruppo, in<br />

particolare quelle frequentate da persone di una<br />

certa età, non possono quindi essere assimilate<br />

alle normali palestre dove si pratica la classica<br />

attività fisica. Per i soggetti più giovani esistono<br />

alternative alla palestra, come ad esempio attività<br />

all'aperto in forma individuale, con opportuno<br />

distanziamento, se non si tiene conto dell'importanza<br />

delle relazioni sociali. Per i più anziani questo aspetto<br />

è invece fondamentale. Oltre a garantire una<br />

costante attività fisica, l'impegno del ballo di gruppo<br />

consente di stimolare soprattutto l'attività mentale, la<br />

memoria e gli affetti, mantenendo alto il morale<br />

attraverso i rapporti interpersonali diretti, favorendo<br />

naturalmente la stimolazione delle difese immunitarie.<br />

La ripresa di queste attività assume quindi una<br />

importante rilevanza, soprattutto nell'ottica della<br />

prevenzione. L’imposizione governativa di stare<br />

rinchiusi in casa, per garantire il distanziamento<br />

sociale, non agevola, anzi rischia di causare<br />

conseguenze peggiori. Per molti addetti ai lavori,<br />

medici ed esperti sanitari, è addirittura un "suicidio".<br />

Non è possibile scegliere di rimanere isolati dagli altri<br />

come unica soluzione per combattere il virus, tenuto<br />

conto che l'esperienza maturata in questi mesi di lotta<br />

in prima linea ha consentito di capire meglio come si<br />

sviluppa la malattia e che è possibile in maniera<br />

classica fermarla ai primi sintomi, evitando le<br />

complicazioni che invece sono state la causa di così<br />

tanti decessi. Ovviamente per i soggetti anziani, che<br />

hanno spesso altre importanti patologie, non si può<br />

prescindere dal porsi il problema di garantirne la<br />

necessaria tutela. Ecco perché è necessario<br />

analizzare il rischio per porre in essere le opportune<br />

azioni per eliminarlo o almeno ridurlo al minimo, come<br />

comunque si dovrebbe fare per qualunque altro<br />

rischio in qualunque luogo. Se in una scuola di ballo vi<br />

è presenza di lavoratori dipendenti, è la legge che<br />

impone la redazione di un DVR. Se invece si tratta di<br />

Associazioni sportive, come ne esistono moltissime<br />

diffuse sul territorio, non vi è alcun obbligo a<br />

condizione che non ci siano lavoratori dipendenti, o<br />

insegnanti che hanno un contratto di dipendenza, ma<br />

ad esempio di co.co.co. È opportuno però che ci si<br />

preoccupi di come affrontare situazioni<br />

emergenziali, e quindi probabilmente prevedere<br />

un piano di emergenza ed evacuazione, e la<br />

formazione sul primo soccorso ed antincendio per i<br />

collaboratori o eventuali soci volontari. In questa<br />

prospettiva una scuola di ballo provvede ad<br />

assicurare tutti gli associati, a richiedere una<br />

certificazione medica sportiva, anche non agonistica,<br />

a organizzare un piano d'emergenza con relativi<br />

mezzi antincendio, tenere corsi di pura informazione<br />

ai soci praticanti, ad acquistare attrezzature a norma<br />

e apparecchiature di primo soccorso (defibrillatori), a<br />

formare un numero congruo di collaboratori in materia<br />

di primo soccorso e a richiedere al proprietario<br />

dell’immobile la certificazione e la verifica dei controlli<br />

periodici eseguiti sugli impianti. In regime di<br />

emergenza da Covid19 è necessario fare di più, cioè<br />

porsi anche il problema di come garantire il rispetto<br />

delle direttive governative relative alle misure di<br />

distanziamento sociale. Per molte attività sportive<br />

questa condizione non è purtroppo realizzabile, in<br />

quanto le competizioni spesso prevedono che gli


S CA UL OU LT A E E B A L L O<br />

atleti siano in stretto contatto; per quanto ci si possa impegnare per superare questo punto, per molte discipline questo non è possibile.<br />

Per le scuole di ballo, in particolare per quelle dove si pratica il ballo sociale di gruppo, il problema è certamente superabile.<br />

Analizzando quindi tutte le condizioni, in cui gli allievi e gli istruttori si possono trovare durante lo svolgimento delle attività, è possibile<br />

individuare le giuste soluzioni organizzative per consentire il regolare svolgimento delle lezioni in palestra.<br />

Sarà sicuramente necessario contingentare l'accesso in sala, definendo un numero massimo, tenendo conto della distanza minima da<br />

mantenere, ma anche dell'indice di affollamento, con particolare attenzione al ricambio dell'aria in funzione del tipo di impianto di<br />

ventilazione, delle dimensioni dei locali, delle aperture esterne. Ma anche informare tutti i soggetti sui corretti comportamenti da<br />

adottare formalizzando il tutto attraverso la sottoscrizione di dichiarazioni liberatorie. Garantire la disponibilità di uso dei dpi opportuni<br />

(mascherine, guanti) e di idonei detergenti, oltre alla costante sanificazione dei locali.<br />

Tutte azioni che possono essere fatte con piccoli impegni economici, ma che possono consentire la prosecuzione delle attività.<br />

Particolare importanza rivestirà, durante la cosiddetta fase 2, la collaborazione con le autorità sanitarie locali, per quanto riguarda il<br />

monitoraggio della "comunità" di associati che frequenterà i corsi, attraverso forme che, nel rispetto della normativa, saranno<br />

formalmente concordate e autorizzate, al fine di segnalare tempestivamente eventuali casi di sospetto contagio. La riapertura di queste<br />

palestre quindi è, non solo realizzabile, ma innanzitutto necessaria ed urgente, sia per poter garantirne la continuità, consentendo di far<br />

fronte ai costi, spesso onerosi, derivanti da regolari e vincolanti contratti, ma anche nell'interesse più generale di attuare politiche<br />

lungimiranti di prevenzione.<br />

10 mt<br />

4 mt<br />

8 mq<br />

10 mt<br />

8 mq<br />

capienza: 1 istruttore + 12 allievi


ES S AE LR UC T IE Z I E E B AB LA L OL O<br />

dott.sa Valeria Ferrara<br />

Attività fisica "ai tempi del Coronavirus"<br />

Cambio di abitudini, notti insonni, orari<br />

scombinati, e molto, molto, molto poco<br />

movimento: in questo difficile periodo in cui<br />

il mondo intero è coinvolto nella lotta contro<br />

un nemico microscopico, ma decisamente<br />

potente, sono queste le cose a cui la parte<br />

più “fortunata” della popolazione deve far<br />

fronte in questo momento.<br />

Nulla, se paragonato a ciò che medici,<br />

infermieri e personale sanitario deve<br />

affrontare quotidianamente, ma comunque<br />

invalidante nel nostro piccolo; ed ecco che<br />

iniziano a comparire rigidità articolari,<br />

limitazioni funzionali e fastidiosi doloretti<br />

che si aggiungono al disagio del momento<br />

storico. Il tempo certo non manca, e<br />

mantenersi occupati con un po’ di<br />

movimento giova a mente e corpo.<br />

E allora…all’opera!!! Tiriamoci un po’ su,<br />

mantenendoci tonici ed in forma con dei<br />

semplici esercizi:<br />

Skip sul posto: fare delle alzate assiali di<br />

gambe, alternando dx e sx, portando più<br />

che si riesce il ginocchio verso il busto.<br />

Atterrare sulla punta del piede e darsi uno<br />

slancio tipo saltello; questo esercizio allena<br />

gambe, glutei e addome, ed inizia a<br />

“scaldare” il corpo (dal momento che<br />

difficilmente avremmo a disposizione lo<br />

spazio per una corsetta).<br />

Addominali bassi: sdraiati su un tappetino,<br />

poggiare le braccia a terra, sollevare le<br />

gambe tese, di 90° e tornare giù. Con<br />

questo esercizio, si allena il terzo distale del<br />

muscolo retto addominale; una variante per<br />

lo stesso sono le “sforbiciate”: busto a terra,<br />

sollevare le gambe tese di 45° e muoverle<br />

alternatamente su e giù, facendo dei piccoli<br />

movimenti di flesso-estensione delle anche.<br />

Plank: partendo dalla posizione prona, si<br />

poggiano gli avanbracci e le mani a terra, e<br />

ci si solleva sulle gambe poggiando le punte<br />

dei piedi. Mantenere la posizione più che si<br />

riesce. E’ un esercizio isometrico, per il<br />

potenziamento di gambe, addome e tronco,<br />

nonché per l’equilibrio. Attenzione a non<br />

mantenere troppo la posizione, poiché si<br />

potrebbero sollecitare in modo scorretto i<br />

trapezi, sollevando le spalle verso la testa,<br />

come compenso per mancanza di forze.<br />

Flessioni sulle braccia: anche qui si parte<br />

dalla posizione prona, ci si solleva tenendosi<br />

sui palmi delle mani e le punte dei piedi. Si<br />

eseguono dei piegamenti sulle braccia,<br />

scendendo a terra con il corpo. Questo<br />

esercizio allena la muscolatura del dorso,<br />

delle spalle e dell’addome; una variante per<br />

alleggerire il carico sulle braccia, è quella di<br />

eseguire i piegamenti sollevandosi sulle mani<br />

e sulle ginocchia.<br />

Squat al muro: poggiare la schiena al muro,<br />

allontanare di circa 50 cm i piedi dal corpo e<br />

flettersi sulle ginocchia (più si piegano le<br />

gambe, più l’esercizio risulta difficile, ad<br />

ogni modo non superare mai i 90° di<br />

flessione del ginocchio, per non<br />

sovraccaricare troppo quest’ultimo e le<br />

strutture ad esso associate), e mantenere la<br />

posizione per il tempo che si riesce. Anche<br />

questo è un esercizio isometrico, per la<br />

tonificazione di gambe e glutei, in<br />

protezione di colonna poiché il peso del<br />

busto è scaricato sul muro.<br />

Ripetere tutta la serie dalle 3 alle 5 volte, e<br />

non dimenticare di completare la seduta con<br />

dello stretching.<br />

Un buon esercizio di scarico ed<br />

allungamento di tutto il corpo è la “postura<br />

supina” come descritta dal metodo<br />

“Mézières”. Si parte da supini, si sollevano le<br />

gambe a 90° e si poggiano totalmente al<br />

muro. Le braccia sono poste lungo il corpo,<br />

con le scapole totalmente addotte e<br />

ravvicinate alla colonna vertebrale, i palmi<br />

delle mani direzionati verso l’alto, ed il<br />

mento flesso sullo sterno; si eseguono delle<br />

respirazioni profonde e si accompagnano le<br />

espirazioni con delle spinte: spinta del sacro<br />

contro il pavimento, delle scapole verso la<br />

colonna, e del mento verso lo sterno.<br />

Mantenere la posizione per il tempo che si<br />

riesce, cercando di rimanervi per almeno 10<br />

minuti. Buon lavoro e tranquilli: torneremo a<br />

correre e ad abbracciarci presto!<br />

Tricipiti brachiali: partendo dalla posizione<br />

supina, poggiare le mani su un piano rialzato<br />

ed i talloni a terra, e compiere dei<br />

piegamenti sul gomito. Questo esercizio<br />

allena la muscolatura posteriore del braccio.


C I N E M A E B A L L O<br />

Elvis Presley - Jailhouse Rock - 1957


LS I AB LR UI T E BE A BL AL LO<br />

L O<br />

Adriano Celentano<br />

MILANO ROCK<br />

Successivamente con rara capacità organizzativa ed una entusiasmante passione<br />

(supportato da alcuni amici competenti come il Maestro Galloni), realizzò il “ Festival<br />

del Rock n’ Roll“ che si tenne sabato 18 Maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di Via<br />

Piranesi a Milano - primo evento Italiano nel suo genere - che si affermò come<br />

innovativa “rottura“ verso il genere “melodico“ - in senso lato-del tempo, riferito sia<br />

alla musica che al ballo; quell’inusuale palcoscenico segnò la strada di crescente<br />

lustro per ballerini, competitori e Maestri della Scuola Milanese del Rn’R e B-W ed<br />

inoltre, tenne a battesimo le brillanti carriere artistiche di Adriano Celentano ed<br />

Enzo Jannacci, come di sicuro segnò quelle di Giorgio Gaber, Ghigo (Arrigo Agosti),<br />

Clem Sacco, Guidone (Guido Crapanzano), Brunetta (Maria Brunetta Pacini), Ricky<br />

Gianco (Riccardo Sanna), Baby Gate (Mina), Elio Cesari (Tony Renis), Betty Curtis<br />

(Roberta Corti), Tony Dallara (Antonio Lardera), I due Corsari, I Camioni e Roby<br />

Matano, Mario Pezzotta ed altri artisti... La parte “romanzata“ è solo frutto della mia<br />

fantasia ma persegue abbastanza un “preciso filo conduttore“ dettatomi<br />

personalmente della Sig.ra Marisa Oriani (1932 - 2013) conosciuta nel 2008 (in<br />

quella occasione volle assolutamente che accettassi in dono una loro foto<br />

autografata ed il suo Diploma ricevuto a Lyone nel ’56). Rammento che la Signora<br />

Marisa mi invitò a casa sua e alla presenza di mia figlia ed il caro amico comune<br />

Giancarlo “Micio“ Gatti, mi raccontò come un fiume in piena , di lei di Bruno e dei<br />

loro percorsi di vita, dei traguardi raggiunti insieme (la sconfinata passione per il<br />

ballo, le difficoltà per realizzare e provare la figura acrobatica di RnR da lui inventata<br />

e per farlo in sicurezza utilizzarono il materasso di casa !!; l’esperienza in TV con<br />

“lascia o raddoppia del ‘56“; il grande desiderio di scrivere la tesi per terminare<br />

l’università; vincere tre campionati mondiali di Be-Bop e Rock n’Roll – in Francia - e…<br />

di sposarsi entro il ‘58); sogni e progetti futuri legittimamente accarezzati dai due<br />

giovani ballerini milanesi che un destino cinico e baro, cancellò la notte tra il 3 e 4<br />

Aprile ’58 sull’autostrada Venezia-Milano dove furono coinvolti in uno spaventoso<br />

incidente tra la loro automobile e un camion ! Marisa rimase ferita ma Bruno perse<br />

la vita (erano di ritorno da Venezia e pronti per andare a Lione a difendere il titolo<br />

per il ’58 ). Il fatidico incontro con questa donna ed il suo spontaneo potente<br />

racconto, suscitò in me una sorta di tacito quanto incontenibile “ obbligo morale ”, di<br />

fissare questo loro scorcio di vita e di sogni infranti, descrivendo il loro percorso<br />

artistico ed umano, affinchè il caso gli potesse regalare una rivincita e, forse, una<br />

ulteriore onirica possibilità di affermazione…! (il confronto ovviamente non regge,<br />

ma mi piace assimilarlo a quanto asserì il grande “ Faber “ circa l’ispirazione ricevuta<br />

da una tragica storia vera circa la sua “Canzone di Marinella“). Ringrazio il Sig. Boris<br />

Guertler ( Presidente SAAR ) per avermi regalato la Prefazione e la OTMA Edizioni -<br />

MI- 2017- per la pubblicazione ( a mie spese ) del Libro che ho presentato il<br />

18/5/2017 nel locale milanese “ Spirit de Milan “ in occasione dei festeggiamenti del<br />

60° del “ Primo festival italiano di Rock n’ Roll 18/5/1957 “, evento realizzato con il<br />

patrocinio del Comune di Milano, Municipio 9.<br />

A<br />

N<br />

D<br />

Storia d’amore e di ballo, tra sogno e realtà, di<br />

Bruno e Marisa due giovani ballerini milanesi,<br />

raccontato di Michele Longo<br />

L’opera si divide in due parti, quella “biografica“ che fa<br />

riferimento a documenti dell’epoca oltre a notizie raccolte da<br />

persone (più o meno loro coetanei) che li hanno conosciuti e<br />

frequentati in quegli ambienti, che riporta la probante storia di<br />

Bruno Dossena e Marisa Oriani, due giovani ballerini milanesi,<br />

Bruno Dossena (milanese classe 1926, tragicamente scomparso<br />

in un incidente automobilistico nel 1958) amava presentarsi<br />

come “ballerino-geografo“, conosciuto nell’ambiente come<br />

“Bruno Bughi“ che insieme alla sua fidanzata/ballerina Marisa<br />

Oriani (conosciuta casualmente in un Dancing), insieme vinsero<br />

ben 3 Campionati del Mondo; gli stessi animarono la gioventù<br />

milanese dell’epoca poichè presi quasi a “modello“. Bruno,<br />

grazie alla seconda grande passione della Geografia (dopo il<br />

Ballo), fu selezionato e scelto a partecipare alla trasmissione TV<br />

“Lascia o raddoppia“ di Mike Bongiorno nel ‘56 (in quella<br />

occasione furono calorosamente invitati ad esibirsi in un Boogie-<br />

Woogie) fu così che raggiunsero l’apice della popolarità (non<br />

vinse il massimo del montepremi di 5.000.000 di lire, vinse<br />

comunque bei soldini).<br />

LOVE STORY


AS RA TL E U TE E B E A LB L AO<br />

L L O<br />

SPADO’ E LA<br />

DANZA GITANA<br />

di Marco Travaglini<br />

“Spadolini con sfera in mano”, di Dora Maar 1935 (collezione Atelier Spadolini)


A R T E E B A L L O<br />

“Spadolini nella Danza greca al Palais de Chaillot di Parig del 1946”,<br />

di Joe Pazen, fotografo della rivista americana Life<br />

(collezione Atelier Spadolini)<br />

Alberto Spadolini<br />

Ma chi è stato realmente<br />

Alberto Spadolini?<br />

Regista e coreografo del documentario<br />

“Nous, les gitans” (1950), balla sulla Nato ad Ancona nel 1907, pittore per<br />

musica tradizionale andalusa e rende un formazione al Teatro degli<br />

omaggio originale e sperimentale alla<br />

musicalità, alla danza e alla cultura<br />

gitana. Si tratta di una docu-fiction senza<br />

commenti o doppiaggio, le immagini e i<br />

suoni parlano da soli.<br />

Spadò, come lo chiamano i suoi amici, si<br />

Indipendenti accanto a De Chirico e<br />

ad Anton Giulio Bragaglia, Alberto<br />

Spadolini emigra in Francia nei primi<br />

anni '30, e grazie ad una lettera di<br />

presentazione di Gabriele d’Annunzio,<br />

viene assunto come decoratore da<br />

mescola a carovane di famiglie gitane e<br />

Paul Colin.<br />

ne ritrae i balli, le voci, le musiche<br />

Scrive Bragaglia: “In una esibizione<br />

appassionate. Il documentario della<br />

davanti ad amici danzò<br />

durata di 25 minuti, restaurato nel 2011<br />

dalla Cinémathèque française, è stato<br />

presentato per la prima volta nel corso<br />

della Rassegna “Toute la mémoire du<br />

monde 2012” dal regista Martin Scorsese.<br />

Nell’aprile 2020, a 70 anni dall’uscita,<br />

selvaggiamente, esprimendo al di là<br />

dei canoni scolastici, che gli erano<br />

ignoti, un lirismo coreico sgorgante<br />

primitivo e prepotente, dal suo istinto<br />

di complesso artista plastico. Per<br />

“Nous, les gitans” è stato offerto fortuna quella volta, fu visto<br />

gratuitamente al mondo della cultura dall’impresario lirico del Casinò. Egli lo<br />

internazionale grazie all’interessamento scritturò, come un fenomeno<br />

di Emilie Cauquy, responsabile della artistico, inserendolo nei suoi<br />

diffusione e promozione delle collezioni<br />

della Cinémathèque française.<br />

spettacoli.”<br />

I giornali dell’epoca sono attoniti: “L’orchestra<br />

attaccò le prime note della seconda Rapsodia di<br />

Liszt … Spadolini, in pantaloni bianchi e maglietta,<br />

si mise a ballare … presto, dal brusio si passò ad<br />

un silenzio religioso. Fu un trionfo. All’impresario<br />

che voleva immediatamente ingaggiarlo, Alberto<br />

rispose divertito: ‘Ma non ho mai appreso a<br />

ballare!’<br />

‘Che importa, voi farete ciò che vorrete, non<br />

dovete occuparvi d’altro!’ … Non aveva né<br />

partitura, né costume, così debuttò vestito d’un<br />

lenzuolo. Interpretò una danza antica e tutta la<br />

poesia greca si materializzò nella sala in delirio”.<br />

Nel giro di pochi mesi Spadolini diventa primo<br />

ballerino del balletto dell'Opera di Monte-Carlo;<br />

Mistinguett e Joséphine Baker se lo contendono<br />

come partner al Casino de Paris; stella della scena<br />

parigina danza con Serge Lifar, è amico di Jean<br />

Cocteau, di Max Jacob, di Paul Valéry e di Maurice<br />

Ravel; oggetto d’amore di Marlene Dietrich e Dora<br />

Maar; è il ‘cattivo ragazzo’ in “Le Jour se lève” il<br />

celebre film di Carné.<br />

Ma Spadolini è anche pittore, scultore, cantante,<br />

scrittore, attore, agente segreto antinazista. Nel<br />

dopoguerra è regista di “Rivage de Paris”,<br />

documentario con Django Reinhardt e Suzy<br />

Solidor.<br />

Morì nel 1972, il suo appartamento di Parigi fu<br />

svaligiato e, solo di recente i suoi archivi furono<br />

parzialmente ricostruiti.<br />

Oggi fra i suoi fans c’è sir Elton John che conserva<br />

in salotto la fotografia di Spadò scattata da Dora<br />

Maar nel 1935, e il regista Pupi Avati che ha<br />

apprezzato le sue molteplici doti artistiche dando<br />

così le motivazioni per la realizzazione del<br />

documentario “Spadò, il danzatore nudo”, del<br />

2019 (durata 50 minuti) dei registi Riccardo De<br />

Angelis e Romeo Marconi.<br />

Marco Travaglini, nipote dell’artista, ha<br />

omaggiato lo zio con il romanzo “Alberto<br />

Spadolini, galeotto fu il lenzuolo. Arte, amore e<br />

spionaggio nella Parigi anni ‘30” (Youcanprint<br />

Edizioni, 2019).<br />

Il lavoro eterogeneo e pioneristico di Spadò è<br />

visibile anche sul sito Bolero-Spadò<br />

www.albertospadolini.it.<br />

Nous, les gitans<br />

Alberto Spadolini<br />

France / 1950 / 24:25<br />

Avec Henri Benhamou, Rosita<br />

Duran, Francisco Grande, Line<br />

Monty, Alberto Spadolini.<br />

https://www.cinematheque.fr/


però, dal suo pubblico. La nostra intervista inizia come se fosse<br />

vivere questo momento come ricerca, riflessione, ripartenza.”<br />

lavori. Dalla sua prima Opera, “La Traviata”, nella parte di<br />

“Violetta”, o nel suo recentissimo debutto del primo ruolo<br />

A R T E E B A L L O<br />

Marily Santoro<br />

S O P R A N O , A R T I S T A C A L A B R E S E<br />

questo periodo, durante il quale i Teatri, le scuole, e molti Enti<br />

In<br />

sono chiusi, per via dell’assassino invisibile, raggiungiamo<br />

lirici<br />

“Il contatto con il pubblico, il suono dell’orchestra, l’emozione della<br />

prima prova d’assieme, il profumo del palcoscenico. Sentito ciò ,<br />

mi fermo, rimango senza parole. Pensavo al suono degli<br />

strumenti che si accordano tra di loro, al rumore della<br />

bacchetta del direttore d’orchestra sul leggio; penso a quella<br />

sensazione di ebbrezza che si percepisce stando sul<br />

palcoscenico, ed a quanto possa mancare tutto ciò ad<br />

un’artista.”<br />

d i G i o v a n n i B a t t i s t a G a n g e m i<br />

telefonicamente l’artista Marily Santoro, soprano, giovane artista<br />

Calabrese, che ha già all’attivo molte esperienze in vari<br />

Teatri,<br />

Immagino Marily, dall’altra parte del telefono che, mentre<br />

diretta da illustri direttori d’orchestra e registi celebri del<br />

risponde alle mie domande, si rivede nei suo viaggi e nei sui<br />

panorama lirico; una semplicissima ragazza calabrese molto amata,<br />

una conversazione tra amici, Lei da una parte molto disponibile<br />

Mozartiano come “Contessa” nelle Nozze di Figaro, all’interno del<br />

alla conversazione , io dall’altra parte del telefono, incantato nel<br />

Teatro Carlo Goldoni di Livorno; alla sua Tournée in Cina con il “<br />

parlare:<br />

sentirla<br />

Ciao Marily, Come stai?<br />

Pucciniano del Torre del Lago”, lei nel ruolo di “Leonora”<br />

Festival<br />

Teatro G. Verdi di Trieste; la vedo danzare nel ruolo di Monica<br />

al<br />

ne “ La Medium” di Giancarlo Menotti al Teatro Pavarotti di<br />

Modena o, ancora di più, al suo debutto nella Norma di V.<br />

apre la conversazione sorridendo, cercando di trovare il<br />

Marily,<br />

“Bene!!! Mi alzo presto<br />

quarantena.<br />

Bellini, presso il Teatro dell’Opera di Sophia in Bulgaria, replicato<br />

ogni mattina, cerco di tenermi in allenamento con il fiato, audio,<br />

nuovi ruoli e cerco di godermi la mia famiglia; dato che sono<br />

spesso lontana da loro, guardiamo spesso insieme le opere<br />

trasmesse in tv! Personalmente cerco, anche spiritualmente, di<br />

nella sua città natale lo scorso novembre. Ed io, che rimango<br />

poi<br />

del suo parlare, seguendo con attenzione le sue<br />

entusiasta<br />

e la sua brillante carriera, che di sicuro lascia ben poco<br />

parole<br />

tempo ad altri<br />

impegni, non posso che ringraziarla per avermi<br />

positivo in questo periodo di<br />

faccio di sfuggita un’ultima domanda:<br />

Quali sono le caratteristiche che deve avere un buon<br />

cantante ?<br />

concesso del tempo per questa intervista. Prima di salutarci le<br />

grande prova; vedo in tutto ciò, però, molta compattezza nel-<br />

l’essere uniti e ricominciare più forti di prima. Non si può<br />

“Buon ascolto, una buona cultura di base, tanta determinazione<br />

,e… e non per ultima ma l’elemento più importante di tutti,<br />

tanta umiltà"<br />

Credo che, per tutti gli artisti e per i teatri, sia un periodo di<br />

cancellare l’Arte, fa parte del nostro DNA, siamo cresciuti nella<br />

bellezza e non se ne può fare a meno.<br />

Cosa ti manca di più in questo periodo?<br />

Sono certo che questa nostra conversazione stimolerà ancora di<br />

Te.<br />

Carissima Marily, è stato un immenso piacere parlare con<br />

più la voglia di conoscere e di sentire dal vivo la tua voce.


A R T E E B A L L O<br />

KASPAR<br />

CAPPARONI<br />

VINCITORE NEL<br />

2011 DI<br />

“BALLANDO CON<br />

LE STELLE”<br />

ATTORE<br />

STRAORDINARIO<br />

AMATO DAL<br />

PUBBLICO<br />

SOPRATTUTTO<br />

FEMMINILE<br />

d i W a l t e r G a r i b a l d i<br />

foto: Danilo Piccini


A R T E E B A L L O<br />

"SOPRAVVIVO AL COVID-19 GRAZIE ALLA MIA FAMIGLIA"<br />

Protagonista delle fiction dagli ascolti più alti, tanto per la Rai tanto per<br />

Mediaset (Rex per quattro stagioni, Capri per due stagioni, Donna<br />

Detective per due stagioni, Elisa di Rivombrosa, Incantesimo, Solo per<br />

Amore, ecc, ecc), ha sempre messo a disposizione la sua acclarata<br />

professionalità interpretando personaggi dai diversi risvolti psicologici,<br />

donando loro sfaccettature piene di conseguenze e colori ; fornendo,<br />

insomma, alla dimensione stessa d’attore, il ruolo e la dignità che merita.<br />

Kaspar ama divertirsi e stupire intrattenendo, ed ecco il motivo per il<br />

quale adora i Talent Show che possano porgli rinnovati stimoli ed obiettivi.<br />

È da leggere sotto quest’ottica, la sua partecipazione a “Tale e Quale” nel<br />

2013, che continua a mostrarlo camaleontico e poliedrico, divenendo di<br />

fatto, una delle rivelazioni del programma. Così come l’ultima edizione de<br />

“l’Isola dei Famosi” su Canale 5, dove è arrivato in finale dopo due mesi di<br />

reale sopravvivenza, cimentandosi con successo nella pesca, sfamando<br />

l’intero gruppo dei “naufraghi” per gioco. Ricordiamo ancora le molteplici e<br />

fortunate esperienze in palcoscenico a firma dei migliori Registi e con<br />

personaggi platealmente considerati ardui, affrontati con una stoica<br />

dedizione e serietà. L’ultima fiction “Rosamunde Pilcher: l'eredità di nostro<br />

padre” prodotta dalla Germania e per il mercato internazionale, andata in<br />

onda su Canale 5 a settembre 2019 è appena stata replicata battendo gli<br />

ascolti de “La vita in diretta”. Prima dell’obbligata quarantena stava<br />

partendo per Malta in veste di protagonista di un film per il cinema ed era<br />

in tournée, registrando il tutto esaurito, accanto alla collega Laura<br />

Lattuada. Adesso riusciamo finalmente ad incontrarlo …<br />

Ciao Kaspar, come stai trascorrendo questo isolamento forzato?<br />

Lo sto trascorrendo come tutte le famiglia italiane, chiuso in casa con<br />

mia moglie e i miei quattro figli. Devo dirti che è un periodo utile a tutti<br />

noi, perché possiamo passare molto più tempo insieme, rispetto a prima.<br />

Io poi, vivendo fuori Roma, sono agevolato perché ho un bel giardino<br />

dove possiamo uscire e fare anche un pò di esercizio fisico.<br />

foto: Danilo Piccini<br />

Kaspar, prima della pandemia tu eri impegnato in teatro con uno<br />

spettacolo molto divertente di un autore spagnolo. "Quegli strani<br />

vicini di casa", con Laura Lattuada, Emilio Fontana e Clizia Fornasier.<br />

Per un lavoratore dello spettacolo, quali rischi secondo te, sta<br />

correndo il settore?<br />

Questa interruzione per tutti noi è un vero dramma. Se prima il teatro era<br />

un'attività molto rara da fare, oggi c'è anche l'incapacità di gestire questa<br />

emergenza. Noi, lavoratori dello spettacolo, siamo una delle categorie<br />

dimenticate nei vari decreti. Oggi credo che la colpa sia solo nostra, della<br />

categoria, perché siamo incapaci di rappresentarci, di presentare i nostri<br />

problemi; poi mettiamoci anche i sindacati che ci rappresentano, i quali<br />

diventano afoni di fronte alle istituzioni, tutto questo però è colpa nostra,<br />

nostra di noi attori che abbiamo un ego spropositato e quindi crediamo che<br />

molte cose a noi non possono capitare... Invece eccoci qua...<br />

Kaspar, "Il cinema non si ferma". Che cos'è questa commedia alla<br />

quale stai lavorando e girata ai tempi del corona virus?<br />

Il progetto nasce dalla follia di Ruggeri, un giovane produttore, che mi ha<br />

chiamato per propormi questo lavoro, coinvolgendo mia moglie; un racconto<br />

a due in periodo di quarantena. La cosa bella è che tutto è stato fatto a<br />

distanza, ogni protagonista ha raccontato la propria quarantena. La cosa<br />

divertente è che per realizzare i miei 10/12 minuti ho impegnato tutti i mei<br />

figli, sotto la direzione del regista, ho fatto fare al maggiore l'operatore, al<br />

mediano il ciacchista, e al più piccolo il fotografo di scena , mentre io e mia<br />

moglie Veronica abbiamo raccontato la nostra storia. Oltre a noi comunque ci<br />

sono anche altri attori, Nicolas Vaporidis, Remo Girone, Karin Proia, e molti<br />

altri.... Il ricavato del progetto va tutto in beneficenza, alla Protezione Civile,<br />

che tanto sta facendo in questo periodo molto particolare...<br />

foto: Danilo Piccini<br />

Kaspar cosa ti manca di più in questo periodo di quarantena?<br />

Gli abbracci... Il calore umano, incontrare gli amici, i parenti mia sorella.<br />

Il contatto fisico, Io sono una persona iper affettuosa, mi è mancato questo.<br />

Mi raccomando, nulla deve abbatterci... forza che ce la faremo...


S T O R I A E E B A A L L L O<br />

di Pina Delle Site<br />

L’arrivo della bella stagione spesso è intesa,<br />

nell’immaginario collettivo e non solo, come<br />

propiziatorio di cose belle, positive, ed è una sorta di<br />

rinascita per tutti; anche la danza accompagna<br />

l’andamento delle stagioni e ne segue gli umori, tanto<br />

che al mese di maggio è dedicata una danza molto<br />

significativa e tradizionale: la “danza del palo di<br />

maggio”.<br />

Danza e stagioni:<br />

il palo di maggio<br />

Essa ha radici antiche, sembra essere nata nell’antichità nei<br />

Paesi del Nord Europa, forse Germania, per propagarsi e<br />

diffondersi soprattutto nel Medioevo in tutti i Paesi celtici,<br />

in Francia ed in alcune zone anche in Italia. Il palo di maggio,<br />

che secondo alcuni storici è “l’antenato” del palo della<br />

cuccagna, è un palo arricchito di decorazioni, in genere<br />

nastri e fiori, che ci ricorda un albero, simbolo della natura,<br />

della forza, della fertilità (che può riferirsi tanto ad un<br />

raccolto rigoglioso, quindi augurio di ricchezza, che al<br />

concepimento di nuove vite), della rigogliosità, della<br />

rinascita, nonché della natura e del legame indelebile tra<br />

essa e l’uomo e tra l’uomo ed i propri antenati; la danza del<br />

palo di maggio si può intendere, quindi, sia come un vero e<br />

proprio rito propiziatorio, come un rito di saluto e di<br />

benvenuto alla nuova stagione. L’aspetto interessante di<br />

questa danza è che c’è un vero e proprio rituale di<br />

preparazione alla danza stessa, senza il quale essa non<br />

potrebbe essere intesa: bisogna infatti procurarsi un albero<br />

e, nello stesso tempo, preparare il luogo dove l’albero sarà<br />

portato e dove si eseguirà la danza, e preparare tutte le<br />

decorazioni che serviranno a rivestire l’albero stesso; il<br />

primo compito spetta al gruppo di uomini, rappresentando<br />

essi la virilità, che devono procacciarsi e tagliare un albero<br />

giovane, mentre saranno le donne ad occuparsi delle<br />

decorazioni ed a preparare una buca nel terreno dove<br />

l’albero sarà poi fissato; aspettando gli uomini, le donne poi<br />

formeranno un cerchio intorno alla buca, che verrà aperto<br />

quando essi arriveranno con l’albero per poterlo dunque<br />

fissare nel terreno e decorarlo con nastri, fiori ed una<br />

ghirlanda fissata in cima ad esso; simbolicamente il cerchio<br />

delle donne che si apre, accogliendo gli uomini, è una sorta<br />

di anticipazione che simboleggia l’atto che porterà<br />

concepimento, e quindi augurio di fertilità, che sarà poi<br />

replicato da vero e proprio passo di danza che andremo a<br />

descrivere.


il primo compito spetta al gruppo di uomini, rappresentando<br />

essi la virilità, che devono procacciarsi e tagliare un albero<br />

giovane, mentre saranno le donne ad occuparsi delle<br />

decorazioni ed a preparare una buca nel terreno dove l’albero<br />

sarà poi fissato; aspettando gli uomini, le donne poi<br />

formeranno un cerchio intorno alla buca, che verrà aperto<br />

quando essi arriveranno con l’albero per poterlo dunque<br />

fissare nel terreno e decorarlo con nastri, fiori ed una<br />

ghirlanda fissata in cima ad esso; simbolicamente il cerchio<br />

delle donne che si apre, accogliendo gli uomini, è una sorta di<br />

anticipazione che simboleggia l’atto che porterà<br />

concepimento, e quindi augurio di fertilità, che sarà poi<br />

replicato da vero e proprio passo di danza che andremo a<br />

descrivere. La danza si svolge generalmente con due cerchi,<br />

uno formato dagli uomini ed uno dalle donne, che si muovono<br />

uno in senso orario ed uno in senso antiorario intorno<br />

all’albero ornato di nastri, di cui ogni componente dei due<br />

cerchi tiene in mano un’estremità (generalmente è bianco,<br />

simbolo di purezza, il nastro delle donne, e rosso, simbolo di<br />

virilità quello degli uomini); muovendosi in senso opposto,<br />

uomini e donne incrociano i propri nastri, generando un<br />

movimento della corona posta in cima all’albero,<br />

verso il basso e verso l’alto, che rappresenta il passo sopra<br />

accennato, il quale simula l’atto del concepimento già<br />

preannunciato, in fase di preparazione alla danza, dal cerchio<br />

delle donne che accoglie quello dell’uomo. Quando la corona<br />

cadrà sul terreno, e dunque la danza può dirsi terminata, il<br />

sacerdote la benedirà e la brucerà perché il fuoco è simbolo<br />

del flusso energetico che darà vita alle finalità propiziatorie.<br />

Di questa danza esistono anche delle varianti, come “la danza<br />

del fiore” e “la danza del ragno”; la prima si svolge sempre con<br />

i due cerchi formati rispettivamente da uomini e da donne,<br />

che si muovono in senso opposto e sempre tenendo in mano<br />

l’estremità del nastro, che quando si incrociano si spostano, la<br />

donna verso l’esterno e l’uomo verso l’interno, simulando così<br />

il corteggiamento tra i due sessi; la seconda, invece, si svolge<br />

con il cerchio delle donne all’interno, ferme, che danno le<br />

spalle agli uomini e stringono le estremità del nastro sul petto;<br />

l’uomo girerà intorno alla donna che ha di fronte, sul lato<br />

sinistro, e poi passerà a ruotare in senso orario, intorno alla<br />

dama vicina e così via. Qualsiasi passo si esegua intorno al<br />

palo di maggio, non vi è una musica particolare o dedicata che<br />

accompagni la danza; il tutto, infatti, è scandito unicamente<br />

dal suono di un tamburo celtico a ritmo del quale ci si muove.<br />

Da tutto ciò si può quindi dedurre anche il motivo per cui,<br />

come si accennava, l’albero di maggio sia considerato<br />

l’antenato del palo della cuccagna, in cima a cui ci sono doni<br />

appetibili a cui mirare ed a cui ambire, sfoggiando la propria<br />

virilità, in questo caso, nella sfida ad un palo insaponato … c’è<br />

da dire però che la stessa virilità si manifesta, intorno al palo<br />

di maggio, con un rituale meno “feroce”, forse meno bramoso,<br />

ma più etereo, più delicato o forse, si passi il termine, più<br />

educato verso ciò che è il “premio” finale…e forse perché<br />

ancora una volta è la danza che fa la differenza!


un teatro che cambia costantemente le sue<br />

Esiste<br />

di azione riappropriandosi dei contesti sociali<br />

strategie<br />

difficili, cercando di ridurre le distanze fra gli esseri<br />

più<br />

promuovendo il dialogo e lottando contro le<br />

umani,<br />

di esclusione. Citando Nietzsche “Solo gli artisti, e<br />

logiche<br />

quelli del teatro, hanno dato agli uomini<br />

specialmente<br />

e orecchi per sentire e vedere con un certo piacere<br />

occhi<br />

che ognuno sente in sé, vive in sé e vuole in sé”.<br />

quello<br />

progetto di formazione “Il corpo scenico” è ideato dal<br />

Il<br />

Proskenion di Reggio Calabria, nasce nel 2016 e<br />

Teatro<br />

il suo percorso di ricerca sulle diverse possibilità<br />

sviluppa<br />

che il linguaggio teatrale offre. Dal corpo alle<br />

espressive<br />

dall'uso del dialetto a quello di strumenti<br />

maschere,<br />

l'atto di esporre, rappresentare situazioni,<br />

musicali,<br />

e fatti storici viene veicolato dagli spettacoli e<br />

vicende<br />

ricerca antropologica che la compagnia continua<br />

dalla<br />

esplorare. Partecipare al progetto formativo significa<br />

ad<br />

direttamente le tecniche, il lavoro e la<br />

incontrare<br />

usata dagli attori della compagnia nei loro<br />

metodologia<br />

e nel loro percorso di ricerca individuale.<br />

spettacoli<br />

artisti formatori coinvolti sono:<br />

Gli<br />

Brusco, che si forma nel panorama della musica<br />

Nando<br />

percorso esistenziale e di studi sui tamburi e, nel<br />

proprio<br />

avvia la collaborazione con il Teatro Proskenion;<br />

2015,<br />

Berazzi, che lavora come CantOra attrice,<br />

Mariangela<br />

e musicista. Napoletana, vive in Umbria;<br />

cantante<br />

Battista Gangemi, è educatore professionale,<br />

Giovanni<br />

docente di DanceAbility, esperto in DMT,<br />

poeta,<br />

e coreografo. Si occupa della ricerca e della<br />

danzatore<br />

del movimento e della DanceAbility e conduce<br />

pratica<br />

di integrazione della persona con disabilità.<br />

progetti<br />

tra scuole, teatri, e organizzazioni del terzo<br />

Opera<br />

come conduttore di laboratori di teatro danza;<br />

settore,<br />

Mercurio, Direttore del teatro Proskenion, si<br />

Vincenzo<br />

di regia; Nino Racco che si forma come attore a<br />

occupa<br />

negli anni ottanta. Decisivo è l’incontro col maestro<br />

Roma<br />

Grotowski che segnerà fortemente la sua<br />

Jerzy<br />

Fra il 1989 ed il 1990 fa rifluire la ricca<br />

formazione.<br />

professionale in una ricerca che lo condurrà<br />

esperienza<br />

radici della teatralità meridionale: la riscoperta della<br />

alle<br />

del cantastorie;<br />

figura<br />

Votta, che vede muovere i suoi primi passi nel<br />

Giulio<br />

del teatro e dello spettacolo fin da adolescente;<br />

mondo<br />

di sedici anni inizia il suo percorso di studio e<br />

all’età<br />

con una compagnia di teatro per ragazzi a L’Aquila<br />

lavoro<br />

spaziando in seguito dal teatro di strada al<br />

(L’uovo),<br />

classico e contemporaneo. Importanti i suoi studi<br />

teatro<br />

clown, che lo hanno condotto alla ricerca di spazi<br />

sul<br />

Teatro Proskenion è stato fondato nel 1989 a Reggio<br />

Il<br />

Composto da attori di teatro, intellettuali, artisti<br />

Calabria.<br />

diversa provenienza e formazione, Proskenion svolge<br />

di<br />

artistiche, di ricerca, rassegne internazionali di<br />

attività<br />

iniziative nel campo sociale, attività di rete,<br />

teatro,<br />

di mostre fotografiche, audiovisive e<br />

produzioni<br />

Ha collaborato con l’ISTA (International<br />

multimediali.<br />

of Theatre Anthropology) dal 1995 per lo<br />

School<br />

delle attività dell’Università del Teatro<br />

svolgimento<br />

coordinando e realizzando le sessioni annuali<br />

Eurasiano,<br />

fondata e diretta da Eugenio Barba in<br />

dell’Università,<br />

Dal 2000 ha stabilito un protocollo d’intesa con<br />

Italia.<br />

di l’Aquila (Dipartimento di studi teatrali), per<br />

l’Università<br />

studio della drammaturgia, dell’arte del racconto orale,<br />

lo<br />

maschera e dell’improvvisazione. Dal 2013 la<br />

della<br />

ha prodotto i seguenti spettacoli: “Naples”,<br />

compagnia<br />

‘a pistol down”, “Il Gatto e la Luna”, “La guerra di<br />

“Levate<br />

“Rosetta Malaspina, “Ovvero da un punto<br />

prima”,<br />

“Viviani dalla vita alle scene” ispirata<br />

dell’eternità”,<br />

di Raffaele Viviani con la Piccola<br />

all’autobiografia<br />

Vivianea di Campobasso, “Salsi Colui. Storie<br />

Orchestra<br />

con l'Ensemble Proskenion, “’O Megalomén”. Dal<br />

sepolte”<br />

ha coordinato diversi progetti di teatro sociale e di<br />

2007<br />

giovanile come “Sguardi di Strada” e “Un<br />

aggregazione<br />

per la memoria”, in collaborazione con “Casa<br />

ponte<br />

Felicia e Peppino Impastato”, dando vita allo<br />

Memoria<br />

“Lo Specchio e il Silenzio”. Dal 2015 ha<br />

spettacolo<br />

la Rassegna di Teatro e Danza<br />

organizzato<br />

“ScillaFest”. Nel 2018 sono iniziate delle<br />

contemporanea<br />

nel Borgo di Bova (RC), dove avverrà la seconda<br />

attività<br />

della Residenza “Il Corpo il Scenico”<br />

edizione<br />

www.proskenion.it<br />

P R O G E T T O E B A L L O<br />

PROGETTO DI FORMAZIONE<br />

Il Corpo<br />

scenico<br />

Teatro Proskenion di Reggio Calabria<br />

D I G I O V A N N I B A T T I S T A G A N G E M I<br />

del folk.<br />

Inizia così, nei primi anni duemila un vero e<br />

performativi diversi e di azioni nel sociale.


A T T U A L I T A ' E B A L L O<br />

Kataklò Athletic Dance Theatre<br />

compagnia italiana di danza acrobatica fondata nel 1996 - Mostra fotografica "Scatti di Danza " 2013


C U C I N A E B A L L O<br />

Carpaccio di Salmone<br />

Disponete le fettine di pesce su di un piatto da portata.<br />

Mettete in una piccola ciotola l’olio e il limone, salate e<br />

aggiungete il pepe a piacere, dopodiché sbattete il<br />

condimento con una forchetta per miscelare al meglio i<br />

diversi ingredienti. Versate poi il condimento sulle fettine<br />

di salmone e servite.<br />

PIATTI SANI<br />

IN QUARANTENA<br />

foto di Danilo Piccini<br />

Insalata Araba<br />

Prezzemolo, menta, bulghur (grano essiccato e triturato),<br />

cipollotto, pomodoro, sale, succo di limone, olio.<br />

Lavare molto bene il prezzemolo e la menta. Staccare le foglie<br />

di menta e tritarle molto fini. Fare lo stesso con le foglie di<br />

prezzemolo, a cui avremo tolto i gambi. Unire il cipollotto<br />

tagliuzzato finemente. Questa operazione va fatta con una<br />

mezzaluna.<br />

Versare le erbe in una ciotola e mescolarvi qualche cucchiaione<br />

a piacere di bulghur. A questo punto condire con sale, olio e<br />

succo di limone abbondante e girare bene.Tagliuzzare il<br />

pomodoro e adagiarlo al centro dell'insalata. Far riposare il tutto<br />

in frigorifero minimo un'oretta, è un passaggio essenziale<br />

perche' il bulghur deve assorbire il condimento, gonfiarsi un<br />

pochino ma soprattutto ammorbidirsi.<br />

stretching to antiquity. Significant changes occurred with the<br />

discovery of the New World and the introduction of potatoes,<br />

tomatoes, bell peppers and maize, now central to the cuisine<br />

but not introduced in quantity.<br />

Trancio Tonno al Sesamo<br />

Tonno Fresco, sale, pepe, olio, semi di sesamo, salsa di<br />

soia, aceto.<br />

Prendete una terrina capiente di vetro e adagiatevi i<br />

tranci di tonno, inumidite con la salsa di soia, olio extravergine<br />

di oliva, un cucchiaio di aceto balsamico in<br />

crema, un pizzico di sale e lasciate il tonno marinare in<br />

questo intingolo per quindici minuti. Quando il tonno ha<br />

preso colore estraetelo dalla terrina mantenendo il fondo<br />

della marinata, e passatelo in un piatto pieno di semi di<br />

sesamo. Schiacciate bene il tonno con i polpastrelli delle<br />

dita da tutti e due i lati per fare aderire i semini alle<br />

strutture del filetto. Prendete ora una padella<br />

antiaderente, versate un filo di olio e quando diventa<br />

caldo scottate il tonno da tutti e due i lati, assorbite un<br />

po’ di salsa di marinatura e procedete alla cottura, più<br />

minuti se lo volete ben cotto, solo due minuti se vi piace il<br />

sapore crudo all’interno. Servite in tavola su un letto di<br />

insalata a foglie larghe o affettate i tranci di tonno al<br />

sesamo come una tagliata.


TS E S<br />

A N A<br />

L D L<br />

U U<br />

E T N T<br />

E Z<br />

E E A E BE B A B A<br />

L A L LO<br />

O<br />

L O<br />

MASCHERINE:<br />

@LA_CHIC_BOHEMIAN<br />

Appena passato il periodo delle sfilate di moda e<br />

del Carnevale, del travestimento e delle<br />

rivelazioni, ma qualcosa ancora oggi rimane: la<br />

maschera.<br />

Dietro una passerella della Fashion Week di<br />

Milano si anima un team di attori non<br />

protagonisti, costumisti, designer, grafici, art<br />

director, tutti studiano una commedia da mettere<br />

in scena e più questa è disordinaria più resterà<br />

impressa. Chi ha memoria non dimentica le<br />

performance di Alexander McQueen che, durante<br />

una sfilata, fece recapitare al pubblico autentiche<br />

maschere definendo la vita stessa un eterno<br />

Carnevale.<br />

A Venezia va in scena il Carnevale tra balli del<br />

Doge, della Mascherada e del Tiepolo, ed ognuno<br />

ha in mano la licenza di essere chi vuole per un<br />

giorno.<br />

PILLOLE DI STORIA<br />

Nel 17mo secolo, la maschera, era riservata ai<br />

medici che si vestivano da testa a piedi per<br />

difendersi dalla peste bubbonica; in tutta Europa<br />

scoppiò una vera e propria pandemia, come oggi,<br />

con il coronavirus.<br />

I medici indossavano un cappotto ricoperto di<br />

cera profumata, calzoni alla zuava legati agli<br />

stivali, una camicia infilata nei pantaloni, cappello,<br />

occhiali e guanti e, per finire, la bauta. Questa<br />

maschera dal becco lungo e ricurvo conteneva dei<br />

profumi, erbe come mazzolini di fiori, incensi e<br />

piante aromatiche che alleviavano l’odore acre<br />

dei morti e degli infettati e pare anche che fosse<br />

un antibatterico naturale.<br />

Certo, al tempo credevano che la peste si<br />

diffondesse attraverso l’aria, a loro dire,<br />

avvelenata.<br />

Fa strano pensare la somiglianza con la peste, per<br />

cui la trasmissione avveniva tramite le goccioline<br />

liberate dagli starnuti o dai colpi di tosse e si<br />

moriva per la polmonite.<br />

Utilità o Tendenza?<br />

UTILITA' O ACCESSORIO?<br />

le maschere viso<br />

hanno avuto un<br />

incremento del<br />

147%<br />

“Oggi non è più<br />

una scelta ma un<br />

dovere morale.<br />

Allo stesso tempo<br />

possiamo seguire<br />

i dettami della<br />

moda ...”<br />

https://www.mariannabonavolonta.com/<br />

MUST-HAVE CONTEMPORANEO<br />

da Sanremo al Coronavirus<br />

Dall’esposizione mediatica incontrollabile alla<br />

tutela pubblica del proprio essere il passo è<br />

sempre più breve, lo racconta bene la maschera<br />

indossata dal rapper Junior Cally<br />

paradossalmente per proteggersi dalla<br />

popolarità, peccato che poi abbia deciso di<br />

toglierla poco prima della pandemia.<br />

Qualcuno invece questo accessorio non lo toglie<br />

mai, ed è il caso di Miss Keta che si nasconde<br />

dietro la maschera per poter dire la sua, o almeno,<br />

questo è quello che ha dichiarato quando le è<br />

stato chiesto il perché della sua mascherina.<br />

Non vorrei diventassimo ora tutte maschere di<br />

Carnevale irriconoscibili per avere il coraggio di<br />

essere noi stesse.<br />

Dall’Ansa si legge che sul motore moda, le<br />

maschere viso hanno avuto un incremento del<br />

147% dopo che Billie Eilish ha indossato la<br />

mascherina di Gucci ai Grammys; in Italia Fedez e<br />

i due cantanti a Sanremo ( Keta e Cally ) hanno<br />

aperto le porte al fenomeno.<br />

SU LA MASCHERA<br />

Dobbiamo abituarci ad indossare la mascherina,<br />

su questo non si discute.<br />

Che sia home made, acquistata in farmacia o<br />

scelta tra le tendenze fashion style, dobbiamo<br />

iniziare a procurarcene tante, ed avere una scorta<br />

come si fa con la salsa di pomodoro o con il<br />

vasetto di tonno in casa.<br />

Oggi non è più una scelta ma un dovere morale.<br />

Allo stesso tempo possiamo seguire i dettami<br />

della moda e di quegli stilisti che l’hanno<br />

sdoganata come accessorio chic e glamour per<br />

ogni occasione.<br />

E allora via libere alle maschere, tante, diverse,<br />

per ogni occasione, da Gucci a Fendi, da quelle in<br />

pizzo alla bandiera italiana o in tinta con il<br />

costume modello trikini, quelle con materiali<br />

riciclati o dalle stampe più estrose.<br />

È come se assumessimo la personalità ed il<br />

carattere della maschera che decidiamo di<br />

indossare e, finché non decidiamo di toglierla per<br />

rivelare la nostra vera identità, siamo chi<br />

vogliamo essere ogni giorno della nostra vita.<br />

.


N A K E - U P E B A L L O<br />

Il Trucco non<br />

Trucco<br />

Si dice che dopo la notte inizi un nuovo giorno...<br />

Oggi vi propongo un trucco molto pratico, in<br />

quanto si può effettuare sulle donne di<br />

qualsiasi età ed etnia; parliamo di un<br />

maquillage che c'è ma non si vede o in termini<br />

più tecnici "nude". Un make-up che si<br />

percepisce sul volto di una donna, senza un<br />

eccesivo utilizzo del colore, adatto a<br />

qualsiasi occasione e che, con piccoli<br />

cambiamenti, può essere trasformato per<br />

una determinata occasione. Sarà necessario<br />

iniziare con una pelle pulita e ben idratata;<br />

questo implica una detersione del viso con un<br />

latte detergente , un risciacquo con abbondante<br />

acqua fredda che aiuta a tonificare, dando uno<br />

stimolo maggiore ai vasi sanguigni della nostra<br />

pelle, rendendola più rosea e turgida. Eseguita la<br />

detersione, asciugate e rinfrescate con un<br />

tonico. Importante: prima dell' inizio del<br />

nostro operato usate una crema veicolante<br />

ed una crema liquida che aiuterà ad<br />

idratare in profondità, evitando che la pelle<br />

diventi oleosa o lucida. Ricordiamoci che<br />

quando ci dobbiamo truccare, dovremo dare<br />

alla nostra pelle luminosità e leggerezza,<br />

evitando che assuma un aspetto cereo o<br />

pesante. Inizieremo, dunque, utilizzando un<br />

primer che ci aiuterà a fissare il trucco sulla<br />

pelle; per questo tipo di trucco, consiglio una<br />

crema colorata, oppure, se non siete in possesso<br />

della crema colorata, la potrete fabbricare voi<br />

stessi con un fondotinta, miscelandolo con un<br />

poco di crema idratante; una volta miscelata sul<br />

dorso della mano o su una apposita palet, la<br />

distribuiremo su tutto il viso con l'aiuto di un<br />

pennello o di una spugnetta di lattice inumidita;<br />

controllate di sfumare anche sul collo, per<br />

evitare demarcazioni visibili e per dare, in<br />

questo modo, un aspetto più naturale, senza<br />

creare differenze tra viso e collo.<br />

Con un veloce picchiettamento su tutto il viso,<br />

fate aderire il fondotinta, e controllate se è<br />

necessario applicarlo anche sulle orecchie.<br />

Ricordate che il fondotinta andrà scelto tenendo<br />

conto del vostro decolté: provarlo, infatti su di<br />

esso quando lo andrete ad acquistare poiché, di<br />

solito, la pelle del decolté é sempre meno<br />

esposta alla luce e tende ad essere meno esposta<br />

ai raggi solari e, di conseguenza esso sarà meno<br />

colorito del viso. Per quel che riguarda le<br />

occhiaie, invece, con un pennellino piatto e un<br />

pò di correttore chiaro dovrete intervenire dove<br />

cade l'ombra scura dell’ occhio, fino a far sì che<br />

quell'ombra scura, le occhiaie insomma, si<br />

attenui o sparisca del tutto. Una cipria neutra,<br />

compatta o in polvere libera , ci aiuterà a fissare<br />

la nostra base e dovrà essere applicata con un<br />

piumino di velluto praticando una lieve<br />

pressione sul viso. Con un fard scuro andremo<br />

a delineare lo zigomo, creando una<br />

ombreggiatura sul vostro viso, che sembrerà più<br />

scavato; poi, con uno spazzolino ed un fissatore<br />

per le sopracciglia, pettinate queste ultime,<br />

sversando il pelo e portandolo verso l'alto ; ciò vi<br />

aiuterà a creare apertura all' arcata<br />

sopraccigliare. Se vi piace un look più intenso,<br />

potrete riempirle con un pò di matita biondo<br />

cenere, chiaro o scura dipende dalla tonalità del<br />

vostro pelo, oppure un ombretto specifico per<br />

sopracciglia. Per iniziare a truccare l'occhio, vi<br />

voglio ricordare che esso si divide in due parti:<br />

una mobile e una fissa, per la quale avremo<br />

bisogno di un pennellino piatto e stretto, intriso<br />

di un ombretto chiaro a vostro piacimento senza<br />

creare troppo distacco con la tonalità della pelle<br />

della vostra palpebra mobile; fate aderire<br />

l'ombretto con l'aiuto del vostro polpastrello;<br />

l'uso del polpastrello vi aiuterà a creare un<br />

effetto più compatto ed uniforme.<br />

il make-up<br />

di<br />

Maury Menga<br />

Potreste utilizzare sulla palpebra, al posto dell'<br />

ombretto, anche un correttore chiaro, che è un<br />

prodotto in crema, l'importante è che lo fissiate<br />

con un po' di cipria; in tal modo non si formerà<br />

un addensamento di prodotto. Per creare<br />

intensità nello sguardo, vi consiglio una matita<br />

nera infracigliare, con cui andrete a riempire gli<br />

spazi vuoti che ci sono tra le ciglia. Questo<br />

donerà una maggior continuità della rima<br />

cigliare, creando una certa intensità sull'occhio<br />

ed un maggior effetto ottico di infoltimento delle<br />

ciglia. Poi, con l'aiuto di un pennellino piccolo e<br />

piatto, intriso di ombretto nero, andate a<br />

sfumare la rima cigliare; fisserete, in questo<br />

modo, la vostra matita, dando così maggior<br />

intensità allo sguardo. Con un ombretto<br />

marrone opaco delineate meglio la divisione<br />

dell' occhio, dopo di che sfumatelo verso<br />

l'esterno e verso l'alto; questo vi aiuterà ad<br />

aprire la palpebra, ammorbidendo la ptosi<br />

palpebrale, cioè la tendenza della palpebra fissa<br />

ad andare verso il basso. Fate in modo che non<br />

si veda dove inizia e dove finisce la sfumatura<br />

dell'ombretto marrone opaco (si tenga presente<br />

che parliamo sempre di un trucco nude). Infine,<br />

un abbondante utilizzo del mascara sarà il tocco<br />

finale. Se volete, con utilizzo dell’ ombretto<br />

marrone opaco andate a creare una sfumatura<br />

sotto l'occhio; ciò vi darà un effetto di<br />

ingrandimento dello stesso e, al suo interno,<br />

potrete utilizzare una matita color burro per<br />

illuminare ed aprire. Per le labbra utilizzeremo<br />

una matita neutra, con cui disegneremo le<br />

labbra, senza demarcarle troppo e le potremo<br />

riempire con la stessa matita, oppure con un<br />

rossetto della stessa tonalità. Per dare maggiore<br />

morbidezza alle labbra, potreste utilizzare un<br />

lucidalabbra trasparente oppure un po' di burro<br />

di cacao da applicare sopra al riempimento<br />

eseguito in precedenza. Una volta finito il tutto,<br />

se vi vedrete troppo monocolore, potrete<br />

utilizzare un fard pesca o rosa sullo zigomo per<br />

dare un tocco di salute.<br />

Foto di Michele Ricci e Eolo Perfido Studio


H A I R E B A L L O<br />

I capelli per<br />

l'estate<br />

2020<br />

di<br />

ERNESTO<br />

BIAGETTI<br />

"Ritorno<br />

agli anni<br />

'80"<br />

"Il mood sarà<br />

sicuramente<br />

Natural"<br />

Ci sono, infatti, diversi tipi di espressione: la ragazza che vuole giocare ed<br />

osare con i capelli, sceglierà dei colori particolari; per colei che ha<br />

voglia di osare con delle fantasie multi level, ci sono dei toni rosa pastello o<br />

dei brown rose… tutto sempre adeguato alla propria personalità per<br />

esaltarne le meraviglie…<br />

stiamo notando, in questi ultimi tempi, c’è un ritorno alle<br />

Come<br />

naturali, linee ai volumi e sempre più ai capelli nella loro<br />

quindi… benvenute a tutte le ragazze con i capelli<br />

naturalezza,<br />

ricci che fino ad oggi hanno portato capelli piastrati e sfruttati<br />

fino allo sfinimento. Anche l’industria della moda e del food, in<br />

questo momento, stanno promuovendo questo ritorno a<br />

tutto quello che è naturale; quindi ora si trovano, sempre più,<br />

pack riciclabili e prodotti per capelli sempre più attenti al<br />

pianeta. Per la moda capelli c’è un ritorno agli anni '80, con<br />

bellissime scalature e volumi, certo, rivisitati ai giorni nostri.<br />

Chi ricorda il famoso taglio selvaggio? Le donne stanno<br />

riscoprendo questa voglia di capelli liberi, leggeri e di biondo! E<br />

le ragazze che non hanno vissuto quel periodo, giocano a<br />

fare le dive con queste nuove linee: colori schiariti dal biondo<br />

caldo della primavera, ad un biondo freddo per l’estate. Ci<br />

siamo sempre chiesti, entrando in un salone, parlando con<br />

nostri hair stylist, o cercando sui social, quello che va di moda<br />

oggi, non concentrandoci su cosa è meglio per noi ,<br />

considerando il tipo di capello , la quantità ... amo noi con le<br />

nostre qualità, attraverso il colore della pelle o con la nostra<br />

tipologia di fisico, che possiamo fare “moda”; siamo noi stessi<br />

che dettiamo quello che è giusto per noi. Se abbiamo un corpo<br />

morbido o troppo magro, troppo seno o poco seno,<br />

cercheremo di regalargli una certa armoniosità con vestiti e<br />

colori che lo possano valorizzare meglio, si esaltandolo ed<br />

allungandolo, ed il colore che useremo per i capelli, dovrà<br />

essere in armonia con la nostra carnagione: una donna<br />

mediterranea sarà sicuramente una donna dai colori<br />

caldi/ambrati, la donna nordica, invece, presenterà colori più<br />

freddi; ed è per questo che dobbiamo conservare, giusti equilibri<br />

di colore che la possano esaltare e rendere unica e bellissima. Se<br />

sbagliamo taglio, colore o piega, ne verrebbe fuori un disastro.<br />

https://www.ernestobiagetti.it/


"La Ballerina Africana" China e acquarello - Roberto Funaro<br />

Disponibile su Believe e tutti i Digital Store “Dillo All<br />

Danza"- Music World Day Dance. La prima compilation<br />

dedicata alla XXXVIII Giornata Mondiale della Danza<br />

(CID Unesco). Se anche tu hai un’emozione da<br />

esprimere, “Dillo Alla Danza” è la tua compilation...<br />

per ascoltarla vai su:<br />

https://www.pomodorostudio.net/dillo-alla-danza

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