TuttoBallo20 EnjoyArt May
TuttoBallo20 - Maggio 2020. Numero molto complicato da chiudere, ma felici io e la redazione, Copertina simbolo della danza ai tempi del Covid-19. Una sinergia di pura creatività tra la ballerina romana Camilla Mancuso, testimonial Bloch Europa, e il fotografo Jason Lavengood di Nobieville (Hamiton Indiana- USA). In questo numero abbiamo chiesto a tutti i dirigenti della danza nazionale (associazioni di categoria, federazioni, enti di promozione) quali sono le prospettive della danza post covid-19 Una redazione straordinaria composta da volontari artigiani della comunicazione raccontano le anime dell'arte e della danza. Grazie a Pina Delle Site, Marina Querzè Fabriani, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Eugenia Galimi, Valeria Ferrara, Mauri Menga, Walter Garibaldi, Danilo Piccini, Marianna Bonavolontà e tutti coloro che hanno collaborato inviandoci notizie e articoli. In allegato "LO SPORT RIPARTE IN SICUREZZA" scarica rivista e allegato https://drive.google.com/open?id=1j9eT974mfb0gVEtNFOb87hdfklG_URUN https://drive.google.com/open?id=1fc9ODBcmR48TfBQrqnil28bbB2IReeQw
TuttoBallo20 - Maggio 2020. Numero molto complicato da chiudere, ma felici io e la redazione,
Copertina simbolo della danza ai tempi del Covid-19. Una sinergia di pura creatività tra la ballerina romana Camilla Mancuso, testimonial Bloch Europa, e il fotografo Jason Lavengood di Nobieville (Hamiton Indiana- USA). In questo numero abbiamo chiesto a tutti i dirigenti della danza nazionale (associazioni di categoria, federazioni, enti di promozione) quali sono le prospettive della danza post covid-19
Una redazione straordinaria composta da volontari artigiani della comunicazione raccontano le anime dell'arte e della danza.
Grazie a Pina Delle Site, Marina Querzè Fabriani, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Eugenia Galimi, Valeria Ferrara, Mauri Menga, Walter Garibaldi, Danilo Piccini, Marianna Bonavolontà e tutti coloro che hanno collaborato inviandoci notizie e articoli.
In allegato "LO SPORT RIPARTE IN SICUREZZA"
scarica rivista e allegato
https://drive.google.com/open?id=1j9eT974mfb0gVEtNFOb87hdfklG_URUN
https://drive.google.com/open?id=1fc9ODBcmR48TfBQrqnil28bbB2IReeQw
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Mancuso<br />
Camilla<br />
Jasol Lavengood<br />
Ph<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />
F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />
m a y 2 0 2 0<br />
C O V I D - 1 9 | F A S E 2<br />
I L 1 8 M A G G I O " S P O R T D I G R U P P O "<br />
P R O S P E T T I V E D E I D I R I G E N T I D I D A N Z A
Mancuso<br />
Camilla<br />
Jasol Lavengood<br />
Ph<br />
Sommario<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
3 Editoriale<br />
F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />
m a y 2 0 2 0<br />
4 Emergenza Covid-19 / Fase 2<br />
5 Danza: Fase 2. Parlano i dirigenti nazionali<br />
6 Fids : Michele Barbone<br />
8 CSAIn : Nicola Cottone<br />
10 ASI: Fabio Caiazzo<br />
11 AIMB: Nicola Amato<br />
12 D4FA: Alessandro Maggioni<br />
14 AIDAS: Piero Mangione<br />
15 ANMB: Pietro Luigi Petracca<br />
18 Alberto Sordi - Raffaella Carrà<br />
19 AID : Giacomo Molinari<br />
21 Jerry Abrate<br />
23 Parola D'ordine Prevenzione di E. Galimi<br />
26 Attività fisica... dott.sa V. Ferrara<br />
28 Milano Rock and Love Story di M. Longo<br />
29 Spadò e la Danza Gitana<br />
31 Marily Santoro di G.B. Gangemi<br />
32 Kaspar Capparoni di W. Garibaldi<br />
34 Danza e Stagioni... di P. Delle Site<br />
36 Il Corpo Scenico di G.B.Gangemi<br />
38 Piatti sani in quarantena<br />
39 Mascherine. Utilità... di M. Bonavolontà<br />
41 Make-Up Artist. di Maury Menga<br />
41 I Capelli per l'estate di Ernesto Biagetti<br />
42 Dillo Alla Danza<br />
Storia di copertina<br />
La creatività non si ferma nemmeno davanti alle barriere del Covid-19. La storia di<br />
copertina è stata scritta da due giovani artisti che vivono a migliaia di chilometri di<br />
distanza. Camilla Mancuso, romana, classe 1999, promessa della danza italiana. Dopo<br />
il diploma all'Opera di Roma inizia a lavorare con l'Hungarian National Ballet e dal<br />
2019 diventa testimonial Bloch per dell'Europa. Dall'altra parte del mondo c'è un<br />
giovane fotografo americano Jason Lavengood. Lo scatto in esclusiva per<br />
<strong>TuttoBallo20</strong> è stato realizzato con facetime in collaborazione tra Camilla da Roma e<br />
Jason da Nobleville (Contea di HamiltonIndiana) .<br />
@ T I M B E R . N O<br />
J A S O N L A V E N G O O D<br />
_ C A M I L L A M A N C U S O _<br />
C A M I L L A M A N C U S O<br />
Poco prima della pubblicazione abbiamo appreso dai social<br />
di un rapporto consegnato dal CONI, nei giorni scorsi, al<br />
Ministro Spadafora e commissionato al Politecnico di<br />
Torino sulla base delle analisi di rischio per ciascuno sport<br />
predisposte dalle singole Federazioni. Il documento ( che<br />
troverete come allegato) è frutto di una prima raccolta di<br />
dati fornita dalle singole Federazioni Sportive Nazionali,<br />
alle Discipline Sportive Associate e agli Enti di Promozione<br />
Sportiva attraverso le risposte a questionario basato su un<br />
modello di analisi di rischio. Ne è risultato un quadro<br />
generale del livello di rischio e delle misure necessarie per<br />
la ripartenza in relazione a ciascuna delle 387 discipline<br />
sportive riconosciute, con le raccomandazioni della<br />
Federazione Medico Sportiva Italiana.
C O V I D E B A L L O<br />
Emergenza Covid 19<br />
Fase 2<br />
d i F a b r i z i o S i l v e s t r i<br />
Come sappiamo, periodicamente ed in base al monitoraggio relativo all’andamento della curva epidemiologica, il<br />
Governo sta emanando già da qualche mese, diversi decreti contenenti misure di contenimento per arginare<br />
l’emergenza Coronavirus. Abbiamo illustrato, il mese scorso, attingendo da fonti pubblicate sul portale del Ministero<br />
della Salute (www.salute.gov.it), tutti i provvedimenti adottati di volta in volta e, tutte le disposizioni e le misure<br />
adottate a marzo, erano state prorogate sino al 3 aprile 2020; sempre la stessa fonte (www.salute.gov.it), ci<br />
comunicava che “Con il DPCM 1 aprile 2020, tutte le misure per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus<br />
sono state prorogate fino al 13 aprile 2020. Il decreto entrato in vigore il 4 aprile sospende anche le sedute di<br />
allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo. Infine con il<br />
Dpcm 10 aprile 2020 tutte le misure sono state prorogate fino al 3 maggio. Il Dpcm permette la riapertura dal 14 aprile<br />
dei negozi per neonati e bambini, librerie e cartolibrerie.” La sera del 26 aprile con una diretta televisiva, il Presidente<br />
del Consiglio Giuseppe Conte, ha anticipato i contenuti del DPCM 26 aprile 2020 in vigore dal 4 maggio 2020, data in<br />
cui inizia la seconda fase del periodo di emergenza che stiamo vivendo, durante la quale assistiamo ad alcuni<br />
allentamenti dei provvedimenti che hanno caratterizzato il periodo di lockdown. E’ ovvio, come sottolineato non solo dai<br />
rappresentanti del Governo, ma anche dagli esponenti del Comitato Tecnico Scientifico e, comunque, da gran parte di<br />
scienziati e virologi, che siamo ancora in emergenza e la data del 4 maggio non è un “tana libera tutti” in quanto,<br />
sebbene i dati siano incoraggianti e di conforto, il virus non è stato sconfitto e gira ancora tra noi, ed un abbassamento<br />
della guardia, rispetto alle precauzioni ed alle regole da osservare, sicuramente potrebbe avere come conseguenza un<br />
immediato rialzamento della curva epidemiologica. Diamo dunque uno sguardo, di seguito e sommariamente, ad<br />
alcune delle novità introdotte dal nuovo provvedimento, che ci condurranno al graduale alleggerimento del lockdown:<br />
esse riguardano soprattutto gli spostamenti, il cui divieto serrato ci ha fatto soffrire più di tutti; nel proprio Comune,<br />
infatti, essi erano prima possibili solo per motivi di necessità (spesa, farmacia), di lavoro, per motivi di urgenza, e<br />
comunque per i quali c’era bisogno di autocertificazione; a partire dal 4 maggio c’è una maggiore libertà di movimento<br />
nel proprio Comune, senza bisogno di autocertificazione, ed anche l’attività sportiva si può effettuare lontano da casa,<br />
rispettando sempre le dovute misure di sicurezza e di distanziamento sociale; è consentito, inoltre, l’ingresso in parchi<br />
pubblici e giardini, rispettando sempre le distanze di sicurezza ed evitando la formazione di assembramenti. E’, inoltre,<br />
possibile recarsi a far visita a congiunti o parenti, evitando, però gli assembramenti ed indossando i dispositivi di<br />
protezione individuale; è possibile spostarsi tra Comuni entro la stessa Regione, per motivi di lavoro, di salute o,<br />
comunque di necessità ed urgenza, mentre rimane ancora il divieto di spostarsi fuori dalla Regione in cui ci si trova,<br />
eccetto che per motivi lavorativi, di salute ed è consentito il rientro presso il proprio domicilio o la propria residenza o<br />
abitazione. Per quel che riguarda lo sport, sono ancora sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e<br />
disciplina nei luoghi pubblici o privati, mentre le sessioni di allenamento di atleti professionisti e non, per consentire la<br />
ripresa graduale delle attività sportive, sono consentite sempre nel rispetto delle norme di distanziamento, senza<br />
assembramento, ed a porte chiuse per gli sport individuali. Altro aspetto importante è quello relativo alla riapertura<br />
delle varie attività lavorative che sarà graduale; dal 4 maggio ripartono infatti le attività produttive, industriali e<br />
l’edilizia; per bar e ristoranti è consentita la ristorazione da asporto; dal 18 maggio potranno gradualmente riaprire<br />
negozi al dettaglio, musei, biblioteche, mentre bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti dovranno aspettare il 1 giugno;<br />
molto importante, ed altrettanto complicato, è l’aspetto che riguarda la gestione dei trasporti pubblici, che prevedono<br />
rigidi controlli sul distanziamento sociale, l’obbligo di accogliere solo un determinato numero di passeggeri (muniti di<br />
mascherine), la necessità di potenziare il servizio e, comunque, l’invito ai lavoratori di continuare a lavorare in regime<br />
di smart working, proprio per evitare il collasso del servizio trasporti. Rimane ancora da valutare l’aspetto relativo alle<br />
vacanze, alle modalità secondo cui esse si potranno trascorrere e soprattutto all’organizzazione delle strutture<br />
ricettive; molte sono state le proposte avanzate da diversi imprenditori, che hanno “allarmato” non pochi aspiranti<br />
vacanzieri, come quella di dividere gli ombrelloni sulle spiagge con pannelli di plexiglass o all’interno di igloo di<br />
bamboo…ma sono solo ipotesi e proposte commerciali non ufficiali e soprattutto, almeno al momento, non prese in<br />
considerazione dagli organi ufficiali di Governo, né dal Comitato tecnico scientifico. Altra novità importante, vista<br />
l’importanza e l’obbligatorietà delle distanze sociali e dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, riguarda il<br />
prezzo delle mascherine che, finalmente, sarà calmierato. Questi, solo alcuni aspetti che caratterizzeranno la nostra<br />
vita durante la fase 2; naturalmente nulla sarà ancora come prima, i sacrifici saranno ancora tanti, ma contiamo sul<br />
buon senso di tutti, sulla voglia di poter tornare il prima possibile alla normalità e nel modo più sereno…per questo<br />
anche noi invitiamo tutti a rispettare le nuove regole, ad avere ancora pazienza, e ad assumerci la responsabilità di<br />
essere ognuno cittadino del nostro Paese, certamente con i propri diritti, ma anche con i propri doveri…e sarà così che<br />
ANDRA’ TUTTO BENE! Emergenza Covid-19: verso la fase 2. Come sappiamo, periodicamente ed in base al monitoraggio<br />
relativo all’andamento della curva epidemiologica, il Governo sta emanando già da qualche mese, diversi decreti<br />
contenenti misure di contenimento per arginare l’emergenza Coronavirus.
E D I T O R I A L E E B A L L O<br />
"Ti regalerò una rosa"<br />
di Pina delle Site<br />
Maggio, oltre a regalarci nuovi colori, fiori, boccioli di rose che si aprono<br />
e tante nuove speranze di rinascita, tanta voglia di fare, ed annuncia<br />
ormai l’arrivo della bella stagione, è anche il mese di una ricorrenza<br />
importante: la festa della mamma!<br />
Tale ricorrenza si festeggia in tutto il mondo, in alcuni Paesi cade a<br />
marzo, in molti altri, tra cui il nostro, cade a maggio ma, comunque,<br />
sempre in primavera che è la stagione più bella, più rigogliosa, quella<br />
appunto della fertilità; ed ecco che i bambini si adoperano ad imparare<br />
poesie e canzoncine ed a realizzare i “lavoretti” nelle proprie scuole; c’è<br />
chi compra cioccolatini a forma di cuore, chi le dona il fiore per<br />
eccellenza di questo mese, la rosa… insomma ognuno a modo suo<br />
omaggia colei che dona la vita, che è l’angelo custode dei propri figli e che<br />
è stata, è o sarà sempre il punto di riferimento della vita di ognuno, al di<br />
là del tempo e dello spazio…<br />
Più precisamente, quest’anno, noi festeggiamo la figura della mamma il<br />
10 maggio ma, come oramai si sa, questo è un anno particolare, un anno<br />
che ci ha messo e ci sta mettendo a dura prova da tutti i punti di vista …e<br />
forse, come sempre, coloro che ne escono più provate sono proprio le<br />
mamme! Ebbene si, perché molte mamme, oltre a svolgere il proprio<br />
lavoro quotidiano, si sono trovate a gestire per giornate intere, lunghe<br />
ed interminabili, bambini e ragazzi di tutte le età a cui hanno dovuto<br />
fare da mamma, da insegnante, da compagna di giochi, vestendo i panni<br />
della pasticciera, della fornaia, della cantante, della pittrice, della<br />
ballerina (quanti video abbiamo visto girare sui social, in cui ogni giorno<br />
le mamme dovevano “inventarsi” qualcosa per alleggerire la quarantena<br />
ai propri figli!) e, di non meno rilievo, ha dovuto svolgere il delicato<br />
compito della psicologa! Non è stato semplice, infatti, spiegare<br />
soprattutto ai ragazzi più piccoli quello che stava succedendo nel mondo,<br />
e che d’ora in avanti la vita non sarebbe stata più la stessa…Ma non tutte<br />
le mamme hanno potuto vivere la quarantena con i propri figli, sebbene<br />
la preoccupazione del momento, tra studio, gioco e divertimento… ci<br />
sono, infatti, le mamme che appartengono ad un’altra “categoria” di<br />
angeli: quella dei medici, degli infermieri, di tutto il personale sanitario,<br />
di coloro che si sono occupati e si occupano della pulizia degli ospedali,<br />
della pulizia delle strade; degli angeli che continuano a lavorare nei<br />
supermercati, per non farci mancare i beni di prima necessità in un<br />
momento così difficile; queste mamme non hanno avuto il tempo di<br />
giocare, di studiare, di cucinare con i propri figli, forse non hanno avuto<br />
il tempo di essere da sostegno per i propri figli poiché esse stesse, forse,<br />
avevano bisogno di sostegno… e qualcuno ci ha pensato invertendo i<br />
ruoli! Ha fatto notizia, infatti, il gesto di un ragazzo, figlio di<br />
un’infermiera che, per ringraziare la propria mamma, e tutta la<br />
categoria di coloro che tanto ci hanno dato e continuano a darci, ma<br />
soprattutto per sostenerli, per infondere coraggio e forza, cosa che<br />
normalmente fanno le madri verso i propri figli, ha creato una bellissima<br />
coreografia ed ha danzato per loro: è stato il dono più bello che quella<br />
mamma abbia mai ricevuto!<br />
E allora, come diceva Bennato…”W la mamma”!!! W tutte le mamme…<br />
quelle che lavorano duramente, quelle che, nonostante tutto, vanno<br />
avanti, quelle che sorridono, quelle che piangono, quelle che si<br />
arrabbiano perché i figli non amano la scuola, quelle stanche, che<br />
vorrebbero tanto riposare, ma non possono, quelle che dopo<br />
l’arrabbiatura iniziale ridono a crepapelle, le mamme giovani, le<br />
mamme anziane e quelle che, da lassù, come disse sempre Bennato, sono<br />
diventate... “angeli che ballano il rock”!
i r i g e n t i<br />
D<br />
a z i o n a l i<br />
N<br />
C O V I D E B A L L O<br />
a n z a : F a s e 2 .<br />
D<br />
a r l a n o i<br />
P<br />
Il 4 maggio, giorno in cui si assiste ad un<br />
allentamento di molte misure che ci hanno<br />
portato al lockdown, è iniziata la “fase 2 ”<br />
che, tra le varie cose, ha condotto ad una<br />
(ri) apertura, seppur con i dovuti limiti e<br />
precauzioni, di molte attività.<br />
Il ministro Spadafora, in una intervista a<br />
Omnibus su La7 ha dichiarato che per le<br />
palestre, i centri danza, i centri sportivi,<br />
piscine si sta studiando un protocollo che<br />
possa permettere la riapertura di questi<br />
impianti entro maggio.<br />
L'impresa non è facile: come garantire le<br />
distanze in ambienti solitamente affollati e<br />
a volte neanche troppo spaziosi? Potranno<br />
riaprire solo i centri più grandi? E che ne<br />
sarà delle piccole palestre che<br />
rappresentano la maggioranza soprattutto<br />
nei centri delle grandi città?<br />
Ph<br />
Ganglong Wudao<br />
Federazioni Sportive Nazionali (FSN), Enti<br />
di Promozione Sportiva (EPS) e Discipline<br />
Sportive Associate (DSA) sono le tre colonne<br />
su cui si regge lo sport italiano che, insieme<br />
alle Associazioni Benemerite e ai Corpi<br />
Sportivi Militari, compongono il CONI -<br />
Comitato Olimpico Nazionale Italiano - il<br />
quale, per dirla in maniera spicciola, funge<br />
da Ministero dello Sport. Il settore sportivo<br />
in generale, di anno in anno, cresce in<br />
confusione ma diminuisce nei numeri, mia<br />
opinione personale, perché c’è mancanza di<br />
chiarezza: ogni rapporto, quando viene<br />
minato da poca chiarezza, inizia a vacillare,<br />
lasciando spazio alla confusione che, a sua<br />
volta, genera perdita di fiducia, che porta al<br />
disinnamoramento della disciplina.<br />
Il Corona Virus, ha amplificato ancora di<br />
più questa percezione, generando sconforto<br />
in tutti coloro che vivono di attività sportiva;<br />
in questo periodo, infatti, la sensazione che<br />
abbiamo è di incertezza, una percezione<br />
che crea un senso di destabilizzazione<br />
generale soprattutto per chi lavoro con la<br />
danza, una professione dove la vicinanza è<br />
un elemento fondamentale per esercitarla<br />
al meglio. CONI, e Ministro Spadafora<br />
(Ministro per le politiche giovanili e lo<br />
sport), in questo periodo hanno trasmesso<br />
la percezione a tutti gli sportivi che per<br />
l’Italia fosse importante solo il calcio. Ma è<br />
veramente così?<br />
Emanuela Napolitano<br />
Noi abbiamo cercato di dare voce a chi,<br />
durante l’anno, governa il settore danza e,<br />
alle nostre domande, hanno risposto circa l’<br />
80% dei dirigenti interpellati. Il nostro<br />
obiettivo era quello di creare un’apertura<br />
alla pluralità delle opinioni, e siamo<br />
soddisfatti di aver messo insieme un bel<br />
numero di voci che potrete leggere di<br />
seguito, iniziando da Michele Barbone,<br />
Presidente della Federazione Italiana Danza<br />
Gaetano Iavarone
C O V I D E B A L L O<br />
I n t e r v i s t a a<br />
M i c h e l e B a r b o n e<br />
P r e s i d e n t e F I D S<br />
Grazie Presidente Barbone, per aver accettato di rispondere alle nostre<br />
domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo<br />
prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto anche ad altri<br />
dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3<br />
del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole<br />
fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le<br />
persone... Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli sport collettivi.<br />
Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />
R. Si concilierà con il rispetto di tutte le procedure che saranno indicate dal Governo e dal CONI; siamo una Federazione sportiva (in verità l’unica<br />
riconosciuta per la danza) e abbiamo l’obbligo e l’interesse a fare tutto ciò che deve essere fatto. L’obbligo perché come Federazione abbiamo una<br />
scala di valori etici e morali a cui ispiriamo la nostra attività, l’interesse perché diffondiamo i principi della salute e del benessere oltre a quelli<br />
della competizione sportiva leale e rispettosa degli avversari. Adotteremo tutti i dispositivi di protezione, garantiremo le distanze previste,<br />
organizzeremo la logistica sulla base delle prescrizioni di sicurezza. Nulla sarà estemporaneo o improvvisato. Abbiamo troppo rispetto per la<br />
scienza per lasciarci andare a comportamenti che possono danneggiare la salute di chi ama la danza: atleti, maestri, giudici, e pubblico.<br />
D. Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi, e altre Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare<br />
fronte comune e studiare una strategia?<br />
R. Non possiamo certo essere sorpresi del fatto che nel nostro Paese si parli quasi esclusivamente di calcio. Il volume di affari del calcio (tra<br />
sponsorizzazioni, diritti tv, partecipazione agli eventi, scommesse) rappresenta una “industry” che sfiora i 5 miliardi di euro di fatturato diretto<br />
annuo e rappresenta il 12% del Pil del calcio mondiale. È un settore economico che sorregge aziende, occupazione e indotto di proporzioni<br />
significative. Fare dei paragoni è improponibile almeno sul fronte squisitamente economico-finanziario. Per tutto il resto da settimane, in sintonia<br />
con il CONI, stiamo sensibilizzando il Governo sulle questioni che riguardano la “sopravvivenza” delle società sportive in Federazioni come la<br />
nostra. Questa crisi generata dal COVID-19 è una minaccia pesante che toglie “ossigeno” alla base del movimento. Per questo, da parte nostra, a<br />
parte la restituzione delle somme versate per le tasse delle gare, stiamo per adottare provvedimenti che alleggeriranno l’impegno economico di<br />
società e atleti, a cominciare dal prolungamento del tesseramento (un’operazione che da sola vale 800mila euro). Metteremo in campo azioni che<br />
supereranno il milione di euro e forse vale la pena di considerare che il bilancio FIDS è costituito da risorse pubbliche solo per il 23%.<br />
D. La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in "pista" subito per salvare l'intero sistema per la Federazione Italiana Danza<br />
Sportiva?<br />
R. Il Paese è al collasso. E dobbiamo lavorare tutti insieme con un rinnovato senso del dovere per rimettere in piedi la nostra Italia minacciata in<br />
tante attività economiche che sono il fiore all’occhiello della nostra identità: turismo, agroalimentare, moda e via dicendo. Per parte nostra stiamo<br />
predisponendo delle linee guida che funzionino da bussola per l’intero movimento. Bisognerà, con le attività di comunicazione, rassicurare atleti e<br />
pubblico, dovremo distribuire in modo nuovo il calendario delle gare per evitare sovraffollamenti, dovranno essere sempre più accessibili le<br />
politiche di prezzo giacché le difficoltà del Paese si riverbereranno sui bilanci familiari, ed anche le attività sportive inevitabilmente ne<br />
risentiranno. La danza sportiva ha il vantaggio di essere un “prodotto” riconosciuto come un toccasana per il benessere e quindi si tratta di un<br />
investimento in salute a qualsiasi età. In tanti dicono che nulla sarà come prima ed è fuor di dubbio che sarà così. Dovremo cambiare alcune<br />
nostre abitudini ed anche alcuni modelli mentali; ci aspetta un percorso in salita ma, se l’affronteremo con una strategia condivisa ed un metodo<br />
rigoroso, con il tempo torneremo a vivere tempi migliori. E dobbiamo però anche considerare che non dipenderà solo da noi, gli scienziati<br />
ammoniscono: se non avremo il vaccino entro il prossimo autunno dovremo fare i conti con una nuova possibile epidemia. Per questo occorre<br />
oggi molta prudenza per governare questa fase che, ripeto, non ci riguarda solo come appartenenti al mondo della Danza sportiva, ma ci investe<br />
come cittadini della nostra Italia.
C O V I D E B A L L O<br />
C o m u n i c a t i F I D S s u l C O V I D - 1 9<br />
21 aprile 2020<br />
Il Presidente Barbone scrive al Ministro Spadafora: "Valutare ripresa attività a maggio"<br />
Il Presidente della FIDS, Michele Barbone ha inviato una lettera al Ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora e al<br />
Presidente del CONI, Giovanni Malagò con la quale ha chiesto che l’attività della Danza Sportiva possa ripartire gradualmente già a maggio, non<br />
appena l’Italia entrerà nella programmazione della “fase 2”.<br />
Il presidente ha sintetizzato in 5 punti essenziali il piano della FIDS per consentire agli atleti, ai maestri, agli insegnati e alle scuole di riaprire<br />
gradualmente già nel mese di maggio consentendo ad un movimento sportivo composto da oltre 100.000 tesserati di riprendere in sicurezza e<br />
secondo le norme vigenti le proprie attività sportive.<br />
Ecco i cinque punti:<br />
1) L’attività sportiva di allenamento può essere svolta con una o più unità competitive e l’insegnante tecnico in una pista di dimensioni idonee a<br />
garantire le norme di distanziamento sociale di cui ai decreti richiamati, cui si garantisce la sanificazione della struttura e del piano ballabile al<br />
cambio di ogni lezione, con l’utilizzo al minimo necessario di locali atti a spogliatoi come delle strutture sanitarie (bagno in caso di estrema<br />
urgenza, divieto assoluto di utilizzo della doccia).<br />
2) L’attività della Danza Sportiva dal punto di vista psicologico e cardio-vascolare presenta provati vantaggi per il potenziamento del sistema<br />
immunitario. Danzando si generano endorfine, ossitocine ed ormoni di sicuro potenziamento psico-fisico dell’atleta.<br />
3) Le Associazioni di Danza Sportiva, vista la necessità di spazi molto estesi per la pratica della disciplina, possono facilmente mettere in atto tutte<br />
le misure relative al distanziamento di sicurezza tra gli atleti e gli insegnanti.<br />
4) Confermata la sospensione dell’attività agonistica delle competizioni (che può rappresentare un punto di debolezza per la massiccia<br />
partecipazione di atleti e pubblico), la stessa può essere sostituita fino a luglio con concorsi da svolgersi online, mediante la comparazione delle<br />
prestazioni sportive registrate ed inviate a commissioni giudicanti sempre in modalità digitale.<br />
5) Fermo quanto sopra, è necessario consentire l’insegnamento e l’allenamento; ciò aiuterà, aspetto questo non secondario, soprattutto le coppie<br />
di Alto Agonismo a trovarsi al massimo della propria capacità prestazionale sportiva in occasione dei Campionati Internazionali a titolo tutt’ora<br />
calendarizzati dalle Federazioni Internazionali, di cui la FIDS è membro, dal mese di settembre.<br />
Alla luce dei profili evidenziati e in conclusione, si sottolinea come sia assolutamente indispensabile distinguere opportunamente l’attività delle<br />
Associazioni dilettantistiche di Danza Sportiva dalle attività ludico ricreative di socializzazione legate al mondo del ballo (“scuole di ballo”). Infatti,<br />
gli associati alla FIDS sono atleti agonisti che necessitano di costante allenamento.<br />
L'italia che danza per sport ha voglia di tornare a salire sui gradini del podio nel mondo.<br />
27 aprile 2020<br />
Consiglio Federale. Nominata la Task-Force tecnico scientifica per la "fase 2"<br />
Il Consiglio Federale - riunitosi in videoconferenza - ha proseguito l’analisi sulle conseguenze che l’emergenza COVID-19 ha provocato in ambito<br />
sportivo alla luce delle disposizione di sicurezza personale e collettiva messe in campo dall’Esecutivo per il contrasto alla pandemia, soffermandosi in<br />
particolar modo sulla crisi profonda che investe gli oltre 100.000 tesserati della FIDS e le oltre 2mila associazioni e società sportive affiliate senza<br />
tralasciare il blocco delle attività federali sia in campo nazionale sia in quello internazionale. La FIDS e tutto il Consiglio è consapevole del grande<br />
sforzo che sta investendo tutto il mondo della Danza Sportiva ed altresì consapevole che la strada per una ripresa totale delle attività arriverà<br />
gradualmente. I sacrifici saranno ancora tanti ma l’intenzione della FIDS è quella di fornire suggerimenti, idee e proposte al fine di favorire e<br />
promuovere, non appena sarà possibile, la riapertura delle strutture sportive nella programmazione della cosiddetta “fase 2” favorendo un dialogo<br />
costruttivo con le istituzioni nazionali e con tutto il territorio federale.<br />
Il Presidente ha inoltre avuto, per conto del Ministro Spadafora, un colloquio con il Capo Ufficio Sport del Ministero per le politiche Giovanili e<br />
per lo Sport dott. Giuseppe Pierro ed ha toccato con mano la piena efficacia della comunicazione inviata nei giorni scorsi ribadendo quindi la<br />
possibilità di creare una task force per la predisposizione di linee guida di attuazione della “fase 2” facendo sempre la necessaria distinzione tra<br />
l’attività sportiva agonistica e di alto livello della FIDS e le attività ludico ricreative di socializzazione, tipiche delle organizzazioni non riconosciute (cd.<br />
“scuole di ballo”).<br />
Barbone ha rimarcato l’impegno nei confronti del Governo affinché adotti misure emergenziali a sostegno e a favore delle ASD e SSD che gestiscono<br />
strutture prevalentemente private e garantiscono l’attività sportiva dalla base fino all’alto livello.<br />
Il Segretario generale ha inoltre comunicato di aver inviato al Segretario Generale del CONI il questionario relativo alla segnalazione dell’incidenza dei<br />
fattori di rischio per le diverse aree ed attività (sito sportivo, allenamento, gara, presenza di pubblico) per poter affrontare la “fase 2” dell’emergenza<br />
COVID-19 e la ripresa delle attività, nel pieno rispetto delle attuali disposizioni di tutela di salute.<br />
Al termine della discussione il Consiglio Federale ha adottato i seguenti provvedimenti: la nomina di una commissione composta da specialisti in<br />
ambito sanitario e da referenti federali per redigere un protocollo che fornisca ausilio e supporto alle autorità governative e che rappresenti un<br />
valido modello da adottare per riprendere l’attività sportiva in piena sicurezza per praticanti e tesserati. La Commissione, coadiuvata dal Segretario<br />
Generale, è composta da Edilio Pagano, Alessandra Valeri, Laura Lunetta, Angelo Tecchio in rappresentanza del Settore Tecnico Federale e il prof.<br />
Carlo Tranquilli per la Commissione Medica Federale.<br />
Alla ripresa dell’attività sportiva, compatibilmente con le misure di prevenzione stabilite dal governo e dalle linee guida federali, sarà data priorità allo<br />
svolgimento di eventi a carattere territoriale limitando in tal modo lo spostamento dei tesserati. Fondamentale sarà l’attività degli organi regionali<br />
federali per promuovere ed incoraggiare la ripresa favorendo lo svolgimento di manifestazioni a basso impatto economico.<br />
Alla luce del DPCM emanato il 26 aprile, con particolare riferimento all'art. 1, comma 1, lett. g), la FIDS è in pieno contatto con il Ministero dello<br />
Sport ed il CONI per fornire tutto il supporto necessario all'approvazione delle Linee Guida per la danza sportiva. Ogni comunicazione ufficiale<br />
sarà perciò pubblicata e diffusa attraverso i canali federali istituzionali.
AS TA T LU A T LE I TE A B' AE L BL OA L L O<br />
Monica Nigro &Valerio Colantoni<br />
Ph World Diamonds
C O V I D E B A L L O<br />
I n t e r v i s t a a N i c o l a C o t t o n e P r e s i d e n t e<br />
P r o v i n c i a l e C S A I n T r a p a n i<br />
Grazie Presidente Cottone, per aver accettato di rispondere alle nostre<br />
domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e<br />
abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto<br />
anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in<br />
Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase<br />
2-3 del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur<br />
rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto<br />
distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />
riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con<br />
l'attività Danza?<br />
R. Per quel che riguarda la danza, essa è, sicuramente, un’ attività aggregante ma, nello stesso tempo, per molti è un’attività secondaria; infatti,<br />
tranne che per i professionisti, e questo vale per tutti gli sport, essa non è presa nella giusta considerazione.<br />
Per le date di ritorno alla "normalità", mi immagino una ripresa molto ma molto lenta; probabilmente saranno i balli di gruppo a tornare per<br />
primi ed a riprendere in parte, naturalmente osservando quelle che sono le disposizioni sanitarie, come l’uso di mascherine e di guanti oltre al<br />
rispetto della distanza sociale; per i balli di coppia, invece, come anche le arti marziali ed altri sport da contatto, i tempi saranno molto più<br />
lunghi.<br />
D. Nei vari decreti, della danza non se ne è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si<br />
sono mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare<br />
fronte comune e studiare una strategia?<br />
R: In tutti i decreti non si è mai parlato e, forse, non si parlerà mai, della danza, né di tutti gli altri sport minori; questo per me significa che,<br />
probabilmente, sia chi governa, che chi si occupa, dal punto di vista manageriale degli sport economicamente “più forti”, reputa la danza uno<br />
sport minore. Vero è che le societa' di calcio (mi riferisco soprattutto a quelle che sono in Serie A si sono mobilitate, ma tutti sanno cosa gira, dal<br />
punto di vista economico, intorno al calcio; le società più piccole, hanno mai pensato di fare fronte comune?<br />
Noi enti ci siamo attivati, insieme ad altri enti e federazioni, per cercare di salvaguardare e tutelare tutti coloro che si adoperano alla sana pratica<br />
e diffusione di tutti gli sport; abbiamo così ottenuto che Sport e Salute invierà la somma, anche se non grandissima, di 600 euro a tutti gli<br />
istruttori qualificati, mentre per le ASD, grazie al nostro intervento, a quello di tutti gli EPS ed al Ministro dello Sport, si è ottenuto lo stanziamento<br />
di 1.000,00 euro da parte dell’Istituto per il Credito Sportivo, e siamo in attesa che vengano comunicate le modalità di accesso per l’erogazione<br />
della suddetta somma.<br />
D. La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo CSAIn?<br />
R: Credo che in questo momento non sia al collasso solo la danza, ma tutti gli sport “minori”; probabilmente molte attività sportive non si<br />
riattiveranno, e questo sarà un grande danno nella vita sociale sia dei giovani, che rischierebbero così di dedicarsi ad altre attività magari poco<br />
“sane”, ma sarà una grande perdita anche per gli anziani che vedevano nella danza un’occasione di aggregazione salutare.<br />
Noi di CSAIN assieme ad altri, e grazie ad un pool di professionisti del settore, guidati dal Presidente Fortuna, ci siamo da tempo attivati per<br />
salvare le piccole realtà sportive, senza le quali anche le realtà più grandi andrebbero incontro a grosse difficoltà che, nei casi peggiori<br />
porterebbero ad una scomparsa generale di tutte le discipline.
C O V I D E B A L L O<br />
I n t e r v i s t a a F a b i o C a i a z z o<br />
G i u n t a E s e c u t i v a A S I<br />
Grazie Dottor Caiazzo per aver accettato di rispondere alle nostre domande.<br />
Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre<br />
domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto anche ad altri dirigenti delle<br />
associazioni che si occupano di danza in Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del<br />
Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole<br />
fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le<br />
persone... Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli sport collettivi.<br />
Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />
R: Per antonomasia, la Danza è una forma d’Arte inconciliabile con qualsiasi vincolo o condizione che ne limiti, anche minimamente, la sua<br />
libertà di espressione. Appare, pertanto, chiaro che le future norme di distanziamento sociale, che il Governo imporrà nelle cosiddette fasi 2 e 3,<br />
non potranno non avere un pesante effetto condizionante della natura intrinseca della danza; tanto che sarà lecito domandarsi se, di fronte a<br />
restrizioni altamente limitanti, varrà ancora la pena praticare una forma surrogata di danza o, piuttosto, attendere che ogni divieto venga<br />
rimosso, per tornare a danzare in totale libertà. Il dilemma, che coinvolge necessariamente anche il ballo, si pone solamente nel caso in cui si<br />
parli di danza o ballo di coppia o di gruppo, dove l’imposizione di distanze minime tra i corpi renderebbe impossibile l’esecuzione di coreografie,<br />
nelle quali, al contrario, il contatto costituisce la vera essenza della danza o del ballo praticato. La risposta non può che competere a ciascun<br />
danzatore e ballerino, coinvolgere la sua personalissima opinione che ha della danza e del ballo e, soprattutto, le condizioni minime che si<br />
pretendono sussistere per praticare l’attività tanto amata. Se ci rifacessimo esclusivamente agli altissimi dati numerici di coloro che in Italia<br />
praticano la danza ed il ballo a tutti i livelli, si può verosimilmente immaginare che torneranno a danzare e ballare solo coloro che - da soli e in<br />
spazi adeguati - saranno in grado di tenere la distanza minima imposta e che, proprio da quest’ultima, non si sentano condizionati. Sicuramente,<br />
le scuole di danza e di ballo faranno di tutto per tutelare la genuinità del loro ambito operativo, probabilmente sospendendo la pratica di quelle<br />
pratiche della danza e del ballo incompatibile con le imponende restrizioni; ma, sicuramente, non resteranno sorde di fronte all’irrefrenabile<br />
desiderio di coloro che vorranno tornare a danzare o ballare, anche solo come allenamento minimo, pur accettando le regole del distanziamento<br />
sociale. In conclusione, se volessimo capire come sarà la danza ed il ballo ai tempi del coronavirus, non resterà che attendere gli eventi, ben<br />
consci del fatto che le scuole di danza e di ballo faranno tutto il possibile per tutelare l’autenticità delle loro discipline e la volontà dei propri<br />
praticanti.<br />
D. Nei vari decreti, della danza non se ne è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si<br />
sono mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare<br />
fronte comune e studiare una strategia?<br />
R: In Italia, le forme d’arte come la danza ed il ballo sportivo, per il limitato interesse che suscitano sull’opinione pubblica, già in tempi normali,<br />
non sono particolarmente ascoltate e neppure viene dato loro adeguato supporto economico o garanzie da parte delle Istituzioni. Non resta,<br />
quindi, altro che trovare in se la forza per potersi organizzare e tutelare per far recepire all’esterno le proprie legittime istanze, provenienti, a ben<br />
vedere, da una moltitudine di centinaia di migliaia di danzatori e ballerini, che, stante il numero impressionante di praticanti, la politica farebbe<br />
bene a non ignorare, proprio perché portatori di necessità comuni, anzi, a questo punto, pubbliche. Però, una speranza c’è, perché le Associazioni<br />
Nazionali ci sono, sono vive e dialogano in continuazione. Per accorgersene, sarà sufficiente annotare le centinaia di eventi che settimanalmente,<br />
dal nord al sud del nostro Paese, coagulano incessantemente tutto il popolo della danza e del ballo, e che, fino a febbraio 2020, non ha mai<br />
smesso di esprimere il suo amore incondizionato per la propria arte. Ebbene, è esattamente in queste realtà che il confronto continuo ha<br />
generato forme di aggregazione a livello superiore particolarmente efficienti e preparate, che, per rispondere alla domanda, proprio in questa<br />
fase di “ferma imposta” sta crescendo, nel mondo virtuale, come il magma vulcanico per far sentire forte la sua voce. Si tenga presente che la<br />
danza ed il ballo sono essenzialmente il frutto di una passione, praticata in modalità e circostanze che mediamente non godono di solide basi<br />
economiche, ma che, nonostante tutto, è ineluttabilmente praticata senza sosta. La gente della danza e del ballo non si piange addosso, ma,<br />
abituata alle difficoltà ed alle ristrettezze economiche, tenta in ogni modo di esprimere se stessa e la propria passione al di là della mancanza<br />
dell’altrui considerazione. Quindi la risposta è si, il confronto c’è, è vivo, nonostante le misure governative ad oggi intraprese non abbiano<br />
minimamente riguardato la danza ed il ballo, come, ci si permetta, nessun altro sport o forma d’arte praticata in Italia.<br />
D. La danza è quasi al collasso. Quali sono secondo ASI le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema?<br />
R: L’ASI è un Ente di Promozione Sportiva e, proprio in ossequio a questo suo importante ruolo istituzionale riconosciuto dal CONI, si è posta a<br />
fianco delle Associazioni Nazionali che rappresentano la danza ed il ballo e di tutte le loro singole affiliate, per amplificare la loro voce e farsi<br />
latrice delle loro legittime istanze. Quest’ultime, in prima battuta, si dovrebbero tradurre in concreti aiuti economici, anche minimi, o norme di<br />
favore che consentano alle singole associazioni di poter mantenere aperte le strutture, per lo più condotte in locazione con privati, che riguardino<br />
quindi i canoni e le utenze maturate nelle more dell’emergenza. Quando sarà consentito loro di poter riavviare l’attività, ospitando i propri iscritti,<br />
sarà opportuno concedere loro un ragionevole lasso di tempo per poter onorare i propri impegni economici, perché, appare evidente che la<br />
ripartenza non sarà uno sprint da centometristi ma, più verosimilmente, un lento rifiorire che durerà per molto tempo, soprattutto se le<br />
restrizioni operative saranno mantenute per mesi. Una fiscalità agevolata, inoltre, potrebbe costituire un valido aiuto per affrontare il futuro con<br />
maggiore speranza e serenità. Sicuramente, non è un azzardo affermare che la danza ed il ballo, come buona parte delle attività di questo Paese,<br />
sono vicine al collasso e che, senza un valido e concreto ausilio dello Stato, nessuno potrà avere alcuna garanzia di potersi rialzare; ma, la forza<br />
moltiplicatrice che un poderoso Ente di Promozione Sportiva come ASI sarà in grado di apportare al mondo della danza e del ballo, costituisce,<br />
indubbiamente, il valore aggiunto in grado di far alzare il tono della sua voce.
C O V I D E B A L L O<br />
I n t e r v i s t a a N i c o l a A m a t o<br />
P r e s i d e n t e A I M B e F I D A I t a l i a<br />
Grazie Presidente Amato, per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Abbiamo<br />
cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei,<br />
abbiamo sottoposto anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in<br />
Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del Covid-19, si<br />
tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole fondamentali: mascherine,<br />
guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />
riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />
R: Da sempre attraverso lo sport, qualsiasi esso sia, abbiamo operato per due grandi obiettivi; il primo legato alle attività di agonismo, il secondo,<br />
di non meno importanza, legato alle attività sociali e di svago. In entrambi i casi il minimo comune denominatore è stato "socializzare". Oggi<br />
viviamo un momento singolare soprattutto per il rispetto di quest'ultima definizione. Pare, infatti, che la “socializzazione” sia uno degli aspetti da<br />
tenere sotto controllo per contenere la diffusione del contagio; ecco perché sarà dura, per lo sport in generale, superare questa fase e, nel caso<br />
specifico della Danza, sarà un vero test di responsabilità civile e organizzativa di tutti gli addetti ai lavori. La danza, con le sue mille forme<br />
artistiche, è contatto, umano, mentale ed emotivo, ragione per cui siamo chiamati ad una grande prova di preparazione per la gestione della fase<br />
2-3. L'utilizzo dei sistemi di protezione sono alla base della ripresa così come la sanificazione periodica dei luoghi di svolgimento delle attività; per<br />
fortuna molte delle associazioni godono di ampi spazi e possono prevedere per gli allenamenti l'utilizzo di più sale onde evitare il contatto, ma ciò<br />
non ci esime dalla responsabilità di richiamare l'attenzione di tutti, atleti, tecnici, dirigenti ed accompagnatori, al Buonsenso. Solo attraverso il<br />
rispetto di comuni e banali regole riusciremo a gestire queste prossime fasi. Suddividere in più gruppi con meno atleti sarà uno dei punti chiave.<br />
Molte discipline di danza lo prevedono a prescindere dall'attuale situazione e possono essere svolte anche in forma individuale, altre invece si<br />
sono basate proprio sul fare gruppo, ma in questo momento sarà cura dei nostri tecnici provvedere ad una semplificazione del metodo didattico<br />
al fine di poter continuare tutte le attività. Si dovrà istituire, tra un allenamento e l'altro, un breve periodo di pausa per permettere ai collaboratori<br />
o agli atleti stessi, che hanno appena terminato la loro sessione di prove, il ripristino dei luoghi sanificando con le dovute modalità alcune zone<br />
comuni, come ad esempio le maniglie delle porte per accedere ai servizi igienici, agli spogliatoi o semplicemente quella della porta per accedere<br />
in sala. Queste sarebbero solo alcune delle norme di Buonsenso a cui mi riferivo e a cui credo fortemente<br />
D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />
comune e studiare una strategia?<br />
R: Non siamo rimasti certamente a guardare. Non lo abbiamo fatto mai, neanche dal primo momento in cui già si prevedeva una fase di stop.<br />
Purtroppo Il Calcio gode prevalentemente dell'influenza dei media i quali dedicano gran parte delle testate giornalistiche in TV e sui giornali al<br />
grande business che esso produce. Non è solo questo il momento in cui veniamo emarginati, questa è una triste condizione che abbiamo sempre<br />
vissuto anche in altri periodi storici della nostra vita sportiva. Molto ci sarà da fare per farci ascoltare, e forse adesso dobbiamo anche porci una<br />
domanda che riguarda il modo di gestire i cosiddetti sport minori, partendo proprio dalla frammentazione organizzativa che c'è su tutto il<br />
territorio nazionale. Con Aimb e FidaItalia insieme al Nostro Ente di promozione sportiva ENDAS ci siamo subito attivati per far sentire la nostra<br />
voce attraverso il Presidente Serapiglia il quale, in una lettera aperta inviata al Presidente Conte, ha evidenziato necessità e preoccupazioni. Di<br />
seguito una parte della lettera inviata al Primo Ministro, un pacchetto di misure a favore del mondo dello Sport ed in particolare delle migliaia di<br />
associazioni sportive, società sportive, palestre e impianti, costrette a fermarsi in queste settimane a causa del blocco delle attività imposto<br />
dall'emergenza Coronavirus. Serapiglia ha ricordato come “il settore sportivo sia "l’attività “produttiva” che per prima è entrata in trincea in<br />
questa battaglia, chiudendo centomila sedi, non erogando servizi a venti milioni di italiani e lasciando a casa un milione di tecnici ed addetti". La<br />
definisco produttiva proprio perché produce la materia prima di cui oggi abbiamo bisogno più di ogni altra: salute, benessere e inclusione sociale.<br />
Contribuendo ad abbattere i costi del servizio sanitario nazionale con il miglioramento dello stile di vita dei cittadini, lo sport è di fatto il primo<br />
presidio di accoglienza per i nostri figli ed è veramente incalcolabile il valore sociale dell’operato delle affiliate, dei tecnici e dello stesso Ente di<br />
Promozione Sportiva che, pur appartenenti alla grande famiglia Coni, afferiscono tutti alla Sport e Salute S.p.A". Questo è solo uno stralcio della<br />
lettera da cui si evince il forte senso di responsabilità del nostro Ente e soprattutto il vivo senso di appartenenza al nostro mondo sportivo e<br />
associativo.Auspico in un futuro che non potrà essere più rinviato, in un tavolo di confronto tra tutte le organizzazioni di Danza.<br />
D. La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo l’AIMB e FIDA Italia?<br />
R: Fare presto! Questa è la parola d'ordine dell'Associazione Italiana Maestri di Ballo – AIMB. Da alcuni giorni insieme ad un team di miei più<br />
stretti collaboratori stiamo portando avanti un progetto di idee e norme che possano dare subito risposte chiare a tutti i nostri associati. Per ora<br />
siamo concentrati su un punto per me fondamentale: il ripristino di tutte le attività, che consentirebbe la produzione di un reddito ed eviterebbe<br />
così la possibilità di chiusura o l'imminente cessazione delle attività; mettiamo in campo attraverso le norme di "buonsenso" a cui prima facevo<br />
riferimento, un codice comportamentale che possa aiutare, dal punto di vista logistico, la ripresa del normale svolgimento di lezioni ed<br />
allenamenti. Attraverso le Commissioni Tecniche Regionali stiamo mettendo in campo un piano di rieducazione al metodo didattico, per evitare<br />
di lasciare fuori dalla ripresa quei settori di Danza prevalentemente di tipo a Squadre che vedono insieme un gran numero di atleti nello stesso<br />
luogo allo stesso momento. Con il CNA di AIMB stiamo portando avanti un piano di collaborazione, mediante "convezione", con le imprese di<br />
sanificazione e vendita di prodotti di sicurezza affinché le nostre associazioni ed i loro tesserati possano godere di particolari sconti.<br />
Infine, ho personalmente chiesto ed ottenuto l'istituzione di un canale specifico presso i nostri studi di Consulenza Economica per seguire passo<br />
dopo passo tutte le disposizioni Nazionali, emanate per il nostro settore, nel decreto Cura Italia e successivi emendamenti, al fine di dare supporto<br />
e sostegno a coloro che, avendo i requisiti, potranno godere di questi aiuti messi in campo dallo Stato. Sono più che convinto, che subito dopo<br />
questa fase, si dovrà poi procedere con l'istituzione di un vero confronto tra tutte le organizzazioni, provvedendo subito ad eventi comuni per far<br />
fronte al periodo estivo che, come tutti sappiamo, non è stato sempre favorevole alle nostra attività. Dalla nostra Storia abbiamo ricevuto grandi<br />
insegnamenti di rinascita, ripresa e ritorno allo splendore, credo che sia giunto il momento di fare la nostra parte e di scrivere ancora una volta<br />
l'ennesima pagina di storia moderna per riportare l'Italia agli albori di sempre.
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />
I n t e r v i s t a a A l e s s a n d r o M a g g i o n i<br />
P r e s i d e n t e D a a n c e 4 F u n A c a d e m y<br />
Grazie Presidente Maggioni, per aver accettato di rispondere alle nostre domande.<br />
Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande,<br />
che oltre a lei, abbiamo sottoposto, anche ad altri dirigenti delle associazioni che si<br />
occupano di danza in Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del Covid-19, si<br />
tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole fondamentali: mascherine,<br />
guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />
riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />
R: Sicuramente in questa delicatissima situazione bisogna seguire le direttive nazionali in merito a quanto verrà stabilito dalle autorità<br />
competenti riguardo alle modalità di aggregazione tra le persone. Bisognerà quindi attendere le disposizioni di come proporsi all’altra persona o<br />
a gruppi di persone in quanto, in caso di normalità, è indispensabile avere anche un contatto fisico (seppur minimo) tra insegnante ed allievo/i. Io<br />
non ho nessuna data di una eventuale riapertura delle Scuole di Ballo; potrebbe darsi che, visto i forti dubbi tra i virologi sulla durata di questo<br />
virus e sul suo mutamento, tra un po’ di tempo il Covid 19 possa anche venire definito meno aggressivo e quindi che le disposizioni preventive di<br />
contatto possano drasticamente cambiare rispetto a quello che si sente oggi.<br />
D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />
comune e studiare una strategia?<br />
R: Il Calcio, che sicuramente è lo sport mediaticamente più seguito, viene preso maggiormente in considerazione proprio perché più seguito.<br />
Grazie anche alla televisione e alla sua diffusione in tutto il mondo, il sistema calcio è supportato da grandi sponsor. Quindi attorno a questo<br />
sport è logico che girino tanti soldi e che questo porti ad un interesse maggiore da parte di persone, aziende, politici ed informazione rispetto ad<br />
altri sport definiti minori. Paragonando la Danza al calcio possiamo dire che non c’è storia! Quindi partiamo notevolmente svantaggiati. Inoltre è<br />
veramente difficile trovare un accordo tra le Associazioni. In varie occasioni si è cercato di trovare semplici accordi per un minimo di<br />
organizzazione comune, rimanendo pur sempre in autonomia nella gestione della propria attività, ma senza nessun esito positivo. Penso sia<br />
molto difficile, soprattutto oggi che non è possibile avere contatti con altre persone e nemmeno spostarsi (giustamente) dal proprio domicilio,<br />
incontrarsi e discutere per una strategia comune. Però non si sa mai, potrebbe anche essere che la situazione cambi e che nasca una<br />
collaborazione tra le Associazioni per Maestri di Ballo esistenti, vista la gravità del momento e della situazione economica sociale.<br />
D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo Daance4Fun Academy?<br />
R: Secondo la nostra Associazione, la Daance4Fun Academy, il punto di svolta potrebbe proprio essere il dialogo con gli altri Enti di categoria. Noi<br />
abbiamo provato più volte ad organizzare incontri in passato che diano inizio ad una efficace collaborazione tra tutti, ma purtroppo (ahimè)<br />
senza successo, e saremo sempre disponibili in questo senso. Siamo convinti che in Italia ci debba essere una collaborazione tra tutte le<br />
Associazioni anche se queste, a livello internazionale, possano a sua volta essere associate ad organizzazioni differenti. Bisognerebbe scindere<br />
quelli che possono essere gli interessi comuni nel nostro paese da quelli internazionali. Stando uniti potremmo avere maggiore visibilità e,<br />
perché no, anche maggiori idee che possano essere usate per arrivare dove singolarmente non siamo riusciti ad arrivare.
R I C O R D I E B A L L O<br />
Luka e Luna Fanni<br />
1999 protagonisti dello Show "Burn The Floor "
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />
I n t e r v i s t a a P i e r o M a n g i o n e<br />
P r e s i d e n t e A I D A S<br />
Grazie Presidente Mangione, per aver accettato di rispondere alle<br />
nostre domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri<br />
lettori e abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo<br />
sottoposto, anche ad altri dirigenti delle associazioni che si<br />
occupano di danza in Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella<br />
fase 2-3 del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur<br />
rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e<br />
soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è<br />
prevista anche la riapertura degli sport collettivi. Tutto questo<br />
come si concilia con l'attività Danza?<br />
R: Per quel che riguarda il mondo della danza, in un momento tragico quale quello che stiamo vivendo, non vedo provvedimenti che lasciano<br />
presagire una imminente riapertura. Tutto, infatti, sembrerebbe collegato alla situazione dei contagiati e, quando raggiungeremo “0 contagi”, io<br />
sono del parere che per il C.O.N.I, le scuole di ballo non saranno la priorità, ed anche se la danza è rappresentata da una federazione, essa non<br />
rientra nei parametri degli sport olimpionici, e questo, fa la differenza. Nei Tg si sente infatti parlare di vari sport, tranne che della danza.<br />
Dovrei, quindi, dedurre, che per le Istituzioni, la danza ed il ballo rappresentano solo un semplice momento di socializzazione. Preciso il fatto che<br />
le varie associazioni di sport minori e quindi anche di ballo, si definiscano ASD semplicemente per il riferimento alla famosa legge Meandri del<br />
2002, e vengono considerate, nel registro CONI, più per l’aspetto fiscale che per quello meramente sportivo.<br />
D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />
comune e studiare una strategia?<br />
R: Qui sarò breve: nei vari decreti, non si è mai parlato di danza, forse perché essa non è riconducibile ad un settore economico “forte”, anche se<br />
questo mondo può produrre un Pil pari a 1,5%; la FIDS è una federazione del CONI senza alcun riconoscimento di alcun Ministero, e le sue<br />
figure professionali non hanno legittimo inquadramento; l’unica federazione a poter rivendicare dei diritti nel settore danza è l'AIDAS, seppure<br />
tra mille difficoltà… Io, personalmente, continuerò a battermi e ad impegnarmi, affinché il settore della danza abbia i giusti riconoscimenti, anche<br />
avanzando delle proposte in merito, come potrebbe essere quella di presentare progetti fattibili e percorsi di alta formazione, ad Istituzioni<br />
importanti, che potrebbero essere, ad esempio, il Ministero del Lavoro, il Ministero della Pubblica Istruzione ed il Ministero dei Beni e delle<br />
Attività Culturali; a ciò si potrebbe aggiungere la formazione di un sindacato (scuole e maestri di ballo), per la difesa della categoria.<br />
D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo AIDAS Italia?<br />
R: Per evitare il collasso ed un forte dimezzamento, delle ASD, proporrei di costituire, come sopra accennato, un sindacato che unisca tutte le<br />
rappresentanze della danza: istruttori, insegnati, formatori, dirigenti, praticanti, atleti, affinché questo soggetto possa vigilare il settore e trattare<br />
con istituzioni, enti di promozione, federazioni varie, e CONI. Non bisogna concentrarsi, infatti, solo ed unicamente sui vantaggi economici che un<br />
certo settore può apportare, ma bisogna dare la giusta importanza anche all’aspetto relativo alla tutela degli operatori del settore danza. Se si<br />
capirà che è giunto il momento di mettere in campo più idee e proposte, forse qualcosa si potrà salvare.
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />
I n t e r v i s t a a P i e t r o L u i g i P e t r a c c a<br />
P r e s i d e n t e A N M B<br />
Grazie Presidente Petracca, per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Abbiamo<br />
cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei,<br />
abbiamo sottoposto, anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza in Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del Covid-19, si<br />
tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e<br />
soprattutto distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli<br />
sport collettivi. Tutto questo come si concilia con l'attività Danza?<br />
R: Premesso che la pandemia di Covid-19 ha di fatto, con una prepotenza inaspettata, modificato<br />
la vita di tutti. Mai avrei pensato da Presidente dell’Associazione Nazionale Maestri di Ballo di<br />
vivere e combattere di fronte a una pandemia mondiale, che mette a dura prova il mio settore.<br />
Quello che oggi stiamo vivendo, per me era qualcosa di cosi lontano e cosi arcano, che ricorda<br />
gli anni di studio, quando sui libri di storia venivano raccontate le epidemie di un tempo. Oggi<br />
non possiamo arrenderci, tanto meno dare spazio allo sconforto di fronte all’attuale situazione,<br />
che stiamo vivendo e che ha determinato lo “stop” di tutte le attività del settore Danza e contestualmente anche di tutti gli altri settori. I dati sulla<br />
pandemia, sono in netto miglioramento, ma ciò non ci deve indurre in alcun modo a dare meno importanza alle indicazioni date dagli Organi<br />
competenti. Gli effetti post- pandemia, non saranno risolvibili in poco tempo; servirà condurre la vita con accorgimenti ritenuti indispensabili per<br />
evitare ulteriori contagi, di conseguenza anche le attività didattiche nella Danza, subiranno ancora delle restrizioni. Solo nella fase 3, chiamata<br />
dagli esperti fase “immune”, la vita potrà riprendere il suo corso naturale, per come noi tutti la conosciamo. E’ mio dovere incoraggiare tutto il<br />
settore Danza, Ballo e Danza Sportiva a non abbattersi, a non perdere la fiducia in una futura prospettiva e una possibile soluzione.<br />
Comprendiamo che insegnanti, maestri, istruttori, ballerini e danzatori hanno subito un durissimo colpo, come tutti i settori, con il fermo delle<br />
attività. Nessuno si aspettava o era pronto a tale situazione. In questo periodo di quarantena, siamo stati impegnati in prima persona a stare vicini<br />
ai nostri associati, ascoltando le loro problematiche e cercando, ove ci fosse consentito, di dare supporto e coraggio. Abbiamo toccato con mano,<br />
la disperazione di tanti uomini e donne, che della Danza ne hanno fatto una ragione di vita: mi riferisco principalmente a chi svolge l’attività di<br />
insegnante a tempo pieno, affidando a questo lavoro, tutto il sostentamento per loro e le loro famiglie. Il Governo ha emanato una serie di aiuti,<br />
contenuti nel decreto “cura Italia”, ma gli stessi si sono rilevati inefficaci e il più delle volte inadatti a questa gravosa circostanza. I contratti di<br />
affitto, le utenze elettriche e le tasse a cui sono soggetti ad assolvere per poter utilizzare i locali dove si svolge l’attività didattica, molte volte sono<br />
un peso insostenibile per gestori, dirigenti delle strutture e anche per gli stessi insegnanti. Se alla mancanza di lavoro e di guadagno, uniamo le<br />
“spese fisse” che sono soggette a continui incrementi senza sosta, rimane poco da destinare al sostentamento quotidiano, ai bisogni primari di<br />
tutti gli addetti al settore. Questa in sintesi è la situazione fin qui vissuta da tanti insegnanti e operatori del sistema danza: un vero e proprio<br />
impoverimento, che a lungo andare può determinare la desertificazione di tante attività coreutiche, specie le più deboli e piccole. La fase 2 avrà<br />
una durata variabile e dipendente dai valori epidemiologici e di contagio. Nella migliore delle ipotesi, volendo ipotizzare una riapertura delle<br />
attività didattiche, che penso che sia la cosa più importante per il settore Danza in questo momento, bisogna fronteggiare dei problemi di<br />
carattere psicologico, relativi alla “sicurezza personale” che desta di fatto la paura incondizionata a frequentare ambienti o luoghi in presenza di<br />
pubblico. Bisognerà fare i conti con una “debole fiducia sociale”, che in passato nessuno di noi avrebbe mai neppure immaginato, la presenza dei<br />
nostri appassionati e fans costituiva la nostra forza da ora e nel prossimo futuro il distanziamento e i sistemi di tutela della salute pubblica<br />
diventeranno le regole rigorose da rispettare. Da qui si evince chiaramente, che la situazione non è tra le migliori, ma bisogna fare i conti con la<br />
realtà e con molta pazienza bisognerà affrontare tutto, con spirito deciso, allo stesso tempo capaci di adattarsi alle più svariate circostanze che si<br />
presenteranno. Sono certo che il mondo della danza avrà tutte le capacità per ripartire e tornare alla normalità. Nella Danza il ruolo dei Maestri<br />
sarà centrale e importantissimo: a loro va affidato con fiducia il ruolo di educatori e cultori, non solo dell’arte coreutica, ma nella loro valenza di<br />
informatori sul “rimodellamento” che la Danza dovrà affrontare, in primis, nell’adempimento delle norme sanitarie, a tutela delle persone e nella<br />
messa in sicurezza delle strutture ospitanti le attività didattiche. Per tanto, siamo in attesa di tutte le disposizioni che regoleranno le attività<br />
didattiche della Danza, che sicuramente renderanno dal punto di vista sanitario, “sicura” la frequenza degli allievi e delle loro rispettive famiglie,<br />
che sentiranno il peso dei cambiamenti, ma anche la certezza di vivere in ambienti sani, che non permettono la diffusione virale. Bisognerà<br />
convivere con tutti i dispositivi di protezione personale: tutte le letterature scientifiche fin qui rese note, riportano le istruzioni per l’utilizzo, di<br />
mascherina, guanti e prodotti disinfettanti, nel corso della fase 2. Si dovrà pensare ad una distribuzione degli allievi durante le attività, evitando<br />
gli affollamenti e lezioni con tanti Danzatori in sala. A tal proposito il distanziamento tra persone, che già è previsto per altre attività, deve<br />
ricondurci a riformulare il piano dell’offerta formativa, di ogni singola struttura. In questi giorni, molti colleghi hanno espresso le loro perplessità<br />
sulle Danze di coppia, in quanto per natura tecnica il distanziamento previsto, non potrebbe essere garantito. A tal proposito, ho evidenziato che<br />
l’80% dei partecipanti al ballo di coppia, sono anche coppie di fatto e quindi si tratta di persone che vivono a stretto contatto tutto il resto del<br />
giorno. Differente sarà per le coppie più giovani, che a mio personale avviso, dovranno avere la possibilità di utilizzare i mezzi di diagnosi al fine<br />
di accertarsi sul loro stato di salute e di eventuale contagio. Bisognerà capire come verranno organizzati i più giovani che frequentano istituti<br />
scolastici di vario grado. Proprio dalla “scuola pubblica”, possiamo comprendere le misure che saranno previste per le fasce di età giovanile sopra<br />
citate. Differente analisi si deve fare per coloro che frequentano le Danze Accademiche, quindi per le Danze di squadra o praticate in gruppo,<br />
sicuramente saranno valide le regole del distanziamento, del limite numerico di presenza nella sala danza, le protezioni individuali e tutti gli<br />
adempimenti derivanti dalle autorità governative. Chiaramente queste ipotesi sono tutti eventuali scenari, che ancora necessitano di opportune<br />
conferme da chi ha le competenze e il merito. Quando si passerà alla fase 3, cioè quando la popolazione, verrà considerata immune, si potrà<br />
pensare alla riorganizzazione delle attività, auspicando che si possa ritornare alla situazione precedente alla pandemia. Inoltre, solo nella fase 3 si<br />
potranno riformulare i calendari di tutti gli eventi con presenza di pubblico, applicando le normative che saranno emanate per questa fase. Per la<br />
fase 2 si potrebbe programmare, previa variazione del regolamento, l'organizzazione di concorsi in modalità video online. Fino a quando<br />
varranno le norme sarà impensabile predisporre e realizzare forme di intrattenimento e di condivisione nel linguaggio proprio dell'arte<br />
coreutica. Tutto dipenderà dall'evoluzione del processo pandemico, ma sono certo che attraverso l'impegno di ciascuno di noi sarà più efficace<br />
ogni forma di salvaguardia della salute pubblica.
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL<br />
O<br />
D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />
comune e studiare una strategia?<br />
R: Nei vari decreti si parla di settori economici-produttivi e di codici ATECO, non di Danza in sè per sé. E questo deve essere un punto importante<br />
che mi riservo di trattare in seguito. Per una corretta risposta alla domanda, è necessario fare un passo indietro e risalire alla diffusione del virus<br />
già nella lontana Cina, ossia nel gennaio scorso le testate giornalistiche mondiali diffondevano le preoccupazioni di una possibile diffusione del<br />
Covid19 anche in Europa e, quindi in Italia. In quel periodo, eravamo invasi da notizie il più delle volte contrastanti da parte non solo di politici,<br />
ma anche da illustri nomi della scienza. Appena ci siamo resi conto, nei primi giorni di marzo, che eravamo di fronte ad una grave situazione, ci<br />
siamo posti il problema di capire cosa sarebbe successo con il diffondersi del contagio Covid-19. L’emergenza sanitaria iniziava a prendere piede<br />
nel nostro Paese e noi tutti abbiamo preso coscienza del rischio epidemiologico. Allertati dall’incombente contesto, come Associazione Nazionale<br />
Maestri di Ballo, quale Ente di Categoria e Ente Morale del Ministero dell’Interno, ci siamo messi in contatto con le autorità ministeriali preposte,<br />
le quali ci hanno reso edotti su quanto stava accadendo e sul potenziale rischio epidemico, che avrebbe condotto la nostra bella Italia prima ad<br />
una serie di restrizioni territoriali per poi arrivare al totale “lockdown” della Nazione. Ancora ricordo quando, recatomi a Milano per un evento<br />
internazionale promosso da ANMB, mi ritrovai nella necessità impensabile, che prevedeva la sospensione dell’evento. E vi assicuro che non è stato<br />
facile, per nulla, prendere una decisione di tale importanza. Le prime restrizioni e le prime zone rosse si sono rese indispensabili nelle regioni<br />
del nord, e noi, grazie all’aiuto dei nostri Consigli Regionali del nord Italia, abbiamo cercato di informare tutti i nostri colleghi e le rispettive<br />
scuole di ballo, sulle restrizioni che venivano emanate, che evidenziavano una grave situazione, che motivava le prime chiusure delle attività<br />
didattiche. Pochi giorni dopo, l’Italia era stata dichiarata tutta zona rossa, quindi abbiamo assistito e informato tutti sulla necessaria e disposta<br />
sospensione di tutte le attività didattiche e di tutto gli eventi in programma. Nel frattempo, spinti dalle responsabilità che come dirigenti sentiamo,<br />
motivati dalla diretta rappresentanza di un settore, abbiamo iniziato una campagna di sensibilizzazione politica nei confronti di tutte le forze in<br />
campo nazionale. Per noi era, e lo è tuttora necessario, far capire a chi ci governa, che la chiusura delle attività, seppur pienamente giustificata<br />
dall’emergenza sanitaria, si è trasformata in una emergenza economica che ha travolto tutti i settori, compreso il mondo della danza. Questa forte<br />
e decisa azione, fatta in tutte le forme consentite, era il minimo che potevamo fare a difesa e a tutela dei tanti insegnanti italiani, non solo ANMB,<br />
e per coloro che, a diverso titolo, “vivono per la danza e con la danza”. Abbiamo attirato l’attenzione dei nostri interlocutori politici<br />
sull’importanza educativa, sociale e civica della Danza e i possibili scenari di crisi del settore, in cui ci saremmo ritrovati. Ci premeva far<br />
conoscere, al mondo della politica, che il settore della Danza era in serio pericolo di una crisi economica senza precedenti, che il prolungarsi<br />
dell’emergenza sanitaria, la relativa sospensione delle attività didattiche, degli eventi, degli spettacoli, etc avrebbero messo in ginocchio tutti.<br />
Quindi, abbiamo avanzato la richiesta di attenzione e la previsione di eventuali misure a sostegno del settore. Non possiamo negare l’evidenza:<br />
tutti ci hanno dato ascolto e le nostre raccomandazioni sono giunte sui tavoli dei maggiori esponenti politici. E la loro rassicurazione ci è tornata<br />
gradita. Ma ci siamo accorti che la “politica” in Italia, ha un grande distanza dal tessuto sociale, cioè dalla gente comune, che vive nell’angoscia e<br />
nella paura non sono di un contagio virale, ma dell’incerto futuro. Il decreto “Cura Italia” ne è la dimostrazione sostanziale. Abbiamo cercato di<br />
unire le nostre competenze in una “regia” che facesse fronte all’emergenza sanitaria ed economica, e che vedeva coinvolto anche il settore danza,<br />
insieme agli enti di promozione sportiva CONI (già partners di ANMB), ai tanti enti di promozione sociale e sindacale, le organizzazioni<br />
coreutiche, accademiche e dello spettacolo vicine a ANMB. Un lavoro complesso è stato fatto insieme a differenti organizzazioni, siamo certi che<br />
ognuno abbia dato il massimo, abbia profuso il massimo impegno e abbia messo in campo tutte le strategie possibili, al fine di far sentire con<br />
forza e determinazione, che la Danza italiana “esiste” ed ha un valore inestimabile sotto tanti punti di vista; nella sua complessa organizzazione,<br />
ha favorito l’occupazione di tanti addetti e abbia, non da ultimo, sollecitato la passione dei migliaia di neofiti danzatori, impegnandoli in un<br />
percorso educativo unico nel suo genere. Tutte queste organizzazioni, insieme a ANMB, hanno dimostrato di avere a cuore il futuro di tutti i<br />
danzatori, giovani e meno giovani, professionisti e amatori, che hanno fatto tanti sacrifici nella loro vita, seguendo una passione con tutte le<br />
possibili forze, per realizzarsi nel settore coreutico e tersicoreo e che oggi vedono sfumare in poco tempo tutte le ambizioni e i loro sogni.<br />
Abbiamo notato che anche altre organizzazioni hanno fatto qualcosa di utile al fine di sensibilizzare il mondo politico sulle urgenti esigenze che<br />
la Danza richiede. Tengo mia la sensazione che, malgrado istituzioni, enti, grandi nomi della Danza abbiano manifestato in tutti i modi alla<br />
politica la grave situazione in cui ci troviamo, non abbiamo ricevuto risposte risolutive. Perché come già ho scritto pubblicamente qualche giorno<br />
fa, oggi mi sento di ribadire che “Di ogni buon proposito e di tante parole. Attendiamo in sintesi solo la concretezza dei fatti.” Riconosco le<br />
difficoltà per chi Governa: non è facile fare scelte per il popolo italiano, ma del resto chi viene eletto al Governo deve assumersi la responsabilità<br />
di fare le scelte che ritiene più giuste. Alla fine di questo brutto periodo, preso atto che i tanti decreti emessi, non hanno di fatto messo tutti al<br />
sicuro, necessita una riflessione generale di tutti coloro che fanno parte, a diverso titolo del Mondo della Danza. Per il futuro necessita “porre in<br />
sicurezza” il nostro mondo: strutture, salute e lavoro sono i principali punti di cui ci dobbiamo occupare. Necessita togliere la precarietà,<br />
l’incertezza e la superficialità che, il più delle volte, determinano limiti, che oggi si sono rivelati dannosissimi per il nostro settore. Purtroppo, devo<br />
ricordare che in passato, si è cercato di far capire l’importanza del lavoro, dei suoi diritti e dei suoi doveri, in un’ottica di riconoscimento del<br />
settore e della figura del Maestro. In passato le attività sono state sempre floride e non hanno lasciato tempo di riflessione a tanti operatori del<br />
sistema Danza; oggi quelle “incertezze” più volte denunciate, con la pandemia di Covid- 19, hanno assunto una forza incalcolabile che ha<br />
destabilizzato l’intero sistema. A mio umilissimo avviso, preferisco prevenire, che curare. E spero con tutto il cuore che tutti riescano a rialzarsi e<br />
a trovare il tempo per capire l’importanza della Danza, come lavoro, come passione, come svago, come arte e come sport, proiettando la singola<br />
ambizione verso una posizione “sicura” che oggi certamente sarebbe di grande aiuto.
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL<br />
O<br />
D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo ANMB?<br />
R: Più che proposte vorrei, in qualità di Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Maestri di Ballo, dare dei consigli per il futuro che ci<br />
accingiamo a vivere. Chi ama i ballerini ama il prossimo. Da qui partiamo dedicando la massima attenzione a tutti gli allievi, alle loro famiglie e<br />
ai nostri preparati insegnanti. A tutti gli insegnanti: Maggiore attenzione sul lavoro autonomo del Maestro: consapevolizzare gli insegnanti sulle<br />
possibilità di essere inquadrati e riconosciuti nel loro lavoro, o per accedere a eventuali agevolazioni e ritrovarsi nella giusta posizione<br />
contributiva nel futuro.<br />
A tutte le strutture didattiche:<br />
- applicare i protocolli di profilassi sanitaria;<br />
- creare momenti di approfondimento culturale con i danzatori, sull’etica del danzatore e sulle regole sanitarie;<br />
- collocare all’interno delle strutture appositi strumenti per l’igiene personale del ballerino;<br />
- assicurarsi ove previsto, che tutti i danzatori, siano in possesso dei dispositivi di protezione sanitaria;<br />
-prevedere la sanificazione dei locali e le ordinarie e continue pulizie dei locali;<br />
-ove necessita, adeguare il numero di allievi, in funzione del distanziamento sociale;-areare i locali costantemente e sanificare i sistemi di<br />
aspirazione e di condizionamento dell’aria;<br />
-ove sarà possibile, monitorare tutti gli allievi dal punto di vista sanitario;<br />
- rielaborare i costi di partecipazione alle attività, in funzione dell’andamento dell’economia nazionale e della situazione economica territoriale,<br />
considerando le famiglie maggiormente colpite dalla crisi economica;<br />
-aiutare tutti i ballerini in difficoltà, nessun ballerino deve smettere di danzare, perché non ha possibilità economiche;<br />
- stabilire con gli insegnanti una collocazione lavorativa che tuteli la figura dell’insegnante il suo lavoro.<br />
A tutti i danzatori e ballerini:<br />
-munirsi dei dispositivi di protezione sanitaria;<br />
- evitare contatti ravvicinati con gli altri allievi ed evitare di trattenersi nelle sale didattiche;<br />
- per eventuali allenamenti individuali, fare richiesta alla struttura per l’utilizzo e le modalità;<br />
- prevedere cambio di abbigliamento prima e dopo l’attività didattica;<br />
- applicare tutte le norme d’igiene personale;<br />
- comunicare con la direzione o con l’insegnante qualsiasi disagio, difficoltà o il proprio stato di salute.<br />
Alle organizzazioni di Danza:<br />
-incoraggiare i danzatori alle attività coreutica di diverso tipo;<br />
-informare sulle norme emanate dagli organi governativi, relative all’attività svolta;<br />
- quando sarà consentito, creare eventi che prevedono una distribuzione temporale dei partecipanti evitando qualsiasi tipo di affollamento sia di<br />
ballerini che di pubblico;<br />
- privilegiare l’organizzare di eventi in locali predisposti al pubblico;<br />
-offrire ai partecipati tutte le garanzie sanitarie e di controllo sanitario;<br />
-ottimizzare i costi di partecipazione in funzione dello stato dell’economia nazionale, agevolare tutte le famiglie dei giovani danzatori che versano<br />
in gravi condizioni economiche.<br />
Necessita un grande amore per la Danza per capire che nessuno si deve sentire solo, nessuno deve sentirsi per nessuna ragione meno degli altri<br />
o diverso. Se stiamo vivendo un momento brutto, guardiamo con gli occhi della solidarietà e della vera comunità tutti. Finito questo periodo di<br />
emergenza, inizieremo una fase 2, sicuramente impegnativa, per la rinascita del nostro settore. Quando saremo alla fase 3, chiamata immune, ci<br />
troveremo a metà dei lavori, perché il punto vero di inizio del “nuovo rinascimento” per la danza e il ballo, sarà quando non si dovrà aver paura<br />
di un contatto fisico. Quando saremo liberi da tutto questo, arriverà il nuovo tempo, dove le persone potranno abbracciarsi, coccolarsi,<br />
incoraggiarsi, ridere e piangere, senza nessuna paura. E in quell’abbraccio della comunità della danza, che torneremo a essere come prima, se<br />
non decisamente meglio, più forti e pronti a dedicarci a pieno e con tutte le nostre energie a tutto il nostro meraviglioso mondo.
TS E AL LE UV TI E S I E O NB E A LE L OB A L L O<br />
Alberto Sordi e<br />
Raffaella Carrà<br />
ballano il "Tuca Tuca"<br />
in una puntata di<br />
"Canzonissima 1971"<br />
(RAI)<br />
Mostra fotografica<br />
"Scatti di Danza" 2013
n t e r v i s t a a G i a c o m o M o l i n a r i<br />
I<br />
r e s i d e n t e A I D<br />
P<br />
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />
Grazie Giacomo Molinari, per aver accettato di rispondere alle nostre<br />
domande. Abbiamo cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e<br />
abbiamo prodotto tre domande, che oltre a lei, abbiamo sottoposto<br />
anche ad altri dirigenti delle associazioni che si occupano di danza<br />
in Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella<br />
fase 2-3 del Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur<br />
rispettando le regole fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto<br />
distanza di sicurezza tra le persone... Il 31 maggio è prevista anche la<br />
riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come si concilia con<br />
l'attività Danza?<br />
R: Per le scuole di danza sarà un impegno considerevole prepararsi alla riapertura, peraltro assolutamente necessaria e che ci auspichiamo<br />
avvenga al più presto. Infatti, dal punto di vista sanitario, le regole da rispettare sono molte: non solo le mascherine, i guanti ed il mantenimento<br />
delle distanze di sicurezza, ma anche la sanificazione sistematica di tutti i locali, dei filtri e degli impianti di ricambio dell’aria e di<br />
condizionamento caldo/freddo, la pulizia giornaliera delle pavimentazioni con detergenti e disinfettanti appositi, quella delle sbarre e degli<br />
specchi, delle reception, degli spogliatoi… insomma, veramente un grande impegno. In sala poi sarà necessario limitare le presenze alle lezioni<br />
facendo in modo che le stesse non superino mai il consentito rispetto alle dimensioni delle aree, appunto per rispettare le distanze di sicurezza. E<br />
ci sono anche altri aspetti da valutare attentamente: quello sociale, artistico e formativo che escono da tutta questa vicenda molto penalizzati.<br />
Dobbiamo aspettarci, infatti, da una parte un grande entusiasmo ed una voglia matta degli allievi di ricominciare, che dovrà convivere però con il<br />
timore del contagio, con le preoccupazioni dei genitori che affidano alla scuola di danza i loro figli e che dalla stessa si aspettano il massimo<br />
dell’attenzione. Senza contare che dovremo forse rivedere il nostro metodo di insegnamento della danza e fare in modo che essa sia accessibile e<br />
fruibile al massimo per tutti; ora che, ormai, per quest’anno sono sfumati i progetti per eventi e spettacoli di fine anno, dovremo essere pronti e<br />
bravi ad infondere nei nostri ragazzi la voglia di ricominciare e di pensare ad obiettivi di più lunga scadenza. La danza è aggregazione, socialità,<br />
arte, e quindi benessere dell’anima ed in questo periodo, purtroppo, tutto ciò diventa molto difficile da mantenere, ma noi tutti ce la faremo.<br />
D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />
comune e studiare una strategia?<br />
R: Intanto mi è doveroso fare una distinzione tra sport e danza, attività che ormai vengono sempre più spesso integrate ma che presentano<br />
caratteristiche molto diverse tra loro; la danza sportiva, ad esempio, o quella che si pratica all’interno delle ASD, rende conto agli enti ed alle<br />
federazioni sportive dilettantistiche che fanno capo al Coni; la danza accademica (termine usato da alcune federazioni sportive come elevazione<br />
formativa e professionale, ma che, personalmente, non riconosco) rende conto, essendo un’arte e non uno sport, agli enti preposti per la<br />
formazione ed il perfezionamento, che sono il Miur-Afam ed il Mibact. Di solito le due istituzioni si comportano in modo molto diverso tra di loro<br />
ma, in questa occasione, le accomuna l’essere state dimenticate nello stesso modo dal Governo che all’inizio ha promesso, ma che ancora non ha<br />
dimostrato attenzione. Le associazioni culturali che fanno formazione della danza sono enti ed istituzioni, piccole e grandi (a parte quelle che, per<br />
mero motivo di sgravio fiscale, si sono trasformate in ASD), che fanno su tutto il territorio nazionale un grande lavoro di iniziazione e di<br />
professionalizzazione della danza; il settore delle scuole private, infatti, soddisfa oltre l’87% del fabbisogno e della richiesta, per lo più di danza<br />
moderna, di danzatori e ballerini - che non hanno niente a che vedere con gli atleti nello sport - sul territorio nazionale; all’interno di queste<br />
strutture, molte altamente professionali e qualificate, operano docenti di fama internazionale e di grande preparazione ed esperienza, che<br />
formano i giovani danzatori al mestiere di domani. A differenza quindi delle ASD, dove tutto rimane più a livello, appunto, dilettantistico e dove si<br />
risponde a regole sportive imposte dalle federazioni di appartenenza, che spesso non sono competenti dell’argomento e si comportano con la<br />
danza come se stessero trattando di karate, ginnastica ritmica o calcio, discipline che sono molto più regolamentate e strutturate, come lo è la<br />
danza a livello accademico. Solo che poi, neanche le ASD sono tutelate nella giusta misura perché, appunto, la danza non è il calcio, non fa i<br />
numeri del calcio perciò non ha il diritto di essere protetta. Nel mondo culturale molti operatori si sono mossi in questo periodo per approntare<br />
tavoli virtuali di discussione ed anche io personalmente ho contribuito a redigere un documento insieme a molti operatori del teatro, della<br />
musica, della danza, dell’editoria, galleristi, museali e quant’altro, perché siamo dell’idea che la cultura è unica e come tale va trattata; potrebbe<br />
essere molto più produttivo, infatti, presentarsi alle istituzioni in una forma aggregata, unita ed unitaria per far valere le nostre istanze di<br />
categoria: ogni tentativo isolato, infatti, non fa che disperdere energie. Questo concetto purtroppo, soprattutto il mondo della danza non lo ha mai<br />
compreso, troppo impegnato a fare a gara a chi è più bravo, ed ora ne paghiamo le conseguenze. Ma continuiamo a combattere, a far sentire forte<br />
la nostra voce e forse uno spiraglio ci sarà, se non nell’immediato futuro forse nel prossimo. Sono state recepite, infatti, dal Ministro, alcune<br />
nostre richieste, come la necessità di istituire un “tavolo permanente di confronto” fra tutte le associazioni e le istituzioni e quella di istituire un<br />
“fondo comune” per far fronte da ogni situazione critica.<br />
D: La danza è quasi al collasso. Quali sono le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema secondo AID?<br />
R: A questo proposito, riporterei il documento sullo spettacolo dal vivo di cui ho accennato sopra per permettere a tutti di condividere i nostri<br />
pensieri e, naturalmente, fare le giuste osservazioni ed ampliare il campo d’azione con il contributo e la condivisione del maggior numero di<br />
operatori possibile, perché da sempre l’unione fa la forza e noi non dobbiamo essere da meno. Il documento è stato oggetto di valutazione da<br />
parte di alcune forze di governo che ne hanno portato una sintesi in Parlamento ed al ministro Franceschini che sembra aver recepito alcuni<br />
concetti fondamentali.
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL<br />
O<br />
Proposta Giacomo Molinari<br />
Misure da richiedere al Governo al fine di arginare l'annientamento del sistema culturale e di spettacolo Nazionale in atto, a causa della<br />
condizione creata dall'epidemia CORONA VIRUS (COVID-19)<br />
Partendo dal presupposto che il fermo obbligato scattato il 5 marzo scorso si protrarrà presumibilmente fino al 5 maggio almeno, alcuni<br />
prevedono che la ripresa avverrà soltanto alla metà o alla fine di maggio se tutto andrà bene; per la maggior parte di noi questo vorrà dire<br />
interrompere bruscamente l’anno produttivo che ormai dobbiamo considerare concluso. Non sarà veritiero infatti pensare che a maggio o giugno<br />
possa riprendere una stagione teatrale, produttiva e formativa pensata e programmata per l’anno ottobre 2019 - maggio 2020.<br />
Al fine di scongiurare un blocco totale delle categorie che operano nel campo della cultura e dello spettacolo che possa prolungarsi addirittura<br />
per la prossima stagione ottobre 2020-maggio 2021, individuiamo gli obiettivi per i quali chiedere l’intervento dal parte del Governo:<br />
OBIETTIVI A TERMINE IMMEDIATO<br />
- Sospensione (o meglio azzeramento/riduzione) dei pagamenti dei canoni di locazione di teatri, sedi operative, strutture formative di proprietà<br />
privata dal mese di marzo al mese di settembre 2020 compreso - qualunque sia il loro accatastamento.<br />
- Sospensione per le stesse strutture del pagamento della tassa rifiuti fino al mese di ottobre 2020.<br />
- Spostamento del pagamento dei canoni di Leasing a ottobre 2020.<br />
- Sospensione dei pagamenti delle utenze e soprattutto annullamento delle voci fisse; ad esempio, i teatri hanno un approvvigionamento di<br />
energia elettrica molto consistente e per questa, anche quando non la usano, pagano fissi mensili molto alti. Eliminare dalle bollette il gravame<br />
statale compreso IVA.<br />
- Sospensione PER TUTTI del pagamento delle cartelle esattoriali fino ad ottobre 2020.<br />
- Spostamento delle scadenze di pagamento delle tasse tutte dal mese di ottobre in poi.<br />
- Erogazione immediata di tutti i contributi pubblici assegnati alle associazioni e alle imprese dal FUS e da altri sistemi (Regioni ecc) per il 2019<br />
con la presentazione del relativo consuntivo ma senza effettuazione di controlli fiscali, richiesta Durc e quant’altro possa costituire un<br />
impedimento alla ricezione del contributo. Inoltre, applicare l’abbattimento dei parametri quantitativi corrispondenti alle assegnazioni del 2019<br />
almeno del 50% (cioè stesse assegnazioni con –50% di spettacoli, contributi ecc.).<br />
- Richiesta di sostegno da parte delle banche con diverse modalità: concessione di fidi e scoperti (tranne in situazioni di sofferenza naturalmente<br />
per permettere il pagamento di quelle scadenze e rate improrogabili (titoli vari, cambiali ecc.) e scongiurare segnalazioni e protesti, con la<br />
produzione della sola dichiarazione UNICO dell’anno precedente ed in una misura coerente che riesca veramente a salvarci dal disastro. Questo<br />
non solo per le piccole e medie imprese ma anche per le associazioni, attualmente ritenute non “affidabili”.<br />
- Estendere l’aiuto ad personam (600 euro ma mensili) ai “quadri” dirigenti (consigli direttivi) delle associazioni culturali che per norma non<br />
percepiscono stipendio ma possono ricevere un rimborso spese di 500 euro al mese, se ne fanno richiesta, ma che in questo momento non<br />
potranno ricevere; questo attraverso la produzione di statuti e verbali di cariche sociali che ne attestino la posizione. Estendere i 600 euro mensili,<br />
dal mese di marzo al mese di giugno 2020, anche agli insegnanti – di danza, musica, teatro – a partita Iva, prestazione occasionale, tempo<br />
determinato o co.co.co, in quanto le attività di formazione sono comunque compromesse fino alla fine dell’anno accademico.<br />
- L’Esercizio teatrale privato deve ricevere un contributo fisso a seconda del numero dei posti.<br />
- Prevedere un sostegno ai gestori delle scuole di danza in relazione al numero dei soci – secondo il libro soci aggiornato a dicembre 2019 o<br />
dedotto dalle quote associative che risultano dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente<br />
- Applicare un sistema di sanatoria per gli spettacoli che le compagnie/teatri hanno dichiarato quali attività di produzione/circuitazione per la<br />
stagione 2020. Pertanto consentire che i medesimi possano usufruire del sistema premiale del FUS anche per la stagione 2021 con un numero di<br />
rappresentazioni proporzionato ex novo alla realtà del nuovo anno 2020.<br />
- Dal momento in cui le ferite economiche non faciliteranno le nuove produzioni (e questo genererà, inevitabilmente, disoccupazione e<br />
depressione di un comparto che non abbisogna di altre battute d’arresto), si rende IMMEDIATAMENTE necessario varare un sistema premiale che<br />
favorisca l’immissione, nel mercato, di nuove produzioni. Per esser fatto questo bisognerà rendere PREMIALI e quindi CONVENIENTI le<br />
coproduzioni pubblico/privato, destinando ai privati una quota percentuale dei cartelloni dei teatri stabili. Tale quota sarà fissata dal Ministero<br />
(Mibact) e quindi eguale per tutta la penisola.<br />
- Oltre naturalmente all’allungamento dei tempi degli strumenti già in essere: pagamenti contributi, assicurazioni, tasse e quant’altro che<br />
dovranno essere fissati necessariamente dal mese di ottobre 2020 in poi.<br />
OBIETTIVI A MEDIO TERMINE<br />
- Creare un fondo anche con i contributi Enpals non ripartiti. Molti lavoratori dello spettacolo hanno lavorato nel settore per un periodo e poi<br />
hanno cambiato lavoro. Negli anni però, le produzioni trattenevano e versavano i contributi Enpals che poi si sono interrotti. Utilizzare questi<br />
fondi per la creazione del fondo – di solidarietà, di sostegno – con modalità di accesso che andrebbero stabilite.<br />
- Poi, destinare una percentuale .della dichiarazione dei redditi al settore dello spettacolo – dalla formazione, alla produzione, alla distribuzione, ai<br />
teatri ecc. – attraverso la creazione di un fondo comune che potrebbe garantire un sostegno in proporzione alla grandezza delle imprese dello<br />
spettacolo (parametri da definire).<br />
- Per la ripartenza delle attività e degli esercizi culturali, finita l’emergenza Covid-19, le banche provvedano alla concessione di prestiti o mutui<br />
con la garanzia della regione di appartenenza (ex prestito d’onore).<br />
OBIETTIVI A LUNGO TERMINE (ma non troppo)<br />
- Riforma strutturale del FUS, entro il 2020, nel quale proporre un modello alternativo che utilizzi parametri di equità, multidisciplinarità,<br />
ampliamento dell’offerta e si basi su un minimo di parametri quantitativi lasciando il passo invece ad un sistema maggiormente premiale in<br />
relazione alla qualità, determinata però da commissioni assolutamente competenti e super partes. Oltre, naturalmente, all’ampliamento delle<br />
risorse economiche a partire dallo spacchettamento, che vede sperequazioni vergognose in relazione al tipo di attività e di realtà giuridica dei<br />
soggetti. Istituire un FURS (fondo unico regionale dello spettacolo) in ogni regione (qualora non ci fosse) e ristrutturare quelli esistenti con<br />
maggiori investimenti e più agile burocrazia.<br />
- Investire su un fondo territoriale per la defiscalizzazione delle sponsorizzazioni, con un regolamento apposito. Un nuovo regolamento nazionale<br />
che inviti le aziende ad investire (sponsorizzazioni) in cultura. Per questo, creare sinergie e ricevere conseguenti apporti economici con il<br />
Ministero del Lavoro, dello Sviluppo economico, Confcommercio, Confindustria ecc.<br />
Spero che i lettori abbiano trovato in questa conversazione interessi, spunti e utilità da condividere. IL settore danza e spettacolo dal vivo è pronto<br />
a combattere per affermare il proprio “diritto costituzionale ad esistere!” In bocca al lupo a tutti noi!<br />
Giacomo Molinari Presidente AID
n t e r v i s t a a J e r r y A b r a t e<br />
I<br />
r g a n i z z a t o r e<br />
O<br />
1 ° C a m p i o n a t o M o n d i a l e O n L i n e<br />
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL O<br />
Grazie Jerry Abrate, per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Abbiamo<br />
cercato di intercettare l'idea dei nostri lettori e abbiamo prodotto tre domande, che<br />
oltre a lei, abbiamo sottoposto anche ad altri dirigenti delle associazioni che si<br />
occupano di danza in Italia.<br />
D. L'attività della danza è da sempre considerata aggregante. Nella fase 2-3 del<br />
Covid-19, si tornerà piano piano alla normalità, pur rispettando le regole<br />
fondamentali: mascherine, guanti e soprattutto distanza di sicurezza tra le persone...<br />
Il 31 maggio è prevista anche la riapertura degli sport collettivi. Tutto questo come<br />
si concilia con l'attività Danza?<br />
R: Penso che la danza, come è sempre stato in caso di grandi catastrofi, sia il collante per poter tornare a sorridere, ritrovando gioia e felicità; detto<br />
questo, la crisi finanziaria che ci ha colpito nuovamente porta la danza su due scenari diversi:<br />
A. La danza definita “ballo sociale”, praticata da quelle persone che lo fanno al solo fine di imparare alcuni passi, incontrarsi nelle balere e fare un<br />
po' di attività motoria, se verrà proposta a prezzi speciali, potrà ripartire subito. Con la differenza che la scuola o l’insegnante che non è di alto<br />
profilo professionale andrà a scomparire dal mercato, in quanto molti insegnanti di alto profilo si lanceranno alla conquista di quel mercato.<br />
B. La danza sportiva, quella che io definisco “da competizione”, subirà una grande flessione per coloro che la svolgono ad altissimo livello, prima di<br />
tutto per la difficoltà di spostarsi dalla propria zona di residenza sia verso regioni limitrofe che verso Nazioni vicine e/o lontane. Questo fattore<br />
secondo me cambierà completamente lo scenario che abbiamo conosciuto negli ultimi 10/15 anni, e l’unica opportunità di sviluppo sarà l’UNITÀ e la<br />
necessità di collaborazione tra tutti gli addetti; infine, ma non meno importante, andrebbe rivisto tutto l’aspetto finanziario legato al mondo della<br />
danza<br />
D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />
comune e studiare una strategia?<br />
R: Non mi sorprende, anzi mi stupisco di dirigenti di Associazioni e Maestri che ne parlano come se fosse uno scandalo… e così non è!. La danza<br />
sportiva è un settore di nicchia, ed anche se ha il suo peso, rimane tale; credo però si sia fatta molta confusione, in un momento così difficile, che ha<br />
messo in luce alcuni difetti del nostro sistema. Mi spiego meglio: il Governo ha elaborato un piano, nel Decreto, che prevede delle tutele per chi<br />
lavora in regime di Partita Iva, in cui possono rientrare i maestri di danza che lavorano secondo il suddetto regime; coloro, invece, che lavorano<br />
come Maestri con agevolazioni fiscali per una Associazione dilettantistica devono affidarsi alle Federazioni, come quelle che fanno capo al CONI che,<br />
a sua volta, dovrà farsi da portavoce con il Governo. So che la FIDS, referente della danza sportiva, sta sollecitando e sta cercando delle misure in<br />
seno al CONI per aiutare il sistema, mentre le altre ASD affiliate ad altri Enti di promozione, si stanno muovendo attraverso i loro canali istituzionali,<br />
per cercare di proporre le migliori soluzioni possibili. Concludo, Direttore, dicendo che non ho ruoli dirigenziali presso alcun Ente, nemmeno in<br />
seno alla FIDS in cui svolgo, invece, il ruolo di ambasciatore, grazie al quale dò il mio contributo, proponendo idee ed alcune attività on line per<br />
aiutare l’intera comunità, come ad esempio il reperimento delle tanto agognate quanto necessarie mascherine; questo non esclude, però che si possa<br />
pensare ad un tipo di collaborazione e di dialogo tra il mondo della danza e tutti i player, affinché si possa elaborare una strategia comune.<br />
D: La danza è quasi al collasso. Quali sono secondo lei, le proposte da mettere in “pista” subito per salvare l’intero sistema?<br />
R: In parte ho già risposto a questa domanda; posso ancora aggiungere che dobbiamo fare tutti un passo indietro dalle nostre posizioni personali per<br />
farne due in avanti insieme; dissi questa cosa dal palco delle Notte delle stelle di Rimini nel Gennaio 2019. Oggi, dopo più di 50 giorni di isolamento e<br />
restrizioni, non uso il condizionale, ma l’imperativo “DOBBIAMO” essere pronti ad applicarlo. Grazie per la sua intervista e preghiamo e speriamo,<br />
come dice la Bibbia “negli uomini di buona volontà”.
AS TA T LU A T LE I TE A B' AE L BL OA L L O<br />
Namire<br />
51st World Congress Athene 2018
S CA UL OU LT A E E B A L L O<br />
P A R O L A<br />
di Eugenia Galimi<br />
D ' O R D I N E :<br />
P R E V E N Z I O N E<br />
É da questo presupposto che bisogna partire per<br />
riuscire a capire cosa è giusto fare, come bisogna<br />
comportarsi, in questi giorni di paura collettiva, di<br />
panico, di incertezza.<br />
Se all'inizio della storia ci si è comportati secondo una<br />
logica illogica, perché di fronte a un fatto nuovo,<br />
sconosciuto, ci si è fatti prendere dal panico, adesso<br />
certi comportamenti non possono essere più<br />
giustificati. Se non si conosce il pericolo, quando lo si<br />
affronta, si rischia, e succede molto spesso, di reagire<br />
in maniera inadeguata e scomposta, e quindi di non<br />
superarlo o addirittura di aggravarne le conseguenze.<br />
Oggi, con l'esperienza acquisita, dobbiamo essere in<br />
grado di agire e reagire in maniera più razionale e più<br />
logica. Chiarite le cause che hanno portato ad avere<br />
un numero elevato di decessi e che hanno quindi<br />
inevitabilmente diffuso uno stato di panico<br />
incontrollato, oggi, a mente fredda, possiamo<br />
ragionare su come invece sarebbe stato più sensato<br />
agire. Innanzitutto muoversi nella direzione della<br />
prevenzione. Affrontare una malattia in stato di<br />
salute ottimale consente di superarla facilmente.<br />
È necessario quindi adottare stili di vita sani,<br />
ponendo attenzione all'alimentazione e all'attività<br />
fisica, senza tralasciare l'aspetto psicologico che<br />
riveste un'importanza fondamentale. E queste<br />
raccomandazioni valgono ancora di più per le persone<br />
non più giovani. Si tratta, pertanto, di porsi il<br />
problema di conciliare la necessità di praticare<br />
attività motoria, e contemporaneamente mantenere<br />
relazioni sociali dirette, da parte dei cosiddetti "over",<br />
con la tutela della loro stessa salute essendo questa la<br />
fascia di popolazione più esposta a rischi di<br />
complicanze della malattia che eventualmente<br />
potrebbero contrarre.
S CA UL OU LT A E E B A L L O<br />
Le palestre dove si insegnano i balli di gruppo, in<br />
particolare quelle frequentate da persone di una<br />
certa età, non possono quindi essere assimilate<br />
alle normali palestre dove si pratica la classica<br />
attività fisica. Per i soggetti più giovani esistono<br />
alternative alla palestra, come ad esempio attività<br />
all'aperto in forma individuale, con opportuno<br />
distanziamento, se non si tiene conto dell'importanza<br />
delle relazioni sociali. Per i più anziani questo aspetto<br />
è invece fondamentale. Oltre a garantire una<br />
costante attività fisica, l'impegno del ballo di gruppo<br />
consente di stimolare soprattutto l'attività mentale, la<br />
memoria e gli affetti, mantenendo alto il morale<br />
attraverso i rapporti interpersonali diretti, favorendo<br />
naturalmente la stimolazione delle difese immunitarie.<br />
La ripresa di queste attività assume quindi una<br />
importante rilevanza, soprattutto nell'ottica della<br />
prevenzione. L’imposizione governativa di stare<br />
rinchiusi in casa, per garantire il distanziamento<br />
sociale, non agevola, anzi rischia di causare<br />
conseguenze peggiori. Per molti addetti ai lavori,<br />
medici ed esperti sanitari, è addirittura un "suicidio".<br />
Non è possibile scegliere di rimanere isolati dagli altri<br />
come unica soluzione per combattere il virus, tenuto<br />
conto che l'esperienza maturata in questi mesi di lotta<br />
in prima linea ha consentito di capire meglio come si<br />
sviluppa la malattia e che è possibile in maniera<br />
classica fermarla ai primi sintomi, evitando le<br />
complicazioni che invece sono state la causa di così<br />
tanti decessi. Ovviamente per i soggetti anziani, che<br />
hanno spesso altre importanti patologie, non si può<br />
prescindere dal porsi il problema di garantirne la<br />
necessaria tutela. Ecco perché è necessario<br />
analizzare il rischio per porre in essere le opportune<br />
azioni per eliminarlo o almeno ridurlo al minimo, come<br />
comunque si dovrebbe fare per qualunque altro<br />
rischio in qualunque luogo. Se in una scuola di ballo vi<br />
è presenza di lavoratori dipendenti, è la legge che<br />
impone la redazione di un DVR. Se invece si tratta di<br />
Associazioni sportive, come ne esistono moltissime<br />
diffuse sul territorio, non vi è alcun obbligo a<br />
condizione che non ci siano lavoratori dipendenti, o<br />
insegnanti che hanno un contratto di dipendenza, ma<br />
ad esempio di co.co.co. È opportuno però che ci si<br />
preoccupi di come affrontare situazioni<br />
emergenziali, e quindi probabilmente prevedere<br />
un piano di emergenza ed evacuazione, e la<br />
formazione sul primo soccorso ed antincendio per i<br />
collaboratori o eventuali soci volontari. In questa<br />
prospettiva una scuola di ballo provvede ad<br />
assicurare tutti gli associati, a richiedere una<br />
certificazione medica sportiva, anche non agonistica,<br />
a organizzare un piano d'emergenza con relativi<br />
mezzi antincendio, tenere corsi di pura informazione<br />
ai soci praticanti, ad acquistare attrezzature a norma<br />
e apparecchiature di primo soccorso (defibrillatori), a<br />
formare un numero congruo di collaboratori in materia<br />
di primo soccorso e a richiedere al proprietario<br />
dell’immobile la certificazione e la verifica dei controlli<br />
periodici eseguiti sugli impianti. In regime di<br />
emergenza da Covid19 è necessario fare di più, cioè<br />
porsi anche il problema di come garantire il rispetto<br />
delle direttive governative relative alle misure di<br />
distanziamento sociale. Per molte attività sportive<br />
questa condizione non è purtroppo realizzabile, in<br />
quanto le competizioni spesso prevedono che gli
S CA UL OU LT A E E B A L L O<br />
atleti siano in stretto contatto; per quanto ci si possa impegnare per superare questo punto, per molte discipline questo non è possibile.<br />
Per le scuole di ballo, in particolare per quelle dove si pratica il ballo sociale di gruppo, il problema è certamente superabile.<br />
Analizzando quindi tutte le condizioni, in cui gli allievi e gli istruttori si possono trovare durante lo svolgimento delle attività, è possibile<br />
individuare le giuste soluzioni organizzative per consentire il regolare svolgimento delle lezioni in palestra.<br />
Sarà sicuramente necessario contingentare l'accesso in sala, definendo un numero massimo, tenendo conto della distanza minima da<br />
mantenere, ma anche dell'indice di affollamento, con particolare attenzione al ricambio dell'aria in funzione del tipo di impianto di<br />
ventilazione, delle dimensioni dei locali, delle aperture esterne. Ma anche informare tutti i soggetti sui corretti comportamenti da<br />
adottare formalizzando il tutto attraverso la sottoscrizione di dichiarazioni liberatorie. Garantire la disponibilità di uso dei dpi opportuni<br />
(mascherine, guanti) e di idonei detergenti, oltre alla costante sanificazione dei locali.<br />
Tutte azioni che possono essere fatte con piccoli impegni economici, ma che possono consentire la prosecuzione delle attività.<br />
Particolare importanza rivestirà, durante la cosiddetta fase 2, la collaborazione con le autorità sanitarie locali, per quanto riguarda il<br />
monitoraggio della "comunità" di associati che frequenterà i corsi, attraverso forme che, nel rispetto della normativa, saranno<br />
formalmente concordate e autorizzate, al fine di segnalare tempestivamente eventuali casi di sospetto contagio. La riapertura di queste<br />
palestre quindi è, non solo realizzabile, ma innanzitutto necessaria ed urgente, sia per poter garantirne la continuità, consentendo di far<br />
fronte ai costi, spesso onerosi, derivanti da regolari e vincolanti contratti, ma anche nell'interesse più generale di attuare politiche<br />
lungimiranti di prevenzione.<br />
10 mt<br />
4 mt<br />
8 mq<br />
10 mt<br />
8 mq<br />
capienza: 1 istruttore + 12 allievi
ES S AE LR UC T IE Z I E E B AB LA L OL O<br />
dott.sa Valeria Ferrara<br />
Attività fisica "ai tempi del Coronavirus"<br />
Cambio di abitudini, notti insonni, orari<br />
scombinati, e molto, molto, molto poco<br />
movimento: in questo difficile periodo in cui<br />
il mondo intero è coinvolto nella lotta contro<br />
un nemico microscopico, ma decisamente<br />
potente, sono queste le cose a cui la parte<br />
più “fortunata” della popolazione deve far<br />
fronte in questo momento.<br />
Nulla, se paragonato a ciò che medici,<br />
infermieri e personale sanitario deve<br />
affrontare quotidianamente, ma comunque<br />
invalidante nel nostro piccolo; ed ecco che<br />
iniziano a comparire rigidità articolari,<br />
limitazioni funzionali e fastidiosi doloretti<br />
che si aggiungono al disagio del momento<br />
storico. Il tempo certo non manca, e<br />
mantenersi occupati con un po’ di<br />
movimento giova a mente e corpo.<br />
E allora…all’opera!!! Tiriamoci un po’ su,<br />
mantenendoci tonici ed in forma con dei<br />
semplici esercizi:<br />
Skip sul posto: fare delle alzate assiali di<br />
gambe, alternando dx e sx, portando più<br />
che si riesce il ginocchio verso il busto.<br />
Atterrare sulla punta del piede e darsi uno<br />
slancio tipo saltello; questo esercizio allena<br />
gambe, glutei e addome, ed inizia a<br />
“scaldare” il corpo (dal momento che<br />
difficilmente avremmo a disposizione lo<br />
spazio per una corsetta).<br />
Addominali bassi: sdraiati su un tappetino,<br />
poggiare le braccia a terra, sollevare le<br />
gambe tese, di 90° e tornare giù. Con<br />
questo esercizio, si allena il terzo distale del<br />
muscolo retto addominale; una variante per<br />
lo stesso sono le “sforbiciate”: busto a terra,<br />
sollevare le gambe tese di 45° e muoverle<br />
alternatamente su e giù, facendo dei piccoli<br />
movimenti di flesso-estensione delle anche.<br />
Plank: partendo dalla posizione prona, si<br />
poggiano gli avanbracci e le mani a terra, e<br />
ci si solleva sulle gambe poggiando le punte<br />
dei piedi. Mantenere la posizione più che si<br />
riesce. E’ un esercizio isometrico, per il<br />
potenziamento di gambe, addome e tronco,<br />
nonché per l’equilibrio. Attenzione a non<br />
mantenere troppo la posizione, poiché si<br />
potrebbero sollecitare in modo scorretto i<br />
trapezi, sollevando le spalle verso la testa,<br />
come compenso per mancanza di forze.<br />
Flessioni sulle braccia: anche qui si parte<br />
dalla posizione prona, ci si solleva tenendosi<br />
sui palmi delle mani e le punte dei piedi. Si<br />
eseguono dei piegamenti sulle braccia,<br />
scendendo a terra con il corpo. Questo<br />
esercizio allena la muscolatura del dorso,<br />
delle spalle e dell’addome; una variante per<br />
alleggerire il carico sulle braccia, è quella di<br />
eseguire i piegamenti sollevandosi sulle mani<br />
e sulle ginocchia.<br />
Squat al muro: poggiare la schiena al muro,<br />
allontanare di circa 50 cm i piedi dal corpo e<br />
flettersi sulle ginocchia (più si piegano le<br />
gambe, più l’esercizio risulta difficile, ad<br />
ogni modo non superare mai i 90° di<br />
flessione del ginocchio, per non<br />
sovraccaricare troppo quest’ultimo e le<br />
strutture ad esso associate), e mantenere la<br />
posizione per il tempo che si riesce. Anche<br />
questo è un esercizio isometrico, per la<br />
tonificazione di gambe e glutei, in<br />
protezione di colonna poiché il peso del<br />
busto è scaricato sul muro.<br />
Ripetere tutta la serie dalle 3 alle 5 volte, e<br />
non dimenticare di completare la seduta con<br />
dello stretching.<br />
Un buon esercizio di scarico ed<br />
allungamento di tutto il corpo è la “postura<br />
supina” come descritta dal metodo<br />
“Mézières”. Si parte da supini, si sollevano le<br />
gambe a 90° e si poggiano totalmente al<br />
muro. Le braccia sono poste lungo il corpo,<br />
con le scapole totalmente addotte e<br />
ravvicinate alla colonna vertebrale, i palmi<br />
delle mani direzionati verso l’alto, ed il<br />
mento flesso sullo sterno; si eseguono delle<br />
respirazioni profonde e si accompagnano le<br />
espirazioni con delle spinte: spinta del sacro<br />
contro il pavimento, delle scapole verso la<br />
colonna, e del mento verso lo sterno.<br />
Mantenere la posizione per il tempo che si<br />
riesce, cercando di rimanervi per almeno 10<br />
minuti. Buon lavoro e tranquilli: torneremo a<br />
correre e ad abbracciarci presto!<br />
Tricipiti brachiali: partendo dalla posizione<br />
supina, poggiare le mani su un piano rialzato<br />
ed i talloni a terra, e compiere dei<br />
piegamenti sul gomito. Questo esercizio<br />
allena la muscolatura posteriore del braccio.
C I N E M A E B A L L O<br />
Elvis Presley - Jailhouse Rock - 1957
LS I AB LR UI T E BE A BL AL LO<br />
L O<br />
Adriano Celentano<br />
MILANO ROCK<br />
Successivamente con rara capacità organizzativa ed una entusiasmante passione<br />
(supportato da alcuni amici competenti come il Maestro Galloni), realizzò il “ Festival<br />
del Rock n’ Roll“ che si tenne sabato 18 Maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di Via<br />
Piranesi a Milano - primo evento Italiano nel suo genere - che si affermò come<br />
innovativa “rottura“ verso il genere “melodico“ - in senso lato-del tempo, riferito sia<br />
alla musica che al ballo; quell’inusuale palcoscenico segnò la strada di crescente<br />
lustro per ballerini, competitori e Maestri della Scuola Milanese del Rn’R e B-W ed<br />
inoltre, tenne a battesimo le brillanti carriere artistiche di Adriano Celentano ed<br />
Enzo Jannacci, come di sicuro segnò quelle di Giorgio Gaber, Ghigo (Arrigo Agosti),<br />
Clem Sacco, Guidone (Guido Crapanzano), Brunetta (Maria Brunetta Pacini), Ricky<br />
Gianco (Riccardo Sanna), Baby Gate (Mina), Elio Cesari (Tony Renis), Betty Curtis<br />
(Roberta Corti), Tony Dallara (Antonio Lardera), I due Corsari, I Camioni e Roby<br />
Matano, Mario Pezzotta ed altri artisti... La parte “romanzata“ è solo frutto della mia<br />
fantasia ma persegue abbastanza un “preciso filo conduttore“ dettatomi<br />
personalmente della Sig.ra Marisa Oriani (1932 - 2013) conosciuta nel 2008 (in<br />
quella occasione volle assolutamente che accettassi in dono una loro foto<br />
autografata ed il suo Diploma ricevuto a Lyone nel ’56). Rammento che la Signora<br />
Marisa mi invitò a casa sua e alla presenza di mia figlia ed il caro amico comune<br />
Giancarlo “Micio“ Gatti, mi raccontò come un fiume in piena , di lei di Bruno e dei<br />
loro percorsi di vita, dei traguardi raggiunti insieme (la sconfinata passione per il<br />
ballo, le difficoltà per realizzare e provare la figura acrobatica di RnR da lui inventata<br />
e per farlo in sicurezza utilizzarono il materasso di casa !!; l’esperienza in TV con<br />
“lascia o raddoppia del ‘56“; il grande desiderio di scrivere la tesi per terminare<br />
l’università; vincere tre campionati mondiali di Be-Bop e Rock n’Roll – in Francia - e…<br />
di sposarsi entro il ‘58); sogni e progetti futuri legittimamente accarezzati dai due<br />
giovani ballerini milanesi che un destino cinico e baro, cancellò la notte tra il 3 e 4<br />
Aprile ’58 sull’autostrada Venezia-Milano dove furono coinvolti in uno spaventoso<br />
incidente tra la loro automobile e un camion ! Marisa rimase ferita ma Bruno perse<br />
la vita (erano di ritorno da Venezia e pronti per andare a Lione a difendere il titolo<br />
per il ’58 ). Il fatidico incontro con questa donna ed il suo spontaneo potente<br />
racconto, suscitò in me una sorta di tacito quanto incontenibile “ obbligo morale ”, di<br />
fissare questo loro scorcio di vita e di sogni infranti, descrivendo il loro percorso<br />
artistico ed umano, affinchè il caso gli potesse regalare una rivincita e, forse, una<br />
ulteriore onirica possibilità di affermazione…! (il confronto ovviamente non regge,<br />
ma mi piace assimilarlo a quanto asserì il grande “ Faber “ circa l’ispirazione ricevuta<br />
da una tragica storia vera circa la sua “Canzone di Marinella“). Ringrazio il Sig. Boris<br />
Guertler ( Presidente SAAR ) per avermi regalato la Prefazione e la OTMA Edizioni -<br />
MI- 2017- per la pubblicazione ( a mie spese ) del Libro che ho presentato il<br />
18/5/2017 nel locale milanese “ Spirit de Milan “ in occasione dei festeggiamenti del<br />
60° del “ Primo festival italiano di Rock n’ Roll 18/5/1957 “, evento realizzato con il<br />
patrocinio del Comune di Milano, Municipio 9.<br />
A<br />
N<br />
D<br />
Storia d’amore e di ballo, tra sogno e realtà, di<br />
Bruno e Marisa due giovani ballerini milanesi,<br />
raccontato di Michele Longo<br />
L’opera si divide in due parti, quella “biografica“ che fa<br />
riferimento a documenti dell’epoca oltre a notizie raccolte da<br />
persone (più o meno loro coetanei) che li hanno conosciuti e<br />
frequentati in quegli ambienti, che riporta la probante storia di<br />
Bruno Dossena e Marisa Oriani, due giovani ballerini milanesi,<br />
Bruno Dossena (milanese classe 1926, tragicamente scomparso<br />
in un incidente automobilistico nel 1958) amava presentarsi<br />
come “ballerino-geografo“, conosciuto nell’ambiente come<br />
“Bruno Bughi“ che insieme alla sua fidanzata/ballerina Marisa<br />
Oriani (conosciuta casualmente in un Dancing), insieme vinsero<br />
ben 3 Campionati del Mondo; gli stessi animarono la gioventù<br />
milanese dell’epoca poichè presi quasi a “modello“. Bruno,<br />
grazie alla seconda grande passione della Geografia (dopo il<br />
Ballo), fu selezionato e scelto a partecipare alla trasmissione TV<br />
“Lascia o raddoppia“ di Mike Bongiorno nel ‘56 (in quella<br />
occasione furono calorosamente invitati ad esibirsi in un Boogie-<br />
Woogie) fu così che raggiunsero l’apice della popolarità (non<br />
vinse il massimo del montepremi di 5.000.000 di lire, vinse<br />
comunque bei soldini).<br />
LOVE STORY
AS RA TL E U TE E B E A LB L AO<br />
L L O<br />
SPADO’ E LA<br />
DANZA GITANA<br />
di Marco Travaglini<br />
“Spadolini con sfera in mano”, di Dora Maar 1935 (collezione Atelier Spadolini)
A R T E E B A L L O<br />
“Spadolini nella Danza greca al Palais de Chaillot di Parig del 1946”,<br />
di Joe Pazen, fotografo della rivista americana Life<br />
(collezione Atelier Spadolini)<br />
Alberto Spadolini<br />
Ma chi è stato realmente<br />
Alberto Spadolini?<br />
Regista e coreografo del documentario<br />
“Nous, les gitans” (1950), balla sulla Nato ad Ancona nel 1907, pittore per<br />
musica tradizionale andalusa e rende un formazione al Teatro degli<br />
omaggio originale e sperimentale alla<br />
musicalità, alla danza e alla cultura<br />
gitana. Si tratta di una docu-fiction senza<br />
commenti o doppiaggio, le immagini e i<br />
suoni parlano da soli.<br />
Spadò, come lo chiamano i suoi amici, si<br />
Indipendenti accanto a De Chirico e<br />
ad Anton Giulio Bragaglia, Alberto<br />
Spadolini emigra in Francia nei primi<br />
anni '30, e grazie ad una lettera di<br />
presentazione di Gabriele d’Annunzio,<br />
viene assunto come decoratore da<br />
mescola a carovane di famiglie gitane e<br />
Paul Colin.<br />
ne ritrae i balli, le voci, le musiche<br />
Scrive Bragaglia: “In una esibizione<br />
appassionate. Il documentario della<br />
davanti ad amici danzò<br />
durata di 25 minuti, restaurato nel 2011<br />
dalla Cinémathèque française, è stato<br />
presentato per la prima volta nel corso<br />
della Rassegna “Toute la mémoire du<br />
monde 2012” dal regista Martin Scorsese.<br />
Nell’aprile 2020, a 70 anni dall’uscita,<br />
selvaggiamente, esprimendo al di là<br />
dei canoni scolastici, che gli erano<br />
ignoti, un lirismo coreico sgorgante<br />
primitivo e prepotente, dal suo istinto<br />
di complesso artista plastico. Per<br />
“Nous, les gitans” è stato offerto fortuna quella volta, fu visto<br />
gratuitamente al mondo della cultura dall’impresario lirico del Casinò. Egli lo<br />
internazionale grazie all’interessamento scritturò, come un fenomeno<br />
di Emilie Cauquy, responsabile della artistico, inserendolo nei suoi<br />
diffusione e promozione delle collezioni<br />
della Cinémathèque française.<br />
spettacoli.”<br />
I giornali dell’epoca sono attoniti: “L’orchestra<br />
attaccò le prime note della seconda Rapsodia di<br />
Liszt … Spadolini, in pantaloni bianchi e maglietta,<br />
si mise a ballare … presto, dal brusio si passò ad<br />
un silenzio religioso. Fu un trionfo. All’impresario<br />
che voleva immediatamente ingaggiarlo, Alberto<br />
rispose divertito: ‘Ma non ho mai appreso a<br />
ballare!’<br />
‘Che importa, voi farete ciò che vorrete, non<br />
dovete occuparvi d’altro!’ … Non aveva né<br />
partitura, né costume, così debuttò vestito d’un<br />
lenzuolo. Interpretò una danza antica e tutta la<br />
poesia greca si materializzò nella sala in delirio”.<br />
Nel giro di pochi mesi Spadolini diventa primo<br />
ballerino del balletto dell'Opera di Monte-Carlo;<br />
Mistinguett e Joséphine Baker se lo contendono<br />
come partner al Casino de Paris; stella della scena<br />
parigina danza con Serge Lifar, è amico di Jean<br />
Cocteau, di Max Jacob, di Paul Valéry e di Maurice<br />
Ravel; oggetto d’amore di Marlene Dietrich e Dora<br />
Maar; è il ‘cattivo ragazzo’ in “Le Jour se lève” il<br />
celebre film di Carné.<br />
Ma Spadolini è anche pittore, scultore, cantante,<br />
scrittore, attore, agente segreto antinazista. Nel<br />
dopoguerra è regista di “Rivage de Paris”,<br />
documentario con Django Reinhardt e Suzy<br />
Solidor.<br />
Morì nel 1972, il suo appartamento di Parigi fu<br />
svaligiato e, solo di recente i suoi archivi furono<br />
parzialmente ricostruiti.<br />
Oggi fra i suoi fans c’è sir Elton John che conserva<br />
in salotto la fotografia di Spadò scattata da Dora<br />
Maar nel 1935, e il regista Pupi Avati che ha<br />
apprezzato le sue molteplici doti artistiche dando<br />
così le motivazioni per la realizzazione del<br />
documentario “Spadò, il danzatore nudo”, del<br />
2019 (durata 50 minuti) dei registi Riccardo De<br />
Angelis e Romeo Marconi.<br />
Marco Travaglini, nipote dell’artista, ha<br />
omaggiato lo zio con il romanzo “Alberto<br />
Spadolini, galeotto fu il lenzuolo. Arte, amore e<br />
spionaggio nella Parigi anni ‘30” (Youcanprint<br />
Edizioni, 2019).<br />
Il lavoro eterogeneo e pioneristico di Spadò è<br />
visibile anche sul sito Bolero-Spadò<br />
www.albertospadolini.it.<br />
Nous, les gitans<br />
Alberto Spadolini<br />
France / 1950 / 24:25<br />
Avec Henri Benhamou, Rosita<br />
Duran, Francisco Grande, Line<br />
Monty, Alberto Spadolini.<br />
https://www.cinematheque.fr/
però, dal suo pubblico. La nostra intervista inizia come se fosse<br />
vivere questo momento come ricerca, riflessione, ripartenza.”<br />
lavori. Dalla sua prima Opera, “La Traviata”, nella parte di<br />
“Violetta”, o nel suo recentissimo debutto del primo ruolo<br />
A R T E E B A L L O<br />
Marily Santoro<br />
S O P R A N O , A R T I S T A C A L A B R E S E<br />
questo periodo, durante il quale i Teatri, le scuole, e molti Enti<br />
In<br />
sono chiusi, per via dell’assassino invisibile, raggiungiamo<br />
lirici<br />
“Il contatto con il pubblico, il suono dell’orchestra, l’emozione della<br />
prima prova d’assieme, il profumo del palcoscenico. Sentito ciò ,<br />
mi fermo, rimango senza parole. Pensavo al suono degli<br />
strumenti che si accordano tra di loro, al rumore della<br />
bacchetta del direttore d’orchestra sul leggio; penso a quella<br />
sensazione di ebbrezza che si percepisce stando sul<br />
palcoscenico, ed a quanto possa mancare tutto ciò ad<br />
un’artista.”<br />
d i G i o v a n n i B a t t i s t a G a n g e m i<br />
telefonicamente l’artista Marily Santoro, soprano, giovane artista<br />
Calabrese, che ha già all’attivo molte esperienze in vari<br />
Teatri,<br />
Immagino Marily, dall’altra parte del telefono che, mentre<br />
diretta da illustri direttori d’orchestra e registi celebri del<br />
risponde alle mie domande, si rivede nei suo viaggi e nei sui<br />
panorama lirico; una semplicissima ragazza calabrese molto amata,<br />
una conversazione tra amici, Lei da una parte molto disponibile<br />
Mozartiano come “Contessa” nelle Nozze di Figaro, all’interno del<br />
alla conversazione , io dall’altra parte del telefono, incantato nel<br />
Teatro Carlo Goldoni di Livorno; alla sua Tournée in Cina con il “<br />
parlare:<br />
sentirla<br />
Ciao Marily, Come stai?<br />
Pucciniano del Torre del Lago”, lei nel ruolo di “Leonora”<br />
Festival<br />
Teatro G. Verdi di Trieste; la vedo danzare nel ruolo di Monica<br />
al<br />
ne “ La Medium” di Giancarlo Menotti al Teatro Pavarotti di<br />
Modena o, ancora di più, al suo debutto nella Norma di V.<br />
apre la conversazione sorridendo, cercando di trovare il<br />
Marily,<br />
“Bene!!! Mi alzo presto<br />
quarantena.<br />
Bellini, presso il Teatro dell’Opera di Sophia in Bulgaria, replicato<br />
ogni mattina, cerco di tenermi in allenamento con il fiato, audio,<br />
nuovi ruoli e cerco di godermi la mia famiglia; dato che sono<br />
spesso lontana da loro, guardiamo spesso insieme le opere<br />
trasmesse in tv! Personalmente cerco, anche spiritualmente, di<br />
nella sua città natale lo scorso novembre. Ed io, che rimango<br />
poi<br />
del suo parlare, seguendo con attenzione le sue<br />
entusiasta<br />
e la sua brillante carriera, che di sicuro lascia ben poco<br />
parole<br />
tempo ad altri<br />
impegni, non posso che ringraziarla per avermi<br />
positivo in questo periodo di<br />
faccio di sfuggita un’ultima domanda:<br />
Quali sono le caratteristiche che deve avere un buon<br />
cantante ?<br />
concesso del tempo per questa intervista. Prima di salutarci le<br />
grande prova; vedo in tutto ciò, però, molta compattezza nel-<br />
l’essere uniti e ricominciare più forti di prima. Non si può<br />
“Buon ascolto, una buona cultura di base, tanta determinazione<br />
,e… e non per ultima ma l’elemento più importante di tutti,<br />
tanta umiltà"<br />
Credo che, per tutti gli artisti e per i teatri, sia un periodo di<br />
cancellare l’Arte, fa parte del nostro DNA, siamo cresciuti nella<br />
bellezza e non se ne può fare a meno.<br />
Cosa ti manca di più in questo periodo?<br />
Sono certo che questa nostra conversazione stimolerà ancora di<br />
Te.<br />
Carissima Marily, è stato un immenso piacere parlare con<br />
più la voglia di conoscere e di sentire dal vivo la tua voce.
A R T E E B A L L O<br />
KASPAR<br />
CAPPARONI<br />
VINCITORE NEL<br />
2011 DI<br />
“BALLANDO CON<br />
LE STELLE”<br />
ATTORE<br />
STRAORDINARIO<br />
AMATO DAL<br />
PUBBLICO<br />
SOPRATTUTTO<br />
FEMMINILE<br />
d i W a l t e r G a r i b a l d i<br />
foto: Danilo Piccini
A R T E E B A L L O<br />
"SOPRAVVIVO AL COVID-19 GRAZIE ALLA MIA FAMIGLIA"<br />
Protagonista delle fiction dagli ascolti più alti, tanto per la Rai tanto per<br />
Mediaset (Rex per quattro stagioni, Capri per due stagioni, Donna<br />
Detective per due stagioni, Elisa di Rivombrosa, Incantesimo, Solo per<br />
Amore, ecc, ecc), ha sempre messo a disposizione la sua acclarata<br />
professionalità interpretando personaggi dai diversi risvolti psicologici,<br />
donando loro sfaccettature piene di conseguenze e colori ; fornendo,<br />
insomma, alla dimensione stessa d’attore, il ruolo e la dignità che merita.<br />
Kaspar ama divertirsi e stupire intrattenendo, ed ecco il motivo per il<br />
quale adora i Talent Show che possano porgli rinnovati stimoli ed obiettivi.<br />
È da leggere sotto quest’ottica, la sua partecipazione a “Tale e Quale” nel<br />
2013, che continua a mostrarlo camaleontico e poliedrico, divenendo di<br />
fatto, una delle rivelazioni del programma. Così come l’ultima edizione de<br />
“l’Isola dei Famosi” su Canale 5, dove è arrivato in finale dopo due mesi di<br />
reale sopravvivenza, cimentandosi con successo nella pesca, sfamando<br />
l’intero gruppo dei “naufraghi” per gioco. Ricordiamo ancora le molteplici e<br />
fortunate esperienze in palcoscenico a firma dei migliori Registi e con<br />
personaggi platealmente considerati ardui, affrontati con una stoica<br />
dedizione e serietà. L’ultima fiction “Rosamunde Pilcher: l'eredità di nostro<br />
padre” prodotta dalla Germania e per il mercato internazionale, andata in<br />
onda su Canale 5 a settembre 2019 è appena stata replicata battendo gli<br />
ascolti de “La vita in diretta”. Prima dell’obbligata quarantena stava<br />
partendo per Malta in veste di protagonista di un film per il cinema ed era<br />
in tournée, registrando il tutto esaurito, accanto alla collega Laura<br />
Lattuada. Adesso riusciamo finalmente ad incontrarlo …<br />
Ciao Kaspar, come stai trascorrendo questo isolamento forzato?<br />
Lo sto trascorrendo come tutte le famiglia italiane, chiuso in casa con<br />
mia moglie e i miei quattro figli. Devo dirti che è un periodo utile a tutti<br />
noi, perché possiamo passare molto più tempo insieme, rispetto a prima.<br />
Io poi, vivendo fuori Roma, sono agevolato perché ho un bel giardino<br />
dove possiamo uscire e fare anche un pò di esercizio fisico.<br />
foto: Danilo Piccini<br />
Kaspar, prima della pandemia tu eri impegnato in teatro con uno<br />
spettacolo molto divertente di un autore spagnolo. "Quegli strani<br />
vicini di casa", con Laura Lattuada, Emilio Fontana e Clizia Fornasier.<br />
Per un lavoratore dello spettacolo, quali rischi secondo te, sta<br />
correndo il settore?<br />
Questa interruzione per tutti noi è un vero dramma. Se prima il teatro era<br />
un'attività molto rara da fare, oggi c'è anche l'incapacità di gestire questa<br />
emergenza. Noi, lavoratori dello spettacolo, siamo una delle categorie<br />
dimenticate nei vari decreti. Oggi credo che la colpa sia solo nostra, della<br />
categoria, perché siamo incapaci di rappresentarci, di presentare i nostri<br />
problemi; poi mettiamoci anche i sindacati che ci rappresentano, i quali<br />
diventano afoni di fronte alle istituzioni, tutto questo però è colpa nostra,<br />
nostra di noi attori che abbiamo un ego spropositato e quindi crediamo che<br />
molte cose a noi non possono capitare... Invece eccoci qua...<br />
Kaspar, "Il cinema non si ferma". Che cos'è questa commedia alla<br />
quale stai lavorando e girata ai tempi del corona virus?<br />
Il progetto nasce dalla follia di Ruggeri, un giovane produttore, che mi ha<br />
chiamato per propormi questo lavoro, coinvolgendo mia moglie; un racconto<br />
a due in periodo di quarantena. La cosa bella è che tutto è stato fatto a<br />
distanza, ogni protagonista ha raccontato la propria quarantena. La cosa<br />
divertente è che per realizzare i miei 10/12 minuti ho impegnato tutti i mei<br />
figli, sotto la direzione del regista, ho fatto fare al maggiore l'operatore, al<br />
mediano il ciacchista, e al più piccolo il fotografo di scena , mentre io e mia<br />
moglie Veronica abbiamo raccontato la nostra storia. Oltre a noi comunque ci<br />
sono anche altri attori, Nicolas Vaporidis, Remo Girone, Karin Proia, e molti<br />
altri.... Il ricavato del progetto va tutto in beneficenza, alla Protezione Civile,<br />
che tanto sta facendo in questo periodo molto particolare...<br />
foto: Danilo Piccini<br />
Kaspar cosa ti manca di più in questo periodo di quarantena?<br />
Gli abbracci... Il calore umano, incontrare gli amici, i parenti mia sorella.<br />
Il contatto fisico, Io sono una persona iper affettuosa, mi è mancato questo.<br />
Mi raccomando, nulla deve abbatterci... forza che ce la faremo...
S T O R I A E E B A A L L L O<br />
di Pina Delle Site<br />
L’arrivo della bella stagione spesso è intesa,<br />
nell’immaginario collettivo e non solo, come<br />
propiziatorio di cose belle, positive, ed è una sorta di<br />
rinascita per tutti; anche la danza accompagna<br />
l’andamento delle stagioni e ne segue gli umori, tanto<br />
che al mese di maggio è dedicata una danza molto<br />
significativa e tradizionale: la “danza del palo di<br />
maggio”.<br />
Danza e stagioni:<br />
il palo di maggio<br />
Essa ha radici antiche, sembra essere nata nell’antichità nei<br />
Paesi del Nord Europa, forse Germania, per propagarsi e<br />
diffondersi soprattutto nel Medioevo in tutti i Paesi celtici,<br />
in Francia ed in alcune zone anche in Italia. Il palo di maggio,<br />
che secondo alcuni storici è “l’antenato” del palo della<br />
cuccagna, è un palo arricchito di decorazioni, in genere<br />
nastri e fiori, che ci ricorda un albero, simbolo della natura,<br />
della forza, della fertilità (che può riferirsi tanto ad un<br />
raccolto rigoglioso, quindi augurio di ricchezza, che al<br />
concepimento di nuove vite), della rigogliosità, della<br />
rinascita, nonché della natura e del legame indelebile tra<br />
essa e l’uomo e tra l’uomo ed i propri antenati; la danza del<br />
palo di maggio si può intendere, quindi, sia come un vero e<br />
proprio rito propiziatorio, come un rito di saluto e di<br />
benvenuto alla nuova stagione. L’aspetto interessante di<br />
questa danza è che c’è un vero e proprio rituale di<br />
preparazione alla danza stessa, senza il quale essa non<br />
potrebbe essere intesa: bisogna infatti procurarsi un albero<br />
e, nello stesso tempo, preparare il luogo dove l’albero sarà<br />
portato e dove si eseguirà la danza, e preparare tutte le<br />
decorazioni che serviranno a rivestire l’albero stesso; il<br />
primo compito spetta al gruppo di uomini, rappresentando<br />
essi la virilità, che devono procacciarsi e tagliare un albero<br />
giovane, mentre saranno le donne ad occuparsi delle<br />
decorazioni ed a preparare una buca nel terreno dove<br />
l’albero sarà poi fissato; aspettando gli uomini, le donne poi<br />
formeranno un cerchio intorno alla buca, che verrà aperto<br />
quando essi arriveranno con l’albero per poterlo dunque<br />
fissare nel terreno e decorarlo con nastri, fiori ed una<br />
ghirlanda fissata in cima ad esso; simbolicamente il cerchio<br />
delle donne che si apre, accogliendo gli uomini, è una sorta<br />
di anticipazione che simboleggia l’atto che porterà<br />
concepimento, e quindi augurio di fertilità, che sarà poi<br />
replicato da vero e proprio passo di danza che andremo a<br />
descrivere.
il primo compito spetta al gruppo di uomini, rappresentando<br />
essi la virilità, che devono procacciarsi e tagliare un albero<br />
giovane, mentre saranno le donne ad occuparsi delle<br />
decorazioni ed a preparare una buca nel terreno dove l’albero<br />
sarà poi fissato; aspettando gli uomini, le donne poi<br />
formeranno un cerchio intorno alla buca, che verrà aperto<br />
quando essi arriveranno con l’albero per poterlo dunque<br />
fissare nel terreno e decorarlo con nastri, fiori ed una<br />
ghirlanda fissata in cima ad esso; simbolicamente il cerchio<br />
delle donne che si apre, accogliendo gli uomini, è una sorta di<br />
anticipazione che simboleggia l’atto che porterà<br />
concepimento, e quindi augurio di fertilità, che sarà poi<br />
replicato da vero e proprio passo di danza che andremo a<br />
descrivere. La danza si svolge generalmente con due cerchi,<br />
uno formato dagli uomini ed uno dalle donne, che si muovono<br />
uno in senso orario ed uno in senso antiorario intorno<br />
all’albero ornato di nastri, di cui ogni componente dei due<br />
cerchi tiene in mano un’estremità (generalmente è bianco,<br />
simbolo di purezza, il nastro delle donne, e rosso, simbolo di<br />
virilità quello degli uomini); muovendosi in senso opposto,<br />
uomini e donne incrociano i propri nastri, generando un<br />
movimento della corona posta in cima all’albero,<br />
verso il basso e verso l’alto, che rappresenta il passo sopra<br />
accennato, il quale simula l’atto del concepimento già<br />
preannunciato, in fase di preparazione alla danza, dal cerchio<br />
delle donne che accoglie quello dell’uomo. Quando la corona<br />
cadrà sul terreno, e dunque la danza può dirsi terminata, il<br />
sacerdote la benedirà e la brucerà perché il fuoco è simbolo<br />
del flusso energetico che darà vita alle finalità propiziatorie.<br />
Di questa danza esistono anche delle varianti, come “la danza<br />
del fiore” e “la danza del ragno”; la prima si svolge sempre con<br />
i due cerchi formati rispettivamente da uomini e da donne,<br />
che si muovono in senso opposto e sempre tenendo in mano<br />
l’estremità del nastro, che quando si incrociano si spostano, la<br />
donna verso l’esterno e l’uomo verso l’interno, simulando così<br />
il corteggiamento tra i due sessi; la seconda, invece, si svolge<br />
con il cerchio delle donne all’interno, ferme, che danno le<br />
spalle agli uomini e stringono le estremità del nastro sul petto;<br />
l’uomo girerà intorno alla donna che ha di fronte, sul lato<br />
sinistro, e poi passerà a ruotare in senso orario, intorno alla<br />
dama vicina e così via. Qualsiasi passo si esegua intorno al<br />
palo di maggio, non vi è una musica particolare o dedicata che<br />
accompagni la danza; il tutto, infatti, è scandito unicamente<br />
dal suono di un tamburo celtico a ritmo del quale ci si muove.<br />
Da tutto ciò si può quindi dedurre anche il motivo per cui,<br />
come si accennava, l’albero di maggio sia considerato<br />
l’antenato del palo della cuccagna, in cima a cui ci sono doni<br />
appetibili a cui mirare ed a cui ambire, sfoggiando la propria<br />
virilità, in questo caso, nella sfida ad un palo insaponato … c’è<br />
da dire però che la stessa virilità si manifesta, intorno al palo<br />
di maggio, con un rituale meno “feroce”, forse meno bramoso,<br />
ma più etereo, più delicato o forse, si passi il termine, più<br />
educato verso ciò che è il “premio” finale…e forse perché<br />
ancora una volta è la danza che fa la differenza!
un teatro che cambia costantemente le sue<br />
Esiste<br />
di azione riappropriandosi dei contesti sociali<br />
strategie<br />
difficili, cercando di ridurre le distanze fra gli esseri<br />
più<br />
promuovendo il dialogo e lottando contro le<br />
umani,<br />
di esclusione. Citando Nietzsche “Solo gli artisti, e<br />
logiche<br />
quelli del teatro, hanno dato agli uomini<br />
specialmente<br />
e orecchi per sentire e vedere con un certo piacere<br />
occhi<br />
che ognuno sente in sé, vive in sé e vuole in sé”.<br />
quello<br />
progetto di formazione “Il corpo scenico” è ideato dal<br />
Il<br />
Proskenion di Reggio Calabria, nasce nel 2016 e<br />
Teatro<br />
il suo percorso di ricerca sulle diverse possibilità<br />
sviluppa<br />
che il linguaggio teatrale offre. Dal corpo alle<br />
espressive<br />
dall'uso del dialetto a quello di strumenti<br />
maschere,<br />
l'atto di esporre, rappresentare situazioni,<br />
musicali,<br />
e fatti storici viene veicolato dagli spettacoli e<br />
vicende<br />
ricerca antropologica che la compagnia continua<br />
dalla<br />
esplorare. Partecipare al progetto formativo significa<br />
ad<br />
direttamente le tecniche, il lavoro e la<br />
incontrare<br />
usata dagli attori della compagnia nei loro<br />
metodologia<br />
e nel loro percorso di ricerca individuale.<br />
spettacoli<br />
artisti formatori coinvolti sono:<br />
Gli<br />
Brusco, che si forma nel panorama della musica<br />
Nando<br />
percorso esistenziale e di studi sui tamburi e, nel<br />
proprio<br />
avvia la collaborazione con il Teatro Proskenion;<br />
2015,<br />
Berazzi, che lavora come CantOra attrice,<br />
Mariangela<br />
e musicista. Napoletana, vive in Umbria;<br />
cantante<br />
Battista Gangemi, è educatore professionale,<br />
Giovanni<br />
docente di DanceAbility, esperto in DMT,<br />
poeta,<br />
e coreografo. Si occupa della ricerca e della<br />
danzatore<br />
del movimento e della DanceAbility e conduce<br />
pratica<br />
di integrazione della persona con disabilità.<br />
progetti<br />
tra scuole, teatri, e organizzazioni del terzo<br />
Opera<br />
come conduttore di laboratori di teatro danza;<br />
settore,<br />
Mercurio, Direttore del teatro Proskenion, si<br />
Vincenzo<br />
di regia; Nino Racco che si forma come attore a<br />
occupa<br />
negli anni ottanta. Decisivo è l’incontro col maestro<br />
Roma<br />
Grotowski che segnerà fortemente la sua<br />
Jerzy<br />
Fra il 1989 ed il 1990 fa rifluire la ricca<br />
formazione.<br />
professionale in una ricerca che lo condurrà<br />
esperienza<br />
radici della teatralità meridionale: la riscoperta della<br />
alle<br />
del cantastorie;<br />
figura<br />
Votta, che vede muovere i suoi primi passi nel<br />
Giulio<br />
del teatro e dello spettacolo fin da adolescente;<br />
mondo<br />
di sedici anni inizia il suo percorso di studio e<br />
all’età<br />
con una compagnia di teatro per ragazzi a L’Aquila<br />
lavoro<br />
spaziando in seguito dal teatro di strada al<br />
(L’uovo),<br />
classico e contemporaneo. Importanti i suoi studi<br />
teatro<br />
clown, che lo hanno condotto alla ricerca di spazi<br />
sul<br />
Teatro Proskenion è stato fondato nel 1989 a Reggio<br />
Il<br />
Composto da attori di teatro, intellettuali, artisti<br />
Calabria.<br />
diversa provenienza e formazione, Proskenion svolge<br />
di<br />
artistiche, di ricerca, rassegne internazionali di<br />
attività<br />
iniziative nel campo sociale, attività di rete,<br />
teatro,<br />
di mostre fotografiche, audiovisive e<br />
produzioni<br />
Ha collaborato con l’ISTA (International<br />
multimediali.<br />
of Theatre Anthropology) dal 1995 per lo<br />
School<br />
delle attività dell’Università del Teatro<br />
svolgimento<br />
coordinando e realizzando le sessioni annuali<br />
Eurasiano,<br />
fondata e diretta da Eugenio Barba in<br />
dell’Università,<br />
Dal 2000 ha stabilito un protocollo d’intesa con<br />
Italia.<br />
di l’Aquila (Dipartimento di studi teatrali), per<br />
l’Università<br />
studio della drammaturgia, dell’arte del racconto orale,<br />
lo<br />
maschera e dell’improvvisazione. Dal 2013 la<br />
della<br />
ha prodotto i seguenti spettacoli: “Naples”,<br />
compagnia<br />
‘a pistol down”, “Il Gatto e la Luna”, “La guerra di<br />
“Levate<br />
“Rosetta Malaspina, “Ovvero da un punto<br />
prima”,<br />
“Viviani dalla vita alle scene” ispirata<br />
dell’eternità”,<br />
di Raffaele Viviani con la Piccola<br />
all’autobiografia<br />
Vivianea di Campobasso, “Salsi Colui. Storie<br />
Orchestra<br />
con l'Ensemble Proskenion, “’O Megalomén”. Dal<br />
sepolte”<br />
ha coordinato diversi progetti di teatro sociale e di<br />
2007<br />
giovanile come “Sguardi di Strada” e “Un<br />
aggregazione<br />
per la memoria”, in collaborazione con “Casa<br />
ponte<br />
Felicia e Peppino Impastato”, dando vita allo<br />
Memoria<br />
“Lo Specchio e il Silenzio”. Dal 2015 ha<br />
spettacolo<br />
la Rassegna di Teatro e Danza<br />
organizzato<br />
“ScillaFest”. Nel 2018 sono iniziate delle<br />
contemporanea<br />
nel Borgo di Bova (RC), dove avverrà la seconda<br />
attività<br />
della Residenza “Il Corpo il Scenico”<br />
edizione<br />
www.proskenion.it<br />
P R O G E T T O E B A L L O<br />
PROGETTO DI FORMAZIONE<br />
Il Corpo<br />
scenico<br />
Teatro Proskenion di Reggio Calabria<br />
D I G I O V A N N I B A T T I S T A G A N G E M I<br />
del folk.<br />
Inizia così, nei primi anni duemila un vero e<br />
performativi diversi e di azioni nel sociale.
A T T U A L I T A ' E B A L L O<br />
Kataklò Athletic Dance Theatre<br />
compagnia italiana di danza acrobatica fondata nel 1996 - Mostra fotografica "Scatti di Danza " 2013
C U C I N A E B A L L O<br />
Carpaccio di Salmone<br />
Disponete le fettine di pesce su di un piatto da portata.<br />
Mettete in una piccola ciotola l’olio e il limone, salate e<br />
aggiungete il pepe a piacere, dopodiché sbattete il<br />
condimento con una forchetta per miscelare al meglio i<br />
diversi ingredienti. Versate poi il condimento sulle fettine<br />
di salmone e servite.<br />
PIATTI SANI<br />
IN QUARANTENA<br />
foto di Danilo Piccini<br />
Insalata Araba<br />
Prezzemolo, menta, bulghur (grano essiccato e triturato),<br />
cipollotto, pomodoro, sale, succo di limone, olio.<br />
Lavare molto bene il prezzemolo e la menta. Staccare le foglie<br />
di menta e tritarle molto fini. Fare lo stesso con le foglie di<br />
prezzemolo, a cui avremo tolto i gambi. Unire il cipollotto<br />
tagliuzzato finemente. Questa operazione va fatta con una<br />
mezzaluna.<br />
Versare le erbe in una ciotola e mescolarvi qualche cucchiaione<br />
a piacere di bulghur. A questo punto condire con sale, olio e<br />
succo di limone abbondante e girare bene.Tagliuzzare il<br />
pomodoro e adagiarlo al centro dell'insalata. Far riposare il tutto<br />
in frigorifero minimo un'oretta, è un passaggio essenziale<br />
perche' il bulghur deve assorbire il condimento, gonfiarsi un<br />
pochino ma soprattutto ammorbidirsi.<br />
stretching to antiquity. Significant changes occurred with the<br />
discovery of the New World and the introduction of potatoes,<br />
tomatoes, bell peppers and maize, now central to the cuisine<br />
but not introduced in quantity.<br />
Trancio Tonno al Sesamo<br />
Tonno Fresco, sale, pepe, olio, semi di sesamo, salsa di<br />
soia, aceto.<br />
Prendete una terrina capiente di vetro e adagiatevi i<br />
tranci di tonno, inumidite con la salsa di soia, olio extravergine<br />
di oliva, un cucchiaio di aceto balsamico in<br />
crema, un pizzico di sale e lasciate il tonno marinare in<br />
questo intingolo per quindici minuti. Quando il tonno ha<br />
preso colore estraetelo dalla terrina mantenendo il fondo<br />
della marinata, e passatelo in un piatto pieno di semi di<br />
sesamo. Schiacciate bene il tonno con i polpastrelli delle<br />
dita da tutti e due i lati per fare aderire i semini alle<br />
strutture del filetto. Prendete ora una padella<br />
antiaderente, versate un filo di olio e quando diventa<br />
caldo scottate il tonno da tutti e due i lati, assorbite un<br />
po’ di salsa di marinatura e procedete alla cottura, più<br />
minuti se lo volete ben cotto, solo due minuti se vi piace il<br />
sapore crudo all’interno. Servite in tavola su un letto di<br />
insalata a foglie larghe o affettate i tranci di tonno al<br />
sesamo come una tagliata.
TS E S<br />
A N A<br />
L D L<br />
U U<br />
E T N T<br />
E Z<br />
E E A E BE B A B A<br />
L A L LO<br />
O<br />
L O<br />
MASCHERINE:<br />
@LA_CHIC_BOHEMIAN<br />
Appena passato il periodo delle sfilate di moda e<br />
del Carnevale, del travestimento e delle<br />
rivelazioni, ma qualcosa ancora oggi rimane: la<br />
maschera.<br />
Dietro una passerella della Fashion Week di<br />
Milano si anima un team di attori non<br />
protagonisti, costumisti, designer, grafici, art<br />
director, tutti studiano una commedia da mettere<br />
in scena e più questa è disordinaria più resterà<br />
impressa. Chi ha memoria non dimentica le<br />
performance di Alexander McQueen che, durante<br />
una sfilata, fece recapitare al pubblico autentiche<br />
maschere definendo la vita stessa un eterno<br />
Carnevale.<br />
A Venezia va in scena il Carnevale tra balli del<br />
Doge, della Mascherada e del Tiepolo, ed ognuno<br />
ha in mano la licenza di essere chi vuole per un<br />
giorno.<br />
PILLOLE DI STORIA<br />
Nel 17mo secolo, la maschera, era riservata ai<br />
medici che si vestivano da testa a piedi per<br />
difendersi dalla peste bubbonica; in tutta Europa<br />
scoppiò una vera e propria pandemia, come oggi,<br />
con il coronavirus.<br />
I medici indossavano un cappotto ricoperto di<br />
cera profumata, calzoni alla zuava legati agli<br />
stivali, una camicia infilata nei pantaloni, cappello,<br />
occhiali e guanti e, per finire, la bauta. Questa<br />
maschera dal becco lungo e ricurvo conteneva dei<br />
profumi, erbe come mazzolini di fiori, incensi e<br />
piante aromatiche che alleviavano l’odore acre<br />
dei morti e degli infettati e pare anche che fosse<br />
un antibatterico naturale.<br />
Certo, al tempo credevano che la peste si<br />
diffondesse attraverso l’aria, a loro dire,<br />
avvelenata.<br />
Fa strano pensare la somiglianza con la peste, per<br />
cui la trasmissione avveniva tramite le goccioline<br />
liberate dagli starnuti o dai colpi di tosse e si<br />
moriva per la polmonite.<br />
Utilità o Tendenza?<br />
UTILITA' O ACCESSORIO?<br />
le maschere viso<br />
hanno avuto un<br />
incremento del<br />
147%<br />
“Oggi non è più<br />
una scelta ma un<br />
dovere morale.<br />
Allo stesso tempo<br />
possiamo seguire<br />
i dettami della<br />
moda ...”<br />
https://www.mariannabonavolonta.com/<br />
MUST-HAVE CONTEMPORANEO<br />
da Sanremo al Coronavirus<br />
Dall’esposizione mediatica incontrollabile alla<br />
tutela pubblica del proprio essere il passo è<br />
sempre più breve, lo racconta bene la maschera<br />
indossata dal rapper Junior Cally<br />
paradossalmente per proteggersi dalla<br />
popolarità, peccato che poi abbia deciso di<br />
toglierla poco prima della pandemia.<br />
Qualcuno invece questo accessorio non lo toglie<br />
mai, ed è il caso di Miss Keta che si nasconde<br />
dietro la maschera per poter dire la sua, o almeno,<br />
questo è quello che ha dichiarato quando le è<br />
stato chiesto il perché della sua mascherina.<br />
Non vorrei diventassimo ora tutte maschere di<br />
Carnevale irriconoscibili per avere il coraggio di<br />
essere noi stesse.<br />
Dall’Ansa si legge che sul motore moda, le<br />
maschere viso hanno avuto un incremento del<br />
147% dopo che Billie Eilish ha indossato la<br />
mascherina di Gucci ai Grammys; in Italia Fedez e<br />
i due cantanti a Sanremo ( Keta e Cally ) hanno<br />
aperto le porte al fenomeno.<br />
SU LA MASCHERA<br />
Dobbiamo abituarci ad indossare la mascherina,<br />
su questo non si discute.<br />
Che sia home made, acquistata in farmacia o<br />
scelta tra le tendenze fashion style, dobbiamo<br />
iniziare a procurarcene tante, ed avere una scorta<br />
come si fa con la salsa di pomodoro o con il<br />
vasetto di tonno in casa.<br />
Oggi non è più una scelta ma un dovere morale.<br />
Allo stesso tempo possiamo seguire i dettami<br />
della moda e di quegli stilisti che l’hanno<br />
sdoganata come accessorio chic e glamour per<br />
ogni occasione.<br />
E allora via libere alle maschere, tante, diverse,<br />
per ogni occasione, da Gucci a Fendi, da quelle in<br />
pizzo alla bandiera italiana o in tinta con il<br />
costume modello trikini, quelle con materiali<br />
riciclati o dalle stampe più estrose.<br />
È come se assumessimo la personalità ed il<br />
carattere della maschera che decidiamo di<br />
indossare e, finché non decidiamo di toglierla per<br />
rivelare la nostra vera identità, siamo chi<br />
vogliamo essere ogni giorno della nostra vita.<br />
.
N A K E - U P E B A L L O<br />
Il Trucco non<br />
Trucco<br />
Si dice che dopo la notte inizi un nuovo giorno...<br />
Oggi vi propongo un trucco molto pratico, in<br />
quanto si può effettuare sulle donne di<br />
qualsiasi età ed etnia; parliamo di un<br />
maquillage che c'è ma non si vede o in termini<br />
più tecnici "nude". Un make-up che si<br />
percepisce sul volto di una donna, senza un<br />
eccesivo utilizzo del colore, adatto a<br />
qualsiasi occasione e che, con piccoli<br />
cambiamenti, può essere trasformato per<br />
una determinata occasione. Sarà necessario<br />
iniziare con una pelle pulita e ben idratata;<br />
questo implica una detersione del viso con un<br />
latte detergente , un risciacquo con abbondante<br />
acqua fredda che aiuta a tonificare, dando uno<br />
stimolo maggiore ai vasi sanguigni della nostra<br />
pelle, rendendola più rosea e turgida. Eseguita la<br />
detersione, asciugate e rinfrescate con un<br />
tonico. Importante: prima dell' inizio del<br />
nostro operato usate una crema veicolante<br />
ed una crema liquida che aiuterà ad<br />
idratare in profondità, evitando che la pelle<br />
diventi oleosa o lucida. Ricordiamoci che<br />
quando ci dobbiamo truccare, dovremo dare<br />
alla nostra pelle luminosità e leggerezza,<br />
evitando che assuma un aspetto cereo o<br />
pesante. Inizieremo, dunque, utilizzando un<br />
primer che ci aiuterà a fissare il trucco sulla<br />
pelle; per questo tipo di trucco, consiglio una<br />
crema colorata, oppure, se non siete in possesso<br />
della crema colorata, la potrete fabbricare voi<br />
stessi con un fondotinta, miscelandolo con un<br />
poco di crema idratante; una volta miscelata sul<br />
dorso della mano o su una apposita palet, la<br />
distribuiremo su tutto il viso con l'aiuto di un<br />
pennello o di una spugnetta di lattice inumidita;<br />
controllate di sfumare anche sul collo, per<br />
evitare demarcazioni visibili e per dare, in<br />
questo modo, un aspetto più naturale, senza<br />
creare differenze tra viso e collo.<br />
Con un veloce picchiettamento su tutto il viso,<br />
fate aderire il fondotinta, e controllate se è<br />
necessario applicarlo anche sulle orecchie.<br />
Ricordate che il fondotinta andrà scelto tenendo<br />
conto del vostro decolté: provarlo, infatti su di<br />
esso quando lo andrete ad acquistare poiché, di<br />
solito, la pelle del decolté é sempre meno<br />
esposta alla luce e tende ad essere meno esposta<br />
ai raggi solari e, di conseguenza esso sarà meno<br />
colorito del viso. Per quel che riguarda le<br />
occhiaie, invece, con un pennellino piatto e un<br />
pò di correttore chiaro dovrete intervenire dove<br />
cade l'ombra scura dell’ occhio, fino a far sì che<br />
quell'ombra scura, le occhiaie insomma, si<br />
attenui o sparisca del tutto. Una cipria neutra,<br />
compatta o in polvere libera , ci aiuterà a fissare<br />
la nostra base e dovrà essere applicata con un<br />
piumino di velluto praticando una lieve<br />
pressione sul viso. Con un fard scuro andremo<br />
a delineare lo zigomo, creando una<br />
ombreggiatura sul vostro viso, che sembrerà più<br />
scavato; poi, con uno spazzolino ed un fissatore<br />
per le sopracciglia, pettinate queste ultime,<br />
sversando il pelo e portandolo verso l'alto ; ciò vi<br />
aiuterà a creare apertura all' arcata<br />
sopraccigliare. Se vi piace un look più intenso,<br />
potrete riempirle con un pò di matita biondo<br />
cenere, chiaro o scura dipende dalla tonalità del<br />
vostro pelo, oppure un ombretto specifico per<br />
sopracciglia. Per iniziare a truccare l'occhio, vi<br />
voglio ricordare che esso si divide in due parti:<br />
una mobile e una fissa, per la quale avremo<br />
bisogno di un pennellino piatto e stretto, intriso<br />
di un ombretto chiaro a vostro piacimento senza<br />
creare troppo distacco con la tonalità della pelle<br />
della vostra palpebra mobile; fate aderire<br />
l'ombretto con l'aiuto del vostro polpastrello;<br />
l'uso del polpastrello vi aiuterà a creare un<br />
effetto più compatto ed uniforme.<br />
il make-up<br />
di<br />
Maury Menga<br />
Potreste utilizzare sulla palpebra, al posto dell'<br />
ombretto, anche un correttore chiaro, che è un<br />
prodotto in crema, l'importante è che lo fissiate<br />
con un po' di cipria; in tal modo non si formerà<br />
un addensamento di prodotto. Per creare<br />
intensità nello sguardo, vi consiglio una matita<br />
nera infracigliare, con cui andrete a riempire gli<br />
spazi vuoti che ci sono tra le ciglia. Questo<br />
donerà una maggior continuità della rima<br />
cigliare, creando una certa intensità sull'occhio<br />
ed un maggior effetto ottico di infoltimento delle<br />
ciglia. Poi, con l'aiuto di un pennellino piccolo e<br />
piatto, intriso di ombretto nero, andate a<br />
sfumare la rima cigliare; fisserete, in questo<br />
modo, la vostra matita, dando così maggior<br />
intensità allo sguardo. Con un ombretto<br />
marrone opaco delineate meglio la divisione<br />
dell' occhio, dopo di che sfumatelo verso<br />
l'esterno e verso l'alto; questo vi aiuterà ad<br />
aprire la palpebra, ammorbidendo la ptosi<br />
palpebrale, cioè la tendenza della palpebra fissa<br />
ad andare verso il basso. Fate in modo che non<br />
si veda dove inizia e dove finisce la sfumatura<br />
dell'ombretto marrone opaco (si tenga presente<br />
che parliamo sempre di un trucco nude). Infine,<br />
un abbondante utilizzo del mascara sarà il tocco<br />
finale. Se volete, con utilizzo dell’ ombretto<br />
marrone opaco andate a creare una sfumatura<br />
sotto l'occhio; ciò vi darà un effetto di<br />
ingrandimento dello stesso e, al suo interno,<br />
potrete utilizzare una matita color burro per<br />
illuminare ed aprire. Per le labbra utilizzeremo<br />
una matita neutra, con cui disegneremo le<br />
labbra, senza demarcarle troppo e le potremo<br />
riempire con la stessa matita, oppure con un<br />
rossetto della stessa tonalità. Per dare maggiore<br />
morbidezza alle labbra, potreste utilizzare un<br />
lucidalabbra trasparente oppure un po' di burro<br />
di cacao da applicare sopra al riempimento<br />
eseguito in precedenza. Una volta finito il tutto,<br />
se vi vedrete troppo monocolore, potrete<br />
utilizzare un fard pesca o rosa sullo zigomo per<br />
dare un tocco di salute.<br />
Foto di Michele Ricci e Eolo Perfido Studio
H A I R E B A L L O<br />
I capelli per<br />
l'estate<br />
2020<br />
di<br />
ERNESTO<br />
BIAGETTI<br />
"Ritorno<br />
agli anni<br />
'80"<br />
"Il mood sarà<br />
sicuramente<br />
Natural"<br />
Ci sono, infatti, diversi tipi di espressione: la ragazza che vuole giocare ed<br />
osare con i capelli, sceglierà dei colori particolari; per colei che ha<br />
voglia di osare con delle fantasie multi level, ci sono dei toni rosa pastello o<br />
dei brown rose… tutto sempre adeguato alla propria personalità per<br />
esaltarne le meraviglie…<br />
stiamo notando, in questi ultimi tempi, c’è un ritorno alle<br />
Come<br />
naturali, linee ai volumi e sempre più ai capelli nella loro<br />
quindi… benvenute a tutte le ragazze con i capelli<br />
naturalezza,<br />
ricci che fino ad oggi hanno portato capelli piastrati e sfruttati<br />
fino allo sfinimento. Anche l’industria della moda e del food, in<br />
questo momento, stanno promuovendo questo ritorno a<br />
tutto quello che è naturale; quindi ora si trovano, sempre più,<br />
pack riciclabili e prodotti per capelli sempre più attenti al<br />
pianeta. Per la moda capelli c’è un ritorno agli anni '80, con<br />
bellissime scalature e volumi, certo, rivisitati ai giorni nostri.<br />
Chi ricorda il famoso taglio selvaggio? Le donne stanno<br />
riscoprendo questa voglia di capelli liberi, leggeri e di biondo! E<br />
le ragazze che non hanno vissuto quel periodo, giocano a<br />
fare le dive con queste nuove linee: colori schiariti dal biondo<br />
caldo della primavera, ad un biondo freddo per l’estate. Ci<br />
siamo sempre chiesti, entrando in un salone, parlando con<br />
nostri hair stylist, o cercando sui social, quello che va di moda<br />
oggi, non concentrandoci su cosa è meglio per noi ,<br />
considerando il tipo di capello , la quantità ... amo noi con le<br />
nostre qualità, attraverso il colore della pelle o con la nostra<br />
tipologia di fisico, che possiamo fare “moda”; siamo noi stessi<br />
che dettiamo quello che è giusto per noi. Se abbiamo un corpo<br />
morbido o troppo magro, troppo seno o poco seno,<br />
cercheremo di regalargli una certa armoniosità con vestiti e<br />
colori che lo possano valorizzare meglio, si esaltandolo ed<br />
allungandolo, ed il colore che useremo per i capelli, dovrà<br />
essere in armonia con la nostra carnagione: una donna<br />
mediterranea sarà sicuramente una donna dai colori<br />
caldi/ambrati, la donna nordica, invece, presenterà colori più<br />
freddi; ed è per questo che dobbiamo conservare, giusti equilibri<br />
di colore che la possano esaltare e rendere unica e bellissima. Se<br />
sbagliamo taglio, colore o piega, ne verrebbe fuori un disastro.<br />
https://www.ernestobiagetti.it/
"La Ballerina Africana" China e acquarello - Roberto Funaro<br />
Disponibile su Believe e tutti i Digital Store “Dillo All<br />
Danza"- Music World Day Dance. La prima compilation<br />
dedicata alla XXXVIII Giornata Mondiale della Danza<br />
(CID Unesco). Se anche tu hai un’emozione da<br />
esprimere, “Dillo Alla Danza” è la tua compilation...<br />
per ascoltarla vai su:<br />
https://www.pomodorostudio.net/dillo-alla-danza