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MENSILE DI INFORMAZIONE SUL CALCIO FEMMINILE
ANNO 4 - NUMERO 8 - MAGGIO 2020
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ORGOGLIO
DI CAPITANO
GAIA APICELLA E’ LA CONDOTTIERA DEL POMIGLIANO SCHIACCIASASSI
«GIOCARE PER UN CLUB RICCO DI TRADIZIONE È IL MASSIMO. QUI CI
SONO TUTTI GLI INGREDIENTI PER SCRIVERE LA STORIA»
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L’EDITORIALE DEL DIRETTORE
(maschile). Per carità, e metto le mani avanti, è
più che comprensibile visto che la massima Serie
movimenta cifre da capogiro, sia in entrata
che in uscita (in termini di tasse, contributi,
eccetera), ma che di fatto, numericamente
parlando, rappresenta solamente la punta
dell’iceberg di un movimento che è letteralmente
alla canna del gas. In questi oltre due
mesi di emergenza e di conseguente stop dei
campionati, in pochissime, se non in nessuna,
occasioni i vertici del pallone nostrano si sono
occupati del milione di calciatori dilettanti e di
tutte le persone che gravitano attorno a quello
che a piazzale Flaminio a Roma (la sede della
Lnd, ndd) chiamano che orgoglio “Il cuore del
calcio”. Bé, questo cuore non sta battendo da
tempo e il rischio che non ricominci a farlo è
fortissimo. Mentre tra via Allegri, via Rosellini
e Palazzo Chigi stanno litigando su come la
Serie A dovrà/potrà ripartire, non c’è uno che
sia uno progetto dalla Serie B in giù. Le società
e le Leghe sono abbandonate a loro stesse e anche
quando cercano di fare un passo in avanti
(come la Serie C che ha decretato chiusa la
stagione) sono visti come dei disertori che non
si fanno gli affari propri. Certo è che, visti gli
Il dibattito politico, sia istituzionale che ultimi sviluppi, se i club di Serie A si rifiutano
sportivo, ha come protagonista solamente
una parte del calcio italiano: la Serie A ha concordato con il Comitato tecnico
di ricominciare seguendo le linee che la Figc
scientifico
del Ministero dello Sport (e mi domando
per quale motivo, a questo punto, Gravina
abbia dato l’ok senza consultare chi poi questo
protocollo avrebbe dovuto seguirlo), come e
soprattutto quando si potrà arrivare a delle
linee guida condivise per le centinaia di società,
professionistiche e non, che non hanno
la possibilità di adempiere a così stringenti
imperativi? Ma in tutto questo c’è anche chi è
più dimenticato dei dimenticati, ed è il calcio
femminile. Non una parola spesa, non una
comunicazione se non qualche “aspettiamo”,
“vedremo”, “speriamo”. Sperare non si sa cosa
oltretutto, visto che a parte qualche caso che si
conta sulla punta delle dita, tutte le società in
rosa sono dilettantistiche. A cosa serve questo
stillicidio? Se gli uomini, con le loro disponibilità
economiche, non sono certi (eufemismo)
di ripartire, in che modo potrà farlo il debole
movimento femminile? E’ un interrogativo
che ormai mi porto dietro da tempo, e come
me tanti altri, da quanto ormai si era capito
che da questa situazione non ne saremmo
usciti né presto, né bene. Ma nei cosiddetti
“palazzi” del potere il tempo, a quanto pare,
scorre più lentamente.
FLAVIO
GRISOLI
direttore@calcioinrosa.it
CALCIOINROSA.IT
Testata giornalistica
registrata presso
il Tribunale di Arezzo
n.5/2018
EDITORE E FONDATORE
Asd Calcioinrosa.it
Artemio Scardicchio
DIRETTORE RESPONSABILE
Flavio Grisoli
IN REDAZIONE
Paolo Alferi
Alessandro Colli
Lisa Grelloni
Isabella Lamberti
Salvatore Suriano
Mariano Ventrella
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Calcioinrosa.it
CREATIVITÀ LOGO
Rocco Lotito
roccolotito@gmail.com
QUESTO MESE
GAIA
APICELLA
4-5
MERCATO
EUROPEO
6
L’ANGOLO
DEL FISIO
7
DIRITTO
E SPORT
8-9
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Pomigliano, Gaia Apicella si racconta
A tu per tu col capitano delle partenopee, dominatrici del girone D della Serie C
«Non era nelle nostre aspettative, ma ci speravamo di essere protagoniste. Giocare e vincere
è motivo di grande riscatto per tutte noi»
MARIANO
VENTRELLA
Terzino destro ma all’occorrenza
sinistro, fa della forza fisica
un suo punto di forza, prediligendo
le giocate nel reparto offensivo,
non disdegnando tuttavia di dare
manforte al reparto arretrato.Cresciuta
con la maglia del Napoli Carpisa, ha
militato nelle fila del Domina Neapolis
e nella Vapa Virtus Partenope prima
di approdare alla corte della neonata
squadra femminile delle pantere. Alla
scoperta della dott.ssa in giurisprudenza
Gaia Apicella, classe 1993, capitano
e leader del Pomigliano, squadra
assoluta dominatrice del girone D di
serie C con 50 punti conquistati e 12
lunghezze di vantaggio sulla seconda
classificata.
Ciao Gaia, come è nata la tua passione
per il calcio?
«MI sono appassionata al mondo del
calcio sin da piccola, invogliata da mio
fratello maggiore; dopo aver giocato
fino ai 13 anni con i maschietti, ho
iniziato la mia avventura nel femminile
percorrendo tutta la trafila dalle giovanili
alla prima squadra con la maglia del
Napoli Carpisa dove ho vinto il campionato
di A2 oltre a raggiungere la finale
di Coppa Italia; l’anno della promozione
sono passata al Domina Neapolis
dove sono rimasta per sei stagioni, a
seguire due annate nella Vapa Virtus
Napoli, prima di essere trasferita nel
Pomigliano, società subentrata che
ha acquisito il titolo sportivo dell’ultima
compagine campana, dichiarata
fallita».
Cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta
del Pomigliano?
«Mi ha affascinato l’idea di poter iniziare
a scrivere la storia del calcio anche
nel femminile per un club di grande
tradizione, ripercorrendo le gesta della
nostra società affiliata maschile, capace
di giocare ad alti livelli il campionato
dilettantistico della serie D, disputando
campionati di vertice oltre a vincere la
Coppa Italia».
La vostra stagione
«Non era nelle nostre aspettative ma
ce lo auguravamo di sicuro di vivere
una stagione da assoluti protagonisti
e dominatori; abbiamo iniziato la
preparazione sin da subito a Luglio
per preparare nel migliore dei modi la
stagione e dopo un periodo iniziale di
rodaggio, dove avevamo necessità di
trovare la giusta intesa e la sintonia tra
i reparti, siamo esplosi, ammazzando
letteralmente il campionato; il giusto
mix tra la freschezza delle giovani e l’esperienza
delle grandi è stata la nostra
arma vincente che ha fatto la differenza,
il tutto supportato da una perfetta
amalgama con tutto il resto dello staff».
Il momento di svolta dell’annata
«L’eliminazione al primo turno in
Coppa Italia ci è servita tanto per
trasmetterci la giusta dose di umiltà
nell’affrontare le gare, dandoci la
necessaria spinta per lavorare ancora
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maggiormente, evitando un approccio
presuntuoso che ad inizio stagione
non ci aveva consentito di dimostrare
a pieno la nostra solidità e compattezza
di gruppo».
Il tuo ruolo di capitano
«Ricoprire questo ruolo è un motivo di
orgoglio e di responsabilità allo stesso
tempo, galvanizzata ulteriormente
dal riportare sulla fascia il nome della
figlia del Presidente, prematuramente
scomparsa; mi stimola dover essere
di esempio agli altri, trovando compagne
molto recettive e mentalizzate sia
nelle giovani, desiderose di crescere e
maturare, molte delle quali provenienti
dalla Virtus Partenope che nelle compagne
di squadra più esperte».
Il significato di giocare per il Pomigliano
«E’ un motivo di riscatto e di emancipazione
poter giocare a calcio per le
ragazze di Pomigliano; il nostro impegno
e attaccamento alla maglia ha
suscitato in poco tempo un crescente
interesse da parte del pubblico che ci
sostiene ed incoraggia al campo sportivo,
a tal punto che i nostri supporters
spesso ci fermano incuriositi anche per
strada se ci vedono vestite in divisa».
Si può essere femminili, giocando a
pallone?
«Assolutamente sì, sfatiamo questo
luogo comune che ormai ritengo che
sia stato ampiamente superato; mi
sono imbattuta in diversi pregiudizi
agli inizi della mia carriera ma penso
che per una ragazzina di adesso, sia
assolutamente normale giocare a
calcio senza essere etichettata come
un maschiaccio».
E’ possibile per una ragazza conciliare
sport e studio?
«Sono laureata in giurisprudenza, titolo
conseguito nell’arco di 5 anni e giocatrice
a livello dilettantistico da decenni
ormai; il mio è un piccolo ma lampante
esempio del fatto che studio e sport si
possono conciliare se si hanno passione,
determinazione e forza di volontà
nel voler emergere e conseguire
determinati risultati; in questi anni, ho
sempre cercato di ottimizzare i tempi
morti, studiando anche nei lunghi
tragitti che accompagnavano le nostre
trasferte; in questa stagione abbiamo
avuto l’opportunità di partecipare a
diversi incontri con gli studenti di scuole
medie e dei licei per trasmettere e
diffondere il giusto messaggio che lo
sport non è un ostacolo allo studio o
alla realizzazione professionale, ma
altresì uno stimolo in più, specie in un
ambito come il femminile dove le ragazze
giocano per pura passione non
essendo abbagliate dalla prospettiva
dei facili e lauti guadagni che attirano e
spesso illudono i nostri giovani colleghi
nel maschile».
Prospettive a medio termine
«Fino a poco tempo fa mi sarei augurata
di ricominciare a giocare, adesso
mi aspetto che ci venga assegnata
d’ufficio la vittoria del girone, considerato
che abbiamo dimostrato sul
campo di essere le più forti, vincendo
tutte le gare previste e pareggiandone
solo due».
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Si muove il mercato europeo
ISABELLA
LAMBERTI
In questo clima di incertezza che
avvolge il calcio femminile italiano,
basti pensare che ad oggi solo la
Juventus di coach Guarino ha iniziato
gli allenamenti individuali, le grandi
potenze europeo del movimento rosa
stanno mettendo a segno già i primi
colpi di mercato in vista della stagione
2020/2021.
ITALIA – Sono ufficiali solo alcuni
rinnovi come quello di Bonfantini con
la Roma fino al 2022, oppure quello di
Sembrant con la Juventus avvenuto a
Marzo. Rumors vedono una Federica
Di Criscio in orbita Inter e Milan mentre
l’Empoli avrebbe messo a segno
l’arrivo di Darila Dukic, centrocampista
proveniente dal Partizan Bardejov.
FRANCIA – Il Lione ha perso il suo
portiere Sarah Bouhaddi: l’estremo
difensore francese ha deciso di
lasciare il club per una nuova esperienza.
probabilmente negli USA. Al
Lione interessa anche la giovanissima
centrocampista Lauren James,
18 anni, del Manchester United. Si
sta muovendo anche il PSG che ha
rinnovato Pauline Dudek fino al 2022,
Formiga che 42 anni che punta a
disputare nel 2022 la 7° Olimpiade,
l’attaccante danese Nadia Nadim
e il rinnovo faraonico (per il quale è
intervenuto di persona Leonardo), di
Kadidiatou Diani, definita da molti la
«Neymar delle women’s» per 450mila
Euro l’anno.
GERMANIA - Il Bayern Monaco ha
piazzato due colpi importanti: Hanna
Glas e Klara Buhl. Glas è un difensore,
23enne, proveniente dal PSG
e che ha firmato un contratto fino al
2023, mentre Buhl è un attaccante
classe 2000 in arrivo dal Freiburg. Il
Monaco ha piazzato anche il colpo
Marina Hegering, difensore proveniente
dall’SGS Essen che ha firmato
fino al 2022. Il Wolfsburg che ha
comunicato il rinnovo dell’attaccante
polacca Ewa Pajor fino al 2023, mentre
Noëlle Martiz, statunitense naturalizzata
svizzera, dopo sette stagioni
lascia, ma non ha ancora rivelato la
sua prossima destinazione.
SPAGNA – La Federazione ha
deciso di assegnare il titolo al Barcellona,
con l’Atletico Madrid che grazie
al secondo posto va in Champions.
Le due big ancora non hanno ufficializzato
grandi manovre di mercato,
solo l’Atletico ieri ha dovuto salutare
l’estremo difensore Sarah Van Veenedaal
tornata in patria al PSV. Per
le blaugrana si registra solo l’uscita di
Marta Unzue che si accasa all’Athletic
Bilbao fino al 2022, ma secondo
alcune indiscrezioni potrebbe arrivare
dal Levante il difensore spagnolo Ona
Batlle.
INGHILTERRA – In Gran Bretagna
la situazione è ancora incerta con le
squadre che vorrebbero continuare
a giocare. I movimenti sono pochi,
infatti, registriamo solo il rinnovo col
Manchester City di Janine Beckie fino
al 2022. Ha le valige pronte l’attaccante
tedesca Tessa Wullaert sondata
da PSV, Anderlecht, Bayern Monaco
e Atletico Madrid. In casa Arsenal si
registra il rinnovo di Jordan Nobbs,
mentre potrebbe arrivare Alisha Lehmann
dall’West Ham.
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L’angolo del Fisio
Oggi parliamo del colpo di frusta: come si verifica e le terapie per curarlo
STEFANO
FERRARI
Fisioterapista
Brescia Calcio Femminile
e Nazionali giovanili Italiane
Per colpo di frusta si intende
una traumatica escursione
della testa, per esempio
durante la caduta all’indietro dopo un
colpo di testa durante una partita. Si
può spesso associare anche ad un
trauma cranico quindi occorre prestare
molta attenzione post infortunio.
Le lesioni che si creano interessano
principalmente la muscolatura ,
i legamenti, i dischi intervertebrali e,
nel peggiore dei casi , le vertebre e il
midollo spinale. Il colpo di frusta si verifica
quando la testa e il collo vengono
inaspettatamente ed improvvisamente
proiettati in una direzione e poi rimbalzati
nella direzione opposta, tutto ciò
in modo molto veloce. Durante questo
trauma avviene sempre un movimento
di iperflessione e di iperestensione del
rachide cervicale Appena avvenuto il
trauma se si presentano sintomi come
nausea, vomito o giramenti di testa e
svenimenti occorre subito recarsi al
pronto soccorso ed effettuare indagini
diagnostiche mirate. In seguito le terapie
che solitamente vengono effettuate
sono
- Massoterapia
- Tecarterapia
- Terapia manuale rachide cervicale
- Esercizi di allungamento e in seguito
di ripristino della muscolatura
cervicale
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Calcio femminile: accordi economici e criticità
Inizia oggi la partnership fra Calcioinrosa e dirittosportivo.com: si parte con la disamina dei contratti nel femminile
Mentre al di là dell’Oceano
le calciatrici Americane
perdono la prima battaglia
giudiziale avente ad oggetto la
richiesta di risarcimento del danno
per violazione della parità di genere
derivante dalla diversa entità
del premio riconosciuto loro per la
duplice vittoria ai mondiali rispetto
ai colleghi maschi (che a quel
risultato non si sono mai neanche
lontanamente avvicinati), in Italia,
con i campionati di calcio femminile
sospesi, sembrano lontane le
battaglie e le polemiche per il riconoscimento
come professioniste. Il
punto non sta tanto nella definizione
formale di “diventare professionisti”,
qualificazione che potrebbe anche
rivelarsi, per le attuali norme vigenti,
un “boomerang” poiché il movimento
del calcio femminile, per quanto
in espansione, sconta un retaggio
culturale che lo priva di tesserate e
del necessario volano economico,
quanto, piuttosto, nella necessità di
trovare una giusta tutela sia a quelle
atlete (ed anche atleti) che svolgono
in maniera esclusiva attività sportiva
agonistica sia alle società che li vincolano.
Attualmente, il rapporto delle
calciatrici (ed allenatori tesserati)
con le società che disputano campionati
Nazionali di Serie A e B della
divisione Calcio Femminile è regolato,
a norma dell’art. 94 quinquies
NOIF, attraverso la sottoscrizione di
accordi economici. Tali accordi possono
essere annuali o pluriennali,
per una durata massima di tre stagioni,
e sono volti a regolamentare
il rapporto tra prestazione sportiva e
“compenso” economico, con la previsione
di una soglia annuale pari
ad € 30.658,00 lordi, a cui si può
aggiungere una somma a titolo di
indennità di trasferta, rimborsi spese
ecc., che, in osservanza del comma
7 del predetto articolo delle NOIF,
non può superare l’importo di €
61,97 al giorno, per un massimo di
5 giorni settimanali durante il campionato
ed un massimo di 45 giorni
nella fase di preparazione. Nel caso
di sottoscrizione di accordi pluriennali
è prevista la possibilità di inserire
una ulteriore indennità che, però,
deve essere inserita nell’accordo
economico. Gli accordi economici,
redatti su moduli forniti dalla Federazione,
devono essere sottoscritti
dalle parti in triplice copia e devono
essere depositati, a cura della società,
contestualmente alla richiesta
di tesseramento e, in ogni caso,
entro 30 giorni dalla sottoscrizione.
L’efficacia di tali accordi cessa nel
caso in cui la calciatrice, nel corso
della stagione sportiva, sia trasferita
a titolo definitivo o temporaneo.
Sono, inoltre, vietati eventuali ulteriori
accordi volti ad eludere quanto
previsto dall’art. 94 quinquies e, se
sottoscritti, sono da considerarsi
nulli e privi di ogni efficacia. In caso
di inadempimento degli accordi
economici è possibile adire la CAEF
– Commissione Accordi Economi-
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ci per il Calcio Femminile –, entro
la stagione successiva, a mezzo
reclamo, ai sensi dell’art. 94 sexies
NOIF, purché si fornisca prova della
pretesa azionata. Gli accordi economici
e la relativa Commissione sono
stati istituiti per tutelare calciatrici e
allenatori tesserati ma nel sistema
attuale esiste una lacuna per quanto
riguarda la tutela delle società. Nel
calcio femminile, infatti, il rapporto
tra società e calciatrici è regolato
sulla base del vincolo sportivo, mentre
i rapporti economici sono regolati
sulla base del predetto accordo economico.
Nella realtà, molto spesso,
le società si avvalgono di giocatrici
straniere che,
dopo qualche
mese trascorso
in Italia,
chiedono,
spesso nella
finestra di
Gennaio, nel
pieno della
stagione sportiva e del campionato,
di essere trasferite a Federazioni
estere nelle quali sono riconosciute
come “professioniste”. In tali casi,
le società italiane non hanno le
giuste tutele per opporsi alle richieste
di trasferimento poiché a livello
internazionale non esiste il vincolo
sportivo ma solo il vincolo contrattuale;
pertanto, non essendoci contratto
ma “accordo economico” non
possono richiedere alla calciatrice
il giusto adempimento o, quanto
meno, una responsabilità per mancato
adempimento. Questa situazione
genera incertezza per quanto
riguarda l’assetto della squadra e la
continuità dell’attività formativa della
rosa. Pertanto, piuttosto che fossilizzarsi
sulla denominazione di “professioniste”
sarebbe forse più utile
trovare una forma che possa tutelare
non solo le calciatrici ma anche
le società e, di conseguenza, tutto il
sistema legato al calcio femminile,
garantendo stabilità sia a chi investe
sia a chi svolge attività sportiva.
a cura dell’avv.Jennyfer Bevilacqua
Componente del Comitato editoriale
della Rivista telematica
Dirittosportivo.com –
www.dirittosportivo.com –
j.bevilacqua@dirittosportivo.com