15.05.2020 Views

la Ciminiera 2020 05

Auto elettriche, Davide Lazzaretti, il profeta dell'Amiata, il Cristo dell'Amiata, Jrò, Personaggi storici in 3D, Roberto Burioni - Virus la grande sfida, arte e ceramica, acrime ed Amore in Isabella Caracciolo, Duchessa di Mesuraca, Epidemie nella storia e nella letteratura antica, I Mosaici di Huqoq, Giuliano e gli Ebrei, Angelo Di Lieto, Francesca Ferraro, Pasquale Natali, Daniele Mancini, Amore e bellezza nella tragica fine della Principessa MARIA D’AVALOS, Gabriele Campagnano

Auto elettriche, Davide Lazzaretti,
il profeta dell'Amiata, il Cristo dell'Amiata, Jrò, Personaggi storici in 3D, Roberto Burioni - Virus la grande sfida, arte e ceramica, acrime ed Amore in
Isabella Caracciolo, Duchessa di Mesuraca, Epidemie nella storia e nella letteratura antica, I Mosaici di Huqoq, Giuliano e gli Ebrei, Angelo Di Lieto, Francesca Ferraro, Pasquale Natali, Daniele Mancini,
Amore e bellezza nella tragica fine della Principessa MARIA D’AVALOS, Gabriele Campagnano

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

era anche un obiettivo politico oltre che

sentimentale, perchè significava che la Corona

di Spagna avrebbe sempre potuto contare su

Don Ferrante e sul territorio di Mesuraca.

La Viceregina avrebbe pensato poi a

completare la sua parte invogliando Isabella

ad accettare quest’ottimo partito che le

veniva offerto, ovviamente senza riferire dei

retroscena che già si erano delineati. Infine,

accorse subito dal Duca Don Ferrante a dargli

la notizia che desiderava.

Così alla vigilia dei giochi, la Viceregina,

con la Madre ed altre nobili signore del

territorio, si recarono al Monastero di S.

Chiara per comunicare l’invito prima alla

Madre Superiora e poi ad Isabella, che fu ben

lieta di accettare e di allontanarsi dal Ritiro per

assistere alle competizioni dei cavalieri. In tal

modo, tutti festosamente se ne uscirono per

ritornare a casa, consci, come concordato, che

durante il tragitto Don Ferrante si sarebbe fatto

trovare con altri cavalieri lungo la strada per

offrirsi ed accompagnare al palazzo Isabella

e quelle nobili signore. Ovviamente durante

il cammino il Duca Ferrante ne approfittò

per lanciare sguardi amorosi verso la bella

cortigiana.

Quella sera, in onore di Isabella, fu offerta

una cena suntuosa, festosa ed allegra e tutti si

intrattennero sino a notte tardi conversando

soprattutto dell’orribile disgrazia che

era capitata ad Isabella e del valore e del

coraggio di Don Ferrante Spinelli, Duca di

Castrovillari, nel mentre la Viceregina trovava

in ogni circostanza le parole e gli argomenti

per infiammare il cuore della giovane verso un

così valoroso cavaliere.

26 la Ciminiera

Quando le Signore si resero conto che era

ormai tardi e che i Signori uomini, al mattino

avrebbero dovuto partecipare alla giostra

in piena forma, si ritirarono tutte nelle loro

stanze.

Dopo poche ore la luce del giorno comparve

col sole, mentre i cavalieri incominciarono

a preparare con i finimenti e le armi i loro

destrieri.

Proprio quando i cittadini cominciavano già

a pregustare l’aria di festa, arrivarono alcuni

“terrazzani”, che fuggiti dalle schiere del Duca

di Capaccio, avvisavano il Viceré Don Pietro

che l’esercito nemico, formato da circa 11 mila

uomini, stava per muovere contro la Città per

assalirla e distruggerla rovinosamente.

A questa notizia, scattò immediatamente

l’allarme generale. Il Viceré invitò tutte le

persone abili ad arruolarsi e a difendere le

loro case e le loro famiglie. Nello stesso tempo

le nobili signore, deluse che quella giornata

di divertimento e di festa era ormai svanita,

si diedero ad incoraggiare i loro cavalieri

stimolandoli a combattere con ardimento,

onore e forza, perché solo così avrebbero avuto

la possibilità di uscirne vincitori e sconfiggere

l’odiato Duca di Capaccio.

Innanzi al nemico che avanzava, Don

Pietro pensò di lasciare in Città un certo

numero di soldati per la difesa, nel mentre il

resto dell’esercito, che disponeva di numerosi

cavalli ed armi, lo divise in cinque schiere e li

piazzò nella pianura di Sala, (località nel lato

sud di Catanzaro) per affrontare il nemico non

in difesa, ma in campo aperto ed in un grande

ed inaspettato scontro.

Quando le donne videro che i due eserciti si

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!