LRDR_LaScatolaDelTempo
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LA SCATOLA
DEL TEMPO
FUMETTI GIOCHI E AVVENTURE PER TENERTI COMPAGNIA!
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Rieccoti... ti aspettavamo!
Tanti scrittori e poeti, artisti e fumettisti
hanno lavorato per tenerti compagnia.
Leggi attentamente tutti i loro nomi
e salutali in silenzio mentre sfogli.
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ILLUSTRAZIONE DI LORENZO SABBATINI
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
LA SCATOLA
DEL TEMPO
ILLUSTRAZIONE IN COPERTINA DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
Ci hai fatto caso? Il tempo è un po’
una scatola, piena di parole e pranzi
e cene e compiti e giochi e abbracci
e storie.
Il fatto è che nessuno sa quanto sia
grande.
Il tempo vola in un lampo quando
giochi; quando studi non finisce
mai. L’attimo sospeso prima di una
puntura; la notte infinita di Natale
prima dei doni. Il tempo di una partita
di pallone: sembrava appena iniziato
e la mamma già ti chiama. Davvero il
sole già tramonta?
Una tartaruga gigante vive cent’anni,
per lei un mese non è niente. Ma
quanto è prezioso ogni minuto per
una farfalla che vivrà una settimana!
Quando la pigrizia s’insinua e riempie
la scatola del tempo, la mamma ti
richiama, e tu ti arrabbi: “Sono solo
cinque minuti!” Lo sono sembrati
davvero, anche se è stata un’ora.
Ma quindi un’ora quanto vale? Ti va
di fare a cambio, una dell’anno scorso
contro due di adesso?
E questo tempo sospeso, cosa
contiene? Varrà qualcosa o lo
gettiamo via? Da grande racconterai
a un bambino questi mesi, e lui ti
dirà: “Uffi! Lo so già!” Perché il tempo
presente cova ansie e paure, ma
quello passato è solo una storia.
Perché così funziona il tempo: è una
scatola, e vale quel che ci mettiamo
dentro. E quel che ricorderai lo
costruisci oggi.
Forse allora bisogna prendere questa
scatola e metterci dentro cose che poi
valga la pena ricordare.
Tu cosa ci metti, dentro la scatola
del tempo?
(E c’è un po’ di spazio per la Rivista del Ragazzi?)
3
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
INDICE
4
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6
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22
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28
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36
38
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44
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59
60
62
64
Benvenuto
Indice
I sorelli Tiribili
Filastrocca del Coronavirus
In arrivo
La Cameretta
Albert
Memorie di un cinghiale di campagna
Coraggio e buchi nel formaggio
Dromediario
Ti va di scrivere un libro?
Piramaze
La foresta magica
La macchina dei sogni
Oggi ti consigliamo... | Crow’s Village
Il laboratorio di Cecilia
Le buone notizie
C’era una volta in cucina
Crea la tua cucina!
Una cartolina dal mondo sommerso
Cosa farò da grande
Birdwatching
(sshhhh)
La casa sull’albero
Le Monellerie di Carlotta Tiribili
Il dizionario delle parole inesistenti | Fulgenzio
La rete di carta
Colophon e arrivederci
Pubblicità!
* La piccola Martina vi accompagnerà
dalla copertina a pagina 5, 32 e 45
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
La mia l’ho preFa groFFiFFima, coFì ci
metto un Facco di coFe belle: giocattoli,
cartoni, latte e biFcotti, Flime
paFticcioFi, piFFa margherita, il pulcino
Ftewart e pure mio fratello AgoFtino!
5
ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
I SORELLI TIRIBILI DISEGNI DI PATRIZIA COMINO, STORIA DI GIUSEPPE IACOBACI
6
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
7
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
8
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
9
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
10
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
11
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Filastrocca del coronavirus
DI ROBERTO PIUMINI
12
Che cos’è che in aria vola?
C’è qualcosa che non so?
Come mai non si va a scuola?
Ora ne parliamo un po’.
Virus porta la corona,
ma di certo non è un re,
e nemmeno una persona:
ma allora, che cos’è?
È un tipaccio piccolino,
così piccolo che proprio,
per vederlo da vicino,
devi avere il microscopio.
È un tipetto velenoso,
che mai fermo se ne sta:
invadente e dispettoso,
vuol andarsene qua e là.
È invisibile e leggero
e, pericolosamente,
microscopico guerriero,
vuole entrare nella gente.
Ma la gente siamo noi,
io, te, e tutte le persone:
ma io posso, e anche tu puoi,
lasciar fuori quel briccone.
Se ti scappa uno starnuto,
starnutisci nel tuo braccio:
stoppa il volo di quel bruto:
tu lo fai, e anch’io lo faccio.
Quando esci, appena torni,
va’ a lavare le tue mani:
ogni volta, tutti i giorni,
non solo oggi, anche domani.
Lava con acqua e sapone,
lava a lungo, e con cura,
e così, se c’è, il birbone
va giù con la sciacquatura.
Non toccare, con le dita,
la tua bocca, il naso, gli occhi:
non che sia cosa proibita,
però è meglio che non tocchi.
Quando incontri della gente,
rimanete un po’ lontani:
si può stare allegramente
senza stringersi le mani.
Baci e abbracci? Non li dare:
finché è in giro quel tipaccio,
è prudente rimandare
ogni bacio e ogni abbraccio.
C’è qualcuno mascherato,
ma non è per Carnevale,
e non è un bandito armato
che ti vuol fare del male.
È una maschera gentile
per filtrare il suo respiro:
perché quel tipaccio vile
se ne vada meno in giro.
E fin quando quel tipaccio
se ne va, dannoso, in giro,
caro amico, sai che faccio?
io in casa mi ritiro.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
È un’ idea straordinaria,
dato che è chiusa la scuola,
fino a che, fuori, nell’aria,
quel tipaccio gira e vola.
E gli amici, e i parenti?
Anche in casa, stando fermo,
tu li vedi e li senti:
state insieme sullo schermo.
Chi si vuole bene, può
mantenere una distanza:
baci e abbracci adesso no,
ma parole in abbondanza.
Le parole sono doni,
sono semi da mandare,
perché sono semi buoni,
a chi noi vogliamo amare.
Io, tu, e tutta la gente,
con prudenza e attenzione,
batteremo certamente
l’antipatico birbone.
E magari, quando avremo
superato questa prova,
tutti insieme impareremo
una vita saggia e nuova.
13
ILLUSTRAZIONE DI ALICE CALDARELLA
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
IN ARRIVO DI GIAN LORENZO INGRAMI
14
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
La Cameretta
COMPITI E TV, VIDEOGAME E
INSTAGRAM, VIDEOCHIAMATE… E POI?
COSA METTI, TU, NELLA TUA
SCATOLA DEL TEMPO?
NON
ENTRARE!
abbiamo chiesto a tanti bambini come te qualche suggerimento per riempire di cose belle queste giornate...
ecco cosa ci hanno risposto!
Ecco cosa si può fare quando ci si annoia:
disegnare, dedicarsi al giardinaggio o
alla cucina, cercare di stare con i propri
genitori, creare qualcosa riciclando, leggere,
immaginarsi delle storie e poi scriverle,
giocare con i propri fratelli o sorelle, se lo
avete potete giocare in giardino, creare un
forte con le cose che si hanno in casa, creare
un percorso a ostacoli sempre con le cose
che si trovano in casa, giocare con i propri
animali domestici come faccio io, fare delle
videochat con i propri amici o con le proprie
amiche, fare esercizio fisico, guardare TV,
tablet, telefono o PC e fare le faccende
domestiche.
Spero che queste cose vi siano utili.
Cecilia (10½, Milano)
Con la mia famiglia mi diverto a
guardare i film anche se il papa’
si addormenta subito, poi mi piace
fare le coccole con tutta la mia
famiglia, giocare con mia sorella,
piantare piante con mia sorella ma
non fuori perché non abbiamo il
giardino e uso la bioserra che mi ha
regalato santa lucia. Mi piace fare
dei lavoretti, disegnare, colorare.
Un’altra cosa che facciamo tutti
insieme è di cucinare con il mio
papà che è un cuoco: abbiamo fatto
le lasagne, la pizza, gli gnocchi, il
budino i pancakes e delle torte.
Anche se di solito non mangio tanto
era tutto molto buono.
Viola (8, Brescia)
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Amo moltissimo leggere e disegnare perciò riesco a ritagliarmi dei momenti un po’ magici. Ad
esempio... Conoscete Percy Jackson? Ero orfano di Harry Potter, ormai lo so a memoria, e
di Maghi Raminghi, scritto da Baccalario, di cui sto aspettando l’uscita del terzo volume e mi
sono imbattuto in un libro di Percy. Ho iniziato a leggere il primo e non ho più smesso... Ho
iniziato a disegnare fumetti, adesso che ho più tempo libero mi piace disegnare e inventare
storie mie. Per fare una pagina ci sto mettendo una vita ma mi aiuta a rilassarmi e sono
sicuro che con molto esercizio diventerò bravissimo. Io disegno un paio di ore alla sera,
provate è davvero rilassante.
Null (11, Cornaredo)
Io gioco a calcio sul terrazzo!
Valerio (8, Roma)
Muoversi un po’, anche solo 20 min, magari nel
giardino di casa, se si può, o in camera con un
piccolo tappetino.
Elena (12, Modena)
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La noia non esiste, perché c’è SEMPRE
qualcosa da fare... vi consiglio di leggere
un libro (leggere danneggia gravemente
l’ignoranza), disegnare, per le ragazze a
cui piace truccarsi, ci si può esercitare
in questo, ascoltare musica, cantare
a squarciagola, ballare (anche male,
tanto non vi vede nessuno)... per chi è
malinconico e ha voglia di rivedere i
propri ricordi può riguardarsi le foto
di quando era bambino rintanandosi in
camera e piangendo un pochino.
Martina (13, Santo Stefano Belbo)
Alcune volte faccio il regista di mia
mamma che fa i video di cucina da
mandare ad alcuni suoi ragazzi, visto
che lei fa l’educatrice, per non farli
sentire lontani e aiutarli a divertirsi.
Poi sempre con mia madre abbiamo
creato un bagnoschiuma con diversi
ingredienti e abbiamo anche creato uno
scaffale con una cassetta della frutta,
dipingendola.
Passo il tempo anche giocando alla play
4 con i miei amici, così chiacchieriamo
un po’.
Diego (8, Cesate)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
- Guardare delle serie TV: se
avete Prime vi consiglio “Just
add magic”, che parla di un libro
magico... “Mistery city” che è la
continuazione di “Just add Magic”
ma con protagonisti diversi.
Su Netflix vi consiglio “Strega
imbranata”, “Project Mc2”, “Una
serie di sfortunati eventi”.
- Con la mia famiglia quasi ogni sera
guardiamo dei film… io vi consiglio
Jurassic Park e Jurassic World ma
solo se in casa non c’è un bambino
piccolo... Jumanji… la saga di Harry
Potter, lo Hobbit e il Signore degli
Anelli e La bussola d’oro. Abbiamo
anche visto Ritorno al futuro I – II
– III e ci siamo divertiti tantissimo
- Potete disegnare qualcosa: come
ad esempio un paesaggio, il ritratto
di qualche tuo parente, degli animali
e poi potete fare dei lavoretti
usando la vostra fantasia.
- Una cosa che faccio di continuo
quando mi annoio è fare gli squishy/
antistress fatti con la carta io ne ho
più di 30.
Alice (11, Brescia)
Installare un’applicazione
di yoga da fare ogni giorno,
prendere dei giornali per fare
collage su un foglio di carta
e magari colorarli sopra, fare
delle torte e inventare delle
nuove ricette, si può installare
anche app per imparare
l’inglese...
Se vuoi giocare da solo puoi
mettere musica e ballare o
suonare, leggere fumetti, fare
sport, disegnare o creare
fumetti e libri.
Sofia (8, Catania)
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Valerio (8, Roma)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Letterine dal mondo!
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(“La rivista dei ragazzi” uscirà presto anche in
inglese, con il nome “KidMag”, e abbiamo già
tanti amici da tutto il mondo che non vedono
l’ora di leggerla! Abbiamo scelto e tradotto
qualche suggerimento anche dalle loro lettere...)
Per combattere la noia telefono agli
amici, mi prendo un po’ cura di me
(faccio un sacco di maschere per il viso!),
leggo, guardo la tv o esco. Quando mi
annoio troppo penso alle cose che potrei
fare o che non ho mai fatto prima e che
potrei fare a casa. Anche se questa
lunga quarantena ci mette tanto alla
prova, so che è l’opzione più sicura.
Ada (12, Louisville, Kentucky)
Il consiglio che posso dare è leggere tanto,
saltare su un tappetino elastico se ce l’avete, e
giocare con il vostro cucciolo di casa. Mamma
e papà ci leggono fiabe e ci arrampichiamo
sugli alberi a Mousehold Heath (una zona
boschiva a nord-est di Norwich, NdR).
Mi piace anche fare lavoretti di cucito e fare
gattini con i pompon, e non mi annoio.
Lottie (9, Norwich, Inghilterra)
Una delle cose che facciamo in questi
giorni per non annoiarci è il nostro
“muro della gratitudine”... ogni giorno
proviamo ad aggiungere una cosa.
Ciao a tutti!
Leelou (9, New York)
ILLUSTRAZIONI DI PIA TACCONE
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
MEMORIE di un
cinghiale di campagna
AI TEMPI DEL COVID-19
DI MATILDA ANGIOY
Alla fine ho deciso di andarci, in città, per vedere con i miei occhi. Così, ho preso la
strada, quella che dalla periferia porta al centro abitato, ma facendo il giro largo.
Nessuno.
Stordito dal profumo dei fiori cresciuti indisturbati nel campetto da calcio, ho superato il
guardrail della strada provinciale per avvicinarmi di soppiatto alle prime case del centro.
20
Dove erano andati tutti?
Forse… a scuola! La scuola non mi aveva mai deluso, li avrei trovati tutti lì. Quei rumori
di finestre aperte e di voci, e di trambusto, e di sedie che si trascinano per stare più
vicini o per dondolare. Allora ho corso, corso, libero nell’erba ormai alta, in quello spazio
finalmente tutto mio, nel silenzio del cortile.
Nessuno.
In chiesa o per strada, neanche un cane. Soltanto io, un cinghiale di campagna.
Le vie erano deserte e le botteghe serrate sotto un cielo che mai avevo visto così
azzurro, laggiù. Un bambino si è affacciato alla finestra, furtivo; sono ancora vivi! ci sono!
mi son detto. Ho passeggiato a lungo sui marciapiedi respirando un’aria nuova, mi son
steso nel parco - pancia al vento, e dondolato sulle altalene deserte e mute.
Sono ritornato nel bosco poi, senza badare alla strada.
Adesso son qui, sotto al gelso, mentre la notte abbraccia noi e la città. Suona una
canzone, lontano, e io mi domando se è poi così bello – ma bello davvero – poter abitare
un posto soltanto quando c’è chi è dovuto andare via. Mi chiedo se è poi così giusto che
la presenza di qualcuno debba prevedere l’assenza di qualcun altro. O di qualcos’altro.
Scambiare un vuoto per un pieno.
Sono solo un cinghiale di campagna, ma io credo di no.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
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ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
DISEGNI DI RENATO CIAVOLA, STORIA DI GIUSEPPE IACOBACI
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
ILLUSTRAZIONE DI PIA TACCONE
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LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Ti va di scrivere un libro?
DI VALENTINA DE POLI
Il tempo è un amico. Con cui confidarsi. Da ascoltare. Con cui giocare e anche annoiarsi.
Ci avete mai pensato? Avrete sentito mille volte gli adulti lamentarsi perché non hanno
mai tempo per fare le cose, perché vivono una vita in cui incastrano impegni, uno via
l’altro e certo: non hanno mai tempo per il tempo! Ed è un vero peccato. Però, a volte,
considerare il tempo come un amico farebbe bene anche a loro. Ha bisogno di essere un
po’ coccolato anche lui. Quando sono particolarmente serena e rilassata, per esempio,
a me piace addirittura dargli una forma e un nome: il mio tempo è un gigantesco
pupazzo trasparente e lo chiamo all’inglese, Time. Di solito mi fa compagnia quando mi
sdraio sul divano a leggere, mi aiuta molto sapere che è lì vicino, così non mi vengono i
sensi di colpa perché non sto lavando il pavimento o non sono andata a ginnastica!
Ora, per esempio, è seduto qui a fianco e mi guarda speranzoso…
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- Cosa facciamo oggi?
- Ti va di scrivere un libro?
- Wow, che idea magnifica!
Dai, chiamate il vostro tempo e fatelo
anche voi: scriviamo un libro!
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
L’idea mi è venuta sfogliando due volumi che si trovano
da qualche giorno sulla mia scrivania e che trovo di
grande ispirazione: uno è un classico tra i manuali per
ragazzi pubblicati negli ultimi anni e s’intitola “Voglio
fare lo scrittore - Libro attivo per giovani scrittori,
fumettisti e giornalisti”, di P. Bartikova & E. Oburkova
(Editoriale Scienza), l’altro invece è un libro novità che
unisce una parte manualistica a una serie di pagine…
bianche che aspettano solo un autore: è “Come fare il
tuo libro - Scritto e illustrato da te!”, di Heath Mckenzie
(Gribaudo).
Perplessi? Non immaginatevi 850 pagine scritte fitte fitte o impegnative come una tema per
la scuola. Un libro può essere fatto in tanti modi e il bello è che questo libro è tutto vostro,
quindi potete farlo davvero come volete voi. Piuttosto, tenete presente che:
1
2
3
4
5
Non bisogna avere paura del pubblico, stiamo scrivendo per noi stessi. Per il
momento. Poi, un giorno, decideremo se far leggere il nostro libro a qualcuno.
Quando c’è tempo, non serve nient’altro se non la libertà dei pensieri.
E un foglio, una penna o un computer.
Se vi stufate, o il tempo non ne può più e s’inventa qualcosa per andarsene, si
può sempre decidere di smettere per poi ricominciare.
Gli argomenti di cui si può scrivere sono pressoché infiniti.
Non è necessario avere 9 in italiano sulla scheda di valutazione a scuola: qui si può
scrivere in rima, con pensieri lunghissimi o cortissimi, in stampatello, sperimentare
nuove punteggiature. Disegnare! Avete presente come fa la Schiappa, no?
29
ILLUSTRAZIONI DI IRENE BUZZI
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Forse, le cose più difficili sono la scelta dell’argomento e il genere di libro che si vuole fare.
Provo a lasciarvi qualche suggerimento, anche se sono certa che le mie parole serviranno
solo a far viaggiare i vostri pensieri verso cose che non sono state ancora inventate, tipo un
giallo nello spazio raccontato in rima e narrato da un dinosauro: perché no?
Però, prima di tutto, è necessario scegliere chi narra la storia e chi è il protagonista.
Siamo noi che raccontiamo di noi o la storia di qualcuno?
È il nostro gatto? È un personaggio inventato?
Tipi di libro
Tra i miei preferiti - forse perché più semplici da scrivere - ci sono i libri stile diario o lettera,
in cui raccontare un po’ i fatti propri o i propri sogni, sapendo già che poi bisognerà contare su
un nascondiglio sicuro per tenere il libro lontano da occhi indiscreti; però il sogno più grande
per me sarebbe quello di scrivere un libro, anzi un fumetto, a due mani: non so disegnare
quindi ho bisogno di un aiuto e poi vuoi mettere che divertente? Senza contare che un fumetto
può essere pensato anche come film o come serie tv o addirittura come videogioco!
30
Le favole sono quelle che ci rimandano indietro nel tempo e che cominciano con «C’era
un volta…», mentre i racconti della vita delle persone reali obbligano a documentarsi
un bel po’, magari anche facendo qualche intervista e scattando qualche foto: consiglio
questo genere a chi subisce il fascino del lavoro da giornalista. Altrimenti si va di
fantasia scegliendo tra i generi più noti, magari mischiandoli tra loro: l’horror (tipo
zombie e sangue), il giallo (misteri misteriosi tipo i calzini scomparsi), la fantascienza
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
(mondi sconosciuti, alieni con grossi peli sui piedi), l’avventura (scoperte, incontri
e viaggi), fantasy (draghi, dragoni, nebbia e gnomi) e poi la vita vera… inventata.
Valgono anche le storie mute, cioè solo disegnate, e la poesia.
Trucchetti
Per cominciare meglio pensare a un libro abbastanza breve. Anche se si tratta di un diario,
è bene individuare una data di fine, tipo: che cosa succede da oggi a quando, finalmente,
ritorneremo a scuola. Cronaca e desideri. È importante sapere anche che gli animali sono
sempre grandi alleati, sia per chi scrive, sia per chi disegna: immaginarsi la loro vita
segreta apre mille strade narrative. Quando vi viene il blocco dello scrittore, perché verrà
almeno una volta, mettetelo in conto, si può ricorrere a trucchetti creativi tipo: aprire
una pagina a caso di un libro e lasciarsi scegliere da una parola, da un’immagine o da una
frase da cui ripartire, anche se all’apparenza sembra non entrarci nulla con il tuo libro.
Così: apro una pagina di un giornale, leggo «pixel»... mmmh, ottimo il mio protagonista
potrebbe avere il potere di smaterializzarsi ed entrare dentro a un computer. Capito?
Che dite, allora, si fa? Alla fine, se avrete voglia, potrete mandarci una copia del vostro
libro, sarebbe meraviglioso. Ma non pensiamoci ora perché il momento più bello è adesso:
cominciare a pensare a che cosa scrivere e disegnare. A prendere appunti. Ad appallottolare
fogli. A immaginarsi la fine. A inventarsi un personaggio. A parlare di voi.
31
Il tempo, non preoccupatevi, non mette fretta.... Soprattutto se si sta divertendo con voi!
Scrivici a rivistaragazzi@gmail.com
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
GGGGHHHHHLLLNNNGGGGG!
Chi ha oFaaato interrompere
il mio Foonno?
La faraona Martinankhamon
Fi aggira come un’oFFeFFa in cerca di
perFone da Fpaventaaare!
32
ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
PIRAMAZE
DI LORENZO SABBATINI
Il faraone Timotehopi XLIV
ogni trecento anni di riposo
esce per sgranchirsi un
po’ le gambe e fare la pipì.
Immancabilmente si perde nei
meandri della piramide!
Puoi aiutarlo a ritornare al suo
sarcofago?
Stampa, ritaglia, monta e gioca!
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
La foresta
magica
A
CURA DI ANDREA ANGIOLINO
Un gioco con carta e penna (da giocare anche via chat!):
GUGGENHEIM
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Già conoscete “Fiori frutti e città”, vero? Questa è una variante “ultra-pro”
ancora più divertente, che potete giocare anche in collegamento video.
Diventerà il vostro gioco preferito!
Si gioca in due o più, ognuno con un proprio foglio di carta su cui disegna una
griglia con sei colonne e tante righe quanti sono i giocatori più una.
Se giocate in quattro, quindi, sei colonne e cinque righe.
Ogni giocatore propone una categoria. Nel nostro esempio vedete “Dolci”,
“Cartoni animati”, “Giochi”, “Stati”... ma potete sbizzarrirvi! Supereroi?
Animali volanti? Professori della vostra scuola? Decidete voi! Segnate le
categorie nella prima colonna, una per riga, lasciando la prima casella
vuota. Se tutti gli altri giocatori si oppongono a una categoria, chi l’ha
scelta deve cambiarla e proporne un’altra. Scegliete poi assieme
una parola di cinque lettere tutte diverse (nel nostro esempio,
“CONTA”), evitando J, K, X, Y e W. Mettete una lettera in cima a
ogni colonna, esclusa la prima.
C O N T A
DOLCI
CANNOLO
TIRAMISÙ
CARTONI
ANIMATI
CALIMERO
OCEANIA
ALLA
RICERCA
DI NEMO
GIOCHI
CAMPANA
OMINO
NERO
NASCONDINO
STATI
CANADA
OMAN TURCHIA ANDORRA
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
PRONTI, VIA! In un tempo prestabilito (variabile in base al
numero di giocatori; in tre o quattro bastano cinque o dieci minuti)
ogni giocatore dovrà scrivere di nascosto nel proprio schema una
parola per casella, che appartenga alla categoria di quella riga e
inizi per la lettera di quella colonna. Guardate l’esempio!
Scaduto il tempo, i giocatori leggono ad alta voce le loro scelte.
Ogni parola vale tanti punti quanti sono i partecipanti alla
partita, meno il numero di giocatori che l’hanno scritta. Ad
esempio, se state giocando in quattro e solo un giocatore
indica come dolce “cannolo” per la lettera C, questa vale 4
- 1 = 3 punti; se tutti e 4 i giocatori hanno scritto “cannolo”,
questa vale 4 - 4 = 0). Vince chi totalizza più punti.
PATTI CHIARI E VARIANTI
Definite prima di cominciare cosa è valido e cosa no: fra i “giochi” si
possono includere anche i giocattoli? Nei cartoni animati l’articolo conta
o si ignora, permettendo di mettere “La Città Incantata” alla C?
Inoltre, se vi va potete concordare qualche variante stabilendo che:
Gli spazi lasciati vuoti nella griglia valgono -1 punto.
Anziché finire sempre allo scadere del tempo, se qualcuno completa la
griglia prima lo dice e conta un minuto: poi tutti si devono fermare.
35
ILLUSTRAZIONI DI VALENTINA CAPELLINO
CONTESTAZIONI
Può capitare che qualcuno trovi parole strambe o
controverse. Sono valide o no? Usate il buonsenso.
Eleggete a giudici supremi per le varie categorie libri
o siti autorevoli in quell’argomento. In mancanza,
votate per alzata di mano. Comunque vada, non
prendetevela troppo... fate pace e merenda
assieme, e se perdete... vi rifarete alla
rivincita!
(Per conoscere altri giochi del genere, consultate
il volume “Giochiamo insieme con carta e
matita” di Andrea Angiolino, edizioni Sonda!)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
36
La macchina
DEI SOGNI
DI LUCA CAVIGLIONE
Come suggerisce il nome, la Macchina dei Sogni è un aggeggio che
permette di trasformare i sogni in realtà. Il funzionamento è molto
semplice: si mette sulla testa il ricettore a forma di ventosa, lo si
collega con il cavo in dotazione al cubo computerizzato, e si va a
dormire.
L’enorme scritta dorata stampata sulla confezione recita: “risultato
garantito”. Poco sotto, c’è la foto di un bimbo che dorme nel suo
lettino abbracciato a una nuvoletta con all’interno un grande
arcobaleno. Alla base dell’arcobaleno non c’è una pentola d’oro: c’è
un asterisco. E il carattere a forma di stella rimanda a una frasetta
piccolina stampata in un angolo della scatola che avverte: “Sogni non
inclusi”.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Di solito le cose scritte in piccolo nascondono delle fregature e anche
questo caso non fa eccezione. E se non si sogna? Chi ha progettato
la macchina si difende dicendo: “anche se non si ricordano i sogni,
noi sogniamo sempre” e poi elenca alcuni studi scientifici stracolmi
di tabelle e formule complicate. In realtà, il vero problema della
Macchina dei Sogni è che scegliere i sogni non è mica facile.
Per prima cosa, quando si dorme con quell’aggeggio appiccicato sulla
testa non è detto che si faccia un bel sogno. Magari si fa un incubo.
E quindi nel bel mezzo della camera da letto si materializzerà un
ragno peloso, un compito in classe di matematica o una fetta di carne
piena di grasso e nervi. Ma soprattutto, non è mica facile scegliere
cosa sognare. Sarebbe bello poter dire: “buonanotte mamma, adesso
chiudo gli occhi e sogno un gattino” oppure “ho proprio voglia di
volare sulla città silenziosa e coperta di neve”.
Qualche utente soddisfatto del marchingegno sostiene che ci siano
delle tecniche e delle procedure per suggerirci cosa sognare.
In pratica una specie di palestra per la fantasia. Ma la verità è che
per riuscire a scegliere i sogni occorre allenarsi tutti i giorni con
costanza. E ci vuole pure un sacco di tempo! Così, quando finalmente
si comincerà a padroneggiare la propria immaginazione e convincerla
a seguirci durante il sonno, la macchina avrà ormai esaurito le
batterie. Fortunatamente un’altra scritta, questa volta sul fondo della
scatola, spiega la procedura per la loro sostituzione e aggiunge anche:
“chiedere a papà, mamma o ai nonni”.
37
ILLUSTRAZIONE DI PATRIZIA COMINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
oggi Ti consigliamo
un disco una serie tv un romanzo
Car Seat Headrest
“A door less open”
Doctor Who
Amazon Prime Video
Wonder
di R. J. Palacio, traduzione di A. Orcese
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Papà ripete sempre che la musica
dei suoi tempi era molto meglio
(e poi lo becchi ad ascoltare
la tua Billie Eilish)?
È il momento della vendetta.
Metti questo disco a volume
sostenuto, correrà a chiederti
se è il nuovo album di un certo
Beck... “Sì, ciao!,” digli. “Gli
anni novanta sono finiti da un
pezzo!”
TI PIACERÀ PERCHÉ ha suoni e
melodie molto interessanti, e
le trombettine e ritmi spezzati
della canzone “Martin” ti resteranno
in testa!
Ha due cuori, viaggia nello spazio
e nel tempo su una cabina
blu e cambia volto e personalità
ogni volta che muore e si rigenera.
Dal 1963 a oggi sono stati
girati circa 850 episodi, ma puoi
iniziare a guardarlo a partire da
qualsiasi punto… tanto per il
Dottore il tempo è solo una grossa
palla tremolante e budinosa!
TI PIACERÀ PERCHÉ considera il
genere umano la cosa più straordinaria
dell’universo, ripudia
la violenza e vince usando solo
la sua mente un po’ folle.
August ha dieci anni, e una
malformazione facciale gli impedisce
di condurre una vita
normale. Per proteggerlo delle
reazioni della gente i genitori
non l’hanno mai mandato a
scuola, e quando infine decidono
di iscriverlo alle medie inizia
il suo primo vero complicato
contatto con il mondo.
TI PIACERÀ PERCHÉ è una storia
che insegna a guardare dietro
l’aspetto esteriore, perché tutti
abbiamo qualcosa di diverso
dagli altri che non sempre viene
capito.
CROW’S VILLAGE DI LELE CORVI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
IL LABORATORIO DI CECILIA
a caccia di arcobaleni...
IN CASA!
DI DANIELA ALVISI E ELENA GATTI
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ILLUSTRAZIONI DI MARTA RONCI
È proprio vero! Nemmeno il più bello dei disegni si avvicina allo
spettacolo di un vero arcobaleno, come quello che puoi ammirare dopo
certi temporali estivi. Se come il topolino Birillo sei stufo di vederli solo
disegnati sulla carta e ancora non hai potuto vederne uno “a tutto cielo”
quest’anno, puoi provare a ricrearne uno… in casa!
Basta giocare un po’ con la luce, riproducendo in piccolo ciò che
realmente avviene in natura.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Con uN
vecchio CD
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Illumina un vecchio CD esponendolo alla luce solare:
il primo arcobaleno lo vedrai proprio sulla sua
superficie!
Funziona anche se usi una torcia a luce bianca
(va bene anche quella del cellulare).
Ora, con la torcia, prova a “proiettare” la
sua immagine sulla parete e ammira
i colori dell’arcobaleno!
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Con uno specchietto
e un po’ d’acqua
Ecco un altro arcobaleno a portata di
mano!
Prova a immergere uno specchietto
inclinato in un bicchiere riempito
d’acqua fino a metà, e punta il fascio
di luce in diverse angolazioni...
Visto? Con pochi strumenti abbiamo
riprodotto ciò che accade nella realtà.
Quando la luce solare bianca si
“scontra” con le minuscole goccioline
d’acqua sospese in aria dopo un
temporale, si scompone nei colori
dello spettro luminoso. È così che lo
chiamano gli scienziati! Finalmente
uno... spettro che non fa paura!
41
Vuoi sapere in che modo Birillo vede
l’arcobaleno? Lo scopriremo nel
prossimo numero!
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Le buone
notizie
ILLUSTRAZIONE DI LORENZO SABBATINI
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LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Il contagio delle idee
Vi avevamo già parlato di Cristian Fracassi e delle valvole
respiratorie stampate in 3D per i respiratori della terapia
intensiva. Adesso l’ingegnere e il suo team, su idea del
Dott. Renato Favero dell’Ospedale di Gardone Valtrompia,
hanno sviluppato ulteriormente l’idea, modificando
semplici maschere subacquee Easybreath di Decathlon
per trasformarle in maschere respiratorie.
Il Politecnico di Milano si è subito attivato con le
sperimentazioni, e l’azienda francese ha risposto all’istante,
distribuendo cinquecento maschere negli ospedali del nord
Italia e annunciando di volerne donare altre diecimila, che
verranno trasformate dall’azienda bresciana Isinnova.
Una catena di tecnologia, di idee geniali e di generosità
in un momento difficile!
Una pioggia di volontari
La Protezione civile ha diffuso un appello
per trecento medici che aiutassero a
fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
In meno di ventiquattro ore si sono
offerti spontaneamente più di settemila
medici da tutta Italia per fare la propria
parte, incuranti del pericolo, per curare
le persone. Settemila! È come se tu di
chiedessi se qualcuno ha una caramella,
e te ne arrivassero ventitré!
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Generosità farmaceutica
Maurizio De Cicco, amministratore delegato di Roche Italia, ha
annunciato al Ministero della Salute che l’azienda farmaceutica
regalerà agli ospedali italiani il Tocilizumab (ricordate?
Quel farmaco che ci avevano già regalato dalla Cina, è che è
molto costoso!), e un milione di euro in dispositivi di protezione
(mascherine e tute) per medici e attrezzature per i reparti degli
ospedali più in difficoltà.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
C'ERA UNA VOLTA IN CUCINA
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
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RICETTA E ILLUSTRAZIONE DI VALENTINA SCANNAPIECO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Fei etti di farina... due chili di burro...
Fette uova... tre litri di latte
Fcremato... polvere di farfalle... e
l’ingrediente Fegreto: caccole di gatto!
Farà buoniFFimo!!!
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ILLUSTRAZIONE DI PAOLA PATRIZI, COLORI PATRIZIA COMINO
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
Crea la tua cucina!
CREA LA TUA CUCINA
taglia gli elementi, incolla e colora la tua
cucina ideale
Taglia gli elementi, incolla e colora la tua cucina ideale!
DI VALENTINA CAPELLINO
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Una cartolina
dal mondo sommerso
DI PIERDOMENICO BACCALARIO
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Il messaggio era scritto piccolissimo sul retro di
una cartolina del Sahara.
Il Sahara, il grande deserto, l’avete visto di sicuro,
non scherzate. L’ho visto anche io, e molte volte:
sono un collezionista di cartoline. Le cartoline,
sapete? Roba da vecchi, del secolo scorso, lo so.
Forse è per questo che le colleziono. Perché siamo
in pochi a farlo.
A me, poi, non interessano tutte le cartoline. Mi
sono impuntato a collezionare quelle che non
vengono consegnate.
Ce ne sono tantissime, sapete?
Ogni mese il mio amico A* (dell’ufficio centrale
delle poste del paese) me ne metteva da parte
una quarantina. Le cartoline che i postini non
riuscivano a consegnare, o perché l’indirizzo era
sbagliato, o perché non c’era
il francobollo o per mille
altri motivi. Le lasciavano
sugli scaffali di un ufficio,
per un po’, insieme
con lettere, pacchi,
multe e riviste in
abbonamento per
clienti e case che
non esistevano più.
E poi il mio amico me le portava. E io le studiavo, le catalogavo e
le mettevo da parte, nelle mie schede in libreria: divise per città,
per tema, cartoline ai famigliari, all’amore lontano, al ristorante
preferito, a un’amica.
A volte, su internet, provavo anche a rintracciare i destinatari.
Ma quella cartolina, fin dall’inizio, aveva un che di diverso.
A partire dal destinatario, indicato così: A TUTTI VOI.
La cartolina del Sahara non aveva nemmeno un francobollo. O un
annullo postale (a meno che lo fossero alcune delle macchie scure
sulla carta, secca, che parevano maschere tribali). E nella parte in
cui si scrive c’era una calligrafia fitta, minuscola, che dovetti seguire
con la lente di ingrandimento. Pareva arabo. O ebraico, due lingue
di cui so qualcosa. E invece era la mia.
Diceva:
La nostra nave scricchiola, geme, si solleva sulla cresta delle onde e
sprofonda veloce nella pancia del mare. È enorme: ci vivo dentro da sei
settimane e ancora non la conosco tutta.
Di notte, al buio, cerco un posto in cui ascoltare gli abissi che ci circondano.
La pioggia cade senza sosta e con il suo rumore ha cancellato tutti gli altri.
Le grida sono l’unico suono che provenga da fuori. La terra non si vede
più. È diventata un’interminabile distesa grigia. Galleggiamo nel
nulla, gli animali e io. Stiamo fermi, tranquilli, attendendo che
49
50
tutto passi.
Dobbiamo solo aspettare.
E non avere paura.
La notte, però, ogni tanto, arriva questo suono,
lontano, cupo, basso. Appartiene a un animale immenso, che
si avvicina alla chiglia e impiega un’infinità di tempo a passarci accanto.
«È il leviatano» ha detto mio padre, la prima volta che la creatura degli
abissi ci è venuta a trovare. «Non temete, è solo curioso: abita il mare da
prima che noi nascessimo».
Sarà. Ma quando lo sento arrivare, prego, tra i denti, e mi dico che striscia
contro di noi per guidarci, per farci cambiare direzione, e la sua spaventosa
coda di serpente è il timone della nostra misera vita, in cerca di una terra
qualunque su cui sbarcare.
Tutto qui. Non una firma, una parola in più, un disegno. Nulla.
Solo questo destinatario, A TUTTI VOI, e dall’altra parte le dune del
deserto, beffarde.
Ho passato giorni a chiedermi chi potesse averla scritta. Un
ragazzino, tanto per fare uno scherzo? Magari uno che dal deserto
era partito? E poi, dopo averla scritta, l’aveva fatta scivolare fuori di
casa, fino a una buca delle lettere, a un postino, a un ufficio postale,
al mio amico e infine a me? O semplicemente un folle?
Ma era quel destinatario, a tornarmi sempre in mente.
“A tutti voi”, ma noi chi? Noi italiani? Europei? O forse tutti noi...
cioè proprio tutti? E questa grande nave, in un mondo pieno d’acqua?
Certo, certo, direte voi, il diluvio universale, le acque che arrivano e
sommergono ogni cosa, distruggono ponti, templi, città. Al diluvio
non sopravvive niente, tranne pochissimi uomini e tutti gli animali
della Terra.
E allora continuai a pensare: i ghiacci dei Poli si sciolgono, il mare
si alza, le isole spariscono.
“Guarda che è già successo”, sembrava suggerirmi quella misteriosa
cartolina. E infine arrivò il sospetto, che da allora non mi ha più
lasciato.
Il sospetto che forse, mentre noi parliamo, corriamo, spariamo,
speriamo e facciamo tutto ciò che oggi ci sembra importante fare,
a nostra insaputa, là dove i telegiornali non arrivano e i satelliti
non passano perché non c’è nulla da vedere, forse, in qualche valle
sperduta nella sabbia del deserto, laggiù, oggi, in questo preciso
momento, c’è qualcuno che sta costruendo una nuova arca. Che ci
ha scritto.
Ma se nessuno leggerà la sua cartolina (perché nessuno
legge più le cartoline) e non risponderà al suo invito,
chiamerà gli animali. E nessun altro.
E così mi affretto, prendo carta e penna, cerco una
cartolina della mia città, una che mi piace, una
importante, la volto, e gli rispondo.
51
ILLUSTRAZIONI DI CHIARA MACCHI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
COSA FARÒ DA GRANDE?
IL MEDICO
Il più bel lavoro del mondo!
ALESSIA
ZONCADA
Alessia Zoncada (Medico Infettivologo dell’Ospedale di Cremona)
combatte ogni giorno contro il coronavirus. “Ogni giorno” dice,
“è un giorno in meno alla fine dell’epidemia.”
52
Perché ha scelto di fare il
medico? Voleva svolgere
questa professione da piccola?
Quando ero piccola non volevo
fare il medico, alle elementari
mi sarebbe piaciuto avere una
cartoleria, mentre alle medie
avrei voluto fare l’astronauta,
ma ho scoperto di soffrire di
vertigini e ho cambiato idea!
Ho capito che mi avrebbe reso
felice un lavoro in cui avrei
aiutato altre persone. Non ho
pensato subito alla medicina,
ma crescendo mi sono resa
conto che la salute è la cosa
più importante e la più cara per
tutti gli uomini.
È una professione complicata?
Cosa prova nel curare i
pazienti?
È una professione molto
complicata, perché ti costringe
sempre a metterti nei panni
del tuo paziente per svolgerla
al meglio. Però alla fine della
giornata questi panni li devi
togliere, perché a volte si ha a
che fare con tanta sofferenza e
non puoi permetterle di esaurire
le tue energie, indispensabili
per continuare a visitare e
curare altri pazienti.
Lei guarda le serie tv che
parlano di medici e ospedali?
Guardo solo le commedie
divertenti che parlano di
ospedali (come Scrubs), perché
nonostante sia un lavoro
impegnativo si deve sempre
riuscire a fare un sorriso o a
ridere di gusto per una cosa
detta dai colleghi o dai pazienti
stessi, sempre nel rispetto della
persona.
Come vanno adesso le cose
nel suo ospedale? Le cure
per il coronavirus stanno
migliorando?
La situazione è migliorata, ma
non dobbiamo abbassare la
guardia. Tutti insieme dobbiamo
ancora lottare per far sì che il
virus non trovi nuove persone da
contagiare, innescando la miccia
che ha fatto scoppiare la bomba
delle scorse settimane. Stiamo
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
cercando di capire quale sia la
cura migliore, adesso abbiamo
più tempo per studiare.
Quando nel suo ospedale
è stato scoperto il primo
paziente con il coronavirus che
pensiero ha avuto?
“Ci siamo. Rimbocchiamoci le
maniche e speriamo che passi
in fretta”. Ogni giorno pensavo:
“È un giorno in meno alla fine
dell’epidemia.”
Anche voi medici avete paura
di prendere il coronavirus o di
attaccarlo ai vostri cari? Come
fate per proteggervi?
Non ho paura per me, non
ci penso mentre lavoro e mi
proteggo bene (mascherina,
sovracamice, cuffia, visiera e
guanti). Quando tornavo a casa,
per più di due mesi, ho avuto
tanta paura di trasmettere il
virus ai miei cari, così indossavo
sempre la mascherina e dormivo
in una stanza tutta mia, con un
bagno solo per me. Poi anch’io
ho avuto bisogno di tornare
alla normalità, di avere una vita
con i miei cari il più possibile
vicina all’epoca pre-covid, così
ho tolto la mascherina in casa
ed è stato come tornare a
respirare davvero. Continuo però
a mantenere un po’ le distanze.
non toccare naso, bocca e occhi.
Queste ultime sono buone
pratiche, indipendentemente
dal coronavirus, perché
moltissimi altri agenti infettivi
si trasmettono così. Aspettare
a organizzare feste e incontri
ravvicinati. Ragazzi, avrete un
sacco di tempo.
Lo sapete che siete degli eroi
per tutti?
Non siamo eroi, abbiamo tante
debolezze, piangiamo insieme
ai nostri pazienti e siamo solo
dei professionisti, mai eroi. È
il nostro lavoro, anche se è un
lavoro speciale.
Che consigli gli darebbe a un
bambino che da grande vuole
fare il dottore come lei?
Sii sempre umile, non credere
di avere dei superpoteri perché
fai un intervento chirurgico
innovativo o perché trovi una
cura speciale. Ricordati che chi
hai di fronte è in difficoltà e
ha bisogno di te, magari non è
simpatico ed è arrabbiato, ma
lo è perché è in gioco la sua
ricchezza più importante: la
salute. Se sceglierai di essere
un medico preparati a notti
insonni, a tanti sacrifici e
rinunce, ma farai il più bel
lavoro del mondo.
Intervista realizzata da:
Viola (8 ANNI, BRESCIA)
Anna (13 ANNI, RIPOSTO)
Null (11 ANNI, CORNAREDO)
Anna e Leo (8 E 12, S.STEFANO BELBO)
Alysia (11 ANNI, CALOSSO)
Si ringrazia Stefania Mattioli
53
ILLUSTRAZIONI DI PATRIZIA COMINO
Cosa possiamo fare noi
bambini e ragazzi per non
essere dei mezzi di contagio?
Mantenere le distanze fisiche,
non le distanze mentali: un
amico è sempre un amico, anche
se non lo abbracci e non lo baci.
Indossare la mascherina, lavarsi
attentamente e spesso le mani,
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
BIRDWATCHING IN CITTÀ
La Cinciarella
A CURA DI LORENZO NOTTARI
Ciao Ragazzi!
Da oggi inizieremo a guardare la nostra città con
occhi curiosi grazie al Birdwatching, una parola
inglese che vuol dire “osservare gli uccelli” e quindi
tutta la natura che abbiamo intorno a noi.
Possiamo osservarli anche dal balcone di casa o
dalla finestra della camera! Siete pronti?
Uno degli uccelli più colorati che possiamo osservare in città è la Cinciarella, il suo piumaggio
è infatti come una tavolozza piena di colori.
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Ecco alcuni suggerimenti per individuarla!
Ha un blu brillante sul capo, sulla coda e sulle ali, molto bianco sulla faccia e una pancia di un bel giallo
delicato.
La Cinciarella è lunga appena 10-12 cm e pesa intorno ai 12 grammi, davvero una piccola ed instancabile
acrobata degli alberi!
Una sua caratteristica è quella di appendersi a testa in giù tra i rami e le foglie, alla ricerca di piccoli
insetti e ragni, che costituiscono il suo nutrimento.
In inverno cambia alimentazione con
bacche, semi e frutta.
Nei mesi più freddi possiamo quindi
mettere questo tipo di cibo nelle
mangiatoie sul balcone se vogliamo
aiutarla e invitarla a farci visita...
E ora è il momento di fare birdwatching
da casa!
Ci vogliono pazienza, silenzio e molta
attenzione, perchè la Cinciarella ci
aspetta tra gli alberi della nostra città,
che in queste settimane è piena di natura
come non mai.
ILLUSTRAZIONE DI PIA TACCONE
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Ma nella scatola del tempo
tra giochi e libri e canti e le risate
scopri che la cosa più curiosa
è quello spazio che rimane vuoto
lo spazio senza suoni
né parole.
I suoni fuori, motori lontani,
il ticchettio dell’orologio
ed ecco qui che sbocciano le idee
le fantasie,
i ricordi...?
Hai provato a stare fermo e zitto
per qualche minuto
e tendere l’orecchio
a sentire che succede?
Ecco,
nella scatola del tempo
forse è proprio in quello spazio vuoto
che, scopri, ci sei
55
davvero
tu
ILLUSTRAZIONE DI ALICE CALDARELLA
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
La Casa
sull ’ albero
A CURA DI ISABELLA LEARDINI
Nei Giardini di Kensington, dove nasce la favola di Peter Pan,
c’è l’unica casa al mondo che le fate abbiano mai costruito.
È una casetta magica, perché la vedono solo quelli che ci
hanno dormito dentro: quando si svegliano e ne escono
possono vederla. Questa casa sull’albero è un po’ come la
casetta di Peter e Wendy: i ragazzi che entrano e chiudono gli occhi, quando
escono vedono anche le cose invisibili.
Immaginate che ogni centimetro, ogni angolo della casa sull’albero, possa essere
scritto da voi. Scommetto che avete sempre desiderato di scrivere sui muri della
vostra stanza! Adesso potete farlo, questa casa ha pareti che ricordano ogni
parola. Tutto quello che scrivete, quando i pennarelli sbiadiscono, diventa la
memoria del legno; così le pareti hanno sempre un po’ di spazio, sono pronte per
essere scritte di nuovo, ma hanno anche dentro le parole degli altri, custodite
come tesori nascosti.
Peter Pan diceva che i bambini prima di nascere erano uccelli, e che per questo
tutti sapevano come volare, ma lo dimenticavano quando non ci credevano più.
I bambini che scrivono usano le penne, e si sa che le penne sono piume. Perciò
i ragazzi che scrivono sui muri della casa sull’albero ci arrivano volando con le
loro penne, e poi come gli uccelli iniziano a cantare. Anche la poesia, come il
canto degli uccelli, è una lingua che abbiamo dimenticato, ma ve la ricorderete
appena inizierete a scriverne una.
ILLUSTRAZIONE DI CHIARA MACCHI
Entrate nella casa sull’albero, chiudete gli occhi, e adesso leggete!
Queste poesie sono state scritte dai ragazzi del Circolo dei Poeti Nascosti dell’IC Centro Storico di Rimini.
Laboratorio di poesia condotto da Isabella Leardini con il metodo “Domare il drago” (Mondadori)
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Lo si fissa troppo a lungo
quel punto così nero
non mi sono resa conto
di non capire ciò che è vero
troppo tempo troppo forte
guardo e piango a cuor leggero
l’angoletto della stanza
il più buio, il più sincero.
V.
(13 anni)
#circolodeipoetinascosti
Sono grida stizzite dal fuoco,
quelle che sento nella mia testa.
Un dolore più che atroce provano quelle persone,
davanti ai miei occhi.
arse vive come vampiri alla luce,
come il legno che brucia nel camino.
57
J.
(13 anni)
#circolodeipoetinascosti
Sono triste e non te lo dico
Guardo in faccia ogni momento che passo
In compagnia di una fievole luce
gioiello dei messaggi che ho tradito
C.
(12 anni)
#circolodeipoetinascosti
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Monellerie!
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ILLUSTRAZIONE DI PATRIZIA COMINO
Racconta le tue Monellerie Tirìbili a rivistaragazzi@gmail.com
Partiamo con:
Punteggio di questa bricconata:
Ciao da Carlotta Tiribili!
Tu non sai quanto mi infastidisce questa censura
contro le brutte parole! È una cosa che va contro
tutte le confess convinz convenzioni internazionali!
LORO di nascosto le DICONO! (e io li ho SENTITI!)
Ma siccome il Nemico ha il POTERE, dobbiamo usare le
Monellerie Tiribili Professionali®!
CERTE parole (non le scrivo o mi buttano fuori dalla Rivista!
anche qui è pieno di ADULTI) non si dicono?
E noi ce ne inventiamo altre, NUOVE E TIRIBILI!
Operazione Parolaccie!
Copia queste mezze paroline in rosso e blu su un foglio, ritagliale e uniscile a
caso a due a due (una rossa con una blu) per creare una SERIE INFINITA
DI INSULTI TIRIBILI che il NEMICO non CONOSCE!
SPARQUA
SCREFI
SCIAPU
CARCA
RIMBE
SBROVO
SBARBA
> LLOCCO
> NEZZO
> LIGNO
> SBECCO
> TRULLO
> RACCO
> ZIZZO
ZIGA
SIRLI
ZIRI
CONCO
SBAFA
RINCI
SPERI
BUAHAHAHAHAH!!!
> RILLO
> TRACCHIO
> GELLO
> LOTTO
> MUCCO
> GNEGNO
> LLELLO
La prima volta faranno solo ridere, ma dopo due o tre volte che le griderai con la
faccia davvero furioschifata inizieranno a diventare VERAMENTE offensive!
(si arrabbieranno SOLTANTO dopo averla capita, ma tu sarai già di là, ).
AH AH AH AH!
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Amorare
/a.mo.rà.re/ verbo
Provare verso qualcuno un impulso abbraccioso e
sbaciucchievole, incontrollabile come il prurito al
naso prima di un enorme starnuto, ma senza che
lo starnuto venga mai.
Il dizionario
delle parole
inesistenti
Es: ti amoro, zia!
Parola inventata da Giovanni P., 7 anni, Roma
Hai inventato anche tu una parola inesistente? Inviacela a: rivistaragazzi@gmail.com. La inseriremo nel dizionario!
FULGENZIO DI PINO CREANZA
59
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA TUTTO SCATOLA BENE? DEL | NUMERO TEMPO | UNO NUMERO DUE
La rete
di carta
LETTERA A UN AMICO CHE NON SAI
60
Si inizia a tessere la rete lenta di
letterine vere!
Scrivi la tua lettera all’amico che non
sai, cominciando così:
“Caro amico che non so...”
Parlagli di te: quanti anni hai, dove vivi,
cosa ti piace… chiedigli ciò che vuoi
sapere di lui.
Digli che aspetti una risposta.
Non dimenticare di indicare il tuo
indirizzo postale!
Noi apriremo la lettera (è corretto che
tu lo sappia!) per scegliere le più belle
da pubblicare, la reimbusteremo e la
manderemo a un tuo coetaneo simpatico
come te: il tuo amico che non sai.
ILLUSTRAZIONE DI ALICE CALDARELLA
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
Caro amico
che non so...
LA SCATOLA TUTTO DEL TEMPO BENE? | NUMERO UNO DUE
61
VUOI SCRIVERE A UN AMICO CHE NON SAI?
Scrivi a:
La Rivista dei Ragazzi
Via Francesco di Pino, 20
95018 RIPOSTO (CT)
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
COLOPHON
62
La Rivista dei ragazzi non è un periodico ma
una raccolta di disegni fumetti e storie che
esce quando può, architettata da Patrizia
Comino, Paola Patrizi, Giuseppe Iacobaci.
Giuseppe: ideazione, parole, scintille, paturnie,
sblerpe.
Paola: arti, membra, copertine, pagine, pazzie,
bellesse, sgrifole.
Patrizia: colori, armonie, connessioni, magie,
riallineamenti, scialande.
Arti donate da Valentina Capellino, Daniela
Pascarelli, Alice Caldarella, Lorenzo
Sabbatini, Pia Taccone, Irene Buzzi, Chiara
Macchi, Marta Ronci.
Nuvole profuse da Giorgio Di Vita, Valentina
Scannapieco, Renato Ciavola, Lele Corvi,
Stefano Tartarotti, Pino Creanza, Gian
Lorenzo Ingrami.
Parole elargite da Isabella Leardini,
Pierdomenico Baccalario, Matilda Angioy,
Valentina De Poli, Roberto Piumini, Andrea
Angiolino, Elena Gatti, Daniela Alvisi,
Lorenzo Nottari.
Un ringraziamento speciale a
Valentina Capellino, Daniela
Pascarelli, Cristina Popple, Anna
Carruthers, Katherine Gregor, Jessica
Halpern che presto vi regaleranno
KidMag.
Un grazie a Alessandro Di Virgilio,
Antonio Gemmi, Sergio Varbella e
Antonella Lovisi: vi aspettiamo nel
prossimo numero!
Grazie a Giuseppe Carcagnolo e a Giuseppe La
Venia per le idee e esortazioni.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
Ti è piaciuta la rivista?
Hai voglia di raccontarci qualcosa?
Hai un’età compresa fra i sei e i tredici
anni e vorresti scrivere in quete pagine?
Dicci tutto a
rivistaragazzi@gmail.com
63
La rivista dei ragazzi ti dà
appuntamento al prossimo numero.
ILLUSTRAZIONE LORENZO SABBATINI
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
LA SCATOLA DEL TEMPO | NUMERO DUE
L’orsacchiotto che fa i BOTTI!
CULLALO!
Prittiprottiprotti ti chiama!
ABBRACCIALO!
Prittiprottiprotti ti adora!
STRINGILO!
Prittiprottiprotti ti stordisce
con un affettuoso spetezzìo di
puzze, fetecchie e scorreggioni!
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Oh, sì: Prittiprottiprotti
è il puzzoncello birichino
del tuo cuore!
Lasciati stordire d’amore
da Prittiprottiprotti!
MANNAGGIA GIOCATTOLI
mai più senza, mai più con!
P R R T T P
ATTENZIONE! Areare il locale prima e dopo l’uso; il giocattolo è radioattivo e con l’uso notturno
in determinate fasi lunari può evocare antiche divinità sumere o esplodere; adoperare solo con apposita tuta protettiva
in presenza dei genitori sorvegliati da nonni molto muscolosi; inadatto a luoghi con esseri viventi.
LA RIVISTA DEI RAGAZZI
ILLUSTRAZIONE DI DANIELA PASCARELLI