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TOP WOMEN FASHION-EVENTS Non solo bambole

NON SOLO BANBOLE: LEGGI LA STORIA DI QUESTE STRAORDINARIE PROFESSIONISTE Beatrice Damiani, Carla Eusebi, Claudia Ferrise, Cristina Cavalli, Gaia Vazzoler, Elisabetta Parise, Federica E Cristina Mariani, Graziella Bonaccorso, Irene Pivetti, Katia Polidori, Lorena,Magliocco Lucia Caccamo, Marina Mansanta, Masha Luciani, Naomy Chittani, Tina Arena, Valeria Mangani, Valeriana Mariani, Virginia Brescia, Vittoriana, Mariapia Della Valle la Verità è al di là delle opposizioni duali. Molti studiosi si sono sforzati di spiegare l'ultimo misterioso haiku del poeta Junichiro Kawasaki: "Senza rimpianti è la mela, non sa di non essere pesca". Fu scritto la mattina del 3 novembre 1996, poco prima che il vecchio poeta e sua moglie assumessero la dose di arsenico che li avrebbe uccisi. Kawasaki parlava di sé, parlava di loro, parlava di noi con la voce di chi guarda la vita dal margine. La parabola mi è tornata alla mente leggendo di Bronnie Ware, l'infermiera australiana trapiantata a Londra che ha raccolto i rimpianti dei malati terminali che ha assistito e li ha pubblicati in un libro di successo: The top five regrets of the dying. "I cinque rimpianti di chi sta per morire" sono non avere vissuto secondo le proprie inclinazioni, ma secondo le aspettative degli altri (1). Avere lavorato troppo (2), non avere avuto il coraggio di esprimere i propri sentimenti alle persone care (3); avere perso di vista gli amici (4); non essersi permessi di essere felici (5). È una la lista che sulle prime può avere effetti devastanti perché ti costringe a guardare la tua esistenza da fuori, tutta d’un fiato, e a trarre un resoconto in corsa, probabilmente catastrofico. La tentazione è precipitarsi a dare le dimissioni o abbandonare figli e marito per coronare il sogno, mai inseguito davvero, di diventare altro.

NON SOLO BANBOLE:
LEGGI LA STORIA DI QUESTE STRAORDINARIE PROFESSIONISTE
Beatrice Damiani, Carla Eusebi, Claudia Ferrise, Cristina Cavalli, Gaia Vazzoler, Elisabetta Parise, Federica E Cristina Mariani, Graziella Bonaccorso, Irene Pivetti, Katia Polidori, Lorena,Magliocco Lucia Caccamo, Marina Mansanta, Masha Luciani, Naomy Chittani, Tina Arena, Valeria Mangani, Valeriana Mariani, Virginia Brescia, Vittoriana, Mariapia Della Valle
la Verità è al di là delle opposizioni duali.
Molti studiosi si sono sforzati di spiegare l'ultimo misterioso haiku del poeta Junichiro Kawasaki: "Senza rimpianti è la mela, non sa di non essere pesca". Fu scritto la mattina del 3 novembre 1996, poco prima che il vecchio poeta e sua moglie assumessero la dose di arsenico che li avrebbe uccisi. Kawasaki parlava di sé, parlava di loro, parlava di noi con la voce di chi guarda la vita dal margine. La parabola mi è tornata alla mente leggendo di Bronnie Ware, l'infermiera australiana trapiantata a Londra che ha raccolto i rimpianti dei malati terminali che ha assistito e li ha pubblicati in un libro di successo: The top five regrets of the dying. "I cinque rimpianti di chi sta per morire" sono non avere vissuto secondo le proprie inclinazioni, ma secondo le aspettative degli altri (1).
Avere lavorato troppo (2), non avere avuto il coraggio di esprimere i propri sentimenti alle persone care (3); avere perso di vista gli amici (4); non essersi permessi di essere felici (5). È una la lista che sulle prime può avere effetti devastanti perché ti costringe a guardare la tua esistenza da fuori, tutta d’un fiato, e a trarre un resoconto in corsa, probabilmente catastrofico. La tentazione è precipitarsi a dare le dimissioni o abbandonare figli e marito per coronare il sogno, mai inseguito davvero, di diventare altro.

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VALERIANA: MARIANI

AmministratoreWorldServiceLaComunicazionePensata_PresidenteNazionaleDonnaImpresa

Artigianato

Commercio&Industria_PresidenteInternationalAssociationWomenEntrepreneursandBusinessLeaders

Employment Social Affaire&Equal Opportunities_ EditoreDonnaImpresaMagazine

nella foto: Valeriana indossa un abito della stilista siciliana Graziella Bonaccorso

my name is Joyk ... ?

La terapia chiamata "Doll Therapy" o “Empathy Doll” consiste nel ricorso all'oggetto bambola che riveste gradualmente un

significato simbolico in grado di aiutare a migliorare il benessere delle persone con problematiche che compaiono

generalmente in età avanzata. Le bambole terapeutiche originali, denominate Joyk, possiedono caratteristiche particolari

che potrebbero non farle apparire come le bambole più belle in vendita, ma che le rendono maggiormente in grado di

suscitare emozioni e che per questo vengono definite anche “bambole empatiche”.

la Verità è al di là delle opposizioni duali

nonsolobambole speciale

Molti studiosi si sono

sforzati di spiegare l'ultimo

misterioso haiku del poeta

Junichiro Kawasaki:

"Senza rimpianti è la mela,

non sa di non essere

pesca". Fu scritto la

mattina del 3 novembre

1996, poco prima che il

vecchio poeta e sua moglie

assumessero la dose di

arsenico che li avrebbe

uccisi. Kawasaki parlava di

sé, parlava di loro, parlava

di noi con la voce di chi

guarda la vita dal margine.

La parabola mi è tornata

alla mente leggendo di

Bronnie Ware, l'infermiera

australiana trapiantata a

Londra che ha raccolto i

rimpianti dei malati

terminali che ha assistito e

li ha pubblicati in un libro di

successo: The top five

regrets of the dying. "I

cinque rimpianti di chi sta

per morire" sono non avere

vissuto secondo le proprie

inclinazioni, ma secondo le

aspettative degli altri (1).

Avere lavorato troppo (2), non avere avuto il

coraggio di esprimere i propri sentimenti alle

persone care (3); avere perso di vista gli amici

(4); non essersi permessi di essere felici (5). È

una la lista che sulle prime può avere effetti

devastanti perché ti costringe a guardare la tua

esistenza da fuori, tutta d’un fiato, e a trarre un

resoconto in corsa, probabilmente catastrofico.

La tentazione è precipitarsi a dare le dimissioni

o abbandonare figli e marito per coronare il

sogno, mai inseguito davvero, di diventare

altro. La verità è che i rimpianti sono sempre

originati dalla vita e mai viceversa. Sono la

metà mancante di quello che siamo. Se

l'indagine fosse fatta tra ergastolani, tossici e

rockstar maledette in punto di morte si

otterrebbero risposte antitetiche: non avere

dato retta ai consigli, avere lavorato poco,

avere sovrastimato sentimenti, amici e felicità.

Ma la storia personale di ognuno si incrocia

sempre alla storia profonda degli uomini. Un

contadino marchigiano del 1700, un gladiatore

romano, una cortigiana assira difficilmente si

sarebbero dispiaciuti di non avere avuto la vita

che volevano. Una Storia universale dei

rimpianti racconterebbe, forse, che in punto di

morte gli antichi provavano rimorsi più pratici,

legati a episodi specifici, per comportamenti

sbagliati o occasioni perdute. Non

rimpiangevano altre vite per la semplice

ragione che non potevano neppure

immaginarle. Il nodo da cui erompe la nostra

idea di felicità si annida qui. Oggi, è doloroso il

peso delle strade non imboccate, delle scelte

non fatte, delle vite che non abbiamo vissuto

perché il Novecento è fondato sulla vastità

della scelta. È questa la sua invenzione più

immensa. Ogni uomo è libero di diventare

quello che è davvero. E allora perché gli

scaffali delle nostre vite non sono stipati come

quelli del supermarket? La teoria del

Multiverso - gli infiniti universi paralleli della

meccanicaquantistica-èlatraduzione

scientifica di questa molteplicità culturale ed

economica. Per millenni, poi, si avevano

poche esistenze-modello, oggi ognuno è

sottoposto a un bombardamento di vite

possibili. Di eroi e vite imitabili. Avere un'unica

vita appare una limitazione; Io sono l'armonia

di una vita e la sua eleganza che risiedono,

invece, nell'adesione perfetta a se stessi,

nell'accettare quell'irripetibile agglomerato

carico di memoria e confinato nello spazio e

nel tempo in cui consiste la nostra identità. In

fondo, è la storia narrata da Martin Buber di

rabbi Sussja che in punto di morte, esclamò:

"Dio non mi chiederà perché non sono stato

Mosè, ma perché non sono stato Sussja". O

potremmo dire, con altre parole: il cammino

verso se stessi. Quel cammino nel quale,

riconoscendo lo splendore vitale del proprio

dimorare nel mondo, in quell'istante totale del

qui e ora, si realizza l'estrinsecazione

dell'occasionale come necessario, del relativo

come assoluto, la potente e vibrante verità del

finito abitato da infinita bellezza, l'umile cosa

che rivela il suo amore originario. La goccia del

rubinetto, il passo per strada, una parola

distratta, un rumore nell'aria ... Il resto è solo

infinita distanza tra alto e basso, dualismo.

Devozionismo terrorizzato o disperazione

nichilista. La gioia è originaria. La propria

identità è irripetibile. Non esistono due persone

identiche, anche se i gemelli omozigoti

possono in larga misura essere considerati

come dei soggetti uguali, quasi dei cloni l'uno

dell'altro. La consapevolezza di possedere

un'identità chiara è un elemento di grande

importanza, ma altrettanto importante, se non

di più, è il sentire che la propria identità è forte,

sana, accettabile, buona e di valore. Ognuno

di noi, per potere vivere bene, deve avere

stima della propria identità. A volte abbiamo

bisogno di alcune conferme dall'esterno, da

parte di persone o di oggetti atti a comunicarci

che siamo a posto e che andiamo bene.

Attenzione però che questo bisogno non sfoci

nel cosiddetto "narcisismo", ovvero nella

tendenza ad affidare il nostro valore a oggetti

la cui scelta dipende soprattutto da fattori

socio-culturali. La nostra storia non deve

essere dunque la storia della mela d'autunno

di Junichiro Kawasaki che cade senza

rimpianti perché il desiderio di un'esistenza da

pesca non l'ha mai neppure sfiorata. Il vivere lo

stupore continuo di scoprire tutti i frutti che

sono racchiusi in noi e il desiderio di viverli, lo

sono. Questo, e solo questo.

"Dedicato a tutti quelli che vivono un'esistenza

da mele perché non sanno di essere pesche".

www.donnaimpresa.com 91


MANGA

VALERIA

NI

Vice presidente di Alta Roma

di Maria Pia Della Valle

Quella delle donne non è mai stata una vita facile, fin dalla notte

dei tempi la donna ha dovuto affrontare innumerevoli sfide e una

competizione ad armi impari con l’uomo. Se per la Bibbia la donna

fu la tentatrice dell’uomo, colei che lo spinse al peccato,per tutto il

corso della storia antica la donna è stata relegata a vita domestica

senza possibilità di crescita e di acculturarsi. Per il Medio Evo,

addirittura, le donne, alcune donne, colpevoli solo di essere

capaci in medicamenti omeopatici, furono additate di stregoneria

e di essere amanti di Satana. La storia di genere ci ha insegnato

tanto, molte sono le pagine “nere” nella storiografia in “rosa”, le

donne, però, hanno avuto sempre spalle forti e passo dopo passo

hanno conquistato con fatica e sudore rispetto, diritti e pari dignità

rispetto al “sesso forte”. Esser donna è una sensazione

particolare, non è ovvietà sostenere che una donna, con la sua

sensibilità, il suo senso artistico, il suo istinto possa fare delle cose

speciali. Non è semplice esser donna, tantomeno è facile essere

una donna di successo, riuscire ad emergere e a far sentire la

propria voce. Questo articolo vuole essere un tributo alla donna, al

suo saper essere vincente, in un mondo costruito dalla mano

maschile. Un plauso alle donne, quelle capaci, quelle caparbie,

quelle che da sole hanno costruito qualcosa di unico, quelle che

fanno bene il proprio mestiere, che tutti i giorni si svegliano e

prima di essere manager, docenti o donne in carriera sono

mamme, mogli affettuose e che tutte le sere tornando a casa

chiudono la porta e riabbracciano i loro cari. Queste pagine

celebrano alcune delle donne straordinarie che contribuiscono

ogni giorno a scrivere la storia di genere, impugnando una penna

dall’inchiostro rosa. Parlando di queste figure femminili di ampio

successo e spicco non si può non citare una donna sicuramente

di successo che fa dell’eleganza, della cultura e della ricerca del

bello il suo impegno quotidiano: Valeria Mangani. Vice presidente

di Alta Roma, Consigliera per le Relazioni Esterne del Sindaco di

Roma, Docente di tecnologia dei tessuti alla Sapienza, non ha

dimenticato le donne, dal 2006, infatti, è Presidente

dell’Associazion e “Universo Femminile” che promuove l’immagine

femminile.

Valeria, lei è ciò che istintivamente chiunque

definisce una donna di successo, affermata.

Quanto è difficile affermarsi essendo donna?

Com’è riuscita in questa “impresa”?

Donna e successo sono un binomio delicato e per

taluni aspetti addirittura controverso, spesso sinonimo

di comportamento “combattivo” , necessario per

mantenere sempre la padronanza di sé in contrasto

ottico e fisico con lo schema sociale classico che

propone la donna dolce, fragile, gentile e remissiva,

bisognosa del consiglio e del supporto maieutico

dell'uomo pigmalione...(il mio 50% e' così). L’esigenza

di sostenere la competizione maschile sul posto di

lavoro e di doversi dimostrare all’altezza del proprio

ruolo, sottopone la donna ad uno stress intenso e

continuativo,spesso difficile da tollerare, che pone in

essere una severa selezione naturale che si realizza

attraverso una serie di meccanismi fisiologico-adattativi

che la rendono più adatta alla situazione (pensate a me

in Campidoglio per esempio ...). A tal proposito mi torna

in mente un calzante aforisma di Sir Charles Darwin

che sosteneva che in natura SOPPRAVIVE IL PIU'

ADATTO (The survival of the fittest). La donna di

successo è una donna che esce dagli schemi e dalle

briglie sociali e ridisegna il suo corredo genetico

adattandosi all'ambiente che la circondaeasuavolta

probabilmente migliorandolo. Come una

gazzella che nella savana fugge alla caccia

ostinata del leone che la insegue, così la

donna di successo diviene tale perchè riesce

a sopravvivere all'ambiente ostile, attingendo

ad energie inattese ed inesplorate sino a

poco prima, esempio calzante per me che

sono nata in Sud Africa. La donna di

successo si è talmente adattata all'ambiente

ostile al punto di guadagnarsi sul campo le

mostrine del comando, a costo di innalzare i

suoi ormoni dello stress, convivendo con

cortisolo e prolattina alle stelle, adattandosi

al fatto che mentre si scappa dall'aggressore

non ci si ferma certo per strada a ristorarsi e

rilassarsi o tanto meno a riprodursi o

dissertar di cinema o filosofia ...Tutto cio' la

rende rigida, fin troppo austera. Anche

l’abbigliamento ne risente: le sue scelte di

stile sono dettate dalla volontà di non

mostrare a colleghi e superiori la sua

femminilità, per non essere predata. Tutto

cio' in natura si definisce mimetismo criptico

difensivo e consiste per l'appunto nel

nascondersi da un predatore confondendosi

cromaticamente nello sfondo ambientale. La

donna di successo è fiera del suo carattere,

che le ha consentito di diventare quello che

e'! La donna di successo non è preda del

leone anzi all'occorrenza diviene predatore

lei stessa a sua volta. Un quinquennio di

attivita' come responsabile delle relazioni

esterne dell'attuale Sindaco di Roma

Capitale, di Vice Presidente di Alta Roma, di

CEO di varie compagnie, mi hanno posto a

contatto e confronto con personaggi di ogni

genere, politici, capi di stato, Presidenti di

multinazionali, premi Nobel, attori, cantanti,

stilisti, Maestri, etc. da loro ho appreso le

mille sfaccettature della diplomazia e delle

relazioni sociali, internazionali,

amministrative e produttive. Tutto ciò ha

fertilizzato il mio humus culturale di schietta

provenienza artistica, innestandovi il seme

della amministrazione chiara, trasparente e

fortemente positiva.

Lei può essere considerata, con un gioco

di parole, una donna che ama le donne,

che non le dimentica. Infatti, nonostante i

suoi numerosi impegni, si dedica molto

all’Associazione “Universo Femminile”

che lei stessa ha fondato. Quali sono gli

obiettivi principali di questo progetto?

L'associazione si prefigge di Organizzare di

eventi benefici volti a promuovere le tante

sfaccettature del sociale aventi il mondo

femminile come protagonista.

"Consapevolizzare da Donna" e' la parola

d'ordine, volta ad esaltare una femminilità

attiva e moderna. Consulenza per eventi

culturali nazionali ed internazionali dedicati

all’universo femminile.Realizzare

pubblicazioni e conferenze. Organizzare

eventi umanitari. Partecipare attiva alle

campagne volte alla tutela dell’immagine e

della salute della donna.

L’icona dell’Associazione è quella di uno

specchio, che ricorda una delle

peculiarità classiche del mondo

femminile: La vanità. Lei, che è autrice di

www.donnaimpresa.com 95


vari best seller sulla salute e sulla nutrizione, che

rapporto ha lei con la vanità? E con la bellezza?

Cos’è la bellezza per lei?

La prima strada che si rispecchia è proprio il caso di

dire nella mia associazione e che si apre davanti a

noi è quella della bellezza come ideale. Tra il bello e

il bene esiste un legame misterioso, inafferrabile e

indistruttibile. La "Bellezza", intesa in senso

"schilleriano", è un concetto universale. Ad essa è

affidato il potere di ricomporre in un'unità armonica il

disordine fondamentale della realtà, rendendola

capace, così, di rivelare un senso ultimo al di sopra

del suo stesso caos. La donna incarna il concetto

assoluto di bellezza a 360° dall'interno la bellezza

esplode evanescente e prorompente all'esterno. . In

tal senso condivido l'idea della bellezza di

Dostoevskij che coincide con quella che da Platone

("Il bello è lo splendore del vero"), passando per lo

Pseudo Dionigi Aeropagita ("Dio ci concede di

partecipare alla sua propria Bellezza") si innesta poi

saldamente nella tradizione russa con la nota

raccolta ascetica conosciuta come "Filocalia" e nella

tradizione di Alessandria costruisce una vera e

propria "iconosofia": una grandiosa Teologia della

Bellezza per la quale penetrare l'essenza delle cose

vuol dire essenzialmente contemplarne la bellezza

perfetta.L'universo femminile che io intendo è

contemplazione non solo estatica, ma dinamica delle

bellezza come musa consolatrice del genere umano.

La bellezza salvera' il mondo .... afferma il principe

Miškin nell'Idiota di Dostoevskij .Questa frase è quasi

un'evocazione lontana, manifesto della mia

associazione del mio stile di vita come donna, come

madre, come moglie.... di successo? questo è

semplicemente la conseguenza di affrontare la vita

con il cuore e con la mente ben aperti ed in sincronia.

Nella costruzione russa della frase, "Mir spasët

krasotà", l'autore con una anastrofe inverte oggetto e

soggetto, "Il mondo salverà la bellezza", quasi a voler

sottolineare che il punto centrale in tutto ciò di cui si

sta parlando non è soltanto la bellezza, in quanto la

parola stessa "mir", che in russo - fatto curioso - ha

due significati: mondo e pace. L'universalismo della

cultura russa sembra discendere o incarnarsi nella

lingua stessa, laddove l'aspirazione all'armonia

concorde dell'umanità coincide con l'umanità stessa,

il mondo. Il punto centrale è dunque che il mondo

sarà salvato dalla bellezza: una profezia "linguistica"

in questo caso si avvererà e il semplice mondo/mir

diventerà la pace/mir. Interessante no?

Come Vice Presidente di Alta Roma più volte ha

parlato del concetto di moda come Arte,

sartorialità, artigianalità, ponendosi l’obiettivo di

liberare questo settore dalla presunta

superficialità che lo attraversa e che spesso crea

pregiudizi. E’ possibile creare un concept di

Fashion più profondo? Come?

La moda ci racconta le nostre radici, da dove

veniamo e dove stiamo andando è la bussola del

genere umano. E' nata con il genere umano ed

accanto a lui procede non vacua espressione del

nulla e del superfluo, ma espressione del mondo

che cambia. La moda può salvare l'Italia ed il mondo

dalla crisi e lo fara' se sapremo ispirarci fedelmente

ai suoi principi, restaurando fiducia nel ns tessuto

sociale italiano ordito di di artigiani, santi, poeti,

navigatrori ed eroi ... Prendiamo per esempio la

Moda etica ed eco-friendly si stanno imponendo sui

mercati: chi non ne ha ancora capito le potenzialità

commerciali ed indistriali, resta tagliato fuori. Sono

sempre più numerose le aziende (importanti o meno

conosciute) che hanno sintonizzato le loro antenne,

orientando la produzione in base a questa nuova

consapevolezza, puntando sia sulla ricerca di

materiali a basso impatto, riciclati o riciclabili, che

rappresentano un passo importante verso la

salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, sia sul

sostegno a popolazioni disagiate, dando lavoro a chi,

altrimenti, non potrebbe garantire un presente e un

futuro dignitosi alla propria famiglia. Ho promulgato

pionieristicamente da anni questo aspetto sociale e

produttivo della moda. Dai jeans in cotone bio

all’abito nuziale realizzato da artigiani Nepalesi,

passando per scarpe di carta riciclata, capi in fibra di

latte e t-shirt griffate che garantiscono una adeguata

remunerazione ai coltivatori indiani, il futuro è

adesso: perché aspettare? La moda come strumento

di miglioramento della qualita' di vita non e'

un'ipotesi, ma solida realta'!

Alta Roma si pone da sempre come promotrice di

giovani talenti con il concorso “Who’s on Next”

ed altre numerose iniziative. Quanto è

importante, nel panorama attuale, puntare sui

nuovi nomi oltre che a quelli altisonanti?

l mondo uscira' dalla gravissima crisi economicofinanziaria

scoppiata nel 2008, ma la geografia

economica risulta profondamente sovvertita.

L'economia mondiale riprendera' gradualmente solo

se sapremo fare appello ai nostri talenti vocazionali

più antichi ed autentici..In un mondo sempre più

globalizzato crollano assiomi e certezze infranti dalla

crisi economica internazionale e le cui regole sono in

fase di riscrittura. La vittoria arridera' a chi ha avra'

fiducia nel cambiamento che parte dalla base, dai

giovani. Io questo concetto l'ho sempre sostenuto e

ribadito anche all'Universita' quando insegno.Mai

come in questo momento per sopravviverei vari livelli

istituzionali, civili e imprenditoriali sono chiamati a

complesse sinergie di lavoro di gruppo, mai come in

questo momento dovremo far leva sul team building,

si tratta di un obiettivo focale cruciale per rafforzare

la propensione delle nostre imprese all'export, se

desideriamo favorire la loro crescita dimensionale

(non a caso solo 8 mila imprese fatturano l'80%

dell'export italiano, cui nel complesso concorrono

190 mila aziende), l'innovazione e, dunque, una

maggiore capacità di competere. Who's on next

incarna questo concorso ispirativo che ho voluto

fortemente in Alta Roma e che sta fungendo da

archetipo di riferimento in tutto il mondo. Voglio

sottolineare con fermezza che lo scouting di nuovi

talenti creativi e produttivi sarà foriero della rinascita

nella moda, nell' arte e perchè no, anche della

politica. Chissa' che finalmente la ricetta della ripresa

non venga proprio dalla moda?. Forse se qualche

illuminato stylist cominciasse ad amministrare i nostri

miseri bilanci cittadini, regionali e nazionali

potremmo uscire più rapidamente da questi mesti

momernti di crisi?Per crescere in un mondo sempre

più competitivo, ogni Paese deve fare leva sui propri

assets. Un Paese come l'Italia dispone di una storia

millenaria, in ogni epoca “fertilizzata” con

l'innovazione tecnologica abbinata ai cosiddetti

“saperi del territorio”. Per accrescere il valore

aggiunto, dobbiamo rilanciare il nostro binomio

tradizione-innovazione, al di là del fattore

competitivo-prezzo che fu il fattore di successo

dell'ormai lontano miracolo economico.

la Verità è al di là delle opposizioni duali

Roberta, lei è una donna che ha creduto e crede molto nella

ricerca, quanto è stato difficile per lei, intraprendere la scalata

nel mondo del Fashion?

Se una cosa non la sudi allora non te la meriti e non te la godi! È stato

un percorso di gavetta tutto in salita ma sono stata io a sceglierlo. La

mia famiglia aveva pensato per me una strada diversa. Non era la

mia. Per seguire la mia strada ho rinunciato ad ogni certezza. Ho

abbandonato gli studi di giurisprudenza per quelli artistici. Finiti gli

studi la mia caparbietà mi ha portato a Roma. Ho iniziato osservando

Madame Gattinoni in atelier e cercando di rubare con gli occhi, la

mente e il cuore ogni piccolo gesto delle sue mani. Tutto ciò che

imparavo mi spingeva ad andare oltre. Così mi sono innamorata

sempre più della ricerca. Poi ho capito che la ricerca non può avere

confini. Se è vera è libera. Se ti proponi un obiettivo non voli più.

Volando sono arrivata dalla moda al cibo. Fondamentalmente sono

di Maria Pia Della Valle

ROBERTA

RAZZANO

Ricercatrice e Storica del Costume

Esser donna non è semplice e non lo è ancor meno se

hai un ruolo, un’autorità, se conduci uno studio, se devi

comunicare sapere. Roberta Razzano è l’esempio di

donna che non si ferma mai, continua la sua ricerca in

campi assai diversi. Ricercatrice e docente di Storia del

Costume all’Università San Raffaele di Roma,

Coordinatrice del corso di Moda e Design Industriale

presso la stessa Università, specializzata in tecniche di

tintura tessile con il maestro giapponese, Laozi

Nagayama, la Razzano ha lavorato in molte maison di

moda cominciando il suo percorso dalla maison

Gattinoni. Partendo, poi, dalla sperimentazione di

tinture commestibili, ha allargato la sua esperienza al

mondo della Food Art.

una persona che si annoia facilmente a fare sempre le stesse cose.

Ho bisogno di mettermi in gioco e avere stimoli nuovi. Questo è il

segreto. Ecco perché non mi fermo mai!

Dalla moda, dallo studio dei tessuti, all’insegnamento. So che

tiene particolarmente ai suoi ragazzi e che da insegnante cerca

di seguirli non solo teoricamente ma di spingerli a proporsi al

mondo della Moda, segnalando spesso valide opportunità di

visibilità. Quanto è importante credere nelle nuove generazioni

per l’attuale classe dirigente?

Insegnare non vuol dire stare si un piedistallo. E’ sentirsi parte di una

comunità, di un mondo di persone unite nel profondo da un sentire

comune. Se dentro senti questo, insegnare fa parte della vita. E’

ovvio e naturale come respirare. Senza dirmelo me l’ha insegnato in

quei mesi di silenziosa dedizione il mio maestro giapponese. In

Oriente la conoscenza si trasmette in modo più diretto e meno

www.donnaimpresa.com 97


razionale. E’ una comunicazione da cuore a cuore.

Ha mai letto lo zen e l’arte del tiro con l’arco? Per

imparare l’allievo deve abbandonare tutti i suoi

preconcetti, perfino la volontà di riuscire, deve

perdere se stesso in un’armonia superiore con il

suo agire e con il risultato che otterrà. Ecco, è

esattamente cosi! Sinceramente penso che la

classe dirigente sia lontanissima da questo modo

di sentire.

Ci racconta brevemente il suo passaggio dalla

moda al food? Cos’è, nello specifico, la food

art? E’ qualcosa che và al di là di un semplice

pinzimonio colorato o di un cocktail inusuale ...

Guardandomi indietro adesso, sembra quasi un

cammino segnato, una serie di piccoli passaggi, in

se apparentemente insignificanti che mi hanno

portato ad esplorare un mondo nuovo. Con Laozi

(il mio maestro giapponese) ho imparato a tingere i

tessuti con i pigmenti naturali estratti dalle piante.

Fra quelle piante c’era il tè. Quando ho iniziato a

camminare da sola, da buona napoletana ho

provato a sostituire il tè con il caffè. Poi con il vino,

la curcuma, lo zafferano, i mirtilli, le fragole, la

menta, i pistacchi, il curry, la barbabietola. A volte

quei tessuti li avrei mangiati. Ed è stato grazie al

colore di quei tessuti che Fernanda Gattinoni mi ha

accolto nel suo atelier aprendomi le porte al mondo

dell’alta moda. Poi è stato naturale provare a

comporre usando i cibi stessi invece dei loro

pigmenti. Quando usi ingredienti naturali la

ripetitività è impossibile. E’ ripetitivo il prodotto

industriale, ma un grande chef non prepara mai

due piatti identici. Anche gli abiti che tingevo in alta

moda non erano mai identici. I cosiddetti food

designers cercavano la standardizzazione. Io

cercavo l’unicità. In questo, mi sentivo artista, non

designer. La mia era Food Art. Se dovessi definirla,

direi che: “La food art, è quella tendenza che

nasce in opposizione al food design, ribellandosi

all’appiattimento, alla freddezza ed allo standard

delle consuete creazioni ripetitive di matrice

sostanzialmente industriale.

La sua esperienza nel Food Design è

consolidata, con una collaborazione stabile con

il laboratorio di Fisica Gastronomica

dell’Università di Parma. Come viene vista la

donna in quell’ambito?

Essere donna può essere un fardello ma anche

un’opportunità unica. Se riesci ad amarlo, quel tuo

essere donna, allora puoi davvero volare. A questo

punto non devi più chiederti come viene vista una

donna, ma solo come viene vista Roberta. E

quando vola, Roberta la si vede attraverso le sue

creazioni.

Spesso si usano dei termini in modo improprio,

specie nei settori in cui si è specializzata, cosa

ne pensa del proliferare di termini come art,

food, designer, fashion, ecc. che dovrebbero

essere accomunati ad una competenza ma che

spesso si ritrovano a fare solo “immagine”?

Il problema non sono le parole. Sono le persone. Ci

si sveglia al mattino e si decide di essere un’artista,

un fashion designer e così via, senza avere

competenze, senza avere studiato, senza esercizio

e spesso anche senso estetico. Sta dominando un

mito stupido di una creatività che prevale sulla

tecnica. Ma da che mondo è mondo la creatività

può essere solo figlia della tecnica. Come diceva

Leo Longanesi: “L’arte è un appello al quale molti

rispondono senza essere chiamati”.

di Maria Pia Della Valle

Essere e apparire o apparire

ed essere? Dalla foglia di fico

dell'Eden al pirandelliano

berretto a sonagli che regge

l'economia dei Paesi; “Dal

Celodurismo a Yes We Can

passando per il Vaffa... e la

Rottamazione”.

Mai come oggi il corpo risulta presente con

una tale forza nella scena politica che non

possiamo non considerarlo il nuovo

protagonista a fronte del quale le

polarizzazioni destra e sinistra, vecchio e

nuovo, conservatore e progressista paiono

obsolete e inutilizzabili. Si tratta di un

fenomeno molto interessante, anzitutto

perché diffuso in quanto assaliti dalle

IRENE PIVETTI:

LIBRI

immagini dei leader politici nel nostro quotidiano ma anche, ed in particolare, ai fini della

comprensione del come e perché il corpo mediale del leader trionfi indipendentemente

dalle colorazioni politiche o dai programmi elettorali. Sono ormai molti gli studi che

trattano il tema del corpo Politico a partire da quello relativo alla metafora del corpo

(considerata nelle sue implicazioni simboliche e teologico politiche) e al ruolo che essa

svolge sia nell’autorappresentazione del potere, nella definizione di Stato e della

rappresentanza politica, sia in relazione alla dialettica o l’opposizione tra corpo sovrano

e corpo assoggettato che nelle trasformazioni del rituale e del simbolismo politico, e

dell’impatto dei media elettronici sul comportamento sociale, soprattutto in riferimento

alla sostanziale perdita dell’“aura” dei detentori del potere nel processo di

trasformazione a cui è sottoposta la sacralità del “corpo del re”, e quindi del “corpo del

leader”, nell’epoca dei media elettronici attraverso la “messa in scena” di quello che

prima era lo spazio del “retroscena”. In qualche modo, è come se l’ampiamente

discussa perdita di privacy fosse un fenomeno che riguarda i grandi leader almeno

quanto può riguardare le persone comuni. In altre parole, vi sarebbe una sorta di

reciprocità nella perdita della privacy operata dai media, grazie alla quale abbiamo un

qualche accesso all’intimità di chi ci controlla. Con questo non si vuole suggerire che gli

effetti di tale “perdita dell’aura” si giochino soltanto in chiave negativa: spesso i leader

possono utilizzare questa situazione come una risorsa per la loro immagine pubblica,

anche se le possibilità di “manipolazione” delle informazioni sulla loro intimità sono

considerevolmente minori rispetto a un tempo, e vi è una maggiore consapevolezza di

tali strategie da parte del pubblico. E’ In questa prospettiva che abbiamo individuato, ad

emblema dell’oggetto della nostra indagine, un libro che anatomizza le dinamiche del

cedimento della soglia tra scena e retroscena e di come esse, nell’ottica di un

abbassamento dell’eroe politico al nostro livello, comportino una “personalizzazione”

della politica, dove contano più i volti (telegenici) e le parole rispetto ad altri ordini di

considerazioni. Un’analisi asciutta e puntuale che rivela gli aspetti più significativi

dell’attuale comunicazione politica, scritta a quattro mani da Irene Pivetti, figura politica

d’eccezione, a 31 anni la più giovane presidente della Camera dei Deputati della

Repubblica Italiana, e Alessio Roberti, sociologo ed esperto di intelligenza linguistica,

che si è formato con il consulente in comunicazione di Bill Clinton e Barack Obama.

Una prospettiva diversa attraverso cui leggere e ascoltare i messaggi di chi chiede il

nostro voto e, in vista di nuove competizioni elettorali, acquisire un nuovo strumento di

giudizio. Citiamo testualmente “Dalla torre d’avorio del politichese all’impatto emotivo

del turpiloquio, dall’uso sapiente della metafora alla forza trainante dello slogan perfetto,

alcuni politici dimostrano di conoscere a fondo il potere del linguaggio, manifestando

quella che gli autori definiscono intelligenza linguistica”. Nota confortante dell’addotto è

che anche noi cittadini elettori possiamo acquisire questa abilità, diventando noi per

primi linguisticamente intelligenti e imparando così a distinguere tra i discorsi dei politici

e quelli dei politicanti attraverso le parole più ferite, più stanche, più tradite. Piantiamo

dei paletti, come facevano gli antichi quando fondavano una città nuova. Proponiamo

che il 2013 sia l'anno in cui il linguaggio riprenda fiato, con una specie di vaccinazione di

massa dalle manipolazioni e dalle mistificazioni: per la politica un bagno di umiltà, per i

cittadini un recupero di senso critico. Insomma, questo sguardo ironico e disincantato

alle trappole verbali (e non solo) che la politica ci propone ve lo consigliamo davvero

caldamente.. perché, per quanto anche affascinati da una istruttiva metafora in cui è

possibile leggere il dramma dell’uomo, che si muta in rêverie cosciente, nel racconto

“The Happy Hypocrite”, composto da Beerbohm nel 1897, non possiamo sconsacrare il

saggio Orazio: “Naturam expellas furca, tamen usque recurret” (Potrai scacciare la

natura col forcone tuttavia sempre tornerà). A buon intenditor, poche parole. Poche sì,

ma buone.

La seduzione, una moda che non passa mai di

moda

La seduzione inconscia è un'espressione talmente comune sulla Terra, che la maggior parte dell'umanità è cieca alla sua

esistenza, eccetto forse per il fatto di sentirsi fisicamente e emozionalmente diversi dopo averla subita. Sempre e

continuamente l'uomo è sedotto. Da bambino, attraverso la sorpresa che ogni nuova acquisizione comporta, è la seduzione dei

suoni, dei colori, dei profumi, di ogni cosa che accenda la sua fantasia. Da adolescente sono il potere del sogno e il richiamo

dell'utopia le forze da cui lasciarsi condurre altrove, nella sensazione appagante e onnipotente che sia possibile conquistare il

mondo e realizzare ogni aspirazione. Da adulti, la seduzione assume i mille volti del desiderio: le molteplici figure con le quali

l'uomo popola il suo immaginario per padroneggiare la sua solitudine esistenziale, la sua condizione di individuo che forgia

forme e simboli e che tesse racconti per darsi un'identità e una collocazione, per radicarsi nel mondo. Così è possibile parlare di

seduzione non solo amorosa, ma di una seduzione delle idee, di una seduzione dello spirito, della seduzione del male o delle

immagini. Dovunque si profili una promessa di riparazione, di appagamento, o l'illusione di una ricomposizione delle proprie

tensioni, o anche dovunque si intraveda una possibilità di sentirsi più pienamente partecipi della vita, attraverso la sfida del

perdersi e del ritrovarsi, lì è in atto la seduzione.

MUSICA

NEXT: EVENT

IN PRIMO: PIANO

"La musica seduce la nostra sensibilità, ma eccita anche la nostra attività intellettuale, offrendo alla filosofia un campo particolarmente ricco e stimolante

su cui esercitare le proprie riflessioni: come nasce una forma, come nasce un senso, come avviene una costruzione di suoni, che cosa è l’ascolto e la

percezione sonora, che cosa è il

suono stesso. Di questo e altro

parleremo con due straordinarie

interpreti della musica classica

che abbiamo avuto il piacere e

l’onore di ascoltare l’otto marzo

(festa della donna) ospiti

dell’Ambasciatore austriaco a

Roma Christian B. Berlakovits"

Cristina Cavalli è diplomata in

Pianoforte al Conservatorio "G.

Nicolini" di Piacenza e in Musica

da Camera al Conservatorio "B.

Maderna" di Cesena con il

massimo dei voti, nonché alla

prestigiosa Accademia "Incontri

col Maestro" di Imola, affianca al

CRISTINA:

CAVALLI

GAIA:

VAZZOLER

percorso musicale accademico altre esperienze di approfondimento, seguendo Corsi e Masterclass con importanti personalità del panorama musicale,

tra cui emergono come più significative Sergio Fiorentino, Pier Narciso Masi e Marisa Somma. L’attività solistica e cameristica l’ha portata su importanti

palcoscenici in Italia ed Europa con unanimi consensi di pubblico e di critica. Parallelamente all'attività concertistica tradizionale, collabora costantemente

con il mondo del Teatro e della Danza ideando e realizzando, personalmente ed in collaborazione con altri artisti, spettacoli di accostamento e di sintesi

tra la Musica e le altre arti. Il suo recital "Mediterraneo", un viaggio sonoro lungo le coste del Mar Mediterraneo, ha debuttato a Roma ed è atteso in altri

importanti centri in Italia, Spagna e USA. Gaia Vazzoler diplomata in pianoforte sotto la guida del M° Tiziana Poletta e Carmela Pistillo, si è laureata nel

2000 col massimo dei voti in DAMS presso l’Università RomaTre con il Prof. Mario Bortolotto, discutendo la tesi sperimentale in Storia della Musica

Richard Wagner e il pianoforte, che le è valsa la prestigiosa Borsa di Studio della Richard Wagner Stipendienstiftung di Bayreuth. Ha lavorato come

Musicologa presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per oltre dieci anni, in veste di curatrice di numerose rassegne musicali di guida all’ascolto,

storia della musica e introduzione ai concerti, con esempi dal vivo al pianoforte ed interventi di artisti ospiti. Presentatrice di numerosissimi eventi,

concerti ed incontri musicali, ha presentato il Premio Speciale Via Vittoria conferito al Maestro Ennio Morricone nel 2010 ed al Maestro Luis Bacalov e

Prof. Bruno Cagli nel 2011. Curatrice del progetto Noteinviaggio (programma di viaggi musicali in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa

Cecilia), ha recentemente pubblicato il saggio Roma di Note, itinerario musicale nella Città Eterna dal passato ad oggi. Collabora regolarmente con

l’Ambasciata d’Austria a Roma, il Rotary Club, l’Inner Wheel, la Reale Accademia di Spagna, il Conservatorio di Santa Cecilia, la Compagnia per la

Musica in Roma, l’A.Gi.Mus. e numerose altre istituzioni culturali, esibendosi come pianista sia in veste di solista che in formazioni da camera, con un

repertorio cha spazia dai grandi autori classici al primo Novecento. Tra gli ultimi impegni si segnala la collaborazione con Radio Vaticana nell’ambito della

trasmissione musicale Diapason, numerose dirette in qualità di musicologa per Radio Capital e la realizzazione del video documentario “Liszt e Roma”in

collaborazione col M° Michele Campanella, presentato in forma di concerto nella Sala della Protomoteca del Campidoglio e trasmesso integralmente da

RaiNews. Attualmente è impegnata in una serie di lezioni-concerto presso la Sala Ciampi di Roma (rassegna “Note e Movimenti”) ed è curatrice del

progetto “Musica in Circolo” per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

VIVA LA VITA : BIANCAMARIA CARINGI

Gran Gala delle Margherite Festa di Primavera, una serata di solidarietà.

Una manifestazione annuale che ha contribuito alla realizzazione di numerosi progetti umanitari e che si terrà, come

di consueto, nei saloni dell’Hotel Excelsior di Via Veneto in Roma il 13 Aprile 2013. Saranno presenti, così come

avvenuto per le edizioni precedenti, circa cinquecento persone del mondo dell’imprenditoria, della cultura e dello

spettacolo, allietati da un concerto di “ LINO PATRUNO E IL SUO JAZZ SHOW”, con la partecipazione della cantante

Giovanna Berardinelli. Quest’anno, il Gala, ideato ed organizzato da Biancamaria Caringi Lucibelli, va a beneficio

delle finalità statutarie di “ VIVA LA VITA” Onlus associazione di familiari e malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica che

ha come Presidente Onorario e Testimonial Erminia Manfredi ,moglie del compianto grande attore Nino. "I progetti di

beneficenza hanno uno scopo prettamente umanitario e di servizio, di volta in volta scelti dai vari partner che si

succedono senza vincoli politici,etnici e/o religiosi - spiega Biancamaria in una nota - tutto quello che riesco a

realizzare, con mero spirito di volontariato, lo faccio con il massimo impegno della mia persona, in quanto credo di

sfruttare le mie particolari doti di comunicazione e di comprensione verso il prossimo meno fortunato di noi. Tutti gli

obiettivi vengono realizzati grazie alla fiducia dei tanti sponsor a partire dall’ Hotel Excelsior che ogni anno con spirito

di solidarietà, contribuisce con la professionalità di tutto il personale dirigente e non in maniera ineccepibile alla

buona riuscita della manifestazione nei vari sontuosi saloni messi a disposizione degli illustri invitati".


Organigramma 2013

Camera

Regionale

della Moda

Calabria

Presidente

Giuseppe Fata

Vice Presidente

Delegato ai Rapporti con le Istituzioni e le relazioni

Internazionali

Giuseppe Emilio Bruzzese

Direttore Amministrativo

Vincenzo Monea

Segretario Tesoriere

Domenico Monea

Direttore Responsabile Giovani Fashion Designer

Claudia Ferrise

Responsabili Consulenza Giuridica

Avv. Enrico Chindamo - Avv. Domenico Siclari

Direttore Generale Comunicazione ed Eventi

Alessandra Giulivo

Direttore Responsabile Models Fashion Image

Dario Caminiti

Direttore Responsabile Settore Sartoriale

Demetrio Gioia

Presidente Ambasciatori

Camera Regionale della Moda Calabria

Maria Perrusi Miss Italia 2009

Presidente Onorario Ambasciatori

Principessa

Costanza Afan De Rivera Costaguti Florio

Presidente MAESTRI D’ ARTE

Camera Regionale della Moda Calabria

Serenella Fraschini

Presidente Onorario Maestri D’Arte

Gerardo Sacco

Presidente TESTIMONIAL

Camera Regionale della Moda Calabria

Francesca Pizzi

E’ una situazione epocale, quella

contemporanea che ci fa capire quanto

sia necessario un passo indietro verso

il concreto, particolarmente dal punto di

vista lavorativo. Il settore artigianale

sembra essere il solo ad offrire

un’alternativa alla crisi che si è

prepotentemente imposta anche nelle

scelte di vita, dove quelle che potevano

essere “certezze” oggi si sono rivelate

pura illusione. Settori della moda che

sono andati sempre più in decadenza

per essersi lasciati ammaliare da quelle

produzioni “usa e getta” che hanno

sacrificato lo stile sartoriale italiano ai

grandi numeri, mortificandolo nel suo

più eloquente significato: quella

tradizione artigianale che ha fatto del

nostro Paese, soprattutto nel settore

della Moda, la Capitale nel Mondo.

Fare lo stilista non è una robetta facile,

ma di sicuro è un bel lavoro, per quelli

come Claudia Ferrise che in un abito ci

cuciono l’anima. La gente è portata a

pensare che nel mondo della moda sia

tutto favoloso, luccicante, spettacolare.

E forse non è sempre così, o forse

quello che si vede è solo una parte del

lavoro, la punta dell’iceberg; ma quella

parte c’è solo per quegli stilisti che,

come lei, sono ancora capaci di

emozionarsi ed emozionare. Vero è

che l’industria dell’abbigliamento sta

vivendo un rallentamento a causa

dell’economia stagnante, ma ciò

nonostante continua a crescere la

richiesta di progettisti di moda. Questo

dato per nulla trascurabile è quello su

cui dovremmo fermare la nostra

attenzione sviscerandone e

comprendendone il senso più profondo

affinché sia da monito, per coloro che

la moda la producono e non di meno

per noi tutti che la vestiamo, quanto, il

ricercare attraverso un abito tutto il

nostro straordinario patrimonio

culturale, sia indispensabile a far sì che

essa riaffermi e consacri la sua

leadership a livello internazionale.

Perché una cosa è la manovalanza

sartoriale, che i cinesi, più di altri,

riescono a offrire a buon mercato;

un’altra cosa è l’italian concept della

moda, ovvero, l’ispirazione, la

creatività di stilisti talentuosi che

sanno far nascere il bello da semplici

operazioni di accostamento di colori,

FERRISE

CLAUDIA

Stilista e Direttore Responsabile Giovani Fashion Designer

www.donnaimpresa.com 17


tessuti, modelli. La moda è emozione e creatività, non scordiamolo.

Gli abiti, i colori, i tessuti, sono microelementi di un linguaggio che

aiuta le persone a stare meglio, a sentirsi a proprio agio, a dettare

quella parte di sé attraverso ciò che appare, ma anche attraverso ciò

che sentiamo di trasmettere agli altri. Il fashion designer è (o

dovrebbe essere) una persona sensibile, capace di cogliere l’essenza

di una società (dei suoi umori, delle sue tensioni, della sua condizione

storica) e il suo linguaggio, per poi trasformare il tutto in una sorta di

codice comunicazionale. Cosa c’entra tutto questo? C’entra nella

misura in cui la moda diventa uno strumento di comunicazione. Ed è

questo il suo significato: rappresentare una specifica visione della vita

o percezione di essa. In una gonna, in una giacca, nei colori di ciò

che indossiamo si concentrano valori profondi. Le vere icone

contemporanee sono tutte quelle persone capaci di rimboccarsi le

maniche e non abbattersi di fronte ad una sorte non particolarmente

propizia, di andare avanti con fierezza certe che valga sempre la

pena fornire il proprio personale contributo all’economia di questo

nostro Paese attraverso quanto di meglio riescono ad esprimere. E le

donne, in primis, grazie alla loro struttura genetica che sembrerebbe

averle privilegiate attraverso il dono della lungimiranza, sono

chiamate a farlo. Ovvio che stereotipare l’universo femminile entro un

concetto di massima non è “cosa buona e giusta” e sebbene anche

Madre Natura sembrerebbe consegnarci alcuni primati, direi che

adagiarsi sugli allori non abbia senso alcuno. E Claudia Ferrise è uno

straordinario esempio di come tutto questo sia vero. Lei è una di

quelle donne che si svegliano al mattino dicendo: "Dio, spero tanto di

non essere rapita dal principe azzurro oggi" conscia che il destino, là

fuori, sta già legiferando la sua quotidianità attraverso il suo repentino

svolgersi. Repentino, ma non inappellabile, Claudia questo lo sa. Ed

anche io. Sarà per questo che la adoro.

Quali sono Claudia gli ingredienti base per una buona

collezione?

Indubbiamente è un insieme di più cose. Per cominciare ci

vuole una buona dose di serenità interiore. E’ necessaria

l’armonia dell’essere, la gioia di vivere. Poi è chiaro, che la

voglia di stupire, di sorprendere non devono mancare mai

se vuoi essere sempre al top. Il buon gusto nella scelta dei

tessuti e dei modelli sono altresì elementi indispensabili nel

mio lavoro.

Considerato che ogni donna, fin da bambina, sogna

per il giorno del proprio matrimonio un abito

"speciale", che la faccia sentire "speciale", lei ha

messo a disposizione delle future spose il suo grande

talento e creatività interpretando abiti da sposa come

opere d'arte: per la cura con cui vengono realizzati, i

dettagli preziosi, i tessuti pregiati. Veri e propri

masterpiece.

Per me collezionare un abito importante è innanzitutto una

sfida con me stessa. Devo essere io, per prima, ad esserne

entusiasta. Non potrei mai e poi mai proporre sul mercato

qualcosa che ritengo non abbia un'anima, che non sia

capace di suscitare in chi lo vede un ‘emozione unica.

L’unicità dei pezzi, che devono essere curati nei minimi

dettagli, alla fine garantisce questo risultato. Si può solo

immaginare quanto molteplici siano le prove che

precedono la creazione di un capolavoro: scelte dei colori,

dei tessuti, dei ricami.

Ci parli dei progetti per questo 2013 che è nato

all’insegna di un bellissimo calendario per cui ha

realizzato l’abito di copertina, ciò a conclamare la sua

bravura e a sancire in maniera indissolubile il rapporto

professionale che la lega al Presidente della camera di

Reggio Calabria, Giuseppe Fata, per il quale è

esclusiva interprete, attraverso le sue creazioni, di quel

suggestivo progetto itinerante legato al mito di Minerva

e non omettendo, in ultima nota, di svelarci se, in

particolare c'è un sogno riposto in “quel cassetto” che

si augura si possa realizzare.

Circa i progetti in cantiere per il 2013 nel dettaglio

preferisco non anticiparvi niente, giusto per quel pizzico di

scaramanzia che contraddistingue un po anche questo

mondo. Tuttavia, posso solo dire che sarà ricco di eventi

imperdibili e spettacolari a cominciare proprio dalla

prossima settimana. Di sogni nel cassetto non ne ho. Ho

solo un gran desiderio di continuare a portare avanti con

dignità l’Azienda che rappresento. E voglio farlo, e ci tengo

a sottolinearlo, seguendo, come ho sempre fatto finora, la

strada stracciata da mio papà che l’ha fondata e che

purtroppo è venuto a mancare 10 mesi fa.

Prima di salutarla le apro questo ultimo spazio per un

suo pensiero, qualcosa che sente di voler esternare

ovviamente augurandole il più sincero degli in bocca a

lupo la saluto caramente sperando di poterla

incontrare più assiduamente in un prossimo futuro.

Mi piacerebbe che la piccola imprenditoria e l'artigianato

fossero messi nelle condizioni di poter sopportare meglio

questo periodo di crisi globale e italiana. Il motore

dell'economia nel nostro paese è rappresentato da queste

categorie oggi troppo vessate da un regime fiscale

insostenibile e che c'impone ogni giorno di fare l'impossibile

per mandare avanti le nostre aziende nelle quali, non

bisogna dimenticarlo, lavorano padri e madri di famiglie.

Grazie anche Voi per la disponibilità. Spero di rincontrarvi

presto.

Alla scoperta

dell’archetipo femminile.

CLAUDIAFERRISE


Per capire la natura specifica delle imprese del sistema moda è necessario partire dall’etimologia del termine

e dalle definizioni che di questo concetto sono state date nel corso del tempo.

DIETRO: LE QUINTE DELLA MODA

Le ragazze cominciano a

svolgere la professione di

modella già attorno ai 16 anni

di età, in piena adolescenza,

una fase del ciclo di vita di

grandi trasformazioni che

spinge alla ricerca di nuovi

modelli di riferimento, al

desiderio di rompere con

tutto ciò che infantilizza

(Onnis), di liberarsi

del controllo degli

adulti sulla propria vita

alla ricerca di autonomia

e di una definizione del sé.

Il sentimento di onnipotenza

legato all’età, alla natura di

questa professione,

all’esperienza della nuova

situazione, alla novità del

lavoro, alla libertà, all’aspetto

fisico attraente, alle attenzioni

ricevute, possono far perdere

di vista il senso di realtà e di

umiltà e condurre la ragazza

verso situazioni pericolose ed

abitudini dannose. Ecco

perché è importante che ci sia

molta serietà nelle persone

che svolgono la professione di

manager…ed ecco perché

sono qui a presentare Morel

Bolea fondatore di Kasta

Morrely ( servizio a pagina 72)

La moda:

CHI LA FA , CHI LA INDOSSA , CHI NE PARLA

www.donnaimpresa.com 21


PER QUANTO ATTIENE ALL’

ETIMOLOGIA DELLA

PAROLA MODA,

LE INTERPRETAZIONI NON SONO

UNIVOCHE;

ALCUNI FANNO RISALIRE IL TERMINE AL

FRANCESE MODE E QUINDI AL LATINO MODUS CON IL

SIGNIFICATO DI MODO, FOGGIA, MANIERA. ALTRI,

INVECE,

FAREBBERO DERIVARE LA PAROLA DAL

LATINO MOS, ANZICHÉ MODUS,

CON UN SIGNIFICATO

DI USANZA, COSTUME, ABITUDINE,

REGOLA

PIUTTOSTO CHE DI MODO, MANIERA,

NORMA COME

INVECE LA PRIMA INTERPRETAZIONE INDURREBBE A

PENSARE.

DIFFERENTI SONO ANCHE LE DEFINIZIONI

CHE SONO STATE DATE DEL CONCETTO MODA.

Si è affermato che “nel linguaggio comune, un fenomeno è

considerato di moda se, nell’istante in cui se ne parla, ha raggiunto un

diffuso apprezzamento da parte di un certo pubblico e in un

determinato contesto che può essere geografico o di tipo

socioculturale”. Tale definizione centra l’attenzione sul fatto che un

prodotto è di moda, quando è gradito da un gruppo abbastanza ampio

di persone in uno specifico contesto. Il fatto che si faccia riferimento al

concetto di fenomeno, sottolinea l’ampiezza e la diffusione del termine

non più associato esclusivamente al settore dell’abbigliamento, come

invece avveniva in passato. Oggi si può a buona ragione affermare

che quasi tutto può essere o non essere di moda, da un’automobile,

ad un vestito, ad una marca di computer. Resta, però, il fatto che solo

nel campo dell’abbigliamento il continuo cambiamento negli stili e nelle

mode è stato riconosciuto e sancito con tanta forza da divenire ormai

un’abitudine irrinunciabile. Il termine moda è definito anche come

“aspetto e comportamento di una comunità sociale secondo il gusto

particolare del momento per lo più a proposito dell’abbigliamento sia

maschile che femminile”, e come “foggia, corrente del vestire e

dell’acconciarsi, legata ad una determinata epoca e al gusto di una

determinata società” e, ancora, “modo, costume passeggero di vivere

e di comportarsi”. Tali definizioni mostrano una caratteristica propria

dei prodotti di moda: la temporaneità e la brevità; le mode sono per

loro natura passeggere, destinate a rinnovarsi nel corso di una

stagione. La stagionalità di queste attività, se, da una parte, le rende

di difficile interpretazione, dall’altra, costituisce uno dei fattori

fondamentali del loro successo; il continuo rinnovarsi di anno in anno,

di stagione in stagione, offre sempre una nuova platea di potenziali

clienti. Ciò si traduce in un notevole vantaggio anche per i nuovi

entranti perché, dal momento che sorgono nuove mode

continuamente, tutti, in teoria, possono concorrere a dettarne una

nuova e, quindi, a giocare un ruolo nelle collezioni di quella stagione.

TRATTARE DELL’ EVOLUZIONE DEL FENOMENO MODA È

QUESTIONE LUNGA E COMPLESSA POICHÉ SI PUÒ BEN

AFFERMARE CHE L’ ATTENZIONE ALLE DIVERSE

MANIERE EFOGGE NEL VESTIRE RISALE ATEMPI

ANTICHISSIMI ESSENDO QUESTO UN FATTO

INDISSOLUBILMENTE LEGATO ALLA VANITÀ UMANA.

LE PRIME TRACCE DI TALE MANIFESTAZIONE

POSSONO ESSERE RISCONTRATE NELLE ANTICHE

CIVILTÀ MEDITERRANEE;

LE EVOLUZIONI STILISTICHE

ERANO, PERÒ, PIUTTOSTO LENTE ECON DIFFERENZE

MINIME TRA INDUMENTI MASCHILI E FEMMINILI.A

QUEI TEMPI LA DISTINZIONE SOCIALE SULLA BASE DEI

CAPI DI ABBIGLIAMENTO INDOSSATI ERA LIMITATA E

SI PREFERIVA RICORRERE ALL’

UTILIZZO DI ACCESSORI

ED ORNAMENTI RICCHI E PREZIOSI PER SEGNARE

L’APPARTENENZA AD UNA CASTA PIÙ IMPORTANTE

DELLE ALTRE.

Nell’antico Egitto si cominciò a delineare il gusto per i colori vivaci e le

linee stilizzate: gonnellini per gli uomini e tuniche senza maniche per

le donne sono i modelli più ricorrenti nelle numerose raffigurazioni

giunte fino a noi della vita degli antichi faraoni. Stili e fogge nel vestire

si sono susseguiti, poi, anche nell’antica Grecia e ai tempi dei romani

anche se, per entrambe le civiltà, non si può ancora parlare di nascita

del fenomeno moda; le vesti sono abbastanza semplici e non

presentano particolari cambiamenti di stile nel corso degli anni. La

nascita vera e propria del fenomeno può essere fatta risalire al primo

Rinascimento quando l’attenzione all’abito e alla distinzione sociale

sulla base di esso diventa sistematica. Sarà con l’affermarsi della

nuova classe dei commercianti che sorgeranno nuovi sistemi

vestimentali caratterizzati dalla ricerca di una propria legittimazione

sociale e non più distinti solo sulla base della loro funzione d’uso. La

moda ha così cominciato a significare distinzione e differenziazione tra

classi più o meno benestanti; l’abito non è più solo un elemento di

prima necessità per coprirsi dal caldo, dal freddo e dalle avversità

delle stagioni, ma diventa strumento di ostentazione del proprio

benessere, nonché della propria posizione sociale. Diverse sono le

teorie elaborate nel corso del tempo sulle motivazioni del continuo

susseguirsi di mode diverse nel corso degli anni e delle stagioni.

Un’ipotesi interessante è quella così detta del trickle-down, vale a dire

del “gocciolamento verso il basso” secondo la quale le mode vengono

create perché le classi più abbienti possano così distinguersi dalle

altre. Tale teoria ritiene che le stesse mode, che nascono e si

sviluppano presso le classi più elevate e abbienti della società,

passino, poi, ai livelli inferiori della società, in modo graduale,

diventando così patrimonio di tutti. L’oggetto di moda costituisce,

quindi, un elemento di differenziazione solo nei primi stadi del suo

ciclo di vita; quando raggiunge il suo picco di successo, comincia già a

covare dentro di sé i primi sintomi del suo declino. Tanto più il capo di

abbigliamento o l’accessorio è diventato di moda, tanto più si diffonde

tra i consumatori e tanto meno costituisce elemento di

differenziazione. Nel momento in cui tutti possono disporne cessa

necessariamente di essere alla moda perché ha ormai perso le

caratteristiche di originalità, creatività e unicità che un tale prodotto

deve avere. Ecco allora che, secondo la teoria del trickle-down, prima

che ciò avvenga le classi più benestanti avranno nuovamente trovato

un diverso gusto con il quale identificarsi e distinguersi che col tempo

troverà anch’esso diffusione presso il resto della società. Se è a partire

dal Rinascimento che il fenomeno inizia ad assumere una certa

consistenza, ulteriori sviluppi si sono avuti poi nel corso dei secoli. La

moda si è, infatti, adeguata nel tempo ai filoni culturali e religiosi che di

volta in volta hanno caratterizzato la vita sociale: una moda più

estetica e fastosa ai tempi del Rinascimento, più austera e severa ai

tempi della Riforma e della Controriforma. Dall’epoca di Luigi XIV e,

poi, soprattutto nel diciannovesimo secolo, fulcro dell’alta moda è

Parigi che accoglie alla metà dell’800 Charles Frederick Worth che

può essere considerato il primo couturier indipendente. Si tratta di uno

stilista che non realizza più solo abiti su commissione per le signore

dell’aristocrazia, ma apre una vera e propria boutique. La Francia e,

quindi, Parigi restano leader indiscussi del settore per

più di un secolo almeno fino a quando, negli anni

settanta del secolo scorso, nascono nuovi filoni nel

settore; i profondi cambiamenti avvenuti nel secondo

dopoguerra con l’emersione di nuove classi sociali,

nonché la contestuale emancipazione della donna

nella società e nel mondo del lavoro hanno prodotto

una democratizzazione della moda. E’ di quegli anni

la nascita e la rapida affermazione del prêt-à-porter. In

quel periodo il nostro paese cominciò ad assumere

un peso importante a livello mondiale attraverso le

sfilate fiorentine di Palazzo Pitti e l’indissolubile

legame moda-industria che si viene a creare a

Milano. L’Italia, infatti, decise di concentrare

l’attenzione su di un filone diverso rispetto a quello dei

grandi couturier francesi, volto alla realizzazione di

prodotti ricercati, dotati di elevato contenuto stilistico e

creativo, ma più accessibili sia economicamente che

dal punto di vista della portabilità del capo di

abbigliamento, dedicato, quindi, non solo alle

occasioni mondane, ma anche alle giornate di lavoro.

NELLA SOCIETÀ OCCIDENTALE

CONTEMPORANEA,

QUASI NESSUNO PUÒ

ORAMAI SOTTRARSI AI SUOI DETTAMI. E’

LA MODA CHE È RITENUTA COSÌ TANTO

IMPORTANTE DA SUSCITARE

ATTENZIONE,OÈTUTTA QUESTA

ATTENZIONE PER LA MODA A RENDERLA

IMPORTANTE?

Vero è che la moda influenza la maggior parte delle

relazioni delle persone, con se stesse e con gli altri.

Evidenziamo dunque una rottura con la tradizione e

costante visione al “nuovo”. Walter Benjamin parlerà

di “eterno ritorno del nuovo”. La nuova moda ha una

grande rilevanza nella comprensione della nostra

identità. La parola “moda” deriva dal latino modees

(misura, maniera, forma). Adam Smith affermava che

la moda acquista valenza in ambiti dove il gusto è

fondamentale: abiti, mobili, poesia, architettura, ma

anche della morale. Secondo il grande filosofo Kant,

tutte le mode sono maniera di vivere, poiché

comportano cambiamenti generali nelle abitudini di

vita. Lipovetsky parlò invece di un meccanismo

sociale generale, non limitandosi ai vestiti, ovvero la

moda nell’abbigliamento è una delle tante

manifestazioni della moda. Definizione di “moda”: un

oggetto è moda se e solo se funziona come elemento

di distinzione sociale ed è parte di un sistema che lo

sostituisce con relativa rapidità con qualcosa di

nuovo. Tuttavia possiamo dare esempi di ciò che

chiamiamo “moda” e di ciò che non chiamiamo tale,

ma non possiamo dare una definizione. Secondo

Thomas Carlyle, lo scopo originario dei vestiti non è il

calore o la decenza, bensì l’abbellimento. Gli abiti

dunque sono “chiave di lettura del mondo”, e ciò

funzionerà se l’esteriorità corrisponde all’interiorità.

Esiste un collegamento tra moda ed identità, poiché

noi siamo attraverso la nostra apparenza esteriore.

Le parole

Director Woman&Bride _ www.womanbride.it

ROMA _ ITALY

della.

MODA

Impossibile piacere a tutti e soprattutto a tutte se

non siamo lei. Brillante e arguta, bellissima,

instancabile lavoratrice, respira e vive la moda. In

molti addirittura sostengono che lei “sia” la moda.

Ve la presentiamo: il suo nome è

ERIKA

GOTTARDI

www.donnaimpresa.com 23

Ph: Mauro Rosatelli


ERIKA GOTTARDI Direttrice di Woman & Bride, brillante e seguitissima blogger di moda, opinionista web tv, direttrice di

produzione di shooting e campagne moda. La moda è la sua passione. L’eleganza la sua cifra stilistica che si fonda sulla

conoscenza e la ricerca della storia del costume. La nascita dello stile e la sua evoluzione fino alle epoche più recenti,

attraverso lo studio del grandi Maestri della Moda. nella foto con Anton Giulio Grande (a sinistra) e Massimiliano Piccinno

tutto il fashion

d’abito, fugaci pranzi con le amiche e riunioni di lavoro, promettono di

farci respirare l’aria della fashion week romana! Il plot è originale:

minuto per minuto

FUCSIATV

seguire le vicende professionali ed umane delle due protagoniste ed,

allo stesso tempo, documentare in maniera minuziosa la settimana

dell’AltaModa con annesse sfilate e presentazioni. Un modo nuovo

DOPO IL SUCCESSO DELLA VFNO TORNA IL FORMAT anche per avvicinare il pubblico al mondo dell’Alta Moda e del lusso,

facendogli conoscere da vicino i protagonisti, i luoghi e le esperienze

TUTTO IL FASHION MINUTO PER MINUTO, IL DOCU-

umane che si celano dietro una Maison o un Ufficio Stampa.Le

REALITY SULLA MODA CHE QUESTA VOLTA SARÀ

telecamere saranno onnipresenti e registreranno le intere giornate.

Per questo sarà molto importante anche la parte “privata” del reality,

AMBIENTATO DURANTE LA SETTIMANA DELL’

ALTA ovvero i momenti di vita quotidiana delle protagoniste che saranno

MODA ROMANA. DUE LE PROTAGONISTE,

UNA FASHION

EDITOR, ERIKA GOTTARDI,

DIRETTRICE DEL MAGAZINE

WOMAN & BRIDE EUNA CONDUTTRICE TELEVISIVA

ESPERTA DI MODA, MARZIA PONZI,

VOLTO DELLA WEB

TV FUCSIA TV.

Le telecamere di Fucsia TV le seguiranno in giro per le sfilate, i

backstage, gli eventi e le feste mondane senza tralasciare i momenti

di pausa e relax registrati all’interno di una suite del The First Luxury

Art Hotel in cui alloggeranno per tutta la durata della kermesse. Da qui

le protagoniste partiranno ogni mattina per raccontarci la fashion week

capitolina dall’interno: un inedito dietro le quinte visto dagli occhi di

due speciali “addette ai lavori “che, tra ritmi serrati, continui cambi

“coinquiline” per cinque giorni all’interno di una suite nell’esclusivo The

First Luxury Art Hotel, che fungerà quindi da quartier generale. Qui

saranno “spiate” come in una sorta di Grande Fratello in tutte le loro

azioni: al mattino mentre decidono cosa indossare, nei momenti di

“trucco e parrucco”, nella hall mentre si confrontano sui reciproci

impegni o si interfacciano con i propri collaboratori mentre aspettano

la macchina che le porterà ai vari eventi.Parallelamente alle riprese

per il programma televisivo, il pubblico a casa avrà la possibilità di

seguire, in tempo reale, le vicende delle due protagoniste che

posteranno, con una certa frequenza, resoconti ed impressioni della

loro esperienza attarverso un’apposita pagina Facebook e Twitter, il

che servirà anche per avvincere il maggior pubblico possibile e creare

curiosità ed aspettative nei confronti del programma che andrà in

onda, nei giorni successivi, su Fucsia TV.

LA MODA CHI LA FA , CHI LA INDOSSA

CHI NE PARLA

SENZA FIDUCIA SONO POSSIBILI SOLO FORME MOLTO SEMPLICI DI COOPERAZIONE UMANA,

QUELLE CHE

PREVEDONO UNA TRANSAZIONE IMMEDIATA. PERSINO L’ AZIONE INDIVIDUALE ÈTROPPO SUSCETTIBILE DI

DISORDINE E DISTRUZIONE PER POTER ESSERE PIANIFICATA, SENZA FIDUCIA, AL DI LÀ DELL’

ISTANTE

PASSEGGERO” AFFERMA N. LUHMANN IN TRUST AND POWER.L.

ZUCHER RITIENE CHE LA FIDUCIA SIA UN

ELEMENTO COSÌ IMPORTANTE PER LA COOPERAZIONE IN OGNI FORMA DI SOCIETÀ DA ASSERIRE CHE ESSA SIA

“ VITALE PER IL MANTENIMENTO DELLA COOPERAZIONE NELLA SOCIETÀ ENECESSARIA COME TERRENO DI BASE

ANCHE PER LA PIÙ BANALE ATTIVITÀ QUOTIDIANA”. SENZA FIDUCIA NON PUÒ ESISTERE UNA RELAZIONE,

DATO

CHE VIENE MENO IL CANALE CHE

COLLEGA TRA LORO LE PERSONE.

LA SFIDA ETICA È APPENA

COMINCIATA,

LA RISORSA UMANA

HA RICONQUISTATO IL CENTRO DEL

MONDO DEL LAVORO,

DI UN LAVORO

CHE È STRUMENTO PER LA

PERSONA ENON VICEVERSA ELA

COMUNICAZIONE COME CANALE DI

COSTRUZIONE DELLA RELAZIONE

RICHIEDE NUOVI STRUMENTI.

LA

PERSONA DEVE RIDIVENTARE

PROTAGONISTA DEL LAVORO:

PER

POTER RAGGIUNGERE QUESTO

TRAGUARDO DEVE FARSI OGGETTO

ETICO DEVE SFORZARSI DI FARE

PROPRI E VIVERE QUEI VALORI CHE

LE AZIENDE OGGI PROCLAMANO

COME PROPRIO ELEMENTO

QUALIFICANTE E CHE IN REALTÀ

SONO VECCHI COME IL MONDO:

ONESTÀ, LEALTÀ, MAGNANIMITÀ,

PAZIENZA, FEDELTÀ, CORAGGIO,

FERMEZZA, PRUDENZA, GIUSTIZIA,

LUNGIMIRANZA, SACRIFICIO,

GENEROSITÀ E COSÌ VIA.E’

GRAZIE

A QUESTE QUALITÀ UMANE,A

QUESTE VIRTÙ, CHE L’ UOMO SARÀ

IN GRADO DI OFFRIRE VANTAGGIO

COMPETITIVO A SE STESSO,

ALLA

PROPRIA AZIENDA.

La fiducia, la comprensione reciprocaeivalori

Questa è la storia del mio rientro nel campo condivisieicomportamentichelegano fra loro le

della moda, dove ho lavoarto e dato molto persone e le comunità e rendono la cooperazione

nel mio passato quando, dal 1985 al 2002

circa ho lavorato con i marchi più prestigiosi

possibile

ARMANDO

. E' con noi

del made in italy e dall'alta moda: sorelle

TERRIBILI

Fontana, Lancetti, Biagiotti, Gattinoni e

Gianni Versace, maestri e stili di vita che

hanno frastagliato le mie giornate più o meno

fortunate nel mondo dell'effimero e della

bellezza. Mondo che ho trascurato per un

periodo lungo, fino all'avvento dei social

www.donnaimpresa.com 25


network e dei fashion blog,

frequentati da personaggi a

volte non proprio ben

preparati, non così come

dovevamo esserlo noi in

passarto quando

affrontavamo il discorso

moda. Quindi dopo aver

letto strafalcioni e svarioni

su vari post e editoriali ho

deciso di rimettere in gioco

le mie competenze nel

settore e dire la mia, con

l'occhio puntato

specialmente alle nuove

generazioni di stilisti. Su

facebook ho fondato una

Fashion academy Free, un

accademia virtuale gratuita

dove promuovo giovani

designer e le loro strabilianti

idee, ho varie fashion page

dove mi occupo di

passerelle, red carpet,

profumi, moda maschile, ma

il punto forte sono gli album

di giornali vintage

provenienti dal mio

immenso archivio, dove

ripropongo il meglio della

fotografia di moda e delle

collezioni del passato di

grandi couturier come Dior

Valentino Ferrè o le

immagini delle mitiche top

model che tanto turbarono i

nostri sogni di adolescenti.

Ebbene, le mie dissertazioni

sono state noate da

personaggi più o meno

importanti del settore, Giancarlo Giammetti con il Valentino

Museum e Rita Airaghi della Ferrè Foundation usano le mie

immagini per integrare i loro archivi, il Gianni Versace tribute che

amministro è il più grande blog fotografico mai dedicato alla figura

di uno stilista, Michele Miglionico e Franco Ciambella mi hanno

segnalato a questo gradito premio Città dei Sassi di Matera per la

mia competenza messa a disposizione del vasto pubblico del

Web. Grande onore ed emozione essere considerati dai

professionisti di oggi e di ieri, scoprire ancora l'emozione negli

occhi dei ragazzi che partecipano a questi concorsi di moda con

le valigie piene di abiti e sogni, il tutto sullo sfondo di una città

magica come Matera dal paesaggio naturale ricco di fascino.

Essere premiati non per la mia arte o il mio stile, ma il bagaglio

culturale che mi sono creato mi ha reso più forte nei confronti

anche della quotidianità da affrontare tutti i giorni e mi gratifica e

sprona ad andare avanti a cercare di fare del bello e del

meraviglioso la ragione di vita di sempre più persone.La moda

che sfila in passerella è il risultato di ricerca e dedizione di grandi

professionisti, che spesso inizia molto prima della stagione

presentata, in epoche in cui bisogna creare tendenze, stili e colori

azzeccando ogni volta quelli giusti affinchè diventino appunto... di

moda. Dietro la realizzazione di una sfilata ci sono corse

frenetiche, ricerche spasmodiche, grandi silenzi e piccoli tormenti,

da sinistra nella foto:Michele Miglionico, Barbara Chiappini e Armando Teribili al Premio Moda Città dei Sassi

il tutto per poco più di mezz'ora di spettacolo dove modelle senza

tempo incedono altere con creazioni che sono state sognate,

realizzate, trasformate, ricamate, smontate e ricostruite prima di

ottenere l'idea finale giusta. E stai lì dietro le quinte, a sperare che

l'applauso in platea coincida con l'abito con il quale volevi

trasmettere il tuo messaggio stilistico. Solo allora si può

considerarsi "arrivati", non tanto perchè la bella attrice ha

indossato la tua creazione sul red carpet oppure hai conquistato

la copertina di un magazine famoso, ma quando la "gente"

capisce il messaggio che vuoi trasmettere, perchè per molti stilisti

la moda è l'unica espressione che hanno per manifestare i propri

ideali, non solo di "bello" e "raffinato". Ed arriviamo a coloro che

parlano di moda, non sempre a ragione o con la dovuta

preparazione, personaggi che neanche si rendono conto a volte

con le loro parole di distruggere mesi di lavoro se una collezione

a loro non è piaciuta più per noia che vero disprezzo. Certo,

l'Italia è piena di firme prestigiose che hanno dato lustro a marchi

importanti nel periodo d'oro della moda italiana, ma il problema è

che la classe politica non ha mai appoggiato veramente il sistema

moda come succede in altri pasesi come la Francia o gli Stati

Uniti dove l'industria Moda è un vero business con regole e

investimenti mirati a far crescere le aziende che producono e le

persone che ci lavorano...

LA MODA CHI LA FA , CHI LA INDOSSA

CHI NE PARLA

MARIAPIA

DELLA VALLE

È cambiato tutto. Io la chiamo "la democratizzazione del fashion".

E non è solo un'informazione segreta per quelle centinaia di

giornalisti sparsi nel mondo. Nelle passate stagioni le sfilate sono

state trasmesse online in tempo reale, i blog aprono una finestra

sulle nuove idee.

www.donnaimpresa.com 27


nella foto:Tina Arena al Mamaia Summer Festival Fashin TV in un momento della sfilata

Uno stile unico, ineguagliabile dove tessuti

pregevoli, colori e modelli si intrecciano per

dare vita ad uno spettacolo di eleganza e

ricercatezza. Un’esecuzione sartoriale di

grande prestigio.La collezione di Tina dal

nome “Luxury”è composta da capi di alta

moda e sposa, nei toni dell’oro, ricamati con

cristalli. Una parte degli abiti è dipinta a mano

nei toni del corallo e del mare. Una

espressione contraddistinta da fascino e

raffinatezza.

TINA

ARENA

Stilista www.tinarena.it

Descriva in poche parole il suo stile …

Colorato, femminile, elegante, eccentrico ma

non troppo, aggiungerei creativo ma questo

termine è un po' inflazionato … Mi piace

spaziare tra le varie linee, spesso presenti nella

stessa collezione, dal lineare all' etereo, dal

ricamatissimo all handmade … sempre con

molta attenzione però al taglio sartoriale e alla

qualità di tessuti e rifiniture.

La sua icona di moda o fonte di ispirazione.. .

La donna è la mia fonte di ispirazione perchè la

donna cambia, si evolve, interpreta, emoziona,

nutre con le sue forme, è complicata ma anche

cosi straordinariamente bella come può essere

la seta, come lo è un abito … Romantica,

aggressiva, sensuale o timida tutto può essere

espresso dall' abito giusto, ideato per chi lo

indossa, esclusivo per linea e tessuti,

caratteristica prioritaria delle mie creazioni.

Amo molto Versace e Valentino pur così

diversi, ma Elie Saab è il massimo …

Le celebs di Hollywood, come anche i

grandi marchi della moda si stanno

iniziando ad interessare alla moda che

viene dal basso, si pensa sia una risposta

tangibile l’orientarsi in relazione ai gusti

della gente, lei come vede l’irresistibile

ascesa della moda in crowdsourcing in cui

un voto on-line contribuirebbe al decidere

cosa produrre e comprare o ritiene lo stile e

la creatività personali siano ancora i

principali asset che concorrono a

determinare l’eccellenza dell’offerta italiana

e di creare un forte brand identity?

Dipende dal target a cui ci si vuole rivolgere. La

moda “dettata” dai social network è rivolta a un

pubblico vasto e proprio per questo

massificatrice. Vuoi mettere il piacere di

indossare un abito in camerino seguiti dallo

stilista, coccolati, invogliati, la seta addosso …

L’ eccellenza italiana va difesa, sostenuta, stile

e classe l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

L’arte della moda è anche stupire, ”realizzare"

le proposte dei social è un po’ livellare ...

Chi si occupa di marketing non deve più

comportarsi da cacciatore che vuole

catturare il cliente ma deve diventare un

giardiniere che coltiva con lui un rapporto

di fiducia …?

Il rapporto col cliente è essenziale, attraverso

lui l'artista puo esprimersi e va dunque

senz'altro curato ma l'occhio al marketing è

essenziale, è un cerchio che si completa, se

non lo curi non avrai clienti da gestire …

Una domanda futuribile: si arriverà un

giorno a collezioni prodotte da algoritmi

speciali che tradurranno in abiti i post dei

fan di un marchio sui social network?

Qualcosa di simile esiste ed è utilizzato dai

grandi marchi che utilizzano le ricerche di

mercato per produrre ciò che è più facilmente

fruibile. Penso che forse sarà possibile ma a

danno dell'individualità e, forse anche, della

fantasia …

MESSINA

ITALY

www.donnaimpresa.com 57


Marinelli srl Via Fratelli Maggini 189/G Zona ind.le F.lli Guzzini

SANBUCHETO ( MC)

ITALY

Un fiore all’occhiello delle

Marche che lavorano e si

fanno conoscere a livello

internazionale. Questo in

sintesi è il percorso della

MF Company, nota azienda

specializzata nella

diffusione di abbigliamento

e calzature, che nel tempo

si è affermata nel panorama

distributivo italiano per la

profonda conoscenza dei

mercati, la completezza dei

servizi offerti e la capacità di

individuare strategie

commerciali mirate alla

crescita dei propri clienti. La

competenza, la credibilità e

il know how di MF

Company, supportate dal

dinamismo e dalla

professionalità del

management, hanno

convinto il leader mondiale

del settore – la Wolverine

World Wide - a scegliere la

società marchigiana per

distribuire in Italia due noti

marchi internazionali: dopo

aver contribuito all’ampio

successo di CATERPILLAR

(abbigliamento, calzature e

accessori) MF Company si

è vista affidare il marchio

CUSHE, calzature di grande

carattere e dal design

innovativo. Una partnership

oramai consolidata e

coronata dal riconoscimento

internazionale ottenuto da

MF Company come miglior

distributore mondiale della

Wolverine.L’azienda

marchigiana attualmente

può contare su un

pacchetto di oltre 1.500

clienti. A fianco delle più

belle vetrine italiane,

quest’anno Mf Company ha

intrapreso la strada del

retail. “I monomarca ci

stanno fornendo già molte

soddisfazioni – commenta

l’amministratore unico

Vittorio Marinelli -

nonostante la crisi di

consumi i nostri store

stanno funzionando molto

bene, tanto che abbiamo

già in progetto

l’ampliamento della nostra

rete dopo i primi test su città

importanti come Roma,

Padova e Trieste”.Avanti

tutta quindi come un vero

Caterpillar, questa in fondo

è la forza che caratterizza

da sempre Mf Company.

BELLE:SCOPERTE

VALERIANAMARIANI

INDOSSA CARLA: EUSEBI

Dalle passerelle della “Sfilata di moda Dei Sarti Piceni” in terra natia e dal

Concorso di Sartoria “Il Manichino d’Oro” organizzato dall’Accademia dei

Sartori, a Roma, dove si aggiudica il 2° premio nell’anno 2011, la

giovanissima Carla ne ha fatta di strada. Ragazza di grandissimo talento

colleziona riconoscimenti e plauso delle giurie per lo stile coevo delle sue

creazioni che non lesinano femminilità. Il 2012, in particolare, si è rivelato

un anno di grandi cambiamenti per Carla, all’attivo servizi fotografici, la

partecipazione allo Smac Fashion Award, alcune importanti sfilate nella

capitale.

Info: carla1902@live.it

www.donnaimpresa.com 67

MONTALTO DELLE MARCHE _ ITALY


Dopo essersi diplomata prima come Geometra e poi come Fashion

Designer a Catania, decide di partire per completare i suoi studi ed

arricchire la sua cultura nel campo della moda in quella che è la

capitale per antonomasia, e cioè Milano. Consegue un ulteriore

diploma di laurea come Fashion Designer presso l'Istituto Europeo di

Design di Milano ( IED MODA LAB) e comincia immediatamente ad

inserirsi nel mondo della moda lavorando presso le più prestigiose ditte

e Case di Moda della Lombardia.Dopo 7 anni di esperienza a Milano,

la stilista decide di creare un suo Marchio che si chiama appunto

GRAZIELLA BONACCORSO, una linea di Prêt-à-Porter disegnata e

prodotta in Italia che si distingue per eleganza e raffinatezza. Numerosi

i Premi e riconoscimenti che le sono stati conferiti a partire dalla sua

carriera accademica a partire già dall’anno 2002 dove al prestigioso “IL

MANICHINO D' AUTORE” viene premiata per la migliore

interpretazione culturale. Con le sue creazioni è stata ospite presso

numerosissime manifestazioni di rilievo nazionale ed internazionale,

tra le quali ricordiamo la partecipazione all’ ITALIA FASHION EXPO a

DALLAS negli STATI UNITI D' AMERICA nel 2011, evento organizzato

da “ ITALIANEXPO. US” in collaborazione con le Camere di Commercio

di Houston e Chicago ( IACC) e le selezioni finali di MISS MONDO

ITALIA 2012, in Puglia, dove i suoi abiti sono stati indossati per

l’occasione da Jessica Bellinghieri. ”E’ lavorando che ho capito cosa

significa veramente essere una Stilista a 360 gradi - ci dice Graziella -

Il vero mestiere lo impari facendo tanta gavetta, e cioè lavorando tutti i

GIARRE ( CT)

ITALY

E’ una Stilista Siciliana che ha fondato il suo marchio nel Febbraio

2010. Nata a Catania nel 1982, Graziella ha avuto sin da piccola la

passione per la moda, l’arte, l'arredamento, e per tutte quelle cose in

cui vi si possa inserire il termine “creatività”.

GRAZIELLA

BONACCORSO

Ufficio Stile: Via Galileo Galilei 15 Ronco Briantino (Mi) _ www.graziellabonaccorso.com

Sede Legale: Via Mario Rapisardi 29/A Giarre (Ct) _ T.e F.+39 0952889057

giorni presso delle aziende di moda già avviate, poiché sei a contatto

con stilisti, modellisti, sarti,fornitori, clienti,fotografi,ecc... non esiste

nessuna scuola o università che ti insegni il mestiere. E' soltanto

facendo questo tipo di esperienza che impari a capire il mercato della

moda e quello che i clienti cercano, che spesso è ben diverso da ciò

che ci piace disegnare. Credo che realizzare capi scenografici o

appariscenti con i materiali più disparati, e che facciano dire allo

spettatore WOW!! ... sia semplice un po’ per tutti, ma vestire la gente

comune, facendola sentire elegante e raffinata anche con dei capi

semplici e puliti nelle linee e nelle forme, sia una cosa ben diversa, che

richiede innanzitutto buon gusto, ma che si impara solo dopo anni di

esperienza lavorativa, presso delle strutture già consolidate, e ben

organizzate (ma che purtroppo mancano in Sicilia). Inoltre, un altro

parametro essenziale affinché si possa sempre continuare a crescere

in questo settore è capire che bisogna avere tanta costanza, impegno

e umiltà. Niente ti viene regalato, o concesso, tutto quello che ho

creato sino ad oggi, l’ho fatto con grande spirito di sacrificio e spesso

rinunciando a molte cose nella vita, ma io amo il mio lavoro e quindi

non mi è mai pesato tutto questo … è stata dura - conclude - ma non

ho rimpianti. Io credo fermamente che se si abbia voglia di crescere,

rinnovarsi e andare avanti, non bisogna per nessuna ragione al mondo

pensare solo per un istante di essere “arrivati” ma sforzarsi di restare

umili nonostante i successi, di non smarrire il desiderio di conoscere,

di imparare ogni giorno da tutti e da tutto".

BELLE:SCOPERTE

Nasce nel 1971 in provincia di Fermo; lavora

per 10 anni in una azienda di confezioni, poi si

specializza come modellista, designer e

figurinista, frequentando vari corsi nazionali ed

internazionali. Partecipa a vari concorsi

nazionali qualificandosi sempre ai primi posti.

Nel 2006 concretizza il sogno di aprire un

atelier che porta il suo nome. La sua moda si

può definire un connubio tra modernità e

romanticismo.

ELISABETTA

TURTU

L'amore e la passione che mette nel suo lavoro, la porta a sognare, insieme alle sue

innumerevoli clienti, creando per loro abiti da sogno caratterizzati da particolari

sofisticati, dettagli ben studiati, scenografici ed originali, con un tocco di graziosi

interventi romantici.

FERMO _ ITALY

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Nella foto: la modella Sara Ben Zidane indossa un meraviglioso abito rosso rubino di Elisabetta Turtù


Descriva in poche parole il suo stile …

Ecclettico, variegato, concettuale, glamour e

sensuale, ogni donna deve potersi esprimere in

qualsiasi contesto, attraverso il linguaggio

dell’abito o costume che sia.

La sua icona di moda o fonte di ispirazione?

L’ispirazione delle mie creazioni nasce e trae linfa

vitale, a partire dal quotidiano, mi piace osservare

tutto ciò che mi circonda, in particolare le donne,

quello che riescono a trasmettere agli altri

attraverso gli occhi, le gesta, le movenze ... ma

una icona che mi ha dato l’input per osare era

una grande donna che mi piace immaginare

ancora fra noi: Moana Pozzi. Personaggio che ha

saputo mostrarsi senza retoriche e che mi ha

incuriosito tanto da approfondire studi che mi

hanno portato alla realizzazione di alcuni costumi

per eventi cinematografici, e questo mi ha

convinta sempre più che ciò che lei esprimeva in

fondo sono desideri che ogni donna almeno una

volta nella vita ha desiderato o immaginato,

anche se nessuna lo ammetterà mai.

Le celebs di Hollywood, anche i grandi marchi

della moda si stanno iniziando a interessarsi

alla moda che viene dal basso, si pensa sia

una risposta tangibile l’orientarsi in relazione

ai gusti della gente, lei come vede

l'irresistibile ascesa della moda in

crowdsourcing in cui un voto on-line

contribuirebbe al decidere cosa produrre e

comprare o ritiene lo stile e la creatività

personali siano ancora i principali asset che

concorrono a determinare l’eccellenza

dell’offerta italiana e di creare una forte brand

identity?

Concordo che è giusto interessarsi a produrre per

gente comune, ma questo non deve far perdere

alcuni punti fondamentali dell’eccellenza italiana

che da sempre ci contraddistinguono nel mondo

quali la creatività e lo stile. La mia impressione e

che oggi pur di produrre e di creare business si

stia rischiando di perdere gli assetti di un marchio,

di una identità personale, tutto ciò nel tempo

potrebbe logorare il manifatturiero italiano, anche

se già sono visibili i primi segni.

Chi si occupa di marketing non deve più

comportarsi da cacciatore che vuole catturare

il cliente, ma deve diventare un giardiniere

che coltiva con lui un rapporto di fiducia ...

Concordo, il rapporto deve essere basato sulla

fiducia tra cliente e imprenditore, solo così si

possono conoscere fino in fondo quali sono,

gusti, desideri e stile personale. Il compito

dell’imprenditore è quello dell’osservazione che

servirà nel consigliarlo nell’acquisto o nella

realizzazione di un capo personalizzato.

Una domanda futuribile: si arriverà un giorno

a collezioni prodotte da algoritmi speciali che

tradurranno in abiti i post dei fan di un

marchio sui social network?

Ritengo che alcuni spunti possono essere presi in

considerazione dal mondo del web, ma non fino

in fondo, in quando lo stile, la creatività e la

professionalità fanno si che lo stilista si differenzi,

esprimendo la sua unicità in tutto ciò che fa a

partire dal quotidiano; il contrario determinerebbe

il far comprendere al fruitore un messaggio

forviante di quello che è il lavoro dello stilista.

FLORIDIA

ITALY

PH: Ramona De Orlando

Dopo anni di studio e diversi titoli conseguiti al

merito, Lucia è riuscita ad acquisire una grande

padronanza per tutto ciò che riguarda l'arte e la

moda sartoriale: modellista, stilista, costumista,

insegnante di moda, figurinista. Gli elementi

che contraddistinguono i figurini della stilista

sono: creatività, eslusività, ricerca dei tessuti,

innovazione.

LUCIA

CACCAMO

Via Enzo Giudice _ Floridia (Sr) www.studiostilisticocaccamo.it

Da miss alle passerelle internazionali, Naomi vanta un curriculum di tutto rispetto fatto di eventi fra i più prestigiosi. Un anno particolarmente denso di impegni, quello che si è

appena concluso sotto l'egida del suo agente Riccardo Gubiani (titolare della famosa agenzia romana “ GR MANAGEMENT ” cui Naomi ha affidato la sua immagine dall'inizio

dell'anno 2012), primo fra tutti: il Mamaia Festival, in Romania (17/08/2012) dove ha sfilato, quale unica rappresentante italiana, per il celeberrimo circuito di Fashion TV . A

seguire, nel ruolo di "Testimonial", ha prestato il suo volto per il negozio I’M, a Bergamo e per il noto champagne “L’ ORODIBACCO ” a Lipari e Panarea (Sicilia). Innumerevoli

anche gli shooting fotografici per alcune delle Case di moda maggiormente significative del nostro Made in Italy fra le quali spicca la griffe GAI MATTIOLO . In ultima nota non

possiamo non citare il suo intervento, sempre in veste di testimonial, alla presentazione del nuovo libro di NINO SPIRLI ’ ex autore del noto programma FORUM di Mediaset e

la partecipazione in qualità di giurata al concorso di Miss Winter Salento organizzato dall’associazione Flashback di Brindisi, svoltosi a Brindisi presso l’hotel Nettuno.

NAOMY:CHITTANI

Modella

www.donnaimpresa.com 71


EVENTI:NOI C' ERAVAMO

di moda

PERRELAZIONARCI

AGLIALTRI

MATERA _ SALERNO

BRONTE _ ROMA _ MILANO

La moda ci consente di porci in relazione agli atri

e quindi di comprendere qualcosa di noi e degli

altri; la rivelazione del sé parte hegelianamente

dal confronto con l’altro. Come dire: Dimmi come

ti vesti e potrò scoprire qualcosa di te, del tuo

carattere, della tua natura.

La moda veste il corpo, la moda usa il corpo come veicolo di trasmissione. La moda senza il

corpo sarebbe finita, non esisterebbe, si sublimerebbe come mera immagine e cadrebbe nel suo

lato esclusivamente fuggitivo senza essere di giovamento alcuno. Diverrebbe pura e semplice

arte ma la moda estende il suo concetto al di là dell’arte, comprende il mercato, comprende l’uso

e il consumo, comprende il corpo. La moda senza corpo finisce perché perde uno dei suoi

connotati essenziali: la corporeità. Un abito acquista vero senso indosso a un corpo perché lo

rappresenta nel suo stile e oppure nello stile altrui (penso a personaggi dello spettacolo e agli

stilisti), imitato da chi indossa l’abito, rivela comunque un senso e tutti i sensi. Parlare di moda

non vuol dire dunque solamente parlare di abiti: la moda è un tema trasversale a molte dottrine,

e dunque ad altrettanti aspetti umani. La sociologia in particolare, si interessa alla moda in

quanto manifestazione del collettivo che definisce i processi di mutamento sociale in un

determinato arco di tempo. Sono tantissimi, oggi giorno, i concorsi di moda che vengono ideati,

noi ve ne presentiamo solo alcuni che a parer nostro sono i più autorevoli nel nostro Paese.

Concorsi che danno la possibilità a giovani talenti di gareggiare con le loro creazioni avendo la

possibilità di vincere dei premi inerenti alla loro formazione, per entrare a far parte del World

Fashion. A partire dal “Premio Moda Città dei Sassi” che Venerdì 28 giugno riaprirà i battenti per

la sua edizione 2013. Il concorso è un evento dedicato interamente agli stilisti e agli artigiani

creatori della moda. Il Premio Moda Città dei Sassi è un concorso internazionale, che nasce nel

2008 dalla passione che caratterizza l’azienda promotrice, la Publimusic.com, ha lo scopo di

individuare e premiare creatori fashion designer per scoprire stilisti emergenti e/o professionisti

nel campo della moda femminile e per valorizzare principalmente il loro talento. Per partecipare

al concorso è prevista un’iscrizione con scadenza 30 Marzo 2013, il bando e tutte le altre

informazioni sono reperibili sul sito www.premiomoda.it . Successivamente alla chiusura dei

termini di iscrizione, una Giuria Tecnica, nominata appositamente, decreterà gli otto stilisti

finalisti che avranno la possibilità di presentare una collezione di creazioni di moda, nello

specifico di Alta Moda Donna, sezione Abbigliamento e Accessori. Nella serata dell’evento,

davanti a una Giuria Speciale composta da esperti e rappresentanti illustri del mondo della moda

italiana, affiancata da una Giuria composta da giornalisti, gli stilisti proporranno le proprie

originali creazioni nella splendida P.zza San Pietro Caveoso con una scenografia naturale ed

imponente quale è quella della Città dei Sassi di Matera (Patrimonio Unesco dell’Umanità,

candidata a Capitale Europea della Cultura 2019). In ultima nota non possiamo non mensionare,

a rigor di cronaca, che la direzione artistica del Premio Città dei Sassi edizione 2013 sarà

affidata ad uno degli stilisti maggiormente rappresentativi del Made in ItalY: Roberto Guarducci,

un grande uomo prima ancora che uno stimatissimo sarto. Cosiccome non possiamo sottrarci

dal ricordare gli stilisti che si sono distinti nel corso degli anni a cominciare dalla vincitrice della

terza edizione: Anna Mattarocci, che aveva presentato una originalissima collezione dark ispirata

alla saga di Star Wars, edizione in cui si era anche distinta, ottenendoo il premio della critica,

una ancora acerba Chiara Banelli che a distanza di soli due anni abbiamo vista premiata a livello

nazionale dalle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del panorama nazionale

ultima delle quali la celeberrima Fidapa, organizzazione al femminile dell'imprenditoria di casa

nostra. così pure non possiamo non citare il vicitore dell'edizione 2012, Erasmo Fiorentino,

ragazzo di grande talento che sappiamo anch'egli essere già fra i nomi di spicco della moda

Madein Italy.

MATERA LUGLIO 2012 " PREMIO MODA

CITTA'

DEI SASSI" www.premiomoda.it

Nella foto in alto: Valeriana Mariani con

il Presidente di Giuria Franco Ciambella

Alcuni scatti del Premio Moda Città dei

Sassi 2012, ideato e magistralmente

organizzato dall’agenzia Publimusic di

Sabrina Gallitto in collaborazione con

il direttore artistico Enzo Centonze

nella foto in alto con il Presidente di

giuria, lo stilista Franco Ciambella. In

basso: il Sindaco di Matera, Salvatore

Adduce con Valeria Mangani

SMAC: FASHION AWARD 2012 Vincitrice Anna Calviello, giovane stilista di Pomarico che

ha portato in passerella la sua collezione “Donna Ricercata“, proponendo un mix di semplicità, raffinatezza e

chiarezza espressiva. Seta e filati, trasparenze e applicazioni luminose per la moda mare. Tubini neri con

stampe retrò per il giorno e abiti da sera alla caviglia con maniche lunghe e trasparenti. Un meritatissimo

secondo posto è stato attribuito alla collezione “Innovazione e tradizione” di Rossella Isoldi, ispirata dalla

lavorazione del macramè e dell’uncinetto. “London Masai” di Martina Laura Anastasi si è invece classificata

terza proponendo una fusione tra motivi british ed etnici. Ovazione di pubblico e plauso alla giovanissima Carla

Eusebi che sebbene anche non abbia ottenuto un riconoscimento formale, si è distinta per originalità: i suoi

capi, uno straordinario mix di pelle e paillettes; un dark grintoso e ricercatissimo pensato per una donna

anticonformista che non rinuncia alla propria femminilità. Tra le proposte legate al concorso, meritevole di lode

l’iniziativa messa in cantiere dal Patron Pasquale Salsano affinchè i vincitori potessero conseguire, unitamente

all’ambitissimo riconoscimento, la partecipazione agli stage formativi messi a disposizione da diverse Case di

Moda italiane, nonché la possibilità di aderire, assieme al Concorso Internazionale Mare di Moda di Cannes,

alla Fiera Internazionale del Beachwear “Mare d’Amare” a Fortezza da Basso di Firenze. La Camera della

Moda di Calabria, ospite d’eccezione dello SMAC ha dato lustro di sé attraverso due performance entrambe di

altissima abilità sartoriale quanto assolutamente suggestive dal punto di vista più prettamente scenografico:

l’una ad opera della talentuosissima Claudia Ferrise che ha rappresentato il mito di Medusa attraverso le

Teste Scultura di Giuseppe Fata, l’altra di eco storica nonchè di presentazione del film “Niccolò Macchiavelli il

Principe della Politica”, nelle sale cinematografiche quest’anno in occasione del 500° anniversario della

stesura dell’opera del Macchiavelli stesso, ad opera di Giuseppe Emilio Bruzzese, vice presidente della

Camera Regionale Calabrese. Ospiti d’eccezione hanno presenziato all’evento che si è tenuto nello splendido

Salone dei Marmi, a cominciare da Valeria Mangani, vicepresidente Altaroma, investita dal ruolo di presidente

di giuria la quale ha espresso grande compiacimento per l’evento che continua ad affermarsi nella roccaforte

delle iniziative che contribuiscono in maniera tangibile a dare lustro e risalto alla creatività italiana e definendo

“Assolutamente meritevole di lode l’impegno e la professionalità del presidente Salsano in questo progetto di

scouting”. Di grande importanza anche la collaborazione con l’Accademia del Lusso di Milano che, in onore dei

150 anni dell’unità d’Italia, ha presentato una collezione inedita interamente realizzata sull’idea patriottica della

bandiera tricolore. Durante la serata hanno inoltre sfilato le nuove collezioni di Graziano Amadori,

sorprendente direttore artistico dello SMAC che ha fatto sfoggio della sua creatività proponendo una donna

che sa esprimere la sua femminilità, e di Franco Francesca, acclamatissimo per il suo impegno rivolto al

sociale e che si traduce nella produzione di una moda ecosostenibile. Di grande interesse ed originalità la

collaborazione con il Laboratorio di Realtà Virtuale dell’Università di Salerno diretto dalla prof. Genny Tortora,

che ha curato la ricostruzione virtuale de “La schiava di Murecine”, progetto di ricerca realizzato nel 2003,

frutto dell’applicazione delle nuove tecnologie alla valorizzazione dei beni culturali, parentesi introduttiva alla

passerella d’Autore curata da Salvatore Ciro Nappo, consulente archeologo del progetto. Una sorta di

omaggio alla moda attuale ed agli stilisti emergenti che hanno preso parte al concorso. L’entusiasmo papabile

già dalla conferenza stampa di apertura aveva lasciato presagire ad un evento di grande successo, a

conferma di ciò le parole di auspicio del Presidente di Casartigiani, Mario Andresano il quale esordiva "La

sartoria italiana è da sempre molto solida e quello che proponiamo a giovani imprenditori sia d'età, sia

d'impresa, è crescere insieme e costruire un futuro diverso recuperando il tempo che abbiamo perduto.

L'interscambio è fondamentale per non restare fermi nelle nostre botteghe”. Tesi assolutamente condivisibile

sulla base della quale Pasquale Salsano aggiunge: "Sappiamo che viviamo un momento di crisi nazionale. I

mezzi che mettiamo in campo non devono essere sprecati. Quello che io cerco di fare è far si che le risorse

dei giovani stilisti trovino un seguito".

www.donnaimpresa.com 79

In alto: i giurati dello SMAC

Fashion Award di Salerno

2012 con il Patron dell'evento

Pasquale Salsano

Sopra Valeriana Mariani

Donna Impresa Magazine con

due membri della giuria: il

Fashion Blogger Armando

Terribili e Mariateresa D'Arco,

Direttore Locale Caserta della

rivista "Slide" www.slideitalia.it

in basso: Valeriana con il Vice-

Presidente di Altaromamoda

Valeria Mangani Presidente di

giuria dello SMAC di Salerno.


production

In alto: il team di stilisti che hanno sfilato allo SMAC FASHION AWARD 2012. Fra le novita' del prossimo

appuntamento anche il moda mare e la riconferma di quanto già intrapreso con successo nella scorsa

edizione dal Patron Pasquale Salsano: ovvero il fornire agli stilisti che aderiranno, la possibilità di

immettersi in un circuito virtuoso di esperienze e promozione che servirà loro ad accrescere non solo il

veicolare del proprio nome bensì anche ad ampliare il personale bagaglio di esperienze.

nella foto i presentatori Maria Sirna e Rosario Di Stefano con Valeriana Mariani in un bellissimo abito di Lucia Caccamo e Baldassarri Bruno

Da sinistra:Pasquale Salsano, Valeriana Mariani.

Giuseppe Fata, Claudia Ferrise e G. Emilio Bruzzese

Valeriana Mariani e il Presidente di

Casartigiani Mario Andresano

Nella foto di sinistra un momento della

presentazione del libro "Gianni/Versace:

lo stilista dal cuore elegante" scritto da

Tony di Corcia e pubblicato dalla casa

editrice pugliese Utopia Edizioni. Il

volume racconta, attraverso venticinque

interviste fatte ad altrettanti personaggi

che hanno incontrato, nella loro vita, il

designer scomparso nel luglio del 1997 a

Miami, aneddoti e curiosità legati allo

stilista. "L'intento era quello di omaggiare

tutto ciò che Gianni Versace è stato nella

maniera più rispettosa possibile -ha

esordito Tony di Corcia -, non

soffermandosi tanto sulla sua morte ma

piuttosto su quanto ha fatto nella sua vita:

per questo ho chiesto alle persone che

sono state sue amiche di parlare,

trasmettendo le proprie emozioni al

lettore. Ne sono venuti fuori ritratti eterogenei, ma tutti collegati ad una delle figure più rappresentative

del Novecento e del made in Italy; è inoltre un'immagine rara la foto di copertina che ritrae un Gianni

Versace sorridente, rimasta finora inedita e gentilmente donata dalla sorella Donatella". Lo slash nel

titolo divide, idealmente, i due aspetti della sua personalità, cioè Gianni, l'autenticità dell'uomo

raccontato dai suoi amici, e Versace, lo stilista visto dagli occhi di chi ha lavorato con lui o da chi ha

scelto i suoi abiti. La prefazione è stata affidata al fotografo Oliviero Toscani, mentre i 12 scatti degli

inserti a colori, prevalentemente inediti, sono firmati da Gian Paolo Barbieri. Una vita, quella di di Gianni

Versace che sembra proprio iniziare come una favola e finisce coi toni della tragedia ...

In passerella Maikol Creation

di Grancesca Carroccio

Un momento della sfilata di Chiara Banelli: al centro Valeriana

Mariani, Testimonial dell'8° Moda Show con le indossatrici

Raffaella Fazio ( da destra), Ester Baccini e Alessia Varrica.

8° MEETING MODA - STILISTI IN PASSERELLA Bronte, Eden

del pistacchio, con un frutto dal gusto e dall'aroma universalmente riconosciuti come unici e

particolari in tutto il mondo, si è resa palcoscenico esclusivo di una manifestazione di moda fra

le più suggestive. Il suo ideatore ed organizzatore, Pietro Galvagno, ha espresso il meglio

della moda made in Sicilia e non solo. Chiamate a sfilare, alle luci della ribalta, le creazioni di

due delle designer più talentuose di terra siciliana: Lucia Caccamo (Floridia) e Maikol Creation

di Francesca Carroccio (Bronte). Ospite d’eccezione la griffe Chiara Banelli di Udine, una

stilista che si è portata alla cronaca oltre che per i numerosissimi Riconoscimenti e Premi,

anche per essere stata scelta ad accompagnare l’immagine di Valeriana Mariani, Editore di

Donna Impresa neo-eletta Presidente di “International Association Women Entrepreneurs and

Business Leaders - Employment, Social Affaire & Equal Opportunities ” una associazione

internazionale di donne e che a Bronte era stata chiamata a presenziare in qualità di Madrina,

l’“8° Meeting Moda Stilisti in Passerella”, evento di cui riproponiamo di seguito i momenti più

significativi attraverso una rassegna fotografica. Il progetto ideato e diretto da Pietro Galvagno

per OMEGA PRODUCTION si è avvalso di partner di eccezione, a cominciare da Katia

Augello famosissima make-up artist titolare del Centro Vitakssana di Floridia che ha in attivo

alla carriera una moltitudine di premi nazionali e Donatella Accolla titolare del centro “Ricci e

Capricci”, anch’essa ripetutamente saltata all’attenzione della cronaca nazionale per le sue

performance professionali. L'evento, che si è tenuto Presso il Teatro Comunale di Bronte in

data 8 dicembre e che si è avvalso del prezioso supporto dell’Amministrazione Comunale di

Bronte, nella figura del Senatore Firrarello ed il Vice Sindaco Melo Salvia oltre che delle Forze

dell'Ordine VV. UU.Carabinieri, è stato l’occasione giusta per mettersi a confronto con il mondo

della notorietà, dell'apparire in Passerella, nel Set Cinematografico, nelle Copertine di famose

riviste. Ospiti della serata: attori, fra cui l’affascinante Gaetano Lembo, attrici, coreografi,

fotografi e fotoreporter del calibro del siracusano Gianni Luigi Carnera oltre che di Nunzio

Galvagno, Guido Ciraldo e Matteo Schilirò. Presenti produttori, manager e talent Scout, primi

fra tutti Michele Maccarone e Bruno Baldassarri che, in qualità di Direttore Marketing Italia

della rivista Donna Impresa, ha selezionato fra tutte le bellissime modelle i volti a cui

dedicheremo lo speciale “Belle scoperte” nel prossimo numero e che sono nello specifico:

Raffaella Fazio, Ester Baccini, Alessia Varrica, Morena Catania ragazza di grande talento alla

quale abbiamo anche rilasciato una nostra intervista visibile su you tube. Assenti giustificati a

causa delle condizioni metereologiche che hanno fatto precipitare Bronte dietro un inaspettato

manto di neve: Carmelo Ferrara in rappresentanza per l’ IDI ( Istituto Diplomatico

Internazionale), Titolare della "Together Eventi" e Patron del Concorso Internazionale di

Bellezza " Miss Regina d' EUropa" oltre che Patron del " Prestige Intarnational Talent" e la

cantautrice siciliana Adriana Spuria. “Il mio grazie a tutti i presenti, ivi comprese la bellissime

ragazze che hanno sfilato coordinate con grande maestria da Letizia Nicolosi - ci dice Il Patron

dell’evento moda Pietro Galvagno - doveroso da parte però omaggiare del mio più sentito


sincero, ringraziamento le persone che mi hanno sostenuto … è grazie a loro innanzi tutto se

tutto quello che abbiamo realizzato si è potuto magnificare. Con ciò mi riferisco al Dott. Guido

Giraldo titolare della omonima Farmacia ricca anche di Prodotti rivitalizzanti naturali e

Galenica varia, a Bronte - continua - a Gianfranco Messina titolare della Gioielleria Longhitano

(Bronte), ad Alfredo Montalto, Alfio Neri e Vito Giuffrida titolari di EUROSPIN "La spesa

intelligente" A.V.A. (Bronte) ed a Sicil Fruit. Non posso esimermi dall’esprimere gratitudine

anche ai presentatori: Maria Sirna e Rosario Di Stefano che hanno eccelso nel ruolo non facile

di interpretare lo spirito gioioso della manifestazione, è anche merito della loro grazia e

simpatia se la scaletta ha acquisito “un’anima”.

Non di meno bravi, il responsabile service

audio-luci Papette Eventi, il Dee Jay Luca di Vincenzo ed ovviamente il corpo di ballo Elisa

Montalto ed Emanuele Castelli TEN DANCE. Ultimi, ma solo in ordine cronologico, il mio

plauso al titolare della storica Caffetteria Luca di Luca Roberto (Bronte) conosciuta in tutto il

mondo per la preparazione artigianale di prelibatezze al pistacchio ed ai proprietari dell’Hotel

Parco dell'Etna Bronte (Ct), in quanto entrambi hanno omaggiato i nostri illustri ospiti

marchigiani di un’accoglienza meritevole di lode ... a me non resta pertanto ora che l’invitare

voi ed i vostri lettori e lettrici al prossimo "Moda Show Stilisti in Passerella” edizione2013”

In alto da sinistra: Valeriana Mariani con il Patron Pietro

Galvagno e Luigi Carnera; di seguito Valeriana con Donatella

Accolla e KatiaAugello. In basso alcuni scatti con i prestigiosi

ospiti presenti all'evento e della sfilata della Lucia Caccamo.

Sara Iannone con Maria Giovanna Elmi e Rosanna

Vaudetti. A destra Ugo Mainolfi consigliere AEREC

Gli ospiti giurati di "Donne e vini ... da far girar la testa"

Da sinistra: Valeriana, Luigi Bruno, la soubrette Liliana

Pintilei, Sara Innone e la modella Marzia Saccomandi

Beati fra le donne: il celeberrimo parrucchiere dei VIP

Natalino Candido e l'affascinante stilista Luigi Bruno.

Valeriana con Mariapia Lettini

Valeriana Mariani con l 'On.Catia Polidori

Valeriana Mariani Testimonial d'eccezione del Rosso

Piceno "Le Renè"della cantina fermana Santa Liberata

di proprietà Savini, la prestigiosa casa vinicola fermana

che si è aggiudicata il primo premio all'evento nazionale

"Donne e vini da far girar la testa".

DONNE E VINI DA FAR GIRAR LA

TESTA “Tenuta Gran Paradiso”

Palombara Sabina (Roma) 28 settembre

2012. C’è un legame magico che si instaura tra la

bellezza e il fascino dell’arte sartoriale e il nettare degli

dei. Legame suggellato dai profumi del territorio nel

cuore della sabina, la Tenuta Gran Paradiso

dell’imprenditore Claudio Saccomandi ha ospitato la

manifestazione più fashion dell’anno. La splendida

padrona di casa, Sara Iannone, responsabile della

Sico, società immagine e comunicazione, ha riproposto

la fortunata manifestazione realizzata nelle precedenti

edizioni a Porto Rotondo, in Costa Smeralda e che ha

avuto come testimonial Marta Marzotto, Amii Stewart,

Franco e Celestina Taormina e Franco Carraro.

Wine&fashion, queste le punte di diamante del made in

Italy nel mondo. Ventuno le aziende vinicole in gara,

una per ogni Regione d’Italia, al fine di rappresentare

tutto il territorio nazionale. Una autorevole giuria

tecnica, composta dall’onorevole Catia Polidori, Maria

Giovanna Elmi e Rosanna Vaudetti (conduttrici RAI),

Simonetta Travaglini (manager della moda), Ernesto

Carpentieri (presidente AEREC), Ugo Mainolfi, Claudio

Arcioni (presidente dell’Arte dei Vinattieri), Claudio

Marini (direttore di International Post), Antonio Paris

(consigliere regionale), Maria Pia Lettini

(immobiliarista), Giancarlo Panarella (direttore

ENOPRESS), Bruno Baldassarri (direttore marketing

“Donna Impresa”), ha decretato la vittoria dei migliori

abbinamenti. Per i vini bianchi: abito bianco realizzato

con tessuti di chiffon e seta con finiture dorate, elegante e raffinato, indossato splendidamente dalla modella

Klarissa Nuga. L’abito ha saputo cogliere le superlative caratteristiche del Greco di Tufo delle cantine Terranera

della regione Campania. Per i vini rossi: l’intensità, il gusto fruttato e sensuale de Le Renè Rosso Piceno DOC

della regione Marche, è stato esaltato dall’abito rosso realizzato in chiffon, di linea essenziale e decorato con

pietre preziose Swarovski rosse rubino, indossato dall’affascinante Valeriana Mariani direttore del magazine

“Donna Impresa”. Un ricco buffet ha accompagnato la degustazione, con piatti rigorosamente scelti ed abbinati

ad ogni etichetta in base alle caratteristiche organolettiche dei vini. Ricordiamo che la manifestazione ha goduto

di partner prestigiosissimi in campo internazionale oltre che di una grandissima visibilità sui media, ribalta ancor

più esaltata dalle numerose personalità presenti sia in Giuria che tra gli ospiti. La dimora Gran Paradiso, che ha

ospitato l’evento, oltre agli spazi comuni della piscina, del maneggio, dei giardini, dispone di dieci piccoli e

confortevoli appartamenti che sono stati messi a disposizione su prenotazione delle aziende. Luigi Bruno, grande

stilista partenopeo, che da oltre trent’anni dedica la sua straordinaria creatività alla celebrazione della femminilità,

in quest’occasione oltre al profumo di donna ha portato in passerella il profumo di mosto selvatico. La scelta dei

colori, dei tessuti e dei ricami sono stati ispirati dai profumi inebrianti delle vigne e del loro nettare. L’ideazione e la

realizzazione delle acconciature delle modelle sono state affidate per la serata dall’hair stylist Natalino Candido.

Elena Presti, grande attrice e ballerina di origine spagnola, affermata in tutta Europa, si è esibita, accompagnata

dal celebre chitarrista Juan Lorenzo, in danze di flamenco e sevillanas, coinvolgendo gli ospiti presenti.

Gli scatti sono firmati da Patrizia Santangelo e Fazio Gardini, autorevolissimo Photography Team Leader in Roma

Valeriana Mariani e Morena Catania in un

momento dell'intervista realizzata presso

l'Hotel Parco dell'Etna a Bronte

COMINGSOON: INTERVIEW

Abbiamo smarrito la consapevolezza degli Antichi di essere un anello che congiunge un

prima e un dopo di umanità. Un mondo di ingiustizie, di soprusi, di sofferenza, di

prevaricazione, in cui si vive come schiacciati da imponenti meccanismi, in cui domina

soltanto il dio denaro, il PIL, la crescita, la ricchezza materiale. Riteniamo tutti di essere

incatenati a queste vite come se un altro mondo non fosse possibile; come se questa

società con le sue regole e la sua organizzazione non potesse esser cambiata nell'interesse

di tutti. Il nostro mondo è quello che gli uomini

sono riusciti fino ad oggi a costruire. E allora ai

giovani ed ai giovani vecchi, non resta forse

altro che cominciare a disobbedire a quei padri

putativi che hanno costruito un mondo

sbagliato che sta distruggendo il loro futuro,

che non lascia spazio alla speranza.

L’alternativa è dunque quella di capovolgere

l’ordine di questo mondo per cominciare a

immaginare un mondo nuovo? Ne parliamo

con la manager Elisabetta Parise, Presidente

dell'associazione "Fondazioni Formiche

Giovani" insignita Donna "Acquario 2013

presso Palazzo Ferrjoli da Sara Iannone

presidentessa dell'Alba del Terzo Millennio in

occasione del suo compleanno.

PH: Santangelo e Gardini

OSPITI A CASA DI :ANNA FENDI

con Cecilia Villani (nella foto) e Bianca Maria

Caringi Lucibelli (Roma - Villa Laetitia)


LORENA: MAGLIOCCO

Autrice Tv e Storica dell'Arte

“Se l’ideale è la tramutazione, non tramuto nulla se non comincio

a mutare me stesso. L’utopia comincia domani, e può anche non

cominciare mai; la tramutazione comincia oggi e non ha mai

fine ”(Norberto Bobbio) . Maria Lorena Magliocco, 31 anni autrice

Tv e storica dell’arte. Oggi attiva concretamente nella vita politica

romana e Presidente dell’associazione Altruisti Nati. Fiera di non

aver apparati cerca nella propria generazione e nel proprio

genere la forza per sovvertire questo mondo, perché si può.

L’abbiamo incontrata per le strade del centro storico di Roma, in

una serata particolarmente fredda e tra le prime cose che ci ha

detto: “Anche se fa freddo, facciamo una passeggiata, adoro

questa città …la sento mia anche se nelle mie vene scorre il

sangue del Salento, terra antica e piena di storia. Fin da subito

ho capito che qui volevo vivere e realizzarmi. Conosco molto

bene questa città, le sue strade, i suoi palazzi, i suoi monumenti

e quei luoghi celati dalle guide turistiche. Roma è come una

grande madre accoglie tutti, ma ripudia nello stesso tempo se non ci sai vivere”.

BEATRICE: DAMIANI

Traduttrice

L’agenzia “Traduzioni e Lingue” ha sede a Riccione, nel cuore della Romagna, e fornisce diversi

servizi linguistici, quali, traduzioni, interpretariato e insegnamento

lingue. L’agenzia collabora esclusivamente con traduttori laureati

e specializzati in varie lingue, garantendo così un servizio di alta

qualità.

Chi si rivolge principalmente all’agenzia ‘Traduzioni e

Lingue’ ... Beatrice?

"Aziende, privati, studi legali e professionali e non solo. Offriamo

corsi collettivi, lezioni individuali, a domicilio o presso il nostro

ufficio, corsi aziendali, ripetizioni private e lezioni via Skype. L’uso

di Internet è diventato indispensabile anche nell’insegnamento. In

questo modo il cliente è in grado di mettersi in contatto con noi

comodamente dal luogo in cui si trova, senza doversi spostare e

di conseguenza risparmiando tempo. Cerchiamo di accontentare

il cliente, trovando sempre un modo per rispondere alle sue

esigenze. Oggi più che mai, nell’era di Internet e con il mondo in

continua evoluzione, conoscere almeno una lingua straniera è

diventato indispensabile, per potersi muovere in autonomia e

comunicare più facilmente. Non a caso, i corsi di lingua sono

sempre più numerosi. La nostra agenzia organizza corsi di vari

livelli, dall’elementare all’avanzato, continuamente, in modo che

chi si iscrive ha poi la possibilità di passare al livello superiore e

di continuare a studiare la lingua che ha scelto finché lo desidera.

Chiunque può avvicinarsi a una lingua straniera, per esigenze di

lavoro o per piacere. Le lingue straniere sono ponti che ci

permettono di raggiungere luoghi vicini o lontani, e di comunicare

con le popolazioni di tutto il mondo" www.traduzionielingue.eu

VIRGINIA: BRESCIA

Artista

35 anni, nata a Parma e vive in Sardegna dall'età di quattro. appassionata di musica, strumentista e

cantante, da animatrice liturgica ad esperienze da solista in svariati cori polifonici, artista, smette i

pennelli eicolori, per dedicarsi a una nuova forma di "arte tridimensionale", nella forma del riciclo,

realizza diverse mostre in Sardegna, con un discreto successo di pubblico, incuriosito dalle forme e

dalle composizioni su tela, realizzate con svariati materiali, plastica, legno, ferro, spaghi, carta

cartone ... materiali per lo più recuperati nelle discariche, una sorta di "pulizia dell'ambiente", un'arte

tutta "ecologica", che risponde alla ferma convinzione, che l'arte è ovunque, è in cosa che

sappiamo osservare con occhi diversi. A breve, in Giugno,

presso la LIBRERIA BETTINI, a Cesena, si svolgerà una

mostra personale, sempre all'insegna del Riciclo. Virginia, una

donna forte e passionale, amante dell'eleganza, sensualità, della

musica che l'ha spinta a diverse collaborazioni artistiche, canta e

suona, lasciandosi traportare dalle note, spesso a occhi chiusi,

nel tentativo di trasmettere emozione al pubblico che ascolta, da

sempre sostenitrice dell'interpretazione delle parole di un brano,

la musica "è vita", e bisogna sentirla dentro per poterla far

esplodere nel cuore di chi ascolta, anche a discapito

dell'estensione vocale, spesso motivo di attrazione per il

pubblico.. Appassionata di fotografia, realizza foto

paesaggistiche sul suo piccolo paese Osini, di 800 abitanti, nel

quale vive dal 2008,terra povera economicamente, ma ricca di

attrazioni naturali da mozzare il fiato, e di un paese vecchio, di

pari fascino e bellezza...

ROMA _ ITALY

COMING: SOON

nel prossimo numero

PH: Roberto Baldassarri

Le sue opere siano lungi dall’essere confortevoli

ed “anestetizzanti” oggetti d’arredamento

L’arte è come la primavera, una fase di transizione, un risveglio vero e proprio. E’ una specie di alba dell’anima, un passaggio dal

buio e dal torpore dell’inverno all’energia positiva dell’estate. C’è quella sensazione di spensieratezza, di allegria e di aspettativa

che sottende a tutto; un po’ come quando apri gli occhi mentre stai ancora dormendo e ti accorgi che è una bella giornata, che hai

voglia di uscire, e inizi già a sentire i miti sbuffi di aria sulla pelle. In questa opera, prima di una di una lunga serie di lavori dedicati

alla Valle D’Aosta ed in particolare a Saint Vincent, Paolo ci narra le esuberanze visive, olfattive e tattili di un luogo indimenticato

per suggestione paesaggistica di cui egli è rimasto irrimediabilmente sedotto. Lettere poggiate su una tessera di cartone con la

leggerezza della neve racchiudono la promessa di ritornare. Tezera: E`il nome greco per 4 ma anche per l'elemento del

mosaico.Il lavoro e`un modulare di cartone ondulato dipinto ad acrilico formato da nove tesera (20x20 cm) fermato da un sistema

di listello ad incastro 60x60 cm. Il concetto di questa opera e`ispirato dai grandi pannelli publicitari, dopo un periodo di tempo finita

la loro funzione di comunicazione vengono demontati e rimontati a caso perdendo l`originale forma ma acquistando le nuove

valenze estetiche dettate dal caso. Tale concetto rientra nella ricerca che da alcuni anni sto compiendo nel mondo

dell'archeologia della comunicazione (alfabeti immaginari)in pittura e scultura. La scelta dei colori nella tesera rosso nero e le

lettere scelte richiamano un ipotetico alfabeto (Valle D`Aosta) smembrato e rocostruito in nuove versioni sempre diverse

dimostrando che il concetto di comunicazione non verbale rimane ed acquista nuovi valori. Il cartone ondulato dipinto ad acrilico

PAOLO: SISTILLI

con metodi grafici e`protetto da una vernice, è possibile metterlo sotto tecla di acrilato nel caso di ambienti particolarmente umidi

e fumosi.

Sullo sfondo l'opera (Tezera) del Maestro Paolo Sistilli dedicata alla Valle D'Aosta

Via Tintoretto 7 Ss16 _ Grottammare (Ap) _ T. 0735.632622

www.estorilviaggi.it

Estoril Viaggi vi consiglia il Saint-Vincent Resort&Casino

Capita a volte di avvertire già alla partenza che si prenderà

parte a qualcosa di unico, di speciale, indimenticabile. E’,

poi, una questione di empatia l’affiatamento che si crea con

le persone, lo stare bene fin da subito. Il giusto feeling che

si instaura, la bellezza di entrare in un mondo per il piacere

di condividere con altri quella quotidianità fatta di luoghi

suggestivi, di parole delicatamente pronunciate, di gesti e di

semplici momenti, veri e propri tesori di cui, poi, non vorrai

più fare a meno. Indimenticabile nelle sue esuberanze

visive, olfattive e tattili il Saint Vincent Resort&Casino. Ogni

luogo sembrerebbe essere stato pensato per stupire, ogni

persona della équipe sembrerebbe essere stata selezionata

sulla base della bellezza del sorriso, ogni oggetto scelto

affinché regali profonde emozioni, ogni allestimento scenico

affidato alla più talentuosa e bizzarra delle registe: la natura

che fa bella mostra dei suoi inimitabili spettacoli attraverso

sconfinati perimetri e tetti di trasparenti cristalli. Che si tratti

di leggere un libro nella hall, piuttosto che sorseggiare un

caffè o gustare un aperitivo, la suggestione è unica nella

sua irripetibilità, ed è così che capita di assistere al

rincorrersi capriccioso dei raggi del sole che fanno capolino

fra le nubi o in sconfinati azzurri, allo scroscio sensuale

della pioggia, al genuino fulgore della neve piuttosto che

all’ansimare poderoso del vento. Una autentica emozione

quando per la prima volta si scorge il proiettarsi dei raggi fra

le innumerevoli opere d’arte di cui si fregiano copiosamente

le pareti dell’intera struttura ma, ancor di più, quando essi si

scagliano fra la pietanze di una tavola riccamente imbandita

quasi a glorificarne la già prorompente bellezza. Ogni

emozione dicono abbia un odore particolare che a noi non

è concesso di scoprire e che la mente abbia la capacità di

allontanare il ricordo, rimuovendolo nell’inconscio … e che il

corpo invece non dimentica … ma chissà perché una

vacanza trascorsa al Resort&Casino di Saint Vincent

dell’inconscio proprio non ne vuole sapere ...

www.paolosistilli.nl


I LUOGHI DELLA SEDUZIONE

Esperienze emozionali destinate a restare impresse nella memoria, il

fascino del contesto che riporti ogni relazione professionale alla sua

dimensione più confidenziale, l'importanza di unire al business il piacere

anche estetico: tutto questo deve offrire una struttura ricettiva oggi.

Questo spiega la fondamentale importanza per il settore mice delle

location d'elite come dimore storiche, castelli, residenze d'epoca e

venue di charme. Veri e propri tesori, di cui l'Italia è ricchissima, che con

le proprie architetture, i giardini, gli arredi, i pezzi d'arte si fanno custodi

della storia e delle tradizioni più affascinanti. Ve ne presentiamo qui una

davvero speciale ad un costo altrettanto speciale.

ROMA

HOTEL:2000

Il fascino delle dimore storiche nella Capitale

In posizione privilegiata nel centro di Roma, vicinissimo alla Stazione

Termini e ben collegato con i mezzi di trasporto, l’Hotel 2000, con il suo

fascino antico, rappresenta il baricentro ideale per chi ama il confort

unito al fascino della dimora storica. Ubicato nel cuore del centro

cittadino in un antico palazzo nobiliare del 1900 interamente ristrutturato,

dista soli 50 metri da Piazza Barberini ed a soli 5 da Fontana di Trevi e

Piazza di Spagna. L’hotel dispone di 13 camere completamente

attrezzate con TV, telefono, minibar, aria condizionata e bagno completo

con straordinarie cabine e/o vasche Iacuzzi dotate di idromassaggio. La

colazione è servita in camera.

Hotel 2000 Roma _ Via delle 4 fontane 16 _ T. 06.42021019

ABITARE IL TEMPO

Grandarredo è l'evoluzione della tipica bottega artigiana marchigiana di 50 anni fa, e rappresenta oggi un

connubio perfetto tra tradizione ed innovazione. Realizza direttamente arredamenti su misura unici per la

finitura manuale e la tecnologia costantemente applicata. L'azienda è oggi una moderna realtà industriale che,

personalizzando gli spazi abitativi riesce ad offrire il valore aggiunto tipico del "Made in Italy".

Contando sulla lunga esperienza maturata lavorando per marchi importanti del contract, GRANDARREDO è oggi pronta ad affrontare la sfida dei nuovi mercati internazionali.

LA CASA DIVIENE

SPECCHIO DI UNO

STILE DI VITA,

SI

VESTE DI QUELLA

STESSA NATURA

CHE

CONTRADDISTINGU

E NON SOLO GUSTI

E PERSONALITÀ,

MA

VERE E PROPRIE

TENDENZE IN

GRADO DI CREARE

ATMOSFERE

DOMESTICHE

DIVERSE NATE DAL

DESIDERIO DI

RISPONDERE ALLE

NUOVE E DIVERSE

ESIGENZE

D'INTERPRETAZION

E DELLA CASA DI

OGGI.

GRAND

RREDO

Group

ContractMadeinItaly

GRANDARREDO

Cda San Giovanni 48

63813 MONTE URANO

(Fermo) Italy

T. +39 0734 842648

F. +39 0734 848575

info@grandarredo.it

www.grandarredo.it

INGLISH

The manufacturing furniture

company GRANDARREDO is

the evolution of a typical italian

"workshop" astabilished over

fifty years ago in the italian

region Marche and nowaday it

represents a perfect

combination between tradition

and innovation. Grandarredo

directly manufactures unique

"tailor-made furnishing

solutions" throughoutstanding

handcrafted finishes and

constant attention to advanced

technology. Today Grandarredo

is a structured modern

manufacturing company able to

offer the typical "Made in Italy"

high quality standards by

personalising interior living

spaces. After gaining a

remarkable experience by

working for and on behalf of

prestigious italian contract

brands, today Grandarredo is

ready to face the new challenge

of the international market.

FRANÇAIS

Grandarredo est l'évolution de

la "bottega" artisanale italienne

né dans la Région Marche il y a

50 ans et représente le parfait

mariage entre la tradition et

l'innovation. On fabrique

"meubles clefs en main" unique

pour la finition manuelle et pour

l'application de nouvelles

technologies disponibles.

GRANDARREDO c'est

aujourd'hui une moderne

industrie qui, grace à ses

possibilités de personnaliser les

espaces d'habitation, offre la

valeur ajoutée typique du

"Made in Italy". Notre longue

expérience en travaillant avec

les marques les plus

importantes du contract, nous

permet d'affronter le défi de la

compétition de nouveaux

marchés internationaux

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