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nell’Onb, che crea dispersione, disarmonia,<br />
lontananza e disincanto, indebolendo la capacità<br />
negoziale con il decisore politico.<br />
Nei recenti webinar ai quali ho partecipato,<br />
si sono aperte valide interlocuzioni<br />
con molti di questi gruppi di colleghi ed è<br />
stato avviato un fecondo dialogo che sta sviluppandosi<br />
e approderà certamente a intese.<br />
Nel frattempo, al di là delle nostre colpe<br />
e della diffusa incuria che serpeggia tra<br />
le fila di migliaia di colleghi, dentro e fuori<br />
all’Onb, si deve registrare una disattenzione<br />
e una scarsa conoscenza da parte delle istituzioni<br />
politiche e socio-sanitarie delle istanze<br />
<strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong>. Una distrazione che non trova<br />
giustificazioni e che va colmata nel più breve<br />
tempo possibile. Non è più accettabile per la<br />
nostra categoria, ormai parificata alle altre<br />
nell’ambito delle professioni sanitarie, che si<br />
possa disconoscere un criterio di pari dignità<br />
e considerazione tra tutte le categorie che<br />
operano nel comparto della sanità.<br />
In queste settimane sono<br />
In queste settimane<br />
sono stato costretto<br />
più volte a intervenire<br />
pubblicamente per<br />
protestare innanzi a<br />
dimenticanze e disparità,<br />
in danno <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong><br />
stato costretto più volte a intervenire<br />
pubblicamente per<br />
protestare innanzi a dimenticanze<br />
e disparità, in danno<br />
<strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong>, emerse in provvedimenti<br />
di legge. Legislazione<br />
adottata dal Governo,<br />
attraverso la decretazione<br />
d’urgenza, che non lascia<br />
molto spazio ad interventi<br />
da parte dell’Ordine. Norme<br />
adottate per fronteggiare il<br />
Covid-19, ma che non hanno<br />
tenuto conto dell’impegno<br />
e <strong>dei</strong> meriti di tutte le figure professionali<br />
impegnate sul fronte del contrasto alla epidemia.<br />
C’è stata una lunga fila di omissioni.<br />
Si è cominciato con il reiterare l’annosa disparità<br />
del mancato riconoscimento di borse<br />
di studio agli specializzandi non medici,<br />
aggiungendo solo per i medici altre quattromila<br />
borse di studio. Eppure le provvigioni<br />
governative, stanziate per fronteggiare la<br />
crisi economica conseguente alla chiusura<br />
delle attività produttive, ammonta ad oltre<br />
un centinaio di miliardi di euro, <strong>dei</strong> quali<br />
alcune decine per il Sistema Sanitario Nazionale.<br />
È ben strano che non si reperiscano<br />
fondi per colmare questa annosa ed odiosa<br />
disparità tra professionisti. Si è proseguito<br />
consentendo agli specializzandi medici, al<br />
terzo anno di corso, di poter partecipare ai<br />
bandi e agli avvisi per copertura di posti nel<br />
SSN, con disuguaglianze per tutte le categorie<br />
non mediche. Ed ancora la disparità di<br />
non citare nel cosiddetto Decreto Cura Italia<br />
i <strong>Biologi</strong> ospedalieri tra i beneficiari del<br />
premio di produzione per la lotta al Covid<br />
riconosciuto ai medici e finanche ai tecnici<br />
di laboratorio! La saga delle dimenticanze si<br />
conclude con il procedimento di legge a sostegno<br />
alla Scuola, nel quale viene introdotto<br />
ed approvato dal Senato un emendamento<br />
da parte della opposizione leghista, che<br />
riconosce solo a medici, farmacisti e infermieri<br />
l’abbuono, automatico, <strong>dei</strong> cinquanta<br />
crediti ECM per l’anno in corso.<br />
Unica parentesi positiva, per i nostri<br />
iscritti, è quella di essere stati inseriti nel<br />
DPCM del 9 marzo 2020, in modo che la<br />
categoria possa rientrare tra quelle per le<br />
quali si può procedere con le assunzioni<br />
per scorrimento di graduatoria, per avviso<br />
pubblico oppure concorso per assunzioni<br />
ordinarie e straordinarie previste per la<br />
lotta al Covid-19, oltre ai posti emersi dalla<br />
nuova programmazione <strong>dei</strong> fabbisogni. Una<br />
parentesi certo felice che sta consentendo a<br />
centinaia di <strong>Biologi</strong> in tutta<br />
Italia di poter entrare nelle<br />
fila del Sistema Sanitario. Ma<br />
non possiamo né dobbiamo<br />
accontentarci.<br />
Occorre una strategia di<br />
oculata protesta critica che<br />
indichi al decisore politico<br />
la strada dell’equiparazione<br />
<strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> alle altre categorie,<br />
forse più note e numerose,<br />
con maggiore peso<br />
politico ed elettorale, ma<br />
non più meritevoli della nostra.<br />
Come realizzare questa<br />
strategia sarà materia di discussione per le<br />
iniziative da intraprendere nel programma<br />
che il Consiglio dell’Ordine si accinge a definire<br />
nell’ultimo scorcio della consiliatura.<br />
Uno scorcio ancora consistente, ma che non<br />
durerà in eterno se il futuro lo aspetteremo<br />
inermi, accettando supinamente uno stato<br />
di semi clandestinità per la nostra comunità.<br />
Non si può certo attendere che le castagne<br />
dal fuoco le tolgano in futuro gli Ordini<br />
Regionali che prenderanno vita attraverso il<br />
decentramento amministrativo che, a metà<br />
dell’anno 2022, prenderà vita.<br />
In questo arco di tempo, bisogna insistere<br />
e stare col fiato sul collo ai governanti e<br />
alle istituzioni ministeriali preposte ad adottare<br />
i provvedimenti legislativi necessari. Insomma,<br />
non bisogna demordere né coltivare<br />
complessi di sudditanza nei confronti di<br />
nessun’altra categoria né degli interlocutori<br />
politici. In fondo, qualcuno dovrà pur dare<br />
la sveglia a Lorsignori.<br />
4 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Maggio 2020