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Ottopagine Storie 05

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Otto<br />

<strong>Storie</strong><br />

pagine<br />

5<br />

Il enio<br />

che fischiò<br />

alla storia


Otto<br />

pagine<br />

<strong>Storie</strong><br />

Morricone<br />

Addio<br />

a un genio<br />

del ‘900<br />

Si è spento a 91 anni<br />

nella sua abitazione romana<br />

Ennio Morricone, nato il 10 novembre<br />

del 1928 e scomparso a<br />

Roma a 91 anni, ha composto<br />

piu' di 500 melodie, spesso immortali,<br />

per il cinema e la televisione.<br />

La sua visione e<br />

l’ineguagliabile tocco da arrangiatore ha caratterizzato<br />

la musica pop italiana degli<br />

anni '60. Ha raggiunto vette altissime grazie<br />

alla sua vera passione, quella musica sinfonica,<br />

sempre immaginata con alti gradi di<br />

sperimentazione e innovazione musicale.<br />

Figlio di trombettista e diplomato al Conservatorio<br />

di Santa Cecilia nella stessa materia<br />

e in direzione d'orchestra, Morricone<br />

siedeva da tempo nel ristretto pantheon dei<br />

piu' grandi musicisti da cinema di sempre


Otto<br />

pagine<br />

<strong>Storie</strong><br />

come confermano la stella sulla Walk of<br />

Fame di Los Angeles, l'Oscar alla carriera<br />

del 2007, la miriade di premi che scandiscono<br />

la sua carriera e perfino l'intestazione<br />

di un asteroide. La sua musica ha<br />

da sempre un impatto trasversale che<br />

contagia le piu' diverse generazioni e gli<br />

ha assicurato fama oltre il cinema con piu'<br />

di 70 milioni di dischi venduti. Il chitarrista<br />

degli U2 The Edge dichiara da sempre<br />

di considerarlo il suo musicista di riferimento,<br />

gruppi come i Metallica o i Ramones<br />

aprono i propri concerti con un<br />

omaggio a lui, Quentin Tarantino ha saccheggiato<br />

le sue melodie ben due volte<br />

("Kill Bill" e "Bastardi senza gloria") rendendogli<br />

pubblico omaggio fino convincerlo<br />

a firmare una colonna sonora<br />

originale per "The Hateful 8" con cui il<br />

musicista ha vinto il suo primo Oscar<br />

dopo ben cinque nomination. Nonostante<br />

centinaia di partiture che hanno fatto<br />

epoca, e' sempre il sodalizio con Sergio<br />

Leone a fare da sigla ideale al cinema di<br />

Morricone. I due si conoscono sui banchi<br />

di scuola, alle elementari, e quando il debuttante<br />

regista si rivolge a lui nel 1964<br />

("Per un pugno di dollari") non sa ancora<br />

che molto del suo inatteso trionfo si deve<br />

alle invenzioni del musicista, costretto a<br />

lavorare senza orchestra e con pochi soldi,<br />

capace di trasformare un fischio, una<br />

tromba, uno sparo nella piu' formidabile<br />

sintesi dell'epopea western. In questa<br />

spiazzante performance Morricone mette<br />

a frutto tutto il suo talento di arrangiatore<br />

che gli era valso una buona nomea nel<br />

mondo della musica leggera italiana.<br />

L'amicizia tra i due non verra' mai meno<br />

e scandira' una carriera di successi fino all'ultimo<br />

film di Leone "C'era una volta in<br />

America" che anche per il musicista rappresenta<br />

una delle sfide compositive piu'


Otto<br />

pagine<br />

<strong>Storie</strong><br />

complesse e importanti. Se nel mondo e' proprio<br />

lo "spaghetti western" ad aprire a Morricone<br />

le porte di Hollywood con autori come<br />

John Carpenter, Brian De Palma, Roland Joffe',<br />

Oliver Stone e titoli come "Gli intoccabili" o<br />

"Mission", in Italia sono molti i cineasti che con<br />

lui vantano un rapporto quasi simbiotico. E' il<br />

caso di Elio Petri per cui Morricone inventa i<br />

suoni di "Indagine su un cittadino" o di Gillo<br />

Pontecorvo che scrive con lui la partitura della<br />

"Battaglia di Algeri" che gli ispira "Queimada"<br />

e che sara' tra gli amici piu' cari fino alla fine.<br />

Che cos'e' il genio di Morricone? In primo<br />

luogo una perfetta conoscenza dei classici che<br />

lo accompagna in scorribande stilistiche di<br />

grande suggestione e gli permette di usare la<br />

grande orchestra, il piccolo gruppo, i solisti e i<br />

cori con la massima naturalezza; poi una sintonia<br />

quasi fisica con l'emozione e l'epica; infine<br />

una abitudine all'arrangiamento dei motivi che<br />

gli permette di andare di pari passo con le idee<br />

visive dei registi senza mai deviare dal proprio<br />

percorso espressivo. "Ogni volta - ha detto -<br />

cerco di realizzare una colonna sonora che<br />

piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto<br />

deve piacere anche a me, perche' altrimenti<br />

non sono contento. Io devo essere<br />

contento prima del regista. Non posso tradire<br />

la mia musica". E' una fedelta' monogama che<br />

non lo lascia mai e che ogni volta lo conduce a<br />

sfide piu' impervie, come ha spesso dimostrato<br />

nella maturita' quando ha cominciato ad esibirsi<br />

in pubblico come direttore d'orchestra<br />

delle sue composizioni. E con la bacchetta in<br />

mano, davanti alla sua orchestra, Morricone rivelava<br />

ogni volta la sua duttilita' da camaleonte:<br />

compositore contemporaneo, creatore di<br />

epopee per il piu' vasto pubblico, nostalgico<br />

cantore di emozioni segrete. Non e' un caso<br />

che, nel 2007, sul palco dell'Oscar sia stato Clint<br />

Eastwood a consegnargli l'ambita statuetta: Eastwood<br />

non sarebbe esistito senza Leone e<br />

Morricone.


Otto<br />

pagine<br />

<strong>Storie</strong><br />

Con Sergio Leone<br />

un’amicizia sincera<br />

e un duo indissolubile


Un pugno<br />

di note<br />

Il nome di Ennio Morricone resta<br />

indissolubilmente legato a quello<br />

dell'amico e regista Sergio Leone,<br />

da 'Per Un Pugno di Dollari' a<br />

'C'era Una Volta in America': i due<br />

hanno scritto pagine indimenticabili<br />

della storia del cinema, dando vita a<br />

un tessuto narrativo in cui le immagini<br />

e le note sono intrecciate, trovando reciproca<br />

ispirazione e motivazione. Il percorso<br />

del grande compositore,<br />

dall'utilizzo dello pseudonimo Dan<br />

Savio dei primissimi anni '60, a divenire<br />

il nome più celebre e noto della musica<br />

per il Cinema, è passato attraverso la<br />

collaborazione con registi come Bertolucci,<br />

Bellocchio, Pontecorvo per poi approdare<br />

a Hollywood e quindi lavorare,<br />

tra gli altri, con Roland Joffe, Brian De<br />

Palma, Mike Nichols, Oliver Stone e


Otto<br />

pagine<br />

<strong>Storie</strong><br />

Quentin Tarantino: più di 500 i film firmati<br />

da Morricone in oltre 60 anni di<br />

carriera.Morricone era nato a Roma il 10<br />

novembre 1928, diplomato in tromba,<br />

composizione, strumentazione e direzione<br />

di banda al Conservatorio di<br />

Santa Cecilia. Ha debuttato nel cinema<br />

con 'Il Federale' di Luciano Salce del<br />

1961 mentre si faceva strada come arrangiatore<br />

delle più famose canzoni italiane<br />

dei primi anni '60 (suoi gli<br />

arrangiamenti di Sapore di Mare di<br />

Gino Paoli, Se telefonando di Mina, Abbronzatissima<br />

di Vianello). La svolta<br />

nella vita del compositore arriva quindi<br />

grazie al sodalizio con Leone, suo compagno<br />

di classe alle elementari. La<br />

prima colonna sonora è quella di Per<br />

Un Pugno di Dollari, pellicola destinata<br />

non solo a inventare un genere che<br />

verrà celebrato a livello internazionale,<br />

ma anche a cambiare il modo di raccontare<br />

il west americano. Le note di Morricone<br />

daranno musica a un immaginario<br />

che resta scolpito nel susseguirsi delle<br />

generazioni. “La conquista dell'Ovest<br />

americano – dirà 50 anni dopo Quentin<br />

Tarantino – non esisterebbe senza le<br />

note di Ennio Morricone”. Seguiranno<br />

quindi 'Per Qualche Dollaro in Più', 'Il<br />

Buono Il Brutto e Il Cattivo', 'C'era Una<br />

Volta il West' e infine 'Giù la Testa'. La<br />

collaborazione con Leone prosegue fino<br />

all'opera perfetta e finale del regista romano:<br />

'C'era Una Volta in America', del<br />

1984, capolavoro del cinema mondiale<br />

con Robert De Niro, James Wood e Joe<br />

Pesci.Nel frattempo Morricone aveva<br />

composto le colonne sonore di film<br />

come Cittadino al di sopra di ogni sospetto,<br />

Sacco e Vanzetti, Metti Una Sera<br />

a Cena e quindi l'approdo americano:<br />

Mission e Gli Intoccabili, tra gli altri,<br />

prima della collaborazione con Tarantino,<br />

da sempre suo grande ammiratore.<br />

Oltreoceano Morricone non fu sempre<br />

da tutti compreso e apprezzato, dopo<br />

ben 5 candidature non premiate, solo<br />

nel 2007 arriva il primo Oscar, premio<br />

alla carriera. Quel 25 febbraio la platea<br />

gli tributò però una standing ovation di<br />

memorabile lunghezza “per i suoi magnifici<br />

e multiformi contributi nell'arte<br />

della musica per film”. A consegnarli la<br />

statuetta l'attore, e regista, Clint Eastwood,<br />

volto e icona dei western di<br />

Leone. Un secondo Oscar arriverà nel<br />

2016 per 'The Hateful Eight' di Tarantino.<br />

Nell'ultima stagione della sua vita<br />

Morricone si è dedicato alla Direzione<br />

di Orchestra, portando in giro per il<br />

mondo le sue musiche. Nell'estate del<br />

2006 il Maestro viene invitato a dirigere<br />

l'Orchestra filarmonica della Scala di<br />

Milano, che lui porta in tournèe a Verona,<br />

a Taormina e molti altri fra i teatri<br />

più importanti d'Italia. Nessuno come<br />

lui è stato capace di creare sulle sue note<br />

una narrazione immaginifica che è patrimonio<br />

del cinema, ha scritto di lui<br />

una delle più note riviste cinematografiche<br />

americane, introducendo una sua<br />

intervista. Lui allora osservò: “La musica<br />

è intangibile, non ha sembianze, è<br />

come un sogno: esiste solo se viene eseguita,<br />

prende corpo nella mente di chi<br />

ascolta”. Grazie Maestro, fu la conclusione.


Quella<br />

magica sera<br />

a Torella<br />

Nel 2003 il suo concerto:<br />

come lo raccontò <strong>Ottopagine</strong><br />

di Daniele Moschella<br />

(inviato a Torella dei Lombardi)<br />

Uniti da un grembiulino.<br />

Sergio Leone ed Ennio<br />

Morricone erano compagni<br />

di banco. Insieme<br />

hanno frequentato la<br />

terza elementare all’istituto<br />

di viale Trastevere. Nessuno dei<br />

due ha mai potuto dimenticare Checco<br />

il carrettiere. Seduto poche file più in là.<br />

Timido, caratterizzato da una disciplina<br />

ferrea, solido e di poche parole,<br />

Ennio Morricone ha saputo comunicare<br />

calore al folto pubblico che l’ha accolto<br />

presso la piazzetta Sergio Leone,<br />

alle spalle del castello Candriano di To-


Quante baruffe<br />

con l’amico Sergio<br />

per la scelta<br />

delle musiche:<br />

tra feroci screzi<br />

e incredibili<br />

entusiasmi<br />

<strong>Storie</strong><br />

Otto<br />

pagine<br />

“Per un pugno<br />

di dollari”<br />

era un pezzo,<br />

una ninna nanna,<br />

scritta per la tv:<br />

piacque a Leone<br />

ma dopo anni<br />

glielo ho confessato<br />

rella dei Lombardi, in occasione della<br />

serata conclusiva dell’XI premio dedicato<br />

all’inventore dello spaghetti western.<br />

Nessuno dei due bimbi, che<br />

allora avevano poco meno di dieci<br />

anni, avrebbe potuto sapere che, insieme,<br />

avrebbero inventato un genere<br />

ed avrebbero lasciato una traccia nella<br />

cinematografia mondiale. Otto nastri<br />

d’argento, un Grammy Awards, sei<br />

David di Donatello, ventisei dischi<br />

d’oro, cinque dischi di platino e cinque<br />

nomination all’Oscar, questo il palmares<br />

di Morricone. Nessuno più di lui,<br />

nessuno come lui. Tra Leone e Morricone<br />

nasce un rapporto che è fatto di<br />

screzi e grossi entusiasmi, di scontri e<br />

condivisione. La prima baruffa è per le<br />

musiche di “Per un pugno di dollari”.<br />

Troppi dissapori, inevitabile la frattura.<br />

“Dissi a Sergio – ha dichiarato Morricone<br />

nel corso dell’intervista pubblica<br />

con Gianni Minà – di trovarsi un altro<br />

compositore. Presi poi un pezzo che<br />

avevo scritto per la televisione. Era una<br />

ninna nanna. A Sergio piacque. Solo<br />

qualche anno dopo gli ho confessato la<br />

provenienza di quel tema”. Minà<br />

chiede a Morricone di canticchiare la<br />

ninna nanna. Morricone cerca di glissare,<br />

nicchia. Ma poi cede, seppur con<br />

compromesso. Non canta, ma accenna<br />

il motivo al pianoforte. Il pubblico applaude.<br />

Qualcuno si alza in piedi.<br />

“Leone – ha continuato il maestro Morricone<br />

– amava far recitare gli attori con<br />

sotto la colonna sonora. Era una tecnica<br />

rarissima, mai utilizzata. Si divertiva,<br />

inoltre, ad usare gli scarti. Quei temi,<br />

cioè, che avevo già proposto ad altri registi<br />

e che questi avevano rifiutato”. Un<br />

caso su tutti: Debora. Leone l’ha voluto<br />

per “C’era una volta in America”, un<br />

noto regista straniero – che Morricone<br />

non vuole citare – lo aveva rifiutato.<br />

Morricone, diploma al conservatorio in<br />

tromba, nasce compositore. Tanto che<br />

nel 1958 entra in Rai ma come impiegato.<br />

Non nasconde di essersi licen-


ziato nel pomeriggio del primo giorno<br />

di lavoro. “Era un lunedì mattina –ha<br />

dichiarato – ero al mio posto di lavoro.<br />

Mi dissero che non avrei mai potuto<br />

fare il compositore perché era incompatibile.<br />

Sarebbe sorto un conflitto d’interessi.<br />

Ruppi un telefono per la rabbia<br />

e me ne andai. Un funzionario mi invitò<br />

a riflettere, mi disse di non buttare<br />

un pezzo di pane per tutta la vita. Per<br />

fortuna non gli diedi retta”.<br />

Alla passione non si comanda, alla passione<br />

si cede e basta. Cinque nomination<br />

all’Oscar, ma nessuna statuetta.<br />

L’America non ama Morricone? Per il<br />

maestro c’è poco da dolersi. “L’Oscar,<br />

in fondo, non è una cosa seria. E’ importante<br />

la nomination, quella sì. Perché<br />

a dartela è una commissione di<br />

professionisti, di addetti ai lavori. Che<br />

ascoltano la musica e sanno giudicarla.<br />

Molto spesso la musica segue il film. A<br />

vincere non è mai la miglior musica,<br />

ma quella del miglior film premiato”.<br />

Un rimpianto, però, c’è. “Per la nomination<br />

di Mission ho provato delusione.<br />

In quel caso era oggettivo che la<br />

musica era superiore alle altre. Vinse<br />

“Round Midnight”. Solo dopo si è dimostrato<br />

che non si trattava di musiche<br />

non composte, musiche non originali.<br />

Ed è stata una scorrettezza”. Il maestro<br />

Morricone ha lavorato con mostri sacri<br />

del cinema italiano, ma è attento osservatore<br />

del cinema contemporaneo.<br />

L’erede di Leone? Morricone non ha<br />

dubbi. “E’ Tornatore. Ha una padronanza<br />

enorme con la macchina da<br />

presa. Ma sono bravissimi anche Salvatores<br />

e Muccino”. Un passaggio è dedicato<br />

alla Siae. Morricone ha rinunciato<br />

alla presidenza. “Per fortuna – dice – ci<br />

sono delle distorsioni nel sistema italiano<br />

che non verranno mai modificate.<br />

Oggi anche il barbiere vuol fare il compositore<br />

e per la Siae il barbiere è<br />

uguale a Petrassi. Servirebbe fare delle<br />

distinzioni, ma queste correzioni non le<br />

faranno mai”.<br />

In Rai mi dissero<br />

che non avrei mai<br />

potuto fare<br />

il compositore<br />

perché da dipendente<br />

ero in conflitto<br />

di interessi:<br />

ruppi il telefono e salutai<br />

<strong>Storie</strong><br />

Otto<br />

pagine<br />

L’Oscar<br />

in fondo<br />

non è una cosa seria<br />

Importante<br />

è la nomination,<br />

quella sì,<br />

perché a dartela<br />

sono veri professionisti


Otto<br />

pagine<br />

<strong>Storie</strong><br />

A Benevento 12 anni fa<br />

“In 13<br />

a tavola?<br />

Mai”


Nel dicembre del 2008 al Teatro Comunale<br />

nell’ambito del Sannio Opera Festival<br />

di Mariateresa De Lucia<br />

“In tredici a tavola? Non<br />

sia mai. Non se ne<br />

parla assolutamente...”.<br />

Per cenare l'organizzazione<br />

fu costretta a trovare<br />

una soluzione<br />

invitando a sedere con la compagnia,<br />

nel dopo concerto, anche una delle cameriere.<br />

Il maestro Ennio Morricone fu categorico<br />

in quel ristorante di Benevento, dodici<br />

anni fa. “In tredici a tavola mai!”.<br />

Un retroscena che fa sorridere in un<br />

giorno di dolore e che rende più<br />

umano il genio che, oggi, tutto il<br />

mondo piange. La sua scomparsa, a 91<br />

anni, ci rende più fragili. Orfani di<br />

quella bellezza di cui le sue note erano<br />

garanzia.


Otto<br />

pagine<br />

<strong>Storie</strong><br />

Un'armonia di cui Benevento poté godere<br />

in una serata unica. Era il 17 dicembre 2008<br />

quando il Teatro Comunale Vittorio Emanuele<br />

ospitò il concerto conclusivo del Sannio<br />

Opera Festival, diretto da Gabriele<br />

Bonolis e organizzato dall'associazione Eufoniarchè<br />

presieduta da Luciano Corona.<br />

Un evento nato in collaborazione con<br />

l'Unicef nell'ambito della rassegna Natale<br />

Azzurro.<br />

446 i biglietti venduti per ascoltare l'orchestra<br />

Eufoniarchè impegnata nell'esecuzione<br />

di “Musica Assoluta”, il lavoro che il<br />

maestro aveva composto al di là del suo<br />

impegno nelle musiche da film. Quella<br />

sera diresse l'orchestra per qualche brano e<br />

poi ascoltò attento, in prima fila, i musicisti.<br />

Qualche ora prima l'incontro in Conservatorio,<br />

a Benevento con la classe di<br />

composizione del Nicola Sala. A quei giovani<br />

il maestro Morricone rispose per<br />

un'ora ad ogni curiosità dispensando consigli<br />

da custodire come tesori. E sempre<br />

nell'istituto di via La Vipera si svolsero le<br />

prove.<br />

“Avevo solo 22 anni quando curai l'organizzazione<br />

di quella serata – ci racconta il<br />

musicista sannita Luciano Corona - rimane<br />

uno dei ricordi più belli, di grande spessore<br />

culturale e da cui nacque un legame<br />

profondo”.<br />

Una serata in cui il Maestro Morricone rimase<br />

sorprendentemente colpito da Benevento,<br />

da cui la moglie, la signora Maria,<br />

ripartì con la ricetta di una pasta squisita<br />

che costrinse lo chef a farsi rivelare. Momenti<br />

autentici come autentici sono la<br />

grandezza e l'arte di Morricone. Un genio<br />

assoluto le cui opere rimarranno testimonianza<br />

di bellezza indelebile.


A Napoli<br />

con Totò<br />

e Pasolini<br />

De Luca: “Profondo rapporto con la città”<br />

De Laurentiis: “Protagonista mondiale”<br />

di Claudio Mazzone<br />

Ennio Morricone ha rappresentato<br />

negli anni qualcosa di Le sue storie musicali da Oscar erano<br />

pre, la colonna sonora della nostra vita.<br />

particolare che andava oltre la sempre coinvolgenti e commoventi sia in<br />

musica, oltre i film e oltre teatro che sul grande schermo. La sua<br />

l’arte che siamo stati abituati musica arriva dritta al cuore delle varie<br />

da sempre ad apprezzare, a generazioni che ha affascinato, sintesi<br />

commentare a decifrare.<br />

perfetta di una creatività sublime e di<br />

"Addio Maestro Morricone, orgoglio italiano,<br />

amico della Campania". Per Vin-<br />

che "abbiamo avuto l'onore di ospitare il<br />

una profonda umanità". De Luca ricorda<br />

cenzo De Luca "Ennio Morricone è stato Maestro Ennio Morricone durante la rassegna<br />

'Un'Estate da Re' alla Reggia di Ca-<br />

uno dei più importanti compositori contemporanei.<br />

La sua musica sinfonica e serta nell'estate 2017. Due concerti<br />

quella per i film è stata, è e sarà per sem-<br />

memorabili, con il Coro e l'Orchestra dei


Teatri di San Carlo di Napoli e Verdi di<br />

Salerno, conquistarono tutti noi. Ma ancora<br />

più straordinaria fu la possibilità di<br />

conoscere da vicino una persona umile,<br />

persino schiva ma capace di trasmettere<br />

un affetto immenso. Proprio come quello<br />

che dimostrò per le bellezze della Reggia<br />

e della Campania, terra che amava moltissimo<br />

e che lo ricorderà in eterno", conclude<br />

De Luca.<br />

"Con Ennio Morricone se ne va un pezzo<br />

di cinema mondiale. Una testimonianza<br />

di quanto gli italiani possano essere protagonisti<br />

ovunque. La musica, un legame<br />

universale per unire tutti in un<br />

abbraccio globale d'amore e di comunanza<br />

ideale". Così in un post sul suo<br />

profilo Twitter il produttore cinematogfrafico<br />

e presidente del Napoli, Aurelio<br />

De Laurentiis, ha voluto rendere omaggio<br />

al maestro e direttore di orchestra<br />

Ennio Morricone, scomparso oggi all'età<br />

di 91 anni. "La sua umiltà, unita a una<br />

grandezza mai ostentata, gli ha permesso<br />

di supportare piccoli e grandissimi<br />

film profondendogli un'anima<br />

unica che li ha resi indimenticabili e perfetti.<br />

Un abbraccio sentito alla moglie<br />

Maria e al figlio Andrea che ha tutte le<br />

qualità di musicista per continuare<br />

l'opera del padre. Un forte abbraccio<br />

anche agli altri figli Giovanni, Marco e<br />

Alessandra", ha concluso. Il suo ruolo era<br />

quello di mettere i fiocchi ai pacchi con<br />

dentro i sogni che sono i film. Quei fiocchi<br />

che solo lui era capace di rendere<br />

fine, aggraziato, immateriale, un fiocco<br />

che rendeva non solo la scatola più attraente<br />

ma le rendeva profondità, significato,<br />

spessore.<br />

La sua storia è quella della genialità italiana,<br />

della delicatezza dei nostri artisti,<br />

della difficoltà che questi hanno avuto e<br />

hanno ancora ad essere apprezzati in<br />

questa nazione che passa troppo tempo<br />

a parlarsi addosso a nascondere le eccellenze,<br />

a dimenticare e nascondere i successi.<br />

Con Napoli Morricone ha avuto<br />

un rapporto particolare, nella città della<br />

musica, del cinema e dell’arte la sua<br />

anima non poteva non trovare legami e<br />

propensioni per esprimersi.<br />

Dalla colonna sonora di Uccellacci e uccellini<br />

con Totò, di Pier Paolo Pasolini, girato<br />

proprio nella città partenopea a<br />

Giordano Bruno di Giuliano Montaldo<br />

con Gian Maria Volonté.


Il maestro che veniva riprodotto, ascoltato<br />

e richiesto in tutto il mondo, nella<br />

sua carriera ha continuato a conservare il<br />

suo rapporto con Napoli e con le sue storie,<br />

come quella dei fratelli Abbagnale<br />

che viene raccontata nella miniserie del<br />

1993.<br />

Una storia Italiana di Stefano Reali e per<br />

le quali Morricone scrisse le musiche. Il<br />

maestro lo si ritrova nei lavori del teletatro<br />

che ha portato in televisione Eduardo<br />

De Filippo per la regia di Massimo Ranieri,<br />

segnando così la sua entrata di diritto<br />

nella tradizione partenopea della<br />

cultura. Fu ospite d’onore al Napoli<br />

Film Festival del 2010 e ottenne un tributo<br />

che dimostrò quanto la città lo<br />

avesse a cuore. Questo era Morricone, il<br />

più bravo, il più apprezzato e il meno<br />

premiato. Questo lo rendeva tremendamente<br />

napoletano.

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