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PER CHI AMA VIAGGIARE<br />
ANNO XII | NUMERO 8 | AGOSTO <strong>2020</strong> | www.fsitaliane.it<br />
muoviA mo<br />
è AGOSTO<br />
ci<br />
DALLE ALPI FINO ALLE EGADI
EDITORIALE<br />
PRENDO IL TRENO<br />
© Clara Neri<br />
«<br />
Meriggiare pallido e assorto/presso un rovente<br />
muro d’orto». Riecheggia, nella mia testa,<br />
questo noto incipit montaliano e mi evoca<br />
remoti pomeriggi agostani. «Andando nel sole che abbaglia»,<br />
continuano quei versi, guardiamo verso un futuro<br />
che è, di sua natura, come la vita, pieno di incognite: rischi<br />
e opportunità. Per dirla con Montale, un «seguitare una<br />
muraglia/che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia».<br />
Nel giro di pochi mesi la vita di tutti noi ha dovuto fare i<br />
conti con quei cocci aguzzi diventati, da metaforici dissuasori<br />
di fughe esistenziali, un monito per sottrarci da altri<br />
concreti pericoli. Il timore del contagio da Covid-19 non<br />
deve ancora abbandonarci, per l’unico motivo che abbassare<br />
la guardia ora potrebbe farci ripiombare in un’emergenza<br />
che ci auguriamo tutti resti soltanto un doloroso,<br />
quanto indimenticabile, ricordo. Come abbiamo detto<br />
a luglio, FS Italiane la guardia non l’ha mai abbassata e<br />
non lo farà certo ora, anzi. Restano le raccomandazioni,<br />
l’attenzione estrema alle norme di profilassi. Abbiamo addirittura<br />
iniziato a produrre in un nostro stabilimento di Bologna<br />
mascherine protettive, il cui corretto uso è ancora<br />
essenziale per tutelare noi stessi e gli altri. Ma dobbiamo<br />
ripartire, muovere l’economia del Paese e le nostre passioni,<br />
dare sfogo alla vitalità repressa nei mesi del lock-<br />
2
E VENGO DA TE<br />
down. <strong>Agosto</strong> è questo: libertà, voglia di mettersi in gioco,<br />
amore, movimento, sole. Lo strillo di copertina, e il gioco<br />
di parole che abbiamo scelto, intendono stimolare tutto<br />
questo. Così come gli articoli che leggerete sfogliando,<br />
ancora una volta virtualmente, <strong>La</strong> <strong>Freccia</strong>. A settembre ci<br />
riproponiamo di tornare (anche) sulla carta, seppure con<br />
una tiratura più contenuta del solito. Ma vediamo quello<br />
che ci riservano le settimane a venire. Intanto, da un’indagine<br />
promossa da Isnart-Unioncamere e pubblicata a<br />
metà luglio, emergerebbe che quasi un italiano su due<br />
quest’estate non andrà in vacanza. Il 75% di chi le farà sceglie<br />
il mare. Trenitalia di treni per il mare ne ha messi tanti,<br />
persino un <strong>Freccia</strong>rossa che corre tra Liguria e Maremma.<br />
Ma, si legge nella ricerca, anche gli spostamenti saranno<br />
brevi. Tanto turismo di prossimità. Le gite di un giorno,<br />
quelle che una volta per molti erano la regola, negli anni<br />
del boom economico. E così, di ricordo in ricordo, penso<br />
alle estati di fine anni ‘60 quando, da ragazzino, pantaloni<br />
corti, il sabato o la domenica salivo con i miei in treno<br />
per raggiungere Castiglioncello. Pochi soldi, tanta voglia<br />
di mare e sole. Mi accompagnavano le note di Azzurro, le<br />
parole di Paolo Conte, la voce di Adriano Celentano. Possiamo<br />
farlo ancora. «E allora, io quasi quasi prendo il treno<br />
e vengo, vengo da te».<br />
3
MEDIALOGANDO<br />
UPDAY, NEWS A PORTATA<br />
DI SMARTPHONE<br />
INFORMAZIONE SELEZIONATA E PERSONALIZZATA CON LA PRIMA APP<br />
EUROPEA CHE OFFRE NOTIZIE SU MOBILE. NE PARLIAMO CON GIORGIO<br />
BAGLIO, COUNTRY MANAGER E DIRETTORE DELL’EDIZIONE ITALIANA<br />
di Marco Mancini<br />
marmanug<br />
del mondo dell’informazione parla il<br />
linguaggio digitale degli algoritmi, dell’Internet<br />
L’evoluzione<br />
of Things, dei Big Data e si concretizza con l’utilizzo<br />
di media capaci di trovarti ovunque. Anche davanti<br />
al frigorifero di casa dove, mentre ti accingi a prendere il<br />
latte per colazione, uno schermo sullo sportello ti mostra<br />
l’ultima breaking news. Per proporti, come fa lo smartphone<br />
che ogni tanto allontaniamo dagli occhi, gli argomenti<br />
preferiti senza dover sfogliare compulsivamente il giornale.<br />
Abbiamo incontrato Giorgio Baglio, country manager e<br />
direttore di Upday, un’app che fa questo, e bene. Tanto che<br />
in pochi anni ha scalato le classifiche di Audiweb ed è oggi<br />
stabilmente tra i primi dieci brand dell’informazione online<br />
più letti in Italia, subito dietro corrazzate come il Corriere<br />
della sera e <strong>La</strong> Repubblica.<br />
Giorgio Baglio, 36 anni, già con importanti esperienze giornalistiche<br />
alle spalle, tra cui otto anni all’Agi, è a capo di<br />
una redazione composta da altri cinque giornalisti tutti più<br />
giovani di lui. Come dire, tutti possono fare tutto, ma fino a<br />
un certo punto. Il ricambio generazionale non apporta solo<br />
entusiasmo ma anche visioni davvero disruptive e innovative.<br />
Nel concreto e non nella retorica di quegli slogan che<br />
fanno dell’aggettivo nuovo, paradossalmente, l’attributo<br />
più consunto e abusato.<br />
Iniziamo dalla domanda più semplice: cos’è Upday e che<br />
fa?<br />
È un’app sviluppata da Axel Springer, il principale editore<br />
digitale europeo, preinstallata su tutti gli smartphone<br />
Samsung, nata con l’obiettivo di fare giornalismo di qualità<br />
e contrastare le fake news. È partita così nel 2016, è arrivata<br />
in Italia a febbraio del 2017 e, sempre nel corso dello stesso<br />
anno, in altri 16 Paesi europei. Ora siamo in 34 Paesi.<br />
Contrastare le fake news, un nobilissimo obiettivo.<br />
Sì, è stato il nostro filo conduttore, fin dall’inizio. Come ha<br />
ribadito in una recente intervista Mathias Döpfner, l’amministratore<br />
delegato di Axel Springer. Siamo editori, ci<br />
Giorgio Baglio<br />
4
mettiamo la faccia, abbiamo dei giornalisti che ci lavorano,<br />
quindi se pubblico una fake news ne ho piena e totale responsabilità.<br />
Insomma, non un semplice aggregatore che, su input di<br />
algoritmi o scelte del lettore, pesca qua e là nel web. Di<br />
questi ne esistono da tempo…<br />
Appunto, la novità, l’esperimento iniziale, direi riuscito, consiste<br />
nel coniugare l’algoritmo con il lavoro giornalistico, i<br />
cui fondamentali restano sempre gli stessi, non cambiano<br />
con l’evolversi delle tecnologie. Perché gli algoritmi riescono<br />
a scegliere le notizie adatte a ogni singolo lettore ma<br />
non a selezionarle e a verificarne l’attendibilità.<br />
Esperimento di successo, perché i numeri vi danno ragione.<br />
Siamo la prima fonte di informazione su dispositivi mobili<br />
in Europa. In Italia, secondo i dati Audiweb, abbiamo circa<br />
due milioni di lettori. Premiati anche dalla permanenza<br />
sull’app, con un indice altissimo che arriva fino a cinque,<br />
sei minuti. Quindi da un lato il traffico elevato e dall’altro la<br />
lettura attenta dei contenuti. Evidentemente facciamo una<br />
buona selezione.<br />
Solo selezione?<br />
No, anche se già questo è un lavoro importante. Perché il<br />
compito e la funzione sociale del giornalista consistono<br />
anche nel mettere un filtro tra la massa di informazioni e il<br />
pubblico. Se togli questa mediazione rischi di essere inondato<br />
di fake news che, soprattutto nel delicato momento<br />
che stiamo vivendo, sono pericolosissime.<br />
Spiegami allora come siete organizzati, qual è il vostro<br />
lavoro.<br />
Ogni Paese ha una sua redazione. In Europa siamo in tutto<br />
55 giornalisti e una cinquantina di persone dedicate a<br />
Upday a Berlino, all’interno di Axel Springer, con gli sviluppatori,<br />
gli addetti al marketing e alla pubblicità. Qui in<br />
Italia siamo in sei e abbiamo dei turni come in un’agenzia<br />
di stampa. Apriamo alle sei e chiudiamo intorno a mezzanotte,<br />
sette giorni su sette. Selezioniamo le fonti migliori,<br />
senza fare un semplice copia e incolla degli articoli scelti,<br />
ma presentandoli con un titolo e un testo scritti da noi. Così<br />
come per le foto, abbiamo i nostri abbonamenti all’Ansa e<br />
a Getty. I giornalisti si occupano della sezione Top News,<br />
le prime dieci notizie sull’app. Continuando a scorrere c’è<br />
la sezione My News, in cui un algoritmo, sviluppato internamente,<br />
seleziona le notizie in base agli interessi e alle<br />
preferenze di lettura. Ma siamo anche una testata giornalistica<br />
e abbiamo i nostri contenuti, articoli scritti dai nostri<br />
redattori che, facendo squadra con gli altri editori, hanno<br />
quindi un taglio diverso da quello delle altre testate. Insomma,<br />
non facciamo concorrenza alla Repubblica o al<br />
Post o al Sole 24 Ore, dai quali scegliamo, per esempio, le<br />
breaking news che, cliccate sulla nostra app, portano poi<br />
traffico diretto a loro.<br />
Questo è un passaggio importante, da spiegare bene.<br />
Non sottraete traffico o, ancor peggio, non vi impossessate<br />
indebitamente del lavoro intellettuale altrui, come<br />
molti editori lamentano che accada, ma portate traffico a<br />
vantaggio degli editori vostri partner.<br />
È così. E gli editori che lo ricevono lo monetizzano con le<br />
revenue pubblicitarie che vanno al 100% a loro. Insomma,<br />
siamo un editore che fa squadra con gli altri editori.<br />
Tutti?<br />
A livello europeo abbiamo tutti i più importanti. In Italia l’unico<br />
che manca è il Corriere della Sera, che ha un paywall<br />
sul sito e, visionato un certo numero di articoli, richiede di<br />
attivare un abbonamento. Abbiamo una partnership molto<br />
stretta con Il Sole 24 Ore, il cui paywall è sul modello “freemium”,<br />
con alcuni contenuti non accessibili e altri aperti<br />
che pubblichiamo sull’app. Poi altri accordi ancora, come<br />
con <strong>La</strong> Repubblica e <strong>La</strong> Stampa, che ci consentono di rilanciare<br />
anche alcuni articoli a pagamento. Upday finora ha<br />
scelto di non avere contenuti premium. Per farlo occorre<br />
una versione dell’app non più gratuita. Però vediamo, stiamo<br />
lavorando su tanti progetti.<br />
Quali?<br />
Per esempio quello di aumentare la nostra produzione editoriale,<br />
sperimentando nuovi formati e offrendo contenuti<br />
anche sui podcast.<br />
Innovare, non fermarsi mai, restare avanguardia nel mondo<br />
dell’informazione digitale.<br />
Sì, l’accordo con Samsung è sempre più forte ma col tempo<br />
abbiamo sviluppato anche altre app, come earliNews,<br />
disponibile anche per iPhone, ed earliAudio, un’app di podcast<br />
preinstallata su Samsung ma disponibile anche su<br />
Apple, quindi ci siamo allargati a tutto il mondo mobile.<br />
Stiamo puntando sui podcast anche in virtù di un accordo<br />
con una nota casa automobilistica tedesca che ci consentirà<br />
di essere preinstallati sulle loro autovetture. L’obiettivo<br />
è arrivare ovunque, su tutti i dispositivi, dai frigoriferi Samsung<br />
ai telefoni, dalle auto agli orologi. Poi c’è l’accordo con<br />
Facebook che è molto promettente, anche a livello di immagine.<br />
Facebook ci ha scelti per curare il loro speciale sul<br />
Covid-19. E qui ha pagato la nostra serietà e attenzione alle<br />
notizie che diffondiamo.<br />
Torniamo lì, i fondamentali del mestiere non cambiano.<br />
Il mio primo capo redattore all’Ansa, dove stavo facendo<br />
uno stage, davanti a una vecchia tastiera consumata dalle<br />
sigarette, quando ancora si fumava in ufficio, mi disse:<br />
«Questa tastiera si può trasformare in un AK-47, in un fucile<br />
d'assalto, soprattutto se fai la giudiziaria». Quindi, massima<br />
attenzione a quello che pubblichiamo.<br />
Con precise indicazioni che da buon direttore darai alla<br />
tua giovanissima squadra...<br />
Guarda, fin dai nostri primi passi, quando avevamo ancora<br />
poche centinaia di utenti, ho sempre chiesto ai miei di non<br />
intasare gli smartphone con le notifiche push breaking e di<br />
controllare sempre tutto, anche 200 volte, perché noi arriviamo<br />
sui telefoni nelle mani di tutti e dobbiamo essere<br />
guidati da un grande senso di responsabilità. Sul Covid-19<br />
abbiamo avuto un’attenzione veramente maniacale, mai<br />
replicato o dato risonanza a voci su complotti, farmaci o<br />
terapie miracolose. Evitiamo titoli acchiappa click.<br />
Che spesso, venendo meno alle buone regole deontologiche,<br />
si pongono a servizio del marketing per rincorrere<br />
una sostenibilità economica sempre più difficile da<br />
raggiungere per tanti prodotti editoriali, sia analogici che<br />
digitali.<br />
5
MEDIALOGANDO<br />
Il futuro del giornalismo è senz’altro sul mobile. <strong>La</strong> carta<br />
stampata non scomparirà a breve ma è ormai costretta a<br />
svendere gli spazi pubblicitari, e le notizie che leggi sono<br />
già vecchie. Così come i siti di solo testo. Potranno sopravvivere,<br />
ma come strumenti di approfondimento. Resiste ancora<br />
un po’ la tv, ma la pubblicità ormai si sta spostando sul<br />
mobile e sul digitale. Perché ti permettono di targettizzare<br />
i messaggi arrivando a proporre campagne pubblicitarie<br />
personalizzate. E non la trovo una cosa negativa o disdicevole,<br />
tutt’altro. Se in questo periodo voglio cambiare macchina,<br />
e leggo molte news sui motori, non può che interessarmi<br />
ricevere la pubblicità di un’auto, magari un native<br />
advertising fatto bene, con le caratteristiche del veicolo, un<br />
video, belle foto. Mentre diventa irritante, oltre che inutile,<br />
se quegli stessi messaggi li riceve un ecologista convinto,<br />
che va solo in bicicletta e odia i motori.<br />
Insomma mi vuoi dire che una delle chiavi del successo è<br />
la capacità di veicolare pubblicità insita nel medium.<br />
Il nostro modello di business è incentrato sulla pubblicità,<br />
il che non va disgiunto dalla qualità dell’informazione che<br />
offri. E anche nella pubblicità lavoriamo in coordinamento<br />
con Berlino e abbiamo sviluppato formati molto innovativi,<br />
come quello che scorre in orizzontale, con le snap story.<br />
Così, nonostante il periodo difficilissimo, reggiamo bene e,<br />
addirittura in pieno lockdown, abbiamo avuto due campagne<br />
advertising di due case automobilistiche. Upday è arrivata<br />
al break even l’anno scorso, in tre anni. È qualcosa di<br />
estremamente importante per un’azienda editoriale.<br />
Certo, essere preinstallati sui dispositivi Samsung vi ha<br />
aiutato molto…<br />
Senz’altro, ma le app si possono anche disinstallare. Un<br />
altro parametro per testare il nostro lavoro è il numero di<br />
utenti che disattivano il servizio. È una percentuale bassissima.<br />
Come quella di chi disattiva le notifiche push, appena<br />
il 20%. Poi facciamo sondaggi tra i nostri utenti, a campione,<br />
e anche quelli sono molto positivi. L’ultimo lo abbiamo condotto<br />
per capire come era percepita la nostra informazione<br />
sulla pandemia. Se era troppo invasiva, o non sufficiente.<br />
Insomma, curiamo molto il rapporto con i lettori. Una cura<br />
che non potrà mai darti nessun algoritmo. Ripeto, la figura<br />
del giornalista resta cruciale.<br />
L’hai detto, anche in chiave anti fake news. Ma la storia del<br />
giornalismo è ricca di bufale e leggende metropolitane<br />
scambiate per verità anche sui giornali blasonati. Quindi<br />
il terreno che frequentate è minato…<br />
Proprio per questo, quando esce una notizia, i colleghi di<br />
turno la cercano e la leggono su diverse testate, e confrontano<br />
i contenuti. Se per esempio viene citato un articolo<br />
della stampa americana, il collega va a vedersi la fonte originale.<br />
Solo dopo decide se pubblicare o no e sceglie quella<br />
che reputa la fonte migliore, indipendentemente dagli<br />
accordi che abbiamo con gli editori.<br />
Ecco, le fonti. Devo dire che io sono un costante fruitore<br />
della vostra app. Trovo un po’ di tutto, anche articoli di<br />
testate semisconosciute e di gossip.<br />
Abbiamo fatto una selezione delle fonti per la sezione My<br />
News, quella gestita dall’algoritmo, però c’è davvero un<br />
po’ di tutto. È un tema sul quale mi confronto spesso con<br />
Berlino, io sono per ridurle, però noi abbiamo lettori di ogni<br />
genere quindi, alla fine, bisogna essere il più generalisti<br />
possibile. E se abbiamo appassionati di gossip, dobbiamo<br />
far sì che possano trovare gli articoli di loro interesse.<br />
Insomma, se oggi molti giornali e periodici cercano<br />
un’ancora di salvezza, e di sostenibilità economica, nello<br />
schierarsi in maniera netta, nel rivolgersi a una nicchia,<br />
nel ritagliarsi un proprio target e nel fidelizzarlo, Upday<br />
si apre a ventaglio. Perché tutti hanno uno smartphone in<br />
tasca e (presto) uno smart speaker a casa. O, addirittura,<br />
un frigorifero che offrirà loro le notizie fresche di giornata,<br />
e di loro gusto.<br />
updayIT<br />
Da sinistra, Anna Bigano, Fortunato Pinto, Silvia Giannelli, Biancamaria Simonetti (head of sales Italia), Giorgio Baglio (country manager e<br />
direttore), Enrico Codella, Federico Thoman<br />
6
Parma e Busseto, 11 set - 10 ott <strong>2020</strong><br />
XX Edizione<br />
Parco Ducale di Parma<br />
11, 13 settembre <strong>2020</strong><br />
MACBETH<br />
Versione di Parigi (1865)<br />
in forma di concerto<br />
Parma, Busseto, Zibello<br />
12, 13,19, 20, 26 settembre <strong>2020</strong><br />
CARAVAN VERDIANO<br />
LA TRAVIATA<br />
Lo spirito di Violetta<br />
Parco Ducale di Parma<br />
18, 20 settembre <strong>2020</strong><br />
MESSA DA REQUIEM<br />
Parco Ducale di Parma<br />
25, 27 settembre <strong>2020</strong><br />
ERNANI<br />
In forma di concerto<br />
Parco Ducale di Parma<br />
2 ottobre <strong>2020</strong><br />
CONCERTO SINFONICO<br />
Direttore VALERIJ GERGIEV<br />
Teatro Regio di Parma<br />
3 ottobre <strong>2020</strong><br />
QUARTETTO<br />
PROMETEO<br />
Teatro Regio di Parma<br />
7 ottobre <strong>2020</strong><br />
LETTERALMENTE<br />
VERDI<br />
Con LUIGI LO CASCIO<br />
Teatro Regio di Parma<br />
9 ottobre <strong>2020</strong><br />
RIGOLETTO, LA NOTTE<br />
DELLA MALEDIZIONE<br />
Di e con MARCO BALIANI<br />
Teatro Regio di Parma<br />
10 ottobre <strong>2020</strong><br />
GALA VERDIANO<br />
Con LUCA SALSI<br />
festivalverdi.it
SOMMARIO<br />
AGOSTO <strong>2020</strong><br />
IN COPERTINA<br />
muoviAmoci è AGOSTO<br />
41<br />
62<br />
12<br />
RAILWAY HEART<br />
17<br />
L’ITALIA CHE FA IMPRESA<br />
34<br />
20<br />
SAVE THE DATE<br />
22<br />
GUSTA & DEGUSTA<br />
24<br />
WHAT’S UP<br />
29<br />
UN TRENO DI LIBRI<br />
Invito alla lettura di Alberto Brandani,<br />
che questo mese propone ai lettori<br />
della <strong>Freccia</strong> il nuovo romanzo di Lisa<br />
Jewell, Qualcuno ti guarda<br />
34<br />
EMOZIONI SOSPESE<br />
Ponti tibetani e zip line per volare tra<br />
cielo, terra e mare. <strong>La</strong> bellezza dell’Italia<br />
contemplata da una prospettiva<br />
originale<br />
66<br />
VERONA ALL’OPERA<br />
Il 7 agosto si accendono le luci<br />
dell’Arena per il Festival d’Estate<br />
<strong>2020</strong>. Nel rispetto delle norme anti<br />
60<br />
Covid-19<br />
69<br />
38<br />
MERANO MON AMOUR<br />
42<br />
UN TUFFO NEL LIBERTY<br />
44<br />
ULISSEFEST A RIMINI<br />
50<br />
IN CAMMINO A CERVETERI<br />
54<br />
MOLISE DA SCOPRIRE<br />
59<br />
BENVENUTI ALLE EGADI<br />
62<br />
IN VIAGGIO CON ISOARDI<br />
70<br />
IL CINEMA DI VENEZIA 77<br />
74<br />
MADE IN ITALICS<br />
78<br />
PER SEMPRE KURT<br />
96<br />
FUORI LUOGO<br />
97<br />
LA FRECCIA JUNIOR<br />
LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO<br />
81<br />
SCOPRI TRA LE PAGINE L’OFFERTA DELLE FRECCE E LE PARTNERSHIP TRENITALIA<br />
i vantaggi del programma CartaFRECCIA, le novità della ristorazione a bordo e l’intrattenimento del Portale FRECCE<br />
8
Tra le firme del mese<br />
VITTORIO GIANNELLA<br />
Fotografo freelance, da anni gira il mondo<br />
per realizzare reportage di viaggio e scatti<br />
naturalistici per riviste del settore. Ama<br />
riportare a casa il senso di meraviglia che il<br />
pianeta regala<br />
PEPPE IANNICELLI<br />
Giornalista, scrittore e conduttore radio e tv<br />
Ama raccontare e vivere la vita: viaggi,<br />
tavole gustose, arte e spettacoli, chiese e<br />
moschee, incontri occhi negli occhi<br />
ALESSANDRA IANNELLO<br />
Giornalista e influencer di enogastroturismo,<br />
redattrice per VdGmagazine, collabora<br />
con diversi periodici e quotidiani nazionali.<br />
<strong>La</strong>vora anche in radio e televisione,<br />
trattando temi legati ai viaggi e al patrimonio<br />
enogastronomico italiano<br />
I numeri<br />
di questo numero<br />
3.200<br />
i metri di lunghezza della zip<br />
line a San Vigilio di Marebbe<br />
[pag. 36]<br />
80<br />
i chilometri dei Sentieri<br />
d’Acqua Meranesi<br />
[pag. 40]<br />
1990<br />
l’anno di nascita della<br />
Galleria Continua<br />
[pag. 75]<br />
Read also<br />
Un viaggio in treno tra arte, bellezza e<br />
sostenibilità. L’ITALIA ripARTE è il nuovo<br />
progetto multimediale di FS Italiane<br />
che prevede l’attivazione di contenuti,<br />
immagini e clip di videoartisti sui profili<br />
Instagram e Facebook del Gruppo<br />
e sul blog Railpost, per riscoprire il<br />
variegato territorio della penisola, dalle<br />
città d’arte alle mete per le vacanze,<br />
rilanciando il turismo sostenibile e<br />
gli spostamenti di prossimità. Travel<br />
blogger, instagrammer, videomaker e<br />
illustratori sono chiamati a interpretare<br />
un personale daily tour tutto italiano,<br />
lanciando il proprio racconto sulle<br />
piattaforme social, taggando @fsitaliane<br />
e @frecciarossaofficial e utilizzando<br />
gli hashtag #IlMioViaggioSostenibile<br />
#RAILWayheArt #fsitaliane. Con un<br />
doppio invito ai follower: tornare a<br />
viaggiare e dare il proprio contributo<br />
all’iniziativa. I migliori contenuti saranno<br />
ripostati sui canali ufficiali FS.<br />
MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI<br />
DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE<br />
ANNO XII - NUMERO 8 - AGOSTO <strong>2020</strong><br />
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA<br />
N° 284/97 DEL 16/5/1997<br />
CHIUSO IN REDAZIONE IL 30/07/<strong>2020</strong><br />
Foto e illustrazioni<br />
Archivio Fotografico FS Italiane<br />
FS Italiane | PHOTO<br />
AdobeStock<br />
Copertina © Roberto Di Patrizi<br />
Tutti i diritti riservati<br />
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rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa<br />
senza il consenso espresso dell’editore<br />
Direttore Responsabile<br />
Responsabile Editoria<br />
Caporedattrice<br />
Coordinamento Editoriale<br />
Caposervizio<br />
In redazione<br />
Segreteria di redazione<br />
Ricerca immagini<br />
e photo editing<br />
Hanno collaborato<br />
a questo numero<br />
PER CHI AMA VIAGGIARE<br />
ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA<br />
SONO RESI DISPONIBILI MEDIANTE<br />
LICENZA CREATIVE COMMONS<br />
BY-NC-ND 3.0 IT<br />
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EDITORE<br />
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Davide Falcetelli<br />
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Gaspare Baglio<br />
Francesca Ventre<br />
Giovanna Di Napoli, Michele Pittalis,<br />
Claudio Romussi<br />
Serena Berardi, Cesare Biasini Selvaggi,<br />
Alberto Brandani, Viola Chandra, Roberto<br />
Di Patrizi, Fondazione FS Italiane, Vittorio<br />
Giannella, Alessio Giobbi, Peppe Iannicelli,<br />
Alessandra Iannello, Antonio Li Piani, Valentina<br />
Lo Surdo, Luca Mattei, Bruno Ployer, Enrico<br />
Procentese, Andrea Radic, Gabriele Romani,<br />
Andrea Speziali, Filippo Teramo, Mario Tozzi<br />
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Coordinamento Tecnico Antonio Nappa<br />
PROGETTO CREATIVO<br />
Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello,<br />
Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli<br />
PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTA RIVISTA<br />
advertisinglafreccia@fsitaliane.it | 06 4410 4428<br />
ANDREA SPEZIALI<br />
Dopo il dottorato all’Accademia di Belle Arti di<br />
Urbino si è distinto come artista all’Affordable Art<br />
Fair di Amsterdam (2010) e alla 54. Esposizione<br />
Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.<br />
Una dozzina i volumi scritti come critico d’arte.<br />
Nel 2014 ha dato vita al portale Italia Liberty<br />
© Lorenzo Forlani<br />
<strong>La</strong> carta di questa rivista proviene<br />
da foreste ben gestite certificate FSC ® ️<br />
e da materiali riciclati<br />
On Web<br />
<strong>La</strong> <strong>Freccia</strong> si può<br />
sfogliare su ISSUU<br />
e su fsnews.it<br />
9
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FRECCIA COVER<br />
We the People - Defend dignity (2017)<br />
Serigrafia su carta<br />
Collezione Pinto<br />
THE ART OF SHEPARD FAIREY<br />
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili<br />
Messaggi forti, chiari e che fanno riflettere. <strong>La</strong> street art è<br />
protagonista a Palazzo Ducale di Genova, fino al 1° novembre,<br />
con la mostra Obey fidelity. The art of Shepard Fairey.<br />
Un’ideale passeggiata nella notte metropolitana. Le opere<br />
di Obey (pseudonimo di Shepard Fairey) sono parti organiche<br />
della stessa famiglia che formano una conversazione<br />
urbana tra missive militanti, visioni pacifiste e passioni solidali.<br />
Sembra che dicano tutte: «Fate arte al posto della<br />
guerra. Fate l’amore al posto della guerra. Celebrate la<br />
bellezza al posto della violenza». Il percorso espositivo, a<br />
cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, si snoda tra<br />
quattro temi: donna, ambiente, pace, cultura.<br />
Le palette cromatiche sono semplificate: le creazioni in<br />
mostra si basano sulle grafiche sovietiche e futuriste di<br />
inizio ’900, le pitture parietali latinoamericane, i murali-<br />
smi italiani alla Mario Sironi. Argomenti scottanti vengono<br />
affrontati utilizzando i simboli e l’intelligenza visiva, con<br />
l’impatto rapido di un messaggio in cui riconoscersi senza<br />
confondersi.<br />
Tra queste We the People - Defend dignity, una grafica politica<br />
in risposta al sentimento xenofobo, razzista e ostile<br />
agli immigrati promosso dall’attuale amministrazione Usa.<br />
L’opera appartiene a una serie di tre ritratti per la campagna<br />
We the People pubblicata da Amplifier Art il 21 gennaio<br />
2017, in concomitanza con la Marcia delle donne, la più<br />
grande protesta di un solo giorno nella storia degli Stati<br />
Uniti.<br />
PalazzoDucaleFondazioneperlaCultura<br />
palazzoducalegenova<br />
PDucaleGenova<br />
11
RAILWAY heART<br />
PHOTOSTORIES<br />
PEOPLE<br />
Arrivi<br />
© Michela Razza<br />
michelarazzaphotography<br />
IN VIAGGIO<br />
Verso Napoli<br />
© Antonello Cenci<br />
stradeferratesuditalia<br />
12
LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE<br />
DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN<br />
CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME<br />
a cura di Enrico Procentese<br />
enryhills<br />
Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it.<br />
L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie<br />
rappresentate (Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà<br />
del mittente, priva di watermark, non superiore ai 15Mb. Le foto più emozionanti<br />
tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri<br />
della rubrica. Railway heArt un progetto di Digital Communication, Direzione<br />
Centrale Comunicazione Esterna, FS Italiane.<br />
LUOGHI<br />
Stazione<br />
Napoli Afragola AV<br />
© Edoardo Cortesi<br />
eddiecortesi<br />
AT WORK<br />
Enea, macchinista<br />
<strong>Freccia</strong>rossa<br />
© Antonio Li Piani<br />
ermetico.op<br />
13
RAILWAY heART<br />
A TU PER TU<br />
a cura di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it<br />
Mariateresa, 28 anni, della Divisione Passeggeri Long<br />
Haul di Trenitalia, ci racconta la sua esperienza<br />
professionale e le aspettative sul nuovo incarico<br />
di coordinamento del FRECCIALounge della stazione di Milano<br />
Centrale.<br />
Qual è il tuo ruolo all’interno del Gruppo FS Italiane?<br />
Sono entrata in Trenitalia nel 2012 e mi sono occupata sin dall’inizio<br />
di assistenza ai clienti della lunga percorrenza, Frecce e Intercity.<br />
Pochi mesi fa ho risposto a un’interpellanza aziendale per<br />
il ruolo di coordinatrice nel FRECCIALounge di Milano Centrale.<br />
L’ho vinta e avevo l’entusiasmo alle stelle, ma nel frattempo è<br />
scoppiata l’emergenza sanitaria.<br />
Come hai vissuto quei giorni in stazione?<br />
Ricordo soprattutto l’insicurezza, a volte la paura, e le preoccupazioni<br />
delle persone che si rivolgevano a noi per verificare<br />
quando e come mettersi in viaggio. I loro dubbi, la delusione<br />
nel dover rimandare la partenza, nel non poter raggiungere un<br />
loro caro. Ma anche le loro richieste di aiuto per interpretare le<br />
disposizioni di sicurezza dovute al Covid-19. Questo succedeva<br />
prima e dopo l’inizio delle nostre attività in back office a seguito<br />
del lockdown.<br />
Qual è stato il tuo percorso professionale?<br />
Il contatto diretto con il viaggiatore ha caratterizzato, anche per<br />
la mia predisposizione caratteriale, diversi ruoli operativi nell’assistenza<br />
clienti nelle stazioni milanesi di Garibaldi, Rogoredo e Centrale.<br />
Ho ricoperto incarichi nei desk, nei FRECCIAClub, nelle Sale<br />
<strong>Freccia</strong> e FRECCIALounge, seguendo l’evoluzione delle nostre<br />
aree dedicate, grazie a una formazione ad hoc e ai corsi periodici<br />
di aggiornamento sulle normative commerciali e front line.<br />
Cosa ti aspetti da giovane coordinatrice del FRECCIALounge?<br />
Di sviluppare ancora di più le attitudini personali a migliorare il<br />
confronto con chi sta dall’altra parte, perché ogni richiesta del<br />
cliente nasconde una soggettività e come tale va trattata. Al di<br />
là dei regolamenti, che devono essere spiegati e condivisi con il<br />
viaggiatore nella massima semplicità, rimane il fatto che dietro<br />
una domanda, un dubbio o anche un’indisponibilità causata da<br />
un problema, c’è una situazione che non deve essere affrontata<br />
in automatismo, ma nella sua unicità. Dobbiamo dare il meglio di<br />
noi nel bilanciare con attenzione le reazioni di fronte alle situazioni<br />
prevedibili, agli eventi eccezionali e ai cambiamenti, adattando<br />
le soluzioni alle procedure.<br />
<strong>La</strong> parte che più ti piace del tuo lavoro?<br />
Poter contare sulla squadra, sul legame professionale con i colleghi,<br />
insieme ai quali trascorro buona parte della giornata e dai<br />
quali ricevo un supporto nei momenti di maggior concitazione.<br />
Capita, infatti, che un cliente abbia la necessità di ascoltare più<br />
di un parere nella soluzione di una criticità: infondere un senso<br />
di omogeneità e di preparazione collettiva è una condizione irrinunciabile<br />
per lavorare quotidianamente faccia a faccia con chi<br />
ha bisogno di noi e da noi pretende il massimo.<br />
© Martina Onori<br />
14
LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE,<br />
VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE<br />
Marco Nocca, 59 anni, docente universitario di Storia<br />
dell’Arte all’Accademia di Belle Arti a Roma, racconta<br />
con entusiasmo la sua esperienza di viaggio, sui treni<br />
dell’Alta Velocità, Regionali e sui servizi di trasporto intermodale.<br />
Quanto è importante il treno per il suo lavoro?<br />
Il sistema universitario italiano prevede una grande mobilità dei<br />
professori: molti viaggiano sulle lunghe distanze per insegnare,<br />
rafforzando il fenomeno del pendolarismo sull’Alta Velocità. Il<br />
treno diventa il luogo ideale per lavorare, correggere tesi di laurea,<br />
colloquiare con gli studenti. Per me è un pensatoio mobile,<br />
dove posso utilizzare in modo produttivo il tempo mentre mi sposto<br />
verso Venezia, Torino, Milano, Bologna, Firenze o Napoli, tutte<br />
città dove ho tenuto lezioni o sono andato per convegni, studi e<br />
incontri.<br />
Cosa le piace del viaggio sui binari?<br />
L’idea di attraversare rapidamente luoghi diversi e viverli in simultanea:<br />
una conquista della modernità. Per questo amo sia le Frecce<br />
sia i Regionali. I primi consentono di osservare realtà urbane ed<br />
extraurbane differenti, i secondi di penetrare in zone più omogenee,<br />
ma con altrettanto interesse culturale. Le linee regionali del<br />
<strong>La</strong>zio, per esempio, sono dense di riferimenti storici: nel percorso<br />
ferrato che dalla Capitale porta a Velletri, cittadina dove risiedo e<br />
che ospita una sede dell’Accademia di Belle Arti di Roma, si passa<br />
su un ponte che è un capolavoro di ingegneria dell’800.<br />
Il treno favorisce la conoscenza del territorio, quindi?<br />
Per chi come me si porta dietro la cartina per individuare dal finestrino<br />
i luoghi che lo incuriosiscono, muoversi sui binari è un’opportunità<br />
di conoscenza. Va poi ricordato che l’arte, in un museo<br />
a cielo aperto come l’Italia, si studia sul territorio, visitando gallerie,<br />
archivi, chiese, collezioni di grandi città, piccoli centri e borghi<br />
ricchi di tradizione. Tutti raggiungibili organizzando il viaggio con<br />
pochi click, alternando treni e bus, metropolitane e tram, bici e<br />
sharing mobility, oltre che camminando a piedi.<br />
È un sostenitore del trasporto intermodale e del turismo di prossimità?<br />
Promuovere la mobilità sostenibile e con mezzi diversi, grazie<br />
all’integrazione tariffaria, migliora la qualità della vita anche di chi<br />
si sposta nel tempo libero. È evidente soprattutto in questa estate<br />
con le vacanze di prossimità, un’occasione di ripartenza per il<br />
Paese. Purtroppo siamo ancora dominati da una cultura che fa<br />
dell’auto privata il principale mezzo di spostamento, abitudine<br />
dettata perlopiù da pigrizia e che ha reso invivibili, per il traffico,<br />
luoghi straordinari.<br />
Un suggerimento per migliorare il viaggio?<br />
Mi piacerebbe veder utilizzare i monitor a bordo dei treni per fornire<br />
informazioni geolocalizzate sulle principali attrattive artistiche,<br />
culturali, naturalistiche, enogastronomiche della zona che si sta<br />
attraversando. Potrebbe essere l’occasione per spingere le persone<br />
a documentarsi, tornare in quei luoghi e visitare in modo approfondito<br />
un territorio in cui erano solo di passaggio.<br />
15
shop 24|7 carpisa.com
L’ITALIA che fa IMPRESA<br />
L’ARTE<br />
DELL’OSPITALITÀ<br />
EMPATIA, ATTENZIONE AL CLIENTE E<br />
RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI.<br />
COSÌ MARIA DE DONNO SI PREPARA AD<br />
AFFRONTARE UN’ESTATE PARTICOLARE<br />
AL RELAIS VALLE DELL’IDRO DI OTRANTO<br />
di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it<br />
Maria De Donno<br />
A25 anni è una giovane promessa<br />
dell’imprenditoria<br />
alberghiera, amministratrice<br />
unica di un hotel a quattro<br />
stelle in Salento. Dopo il proseguimento<br />
degli studi all’estero nel settore<br />
manageriale turistico, Maria De<br />
Donno è tornata in Italia per mettere<br />
le sue conoscenze al servizio<br />
delle persone. Una passione per<br />
l’arte dell’ospitalità, che quest’anno<br />
si deve misurare con una stagione<br />
estiva diversa dal solito.<br />
Di cosa ti occupi esattamente?<br />
<strong>La</strong>voro al Relais Valle dell’Idro di<br />
Otranto (LE), acquistato, ristrutturato<br />
e preso in gestione dalla mia<br />
famiglia più di dieci anni fa. Prima<br />
di questa attività ho avuto la possibilità<br />
di approfondire gli studi oltreconfine,<br />
in ultimo nella catena<br />
alberghiera Hilton nel Regno Unito,<br />
sviluppando ulteriori conoscenze<br />
professionali nel settore dell’accoglienza,<br />
un mondo affascinante ma<br />
complesso.<br />
Come sei arrivata a lavorare nel<br />
settore turistico alberghiero?<br />
Terminato il percorso in manage-<br />
ment aziendale alla Bocconi, ho Sono tornata a Otranto poco prima<br />
seguito uno stage di eventi e pubbliche<br />
relazioni a New York e poi un è stato evidente che stavamo per<br />
dell’emergenza Covid-19, da subito<br />
master alla scuola svizzera Glion affrontare una stagione unica nel<br />
per la gestione dell’ospitalità. L’ultima<br />
tappa all’estero ha riguardato nario immaginato. Ho accettato la<br />
suo genere, oltre qualunque sce-<br />
l’esperienza maturata in UK, all’Hilton,<br />
dove mi sono ulteriormente Com’è stato l’inizio della ripresa?<br />
sfida.<br />
specializzata nel Food & Beverage. Avevamo previsto di riaprire le at-<br />
Qui e nella pagina seguente, esterno del Relais Valle dell’Idro, Otranto (LE)<br />
17
L’ITALIA che fa IMPRESA<br />
tività di business nel periodo pasquale,<br />
ma poi abbiamo cercato di<br />
sfruttare al meglio i mesi del lockdown<br />
per ripensare le strategie da<br />
adottare. Un lavoro di preparazione<br />
intenso che ci ha portato alla prova<br />
del fuoco di giugno. <strong>La</strong> capacità di<br />
riprogrammare i processi, con maggior<br />
attenzione alle nuove esigenze<br />
dei visitatori, si è rivelata fondamentale<br />
per far ripartire al meglio un’estate<br />
piena di incognite.<br />
Tutto può ancora accadere, tanti<br />
aspetti della nostra attività vanno<br />
valutati sul campo, tenendo conto,<br />
oggi più di ieri, delle peculiarità del<br />
cliente, delle esigenze mutate e dei<br />
suoi timori. Elementi, questi, che dal<br />
nostro punto di vista equivalgono<br />
a una maggiore empatia verso chi<br />
si affida a noi nel suo tempo libero,<br />
tenendo conto delle disposizioni<br />
sulla sicurezza sanitaria, in continuo<br />
aggiornamento, e alle quali ci siamo<br />
attenuti con un occhio di riguardo<br />
verso l’igienizzazione delle aree dedicate<br />
ai clienti e al personale.<br />
Empatia e capacità di riprogrammazione,<br />
quindi. Che ruolo gioca il<br />
confronto con i collaboratori?<br />
Direi fondamentale, per poter crescere,<br />
conoscersi e relazionarsi con<br />
i visitatori. Puntare su un clima di<br />
confronto positivo garantisce migliore<br />
reattività al cambiamento e<br />
capacità di adeguamento continuo<br />
alle esigenze del cliente. Per quanto<br />
riguarda la formazione, abbiamo<br />
accordi con le scuole alberghiere<br />
del territorio. Con gli stagisti si punta<br />
a raggiungere gli obiettivi scelti<br />
e scadenzati insieme, discutendo<br />
periodicamente la tabella di marcia<br />
per correggere gli aspetti che non ci<br />
soddisfano, sia nel front line sia nei<br />
diversi dipartimenti dell’hotel. Partiamo<br />
sempre dall’idea di ospitalità,<br />
che significa principalmente comprensione<br />
e vicinanza, saper sorridere<br />
con gli occhi quando si indossa<br />
la mascherina. Far sentire il cliente<br />
a casa è il miglior feedback che ci<br />
deve ritornare.<br />
Che tipo di turismo vi aspettate ad<br />
agosto?<br />
In passato siamo stati concentrati su<br />
visitatori prevalentemente stranieri,<br />
quest’anno invece ci attendiamo<br />
soprattutto italiani, che in tempo di<br />
Covid-19 hanno scelto di orientare<br />
le proprie vacanze sul territorio nazionale.<br />
Le presenze sono aumentate<br />
di settimana in settimana tra<br />
giugno e luglio, gettando le basi per<br />
un buon mese di agosto. Tutto questo<br />
andrebbe interpretato come un<br />
messaggio di ottimismo e opportunità<br />
sia per chi arriva in Puglia dalle<br />
diverse parti del Paese, sia per chi<br />
proviene dalle zone limitrofe alla<br />
scoperta di questa terra incantevole.<br />
Un messaggio positivo che vogliamo<br />
trasmettere anche noi addetti ai<br />
lavori. Si riparte anche da qui.<br />
18
LO CHEF<br />
DELLE STELLE<br />
SPIRITO ECLETTICO E CURA DEI<br />
DETTAGLI. CON I SUOI CINQUE<br />
RISTORANTI, ENRICO BARTOLINI<br />
È L’ITALIANO CHE HA OTTENUTO<br />
PIÙ RICONOSCIMENTI MICHELIN<br />
AL MONDO<br />
Otto stelle Michelin su cinque ristoranti a soli 40 anni.<br />
È un percorso di tutto rispetto quello dello chef Enrico<br />
Bartolini. «<strong>La</strong> mia non è una famiglia di ristoratori,<br />
mio padre aveva un’azienda calzaturiera e io fin da piccolo<br />
sono stato affascinato dal lavoro manuale, trovando nella cucina<br />
il terreno giusto per esprimere con soddisfazione la mia<br />
creatività. Dopo il diploma all’Istituto Alberghiero ho lavorato a<br />
Parigi e a Londra, per concludere poi il mio percorso formativo<br />
in Italia con Massimiliano Alajmo».<br />
di Filippo Teramo - a cura di vdgmagazine.it<br />
Come hai raggiunto questo record?<br />
Nel 2005 ho preso in gestione Le Robinie in Oltrepò Pavese,<br />
ottenendo nel 2008 la mia prima stella Michelin. <strong>La</strong> campagna<br />
© Paolo Chiodini<br />
© Paolo Chiodini<br />
Enrico Bartolini<br />
è da sempre il mio ambiente ideale, al tempo stesso però ero<br />
attirato dalla città e pensavo a Milano con ammirazione e desiderio,<br />
ma anche con timore. Nel 2010 ho lasciato l’Oltrepò per<br />
occuparmi del Devero Ristorante a Cavenago Brianza (MB), ma<br />
nei miei progetti avevo sempre il capoluogo lombardo. Il grande<br />
passo è arrivato ad aprile 2016, quando abbiamo aperto l’Enrico<br />
Bartolini al terzo piano del Mudec - Museo delle Culture, a<br />
Milano, e contemporaneamente il Casual a Bergamo (nella Città<br />
Alta) e <strong>La</strong> Trattoria all’interno dell’Andana Resort in Maremma,<br />
a Castiglione della Pescaia (GR). Poi, a settembre dello stesso<br />
anno, il Glam dentro Palazzo Venart, a Venezia. A novembre<br />
abbiamo ottenuto quattro stelle in un colpo solo: due a Milano,<br />
una a Bergamo e una a Castiglione della Pescaia. Non era mai<br />
accaduto prima e per me è stata un’emozione enorme. Esattamente<br />
un anno dopo, è arrivata la quinta grazie al Glam. Proseguendo<br />
dritti nel nostro lavoro, fatto di passione e impegno, a<br />
marzo 2018 è nata la Locanda del Sant’Uffizio, nel Monferrato,<br />
premiata nello stesso anno con una stella. Poi l’ultima edizione<br />
della Guida Michelin ne ha attribuite tre al ristorante del Mudec<br />
e ha assegnato la seconda a quello di Palazzo Venart.<br />
Cosa c’è alla base del tuo successo in cucina?<br />
<strong>La</strong> classicità contemporanea: la tradizione interpretata con modernità<br />
e con sperimentazione per dare vita a sapori nuovi, ma<br />
al tempo stesso carichi di ricordi. In ogni ristorante cerchiamo di<br />
interpretare il territorio con talento ed etica, rispettando le tradizioni<br />
locali e soprattutto i meravigliosi ingredienti che la ricchissima<br />
biodiversità italiana ci regala.<br />
Il ristorante Enrico Bartolini al Mudec di Milano<br />
Enrico Bartolini<br />
chef_enricobartolini<br />
RISOTTO ALLE RAPE ROSSE<br />
E SALSA GORGONZOLA “EVOLUZIONE”<br />
<strong>La</strong> lista della spesa (per 4 persone)<br />
320 g di riso Carnaroli, 160 g di purea di rape rosse, 100 g di burro, 80 g di Grana Padano,<br />
circa ½ lt di brodo vegetale, 100 g di gorgonzola dolce, 50 g di vino bianco, sale q.b.<br />
Per la salsa di noci: frullare per circa 10 minuti e setacciare 200 g di noci sgusciate e<br />
leggermente tostate, 150 g di brodo vegetale e 1 g di sale Maldon<br />
Per la salsa di amarene: frullare per qualche minuto 200 g di purea setacciata di<br />
amarene, 100 g di brodo vegetale e 1 g di sale Maldon<br />
Preparazione<br />
Tostare il riso in pochissimo burro e sfumare con il vino bianco. Aggiungere il brodo, il<br />
sale e cuocere per circa 11 minuti (non oltre). Togliere il risotto dal fuoco e mantecare<br />
con burro e Grana Padano, aggiungere quindi la purea di rape rosse molto fredda e, se<br />
il gusto lo richiede, qualche goccia di limone. Appena diventa ben cremoso, stendere il<br />
risotto nel piatto e, con l’aiuto di un cucchiaio, “macchiarlo” con la salsa di gorgonzola,<br />
precedentemente fuso a bagnomaria con poco latte, alternando con la salsa di<br />
amarene e creando, poi, con quella di noci una sorta di cornice.<br />
19
AGENDA<br />
save AGOSTO<br />
the date <strong>2020</strong><br />
MEETING SPECIAL EDITION <strong>2020</strong><br />
di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it<br />
RIMINI//18>23 AGOSTO<br />
Sono 40 anni che il Meeting di Rimini,<br />
sfidando un mondo in continua evoluzione<br />
e perenne stato di relatività, si<br />
pone domande esistenziali e affronta<br />
impegnative riflessioni filosofiche. Fino<br />
a rivestire, nella Special Edition <strong>2020</strong>,<br />
dal 18 al 23 agosto nella città romagnola,<br />
un ruolo anche profetico. A partire dal<br />
titolo, scelto un anno fa: Privi di meraviglia<br />
- Restiamo sordi al sublime: «È stato<br />
pensato quando nessuno si aspettava<br />
di affrontare, a causa del Covid-19, un<br />
periodo così eccezionale di sofferenza.<br />
E il Meeting, in quest’anno così diverso,<br />
ci mette tanto cuore», ha sottolineato il<br />
presidente Bernhard Scholz. Che dedica<br />
l’edizione <strong>2020</strong> allo stupore provato<br />
di fronte a chi ha prestato cura e attenzione<br />
agli altri, dal personale sanitario<br />
agli insegnanti, fino ai genitori. Una<br />
meraviglia da cui ripartire con un nuovo<br />
appuntamento annuale, capace come<br />
sempre di mettere in relazione fra loro<br />
persone in grado di valutare possibili<br />
sviluppi culturali, sociali, economici e<br />
politici. Rimini accoglie il Meeting con<br />
diverse iniziative, in presenza e a distanza,<br />
mostrando un volto diverso da<br />
quello balneare. <strong>La</strong> città si trasforma<br />
in una grande piazza pronta a ospitare<br />
molteplici eventi tra cui, il 20 agosto, il<br />
panel su mobilità e turismo con l’amministratore<br />
delegato di FS Italiane Gianfranco<br />
Battisti. Ma c’è anche un omag-<br />
Sconti Trenitalia<br />
gio a Federico Fellini, che qui è nato, e<br />
la serie di incontri Esseri viventi, che si<br />
interrogano su cosa contraddistingue<br />
la vita e la non vita. Stupore è anche<br />
l’unicità dell’arte. Bethlehem reborn. Le<br />
meraviglie della Natività illustra la Basilica<br />
sorta sul luogo della nascita di Gesù,<br />
ancora più splendente dopo dieci anni<br />
di restauri italiani. Ma anche la natura è<br />
bellezza, come illustra la versione digitale<br />
della mostra Siamo in cima! <strong>La</strong> vetta<br />
del K2 e i volti di un popolo. Fitto, infine,<br />
il calendario di spettacoli ed eventi musicali<br />
di ogni genere, da Brunori Sas a<br />
Beethoven. Chiude con talento e ironia,<br />
la sera del 22 agosto, Gioele Dix accompagnato<br />
da oltre 100 giovani artisti nella<br />
performance Enjoy the meeting.<br />
meetingrimini.org<br />
Presentazione del Meeting <strong>2020</strong> Special Edition. A sinistra il direttore Emmanuele Forlani, a destra il presidente Bernhard Scholz<br />
© Roberto Masi<br />
meetingrimini MeetingRimini meetingrimini<br />
20
a cura di Luca Mattei<br />
ellemme1 - l.mattei@fsitaliane.it<br />
L’Aperia nel giardino inglese della Reggia di Caserta - Un’Estate da Re (2019)<br />
unestatedare UnEstateDaRe unestatedare<br />
UN’ESTATE DA RE<br />
CASERTA//FINO AL 13 SETTEMBRE<br />
Artisti e orchestre di fama mondiale, musica incantevole e<br />
atmosfera da favola nell’Aperia della Reggia di Caserta. Sono<br />
gli ingredienti per il successo della kermesse organizzata da<br />
Scabec nel palazzo vanvitelliano, giunta alla quinta edizione.<br />
Quest’anno la platea è ridotta per le misure contro il coronavirus<br />
ma gli spettacoli sono visibili a tutti con le riprese di Rai Cultura.<br />
Tre gli appuntamenti d’agosto: si parte il 3 con il Maestro Daniel<br />
Oren, il tenore Vittorio Grigolo e il soprano Sonya Yoncheva in<br />
Summertime. Il 13 Lina Sastri, con il Maestro Antonio Sinagra,<br />
propone il recital Eduardo mio, dedicato a De Filippo. Il 22 l’evento<br />
clou, il Gala di Plácido Domingo a cui partecipano il direttore Jordi<br />
Bernàcer e il soprano Saioa Hernández. Grande chiusura il 13<br />
settembre: il Balletto del Teatro di San Carlo, con l’étoile Giuseppe<br />
Picone, si esibisce sulle note de Le quattro stagioni di Vivaldi.<br />
unestatedare.it<br />
FERRARA BUSKERS FESTIVAL<br />
FERRARA//26>30 AGOSTO<br />
Neanche il Covid-19 ferma la rassegna internazionale<br />
del musicista di strada, nata nel 1987 da un’idea di<br />
Stefano Bottoni, ancora oggi direttore artistico della<br />
manifestazione. Come ogni anno, gruppi italiani e<br />
internazionali si alternano in performance dal vivo<br />
ma per il <strong>2020</strong> il programma tiene conto di alcune<br />
limitazioni per la sicurezza di artisti e spettatori. Solo<br />
prenotandosi online si può vivere la musica delle<br />
15 migliori band di busker europee in cinque luoghi<br />
storici di Ferrara: i giardini di Palazzo dei Diamanti e<br />
Palazzo Roverella, i cortili di Palazzo Crema e Castello<br />
Estense e il chiostro di San Paolo. Come da tradizione,<br />
i protagonisti delle esibizioni (ogni sera dalle 20 a<br />
mezzanotte) non ricevono compensi, a eccezione delle<br />
offerte che il pubblico vorrà lasciare nel loro cappello.<br />
ferrarabuskers.com<br />
Ferrara Buskers Festival (2019) © Benedetta Biscaro<br />
FerraraBuskersFestival FerraraBuskers ferrarabuskersfestival<br />
Ecomob Expo Village 2019 © Serena Rabottini<br />
ecomobexpo ecomob_expo<br />
ECOMOB EXPO VILLAGE <strong>2020</strong><br />
PESCARA//4>6 SETTEMBRE<br />
Mobilità sostenibile, cicloturismo ed ecologia ambientale<br />
sono i focus dell’evento abruzzese che, grazie al successo<br />
delle due precedenti edizioni (nel 2019 oltre diecimila<br />
visitatori), sta diventando un punto di riferimento nel<br />
Centro-Sud per la diffusione di una cultura ecosostenibile.<br />
Anche quest’anno fa da cornice all’iniziativa il suggestivo<br />
porto turistico Marina di Pescara con il suo Polo Fieristico,<br />
all’interno del quale si estende un’area di circa 20mila m 2<br />
che ospita spazi espositivi dedicati anche a workshop,<br />
meeting, food&beverage, spettacoli di teatro e biker<br />
acrobatici. Non possono mancare all’appuntamento<br />
pescarese gli appassionati di biciclette, veicoli elettrici o<br />
ibridi, abbigliamento tecnico, accessori e alimentazione per<br />
ciclisti, bike hotel, viaggi ed esperienze su due ruote con<br />
tour operator specializzati. Ma anche gli interessati a temi<br />
come mobilità ciclabile, arredo urbano, smart city, green<br />
energy ed economy.<br />
ecomobexpo.eu<br />
21
GUSTA & DEGUSTA<br />
a cura di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019<br />
PENSIONE WILDNER<br />
OSPITALITÀ TRADIZIONALE E CUCINA CONTEMPORANEA A VENEZIA<br />
Ci sono dei luoghi che uniscono<br />
bellezza, suggestione e<br />
memoria, testimoni nel tempo<br />
della conservazione del bello. <strong>La</strong><br />
Pensione Wildner a Venezia è uno di<br />
questi, con le sue finestre affacciate su<br />
Riva degli Schiavoni, di fronte all’isola di<br />
San Giorgio. Un edificio storico rilevato<br />
negli anni ’60 dalla nonna di Benedetta<br />
e Luca Fullin, che, oggi come allora,<br />
offrono una deliziosa ospitalità fatta di<br />
piccoli, grandi dettagli e una cucina di<br />
indubbio talento e contemporaneità.<br />
Matteo Tagliapietra, chef del Local, il<br />
ristorante contemporaneo dei fratelli<br />
Fullin, si è trasferito qui, in attesa di riaprire<br />
a settembre. Con lui il sous chef<br />
Marco Vallaro e in sala Manuel Trevisan,<br />
maître e sommelier. Una cucina di<br />
bella ispirazione e intensità aromatica,<br />
classici veneziani e non solo, con sapiente<br />
uso delle spezie.<br />
Da non perdere il risotto di Gò a base<br />
di ghiozzo, piccolo e saporito pesce<br />
della <strong>La</strong>guna, la saltata di cozze, superbo<br />
mix di sapori, e gli spaghetti con<br />
vongole nostrane, chili e zenzero. Cantina<br />
di ottimo livello e originalità: Luca<br />
Fullin è il fondatore, con Raffaele Bonivento,<br />
di Meteri, società che seleziona<br />
bottiglie particolari, da agricoltura<br />
biologica e biodinamica, di produttori<br />
italiani e non solo. «L’artigianato del<br />
vino, un fatto di cultura del territorio»,<br />
dice Luca.<br />
Interessante sapere che la cucina del<br />
Local si può gustare anche veleggiando<br />
in <strong>La</strong>guna con Edipo Re barca d’epoca<br />
sulla quale salivano Maria Callas<br />
e Pier Paolo Pasolini. Un’esperienza<br />
che consente di vivere Venezia in maniera<br />
insolita e affascinante.<br />
hotelwildner<br />
wildner.venice<br />
Barbara e Luca Fullin con lo chef Matteo Tagliapietra<br />
COME ARRIVARE<br />
STAZIONE DI VENEZIA SANTA LUCIA<br />
LA GRIGLIA DI VARRONE SI FA IN TRE<br />
DOPO LUCCA E MILANO, APRE A PIETRASANTA<br />
Massimo Minutelli<br />
Allo storico ristorante di<br />
Lucca e al suo gemello<br />
milanese si aggiunge l’apertura<br />
a Pietrasanta (LU). Siamo in<br />
Corte Lotti, dove Massimo Minutelli,<br />
patron de <strong>La</strong> Griglia di Varrone, ha<br />
portato il suo talento sotto un suggestivo<br />
gazebo liberty. <strong>La</strong> capacità<br />
di selezionare il meglio e diventare<br />
punto di riferimento per chi ama<br />
la carne è confermata da un menù<br />
dove i grandi classici come la Chateaubriand<br />
di Black Angus duettano<br />
con proposte di bella geografia<br />
contemporanea, come il Bao (panino<br />
orientale) con Pluma di Pata<br />
Negra e maionese di Wasabi o il<br />
succulento Tacos di coda alla vaccinara.<br />
Una selezione raffinata di tagli particolari,<br />
una sintesi del meglio che<br />
questo alimento sa offrire. Cotture,<br />
provenienze e frollature sono il fil<br />
rouge di questa esperienza. Dalla<br />
Fassona piemontese alla Rubia<br />
gallega, dal Wagyu giapponese al<br />
maiale iberico, fino al Black Angus<br />
americano. <strong>La</strong> griglia, rigorosamente<br />
alimentata da legno di quercia, è<br />
protagonista di cotture che rispettano<br />
la materia prima esaltandone<br />
il sapore. Da provare la selezione<br />
di purè di patate: al lime, al confit<br />
di cipolle, alle lamelle di tartufo, al<br />
gorgonzola e noci.<br />
laGrigliadiVarrone<br />
la_griglia_di_varrone<br />
COME ARRIVARE<br />
STAZIONE DI PIETRASANTA (LU)<br />
22
IO MAZZUCATO<br />
UN SOGNO CHE SI REALIZZA A BREGANZE<br />
Una bollicina a Breganze,<br />
in una zona dove sono le<br />
uve passite a fare la parte<br />
del leone. Ma Andrea Mazzucato e<br />
sua moglie <strong>La</strong>ura, giovani produttori<br />
mossi da una grande passione, amano<br />
sia la Vespaiola che il Pinot Nero<br />
e decidono che quel metodo classico<br />
che hanno in mente può nascere<br />
davvero. Così, da uve 50% Vespaiola<br />
(omaggio al territorio) e 50% Pinot<br />
Nero (riferimento all’amore di una vita)<br />
nasce il metodo classico Io Mazzucato,<br />
sia bianco che rosé. Dopo almeno<br />
36 mesi di riposo in bottiglia, il risultato<br />
dà vita a un perlage di notevole<br />
raffinatezza, che evolve al naso con un<br />
ricordo di crema pasticcera e strizza<br />
l’occhio a note agrumate di lime e cedro.<br />
In bocca il ventaglio aromatico si<br />
amplifica, trovando complessità. Colpisce<br />
l’equilibrio con cui si sostengo-<br />
i gusti di chi lì soggiorna spesso e prono<br />
acidità e sapidità, con un continuo<br />
alternarsi di note minerali e marine.<br />
Una produzione di bottiglie numerate,<br />
che portano una bella novità. Dalla<br />
cantina notevoli espressioni anche<br />
nel Merlot, nella Vespaiola in purezza<br />
<strong>La</strong>ura e Andrea Mazzucato<br />
e nel tradizionale Torcolato.<br />
iomazzucato<br />
COME ARRIVARE<br />
STAZIONE DI THIENE (VI)<br />
<strong>La</strong> famiglia Waldner<br />
Un giardino elegante con tavoli<br />
in ferro battuto, un gazebo<br />
a portare ombra da un<br />
lato e una splendida padrona di casa,<br />
Barbara Waldner. Vestita con un ricercato<br />
abito tradizionale altoatesino coccola<br />
gli ospiti uno per uno, ricordando<br />
ROMANTIK HOTEL OBERWIRT<br />
ATMOSFERE DI INIZIO ’900<br />
ponendo il meglio a chi si trova per la<br />
prima volta al Romantik Hotel Oberwirt.<br />
Siamo a Marlengo (BZ), a due passi da<br />
Merano.<br />
L’atmosfera è quella di inizio ’900, ricercata<br />
e informale al tempo stesso: non ci<br />
si stupirebbe nel vedere la principessa<br />
Sissi attraversare il giardino, facendo<br />
scricchiolare la ghiaia, al braccio di un<br />
altolocato nobile austriaco.<br />
Merito della famiglia Waldner, guidata<br />
dal padre Josef, detto Sepp, che ha<br />
insegnato a sua figlia Barbara il senso<br />
più vero dell’ospitalità, quella che fa<br />
sentire ciascuno a casa. E all’Oberwirt è<br />
così, tra relax e benessere, tra la piscina<br />
coperta e scoperta e una spa completamente<br />
rinnovata con le più avanzate<br />
tecnologie del bien-être”. Alto livello<br />
anche in cucina, sia nel ristorante stellato<br />
che nella stube, sala calda e accogliente<br />
rivestita in legno con quadri e<br />
trofei di caccia alle pareti.<br />
Dettaglio non da poco: la famiglia Waldner<br />
possiede anche la tenuta vinicola<br />
Eichenstein a 550 metri d’altezza,<br />
affacciata sulla Val d’Adige, e la Malga<br />
Waldner, un gioiello di architettura di<br />
montagna dove pare di essere nelle illustrazioni<br />
di una fiaba. Qui è stato ospite<br />
anche Luciano Pavarotti, che dopo<br />
una grigliata ha cantato a pieni polmoni<br />
di fronte al panorama.<br />
RomantikHotelOberwirt<br />
romantikhoteloberwirt<br />
COME ARRIVARE<br />
STAZIONE DI MERANO<br />
O MARLENGO (BZ)<br />
23
24<br />
WHAT’S UP
VIAGGIO<br />
NEL LUSSO<br />
COSTANTINO DELLA GHERARDESCA RACCONTA IL NUOVO<br />
LIBRO, TRA GRANDEUR E INNOVAZIONE. IN ATTESA DI TORNARE<br />
IN TV COME CONCORRENTE A BALLANDO CON LE STELLE<br />
di Gaspare Baglio<br />
Photo German <strong>La</strong>rkin<br />
gasparebaglio<br />
Di viaggi Costantino della Gherardesca ne ha<br />
fatti parecchi con il mitico reality game di Rai2<br />
Pechino Express. Poi l’emergenza sanitaria da<br />
Covid-19 ha messo forzatamente a riposo il programma<br />
di successo, girato (spesso) in luoghi considerati a rischio.<br />
Il conduttore, però, non si è dato per vinto e, oltre a prepararsi<br />
all’impegno settembrino di Ballando con le stelle<br />
su Rai 1, ha dato alle stampe l’ultima fatica letteraria <strong>La</strong><br />
religione del lusso (Rizzoli, pp. 192 € 19).<br />
Come nasce l’idea del libro?<br />
Sono andato in Algeria per visitare i luoghi del film <strong>La</strong> battaglia<br />
di Algeri di Gillo Pontecorvo. In quell’occasione ho<br />
incrociato il presidente francese Emmanuel Macron, con<br />
l’apparato che si porta dietro: aereo, auto blu, motociclette<br />
della polizia e ambulanza per soccorrerlo nel caso di un<br />
malore. Mi sono detto che, se un presidente italiano avesse<br />
sfoggiato tanto sfarzo, ci sarebbero state molte critiche<br />
e una vera gogna sui social. Da qui l’idea di un libro che<br />
glorificasse grandeur, dispendio e arte.<br />
Come santi protettori del lusso hai inserito personaggi<br />
noti, da Barbara d’Urso a Michael Jackson. Come mai?<br />
Persone, spesso controverse, che decodifico come fenomeni<br />
culturali. L’operazione è antropologica: nel libro troviamo<br />
una presentatrice tv, una vera santa come Madre<br />
Teresa di Calcutta e artisti di nicchia con vite che hanno<br />
superato ogni eccesso, tipo Jack Smith, che rileggo in<br />
chiave pop. Personaggi dall’impatto culturale epocale.<br />
Non mancano consigli su come differenziarsi in base ai<br />
Paesi visitati.<br />
Non bisogna mai omologarsi. In Italia le persone sono<br />
vestite tutte uguali. A Istanbul, invece, avevo la stessa<br />
impressione di quando andavo a New York da ragazzino:<br />
trovavo di tutto, dalla ricca signora ingioiellata al punk.<br />
Racconto persone coraggiose, dalle esistenze straordinarie,<br />
che se ne sono fregate di quello che pensava il pubblico.<br />
Un po’ come te: da sempre lotti contro ogni tipo di razzismo.<br />
Ricordo la battaglia in favore dei Paesi musulmani.<br />
Il razzismo è eticamente deplorevole oltre che antieconomico.<br />
Dobbiamo scambiarci informazioni e commerciare<br />
con gli altri Paesi. <strong>La</strong> mia è un’opera profondamente antisovranista.<br />
Come vedi il futuro dopo il Covid-19?<br />
Bisogna adattarsi, non aver paura della modernità. L’innovazione<br />
è la cura. L’immobilismo italiano è nefasto dal<br />
punto di vista culturale ed economico. Ho riscritto parte<br />
del libro focalizzandomi sui mutamenti sociali dovuti alla<br />
pandemia, come le architetture degli ospedali o lo smart<br />
working. Il virus ci ha costretti a cambiamenti che sarebbero<br />
successi comunque. Vale la legge di Darwin: chi non<br />
si adatta sopperisce.<br />
Parliamo di tv: ti aspetta un autunno caldo…<br />
Tornerò sul piccolo schermo come concorrente di Ballando<br />
con le stelle, su Rai1. Partecipo perché nelle persone<br />
amo il coraggio, e Ballando, che mi fa paura, è una sfida.<br />
Poi mi diverte molto la competizione. Farò di tutto per vincere.<br />
Cosa vorresti portare sul piccolo schermo?<br />
Uno show meta-televisivo sui programmi di tutto il mondo.<br />
E una serie molto attuale come quella britannica e<br />
statunitense I may destroy you, scritta da Michaela Coel.<br />
È una fiction che tratta il tema della violenza sulle donne,<br />
girata a Londra e con alcune riprese a Ostia. È la cosa mediaticamente<br />
più moderna vista negli ultimi tempi.<br />
Costantino della Gherardesca<br />
costantinodellagherardesca<br />
CdGherardesca<br />
25
WHAT’S UP<br />
BEM VINDO<br />
AO BRASIL<br />
TORNA DOPO TRE ANNI,<br />
SU RAI RADIO2, LO STORICO<br />
SHOW SULLA MUSICA<br />
CARIOCA CONDOTTO DA<br />
MAX DE TOMASSI<br />
© Eleonora Ferretti<br />
Max De Tomassi<br />
Cosa accomuna la regina Elisabetta<br />
e il conduttore radiofonico<br />
Max De Tomassi?<br />
<strong>La</strong> Cruzeiro do Sul, l’onorificenza più<br />
alta che il Governo di Brasilia concede<br />
ai cittadini stranieri che si distinguono<br />
nella divulgazione della cultura carioca.<br />
De Tomassi, infatti, è stato al timone<br />
del celebre programma musicale<br />
Brasil, in onda su Rai Radio1 dal 2001<br />
al 2017. <strong>La</strong> trasmissione, dopo uno stop<br />
di tre anni, ritorna ora su Rai Radio2,<br />
alle 23, nei weekend dall’8 agosto al<br />
13 settembre, con la partecipazione di<br />
Pamela D’Amico. Una gradita ripresa<br />
per i tanti fan che hanno comunque<br />
continuato a seguire il loro beniamino<br />
a Stereonotte, storico show sulle frequenze<br />
della prima emittente del servizio<br />
pubblico.<br />
Brasil è…?<br />
Un ventaglio sulla musica carioca dai<br />
classici alla nuova scena. Si parlerà di<br />
Marisa Monte, Gilberto Gil, Caetano<br />
Veloso e Ivan Lins, ma anche dell’elettronica<br />
di Ceu. Usciremo dagli stereotipi<br />
e avremo molti pezzi cantautorali.<br />
L’impianto sarà più pop, con una presentazione<br />
succinta delle canzoni e<br />
degli artisti.<br />
Cos’altro racconterete?<br />
L’interazione tra la cultura brasiliana e<br />
quella italiana: il rapporto tra Roberto<br />
Murolo e Vinícius de Moraes quando<br />
frequentava la casa di Chico Buarque<br />
negli anni ’50; la collaborazione tra Ornella<br />
Vanoni e Toquinho nell’album del<br />
1976 <strong>La</strong> voglia, la pazzia, l’inconscienza,<br />
l’allegria; l’esibizione di Jovanotti e Carlinhos<br />
Brown, a Sanremo 2000, sulle<br />
note di Cancella il debito.<br />
Il Brasile è al centro dei drammatici risvolti<br />
della pandemia da Covid-19. Tu<br />
ci andavi spesso…<br />
Mi manca moltissimo, ma assaporo le<br />
Erica Mou<br />
© Virginia Bettoja<br />
esperienze vissute, come quelle nei<br />
territori incantevoli del Maranhão e nel<br />
deserto dei Lençóis. Per il resto sono<br />
sempre stato molto fatalista, vivo il<br />
presente, soprattutto dopo aver perso<br />
la casa durante il terremoto di Amatrice<br />
(RI). Nella mia vita è arrivato tutto in<br />
modo spontaneo: non avrei mai pensato,<br />
per esempio, di fare questa carriera.<br />
Volevo solo promuovere il Brasile<br />
tra i miei amici e connazionali.<br />
Cosa rappresenta questo Paese per<br />
te?<br />
Un’esplosione di sentimenti. G.B.<br />
MaxDeTomassiBrasil<br />
ABBABULA<br />
MUSICA D’AUTORE<br />
<strong>La</strong> pandemia non ha fermato<br />
l’Abbabula, lo storico festival di<br />
Sassari dedicato alla musica e<br />
alle parole d’autore. Dal 4 al 7<br />
agosto va in scena la 22esima<br />
edizione della rassegna, con un<br />
cartellone che vede, tra gli altri,<br />
i live di Samuel, Erica Mou, Lodo<br />
Guenzi & Bebo Guidetti.<br />
26
UN TRENO DI LIBRI<br />
Invito alla lettura di Alberto Brandani<br />
[Presidente giuria letteraria Premio Internazionale Elba-Brignetti]<br />
Vi siete mai chiesti cosa vorreste<br />
davvero trovare in un romanzo?<br />
Forse scene di azione,<br />
dialoghi serrati, descrizioni di epoche<br />
passate? Di certo ognuno desidera livelli<br />
sempre crescenti di tensione: segreti<br />
da svelare, personaggi di cui fidarsi e<br />
di cui allo stesso tempo dubitare. Tutto<br />
questo, e molto altro, si trova nel nuovo<br />
romanzo di Lisa Jewell.<br />
Il misterioso cadavere nel primo capitolo<br />
ci indurrebbe a pensarlo come un thriller,<br />
ma questa storia è un crescendo di<br />
ossessioni. Dopo aver conosciuto le normalissime<br />
vite dei protagonisti, iniziano<br />
a emergere particolari che stonano con<br />
l’apparente tranquillità del quadro generale.<br />
I dettagli si sommano, alimentando<br />
un senso di inquietudine crescente, arte<br />
nella quale Jewell è maestra.<br />
Il lettore dubiterà inevitabilmente di ciascun<br />
personaggio e allo stesso tempo<br />
tiferà per lui. Ai capitoli finali ogni rivelazione,<br />
sempre inaspettata, si incasellerà<br />
in un inquietante puzzle di ossessioni e<br />
segreti.<br />
In viaggio con il Prof<br />
QUALCUNO TI GUARDA<br />
UN PUZZLE DI OSSESSIONI E SEGRETI, UN CRESCENDO DI<br />
TENSIONE IN CUI NIENTE È COME SEMBRA. NELLA LUCE<br />
IMPERTURBABILE DEL BIANCO E NERO<br />
L’autrice riesce con abilità a far sprofondare<br />
il lettore in un sobborgo-bene di<br />
Bristol, mostrandogli l’orrore della banalità<br />
quotidiana di una ristretta comunità,<br />
fino a trascinarlo in una spirale insospettabile.<br />
Il vortice delle ossessioni parte<br />
da Tom Fitzwilliam, preside del liceo di<br />
Melville, affascinante e carismatico, di<br />
cui tutte le donne sembrano innamorarsi<br />
e di cui anche gli uomini subiscono il<br />
fascino. Ombre del passato incombono<br />
su Freddie, il figlio sedicenne, ossessionato<br />
dai vicini di cui spia morbosamente<br />
ogni mossa.<br />
Il lettore si sente come seduto lì, accanto<br />
a Freddie, un po’ come un voyeur. Ed<br />
ecco che Jewell inquadra nel suo obiettivo<br />
(e nel nostro) Joey, una giovane donna<br />
poco più che ventenne che abita a due<br />
case di distanza. Joey, da subito, prova<br />
una forte attrazione per Tom, nonostante<br />
la differenza di età e il bel marito nuovo<br />
di zecca.<br />
Incredibile come la scrittrice trasformi<br />
pian piano ognuno dei protagonisti in un<br />
personaggio diverso, come se l’essere<br />
sfiorati da passioni e segreti profondi basti<br />
a privarli del tutto delle loro maschere<br />
di rispettabilità.<br />
Gli altri personaggi del romanzo gireranno<br />
intorno, seguendo il corso del vortice<br />
e facendosene fagocitare fino ad avere<br />
ruoli quasi da protagonisti.<br />
E veniamo a tre riflessioni di carattere generale,<br />
che spero aiutino il lettore nei meandri<br />
della complessa trama a più strati.<br />
Primo. Ci sono tre film che aiutano a capire<br />
come spesso la realtà non è quella che<br />
sembra. Da <strong>La</strong> finestra sul cortile di Alfred<br />
Hitchcock a Omicidio a luci rosse di Brian<br />
De Palma, fino a Blow up di Michelangelo<br />
Antonioni, i protagonisti vedono scorrere<br />
la propria vita e le abitudini, ma la realtà<br />
si spezzetta in mille frammenti e talora è<br />
addirittura incomprensibile.<br />
Secondo. Tutto il romanzo è avvolto in<br />
un’atmosfera di sesso “sospeso”: mai<br />
In tutti, e dico tutti i protagonisti, c’è una<br />
forte carica sensuale con risvolti che la<br />
lasciano sempre incompiuta. Sospesa,<br />
appunto.<br />
In ultimo, il protagonista principale del<br />
libro resta il fermo immagine, riprodotto<br />
e interpretato in mille modi e con i diversi<br />
mezzi della moderna tecnologia. Resta<br />
lì, signore implacabile che calma le ansie<br />
di chi lo scatta, pietrifica frammenti di<br />
vita che talvolta vorremmo rimuovere. E<br />
aiuta più di ogni indagine psicologica la<br />
risoluzione di casi difficili, illuminandoli<br />
con il suo imperturbabile bianco e nero.<br />
Il finale? Non lo sveleremo, così come la<br />
trama. Ma sarà scioccante e imprevedibile,<br />
in perfetto stile Jewell.<br />
compiuto, mai esibito, spesso deside-<br />
su di lui, sulla moglie troppo perfetta e rato e poi reso addirittura malinconico. Neri Pozza, pp. 384 € 19<br />
29
UN TRENO DI LIBRI<br />
BRANI TRATTI DA QUALCUNO TI GUARDA<br />
[...]<br />
L’indomani mattina udì di sfuggita una conversazione tra il<br />
padre e la madre. Erano in cucina e Freddie sentiva aprire e<br />
chiudere cassetti, tintinnio di posate, acciottolio di piatti tirati<br />
fuori dalla lavastoviglie e impilati, con il borbottio basso<br />
del giornale radio della BBC in sottofondo.<br />
«Ho parlato con la ragazza, ieri» sentì che diceva il padre.<br />
«<strong>La</strong> figlia».<br />
«Ah, sì».<br />
«Le ho detto quello che mi hai raccontato».<br />
Il rumore di piatti cessò di colpo, poi Freddie udì la voce<br />
della madre. «E cos’ha detto?»<br />
«Pare che la madre sia convinta di conoscerci. Di averci incontrato<br />
da qualche parte in vacanza anni fa».<br />
«Oh». Lo sportello di una credenza si aprì e si richiuse di<br />
botto. «Ed è vero?»<br />
Silenzio.<br />
«Non me l’ha saputo dire. È stata vaga. Non sapeva nemmeno<br />
dove».<br />
«Be’, non è che ci sia una grande scelta. Abbiamo fatto ben<br />
poche vacanze in questi ultimi anni, a parte quella volta nel<br />
<strong>La</strong>ke District e qualche fine settimana da tua madre. Io sono<br />
sicura di non averla mai vista».<br />
Freddie trattenne il fiato. <strong>La</strong> vacanza nel <strong>La</strong>ke District gli<br />
metteva angoscia solo a pensarci. Era stata una settimana<br />
terribile, il peggio del peggio. Suo padre detestava viaggiare,<br />
era partito controvoglia e lo aveva fatto pesare dal principio<br />
alla fine. Era stato intrattabile tutto il tempo e la mamma,<br />
pur di compiacerlo, era stata ancora più zerbino del solito.<br />
Lei e Freddie avevano camminato sulle uova per l’intera<br />
settimana. E per di più faceva un caldo maledetto. Nel B&B<br />
non si potevano aprire le finestre e non si respirava, lui dormiva<br />
per terra su un materasso ai piedi del letto dei genitori<br />
come un bambino piccolo, benché avesse già nove anni e,<br />
se solo provava ad aprir bocca per lamentarsi, la mamma<br />
lo zittiva subito. Per non parlare del giorno della gita in pullman,<br />
quando era spuntata all’improvviso una che aveva<br />
preso a botte suo padre. Lo aveva picchiato di brutto. Era<br />
furibonda, gli aveva gridato di tutto, sputando per la rabbia.<br />
Freddie non aveva mai visto una persona così arrabbiata<br />
in vita sua, così nera e rossa di rabbia. Oltretutto gridava<br />
parolacce che adesso non gli avrebbero fatto né caldo né<br />
freddo, ma che all’epoca lo avevano scioccato colpendolo<br />
come altrettante coltellate. Gridava: Vergognati! Come hai<br />
potuto? Continuava a ripetere: Vergognati! Come hai potuto?<br />
Suo padre l’aveva presa per le braccia piuttosto brutalmente<br />
e l’aveva portata come un sacco di patate sull’altro lato<br />
della strada. Freddie li aveva visti gesticolare animatamente,<br />
ma non aveva sentito quello che dicevano per via delle<br />
auto che passavano. Dopo mezzo minuto il padre era tornato<br />
da loro e li aveva fatti salire in fretta e furia sul pullman.<br />
«Sali!» gli aveva bisbigliato prendendolo con forza per un<br />
braccio e spingendolo. «Sali, ho detto!»<br />
Li fissavano tutti e Freddie si era sentito avvampare. Una<br />
volta sul pullman, aveva sbirciato fuori dal finestrino e la<br />
© <strong>La</strong>Presse<br />
James Stewart nel film di Alfred Hitchcock <strong>La</strong> finestra sul cortile (1954)<br />
donna era ancora nel punto dove aveva bisticciato con suo<br />
padre, ma nel frattempo l’aveva raggiunta un’altra donna,<br />
più giovane, che le assomigliava e la abbracciava. Quest’ultima<br />
aveva guardato verso il pullman e aveva incrociato lo<br />
sguardo di Freddie. Nei suoi occhi c’era odio puro, alla massima<br />
potenza. Freddie si era voltato dall’altra parte e aveva<br />
nascosto la faccia nella spalla di sua madre.<br />
Quando aveva girato di nuovo gli occhi, le due donne non<br />
c’erano più.<br />
[...]<br />
10 marzo<br />
Lì per lì Joey ignorò lo strombazzare insistente di un clacson.<br />
O era il furgone bianco di un corriere, nel qual caso preferiva<br />
non alzare la testa e trovarsi davanti un deficiente e il<br />
suo collega con la lingua di fuori, oppure le strombazzate<br />
non erano rivolte a lei e avrebbe fatto la figura della sfigata<br />
che si volta sperando di vedere due deficienti con la lingua<br />
di fuori.<br />
Poi però udì una voce maschile che chiamava «Josephine!»,<br />
30
Un assaggio di lettura<br />
si voltò e vide Tom Fitzwilliam che si sporgeva dal finestrino<br />
della sua auto facendole segno di avvicinarsi. «Posso darti<br />
un passaggio? Sto andando in centro».<br />
Fitzwilliam accostò al marciapiede e Joey, che era diretta<br />
alla fermata dell’autobus, guardò prima lui, poi la città in<br />
lontananza.<br />
«Ehm, sì. Grazie. Sicuro?»<br />
«Certo che sono sicuro! Sali».<br />
Joey si sedette e allungò il braccio per prendere la cintura.<br />
«Molto gentile» disse.<br />
«Figuriamoci» replicò lui. «Ti vedo sempre alla fermata,<br />
ma di solito vado nella direzione opposta». <strong>La</strong> guardò sorridendo<br />
e Joey pensò: Sono in macchina con Tom Fitzwilliam!<br />
Sono sulla macchina di Tom Fitzwilliam! È vero! Non sto<br />
sognando! Allacciò la cintura e ricambiò il sorriso. «Grazie»<br />
disse, e poi: «Dove vai? Niente scuola oggi?»<br />
«No» rispose Fitzwilliam guardando nello specchietto laterale<br />
per reimmettersi nel traffico. «Oggi ho una riunione<br />
importante in municipio con l’Ufficio scolastico locale. Ti<br />
racconterei volentieri i particolari, ma poi sarei costretto a<br />
ucciderti».<br />
Fitzwilliam sorrise di nuovo, ma con un lampo di malizia che<br />
le fece venire il sospetto che fosse veramente capace di<br />
ucciderla.<br />
«<strong>La</strong>vori sempre alla ludoteca?» le chiese occhieggiando il<br />
logo sulla T-shirt.<br />
«Purtroppo sì» rispose Joey. «Anche se sta cominciando a<br />
piacermi. Ho dei colleghi simpatici».<br />
«È la cosa più importante» osservò lui. «L’ho imparato negli<br />
anni. Se sei con le persone giuste, di solito vuol dire che sei<br />
al posto giusto».<br />
«A meno che non si tratti di un carcere». Joey rise e subito<br />
dopo si detestò per il suono aspro e falso di quella risata.<br />
«No, vale anche in carcere» ribatté lui. «Sul serio! Perlomeno<br />
se ci sei per aver commesso un reato e non per un errore<br />
giudiziario».<br />
Joey accarezzò il sedile di pelle pensando a quante volte<br />
aveva curiosato dentro l’auto di Tom parcheggiata davanti a<br />
casa immaginando di essere a bordo, seduta al suo fianco.<br />
E adesso che c’era non capiva più niente. Si mise più dritta e<br />
scosse leggermente la testa.<br />
«Quindi non pensi più di fuggire all’estero?» le chiese Fitzwilliam<br />
con un sorrisetto.<br />
«No, mi è passata la voglia» rispose Joey scuotendo la testa.<br />
«Bene. Mi fa piacere».<br />
A quell’ora del mattino c’era molto traffico in uscita da Melville<br />
e, non potendo usare la corsia preferenziale come il<br />
bus, Joey rischiava di arrivare tardi al lavoro. Ma non le importava.<br />
Annusò: l’aria nell’abitacolo profumava di cuoio vissuto<br />
e di uomo appena uscito dalla doccia. Osservò le mani<br />
di Tom Fitzwilliam, posate sul volante. Erano bellissime.<br />
Non poté fare a meno di immaginarle che le accarezzavano<br />
il viso, le si insinuavano sotto i vestiti, la abbrancavano. Sentì<br />
la voglia di essere toccata da quelle mani sgorgarle dentro<br />
così improvvisa e bruciante che le parve impossibile che lui<br />
non le leggesse nel pensiero.<br />
Nei pressi del bivio per l’Academy, Joey vide una marea di<br />
studenti in giacca grigia che arrivavano da tutte le direzioni.<br />
Era incredibile, pensò, che l’uomo garbato che le aveva<br />
dato un passaggio avesse la responsabilità di tutte quelle<br />
giovani vite.<br />
David Hemmings e Veruschka nel film Blow-Up (1966) di Michelangelo Antonioni<br />
© ullstein bild/Getty Images<br />
31
UN TRENO DI LIBRI<br />
Un assaggio di lettura<br />
[...]<br />
L’indomani Joey porta Eloise a trovare la nonna, Nana Sarah,<br />
come lei e Jack hanno deciso che Eloise chiamerà la<br />
loro madre quando avrà imparato a parlare. Il cielo scuro<br />
annuncia un temporale estivo ed essendo uscita senza<br />
ombrello Joey farebbe meglio a tornare a casa, ma qualcosa<br />
la spinge a continuare. <strong>La</strong> sensazione che la vita vada<br />
avanti comunque, forse. I bambini fanno quest’effetto: ti<br />
costringono a vivere nel presente e nello stesso tempo<br />
ti fanno correre verso il futuro e sentire il legame con il<br />
passato.<br />
Sulla tomba c’è un mazzetto di tulipani rinsecchiti dal caldo<br />
di agosto. Joey vi sistema accanto le sue rose color rosa<br />
polvere e si siede a terra, con una mano sul passeggino<br />
per cullare delicatamente Eloise che dorme.<br />
«Ciao, mamma, sono io» dice. «Ti ho portato a vedere Eloise,<br />
ma dorme e non ti darà grande soddisfazione oggi.<br />
A casa va un po’ meglio. Jack è ancora tristissimo e mi dispiace<br />
vederlo così abbacchiato. Prima era lui che teneva<br />
allegri tutti quanti, a cominciare da me, e mi fa uno strano<br />
effetto che i ruoli si siano invertiti. Ma va bene così. Dovevo<br />
smettere di fare la bambina indifesa, e con un fratello<br />
come Jack affidarsi era fin troppo facile. Lo so, continuo a<br />
venire qui a dirti che sto maturando, ma prima pensavo che<br />
volesse dire fare cose da adulti, invece adesso ho capito<br />
che non è vero, che essere adulti non vuol dire sposarsi,<br />
avere una bella casa e iscriversi a un gruppo di lettura.<br />
Vuol dire assumersi le proprie responsabilità, rispondere<br />
delle proprie azioni e delle loro conseguenze. Insomma, ci<br />
sono quasi, mamma, ce l’ho quasi fatta e…»<br />
Si interrompe nell’udire il rumore di qualcuno sopraggiunto<br />
alle sue spalle. Prende fiato e si volta. È un uomo di mezza<br />
età con una T-shirt degli Stone Roses e bermuda mimetici,<br />
i capelli grigi che incorniciano disordinatamente il viso<br />
scavato e un mazzo di tulipani rossi comprati da Asda per<br />
99 pence in mano. «Ciao, tesoro».<br />
«Papà» replica Joey.<br />
«Ho portato dei fiori alla mamma» dice lui battendo il mazzo<br />
sull’altra mano.<br />
«Anch’io».<br />
Lo sguardo si sposta sul passeggino e Joey vede che gli si<br />
riempiono gli occhi di lacrime. «Questa è…?»<br />
«Sì, è Eloise».<br />
Il padre di Joey annuisce e ricaccia indietro le lacrime.<br />
«Wow» dice, commosso. «Wow».<br />
«Dorme».<br />
Un altro cenno affermativo. «Non svegliarla».<br />
Per un attimo restano entrambi in silenzio.<br />
Una goccia di pioggia cade in mezzo a loro, grossa, pesante.<br />
Poi un’altra. Alzano gli occhi al cielo, poi si guardano.<br />
«Andiamo?» dice Joey.<br />
«Beviamo qualcosa?» propone il padre.<br />
«Sì, volentieri» risponde Joey.<br />
Craig Wasson osserva il panorama dal telescopio di Gregg Henry in una scena del film Omicidio a luci rosse (1984)<br />
© Columbia Pictures/Getty Images<br />
32
Lo scaffale della <strong>Freccia</strong><br />
LA SALITA DEI SAPONARI<br />
Cristina Cassar Scalia<br />
Einaudi, pp. 312 € 18<br />
Esteban Torres, cubanoamericano<br />
con cittadinanza<br />
italiana e residenza in Svizzera,<br />
viene trovato morto nel<br />
parcheggio dell’aeroporto di<br />
Catania: qualcuno gli ha sparato<br />
al cuore. L’uomo ha un passato<br />
oscuro eppure nessun indizio<br />
riesce a sbloccare le indagini,<br />
almeno finché a Taormina,<br />
dentro un pozzo nel giardino<br />
di un albergo, si scopre il<br />
cadavere di Roberta Geraci,<br />
detta Bubi. Torres e Bubi si<br />
conoscevano. Molto bene.<br />
RICORDATI DI BACH<br />
Alice Cappagli<br />
Einaudi, pp. 264 € 17,50<br />
Esistono passioni così potenti<br />
da cambiarti la vita. Da<br />
rovesciarti la testa, i pensieri,<br />
lo sguardo. Per Cecilia la<br />
musica è esattamente questo:<br />
un modo di vivere, il solo che<br />
conosce. «Fai finta di dover<br />
parlare di tutto quello che è<br />
finito in un abisso», le dice il<br />
suo maestro, «della gioia e del<br />
pianto, della vita e della morte.<br />
Fai finta di dovermi raccontare<br />
qualcosa che non ha mai avuto<br />
parole per essere descritto.<br />
Rimane Bach».<br />
IL SUSSURRO DELLE API<br />
Sofía Segovia<br />
Rizzoli, pp. 496 € 20<br />
Sono i primi anni del ’900<br />
e gli echi della rivoluzione<br />
hanno raggiunto la campagna<br />
fertile di Linares, un angolo<br />
di Messico dove sorge<br />
l’hacienda dei Morales. È in<br />
questa famiglia che vive la<br />
nana Reja, l’anziana nutrice<br />
che ha cresciuto generazioni<br />
di bambini e ora trascorre i<br />
giorni sulla sedia a dondolo.<br />
Finché una mattina, in un<br />
viluppo di stracci, circondato<br />
da un nugolo di api, trova un<br />
neonato.<br />
6x10cm 300DPI<br />
MOLTE AQUILE HO VISTO IN VOLO<br />
Filippo Nassetti<br />
Baldini+Castoldi, pp. 144 € 15<br />
Per scrivere il libro l’autore si è ispirato al ricordo del fratello Alberto,<br />
primo pilota civile a rientrare in servizio dopo un'operazione chirurgica<br />
al cervello e poi scomparso a 28 anni per un incidente durante un<br />
volo di collaudo. <strong>La</strong> sua vicenda è legata a quella di un altro aviatore,<br />
Pierpaolo Racchetti, che ha perso la vita nella stessa tragedia. Le<br />
esistenze dei due colleghi si sfiorano passandosi il testimone. Da qui<br />
si dipana un filo conduttore che approfondisce la vita di altri piloti.<br />
Si parla di Antonino Vivona, ex <strong>Freccia</strong> tricolore che fu testimone<br />
della tragedia di Ramstein, in Germania, dove nel 1988, durante<br />
un’esibizione acrobatica, tre aerei precipitarono causando la morte dei<br />
tre conducenti e di 67 persone a terra. E si raccontano anche le storie<br />
di Francesco Miele, primo caso in Europa di pilota amputato, Tullio<br />
Picciolini, che oltre al cielo ha conquistato i mari tentando la traversata<br />
atlantica in catamarano dal Senegal alle Guadalupe, Dino Iuorio, con<br />
la sua grande passione per la montagna e il soccorso alpino, e Marco<br />
Conte, fondatore della onlus Friends for Water per scavare pozzi di<br />
acqua potabile in Mali. L’opera si pone un interrogativo fondamentale:<br />
che cosa spinge una persona a guidare un aereo? Certamente l’amore<br />
per il rischio, ma anche altri elementi che rendono la risposta molto<br />
meno scontata. Una certezza, invece, è tutto il vissuto personale che<br />
Nassetti ha messo in quest’opera particolarmente sentita, emozionante<br />
ed emozionata. G.B.<br />
33
TRAVEL<br />
EMOZIONI<br />
SOSPESE<br />
PONTI TIBETANI E ZIP LINE PER VOLARE TRA<br />
IL CIELO, LA TERRA E IL MARE. LA BELLEZZA<br />
DELL’ITALIA CONTEMPLATA DA UNA<br />
PROSPETTIVA ORIGINALE. CON IL CUORE IN<br />
TUMULTO E GLI OCCHI COLMI DI STUPORE<br />
di Peppe Iannicelli<br />
© Gabriele Zanon<br />
<strong>La</strong> vacanza all’insegna dell’avventura<br />
è certamente una<br />
delle più trendy del momento.<br />
Ponti tibetani sospesi sugli strapiombi<br />
e zip line vertiginose attirano<br />
ogni giorno migliaia di viaggiatori desiderosi<br />
di sperimentare, in totale sicurezza,<br />
emozioni fantasmagoriche. Solo<br />
a guardarli, certi passaggi fanno venire<br />
i brividi. L’adrenalina scorre a fiumi indossando<br />
caschetti e protezioni. I primi<br />
passi sono pesantissimi, i primi metri<br />
infiniti. Ma poi, trovato il ritmo giusto,<br />
si entra in una dimensione fantastica<br />
e vorresti che il viaggio, sospeso a un<br />
esile ma resistentissimo filo d’acciaio o<br />
in precario ma stabile equilibrio su una<br />
fune o un’asse di legno, non finisse mai.<br />
<strong>La</strong> zip line di San Vigilio di Marebbe (BZ)<br />
34
Il Volo dell'angelo tra Pietrapertosa e Castelmezzano (PZ)<br />
Trecento metri di campata unica, a Popiglio a San Marcello Pistoiese (PT)<br />
102 metri d’altezza. Il Ponte alla Luna il Ponte delle Ferriere, inaugurato nel<br />
di Sasso di Castalda (PZ) è impressionantepena<br />
80 centimetri, gli permetteva<br />
1923. Il passaggio pedonale, largo ap-<br />
<strong>La</strong> sola idea di avventurarsi sulle funi infatti di superare, non senza apprensione,<br />
il torrente Lima, risparmiando<br />
sballottate dal vento fa venire i brividi<br />
lungo la schiena. È una vera e propria sei chilometri di camminata. Con i<br />
impresa quella che attende gli ardimentosi<br />
attraversatori. Un’impresa, tezza massima di 36 metri dall’alveo<br />
suoi 227 metri di lunghezza e un’al-<br />
potremmo dire, spaziale, visto che di del torrente, fino al 2006 ha detenuto<br />
questo minuscolo borgo lucano è originaria<br />
la famiglia di Rocco Petrone, pedonale del mondo. Attraversarlo<br />
il record del più lungo ponte sospeso<br />
direttore alla NASA durante la missione<br />
Apollo 11. Così, in Basilicata, piccoli rende l’esperienza ancora più affasci-<br />
di notte con l’illuminazione artistica<br />
passi, emozionanti come quelli mossi nante.<br />
sulla superfice lunare, scandiscono il Si passa, poi, dal tempo delle miniere<br />
passaggio sul Ponte alla Luna.<br />
alla suggestione dei luoghi di guerra<br />
Era invece la scorciatoia utilizzata dai con il Ponte Cristallo, uno dei passaggi<br />
più spettacolari e iconici lungo minatori che dovevano spostarsi da<br />
la<br />
Via Ferrata Ivano Dibona che conduce<br />
alla cima del Cristallino d'Ampezzo<br />
(BL). Di media difficoltà, questo percorso<br />
è stato allestito per permettere<br />
l’esplorazione delle testimonianze<br />
della Grande guerra, che nelle valli<br />
delle Dolomiti conobbe episodi storici<br />
e sanguinari.<br />
Il Ponte tibetano di Cesana Claviere, in<br />
provincia di Torino, si divide in tre segmenti,<br />
per una lunghezza complessiva<br />
di 544 metri. Il tratto più in alto svetta<br />
a 90 metri sul fiume Piccola Dora<br />
attraverso le Gorge di San Gervasio.<br />
Per completare tutto il sentiero, ponti<br />
compresi, occorre circa un’ora e mezza<br />
di totale immersione nella natura:<br />
un’avventura che conquista tutta la<br />
famiglia, specialmente i bambini.<br />
© Charles Masters/AdobeStock © Enrico De Vita/AdobeStock<br />
<strong>La</strong> Via Ferrata Ivano Dibona, sulle Dolomiti<br />
35
TRAVEL<br />
E se attraversare gole e altezze vertiginose<br />
non basta, si può volare senza<br />
avere le ali. Le zip line realizzano l’eterno<br />
sogno umano di spiccare il volo<br />
come gli uccelli. Un cavo d’acciaio<br />
teso, una carrucola e tanto coraggio.<br />
Un sogno che si realizza, per esempio,<br />
in località meravigliose d’Italia<br />
come la Costa d’Amalfi. Inaugurata<br />
appena l’anno scorso, la Zipline Italia<br />
Il Ponte tibetano di Cesana Claviere (TO)<br />
© michele my/EyeEm/AdobeStock<br />
collega i borghi di Conca dei Marini e<br />
Furore (SA), il cui fiordo vide consumarsi<br />
la passione divorante tra l'attrice<br />
Anna Magnani e il regista Roberto<br />
Rossellini. A pochi chilometri dal<br />
Sentiero degli Dei e dal Sentiero dei<br />
Limoni, una planata in un paradiso di<br />
colori: il verde intenso della collina,<br />
il blu del mare, le tonalità delle case<br />
della costa.<br />
Una velocità proibita in auto quella di<br />
172 chilometri orari, ma non sulla zip<br />
line di Rocca Massima (LT), a circa 60<br />
chilometri da Roma. Non c’è multa né<br />
autovelox in agguato per i coraggiosi<br />
pronti, da soli o in coppia, al Volo<br />
del Falco Pellegrino di 2.250 metri a<br />
300 metri di altezza. Una picchiata<br />
mozzafiato indimenticabile, durante<br />
la quale non si riesce neanche a pensare,<br />
per la zip line più veloce d’Italia.<br />
Nella lista dei temerari romantici non<br />
può mancare il Volo dell’angelo, tra<br />
Pietrapertosa e Castelmezzano, in<br />
provincia di Potenza. Ci vogliono 80<br />
secondi per percorrere i 1.550 metri<br />
del tragitto a 450 metri d’altezza. Non<br />
si riesce quasi a scorgere il fondo del<br />
burrone, e proprio per questo si ha<br />
la sensazione di volare insieme alle<br />
creature celesti.<br />
<strong>La</strong> Mont Blanc, nel parco avventura<br />
a Pré-Saint-Didier, in Valle d'Aosta,<br />
propone diversi itinerari e livelli di<br />
difficoltà: dal rilassante percorso famiglia,<br />
poco più di una giostra ecologica,<br />
alla carrucola dell’orrido, il cui<br />
nome è tutto un programma. A San<br />
Vigilio di Marebbe (BZ), invece, la zip<br />
line Adrenaline X-Treme Adventures<br />
vanta il primato di più lunga d’Europa:<br />
3.200 metri, con un dislivello di 400 e<br />
un’altezza massima di 100. Qui il volo<br />
si può fare anche in comitiva, aggiungendo<br />
all’adrenalina il divertimento<br />
più sfrenato. È lunga oltre 3 chilometri<br />
anche la Zipline Sauris, in provincia<br />
di Udine. Inaugurata a luglio,<br />
attraversa le montagne della Carnia<br />
a 100 metri d’altezza, collegando il<br />
Monte Ruche con il lago della Màina.<br />
Queste imprese richiamano turisti da<br />
ogni dove e dai monti sono passate<br />
a conquistare anche il mare. <strong>La</strong> compagnia<br />
di navigazione MSC Crociere<br />
ha dotato infatti le navi più moderne<br />
della sua flotta di una vertiginosa zip<br />
line che permette di sperimentare il<br />
brivido del volo tra le onde.<br />
36
LA SCIENZA<br />
AL SERVIZIO<br />
DEL TUO<br />
BENESSERE<br />
Urban Medical Beauty e Urban Wellness<br />
MediSpa sono due centri all'avanguardia<br />
il cui obiettivo è occuparsi a 360°<br />
del benessere individuale del paziente.<br />
Urban Medical Beauty, specializzato<br />
in medicina estetica vanta un'equipe<br />
di professionisti qualificati e macchinari<br />
di ultima generazione.<br />
Urban Wellness MediSpa si occupa<br />
di wellness, body slimming e percorsi<br />
personalizzati per il raggiungimento<br />
del benessere psico-fisico che includono<br />
anche mental coaching, lifestyle<br />
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Tel. 0688653165
TRAVEL<br />
© Patrick Schwienbacher<br />
I Giardini di Castel Trauttmansdorff<br />
MERANO<br />
MON AMOUR<br />
LA CITTÀ DELL’ALTO ADIGE ACCOGLIE GLI AMANTI DELLA<br />
TRANQUILLITÀ E DEL BENESSERE. TRA PASSEGGIATE POETICHE,<br />
PERCORSI IN BICICLETTA E ITINERARI SULLE ORME DELLA<br />
PRINCIPESSA SISSI<br />
di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it<br />
38
<strong>La</strong> Passeggiata Tappeiner<br />
Stagione <strong>2020</strong>: è l’estate italiana,<br />
l’estate della villeggiatura<br />
con la famiglia che vede la<br />
riscossa dei luoghi aperti e isolati. Per<br />
rispettare le regole anti Covid e mantenere<br />
le distanze anche in vacanza,<br />
dove è meglio trascorrerla se non in<br />
montagna?<br />
Già da qualche anno è scattato l’amore<br />
per le vette, paesaggi verdi senza confini,<br />
da godere con calma. I neo amanti<br />
delle cime alla ricerca della tranquillità<br />
possono scegliere come meta l’Alto<br />
Adige e come località ideale Merano.<br />
Non troppo in vetta con i suoi 300 me-<br />
Il centro storico<br />
tri di altezza, elegante e accogliente,<br />
raggiungibile in treno. <strong>La</strong> città attende<br />
ospiti e turisti per camminare e<br />
passeggiare con il progetto Muoviti a<br />
Merano e l’iniziativa Early Bird - Vale la<br />
pena alzarsi presto!<br />
Novanta minuti di tour ogni sabato<br />
mattina dalle 7:30, lungo sentieri e<br />
percorsi pedonali nei parchi e tra le<br />
vie più nascoste, modellati in base alle<br />
indicazioni degli esperti. Una proposta<br />
nel solco della tradizione meranese,<br />
nota per le terme, l’attenzione al<br />
benessere e alla salute: aria aperta e<br />
luce solare fanno aumentare infatti la<br />
produzione di serotonina, alleato fisiologico<br />
del buonumore, contro stress e<br />
depressione.<br />
Che si scelga il giro guidato o che si<br />
punti a scoprire Merano in autonomia,<br />
la partenza è dal centro storico. Tra le<br />
strade più caratteristiche quelle del<br />
quartiere Steinach, dove si trovano<br />
botteghe artistiche, edifici d’epoca e<br />
il Castello degli Asburgo costruito tra<br />
il XV e il XVI secolo. C’è anche la passeggiata<br />
d’inverno che dal Ponte Posta<br />
giunge a imboccare la Promenade<br />
Gilf, per poi tornare a Merano seguendo<br />
la passeggiata d’estate.<br />
© Tommy Hetzel © Simon Koy<br />
39
TRAVEL<br />
Si lascia la città solo dopo aver osservato<br />
il panorama che la circonda. Due<br />
ottimi punti di vista, sulla Passeggiata<br />
Tappeiner, sono la Torre della Polveriera<br />
e il Belvedere. Dalla prima, che<br />
vanta origini romane, lo sguardo spazia<br />
tra l’inizio della Val Passiria, il comprensorio<br />
Merano 2000, la Val d’Adige<br />
e Monte San Vigilio. Il secondo guarda<br />
a nord verso il massiccio del Gruppo<br />
di Tessa. Dalla stessa Passeggiata,<br />
lunga tre chilometri e illuminata di<br />
sera, a pochi passi dalla città, si dirama<br />
inoltre un sentiero che porta a Tirolo,<br />
dove si trovano il Castello e i Masi<br />
della Muta, un’impressionante terrazza<br />
sull’intero Burgraviato.<br />
Appena lasciato lo spazio urbano,<br />
l’immersione nella natura tra boschi<br />
e alture è immediata. Si possono percorrere<br />
i Sentieri d’Acqua Meranesi,<br />
che uniscono 11 Waalweg, itinerari<br />
lungo gli antichi canali d’irrigazione:<br />
80 chilometri di tranquillità e silenzio<br />
tra vegetazione, frutteti, chiesette e<br />
castelli.<br />
© Alfred Tschager<br />
Il parco delle Terme di Merano<br />
Un tratto della Passeggiata Gilf<br />
© Simon Koy<br />
«Basterebbe una passeggiata<br />
in mezzo alla natura, fermarsi un<br />
momento ad ascoltare, spogliarsi<br />
del superfluo e comprendere che<br />
non occorre poi molto per vivere bene»<br />
[Mario Rigoni Stern]<br />
Coccolano fisico e mente anche la via<br />
della Poesia e il percorso delle Fontane,<br />
di nuovo in città. Lungo la Passeggiata<br />
Gilf, incisi a fuoco sul legno delle<br />
panchine, si possono leggere spunti<br />
di riflessione del poeta americano<br />
Allen Ginsberg, affiancato da illustri<br />
letterati quali Carl Artmann, Sarah<br />
Kirsch, Mario Luzi, Alda Merini, Rainer<br />
Maria Rilke, Edoardo Sanguineti e<br />
Luisa Spaziani. Al poeta statunitense<br />
Ezra Pound, che a Merano trascorse<br />
parte della sua vita, è riservato un angolo<br />
a sé con versi scelti dalla figlia.<br />
Suscita emozioni anche il percorso<br />
delle Fontane, 12 getti d’acqua tra il<br />
centro e la zona delle Passeggiate,<br />
ognuna raccontata da una targa. L’idea<br />
refrigerante è merito di Renate<br />
Abram, una studiosa locale che ha<br />
pensato a un percorso storico dal<br />
1462 a oggi, tra ordinanze e provvedimenti<br />
disposti dai signori del tempo.<br />
A Merano soggiornò inoltre a più riprese,<br />
nella seconda metà dell’800,<br />
l’imperatrice Elisabetta d’Austria, per<br />
tutti Sissi. A lei è dedicato un suggestivo<br />
itinerario che collega i Giardini di<br />
Castel Trauttmansdorff, un orto bota-<br />
40
© Tommy Hetzel<br />
nico straordinario con piante da tutto<br />
il mondo, con il centro città, passando<br />
per i castelli Principesco. Pienzenau,<br />
Kallmünz e Rametz, per scendere poi<br />
fino al parco dedicato alla principessa,<br />
ai margini della Passeggiata d’estate.<br />
IN STAZIONE UNA MOSTRA SU FISCHER<br />
Andamento sinuoso delle strade, piazze e cortili racchiusi, chiara definizione<br />
delle assi visuali. Sono questi i tre principi del piano di sviluppo di Merano in<br />
base al progetto realizzato nel 1898 da Theodor Fischer.<br />
Questo architetto e urbanista di grande lungimiranza ha contribuito a rendere<br />
Merano la città-giardino che è ancora oggi, caratterizzata dai tre poli della<br />
stazione, del centro storico e della Casa del teatro popolare.<br />
Proprio nello scalo ferroviario, in stile Liberty, si può visitare fino al 31 dicembre<br />
la mostra Theodor Fischer in Tirolo. Architetto pioniere, organizzata da Curatorium<br />
Beni Tecnici Culturali. Su un tavolo virtuale si sfogliano i progetti di cantiere e,<br />
lungo il primo binario, 30 tavole di grande formato raccontano il lavoro di Fischer.<br />
Analizzando gli edifici della Posta e della Cassa di Risparmio di Hall, in Tirolo, e la<br />
Scuola maschile di <strong>La</strong>na, in Alto Adige, si possono conoscere i metodi di lavoro e<br />
progettazione di una figura chiave per l'architettura mitteleuropea dopo il 1900,<br />
da riscoprire per dare nuova ispirazione all’urbanistica contemporanea.<br />
<strong>La</strong> voglia di libertà e natura qui si soddisfa<br />
facilmente anche con una pedalata.<br />
Merano offre infatti una vasta rete<br />
di piste ciclabili. Con le due ruote si<br />
può girare in città, dal tipico quartiere<br />
Steinach fino al torrente Passirio, ma<br />
anche andare fuori verso la Chiesetta<br />
di San Valentino a Maia Alta. O si possono<br />
percorrere la Val Passiria e la Val<br />
d’Adige, verso Bolzano. In Val Venosta<br />
si sale sul treno a Merano e, giunti a<br />
Malles, si noleggia una due ruote per<br />
rifare a ritroso tutto il percorso o solo<br />
una parte, lasciando il mezzo in una<br />
stazione intermedia. Per i più esigenti<br />
non mancano tour guidati in mountain<br />
bike, con lezioni tecniche e noleggio<br />
dell’attrezzatura.<br />
Un ultimo consiglio, per gli amanti del<br />
green e dei binari senza tempo, viene<br />
dal travel book di Trenitalia Ciclovie,<br />
20 percorsi ciclabili da raggiungere comodamente<br />
in treno, che suggerisce<br />
di andare a Bolzano e poi proseguire<br />
in bici fino a Caldaro, lungo il tracciato<br />
di una ferrovia di fine ’800, abbandonata<br />
dal 1971. Qui si può fare tappa a<br />
Castel Firmiano, un’enorme fortezza<br />
del X secolo, parte del circuito delle<br />
sei strutture del Messner Mountain<br />
Museum, che raccontano l’universo<br />
della montagna. Giunti a Caldaro, non<br />
può mancare una visita al lago omonimo,<br />
bacino d’acqua naturale tra i più<br />
caldi di tutte le Alpi.<br />
41
TRAVEL<br />
UN TUFFO NEL<br />
LIBERTY<br />
Villino Palanti a Milano Marittima, Cervia (RA)<br />
BALCONI DECORATI E<br />
COMPOSIZIONI FLOREALI,<br />
BALAUSTRE IN FERRO BATTUTO<br />
E MAIOLICHE RAFFINATE.<br />
A PASSEGGIO TRA VILLE,<br />
ALBERGHI E MUSEI DELLA BELLE<br />
ÉPOQUE ROMAGNOLA<br />
di Andrea Speziali<br />
Fiori scolpiti nel ferro battuto e nella pietra, torrette<br />
arzigogolate, facciate con finestre decorate come<br />
quadri, dove composizioni floreali si mescolano a<br />
profili di fanciulle dai capelli d’oro. <strong>La</strong> Riviera romagnola conserva<br />
ancora oggi, in forma superstite, palazzi, grandi alberghi,<br />
ville e villini che sembrano spuntare da una fiaba.<br />
Nella costa che si riflette sul mar Adriatico, partendo da<br />
Cervia (RA) fino a Cattolica (RN), si possono ammirare, grazie<br />
all’Associazione Italia Liberty, capolavori dell’Art Nouveau.<br />
Un viaggio per scoprire un tesoro della Belle Époque, in<br />
cui anche i complementi d’arredo, spesso in legno d’ebano,<br />
ornavano gli ampi spazi delle maestose architetture che ingentilivano<br />
la costa. In particolare, nel tratto ravennate si trovano<br />
abitazioni realizzate per la solida vecchia borghesia. È il<br />
periodo in cui il podestà Giuseppe Palanti porta in Riviera la<br />
Milano bene e il sorgere di ville e villini favorisce un turismo<br />
d’élite sempre più diffuso nel corso degli anni. A Cervia, in via<br />
Toti 72, si segnala il villino Palanti. Era il 1912 quando la Società<br />
Anonima Milano Marittima decise di lottizzare la pineta<br />
della città, per realizzare un primo insediamento di villette<br />
residenziali che dovevano divenire, come scritto su un opuscolo<br />
dell’epoca, simili a «una piccola casa bianca in riva al<br />
mare, oppure nascosta tra il verde fresco di un bosco». Il progetto<br />
di urbanizzazione apparteneva proprio a Palanti, pittore<br />
42
e docente dell’Accademia di Brera, nonché socio fondatore<br />
dell’immobiliare che doveva realizzare i progetti e, non a<br />
caso, la sua villetta resta oggi una delle meglio conservate.<br />
In pochi minuti si possono raggiungere i villini Sgarbi, finemente<br />
decorati con motivi floreali alle pareti, e villa Righini,<br />
progettata da Matteo Focaccia in viale Roma. Scendendo la<br />
costa, a Cesenatico (FC), in viale Garibaldi si incontra il villino<br />
Pompili, recentemente ristrutturato con cromie gialle che<br />
danno risalto alle maioliche Liberty. Di questa singolare costruzione<br />
si può apprezzare il cancello in ferro battuto che<br />
nelle ante raffigura 12 gatti, una farfalla, due teste di delfino<br />
e un pavone stilizzati dal fabbro Castellani. Dopo Cesenatico<br />
si consiglia una tappa al Museo di Arte Povera a Sogliano al<br />
Rubicone (FC) dove, a ingresso libero, si può seguire una visita<br />
guidata alla scoperta di grafiche pubblicitarie e sculture<br />
di inizio secolo per conoscere un’inestimabile collezione di<br />
opere Liberty e Déco. Lo stesso Palazzo Ripa-Marcosanti<br />
ospita il Museo del Disco d’Epoca, dove si possono ascoltare<br />
le melodie più in voga nel periodo con l’ausilio del racconto<br />
del curatore Roberto Parenti. Il viaggio continua a Bellaria<br />
(RN) con i villini storici in via Porto Palos, tra cui villa Adelia,<br />
caratterizzata dal portale d’ingresso curvo come il simbolo<br />
dell’omega.<br />
Che in periferia e nelle località marine era più facile uscire<br />
dagli schemi consolidati lo può testimoniare, proprio al<br />
centro della Marina di Rimini, il complesso del Grand Hotel,<br />
un’imponente struttura che ancora oggi rimane uno dei massimi<br />
esempi Liberty in Romagna, simbolo del ’900 balneare<br />
riminese nel mondo. Progettato dall’architetto Paolito Somazzi,<br />
fu inaugurato nel 1908 e suscitò subito ammirazione<br />
per i suoi quattro piani, le 200 camere, i numerosi balconi, le<br />
magnifiche terrazze e i giardini all’inglese, oltre a svariati e<br />
moderni comfort. Le linee architettoniche dell’hotel seguono<br />
la corrente modernista del Liberty, che incontra i gusti di una<br />
nuova borghesia colta e attenta, che cerca l’ostentazione del<br />
lusso nei dettagli che stupiscono.<br />
Riccione trovò a suo tempo una committenza per villini singoli<br />
nella zona Abissinia, dove si segnala l’opera di Mario<br />
Mirko Vucetich, villino Antolini, conosciuta come villa degli<br />
Americani o villa Egle, con una facciata curvilinea che riprende<br />
le architetture del Borromini, pensata in stile modernista<br />
anni ’20. È una vera fortuna che sia ancora integra, perché<br />
rimane un modello abitativo di raffinato gusto ed eleganza.<br />
Qui merita una menzione anche il lavoro del progettista Cesare<br />
Tamburini, che per la famiglia Piva realizzò la villa che<br />
era ubicata su viale Milano. Acquistata nel 1956 da Domenico<br />
Leardini e Dino Tentoni, nel ’62 fu demolita per erigere due<br />
hotel: il Lungomare e il Mon Cheri, che conserva ancora le<br />
pigne originarie della villa Domus <strong>La</strong>eta, poste ai lati del cancello<br />
d’ingresso su viale Milano. Proseguendo in viale Ceccarini,<br />
angolo via Marmolada, s’incontra villa Serafini, celebre<br />
opera dell’architetto Emiliano Sironi, e, all’incrocio fra viale<br />
Trento Trieste e via Cesare Battisti, la Pensione Florence finemente<br />
decorata con ferri battuti, stucchi e cementi decorativi<br />
nelle cimase, balaustre e fascioni floreali.<br />
L’epoca d’oro dell’architettura Liberty si conclude purtroppo<br />
quando, con la Prima guerra mondiale, diminuiscono le risorse<br />
da dedicare all’arte. Oggi si contano solo una cinquantina<br />
di capolavori architettonici sopravvissuti allo scempio delle<br />
demolizioni effettuate per lasciare spazio a mastodontici alberghi,<br />
nati negli anni del boom economico con lo scopo di<br />
soddisfare il mito delle vacanze di massa in riviera.<br />
© Filippo Di Mario<br />
Villa Pompili a Cesenatico (FC)<br />
RICCIONE IN TRENO<br />
Grazie alla collaborazione fra Trenitalia, il Comune e Federalberghi, arrivare a Riccione in treno è ancora più comodo e<br />
conveniente. A chi sceglie di trascorrere sette notti in uno degli hotel aderenti all’iniziativa sarà rimborsato il viaggio di<br />
andata e, a chi estende la vacanza fino a due settimane, anche il ritorno. Inoltre, chiunque aderisce alla promozione non<br />
paga la tassa di soggiorno.<br />
trenitalia.com | riccioneintreno.it<br />
43
TRAVEL<br />
IL VIAGGIO CHE FAREMO<br />
NON HA UNA SOLA<br />
DESTINAZIONE. MA È UN<br />
MODO PIÙ CONSAPEVOLE DI<br />
INTENDERE IL MONDO.<br />
SE NE PARLA ALL’ULISSEFEST<br />
DI RIMINI, DAL 28 AL 30 AGOSTO,<br />
CON LONELY PLANET ITALIA<br />
di Michela Gentili<br />
michelagentili<br />
Ci sono stati giorni senza<br />
orizzonte. Quando lo sguardo<br />
moriva rapido contro<br />
la stessa parete. Giorni senza sole e<br />
senza vento, a farsi bastare un’aria razionata,<br />
con troppo tempo per i pensieri<br />
e poco spazio per le gambe.<br />
In quei giorni, all’apparenza lontani<br />
ma mai conclusi, consolava sognare<br />
cieli diversi, terre ancora ignote, altri<br />
sentieri da imboccare. Ma ora che l’idea<br />
di muoversi nel mondo va oltre la<br />
speranza, l’urgenza più forte è reimparare<br />
a farlo in modo nuovo.<br />
Angelo Pittro<br />
«<strong>La</strong> facilità con cui potevamo partire<br />
fino a ieri ha rischiato di banalizzare<br />
il senso di questa scelta, togliendogli<br />
profondità. Ma le limitazioni che<br />
abbiamo subito ci hanno portato a<br />
riscoprirne il significato», spiega Angelo<br />
Pittro, direttore di Lonely Planet<br />
Italia. Proprio sul “viaggio che faremo”<br />
la casa editrice che pubblica le<br />
famose guide ha focalizzato la IV edizione<br />
di UlisseFest, a Rimini dal 28 al<br />
30 agosto. «Non è solo una riflessione<br />
sulla destinazione, ma un invito a<br />
ragionare sul futuro che ci aspetta da<br />
cittadini del mondo», precisa Pittro.<br />
In programma circa 40 appuntamenti<br />
– incontri, workshop, concerti e<br />
reading – tra piazza Cavour, il Teatro<br />
Galli e il cinema Fulgor. «Meno degli<br />
anni scorsi, per poter rispettare tutti i<br />
protocolli di sicurezza, ma con nomi<br />
e contenuti più forti», aggiunge.<br />
Si parte dall’Africa, con il direttore<br />
della rivista omonima Marco Trovato,<br />
l’antropologo Marco Aime e la scrittrice<br />
Igiaba Scego. Si passa in Mongolia,<br />
grazie alle note e alle parole di<br />
Massimo Zamboni, per poi percorrere<br />
i Paesi scandinavi guidati dai libri<br />
di Robert Ferguson. Si veleggia sulle<br />
onde del Mediterraneo tra la tromba<br />
di Paolo Fresu, accompagnato dal<br />
bandoneon di Daniele di Bonaventura,<br />
e lo spettacolo di Mario Tozzi<br />
con il sassofonista Enzo Favata. Fino<br />
a riscoprire il nostro Paese con il live<br />
tour on the road targato Lonely Planet<br />
Italia e il viaggio nelle Marche di<br />
Dardust, poliedrico pianista e producer.<br />
E poi non mancano gli omaggi. Al<br />
regista Federico Fellini, celebrato da<br />
Sergio Rubini a un secolo dalla sua<br />
nascita, proprio a Rimini. Allo scrittore<br />
cileno Luis Sepúlveda, scomparso ad<br />
aprile per il Covid-19, che rivive nella<br />
voce di Ginevra Di Marco. Al poeta<br />
Alighieri – nel 2021 ricorrono i 700<br />
anni dalla sua morte – con lo spettacolo<br />
Silent Dante. All’irrequieto Bruce<br />
Chatwin, protagonista di un documentario<br />
firmato da Werner Herzog.<br />
Senza dimenticare i workshop, per<br />
imparare a scrivere una guida di<br />
viaggio, realizzare un reportage,<br />
fotografare il panorama dei sogni.<br />
Perché non è vero, conclude Pittro,<br />
«che l’unico modo per proteggersi è<br />
fermarsi».<br />
UlisseFest<br />
UlisseFest<br />
UlisseFest<br />
44
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MAIN PARTNER<br />
© inserire credito o cancellare<br />
COMMUNICATION PARTNER
TRAVEL<br />
TABIANO<br />
CHARME E STORIA<br />
L’ANTICO FEUDO PALLAVICINO TRA LE COLLINE PARMENSI È<br />
OGGI UN HOTEL DIFFUSO. GRAZIE ALL’IMPEGNO DELLA FAMIGLIA<br />
CORAZZA PER VALORIZZARE IL CASTELLO, IL BORGO E I CASALI<br />
di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019<br />
Il castello di Tabiano (PR)<br />
46
Le persone amano un luogo<br />
quando sentono la profondità<br />
delle proprie radici e<br />
nasce in loro il desiderio di farlo conoscere,<br />
ma anche di aprirlo agli altri,<br />
rendendolo in qualche modo patrimonio<br />
di tutti.<br />
<strong>La</strong> famiglia Corazza ama il castello di<br />
Tabiano (PR), il suo borgo, le case coloniche<br />
e il meraviglioso paesaggio<br />
collinare sul quale si distende. In una<br />
terra meravigliosa, quella dell’Appennino<br />
emiliano, dove la storia, le<br />
eccellenze e soprattutto le persone<br />
sono un tratto esemplare dell’Italia<br />
che piace.<br />
Era la fine del 1800 quando Giacomo<br />
Corazza, originario di Parma, e sua<br />
moglie Rosa si innamorarono di Tabiano<br />
e decisero che sarebbe stato<br />
il loro buen retiro, stabilendosi qui da<br />
Londra, dove dirigevano la fiorente<br />
attività imprenditoriale di Carlo Gatti,<br />
padre di Rosa, divenuto il re del<br />
commercio del ghiaccio. Poi Carlo<br />
Corazza, figlio di Giacomo, sviluppò<br />
successivamente l’azienda agricola e<br />
la produzione casearia con uno spirito<br />
e una concretezza imprenditoriale<br />
non comune.<br />
Oggi, come un tempo, i Corazza hanno<br />
ancora una volta seguito il loro<br />
istinto, trasformando l’antico feudo<br />
Pallavicino in un relais di charme. «Un<br />
luogo dove gli ospiti possono scoprire<br />
i valori e le emozioni che la nostra<br />
famiglia ha sempre trovato qui», dice<br />
Anna Maria Corazza. «Quello che un<br />
tempo era luogo di guerre e battaglie,<br />
al centro degli scontri tra i Visconti<br />
e i signori di Parma, oggi è un<br />
luogo che accoglie, che apre le proprie<br />
porte al mondo, offrendo bellezza<br />
e relax», aggiunge Carlo, fratello<br />
di Anna Maria, che ci accompagna<br />
in quella che si rivelerà una vera e<br />
propria immersione nel tempo e in<br />
ciò che il mondo ama dell’Italia: la<br />
capacità di consegnare alla contemporaneità<br />
il senso pieno dell’ospitalità.<br />
Una famiglia internazionale quella<br />
dei Corazza: Anna Maria deputata al<br />
Parlamento europeo e moglie dell’ex<br />
primo ministro svedese Carl Bildt,<br />
Carlo importante funzionario della<br />
Comunità europea, ma allo stesso<br />
tempo legato a Tabiano da un amo-<br />
Anna Maria Corazza<br />
re profondo. «Siamo cresciuti qui, ricordo<br />
quando ero solo una bimba e<br />
la mattina andavo a prendere il latte<br />
fresco al caseificio per la prima colazione»,<br />
racconta Anna Maria, mentre<br />
Carlo cita la bellezza di raccogliere la<br />
frutta dagli alberi per portarla direttamente<br />
in tavola. Gesto che compie<br />
tutt’oggi.<br />
Perché non importa quale esperienza<br />
la vita ti ha concesso o quale<br />
ruolo si sia raggiunto, ciò che traspare<br />
chiacchierando con i Corazza è il<br />
senso della famiglia e dell’impegno<br />
necessario per proseguire ciò che<br />
è stato tramandato. Il figlio di Carlo,<br />
Giacomo (la tradizione di famiglia<br />
vuole questi due nomi per i primogeniti<br />
maschi) si alza all’alba per aiutare<br />
a preparare le colazioni per gli ospiti<br />
del relais, sotto lo sguardo amorevole<br />
del nonno Giacomo, il professore,<br />
che a 91 anni ti guarda con occhi accesi<br />
e spiega l’emozione quotidiana<br />
di vivere la storia, tra ricordi vivissimi<br />
e tanto da insegnare.<br />
«Tabiano è la nostra famiglia», sottolinea<br />
Anna Maria, «sono generazioni<br />
che lottiamo e lavoriamo per conservare<br />
e valorizzare il castello, il borgo<br />
e i casali, con amore e passione per<br />
queste vecchie pietre che sono patrimonio<br />
di tutti gli italiani. Ognuno<br />
ha il suo compito, ci confrontiamo,<br />
discutiamo ma siamo sempre consapevoli<br />
della responsabilità di questo<br />
patrimonio». Dalle loro parole traspare<br />
con forza il senso di un luogo che<br />
li unisce nel lavoro e che, allo stesso<br />
tempo, diviene per chi vi soggiorna<br />
un luogo del cuore.<br />
E Tabiano è davvero un tesoro nascosto<br />
tutto da scoprire, dove si vive<br />
appieno il concetto di sentirsi a casa,<br />
dove calore non è un modo di dire,<br />
ma una sensazione vera. «Il posto<br />
ideale per rilassarsi», dice Carlo.<br />
«Siamo a un’ora da Milano, a 400 metri<br />
d’altezza, dove la brezza rinfresca<br />
anche le calde giornate estive e dove<br />
realmente si può staccare la spina».<br />
A breve saranno ultimate altre stanze<br />
di grande fascino al secondo piano<br />
del castello e sorgerà una nuova<br />
spa dalle cui vetrate saranno visibili<br />
le mura più antiche del complesso<br />
fortificato, recentemente venute alla<br />
luce. Si può partecipare anche a visite<br />
guidate per approfondirne la storia<br />
e il ruolo che la struttura ha avuto nel<br />
passato. «Era una fortezza militare<br />
a presidio delle miniere di sale che<br />
hanno fatto la fortuna dei Pallavicino.<br />
Tabiano fu anche al centro di un<br />
episodio interessante avvenuto durante<br />
l’assedio di Parma da parte di<br />
47
TRAVEL<br />
Una sala del castello di Tabiano (PR)<br />
Federico II, il cui alleato principale e<br />
comandante era Uberto il Grande,<br />
signore di Tabiano», spiega Carlo Corazza.<br />
«Si racconta che Federico II,<br />
dopo lunghe battute di caccia con il<br />
falcone sulle rive del fiume, venisse<br />
spesso a dormire nel castello».<br />
Delizioso il cortile interno dove viene<br />
servita la prima colazione, arredato<br />
con tavoli e sedie in ferro battuto<br />
di colore azzurro, un angolo dove il<br />
tempo riacquista valore e la frutta<br />
servita è quella delle piante di proprietà.<br />
Ottimo il succo di prugne.<br />
Il capitolo gastronomico è di livello,<br />
grazie al ristorante del Relais realizzato<br />
nell’antico caseificio, la cui<br />
cucina è guidata dalla mano esperta<br />
e concreta dello chef Maurizio<br />
Morini. Una cucina del territorio che<br />
si esprime con eleganza e sostanza<br />
nell’utilizzo dei prodotti dell’orto, del<br />
frutteto e dei produttori a chilometro<br />
zero. Tra i piatti identitari, spaghetti<br />
alla chitarra con prosciutto crudo<br />
croccante, faraona arrosto, entrecôte<br />
di manzo affumicata.<br />
Grazie all’hotel di charme diffuso Antico<br />
Borgo di Tabiano Castello, questo<br />
fazzoletto di terra emiliana è di-<br />
sforzo imprenditoriale, quello dei Co-<br />
Stati Uniti, oltre che dall’Europa. Uno<br />
venuta una sorta di “nuova Toscana”, razza, che genera economia territoriale<br />
e fa bene al turismo italiano.<br />
una campagna italiana dolce e ricca<br />
di meraviglie che gli stranieri in particolare<br />
amano profondamente. Al tabianocastello<br />
castello gli ospiti giungono dall’Australia,<br />
dalla Nuova Zelanda e dagli tabianocastello<br />
tabianocastello<br />
Carlo Corazza (a sinistra) insieme al giornalista Andrea Radic<br />
48
Personalizzare, localizzare, valorizzare.<br />
Ieri tour operator, domani architetti di esperienze.<br />
IULM, IMPARARE IL FUTURO.<br />
Per info e iscrizioni<br />
ai test di ammissione<br />
iulm.it/openday<br />
Il futuro si apre<br />
a chi impara a gestire<br />
il cambiamento.<br />
IULM è l’Università<br />
del sapere dinamico,<br />
dell’evoluzione<br />
delle conoscenze.<br />
Vieni a scoprire il mondo<br />
dove sarai domani.
TRAVEL<br />
IL CAMMINO<br />
DELLE ORIGINI<br />
A CERVETERI PER SCOPRIRE L’IMMENSO LASCITO DEGLI ETRUSCHI.<br />
TRA RISERVE NATURALI, GIOIELLI STORICI E L’AREA ARCHEOLOGICA<br />
DELLA BANDITACCIA<br />
di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3<br />
ValuLoSurdo ilmondodiabha<br />
ilmondodiabha.it<br />
Con un territorio che rappresenta<br />
l’area archeologica<br />
più vasta al mondo,<br />
seconda soltanto alla Valle dei Re in<br />
Egitto, Cerveteri è la meraviglia che,<br />
a 25 minuti dalla stazione di Roma<br />
San Pietro, non ti aspetti. A mezz’ora<br />
di auto dall’aeroporto di Fiumicino o<br />
dal porto di Civitavecchia, e ancor<br />
meno dal lago di Bracciano, in questi<br />
ultimi anni la capitale etrusca sta<br />
lavorando per tornare al suo antico<br />
L'ingresso della Necropoli della Banditaccia, Cerveteri (RM)<br />
© Dino Frattari<br />
50
Cratere di Eufronio<br />
splendore. Dall’alto di oltre tremila<br />
anni dalla sua fondazione, l’antica<br />
metropoli è Città della Cultura del<br />
<strong>La</strong>zio nel <strong>2020</strong> (titolo che conserverà<br />
anche per il prossimo anno a<br />
causa del fermo per il coronavirus)<br />
grazie a un patrimonio naturalistico,<br />
storico e artistico di rara ricchezza.<br />
Una posizione unica, che sormonta<br />
la natura incontaminata del Monumento<br />
Naturale Palude di Torre Flavia,<br />
le riserve di Macchiatonda, Palo<br />
<strong>La</strong>ziale e Furbara, è un territorio che<br />
allunga il suo sguardo fino ai gioielli<br />
medioevali dei borghi di Sasso e di<br />
Ceri – teatro di posa naturale per le<br />
pellicole di Roberto Rossellini e Vittorio<br />
De Sica – toccando un litorale<br />
punteggiato dagli imponenti castelli<br />
Odescalchi (di <strong>La</strong>dispoli e Santa<br />
Marinella), all’ombra delle pinete<br />
che hanno visto sfrecciare anche le<br />
celebri corna di Vittorio Gassman<br />
nel film Il sorpasso.<br />
«L’attenzione di cui la zona ha goduto<br />
nei secoli si riverbera anche nella<br />
Villa Romana a Marina di San Nicola,<br />
probabilmente appartenuta al<br />
triumviro Pompeo Magno, così come<br />
nelle terme romane di Pian della<br />
Carlotta, tuttora attive e, in tempi<br />
meno remoti, nella medioevale Torre<br />
Flavia, che svetta sulla spiaggia<br />
regalando tramonti indimenticabili.<br />
Fino ai più recenti Palazzo dei Principi<br />
Ruspoli, Palazzo Patrizi al Sasso<br />
e Palazzo Torlonia», ci racconta<br />
Daniele Medaino di Artemide Guide,<br />
uno degli accompagnatori turistici<br />
più apprezzati della zona.<br />
Eppure, la magnificenza di questo<br />
territorio – la cui attrazione principale,<br />
la Necropoli della Banditaccia<br />
con il suo anello di 12 chilometri di<br />
sentieri naturalistici, non ha nulla da<br />
invidiare ai siti archeologici più celebrati<br />
al mondo – è ancora ignota<br />
ai più malgrado uno scenario spettacolare.<br />
Camminando, svela alla<br />
vista la natura selvaggia e i resti di<br />
un mondo antico. Un paradiso per<br />
gli escursionisti appassionati dei<br />
paesaggi avventurosi di Messico o<br />
Guatemala, Cambogia o Perù, «solo<br />
che qui a farla da padrone è la macchia<br />
mediterranea, caratterizzata da<br />
querce, lecci, lauri e ginestre con<br />
una fauna autoctona antica duemila<br />
anni», precisa Medaino. «L’area<br />
archeologica della Banditaccia appare<br />
immersa in una rigogliosa vegetazione<br />
attraversata da ruscelli e<br />
bagnata da cascate, entro cui la città<br />
funeraria ha disseminato migliaia<br />
di monumentali tombe scavate<br />
nel tufo, a imitazione delle antiche<br />
case».<br />
Finalmente, dopo i tristi anni connotati<br />
dagli scavi clandestini e dal<br />
depredamento delle tombe, Cerveteri<br />
si sta risvegliando. Il presente<br />
che vuole riportarla al meritato<br />
splendore può contare su squadre<br />
di volontari e su una giunta giovane<br />
e appassionata, guidata dal sindaco<br />
Alessio Pascucci, 38 anni, recentemente<br />
eletto presidente dell’Associazione<br />
Beni Italiani Patrimonio<br />
Mondiale, l’ente che riunisce i comuni<br />
italiani che hanno sul proprio<br />
territorio un sito Unesco. «Un riconoscimento<br />
importante per una città<br />
come la nostra», spiega Pascucci,<br />
«che negli ultimi anni si è impegnata<br />
in uno sforzo enorme per la valorizzazione<br />
e la tutela di questo patrimonio».<br />
Uno sforzo che il passato di<br />
51
TRAVEL<br />
Caere merita sicuramente, lasciando<br />
un segno molto più rilevante nella<br />
storia del Mediterraneo di quanto<br />
i libri scolastici abbiano insegnato,<br />
come testimoniato dalla presenza<br />
unica di ben tre porti nel suo territorio:<br />
il più grande era quello di Pyrgi,<br />
corrispondente all’attuale Santa<br />
Severa. Tre porti sono sinonimo di<br />
grande potenza commerciale e militare,<br />
per questo gli archeologi hanno<br />
rinvenuto nelle tombe corredi di<br />
pregio provenienti dalle botteghe<br />
più importanti della Magna Grecia<br />
e persino della Grecia: tra tutti spiccano<br />
due preziosissime opere di<br />
Eufronio, il ceramista più in voga ad<br />
Atene ai tempi delle guerre persiane,<br />
considerato il primo artista della<br />
storia occidentale. Soleva infatti firmare<br />
le sue opere, a differenza dei<br />
semplici artigiani. «Una di queste, il<br />
Cratere – esposto permanentemente<br />
al Museo Nazionale Archeologico<br />
Cerite – è stata restituita all’Italia<br />
nel 2008, divenendo simbolo della<br />
lotta al traffico illecito e ora punta<br />
dell’iceberg di una grandiosa opera<br />
di recupero dei tesori di Cerveteri,<br />
sparsi nei musei più prestigiosi del<br />
mondo», spiega la guida Medaino.<br />
<strong>La</strong> storia recente di Cerveteri racconta<br />
dunque di un rinascente impegno<br />
in cui, come si diceva, anche<br />
i volontari stanno giocando un ruolo<br />
fondamentale. Stefano Belmonti, 66<br />
anni, accompagnatore volontario<br />
e vicepresidente dell’associazione<br />
Ogniquota, nel 2015 ha iniziato un<br />
lavoro capillare per riportare alla<br />
luce la spettacolare Via degli Inferi<br />
insieme a un coraggioso gruppo<br />
di amici provenienti dalla sezione<br />
di Cerveteri/<strong>La</strong>dispoli del Gruppo<br />
archeologico romano e dalle associazioni<br />
Nuova generazione etrusca,<br />
Nucleo archeologico antica Caere,<br />
Gruppo archeologico del territorio<br />
cerite. «Quando siamo venuti qui,<br />
io e Massimo Petrelli, la più maestosa<br />
delle arterie etrusche, la Via<br />
degli Inferi, era completamente ricoperta<br />
dalla vegetazione. Con il<br />
beneplacito della Soprintendenza<br />
e il sostegno dell’assessore al Turismo<br />
Lorenzo Croci, abbiamo iniziato<br />
la nostra opera di pulizia. A noi si<br />
sono unite altre persone, in particolare<br />
Stefano Cozzi, Marco Meconi<br />
e Assunta Contaldo. Per arrivare a<br />
questa stupenda passeggiata così<br />
come la vediamo oggi, ci sono vo-<br />
luti cinque anni di lavoro costante:<br />
12 mesi l’anno, una o anche più volte<br />
a settimana, con decespugliatore<br />
in braccio, tronchesi e falce, oltre<br />
all’attrezzatura per montare la segnaletica,<br />
finanziata dal Comune»,<br />
racconta Stefano.<br />
«Le aree archeologiche di Cerveteri<br />
hanno tutti i numeri per diventare<br />
una delle maggiori attrazioni antiche<br />
del futuro», parola dell’assessore<br />
al Turismo Lorenzo Croci, anche<br />
lui 38 anni. «Si stima che solo nella<br />
Banditaccia vi siano oltre diecimila<br />
tombe, e il conto complessivo potrebbe<br />
superare le ventimila. Stiamo<br />
parlando di un territorio ben più vasto<br />
della necropoli principale della<br />
Banditaccia, dal 2004 Patrimonio<br />
Unesco insieme a quella di Monterozzi<br />
a Tarquinia».<br />
L’opera dei volontari si rende più che<br />
mai preziosa, visto che l’amministrazione<br />
comunale non ha a disposizione<br />
fondi sufficienti per fare fronte<br />
alla manutenzione di un territorio<br />
immenso. Così il sindaco Pascucci<br />
lancia un appello al MiBACT, per<br />
ricevere maggiore sostegno, e al<br />
Presidente del Consiglio: «Abbiamo<br />
a disposizione uno dei massimi te-<br />
Via degli Inferi<br />
52
© Dino Frattari<br />
Necropoli della Banditaccia, esterno della Tomba dei Rilievi<br />
sori archeologici del mondo, che in<br />
rete con Tarquinia e il comprensorio<br />
dell'Etruria Meridionale va a disegnare<br />
la culla della civiltà etrusca.<br />
Così vorremmo che questo messaggio<br />
fosse accolto dal presidente<br />
Giuseppe Conte e dal governo, in<br />
un momento in cui un rinascimento<br />
culturale è più che mai necessario:<br />
perché Cerveteri possa diventare un<br />
Parco Archeologico indipendente,<br />
al pari di Ostia Antica o di Pompei.<br />
Dunque lo invitiamo a venire a visitare<br />
questi luoghi incredibili, dove<br />
guardando al passato si può disegnare<br />
il futuro».<br />
Terminata la ripulitura della Via<br />
degli Inferi con l’inaugurazione nel<br />
2018, Belmonti insieme ad altri volontari<br />
comincia a tracciare ulteriori<br />
circuiti a piedi. Ne sono nati tre, di<br />
una lunghezza variabile, che attraversano<br />
in più direzioni la rigogliosa<br />
area archeologica, tra cui il meraviglioso<br />
sentiero delle cinque cascate.<br />
L’auspicio è creare un cammino<br />
a piedi di rilievo internazionale, una<br />
Via degli Etruschi capace di collegare<br />
l’Etruria Meridionale alle vie cave<br />
di Pitigliano, Sovana e Sorano. Nel<br />
frattempo Cerveteri non si ferma<br />
qui, si modernizza e si rinnova: dopo<br />
la vittoria del terzo premio all’Architecture,<br />
Construction and Designing<br />
Award nel <strong>2020</strong> per la nuova stazione<br />
ferroviaria di Marina di Cerveteri,<br />
l’assessore alla Cultura Federica<br />
Battafarano, 32 anni, ci descrive lo<br />
spirito con cui è stata presentata la<br />
candidatura a Capitale italiana della<br />
Cultura 2021 (posticipata al 2022):<br />
«Il nostro dossier fa tesoro della<br />
presenza diffusa della civiltà etrusca<br />
e per questo è stato elaborato<br />
in partnership con Santa Marinella,<br />
Tolfa, Allumiere e con i comuni del<br />
lago di Bracciano, considerando il<br />
porto e l’aeroporto come l’alfa e l’omega<br />
di questo spicchio di Etruria<br />
meridionale, includendo Civitavecchia<br />
e Fiumicino». Ma molti ancora<br />
sono gli ingredienti che concorrono<br />
a rendere unica questa “piccola Toscana”:<br />
dalle spiagge di sabbia nera<br />
scarsamente antropizzate di Campo<br />
di Mare alle colline note per la qualità<br />
dell’offerta enogastronomica che<br />
comprende le pesche Springtime,<br />
i veri carciofi romaneschi, il grano<br />
scelto dall’Associazione dei panificatori<br />
di Roma per il brand Pane<br />
Roma, la famosa Sagra dell’uva e<br />
l’Etruria Eco Festival di Cerveteri.<br />
Un territorio ideale per escursioni in<br />
mountain bike che si estende fino ai<br />
Monti della Tolfa, dove si snoda una<br />
strada amata dai motociclisti di tutta<br />
Europa, e molto radicata anche<br />
tra gli amanti delle passeggiate a<br />
cavallo, mentre il versante marino<br />
è baciato da un vento che attira gli<br />
appassionati della tavola da surf da<br />
tutta la regione, tra cui brilla il talento<br />
del campione Leonardo Fioravanti.<br />
Insomma, «gli Etruschi non<br />
si insediarono qui a caso, e quando<br />
Roma era abitata da sparute capanne<br />
e si praticava la pastorizia, Cerveteri<br />
governava il Mediterraneo con i<br />
suoi tre porti», conclude Pascucci.<br />
Aspettando la nascita del Parco Archeologico<br />
degli Etruschi.<br />
ArtemideGuide<br />
ArtemideGuide<br />
53
TRAVEL<br />
MOLISE<br />
DASCOPRIRE<br />
LONTANO DAL TURISMO DI MASSA, TRA RESIDENZE STORICHE,<br />
AZIENDE AGRICOLE E CASTELLI. DA TERMOLI A CAMPOBASSO,<br />
I BORGHI DELLA REGIONE RINASCONO GRAZIE ALL’OSPITALITÀ<br />
DIFFUSA<br />
di Alessandra Iannello - a cura di vdgmagazine.it<br />
Bagnoli del Trigno (IS)<br />
Èvero, il Molise non esiste.<br />
Non esistono le spiagge<br />
sabbiose dell’Adriatico che si<br />
snodano per 35 chilometri nei comuni<br />
di Montenero, Petacciato, Termoli e<br />
Campomarino, in provincia di Campobasso.<br />
Non esistono le colline dai<br />
profili morbidi che dal mare salgono<br />
verso le montagne aspre segnando il<br />
confine con l’Abruzzo, il <strong>La</strong>zio (Monti<br />
della Meta) e la Campania (Monti del<br />
Matese). Tutte queste meraviglie non<br />
esistono per chi non vuole abbandonare<br />
le rotte consuete e avventurarsi<br />
alla ricerca di scorci unici, di luoghi<br />
incontaminati dal turismo di massa,<br />
di esperienze che rimarranno ricordi<br />
indelebili.<br />
Una chiave di lettura per un itinerario<br />
che dal mare risale fino alla montagna<br />
è la sosta nei borghi molisani.<br />
Una volta centro della vita familiare<br />
e lavorativa di contadini e artigiani,<br />
come in molte zone d’Italia, si sono<br />
via via spopolati a causa delle migrazioni<br />
verso le grandi città. Col tempo<br />
le case, le chiese, i centri della vita<br />
sociale sono stati inghiottiti dall’incuria<br />
e dall’abbandono mentre i campi,<br />
una volta rigogliosi, si sono rinselvatichiti.<br />
Ma i molisani non hanno accettato<br />
questo degrado dei luoghi<br />
d’origine e, così, in molti si sono adoperati<br />
per far tornare i borghi al loro<br />
antico splendore. <strong>La</strong> riqualificazione<br />
è passata attraverso la valorizzazione<br />
turistica che ha portato a una forma<br />
di ospitalità diffusa, trasformando<br />
le abitazioni in strutture ricettive. E,<br />
poiché l’unione fa la forza, cinque imprenditori<br />
del settore hanno deciso di<br />
fare squadra creando Moleasy: una<br />
rete di cinque realtà, in altrettante<br />
zone della regione, da cui fare base<br />
per partire alla scoperta del territorio.<br />
Partendo dal mare di Termoli c’è la<br />
Residenza Sveva, un albergo diffuso<br />
nato dalla ristrutturazione di diversi<br />
edifici del centro storico. A pochi<br />
passi da qui si ammira la cattedrale<br />
di Santa Maria della Purificazione<br />
dedicata a San Basso, patrono della<br />
città, edificata nel 1037 sopra i resti di<br />
un tempio pagano dedicato a Castore<br />
54
e Polluce. Oltre alle reliquie del santo<br />
riposano qui anche le ossa di San<br />
Timoteo, discepolo di San Paolo. Il<br />
centro storico è racchiuso dalle mura<br />
medievali su cui svetta, dal lato nord,<br />
il Castello Svevo. Nel 1902 divenne<br />
monumento nazionale e nel 1909 la<br />
Marina militare posizionò sulla parte<br />
più alta dell’edificio una stazione meteorologica<br />
che è in funzione ancora<br />
oggi.<br />
Scendendo verso il mare si trova la<br />
Passeggiata dei trabucchi, che dai<br />
piedi del Castello segue tutta la cinta<br />
muraria fino al porto. I “trabucche”<br />
(così li chiamano i termolesi) sono<br />
delle palafitte che si incontrano in diverse<br />
zone della costa adriatica. Dedicate<br />
alla pesca, sono dotate di una<br />
piccola cabina e due antenne, che si<br />
sporgono sull’acqua per molti metri,<br />
a cui è legata una rete rettangolare.<br />
Risalendo le colline verso l’Abruzzo<br />
si raggiunge Bagnoli del Trigno (IS),<br />
un paese di poco più di 700 abitanti<br />
arroccato su un massiccio roccioso<br />
che domina la valle del fiume Trigno.<br />
<strong>La</strong> Perla del Molise, così è soprannominato<br />
il borgo, si arrampica per un<br />
dislivello di oltre 100 metri (a 660 sul<br />
livello del mare c’è la parte bassa e a<br />
783 quella più alta) che ha dato vita<br />
a due zone ben distinte e da sempre<br />
in lotta, la Terra di sotto e la Terra di<br />
sopra. Su un masso di pietra calcarea<br />
si trovano i ruderi del castello longobardo<br />
che dominano ancora, spettrali<br />
e cadenti, l’intero abitato. Ai piedi del<br />
Paese delle fate (altro appellativo di<br />
Bagnoli) c’è il Domus Hotel, una struttura<br />
dedicata al benessere e alla salute<br />
che ospita all’interno la Domus<br />
Medica, il cui direttore scientifico è<br />
Franco Mastrodonato. Presidente<br />
della Società italiana di medicina biointegrata<br />
(Simeb), è anche lo scopritore<br />
degli effetti antitumorali del Prunus<br />
spinosa trigno, un arbusto spinoso<br />
che cresce in Molise. Addentrandosi<br />
nelle montagne si arriva a Borgotufi,<br />
nel comune di Castel del Giudice (IS),<br />
un albergo diffuso nato dalla voglia<br />
di creare qualcosa di bello e utile per<br />
la propria terra natale da parte di Ermanno<br />
D’Andrea, imprenditore nato a<br />
Capracotta ma di residenza a Milano,<br />
dove gestisce l’impresa di famiglia,<br />
leader mondiale nella produzione di<br />
accessori di alta precisione per macchine<br />
utensili. A Castel del Giudice<br />
è da visitare il Giardino delle mele<br />
dell’azienda agricola Melise, dove si<br />
coltivano oltre 60 varietà autoctone<br />
antiche. Andando verso sud, sempre<br />
in provincia di Isernia, si incontra il<br />
Parco Regionale dell’Olivo di Venafro,<br />
che è parte della rete mediterranea<br />
dell’olivicultura storica. L’olio<br />
di questo paesino, infatti, è citato da<br />
antiche fonti romane e si dice che qui,<br />
fra gli ulivi millenari, resistano ancora<br />
alcune piante dell’azienda olearia di<br />
Marco Porcio Catone. Inoltre, al Museo<br />
archeologico si possono trovare<br />
dei reperti unici, come gli scacchi più<br />
antichi d’Europa risalenti al X secolo<br />
d.C. o la splendida Venere di Venafro<br />
del II secolo d.C. Scendendo al con-<br />
Castel del Giudice, Borgotufi (IS)<br />
55
TRAVEL<br />
Le Sette Querce (IS)<br />
fine con la Campania si scopre il villaggio<br />
rurale ottocentesco Le Sette<br />
Querce, trasformato in albergo diffuso<br />
e intorno al quale vive allo stato<br />
libero una mandria di asini. Oltre alle<br />
camere tradizionali si può alloggiare<br />
nella Stanza dell’eremita, dotata di<br />
letti in paglia e priva di energia elettrica<br />
e collegamenti telefonici. Da qui<br />
si parte alla scoperta di Altilia (CB),<br />
una piccola città romana del I secolo<br />
d.C. perfettamente conservata. Si è<br />
di nuovo in provincia di Campobasso<br />
per esplorare l’area Sic (Sito di interesse<br />
comunitario) del Parco Fluviale<br />
del fiume Biferno. A Colle d’Anchise<br />
c’è il borgo <strong>La</strong> Piana dei Mulini sorto<br />
nel 1700 come mulino ad acqua e<br />
centro per la colorazione delle lane.<br />
In seguito, il mulino è diventato una<br />
centrale idroelettrica che ha fornito<br />
energia a tutti i comuni della zona<br />
della Piana fino agli anni ‘70. Ciò che è<br />
rimasto di quelle rovine è stato recuperato<br />
in un progetto che comprende<br />
un albergo diffuso, una residenza<br />
d’epoca e un ristorante. E in paese<br />
non mancano le sorprese: si possono<br />
visitare il castello feudale, la torre<br />
longobarda, la chiesa di Santa Maria<br />
degli Angeli del 1300 e la chiesetta<br />
di Santa Margherita, costruita su un<br />
tempio sannita.<br />
<strong>La</strong> Piana dei Mulini (CB)<br />
56
ADV
BENVENUTI ALLE EGADI<br />
ACQUA TRASPARENTE, TRAMONTI<br />
STRUGGENTI E UNA CUCINA CHE<br />
PROFUMA DI PESCE FRESCO.<br />
FAVIGNANA, MARETTIMO E LEVANZO<br />
SONO IL BUEN RETIRO IDEALE PER<br />
CHI VUOLE RITROVARE SE STESSO<br />
Testo e foto Vittorio Giannella<br />
Vittorio-Giannella<br />
Se isolarsi, per molti, è sinonimo di tranquillità,<br />
queste isole sono la meta perfetta. Con una<br />
modica spesa si può affittare una piccola casa<br />
di pescatori o alloggiare in un bed and breakfast, per<br />
concedersi un lusso raro al giorno d’oggi: il silenzio.<br />
L’arcipelago delle Egadi (da Aegates, isole delle capre)<br />
comprende Favignana, la più estesa, Marettimo la più<br />
lontana, e Levanzo, la più piccola, tutte a pochi chilometri<br />
dalla costa siciliana e raggiungibili con traghetti<br />
e aliscafi, che le collegano con diverse corse al giorno<br />
dal porto di Trapani, sfiorando le scenografiche saline.<br />
Le cave di tufo a Cala rossa, Favignana<br />
59
TRAVEL<br />
Il porticciolo di Marettimo<br />
Favignana dista solo 16 chilometri dalla terraferma e,<br />
oltre a essere la più grande, è anche la più popolata; qui<br />
vive stabilmente il 90% degli egadari, quasi cinquemila<br />
abitanti. Ad attirare subito l’attenzione appena si scende<br />
dall’aliscafo è senza dubbio l’antica tonnara della famiglia<br />
Florio, da poco restaurata e riportata al suo antico<br />
splendore, ora trasformata in un museo, testimone di<br />
un’epoca in cui la pesca del tonno era una risorsa primaria<br />
e fiorente esportata in tutto il mondo. Un’attività,<br />
la mattanza, tenuta in vita ormai solo come evento turistico.<br />
Il paese di case bianche è caratterizzato da dedali di<br />
viuzze, dove il vento si incanala e porta i profumi delle<br />
trattorie che d’estate lavorano a pieno regime. Tutte le<br />
strade finiscono in piazza del Comune, abbellita dalla<br />
scultura bronzea dell’imprenditore Ignazio Florio, che<br />
nel 1876 acquistò l'isola e costruì la tonnara.<br />
Ma per conoscere più a fondo Favignana la cosa migliore<br />
è noleggiare uno scooter e raggiungere le calette<br />
nascoste disseminate lungo la costa: tra queste la più<br />
spettacolare e imponente è senza dubbio Cala Rossa,<br />
oggi un paradiso di acqua turchese ma rossa di sangue<br />
nel 241 a.C, durante la Prima guerra punica tra Romani<br />
e Cartaginesi. Qui, alle tonalità del blu si associa la scenografica<br />
cava realizzata col sudore di tante generazioni<br />
per estrarre il tufo, la pietra tenera usata anche per<br />
ricostruire Messina dopo il devastante terremoto del<br />
dicembre 1908.<br />
Marettimo<br />
60
Levanzo<br />
Al bar del corso, dove si possono gustare le migliori cascatelle<br />
fritte di ricotta isolane, può capitare di incontrare<br />
Gianni Mattò, il pittore delle tonnare: tele di juta colorate<br />
con poche e precise pennellate fotografano gli urli<br />
e gli sforzi sovrumani degli uomini e del rais, alle prese<br />
con tonni di 300, 400 chili. Proseguendo verso la parte<br />
meridionale, si arriva sulla costa alta di Cala del Bue<br />
marino – con le sue acque trasparenti e ricche di posidonie<br />
– ultima dimora della foca monaca prima che fosse<br />
sterminata da una caccia spietata, e poi alla spiaggia<br />
di Burrone, l’unica attrezzata. Il bel Palazzo Florio, ora<br />
sede comunale, è l’ultima immagine di Favignana quando<br />
l’aliscafo lascia il porticciolo per raggiungere Marettimo,<br />
l’isola più in alto mare dell’arcipelago. Dista 15<br />
chilometri e l’attracco avviene nel piccolo porto di Scalo<br />
nuovo, con le case dei pescatori addossate a formare un<br />
anfiteatro. Riserva marina, una sola strada, niente auto.<br />
Gli unici motori che si sentono sono quelli dei gozzi che<br />
rientrano col carico di turisti cotti dal sole, che hanno<br />
fatto il periplo dell’isola. Chi meglio dei pescatori locali<br />
può accompagnare e raccontare le bellezze di questa<br />
costa frastagliata e ricca di grotte, come quella più nota<br />
detta del Cammello, con il soffitto bucato che lascia intravedere<br />
il cielo. E, soprattutto, mentre lo scirocco sale<br />
d’intensità, un marinaio sa capire quando è il caso di tornare<br />
indietro senza rischiare.<br />
Riscesi a terra si visita il borgo: di poche case è dominato<br />
dalla ripida e dolomitica parete del Pizzo Falcone,<br />
la cima più elevata dell’arcipelago alta 686 metri, che<br />
si raggiunge con un sentiero ripido nella fitta macchia<br />
mediterranea, dove il lentisco si mescola all’elicriso e le<br />
euforbie ai pini d’Aleppo.<br />
Se di strada ce n’è una sola, Marettimo ha invece tanti<br />
sentieri che permettono di scoprirne l’anima più intima:<br />
uno di questi, facile e per tutti, raggiunge a mezza costa<br />
il castello di Punta Troia, alto sul mare, originariamente<br />
torre difensiva marinara normanna dell’XI secolo adibita<br />
poi a fortezza dagli Spagnoli, nel ‘600. Tra le sue pareti<br />
a picco, alte 115 metri, nidificano falchi pellegrini, gheppi<br />
e gabbiani reali. Un altro sentiero spettacolare raggiunge<br />
Punta Bassana, con vista su splendide calette<br />
solitarie, poi, quasi ostruito dalla vegetazione, arriva in<br />
sommità dove la vista spazia su tutta la dorsale montuosa<br />
dell’isola e dell’arcipelago: è qui che si aspetta, in<br />
religioso silenzio, il tramonto. Per riprendere le calorie<br />
consumate durante le escursioni è d’obbligo una sosta<br />
in piazzetta, con una deliziosa cena a base di pesce in<br />
uno dei tanti ristorantini con i tavoli sotto un cielo carico<br />
di stelle.<br />
Seduce Levanzo, la sorellina minore delle Egadi, con il<br />
suo aspetto aspro e il minuscolo borgo raccolto attorno<br />
al porticciolo di cala Dogana. Qui case di pescatori ospitano<br />
con ogni comodità i turisti e chiunque voglia vivere<br />
il concetto di isola che rimanda alla lontananza, alla salsedine,<br />
al sogno. Questo è il mare lontano dallo stress,<br />
lontano da tutti, dove al massimo si fa una passeggiata<br />
sul sentiero profumato di essenze che porta al faraglione.<br />
Pareti di roccia calcarea dominano su tutto. Negli<br />
anfratti, a ben cercare, si incontrano diverse specie endemiche<br />
di piante che vivono solo qui, e nelle viscere di<br />
queste rocce si comprende il fatto che le Egadi erano<br />
abitate già in età preistorica. A testimoniarlo sono le pitture<br />
rupestri della Grotta del Genovese, un antro dove si<br />
celebravano riti e sacrifici propiziatori già 10-15mila anni<br />
fa, quando le Egadi erano ancora unite alla Sicilia.<br />
È ora di tornare ai ritmi della terraferma, dove dopo pochi<br />
giorni affioreranno i sintomi di una sindrome particolare,<br />
ma che non deve preoccupare: la nostalgia.<br />
61
IN VIAGGIO CON<br />
© Assunta Servello<br />
62
IL GRAND TOUR<br />
DIELISA<br />
IN FRECCIAROSSA CON ISOARDI: «LA MIA<br />
ESTATE IN ITALIA ALL’AVVENTURA, COME<br />
GOETHE». IN ATTESA DI TORNARE IN TV<br />
di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019<br />
Un viaggio in Italia alla scoperta<br />
dei profumi della nostra<br />
terra, senza programmi<br />
precisi, all’avventura. «Mi sento come<br />
un novello Goethe che parte per il suo<br />
Grand Tour. D’altronde sono un po’ maschiaccio,<br />
da ragazzina correvo in bicicletta<br />
a livello agonistico, cinque anni<br />
con il Velo Club Esperia Piasco».<br />
Per nulla femme fatale bensì pratica e<br />
scanzonata, Elisa Isoardi tornerà in televisione<br />
a settembre come concorrente<br />
di Ballando con le Stelle e successivamente<br />
condurrà Check Up, la storica<br />
trasmissione di medicina firmata Rai1.<br />
Nel frattempo, ci racconta come sarà<br />
la sua estate. «Che belle le linee ferroviarie<br />
che costeggiano il mare, capisci<br />
quanto l’uomo sia capace di costruire.<br />
Come la tratta che percorrevo da<br />
bambina: prendevamo il treno che da<br />
Cuneo andava in Liguria, a Noli (SV), e<br />
l’emozione era sempre grande quando<br />
ti appariva di colpo il mare, blu intenso,<br />
e ne sentivi quasi il freddo della profondità.<br />
Il mio mare. <strong>La</strong> prima volta lo vidi a<br />
otto anni e me lo ricordo benissimo. Sai<br />
che la memoria olfattiva è la più potente<br />
che abbiamo?».<br />
Quali erano i profumi di Noli quando<br />
eri bambina?<br />
<strong>La</strong> spiaggia, ai Bagni Anita, il fritto che<br />
mangiavamo, la salsedine che resta<br />
sulla pelle, quasi un peccato fare la<br />
doccia. E poi le pescherie la mattina<br />
presto, vicino alla pensione dove alloggiavamo.<br />
Ogni borgo marinaro ha<br />
sempre una grande storia e anche per<br />
Noli è così. <strong>La</strong> sesta Repubblica Marinara,<br />
un ventaglio di case aperto sul<br />
mare, a strapiombo come è la Liguria…<br />
mi vengono i brividi solo a parlare della<br />
piazzetta rossa e delle tracce bizantine.<br />
Straordinario.<br />
Che estate sarà la tua?<br />
Intensa ma breve, in attesa di impegnarmi<br />
nella ripresa autunnale. Un’estate<br />
bella che trascorrerò in Italia: ricominciamo<br />
a darci importanza. Sono<br />
molto affezionata alle mie zone, dove<br />
torno con grande piacere, ma quest’anno<br />
girerò lo Stivale, andrò a trovare gli<br />
chef incontrati nel programma <strong>La</strong> Prova<br />
del Cuoco godendomi i paesaggi<br />
che, grazie all’ampia biodiversità, cambiano<br />
e sorprendono di chilometro in<br />
chilometro. È il mio Grand Tour, come<br />
© Ettore Ferrari/ANSA<br />
63
IN VIAGGIO CON<br />
si usava nell’800, alla ricerca di sapori e<br />
profumi. L’estate è un momento di svago<br />
e ricarica, ma a me non piace riposare<br />
troppo: amo scoprire, cambiare, fa<br />
parte del mio carattere. Se fossi diversa<br />
non sarei in Rai da 18 anni come “precaria”<br />
a cercarmi ogni anno un lavoro.<br />
Il tuo bellissimo cagnolino verrà con<br />
te?<br />
Di solito Zenit va in villeggiatura da<br />
mia mamma, che lo vizia tantissimo,<br />
ma quest’anno sarà il mio compagno<br />
di viaggio. Un cane perfetto, mentre io<br />
non lo sono assolutamente, lui invece<br />
conosce orari e abitudini e me li fa rispettare.<br />
Farai anche un po’ di sport?<br />
Devo, anche se man mano che si diventa<br />
vecchi lo sport diventa un amico<br />
che vedi da lontano (ride, ndr). Riprenderò<br />
ad andare in bicicletta, attività che<br />
posso portare avanti anche a Roma,<br />
dove farò base mentre prepareremo le<br />
nuove trasmissioni.<br />
Com’è il tuo rapporto con il cibo?<br />
Ottimo, e sono fortunata, perché mangio<br />
proprio tutto e non devo attenermi<br />
a nessun tipo di dieta particolare. Per<br />
alimentarsi al meglio, il modo migliore<br />
è scegliere i nostri grandi prodotti italiani,<br />
riscoprendo i piccoli produttori,<br />
allevatori, contadini.<br />
A tavola preferisci la scoperta o la tradizione?<br />
Sono curiosa e mi piace quello che la<br />
cucina non dice, ma svela. Un piatto si<br />
mangia prima con gli occhi e poi con il<br />
gusto, ma soprattutto con il sentimento,<br />
il ricordo. Se chiudo gli occhi penso<br />
a mia nonna Caterina che tirava la pasta<br />
per fare “le raviole” ripiene di carne<br />
e prezzemolo. Quando le metteva in tavola<br />
portava gioia e serenità. Io vengo<br />
da questo, da ciò ho respirato. Io sono<br />
questo, mio papà è agricoltore. Questi<br />
sono i valori che ho imparato e mi hanno<br />
aiutata a superare anche momenti<br />
difficili in cui avrei potuto perdermi.<br />
L’estate è anche musica: la tua<br />
playlist?<br />
Amo i cantanti italiani, la mia preferita<br />
è la super rocker Gianna Nannini, ogni<br />
estate aspetto le sue novità. Per il resto<br />
ho gusti musicali un po’ antichi e<br />
poco ortodossi, da Rachmaninov agli<br />
Afterhours, dai Guns N’ Roses ai Metallica.<br />
Dal classico al rock, senza vie di<br />
mezzo.<br />
Stato d’animo attuale?<br />
Trasformare i nuovi orizzonti in opportunità.<br />
elisaisoardi<br />
Dal profilo Instagram di Elisa Isoardi<br />
64
MUSICA<br />
VERONA<br />
ALL'OPERA<br />
66
IL 7 AGOSTO SI<br />
ACCENDONO LE LUCI<br />
ALL’ARENA DELLA<br />
CITTA' SCALIGERA PER<br />
IL FESTIVAL D’ESTATE<br />
<strong>2020</strong>. NEL RISPETTO<br />
DELLE NORME ANTI<br />
COVID-19<br />
di Bruno Ployer<br />
Nuove abitudini che dovremo<br />
fare nostre per molto<br />
tempo o temporanea necessità<br />
che presto lascerà il posto al<br />
ritorno delle consuete, rassicuranti<br />
esperienze? Spettacolo e spettatori<br />
sono anch’essi alle prese con la forzata<br />
convivenza con il virus e la stagione<br />
dei festival musicali <strong>2020</strong> riflette<br />
soprattutto la voglia e il bisogno di attrarre<br />
nuovamente il pubblico nei luoghi<br />
dell’arte, di far ripartire un settore<br />
del lavoro che impiega migliaia di artisti,<br />
tecnici, maestranze, professionisti,<br />
sempre nel rispetto delle norme di<br />
sicurezza. Con questo spirito la musica<br />
torna sui palcoscenici e da Verona<br />
il segnale è fortissimo: le opere sono<br />
impossibili da allestire nella loro tradizionale<br />
opulenza di grande orchestra<br />
e coro, masse artistiche, scenografie<br />
e coreografie, ma in Arena, con il festival<br />
Nel cuore della musica, le star<br />
della lirica tornano eccome.<br />
Verona e l'Arena, sede del festival Nel cuore della Musica<br />
67
MUSICA<br />
© Ennevi<br />
<strong>Agosto</strong> si apre proprio con la serata Le<br />
Stelle dell’Opera: sono il soprano Anna<br />
Netrebko, il mezzosoprano Daniela<br />
Barcellona, il tenore Yusif Eyvazov e<br />
il baritono Ambrogio Maestri. Marco<br />
Armiliato sul podio e un programma<br />
di arie celeberrime, da Giuseppe Verdi<br />
a Gaetano Donizetti fino al verismo<br />
di Pietro Mascagni, Francesco Cilea e<br />
Umberto Giordano.<br />
In questo Festival d’estate <strong>2020</strong> gli appuntamenti<br />
sono concentrati soprattutto<br />
nei weekend: venerdì 7 agosto<br />
tutto Wagner in Arena con il direttore<br />
Gustav Kuhn e il soprano Ricarda Merbeth,<br />
che interpreta la Ballata di Senta<br />
da L’Olandese volante e la Morte di Isotta.<br />
Tra le pagine sinfoniche della serata<br />
non può mancare la Cavalcata delle<br />
Valchirie. Il confronto Verdi-Wagner<br />
non finirà mai: ecco infatti, l’indomani,<br />
il gala dedicato al grande compositore<br />
italiano con il soprano Eleonora Buratto,<br />
il tenore Francesco Meli, il baritono<br />
Luca Salsi e Daniel Oren a dirigere orchestra<br />
e coro dell’Arena di Verona.<br />
Placido Domingo<br />
Novità per giovedì 13 agosto con una<br />
serata per Antonio Vivaldi e i compositori<br />
veneti. Pezzo forte Le quattro<br />
stagioni, con il violino solista dell’astro<br />
nascente Giovanni Andrea Zanon.<br />
<strong>La</strong>rgo a Gioachino Rossini: il 14 agosto<br />
c’è un gala per lui, con specialisti del<br />
repertorio alle prese con arie e sinfonie<br />
dalle opere comiche e drammatiche<br />
del grande pesarese. Venerdì 21 è<br />
di scena Giacomo Puccini con Gianni<br />
Schicchi, l’unica opera eseguita integralmente<br />
quest’estate all’Arena, anche<br />
se senza scenografie. Il baritono<br />
Leo Nucci è protagonista e ideatore<br />
scenico della rappresentazione.<br />
A Puccini è dedicato anche il gala del<br />
22, con nove cantanti e il coro che si<br />
alternano in pagine scelte, per arrivare<br />
all’esecuzione completa dell’ultimo<br />
atto di Tosca.<br />
FESTIVAL DELLA BELLEZZA<br />
Nei suoi giorni finali il festival apre le<br />
braccia a un dominatore delle serate<br />
liriche veronesi: il 28 agosto c’è Plácido<br />
Domingo per l’Arena, con il baritono<br />
(ed ex tenore) protagonista assoluto,<br />
mentre la sera successiva Opera in<br />
Love lo vede dirigere l’orchestra per<br />
accompagnare il soprano Sonya Yoncheva<br />
e il tenore Vittorio Grigolo.<br />
In questo festival segnato dall’emergenza<br />
Covid-19, le produzioni programmate<br />
hanno lasciato spazio a<br />
spettacoli realizzabili nel quadro delle<br />
norme sanitarie, soggette peraltro a<br />
evoluzioni e aggiornamenti. Le opere<br />
previste per il <strong>2020</strong> sono già state spostate<br />
all’estate 2021, quando tornerà, si<br />
spera, anche il colpo d’occhio di platea<br />
e tribune affollate per uno spettacolo<br />
nel solco della tradizione. Il prossimo<br />
anno sarà inaugurato dal più areniano<br />
dei titoli, Aida, diretta in forma di concerto<br />
da Riccardo Muti il 19 e 22 giugno,<br />
con un cast di prim’ordine. Sarà<br />
festeggiato così il 150esimo anniversario<br />
dell’opera di Verdi, rappresentata<br />
per la prima volta al Cairo nel 1871.<br />
Sarà anche il ritorno di Muti all’Arena,<br />
dove si è esibito una sola volta, nell’estate<br />
del 1980. Quella sera diresse il<br />
Requiem di Verdi, in una serata unica<br />
che fu dedicata alle vittime della fame<br />
e della violenza nel mondo e che avvenne<br />
cinque giorni dopo la strage di<br />
Bologna del 2 agosto 1980.<br />
arenaverona<br />
arenadiverona<br />
arenadiverona<br />
Edizione numero sette per il Festival della Bellezza, rassegna culturale in<br />
programma Verona dal 25 agosto al 19 settembre, incentrata quest’anno sul<br />
tema dell’Eros. Si parte dal Teatro Romano con spettacoli ogni giorno: per il<br />
debutto Jasmine Trinca con L’incantamento della sensibilità. Da non perdere, tra<br />
gli altri, Vittorio Sgarbi il 28 (Modì) e Alessio Boni il 29 (Il gioco drammatico della<br />
seduzione). <strong>La</strong> novità del <strong>2020</strong> sono gli appuntamenti di settembre all’Arena,<br />
per la prima volta nella configurazione originale con platea libera coperta di<br />
sabbia e pubblico a 360 gradi. Alessandro Baricco apre l’11 (Il pathos dell’arte)<br />
e chiude il 19 con Gloria Campaner (Beethoven, l’eccesso e il sublime). In<br />
cartellone, da segnare in agenda, anche Edoardo Bennato sabato 12 (Peter Pan<br />
rock’n’roll) e Stefano Bollani il 17 (Rhapsody in jazz, blues, rock). L.M.<br />
FestivalBellezza festival_della_bellezza<br />
68
NOTE DA CAMERA<br />
A MANTOVA, DAL 4<br />
AL 6 SETTEMBRE,<br />
IL FESTIVAL TRAME<br />
SONORE. FOCUS<br />
SU BEETHOVEN A<br />
250 ANNI DALLA<br />
NASCITA<br />
Tornare alla musica dal vivo è<br />
una necessità che ha portato<br />
anche il festival Trame sonore<br />
di Mantova a ripensare se stesso. È<br />
una rassegna di musica da camera<br />
in cui, di solito, la bella città lombarda<br />
si riempie di artisti e visitatori per<br />
una serie di concerti in luoghi ricchi<br />
di arte e storia: uno scenario profondamente<br />
modificato per le norme sanitarie<br />
anti Covid-19. Sono il 4, 5 e 6<br />
settembre le date dell’edizione <strong>2020</strong><br />
che, secondo gli organizzatori, sarà<br />
straordinaria e strutturata per garantire<br />
la totale sicurezza di pubblico e<br />
artisti: un festival con musicisti di richiamo<br />
internazionale in spazi come<br />
Palazzo Ducale, Palazzo Te e il Teatro<br />
Bibiena. Ci saranno sia eventi a pagamento<br />
che gratuiti, anche se l’incasso<br />
al botteghino, visto il ridotto numero<br />
di posti vendibili, non sarà altissimo.<br />
Ai concerti si affiancheranno momenti<br />
musicali distribuiti lungo percorsi di<br />
visita ai musei, nelle piazze del centro<br />
storico, in chiese e residenze private,<br />
dialoghi tra pubblico e artisti e concerti<br />
dedicati a Mozart e Claudio Monteverdi,<br />
autori molto legati a Mantova.<br />
Sono queste le trame sonore del titolo<br />
del festival, in un’edizione che<br />
si concentra molto su Beethoven, in<br />
occasione dei 250 anni dalla nascita<br />
del compositore. Tra gli appuntamenti<br />
principali il suo Settimino, eseguito<br />
da una formazione da camera dei celeberrimi<br />
Berliner Philharmoniker (5<br />
settembre), e i programmi cameristici<br />
e sinfonici con il pianista Alexander<br />
Lonquich, artista in residenza del festival.<br />
B.P.<br />
Ocmantova<br />
ocmantova<br />
Ocmantova<br />
Palazzo della Meridiana, Genova<br />
© BeboSB<br />
ARMONIE DELLA SERA<br />
Venti concerti dal 1° agosto al 22 dicembre in<br />
sette regioni d’Italia. <strong>La</strong> grande musica nei luoghi<br />
d’incanto è il tema della 16esima edizione del<br />
festival internazionale Armonie della sera, con<br />
diverse date nelle Marche e appuntamenti anche<br />
in Calabria, Campania, <strong>La</strong>zio, Emilia-Romagna,<br />
Liguria e Piemonte. In cartellone lunedì 10 agosto<br />
il duo Alberto Bologni (violino) e Giuseppe Fausto<br />
Modugno (pianoforte) in un recital beethoveniano<br />
nella Chiesa di Santa Maria a Ponzano di Fermo.<br />
Il 13, al Castello della Rancia di Tolentino (MC), il<br />
pianista Andrea Bacchetti e la flautista Luisa Sello si<br />
immergono nelle note di Bach, mentre venerdì 14 a<br />
Offida (AP), nel Chiostro di San Francesco, Susanna<br />
Bertuccioli, prima arpa del Maggio musicale<br />
fiorentino, interpreta celebri canzoni napoletane.<br />
Il 3 settembre il festival approda a Tropea (VV), a<br />
Palazzo Santa Chiara, con Marco Sollini e Salvatore<br />
Barbatano insieme al piano. Poi il 18 tappa in Emilia-<br />
Romagna, alla Rocca Sforzesca di Dozza (BO), con<br />
il flautista Giovanni Mareggini e l’arpista Davide<br />
Burani, e il 25 a Roma, al Teatro di Villa Torlonia,<br />
con il duo Sollini-Barbatano e l’attore Francesco<br />
Castiglione, voce recitante per alcune letture<br />
beethoveniane. S.D.V.<br />
armoniedellasera<br />
69
CINEMA<br />
LA MOSTRA DELLA RINASCITA<br />
SI APRE IL 2 SETTEMBRE, CON IL FILM LACCI<br />
DI DANIELE LUCHETTI, VENEZIA 77.<br />
MADRINA DELL’EDIZIONE <strong>2020</strong> È L’ATTRICE ANNA FOGLIETTA<br />
di Gaspare Baglio<br />
gasparebaglio<br />
© <strong>La</strong> Biennale di Venezia/ASAC<br />
«<br />
Sono fiera di poter dare voce e corpo al mio<br />
Paese nel mondo, e spero di farlo nel modo<br />
giusto, perché oggi più che mai le parole sono<br />
importanti. E noi artisti lo siamo, per invitare a riflettere<br />
sull’alternativa che questa esistenza può sempre offrire.<br />
Siamo a servizio della parola e dell’emozione, dell’arte e<br />
della gente». Così l’attrice romana Anna Foglietta racconta<br />
il suo ruolo di madrina a Venezia 77. È lei il volto che apre<br />
e chiude l’edizione <strong>2020</strong> della Mostra Internazionale del<br />
Cinema. Una splendida occasione ma anche una bella<br />
responsabilità. «È questo il termine che sento risuonarmi<br />
dentro. Con responsabilità, e al tempo stesso leggerezza,<br />
intendo vivermi questa splendida opportunità e vorrei<br />
dedicarla a tutte le persone, a tutte le donne e gli uomini<br />
invisibili che lavorano duramente per vivere con dignità la<br />
loro esistenza», aggiunge l’artista.<br />
Frasi dirette, che lasciano il segno come, sicuramente, farà<br />
la kermesse lagunare. Nei mesi del lockdown, si temeva<br />
avrebbe avuto lo stesso destino di Cannes, saltando un<br />
giro. Mentre il festival dedicato alla settima arte è pronto<br />
a tornare dal 2 al 12 settembre, con alcune novità richieste<br />
dai protocolli sanitari per contrastare il Covid-19.<br />
Tanto per cominciare il numero delle opere nella selezione<br />
ufficiale è ridotto, anche se restano confermate le sezioni<br />
competitive Venezia 77 e Orizzonti con giurie presiedute,<br />
rispettivamente, dalla star premio Oscar Cate Blanchett e<br />
dalla regista Claire Denis, nota al grande pubblico per il film<br />
Chocolat (1988). Mentre il contest Venezia Virtual Reality – i<br />
cui giudici sono guidati dalla cineasta statunitense Celine<br />
Tricart, esperta di realtà virtuale – è fruibile online, grazie a<br />
una piattaforma innovativa.<br />
«Il primo festival internazionale dopo la forzata<br />
70
interruzione imposta dalla pandemia assume il significato<br />
di un’auspicata celebrazione della ripartenza, diventando<br />
un messaggio di concreto ottimismo per l’intero mondo<br />
del cinema duramente colpito dalla crisi», sottolinea il<br />
direttore artistico Alberto Barbera, diventato recentemente<br />
membro dell’Academy che assegna i premi Oscar. «<strong>La</strong><br />
selezione ufficiale di Venezia 77, con i suoi film provenienti<br />
da tutto il mondo, offrirà la consueta panoramica di quanto<br />
di meglio l’industria cinematografica ha prodotto negli<br />
ultimi mesi». Tra questi troviamo quattro lungometraggi<br />
italiani: Le sorelle Macaluso di Emma Dante, che affronta i<br />
temi della violenza e della famiglia; Miss Marx di Susanna<br />
Nicchiarelli, sulla sfortunata figlia minore di Karl. E ancora<br />
i conflitti mediorientali del Notturno di Gianfranco Rosi e il<br />
Padrenostro di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino. Da<br />
menzionare anche il documentario su Salvatore Ferragamo<br />
di Luca Guadagnino, quello su Paolo Conte girato da<br />
Giorgio Verdelli e il biopic dedicato a Greta Thunberg<br />
diretto da Nathan Grossman.<br />
Come pellicola di apertura è stata scelta <strong>La</strong>cci di Daniele<br />
Luchetti, con un cast di superstar tricolore come Alba<br />
Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, <strong>La</strong>ura Morante, Giovanna<br />
Mezzogiorno, Adriano Giannini, Silvio Orlando e Linda<br />
Caridi. <strong>La</strong> storia, ambientata in una Napoli anni ’80, illustra<br />
la crisi del matrimonio di Aldo e Vanda nell’arco di 30 anni,<br />
fra tradimenti, rancori e sofferenza. «Negli ultimi tempi<br />
abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi.<br />
Invece, durante la quarantena, ci ha dato conforto,<br />
come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo<br />
una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi sono<br />
indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival,<br />
dunque, che permettono di celebrare il senso vero del<br />
nostro lavoro», dichiara il cineasta che apre le danze.<br />
In tutto questo bailamme c’è stato pure il tempo di attribuire<br />
i Leoni d’oro alla carriera alla prolifica regista di Hong<br />
Kong, Ann Hui, e all’attrice britannica Tilda Swinton. Se la<br />
prima è capace di raccontare con sensibilità e raffinatezza<br />
Anna Foglietta<br />
intellettuale i temi sociali, la seconda rappresenta una<br />
delle interpreti più originali e intense del grande schermo.<br />
Ma le sorprese e le novità non finiscono qui: la sezione<br />
Venezia Classici quest’anno è ospitata nel programma<br />
della manifestazione Il cinema ritrovato, dal 25 al 31<br />
agosto a Bologna. Una collaborazione tra i due festival<br />
che equivale a una soluzione senza precedenti di fronte<br />
a una situazione straordinaria. Cancellata, almeno per<br />
© Dirk Vogel<br />
Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher nel film <strong>La</strong>cci di Daniele Luchetti<br />
© Gianni Fiorito<br />
71
CINEMA<br />
Notturno di Gianfranco Rosi<br />
quest’anno, la sezione Sconfini, ma saranno disponibili due<br />
arene all’aperto, ai Giardini della Biennale e al Lido. Molte<br />
pellicole vengono replicate anche al Cinema Rossini del<br />
capoluogo veneto e al Centro Culturale Candiani di Mestre.<br />
Giunge alla quinta edizione il Venice Production Bridge,<br />
per favorire le attività commerciali tra i professionisti<br />
dell’industria cinematografica, che si tiene sia al Lido<br />
sia online, con progetti specifici. Tra questi il Venice Gap<br />
Financing Market, una piattaforma per sostenere produttori<br />
europei e internazionali, e il Book Adaptation Rights Market,<br />
che prevede incontri con gli editori. Non manca il Final Cut<br />
in Venice, per un aiuto concreto al completamento di opere<br />
di qualità provenienti da Africa, Giordania, Iraq, Libano,<br />
Palestina e Siria.<br />
Durante la rassegna, una fetta della torta è ad appannaggio<br />
delle competizioni parallele. <strong>La</strong> sezione autonoma<br />
Settimana Internazionale della Critica, organizzata dal<br />
Sindacato nazionale critici cinematografici italiani, è<br />
composta da sette opere prime e due eventi speciali, in<br />
anteprima mondiale. <strong>La</strong> pellicola d’apertura è The book of<br />
vision di Carlo S. Hintermann con la produzione esecutiva di<br />
Terrence Malick. Quella di chiusura è il documentario The<br />
Rossellinis realizzato da Alessandro Rossellini, che affronta<br />
con ironia la saga della sua famiglia. Altro giro altra corsa<br />
con i lungometraggi in concorso alle Giornate degli Autori.<br />
Si passa dalle passioni queer ai tempi della dittatura di<br />
Tengo miedo torero, diretto da Rodrigo Sepúlveda, al trittico<br />
d’amore in un istituto psichiatrico descritto in Oaza, di Ivan<br />
Ikic, dai destini incrociati in Palestina raccontati da Ameen<br />
Nayfeh in 200 meters ai frammenti di un discorso amoroso<br />
nell’ipnotica Budapest ricomposti dal talento di Lili Horváth<br />
nel film Preparations to be together for an unknow period of<br />
time. Il dado è tratto: la Mostra è pronta a emergere dalla<br />
laguna e a brillare con le stelle della settima arte.<br />
<strong>La</strong>biennaledivenezia<br />
la_Biennale<br />
labiennale<br />
The Rossellinis di Alessandro Rossellini<br />
72
At Hitachi Rail, we understand how important it is to connect cities and people using<br />
innovative solutions that work. Drawing on the wider Hitachi Group’s market-leading<br />
technology and research and development capabilities, we strive for industry-leading<br />
innovations and solutions that can deliver value for customers and sustainable railway<br />
systems that benefit wider society.<br />
hitachirail.com<br />
Twitter @HitachiRailIT
ARTE<br />
MADE IN ITALICS<br />
UNA PIATTAFORMA ONLINE CHE RIUNISCE I MIGLIORI GALLERISTI<br />
D’ARTE ITALIANI. PER MOSTRARE AL MONDO L’ECCELLENZA DEL<br />
PAESE ATTRAVERSO I LORO OCCHI. COSÌ GALLERIA CONTINUA<br />
VUOLE RILANCIARE IL TURISMO CULTURALE<br />
di Cesare Biasini Selvaggi - cesarebiasini@gmail.com<br />
15 Artists x 15 Years in China<br />
Veduta della mostra, Galleria Continua, Beijing (2019)<br />
Courtesy the artists and Galleria Continua<br />
Photo Dong Lin<br />
74
San Gimignano, piccola città<br />
fortificata a metà strada tra<br />
Firenze e Siena dichiarata<br />
Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco,<br />
è stata a lungo famosa per le sue antiche<br />
vestigia, per la sua architettura e<br />
le sue torri medievali che rendono lo<br />
skyline cittadino davvero unico. Oggi,<br />
questo piccolo comune toscano è,<br />
invece, associato soprattutto all’arte<br />
contemporanea, quella più sperimentale<br />
e di ricerca che troviamo in rassegne<br />
come la Biennale di Venezia.<br />
Un vero e proprio miracolo italiano,<br />
come la realtà d’impresa che l’ha reso<br />
possibile: Galleria Continua, tra i nomi<br />
più potenti del mercato internazionale<br />
dell’arte contemporanea.<br />
<strong>La</strong> sua storia è ormai leggenda. Tutto<br />
ha inizio nel 1990 da tre amici, Mario<br />
Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio<br />
Rigillo, ciascuno con non più di un<br />
milione di lire in tasca da investire. Il<br />
grande gallerista Leo Castelli, poco<br />
dopo l'apertura dell'attività, profetizza:<br />
«Se siete così matti da pensare<br />
di aprire una galleria d’arte contemporanea<br />
a San Gimignano, non è da<br />
escludere che avrete successo per<br />
davvero». E ci prende ancora una volta,<br />
eccome. Galleria Continua, infatti,<br />
dalla Toscana di strada nel mondo ne<br />
fa molta. Nel 2004 è la prima galleria<br />
straniera con un programma internazionale<br />
ad aprire in Cina, a Pechino;<br />
nel 2007 lancia un nuovo spazio<br />
espositivo per creazioni su larga scala<br />
a Les Moulins, nella campagna parigina;<br />
nel 2015 apre anche sull’isola<br />
di Cuba, a L’Avana, dove non si può<br />
vendere né ci sono collezionisti, e le<br />
poche gallerie di qualità sono di proprietà<br />
del governo e gestite da funzionari<br />
statali. Quest’anno compie 30<br />
anni e festeggia con l’inaugurazione<br />
della nuova sede a Roma, negli spazi<br />
dell’hotel The St. Regis, pensando già<br />
all’apertura della prossima, questa<br />
volta in Brasile, allo Stadio Pacaembu<br />
di San Paolo, un luogo simbolico dove<br />
riecheggiano ancora i cori dei tifosi di<br />
Pelé.<br />
Poi scoppia la pandemia e tutto si ferma.<br />
O quasi. Perché, tra le macerie del<br />
Covid-19, Galleria Continua rilancia.<br />
E lo fa con un progetto di rete senza<br />
precedenti tra gallerie top italiane,<br />
con una piattaforma online dedicata<br />
alle eccellenze, per la promozione nel<br />
mondo del made in Italy e del turismo<br />
culturale. «Si chiamerà ITALICS. Art &<br />
<strong>La</strong>ndscape. Abbiamo riflettuto molto<br />
sul nome, volevamo qualcosa che rispecchiasse<br />
tutte le sfumature delle<br />
personalità e delle discipline coinvolte».<br />
Esordisce così Fiaschi, uno dei tre<br />
co-direttori e co-fondatori di Continua,<br />
collegato via Skype – al tempo<br />
del coronavirus è ormai un must – con<br />
il suo inconfondibile outfit che privilegia<br />
il bianco, interrotto solo dalla<br />
consueta sciarpa sgargiante di colori.<br />
I suoi occhi, filtrati da una montatura<br />
di occhiali tanto ampia quanto vintage,<br />
sono colmi di quel dinamismo e<br />
di quel concreto ottimismo che solo<br />
la ricerca, quella artistica in primis, sa<br />
donare a chi la pratica con zelo.<br />
Come ti è venuta l’idea di questa<br />
piattaforma web?<br />
Durante la mia permanenza a Roma<br />
per l’apertura della nostra nuova sede<br />
espositiva, ho incontrato Pepi Marchetti<br />
Franchi, direttore di Gagosian.<br />
Oltre a esprimermi la sua felicità nel<br />
sapere che ci sarebbe stata una Continua<br />
anche nella Capitale, Pepi mi ha<br />
proposto di inventarci qualcosa per<br />
fare squadra con le altre gallerie della<br />
città. Poi è sopraggiunta la pandemia,<br />
con il conseguente lockdown. Tutto si<br />
è fermato, e ognuno si è dovuto occupare<br />
di capire cosa fare con la propria<br />
attività. Alla fine di aprile ci siamo<br />
risentiti e abbiamo deciso di dar vita<br />
a un progetto che non coinvolgesse<br />
solo Roma, ma tutta l’Italia: una piattaforma<br />
online, non di vendita, ma<br />
una vetrina per mostrare le eccellenze<br />
italiane, per far riscoprire territori,<br />
arte, cultura, enogastronomia e moda<br />
attraverso gli occhi e il racconto di<br />
guide d’eccezione, i galleristi italiani.<br />
Abbiamo formato così un gruppo di<br />
gallerie timone: oltre a noi di Continua<br />
e di Gagosian, ci sono Alfonso Artiaco,<br />
Massimo De Carlo, Massimo Di Carlo<br />
della Galleria dello Scudo, Kaufmann<br />
Repetto, Massimo Minini, Franco Noero<br />
e Carlo Orsi. Dall’arte antica al contemporaneo.<br />
Inoltre sono state selezionate<br />
altre 50 gallerie (italiane e<br />
straniere) su tutto il territorio.<br />
In cosa questo sito sarà diverso dagli<br />
altri che già si occupano di turismo e<br />
made in Italy?<br />
ITALICS è diverso perché si rivolge<br />
a un target molto preciso, quello dei<br />
collezionisti e appassionati d’arte<br />
sparsi nel mondo. Queste persone,<br />
che condividono molti interessi con i<br />
nostri galleristi, sono anche dei conoscitori,<br />
in molti casi veri estimatori del<br />
nostro Paese, in cui hanno viaggiato<br />
spesso, per lavoro e per piacere, e<br />
speriamo possano tornare a farlo presto.<br />
I nostri galleristi dovranno quindi<br />
tenere, come si suol dire, l’asticella<br />
molto alta per continuare a stupirli<br />
con le nostre bellezze nascoste,<br />
quelle meno note ma non per questo<br />
meno interessanti. Un mix di pubblico<br />
75
ARTE<br />
Lorenzo Fiaschi<br />
costruzione, navigabile per categorie,<br />
autori e luoghi. Sarà una struttura<br />
snella e accessibile in cui trovare cose<br />
che non si conoscono a partire da una<br />
mappa dell’Italia. Intorno a un nucleo<br />
centrale di contenuti originali scritti<br />
dai galleristi, ci sarà poi una sezione<br />
dedicata alla mappatura delle realtà<br />
partner, oltre che delle gallerie stesse<br />
che avranno pagine di approfondimento.<br />
Inoltre, nella sezione cinema<br />
ogni gallerista potrà suggerire dei<br />
film. Per esempio, parlando di Milano<br />
potrebbe essere Rocco e i suoi fratelli<br />
di Luchino Visconti. Vogliamo anche<br />
ospitare un museo online, dove invitare<br />
direttori, curatori, colleghi a realizzare<br />
mostre, e inserire delle stanze<br />
virtuali per far convivere una rassegna<br />
di arte antica con una di arte<br />
contemporanea, instaurando un dialogo<br />
“impossibile” tra talenti di epoche<br />
diverse.<br />
Quando è previsto il debutto di<br />
ITALICS?<br />
Speriamo di essere pronti entro la<br />
fine di quest’estate. L’azienda incaricata<br />
della realizzazione della<br />
piattaforma, Leftloft, è già a buon<br />
punto. A questa si aggiunge Carlotta<br />
Poli, responsabile del coordinamento<br />
editoriale del progetto. A breve<br />
sarà disponibile una landing page,<br />
a seguire Instagram con il profilo<br />
Italics.art e la nostra newsletter, per<br />
poi arrivare alla messa online del sito<br />
completo.<br />
Come si sosterrà economicamente?<br />
Alla base di ITALICS c’è la fondazione<br />
di un consorzio che, come tale, non<br />
ha interesse a conseguire utili, ma<br />
soltanto a coprire i costi di gestione<br />
della piattaforma, cosa alla quale<br />
concorrono anche i nostri partner.<br />
Italics.art<br />
e autori talmente particolare che regalerà<br />
una fotografia del made in Italy<br />
del tutto inedita, da intenditori.<br />
Quindi i galleristi saranno protagonisti<br />
anche come autori degli articoli?<br />
Sì, leggerete pezzi, post, tip, ricordi<br />
e consigli scritti di proprio pugno da<br />
tutti i galleristi della piattaforma, e<br />
sarà proprio questo a rendere ITALI-<br />
CS unica. I galleristi italiani non parlano<br />
spesso di se stessi, le luci del<br />
mondo dell’arte sono normalmente<br />
puntate sulle loro mostre, sugli artisti,<br />
sulle opere. Qui invece riportiamo<br />
il focus sulla loro figura, sul ruolo che<br />
ricopre nel sistema dell’arte, certo,<br />
ma anche sul rapporto con il territorio<br />
e il desiderio di condividere questa<br />
immensa bellezza con altri appassionati.<br />
Per esempio, chi è in visita<br />
a Brescia e vuole andare a mangiare<br />
nel miglior ristorante della città consulta<br />
la Guida Michelin. Ma, se è un<br />
appassionato d’arte, potrebbe preferire<br />
la trattoria dove Massimo Minini<br />
ha mangiato con gli straordinari<br />
artisti con cui negli anni ha lavorato,<br />
e di cui non mancherà di dispensare<br />
immancabili aneddoti che costellano<br />
queste occasioni conviviali.<br />
Come si articolerà la piattaforma?<br />
ITALICS sarà un sito molto semplice,<br />
un flusso di contenuti verrà georeferenziato<br />
in un archivio in perenne<br />
<strong>La</strong> fortuna di nascere in Italia (disegno di Lorenzo Fiaschi)<br />
76
PHOTO<br />
PER SEMPRE<br />
KURT<br />
Kurt Cobain durante un concerto al Beehive Records di Seattle (1991)<br />
© Charles Peterson <strong>2020</strong><br />
78
A FIRENZE, FINO<br />
AL 18 OTTOBRE, LE<br />
FOTO DI PETERSON<br />
E LAVINE<br />
RACCONTANO<br />
COBAIN, I NIRVANA<br />
E LA RIVOLUZIONE<br />
MUSICALE DEL<br />
GRUNGE<br />
di Sandra Gesualdi<br />
sandragesu<br />
sandragesu<br />
INirvana li pensi solo nell’Olimpo<br />
del Rock. Poi guardi le immagini<br />
di Michael <strong>La</strong>vine e Charles<br />
Peterson e incontri occhi trasparenti,<br />
volti slavati, barbe incolte, capelli lunghi<br />
su jeans strappati. Ti rendi conto<br />
che nei primi anni ’90 sono solo ragazzi<br />
appena ventenni, con pose quasi<br />
declinate alla timidezza.<br />
© Michael <strong>La</strong>vine<br />
In questa pagina, Kurt Cobain (1992)<br />
© Michael <strong>La</strong>vine<br />
Eppure, dopo di loro il rock mondiale<br />
non è stato più lo stesso. In<br />
quel tempo, nell’America di Seattle<br />
germinano suoni nuovi, accordi<br />
di chitarra unplugged, duri, a volte<br />
scomposti ma sempre profondamente<br />
intrisi di poesia e urgenza.<br />
Nasce il grunge, un genere musicale<br />
che vuole colmare quel vuoto<br />
cosmico di giovani in cerca di punti<br />
di riferimento culturali. Dopo il punk<br />
londinese ormai storicizzato, i primi<br />
movimenti no-global, sempre in bilico<br />
tra la diffusione dell’Aids e l’uso<br />
di droga.<br />
<strong>La</strong> mostra fotografica Peterson – <strong>La</strong>vine.<br />
Come as you are: Kurt Cobain<br />
and the Grunge Revolution, a Palazzo<br />
Medici Riccardi di Firenze fino al<br />
18 ottobre, racconta a colpi di click<br />
e canzoni la storia dei Nirvana, che<br />
del grunge sono stati gli interpreti<br />
più popolari.<br />
Una narrazione che parte proprio da<br />
quei volti adolescenziali, dai sorrisi<br />
indecisi, dai concerti in T-shirt nelle<br />
università e, inevitabilmente, dalla<br />
biografia sfibrata del suo frontman,<br />
Kurt Cobain, simbolo della controcultura<br />
americana di fine secolo.<br />
«Per raccontare il grunge, l’avven-<br />
79
PHOTO<br />
tura di Cobain e dei Nirvana, abbiamo<br />
scelto le fotografie di Michael<br />
<strong>La</strong>vine e Charles Peterson», spiega<br />
Vittoria Mainoldi, curatrice della<br />
mostra per Ono arte contemporanea,<br />
«non solo perché sono tra le<br />
più iconiche ma anche perché i loro<br />
lavori restituiscono quello che era il<br />
clima culturale nella mitica Seattle<br />
anni ‘90».<br />
I leggendari live con i bagni di fan e i<br />
backstage in bianco e nero di Peterson<br />
lasciano il passo ai ritratti colorati<br />
di <strong>La</strong>vine, in un percorso espositivo<br />
cronologico che dai primissimi<br />
lavori della band arriva agli album<br />
e ai concerti del successo mondiale,<br />
per approdare poi in una sezione<br />
dedicata ad altri gruppi della scena<br />
musicale di allora.<br />
Ma è Kurt il centro della mostra,<br />
sempre lui e la crescente malinconia<br />
che accompagna la sua breve<br />
biografia. Kurt biondissimo bocca a<br />
bocca col microfono, Kurt e le chitarre,<br />
Kurt e i maglioni sformati, Kurt<br />
© Michael <strong>La</strong>vine<br />
Kurt Cobain con la moglie Courtney Love (1992)<br />
Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl durante la registrazione dell’album Nevermind (1991)<br />
© Michael <strong>La</strong>vine<br />
coi capelli rosa, Kurt abbracciato<br />
all’adorata moglie Courtney Love e<br />
alla figlia Frances Bean. Foto dopo<br />
foto il delirio del pubblico, i tour<br />
globali e i dischi venduti crescono<br />
di pari passo a quel velo di tristezza<br />
stampata sul volto del cantante<br />
americano. Sempre più stanco, provato,<br />
sopraffatto dalla fama, dalla<br />
pressione e dall’eroina. «Sono troppo<br />
sensibile», scrive, «ho bisogno di<br />
essere un po’ stordito per ritrovare<br />
l’entusiasmo che avevo da bambino».<br />
Nulla risarcisce quel nichilismo<br />
senza fine che lo divora. Si presenta<br />
ai concerti in carrozzina, sviene e<br />
si chiude in clinica mentre la voce<br />
è sempre più roca e intensa. «Non<br />
ho più nessuna emozione, è meglio<br />
bruciare in fretta che spegnersi lentamente».<br />
Sono le ultime parole di<br />
Cobain. L’8 aprile 1994 viene ritrovato<br />
esanime nella casa di Seattle.<br />
Accanto, un fucile e una lettera di<br />
addio. Il mondo da cui si sente braccato<br />
se lo ingoia a 27 anni, l’età dei<br />
maledetti del rock e delle icone immortali,<br />
per sempre giovani.<br />
palazzomediciriccardi<br />
ONO-Arte-Contemporanea<br />
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80
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un soggiorno di 12 notti, il ticket è rimborsato sia per il treno di andata che di ritorno (fino a un massimo di<br />
€ 80 a persona per hotel di categoria tre o quattro stelle, € 50 per sistemazioni a una o due stelle).<br />
Con l’offerta Fedeltà, invece, se si effettuano ulteriori viaggi e soggiorni legati alla promozione entro sei mesi dalla data del<br />
primo pernottamento, è possibile usufruire di sconti extra a scalare nella stessa struttura ricettiva: per il secondo soggiorno<br />
la riduzione sull’importo totale è pari al 10% del biglietto di andata o andata e ritorno per Chiusi, se si sceglie la stessa<br />
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Maggiori informazioni su trenitalia.com e toscanaumbriaintreno.com<br />
© Roberto/AdobeStock<br />
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offre ai visitatori la possibilità di ammirare<br />
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storico e artistico, tra cui la ricca<br />
collezione dei gioielli creati dagli<br />
orafi della Scuola napoletana: un<br />
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donati dai devoti al Santo Patrono<br />
della città partenopea.<br />
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è previsto l’ingresso 2x1 o il ridotto<br />
singolo per chi arriva a Napoli con<br />
le Frecce o gli Intercity. Il ticket 2x1<br />
viene offerto anche ai gruppi superiori<br />
a 25 persone che raggiungono<br />
in treno il capoluogo campano e<br />
che potranno usufruire della guida<br />
al costo di 12 euro. In più, le famiglie<br />
che scelgono di viaggiare con<br />
Trenitalia con la promozione Famiglia<br />
2x1 ottengono l’ingresso gratuito<br />
per i figli fino a 12 anni o il biglietto<br />
ridotto a 3 euro per ragazzi di età<br />
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Notizie Ansa<br />
sui principali<br />
fatti quotidiani<br />
aggiornate ogni ora<br />
SERIE E<br />
PROGRAMMI TV<br />
Una selezione di<br />
serie e programmi tv<br />
CINEMA<br />
Una selezione<br />
di film italiani<br />
AUDIOLIBRI<br />
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vario genere<br />
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bambini<br />
INFO DI VIAGGIO<br />
Informazioni in<br />
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E CAMBI ILLIMITATI<br />
Biglietto acquistabile fino alla<br />
partenza del treno. Entro tale limite<br />
sono ammessi il rimborso e<br />
il cambio del biglietto e il cambio<br />
della prenotazione, gratuitamente,<br />
un numero illimitato di volte.<br />
Dopo la partenza, il cambio della<br />
prenotazione e del biglietto sono<br />
consentiti una sola volta fino a<br />
un’ora successiva.<br />
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a restrizioni. Il biglietto può essere<br />
acquistato entro la mezzanotte<br />
del secondo giorno precedente il<br />
viaggio. Il cambio prenotazione,<br />
l’accesso ad altro treno e il rimborso<br />
non sono consentiti. È possibile,<br />
fino alla partenza del treno,<br />
esclusivamente il cambio della<br />
data e dell’ora per lo stesso tipo di<br />
treno, livello o classe, effettuando<br />
il cambio rispetto al corrispondente<br />
biglietto Base e pagando<br />
la relativa differenza di prezzo. Il<br />
nuovo ticket segue le regole del<br />
biglietto Base.<br />
BIMBI GRATIS<br />
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<strong>Freccia</strong>bianca e Intercity nei livelli Business,<br />
Premium e Standard e in 1^ e 2^<br />
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15 anni accompagnati da almeno un<br />
maggiorenne, in gruppi composti da 2<br />
a 5 persone 2 .<br />
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del decimo giorno precedente il<br />
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altro treno non sono consentiti.<br />
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i livelli di servizio, a eccezione dell’Executive,<br />
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Riservato ai titolari CartaFRECCIA, il<br />
Carnet è nominativo e personale. L’offerta<br />
è disponibile per i treni <strong>Freccia</strong>rossa,<br />
<strong>Freccia</strong>rgento, <strong>Freccia</strong>bianca e<br />
Intercity 4 .<br />
86
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per viaggiare con uno sconto del<br />
30% sul prezzo Base di Frecce, Intercity<br />
e Intercity Notte. <strong>La</strong> promozione<br />
è valida in 1^ e 2^ classe e nei livelli<br />
di servizio Business, Premium e Standard.<br />
Sono esclusi il livello Executive, il<br />
Salottino e le vetture Excelsior 5 .<br />
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ridotti per chi utilizza, in un unico viaggio,<br />
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o <strong>Freccia</strong>rgento. <strong>La</strong> promozione<br />
è valida per i viaggiatori provenienti<br />
con un treno notte dalla Sicilia, dalla<br />
Calabria o dalla Puglia che proseguono<br />
sulle Frecce in partenza da Napoli,<br />
Roma o Bologna per Torino, Milano,<br />
Venezia e tante altre destinazioni, e<br />
viceversa 6 .<br />
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1^ e 2^ classe. Ideale per raggiungere,<br />
in coppia, i luoghi dove si tengono<br />
concerti, partite, mostre e altri eventi 7 .<br />
NOTE LEGALI<br />
1. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno e della classe/livello di servizio. Acquistabile entro le ore 24 del<br />
terzo giorno precedente la partenza del treno. Il cambio prenotazione/biglietto è soggetto a restrizioni. Il rimborso non è<br />
consentito. Offerta non cumulabile con altre riduzioni, compresa quella prevista a favore dei ragazzi.<br />
2. I componenti del gruppo che non siano bambini/ragazzi pagano il biglietto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili<br />
rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni.<br />
Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza.<br />
3. Acquistabile entro le ore 24 del nono giorno precedente la partenza. Il numero dei posti disponibili è limitato e varia in base al<br />
giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto, rimborso e accesso ad altro treno non ammessi. A<br />
bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento d’identità.<br />
4. Il Carnet consente di effettuare 15, 10 o 5 viaggi in entrambi i sensi di marcia di una specifica tratta, scelta al momento<br />
dell’acquisto e non modificabile per i viaggi successivi. Le prenotazioni dei biglietti devono essere effettuate entro 180 giorni dalla<br />
data di emissione del Carnet entro i limiti di prenotabilità dei treni. L’offerta non è cumulabile con altre promozioni. Il cambio della<br />
singola prenotazione ha tempi e condizioni uguali a quelli del biglietto Base. Cambio biglietto non consentito e rimborso soggetto<br />
a restrizioni.<br />
5. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno, della classe/livello di servizio e del numero dei componenti<br />
del gruppo. Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno. Cambio prenotazione/biglietto e<br />
rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni a eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi.<br />
6. L’offerta Notte&AV è disponibile per i posti a sedere e le sistemazioni in cuccetta e vagoni letto (ad eccezione delle vetture<br />
Excelsior) sui treni Notte e per la seconda classe, o livello di servizio Standard, sui treni <strong>Freccia</strong>rossa o <strong>Freccia</strong>rgento.<br />
L’offerta non è soggetta a limitazione dei posti. Il biglietto è nominativo e personale.<br />
7. L’offerta è valida tutti i sabati ed è acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. Posti limitati e variabili<br />
in base al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile<br />
con altre riduzioni.<br />
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Salerno, Agropoli-Castellabate, Vallo della Lucania-Castelnuovo, Centola-Palinuro-M. di Camerota, Sapri e v.v. Si effettua il venerdì, sabato e domenica<br />
fino al 27/09/<strong>2020</strong>. FR 9531/9533 e 9534/9536: Torino PN, Torino PS, Milano C.le, Milano Rog., Reggio E. AV, Bologna C.le, Firenze SMN, Roma Tib.,<br />
Roma T.ni ,Napoli Afragola, Napoli C.le, Salerno, Agropoli-Castellabate, Vallo della Lucania-Castelnuovo, Pisciotta-Palinuro (fermata effettuata solo venerdì,<br />
sabato e domenica fino al 13/9), Sapri, Paola, <strong>La</strong>mezia T. C.le, Vibo-Pizzo, Rosarno, Villa S. Giovanni, Reggio C.le e v.v. Info su trenitalia.com
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Voglia di una pausa sfiziosa da gustare comodamente al tuo posto? Itinere e le Frecce hanno la soluzione giusta per ogni desiderio.<br />
Easy Gourmet*, con i suoi menù completi ispirati alle eccellenze della cucina italiana, Easy Food** e il MiniBar**, con idee per tutti i gusti da<br />
assaporare in ogni momento del viaggio, anche in versione gluten free: panini, primi piatti e una vasta gamma di altri gustosi snack e bevande.<br />
È possibile scegliere tra le diverse alternative e richiedere la preferita al passaggio dell’operatore. Tra le proposte, il club sandwich firmato<br />
dallo chef stellato Carlo Cracco per Easy Gourmet e il nuovissimo menù Aperitivo di Easy Food. Tutte le scelte sono disponibili su itinere.it<br />
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**Il servizio Easy Food e il MiniBar sono disponibili<br />
per i clienti del livello di servizio Standard <strong>Freccia</strong>rossa,<br />
della 2^ classe e del livello di servizio Standard <strong>Freccia</strong>rgento<br />
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CON CARTAFRECCIA<br />
È POSSIBILE RICHIEDERE I PREMI FINO AL 30 APRILE 2021<br />
BIGLIETTI PREMIO<br />
Con CartaFRECCIA richiedere il proprio biglietto premio è facile, basta entrare nella propria area riservata oppure rivolgersi in biglietteria,<br />
nei FRECCIAClub e FRECCIALounge (per i soli titolari che ne hanno diritto) o al call center 89.20.21.<br />
È possibile scegliere l’upgrade, con soli 500 punti, o convertire i punti in un viaggio gratuito, basta averne almeno 1.200 sul proprio saldo.<br />
I biglietti premio possono essere modificati una sola volta fino alla partenza del treno e sono cedibili a terzi.<br />
UPGRADE<br />
Per concedersi tutto il<br />
comfort in 1^ classe o<br />
Business<br />
BIGLIETTO PREMIO SMALL<br />
Per raggiungere una destinazione<br />
entro i 250 km di distanza, in<br />
Standard e 2^ classe<br />
BIGLIETTO PREMIO MEDIUM<br />
Per raggiungere una destinazione<br />
entro i 650 km di distanza, in<br />
Premium <strong>Freccia</strong>rossa<br />
BIGLIETTO PREMIO LARGE<br />
Per raggiungere qualunque<br />
destinazione oltre i 650 km in<br />
Executive <strong>Freccia</strong>rossa<br />
90<br />
Trenitalia potrà limitare, in alcuni giorni e per determinate tratte, la disponibilità dei biglietti premio. <strong>La</strong> raccolta CartaFRECCIA termina il 31/12/<strong>2020</strong>,<br />
salvo proroghe. I premi possono essere ritirati entro il 30/04/2021. Tutte le informazioni e il regolamento del concorso sono disponibili nella sezione<br />
CartaFRECCIA del sito trenitalia.it.
MOSTRE IN TRENO<br />
E PAGO MENO<br />
Helmut Newton<br />
Ralph Fiennes su Vanity Fair (Venice, 1995)<br />
© Helmut Newton Estate<br />
PER I SOCI<br />
CARTAFRECCIA SCONTI<br />
E AGEVOLAZIONI NELLE<br />
PRINCIPALI SEDI MUSEALI<br />
E DI EVENTI IN ITALIA<br />
IN CONVENZIONE ANCHE<br />
MILANO<br />
• Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci<br />
VENEZIA<br />
• Collezione Peggy Guggenheim<br />
«L’arte di Helmut Newton, che abbraccia più di cinque decenni,<br />
sfugge a qualsiasi classificazione e trascende i generi,<br />
apportando eleganza, stile e voyeurismo nella fotografia di<br />
moda, esprimendo bellezza e glamour, realizzando un corpus<br />
di immagini che continua a essere inimitabile e ineguagliabile».<br />
Parola di Matthias Harder, direttore della Helmut Newton<br />
Foundation di Berlino, che ha selezionato 68 scatti per la mostra<br />
Works, alla Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea<br />
di Torino, fino al 20 settembre. Quattro sezioni che<br />
rendono visibile come, in questo lungo arco di tempo, Newton<br />
abbia realizzato alcune delle fotografie più potenti e innovative<br />
del suo tempo. Numerosi ritratti a personaggi famosi del ‘900,<br />
tra i quali Andy Warhol (1974), Gianni Agnelli (1997), Paloma Picasso<br />
(1983), Catherine Deneuve (1976), Anita Ekberg (1988),<br />
Claudia Schiffer (1992), Ralph Fiennes (1995) e Gianfranco Ferré<br />
(1996).<br />
Ingresso 2x1 o ridotto singolo riservato ai soci CartaFRECCIA<br />
muniti di un biglietto delle Frecce o Intercity con destinazione<br />
Torino in una data antecedente al massimo di tre giorni da<br />
quella della visita.<br />
fondtomusei<br />
torinogam<br />
gamtorino<br />
FIRENZE<br />
• Tomás Saraceno - Aria, fino al 1° novembre a Palazzo Strozzi<br />
ROMA<br />
• Raffaello 1520-1483, fino al 30 agosto alle Scuderie del Quirinale<br />
Info su trenitalia.com<br />
Raffaello Sanzio<br />
<strong>La</strong> Fornarina (1520 circa)<br />
Olio su tavola<br />
Courtesy Gallerie Nazionali<br />
di Arte Antica, Roma<br />
91
Oulx-Bardonecchia<br />
NETWORK // ROUTES // FLOTTA<br />
Torino<br />
Madonna di Campiglio Ora<br />
Bergamo<br />
Milano<br />
Genova<br />
Brescia<br />
Reggio Emilia AV<br />
NO STOP<br />
Modena<br />
Bologna<br />
<strong>La</strong> Spezia<br />
Pisa<br />
Piombino<br />
Trento<br />
Verona<br />
Bolzano<br />
Mantova<br />
Firenze<br />
Siena<br />
Vicenza<br />
Val Gardena<br />
Perugia<br />
Val di Fassa-Val di Fiemme<br />
Treviso<br />
Venezia<br />
Padova<br />
Ravenna<br />
Assisi<br />
Rimini<br />
Cortina d’Ampezzo<br />
Udine<br />
Trieste<br />
Ancona<br />
Pescara<br />
Roma<br />
Fiumicino<br />
Aeroporto<br />
Caserta<br />
Foggia<br />
Sorrento<br />
Napoli<br />
Salerno<br />
Matera<br />
Potenza<br />
Bari<br />
Taranto<br />
Lecce<br />
Sapri<br />
Sibari<br />
Paola<br />
LEGENDA:<br />
<strong>La</strong>mezia Terme<br />
Reggio di Calabria<br />
I collegamenti da/per Bardonecchia sono attivi il venerdì, sabato, domenica fino al 13 settembre <strong>2020</strong>.<br />
I collegamenti <strong>Freccia</strong>link per Madonna di Campiglio, Cortina d’Ampezzo, Val Gardena, Val di Fassa-Val di Fiemme<br />
sono attivi il sabato e la domenica fino al 30 agosto <strong>2020</strong>.<br />
II collegamenti <strong>Freccia</strong>link per Sorrento e per Piombino sono attivi il sabato e la domenica fino al 13 settembre <strong>2020</strong>.<br />
Maggiori dettagli su destinazioni e giorni di circolazione su trenitalia.com<br />
Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce.<br />
Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com<br />
FRECCIAROSSA ETR 1000<br />
Velocità max 400 km/h<br />
Velocità comm.le 300 km/h<br />
Composizione 8 carrozze<br />
Livelli di servizio Executive, Business,<br />
Premium, Standard<br />
Posti 457<br />
WiFi<br />
Presa elettrica al posto<br />
Servizi per persone con disabilità<br />
Fasciatoio<br />
92
FRECCIAROSSA<br />
FRECCIAROSSA ETR 500<br />
Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze<br />
4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574<br />
WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />
FRECCIARGENTO ETR 700<br />
Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze<br />
3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 500<br />
WiFi | Presa elettrica e USB al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />
1 a<br />
FRECCIARGENTO ETR 600<br />
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze<br />
Classi 1^ e 2^ | Posti 432<br />
WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />
FRECCIARGENTO ETR 485<br />
Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze<br />
Classi 1^ e 2^ | Posti 489<br />
WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />
FRECCIABIANCA<br />
Velocità max 200 km/h | Velocità comm.le 200 km/h | Composizione 9 carrozze<br />
Classi 1^ e 2^ | Posti 603<br />
Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />
FRECCIABIANCA ETR 460<br />
Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze<br />
Classi 1^ e 2^ | Posti 479<br />
Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />
93
PRIMA DI SCENDERE<br />
FOTO DEL MESE<br />
a cura di Sandra Gesualdi<br />
sandragesu sandragesu<br />
«Ho scattato questa foto in riva al mare, in estate. Ogni giorno, al tramonto, i bagnini tornano verso la spiaggia sul pattino.<br />
A ispirarmi nell’immortalare l’immagine, sul litorale di Rimini, sono state le parole di una ragazza, Eleonora: mi ha raccontato che<br />
dell’Italia ama proprio i nostri bagnini, in particolare quelli ultrasessantenni. Altro che Baywatch!», dichiara Irene Ferri, promettente<br />
fotografa selezionata da Nikon per Creators, il progetto dedicato ai talenti emergenti.<br />
Lo scatto fa parte di Italia, il nuovo progetto personale e collettivo dell’artista. «Tutti sono invitati a dirmi perché amano il nostro<br />
Paese: io viaggio lungo la Penisola e raccolgo le loro parole per trasformarle in immagini e raccontare l’italianità», spiega.<br />
Le foto più significative e le frasi più belle saranno poi raccolte in una mostra finale e in un libro. Per contribuire al progetto basta<br />
compilare il form sul sito ireneferri.com.<br />
ire.ferri IreneFerriPhotography<br />
Rimini (2019)<br />
© Irene Ferri<br />
94
PRIMA DI SCENDERE<br />
FONDAZIONE FS<br />
TRANSIBERIANA<br />
D’ITALIA<br />
DAL 1º AGOSTO RIPRENDONO I VIAGGI SENZA TEMPO SUL TRENO<br />
STORICO CHE ATTRAVERSA IL PARCO DELLA MAJELLA<br />
© Archivio Fondazione FS Italiane<br />
<strong>La</strong> Transiberiana d’Italia nei pressi di Campo di Giove (AQ)<br />
Il piacere di visitare e scoprire il proprio Paese, attraverso<br />
itinerari in luoghi poco affollati, meglio se in<br />
mezzo alla natura. Il turismo di prossimità è la vacanza<br />
vicino casa da assaporare lentamente, che si collega a<br />
quel concetto di turismo ferroviario ottocentesco che pervadeva<br />
l’Europa del Romanticismo.<br />
Numerosi diari, resoconti di viaggio, ma anche litografie<br />
narrano come i viaggiatori siano stati spesso rapiti dai<br />
paesaggi di montagna e dai panorami rurali osservati attraverso<br />
il finestrino di una carrozza. Un viaggio intimo ripercorso<br />
anche dal periodico Voci della Rotaia, che in un<br />
articolo del 1962 racconta l’elogio del treno nei secoli da<br />
parte di scrittori e letterati. <strong>La</strong> natura è protagonista e lo<br />
scompartimento ferroviario rappresenta lo spazio ideale<br />
per intraprendere il viaggio: al suo interno nascono rapporti<br />
umani e conversazioni, vere e proprie piccole comunità<br />
spesso casuali.<br />
C’è una linea di treni storici, la prima restituita a nuova vita<br />
dal progetto Binari senza tempo, che riassume perfettamente<br />
il senso di questo tipo di turismo: la Transiberiana<br />
d’Italia. Una ferrovia che si inerpica nello splendore paesaggistico<br />
del Parco della Majella attraverso importanti<br />
dislivelli altimetrici, tra pascoli erbosi e dirupi scoscesi. Si<br />
parte dai 328 metri di altitudine della stazione di Sulmona<br />
(AQ) per superare i mille a Rivisondoli-Pescocostanzo,<br />
secondo scalo ferroviario più alto d’Italia dopo quello<br />
del Brennero. I viaggi sulla Transiberiana d’Italia ripartono<br />
sabato 1° agosto, dopo una lunga pausa forzata tra marzo<br />
e luglio. E ritornano seguendo le disposizioni emanate<br />
dall’Autorità Sanitaria per prevenire la diffusione del coronavirus,<br />
recepite dal Gruppo FS Italiane, che prevedono la<br />
disponibilità del 50% dei posti a sedere, l’accesso delimitato<br />
da percorsi specifici e la presenza di appositi dispenser<br />
igienizzanti a bordo treno e nelle stazioni. Il calendario con<br />
tutte le informazioni sui viaggi e le date confermate si può<br />
consultare sul sito di Fondazione FS Italiane.<br />
FondazioneFsItaliane<br />
fondazionefsitaliane<br />
95
PRIMA DI SCENDERE<br />
FUORI LUOGO<br />
di Mario Tozzi mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi<br />
[Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]<br />
TRINCEE DELLA MEMORIA<br />
Acausa del cambiamento climatico in atto, nelle<br />
Alpi orientali – sull’Adamello, per esempio – si<br />
liberano oggi dal ghiaccio le antiche trincee di<br />
guerra che si erano conservate intatte per decenni: prima<br />
le baracche di legno, poi le cucine da campo, infine i pezzi<br />
di artiglieria non ritirati e lo scavo vero e proprio, come una<br />
lunga cicatrice. Molti insediamenti possono essere oggi<br />
addirittura visitati. Lì si mangiava, si dormiva e si moriva di<br />
paura in attesa dell’attacco nemico, che poteva arrivare<br />
dopo settimane o pochi minuti.<br />
<strong>La</strong> linea di difesa italiana correva lungo posti impervi e i<br />
pezzi pesanti di artiglieria potevano essere issati solo a<br />
dorso di mulo, dopo essere stati smontati. Quei soldati cercavano<br />
di ricostruire un simulacro di residenza civile, che<br />
ricordasse il focolare di casa. Aggiratevi fra le scodelle di<br />
metallo e le gavette, ponete attenzione ai resti spinati dei<br />
cavalli di frisia, ma non cercate souvenir che sarebbero macabri:<br />
qui è questione di cogliere una suggestione, la materializzazione<br />
del ricordo dei nonni, la base di una nazione<br />
che combatteva per conquistare un territorio conteso. Se<br />
rimanete in silenzio a osservare e a pensare, coglierete<br />
come per incanto l’immagine di un’epoca e di un popolo.<br />
Rovine risalenti alla Prima guerra mondiale sull’Adamello (BS)<br />
© Riccardo Meloni/AdobeStock<br />
96
GIOCHI, FUMETTI E CURIOSITÀ PER PICCOLI VIAGGIATORI<br />
SUPPLEMENTO DE LA FRECCIA | AGOSTO <strong>2020</strong> | www.fsitaliane.it<br />
LEGGI<br />
il fumetto di<br />
baby doc<br />
OGNI VIAGGIO È UN’AVVENTURA MERAVIGLIOSA!<br />
97
LA FRECCIA Junior<br />
SOMMARIO<br />
Pagina 1<br />
VIAGGIA: IL MARE<br />
IN MONTAGNA<br />
Pagina 3-10<br />
FUMETTO: BABY DOC - PER<br />
CHI SUONA LA CAMPANELLA!<br />
Pagina 2<br />
INFO: MILLE<br />
PASSIONI<br />
Pagina 12<br />
GIOCA: SCRIVANIA<br />
IN ORDINE<br />
Il mare in montagna<br />
PRENOTATE LA VISITA IN ANTICIPO PER<br />
PARTECIPARE AI NUMEROSI LABORATORI<br />
CHE VI FARANNO RIPERCORRERE LE<br />
ORME DEI NOSTRI PREDECESSORI.<br />
SEMBRA IMPOSSIBILE, MA È PROPRIO COSÌ. NON OGGI,<br />
CERTO, MA 250 MILIONI DI ANNI FA, IN TRENTINO, C’ERA<br />
IL MARE CHE RICOPRIVA TUTTO QUELLO CHE CONOSCIAMO.<br />
A TESTIMONIARLO NUMEROSI FOSSILI MARINI COME QUELLI<br />
CHE SI TROVANO NEL PERCORSO DELLA VAL D’ALGONE.<br />
E PER UN VERO TUFFO NELLA STORIA, SUL LAGO DI LEDRO<br />
POTETE VISITARE UN VILLAGGIO COSTRUITO SULLE PALAFITTE.<br />
I RESTI ORIGINALI, RISALENTI A OLTRE 4 MILA ANNI FA SONO<br />
ANCORA VISIBILI SUL FONDO DEL LAGO. ADIACENTE, IL PICCOLO<br />
MUSEO DELLE PALAFITTE, RACCOGLIE NUMEROSI OGGETTI DI VITA<br />
QUOTIDIANA RINVENUTI IN ZONA E USATI DAI NOSTRI ANTENATI.<br />
SUPPLEMENTO DE LA FRECCIA | AGOSTO <strong>2020</strong> | www.fsitaliane.it<br />
è un progetto a cura di<br />
PANINI MAGAZINES – Direttore Mercato Italia: Alex Bertani • Publishing manager: Sara Mattioli • Coordinamento editoriale: Stefania Simonini • Progetto grafico: Alessandro Gucciardo<br />
Illustrazione di copertina e impaginazione: Luca Bertelè e Manuela Nerolini<br />
Per la storia a fumetti: Baby Doc © <strong>2020</strong> Testi: Andrea Voglino • Disegni: Luca Bertelè • Colori: Manuela Nerolini<br />
EDIZIONI LA FRECCIA – Direttore Responsabile: Marco Mancini • Responsabile Editoria: Davide Falcetelli • Coordinamento editoriale: Sandra Gesualdi<br />
TRENITALIA – Sviluppo Commerciale – Divisione Passeggeri Long Haul: Fabrizio Ruggiero, Antonella Graziano<br />
98<br />
1<br />
Junior
Mille passioni<br />
LIBRI<br />
PROSEGUONO LE AVVENTURE<br />
DELLA GIOVANISSIMA INDAGATRICE<br />
NANCY DREW NELLA NUOVA SERIE<br />
DI ROMANZI EDITI DA DEA.<br />
MATT NE COMBINA CONTINUAMENTE<br />
DI TUTTI I COLORI, MA NON PUÒ<br />
NEANCHE IMMAGINARE LA TERRIBILE<br />
PUNIZIONE A CUI HANNO PENSATO<br />
I SUOI GENITORI. SCOPRITELO NEL<br />
PRIMO DISASTROSO LIBRO DI MATT.<br />
PER CHI NON L’HA ANCORA LETTA, È<br />
DA POCO USCITA LA NUOVA RISTAMPA<br />
DELLA SAGA DI HARRY POTTER,<br />
L’OCCASIONE GIUSTA PER INIZIARE UN<br />
VIAGGIO NEL MONDO DELLA MAGIA.<br />
VIDEOGAMES<br />
RIPARTE FINALMENTE LA FORMULA 1<br />
E ANCHE VOI POTETE SCENDERE IN PISTA<br />
E VIVERE LE EMOZIONI DELLE GARE<br />
DEL CAMPIONATO CON F1 <strong>2020</strong>.<br />
PREPARATEVI AD AFFRONTARE DEMONI,<br />
MAGHI OSCURI E DRAGHI NEL GIOCO<br />
FAIRY TAIL TRATTO DAL CELEBRE<br />
MANGA FANTASY DI HIRO MASHIMA.<br />
RITORNA IL PIÙ FAMOSO MARSUPIALE<br />
DEI VIDEOGIOCHI IN CRASH BANDICOOT<br />
4 IT’S ABOUT TIME, UNA NUOVISSIMA<br />
AVVENTURA IN CUI CRASH SI RITROVERÀ<br />
AD AFFRONTARE NEO CORTEX E<br />
N. TROPY, I SUOI ACERRIMI NEMICI!<br />
DINOSAURI CHE CE L’HANNO FATTA<br />
È IL NUOVO VOLUME DI LEO ORTOLANI,<br />
IL CREATORE DI RAT-MAN. CI RACCONTA<br />
DI QUANDO, PRIMA DELL’AVVENTO DEGLI<br />
ADOLESCENTI, I DINOSAURI DOMINAVANO<br />
IL MONDO ED È EDITO DA LATERZA.<br />
LO YOUTUBER SBRISER CI PRESENTA<br />
UNA STORMO AVVENTURA, LA STORIA<br />
NON UFFICIALE DI MINECRAFT A<br />
FUMETTI. SEMPRE MINECRAFT E SEMPRE<br />
NON UFFICIALE IL PRIMO LIBRO A<br />
FUMETTI SCRITTO DAL SEGUITISSIMO<br />
LYON E LE SUE STORIE DEL MISTERO<br />
EDITO DA MAGAZZINI SALANI!<br />
FUMETTI<br />
LO SAPEVI CHE…?<br />
DOPO IL SUCCESSO DELLA<br />
FORMULA DAL VIVO, CRANIO<br />
CREATIONS PROPONE ESCAPE<br />
ROOM - IL GIOCO. PER RIVIVERE<br />
A CASA 60 MINUTI DI TENSIONE<br />
ALLA RICERCA DELL’INDIZIO CHE<br />
VI PERMETTERÀ DI FUGGIRE!<br />
METTETEVI NEI PANNI DI UN<br />
VIRUS, CERCATE DI DIFFONDERVI<br />
EVITANDO IL SISTEMA IMMUNITARIO<br />
E I VIRUS PIÙ POTENTI. IMPARIAMO<br />
A CAPIRE COME SI DIFFONDONO<br />
I VIRUS E COME EVITARLI... SI<br />
TRATTA DI VIRAL, PRODOTTO<br />
DA MOVE THE GAME.<br />
GIOCHI DA TAVOLO<br />
NATO A OMEGNA NEL 1920, GIANNI RODARI HA INIZIATO<br />
A PUBBLICARE LE SUE OPERE PER L’INFANZIA NEGLI ANNI<br />
CINQUANTA, OTTENENDO DA SUBITO UN ENORME SUCCESSO. I SUOI<br />
LIBRI HANNO RICEVUTO INNUMEREVOLI RICONOSCIMENTI, FRA CUI<br />
IL PREMIO HANS CHRISTIAN ANDERSEN, CONSIDERATO IL NOBEL<br />
DELLA LETTERATURA PER L’INFANZIA. NEGLI ANNI SESSANTA<br />
E SETTANTA HA PARTECIPATO A MOLTE CONFERENZE NELLE<br />
SCUOLE E DAGLI APPUNTI RACCOLTI IN QUESTI INCONTRI È NATA<br />
LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA, DIVENTATA IMMEDIATAMENTE<br />
UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI QUELLI CHE SI OCCUPANO DI<br />
EDUCAZIONE ALLA LETTURA E DI LETTERATURA PER L’INFANZIA.<br />
2<br />
99<br />
Junior
LA FRECCIA Junior<br />
PER CHI SUONA LA<br />
baby doc in<br />
CAMPANELLA!<br />
Un giorno, a<br />
TiNY TOWN...<br />
in fondo,<br />
bastano poche<br />
PRECAUZiONi...e<br />
anche PASTEUR<br />
sembra contento!<br />
Ora che<br />
l’armata del<br />
virus Moccikus<br />
è in ritirata, a TiNY<br />
TOWN si passeggia<br />
tranquilli...<br />
...vero,<br />
cucciolo?<br />
Oh! Che<br />
strattone!<br />
Dove vuoi andare,<br />
PASTEUR?<br />
Arf!<br />
<strong>La</strong> piccola<br />
peste punta<br />
verso il PARCO...<br />
buona idea!<br />
100<br />
3<br />
Junior
Un po’<br />
di VERDE<br />
ci farà<br />
ben...<br />
il sole di<br />
AGOSTO deve avermi<br />
dato alla testa. Mi è<br />
sembrato di vedere<br />
un bambino SENZA<br />
mascherina...<br />
...EEEH?!<br />
4<br />
101<br />
Junior
LA FRECCIA Junior<br />
il sole<br />
non c’entra,<br />
BABY DOC...<br />
Guarda là!<br />
Per tutte le<br />
PROVETTE! Altri<br />
bambini senza<br />
mascherina...<br />
ARGH! Ma<br />
CHE COSA gli è<br />
preso, a tutti<br />
quanti?<br />
PASTEUR<br />
ha qualche<br />
sospetto...<br />
102<br />
5<br />
Junior
...Ed ecco<br />
là il responsabile!<br />
Basta con<br />
le MASCHERATE! i<br />
miei studi dimostrano<br />
che il ViRUS ormai è<br />
inoffensivo...<br />
...Possiamo<br />
tornare alla<br />
NORMALiTÀ!<br />
ERA ORA,<br />
accipicchia! NON<br />
me lo faccio<br />
ripetere...<br />
6<br />
103<br />
Junior
LA FRECCIA Junior<br />
Dove<br />
le hai lette<br />
queste BUBBOLE...<br />
su bimbi e<br />
bebè?<br />
?!<br />
Moccikus<br />
può pure aver<br />
abbassato la guardia...<br />
ma è sempre<br />
pericoloso!<br />
AH, Sì?<br />
E perché?<br />
il tuo vaccino<br />
dovrebbe aver<br />
sistemato le<br />
cose...<br />
...Ma<br />
funzionerà?<br />
Chi lo sa!<br />
AHR! AHR! AHR!<br />
È troppo divertente!<br />
Che vi dicevo? A volte, per<br />
arrivare all’obiettivo,<br />
bisssogna agire<br />
d’assstuzia...<br />
104<br />
7<br />
Junior
...Chiudendoci<br />
in casssa per un<br />
po’ abbiamo convinto<br />
gli abitanti di TiNY TOWN<br />
che il pericolo era<br />
passsato...<br />
...Ma ora che<br />
sssi sssentono<br />
di nuovo al sssicuro<br />
è il momento del mio<br />
alleato più potente...<br />
vieni avanti,<br />
FOKUSSS!<br />
Hai un piano<br />
da propormi,<br />
mio fedele<br />
sssuddito?<br />
Sssì,<br />
maessstà! Cerco<br />
volontari per il<br />
mio esssercito<br />
di ViRUSSS<br />
MUTANTi...<br />
Alla<br />
riapertura<br />
delle SSSCUOLE<br />
accenderemo<br />
FOCOLAi D’iNFEZiONE<br />
in tutta TiNY<br />
TOWN...<br />
mia maestà,<br />
daremo loro una<br />
LEZiONE che non<br />
dimenticheranno!<br />
AHu! AHu!<br />
AHu!<br />
andiamo,<br />
miei PRODi...<br />
preparatevi a<br />
mutare! Per Tiny<br />
Town è l’ora di<br />
una BRUCiANTE<br />
SSSCONFiT-<br />
TA!<br />
8<br />
105<br />
Junior
LA FRECCIA Junior<br />
Frattanto,<br />
al parco...<br />
EHi, VOi!<br />
Aspettate... ho<br />
qui un MEDiKiT<br />
per voi!<br />
PASTEUR!<br />
Ma... che ci<br />
fai qui? Ti avevo<br />
lasciato con<br />
BABY DOC...<br />
bau!<br />
bau!<br />
Dove<br />
saranno finiti<br />
lui e il suo<br />
RiVALE?<br />
Eccoli, i miei<br />
ViRUSSS MUTANTi<br />
NUOVi FiAMMANTi!<br />
Al mio sssegnale,<br />
ssscatenate...<br />
106<br />
9<br />
Junior
POP<br />
Addio,<br />
bruttoni! È ora<br />
di svanire...<br />
POP<br />
SLAM<br />
POP<br />
Non vi<br />
libererete di ME<br />
cosssì facilmente!<br />
Ritornerooohhh...<br />
<strong>La</strong> formula<br />
che abbiamo<br />
creato insieme<br />
funziona... la<br />
SCUOLA è<br />
SALVA!<br />
avevi<br />
ragione...<br />
L’unione fa la<br />
forza, BABY<br />
DOC!<br />
E così, dopo aver<br />
salutato il suo<br />
nuovo amico...<br />
Con noi i<br />
bambini possono<br />
tornare dalle vacanze<br />
in tutta sicurezza...<br />
abbiamo treni igienizzati,<br />
gel disinfettante,<br />
mascherine e guanti<br />
per tutti!<br />
È bello<br />
che la nostra<br />
storia si concluda<br />
con un lieto fine.<br />
Ma sarà davvero<br />
finita? Chi<br />
lo sa...<br />
FINE<br />
10<br />
107<br />
Junior
LA FRECCIA Junior<br />
Scrivania in ordine<br />
!<br />
Fatti<br />
aiutare da un<br />
ADULTO<br />
per usare le<br />
forbici!<br />
1<br />
A SETTEMBRE RICOMINCIANO LE SCUOLE E, PER NON FARCI TROVARE<br />
IMPREPARATI, ECCO UN’IDEA SEMPLICISSIMA CHE TI PERMETTERÀ DI RIUTILIZZARE<br />
TANTI TIPI DI MATERIALI DIVERSI PER TENERE IN ORDINE LA TUA SCRIVANIA!<br />
PULISCI E ASCIUGA BENE L’INTERNO<br />
DEI BARATTOLI. PER L’ESTERNO PUOI<br />
DECIDERE SE STACCARE LE ETICHETTE<br />
ORIGINALI O LASCIARLE, TANTO LE<br />
RICOPRIRAI COMPLETAMENTE!<br />
• Vecchie copie<br />
del tuo magazine<br />
preferito<br />
• Barattoli di latta<br />
2<br />
COSA TI SERVE:<br />
• Forbici<br />
• Colla<br />
• Righello<br />
3<br />
INCOLLA LE IMMAGINI SUI BARATTOLI<br />
FACENDO ATTENZIONE CHE ADERISCANO<br />
PERFETTAMENTE. PUOI REALIZZARE<br />
QUANTI BARATTOLI VUOI, TI BASTA SOLO<br />
SCEGLIERE IMMAGINI DIVERSE PER<br />
RENDERE LA TUA SCRIVANIA ANCORA PIÙ<br />
COLORATA, VIVACE E... IN ORDINE!<br />
MISURA L’ALTEZZA E LA<br />
CIRCONFERENZA DEL BARATTOLO<br />
E RIPORTA LE MISURE SUL GIORNALE<br />
CHE VUOI RITAGLIARE. QUINDI RITAGLIA<br />
CON CURA LE TUE IMMAGINI PREFERITE.<br />
PER REALIZZARE I TUOI PORTAPENNE<br />
PUOI USARE ROTOLI DI CARTA,<br />
BARATTOLI DI LATTA, CARTONI DEL<br />
LATTE E QUALSIASI ALTRO TIPO DI<br />
RECIPIENTE POSSA CONTENERE LE TUE<br />
PENNE, LASCIA CORRERE LA FANTASIA!<br />
108<br />
11<br />
Junior
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Per maggiori informazioni circa funzionalità e utilizzo consultare il sito trenitalia.com