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La Freccia Agosto 2020

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PER CHI AMA VIAGGIARE<br />

ANNO XII | NUMERO 8 | AGOSTO <strong>2020</strong> | www.fsitaliane.it<br />

muoviA mo<br />

è AGOSTO<br />

ci<br />

DALLE ALPI FINO ALLE EGADI


EDITORIALE<br />

PRENDO IL TRENO<br />

© Clara Neri<br />

«<br />

Meriggiare pallido e assorto/presso un rovente<br />

muro d’orto». Riecheggia, nella mia testa,<br />

questo noto incipit montaliano e mi evoca<br />

remoti pomeriggi agostani. «Andando nel sole che abbaglia»,<br />

continuano quei versi, guardiamo verso un futuro<br />

che è, di sua natura, come la vita, pieno di incognite: rischi<br />

e opportunità. Per dirla con Montale, un «seguitare una<br />

muraglia/che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia».<br />

Nel giro di pochi mesi la vita di tutti noi ha dovuto fare i<br />

conti con quei cocci aguzzi diventati, da metaforici dissuasori<br />

di fughe esistenziali, un monito per sottrarci da altri<br />

concreti pericoli. Il timore del contagio da Covid-19 non<br />

deve ancora abbandonarci, per l’unico motivo che abbassare<br />

la guardia ora potrebbe farci ripiombare in un’emergenza<br />

che ci auguriamo tutti resti soltanto un doloroso,<br />

quanto indimenticabile, ricordo. Come abbiamo detto<br />

a luglio, FS Italiane la guardia non l’ha mai abbassata e<br />

non lo farà certo ora, anzi. Restano le raccomandazioni,<br />

l’attenzione estrema alle norme di profilassi. Abbiamo addirittura<br />

iniziato a produrre in un nostro stabilimento di Bologna<br />

mascherine protettive, il cui corretto uso è ancora<br />

essenziale per tutelare noi stessi e gli altri. Ma dobbiamo<br />

ripartire, muovere l’economia del Paese e le nostre passioni,<br />

dare sfogo alla vitalità repressa nei mesi del lock-<br />

2


E VENGO DA TE<br />

down. <strong>Agosto</strong> è questo: libertà, voglia di mettersi in gioco,<br />

amore, movimento, sole. Lo strillo di copertina, e il gioco<br />

di parole che abbiamo scelto, intendono stimolare tutto<br />

questo. Così come gli articoli che leggerete sfogliando,<br />

ancora una volta virtualmente, <strong>La</strong> <strong>Freccia</strong>. A settembre ci<br />

riproponiamo di tornare (anche) sulla carta, seppure con<br />

una tiratura più contenuta del solito. Ma vediamo quello<br />

che ci riservano le settimane a venire. Intanto, da un’indagine<br />

promossa da Isnart-Unioncamere e pubblicata a<br />

metà luglio, emergerebbe che quasi un italiano su due<br />

quest’estate non andrà in vacanza. Il 75% di chi le farà sceglie<br />

il mare. Trenitalia di treni per il mare ne ha messi tanti,<br />

persino un <strong>Freccia</strong>rossa che corre tra Liguria e Maremma.<br />

Ma, si legge nella ricerca, anche gli spostamenti saranno<br />

brevi. Tanto turismo di prossimità. Le gite di un giorno,<br />

quelle che una volta per molti erano la regola, negli anni<br />

del boom economico. E così, di ricordo in ricordo, penso<br />

alle estati di fine anni ‘60 quando, da ragazzino, pantaloni<br />

corti, il sabato o la domenica salivo con i miei in treno<br />

per raggiungere Castiglioncello. Pochi soldi, tanta voglia<br />

di mare e sole. Mi accompagnavano le note di Azzurro, le<br />

parole di Paolo Conte, la voce di Adriano Celentano. Possiamo<br />

farlo ancora. «E allora, io quasi quasi prendo il treno<br />

e vengo, vengo da te».<br />

3


MEDIALOGANDO<br />

UPDAY, NEWS A PORTATA<br />

DI SMARTPHONE<br />

INFORMAZIONE SELEZIONATA E PERSONALIZZATA CON LA PRIMA APP<br />

EUROPEA CHE OFFRE NOTIZIE SU MOBILE. NE PARLIAMO CON GIORGIO<br />

BAGLIO, COUNTRY MANAGER E DIRETTORE DELL’EDIZIONE ITALIANA<br />

di Marco Mancini<br />

marmanug<br />

del mondo dell’informazione parla il<br />

linguaggio digitale degli algoritmi, dell’Internet<br />

L’evoluzione<br />

of Things, dei Big Data e si concretizza con l’utilizzo<br />

di media capaci di trovarti ovunque. Anche davanti<br />

al frigorifero di casa dove, mentre ti accingi a prendere il<br />

latte per colazione, uno schermo sullo sportello ti mostra<br />

l’ultima breaking news. Per proporti, come fa lo smartphone<br />

che ogni tanto allontaniamo dagli occhi, gli argomenti<br />

preferiti senza dover sfogliare compulsivamente il giornale.<br />

Abbiamo incontrato Giorgio Baglio, country manager e<br />

direttore di Upday, un’app che fa questo, e bene. Tanto che<br />

in pochi anni ha scalato le classifiche di Audiweb ed è oggi<br />

stabilmente tra i primi dieci brand dell’informazione online<br />

più letti in Italia, subito dietro corrazzate come il Corriere<br />

della sera e <strong>La</strong> Repubblica.<br />

Giorgio Baglio, 36 anni, già con importanti esperienze giornalistiche<br />

alle spalle, tra cui otto anni all’Agi, è a capo di<br />

una redazione composta da altri cinque giornalisti tutti più<br />

giovani di lui. Come dire, tutti possono fare tutto, ma fino a<br />

un certo punto. Il ricambio generazionale non apporta solo<br />

entusiasmo ma anche visioni davvero disruptive e innovative.<br />

Nel concreto e non nella retorica di quegli slogan che<br />

fanno dell’aggettivo nuovo, paradossalmente, l’attributo<br />

più consunto e abusato.<br />

Iniziamo dalla domanda più semplice: cos’è Upday e che<br />

fa?<br />

È un’app sviluppata da Axel Springer, il principale editore<br />

digitale europeo, preinstallata su tutti gli smartphone<br />

Samsung, nata con l’obiettivo di fare giornalismo di qualità<br />

e contrastare le fake news. È partita così nel 2016, è arrivata<br />

in Italia a febbraio del 2017 e, sempre nel corso dello stesso<br />

anno, in altri 16 Paesi europei. Ora siamo in 34 Paesi.<br />

Contrastare le fake news, un nobilissimo obiettivo.<br />

Sì, è stato il nostro filo conduttore, fin dall’inizio. Come ha<br />

ribadito in una recente intervista Mathias Döpfner, l’amministratore<br />

delegato di Axel Springer. Siamo editori, ci<br />

Giorgio Baglio<br />

4


mettiamo la faccia, abbiamo dei giornalisti che ci lavorano,<br />

quindi se pubblico una fake news ne ho piena e totale responsabilità.<br />

Insomma, non un semplice aggregatore che, su input di<br />

algoritmi o scelte del lettore, pesca qua e là nel web. Di<br />

questi ne esistono da tempo…<br />

Appunto, la novità, l’esperimento iniziale, direi riuscito, consiste<br />

nel coniugare l’algoritmo con il lavoro giornalistico, i<br />

cui fondamentali restano sempre gli stessi, non cambiano<br />

con l’evolversi delle tecnologie. Perché gli algoritmi riescono<br />

a scegliere le notizie adatte a ogni singolo lettore ma<br />

non a selezionarle e a verificarne l’attendibilità.<br />

Esperimento di successo, perché i numeri vi danno ragione.<br />

Siamo la prima fonte di informazione su dispositivi mobili<br />

in Europa. In Italia, secondo i dati Audiweb, abbiamo circa<br />

due milioni di lettori. Premiati anche dalla permanenza<br />

sull’app, con un indice altissimo che arriva fino a cinque,<br />

sei minuti. Quindi da un lato il traffico elevato e dall’altro la<br />

lettura attenta dei contenuti. Evidentemente facciamo una<br />

buona selezione.<br />

Solo selezione?<br />

No, anche se già questo è un lavoro importante. Perché il<br />

compito e la funzione sociale del giornalista consistono<br />

anche nel mettere un filtro tra la massa di informazioni e il<br />

pubblico. Se togli questa mediazione rischi di essere inondato<br />

di fake news che, soprattutto nel delicato momento<br />

che stiamo vivendo, sono pericolosissime.<br />

Spiegami allora come siete organizzati, qual è il vostro<br />

lavoro.<br />

Ogni Paese ha una sua redazione. In Europa siamo in tutto<br />

55 giornalisti e una cinquantina di persone dedicate a<br />

Upday a Berlino, all’interno di Axel Springer, con gli sviluppatori,<br />

gli addetti al marketing e alla pubblicità. Qui in<br />

Italia siamo in sei e abbiamo dei turni come in un’agenzia<br />

di stampa. Apriamo alle sei e chiudiamo intorno a mezzanotte,<br />

sette giorni su sette. Selezioniamo le fonti migliori,<br />

senza fare un semplice copia e incolla degli articoli scelti,<br />

ma presentandoli con un titolo e un testo scritti da noi. Così<br />

come per le foto, abbiamo i nostri abbonamenti all’Ansa e<br />

a Getty. I giornalisti si occupano della sezione Top News,<br />

le prime dieci notizie sull’app. Continuando a scorrere c’è<br />

la sezione My News, in cui un algoritmo, sviluppato internamente,<br />

seleziona le notizie in base agli interessi e alle<br />

preferenze di lettura. Ma siamo anche una testata giornalistica<br />

e abbiamo i nostri contenuti, articoli scritti dai nostri<br />

redattori che, facendo squadra con gli altri editori, hanno<br />

quindi un taglio diverso da quello delle altre testate. Insomma,<br />

non facciamo concorrenza alla Repubblica o al<br />

Post o al Sole 24 Ore, dai quali scegliamo, per esempio, le<br />

breaking news che, cliccate sulla nostra app, portano poi<br />

traffico diretto a loro.<br />

Questo è un passaggio importante, da spiegare bene.<br />

Non sottraete traffico o, ancor peggio, non vi impossessate<br />

indebitamente del lavoro intellettuale altrui, come<br />

molti editori lamentano che accada, ma portate traffico a<br />

vantaggio degli editori vostri partner.<br />

È così. E gli editori che lo ricevono lo monetizzano con le<br />

revenue pubblicitarie che vanno al 100% a loro. Insomma,<br />

siamo un editore che fa squadra con gli altri editori.<br />

Tutti?<br />

A livello europeo abbiamo tutti i più importanti. In Italia l’unico<br />

che manca è il Corriere della Sera, che ha un paywall<br />

sul sito e, visionato un certo numero di articoli, richiede di<br />

attivare un abbonamento. Abbiamo una partnership molto<br />

stretta con Il Sole 24 Ore, il cui paywall è sul modello “freemium”,<br />

con alcuni contenuti non accessibili e altri aperti<br />

che pubblichiamo sull’app. Poi altri accordi ancora, come<br />

con <strong>La</strong> Repubblica e <strong>La</strong> Stampa, che ci consentono di rilanciare<br />

anche alcuni articoli a pagamento. Upday finora ha<br />

scelto di non avere contenuti premium. Per farlo occorre<br />

una versione dell’app non più gratuita. Però vediamo, stiamo<br />

lavorando su tanti progetti.<br />

Quali?<br />

Per esempio quello di aumentare la nostra produzione editoriale,<br />

sperimentando nuovi formati e offrendo contenuti<br />

anche sui podcast.<br />

Innovare, non fermarsi mai, restare avanguardia nel mondo<br />

dell’informazione digitale.<br />

Sì, l’accordo con Samsung è sempre più forte ma col tempo<br />

abbiamo sviluppato anche altre app, come earliNews,<br />

disponibile anche per iPhone, ed earliAudio, un’app di podcast<br />

preinstallata su Samsung ma disponibile anche su<br />

Apple, quindi ci siamo allargati a tutto il mondo mobile.<br />

Stiamo puntando sui podcast anche in virtù di un accordo<br />

con una nota casa automobilistica tedesca che ci consentirà<br />

di essere preinstallati sulle loro autovetture. L’obiettivo<br />

è arrivare ovunque, su tutti i dispositivi, dai frigoriferi Samsung<br />

ai telefoni, dalle auto agli orologi. Poi c’è l’accordo con<br />

Facebook che è molto promettente, anche a livello di immagine.<br />

Facebook ci ha scelti per curare il loro speciale sul<br />

Covid-19. E qui ha pagato la nostra serietà e attenzione alle<br />

notizie che diffondiamo.<br />

Torniamo lì, i fondamentali del mestiere non cambiano.<br />

Il mio primo capo redattore all’Ansa, dove stavo facendo<br />

uno stage, davanti a una vecchia tastiera consumata dalle<br />

sigarette, quando ancora si fumava in ufficio, mi disse:<br />

«Questa tastiera si può trasformare in un AK-47, in un fucile<br />

d'assalto, soprattutto se fai la giudiziaria». Quindi, massima<br />

attenzione a quello che pubblichiamo.<br />

Con precise indicazioni che da buon direttore darai alla<br />

tua giovanissima squadra...<br />

Guarda, fin dai nostri primi passi, quando avevamo ancora<br />

poche centinaia di utenti, ho sempre chiesto ai miei di non<br />

intasare gli smartphone con le notifiche push breaking e di<br />

controllare sempre tutto, anche 200 volte, perché noi arriviamo<br />

sui telefoni nelle mani di tutti e dobbiamo essere<br />

guidati da un grande senso di responsabilità. Sul Covid-19<br />

abbiamo avuto un’attenzione veramente maniacale, mai<br />

replicato o dato risonanza a voci su complotti, farmaci o<br />

terapie miracolose. Evitiamo titoli acchiappa click.<br />

Che spesso, venendo meno alle buone regole deontologiche,<br />

si pongono a servizio del marketing per rincorrere<br />

una sostenibilità economica sempre più difficile da<br />

raggiungere per tanti prodotti editoriali, sia analogici che<br />

digitali.<br />

5


MEDIALOGANDO<br />

Il futuro del giornalismo è senz’altro sul mobile. <strong>La</strong> carta<br />

stampata non scomparirà a breve ma è ormai costretta a<br />

svendere gli spazi pubblicitari, e le notizie che leggi sono<br />

già vecchie. Così come i siti di solo testo. Potranno sopravvivere,<br />

ma come strumenti di approfondimento. Resiste ancora<br />

un po’ la tv, ma la pubblicità ormai si sta spostando sul<br />

mobile e sul digitale. Perché ti permettono di targettizzare<br />

i messaggi arrivando a proporre campagne pubblicitarie<br />

personalizzate. E non la trovo una cosa negativa o disdicevole,<br />

tutt’altro. Se in questo periodo voglio cambiare macchina,<br />

e leggo molte news sui motori, non può che interessarmi<br />

ricevere la pubblicità di un’auto, magari un native<br />

advertising fatto bene, con le caratteristiche del veicolo, un<br />

video, belle foto. Mentre diventa irritante, oltre che inutile,<br />

se quegli stessi messaggi li riceve un ecologista convinto,<br />

che va solo in bicicletta e odia i motori.<br />

Insomma mi vuoi dire che una delle chiavi del successo è<br />

la capacità di veicolare pubblicità insita nel medium.<br />

Il nostro modello di business è incentrato sulla pubblicità,<br />

il che non va disgiunto dalla qualità dell’informazione che<br />

offri. E anche nella pubblicità lavoriamo in coordinamento<br />

con Berlino e abbiamo sviluppato formati molto innovativi,<br />

come quello che scorre in orizzontale, con le snap story.<br />

Così, nonostante il periodo difficilissimo, reggiamo bene e,<br />

addirittura in pieno lockdown, abbiamo avuto due campagne<br />

advertising di due case automobilistiche. Upday è arrivata<br />

al break even l’anno scorso, in tre anni. È qualcosa di<br />

estremamente importante per un’azienda editoriale.<br />

Certo, essere preinstallati sui dispositivi Samsung vi ha<br />

aiutato molto…<br />

Senz’altro, ma le app si possono anche disinstallare. Un<br />

altro parametro per testare il nostro lavoro è il numero di<br />

utenti che disattivano il servizio. È una percentuale bassissima.<br />

Come quella di chi disattiva le notifiche push, appena<br />

il 20%. Poi facciamo sondaggi tra i nostri utenti, a campione,<br />

e anche quelli sono molto positivi. L’ultimo lo abbiamo condotto<br />

per capire come era percepita la nostra informazione<br />

sulla pandemia. Se era troppo invasiva, o non sufficiente.<br />

Insomma, curiamo molto il rapporto con i lettori. Una cura<br />

che non potrà mai darti nessun algoritmo. Ripeto, la figura<br />

del giornalista resta cruciale.<br />

L’hai detto, anche in chiave anti fake news. Ma la storia del<br />

giornalismo è ricca di bufale e leggende metropolitane<br />

scambiate per verità anche sui giornali blasonati. Quindi<br />

il terreno che frequentate è minato…<br />

Proprio per questo, quando esce una notizia, i colleghi di<br />

turno la cercano e la leggono su diverse testate, e confrontano<br />

i contenuti. Se per esempio viene citato un articolo<br />

della stampa americana, il collega va a vedersi la fonte originale.<br />

Solo dopo decide se pubblicare o no e sceglie quella<br />

che reputa la fonte migliore, indipendentemente dagli<br />

accordi che abbiamo con gli editori.<br />

Ecco, le fonti. Devo dire che io sono un costante fruitore<br />

della vostra app. Trovo un po’ di tutto, anche articoli di<br />

testate semisconosciute e di gossip.<br />

Abbiamo fatto una selezione delle fonti per la sezione My<br />

News, quella gestita dall’algoritmo, però c’è davvero un<br />

po’ di tutto. È un tema sul quale mi confronto spesso con<br />

Berlino, io sono per ridurle, però noi abbiamo lettori di ogni<br />

genere quindi, alla fine, bisogna essere il più generalisti<br />

possibile. E se abbiamo appassionati di gossip, dobbiamo<br />

far sì che possano trovare gli articoli di loro interesse.<br />

Insomma, se oggi molti giornali e periodici cercano<br />

un’ancora di salvezza, e di sostenibilità economica, nello<br />

schierarsi in maniera netta, nel rivolgersi a una nicchia,<br />

nel ritagliarsi un proprio target e nel fidelizzarlo, Upday<br />

si apre a ventaglio. Perché tutti hanno uno smartphone in<br />

tasca e (presto) uno smart speaker a casa. O, addirittura,<br />

un frigorifero che offrirà loro le notizie fresche di giornata,<br />

e di loro gusto.<br />

updayIT<br />

Da sinistra, Anna Bigano, Fortunato Pinto, Silvia Giannelli, Biancamaria Simonetti (head of sales Italia), Giorgio Baglio (country manager e<br />

direttore), Enrico Codella, Federico Thoman<br />

6


Parma e Busseto, 11 set - 10 ott <strong>2020</strong><br />

XX Edizione<br />

Parco Ducale di Parma<br />

11, 13 settembre <strong>2020</strong><br />

MACBETH<br />

Versione di Parigi (1865)<br />

in forma di concerto<br />

Parma, Busseto, Zibello<br />

12, 13,19, 20, 26 settembre <strong>2020</strong><br />

CARAVAN VERDIANO<br />

LA TRAVIATA<br />

Lo spirito di Violetta<br />

Parco Ducale di Parma<br />

18, 20 settembre <strong>2020</strong><br />

MESSA DA REQUIEM<br />

Parco Ducale di Parma<br />

25, 27 settembre <strong>2020</strong><br />

ERNANI<br />

In forma di concerto<br />

Parco Ducale di Parma<br />

2 ottobre <strong>2020</strong><br />

CONCERTO SINFONICO<br />

Direttore VALERIJ GERGIEV<br />

Teatro Regio di Parma<br />

3 ottobre <strong>2020</strong><br />

QUARTETTO<br />

PROMETEO<br />

Teatro Regio di Parma<br />

7 ottobre <strong>2020</strong><br />

LETTERALMENTE<br />

VERDI<br />

Con LUIGI LO CASCIO<br />

Teatro Regio di Parma<br />

9 ottobre <strong>2020</strong><br />

RIGOLETTO, LA NOTTE<br />

DELLA MALEDIZIONE<br />

Di e con MARCO BALIANI<br />

Teatro Regio di Parma<br />

10 ottobre <strong>2020</strong><br />

GALA VERDIANO<br />

Con LUCA SALSI<br />

festivalverdi.it


SOMMARIO<br />

AGOSTO <strong>2020</strong><br />

IN COPERTINA<br />

muoviAmoci è AGOSTO<br />

41<br />

62<br />

12<br />

RAILWAY HEART<br />

17<br />

L’ITALIA CHE FA IMPRESA<br />

34<br />

20<br />

SAVE THE DATE<br />

22<br />

GUSTA & DEGUSTA<br />

24<br />

WHAT’S UP<br />

29<br />

UN TRENO DI LIBRI<br />

Invito alla lettura di Alberto Brandani,<br />

che questo mese propone ai lettori<br />

della <strong>Freccia</strong> il nuovo romanzo di Lisa<br />

Jewell, Qualcuno ti guarda<br />

34<br />

EMOZIONI SOSPESE<br />

Ponti tibetani e zip line per volare tra<br />

cielo, terra e mare. <strong>La</strong> bellezza dell’Italia<br />

contemplata da una prospettiva<br />

originale<br />

66<br />

VERONA ALL’OPERA<br />

Il 7 agosto si accendono le luci<br />

dell’Arena per il Festival d’Estate<br />

<strong>2020</strong>. Nel rispetto delle norme anti<br />

60<br />

Covid-19<br />

69<br />

38<br />

MERANO MON AMOUR<br />

42<br />

UN TUFFO NEL LIBERTY<br />

44<br />

ULISSEFEST A RIMINI<br />

50<br />

IN CAMMINO A CERVETERI<br />

54<br />

MOLISE DA SCOPRIRE<br />

59<br />

BENVENUTI ALLE EGADI<br />

62<br />

IN VIAGGIO CON ISOARDI<br />

70<br />

IL CINEMA DI VENEZIA 77<br />

74<br />

MADE IN ITALICS<br />

78<br />

PER SEMPRE KURT<br />

96<br />

FUORI LUOGO<br />

97<br />

LA FRECCIA JUNIOR<br />

LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO<br />

81<br />

SCOPRI TRA LE PAGINE L’OFFERTA DELLE FRECCE E LE PARTNERSHIP TRENITALIA<br />

i vantaggi del programma CartaFRECCIA, le novità della ristorazione a bordo e l’intrattenimento del Portale FRECCE<br />

8


Tra le firme del mese<br />

VITTORIO GIANNELLA<br />

Fotografo freelance, da anni gira il mondo<br />

per realizzare reportage di viaggio e scatti<br />

naturalistici per riviste del settore. Ama<br />

riportare a casa il senso di meraviglia che il<br />

pianeta regala<br />

PEPPE IANNICELLI<br />

Giornalista, scrittore e conduttore radio e tv<br />

Ama raccontare e vivere la vita: viaggi,<br />

tavole gustose, arte e spettacoli, chiese e<br />

moschee, incontri occhi negli occhi<br />

ALESSANDRA IANNELLO<br />

Giornalista e influencer di enogastroturismo,<br />

redattrice per VdGmagazine, collabora<br />

con diversi periodici e quotidiani nazionali.<br />

<strong>La</strong>vora anche in radio e televisione,<br />

trattando temi legati ai viaggi e al patrimonio<br />

enogastronomico italiano<br />

I numeri<br />

di questo numero<br />

3.200<br />

i metri di lunghezza della zip<br />

line a San Vigilio di Marebbe<br />

[pag. 36]<br />

80<br />

i chilometri dei Sentieri<br />

d’Acqua Meranesi<br />

[pag. 40]<br />

1990<br />

l’anno di nascita della<br />

Galleria Continua<br />

[pag. 75]<br />

Read also<br />

Un viaggio in treno tra arte, bellezza e<br />

sostenibilità. L’ITALIA ripARTE è il nuovo<br />

progetto multimediale di FS Italiane<br />

che prevede l’attivazione di contenuti,<br />

immagini e clip di videoartisti sui profili<br />

Instagram e Facebook del Gruppo<br />

e sul blog Railpost, per riscoprire il<br />

variegato territorio della penisola, dalle<br />

città d’arte alle mete per le vacanze,<br />

rilanciando il turismo sostenibile e<br />

gli spostamenti di prossimità. Travel<br />

blogger, instagrammer, videomaker e<br />

illustratori sono chiamati a interpretare<br />

un personale daily tour tutto italiano,<br />

lanciando il proprio racconto sulle<br />

piattaforme social, taggando @fsitaliane<br />

e @frecciarossaofficial e utilizzando<br />

gli hashtag #IlMioViaggioSostenibile<br />

#RAILWayheArt #fsitaliane. Con un<br />

doppio invito ai follower: tornare a<br />

viaggiare e dare il proprio contributo<br />

all’iniziativa. I migliori contenuti saranno<br />

ripostati sui canali ufficiali FS.<br />

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI<br />

DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE<br />

ANNO XII - NUMERO 8 - AGOSTO <strong>2020</strong><br />

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA<br />

N° 284/97 DEL 16/5/1997<br />

CHIUSO IN REDAZIONE IL 30/07/<strong>2020</strong><br />

Foto e illustrazioni<br />

Archivio Fotografico FS Italiane<br />

FS Italiane | PHOTO<br />

AdobeStock<br />

Copertina © Roberto Di Patrizi<br />

Tutti i diritti riservati<br />

Se non diversamente indicato, nessuna parte della<br />

rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa<br />

senza il consenso espresso dell’editore<br />

Direttore Responsabile<br />

Responsabile Editoria<br />

Caporedattrice<br />

Coordinamento Editoriale<br />

Caposervizio<br />

In redazione<br />

Segreteria di redazione<br />

Ricerca immagini<br />

e photo editing<br />

Hanno collaborato<br />

a questo numero<br />

PER CHI AMA VIAGGIARE<br />

ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA<br />

SONO RESI DISPONIBILI MEDIANTE<br />

LICENZA CREATIVE COMMONS<br />

BY-NC-ND 3.0 IT<br />

Info su<br />

creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/deed.it<br />

EDITORE<br />

Direzione Centrale Comunicazione Esterna<br />

Piazza della Croce Rossa, 1 | 00161 Roma<br />

fsitaliane.it<br />

Contatti di redazione<br />

Tel. 06 44105298 | lafreccia@fsitaliane.it<br />

Marco Mancini<br />

Davide Falcetelli<br />

Michela Gentili<br />

Sandra Gesualdi, Cecilia Morrico,<br />

Francesca Ventre<br />

Silvia Del Vecchio<br />

Gaspare Baglio<br />

Francesca Ventre<br />

Giovanna Di Napoli, Michele Pittalis,<br />

Claudio Romussi<br />

Serena Berardi, Cesare Biasini Selvaggi,<br />

Alberto Brandani, Viola Chandra, Roberto<br />

Di Patrizi, Fondazione FS Italiane, Vittorio<br />

Giannella, Alessio Giobbi, Peppe Iannicelli,<br />

Alessandra Iannello, Antonio Li Piani, Valentina<br />

Lo Surdo, Luca Mattei, Bruno Ployer, Enrico<br />

Procentese, Andrea Radic, Gabriele Romani,<br />

Andrea Speziali, Filippo Teramo, Mario Tozzi<br />

REALIZZAZIONE E STAMPA<br />

Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE)<br />

Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com<br />

Coordinamento Tecnico Antonio Nappa<br />

PROGETTO CREATIVO<br />

Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello,<br />

Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli<br />

PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTA RIVISTA<br />

advertisinglafreccia@fsitaliane.it | 06 4410 4428<br />

ANDREA SPEZIALI<br />

Dopo il dottorato all’Accademia di Belle Arti di<br />

Urbino si è distinto come artista all’Affordable Art<br />

Fair di Amsterdam (2010) e alla 54. Esposizione<br />

Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.<br />

Una dozzina i volumi scritti come critico d’arte.<br />

Nel 2014 ha dato vita al portale Italia Liberty<br />

© Lorenzo Forlani<br />

<strong>La</strong> carta di questa rivista proviene<br />

da foreste ben gestite certificate FSC ® ️<br />

e da materiali riciclati<br />

On Web<br />

<strong>La</strong> <strong>Freccia</strong> si può<br />

sfogliare su ISSUU<br />

e su fsnews.it<br />

9


RISCOPRI L’ITALIA CON TRENITALIA<br />

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punti CartaFRECCIA saranno riconosciuti esclusivamente utilizzando il codice convenzione Avis AWD T314101, Budget BCD A300306 e Maggiore<br />

PDN U044200 e presentando, al momento del ritiro dell’auto, il codice PNR del biglietto ferroviario oppure il numero della Carta Fedeltà. Per<br />

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FRECCIA COVER<br />

We the People - Defend dignity (2017)<br />

Serigrafia su carta<br />

Collezione Pinto<br />

THE ART OF SHEPARD FAIREY<br />

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili<br />

Messaggi forti, chiari e che fanno riflettere. <strong>La</strong> street art è<br />

protagonista a Palazzo Ducale di Genova, fino al 1° novembre,<br />

con la mostra Obey fidelity. The art of Shepard Fairey.<br />

Un’ideale passeggiata nella notte metropolitana. Le opere<br />

di Obey (pseudonimo di Shepard Fairey) sono parti organiche<br />

della stessa famiglia che formano una conversazione<br />

urbana tra missive militanti, visioni pacifiste e passioni solidali.<br />

Sembra che dicano tutte: «Fate arte al posto della<br />

guerra. Fate l’amore al posto della guerra. Celebrate la<br />

bellezza al posto della violenza». Il percorso espositivo, a<br />

cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, si snoda tra<br />

quattro temi: donna, ambiente, pace, cultura.<br />

Le palette cromatiche sono semplificate: le creazioni in<br />

mostra si basano sulle grafiche sovietiche e futuriste di<br />

inizio ’900, le pitture parietali latinoamericane, i murali-<br />

smi italiani alla Mario Sironi. Argomenti scottanti vengono<br />

affrontati utilizzando i simboli e l’intelligenza visiva, con<br />

l’impatto rapido di un messaggio in cui riconoscersi senza<br />

confondersi.<br />

Tra queste We the People - Defend dignity, una grafica politica<br />

in risposta al sentimento xenofobo, razzista e ostile<br />

agli immigrati promosso dall’attuale amministrazione Usa.<br />

L’opera appartiene a una serie di tre ritratti per la campagna<br />

We the People pubblicata da Amplifier Art il 21 gennaio<br />

2017, in concomitanza con la Marcia delle donne, la più<br />

grande protesta di un solo giorno nella storia degli Stati<br />

Uniti.<br />

PalazzoDucaleFondazioneperlaCultura<br />

palazzoducalegenova<br />

PDucaleGenova<br />

11


RAILWAY heART<br />

PHOTOSTORIES<br />

PEOPLE<br />

Arrivi<br />

© Michela Razza<br />

michelarazzaphotography<br />

IN VIAGGIO<br />

Verso Napoli<br />

© Antonello Cenci<br />

stradeferratesuditalia<br />

12


LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE<br />

DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN<br />

CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME<br />

a cura di Enrico Procentese<br />

enryhills<br />

Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it.<br />

L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie<br />

rappresentate (Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà<br />

del mittente, priva di watermark, non superiore ai 15Mb. Le foto più emozionanti<br />

tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri<br />

della rubrica. Railway heArt un progetto di Digital Communication, Direzione<br />

Centrale Comunicazione Esterna, FS Italiane.<br />

LUOGHI<br />

Stazione<br />

Napoli Afragola AV<br />

© Edoardo Cortesi<br />

eddiecortesi<br />

AT WORK<br />

Enea, macchinista<br />

<strong>Freccia</strong>rossa<br />

© Antonio Li Piani<br />

ermetico.op<br />

13


RAILWAY heART<br />

A TU PER TU<br />

a cura di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it<br />

Mariateresa, 28 anni, della Divisione Passeggeri Long<br />

Haul di Trenitalia, ci racconta la sua esperienza<br />

professionale e le aspettative sul nuovo incarico<br />

di coordinamento del FRECCIALounge della stazione di Milano<br />

Centrale.<br />

Qual è il tuo ruolo all’interno del Gruppo FS Italiane?<br />

Sono entrata in Trenitalia nel 2012 e mi sono occupata sin dall’inizio<br />

di assistenza ai clienti della lunga percorrenza, Frecce e Intercity.<br />

Pochi mesi fa ho risposto a un’interpellanza aziendale per<br />

il ruolo di coordinatrice nel FRECCIALounge di Milano Centrale.<br />

L’ho vinta e avevo l’entusiasmo alle stelle, ma nel frattempo è<br />

scoppiata l’emergenza sanitaria.<br />

Come hai vissuto quei giorni in stazione?<br />

Ricordo soprattutto l’insicurezza, a volte la paura, e le preoccupazioni<br />

delle persone che si rivolgevano a noi per verificare<br />

quando e come mettersi in viaggio. I loro dubbi, la delusione<br />

nel dover rimandare la partenza, nel non poter raggiungere un<br />

loro caro. Ma anche le loro richieste di aiuto per interpretare le<br />

disposizioni di sicurezza dovute al Covid-19. Questo succedeva<br />

prima e dopo l’inizio delle nostre attività in back office a seguito<br />

del lockdown.<br />

Qual è stato il tuo percorso professionale?<br />

Il contatto diretto con il viaggiatore ha caratterizzato, anche per<br />

la mia predisposizione caratteriale, diversi ruoli operativi nell’assistenza<br />

clienti nelle stazioni milanesi di Garibaldi, Rogoredo e Centrale.<br />

Ho ricoperto incarichi nei desk, nei FRECCIAClub, nelle Sale<br />

<strong>Freccia</strong> e FRECCIALounge, seguendo l’evoluzione delle nostre<br />

aree dedicate, grazie a una formazione ad hoc e ai corsi periodici<br />

di aggiornamento sulle normative commerciali e front line.<br />

Cosa ti aspetti da giovane coordinatrice del FRECCIALounge?<br />

Di sviluppare ancora di più le attitudini personali a migliorare il<br />

confronto con chi sta dall’altra parte, perché ogni richiesta del<br />

cliente nasconde una soggettività e come tale va trattata. Al di<br />

là dei regolamenti, che devono essere spiegati e condivisi con il<br />

viaggiatore nella massima semplicità, rimane il fatto che dietro<br />

una domanda, un dubbio o anche un’indisponibilità causata da<br />

un problema, c’è una situazione che non deve essere affrontata<br />

in automatismo, ma nella sua unicità. Dobbiamo dare il meglio di<br />

noi nel bilanciare con attenzione le reazioni di fronte alle situazioni<br />

prevedibili, agli eventi eccezionali e ai cambiamenti, adattando<br />

le soluzioni alle procedure.<br />

<strong>La</strong> parte che più ti piace del tuo lavoro?<br />

Poter contare sulla squadra, sul legame professionale con i colleghi,<br />

insieme ai quali trascorro buona parte della giornata e dai<br />

quali ricevo un supporto nei momenti di maggior concitazione.<br />

Capita, infatti, che un cliente abbia la necessità di ascoltare più<br />

di un parere nella soluzione di una criticità: infondere un senso<br />

di omogeneità e di preparazione collettiva è una condizione irrinunciabile<br />

per lavorare quotidianamente faccia a faccia con chi<br />

ha bisogno di noi e da noi pretende il massimo.<br />

© Martina Onori<br />

14


LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE,<br />

VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE<br />

Marco Nocca, 59 anni, docente universitario di Storia<br />

dell’Arte all’Accademia di Belle Arti a Roma, racconta<br />

con entusiasmo la sua esperienza di viaggio, sui treni<br />

dell’Alta Velocità, Regionali e sui servizi di trasporto intermodale.<br />

Quanto è importante il treno per il suo lavoro?<br />

Il sistema universitario italiano prevede una grande mobilità dei<br />

professori: molti viaggiano sulle lunghe distanze per insegnare,<br />

rafforzando il fenomeno del pendolarismo sull’Alta Velocità. Il<br />

treno diventa il luogo ideale per lavorare, correggere tesi di laurea,<br />

colloquiare con gli studenti. Per me è un pensatoio mobile,<br />

dove posso utilizzare in modo produttivo il tempo mentre mi sposto<br />

verso Venezia, Torino, Milano, Bologna, Firenze o Napoli, tutte<br />

città dove ho tenuto lezioni o sono andato per convegni, studi e<br />

incontri.<br />

Cosa le piace del viaggio sui binari?<br />

L’idea di attraversare rapidamente luoghi diversi e viverli in simultanea:<br />

una conquista della modernità. Per questo amo sia le Frecce<br />

sia i Regionali. I primi consentono di osservare realtà urbane ed<br />

extraurbane differenti, i secondi di penetrare in zone più omogenee,<br />

ma con altrettanto interesse culturale. Le linee regionali del<br />

<strong>La</strong>zio, per esempio, sono dense di riferimenti storici: nel percorso<br />

ferrato che dalla Capitale porta a Velletri, cittadina dove risiedo e<br />

che ospita una sede dell’Accademia di Belle Arti di Roma, si passa<br />

su un ponte che è un capolavoro di ingegneria dell’800.<br />

Il treno favorisce la conoscenza del territorio, quindi?<br />

Per chi come me si porta dietro la cartina per individuare dal finestrino<br />

i luoghi che lo incuriosiscono, muoversi sui binari è un’opportunità<br />

di conoscenza. Va poi ricordato che l’arte, in un museo<br />

a cielo aperto come l’Italia, si studia sul territorio, visitando gallerie,<br />

archivi, chiese, collezioni di grandi città, piccoli centri e borghi<br />

ricchi di tradizione. Tutti raggiungibili organizzando il viaggio con<br />

pochi click, alternando treni e bus, metropolitane e tram, bici e<br />

sharing mobility, oltre che camminando a piedi.<br />

È un sostenitore del trasporto intermodale e del turismo di prossimità?<br />

Promuovere la mobilità sostenibile e con mezzi diversi, grazie<br />

all’integrazione tariffaria, migliora la qualità della vita anche di chi<br />

si sposta nel tempo libero. È evidente soprattutto in questa estate<br />

con le vacanze di prossimità, un’occasione di ripartenza per il<br />

Paese. Purtroppo siamo ancora dominati da una cultura che fa<br />

dell’auto privata il principale mezzo di spostamento, abitudine<br />

dettata perlopiù da pigrizia e che ha reso invivibili, per il traffico,<br />

luoghi straordinari.<br />

Un suggerimento per migliorare il viaggio?<br />

Mi piacerebbe veder utilizzare i monitor a bordo dei treni per fornire<br />

informazioni geolocalizzate sulle principali attrattive artistiche,<br />

culturali, naturalistiche, enogastronomiche della zona che si sta<br />

attraversando. Potrebbe essere l’occasione per spingere le persone<br />

a documentarsi, tornare in quei luoghi e visitare in modo approfondito<br />

un territorio in cui erano solo di passaggio.<br />

15


shop 24|7 carpisa.com


L’ITALIA che fa IMPRESA<br />

L’ARTE<br />

DELL’OSPITALITÀ<br />

EMPATIA, ATTENZIONE AL CLIENTE E<br />

RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI.<br />

COSÌ MARIA DE DONNO SI PREPARA AD<br />

AFFRONTARE UN’ESTATE PARTICOLARE<br />

AL RELAIS VALLE DELL’IDRO DI OTRANTO<br />

di Alessio Giobbi - a.giobbi@fsitaliane.it<br />

Maria De Donno<br />

A25 anni è una giovane promessa<br />

dell’imprenditoria<br />

alberghiera, amministratrice<br />

unica di un hotel a quattro<br />

stelle in Salento. Dopo il proseguimento<br />

degli studi all’estero nel settore<br />

manageriale turistico, Maria De<br />

Donno è tornata in Italia per mettere<br />

le sue conoscenze al servizio<br />

delle persone. Una passione per<br />

l’arte dell’ospitalità, che quest’anno<br />

si deve misurare con una stagione<br />

estiva diversa dal solito.<br />

Di cosa ti occupi esattamente?<br />

<strong>La</strong>voro al Relais Valle dell’Idro di<br />

Otranto (LE), acquistato, ristrutturato<br />

e preso in gestione dalla mia<br />

famiglia più di dieci anni fa. Prima<br />

di questa attività ho avuto la possibilità<br />

di approfondire gli studi oltreconfine,<br />

in ultimo nella catena<br />

alberghiera Hilton nel Regno Unito,<br />

sviluppando ulteriori conoscenze<br />

professionali nel settore dell’accoglienza,<br />

un mondo affascinante ma<br />

complesso.<br />

Come sei arrivata a lavorare nel<br />

settore turistico alberghiero?<br />

Terminato il percorso in manage-<br />

ment aziendale alla Bocconi, ho Sono tornata a Otranto poco prima<br />

seguito uno stage di eventi e pubbliche<br />

relazioni a New York e poi un è stato evidente che stavamo per<br />

dell’emergenza Covid-19, da subito<br />

master alla scuola svizzera Glion affrontare una stagione unica nel<br />

per la gestione dell’ospitalità. L’ultima<br />

tappa all’estero ha riguardato nario immaginato. Ho accettato la<br />

suo genere, oltre qualunque sce-<br />

l’esperienza maturata in UK, all’Hilton,<br />

dove mi sono ulteriormente Com’è stato l’inizio della ripresa?<br />

sfida.<br />

specializzata nel Food & Beverage. Avevamo previsto di riaprire le at-<br />

Qui e nella pagina seguente, esterno del Relais Valle dell’Idro, Otranto (LE)<br />

17


L’ITALIA che fa IMPRESA<br />

tività di business nel periodo pasquale,<br />

ma poi abbiamo cercato di<br />

sfruttare al meglio i mesi del lockdown<br />

per ripensare le strategie da<br />

adottare. Un lavoro di preparazione<br />

intenso che ci ha portato alla prova<br />

del fuoco di giugno. <strong>La</strong> capacità di<br />

riprogrammare i processi, con maggior<br />

attenzione alle nuove esigenze<br />

dei visitatori, si è rivelata fondamentale<br />

per far ripartire al meglio un’estate<br />

piena di incognite.<br />

Tutto può ancora accadere, tanti<br />

aspetti della nostra attività vanno<br />

valutati sul campo, tenendo conto,<br />

oggi più di ieri, delle peculiarità del<br />

cliente, delle esigenze mutate e dei<br />

suoi timori. Elementi, questi, che dal<br />

nostro punto di vista equivalgono<br />

a una maggiore empatia verso chi<br />

si affida a noi nel suo tempo libero,<br />

tenendo conto delle disposizioni<br />

sulla sicurezza sanitaria, in continuo<br />

aggiornamento, e alle quali ci siamo<br />

attenuti con un occhio di riguardo<br />

verso l’igienizzazione delle aree dedicate<br />

ai clienti e al personale.<br />

Empatia e capacità di riprogrammazione,<br />

quindi. Che ruolo gioca il<br />

confronto con i collaboratori?<br />

Direi fondamentale, per poter crescere,<br />

conoscersi e relazionarsi con<br />

i visitatori. Puntare su un clima di<br />

confronto positivo garantisce migliore<br />

reattività al cambiamento e<br />

capacità di adeguamento continuo<br />

alle esigenze del cliente. Per quanto<br />

riguarda la formazione, abbiamo<br />

accordi con le scuole alberghiere<br />

del territorio. Con gli stagisti si punta<br />

a raggiungere gli obiettivi scelti<br />

e scadenzati insieme, discutendo<br />

periodicamente la tabella di marcia<br />

per correggere gli aspetti che non ci<br />

soddisfano, sia nel front line sia nei<br />

diversi dipartimenti dell’hotel. Partiamo<br />

sempre dall’idea di ospitalità,<br />

che significa principalmente comprensione<br />

e vicinanza, saper sorridere<br />

con gli occhi quando si indossa<br />

la mascherina. Far sentire il cliente<br />

a casa è il miglior feedback che ci<br />

deve ritornare.<br />

Che tipo di turismo vi aspettate ad<br />

agosto?<br />

In passato siamo stati concentrati su<br />

visitatori prevalentemente stranieri,<br />

quest’anno invece ci attendiamo<br />

soprattutto italiani, che in tempo di<br />

Covid-19 hanno scelto di orientare<br />

le proprie vacanze sul territorio nazionale.<br />

Le presenze sono aumentate<br />

di settimana in settimana tra<br />

giugno e luglio, gettando le basi per<br />

un buon mese di agosto. Tutto questo<br />

andrebbe interpretato come un<br />

messaggio di ottimismo e opportunità<br />

sia per chi arriva in Puglia dalle<br />

diverse parti del Paese, sia per chi<br />

proviene dalle zone limitrofe alla<br />

scoperta di questa terra incantevole.<br />

Un messaggio positivo che vogliamo<br />

trasmettere anche noi addetti ai<br />

lavori. Si riparte anche da qui.<br />

18


LO CHEF<br />

DELLE STELLE<br />

SPIRITO ECLETTICO E CURA DEI<br />

DETTAGLI. CON I SUOI CINQUE<br />

RISTORANTI, ENRICO BARTOLINI<br />

È L’ITALIANO CHE HA OTTENUTO<br />

PIÙ RICONOSCIMENTI MICHELIN<br />

AL MONDO<br />

Otto stelle Michelin su cinque ristoranti a soli 40 anni.<br />

È un percorso di tutto rispetto quello dello chef Enrico<br />

Bartolini. «<strong>La</strong> mia non è una famiglia di ristoratori,<br />

mio padre aveva un’azienda calzaturiera e io fin da piccolo<br />

sono stato affascinato dal lavoro manuale, trovando nella cucina<br />

il terreno giusto per esprimere con soddisfazione la mia<br />

creatività. Dopo il diploma all’Istituto Alberghiero ho lavorato a<br />

Parigi e a Londra, per concludere poi il mio percorso formativo<br />

in Italia con Massimiliano Alajmo».<br />

di Filippo Teramo - a cura di vdgmagazine.it<br />

Come hai raggiunto questo record?<br />

Nel 2005 ho preso in gestione Le Robinie in Oltrepò Pavese,<br />

ottenendo nel 2008 la mia prima stella Michelin. <strong>La</strong> campagna<br />

© Paolo Chiodini<br />

© Paolo Chiodini<br />

Enrico Bartolini<br />

è da sempre il mio ambiente ideale, al tempo stesso però ero<br />

attirato dalla città e pensavo a Milano con ammirazione e desiderio,<br />

ma anche con timore. Nel 2010 ho lasciato l’Oltrepò per<br />

occuparmi del Devero Ristorante a Cavenago Brianza (MB), ma<br />

nei miei progetti avevo sempre il capoluogo lombardo. Il grande<br />

passo è arrivato ad aprile 2016, quando abbiamo aperto l’Enrico<br />

Bartolini al terzo piano del Mudec - Museo delle Culture, a<br />

Milano, e contemporaneamente il Casual a Bergamo (nella Città<br />

Alta) e <strong>La</strong> Trattoria all’interno dell’Andana Resort in Maremma,<br />

a Castiglione della Pescaia (GR). Poi, a settembre dello stesso<br />

anno, il Glam dentro Palazzo Venart, a Venezia. A novembre<br />

abbiamo ottenuto quattro stelle in un colpo solo: due a Milano,<br />

una a Bergamo e una a Castiglione della Pescaia. Non era mai<br />

accaduto prima e per me è stata un’emozione enorme. Esattamente<br />

un anno dopo, è arrivata la quinta grazie al Glam. Proseguendo<br />

dritti nel nostro lavoro, fatto di passione e impegno, a<br />

marzo 2018 è nata la Locanda del Sant’Uffizio, nel Monferrato,<br />

premiata nello stesso anno con una stella. Poi l’ultima edizione<br />

della Guida Michelin ne ha attribuite tre al ristorante del Mudec<br />

e ha assegnato la seconda a quello di Palazzo Venart.<br />

Cosa c’è alla base del tuo successo in cucina?<br />

<strong>La</strong> classicità contemporanea: la tradizione interpretata con modernità<br />

e con sperimentazione per dare vita a sapori nuovi, ma<br />

al tempo stesso carichi di ricordi. In ogni ristorante cerchiamo di<br />

interpretare il territorio con talento ed etica, rispettando le tradizioni<br />

locali e soprattutto i meravigliosi ingredienti che la ricchissima<br />

biodiversità italiana ci regala.<br />

Il ristorante Enrico Bartolini al Mudec di Milano<br />

Enrico Bartolini<br />

chef_enricobartolini<br />

RISOTTO ALLE RAPE ROSSE<br />

E SALSA GORGONZOLA “EVOLUZIONE”<br />

<strong>La</strong> lista della spesa (per 4 persone)<br />

320 g di riso Carnaroli, 160 g di purea di rape rosse, 100 g di burro, 80 g di Grana Padano,<br />

circa ½ lt di brodo vegetale, 100 g di gorgonzola dolce, 50 g di vino bianco, sale q.b.<br />

Per la salsa di noci: frullare per circa 10 minuti e setacciare 200 g di noci sgusciate e<br />

leggermente tostate, 150 g di brodo vegetale e 1 g di sale Maldon<br />

Per la salsa di amarene: frullare per qualche minuto 200 g di purea setacciata di<br />

amarene, 100 g di brodo vegetale e 1 g di sale Maldon<br />

Preparazione<br />

Tostare il riso in pochissimo burro e sfumare con il vino bianco. Aggiungere il brodo, il<br />

sale e cuocere per circa 11 minuti (non oltre). Togliere il risotto dal fuoco e mantecare<br />

con burro e Grana Padano, aggiungere quindi la purea di rape rosse molto fredda e, se<br />

il gusto lo richiede, qualche goccia di limone. Appena diventa ben cremoso, stendere il<br />

risotto nel piatto e, con l’aiuto di un cucchiaio, “macchiarlo” con la salsa di gorgonzola,<br />

precedentemente fuso a bagnomaria con poco latte, alternando con la salsa di<br />

amarene e creando, poi, con quella di noci una sorta di cornice.<br />

19


AGENDA<br />

save AGOSTO<br />

the date <strong>2020</strong><br />

MEETING SPECIAL EDITION <strong>2020</strong><br />

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it<br />

RIMINI//18>23 AGOSTO<br />

Sono 40 anni che il Meeting di Rimini,<br />

sfidando un mondo in continua evoluzione<br />

e perenne stato di relatività, si<br />

pone domande esistenziali e affronta<br />

impegnative riflessioni filosofiche. Fino<br />

a rivestire, nella Special Edition <strong>2020</strong>,<br />

dal 18 al 23 agosto nella città romagnola,<br />

un ruolo anche profetico. A partire dal<br />

titolo, scelto un anno fa: Privi di meraviglia<br />

- Restiamo sordi al sublime: «È stato<br />

pensato quando nessuno si aspettava<br />

di affrontare, a causa del Covid-19, un<br />

periodo così eccezionale di sofferenza.<br />

E il Meeting, in quest’anno così diverso,<br />

ci mette tanto cuore», ha sottolineato il<br />

presidente Bernhard Scholz. Che dedica<br />

l’edizione <strong>2020</strong> allo stupore provato<br />

di fronte a chi ha prestato cura e attenzione<br />

agli altri, dal personale sanitario<br />

agli insegnanti, fino ai genitori. Una<br />

meraviglia da cui ripartire con un nuovo<br />

appuntamento annuale, capace come<br />

sempre di mettere in relazione fra loro<br />

persone in grado di valutare possibili<br />

sviluppi culturali, sociali, economici e<br />

politici. Rimini accoglie il Meeting con<br />

diverse iniziative, in presenza e a distanza,<br />

mostrando un volto diverso da<br />

quello balneare. <strong>La</strong> città si trasforma<br />

in una grande piazza pronta a ospitare<br />

molteplici eventi tra cui, il 20 agosto, il<br />

panel su mobilità e turismo con l’amministratore<br />

delegato di FS Italiane Gianfranco<br />

Battisti. Ma c’è anche un omag-<br />

Sconti Trenitalia<br />

gio a Federico Fellini, che qui è nato, e<br />

la serie di incontri Esseri viventi, che si<br />

interrogano su cosa contraddistingue<br />

la vita e la non vita. Stupore è anche<br />

l’unicità dell’arte. Bethlehem reborn. Le<br />

meraviglie della Natività illustra la Basilica<br />

sorta sul luogo della nascita di Gesù,<br />

ancora più splendente dopo dieci anni<br />

di restauri italiani. Ma anche la natura è<br />

bellezza, come illustra la versione digitale<br />

della mostra Siamo in cima! <strong>La</strong> vetta<br />

del K2 e i volti di un popolo. Fitto, infine,<br />

il calendario di spettacoli ed eventi musicali<br />

di ogni genere, da Brunori Sas a<br />

Beethoven. Chiude con talento e ironia,<br />

la sera del 22 agosto, Gioele Dix accompagnato<br />

da oltre 100 giovani artisti nella<br />

performance Enjoy the meeting.<br />

meetingrimini.org<br />

Presentazione del Meeting <strong>2020</strong> Special Edition. A sinistra il direttore Emmanuele Forlani, a destra il presidente Bernhard Scholz<br />

© Roberto Masi<br />

meetingrimini MeetingRimini meetingrimini<br />

20


a cura di Luca Mattei<br />

ellemme1 - l.mattei@fsitaliane.it<br />

L’Aperia nel giardino inglese della Reggia di Caserta - Un’Estate da Re (2019)<br />

unestatedare UnEstateDaRe unestatedare<br />

UN’ESTATE DA RE<br />

CASERTA//FINO AL 13 SETTEMBRE<br />

Artisti e orchestre di fama mondiale, musica incantevole e<br />

atmosfera da favola nell’Aperia della Reggia di Caserta. Sono<br />

gli ingredienti per il successo della kermesse organizzata da<br />

Scabec nel palazzo vanvitelliano, giunta alla quinta edizione.<br />

Quest’anno la platea è ridotta per le misure contro il coronavirus<br />

ma gli spettacoli sono visibili a tutti con le riprese di Rai Cultura.<br />

Tre gli appuntamenti d’agosto: si parte il 3 con il Maestro Daniel<br />

Oren, il tenore Vittorio Grigolo e il soprano Sonya Yoncheva in<br />

Summertime. Il 13 Lina Sastri, con il Maestro Antonio Sinagra,<br />

propone il recital Eduardo mio, dedicato a De Filippo. Il 22 l’evento<br />

clou, il Gala di Plácido Domingo a cui partecipano il direttore Jordi<br />

Bernàcer e il soprano Saioa Hernández. Grande chiusura il 13<br />

settembre: il Balletto del Teatro di San Carlo, con l’étoile Giuseppe<br />

Picone, si esibisce sulle note de Le quattro stagioni di Vivaldi.<br />

unestatedare.it<br />

FERRARA BUSKERS FESTIVAL<br />

FERRARA//26>30 AGOSTO<br />

Neanche il Covid-19 ferma la rassegna internazionale<br />

del musicista di strada, nata nel 1987 da un’idea di<br />

Stefano Bottoni, ancora oggi direttore artistico della<br />

manifestazione. Come ogni anno, gruppi italiani e<br />

internazionali si alternano in performance dal vivo<br />

ma per il <strong>2020</strong> il programma tiene conto di alcune<br />

limitazioni per la sicurezza di artisti e spettatori. Solo<br />

prenotandosi online si può vivere la musica delle<br />

15 migliori band di busker europee in cinque luoghi<br />

storici di Ferrara: i giardini di Palazzo dei Diamanti e<br />

Palazzo Roverella, i cortili di Palazzo Crema e Castello<br />

Estense e il chiostro di San Paolo. Come da tradizione,<br />

i protagonisti delle esibizioni (ogni sera dalle 20 a<br />

mezzanotte) non ricevono compensi, a eccezione delle<br />

offerte che il pubblico vorrà lasciare nel loro cappello.<br />

ferrarabuskers.com<br />

Ferrara Buskers Festival (2019) © Benedetta Biscaro<br />

FerraraBuskersFestival FerraraBuskers ferrarabuskersfestival<br />

Ecomob Expo Village 2019 © Serena Rabottini<br />

ecomobexpo ecomob_expo<br />

ECOMOB EXPO VILLAGE <strong>2020</strong><br />

PESCARA//4>6 SETTEMBRE<br />

Mobilità sostenibile, cicloturismo ed ecologia ambientale<br />

sono i focus dell’evento abruzzese che, grazie al successo<br />

delle due precedenti edizioni (nel 2019 oltre diecimila<br />

visitatori), sta diventando un punto di riferimento nel<br />

Centro-Sud per la diffusione di una cultura ecosostenibile.<br />

Anche quest’anno fa da cornice all’iniziativa il suggestivo<br />

porto turistico Marina di Pescara con il suo Polo Fieristico,<br />

all’interno del quale si estende un’area di circa 20mila m 2<br />

che ospita spazi espositivi dedicati anche a workshop,<br />

meeting, food&beverage, spettacoli di teatro e biker<br />

acrobatici. Non possono mancare all’appuntamento<br />

pescarese gli appassionati di biciclette, veicoli elettrici o<br />

ibridi, abbigliamento tecnico, accessori e alimentazione per<br />

ciclisti, bike hotel, viaggi ed esperienze su due ruote con<br />

tour operator specializzati. Ma anche gli interessati a temi<br />

come mobilità ciclabile, arredo urbano, smart city, green<br />

energy ed economy.<br />

ecomobexpo.eu<br />

21


GUSTA & DEGUSTA<br />

a cura di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019<br />

PENSIONE WILDNER<br />

OSPITALITÀ TRADIZIONALE E CUCINA CONTEMPORANEA A VENEZIA<br />

Ci sono dei luoghi che uniscono<br />

bellezza, suggestione e<br />

memoria, testimoni nel tempo<br />

della conservazione del bello. <strong>La</strong><br />

Pensione Wildner a Venezia è uno di<br />

questi, con le sue finestre affacciate su<br />

Riva degli Schiavoni, di fronte all’isola di<br />

San Giorgio. Un edificio storico rilevato<br />

negli anni ’60 dalla nonna di Benedetta<br />

e Luca Fullin, che, oggi come allora,<br />

offrono una deliziosa ospitalità fatta di<br />

piccoli, grandi dettagli e una cucina di<br />

indubbio talento e contemporaneità.<br />

Matteo Tagliapietra, chef del Local, il<br />

ristorante contemporaneo dei fratelli<br />

Fullin, si è trasferito qui, in attesa di riaprire<br />

a settembre. Con lui il sous chef<br />

Marco Vallaro e in sala Manuel Trevisan,<br />

maître e sommelier. Una cucina di<br />

bella ispirazione e intensità aromatica,<br />

classici veneziani e non solo, con sapiente<br />

uso delle spezie.<br />

Da non perdere il risotto di Gò a base<br />

di ghiozzo, piccolo e saporito pesce<br />

della <strong>La</strong>guna, la saltata di cozze, superbo<br />

mix di sapori, e gli spaghetti con<br />

vongole nostrane, chili e zenzero. Cantina<br />

di ottimo livello e originalità: Luca<br />

Fullin è il fondatore, con Raffaele Bonivento,<br />

di Meteri, società che seleziona<br />

bottiglie particolari, da agricoltura<br />

biologica e biodinamica, di produttori<br />

italiani e non solo. «L’artigianato del<br />

vino, un fatto di cultura del territorio»,<br />

dice Luca.<br />

Interessante sapere che la cucina del<br />

Local si può gustare anche veleggiando<br />

in <strong>La</strong>guna con Edipo Re barca d’epoca<br />

sulla quale salivano Maria Callas<br />

e Pier Paolo Pasolini. Un’esperienza<br />

che consente di vivere Venezia in maniera<br />

insolita e affascinante.<br />

hotelwildner<br />

wildner.venice<br />

Barbara e Luca Fullin con lo chef Matteo Tagliapietra<br />

COME ARRIVARE<br />

STAZIONE DI VENEZIA SANTA LUCIA<br />

LA GRIGLIA DI VARRONE SI FA IN TRE<br />

DOPO LUCCA E MILANO, APRE A PIETRASANTA<br />

Massimo Minutelli<br />

Allo storico ristorante di<br />

Lucca e al suo gemello<br />

milanese si aggiunge l’apertura<br />

a Pietrasanta (LU). Siamo in<br />

Corte Lotti, dove Massimo Minutelli,<br />

patron de <strong>La</strong> Griglia di Varrone, ha<br />

portato il suo talento sotto un suggestivo<br />

gazebo liberty. <strong>La</strong> capacità<br />

di selezionare il meglio e diventare<br />

punto di riferimento per chi ama<br />

la carne è confermata da un menù<br />

dove i grandi classici come la Chateaubriand<br />

di Black Angus duettano<br />

con proposte di bella geografia<br />

contemporanea, come il Bao (panino<br />

orientale) con Pluma di Pata<br />

Negra e maionese di Wasabi o il<br />

succulento Tacos di coda alla vaccinara.<br />

Una selezione raffinata di tagli particolari,<br />

una sintesi del meglio che<br />

questo alimento sa offrire. Cotture,<br />

provenienze e frollature sono il fil<br />

rouge di questa esperienza. Dalla<br />

Fassona piemontese alla Rubia<br />

gallega, dal Wagyu giapponese al<br />

maiale iberico, fino al Black Angus<br />

americano. <strong>La</strong> griglia, rigorosamente<br />

alimentata da legno di quercia, è<br />

protagonista di cotture che rispettano<br />

la materia prima esaltandone<br />

il sapore. Da provare la selezione<br />

di purè di patate: al lime, al confit<br />

di cipolle, alle lamelle di tartufo, al<br />

gorgonzola e noci.<br />

laGrigliadiVarrone<br />

la_griglia_di_varrone<br />

COME ARRIVARE<br />

STAZIONE DI PIETRASANTA (LU)<br />

22


IO MAZZUCATO<br />

UN SOGNO CHE SI REALIZZA A BREGANZE<br />

Una bollicina a Breganze,<br />

in una zona dove sono le<br />

uve passite a fare la parte<br />

del leone. Ma Andrea Mazzucato e<br />

sua moglie <strong>La</strong>ura, giovani produttori<br />

mossi da una grande passione, amano<br />

sia la Vespaiola che il Pinot Nero<br />

e decidono che quel metodo classico<br />

che hanno in mente può nascere<br />

davvero. Così, da uve 50% Vespaiola<br />

(omaggio al territorio) e 50% Pinot<br />

Nero (riferimento all’amore di una vita)<br />

nasce il metodo classico Io Mazzucato,<br />

sia bianco che rosé. Dopo almeno<br />

36 mesi di riposo in bottiglia, il risultato<br />

dà vita a un perlage di notevole<br />

raffinatezza, che evolve al naso con un<br />

ricordo di crema pasticcera e strizza<br />

l’occhio a note agrumate di lime e cedro.<br />

In bocca il ventaglio aromatico si<br />

amplifica, trovando complessità. Colpisce<br />

l’equilibrio con cui si sostengo-<br />

i gusti di chi lì soggiorna spesso e prono<br />

acidità e sapidità, con un continuo<br />

alternarsi di note minerali e marine.<br />

Una produzione di bottiglie numerate,<br />

che portano una bella novità. Dalla<br />

cantina notevoli espressioni anche<br />

nel Merlot, nella Vespaiola in purezza<br />

<strong>La</strong>ura e Andrea Mazzucato<br />

e nel tradizionale Torcolato.<br />

iomazzucato<br />

COME ARRIVARE<br />

STAZIONE DI THIENE (VI)<br />

<strong>La</strong> famiglia Waldner<br />

Un giardino elegante con tavoli<br />

in ferro battuto, un gazebo<br />

a portare ombra da un<br />

lato e una splendida padrona di casa,<br />

Barbara Waldner. Vestita con un ricercato<br />

abito tradizionale altoatesino coccola<br />

gli ospiti uno per uno, ricordando<br />

ROMANTIK HOTEL OBERWIRT<br />

ATMOSFERE DI INIZIO ’900<br />

ponendo il meglio a chi si trova per la<br />

prima volta al Romantik Hotel Oberwirt.<br />

Siamo a Marlengo (BZ), a due passi da<br />

Merano.<br />

L’atmosfera è quella di inizio ’900, ricercata<br />

e informale al tempo stesso: non ci<br />

si stupirebbe nel vedere la principessa<br />

Sissi attraversare il giardino, facendo<br />

scricchiolare la ghiaia, al braccio di un<br />

altolocato nobile austriaco.<br />

Merito della famiglia Waldner, guidata<br />

dal padre Josef, detto Sepp, che ha<br />

insegnato a sua figlia Barbara il senso<br />

più vero dell’ospitalità, quella che fa<br />

sentire ciascuno a casa. E all’Oberwirt è<br />

così, tra relax e benessere, tra la piscina<br />

coperta e scoperta e una spa completamente<br />

rinnovata con le più avanzate<br />

tecnologie del bien-être”. Alto livello<br />

anche in cucina, sia nel ristorante stellato<br />

che nella stube, sala calda e accogliente<br />

rivestita in legno con quadri e<br />

trofei di caccia alle pareti.<br />

Dettaglio non da poco: la famiglia Waldner<br />

possiede anche la tenuta vinicola<br />

Eichenstein a 550 metri d’altezza,<br />

affacciata sulla Val d’Adige, e la Malga<br />

Waldner, un gioiello di architettura di<br />

montagna dove pare di essere nelle illustrazioni<br />

di una fiaba. Qui è stato ospite<br />

anche Luciano Pavarotti, che dopo<br />

una grigliata ha cantato a pieni polmoni<br />

di fronte al panorama.<br />

RomantikHotelOberwirt<br />

romantikhoteloberwirt<br />

COME ARRIVARE<br />

STAZIONE DI MERANO<br />

O MARLENGO (BZ)<br />

23


24<br />

WHAT’S UP


VIAGGIO<br />

NEL LUSSO<br />

COSTANTINO DELLA GHERARDESCA RACCONTA IL NUOVO<br />

LIBRO, TRA GRANDEUR E INNOVAZIONE. IN ATTESA DI TORNARE<br />

IN TV COME CONCORRENTE A BALLANDO CON LE STELLE<br />

di Gaspare Baglio<br />

Photo German <strong>La</strong>rkin<br />

gasparebaglio<br />

Di viaggi Costantino della Gherardesca ne ha<br />

fatti parecchi con il mitico reality game di Rai2<br />

Pechino Express. Poi l’emergenza sanitaria da<br />

Covid-19 ha messo forzatamente a riposo il programma<br />

di successo, girato (spesso) in luoghi considerati a rischio.<br />

Il conduttore, però, non si è dato per vinto e, oltre a prepararsi<br />

all’impegno settembrino di Ballando con le stelle<br />

su Rai 1, ha dato alle stampe l’ultima fatica letteraria <strong>La</strong><br />

religione del lusso (Rizzoli, pp. 192 € 19).<br />

Come nasce l’idea del libro?<br />

Sono andato in Algeria per visitare i luoghi del film <strong>La</strong> battaglia<br />

di Algeri di Gillo Pontecorvo. In quell’occasione ho<br />

incrociato il presidente francese Emmanuel Macron, con<br />

l’apparato che si porta dietro: aereo, auto blu, motociclette<br />

della polizia e ambulanza per soccorrerlo nel caso di un<br />

malore. Mi sono detto che, se un presidente italiano avesse<br />

sfoggiato tanto sfarzo, ci sarebbero state molte critiche<br />

e una vera gogna sui social. Da qui l’idea di un libro che<br />

glorificasse grandeur, dispendio e arte.<br />

Come santi protettori del lusso hai inserito personaggi<br />

noti, da Barbara d’Urso a Michael Jackson. Come mai?<br />

Persone, spesso controverse, che decodifico come fenomeni<br />

culturali. L’operazione è antropologica: nel libro troviamo<br />

una presentatrice tv, una vera santa come Madre<br />

Teresa di Calcutta e artisti di nicchia con vite che hanno<br />

superato ogni eccesso, tipo Jack Smith, che rileggo in<br />

chiave pop. Personaggi dall’impatto culturale epocale.<br />

Non mancano consigli su come differenziarsi in base ai<br />

Paesi visitati.<br />

Non bisogna mai omologarsi. In Italia le persone sono<br />

vestite tutte uguali. A Istanbul, invece, avevo la stessa<br />

impressione di quando andavo a New York da ragazzino:<br />

trovavo di tutto, dalla ricca signora ingioiellata al punk.<br />

Racconto persone coraggiose, dalle esistenze straordinarie,<br />

che se ne sono fregate di quello che pensava il pubblico.<br />

Un po’ come te: da sempre lotti contro ogni tipo di razzismo.<br />

Ricordo la battaglia in favore dei Paesi musulmani.<br />

Il razzismo è eticamente deplorevole oltre che antieconomico.<br />

Dobbiamo scambiarci informazioni e commerciare<br />

con gli altri Paesi. <strong>La</strong> mia è un’opera profondamente antisovranista.<br />

Come vedi il futuro dopo il Covid-19?<br />

Bisogna adattarsi, non aver paura della modernità. L’innovazione<br />

è la cura. L’immobilismo italiano è nefasto dal<br />

punto di vista culturale ed economico. Ho riscritto parte<br />

del libro focalizzandomi sui mutamenti sociali dovuti alla<br />

pandemia, come le architetture degli ospedali o lo smart<br />

working. Il virus ci ha costretti a cambiamenti che sarebbero<br />

successi comunque. Vale la legge di Darwin: chi non<br />

si adatta sopperisce.<br />

Parliamo di tv: ti aspetta un autunno caldo…<br />

Tornerò sul piccolo schermo come concorrente di Ballando<br />

con le stelle, su Rai1. Partecipo perché nelle persone<br />

amo il coraggio, e Ballando, che mi fa paura, è una sfida.<br />

Poi mi diverte molto la competizione. Farò di tutto per vincere.<br />

Cosa vorresti portare sul piccolo schermo?<br />

Uno show meta-televisivo sui programmi di tutto il mondo.<br />

E una serie molto attuale come quella britannica e<br />

statunitense I may destroy you, scritta da Michaela Coel.<br />

È una fiction che tratta il tema della violenza sulle donne,<br />

girata a Londra e con alcune riprese a Ostia. È la cosa mediaticamente<br />

più moderna vista negli ultimi tempi.<br />

Costantino della Gherardesca<br />

costantinodellagherardesca<br />

CdGherardesca<br />

25


WHAT’S UP<br />

BEM VINDO<br />

AO BRASIL<br />

TORNA DOPO TRE ANNI,<br />

SU RAI RADIO2, LO STORICO<br />

SHOW SULLA MUSICA<br />

CARIOCA CONDOTTO DA<br />

MAX DE TOMASSI<br />

© Eleonora Ferretti<br />

Max De Tomassi<br />

Cosa accomuna la regina Elisabetta<br />

e il conduttore radiofonico<br />

Max De Tomassi?<br />

<strong>La</strong> Cruzeiro do Sul, l’onorificenza più<br />

alta che il Governo di Brasilia concede<br />

ai cittadini stranieri che si distinguono<br />

nella divulgazione della cultura carioca.<br />

De Tomassi, infatti, è stato al timone<br />

del celebre programma musicale<br />

Brasil, in onda su Rai Radio1 dal 2001<br />

al 2017. <strong>La</strong> trasmissione, dopo uno stop<br />

di tre anni, ritorna ora su Rai Radio2,<br />

alle 23, nei weekend dall’8 agosto al<br />

13 settembre, con la partecipazione di<br />

Pamela D’Amico. Una gradita ripresa<br />

per i tanti fan che hanno comunque<br />

continuato a seguire il loro beniamino<br />

a Stereonotte, storico show sulle frequenze<br />

della prima emittente del servizio<br />

pubblico.<br />

Brasil è…?<br />

Un ventaglio sulla musica carioca dai<br />

classici alla nuova scena. Si parlerà di<br />

Marisa Monte, Gilberto Gil, Caetano<br />

Veloso e Ivan Lins, ma anche dell’elettronica<br />

di Ceu. Usciremo dagli stereotipi<br />

e avremo molti pezzi cantautorali.<br />

L’impianto sarà più pop, con una presentazione<br />

succinta delle canzoni e<br />

degli artisti.<br />

Cos’altro racconterete?<br />

L’interazione tra la cultura brasiliana e<br />

quella italiana: il rapporto tra Roberto<br />

Murolo e Vinícius de Moraes quando<br />

frequentava la casa di Chico Buarque<br />

negli anni ’50; la collaborazione tra Ornella<br />

Vanoni e Toquinho nell’album del<br />

1976 <strong>La</strong> voglia, la pazzia, l’inconscienza,<br />

l’allegria; l’esibizione di Jovanotti e Carlinhos<br />

Brown, a Sanremo 2000, sulle<br />

note di Cancella il debito.<br />

Il Brasile è al centro dei drammatici risvolti<br />

della pandemia da Covid-19. Tu<br />

ci andavi spesso…<br />

Mi manca moltissimo, ma assaporo le<br />

Erica Mou<br />

© Virginia Bettoja<br />

esperienze vissute, come quelle nei<br />

territori incantevoli del Maranhão e nel<br />

deserto dei Lençóis. Per il resto sono<br />

sempre stato molto fatalista, vivo il<br />

presente, soprattutto dopo aver perso<br />

la casa durante il terremoto di Amatrice<br />

(RI). Nella mia vita è arrivato tutto in<br />

modo spontaneo: non avrei mai pensato,<br />

per esempio, di fare questa carriera.<br />

Volevo solo promuovere il Brasile<br />

tra i miei amici e connazionali.<br />

Cosa rappresenta questo Paese per<br />

te?<br />

Un’esplosione di sentimenti. G.B.<br />

MaxDeTomassiBrasil<br />

ABBABULA<br />

MUSICA D’AUTORE<br />

<strong>La</strong> pandemia non ha fermato<br />

l’Abbabula, lo storico festival di<br />

Sassari dedicato alla musica e<br />

alle parole d’autore. Dal 4 al 7<br />

agosto va in scena la 22esima<br />

edizione della rassegna, con un<br />

cartellone che vede, tra gli altri,<br />

i live di Samuel, Erica Mou, Lodo<br />

Guenzi & Bebo Guidetti.<br />

26


UN TRENO DI LIBRI<br />

Invito alla lettura di Alberto Brandani<br />

[Presidente giuria letteraria Premio Internazionale Elba-Brignetti]<br />

Vi siete mai chiesti cosa vorreste<br />

davvero trovare in un romanzo?<br />

Forse scene di azione,<br />

dialoghi serrati, descrizioni di epoche<br />

passate? Di certo ognuno desidera livelli<br />

sempre crescenti di tensione: segreti<br />

da svelare, personaggi di cui fidarsi e<br />

di cui allo stesso tempo dubitare. Tutto<br />

questo, e molto altro, si trova nel nuovo<br />

romanzo di Lisa Jewell.<br />

Il misterioso cadavere nel primo capitolo<br />

ci indurrebbe a pensarlo come un thriller,<br />

ma questa storia è un crescendo di<br />

ossessioni. Dopo aver conosciuto le normalissime<br />

vite dei protagonisti, iniziano<br />

a emergere particolari che stonano con<br />

l’apparente tranquillità del quadro generale.<br />

I dettagli si sommano, alimentando<br />

un senso di inquietudine crescente, arte<br />

nella quale Jewell è maestra.<br />

Il lettore dubiterà inevitabilmente di ciascun<br />

personaggio e allo stesso tempo<br />

tiferà per lui. Ai capitoli finali ogni rivelazione,<br />

sempre inaspettata, si incasellerà<br />

in un inquietante puzzle di ossessioni e<br />

segreti.<br />

In viaggio con il Prof<br />

QUALCUNO TI GUARDA<br />

UN PUZZLE DI OSSESSIONI E SEGRETI, UN CRESCENDO DI<br />

TENSIONE IN CUI NIENTE È COME SEMBRA. NELLA LUCE<br />

IMPERTURBABILE DEL BIANCO E NERO<br />

L’autrice riesce con abilità a far sprofondare<br />

il lettore in un sobborgo-bene di<br />

Bristol, mostrandogli l’orrore della banalità<br />

quotidiana di una ristretta comunità,<br />

fino a trascinarlo in una spirale insospettabile.<br />

Il vortice delle ossessioni parte<br />

da Tom Fitzwilliam, preside del liceo di<br />

Melville, affascinante e carismatico, di<br />

cui tutte le donne sembrano innamorarsi<br />

e di cui anche gli uomini subiscono il<br />

fascino. Ombre del passato incombono<br />

su Freddie, il figlio sedicenne, ossessionato<br />

dai vicini di cui spia morbosamente<br />

ogni mossa.<br />

Il lettore si sente come seduto lì, accanto<br />

a Freddie, un po’ come un voyeur. Ed<br />

ecco che Jewell inquadra nel suo obiettivo<br />

(e nel nostro) Joey, una giovane donna<br />

poco più che ventenne che abita a due<br />

case di distanza. Joey, da subito, prova<br />

una forte attrazione per Tom, nonostante<br />

la differenza di età e il bel marito nuovo<br />

di zecca.<br />

Incredibile come la scrittrice trasformi<br />

pian piano ognuno dei protagonisti in un<br />

personaggio diverso, come se l’essere<br />

sfiorati da passioni e segreti profondi basti<br />

a privarli del tutto delle loro maschere<br />

di rispettabilità.<br />

Gli altri personaggi del romanzo gireranno<br />

intorno, seguendo il corso del vortice<br />

e facendosene fagocitare fino ad avere<br />

ruoli quasi da protagonisti.<br />

E veniamo a tre riflessioni di carattere generale,<br />

che spero aiutino il lettore nei meandri<br />

della complessa trama a più strati.<br />

Primo. Ci sono tre film che aiutano a capire<br />

come spesso la realtà non è quella che<br />

sembra. Da <strong>La</strong> finestra sul cortile di Alfred<br />

Hitchcock a Omicidio a luci rosse di Brian<br />

De Palma, fino a Blow up di Michelangelo<br />

Antonioni, i protagonisti vedono scorrere<br />

la propria vita e le abitudini, ma la realtà<br />

si spezzetta in mille frammenti e talora è<br />

addirittura incomprensibile.<br />

Secondo. Tutto il romanzo è avvolto in<br />

un’atmosfera di sesso “sospeso”: mai<br />

In tutti, e dico tutti i protagonisti, c’è una<br />

forte carica sensuale con risvolti che la<br />

lasciano sempre incompiuta. Sospesa,<br />

appunto.<br />

In ultimo, il protagonista principale del<br />

libro resta il fermo immagine, riprodotto<br />

e interpretato in mille modi e con i diversi<br />

mezzi della moderna tecnologia. Resta<br />

lì, signore implacabile che calma le ansie<br />

di chi lo scatta, pietrifica frammenti di<br />

vita che talvolta vorremmo rimuovere. E<br />

aiuta più di ogni indagine psicologica la<br />

risoluzione di casi difficili, illuminandoli<br />

con il suo imperturbabile bianco e nero.<br />

Il finale? Non lo sveleremo, così come la<br />

trama. Ma sarà scioccante e imprevedibile,<br />

in perfetto stile Jewell.<br />

compiuto, mai esibito, spesso deside-<br />

su di lui, sulla moglie troppo perfetta e rato e poi reso addirittura malinconico. Neri Pozza, pp. 384 € 19<br />

29


UN TRENO DI LIBRI<br />

BRANI TRATTI DA QUALCUNO TI GUARDA<br />

[...]<br />

L’indomani mattina udì di sfuggita una conversazione tra il<br />

padre e la madre. Erano in cucina e Freddie sentiva aprire e<br />

chiudere cassetti, tintinnio di posate, acciottolio di piatti tirati<br />

fuori dalla lavastoviglie e impilati, con il borbottio basso<br />

del giornale radio della BBC in sottofondo.<br />

«Ho parlato con la ragazza, ieri» sentì che diceva il padre.<br />

«<strong>La</strong> figlia».<br />

«Ah, sì».<br />

«Le ho detto quello che mi hai raccontato».<br />

Il rumore di piatti cessò di colpo, poi Freddie udì la voce<br />

della madre. «E cos’ha detto?»<br />

«Pare che la madre sia convinta di conoscerci. Di averci incontrato<br />

da qualche parte in vacanza anni fa».<br />

«Oh». Lo sportello di una credenza si aprì e si richiuse di<br />

botto. «Ed è vero?»<br />

Silenzio.<br />

«Non me l’ha saputo dire. È stata vaga. Non sapeva nemmeno<br />

dove».<br />

«Be’, non è che ci sia una grande scelta. Abbiamo fatto ben<br />

poche vacanze in questi ultimi anni, a parte quella volta nel<br />

<strong>La</strong>ke District e qualche fine settimana da tua madre. Io sono<br />

sicura di non averla mai vista».<br />

Freddie trattenne il fiato. <strong>La</strong> vacanza nel <strong>La</strong>ke District gli<br />

metteva angoscia solo a pensarci. Era stata una settimana<br />

terribile, il peggio del peggio. Suo padre detestava viaggiare,<br />

era partito controvoglia e lo aveva fatto pesare dal principio<br />

alla fine. Era stato intrattabile tutto il tempo e la mamma,<br />

pur di compiacerlo, era stata ancora più zerbino del solito.<br />

Lei e Freddie avevano camminato sulle uova per l’intera<br />

settimana. E per di più faceva un caldo maledetto. Nel B&B<br />

non si potevano aprire le finestre e non si respirava, lui dormiva<br />

per terra su un materasso ai piedi del letto dei genitori<br />

come un bambino piccolo, benché avesse già nove anni e,<br />

se solo provava ad aprir bocca per lamentarsi, la mamma<br />

lo zittiva subito. Per non parlare del giorno della gita in pullman,<br />

quando era spuntata all’improvviso una che aveva<br />

preso a botte suo padre. Lo aveva picchiato di brutto. Era<br />

furibonda, gli aveva gridato di tutto, sputando per la rabbia.<br />

Freddie non aveva mai visto una persona così arrabbiata<br />

in vita sua, così nera e rossa di rabbia. Oltretutto gridava<br />

parolacce che adesso non gli avrebbero fatto né caldo né<br />

freddo, ma che all’epoca lo avevano scioccato colpendolo<br />

come altrettante coltellate. Gridava: Vergognati! Come hai<br />

potuto? Continuava a ripetere: Vergognati! Come hai potuto?<br />

Suo padre l’aveva presa per le braccia piuttosto brutalmente<br />

e l’aveva portata come un sacco di patate sull’altro lato<br />

della strada. Freddie li aveva visti gesticolare animatamente,<br />

ma non aveva sentito quello che dicevano per via delle<br />

auto che passavano. Dopo mezzo minuto il padre era tornato<br />

da loro e li aveva fatti salire in fretta e furia sul pullman.<br />

«Sali!» gli aveva bisbigliato prendendolo con forza per un<br />

braccio e spingendolo. «Sali, ho detto!»<br />

Li fissavano tutti e Freddie si era sentito avvampare. Una<br />

volta sul pullman, aveva sbirciato fuori dal finestrino e la<br />

© <strong>La</strong>Presse<br />

James Stewart nel film di Alfred Hitchcock <strong>La</strong> finestra sul cortile (1954)<br />

donna era ancora nel punto dove aveva bisticciato con suo<br />

padre, ma nel frattempo l’aveva raggiunta un’altra donna,<br />

più giovane, che le assomigliava e la abbracciava. Quest’ultima<br />

aveva guardato verso il pullman e aveva incrociato lo<br />

sguardo di Freddie. Nei suoi occhi c’era odio puro, alla massima<br />

potenza. Freddie si era voltato dall’altra parte e aveva<br />

nascosto la faccia nella spalla di sua madre.<br />

Quando aveva girato di nuovo gli occhi, le due donne non<br />

c’erano più.<br />

[...]<br />

10 marzo<br />

Lì per lì Joey ignorò lo strombazzare insistente di un clacson.<br />

O era il furgone bianco di un corriere, nel qual caso preferiva<br />

non alzare la testa e trovarsi davanti un deficiente e il<br />

suo collega con la lingua di fuori, oppure le strombazzate<br />

non erano rivolte a lei e avrebbe fatto la figura della sfigata<br />

che si volta sperando di vedere due deficienti con la lingua<br />

di fuori.<br />

Poi però udì una voce maschile che chiamava «Josephine!»,<br />

30


Un assaggio di lettura<br />

si voltò e vide Tom Fitzwilliam che si sporgeva dal finestrino<br />

della sua auto facendole segno di avvicinarsi. «Posso darti<br />

un passaggio? Sto andando in centro».<br />

Fitzwilliam accostò al marciapiede e Joey, che era diretta<br />

alla fermata dell’autobus, guardò prima lui, poi la città in<br />

lontananza.<br />

«Ehm, sì. Grazie. Sicuro?»<br />

«Certo che sono sicuro! Sali».<br />

Joey si sedette e allungò il braccio per prendere la cintura.<br />

«Molto gentile» disse.<br />

«Figuriamoci» replicò lui. «Ti vedo sempre alla fermata,<br />

ma di solito vado nella direzione opposta». <strong>La</strong> guardò sorridendo<br />

e Joey pensò: Sono in macchina con Tom Fitzwilliam!<br />

Sono sulla macchina di Tom Fitzwilliam! È vero! Non sto<br />

sognando! Allacciò la cintura e ricambiò il sorriso. «Grazie»<br />

disse, e poi: «Dove vai? Niente scuola oggi?»<br />

«No» rispose Fitzwilliam guardando nello specchietto laterale<br />

per reimmettersi nel traffico. «Oggi ho una riunione<br />

importante in municipio con l’Ufficio scolastico locale. Ti<br />

racconterei volentieri i particolari, ma poi sarei costretto a<br />

ucciderti».<br />

Fitzwilliam sorrise di nuovo, ma con un lampo di malizia che<br />

le fece venire il sospetto che fosse veramente capace di<br />

ucciderla.<br />

«<strong>La</strong>vori sempre alla ludoteca?» le chiese occhieggiando il<br />

logo sulla T-shirt.<br />

«Purtroppo sì» rispose Joey. «Anche se sta cominciando a<br />

piacermi. Ho dei colleghi simpatici».<br />

«È la cosa più importante» osservò lui. «L’ho imparato negli<br />

anni. Se sei con le persone giuste, di solito vuol dire che sei<br />

al posto giusto».<br />

«A meno che non si tratti di un carcere». Joey rise e subito<br />

dopo si detestò per il suono aspro e falso di quella risata.<br />

«No, vale anche in carcere» ribatté lui. «Sul serio! Perlomeno<br />

se ci sei per aver commesso un reato e non per un errore<br />

giudiziario».<br />

Joey accarezzò il sedile di pelle pensando a quante volte<br />

aveva curiosato dentro l’auto di Tom parcheggiata davanti a<br />

casa immaginando di essere a bordo, seduta al suo fianco.<br />

E adesso che c’era non capiva più niente. Si mise più dritta e<br />

scosse leggermente la testa.<br />

«Quindi non pensi più di fuggire all’estero?» le chiese Fitzwilliam<br />

con un sorrisetto.<br />

«No, mi è passata la voglia» rispose Joey scuotendo la testa.<br />

«Bene. Mi fa piacere».<br />

A quell’ora del mattino c’era molto traffico in uscita da Melville<br />

e, non potendo usare la corsia preferenziale come il<br />

bus, Joey rischiava di arrivare tardi al lavoro. Ma non le importava.<br />

Annusò: l’aria nell’abitacolo profumava di cuoio vissuto<br />

e di uomo appena uscito dalla doccia. Osservò le mani<br />

di Tom Fitzwilliam, posate sul volante. Erano bellissime.<br />

Non poté fare a meno di immaginarle che le accarezzavano<br />

il viso, le si insinuavano sotto i vestiti, la abbrancavano. Sentì<br />

la voglia di essere toccata da quelle mani sgorgarle dentro<br />

così improvvisa e bruciante che le parve impossibile che lui<br />

non le leggesse nel pensiero.<br />

Nei pressi del bivio per l’Academy, Joey vide una marea di<br />

studenti in giacca grigia che arrivavano da tutte le direzioni.<br />

Era incredibile, pensò, che l’uomo garbato che le aveva<br />

dato un passaggio avesse la responsabilità di tutte quelle<br />

giovani vite.<br />

David Hemmings e Veruschka nel film Blow-Up (1966) di Michelangelo Antonioni<br />

© ullstein bild/Getty Images<br />

31


UN TRENO DI LIBRI<br />

Un assaggio di lettura<br />

[...]<br />

L’indomani Joey porta Eloise a trovare la nonna, Nana Sarah,<br />

come lei e Jack hanno deciso che Eloise chiamerà la<br />

loro madre quando avrà imparato a parlare. Il cielo scuro<br />

annuncia un temporale estivo ed essendo uscita senza<br />

ombrello Joey farebbe meglio a tornare a casa, ma qualcosa<br />

la spinge a continuare. <strong>La</strong> sensazione che la vita vada<br />

avanti comunque, forse. I bambini fanno quest’effetto: ti<br />

costringono a vivere nel presente e nello stesso tempo<br />

ti fanno correre verso il futuro e sentire il legame con il<br />

passato.<br />

Sulla tomba c’è un mazzetto di tulipani rinsecchiti dal caldo<br />

di agosto. Joey vi sistema accanto le sue rose color rosa<br />

polvere e si siede a terra, con una mano sul passeggino<br />

per cullare delicatamente Eloise che dorme.<br />

«Ciao, mamma, sono io» dice. «Ti ho portato a vedere Eloise,<br />

ma dorme e non ti darà grande soddisfazione oggi.<br />

A casa va un po’ meglio. Jack è ancora tristissimo e mi dispiace<br />

vederlo così abbacchiato. Prima era lui che teneva<br />

allegri tutti quanti, a cominciare da me, e mi fa uno strano<br />

effetto che i ruoli si siano invertiti. Ma va bene così. Dovevo<br />

smettere di fare la bambina indifesa, e con un fratello<br />

come Jack affidarsi era fin troppo facile. Lo so, continuo a<br />

venire qui a dirti che sto maturando, ma prima pensavo che<br />

volesse dire fare cose da adulti, invece adesso ho capito<br />

che non è vero, che essere adulti non vuol dire sposarsi,<br />

avere una bella casa e iscriversi a un gruppo di lettura.<br />

Vuol dire assumersi le proprie responsabilità, rispondere<br />

delle proprie azioni e delle loro conseguenze. Insomma, ci<br />

sono quasi, mamma, ce l’ho quasi fatta e…»<br />

Si interrompe nell’udire il rumore di qualcuno sopraggiunto<br />

alle sue spalle. Prende fiato e si volta. È un uomo di mezza<br />

età con una T-shirt degli Stone Roses e bermuda mimetici,<br />

i capelli grigi che incorniciano disordinatamente il viso<br />

scavato e un mazzo di tulipani rossi comprati da Asda per<br />

99 pence in mano. «Ciao, tesoro».<br />

«Papà» replica Joey.<br />

«Ho portato dei fiori alla mamma» dice lui battendo il mazzo<br />

sull’altra mano.<br />

«Anch’io».<br />

Lo sguardo si sposta sul passeggino e Joey vede che gli si<br />

riempiono gli occhi di lacrime. «Questa è…?»<br />

«Sì, è Eloise».<br />

Il padre di Joey annuisce e ricaccia indietro le lacrime.<br />

«Wow» dice, commosso. «Wow».<br />

«Dorme».<br />

Un altro cenno affermativo. «Non svegliarla».<br />

Per un attimo restano entrambi in silenzio.<br />

Una goccia di pioggia cade in mezzo a loro, grossa, pesante.<br />

Poi un’altra. Alzano gli occhi al cielo, poi si guardano.<br />

«Andiamo?» dice Joey.<br />

«Beviamo qualcosa?» propone il padre.<br />

«Sì, volentieri» risponde Joey.<br />

Craig Wasson osserva il panorama dal telescopio di Gregg Henry in una scena del film Omicidio a luci rosse (1984)<br />

© Columbia Pictures/Getty Images<br />

32


Lo scaffale della <strong>Freccia</strong><br />

LA SALITA DEI SAPONARI<br />

Cristina Cassar Scalia<br />

Einaudi, pp. 312 € 18<br />

Esteban Torres, cubanoamericano<br />

con cittadinanza<br />

italiana e residenza in Svizzera,<br />

viene trovato morto nel<br />

parcheggio dell’aeroporto di<br />

Catania: qualcuno gli ha sparato<br />

al cuore. L’uomo ha un passato<br />

oscuro eppure nessun indizio<br />

riesce a sbloccare le indagini,<br />

almeno finché a Taormina,<br />

dentro un pozzo nel giardino<br />

di un albergo, si scopre il<br />

cadavere di Roberta Geraci,<br />

detta Bubi. Torres e Bubi si<br />

conoscevano. Molto bene.<br />

RICORDATI DI BACH<br />

Alice Cappagli<br />

Einaudi, pp. 264 € 17,50<br />

Esistono passioni così potenti<br />

da cambiarti la vita. Da<br />

rovesciarti la testa, i pensieri,<br />

lo sguardo. Per Cecilia la<br />

musica è esattamente questo:<br />

un modo di vivere, il solo che<br />

conosce. «Fai finta di dover<br />

parlare di tutto quello che è<br />

finito in un abisso», le dice il<br />

suo maestro, «della gioia e del<br />

pianto, della vita e della morte.<br />

Fai finta di dovermi raccontare<br />

qualcosa che non ha mai avuto<br />

parole per essere descritto.<br />

Rimane Bach».<br />

IL SUSSURRO DELLE API<br />

Sofía Segovia<br />

Rizzoli, pp. 496 € 20<br />

Sono i primi anni del ’900<br />

e gli echi della rivoluzione<br />

hanno raggiunto la campagna<br />

fertile di Linares, un angolo<br />

di Messico dove sorge<br />

l’hacienda dei Morales. È in<br />

questa famiglia che vive la<br />

nana Reja, l’anziana nutrice<br />

che ha cresciuto generazioni<br />

di bambini e ora trascorre i<br />

giorni sulla sedia a dondolo.<br />

Finché una mattina, in un<br />

viluppo di stracci, circondato<br />

da un nugolo di api, trova un<br />

neonato.<br />

6x10cm 300DPI<br />

MOLTE AQUILE HO VISTO IN VOLO<br />

Filippo Nassetti<br />

Baldini+Castoldi, pp. 144 € 15<br />

Per scrivere il libro l’autore si è ispirato al ricordo del fratello Alberto,<br />

primo pilota civile a rientrare in servizio dopo un'operazione chirurgica<br />

al cervello e poi scomparso a 28 anni per un incidente durante un<br />

volo di collaudo. <strong>La</strong> sua vicenda è legata a quella di un altro aviatore,<br />

Pierpaolo Racchetti, che ha perso la vita nella stessa tragedia. Le<br />

esistenze dei due colleghi si sfiorano passandosi il testimone. Da qui<br />

si dipana un filo conduttore che approfondisce la vita di altri piloti.<br />

Si parla di Antonino Vivona, ex <strong>Freccia</strong> tricolore che fu testimone<br />

della tragedia di Ramstein, in Germania, dove nel 1988, durante<br />

un’esibizione acrobatica, tre aerei precipitarono causando la morte dei<br />

tre conducenti e di 67 persone a terra. E si raccontano anche le storie<br />

di Francesco Miele, primo caso in Europa di pilota amputato, Tullio<br />

Picciolini, che oltre al cielo ha conquistato i mari tentando la traversata<br />

atlantica in catamarano dal Senegal alle Guadalupe, Dino Iuorio, con<br />

la sua grande passione per la montagna e il soccorso alpino, e Marco<br />

Conte, fondatore della onlus Friends for Water per scavare pozzi di<br />

acqua potabile in Mali. L’opera si pone un interrogativo fondamentale:<br />

che cosa spinge una persona a guidare un aereo? Certamente l’amore<br />

per il rischio, ma anche altri elementi che rendono la risposta molto<br />

meno scontata. Una certezza, invece, è tutto il vissuto personale che<br />

Nassetti ha messo in quest’opera particolarmente sentita, emozionante<br />

ed emozionata. G.B.<br />

33


TRAVEL<br />

EMOZIONI<br />

SOSPESE<br />

PONTI TIBETANI E ZIP LINE PER VOLARE TRA<br />

IL CIELO, LA TERRA E IL MARE. LA BELLEZZA<br />

DELL’ITALIA CONTEMPLATA DA UNA<br />

PROSPETTIVA ORIGINALE. CON IL CUORE IN<br />

TUMULTO E GLI OCCHI COLMI DI STUPORE<br />

di Peppe Iannicelli<br />

© Gabriele Zanon<br />

<strong>La</strong> vacanza all’insegna dell’avventura<br />

è certamente una<br />

delle più trendy del momento.<br />

Ponti tibetani sospesi sugli strapiombi<br />

e zip line vertiginose attirano<br />

ogni giorno migliaia di viaggiatori desiderosi<br />

di sperimentare, in totale sicurezza,<br />

emozioni fantasmagoriche. Solo<br />

a guardarli, certi passaggi fanno venire<br />

i brividi. L’adrenalina scorre a fiumi indossando<br />

caschetti e protezioni. I primi<br />

passi sono pesantissimi, i primi metri<br />

infiniti. Ma poi, trovato il ritmo giusto,<br />

si entra in una dimensione fantastica<br />

e vorresti che il viaggio, sospeso a un<br />

esile ma resistentissimo filo d’acciaio o<br />

in precario ma stabile equilibrio su una<br />

fune o un’asse di legno, non finisse mai.<br />

<strong>La</strong> zip line di San Vigilio di Marebbe (BZ)<br />

34


Il Volo dell'angelo tra Pietrapertosa e Castelmezzano (PZ)<br />

Trecento metri di campata unica, a Popiglio a San Marcello Pistoiese (PT)<br />

102 metri d’altezza. Il Ponte alla Luna il Ponte delle Ferriere, inaugurato nel<br />

di Sasso di Castalda (PZ) è impressionantepena<br />

80 centimetri, gli permetteva<br />

1923. Il passaggio pedonale, largo ap-<br />

<strong>La</strong> sola idea di avventurarsi sulle funi infatti di superare, non senza apprensione,<br />

il torrente Lima, risparmiando<br />

sballottate dal vento fa venire i brividi<br />

lungo la schiena. È una vera e propria sei chilometri di camminata. Con i<br />

impresa quella che attende gli ardimentosi<br />

attraversatori. Un’impresa, tezza massima di 36 metri dall’alveo<br />

suoi 227 metri di lunghezza e un’al-<br />

potremmo dire, spaziale, visto che di del torrente, fino al 2006 ha detenuto<br />

questo minuscolo borgo lucano è originaria<br />

la famiglia di Rocco Petrone, pedonale del mondo. Attraversarlo<br />

il record del più lungo ponte sospeso<br />

direttore alla NASA durante la missione<br />

Apollo 11. Così, in Basilicata, piccoli rende l’esperienza ancora più affasci-<br />

di notte con l’illuminazione artistica<br />

passi, emozionanti come quelli mossi nante.<br />

sulla superfice lunare, scandiscono il Si passa, poi, dal tempo delle miniere<br />

passaggio sul Ponte alla Luna.<br />

alla suggestione dei luoghi di guerra<br />

Era invece la scorciatoia utilizzata dai con il Ponte Cristallo, uno dei passaggi<br />

più spettacolari e iconici lungo minatori che dovevano spostarsi da<br />

la<br />

Via Ferrata Ivano Dibona che conduce<br />

alla cima del Cristallino d'Ampezzo<br />

(BL). Di media difficoltà, questo percorso<br />

è stato allestito per permettere<br />

l’esplorazione delle testimonianze<br />

della Grande guerra, che nelle valli<br />

delle Dolomiti conobbe episodi storici<br />

e sanguinari.<br />

Il Ponte tibetano di Cesana Claviere, in<br />

provincia di Torino, si divide in tre segmenti,<br />

per una lunghezza complessiva<br />

di 544 metri. Il tratto più in alto svetta<br />

a 90 metri sul fiume Piccola Dora<br />

attraverso le Gorge di San Gervasio.<br />

Per completare tutto il sentiero, ponti<br />

compresi, occorre circa un’ora e mezza<br />

di totale immersione nella natura:<br />

un’avventura che conquista tutta la<br />

famiglia, specialmente i bambini.<br />

© Charles Masters/AdobeStock © Enrico De Vita/AdobeStock<br />

<strong>La</strong> Via Ferrata Ivano Dibona, sulle Dolomiti<br />

35


TRAVEL<br />

E se attraversare gole e altezze vertiginose<br />

non basta, si può volare senza<br />

avere le ali. Le zip line realizzano l’eterno<br />

sogno umano di spiccare il volo<br />

come gli uccelli. Un cavo d’acciaio<br />

teso, una carrucola e tanto coraggio.<br />

Un sogno che si realizza, per esempio,<br />

in località meravigliose d’Italia<br />

come la Costa d’Amalfi. Inaugurata<br />

appena l’anno scorso, la Zipline Italia<br />

Il Ponte tibetano di Cesana Claviere (TO)<br />

© michele my/EyeEm/AdobeStock<br />

collega i borghi di Conca dei Marini e<br />

Furore (SA), il cui fiordo vide consumarsi<br />

la passione divorante tra l'attrice<br />

Anna Magnani e il regista Roberto<br />

Rossellini. A pochi chilometri dal<br />

Sentiero degli Dei e dal Sentiero dei<br />

Limoni, una planata in un paradiso di<br />

colori: il verde intenso della collina,<br />

il blu del mare, le tonalità delle case<br />

della costa.<br />

Una velocità proibita in auto quella di<br />

172 chilometri orari, ma non sulla zip<br />

line di Rocca Massima (LT), a circa 60<br />

chilometri da Roma. Non c’è multa né<br />

autovelox in agguato per i coraggiosi<br />

pronti, da soli o in coppia, al Volo<br />

del Falco Pellegrino di 2.250 metri a<br />

300 metri di altezza. Una picchiata<br />

mozzafiato indimenticabile, durante<br />

la quale non si riesce neanche a pensare,<br />

per la zip line più veloce d’Italia.<br />

Nella lista dei temerari romantici non<br />

può mancare il Volo dell’angelo, tra<br />

Pietrapertosa e Castelmezzano, in<br />

provincia di Potenza. Ci vogliono 80<br />

secondi per percorrere i 1.550 metri<br />

del tragitto a 450 metri d’altezza. Non<br />

si riesce quasi a scorgere il fondo del<br />

burrone, e proprio per questo si ha<br />

la sensazione di volare insieme alle<br />

creature celesti.<br />

<strong>La</strong> Mont Blanc, nel parco avventura<br />

a Pré-Saint-Didier, in Valle d'Aosta,<br />

propone diversi itinerari e livelli di<br />

difficoltà: dal rilassante percorso famiglia,<br />

poco più di una giostra ecologica,<br />

alla carrucola dell’orrido, il cui<br />

nome è tutto un programma. A San<br />

Vigilio di Marebbe (BZ), invece, la zip<br />

line Adrenaline X-Treme Adventures<br />

vanta il primato di più lunga d’Europa:<br />

3.200 metri, con un dislivello di 400 e<br />

un’altezza massima di 100. Qui il volo<br />

si può fare anche in comitiva, aggiungendo<br />

all’adrenalina il divertimento<br />

più sfrenato. È lunga oltre 3 chilometri<br />

anche la Zipline Sauris, in provincia<br />

di Udine. Inaugurata a luglio,<br />

attraversa le montagne della Carnia<br />

a 100 metri d’altezza, collegando il<br />

Monte Ruche con il lago della Màina.<br />

Queste imprese richiamano turisti da<br />

ogni dove e dai monti sono passate<br />

a conquistare anche il mare. <strong>La</strong> compagnia<br />

di navigazione MSC Crociere<br />

ha dotato infatti le navi più moderne<br />

della sua flotta di una vertiginosa zip<br />

line che permette di sperimentare il<br />

brivido del volo tra le onde.<br />

36


LA SCIENZA<br />

AL SERVIZIO<br />

DEL TUO<br />

BENESSERE<br />

Urban Medical Beauty e Urban Wellness<br />

MediSpa sono due centri all'avanguardia<br />

il cui obiettivo è occuparsi a 360°<br />

del benessere individuale del paziente.<br />

Urban Medical Beauty, specializzato<br />

in medicina estetica vanta un'equipe<br />

di professionisti qualificati e macchinari<br />

di ultima generazione.<br />

Urban Wellness MediSpa si occupa<br />

di wellness, body slimming e percorsi<br />

personalizzati per il raggiungimento<br />

del benessere psico-fisico che includono<br />

anche mental coaching, lifestyle<br />

coaching, nutritional coaching<br />

e fitness coaching.<br />

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Urban Medical Beauty<br />

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Urban Wellness<br />

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Via Sardegna 14, Roma<br />

Tel. 0688653165


TRAVEL<br />

© Patrick Schwienbacher<br />

I Giardini di Castel Trauttmansdorff<br />

MERANO<br />

MON AMOUR<br />

LA CITTÀ DELL’ALTO ADIGE ACCOGLIE GLI AMANTI DELLA<br />

TRANQUILLITÀ E DEL BENESSERE. TRA PASSEGGIATE POETICHE,<br />

PERCORSI IN BICICLETTA E ITINERARI SULLE ORME DELLA<br />

PRINCIPESSA SISSI<br />

di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it<br />

38


<strong>La</strong> Passeggiata Tappeiner<br />

Stagione <strong>2020</strong>: è l’estate italiana,<br />

l’estate della villeggiatura<br />

con la famiglia che vede la<br />

riscossa dei luoghi aperti e isolati. Per<br />

rispettare le regole anti Covid e mantenere<br />

le distanze anche in vacanza,<br />

dove è meglio trascorrerla se non in<br />

montagna?<br />

Già da qualche anno è scattato l’amore<br />

per le vette, paesaggi verdi senza confini,<br />

da godere con calma. I neo amanti<br />

delle cime alla ricerca della tranquillità<br />

possono scegliere come meta l’Alto<br />

Adige e come località ideale Merano.<br />

Non troppo in vetta con i suoi 300 me-<br />

Il centro storico<br />

tri di altezza, elegante e accogliente,<br />

raggiungibile in treno. <strong>La</strong> città attende<br />

ospiti e turisti per camminare e<br />

passeggiare con il progetto Muoviti a<br />

Merano e l’iniziativa Early Bird - Vale la<br />

pena alzarsi presto!<br />

Novanta minuti di tour ogni sabato<br />

mattina dalle 7:30, lungo sentieri e<br />

percorsi pedonali nei parchi e tra le<br />

vie più nascoste, modellati in base alle<br />

indicazioni degli esperti. Una proposta<br />

nel solco della tradizione meranese,<br />

nota per le terme, l’attenzione al<br />

benessere e alla salute: aria aperta e<br />

luce solare fanno aumentare infatti la<br />

produzione di serotonina, alleato fisiologico<br />

del buonumore, contro stress e<br />

depressione.<br />

Che si scelga il giro guidato o che si<br />

punti a scoprire Merano in autonomia,<br />

la partenza è dal centro storico. Tra le<br />

strade più caratteristiche quelle del<br />

quartiere Steinach, dove si trovano<br />

botteghe artistiche, edifici d’epoca e<br />

il Castello degli Asburgo costruito tra<br />

il XV e il XVI secolo. C’è anche la passeggiata<br />

d’inverno che dal Ponte Posta<br />

giunge a imboccare la Promenade<br />

Gilf, per poi tornare a Merano seguendo<br />

la passeggiata d’estate.<br />

© Tommy Hetzel © Simon Koy<br />

39


TRAVEL<br />

Si lascia la città solo dopo aver osservato<br />

il panorama che la circonda. Due<br />

ottimi punti di vista, sulla Passeggiata<br />

Tappeiner, sono la Torre della Polveriera<br />

e il Belvedere. Dalla prima, che<br />

vanta origini romane, lo sguardo spazia<br />

tra l’inizio della Val Passiria, il comprensorio<br />

Merano 2000, la Val d’Adige<br />

e Monte San Vigilio. Il secondo guarda<br />

a nord verso il massiccio del Gruppo<br />

di Tessa. Dalla stessa Passeggiata,<br />

lunga tre chilometri e illuminata di<br />

sera, a pochi passi dalla città, si dirama<br />

inoltre un sentiero che porta a Tirolo,<br />

dove si trovano il Castello e i Masi<br />

della Muta, un’impressionante terrazza<br />

sull’intero Burgraviato.<br />

Appena lasciato lo spazio urbano,<br />

l’immersione nella natura tra boschi<br />

e alture è immediata. Si possono percorrere<br />

i Sentieri d’Acqua Meranesi,<br />

che uniscono 11 Waalweg, itinerari<br />

lungo gli antichi canali d’irrigazione:<br />

80 chilometri di tranquillità e silenzio<br />

tra vegetazione, frutteti, chiesette e<br />

castelli.<br />

© Alfred Tschager<br />

Il parco delle Terme di Merano<br />

Un tratto della Passeggiata Gilf<br />

© Simon Koy<br />

«Basterebbe una passeggiata<br />

in mezzo alla natura, fermarsi un<br />

momento ad ascoltare, spogliarsi<br />

del superfluo e comprendere che<br />

non occorre poi molto per vivere bene»<br />

[Mario Rigoni Stern]<br />

Coccolano fisico e mente anche la via<br />

della Poesia e il percorso delle Fontane,<br />

di nuovo in città. Lungo la Passeggiata<br />

Gilf, incisi a fuoco sul legno delle<br />

panchine, si possono leggere spunti<br />

di riflessione del poeta americano<br />

Allen Ginsberg, affiancato da illustri<br />

letterati quali Carl Artmann, Sarah<br />

Kirsch, Mario Luzi, Alda Merini, Rainer<br />

Maria Rilke, Edoardo Sanguineti e<br />

Luisa Spaziani. Al poeta statunitense<br />

Ezra Pound, che a Merano trascorse<br />

parte della sua vita, è riservato un angolo<br />

a sé con versi scelti dalla figlia.<br />

Suscita emozioni anche il percorso<br />

delle Fontane, 12 getti d’acqua tra il<br />

centro e la zona delle Passeggiate,<br />

ognuna raccontata da una targa. L’idea<br />

refrigerante è merito di Renate<br />

Abram, una studiosa locale che ha<br />

pensato a un percorso storico dal<br />

1462 a oggi, tra ordinanze e provvedimenti<br />

disposti dai signori del tempo.<br />

A Merano soggiornò inoltre a più riprese,<br />

nella seconda metà dell’800,<br />

l’imperatrice Elisabetta d’Austria, per<br />

tutti Sissi. A lei è dedicato un suggestivo<br />

itinerario che collega i Giardini di<br />

Castel Trauttmansdorff, un orto bota-<br />

40


© Tommy Hetzel<br />

nico straordinario con piante da tutto<br />

il mondo, con il centro città, passando<br />

per i castelli Principesco. Pienzenau,<br />

Kallmünz e Rametz, per scendere poi<br />

fino al parco dedicato alla principessa,<br />

ai margini della Passeggiata d’estate.<br />

IN STAZIONE UNA MOSTRA SU FISCHER<br />

Andamento sinuoso delle strade, piazze e cortili racchiusi, chiara definizione<br />

delle assi visuali. Sono questi i tre principi del piano di sviluppo di Merano in<br />

base al progetto realizzato nel 1898 da Theodor Fischer.<br />

Questo architetto e urbanista di grande lungimiranza ha contribuito a rendere<br />

Merano la città-giardino che è ancora oggi, caratterizzata dai tre poli della<br />

stazione, del centro storico e della Casa del teatro popolare.<br />

Proprio nello scalo ferroviario, in stile Liberty, si può visitare fino al 31 dicembre<br />

la mostra Theodor Fischer in Tirolo. Architetto pioniere, organizzata da Curatorium<br />

Beni Tecnici Culturali. Su un tavolo virtuale si sfogliano i progetti di cantiere e,<br />

lungo il primo binario, 30 tavole di grande formato raccontano il lavoro di Fischer.<br />

Analizzando gli edifici della Posta e della Cassa di Risparmio di Hall, in Tirolo, e la<br />

Scuola maschile di <strong>La</strong>na, in Alto Adige, si possono conoscere i metodi di lavoro e<br />

progettazione di una figura chiave per l'architettura mitteleuropea dopo il 1900,<br />

da riscoprire per dare nuova ispirazione all’urbanistica contemporanea.<br />

<strong>La</strong> voglia di libertà e natura qui si soddisfa<br />

facilmente anche con una pedalata.<br />

Merano offre infatti una vasta rete<br />

di piste ciclabili. Con le due ruote si<br />

può girare in città, dal tipico quartiere<br />

Steinach fino al torrente Passirio, ma<br />

anche andare fuori verso la Chiesetta<br />

di San Valentino a Maia Alta. O si possono<br />

percorrere la Val Passiria e la Val<br />

d’Adige, verso Bolzano. In Val Venosta<br />

si sale sul treno a Merano e, giunti a<br />

Malles, si noleggia una due ruote per<br />

rifare a ritroso tutto il percorso o solo<br />

una parte, lasciando il mezzo in una<br />

stazione intermedia. Per i più esigenti<br />

non mancano tour guidati in mountain<br />

bike, con lezioni tecniche e noleggio<br />

dell’attrezzatura.<br />

Un ultimo consiglio, per gli amanti del<br />

green e dei binari senza tempo, viene<br />

dal travel book di Trenitalia Ciclovie,<br />

20 percorsi ciclabili da raggiungere comodamente<br />

in treno, che suggerisce<br />

di andare a Bolzano e poi proseguire<br />

in bici fino a Caldaro, lungo il tracciato<br />

di una ferrovia di fine ’800, abbandonata<br />

dal 1971. Qui si può fare tappa a<br />

Castel Firmiano, un’enorme fortezza<br />

del X secolo, parte del circuito delle<br />

sei strutture del Messner Mountain<br />

Museum, che raccontano l’universo<br />

della montagna. Giunti a Caldaro, non<br />

può mancare una visita al lago omonimo,<br />

bacino d’acqua naturale tra i più<br />

caldi di tutte le Alpi.<br />

41


TRAVEL<br />

UN TUFFO NEL<br />

LIBERTY<br />

Villino Palanti a Milano Marittima, Cervia (RA)<br />

BALCONI DECORATI E<br />

COMPOSIZIONI FLOREALI,<br />

BALAUSTRE IN FERRO BATTUTO<br />

E MAIOLICHE RAFFINATE.<br />

A PASSEGGIO TRA VILLE,<br />

ALBERGHI E MUSEI DELLA BELLE<br />

ÉPOQUE ROMAGNOLA<br />

di Andrea Speziali<br />

Fiori scolpiti nel ferro battuto e nella pietra, torrette<br />

arzigogolate, facciate con finestre decorate come<br />

quadri, dove composizioni floreali si mescolano a<br />

profili di fanciulle dai capelli d’oro. <strong>La</strong> Riviera romagnola conserva<br />

ancora oggi, in forma superstite, palazzi, grandi alberghi,<br />

ville e villini che sembrano spuntare da una fiaba.<br />

Nella costa che si riflette sul mar Adriatico, partendo da<br />

Cervia (RA) fino a Cattolica (RN), si possono ammirare, grazie<br />

all’Associazione Italia Liberty, capolavori dell’Art Nouveau.<br />

Un viaggio per scoprire un tesoro della Belle Époque, in<br />

cui anche i complementi d’arredo, spesso in legno d’ebano,<br />

ornavano gli ampi spazi delle maestose architetture che ingentilivano<br />

la costa. In particolare, nel tratto ravennate si trovano<br />

abitazioni realizzate per la solida vecchia borghesia. È il<br />

periodo in cui il podestà Giuseppe Palanti porta in Riviera la<br />

Milano bene e il sorgere di ville e villini favorisce un turismo<br />

d’élite sempre più diffuso nel corso degli anni. A Cervia, in via<br />

Toti 72, si segnala il villino Palanti. Era il 1912 quando la Società<br />

Anonima Milano Marittima decise di lottizzare la pineta<br />

della città, per realizzare un primo insediamento di villette<br />

residenziali che dovevano divenire, come scritto su un opuscolo<br />

dell’epoca, simili a «una piccola casa bianca in riva al<br />

mare, oppure nascosta tra il verde fresco di un bosco». Il progetto<br />

di urbanizzazione apparteneva proprio a Palanti, pittore<br />

42


e docente dell’Accademia di Brera, nonché socio fondatore<br />

dell’immobiliare che doveva realizzare i progetti e, non a<br />

caso, la sua villetta resta oggi una delle meglio conservate.<br />

In pochi minuti si possono raggiungere i villini Sgarbi, finemente<br />

decorati con motivi floreali alle pareti, e villa Righini,<br />

progettata da Matteo Focaccia in viale Roma. Scendendo la<br />

costa, a Cesenatico (FC), in viale Garibaldi si incontra il villino<br />

Pompili, recentemente ristrutturato con cromie gialle che<br />

danno risalto alle maioliche Liberty. Di questa singolare costruzione<br />

si può apprezzare il cancello in ferro battuto che<br />

nelle ante raffigura 12 gatti, una farfalla, due teste di delfino<br />

e un pavone stilizzati dal fabbro Castellani. Dopo Cesenatico<br />

si consiglia una tappa al Museo di Arte Povera a Sogliano al<br />

Rubicone (FC) dove, a ingresso libero, si può seguire una visita<br />

guidata alla scoperta di grafiche pubblicitarie e sculture<br />

di inizio secolo per conoscere un’inestimabile collezione di<br />

opere Liberty e Déco. Lo stesso Palazzo Ripa-Marcosanti<br />

ospita il Museo del Disco d’Epoca, dove si possono ascoltare<br />

le melodie più in voga nel periodo con l’ausilio del racconto<br />

del curatore Roberto Parenti. Il viaggio continua a Bellaria<br />

(RN) con i villini storici in via Porto Palos, tra cui villa Adelia,<br />

caratterizzata dal portale d’ingresso curvo come il simbolo<br />

dell’omega.<br />

Che in periferia e nelle località marine era più facile uscire<br />

dagli schemi consolidati lo può testimoniare, proprio al<br />

centro della Marina di Rimini, il complesso del Grand Hotel,<br />

un’imponente struttura che ancora oggi rimane uno dei massimi<br />

esempi Liberty in Romagna, simbolo del ’900 balneare<br />

riminese nel mondo. Progettato dall’architetto Paolito Somazzi,<br />

fu inaugurato nel 1908 e suscitò subito ammirazione<br />

per i suoi quattro piani, le 200 camere, i numerosi balconi, le<br />

magnifiche terrazze e i giardini all’inglese, oltre a svariati e<br />

moderni comfort. Le linee architettoniche dell’hotel seguono<br />

la corrente modernista del Liberty, che incontra i gusti di una<br />

nuova borghesia colta e attenta, che cerca l’ostentazione del<br />

lusso nei dettagli che stupiscono.<br />

Riccione trovò a suo tempo una committenza per villini singoli<br />

nella zona Abissinia, dove si segnala l’opera di Mario<br />

Mirko Vucetich, villino Antolini, conosciuta come villa degli<br />

Americani o villa Egle, con una facciata curvilinea che riprende<br />

le architetture del Borromini, pensata in stile modernista<br />

anni ’20. È una vera fortuna che sia ancora integra, perché<br />

rimane un modello abitativo di raffinato gusto ed eleganza.<br />

Qui merita una menzione anche il lavoro del progettista Cesare<br />

Tamburini, che per la famiglia Piva realizzò la villa che<br />

era ubicata su viale Milano. Acquistata nel 1956 da Domenico<br />

Leardini e Dino Tentoni, nel ’62 fu demolita per erigere due<br />

hotel: il Lungomare e il Mon Cheri, che conserva ancora le<br />

pigne originarie della villa Domus <strong>La</strong>eta, poste ai lati del cancello<br />

d’ingresso su viale Milano. Proseguendo in viale Ceccarini,<br />

angolo via Marmolada, s’incontra villa Serafini, celebre<br />

opera dell’architetto Emiliano Sironi, e, all’incrocio fra viale<br />

Trento Trieste e via Cesare Battisti, la Pensione Florence finemente<br />

decorata con ferri battuti, stucchi e cementi decorativi<br />

nelle cimase, balaustre e fascioni floreali.<br />

L’epoca d’oro dell’architettura Liberty si conclude purtroppo<br />

quando, con la Prima guerra mondiale, diminuiscono le risorse<br />

da dedicare all’arte. Oggi si contano solo una cinquantina<br />

di capolavori architettonici sopravvissuti allo scempio delle<br />

demolizioni effettuate per lasciare spazio a mastodontici alberghi,<br />

nati negli anni del boom economico con lo scopo di<br />

soddisfare il mito delle vacanze di massa in riviera.<br />

© Filippo Di Mario<br />

Villa Pompili a Cesenatico (FC)<br />

RICCIONE IN TRENO<br />

Grazie alla collaborazione fra Trenitalia, il Comune e Federalberghi, arrivare a Riccione in treno è ancora più comodo e<br />

conveniente. A chi sceglie di trascorrere sette notti in uno degli hotel aderenti all’iniziativa sarà rimborsato il viaggio di<br />

andata e, a chi estende la vacanza fino a due settimane, anche il ritorno. Inoltre, chiunque aderisce alla promozione non<br />

paga la tassa di soggiorno.<br />

trenitalia.com | riccioneintreno.it<br />

43


TRAVEL<br />

IL VIAGGIO CHE FAREMO<br />

NON HA UNA SOLA<br />

DESTINAZIONE. MA È UN<br />

MODO PIÙ CONSAPEVOLE DI<br />

INTENDERE IL MONDO.<br />

SE NE PARLA ALL’ULISSEFEST<br />

DI RIMINI, DAL 28 AL 30 AGOSTO,<br />

CON LONELY PLANET ITALIA<br />

di Michela Gentili<br />

michelagentili<br />

Ci sono stati giorni senza<br />

orizzonte. Quando lo sguardo<br />

moriva rapido contro<br />

la stessa parete. Giorni senza sole e<br />

senza vento, a farsi bastare un’aria razionata,<br />

con troppo tempo per i pensieri<br />

e poco spazio per le gambe.<br />

In quei giorni, all’apparenza lontani<br />

ma mai conclusi, consolava sognare<br />

cieli diversi, terre ancora ignote, altri<br />

sentieri da imboccare. Ma ora che l’idea<br />

di muoversi nel mondo va oltre la<br />

speranza, l’urgenza più forte è reimparare<br />

a farlo in modo nuovo.<br />

Angelo Pittro<br />

«<strong>La</strong> facilità con cui potevamo partire<br />

fino a ieri ha rischiato di banalizzare<br />

il senso di questa scelta, togliendogli<br />

profondità. Ma le limitazioni che<br />

abbiamo subito ci hanno portato a<br />

riscoprirne il significato», spiega Angelo<br />

Pittro, direttore di Lonely Planet<br />

Italia. Proprio sul “viaggio che faremo”<br />

la casa editrice che pubblica le<br />

famose guide ha focalizzato la IV edizione<br />

di UlisseFest, a Rimini dal 28 al<br />

30 agosto. «Non è solo una riflessione<br />

sulla destinazione, ma un invito a<br />

ragionare sul futuro che ci aspetta da<br />

cittadini del mondo», precisa Pittro.<br />

In programma circa 40 appuntamenti<br />

– incontri, workshop, concerti e<br />

reading – tra piazza Cavour, il Teatro<br />

Galli e il cinema Fulgor. «Meno degli<br />

anni scorsi, per poter rispettare tutti i<br />

protocolli di sicurezza, ma con nomi<br />

e contenuti più forti», aggiunge.<br />

Si parte dall’Africa, con il direttore<br />

della rivista omonima Marco Trovato,<br />

l’antropologo Marco Aime e la scrittrice<br />

Igiaba Scego. Si passa in Mongolia,<br />

grazie alle note e alle parole di<br />

Massimo Zamboni, per poi percorrere<br />

i Paesi scandinavi guidati dai libri<br />

di Robert Ferguson. Si veleggia sulle<br />

onde del Mediterraneo tra la tromba<br />

di Paolo Fresu, accompagnato dal<br />

bandoneon di Daniele di Bonaventura,<br />

e lo spettacolo di Mario Tozzi<br />

con il sassofonista Enzo Favata. Fino<br />

a riscoprire il nostro Paese con il live<br />

tour on the road targato Lonely Planet<br />

Italia e il viaggio nelle Marche di<br />

Dardust, poliedrico pianista e producer.<br />

E poi non mancano gli omaggi. Al<br />

regista Federico Fellini, celebrato da<br />

Sergio Rubini a un secolo dalla sua<br />

nascita, proprio a Rimini. Allo scrittore<br />

cileno Luis Sepúlveda, scomparso ad<br />

aprile per il Covid-19, che rivive nella<br />

voce di Ginevra Di Marco. Al poeta<br />

Alighieri – nel 2021 ricorrono i 700<br />

anni dalla sua morte – con lo spettacolo<br />

Silent Dante. All’irrequieto Bruce<br />

Chatwin, protagonista di un documentario<br />

firmato da Werner Herzog.<br />

Senza dimenticare i workshop, per<br />

imparare a scrivere una guida di<br />

viaggio, realizzare un reportage,<br />

fotografare il panorama dei sogni.<br />

Perché non è vero, conclude Pittro,<br />

«che l’unico modo per proteggersi è<br />

fermarsi».<br />

UlisseFest<br />

UlisseFest<br />

UlisseFest<br />

44


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MAIN PARTNER<br />

© inserire credito o cancellare<br />

COMMUNICATION PARTNER


TRAVEL<br />

TABIANO<br />

CHARME E STORIA<br />

L’ANTICO FEUDO PALLAVICINO TRA LE COLLINE PARMENSI È<br />

OGGI UN HOTEL DIFFUSO. GRAZIE ALL’IMPEGNO DELLA FAMIGLIA<br />

CORAZZA PER VALORIZZARE IL CASTELLO, IL BORGO E I CASALI<br />

di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019<br />

Il castello di Tabiano (PR)<br />

46


Le persone amano un luogo<br />

quando sentono la profondità<br />

delle proprie radici e<br />

nasce in loro il desiderio di farlo conoscere,<br />

ma anche di aprirlo agli altri,<br />

rendendolo in qualche modo patrimonio<br />

di tutti.<br />

<strong>La</strong> famiglia Corazza ama il castello di<br />

Tabiano (PR), il suo borgo, le case coloniche<br />

e il meraviglioso paesaggio<br />

collinare sul quale si distende. In una<br />

terra meravigliosa, quella dell’Appennino<br />

emiliano, dove la storia, le<br />

eccellenze e soprattutto le persone<br />

sono un tratto esemplare dell’Italia<br />

che piace.<br />

Era la fine del 1800 quando Giacomo<br />

Corazza, originario di Parma, e sua<br />

moglie Rosa si innamorarono di Tabiano<br />

e decisero che sarebbe stato<br />

il loro buen retiro, stabilendosi qui da<br />

Londra, dove dirigevano la fiorente<br />

attività imprenditoriale di Carlo Gatti,<br />

padre di Rosa, divenuto il re del<br />

commercio del ghiaccio. Poi Carlo<br />

Corazza, figlio di Giacomo, sviluppò<br />

successivamente l’azienda agricola e<br />

la produzione casearia con uno spirito<br />

e una concretezza imprenditoriale<br />

non comune.<br />

Oggi, come un tempo, i Corazza hanno<br />

ancora una volta seguito il loro<br />

istinto, trasformando l’antico feudo<br />

Pallavicino in un relais di charme. «Un<br />

luogo dove gli ospiti possono scoprire<br />

i valori e le emozioni che la nostra<br />

famiglia ha sempre trovato qui», dice<br />

Anna Maria Corazza. «Quello che un<br />

tempo era luogo di guerre e battaglie,<br />

al centro degli scontri tra i Visconti<br />

e i signori di Parma, oggi è un<br />

luogo che accoglie, che apre le proprie<br />

porte al mondo, offrendo bellezza<br />

e relax», aggiunge Carlo, fratello<br />

di Anna Maria, che ci accompagna<br />

in quella che si rivelerà una vera e<br />

propria immersione nel tempo e in<br />

ciò che il mondo ama dell’Italia: la<br />

capacità di consegnare alla contemporaneità<br />

il senso pieno dell’ospitalità.<br />

Una famiglia internazionale quella<br />

dei Corazza: Anna Maria deputata al<br />

Parlamento europeo e moglie dell’ex<br />

primo ministro svedese Carl Bildt,<br />

Carlo importante funzionario della<br />

Comunità europea, ma allo stesso<br />

tempo legato a Tabiano da un amo-<br />

Anna Maria Corazza<br />

re profondo. «Siamo cresciuti qui, ricordo<br />

quando ero solo una bimba e<br />

la mattina andavo a prendere il latte<br />

fresco al caseificio per la prima colazione»,<br />

racconta Anna Maria, mentre<br />

Carlo cita la bellezza di raccogliere la<br />

frutta dagli alberi per portarla direttamente<br />

in tavola. Gesto che compie<br />

tutt’oggi.<br />

Perché non importa quale esperienza<br />

la vita ti ha concesso o quale<br />

ruolo si sia raggiunto, ciò che traspare<br />

chiacchierando con i Corazza è il<br />

senso della famiglia e dell’impegno<br />

necessario per proseguire ciò che<br />

è stato tramandato. Il figlio di Carlo,<br />

Giacomo (la tradizione di famiglia<br />

vuole questi due nomi per i primogeniti<br />

maschi) si alza all’alba per aiutare<br />

a preparare le colazioni per gli ospiti<br />

del relais, sotto lo sguardo amorevole<br />

del nonno Giacomo, il professore,<br />

che a 91 anni ti guarda con occhi accesi<br />

e spiega l’emozione quotidiana<br />

di vivere la storia, tra ricordi vivissimi<br />

e tanto da insegnare.<br />

«Tabiano è la nostra famiglia», sottolinea<br />

Anna Maria, «sono generazioni<br />

che lottiamo e lavoriamo per conservare<br />

e valorizzare il castello, il borgo<br />

e i casali, con amore e passione per<br />

queste vecchie pietre che sono patrimonio<br />

di tutti gli italiani. Ognuno<br />

ha il suo compito, ci confrontiamo,<br />

discutiamo ma siamo sempre consapevoli<br />

della responsabilità di questo<br />

patrimonio». Dalle loro parole traspare<br />

con forza il senso di un luogo che<br />

li unisce nel lavoro e che, allo stesso<br />

tempo, diviene per chi vi soggiorna<br />

un luogo del cuore.<br />

E Tabiano è davvero un tesoro nascosto<br />

tutto da scoprire, dove si vive<br />

appieno il concetto di sentirsi a casa,<br />

dove calore non è un modo di dire,<br />

ma una sensazione vera. «Il posto<br />

ideale per rilassarsi», dice Carlo.<br />

«Siamo a un’ora da Milano, a 400 metri<br />

d’altezza, dove la brezza rinfresca<br />

anche le calde giornate estive e dove<br />

realmente si può staccare la spina».<br />

A breve saranno ultimate altre stanze<br />

di grande fascino al secondo piano<br />

del castello e sorgerà una nuova<br />

spa dalle cui vetrate saranno visibili<br />

le mura più antiche del complesso<br />

fortificato, recentemente venute alla<br />

luce. Si può partecipare anche a visite<br />

guidate per approfondirne la storia<br />

e il ruolo che la struttura ha avuto nel<br />

passato. «Era una fortezza militare<br />

a presidio delle miniere di sale che<br />

hanno fatto la fortuna dei Pallavicino.<br />

Tabiano fu anche al centro di un<br />

episodio interessante avvenuto durante<br />

l’assedio di Parma da parte di<br />

47


TRAVEL<br />

Una sala del castello di Tabiano (PR)<br />

Federico II, il cui alleato principale e<br />

comandante era Uberto il Grande,<br />

signore di Tabiano», spiega Carlo Corazza.<br />

«Si racconta che Federico II,<br />

dopo lunghe battute di caccia con il<br />

falcone sulle rive del fiume, venisse<br />

spesso a dormire nel castello».<br />

Delizioso il cortile interno dove viene<br />

servita la prima colazione, arredato<br />

con tavoli e sedie in ferro battuto<br />

di colore azzurro, un angolo dove il<br />

tempo riacquista valore e la frutta<br />

servita è quella delle piante di proprietà.<br />

Ottimo il succo di prugne.<br />

Il capitolo gastronomico è di livello,<br />

grazie al ristorante del Relais realizzato<br />

nell’antico caseificio, la cui<br />

cucina è guidata dalla mano esperta<br />

e concreta dello chef Maurizio<br />

Morini. Una cucina del territorio che<br />

si esprime con eleganza e sostanza<br />

nell’utilizzo dei prodotti dell’orto, del<br />

frutteto e dei produttori a chilometro<br />

zero. Tra i piatti identitari, spaghetti<br />

alla chitarra con prosciutto crudo<br />

croccante, faraona arrosto, entrecôte<br />

di manzo affumicata.<br />

Grazie all’hotel di charme diffuso Antico<br />

Borgo di Tabiano Castello, questo<br />

fazzoletto di terra emiliana è di-<br />

sforzo imprenditoriale, quello dei Co-<br />

Stati Uniti, oltre che dall’Europa. Uno<br />

venuta una sorta di “nuova Toscana”, razza, che genera economia territoriale<br />

e fa bene al turismo italiano.<br />

una campagna italiana dolce e ricca<br />

di meraviglie che gli stranieri in particolare<br />

amano profondamente. Al tabianocastello<br />

castello gli ospiti giungono dall’Australia,<br />

dalla Nuova Zelanda e dagli tabianocastello<br />

tabianocastello<br />

Carlo Corazza (a sinistra) insieme al giornalista Andrea Radic<br />

48


Personalizzare, localizzare, valorizzare.<br />

Ieri tour operator, domani architetti di esperienze.<br />

IULM, IMPARARE IL FUTURO.<br />

Per info e iscrizioni<br />

ai test di ammissione<br />

iulm.it/openday<br />

Il futuro si apre<br />

a chi impara a gestire<br />

il cambiamento.<br />

IULM è l’Università<br />

del sapere dinamico,<br />

dell’evoluzione<br />

delle conoscenze.<br />

Vieni a scoprire il mondo<br />

dove sarai domani.


TRAVEL<br />

IL CAMMINO<br />

DELLE ORIGINI<br />

A CERVETERI PER SCOPRIRE L’IMMENSO LASCITO DEGLI ETRUSCHI.<br />

TRA RISERVE NATURALI, GIOIELLI STORICI E L’AREA ARCHEOLOGICA<br />

DELLA BANDITACCIA<br />

di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3<br />

ValuLoSurdo ilmondodiabha<br />

ilmondodiabha.it<br />

Con un territorio che rappresenta<br />

l’area archeologica<br />

più vasta al mondo,<br />

seconda soltanto alla Valle dei Re in<br />

Egitto, Cerveteri è la meraviglia che,<br />

a 25 minuti dalla stazione di Roma<br />

San Pietro, non ti aspetti. A mezz’ora<br />

di auto dall’aeroporto di Fiumicino o<br />

dal porto di Civitavecchia, e ancor<br />

meno dal lago di Bracciano, in questi<br />

ultimi anni la capitale etrusca sta<br />

lavorando per tornare al suo antico<br />

L'ingresso della Necropoli della Banditaccia, Cerveteri (RM)<br />

© Dino Frattari<br />

50


Cratere di Eufronio<br />

splendore. Dall’alto di oltre tremila<br />

anni dalla sua fondazione, l’antica<br />

metropoli è Città della Cultura del<br />

<strong>La</strong>zio nel <strong>2020</strong> (titolo che conserverà<br />

anche per il prossimo anno a<br />

causa del fermo per il coronavirus)<br />

grazie a un patrimonio naturalistico,<br />

storico e artistico di rara ricchezza.<br />

Una posizione unica, che sormonta<br />

la natura incontaminata del Monumento<br />

Naturale Palude di Torre Flavia,<br />

le riserve di Macchiatonda, Palo<br />

<strong>La</strong>ziale e Furbara, è un territorio che<br />

allunga il suo sguardo fino ai gioielli<br />

medioevali dei borghi di Sasso e di<br />

Ceri – teatro di posa naturale per le<br />

pellicole di Roberto Rossellini e Vittorio<br />

De Sica – toccando un litorale<br />

punteggiato dagli imponenti castelli<br />

Odescalchi (di <strong>La</strong>dispoli e Santa<br />

Marinella), all’ombra delle pinete<br />

che hanno visto sfrecciare anche le<br />

celebri corna di Vittorio Gassman<br />

nel film Il sorpasso.<br />

«L’attenzione di cui la zona ha goduto<br />

nei secoli si riverbera anche nella<br />

Villa Romana a Marina di San Nicola,<br />

probabilmente appartenuta al<br />

triumviro Pompeo Magno, così come<br />

nelle terme romane di Pian della<br />

Carlotta, tuttora attive e, in tempi<br />

meno remoti, nella medioevale Torre<br />

Flavia, che svetta sulla spiaggia<br />

regalando tramonti indimenticabili.<br />

Fino ai più recenti Palazzo dei Principi<br />

Ruspoli, Palazzo Patrizi al Sasso<br />

e Palazzo Torlonia», ci racconta<br />

Daniele Medaino di Artemide Guide,<br />

uno degli accompagnatori turistici<br />

più apprezzati della zona.<br />

Eppure, la magnificenza di questo<br />

territorio – la cui attrazione principale,<br />

la Necropoli della Banditaccia<br />

con il suo anello di 12 chilometri di<br />

sentieri naturalistici, non ha nulla da<br />

invidiare ai siti archeologici più celebrati<br />

al mondo – è ancora ignota<br />

ai più malgrado uno scenario spettacolare.<br />

Camminando, svela alla<br />

vista la natura selvaggia e i resti di<br />

un mondo antico. Un paradiso per<br />

gli escursionisti appassionati dei<br />

paesaggi avventurosi di Messico o<br />

Guatemala, Cambogia o Perù, «solo<br />

che qui a farla da padrone è la macchia<br />

mediterranea, caratterizzata da<br />

querce, lecci, lauri e ginestre con<br />

una fauna autoctona antica duemila<br />

anni», precisa Medaino. «L’area<br />

archeologica della Banditaccia appare<br />

immersa in una rigogliosa vegetazione<br />

attraversata da ruscelli e<br />

bagnata da cascate, entro cui la città<br />

funeraria ha disseminato migliaia<br />

di monumentali tombe scavate<br />

nel tufo, a imitazione delle antiche<br />

case».<br />

Finalmente, dopo i tristi anni connotati<br />

dagli scavi clandestini e dal<br />

depredamento delle tombe, Cerveteri<br />

si sta risvegliando. Il presente<br />

che vuole riportarla al meritato<br />

splendore può contare su squadre<br />

di volontari e su una giunta giovane<br />

e appassionata, guidata dal sindaco<br />

Alessio Pascucci, 38 anni, recentemente<br />

eletto presidente dell’Associazione<br />

Beni Italiani Patrimonio<br />

Mondiale, l’ente che riunisce i comuni<br />

italiani che hanno sul proprio<br />

territorio un sito Unesco. «Un riconoscimento<br />

importante per una città<br />

come la nostra», spiega Pascucci,<br />

«che negli ultimi anni si è impegnata<br />

in uno sforzo enorme per la valorizzazione<br />

e la tutela di questo patrimonio».<br />

Uno sforzo che il passato di<br />

51


TRAVEL<br />

Caere merita sicuramente, lasciando<br />

un segno molto più rilevante nella<br />

storia del Mediterraneo di quanto<br />

i libri scolastici abbiano insegnato,<br />

come testimoniato dalla presenza<br />

unica di ben tre porti nel suo territorio:<br />

il più grande era quello di Pyrgi,<br />

corrispondente all’attuale Santa<br />

Severa. Tre porti sono sinonimo di<br />

grande potenza commerciale e militare,<br />

per questo gli archeologi hanno<br />

rinvenuto nelle tombe corredi di<br />

pregio provenienti dalle botteghe<br />

più importanti della Magna Grecia<br />

e persino della Grecia: tra tutti spiccano<br />

due preziosissime opere di<br />

Eufronio, il ceramista più in voga ad<br />

Atene ai tempi delle guerre persiane,<br />

considerato il primo artista della<br />

storia occidentale. Soleva infatti firmare<br />

le sue opere, a differenza dei<br />

semplici artigiani. «Una di queste, il<br />

Cratere – esposto permanentemente<br />

al Museo Nazionale Archeologico<br />

Cerite – è stata restituita all’Italia<br />

nel 2008, divenendo simbolo della<br />

lotta al traffico illecito e ora punta<br />

dell’iceberg di una grandiosa opera<br />

di recupero dei tesori di Cerveteri,<br />

sparsi nei musei più prestigiosi del<br />

mondo», spiega la guida Medaino.<br />

<strong>La</strong> storia recente di Cerveteri racconta<br />

dunque di un rinascente impegno<br />

in cui, come si diceva, anche<br />

i volontari stanno giocando un ruolo<br />

fondamentale. Stefano Belmonti, 66<br />

anni, accompagnatore volontario<br />

e vicepresidente dell’associazione<br />

Ogniquota, nel 2015 ha iniziato un<br />

lavoro capillare per riportare alla<br />

luce la spettacolare Via degli Inferi<br />

insieme a un coraggioso gruppo<br />

di amici provenienti dalla sezione<br />

di Cerveteri/<strong>La</strong>dispoli del Gruppo<br />

archeologico romano e dalle associazioni<br />

Nuova generazione etrusca,<br />

Nucleo archeologico antica Caere,<br />

Gruppo archeologico del territorio<br />

cerite. «Quando siamo venuti qui,<br />

io e Massimo Petrelli, la più maestosa<br />

delle arterie etrusche, la Via<br />

degli Inferi, era completamente ricoperta<br />

dalla vegetazione. Con il<br />

beneplacito della Soprintendenza<br />

e il sostegno dell’assessore al Turismo<br />

Lorenzo Croci, abbiamo iniziato<br />

la nostra opera di pulizia. A noi si<br />

sono unite altre persone, in particolare<br />

Stefano Cozzi, Marco Meconi<br />

e Assunta Contaldo. Per arrivare a<br />

questa stupenda passeggiata così<br />

come la vediamo oggi, ci sono vo-<br />

luti cinque anni di lavoro costante:<br />

12 mesi l’anno, una o anche più volte<br />

a settimana, con decespugliatore<br />

in braccio, tronchesi e falce, oltre<br />

all’attrezzatura per montare la segnaletica,<br />

finanziata dal Comune»,<br />

racconta Stefano.<br />

«Le aree archeologiche di Cerveteri<br />

hanno tutti i numeri per diventare<br />

una delle maggiori attrazioni antiche<br />

del futuro», parola dell’assessore<br />

al Turismo Lorenzo Croci, anche<br />

lui 38 anni. «Si stima che solo nella<br />

Banditaccia vi siano oltre diecimila<br />

tombe, e il conto complessivo potrebbe<br />

superare le ventimila. Stiamo<br />

parlando di un territorio ben più vasto<br />

della necropoli principale della<br />

Banditaccia, dal 2004 Patrimonio<br />

Unesco insieme a quella di Monterozzi<br />

a Tarquinia».<br />

L’opera dei volontari si rende più che<br />

mai preziosa, visto che l’amministrazione<br />

comunale non ha a disposizione<br />

fondi sufficienti per fare fronte<br />

alla manutenzione di un territorio<br />

immenso. Così il sindaco Pascucci<br />

lancia un appello al MiBACT, per<br />

ricevere maggiore sostegno, e al<br />

Presidente del Consiglio: «Abbiamo<br />

a disposizione uno dei massimi te-<br />

Via degli Inferi<br />

52


© Dino Frattari<br />

Necropoli della Banditaccia, esterno della Tomba dei Rilievi<br />

sori archeologici del mondo, che in<br />

rete con Tarquinia e il comprensorio<br />

dell'Etruria Meridionale va a disegnare<br />

la culla della civiltà etrusca.<br />

Così vorremmo che questo messaggio<br />

fosse accolto dal presidente<br />

Giuseppe Conte e dal governo, in<br />

un momento in cui un rinascimento<br />

culturale è più che mai necessario:<br />

perché Cerveteri possa diventare un<br />

Parco Archeologico indipendente,<br />

al pari di Ostia Antica o di Pompei.<br />

Dunque lo invitiamo a venire a visitare<br />

questi luoghi incredibili, dove<br />

guardando al passato si può disegnare<br />

il futuro».<br />

Terminata la ripulitura della Via<br />

degli Inferi con l’inaugurazione nel<br />

2018, Belmonti insieme ad altri volontari<br />

comincia a tracciare ulteriori<br />

circuiti a piedi. Ne sono nati tre, di<br />

una lunghezza variabile, che attraversano<br />

in più direzioni la rigogliosa<br />

area archeologica, tra cui il meraviglioso<br />

sentiero delle cinque cascate.<br />

L’auspicio è creare un cammino<br />

a piedi di rilievo internazionale, una<br />

Via degli Etruschi capace di collegare<br />

l’Etruria Meridionale alle vie cave<br />

di Pitigliano, Sovana e Sorano. Nel<br />

frattempo Cerveteri non si ferma<br />

qui, si modernizza e si rinnova: dopo<br />

la vittoria del terzo premio all’Architecture,<br />

Construction and Designing<br />

Award nel <strong>2020</strong> per la nuova stazione<br />

ferroviaria di Marina di Cerveteri,<br />

l’assessore alla Cultura Federica<br />

Battafarano, 32 anni, ci descrive lo<br />

spirito con cui è stata presentata la<br />

candidatura a Capitale italiana della<br />

Cultura 2021 (posticipata al 2022):<br />

«Il nostro dossier fa tesoro della<br />

presenza diffusa della civiltà etrusca<br />

e per questo è stato elaborato<br />

in partnership con Santa Marinella,<br />

Tolfa, Allumiere e con i comuni del<br />

lago di Bracciano, considerando il<br />

porto e l’aeroporto come l’alfa e l’omega<br />

di questo spicchio di Etruria<br />

meridionale, includendo Civitavecchia<br />

e Fiumicino». Ma molti ancora<br />

sono gli ingredienti che concorrono<br />

a rendere unica questa “piccola Toscana”:<br />

dalle spiagge di sabbia nera<br />

scarsamente antropizzate di Campo<br />

di Mare alle colline note per la qualità<br />

dell’offerta enogastronomica che<br />

comprende le pesche Springtime,<br />

i veri carciofi romaneschi, il grano<br />

scelto dall’Associazione dei panificatori<br />

di Roma per il brand Pane<br />

Roma, la famosa Sagra dell’uva e<br />

l’Etruria Eco Festival di Cerveteri.<br />

Un territorio ideale per escursioni in<br />

mountain bike che si estende fino ai<br />

Monti della Tolfa, dove si snoda una<br />

strada amata dai motociclisti di tutta<br />

Europa, e molto radicata anche<br />

tra gli amanti delle passeggiate a<br />

cavallo, mentre il versante marino<br />

è baciato da un vento che attira gli<br />

appassionati della tavola da surf da<br />

tutta la regione, tra cui brilla il talento<br />

del campione Leonardo Fioravanti.<br />

Insomma, «gli Etruschi non<br />

si insediarono qui a caso, e quando<br />

Roma era abitata da sparute capanne<br />

e si praticava la pastorizia, Cerveteri<br />

governava il Mediterraneo con i<br />

suoi tre porti», conclude Pascucci.<br />

Aspettando la nascita del Parco Archeologico<br />

degli Etruschi.<br />

ArtemideGuide<br />

ArtemideGuide<br />

53


TRAVEL<br />

MOLISE<br />

DASCOPRIRE<br />

LONTANO DAL TURISMO DI MASSA, TRA RESIDENZE STORICHE,<br />

AZIENDE AGRICOLE E CASTELLI. DA TERMOLI A CAMPOBASSO,<br />

I BORGHI DELLA REGIONE RINASCONO GRAZIE ALL’OSPITALITÀ<br />

DIFFUSA<br />

di Alessandra Iannello - a cura di vdgmagazine.it<br />

Bagnoli del Trigno (IS)<br />

Èvero, il Molise non esiste.<br />

Non esistono le spiagge<br />

sabbiose dell’Adriatico che si<br />

snodano per 35 chilometri nei comuni<br />

di Montenero, Petacciato, Termoli e<br />

Campomarino, in provincia di Campobasso.<br />

Non esistono le colline dai<br />

profili morbidi che dal mare salgono<br />

verso le montagne aspre segnando il<br />

confine con l’Abruzzo, il <strong>La</strong>zio (Monti<br />

della Meta) e la Campania (Monti del<br />

Matese). Tutte queste meraviglie non<br />

esistono per chi non vuole abbandonare<br />

le rotte consuete e avventurarsi<br />

alla ricerca di scorci unici, di luoghi<br />

incontaminati dal turismo di massa,<br />

di esperienze che rimarranno ricordi<br />

indelebili.<br />

Una chiave di lettura per un itinerario<br />

che dal mare risale fino alla montagna<br />

è la sosta nei borghi molisani.<br />

Una volta centro della vita familiare<br />

e lavorativa di contadini e artigiani,<br />

come in molte zone d’Italia, si sono<br />

via via spopolati a causa delle migrazioni<br />

verso le grandi città. Col tempo<br />

le case, le chiese, i centri della vita<br />

sociale sono stati inghiottiti dall’incuria<br />

e dall’abbandono mentre i campi,<br />

una volta rigogliosi, si sono rinselvatichiti.<br />

Ma i molisani non hanno accettato<br />

questo degrado dei luoghi<br />

d’origine e, così, in molti si sono adoperati<br />

per far tornare i borghi al loro<br />

antico splendore. <strong>La</strong> riqualificazione<br />

è passata attraverso la valorizzazione<br />

turistica che ha portato a una forma<br />

di ospitalità diffusa, trasformando<br />

le abitazioni in strutture ricettive. E,<br />

poiché l’unione fa la forza, cinque imprenditori<br />

del settore hanno deciso di<br />

fare squadra creando Moleasy: una<br />

rete di cinque realtà, in altrettante<br />

zone della regione, da cui fare base<br />

per partire alla scoperta del territorio.<br />

Partendo dal mare di Termoli c’è la<br />

Residenza Sveva, un albergo diffuso<br />

nato dalla ristrutturazione di diversi<br />

edifici del centro storico. A pochi<br />

passi da qui si ammira la cattedrale<br />

di Santa Maria della Purificazione<br />

dedicata a San Basso, patrono della<br />

città, edificata nel 1037 sopra i resti di<br />

un tempio pagano dedicato a Castore<br />

54


e Polluce. Oltre alle reliquie del santo<br />

riposano qui anche le ossa di San<br />

Timoteo, discepolo di San Paolo. Il<br />

centro storico è racchiuso dalle mura<br />

medievali su cui svetta, dal lato nord,<br />

il Castello Svevo. Nel 1902 divenne<br />

monumento nazionale e nel 1909 la<br />

Marina militare posizionò sulla parte<br />

più alta dell’edificio una stazione meteorologica<br />

che è in funzione ancora<br />

oggi.<br />

Scendendo verso il mare si trova la<br />

Passeggiata dei trabucchi, che dai<br />

piedi del Castello segue tutta la cinta<br />

muraria fino al porto. I “trabucche”<br />

(così li chiamano i termolesi) sono<br />

delle palafitte che si incontrano in diverse<br />

zone della costa adriatica. Dedicate<br />

alla pesca, sono dotate di una<br />

piccola cabina e due antenne, che si<br />

sporgono sull’acqua per molti metri,<br />

a cui è legata una rete rettangolare.<br />

Risalendo le colline verso l’Abruzzo<br />

si raggiunge Bagnoli del Trigno (IS),<br />

un paese di poco più di 700 abitanti<br />

arroccato su un massiccio roccioso<br />

che domina la valle del fiume Trigno.<br />

<strong>La</strong> Perla del Molise, così è soprannominato<br />

il borgo, si arrampica per un<br />

dislivello di oltre 100 metri (a 660 sul<br />

livello del mare c’è la parte bassa e a<br />

783 quella più alta) che ha dato vita<br />

a due zone ben distinte e da sempre<br />

in lotta, la Terra di sotto e la Terra di<br />

sopra. Su un masso di pietra calcarea<br />

si trovano i ruderi del castello longobardo<br />

che dominano ancora, spettrali<br />

e cadenti, l’intero abitato. Ai piedi del<br />

Paese delle fate (altro appellativo di<br />

Bagnoli) c’è il Domus Hotel, una struttura<br />

dedicata al benessere e alla salute<br />

che ospita all’interno la Domus<br />

Medica, il cui direttore scientifico è<br />

Franco Mastrodonato. Presidente<br />

della Società italiana di medicina biointegrata<br />

(Simeb), è anche lo scopritore<br />

degli effetti antitumorali del Prunus<br />

spinosa trigno, un arbusto spinoso<br />

che cresce in Molise. Addentrandosi<br />

nelle montagne si arriva a Borgotufi,<br />

nel comune di Castel del Giudice (IS),<br />

un albergo diffuso nato dalla voglia<br />

di creare qualcosa di bello e utile per<br />

la propria terra natale da parte di Ermanno<br />

D’Andrea, imprenditore nato a<br />

Capracotta ma di residenza a Milano,<br />

dove gestisce l’impresa di famiglia,<br />

leader mondiale nella produzione di<br />

accessori di alta precisione per macchine<br />

utensili. A Castel del Giudice<br />

è da visitare il Giardino delle mele<br />

dell’azienda agricola Melise, dove si<br />

coltivano oltre 60 varietà autoctone<br />

antiche. Andando verso sud, sempre<br />

in provincia di Isernia, si incontra il<br />

Parco Regionale dell’Olivo di Venafro,<br />

che è parte della rete mediterranea<br />

dell’olivicultura storica. L’olio<br />

di questo paesino, infatti, è citato da<br />

antiche fonti romane e si dice che qui,<br />

fra gli ulivi millenari, resistano ancora<br />

alcune piante dell’azienda olearia di<br />

Marco Porcio Catone. Inoltre, al Museo<br />

archeologico si possono trovare<br />

dei reperti unici, come gli scacchi più<br />

antichi d’Europa risalenti al X secolo<br />

d.C. o la splendida Venere di Venafro<br />

del II secolo d.C. Scendendo al con-<br />

Castel del Giudice, Borgotufi (IS)<br />

55


TRAVEL<br />

Le Sette Querce (IS)<br />

fine con la Campania si scopre il villaggio<br />

rurale ottocentesco Le Sette<br />

Querce, trasformato in albergo diffuso<br />

e intorno al quale vive allo stato<br />

libero una mandria di asini. Oltre alle<br />

camere tradizionali si può alloggiare<br />

nella Stanza dell’eremita, dotata di<br />

letti in paglia e priva di energia elettrica<br />

e collegamenti telefonici. Da qui<br />

si parte alla scoperta di Altilia (CB),<br />

una piccola città romana del I secolo<br />

d.C. perfettamente conservata. Si è<br />

di nuovo in provincia di Campobasso<br />

per esplorare l’area Sic (Sito di interesse<br />

comunitario) del Parco Fluviale<br />

del fiume Biferno. A Colle d’Anchise<br />

c’è il borgo <strong>La</strong> Piana dei Mulini sorto<br />

nel 1700 come mulino ad acqua e<br />

centro per la colorazione delle lane.<br />

In seguito, il mulino è diventato una<br />

centrale idroelettrica che ha fornito<br />

energia a tutti i comuni della zona<br />

della Piana fino agli anni ‘70. Ciò che è<br />

rimasto di quelle rovine è stato recuperato<br />

in un progetto che comprende<br />

un albergo diffuso, una residenza<br />

d’epoca e un ristorante. E in paese<br />

non mancano le sorprese: si possono<br />

visitare il castello feudale, la torre<br />

longobarda, la chiesa di Santa Maria<br />

degli Angeli del 1300 e la chiesetta<br />

di Santa Margherita, costruita su un<br />

tempio sannita.<br />

<strong>La</strong> Piana dei Mulini (CB)<br />

56


ADV


BENVENUTI ALLE EGADI<br />

ACQUA TRASPARENTE, TRAMONTI<br />

STRUGGENTI E UNA CUCINA CHE<br />

PROFUMA DI PESCE FRESCO.<br />

FAVIGNANA, MARETTIMO E LEVANZO<br />

SONO IL BUEN RETIRO IDEALE PER<br />

CHI VUOLE RITROVARE SE STESSO<br />

Testo e foto Vittorio Giannella<br />

Vittorio-Giannella<br />

Se isolarsi, per molti, è sinonimo di tranquillità,<br />

queste isole sono la meta perfetta. Con una<br />

modica spesa si può affittare una piccola casa<br />

di pescatori o alloggiare in un bed and breakfast, per<br />

concedersi un lusso raro al giorno d’oggi: il silenzio.<br />

L’arcipelago delle Egadi (da Aegates, isole delle capre)<br />

comprende Favignana, la più estesa, Marettimo la più<br />

lontana, e Levanzo, la più piccola, tutte a pochi chilometri<br />

dalla costa siciliana e raggiungibili con traghetti<br />

e aliscafi, che le collegano con diverse corse al giorno<br />

dal porto di Trapani, sfiorando le scenografiche saline.<br />

Le cave di tufo a Cala rossa, Favignana<br />

59


TRAVEL<br />

Il porticciolo di Marettimo<br />

Favignana dista solo 16 chilometri dalla terraferma e,<br />

oltre a essere la più grande, è anche la più popolata; qui<br />

vive stabilmente il 90% degli egadari, quasi cinquemila<br />

abitanti. Ad attirare subito l’attenzione appena si scende<br />

dall’aliscafo è senza dubbio l’antica tonnara della famiglia<br />

Florio, da poco restaurata e riportata al suo antico<br />

splendore, ora trasformata in un museo, testimone di<br />

un’epoca in cui la pesca del tonno era una risorsa primaria<br />

e fiorente esportata in tutto il mondo. Un’attività,<br />

la mattanza, tenuta in vita ormai solo come evento turistico.<br />

Il paese di case bianche è caratterizzato da dedali di<br />

viuzze, dove il vento si incanala e porta i profumi delle<br />

trattorie che d’estate lavorano a pieno regime. Tutte le<br />

strade finiscono in piazza del Comune, abbellita dalla<br />

scultura bronzea dell’imprenditore Ignazio Florio, che<br />

nel 1876 acquistò l'isola e costruì la tonnara.<br />

Ma per conoscere più a fondo Favignana la cosa migliore<br />

è noleggiare uno scooter e raggiungere le calette<br />

nascoste disseminate lungo la costa: tra queste la più<br />

spettacolare e imponente è senza dubbio Cala Rossa,<br />

oggi un paradiso di acqua turchese ma rossa di sangue<br />

nel 241 a.C, durante la Prima guerra punica tra Romani<br />

e Cartaginesi. Qui, alle tonalità del blu si associa la scenografica<br />

cava realizzata col sudore di tante generazioni<br />

per estrarre il tufo, la pietra tenera usata anche per<br />

ricostruire Messina dopo il devastante terremoto del<br />

dicembre 1908.<br />

Marettimo<br />

60


Levanzo<br />

Al bar del corso, dove si possono gustare le migliori cascatelle<br />

fritte di ricotta isolane, può capitare di incontrare<br />

Gianni Mattò, il pittore delle tonnare: tele di juta colorate<br />

con poche e precise pennellate fotografano gli urli<br />

e gli sforzi sovrumani degli uomini e del rais, alle prese<br />

con tonni di 300, 400 chili. Proseguendo verso la parte<br />

meridionale, si arriva sulla costa alta di Cala del Bue<br />

marino – con le sue acque trasparenti e ricche di posidonie<br />

– ultima dimora della foca monaca prima che fosse<br />

sterminata da una caccia spietata, e poi alla spiaggia<br />

di Burrone, l’unica attrezzata. Il bel Palazzo Florio, ora<br />

sede comunale, è l’ultima immagine di Favignana quando<br />

l’aliscafo lascia il porticciolo per raggiungere Marettimo,<br />

l’isola più in alto mare dell’arcipelago. Dista 15<br />

chilometri e l’attracco avviene nel piccolo porto di Scalo<br />

nuovo, con le case dei pescatori addossate a formare un<br />

anfiteatro. Riserva marina, una sola strada, niente auto.<br />

Gli unici motori che si sentono sono quelli dei gozzi che<br />

rientrano col carico di turisti cotti dal sole, che hanno<br />

fatto il periplo dell’isola. Chi meglio dei pescatori locali<br />

può accompagnare e raccontare le bellezze di questa<br />

costa frastagliata e ricca di grotte, come quella più nota<br />

detta del Cammello, con il soffitto bucato che lascia intravedere<br />

il cielo. E, soprattutto, mentre lo scirocco sale<br />

d’intensità, un marinaio sa capire quando è il caso di tornare<br />

indietro senza rischiare.<br />

Riscesi a terra si visita il borgo: di poche case è dominato<br />

dalla ripida e dolomitica parete del Pizzo Falcone,<br />

la cima più elevata dell’arcipelago alta 686 metri, che<br />

si raggiunge con un sentiero ripido nella fitta macchia<br />

mediterranea, dove il lentisco si mescola all’elicriso e le<br />

euforbie ai pini d’Aleppo.<br />

Se di strada ce n’è una sola, Marettimo ha invece tanti<br />

sentieri che permettono di scoprirne l’anima più intima:<br />

uno di questi, facile e per tutti, raggiunge a mezza costa<br />

il castello di Punta Troia, alto sul mare, originariamente<br />

torre difensiva marinara normanna dell’XI secolo adibita<br />

poi a fortezza dagli Spagnoli, nel ‘600. Tra le sue pareti<br />

a picco, alte 115 metri, nidificano falchi pellegrini, gheppi<br />

e gabbiani reali. Un altro sentiero spettacolare raggiunge<br />

Punta Bassana, con vista su splendide calette<br />

solitarie, poi, quasi ostruito dalla vegetazione, arriva in<br />

sommità dove la vista spazia su tutta la dorsale montuosa<br />

dell’isola e dell’arcipelago: è qui che si aspetta, in<br />

religioso silenzio, il tramonto. Per riprendere le calorie<br />

consumate durante le escursioni è d’obbligo una sosta<br />

in piazzetta, con una deliziosa cena a base di pesce in<br />

uno dei tanti ristorantini con i tavoli sotto un cielo carico<br />

di stelle.<br />

Seduce Levanzo, la sorellina minore delle Egadi, con il<br />

suo aspetto aspro e il minuscolo borgo raccolto attorno<br />

al porticciolo di cala Dogana. Qui case di pescatori ospitano<br />

con ogni comodità i turisti e chiunque voglia vivere<br />

il concetto di isola che rimanda alla lontananza, alla salsedine,<br />

al sogno. Questo è il mare lontano dallo stress,<br />

lontano da tutti, dove al massimo si fa una passeggiata<br />

sul sentiero profumato di essenze che porta al faraglione.<br />

Pareti di roccia calcarea dominano su tutto. Negli<br />

anfratti, a ben cercare, si incontrano diverse specie endemiche<br />

di piante che vivono solo qui, e nelle viscere di<br />

queste rocce si comprende il fatto che le Egadi erano<br />

abitate già in età preistorica. A testimoniarlo sono le pitture<br />

rupestri della Grotta del Genovese, un antro dove si<br />

celebravano riti e sacrifici propiziatori già 10-15mila anni<br />

fa, quando le Egadi erano ancora unite alla Sicilia.<br />

È ora di tornare ai ritmi della terraferma, dove dopo pochi<br />

giorni affioreranno i sintomi di una sindrome particolare,<br />

ma che non deve preoccupare: la nostalgia.<br />

61


IN VIAGGIO CON<br />

© Assunta Servello<br />

62


IL GRAND TOUR<br />

DIELISA<br />

IN FRECCIAROSSA CON ISOARDI: «LA MIA<br />

ESTATE IN ITALIA ALL’AVVENTURA, COME<br />

GOETHE». IN ATTESA DI TORNARE IN TV<br />

di Andrea Radic Andrea_Radic andrearadic2019<br />

Un viaggio in Italia alla scoperta<br />

dei profumi della nostra<br />

terra, senza programmi<br />

precisi, all’avventura. «Mi sento come<br />

un novello Goethe che parte per il suo<br />

Grand Tour. D’altronde sono un po’ maschiaccio,<br />

da ragazzina correvo in bicicletta<br />

a livello agonistico, cinque anni<br />

con il Velo Club Esperia Piasco».<br />

Per nulla femme fatale bensì pratica e<br />

scanzonata, Elisa Isoardi tornerà in televisione<br />

a settembre come concorrente<br />

di Ballando con le Stelle e successivamente<br />

condurrà Check Up, la storica<br />

trasmissione di medicina firmata Rai1.<br />

Nel frattempo, ci racconta come sarà<br />

la sua estate. «Che belle le linee ferroviarie<br />

che costeggiano il mare, capisci<br />

quanto l’uomo sia capace di costruire.<br />

Come la tratta che percorrevo da<br />

bambina: prendevamo il treno che da<br />

Cuneo andava in Liguria, a Noli (SV), e<br />

l’emozione era sempre grande quando<br />

ti appariva di colpo il mare, blu intenso,<br />

e ne sentivi quasi il freddo della profondità.<br />

Il mio mare. <strong>La</strong> prima volta lo vidi a<br />

otto anni e me lo ricordo benissimo. Sai<br />

che la memoria olfattiva è la più potente<br />

che abbiamo?».<br />

Quali erano i profumi di Noli quando<br />

eri bambina?<br />

<strong>La</strong> spiaggia, ai Bagni Anita, il fritto che<br />

mangiavamo, la salsedine che resta<br />

sulla pelle, quasi un peccato fare la<br />

doccia. E poi le pescherie la mattina<br />

presto, vicino alla pensione dove alloggiavamo.<br />

Ogni borgo marinaro ha<br />

sempre una grande storia e anche per<br />

Noli è così. <strong>La</strong> sesta Repubblica Marinara,<br />

un ventaglio di case aperto sul<br />

mare, a strapiombo come è la Liguria…<br />

mi vengono i brividi solo a parlare della<br />

piazzetta rossa e delle tracce bizantine.<br />

Straordinario.<br />

Che estate sarà la tua?<br />

Intensa ma breve, in attesa di impegnarmi<br />

nella ripresa autunnale. Un’estate<br />

bella che trascorrerò in Italia: ricominciamo<br />

a darci importanza. Sono<br />

molto affezionata alle mie zone, dove<br />

torno con grande piacere, ma quest’anno<br />

girerò lo Stivale, andrò a trovare gli<br />

chef incontrati nel programma <strong>La</strong> Prova<br />

del Cuoco godendomi i paesaggi<br />

che, grazie all’ampia biodiversità, cambiano<br />

e sorprendono di chilometro in<br />

chilometro. È il mio Grand Tour, come<br />

© Ettore Ferrari/ANSA<br />

63


IN VIAGGIO CON<br />

si usava nell’800, alla ricerca di sapori e<br />

profumi. L’estate è un momento di svago<br />

e ricarica, ma a me non piace riposare<br />

troppo: amo scoprire, cambiare, fa<br />

parte del mio carattere. Se fossi diversa<br />

non sarei in Rai da 18 anni come “precaria”<br />

a cercarmi ogni anno un lavoro.<br />

Il tuo bellissimo cagnolino verrà con<br />

te?<br />

Di solito Zenit va in villeggiatura da<br />

mia mamma, che lo vizia tantissimo,<br />

ma quest’anno sarà il mio compagno<br />

di viaggio. Un cane perfetto, mentre io<br />

non lo sono assolutamente, lui invece<br />

conosce orari e abitudini e me li fa rispettare.<br />

Farai anche un po’ di sport?<br />

Devo, anche se man mano che si diventa<br />

vecchi lo sport diventa un amico<br />

che vedi da lontano (ride, ndr). Riprenderò<br />

ad andare in bicicletta, attività che<br />

posso portare avanti anche a Roma,<br />

dove farò base mentre prepareremo le<br />

nuove trasmissioni.<br />

Com’è il tuo rapporto con il cibo?<br />

Ottimo, e sono fortunata, perché mangio<br />

proprio tutto e non devo attenermi<br />

a nessun tipo di dieta particolare. Per<br />

alimentarsi al meglio, il modo migliore<br />

è scegliere i nostri grandi prodotti italiani,<br />

riscoprendo i piccoli produttori,<br />

allevatori, contadini.<br />

A tavola preferisci la scoperta o la tradizione?<br />

Sono curiosa e mi piace quello che la<br />

cucina non dice, ma svela. Un piatto si<br />

mangia prima con gli occhi e poi con il<br />

gusto, ma soprattutto con il sentimento,<br />

il ricordo. Se chiudo gli occhi penso<br />

a mia nonna Caterina che tirava la pasta<br />

per fare “le raviole” ripiene di carne<br />

e prezzemolo. Quando le metteva in tavola<br />

portava gioia e serenità. Io vengo<br />

da questo, da ciò ho respirato. Io sono<br />

questo, mio papà è agricoltore. Questi<br />

sono i valori che ho imparato e mi hanno<br />

aiutata a superare anche momenti<br />

difficili in cui avrei potuto perdermi.<br />

L’estate è anche musica: la tua<br />

playlist?<br />

Amo i cantanti italiani, la mia preferita<br />

è la super rocker Gianna Nannini, ogni<br />

estate aspetto le sue novità. Per il resto<br />

ho gusti musicali un po’ antichi e<br />

poco ortodossi, da Rachmaninov agli<br />

Afterhours, dai Guns N’ Roses ai Metallica.<br />

Dal classico al rock, senza vie di<br />

mezzo.<br />

Stato d’animo attuale?<br />

Trasformare i nuovi orizzonti in opportunità.<br />

elisaisoardi<br />

Dal profilo Instagram di Elisa Isoardi<br />

64


MUSICA<br />

VERONA<br />

ALL'OPERA<br />

66


IL 7 AGOSTO SI<br />

ACCENDONO LE LUCI<br />

ALL’ARENA DELLA<br />

CITTA' SCALIGERA PER<br />

IL FESTIVAL D’ESTATE<br />

<strong>2020</strong>. NEL RISPETTO<br />

DELLE NORME ANTI<br />

COVID-19<br />

di Bruno Ployer<br />

Nuove abitudini che dovremo<br />

fare nostre per molto<br />

tempo o temporanea necessità<br />

che presto lascerà il posto al<br />

ritorno delle consuete, rassicuranti<br />

esperienze? Spettacolo e spettatori<br />

sono anch’essi alle prese con la forzata<br />

convivenza con il virus e la stagione<br />

dei festival musicali <strong>2020</strong> riflette<br />

soprattutto la voglia e il bisogno di attrarre<br />

nuovamente il pubblico nei luoghi<br />

dell’arte, di far ripartire un settore<br />

del lavoro che impiega migliaia di artisti,<br />

tecnici, maestranze, professionisti,<br />

sempre nel rispetto delle norme di<br />

sicurezza. Con questo spirito la musica<br />

torna sui palcoscenici e da Verona<br />

il segnale è fortissimo: le opere sono<br />

impossibili da allestire nella loro tradizionale<br />

opulenza di grande orchestra<br />

e coro, masse artistiche, scenografie<br />

e coreografie, ma in Arena, con il festival<br />

Nel cuore della musica, le star<br />

della lirica tornano eccome.<br />

Verona e l'Arena, sede del festival Nel cuore della Musica<br />

67


MUSICA<br />

© Ennevi<br />

<strong>Agosto</strong> si apre proprio con la serata Le<br />

Stelle dell’Opera: sono il soprano Anna<br />

Netrebko, il mezzosoprano Daniela<br />

Barcellona, il tenore Yusif Eyvazov e<br />

il baritono Ambrogio Maestri. Marco<br />

Armiliato sul podio e un programma<br />

di arie celeberrime, da Giuseppe Verdi<br />

a Gaetano Donizetti fino al verismo<br />

di Pietro Mascagni, Francesco Cilea e<br />

Umberto Giordano.<br />

In questo Festival d’estate <strong>2020</strong> gli appuntamenti<br />

sono concentrati soprattutto<br />

nei weekend: venerdì 7 agosto<br />

tutto Wagner in Arena con il direttore<br />

Gustav Kuhn e il soprano Ricarda Merbeth,<br />

che interpreta la Ballata di Senta<br />

da L’Olandese volante e la Morte di Isotta.<br />

Tra le pagine sinfoniche della serata<br />

non può mancare la Cavalcata delle<br />

Valchirie. Il confronto Verdi-Wagner<br />

non finirà mai: ecco infatti, l’indomani,<br />

il gala dedicato al grande compositore<br />

italiano con il soprano Eleonora Buratto,<br />

il tenore Francesco Meli, il baritono<br />

Luca Salsi e Daniel Oren a dirigere orchestra<br />

e coro dell’Arena di Verona.<br />

Placido Domingo<br />

Novità per giovedì 13 agosto con una<br />

serata per Antonio Vivaldi e i compositori<br />

veneti. Pezzo forte Le quattro<br />

stagioni, con il violino solista dell’astro<br />

nascente Giovanni Andrea Zanon.<br />

<strong>La</strong>rgo a Gioachino Rossini: il 14 agosto<br />

c’è un gala per lui, con specialisti del<br />

repertorio alle prese con arie e sinfonie<br />

dalle opere comiche e drammatiche<br />

del grande pesarese. Venerdì 21 è<br />

di scena Giacomo Puccini con Gianni<br />

Schicchi, l’unica opera eseguita integralmente<br />

quest’estate all’Arena, anche<br />

se senza scenografie. Il baritono<br />

Leo Nucci è protagonista e ideatore<br />

scenico della rappresentazione.<br />

A Puccini è dedicato anche il gala del<br />

22, con nove cantanti e il coro che si<br />

alternano in pagine scelte, per arrivare<br />

all’esecuzione completa dell’ultimo<br />

atto di Tosca.<br />

FESTIVAL DELLA BELLEZZA<br />

Nei suoi giorni finali il festival apre le<br />

braccia a un dominatore delle serate<br />

liriche veronesi: il 28 agosto c’è Plácido<br />

Domingo per l’Arena, con il baritono<br />

(ed ex tenore) protagonista assoluto,<br />

mentre la sera successiva Opera in<br />

Love lo vede dirigere l’orchestra per<br />

accompagnare il soprano Sonya Yoncheva<br />

e il tenore Vittorio Grigolo.<br />

In questo festival segnato dall’emergenza<br />

Covid-19, le produzioni programmate<br />

hanno lasciato spazio a<br />

spettacoli realizzabili nel quadro delle<br />

norme sanitarie, soggette peraltro a<br />

evoluzioni e aggiornamenti. Le opere<br />

previste per il <strong>2020</strong> sono già state spostate<br />

all’estate 2021, quando tornerà, si<br />

spera, anche il colpo d’occhio di platea<br />

e tribune affollate per uno spettacolo<br />

nel solco della tradizione. Il prossimo<br />

anno sarà inaugurato dal più areniano<br />

dei titoli, Aida, diretta in forma di concerto<br />

da Riccardo Muti il 19 e 22 giugno,<br />

con un cast di prim’ordine. Sarà<br />

festeggiato così il 150esimo anniversario<br />

dell’opera di Verdi, rappresentata<br />

per la prima volta al Cairo nel 1871.<br />

Sarà anche il ritorno di Muti all’Arena,<br />

dove si è esibito una sola volta, nell’estate<br />

del 1980. Quella sera diresse il<br />

Requiem di Verdi, in una serata unica<br />

che fu dedicata alle vittime della fame<br />

e della violenza nel mondo e che avvenne<br />

cinque giorni dopo la strage di<br />

Bologna del 2 agosto 1980.<br />

arenaverona<br />

arenadiverona<br />

arenadiverona<br />

Edizione numero sette per il Festival della Bellezza, rassegna culturale in<br />

programma Verona dal 25 agosto al 19 settembre, incentrata quest’anno sul<br />

tema dell’Eros. Si parte dal Teatro Romano con spettacoli ogni giorno: per il<br />

debutto Jasmine Trinca con L’incantamento della sensibilità. Da non perdere, tra<br />

gli altri, Vittorio Sgarbi il 28 (Modì) e Alessio Boni il 29 (Il gioco drammatico della<br />

seduzione). <strong>La</strong> novità del <strong>2020</strong> sono gli appuntamenti di settembre all’Arena,<br />

per la prima volta nella configurazione originale con platea libera coperta di<br />

sabbia e pubblico a 360 gradi. Alessandro Baricco apre l’11 (Il pathos dell’arte)<br />

e chiude il 19 con Gloria Campaner (Beethoven, l’eccesso e il sublime). In<br />

cartellone, da segnare in agenda, anche Edoardo Bennato sabato 12 (Peter Pan<br />

rock’n’roll) e Stefano Bollani il 17 (Rhapsody in jazz, blues, rock). L.M.<br />

FestivalBellezza festival_della_bellezza<br />

68


NOTE DA CAMERA<br />

A MANTOVA, DAL 4<br />

AL 6 SETTEMBRE,<br />

IL FESTIVAL TRAME<br />

SONORE. FOCUS<br />

SU BEETHOVEN A<br />

250 ANNI DALLA<br />

NASCITA<br />

Tornare alla musica dal vivo è<br />

una necessità che ha portato<br />

anche il festival Trame sonore<br />

di Mantova a ripensare se stesso. È<br />

una rassegna di musica da camera<br />

in cui, di solito, la bella città lombarda<br />

si riempie di artisti e visitatori per<br />

una serie di concerti in luoghi ricchi<br />

di arte e storia: uno scenario profondamente<br />

modificato per le norme sanitarie<br />

anti Covid-19. Sono il 4, 5 e 6<br />

settembre le date dell’edizione <strong>2020</strong><br />

che, secondo gli organizzatori, sarà<br />

straordinaria e strutturata per garantire<br />

la totale sicurezza di pubblico e<br />

artisti: un festival con musicisti di richiamo<br />

internazionale in spazi come<br />

Palazzo Ducale, Palazzo Te e il Teatro<br />

Bibiena. Ci saranno sia eventi a pagamento<br />

che gratuiti, anche se l’incasso<br />

al botteghino, visto il ridotto numero<br />

di posti vendibili, non sarà altissimo.<br />

Ai concerti si affiancheranno momenti<br />

musicali distribuiti lungo percorsi di<br />

visita ai musei, nelle piazze del centro<br />

storico, in chiese e residenze private,<br />

dialoghi tra pubblico e artisti e concerti<br />

dedicati a Mozart e Claudio Monteverdi,<br />

autori molto legati a Mantova.<br />

Sono queste le trame sonore del titolo<br />

del festival, in un’edizione che<br />

si concentra molto su Beethoven, in<br />

occasione dei 250 anni dalla nascita<br />

del compositore. Tra gli appuntamenti<br />

principali il suo Settimino, eseguito<br />

da una formazione da camera dei celeberrimi<br />

Berliner Philharmoniker (5<br />

settembre), e i programmi cameristici<br />

e sinfonici con il pianista Alexander<br />

Lonquich, artista in residenza del festival.<br />

B.P.<br />

Ocmantova<br />

ocmantova<br />

Ocmantova<br />

Palazzo della Meridiana, Genova<br />

© BeboSB<br />

ARMONIE DELLA SERA<br />

Venti concerti dal 1° agosto al 22 dicembre in<br />

sette regioni d’Italia. <strong>La</strong> grande musica nei luoghi<br />

d’incanto è il tema della 16esima edizione del<br />

festival internazionale Armonie della sera, con<br />

diverse date nelle Marche e appuntamenti anche<br />

in Calabria, Campania, <strong>La</strong>zio, Emilia-Romagna,<br />

Liguria e Piemonte. In cartellone lunedì 10 agosto<br />

il duo Alberto Bologni (violino) e Giuseppe Fausto<br />

Modugno (pianoforte) in un recital beethoveniano<br />

nella Chiesa di Santa Maria a Ponzano di Fermo.<br />

Il 13, al Castello della Rancia di Tolentino (MC), il<br />

pianista Andrea Bacchetti e la flautista Luisa Sello si<br />

immergono nelle note di Bach, mentre venerdì 14 a<br />

Offida (AP), nel Chiostro di San Francesco, Susanna<br />

Bertuccioli, prima arpa del Maggio musicale<br />

fiorentino, interpreta celebri canzoni napoletane.<br />

Il 3 settembre il festival approda a Tropea (VV), a<br />

Palazzo Santa Chiara, con Marco Sollini e Salvatore<br />

Barbatano insieme al piano. Poi il 18 tappa in Emilia-<br />

Romagna, alla Rocca Sforzesca di Dozza (BO), con<br />

il flautista Giovanni Mareggini e l’arpista Davide<br />

Burani, e il 25 a Roma, al Teatro di Villa Torlonia,<br />

con il duo Sollini-Barbatano e l’attore Francesco<br />

Castiglione, voce recitante per alcune letture<br />

beethoveniane. S.D.V.<br />

armoniedellasera<br />

69


CINEMA<br />

LA MOSTRA DELLA RINASCITA<br />

SI APRE IL 2 SETTEMBRE, CON IL FILM LACCI<br />

DI DANIELE LUCHETTI, VENEZIA 77.<br />

MADRINA DELL’EDIZIONE <strong>2020</strong> È L’ATTRICE ANNA FOGLIETTA<br />

di Gaspare Baglio<br />

gasparebaglio<br />

© <strong>La</strong> Biennale di Venezia/ASAC<br />

«<br />

Sono fiera di poter dare voce e corpo al mio<br />

Paese nel mondo, e spero di farlo nel modo<br />

giusto, perché oggi più che mai le parole sono<br />

importanti. E noi artisti lo siamo, per invitare a riflettere<br />

sull’alternativa che questa esistenza può sempre offrire.<br />

Siamo a servizio della parola e dell’emozione, dell’arte e<br />

della gente». Così l’attrice romana Anna Foglietta racconta<br />

il suo ruolo di madrina a Venezia 77. È lei il volto che apre<br />

e chiude l’edizione <strong>2020</strong> della Mostra Internazionale del<br />

Cinema. Una splendida occasione ma anche una bella<br />

responsabilità. «È questo il termine che sento risuonarmi<br />

dentro. Con responsabilità, e al tempo stesso leggerezza,<br />

intendo vivermi questa splendida opportunità e vorrei<br />

dedicarla a tutte le persone, a tutte le donne e gli uomini<br />

invisibili che lavorano duramente per vivere con dignità la<br />

loro esistenza», aggiunge l’artista.<br />

Frasi dirette, che lasciano il segno come, sicuramente, farà<br />

la kermesse lagunare. Nei mesi del lockdown, si temeva<br />

avrebbe avuto lo stesso destino di Cannes, saltando un<br />

giro. Mentre il festival dedicato alla settima arte è pronto<br />

a tornare dal 2 al 12 settembre, con alcune novità richieste<br />

dai protocolli sanitari per contrastare il Covid-19.<br />

Tanto per cominciare il numero delle opere nella selezione<br />

ufficiale è ridotto, anche se restano confermate le sezioni<br />

competitive Venezia 77 e Orizzonti con giurie presiedute,<br />

rispettivamente, dalla star premio Oscar Cate Blanchett e<br />

dalla regista Claire Denis, nota al grande pubblico per il film<br />

Chocolat (1988). Mentre il contest Venezia Virtual Reality – i<br />

cui giudici sono guidati dalla cineasta statunitense Celine<br />

Tricart, esperta di realtà virtuale – è fruibile online, grazie a<br />

una piattaforma innovativa.<br />

«Il primo festival internazionale dopo la forzata<br />

70


interruzione imposta dalla pandemia assume il significato<br />

di un’auspicata celebrazione della ripartenza, diventando<br />

un messaggio di concreto ottimismo per l’intero mondo<br />

del cinema duramente colpito dalla crisi», sottolinea il<br />

direttore artistico Alberto Barbera, diventato recentemente<br />

membro dell’Academy che assegna i premi Oscar. «<strong>La</strong><br />

selezione ufficiale di Venezia 77, con i suoi film provenienti<br />

da tutto il mondo, offrirà la consueta panoramica di quanto<br />

di meglio l’industria cinematografica ha prodotto negli<br />

ultimi mesi». Tra questi troviamo quattro lungometraggi<br />

italiani: Le sorelle Macaluso di Emma Dante, che affronta i<br />

temi della violenza e della famiglia; Miss Marx di Susanna<br />

Nicchiarelli, sulla sfortunata figlia minore di Karl. E ancora<br />

i conflitti mediorientali del Notturno di Gianfranco Rosi e il<br />

Padrenostro di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino. Da<br />

menzionare anche il documentario su Salvatore Ferragamo<br />

di Luca Guadagnino, quello su Paolo Conte girato da<br />

Giorgio Verdelli e il biopic dedicato a Greta Thunberg<br />

diretto da Nathan Grossman.<br />

Come pellicola di apertura è stata scelta <strong>La</strong>cci di Daniele<br />

Luchetti, con un cast di superstar tricolore come Alba<br />

Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, <strong>La</strong>ura Morante, Giovanna<br />

Mezzogiorno, Adriano Giannini, Silvio Orlando e Linda<br />

Caridi. <strong>La</strong> storia, ambientata in una Napoli anni ’80, illustra<br />

la crisi del matrimonio di Aldo e Vanda nell’arco di 30 anni,<br />

fra tradimenti, rancori e sofferenza. «Negli ultimi tempi<br />

abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi.<br />

Invece, durante la quarantena, ci ha dato conforto,<br />

come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo<br />

una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi sono<br />

indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival,<br />

dunque, che permettono di celebrare il senso vero del<br />

nostro lavoro», dichiara il cineasta che apre le danze.<br />

In tutto questo bailamme c’è stato pure il tempo di attribuire<br />

i Leoni d’oro alla carriera alla prolifica regista di Hong<br />

Kong, Ann Hui, e all’attrice britannica Tilda Swinton. Se la<br />

prima è capace di raccontare con sensibilità e raffinatezza<br />

Anna Foglietta<br />

intellettuale i temi sociali, la seconda rappresenta una<br />

delle interpreti più originali e intense del grande schermo.<br />

Ma le sorprese e le novità non finiscono qui: la sezione<br />

Venezia Classici quest’anno è ospitata nel programma<br />

della manifestazione Il cinema ritrovato, dal 25 al 31<br />

agosto a Bologna. Una collaborazione tra i due festival<br />

che equivale a una soluzione senza precedenti di fronte<br />

a una situazione straordinaria. Cancellata, almeno per<br />

© Dirk Vogel<br />

Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher nel film <strong>La</strong>cci di Daniele Luchetti<br />

© Gianni Fiorito<br />

71


CINEMA<br />

Notturno di Gianfranco Rosi<br />

quest’anno, la sezione Sconfini, ma saranno disponibili due<br />

arene all’aperto, ai Giardini della Biennale e al Lido. Molte<br />

pellicole vengono replicate anche al Cinema Rossini del<br />

capoluogo veneto e al Centro Culturale Candiani di Mestre.<br />

Giunge alla quinta edizione il Venice Production Bridge,<br />

per favorire le attività commerciali tra i professionisti<br />

dell’industria cinematografica, che si tiene sia al Lido<br />

sia online, con progetti specifici. Tra questi il Venice Gap<br />

Financing Market, una piattaforma per sostenere produttori<br />

europei e internazionali, e il Book Adaptation Rights Market,<br />

che prevede incontri con gli editori. Non manca il Final Cut<br />

in Venice, per un aiuto concreto al completamento di opere<br />

di qualità provenienti da Africa, Giordania, Iraq, Libano,<br />

Palestina e Siria.<br />

Durante la rassegna, una fetta della torta è ad appannaggio<br />

delle competizioni parallele. <strong>La</strong> sezione autonoma<br />

Settimana Internazionale della Critica, organizzata dal<br />

Sindacato nazionale critici cinematografici italiani, è<br />

composta da sette opere prime e due eventi speciali, in<br />

anteprima mondiale. <strong>La</strong> pellicola d’apertura è The book of<br />

vision di Carlo S. Hintermann con la produzione esecutiva di<br />

Terrence Malick. Quella di chiusura è il documentario The<br />

Rossellinis realizzato da Alessandro Rossellini, che affronta<br />

con ironia la saga della sua famiglia. Altro giro altra corsa<br />

con i lungometraggi in concorso alle Giornate degli Autori.<br />

Si passa dalle passioni queer ai tempi della dittatura di<br />

Tengo miedo torero, diretto da Rodrigo Sepúlveda, al trittico<br />

d’amore in un istituto psichiatrico descritto in Oaza, di Ivan<br />

Ikic, dai destini incrociati in Palestina raccontati da Ameen<br />

Nayfeh in 200 meters ai frammenti di un discorso amoroso<br />

nell’ipnotica Budapest ricomposti dal talento di Lili Horváth<br />

nel film Preparations to be together for an unknow period of<br />

time. Il dado è tratto: la Mostra è pronta a emergere dalla<br />

laguna e a brillare con le stelle della settima arte.<br />

<strong>La</strong>biennaledivenezia<br />

la_Biennale<br />

labiennale<br />

The Rossellinis di Alessandro Rossellini<br />

72


At Hitachi Rail, we understand how important it is to connect cities and people using<br />

innovative solutions that work. Drawing on the wider Hitachi Group’s market-leading<br />

technology and research and development capabilities, we strive for industry-leading<br />

innovations and solutions that can deliver value for customers and sustainable railway<br />

systems that benefit wider society.<br />

hitachirail.com<br />

Twitter @HitachiRailIT


ARTE<br />

MADE IN ITALICS<br />

UNA PIATTAFORMA ONLINE CHE RIUNISCE I MIGLIORI GALLERISTI<br />

D’ARTE ITALIANI. PER MOSTRARE AL MONDO L’ECCELLENZA DEL<br />

PAESE ATTRAVERSO I LORO OCCHI. COSÌ GALLERIA CONTINUA<br />

VUOLE RILANCIARE IL TURISMO CULTURALE<br />

di Cesare Biasini Selvaggi - cesarebiasini@gmail.com<br />

15 Artists x 15 Years in China<br />

Veduta della mostra, Galleria Continua, Beijing (2019)<br />

Courtesy the artists and Galleria Continua<br />

Photo Dong Lin<br />

74


San Gimignano, piccola città<br />

fortificata a metà strada tra<br />

Firenze e Siena dichiarata<br />

Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco,<br />

è stata a lungo famosa per le sue antiche<br />

vestigia, per la sua architettura e<br />

le sue torri medievali che rendono lo<br />

skyline cittadino davvero unico. Oggi,<br />

questo piccolo comune toscano è,<br />

invece, associato soprattutto all’arte<br />

contemporanea, quella più sperimentale<br />

e di ricerca che troviamo in rassegne<br />

come la Biennale di Venezia.<br />

Un vero e proprio miracolo italiano,<br />

come la realtà d’impresa che l’ha reso<br />

possibile: Galleria Continua, tra i nomi<br />

più potenti del mercato internazionale<br />

dell’arte contemporanea.<br />

<strong>La</strong> sua storia è ormai leggenda. Tutto<br />

ha inizio nel 1990 da tre amici, Mario<br />

Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio<br />

Rigillo, ciascuno con non più di un<br />

milione di lire in tasca da investire. Il<br />

grande gallerista Leo Castelli, poco<br />

dopo l'apertura dell'attività, profetizza:<br />

«Se siete così matti da pensare<br />

di aprire una galleria d’arte contemporanea<br />

a San Gimignano, non è da<br />

escludere che avrete successo per<br />

davvero». E ci prende ancora una volta,<br />

eccome. Galleria Continua, infatti,<br />

dalla Toscana di strada nel mondo ne<br />

fa molta. Nel 2004 è la prima galleria<br />

straniera con un programma internazionale<br />

ad aprire in Cina, a Pechino;<br />

nel 2007 lancia un nuovo spazio<br />

espositivo per creazioni su larga scala<br />

a Les Moulins, nella campagna parigina;<br />

nel 2015 apre anche sull’isola<br />

di Cuba, a L’Avana, dove non si può<br />

vendere né ci sono collezionisti, e le<br />

poche gallerie di qualità sono di proprietà<br />

del governo e gestite da funzionari<br />

statali. Quest’anno compie 30<br />

anni e festeggia con l’inaugurazione<br />

della nuova sede a Roma, negli spazi<br />

dell’hotel The St. Regis, pensando già<br />

all’apertura della prossima, questa<br />

volta in Brasile, allo Stadio Pacaembu<br />

di San Paolo, un luogo simbolico dove<br />

riecheggiano ancora i cori dei tifosi di<br />

Pelé.<br />

Poi scoppia la pandemia e tutto si ferma.<br />

O quasi. Perché, tra le macerie del<br />

Covid-19, Galleria Continua rilancia.<br />

E lo fa con un progetto di rete senza<br />

precedenti tra gallerie top italiane,<br />

con una piattaforma online dedicata<br />

alle eccellenze, per la promozione nel<br />

mondo del made in Italy e del turismo<br />

culturale. «Si chiamerà ITALICS. Art &<br />

<strong>La</strong>ndscape. Abbiamo riflettuto molto<br />

sul nome, volevamo qualcosa che rispecchiasse<br />

tutte le sfumature delle<br />

personalità e delle discipline coinvolte».<br />

Esordisce così Fiaschi, uno dei tre<br />

co-direttori e co-fondatori di Continua,<br />

collegato via Skype – al tempo<br />

del coronavirus è ormai un must – con<br />

il suo inconfondibile outfit che privilegia<br />

il bianco, interrotto solo dalla<br />

consueta sciarpa sgargiante di colori.<br />

I suoi occhi, filtrati da una montatura<br />

di occhiali tanto ampia quanto vintage,<br />

sono colmi di quel dinamismo e<br />

di quel concreto ottimismo che solo<br />

la ricerca, quella artistica in primis, sa<br />

donare a chi la pratica con zelo.<br />

Come ti è venuta l’idea di questa<br />

piattaforma web?<br />

Durante la mia permanenza a Roma<br />

per l’apertura della nostra nuova sede<br />

espositiva, ho incontrato Pepi Marchetti<br />

Franchi, direttore di Gagosian.<br />

Oltre a esprimermi la sua felicità nel<br />

sapere che ci sarebbe stata una Continua<br />

anche nella Capitale, Pepi mi ha<br />

proposto di inventarci qualcosa per<br />

fare squadra con le altre gallerie della<br />

città. Poi è sopraggiunta la pandemia,<br />

con il conseguente lockdown. Tutto si<br />

è fermato, e ognuno si è dovuto occupare<br />

di capire cosa fare con la propria<br />

attività. Alla fine di aprile ci siamo<br />

risentiti e abbiamo deciso di dar vita<br />

a un progetto che non coinvolgesse<br />

solo Roma, ma tutta l’Italia: una piattaforma<br />

online, non di vendita, ma<br />

una vetrina per mostrare le eccellenze<br />

italiane, per far riscoprire territori,<br />

arte, cultura, enogastronomia e moda<br />

attraverso gli occhi e il racconto di<br />

guide d’eccezione, i galleristi italiani.<br />

Abbiamo formato così un gruppo di<br />

gallerie timone: oltre a noi di Continua<br />

e di Gagosian, ci sono Alfonso Artiaco,<br />

Massimo De Carlo, Massimo Di Carlo<br />

della Galleria dello Scudo, Kaufmann<br />

Repetto, Massimo Minini, Franco Noero<br />

e Carlo Orsi. Dall’arte antica al contemporaneo.<br />

Inoltre sono state selezionate<br />

altre 50 gallerie (italiane e<br />

straniere) su tutto il territorio.<br />

In cosa questo sito sarà diverso dagli<br />

altri che già si occupano di turismo e<br />

made in Italy?<br />

ITALICS è diverso perché si rivolge<br />

a un target molto preciso, quello dei<br />

collezionisti e appassionati d’arte<br />

sparsi nel mondo. Queste persone,<br />

che condividono molti interessi con i<br />

nostri galleristi, sono anche dei conoscitori,<br />

in molti casi veri estimatori del<br />

nostro Paese, in cui hanno viaggiato<br />

spesso, per lavoro e per piacere, e<br />

speriamo possano tornare a farlo presto.<br />

I nostri galleristi dovranno quindi<br />

tenere, come si suol dire, l’asticella<br />

molto alta per continuare a stupirli<br />

con le nostre bellezze nascoste,<br />

quelle meno note ma non per questo<br />

meno interessanti. Un mix di pubblico<br />

75


ARTE<br />

Lorenzo Fiaschi<br />

costruzione, navigabile per categorie,<br />

autori e luoghi. Sarà una struttura<br />

snella e accessibile in cui trovare cose<br />

che non si conoscono a partire da una<br />

mappa dell’Italia. Intorno a un nucleo<br />

centrale di contenuti originali scritti<br />

dai galleristi, ci sarà poi una sezione<br />

dedicata alla mappatura delle realtà<br />

partner, oltre che delle gallerie stesse<br />

che avranno pagine di approfondimento.<br />

Inoltre, nella sezione cinema<br />

ogni gallerista potrà suggerire dei<br />

film. Per esempio, parlando di Milano<br />

potrebbe essere Rocco e i suoi fratelli<br />

di Luchino Visconti. Vogliamo anche<br />

ospitare un museo online, dove invitare<br />

direttori, curatori, colleghi a realizzare<br />

mostre, e inserire delle stanze<br />

virtuali per far convivere una rassegna<br />

di arte antica con una di arte<br />

contemporanea, instaurando un dialogo<br />

“impossibile” tra talenti di epoche<br />

diverse.<br />

Quando è previsto il debutto di<br />

ITALICS?<br />

Speriamo di essere pronti entro la<br />

fine di quest’estate. L’azienda incaricata<br />

della realizzazione della<br />

piattaforma, Leftloft, è già a buon<br />

punto. A questa si aggiunge Carlotta<br />

Poli, responsabile del coordinamento<br />

editoriale del progetto. A breve<br />

sarà disponibile una landing page,<br />

a seguire Instagram con il profilo<br />

Italics.art e la nostra newsletter, per<br />

poi arrivare alla messa online del sito<br />

completo.<br />

Come si sosterrà economicamente?<br />

Alla base di ITALICS c’è la fondazione<br />

di un consorzio che, come tale, non<br />

ha interesse a conseguire utili, ma<br />

soltanto a coprire i costi di gestione<br />

della piattaforma, cosa alla quale<br />

concorrono anche i nostri partner.<br />

Italics.art<br />

e autori talmente particolare che regalerà<br />

una fotografia del made in Italy<br />

del tutto inedita, da intenditori.<br />

Quindi i galleristi saranno protagonisti<br />

anche come autori degli articoli?<br />

Sì, leggerete pezzi, post, tip, ricordi<br />

e consigli scritti di proprio pugno da<br />

tutti i galleristi della piattaforma, e<br />

sarà proprio questo a rendere ITALI-<br />

CS unica. I galleristi italiani non parlano<br />

spesso di se stessi, le luci del<br />

mondo dell’arte sono normalmente<br />

puntate sulle loro mostre, sugli artisti,<br />

sulle opere. Qui invece riportiamo<br />

il focus sulla loro figura, sul ruolo che<br />

ricopre nel sistema dell’arte, certo,<br />

ma anche sul rapporto con il territorio<br />

e il desiderio di condividere questa<br />

immensa bellezza con altri appassionati.<br />

Per esempio, chi è in visita<br />

a Brescia e vuole andare a mangiare<br />

nel miglior ristorante della città consulta<br />

la Guida Michelin. Ma, se è un<br />

appassionato d’arte, potrebbe preferire<br />

la trattoria dove Massimo Minini<br />

ha mangiato con gli straordinari<br />

artisti con cui negli anni ha lavorato,<br />

e di cui non mancherà di dispensare<br />

immancabili aneddoti che costellano<br />

queste occasioni conviviali.<br />

Come si articolerà la piattaforma?<br />

ITALICS sarà un sito molto semplice,<br />

un flusso di contenuti verrà georeferenziato<br />

in un archivio in perenne<br />

<strong>La</strong> fortuna di nascere in Italia (disegno di Lorenzo Fiaschi)<br />

76


PHOTO<br />

PER SEMPRE<br />

KURT<br />

Kurt Cobain durante un concerto al Beehive Records di Seattle (1991)<br />

© Charles Peterson <strong>2020</strong><br />

78


A FIRENZE, FINO<br />

AL 18 OTTOBRE, LE<br />

FOTO DI PETERSON<br />

E LAVINE<br />

RACCONTANO<br />

COBAIN, I NIRVANA<br />

E LA RIVOLUZIONE<br />

MUSICALE DEL<br />

GRUNGE<br />

di Sandra Gesualdi<br />

sandragesu<br />

sandragesu<br />

INirvana li pensi solo nell’Olimpo<br />

del Rock. Poi guardi le immagini<br />

di Michael <strong>La</strong>vine e Charles<br />

Peterson e incontri occhi trasparenti,<br />

volti slavati, barbe incolte, capelli lunghi<br />

su jeans strappati. Ti rendi conto<br />

che nei primi anni ’90 sono solo ragazzi<br />

appena ventenni, con pose quasi<br />

declinate alla timidezza.<br />

© Michael <strong>La</strong>vine<br />

In questa pagina, Kurt Cobain (1992)<br />

© Michael <strong>La</strong>vine<br />

Eppure, dopo di loro il rock mondiale<br />

non è stato più lo stesso. In<br />

quel tempo, nell’America di Seattle<br />

germinano suoni nuovi, accordi<br />

di chitarra unplugged, duri, a volte<br />

scomposti ma sempre profondamente<br />

intrisi di poesia e urgenza.<br />

Nasce il grunge, un genere musicale<br />

che vuole colmare quel vuoto<br />

cosmico di giovani in cerca di punti<br />

di riferimento culturali. Dopo il punk<br />

londinese ormai storicizzato, i primi<br />

movimenti no-global, sempre in bilico<br />

tra la diffusione dell’Aids e l’uso<br />

di droga.<br />

<strong>La</strong> mostra fotografica Peterson – <strong>La</strong>vine.<br />

Come as you are: Kurt Cobain<br />

and the Grunge Revolution, a Palazzo<br />

Medici Riccardi di Firenze fino al<br />

18 ottobre, racconta a colpi di click<br />

e canzoni la storia dei Nirvana, che<br />

del grunge sono stati gli interpreti<br />

più popolari.<br />

Una narrazione che parte proprio da<br />

quei volti adolescenziali, dai sorrisi<br />

indecisi, dai concerti in T-shirt nelle<br />

università e, inevitabilmente, dalla<br />

biografia sfibrata del suo frontman,<br />

Kurt Cobain, simbolo della controcultura<br />

americana di fine secolo.<br />

«Per raccontare il grunge, l’avven-<br />

79


PHOTO<br />

tura di Cobain e dei Nirvana, abbiamo<br />

scelto le fotografie di Michael<br />

<strong>La</strong>vine e Charles Peterson», spiega<br />

Vittoria Mainoldi, curatrice della<br />

mostra per Ono arte contemporanea,<br />

«non solo perché sono tra le<br />

più iconiche ma anche perché i loro<br />

lavori restituiscono quello che era il<br />

clima culturale nella mitica Seattle<br />

anni ‘90».<br />

I leggendari live con i bagni di fan e i<br />

backstage in bianco e nero di Peterson<br />

lasciano il passo ai ritratti colorati<br />

di <strong>La</strong>vine, in un percorso espositivo<br />

cronologico che dai primissimi<br />

lavori della band arriva agli album<br />

e ai concerti del successo mondiale,<br />

per approdare poi in una sezione<br />

dedicata ad altri gruppi della scena<br />

musicale di allora.<br />

Ma è Kurt il centro della mostra,<br />

sempre lui e la crescente malinconia<br />

che accompagna la sua breve<br />

biografia. Kurt biondissimo bocca a<br />

bocca col microfono, Kurt e le chitarre,<br />

Kurt e i maglioni sformati, Kurt<br />

© Michael <strong>La</strong>vine<br />

Kurt Cobain con la moglie Courtney Love (1992)<br />

Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl durante la registrazione dell’album Nevermind (1991)<br />

© Michael <strong>La</strong>vine<br />

coi capelli rosa, Kurt abbracciato<br />

all’adorata moglie Courtney Love e<br />

alla figlia Frances Bean. Foto dopo<br />

foto il delirio del pubblico, i tour<br />

globali e i dischi venduti crescono<br />

di pari passo a quel velo di tristezza<br />

stampata sul volto del cantante<br />

americano. Sempre più stanco, provato,<br />

sopraffatto dalla fama, dalla<br />

pressione e dall’eroina. «Sono troppo<br />

sensibile», scrive, «ho bisogno di<br />

essere un po’ stordito per ritrovare<br />

l’entusiasmo che avevo da bambino».<br />

Nulla risarcisce quel nichilismo<br />

senza fine che lo divora. Si presenta<br />

ai concerti in carrozzina, sviene e<br />

si chiude in clinica mentre la voce<br />

è sempre più roca e intensa. «Non<br />

ho più nessuna emozione, è meglio<br />

bruciare in fretta che spegnersi lentamente».<br />

Sono le ultime parole di<br />

Cobain. L’8 aprile 1994 viene ritrovato<br />

esanime nella casa di Seattle.<br />

Accanto, un fucile e una lettera di<br />

addio. Il mondo da cui si sente braccato<br />

se lo ingoia a 27 anni, l’età dei<br />

maledetti del rock e delle icone immortali,<br />

per sempre giovani.<br />

palazzomediciriccardi<br />

ONO-Arte-Contemporanea<br />

onoarte<br />

80


OFFERTE E SERVIZI<br />

TOSCANA E UMBRIA<br />

IN<br />

TRENO<br />

Scoprire in <strong>Freccia</strong>rossa il paesaggio, la cultura e i sapori della Toscana e dell’Umbria oggi è ancora più conveniente. Grazie<br />

alla partnership fra Trenitalia, il Comune di Chiusi, Valdichiana Experience e Federalberghi Toscana nascono infatti le<br />

offerte Viaggio rimborsato (valida fino al 31 dicembre) e Fedeltà.<br />

Con la prima, se si prenota un soggiorno di sei notti in un hotel segnalato sul sito toscanaumbriaintreno.com è possibile<br />

ottenere il rimborso del biglietto di andata in <strong>Freccia</strong>rossa, Intercity o Intercity Notte per Chiusi-Chianciano Terme (fino a<br />

un massimo di € 40 a persona per alberghi di categoria tre o quattro stelle, € 25 per una o due stelle). Se invece si prenota<br />

un soggiorno di 12 notti, il ticket è rimborsato sia per il treno di andata che di ritorno (fino a un massimo di<br />

€ 80 a persona per hotel di categoria tre o quattro stelle, € 50 per sistemazioni a una o due stelle).<br />

Con l’offerta Fedeltà, invece, se si effettuano ulteriori viaggi e soggiorni legati alla promozione entro sei mesi dalla data del<br />

primo pernottamento, è possibile usufruire di sconti extra a scalare nella stessa struttura ricettiva: per il secondo soggiorno<br />

la riduzione sull’importo totale è pari al 10% del biglietto di andata o andata e ritorno per Chiusi, se si sceglie la stessa<br />

soluzione per la terza volta lo sconto sale al 20%, se si arriva alla quarta raggiunge il 30%.<br />

Maggiori informazioni su trenitalia.com e toscanaumbriaintreno.com<br />

© Roberto/AdobeStock<br />

82


VIAGGIA LEGGERO<br />

SUMMER EDITION<br />

CON TRENITALIA E TNT<br />

Niente stress in vacanza per borse, valigie e zaini. Fino al 30 settembre, con Viaggia leggero è possibile spedire i propri<br />

bagagli risparmiando il 25% sulle tariffe online di TNT. Basta collegarsi al sito tnt.it, andare nella sezione “Spedisci ora” e<br />

inserire nel campo “Promozione” il codice “BAGAGLIO25”. Grazie all’accordo Trenitalia-TNT si può scegliere infatti di spostarsi<br />

comodamente in treno e affidare all’azienda di spedizioni la consegna di valigie, borse e zaini, che verranno recapitati<br />

direttamente nell’hotel o all’indirizzo desiderato a un prezzo super conveniente.<br />

Per informazioni sulla promozione e sulle limitazioni del servizio visitare il sito trenitalia.com<br />

83


OFFERTE E SERVIZI<br />

TRENITALIA E IL<br />

MUSEO DEL TESORO<br />

DI SAN GENNARO<br />

© Luciano Romano 2007<br />

A due passi dal Duomo di Napoli,<br />

il Museo del tesoro di San Gennaro<br />

offre ai visitatori la possibilità di ammirare<br />

opere di inestimabile valore<br />

storico e artistico, tra cui la ricca<br />

collezione dei gioielli creati dagli<br />

orafi della Scuola napoletana: un<br />

insieme di straordinari capolavori<br />

donati dai devoti al Santo Patrono<br />

della città partenopea.<br />

Grazie alla partnership con Trenitalia<br />

è previsto l’ingresso 2x1 o il ridotto<br />

singolo per chi arriva a Napoli con<br />

le Frecce o gli Intercity. Il ticket 2x1<br />

viene offerto anche ai gruppi superiori<br />

a 25 persone che raggiungono<br />

in treno il capoluogo campano e<br />

che potranno usufruire della guida<br />

al costo di 12 euro. In più, le famiglie<br />

che scelgono di viaggiare con<br />

Trenitalia con la promozione Famiglia<br />

2x1 ottengono l’ingresso gratuito<br />

per i figli fino a 12 anni o il biglietto<br />

ridotto a 3 euro per ragazzi di età<br />

superiore.<br />

trenitalia.com/offerte e servizi/concerti ed eventi/museo del tesoro di san gennaro<br />

84


PORTALE FRECCE<br />

WWW.PORTALEFRECCE.IT<br />

INTRATTENIMENTO GRATUITO, FACILE E VELOCE<br />

Il portale FRECCE rende più piacevole il viaggio grazie ai numerosi servizi gratuiti disponibili a bordo dei treni<br />

<strong>Freccia</strong>rossa e <strong>Freccia</strong>rgento e nelle sale FRECCIAClub e FRECCIALounge. Per accedere basta collegarsi alla<br />

rete WiFi, digitare www.portalefrecce.it o scaricare l’app Portale FRECCE da App Store e Google Play. Ulteriori<br />

dettagli, info e condizioni su trenitalia.com<br />

EDICOLA DIGITALE<br />

QUOTIDIANI E RIVISTE NAZIONALI E INTERNAZIONALI<br />

GIOCHI<br />

AZIONE, SPORT, LOGICA E TANTO ALTRO A<br />

DISPOSIZIONE DI GRANDI E PICCOLI VIAGGIATORI<br />

GLI ALTRI SERVIZI DISPONIBILI<br />

BAMBINI<br />

Cartoni e<br />

programmi<br />

per i piccoli<br />

viaggiatori<br />

NEWS<br />

Notizie Ansa<br />

sui principali<br />

fatti quotidiani<br />

aggiornate ogni ora<br />

SERIE E<br />

PROGRAMMI TV<br />

Una selezione di<br />

serie e programmi tv<br />

CINEMA<br />

Una selezione<br />

di film italiani<br />

AUDIOLIBRI<br />

Audiolibri di<br />

vario genere<br />

anche per<br />

bambini<br />

INFO DI VIAGGIO<br />

Informazioni in<br />

tempo reale su<br />

puntualità, fermate,<br />

coincidenze<br />

INTERNET WIFI<br />

Connessione a<br />

Internet tramite<br />

WiFi<br />

di bordo<br />

MUSICA<br />

Il meglio<br />

della musica<br />

contemporanea<br />

italiana e straniera<br />

CORSO DI INGLESE<br />

Oltre 100 lezioni<br />

per imparare<br />

l’inglese<br />

viaggiando<br />

LIBRI E GUIDE<br />

Circa 200<br />

contenuti tra<br />

libri ed estratti di<br />

guide turistiche<br />

Per assistenza contattare il numero verde Telecom Italia 800.287515 Opzione 1, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 22<br />

85


BASE<br />

LIBERTÀ DI VIAGGIO<br />

E CAMBI ILLIMITATI<br />

Biglietto acquistabile fino alla<br />

partenza del treno. Entro tale limite<br />

sono ammessi il rimborso e<br />

il cambio del biglietto e il cambio<br />

della prenotazione, gratuitamente,<br />

un numero illimitato di volte.<br />

Dopo la partenza, il cambio della<br />

prenotazione e del biglietto sono<br />

consentiti una sola volta fino a<br />

un’ora successiva.<br />

A/R IN GIORNATA<br />

Promozione per chi parte e torna nello<br />

stesso giorno con le Frecce a prezzi<br />

fissi, differenziati in base alle relazioni<br />

e alla classe o al livello di servizio. Un<br />

modo comodo e conveniente per gli<br />

spostamenti di lavoro 1 .<br />

A/R WEEKEND<br />

Promozione per chi parte il sabato<br />

e torna la domenica con le Frecce a<br />

prezzi fissi, differenziati in base alle relazioni<br />

e alla classe o al livello di servizio.<br />

<strong>La</strong> giusta soluzione per visitare<br />

le città d’arte nel fine settimana senza<br />

stress e lasciando l’auto a casa 1 .<br />

ECONOMY<br />

CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ<br />

Offerta a posti limitati e soggetta<br />

a restrizioni. Il biglietto può essere<br />

acquistato entro la mezzanotte<br />

del secondo giorno precedente il<br />

viaggio. Il cambio prenotazione,<br />

l’accesso ad altro treno e il rimborso<br />

non sono consentiti. È possibile,<br />

fino alla partenza del treno,<br />

esclusivamente il cambio della<br />

data e dell’ora per lo stesso tipo di<br />

treno, livello o classe, effettuando<br />

il cambio rispetto al corrispondente<br />

biglietto Base e pagando<br />

la relativa differenza di prezzo. Il<br />

nuovo ticket segue le regole del<br />

biglietto Base.<br />

BIMBI GRATIS<br />

Con Trenitalia i bambini viaggiano<br />

gratis in <strong>Freccia</strong>rossa, <strong>Freccia</strong>rgento,<br />

<strong>Freccia</strong>bianca e Intercity nei livelli Business,<br />

Premium e Standard e in 1^ e 2^<br />

classe. Gratuità prevista per i minori di<br />

15 anni accompagnati da almeno un<br />

maggiorenne, in gruppi composti da 2<br />

a 5 persone 2 .<br />

SUPER<br />

ECONOMY<br />

MASSIMO RISPARMIO<br />

Offerta a posti limitati e soggetta<br />

a restrizioni. Il biglietto può essere<br />

acquistato entro la mezzanotte<br />

del decimo giorno precedente il<br />

viaggio. Il rimborso e l’accesso ad<br />

altro treno non sono consentiti.<br />

YOUNG & SENIOR<br />

Riservate agli under 30 e agli over<br />

60 titolari di CartaFRECCIA, le offerte<br />

Young e Senior permettono di risparmiare<br />

il 30% sul prezzo Base dei biglietti<br />

per tutti i treni nazionali e in tutti<br />

i livelli di servizio, a eccezione dell’Executive,<br />

e Salottino 3 .<br />

CARNET 15, 10 E 5 VIAGGI<br />

I Carnet Trenitalia sono sempre più<br />

adatti a tutte le esigenze. Si può scegliere<br />

quello da 15 viaggi con la riduzione<br />

del 30% sul prezzo Base, da 10<br />

viaggi (-20% sul prezzo Base) oppure il<br />

Carnet 5 viaggi (-10% sul prezzo Base).<br />

Riservato ai titolari CartaFRECCIA, il<br />

Carnet è nominativo e personale. L’offerta<br />

è disponibile per i treni <strong>Freccia</strong>rossa,<br />

<strong>Freccia</strong>rgento, <strong>Freccia</strong>bianca e<br />

Intercity 4 .<br />

86


PROMOZIONI<br />

INSIEME<br />

Offerta dedicata ai gruppi da 2 a 5 persone<br />

per viaggiare con uno sconto del<br />

30% sul prezzo Base di Frecce, Intercity<br />

e Intercity Notte. <strong>La</strong> promozione<br />

è valida in 1^ e 2^ classe e nei livelli<br />

di servizio Business, Premium e Standard.<br />

Sono esclusi il livello Executive, il<br />

Salottino e le vetture Excelsior 5 .<br />

NOTTE & AV<br />

L’offerta consente di usufruire di prezzi<br />

ridotti per chi utilizza, in un unico viaggio,<br />

un treno Notte e un treno <strong>Freccia</strong>rossa<br />

o <strong>Freccia</strong>rgento. <strong>La</strong> promozione<br />

è valida per i viaggiatori provenienti<br />

con un treno notte dalla Sicilia, dalla<br />

Calabria o dalla Puglia che proseguono<br />

sulle Frecce in partenza da Napoli,<br />

Roma o Bologna per Torino, Milano,<br />

Venezia e tante altre destinazioni, e<br />

viceversa 6 .<br />

SPECIALE 2X1<br />

Offerta dedicata a chi prende il treno<br />

di sabato. Si viaggia in due pagando<br />

un solo biglietto al prezzo Base nei livelli<br />

Business, Premium e Standard e in<br />

1^ e 2^ classe. Ideale per raggiungere,<br />

in coppia, i luoghi dove si tengono<br />

concerti, partite, mostre e altri eventi 7 .<br />

NOTE LEGALI<br />

1. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno e della classe/livello di servizio. Acquistabile entro le ore 24 del<br />

terzo giorno precedente la partenza del treno. Il cambio prenotazione/biglietto è soggetto a restrizioni. Il rimborso non è<br />

consentito. Offerta non cumulabile con altre riduzioni, compresa quella prevista a favore dei ragazzi.<br />

2. I componenti del gruppo che non siano bambini/ragazzi pagano il biglietto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili<br />

rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni.<br />

Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza.<br />

3. Acquistabile entro le ore 24 del nono giorno precedente la partenza. Il numero dei posti disponibili è limitato e varia in base al<br />

giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto, rimborso e accesso ad altro treno non ammessi. A<br />

bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento d’identità.<br />

4. Il Carnet consente di effettuare 15, 10 o 5 viaggi in entrambi i sensi di marcia di una specifica tratta, scelta al momento<br />

dell’acquisto e non modificabile per i viaggi successivi. Le prenotazioni dei biglietti devono essere effettuate entro 180 giorni dalla<br />

data di emissione del Carnet entro i limiti di prenotabilità dei treni. L’offerta non è cumulabile con altre promozioni. Il cambio della<br />

singola prenotazione ha tempi e condizioni uguali a quelli del biglietto Base. Cambio biglietto non consentito e rimborso soggetto<br />

a restrizioni.<br />

5. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda del treno, della classe/livello di servizio e del numero dei componenti<br />

del gruppo. Acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno. Cambio prenotazione/biglietto e<br />

rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni a eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi.<br />

6. L’offerta Notte&AV è disponibile per i posti a sedere e le sistemazioni in cuccetta e vagoni letto (ad eccezione delle vetture<br />

Excelsior) sui treni Notte e per la seconda classe, o livello di servizio Standard, sui treni <strong>Freccia</strong>rossa o <strong>Freccia</strong>rgento.<br />

L’offerta non è soggetta a limitazione dei posti. Il biglietto è nominativo e personale.<br />

7. L’offerta è valida tutti i sabati ed è acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. Posti limitati e variabili<br />

in base al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile<br />

con altre riduzioni.<br />

87


FRECCIAROSSA<br />

TI PORTA NEL CILENTO<br />

Fino a 4 collegamenti al giorno<br />

Fermate ad Agropoli, Vallo della Lucania, Pisciotta-<br />

Palinuro, Centola-Palinuro-M. di Camerota, Sapri<br />

FR 9515/9517 e 9560/9562: Milano C.le, Milano Rog., Reggio E. AV, Bologna C.le, Firenze SMN, Roma Tib., Roma T.ni, Napoli Afragola, Napoli C.le,<br />

Salerno, Agropoli-Castellabate, Vallo della Lucania-Castelnuovo, Centola-Palinuro-M. di Camerota, Sapri e v.v. Si effettua il venerdì, sabato e domenica<br />

fino al 27/09/<strong>2020</strong>. FR 9531/9533 e 9534/9536: Torino PN, Torino PS, Milano C.le, Milano Rog., Reggio E. AV, Bologna C.le, Firenze SMN, Roma Tib.,<br />

Roma T.ni ,Napoli Afragola, Napoli C.le, Salerno, Agropoli-Castellabate, Vallo della Lucania-Castelnuovo, Pisciotta-Palinuro (fermata effettuata solo venerdì,<br />

sabato e domenica fino al 13/9), Sapri, Paola, <strong>La</strong>mezia T. C.le, Vibo-Pizzo, Rosarno, Villa S. Giovanni, Reggio C.le e v.v. Info su trenitalia.com


FOOD ON BOARD<br />

Il viaggio nel viaggio<br />

© DGTL Graphics sro/AdobeStock<br />

EASY GOURMET,<br />

EASY FOOD E ALTRI GUSTI<br />

Voglia di una pausa sfiziosa da gustare comodamente al tuo posto? Itinere e le Frecce hanno la soluzione giusta per ogni desiderio.<br />

Easy Gourmet*, con i suoi menù completi ispirati alle eccellenze della cucina italiana, Easy Food** e il MiniBar**, con idee per tutti i gusti da<br />

assaporare in ogni momento del viaggio, anche in versione gluten free: panini, primi piatti e una vasta gamma di altri gustosi snack e bevande.<br />

È possibile scegliere tra le diverse alternative e richiedere la preferita al passaggio dell’operatore. Tra le proposte, il club sandwich firmato<br />

dallo chef stellato Carlo Cracco per Easy Gourmet e il nuovissimo menù Aperitivo di Easy Food. Tutte le scelte sono disponibili su itinere.it<br />

*Il servizio Easy Gourmet è disponibile<br />

per i clienti dei livelli di servizio Business e<br />

Premium <strong>Freccia</strong>rossa<br />

**Il servizio Easy Food e il MiniBar sono disponibili<br />

per i clienti del livello di servizio Standard <strong>Freccia</strong>rossa,<br />

della 2^ classe e del livello di servizio Standard <strong>Freccia</strong>rgento<br />

e per i clienti dei treni <strong>Freccia</strong>bianca<br />

89


CARTAFRECCIA<br />

CON CARTAFRECCIA<br />

È POSSIBILE RICHIEDERE I PREMI FINO AL 30 APRILE 2021<br />

BIGLIETTI PREMIO<br />

Con CartaFRECCIA richiedere il proprio biglietto premio è facile, basta entrare nella propria area riservata oppure rivolgersi in biglietteria,<br />

nei FRECCIAClub e FRECCIALounge (per i soli titolari che ne hanno diritto) o al call center 89.20.21.<br />

È possibile scegliere l’upgrade, con soli 500 punti, o convertire i punti in un viaggio gratuito, basta averne almeno 1.200 sul proprio saldo.<br />

I biglietti premio possono essere modificati una sola volta fino alla partenza del treno e sono cedibili a terzi.<br />

UPGRADE<br />

Per concedersi tutto il<br />

comfort in 1^ classe o<br />

Business<br />

BIGLIETTO PREMIO SMALL<br />

Per raggiungere una destinazione<br />

entro i 250 km di distanza, in<br />

Standard e 2^ classe<br />

BIGLIETTO PREMIO MEDIUM<br />

Per raggiungere una destinazione<br />

entro i 650 km di distanza, in<br />

Premium <strong>Freccia</strong>rossa<br />

BIGLIETTO PREMIO LARGE<br />

Per raggiungere qualunque<br />

destinazione oltre i 650 km in<br />

Executive <strong>Freccia</strong>rossa<br />

90<br />

Trenitalia potrà limitare, in alcuni giorni e per determinate tratte, la disponibilità dei biglietti premio. <strong>La</strong> raccolta CartaFRECCIA termina il 31/12/<strong>2020</strong>,<br />

salvo proroghe. I premi possono essere ritirati entro il 30/04/2021. Tutte le informazioni e il regolamento del concorso sono disponibili nella sezione<br />

CartaFRECCIA del sito trenitalia.it.


MOSTRE IN TRENO<br />

E PAGO MENO<br />

Helmut Newton<br />

Ralph Fiennes su Vanity Fair (Venice, 1995)<br />

© Helmut Newton Estate<br />

PER I SOCI<br />

CARTAFRECCIA SCONTI<br />

E AGEVOLAZIONI NELLE<br />

PRINCIPALI SEDI MUSEALI<br />

E DI EVENTI IN ITALIA<br />

IN CONVENZIONE ANCHE<br />

MILANO<br />

• Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci<br />

VENEZIA<br />

• Collezione Peggy Guggenheim<br />

«L’arte di Helmut Newton, che abbraccia più di cinque decenni,<br />

sfugge a qualsiasi classificazione e trascende i generi,<br />

apportando eleganza, stile e voyeurismo nella fotografia di<br />

moda, esprimendo bellezza e glamour, realizzando un corpus<br />

di immagini che continua a essere inimitabile e ineguagliabile».<br />

Parola di Matthias Harder, direttore della Helmut Newton<br />

Foundation di Berlino, che ha selezionato 68 scatti per la mostra<br />

Works, alla Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea<br />

di Torino, fino al 20 settembre. Quattro sezioni che<br />

rendono visibile come, in questo lungo arco di tempo, Newton<br />

abbia realizzato alcune delle fotografie più potenti e innovative<br />

del suo tempo. Numerosi ritratti a personaggi famosi del ‘900,<br />

tra i quali Andy Warhol (1974), Gianni Agnelli (1997), Paloma Picasso<br />

(1983), Catherine Deneuve (1976), Anita Ekberg (1988),<br />

Claudia Schiffer (1992), Ralph Fiennes (1995) e Gianfranco Ferré<br />

(1996).<br />

Ingresso 2x1 o ridotto singolo riservato ai soci CartaFRECCIA<br />

muniti di un biglietto delle Frecce o Intercity con destinazione<br />

Torino in una data antecedente al massimo di tre giorni da<br />

quella della visita.<br />

fondtomusei<br />

torinogam<br />

gamtorino<br />

FIRENZE<br />

• Tomás Saraceno - Aria, fino al 1° novembre a Palazzo Strozzi<br />

ROMA<br />

• Raffaello 1520-1483, fino al 30 agosto alle Scuderie del Quirinale<br />

Info su trenitalia.com<br />

Raffaello Sanzio<br />

<strong>La</strong> Fornarina (1520 circa)<br />

Olio su tavola<br />

Courtesy Gallerie Nazionali<br />

di Arte Antica, Roma<br />

91


Oulx-Bardonecchia<br />

NETWORK // ROUTES // FLOTTA<br />

Torino<br />

Madonna di Campiglio Ora<br />

Bergamo<br />

Milano<br />

Genova<br />

Brescia<br />

Reggio Emilia AV<br />

NO STOP<br />

Modena<br />

Bologna<br />

<strong>La</strong> Spezia<br />

Pisa<br />

Piombino<br />

Trento<br />

Verona<br />

Bolzano<br />

Mantova<br />

Firenze<br />

Siena<br />

Vicenza<br />

Val Gardena<br />

Perugia<br />

Val di Fassa-Val di Fiemme<br />

Treviso<br />

Venezia<br />

Padova<br />

Ravenna<br />

Assisi<br />

Rimini<br />

Cortina d’Ampezzo<br />

Udine<br />

Trieste<br />

Ancona<br />

Pescara<br />

Roma<br />

Fiumicino<br />

Aeroporto<br />

Caserta<br />

Foggia<br />

Sorrento<br />

Napoli<br />

Salerno<br />

Matera<br />

Potenza<br />

Bari<br />

Taranto<br />

Lecce<br />

Sapri<br />

Sibari<br />

Paola<br />

LEGENDA:<br />

<strong>La</strong>mezia Terme<br />

Reggio di Calabria<br />

I collegamenti da/per Bardonecchia sono attivi il venerdì, sabato, domenica fino al 13 settembre <strong>2020</strong>.<br />

I collegamenti <strong>Freccia</strong>link per Madonna di Campiglio, Cortina d’Ampezzo, Val Gardena, Val di Fassa-Val di Fiemme<br />

sono attivi il sabato e la domenica fino al 30 agosto <strong>2020</strong>.<br />

II collegamenti <strong>Freccia</strong>link per Sorrento e per Piombino sono attivi il sabato e la domenica fino al 13 settembre <strong>2020</strong>.<br />

Maggiori dettagli su destinazioni e giorni di circolazione su trenitalia.com<br />

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce.<br />

Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com<br />

FRECCIAROSSA ETR 1000<br />

Velocità max 400 km/h<br />

Velocità comm.le 300 km/h<br />

Composizione 8 carrozze<br />

Livelli di servizio Executive, Business,<br />

Premium, Standard<br />

Posti 457<br />

WiFi<br />

Presa elettrica al posto<br />

Servizi per persone con disabilità<br />

Fasciatoio<br />

92


FRECCIAROSSA<br />

FRECCIAROSSA ETR 500<br />

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze<br />

4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574<br />

WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

FRECCIARGENTO ETR 700<br />

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze<br />

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 500<br />

WiFi | Presa elettrica e USB al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

1 a<br />

FRECCIARGENTO ETR 600<br />

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 432<br />

WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

FRECCIARGENTO ETR 485<br />

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 489<br />

WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

FRECCIABIANCA<br />

Velocità max 200 km/h | Velocità comm.le 200 km/h | Composizione 9 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 603<br />

Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

FRECCIABIANCA ETR 460<br />

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze<br />

Classi 1^ e 2^ | Posti 479<br />

Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio<br />

93


PRIMA DI SCENDERE<br />

FOTO DEL MESE<br />

a cura di Sandra Gesualdi<br />

sandragesu sandragesu<br />

«Ho scattato questa foto in riva al mare, in estate. Ogni giorno, al tramonto, i bagnini tornano verso la spiaggia sul pattino.<br />

A ispirarmi nell’immortalare l’immagine, sul litorale di Rimini, sono state le parole di una ragazza, Eleonora: mi ha raccontato che<br />

dell’Italia ama proprio i nostri bagnini, in particolare quelli ultrasessantenni. Altro che Baywatch!», dichiara Irene Ferri, promettente<br />

fotografa selezionata da Nikon per Creators, il progetto dedicato ai talenti emergenti.<br />

Lo scatto fa parte di Italia, il nuovo progetto personale e collettivo dell’artista. «Tutti sono invitati a dirmi perché amano il nostro<br />

Paese: io viaggio lungo la Penisola e raccolgo le loro parole per trasformarle in immagini e raccontare l’italianità», spiega.<br />

Le foto più significative e le frasi più belle saranno poi raccolte in una mostra finale e in un libro. Per contribuire al progetto basta<br />

compilare il form sul sito ireneferri.com.<br />

ire.ferri IreneFerriPhotography<br />

Rimini (2019)<br />

© Irene Ferri<br />

94


PRIMA DI SCENDERE<br />

FONDAZIONE FS<br />

TRANSIBERIANA<br />

D’ITALIA<br />

DAL 1º AGOSTO RIPRENDONO I VIAGGI SENZA TEMPO SUL TRENO<br />

STORICO CHE ATTRAVERSA IL PARCO DELLA MAJELLA<br />

© Archivio Fondazione FS Italiane<br />

<strong>La</strong> Transiberiana d’Italia nei pressi di Campo di Giove (AQ)<br />

Il piacere di visitare e scoprire il proprio Paese, attraverso<br />

itinerari in luoghi poco affollati, meglio se in<br />

mezzo alla natura. Il turismo di prossimità è la vacanza<br />

vicino casa da assaporare lentamente, che si collega a<br />

quel concetto di turismo ferroviario ottocentesco che pervadeva<br />

l’Europa del Romanticismo.<br />

Numerosi diari, resoconti di viaggio, ma anche litografie<br />

narrano come i viaggiatori siano stati spesso rapiti dai<br />

paesaggi di montagna e dai panorami rurali osservati attraverso<br />

il finestrino di una carrozza. Un viaggio intimo ripercorso<br />

anche dal periodico Voci della Rotaia, che in un<br />

articolo del 1962 racconta l’elogio del treno nei secoli da<br />

parte di scrittori e letterati. <strong>La</strong> natura è protagonista e lo<br />

scompartimento ferroviario rappresenta lo spazio ideale<br />

per intraprendere il viaggio: al suo interno nascono rapporti<br />

umani e conversazioni, vere e proprie piccole comunità<br />

spesso casuali.<br />

C’è una linea di treni storici, la prima restituita a nuova vita<br />

dal progetto Binari senza tempo, che riassume perfettamente<br />

il senso di questo tipo di turismo: la Transiberiana<br />

d’Italia. Una ferrovia che si inerpica nello splendore paesaggistico<br />

del Parco della Majella attraverso importanti<br />

dislivelli altimetrici, tra pascoli erbosi e dirupi scoscesi. Si<br />

parte dai 328 metri di altitudine della stazione di Sulmona<br />

(AQ) per superare i mille a Rivisondoli-Pescocostanzo,<br />

secondo scalo ferroviario più alto d’Italia dopo quello<br />

del Brennero. I viaggi sulla Transiberiana d’Italia ripartono<br />

sabato 1° agosto, dopo una lunga pausa forzata tra marzo<br />

e luglio. E ritornano seguendo le disposizioni emanate<br />

dall’Autorità Sanitaria per prevenire la diffusione del coronavirus,<br />

recepite dal Gruppo FS Italiane, che prevedono la<br />

disponibilità del 50% dei posti a sedere, l’accesso delimitato<br />

da percorsi specifici e la presenza di appositi dispenser<br />

igienizzanti a bordo treno e nelle stazioni. Il calendario con<br />

tutte le informazioni sui viaggi e le date confermate si può<br />

consultare sul sito di Fondazione FS Italiane.<br />

FondazioneFsItaliane<br />

fondazionefsitaliane<br />

95


PRIMA DI SCENDERE<br />

FUORI LUOGO<br />

di Mario Tozzi mariotozziofficial mariotozziofficial OfficialTozzi<br />

[Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]<br />

TRINCEE DELLA MEMORIA<br />

Acausa del cambiamento climatico in atto, nelle<br />

Alpi orientali – sull’Adamello, per esempio – si<br />

liberano oggi dal ghiaccio le antiche trincee di<br />

guerra che si erano conservate intatte per decenni: prima<br />

le baracche di legno, poi le cucine da campo, infine i pezzi<br />

di artiglieria non ritirati e lo scavo vero e proprio, come una<br />

lunga cicatrice. Molti insediamenti possono essere oggi<br />

addirittura visitati. Lì si mangiava, si dormiva e si moriva di<br />

paura in attesa dell’attacco nemico, che poteva arrivare<br />

dopo settimane o pochi minuti.<br />

<strong>La</strong> linea di difesa italiana correva lungo posti impervi e i<br />

pezzi pesanti di artiglieria potevano essere issati solo a<br />

dorso di mulo, dopo essere stati smontati. Quei soldati cercavano<br />

di ricostruire un simulacro di residenza civile, che<br />

ricordasse il focolare di casa. Aggiratevi fra le scodelle di<br />

metallo e le gavette, ponete attenzione ai resti spinati dei<br />

cavalli di frisia, ma non cercate souvenir che sarebbero macabri:<br />

qui è questione di cogliere una suggestione, la materializzazione<br />

del ricordo dei nonni, la base di una nazione<br />

che combatteva per conquistare un territorio conteso. Se<br />

rimanete in silenzio a osservare e a pensare, coglierete<br />

come per incanto l’immagine di un’epoca e di un popolo.<br />

Rovine risalenti alla Prima guerra mondiale sull’Adamello (BS)<br />

© Riccardo Meloni/AdobeStock<br />

96


GIOCHI, FUMETTI E CURIOSITÀ PER PICCOLI VIAGGIATORI<br />

SUPPLEMENTO DE LA FRECCIA | AGOSTO <strong>2020</strong> | www.fsitaliane.it<br />

LEGGI<br />

il fumetto di<br />

baby doc<br />

OGNI VIAGGIO È UN’AVVENTURA MERAVIGLIOSA!<br />

97


LA FRECCIA Junior<br />

SOMMARIO<br />

Pagina 1<br />

VIAGGIA: IL MARE<br />

IN MONTAGNA<br />

Pagina 3-10<br />

FUMETTO: BABY DOC - PER<br />

CHI SUONA LA CAMPANELLA!<br />

Pagina 2<br />

INFO: MILLE<br />

PASSIONI<br />

Pagina 12<br />

GIOCA: SCRIVANIA<br />

IN ORDINE<br />

Il mare in montagna<br />

PRENOTATE LA VISITA IN ANTICIPO PER<br />

PARTECIPARE AI NUMEROSI LABORATORI<br />

CHE VI FARANNO RIPERCORRERE LE<br />

ORME DEI NOSTRI PREDECESSORI.<br />

SEMBRA IMPOSSIBILE, MA È PROPRIO COSÌ. NON OGGI,<br />

CERTO, MA 250 MILIONI DI ANNI FA, IN TRENTINO, C’ERA<br />

IL MARE CHE RICOPRIVA TUTTO QUELLO CHE CONOSCIAMO.<br />

A TESTIMONIARLO NUMEROSI FOSSILI MARINI COME QUELLI<br />

CHE SI TROVANO NEL PERCORSO DELLA VAL D’ALGONE.<br />

E PER UN VERO TUFFO NELLA STORIA, SUL LAGO DI LEDRO<br />

POTETE VISITARE UN VILLAGGIO COSTRUITO SULLE PALAFITTE.<br />

I RESTI ORIGINALI, RISALENTI A OLTRE 4 MILA ANNI FA SONO<br />

ANCORA VISIBILI SUL FONDO DEL LAGO. ADIACENTE, IL PICCOLO<br />

MUSEO DELLE PALAFITTE, RACCOGLIE NUMEROSI OGGETTI DI VITA<br />

QUOTIDIANA RINVENUTI IN ZONA E USATI DAI NOSTRI ANTENATI.<br />

SUPPLEMENTO DE LA FRECCIA | AGOSTO <strong>2020</strong> | www.fsitaliane.it<br />

è un progetto a cura di<br />

PANINI MAGAZINES – Direttore Mercato Italia: Alex Bertani • Publishing manager: Sara Mattioli • Coordinamento editoriale: Stefania Simonini • Progetto grafico: Alessandro Gucciardo<br />

Illustrazione di copertina e impaginazione: Luca Bertelè e Manuela Nerolini<br />

Per la storia a fumetti: Baby Doc © <strong>2020</strong> Testi: Andrea Voglino • Disegni: Luca Bertelè • Colori: Manuela Nerolini<br />

EDIZIONI LA FRECCIA – Direttore Responsabile: Marco Mancini • Responsabile Editoria: Davide Falcetelli • Coordinamento editoriale: Sandra Gesualdi<br />

TRENITALIA – Sviluppo Commerciale – Divisione Passeggeri Long Haul: Fabrizio Ruggiero, Antonella Graziano<br />

98<br />

1<br />

Junior


Mille passioni<br />

LIBRI<br />

PROSEGUONO LE AVVENTURE<br />

DELLA GIOVANISSIMA INDAGATRICE<br />

NANCY DREW NELLA NUOVA SERIE<br />

DI ROMANZI EDITI DA DEA.<br />

MATT NE COMBINA CONTINUAMENTE<br />

DI TUTTI I COLORI, MA NON PUÒ<br />

NEANCHE IMMAGINARE LA TERRIBILE<br />

PUNIZIONE A CUI HANNO PENSATO<br />

I SUOI GENITORI. SCOPRITELO NEL<br />

PRIMO DISASTROSO LIBRO DI MATT.<br />

PER CHI NON L’HA ANCORA LETTA, È<br />

DA POCO USCITA LA NUOVA RISTAMPA<br />

DELLA SAGA DI HARRY POTTER,<br />

L’OCCASIONE GIUSTA PER INIZIARE UN<br />

VIAGGIO NEL MONDO DELLA MAGIA.<br />

VIDEOGAMES<br />

RIPARTE FINALMENTE LA FORMULA 1<br />

E ANCHE VOI POTETE SCENDERE IN PISTA<br />

E VIVERE LE EMOZIONI DELLE GARE<br />

DEL CAMPIONATO CON F1 <strong>2020</strong>.<br />

PREPARATEVI AD AFFRONTARE DEMONI,<br />

MAGHI OSCURI E DRAGHI NEL GIOCO<br />

FAIRY TAIL TRATTO DAL CELEBRE<br />

MANGA FANTASY DI HIRO MASHIMA.<br />

RITORNA IL PIÙ FAMOSO MARSUPIALE<br />

DEI VIDEOGIOCHI IN CRASH BANDICOOT<br />

4 IT’S ABOUT TIME, UNA NUOVISSIMA<br />

AVVENTURA IN CUI CRASH SI RITROVERÀ<br />

AD AFFRONTARE NEO CORTEX E<br />

N. TROPY, I SUOI ACERRIMI NEMICI!<br />

DINOSAURI CHE CE L’HANNO FATTA<br />

È IL NUOVO VOLUME DI LEO ORTOLANI,<br />

IL CREATORE DI RAT-MAN. CI RACCONTA<br />

DI QUANDO, PRIMA DELL’AVVENTO DEGLI<br />

ADOLESCENTI, I DINOSAURI DOMINAVANO<br />

IL MONDO ED È EDITO DA LATERZA.<br />

LO YOUTUBER SBRISER CI PRESENTA<br />

UNA STORMO AVVENTURA, LA STORIA<br />

NON UFFICIALE DI MINECRAFT A<br />

FUMETTI. SEMPRE MINECRAFT E SEMPRE<br />

NON UFFICIALE IL PRIMO LIBRO A<br />

FUMETTI SCRITTO DAL SEGUITISSIMO<br />

LYON E LE SUE STORIE DEL MISTERO<br />

EDITO DA MAGAZZINI SALANI!<br />

FUMETTI<br />

LO SAPEVI CHE…?<br />

DOPO IL SUCCESSO DELLA<br />

FORMULA DAL VIVO, CRANIO<br />

CREATIONS PROPONE ESCAPE<br />

ROOM - IL GIOCO. PER RIVIVERE<br />

A CASA 60 MINUTI DI TENSIONE<br />

ALLA RICERCA DELL’INDIZIO CHE<br />

VI PERMETTERÀ DI FUGGIRE!<br />

METTETEVI NEI PANNI DI UN<br />

VIRUS, CERCATE DI DIFFONDERVI<br />

EVITANDO IL SISTEMA IMMUNITARIO<br />

E I VIRUS PIÙ POTENTI. IMPARIAMO<br />

A CAPIRE COME SI DIFFONDONO<br />

I VIRUS E COME EVITARLI... SI<br />

TRATTA DI VIRAL, PRODOTTO<br />

DA MOVE THE GAME.<br />

GIOCHI DA TAVOLO<br />

NATO A OMEGNA NEL 1920, GIANNI RODARI HA INIZIATO<br />

A PUBBLICARE LE SUE OPERE PER L’INFANZIA NEGLI ANNI<br />

CINQUANTA, OTTENENDO DA SUBITO UN ENORME SUCCESSO. I SUOI<br />

LIBRI HANNO RICEVUTO INNUMEREVOLI RICONOSCIMENTI, FRA CUI<br />

IL PREMIO HANS CHRISTIAN ANDERSEN, CONSIDERATO IL NOBEL<br />

DELLA LETTERATURA PER L’INFANZIA. NEGLI ANNI SESSANTA<br />

E SETTANTA HA PARTECIPATO A MOLTE CONFERENZE NELLE<br />

SCUOLE E DAGLI APPUNTI RACCOLTI IN QUESTI INCONTRI È NATA<br />

LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA, DIVENTATA IMMEDIATAMENTE<br />

UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTI QUELLI CHE SI OCCUPANO DI<br />

EDUCAZIONE ALLA LETTURA E DI LETTERATURA PER L’INFANZIA.<br />

2<br />

99<br />

Junior


LA FRECCIA Junior<br />

PER CHI SUONA LA<br />

baby doc in<br />

CAMPANELLA!<br />

Un giorno, a<br />

TiNY TOWN...<br />

in fondo,<br />

bastano poche<br />

PRECAUZiONi...e<br />

anche PASTEUR<br />

sembra contento!<br />

Ora che<br />

l’armata del<br />

virus Moccikus<br />

è in ritirata, a TiNY<br />

TOWN si passeggia<br />

tranquilli...<br />

...vero,<br />

cucciolo?<br />

Oh! Che<br />

strattone!<br />

Dove vuoi andare,<br />

PASTEUR?<br />

Arf!<br />

<strong>La</strong> piccola<br />

peste punta<br />

verso il PARCO...<br />

buona idea!<br />

100<br />

3<br />

Junior


Un po’<br />

di VERDE<br />

ci farà<br />

ben...<br />

il sole di<br />

AGOSTO deve avermi<br />

dato alla testa. Mi è<br />

sembrato di vedere<br />

un bambino SENZA<br />

mascherina...<br />

...EEEH?!<br />

4<br />

101<br />

Junior


LA FRECCIA Junior<br />

il sole<br />

non c’entra,<br />

BABY DOC...<br />

Guarda là!<br />

Per tutte le<br />

PROVETTE! Altri<br />

bambini senza<br />

mascherina...<br />

ARGH! Ma<br />

CHE COSA gli è<br />

preso, a tutti<br />

quanti?<br />

PASTEUR<br />

ha qualche<br />

sospetto...<br />

102<br />

5<br />

Junior


...Ed ecco<br />

là il responsabile!<br />

Basta con<br />

le MASCHERATE! i<br />

miei studi dimostrano<br />

che il ViRUS ormai è<br />

inoffensivo...<br />

...Possiamo<br />

tornare alla<br />

NORMALiTÀ!<br />

ERA ORA,<br />

accipicchia! NON<br />

me lo faccio<br />

ripetere...<br />

6<br />

103<br />

Junior


LA FRECCIA Junior<br />

Dove<br />

le hai lette<br />

queste BUBBOLE...<br />

su bimbi e<br />

bebè?<br />

?!<br />

Moccikus<br />

può pure aver<br />

abbassato la guardia...<br />

ma è sempre<br />

pericoloso!<br />

AH, Sì?<br />

E perché?<br />

il tuo vaccino<br />

dovrebbe aver<br />

sistemato le<br />

cose...<br />

...Ma<br />

funzionerà?<br />

Chi lo sa!<br />

AHR! AHR! AHR!<br />

È troppo divertente!<br />

Che vi dicevo? A volte, per<br />

arrivare all’obiettivo,<br />

bisssogna agire<br />

d’assstuzia...<br />

104<br />

7<br />

Junior


...Chiudendoci<br />

in casssa per un<br />

po’ abbiamo convinto<br />

gli abitanti di TiNY TOWN<br />

che il pericolo era<br />

passsato...<br />

...Ma ora che<br />

sssi sssentono<br />

di nuovo al sssicuro<br />

è il momento del mio<br />

alleato più potente...<br />

vieni avanti,<br />

FOKUSSS!<br />

Hai un piano<br />

da propormi,<br />

mio fedele<br />

sssuddito?<br />

Sssì,<br />

maessstà! Cerco<br />

volontari per il<br />

mio esssercito<br />

di ViRUSSS<br />

MUTANTi...<br />

Alla<br />

riapertura<br />

delle SSSCUOLE<br />

accenderemo<br />

FOCOLAi D’iNFEZiONE<br />

in tutta TiNY<br />

TOWN...<br />

mia maestà,<br />

daremo loro una<br />

LEZiONE che non<br />

dimenticheranno!<br />

AHu! AHu!<br />

AHu!<br />

andiamo,<br />

miei PRODi...<br />

preparatevi a<br />

mutare! Per Tiny<br />

Town è l’ora di<br />

una BRUCiANTE<br />

SSSCONFiT-<br />

TA!<br />

8<br />

105<br />

Junior


LA FRECCIA Junior<br />

Frattanto,<br />

al parco...<br />

EHi, VOi!<br />

Aspettate... ho<br />

qui un MEDiKiT<br />

per voi!<br />

PASTEUR!<br />

Ma... che ci<br />

fai qui? Ti avevo<br />

lasciato con<br />

BABY DOC...<br />

bau!<br />

bau!<br />

Dove<br />

saranno finiti<br />

lui e il suo<br />

RiVALE?<br />

Eccoli, i miei<br />

ViRUSSS MUTANTi<br />

NUOVi FiAMMANTi!<br />

Al mio sssegnale,<br />

ssscatenate...<br />

106<br />

9<br />

Junior


POP<br />

Addio,<br />

bruttoni! È ora<br />

di svanire...<br />

POP<br />

SLAM<br />

POP<br />

Non vi<br />

libererete di ME<br />

cosssì facilmente!<br />

Ritornerooohhh...<br />

<strong>La</strong> formula<br />

che abbiamo<br />

creato insieme<br />

funziona... la<br />

SCUOLA è<br />

SALVA!<br />

avevi<br />

ragione...<br />

L’unione fa la<br />

forza, BABY<br />

DOC!<br />

E così, dopo aver<br />

salutato il suo<br />

nuovo amico...<br />

Con noi i<br />

bambini possono<br />

tornare dalle vacanze<br />

in tutta sicurezza...<br />

abbiamo treni igienizzati,<br />

gel disinfettante,<br />

mascherine e guanti<br />

per tutti!<br />

È bello<br />

che la nostra<br />

storia si concluda<br />

con un lieto fine.<br />

Ma sarà davvero<br />

finita? Chi<br />

lo sa...<br />

FINE<br />

10<br />

107<br />

Junior


LA FRECCIA Junior<br />

Scrivania in ordine<br />

!<br />

Fatti<br />

aiutare da un<br />

ADULTO<br />

per usare le<br />

forbici!<br />

1<br />

A SETTEMBRE RICOMINCIANO LE SCUOLE E, PER NON FARCI TROVARE<br />

IMPREPARATI, ECCO UN’IDEA SEMPLICISSIMA CHE TI PERMETTERÀ DI RIUTILIZZARE<br />

TANTI TIPI DI MATERIALI DIVERSI PER TENERE IN ORDINE LA TUA SCRIVANIA!<br />

PULISCI E ASCIUGA BENE L’INTERNO<br />

DEI BARATTOLI. PER L’ESTERNO PUOI<br />

DECIDERE SE STACCARE LE ETICHETTE<br />

ORIGINALI O LASCIARLE, TANTO LE<br />

RICOPRIRAI COMPLETAMENTE!<br />

• Vecchie copie<br />

del tuo magazine<br />

preferito<br />

• Barattoli di latta<br />

2<br />

COSA TI SERVE:<br />

• Forbici<br />

• Colla<br />

• Righello<br />

3<br />

INCOLLA LE IMMAGINI SUI BARATTOLI<br />

FACENDO ATTENZIONE CHE ADERISCANO<br />

PERFETTAMENTE. PUOI REALIZZARE<br />

QUANTI BARATTOLI VUOI, TI BASTA SOLO<br />

SCEGLIERE IMMAGINI DIVERSE PER<br />

RENDERE LA TUA SCRIVANIA ANCORA PIÙ<br />

COLORATA, VIVACE E... IN ORDINE!<br />

MISURA L’ALTEZZA E LA<br />

CIRCONFERENZA DEL BARATTOLO<br />

E RIPORTA LE MISURE SUL GIORNALE<br />

CHE VUOI RITAGLIARE. QUINDI RITAGLIA<br />

CON CURA LE TUE IMMAGINI PREFERITE.<br />

PER REALIZZARE I TUOI PORTAPENNE<br />

PUOI USARE ROTOLI DI CARTA,<br />

BARATTOLI DI LATTA, CARTONI DEL<br />

LATTE E QUALSIASI ALTRO TIPO DI<br />

RECIPIENTE POSSA CONTENERE LE TUE<br />

PENNE, LASCIA CORRERE LA FANTASIA!<br />

108<br />

11<br />

Junior


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Per maggiori informazioni circa funzionalità e utilizzo consultare il sito trenitalia.com

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