Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
mettiamo la faccia, abbiamo dei giornalisti che ci lavorano,<br />
quindi se pubblico una fake news ne ho piena e totale responsabilità.<br />
Insomma, non un semplice aggregatore che, su input di<br />
algoritmi o scelte del lettore, pesca qua e là nel web. Di<br />
questi ne esistono da tempo…<br />
Appunto, la novità, l’esperimento iniziale, direi riuscito, consiste<br />
nel coniugare l’algoritmo con il lavoro giornalistico, i<br />
cui fondamentali restano sempre gli stessi, non cambiano<br />
con l’evolversi delle tecnologie. Perché gli algoritmi riescono<br />
a scegliere le notizie adatte a ogni singolo lettore ma<br />
non a selezionarle e a verificarne l’attendibilità.<br />
Esperimento di successo, perché i numeri vi danno ragione.<br />
Siamo la prima fonte di informazione su dispositivi mobili<br />
in Europa. In Italia, secondo i dati Audiweb, abbiamo circa<br />
due milioni di lettori. Premiati anche dalla permanenza<br />
sull’app, con un indice altissimo che arriva fino a cinque,<br />
sei minuti. Quindi da un lato il traffico elevato e dall’altro la<br />
lettura attenta dei contenuti. Evidentemente facciamo una<br />
buona selezione.<br />
Solo selezione?<br />
No, anche se già questo è un lavoro importante. Perché il<br />
compito e la funzione sociale del giornalista consistono<br />
anche nel mettere un filtro tra la massa di informazioni e il<br />
pubblico. Se togli questa mediazione rischi di essere inondato<br />
di fake news che, soprattutto nel delicato momento<br />
che stiamo vivendo, sono pericolosissime.<br />
Spiegami allora come siete organizzati, qual è il vostro<br />
lavoro.<br />
Ogni Paese ha una sua redazione. In Europa siamo in tutto<br />
55 giornalisti e una cinquantina di persone dedicate a<br />
Upday a Berlino, all’interno di Axel Springer, con gli sviluppatori,<br />
gli addetti al marketing e alla pubblicità. Qui in<br />
Italia siamo in sei e abbiamo dei turni come in un’agenzia<br />
di stampa. Apriamo alle sei e chiudiamo intorno a mezzanotte,<br />
sette giorni su sette. Selezioniamo le fonti migliori,<br />
senza fare un semplice copia e incolla degli articoli scelti,<br />
ma presentandoli con un titolo e un testo scritti da noi. Così<br />
come per le foto, abbiamo i nostri abbonamenti all’Ansa e<br />
a Getty. I giornalisti si occupano della sezione Top News,<br />
le prime dieci notizie sull’app. Continuando a scorrere c’è<br />
la sezione My News, in cui un algoritmo, sviluppato internamente,<br />
seleziona le notizie in base agli interessi e alle<br />
preferenze di lettura. Ma siamo anche una testata giornalistica<br />
e abbiamo i nostri contenuti, articoli scritti dai nostri<br />
redattori che, facendo squadra con gli altri editori, hanno<br />
quindi un taglio diverso da quello delle altre testate. Insomma,<br />
non facciamo concorrenza alla Repubblica o al<br />
Post o al Sole 24 Ore, dai quali scegliamo, per esempio, le<br />
breaking news che, cliccate sulla nostra app, portano poi<br />
traffico diretto a loro.<br />
Questo è un passaggio importante, da spiegare bene.<br />
Non sottraete traffico o, ancor peggio, non vi impossessate<br />
indebitamente del lavoro intellettuale altrui, come<br />
molti editori lamentano che accada, ma portate traffico a<br />
vantaggio degli editori vostri partner.<br />
È così. E gli editori che lo ricevono lo monetizzano con le<br />
revenue pubblicitarie che vanno al 100% a loro. Insomma,<br />
siamo un editore che fa squadra con gli altri editori.<br />
Tutti?<br />
A livello europeo abbiamo tutti i più importanti. In Italia l’unico<br />
che manca è il Corriere della Sera, che ha un paywall<br />
sul sito e, visionato un certo numero di articoli, richiede di<br />
attivare un abbonamento. Abbiamo una partnership molto<br />
stretta con Il Sole 24 Ore, il cui paywall è sul modello “freemium”,<br />
con alcuni contenuti non accessibili e altri aperti<br />
che pubblichiamo sull’app. Poi altri accordi ancora, come<br />
con <strong>La</strong> Repubblica e <strong>La</strong> Stampa, che ci consentono di rilanciare<br />
anche alcuni articoli a pagamento. Upday finora ha<br />
scelto di non avere contenuti premium. Per farlo occorre<br />
una versione dell’app non più gratuita. Però vediamo, stiamo<br />
lavorando su tanti progetti.<br />
Quali?<br />
Per esempio quello di aumentare la nostra produzione editoriale,<br />
sperimentando nuovi formati e offrendo contenuti<br />
anche sui podcast.<br />
Innovare, non fermarsi mai, restare avanguardia nel mondo<br />
dell’informazione digitale.<br />
Sì, l’accordo con Samsung è sempre più forte ma col tempo<br />
abbiamo sviluppato anche altre app, come earliNews,<br />
disponibile anche per iPhone, ed earliAudio, un’app di podcast<br />
preinstallata su Samsung ma disponibile anche su<br />
Apple, quindi ci siamo allargati a tutto il mondo mobile.<br />
Stiamo puntando sui podcast anche in virtù di un accordo<br />
con una nota casa automobilistica tedesca che ci consentirà<br />
di essere preinstallati sulle loro autovetture. L’obiettivo<br />
è arrivare ovunque, su tutti i dispositivi, dai frigoriferi Samsung<br />
ai telefoni, dalle auto agli orologi. Poi c’è l’accordo con<br />
Facebook che è molto promettente, anche a livello di immagine.<br />
Facebook ci ha scelti per curare il loro speciale sul<br />
Covid-19. E qui ha pagato la nostra serietà e attenzione alle<br />
notizie che diffondiamo.<br />
Torniamo lì, i fondamentali del mestiere non cambiano.<br />
Il mio primo capo redattore all’Ansa, dove stavo facendo<br />
uno stage, davanti a una vecchia tastiera consumata dalle<br />
sigarette, quando ancora si fumava in ufficio, mi disse:<br />
«Questa tastiera si può trasformare in un AK-47, in un fucile<br />
d'assalto, soprattutto se fai la giudiziaria». Quindi, massima<br />
attenzione a quello che pubblichiamo.<br />
Con precise indicazioni che da buon direttore darai alla<br />
tua giovanissima squadra...<br />
Guarda, fin dai nostri primi passi, quando avevamo ancora<br />
poche centinaia di utenti, ho sempre chiesto ai miei di non<br />
intasare gli smartphone con le notifiche push breaking e di<br />
controllare sempre tutto, anche 200 volte, perché noi arriviamo<br />
sui telefoni nelle mani di tutti e dobbiamo essere<br />
guidati da un grande senso di responsabilità. Sul Covid-19<br />
abbiamo avuto un’attenzione veramente maniacale, mai<br />
replicato o dato risonanza a voci su complotti, farmaci o<br />
terapie miracolose. Evitiamo titoli acchiappa click.<br />
Che spesso, venendo meno alle buone regole deontologiche,<br />
si pongono a servizio del marketing per rincorrere<br />
una sostenibilità economica sempre più difficile da<br />
raggiungere per tanti prodotti editoriali, sia analogici che<br />
digitali.<br />
5