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COVID-19 | #RE-START<br />
F&H (Foodservice & Hospitality), che<br />
non si sono limitati ad essere semplici<br />
operatori cavalcando l’ennesima onda<br />
di qualche moda alimentare o format<br />
di accoglienza “vincente”, ma che hanno<br />
saputo creare e governare un proprio<br />
sistema e modello di successo,<br />
che hanno saputo differenziarsi in un<br />
mercato altamente competitivo e pieno<br />
di insidie. Come fanno, quali sono<br />
le risorse e le strategie che mettono in<br />
campo, in altre parole qual è il segreto<br />
del loro successo?<br />
I fattori che garantiscono<br />
il successo<br />
di una qualsiasi<br />
attività nella<br />
filiera agroalimentare,<br />
soprattutto<br />
nel segmento B2C,<br />
sono molteplici<br />
e intrecciati tra<br />
loro: la posizione<br />
geografica, la location,<br />
il prodotto,<br />
l’offerta, il prezzo,<br />
la food experience,<br />
solo per citarne<br />
alcuni, perché<br />
ogni elemento ha<br />
la sua importanza nell’insieme dei<br />
fattori necessari per avere un sistema<br />
di business vincente. I componenti veramente<br />
rilevanti sono tutte le attività<br />
che riguardano la corretta progettazione<br />
(anche concettuale) e le strategie<br />
di gestione che devono inglobarsi<br />
in un costante flusso di azioni mirate<br />
di comunicazione e marketing.<br />
Aggiungo un altro elemento fondamentale<br />
(per non dire il più importante)<br />
che durante i trent’anni di attività<br />
di consulente si è rilevato di gran lunga<br />
quello che ha fatto e continua a fare<br />
la differenza tra le attività di successo<br />
e quelle che di fronte alle prime insidie<br />
e difficoltà chiudono i battenti. Tra<br />
I nuovi modelli<br />
di mercato<br />
emersi in seguito<br />
all’emergenza<br />
sanitaria impongono<br />
nuove strategie<br />
e processi.<br />
Il “rinascimento”<br />
del foodservice<br />
& hospitality passa<br />
non solo da igiene e<br />
sicurezza, ma anche<br />
dal saper investire<br />
su uno sviluppo<br />
positivo e su azioni<br />
di marketing mirate<br />
gli errori sistematici che fanno gli imprenditori<br />
F&H c’è quello di concentrare<br />
gli sforzi e l’attenzione esclusivamente<br />
sul prodotto finito, sul piatto<br />
che esce dalla cucina, sull’arredo della<br />
sala o della camera, sul design, cioè<br />
sul cosiddetto “output”. Senza nulla<br />
togliere alla necessità di presentarsi<br />
bene, perché sappiamo che anche<br />
l’occhio vuole la sua parte, l’importanza<br />
della forma non deve prevalere<br />
sulla sostanza, sarebbe come confondere<br />
contenitore con contenuto, senza<br />
dimenticare che<br />
bisogna mantenere<br />
un equilibrio<br />
stabile tra<br />
identità, visione,<br />
competenze,<br />
adattamento.<br />
Come ben<br />
sappiamo, il<br />
cliente di oggi è esigente, scaltro, informato<br />
e pretende eccellenza sia per<br />
il cibo in termini di qualità e sicurezza<br />
che per l’ambiente in termini di igiene<br />
e salubrità. Offrire un servizio che<br />
garantisce la soddisfazione del cliente<br />
e far sì che la gente ritorni da noi per<br />
rivivere la stessa piacevole (e sicura)<br />
esperienza, ci porta soprattutto oggi,<br />
nell’era “post” virale, a dover riflettere<br />
con maggior attenzione per rielaborare<br />
il concetto di accoglienza.<br />
Il processo di accoglienza infatti<br />
deve essere agevolato, ma non correlato<br />
alle condizioni fisiche dell’attività:<br />
la cultura dell’accoglienza diventerà<br />
sempre di più il fattore trainante che<br />
farà la differenza, sia che si tratti di un<br />
bar sia di un ristorante o di un albergo.<br />
In questo ambito, l’identità e la reputazione<br />
aziendale, sostenute dalle competenze<br />
e dalle abilità professionali<br />
LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong> · ITALIA A TAVOLA<br />
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