06.08.2020 Views

I protagonisti raccontano - anniversario 20 anni ERF

Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.

Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.

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Lei, a Emilia Romagna Festival ha avuto la possibilità

di sperimentare anche linguaggi lontani da

quelli che utilizza abitualmente

“Certo, la mia musica è sempre frutto di una febbrile

ricerca, di una esplorazione continua che mi

porta a inoltrarmi in territori lontani, a incrociare il

jazz con il grande amore di sempre, Bach e con le

opere di un artista contemporaneo, come Michael

Nyman, una cui partitura abbiamo presentato a

Forlì nel 2016 in anteprima mondiale. Tracce del

mio lavoro che sono presenti nei repertori molto

vari che ho proposto nelle edizioni dell’Emilia Romagna

Festival alle quali sono stato invitato”

Qui ha fatto persino una incursione nella musica

elettronica

“Si, ed è un altro merito che riconosco al Festival.

Aver messo in cartellone un mio concerto davvero

fuori dagli schemi delle mie consuete interpretazioni.

Si tratta di Frescobaldi Renaissance, altra

prima esecuzione a Comacchio nel 2017 Abbiamo

riarrangiato, attraverso le tecnologie elettroniche

di Martux le musiche immortali di Frescobaldi. Una

ricerca delicata, fatta con tutto l’amore possibile

per quel repertorio che è riuscito a palpitare di

modernità senza diluire la sua incredibile identità.

Quale altro festival mette insieme Bach e il concetto

stesso di remix?”

A proposito, Bach, il suo grande amore

“Nelle mie tante presenze all’Emilia Romagna

Festival Bach merita un posto d’onore. In particolare

il concerto, tra i più intensi della mia carriera,

nell’Abbazia di Pomposa. Eseguire Bach in quel

luogo è stato come compiere un viaggio che mi ha

portato alla fonte. L’Italia è stata la patria delle

note musicali. E per un musicista è un sogno poter

respirare, mentre si esibisce, ill clima che quelle pietre

antichissime ancora conservano e dissolvono

nell’aria quando lì va in scena un concerto”

Cosa possiamo aspettarci da Bahrami in futuro?

“Ancora sconfinamenti, ancora dialoghi con il jazz,

come quello che da qualche anno mi vede impegnato

con Danilo Rea. Ancora concerti all’Emilia Romagna

Festival” ■

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ph Marco Caselli Nirmal

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