I protagonisti raccontano - anniversario 20 anni ERF
Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.
Se deve indicare una priorità nell’ampia scala di valori che costituisce il ‘cuore’ di Emilia Romagna Festival, a 20 anni dalla sua prima edizione, Massimo Mercelli indica senza esitazione il futuro.
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Lei, a Emilia Romagna Festival ha avuto la possibilità
di sperimentare anche linguaggi lontani da
quelli che utilizza abitualmente
“Certo, la mia musica è sempre frutto di una febbrile
ricerca, di una esplorazione continua che mi
porta a inoltrarmi in territori lontani, a incrociare il
jazz con il grande amore di sempre, Bach e con le
opere di un artista contemporaneo, come Michael
Nyman, una cui partitura abbiamo presentato a
Forlì nel 2016 in anteprima mondiale. Tracce del
mio lavoro che sono presenti nei repertori molto
vari che ho proposto nelle edizioni dell’Emilia Romagna
Festival alle quali sono stato invitato”
Qui ha fatto persino una incursione nella musica
elettronica
“Si, ed è un altro merito che riconosco al Festival.
Aver messo in cartellone un mio concerto davvero
fuori dagli schemi delle mie consuete interpretazioni.
Si tratta di Frescobaldi Renaissance, altra
prima esecuzione a Comacchio nel 2017 Abbiamo
riarrangiato, attraverso le tecnologie elettroniche
di Martux le musiche immortali di Frescobaldi. Una
ricerca delicata, fatta con tutto l’amore possibile
per quel repertorio che è riuscito a palpitare di
modernità senza diluire la sua incredibile identità.
Quale altro festival mette insieme Bach e il concetto
stesso di remix?”
A proposito, Bach, il suo grande amore
“Nelle mie tante presenze all’Emilia Romagna
Festival Bach merita un posto d’onore. In particolare
il concerto, tra i più intensi della mia carriera,
nell’Abbazia di Pomposa. Eseguire Bach in quel
luogo è stato come compiere un viaggio che mi ha
portato alla fonte. L’Italia è stata la patria delle
note musicali. E per un musicista è un sogno poter
respirare, mentre si esibisce, ill clima che quelle pietre
antichissime ancora conservano e dissolvono
nell’aria quando lì va in scena un concerto”
Cosa possiamo aspettarci da Bahrami in futuro?
“Ancora sconfinamenti, ancora dialoghi con il jazz,
come quello che da qualche anno mi vede impegnato
con Danilo Rea. Ancora concerti all’Emilia Romagna
Festival” ■
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ph Marco Caselli Nirmal