Il METODO #REALTALENT
Manuale per diventare un talento o affermasi come tale nel mondo del lavoro
Manuale per diventare un talento o affermasi come tale nel mondo del lavoro
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Hai di fronte a te un libro per veri talenti; visionari
coraggiosi che vogliono prendere in mano la
propria vita e il proprio lavoro
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© Mike Ross, the unreal RealTalent founder
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IL METODO
REAL TALENT
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Credi di essere un #talento?
Anche se non sei un #talento vorresti diventarlo nel lavoro?
Credi di conoscere il tuo vero «io»? La parte #reale di te?
Sai come appare agli altri la parte #reale di te e il tuo #talento?
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Guarda le tue risposte e sappi che saranno la base di partenza per il tuo
viaggio con noi…
Non possiamo sapere se sei un #talento e quanto questa cosa sia #reale o
«forzata» per emergere nel mondo del lavoro.
Quello che sappiamo è che, come tutti, non puoi avere piena percezione
di come appari da fuori e cosa di te sarebbe meglio mostrare o tacere
per aver successo in alcune fasi della tua vita lavorativa.
Se ci seguirai in questa avventura, siamo sicuri che presto riaprirai
questa pagina per cambiare le risposte che hai segnato qui accanto…
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Quali Talenti
esistono?
#REAL#TALENT # REAL#TALENT
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Quanti Talenti
esistono davvero?
# REAL# TALENT #REAL# TALENT
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C’è una cosa che sai fare meglio delle
altre? Quella cosa ti viene meglio
anche rispetto a persone che hanno un
profilo comparabile al tuo in materia, o
persino superiore?
Tu che
Talento sei?
Probabilmente sei un Talento nella sua
accezione più comune. Sai di essere
capace, lo sai dimostrare e, ancor di
più, riesci a farti riconoscere questa
dote dagli altri in modo piuttosto
naturale. Oppure no? Anche se tutte le
premesse sono vere, ti capita di esser
spesso tagliato fuori o di sentirti dire
che sei troppo giovane e devi aspettare
il tuo momento?
Ebbene si, anche se hai talento hai
comunque un problema. Il tuo
obiettivo con questo libro è capire
come andare oltre e sbloccare il tuo
potenziale nel mondo del lavoro…
#REAL#TALENT
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Ok, non ti vergognare ora! Eri per caso
uno di quelli che si sedeva in prima fila
per mettersi in mostra, anche se poi
non capiva tanto delle lezioni? Hai
sempre avuto una buona resa
scolastica, ma sudando sette camice
per imparare tutto?
Probabilmente non sei un Talento, ma
hai comunque una dote fondamentale:
sai convincere gli altri che hai valore,
che tieni a quello che fai e che lo sai
fare bene. Che tu l’abbia già
sperimentato o no sul lavoro, è
probabile che questa cosa possa
riuscirti anche li, o forse no?
Tu sei davero
un Talento?
Ogni contesto è diverso, così come
ogni persona che ti si porrà davanti.
Per questo la tua posizione è
fortemente traballante. Il tuo obiettivo
con questo libro è capire come appari
da fuori e come questa cosa cambia
nelle varie situazioni, così da poter
consolidare il tuo status …
# REAL# TALENT
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C’è una cosa che sai fare meglio delle
altre? Quella cosa ti viene meglio
anche rispetto a persone che hanno un
profilo comparabile al tuo in materia, o
persino superiore?
Tu che
Talento sei?
No, non abbiamo copiato per errore il
paragrafo precedente! Semplicemente
anche tu sei un Talento ma non riesci
ad esprimenti fino in fondo. Forse
quello che sai fare è frenato da ansia o
dalla semplice paura di sbagliare.
Forse credi che in un contesto di lavoro
in cui sei l’ultimo degli arrivati sia
giusto stare zitti e ascoltare gli altri,
anche se hai la risposta ai problemi.
Forse sei nella condizione peggiore di
tutte: hai le risposte giuste, ma chi
lavora con te non le capisce e non le
valorizza.
# REAL# TALENT
Ebbene si, sei quello che si chiama un
talento sprecato. Il tuo obiettivo con
questo libro è capire come dosare le
tue capacità al lavoro e come scegliere
la giusta azienda in cui essere
valorizzati…
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Anche questa volta sappi che non c’è
nulla di male se questa descrizione è
quella che ti rappresenta di più! Per
caso non riesci mai ad emergere sugli
altri con i tuoi spunti e le tue idee? Sei
abbastanza bravo nell’operatività ma
non riesci a trainare il tuo gruppo di
lavoro come vorresti?
Non è un problema. Non tutti hanno
un vero e proprio talento. C’è chi sa
fare mediamente bene tutto, chi è più
bravo in qualcosa ma risulta
comunque meno capace di altri se
messo al confronto. Non è
assolutamente un torto e nessuno dice
che tu non abbia qualità straordinarie
in contesti che esulano dal lavoro.
Tu sei davero
un Talento?
Ti resta solo un problema: riuscire a
convincere gli altri che hai stoffa, che
hai talento anche tu. Il tuo obiettivo
con questo libro è capire come
mascherare la parte reale di te con
degli accorgimenti che ti permettano di
emergere nel lavoro tanto quanto le
persone che hanno una propensione
naturale maggiore della tua…
#REAL#
TALENT
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IL TUO PERCORSO
«APPARIRE»
NEL MODO MIGLIORE
«SCEGLIERE»
LA GIUSTA AZIENDA
«IMPARARE»
PER TE STESSO
«CAMBIARE»
PER SOPRAVVIVERE
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IL METODO REAL TALENT
TALENT PERCEPTION
CANVAS
TALENT EXPERIENCE
JOURNEY
TALENT GROWTH
INDEX
TALENT CHANGE
COMPASS
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#TALENTO
Un talento (in latino talentum, in greco antico:
τάλαντον, talanton 'scala, bilancia, somma') era
un'antica unità di misura della massa. Era un peso
di riferimento per il commercio, nonché una
misura di valore pari alla corrispondente quantità
di metallo prezioso.
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Esistono tantissime definizioni di «Talento»,
senza che ve ne sia una riconosciuta in senso
assoluto. Ogni definizione differisce dalle
altre secondo la prospettiva di chi sta
scrivendo: c’è chi guarda alla capacità innata
di fare qualcosa, chi al fatto che questa cosa
venga scaricata a terra per perseveranza, chi
dice che serva focalizzarsi sulla cosa che fra
tutte tu sai fare meglio e chi, infine, su quella
in cui sei in grado di emergere rispetto agli
altri con cui ti confronti.
Per dare una definizione più accurata occorre
forse ripartire proprio da questo concetto di
prospettiva, in cui ogni definizione è valida e,
allo stesso tempo, opinabile. Il concetto è
quello che potremmo definire «prospettiva del
talento» e non differisce molto da come è
stata descritta la moneta che vedete alla
vostra sinistra.
Il primo dato di fatto in questa teoria è che
un «talento in senso assoluto» non esiste. Si è
sempre un talento rispetto ad un contesto di
riferimento, rispetto ad una specifica attività
e ad altre persone che la affrontano.
Il secondo dato di fatto è che, se esiste una
prospettiva del talento, allora questo può
avere un valore diverso a seconda di chi lo
sta osservando. Non è nulla di diverso da
quanto descritto nella definizione della
moneta: si tratta di una misura di
riferimento, di una convezione che non ha
però valenza assoluta, ma contestuale.
Lira, Dollaro e Sterlina hanno un loro valore
riconosciuto dentro una community locale e
un valore – diverso dal primo e mutevole nel
tempo – all’interno di sistemi diversi. Allo
stesso modo, il tuo Talento – qualsiasi esso
sia e qualsiasi sia la definizione di questa
parola – ha un valore diverso in base a dove
ti trovi e a quelli che sono i tuoi termini di
paragone. Per questo motivo sembravi un
talento nello studio ma non ti sei rivelato tale
sul lavoro. Per lo stesso motivo puoi
emergere come talento in un’azienda ma
trovarti in posizione non dominate in una
realtà diversa.
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#REAL
#TALENT
Dalla propsettiva del talento emerge la sua percezione.
E’ conseguenza diretta che tu possa essere o non
essere un talento e che, allo stesso tempo, tu possa
essere o non essere percepito come tale, qualsiasi
sia il tuo reale essere.
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Proprio sulla base del concetto di percezione del talento nascono i quattro profili con cui apre
questo libro. Ognuno è l’intersezione di ciò che è #real – ciò che siamo davvero – e di ciò che
viene percepito dall’esterno rispetto al nostro essere un #talent – ovvero una persona con
delle qualità rilevanti, potenzialmente utili per un’azienda o per specifiche attività. Ognuno
di voi si sarà ritrovato in uno dei quattro profili, posizionandosi in modo corretto o
sbagliando per aver sopravvalutato o sottovalutato quello che sa fare (o come lo fanno gli
altri). La parte più complessa però non è il riconoscere quello che siamo, ma capire come
siamo percepiti dagli altri – siano essi colleghi o recruiter – nei vari momenti in cui entrano in
contatto con noi o con qualcosa che ci riguarda. Ancora più complesso è arrivare a capire
come modificare questa percezione e modificarla a seconda dei casi e dei risultati che
vogliamo ottenere.
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COME APPARI COME
PROFESSIONISTA
COME SEI
#REAL
COME ESSERE
#TALENT
COME APPARI
COME PERSONA
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#real rappresenta ciò che sei davvero, con una doppia accezione legata al tuo
essere più «personale» e a quello che sei in ambito lavorativo. Spesso le persone
indossano una maschera, recitano un ruolo o si adattano al contesto in cui si
trovano mostrando solo alcuni lati del proprio carattere e della propria
attitudine. Nel delineare ciò che siamo davvero tutte queste sfumature vanno
messe da parte, così come le cose che ci riescono bene. Serve concentrandosi su
quello che siamo davvero, su quello che ci piace e che ci fa stare bene.
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Fra ciò che è reale e la nostre veste da «talento» c’è lo spazio delle percezioni.
Quando siamo in azienda o quando affrontiamo un colloquio, le persone ci
osservano e si fanno un’opinione di noi. Siamo nello spazio puro delle
percezioni, in cui ognuno ci classifica come lavoratore e, prima di tutto, come
persona. Sono due aree grigie e prive di verità univoche. Chi ci valuta non ha
mai tutti gli elementi necessari per classificarci perché il suo spazio di
osservazione è limitato. Chi è valutato può giocare su questa asimmetria
informativa per modificare il suo modo di apparire, bilanciando agli occhi degli
altri ciò che realmente è e il talento che vorrebbe essere.
#talent rappresenta ciò che vuoi diventare, al di là del fatto che tu abbia già delle
qualità spiccate oppure no. E’ un’accezione puramente lavorativa e, come tale,
da contestualizzare puntualmente rispetto all’azienda in cui lavoriamo o cui
miriamo. Per lavorare su questa componente serve un ragionamento profondo
sul contesto lavorativo in cui vogliamo inserirci, su quello che si aspettano, su
quello che siamo e su ciò che è meglio mostrare ed omettere di noi.
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09 Per intraprendere un percorso che ci porti a
mostrare il nostro talento – sia esso vero o
solo manifesto – occorre intraprendere un
percorso ben preciso, che parte dai nostri
obiettivi professionali e attraversa ciò che
siamo e ciò che appariamo all’esterno.
Se il nostro obiettivo è entrare a far parte di
un’azienda che si occupa di Fashion il modo
con cui «appariremo un talento» assumerà
dei connotati ben specifici. Questi saranno
molto diversi da quelli necessari per
un’azienda che si occupa di Food, così come
appare necessario mutare completamente la
percezione che diamo di noi se si vuole
approcciare il mondo della Consulenza.
Ancora più complessa è la situazione in cui si
stia attualmente lavorando in uno specifico
ambito e si voglia migrare verso qualcosa di
diverso, rispetto al quale si può avere un
forte background personale ma poche
certificazione lavorative.
Tutti questi incroci di possibilità connotano
l’importanza dei nostri obiettivi, la necessità
di avere ben chiaro tutti i punti di arrivo cui
miriamo e di partire da essi per costruire la
«Talent Perception» che desideriamo.
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Quando presentiamo noi stessi in un CV o su
LinkedIn spesso agiamo in modo molto poco
strutturato, nonostante si tratti di qualcosa di
totalmente relativo ad un ambito di lavoro.
Seguiamo l’istinto, mettiamo poca attenzione
ai particolari e non riusciamo a superare la
frizione fisiologica legata ai due strumenti: il
formato dei CV ci appare vetusto e noioso da
compilare, mentre LinkedIn ci confonde nel
suo essere un «social» in cui abbiamo però
pochi contatti, tendenzialmente sconosciuti.
Eppure, cosa fate quando valutate un
prodotto da acquistare? Lo vedete in uno
spot TV, andate su Amazon a guardare il
prezzo e a leggerne le caratteristiche. Se c’è
qualcosa da approfondire andate a cercare
info su qualche blog e, alla fine, decidete o no
se acquistarlo, magari dopo averlo visto dal
vivo. Il recruiting è la stessa identica cosa.
Chi vi valuta guarda quello che siete sui
canali che ha a disposizione (CV, LinkedIn,
ecc.) e, spesso, su quelli che lavorativamente
non dovrebbe usare (Facebook, Instagram,
ecc.). Se l’impressione che ne coglie è positiva
o meritevole di approfondimento, allora siete
dentro. Altrimenti siete fuori.
Ora pensate a cosa passa nella vostra mente
quando state valutando un televisore su sulla
sua scheda prodotto ci sono info mancanti o
non congruenti con quello che avete visto su
altri siti. «Sospetto»: è questa la sensazione
che si va ad insinuare dentro di voi. Arrivati
a quel punto avete ancora una frazione di
secondo per superarla: verificherete un’altra
fonte per capire se nelle precedenti ci fosse
un errore palese cui potete soprassedere e, in
caso contrario, cercherete un altro modello.
Magari resterete con il dubbio che quello
potesse essere migliore sotto certi punti di
vista, ma lo spazio per i televisori in casa è
limitato e, allo stesso modo, i soli per
acquistarli.
Il mondo del lavoro è la stessa cosa. A volte
si parla di «aziende famiglia» o ci si sente in
difetto a voler cambiare, ma il lavoro non è
altro che una moderna tipologia di baratto. Io
e altre persone sappiamo fare una cosa che
interessa ad un’azienda. Questa ha slot
limitati e deve decidere su chi puntare,
valutando gli elementi che gli esponiamo.
Sempre in base a questi deciderà quanto
pagarci e noi valuteremo se accettare.
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Per scoprire la storia di Mike e avere una
anteprima delle prossime pagine del libro
…seguiteci su LinkedIn
www.linkedin.com/in/mikeross-realtalent
www.linkedin.com/company/realtalent
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Presto una Preview sul
Talent Growth Index
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Se sei qui hai finito di leggere questo libro. Oppure,
più semplicemente, hai deciso di non comprarlo. In
entrambi i casi, la tua scelta ha fissato per sempre il
tuo valore nel mondo del lavoro
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