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FERCAM Magazine #6_2020

Gentili lettori, eccoci al sesto numero del quadrimestrale FERCAM Magazine, periodico di approfondimento dedicato al mondo dell’autotrasporto e della logistica del Gruppo FERCAM. Questo numero (che esce in ritardo sul normale calendario, a causa del blocco dovuto alla pandemia) si apre con la presentazione della nostra strategia di “Business Continuity”, implementata per elevare ulteriormente la qualità dei servizi alla nostra Clientela. Seguono alcune osservazioni in merito al problema, di lunga data, relativo alla libera circolazione delle persone e delle merci attraverso l’Europa e poi un articolo dedicato al lancio del “tutto strada” Cina-Europa, che consente di abbattere i tempi di trasporto merci a costi competitivi.

Gentili lettori, eccoci al sesto numero del quadrimestrale FERCAM Magazine, periodico di approfondimento dedicato al mondo dell’autotrasporto e della logistica del Gruppo FERCAM.
Questo numero (che esce in ritardo sul normale calendario, a causa del blocco dovuto alla pandemia) si apre con la presentazione della nostra strategia di “Business Continuity”, implementata per elevare ulteriormente la qualità dei servizi alla nostra Clientela.

Seguono alcune osservazioni in merito al problema, di lunga data, relativo alla libera circolazione delle persone e delle merci attraverso l’Europa e poi un articolo dedicato al lancio del “tutto strada” Cina-Europa, che consente di abbattere i tempi di trasporto merci a costi competitivi.

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Difficoltà alla frontiera

del Brennero, inasprite

dall’emergenza Covid

Ma una soluzione costruttiva è possibile: con un intervento della Commissione

Europea sulle normative di transito e con l’impegno delle aziende logistiche ad

investire su modalità di traporto ecosostenibili

La situazione è molto ardua da affrontare, sia per la

totale impossibilità di prevedere i tempi reali di viaggio delle

merci, sia per i maggiori costi che blocchi e rallentamenti

vari causano alle aziende di autotrasporto. «Ora siamo

davvero stanchi. Abbiamo subito fin troppo le restrizioni

unilaterali al traffico da parte dell’Austria, nell’assoluta

indifferenza dell’Europa, e non possiamo più tollerare questi

comportamenti», dice il Presidente di Anita, che ha calcolato

anche i costi di quanto pesa l’emergenza Coronavirus sul

sistema dell’autotrasporto. «Stimiamo una lievitazione

considerevole del costo per ogni passaggio di Tir, fino a circa

450 euro. Tenuto conto dei 100.000 passaggi realizzati in

uscita dall’Italia ogni mese, l’export italiano sopporterà un

costo aggiuntivo di oltre 50 milioni di euro mensili». Costi

Le lunghe code formate a causa dei blocchi dei confini.

che il sistema dell’autotrasporto sarà chiamato a sostenere

direttamente, in quanto sarà difficile farsi riconoscere dai

L’emergenza Coronavirus ha purtroppo aggravato ulteriormente committenti questa spesa, aggravando così la già pesante situazione

il già precario stato del passaggio delle merci attraverso i paesi alpini, finanziaria delle aziende del settore.

Svizzera e, soprattutto, Austria. I provvedimenti emessi da quest’ultima

Oltre ai costi, viene trascurato l’aspetto della logistica delle

in particolare, paese membro della Comunità europea e aderente agli merci in sé: la moderna organizzazione produttiva delle aziende ha

accordi di Schengen relativi al libero transito di persone e merci all’interno grandemente ridotto il magazzinaggio a favore della consegna puntuale

dell’Euroarea, pone ostacoli importanti all’economia dei Paesi affacciati delle merci e dei semilavorati, spesso fornite alle aziende manifatturiere

sul corridoio Scandinavo-Mediterraneo, per i quali la tratta del Brennero da altre aziende che operano in distretti produttivi o in catene di valore.

costituisce un punto nodale. Il governo della regione Tirolese, insieme Considerando che lo spostamento delle merci attraverso l’Europa avviene

al governo di Vienna, ha infatti aggiunto ai divieti sul transito dei Tir più quasi esclusivamente via strada, se quest’anello si viene ad interrompere

inquinanti altre interdizioni settoriali al transito delle merci, cui ha fatto o ad alterarsi, ne risente tutta la filiera produttiva, con pesanti ricadute sui

seguito il contingentamento orario, ovvero il divieto di circolazione costi e sulla competitività del sistema Italia. «Oggi il 65% dell’export italiano

notturna.

va verso l’Europa e gran parte di questo viaggia su gomma. Le restrizioni

Con l’arrivo dell’emergenza Coronavirus, i controlli sui Tir in transito del Tirolo ai transiti stradali sulla tratta austriaca del Brennero producono

si sono poi necessariamente estesi anche allo stato di salute degli effetti distorsivi sugli scambi e, in particolar modo, su specifici comparti

autisti, rallentando ulteriormente il passaggio delle merci tra Nord e Sud produttivi di Italia e Germania, che spesso lavorano all’interno di una

Europa, creando complessità per il personale viaggiante e incrementando filiera» – sottolinea Baumgartner. «Si potrebbe spostare il traffico merci

il rischio per gli utenti delle autostrade. I blocchi causano infatti lunghi dalla strada alla rotaia, ma purtroppo la tratta ferroviaria del Brennero

incolonnamenti, che recentemente hanno toccato picchi di oltre 80 km tra è satura, rendendo i tempi di carico e consegna merci incompatibili con

il Brennero e Bolzano.

le tempistiche della filiera produttiva e generando quindi maggiori costi

«Altro che Europa!» - esordisce Thomas Baumgartner, presidente operativi alle aziende».

di Anita (l’Associazione delle imprese di autotrasporto e della logistica di

Baumgartner auspica una soluzione costruttiva per tutte le

Confindustria) e di FERCAM, dopo i continui episodi di rallentamenti al parti coinvolte: da una parte, è necessario che la Commissione Europea

confine con Austria, che stanno stremando autisti e imprese. «Stiamo ripristini al più presto la libera circolazione di merci e persone in territorio

facendo i miracoli per non bloccare l’economia italiana ed europea, austriaco e sulla tratta del Brennero in particolare. Dall’altra, le aziende

garantendo la massima sicurezza sanitaria dei nostri addetti, come della logistica sono disponibili a spostare maggiori quantitativi di merci

richiesto dalle misure preventive che l’Italia ha adottato, ma non possiamo dalla strada alla rotaia man mano che questa sarà competitiva, oltre ad

più combattere contro un Paese, l’Austria, che strumentalmente adotta investire su trasporti stradali a ridotto impatto ambientale, così come si

misure che non hanno niente a che vedere con l’emergenza sanitaria» - sta già facendo con i camion Euro 6 e quelli alimentati a GNL, con l’obiettivo

afferma Baumgartner.

dell’idrogeno non appena saranno disponibili i nuovi mezzi.

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