MASI_Rapporto Annuale2019_interno 2019 20200609_LR
21.09.2019– 12.01.2020Collezione Giancarloe Danna OlgiatiMarisa MerzGeometrie sconnessepalpiti geometriciIn collaborazione conFondazione MerzLa Collezione Giancarlo e Danna Olgiati ha presentato un’esposizionemonografica dedicata a Marisa Merz (Torino, 1926 – 2019), unica esponentefemminile del gruppo dell’Arte Povera e tra le più significative protagonistedella scena artistica italiana degli anni Sessanta. Una selezione dellesue opere più iconiche ha messo in rilievo una tematica ricorrente nel lavorodell’artista: la sua ricerca sul volto, o meglio, sulla figura. Il progettoespositivo, curato da Beatrice Merz e sviluppato con la collaborazionedella Fondazione Merz, si colloca nell’ambito di una serie d’iniziative dedicatead artisti presenti nella Collezione Giancarlo e Danna Olgiati e si è avvalsodi prestiti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private – in granparte svizzere – oltre che dalla collezione personale dell’artista. La mostraha riunito un corpus di quarantacinque opere che ripercorrevano l’interoorizzonte creativo di Marisa Merz: dal disegno su diversi supporti alla sculturain argilla cruda, dalle tessiture di filo di rame e di nylon agli oggettitrasformati in cera, nel tentativo di restituire tutte le modalità espressiveproprie dell’artista.Veduta della mostraMarisa MerzGeometrie sconnessepalpiti geometrici38MASI – Rapporto Annuale 2019
27.10.2019– 15.03.2020MASI LACJulian CharrièreTowards No Earthly PoleA cura diFrancesca BeniniIn collaborazione conAargauer Kunsthaus,AarauL’esposizione Towards No Earthly Pole è stata concepita intorno all’omonimae inedita opera video: come un diorama nel quale il visitatore può immergersi,lo spazio espositivo si è trasformato in uno scenario di luci, suoni e materiache diventa estensione sensoriale delle immagini nella proiezione.Il paesaggio delle regioni glaciali ha circondato lo spettatore, proiettandoloin luoghi noti e al contempo estranei, capaci di suscitare emozionicontraddittorie, in bilico tra quieta bellezza e minaccia antica. L’idea delprogetto è nata nel 2017 quando l’artista, invitato su una nave di ricercatorirussi, ha percorso il canale di Drake, tra capo Horn e le isole ShetlandMeridionali. L’impatto concreto con il paesaggio dell’Antartide e il confrontocon la storia delle esplorazioni di inizio Novecento hanno dato avvio all’opera,poi concretamente realizzata sui ghiacciai svizzeri del Rodano e dell’Aletsch,sul Monte Bianco, in Islanda e in Groenlandia. Sulla falsariga di famosipredecessori, Charrière ha trasposto l’esplorazione polare e dei ghiacciai nelcontesto contemporaneo dell’Antropocene, mostrando come il rapportosecolare tra uomo e natura abbia subito un profondo stravolgimento.I luoghi che in passato erano considerati le ultime frontiere da conquistaree cartografare sono divenuti, oggi, fragili ecosistemi da proteggere.Veduta della mostraJulian CharrièreTowards No Earthly Pole03/ Mostre39
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– 12.01.2020
Collezione Giancarlo
e Danna Olgiati
Marisa Merz
Geometrie sconnesse
palpiti geometrici
In collaborazione con
Fondazione Merz
La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati ha presentato un’esposizione
monografica dedicata a Marisa Merz (Torino, 1926 – 2019), unica esponente
femminile del gruppo dell’Arte Povera e tra le più significative protagoniste
della scena artistica italiana degli anni Sessanta. Una selezione delle
sue opere più iconiche ha messo in rilievo una tematica ricorrente nel lavoro
dell’artista: la sua ricerca sul volto, o meglio, sulla figura. Il progetto
espositivo, curato da Beatrice Merz e sviluppato con la collaborazione
della Fondazione Merz, si colloca nell’ambito di una serie d’iniziative dedicate
ad artisti presenti nella Collezione Giancarlo e Danna Olgiati e si è avvalso
di prestiti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private – in gran
parte svizzere – oltre che dalla collezione personale dell’artista. La mostra
ha riunito un corpus di quarantacinque opere che ripercorrevano l’intero
orizzonte creativo di Marisa Merz: dal disegno su diversi supporti alla scultura
in argilla cruda, dalle tessiture di filo di rame e di nylon agli oggetti
trasformati in cera, nel tentativo di restituire tutte le modalità espressive
proprie dell’artista.
Veduta della mostra
Marisa Merz
Geometrie sconnesse
palpiti geometrici
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