4MASI – Rapporto Annuale 2019
PrefazioneA livello strategico, l’anno 2019 è stato un annomolto importante per il MASI, sia per quantoconcerne gli obbiettivi raggiunti nel processo dimiglioramento dell’organizzazione internadel lavoro e della relativa acquisizione di nuovecompetenze necessarie al miglior funzionamentodella struttura, sia per quanto riguarda lacrescita e l’ampliamento della proposta espositivaavvenuta tramite la conclusione dei lavoridi ristrutturazione e la conseguente riaperturaal pubblico della sede storica di Palazzo Reali.Il rafforzamento di alcuni dipartimentichiave, quali, ad esempio, quelli gestionalidi “Amministrazione, Finanze e Risorse Umane”,di “Marketing, Comunicazione e Fundraising”,ma anche l’avvio della revisione di molti processidi lavoro e della ridistribuzione di compitiall’interno delle aree relative alla gestione dellemostre, alla curatela e alla gestione dellecollezioni, sono alcune delle tappe del percorsodi consolidamento dell’organizzazione internache il MASI ha concluso con successo nel 2019.La riapertura della sede espositiva di Palazzo Reali,concretizzatasi il 15 dicembre 2019, ha occupatola direzione e tutto il personale per gran partedel 2019 e segna simbolicamente l’ultima tappafondamentale del progetto di realizzazionedi un museo d’arte unico in Ticino, un progettoambizioso iniziato nel lontano 2005 e chenel 2015, tramite l’unione del Museo Cantonaled’arte e il Museo d’arte della Città di Lugano,ha visto nascere il MASI.Dal punto di vista della proposta espositivadel MASI, nel 2019 l’arte svizzera harappresentato un filo conduttore importante,e uno degli eventi più salienti dello stessoInaugurazione pubblicadi una mostra nella hall del LACè stata indubbiamente l’opportunità di poterospitare ed esporre al proprio pubblico,sin dal mese di marzo fino al mese di novembre,il celebre Trittico della Natura di Giovanni Segantini,dapprima nelle vesti di protagonista della mostraHodler – Segantini – Giacometti. Capolavoridella Collezione Gottfried Keller e poi al centrodell’esposizione Sublime. Luce e paesaggiointorno a Giovanni Segantini. Oltre alle mostremenzionate, e sempre seguendo il detto filoconduttore, sono sicuramente da sottolineare lacollaborazione con l’Aargauer Kunsthaus perl’esposizione Surrealismo Svizzera e gli importantiprogetti realizzati con due artisti svizzeri viventiquali Franz Gertsch e Julian Charrière.Anche la fotografia, tramite l’artista statunitenseWilliam Wegman e il suo progetto Being Humanproposto quest’anno al MASI, ha di nuovo avutouno spazio di rilievo all’interno della programmazioneespositiva, mentre un ulteriore momento salienteè stato certamente la mostra Marisa Merz.Geometrie sconnesse palpiti geometrici realizzatadalla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati incollaborazione con la Fondazione Merz, mostrache ha ottenuto il favore della critica e dellastampa nazionale e internazionale.Per quanto riguarda l’affluenza, la mostra più visitataè stata Hodler – Segantini – Giacometti con oltre42’000 visitatori, mentre sull’arco dell’intero annoil museo è riuscito ad accoglierne complessivamenteben 86’000, il che rappresenta sicuramenteun risultato molto positivo, considerando il fattoche nel 2019 il MASI non ha proposto mostreblockbuster, come avvenuto negli anni precedenti.Il cambiamento più significativo a livello diprovenienza dei visitatori è dato dall’aumentodel pubblico svizzero tedesco, passato dal 26%al 36% del totale, fattore determinantenella progressione di pubblico che giungeda fuori Cantone, attestatosi al 70% dei visitatoricomplessivi. Ovviamente si tratta di un segnotangibile dell’importante ruolo che il MASI si staritagliando come attrattore turistico della regione.5