volume II - Grand Tour
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Comte, nel suo libro intitolato Idea di una bella biblioteca di stampe ecc., libro I, a 176. Ne fa menzione<br />
insieme con Guglielmo, Maddalena e Barbera del Pasio.<br />
Cristiano Stein Muller, figliuolo di un orefice e argentiere di Augusta. Sandrart, a 314.<br />
Cronaca, architetto fiorentino, per nome Simone. In Roma, rifugiatosi con Antonio Pollaiuolo suo<br />
parente, andò misurando quelle bellissime anticaglie. Tornato alla patria, e raccontando le maraviglie di<br />
Roma con estrema accuratezza, si guadagnò il nome di Cronaca per tal motivo, parendo veramente a<br />
ciascuno che egli facesse una cronaca di cose nel suo ragionamento. Intanto si fece conoscere per tale,<br />
che trai moderni, non vi era in quel tempo il migliore nella città di Firenze. Fece con suo disegno il<br />
cortile, e il cornicione del palazzo di Filippo Strozzi dal canto ai Tornaquinci, in oggi del principe di<br />
Forano, della stessa nobilissima famiglia abitante in Roma. La sagrestia della chiesa di Santo Spirito fu<br />
fatta con suo modello, insieme col suo ricetto, che è opera bellissima e da porsi in paragone colle più<br />
belle fabbriche dei greci. Molte altre opere di architettura fece in Firenze con suo disegno. Finalmente<br />
d’anni 55 passò all’altra vita, nel 1509, dopo una infermità assai lunga e penosa, e fu onorevolmente<br />
sepolto nella chiesa di Sant’Ambrogio. Tanto scrive il Vasari, nella parte <strong>II</strong>I, a 96, nella sua Vita.<br />
[p. 622 – <strong>II</strong> – C_062V] Cristofano Ciocca, pittore, si crede milanese. Sono sue pitture nella chiesa di<br />
San Vittore in Milano. Torre, a 160.<br />
Cristofano Salvolini, pittore, scolare del Guercino da Cento, nel fine della Vita del quale ne fa<br />
menzione il Baldinucci, nel decennale <strong>II</strong>I, della parte I, del secolo V, a 275.<br />
Cristofano Creò, pittore della città di Gaeta, fu in Roma, dove, nell’anno 1711, ottenne il terzo premio<br />
della prima classe della pittura. Sta registrato il di lui nome nel fine del libro intitolato Le belle arti.<br />
Pittura, scultura e architettura, compimento e perfezione delle bellezze dell’universo ecc., stampato in Roma nel<br />
1711.<br />
Cristofano di Utrecht. Pittore, scolare di Antonio Moro. Passò con uno ambasciatore del re di<br />
Portogallo al servizio del re don Giovanni <strong>II</strong>I in quel regno, dove fece opere bellissime, e specialmente<br />
ritratti, onde venne in tanta stima di quel re, che lo creò cavaliere dell’Abito di Cristo. Finalmente,<br />
colmo di ricchezze e di onori da quel gran principe, poco dopo morì di anni 59, nel 1557. Palomino,<br />
Museo Pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 241.<br />
Cristofano Lopez, pittore di Portogallo, quantunque nativo di Castiglia, scolare del grande Alonso<br />
Sanchez Coello. Fu pittore di camera del re don Giovanni <strong>II</strong>I di Portogallo, da cui, oltre altre singolari<br />
grazie, ottenne di esser fatto cavaliere dell’Abito di Avis. Dopo di avere immortalato il proprio nome<br />
colle molte sue opere pubbliche e private in quel regno, e specialmente in servizio di quel re, di cui fece<br />
più volte il ritratto e quelli di tutta la famiglia reale. Morì in Lisbona nel 1570, in età d’anni 54.<br />
Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 243.<br />
Cristofano Zarignena, pittore spagnuolo, nato in Valenza. Dopo avere studiato in Spagna, passò in<br />
Italia e si perfezionò nella scuola di Tiziano. Ritornato poi, dopo alcuni anni, a Valenza, fece conoscere<br />
nelle sue belle opere il gran profitto da esso fatto. Seguì la sua morte nella detta città [p. 623 – <strong>II</strong> –<br />
C_063R] l’anno 1600, in età di sopra i 50 anni. Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 263.<br />
Cristofano Vela, della città di Jace vicino a Cordova, fu pittore di molta abilità. Ebbe qualche principio<br />
dell’arte nella scuola di Paolo di Cespedes, ma, passato a Madrid, si perfezionò in quella di Vincenzio<br />
Carducci, e quantunque nel colorito fosse di poco buon gusto, fu però un grande inventore e nel<br />
disegno eccellente. Andato a Cordova, vi dipinse molte opere pubbliche. In detta città lasciò la spoglia<br />
mortale nel 1658, in età di 60 anni in circa, di una morte veramente disgraziata, come scrive il<br />
Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 316.