TuttoBallo20 _Novembre2020 EnjoyArt
Silenzio intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. È l'estate fredda dei morti. Questi ultimi quattro versi della poesia “Novembre” di Giovanni Pascoli, racchiude lo stato d’animo di ognuno di noi: pur continuando una vita sociale tutti ci sentiamo soli, privi di abbracci e calore umano. Rispettando tutte le regole anti Covid19, tuteliamo noi e gli altri. E presto potremo tornare alla vita normale, fatti di abbracci, cene, feste e danze. Nel numero di Novembre, che ora puoi scaricare, abbiamo scritto un’ampia pagina sulle difficoltà del momento. Le varie manifestazioni pacifiche organizzate da molte associazioni di categoria, hanno evidenziato il disagio e le difficoltà che tutti i lavoratori dello spettacolo stanno vivendo. Nella fase di chiusura del numero 11 di TuttoBallo20, l’ufficio stampa del MiBACT ha diramato una nota nella quale assicura un sostegno a tutte le scuole fuori dal circuito CONI, come anche per gli altri lavoratori dello spettacolo. In questo numero, parleremo anche di omofobia, di coming out ed i modi di comunicarlo, lo show delle drag singer, le interviste ai Big della danza; come ogni numero ci siamo occupati di benessere, make-up, cucina, cinema, teatro. Le due copertine personificano il periodo che stiamo vivendo. In apertura la sensualità e la bellezza dell’arte con una foto del maestro Cosimo Mirco Magliocca - Photographe Paris e dall’altra una foto amatoriale scattata da Antonio Desiderio, Artist Manager di étoile nazionale ed internazionale, nel giorno delle proteste. L’impegno della nostra webzine è sempre lo stesso, quello di sostenere, promuovere e divulgare l’arte in ogni sua forma. Il contributo di noi artigiani della comunicazione è dare voce ad ogni lavoratore dello spettacolo affinché non si senta solo e abbandonato.
Silenzio intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile.
È l'estate fredda dei morti.
Questi ultimi quattro versi della poesia “Novembre” di Giovanni Pascoli, racchiude lo stato d’animo di ognuno di noi: pur continuando una vita sociale tutti ci sentiamo soli, privi di abbracci e calore umano.
Rispettando tutte le regole anti Covid19, tuteliamo noi e gli altri. E presto potremo tornare alla vita normale, fatti di abbracci, cene, feste e danze.
Nel numero di Novembre, che ora puoi scaricare, abbiamo scritto un’ampia pagina sulle difficoltà del momento. Le varie manifestazioni pacifiche organizzate da molte associazioni di categoria, hanno evidenziato il disagio e le difficoltà che tutti i lavoratori dello spettacolo stanno vivendo.
Nella fase di chiusura del numero 11 di TuttoBallo20, l’ufficio stampa del MiBACT ha diramato una nota nella quale assicura un sostegno a tutte le scuole fuori dal circuito CONI, come anche per gli altri lavoratori dello spettacolo. In questo numero, parleremo anche di omofobia, di coming out ed i modi di comunicarlo, lo show delle drag singer, le interviste ai Big della danza; come ogni numero ci siamo occupati di benessere, make-up, cucina, cinema, teatro.
Le due copertine personificano il periodo che stiamo vivendo. In apertura la sensualità e la bellezza dell’arte con una foto del maestro Cosimo Mirco Magliocca - Photographe Paris e dall’altra una foto amatoriale scattata da Antonio Desiderio, Artist Manager di étoile nazionale ed internazionale, nel giorno delle proteste. L’impegno della nostra webzine è sempre lo stesso, quello di sostenere, promuovere e divulgare l’arte in ogni sua forma. Il contributo di noi artigiani della comunicazione è dare voce ad ogni lavoratore dello spettacolo affinché non si senta solo e abbandonato.
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F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
N o v e m b e r 2 0 2 0<br />
FEDRA<br />
La tragedia del desiderio. " Ho detto quello che<br />
non dovresti mai sentire ... " di Racine diretto da<br />
Brigitte Jaques-Wajeman - Teatro de La ville Parigi<br />
© Cosimo Micro Magliocca Photographe Paris
F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "<br />
<strong>TuttoBallo20</strong> - November 2020<br />
In copertina : Christian Fagetti<br />
<strong>TuttoBallo20</strong> - Novembre 2020.<br />
Editore "Stefano Francia" <strong>EnjoyArt</strong><br />
Direttore - Fabrizio Silvestri<br />
Vice direttore - Eugenia Galimi<br />
Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />
Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />
hanno collaborato: Ernesto Biagetti, Maria Luisa Bossone,<br />
Elena Botti, Marco Calogero, Antonio Desiderio Artist<br />
Management, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro<br />
Mallamaci, Walter Garibaldi, Giovanni Battista Gangemi<br />
Guerrera, Lara Gatto, Danilo Piccini, Paolo Di Orazio.<br />
Foto: Danilo Piccini, Luca Bartolo, Gennaro Guida., Veronica<br />
Napoleoni. Foto concesse da uffici stampa e/o scaricate<br />
dalle pagine sociale dei protagonisti.<br />
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto<br />
d’autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai<br />
sensi degli artt. 65 comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />
direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />
Testata giornastica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong><br />
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />
Contro Copertina<br />
Foto simbolo delle tante proteste<br />
pacifiche organizzate dai lavoratori dello<br />
spettacolo contro il Dpcm Novembre.<br />
Attori, musicisti, ballerini ma anche<br />
occupati nei circhi e nei luna park.<br />
Da Roma, Torino, Milano fino a Napoli, il<br />
mondo dello spettacolo è sceso in strada<br />
per protestare contro la chiusura di teatri<br />
e cinema.<br />
Al Governo si chiedono aiuti per<br />
sostenere lo stop dell'attività dei<br />
lavoratori dei circhi, della danza, della<br />
musica e della recitazione<br />
Chi lavora nel settore della cultura<br />
chiede: ammortizzatori fino alla fine<br />
dell'emergenza, reddito di continuità per<br />
gli intermittenti e stabilizzazione dei<br />
precari
T U T T O B A L L O 2 0 | N O V E M B E R 2 0<br />
“Novembre è il mese più sgradevole dell’anno”, disse Margaret, un grigio pomeriggio,<br />
guardando dalla finestra il povero giardino morso dal gelo.<br />
“È per questa ragione che vi sono nata io”, osservò Jo pensierosa.<br />
(Louisa May Alcott, Piccole donne)<br />
E D I T O R I A L E<br />
P i n a d e l l e S i t e<br />
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,<br />
odi lontano, da giardini ed orti,<br />
di foglie un cader fragile.<br />
È l’estate,<br />
fredda, dei morti.<br />
(Giovanni Pascoli, Novembre)<br />
Di solito novembre è un mese triste … inutile negarlo.<br />
Esso è “l’estate fredda dei morti”… il pensiero va ai nostri cari che non ci sono più, e la<br />
tristezza per la loro mancanza è acuita dal grigiore delle giornate, lente, senza tempo; forte<br />
è la nostalgia dell’estate, delle vacanze, del sole, del mare, dei costumi, cappelli di paglia,<br />
occhiali da sole e sandali, anche se, per molti, quella appena trascorsa è stata un’estate<br />
diversa dalle altre ma, comunque, “estate” è sempre sinonimo di “festa”. Molti nati a<br />
novembre subiscono una forte influenza del grigiore e della tristezza di questo mese sul<br />
proprio carattere o nella propria vita in generale, proprio come Jo nel romanzo “Piccole<br />
donne” …<br />
Quest’anno, per alcuni aspetti, sarà molto più triste, perché il nemico che già da qualche<br />
mese si è insinuato nelle nostre vite e che, proprio durante l’estate, pensavamo fosse stato<br />
in parte sconfitto o, comunque, indebolito, in realtà è tornato più battagliero che mai,<br />
costringendo le Autorità, sia statali che locali, ad adottare nuovi provvedimenti che,<br />
purtroppo, colpiranno settori ormai noti a tutti, come anche le scuole di ballo.<br />
E’ ovvio che, intelligentemente, in un momento così difficile, noi di Tuttoballo20 crediamo<br />
nella necessità di seguire tutti i protocolli che le Autorità ci “propongono e ci consigliano”<br />
vivamente di seguire; attenzione: “propongono e consigliano”, non “impongono”, perché<br />
quando si opera per tutelare la salute, non si nega la libertà, ma si opera affinché la libertà<br />
sia tutelata; la libertà la perdiamo nelle corsie degli ospedali, intubati, nelle terapie intensive;<br />
la libertà la si ruba alle persone deboli che, purtroppo, nella maggior parte dei casi perdono<br />
la vita; la libertà la si ruba agli operatori sanitari ormai stremati, molti dei quali sono caduti<br />
mentre svolgevano il loro lavoro …<br />
Qualcuno, che continua a dire che portare la mascherina è una negazione della libertà, ha<br />
fatto riferimento ai principi fondamentali dell’OMS ed all’art. 32 della Costituzione italiana …<br />
peccato che l’interpretazione sia stata errata e parziale!<br />
Ebbene, il principio fondamentale della Carta Costituzionale dell’OMS, tradotto in parole<br />
semplici, dice che la salute è il raggiungimento dello stato di benessere fisico, psichico e<br />
sociale a cui tutti gli individui e tutta la collettività hanno diritto, e ci trasmette un concetto di<br />
salute a 360° gradi, poiché essa non è da considerarsi unicamente come assenza di<br />
malattia o di disabilità; l’aspetto psichico e sociale, dunque, è strettamente connesso a<br />
quello fisico, e per raggiungere, in questo momento, lo stato di benessere a cui tutti<br />
aspiriamo, dobbiamo evitare, tra le tante cose, sicuramente, di ammalarci di Covid, e per<br />
non ammalarci di Covid19, dobbiamo adottare i protocolli proposti! Non si scorge, dunque,<br />
alcuna costrizione né negazione di libertà … anzi!<br />
Quando, invece, si fa riferimento ad uno dei principi presenti nell’art. 32 della Costituzione<br />
italiana, bisogna interpretarlo per intero, e non parzialmente: è vero che l’articolo recita che<br />
…”Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario”, però continua “se<br />
non per disposizione di legge”… ed in un momento come questo, bisogna obbedire alla<br />
legge, anche se essa è un “semplice” D.P.C.M., come sempre quel “qualcuno” ha affermato<br />
(si ricordi che il D.P.C.M. è un atto avente forza di legge che viene adottato proprio in<br />
situazioni di urgenza!).<br />
Con questo vogliamo semplicemente dire che noi di Tuttoballo20, siamo i primi a soffrire di<br />
queste restrizioni, in quanto amanti del ballo, degli eventi, dell’arte in genere; siamo<br />
assolutamente solidali con tutte le categorie colpite da questa surreale situazione ma, allo<br />
stesso tempo, vogliamo trasmettere un messaggio di maturità e non di accusa fine a se<br />
stessa , il che significa collaborare, essere propositivi, creare una rete o un tavolo di lavoro<br />
tra le varie scuole, associazioni, per proporre idee alternative sul da farsi, sul poter<br />
continuare a fare Arte rispettando le misure di sicurezza; non a caso in numeri precedenti<br />
abbiamo proposto interviste fatte a maestri di ballo che si sono ingegnati durante il lock<br />
down, dando vita, anche utilizzando la tecnologia, a nuove metodologie di<br />
insegnamento/apprendimento/allenamento, perché il settore non si fermasse. Certo, non è<br />
facile, ma insieme possiamo farlo, ed offriamo la nostra Rivista come un tavolo di lavoro<br />
virtuale, a cui ognuno di voi può partecipare lanciando proposte … da idea nasce idea,<br />
quindi iniziamo ad attivarci … dopotutto novembre non è solo il grigiore di Jo, l’estate fredda<br />
dei morti di Pascoli, o l’eterna tristezza … esso è anche il mese delle zucche arancioni, delle<br />
belle e lucide castagne, del rosso vivace dei chicchi del melograno, dei simpatici funghi che<br />
spuntano qua e là, degli odori, sapori e colori dei boschi … si, novembre è anche un mese<br />
colorato, è il mese dell’attesa di qualcosa di ancora più festoso: il Natale!<br />
<strong>TuttoBallo20</strong> è pronto ad accogliere questo mese con ottimismo, gioia, quella che solo l’Arte<br />
sa trasmettere … e allora avanti tutta, siamo con voi! Anche stavolta … Andrà tutto bene!<br />
© Cosimo Micro Magliocca Photographe Paris
FA IT ST UC AO L IE T À B AE LBL AO<br />
L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Eugenia Galimi<br />
Vice Direttore<br />
Nuovo Dpcm, a Reggio Calabria la protesta del mondo<br />
dello sport: "Siamo al collasso, è una catastrofe".<br />
Tutti sotto un'unica bandiera, quella dello sport: con questo motto si è svolta la<br />
protesta pacifica a Piazza Italia dopo la presentazione del DPCM Novembre.<br />
Le nuove misure introdotte dall'ultimo Dpcm firmato dal premier Conte non sono piaciute al mondo dello sport ed è per<br />
questo motivo che a Reggio Calabria le associazioni sportive del territorio, sempre più sul piede di guerra, sono scese in<br />
piazza e - su iniziativa di un comitato spontaneo – hanno organizzato la manifestazione di protesta pacifica in Piazza Italia<br />
con decine di realtà provenienti dall'intera provincia.<br />
“Palestre, piscine, scuole calcio, scuole di danza: è stato chiuso tutto” - spiega Antonio Eraclini, presidente ASC Reggio<br />
Calabria- “E' una vera e propria privazione di un sacrosanto diritto di poter praticare attività sportiva. Il Governo ha deciso<br />
di sospendere tutto e non siamo d'accordo".<br />
"Rientriamo anche noi tra le categorie più bistrattate e con più limitazioni. Anche dagli ultimi controlli effettuati dalle forze<br />
dell'ordine risulta che i titolari delle strutture rispettano le regole. Lo dicono i dati, il 99% ha adeguato gli impianti alle<br />
normative. È una catastrofe. Adesso deve intervenire la Regione anche se non può ovviamente allargare il Dpcm, (può<br />
solo adottare misure più restrittive) ma può comunque adoperarsi per limitare i danni e, in qualche modo, sostenere le<br />
tantissime realtà sportive".<br />
"Non sono ancora chiare le misure e speriamo che attraverso le determinazioni di oggi si possano chiarire i tanti dubbi che<br />
i gestori hanno: è possibile svolgere attività all'aperto e attività fisica ma non inerente a sport di contatto. Quindi un<br />
bambino ad esempio che pratica il calcio può allenarsi da solo senza pallone e non insieme ad altri bambini. Non è<br />
assolutamente chiaro nulla".<br />
Eppure in questi mesi le tante associazioni e realtà sportive reggine avevano messo in campo tutte le misure necessarie<br />
per contrastare la diffusione del virus. La volontà è quella di continuare a lavorare in sicurezza. I vari rappresentanti delle<br />
associazioni sportive sono stati poi accolti dal Prefetto. Si attende adesso la risposta del Governo.
FA IT ST UC AO L IE T À B AE LBL AO<br />
L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Sandro Mallamaci<br />
In questi giorni di grande incertezza, in cui sembra esserci una recrudescenza dei contagi di questo strano virus, mi sembra molto attuale il tema già<br />
proposto in pieno lockdown nell'aprile scorso.Vorrei riflettere sul concetto di prevenzione.<br />
Erano quelli i momenti in cui di provare a tirare un sospiro di sollievo a due mesi dall'inizio dell'incubo, dopo circa un mese dal punto più critico che aveva<br />
segnato le ore più tragiche di questo maledetto anno.<br />
Erano trascorsi circa 30 giorni durante i quali la fatidica curva dei decessi aveva ormai preso una decisa direzione verso il basso. Sì, perché allora si poneva<br />
l'attenzione principalmente all'impressionante numero dei decessi che sembrava non volesse saperne di arrestarsi. Scene apocalittiche che sono rimaste<br />
impresse nelle menti di tutti e che ci rendevano impotenti, incapaci di agire in maniera razionale.<br />
Una volta che si cominciava a vedere la luce in fondo al tunnel alcune riflessioni si sono potute fare a mente calma analizzando le cose secondo criteri più<br />
razionali. Quelle riflessioni mi hanno portato ad argomentare sul concetto di prevenzione arrivando a conclusioni che mi facevano vedere il futuro con una<br />
ritrovata fiducia.<br />
In sostanza, quello che era accaduto era da imputarsi per una buona parte al fatto che ci siamo fatti trovare impreparati di fronte a questo evento<br />
imprevedibile. Innanzitutto il sistema sanitario non adeguato ma anche i singoli individui che hanno subito le conseguenze peggiori quelli che per motivi<br />
diversi si sono presentati al cospetto di questo virus con il fisico già debilitato da altre patologie e soprattutto con le difese immunitarie basse.<br />
Avevo posto l'accento sulla opportunità di affrontare l'attacco di agenti patogeni in stato di salute ottimale per avere buone probabilità di contrastarlo<br />
facilmente.<br />
Ero convinto, e ne sono ancora di più oggi, che fosse necessario quindi adottare stili di vita sani, ponendo attenzione all'alimentazione e all'attività fisica,<br />
senza tralasciare l'aspetto psicologico che riveste un'importanza fondamentale.<br />
Quelle raccomandazioni, che provengono dal mondo scientifico, erano riferite soprattutto alle persone non più giovani, proprio quelle che i nostri governanti<br />
si stanno preoccupando di tutelare con i nuovi provvedimenti.<br />
Invece di perseguire l'obiettivo della tutela della salute dei cosiddetti "over" conciliando la necessità di praticare attività motoria e contemporaneamente<br />
mantenere relazioni sociali dirette, le scelte imposte vanno a mio parere nella direzione opposta.<br />
Chiudere le palestre, e in particolare quelle dove si praticano i balli sociali di gruppo, ovvero quelle frequentate da persone di una certa età, non ritengo sia<br />
stata una scelta lungimirante.<br />
Chi ha pensato a questa soluzione non ha analizzato evidentemente il problema da questo punto di vista, ma si è solo preoccupato di provare ad allentare la<br />
catena del contagio.<br />
Scelta miope, a mio parere.<br />
Questi mesi appena trascorsi, in cui tutte le palestre avevano ripreso l'attività, hanno dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, l'importanza che l'attività fisica<br />
e, soprattutto, la socializzazione hanno nella vita degli individui avanti con l'età.<br />
Chi, in questo periodo difficile, si è occupato di organizzare i luoghi, lo ha fatto ponendo la massima attenzione ai protocolli consigliati dagli organi sanitari.<br />
E la dimostrazione è nei fatti: non vi è stato alcun caso di contagio riconducibile a queste attività. queste attività.<br />
Anzi, quelle persone, che durante il forzato lockdown erano state spaventate e che erano cadute in uno stato di depressione preoccupante, hanno ritrovato<br />
la gioia di relazionarsi rimettendo nello stesso tempo il corpo in moto. Queste strutture, dove si pratica il ballo di gruppo, che riduttivamente i governanti<br />
definiscono palestre, oltre a garantire una costante attività fisica, consentono ai praticanti di stimolare soprattutto l'attività mentale, la memoria e gli affetti,<br />
mantenendo alto il morale attraverso i rapporti interpersonali diretti, favorendo naturalmente la stimolazione delle difese immunitarie.<br />
Qualcuno avrebbe dovuto considerare che la ripresa di queste attività è stata di fondamentale importanza, soprattutto nell'ottica della prevenzione. Impedire<br />
di svolgere questa attività e quindi indurre tutti a stare rinchiusi in casa, per garantire il distanziamento sociale, non va certo nella direzione della<br />
prevenzione. Eppure si dice che dagli errori commessi si dovrebbe trarre insegnamento.<br />
Non mi sembra stia andando esattamente così!
FA IT ST UC AO L IE T À B AE LBL AO<br />
L L O<br />
#vivodidanza<br />
Il 20 ottobre in piazza del Pantheon la danza, con un flashmob e dietro le mascherine, attraverso i corpi di<br />
cento danzatori hanno dato voce a 30.000 scuole di danza e oltre 2milioni di operatori che lavorano a<br />
vario titolo nello spettacolo dal vivo, nella formazione, nella produzione. Grazie alla presenza di importanti<br />
sigle del settore e della politica istituzionale, hanno gridato a gran voce che la DANZA non può morire!!! Il<br />
promotore Giacomo Molinari ha chiesto ai politici, ai cittadini di non abbandonare il settore dello<br />
spettacolo dal vivo, perchè sono la cultura del nostro paese...Le scuole di danza per far fronte<br />
all’emergenza COVID hanno da subito aderito e si sono attenute scrupolosamente alle norme ed alle linee<br />
guida emanate dalle istituzioni, investendo tempo ed ingenti risorse economiche per mettersi in regola<br />
con le stesse e garantire agli allievi la massima sicurezza possibile. Ma ora sono quasi al collasso e la<br />
paventata chiusura potrebbe rappresentare la fine per molte realtà e per molti giovani che perderebbero<br />
importanti punti di riferimento. #vivodidanza.
FA ITS TCU O A L E I T À B AE L BL AO<br />
L L O<br />
Piazza del Popolo Roma, il 29 ottobre ha<br />
ospitato laa manifestazione dei partecipato<br />
lavoratori del mondo artistico. Al grido di “NON<br />
UCCIDETE L'ARTE” sono scesi in piazza<br />
danzatori, coreografi internazionali, produttori<br />
di eventi , musicisti , allievi di scuole di danza<br />
con i loro insegnanti. La manifestazione ha<br />
posto al centro delle tematiche la drammatica<br />
situazione che in questo momento stanno<br />
attraversando le scuole di danza, i teatri e le<br />
maestranze. Destini uniti e realtà che l’ultimo<br />
Dpcm ha messo ancora di più in ginocchio;<br />
malgrado infatti l'assoluta osservanza dei rigidi<br />
protocolli, le attività di danza e i teatri sono stati<br />
i primi a chiudere. Una tragedia se si pensa che<br />
erano stati anche gli ultimi a riaprire dopo il<br />
lockdown. Artisti importanti come Luciano<br />
Cannito, Mario Marozzi, Alfonso Paganini,<br />
Kristian Cellini, Alex Imburgia, Antonio<br />
Desiderio e altre personalità, hanno dato voce<br />
a questo profondo malessere e assoluto<br />
disagio. La speranza è che anche questa<br />
manifestazione organizzata da Manuela<br />
Verna, Fabrizio Federici e Annalisa Cirillo,<br />
possa contribuire a dare risonanza a queste<br />
realtà assolutamente importanti. La Cultura è<br />
una ricchezza, una risorsa da preservare e<br />
salvare.
FA ITS TCU O A L E I T À B AE L BL AO<br />
L L O<br />
Da Roma, Torino, Milano, Bari, Napoli il<br />
mondo dello spettacolo è sceso in strada<br />
per protestare contro la chiusura di teatri e<br />
cinema.<br />
Al Governo si chiedono aiuti per sostenere<br />
lo stop dell'attività dei lavoratori dei circhi,<br />
della danza, della musica e della<br />
recitazione<br />
Chi lavora nel settore della cultura chiede:<br />
ammortizzatori fino alla fine<br />
dell'emergenza, reddito di continuità per gli<br />
intermittenti e stabilizzazione dei precari
FA ITS TCU O A L E I T À B AE L BL AO<br />
L L O<br />
Foto di Massimo Argnani<br />
Foto di Massimo Argnani
FA ITS TCU O A L E I T À B AE L BL AO<br />
L L O<br />
Le risposte alle proteste<br />
pacifiche dei lavoratori<br />
dello spettacolo da parte<br />
del Ministro Franceschini<br />
Dario Franceschini Ministro MiBACT<br />
“10 milioni di euro sono stati destinati al sostegno delle scuole di danza private, che svolgono un ruolo essenziale<br />
nella formazione di molti danzatori e danzatrici del nostro Paese. Ringrazio la senatrice Michela Montevecchi per<br />
l’impegno promosso in Parlamento e nella Commissione Cultura del Senato nel riconoscimento di queste realtà e nel<br />
conseguimento di questo importante risultato”. Così si espresso il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo,<br />
Dario Franceschini, in occasione della firma del decreto che riserva una quota parte di 10 milioni di euro del fondo emergenza<br />
spettacolo e cinema istituito con il decreto Cura Italia al sostegno delle scuole di danza private, non configurate come<br />
associazioni sportive dilettantistiche o società sportive dilettantistiche e non facenti capo al CONI.<br />
In una nota, l'ufficio stampa MiBACT spiega che la Direzione Generale Spettacolo, tramite un’apposita convenzione con SIAE,<br />
definirà le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo e per la loro istruttoria, le modalità di<br />
assegnazione dei contributi, le verifiche e i controlli. Potranno presentare domanda le scuole di danza private con sede legale in<br />
Italia; non configurate come associazioni o società sportive dilettantistiche; non facenti capo al CONI; che abbiano svolto la<br />
propria ordinaria attività didattica per l’anno scolastico 2019/2020, in corso di svolgimento alla data del 28 febbraio<br />
2020; che abbiano assolto nel 2019 il pagamento dei diritti d’autore in favore di SIAE o di altro organismo di gestione<br />
collettiva per l’utilizzo delle opere musicali in occasione dei corsi di danza; in regola con i versamenti contributivi<br />
previdenziali; che non abbiano riportato condanne definitive per violazione delle norme di tutela del diritto d’autore<br />
o dei diritti connessi.<br />
Non verranno ammessi a contributo gli organismi già benificiari del FUS per progetti triennali 2018/2020. Entro<br />
cinque giorni dalla data di registrazione del decreto da parte degli organi di controllo, la SIAE pubblicherà sul proprio<br />
sito un avviso con le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo, per le verifiche<br />
documentali e per l’assegnazione dei contributi.<br />
Le scuole di danza potranno presentare domanda di contributo on line entro i 10 giorni successivi alla pubblicazione dell’avviso,<br />
utilizzando la modulistica predisposta e pubblicata sul sito istituzionale dalla SIAE. Al termine dell’istruttoria, le risorse verranno<br />
ripartite in parti uguali tra i soggetti beneficiari ammessi a contributo.<br />
Il comparto del ballo amatoriale vede coinvolti circa 9 milioni di connazionali (il 15% della popolazione) che ogni anno si dedicano a<br />
balli di coppia o di gruppo, nelle sale da ballo come nelle scuole di danza, generando un business da circa 500 milioni di euro con<br />
30mila attività coinvolte.<br />
Il divieto di praticare sport amatoriali da contatto interessa quindi in totale circa 19 milioni di italiani, per un controvalore nel nostro<br />
paese attorno a 2,5 miliardi di euro. E i provvedimenti adottati ora dal Governo aprono un nuovo fronte: quello dei rimborsi in favore<br />
di chi ha sostenuto spese per attività vietate.<br />
Un'indennità pari a 800 euro in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Comitato Olimpico Nazionale<br />
(CONI), il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di<br />
promozione sportiva, riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale (CONI) e dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP), le società e<br />
associazioni sportive dilettantistiche, i quali, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID 19, hanno cessato, ridotto o<br />
sospeso la loro attività.<br />
Inoltre per i lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri versati dal 1° gennaio<br />
2019 al 29 ottobre 2020 (entrata in vigore del Decreto Ristori), cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di<br />
pensione, è riconosciuta un'indennità, pari a 1000 euro.
FA ITS TCU O A L E I T À B AE L BL AO<br />
L L O<br />
COME NASCE UN DANZATORE?<br />
RIFLESSIONI DI UN COREGORAFO<br />
Domenico Iannone<br />
Direttore Artistico Compagnia AltraDanza<br />
Come nasce un danzatore, come si forma un danzatore, come lo si porta alla professione?<br />
Queste semplici domande mi fanno già aprire una serie infinita di risposte che, però, come sempre<br />
nel campo dell’arte, lasciano ad ognuno una personalissima risposta, semplicemente perché non ci<br />
sono regole scritte, o parametri definiti, contano la propria cultura e preparazione.<br />
Quindi quando nasce un danzatore? A mio avviso dopo tanti anni di lavoro sia nella formazione che<br />
nella creazione, ho potuto osservare nella loro fase di crescita tanti giovani con solide basi tecniche<br />
e questo lo sappiamo tutti, ma cosa intendiamo per basi? Mi risponderete con lo studio delle tre<br />
discipline fondamentali: classico, moderno e contemporaneo e tutto ciò che un’ ottima scuola riesce<br />
a dare oltre le ulteriori discipline, ai propri allievi. Bene, ma quando termina questo periodo basico<br />
ed inizia la formazione del danzatore? Qui, dal mio punto di vista, nascono i primi fraintendimenti<br />
sulla parola "formazione".<br />
Il compito del docente è quello di avvicinare,<br />
guidare, preparare, il giovane danzatore e questi, in<br />
età diverse, a scegliere la specializzazione più affine<br />
al proprio talento, ovvero audizioni nelle grandi<br />
accademie nazionali e internazionali o nei grandi centri<br />
di formazione che ormai proliferano in tutto il mondo,<br />
soprattutto in Italia e in Europa. Quando si è pronti, si<br />
vedranno i nostri giovani prendere il largo, trolley alla<br />
mano a vivere la loro straordinaria avventura di vita.<br />
Tutta questa premessa dovrebbe, a mio avviso, fare<br />
chiarezza sul fantastico mondo dei centri di formazione,<br />
dove ogni anno si diplomano, anzi si qualificano e si<br />
attestano, forse è più corretto dire, centinaia di giovani<br />
aspiranti danzatori, con la speranza ventilata di entrare<br />
a far parte di compagnie e quindi di poter lavorare nel<br />
mondo della danza, ritrovandosi in realtà a essere<br />
sostituiti dalla nuova generazione. Niente di sbagliato<br />
per chi va avanti: è la legge della vita, ma quello che mi<br />
fa male è vedere poi nelle audizioni, e qui intendo i<br />
danzatori contemporanei, tutti uguali, nella tecnica,<br />
nella gestualità, nella ricerca e per me, cosa importante,<br />
mancanti di una propria personalità, così da ritrovare in<br />
loro esattamente delle macchine che riproducono nello<br />
spazio, sequenze già prestabilite. I talenti notevoli, che<br />
a mio giudizio vanno sostenuti e preparati in modo<br />
completo, devono avere delle basi solide, apprendere<br />
tutto il percorso artistico della danza, a partire almeno<br />
dal balletto di repertorio fino alla conoscenza dei<br />
maggiori coreografi che hanno influito nel panorama<br />
della danza del ventesimo secolo.
FA IT ST UC AO L IE T À B AE LBL AO<br />
L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
G A M E<br />
M O F O B I A<br />
O<br />
di Giovanni Battisita Gangemi Guerrera<br />
G A M E<br />
O M O F O B I A<br />
Il 74% dei ragazzi omosessuali tra 13 e 26 anni racconta di aver subito almeno un episodio di bullismo omofobico o di discriminazione. E di<br />
questi il 36% è avvenuto a scuola. L’Italia, secondo l’indice Trans Murder Monitoring di Transrespect versus Transphobia Worldwide, è al<br />
primo posto in Europa per numero di vittime di transfobia, con 36 casi registrati dal 2008 al 2016. Il dato considera solo gli omicidi riportati<br />
dai quotidiani, quindi è ampiamente sottostimato. Mentre, una Legge approda nell’aula della Camera, c’è sempre l’idiota di turno, che si<br />
permette di scherzare, inventando falsi attacchi e denunciando pubblicamente, anche tramite mezzi televisivi, ignorando che una sua<br />
falsità, permette di nascondere reali attacchi di ragazzi o ragazze che subiscono realmente violenza fisica o psicologica omofobica e,<br />
magari, anche per vergogna, o perché non sono dichiarati, tengono tutto nel silenzio e continuano a subire.<br />
La legge contro l'omofobia è approdata nell'aula della Camera per la discussione generale ma è solo l'ultimo di una serie di sforzi andati a<br />
vuoto nell'arco di un ventennio per arginare le discriminazioni e le violenze fondate su sesso e orientamento sessuale. Ultime tre<br />
legislature hanno visto impegnati soprattutto militanti del mondo gay (da Franco Grillini a Sergio Lo Giudice, da Paola Concia fino<br />
all'attuale relatore del Pd Alessandro Zan). Cerchiamo di approfondire al meglio questa Legge, ascoltando chi in prima fila si occupa dei<br />
Diritti della comunità GLBTQUI in prima fila e da volontari.<br />
O V E R<br />
Ciao Luciano, lei è attualmente Il presidente Nazionale dell’Arcigay, se dovesse spiegare ad un ragazzo o ad una ragazza perché Arcigay e<br />
le altre tante associazioni LGBTQUI d’Italia siano ancora così importanti, soprattutto nei vari territori dove sono presenti, quali parole<br />
utilizzerebbe ? Come proverebbe a spiegare l’importanza di questa Legge?<br />
In assenza di uno stato che riesca a garantire e tutelare tutte le circostanze della vita personale e della vita civile delle persone LGBTI+ in<br />
funzione delle discriminazioni subite per la propria identità sessuale, le associazioni sui territori svolgono un ruolo fondamentale, che in alcuni<br />
casi è decisivo per l'integrità e la felicità delle persone. Con i loro servizi volontari e gratuiti che vanno dall' accoglienza all'ascolto, al sostegno<br />
psicologico ed a quello legale, con le progettualità ampie e varie nei luoghi di maggiore complessità come il mondo del lavoro, la sanità, la<br />
scuola, le associazioni restituiscono alle persone LGBTI+ quella dignità sociale di cui ancora purtroppo non godono nel nostro paese. Le<br />
associazioni fanno lo stato dove lo stato non può, non riesce ancora, o talvolta non vuole occuparsi dei diritti di cittadinanza sostanziale e non<br />
solo formale, per tutte le identità sessuali. Per questo è fondamentale una legge che ponga un freno alle violenze perpetrate a danno delle<br />
persone LGBTI+, che stabilisca il confine dell' aggravante penale quando la violenza è consumata per tali motivi, che non consenta in nessun<br />
caso ed in nessun luogo di offendere, discriminare, marginalizzare le minoranze sessuali sulla base di opinioni presunte che non hanno alcun<br />
fondamento scientifico o morale. Una buona legge che consenta l'accoglienza delle persone allontanate dalle famiglie o in difficoltà perché<br />
discriminate nel mondo del lavoro, valorizzando le esperienze, i percorsi e le professionalità di quelle associazioni che da oltre 30 anni già se ne<br />
occupano.<br />
Come vede e cosa pensa per il futuro della comunità LGBTQUI e di Arcigay?<br />
La comunità LGBTI+ sta svolgendo un ruolo storico fondamentale sin dagli anni 70 nel nostro paese, un compito immane, generazionale, che<br />
ha già visto impegnate più generazioni di attiviste ed attivisti sul fronte della disarticolazione degli stereotipi di genere, della definizione di ambiti<br />
culturali e giuridici entro cui raccontare tutte le identità sessuali, della lotta per ricavare spazi di libertà e tutele per le proprie esistenze<br />
personali, per quelle delle proprie famiglie, per quelle dei propri figli. La storia della comunità LGBTI+ nel nostro paese comincia ad essere<br />
raccontata anche attraverso la ricostruzione puntuale che si sta facendo da parte delle studiose e degli studiosi e ci restituisce il quadro di un<br />
movimento che con le sue infinite sfaccettature, col suo polimorfismo politico ed ideologico ha cambiato il nostro paese e ne ha cambiato la<br />
mentalità, lo ha accompagnato nella rivoluzione sessuale, nel processo di emancipazione della condizione femminile, nelle battaglie per i diritti<br />
civili che ci hanno progressivamente reso un paese civile. Arcigay è un segmento importante di questo movimento vasto, un segmento con<br />
caratteristiche di durata nel tempo e ramificazione territoriale nello spazio che attraverso la sua storia ed il suo continuo dibattito sulle sfide del<br />
presente e del futuro un po' racconta anche la storia del costume e della politica italiana.<br />
Perché in Italia, quando parliamo di ballo, di danza, facciamo ancora fatica ad identificarla come arte per tutti e non solo per solo donne?<br />
Perché in tutti i Paesi Europei e non solo, esiste il diritto e le competizioni delle discipline di Ballo dove si può danzare con il proprio<br />
compagno o la propria compagna a prescindere dal proprio genere sessuale?. Nell’ambito dello sport è più difficile eliminare il fantasma<br />
dell’omofobia anche da quelle discipline, ritenute meno “maschili”?<br />
Esattamente nell'ambito della decostruzione degli stereotipi di genere, i movimenti di liberazione sessuale ed omosessuale hanno avuto uno<br />
degli impatti culturali e politici maggiori. Il ballo è uno di quegli ambiti della vita sociale maggiormente identitari così come la musica per il<br />
movimento LGBTI+. Il ballo ha rappresentato per molte generazioni la possibilità di avere occasioni di incontro con persone del proprio<br />
sesso/genere, ha consentito di costruire con la musica le caratteristiche di quella cultura underground che a cavallo tra gli anni 70 ed 80 è stata<br />
il bacino attraverso cui la liberazione sessuale ed omosessuale è entrata a far parte della cultura di massa, molti anni prima di cominciare a<br />
prendere parola per chiedere diritti. Il ballo è stata una delle circostanze che ci ha resi liberi e liberi di esprimere la nostra identità affettiva, per<br />
molti versi è stato determinante anche per la liberazione dei corpi e dei comportamenti sessuali. Ora tocca a noi liberare il ballo dai retaggi di<br />
quella cultura dei generi per cui espressioni artistiche come alcuni balli o sportive come in alcune competizioni di danza siano svincolate dai<br />
regolamenti che vorrebbero sovra determinare scelte libere di arte o di preferenze nei comportamenti che invece vanno riconosciute nella<br />
legittimità della loro libertà ed autodeterminazione, nel rispetto dei valori etici universali e fondamentali sia per l'arte che per lo sport.<br />
Il mondo dello sport è trasversalmente rappresentativo della Cultura e del costume di un paese, in quanto tale ne rappresenta tutti gli stereotipi<br />
come quelli legati al genere che costruiscono delle barriere concettuali rendendo particolarmente urgenti tutti gli interventi contro omofobia e<br />
la trans fobia nel mondo dello sport, soprattutto considerato l'impatto che esso ha sui giovani e sulla costruzione della loro identità civile.
FA IT ST UC AO L IE T À B AE LBL AO<br />
L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
LO<br />
VE<br />
Luciano Lopopolo presidente Arcigay<br />
Danllo di Leo e Anotnello Sannino<br />
Ciao Danilo e Antonello. Voi siete una coppia Unita Civilmente, che vive sul territorio campano. Oltre ad essere due rappresentanti della<br />
Comunità LGBTQUI , non solo campana, voi siete stati spesso di aiuto a ragazzi o ragazze che venivano mandati via da casa dalla famiglia,<br />
perché dichiaravano la loro omosessualità. Ospitandoli e dando loro sostegno. Cosa pensate di questa Legge?<br />
La Legge proposta da Alessandro Zan è molto importante,necessaria, perché l’Italia è l’ultimo Paese, all’interno della Comunità Europea, a non<br />
avere una legge contro i crimini d’odio, legati all’orientamento sessuale. Perciò un ritardo illegittimo. Certo non basta una legge per sconfiggere<br />
l’omofobia o la trans fobia, ma bisogna pensare a lavorare sulla cultura, bisogna fare cultura insieme alla legge, fare informazione.<br />
Come la vostra Vita di coppia si lega al mondo dell’associazionismo per i diritti della comunità LGBTQUI?<br />
La nostra vita di coppia è immersa a 360’ nel mondo del associazionismo, cerchiamo in tutti i modi di scindere ciò che è il rapporto associativo<br />
con la vita privata, ma è davvero molto difficile. Spesso ci ritroviamo a casa coinvolti negli impegni associativi e sicuro ciò non fa benissimo al<br />
rapporto di coppia. Ma sicuramente ci rinforza perché è un continuo collaborare a stretto contatto per la comunità.<br />
Nel vostro lavoro e il vostro impegno costante per i diritti della comunità . siete o avete mai avuto discriminazioni? Come è stato e come lo<br />
avete vissuto il vostro Coming out?<br />
Discriminazioni vera e propria durante il nostro percorso associativo non ne abbiamo avute, far parte di un’associazione e essere orgogliosi di<br />
essere ciò che siamo ci rende forti e soprattutto visibili e ciò fa paura a chi vuole attaccare gratuitamente. I nostri coming out sono stati molto<br />
diversi. Per me, Danilo, è stato un pò complicato con i miei genitori; ho avuto un po’ di difficoltà perché c’era in loro la paura del vicinato, che<br />
poteva parlare, e con il senno di poi ho capito che era semplicemente un modo per difendermi. Mentre i coming out con i miei amici sono stati<br />
sempre piacevoli e soprattutto liberatori.<br />
Il coming out di Antonello è stato molto più semplice, attraverso un sms inviato ai suoi genitori dove li invitava al Pride di Salerno organizzato da<br />
lui nel2012<br />
Antonello , Tanti anni fa, insieme ad altri due tuoi amici avete presentato per la prima volta, una lettera al Presidente del CONI, per parlare<br />
di omofobia nello sport. Da quel giorno, secondo te è cambiato qualcosa? Esiste ancora nello sport l’omofobia o trans fobia?<br />
Si. Eravamo io, Andrea Paci e Giovanni Gangemi. Eravamo a Napoli e decidemmo di fare il modo che un segnale arrivasse dallo statuto del<br />
CONI. E chiedemmo al nostro nazionale di Arcigay si farsi portavoce verso il CONI e il Ministero dello Sport e l’UNAR. Affinché il CONI potesse<br />
modificare il proprio Statuto, secondo il Comitato Olimpico Internazionale. Quella lettera arrivo al CONI e permise una modifica dello Statuto.<br />
Adesso dovrebbero modificarlo le varie associazioni sportive, le federazioni, ecc. Il vero passaggio è quello di fare formazione, fare ricerca,<br />
creare una nuova classe dirigente, perché l’attuale classe dirigente del CONI è esclusivamente maschile, e fare una riforma che preveda una<br />
dirigenza anche femminile. Provare a fare una campagna di sensibilizzazione dall’altra parte dello sport. Si sono fatti dei passi, questo è una<br />
cosa certa. Ma tutto ciò non basta . bisogna sensibilizzare e preparare ad una formazione adeguata tutti.<br />
Danilo tu, al contrario di tuo marito, ti occupi arte e nello specifico di danza. Cosa vorresti dire a tutti quei ragazzi che vogliono iniziare a<br />
studiare danza?<br />
Tenendo conto che vige ancora la regola all’interno dei vari nuclei familiari che la danza è per solo “Femmine” e non è per i maschi, più che ai<br />
ragazzi vorrei indirizzare un messaggio ai genitori: lasciate liberi i vostri figli di esprimersi liberamente soprattutto negli sport, nella scelta delle<br />
discipline che più sentono vicino alla loro personalità. La libertà che si può provare nel fare ciò che più ci piace ci rende forti e sicuri, e quella<br />
sicurezza servirà ad affrontare la vita con più caparbietà. Fate conoscere e presentate ai vostri figli ogni tipo di sport o disciplina per garantire a<br />
loro una vasta scelta.
FA ITS TCU O A L E I T À B AE L BL AO<br />
L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
C O M I N G O U T<br />
Maurizio, un giovanissimo ragazzo Calabrese, un educatore ed un futuro psicologo.<br />
Chi sei?<br />
Sono Maurizio, 26 anni, Calabrese.<br />
Cosa fai nella vita?<br />
Sono laureato in scienze e tecniche psicologiche. Mi sto specializzo in psicologia<br />
clinica e della salute. Collaboro con diverse associazioni nel campo della disabilità e<br />
fino a poco tempo lavoravo in comunità per minori a rischio.<br />
Com’è stato il tuo coming out? E come lo ha vissuto la tua famiglia?<br />
Non semplice. Ma neanche difficile come si potesse immaginare. Penso che il coming<br />
out piú difficile è quello che facciamo con noi stessi, no con gli altri. Riconoscersi<br />
come omosessuale, guardarsi allo specchio senza nessun giudizio e vergogna alcuna.<br />
Prendere consapevolezza di chi si è. Ci vuole tempo, ognuno ha il proprio, ed è giusto<br />
che venga rispettato. In realtà i miei genitori sono stati i primi a saperlo e dopo i miei<br />
amici. Di certo non cammino con un’etichetta addosso e ne tanto meno quando ho<br />
davanti una persona la prima cosa che faccio è dire di essere “gay” ma volevo che i<br />
primi a saperlo fossero i miei genitori. Del resto del mondo poco mi importa che lo<br />
sappiano o meno. I miei sono stati tranquillissimi, hanno una mente molto aperta.<br />
Hanno apprezzato il coraggio che ho avuto nel dirglielo e mi hanno detto che non ho<br />
bisogno di vivere con un’etichetta addosso, che ami un uomo, piuttosto che una<br />
donna, rimango sempre Maurizio.<br />
Com’è vivere la tua omosessualità in ambiente lavorativo?<br />
Ripeto non sono una persona che cammina con un’etichetta addosso e mai lo farò. Io<br />
sono tranquillissimo e sto benissimo così, non sento il bisogno di esternare il fatto che<br />
sia omosessuale. Di certo in qualunque ambiente in cui abbia lavorato dove si era a<br />
conoscenza della mia omosessualità non ho mai avuto problemi. Non è cambiato mai<br />
nessun rapporto, anzi forse si sono fatti anche più forti.<br />
Spiega la differenza tra coming out e outing. E cosa pensi delle persone che fanno<br />
outing?<br />
coming out lo fa la persona omosessuale che dichiara il suo orientamento; outing lo fa<br />
qualcun altro al posto suo, senza aver ricevuto il suo consenso. Non sono d’accordo<br />
su chi fa outing, è una mancanza di rispetto. Ognuno deve essere libero di dirlo a chi<br />
vuole. Ad esempio io ho fatto coming out, ma questo non significa che lo sappia il<br />
mondo o che qualcun altro sia autorizzato a dirlo al posto mio.
FA IT ST UC AO L IE T À B AE LBL AO<br />
L L O<br />
FOLK<br />
FESTIVAL<br />
A giugno 2021 tornano le danze popolari<br />
con la manifestazione "Mare Adriatico"<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Folklore Festival è un evento unico al mondo, organizzato<br />
dall’ Associazione Festival Del Folklore (FFA), per stabilire<br />
e promuovere attività culturali e sportive nel mondo; ha<br />
come partner, uffici in varie città d’ Europa: Barcellona,<br />
Venezia, Praga, Budapest, Vienna, Varna, Skopje,<br />
Belgrado, Salonicco, Kyev e anche altri paesi. Il festival del<br />
Folklore mette in scena la tradizione, la cultura e le radici di<br />
tutti i popoli. I vari festival organizzati nei vari paesi del<br />
mondo sono studiati per incoraggiare il miglioramento della<br />
musica, la cultura, la danza popolare, il canto, per stimolare<br />
lo scambio culturale a livello internazionale e per la<br />
creazione di forum, punti d’incontro per gli aspiranti artisti<br />
folk, affinché possano mostrare la loro arte, ispirazione e<br />
talento. Attraverso FFA, persone provenienti da varie parti<br />
del mondo saranno unite nel cuore proponendo e<br />
condividendo la propria cultura, con una nota di sano<br />
divertimento.<br />
Tale evento funge da ponte tra uomini e nazioni.<br />
In Italia il Festival Internazionale di Danza Popolare “Mare<br />
Adriatico” si svolge da 14 anni a Lido di Jesolo, e nel 2021<br />
si svolgerà in giugno.<br />
Lido di Jesolo è una località balneare nel nord-est dell'Italia,<br />
sul mare Adriatico. I suoi chilometri di spiaggia sabbiosa, le<br />
file di lettini e l'intrattenimento notturno attirano migliaia di<br />
turisti ogni estate. Venezia è semplicemente meravigliosa<br />
ed unica. Fondata più di 1.500 anni fa su 117 isole diverse,<br />
è collegata da una serie di oltre 150 canali, 400 ponti e<br />
molti pavimenti antichi. Molti sono i monumenti ed i luoghi<br />
da visitare: la Basilica di San Marco, in Piazza San Marco,<br />
situata nel cuore di Venezia; il Palazzo Ducale e la Galleria<br />
dell'Accademia, con meravigliosi capolavori di artisti di<br />
fama mondiale.<br />
Il Festival Internazionale di Danze Popolari “Mare Adriatico”<br />
è una rassegna non competitiva di balli tradizionali eseguiti<br />
da gruppi folcloristici. La musica popolare moderna non è<br />
contemplata, si canta e si balla come tradizione vuole.<br />
Durante il Festival ogni gruppo presenta due esibizioni; i<br />
gruppi si esibiscono con musica dal vivo o registrata e,<br />
dopo l'ultima esibizione c’è la consegna di regali e diplomi.<br />
Tutte le attività del programma e gli spettacoli si tengono<br />
nelle ore serali con brevi sfilate.<br />
I gruppi interessati a partecipare possono consultare il sito<br />
dell’Associazione Festival Folklore.<br />
Durante il festival, FFA organizza vari eventi, laboratori e<br />
giochi che offrono ai partecipanti la possibilità istantanea di<br />
condividere le loro esperienze multiculturali.<br />
Negli anni l’organizzazione ha sviluppato un programma di<br />
e-learning “e-Folk”; l’obiettivo è quello di coinvolgere le<br />
comunità nel processo di apprendimento, e di condividere<br />
le informazioni in un ambiente collaborativo utilizzando<br />
blog, micro blog e strumenti di social media.<br />
Altro scopo dell’associazione è quello di promuovere<br />
l'istruzione attraverso attività sportive all'aperto denominate<br />
"Folkiada". Giocare all'aperto con gli altri consente ai<br />
bambini di sviluppare e aumentare le loro abilità sociali, e<br />
questo darà loro l'opportunità di migliorare le relazioni con i<br />
loro coetanei.FFA offre anche gite ed escursioni verso siti<br />
culturali popolari, storici e ricreativi vicino al luogo del<br />
festival. Le escursioni sono condotte da guide locali<br />
qualificate e autorizzate.<br />
https://folklorefestival.com/
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L L O<br />
let's<br />
dance!<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
#tuttoballo20<br />
8milioni di visualizzazioni su<br />
Twitter. Video virale con<br />
protagonisti i ballerini del Dance<br />
Theatre of Harlem, la prima<br />
compagnia di balletto classica<br />
nera americana fondata nel 1969<br />
sotto la direzione congiunta di<br />
Arthur Mitchell e Karel Shook.<br />
Artisti che, come spesso<br />
abbiamo visto in questi mesi di<br />
emergenza sanitaria, si<br />
esibiscono all’aperto nell’<br />
impossibilità di poterlo fare nei<br />
loro teatri. Scarpette da punta o<br />
scarpe da ginnastica ai piedi,<br />
sulle note di Bach eccoli danzare<br />
sotto la metro, davanti agli edifici<br />
neogotici del City College o tra le<br />
strade di New York. E in questa<br />
contaminazione tra danza<br />
classica, accenni di jazz e di<br />
Harlem Shake, viene fuori tutto<br />
quel desiderio di libertà che il<br />
lockdown e la pandemia che<br />
stiamo vivendo non sono riusciti<br />
a toglierci.<br />
Il video “Dancing Through<br />
Harlem”, che potete vedere<br />
su youtube, racconta l’altra<br />
scena dell’arte, quella che si<br />
esprime online.<br />
Il video si apre con due<br />
ballerini dentro la stazione<br />
della metropolitana. Il “palco”<br />
si sposta poi davanti alla<br />
Shepard Hall al City College<br />
di New York, poi al<br />
Riverbank State Park e<br />
all’Adam Clayton Powell Jr.<br />
State Office Building. Il<br />
filmato, prodotto da Derek<br />
Brockington e Alexandra<br />
Hutchinson con la<br />
coreografia di Robert<br />
Garland e girato da Heather<br />
Olcott e Joe Samala, è stato<br />
realizzato durante la Harlem<br />
Week ad agosto. Il video è<br />
stato condiviso anche da<br />
personaggi simbolo della<br />
cultura black, come Janet<br />
Jackson o Tina Knowles,<br />
donna d’affari e stilista<br />
americana nonché mamma<br />
di Beyoncé.
FP IE SR CS O N E A GBG AI LE L BO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Maria Grazia<br />
Garofoli
FP IE SR CS O N E A GBG AI LE L BO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Maria Grazia Garofoli si diploma presso l'Accademia Nazionale di Danza, e inizia<br />
giovanissima la sua carriera di danzatrice classica.Come ballerina ospite, danza in<br />
Italia e nei più prestigiosi teatri d'Europa, degli Stati Uniti, del Canada e<br />
dell'America Latina con partner di fama internazionale tra cui Rudolf Nureyev. Nel<br />
1978 diventa étoile del teatro "La Fenice" di Venezia.Nel 1982 riceve il premio della<br />
stampa "Tersicore d'argento" ed entra a far parte dell'Accademia Medicea di<br />
Firenze. Nel 1999 viene nominata con il prestigioso ruolo di direttore del ballo della<br />
Fondazione Arena di Verona.Tra le étoiles ospiti chiamate a Verona dalla Garofoli<br />
dal 1999 ad oggi spiccano nomi illustri della danza: Vladimir Malakhov, Roberto<br />
Bolle, Giuseppe Picone, Denys Ganio, Darcey Bussel, Eleonora Abbagnato,<br />
Alessandro Riga, Bojana Nenadovic, Maria Kicevska e molti altri.<br />
Signora Garofoli, un piacere incontrarla. Ripercorriamo per i nostri lettori i<br />
suoi esordi nella danza...<br />
Penso sia molto difficile stabilire il momento o il periodo della mia vita in cui ho<br />
deciso che la danza fosse il mio futuro, direi piuttosto che ho sempre avvertito che<br />
quella fosse la mia strada. Non è stato un sacrificio ma un grande dono che la vita<br />
mi ha concesso.<br />
Quando ha capito la sua strada nel mondo della Danza...<br />
Ricordo le lunghe ore di prove, la bellezza di uscire dalla sala stanca ma con il<br />
piacere di aver dato un senso alla mia vita e ad accogliermi e rinfrancarmi c’era<br />
sempre Venezia, con il suo immutabile abbraccio.<br />
Una carriera meravigliosa nei più grandi Teatri fino al titolo di Etoile al Teatro<br />
La Fenice di Venezia. Cosa ricorda di quegli anni?<br />
Ricordo i miei amici e colleghi, ricordo il calore della mia casa ed il prosecco che<br />
aiutava a superare i momenti di crisi. L’emozione dell’andare in scena che scandiva<br />
la mia vita<br />
Lei è una grande soprattutto nel repertorio cosiddetto "romantico", e tra i<br />
suoi cavalli di battaglia c'è il ruolo di Giselle. Come si è avvicinata questo<br />
ruolo?<br />
Mi sono avvicinata ai ruoli romantici in maniera naturale perché appartenevano al<br />
mio essere e forse in questo senso la mia fisicità mi aiutava. Amavo molto anche i<br />
ruoli intensi come Giulietta, Francesca da Rimini, Carmen. Nel caso di Giselle è<br />
stato il mio maestro Poliakovche mi ha condotto per mano fino ad una<br />
identificazione nel ruolo quasi totale<br />
Lei è stata allieva del grande Maestro Polyakov, troppo poco ricordato. Ci<br />
racconti di lui e di quanto abbia influito nella sua carriera....<br />
Per me Poliakov è stato un maestro, un amico, un pigmalione. Appartiene ad un<br />
periodo indimenticabile della mia vita; forse quegli anni vissuti a Venezia, già<br />
naturalmente teatro di rara bellezza, sono tra i più belli della mia vita<br />
Lei ha danzato con i più grandi ballerini e tra questi il mitico Rudolph Nureyev.<br />
Cosa ricorda di quella esperienza?<br />
A dire il vero è stata un’esperienza molto interessante, danzare accanto ad un<br />
mostro sacro e constatare che avesse gli stessi dubbi, le stesse paure, lo ha reso ai<br />
miei occhi più vicino, più compagno in questo lungo viaggio alla ricerca della<br />
perfezione che, purtroppo, non si raggiunge mai ma sembra sempre di sfiorarla con<br />
la punta delle dita.<br />
Poi l'arrivo alla Fondazione Arena di Verona di cui è stata Direttore del Ballo<br />
per oltre 13 anni....<br />
Essere direttore per molti anni della Fondazione Arena è stato poter danzare ancora<br />
attraverso i miei ballerini, la gioia assoluta di sentirli partecipi a questo grande gioco<br />
che la danza sa tessere dentro di noi. Certamente c’erano anche le asperità che un<br />
ruolo di comando genera, ma le ho sempre vissute più da collega che da capo, se mi<br />
si permette questa espressione, e forse ha funzionato.<br />
Cosa si augura per la danza del domani?<br />
Che la danza, così ingiustamente emarginata, rioccupi il posto che le spetta di diritto<br />
nel mondo dell’arte : la danza non è solo divertimento, la danza è cultura<br />
Cosa è per lei la Danza?<br />
La danza per me è un modo per vivere meglio; è un rifugio, è il mio respiro, è l<br />
‘amica e l’amante che non mi ha mai tradito. Non riesco a leggere la mia vita senza<br />
di lei, è un senso di appartenenza che non si esprime con le parole ma si vive solo<br />
con i sentimenti. Forse è troppo, non lo so, ma non si deve dire la verità nelle<br />
interviste?<br />
foto: http://www.mggarofoli.it
FP IE SR CS O N E A GBG AI LE L BO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
La danza per me è un<br />
modo per vivere meglio,<br />
è un rifugio,<br />
è il mio respiro,<br />
è l ‘amica e l’amante che<br />
non mi ha mai tradito.
SAMUEL<br />
PERON<br />
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A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
photo © Danilo Piccini
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A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Fabrizio Silvestri<br />
Samuel Peron, classe 1982, comincia a danzare all'età di 4 anni. La<br />
sua formazione artistica spazia dal liscio allo standard, dal latinoamericano<br />
al funky, dalla danza contemporanea a quella moderna.<br />
Diplomato all'Istituto d'arte come designer, si iscrive al corso di<br />
laurea in Scienze motorie presso l'Università degli Studi di Padova;<br />
conseguirà la laurea nel 2015 all'Università telematica San Raffaele.<br />
Nel 1991 partecipa allo show “Sabato al Circo” nel corpo di ballo di<br />
Cristina D'Avena e nel 1992 partecipa allo show “Bravo Bravissimo”<br />
condotto da Mike Bongiorno. Nel 2001 si classifica terzo nel<br />
campionato italiano amatori A1 danze latino americane. A partire<br />
dalla seconda edizione del 2005, partecipa ininterrottamente al<br />
programma Ballando con le stelle, in onda su Rai 1, vincendo la<br />
quarta edizione in coppia con l'attrice Maria Elena Vandone. Nella<br />
stagione 2005-2006 interpreta il ruolo di Cesàr nel musical La febbre<br />
del sabato sera diretto da Massimo Romeo Piparo, già produttore di<br />
Ballando con le stelle. Con la collega Natalia Titova è protagonista<br />
dello spettacolo teatrale Tango d'amore... e nel 2012 riprende il tour<br />
di “Tutto questo Danzando” insieme ai ballerini di Ballando con le<br />
Stelle con il cantante e attore Mikee Introna. Nel 2013 compare<br />
nell'episodio Senza scrupoli della serie televisiva Un caso di<br />
coscienza 5 in onda su Rai 1 per la regia di Luigi Perelli. Nel 2014<br />
debutta come scrittore con Senza Tempo, una raccolta di racconti.<br />
Direttore e Fondatore della "Samuel Peron Academy. Dal 2014<br />
Peron è legato sentimentalmente alla modella Tania Bambaci,<br />
finalista di Miss Italia 2010. Samuel Peron è stato uno dei<br />
41.332.899 di persone al mondo colpito dal Covid19, il virus non gli<br />
ha permesso continuare la 15 edizione di Ballando, insegnante di<br />
Rosalinda Celentano, sostituito sin dalla prima puntata da Tinna<br />
Hoffman. ". Oggi guarito e pronto ad affrontare una nuova carriera<br />
quella da inviato nella trasmissione di Rai1 “Buongiorno Benessere”<br />
con la giornalista Vira Carbone. Mentre stiamo per chiudere la rivista<br />
arriva la notizia che Samuel torna nel cast di Ballando per sostituire<br />
Marco De Angelis, il maestro di Vittoria Schisano, colpito da una<br />
grave intossicazione. Nel selfie scattato qualche giorno prima dello<br />
spareggio del 31 ottobre, Samuel Peron e Vittoria Schisano.<br />
Ciao Samuel, dalla prima puntata di ballando abbiamo un po’<br />
seguito la tua vicenda. Adesso come stai?<br />
Ciao Fabrizio, io sto benissimo e, sinceramente sono sempre stato<br />
bene, ho solo dovuto attendere di negativizzarmi, e quindi il tempo è<br />
passato inesorabilmente, dovendo trascorrere 6 settimane in<br />
isolamento a casa, senza poter far nulla. Calcola che non appena<br />
riscontrata la positività in un tampone fatto, a seguire mi sono<br />
mancati i sapori e gli odori per almeno una settimana circa. Per il<br />
resto non ho avuto nessun tipo di sintomatologia da dover<br />
preoccuparmi, fortunatamente!<br />
Che effetto ti fa guardare ballando con le stelle casa?<br />
È stata una sensazione molto strana, però mi ha dato modo di capire<br />
come i telespettatori vedono e vivono il programma da casa. È come<br />
il discorso di vedere il mondo da dentro o fuori un bicchiere, ecco per<br />
me è stata la stessa cosa, consapevole delle dinamiche e di cosa<br />
accade dietro le quinte, questa situazione mi ha dato modo di vedere<br />
il programma da un’altra prospettiva, e mi sono reso conto di come ti<br />
trasporta e di come ti porta a commentare a prescindere.<br />
Il progetto di Rosalinda Celentano e Tinna Hofman è simile a<br />
quello che tu avevi studiato per la Celentano?<br />
Premetto che Rosalinda è un personaggio fuori dagli schemi e con il<br />
carisma che ha diventa protagonista della scena anche senza<br />
muoversi. Quello che sta facendo Tinna è un bel percorso. Io per la<br />
Celentano, avendola vista in sala solamente per solo un'ora di<br />
lezione, non avevo ancora una visione di quello che si potesse<br />
sperimentare con lei.
FP IE SR CS O N E A GBG AI LE L BO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Tu sei stato presente in ogni edizione di Ballando Con Le Stelle,<br />
qual è stata per te la più bella, la più impegnativa, e la più<br />
soddisfacente?<br />
Ogni volta che ho solcato la pista di ballando, le emozioni<br />
cambiavano sia per le dinamiche, sia per il personaggio che mi<br />
abbinavano, sia per la mia maturità che cambiava di anno in anno.<br />
Posso dirti che le edizioni più belle sono state, la prima con<br />
Loredana Cannata (mia primissima edizione), la quarta con Maria<br />
Elena Vandone, dove vinsi, e poi l’edizione con Anna Oxa dove ho<br />
potuto rielaborare e sperimentare il ballo da sala in un contesto<br />
televisivo. L’edizione più impegnativa fu quella con Valentina<br />
Vezzali, mi ritrovai una donna sportiva, considerata ufficialmente<br />
macchina da guerra ma, nonostante tutto lo sport che avesse fatto,<br />
trovava difficile ristrutturare il suo corpo in un contesto diverso. La<br />
mia edizione più soddisfacente… sinceramente tutte, perché mi<br />
hanno dato modo di conoscere e di vivermi molti personaggi a 360<br />
gradi. Il tempo che trascorriamo assieme a ballando è molto, e con<br />
quello si impara a conoscersi, e devo dire che nelle 13 edizioni da<br />
me svolte, ad oggi mi sento ancora con molti dei personaggi di<br />
ballando.<br />
Fuori dagli studi televisivi tu sei manager affermato, ti occupi<br />
di coaching, organizzi eventi, e quant’altro. Quali sono i tuoi<br />
progetti futuri?<br />
Fuori da ballando gestisco una società di entertainment con la quale<br />
organizzo e dirigo eventi aziendali, pubblici e privati. Prima del<br />
lockdown ero partito con dei progetti di team building aziendali<br />
sempre con l’ausilio del ballo. Ho una scuola di ballo a Venetico in<br />
provincia di Messina, una bellissima struttura dove, Covid<br />
permettendo, offro tantissime discipline ed esperienze artistiche sia<br />
a chi si vuole approcciare, sia a chi si vuole migliorare. Oltre a<br />
questa, non appena il Covid lo permetterà, riprenderò a fare stage e<br />
lezioni in giro per l’Italia. Ora inizierò un cammino come inviato per il<br />
programma "Buongiorno Benessere” sempre su Rai1, e sono molto<br />
felice perché sto diversificando molto il mio percorso, e questo mi<br />
permette di mettermi sempre in gioco di imparare cose nuove.<br />
Samantha Togni ha lasciato ballando per svolgere a tempo<br />
pieno la professione di presentatrice. La stai seguendo? Come<br />
sta andando secondo te?<br />
Di Samantha posso solamente dire che sono felicissimo per lei,<br />
come due fratelli (forse anche meglio) ci sentiamo praticamente tutti<br />
i giorni e ci confrontiamo per la qualsiasi. Teniamo molto alla nostra<br />
amicizia, e ci supportiamo a vicenda. Ritengo che la strada che ha<br />
intrapreso sia un cammino che le permetterà di dimostrare il suo<br />
talento. Diventare una presentatrice è sempre stato il suo sogno.<br />
Ti piacerebbe fare altro in tv oltre a Ballando? Cosa?<br />
Certo che si, ho sempre amato sperimentare, e come ti dicevo,<br />
inizierò questo percorso da inviato. Nella vita non mi precludo nulla<br />
a livello lavorativo, sopratutto se sono nuove esperienze perché<br />
ritengo che sono molto utili per apprendere e migliorarsi. Questa<br />
estate ho seguito la direzione artistica di un Dinner Show in un<br />
contesto molto importane in Sardegna, e anche se l’ansia era molta,<br />
mi sono divertito tantissimo, e spero ( covid permettendo ) di<br />
riprendere questi ruoli di direttore artistico.<br />
C’è una possibilità che tu possa rientrare nel cast di ballando,<br />
oppure Milly sta studiando per te un altro ruolo?<br />
Presumo che quest’anno il mio compito a Ballando sia finito con la<br />
mia partecipazione alla 5° puntata. Le circostanze causa Covid<br />
hanno complicato la situazione e stiamo navigando tutti a vista,<br />
perché non sappiamo come andranno le cose domani. La situazione<br />
sanitaria che stiamo vivendo in Italia sta rendendo la vita difficile a<br />
tutte le produzioni e a tutti i lavori artistici possibili.<br />
photo © Danilo Piccini
PF EI RS SC O N AE G GB I A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Samuel Peron, inviato della giornalista Vira<br />
Carbone per il programma "Buongiorno<br />
Benessere". Samuel si è messo sulle orme<br />
della collega e amica Samanta Togni. Dopo<br />
le nozze con Mario Russo, chirurgo<br />
conosciuto durante un viaggio in treno, la<br />
ballerina ternana ha lasciato la trasmissione<br />
di Milly Carlucci per dare una svolta alla sua<br />
carriera e iniziare una nuova avventura.<br />
Oggi conduce I Fatti Vostri accanto a<br />
Giancarlo Magalli.<br />
photo © Danilo Piccini
Chi è Marco De Angelis?<br />
Angelis<br />
De<br />
Marco<br />
Italiana<br />
Roma<br />
con le Stelle<br />
Ballando<br />
Fidanzato<br />
castano<br />
marroni<br />
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A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
20 Maggio 1994<br />
XX XX XX<br />
Roma<br />
RM<br />
Ballerino<br />
Roma 31/10/2020<br />
1,85<br />
Tatuaggi<br />
occhio di Iside, numeri romani,<br />
un<br />
e strisce nere sul braccio destro.<br />
tribali<br />
Marco De Angelis ha un fratello di nome Andrea,<br />
anche lui ballerino. Come tutti i suoi colleghi,<br />
anche lui inizia da piccolissimo ad approcciarsi<br />
al mondo della danza, fino a diventare un vero e<br />
proprio professionista prendendo parte a<br />
diversi spettacoli non solo in Italia ma anche<br />
all’estero.<br />
La passione per la danza è per lui un affare di<br />
famiglia, insieme al fratello Andrea, ha<br />
collaborato anche per alcune coreografie di<br />
Amici il talent condotto da Maria De Filippi. Nel<br />
2019 ha ballato sul palco del talent assieme ad<br />
Arduino Bertoncello, Umberto Gaudino,<br />
Francesca Tocca, Aurora Pacetti, Gioia<br />
Giovanatti, Vincenzo Durevole e Giovanna<br />
D’Anna, sulle note di Arrogante di Irama.<br />
A Ballando è stato il maestro di Vittoria<br />
Schisano, I due hanno mostrato dalla prima<br />
puntata un affiatamento molto profondo.<br />
Foto Instagram: Marco De Angelis e Vittoria<br />
Schisano
Ballerino<br />
tra arte e poesia<br />
FP IE SR CS O N E A GBG AI LE L BO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Christian Fagetti
FP IE SR CS O N E A GBG AI LE L BO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
In questa intervista, Christian Fagetti, Ballerino solista del Teatro alla Scala di Milano, noto per gli slanci dinamici della sua tecnica, il<br />
carisma e la capacità di dare spessore ai ruoli che interpreta, l’architettura euritmica delle sue linee, le fibre muscolari veloci e l’intensità<br />
dello sguardo.<br />
Chi è Christian come persona?<br />
Sono una persona determinata, altruista, estroversa. Sono un libro aperto, si capisce subito quello che penso guardandomi in faccia.<br />
Cerco di guardare sempre l’aspetto positivo delle cose, anche se a volte è difficile. Crescendo sono cambiato molto ed ho cercato di plasmare il mio<br />
carattere difficile che, anche se sono riuscito a migliorare, rimane comunque difficile! Ho un rapporto molto complicato con le sveglie al mattino.<br />
Qual è stato il tuo primo ruolo importante ?<br />
Il mio primo ruolo da primo ballerino è stato “L’Oscurantismo” in Excelsior. Avevo 26 anni ed ho dovuto aspettare molto per emergere, ma pian<br />
piano mi sono fatto notare. È un ruolo forte che sposa bene le mie qualità tecniche ed interpretative e al quale sono molto affezionato.<br />
Spero un giorno di reinterpretarlo. Alla danza, purtroppo, non viene data la giusta considerazione.<br />
Quali sono per te i principali problemi?<br />
Alla base di questo grande problema secondo me c’è la mancanza di educazione all’arte e alla cultura. Io credo che il mondo del teatro debba<br />
essere “insegnato” ai bambini fin dalle scuole elementari, bisogna integrarlo portandoli a teatro e magari far avere ai ragazzi incontri con artisti ai<br />
quali rivolgere domande per documentarsi. Sicuramente anche una maggior visibilità di balletti in tv (potentissimo mezzo di comunicazione)<br />
aiuterebbe ad avvicinare le persone al nostro mondo. Dovrebbero inserire spettacoli nel palinsesto soprattutto nei canali di prima rete.<br />
Qual' è stato e qual è , secondo te, basandoti sulle regole e il suo linguaggio, il ruolo della danza classica, specialmente sulla nuova<br />
generazione?<br />
Penso da sempre che il ruolo della danza classica sia quello di insegnare il rigore ad una persona. Rigore che ci portiamo anche a casa nella vita di<br />
tutti i giorni. Sono stato segnato profondamente dalla danza classica, sia fisicamente che interiormente. Io do sempre un consiglio alle giovani leve:<br />
Lavorate, lavorate, lavorate! Il lavoro su se stessi porta sempre dei risultati personali e professionali. Non fermatevi mai davanti alla prima difficoltà<br />
perché ce ne saranno sempre altre e ogni volta che le supererete, sarete danzatori e persone più forti.<br />
Quali sono i danzatori o i coreografi dai quali ti senti maggiormente influenzato o da cui trai ispirazione?<br />
Ho incontrato molti danzatori e artisti durante la mia carriera e da qualsiasi mio collega ho sempre imparato qualcosa. Ho sempre cercato di essere<br />
una “spugna” per assorbire più nozioni e spunti possibili da tanti danzatori. Tra i grandi nomi sicuramente non mancano Roberto Bolle e Massimo<br />
Murru, entrambi grandi Etoile del Teatro alla Scala. Sono cresciuto guardando i video di Roberto, ho sempre adorato la sua tecnica e fisicità<br />
impeccabili e mai avrei creduto un giorno di danzare con lui, di interpretare lo stesso suo ruolo in qualche balletto e di partecipare alla sua<br />
trasmissione televisiva. Si è avverato un sogno! Un altro sogno che ho avverato è quello di danzare con Massimo Murru, artista, maestro e amico<br />
dall’insegnamento severo ma generoso. Le sue interpretazioni mi hanno sempre toccato il cuore.
PF EI RS SC O N AE G GB I A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Se potessi avere la possibilità di cambiare qualcosa nella danza. Cosa cambieresti?<br />
Se avessi la possibilità ma soprattutto il potere di farlo, non cambierei la danza, ma rimetterei tutti i corpi di ballo che hanno chiuso in Italia.<br />
Ma purtroppo è un sogno che non posso realizzare.<br />
Quali sono i tuoi progetti futuri?<br />
È difficile ad oggi sapere quello che realmente potremo fare nel futuro prossimo, purtroppo questa brutta pandemia non vuole mollare il<br />
colpo, anzi si sta facendo sempre più strada nelle nostre vite. I prossimi impegni lavorativi in teoria li dovrei mettere in stand- bye per un paio<br />
di mesi perché dovrei affrontare una operazione maxillo facciale che mi andrà a risolvere un problema che ho da anni ai denti e che mi ha<br />
portato grossi fastidi alla schiena. Dato che sarà un intervento molto invasivo, la convalescenza sarà un po’ lunga ma mi servirà per tornare<br />
più forte e in forma di prima.
PF EI RS SC O N AE G GB I A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Christian Fagetti<br />
C h r i s t i a n F a g e t t i d e b u t t a c o m e p r i m o b a l l e r i n o , a v e n t i s e i a n n i , n e l r u o l o<br />
d i l ’ O s c u r a n t i s m o , n e l b a l l e t t o E x c e l s i o r , m a è l e g a t o a l r i c o r d o d e l r u o l o<br />
d i R o t h b a r t n e " I l l a g o d e i c i g n i " c o r e o g r a f i e d i R u d o l f N u r e y e v .
PF EI RS SC O N AE G GB I A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Giovanni Battisita Gangemi Guerrera<br />
In questo periodo, abbiamo spesso sentito in televisione, o letto sulle varie testate giornalistiche, di personaggi che<br />
hanno deciso di fare coming out, personaggi che si sono inventati attacchi omofobici, della legge per la trans fobia ed<br />
omofobia. Perciò ho deciso, di raccontarvi un mondo fatto di arte, di dare voce a chi in questo mondo ci vive e vive la<br />
vita. Ho avuto il piacere di intervistare due amici e grandi artisti, che riescono tramite la loro arte, di far divertire, ed<br />
essere di aiuto anche a tanti ragazzi o ragazze che prendono consapevolezza della loro sessualità. Nel febbraio 2021<br />
arriva nei cinema italiani “Everybody's Talking About Jamie” l'adattamento cinematografico del musical di successo<br />
inglese. "Tutti parlano di Jamie" è una storia vera quella di Jamie New 16 enne che sogna di diventare una drag queen.<br />
Incerto sul suo futuro, Jamie sa una cosa per certo: sarà una emozione. Supportato dalla sua amorevole mamma e dai<br />
suoi fantastici amici, Jamie supera i pregiudizi, picchia i bulli e esce dall'oscurità, per mettersi sotto i riflettori.<br />
Distribuito da The Walt Disney Company Italia
PF EI RS SC O N AE G GB I A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Francesco in arte Lady Aisy<br />
La Sheveva all'anagrafe Andrea<br />
Chi sei?<br />
Sono Francesco,in arte Lady Aisy, ho 23 anni, sono nato e vivo<br />
a Reggio Calabria, ho la passione per la danza e per il make-up.<br />
Come hobby faccio la drag queen.<br />
Cosa significa essere una drag queen?<br />
Lavorare anima e corpo alla costruzione di un personaggio<br />
parallelo alla vita reale,eccessivo,eccentrico e disinibito...offrire<br />
al pubblico che mi segue l’originalità di trucchi,parrucche e abiti<br />
per offrire sempre uno show in grado di far<br />
divertire,emozionare e sensibilizzare!!!<br />
Cosa rappresenta per te la tua arte?<br />
Una valvola di sfogo, la libertà massima di essere se stessi,<br />
lontano dai problemi quotidiani della vita...quando riesco<br />
durante le mie performance a far provare a stessa libertà a chi<br />
mi segue, quella è la massima soddisfazione...<br />
Hai mai avuto attacchi omofobici?<br />
No fortunatamente. Non sono mai stato vittima di attacchi<br />
omofobi, mi è capitato però di assistere a scene così violente e<br />
ingiuste...l’attacco omofobo può manifestarsi anche con parole<br />
offensive usate per ferire e io nel corso della mia carriera ho<br />
sempre combattuto ogni forma di violenza e discriminazione<br />
utilizzando il mio personaggio per urlare più forte!<br />
Come è il rapporto con la tua famiglia?<br />
Perfetto. La mia famiglia ha fin da subito accettato il mio essere<br />
omosessuale, in seguito anche il lavoro della drag queen è<br />
stato accolto con qualche domanda in più e sicuramente<br />
suscitando molta curiosità...mia madre spesso viene a vedere i<br />
miei show e mi supporta sempre!<br />
Cosa diresti ai ragazzi che vogliono intraprendere<br />
quest’arte?<br />
Dico di farlo! Ma con serietà, la Drag Queen è una figura che,<br />
oltre a realizzare un bellissimo spettacolo, ha la responsabilità<br />
di rappresentare qualcosa, di riuscire in maniera istrionica a<br />
trasmettere idee di libertà e uguaglianza, io come drag queen<br />
spesso mi sono trovato ad essere punto di riferimento per<br />
gran parte della comunità lgbt...quindi consiglio a chi vuole<br />
tuffarsi nel variopinto mondo del trasformismo di crederci<br />
fermamente!!!<br />
Cosa diresti ai genitori che scoprono l’omosessualità del<br />
proprio figlio o della propria figlia?<br />
Bisogna accettare, comprendere e far vivere la vita in modo<br />
sereno, la famiglia è il nido in cui bisogna sentirsi protetti, al<br />
sicuro, per prepararsi bene ad affrontare tutta la crudeltà che<br />
c’è all’esterno, la famiglia deve supportarti e rendere<br />
solide le tue scelte...qualsiasi esse siano!<br />
Chi sei?<br />
Andrea, in arte La Sheeva, sono nato a Vibo Valentia, ma<br />
per lavoro vivo a Roma.<br />
Cosa significa essere una Drag Queen?<br />
È una parte di me, che prende vita. La Sheeva è parte di<br />
me, è la mia parte artistica che prende vita, cercando di<br />
trasmettere sensazioni e sentimenti.<br />
Cosa rappresenta per te la tua arte?<br />
Non potrei mai fare a meno del mio personaggio. Mi ha<br />
aiutato e<br />
continua a farlo nei periodi della mia<br />
vita belli e brutti.<br />
Hai mai ricevuto attacchi omofobici?<br />
Assolutamente no.<br />
Come è il rapporto con la tua famiglia?<br />
Ottimo. Credo sia una delle persone più fortunate. Non ho<br />
mai avuto il problema né in quanto omosessuale né per la<br />
mia forma d’arte. Anzi, mi hanno sempre sostenuto.<br />
Cosa diresti ai ragazzi che vogliono intraprendere<br />
quest'arte?<br />
Non basta una parrucca e un paio di tacchi per essere un<br />
artista Drag Queen. Oltre l’apparenza c’è molto di più,<br />
tanto studio, formazione continua. Altrimenti diventa solo<br />
travestimento.<br />
Cosa diresti ai genitori che scoprono l'omosessualità<br />
del proprio figlio o della propria figlia?<br />
Non importa con chi tuo figlio/a voglia andare a letto.<br />
L’importante che sia una brava persona.
PF EI RS SC O N AE G GB I A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
"Tutti parlano di Jamie"<br />
adattamento cinematografico<br />
del musical di successo<br />
inglese "Everybody's Talking<br />
About Jamie”. al cinema da<br />
Febbraio 2021, distribuito da<br />
The Walt Disney Company<br />
Italia
SF PI ES TC TO A CE O LB I AE L LB OA L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
IL SEGRETO DI<br />
PULCINELLA<br />
Danza e pandemia :<br />
Sasha Riva e Simone Repele creano "Suite italienne".<br />
Picasso firma il costume
SF PI ES TC TO A CE O LB I AE L LB OA L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Il protagonista di "Suite Italienne" su musica di Igor Stravinsky è proprio lui:<br />
Pulcinella, simbolo di Napoli e della commedia dell’arte. Una produzione Daniele<br />
Cipriani Entertainment su commissione della Fondazione Pergolesi Spontini<br />
per la 53° stagione lirica di tradizione Teatro Pergolesi (Jesi), nuova creazione dei<br />
ballerini/coreografi Sasha Riva e Simone Repele presentato al Teatro Pergolesi di<br />
Jesi sabato 17 ottobre. Il lavoro è parte del dittico inaugurale della 53° Stagione<br />
Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi in omaggio a Giovanni Battista Pergolesi che<br />
comprenderà anche la prima esecuzione in epoca moderna dei tre intermezzi in<br />
musica Lesbina e Milo (1707) di Giuseppe Vignola. Suite italienne è andato in scena<br />
prima dello nuovo stop Covid19 al Teatro Verdi di Sassari il 20 ottobre nell’ambito<br />
del Festival della danza d’autore “Corpi in Movimento”.<br />
Già a luglio con Duets&Solos, spettacolo di passi a due danzati da ballerini ‘étoile’<br />
congiunti e accompagnati dal vivo da due virtuosi della musica (Beatrice Rana e<br />
Mario Brunello), Daniele Cipriani ha dimostrato che, anche in tempi di pandemia, è<br />
possibile proporre spettacoli godibili, con un numero ridotto di protagonisti ed in<br />
grado di ottemperare alle rigide regole di distanziamento. Dichiara Cipriani: “Questa<br />
linea semplice ma elegante permette alla fiamma della danza di continuare a sfavillare<br />
(evitando il pericolo – estremamente reale – di spegnersi); dopo il successo di<br />
Duets&Solos, la linea prosegue ora con Suite italienne e vede Riva e Repele, coppia in<br />
palcoscenico e congiunti nella vita, danzare tranquillamente insieme nel pieno rispetto<br />
delle misure in vigore.” Forse Conte non ha avuto modo di vedere questo spettacolo,<br />
altrimenti avrebbe capito cosa significa fare danza.<br />
Cipriani aggiunge una nota significativa: “Operare in questo momento di pandemia ci<br />
avvicina in qualche maniera a Stravinsky, autore della musica: nel 1918 la tournée del<br />
suo balletto, L’Histoire du soldat, venne cancellata a causa della pandemia di febbre<br />
spagnola (ed il compositore stesso si ammalò della famigerata influenza, guarendone in<br />
seguito). Mettendo in scena "Suite Italienne" proprio ora, è come se, in qualche maniera,<br />
lui si stesse prendendo una piccola rivincita.”<br />
Accompagnati da Riccardo Pes al violoncello e Andrea Boscutti al pianoforte,<br />
Sasha e Simone ricostruiscono la storia della figura chiave del folklore napoletano;<br />
il loro viaggio introspettivo ci riporta al '600 dove incontriamo il leggendario<br />
contadino Puccio d’Aniello. Questi, che si ritiene ne abbia ispirato il nome, ci svelerà<br />
tutte le sfaccettature della figura enigmatica di Pulcinella, che incarna contrasti e<br />
contraddizioni: dalla buffa goffaggine ad una profonda drammaticità e un presunto<br />
ermafrodismo a cui allude la voce squillante e il nome al femminile.<br />
"Suite italienne" è stata l’occasione per celebrare il centenario di un lavoro entrato<br />
a far parte della storia del balletto, poiché Riva e Repele prendono le mosse da<br />
Pulcinella, balletto creato da Léonide Massine per i Ballets Russes di Serghei<br />
Diaghilev nel 1920. Infatti, dalla partitura da lui composta per Pulcinella (basata su<br />
pagine incompiute di Pergolesi), Stravinsky traeva qualche anno dopo la sua "Suite<br />
italienne" per violoncello e pianoforte.<br />
Daniele Cipriani ci ha detto : “Dobbiamo dare un segnale forte. Quando il gioco si fa<br />
duro, i duri cominciano a giocare: per Suite italienne ho pensato di scomodare<br />
nientemeno che Pablo Picasso. In Suite italienne il costume di Pulcinella è quello a firma<br />
dall’artista spagnolo che aveva infatti disegnato scene e costumi per Pulcinella”.<br />
Anna Biagiotti, la quale in passato ha curato per il Teatro dell’Opera di<br />
Roma la ricostruzione di tutti i costumi disegnati da Picasso per questo<br />
balletto (nonché per Parade e per Il cappello a tre punte), ha realizzato<br />
accuratamente l’interpretazione picassiana del costume bianconero di<br />
Pulcinella (all’origine fu indossato da Massine stesso nel ruolo principale),<br />
firmando pure gli altri costumi di Repele e Riva.<br />
Il messaggio simbolico di "Suite italienne" avrebbe dovuto vedere la luce, mentre<br />
queste si spengono in tanti teatri italiani e nel mondo. ‘Finché c’è danza c’è<br />
speranza’ sembra essere il vero segreto di Pulcinella, continuamente in sospeso tra<br />
pericoli, epidemie e insidie: eppure, sempre in grado di schivarli e di cavarsela,<br />
cercando rifugio nella sua ricca interiorità.
SF PI ES TC TO A CE O LB I AE L LB OA L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Sasha Riva Nato in Virginia nel 1991, Sasha cresce in Italia.Nel 2008 si trasferisce in<br />
Germania per studiare alla Hamburg Ballet School e nel 2011 entra a far parte della<br />
compagnia diretta da J.Neumeier, dove trascorre cinque stagioni.Fin dal primo anno<br />
di Sasha, Neumeier crea su di lui parti da solista molto speciali come "The Balloon<br />
Man" (Liliom) e gli dà anche l'opportunità di eseguire diversi ruoli principali del suo<br />
repertorio come "Petrushka" (Nijinsky) e "Il poeta Andersen " (La Sirenetta).Nel 2016<br />
si unisce al Balletto di Ginevra interpretando opere di diversi coreografi, come<br />
“Petite Mort” e “Bella Figura” di J.Kylian, Romeo in “Romeo and Juliet” di J.Bouvier e<br />
crea un ruolo da protagonista nella nuova creazione di N.Horecna.Attualmente<br />
Sasha partecipa a numerosi Gala e Festival internazionali eseguendo principalmente<br />
alcune delle sue creazioni e di Simone Repele, così come opere di altri grandi<br />
coreografi come M.Goecke.Nel 2020 Sasha Riva inizia a lavorare come artista<br />
indipendente con coreografi internazionali come Metamorphosis Dance e insieme a<br />
Simone Repele hanno fondato la propria associazione “Riva & Repele danzArte”,<br />
investendo nella creazione di programmi dove danzeranno con diversi artisti.Nel<br />
2012, Sasha ha ricevuto il premio "Promising Young Talent" dalla rivista tedesca<br />
"Tanz" (2012) e ha inoltre ricevuto numerosi premi in Italia quali: l’"International<br />
Award of Merit” (2017) - “Anfiteatro d’Oro for the art of dance” (2018), ed il premio<br />
nazionale “Sfera d’Oro per la Danza” (2019).<br />
Simone Repele è nato a Torino nel 1993.Inizia la sua formazione in Italia e nel 2009<br />
viene ammesso all'accademia dell'Hamburg Ballet dove si diploma all'età di 18<br />
anni.Nel 2012 Simone ha partecipato al Gala Nijinsky come solista in “Spring and<br />
Fall” di John Neumeier.Nel 2013 trascorre una stagione con la compagnia olandese<br />
Introdans e tra il 2014 e il 2020 diventa membro del Balletto di Ginevra dove ha<br />
ballato ruoli da solista in vari balletti come “Lo Schiaccianoci” di Jeroen Verbruggen,<br />
“Mercutio” in “Romeo” di Joelle Bouvier and Juliet ”e“ Petite Mort ”e“ Bella Figura ”del<br />
coreografo Jiri Kylian.Attualmente è invitato a numerosi Gala e festival internazionali<br />
presentando il proprio lavoro coreografico ed eseguendo il repertorio di altri<br />
coreografi già conosciuti nel panorama del Balletto.Simone è stato anche<br />
selezionato per il Noverre Gesellschaft come coreografo per lo Stuttgart Ballet<br />
Company.Nel 2020 Simone Repele inizia a lavorare come artista indipendente con<br />
coreografi internazionali come Metamorphosis Dance e insieme a Sasha Riva hanno<br />
fondato la propria associazione “Riva & Repele danzArte”, investendo nella creazione<br />
di programmi dove danzeranno con diversi artisti.Nel 2018, Simone ha ricevuto da<br />
Francesco Imperatore l’“Anfiteatro d’oro” un premio della città di Avella per creatività<br />
ed originalità espressiva.
S T O R I A E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Federico Vessella<br />
nella foto: Ted Shawn e Norma Gould in Il tango argentino. (NY-1920)<br />
Biblioteca Pubblica di New York- Collezione digitale
S T O R I A E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
A partire dagli anni '20, il tango conobbe una serie di<br />
innovazioni stilistiche che, a ragion veduta, possono<br />
essere considerate una seconda rivoluzione nell'ambito<br />
del genere musicale.<br />
Rispetto al tango delle origini, il XX secolo vide una serie<br />
di innovazioni epocali, come l'introduzione del<br />
bandoneón e del pianoforte negli anni '10 e la<br />
progressiva scomparsa di altri strumenti; al tempo<br />
stesso, le case discografiche focalizzarono la propria<br />
attenzione su un movimento di formazioni musicali<br />
emergenti, le quali stavano già riscuotendo un discreto<br />
successo di vendite. Personaggi del calibro di Carlos<br />
Gardel, Roberto Firpo e Francisco Canaro esportarono il<br />
tango oltre i confini argentini, per assurgerlo a fenomeno<br />
di interesse internazionale. Questi eventi posero le basi<br />
di un processo di evoluzione che ebbe un suo apice<br />
proprio negli anni '20, e che lasciò un'eredità molto<br />
importante per i decenni a seguire. Il risultato fu la<br />
nascita della Guardia nueva.<br />
Protagonisti dei ruggenti anni Venti furono Osvaldo<br />
Fresedo con l'Orquesta Típica Select, Juan Carlos<br />
Cobián, Enrique Delfino, ma soprattutto Julio e<br />
Francisco De Caro.<br />
Osvaldo Fresedo fu uno dei pionieri del tango esportato<br />
negli Stati Uniti, ampliandone il panorama musicale con<br />
diverse contaminazioni jazzistiche, anche grazie alla<br />
creazione dell’Orquesta Típica Select. Accolse grandi<br />
musicisti, idealisti del tango romantico, e consolidò il<br />
marcato in 4 come modello ritmico dominante. Infatti, a<br />
partire dalle incisioni della Típica Select del 1920, si<br />
ebbe un cambio di paradigma ritmico rispetto alla<br />
modello habanera della Guardia vieja ed il tango iniziò a<br />
"parlare" in 4/8, svincolandosi dal 2/4.<br />
Juan Carlos Cobián fu un pianista innovatore<br />
dell'espressione melodica, creando il tango romanza con<br />
il collega Enrique Delfino. Se nel tango delle decadi<br />
successive è possibile ascoltare gli adorni di pianoforte<br />
in corrispondenza delle pause, come nelle esecuzioni di<br />
Carlos Di Sarli, tanto per fare un esempio, lo dobbiamo<br />
al lavoro di Cobián, lo Chopin del Tango. Se Cobián non<br />
ebbe il dovuto merito di essere ricordato come uno dei<br />
pilastri della rivoluzione culturale del tango degli anni '20,<br />
lo si deve al fatto che ebbe una vita piuttosto sregolata,<br />
bohemienne, che lo catapultò in burrascose avventure<br />
sentimentali senza pensiero alcuno di gestire denaro,<br />
fama e ricchezza.<br />
Prosecutore di questa espressione musicale romanticomelodica<br />
fu Francisco De Caro, fratello del celebre Julio,<br />
e pianista raffinato dell'Orquesta Típica De Caro. Il<br />
contenuto francesizzante delle sue esecuzioni lo portò a<br />
sviluppare un perfetto equilibrio tra line melodica e<br />
ornamento armonico, contribuendo a delineare la<br />
cosiddetta corrente, o scuola, decareana del tango.<br />
https://milongandoblog.wordpress.com/
S T O R I A E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
https://milongandoblog.wordpress.com/<br />
Julio de Caro fu il collettore delle innovazioni stilistiche<br />
del fratello Francisco, ma anche della musica di Cobián<br />
e delle espressioni musicali di Fresedo, Firpo ed altri<br />
romantici del tango. Come compositore e direttore<br />
d'orchestra, Julio De Caro avvertì la necessita di<br />
organizzare "scientificamente" l'esecuzione di un brano<br />
di tango, assegnando ad ogni strumento un ruolo<br />
codificato all'interno dell'orchestra.<br />
Julio De Caro rinnovò il tango senza comprometterne<br />
l’essenza ritmica ed il sentimento “criollo” ed “arrabalero”<br />
delle origini, aggiungendo una componente sentimentale<br />
e melanconica sconosciuta a quel tempo. Egli riuscì a<br />
combinare ciò che il tango era all’epoca, con ciò che<br />
poteva divenire. Sociologicamente, il suo successo<br />
accompagnò la rinascita socio-politica dalla classe<br />
dirigente argentina che apprezzava il tango dei cabaret<br />
suonato da musicisti che non avevano conosciuto i<br />
bordelli. Per arrivare a questa nuova concezione il<br />
maestro fece tesoro dei propri studi di musica classica,<br />
incorporò espedienti tecnici, soprattutto in tema di<br />
armonia e contrappunto. Il risultato fu la comparsa di<br />
assoli melodici di bandoneónes e di violini, variazioni di<br />
corda sopra una base condotta dal pianoforte o dal<br />
contrabbasso.Molte volte il piano agiva da solista<br />
coniugando ritmo e melodia, altre, il violino che De Caro<br />
stesso suonava sviluppava fraseggi armonici<br />
contrapposti allo sviluppo degli altri strumenti. In questo<br />
modo, il tango guadagnò raffinatezza e tecnica,<br />
estendendo il proprio orizzonte stilistico oltremisura.<br />
In sintesi, Julio De Caro ebbe il merito di aver per primo<br />
definito come doveva essere una Orquesta Típica,<br />
segnando un confine culturale tra la Guardia Vieja e la<br />
Nueva. Su questo universo innovativo si installò una<br />
forma di comprendere il tango che prese il nome di<br />
“scuola decareana”. Da essa forgiarono il proprio stile<br />
giganti del calibro di Aníbal Troilo, Horacio Salgán,<br />
Osvaldo Pugliese ed altri simboli gloriosi di quella che fu<br />
la Epoca de Oro del tango.<br />
Eppure questa rivoluzione non completò il processo<br />
formativo del tango, poiché, pur maturando sotto il<br />
profilo della ricercatezza stilistica, portò il genere<br />
musicale a distaccarsi in modo significativo dalla danza.<br />
Le proposte delle orchestre degli anni '20 si stavano<br />
pericolosamente avvicinando ad un tango da ascolto,<br />
per salotti e teatri, lasciando spesso le nuove<br />
generazioni di ballerini seduti a contemplare una nuova<br />
musica colta. Per completare la transizione tra Guardia<br />
vieja ed Epoca de Oro sarebbe stata necessaria una<br />
terza rivoluzione concettuale, che avvenne nel 1935 ad<br />
opera di un altro personaggio emblematico del tango<br />
argentino: Juan D'Arienzo.
F OI SL KC L O RE E BE A BL AL LO<br />
L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
IL BALLO<br />
di Giovanni Fenu<br />
SARDO<br />
Conosciuta in tutto il mondo per il mare cristallino, il paesaggio incontaminato<br />
e l’ospitalità della propria gente, la Sardegna custodisce gelosamente una<br />
tradizione arcaica risalente addirittura alla preistoria e alle cerimonie dell’età<br />
nuragica che gli abitanti di Ichnussa, antico nome dell’isola, erano soliti<br />
mettere in atto per propiziarsi un buon raccolto o una caccia abbondante. È<br />
da questi arcaici rituali, infatti, che si fanno risalire le origini del ballo sardo<br />
(su ballu sardu) un mix di tecnica e accompagnamento strumentale sulle cui<br />
note, da secoli, i sardi celebrano le feste, i passaggi di stagione, sancendo<br />
tramite questo rito collettivo l’indissolubilità di quel legame comunitario che<br />
contribuisce a forgiare l’identità collettiva di un certo popolo. Il ballo sardo,<br />
come accennato, richiede una notevole preparazione e un’elevata<br />
specializzazione tecnica sia dei ballerini che dei suonatori di launeddas e<br />
organetto, gli strumenti che solitamente accompagnano le danze isolane. Il<br />
cerchio che i danzatori formano, retaggio delle remote cerimonie comunitarie,<br />
ruota in senso orario, un movimento ritmico a cui partecipa in primis il tronco<br />
e sul quale si innestano successivamente i passi, ognuno dei quali deve<br />
essere in stretta sincronia e sintonia col ritmo musicale. Una compostezza ed<br />
una grazia ottenute anche dal rigido mantenimento del tronco con una<br />
mobilità riservata esclusivamente agli arti inferiori. A conferire ulteriore lustro<br />
all’esecuzione danzante concorrono gli abiti dei danzatori, splendidi ricami su<br />
stoffe di seta che risaltano i tratti dei ballerini, testimoni del variegato folklore<br />
sardo. Tradizionalmente il ballo sardo si suddivide in due grandi categorie: le<br />
danze mono-strutturate e quelle bi-strutturate le quali differiscono tra loro per<br />
l’utilizzo di due distinti ritmi, quello serio (seriu) e quello allegro (allirgu). Di<br />
tutti i numerosi generi di ballo ne ricordiamo almeno tre, quelli, forse, più<br />
famosi anche al di fuori dei confini sardi: il ballo antico (su ballu antigu), il<br />
ballo ripetuto (su passu torrau) e il ballo circolare (su passu tundu). Il primo è<br />
la forma più antica di ballo sardo, quello che nel corso del tempo ha subito le<br />
minori variazioni esecutive. Ballato in occasione delle feste paesane,<br />
coinvolge persone di ogni età e ceto sociale grazie alla sua facilità di<br />
esecuzione; è di solito accompagnato dal canto a tenore o a voce singola. Il<br />
passu torrau, noto anche col nome di sa Mamujadina, essendo originario del<br />
paese di Mamoiada, si è ormai diffuso in tutta la Sardegna e prevede<br />
l’esecuzione di passi avanti sui quali s’inserisce la “corsa” ossia una serie di<br />
passi in avanti seguiti dal ritorno sul passo precedente, e “s’intrada” con due<br />
inchini. Strumentalmente esso è accompagnato generalmente dalle note di<br />
un organetto, oppure di una fisarmonica o di un’armonica a bocca. Il passu<br />
tundu, infine, è un’evoluzione del ballo antico; eseguito soprattutto in<br />
Barbagia, si tratta di un ballo gioioso che viene realizzato tenendosi per<br />
mano a braccia strette e ripiegate sui gomiti eseguendo un doppio passo più<br />
cadenza del piede destro. I ballerini formano un cerchio (tundu) da cui a<br />
turno si stacca una coppia che balla ponendosi in evidenza. Questa danza è<br />
caratterizzata da due movimenti fondamentali: sa seria e su sartiu la parte<br />
più vivace. Anche il ballo circolare, così come le altre danze sarde, è di solito<br />
accompagnato dal suono delle launeddas, dell’organetto, dell’armonica a<br />
bocca, della fisarmonica o non di rado della chitarra. Chiudiamo con alcuni<br />
passi tratti da Elias Portolu di Grazia Deledda, nel quale l’autrice premio<br />
Nobel così descrive un gioioso ballo sardo in occasione di una festa<br />
paesana: «... E le tre donne balzarono avanti con gioia, correndo verso il<br />
punto ove si ballava al suono della fisarmonica. Un circolo di gente, paesani,<br />
monelli, operai, quasi tutte facce pallide e brutte, intente, insolenti,<br />
circondava alcune coppie di maschere che ballavano urtandosi e ridendo».
F O L K L O R E E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Q u e l t o c c o d i p a n c i a " c h e p o r t a a l l e g r i a<br />
"<br />
di Eusebio De Cristofaro
F O L K L O R E E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
La semba dice Josè Mesquita, ballerino e<br />
insegnante e fiorentino di adozione, è<br />
probabilmente la danza più eseguita nel suo<br />
paese, l’Angola.<br />
Si tratta di un ballo a tempo molto rapido, che<br />
esibisce già caratteri sensuali confluiti poi nella<br />
kizomba, e che prevede un’attenzione particolare<br />
sul movimento del bacino, oltre ad un tocco<br />
delicato fra i due partner.<br />
Si ritiene che l’origine de la semba sia da far<br />
risalire alle feste e alle occasioni sociali come<br />
matrimoni, nascite o alla celebrazione dei buoni<br />
raccolti. In questa ultima manifestazione<br />
possiamo ritrovare i legami di questa danza con la<br />
danza tradizionale africana.<br />
La forma attuale quindi è una derivazione di un<br />
movimento tradizionale che affonda le sue radici<br />
alle danze sviluppatasi sulle fasce costiere<br />
dell’Angola, fra Luanda e Benguela alcuni secoli fa.<br />
E’ ormai ampiamente diffusa la convizione, da<br />
parte degli etnomusicologi, che la semba abbia<br />
anche dato origine, in tempi più antichi, alla<br />
samba brasiliana, attraverso la deportazione<br />
forzata degli schiavi che i portoghesi effettuavano<br />
fra le due sponde dell’Atlantico.<br />
La semba, popolare prima dell’indipendenza<br />
dell’Angola, grazie all’impegno e al lavoro di<br />
giovani musicisti sta cominciando a guardare al<br />
passato e sta recuperando le tradizioni e le<br />
conoscenze musicali appartenenti agli ultimi<br />
esponenti di questo genere e le traduce in un<br />
contesto più moderno.<br />
Il ballo che viene eseguito è un ballo di coppia,<br />
come ci dimostra Josè in alcuni passaggi eseguiti<br />
con la sua ballerina Iraltina.<br />
E’ un ballo nel quale i partners, si muovono<br />
delicatamente, abbracciati, con un movimento<br />
dell’anca molto evidente ed accentuato.<br />
Josè Mesquita e Iraltina
F O L K L O R E E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
foto © Esebio De Cristofaro
F ITSE CA O T R O E E B AB LA L LO<br />
O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
"Fedra" di Racine diretta da Brigitte Jaques<br />
con Raphaèle Bouchard.<br />
© Cosimo Micro Magliocca Photographe Paris<br />
Dopo un’eccezionale traversata del teatro Corneille, Brigitte<br />
Jaques-Wajeman mette in scena Phédre, la più famosa, la più<br />
misteriosa tragedia di Racine.<br />
Phèdre, esplora l’evento assoluto, che è l’emergere<br />
dell’amore. Amore, mostro nascente, mostro divorante!<br />
L’esplorazione delle fantasie, dove amore, odio e morte hanno<br />
la stessa faccia, è qui spinta ai limite dell’innominabile. Il<br />
desiderio è percepito, da chi lo vive, come una forza estranea<br />
che sovverte i soggetti li rende irriconoscibili a se stessi. Un<br />
primo, un solo sguardo e, come un alieno entra nei corpi, li<br />
afferra e li lacera, come il mostro che ucciderà Hippolyte.<br />
Racine osa mostrare il godimento con cui i corpi vengono<br />
portati via, e che sconvolge i protagonisti, perché proibito. Nel<br />
cuore della tragedia, tra l’ombra e la luce , si gioca una lotta<br />
inesorabile. In questo mondo, dove l’espressione delle<br />
passioni è sia prevenuta che esaltata, la confessione è tanto<br />
più terribile da dire. E’ in un linguaggio di straordinaria<br />
bellezza che Racine scrive questa sublime tragedia del<br />
desiderio.
F CI SI NC EO M A E E B AB AL L LO<br />
O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong>
F CI SI NC EO M A E E B AB AL L LO<br />
O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong>
F CI SI NC EO M A E E B AB AL L LO<br />
O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
William Shatner<br />
Nel cast di "CREATORS–THE PAST" spiccano talenti del calibro di<br />
William Shatner, Gérard Depardieu, Bruce Payne e altri importanti<br />
nomi del panorama cinematografico internazionale.
F IC SI NC EO M E A E B AB LA L OL O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong>
F CI SI NC EO M A E E B AB LA L LO<br />
O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Gérard Depardieu<br />
"CREATORS–THE PAST" - SINOSSI. Un imponente<br />
allineamento galattico si sta realizzando ed i suoi<br />
effetti influenzeranno ogni forma di vita nel cosmo.<br />
Otto Dei governano e dirigono l'universo: sono i<br />
Creators. In un'epoca lontana, essi forgiarono uno<br />
strumento che avrebbe custodito il sapere divino<br />
della creazione: la Lens; otto Lens per otto Creatori.<br />
Ognuno di loro diede vita ad un sistema stellare,<br />
racchiudendone i segreti e la chiave della sua<br />
essenza all'interno della Lens stessa. A distanza di<br />
anni alcuni pianeti e le loro creature cominciarono<br />
ad uscire dal disegno divino a cui erano<br />
predestinati. Ora è tempo per il Concilio Galattico di<br />
riunirsi e decidere le sorti dei cieli, ma serve il potere<br />
di tutte le Lens per governare l'universo e le sue<br />
leggi. Il nostro pianeta sta andando alla deriva e il<br />
Reggente della Terra, non volendosi conformare<br />
agli obiettivi del Concilio, non si presenta all'appello<br />
e nasconde la Lens nella dimensione umana.<br />
Questo scatenerà una corsa contro il tempo in una<br />
battaglia galattica all'ultimo sangue tra chi auspica il<br />
ritorno all'ordine stabilito dai Creators e chi, invece,<br />
vuole costituire un ordine nuovo. Mentre il mondo<br />
va alla deriva una ragazza addotta, Sofy, collo di<br />
clessidra tra due dimensioni, cercherà di trovare la<br />
Lens e portarla in salvo. All’interno di un universo<br />
multidimensionale due storie si incontrano e si<br />
compenetrano: quella umana e quella popolata da<br />
esseri alieni immortali.
FP IE SR CS O N E A GBG AI LE L BO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Paolo Di Orazio (Roma, 5 luglio<br />
1966) è uno scrittore, fumettista e<br />
musicista italiano, batterista del<br />
gruppo rock demenziale "Latte & i<br />
Suoi Derivati."
FR IA SC C O NE T I BE A BL LA OL L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
L ’UOMO CHE SCAMBIÒ SUA<br />
Paolo Di Orazio<br />
scrittore<br />
MOGLIE PER UNA FARFALLA<br />
Si dice che un ricco uomo della scomparsa città di Sirtaij<br />
concesse alla futura sposa di danzare al loro matrimonio<br />
per l’ultima volta, prima di obbligarla a dimenticarsi del<br />
talento per cui era nata e destinarla ai propri piaceri e ai<br />
doveri di moglie.<br />
Il giorno delle nozze ordinò quindi che si presentasse al<br />
rito sacro danzando per lui, vestita non di tessuti ma<br />
farfalle vive.<br />
La giovane sposa mantenne la promessa. Giunse verso<br />
l’altare al ritmo di una darbuka e sulla triste melodia di un<br />
kamanja, la pelle ricoperta di ali delicate dai colori mai<br />
visti.<br />
Il ricco uomo si innamorò perdutamente, il popolo<br />
strabuzzava gli occhi a quella meraviglia e lusingava il<br />
potere immenso dello sposo.<br />
La donna vestita di farfalle volteggiò sulle punte fino al<br />
suo promesso, il quale aprì le braccia mentre dagli occhi<br />
liberava lacrime a fontana che qualcuno si affrettò a<br />
invasare.<br />
Le farfalle tutte a pochi passi dall’abbraccio frullarono le<br />
ali, rendendo allo sguardo l’impressione che i colori<br />
fossero un divino caos promanato dalla donna.<br />
In quel momento, la sposa levitò, mai sorriso più grande e<br />
luminoso, lasciando a terra quella gente che gridava al<br />
miracolo o perdeva i sensi per la meraviglia.<br />
Il ricco sposo cercò di afferrare i piedi bianchi della<br />
promessa moglie per tirarla giù, ma troppo tardi. Infuriato,<br />
mentre lei guadagnava libertà, prese la sua migliore arma<br />
e la puntò invano alla donna, già una macchia in<br />
movimento contro il Sole, che gli bruciò lo sguardo.<br />
Lei volò via, e il ricco uomo restò cieco. E infine solo. Fino<br />
alla fine dei suoi giorni.
F OI ST OC GO R E A F BI A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Luca Di Bartolo<br />
fotografo
F OI ST OC GO R E A F BI A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Una breve riflessione poetica su un progetto di qualche anno fa, realizzato<br />
assieme ad Eva Calanni, danzatrice di Reggio Emilia, all'interno dello<br />
stabilimento produttivo della Bonaveri, la Ferrari de manichini, in quel di<br />
Cento (Ferrara). Abbiamo realizzato 3 brevi opere video, accompagnate<br />
dalla musica del compositore pugliese Diego Morga, oltre ad alcuni scatti<br />
fotografici.<br />
“Second Act | Red Motion Bonaveri”, una di tali opere, viene inviata,<br />
quando possibile, ai festival di video, danza e cinema. Amare il soggetto che<br />
si fotografa è la base della fotografia. Amare come innamorato, amare come<br />
amante, sentirsi attratto e curioso.<br />
Uno spazio in cui si creano vite senza vita, in cui le persone ‘curano’ con<br />
amore esseri che non possono ringraziarli.<br />
Una sensazione di vera NASCITA. Vi è, all’interno della produzione dei<br />
manichini Bonaveri a Cento (FE), questa costante sensazione di vita:<br />
qualcosa che nasce, qualcosa che dimostra più vita nel prendere forma, più<br />
che nel momento in cui diviene adulta.<br />
Narrare la vita che nasce. Tradurne attraverso la danza l’essenza vitale.<br />
Lasciare che la musica sia UTERO di questa unione.<br />
La VITA diviene filo conduttore di un unico pensiero, in cui la PLASTICA<br />
prende forma modellata e dipinta, crea eserciti di esseri immobili.<br />
La DANZA li racconta, dà loro nuova vita, diventano SPETTATORI della<br />
rappresentazione della loro stessa esistenza.<br />
Eva con la dinamica dei suoi movimenti ed i lineamenti del suo viso, sembra<br />
raccogliere l’essenza di queste creature, dando loro vita, nei movimenti che<br />
rievocano anche il tempo con il quale essi prendono vita.<br />
Entra in contatto, ed in singolare gioco, con lo spazio bianco in cui i<br />
manichini nascono.
F OI ST OC GO R E A F BI A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Il progetto “Second Act | Red Motion Bonaveri” di Luca Di Bartolo può essere visionato su Vimeo<br />
https://vimeo.com/213580673
F OI ST OC GO R E A F BI A LE LBO<br />
A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
“Second Act | Red Motion Bonaveri”<br />
3 opere video, accompagnate dalla musica<br />
del compositore pugliese Diego Morga, con<br />
la ballerina Eva Calanni.<br />
Foto Luca Di Bartolo<br />
https://www.lucadibartolo.it/
T U T T O B A L L O 2 0 | N O V E M B R E 2 0<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
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<strong>TuttoBallo20</strong><br />
dott.sa Valeria Ferrara<br />
Tutti coloro che praticano un’attività fisica conoscono bene l’importanza dello stretching, di mantenere<br />
una muscolatura allungata ed elastica, azione che ci permette di ridurre le tensioni muscolari, migliora la<br />
coordinazione e la propriocezione, migliora l’escursione articolare e previene traumi muscolari e tendinei.<br />
Tuttavia ci sono delle raccomandazioni cui attenersi e piccoli trucchi che non tutti sanno per renderlo più<br />
efficace e produttivo. Innanzitutto, deve essere considerato come un completamento dello sport e<br />
deve essere fatto al termine dell’attività motoria, in quanto un allungamento prolungato di un muscolo<br />
genera un’assuefazione del fuso neuromuscolare (particolari recettori meccanici che si trovano all'interno<br />
dei muscoli striati del corpo umano, disposti in parallelo e strettamente connessi con le fibre del muscolo<br />
in cui si trovano). Queste fibre trasmettono in continuazione impulsi al midollo spinale e al cervello per<br />
informarli della lunghezza dei muscoli (e quindi della posizione del corpo nello spazio) riducendo il riflesso<br />
miotatico (segnale che genera il riflesso di accorciamento muscolare), aumentando la potenziale<br />
possibilità di favorire strappi muscolari; dunque, prima di iniziare l’attività fisica, scaldarsi si, allungarsi no.<br />
Inoltre è importante come tutte le cose non esagerare nella flessibilità: uno studio dell’esercito<br />
statunitense, infatti, ci dimostra che sportivi troppo flessibili e sportivi poco elastici hanno una<br />
probabilità più che doppia di incorrere in infortuni rispetto a chi ha una flessibilità nella media.<br />
Dunque si raccomanda di fermarsi di “stirare” il muscolo quando si percepisce un leggero fastidio<br />
e non arrivare mai ad avvertire un dolore franco, mantenere lo stiramento per 10 secondi,<br />
rilassare, e ripetere lo stesso esercizio due o tre volte per muscolo, per evitare eccessive<br />
elasticità. Scendiamo un pochino più nello specifico e vediamo come allungare parte della nostra<br />
muscolatura e a cosa fare attenzione.<br />
Partendo dal basso, allunghiamo ed elasticizziamo i muscoli di gambe e cosce. In piedi, di fronte a una<br />
parete, sollevare la punta di un piede e far poggiare il più possibile la pianta del piede al muro, anche<br />
piegando un pochino il ginocchio; se si avverte, tirare nella parte posteriore della gamba (polpaccio)<br />
rimanere 10 sec e poi lasciare, altrimenti scendere verso il basso piegando l’altro ginocchio<br />
(allungamento del tricipite surale).<br />
Parte anteriore della gamba e della coscia (tibiale anteriore, quadricipite, retto femorale): mettersi<br />
in ginocchio con i glutei poggiati sui talloni, piedi possibilmente stesi e scendere con la schiena verso il<br />
pavimento fino a che non si sente tirare la parte anteriore della gamba e della coscia, tenere 10 secondi,<br />
lasciare e ripetere l’esercizio 3 volte per gamba.<br />
Parte posteriore della coscia (ischio-crurali): sedersi a terra, stendere una gamba con il piede ben<br />
rivolto verso di sè (flessione dorsale) e portare l’altra verso di sé, scendere con il corpo verso la gamba<br />
stesa il più possibile, molto lentamente e senza avvertire dolore sulla schiena; tenere 10 secondi, lasciare<br />
e ripetere l’esercizio 3 volte per gamba.<br />
Zona interna della coscia (adduttori): seduti a terra, piegare e portare verso di sé una gamba, stendere<br />
lateralmente l’altra, ginocchio ben steso e per i più elastici, inclinare il corpo dal lato della gamba stesa,<br />
tenere la posizione per 10 secondi, lasciare e ripetere l’esercizio per 3 volte, poi cambiare gamba.<br />
Fascia esterna della coscia e gluteo (tensore fascia lata e piriforme): seduti a terra, portare una<br />
gamba tesa verso l’interno e accavallare l’altra gamba su quella tesa, scendere con il busto il più<br />
possibile verso le gambe, mantenere la posizione 10 secondi, lasciare e ripetere l’esercizio 3 volte da un<br />
lato e dall’altro.<br />
Colonna vertebrale: stesi a terra, con le gambe il più possibile aderenti a una parete tenute a squadra<br />
(90°), glutei contro la parete, scapole ben vicino alla colonna e braccia aperte, mento basso verso lo<br />
sterno e colonna il più possibile adesa al pavimento. Questa posizione si può tenere anche qualche<br />
minuto interrompendo l’esercizio piegando le gambe oppure muovendo braccia e collo.<br />
Avambraccio: portare un braccio in avanti, palmo della mano rivolto verso l’alto, piegare la mano verso il<br />
basso aiutandosi con l’altra mano, tenere 10 sec e rilassare. Ripetere 3 volte per lato.<br />
Parte posteriore del braccio (tricipite brachiale): portare un braccio verso l’alto, piegare il gomito<br />
portando l’avambraccio dietro la testa e con l’altra mano spingere il gomito verso il basso.<br />
Collo (porzione laterale): stendere un braccio portandolo lateralmente e poggiando la mano al muro,<br />
piegare la testa sul collo dall’altro lato e portare delicatamente la testa sulla spalla aiutandosi con l’altra<br />
mano, tenere 10 secondi e poi lasciare. Ripetere 3 volte per lato.<br />
Ovviamente questi sono solo alcuni degli esercizi di stretching possibili, poi, ogni disciplina solleciterà più<br />
o meno alcune parti del nostro corpo e, magari, è consigliabile soffermarsi su quelle zone con ulteriori<br />
esercizi, ma questo compito lo lascio ad ognuno di voi in base ai vostri lavori fisici.<br />
E come sempre: buon allenamento!!!
B E N E S S E R E E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Giovanni Battisita Gangemi Guerrera<br />
Coming out significa che, a certi gradi e per certi<br />
motivi, una persona con tendenze omosessuali o<br />
bisessuali, si rivela all'inizio a se stesso e poi ad<br />
un'altra persona o a più di una. Certamente, le<br />
persone gestiscono questo processo in modi diversi.<br />
Alcuni si rivelano in modo provocatorio, richiedendo<br />
una reazione dagli altri. Altri ancora ne parlano in<br />
famiglia o all'amico del cuore e non si aprono agli altri,<br />
fuori nel mondo.<br />
Molto spesso e' proprio una certa realizzazione o<br />
integrazione della sfera fisico/emotiva che può non<br />
essere accettata dall'individuo. Gay e lesbiche, anche<br />
se vivono apertamente con il loro orientamento per<br />
anni, possono non raggiungere mai una reale<br />
accettazione di se stessi. Il coming out può includere<br />
persone che si sono rivelate prima di aver avuto<br />
un'esperienza omosessuale. Poche persone hanno<br />
avuto l'opportunità' di esplorare il loro sviluppo<br />
sessuale in un contesto caldo e comprensivo, dove<br />
l'omosessualità' rappresenta una scelta ragionevole<br />
per tutti. Ognuno di noi tende nella propria vita, ad<br />
emergere per quello che e' e vuole in questo senso<br />
sviluppare le proprie potenzialità dapprima latenti poi<br />
sempre più manifeste.<br />
Questo aprirsi, questo definirsi, che poi e' sempre<br />
relativo, questo auto manifestarsi, in circostanze e<br />
tempi che sono dettati unicamente dalle scelte e dalle<br />
decisioni maturate individualmente, fornisce un<br />
importante stimolo per la crescita psicologica,<br />
contribuisce al rispetto di se stessi ed e'<br />
un'opportunità' per acquisire padronanza e stima di sé.<br />
Così, ritornando alle questioni di cui stiamo trattando,<br />
il gay che si trova, non senza difficoltà, ad essere<br />
sempre più consapevole delle proprie pulsioni<br />
sessuali, ad accettarle e ad averne infine una<br />
sensazione di "normalità", sperimenta un mutamento<br />
dell'identità' sessuale; le esigenze si fanno sempre più<br />
chiare, il desiderio di sperimentare, nel senso di fare<br />
esperienza, contribuisce alla strutturazione di<br />
un'identità' più solida, più definita e per questo la<br />
persona e' maggiormente capace di identificare propri<br />
bisogni e tentare di soddisfarli, o di confrontarli con<br />
l'altro, con l'ambiente.
B E N E S S E R E E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong>
B E N E S S E R E E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong>
P I T T O R A E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
...TRA SOGNO E RAZIOCINIO...<br />
... LA NOTTE INCONTRA IL MATTINO<br />
ALBERTO MUSSI
P I T T O R A E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Alberto Mussi nasce a Pisa il 13 marzo 1981, da Massimo Mussi e<br />
Clarissa Gherarducci, e vive a Collesalvetti, residenza della famiglia. Il<br />
padre, nativo di Livorno, trasmette al figlio l’amore e l’attaccamento alla<br />
città labronica. Vive in un ambiente familiare permeato da cultura,<br />
musica e arte. Forte e intenso è il rapporto con il nonno materno, Vito<br />
Gherarducci, medico, scrittore, amante dell’arte e appassionato di<br />
fotografia. Introdotto dal padre, maestro d’arte in arti grafiche, ma<br />
soprattutto adottato come l’allievo prediletto dallo zio paterno, Ernesto<br />
Mussi, famoso pittore, ceramista, musicista e poeta, cresce nella<br />
sensibilità di un mondo per lui ancora sconosciuto. Situazioni familiari e<br />
soprattutto la morte del nonno e la morte del caro zio, provocano ad<br />
Alberto, un forte e lungo stato depressivo difficile e tormentato. Da qui la<br />
rinascita, l’incredibile, la necessità di esprimere sentimenti, tormenti e<br />
passioni, attraverso tutto quel bagaglio intellettuale ricevuto, e come<br />
l’eruzione di un vulcano si concretizza in quella vena artistica prigioniera<br />
finalmente liberata. “La mia mente – spiega Alberto Mussi – nasce da<br />
una ricerca introspettiva nelle più remote e profonde ambiguità della<br />
nostra anima. Inizialmente, spinto da un forte desiderio di creare, mi<br />
diletto nello scrivere poesie ed aforismi, ma il mio cuore ancora vergine,<br />
non era appagato e chiedeva qualcosa di più”.<br />
“La mia mente è nata in un giorno opaco, tra sogno e raziocinio dove la<br />
notte incontra il mattino.”<br />
“Ed è proprio in un giorno opaco, – prosegue Mussi – che decido di<br />
riprendere il mio percorso artistico, abbandonato anni prima, e come<br />
svegliato da un sogno profondo, inizio a far volare la mente in un vortice<br />
di sogni ed emozioni.<br />
L’astrattismo, il surrealismo, sono le correnti artistiche in cui più mi<br />
contraddistinguo, ma la mia pittura è in una continua ricerca, cambia,<br />
prova e ricambia, fino a trovare qualcosa di mio con l’uso delle spatole.<br />
Con le spatole riesco ad esprimermi, a tirare fuori la mia passione, la<br />
mia forza, la mia profondità. Così la ricerca continua, le profondità sono<br />
sempre più infinite, l’anima non ha confini, e le emozioni prendono<br />
forma nella mia mente, le vedo, le immagino, le amo e le tele sono parti<br />
di esse. I materiali da usare sono sempre più innovativi, come spugne,<br />
solventi, oli e le mie mani stesse”.<br />
Valerio De Vita
L I B R I E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
GAETANO SAFFIOTI DIVENTA UN PERSONAGGIO DELLE<br />
FAVOLE E RACCONTA AI BAMBINI LE STORIE DI CHI HA<br />
LOTTATO NEL NOME DELLA GIUSTIZIA E DELLA LIBERTA’<br />
“ G l i E r o i d i L e u c o l i z i a ”<br />
A n g e l a I a n t o s c a<br />
c a s a e d i t r i c e : H i n c J u n i o r<br />
P a g i n e : 1 4 4<br />
P r e z z o : 1 5 e u r o<br />
I s b n : 9 7 8 - 8 8 - 6 0 0 4 - 5 4 9<br />
L’antimafia è un esercizio quotidiano, fatto di scelte, di memoria, di impegno. Un esercizio che<br />
implica anche la narrazione, perché è importante ricordare sempre che ci sono state e ci sono<br />
persone che hanno avuto e hanno la forza di sacrificare le proprie vite in nome della giustizia,<br />
della legalità e del fresco profumo di libertà. Li chiamano eroi dell’antimafia: uomini e donne<br />
che hanno fatto il proprio dovere e che noi, ogni giorno, dobbiamo ricordare e onorare<br />
attraverso le nostre scelte e le nostre azioni. Anche raccontando ai più piccoli chi erano, cosa<br />
hanno fatto, come hanno tentato quotidianamente di rendere più pulita la Terra sulla quale<br />
viviamo.<br />
Come farlo con i bambini se non attraverso le favole?<br />
Nel libro “Gli Eroi di Leucolizia” (Hinc Junior Pagine: 144 Prezzo: 15 euro Isbn: 978-88-6004-<br />
549) la giornalista Angela Iantosca narra sette storie, nelle quali si intrecciano altre storie,<br />
altri eroi, nell’intento di lasciare a chi legge o ascolta un patrimonio di valori e soprattutto di<br />
amore verso l’altro.<br />
Ad aprire la raccolta la storia di Gaetano Saffioti che, testimone vivo del nostro tempo,<br />
diventa poi la voce narrante delle favole successive in cui si raccontano Padre Pino Puglisi,<br />
Annalisa Durante, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giancarlo Siani, Peppino Impastato,<br />
Don Peppe Diana.<br />
Una agiografia laica, in cui gli eroi diventano trampolieri, stelle nel cielo, sogni da realizzare,<br />
alberi di pace e speranza, poeti e innocenti abitanti di “Leucolizia, che fa rima con liquerizia,<br />
ma che liquerizia non è”. Una raccolta destinata ai bambini, ma anche agli adulti che,<br />
leggendo, troveranno i grandi valori troppo spesso dimenticati: la Natura, la Costituzione, il<br />
rispetto delle regole, la Democrazia… il tutto condito dall’ingrediente segreto!<br />
Un testo nato dall’attenzione che Angela Iantosca da anni rivolge al mondo dei giovanissimi e<br />
dal suo impegno contro le mafie e contro le ingiustizie e i pregiudizi che contraddistingue la<br />
sua produzione letteraria.
Le poesie di Lola<br />
L I B R I E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
@ photo NYC Dance Project
PERSONAL CHEF<br />
CUCINA A DOMICILIO<br />
C I B O E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong>
C I B O E B A L L O<br />
La figura del Personal Chef nasce nei paesi anglosassoni circa 20 anni fa e, negli<br />
ultimi anni, si è diffusa anche da noi in Italia; egli è il professionista che elabora un<br />
pranzo particolare, curandone anche la mise en place e la scenografia, e che<br />
mette la sua arte a disposizione di un committente (privato, azienda o Ente<br />
pubblico che sia) per un evento, una cerimonia o uno show cooking.<br />
A ben vedere è fondamentalmente un ritorno all’antico e precisamente ai tempi<br />
precedenti la Rivoluzione Francese. Infatti, fino a quel tempo il cuoco personale<br />
era un personaggio dedicato all’alimentazione del nobile al cui servizio si dedicava,<br />
preparandogli i pranzi quotidiani o, cosa assai più impegnativa, grandi cene che<br />
egli voleva offrire ai suoi ospiti.<br />
Ma non dobbiamo confondere il servizio di Personal Chef come in molti fanno con<br />
il catering, poiché sono due lavori completamente diversi. Il Personal Chef è il<br />
professionista che si reca dal cliente e prepara e cucina il tutto in loco in modo<br />
espresso.<br />
Il suo ambiente di lavoro può variare da una cucina casalinga tradizionale alla<br />
cucina di uno yacht o all’area di preparazione del cibo di un aereo privato, ad una<br />
allestimento aziendale.<br />
Solitamente il Personal Chef incontra il potenziale cliente per discutere i dettagli<br />
del lavoro, del tipo di servizio e del menù. Lo chef di solito chiede di fare un<br />
sopralluogo preventivo nella cucina del cliente prima di accettare un lavoro, per<br />
accertarsi che essa sia dotata degli elettrodomestici e delle stoviglie di cui ha<br />
bisogno per svolgere adeguatamente il suo lavoro.<br />
La capacità di interagire con persone di età e personalità diverse è importante<br />
perché si entra in un luogo intimo del cliente, quale la sua casa e la sua cucina..<br />
Lavorare nelle case delle persone espone spesso uno chef privato a situazioni<br />
personali che richiedono discrezione e pazienza. L’attenzione ai dettagli è<br />
importante, così come le buone capacità organizzative, per lavorare in modo<br />
efficiente e professionale, perché non si sa mai in quali condizioni ci si trova a<br />
lavorare, per via degli spazi o di esigenze particolari.<br />
In questo periodo difficile per tutti, anche noi Personal chef ci siamo adeguati alle<br />
normative anti Covid. Tramite un collegamento skype, facetime, whatsapp,<br />
seguiamo e assistiamo il cliente in ogni fase: dalla mise en place, apparecchiatura,<br />
alla preparazione di singoli piatti...<br />
Iniziamo con la ricetta che ho preparato per tutti voi lettori di <strong>TuttoBallo20</strong>.<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
C h e f I v a n C r i b i Ú
C I B O E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Arrosticini di lumaca aspersa muller , speck Alto<br />
Adige, pomodorino piennolo del vesuvio essiccato,<br />
fiammeggiato alla grappa di moscato.<br />
La ricetta che vi presento è realizzata esclusivamente con i prodotti italiani. Le lumache del Pollino<br />
allevate a ciclo naturale completo, il pregiato speck dell' Alto Adige, i pomodrini del Piennolo del<br />
Vesuvio e la grappa piemontese.<br />
Ingredienti per 2 persone:<br />
20 lumache aspersa Muller<br />
100 gr di speck Alto Adige<br />
12 pomodorini Piennolo del Vesuvio<br />
burro<br />
sale<br />
pepe<br />
grappa di moscato 30ml<br />
Procedimento:<br />
Spurgare e pulire le lumache. Farle bollire per 1<br />
ora in acqua salata. Scolare e tirare fuori dal<br />
guscio.<br />
Preparare i pomodorini essiccati tagliandoli a<br />
metà e posizionarli in una teglia con carta forno,<br />
cuocere a 80 °C fino a quando avranno perso<br />
tutta l’acqua. Tagliare a tocchetti lo speck.<br />
A questo punto formare gli arrosticini alternando<br />
speck, lumache e pomodorini.<br />
Saltare gli arrosticini con poco burro e sfumare<br />
con la grappa.<br />
Servire ben caldi.
B E V A N D E E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
di Danilo Pentivolpe<br />
Bartender<br />
Per essere il primo, devi prima essere il secondo.<br />
Parole dure come la roccia che fu in vita.<br />
Gary “Gaz” Regan. Un mentore, un maestro, un<br />
pioniere.<br />
È passato un anno dalla sua scomparsa e<br />
sicuramente è impossibile dimenticarlo, per il suo<br />
lavoro e contributo nel mondo del bartending.<br />
Sempre alla ricerca più approfondita e ”maliziosa” del<br />
buon momento per tutti.<br />
Si dice avesse la capacità di influenzare un intero<br />
settore, di confrontarsi sempre, di non conoscere la<br />
parola impossibile.<br />
Questo modo di fare da rockstar che ha fatto sentire<br />
speciale chi leggeva i suoi testi, specificava sempre<br />
che “sebbene fosse importante essere un buon<br />
barista, era più importante essere una brava<br />
persona.<br />
Ha ispirato ed incoraggiato migliaia di Baristi e li ha<br />
sempre invitati all’approccio positivo e gentile verso i<br />
clienti, mettendo al centro dell’attenzione<br />
l’interazione umana come una legge suprema.<br />
Meglio spiegato nella sua “Lettera a un giovane<br />
Barista” al Tales of the cocktail.<br />
Poche e semplici righe non bastano per descrivere<br />
quanto fosse unico ed estroverso Gaz, tanto è vero<br />
che l'11 ottobre del 2012, al Savoy hotel di Londra,<br />
mescolò un Negroni con il suo dito indice usando<br />
prodotti risalenti agli anni'50, spiegando l’importanza<br />
del suo gesto e di quanto fosse importante avere un<br />
eye-contact con il proprio cliente.<br />
Direttamente e indirettamente ha formato tanti<br />
Barman e, ad oggi, la sua eredità ha migliorato il<br />
modo di bere bene grazie alle sue perle di saggezza,<br />
ed anche se molti non lo hanno mai sentito nominare<br />
è giusto “vedere” il volto dell’emblema del Bartending.<br />
Credo che ogni Bartender invidi anche il tuo di<br />
cammino.<br />
Rest in peace Mr.Regan<br />
Bevi<br />
con<br />
Cautela<br />
Bevi con<br />
con<br />
Cautela
FB IE SL LC EO Z ZE A BE ABL AL LOL O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
Tatoo<br />
di Alessia Pentivolpe<br />
Modella: Ilaria Pentivolpe<br />
make up: Alessia Pentivolpe<br />
Photo: © MC
FBI ES LC LO E ZE Z A B E A LB LA OL L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
È piacevole immaginare le mani di chi<br />
creava miscele tra estratti naturali ed<br />
elementi, giusto mix per dar forma<br />
all’intreccio d’alchimia tra passione, eros e<br />
sensualità che danno luce alla natura della<br />
Donna. Nero accostato al colore della<br />
passione da sempre hanno valorizzato i<br />
lineamenti di una donna. In un’epoca<br />
moderna sul corpo di una donna, un<br />
tatuaggio affiancato ad una rosa o un<br />
brillantino che incornicia l’occhio, creano<br />
un ponte tra vecchie e nuove tradizioni e<br />
tecniche di trucco.<br />
Modella: Ilaria Pentivolpe<br />
make up: Alessia Pentivolpe<br />
Photo: © MC<br />
La luce diurna, un faro naturale per<br />
illuminare il soggetto la scenografia<br />
naturale che sviluppa l’energia necessaria<br />
per coccolare l’occhio di chi vede, come un<br />
pittore che immagina il suo quadro prima<br />
di temperare e miscelare i colori. Classico<br />
ed astratto, mistico ed esoterico, donna ed<br />
animale, rappresentato da una civetta,<br />
tanto tenera di giorno, tanto misteriosa di<br />
notte. Luna che aspetta il cambio del sole<br />
per la notte, presente con echi dal<br />
passato, una donna che mantiene la sua<br />
bellezza in continua evoluzione,<br />
mantenendo salda la natura primordiale,<br />
portando con sé l’essenza che si<br />
arricchisce col tempo.
F BI SE LC LO E ZE Z A B E A LB LAO<br />
L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
A piedi scalzi per rispettare la terra, fertile e feconda,<br />
unione tra gravità e calore che proviene dal nucleo.<br />
Un trucco semplice e raffinato, può svelare ai nostri<br />
occhi l’esistenza di un disegno ben preciso tra corpo,<br />
anima ed energie, custodito dalla donna.<br />
Modella: Ilaria Pentivolpe<br />
make up: Alessia Pentivolpe<br />
Photo: © MC
M A K E - U P E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
O g n i<br />
d o n n e v o r r e b b e r o i n d o s s a r e , p e r u n a v o l t a , u n m a q u i l l a g e d a<br />
c o p e r t i n a , p e r s e n t i r s i p i ù s e d u c e n t e , a m m i r a t a e s i c u r a d i s e . . .<br />
S e g u i i c o n s i g l i d e l n o s t r o p e r s o n a l e M a k e - u p a r t i s t .<br />
A l l a f i n e a n c h e t u o t t e r r a i l o s t e s s o r i s u l t a t o d e l l a n o s t r a m o d e l l a<br />
A n g e l i c a , i n q u e s t a p r i m a f o t o s e n z a t r u c c o c o n l a p e l l e n u d a .
Si pensa che i colori ad alto contrasto, infatti, se accostati gli uni agli altri possano essere, eccessivi o<br />
volgarità.<br />
Ma come per ogni cosa non importa cosa si indossa, ma come lo si indossa. Basta adeguare, dunque, un<br />
pesanti.<br />
ad un'occasione per una serata in abito lungo dove l'eleganza e un briciolo di protagonismo sono<br />
make-up<br />
d'obbligo.<br />
certamente<br />
l'aiuto di un pennello o di una spugnetta applicate un fondotinta<br />
Con<br />
possibilmente una o due tonalità più chiare rispetto alla<br />
chiaro,<br />
applicate il fondotinta abbiate cura di stenderlo<br />
Quando<br />
su tutto il viso e farlo aderire con i polpastrelli per<br />
accuratamente<br />
l'aiuto di un pennello applicate un correttore chiaro dove cade<br />
Con<br />
scura dell'occhio fino ad arrivare alle tempie.<br />
l'ombra<br />
un pennellone applicate una cipria trasparente su tutto il viso<br />
Con<br />
opacizzare e fissare il fondo.<br />
per<br />
del colore delle vostre sopracciglia. Vi aiuterà ad infoltirle o<br />
secondo<br />
a vostro piacimento. Importantissimo, mai usare un<br />
modificarle<br />
l'aiuto di un fard scuro andate a delineare l'osso zigomatico per<br />
Con<br />
lo zigomo e snellire il viso.<br />
alzare<br />
ad usare un eyeliner per delineare l'occhio e renderlo più<br />
Andremo<br />
potremmo andare a creare un piccolo triangolino creando<br />
intenso,<br />
famosa "codina" che ricorda gli anni '60. Se vogliamo, inoltre, con<br />
la<br />
scuro possiamo delineare la rima inferiore dell'occhio<br />
un'ombretto<br />
a delineare l'incavo dell'occhio per dare apertura e<br />
andremo<br />
allo stesso.<br />
profondità<br />
M A K E - U P E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
make-up realizzato per la nostra modella è certamente poco ordinario, deciso e raffinato, per nulla casuale.<br />
Il<br />
che tutte le donne vorrebbero indossare, per una volta, un maquillage da copertina, per sentirsi ancora<br />
Credo<br />
seducenti, ammirate e sicure in modo da far colpo. Ho scelto una combinazione di elementi, labbra naturali,<br />
più<br />
alabastro e trucco dai toni scuri, che raggiungono facilmente questo effetto senza far cadere nella<br />
pelle<br />
vostra pelle. Ricordatevi di sfumarlo sul collo e sul decolté.<br />
avere un effetto più naturale possibile.<br />
Ritoccate le vostra sopracciglia con l'aiuto di una matita per<br />
sopracciglia o con un ombretto biondo cenere (chiaro o scuro) a<br />
colore nero per le sopracciglia.<br />
Applicate sulla parte mobile dell'occhio un ombretto chiaro (bianco,<br />
beige, rosa chiaro, perlato o opaco a vostro piacimento).<br />
creando un effetto di intensità sullo sguardo.Con un ombretto scuro<br />
una matita per le labbra andiamo a delineare le stesse,<br />
Con<br />
su tutta la mucosa labiale per avere una maggior durata<br />
sfumandola<br />
del rossetto e poi andremo ad applicare un rossetto oppure un<br />
lucida labbra.
M A K E - U P E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
I n p o c h i s s i m i s t e p i l m a k e -<br />
u p a r t i s t M a u r i M e n g a è<br />
r i u s c i t a a r e n d e r e u n i c a l a<br />
n o s t r a m o d e l l a A n g e l i c a .<br />
P r o v a t e a n c h e v o i e f a t e c i<br />
s a p e r e . . .
O R O S C O P O E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
AMORE<br />
Il vostro cuore non si aprirà facilmente alle bufere dell’amore, ma una volta che Cupido entra, sarete<br />
passionale più di chiunque altro! E le emozioni saranno sempre più forti del vostro solito. Avrete voglia<br />
di dare massimo sfogo alla vostra energia.<br />
LAVORO<br />
Marte e Luna vi consigliano prudenza. Non siate frettolosi, non cedete alle distrazioni, rileggete quello<br />
che scrivete e verificate i conti, soprattutto se riguardano preventivi di spesa in vista di un impegno<br />
economico. Il periodo risulta essere impegnativo e pieno di faccende da brigare<br />
AMORE<br />
Vi aspetta un buon periodo, per rendere più vivace l’atmosfera, per vivere situazioni fuori dalla norma,<br />
per superare la vostra timidezza. Potrebbe aumentare la gelosia ma, nello stesso tempo, anche esaltare<br />
la vostra bollente passionalità! Il cambiamento è sempre dietro l’angolo<br />
LAVORO<br />
Sarete intuitivi, iperattivi e solerti come non mai, tutti protesi verso il raggiungimento di obiettivi e mete,<br />
che vi sembrano prioritarie. Tutto ciò sarà positivo, naturalmente, qualunque sia la vostra personale<br />
condizione professionale. Chi è autonomo nel lavoro potrà concludere ottimi affari.<br />
AMORE<br />
Non vi aspettano situazioni semplicissime, ricordatevi che con la quadratura di Venere potrete decifrare<br />
gli stati d’animo altrui, oltre che i vostri, sempre un po’ turbolenti. L’erotismo e la passione vivranno<br />
momenti travolgenti e altri meno eccitanti. Sarete comunque tutto un fuoco!!!<br />
LAVORO<br />
Siate prudenti negli investimenti e aspettate qualche giorno, quando la fortuna inizierà a girare, senza<br />
nessun ripensamento, dalla vostra parte. Se lavorare in gruppo, occhio ai colleghi un tantino invidiosi. I<br />
giorni neri stanno pian piano andando via.<br />
AMORE<br />
Vi attende un periodo bellissimo. Vi sentirete rapiti da una marea inarrestabile di sensazioni ed<br />
emozioni, potenti ma non inquietanti. Capirete di aver costruito un rapporto solido con la persona<br />
amata, un rapporto fatto per resistere nel tempo.<br />
LAVORO<br />
Valutate tutto con attenzione, anche i dettagli, ma soprattutto non siate precipitosi ed irruenti: servirà<br />
calma e lucidità. Per progetti ed iniziative, la prima parte del mese sarà più scorrevole. Il trigono Sole<br />
Mercurio è dalla vostra parte e non smetterà di proteggervi.<br />
AMORE<br />
Tornerà a farvi visita una persona del passato, scatterà un’immediata attrazione e la tentazione di<br />
ricominciare la vostra storia sarà fortissima, perché avvertirete nuovamente tutta la passione, l’energia e<br />
la sensualità ad essa associata.<br />
LAVORO<br />
Nel lavoro le soddisfazioni saranno tante, grazie alla vostra tenacia e costanza.<br />
Il grande trigono di Marte sarà il vostro asso nella manica, l'angelo custode e il coach di impegno,<br />
astuzia, lucidità, abilità. Non dimenticate l’energia solare che riscalda il vostro temperamento e che vi<br />
rende vincenti
O R O S C O P O E B A L L O<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
AMORE<br />
Potrà succedere davvero di tutto. Travolti da una grande passionalità, sull'onda di un'esuberanza<br />
incontenibile, vi lascerete trascinare da una gioiosa bufera di sensazioni e di sentimenti. Se siete<br />
innamorati e ricambiati, la settimana sarà quanto mai consolante, anzi esaltante a dirla tutta.<br />
LAVORO<br />
Qualche problemino non mancherà, vi sentirete sotto pressione, costretti a vivere in un certo modo, o<br />
secondo una certa immagine, la cosa non vi piace, e lo direte apertamente. Dopo alcune negoziazioni,<br />
raggiungerete un compromesso e tutto andrà bene.<br />
AMORE<br />
Vi lascerete tentare dal gusto pungente dell'avventura, qualunque sia la vostra condizione sentimentale.<br />
La settimana sarà maliziosa, nei vostri confronti! Alimenterà, polemiche e malumori di coppia, giusto<br />
quanto basta per darvi la giustificazione che aspettate.<br />
LAVORO<br />
L'intraprendenza sarà al massimo, magari anche troppo, in talune circostanze, al punto di agire<br />
affrettatamente, senza aver valutato tutti gli aspetti della situazione. Potreste trovarvi di fronte a ostacoli<br />
imprevisti. Venere vi aiuterà e favorirà i vari sincronismi, utili per il vostro lavoro.<br />
AMORE<br />
Buon compleanno cari amici, vi attende un mese caldo e luminoso, la passione farà palpitare i vostri<br />
cuori e riempirà gli animi di dolcezza. Riuscirete a essere perfettamente in sintonia con chiunque, pronti<br />
a dimostrare solidarietà e comprensione e figuriamoci con la persona che amate!<br />
LAVORO<br />
Sarete determinati e volenterosi,vi renderete conto che il vostro lavoro è proprio ciò che volete, vi<br />
sentirete soddisfatti giorno dopo giorno anche quando la sera non vedete l’ora di sdraiarvi sul divano.<br />
Mercurio sarà sempre pronto a darvi una grande mano, rendendo il cervello molto attivo.<br />
AMORE<br />
Un momento intrigante non è bastato a farvi prendere fuoco ma non rimpiangetelo troppo, c’è già<br />
qualcos’altro all’orizzonte, forse avevate semplicemente mal calcolato l’intensità del rapporto che stavate<br />
vivendo, siate più riflessivi. L’irascibilità spesso vi prende la testa e vi fa sfumare grandi occasioni.<br />
LAVORO<br />
Sarete estremamente critici anche nei confronti del vostro lavoro, sarà forse la situazione che state<br />
momentaneamente vivendo o il dubbio che siate poco soddisfatti del vostro lavoro. Non vi agitate<br />
troppo poi prenderete una decisione importante.<br />
AMORE<br />
Farete incontri interessanti ma nessuno vi sconvolgerà il cuore. Forse l’amore ora è l’ultima cosa a cui<br />
state pensando, attenti però a non renderlo troppo noto al vostro partner altrimenti finirete il mese da<br />
single. Il troppo interesse alla professione allontana gli affetti.<br />
LAVORO<br />
Ci saranno opportunità di carriera a cui vorrete dare seguito e avrete in programma di posizionarvi due<br />
o tre gradini più in alto sulla scala del successo. Deciderete di mettere al primo posto il lavoro e, solo nel<br />
caso avanzasse un po’ di tempo, vi concederete a nuove emozioni.<br />
AMORE<br />
A volte la passione può essere così forte da lasciare senza parole, oppure si può essere così<br />
intensamente coinvolti, da non riuscire a descrivere. Vi state impegnando al massimo per migliorare le<br />
cose tra voi e il partner. Eros di primissima qualità!<br />
LAVORO<br />
Vi ritroverete inaspettatamente molto soddisfatti del vostro lavoro; forse avete trovato la giusta chiave<br />
per viverlo in mondo positivo e renderlo interessante.<br />
Apprezzeranno la vostra creatività e sarà anche ben retribuita. Per Voi sta iniziando un periodo molto<br />
prospero e ricco di opportunità<br />
AMORE<br />
Libertà ed entusiasmo sono due concetti fondamentali! Vi piace poter fare quello che volete, con una<br />
storia d’amore che sarà appassionata e, al tempo stesso impulsiva, ma quando minaccerà la vostra libertà,<br />
ecco che suonerà subito il campanello d’allarme.<br />
LAVORO<br />
Se lavorate in gruppo e avete un'attività che vi mette a contatto con il pubblico, tenete saldi i nervi e non<br />
cedete alla tentazione dell'ira. Qualcuno sta cercando di provocarvi, non fate il suo gioco! La settimana è<br />
complicata anche per chi ha un'attività a conduzione familiare.
G A D G E T E B A L L O<br />
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Pensiero del mese<br />
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />
WWW.SOLOMENTE.IT<br />
L'arrivo di novembre porta con sé giornate più corte, colori<br />
ambrati, foglie che cadono, aroma di caldarroste, odore di<br />
legna che arde, tramonti che si tingono di rosso, temperature<br />
che inducono a scaldarsi. Tutto sembra rallentare. Avresti<br />
voglia di andare a vedere un bel film, o uno spettacolo, un<br />
concerto. Avresti voglia di una cena fuori. Oppure avresti<br />
voglia di fare due chiacchiere con gli amici davanti a un<br />
camino acceso con un bicchiere di vino rosso e qualcosa da<br />
spizzicare. Avresti voglia di accendere candele e ascoltare<br />
buona musica in compagnia. Magari poi anche ballare.<br />
Avresti voglia di abbracci, ah quanto ti mancano gli abbracci!<br />
Questo è quello che hai sempre fatto, questo è quello che<br />
speravi potessero anche fare i tuoi figli. Ma gli amici puoi<br />
vederli o sentirli solo via smartphone e comunque se li<br />
incontri dal vivo mezza faccia è coperta. Fuori, dopo il<br />
tramonto, al massimo puoi frequentare il supermercato. E<br />
che fai? Cosa ti resta? Arrivi a casa, togli la mascherina,<br />
accendi le candele, bevi il tuo drink e ascolti la tua canzone<br />
preferita a tutto volume, per rimanere in tema potresti<br />
scegliere November Rain.... Improvvisamente torna il buon<br />
umore, ritrovi il tuo tempo e dimentichi il mondo sospeso che<br />
c'è fuori. E sai che prima o poi potrai abbracciare senza<br />
paura.<br />
https://www.solomente.it/
N o v e m b e r 2 0 2 0<br />
F R E E P R E S S O N L I N E n o n r e g i s t r a t a D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "