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syndicom rivista N.20

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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«C’è il timore che con la nuova strategia digitale vengano<br />

bruciati milioni che poi sono risparmiati in altri ambiti» David Roth<br />

21<br />

PostFinance, strategia rischiosa<br />

Un inopportuno taglio degli impieghi, promesse non mantenute.<br />

<strong>syndicom</strong> chiede di ripensarci e un miglior piano sociale.<br />

Un sospiro di sollievo per gli uni, un<br />

grande shock per gli altri. L’ultima riorganizzazione<br />

presso PostFinance riguarda<br />

130 posti a tempo pieno e porterà<br />

a un numero ancora indefinito di<br />

licenziamenti. Le persone nel backoffice<br />

possono tirare un sospiro di sollievo:<br />

il settore già duramente colpito<br />

due anni fa, questa volta viene risparmiato.<br />

Molti dei licenziati hanno contribuito<br />

ancora in estate a erogare<br />

crediti di emergenza per le aziende in<br />

crisi e hanno prestato uno sforzo che<br />

non rientrava nei loro obiettivi personali.<br />

PostFinance ringrazia ora molti<br />

di loro con il licenziamento.<br />

Una nuova riorganizzazione solo<br />

poco tempo dopo il programma di<br />

smantellamento «Victoria»? Sì, risponde<br />

la direzione di PostFinance,<br />

perché «il fare nulla non è un’opzione».<br />

Troppo rapida la trasformazione<br />

nel mondo bancario, troppo elevate le<br />

esigenze digitali della clientela. Inoltre<br />

PostFinance intende reagire con<br />

due nuove unità: DigitalBanking e<br />

Plattform.<br />

David Roth (a sinistra) con il direttore di Post-<br />

Finance Hansruedi Köng. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

Strategia digitale non definita<br />

La riorganizzazione presso PostFinance<br />

è però dovuta solo in parte alla trasformazione<br />

digitale. Molto è semplicemente<br />

dovuto anche al fallimento<br />

della direzione. A essere maggiormente<br />

colpito è stato il settore della clientela<br />

aziendale, settore già ristrutturato<br />

nell’ambito del programma «Victoria».<br />

Numerosi dipendenti avevano segnalato<br />

di avere troppo poche possibilità<br />

di rendimento nei loro portafogli.<br />

La direzione di PostFinance aveva<br />

però chiesto di avere fiducia, poiché i<br />

nuovi prodotti digitali avrebbero apportato<br />

le possibilità necessarie.<br />

La mancata attuazione rappresenta<br />

un fallimento della direzione, fallimento<br />

che ora ricade però esclusivamente<br />

su persone che non ne hanno<br />

alcuna responsabilità. Questo è incomprensibile<br />

e mina ancora una volta<br />

la fiducia nella direzione di Post-<br />

Finance. Le sedi di Ginevra, Kriens e<br />

Basilea vengono soppresse. Solo a<br />

pochi colleghi viene promessa una<br />

prospettiva a Zofingen o a Losanna.<br />

<strong>syndicom</strong> si impegnerà per importanti<br />

miglioramenti nell’ambito delle negoziazioni<br />

del piano sociale e della<br />

procedura di consultazione.<br />

Allontanamento dal mandato di base<br />

Dopo questa delusione digitale risulta<br />

piuttosto grottesco che ora PostFinance<br />

prenda esempio proprio dalle piattaforme<br />

di online-trading N26 e Revolut.<br />

Le due piattaforme sono altamente<br />

deficitarie, ma sono dotate, in qualità<br />

di startup, di capitale di rischio. Seguirne<br />

le tracce è molto rischioso per<br />

una banca multicanale.<br />

C’è il timore che con la nuova strategia<br />

nel settore digitale vengano nuovamente<br />

bruciati milioni che sono poi<br />

risparmiati in altri ambiti. Questo è<br />

già iniziato. Nelle sedi di Berna Aarbergergasse,<br />

Olten e Uster vengono<br />

chiuse le aree clienti. In questo modo<br />

PostFinance si allontana ulteriormente<br />

dal suo mandato di offrire servizi<br />

bancari in modo capillare e a bassa soglia.<br />

<strong>syndicom</strong> ha chiesto a PostFinance<br />

di riconsiderare diverse misure<br />

nell’ambito della procedura di consultazione.<br />

Inoltre per il piano sociale servono<br />

misure di accompagnamento.<br />

David Roth<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/it/attualita/articolo/postfinance-occorre-un-piano-sociale-migliore/<br />

Conferenza dei giovani<br />

al tempo del Covid<br />

Quest’anno, a metà ottobre, il tradizionale<br />

incontro dei giovani di <strong>syndicom</strong><br />

si è tenuto per la prima volta online,<br />

come conseguenza della pandemia.<br />

In agenda due temi d’attualità: lo sviluppo<br />

economico (ospite Reto Wyss,<br />

segretario centrale dell’Unione sindacale<br />

svizzera) e il telelavoro. Tra le preoccupazioni<br />

dei giovani membri di<br />

<strong>syndicom</strong>, ci sono i posti di apprendistato:<br />

mentre nell’estate 2020 non si è<br />

praticamente registrata alcuna diminuzione,<br />

ci sono dei primi segnali che<br />

per il 2021 potrebbe verificarsi una carenza<br />

di posti, poiché ad esempio il<br />

settore alberghiero e della ristorazione<br />

sembra essere duramente colpito<br />

dalla crisi. La Commissione Giovani si<br />

impegnerà affinché questo non avvenga<br />

nei settori <strong>syndicom</strong>. Il tema del telelavoro<br />

è stato introdotto dal segretario<br />

centrale Daniel Hügli, che ha<br />

presentato il sondaggio <strong>syndicom</strong><br />

sull’home office. La maggior parte dei<br />

partecipanti alla conferenza ha vissuto<br />

il telelavoro in modo principalmente<br />

positivo, fintanto che non è stato<br />

loro imposto. Per molti si tratta di una<br />

gradita variazione alla vita da ufficio<br />

che consente di risparmiare tempo e<br />

di avere una maggiore produttività. La<br />

maggior parte desidera mantenere<br />

questi aspetti positivi. Una partecipante<br />

preferirebbe addirittura andare<br />

in ufficio solo una volta ogni due settimane!<br />

Ma tutti concordano che il telelavoro<br />

debba essere una scelta volontaria.<br />

A molti manca il confronto con i<br />

colleghi e i momenti creativi in ufficio.<br />

Inoltre, si verifica un certo sconfinamento<br />

del lavoro, ad esempio rispondendo<br />

alle e-mail a tarda sera. Dall’altro<br />

lato molti partecipanti hanno<br />

precisato di apprezzare la flessibilità<br />

del telelavoro, come di poter decidere<br />

autonomamente se prendersi un pomeriggio<br />

libero e lavorare la sera. Qui<br />

c’è anche un certo conflitto di interessi<br />

tra i giovani creativi, con buona<br />

formazione e senza figli che sono addirittura<br />

a favore di un certo sconfinamento,<br />

e i lavoratori con famiglia,<br />

oppure che desiderano una netta delimitazione<br />

del lavoro. C’è anche chi<br />

all’inizio ha desiderato l’home working<br />

ma ora vuol fare un passo indietro.<br />

Dobbiamo prendere sul serio entrambi,<br />

ad esempio tramite un diritto<br />

alla flessibilità e al telelavoro. Tuttavia,<br />

una politica sindacale che vede il<br />

telelavoro solo negativamente, eluderebbe<br />

le esigenze di molti giovani<br />

membri. Per fortuna questo non è il<br />

caso di <strong>syndicom</strong>. Vi contribuisce anche<br />

il fatto che molti nostri partner sociali<br />

consentono già da tempo il telelavoro.<br />

Siamo sulla buona strada!<br />

Dominik Fitze

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