Vie&Trasporti n.845 dicembre 2020

Il parere legale
Targa prova
Chi paga?
Una nuova sentenza della Cassazione
ribadisce l’illegittimità dell’utilizzo della
targa prova su veicoli immatricolati
Èprassi comune e consolidata presso concessionarie
e officine utilizzare la targa prova per effettuare spostamenti
con veicoli già immatricolati, magari per
verificare la buona riuscita di una riparazione o per i test
su strada. Ebbene, sappiate che lo scorso agosto la Corte
di Cassazione ne ha dichiarato illegittimo l’utilizzo su questi
mezzi (sentenza n. 17665/2020) facendo leva su due punti:
l’operatività della targa-prova e la garanzia assicurativa.
Cominciamo dal primo aspetto. Lo stesso èregolato da
un Decreto degli inizi del 2000 (DPR 474/2001) emanato
per consentire i collaudi su strada a veicoli non ancora
pronti per l’omologazione. Nel tempo, però, la prassi èstata,
piuttosto, quella di estendere l’uso della targa prova anche
a quelli immatricolati per le prove successive a operazioni
di riparazione o manutenzione.
Già gli scorsi anni la Cassazione aveva cercato di limitare
l’utilizzo della targa di prova, sottolineando come fosse
nata solamente come ‘sostituto’ della carta di circolazione
e del certificato di revisione e quindi, laddove il veicolo
fosse stato in possesso di tali documenti, il suo utilizzo risultava
illegittimo. Riassumendo: la circolazione su strada
con targa di prova sarebbe consentita ai veicoli non ancora
immatricolati, quindi, privi di carta di circolazione. Per i veicoli
immatricolati, invece, si potrebbe ricorrere alla targa
prova solo per effettuare prove tecniche, con regolare assicurazione
e revisione. La Cassazione con la sentenza citata
ha dichiarato la non
legittimità dell’utilizzo della targa
prova sui veicoli immatricolati, in
quanto non conforme allo scopo della deroga
prevista dalla normativa.
La questione assicurazione
In merito, invece, al secondo aspetto, ossia alla copertura
assicurativa, sarebbe valida solo la Rc dell’auto.
L’assicurazione obbligatoria della targa prova, pertanto, non
coprirebbe eventuali danni provocati a terzi durante la circolazione.
Viene specificato che lo scopo della targa prova
(e della relativa assicurazione obbligatoria) èquella di consentire
la circolazione di veicoli non muniti ancora di assicurazione,
che si trovino a circolare per specifiche esigenze
tecniche. Di conseguenza, dei danni derivanti dalla circolazione
del veicolo già targato che circoli con una targa di
prova risponde l’assicuratore del veicolo, e non quello della
targa prova. La sentenza apre una serie di scenari molto
complessi per concessionarie e officine. L’indicazione, infatti,
èquella di assicurare i singoli mezzi anche per i collaudi
post-intervento. Bisogna valutare attentamente come muoversi
per evitare responsabilità civili.
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