Snoezelen nella demenza - Associazione Geriatri Extraospedalieri

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L’approccio approccio “Snoezelen Snoezelennella cura degli anziani affetti da demenza Andrea Fabbo U.O . Salute Anziani e Consultorio Psicogeriatrico Distretto 2 Mirandola Mirano (VE), 12 giugno 2009

L’approccio approccio “<strong>Snoezelen</strong> <strong>Snoezelen</strong>” <strong>nella</strong><br />

cura degli anziani affetti da<br />

<strong>demenza</strong><br />

Andrea Fabbo<br />

U.O . Salute Anziani e<br />

Consultorio Psicogeriatrico<br />

Distretto 2 Mirandola<br />

Mirano (VE), 12 giugno 2009


Lo scenario<br />

Interesse crescente<br />

limitata risposta terapia farmacologica<br />

evidenze epidemiologiche a supporto degli<br />

interventi psico-sociali<br />

psico sociali<br />

Ampio dibattito sui possibili benefici degli<br />

interventi psicosociali e comportamentali <strong>nella</strong><br />

<strong>demenza</strong>.


A EUROPEAN CONSENSUS ON<br />

OUTCOME MEASURES FOR<br />

PSYCHOSOCIAL INTERVENTION<br />

RESEARCH IN DEMENTIA CARE<br />

Moniz-Cook, Vernooij-Dassen, Woods et al.<br />

• Alzheimer Europe Conference,<br />

Conference,<br />

Bruxelles, 28-30 28 30 maggio 2009


Interventi psicosociali<br />

<strong>nella</strong> <strong>demenza</strong> - 1<br />

Review delle reviews<br />

Efficacia degli interventi psicosociali simile o maggiore<br />

rispetto alle terapie farmacologiche<br />

(Luijpen et al., 2003, Rev.Neurosc.)<br />

Interventi efficaci o potenzialmente efficaci<br />

��Terapia Terapia occupazionale (Graff ( Graff et al. 2006) 2006<br />

��<strong>Snoezelen</strong> <strong>Snoezelen</strong> (Cheng ( Cheng JCC, Cochrane, 2002) 2002<br />

��Reminiscenza Reminiscenza (Woods. ( Woods. B et al., Cochrane, 2005) 2005<br />

��Approccio Approccio comportamentale (Verkaide ( Verkaide et al. Geriatr. Geriatr.<br />

Psychiatr. Psychiatr.<br />

2005) 2005<br />

Moniz-Cook, Manthorpe<br />

“Early Psychosocial Interventions in Dementia -<br />

Evidence-Based Practice” London, Jessica Kingsley, 2008


Interventi psicosociali<br />

�� Aiuto a domicilio ed<br />

interventi di formazione per i<br />

caregivers (Vernooij Vernooij-<br />

Dassen, Dassen,<br />

1995, 2000)<br />

�� Counselling e gruppi di<br />

supporto familiare<br />

(Mittelmann Mittelmann et al. 2007)<br />

�� Meeting centers , Alzheimer<br />

Cafè Caf (Does Does et al. 2004)<br />

�� Terapia occupazionale a<br />

casa (Graft ( Graft et al. 2006)<br />

<strong>nella</strong> <strong>demenza</strong> - 2<br />

RISULTATI<br />

�� Miglioramento funzionalità<br />

funzionalit<br />

quotidiana<br />

�� Miglioramento “senso senso di<br />

competenza” competenza dei caregivers<br />

(Graft Graft, , Vernooij-Dassen<br />

Vernooij Dassen, ,<br />

BMJ, 2006)<br />

�� Miglioramento qualità qualit della<br />

vita delle persone con<br />

<strong>demenza</strong> e dei loro familiari<br />

(Graft Graft, , J.Gerontol.Med. J.Gerontol.Med.<br />

Sci.<br />

2007)<br />

�� Efficacia sui costi (Graft ( Graft, ,<br />

Adang et al. BMJ, 2008)


Quale riabilitazione<br />

�� Complessità Complessit della malattia<br />

�� Forte influenza della rete sociale<br />

La riabilitazione è da intendersi non come recupero e<br />

rieducazione della funzione lesa, ma come<br />

riattivazione globale<br />

La persona affetta da <strong>demenza</strong><br />

aspetti cognitivi, comportamentali,<br />

funzionali, emotivo – affettivi<br />

Il caregiver<br />

L’ambiente ambiente


Riabilitare una persona con<br />

<strong>demenza</strong><br />

1. Intervenire sui deficit cognitivi con programmi<br />

specifici (ROT, 3- 3 R, reminiscenza)<br />

2. Intervenire sui disturbi del comportamento (terapia<br />

occupazionale, stimolazione multisensoriale,<br />

musicoterapia)<br />

3. Intervenire sui deficit funzionali (sostegno nelle ADL,<br />

equilibrio, deambulazione)<br />

Conservare le funzioni non ancora perdute<br />

Coinvolgimento attivo della persona


Grande interesse sugli interventi<br />

occupazionali il cui obiettivo è quello di<br />

rendere le persone capaci di<br />

partecipare alle attività attivit della vita<br />

quotidiana.<br />

quotidiana<br />

Gli operatori raggiungono questo<br />

risultato o abilitando le persone a<br />

svolgere attività attivit che incrementino la loro<br />

capacità capacit di partecipare, partecipare,<br />

o modificando<br />

l’ambiente ambiente in modo da favorire la<br />

partecipazione.<br />

partecipazione


Naturalmente la perdita di funzione, funzione,<br />

che si<br />

osserva anche nell’ nell invecchiamento<br />

normale, è più pi veloce e più pi grave nelle<br />

persone affette da <strong>demenza</strong>. <strong>demenza</strong><br />

Nucleo Alzheimer Cisa Mirandola


Nonostante l'obiettivo primario delle<br />

attività attivit occupazionali sia quello di<br />

riabilitare - o mantenere attiva - una<br />

funzione, molto più pi importante è<br />

l'obiettivo generale di agire sul<br />

benessere della persona


Interventi rivolti al paziente<br />

Interventi specifici<br />

Approcci rivolti alle funzioni cognitive<br />

Terapia di riorientamento alla realtà<br />

Memory training<br />

Tecniche di stimolazione della memoria esplicita (Spaced-retrieval<br />

technique;<br />

compensazione, categorizzazione, facilitazione)<br />

Approcci orientati al comportamento ed all’emotività<br />

Psicoterapia di supporto<br />

Reminiscenza<br />

Validazione<br />

Approcci orientati alla stimolazione sensoriale<br />

Terapia ricreazionale (ludoterapia, pet terapia)<br />

Arte terapia (musicoterapica, danza, arte)<br />

Interventi aspecifici<br />

rassicurazione<br />

“Touch therapy”<br />

aromaterpia<br />

“Light therapy”<br />

<strong>Snoezelen</strong> therapy<br />

Interventi rivolti ai familiari e caregivers<br />

Interventi rivolti al paziente<br />

Problem solving therapy per il caregiver<br />

Skill training per migliorare la capacità del caregiver di gestire la care del<br />

paziente<br />

Interventi educativi per l’uso appropriato di farmaci e gestione dei<br />

comportamenti<br />

Interventi rivolti ai familiari/caregivers<br />

Terapia familiare<br />

Gruppi di supporto<br />

Gruppi psicoeducativi<br />

Gruppi di auto-aiuto<br />

Respite<br />

Interventi cognitivo-comportamentali (depressione)<br />

Interventi non<br />

farmacologici<br />

per il<br />

trattamento<br />

delle demenze<br />

Linee Guida AIP:<br />

il trattamento della<br />

malattia di Alzheimer,<br />

2006


Reality Orientation Therapy<br />

�� E’ l’approccio approccio multistrategico più pi diffuso (Taulbee Taulbee, , 1984;<br />

Zanetti et al. 2005).<br />

�� Metodologia ideata da Folsom nel 1958, c/o la Veterans<br />

Adimistration e successivamente sviluppata negli anni<br />

’60 60 come tecnica specifica di riabilitazione per i pazienti<br />

confusi o con deterioramento cognitivo (Baldelli Baldelli 1990,<br />

Zanetti 1995, Baines et al. 1987).<br />

�� Si pone come obiettivo quello di riorientare il paziente<br />

rispetto a se stesso, alla propria storia e all’ambiente<br />

all ambiente<br />

circostante.


La terapia di riorientamento alla realtà realt<br />

(Reality Orientation Therapy - ROT)<br />

8 studi randomizzati controllati di valutazione della ROT<br />

formale.<br />

Evidenza<br />

La ROT è moderatamente efficace sia sul piano<br />

cognitivo che per il suo controllo dei BPSD in pazienti<br />

con AD<br />

Azione<br />

La ROT dovrà dovr essere presa in considerazione per<br />

pazienti con AD<br />

(standard)<br />

Linee Guida AIP: il trattamento della malattia di Alzheimer, 2006 2006


Reality Orientation Therapy<br />

�� La critica maggiore che è stata<br />

rivolta alla ROT concerne<br />

l’evidenza evidenza che a fronte di un<br />

miglioramento nelle prestazioni<br />

cognitive non sia stato<br />

dimostrato alcun impatto sul<br />

piano funzionale e sulle abilità abilit<br />

quotidiane.<br />

�� La revisione della Cochrane<br />

(Spector Spector, , 2000, 2003, 2007) è<br />

giunta alla conclusione che la<br />

ROT è efficace sia sul piano<br />

cognitivo che su quello<br />

comportamentale.<br />

comportamentale


Reality Orientation Therapy<br />

�� Risultati migliori si ottengono inserendo la ROT nel<br />

contesto di un programma di stimolazione<br />

multidisciplinare, multidisciplinare,<br />

( es reminiscenza e la rimotivazione<br />

(Koh Koh et al. 1994, terapia occupazionale o alla<br />

riabilitazione motoria (Olazaran Olazaran 2004).<br />

�� Alla sospensione del trattamento si assiste ad una<br />

perdita rapida dei benefici ottenuti per cui la ROT<br />

dovrebbe essere applicata senza interruzioni finchè finch le<br />

condizioni cognitive del paziente lo consentono.<br />

consentono


Interventi non farmacologici<br />

combinati<br />

Evidenza<br />

Interventi non farmacologici che combinano<br />

ROT, ROT,<br />

reminescence therapy, therapy,<br />

esperienze<br />

piacevoli (musicoterapia) ed esercizio fisico<br />

sono efficaci sullo stato cognitivo e sull’umore sull umore di<br />

pazienti AD<br />

Azione<br />

Questi trattamenti devono essere presi in<br />

considerazione nei pazienti con AD<br />

(raccomandato)<br />

Linee Guida AIP: il trattamento della malattia di Alzheimer, 2006 2006


Programma riabilitativo 3 R<br />

�� ROT<br />

��Terapia Terapia della<br />

Reminiscenza<br />

��Terapia Terapia della<br />

Rimotivazione


Terapia della Reminiscenza<br />

�� La tecnica trova il proprio supporto <strong>nella</strong> teoria<br />

psicodinamica e si fonda sulla naturale<br />

tendenza dell’anziano dell anziano a rievocare il proprio<br />

passato.<br />

�� L’obiettivo obiettivo della terapia consiste nel favorire<br />

questo processo spontaneo e renderlo più pi<br />

consapevole per ridurre l’isolamento, l isolamento, migliorare<br />

il tono dell’umore dell umore e la qualità qualit della vita,<br />

incrementare la funzione cognitiva.


Terapia di Reminiscenza<br />

Esempi di materiale (da Bruce et<br />

Tatto<br />

Vista<br />

Udito<br />

Olfatto<br />

Gusto<br />

et al., 2003)<br />

Oggetti della vita quotidiana propri del<br />

passato (macina caffé, caff , setaccio, ecc.)<br />

Oltre agli oggetti, le fotografie e le<br />

immagini che evocano i tempi remoti<br />

(ovviamente in bianco e nero)<br />

Musica, canzoni popolari, filastrocche<br />

Profumi ed aromi legati a consuetudini<br />

di un tempo (es. la cenere)<br />

I cibi della tradizione e/o dell’infanzia<br />

dell infanzia<br />

(es. caramelle di liquirizia e limone o<br />

dolci tipici )


Programmi di esercizio fisico


La terapia occupazionale<br />

Attività Attivit individuale o di gruppo volta alla<br />

stimolazione delle funzioni residue attraverso<br />

la realizzazione di prodotti finiti e l’occupazione<br />

l occupazione<br />

in attività attivit della vita quotidiana, manuali,<br />

espressive, ricreative.


Arch Gerontol Geriatr. 2007;44 Suppl 1:49-54.


Musicoterapia: dati della letteratura


Musicoterapia <strong>nella</strong> <strong>demenza</strong><br />

��Scarsit Scarsità di studi strutturati<br />

secondo criteri scientifici<br />

��Evidenze Evidenze cliniche ma non<br />

evidenze scientifiche<br />

��Necessit Necessità di definizione di<br />

modelli musicoterapici<br />

��Assenza Assenza di indicatori<br />

standardizzati e validati di<br />

percorso e di esito


GROUPS<br />

7 PATIENTS<br />

8 CONTROLS<br />

CAN MEMOFILM BE USED TO IMPROVE QUALITY<br />

OF LIFE IN DEMENTIA? PRELIMINARY REPORT<br />

Savorani G., Pini E., Tondi L., Ribani V., Tedesco R., Melloni E., Bertolucci G.<br />

S.Orsola-Malpighi University Hospital Bologna, C.I.G University of Bologna,<br />

ASP Giovanni XXIII Bologna, Cineteca di Bologna (ITALY)<br />

e mail: ru.tedesco@libero.it<br />

POPULATION STUDY<br />

MALE<br />

2<br />

2<br />

FEMALE<br />

5<br />

6<br />

AGE<br />

64-95<br />

DIAGNOSIS<br />

AD or VAD<br />

AIM: To investigate the use of memory - film in dementia<br />

METHOD: The film is administred more times a day<br />

CDR<br />

1-3<br />

MMSE<br />

3-24<br />

NPI<br />

5-48<br />

NPI DISTRESS<br />

ASSESMENT: MMSE, NPI-NH, Distress (after 2 months of vision and after 1 month of suspension)<br />

RESULTS IN PATIENTS OF THE MEMOFILM GROUP:<br />

After 2 months: Behaviour disorders reduction range: 94%-4%, in 6 out of 7. Stress decreases in 5 out of 7.<br />

After 1 month of suspension: 2 pts. Continue to improve.<br />

RESULTS IN CONTROL GROUP:<br />

Behaviour disorders reduction range: 38%-9% in 3 out of 8. Stress decreases only in 2 out of 8 pts.<br />

After 1 month of suspension: Behaviour improve only in 1 subject<br />

CONCLUSIONS: Both behaviour and stress improve in the memofilm group more than in control group and<br />

in greater numbers (6 vs 3). In the Memofilm Group the relationship with caregivers also significantlly<br />

improved.<br />

Alzheimer Europe Conference, Bruxelles, 28-30 maggio 2009<br />

3-30


APPROCCIO AMBIENTALE<br />

Lo spazio vitale della persona con<br />

<strong>demenza</strong> va considerato come un<br />

sistema integrato tra:<br />

aspetti architettonici (organizzazione<br />

degli spazi fisici)<br />

componenti legate all’organizzazione<br />

all organizzazione<br />

(programmi)<br />

contesto sociale (caregiver formali ed<br />

informali)


Organizzazione basata sui principi<br />

dell’ambiente dell ambiente protesico<br />

SPAZI<br />

Arredi, colori,<br />

luci, suoni<br />

Strumenti per la<br />

protezione e la<br />

sorveglianza<br />

PERSONE<br />

Relazione<br />

Organizzazione


La stimolazione<br />

multisensoriale<br />

<strong>Snoezelen</strong> Room c/o il Nucleo Alzheimer di Mirandola


Un po’ po di storia<br />

La “<strong>Snoezelen</strong> <strong>Snoezelen</strong>” nasce in Olanda negli anni ’70; 70; il<br />

termine (che è un neologismo) deriva da due<br />

verbi olandesi:<br />

Snuffelen = “cercare cercare fuori” fuori o “esplorare esplorare”<br />

Doezelen = “rilassare rilassare” o “sonnecchiare<br />

sonnecchiare”<br />

La tecnica è stata concepita per persone con<br />

disabilità disabilit intellettive sulla base di ricerche che<br />

indicavano reazioni positive di queste persone<br />

quando erano inserite in un ambiente di<br />

stimolazione plurisensoriale.<br />

plurisensoriale


<strong>Snoezelen</strong><br />

E’ oggi diventata sinonimo di<br />

“stimolazione stimolazione multisensoriale<br />

controllata” controllata utilizzata per<br />

persone con gravi disabilità disabilit<br />

intellettive che vengono<br />

esposte ad un ambiente<br />

“calmante calmante” e “stimolante stimolante” sui<br />

cinque sensi chiamato<br />

<strong>Snoezelen</strong> Room (o stanza di<br />

stimolazione multisensoriale)<br />

che utilizza: effetti luminosi,<br />

colori, suoni, musiche, profumi<br />

ecc.)<br />

ecc.) <strong>Snoezelen</strong> per bambini disabili a Het Balanske, Tielt-Winge, Belgio.


L’applicazione applicazione della<br />

<strong>Snoezelen</strong> ha<br />

determinato benefici<br />

nelle persone con:<br />

�� Disabilità Disabilit cognitive<br />

�� Autismo<br />

�� Traumi cranici/ictus<br />

�� Turbe psichiatriche<br />

�� Demenza/Parkinson<br />

�� Controllo del dolore<br />

<strong>Snoezelen</strong>


Applicazione<br />

Dal campo delle disabilità disabilit dell’apprendimento<br />

dell apprendimento<br />

(negli anni 70) si è estesa recentemente a<br />

quello della cura della <strong>demenza</strong> (Paesi<br />

Anglosassoni e Nord Europa)<br />

Razionale dell’utilizzo dell utilizzo <strong>nella</strong> <strong>demenza</strong><br />

Un ambiente ricco di stimoli sensoriali che non<br />

comporta richieste eccessive sulle capacità capacit<br />

cognitive ma coinvolge e stimola le residue abilità abilit<br />

sensomotorie delle persone con <strong>demenza</strong><br />

(Hope Hope, , 1998 Buettner, Buettner,<br />

1999)


<strong>Snoezelen</strong> <strong>nella</strong> <strong>demenza</strong><br />

�� Stimolazione dei cinque<br />

sensi<br />

�� Uso di fonti<br />

luminose,superfici tattili, tattili,<br />

musica rilassante, rilassante,<br />

aromi<br />

di oli essenziali<br />

�� ↑iniziativa iniziativa, , ↑vigilanza vigilanza<br />

↑linguaggio linguaggio spontaneo, spontaneo,<br />

↑relazione relazione con gli altri, altri,<br />

↑serenit serenità , ↑attivit attività, ,<br />

↑attenzione attenzione, , ↓ confusione<br />

�� Ancora pochi studi in<br />

letteratura<br />

Brodaty, Brodaty,<br />

2004 “Pharmacological Pharmacological and<br />

psychosocial interventions for<br />

behavioural and psychological<br />

symptoms of dementia” dementia<br />

www.med.unsw.edu.au/adfoap<br />

www.med.unsw.edu.au/adfoa


Nelle fasi più avanzate di malattia i disturbi<br />

comportamentali sono relativamente frequenti


Sintomi comportamentali e<br />

psicologici delle demenze (BPSD)<br />

� Disturbi dell’umore e dell’affettività<br />

(depressione, mania, ansia, reazioni<br />

catastrofiche, instabilità affettiva)<br />

� Disturbi psicotici (deliri, allucinazioni)<br />

� Alterazioni della personalità (indifferenza,<br />

apatia, disinibizione, irritabilità)<br />

� Sintomi neurovegetativi (disturbi del sonno,<br />

del comportamento alimentare, dell’attività<br />

sessuale)<br />

� Comportamenti molesti (agitazione,<br />

aggressività, “wandering”, ecc)<br />

Absher e Cummings, 1993


100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

Prevalenza dei BPSD (al NPI)<br />

nei diversi stadi (MMSE) di M. Alzheimer<br />

0<br />

Deliri<br />

Allucinazioni<br />

Agitazione<br />

Depressione<br />

Ansia<br />

Lieve<br />

Moderata<br />

Grave<br />

Mega et al. 1996


100<br />

Prevalenza dei BPSD (al NPI)<br />

nei diversi stadi (MMSE) di M. Alzheimer<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Euforia<br />

Apatia<br />

Disinibizione<br />

Irritabilità<br />

Motricità<br />

Lieve<br />

Moderata<br />

Grave<br />

Mega et al. 1996


<strong>Snoezelen</strong> <strong>nella</strong> <strong>demenza</strong><br />

Possibili effetti positivi: positivi<br />

↓ utilizzo di psicofarmaci con<br />

conseguente riduzione dei<br />

costi<br />

↓ cause di “incidenti” attraverso il<br />

miglioramento dell’umore e del<br />

comportamento (Baker, Bell,<br />

2001)<br />

↓ contenzione fisica<br />

(Champagne e Sayer, 2003)


Stimolazione multisensoriale(MSS)<br />

� RCT di MSS vs sistema di cura tradizionale<br />

� 17 soggetti con <strong>demenza</strong> severa<br />

� 3 sedute di MSS per 3 giorni consecutivi confrontati<br />

con 3 sedute in “ambiente di vita normale”<br />

� Valutazioni in cieco da parte degli operatori<br />

� Effetti immediati :↓ apatia e irrequietezza,<br />

comportamenti ripetitivi e ↓ stati confusionali<br />

� Non eseguiti controlli a lungo termine (follow-up)<br />

Kragt, Holtkamp, Van Dongen et al, Verpleegkunde 1997, Nov; 12(4): 227-36<br />

The effect of sensory stimulation in the sensory stimulation room on the well-being of<br />

demented elderly. A cross-over trial in residents of the R.C. Care Center Bernardus in<br />

Amsterdam


Stimolazione multisensoriale(MSS)<br />

�� RCT di 8 sedute di MSS standardizzate vs 8 sedute<br />

di attività attivit standardizzate<br />

�� Presentate entrambe allo staff e ai caregivers come<br />

terapie non farmacologiche<br />

�� Subito dopo le sedute di MSS e delle attività attivit i<br />

pazienti presentavano : ↑iniziativa iniziativa, , ↑ linguaggio<br />

spontaneo, spontaneo,<br />

↑ relazione con gli altri, altri,<br />

↑serenit serenità ,<br />

↑attivit attività , ↑attenzione attenzione<br />

Baker, Bell, Baker et al, Brit J Clin Psychol 2001


Stimolazione multisensoriale(MSS)<br />

� ↑ significativo dell’ attenzione all’ambiente da parte<br />

del gruppo MSS<br />

� Miglioramento significativo dell’umore e del<br />

comportamento nel gruppo MSS rispetto al gruppo<br />

delle attività<br />

� Non dimostrati benefici a lungo termine,<br />

diminuiti i benefici sul comportamento al follow up<br />

di un mese<br />

Baker, Bell, Baker et al, Brit J Clin Psychol 2001


COCHRANE REVIEW – RISULTATI<br />

Effetti immediati dopo ogni seduta<br />

Miglioramento in entrambi i gruppi senza differenze<br />

statisticamente significative tra <strong>Snoezelen</strong> e controllo<br />

Effetti a metà met e alla fine del ciclo di trattamento<br />

<strong>Snoezelen</strong>:<br />

<strong>Snoezelen</strong>:<br />

miglioramento di apatia e tono dell’umore<br />

dell umore<br />

Attività Attivit tradizionali: miglioramento solo delle abilità abilit<br />

linguistiche<br />

Effetti a lungo termine<br />

Nessun effetto già gi dopo un mese dal trattamento


Multi-Sensory Multi Sensory Stimulation in 24-hour 24 hour dementia care; effects of<br />

snoezelen on residents and caregivers.<br />

Julia C.M. van Weert , 2004


Behavioral and Mood Effects of <strong>Snoezelen</strong> Integrated<br />

into 24-Hour 24 Hour Dementia Care J. Van Weert<br />

�� I soggetti del gruppo<br />

sperimentale ricevevano<br />

un programma di<br />

stimolazione<br />

multisensoriale nelle 24<br />

ore individualizzato sulla<br />

base delle proprie<br />

preferenze ai test di<br />

screenig associato ad un<br />

“training training” degli operatori. operatori<br />

�� I soggetti del gruppo<br />

di controllo ricevevano<br />

“normale normale” assistenza di<br />

nursing home. home<br />

JAGS, vol. 53, issue 1, pag.24-33, pag.24 33, 2005


Behavioral and Mood Effects of <strong>Snoezelen</strong> Integrated<br />

into 24-Hour 24 Hour Dementia Care J. Van Weert<br />

Strumenti di misurazione :<br />

Scala di osservazione<br />

comportamentale per<br />

pazienti psicogeriatrici,<br />

psicogeriatrici,<br />

Cohen-Mansfield<br />

Cohen Mansfield<br />

Agitation Inventory, Inventory,<br />

Cornell Scale for<br />

Depression in Dementia<br />

+ strumenti di misura<br />

indipendenti: registrazioni<br />

video dell’assistenza<br />

dell assistenza<br />

mattutina e la valutazione<br />

del comportamento e<br />

dell’umore dell umore dei residenti<br />

usando valutazioni come<br />

INTERACT e FACE.<br />

JAGS, vol. 53, issue 1, pag.24-33, pag.24 33, 2005


Behavioral and Mood Effects of <strong>Snoezelen</strong> Integrated<br />

into 24-Hour 24 Hour Dementia Care J. Van Weert<br />

Netherlands Institute for Health Services Research, Utrecht, The<br />

Netherlands.<br />

Netherlands<br />

�� I residenti che avevano ricevuto una assistenza<br />

basata sulla stimolazione multisensoriale mostravano un<br />

“miglioramento<br />

miglioramento” significativo dei seguenti comportamenti:<br />

comportamenti:<br />

apatia, trascuratezza, oppositività oppositivit (o comportamento<br />

ribelle),aggressività ribelle),aggressivit e depressione.<br />

�� Durante l’assistenza l assistenza del mattino il gruppo<br />

sperimentale mostrava miglioramenti significativi sul<br />

benessere (umore, serenità, serenit , allegria, tristezza) e sui<br />

comportamenti adattativi (risposta alle domande,<br />

relazione con il caregiver, interazione con l’ambiente) l ambiente)<br />

JAGS, vol. 53, issue 1, pag.24-33, pag.24 33, 2005


Behavioral and Mood Effects of <strong>Snoezelen</strong> Integrated<br />

into 24-Hour 24 Hour Dementia Care J. Van Weert<br />

Netherlands Institute for Health Services Research, Utrecht, The<br />

Netherlands.<br />

Netherlands<br />

L’assistenza assistenza basata sui<br />

principi della <strong>Snoezelen</strong><br />

sembra avere un effetto<br />

positivo in particolar modo<br />

sul comportamento<br />

disturbante e rinunciatario.<br />

rinunciatario.<br />

I risultati suggeriscono che<br />

un programma di<br />

stimolazione <strong>Snoezelen</strong><br />

integrato nelle 24 ore ha un<br />

effetto globale sull’umore sull umore e<br />

sul comportamento dei<br />

residenti affetti da<br />

<strong>demenza</strong>.<br />

JAGS, vol. 53, issue 1, pag.24-33, pag.24 33, 2005


The Effect of <strong>Snoezelen</strong> on Psychotropic Drug<br />

Use of Nursing Home Residents with Dementia<br />

� 3 gruppi di 22 anziani con <strong>demenza</strong> ( il primo gruppo con<br />

3 sedute individuali a settimana, il secondo con 2 sedute<br />

settimanali, il terzo come gruppo di controllo = no<br />

<strong>Snoezelen</strong>)<br />

<strong>Snoezelen</strong><br />

�� Riduzione significativa dell’uso dell uso di neurolettici nel primo<br />

gruppo, gruppo,<br />

riduzione nell’uso nell uso di ipnotici- ipnotici ansiolitici non<br />

significativa, nessuna riduzione di antidepressivi nei 3<br />

gruppi.<br />

Boyle, G. and Bell, J. and Pollock, C. (2003) in 38th APS Annual<br />

Conference, pp. 29-34, 29 34, Perth Western Australia, 2 - 5 October 2003.<br />

The Australian Psychological Society Ltd, Melbourne, Victoria<br />

Australia


Creating a multisensory environment for dementia:<br />

the goals of a <strong>Snoezelen</strong> room.<br />

La stimolazione multisensoriale può migliorare la qualità di vita<br />

delle persone con <strong>demenza</strong><br />

E’ un esempio di approccio innovativo che va incontro ai<br />

bisogni sanitari, sociali e ricreazionali della persona con<br />

<strong>demenza</strong><br />

La stimolazione multisensoriale induce gli operatori sanitari e i<br />

familiari ad una maggiore interazione tra loro e con i pazienti.<br />

Ball J, Haight BK. J Gerontol Nurs. 2005 Oct;31(10):4-10.


Metodologia per integrare <strong>Snoezelen</strong><br />

nell’assistenza nell assistenza quotidiana<br />

Valutazione<br />

multidimensionale<br />

Osservazione<br />

(rilevazione degli stimoli preferiti)<br />

<strong>Snoezelen</strong> care plan Attività<br />

Rivalutazione


AZIENDA ASP COMUNI MODENESI AREA NORD – CISA MIRANDOLA<br />

ESPERIENZA DI<br />

TRATTAMENTO IN<br />

SNOEZELEN ROOM CON<br />

PAZIENTI AFFETTI DA<br />

DEMENZA


PROTOCOLLO DI<br />

INTERVENTO<br />

� Durata intervento: 25- 60 minuti.<br />

� Frequenza: 2- 4 volte a settimana per il singolo, 1- 3 volte<br />

settimana per il gruppo.<br />

� Stimoli sottoposti: 1- 2 variabili.<br />

� Requisiti per sedute individuali: agitazione<br />

psicomotoria, aggressività fisica e verbale, deliri, ansia.<br />

� Requisiti per sedute di gruppo: apatia.


PROTOCOLLO DI<br />

INTERVENTO<br />

FASI di INTERVENTO:<br />

INTERVENTO<br />

�� Accoglienza/Adattamento<br />

�� Selezione Stimoli Adeguati<br />

�� Osservazione Reazioni Paziente<br />

�� Compilazione Schede d’Osservazione<br />

d Osservazione


Protocollo per sedute individuali<br />

FASE 1 Accoglienza / Adattamento<br />

FASE 2 Selezione stimoli adeguati<br />

FASE 3 Osservazione reazione paziente<br />

FASE 4 Compilazione schede di osservazione<br />

Durata intervento: intervento:<br />

dai 25 ai 60 minuti; Sedute settimanali: settimanali:<br />

2- 2 4<br />

sedute Stimoli sottoposti: sottoposti:<br />

1- 1 2 variabili<br />

Requisiti: Requisiti:<br />

agitazione psicomotoria (come wandering),<br />

wandering),<br />

aggressività aggressivit fisica e verbale, deliri, ansia.<br />

Obiettivi: Obiettivi:<br />

riduzione contenzione farmacologica e fisica.<br />

Sperimentazione:<br />

Sperimentazione:<br />

utilizzo in momenti della giornata in cui i<br />

pazienti manifestano varie problematiche<br />

comportamentali, del tempo successivo all’esposizione<br />

all esposizione<br />

(in cui permane l’effetto l effetto tranquillizzante/rilassante) al fine<br />

di ridurre la contenzione, sia per il percorso di cura<br />

interno alla struttura, sia per coinvolgere i caregiver in<br />

nuove forme di relazione con i propri cari.


Protocollo per sedute di gruppo<br />

FASE 1 Selezione gruppo (3-4 (3 4 persone)<br />

FASE 2 Accoglienza/adattamento<br />

FASE 3 Selezione stimoli adeguati<br />

FASE 4 Osservazione reazioni pazienti<br />

FASE 5 Compilazione schede di osservazione<br />

Durata intervento: intervento:<br />

dai 25 ai 60 minuti;<br />

Sedute settimanali:<br />

settimanali:<br />

1-3 3 sedute<br />

Stimoli sottoposti: sottoposti:<br />

1-2 1 2 variabili<br />

Requisiti: Requisiti:<br />

apatia<br />

Obiettivi: Obiettivi:<br />

stimolazione/riattivazione


Stimolazioni utilizzate<br />

Oltre a tutta la strumentazione presente all’interno della snoezelen<br />

room sono stati usati:<br />

�� Video appositamente studiati per i pazienti quali:<br />

video con foto di storia personale del paziente; video<br />

con immagini e suoni di bambini; video con immagini di<br />

vita rurale<br />

�� Spezzoni di Film classici<br />

�� Cartoni animati<br />

�� Strumenti musicali<br />

�� Preparati alimentari per stimolazione<br />

�� olfattiva e gustativa<br />

�� Oggetti morbidi , bambole e peluche<br />

�� Lampade con giochi di luce<br />

�� Ascolto di musica personalizzata


Pazienti<br />

B.B. B.B<br />

M.P.<br />

C.F.<br />

M.M.<br />

C.V. C.V<br />

M.B. M.B<br />

N.M.<br />

M.M.<br />

C.S.<br />

V.C.<br />

M.B. M.B<br />

M.A. M.A<br />

L.S. L.S<br />

G.B.<br />

A.B. A.B<br />

I.Z. I.Z<br />

M.M.<br />

Disturbo<br />

agitazione -aggressivit aggressività<br />

agitazione -aggressivit aggressività<br />

agitazione -aggressivit aggressività-disturbo disturbo comportamento alimentare<br />

wanderig<br />

apatia<br />

apatia<br />

apatia<br />

agitazione -aggressivit aggressività<br />

apatia-disturbo apatia disturbo comportamento alimentare<br />

delirio-mania delirio mania di persecuzione<br />

agitazione -aggressivit aggressività<br />

agitazione -<br />

affaccendamento-wandering<br />

affaccendamento wandering<br />

apatia<br />

agitazione -aggressivit aggressività-wandering wandering<br />

agitazione -aggressivit aggressività<br />

delirio- delirio perseverazione<br />

Periodo ottobre 2008-maggio 2008 maggio 2009<br />

Numero sedute<br />

9<br />

27<br />

35<br />

3<br />

21<br />

18<br />

18<br />

8<br />

10<br />

1<br />

1<br />

2<br />

7<br />

5<br />

6<br />

14<br />

1<br />

Tot 186


Schede di osservazione<br />

��Scheda Scheda alterazioni del comportamento<br />

��Scheda Scheda apatia<br />

��Scheda Scheda disturbi del sonno<br />

��Scheda Scheda osservativa di assistenza<br />

all’alimentazione<br />

all alimentazione


RISULTATI<br />

OSSERVAZIONALI<br />

�� Rilassamento Parziale/Totale<br />

�� Riduzione della Perseverazione<br />

�� Riduzione dell’Affaticamento<br />

dell Affaticamento<br />

�� Aumento Capacità Capacit di Ascolto e<br />

Conversazione<br />

�� Aumento dell’Interazione dell Interazione con Ambiente<br />

<strong>Snoezelen</strong> e persone presenti.


UTILIZZO DELLA STIMOLAZIONE MULTISENSORIALE<br />

ALL’INTERNO ALL INTERNO DI UNA SNOEZELEN ROOM PER UN GRUPPO DI<br />

ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA GRAVE CON DISTURBI DEL<br />

COMPORTAMENTO: L’ESPERIENZA L ESPERIENZA DI UN NUCLEO ALZHEIMER.<br />

Turci Marina¹ Marina Andrian Franca², Franca , Bellodi Cinzia¹, Cinzia , Ferrari Gloria² Gloria Grandi Carlo Alberto¹, Alberto , Orofino<br />

Enrico, Orsi Flavia², Flavia , Serio Cornelia², Cornelia , Fabbo Andrea¹ Andrea<br />

¹ASL ASL Modena, Distretto 2, Servizio Salute Anziani<br />

²ASP ASP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona dei Comuni Modenesi Modenesi<br />

Area Nord<br />

Obiettivo:Miglioramento Obiettivo:Miglioramento<br />

temporaneo dei disturbi del comportamento in pazienti pazienti<br />

affetti da <strong>demenza</strong> grave, in particolare apatia, disturbi delle condotte alimentari,<br />

wandering, wandering,<br />

logorrea e agitazione.<br />

Materiali e metodi: soggetti di età media 80±5 anni con <strong>demenza</strong> grave<br />

(MMSE24/144). Tutti le persone inserite nello studio sono state sottoposte a<br />

valutazione multidimensionale completa nonché ad una attenta raccolta della storia<br />

di vita, delle abitudini e delle preferenze del paziente.<br />

Il disturbo è stato descritto tramite griglie osservative(compilate riguardando i<br />

filmati prodotti) prima in un periodo di controllo di 10 giorni senza SM e poi per<br />

altri dieci giorni durante i quali veniva sottoposto a SM per almeno 4 giorni alla<br />

settimana. Citiamo dati osservazionali di 3 single-case che hanno completato il<br />

trattamento.


C.F.: disturbo<br />

alimentare<br />

le osservazioni post<br />

stimolazione snoezelen<br />

mostrano da parte della<br />

pz un aumento di azioni<br />

finalizzate<br />

all’alimentazione<br />

all alimentazione<br />

durante il pasto rispetto<br />

alle osservazioni dopo<br />

attività attivit generica<br />

CONTROLLO<br />

MEDIE<br />

V1 - uso MANI per<br />

alimentarsi 0.00 0.04<br />

V2 - uso posata NON per<br />

alimentazione 0.03 0.00<br />

V3 - uso posata SENZA<br />

aiuto e mangia 0.58 1.35<br />

V4 -uso uso posata SENZA aiuto<br />

MA NON finalizza al<br />

mangiare 0.09 0.09<br />

V1 + V3 = TOTALI 0.58 1.39<br />

V2 + V4 = TOTALI 0.12 0.09<br />

POST-STIM<br />

POST STIM<br />

MEDIE


L.S.: L.S.:<br />

affaccendamento<br />

e logorrea<br />

Durante il trattamento<br />

snoezelen la paziente<br />

aumenta il tempo che<br />

trascorre seduta o<br />

sdraiata e diminuisce il<br />

wandering rispetto ad<br />

attività attivit di controllo,<br />

nonché nonch diminuisce il<br />

linguaggio senza senso<br />

aumentando i momenti<br />

di silenzio e frasi<br />

appropriate<br />

Baseline<br />

(n=3)<br />

Sessione<br />

Snoezele<br />

n (n=2)<br />

Baseline<br />

(n=3)<br />

Sessione<br />

<strong>Snoezelen</strong><br />

(n=2)<br />

%min in cui<br />

PARLA sul tot<br />

min sessione<br />

% min<br />

PARTECIPAZION<br />

E sul tot min<br />

sessione<br />

73.33% 13.33%<br />

12.96% 97.37%<br />

% min in<br />

PIEDI sul<br />

tot min<br />

sessione<br />

% min<br />

WANDERIN<br />

G sul tot<br />

min<br />

sessione<br />

% min<br />

SEDUTA/S<br />

DRAIATA<br />

sul tot min<br />

sessione<br />

95.56% 67.36% 4.44%<br />

0.00% 0.00% 100.00%


N.M.: apatia e<br />

perseverazione<br />

Durante il trattamento<br />

snoezelen la paziente<br />

aumenta i momenti di<br />

sorriso/riso nonché nonch<br />

aumenta l’interazione<br />

l interazione<br />

con gli altri ospiti e il<br />

numero di frasi con<br />

senso rispetto ad<br />

attività attivit generiche<br />

Baseline<br />

(n=4)<br />

Sessione<br />

con film ‘50 50<br />

(n=2)<br />

Sessione<br />

<strong>Snoezelen</strong><br />

(n=3)<br />

Baseline<br />

(n=4)<br />

Sessione con<br />

film ‘50 50<br />

(n=2)<br />

Sessione<br />

<strong>Snoezelen</strong><br />

(n=3)<br />

% min in<br />

cui RIDE sul<br />

totale min<br />

sessione<br />

N° di<br />

FRASI<br />

NON DI<br />

SENSO al<br />

min (1=1<br />

frase al<br />

min)<br />

%min<br />

SORRIDE<br />

sul totale<br />

min<br />

sessione<br />

0.00% 4.40%<br />

8.97% 5.13%<br />

20.63% 58.27%<br />

N° di<br />

FRASI<br />

CON<br />

SENSO al<br />

min (1=1<br />

frase al<br />

min)<br />

N° di<br />

SGUARDI<br />

AI<br />

COMPAGN<br />

I al min<br />

(1=1<br />

frase al<br />

min)<br />

0.57 0.25 0.23<br />

0.03 0.00 0.06<br />

0.97 1.61 0.93


Conclusioni<br />

Sebbene si tratti di dati osservazionali<br />

abbiamo potuto constatare che il livello di<br />

benessere e di rilassamento dei pazienti<br />

durante e nelle ore immediatamente<br />

successive alla seduta di stimolazione<br />

multisensoriale aumentano e che i disturbi,<br />

sebbene in modo transitorio, sono in parte<br />

ridotti dal trattamento.

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