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ICF N° 5 Novembre/Dicembre 2020

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

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ATTUALITÀ<br />

L’industria chimica in Italia<br />

è sempre più sostenibile<br />

COMPONENTI<br />

Texpack: l’innovazione<br />

continua<br />

RIVISTA<br />

DELL’<br />

STRUMENTAZIONE<br />

La tecnologia iperspettrale<br />

per l’analisi dei farmaci<br />

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Sommario<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

icf<br />

ANNOXI NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE<strong>2020</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

icf<br />

INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

4Editoriale<br />

La chimica in prima linea<br />

per un rilancio green<br />

6Storia di copertina<br />

Prodotti stampati in PTFE<br />

e materiali speciali<br />

14<br />

Attualità<br />

22<br />

Attualità<br />

La pandemia aumenta la<br />

domanda dei farmaci generici<br />

32<br />

Macchine<br />

Aria pura per il futuro<br />

dell’industria<br />

34<br />

Macchine<br />

10<br />

Attualità<br />

In Italia l’industria chimica<br />

è sempre più sostenibile<br />

28<br />

Appuntamenti<br />

30<br />

Ricerca<br />

36<br />

Componenti<br />

L’innovazione continua<br />

Sommario<br />

2 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sommario<br />

NOV/DIC <strong>2020</strong> NUMERO 5<br />

40<br />

Componenti<br />

46<br />

Automazione/Strumentazione<br />

52<br />

Automazione<br />

Un unico DCS centrale nel<br />

sito di resine per vernici<br />

56<br />

Automazione<br />

I robot mobili potenziano<br />

la logistica di Novo Nordisk<br />

42<br />

Strumentazione<br />

HarleNIR, il sistema<br />

iperspettrale tra evoluzione<br />

e innovazione<br />

48<br />

Strumentazione<br />

Analisi della conducibilità<br />

nelle acque farmaceutiche<br />

54<br />

Automazione<br />

Cobot e AI al servizio<br />

del pharma<br />

58<br />

Indagine di mercato<br />

Calore e potenza per<br />

la chimico-farmaceutica<br />

64<br />

Elenco inserzionisti<br />

Colophon<br />

“L’Europa si è scoperta troppo dipendente da altri continenti per l’approvvigionamento<br />

delle sostanze intermedie necessarie a sintetizzare i principi attivi e produrre i farmaci.<br />

Con il Recovery Fund possiamo finalmente investire sul futuro”.<br />

Enrique Häusermann, presidente di Egualia, pagina 22.<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 3


Editoriale<br />

La chimica in prima linea<br />

per un rilancio green<br />

Salute, sicurezza e ambiente. Su questi<br />

terreni si gioca la sfida della sostenibilità<br />

per l’industria chimica, che da<br />

molti anni si pone come un modello<br />

d’avanguardia per uno sviluppo compatibile<br />

con la tutela ambientale e la<br />

qualità della vita. Questo impegno è<br />

verificabile e quantificabile grazie al documento che<br />

ogni anno pubblica Responsible Care, il Programma<br />

volontario di promozione dello sviluppo sostenibile<br />

dell’industria chimica mondiale. I dati sulle<br />

164 industrie chimiche italiane aderenti sono stati<br />

recentemente diffusi da Federchimica e mostrano<br />

un comparto produttivo che, sotto il profilo della<br />

sostenibilità, eccelle sul resto del manifatturiero,<br />

mantenendosi pienamente al passo con gli obiettivi<br />

stabiliti dall’Unione europea per il 2030.<br />

Grandi progressi e investimenti sono stati fatti<br />

nell’economia circolare che, nella chimica, si sta<br />

rivelando tutt’altro che uno slogan astratto, come<br />

a volte rischia di diventare a causa di superficiali<br />

campagne di marketing. Nell’industria chimica l’economia<br />

circolare entra nel vivo, anche in funzione<br />

del ruolo cruciale delle produzioni chimiche in quasi<br />

ogni filiera e quindi in molte attività della nostra<br />

vita quotidiana.<br />

La circolarità e la riduzione degli scarti, oltre a quella<br />

delle emissioni del processo produttivo, emergono<br />

dai numeri. La quantità di rifiuti generati dall’industria<br />

chimica a parità di produzione è diminuita del<br />

7,7% rispetto all’anno precedente. Il riciclo<br />

è aumentato del 26,8%, confermandosi<br />

tra le prime modalità di smaltimento.<br />

Il 38% dei rifiuti è destinato a ripristino<br />

ambientale. La quota rimanente viene<br />

smaltita attraverso trattamento chimico,<br />

fisico o biologico (13,8%), destinato<br />

ad altri trattamenti (11,1%), inviato<br />

a incenerimento (5,5%) e solo<br />

il 4,8% conferito in discarica.<br />

Ancora più interessante è il dato<br />

relativo ai rifiuti pericolosi avviati<br />

a riciclo, che passano dal 32,6%<br />

del 2015 al 36,5% del 2019.<br />

Sono alcuni dei numeri che candidano l’industria<br />

chimica a un ruolo di riferimento nel rilancio economico<br />

che seguirà alla crisi sanitaria. Tanto più<br />

che l’attesa ripartenza dovrà fondarsi sulla lotta ai<br />

cambiamenti climatici e sulla questione ambientale,<br />

per via dei tanti fondi messi a disposizione dal<br />

Recovery Plan in questa direzione. Mentre la maggioranza<br />

al governo del Paese è impegnata in giochi<br />

di potere legati alla gestione degli aiuti europei,<br />

molti settori industriali sono già pronti a raccogliere<br />

la sfida del New Normal, ovvero una ricostruzione<br />

che segni una svolta non più rimandabile verso un<br />

modello di sviluppo sempre più sostenibile. Che vedrà<br />

la chimica in prima linea.<br />

di Alessandro Bignami<br />

4 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Le lastre Texpack ® in grafite espansa per guarnizioni piane operanti in condizioni di esercizio gravose.<br />

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Lastre di grafite espansa flessibile, rinforzate con lamina inox “a grattugia”, spessore 0,1 mm.<br />

6803LGR/FM Lastre in grafite multilamina<br />

Lastre di grafite espansa flessibile, rinforzate con multilamina inox liscia o a grattugia.<br />

6802LGR Lastre in grafite rinforzate “Fire Safe” (specifica API 6FB)<br />

Lastre di grafite espansa flessibile, rinforzate con lamina inox liscia.<br />

6803LGR/FM<br />

Ideali per impieghi ad alta temperatura e pressione, con cicli o shock termo-meccanici; in presenza<br />

di vapore saturo e surriscaldato e fluidi chimicamente aggressivi, con l’eccezione di agenti fortemente<br />

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Storia di copertina<br />

Lavorazione<br />

soffietto<br />

scarico<br />

centrifuga<br />

DN 500<br />

Prodotti stampati in PTFE<br />

e materiali speciali<br />

La gamma produttiva di Fluortecno si è<br />

ulteriormente allargata ad una serie di prodotti<br />

realizzati in PTFE ad alte prestazioni<br />

e ad altri materiali speciali, come il PEEK,<br />

destinati a migliorare l’affermazione in diversi<br />

settori industriali.<br />

Fondata da Mario Guastallo nel<br />

1981, GMI si è imposta nel<br />

settore delle guarnizioni industriali<br />

grazie ad una felice<br />

combinazione di alta qualità<br />

produttiva e servizio. La produzione<br />

attuale comprende pezzi stampati e<br />

lavorati in PTFE vergine e caricato,<br />

oltre ad una vasta gamma di materie<br />

plastiche industriali lavorate mediante<br />

tornitura, fresatura su macchine<br />

a controllo numerico o su macchine<br />

tradizionali per la produzione<br />

di pezzi unici.<br />

Dal 1996 Fluortecno fornisce valore<br />

aggiunto alla distribuzione attraverso<br />

un servizio commerciale di qualità.<br />

I risultati del <strong>2020</strong><br />

“L’andamento, pur nel periodo di crisi,<br />

è stato molto positivo”, afferma Flavio<br />

F. Guastallo, figlio del fondatore<br />

e direttore commerciale di Fluortecno.<br />

“Questo è stato possibile grazie<br />

all’immissione sul mercato di nuovi<br />

prodotti, concepiti per ampliare l’offerta<br />

per un settore, come quello chimico<br />

- farmaceutico, sempre alla ricerca<br />

di innovazioni e soluzioni ad<br />

alta tecnologia”.<br />

Lavorazione<br />

sedi Guaflon<br />

EXD DIA 370<br />

per il settore<br />

oil & gas<br />

Si sono riconfermati il Guaflon EXD,<br />

il PTFE a norma ATEX antistatico e<br />

conduttivo, nonché tutta la gamma<br />

degli o-ring in Kaflon, il perfluoroelastomero<br />

con alte performance di resistenza<br />

agli agenti chimici e alle alte<br />

temperature. L’unità produttiva di<br />

Calcio (BG) è stata dotata di una nuova<br />

pressa per stampaggio a compressione<br />

che permette la realizzazione in<br />

pezzo unico di grandi guarnizioni di<br />

diametro fino a 1250 mm, sempre con<br />

mescole ad alto valore aggiunto.<br />

Parallelamente è stata potenziata anche<br />

la trasformazione dei semilavorati<br />

plastici, in PTFE, PTFE caricati o<br />

in materiali cristallini quali il PEEK,<br />

con cui vengono lavorati pezzi con<br />

6 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Storia di copertina<br />

I punti di forza<br />

“Ritengo che i punti di forza della<br />

nostra società siano la flessibilità<br />

e la competenza”, continua Flavio<br />

F. Guastallo. “La competenza nasce<br />

dall’esperienza di mio padre, Mario<br />

Guastallo, che ha sviluppato la trasformazione<br />

del PTFE e dei fluorurati,<br />

in quel di Spinetta Marengo, già alla<br />

fine degli anni Sessanta. Tra i punti<br />

forti vanno annoverate le caratteristiche<br />

dei nostri prodotti, rigorosamente<br />

fabbricati in Italia, un concetto<br />

su cui insistiamo particolarmente<br />

anche nella nostra politica di marketing.<br />

Benché ormai la chimica in<br />

Italia non rivesta un’importanza pari<br />

a qualche decennio fa, gli stabilimenti<br />

situati nel nostro paese conservano<br />

un know-how e competenze<br />

Guasteel, PTFE armato acciaio inox<br />

conforme alle norme CEI<br />

Bioclamp, guarnizioni in Kaflon<br />

O-ring in FEP silicone per impianto<br />

di policloruro di alluminio<br />

diametri fino a 1640 mm con piattaforma<br />

CAD gestita da Mauro Guastallo,<br />

che si occupa anche di R&D.<br />

Il PEEK potrebbe rappresentare il<br />

materiale di riferimento per il futuro,<br />

presentando performances superiori<br />

anche a quelle del PTFE e una<br />

maggiore flessibilità. In alcuni casi,<br />

infatti, abbina le peculiarità del PTFE<br />

a proprietà meccaniche molto simili<br />

a quelle del metallo: viene applicato<br />

nei settori chimico, alimentare, elettronico,<br />

nel campo delle pompe, ecc.<br />

La filiera della trasformazione si è occupata<br />

in modo particolare di questo<br />

materiale nel corso degli ultimi mesi,<br />

quando il rallentamento della produzione<br />

ha stimolato un miglioramento<br />

dell’organizzazione produttiva.<br />

Fluortecno, infatti, ha sostenuto investimenti<br />

per l’acquisto di macchine<br />

trasformatrici e macchine utensili,<br />

in controtendenza con chi è stato<br />

costretto ad avere le macchine ferme.<br />

L’attenzione per i materiali difficili da<br />

reperire e da lavorare dimostra l’atteggiamento<br />

improntato all’ottimismo<br />

per il futuro.<br />

tecniche di tutto rispetto; gli stessi<br />

impianti sono costruiti da società<br />

di ingegneria italiane. I prodotti sono<br />

realizzati con materiali di qualità,<br />

ripetibili nel tempo, con la garanzia<br />

della disponibilità dei ricambi.<br />

Contrariamente a quanto avviene<br />

all’estero, anche da parte di alcune<br />

multinazionali, che non necessariamente<br />

confermano la loro presenza<br />

a lungo su un certo mercato, un impianto<br />

italiano, che utilizza prodotti<br />

italiani, anche tra dieci anni avrà<br />

una garanzia di ricambio”.<br />

Un altro punto forte è costituito dal<br />

già citato Kaflon, il perfluoroelastomero<br />

messo a punto nel 2000 in collaborazione<br />

con l’Università di Milano,<br />

che quest’anno ha raggiunto i<br />

venti anni di vita.<br />

Grazie alla collaborazione con altri<br />

istituti di ricerca sono state sviluppate<br />

nuove mescole, a partire dal<br />

Kaflon 72B; altre formulazioni sono<br />

state specificamente sviluppate per<br />

le applicazioni nei settori oil & gas,<br />

alimentare, criogenico e dei semiconduttori.<br />

Fluortecno ha inoltre ottenuto nuove<br />

certificazioni FDA e 3A per aggredire<br />

altre aree di mercato con questo<br />

materiale, flessibile e chimicamente<br />

resistente, come il PTFE. In base<br />

a queste sue caratteristiche per il<br />

Kaflon è stato coniato lo slogan “elastico<br />

come la gomma, resistente come<br />

il PTFE”.<br />

Le più recenti innovazioni<br />

Già nel passato Fluortecno aveva maturato<br />

esperienze nel campo dei biocombustibili<br />

che, nelle nuove formulazioni,<br />

si caratterizzano per un basso<br />

impatto ambientale, essendo privi<br />

di zolfo e altri derivati.<br />

Nella loro fase intermedia di produzione,<br />

in raffineria o in un impian-<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 7


Storia di copertina<br />

Il nuovo stabilimento<br />

di Fluortecno a Calcio (BG)<br />

Compensatore<br />

di dilatazione<br />

in PTFE<br />

to chimico, questi prodotti sono molto<br />

aggressivi. Da qui la necessità di<br />

disporre di soluzioni di tenuta idonee,<br />

sotto forma di o-ring o di anelli<br />

radiali.<br />

Per questi impieghi, sempre presso lo<br />

stabilimento di Calcio, è stata prodotta<br />

una tipologia di o-ring in Viton©,<br />

rivestiti con Teflon©PFA, che vengono<br />

applicati su tenute meccaniche, pompe<br />

e valvole.<br />

Per quanto riguarda invece la tenuta<br />

sulle pompe rotanti, sugli agitatori e<br />

sui mescolatori sono state invece sviluppate<br />

le tenute radiali a labbro denominate<br />

GRS, dotate di cassa in metallo<br />

e di labbra (lips) in PTFE modificato<br />

Guaflon EXD.<br />

I programmi per i settori chimico<br />

e farmaceutico<br />

In campo farmaceutico, sotto la guida<br />

tecnica di Mauro Guastallo, Fluortecno<br />

punta a sviluppare ulteriormente<br />

il progetto Guardian, riguardante<br />

gli scambiatori di calore costruiti con<br />

piastre tubiere in acciaio rivestite da<br />

uno strato in PTFE di idoneo spessore<br />

e tubi in carburo di silicio con tenute<br />

in Kaflon.<br />

Fluortecno ha già installato il 90° scambiatore,<br />

ottenendo ottimi riscontri dai<br />

mercati italiano ed estero. Conta pertanto<br />

di continuare nella direzione intrapresa<br />

realizzando macchine nuove e<br />

potenziando il service, le verifiche periodiche,<br />

i collaudi e la manutenzione<br />

sugli scambiatori già installati. l<br />

Importante commessa Guardian<br />

Il progetto Guardian, sviluppato a partire dalla fine del 2002,<br />

combina l’esperienza maturata dall’azienda nella trasformazione<br />

del PTFE con la conoscenza dei processi produttivi<br />

per la realizzazione dell’armatura interna in acciaio.<br />

Quest’ultima, perfettamente centrata e calibrata rispetto ai<br />

fori di passaggio dei tubi in carburo di silicio, assicura una<br />

maggiore resistenza rispetto alla piastre alle sollecitazioni<br />

termiche e meccaniche. Gli scambiatori sono equipaggiati<br />

con il migliore materiale per guarnizioni, il Kaflon 725,<br />

mentre le boccole filettate sono realizzate in Guaflon, un<br />

PTFE caricato vetro con un alto modulo elastico.<br />

Mauro Guastallo, direttore tecnico, ha annunciato l’acquisizione<br />

di un’importante commessa di scambiatori<br />

Guardian in PTFE armato con tubi Hexoloy in SiC.<br />

Tale commessa non mancherà di avere una ricaduta<br />

positiva sul mercato italiano e sul livello di servizio che<br />

Fluortecno sarà in grado di offrire. A fronte di tale commessa,<br />

per garantire la ricambistica necessaria, l’azienda<br />

ha creato presso la propria sede di Calcio un’importante<br />

scorta di tubi in SiC. Di tale magazzino logistico<br />

potranno beneficiare anche gli utilizzatori italiani (anche<br />

per scambiatori di calore in PTFE tradizionale), avvantaggiandosi<br />

così di tempi di consegna particolarmente<br />

ridotti.<br />

Scambiatore di calore Guardian in HPTFE e tubi in SiC<br />

Guardian in fase di assemblaggio<br />

8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

In Italia l’industria chimica<br />

è sempre più sostenibile<br />

Il 26esimo Rapporto Responsible Care di Federchimica documenta l’impegno<br />

volontario delle imprese chimiche nel nostro paese a favore di salute,<br />

sicurezza e tutela ambientale. Il presidente Lamberti: “Ci posizioniamo<br />

ai più alti livelli rispetto alla media manifatturiera”.<br />

Un’industria indispensabile<br />

e da lungo tempo orientata<br />

alla sostenibilità: è il ritratto<br />

che emerge dai dati<br />

del 26esimo Rapporto Responsible<br />

Care, il programma volontario<br />

mondiale che, per la chimica<br />

in Italia, è curato da Federchimica.<br />

“Seppure in un clima di grave preoccupazione<br />

e incertezza, ritengo sia<br />

significativo condividere i risultati<br />

conseguiti dall’industria chimica in<br />

termini di sostenibilità”, ha premesso<br />

Paolo Lamberti, presidente di Federchimica.<br />

“Anche quest’anno i dati sono molto<br />

positivi e incidono sulle prestazioni,<br />

già eccellenti, ottenute nella<br />

tutela di salute, sicurezza e ambiente;<br />

in tutti questi ambiti, e non solo,<br />

ci posizioniamo ai più alti livelli<br />

rispetto alla media manifatturiera”.<br />

Secondo il Rapporto, l’industria chimica<br />

si conferma un comparto virtuoso<br />

nella sicurezza e nella salute<br />

dei dipendenti, con un bassissimo<br />

numero di infortuni e malattie professionali<br />

che, rispetto alle ore lavorate,<br />

sono diminuiti al ritmo medio<br />

annuo rispettivamente del 3,7%<br />

e del 5,4% dal 2010.<br />

Sotto il profilo ambientale, il settore è<br />

già in linea con gli obiettivi dell’Unio-<br />

10 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

ne europea sui cambiamenti climatici<br />

al <strong>2020</strong> e al 2030. Rispetto al 1990, ha<br />

ridotto i gas serra del 54% e l’efficienza<br />

energetica è migliorata del 49% rispetto<br />

al 2000. Le emissioni in atmosfera<br />

e gli effluenti negli scarichi idrici<br />

si sono drasticamente ridotti del 97%<br />

e del 77%.<br />

L’industria chimica è fortemente impegnata<br />

nel perseguimento dell’economia<br />

circolare: lo testimonia, ad esempio,<br />

la quantità di rifiuti generati a parità<br />

di produzione, diminuita del 7,7%<br />

rispetto al 2017; il riciclo è tra le prime<br />

modalità di smaltimento (26,8%<br />

in netto aumento) e solo per il 4,8%<br />

si ricorre alla discarica.<br />

Nel lockdown di primavera l’industria<br />

chimica non ha fermato la produzione<br />

“a riprova – ha commentato Lamberti<br />

– di quanto i nostri prodotti siano<br />

essenziali e, in molti casi, decisivi<br />

per affrontare la pandemia: forse,<br />

per la prima volta da molto tempo,<br />

tutti abbiamo compreso l’indispensabilità<br />

della chimica per la salute anzitutto,<br />

ma anche per il benessere e la<br />

qualità della nostra vita. Questa nuova<br />

consapevolezza deve essere valorizzata<br />

con una politica industriale strutturata<br />

sul medio/lungo periodo, basata<br />

su ricerca, sviluppo e innovazione,<br />

che tuteli la competitività delle nostre<br />

imprese e dei tanti settori manifatturieri<br />

che basano la proprie performance<br />

di prodotto sulla qualità innovativa<br />

della chimica”.<br />

“La chimica fra i motori<br />

del cambiamento post-Covid”<br />

“Lo sviluppo sostenibile, di cui l’industria<br />

chimica si dimostra pioniera nei<br />

fatti, si confermerà uno dei principali<br />

motori di innovazione e cambiamento<br />

del post-Covid: basti pensare alle<br />

politiche dell’Unione europea sul Green<br />

Deal oppure al Recovery Fund, che<br />

pone tra i requisiti degli stanziamenti<br />

la lotta ai cambiamenti climatici, l’economia<br />

circolare, la transizione verso<br />

forme di energia più pulite. Il 2021 e<br />

gli anni a venire – ha concluso Lamberti<br />

– sono difficili da immaginare<br />

oggi: la speranza è poter tornare al<br />

più presto a una solida ripresa economica,<br />

che possa anche dare una forte<br />

accelerazione verso lo sviluppo sostenibile<br />

e la digitalizzazione. Serve uno<br />

sforzo congiunto e un impegno continuo:<br />

l’industria chimica è pronta a fare<br />

la propria parte”.<br />

“Con la sottoscrizione dell’ultimo<br />

Protocollo d’intesa, siglato a dicembre<br />

2019 – ha detto Franco Betto-<br />

ni, presidente di Inail – gli impegni<br />

presi da Inail e Federchimica risultano<br />

rafforzati attraverso la realizzazione,<br />

entro il 2022, di nuovi progetti<br />

di elevato interesse per le imprese<br />

chimiche allo scopo di diffondere la<br />

cultura della prevenzione e della sicurezza<br />

in modo pervasivo. Le attività<br />

dell’Istituto, nell’ambito dell’accordo,<br />

continueranno a puntare su<br />

una serie di elementi: analisi statistica;<br />

valorizzazione delle buone<br />

pratiche di comportamento affinché<br />

non vengano sottovalutati i rischi<br />

lavorativi; raccolta dei dati legati ai<br />

‘quasi incidenti’; utilizzo delle nuove<br />

tecnologie per migliorare l’individuazione<br />

delle cause di pericolo e<br />

un rafforzamento delle iniziative di<br />

informazione e formazione. Nella fase<br />

post-Covid, dobbiamo mettere in<br />

campo azioni qualificanti: accompagnare<br />

il lavoratore nei percorsi professionali,<br />

porre al centro della cultura<br />

aziendale la sicurezza dei lavoratori,<br />

rivitalizzare il dialogo sociale,<br />

incentivare una crescita economica<br />

rispettosa dell’ambiente e adottare<br />

efficaci strategie di prevenzione per<br />

contrastare gli infortuni sul lavoro”.<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 11


Attualità<br />

I progetti premiati<br />

Ecco di seguito le aziende che hanno<br />

vinto quest’anno il premio Responsible<br />

Care per i migliori progetti di sostenibilità.<br />

Basell Poliolefine Srl per il progetto<br />

“MoReTec - Tecnologia per il riciclo<br />

molecolare della plastica”, uno dei<br />

progetti di LyondellBasell per uno sviluppo<br />

sostenibile dell’industria della<br />

plastica. L’obiettivo ambizioso è quello<br />

di utilizzare, in ottica di economia<br />

circolare, una frazione mista dei processi<br />

di selezione post-consumo ricca<br />

di poliolefine e produrre nuovi e<br />

performanti materiali plastici. La tecnologia<br />

MoReTec per il riciclo chimico<br />

della plastica si fonda sull’integrazione<br />

del processo di pirolisi con il<br />

cracker. Il progetto, sviluppato su scala<br />

internazionale da LyondellBasell,<br />

vede coinvolto con un ruolo di grande<br />

rilievo il sito e il Centro Ricerche<br />

Giulio Natta di Ferrara, che ha realizzato<br />

il mini impianto pilota, chiamato<br />

MR6, per testare i catalizzatori e validare<br />

il processo di pirolisi.<br />

Henkel Italia Srl per il progetto<br />

“Lo sviluppo e l’utilizzo di imballaggi<br />

sostenibili”. Henkel Italia ha<br />

eliminato il colore bianco degli imballaggi<br />

della bottiglia di un detersivo<br />

per piatti, passando ad una bottiglia<br />

completamente trasparente. Il<br />

PET trasparente è, fra le diverse tipologie<br />

di plastiche, quello che dà<br />

le più concrete opportunità di avviare<br />

un’economia circolare. I materiali<br />

colorati (e bianchi) hanno delle<br />

limitazioni e possono essere riutilizzati<br />

solo in casi specifici. Per questo<br />

la Divisione Detergenza di Henkel<br />

sta modificando alcuni dei suoi<br />

flaconi per introdurre il PET trasparente.<br />

Il nuovo flacone, infatti, consente<br />

d’immettere nei flussi di riciclo<br />

più di 600 tonnellate di PET all’anno.<br />

Queste si uniscono alle oltre 1.100<br />

tonnellate di PET impiegate per altri<br />

prodotti, per un totale di oltre 1.700<br />

tonnellate di ottima plastica da riciclare<br />

interamente più e più volte.<br />

Roelmi HPC Srl per il progetto “Linea<br />

di esteri sostenibili, biodegradabili<br />

e da fonte rinnovabile di origine<br />

locale”. Roelmi HPC, all’interno<br />

di un modello di business sempre più<br />

in linea con i principi dell’economia<br />

circolare, ha dato vita ad una linea<br />

di esteri cosmetici con materie prime<br />

da fonti rinnovabili di origine locale<br />

caratterizzati dal massimo rispetto<br />

della biodiversità, biodegradabilità<br />

testata e nessuna competizione con<br />

l’industria agroalimentare. Attraverso<br />

una partnership industriale, la catena<br />

di fornitura si basa su coltivazioni che<br />

permettono lo sviluppo dell’agricoltura<br />

locale, la valorizzazione del territorio<br />

e la conseguente riqualifica di terre<br />

marginali.<br />

l<br />

C<br />

M<br />

Y<br />

CM<br />

MY<br />

CY<br />

CMY<br />

K<br />

12 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Valves and systems to control<br />

and dose powder and granule flow<br />

in Pharmaceutical and Chemical industry


Attualità<br />

Intitolato a Giorgio Squinzi il nuovo<br />

auditorium di Assolombarda<br />

Il presidente di Assolombarda Alessandro Spada inaugura<br />

l’auditorium Giorgio Squinzi<br />

Il nuovo auditorium di Assolombarda è stato intitolato alla memoria<br />

di Giorgio Squinzi, a un anno dalla sua scomparsa.<br />

Un’iniziativa fortemente voluta dal presidente di Assolombarda<br />

Alessandro Spada, che ha accolto, insieme ai figli Veronica e Marco<br />

Squinzi e alla famiglia, anche alcuni tra i colleghi imprenditori<br />

e amici più vicini a Squinzi.<br />

“Siamo orgogliosi di intitolare il nostro nuovo auditorium alla memoria<br />

di Giorgio Squinzi, uno dei più grandi imprenditori della storia<br />

milanese e italiana”, ha dichiarato il presidente Spada in occasione<br />

dell’inaugurazione, lo scorso ottobre. “Un modello per tutti<br />

di coraggio e visione, un uomo che è stato capace di dedicarsi con<br />

lo stesso straordinario impegno alla famiglia, all’azienda, all’associazionismo<br />

imprenditoriale, allo sport, alla cultura e al sociale. Vogliamo<br />

che il suo esempio continui a ispirare il nostro cammino, i<br />

nostri progetti e le nostre idee. Per questo motivo intitoliamo l’auditorium<br />

a Squinzi, con l’augurio che questo spazio possa diventare<br />

sempre di più luogo di aggregazione e partecipazione. Specialmente<br />

in un momento come questo nel quale siamo chiamati a fare<br />

squadra e tracciare insieme la strada del nostro futuro”.<br />

“Siamo davvero fieri ed emozionati per questo bellissimo riconoscimento<br />

di Assolombarda alla memoria di nostro padre Giorgio per il suo<br />

impegno nel promuovere l’attività imprenditoriale e l’associazionismo,<br />

nel quale lui ha fortemente creduto e a cui ha partecipato con grande<br />

passione”, hanno commentato i figli Veronica e Marco Squinzi. “Proprio<br />

questa sala lo ha visto protagonista di tante iniziative. Questo segno<br />

di apprezzamento del suo operato ci spinge a proseguire nel solco<br />

da lui tracciato con altrettanta passione, entusiasmo e dedizione”.<br />

Il nuovo spazio, presso “Palazzo Gio Ponti” a Milano, sede di Assolombarda,<br />

è stato realizzato adeguando la struttura ai più alti standard<br />

qualitativi e tecnologici. L’impianto, multimediale e all’avanguardia,<br />

comprende sette monitor e un video proiettore a trasmissione<br />

4K e audio digitale. L’ammodernamento, che reinterpreta la<br />

soluzione dell’impianto originario disegnata dall’architetto Gio Ponti,<br />

da oggi permette di collegare tutte le diverse sedi territoriali di<br />

Assolombarda tramite un sistema di videoconferenza.<br />

Camlin Fine Science Europe conferma il trend di crescita<br />

I dati finanziari di Camlin Fine Sciences<br />

Europe (CFSE) – multinazionale operante<br />

nel settore chimico con sede a Ravenna<br />

– relativi al secondo trimestre concluso il<br />

12 novembre u.s. (anno finanziario <strong>2020</strong>-<br />

21), sono molto positivi, evidenziando in<br />

prima battuta un fatturato in crescita del<br />

10% rispetto allo stesso periodo dell’anno<br />

precedente, passando da 9.802 milioni<br />

di euro agli attuali 10.842.<br />

“I dati di Ebitda del trimestre si confermano<br />

molto buoni e, nel confronto con lo<br />

stesso periodo dell’anno precedente, mostrano<br />

una crescita del 2,6% a partite costanti”,<br />

ha spiegato Massimo Cupello Castagna,<br />

AD e CEO europeo di CFSE.<br />

A livello semestrale, l’incremento di fatturato<br />

per l’anno finanziario in corso sale<br />

al 17,7%, passando dai 20.346 milioni di<br />

euro dell’anno scorso ai 23.960 di quello<br />

in corso, cui corrispondono dati di Ebitda<br />

pari a 3.274 milioni di euro che, confrontati<br />

con lo stesso semestre dell’anno<br />

precedente – depurati di una vendita straordinaria<br />

che da sola aveva generato 825<br />

mila euro di margine – portano a un incremento<br />

effettivo del 29%.<br />

“Un trend di cui siamo molto soddisfatti,<br />

che dipende in gran parte da un importante<br />

aumento delle vendite a prezzi superiori<br />

in area asiatica, determinato dalla<br />

ripresa dello sviluppo post-Covid in Cina,<br />

al punto da determinare l’esaurimento<br />

dello stock disponibile”, ha aggiunto Castagna.<br />

“Va inoltre sottolineato l’abbassamento<br />

del prezzo del barile di petrolio<br />

che ha influenzato la diminuzione del costo<br />

della nostra maggiore materia prima,<br />

cioè il fenolo. Stimiamo che i prezzi in Europa<br />

e in Asia rimarranno alti grazie a una<br />

ripresa industriale importante a fronte di<br />

scarsità di offerta, dovuta anche a un importante<br />

operatore cinese che non sarà in<br />

grado di soddisfare la richiesta interna”.<br />

Anche sul fronte patrimoniale si evidenziano<br />

risultati positivi, in quanto l’IFN<br />

(Indebitamento Finanziario Netto) è sceso<br />

del 20% assestandosi a 14.762 milioni<br />

di euro, con un aumento del patrimonio<br />

netto che, da 13.427 milioni di euro<br />

passa a 15.111.<br />

“Constatiamo pertanto il consolidamento<br />

del trend positivo che ha caratterizzato<br />

gli ultimi 3 anni. Nonostante il periodo<br />

di grave difficoltà generato dalla crisi da<br />

Covid 19, grazie ai nuovi sbocchi commerciali<br />

individuati abbiamo ottenuto il risanamento<br />

finanziario della CFSE”, ha precisato<br />

Castagna.<br />

Lo stabilimento<br />

di Ravenna<br />

14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


SEA Vision premiata da Industria Felix<br />

Luigi Carrioli e Michele Cei,<br />

rispettivamente presidente<br />

e amministratore delegato<br />

di SEA Vision Group<br />

Industria Felix Magazine in collaborazione<br />

con Cerved, Università<br />

Luiss Guido Carli, Sustainable<br />

Development e con il patrocinio<br />

di Confindustria e Ansa e Il Sole<br />

24 Ore ha premiato una rosa<br />

di 122 imprese italiane scelte in<br />

18 settori strategici, che si sono<br />

distinte per performance gestionali,<br />

affidabilità finanziaria e talvolta<br />

per sostenibilità. Tra queste,<br />

Sea Vision Srl è stata premiata<br />

come una delle 15 top imprese<br />

con sede legale in Italia. Le<br />

aziende vincitrici hanno ottenuto<br />

il riconoscimento sulla base di<br />

criteri che tengono conto di un<br />

algoritmo di competitività (valutato<br />

sulla base dei bilanci depositati)<br />

e del Cerved Group Score<br />

(l’indicatore di affidabilità finanziaria<br />

di una delle più importanti<br />

agenzie di rating in Europa).<br />

Per Sea Vision, insignita con l’Alta<br />

Onorificenza di Bilancio, era<br />

presente il presidente del Gruppo<br />

Luigi Carrioli, che ha ritirato<br />

il premio in una edizione completamente<br />

digitale.<br />

“Desideriamo ringraziare Industria<br />

Felix per averci ancora una<br />

volta assegnato questo importante<br />

premio, che quest’anno è<br />

ancora più importante perchè arriva<br />

in un momento di generale<br />

difficoltà”, ha dichiarato il presidente<br />

Carrioli.<br />

Il <strong>2020</strong> è stato per Sea Vision<br />

un anno all’insegna degli investimenti:<br />

una nuova sede appena<br />

costruita, in cui tutto il personale<br />

che operava in 3 distinte<br />

sedi si è finalmente trasferito;<br />

l’acquisizione di una start-up<br />

altamente innovativa come Argo<br />

Vision, all’avanguardia nella<br />

ricerca in ambito intelligenza<br />

artificiale, ed infine l’apertura<br />

di una nuova filiale commerciale<br />

in Messico, che va a concludere<br />

un ciclo di sviluppo commerciale<br />

e strategico nell’area LATAM.<br />

Sea Vision non si è mai fermata<br />

nemmeno durante il lockdown,<br />

periodo durante il quale – parallelamente<br />

allo svolgimento della<br />

normale attività –- l’azienda ha<br />

ulteriormente investito in progetti<br />

di sviluppo di nuovi prodotti.<br />

Un fattore importante che<br />

la ricerca Felix ha tenuto in considerazione<br />

per la scelta delle<br />

aziende alle quali ha riconosciuto<br />

il Premio.<br />

“Nel quadro generale di straordinaria<br />

difficoltà, abbiamo deciso<br />

di concentrarci su quello che ci<br />

viene meglio: innovare”, ha aggiunto<br />

Luigi Carrioli. “Nei mesi<br />

di lockdown in cui muoversi era<br />

proibito, ci siamo impegnati nel<br />

trovare soluzioni innovative alle<br />

richieste dei nostri clienti e siamo<br />

pronti a lanciare nuovi prodotti<br />

sul mercato a breve”.<br />

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Farmaceutica


Attualità<br />

Nasce la partnership Rousselot - Faravelli<br />

Rousselot BV (Darling Ingredients)<br />

e Giusto Faravelli Spa hanno<br />

avviato una nuova partnership, a<br />

partire dal primo ottobre <strong>2020</strong>.<br />

Faravelli è un punto di riferimento<br />

internazionale nella distribuzione<br />

di materie prime e ingredienti<br />

per i settori nutraceutico,<br />

farmaceutico, alimentare, chimico<br />

e cosmetico.<br />

Rousselot è esperta a livello globale<br />

nelle soluzioni a base di collagene<br />

e offre un ampio portafoglio<br />

di prodotti che comprende<br />

tre segmenti strategici: gelatine<br />

alimentari e farmaceutiche<br />

(Rousselot Functional Ingredients),<br />

collagene idrolizzato (Rousselot<br />

Health & Nutrition) e gelatine<br />

e collageni ad uso biomedicale<br />

(Rousselot Biomedical).<br />

Rousselot affida quindi a Faravelli<br />

la distribuzione delle gelatine<br />

dedicate al settore food e pharma<br />

prodotte da Rousselot Functional<br />

Ingredients e dei peptidi<br />

di collagene Peptan. Peptan<br />

sono ingredienti bioattivi sviluppati<br />

appositamente per offrire<br />

molteplici benefici e proprietà<br />

funzionali per la salute. Numerosi<br />

studi scientifici hanno dimostrato<br />

la capacità di Peptan di favorire<br />

un sano stile di vita sano.<br />

In particolare, Peptan 1 sono<br />

peptidi di collagene idrolizzato<br />

di tipo I, di origine bovina, porcina<br />

e da pesce, facilmente digeribili,<br />

in grado di sostenere la<br />

mobilità complessiva e la bellezza<br />

della pelle. Peptan IIm è invece<br />

collagene idrolizzato di tipo<br />

II e glicoaminoglicani (GAG),<br />

specifico per la salute delle articolazioni.<br />

Faravelli distribuirà inoltre le gelatine<br />

dedicate al settore food e<br />

pharma prodotte da Rousselot<br />

Functional Ingredients.<br />

“Siamo davvero lieti di dare avvio<br />

a questa nuova collaborazione<br />

con Faravelli, punto di riferimento<br />

internazionale nella<br />

distribuzione di materie prime<br />

e ingredienti per l’industria<br />

nutraceutica, farmaceutica, alimentare,<br />

chimica e cosmetica”,<br />

ha commentato Gaëtan Noiret,<br />

EMEA Nutrition Commercial Director<br />

di Rousselot.<br />

Rousselot diventa quindi fornitore<br />

di Faravelli per i settori nutra,<br />

food e pharma. L’azienda si<br />

avvale della collaborazione con<br />

produttori di fama internazionale<br />

e conta su un team di professionisti<br />

in grado di supportare<br />

il cliente sia dal punto di vista<br />

commerciale che dal punto di vista<br />

tecnico e scientifico.<br />

“Per noi è un onore accogliere<br />

un produttore di chiarissima<br />

fama internazionale tra i nostri<br />

partner, dandoci così la possibilità<br />

di proporre all’industria<br />

nutraceutica italiana, notoriamente<br />

molto esigente ed avanzata,<br />

una gamma ancora più<br />

completa di ingredienti di alta<br />

qualità, ad alto valore tecnologico<br />

e nutrizionale”, ha dichiarato<br />

Guido Rovati Sales and<br />

Marketing Director di Faravelli.<br />

“Le soluzioni a base di collagene<br />

di Rousselot risulteranno<br />

di importanza strategica per gli<br />

operatori dell’industria nutra e<br />

food e pharma”.<br />

Farmaceutica: Italia leader in Europa<br />

Con 35 studi clinici attivi e 5 programmi<br />

per uso compassionevole sul<br />

fronte della R&D per farmaci e vaccini,<br />

l’Italia è in prima linea nella ricerca<br />

di una soluzione farmaceutica<br />

alla pandemia mondiale.<br />

Un settore in crescita costante, quello<br />

del farmaceutico italiano, che vede<br />

un incremento dell’export del 26%<br />

nel 2019, e un valore complessivo<br />

della produzione pari a 34 miliardi di<br />

euro. Il settore conferma la sua solidità,<br />

che si esprime con l’attiva presenza<br />

nei percorsi di ricerca, ma anche<br />

nella continuità produttiva, invariata<br />

anche nel difficile momento del<br />

lockdown di inizio anno; un trimestre<br />

in cui il settore ha generato 17 miliardi<br />

di euro di valore con un aumento<br />

di 500 milioni rispetto al 2019.<br />

I volumi produttivi in crescita non<br />

sono solo sinonimo della capacità<br />

del settore di rispondere all’aumento<br />

della domanda, ma riflettono anche<br />

l’attenzione alla sicurezza sul lavoro,<br />

dove la stabilità occupazionale<br />

è stata caratterizzata dal minor<br />

numero di ore di lavoro perse e dal<br />

ridottissimo ricorso alla cassa integrazione,<br />

che ha coinvolto meno del<br />

3% dei lavoratori.<br />

Sono infatti 66.500 gli addetti del settore<br />

nel 2019, di cui 6.650 impegnati<br />

nel comparto ricerca e sviluppo.<br />

L’Italia si conferma la migliore in<br />

Europa nella produzione farmaceutica<br />

con oltre 32,5 miliardi di euro<br />

di esportazioni, di cui oltre 21 miliardi<br />

per medicinali e quasi 1 miliardo<br />

per vaccini.<br />

16 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

Johnson & Johnson rafforza il sito di Janssen a Latina<br />

Johnson & Johnson rafforzerà ulteriormente<br />

lo stabilimento della propria<br />

divisione farmaceutica Janssen<br />

a Latina per rendere il sito produttivo<br />

italiano un fiore all’occhiello nel<br />

campo dell’innovazione farmacologica<br />

a livello mondiale. Nato negli<br />

anni ’80, il sito produttivo si estende<br />

su una superficie di 136 mila<br />

metri quadrati e oltre il 95% della<br />

sua produzione, destinata in particolare<br />

al trattamento delle patologie<br />

onco-ematologiche e alla cura<br />

delle malattie infettive, è destinata<br />

all’estero, per raggiungere i pazienti<br />

di oltre 100 Paesi nel mondo.<br />

Il plant di Latina è da sempre protagonista<br />

di un’importante evoluzione<br />

tecnologica all’insegna della sostenibilità<br />

ambientale, grazie alla<br />

quale nel 2018 è stato scelto come<br />

sito partner del Centro di Ricerche e<br />

Sviluppo di Janssen e ha visto l’attivazione<br />

della prima linea in continuum<br />

in Italia, un sistema di produzione<br />

applicato per la prima volta<br />

nel nostro paese nel campo farmaceutico<br />

e fondato sulla robotizzazione<br />

delle operazioni per consentire<br />

la semplificazione delle attività<br />

e un miglior controllo di processo.<br />

Nonostante la pandemia, Janssen<br />

ha preservato inalterata la produzione<br />

all’interno dello stabilimento,<br />

per garantire la continuità di<br />

cura a tutti i pazienti. Inoltre, proprio<br />

nel corso della fase più acuta<br />

dell’emergenza, l’azienda ha anche<br />

portato avanti il proprio impegno<br />

nell’innovazione, raddoppiando<br />

la linea produttiva automatizzata<br />

in continuum. L’introduzione<br />

di questa seconda linea ha permesso<br />

al sito di avvalersi di tutte e tre<br />

le tecnologie esistenti per la produzione<br />

di trattamenti solidi (granulazione<br />

a umido, granulazione a<br />

secco e compressione diretta), rafforzando<br />

la capacità del plant di<br />

Latina di produrre qualsiasi nuovo<br />

trattamento orale di Janssen e di<br />

lanciarlo a livello globale.<br />

Valorizzate le idee degli operatori<br />

Lo sviluppo tecnologico dello stabilimento<br />

va di pari passo con la<br />

forte attenzione a tutte le persone<br />

che compongono l’organizzazione<br />

di Janssen, in linea con i valori<br />

espressi dal Credo del gruppo J&J.<br />

Negli ultimi quattro anni, l’organico<br />

di Latina è più che raddoppiato,<br />

con una crescita delle competenze<br />

professionali e un diffuso orientamento<br />

all’autoimprenditorialità.<br />

Questi due elementi hanno rappresentato<br />

il terreno fertile per il<br />

lancio di un’iniziativa che consente<br />

a tutti i dipendenti di Janssen<br />

di presentare nuove idee di valore,<br />

che possono essere finanziate e implementate,<br />

previa valutazione del<br />

comitato esecutivo. In tre anni, il<br />

progetto ha visto la candidatura di<br />

oltre 370 nuove proposte e diverse<br />

sono state implementate, come<br />

il controllo da remoto del processo<br />

produttivo tramite smartwatch.<br />

L’investimento a Latina è una testimonianza<br />

della vocazione all’innovazione<br />

che da sempre caratterizza<br />

Janssen, sia dal punto di vista<br />

della produzione che della ricerca<br />

medica, come conferma l’impegno<br />

dell’azienda nello sviluppo del<br />

suo vaccino candidato contro il Covid-19.<br />

“Janssen è da sempre impegnata<br />

nella ricerca e nello sviluppo di<br />

nuove soluzioni per la salute: l’innovazione<br />

è la sfida quotidiana delle<br />

oltre 1.500 persone che compongono<br />

la nostra organizzazione”, ha<br />

dichiarato Massimo Scaccabarozzi,<br />

presidente e amministratore delegato<br />

di Janssen Italia. “Negli ultimi<br />

anni, lo stabilimento di Latina è<br />

stato protagonista di un’importante<br />

evoluzione tecnologica con impatti<br />

economici e sociali positivi<br />

per tutto il nostro Paese”.<br />

“Rivolgo tutto il mio apprezzamento<br />

al Ministro della Salute Roberto<br />

Speranza che sta portando avanti il<br />

lavoro con grande attenzione, competenza<br />

e misura”, ha commentato<br />

Damiano Coletta, sindaco di Latina.<br />

“Faccio inoltre i complimenti<br />

alla Janssen e all’AD Massimo Scaccabarozzi<br />

per il ruolo fondamentale<br />

che l’azienda ormai da anni ricopre<br />

nell’economia del nostro territorio”.<br />

Johnson & Johnson impiega 2.900<br />

persone in Italia, di cui circa la<br />

metà nel settore farmaceutico. Le<br />

altre due divisioni della Società sono<br />

dedicate all’area dei Dispositivi<br />

Medici e a quella dei prodotti del<br />

settore Consumer Health. Quest’ultima<br />

divisione vanta un ulteriore<br />

stabilimento nel Lazio che produce<br />

rinomati marchi di consumo, distribuiti<br />

in Italia e in oltre 20 Paesi<br />

nel mondo, tra cui i principali mercati<br />

europei come Germania, Regno<br />

Unito e Francia.<br />

18 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

Alleanza strategica tra B. Braun e Grifols<br />

B. Braun, uno dei principali produttori<br />

mondiali di dispositivi<br />

medici, farmaci e servizi per<br />

la sanità, e Grifols, esperta nella<br />

produzione di medicinali derivati<br />

dal plasma e fornitore di tecnologie<br />

e servizi ad ospedali, cliniche<br />

e centri di compounding, hanno<br />

annunciato una partnership globale<br />

per migliorare le produzioni<br />

farmaceutiche e la sicurezza delle<br />

terapie.<br />

Sotto questa alleanza, il portfolio<br />

di compounding automatizzati<br />

di Kiro Grifols ed i sistemi infusionali<br />

sicuri di B. Braun saranno<br />

combinati in un’unica soluzione<br />

per la miscelazione e la<br />

somministrazione automatizzata<br />

di farmaci.<br />

L’ampia gamma di contenitori per<br />

infusione, accessori e dispositivi<br />

di somministrazione B. Braun<br />

combinati con i robot e software<br />

Kiro Grifols, offrono massima<br />

flessibilità per la produzione di<br />

miscele di farmaci tossici e non<br />

tossici, sia in dosi destinate al<br />

singolo paziente che in lotti.<br />

“Questa partnership ci consente<br />

di ampliare la gamma dei nostri<br />

prodotti e servizi con l’offerta<br />

infusionale B. Braun per servire<br />

l’intero flusso di lavoro, a<br />

partire dall’ordine computerizzato<br />

del medico, alla preparazione<br />

automatizzata dei farmaci ed<br />

alla documentazione in farmacia<br />

fino alla somministrazione sicura<br />

in reparto: tutto ciò si traduce<br />

in una migliore assistenza ai<br />

pazienti”, ha dichiarato Borja Lizari,<br />

amministratore delegato di<br />

Kiro Grifols.<br />

“L’integrazione delle tecnologie<br />

Kiro Grifols con il nostro sistema<br />

di infusione sicuro apporta valore<br />

aggiunto per i pazienti e per<br />

gli operatori sanitari, portando il<br />

processo completo di preparazione<br />

e somministrazione dei farmaci<br />

ad un livello ancora più elevato<br />

di sicurezza ed efficienza”, ha<br />

aggiunto Meinrad Lugan, membro<br />

del Board di B. Braun.<br />

“La soluzione integrata è un ulteriore<br />

contributo per la tutela<br />

degli operatori sanitari e la qualità<br />

delle cure ai pazienti. Il nostro<br />

obiettivo è di portare efficienza<br />

e maggiore sicurezza al<br />

mondo della Sanità in Italia, per<br />

proteggere e migliorare la salute<br />

delle persone”, ha concluso<br />

Klaus Dieter Pannes, amministratore<br />

delegato di B. Braun Milano<br />

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Attualità<br />

Assobiotec: “Le biotecnologie saranno<br />

un motore per la ripartenza del Paese”<br />

Riccardo Palmisano, presidente<br />

di Assobiotec<br />

Lavorare su tre direttrici: ecosistema,<br />

scienze della vita e bioeconomia; immaginare<br />

per ognuno di questi ambiti<br />

una serie di interventi e misure che permettano<br />

al comparto di incrementare la<br />

propria competitività su scala globale e<br />

di esprimere al meglio le sue straordinarie<br />

potenzialità nella lotta alla pandemia<br />

e per una ripartenza sostenibile<br />

del pianeta. È questa l’estrema sintesi<br />

di obiettivi e contenuti del “Piano<br />

per il biotech nazionale e lo sviluppo<br />

del Paese” presentato da Assobiotec in<br />

occasione dell’evento digitale “Biotech,<br />

il futuro migliore. Per la nostra salute,<br />

per il nostro ambiente, per l’Italia”.<br />

“Il Piano che abbiamo presentato è il risultato<br />

di un lungo lavoro di confronto<br />

e condivisione su diversi temi di interesse<br />

comuni a tutto il mondo del biotech<br />

discussi, in questi mesi, con i diversi<br />

attori del comparto ma anche con<br />

istituzioni e rappresentanti del Governo”,<br />

ha dichiarato Riccardo Palmisano,<br />

presidente Assobiotec. “Siamo convinti<br />

che l’Italia abbia le capacità per competere<br />

in uno tra i settori su cui si baserà<br />

il futuro del pianeta: le biotecnologie.<br />

Il nostro auspicio oggi è che questo<br />

documento possa diventare un utile<br />

e agile strumento per i decisori politici<br />

chiamati a definire e disegnare interventi<br />

di policy. Un possibile manuale dal<br />

quale partire per far diventare il biotech<br />

motore essenziale per la salute, per<br />

l’ambiente, per la ripartenza del Paese”.<br />

L’appello è quello di mettere fin da ora<br />

ricerca, innovazione, biotech, al centro<br />

dell’agenda del Governo. Sono infatti i<br />

Paesi che per primi hanno capito l’importanza<br />

del circolo virtuoso innovazione-produttività-crescita<br />

quelli che<br />

si sono posizionati meglio in termini<br />

di competitività di sistema di lungo periodo<br />

e che hanno dimostrato maggiore<br />

resilienza alle crisi. “Puntare su Ricerca<br />

e Sviluppo significa puntare lo sguardo<br />

verso un futuro possibile e sostenibile,<br />

– ha aggiunto Palmisano – il tutto<br />

in un sistema che incentivi e favorisca<br />

sempre più partnership pubblico-private<br />

per un rapido ed efficace raggiungimento<br />

dei risultati”.<br />

“Ringrazio Assobiotec Federchimica<br />

per questo importante momento di<br />

confronto”, ha commentato Elena Bonetti,<br />

ministra per le Pari Opportunità<br />

e la Famiglia. “Il tempo che viviamo ci<br />

dà l’occasione straordinaria di generare<br />

opportunità nuove e di ripartire con<br />

ancora maggiore consapevolezza dalla<br />

scienza, dalla ricerca e dall’innovazione<br />

per costruire un futuro migliore per<br />

l’ambiente e la salute delle cittadine e<br />

dei cittadini. È un percorso che va sostenuto<br />

con coraggio e tenacia, perché<br />

è da qui che il Paese si rimette in<br />

cammino”.<br />

“La pandemia che stiamo vivendo è un<br />

evento straordinario ma è anche il paradigma<br />

di una trasformazione globale<br />

che il nostro mondo stava già attraversando<br />

e che si è profondamente accelerata<br />

in questi ultimi mesi”, ha sottolineato<br />

Gaetano Manfredi, ministro<br />

dell’Università e della Ricerca. “Un quadro<br />

che ci consente di mettere al centro<br />

del dibattito pubblico i temi della ricerca<br />

e dell’innovazione. Il ‘time to market’<br />

delle scoperte è molto breve, per questo<br />

il settore biotech, che rappresenta in sé<br />

tutto quello che oggi significa fare innovazione,<br />

è decisivo. La ricerca di base<br />

deve lavorare di pari passo con l’applicazione<br />

prima e poi l’industrializzazione<br />

di quelle che sono le nuove scoperte.<br />

Tutto ciò richiede un’integrazione forte<br />

della filiera della ricerca pubblica e privata<br />

con modelli innovativi. Nel campo<br />

del farmaceutico il biotech deve godere<br />

di un legame stretto con le startup,<br />

andando a costruire un partenariato come<br />

leva di innovazione”.<br />

I premi assegnati<br />

L’evento è stato anche l’occasione per<br />

l’assegnazione dell’Assobiotec Media<br />

Award e del Premio Federchimica Giovani,<br />

sezione biotecnologie.<br />

Il primo è stato assegnato alla biologa,<br />

giornalista e divulgatrice scientifica<br />

Barbara Gallavotti.<br />

Il secondo è stato assegnato, per la sezione<br />

biotecnologie, al progetto “SARS-<br />

CoV-2: Non ci hai spaventato, ma vogliamo<br />

sapere tutto su di te”, delle<br />

classi 2E, 2F e 3E dell’Istituto Comprensivo<br />

Calasanzio, Scuola Secondaria di I<br />

Grado G. Negri di Milano.<br />

Premiata inoltre Elena Sgaravatti del<br />

Consiglio di Presidenza di Assobiotec<br />

Federchimica.<br />

Sono già aperte le iscrizioni per il premio<br />

2021.<br />

20 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

La pandemia aumenta la<br />

domanda dei farmaci generici<br />

A marzo <strong>2020</strong> la richiesta di equivalenti è cresciuta del 782%, mettendo<br />

a dura la prova la filiera. L’Osservatorio Nomisma sottolinea la necessità<br />

di mantenere la produzione dei principi attivi “dimenticati” ma funzionali<br />

nelle terapie intensive. E non solo per le grandi emergenze.<br />

Hanno nomi impossibili<br />

– rocuronio, cisatracurio,<br />

midazolam, propofol<br />

– e una sorte in comune:<br />

a marzo <strong>2020</strong> hanno registrato<br />

un aumento della domanda tra<br />

il 128% e il 782% rispetto allo stesso<br />

mese dell’anno precedente. Farmaci<br />

e principi attivi “dimenticati”, per lo<br />

più iniettivi, funzionali alle prestazioni<br />

erogate nelle terapie intensive,<br />

sono venuti improvvisamente alla<br />

ribalta dei fabbisogni farmaceutici<br />

regionali mettendo a dura prova<br />

la capacità di risposta delle imprese<br />

degli equivalenti e accendendo i<br />

riflettori su un’esigenza vitale per il<br />

settore sanitario: mantenere in vita<br />

una “biodiversità di produzione”<br />

indispensabile alla sostenibilità del<br />

SSN, non solo in casi straordinari come<br />

quello della pandemia.<br />

Il focus sugli effetti dell’emergenza<br />

sanitaria sul comparto e le indicazioni<br />

di policy che ne derivano sono il<br />

cuore dell’edizione <strong>2020</strong> dell’Osservatorio<br />

sui farmaci generici, realizzato<br />

dalla Società di studi economici Nomisma<br />

per Egualia (già Assogenerici),<br />

presentato a novembre nel corso di un<br />

evento streaming con la partecipazione<br />

di Mario Fiorentino, direttore generale<br />

per la politica industriale, l’innovazione<br />

e le PMI del ministero dello<br />

Sviluppo Economico, Nicola Magrini,<br />

direttore generale dell’AIFA, Antonio<br />

Parenti, capo della rappresentanza<br />

italiana della Commissione Ue e Angela<br />

Ianaro, membro delle Commissioni<br />

parlamentari Affari Sociali e Politiche<br />

dell’UE e presidente Intergruppo Parlamentare<br />

Scienza e Salute della Camera<br />

dei Deputati.<br />

Sotto la lente – in una survey che ha<br />

coinvolto direttamente le imprese associate<br />

a Egualia – le strategie utilizzate<br />

per gestire l’alto grado di complessità<br />

e l’urgenza produttiva registrata<br />

tra febbraio e aprile. Nella prima<br />

fase emergenziale, un periodo di<br />

massima criticità, il 58% delle impre-<br />

22 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

se ha visto aumentare la domanda di<br />

farmaci e di queste ben il 93% è riuscita<br />

a soddisfare completamente o<br />

parzialmente l’aumento della domanda;<br />

inoltre, il 58% del totale ha riorientato<br />

la produzione verso le categorie<br />

di prodotti a maggior rischio di<br />

carenza. Riguardo al grado di intensità<br />

con cui le aziende hanno messo in<br />

atto diverse strategie per incrementare<br />

la produzione, il 71% ha indicato<br />

di aver fatto ricorso alle scorte di<br />

magazzino, il 57% di aver usufruito<br />

di deroghe emergenziali da parte delle<br />

autorità per velocizzare la disponibilità<br />

di prodotto sul mercato, il 57%<br />

di aver aumentato i turni di lavoro e<br />

previsto straordinari per il personale,<br />

il 21% di aver impegnato nuovo personale<br />

per la produzione, il 50% di<br />

aver utilizzato la leva dell’importazione<br />

e il 14%, infine, di aver acquistato<br />

nuovi macchinari.<br />

La survey mette anche chiaramente in<br />

evidenza i colli di bottiglia che hanno<br />

aggiunto criticità al percorso: oltre<br />

il 57% delle imprese ha indicato di<br />

essere stata ostacolata dalla penuria<br />

o assenza di elementi necessari alla<br />

produzione; il 73% di aver avuto problemi<br />

ad approvvigionarsi di principi<br />

attivi; il 54% ha avuto la stessa difficoltà<br />

con gli intermedi di sintesi; il<br />

43% ha lamentato interruzioni anomale<br />

della supply chain. Le attese de-<br />

Il 73% dei<br />

produttori di<br />

equivalenti<br />

intervistati da<br />

Nomisma hanno<br />

dichiarato di<br />

aver avuto,<br />

durante il<br />

lockdown<br />

della scorsa<br />

primavera,<br />

problemi ad<br />

approvvigionarsi<br />

di principi attivi;<br />

il 54% li ha avuti<br />

con gli intermedi<br />

di sintesi; il 43%<br />

ha lamentato<br />

interruzioni<br />

anomale della<br />

supply chain<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 23


Attualità<br />

Oltre 50 aziende sul territorio nazionale<br />

Egualia (già Assogenerici) è l’organo ufficiale<br />

di rappresentanza dell’industria dei farmaci<br />

generici equivalenti, biosimilari e value added<br />

medicines in Italia. L’associazione, fondata nel<br />

1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese<br />

multinazionali e aziende italiane dislocate<br />

su tutto il territorio nazionale, per un totale<br />

di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In<br />

ambito europeo, Egualia è membro di Medicines<br />

for Europe (già EGA), la voce delle industrie<br />

produttrici di farmaci generici equivalenti,<br />

biosimilari e value added medicines in Europa,<br />

che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca<br />

con un totale di 160 mila addetti.<br />

Gli effetti<br />

dell’emergenza<br />

sanitaria sul<br />

comparto dei<br />

farmaci generici<br />

e le relative<br />

indicazioni di<br />

policy sono<br />

al centro<br />

dell’edizione <strong>2020</strong><br />

dell’Osservatorio<br />

Nomisma per<br />

Egualia<br />

gli operatori per l’immediato futuro si<br />

concentrano sul rendere la catena di<br />

approvvigionamento più sicura e meno<br />

soggetta a fluttuazioni (96%) cui<br />

si aggiunge il desiderio di moltiplicare<br />

il numero delle fonti di approvvigionamento<br />

lungo ogni fase produttiva diversificando<br />

il rischio (88%).<br />

Rispetto ai farmaci di vecchia generazione,<br />

per il 38% delle aziende intervistate<br />

sarebbe necessaria una revisione<br />

dei criteri di prezzo per questi<br />

prodotti da parte degli ospedali. Altri<br />

– 27% – sono favorevoli all’introduzione<br />

di meccanismi per l’abbattimento<br />

dei costi di produzione (attraverso<br />

sgravi fiscali) e infine una parte<br />

ridotta indica la possibile soluzione<br />

nella destinazione di sovvenzioni<br />

statali per le imprese.<br />

“L’Europa dipende troppo da intermedi<br />

di altri continenti”<br />

“Non è un caso se le richieste delle<br />

aziende convergono su un limitato<br />

numero di correttivi ritenuti però indispensabili”,<br />

ha spiegato Lucio Poma,<br />

capo economista di Nomisma. “La<br />

quasi totalità reclama catene di approvvigionamento<br />

più sicure e meno<br />

soggette a fluttuazioni, un numero di<br />

fonti di approvvigionamento adeguato<br />

lungo tutte le fasi produttive per<br />

diversificare il rischio, l’accorciamento<br />

della catena grazie all’incremento<br />

della produzione europea. Si parla di<br />

pianificazione della sanità del futuro,<br />

ridisegnando un sistema di offerta<br />

su basi radicalmente nuove rispetto<br />

al passato – ha proseguito Poma<br />

– ma non è possibile ridefinire il sistema<br />

sanitario senza ridefinire anche il<br />

sistema di regole della produzione dei<br />

farmaci che lo sostengono. La pandemia<br />

ha scombussolato le carte e anche<br />

le regole del gioco – ha concluso<br />

l’esponente di Nomisma – e questa<br />

è un’occasione unica per abbracciare<br />

il cambiamento tecnologico di Industria<br />

4.0 su cui si giocheranno le sorti<br />

competitive di questo mercato nel<br />

prossimo decennio”.<br />

Cruciale il tema della “biodiversità<br />

produttiva” anche per il presidente di<br />

Egualia, Enrique Häusermann: “La crisi<br />

che stiamo ancora vivendo ha messo<br />

in luce tutti problemi legati alla globalizzazione<br />

della produzione farmaceutica.<br />

L’intera Europa si è scoperta<br />

ancora troppo dipendente, soprattutto<br />

nei momenti critici, da paesi extra-europei<br />

per l’approvvigionamento<br />

delle sostanze intermedie per sintetizzare<br />

i principi attivi e quindi produrre<br />

i farmaci. Oggi abbiamo la possibilità<br />

di investire in progetti strategici per<br />

il Paese, attraverso le risorse che arriveranno<br />

con il Recovery Fund: possiamo<br />

finalmente investire sul futuro”.<br />

Chiari gli obiettivi: “C’è da riflettere<br />

sul concetto di globalizzazione della<br />

produzione farmaceutica – ha concluso<br />

Häusermann – ma è necessario<br />

anche ripensare la struttura distributiva<br />

e individuare nuovi modelli<br />

di approvvigionamento pubblico dei<br />

farmaci perché non può e non potrà<br />

esserci sostenibilità del SSN senza<br />

garantire sostenibilità alle imprese<br />

che lo riforniscono dei prodotti essenziali<br />

alla prosecuzione delle sue<br />

attività”.<br />

In ospedale i farmaci generici rappresentano<br />

circa il 30% delle forniture<br />

a volumi e solo il 2,4% a valori, ma<br />

sia l’andamento della percentuale dei<br />

lotti non aggiudicati (23% del totale<br />

dei banditi nel 2019) che il tasso<br />

di partecipazione alle gare (ovvero il<br />

rapporto tra offerte presentate e lotti<br />

banditi, in diminuzione e fermo a<br />

1,15) testimoniano la crescente difficoltà<br />

da parte delle aziende a trovare<br />

condizioni sufficienti per l’avvio della<br />

competizione.<br />

Le gare al massimo ribasso hanno determinato<br />

la progressiva flessione della<br />

concorrenza: i numeri dicono che a<br />

rischiare di andare deserte sono soprattutto<br />

le gare per le forniture dei<br />

prodotti più datati che hanno subito<br />

una inarrestabile erosione dei prezzi e<br />

la cui produzione potrebbe finire con<br />

l’essere inibita da un insufficiente livello<br />

di remuneratività. Ma sono gli<br />

stessi farmaci che si sono confermati<br />

essenziali nella gestione della pratica<br />

clinica soprattutto nella crisi epidemiologica<br />

ancora in corso. l<br />

24 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Una tecnologia<br />

in continuo miglioramento<br />

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Attualità<br />

Giorgio Palù nominato presidente di Aifa<br />

Giorgio Palù subentra a Domenico Mantoan alla<br />

presidenza dell’Agenzia Italiana del Farmaco.<br />

Palù ha all’attivo oltre 600 pubblicazioni<br />

scientifiche, interventi su riviste internazionali<br />

di biomedicina, ma anche reviews, capitoli di<br />

libri e volumi riguardanti argomenti microbiologia<br />

e virologia clinica e molecolare, sviluppo<br />

di terapie cellulari oltre che disegno di vettori<br />

virali per il trasferimento genico, vaccinologia<br />

e terapia genica. È stato premiato da Università,<br />

Accademie Scientifiche ed Enti di ricerca<br />

nazionali ed internazionali. Specializzato in<br />

Oncologia e in Patologia Generale ed abilitato<br />

all’esercizio della professione medica negli<br />

Stati Uniti, egli ha inoltre trascorso molti anni<br />

presso Istituzioni estere di rilievo.<br />

Giorgio Palù è stato professore ordinario di Microbiologia<br />

e Virologia (ora in pensione) ed ex<br />

direttore del dipartimento di Medicina molecolare<br />

all’Università di Padova, il suo nome è stato<br />

proposto a “convergenza unanime” dai presidenti<br />

delle Regioni, come ha confermato Giovanni<br />

Toti, vicepresidente della Conferenza delle<br />

Regioni (e governatore della Liguria), in una<br />

comunicazione al ministro della Salute Roberto<br />

Speranza.<br />

La tecnologia di Robopac<br />

contribuisce alla distribuzione<br />

del vaccino Pfizer in Usa<br />

Il vaccino anti-covid prodotto<br />

dal colosso Pfizer ha ottenuto<br />

l’approvazione dall’ente americano<br />

FDA – The Food and Drug<br />

Administration – per essere utilizzato<br />

in USA come arma di contrasto<br />

alla pandemia. Pfizer e il<br />

governo statunitense hanno stabilito<br />

la spedizione di 3 milioni<br />

di vaccini congelati in tutto<br />

il Paese.<br />

A garantirne la sicurezza di imballaggio<br />

e di trasporto è Robopac,<br />

leader di mercato nel settore<br />

del fine linea del packaging<br />

e partner tecnologico di Pfizer<br />

con la quale contribuisce allo<br />

sviluppo di soluzioni ad hoc<br />

per il packaging dei prodotti farmaceutici<br />

realizzati dal colosso<br />

statunitense. Un’operazione di<br />

grande importanza, che vede<br />

ancora una volta Robopac tra i<br />

protagonisti di un’attività industriale<br />

dalla forte valenza umanitaria.<br />

La collaborazione tra Robopac<br />

e Pfizer si basa su una filosofia<br />

comune che guarda all’interesse<br />

collettivo secondo una visione<br />

globale, volta a fornire la<br />

massima resa delle proprie proposte<br />

e, al contempo, il rispetto<br />

per l’uomo e per l’ambiente.<br />

Ecoplat Plus, infatti, è la soluzione<br />

adottata da Pfizer per l’avvolgimento<br />

delle dosi di vaccini<br />

destinati alla distribuzione<br />

in USA. Si tratta di una tavola<br />

rotante per l’avvolgimento<br />

con film estensibile di ultima<br />

generazione che garantisce elevate<br />

performance in termini di<br />

protezione massima della merce<br />

grazie alla sua affidabilità, robustezza<br />

e facilità di utilizzo. Inoltre,<br />

le tecnologie di cui Ecoplat<br />

Plus è dotata consentono di utilizzare<br />

il minor quantitativo di<br />

film necessario per assicurare la<br />

migliore sicurezza al prodotto,<br />

riducendo l’impatto della materia<br />

prima utilizzata.<br />

Uomo e ambiente sono elementi<br />

strettamente connessi, che Robopac<br />

tutela con continui investimenti<br />

in innovazione e tecnologia.<br />

Ne sono testimonianza<br />

i 4 TechLab presenti nel mondo,<br />

un unicum nel suo genere,<br />

che hanno come obiettivo sviluppare<br />

al massimo la ricerca per<br />

ridurre l’impatto della plastica,<br />

con risultati che si attestano a<br />

un -60% di consumi e che garantiscono<br />

piena riciclabilità dei<br />

materiali.<br />

L’impegno di Robopac è affermare<br />

il proprio credo, quello di essere<br />

una One Global Company in<br />

grado di proporre in ogni angolo<br />

del mondo soluzioni ad alte prestazioni<br />

per il packaging, con un<br />

focus particolare sul fine linea<br />

e un’estrema attenzione ai temi<br />

dell’economia circolare, mettendo<br />

in sinergia tecnologia, innovazione<br />

e sostenibilità.<br />

Al contempo, la presenza capillare<br />

sui mercati internazionali<br />

consente di alimentare l’incessante<br />

attività di Ricerca &<br />

Sviluppo secondo un criterio<br />

“tailor made”, che risponde alle<br />

esigenze più specifiche<br />

di ogni mercato e<br />

di ogni cliente.<br />

Responsabilità<br />

e passione sono<br />

gli elementi caratterizzanti<br />

di Robopac, insieme alla sempre<br />

maggiore attenzione al green<br />

che rappresenta per l’azienda<br />

un valore primario.<br />

In quest’ottica, Robopac è contenta<br />

di poter essere nuovamente<br />

parte di un processo che vede<br />

l’uomo e la sua tutela al centro<br />

dell’interesse, contrastando<br />

anche grazie alle sue tecnologie<br />

gli effetti devastanti che il<br />

Covid-19 ha generato a livello<br />

globale.<br />

26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Appuntamenti<br />

Achema slitta ad aprile 2022<br />

Anche Achema, la principale fiera al<br />

mondo per l’industria chimica e di processo,<br />

cede al clima di incertezza creato<br />

dalla pandemia e sposta di un anno<br />

la data della manifestazione. Previsto<br />

per giugno 2021, gli organizzatori<br />

di Dechema hanno deciso di rimandare<br />

l’evento in presenza, ora fissato dal 4<br />

all’8 aprile 2022, sempre nei padiglioni<br />

di Francoforte. La decisione è stata<br />

presa dopo intense discussioni con<br />

la community della fiera e in vista dei<br />

diversi mesi che si prevede manchino<br />

ancora al superamento della pandemia<br />

da coronavirus.<br />

“Ci teniamo a essere il punto d’incontro<br />

globale dell’industria di processo e<br />

fare in modo che esso sia fruibile con<br />

tutti i sensi”, spiega Thomas Scheuring,<br />

Ceo di Dechema. “Allo stato attuale<br />

delle cose, non possiamo affermare<br />

di essere in grado di soddisfare<br />

questa richiesta nel giugno 2021, dato<br />

che è lecito presumere che i viaggi<br />

internazionali non saranno ancora del<br />

tutto liberalizzati entro quel periodo”.<br />

Gli organizzatori ritengono che lo spostamento<br />

di altri mesi possa dare l’opportunità<br />

di creare un’Achema diversa,<br />

ancora più vivace e multisensoriale.<br />

Il 15 e il 16 giugno 2021 l’evento virtuale<br />

Achema Pulse fornirà comunque<br />

ispirazione per le nuove soluzioni<br />

di cui le industrie hanno fin<br />

d’ora un bisogno urgente. Relatori<br />

visionari e di primo piano faranno<br />

luce sui temi caldi dell’industria di<br />

processo, in collegamento con format<br />

di discussione interattivi. Laboratorio<br />

digitale, Produzione modulare<br />

e connessa, Sicurezza del processo,<br />

Sostenibilità sono alcuni dei focus<br />

nell’agenda di Achema Pulse. Nei<br />

Praxiforums virtuali, i partecipanti<br />

potranno scoprire in concreto gli ultimi<br />

sviluppi tecnologici.<br />

L’AGENDA<br />

Powtech India<br />

11-12 febbraio 2021<br />

Mumbay, India<br />

www.powtechindia.com<br />

Iranpharma Expo<br />

11-13 aprile 2021<br />

Teheran, Iran<br />

www.iranpharmaexpo.com<br />

Plast<br />

4-7 maggio 2021<br />

Milano<br />

www.plastonline.org<br />

Chemspec Europe<br />

19-20 maggio 2021<br />

Francoforte, Germania<br />

www.chemspeceurope.com<br />

OMC<br />

23-25 maggio 2021<br />

Ravenna<br />

www.omc2019.it<br />

Packaging Première<br />

25-27 maggio 2021<br />

Milano<br />

www.packagingpremiere.it<br />

IVS<br />

26-27 maggio 2021<br />

Bergamo<br />

www.industrialvalvesummit.com/<br />

Cosmopack<br />

27-30 maggio 2021<br />

Bologna<br />

www.cosmoprof.com<br />

Cosmoprof Worldwide<br />

27-31 maggio 2021<br />

Bologna<br />

www.cosmoprof.com<br />

Valve World Americas<br />

Expo & Conference<br />

23-24 giugno 2021<br />

Houston, Usa<br />

valveworldexpoamericas.com<br />

International Coal Chemical Industry<br />

28-30 giugno 2021<br />

Pechino, Cina<br />

www.coalchem.cn<br />

SPS Italia<br />

6-8 luglio 2021<br />

Parma<br />

www.spsitalia.it<br />

International Chemical Industry Fair<br />

15-17 settembre 2021<br />

Shanghai, Cina<br />

en.icif.cn<br />

Interphex<br />

9-21 ottobre 2021<br />

New York, Usa<br />

www.interphex.com<br />

Farmaforum<br />

3-4 novembre 2021<br />

Madrid, Spagna<br />

www.farmaforum.es<br />

Cleanzone<br />

24-25 novembre 2021<br />

Francoforte, Germania<br />

www.cleanzone.messefrankfurt.com<br />

mcT Petrolchimico<br />

25 novembre 2021<br />

Milano<br />

novembre 2021<br />

www.mctpetrolchimico.com<br />

Achema<br />

4-8 aprile 2022<br />

Francoforte sul Meno, Germania<br />

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Powtech<br />

26-28 aprile 2022<br />

Norimberga, Germania<br />

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21-24 giugno 2022<br />

Monaco di Baviera, Germania<br />

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28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Ricerca<br />

Pubblicata la prima sintesi in fase solida di un nodo Borromeo<br />

In uno studio pubblicato sulla rivista Chem,<br />

un team internazionale capitanato da Pierangelo<br />

Metrangolo, Giuseppe Resnati e<br />

Giancarlo Terraneo del Dipartimento di<br />

Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica<br />

“Giulio Natta” del Politecnico di Milano<br />

ha realizzato per la prima volta<br />

la meccanosintesi di un reticolo<br />

cristallino molecolare a topologia<br />

Borromea.<br />

I risultati ottenuti dal gruppo del<br />

Politecnico di Milano hanno dimostrato<br />

che la meccanochimica può<br />

essere anche applicata all’autoassemblaggio<br />

(self-assembly) di strutture supramolecolari<br />

multi-componente complesse quali quelle<br />

degli anelli Borromei molecolari, dimostrandone inoltre il<br />

meccanismo dettagliato di formazione. Si aprono quindi<br />

nuove prospettive nella progettazione di processi chimici<br />

complessi come la meccanosintesi dei diamanti, dei materiali<br />

assorbenti per lo stoccaggio di idrogeno da utilizzare<br />

nelle automobili del futuro, dei compositi ultraleggeri<br />

per l’aeronautica e lo sviluppo di nuovi farmaci. La<br />

meccanochimica studia l’applicazione di energia meccanica<br />

a una reazione chimica effettuata in fase solida, per influenzarne<br />

velocità e decorso. Le sue origini possono essere<br />

addirittura fatte risalire all’età della pietra, dove l’uso<br />

di mortaio e pestello per la preparazione del cibo o dei<br />

coloranti rappresentava, di fatto, un processo caratterizzato<br />

da trasformazioni chimiche indotte da forze meccaniche.<br />

I processi meccano-chimici sono particolarmente sostenibili<br />

dal punto di vista ambientale poiché non fanno<br />

uso di solventi tossici o infiammabili, avvenendo completamente<br />

in fase solida. Per questo motivo, il loro utilizzo<br />

si sta ampiamente diffondendo in numerosi settori industriali<br />

della chimica verde tra cui la farmaceutica, la chimica<br />

dei polimeri e dei compositi. Nonostante questo, i<br />

meccanismi con cui l’energia meccanica contribuisca alla<br />

rottura e alla formazione di nuovi legami chimici non sono<br />

ancora stati compresi appieno, così come la generale<br />

applicabilità della meccano-chimica a tutti i processi chimici,<br />

anche quelli più complessi.<br />

Individuate in alcuni farmaci proprietà anti SARS-CoV-2<br />

Uno studio ENEA, realizzato in<br />

collaborazione con le Università<br />

di Urbino e Singapore, ha permesso<br />

di individuare in alcuni<br />

farmaci già in uso nella pratica<br />

clinica proprietà che contrastano<br />

i meccanismi cellulari e molecolari<br />

dell’infezione da virus SARS-<br />

CoV-2 e la progressione della malattia<br />

Covid-19. La ricerca realizzata<br />

con il Big Data approach,<br />

ovvero utilizzando piattaforme<br />

computazionali che raccolgono<br />

una grande mole di informazioni,<br />

è stata pubblicata sulla piattaforma<br />

“Research Square” e a<br />

breve apparirà anche sulla rivista<br />

internazionale peer-reviewed<br />

“Frontiers in Pharmacology”.<br />

Lo studio è stato ispirato al “repurposing”,<br />

ossia riqualificazione,<br />

e prende in considerazione<br />

farmaci già in uso approvati sia<br />

dall’European Medicines Agency<br />

(EMA) che dalla Food and Drug<br />

Adminstration (FDA) noti per<br />

l’azione come antitumorali, chemiopreventivi,<br />

broncodilatatori,<br />

antipertensivi, in grado però di<br />

colpire anche i bersagli molecolari<br />

della Covid-19, bloccandone<br />

o limitandone la progressione.<br />

Lo studio in silico ha permesso<br />

di predire i meccanismi molecolari<br />

dell’infezione ed individuare<br />

possibili farmaci.<br />

“A questa ricerca ha collaborato<br />

Seeram Ramakrishna, uno dei<br />

tre più quotati ricercatori a livello<br />

mondiale nel campo della bioingegneria,<br />

secondo la recente<br />

classifica Google “World ranking<br />

of scientists”, ha spiegato Laura<br />

Teodori del laboratorio Diagnostiche<br />

e Metrologia ENEA, primo<br />

autore della pubblicazione.<br />

“Lo studio è stato il primo in<br />

assoluto ad aver identificato la<br />

proteina HDAC (istone deacetilasi),<br />

una tra le più importanti<br />

molecole che regola l’espressione<br />

dei nostri geni, come utile<br />

bersaglio terapeutico per contrastare<br />

il virus”.<br />

“Successivamente – prosegue Teodori<br />

– altri gruppi hanno evidenziato<br />

l’HDAC come utile bersaglio<br />

per contrastare il virus<br />

SARS-CoV-2. Si tratta di un risultato<br />

di notevole impatto clinico,<br />

in quanto esiste già un discreto<br />

numero di farmaci e anche composti<br />

bioattivi di origine naturale<br />

come la quercitina, un flavonoide<br />

presente in alcuni alimenti<br />

con comprovata attività HDAC<br />

inibitrice, attualmente utilizzati<br />

per altre patologie che potrebbero<br />

essere reclutati per contrastare<br />

la malattia COVID-19”.<br />

30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA



Macchine<br />

I compressori<br />

Oil Free sono<br />

fondamentali<br />

per evitare<br />

contaminazioni<br />

di oli nel<br />

processo<br />

produttivo<br />

Aria pura per il futuro dell’industria<br />

Atlas Copco risponde alle complesse sfide del <strong>2020</strong> con<br />

tecnologie e servizi per l’aria compressa sempre più sostenibili<br />

e smart. Il mercato italiano continua ad essere strategico<br />

per il Gruppo, anche nel settore chimico-farmaceutico.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Juan Manuel<br />

Tejera Martinez,<br />

General<br />

Manager Atlas<br />

Copco Italia<br />

Qualità e purezza<br />

dell’aria, ecosostenibilità,<br />

intelligenza<br />

artificiale. Sono<br />

alcuni dei trend<br />

da tempo al centro dell’attività<br />

di Atlas Copco nell’ambito<br />

delle tecnologie dell’aria compressa.<br />

Lo storico Gruppo, presente in Italia da<br />

70 anni e con sede a Cinisello Balsamo<br />

(MI), è fortemente presente anche<br />

nel settore chimico-farmaceutico. Abbiamo<br />

chiesto al Direttore Generale di<br />

Atlas Copco Italia, Juan Manuel Tejera<br />

Martinez, alcune considerazioni sull’an-<br />

“Oggi la richiesta si concentra sull’aria<br />

compressa Classe 0, cioè oil free, priva<br />

di contaminanti che possano entrare<br />

in contatto con l’impianto e quindi<br />

con il prodotto finale”<br />

damento dell’attività nel nostro paese<br />

in questo complesso <strong>2020</strong>.<br />

Come sta andando il settore chimico<br />

farmaceutico dal vostro punto di osservazione?<br />

Sta terminando un anno molto particolare,<br />

segnato dalla pandemia. Nonostante<br />

ciò, le aziende chimiche e<br />

farmaceutiche, che rappresentano<br />

uno dei nostri principali<br />

settori di applicazione, hanno<br />

fatto registrare solo un lieve<br />

calo degli investimenti nelle<br />

nostre tecnologie. Mentre sul<br />

fronte del servizio e dell’assistenza sugli<br />

impianti, c’è stata una sostanziale<br />

continuità.<br />

Negli ultimi anni sono cambiate<br />

le esigenze relative all’utilizzo di<br />

aria compressa nell’industria chimico-farmaceutica?<br />

32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

Le esigenze si sono ulteriormente elevate<br />

di livello, in special modo riguardo<br />

la qualità dell’aria. Oggi la richiesta<br />

si concentra sull’aria compressa Classe<br />

0, cioè oil free, priva di qualsiasi contaminante<br />

che possa entrare in contatto<br />

con l’impianto e quindi con il prodotto<br />

finale. Sui sistemi oil free abbiamo<br />

un’esperienza di 50 anni. Realizzare<br />

sistemi che forniscano ai nostri clienti<br />

un’alta qualità dell’aria è il cuore del<br />

nostro lavoro.<br />

Intervento di<br />

assistenza<br />

tecnica on-site<br />

Sta crescendo il contributo di Atlas<br />

Copco all’efficienza energetica delle<br />

aziende del settore?<br />

Attorno al risparmio energetico ruota<br />

un’altra delle richieste più diffuse oggi<br />

fra i produttori industriali. Si tratta di un<br />

tema strettamente legato ad alcuni parametri<br />

tenuti in sempre maggiore considerazione:<br />

mi riferisco al costo operativo<br />

dell’impianto, al ritorno dell’investimento<br />

e naturalmente all’impatto<br />

ambientale. La riduzione delle emissioni<br />

di CO 2<br />

nei prossimi anni vedrà ulteriori<br />

e grandi progressi. In questo scenario<br />

le soluzioni di Atlas Copco attribuiscono<br />

un ruolo cruciale all’efficienza<br />

energetica.<br />

In questo senso, oltre al monitoraggio<br />

dei consumi, state puntando anche<br />

sul recupero dell’energia termica?<br />

L’approccio alla sostenibilità può essere<br />

declinato in diversi modi. Uno di questi<br />

riguarda senz’altro il recupero del calore.<br />

Tutti i macchinari che producono<br />

aria compressa, inclusi gli essiccatori,<br />

sono dotati di un sistema dedicato al<br />

recupero dell’energia termica liberata<br />

dal processo di compressione. In questo<br />

ambito proponiamo diverse soluzioni,<br />

tra cui quella che abbiamo denominato<br />

Energy Recovery. Essa è in grado di<br />

recuperare un’alta percentuale di calore<br />

che altrimenti andrebbe dispersa. Inoltre,<br />

siamo probabilmente l’unico fornitore<br />

che, da una decina di anni, realizza<br />

essiccatori che sfruttano il calore prodotto<br />

dal compressore.<br />

Quali altri fattori d’innovazione incidono<br />

sulla sostenibilità di un impianto?<br />

Un altro aspetto, diventato ancora più<br />

fondamentale in questi mesi di pandemia,<br />

è legato alla connettività e alla<br />

digitalizzazione. Atlas Copco è molto<br />

avanzata nello sviluppo del machine<br />

learning e dell’intelligenza artificiale<br />

sulle proprie macchine. Grazie a<br />

Smartlink 2.0, lo strumento che consente<br />

di monitorare da remoto la sala<br />

compressori, siamo in grado di immagazzinare<br />

grandi quantità di dati e di<br />

informazioni provenienti dai macchinari<br />

e di metterli così a disposizione<br />

del cliente al fine del continuo miglioramento<br />

del processo. Possiamo mostrare<br />

all’utilizzatore qual è il consumo<br />

energetico e quali sono le prestazioni<br />

del suo impianto. Da alcuni anni,<br />

e soprattutto da quando è cominciato<br />

il lockdown, proponiamo dei servizi<br />

aggiuntivi, come quello che preve-<br />

de la presa in carico della responsabilità<br />

dell’impianto nel suo complesso:<br />

è stata un’idea di straordinario tempismo,<br />

visto quanto questa esigenza<br />

si sia rivelata oggi essenziale. Attraverso<br />

l’intelligenza artificiale possiamo<br />

predire al cliente cosa succederà<br />

alla macchina, se e quando potrà verificarsi<br />

un guasto o qualche malfunzionamento.<br />

Il servizio, che abbiamo denominato<br />

Diagnostic Service, sulla base<br />

degli allarmi ricevuti può gestire un<br />

intervento di assistenza da remoto da<br />

parte dei nostri esperti o direttamente<br />

sul posto, se necessario. L’obiettivo<br />

è evitare che al processo di produzione<br />

possa mancare l’approvvigionamento<br />

di aria compressa. Devo dire che il<br />

servizio è stato molto apprezzato, soprattutto<br />

nel periodo in cui gli spostamenti<br />

e le visite in azienda sono state<br />

ridotte al minimo indispensabile dalle<br />

restrizioni delle autorità.<br />

Smartlink 2.0<br />

consente il<br />

monitoraggio<br />

della sala<br />

compressori<br />

anche da<br />

smartphone<br />

“Smartlink 2.0 è uno strumento che<br />

consente di monitorare da remoto la<br />

sala compressori, rendendo disponibili<br />

grandi quantità di dati per il continuo<br />

miglioramento del processo”<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 33


Macchine<br />

La sede di<br />

Atlas Copco<br />

Italia a Cinisello<br />

Balsamo (MI)<br />

Il servizio è stato potenziato in funzione<br />

dei fatti del <strong>2020</strong>?<br />

Nel 2019 abbiamo attivato il Diagnostic<br />

Service per alcuni clienti con cui avevamo<br />

sottoscritto un contratto di manutenzione.<br />

Durate il lockdown del <strong>2020</strong> il servizio<br />

è stato esteso ai clienti fidelizzati. Più<br />

in generale, l’obiettivo a medio termine<br />

è quello di passare da una manutenzione<br />

preventiva a una predittiva, dove<br />

cioè è possibile prevedere gli eventi su<br />

un impianto e quindi programmare degli<br />

interventi ad hoc.<br />

La mancanza di fiere ed eventi ha influito<br />

sull’andamento dell’anno?<br />

Insieme all’innovazione di prodotto e<br />

di processo, un valore centrale per la<br />

strategia di Atlas Copco è l’interazione<br />

con il mercato, che per tutti quest’anno<br />

è stata drammaticamente colpita. Sono<br />

sorte tante iniziative virtuali per compensare<br />

il rinvio delle fiere, ma l’umanità<br />

di un incontro face to face non è<br />

sostituibile.<br />

Quanto è importante l’Italia per il<br />

Gruppo nel settore dell’aria compressa?<br />

È uno dei mercati primari per noi.<br />

In Europa si contende con la Francia<br />

la seconda posizione, dietro alla<br />

Germania. Siamo dunque molto presenti<br />

sul territorio nazionale, anche<br />

nell’industria chimica, ma sappiamo<br />

di poter fare ancora meglio, offrendo<br />

soluzioni sempre più innovative.<br />

Pensiamo per esempio di approcciare<br />

in modo più allargato il mondo<br />

della sanità, includendo le applicazioni<br />

nelle strutture ospedaliere, dove<br />

la qualità dell’aria compressa deve<br />

essere altissima. Sono convinto<br />

che l’Italia potrà crescere ancora di<br />

importanza per l’attività del nostro<br />

Gruppo.<br />

l<br />

Macchine<br />

Impianto di processo mobile per applicazioni su scala pilota<br />

Con VENTILUS® Pilot, Romaco Innojet introduce sul mercato il primo impianto<br />

di processo mobile per applicazioni su scala pilota. Tutti i componenti<br />

di questa soluzione ergonomica all-in-one sono integrati in un<br />

concetto di impianto conforme alle norme cGMP che comprende, oltre<br />

alla colonna di processo e all’unità di comando, anche il trattamento<br />

dell’aria con tutti gli elementi filtranti, di riscaldamento e di raffreddamento.<br />

Con questo equipaggiamento, Ventilus Pilot può essere collegato<br />

e messo in funzione in modo semplice e veloce in qualsiasi ambiente<br />

(plug and play). Grazie alle ruote sulle quali è montato e al suo design<br />

compatto, l’impianto pilota può essere trasportato attraverso qualsiasi<br />

porta di dimensioni standard e, a seconda delle esigenze del cliente,<br />

può essere posizionato liberamente nella camera bianca oppure integrato<br />

nei sistemi a parete. È possibile utilizzare la versione<br />

standard del Ventilus Pilot per i processi di granu-<br />

lazione,<br />

rivestimento ed essiccamento di particelle<br />

con una dimensione compresa tra 10 µm e 2 mm.<br />

L’impianto versatile all-in-one è pertanto indicato<br />

sia per applicazioni di laboratorio<br />

sia per la produzione di piccoli lotti di<br />

produzione con un volume compreso tra<br />

4 e 25 litri. È possibile realizzare anche<br />

ricette hot-meltin modo semplice e veloce,<br />

grazie al sistema mobile hot-melt Innojet<br />

IHD 5. Questa tecnologia, conforme alle norme cGMP, è quindi di<br />

particolare interesse per i produttori in ambito farmaceutico e alimentare<br />

che vogliono migliorare le loro ricette e ottimizzare i loro processi,<br />

ad esempio mascherando il gusto con un rivestimento hot-melt. Per<br />

potersi adattare a tutte le possibili applicazioni, Ventilus Pilot è stato<br />

equipaggiato con lo stesso software di comando degli impianti di produzione<br />

Innojet, che include la gestione delle ricette, la registrazione e<br />

l’analisi dei dati di processo.<br />

Tutti gli impianti della famiglia di prodotti Ventilus soddisfano i migliori<br />

requisiti per l’implementazione dei processi di scale-up, grazie alla<br />

struttura del contenitore cilindrico con l’ugello rotate bottom-spray RO-<br />

TOJET® in posizione centrale. L’aria di processo viene introdotta attraverso<br />

il distributore d’aria ORBITER®, costituito da una serie di anelli concentrici<br />

montati uno sopra l’altro. In questo modo, all’interno del contenitore<br />

si creano dei flussi uniformi che consentono<br />

una miscelazione molto delicata del lotto.<br />

Il procedimento a letto fluido consente un<br />

accurato controllo del movimento del prodotto<br />

e, allo stesso modo, di una precisa applicazione<br />

della soluzione nebulizzata. Anche la temperatura<br />

e la dimensione delle goccioline del liquido<br />

nebulizzato possono essere controllate con<br />

precisione.<br />

34 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

L’innovazione<br />

continua<br />

Dopo lo shock per<br />

la scomparsa del suo<br />

carismatico e vulcanico<br />

fondatore, Texpack ha ripreso<br />

la consapevolezza del proprio<br />

ruolo sul mercato delle<br />

guarnizioni industriali,<br />

con l’obiettivo di continuare<br />

a investire in tecnologie<br />

innovative e formazione.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Passione, servizio, innovazione.<br />

Sono alcune delle<br />

vie tracciate nel tempo<br />

da Giorgio Lanza e lungo<br />

le quali prosegue l’attività<br />

di Texpack, l’azienda lombarda<br />

protagonista nel settore delle guarnizioni<br />

industriali per alte temperature<br />

e isolamento termico.<br />

Gli insegnamenti, lo slancio innovativo<br />

e i valori umani del fondatore di<br />

Texpack, scomparso nella primavera<br />

scorsa a causa della pandemia<br />

di coronavirus, vengono<br />

ora portati avanti dalla sua<br />

famiglia e dallo staff dell’azienda<br />

che, come avrebbe<br />

voluto lui, non intendono<br />

affatto mollare.<br />

In una fase della vita così umanamente<br />

drammatica, e al contempo<br />

professionalmente sfidante, i due figli,<br />

al termine del loro percorso di<br />

studi, hanno avvertito fin da subito<br />

l’esigenza di affiancare la madre Simonetta<br />

Ghisi, che da sempre è stata<br />

vicina al marito nella guida dell’azienda.<br />

Dopo lo shock per la perdita<br />

del suo carismatico e vulcanico imprenditore,<br />

Texpack si è rimessa in<br />

cammino, ha ripreso il proprio ruolo<br />

sul mercato, consapevole dell’importanza<br />

di portare avanti il modello<br />

di sviluppo avviato dal fondatore<br />

e basato sull’innovazione continua e<br />

sulle relazioni umane con committenti<br />

e partner.<br />

Signora Simonetta Ghisi, come<br />

state riorganizzando questa nuova<br />

e delicata fase dell’azienda?<br />

Nel tempo Giorgio ha costruito una<br />

struttura in grado di reggersi sulle<br />

proprie gambe. Non era un accentratore,<br />

anzi poneva ogni collaboratore<br />

nelle condizioni di eseguire le<br />

proprie mansioni in modo autonomo,<br />

nell’auspicio che coltivasse anch’e-<br />

“In questi mesi i clienti si sono accorti<br />

che il lavoro fatto da mio marito in tanti<br />

anni è rimasto in azienda, i semi<br />

che ha gettato hanno dato i loro frutti”<br />

gli la passione per il proprio lavoro.<br />

Era un imprenditore che sapeva delegare,<br />

in primo luogo a me che lo<br />

affiancavo nella guida dell’azienda.<br />

La struttura c’è, è solida, anche se è<br />

inevitabile sentire la mancanza del<br />

suo intuito, delle sue conoscenze,<br />

della sua visione, del suo estro, che<br />

erano parte del suo modo d’essere<br />

e che non possono essere replicate.<br />

La scomparsa di Giorgio ha scioccato<br />

tutti, soprattutto me, ovviamente,<br />

che ho perso il marito, il padre<br />

dei nostri figli, un socio nell’ambito<br />

del lavoro. Sono stati sconvolti<br />

aspetti fondamentali della mia vita.<br />

Ma una cosa è certa: Texpack andrà<br />

avanti, proseguendo il sentiero aperto<br />

dal fondatore.<br />

Cambierà qualcosa nell’assetto al<br />

vertice?<br />

Stiamo vivendo un periodo di transizione,<br />

strettamente legato all’andamento<br />

del mercato, che ci aiuterà a<br />

capire se sarà opportuno inserire altre<br />

figure di alto profilo manageriale<br />

o tecnico. Ma è soprattutto una fase<br />

decisiva per osservare il percorso e la<br />

velocità di inserimento dei<br />

miei figli, che hanno scelto<br />

fin da subito di affiancarmi<br />

in questa sfida. Per<br />

loro, che sono molto giovani,<br />

è il primo reale impatto<br />

con la gestione di un’azien-<br />

36 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

“Giorgio Lanza ha sempre dato tutto se<br />

stesso per accrescere il valore dell’azienda<br />

non solo in termini economici, ma anche<br />

di persone e competenze”<br />

Giorgio Lanza,<br />

scomparso<br />

la scorsa<br />

primavera,<br />

è stato il<br />

fondatore<br />

e l’anima<br />

di Texpack,<br />

ora guidata<br />

dalla moglie<br />

Simonetta Ghisi<br />

e dai figli<br />

da. Ci vorrà tempo, ma stanno dando<br />

il meglio di sé e le cose sono partite<br />

molto bene.<br />

Le persone saranno ancora una volta<br />

al centro della filosofia di Texpack?<br />

Giorgio Lanza ha sempre dato tutto<br />

se stesso per accrescere il valore<br />

dell’azienda non solo in termini economici,<br />

ma anche di persone e competenze.<br />

Il patrimonio umano resterà<br />

alla base del nostro progetto,<br />

per questo continueremo a investire<br />

in formazione e personale.<br />

Come vede i prossimi mesi, anche<br />

alla luce della crisi sanitaria?<br />

Lo scenario è incerto per tutti. Finché<br />

non sarà finita questa emergenza o l’epidemia<br />

non sarà finalmente sotto controllo,<br />

una programmazione realistica è<br />

praticamente impossibile. Posso dire<br />

che a settembre il mercato ha vissuto<br />

un momento di slancio e stava lentamente<br />

risvegliandosi. Ma l’unica reale<br />

soluzione sarà il vaccino, che speriamo<br />

sia presto disponibile per tutti. In<br />

azienda siamo molto concentrati sulla<br />

prevenzione, non ci siamo praticamente<br />

mai fermati. Per me naturalmente è un<br />

periodo ancora molto difficile, ma ora<br />

sono ancora più consapevole di quanto<br />

sia importante andare avanti.<br />

Come sta andando il rapporto con<br />

i clienti?<br />

Inizialmente, al di là della sentita<br />

partecipazione al nostro lutto, molti<br />

si sono chiesti quale sarebbe stato<br />

il destino di Texpack senza la guida<br />

di Giorgio Lanza. Ma in questi mesi<br />

si sono accorti che il lavoro fatto da<br />

mio marito in tanti anni è rimasto in<br />

azienda, i semi che ha gettato hanno<br />

dato i loro frutti, creando una realtà<br />

in grado di affrontare le sfide del futuro.<br />

I clienti ci stanno dando pieno<br />

appoggio, compatibilmente con il<br />

loro flusso di lavoro. Dal canto nostro<br />

stiamo dando le risposte che il<br />

mercato si aspetta.<br />

Avete lanciato qualche prodotto<br />

innovativo per l’industria chimica?<br />

Abbiamo ampliato soprattutto la<br />

gamma delle guarnizioni, che hanno<br />

diverse applicazioni nella chimica. Il<br />

La sede<br />

di Texpack<br />

ad Adro (BS)<br />

Giunture Jointex<br />

in lastra PTFE<br />

ad alta qualità<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 37


Componenti<br />

Lastre in grafite<br />

6803 LGR/F<br />

Lastre conformi<br />

FDA<br />

Lastre in PTFE 5100 L<br />

Baderne in PTFE<br />

conformi FDA<br />

Guarnizioni a busta in PTFE<br />

Coprivalvola<br />

nuovo catalogo, consultabile sul nostro<br />

sito web www.texpack.it, è molto<br />

tecnico e dettagliato. Lo abbiamo<br />

dedicato a Giorgio che aveva cominciato<br />

a lavorarci, indicando le linee<br />

guida che poi abbiamo seguito.<br />

Se le chiedessi di scegliere poche<br />

significative parole che rappresentino<br />

l’insegnamento lasciato<br />

da Giorgio Lanza?<br />

Passione, conoscenza, servizio. La passione<br />

smisurata per il proprio lavoro.<br />

La conoscenza nel senso sia della competenza<br />

sia del rapporto stretto, vitale,<br />

umano con committenti e fornitori. E il<br />

servizio come attenzione e ascolto nei<br />

confronti del cliente.<br />

l<br />

Soffietti<br />

Semilavorati<br />

Alta tecnologia per applicazioni<br />

fino a 1200°C<br />

Texpack ® è un primario produttore<br />

europeo di guarnizioni<br />

industriali per alte temperature<br />

e isolamento termico.<br />

La gamma di prodotti<br />

offre numerose soluzioni<br />

per l’isolamento termico,<br />

riparo al calore e alla fiamma,<br />

guarnizioni di tenuta, fino<br />

alle più alte temperature.<br />

Le principali linee produttive<br />

riguardano:<br />

• prodotti tessili (filotti, calze,<br />

trecce, cordoni isolanti,<br />

nastri e tessuti) per l’isolamento<br />

termico da 200°C fino<br />

a 1200°C in applicazioni<br />

ad uso statico;<br />

• manufatti tessili (coperte,<br />

materassini, copri valvola,<br />

compensatori e tessili speciali<br />

a disegno);<br />

• refrattari e sigillanti ad altissimo<br />

profilo tecnologico;<br />

• una vasta gamma di guarnizioni<br />

industriali per il contenimento<br />

di fluidi, gas o liquidi<br />

in particolari condizioni<br />

termiche e chimiche;<br />

• trecce per pompe e valvole<br />

per l’isolamento di alberi,<br />

steli e alloggiamenti dal trafilamento<br />

di gas o fluidi sia per<br />

applicazioni statiche che dinamiche.<br />

Tra i prodotti destinati nello<br />

specifico all’industria chimica<br />

e farmaceutica ricordiamo:<br />

• lastre e guarnizioni in PTFE<br />

vergine e fustellati a disegno;<br />

• semilavorati in PTFE (soffietti,<br />

giunti ecc.);<br />

• lastre in PTFE espanso<br />

multidirezionale conformi<br />

FDA;<br />

• lastre in PTFE modificato<br />

(caricati silice, vetro ecc.);<br />

• lastre, guarnizioni per accoppiamenti<br />

flangiati in grafite;<br />

• guarnizioni metalliche e<br />

spirometalliche;<br />

• baderne conformi FDA e<br />

certificate API 622;<br />

• manufatti tessili per protezione<br />

personale (coprivalvola<br />

e copriflangia).<br />

• guarnizioni a busta in PTFE.<br />

38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Piastre passacavo conformi FDA<br />

Icotek presenta le sue nuove piastre passacavi<br />

conformi FDA KEL-DPZ-HD. Il KEL-DP-<br />

Z-HD è stato sviluppato appositamente per<br />

l’uso nell’industria farmaceutica e alimentare.<br />

Considerando le linee guida Hygienic<br />

Design (EHEDG), icotek ha prestato attenzione<br />

a rendere la superficie molto liscia in<br />

modo che non vi siano rugosità di deposito<br />

dello sporco sul lato esposto. Il raggio<br />

di curvatura esterno di 6 mm, invece dei 3<br />

mm richiesti, supera le specifiche EHEDG.<br />

Il KEL-DPZ-HD è realizzato con materiale<br />

approvato FDA in conformità con l’approvazione<br />

alimentare 1935/2004/EG e (UE)<br />

10/2011. Un chiaro riconoscimento visivo<br />

è dato dal colore blu di segnalazione.<br />

Cavi e tubi con un diametro compreso tra<br />

3,2 mm e 22,2 mm sono instradati e sigillati<br />

secondo gli standard IP65/66/67/68. A<br />

seconda della versione, è possibile instradare<br />

fino a 35 cavi. L’area di serraggio ha una<br />

flessibilità fino a 7 mm e offre molta flessibilità<br />

anche durante l’assemblaggio. Le<br />

piastre sono disponibili con una filettatura<br />

metrica nelle dimensioni M32, M40, M50<br />

e M63. Uno dei principali vantaggi rispetto<br />

ai pressacavi convenzionali è la densità di<br />

passaggio significativamente maggiore. Il<br />

fissaggio della placca di ingresso cavi con<br />

un controdado è semplice e sicuro.<br />

Inoltre, per completare il suo sistema di<br />

progettazione igienica, icotek ha sviluppato<br />

fascette per cavi KB-HDD e supporti<br />

per fascette KBH-HDD entrambi rilevabili.<br />

Icotek offre anche tappi del tipo ST-B-HD<br />

in versione rilevabile - ST-B-HDD, al fine<br />

di sigillare eventuali passaggi non più in<br />

uso nelle membrane. Campioni gratuiti e<br />

certificati possono essere richiesti direttamente<br />

al produttore. I nuovi prodotti sono<br />

privi di alogeni e silicone.<br />

Attuatore elettrico per l’oil&gas<br />

Con più di 50 anni di esperienza<br />

nella produzione di attuatori<br />

elettrici, Auma continua a<br />

progettare nuovi prodotti per<br />

soddisfare le esigenze dell’industria<br />

dell’oil&gas. L’azienda<br />

ha infatti lanciato la nuova<br />

serie di attuatori Tigron, che<br />

combina massimi livelli di protezione<br />

antideflagrante, design<br />

robusto, facilità d’uso e innovative<br />

funzioni digitali.<br />

Gli attuatori Tigron sono certificati<br />

ATEX e IECEx per il gruppo<br />

di gas IIC, che include idrogeno,<br />

gas altamente infiammabile.<br />

Questi attuatori sono progettati<br />

per resistere alle condizioni<br />

ambientali più difficili,<br />

coprendo un intervallo di temperatura<br />

da -65°C a +75°C.<br />

Inoltre, la protezione dell’involucro<br />

IP68 e la verniciatura<br />

a polvere resistente, sono in<br />

grado di proteggere l’attuatore<br />

anche in condizioni climatiche<br />

avverse. Elettronica d’avanguardia,<br />

sistemi di sensori<br />

innovativi e un’ampia varietà<br />

di interfacce rendono Tigron<br />

pronto per il futuro, grazie anche<br />

alla digitalizzazione delle<br />

sue funzioni.<br />

Il caricamento dei dati su Auma<br />

Cloud facilita la manutenzione<br />

predittiva, e il basso consumo<br />

energetico in standby riduce<br />

al tempo stesso la Carbon<br />

Footprint dell’attuatore e i suoi<br />

costi operativi.<br />

La facilità d’utilizzo è un’altra<br />

caratteristica degli attuatori<br />

Tigron. In particolare, l’ampio<br />

display, il robusto Combi-Switch,<br />

azionabile facilmente anche<br />

con i guanti, la semplicità<br />

della configurazione, e l’assistente<br />

di configurazione integrato<br />

per la messa in servizio<br />

rendono gli attuatori Tigron un<br />

prodotto user-friendly.<br />

Auma collabora da tempo con i<br />

costruttori di valvole, e i nuovi<br />

attuatori sono in grado di funzionare<br />

con tutti i tipi di valvole:<br />

ad esempio Tigron, nella<br />

versione multigiro è ideale<br />

per l’automazione delle valvole<br />

a saracinesca. La serie è disponibile<br />

in sei taglie, fornendo<br />

coppie da 10 Nm fino a 1.000<br />

Nm. Coppie più elevate, inoltre,<br />

possono essere raggiunte<br />

in combinazione con i riduttori<br />

multigiro. Per l’automazione<br />

di valvole a sfera, a farfalla e a<br />

globo, gli attuatori Tigron possono<br />

essere abbinati con riduttori<br />

a quarto di giro o lineari.<br />

Questi attuatori intelligenti<br />

sono adatti anche per le attività<br />

di automazione più impegnative,<br />

come il funzionamento<br />

ad alta precisione di valvole<br />

di controllo o di regolazione.<br />

“Tigron è robusto e affidabile,<br />

facile da usare e perfetto<br />

per soddisfare tutte le esigenze<br />

dell’industria dell’oil&gas”, ha<br />

spiegato Kai Ewald, Head of Sales<br />

Oil & Gas di Auma. “Gli attuatori<br />

Tigron saranno in grado<br />

di supportare gli operatori degli<br />

impianti a migliorare la loro<br />

efficienza e a rafforzare la posizione<br />

sul mercato”.<br />

40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


liberaadv.com<br />

Misura, monitoraggio, taratura e controllo<br />

Un mondo di strumenti al tuo servizio<br />

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Strumentazione<br />

HarleNIR, il sistema<br />

iperspettrale tra evoluzione<br />

e innovazione<br />

L’ultima tecnologia messa<br />

a punto da SEA Vision utilizza<br />

la tecnologia iperspettrale<br />

per effettuare analisi<br />

qualitative e quantitative<br />

sulla composizione chimica<br />

dei farmaci, consentendo di<br />

rilevare il contenuto chimico<br />

dei prodotti durante il<br />

processo di confezionamento.<br />

Matteo Barbieri – Business<br />

Development Manager di<br />

SEA Vision – racconta l’ultima<br />

tecnologia nata in<br />

casa SEA Vision: HarleNIR.<br />

Ci racconta di SEA Vision e delle<br />

soluzioni tecnologiche che offre?<br />

L’azienda si occupa di sistemi di visione<br />

industriale per l’industria farmaceutica<br />

e opera all’interno di questo<br />

settore in tre principali business<br />

units:<br />

1. Software di visione per il controllo<br />

qualitativo di prodotti farmaceutici<br />

(forma e colore) e del packaging<br />

esteriore (conformità qualitativa e<br />

controllo codici/caratteri stampati);<br />

2. Soluzioni per la tracciabilità del<br />

farmaco lungo la catena distributive;<br />

3. Suite Software 4.0 per la gestione<br />

delle linee di confezionamento dei<br />

farmaci e per la raccolta e l’analisi<br />

dei dati di processo (data collection<br />

e Business Intelligence).<br />

La qualità delle tecnologie sviluppate,<br />

unita alla expertise ventennale<br />

nell’ambito farmaceutico, hanno<br />

portato SEA Vision ad essere riconosciuta<br />

come punto di riferimento<br />

dell’eccellenza italiana nel mondo e<br />

si colloca a livello globale tra i primi<br />

cinque leader di mercato nel settore<br />

della visione artificiale.<br />

Il controllo qualitativo dei farmaci<br />

è da sempre il vero core business<br />

di SEA Vision…<br />

La prima business unit, quella della<br />

visione appunto, è quella storica<br />

– nata proprio con SEA Vision, negli<br />

stessi anni della sua fondazione – e<br />

comprende tutti i controlli qualitativi<br />

utilizzati nelle linee di produzione<br />

e confezionamento del farmaco.<br />

Fin dal 1995 abbiamo sempre sviluppato<br />

al nostro interno tutta l’algoritmica<br />

sui cui costruiamo i nostri<br />

sistemi.<br />

Ciò ci ha sempre consentito di fornire<br />

soluzioni flessibili per soddisfare<br />

le più disparate esigenze di control-<br />

42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


lo, su linee esistenti o nuove. Grazie<br />

a questa caratteristica è inoltre possibile<br />

garantire sempre la retro-compatibilità<br />

dei sistemi. Lo sviluppo in<br />

house di tutto il software, algoritmi<br />

inclusi, è un aspetto chiave trasversale<br />

su tutta la nostra offerta tecnologica<br />

e ci accompagna da sempre: è<br />

questo il segreto del successo.<br />

Il primo applicativo che abbiamo sviluppato<br />

è stato Harlequin, il primo<br />

sistema al mondo a colori per la verifica<br />

di forma, dimensione e colore di<br />

solidi orali su macchine blisteratrici.<br />

Per fare solo un esempio, possiamo<br />

identificare con questo software<br />

le caratteristiche geometriche e pittoriche<br />

di tutti gli oggetti negli alveoli<br />

del blister in una macchina termoformatrice.<br />

Quest’anno quindi Harlequin compie<br />

25 anni. Come si è evoluto questo<br />

sistema di visione per stare al<br />

passo con i tempi?<br />

Un’evoluzione tecnologica significativa<br />

di Harlequin ha riguardato l’introduzione<br />

della tecnologia NIR. Fino<br />

all’anno scorso il software controllava<br />

solo l’aspetto esteriore del<br />

farmaco, per così dire quello “visibile”;<br />

adesso il sistema che prende<br />

il nome di HarleNIR utilizza la tecnologia<br />

iperspettrale per effettuare<br />

analisi qualitative e quantitative sulla<br />

composizione chimica dei farmaci.<br />

Questo nuovo e innovativo sistema di<br />

controllo non distruttivo è basato sulla<br />

tecnologia iperspettrale, ed è stato<br />

sviluppato per rilevare il contenuto<br />

chimico dei prodotti durante il processo<br />

di confezionamento. Il sistema<br />

è stato progettato per evitare accidentali<br />

mix-up di prodotti con una diversa<br />

composizione chimica, o un errato<br />

dosaggio di principio attivo.<br />

Combinando controlli divisione standard<br />

con un sistema iperspettrale che<br />

lavora nella banda del vicino infrarosso<br />

(Near Infra Red), HarleNIR è capace<br />

di identificare e scartare i prodotti<br />

che appaiono simili agli altri per forma<br />

e colore ma che in realtà presentano<br />

difetti di composizione chimica,<br />

dosaggio o una concentrazione errata<br />

o non uniforme del principio attivo<br />

(API). E il tutto avviene direttamente<br />

in linea, senza limitare in alcun modo<br />

le performance della macchina.<br />

HarleNIR supporta diverse tecnologie<br />

per il controllo di una gamma variegata<br />

di prodotti, da prodotti solidi,<br />

a polveri e liquidi: camere iperspettrali,<br />

spettrometri a fibra ottica<br />

o laser. Con questa soluzione la total<br />

quality del prodotto è garantita, ed<br />

è possibile evitare rischiosi recall di<br />

prodotto, uno dei problemi più sentiti<br />

nell’industria farmaceutica.<br />

Il software permette un’analisi in<br />

tempo reale e consente all’azienda di<br />

modificare anche i parametri di processo<br />

retroattivamente. Su una comprimitrice<br />

che produce compresse, ad<br />

esempio, permette di retro-azionare<br />

il processo in maniera attiva per<br />

correggere le influenze ambientali o<br />

eventuali problematiche di processo.<br />

I grandi vantaggi offerti da questo<br />

innovativo sistema sono quindi la<br />

possibilità di effettuare l’ispezione<br />

del 100% dei prodotti direttamen-<br />

Sistema di<br />

visione per<br />

il controllo<br />

presenza, forma<br />

e colore<br />

HarleNIR,<br />

esempio di<br />

installazione<br />

su macchine<br />

contatrici<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 43


Strumentazione<br />

te in linea riducendo gli scarti, a integrazione<br />

delle procedure standard<br />

per testare i prodotti nei laboratori<br />

prima di iniziare la produzione, contribuendo<br />

a migliorare le prestazioni<br />

complessive di linea e aumentandone<br />

l’efficienza e la produttività.<br />

Parliamo di tracciabilità. È un tema<br />

che ha toccato da vicino aziende come<br />

la vostra che sviluppano software<br />

per la serializzazione del farmaco.<br />

Come avete affrontato la sfida?<br />

Da circa 10 anni SEA Vision si confronta<br />

con tutti gli aspetti legati alla<br />

tracciabilità del farmaco, ed abbiamo<br />

creato una soluzione di Track & Trace<br />

che gestisce dal livello 1 al livello<br />

4 previsto dalle normative per la lotta<br />

alla contraffazione in diversi Paesi.<br />

Si tratta di un sistema che copre l’intero<br />

processo di serializzazione del<br />

farmaco: comunica infatti con i sistemi<br />

di campo sulle linee e con gli<br />

enti regolatori o le Autorità Nazionali,<br />

rendendo possibile sia la ricezione<br />

dei codici seriali univoci da stampare<br />

e controllare su ogni confezione, sia<br />

la loro trasmissione a fine processo.<br />

Come l’innovazione digitale sta<br />

cambiando il settore farmaceutico<br />

in ottica 4.0?<br />

Per il settore farmaceutico si stanno<br />

aprendo nuove opportunità in chiave<br />

data driven, proprio sulla spinta di fenomeni<br />

di settore, come ad esempio la<br />

compliance normativa o di mercato, come<br />

le crescenti dinamiche competitive.<br />

Per questo, negli ultimi anni accanto<br />

al business tradizionale legato al<br />

controllo qualità e ai sistemi di visione<br />

e serializzazione, abbiamo sviluppato<br />

la nostra terza Business Unit dedicata<br />

al mondo 4.0. È in questo ambito<br />

che si colloca la nuova Software<br />

Suite dedicata al mondo Pharma 4.0<br />

sviluppata da SEA Vision, fulcro della<br />

strategia aziendale attuale: yudoo.<br />

La Suite racchiude in sé numerose funzionalità<br />

necessarie per eseguire tutte<br />

le principali attività operative che<br />

caratterizzano gli ambienti produttivi<br />

farmaceutici, per una gestione totale<br />

della produzione e funzionalità<br />

di analisi avanzate. Si tratta infatti di<br />

un ecosistema modulare che consente<br />

non solo la gestione centralizzata di<br />

tutte le operazioni, ma anche il controllo<br />

dei processi produttivi, la raccolta<br />

dei dati e la loro analisi tramite<br />

strumenti di Business Intelligence. l<br />

HarleNIR,<br />

identificazione<br />

di prodotti<br />

con un diverso<br />

principio attivo<br />

e/o diverso<br />

dosaggio<br />

Vista dal basso<br />

della telecamera<br />

iperspettrale di<br />

HarleNIR<br />

44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


HYGIENIC AND ASEPTIC SOLUTIONS<br />

SAMSON -Aname recognized worldwide as a synonym for high-quality work, entrepreneurial spirit and innovative<br />

strength. Today SAMSON is a worldwide leading manufacturer of expertly engineered control valves, solutions and<br />

accessories for all industrial processes.<br />

In order to further strengthen its presence in the pharmaceutical and biotechnological sector as well as in the food,<br />

bottling and water treatment sectors, SAMSON has extended the range of products to the following categories:<br />

Diaphragm Valves for industrial applications<br />

Diaphragm Valves made of plastic material<br />

Diaphragm Valves for Aseptic applications<br />

Variable Area Flowmeters<br />

Angle Seat Valves<br />

Sampling unit<br />

Control and automation systems<br />

DISTILLATION<br />

DAIRY<br />

PHARMACEUTICAL<br />

PACKAGING<br />

BIOTECHNOLOGY<br />

LIFE SCIENCE<br />

SAMSON SRL ⋅ Via Figino 109 ⋅ 20016 ⋅ Pero (MI) +39 02 3391 1159 info@samson.it www.samson.it<br />

SMART IN FLOW CONTROL.


Automazione/Strumentazione<br />

Analisi FTIR dei gas anestetici in sala operatoria<br />

La presenza di gas anestetici in<br />

aria ambiente della sala operatoria<br />

può causare al personale medico<br />

nausea, vertigini, mal di testa,<br />

stanchezza e condizioni ancora<br />

più gravi come il cancro. Per evitare<br />

questo tipo di inconvenienti<br />

il nuovo analizzatore multigas<br />

ETG FTIR 9500, prodotto da ETG<br />

e basato sulla tecnologia FTIR,<br />

utilizza una tecnica che<br />

permette di monitorare<br />

in un ampio spettro<br />

dell’infrarosso tutti<br />

i gas con l’assorbimento<br />

specifico delle varie<br />

lunghezze d’onda caratteristiche<br />

di quel gas.<br />

Pertanto ETG FTIR 9500<br />

è in grado di effettuare<br />

una analisi simultanea<br />

ed in real-time di tutti<br />

i gas presenti nell’ambiente.<br />

L’analizzatore è composto<br />

da un interferometro ad alta risoluzione<br />

con un rilevatore DTGS, ad<br />

una temperatura idonea per una<br />

misura attendibile di tutti gli alogenati<br />

e altri composti presenti<br />

quali: alotano, isoflurano, sevoflurano<br />

e desflurano.<br />

La forza di ETG FTIR 9500 è la<br />

combinazione di uno FTIR di<br />

nuova generazione con l’algoritmo<br />

chemiometrico esclusivo di<br />

ETG, mediante il software che separa<br />

e quantifica individualmente<br />

la concentrazione di ciascun gas.<br />

Il metodo di analisi di ETG è in<br />

tempo reale, senza interruzioni e<br />

fornisce la concentrazione di ogni<br />

composto misurato sullo schermo,<br />

con la possibilità di configurare<br />

pre-allarmi ed allarmi di ciascun<br />

gas, oltre a fornire avvisi di<br />

sistema per l’operatore. Il sistema<br />

è in grado anche di valutare<br />

ed indicare se le concentrazioni<br />

rilevate di ciascun gas sono affidabili<br />

o dubbie perché c’è un problema.<br />

Questa indicazione è leggibile<br />

nella colonna “Quality” del<br />

gas visualizzato.<br />

Il sistema ETG 9500 FTIR per il<br />

monitoraggio dei gas anestetici<br />

sul posto di lavoro non è limitato<br />

a un singolo punto di misura. Integrando<br />

nel sistema un modulo<br />

MPS multistream (modulo di commutazione<br />

automatica multipunto),<br />

l’analizzatore può essere impostato<br />

per una scansione a sequenza<br />

programmata su una serie<br />

di diversi punti di misurazione.<br />

Ad esempio può misurare diversi<br />

punti critici all’interno di una<br />

sala operatoria quali: le apparecchiature<br />

di erogazione del gas, il<br />

punto di scarico dei gas esausti<br />

(exaust), etc.<br />

Il modulo MPS multistream può<br />

essere sequenziato con tratte di<br />

lunghezza differenziata per consentire<br />

il campionamento di diversi<br />

punti di misurazione. Utilizzando<br />

linee appropriate in PTFE<br />

flessibile, facili da installare e con<br />

una portata del campione adatta,<br />

ogni punto di misurazione può<br />

generare un risultato affidabile in<br />

30 secondi o meno.<br />

Analizzatore<br />

multiparametrico<br />

a infrarossi<br />

MCS200HW<br />

Monitoraggio emissioni e lettore per codici in miniatura<br />

Lector61x legge persino<br />

codici non visibili<br />

dall’occhio umano<br />

Tra le recenti innovazioni di Sick, segnaliamo il sistema<br />

per il monitoraggio delle emissioni in continuo MCS200HW<br />

e il lettore a camera per codici in miniatura Lector61x.<br />

Il sistema MCS200HW tiene sotto controllo fino a 10 elementi<br />

IR in contemporanea. Grazie al metodo estrattivo a<br />

caldo adottato, tutte le parti a contatto con i gas, dalla sonda<br />

di estrazione alla cella di misura, sono riscaldate per evitare<br />

che ci siano punti freddi e per impedire la formazione<br />

di condensa. In questo modo la misura del gas è più precisa,<br />

si riduce sensibilmente l’esigenza di attività di manutenzione<br />

del sistema per corrosione o occlusione delle parti<br />

a contatto con il campione, ed è possibile<br />

monitorare in modo affidabile anche<br />

gas solubili in acqua come l’acido<br />

cloridrico e l’ammoniaca.<br />

A seconda delle esigenze del<br />

cliente è quindi possibile monitorare<br />

HCl, SO 2<br />

, NO, NO 2<br />

, CO, CO 2<br />

, NH 3<br />

, N 2<br />

O, H 2<br />

0, CH 2<br />

, componenti<br />

che sono stati certificati secondo lo standard europeo<br />

UNI EN15267/2009 in conformità alla normativa vigente.<br />

MCS200HW è il primo e unico strumento che consente<br />

la verifica dello span per l’acido cloridrico e l’ammoniaca<br />

con gas di bombola senza la necessità di generatori<br />

di gas di test o evaporatori.<br />

Altra soluzione innovativa, il lettore a camera per codici<br />

in miniatura Lector61x amplia la gamma di lettori di codici<br />

a camera. Il dispositivo compatto rileva codici 1D, 2D<br />

e Stacked per identificare, ispezionare o monitorare i processi<br />

di produzione.<br />

Per garantire tempi di produzione brevi, Sick fornisce soluzioni<br />

specifiche basate su sensori come il nuovo Lector61x.<br />

Riconosciuto come “il più piccolo lettore 1D/2D a<br />

camera”, il Lector61x misura appena 30mmx40mmx50mm<br />

e va ad integrare la serie Lector per il rilevamento di codici<br />

1D, 2D e Stacked. Il Lector61x si distingue per le sue<br />

caratteristiche di lettura di codici molto piccoli, di scarsa<br />

qualità e con distanze di lettura brevi. È in grado persino<br />

di leggere codici non visibili dall’occhio umano.<br />

46 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Refrigerazione intelligente<br />

Il raffreddamento dei liquidi tramite<br />

i chiller è uno dei requisiti<br />

fondamentali per il corretto<br />

funzionamento di numerosi processi<br />

di produzione. Con lo sviluppo<br />

del chiller Blue e, Rittal<br />

offre un pacchetto di soluzioni<br />

complete in grado di soddisfare<br />

ogni esigenza. Come i chiller<br />

Blue e+ con capacità frigorifera<br />

da 1,5 a 6 kW, i chiller sono<br />

disponibili nel robusto standard<br />

industriale (IP 44, elettrico) in<br />

quattro classi di potenza da 11<br />

a 25 kW e nelle due dimensioni<br />

di contenimento di 660 x 1265<br />

x 1315 mm e 760 x 1265 x 1515<br />

mm (LxAxP). Grazie all’utilizzo<br />

della tecnologia a microcanali<br />

e alla conseguente elevata efficienza<br />

delle alette delle batterie<br />

di scambio, gli apparecchi necessitano<br />

complessivamente del<br />

40% in meno di carica di refrigerante<br />

rispetto alle unità tradizionali.<br />

Poiché gli scambiatori di calore<br />

sono realizzati al 100% in alluminio,<br />

la corrosione galvanica<br />

non può più verificarsi.<br />

Il ventilatore e il compressore<br />

sono regolati centralmente tramite<br />

un controller digitale. In<br />

questo modo è possibile regolare<br />

con precisione la temperatura<br />

del fluido di raffreddamento:<br />

l’isteresi standard di default è di<br />

± 2 K, ma è possibile anche, come<br />

dotazione opzionale, un controllo<br />

di precisione di ± 0,25 K<br />

(tramite bypass del gas caldo).<br />

In questo modo si evitano oscillazioni<br />

di temperatura che possono<br />

causare imprecisioni sul<br />

pezzo in lavorazione.<br />

Il display touch multilingue per<br />

uso industriale, presente sul<br />

frontale del chiller e le interfacce<br />

di comunicazione intelligenti<br />

facilitano sia il funzionamento<br />

che l’analisi dei dati.<br />

I chiller Blue e sono già cablati<br />

e pronti per il collegamento e<br />

possono essere messi in funzione<br />

rapidamente con la modalità<br />

plug-and-play.<br />

Collegamenti idraulici compatibili,<br />

una valvola di troppopieno<br />

regolabile (valvola di bypass) e<br />

l’accessibilità a tutti i componenti<br />

facilitano il lavoro degli<br />

installatori e del personale di<br />

servizio.<br />

La valvola di sovrappressione<br />

integrata garantisce una circolazione<br />

costante dell’acqua di<br />

raffreddamento quando l’utenza<br />

è chiusa e la pompa in funzione,<br />

proteggendo la pompa del refrigerante<br />

dal sovraccarico. La valvola<br />

è preimpostata per la pompa<br />

utilizzata e per il funzionamento<br />

a 50 Hz, ma può essere<br />

regolata anche per il funzionamento<br />

a 60 Hz.<br />

Piastre passacavi<br />

Soluzione tradizionale: ognuno 1 cavo<br />

Soluzione icotek: fino a 35 cavi<br />

Passaggio fino a 35 cavi<br />

FDA - conforme!<br />

▀<br />

▀<br />

▀<br />

Alta densità di cavi<br />

Superficie estremamente liscia<br />

Soluzione economica<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

1935/<br />

2004/<br />

EG<br />

EU VO.<br />

10/2011<br />

Fino a<br />

IP68<br />

www.icotek-italia.it


Strumentazione<br />

Analisi della conducibilità<br />

nelle acque farmaceutiche<br />

Pratiche di verifica<br />

e calibrazione delle sonde<br />

di conducibilità in linea<br />

su impianti per acque<br />

ad uso farmaceutico.<br />

Presentiamo l’applicazione<br />

del sistema portatile AMI<br />

Inspector Pharmacon<br />

sviluppato da Swan.<br />

di Giovanni Minarchi*, Giorgio Capodanno**,<br />

Valentina Zani***<br />

*Tecnico Strumentista<br />

Senior, S.T.B. ValiTech<br />

Srl<br />

**Sales and Technical<br />

Support, Swan<br />

Analitica Srl<br />

***Service Manager,<br />

Swan Analitica Srl<br />

AMI Inspector Pharmacon<br />

di Swan è un sistema portatile<br />

per l’analisi della<br />

conducibilità su acque<br />

pure espressamente progettato<br />

per le necessità dell’industria<br />

farmaceutica. Tale analizzatore<br />

è stato pensato in particolare per<br />

semplificare la verifica e la calibrazione<br />

delle sonde già presenti sugli<br />

impianti di produzione e distribuzione<br />

delle acque ad uso farmaceutico<br />

(PW e WFI).<br />

Il sistema, assemblato su un piccolo<br />

supporto in alluminio, è dotato<br />

di un ampio display LCD, che permette<br />

di visualizzare tutti i parametri<br />

misurati, di una cella a deflusso<br />

in acciaio inox 316L con flussimetro<br />

digitale integrato e di una batteria<br />

al litio, che garantisce un’autonomia<br />

di 24 ore. La sonda di conducibilità<br />

presente è progettata per acque<br />

ultra pure ed è dotata di un sensore<br />

di temperatura Pt1000 integrato.<br />

L’analizzatore, inoltre, registra tutte<br />

le misure effettuate su un datalogger<br />

interno con una frequenza programmabile.<br />

Di seguito i parametri misurati:<br />

- Conducibilità non compensata e<br />

compensata in temperatura.<br />

- Temperatura.<br />

- Flusso campione.<br />

La conducibilità nelle acque farmaceutiche<br />

Nel processo di produzione e distribuzione<br />

delle acque pure, la conducibilità<br />

viene monitorata costantemente<br />

attraverso apposite sonde<br />

installate direttamente a inserzione<br />

nelle tubazioni o nei serbatoi<br />

di stoccaggio: tale parametro riveste<br />

un ruolo cruciale, essendo un indicatore<br />

non specifico di inquinamento<br />

inorganico (ioni), che si traduce<br />

nella capacità dell'acqua di condurre<br />

una corrente elettrica.<br />

Come è noto, i requisiti delle acque<br />

ad uso farmaceutico sono dettati da<br />

norme della farmacopea: le più note,<br />

l’americana (USP) e l’europea (EP),<br />

prevedono precisi limiti sul parametro<br />

conducibilità, schematizzati in<br />

tabella 1. Con alcune variazioni, la<br />

conducibilità viene comunque adottata<br />

anche dalle altre principali farmacopee<br />

mondiali, sempre più importanti<br />

nel mercato globale, come<br />

48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Strumentazione<br />

quella giapponese (JP), cinese (ChP)<br />

e indiana (IP).<br />

Visti i limiti stringenti richiesti dalla<br />

normativa del settore, diventa fondamentale<br />

garantire il corretto funzionamento<br />

e calibrazione della strumentazione<br />

in linea: il controllo di<br />

tutta la catena di misura (trasmettitore,<br />

cavo, sonda) non è banale e richiede<br />

accorgimenti tecnici per evitare<br />

errori che potrebbero compromettere<br />

la qualità della misura.<br />

Come evidenziato nella farmacopea<br />

USP , occorre distinguere le<br />

due possibili attività di verifica eseguibili<br />

sulle misure di conducibilità:<br />

a) Verifica del circuito di misura (trasmettitore),<br />

che comprende l’elettronica<br />

di misura ed eventualmente<br />

il cavo di collegamento con la sonda.<br />

Questa viene eseguita mediante<br />

decadi resistive, normalmente certificate<br />

dal produttore, che collegate<br />

all’elettronica permettono di simulare<br />

valori di conducibilità e temperatura<br />

standard. Questa procedura è<br />

sicuramente rapida e di facile attuazione,<br />

ma ignora completamente il<br />

sensore, che potrebbe aver subito un<br />

deterioramento di qualsiasi natura.<br />

b) Verifica dell’intera catena di misura<br />

della conducibilità: in questo caso<br />

l’obiettivo è verificare/calibrare il<br />

sistema di analisi nel suo complesso,<br />

circuito di misura della resistenza<br />

e sensore. Tale procedura può essere<br />

eseguita in modo semplice e veloce<br />

attraverso una misura comparativa<br />

con uno strumento di riferimento<br />

certificato; in alternativa, è possibile<br />

utilizzare una soluzione standard<br />

di conducibilità certificata. In<br />

entrambi i casi, se la verifica del sistema<br />

fallisce, dopo aver controllato<br />

l’elettronica come nel punto precedente,<br />

bisogna intervenire sul sensore,<br />

che deve essere necessariamente<br />

pulito, ricalibrato o eventualmente<br />

sostituito.<br />

Per garantire la qualità della misura,<br />

quindi, è necessario non fermarsi<br />

alla sola verifica mediante decadi<br />

(punto a) ma verificare il sistema<br />

di analisi nel suo complesso. L’utilizzo<br />

di standard di conducibilità<br />

certificati genera una serie di difficoltà<br />

tecniche non facili da superare<br />

nell’industria farmaceutica: tra tutti,<br />

la temporanea rimozione del sensore<br />

installato a inserzione, che prevede a<br />

sua volta il fermo della produzione e<br />

compromette la sterilità dell’impianto<br />

acque, necessitando di una successiva<br />

fase di sanificazione. Ulteriore<br />

punto negativo nell’impiego di<br />

standard di conducibilità liquidi è la<br />

loro non facile gestione, in quanto i<br />

range più bassi disponibili (1,3 e 5<br />

µS/cm) hanno una durata nel tempo<br />

estremamente limitata dopo il primo<br />

utilizzo.<br />

Pertanto, la soluzione più facile da<br />

adottare per una verifica completa<br />

delle misure di conducibilità risulta<br />

il confronto in parallelo con uno<br />

strumento certificato. Anche que-<br />

Figura 1:<br />

Posizionamento<br />

strumento<br />

di verifica<br />

AMI Inspector<br />

Pharmacon<br />

Figura 2:<br />

Resistori ad alta<br />

precisione<br />

Tabella 1 - Valori limite per la conducibilità non compensata<br />

imposti dalla farmacopea (USP )<br />

Temperatura Conducibilità Temperatura Conducibilità<br />

massima<br />

massima<br />

(C°) (µS/cm) (C°) (µS/cm)<br />

0 0,60 55 2,10<br />

5 0,80 60 2,20<br />

10 0,90 65 2,40<br />

15 1,00 70 2,50<br />

20 1,10 75 2,70<br />

25 1,30 80 2,70<br />

30 1,40 85 2,70<br />

35 1,50 90 2,70<br />

40 1,70 95 2,90<br />

45 1,80 100 3,10<br />

50 1,90<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 49


Strumentazione<br />

Figura 3:<br />

Collegamento<br />

AMI Inspector<br />

Pharmacon<br />

su impianto WFI<br />

sta procedura richiede alcuni accorgimenti<br />

tecnici, soprattutto occorre<br />

evitare l’impiego di un semplice<br />

strumento da banco o portatile che<br />

richieda un campionamento manuale:<br />

infatti anche il semplice contatto<br />

dell’acqua pura con l’aria induce un<br />

incremento della conducibilità del<br />

campione dovuto alla CO 2<br />

presente<br />

in atmosfera, che rapidamente entra<br />

in soluzione rendendo la verifica<br />

non attendibile.<br />

Swan, prendendo spunto da queste<br />

osservazioni, ha progettato AMI Inspector<br />

Pharmacon, un analizzatore<br />

portatile dedicato alla verifica e calibrazione<br />

delle sonde di conducibilità<br />

installate in linea: l’acqua campione<br />

defluisce in continuo all’interno<br />

della cella in acciaio che contiene<br />

la sonda di conducibilità, azzerando<br />

così il rischio di un potenziale inquinamento.<br />

Inoltre, la presenza di un flussimetro<br />

digitale assicura che la velocità<br />

del flusso dell’acqua da analizzare sia<br />

adatto a garantire una misura stabile<br />

e affidabile.<br />

Sull’analizzatore è già presente un<br />

allarme di conformità alla USP <br />

che si attiva quando la coppia di valori,<br />

conducibilità non compensata<br />

e temperatura, non rientra nei limiti<br />

imposti dalla farmacopea. Tutte le<br />

misure e gli eventuali errori vengono<br />

quindi registrati sul datalogger dello<br />

strumento. Oltre a ciò, il sistema<br />

Swan è dotato di audit trial integrato.<br />

Utilizzo dell’AMI Inspector Pharmacon<br />

per la verifica delle sonde<br />

in linea<br />

Attraverso l’analizzatore AMI Inspector<br />

Pharmacon, l’attività di verifica e<br />

calibrazione di una sonda di conducibilità<br />

installata in linea può essere<br />

svolta in modo estremamente semplice.<br />

In figura 1 è schematizzato il<br />

posizionamento dello strumento di<br />

riferimento (A - AMI Inspector Pharmacon),<br />

che viene collegato a monte<br />

della misura in linea (F) utilizzando<br />

un punto di campionamento manuale.<br />

Il collegamento viene realizzato<br />

attraverso il tubo in FEP (D) fornito<br />

in dotazione. La valvola a spillo presente<br />

sullo strumento (C) permette<br />

di regolare il flusso del campione: il<br />

valore viene visualizzato a display e<br />

registrato. Dopo un tempo di attesa<br />

di circa 15 minuti, è possibile eseguire<br />

una comparazione con la misura<br />

della sonda installata a inserzione:<br />

in base alle eventuali differenze<br />

riscontrate, è possibile procede-<br />

re con la conferma o la calibrazione<br />

del sensore in linea.<br />

Certificazione come strumento di<br />

riferimento<br />

Per l’impiego dell’AMI Inspector<br />

Pharmacon come strumento di riferimento<br />

è disponibile un’apposita<br />

procedura di verifica e certificazione,<br />

anche in questo caso, come per<br />

le sonde in linea è possibile un controllo<br />

del solo circuito di misura o<br />

dell’intera catena di misura. Nel primo<br />

caso, seguendo le indicazioni riportate<br />

a display, è possibile sostituire<br />

il sensore con una coppia di resistori<br />

ad alta precisione certificati<br />

forniti da Swan (figura 2), confrontando<br />

in automatico i valori di conducibilità<br />

e temperatura letti dall’A-<br />

MI Inspector Pharmacon con quelli<br />

dei resistori stessi. Nel secondo caso,<br />

sono disponibili due differenti<br />

certificazioni in base alle preferenze<br />

del cliente; la prima, Accredia,<br />

viene realizzata in Italia su due differenti<br />

punti di conducibilità (1,3<br />

e 5 µS). La seconda certificazione,<br />

realizzata direttamente in Svizzera<br />

presso la casa madre, viene ottenuta<br />

confrontando il valore dell’AMI Inspector<br />

Pharmacon con quello di un<br />

analizzatore primario certificato installato<br />

a inserzione su un circuito<br />

in cui circola acqua ultrapura (circa<br />

0,056 µS/cm).<br />

Applicazione sul campo: un esempio<br />

pratico<br />

Nella figura 3 viene mostrato il collegamento<br />

dello strumento, eseguito<br />

da S.T.B. ValiTech, su un impianto acqua<br />

ad altissima qualità con assenza<br />

di una significativa contaminazione<br />

(WFI) per la verifica della conducibilità<br />

dell’acqua presente nello stesso.<br />

L’attività ha lo scopo di verificare<br />

la taratura delle sonde per il monitoraggio<br />

continuo della conducibilità<br />

installate in impianto.<br />

50 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Strumentazione<br />

L’AMI Inspector Pharmacon viene<br />

quindi collegato dall’ingresso campione<br />

(Particolare F, figura 4) al prelievo<br />

del punto d’uso del LOOP WFI;<br />

l’uscita campione (Particolare E, figura<br />

4) va collegato allo scarico del<br />

punto d’uso dell’impianto WFI, per<br />

lo smaltimento del campione dopo la<br />

misurazione della conducibilità.<br />

Regolando il flusso con la valvola a<br />

spillo dedicata (Particolare G, figura<br />

4), il campione fluisce nella cella<br />

a deflusso in acciaio inox (Particolare<br />

C, figura 4); la portata è misurata<br />

tramite flussimetro realizzato in materiale<br />

idoneo per resistere ad elevate<br />

temperature (Particolare D, figura<br />

4), come nel caso dell’analisi su acque<br />

per iniettabili (WFI) dove possiamo<br />

superare i 90°C.<br />

La conducibilità viene rilevata dal<br />

sensore ad elevata precisione Swansensor<br />

UP-Con1000-SL, fissato nella<br />

cella a deflusso con il sistema brevettato<br />

ad attacco rapido “slot lock”.<br />

L’AMI Inspector Pharmacon permette<br />

di visualizzare a display (figura 5)<br />

diversi importanti parametri, tra cui:<br />

- tc: conducibilità con compensazione<br />

della temperatura;<br />

- uc: conducibilità senza compensazione;<br />

- usp: valore massimo della conducibilità<br />

ad una determinata temperatura,<br />

secondo la USP.<br />

Durante la fase di verifica in linea,<br />

la compensazione della temperatura<br />

viene disattivata, pertanto i valori tc<br />

e uc coincidono.<br />

Trascorso un tempo di almeno quindici<br />

minuti, necessario alla stabilizzazione<br />

della temperatura e della<br />

misura, il valore riportato sul trasmettitore<br />

dell’AMI Inspector Pharmacon<br />

va confrontato con quello<br />

rilevato dal sensore in linea e in caso<br />

di scostamenti rilevanti, in base<br />

all’accuratezza della sonda da verificare,<br />

si procede con una calibrazione.<br />

Nel caso invece lo scostamento<br />

rientri nel range di accuratezza<br />

viene confermata la calibrazione<br />

presente.<br />

Conclusioni<br />

AMI Inspector Pharmacon, grazie alle<br />

sue caratteristiche costruttive e<br />

alla precisione della misura, è la soluzione<br />

ideale per monitorare e calibrare<br />

agevolmente, con un solo strumento<br />

certificato, tutte le sonde di<br />

conducibilità online presenti su impianti<br />

di produzione e distribuzione<br />

delle acque pure.<br />

L’impiego di questo analizzatore garantisce<br />

un forte risparmio economico<br />

e di tempo in quanto tutta la procedura<br />

di verifica e calibrazione viene<br />

eseguita senza dover smontare le<br />

sonde a inserzione presenti, evitando<br />

i costi legati alla fermata dell’impianto<br />

e alla sua sanificazione, sottraendosi<br />

inoltre alla complicata gestione<br />

degli standard liquidi per bassi<br />

valori.<br />

In aggiunta, il sistema Swan può essere<br />

impiegato anche in caso di guasti<br />

improvvisi su una delle sonde presenti<br />

sull’impianto, garantendo una<br />

misura della conducibilità in parallelo<br />

di facile e rapida installazione. l<br />

Figura 4:<br />

Descrizione<br />

dello strumento<br />

Figura 5: AMI<br />

Inspector<br />

Pharmacon<br />

in funzione<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 51


Automazione<br />

Un unico DCS centrale<br />

nel sito di resine per vernici<br />

Nello stabilimento piemontese, dove produce resine poliestere per<br />

verniciatura a polvere, Synthomer ha avviato l’ammodernamento del sistema<br />

di controllo, implementando un unico DCS centrale con tecnologie Rockwell<br />

Automation, implementate da Progecta.<br />

Generalmente, nel momento<br />

in cui si sceglie il colore per<br />

la facciata della propria casa<br />

o del frigorifero, non si pensa<br />

mai a cosa c’è dietro alla<br />

gamma di colori che ci viene presentata.<br />

Nella maggior parte dei casi c’è<br />

Synthomer, una multinazionale inglese<br />

che ha sede a Londra ed è quotata<br />

al London Stock Exchange. Operando<br />

da più di 100 anni nell’industria chimica<br />

e, in particolare nel settore delle<br />

dispersioni e tutto ciò che concerne<br />

additivi e materie prime per realizzare<br />

prodotti per coating, carta, tessile<br />

e salute e protezione, Synthomer<br />

Lo stabilimento<br />

di Synthomer<br />

a Sant’Albano<br />

Stura (CN)<br />

con le sue gamme differenziate di prodotti<br />

copre nella quasi totalità le esigenze<br />

del mercato in tutto il mondo.<br />

Synthomer, con la recente acquisizione<br />

di Omnova, opera a livello globale<br />

negli oltre 40 stabilimenti produttivi,<br />

localizzati in Europa, Stati Uniti,<br />

e Asia orientale. La società è organizzata<br />

in 3 divisioni, una delle quali denominata<br />

Specialties, che si distingue<br />

per produzioni differenziate rispetto al<br />

Core business dei prodotti acrilici. Ciò<br />

che viene realizzato nello stabilimento<br />

di Sant’Albano Stura, in provincia di<br />

Cuneo, rientra esattamente nell’ambito<br />

Specialties. Qui vengono prodotte le resine<br />

poliestere per verniciatura a polvere<br />

che costituiscono la materia prima, il<br />

cosiddetto blender, che viene poi venduto<br />

alle grandi aziende specializzate in<br />

vernici. Attualmente, nello stabilimento<br />

piemontese è in corso un progetto<br />

di ammodernamento dei vari impianti,<br />

ad oggi controllati singolarmente da<br />

PLC locali e che prevede l’implementazione<br />

di un unico Sistema di Controllo<br />

Distribuito (DCS) per l’intero stabilimento.<br />

Avere un DCS centrale trova le<br />

sue basi nel piano di riammodernamento<br />

e integrazione di tutte le funzionalità<br />

di controllo intrapreso a suo tempo<br />

da Synthomer. Questo revamping del sistema<br />

di controllo ha dato il via a quella<br />

che è tutt’ora una fruttuosa collaborazione<br />

tra Synthomer, Rockwell Automation<br />

e il suo Recognized System Integrator<br />

Progecta, a cui si è poi aggiunta<br />

Stratus Technologies.<br />

Una solida costruzione poggia<br />

su pilastri robusti<br />

L’automazione del sito piemontese di<br />

Synthomer consisteva in una serie di<br />

PLC di altri fornitori che operavano in<br />

modo indipendente l’uno dall’altro e<br />

gestivano le varie fasi di produzione.<br />

Scopo del riammodernamento era riorganizzare<br />

l’automazione per coordinare<br />

il controllo dell’impianto. La scelta<br />

dei fornitori è caduta fin da subito su<br />

Rockwell Automation e sul System In-<br />

52 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


tegrator Progecta che nel corso degli<br />

anni hanno provveduto a sostituire i<br />

vecchi PLC e hanno dato il via al graduale<br />

spostamento verso i controllori<br />

programmabili di automazione (PAC)<br />

Allen-Bradley® ControlLogix® senza,<br />

tuttavia, immaginare che ciò avrebbe<br />

creato una base ottimale per il perseguimento<br />

dei nuovi obiettivi definiti<br />

dalla Corporate. Lo stato dell’arte nel<br />

2018 vedeva un sito produttivo dove<br />

tutto è automatizzato, dalla produzione<br />

di reparto al dosaggio delle materie prime<br />

all’interno dei reattori, ivi compresa<br />

la gestione della ricettazione. Nel sito<br />

viene implementato un modello di produzione<br />

in lotti che inizia nel reattore<br />

nel quale vengono introdotte in automatico<br />

le materie prime stoccate in stabilimento.<br />

L’immissione di questi componenti<br />

avviene secondo una ricettazione<br />

che prevede numerose composizioni<br />

che variano a seconda del cliente<br />

e della tipologia di prodotto da realizzare.<br />

È automatizzata anche la gestione<br />

di scarico e stoccaggio del prodotto<br />

solido finito, incluse le fasi di confezionamento<br />

secondo due tipologie di<br />

packaging, sacchetti da 25 chili o sacchi<br />

da 900 chili, le cosiddette big bags.<br />

Controllo di processo distribuito<br />

È stato subito dopo che lo stabilimento<br />

piemontese ha raggiunto questo assetto<br />

che la Corporate, in funzione di una<br />

standardizzazione delle politiche aziendali<br />

e di un allineamento in vista di<br />

prospettive future, ha deciso di passare<br />

da un’ottica di controllo tramite PLC<br />

a un approccio più esteso, orientandosi<br />

verso una logica di controllo di processo<br />

distribuito. L’indicazione di base<br />

era quella di spostarsi verso il DCS<br />

e di sfruttarne tutte le migliorie e capacità;<br />

tuttavia, veniva lasciata facoltà<br />

ad ogni sito di scegliere le tecnologie<br />

più adeguate e in linea con la situazione<br />

esistente. Nel contempo è partito<br />

il progetto di un nuovo reattore, uno<br />

dei più grandi in Europa per questa tipologia<br />

di prodotti, che avrebbe permesso<br />

di incrementare del 30% la capacità<br />

produttiva. Per lo stabilimento<br />

di Sant’Albano Stura le direttive aziendali<br />

sono state tradotte nella riorganizzazione<br />

dell’automazione in ottica DCS<br />

grazie al Sistema di Controllo Distribuito<br />

PlantPAx® di Rockwell Automation e<br />

alla collaborazione con Progecta. L’idea<br />

di base, in linea con il DCS di Rockwell<br />

Automation, prevedeva la concentrazione<br />

di tutta la gestione dello stabilimento<br />

su un’unica CPU che, in prospettiva,<br />

sarebbe stata ridondata, vista<br />

la presenza di oltre duemila dispositivi<br />

collegati e al numero decisamente importante<br />

di I/O presenti. Avere un’unica<br />

CPU avrebbe permesso di semplificare<br />

la comunicazione tra i vari sistemi.<br />

Al momento sono ancora presenti<br />

quattro/cinque CPU diverse, ognuna<br />

delle quali dedicata a una parte del reparto<br />

o alla gestione della centrale termica<br />

o ad altro ancora. L’implementazione<br />

del DCS e, nello specifico del PlantPAx,<br />

parte dal nuovo reattore ed è destinata<br />

ad evolvere gradualmente fino<br />

a comprendere la gestione di tutti i vari<br />

impianti che, mano a mano, saranno<br />

migrati dagli attuali PLC che diventeranno<br />

nodi di I/O remoti di questa unica<br />

CPU. L’obiettivo è arrivare a un controllo<br />

totale distribuito nel giro di tre<br />

anni, una scadenza dettata esclusivamente<br />

dal fatto che la produzione non<br />

si arresta mai e quindi è possibile sfruttare<br />

solo la finestra della chiusura estiva<br />

per poter effettuare importanti cambiamenti.<br />

Se da una parte la tempistica<br />

è molto stretta dall’altra la collaborazione<br />

con un’azienda che vanta tecnologie<br />

all’avanguardia e esperienze di<br />

lunga data nell’automazione di processo<br />

come Rockwell Automation così come<br />

l’expertise di Progecta offrono una<br />

certa tranquillità rispetto all’andamento<br />

dell’intero progetto. Per ottimizzare<br />

i tempi, i cavi vengono stesi preliminarmente<br />

per poter essere pronti, al momento<br />

della chiusura dell’impianto, a<br />

procedere con le sole fasi di sostituzione<br />

dei comunicatori ControlNet o delle<br />

CPU locali con i nuovi comunicatori<br />

EtherNet/IP e di test e messa in servizio<br />

della parte di impianto convertita.<br />

L’obiettivo è di arrivare nel giro di tre<br />

anni ad avere tutto lo stabilimento sotto<br />

il controllo di un unico sistema DCS.<br />

Per estendere la ridondanza anche all’infrastruttura<br />

PC è stata scelta la tecnologia<br />

di Stratus Technologies a cui è stato<br />

chiesto non solo di rispondere all’esigenza<br />

di avere un sistema totalmente<br />

ridondato ma che fosse anche fault<br />

tolerant al 99,999%, per tutte le applicazioni<br />

utilizzate. A tal fine Stratus ha<br />

dato un contributo significativo al progetto<br />

fornendo la piattaforma tecnologica<br />

ftServer, un’infrastruttura che risponde<br />

alle esigenze di digitalizzazione<br />

dell’industria e contribuisce in maniera<br />

fondamentale alla modernizzazione<br />

dello stabilimento attraverso la<br />

virtualizzazione delle applicazioni utilizzate.<br />

l<br />

L’implementazione<br />

del sistema di<br />

controllo distribuito<br />

PlantPAx parte<br />

dal nuovo reattore<br />

ed è destinata<br />

ad evolvere<br />

gradualmente fino<br />

a comprendere<br />

la gestione di tutti<br />

i vari impianti<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 53


Automazione<br />

Cobot e AI al<br />

servizio del pharma<br />

Le aziende farmaceutiche<br />

si affidano in modo crescente<br />

alla collaborazione uomo-robot<br />

e all’intelligenza artificiale,<br />

che permette di reagire<br />

a situazioni impreviste e di<br />

elaborare costantemente i dati.<br />

Il settore farmaceutico si adatta<br />

in modo costante alle esigenze<br />

del mercato che cambiano frequentemente<br />

e rapidamente a<br />

causa di fattori come la regolamentazione,<br />

la disponibilità di competenze<br />

e la trasformazione digitale. Per<br />

trasformare queste sfide in opportunità,<br />

le aziende si affidano sempre più a<br />

soluzioni come la collaborazione uo-<br />

mo-robot e l’uso dell’intelligenza artificiale<br />

che permette l’elaborazione costante<br />

dei dati.<br />

Michael Suer, Director Life Science<br />

EMEA, Factory Automation, Mitsubishi<br />

Electric Europe B.V., esamina le quattro<br />

tendenze tecnologiche fondamentali<br />

all’interno dell’industria farmaceutica<br />

che stanno avendo un impatto in<br />

costante crescita sul mercato: robot<br />

collaborativi, robot cooperativi, intelligenza<br />

artificiale e tecnologia Edge<br />

Computing. Una chiara tendenza<br />

nel settore farmaceutico è la crescente<br />

domanda di robot collaborativi (cobot)<br />

che lavorano accanto agli esseri<br />

umani e sono in grado di eseguire<br />

operazioni semplici e complesse: come<br />

dosaggio, miscelazione, conteggio,<br />

dispensazione, ispezione e marcatura<br />

dei farmaci nei laboratori farmaceutici.<br />

L’economicità e la facilità<br />

di programmazione dei cobot permet-<br />

Nel settore farmaceutico cresce<br />

la domanda di robot collaborativi<br />

che operano insieme all’uomo<br />

(Foto Mitsubishi Electric Europe]<br />

tono il loro utilizzo in tutte le tipologie<br />

di aziende indipendentemente dal<br />

settore.<br />

Lavorando a stretto contatto con l’essere<br />

umano, i cobot rappresentano<br />

un’opportunità: possono sollevare le<br />

persone da compiti monotoni, faticosi<br />

e fisicamente stressanti, aumentando<br />

così l’efficienza e la qualità del lavoro<br />

umano. Ma non solo. Possono portare<br />

anche maggiore affidabilità, costanza<br />

e precisione al laboratorio farmaceutico,<br />

completando compiti ripeti-<br />

Foto Optimal<br />

Industrial<br />

Automation<br />

54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Automazione<br />

tivi con grande accuratezza e precisione,<br />

e aiutando a mantenere gli ambienti<br />

sterili dalla contaminazione. Ad<br />

esempio, il cobot Melfa Assista di Mitsubishi<br />

Electric ha una superficie facile<br />

da pulire, può eliminare il rischio<br />

di lesioni dovute allo schiacciamento<br />

dei bordi e raggiunge anche una ripetibilità<br />

di ± 0,03 mm, vicina a quella<br />

dei robot industriali dell’azienda (±<br />

0,02 mm). Ulteriori caratteristiche distintive<br />

sono le loro semplici funzioni<br />

di controllo e programmazione, che<br />

possono essere facilmente gestite dagli<br />

operatori del settore farmaceutico<br />

e la loro flessibilità di impiego in molte<br />

aree di applicazione del laboratorio.<br />

Robot cooperativi senza barriere<br />

Con le loro caratteristiche di sicurezza<br />

intrinseche, i cobot possono lavorare<br />

al fianco dell’uomo senza presentare<br />

alcun pericolo. Al contrario, i robot<br />

industriali hanno tradizionalmente<br />

bisogno di essere utilizzati all’interno<br />

di barriere fisiche per garantire<br />

la sicurezza dei lavoratori. Tale configurazione<br />

può avere un impatto sulla<br />

produttività in quanto, affinché l’operatore<br />

possa avvicinarsi al robot, è<br />

necessario effettuare l’arresto. Inoltre<br />

sono previste complesse procedure di<br />

riavvio, se le barriere protettive vengono<br />

aperte o a seguito di uno stop<br />

di emergenza.<br />

I produttori stanno cercando di affrontare<br />

questa limitazione attraverso<br />

l’uso di sistemi ottici di sicurezza<br />

al posto di barriere fisiche. I laser<br />

scanner vengono sempre più utilizzati<br />

per monitorare zone definite attorno<br />

al robot: quando un essere umano entra<br />

nella zona più esterna, una funzione<br />

di riduzione della velocità rallenta<br />

il robot. Se l’operatore invade l’area in<br />

cui esiste il pericolo di contatto diretto<br />

con il robot, questo si ferma immediatamente.<br />

Una volta sgombrata l’area,<br />

il robot riprende il funzionamento<br />

in modo rapido e automatico.<br />

Mitsubishi Electric offre tale soluzione<br />

attraverso la sua tecnologia Melfa<br />

SafePlus. Ciò limita la velocità o il<br />

movimento del robot quando i sensori<br />

di sicurezza vengono attivati, consentendo<br />

agli operatori di lavorare in<br />

sicurezza in prossimità di un robot in<br />

movimento.<br />

Intelligenza artificiale<br />

L’intelligenza artificiale è un ulteriore<br />

fattore che potrebbe impattare sul<br />

settore farmaceutico nel campo della<br />

robotica, in quanto può fornire la capacità<br />

di reagire in modo appropriato<br />

a situazioni impreviste e non programmate.<br />

Ad oggi, l’ultima serie di robot Melfa<br />

FR di Mitsubishi Electric è disponibile<br />

con funzioni AI e può aumentare la<br />

resa nelle operazioni di pick & place<br />

nel settore farmaceutico. Ad esempio,<br />

nella manipolazione di oggetti delicati,<br />

i sensori di forza vengono utilizzati<br />

per il rilevamento del contatto o per<br />

l’inserzione e il montaggio di oggetti.<br />

L’intelligenza artificiale può regolare<br />

automaticamente i parametri per<br />

il controllo del rilevamento della forza<br />

per ridurre i tempi di set-up, ottimizzando<br />

i parametri di controllo, le<br />

posizioni e la velocità.<br />

La nuova tecnologia AI è offerta anche<br />

all’interno della soluzione Edge computing<br />

MELIPC di Mitsubishi Electric<br />

che fornisce un gateway tra il livello<br />

shop floor e i sistemi IT, offrendo allo<br />

stesso tempo funzioni aggiuntive<br />

per il monitoraggio e l’analisi dei dati<br />

di produzione estratti (data mining).<br />

Edge computing<br />

L’obiettivo è aumentare l’OEE (overall<br />

equipment effectiveness) mediante la<br />

digitalizzazione. Con il Data Mining, è<br />

possibile agire e gestire dati in tempo<br />

reale e in modo sicuro. In questo<br />

caso, l’Edge Computing offre una soluzione<br />

che consente l’analisi interna<br />

di dati sensibili, di ricette, lotti e dati<br />

di produzione all’interno della produzione<br />

farmaceutica.<br />

L’OEE è anche influenzato dall’efficienza<br />

della linea di produzione stessa,<br />

che dipende dalle condizioni e<br />

dal profilo operativo dei dispositivi.<br />

Le soluzioni di edge computing come<br />

il MELIPC di Mitsubishi Electric forniscono<br />

preziose informazioni che possono<br />

essere estratte, abilitando funzioni<br />

di manutenzione predittiva con<br />

una significativa riduzione dei costi<br />

di servizio.<br />

Esistono numerose tecnologie che andranno<br />

a vantaggio del settore farmaceutico:<br />

tali sistemi migliorano la capacità<br />

e l’efficienza produttiva, garantendo<br />

la massima efficienza in operazioni<br />

come la produzione di singoli<br />

farmaci.<br />

l<br />

Una funzione di<br />

riduzione della<br />

velocità permette<br />

che il robot<br />

rallenti o si arresti<br />

completamente<br />

nel caso in<br />

cui arrivi un<br />

operatore troppo<br />

vicino, grazie<br />

alla tecnologia<br />

MELFASafePlus<br />

[Foto Mitsubishi<br />

Electric Europe]<br />

I robot<br />

apportano<br />

maggiore<br />

affidabilità,<br />

coerenza e<br />

precisione al<br />

laboratorio<br />

farmaceutico,<br />

completando<br />

attività ripetitive<br />

con accuratezza<br />

e contribuendo<br />

a mantenere<br />

gli ambienti<br />

sterili (Foto<br />

Robotronics)<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 55


Automazione<br />

I robot mobili potenziano<br />

la logistica di Novo Nordisk<br />

Nel magazzino dello<br />

stabilimento di Tianjin,<br />

in Cina, l’azienda<br />

farmaceutica ha inserito 5<br />

robot mobili autonomi di<br />

MiR, rendendo più efficiente<br />

la movimentazione dei<br />

materiali di imballaggio<br />

e permettendo agli addetti<br />

di dedicarsi ad attività<br />

di maggior valore.<br />

Cinque robot mobili autonomi<br />

(AMR) MiR500 hanno migliorato<br />

la logistica di magazzino<br />

all’interno dello stabilimento<br />

cinese di Novo Nordisk,<br />

un’azienda leader mondiale specializzata<br />

in prodotti farmaceutici per la<br />

cura del diabete e di altre gravi malattie<br />

croniche. In precedenza, lo stabilimento<br />

utilizzava carrelli elevatori<br />

manovrati da operatori per trasportare<br />

pallet di materiali da imballaggio verso<br />

una serie di scaffalature a grande<br />

altezza, in combinazione con un altro<br />

carrello elevatore dedicato al sollevamento<br />

e posizionamento dei pallet. Le<br />

soluzioni automatizzate di MiR hanno<br />

fatto risparmiare allo stabilimento al-<br />

meno 35 ore alla settimana, permettendo<br />

ai lavoratori di concentrarsi su<br />

attività di maggior valore.<br />

Con sede in Danimarca, Novo Nordisk è<br />

un produttore farmaceutico con esperienza<br />

nel campo del diabete e delle<br />

malattie croniche gravi come l’obesità,<br />

le malattie rare del sangue e<br />

i disturbi endocrini. L’azienda è entrata<br />

nel mercato cinese nel 1994 e<br />

il suo impianto produttivo di insulina<br />

a Tianjin è operativo dal 1996. Per<br />

soddisfare le crescenti richieste sia del<br />

mercato interno che dell’esportazione<br />

lo stabilimento di 40.000 m 2 ha subito<br />

un’espansione nel 2006.<br />

Nel tentativo di mantenere la propria<br />

competitività, Novo Nordisk ha adottato<br />

un approccio olistico e continuo<br />

per ottimizzare la produttività del sito<br />

di Tianjin. “Il nostro stabilimento<br />

è un impianto di produzione all’avanguardia<br />

che è già stato altamente<br />

automatizzato. Tuttavia, abbiamo ritenuto<br />

che il suo sistema intra-logistico<br />

abbia ancora margini di miglioramento<br />

e che un’ulteriore ottimizzazione<br />

dell’automazione sarebbe stata<br />

d’aiuto”, ha dichiarato Zhao Xin, Warehouse<br />

Supervisor dello stabilimento<br />

Novo Nordisk China.<br />

In passato, il trasporto di materiali da<br />

imballaggio è sempre stato un processo<br />

ripetitivo e laborioso, i lavoratori<br />

utilizzavano carrelli elevatori per trasportare<br />

questi materiali dall’area di<br />

56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Automazione<br />

scarico dei camion al magazzino. In<br />

una tipica giornata di lavoro, i carrelli<br />

elevatori impiegavano più di cinque<br />

ore per lo spostamento dei materiali e<br />

oltre otto ore in tempi di produzione<br />

estremamente impegnativi.<br />

Secondo Zhao Xin, “il trasporto interno<br />

è probabilmente il lavoro più ripetitivo<br />

nello stabilimento di Tianjin. Il<br />

tragitto tra l’area di scarico e il magazzino<br />

ha una distanza di 100 metri,<br />

non rettilineo, con 3 o 4 curve. Inoltre,<br />

all’interno dello stabilimento il percorso<br />

passa attraverso alcune aree affollate.<br />

Per questo motivo, abbiamo deciso<br />

di utilizzare le nuove tecnologie in<br />

modo da apportare dei cambiamenti”.<br />

Una tecnologia sicura e facile<br />

da implementare<br />

Dopo aver esaminato varie opzioni,<br />

Novo Nordisk ha scelto cinque robot<br />

mobili autonomi (AMR) MiR500 con<br />

capacità di carico utile di 500 kg e velocità<br />

massima di 2,0 m/s.<br />

La flotta di cinque robot MiR500 si è<br />

dimostrata sicura, flessibile e facile da<br />

implementare, e non ha richiesto modifiche<br />

al layout interno della struttura.<br />

Di conseguenza, gli AMR sono stati<br />

in grado di sostituire senza problemi<br />

i carrelli elevatori utilizzati per il<br />

trasporto. Quando avviene la ricezione<br />

dei materiali di imballaggio, i cinque<br />

robot si mettono in coda nell’area<br />

di scarico per prendere in consegna la<br />

merce sul proprio scomparto. Dotati<br />

di un’avanzata tecnologia di scansione<br />

laser, una telecamera 3D, sensori<br />

integrati e un software sofisticato, i<br />

robot possono analizzare e monitorare<br />

l’ambiente circostante, consentendo<br />

loro di evitare gli ostacoli e di navigare<br />

in modo autonomo e sicuro nei<br />

lunghi corridoi tra i due siti, trovando<br />

il percorso ottimale per arrivare a<br />

destinazione. Allo stesso modo, quando<br />

i robot MiR500 arrivano nell’area di<br />

stoccaggio aspettano il loro turno per<br />

depositare i pallet. Una volta scaricati,<br />

un carrello elevatore dedicato solleva<br />

e posiziona il materiale prelevato,<br />

direttamente nelle scaffalature a<br />

grande altezza.<br />

“Durante la giornata, il MiR500 lavora<br />

a fianco del nostro personale e dei<br />

carrelli elevatori viaggiando a breve<br />

distanza”, ha dichiarato Gao Yue, Warehouse<br />

Handler dello stabilimento di<br />

Novo Nordisk China. “Quando ci sono<br />

persone o ostacoli sulla sua strada,<br />

il robot mobile rallenta o addirittura<br />

smette di muoversi all’istante. Questo<br />

non rappresenta un problema perché è<br />

in grado di trovare un percorso alternativo<br />

per raggiungere la destinazione<br />

utilizzando il suo sistema di navigazione<br />

autonomo. I robot MiR500 ci<br />

hanno permesso di risparmiare almeno<br />

35 ore di lavoro alla settimana che<br />

normalmente venivano impiegate per<br />

il trasporto dei materiali. Ora i lavoratori<br />

possono concentrarsi su aspetti<br />

produttivi e di logistica più importanti,<br />

grazie all’impiego degli AMR<br />

MiR. Questi cinque robot soddisfano<br />

le nostre esigenze di movimentazione<br />

in magazzino e sono stati ben accolti<br />

dalla forza lavoro”.<br />

Il software avanzato consente<br />

un controllo centralizzato<br />

Secondo Gao, gestire cinque robot<br />

MiR500 non è un compito difficile e<br />

complicato. Il software MiR Fleet è facile<br />

da programmare e da configurare<br />

e risponde pienamente ai requisiti di<br />

Novo Nordisk. Il software offre anche<br />

la possibilità del controllo centralizzato<br />

di più robot e permette ai tecnici<br />

del magazzino di gestire i robot<br />

senza toccarli.<br />

“Di solito utilizziamo MiR Fleet sui nostri<br />

tablet per gestire e impostare le<br />

missioni per i robot; utilizzare la logica<br />

di funzionamento multi punto di<br />

cinque robot mobili MiR500 quando<br />

e dove possibile, è molto utile”, conclude<br />

Gao.<br />

Il magazzino di Novo Nordisk è un<br />

ambiente dinamico, pertanto ostacoli<br />

come persone, pallet e altri robot<br />

possono apparire anche all’improvviso<br />

lungo i percorsi degli AMR e causare<br />

congestione. MiR Fleet è in grado<br />

di dirigere i robot e consente loro<br />

di navigare su più percorsi in modo<br />

sicuro e ordinato. MiR Fleet consente<br />

inoltre ai tecnici di monitorare i parametri<br />

giornalieri, gestire le attività e<br />

impartire istruzioni, inclusa la ricarica<br />

automatica quando necessario.<br />

NiRight, MiR Certified System Integrator,<br />

ha fornito il supporto necessario<br />

per l’implementazione dei robot mobili<br />

autonomi MiR presso lo stabilimento<br />

di Novo Nordisk China. “Il successo<br />

dell’impiego di cinque robot mobili<br />

MiR500 di Novo Nordisk permette<br />

di assegnare i lavoratori a compiti<br />

di maggior valore rispetto alla semplice<br />

movimentazione. Grazie a questa<br />

esperienza, tutte le parti interessate<br />

sono sicure di poter prendere in considerazione<br />

l’uso di un maggior numero<br />

di applicazioni di robot mobili dal<br />

magazzino alla linea di produzione”,<br />

ha affermato Gao Wenjie, Project Manager<br />

di NiRight.<br />

l<br />

I cinque robot<br />

mobili autonomi<br />

(AMR) MiR500<br />

scelti da Novo<br />

Nordisk hanno<br />

una capacità<br />

di carico<br />

utile di 500<br />

kg e velocità<br />

massima<br />

di 2,0 m/s<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 57


Indagine di mercato<br />

Foto Ramboll<br />

Calore e potenza per la<br />

chimico-farmaceutica<br />

Gli impianti di cogenerazione, che producono energia<br />

elettrica e termica (oltre che frigorifera nel caso della<br />

trigenerazione), sono una scelta diffusa nelle industrie<br />

di processo energivore come quella chimica, del<br />

pharma e delle materie plastiche. Anche se la crescita<br />

globale ha rallentato a causa delle normative poco<br />

incentivanti di alcuni paesi.<br />

rapida crescita degli impianti istallati<br />

nel corso degli ultimi anni. È conosciuta<br />

anche con l’acronimo inglese di CHP<br />

- Combined Heat and Power (Combinazione<br />

di Calore e Potenza).<br />

La cogenerazione si realizza nelle centrali<br />

termoelettriche col recupero di acqua<br />

calda o vapore che vengono prodotti<br />

da un motore alimentato sia a combustibile<br />

fossile (per esempio gas nadi<br />

Giuseppe Tamburini<br />

La cogenerazione, tecnologia ormai<br />

consolidata, consiste nella<br />

produzione combinata di energia<br />

elettrica e termica partendo<br />

da un’unica fonte, e rappresenta<br />

una rivoluzione rispetto alle tradizionali<br />

centrali elettriche e termiche, con una<br />

serie di vantaggi che ne giustificano la<br />

turale o olio combustibile), sia anche a<br />

combustibili non fossili (come biogas,<br />

biomasse), consentendo un notevole risparmio<br />

energetico rispetto ai tradizionali<br />

processi di produzione separata di<br />

energia termica e di energia elettrica.<br />

Una estensione del concetto di cogenerazione<br />

è la trigenerazione: la trigenerazione<br />

è un processo che genera contemporaneamente<br />

sia energia termo-elettrica,<br />

sia energia frigorifera. Se nei<br />

sistemi tradizionali l’energia frigorifera<br />

per essere prodotta necessita di macchine<br />

frigorifere, con la trigenerazione<br />

è possibile utilizzare il calore prodotto<br />

dal cogeneratore stesso per produrre direttamente<br />

energia frigorifera mediante<br />

l’uso di assorbitori, il che ovviamente<br />

rappresenta un notevole vantaggio.<br />

Questo terzo elemento – energia frigorifera<br />

– è utilizzato in strutture destinate<br />

al condizionamento o raffreddamento<br />

di macchinari usati nei processi industriali.<br />

Attraverso una macchina frigorifera<br />

ad assorbimento, l’energia termica<br />

prodotta dall’impianto si trasforma<br />

in energia frigorifera, utile al condizionamento<br />

e al raffrescamento degli ambienti<br />

e all’alimentazione di celle frigorifere.<br />

In sostanza con la trigenerazione<br />

è possibile ottenere 3 forme di energia<br />

(elettrica, termica e frigorifera) da una<br />

58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Tabella 1 - Mercato mondiale degli impianti di cogenerazione<br />

- trigenerazione per area geografica: anno 2019<br />

Area geografica Milioni $<br />

Nord America, di cui: 4.970<br />

. USA 4.310<br />

. Canada 660<br />

America Latina 1.420<br />

Europa Occidentale 2.990<br />

Europa dell’ Est 465<br />

CSI, di cui: 1.470<br />

. Russia 1.070<br />

. Ucraina 160<br />

. altri paesi 240<br />

Asia - Pacifico 11.640<br />

Africa 515<br />

Medio Oriente, di cui: 930<br />

. Turchia 290<br />

. Arabia Saudita 325<br />

. Iran 270<br />

. altri paesi 45<br />

Totale mondo 24.400<br />

Fonte: Analisi su produttori e installatori di impianti<br />

Figura 1 – Mercato mondiale degli impianti di cogenerazione: 2009 - 2019<br />

IMA% (Incremento medio annuo percentuale) 2009 - 2019: +5,7%<br />

Fonte: Analisi su produttori e installatori di impianti<br />

singola fonte primaria.<br />

La cogenerazione e la trigenerazione<br />

trovano impiego sia in campo civile/<br />

residenziale, sia in ambito industriale:<br />

gli impieghi industriali rappresentano<br />

di gran lunga la fetta più consistente,<br />

soprattutto come autoproduzione<br />

di energia.<br />

Già a partire dagli anni ’70 del secolo<br />

scorso, quando si registrò la prima pesante<br />

crisi petrolifera, la cogenerazione<br />

cominciò ad essere vista con favore come<br />

tecnologia alternativa, promossa in<br />

seguito da una serie di normative in vari<br />

paesi. Il potenziale della cogenerazione<br />

è stato valorizzato anche dal Protocollo<br />

di Kyoto, che ha dato luogo ad iniziative<br />

volte alla sua promozione. Tuttavia<br />

inizialmente gli alti costi ne hanno<br />

limitato l’uso prevalentemente alle<br />

grandi industrie. Nel corso degli ultimi<br />

decenni però l’evoluzione e il continuo<br />

perfezionamento delle tecnologie abbinati<br />

all’aumento dei costi dell’energia<br />

hanno contribuito a rendere più vantaggiosa<br />

la diffusione di sistemi adatti<br />

anche alle piccole e medie industrie.<br />

Nel 2019 il mercato mondiale degli impianti<br />

di cogenerazione e trigenerazione<br />

ha raggiunto il valore di 24,4 miliardi<br />

di dollari, con un tasso di crescita del<br />

5,7% medio annuo nell’arco dell’ultimo<br />

Foto CGT<br />

decennio (figura 1), ma con un certo<br />

rallentamento negli ultimi anni, dovuto<br />

principalmente ai decreti in materia<br />

energivora, che hanno disincentivato<br />

gli investimenti in efficienza energetica<br />

in alcuni paesi.<br />

Asia - Pacifico il primo mercato<br />

L’Asia - Pacifico è il maggior mercato a<br />

livello mondiale, seguita da Nord America<br />

ed Europa Occidentale; queste tre<br />

aree geografiche rappresentano insieme<br />

l’80% del mercato mondiale (tabella 1).<br />

Gli Stati Uniti sono stati fra i primi paesi<br />

al mondo a promuovere la cogenerazione;<br />

già nel 1978 è stato emanato il Public<br />

Utility Regulatory Policies Act (noto<br />

come PUPRA) subito dopo tramutato<br />

in Legge, che faceva parte di un ampio<br />

pacchetto di Norme e Direttive finalizzate<br />

appunto a considerare la cogenerazione<br />

come valida alternativa ai sistemi<br />

tradizionali di produzione di energia<br />

in un contesto di crisi energetica innescatasi<br />

nei primi anni ’70.<br />

In America Latina la cogenerazione è<br />

Tabella 2 - Mercato degli impianti<br />

di cogenerazione in America Latina:<br />

anno 2019<br />

Paese Milioni $<br />

Brasile 630<br />

Messico 325<br />

Argentina 137<br />

Cile 81<br />

Colombia 77<br />

Bolivia 10<br />

Perù 50<br />

Paraguay 65<br />

Altri paesi (1) 45<br />

Totale America Latina 1.420<br />

(1)<br />

Escluso Venezuela, data la mancanza di fonti<br />

statistiche<br />

Fonte: Analisi su produttori e installatori di impianti<br />

ancora qualche anno indietro rispetto<br />

all’Europa e agli Usa. Il mercato di maggiori<br />

dimensioni è quello brasiliano (tabella<br />

2). Recenti casi di impianti di cogenerazione<br />

installati in Brasile sono<br />

l’impianto di Minas do Leao, cui ha fatto<br />

seguito, visto il successo di tale impianto,<br />

quello di Caieiras, San Paolo. Il<br />

primo impianto, quello di Minas de Leao<br />

(Rio Grande do Sul), realizzato dal-<br />

Nel 2019<br />

il mercato<br />

mondiale degli<br />

impianti di<br />

cogenerazione<br />

e trigenerazione<br />

ha raggiunto<br />

il valore di<br />

24,4 miliardi di<br />

dollari, con un<br />

tasso di crescita<br />

del 5,7% medio<br />

annuo nell’arco<br />

dell’ultimo<br />

decennio<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 59


Indagine di mercato<br />

Figura 2 - Mercato mondiale degli impianti di cogenerazione - trigenerazione per<br />

area geografica (in %): anno 2019<br />

Foto Idom<br />

L’Asia - Pacifico<br />

è il maggior<br />

mercato a<br />

livello mondiale,<br />

seguita da<br />

Nord America<br />

ed Europa<br />

Occidentale:<br />

queste tre aree<br />

geografiche<br />

rappresentano<br />

insieme l’80%<br />

del mercato<br />

mondiale<br />

to, realizzato però solo in maniera parziale<br />

in relazione ai problemi di carattere<br />

economico-finanziario, dovuti ad<br />

un mancata effettuazione delle riforme<br />

necessarie in Russia, maggior mercato<br />

dell’Est Europa, ma, in generale in tutti<br />

i paesi della CSI. Decisamente migliore<br />

la situazione in Polonia, finora il mercato<br />

più stabile e promettente dell’Est<br />

Europa, nella Repubblica Ceca e in Slovacchia.<br />

L’Asia - Pacifico rappresenta da sola quasi<br />

il 48% dell’intero mercato mondiale.<br />

La Cina rappresenta il 63% dell’intero<br />

mercato asiatico (tabella 3) e il 30%<br />

dell’intero mercato mondiale, confermandosi<br />

il primo mercato a livello globale<br />

per dimensioni; nell’ultimo decennio<br />

la crescita degli investimenti in cogenerazione<br />

- trigenerazione in Cina è<br />

stata dell’11,2% medio annuo, il doppio<br />

della media mondiale.<br />

Nell’area mediorientale i tre mercati di<br />

maggiori dimensioni sono Arabia Saudita,<br />

Turchia e Iran. In Arabia Saudita i<br />

quattro impianti sono ubicati nella Provincia<br />

Est del paese, e sono: impianto<br />

di Ras Tanura (150 MW e 645.000 lb/h<br />

di vapore), e i tre impianti di Ju’aymah,<br />

Shedgum e Uthmaniyah (tutti e tre con<br />

308 MW e 1.250.000 lb/h di vapore). Gli<br />

investimenti sono in continuo divenire.<br />

In Turchia, nonostante i problemi che<br />

assillano il paese (di carattere politico,<br />

deficit in aumento, mancanza di riforme),<br />

negli ultimi 17 anni le infrala<br />

Società brasiliana Sovì, di cui è partner<br />

AB, sfrutta i rifiuti domestici della<br />

città di Porto Alegre, generando, a pieno<br />

regime, 8,5 MW di energia elettrica<br />

con 3.500 tonnellate/giorno di rifiuti,<br />

con un investimento iniziale di circa 9,5<br />

milioni di dollari. Il secondo impianto,<br />

quello di Careiras (San Palo do Brasil) a<br />

biogas da discarica, anch’esso realizzato<br />

da Sovì, è uno dei più grandi al mondo<br />

e, con un trattamento di circa 8.000<br />

tonnellate di rifiuti/giorno, ha una potenza<br />

complessiva di 29,5 MW.<br />

Anche in Messico la Riforma Energetica<br />

ha aperto la via alla cogenerazione.<br />

Uno strumento promosso dalla nuova riforma<br />

sono i titoli di efficienza energetica<br />

per le fonti rinnovabili. La cogenerazione,<br />

considerata come energia “pulita”,<br />

può beneficiare di questi titoli in<br />

quanto concorre al raggiungimento degli<br />

obiettivi di efficienza energetica fissati<br />

per il 2024 e 2050.<br />

Anche negli altri paesi latino americani<br />

si vanno installando impianti di cogenerazione,<br />

anche se, allo stato attuale,<br />

gli investimenti sono in parte condizionati<br />

dalla difficile congiuntura economica<br />

in cui versano quasi tutti i paesi<br />

latino-americani.<br />

Nella UE già la Direttiva 2003/54/CE del<br />

Parlamento Europeo del Consiglio stabiliva<br />

delle norme comuni per la cogenerazione,<br />

la trasmissione, la distribuzione<br />

e la fornitura di energia elettrica nel<br />

mercato interno europeo. Si concludeva<br />

che in tale contesto lo sviluppo della<br />

cogenerazione contribuisse ad accrescere<br />

la competitività, anche nell’ottica<br />

di nuovi operatori sul mercato.<br />

L’11 febbraio 2004 è stata introdottala<br />

la Direttiva UE 2004/8/CE relativa alla<br />

promozione della cogenerazione che<br />

modificava la Direttiva 94/42/CEE. Tale<br />

Direttiva è stata concepita in relazione<br />

al fatto che il potenziale per l’uso della<br />

cogenerazione come mezzo per risparmiare<br />

energia era ancora sottostimato.<br />

Si rendeva pertanto necessario adottare<br />

misure che consentissero di sfrutta-<br />

re meglio questo potenziale nel quadro<br />

del mercato interno dell’energia.<br />

La Direttiva 2004/8/CE (nota come Direttiva<br />

CHP - Combined Heat and Power)<br />

è entrata in vigore nel febbraio 2004 e<br />

gli Stati membri erano stati obbligati a<br />

iniziare la sua attuazione a partire dal<br />

2006. In pratica però dato il verificarsi<br />

di intralci burocratici, gli Stati membri<br />

dovevano adottare i primi obblighi<br />

della direttiva entro il 6 agosto 2007.<br />

In sintesi, gli Stati Membri hanno l’obbligo<br />

di produrre dei report che mostrino<br />

lo stato della cogenerazione nei loro<br />

paesi, le iniziative intraprese a promuoverla,<br />

e che riferiscano in merito ad<br />

eventuali ostacoli da rimuovere.<br />

La Germania e la Francia si confermano<br />

i primi mercati in Europa di impianti<br />

di cogenerazione e trigenerazione: i<br />

primi cinque mercati – quello tedesco,<br />

francese, inglese, italiano e spagnolo –<br />

rappresentano insieme all’incirca il 70%<br />

dell’intero mercato europeo occidentale.<br />

Comunque in Europa il paese che per<br />

primo ha valorizzato la cogenerazione è<br />

stata la Danimarca, seguita da Finlandia<br />

e Olanda.<br />

Nell’Est Europa - CSI la tecnologia della<br />

cogenerazione è di vecchia data: infatti<br />

la politica centralizzata dell’Unione<br />

Sovietica aveva favorito la cogenerazione<br />

come alternativa energetica: dato<br />

che gli impianti esistenti erano però<br />

divenuti vetusti ed obsoleti, si è imposta<br />

la necessità di un rinnovamen-<br />

60 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Tabella 3 - Mercato asiatico degli impianti di cogenerazione<br />

- trigenerazione per paese: anno 2019<br />

Paese Milioni $<br />

Giappone 1.020<br />

Cina 7.385<br />

India 1.555<br />

Sud Corea 580<br />

Australia – Nuove Zelanda 310<br />

Indonesia 245<br />

Malaysia 150<br />

Taiwan 255<br />

Singapore 50<br />

Filippine 90<br />

Totale Asia - Pacifico 11.640<br />

Fonte: Analisi su produttori e installatori di impianti<br />

Figura 3 - Mercato degli impianti di cogenerazione in America Latina (in %): anno 2019<br />

Tabella 4 - Mercato mondiale degli impianti di cogenerazione - trigenerazione per<br />

principali applicazioni: anno 2019<br />

Settore di impiego Milioni $<br />

Industria chimica di base (esclusa industria delle materie plastiche) 1.115<br />

Chimica dei prodotti di consumo 620<br />

Industria delle materie plastiche 680<br />

Industria farmaceutica e intermedi e principi attivi farmaceutici 240<br />

Altre industrie della chimica fine e specialistica 1.700<br />

Industria meccanica – metalmeccanica 5.015<br />

Industria del food and beverage 4.900<br />

Altre industrie 3.900<br />

Depurazione e discariche 2.030<br />

Settore civile / residenziale 4.200<br />

Totale 24.400<br />

Fonte: Analisi su produttori e installatori di impianti<br />

strutture per la generazione di energia<br />

elettrica hanno registrato incrementi<br />

dell’ordine del 6-7% medio annuo. Tra<br />

il 2002 e il 2019 la Turchia ha attratto<br />

circa 18-19 miliardi di dollari di investimenti<br />

esteri nel settore energia. Si<br />

consideri inoltre che la Turchia è ancora<br />

fortemente dipendente dalle importazioni<br />

per il proprio fabbisogno energetico,<br />

anche se il trend delle importazioni<br />

è in progressivo calo. Per soddisfare<br />

i crescenti fabbisogni di energia<br />

la capacità installata è prevista crescere<br />

ulteriormente anche nei prossimi anni,<br />

sostenuta soprattutto dal settore privato<br />

e in linea col 11° Development<br />

Plan 2019-2023; va inoltre menzionato<br />

il National Energy Efficiency Action<br />

Plan, approvato dal Governo turco nel<br />

2018, in base al quale si prevede un risparmio<br />

energetico totale di circa 31<br />

miliardi di dollari al 2033, il che comporta<br />

che entro il 2023 dovrebbero essere<br />

effettuati investimenti nel settore<br />

energetico nel suo insieme (compresi<br />

impianti di cogenerazione e trigenerazione)<br />

per circa 11 miliardi di dollari.<br />

Il problema del sistema energetico turco<br />

è la ancora forte dipendenza da carbone,<br />

fonte decisamente sfavorita dalle<br />

Legislazioni Internazionali, in quanto<br />

inquinante.<br />

In Iran, nonostante le sanzioni imposte<br />

dagli Usa, è in atto un’attività di<br />

ammodernamento, ricostruzione, riparazione<br />

degli impianti di energia. Turbine<br />

a vapore, generatori di gas, componenti<br />

vari di impianti vengono prodotti<br />

per la stragrande maggioranza da<br />

società iraniane, spesso in compartecipazione<br />

con partner esteri.<br />

I settori principali di applicazione<br />

La cogenerazione è una tecnologia che<br />

trova applicazioni ormai in tutti i settori<br />

industriali: tra le industrie più significative<br />

figurano:<br />

• industria chimica: è a sua volta un<br />

settore industriale molto ampio: comprende<br />

infatti la chimica di base (prodotti<br />

organici e inorganici di base, fibre<br />

chimiche, gas tecnici, coloranti e pigmenti,<br />

fertilizzanti), la chimica per il<br />

consumo (cosmesi, detergenza), la chimica<br />

fine e specialistica (agrofarmaci,<br />

additivi per industria tessile, della carta,<br />

del cuoio, della plastica, vernici e inchiostri,<br />

intermedi e principi attivi farmaceutici).<br />

La chimica è una delle industrie che<br />

maggiormente apprezzano l’enorme<br />

potenziale dell’efficientamento energetico.<br />

Il petrolio ed il gas naturale sono,<br />

oltre che fonti energetiche, anche<br />

le materie prime di partenza per la fabbricazione<br />

dei prodotti della chimica<br />

organica. Produrre gli stessi beni con<br />

un consumo inferiore di energia significa<br />

avere a disposizione materie prime<br />

a minor costo. Numerosi sono gli<br />

esempi di applicazione della cogenerazione<br />

nell’industria chimica. Uno dei<br />

più recenti esempi di installazione di<br />

impianti di cogenerazione negli Usa è la<br />

centrale dello stabilimento Hammond<br />

(Indiana) della società Unilever (produzione<br />

di saponi), inaugurata nell’estate<br />

2019 da Gastrim US, controllata<br />

dall’italiana Gastrim JV. La nuova centrale<br />

ad alta efficienza si basa su un cogeneratore<br />

alimentato a gas naturale da<br />

4,4 MW. Rispetto ad un impianto tradizionale<br />

la nuova centrale consente un<br />

risparmio energetico quantificabile in<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 61


Indagine di mercato<br />

Figura 4 - Mercato asiatico degli impianti di cogenerazione . trigenerazione Packaging per<br />

paese (in %): anno 2019<br />

quasi 1.900 tep (tonnellate equivalenti<br />

di petrolio), ed un risparmio di circa<br />

il 20% in termini di costi. Inoltre, dalla<br />

data dell’inaugurazione e per i successivi<br />

7 anni Gastrim US garantisce ad<br />

Unilever la fornitura di energia elettrica,<br />

termica e di aria compressa a prezzi<br />

scontati con una copertura dell’80% del<br />

fabbisogno elettrico del sito e il 100%<br />

di quello termico e di aria compressa.<br />

Tali risparmi consentiranno di recuperare<br />

rapidamente il costo dell’investimento<br />

iniziale di circa 10 milioni di dollari.<br />

Un esempio recente di impianto di cogenerazione<br />

nel settore della chimica fine<br />

e specialistica è l’accordo stipulato<br />

nel luglio 2018 dalla società Steag GmbH,<br />

consociata di Evonik Industries, società<br />

multinazionale specializzata nella<br />

produzione di prodotti chimici specialty<br />

per il settore coating di alta gamma,<br />

oltre che nel settore energetico, con la<br />

società Siemens AG per la costruzione<br />

di un impianto “chiavi in mano” CCP-<br />

P (Combined Cycle Power PLant) nello<br />

stabilimento ubicato ad Herne, nella<br />

zona della Ruhr (Germania). L’impianto<br />

avrà una capacità di generazione di<br />

energia di oltre 600 MW e di generazione<br />

di vapore di 400 MW; una volta ottenute<br />

le dovute Autorizzazioni l’impianto<br />

dovrebbe essere operativo a partire<br />

da fine 2022, fornendo elettricità e vapore<br />

per la regione Rhine - Ruhr;<br />

• industria farmaceutica: la cogenerazione<br />

trova ampio impiego anche nell’industria<br />

farmaceutica e degli intermedi e<br />

principi attivi farmaceutici (sottosettore<br />

dell’industria chimica fine e specialistica).<br />

Un recente esempio è rappresentato<br />

dagli impianti Sanofi. Sanofi, una<br />

delle società farmaceutiche leader a livello<br />

mondiale per struttura industriale,<br />

ed Engie, operatore energetico mondiale,<br />

hanno siglato un accordo finalizzato<br />

alla progettazione e implementazione<br />

di soluzioni di efficienza energetica,<br />

presso gli stabilimenti Sanofi in Europa,<br />

Turchia, Stati Uniti, Canada, Messico,<br />

Brasile, Cina e Singapore;<br />

• industria delle materie plastiche:<br />

anch’essa si può considerare una sottovoce<br />

dell’industria chimica. Anche<br />

in questo settore la cogenerazione ha<br />

da tempo fatto il suo ingresso: linee di<br />

estrusione di profili, linee di estrusione<br />

tubazioni e condotte per edilizia e<br />

trasporto fluidi, raffreddamento stampi,<br />

climatizzazione uffici ecc., con numerosi<br />

casi di impianti di recente installazione<br />

anche in Italia;<br />

• industria meccanica e metalmeccanica:<br />

altro settore di dimensioni enormi,<br />

in quanto rientrano sotto la voce “industria<br />

meccanica” numerosissime produzioni<br />

industriali: strumentazione di misura,<br />

macchinari e impianti per industrie<br />

varie e per edilizia, macchine per agricoltura,<br />

sistemi di sollevamento, elevazione<br />

e movimentazione, maniglie e<br />

serrature, valvole e rubinetteria, componenti<br />

per impianti termici, componenti<br />

per automotive, caldareria, pompe e<br />

compressori, produzione di stampi, minuteria<br />

metallica e molte altre ancora.<br />

Nei processi produttivi si usa vapore,<br />

acqua surriscaldata e acqua calda: l’acqua<br />

calda viene utilizzata anche per<br />

il controllo termico - igrometrico negli<br />

ambienti di lavorazione. Tra gli impieghi<br />

industriali della cogenerazione<br />

l’industria meccanica rappresenta<br />

quello di maggiori dimensioni (tabella<br />

4). Per esempio a Wolfsburg la società<br />

Volkswagen entro il 2022 passerà a centrali<br />

termoelettriche a ciclo combinato<br />

(CCGT) ad alta efficienza. Queste centrali<br />

sono gestite in modalità di cogenerazione:<br />

le emissioni di CO 2<br />

derivanti<br />

dalla generazione di elettricità e calore<br />

diminuiranno del 60%;<br />

• industria del food and beverage:<br />

rappresenta un target ottimale per la<br />

cogenerazione - trigenerazione, essendo<br />

grande utilizzatrice di energia elettrica<br />

e, soprattutto, termica. Le applicazioni<br />

spaziano dall’industria lattiero<br />

- casearia all’industria dei pastifici e<br />

della pasta fresca (quest’ultima ricorre<br />

agli impianti di trigenerazione, in quanto<br />

l’elemento “freddo” viene utilizzato<br />

per il raffreddamento della pasta essiccata<br />

per confezionarla), all’industria dei<br />

salumi, dei panifici, all’industria conserviera<br />

ed altre ancora;<br />

• in generale tutte le industrie particolarmente<br />

energivore, quali le raffinerie,<br />

l’industria siderurgica, le industrie<br />

elettroniche e di precisione, tutti settori<br />

che negli ultimi anni hanno investito<br />

parecchio nella cogenerazione e trigenerazione.<br />

In diversi settori comunque<br />

esistono ancora ampi spazi per un<br />

miglioramento.<br />

Prevista una crescita media del 5,4%<br />

nei prossimi anni<br />

La cogenerazione offre indubbiamente<br />

una serie di vantaggi rispetto alle centrali<br />

tradizionali. I sistemi di cogenerazione<br />

infatti garantiscono mediamente<br />

un’efficienza dell’ordine del 78-80%<br />

contro un’efficienza del 46-47% dei sistemi<br />

convenzionali, e possono ridur-<br />

62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Tabella 5 – Previsioni di sviluppo del mercato degli impianti<br />

di cogenerazione per area geografica / paese: 2019 - 2023 (1)<br />

Area geografica / paese Milioni $ IMA% (2)<br />

2019 2023<br />

Nord America (USA + Canada) 4.970 6.080 + 5,2<br />

Europa Occidentale 2.990 3.430 + 3,5<br />

Giappone 1.020 1.070 + 1,2<br />

Cina 7.385 9.920 + 7,7<br />

India 1.555 2.030 + 6,9<br />

Russia 1.070 1.160 + 2,0<br />

Brasile 630 730 + 3,8<br />

Turchia 290 345 + 4,4<br />

Africa 515 665 + 6,6<br />

Resto mondo 3.975 4.680 + 4,2<br />

Totale mondo 24.400 30.110 + 5,4<br />

(1)<br />

Tutti i dati sono a $ costante 2019 (2) IMA% = Incremento medio annuo<br />

percentuale 2019 – 2023<br />

Fonte: consensus produttori – installatori di impianti – industrie utilizzatrici<br />

Figura 5 – Mercato mondiale degli impianti di cogenerazione - trigenerazione per<br />

principali applicazioni (in %): anno 2019<br />

re le emissioni di carbonio fino a quasi<br />

un 30% rispetto ai sistemi tradizionali.<br />

In sintesi, a parità di energia utilizzabile<br />

(totale elettrica + termica) un sistema<br />

tradizionale richiede circa il 57% in<br />

più di energia primaria.<br />

La progressiva sostituzione delle fonti<br />

fossili ha reso necessaria l’adozione di<br />

tecniche alternative per la generazione<br />

di energia, tra cui la cogenerazione gioca<br />

un ruolo fondamentale, favorita fra<br />

l’altro da una serie di incentivi di vari<br />

Governi. Il crescente numero di progetti<br />

relativi alle energie rinnovabili e<br />

la disponibilità di gas naturale in varie<br />

parti del mondo rappresentano un forte<br />

propellente per il mercato degli impianti<br />

di cogenerazione. Per contro va però<br />

rilevato che le sofisticate tecnologie richieste<br />

possono in parte rappresentare<br />

un freno all’installazione di impianti<br />

di cogenerazione, soprattutto da parte<br />

delle piccole e medie imprese, con minori<br />

disponibilità finanziarie da destinare<br />

ad investimenti.<br />

Inoltre non tutte le industrie ritengono<br />

strettamente necessaria l’adozione di<br />

sistemi di cogenerazione; la cogenerazione<br />

è particolarmente utile per quelle<br />

industrie che, oltre a necessitare di<br />

un’elevata potenza termica ed elettrica,<br />

hanno bisogno di entrambe in maniera<br />

abbastanza costante nel tempo.<br />

I tempi di ritorno dall’investimento di<br />

un impianto di cogenerazione variano<br />

notevolmente a seconda dei consumi<br />

e delle specificità di ciascuna azienda,<br />

però, indicativamente, possono essere<br />

compresi tra i 3 e i 5 anni. Questi tempi<br />

vanno considerati però al netto degli<br />

incentivi dedicati. Va inoltre considerata<br />

la possibilità di frazionare gli investimenti<br />

nel tempo.<br />

Altri aspetti positivi sono:<br />

• il fatto che non è necessaria alcuna<br />

opera infrastrutturale;<br />

• la possibilità di realizzare impianti di<br />

potenza significativa per numerosi settori<br />

industriali;<br />

• l’ampia disponibilità di tecnologie;<br />

• il fatto che la cogenerazione non necessita<br />

di due impianti distinti, ma di<br />

uno solo;<br />

• la considerazione che, essendo gli impianti<br />

realizzati all’interno di aree industriali,<br />

l’installazione di tali impianti<br />

non ha alcun impatto dal punto di vista<br />

paesaggistico;<br />

• la risoluzione dei problemi di black<br />

out di rete e di microinterruzioni di rete<br />

per l’utente.<br />

A livello globale il mercato degli impianti<br />

di cogenerazione e trigenerazione<br />

è previsto crescere nei prossimi anni<br />

ad un tasso medio annuo del 5,4%, non<br />

molto dissimile da quello registrato nel<br />

corso dell’ultimo decennio, per arrivare<br />

ad attestarsi a 30,11 miliardi di dollari<br />

nel 2023. Il fattore Covid potrebbe avere<br />

un impatto, limitato nel tempo, soprattutto<br />

sulle piccole e medie imprese,<br />

ma il processo di adozione di tale tecnologia<br />

è ormai un processo irreversibile,<br />

in linea con il più vasto concetto<br />

di “economia eco-sostenibile”.<br />

In generale sono ancora Cina e India<br />

i paesi con le maggiori potenzialità di<br />

crescita; tra gli altri paesi ad economia<br />

emergente si distinguerà in particolare<br />

l’Africa (sub-sahariana), mentre tra i<br />

paesi industrializzati sarà ancora il Nord<br />

America a trainare la crescita degli investimenti<br />

(tabella 5).<br />

Tra i vari settori di applicazione le industrie<br />

della chimica fine e specialistica,<br />

quella degli intermedi e principi attivi<br />

per farmaceutica, e l’industria del<br />

food and beverage sono quelle destinate<br />

a registrare i maggiori tassi di crescita<br />

degli investimenti in cogenerazione<br />

e trigenerazione nei prossimi anni.<br />

Attualmente il gas naturale rappresenta<br />

la fonte di alimentazione di energia<br />

primaria più utilizzata negli impianti di<br />

cogenerazione, ma le fonti rinnovabili<br />

(biogas e gas di sintesi da gassificazione<br />

di biomassa secca) sono destinate<br />

a registrare gli incrementi più elevati.<br />

Inoltre esistono già oggi sistemi che<br />

utilizzano l’idrogeno come fonte primaria<br />

di alimentazione dell’impianto.<br />

A tutt’oggi le tecnologie più usate<br />

negli impianti di cogenerazione sono<br />

quelle che coinvolgono turbine a<br />

gas, turbine a vapore e motori a combustione<br />

interna; sta però prendendo<br />

sempre più quota la tecnologia delle<br />

celle a combustibile. l<br />

<strong>Novembre</strong>/<strong>Dicembre</strong> <strong>2020</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 63


In questo numero<br />

abbiamo parlato di…<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie:<br />

ACHEMA .................................................................................28<br />

AIFA ......................................................................................26<br />

ASSOBIOTEC ...........................................................................20<br />

ASSOGENERICI ........................................................................22<br />

ASSOLOMBARDA ......................................................................14<br />

ATLAS COPCO ...................................................................21, 32<br />

AUMA ..............................................................................27, 40<br />

B. BRAUN ...............................................................................19<br />

BRUNO WOLHFARTH................................................................ 9<br />

CFSE ......................................................................................14<br />

CO.RA. .................................................................................. 13<br />

COPERION............................................................................. 19<br />

CSV LIFE SCIENCE .................................................................... 1<br />

E.ON .................................................................................... 31<br />

EFFEBI .................................................................................. 35<br />

EGUALIA ................................................................................22<br />

ELLAB .................................................................................. 41<br />

ENEA .....................................................................................30<br />

ETG ........................................................................................46<br />

FARAVELLI .......................................................................16, 29<br />

FEDERCHIMICA ........................................................................10<br />

FISAIR .................................................................................. 17<br />

FLUORTECNO .............................................................1A COP., 6<br />

GRIFOLS .................................................................................19<br />

IBSA .................................................................................... 39<br />

ICOTEK ............................................................................40, 47<br />

INDUSTRIA FELIX ....................................................................15<br />

JANSSEN ................................................................................18<br />

JOHNSON & JOHNSON..............................................................18<br />

MERCURI ANGELO FRINDES ............................................3A COP.<br />

MIR .......................................................................................56<br />

MITSUBISHI ELECTRIC ..............................................................54<br />

MONTENEGRO ....................................................................... 19<br />

NOMISMA ...............................................................................22<br />

NOVO NORDISK .......................................................................56<br />

OPTEL GROUP .........................................................................34<br />

PFIZER ...................................................................................26<br />

POLITECNICO DI MILANO ..........................................................30<br />

POMPETRAVAINI.................................................................... 25<br />

PVS GROUP ....................................................................4A COP.<br />

RESPONSIBLE CARE..................................................................10<br />

RITTAL ...................................................................................47<br />

ROBOPAC ................................................................................26<br />

ROCKWELL AUTOMATION ...........................................................52<br />

ROMACO INNOJET ....................................................................34<br />

ROUSSELOT .............................................................................16<br />

SAMSON ............................................................................... 45<br />

SEA VISION .....................................................................15, 42<br />

SICK ......................................................................................46<br />

SWAN ANALITICA .............................................................15, 48<br />

SYNTHOMER ............................................................................52<br />

TEXPACK ............................................................................5, 36<br />

TM.I.P. ..................................................................BATT. 1A COP.<br />

VEGA .............................................................................2A COP.<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

NUMERO5<br />

NOV/DIC<strong>2020</strong><br />

icfANNOXI<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />

Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)<br />

GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Giorgio Capodanno, Giovanni Minarchi,<br />

Giuseppe Tamburini, Valentina Zani<br />

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Direttore Responsabile: Simone Ghioldi<br />

Finito di stampare il 21/12/<strong>2020</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />

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64 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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