Jaguar Magazine #08
In questo numero scopriremo i maestri brasiliani padri della suggestiva arte della capoeira e gli artisti irlandesi che mescolano tradizioni folcloristiche e nuove culture. Seguiremo inoltre il filo rosso che lega la carta da parati di epoca vittoriana all'iPhone. Per finire, il poliedrico attore e interprete Riz Ahmed ci racconterà perché ha deciso di svelare al mondo la sua vera identità.
In questo numero scopriremo i maestri brasiliani padri della suggestiva arte della capoeira e gli artisti irlandesi che mescolano tradizioni folcloristiche e nuove culture. Seguiremo inoltre il filo rosso che lega la carta da parati di epoca vittoriana all'iPhone. Per finire, il poliedrico attore e interprete Riz Ahmed ci racconterà perché ha deciso di svelare al mondo la sua vera identità.
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JAGUAR MAGAZINE
Energia allo
stato puro
Capoeira: alla ricerca dell'essenza
di questa forma d'arte nata in Brasile
NUMERO 8
8 Numero
Classe da vendere
Attore, rapper e icona di stile,
Riz Ahmed riflette sulla fama,
sull'autenticità e sulla voglia
di sfidare i propri limiti
Correnti di novità
Alla scoperta di un
avamposto culturale sulla
costa irlandese a bordo
di Jaguar F-PACE SVR
Indice
22
Numero 8
16
In questo numero...
La capacità di pensare e agire in modo
creativo per risolvere i problemi è una
delle più grandi risorse degli esseri
umani. È un'abilità che si manifesta ogni
giorno in mille modi diversi, con
conseguenze importanti sul piano
personale e collettivo.
Questa creatività straordinaria è
abbondantemente presente nelle persone e
nei luoghi sotto i riflettori in questo numero
di Jaguar Magazine: dai maestri brasiliani che
secoli fa crearono la suggestiva arte della
capoeira, agli artisti irlandesi che mescolano
tradizioni folcloristiche e nuove influenze
culturali sulla selvaggia costa occidentale
dell'isola di smeraldo. Per questo numero
abbiamo anche intervistato Riz Ahmed,
attore e musicista britannico il cui talento
non smette di sorprendere.
Seguiremo inoltre il filo rosso che lega
la carta da parati vittoriana all'iPhone,
scopriremo perché i cibi dal sapore
aspro sono diventati l'ultima mania
gastronomica e presenteremo la nuova
F-TYPE insieme a una selezione di
classici del design reinterpretati in chiave
contemporanea. Buona lettura.
Derek Harbinson
Redattore
06 Consigli preziosi
La nostra giuria di esperti sceglie il
meglio del meglio dagli universi
dell'arte, della moda e del design
16 Un talento multiforme
Attore, musicista e icona di stile: Riz
Ahmed è un uomo ricco di sfaccettature.
Oggi ci racconta chi è il "vero" Riz
22 Energia pura
Un viaggio a bordo di Jaguar XE per
esplorare la storia e le origini della
capoeira
32 Delizie per il palato
Lo chef e autore Mark Diacono ci parla
del successo mondiale dei cibi dal
sapore aspro
42 A regola d'arte
Con un approccio ibrido che mescola
arte e ingegno, Sophie de Oliveira Barata
è la "regina" delle protesi creative
44 Classici rinnovati
La Nuova Jaguar F-TYPE si circonda
di classici del design reinterpretati
in chiave contemporanea
52 Il filo rosso della creatività
Will Gompertz racconta la creatività da
William Morris all'iPhone
52
IMMAGINI: DAVID ELLIS; ÉDOUARD MANET, OLYMPIA,
1863, MUSÉE D'ORSAY, PARIGI; WILSON HENNESSY;
RAMA KNIGHT; JAMES DAY; MARK DIACONO
62
56 Investimenti etici (con brio)
Gli investimenti possono avere un lato
piacevole ed etico? La nostra guida
ti aiuterà a trovare il tanto agognato
equilibrio tra ricchezza e coscienza
62 Il selvaggio West
A bordo di JAGUAR F-PACE SVR, lo
scrittore Timothy O'Grady raggiunge
Galway, Capitale Europea della Cultura 2020
70 La forza di un nome
Come vengono scelti i nomi dei prodotti?
Abbiamo chiesto agli esperti di rivelare i
segreti di questo compito creativo e delicato
32
44
72 Nuova vita
Il viaggio sostenibile e circolare
dei materiali che compongono
i veicoli Jaguar
74 Oltre l'orizzonte
Anne Boden, CEO della
innovativa Starling Bank,
riflette sul futuro del denaro
2 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 3
TIMOTHY O'GRADY
Tim è cresciuto a Chicago ma ha trascorso
gran parte della sua vita adulta in Europa,
tra Irlanda, Regno Unito, Spagna e Polonia.
È autore di tre romanzi e quattro opere di
saggistica. Motherland si è aggiudicato il
premio David Higham come migliore
romanzo d'esordio nel 1989. Il suo ultimo
libro si intitola Children of Las Vegas.
JAGUAR I-PACE 100% ELETTRICA
SONO SEMPRE
I PIÙ SILENZIOSI
A SORPRENDERCI.
WILL GOMPERTZ
Will è redattore artistico presso la BBC. Negli ultimi dieci anni
ha intervistato artisti, attori, scrittori, musicisti e registi, oltre
a scrivere e presentare diversi documentari e programmi
radiofonici. Prima di intraprendere la carriera per la BBC,
Will è stato direttore della Tate Gallery.
I PROTAGONISTI
di questo numero
JAMES DAY
Dividendosi tra Londra e
New York, il fotografo still
life e ritrattista James Day
pubblica regolarmente i
suoi lavori su The New York
Times, The New Yorker, GQ,
Vanity Fair e Wired. In
ambito pubblicitario, i suoi
clienti includono British
Airways, Sony e Heineken.
MARK DIACONO
Ex direttore del Garden Team nella
scuola di cucina River Cottage di
Hugh Fearnley-Whittingstall, Mark
dedica la maggior parte del suo tempo
a mangiare, scrivere e parlare di cibo.
Il suo ultimo libro, Acido, è stato
nominato "libro gastronomico
dell'anno" per il 2019 dal Sunday Times.
Redattore Derek Harbinson
Direttore editoriale Sachin Rao
Vicedirettore Marisa Cannon
Curatrice editoriale Bryony Coleman
Direttore ccreativo Kris Short
Curatrice di immagini Rebecca Naylor
Account manager Adrianna Juraszek,
Hannah McDonald
4 / Jaguar Magazine
JENNI DOGGETT
Art director, produttrice e giornalista, Jenni ha scritto
per The Sunday Times Travel, Boat International, Red
Bulletin di Red Bull e per la rivista trimestrale
femminile Libertine. Ha inoltre prodotto contenuti per
agenzie, testate giornalistiche, aziende e brand tra cui
L'Oréal, Kering, VCCP e Songlines.
Business & Strategy Director
Ann Hartland
Production Controller John Morecraft
Production Director Vanessa Salter
Consultant Director Kerry Smith
Advertising Director
Alisa Stamenkovic
Cedar Communications Ltd
CEO Clare Broadbent
Business Development Director
Christina da Silva
Chief Creative Officer Stuart Purcell
Content Director Gina Roughan
Innovation Director Rebekah Billingsley
Commercial Director Justine Daly
ANDREW DICKENS
Andrew Dickens è un giornalista
pluripremiato, specializzato in cultura, viaggi,
salute e società, che scrive per pubblicazioni
come Empire, The Guardian e The Telegraph.
Ha intervistato centinaia di nomi influenti nel
mondo dell'intrattenimento, da Al Pacino a
Paul McCartney passando per David
Beckham. Nel tempo libero corre, porta a
spasso il cane e si distrae come meglio
può pur di non scrivere il suo libro.
Finance Director Jane Moffett
Compliance Director Karen Huxley
Per Jaguar:
Global Direct Communications
Manager Anne-Sophie Boettcher
Cedar Communications Limited
85 Strand, London WC2R 0DW
Tel: +44 (0)20 7550 8000
cedarcom.co.uk
Jaguar Magazine viene pubblicato due volte all'anno da Cedar Communications Limited, 85 Strand, London WC2R 0DW per conto di Jaguar, Abbey Road, Whitley, Coventry CV3 4LF.
© 2020 Cedar Communications Limited. Cedar adotta i più elevati standard di integrità giornalistica. Il materiale editoriale e le opinioni espresse non riflettono necessariamente quelle
dell'editore o di Jaguar. L'editore e Jaguar non si assumono responsabilità per i contenuti pubblicitari. Benché la compilazione dei contenuti di Jaguar Magazine sia stata curata nel dettaglio,
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di rivolgersi a un rivenditore Jaguar autorizzato. Guida in modo responsabile. La rivista non accetta manoscritti, fotografie o illustrazioni non sollecitati. Il materiale nella rivista non può essere
riprodotto in nessuna forma senza autorizzazione.
FOTO: TIM WHITBY/STRINGER; RAMA KNIGHT; WILSON HENNESSY; WILL BREMRIDGE
I-PACE. Il primo SUV Jaguar 100% elettrico.
470 km di autonomia*. Rivoluzionario design con posizione
di guida avanzata. Spazi interni intelligenti. Connettività
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Consigli preziosi
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selezionato il meglio dagli universi dell'arte, del design, dello stile e della moda
A cura di Bill Dunn Ritratti Paul Ryding
MODA
Tanja Martin
Stilista, ha lavorato con Michael
Fassbender, Colin Firth, Pharrell, Cillian
Murphy e Kit Harington
tanjamartin.com
Consiglia: Borsa a spalla Gucci
Horsebit 1955
"Il creative director Alessandro Michele si è
ispirato a look d'altri tempi per conferire agli
accessori della collezione Primavera Estate 2020
di Gucci molte delle forme adottate dalla maison
nel 1955. Questa borsa a spalla
presenta una chiusura in stile equestre,
con strap regolabile che permette di
indossarla anche a tracolla per un
look più contemporaneo. Con una
capienza ideale per custodire tutto
il necessario, la praticità di questo
modello decide volutamente di ignorare
i trend attuali che privilegiano borse
minuscole o oversize. Già amata da Sienna Miller e
Alexa Chung, questa borsa senza tempo diventerà
una compagna insostituibile per tutto l'anno".
gucci.com
OROLOGI
Michael Clerizo
Contributing Editor per WSJ.
Magazine e autore di Masters of
Contemporary Watchmaking
michaelclerizo.com
Consiglia: Keaton Myrick
"Questo orologiaio trentottenne
dell'Oregon dovrebbe essere molto più
celebrato. L'eleganza dei suoi design
nasce da una combinazione di
semplicità, simmetria e armonia. Le
sue creazioni sono prive di elementi
superflui. La simmetria è fondamentale
per il sistema di ingranaggi e rotelle che
assicura il funzionamento dell'orologio,
in cui ogni movimento è garantito da
una configurazione straordinariamente
simmetrica di cerchi e archi. L'armonia
è invece una qualità visiva apprezzabile
dal modo in cui la superficie dei
materiali utilizzati cambia durante
il processo di costruzione. Ma gli
orologi di Keaton presentano anche
un senso di naturalezza che va oltre
la dimensione puramente artigianale di
ciascun pezzo: è come se ogni orologio
sia frutto di una creazione naturale."
keatonmyrick.com
6 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 7
Consigli preziosi
GIARDINI
Andrew Darragh
Capo giardiniere, National Trust's Fenton
House di Hampstead (Londra)
nationaltrust.org.uk
FOTO: FLO SMITH
Consiglia: Great Dixter, East Sussex,
Inghilterra
"Quando lavoravo ai Kew Gardens, ricordo
che tutti gli stagisti che visitavano il
giardino di Great Dixter erano sempre
pieni di energia e creatività. Raccontavano
storie affascinanti sull'improbabile incontro
di colori diversi e sul rifiuto di qualsiasi
regola. Mi sembrava un altro pianeta
rispetto ai Kew Gardens, dove l'approccio è
molto scientifico e le piante devono essere
ordinate in base alla famiglia di
appartenenza. Quando ho iniziato a Fenton
come capo giardiniere, mi sentivo come un
bambino in un negozio di caramelle:
giocavo con i colori, creavo accostamenti
diversi... Cercavo, insomma, di spingermi
sempre oltre, e tutto per merito di ciò che
avevo sentito dire di Great Dixter. Quando
finalmente l'ho visto con i miei occhi, mi
sono lasciato subito conquistare
dall'approccio creativo e "vivace" del capo
giardiniere Fergus Garrett, nonché da
quell'affascinante alone di romanticismo
che sembra pervadere ogni angolo del
giardino. Per me è stato un po' come
trovarsi di fronte alla Gioconda: per essere
un'opera così universalmente celebrata,
me l'aspettavo forse un po' più grande.
Great Dixter non ha mai smesso di essere
una fonte di ispirazione per me. Dico
sempre ai nostri volontari che bisogna
abituarsi a provare cose nuove. Una volta
imparate le basi è possibile sbizzarrirsi
a piacimento. Pazienza se non funziona,
il giardino non ne soffrirà di certo.
Ci riproveremo il prossimo anno.
L'importante è lasciarsi andare".
greatdixter.co.uk
8 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 9
Consigli preziosi
LIBRI
Tim Moore
Scrittore di viaggi britannico,
umorista e autore di nove diari di viaggio
@mrtimmoore
HOTEL
Yuna Megre
Fondatrice di MEGRE INTERIORS,
un'agenzia creativa specializzata
nell'hospitality design con sede
a Mosca e a Los Angeles
megreinteriors.com
Consiglia: The Whitby Hotel
di New York
"Tutti gli hotel Firmdale si distinguono
per qualità, passione e per il modo in
cui gestiscono la comunicazione con
gli ospiti. La creative director Kit Kemp
la sa lunga in fatto di ospitalità, design
ed eccellenza. Certe strutture
ricorrono alle strategie più sofisticate
per stupire il cliente, ma poi tralasciano
aspetti basilari come la qualità dei letti.
Io preferisco camere funzionali e
accoglienti, dove il comfort non viene
diluito con inutili espedienti. Il Whitby
Hotel è il mio nuovo hotel preferito.
E il servizio è impeccabile".
Consiglia: A Short Walk in the Hindu
Kush di Eric Newby
"Chi l'avrebbe detto che le persone
degli anni '50 avevano un tale senso
dell'umorismo? Ma Newby non è solo
simpatico, la folle impresa in cui si sta
per imbarcare è praticamente un
suicidio. E per prepararsi ha deciso
di recarsi in Galles, dove imparerà
tecniche di scalata nientemeno che
dalla cameriera dell'albergo. Ce l'avevo
aperto sulla scrivania mentre scrivevo
il mio primo libro, Due baffi sottozero,
e lo stile l'ho praticamente copiato senza
il minimo ritegno. Ad esempio, mi sono
ispirato al modo in cui Newby utilizza
gli avverbi, che invece non sono mai stati
il mio forte. Però devo anche confessare
che la profonda influenza che A Short
Walk in the Hindu Kush ha avuto sulla
mia carriera di scrittore in un certo senso
mi infastidisce. In fin dei conti, si tratta
di un testo che evidenzia il lato comico
delle disavventure personali, dimostrando
come situazioni terribili possano anche
essere esilaranti. E io mi domando: ma
non poteva piacermi un libro sull'arte di
starsene sdraiati a bordo piscina?"
IMMAGINE DELLA COPERTINA: RISTAMPATA CON IL PERMESSO DI HARPERCOLLINS PUBLISHERS LTD © 1958 ERIC NEWBY
LIBERTÀ ALLA GUIDA
Nella vita, prima o poi tutti si trovano di fronte a momenti
decisivi: un nuovo lavoro, la famiglia che si allarga o il
bisogno di una maggiore flessibilità finanziaria. L’abbonamento
Pivotal di Jaguar ti permette di approfittare sempre
dell’eccellenza della nostra gamma. E se le tue priorità
cambiano, ti basta sospendere l’iscrizione.
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i clienti del Regno Unito.
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10 / Jaguar Magazine
WWW.DRIVEPIVOTAL.COM
Consigli preziosi
GADGET
Alester Kells
DESIGN
Ross Lovegrove
Industrial designer e artista, ha
collaborato con Sony, Apple, Airbus,
Issey Miyake e Tag Heuer. Le sue
opere sono esposte al MoMA di New
York e al Design Museum di Londra
rosslovegrove.com
Product Designer e Head of
Acoustic R&D di Quadraspire,
un'azienda che produce mobili
studiati per migliorare la qualità
audio dei sistemi hi-fi
@KellsAwkells
FOTO: ANGEL FERNANDEZ NUNEZ
Consiglia: Sedia Nobu di Manuel
Jiménez García (Nagami)
"Manuel è cofondatore di Nagami,
una startup spagnola che sta
rivoluzionando le modalità di
realizzazione di mobili e altri
oggetti grazie alla produzione
robotizzata e alla stampa 3D.
La sua voglia di innovazione
nasce da un'intelligenza intrepida
e da competenze approfondite
nel campo della progettazione
computazionale avanzata. Dalla
sua cattedra di docente alla Bartlett
School of Architecture della UCL
di Londra, Manuel incita i suoi
studenti a percepire l'ambiente
che ci circonda in un modo del
tutto nuovo, promuovendo un
approccio incentrato su strutture,
design ottimizzato, architettura a
componenti e molto altro. Manuel
è il designer del ventunesimo
secolo per antonomasia: un artista
coraggioso che rifiuta qualsiasi
elemento nostalgico. La sedia
Nobu realizzata con stampa 3D è
un ottimo esempio del suo lavoro.
Adoro questo design. È stupendo."
nagami.design
FOTO © BOHUMIL KOSTOHRYZ / KINNEKSBOND
DANZA
Fin Walker
Regista e coreografa, i suoi lavori
sono andati in scena a Londra,
al National Theatre, alla Royal
Shakespeare Company e nel
West End, ma anche a Broadway
finwalker.co.uk
Consiglia: And so you see… our
honourable blue sky and ever
enduring sun... can only be
consumed slice by slice…
"Non lasciatevi intimidire dalla
lunghezza del titolo. Quest'opera
della coreografa sudafricana
Robyn Orlin parla di come il
capitalismo sia riuscito a tirare
fuori il peggio di noi. È viscerale
e coinvolgente, soprattutto grazie
all'interpretazione dell'artista
Albert Ibokwe Khoza. Albert ha
un talento incredibile. Recita,
canta e balla in modo eccezionale
e incarnando molteplici identità:
è insieme guaritore, sciamano,
omosessuale, nero, uomo e donna.
Trascende l'idea, la trama e le
emozioni, suscitando in me un
grande senso di compassione. Non
è un'esperienza che provo spesso
con la danza. È da non perdere".
Consiglia: Giradischi Viridia con
braccio Phaedra di Helius Designs
"La prima volta che ho visto
Viridia mi sono limitato ad
ammirarlo. Non ho appoggiato
nemmeno un disco sul piatto. Ha
un design davvero stupefacente
che lo avvicina più un'opera d'arte
che a un giradischi convenzionale.
Ma, oltre a essere bello a vedersi,
offre anche un'esperienza di
ascolto estremamente immersiva:
nel settore dell'hi-fi la definiamo
"effortless" (naturale). Ti ricorda
quanto sono belli i tuoi dischi
preferiti".
heliusdesigns.co.uk
12 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 13
Consigli preziosi
NUOVA JAGUAR F-TYPE
TORNIAMO
AD EMOZIONARCI
PER LE COSE BELLE.
TESSUTI
Timorous Beasties
Alistair McAuley e Paul Simmons
producono stampe audaci per
tappezzerie, tessuti e accessori
sin dal 1990.
timorousbeasties.com
Consiglia: Peacock Among the Ruins
"Il mondo dei tessuti e delle
stampe è ricco di fantasie
meravigliose, anche se gli artisti
spesso rimangono anonimi. Ed è
proprio questo il caso di Peacock
Among the Ruins, uno dei primi
esempi di calcografia su tela
risalente al 1770 circa e creato da
un artista sconosciuto. Abbiamo
curato un'esposizione al Dundee
Contemporary Arts battezzata
proprio in onore di questa stampa.
L'artista avrà dovuto incidere il
disegno nel rame manualmente,
affilando gli utensili ogni tre righe.
Ci sarà voluto un anno per
intagliare la matrice. La stampa
digitale, per quanto avanzata, non
riesce a raggiungere un tale livello
di dettaglio. L'incisione sembra
tridimensionale, come se il disegno
fosse in rilievo sul tessuto. È
un'opera incredibile che ha
influenzato profondamente il
nostro lavoro di rivisitazione
moderna delle stampe su tela.
È senza dubbio il miglior tessuto
stampato mai realizzato, sia per
dimensioni che per l'abilità
artigianale dell'artista".
IMMAGINE: R. JONES & CO, OLD FORD, 1761
Nuova Jaguar F-TYPE. Con nuove motorizzazioni
da 300 a 575 cavalli, capaci di unire prestazioni
eccezionali a raffinatezza ed efficienza, e colorazioni
esclusive completamente rinnovate. La potenza
Jaguar non è mai stata così emozionante.
I Concierge delle Concessionarie JAGUAR ti aspettano
per un appuntamento individuale e sicuro, anche virtuale.
jaguar.com
14 / Jaguar Magazine
Gamma Nuova Jaguar F-TYPE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 8,1 a 11 (NEDC2), da 9,4 a 11,1 (WLTP).
Emissioni CO 2
(g/km): ciclo combinato da 184 a 252 (NEDC2), da 215 a 253 (WLTP). I valori sono indicati a fini comparativi.
Intervista
Questo
sono io
Star del cinema e del teatro, rapper e performer: i mille
talenti di Riz Ahmed hanno nascosto la sua vera identità.
Oggi, si confessa a Andrew Dickens
Foto David Ellis
P
er
una volta, Riz Ahmed non è indaffarato come
al solito. Quando parliamo (al telefono, per ovvie
ragioni) il mondo è in ancora in preda alla pandemia
e il tour per il suo ultimo album è rimandato a tempi
migliori.
“Non fare niente” è una situazione a cui Riz non è
abituato. È un artista a tutto tondo che spazia dalla
musica al cinema passando per la TV. Ha inciso tre
album, interpretato ruoli di rilievo e vinto un
Primetime Emmy. Insomma, una carriera invidiabile,
ma Riz ammette di essere una persona ambiziosa e
determinata.
“Ho sempre sentito di avere qualcosa da dire,
da comunicare al mondo”, racconta. “Si dice che
un artista non possa definirsi tale se non ha un
pubblico, e secondo me questo vale soprattutto per
16 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 17
Intervista
"Il pubblico non
si entusiasma
per te, ma per
la parte o per il
pezzo che stai
interpretando"
i performer. C’è chi dipinge solo per se stesso, ma penso
che la faccenda sia del tutto diversa quando si parla di
musica o recitazione”.
Il trentasettenne londinese è nato a Wembley, e il suo
talento era evidente sin dalla prima infanzia. “Facevo
di tutto”, spiega. “Mi ricordo che memorizzavo i testi
degli album rap di mio fratello e giocavamo insieme a
fare gli attori. Inventavamo titoli, trame, personaggi e
pure il sistema di classificazione (c’erano ‘film per tutti’
o anche ‘vietati ai minori’). Avevamo persino
immaginato una trilogia violentissima con motociclette
e kung fu! Ho sempre avuto una fervida immaginazione
e, che si tratti di musica o altro, mi sforzo sempre di
creare mondi in cui la gente possa riconoscersi”.
Dopo aver ottenuto una borsa di studio per la
Merchant Taylors’ School, una scuola privata nei
sobborghi di Londra, Riz ha studiato filosofia, scienze
politiche ed economia a Oxford (non sa bene perché, ma
dice che “i dibattiti lo hanno sempre appassionato”).
All’epoca recitava e scriveva musica, ma non aveva mai
pensato che avrebbe potuto vivere solo di quello.
“Non avevo il coraggio di provarci perché le
probabilità di riuscire a sfondare sono davvero scarse”,
afferma. “È stata una persona conosciuta all’università
a incoraggiarmi. Di punto in bianco mi ha mandato
un’e-mail che diceva ‘ehi, spero proprio che ti iscriverai
ad arti drammatiche’. Quel messaggio, inviato da una
persona che non conoscevo nemmeno così bene, mi ha
cambiato la vita. Quindi, se avete modo di incoraggiare
qualcuno, fatelo perché non si sa mai: le vostre parole
potrebbero essere determinanti”.
E, dopo aver frequentato la Central School of Speech
and Drama, la carriera di Riz ha lentamente preso il via
e oggi ha alle spalle un impressionante numero di ruoli
e ingaggi. Il suo esordio cinematografico è stato con The
Road to Guantanamo di Michael Winterbottom, mentre le
altre pellicole di rilievo in cui è comparso includono il
pungente film satirico Four Lions - Poco leoni, molto... di
Chris Morris, Shifty, acclamato adattamento de Il
fondamentalista riluttante che gli è valso la prima
nomination ai British Independent Film Awards (BIFA),
e il film drammatico Lo sciacallo - Nightcrawler, al fianco
di Jake Gyllenhaal.
Ed è stato soprattutto quest’ultimo titolo a far
decollare la sua carriera nel 2016. Si è aggiudicato un
Primetime Emmy per il suo ruolo da protagonista
IMMAGINE: AMAZON STUDIOS
Un nuovo ritmo Nel suo ultimo film Sound of Metal, Riz Ahmed interpreta un batterista che ha perso l’udito
18 / Jaguar Magazine
Jaguar Magazine / 19
Intervista
nella serie HBO The Night Of - Cos’è successo quella notte?, ed è pure
entrato a far parte dell’universo di Star Wars interpretando Bodhi
Rook in Rogue One: A Star Wars Story. Ebbene sì, c’è anche una sua
action figure (“Penso che mio nipote ne abbia una”, racconta).
Si può proprio dire che la carriera di Riz sia letteralmente esplosa.
“Ci sono momenti in cui non riesco quasi a crederci. È bello, ma
anche un po’ strano. In quei momenti bisogna ricordarsi che il
pubblico non si entusiasma per te, ma per la parte o per il pezzo che
stai interpretando. Sì, alcuni impazziscono per la mia musica, ma
quella non sono io; è solo una parte di me che scelgo di mostrare agli
altri, come un ologramma.
“Star Wars mi ha insegnato molto sugli ‘ologrammi’. Non importa
se interpreti un personaggio che i fan amano o che detestano, perché
quello non sei davvero tu. È un concetto molto utile da ricordare,
perché a volte è facile confondersi”.
Riz spiega che è la sua famiglia ad aiutarlo a mettere le cose in
prospettiva: “A mia mamma interessa solo se ho mangiato, non
quanti follower ho su Twitter”. Ma la famiglia ha avuto un ruolo
decisivo anche nel suo lavoro. Nato a Wembley da una famiglia di
immigrati pachistani, Riz è cresciuto a contatto con due culture
diverse, mentre la sua carriera scolastica gli ha permesso di
confrontarsi anche con diverse classi sociali.
E queste esperienze hanno inevitabilmente arricchito anche la
sua carriera di artista. “Penso sia un grande vantaggio trovarsi a
proprio agio in ruoli così diversi. È così che sono riuscito a
guadagnarmi da vivere come attore, indossando diverse maschere.
È una cosa che faccio sin da quando ero bambino. Passare ogni
giorno da una cultura o da una classe sociale all’altra è come
interpretare diversi personaggi.
“Certo, lo svantaggio è avere la responsabilità di decidere quale
versione di te stesso vuoi essere. Ora come ora cerco di non
pensarci e provo a investire tutto me stesso in ciò che faccio.”
Il vero Riz Ahmed emerge con decisione con i suoi progetti più
recenti. Nel suo ultimo film, Sound of Metal, interpreta un batterista
che perde l’udito. Sopraffatto dalla depressione, cede alle vecchie
abitudini e finisce in un centro per tossicodipendenti non udenti.
A prima vista non sembrerebbe un ruolo adatto a Riz Ahmed, ma
lui la pensa diversamente:
“Trovo sempre dei punti di contatto con i ruoli che interpreto”,
spiega. “In questo caso, per me si tratta del desiderio di
autodefinirsi, di affermare il proprio valore. Il mio personaggio,
Ruben, deve fare i conti proprio con questo dilemma: ‘chi sono
quando mi trovo faccia a faccia con me stesso? Non sono bravo a
starmene con le mani in mano e non vivo serenamente il lockdown,
proprio perché tendo a definirmi attraverso le mie azioni. Ma
Ruben è costretto a rimanere solo con se stesso e ad affrontare il
suo vero ‘io’. Ed è un’esperienza che può fare paura. Posso capire
come ci si sente”.
“Così, invece di partire dalla superficie e tentare di imitare un
batterista, sono partito dall’interno. Quelli come me sono cresciuti
un po’ come dei camaleonti e adottano questa strategia anche nella
PHOTOS: STUART CLARKE/SHUTTERSTOCK (P.16); TOM VAN SCHELVEN (P.17-18); BBC (P.19)
recitazione. Ma a me non interessa più fare il camaleonte”.
Tutto questo vale anche per la sua musica: nella vita ha fatto il
DJ, l’MC, il cantautore ed è stato anche un famoso freestyler
quando aveva vent’anni. Ma ammette che non ci pagava le bollette
e aveva pensato di smettere. Eppure così non è stato e con il suo
ultimo album, The Long Goodbye, ha trovato la ricetta giusta per
combinare tutti gli ingredienti della sua personalità. Insomma, è
un album tutto da gustare.
La sua musica è un cocktail di influenze orientali e occidentali,
e parla del complicato rapporto di Riz con il Regno Unito
attraverso testi dal sapore quasi poetico. Il disco è accompagnato
da un cortometraggio (disponibile su YouTube) di una potenza
sconcertante, che evidenzia la spaventosa direzione intrapresa
dalla politica moderna. Inoltre, è interessante notare che, dopo
una stringa di lavori pubblicati sotto lo pseudonimo di Riz MC,
sia come solista che come membro dei Swet Shop Boys (una
collaborazione con il rapper Heems e il produttore Redinho),
questo è un album firmato da Riz Ahmed.
“Penso che il cortometraggio esprima tutti i lati della mia
personalità”, dice. “C’è la recitazione, la musica, la parola parlata.
Si concentra su alcune cose che caratterizzano la nostra società, ma
da un punto di vista molto personale. Volevo che mi rappresentasse
al 100%, senza scegliere quale parte di me mostrare”.
Riz aggiunge che, prima di Sound of Metal, aveva addirittura
pensato di prendersi una pausa dalla recitazione. Ma per ora è
difficile che succeda. Il bisogno di comunicare con il pubblico è
troppo forte. E se potesse farlo in altri modi?
Riz è un tipo modaiolo, con uno spiccato interesse per la “moda
consapevole” e sostenibile. A livello lavorativo, però, ha detto di
voler coltivare soprattutto la sua attività di produttore. Dopo anni
passati ad aiutare altre persone a fare film, qualcuno gli ha fatto
notare che un produttore si occupa proprio di quello. Ha quindi
fondato Left Handed Films, la società di produzione con cui ha
presentato il suo primo lungometraggio Mogul Mowgli al Festival
Internazionale del Cinema di Berlino 2020.
Il mondo cambia in continuazione ed è fondamentale saper
cambiare con esso. Ma Riz dimostra che non è necessario prendere
misure drastiche per provare cose nuove.
“Puoi sempre trovare nuovi modi per metterti alla prova con le
scelte che fai”, afferma. “Per quanto mi riguarda, questo non
significa necessariamente che smetterò di recitare. Però valuterò
quali ruoli accettare e cercherò di prepararmi al meglio per ogni
ingaggio. Penso sia possibile trovare nuovi modi di esprimersi con
la stessa forma d’arte e non smettere mai di crescere”.
"A me non
interessa
più fare il
camaleonte"
20 / Jaguar Magazine
Jaguar Magazine / 21
Viaggi
Anima indomabile
Un po' danza e un po'
arte marziale, la capoeira è
l'essenza stessa del Brasile.
Viaggiamo da Salvador
a União dos Palmares
a bordo di una Jaguar XE
per riscoprirne le origini
Storia Jenni Doggett Foto Wilson Hennessy
Lo sanno tutti che non è facile colpire un bersaglio in movimento. Magari è
proprio per questo che uno dei passi base della capoeira, la ginga, è un movimento
fluido e armonico con cui i lottatori si preparano all'azione incorporando
elementi puramente acrobatici. Un'immagine azzeccata anche per descrivere
la stessa capoeira: un'arte marziale "danzata" che è per metà ballo e per metà
forma di autodifesa.
Le origini esatte della capoeira sono incerte, anche se per molti risalgono al
sedicesimo secolo con la deportazione degli schiavi africani in Brasile. In origine
si trattava dunque di un'arte marziale clandestina; una forma di autodifesa con
cui gli schiavi intendevano liberarsi dai loro oppressori. Ma quest'arte non ha
mai cessato di evolversi, fino a eludere qualsiasi definizione convenzionale.
Siamo approdati in Brasile con l'intento di tracciarne le origini e studiarne
l'evoluzione.
Lo stato di Bahia, nella regione nordorientale del paese, è considerato il luogo di nascita
della capoeira. La capitale politica è Salvador anche se Luis, la mia guida, precisa che
la città è a tutti gli effetti anche la capitale culturale del Brasile. "A Salvador, quando
nasce un bimbo diciamo che 'entra in scena'", dice ridendo. Luis è di San Paolo e lavora
in tutto il Sud America, anche se torna qui non appena ne ha l'occasione: "Dicono che
la gente di San Paolo lavora solo per potersi permettere di visitare Salvador".
Ora ci troviamo in piazza Largo Terreiro de Jesus, a guardare coppie di capoeiristi di
strada che si esibiscono in un turbine vorticoso di salti e giravolte. Le acrobazie e i rabo
de arraia (i caratteristici calci circolari) sono eseguiti con una precisione estrema, a
pochissimi millimetri dal volto dell'avversario. Gli atleti, giovani e agili, assumono pose
improbabili sorridendo ai turisti. Quando chiedo a Jason, uno dei più giovani del gruppo,
cosa significhi per lui la capoeira, mi spiega che gli ha praticamente salvato la vita: "Molti
dei miei amici sono morti o hanno problemi con la giustizia. La capoeira mi ha regalato
delle prospettive completamente diverse. Le devo tutto".
Il lato acrobatico e "teatrale" della capoeira funge da valvola di sfogo per Jason e i suoi
amici, oltre a essere anche un'indispensabile fonte di sostentamento. Jason si augura che
un giorno la capoeira diventi una disciplina olimpica e che gli permetta di accedere a
ulteriori opportunità. Proprio come la boxe o il calcio, la capoeira può essere dunque
un'ancora di salvezza per i ragazzi senza un'istruzione e che non possono contare su alcun
tipo di sostegno. I capoeiristi di strada si allenano al pari degli atleti professionisti, con
l'unica differenza che lo fanno sull'asfalto, sotto il sole cocente e per intrattenere turisti
che non sempre pagano.
È quasi sera quando ci lasciamo alle spalle la piazza a bordo della nostra Jaguar XE.
Il cielo è coperto da un fitto strato di nuvole bianche. Salvador è di una bellezza
sconcertante, con le sue stradine scoscese e acciottolate e gli edifici dai colori pastello un
po' sbiaditi dal sole. Le vivaci tonalità che animano le vie del centro si riflettono sulla
carrozzeria della XE. Superiamo fatiscenti edifici coloniali rivestiti di piastrelle bianche
e blu, con porte tappezzate di strati e strati di manifesti o murales straordinariamente
originali e irriverenti.
Le Olimpiadi vengono citate di nuovo durante la mia conversazione con Pedro Abib.
Studioso, musicista, cineasta e capoeirista che ha approfondito ampiamente i temi della
capoeira e dell'identità culturale, Pedro condanna la mercificazione di questa disciplina
e rifiuta categoricamente l'idea che possa un giorno trasformarsi in uno sport agonistico.
Secondo lui, è importante che l'aspetto culturale prevalga sempre su quello sportivo:
"Non ha senso parlare di vincitori e vinti perché non si tratta di competere, ma di
instaurare un legame. È un dialogo filosofico". Pedro non vuole che la capoeira venga
"venduta" nelle palestre ai clienti. Per lui, si tratta di un potente mezzo capace di ristabilire
l'uguaglianza in una società profondamente divisa.
Pedro aggiunge che, nonostante sia annoverata tra i patrimoni immateriali
22 / Jaguar Magazine
Jaguar Magazine / 23
Viaggi
Techni-color Gli interni sofisticati della Jaguar XE bilanciano la vivacità e il brio del quartiere Largo do Pelourinho di Salvador
dell'UNESCO, la capoeira è lungi dall'essere universalmente
riconosciuta e continua a esistere un certo stigma sociale. Negli
ultimi anni del diciannovesimo secolo, con la fine della schiavitù
e l'aumento dell'urbanizzazione, questa affascinante arte di
combattimento diventò a tutti gli effetti un'arma dalle gang
criminali e fu ufficialmente vietata agli inizi del ventesimo
secolo. Chiunque la praticasse rischiava l'incarcerazione, e
spesso la tortura.
Prima di visitare Salvador, a me la capoeira ricordava
vagamente gli spot pubblicitari della Nokia, o al massimo quei
brevi intermezzi sulla BBC in cui due capoeiristi eseguivano
sinuose acrobazie su un tetto. Uno dei personaggi del classico
videogioco Tekken è nientemeno che un capoeirista mentre, nel
film Ocean’s Twelve, Vincent Cassel scavalca sinuosamente i raggi
laser di un sistema di sicurezza proprio a colpi di capoeira. Eppure,
tutti questi esempi non fanno altro che mettere in luce l'aspetto
atletico della disciplina, scindendola completamente dalla musica,
dai testi, dalla spiritualità e dall'irriverenza che rendono la capoeira
un'arte tanto coinvolgente. Solo dopo aver osservato la capoeira nel
suo contesto naturale ho potuto coglierne la vera essenza.
Mi avventuro giù per una stretta scalinata diretto alla
Fundação Mestre Bimba, l'accademia di Mestre Nenel
battezzata in onore di suo padre. L'energia era palpabile ancora
prima che entrassi nella piccola stanza sotterranea gremita di
studenti in abiti di cotone bianco. Tutt'attorno alla roda (il cerchio
che si forma attorno ai due capoeiristi) si accalca una chiassosa
folla di gente di ogni età. Al centro, due atleti si muovono
lentamente studiandosi con estrema attenzione, intenti a imitare
e reagire ai movimenti reciproci. Tra un incessante susseguirsi
di finte e spazzate, i lottatori si rotolano l'uno sull'altro dando
vita a una danza quasi ipnotica. L'atmosfera che si respira è
rilassata e collaborativa. Adesso tocca a una nuova coppia di
lottatori prendere possesso della roda, ondeggiando avanti e
indietro. Il rispetto, la buona volontà e il senso di appartenenza
sono evidenti. Tutti sorridono, cantano e battono le mani al
ritmo metallico del berimbau, lo strumento a corda percossa che
è un elemento fondamentale della capoeira. Gli studenti devono
imparare a suonarlo ma anche a costruirlo se vogliono
raggiungere lo status di mestre. Questo termine ha un significato
ben più nebuloso e ampio del semplice "maestro". Per alcuni, il
valore di un mestre si misura in numeri (età, esperienza, ore di
allenamento o canzoni apprese) ma altri si spingono oltre,
sostenendo che un mestre ricopre un ruolo sacro all'interno della
comunità e che agisce al contempo da genitore, studioso e guida.
Per tanti, questo concetto assume dunque una dimensione
24 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 25
Viaggi
Per alcuni, il mestre ha un
ruolo sacro all'interno
della comunità, fungendo
al contempo da genitore,
studioso e guida
Panorami acquatici Vista dalla residenza e dalla cappella della Quinta do Unhão, con le acque dell'Atlantico che incorniciano il tramonto di Salvador
Fight club (in alto) Mestre Nenel, figlio del fondatore della
Capoeira Regional, con Mestra Preguiça; (in basso) Mestra
Nani con un berimbau
spirituale oltre che gerarchica, e quasi tutti concordano sul fatto
che non si tratta solo di possedere determinate abilità.
Ci vuole un po' perché la folla si allontani finalmente dalla
roda. Tutti (io per primo) sono ansiosi di scambiare qualche
parola con Mestre Nenel, figlio del fondatore della Capoeira
Regional Mestre Bimba. Ci sono due stili principali di capoeira,
con moltissime varianti. La Capoeira Regional è generalmente
considerata quella più atletica e scattante, con livelli di
complessità meglio definiti: esiste infatti un sistema di
graduazione con corde colorate che però varia di scuola in
scuola. La Capoeira Angola si associa solitamente a Mestre
Pastinha, il "portavoce" di questo stile più tradizionale. Alcuni
hanno anche cercato di fondere i due stili, creando così la
Capoeira Contemporânea.
Mestre Bimba aveva riconosciuto il potenziale educativo della
capoeira e aveva quindi cercato di legittimare quest'arte, come
ci spiega il figlio Mestre Nenel. Insieme alla moglie Mestra
Preguiça, si occupa di numerosi progetti sociali rivolti ai giovani
emarginati. Entrambi hanno molto a cuore la missione di
tutelare e diffondere i principi di Mestre Bimba, promuovendo
un senso di appartenenza e realizzazione. Secondo Mestra
Preguiça il motivo per cui la capoeira è una disciplina tanto
amata è evidente: "È inclusiva, aperta a chiunque". Lei stessa
può confermare che la capoeira ha offerto una nuova ragione
di vita ai giovani più disagiati, oltre a dare conforto alle detenute
di una prigione tedesca a cui ha insegnato la disciplina.
Aggiunge inoltre che questi non sono i loro veri nomi, ma sono
quelli con cui sono stati battezzati al termine del loro percorso.
Mestra Preguiça (che significa "pigra"), deve il suo nome al fatto
che da principiante era troppo timida per partecipare
attivamente ai combattimenti, ma il suo mestre aveva scambiato
la sua timidezza per pigrizia; ed ecco che questo soprannome
non l'ha mai abbandonata.
L'eco dei tamburi mi insegue ancora mentre percorro le
ripidissime strade di Pelourinho. Il ritmo è l'anima di Salvador,
dalla samba che esce dagli altoparlanti delle auto fino alla
musica cadenzata dei blocos afros (gruppi di percussionisti). Non
a caso, Paul Simon aveva girato proprio qui il videoclip per The
Obvious Child. Per il suo album The Rhythm of the Saints, aveva
scelto di incorporare le complesse poliritmie dei percussionisti
26 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 27
Viaggi
UNIÃO DOS
PALMARES
BRASILE
Un tuffo nel verde La strada che percorriamo durante il viaggio da Salvador a
União dos Palmares attraversa scenari lussureggianti scanditi da spiagge dorate
Si parte Jenni si mette comoda e si prepara a partire a bordo della Jaguar XE
Olodum locali. L'unico momento in cui la musica scompare è
quando la città viene pervasa dall'assordante rintocco delle
campane delle chiese. Si dice che qui a Salvador ci sia una chiesa
per ogni giorno dell'anno, ma in realtà ce ne sono molte più di
365. Nella regione, cattolicesimo e candomblé coesistono come
le due religioni principali, anche se quest'ultimo è di per sé una
commistione di cattolicesimo e culti africani. Mentre nella
chiesa di Nosso Senhor do Bonfim i fedeli si raccolgono per la
messa, i turisti esprimono i loro desideri con i fitas, i nastri legati
al cancello esterno. Decine di donne danzano facendo
volteggiare le perle colorate dei loro ornamenti, con i loro abiti
bianchi che si muovono sinuosi nella brezza. Portano fiori,
profumi e specchi in offerta a Yemanjá, la dea del mare.
La nostra XE ci accompagna tra le vie labirintiche di
Salvador, mentre il sole proietta le ombre della città sulle acque
dell'oceano. Costeggio la spiaggia e vedo gente rilassarsi
ILLUSTRAZIONE: TIM BOELAARS
SALVADOR
La Linha Verde
attraversa la foresta
atlantica offrendo
scenari spettacolari
nell'acqua, bambini che si tuffano in una caletta rocciosa e
barche in rada che dondolano pigramente. Supero un uomo
sospeso a 10 m da terra, che ripulisce una palma da cocco con
un machete. La sua vita è letteralmente appesa a un filo, ma lui
non sembra farci caso.
La mia ultima tappa è Forte da Capoeira, al crepuscolo.
Elegante forte del diciassettesimo secolo costruito contro gli
invasori olandesi e poi usato come prigione, oggi ospita varie
accademie di capoeira molto famose. È un piacere conoscere
Mestre Boca Rica, discepolo dello stimatissimo Mestre Pastinha.
Ha 83 anni ma è ancora sorprendentemente atletico, con un
aspetto furbo e accattivante. Non riesce proprio a starsene
fermo. La sua passione è creare e tramandare la musica della
capoeira. Ha registrato diversi album e girato il mondo per
diffondere la sua musica. Mestre Moraes, anche lui discepolo di
Pastinha, oltre che studioso e compositore di successo, ha
ricevuto una nomination ai Grammy nel 2003 per il suo album
Capoeira Angola 2: Brincando Na Roda.
La vicina di Boca Rica, Mestra Nani, è la nipote di Mestre
Pequeno, un altro seguace di Pastinha. Mestra Nani rappresenta
la nuova generazione di allenatori, eppure continua a restare
fedele agli insegnamenti del nonno; ricorda con orgoglio come
28 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 29
Viaggi
incollate all'asfalto, attratte dal calore immagazzinato nel corso
della giornata.
Dopo 12 ore di viaggio da Salvador, tra canne da zucchero e
pascoli per il bestiame, arriviamo infine a União dos Palmares.
La cittadina è spoglia ma vivace. Le strade sono dominate da
carri trainati da cavalli, e io mi sento addosso gli occhi dei
curiosi che mi osservano da case verdi e gialle. Sono arrivato
appena in tempo per partecipare alla processione in memoria
dell'ultima battaglia di Palmares. I quilombola, guidati dal loro
comandante Zumbi, riuscirono a respingere numerose
incursioni, ma la popolazione locale fu decimata con l'ultimo
attacco del 1694. Ogni anno, i discendenti dei superstiti si
riuniscono qui per onorare la memoria di chi combatté durante
quella battaglia. Percorrono quattro chilometri su per la collina
di Serra da Barriga, facendo varie soste per danzare, bere,
condividere poesie e, naturalmente, per praticare la capoeira.
L'atmosfera è gioiosa ma al contempo solenne. Camminiamo
nella notte tutti vestiti di bianco, quasi spettrali contro il nero
del cielo. L'oscurità sembra unirci.
All'alba, raggiungiamo la cima della collina dove si trova il
Memorial Quilombo, che è un memoriale ma anche una sorta
di museo all'aperto. È un luogo che emoziona e che fa riflettere.
Mi siedo e mi concedo un po' di tempo per raccogliere i miei
Camminiamo nella notte
tutti vestiti di bianco,
quasi spettrali contro
il nero del cielo
Al trotto (in alto) La XE prende un'andatura più rilassata a União dos Palmares
(In alto a sinistra) L'energia della capoeira allo storico Memorial Quilombo
questi non abbia mai discriminato le donne nella roda. Si
commuove ripensando al suo passato di ragazza madre,
spiegando che la capoeira le ha ridato la fiducia e la voglia di
ritagliarsi un posto nel mondo. Oggi, insegna capoeira per
promuovere l'uguaglianza e la lotta contro la violenza sulle
donne.
Il mattino seguente, il traffico si dirada rapidamente mentre
lascio la città. Mi dirigo a União dos Palmares, territorio noto
per aver ospitato la più grande comunità di schiavi delle
Americhe, il Quilombo dos Palmares. I quilombos erano villaggi
abitati da persone sfuggite alla schiavitù, e questo ne ospitava
circa 30.000. Mi auguro che questa seconda tappa mi aiuti a
risalire alle più antiche origini della capoeira.
Quando mi fermo al semaforo, i venditori ambulanti si
accalcano per pulirmi il parabrezza e offrirmi snack a base di
giaca. Supero numerose stazioni di servizio e quasi altrettanti
posti di blocco. Presto, raggiungo la Rodovia Estrada do Côco
e la Linha Verde, nota anche con il nome meno romantico di
BA-099. La Linha Verde attraversa la foresta atlantica offrendo
vedute spettacolari, con dune di sabbia bianca ed elaborati strati
di rocce rosa. I cartelli stradali segnalano la presenza di asini e
bradipi, ma il mio ostacolo principale sono le rane che sembrano
pensieri, mentre un colibrì ramato, che in portoghese si chiama
beija-flor (bacia fiori) mi tiene compagnia. Solo lo stridore degli
altri uccelli sugli alberi turba la pace di questo luogo: è un
monumento per commemorare la sofferenza degli schiavi afrobrasiliani,
celebrandone la forza e il coraggio.
Avevo letto che gli schiavisti erano soliti separare i membri di
famiglie e tribù per evitare la fraternizzazione. Non è difficile
immaginare come la capoeira fosse dunque diventata un mezzo
di comunicazione universale per persone che provenivano da
luoghi molto diversi. La gente del posto ha un legame profondo
con le proprie radici, e la capoeira è un punto di contatto diretto
con i propri antenati. Per molti, rappresenta ancora un potente
simbolo di resistenza, uno strumento per lottare contro le
disuguaglianze sociali.
A pensarci bene c'è una certa simmetria: quest'arte che un
tempo era vietata ora è uno strumento indispensabile per tenere
i giovani lontani dalla criminalità. C'è chi vuole cambiarla e chi
vuole guadagnarci, oppure chi desidera solo tramandarla così
com'è. Qualunque cosa accada, è certo che la capoeira ha un
glorioso avvenire di fronte a sé.
30 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 31
Gastronomia
ACIDO
È BELLO
Dal kimchi coreano ai cari e vecchi sottaceti, i cibi di qualità
aspra sono ormai sulle tavole di tutto il mondo, e il loro
successo non accenna a diminuire. Per orientarsi in questa
moltitudine di piatti dal sapore pungente, non c'è guida
migliore di Mark Diacono, food writer di successo e autore
di un nuovo libro intitolato semplicemente Acido
Anatra al sommacco con indivia,
sedano rapa e melograno
Ho ideato questa ricetta verso l'inizio
dell'estate, quando si possono ancora
trovare alcune radici invernali. Volevo
un'insalata leggera con una moltitudine
di strati. L'indivia e il sedano rapa
aggiungono una punta d'amaro alla
dolcezza dell'anatra, mentre melograno
e sommacco (che è una spezia agrumata)
esaltano la qualità acre della pietanza.
La complessità del piatto è data proprio
dai diversi livelli di acidità.
Insalata di rabarbaro e ravanello
È un piatto che amo molto. L'ispirazione
deriva da una ricetta di Claudia Roden a base
di arancia, che io però volevo sostituire con il
rabarbaro perché ne vado matto. L'aneto,
l'aceto e l'acqua di rose sono un trait d'union
essenziale tra la dolcezza del rabarbaro e la
freschezza del ravanello. Gli aceti di qualità
sono un po' come un buon vino.
32 / Jaguar Magazine
Jaguar Magazine / 33
Gastronomia
Ostriche in salsa mignonette ai quattro condimenti
Questo piatto ha il potere di risvegliare le papille gustative. Una delle cose che
preferisco dei sapori aspri è che ti danno quel brivido che nessun altro gusto sa
darti. Tempo fa vivevo a Whitstable, sulla costa inglese, ed è stato lì che ho
scoperto le grandi potenzialità delle ostriche. A mio avviso, è importante abbinare
l'estrema semplicità della pietanza a sapori pungenti, come il frutto della passione
o il succo di lime, controbilanciati in questo caso da scalogno, sale e pepe.
Malfatti
I malfatti potrebbero sembrare la versione meno nobile
degli gnocchi, ma secondo me è vero il contrario. Hanno
una consistenza più densa che non si trova negli gnocchi.
La base di questo piatto (salvia, burro e ricotta) è un
successo assicurato, ma l'aggiunta di succo di limone nel
burro alla salvia conferisce alla ricotta un piacevolissimo
tocco di acidità.
Gazpacho bianco
Adoro i sapori che sono in grado di evocare luoghi lontani
e l'ajo blanco mi trasporta direttamente in Andalusia.
Non ci sono ancora stato, ma per un attimo mi sento
come se mi trovassi lì. Gli abbinamenti sono davvero
speciali: ci sono mandorle e aglio in abbondanza, ma
è l'aceto di sherry a fare tutta la differenza. Gli ingredienti
da soli potrebbero destare qualche scetticismo, eppure
è un piatto davvero superlativo.
34 / Jaguar Magazine
Jaguar Magazine / 35
Gastronomia
Pancake dosa con cavolfiore arrosto e salsa raita
Mio padre era cresciuto nello Sri Lanka e creava spesso accostamenti del genere.
In questo piatto convergono tante influenze culturali dando vita a una pietanza
che è al contempo fresca e sostanziosa, con una qualità aspra che deriva dalla
pastella fermentata e dal limone. Con questi pancake ci si può sbizzarrire, ed è
possibile consumarli immediatamente o lasciarli fermentare durante la notte.
Taco al kimchi coreano
Il kimchi è un piatto indissolubilmente legato alla cultura
coreana, ricco di proprietà benefiche e con un sapore
deciso e pungente. Si presta a qualsiasi abbinamento,
ma a me piace utilizzarlo come condimento per
perfezionare svariate ricette. Qui lo abbiamo accostato
a uno street food tipico della West Coast. Il mix di culture
non ci deve spaventare: nulla ci vieta di condire un piatto
californiano con un tocco di Corea.
Maionese al kombucha
Provare la maionese fatta in casa è un'esperienza che
ti cambia la vita perché è cento volte meglio di quella
confezionata. Questa è un'idea che mi è venuta per
riutilizzare il kombucha quando fermenta un po' troppo
rapidamente. Dal kombucha è possibile ricavare una
maionese delicatissima e dal gusto davvero strepitoso.
36 / Jaguar Magazine
Jaguar Magazine / 37
Gastronomia
Salsa all'uva spina
Quanto mi piace assaggiare il primo
acino di uva spina della stagione!
Preparavo questa salsa quando
collaboravo con Hugh Fearnley-
Whittingstall nella trasmissione
River Cottage, e l'ho perfezionata
nel corso degli anni. Va bene con
tutto, sia abbina con le pietanze più
scontate come sgombro, formaggio
o prosciutto, e persino con il gelato.
È vivace nel colore e nel gusto,
e la si può adattare sostituendo
la menta con il coriandolo o
eliminando il sedano di montagna
per un colore ancora più brillante.
Un tripudio di gusti decisi.
Mele cotogne sottaceto
Ogni anno raccolgo moltissime mele cotogne da cuocere al forno, immergere nella vodka o preparare
nei modi più improbabili. A un certo punto mi è venuta l'idea di metterle sottaceto. Dopo vari
esperimenti, ho capito che non aveva senso aggiungere troppi ingredienti. Allora ho semplificato
il tutto... et voilà. Il calore dell'anice stellato si unisce al gusto deciso dei grani di pepe, mentre i chiodi
di garofano conferiscono un elemento natalizio. Una ricetta perfetta per l'autunno.
38 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 39
Gastronomia
NUOVA JAGUAR F-TYPE
TORNIAMO A VIVERE
LA VITA A COLORI.
Albicocche al forno con crème fraîche, melassa al
melograno e crumble ai semi di finocchio
Sono pochi i piatti in cui posso dire di essere insuperabile, ma il crumble
è uno di questi. Dopo aver raccolto alcune albicocche ho avuto la trovata
di aggiungervi una goccia di aceto... Il gusto è cambiato completamente.
Basta un pizzico di acidità per esaltare la dolcezza e il profumo delle
albicocche genuine. Cardamomo, albicocche, semi di finocchio, zenzero,
rosmarino... Tante consistenze diverse per un risultato entusiasmante.
40 / Jaguar Magazine
Mark Diacono è fotografo,
agricoltore e autore di sette libri.
Per le sue opere, ha ricevuto
numerosi premi. Vive in Inghilterra,
nel Devon, dove ha fondato Otter
Farm con l'obiettivo promuovere
la coltivazione di prodotti insoliti
e dimenticati
Nuova Jaguar F-TYPE. Con nuove motorizzazioni
da 300 a 575 cavalli, capaci di unire prestazioni
eccezionali a raffinatezza ed efficienza, e colorazioni
esclusive completamente rinnovate. È il momento
giusto per farci spettinare dalla potenza Jaguar.
I Concierge delle Concessionarie JAGUAR ti aspettano
per un appuntamento individuale e sicuro, anche virtuale.
jaguar.com
Gamma Nuova Jaguar F-TYPE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 8,1 a 11 (NEDC2), da 9,4 a 11,1 (WLTP).
Emissioni CO 2
(g/km): ciclo combinato da 184 a 252 (NEDC2), da 215 a 253 (WLTP). I valori sono indicati a fini comparativi.
PROTESI A REGOLA D'ARTE
Sono le deviazioni a rendere straordinario ogni viaggio
Sophie de Oliveira Barata
L'artista e fondatrice di The Alternative Limb Project
ha scelto di dedicare tutta se stessa a questa iniziativa
rivoluzionaria
Storia Tim Hulse
Per molti di noi, l'idea che
qualcuno possa diventare un
campione mondiale di pole dance
con una sola gamba può essere
difficile da concepire. Eppure, per
Sophie de Oliveira Barata,
designer di protesti alternative,
è proprio in questi casi che l'arte
può essere esplorata in tutte le
sue potenzialità. "Ho ideato una
gamba con una silhouette a
clessidra, ovvero più stretta al
centro e che termina in una sorta
di zoccolo per mantenere più
facilmente il contatto con il palo.
Il polpaccio è decorato con
sculture cromate intercambiabili
che ruotano con ogni movimento".
Così descrive l'arto che sta
creando per Andrew Gregory,
un affermato ballerino di pole
dance che ha iniziato la sua carriera
dopo aver perso una gamba in
un incidente di motocicletta.
I più recenti progetti di Sophie
includono anche una gamba con
trenino in movimento
commissionata dal Darlington
Railway Museum in occasione di
una mostra, e una protesi in legno
intagliato con orologio a cucù per
una ballerina della Candoco
Dance Company. "C'è persino un
uccellino che esce dall'orologio",
spiega. "La protesi include un
pendolo fissato a un perno per
muovere la gamba liberamente
senza che il pendolo si fermi".
Il suo interesse per le protesi
è nato in ospedale mentre teneva
un corso di arte per principianti.
In seguito, ha lavorato come
designer di protesi realistiche
per una delle aziende del Regno
Unito leader nel settore. Già allora
iniziava però a nascere dentro di
lei il desiderio di realizzare
creazioni meno convenzionali,
e questa vocazione è stata poi
rafforzata da una cliente che
ogni anno le commissionava
una nuova protesi. "Ogni volta
chiedeva qualcosa di diverso,
come l'aggiunta di personaggi
di cartoni animati", racconta.
Ma è stata una sfilata di
Alexander McQueen, in cui
l'atleta paralimpica Aimee Mullins
indossava due protesi di legno
riccamente intagliate, a segnare
la vera svolta. Un paio d'anni più
tardi, Sophie ha lanciato
l'Alternative Limb Project e da
allora crea protesi dal design
audace e innovativo, studiate per
mettere in discussione i pregiudizi
sulla disabilità e sfidare i confini
della body modification.
"Mi piace creare arti che
portino le persone a interrogarsi
sul potenziale del corpo umano.
Voglio provocare e dare libero
sfogo all'immaginazione". J
Body art: Sophie de Oliveira Barata (sopra) nel suo laboratorio nel sud dell'Inghilterra. Tra le sue creazioni
uniche: Spike Leg (a sinistra) indossata dalla cantante Viktoria Modesta; Vine (in basso a sinistra),
un "tentacolo floreale" per la modella Kelly Knox; e Phantom Limb (in basso a destra), un braccio bionico
per il gamer James Young
IMMAGINI: RITRATTO DI OPHELIA WYNNE; PROGETTI DI OMKAAR KOTEDIA & LUKASZ SUCHORAB
42 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 43
Arte
Prospettive nuove
La vera bellezza non passa mai di moda. Nuova Jaguar F-TYPE
posa con altre icone del design rivisitate in chiave contemporanea,
celebrando l'incontro tra passato e presente
Foto James Day
Il piacere di reinventarsi: la Nuova F-TYPE incarna l'essenza stessa di Jaguar. In questa versione rinnovata, la Jaguar sportiva
per eccellenza sfoggia una forma più pura, scolpita e audace. Anche in questa pagina: chitarra Gibson Les Paul Modern nel
colore Faded Pelham Blue, gibson.com; trolley St. Moritz di Globe-Trotter da 50,8 cm, globe-trotter.com; gioco da tavolo Scale
e serpenti di William & Son; poltrona 635 edizione limitata di Gerrit Thomas Rietveld per Cassina nei colori nero, verde e bianco,
conranshop.com; cuscino "Femme assise à la robe bleue II" collezione Picasso di Jules Pansu, conranshop.com; Le Grand Etourdi
Mobile di Volta, conranshop.com; lampada a sospensione PH 5 Mini di Poul Henningsen per Louis Poulsen, conranshop.com;
trench coat Heritage The Kensington di Burberry, uk.burberry.com; borsa multicolore Traviata di Launer London, launer.com;
scarpe Nike Air Max 270 React, nike.com; jeans Levi's 501 Original Fit, levi.com; Polaroid OneStep 2, polaroid.com; lampada a
stelo Original 1227 Giant di Anglepoise, anglepoise.com; divano Togo di Ligne Roset nel colore Goya Red Alcantara, ligne-roset.
com; décolleté Clare 80 di Christian Louboutin, eu.christianlouboutin.com
44 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 45
Arte
Ritorno al futuro: i nuovi fari posteriori a
LED avvolgono i passaruota accentuando
l'assetto possente dell'auto. Lampada a
sospensione PH 5 Mini di Poul Henningsen
per Louis Poulsen, conranshop.com; borsa
multicolore Traviata di Launer London,
launer.com; Leica TL2, leicastore-uk.co.uk;
lampada Type 75 di Paul Smith per
Anglepoise, conranshop.co.uk
Una delizia per gli occhi: gli interni di F-TYPE
sono impreziositi da materiali di alta qualità, rigorosi
standard di fabbricazione e dettagli mozzafiato.
Chitarra Gibson Les Paul Modern nel colore Faded
Pelham Blue, gibson.com; lampada Type 75 di
Paul Smith per Anglepoise, conranshop.co.uk;
L’Erudit Mobile di Volta, conranshop.co.uk
46/ Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 47
Arte
Stile (e spazio) da vendere: l'ampio
bagagliaio elimina ogni possibile
problema di spazio per viaggiare in
tutta tranquillità.
Shopper in PVC Lucent Matte, shopper
in PVC Track con logo stampato e
beauty case geometrico di Bao Bao
Issey Miyake, isseymiyake.com
Le luci della ribalta: il nuovo design
dei fari si fonde con le linee
aerodinamiche della F‐TYPE.
Chitarra Gibson Les Paul Modern nel
colore Faded Pelham Blue, gibson.com;
poltrona DAX Plastic Armchair di
Charles e Ray Eames per Vitra con
base scura e rivestimento in Hopsak,
conranshop.co.uk; scarpe di Comme
des Garçons x Converse, converse.com;
borsa Bayswater della collezione
Heritage di Mulberry nel colore
Porcelain Blue e fantasia tartan,
mulberry.com; Polaroid OneStep 2,
polaroid.com; décolleté Clare 80 di
Christian Louboutin,
eu.christianlouboutin.com; lampada a
stelo Original 1227 Giant di Anglepoise,
anglepoise.com; divano Togo di Ligne
Roset nel colore Goya Red Alcantara,
ligne-roset.com
Una marcia in più: la carrozzeria
scolpita nasconde un telaio potenziato.
Décolleté Clare 80 di Christian
Louboutin, eu.christianlouboutin.com
48 / Jaguar Magazine
Tieniti forte: dietro al nuovo
paraurti e alla griglia leggermente
allargata si nascondono motori
fino al potente V8 Supercharged
da 575 CV.
Divano Togo di Ligne Roset
nel colore Goya Red Alcantara,
ligne-roset.com
Arte
Il paradiso del guidatore: sedili
Performance a 12 regolazioni, quadro
strumenti con schermo TFT HD da
12,3'' e impianto audio Meridian
Sound System: tutto è progettato per
il comfort del conducente.
Borsa Bayswater della collezione
Heritage di Mulberry nel colore
Porcelain Blue e fantasia tartan,
mulberry.com; orologio Polaris Date di
Jaeger-LeCoultre, jaeger-lecoultre.com
50 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 51
Arte
Arte punk
Opera controversa nel 1917,
Fontana di Duchamp è
di fortissimo impatto
RADICI
CREATIVE
In che modo la carta da parati vittoriana ha influenzato l'iPhone?
E cosa c'entra Monet con la caotica camera da letto di Tracey Emin?
Ce lo racconta Will Gompertz, Art Editor della BBC
MARCEL DUCHAMP, FONTANA (1917), EDIZIONE GALLERIA SCHWARZ, 1964 © ASSOCIATION
MARCEL DUCHAMP/ADAGP, PARIGI E DACS, LONDRA 2020
Più si invecchia e più ci si rende conto che la storia non
è proprio un testimone attendibile. Ad esempio, mia
moglie sostiene senza mezzi termini che il discorso che
ho fatto quando ci siamo sposati nel 1993 non è stato
proprio granché. Eppure io ricordo che gli invitati
avevano accolto con cori di risate il mio repertorio di
aneddoti esilaranti. Ma la mia signora rimane impassibile:
"Semmai, la gente rideva alle battute del tuo testimone".
E più si torna indietro con la memoria, più i "fatti"
vengono rimessi in discussione. Ad esempio, ci si potrebbe
chiedere se il modernismo e l'arte moderna abbiano
davvero avuto inizio a New York nel 1917, quando
l'artista francese Marcel Duchamp decise di esporre un
orinatoio in una mostra d'arte contemporanea,
influenzando così il dadaismo, il surrealismo,
l'espressionismo astratto, il situazionismo, il punk, Samuel
Beckett e la commedia alternativa.
Duchamp, fondatore del concettualismo e della nozione
secondo la quale "tutto può essere arte", è il motivo per cui
il letto disfatto di Tracey Emin vale 2 milioni di sterline, e
il tuo no. Ma fu davvero lui a dare il via al movimento?
Magari tutto ebbe inizio per mano di Kazimir Malevič che
due anni prima, nel 1915, aveva dipinto un quadrato nero
su tela bianca celebrando il ritorno dell'arte al suo stato
originale, alla sua essenza più astratta.
E se le origini risalissero invece ai lavori di artisti del
calibro di Claude Monet, Paul Cézanne o Berthe Morisot
che, nel 1874, si ribellarono alle convenzioni dell'arte
francese allestendo un'esposizione di opere radicali in
diretta concorrenza con il Salon di Parigi? A quell'epoca,
il critico d'arte Louis Leroy li etichettò come semplici
"impressionisti", inteso con intento dispregiativo. Ma
quell'insulto improvvisato che sperava di troncare la
carriera di questi giovani pittori diventò invece la
denominazione del movimento d'arte moderna più
famoso al mondo.
Un'altra data ugualmente plausibile è il 1863, anno in
cui il poeta e critico Charles Baudelaire scrisse il suo
celebre saggio Il pittore della vita moderna, in cui incitava gli
artisti parigini ad abbandonare la mitologia antica e le
figure religiose in favore della grezza ed entusiasmante
realtà quotidiana della Parigi di allora.
Ed ecco che, poco dopo, Édouard Manet dipinse il suo
controverso nudo femminile Olympia, scandalizzando i
conservatori dell'Accademia perché ritraeva una prostituta
di quartiere, non una dea greca. Eppure, l'opera si rivelò
un'importante fonte d'ispirazione per gli artisti
d'avanguardia, che ne apprezzavano il crudo realismo e l'uso
di colori piatti. Per quanto ragguardevole, personalmente
ma non credo sia questa l'opera che ha spianato la strada al
modernismo. Per tracciarne le origini dobbiamo tornare
indietro di due anni e attraversare la Manica.
Rintanata tra le strade di Holborn, terra di nessuno tra
il West End e la City di Londra, troviamo Red Lion
Square. Proprio qui, nell'aprile nell'aprire 1861, aprì lo
studio di design di interni Morris, Marshall, Faulkner &
Co. capitanato dal barbuto medievalista William Morris
(da non confondere con l'omonimo William Morris di
Morris Motors).
Morris detestava l'industrializzazione galoppante che
avanzava inesorabile attorno a sé. Il suo eroe era il critico
d'arte John Ruskin, che nel libro Le pietre di Venezia
sosteneva che la produzione meccanica di massa fosse
responsabile del "degrado del lavoratore", riducendolo a
non più di un semplice ingranaggio.
Morris era pienamente d'accordo. Secondo lui, il lavoro
era un'attività nobile e guardava con occhio nostalgico (e
un tantino edulcorato) alle leggende arturiane e alle
52 / Jaguar Magazine
Jaguar Magazine /
Arte
Design tessile/Morris/1862
Olympia/Manet/1863
gilde medievali, con il loro rigoroso ordine gerarchico
fatto di maestri, apprendisti e lavoranti.
L'artigianato "vecchia maniera", condito con
un'estetica naturale ed essenziale, era la filosofia
dominante a Morris, Marshall, Faulkner & Co, dove si
realizzavano finestre con vetri colorati e mobili in rovere
intagliato. Per Morris, tutto ruotava attorno alla bellezza
e all'integrità dell'oggetto lavorato a mano, che si tratti di
motivi decorativi per carta da parati o tappezzerie
pregiate. Si augurava di proporre prodotti accessibili a
tutti, ma le sue ambizioni si rivelarono irrealizzabili e
dovette accettare di servire clienti ricchi, un boccone
piuttosto amaro per un protosocialista del suo calibro. In
ogni caso, la strada che aveva intrapreso era ricca di
Movimento Bauhaus/Gropius/1919
potenzialità interessanti.
Qualche mese dopo la morte di Morris nel 1896, il
diplomatico tedesco Hermann Muthesius venne inviato
a Londra per una discreta attività di spionaggio. Il suo
titolo ufficiale era "addetto alla cultura", ma la sua vera
missione era far luce sui segreti del successo commerciale
e dell'invidiabile produttività della Gran Bretagna.
Muthesius considerava gli inglesi ridicoli, con il loro
rigido sistema di classi e la bizzarra ossessione di versare
Quadrato nero/Malevič/1915
WILLIAM MORRIS, DESIGN PER CARTA DA PARATI MOTIVO TRALICCIO, 1862; ÉDOUARD MANET, OLYMPIA, 1863, MUSÉE D'ORSAY, PARIGI; KAZIMIR MALEVIČ, QUADRATO NERO,
1915, GALLERIA TRET'JAKOV, MOSCA; JOHN AINSWORTH, UFFICIO DI WALTER GROPIUS, 2018, FOTO PATRIMONIO UNESCO; TRACEY EMIN, MY BED, 1998 © TRACEY EMIN.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI, DACS /ARTIMAGE 2020. IMMAGINE PUBBLICATA PER GENTILE CONCESSIONE DI SAATCHI GALLERY, LONDRA. FOTO: PRUDENCE CUMING ASSOCIATES LTD
My Bed/Emin/1998
iPhone/Apple/2007
nelle tazze sempre il latte freddo prima del tè, per evitare
che l'acqua calda incrinasse la porcellana. Ben presto
scoprì il lavoro di William Morris e se ne innamorò.
Al rientro in patria nel 1904, scrisse un libro in tre volumi
intitolato Das englische Haus (La casa inglese), in cui
decantava le meraviglie del movimento Arts & Crafts.
Riferì al governo che gli inglesi avevano fatto un'importante
scoperta commerciale, senza tuttavia coglierne la reale
portata. Secondo lui, i vantaggi economici della produzione
di massa avrebbero dovuto essere combinati allo stile e al
talento di un artista come Morris. Ciò avrebbe conferito
un'anima ai pezzi prodotti con l'ausilio delle macchine,
conquistando l'interesse dei consumatori.
Nel giro di pochi mesi, l'amministrazione tedesca
sanzionò l'insegnamento del design industriale su tutto il
territorio. Nel 1907, Muthesius fondò la Deutscher
Werkbund, un'associazione di architetti, artisti e artigiani
AVREBBE CONFERITO UN'ANIMA
AI PEZZI PRODOTTI CON
L'AUSILIO DELLE MACCHINE
disposti a collaborare con le industrie tedesche per
aiutarle a realizzare prodotti più attraenti. Tra loro c'era
anche Peter Behrens, pittore boemo che in seguito diventò
direttore creativo di AEG, affermando definitivamente
la pratica del design industriale. Tra i suoi collaboratori più
giovani c'erano i futuri giganti del XX secolo, ovvero
Ludwig Mies van der Rohe, Le Corbusier e Walter Gropius
che, nel 1919, fondarono la leggendaria Bauhaus con un
manifesto creativo totalmente in linea con le idee di Morris.
Ecco dunque spiegato il mistero: fu un omone inglese
dalla barba incolta a scrivere i primi capitoli della storia
del modernismo, una corrente ispirata dal movimento
Arts & Crafts passando per art déco e art nouveau.
Oggi, lo spirito di Morris rivive nei prodotti più disparati,
dalla Jaguar E-TYPE all'iPhone. L'estetica modernista
è dunque viva e vegeta, e la sua popolarità non accenna
a diminuire. J
54 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 55
Denaro
LE GIOIE DEGLI
INVESTIMENTI
ETICI
Investire non è solo grafici e fogli di calcolo.
Ottieni ritorni interessanti acquistando pezzi che ti
entusiasmano senza arrecare alcun danno al pianeta.
Storia Bill Dunn
56 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 57
Denaro
Molti di noi sono interessati a opportunità di
investimento sostenibili e responsabili, o che
quantomeno non siano nocive per il pianeta. E
basta rivolgersi a un qualsiasi consulente
finanziario per scoprire una miriade di fondi che
si dichiarano in linea con tali caratteristiche,
garantendo anche ottimi risultati. Interactive
Investor ha messo a confronto sei fondi etici con
altrettanti fondi convenzionali e, in cinque casi
su sei, i primi hanno avuto la meglio sui secondi
in quanto a rendimenti. Ce lo ha confermato
Moira O'Neill, Head of Personal Finance di
Interactive Investor: "Sono numerosi i fondi etici che ottengono
rendimenti superiori rispetto a fondi simili gestiti dalla stessa
società finanziaria".
Ma, se proprio non riesci a orientarti nel caotico universo degli
investimenti etici, non temere: sei in buona compagnia. Se i tuoi
risparmi sono in perfetto ordine e sei alla ricerca di opportunità
meno convenzionali per far fruttare il tuo capitale, magari potresti
puntare sull'acquisto di beni etici ma anche in grado di stimolare
il tuo entusiasmo.
In tal caso, il design di fascia alta può essere un buon punto di
partenza, poiché si tratta di un settore che ha rapidamente saputo
assecondare le esigenze dei clienti che prediligono materiali
certificati e tecniche di produzione sostenibili. Se sei alla ricerca
di opportunità di investimento a lungo termine, concentrati su
creazioni più ricercate destinate a diventare i classici di domani.
Un esempio è la collaborazione tra Ross Lovegrove, artista e
industrial designer gallese, e la società di arredamento nostrana
Natuzzi, da cui è nata la collezione "Ergo" che raccoglie pezzi
realizzati con materiali rinnovabili e sostenibili. "Non progetto
spesso arredamenti", spiega Lovegrove, "però mi interessava
innescare un cambiamento di mentalità". Ergo utilizza
esclusivamente legno proveniente da foreste certificate FSC, e i
pezzi sono lavorati in modo da incastrarsi perfettamente senza
bisogno di componenti metallici. Inoltre, tutti i collanti sono a
base d'acqua e privi di formaldeide.
Un altro raro esempio di design etico che è già un classico è
Capsule, del designer australiano Brodie Neill. Si tratta di una
clessidra riempita con microsfere di plastica recuperate dagli
oceani, per riflettere il fatto che le spiagge della Tasmania (terra
"UN INVESTIMENTO DESTINATO
A FARE UN FIGURONE IN
QUALSIASI SOGGIORNO."
IMMAGINI: (NELLA PAGINA PRECEDENTE) MIKE LAWRIE (IN QUESTA PAGINA) DESIGN:
CAPSULE OCEAN PLASTIC HOURGLASS; DESIGNER: BRODIE NEILL;
FOTOGRAFIA: BRODIE NEILL STUDIO; GUY BELL
L'opera di Brodie Neill o una
chitarra di David Gilmour possono
generare ottimi rendimenti senza
nuocere al pianeta
d'origine dell'artista) sono costituite per la maggior parte da
microparticelle di plastica. Brodie collabora con una rete globale
di ONG, organizzazioni per la tutela dell'ambiente e attivisti,
permettendo ai collezionisti di conoscere la provenienza esatta
della plastica contenuta nel pezzo acquistato. Capsule è una
creazione rara, personalizzata e confezionata su misura; un
investimento destinato a fare un figurone in qualsiasi soggiorno.
L'industria della moda ha partecipato per ultima al trend della
sostenibilità, ma le cose stanno cambiando rapidamente. Nel 2019
spopolava l'hashtag #whomademyclothes, Stella McCartney ha
presentato la Carta per la moda sostenibile, con l'egida delle
Nazioni Unite, e Burberry ha da poco avviato una collaborazione
con il brand di moda sostenibile Elvis & Kresse per trasformare i
propri avanzi di cuoio in accessori nuovi di zecca. Dal canto suo,
la maison di alta moda LVMH ha siglato un accordo con
l'UNESCO, mentre Prada ha sottoscritto un finanziamento di oltre
47 milioni di euro con il gruppo bancario Crédit Agricole, l'istituto
finanziario cooperativo più grande del mondo. Questo
finanziamento è particolarmente significativo poiché è subordinato
al raggiungimento, da parte di Prada, di specifici obiettivi di
sostenibilità per le attività svolte. I potenziali investitori etici
dovrebbero concentrarsi in particolar modo sulle borse del celebre
marchio italiano; diversamente dagli abiti, queste sono infatti meno
soggette all'usura e potranno dunque preservare o accrescere il
proprio valore dopo un decennio dall'acquisto. Un numero
crescente di articoli Prada (come le borse della collezione Re-Nylon)
è realizzato in ECONYL®, un filo riciclabile all'infinito prodotto
a partire da rifiuti di nylon rigenerati.
Gli amanti della moda etica devono selezionare con cura i propri
acquisti per ottenere un ritorno sull'investimento iniziale. È
importante soprattutto concentrarsi sulle innovazioni, il cui valore
ha una maggiore probabilità di crescere nel tempo. Courrèges, ad
esempio, usa un nuovo tipo di finta pelle a base di alghe la cui
produzione richiederebbe un quantitativo di plastica dieci volte
inferiore rispetto ai materiali tradizionali. Ma c'è anche chi è
riuscito a fare di meglio: la designer newyorkese Charlotte McCurdy
ha eliminato del tutto la plastica. La sua giacca impermeabile "After
Ancient Sunlight" è infatti realizzata con un materiale bioplastico
"carbon-negative" a base di alghe, e sfrutta persino una speciale
cera impermeabile di origine vegetale, sviluppata dalla stessa
McCurdy, per sostituire quelle più comuni a base di paraffina (un
derivato del petrolio) o cera d'api (quindi non vegan).
58 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 59
Denaro
Ma vale anche la pena considerare le scarpe da ginnastica di
seconda mano (specie se si tratta di un "usato mai usato").
Prendiamo Yeezy, l'azienda fondata dalla superstar del rap Kanye
West. Le scarpe sono prodotte in tiratura limitata (con lotti da
meno di 40.000 esemplari), il che accresce istantaneamente il
valore di quelle di seconda mano (sempre se non siano mai state
indossate). Il blog Sole Collector stima che il valore di molte Yeezy
superi di oltre cinque volte il prezzo di acquisto: le Nike Air Yeezy
2 Red October di Kanye, in vendita a 250 dollari nel 2014, ora
valgono oltre 5.000 dollari, mentre le Nike Air Yeezy 1 Black
Glow del 2008 (un prototipo) sono state vendute per 250.000
dollari su Rare Pair New York.
E anche Yeezy sta investendo nella sostenibilità. La sede del
brand è situata presso un ranch di 1.600 ettari a Cody, nel
Wyoming, da cui si conducono esperimenti sulle colture
idroponiche che consentiranno di ridurre notevolmente la
quantità di acqua utilizzata per la coltivazione del cotone. Il
cotone è infatti uno dei materiali meno ecosostenibili: per
produrne un chilo, sono necessari 10.000 litri di acqua.
Gli investitori più giovani e intraprendenti, che una volta
puntavano su vino, orologi e whisky, oggi preferiscono oggetti di
seconda mano che vedono come una scelta più etica. Secondo
I mobili della collezione Ergo di
Natuzzi sono un esempio di
eleganza, comfort e sostenibilità
la longevità dell'opera. I dipinti a olio sono creati per durare nel
tempo, mentre alcune opere concettuali, come lo squalo tigre in
The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living di
Hirst, mostrano già i segni di deterioramento. Hermanns stesso
dubita che molte delle opere d'arte contemporanea riusciranno
a durare nel tempo.
Un altro fattore che gli investitori sensibili alle tematiche
ambientali dovranno considerare quando acquistano oggetti di
seconda mano all'asta riguarda le modalità di impiego del loro
denaro. Nel 2019, Christie's New York ha venduto "The David
Gilmour Guitar Collection", la collezione di chitarre più grande
e completa mai messa all'asta. Le 126 chitarre del frontman dei
Pink Floyd hanno fruttato 21,5 milioni di dollari e tutti i proventi
sono stati devoluti a ClientEarth, il rivoluzionario ente di
beneficenza impegnato sul fronte del diritto ambientale.
"SIAMO ALLE PORTE DI UNA NUOVA RIVOLUZIONE DEL SETTORE DEI CONSUMI"
Richard Curtis
Karl Hermanns, Global Managing Director del Classic Art
Group presso la casa d'aste Christie's: "I millennial stanno
rapidamente diventando i nostri principali clienti, e a loro la
sostenibilità sta molto più a cuore. Abbiamo constatato un grande
interesse per gli oggetti di seconda mano".
Secondo Hermanns, questo trend si riscontra soprattutto nelle
arti decorative come mobili d'antiquariato, sculture e porcellane.
"Negli scorsi decenni, i mobili e i dipinti antichi sembravano
passati di moda, ma ora i clienti li vedono come un investimento
interessante, specie se paragonati all'arte e al design
contemporaneo. Questi oggetti hanno il vantaggio di essere stati
tramandati per centinaia di anni, senza dunque consumare le già
limitate risorse del nostro pianeta. Senza contare che si sta
acquistando un oggetto con più carattere, con una personalità
costruita nei secoli".
Quindi, anche se le opere di artisti britannici contemporanei
come i Chapman Brothers o Damien Hirst possono sembrare un
buon investimento, bisogna tenere presente che il loro valore di
mercato è già ai massimi livelli. E poi bisogna anche considerare
Ma anche se il prezzo di quasi 4 milioni di dollari pagato per la
leggendaria Black Stratocaster di The Dark Side of the Moon può
sembrare eccessivo, una chitarra di seconda mano è comunque un
ottimo investimento etico. Dopotutto, proprio come nel caso delle
arti decorative, si evita di mettere in moto un processo di produzione
avido di risorse con l'acquisto di un pezzo stupendo che già esiste.
Come dice Lou Carlozo di MoneyUnder30.com: "Nessuna azione
o obbligazione vale quanto un investimento che puoi collegare a
un amplificatore Marshall sparato a tutto volume".
Ma gli amanti delle chitarre devono anche fare i conti con un
mercato estremamente volatile. Prendiamo una Gibson Les Paul
Gold Top del 1956, il cui prezzo originale si aggira sui 400 dollari.
Nel 2002 potevi comprarne una a 5.500 $ ma, dopo soli quattro
anni, il prezzo è salito a 80.000 $ prima di crollare a 30.000 $ con
la crisi finanziaria. Oggi, un esemplare in buone condizioni viene
venduto per circa 35.000 $. Il margine di guadagno resta dunque
notevole, ma bisogna avere coraggio, armarsi di pazienza e
accettare le fluttuazioni del mercato. Come dice Carlozo: "Se va
male ci si ritrova con uno scantinato pieno di bellissime chitarre.
Ma se il mercato si riprende è possibile conseguire ritorni
compresi tra il 30 e il 300 percento".
Ma forse il miglior punto di partenza per gli aspiranti investitori
etici è la forma di investimento più comune e gettonata di tutte: la
pensione. Lo sceneggiatore Richard Curtis, conosciuto per
commedie leggere come Notting Hill e Quattro matrimoni e un funerale,
di recente ha messo in discussione la sostenibilità dei fondi pensione.
Nel 2020 ha lanciato la campagna Make My Money Matter, per
spronare la gente a chiedersi come venga investito il loro denaro e
a privilegiare fondi più sensibili alle tematiche ambientali. "Siamo
alle porte di una nuova rivoluzione del settore dei consumi, in cui
le persone acquisiscono una consapevolezza maggiore del potere
del loro denaro", spiega Curtis. Jo Corlett, co-fondatrice
della campagna, aggiunge: "Vogliamo convincere la gente ad
allontanarsi dagli investimenti insostenibili dal punto di vista
ecologico, sociale ed economico in favore dei fondi che rispettano
gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l'Accordo di Parigi del 2015".
Fortunatamente, con gli investimenti etici ci si può anche
divertire. J
60 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 61
Viaggi
Imbocchiamo la Wild Atlantic Way nella parte sud
occidentale della contea di Clare, a Loop Head.
Questo stretto lembo di terra conduce a un vecchio
faro arroccato sulla scogliera da cui Diarmuid e
Gráinne, i tormentati amanti protagonisti di una
celebre leggenda irlandese, si gettarono per sfuggire ai loro
inseguitori. La mattina gelida offre lo scenario ideale per visitare
questo luogo tanto solitario quanto suggestivo, con le onde
dell'Atlantico che si infrangono violentissime contro gli scogli.
Dalla torre del faro è possibile scorgere, più a sud, l'estuario dello
Shannon popolato da famiglie di delfini. A nord, si vedono invece
le Bluestack Mountains, mentre lo Shannon prosegue in direzione
di Limerick verso est. A ovest, l'Atlantico si estende a perdita
d'occhio fino a New York.
Loop Head è caratterizzato da bizzarre formazioni rocciose e
rare specie di uccelli marini, trasmettendo un senso di bellezza
selvaggia e spettacolare. Siamo giunti qui a bordo della F-PACE
SVR, il SUV Jaguar celebre per le sue prestazioni esaltanti. Il blu
acceso della carrozzeria si pone in netto contrasto con le tenui
tonalità invernali mentre attraversiamo rocce e campi sconfinati
in direzione del villaggio costiero di Kilkee, con le sue piscine
naturali e l'incantevole spiaggia a forma di ferro di cavallo.
L'oceano conferisce a questa terra e alla sua musica un
particolare senso di "leggerezza". In un paese che già vanta un
ricchissimo patrimonio musicale, la contea di Clare è senza
dubbio la regione più prolifica da questo punto di vista. Per
riprendere i versi di Christy Moore in Lisdoonvarna, "Flutes and
fiddles everywhere/If it’s music you want, you should come to
Clare" ("Flauti e violini ovunque/se è la musica che cerchi, è a
Clare che devi venire"). Il violinista Martin Hayes pensa che i
boschi, la nebbia e le colline della costa orientale rendano più
dolce anche la musica, che a ovest assume invece un carattere più
austero in simbiosi col panorama roccioso.
Superiamo Spanish Point, la spiaggia prediletta dagli amanti
UN OCEANO
DI TALENTO
Autentico avamposto di creatività sulla selvaggia costa
occidentale dell'Irlanda, Galway è la Capitale Europea
della Cultura per il 2020. Timothy O'Grady l'ha visitata
a bordo della sua Jaguar F-PACE SVR
Foto Rama Knight
/ Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 63
Viaggi
Natura selvaggia L'abitacolo sportivo della F-PACE SVR
offre una posizione privilegiata per contemplare il
paesaggio mentre esploriamo le meraviglie del Clare
del surf (vento permettendo) e arriviamo al Clery's di Milltown
Malbay, un piccolo pub che conta appena due locali, incluso il
salotto della proprietaria. Qui la birra scorre a fiumi, si balla e si
recitano poesie e barzellette, finché una voce cristallina come le
sorgenti di montagna intona Bright Blue Rose. Per la gente del posto
è una serata come tante altre. Ma per un forestiero come me si
tratta di un vero e proprio paradiso del folclore.
Il paesaggio si fa sempre più soprannaturale mentre ci si sposta
verso nord. Le scogliere di Moher, alte 200 metri, si ergono di
fronte alle isole Aran e all'oceano come imponenti sentinelle. A
est c'è il Burren, una meraviglia della natura composta da alture
tondeggianti, scogliere, boschi a macchia e laghi stagionali (detti
"turlough"). A prima vista sembra un paesaggio desolato e
spettrale, quasi lunare. Eppure, basta avvicinarsi appena per
scorgere dettagli incantevoli e intricati, come i ciuffi d'erba e i
fiori che fanno capolino tra il grigio chiaro delle rocce calcaree.
La F-PACE, con il suo ampio parabrezza e i sedili confortevoli,
mi permette di contemplare il paesaggio da una posizione
privilegiata mentre il veicolo scivola sulle strade panoramiche.
Alimentati dal motore V8 da 550 CV, superiamo trattori,
biciclette e mandrie di mucche come fossimo sospesi nell'aria,
per arrivare finalmente a Galway. Sono passati decenni dalla mia
ultima visita. Galway era una città decadente ma ricca di fascino,
nota come il "cimitero delle ambizioni" per il modo in cui attirava
a sé gli artisti soffocandone ben presto ogni aspirazione.
Arrivavano qui pieni di belle speranze, armati di fisarmoniche,
macchine da scrivere e pennelli, per poi diventare clienti fin
troppo affezionati dei rispettivi pub preferiti.
Ma Galway è rinata sulla scia dello sviluppo economico
irlandese, diventando più ricca, più grande e acquisendo una
rinnovata consapevolezza di sé. Oggi, è sede di nove delle dieci
aziende di tecnologie medicali leader a livello globale, e quasi un
quarto dei suoi abitanti non è di origine irlandese. Nelle scuole si
parlano ben 39 lingue e sono sempre più numerosi coloro che
scelgono di stabilirsi a Galway. I vecchi edifici abbandonati e
fatiscenti hanno lasciato posto al vivace Quartiere latino. Dove
prima si mangiavano solo toast e bistecche troppo cotte, oggi sono
nati ristoranti di ogni tipo, anche stellati. La vena artistica della
città è finalmente sbocciata in tutta la sua gloria, dando vita a
svariate istituzioni teatrali e culturali: dalla Druid Theatre
"A Galway, l'arte non
cessa mai di sfidare
i limiti dell'eccellenza"
Company alle parate della Macnas, senza dimenticare il festival
letterario Cúirt, il Galway International Arts festival e il Film
Fleadh. Ma ci sono anche gallerie d'arte in abbondanza mentre
la musica, dal canto suo, resta un appuntamento fisso nei pub o
nelle piazze. A Galway, l'arte non cessa mai di sfidare i limiti
dell'eccellenza.
Quando è toccato all'Irlanda ospitare la Capitale Europea della
Cultura, la contea di Galway si è fatta avanti con lo slogan
"Making Waves" che, strizzando l'occhio alla sua posizione
costiera, intendeva esprimere un atteggiamento di apertura nei
confronti dell'innovazione e dei nuovi talenti. L'idea è stata poi
perfezionata con un processo decisamente insolito, organizzando
non meno di 80 incontri aperti a tutti per individuare i temi
principali dell'evento, ovvero lingua, paesaggio e migrazione.
"Ricordo che, nel 2016, quando i giudici dell'Unione Europea
arrivarono in città per un primo sopralluogo, ad accoglierli
trovarono una folla di 1.500 persone che cantavano e
64 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 65
Viaggi
Un anno da ricordare
Dal sublime al surreale, Galway 2020 ha un programma davvero suggestivo
Dal 1985, ogni anno una o due
città europee vengono scelte
come "Capitali della Cultura",
diventando il centro della vita
culturale europea. È un'occasione
per valorizzare le qualità di
queste città promuovendo lo
sviluppo della regione attraverso
la cultura e il turismo.
Quest'anno, la scelta è ricaduta
su Galway e sulla città di Fiume,
in Croazia.
A Galway, l'evento prevede un
ricco programma di manifestazioni
artistiche e culturali, online o dal
vivo, inaugurato a febbraio 2020
e della durata di un anno.
Incentrati sul tema delle stagioni
celtiche, gli eventi (per lo più
gratuiti) continueranno a mettere
in luce il talento e l'anima della
città nonostante l'impatto della
pandemia sul mondo delle arti e
della cultura. Qui di seguito sono
elencate solo tre delle iniziative
organizzate; per il programma
completo, visitare il sito
galway2020.ie
La nota giusta: la musicista Anna Mullarkey incarna la creatività e l'energia della città
applaudivano", racconta Brendan McGrath, Chief Executive
del Galway City Council. E quando la decisione finale è stata
annunciata a Dublino, c'erano 4.000 persone radunate in Eyre
Square di fronte ai maxi schermi. La manifestazione è stata
fortemente voluta da tutta la comunità".
Marilyn Gaughan Reddan, Head of Programme di Galway
2020, ha detto: "Tutto questo è opera della gente di Galway, e
continuerà grazie a loro. I paesaggi naturali saranno le nostre
gallerie d'arte, mentre le strade si trasformeranno in teatri a cielo
aperto. Vogliamo presentare progetti coinvolgenti e ricchi di
significato, in grado di mettere in evidenza temi importanti. Ad
esempio, in "City of Light, City of Sanctuary" abbiamo creato
lanterne ispirate a luoghi significativi sia per la popolazione locale
che per gli immigrati".
Anna Mullarkey incarna alla perfezione lo spirito di Galway
2020 e di ciò che intende promuovere. Questa giovane
cantautrice, che si esibisce in inglese e irlandese, è fortemente
legata alla tradizione folcloristica locale ma non teme influenze
internazionali che vanno da Čajkovskij al reggae. Il genio della
fisarmonica Máirtín O'Connor era suo vicino di casa quando era
bambina. "Mi sembrava normale che si mettesse a suonare nel
nostro salotto", ci ha raccontato.
Secondo Anna, "Galway ha un grande senso di comunità. Le
persone creative qui si sentono a loro agio perché la città li capisce
e li sostiene. Il mare è una presenza costante che ci aiuta a
percepire l'immensità che ci circonda. Ci fa sentire liberi".
Galway 2020 ha scelto proprio Anna per comporre ed eseguire
le musiche della cerimonia d'apertura, di fronte a migliaia di
Galway Reimagined (sopra):
nello spirito di "the show must
go on", il Reimagined
Programme di Galway 2020
prevede che gli eventi
continuino nonostante l'attuale
crisi sanitaria. Restando fedeli
al tema originale, centinaia di
eventi live e digitali porteranno
l'intrattenimento direttamente
nelle case degli spettatori fino
a marzo 2021.
Galway Sound Harvest (sotto):
in omaggio al multilinguismo della
città, con la sua diversità culturale
e l'eclettico panorama musicale,
l'Atmos Collective sta creando
un album con l'aiuto degli abitanti
di Galway. Usando composizioni
nate da collaborazioni artistiche,
workshop collettivi e centri
temporanei di hip hop, i brani
del progetto saranno presentati
in occasione di uno speciale
concerto a marzo 2021.
Mirror Pavilion (sopra):
nelle due opere dell'artista
irlandese John Gerrard, a
Galway e in Connemara,
personaggi mitici generati
mediante intelligenza artificiale
danno vita a una performance
dinamica su pareti a LED,
mentre specchi alimentati con
energia rinnovabile riflettono
l'ambiente circostante.
66 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 67
Viaggi
spettatori in Eyre Square.
La manifestazione trasformerà le strade della città in
un'enorme esibizione, con un tripudio di luci, maschere, acrobati,
percussionisti e cantastorie, tutte aree in cui la celebre compagnia
di artisti di strada Macnas ("allegro abbandono" in irlandese) è
da tempo abituata a eccellere. Proprio in onore di Galway 2020,
la compagnia sta lavorando al suo progetto più ambizioso: una
rappresentazione lunga un anno dell'antico poema epico
sumerico L'Epopea di Gilgameš, la storia più antica al mondo.
Le installazioni di luci che illumineranno le catene montuose
e le parate si alterneranno a momenti più riflessivi in cui saranno
parole e melodie a fare da padroni, le stesse a cui il popolo
irlandese ha fatto appello nei secoli per trascorrere il tempo
durante le buie serate invernali davanti ai caminetti. Il virtuosismo
nelle parole o nella musica permette di accedere a una dimensione
di nobiltà che non ha nulla a che vedere con il potere o la
ricchezza, e Galway continua a essere un importante punto di
riferimento per entrambe queste forme di espressione. L'ho visto
con i miei occhi al Black Gate, uno spazio dedicato alle esibizioni
di strada su Francis Street dove l'energia delle parole si sprigionava
a un ritmo costante, come le perpetue onde dell'oceano.
Là dove c'è l'arte (sopra) Mark O'Donnell della famosa compagnia Macnas;
(sotto, sulla destra) l'autrice Elaine Feeney nella storica libreria Charlie Byrne's
Bookshop. (sotto) I laureati della Galway University includono politici, poeti e
attori famosi
Tra i poeti, gli editori, e i romanzieri presenti c'era anche
Elaine Feeney, una vera e propria rivelazione il cui primo
romanzo, As You Were, è stato acclamato come uno dei debutti di
maggior successo del 2020. La fattoria in cui è cresciuta a est di
Galway era così isolata e chiusa nelle sue tradizioni che, da
bambina, Elaine si spostava ancora su un carro trainato da pony.
Anticonformista, femminista e poeta pluripremiata, Elaine è
riuscita a racchiudere l'essenza stessa della sua personalità
multisfaccettata nel suo debutto letterario, includendo persino
un linguaggio di sua invenzione. Elaine è produttrice e sostenitrice
dei giovani talenti, intervista scrittori, cura antologie di racconti
e parteciperà attivamente a Galway 2020.
"So cosa vuol dire venire dalla campagna", ha spiegato. "Sono
terre difficili, non industrializzate e ancora molto conservatrici.
È come se non ci fosse un punto di contatto tra città e campagna.
Vado a Galway due o tre volte alla settimana, per raccogliere le
energie. Mi auguro che Galway 2020 possa colmare questo vuoto
e portare l'arte anche nelle zone rurali, perché so cosa significa
sentirne disperatamente la mancanza. E secondo me ci riuscirà".
A ovest si respira un'aria diversa rispetto al resto dell'Irlanda.
È un po' come guidare nel deserto in America: ci si sente liberi e
anonimi in uno spazio immenso, dove tutto sembra possibile. Il
mare fa sembrare la luce ancora più intensa, e l'ignoto è proprio
lì a portata di mano. È la terra indomabile e prevalentemente
brulla in cui i soldati di Cromwell relegarono i Gaeli per occupare
le fertili pianure centrali. In questi luoghi si sviluppò uno stile di
vita destinato a proliferare nei secoli: si danzava nelle cucine, ci
si esprimeva con i versi dei poemi e i protagonisti dei racconti
folcloristici erano parte integrante della quotidianità. Le grandi
catene di negozi e gli influencer di Instagram sono arrivati anche
qui, ma senza mai intaccare l'immutabilità, la bellezza e
l'autenticità della regione. J
L'influenza dell'acqua Nella vivace Galway, il mare è una costante fonte d'ispirazione
68 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 69
Trend
70 / Jaguar Magazine
TUTTO
STA NEL
NOME
Ti sei mai chiesto come
vengono scelti i nomi
dei prodotti? In questo
articolo esploriamo
i segreti di questa
scienza così importante.
Storia Luke Ponsford Illustrazione Ulla Puggaard
"Trovare anche
una sola parola
semplice e naturale
diventa sempre
più complicato"
I nomi dei brand sono ovunque e quelli più riusciti sono
persino entrati a far parte del linguaggio comune. Ma come
vengono creati? E qual è la formula per il successo?
Creare un nome accattivante e funzionale non è facile. Non
esiste una formula magica o un metodo consolidato per
inventare i nuovi Google, Nike o Starbucks.
Creare un nome efficace implica innanzitutto assimilare
quante più informazioni possibili sul prodotto o sul brand in
questione. L'ispirazione si può trovare ovunque. "Canzoni,
letteratura, glossari tematici, storia e astronomia: tutto fa
gioco", spiega Margaret Wolfson, fondatrice e Creative
Director di River + Wolf, una società di consulenza di brand
naming con sede a New York.
Ai clienti viene anche chiesto che sensazioni intendono
suscitare con il nome: si preferisce un tono formale o
informale? Meglio un nome maschile o femminile? Il tono
dovrebbe essere evocativo o scientifico? "Molte aziende
tecnologiche vogliono nomi scientifici e futuristici, quindi chi
si occupa del naming di solito sperimenta con le K e le X. La
X trasmette un'immagine avveniristica e matematica", spiega
Laurel Sutton, cofondatrice di Catchword, un'agenzia di
brand naming di San Francisco. Occorre anche prendere in
considerazione i requisiti estetici e i limiti di caratteri. I nomi
devono essere memorabili, comprensibili, semplici da
pronunciare, non troppo lunghi e graficamente attraenti.
Ma naturalmente alcuni lavori sono più immediati di altri.
Ad esempio, Laurel ha lavorato con una startup del settore
software che ci ha tenuto a illustrare la direzione creativa su
cui intendeva basarsi: "Ci hanno parlato della loro etica e
dell'interesse per lo yoga, una pratica che li ha tenuti con i
piedi per terra", spiega. "Volevano che
l'azienda rispecchiasse questi valori".
Catchword pensò quindi al nome Asana,
un termine che in sanscrito significa
"posizione yoga". "Il nome funzionava
su vari livelli", commenta Laurel. "In
primo luogo, è una parola bellissima. È
femminile, scorre senza fatica ed è priva
di lettere discendenti o ascendenti (come
la D o la P) che ne comprometterebbero l'estetica dal punto di
vista grafico. In secondo luogo, racconta una storia. Lo yoga si
fonda sulla concentrazione per prepararsi alla prossima mossa,
e sono proprio questi i principi alla base dei software Asana. Il
nome si prestava benissimo a rappresentare il prodotto".
Ma trovare il nome perfetto è solo la prima tappa di un
viaggio molto più complesso, in cui la ricerca di possibili
conflitti con marchi già depositati è una parte onerosa del
lavoro. "Negli ultimi anni, visto l'aumento vertiginoso del
numero di aziende, è diventato estremamente complicato
trovare anche una sola parola che scongiuri il rischio di
incorrere in future controversie", spiega Margaret Wolfson.
Anche nel settore automobilistico il naming presenta sfide
analoghe, come sottolinea David Browne, Product Marketing
Director e capo del Naming Committee di Jaguar. "L'enorme
quantità di marchi registrati che esistono al giorno d'oggi rende
questa attività infinitamente complessa", spiega. "E bisogna
anche tenere conto delle differenze linguistiche e culturali,
perché i nomi devono funzionare in tutti i paesi del mondo".
I trend di settore si evolvono con i tempi. "In passato, le
aziende di automobili, profumi o gioielli (solo per citare qualche
esempio) prendevano il nome dal loro fondatore", dice Laurel.
"Ma ultimamente questa tendenza ha subito una svolta
interessante. Penso in particolare ai nuovi servizi finanziari
basati su app che usano nomi propri come Dave, Marcus o
Frank. Questi brand si rivolgono soprattutto ai millennial che
non hanno particolare affinità con le grandi multinazionali e
che, al contrario, le guardano con diffidenza. I giovani cercano
start up più piccole di cui sentono di potersi fidare".
Browne però non ha solo il compito di adattare i nomi ai
gusti contemporanei. "Jaguar vanta una tradizione solida e
consolidata", dice. "Le persone che scelgono di comprare i
nostri veicoli sono motivate da ragioni storiche e affettive.
Ecco perché ci siamo ispirati alla storia del nostro brand per
ricercare il nome della nostra gamma di SUV. Lo slogan degli
anni '60 "Grace, Space, Pace" (grazia, spazio, velocità) è
ancora valido per le Jaguar di oggi, SUV inclusi". Infatti,
E-PACE, F-PACE e I-PACE sono nomi che si adattano
perfettamente al prodotto che rappresentano.
Ma bisogna anche precisare che un nome efficace non è
che la ciliegina sulla torta. "Un nome azzeccato può
valorizzare un prodotto o un'azienda di qualità, ma non può
salvare un progetto fallimentare", dice Wolfson. "Ed è vero
anche il contrario: un nome sbagliato non decreta
necessariamente il fiasco di un prodotto o un'azienda,
ammesso che le basi sono solide. Ma se il prodotto è forte e il
nome è azzeccato, il successo è praticamente garantito." J
Jaguar Magazine / 71
Tutto torna
I veicoli sono costituiti per la maggior
parte da componenti riciclabili.
Vediamo di cosa è fatta Jaguar
F-PACE ed esploriamo il ciclo
di vita dei suoi materiali
Infografica
Peter Granfors
44%
22%
ALLUMINIO
FERRO E ACCIAIO
12%
6%
MATERIE TERMOPLASTICHE
ELASTOMERI E DUROMERI
4%
CERAMICHE
2%
RAME
2%
ALTRI MATERIALI COMPOSITI
1,2%
ZINCO, NICHEL, PIOMBO
0,8%
6%
MATERIALI ORGANICI
0,5%
ALTRI METALLI
LIQUIDI AUTO
*Le percentuali sono arrotondate
Disinquinamento
Questa fase prevede la
rimozione di parti dell'auto
come pneumatici, batteria,
filtro dell'olio e liquidi.
Volante, cerchi e pneumatici
Impianto elettrico
Motore e liquidi
Sostenibilità
Riciclo dei metalli
La produzione europea di
acciaio è costituita per oltre
la metà da acciaio riciclato,
e la lega di alluminio usata
da Jaguar (RC5754)
contiene fino al 75% di
materia riciclata.
Ampiamente usati e riciclati
in tutti i settori, questi
materiali rientrano nella
filiera automobilistica per
essere riutilizzati.
Riciclo delle materie
plastiche
Le materie termoplastiche
sono altamente riciclabili.
Possono essere fuse e
rimodellate per fabbricare
nuovi componenti, oppure
usate per creare materiali
compositi.
Altri materiali
riciclabili o da smaltire
I materiali rimanenti
vengono riciclati mediante
processi specializzati o
smaltiti in modo sicuro.
Trattamento dei
liquidi auto
I liquidi auto (come gli oli)
possono essere trattati e
puliti per un utilizzo futuro.
Smantellamento
Le parti di valore e facili da
rimuovere vengono separate
dall'automobile.
Rigenerazione
Alcune parti di valore, come
motore e trasmissione,
possono essere
ricondizionate da specialisti
e usate come ricambi.
Mercato dei ricambi
Carrozzeria
Trazione
Telaio
Chiusure
Interni
Frantumazione
Accessori
Smistamento dei
metalli
I metalli ottenuti dalla
demolizione delle auto
vengono smistati e riciclati
(ad esempio, F-PACE è
composta per circa due terzi
da ferro/acciaio e alluminio).
Trattamento della
plastica sminuzzata
Negli ultimi anni sono
state sviluppate tecnologie
per smistare e pulire le
plastiche sminuzzate
rendendole riciclabili.
Gran parte dell'auto è ridotta
in residui di piccole dimensioni
e i materiali vengono poi
smistati per consentirne il
riciclo e il recupero.
Valorizzazione
energetica
La piccola percentuale di
materiali che non può essere
riutilizzata viene usata per
produrre energia.
La produzione di veicoli è un processo molto
complesso ma Jaguar pensa alla sostenibilità
in ogni fase, dalla progettazione fino alla consegna
al cliente finale. Dal 2007, sebbene la produzione
sia triplicata, Jaguar ha ridotto emissioni di CO 2
e consumo energetico del 74%, mentre il consumo
di acqua è stato ridotto del 37%. Al termine della
vita utile, i veicoli Jaguar sono riciclabili almeno all'85%
e recuperabili al 95%. Per saperne di più sull'impegno
di Jaguar a favore della sostenibilità, visita
jaguarlandrover.com.
72 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 73
OLTRE L'ORIZZONTE
In ogni numero chiediamo a un esperto di immaginare le sorti del suo settore fra 30 anni
In questo numero: Il futuro del denaro
Illustrazione Dan Matutina
JAGUAR XE
CREATA PER SUPERARE
SE STESSA.
Il mondo sta cambiando, e con esso cambiano anche i metodi
di pagamento. I primi segnali del mondo che verrà sono già evidenti
con il declino del contante. Certo, le banconote fanno ancora parte
della quotidianità di molte persone e ci vorrà del tempo prima che
diventino del tutto obsolete. Io personalmente non ne faccio più
uso, ma il mio stile di vita è prettamente urbano.
Con la diffusione dell'Internet delle cose, molti negozi seguiranno
l'esempio dei punti vendita Amazon Go, già attivi oltreoceano, dove
è possibile prendere gli articoli dagli scaffali e uscire senza passare
dalla cassa perché il costo viene addebitato automaticamente. Le
transazioni elettroniche sono destinate a moltiplicarsi anche per i
piccoli importi, mentre sempre più servizi essenziali saranno offerti
sotto forma di abbonamento.
Sono davvero tante le possibilità sul fronte tecnologico. Magari
in futuro avremo tutti un chip impiantato nel braccio e per pagare
basterà avvicinare il polso a un sensore. Le potenzialità sono
entusiasmanti ed esistono già numerose soluzioni innovative che
agevolano la gestione del denaro. Insomma, siamo solo agli inizi.
Le criptovalute sono destinate a ricoprire un ruolo di primo piano
in futuro e, non appena avranno raggiunto una maggiore diffusione,
saranno anche meglio regolamentate. A quel punto, l'attuale
polverone mediatico si sgonfierà e la gente sarà molto più propensa
a valutarle in maniera più obiettiva. Al momento molti hanno solo
una vaga idea di cosa siano e non ne fanno uso proprio perché non
ne comprendono i vantaggi. Però sono convinta che la prossima
generazione di criptovalute godrà di una fama migliore e potrà
dunque conoscere un'adozione più ampia.
Anche apprendimento automatico e intelligenza artificiale sono
tecnologie che hanno il potenziale di rivoluzionare la vita delle
persone. Supponiamo, ad esempio, che ci fosse un'app in grado di
valutare se le nostre disponibilità finanziare siano sufficienti per
arrivare al fine settimana, a fine mese, a fine anno o negli anni a
venire: potremmo usarla per ottimizzare le spese e massimizzare la
longevità dei nostri risparmi, senza preoccuparci della pensione.
L'IA aiuterà le persone a risparmiare e a gestire meglio il proprio
denaro. Detto questo, il pericolo dell'apprendimento automatico è
che gli algoritmi includeranno sempre un certo margine di errore.
Certi tipi di IA cercano di imitare lo stile e la forma delle
interazioni tra esseri umani, e a nessuno piace un bot che si spaccia
per una persona in carne e ossa. Ma, se l'alternativa è chiedere un
prestito e confessare a terzi la propria incapacità di gestire il denaro,
ecco che alcuni potrebbero preferire un'interazione più impersonale
con uno smartphone. Parlando d'altro, non sarebbe utile se la
tecnologia potesse aiutarci a tenere a bada gli acquisti compulsivi?
Alla gente non piace parlare di questi problemi con altre persone,
ma l'apprendimento automatico può rivelarsi un'ottima risorsa in
tal senso (anche perché è molto più facile da ignorare). Le app
potranno comprendere il livello di assistenza desiderato in base al
nostro stile di vita e agli stimoli a cui rispondiamo.
Alla luce di tutto questo, ci sarà ancora posto per le banche
tradizionali fra 30 anni? Alcune assumeranno modelli operativi
completamente diversi, puntando sulla distribuzione ai clienti o
proponendo servizi destinati ad aziende fintech, ma credo che poche
sopravviveranno nella forma attuale. Il mercato si sposterà dalle
banche tradizionali a quelle online che operano esclusivamente
tramite smartphone. J
Anne Boden MBE è la fondatrice e CEO
di Starling Bank, "la Amazon delle banche".
Ha iniziato la sua carriera in Lloyds Bank,
dove ha partecipato alla creazione del
primo sistema di pagamento in tempo
reale del Regno Unito; più recentemente,
è stata COO di Allied Irish Banks
XE è la Jaguar che ha rivoluzionato il concetto di berlina sportiva
con il suo design, le linee esterne decise e un abitacolo pratico e spazioso.
Innovative le tecnologie di bordo, come il nuovo sistema di informazione
e intrattenimento PIVI e lo specchietto retrovisore opzionale ClearSight.
I potenti motori diesel MHEV e benzina da 250 a 300 CV, uniscono
performance ed efficienza.
I Concierge delle Concessionarie JAGUAR ti aspettano
per un appuntamento individuale e sicuro, anche virtuale.
jaguar.com
74 / Jaguar Magazine
Gamma Jaguar XE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 4,3 a 7,6 (NEDC2), da 4,8 a 9,5 (WLTP).
Emissioni CO 2
(g/km): ciclo combinato da 112 a 172 (NEDC2), da 127 a 215 (WLTP). I valori sono indicati a fini comparativi