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Jaguar Magazine #08

In questo numero scopriremo i maestri brasiliani padri della suggestiva arte della capoeira e gli artisti irlandesi che mescolano tradizioni folcloristiche e nuove culture. Seguiremo inoltre il filo rosso che lega la carta da parati di epoca vittoriana all'iPhone. Per finire, il poliedrico attore e interprete Riz Ahmed ci racconterà perché ha deciso di svelare al mondo la sua vera identità.

In questo numero scopriremo i maestri brasiliani padri della suggestiva arte della capoeira e gli artisti irlandesi che mescolano tradizioni folcloristiche e nuove culture. Seguiremo inoltre il filo rosso che lega la carta da parati di epoca vittoriana all'iPhone. Per finire, il poliedrico attore e interprete Riz Ahmed ci racconterà perché ha deciso di svelare al mondo la sua vera identità.

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JAGUAR MAGAZINE

Energia allo

stato puro

Capoeira: alla ricerca dell'essenza

di questa forma d'arte nata in Brasile

NUMERO 8

8 Numero

Classe da vendere

Attore, rapper e icona di stile,

Riz Ahmed riflette sulla fama,

sull'autenticità e sulla voglia

di sfidare i propri limiti

Correnti di novità

Alla scoperta di un

avamposto culturale sulla

costa irlandese a bordo

di Jaguar F-PACE SVR


Indice

22

Numero 8

16

In questo numero...

La capacità di pensare e agire in modo

creativo per risolvere i problemi è una

delle più grandi risorse degli esseri

umani. È un'abilità che si manifesta ogni

giorno in mille modi diversi, con

conseguenze importanti sul piano

personale e collettivo.

Questa creatività straordinaria è

abbondantemente presente nelle persone e

nei luoghi sotto i riflettori in questo numero

di Jaguar Magazine: dai maestri brasiliani che

secoli fa crearono la suggestiva arte della

capoeira, agli artisti irlandesi che mescolano

tradizioni folcloristiche e nuove influenze

culturali sulla selvaggia costa occidentale

dell'isola di smeraldo. Per questo numero

abbiamo anche intervistato Riz Ahmed,

attore e musicista britannico il cui talento

non smette di sorprendere.

Seguiremo inoltre il filo rosso che lega

la carta da parati vittoriana all'iPhone,

scopriremo perché i cibi dal sapore

aspro sono diventati l'ultima mania

gastronomica e presenteremo la nuova

F-TYPE insieme a una selezione di

classici del design reinterpretati in chiave

contemporanea. Buona lettura.

Derek Harbinson

Redattore

06 Consigli preziosi

La nostra giuria di esperti sceglie il

meglio del meglio dagli universi

dell'arte, della moda e del design

16 Un talento multiforme

Attore, musicista e icona di stile: Riz

Ahmed è un uomo ricco di sfaccettature.

Oggi ci racconta chi è il "vero" Riz

22 Energia pura

Un viaggio a bordo di Jaguar XE per

esplorare la storia e le origini della

capoeira

32 Delizie per il palato

Lo chef e autore Mark Diacono ci parla

del successo mondiale dei cibi dal

sapore aspro

42 A regola d'arte

Con un approccio ibrido che mescola

arte e ingegno, Sophie de Oliveira Barata

è la "regina" delle protesi creative

44 Classici rinnovati

La Nuova Jaguar F-TYPE si circonda

di classici del design reinterpretati

in chiave contemporanea

52 Il filo rosso della creatività

Will Gompertz racconta la creatività da

William Morris all'iPhone

52

IMMAGINI: DAVID ELLIS; ÉDOUARD MANET, OLYMPIA,

1863, MUSÉE D'ORSAY, PARIGI; WILSON HENNESSY;

RAMA KNIGHT; JAMES DAY; MARK DIACONO

62

56 Investimenti etici (con brio)

Gli investimenti possono avere un lato

piacevole ed etico? La nostra guida

ti aiuterà a trovare il tanto agognato

equilibrio tra ricchezza e coscienza

62 Il selvaggio West

A bordo di JAGUAR F-PACE SVR, lo

scrittore Timothy O'Grady raggiunge

Galway, Capitale Europea della Cultura 2020

70 La forza di un nome

Come vengono scelti i nomi dei prodotti?

Abbiamo chiesto agli esperti di rivelare i

segreti di questo compito creativo e delicato

32

44

72 Nuova vita

Il viaggio sostenibile e circolare

dei materiali che compongono

i veicoli Jaguar

74 Oltre l'orizzonte

Anne Boden, CEO della

innovativa Starling Bank,

riflette sul futuro del denaro

2 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 3


TIMOTHY O'GRADY

Tim è cresciuto a Chicago ma ha trascorso

gran parte della sua vita adulta in Europa,

tra Irlanda, Regno Unito, Spagna e Polonia.

È autore di tre romanzi e quattro opere di

saggistica. Motherland si è aggiudicato il

premio David Higham come migliore

romanzo d'esordio nel 1989. Il suo ultimo

libro si intitola Children of Las Vegas.

JAGUAR I-PACE 100% ELETTRICA

SONO SEMPRE

I PIÙ SILENZIOSI

A SORPRENDERCI.

WILL GOMPERTZ

Will è redattore artistico presso la BBC. Negli ultimi dieci anni

ha intervistato artisti, attori, scrittori, musicisti e registi, oltre

a scrivere e presentare diversi documentari e programmi

radiofonici. Prima di intraprendere la carriera per la BBC,

Will è stato direttore della Tate Gallery.

I PROTAGONISTI

di questo numero

JAMES DAY

Dividendosi tra Londra e

New York, il fotografo still

life e ritrattista James Day

pubblica regolarmente i

suoi lavori su The New York

Times, The New Yorker, GQ,

Vanity Fair e Wired. In

ambito pubblicitario, i suoi

clienti includono British

Airways, Sony e Heineken.

MARK DIACONO

Ex direttore del Garden Team nella

scuola di cucina River Cottage di

Hugh Fearnley-Whittingstall, Mark

dedica la maggior parte del suo tempo

a mangiare, scrivere e parlare di cibo.

Il suo ultimo libro, Acido, è stato

nominato "libro gastronomico

dell'anno" per il 2019 dal Sunday Times.

Redattore Derek Harbinson

Direttore editoriale Sachin Rao

Vicedirettore Marisa Cannon

Curatrice editoriale Bryony Coleman

Direttore ccreativo Kris Short

Curatrice di immagini Rebecca Naylor

Account manager Adrianna Juraszek,

Hannah McDonald

4 / Jaguar Magazine

JENNI DOGGETT

Art director, produttrice e giornalista, Jenni ha scritto

per The Sunday Times Travel, Boat International, Red

Bulletin di Red Bull e per la rivista trimestrale

femminile Libertine. Ha inoltre prodotto contenuti per

agenzie, testate giornalistiche, aziende e brand tra cui

L'Oréal, Kering, VCCP e Songlines.

Business & Strategy Director

Ann Hartland

Production Controller John Morecraft

Production Director Vanessa Salter

Consultant Director Kerry Smith

Advertising Director

Alisa Stamenkovic

Cedar Communications Ltd

CEO Clare Broadbent

Business Development Director

Christina da Silva

Chief Creative Officer Stuart Purcell

Content Director Gina Roughan

Innovation Director Rebekah Billingsley

Commercial Director Justine Daly

ANDREW DICKENS

Andrew Dickens è un giornalista

pluripremiato, specializzato in cultura, viaggi,

salute e società, che scrive per pubblicazioni

come Empire, The Guardian e The Telegraph.

Ha intervistato centinaia di nomi influenti nel

mondo dell'intrattenimento, da Al Pacino a

Paul McCartney passando per David

Beckham. Nel tempo libero corre, porta a

spasso il cane e si distrae come meglio

può pur di non scrivere il suo libro.

Finance Director Jane Moffett

Compliance Director Karen Huxley

Per Jaguar:

Global Direct Communications

Manager Anne-Sophie Boettcher

Cedar Communications Limited

85 Strand, London WC2R 0DW

Tel: +44 (0)20 7550 8000

cedarcom.co.uk

Jaguar Magazine viene pubblicato due volte all'anno da Cedar Communications Limited, 85 Strand, London WC2R 0DW per conto di Jaguar, Abbey Road, Whitley, Coventry CV3 4LF.

© 2020 Cedar Communications Limited. Cedar adotta i più elevati standard di integrità giornalistica. Il materiale editoriale e le opinioni espresse non riflettono necessariamente quelle

dell'editore o di Jaguar. L'editore e Jaguar non si assumono responsabilità per i contenuti pubblicitari. Benché la compilazione dei contenuti di Jaguar Magazine sia stata curata nel dettaglio,

le specifiche, dotazioni di serie e attrezzature citate nella rivista sono soggette a modifiche e possono variare in base al paese. Per le aree ad accesso limitato, sono state ottenute tutte

le necessarie autorizzazioni per consentire la cattura di video e fotografie. Le informazioni fornite sono corrette al momento della stampa. Per ulteriori informazioni sui veicoli, raccomandiamo

di rivolgersi a un rivenditore Jaguar autorizzato. Guida in modo responsabile. La rivista non accetta manoscritti, fotografie o illustrazioni non sollecitati. Il materiale nella rivista non può essere

riprodotto in nessuna forma senza autorizzazione.

FOTO: TIM WHITBY/STRINGER; RAMA KNIGHT; WILSON HENNESSY; WILL BREMRIDGE

I-PACE. Il primo SUV Jaguar 100% elettrico.

470 km di autonomia*. Rivoluzionario design con posizione

di guida avanzata. Spazi interni intelligenti. Connettività

Wi-Fi 4G di serie. E una potenza di 400 CV che permette

un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi, a zero emissioni.

Jaguar I-PACE. Non seguire le solite strade.

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jaguar.com

Gamma Jaguar I-PACE, autonomia fino a 470 km, consumi di energia elettrica ciclo combinato da 22 a 25,2 kWh/100 km. Dati WLTP.


Consigli preziosi

I tesori più esclusivi, scelti per te da veri intenditori. I nostri esperti globali hanno

selezionato il meglio dagli universi dell'arte, del design, dello stile e della moda

A cura di Bill Dunn Ritratti Paul Ryding

MODA

Tanja Martin

Stilista, ha lavorato con Michael

Fassbender, Colin Firth, Pharrell, Cillian

Murphy e Kit Harington

tanjamartin.com

Consiglia: Borsa a spalla Gucci

Horsebit 1955

"Il creative director Alessandro Michele si è

ispirato a look d'altri tempi per conferire agli

accessori della collezione Primavera Estate 2020

di Gucci molte delle forme adottate dalla maison

nel 1955. Questa borsa a spalla

presenta una chiusura in stile equestre,

con strap regolabile che permette di

indossarla anche a tracolla per un

look più contemporaneo. Con una

capienza ideale per custodire tutto

il necessario, la praticità di questo

modello decide volutamente di ignorare

i trend attuali che privilegiano borse

minuscole o oversize. Già amata da Sienna Miller e

Alexa Chung, questa borsa senza tempo diventerà

una compagna insostituibile per tutto l'anno".

gucci.com

OROLOGI

Michael Clerizo

Contributing Editor per WSJ.

Magazine e autore di Masters of

Contemporary Watchmaking

michaelclerizo.com

Consiglia: Keaton Myrick

"Questo orologiaio trentottenne

dell'Oregon dovrebbe essere molto più

celebrato. L'eleganza dei suoi design

nasce da una combinazione di

semplicità, simmetria e armonia. Le

sue creazioni sono prive di elementi

superflui. La simmetria è fondamentale

per il sistema di ingranaggi e rotelle che

assicura il funzionamento dell'orologio,

in cui ogni movimento è garantito da

una configurazione straordinariamente

simmetrica di cerchi e archi. L'armonia

è invece una qualità visiva apprezzabile

dal modo in cui la superficie dei

materiali utilizzati cambia durante

il processo di costruzione. Ma gli

orologi di Keaton presentano anche

un senso di naturalezza che va oltre

la dimensione puramente artigianale di

ciascun pezzo: è come se ogni orologio

sia frutto di una creazione naturale."

keatonmyrick.com

6 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 7


Consigli preziosi

GIARDINI

Andrew Darragh

Capo giardiniere, National Trust's Fenton

House di Hampstead (Londra)

nationaltrust.org.uk

FOTO: FLO SMITH

Consiglia: Great Dixter, East Sussex,

Inghilterra

"Quando lavoravo ai Kew Gardens, ricordo

che tutti gli stagisti che visitavano il

giardino di Great Dixter erano sempre

pieni di energia e creatività. Raccontavano

storie affascinanti sull'improbabile incontro

di colori diversi e sul rifiuto di qualsiasi

regola. Mi sembrava un altro pianeta

rispetto ai Kew Gardens, dove l'approccio è

molto scientifico e le piante devono essere

ordinate in base alla famiglia di

appartenenza. Quando ho iniziato a Fenton

come capo giardiniere, mi sentivo come un

bambino in un negozio di caramelle:

giocavo con i colori, creavo accostamenti

diversi... Cercavo, insomma, di spingermi

sempre oltre, e tutto per merito di ciò che

avevo sentito dire di Great Dixter. Quando

finalmente l'ho visto con i miei occhi, mi

sono lasciato subito conquistare

dall'approccio creativo e "vivace" del capo

giardiniere Fergus Garrett, nonché da

quell'affascinante alone di romanticismo

che sembra pervadere ogni angolo del

giardino. Per me è stato un po' come

trovarsi di fronte alla Gioconda: per essere

un'opera così universalmente celebrata,

me l'aspettavo forse un po' più grande.

Great Dixter non ha mai smesso di essere

una fonte di ispirazione per me. Dico

sempre ai nostri volontari che bisogna

abituarsi a provare cose nuove. Una volta

imparate le basi è possibile sbizzarrirsi

a piacimento. Pazienza se non funziona,

il giardino non ne soffrirà di certo.

Ci riproveremo il prossimo anno.

L'importante è lasciarsi andare".

greatdixter.co.uk

8 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 9


Consigli preziosi

LIBRI

Tim Moore

Scrittore di viaggi britannico,

umorista e autore di nove diari di viaggio

@mrtimmoore

HOTEL

Yuna Megre

Fondatrice di MEGRE INTERIORS,

un'agenzia creativa specializzata

nell'hospitality design con sede

a Mosca e a Los Angeles

megreinteriors.com

Consiglia: The Whitby Hotel

di New York

"Tutti gli hotel Firmdale si distinguono

per qualità, passione e per il modo in

cui gestiscono la comunicazione con

gli ospiti. La creative director Kit Kemp

la sa lunga in fatto di ospitalità, design

ed eccellenza. Certe strutture

ricorrono alle strategie più sofisticate

per stupire il cliente, ma poi tralasciano

aspetti basilari come la qualità dei letti.

Io preferisco camere funzionali e

accoglienti, dove il comfort non viene

diluito con inutili espedienti. Il Whitby

Hotel è il mio nuovo hotel preferito.

E il servizio è impeccabile".

Consiglia: A Short Walk in the Hindu

Kush di Eric Newby

"Chi l'avrebbe detto che le persone

degli anni '50 avevano un tale senso

dell'umorismo? Ma Newby non è solo

simpatico, la folle impresa in cui si sta

per imbarcare è praticamente un

suicidio. E per prepararsi ha deciso

di recarsi in Galles, dove imparerà

tecniche di scalata nientemeno che

dalla cameriera dell'albergo. Ce l'avevo

aperto sulla scrivania mentre scrivevo

il mio primo libro, Due baffi sottozero,

e lo stile l'ho praticamente copiato senza

il minimo ritegno. Ad esempio, mi sono

ispirato al modo in cui Newby utilizza

gli avverbi, che invece non sono mai stati

il mio forte. Però devo anche confessare

che la profonda influenza che A Short

Walk in the Hindu Kush ha avuto sulla

mia carriera di scrittore in un certo senso

mi infastidisce. In fin dei conti, si tratta

di un testo che evidenzia il lato comico

delle disavventure personali, dimostrando

come situazioni terribili possano anche

essere esilaranti. E io mi domando: ma

non poteva piacermi un libro sull'arte di

starsene sdraiati a bordo piscina?"

IMMAGINE DELLA COPERTINA: RISTAMPATA CON IL PERMESSO DI HARPERCOLLINS PUBLISHERS LTD © 1958 ERIC NEWBY

LIBERTÀ ALLA GUIDA

Nella vita, prima o poi tutti si trovano di fronte a momenti

decisivi: un nuovo lavoro, la famiglia che si allarga o il

bisogno di una maggiore flessibilità finanziaria. L’abbonamento

Pivotal di Jaguar ti permette di approfittare sempre

dell’eccellenza della nostra gamma. E se le tue priorità

cambiano, ti basta sospendere l’iscrizione.

Scegli una nuova automobile ogni sei mesi e passa a un

veicolo completamente elettrico quando lo desideri.

Attualmente, Pivotal è disponibile esclusivamente per

i clienti del Regno Unito.

firmdalehotels.com

10 / Jaguar Magazine

WWW.DRIVEPIVOTAL.COM


Consigli preziosi

GADGET

Alester Kells

DESIGN

Ross Lovegrove

Industrial designer e artista, ha

collaborato con Sony, Apple, Airbus,

Issey Miyake e Tag Heuer. Le sue

opere sono esposte al MoMA di New

York e al Design Museum di Londra

rosslovegrove.com

Product Designer e Head of

Acoustic R&D di Quadraspire,

un'azienda che produce mobili

studiati per migliorare la qualità

audio dei sistemi hi-fi

@KellsAwkells

FOTO: ANGEL FERNANDEZ NUNEZ

Consiglia: Sedia Nobu di Manuel

Jiménez García (Nagami)

"Manuel è cofondatore di Nagami,

una startup spagnola che sta

rivoluzionando le modalità di

realizzazione di mobili e altri

oggetti grazie alla produzione

robotizzata e alla stampa 3D.

La sua voglia di innovazione

nasce da un'intelligenza intrepida

e da competenze approfondite

nel campo della progettazione

computazionale avanzata. Dalla

sua cattedra di docente alla Bartlett

School of Architecture della UCL

di Londra, Manuel incita i suoi

studenti a percepire l'ambiente

che ci circonda in un modo del

tutto nuovo, promuovendo un

approccio incentrato su strutture,

design ottimizzato, architettura a

componenti e molto altro. Manuel

è il designer del ventunesimo

secolo per antonomasia: un artista

coraggioso che rifiuta qualsiasi

elemento nostalgico. La sedia

Nobu realizzata con stampa 3D è

un ottimo esempio del suo lavoro.

Adoro questo design. È stupendo."

nagami.design

FOTO © BOHUMIL KOSTOHRYZ / KINNEKSBOND

DANZA

Fin Walker

Regista e coreografa, i suoi lavori

sono andati in scena a Londra,

al National Theatre, alla Royal

Shakespeare Company e nel

West End, ma anche a Broadway

finwalker.co.uk

Consiglia: And so you see… our

honourable blue sky and ever

enduring sun... can only be

consumed slice by slice…

"Non lasciatevi intimidire dalla

lunghezza del titolo. Quest'opera

della coreografa sudafricana

Robyn Orlin parla di come il

capitalismo sia riuscito a tirare

fuori il peggio di noi. È viscerale

e coinvolgente, soprattutto grazie

all'interpretazione dell'artista

Albert Ibokwe Khoza. Albert ha

un talento incredibile. Recita,

canta e balla in modo eccezionale

e incarnando molteplici identità:

è insieme guaritore, sciamano,

omosessuale, nero, uomo e donna.

Trascende l'idea, la trama e le

emozioni, suscitando in me un

grande senso di compassione. Non

è un'esperienza che provo spesso

con la danza. È da non perdere".

Consiglia: Giradischi Viridia con

braccio Phaedra di Helius Designs

"La prima volta che ho visto

Viridia mi sono limitato ad

ammirarlo. Non ho appoggiato

nemmeno un disco sul piatto. Ha

un design davvero stupefacente

che lo avvicina più un'opera d'arte

che a un giradischi convenzionale.

Ma, oltre a essere bello a vedersi,

offre anche un'esperienza di

ascolto estremamente immersiva:

nel settore dell'hi-fi la definiamo

"effortless" (naturale). Ti ricorda

quanto sono belli i tuoi dischi

preferiti".

heliusdesigns.co.uk

12 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 13


Consigli preziosi

NUOVA JAGUAR F-TYPE

TORNIAMO

AD EMOZIONARCI

PER LE COSE BELLE.

TESSUTI

Timorous Beasties

Alistair McAuley e Paul Simmons

producono stampe audaci per

tappezzerie, tessuti e accessori

sin dal 1990.

timorousbeasties.com

Consiglia: Peacock Among the Ruins

"Il mondo dei tessuti e delle

stampe è ricco di fantasie

meravigliose, anche se gli artisti

spesso rimangono anonimi. Ed è

proprio questo il caso di Peacock

Among the Ruins, uno dei primi

esempi di calcografia su tela

risalente al 1770 circa e creato da

un artista sconosciuto. Abbiamo

curato un'esposizione al Dundee

Contemporary Arts battezzata

proprio in onore di questa stampa.

L'artista avrà dovuto incidere il

disegno nel rame manualmente,

affilando gli utensili ogni tre righe.

Ci sarà voluto un anno per

intagliare la matrice. La stampa

digitale, per quanto avanzata, non

riesce a raggiungere un tale livello

di dettaglio. L'incisione sembra

tridimensionale, come se il disegno

fosse in rilievo sul tessuto. È

un'opera incredibile che ha

influenzato profondamente il

nostro lavoro di rivisitazione

moderna delle stampe su tela.

È senza dubbio il miglior tessuto

stampato mai realizzato, sia per

dimensioni che per l'abilità

artigianale dell'artista".

IMMAGINE: R. JONES & CO, OLD FORD, 1761

Nuova Jaguar F-TYPE. Con nuove motorizzazioni

da 300 a 575 cavalli, capaci di unire prestazioni

eccezionali a raffinatezza ed efficienza, e colorazioni

esclusive completamente rinnovate. La potenza

Jaguar non è mai stata così emozionante.

I Concierge delle Concessionarie JAGUAR ti aspettano

per un appuntamento individuale e sicuro, anche virtuale.

jaguar.com

14 / Jaguar Magazine

Gamma Nuova Jaguar F-TYPE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 8,1 a 11 (NEDC2), da 9,4 a 11,1 (WLTP).

Emissioni CO 2

(g/km): ciclo combinato da 184 a 252 (NEDC2), da 215 a 253 (WLTP). I valori sono indicati a fini comparativi.


Intervista

Questo

sono io

Star del cinema e del teatro, rapper e performer: i mille

talenti di Riz Ahmed hanno nascosto la sua vera identità.

Oggi, si confessa a Andrew Dickens

Foto David Ellis

P

er

una volta, Riz Ahmed non è indaffarato come

al solito. Quando parliamo (al telefono, per ovvie

ragioni) il mondo è in ancora in preda alla pandemia

e il tour per il suo ultimo album è rimandato a tempi

migliori.

“Non fare niente” è una situazione a cui Riz non è

abituato. È un artista a tutto tondo che spazia dalla

musica al cinema passando per la TV. Ha inciso tre

album, interpretato ruoli di rilievo e vinto un

Primetime Emmy. Insomma, una carriera invidiabile,

ma Riz ammette di essere una persona ambiziosa e

determinata.

“Ho sempre sentito di avere qualcosa da dire,

da comunicare al mondo”, racconta. “Si dice che

un artista non possa definirsi tale se non ha un

pubblico, e secondo me questo vale soprattutto per

16 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 17


Intervista

"Il pubblico non

si entusiasma

per te, ma per

la parte o per il

pezzo che stai

interpretando"

i performer. C’è chi dipinge solo per se stesso, ma penso

che la faccenda sia del tutto diversa quando si parla di

musica o recitazione”.

Il trentasettenne londinese è nato a Wembley, e il suo

talento era evidente sin dalla prima infanzia. “Facevo

di tutto”, spiega. “Mi ricordo che memorizzavo i testi

degli album rap di mio fratello e giocavamo insieme a

fare gli attori. Inventavamo titoli, trame, personaggi e

pure il sistema di classificazione (c’erano ‘film per tutti’

o anche ‘vietati ai minori’). Avevamo persino

immaginato una trilogia violentissima con motociclette

e kung fu! Ho sempre avuto una fervida immaginazione

e, che si tratti di musica o altro, mi sforzo sempre di

creare mondi in cui la gente possa riconoscersi”.

Dopo aver ottenuto una borsa di studio per la

Merchant Taylors’ School, una scuola privata nei

sobborghi di Londra, Riz ha studiato filosofia, scienze

politiche ed economia a Oxford (non sa bene perché, ma

dice che “i dibattiti lo hanno sempre appassionato”).

All’epoca recitava e scriveva musica, ma non aveva mai

pensato che avrebbe potuto vivere solo di quello.

“Non avevo il coraggio di provarci perché le

probabilità di riuscire a sfondare sono davvero scarse”,

afferma. “È stata una persona conosciuta all’università

a incoraggiarmi. Di punto in bianco mi ha mandato

un’e-mail che diceva ‘ehi, spero proprio che ti iscriverai

ad arti drammatiche’. Quel messaggio, inviato da una

persona che non conoscevo nemmeno così bene, mi ha

cambiato la vita. Quindi, se avete modo di incoraggiare

qualcuno, fatelo perché non si sa mai: le vostre parole

potrebbero essere determinanti”.

E, dopo aver frequentato la Central School of Speech

and Drama, la carriera di Riz ha lentamente preso il via

e oggi ha alle spalle un impressionante numero di ruoli

e ingaggi. Il suo esordio cinematografico è stato con The

Road to Guantanamo di Michael Winterbottom, mentre le

altre pellicole di rilievo in cui è comparso includono il

pungente film satirico Four Lions - Poco leoni, molto... di

Chris Morris, Shifty, acclamato adattamento de Il

fondamentalista riluttante che gli è valso la prima

nomination ai British Independent Film Awards (BIFA),

e il film drammatico Lo sciacallo - Nightcrawler, al fianco

di Jake Gyllenhaal.

Ed è stato soprattutto quest’ultimo titolo a far

decollare la sua carriera nel 2016. Si è aggiudicato un

Primetime Emmy per il suo ruolo da protagonista

IMMAGINE: AMAZON STUDIOS

Un nuovo ritmo Nel suo ultimo film Sound of Metal, Riz Ahmed interpreta un batterista che ha perso l’udito

18 / Jaguar Magazine

Jaguar Magazine / 19


Intervista

nella serie HBO The Night Of - Cos’è successo quella notte?, ed è pure

entrato a far parte dell’universo di Star Wars interpretando Bodhi

Rook in Rogue One: A Star Wars Story. Ebbene sì, c’è anche una sua

action figure (“Penso che mio nipote ne abbia una”, racconta).

Si può proprio dire che la carriera di Riz sia letteralmente esplosa.

“Ci sono momenti in cui non riesco quasi a crederci. È bello, ma

anche un po’ strano. In quei momenti bisogna ricordarsi che il

pubblico non si entusiasma per te, ma per la parte o per il pezzo che

stai interpretando. Sì, alcuni impazziscono per la mia musica, ma

quella non sono io; è solo una parte di me che scelgo di mostrare agli

altri, come un ologramma.

“Star Wars mi ha insegnato molto sugli ‘ologrammi’. Non importa

se interpreti un personaggio che i fan amano o che detestano, perché

quello non sei davvero tu. È un concetto molto utile da ricordare,

perché a volte è facile confondersi”.

Riz spiega che è la sua famiglia ad aiutarlo a mettere le cose in

prospettiva: “A mia mamma interessa solo se ho mangiato, non

quanti follower ho su Twitter”. Ma la famiglia ha avuto un ruolo

decisivo anche nel suo lavoro. Nato a Wembley da una famiglia di

immigrati pachistani, Riz è cresciuto a contatto con due culture

diverse, mentre la sua carriera scolastica gli ha permesso di

confrontarsi anche con diverse classi sociali.

E queste esperienze hanno inevitabilmente arricchito anche la

sua carriera di artista. “Penso sia un grande vantaggio trovarsi a

proprio agio in ruoli così diversi. È così che sono riuscito a

guadagnarmi da vivere come attore, indossando diverse maschere.

È una cosa che faccio sin da quando ero bambino. Passare ogni

giorno da una cultura o da una classe sociale all’altra è come

interpretare diversi personaggi.

“Certo, lo svantaggio è avere la responsabilità di decidere quale

versione di te stesso vuoi essere. Ora come ora cerco di non

pensarci e provo a investire tutto me stesso in ciò che faccio.”

Il vero Riz Ahmed emerge con decisione con i suoi progetti più

recenti. Nel suo ultimo film, Sound of Metal, interpreta un batterista

che perde l’udito. Sopraffatto dalla depressione, cede alle vecchie

abitudini e finisce in un centro per tossicodipendenti non udenti.

A prima vista non sembrerebbe un ruolo adatto a Riz Ahmed, ma

lui la pensa diversamente:

“Trovo sempre dei punti di contatto con i ruoli che interpreto”,

spiega. “In questo caso, per me si tratta del desiderio di

autodefinirsi, di affermare il proprio valore. Il mio personaggio,

Ruben, deve fare i conti proprio con questo dilemma: ‘chi sono

quando mi trovo faccia a faccia con me stesso? Non sono bravo a

starmene con le mani in mano e non vivo serenamente il lockdown,

proprio perché tendo a definirmi attraverso le mie azioni. Ma

Ruben è costretto a rimanere solo con se stesso e ad affrontare il

suo vero ‘io’. Ed è un’esperienza che può fare paura. Posso capire

come ci si sente”.

“Così, invece di partire dalla superficie e tentare di imitare un

batterista, sono partito dall’interno. Quelli come me sono cresciuti

un po’ come dei camaleonti e adottano questa strategia anche nella

PHOTOS: STUART CLARKE/SHUTTERSTOCK (P.16); TOM VAN SCHELVEN (P.17-18); BBC (P.19)

recitazione. Ma a me non interessa più fare il camaleonte”.

Tutto questo vale anche per la sua musica: nella vita ha fatto il

DJ, l’MC, il cantautore ed è stato anche un famoso freestyler

quando aveva vent’anni. Ma ammette che non ci pagava le bollette

e aveva pensato di smettere. Eppure così non è stato e con il suo

ultimo album, The Long Goodbye, ha trovato la ricetta giusta per

combinare tutti gli ingredienti della sua personalità. Insomma, è

un album tutto da gustare.

La sua musica è un cocktail di influenze orientali e occidentali,

e parla del complicato rapporto di Riz con il Regno Unito

attraverso testi dal sapore quasi poetico. Il disco è accompagnato

da un cortometraggio (disponibile su YouTube) di una potenza

sconcertante, che evidenzia la spaventosa direzione intrapresa

dalla politica moderna. Inoltre, è interessante notare che, dopo

una stringa di lavori pubblicati sotto lo pseudonimo di Riz MC,

sia come solista che come membro dei Swet Shop Boys (una

collaborazione con il rapper Heems e il produttore Redinho),

questo è un album firmato da Riz Ahmed.

“Penso che il cortometraggio esprima tutti i lati della mia

personalità”, dice. “C’è la recitazione, la musica, la parola parlata.

Si concentra su alcune cose che caratterizzano la nostra società, ma

da un punto di vista molto personale. Volevo che mi rappresentasse

al 100%, senza scegliere quale parte di me mostrare”.

Riz aggiunge che, prima di Sound of Metal, aveva addirittura

pensato di prendersi una pausa dalla recitazione. Ma per ora è

difficile che succeda. Il bisogno di comunicare con il pubblico è

troppo forte. E se potesse farlo in altri modi?

Riz è un tipo modaiolo, con uno spiccato interesse per la “moda

consapevole” e sostenibile. A livello lavorativo, però, ha detto di

voler coltivare soprattutto la sua attività di produttore. Dopo anni

passati ad aiutare altre persone a fare film, qualcuno gli ha fatto

notare che un produttore si occupa proprio di quello. Ha quindi

fondato Left Handed Films, la società di produzione con cui ha

presentato il suo primo lungometraggio Mogul Mowgli al Festival

Internazionale del Cinema di Berlino 2020.

Il mondo cambia in continuazione ed è fondamentale saper

cambiare con esso. Ma Riz dimostra che non è necessario prendere

misure drastiche per provare cose nuove.

“Puoi sempre trovare nuovi modi per metterti alla prova con le

scelte che fai”, afferma. “Per quanto mi riguarda, questo non

significa necessariamente che smetterò di recitare. Però valuterò

quali ruoli accettare e cercherò di prepararmi al meglio per ogni

ingaggio. Penso sia possibile trovare nuovi modi di esprimersi con

la stessa forma d’arte e non smettere mai di crescere”.

"A me non

interessa

più fare il

camaleonte"

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Jaguar Magazine / 21


Viaggi

Anima indomabile

Un po' danza e un po'

arte marziale, la capoeira è

l'essenza stessa del Brasile.

Viaggiamo da Salvador

a União dos Palmares

a bordo di una Jaguar XE

per riscoprirne le origini

Storia Jenni Doggett Foto Wilson Hennessy

Lo sanno tutti che non è facile colpire un bersaglio in movimento. Magari è

proprio per questo che uno dei passi base della capoeira, la ginga, è un movimento

fluido e armonico con cui i lottatori si preparano all'azione incorporando

elementi puramente acrobatici. Un'immagine azzeccata anche per descrivere

la stessa capoeira: un'arte marziale "danzata" che è per metà ballo e per metà

forma di autodifesa.

Le origini esatte della capoeira sono incerte, anche se per molti risalgono al

sedicesimo secolo con la deportazione degli schiavi africani in Brasile. In origine

si trattava dunque di un'arte marziale clandestina; una forma di autodifesa con

cui gli schiavi intendevano liberarsi dai loro oppressori. Ma quest'arte non ha

mai cessato di evolversi, fino a eludere qualsiasi definizione convenzionale.

Siamo approdati in Brasile con l'intento di tracciarne le origini e studiarne

l'evoluzione.

Lo stato di Bahia, nella regione nordorientale del paese, è considerato il luogo di nascita

della capoeira. La capitale politica è Salvador anche se Luis, la mia guida, precisa che

la città è a tutti gli effetti anche la capitale culturale del Brasile. "A Salvador, quando

nasce un bimbo diciamo che 'entra in scena'", dice ridendo. Luis è di San Paolo e lavora

in tutto il Sud America, anche se torna qui non appena ne ha l'occasione: "Dicono che

la gente di San Paolo lavora solo per potersi permettere di visitare Salvador".

Ora ci troviamo in piazza Largo Terreiro de Jesus, a guardare coppie di capoeiristi di

strada che si esibiscono in un turbine vorticoso di salti e giravolte. Le acrobazie e i rabo

de arraia (i caratteristici calci circolari) sono eseguiti con una precisione estrema, a

pochissimi millimetri dal volto dell'avversario. Gli atleti, giovani e agili, assumono pose

improbabili sorridendo ai turisti. Quando chiedo a Jason, uno dei più giovani del gruppo,

cosa significhi per lui la capoeira, mi spiega che gli ha praticamente salvato la vita: "Molti

dei miei amici sono morti o hanno problemi con la giustizia. La capoeira mi ha regalato

delle prospettive completamente diverse. Le devo tutto".

Il lato acrobatico e "teatrale" della capoeira funge da valvola di sfogo per Jason e i suoi

amici, oltre a essere anche un'indispensabile fonte di sostentamento. Jason si augura che

un giorno la capoeira diventi una disciplina olimpica e che gli permetta di accedere a

ulteriori opportunità. Proprio come la boxe o il calcio, la capoeira può essere dunque

un'ancora di salvezza per i ragazzi senza un'istruzione e che non possono contare su alcun

tipo di sostegno. I capoeiristi di strada si allenano al pari degli atleti professionisti, con

l'unica differenza che lo fanno sull'asfalto, sotto il sole cocente e per intrattenere turisti

che non sempre pagano.

È quasi sera quando ci lasciamo alle spalle la piazza a bordo della nostra Jaguar XE.

Il cielo è coperto da un fitto strato di nuvole bianche. Salvador è di una bellezza

sconcertante, con le sue stradine scoscese e acciottolate e gli edifici dai colori pastello un

po' sbiaditi dal sole. Le vivaci tonalità che animano le vie del centro si riflettono sulla

carrozzeria della XE. Superiamo fatiscenti edifici coloniali rivestiti di piastrelle bianche

e blu, con porte tappezzate di strati e strati di manifesti o murales straordinariamente

originali e irriverenti.

Le Olimpiadi vengono citate di nuovo durante la mia conversazione con Pedro Abib.

Studioso, musicista, cineasta e capoeirista che ha approfondito ampiamente i temi della

capoeira e dell'identità culturale, Pedro condanna la mercificazione di questa disciplina

e rifiuta categoricamente l'idea che possa un giorno trasformarsi in uno sport agonistico.

Secondo lui, è importante che l'aspetto culturale prevalga sempre su quello sportivo:

"Non ha senso parlare di vincitori e vinti perché non si tratta di competere, ma di

instaurare un legame. È un dialogo filosofico". Pedro non vuole che la capoeira venga

"venduta" nelle palestre ai clienti. Per lui, si tratta di un potente mezzo capace di ristabilire

l'uguaglianza in una società profondamente divisa.

Pedro aggiunge che, nonostante sia annoverata tra i patrimoni immateriali

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Jaguar Magazine / 23


Viaggi

Techni-color Gli interni sofisticati della Jaguar XE bilanciano la vivacità e il brio del quartiere Largo do Pelourinho di Salvador

dell'UNESCO, la capoeira è lungi dall'essere universalmente

riconosciuta e continua a esistere un certo stigma sociale. Negli

ultimi anni del diciannovesimo secolo, con la fine della schiavitù

e l'aumento dell'urbanizzazione, questa affascinante arte di

combattimento diventò a tutti gli effetti un'arma dalle gang

criminali e fu ufficialmente vietata agli inizi del ventesimo

secolo. Chiunque la praticasse rischiava l'incarcerazione, e

spesso la tortura.

Prima di visitare Salvador, a me la capoeira ricordava

vagamente gli spot pubblicitari della Nokia, o al massimo quei

brevi intermezzi sulla BBC in cui due capoeiristi eseguivano

sinuose acrobazie su un tetto. Uno dei personaggi del classico

videogioco Tekken è nientemeno che un capoeirista mentre, nel

film Ocean’s Twelve, Vincent Cassel scavalca sinuosamente i raggi

laser di un sistema di sicurezza proprio a colpi di capoeira. Eppure,

tutti questi esempi non fanno altro che mettere in luce l'aspetto

atletico della disciplina, scindendola completamente dalla musica,

dai testi, dalla spiritualità e dall'irriverenza che rendono la capoeira

un'arte tanto coinvolgente. Solo dopo aver osservato la capoeira nel

suo contesto naturale ho potuto coglierne la vera essenza.

Mi avventuro giù per una stretta scalinata diretto alla

Fundação Mestre Bimba, l'accademia di Mestre Nenel

battezzata in onore di suo padre. L'energia era palpabile ancora

prima che entrassi nella piccola stanza sotterranea gremita di

studenti in abiti di cotone bianco. Tutt'attorno alla roda (il cerchio

che si forma attorno ai due capoeiristi) si accalca una chiassosa

folla di gente di ogni età. Al centro, due atleti si muovono

lentamente studiandosi con estrema attenzione, intenti a imitare

e reagire ai movimenti reciproci. Tra un incessante susseguirsi

di finte e spazzate, i lottatori si rotolano l'uno sull'altro dando

vita a una danza quasi ipnotica. L'atmosfera che si respira è

rilassata e collaborativa. Adesso tocca a una nuova coppia di

lottatori prendere possesso della roda, ondeggiando avanti e

indietro. Il rispetto, la buona volontà e il senso di appartenenza

sono evidenti. Tutti sorridono, cantano e battono le mani al

ritmo metallico del berimbau, lo strumento a corda percossa che

è un elemento fondamentale della capoeira. Gli studenti devono

imparare a suonarlo ma anche a costruirlo se vogliono

raggiungere lo status di mestre. Questo termine ha un significato

ben più nebuloso e ampio del semplice "maestro". Per alcuni, il

valore di un mestre si misura in numeri (età, esperienza, ore di

allenamento o canzoni apprese) ma altri si spingono oltre,

sostenendo che un mestre ricopre un ruolo sacro all'interno della

comunità e che agisce al contempo da genitore, studioso e guida.

Per tanti, questo concetto assume dunque una dimensione

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Viaggi

Per alcuni, il mestre ha un

ruolo sacro all'interno

della comunità, fungendo

al contempo da genitore,

studioso e guida

Panorami acquatici Vista dalla residenza e dalla cappella della Quinta do Unhão, con le acque dell'Atlantico che incorniciano il tramonto di Salvador

Fight club (in alto) Mestre Nenel, figlio del fondatore della

Capoeira Regional, con Mestra Preguiça; (in basso) Mestra

Nani con un berimbau

spirituale oltre che gerarchica, e quasi tutti concordano sul fatto

che non si tratta solo di possedere determinate abilità.

Ci vuole un po' perché la folla si allontani finalmente dalla

roda. Tutti (io per primo) sono ansiosi di scambiare qualche

parola con Mestre Nenel, figlio del fondatore della Capoeira

Regional Mestre Bimba. Ci sono due stili principali di capoeira,

con moltissime varianti. La Capoeira Regional è generalmente

considerata quella più atletica e scattante, con livelli di

complessità meglio definiti: esiste infatti un sistema di

graduazione con corde colorate che però varia di scuola in

scuola. La Capoeira Angola si associa solitamente a Mestre

Pastinha, il "portavoce" di questo stile più tradizionale. Alcuni

hanno anche cercato di fondere i due stili, creando così la

Capoeira Contemporânea.

Mestre Bimba aveva riconosciuto il potenziale educativo della

capoeira e aveva quindi cercato di legittimare quest'arte, come

ci spiega il figlio Mestre Nenel. Insieme alla moglie Mestra

Preguiça, si occupa di numerosi progetti sociali rivolti ai giovani

emarginati. Entrambi hanno molto a cuore la missione di

tutelare e diffondere i principi di Mestre Bimba, promuovendo

un senso di appartenenza e realizzazione. Secondo Mestra

Preguiça il motivo per cui la capoeira è una disciplina tanto

amata è evidente: "È inclusiva, aperta a chiunque". Lei stessa

può confermare che la capoeira ha offerto una nuova ragione

di vita ai giovani più disagiati, oltre a dare conforto alle detenute

di una prigione tedesca a cui ha insegnato la disciplina.

Aggiunge inoltre che questi non sono i loro veri nomi, ma sono

quelli con cui sono stati battezzati al termine del loro percorso.

Mestra Preguiça (che significa "pigra"), deve il suo nome al fatto

che da principiante era troppo timida per partecipare

attivamente ai combattimenti, ma il suo mestre aveva scambiato

la sua timidezza per pigrizia; ed ecco che questo soprannome

non l'ha mai abbandonata.

L'eco dei tamburi mi insegue ancora mentre percorro le

ripidissime strade di Pelourinho. Il ritmo è l'anima di Salvador,

dalla samba che esce dagli altoparlanti delle auto fino alla

musica cadenzata dei blocos afros (gruppi di percussionisti). Non

a caso, Paul Simon aveva girato proprio qui il videoclip per The

Obvious Child. Per il suo album The Rhythm of the Saints, aveva

scelto di incorporare le complesse poliritmie dei percussionisti

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Viaggi

UNIÃO DOS

PALMARES

BRASILE

Un tuffo nel verde La strada che percorriamo durante il viaggio da Salvador a

União dos Palmares attraversa scenari lussureggianti scanditi da spiagge dorate

Si parte Jenni si mette comoda e si prepara a partire a bordo della Jaguar XE

Olodum locali. L'unico momento in cui la musica scompare è

quando la città viene pervasa dall'assordante rintocco delle

campane delle chiese. Si dice che qui a Salvador ci sia una chiesa

per ogni giorno dell'anno, ma in realtà ce ne sono molte più di

365. Nella regione, cattolicesimo e candomblé coesistono come

le due religioni principali, anche se quest'ultimo è di per sé una

commistione di cattolicesimo e culti africani. Mentre nella

chiesa di Nosso Senhor do Bonfim i fedeli si raccolgono per la

messa, i turisti esprimono i loro desideri con i fitas, i nastri legati

al cancello esterno. Decine di donne danzano facendo

volteggiare le perle colorate dei loro ornamenti, con i loro abiti

bianchi che si muovono sinuosi nella brezza. Portano fiori,

profumi e specchi in offerta a Yemanjá, la dea del mare.

La nostra XE ci accompagna tra le vie labirintiche di

Salvador, mentre il sole proietta le ombre della città sulle acque

dell'oceano. Costeggio la spiaggia e vedo gente rilassarsi

ILLUSTRAZIONE: TIM BOELAARS

SALVADOR

La Linha Verde

attraversa la foresta

atlantica offrendo

scenari spettacolari

nell'acqua, bambini che si tuffano in una caletta rocciosa e

barche in rada che dondolano pigramente. Supero un uomo

sospeso a 10 m da terra, che ripulisce una palma da cocco con

un machete. La sua vita è letteralmente appesa a un filo, ma lui

non sembra farci caso.

La mia ultima tappa è Forte da Capoeira, al crepuscolo.

Elegante forte del diciassettesimo secolo costruito contro gli

invasori olandesi e poi usato come prigione, oggi ospita varie

accademie di capoeira molto famose. È un piacere conoscere

Mestre Boca Rica, discepolo dello stimatissimo Mestre Pastinha.

Ha 83 anni ma è ancora sorprendentemente atletico, con un

aspetto furbo e accattivante. Non riesce proprio a starsene

fermo. La sua passione è creare e tramandare la musica della

capoeira. Ha registrato diversi album e girato il mondo per

diffondere la sua musica. Mestre Moraes, anche lui discepolo di

Pastinha, oltre che studioso e compositore di successo, ha

ricevuto una nomination ai Grammy nel 2003 per il suo album

Capoeira Angola 2: Brincando Na Roda.

La vicina di Boca Rica, Mestra Nani, è la nipote di Mestre

Pequeno, un altro seguace di Pastinha. Mestra Nani rappresenta

la nuova generazione di allenatori, eppure continua a restare

fedele agli insegnamenti del nonno; ricorda con orgoglio come

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Viaggi

incollate all'asfalto, attratte dal calore immagazzinato nel corso

della giornata.

Dopo 12 ore di viaggio da Salvador, tra canne da zucchero e

pascoli per il bestiame, arriviamo infine a União dos Palmares.

La cittadina è spoglia ma vivace. Le strade sono dominate da

carri trainati da cavalli, e io mi sento addosso gli occhi dei

curiosi che mi osservano da case verdi e gialle. Sono arrivato

appena in tempo per partecipare alla processione in memoria

dell'ultima battaglia di Palmares. I quilombola, guidati dal loro

comandante Zumbi, riuscirono a respingere numerose

incursioni, ma la popolazione locale fu decimata con l'ultimo

attacco del 1694. Ogni anno, i discendenti dei superstiti si

riuniscono qui per onorare la memoria di chi combatté durante

quella battaglia. Percorrono quattro chilometri su per la collina

di Serra da Barriga, facendo varie soste per danzare, bere,

condividere poesie e, naturalmente, per praticare la capoeira.

L'atmosfera è gioiosa ma al contempo solenne. Camminiamo

nella notte tutti vestiti di bianco, quasi spettrali contro il nero

del cielo. L'oscurità sembra unirci.

All'alba, raggiungiamo la cima della collina dove si trova il

Memorial Quilombo, che è un memoriale ma anche una sorta

di museo all'aperto. È un luogo che emoziona e che fa riflettere.

Mi siedo e mi concedo un po' di tempo per raccogliere i miei

Camminiamo nella notte

tutti vestiti di bianco,

quasi spettrali contro

il nero del cielo

Al trotto (in alto) La XE prende un'andatura più rilassata a União dos Palmares

(In alto a sinistra) L'energia della capoeira allo storico Memorial Quilombo

questi non abbia mai discriminato le donne nella roda. Si

commuove ripensando al suo passato di ragazza madre,

spiegando che la capoeira le ha ridato la fiducia e la voglia di

ritagliarsi un posto nel mondo. Oggi, insegna capoeira per

promuovere l'uguaglianza e la lotta contro la violenza sulle

donne.

Il mattino seguente, il traffico si dirada rapidamente mentre

lascio la città. Mi dirigo a União dos Palmares, territorio noto

per aver ospitato la più grande comunità di schiavi delle

Americhe, il Quilombo dos Palmares. I quilombos erano villaggi

abitati da persone sfuggite alla schiavitù, e questo ne ospitava

circa 30.000. Mi auguro che questa seconda tappa mi aiuti a

risalire alle più antiche origini della capoeira.

Quando mi fermo al semaforo, i venditori ambulanti si

accalcano per pulirmi il parabrezza e offrirmi snack a base di

giaca. Supero numerose stazioni di servizio e quasi altrettanti

posti di blocco. Presto, raggiungo la Rodovia Estrada do Côco

e la Linha Verde, nota anche con il nome meno romantico di

BA-099. La Linha Verde attraversa la foresta atlantica offrendo

vedute spettacolari, con dune di sabbia bianca ed elaborati strati

di rocce rosa. I cartelli stradali segnalano la presenza di asini e

bradipi, ma il mio ostacolo principale sono le rane che sembrano

pensieri, mentre un colibrì ramato, che in portoghese si chiama

beija-flor (bacia fiori) mi tiene compagnia. Solo lo stridore degli

altri uccelli sugli alberi turba la pace di questo luogo: è un

monumento per commemorare la sofferenza degli schiavi afrobrasiliani,

celebrandone la forza e il coraggio.

Avevo letto che gli schiavisti erano soliti separare i membri di

famiglie e tribù per evitare la fraternizzazione. Non è difficile

immaginare come la capoeira fosse dunque diventata un mezzo

di comunicazione universale per persone che provenivano da

luoghi molto diversi. La gente del posto ha un legame profondo

con le proprie radici, e la capoeira è un punto di contatto diretto

con i propri antenati. Per molti, rappresenta ancora un potente

simbolo di resistenza, uno strumento per lottare contro le

disuguaglianze sociali.

A pensarci bene c'è una certa simmetria: quest'arte che un

tempo era vietata ora è uno strumento indispensabile per tenere

i giovani lontani dalla criminalità. C'è chi vuole cambiarla e chi

vuole guadagnarci, oppure chi desidera solo tramandarla così

com'è. Qualunque cosa accada, è certo che la capoeira ha un

glorioso avvenire di fronte a sé.

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Gastronomia

ACIDO

È BELLO

Dal kimchi coreano ai cari e vecchi sottaceti, i cibi di qualità

aspra sono ormai sulle tavole di tutto il mondo, e il loro

successo non accenna a diminuire. Per orientarsi in questa

moltitudine di piatti dal sapore pungente, non c'è guida

migliore di Mark Diacono, food writer di successo e autore

di un nuovo libro intitolato semplicemente Acido

Anatra al sommacco con indivia,

sedano rapa e melograno

Ho ideato questa ricetta verso l'inizio

dell'estate, quando si possono ancora

trovare alcune radici invernali. Volevo

un'insalata leggera con una moltitudine

di strati. L'indivia e il sedano rapa

aggiungono una punta d'amaro alla

dolcezza dell'anatra, mentre melograno

e sommacco (che è una spezia agrumata)

esaltano la qualità acre della pietanza.

La complessità del piatto è data proprio

dai diversi livelli di acidità.

Insalata di rabarbaro e ravanello

È un piatto che amo molto. L'ispirazione

deriva da una ricetta di Claudia Roden a base

di arancia, che io però volevo sostituire con il

rabarbaro perché ne vado matto. L'aneto,

l'aceto e l'acqua di rose sono un trait d'union

essenziale tra la dolcezza del rabarbaro e la

freschezza del ravanello. Gli aceti di qualità

sono un po' come un buon vino.

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Jaguar Magazine / 33


Gastronomia

Ostriche in salsa mignonette ai quattro condimenti

Questo piatto ha il potere di risvegliare le papille gustative. Una delle cose che

preferisco dei sapori aspri è che ti danno quel brivido che nessun altro gusto sa

darti. Tempo fa vivevo a Whitstable, sulla costa inglese, ed è stato lì che ho

scoperto le grandi potenzialità delle ostriche. A mio avviso, è importante abbinare

l'estrema semplicità della pietanza a sapori pungenti, come il frutto della passione

o il succo di lime, controbilanciati in questo caso da scalogno, sale e pepe.

Malfatti

I malfatti potrebbero sembrare la versione meno nobile

degli gnocchi, ma secondo me è vero il contrario. Hanno

una consistenza più densa che non si trova negli gnocchi.

La base di questo piatto (salvia, burro e ricotta) è un

successo assicurato, ma l'aggiunta di succo di limone nel

burro alla salvia conferisce alla ricotta un piacevolissimo

tocco di acidità.

Gazpacho bianco

Adoro i sapori che sono in grado di evocare luoghi lontani

e l'ajo blanco mi trasporta direttamente in Andalusia.

Non ci sono ancora stato, ma per un attimo mi sento

come se mi trovassi lì. Gli abbinamenti sono davvero

speciali: ci sono mandorle e aglio in abbondanza, ma

è l'aceto di sherry a fare tutta la differenza. Gli ingredienti

da soli potrebbero destare qualche scetticismo, eppure

è un piatto davvero superlativo.

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Jaguar Magazine / 35


Gastronomia

Pancake dosa con cavolfiore arrosto e salsa raita

Mio padre era cresciuto nello Sri Lanka e creava spesso accostamenti del genere.

In questo piatto convergono tante influenze culturali dando vita a una pietanza

che è al contempo fresca e sostanziosa, con una qualità aspra che deriva dalla

pastella fermentata e dal limone. Con questi pancake ci si può sbizzarrire, ed è

possibile consumarli immediatamente o lasciarli fermentare durante la notte.

Taco al kimchi coreano

Il kimchi è un piatto indissolubilmente legato alla cultura

coreana, ricco di proprietà benefiche e con un sapore

deciso e pungente. Si presta a qualsiasi abbinamento,

ma a me piace utilizzarlo come condimento per

perfezionare svariate ricette. Qui lo abbiamo accostato

a uno street food tipico della West Coast. Il mix di culture

non ci deve spaventare: nulla ci vieta di condire un piatto

californiano con un tocco di Corea.

Maionese al kombucha

Provare la maionese fatta in casa è un'esperienza che

ti cambia la vita perché è cento volte meglio di quella

confezionata. Questa è un'idea che mi è venuta per

riutilizzare il kombucha quando fermenta un po' troppo

rapidamente. Dal kombucha è possibile ricavare una

maionese delicatissima e dal gusto davvero strepitoso.

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Jaguar Magazine / 37


Gastronomia

Salsa all'uva spina

Quanto mi piace assaggiare il primo

acino di uva spina della stagione!

Preparavo questa salsa quando

collaboravo con Hugh Fearnley-

Whittingstall nella trasmissione

River Cottage, e l'ho perfezionata

nel corso degli anni. Va bene con

tutto, sia abbina con le pietanze più

scontate come sgombro, formaggio

o prosciutto, e persino con il gelato.

È vivace nel colore e nel gusto,

e la si può adattare sostituendo

la menta con il coriandolo o

eliminando il sedano di montagna

per un colore ancora più brillante.

Un tripudio di gusti decisi.

Mele cotogne sottaceto

Ogni anno raccolgo moltissime mele cotogne da cuocere al forno, immergere nella vodka o preparare

nei modi più improbabili. A un certo punto mi è venuta l'idea di metterle sottaceto. Dopo vari

esperimenti, ho capito che non aveva senso aggiungere troppi ingredienti. Allora ho semplificato

il tutto... et voilà. Il calore dell'anice stellato si unisce al gusto deciso dei grani di pepe, mentre i chiodi

di garofano conferiscono un elemento natalizio. Una ricetta perfetta per l'autunno.

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Gastronomia

NUOVA JAGUAR F-TYPE

TORNIAMO A VIVERE

LA VITA A COLORI.

Albicocche al forno con crème fraîche, melassa al

melograno e crumble ai semi di finocchio

Sono pochi i piatti in cui posso dire di essere insuperabile, ma il crumble

è uno di questi. Dopo aver raccolto alcune albicocche ho avuto la trovata

di aggiungervi una goccia di aceto... Il gusto è cambiato completamente.

Basta un pizzico di acidità per esaltare la dolcezza e il profumo delle

albicocche genuine. Cardamomo, albicocche, semi di finocchio, zenzero,

rosmarino... Tante consistenze diverse per un risultato entusiasmante.

40 / Jaguar Magazine

Mark Diacono è fotografo,

agricoltore e autore di sette libri.

Per le sue opere, ha ricevuto

numerosi premi. Vive in Inghilterra,

nel Devon, dove ha fondato Otter

Farm con l'obiettivo promuovere

la coltivazione di prodotti insoliti

e dimenticati

Nuova Jaguar F-TYPE. Con nuove motorizzazioni

da 300 a 575 cavalli, capaci di unire prestazioni

eccezionali a raffinatezza ed efficienza, e colorazioni

esclusive completamente rinnovate. È il momento

giusto per farci spettinare dalla potenza Jaguar.

I Concierge delle Concessionarie JAGUAR ti aspettano

per un appuntamento individuale e sicuro, anche virtuale.

jaguar.com

Gamma Nuova Jaguar F-TYPE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 8,1 a 11 (NEDC2), da 9,4 a 11,1 (WLTP).

Emissioni CO 2

(g/km): ciclo combinato da 184 a 252 (NEDC2), da 215 a 253 (WLTP). I valori sono indicati a fini comparativi.


PROTESI A REGOLA D'ARTE

Sono le deviazioni a rendere straordinario ogni viaggio

Sophie de Oliveira Barata

L'artista e fondatrice di The Alternative Limb Project

ha scelto di dedicare tutta se stessa a questa iniziativa

rivoluzionaria

Storia Tim Hulse

Per molti di noi, l'idea che

qualcuno possa diventare un

campione mondiale di pole dance

con una sola gamba può essere

difficile da concepire. Eppure, per

Sophie de Oliveira Barata,

designer di protesti alternative,

è proprio in questi casi che l'arte

può essere esplorata in tutte le

sue potenzialità. "Ho ideato una

gamba con una silhouette a

clessidra, ovvero più stretta al

centro e che termina in una sorta

di zoccolo per mantenere più

facilmente il contatto con il palo.

Il polpaccio è decorato con

sculture cromate intercambiabili

che ruotano con ogni movimento".

Così descrive l'arto che sta

creando per Andrew Gregory,

un affermato ballerino di pole

dance che ha iniziato la sua carriera

dopo aver perso una gamba in

un incidente di motocicletta.

I più recenti progetti di Sophie

includono anche una gamba con

trenino in movimento

commissionata dal Darlington

Railway Museum in occasione di

una mostra, e una protesi in legno

intagliato con orologio a cucù per

una ballerina della Candoco

Dance Company. "C'è persino un

uccellino che esce dall'orologio",

spiega. "La protesi include un

pendolo fissato a un perno per

muovere la gamba liberamente

senza che il pendolo si fermi".

Il suo interesse per le protesi

è nato in ospedale mentre teneva

un corso di arte per principianti.

In seguito, ha lavorato come

designer di protesi realistiche

per una delle aziende del Regno

Unito leader nel settore. Già allora

iniziava però a nascere dentro di

lei il desiderio di realizzare

creazioni meno convenzionali,

e questa vocazione è stata poi

rafforzata da una cliente che

ogni anno le commissionava

una nuova protesi. "Ogni volta

chiedeva qualcosa di diverso,

come l'aggiunta di personaggi

di cartoni animati", racconta.

Ma è stata una sfilata di

Alexander McQueen, in cui

l'atleta paralimpica Aimee Mullins

indossava due protesi di legno

riccamente intagliate, a segnare

la vera svolta. Un paio d'anni più

tardi, Sophie ha lanciato

l'Alternative Limb Project e da

allora crea protesi dal design

audace e innovativo, studiate per

mettere in discussione i pregiudizi

sulla disabilità e sfidare i confini

della body modification.

"Mi piace creare arti che

portino le persone a interrogarsi

sul potenziale del corpo umano.

Voglio provocare e dare libero

sfogo all'immaginazione". J

Body art: Sophie de Oliveira Barata (sopra) nel suo laboratorio nel sud dell'Inghilterra. Tra le sue creazioni

uniche: Spike Leg (a sinistra) indossata dalla cantante Viktoria Modesta; Vine (in basso a sinistra),

un "tentacolo floreale" per la modella Kelly Knox; e Phantom Limb (in basso a destra), un braccio bionico

per il gamer James Young

IMMAGINI: RITRATTO DI OPHELIA WYNNE; PROGETTI DI OMKAAR KOTEDIA & LUKASZ SUCHORAB

42 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 43


Arte

Prospettive nuove

La vera bellezza non passa mai di moda. Nuova Jaguar F-TYPE

posa con altre icone del design rivisitate in chiave contemporanea,

celebrando l'incontro tra passato e presente

Foto James Day

Il piacere di reinventarsi: la Nuova F-TYPE incarna l'essenza stessa di Jaguar. In questa versione rinnovata, la Jaguar sportiva

per eccellenza sfoggia una forma più pura, scolpita e audace. Anche in questa pagina: chitarra Gibson Les Paul Modern nel

colore Faded Pelham Blue, gibson.com; trolley St. Moritz di Globe-Trotter da 50,8 cm, globe-trotter.com; gioco da tavolo Scale

e serpenti di William & Son; poltrona 635 edizione limitata di Gerrit Thomas Rietveld per Cassina nei colori nero, verde e bianco,

conranshop.com; cuscino "Femme assise à la robe bleue II" collezione Picasso di Jules Pansu, conranshop.com; Le Grand Etourdi

Mobile di Volta, conranshop.com; lampada a sospensione PH 5 Mini di Poul Henningsen per Louis Poulsen, conranshop.com;

trench coat Heritage The Kensington di Burberry, uk.burberry.com; borsa multicolore Traviata di Launer London, launer.com;

scarpe Nike Air Max 270 React, nike.com; jeans Levi's 501 Original Fit, levi.com; Polaroid OneStep 2, polaroid.com; lampada a

stelo Original 1227 Giant di Anglepoise, anglepoise.com; divano Togo di Ligne Roset nel colore Goya Red Alcantara, ligne-roset.

com; décolleté Clare 80 di Christian Louboutin, eu.christianlouboutin.com

44 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 45


Arte

Ritorno al futuro: i nuovi fari posteriori a

LED avvolgono i passaruota accentuando

l'assetto possente dell'auto. Lampada a

sospensione PH 5 Mini di Poul Henningsen

per Louis Poulsen, conranshop.com; borsa

multicolore Traviata di Launer London,

launer.com; Leica TL2, leicastore-uk.co.uk;

lampada Type 75 di Paul Smith per

Anglepoise, conranshop.co.uk

Una delizia per gli occhi: gli interni di F-TYPE

sono impreziositi da materiali di alta qualità, rigorosi

standard di fabbricazione e dettagli mozzafiato.

Chitarra Gibson Les Paul Modern nel colore Faded

Pelham Blue, gibson.com; lampada Type 75 di

Paul Smith per Anglepoise, conranshop.co.uk;

L’Erudit Mobile di Volta, conranshop.co.uk

46/ Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 47


Arte

Stile (e spazio) da vendere: l'ampio

bagagliaio elimina ogni possibile

problema di spazio per viaggiare in

tutta tranquillità.

Shopper in PVC Lucent Matte, shopper

in PVC Track con logo stampato e

beauty case geometrico di Bao Bao

Issey Miyake, isseymiyake.com

Le luci della ribalta: il nuovo design

dei fari si fonde con le linee

aerodinamiche della F‐TYPE.

Chitarra Gibson Les Paul Modern nel

colore Faded Pelham Blue, gibson.com;

poltrona DAX Plastic Armchair di

Charles e Ray Eames per Vitra con

base scura e rivestimento in Hopsak,

conranshop.co.uk; scarpe di Comme

des Garçons x Converse, converse.com;

borsa Bayswater della collezione

Heritage di Mulberry nel colore

Porcelain Blue e fantasia tartan,

mulberry.com; Polaroid OneStep 2,

polaroid.com; décolleté Clare 80 di

Christian Louboutin,

eu.christianlouboutin.com; lampada a

stelo Original 1227 Giant di Anglepoise,

anglepoise.com; divano Togo di Ligne

Roset nel colore Goya Red Alcantara,

ligne-roset.com

Una marcia in più: la carrozzeria

scolpita nasconde un telaio potenziato.

Décolleté Clare 80 di Christian

Louboutin, eu.christianlouboutin.com

48 / Jaguar Magazine


Tieniti forte: dietro al nuovo

paraurti e alla griglia leggermente

allargata si nascondono motori

fino al potente V8 Supercharged

da 575 CV.

Divano Togo di Ligne Roset

nel colore Goya Red Alcantara,

ligne-roset.com

Arte

Il paradiso del guidatore: sedili

Performance a 12 regolazioni, quadro

strumenti con schermo TFT HD da

12,3'' e impianto audio Meridian

Sound System: tutto è progettato per

il comfort del conducente.

Borsa Bayswater della collezione

Heritage di Mulberry nel colore

Porcelain Blue e fantasia tartan,

mulberry.com; orologio Polaris Date di

Jaeger-LeCoultre, jaeger-lecoultre.com

50 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 51


Arte

Arte punk

Opera controversa nel 1917,

Fontana di Duchamp è

di fortissimo impatto

RADICI

CREATIVE

In che modo la carta da parati vittoriana ha influenzato l'iPhone?

E cosa c'entra Monet con la caotica camera da letto di Tracey Emin?

Ce lo racconta Will Gompertz, Art Editor della BBC

MARCEL DUCHAMP, FONTANA (1917), EDIZIONE GALLERIA SCHWARZ, 1964 © ASSOCIATION

MARCEL DUCHAMP/ADAGP, PARIGI E DACS, LONDRA 2020

Più si invecchia e più ci si rende conto che la storia non

è proprio un testimone attendibile. Ad esempio, mia

moglie sostiene senza mezzi termini che il discorso che

ho fatto quando ci siamo sposati nel 1993 non è stato

proprio granché. Eppure io ricordo che gli invitati

avevano accolto con cori di risate il mio repertorio di

aneddoti esilaranti. Ma la mia signora rimane impassibile:

"Semmai, la gente rideva alle battute del tuo testimone".

E più si torna indietro con la memoria, più i "fatti"

vengono rimessi in discussione. Ad esempio, ci si potrebbe

chiedere se il modernismo e l'arte moderna abbiano

davvero avuto inizio a New York nel 1917, quando

l'artista francese Marcel Duchamp decise di esporre un

orinatoio in una mostra d'arte contemporanea,

influenzando così il dadaismo, il surrealismo,

l'espressionismo astratto, il situazionismo, il punk, Samuel

Beckett e la commedia alternativa.

Duchamp, fondatore del concettualismo e della nozione

secondo la quale "tutto può essere arte", è il motivo per cui

il letto disfatto di Tracey Emin vale 2 milioni di sterline, e

il tuo no. Ma fu davvero lui a dare il via al movimento?

Magari tutto ebbe inizio per mano di Kazimir Malevič che

due anni prima, nel 1915, aveva dipinto un quadrato nero

su tela bianca celebrando il ritorno dell'arte al suo stato

originale, alla sua essenza più astratta.

E se le origini risalissero invece ai lavori di artisti del

calibro di Claude Monet, Paul Cézanne o Berthe Morisot

che, nel 1874, si ribellarono alle convenzioni dell'arte

francese allestendo un'esposizione di opere radicali in

diretta concorrenza con il Salon di Parigi? A quell'epoca,

il critico d'arte Louis Leroy li etichettò come semplici

"impressionisti", inteso con intento dispregiativo. Ma

quell'insulto improvvisato che sperava di troncare la

carriera di questi giovani pittori diventò invece la

denominazione del movimento d'arte moderna più

famoso al mondo.

Un'altra data ugualmente plausibile è il 1863, anno in

cui il poeta e critico Charles Baudelaire scrisse il suo

celebre saggio Il pittore della vita moderna, in cui incitava gli

artisti parigini ad abbandonare la mitologia antica e le

figure religiose in favore della grezza ed entusiasmante

realtà quotidiana della Parigi di allora.

Ed ecco che, poco dopo, Édouard Manet dipinse il suo

controverso nudo femminile Olympia, scandalizzando i

conservatori dell'Accademia perché ritraeva una prostituta

di quartiere, non una dea greca. Eppure, l'opera si rivelò

un'importante fonte d'ispirazione per gli artisti

d'avanguardia, che ne apprezzavano il crudo realismo e l'uso

di colori piatti. Per quanto ragguardevole, personalmente

ma non credo sia questa l'opera che ha spianato la strada al

modernismo. Per tracciarne le origini dobbiamo tornare

indietro di due anni e attraversare la Manica.

Rintanata tra le strade di Holborn, terra di nessuno tra

il West End e la City di Londra, troviamo Red Lion

Square. Proprio qui, nell'aprile nell'aprire 1861, aprì lo

studio di design di interni Morris, Marshall, Faulkner &

Co. capitanato dal barbuto medievalista William Morris

(da non confondere con l'omonimo William Morris di

Morris Motors).

Morris detestava l'industrializzazione galoppante che

avanzava inesorabile attorno a sé. Il suo eroe era il critico

d'arte John Ruskin, che nel libro Le pietre di Venezia

sosteneva che la produzione meccanica di massa fosse

responsabile del "degrado del lavoratore", riducendolo a

non più di un semplice ingranaggio.

Morris era pienamente d'accordo. Secondo lui, il lavoro

era un'attività nobile e guardava con occhio nostalgico (e

un tantino edulcorato) alle leggende arturiane e alle

52 / Jaguar Magazine

Jaguar Magazine /


Arte

Design tessile/Morris/1862

Olympia/Manet/1863

gilde medievali, con il loro rigoroso ordine gerarchico

fatto di maestri, apprendisti e lavoranti.

L'artigianato "vecchia maniera", condito con

un'estetica naturale ed essenziale, era la filosofia

dominante a Morris, Marshall, Faulkner & Co, dove si

realizzavano finestre con vetri colorati e mobili in rovere

intagliato. Per Morris, tutto ruotava attorno alla bellezza

e all'integrità dell'oggetto lavorato a mano, che si tratti di

motivi decorativi per carta da parati o tappezzerie

pregiate. Si augurava di proporre prodotti accessibili a

tutti, ma le sue ambizioni si rivelarono irrealizzabili e

dovette accettare di servire clienti ricchi, un boccone

piuttosto amaro per un protosocialista del suo calibro. In

ogni caso, la strada che aveva intrapreso era ricca di

Movimento Bauhaus/Gropius/1919

potenzialità interessanti.

Qualche mese dopo la morte di Morris nel 1896, il

diplomatico tedesco Hermann Muthesius venne inviato

a Londra per una discreta attività di spionaggio. Il suo

titolo ufficiale era "addetto alla cultura", ma la sua vera

missione era far luce sui segreti del successo commerciale

e dell'invidiabile produttività della Gran Bretagna.

Muthesius considerava gli inglesi ridicoli, con il loro

rigido sistema di classi e la bizzarra ossessione di versare

Quadrato nero/Malevič/1915

WILLIAM MORRIS, DESIGN PER CARTA DA PARATI MOTIVO TRALICCIO, 1862; ÉDOUARD MANET, OLYMPIA, 1863, MUSÉE D'ORSAY, PARIGI; KAZIMIR MALEVIČ, QUADRATO NERO,

1915, GALLERIA TRET'JAKOV, MOSCA; JOHN AINSWORTH, UFFICIO DI WALTER GROPIUS, 2018, FOTO PATRIMONIO UNESCO; TRACEY EMIN, MY BED, 1998 © TRACEY EMIN.

TUTTI I DIRITTI RISERVATI, DACS /ARTIMAGE 2020. IMMAGINE PUBBLICATA PER GENTILE CONCESSIONE DI SAATCHI GALLERY, LONDRA. FOTO: PRUDENCE CUMING ASSOCIATES LTD

My Bed/Emin/1998

iPhone/Apple/2007

nelle tazze sempre il latte freddo prima del tè, per evitare

che l'acqua calda incrinasse la porcellana. Ben presto

scoprì il lavoro di William Morris e se ne innamorò.

Al rientro in patria nel 1904, scrisse un libro in tre volumi

intitolato Das englische Haus (La casa inglese), in cui

decantava le meraviglie del movimento Arts & Crafts.

Riferì al governo che gli inglesi avevano fatto un'importante

scoperta commerciale, senza tuttavia coglierne la reale

portata. Secondo lui, i vantaggi economici della produzione

di massa avrebbero dovuto essere combinati allo stile e al

talento di un artista come Morris. Ciò avrebbe conferito

un'anima ai pezzi prodotti con l'ausilio delle macchine,

conquistando l'interesse dei consumatori.

Nel giro di pochi mesi, l'amministrazione tedesca

sanzionò l'insegnamento del design industriale su tutto il

territorio. Nel 1907, Muthesius fondò la Deutscher

Werkbund, un'associazione di architetti, artisti e artigiani

AVREBBE CONFERITO UN'ANIMA

AI PEZZI PRODOTTI CON

L'AUSILIO DELLE MACCHINE

disposti a collaborare con le industrie tedesche per

aiutarle a realizzare prodotti più attraenti. Tra loro c'era

anche Peter Behrens, pittore boemo che in seguito diventò

direttore creativo di AEG, affermando definitivamente

la pratica del design industriale. Tra i suoi collaboratori più

giovani c'erano i futuri giganti del XX secolo, ovvero

Ludwig Mies van der Rohe, Le Corbusier e Walter Gropius

che, nel 1919, fondarono la leggendaria Bauhaus con un

manifesto creativo totalmente in linea con le idee di Morris.

Ecco dunque spiegato il mistero: fu un omone inglese

dalla barba incolta a scrivere i primi capitoli della storia

del modernismo, una corrente ispirata dal movimento

Arts & Crafts passando per art déco e art nouveau.

Oggi, lo spirito di Morris rivive nei prodotti più disparati,

dalla Jaguar E-TYPE all'iPhone. L'estetica modernista

è dunque viva e vegeta, e la sua popolarità non accenna

a diminuire. J

54 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 55


Denaro

LE GIOIE DEGLI

INVESTIMENTI

ETICI

Investire non è solo grafici e fogli di calcolo.

Ottieni ritorni interessanti acquistando pezzi che ti

entusiasmano senza arrecare alcun danno al pianeta.

Storia Bill Dunn

56 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 57


Denaro

Molti di noi sono interessati a opportunità di

investimento sostenibili e responsabili, o che

quantomeno non siano nocive per il pianeta. E

basta rivolgersi a un qualsiasi consulente

finanziario per scoprire una miriade di fondi che

si dichiarano in linea con tali caratteristiche,

garantendo anche ottimi risultati. Interactive

Investor ha messo a confronto sei fondi etici con

altrettanti fondi convenzionali e, in cinque casi

su sei, i primi hanno avuto la meglio sui secondi

in quanto a rendimenti. Ce lo ha confermato

Moira O'Neill, Head of Personal Finance di

Interactive Investor: "Sono numerosi i fondi etici che ottengono

rendimenti superiori rispetto a fondi simili gestiti dalla stessa

società finanziaria".

Ma, se proprio non riesci a orientarti nel caotico universo degli

investimenti etici, non temere: sei in buona compagnia. Se i tuoi

risparmi sono in perfetto ordine e sei alla ricerca di opportunità

meno convenzionali per far fruttare il tuo capitale, magari potresti

puntare sull'acquisto di beni etici ma anche in grado di stimolare

il tuo entusiasmo.

In tal caso, il design di fascia alta può essere un buon punto di

partenza, poiché si tratta di un settore che ha rapidamente saputo

assecondare le esigenze dei clienti che prediligono materiali

certificati e tecniche di produzione sostenibili. Se sei alla ricerca

di opportunità di investimento a lungo termine, concentrati su

creazioni più ricercate destinate a diventare i classici di domani.

Un esempio è la collaborazione tra Ross Lovegrove, artista e

industrial designer gallese, e la società di arredamento nostrana

Natuzzi, da cui è nata la collezione "Ergo" che raccoglie pezzi

realizzati con materiali rinnovabili e sostenibili. "Non progetto

spesso arredamenti", spiega Lovegrove, "però mi interessava

innescare un cambiamento di mentalità". Ergo utilizza

esclusivamente legno proveniente da foreste certificate FSC, e i

pezzi sono lavorati in modo da incastrarsi perfettamente senza

bisogno di componenti metallici. Inoltre, tutti i collanti sono a

base d'acqua e privi di formaldeide.

Un altro raro esempio di design etico che è già un classico è

Capsule, del designer australiano Brodie Neill. Si tratta di una

clessidra riempita con microsfere di plastica recuperate dagli

oceani, per riflettere il fatto che le spiagge della Tasmania (terra

"UN INVESTIMENTO DESTINATO

A FARE UN FIGURONE IN

QUALSIASI SOGGIORNO."

IMMAGINI: (NELLA PAGINA PRECEDENTE) MIKE LAWRIE (IN QUESTA PAGINA) DESIGN:

CAPSULE OCEAN PLASTIC HOURGLASS; DESIGNER: BRODIE NEILL;

FOTOGRAFIA: BRODIE NEILL STUDIO; GUY BELL

L'opera di Brodie Neill o una

chitarra di David Gilmour possono

generare ottimi rendimenti senza

nuocere al pianeta

d'origine dell'artista) sono costituite per la maggior parte da

microparticelle di plastica. Brodie collabora con una rete globale

di ONG, organizzazioni per la tutela dell'ambiente e attivisti,

permettendo ai collezionisti di conoscere la provenienza esatta

della plastica contenuta nel pezzo acquistato. Capsule è una

creazione rara, personalizzata e confezionata su misura; un

investimento destinato a fare un figurone in qualsiasi soggiorno.

L'industria della moda ha partecipato per ultima al trend della

sostenibilità, ma le cose stanno cambiando rapidamente. Nel 2019

spopolava l'hashtag #whomademyclothes, Stella McCartney ha

presentato la Carta per la moda sostenibile, con l'egida delle

Nazioni Unite, e Burberry ha da poco avviato una collaborazione

con il brand di moda sostenibile Elvis & Kresse per trasformare i

propri avanzi di cuoio in accessori nuovi di zecca. Dal canto suo,

la maison di alta moda LVMH ha siglato un accordo con

l'UNESCO, mentre Prada ha sottoscritto un finanziamento di oltre

47 milioni di euro con il gruppo bancario Crédit Agricole, l'istituto

finanziario cooperativo più grande del mondo. Questo

finanziamento è particolarmente significativo poiché è subordinato

al raggiungimento, da parte di Prada, di specifici obiettivi di

sostenibilità per le attività svolte. I potenziali investitori etici

dovrebbero concentrarsi in particolar modo sulle borse del celebre

marchio italiano; diversamente dagli abiti, queste sono infatti meno

soggette all'usura e potranno dunque preservare o accrescere il

proprio valore dopo un decennio dall'acquisto. Un numero

crescente di articoli Prada (come le borse della collezione Re-Nylon)

è realizzato in ECONYL®, un filo riciclabile all'infinito prodotto

a partire da rifiuti di nylon rigenerati.

Gli amanti della moda etica devono selezionare con cura i propri

acquisti per ottenere un ritorno sull'investimento iniziale. È

importante soprattutto concentrarsi sulle innovazioni, il cui valore

ha una maggiore probabilità di crescere nel tempo. Courrèges, ad

esempio, usa un nuovo tipo di finta pelle a base di alghe la cui

produzione richiederebbe un quantitativo di plastica dieci volte

inferiore rispetto ai materiali tradizionali. Ma c'è anche chi è

riuscito a fare di meglio: la designer newyorkese Charlotte McCurdy

ha eliminato del tutto la plastica. La sua giacca impermeabile "After

Ancient Sunlight" è infatti realizzata con un materiale bioplastico

"carbon-negative" a base di alghe, e sfrutta persino una speciale

cera impermeabile di origine vegetale, sviluppata dalla stessa

McCurdy, per sostituire quelle più comuni a base di paraffina (un

derivato del petrolio) o cera d'api (quindi non vegan).

58 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 59


Denaro

Ma vale anche la pena considerare le scarpe da ginnastica di

seconda mano (specie se si tratta di un "usato mai usato").

Prendiamo Yeezy, l'azienda fondata dalla superstar del rap Kanye

West. Le scarpe sono prodotte in tiratura limitata (con lotti da

meno di 40.000 esemplari), il che accresce istantaneamente il

valore di quelle di seconda mano (sempre se non siano mai state

indossate). Il blog Sole Collector stima che il valore di molte Yeezy

superi di oltre cinque volte il prezzo di acquisto: le Nike Air Yeezy

2 Red October di Kanye, in vendita a 250 dollari nel 2014, ora

valgono oltre 5.000 dollari, mentre le Nike Air Yeezy 1 Black

Glow del 2008 (un prototipo) sono state vendute per 250.000

dollari su Rare Pair New York.

E anche Yeezy sta investendo nella sostenibilità. La sede del

brand è situata presso un ranch di 1.600 ettari a Cody, nel

Wyoming, da cui si conducono esperimenti sulle colture

idroponiche che consentiranno di ridurre notevolmente la

quantità di acqua utilizzata per la coltivazione del cotone. Il

cotone è infatti uno dei materiali meno ecosostenibili: per

produrne un chilo, sono necessari 10.000 litri di acqua.

Gli investitori più giovani e intraprendenti, che una volta

puntavano su vino, orologi e whisky, oggi preferiscono oggetti di

seconda mano che vedono come una scelta più etica. Secondo

I mobili della collezione Ergo di

Natuzzi sono un esempio di

eleganza, comfort e sostenibilità

la longevità dell'opera. I dipinti a olio sono creati per durare nel

tempo, mentre alcune opere concettuali, come lo squalo tigre in

The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living di

Hirst, mostrano già i segni di deterioramento. Hermanns stesso

dubita che molte delle opere d'arte contemporanea riusciranno

a durare nel tempo.

Un altro fattore che gli investitori sensibili alle tematiche

ambientali dovranno considerare quando acquistano oggetti di

seconda mano all'asta riguarda le modalità di impiego del loro

denaro. Nel 2019, Christie's New York ha venduto "The David

Gilmour Guitar Collection", la collezione di chitarre più grande

e completa mai messa all'asta. Le 126 chitarre del frontman dei

Pink Floyd hanno fruttato 21,5 milioni di dollari e tutti i proventi

sono stati devoluti a ClientEarth, il rivoluzionario ente di

beneficenza impegnato sul fronte del diritto ambientale.

"SIAMO ALLE PORTE DI UNA NUOVA RIVOLUZIONE DEL SETTORE DEI CONSUMI"

Richard Curtis

Karl Hermanns, Global Managing Director del Classic Art

Group presso la casa d'aste Christie's: "I millennial stanno

rapidamente diventando i nostri principali clienti, e a loro la

sostenibilità sta molto più a cuore. Abbiamo constatato un grande

interesse per gli oggetti di seconda mano".

Secondo Hermanns, questo trend si riscontra soprattutto nelle

arti decorative come mobili d'antiquariato, sculture e porcellane.

"Negli scorsi decenni, i mobili e i dipinti antichi sembravano

passati di moda, ma ora i clienti li vedono come un investimento

interessante, specie se paragonati all'arte e al design

contemporaneo. Questi oggetti hanno il vantaggio di essere stati

tramandati per centinaia di anni, senza dunque consumare le già

limitate risorse del nostro pianeta. Senza contare che si sta

acquistando un oggetto con più carattere, con una personalità

costruita nei secoli".

Quindi, anche se le opere di artisti britannici contemporanei

come i Chapman Brothers o Damien Hirst possono sembrare un

buon investimento, bisogna tenere presente che il loro valore di

mercato è già ai massimi livelli. E poi bisogna anche considerare

Ma anche se il prezzo di quasi 4 milioni di dollari pagato per la

leggendaria Black Stratocaster di The Dark Side of the Moon può

sembrare eccessivo, una chitarra di seconda mano è comunque un

ottimo investimento etico. Dopotutto, proprio come nel caso delle

arti decorative, si evita di mettere in moto un processo di produzione

avido di risorse con l'acquisto di un pezzo stupendo che già esiste.

Come dice Lou Carlozo di MoneyUnder30.com: "Nessuna azione

o obbligazione vale quanto un investimento che puoi collegare a

un amplificatore Marshall sparato a tutto volume".

Ma gli amanti delle chitarre devono anche fare i conti con un

mercato estremamente volatile. Prendiamo una Gibson Les Paul

Gold Top del 1956, il cui prezzo originale si aggira sui 400 dollari.

Nel 2002 potevi comprarne una a 5.500 $ ma, dopo soli quattro

anni, il prezzo è salito a 80.000 $ prima di crollare a 30.000 $ con

la crisi finanziaria. Oggi, un esemplare in buone condizioni viene

venduto per circa 35.000 $. Il margine di guadagno resta dunque

notevole, ma bisogna avere coraggio, armarsi di pazienza e

accettare le fluttuazioni del mercato. Come dice Carlozo: "Se va

male ci si ritrova con uno scantinato pieno di bellissime chitarre.

Ma se il mercato si riprende è possibile conseguire ritorni

compresi tra il 30 e il 300 percento".

Ma forse il miglior punto di partenza per gli aspiranti investitori

etici è la forma di investimento più comune e gettonata di tutte: la

pensione. Lo sceneggiatore Richard Curtis, conosciuto per

commedie leggere come Notting Hill e Quattro matrimoni e un funerale,

di recente ha messo in discussione la sostenibilità dei fondi pensione.

Nel 2020 ha lanciato la campagna Make My Money Matter, per

spronare la gente a chiedersi come venga investito il loro denaro e

a privilegiare fondi più sensibili alle tematiche ambientali. "Siamo

alle porte di una nuova rivoluzione del settore dei consumi, in cui

le persone acquisiscono una consapevolezza maggiore del potere

del loro denaro", spiega Curtis. Jo Corlett, co-fondatrice

della campagna, aggiunge: "Vogliamo convincere la gente ad

allontanarsi dagli investimenti insostenibili dal punto di vista

ecologico, sociale ed economico in favore dei fondi che rispettano

gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l'Accordo di Parigi del 2015".

Fortunatamente, con gli investimenti etici ci si può anche

divertire. J

60 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 61


Viaggi

Imbocchiamo la Wild Atlantic Way nella parte sud

occidentale della contea di Clare, a Loop Head.

Questo stretto lembo di terra conduce a un vecchio

faro arroccato sulla scogliera da cui Diarmuid e

Gráinne, i tormentati amanti protagonisti di una

celebre leggenda irlandese, si gettarono per sfuggire ai loro

inseguitori. La mattina gelida offre lo scenario ideale per visitare

questo luogo tanto solitario quanto suggestivo, con le onde

dell'Atlantico che si infrangono violentissime contro gli scogli.

Dalla torre del faro è possibile scorgere, più a sud, l'estuario dello

Shannon popolato da famiglie di delfini. A nord, si vedono invece

le Bluestack Mountains, mentre lo Shannon prosegue in direzione

di Limerick verso est. A ovest, l'Atlantico si estende a perdita

d'occhio fino a New York.

Loop Head è caratterizzato da bizzarre formazioni rocciose e

rare specie di uccelli marini, trasmettendo un senso di bellezza

selvaggia e spettacolare. Siamo giunti qui a bordo della F-PACE

SVR, il SUV Jaguar celebre per le sue prestazioni esaltanti. Il blu

acceso della carrozzeria si pone in netto contrasto con le tenui

tonalità invernali mentre attraversiamo rocce e campi sconfinati

in direzione del villaggio costiero di Kilkee, con le sue piscine

naturali e l'incantevole spiaggia a forma di ferro di cavallo.

L'oceano conferisce a questa terra e alla sua musica un

particolare senso di "leggerezza". In un paese che già vanta un

ricchissimo patrimonio musicale, la contea di Clare è senza

dubbio la regione più prolifica da questo punto di vista. Per

riprendere i versi di Christy Moore in Lisdoonvarna, "Flutes and

fiddles everywhere/If it’s music you want, you should come to

Clare" ("Flauti e violini ovunque/se è la musica che cerchi, è a

Clare che devi venire"). Il violinista Martin Hayes pensa che i

boschi, la nebbia e le colline della costa orientale rendano più

dolce anche la musica, che a ovest assume invece un carattere più

austero in simbiosi col panorama roccioso.

Superiamo Spanish Point, la spiaggia prediletta dagli amanti

UN OCEANO

DI TALENTO

Autentico avamposto di creatività sulla selvaggia costa

occidentale dell'Irlanda, Galway è la Capitale Europea

della Cultura per il 2020. Timothy O'Grady l'ha visitata

a bordo della sua Jaguar F-PACE SVR

Foto Rama Knight

/ Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 63


Viaggi

Natura selvaggia L'abitacolo sportivo della F-PACE SVR

offre una posizione privilegiata per contemplare il

paesaggio mentre esploriamo le meraviglie del Clare

del surf (vento permettendo) e arriviamo al Clery's di Milltown

Malbay, un piccolo pub che conta appena due locali, incluso il

salotto della proprietaria. Qui la birra scorre a fiumi, si balla e si

recitano poesie e barzellette, finché una voce cristallina come le

sorgenti di montagna intona Bright Blue Rose. Per la gente del posto

è una serata come tante altre. Ma per un forestiero come me si

tratta di un vero e proprio paradiso del folclore.

Il paesaggio si fa sempre più soprannaturale mentre ci si sposta

verso nord. Le scogliere di Moher, alte 200 metri, si ergono di

fronte alle isole Aran e all'oceano come imponenti sentinelle. A

est c'è il Burren, una meraviglia della natura composta da alture

tondeggianti, scogliere, boschi a macchia e laghi stagionali (detti

"turlough"). A prima vista sembra un paesaggio desolato e

spettrale, quasi lunare. Eppure, basta avvicinarsi appena per

scorgere dettagli incantevoli e intricati, come i ciuffi d'erba e i

fiori che fanno capolino tra il grigio chiaro delle rocce calcaree.

La F-PACE, con il suo ampio parabrezza e i sedili confortevoli,

mi permette di contemplare il paesaggio da una posizione

privilegiata mentre il veicolo scivola sulle strade panoramiche.

Alimentati dal motore V8 da 550 CV, superiamo trattori,

biciclette e mandrie di mucche come fossimo sospesi nell'aria,

per arrivare finalmente a Galway. Sono passati decenni dalla mia

ultima visita. Galway era una città decadente ma ricca di fascino,

nota come il "cimitero delle ambizioni" per il modo in cui attirava

a sé gli artisti soffocandone ben presto ogni aspirazione.

Arrivavano qui pieni di belle speranze, armati di fisarmoniche,

macchine da scrivere e pennelli, per poi diventare clienti fin

troppo affezionati dei rispettivi pub preferiti.

Ma Galway è rinata sulla scia dello sviluppo economico

irlandese, diventando più ricca, più grande e acquisendo una

rinnovata consapevolezza di sé. Oggi, è sede di nove delle dieci

aziende di tecnologie medicali leader a livello globale, e quasi un

quarto dei suoi abitanti non è di origine irlandese. Nelle scuole si

parlano ben 39 lingue e sono sempre più numerosi coloro che

scelgono di stabilirsi a Galway. I vecchi edifici abbandonati e

fatiscenti hanno lasciato posto al vivace Quartiere latino. Dove

prima si mangiavano solo toast e bistecche troppo cotte, oggi sono

nati ristoranti di ogni tipo, anche stellati. La vena artistica della

città è finalmente sbocciata in tutta la sua gloria, dando vita a

svariate istituzioni teatrali e culturali: dalla Druid Theatre

"A Galway, l'arte non

cessa mai di sfidare

i limiti dell'eccellenza"

Company alle parate della Macnas, senza dimenticare il festival

letterario Cúirt, il Galway International Arts festival e il Film

Fleadh. Ma ci sono anche gallerie d'arte in abbondanza mentre

la musica, dal canto suo, resta un appuntamento fisso nei pub o

nelle piazze. A Galway, l'arte non cessa mai di sfidare i limiti

dell'eccellenza.

Quando è toccato all'Irlanda ospitare la Capitale Europea della

Cultura, la contea di Galway si è fatta avanti con lo slogan

"Making Waves" che, strizzando l'occhio alla sua posizione

costiera, intendeva esprimere un atteggiamento di apertura nei

confronti dell'innovazione e dei nuovi talenti. L'idea è stata poi

perfezionata con un processo decisamente insolito, organizzando

non meno di 80 incontri aperti a tutti per individuare i temi

principali dell'evento, ovvero lingua, paesaggio e migrazione.

"Ricordo che, nel 2016, quando i giudici dell'Unione Europea

arrivarono in città per un primo sopralluogo, ad accoglierli

trovarono una folla di 1.500 persone che cantavano e

64 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 65


Viaggi

Un anno da ricordare

Dal sublime al surreale, Galway 2020 ha un programma davvero suggestivo

Dal 1985, ogni anno una o due

città europee vengono scelte

come "Capitali della Cultura",

diventando il centro della vita

culturale europea. È un'occasione

per valorizzare le qualità di

queste città promuovendo lo

sviluppo della regione attraverso

la cultura e il turismo.

Quest'anno, la scelta è ricaduta

su Galway e sulla città di Fiume,

in Croazia.

A Galway, l'evento prevede un

ricco programma di manifestazioni

artistiche e culturali, online o dal

vivo, inaugurato a febbraio 2020

e della durata di un anno.

Incentrati sul tema delle stagioni

celtiche, gli eventi (per lo più

gratuiti) continueranno a mettere

in luce il talento e l'anima della

città nonostante l'impatto della

pandemia sul mondo delle arti e

della cultura. Qui di seguito sono

elencate solo tre delle iniziative

organizzate; per il programma

completo, visitare il sito

galway2020.ie

La nota giusta: la musicista Anna Mullarkey incarna la creatività e l'energia della città

applaudivano", racconta Brendan McGrath, Chief Executive

del Galway City Council. E quando la decisione finale è stata

annunciata a Dublino, c'erano 4.000 persone radunate in Eyre

Square di fronte ai maxi schermi. La manifestazione è stata

fortemente voluta da tutta la comunità".

Marilyn Gaughan Reddan, Head of Programme di Galway

2020, ha detto: "Tutto questo è opera della gente di Galway, e

continuerà grazie a loro. I paesaggi naturali saranno le nostre

gallerie d'arte, mentre le strade si trasformeranno in teatri a cielo

aperto. Vogliamo presentare progetti coinvolgenti e ricchi di

significato, in grado di mettere in evidenza temi importanti. Ad

esempio, in "City of Light, City of Sanctuary" abbiamo creato

lanterne ispirate a luoghi significativi sia per la popolazione locale

che per gli immigrati".

Anna Mullarkey incarna alla perfezione lo spirito di Galway

2020 e di ciò che intende promuovere. Questa giovane

cantautrice, che si esibisce in inglese e irlandese, è fortemente

legata alla tradizione folcloristica locale ma non teme influenze

internazionali che vanno da Čajkovskij al reggae. Il genio della

fisarmonica Máirtín O'Connor era suo vicino di casa quando era

bambina. "Mi sembrava normale che si mettesse a suonare nel

nostro salotto", ci ha raccontato.

Secondo Anna, "Galway ha un grande senso di comunità. Le

persone creative qui si sentono a loro agio perché la città li capisce

e li sostiene. Il mare è una presenza costante che ci aiuta a

percepire l'immensità che ci circonda. Ci fa sentire liberi".

Galway 2020 ha scelto proprio Anna per comporre ed eseguire

le musiche della cerimonia d'apertura, di fronte a migliaia di

Galway Reimagined (sopra):

nello spirito di "the show must

go on", il Reimagined

Programme di Galway 2020

prevede che gli eventi

continuino nonostante l'attuale

crisi sanitaria. Restando fedeli

al tema originale, centinaia di

eventi live e digitali porteranno

l'intrattenimento direttamente

nelle case degli spettatori fino

a marzo 2021.

Galway Sound Harvest (sotto):

in omaggio al multilinguismo della

città, con la sua diversità culturale

e l'eclettico panorama musicale,

l'Atmos Collective sta creando

un album con l'aiuto degli abitanti

di Galway. Usando composizioni

nate da collaborazioni artistiche,

workshop collettivi e centri

temporanei di hip hop, i brani

del progetto saranno presentati

in occasione di uno speciale

concerto a marzo 2021.

Mirror Pavilion (sopra):

nelle due opere dell'artista

irlandese John Gerrard, a

Galway e in Connemara,

personaggi mitici generati

mediante intelligenza artificiale

danno vita a una performance

dinamica su pareti a LED,

mentre specchi alimentati con

energia rinnovabile riflettono

l'ambiente circostante.

66 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 67


Viaggi

spettatori in Eyre Square.

La manifestazione trasformerà le strade della città in

un'enorme esibizione, con un tripudio di luci, maschere, acrobati,

percussionisti e cantastorie, tutte aree in cui la celebre compagnia

di artisti di strada Macnas ("allegro abbandono" in irlandese) è

da tempo abituata a eccellere. Proprio in onore di Galway 2020,

la compagnia sta lavorando al suo progetto più ambizioso: una

rappresentazione lunga un anno dell'antico poema epico

sumerico L'Epopea di Gilgameš, la storia più antica al mondo.

Le installazioni di luci che illumineranno le catene montuose

e le parate si alterneranno a momenti più riflessivi in cui saranno

parole e melodie a fare da padroni, le stesse a cui il popolo

irlandese ha fatto appello nei secoli per trascorrere il tempo

durante le buie serate invernali davanti ai caminetti. Il virtuosismo

nelle parole o nella musica permette di accedere a una dimensione

di nobiltà che non ha nulla a che vedere con il potere o la

ricchezza, e Galway continua a essere un importante punto di

riferimento per entrambe queste forme di espressione. L'ho visto

con i miei occhi al Black Gate, uno spazio dedicato alle esibizioni

di strada su Francis Street dove l'energia delle parole si sprigionava

a un ritmo costante, come le perpetue onde dell'oceano.

Là dove c'è l'arte (sopra) Mark O'Donnell della famosa compagnia Macnas;

(sotto, sulla destra) l'autrice Elaine Feeney nella storica libreria Charlie Byrne's

Bookshop. (sotto) I laureati della Galway University includono politici, poeti e

attori famosi

Tra i poeti, gli editori, e i romanzieri presenti c'era anche

Elaine Feeney, una vera e propria rivelazione il cui primo

romanzo, As You Were, è stato acclamato come uno dei debutti di

maggior successo del 2020. La fattoria in cui è cresciuta a est di

Galway era così isolata e chiusa nelle sue tradizioni che, da

bambina, Elaine si spostava ancora su un carro trainato da pony.

Anticonformista, femminista e poeta pluripremiata, Elaine è

riuscita a racchiudere l'essenza stessa della sua personalità

multisfaccettata nel suo debutto letterario, includendo persino

un linguaggio di sua invenzione. Elaine è produttrice e sostenitrice

dei giovani talenti, intervista scrittori, cura antologie di racconti

e parteciperà attivamente a Galway 2020.

"So cosa vuol dire venire dalla campagna", ha spiegato. "Sono

terre difficili, non industrializzate e ancora molto conservatrici.

È come se non ci fosse un punto di contatto tra città e campagna.

Vado a Galway due o tre volte alla settimana, per raccogliere le

energie. Mi auguro che Galway 2020 possa colmare questo vuoto

e portare l'arte anche nelle zone rurali, perché so cosa significa

sentirne disperatamente la mancanza. E secondo me ci riuscirà".

A ovest si respira un'aria diversa rispetto al resto dell'Irlanda.

È un po' come guidare nel deserto in America: ci si sente liberi e

anonimi in uno spazio immenso, dove tutto sembra possibile. Il

mare fa sembrare la luce ancora più intensa, e l'ignoto è proprio

lì a portata di mano. È la terra indomabile e prevalentemente

brulla in cui i soldati di Cromwell relegarono i Gaeli per occupare

le fertili pianure centrali. In questi luoghi si sviluppò uno stile di

vita destinato a proliferare nei secoli: si danzava nelle cucine, ci

si esprimeva con i versi dei poemi e i protagonisti dei racconti

folcloristici erano parte integrante della quotidianità. Le grandi

catene di negozi e gli influencer di Instagram sono arrivati anche

qui, ma senza mai intaccare l'immutabilità, la bellezza e

l'autenticità della regione. J

L'influenza dell'acqua Nella vivace Galway, il mare è una costante fonte d'ispirazione

68 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 69


Trend

70 / Jaguar Magazine

TUTTO

STA NEL

NOME

Ti sei mai chiesto come

vengono scelti i nomi

dei prodotti? In questo

articolo esploriamo

i segreti di questa

scienza così importante.

Storia Luke Ponsford Illustrazione Ulla Puggaard

"Trovare anche

una sola parola

semplice e naturale

diventa sempre

più complicato"

I nomi dei brand sono ovunque e quelli più riusciti sono

persino entrati a far parte del linguaggio comune. Ma come

vengono creati? E qual è la formula per il successo?

Creare un nome accattivante e funzionale non è facile. Non

esiste una formula magica o un metodo consolidato per

inventare i nuovi Google, Nike o Starbucks.

Creare un nome efficace implica innanzitutto assimilare

quante più informazioni possibili sul prodotto o sul brand in

questione. L'ispirazione si può trovare ovunque. "Canzoni,

letteratura, glossari tematici, storia e astronomia: tutto fa

gioco", spiega Margaret Wolfson, fondatrice e Creative

Director di River + Wolf, una società di consulenza di brand

naming con sede a New York.

Ai clienti viene anche chiesto che sensazioni intendono

suscitare con il nome: si preferisce un tono formale o

informale? Meglio un nome maschile o femminile? Il tono

dovrebbe essere evocativo o scientifico? "Molte aziende

tecnologiche vogliono nomi scientifici e futuristici, quindi chi

si occupa del naming di solito sperimenta con le K e le X. La

X trasmette un'immagine avveniristica e matematica", spiega

Laurel Sutton, cofondatrice di Catchword, un'agenzia di

brand naming di San Francisco. Occorre anche prendere in

considerazione i requisiti estetici e i limiti di caratteri. I nomi

devono essere memorabili, comprensibili, semplici da

pronunciare, non troppo lunghi e graficamente attraenti.

Ma naturalmente alcuni lavori sono più immediati di altri.

Ad esempio, Laurel ha lavorato con una startup del settore

software che ci ha tenuto a illustrare la direzione creativa su

cui intendeva basarsi: "Ci hanno parlato della loro etica e

dell'interesse per lo yoga, una pratica che li ha tenuti con i

piedi per terra", spiega. "Volevano che

l'azienda rispecchiasse questi valori".

Catchword pensò quindi al nome Asana,

un termine che in sanscrito significa

"posizione yoga". "Il nome funzionava

su vari livelli", commenta Laurel. "In

primo luogo, è una parola bellissima. È

femminile, scorre senza fatica ed è priva

di lettere discendenti o ascendenti (come

la D o la P) che ne comprometterebbero l'estetica dal punto di

vista grafico. In secondo luogo, racconta una storia. Lo yoga si

fonda sulla concentrazione per prepararsi alla prossima mossa,

e sono proprio questi i principi alla base dei software Asana. Il

nome si prestava benissimo a rappresentare il prodotto".

Ma trovare il nome perfetto è solo la prima tappa di un

viaggio molto più complesso, in cui la ricerca di possibili

conflitti con marchi già depositati è una parte onerosa del

lavoro. "Negli ultimi anni, visto l'aumento vertiginoso del

numero di aziende, è diventato estremamente complicato

trovare anche una sola parola che scongiuri il rischio di

incorrere in future controversie", spiega Margaret Wolfson.

Anche nel settore automobilistico il naming presenta sfide

analoghe, come sottolinea David Browne, Product Marketing

Director e capo del Naming Committee di Jaguar. "L'enorme

quantità di marchi registrati che esistono al giorno d'oggi rende

questa attività infinitamente complessa", spiega. "E bisogna

anche tenere conto delle differenze linguistiche e culturali,

perché i nomi devono funzionare in tutti i paesi del mondo".

I trend di settore si evolvono con i tempi. "In passato, le

aziende di automobili, profumi o gioielli (solo per citare qualche

esempio) prendevano il nome dal loro fondatore", dice Laurel.

"Ma ultimamente questa tendenza ha subito una svolta

interessante. Penso in particolare ai nuovi servizi finanziari

basati su app che usano nomi propri come Dave, Marcus o

Frank. Questi brand si rivolgono soprattutto ai millennial che

non hanno particolare affinità con le grandi multinazionali e

che, al contrario, le guardano con diffidenza. I giovani cercano

start up più piccole di cui sentono di potersi fidare".

Browne però non ha solo il compito di adattare i nomi ai

gusti contemporanei. "Jaguar vanta una tradizione solida e

consolidata", dice. "Le persone che scelgono di comprare i

nostri veicoli sono motivate da ragioni storiche e affettive.

Ecco perché ci siamo ispirati alla storia del nostro brand per

ricercare il nome della nostra gamma di SUV. Lo slogan degli

anni '60 "Grace, Space, Pace" (grazia, spazio, velocità) è

ancora valido per le Jaguar di oggi, SUV inclusi". Infatti,

E-PACE, F-PACE e I-PACE sono nomi che si adattano

perfettamente al prodotto che rappresentano.

Ma bisogna anche precisare che un nome efficace non è

che la ciliegina sulla torta. "Un nome azzeccato può

valorizzare un prodotto o un'azienda di qualità, ma non può

salvare un progetto fallimentare", dice Wolfson. "Ed è vero

anche il contrario: un nome sbagliato non decreta

necessariamente il fiasco di un prodotto o un'azienda,

ammesso che le basi sono solide. Ma se il prodotto è forte e il

nome è azzeccato, il successo è praticamente garantito." J

Jaguar Magazine / 71


Tutto torna

I veicoli sono costituiti per la maggior

parte da componenti riciclabili.

Vediamo di cosa è fatta Jaguar

F-PACE ed esploriamo il ciclo

di vita dei suoi materiali

Infografica

Peter Granfors

44%

22%

ALLUMINIO

FERRO E ACCIAIO

12%

6%

MATERIE TERMOPLASTICHE

ELASTOMERI E DUROMERI

4%

CERAMICHE

2%

RAME

2%

ALTRI MATERIALI COMPOSITI

1,2%

ZINCO, NICHEL, PIOMBO

0,8%

6%

MATERIALI ORGANICI

0,5%

ALTRI METALLI

LIQUIDI AUTO

*Le percentuali sono arrotondate

Disinquinamento

Questa fase prevede la

rimozione di parti dell'auto

come pneumatici, batteria,

filtro dell'olio e liquidi.

Volante, cerchi e pneumatici

Impianto elettrico

Motore e liquidi

Sostenibilità

Riciclo dei metalli

La produzione europea di

acciaio è costituita per oltre

la metà da acciaio riciclato,

e la lega di alluminio usata

da Jaguar (RC5754)

contiene fino al 75% di

materia riciclata.

Ampiamente usati e riciclati

in tutti i settori, questi

materiali rientrano nella

filiera automobilistica per

essere riutilizzati.

Riciclo delle materie

plastiche

Le materie termoplastiche

sono altamente riciclabili.

Possono essere fuse e

rimodellate per fabbricare

nuovi componenti, oppure

usate per creare materiali

compositi.

Altri materiali

riciclabili o da smaltire

I materiali rimanenti

vengono riciclati mediante

processi specializzati o

smaltiti in modo sicuro.

Trattamento dei

liquidi auto

I liquidi auto (come gli oli)

possono essere trattati e

puliti per un utilizzo futuro.

Smantellamento

Le parti di valore e facili da

rimuovere vengono separate

dall'automobile.

Rigenerazione

Alcune parti di valore, come

motore e trasmissione,

possono essere

ricondizionate da specialisti

e usate come ricambi.

Mercato dei ricambi

Carrozzeria

Trazione

Telaio

Chiusure

Interni

Frantumazione

Accessori

Smistamento dei

metalli

I metalli ottenuti dalla

demolizione delle auto

vengono smistati e riciclati

(ad esempio, F-PACE è

composta per circa due terzi

da ferro/acciaio e alluminio).

Trattamento della

plastica sminuzzata

Negli ultimi anni sono

state sviluppate tecnologie

per smistare e pulire le

plastiche sminuzzate

rendendole riciclabili.

Gran parte dell'auto è ridotta

in residui di piccole dimensioni

e i materiali vengono poi

smistati per consentirne il

riciclo e il recupero.

Valorizzazione

energetica

La piccola percentuale di

materiali che non può essere

riutilizzata viene usata per

produrre energia.

La produzione di veicoli è un processo molto

complesso ma Jaguar pensa alla sostenibilità

in ogni fase, dalla progettazione fino alla consegna

al cliente finale. Dal 2007, sebbene la produzione

sia triplicata, Jaguar ha ridotto emissioni di CO 2

e consumo energetico del 74%, mentre il consumo

di acqua è stato ridotto del 37%. Al termine della

vita utile, i veicoli Jaguar sono riciclabili almeno all'85%

e recuperabili al 95%. Per saperne di più sull'impegno

di Jaguar a favore della sostenibilità, visita

jaguarlandrover.com.

72 / Jaguar Magazine Jaguar Magazine / 73


OLTRE L'ORIZZONTE

In ogni numero chiediamo a un esperto di immaginare le sorti del suo settore fra 30 anni

In questo numero: Il futuro del denaro

Illustrazione Dan Matutina

JAGUAR XE

CREATA PER SUPERARE

SE STESSA.

Il mondo sta cambiando, e con esso cambiano anche i metodi

di pagamento. I primi segnali del mondo che verrà sono già evidenti

con il declino del contante. Certo, le banconote fanno ancora parte

della quotidianità di molte persone e ci vorrà del tempo prima che

diventino del tutto obsolete. Io personalmente non ne faccio più

uso, ma il mio stile di vita è prettamente urbano.

Con la diffusione dell'Internet delle cose, molti negozi seguiranno

l'esempio dei punti vendita Amazon Go, già attivi oltreoceano, dove

è possibile prendere gli articoli dagli scaffali e uscire senza passare

dalla cassa perché il costo viene addebitato automaticamente. Le

transazioni elettroniche sono destinate a moltiplicarsi anche per i

piccoli importi, mentre sempre più servizi essenziali saranno offerti

sotto forma di abbonamento.

Sono davvero tante le possibilità sul fronte tecnologico. Magari

in futuro avremo tutti un chip impiantato nel braccio e per pagare

basterà avvicinare il polso a un sensore. Le potenzialità sono

entusiasmanti ed esistono già numerose soluzioni innovative che

agevolano la gestione del denaro. Insomma, siamo solo agli inizi.

Le criptovalute sono destinate a ricoprire un ruolo di primo piano

in futuro e, non appena avranno raggiunto una maggiore diffusione,

saranno anche meglio regolamentate. A quel punto, l'attuale

polverone mediatico si sgonfierà e la gente sarà molto più propensa

a valutarle in maniera più obiettiva. Al momento molti hanno solo

una vaga idea di cosa siano e non ne fanno uso proprio perché non

ne comprendono i vantaggi. Però sono convinta che la prossima

generazione di criptovalute godrà di una fama migliore e potrà

dunque conoscere un'adozione più ampia.

Anche apprendimento automatico e intelligenza artificiale sono

tecnologie che hanno il potenziale di rivoluzionare la vita delle

persone. Supponiamo, ad esempio, che ci fosse un'app in grado di

valutare se le nostre disponibilità finanziare siano sufficienti per

arrivare al fine settimana, a fine mese, a fine anno o negli anni a

venire: potremmo usarla per ottimizzare le spese e massimizzare la

longevità dei nostri risparmi, senza preoccuparci della pensione.

L'IA aiuterà le persone a risparmiare e a gestire meglio il proprio

denaro. Detto questo, il pericolo dell'apprendimento automatico è

che gli algoritmi includeranno sempre un certo margine di errore.

Certi tipi di IA cercano di imitare lo stile e la forma delle

interazioni tra esseri umani, e a nessuno piace un bot che si spaccia

per una persona in carne e ossa. Ma, se l'alternativa è chiedere un

prestito e confessare a terzi la propria incapacità di gestire il denaro,

ecco che alcuni potrebbero preferire un'interazione più impersonale

con uno smartphone. Parlando d'altro, non sarebbe utile se la

tecnologia potesse aiutarci a tenere a bada gli acquisti compulsivi?

Alla gente non piace parlare di questi problemi con altre persone,

ma l'apprendimento automatico può rivelarsi un'ottima risorsa in

tal senso (anche perché è molto più facile da ignorare). Le app

potranno comprendere il livello di assistenza desiderato in base al

nostro stile di vita e agli stimoli a cui rispondiamo.

Alla luce di tutto questo, ci sarà ancora posto per le banche

tradizionali fra 30 anni? Alcune assumeranno modelli operativi

completamente diversi, puntando sulla distribuzione ai clienti o

proponendo servizi destinati ad aziende fintech, ma credo che poche

sopravviveranno nella forma attuale. Il mercato si sposterà dalle

banche tradizionali a quelle online che operano esclusivamente

tramite smartphone. J

Anne Boden MBE è la fondatrice e CEO

di Starling Bank, "la Amazon delle banche".

Ha iniziato la sua carriera in Lloyds Bank,

dove ha partecipato alla creazione del

primo sistema di pagamento in tempo

reale del Regno Unito; più recentemente,

è stata COO di Allied Irish Banks

XE è la Jaguar che ha rivoluzionato il concetto di berlina sportiva

con il suo design, le linee esterne decise e un abitacolo pratico e spazioso.

Innovative le tecnologie di bordo, come il nuovo sistema di informazione

e intrattenimento PIVI e lo specchietto retrovisore opzionale ClearSight.

I potenti motori diesel MHEV e benzina da 250 a 300 CV, uniscono

performance ed efficienza.

I Concierge delle Concessionarie JAGUAR ti aspettano

per un appuntamento individuale e sicuro, anche virtuale.

jaguar.com

74 / Jaguar Magazine

Gamma Jaguar XE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 4,3 a 7,6 (NEDC2), da 4,8 a 9,5 (WLTP).

Emissioni CO 2

(g/km): ciclo combinato da 112 a 172 (NEDC2), da 127 a 215 (WLTP). I valori sono indicati a fini comparativi

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