GEOmedia_5_2020
La prima rivista italiana di Geomatica
La prima rivista italiana di Geomatica
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Rivista bimestrale - anno XXIV - Numero - 5/2020 - Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma
TERRITORIO CARTOGRAFIA
GIS
CATASTO
3D
INFORMAZIONE GEOGRAFICA
FOTOGRAMMETRIA
URBANISTICA
EDILIZIA
GNSS
BIM
RILIEVO TOPOGRAFIA
CAD
REMOTE SENSING SPAZIO
WEBGIS
UAV
SMART CITY
AMBIENTE
NETWORKS
LiDAR
BENI CULTURALI
LBS
Set/ott 2020 anno XXIV N°5
IdroGEO:
la piattaforma
italiana sul
dissesto
idrogeologico
VOLARE ALTO CON
L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE
PIANIFICAZIONE
COSTIERA COMUNALE
GNSS REPORT 2020
MicaSense
Altum
700
Oltre le nuvole di punti,
l’Intelligenza Artificiale.
È curioso constatare che, mentre la maggior parte delle aziende si presenta per il rilievo
di edifici con la creazione di nuvole di punti, o con la realizzazione di tour virtuale di
edifici, una startup tedesca, la Voxelgrid, si differenzia utilizzando i propri algoritmi di
Intelligenza Artificiale per generare rapidamente modelli BIM del costruito esistente.
E’ quanto emerge nell’articolo di Marc. B. Delgado che vi riportiamo in questo
numero, per gentile concessione dell’autore, che lo aveva già pubblicato sulla rivista
americana xyHt in inglese. Un articolo nel quale si sottolineano le grandi promesse
dell’Intelligenza Artificiale applicata alle immagini della geomatica e non con analisi
di possibili sviluppi futuri, ma con esempi di realizzazione molto avanzati, realizzati
nell’ultimo triennio.
Del digitalizzare il mondo reale con i processi di machine learning ne abbiamo parlato
nel nostro piccolo qui su GEOmedia qualche tempo fa, ma gli esempi che ci porta
Delgado sono grandiosi, come quello che ha realizzato l’azienda canadese Ecopia che
creò un certo scalpore nel 2018 quando rilascò il primo dataset ad alta precisione del
costruito totale degli Stati Uniti, ed è ora impegnata nella realizzazione della prima
mappa digitale dell’intera Africa subsahariana. La tecnologia di base di Ecopia è
stata sviluppata durante un dottorato di ricerca presso l'Università di Waterloo, da
uno studente che aveva notato che ogni giorno sono milioni le immagini geospaziali
acquisite da satelliti, aeroplani,
droni e altri veicoli. Questo gli ha dato un'opportunità per fare qualcosa di significativo
nel 2015 e con una borsa di studio dell’Università e del Governo Canadese, lanciò
Ecopia, oggi operativa a livello mondiale.
Altro singolare esempio viene da Mapillary, il più grande database di immagini libere al
mondo, usate per migliorare le mappe, sempre grazie all'Intelligenza Artificiale.
La computer vision di Mapillary è stata addestrata a rilevare oggetti come segnaletica
stradale, idranti, pali della luce e molti altri oggetti nelle immagini a livello stradale
georeferenziando queste informazioni su una mappa globale.
Giocando sulle parole "mappa" e "capillare", l'azienda mira a raggiungere le estremità
più piccole del mondo e portare questa scalabilità alla mappatura. Recentemente
Mapillary ha lanciato la propria mapping dashcam con l'obiettivo di aiutare le società
di logistica ad ottenere mappe e dati geolocalizzati quasi in tempo reale tramite la
piattaforma.
Sono storie da cui dobbiamo apprendere e che stanno facendo la vera innovazione
andando oltre, ad esempio, a quel tipo di mobile mapping a cui siamo ormai abituati,
ove pure se presente una tecnologia di acquisizione laser e di immagini di altissima
qualità, il trattamento successivo del dato è demandato a vecchie tecnologie CAD.
E’ deludente pensare che dopo aver immagazzinato grandissime quantità di dati in
pochissimo tempo si debba spendere una quantità enorme di risorse per acquisire le
informazioni vettoriali annaspando tra milioni di punti con software completamente
privi di intelligenza.
Certo è necessario insegnare ai computer a lavorare, ed il machine learning dovrebbe
diventare una applicazione continua di tutti gli operatori che, durante le loro attività
di acquisizione classica, potrebbero insegnare alle macchine che diventando intelligenti
potranno alleviarci in seguito dalle operazioni di routine.
Queste storie sono positive e ci danno l’incoraggiamento per continuare a credere
nella potenza delle idee e dell’innovazione. Il mondo della geomatica sta rapidamente
cambiando e dobbiamo credere nell’innovazione per rinnovarci prendendo al volo le
possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
Buona lettura,
Renzo Carlucci
FOCUS
In questo
numero...
FOCUS
REPORT
Volare alto con
l'Intelligenza
Artificiale
di Marc M. Delgado
6
LE RUBRICHE
24 Immagine ESA
32 AUGMENTED REALITY
36 MERCATO
44 AEROFOTOTECA
46 AGENDA
12
Dati territoriali
e metodi di
governance digitale
in un’esperienza
di pianificazione
costiera comunale
di Pasquale Balena,
Alessandro Bonifazi e
Carmelo M. Torre
In copertina il rilievo della
parte sommersa dei piloni di
un ponte con drone idrografico
equipaggiato con multibeam.
Elaborazione MTS Engineering -
strumenti Codevintec”
geomediaonline.it
4 GEOmedia n°5-2020
GEOmedia, bimestrale, è la prima rivista italiana di geomatica.
Da più di 20 anni pubblica argomenti collegati alle tecnologie dei
processi di acquisizione, analisi e interpretazione dei dati,
in particolare strumentali, relativi alla superficie terrestre.
In questo settore GEOmedia affronta temi culturali e tecnologici
per l’operatività degli addetti ai settori dei sistemi informativi
geografici e del catasto, della fotogrammetria e cartografia,
della geodesia e topografia, del telerilevamento aereo e
spaziale, con un approccio tecnico-scientifico e divulgativo.
INSERZIONISTI
3Dtarget 41
Codevintec 43
Epsilon 37
ESRI 11
18
IdroGEO: la
piattaforma italiana
sul dissesto
idrogeologico
di Carla Iadanza, Alessandro
Trigila, Paolo Starace,
Alessio Dragoni, Marco
Roccisano, Tommaso Biondo
Geomax 35
GIS3W 22
Gter 45
Planetek Italia 48
Sokkia 39
Stonex 47
StrumentiTopografici 2
Teorema 46
Topcon 31
GNSS User
Technology
Report 2020
di Marco Lisi
26
In questa immagine catturata
dalla missione Copernicus
Sentinel-2 è mostrata la base
dell’Aeronautica Militare di
Vandenberg, in California
(USA). La contea include la
città costiera di Santa Barbara,
parzialmente visibile in
basso a destra nell’immagine.
L'agglomerato urbano sorge
orge tra le ripide montagne
di Santa Ynez - visibili subito
sopra in verde scuro – e l’Oceano
Pacifico. Le montagne
si elevano rapidamente dietro
la città con diverse cime che
superano i 1200 m.
Altri sistemi montuosi all’interno
della contea sono le
montagne di San Rafael,
visibili subito sopra, e le vette
della Sierra Madre. Gran
parte delle aree montagnose
fanno parte del Los Padres
National Forest, la seconda
foresta nazionale più grande
della California.
La città più popolosa della
contea è Santa Maria, visibile
in alto a sinistra nell’immagine,
circondata da un mosaico
di appezzamenti agricoli.
Come molte altre città della
California, Santa Monica
sperimenta un clima di tipo
mediterraneo.
Appena sotto Santa Maria
sorge la base dell’Aeronautica
Militare di Vandenberg, visibile
lungo la costa.
Credits: ESA
una pubblicazione
Science & Technology Communication
GEOmedia, la prima rivista italiana di geomatica.
ISSN 1128-8132
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Donato Tufillaro
Direttore Responsabile
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Rivista fondata da Domenico Santarsiero.
Numero chiuso in redazione il 14 dicembre 2020.
REPORT FOCUS
Volare alto con
l'Intelligenza Artificiale
di Marc M. Delgado
Il ruolo
dell'Intelligenza
Artificiale nei
prossimi dieci
anni tra computer
vision, BIM e
digitalizzazione.
Le esperienze di
alcune start-up di
eccellenza come
Mapillary, VoxelGrid
ed Ecopia a
confronto.
Fig. 1 - Il dispositivo di registrazione di VOXEL-GRID può acquisire fino a 10.000 metri quadrati
di superficie in un giorno.
Le Start-up nel Regno
AEC sono salite alle stelle
nell’ultimo decennio.
L'accessibilità di tecnologie innovative
- GPS, satelliti, UAV,
lidar e fotogrammetria - ha
guidato il loro successo e, di
conseguenza, ha reso disponibili
a tutti i professionisti che
usano tecnologie geospaziali
più strumenti e dati. Quindi,
se gli anni 2010 sono stati il
decennio delle startup, gli anni
2020 saranno guidati dall'intelligenza
artificiale (AI). Basta
pensare ai big data e questo assume
immediatamente un senso.
Il diluvio di big data senza
precedenti, prodotto dai nuovi
dispositivi geospaziali, può essere
organizzato ed elaborato in
modo efficiente solo utilizzando
algoritmi di intelligenza artificiale.
Le aziende stanno ora
impiegando l'intelligenza artificiale
per estrarre oggetti dal
mondo reale: dalle nuvole di
punti alle immagini satellitari.
Con l’Intelligenza Artificiale, le
case possono essere facilmente
distinte da foreste, le finestre
dai muri, i tubi dalle condutture.
Il tutto con eccezionale
velocità e precisione.
Tuttavia, l'Intelligenza
Artificiale deve prima addestrare
i suoi algoritmi alla ricerca
di data-pattern significativi e
per farlo richiede terabyte di
dati accurati.
Anche questo non è più un
problema. Man mano che le
tecnologie di localizzazione e
imaging sono diventate più
accurate, anche la capacità di
archiviazione dei chip è aumentata
esponenzialmente e le
soluzioni di cloud storage sono
diventate così onnipresenti
che i professionisti del settore
geospaziale possono facilmente
acquisire e archiviare elevati
volumi di dati.
Oggi giorno, la quantità di informazioni
che si possono raccogliere
con devices di dimensioni
compatte è strabiliante.
6 GEOmedia n°5-2020
FOCUS
Basti pensare ai nanosatelliti,
ai micro UAV o agli scanner
3D portatili, che alimentano il
bisogno di dati dell'Intelligenza
Artificiale.
Pertanto, nel prossimo decennio,
la vera rivoluzione dell'industria
geospaziale sarà dettata
da chi utilizzerà l'Intelligenza
Artificiale applicata ai big data,
col fine ultimo di realizzare
prodotti utili all’utente finale.
Queste startup stanno aprendo
la strada.
Migliorare la mappatura
a livello stradale con
la computer vision
Cosa si fa quando ci si rende
conto che la mappa di cui si
ha bisogno non viene aggiornata
abbastanza velocemente
dalle grandi aziende? Si crea
un azienda ad hoc proprio per
questo.
Nel 2013, Jan Erik Solem e
altri tre soci hanno co-fondato
Mapillary, una startup svedese
che utilizza la tecnologia di
computer vision per estrapolare
dati preziosi da immagini
stradali. Il loro approccio
innovativo al mapping è arrivato
all’orecchio di investitori
e società di prim'ordine; ora
collaborano con aziende globali
come HERE, Volkswagen e
Amazon.
I computer sono in grado
di individuare e posizionare
oggetti dalle immagini ad un
ritmo molto più elevato e dettagliato
di quanto qualsiasi essere
umano potrebbe fare. Oggi
giorno Mapillary è diventato il
più grande database di immagini
libere al mondo usate per
migliorare le mappe, tutto grazie
all'Intelligenza Artificiale.
“AI technology has been the
cornerstone of Mapillary from
the very beginning,” afferma
Solem CEO di Mapillary
“With computer vision, a form
of artificial intelligence, machines
could see and, in the best
case, understand what they are
seeing .”
La tecnologia computer vision
di Mapillary è stata addestrata
a rilevare oggetti come segnaletica
stradale, idranti, pali della
luce e molti altri oggetti nelle
immagini a livello stradale e di
posizionare queste informazioni
su una mappa globale.
Giocando sulle parole "mappa"
e "capillare", l'azienda mira a
raggiungere le estremità più
piccole del mondo (simili ai
vasi sanguigni più piccoli del
corpo) e portare questa scalabilità
alla mappatura.
“We work mainly with three
sectors: mapping, automotive,
and players who need maps to
be able to operate but don’t necessarily
have their own mapping
team,”afferma Solem.
Ad esempio, Mapillary aiuta
le aziende ad catturare immagini
mentre svolgono le loro
operazioni quotidiane e quindi
a utilizzare quest’ultime per
ridurre il tempo che dedicano a
cose come trovare parcheggio o
l'ingresso giusto di un edificio.
Li aiuta anche con l'ottimizzazione
del percorso. Ad ottobre
2019, Mapillary ha lanciato la
propria dashcam per il mapping
con l'obiettivo di aiutare
le società di logistica ad ottenere
mappe e dati geolocalizzati
quasi in tempo reale tramite la
piattaforma.
Sebbene la tecnologia AI possa
sembrare fuori dalla portata
dell’utilizzatore medio di
mappe, quasi chiunque può
visitare il sito Web di Mapillary
e visualizzare immagini e dati
senza alcun costo. Tutte le immagini
sono disponibili sotto
la licenza CC-BY-SA, il che significa
che possono essere condivise,
utilizzate e aggiornate. I
dati ottenuti dalla mappa sono
liberamente disponibili per
l-editing in OpenStreetMap.
JOHN MCCARTHY, informatico presso la
Stanford University, ha coniato per primo il
termine "Intelligenza artificiale" nel 1955,
definendolo come "la scienza e l'ingegneria
capace di creare macchine intelligenti, soprattutto
programmi per computer intelligenti.
" Le macchine sono intelligenti quando sono
in grado di replicare le capacità cognitive
umane come la creazione di categorie, il
riconoscimento di modelli e la risoluzione dei
problemi.
Affinché le macchine ottengano un'intelligenza
artificiale, i programmatori di computer
devono creare algoritmi in grado di
scansionare, organizzare e inserire i dati per
addestrare e insegnare alla macchine come
eseguire i compiti. Questo metodo si chiama
machine learning, il più basilare di tutte le
tecniche di intelligenza artificiale. Dal lontano
1955 sono stati sviluppati molti altri
metodi di intelligenza artificiale, ad esempio
il neural network, un processo che imita il
modo in cui il il cervello umano apprende
dal mondo circostante, mediante lo scambio
di informazioni che avviene nei neuroni per
elaborare i dati. E la versione più sofisticata è
chiamato Deep learning, processo che utilizza
vari livelli del neural network in modo che i
computer possano analizzare enormi dataset.
Con l'avvento dei Big data geospaziali, ci
sono molti più input disponibili su cui poter
addestrare le macchindi AI e migliorare la
loro precisione. Ed è proprio grazie a questa
capacità dell'Intelligenza Artificiale di gestire
enormi dataset che la computer vision sta diventando
una delle applicazioni geospaziali
più importanti. Grazie a questa tecnologia
di computer vision, le macchine possono
imparare a "vedere" oggetti del reale, come
le immagini, consentendo cosi ad aziende
come Mapillary di identificare strade dalle
foto, ad Ecopia di estrarre aree edificate dalle
immagini satellitari e a VOXELGRID di
riconoscere i materiali di costruzione da una
nuvola di punti.
GEOmedia n°5-2020 7
FOCUS
thinks about maps.”
Per ora, il successo dell'azienda
dipende dalla piattaforma di
mapping che Mapillary ha costruito.
“As more images are contributed
by users, the more training
data we can use to improve
our AI algorithms, eventually
resulting to the best mapping
data available for everyone,”
aggiunge Solem. “As we say at
Mapillary, collaboration wins.”
Fig. 2 - Questo nuvola di punti di una scala proviene da un grande complesso residenziale in
Norimberga ed è stata creata utilizzando la tecnologia VOXELGRID.
Mapillary ritiene che gli utenti
possano trarre vantaggio
dalla tecnologia di computer
vision non solo perché i dati
delle mappe sono liberamente
fruibili, ma anche grazie alla
velocità e scalabilità che la loro
tecnologia offre.
“The need for map data is
booming as map companies
scramble to access up-to-date
data in a growing number of
markets. At the same time,
the combination of increasing
pressure on delivery firms and
the rise of last-mile and micromobility
solutions means that
more players than ever before
need access to map data,” dice
Solem. “Mapillary addresses
this growing need of keeping
maps up- dated by allowing
everyone to map what is important
to them just by capturing
images.”
Consentire a chiunque di
contribuire con immagini potrebbe
avere i suoi svantaggi,
inclusi problemi di privacy e
accuratezza dei dati. E Allora
come affronta Mapillary questi
problemi?
“Accuracy is something we will
always strive to improve, and
as our dataset grows, our computer
vision algorithms improve
along with it,” dice Solem.
“We also use a technique
known as ‘human in the loop’
or HOOP, where community
members help us improve the
accuracy of our detections by
verifying whether the detections
are correct or not.”
Secondo Solem, proteggere
la privacy degli utenti è una
priorità assoluta per l'azienda.
“From the beginning, it was
clear that we needed a way to
anonymize sensitive information
like faces and license plates
in the images on our platform.
Today privacy blurring
is something we do with 99%
accuracy, an industry best”,
afferma.
Con la crescita delle aziende
che si affiderano alle tecnologie
di localizzazione nel prossimo
decennio, ci si aspetta che l'uso
dell’Intelligenza Artificiale nel
settore del mapping diventi un
mainstream.
“These days it’s not just humans
that need maps; it’s
cars, delivery robots, last-mile
solutions, and much more,”
afferma Solem. “The market
for maps for autonomous vehicles
alone is set to grow from
$2.2bn in 2020 to $24.5bn
by 2050, so it’s safe to say that
we’re just at the beginning of
a big shift in how the world
Realizzazione di planimetrie
2D e BIM a costi contenuti
con il deep learning
“It’s our magic sauce,” afferma
Christian Wetzel, l'uomo
dietro la start-up tedesca
VOXELGRID, riferendosi a
come crede che la sua azienda
possa creare planimetrie 2D
e BIM degli edifici migliori e
ad un prezzo più contenuto
rispetto ad altre società.
Questa riduzione dei costi è
fondamentale per i clienti,
in particolare per le agenzie
governative e gli urbanisti.
L'approccio economico di
VOXELGRID è già stato testato
con l'agenzia governativa
tedesca che gestisce le proprietà
del paese (The Institute for
Federal Real Estate), nonché
con diversi comuni del paese,
per fornire planimetrie degli
edifici e informazioni sui materiali
dei pavimenti a basso
costo.
“As an example, we did the
whole façade of a large residential
unit in Nuremberg, proving
that with our methodology
we can go from the quick
estimation of the building’s
area using deep learning up to
its very detailed 3D reconstruction,”
afferma Wetzel. “And we
did it at a cheap price.”
Fondata nel 2016, la tecnologia
di VOXELGRID utilizza
nuove tecniche di Intelligenza
Artificiale, tra cui il riconosci-
8 GEOmedia n°5-2020
FOCUS
mento automatico delle aree e
il deep learning, le quali vengono
impiegate per processare
la nuvola di punti e l'analisi
iper-spettrale. Gli algoritmi
della startup sono così robusti
da poter distinguere automaticamente
le zone delle finestre
dalle facciate con un margine
di errore inferiore all'1% in 1
secondo, un livello di precisione
molto elevato per gli standard
del settore.
“Existing buildings without
reliable planning documents
account for around 95% of
the entire global real estate
portfolio,” dice Wetzel. “The
company’s focus is to supply
combined hardware and software
as a service (H&SaaS)
in order to create layouts
and material information for
existing buildings which are
way cheaper than traditional
approaches.”
VOXELGRID ha inoltre
introdotto sul mercato il
proprio device di cattura
della realtà, consentendo ai
professionisti di acquisire
fino a 10.000 metri quadrati
di superficie di un edificio
esistente in un giorno. Con
un lavoro di post-elaborazione
minimale, è possibile generare
automaticamente piante 2D o
un modello 3D di un ediificio,
anche con informazioni sui
materiali.
“Compatible and accurate
building data is a prerequisite
for creating BIMs. Our goal is
to provide building information,
including room number,
height, and its materials, inside
and out,”, afferma Wetzel.
Il cuore pulsante del processo
VOXELGRID è composto
dall’Intelligenza Artificiale.
“Using hundreds of annotated
building images as training
datasets, we teach computers
to do what comes naturally to
humans: learn by example and
experience. The outcome is a
remarkable progress in image
recognition of building geometries,
especially in identifying
different materials and components,”
afferma Wetzel.
Ma questa tecnologia non è
utilizzata anche da altri?
“I think that there is currently
no other company offering to
create 2D Plans and 3D models
using this set of imaging
technologies,” dice Wetzel.
E potrebbe avere ragione.
Mentre la maggior parte delle
aziende si presenta con la
creazione di nuvole di punti o
il tour virtuale di un edificio,
VOXELGRID si differenzia
““WE TEACH
COMPUTERS TO
DO WHAT COMES
NATURALLY
TO HUMANS:
LEARN BY
EXPERIENCE.”
“
utilizzando i propri algoritmi
di Intelligenza Artificiale,
così da generare rapidamente
modelli BIM del costruito
esistente. La combinazione di
innovazione e velocità - più
conveniente nel lungo periodo
-, consente loro di offrire prodotti
a basso costo rispetto ai
loro competitors.
Oltre a ricevere premi, l'azienda
è stata investita dal Gruppo
CalCon, una delle più grandi
società IT in Germania e del
mercato immobiliare austriaco.
VOXELGRID ha ora uno
staff di 16 dai tre originali e
continua a operare da Monaco,
l’hub della startup nel sud del
paese.
Quindi, con i progetti pilota e
le fasi di finanziamento in corso,
qual è il prossimo passo per
l'azienda?
“The long-term goal is to
develop realistic 3D building
models that contain all the
information about the geometries
and structural elements, ”
condivide Wetzel.
“But we have to be really aware
that proper AI only works with
proper training, and this means
really an awful lot of suitable
information of training for the
machine. ”
Digitalizzare il mondo con i
processi di machine learning
L'azienda canadese Ecopia ha
creato un certo scalpore nel
settore geospaziale nel 2018
quando ha rilasciato il primo
dataset ad alta precisione del
costruito totale degli Stati
Uniti. Molte persone restarono
a bocca aperta, infatti credevano
che non si potesse fare a
quella scala, velocità e precisione.
Per raggiungere questo obiettivo
l'azienda, grazie ai suoi algoritmi
di Intelligenza Artificiale
ha setacciato il database di immagini
satellitari DigitalGlobe
di Maxar, estraendo oltre 169
milioni di planimetrie (footprint)
di edifici negli States
aggiornandole annualmente.
L'azienda ha intrapreso una
sfida più grande quest'anno:
creare la prima mappa digitale
completa di tutta l'Africa
subsahariana.
Questa mappa digitale includerà
circa 342 milioni di edifici,
il doppio di quella che hanno
creato negli Stati Uniti “Ecopia
leverages AI to mine geospatial
big data. This data is used to
create up-to-date, highly accurate
digital representations of
the Earth that are being used
by decision-makers around the
world,” afferma Emily Jackson,
vicepresidente dell'azienda.
“We produce millions of kilo-
GEOmedia n°5-2020 9
FOCUS
meters worth of commercialgrade
high-definition maps of
the Earth every month.”
Per sostenere la loro iniziativa
per l'Africa subsahariana,
Ecopia ha ricevuto un finanziamento
di 6,7 milioni di dollari
dalla Sustainable Development
Technology Canada (SDTC),
una fondazione creata dal governo
canadese.
La tecnologia di base di Ecopia
è stata sviluppata durante
il Dottorato di ricerca di
Yuanming Shu presso l'Università
di Waterloo, un leader
del computer engineering.
Durante la sua ricerca, Shu ha
notato che ogni giorno sono
milioni le immagini geospaziali
acquisite da satelliti, aeroplani,
droni e altri veicoli. Questo
gli ha dato un'opportunità per
fare qualcosa di significativo
con i dati e i pixel disponibili.
Nel 2015, Shu ha co-fondato
e lanciato Ecopia con Jon
Lipinski e Shuo Tan, rispettivamente
presidente e CTO
dell'azienda. Una borsa di studio
dell'Università di Waterloo
e del governo canadese ha
permesso al team fondatore di
iniziare a esplorare le opportunità
di business.
In meno di un anno, hanno
avuto il loro prototipo iniziale
e il primo cliente. Alla domanda
se la location iniziale
dell'azienda fosse anche un
catalizzatore per la crescita di
Ecopia, la risposta di Jackson è
stata positiva.
“The Accelerator Centre in
Waterloo allowed us to grow as
a business with access to other
startups to talk about growth
and best practices. We also had
strong mentorship from industry
experts, and as a growing
startup, that expertise was invaluable.”
Come molte altre startup,
Ecopia ha affrontato diverse
sfide per poter crescere, tra l’accesso
ai professionisti di talento,
a risorse sostenibili e al cliente.
“These are the three biggest
challenges for any new startup
company, but we believed in
our team, our business model,
and our product”, afferma
Jackson.
Società di telecomunicazioni,
governi, ONG, compagnie
di assicurazione e logistica
utilizzano le loro mappe per
determinare dove si trovano
building footprint, strade, aree
verdi e altre feature.
“There is an inadequate
amount of accurate, up-to-date
information of the Earth,” dice
Jackson. “Current sources do
not provide adequate solutions
for enterprise analysis and decision
making.”
La tecnologia di intelligenza
artificiale dell'azienda è attualmente
una delle più innovative
del settore, specializzata nell'estrazione
di informazioni da
big data geospaziali.
“We are leading the charge in
how AI can be used to create
high-definition vector maps at
scale,” afferma Jackson.
I loro progressi nell'apprendimento
automatico possono
convertire le immagini satellitari
in alta risoluzione in
mappe vettoriali con una capacità
di produzione di oltre 40
milioni di building footprint al
mese, una capacità ineguagliata
che mantiene una precisione
del 95%. Oltre ai loro prodotti,
Emily ci dice cos'altro li
rende orgogliosi di essere una
startup.
“We have doubled in size and
revenue year over year since
incorporating as a business, all
while being primary bootstrapped
and not taking on any
outside funding,” she says. “We
have big plans for international
expansion and product-line
growth.”
PAROLE CHIAVE
Intelligenza Artificiale; machine
learning; deep learning; computer
vision; mapping; immagini
satellitari; nuvole di punti
ABSTRACT
JOHN MCCARTHY, computer
scientist at Stanford University, first
coined the term “artificial intelligence”
in 1955, defining
it as, “the science and engineering
of making intelligent machines,
especially intelligent computer
programs.”
Machines are intelligent when
they can replicate human cognitive
skills such as forming categories,
recognizing
patterns, and solving problems.
For machines to achieve artifi cial
intelligence, computer programmers
must create algorithms that
can scan and organize input data
to train and teach the machines to
perform tasks. This method is called
machine learning, the most basic of
all AI techniques. Several other AI
methods have since been developed,
including neural network, a process
that mimics how the human brain
learns by using interconnected
nodes to process data. Its more
sophisticated version is called deep
learning, which uses multiple layers
of neural networks so that computers
can analyze bigger datasets. With
the advent
of big geospatial data, there are far
more inputs for AI machines to
train on and improve their accuracy.
And due to AI’s ability to handle big
datasets such as imagery, computer
vision is currently one of the hottest
geospatial applications. With computer
vision technology, machines
can be taught to “see” real-world
objects from images, thus allowing
companies like Mapillary to identify
roads from street photos, Ecopia to
extract built-up areas from satellite
imagery, and VOXELGRID
to recognize construction materials
from a point cloud.
AUTORE
Marc M. Delgado
marcmdelgado@yahoo.com
Questo articolo è stato tradotto
dall'originale scritto
per l'American geospatial
magazine xyHt (xyht.com)
10 GEOmedia n°5-2020
FOCUS
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GEOmedia n°5-2020 11
REPORT
Dati territoriali e metodi di
governance digitale in un’esperienza
di pianificazione costiera comunale
di Pasquale Balena, Alessandro Bonifazi e Carmelo M. Torre
Fig. 1 - Inquadramento territoriale di Rodi
Garganico nel promontorio del Gargano (in
basso a sinistra), morfologia del territorio
comunale e distribuzione delle principali aree
urbanizzate al 2011 in un estratto di cartografia
tecnica (in basso a destra) e in una immagine
satellitare (dettaglio, in alto).
Il rilevo crescente assunto dall’informazione geografica nel governo del
territorio si colloca in un quadro più ampio di lenta affermazione di nuovi
modelli di governance – trainati dall’evoluzione tumultuosa delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, sia nell’innovazione scientifica sia nei
nuovi mercati della digital economy (Ash et al. 2016; Fang 2015).
Nel confrontarsi con le sfide poste dal decentramento amministrativo – avviato
con la legge 15 marzo 1997, n. 59 (cosiddetta “Bassanini”) e culminato nella
riforma del Titolo V della Costituzione (l. cost. n. 1/2001) – i Comuni sembrano
mostrare aspettative elevate sulla capacità dell’informatizzazione di migliorare
l’organizzazione interna e la qualità dei servizi offerti all'utenza esterna
(riducendone i costi) ma continuano a imputare i ritardi nella transizione
digitale alla scarsità di risorse e all’inadeguatezza della formazione del
personale (Banca d’Italia 2017).
In questo contesto, l’ambiente
costiero rappresenta
un campo di applicazione
estremamente stimolante, in
quanto zona di transizione tra
terra e mare – lungo la quale
si susseguono e si intrecciano
diversi ecosistemi, con i benefici
che ne derivano alla società
(Siikamäki et. al. 2013; Willaert
et al., 2019). Tuttavia, il processo
di decentramento della
gestione del demanio marittimo
ha determinato una scomposizione
delle competenze sugli
usi pubblici del mare, con la
titolarità delle funzioni amministrative
che risulta conferita
perlopiù a regioni e comuni e la
proprietà dei beni che rimane
attribuita allo Stato (Casanova,
2007). Persiste quindi l’esigenza
di sperimentare modelli metodologici
e organizzativi efficaci
nel realizzare il potenziale senza
precedenti delle informazioni
geografiche disponibili, a condizione
che ne sia al contempo
garantita l’accessibilità agli operatori
tecnici e amministrativi
responsabili della gestione del
demanio marittimo – in termini
sia di competenze richieste, sia
di fattibilità tecnico-economica.
L’applicazione presentata si pone
in questa prospettiva, riassu-
12 GEOmedia n°5-2020
REPORT
mendo i punti salienti di una
collaborazione fra l’amministrazione
comunale di Rodi
Garganico (FG) e il Politecnico
di Bari, finalizzata alla formazione
del Piano Comunale
delle Coste.
Il contesto territoriale
e amministrativo
Il Piano Regionale delle Coste
della Puglia (PRC), approvato
definitivamente nel 2011,
opera una classificazione
dell’intero demanio marittimo
secondo i due criteri della criticità
all’erosione e della sensibilità
ambientale, e detta le regole
per l’approvazione dei Piani
Comunali delle Coste (PCC).
Questi, nel promuovere usi
sostenibili dei territori costieri
e un’equa distribuzione dei
vantaggi connessi alle attività
economiche, sono chiamati
ad assicurare il rispetto della
capacità rigenerativa degli ecosistemi
marino-costieri e il riequilibrio
morfodinamico della
fascia costiera, rendendo effettiva
la libera partecipazione dei
cittadini agli usi pubblici del
mare. A titolo di esempio delle
scelte strategiche compiute
in Puglia, la legge regionale
17/2015 (che ha sostituito la
l.r. 17/2006 conservandone
l’impianto) riserva il 60% del
demanio marittimo all’uso
pubblico, pur consentendo
che nel 40% di questa spiaggia
libera (SL) siano rilasciate
concessioni per servizi legati
alla balneazione (art. 14). Per
confronto, si consideri che
l’analoga soglia di riferimento
(con lievi differenze) in Veneto
e nell’Emilia Romagna è stata
fissata al 20% 1.
Rodi Garganico si estende
per circa 13 km 2 sul versante
settentrionale del promontorio
del Gargano, sviluppando una
fascia costiera di quasi 10 km,
orientata lungo una linea qua-
Fig. 2 - Analisi e interpretazione dei fenomeni di erosione costiera. Dal confronto fra le linee di costa rappresentate
nel riquadro in alto (al 2005 in nero, al 2017 in rosso) è stata operata una classificazione dei tratti
di costa in avanzamento (in celeste nel riquadro al centro), in erosione (in arancione) o stabili (trasparenti,
qui non mostrati), che ha rappresentato un criterio chiave per la valutazione dell’ammissibilità della deroga
all’insufficiente profondità della spiaggia, non riconosciuta per la concessione vigente rappresentata dal poligono
marrone a sinistra nel riquadro in basso. Si osservi la “migrazione” verso la battigia degli ombrelloni
nell’ampio tratto in marcato avanzamento a ridosso del molo di sottoflutto.
si retta in direzione sud-ovest/
nord-est (Fig. 1). Collocandosi
a cavallo di una discontinuità
nel contesto geologico di riferimento,
il territorio comunale
presenta una piana costiera a
debole pendenza (legata alla più
ampia dinamica del Lago di Varano),
a ovest, e una morfologia
caratterizzata da versanti acclivi
fisicamente delimitati verso il
mare da un asse viario (la S.S.
89), a est. A fronte di una popolazione
residente che si attesta
intorno ai 3.500 abitanti, Rodi
è una importante località turistica
– con oltre 50.000 arrivi e
circa 325.000 presenze registrate
nel 2018 nelle strutture ufficiali
(Osservatorio del turismo della
Regione Puglia, 2019). L’elevata
densità degli stabilimenti balneari
(SB) è il segno più evidente
della specializzazione dell’economia
locale.
Il Piano Comunale delle Coste
di Rodi Garganico
La condizione del demanio
marittimo appare emblematica
della domanda di dati territoriali
accurati espressa dalla pianificazione
territoriale: una fascia
costiera, di profondità variabile,
delimitata a terra dalla dividente
demaniale (la linea di demarca-
GEOmedia n°5-2020 13
REPORT
zione fra la proprietà pubblica
afferente al demanio marittimo
e altre proprietà pubbliche o
private) e a mare dall’inviluppo
del lido. Conseguentemente, da
un lato si presentano problemi
di incertezza che affliggono
lo stato di diritto, dall’altro ci
si confronta con la variabilità
intrinseca della zona di transizione
fra terre emerse e mare
territoriale.
Le criticità riscontrate nella
redazione del PCC di Rodi
Garganico hanno riguardato
alcune discontinuità rilevate
nella polilinea fornita dal Sistema
Informativo del Demanio 2
– armonizzate sulla base di una
ricognizione della cartografia
catastale locale (messa a disposizione
della Regione Puglia con
Sistema di Riferimento WGS84
UTM 33 N) e verificate con
visure sulle particelle interessate
(effettuate in cooperazione
applicativa). Analogamente, è
stato necessario ricostruire la
titolarità demaniale di una serie
di particelle che, in seguito alla
riorganizzazione del tessuto
urbano (in particolare, a ridosso
dell’area portuale), si erano
ritrovate frammiste nel demanio
stradale e in aree di proprietà
privata.
È stata tuttavia l’analisi (e la
conseguente rappresentazione)
del “confine ultimo tra terraferma
e mare” (Barbano et al.,
2005) a costituire la sfida più
rilevante. La definizione normativa
di linea di costa adottata
nel PRC (mistilinea che segue
l’andamento reale della costa
comunale) si rifà all’anglosassone
coastline, potendosi ritenere
coerente con le analisi alla scala
relativamente piccola imposta
dal calcolo di parametri aggregati
a livello comunale, come la
ripartizione fra aree concedibili
e zone da destinare a SL. Tuttavia,
sia le analisi diacroniche
che hanno condotto in sede
di elaborazione del PRC alla
classificazione normativa del
demanio marittimo secondo
un criterio di criticità all’erosione,
sia la determinazione della
profondità di spiaggia (definita
come la distanza media tra il
limite interno del bagnasciuga
e il limite esterno dell’arenile)
evocano piuttosto il monitoraggio
della shoreline, intesa come
linea di riva, una linea mobile
che fluttua continuamente con
il moto dell’acqua, a causa delle
onde o delle maree (Milli e Surace,
2011).
In effetti, lo strato informativo
della linea di costa al 2010
messo a disposizione dell’amministrazione
comunale attraverso
il Geoportale regionale
(sit.puglia.it) e attualizzata al
2017 dal gruppo di lavoro 3 per
fotointerpretazione sulla base
di una più recente ortofoto
(con risoluzione geometrica di
0,2 m), è ascrivibile in termini
approssimativi al novero delle
linee di riva istantanee, digitalizzate
a partire da immagini aeree
o satellitari (con l’eventuale
ausilio di altri dati telerilevati)
secondo procedimenti manuali
o semiautomatici (ibid.). La sua
validità ai fini normativi è stata
dunque assicurata dal ricorso a
specifici metodi di valutazione
e supporto alla decisione (Fig.
2). Per quanto riguarda l’erosione
costiera, e in continuità
con l’impostazione adottata dal
PRC, la discriminazione fra i
tratti in avanzamento e quelli
in erosione è stata subordinata
alla rilevazione di una variazione
minima di 10 m nell’analisi diacronica
pluriennale (in almeno
un punto nel tratto compreso
tra due punti di intersezione
successivi), in difetto della
quale la costa risulta classificata
come stabile. Analogamente, si
è cercato di evitare di tradurre
l’incertezza dell’informazione
geografica in sperequazione
dello stato giuridico del demanio
marittimo, inserendo come
criterio chiave per la valutazione
della concedibilità in deroga di
tratti di spiaggia con profondità
(istantanea) inferiore a 15 m
proprio il trend di avanzamento
nel medio periodo.
Criticità nella generazione degli
scenari del Piano Comunale delle
Coste
Al cuore dell’attività di pianificazione
costiera prefigurata
dal PRC vi è una classificazione
amministrativa del demanio
marittimo che, escluse le aree
che non rientrano nell’ambito
di applicazione del PCC (ad
esempio, i porti di rilevanza
nazionale), separa la “costa utile”
ai fini della concessione di
beni del demanio marittimo da
quella “non concedibile” (per
condizioni soggette a individuazione
e determinazione nel
PCC) o “non fruibile” (nella
quale i fattori ostativi si sottraggono
a qualsiasi intervento
conformativo da parte delle amministrazioni
comunali). In Fig.
3 è riportato uno schema logico
che illustra i principali criteri di
classificazione della costa, introducendo
anche il meccanismo
attraverso cui la facoltà di deroga
alla insufficiente profondità
della spiaggia può rendere concedibile
un tratto di costa, nel
rispetto di specifiche condizioni.
L’attribuzione delle aree del demanio
marittimo a ciascuna delle
tre macro-categorie ha comportato
un utilizzo non banale
dell’informazione geografica. La
non fruibilità, ad esempio, può
essere connessa all’applicazione
delle disposizioni del d.lgs.
116/2008: in assenza di aree
oggetto dei divieti di balneazione
per forme di inquinamento
accertato, si è comunque fatto
14 GEOmedia n°5-2020
REPORT
riferimento al “Portale Acque”
del Ministero della Salute 4 per la
perimetrazione di due aree permanentemente
non adibite alla
balneazione in corrispondenza
delle foci di due corsi d’acqua
a carattere torrentizio. Le immagini
delle aree sono state
acquisite dal portale, georefenziate
in modalità map to map,
riportate sulle tavole progettuali
e utilizzate per classificare le aree
demaniali sottostanti come non
fruibili.
Tuttavia, l’inibizione alla balneazione
può verificarsi anche in
via temporanea, in corrispondenza
dei recapiti a mare di
opere di collettamento di acque
meteoriche di dilavamento superficiale
(provenienti da attività
non pericolose). Per favorire
l’applicazione del regolamento
regionale n. 26/2013, nel PCC
si è provveduto a mappare delle
Zone di rispetto (con raggio
di 200 metri attorno al punto
di scarico), sottoponendole a
norme tecniche che impegnano
l’amministrazione comunale e
i titolari di concessioni demaniali
a contribuire – secondo il
principio delle responsabilità
comuni ma differenziate – alla
piena efficacia delle procedure
di allertamento e di gestione
operativa del rischio chimicobiologico
(Fig. 4).
Sul fronte dei divieti assoluti
che comportano la non concedibilità
dei beni demaniali, i
cordoni dunari hanno rappresentato
l’occasione per un’integrazione
delle fonti regionali
disponibili con indagini sul
campo. Adottando un doppio
criterio per la perimetrazione
dei sistemi dunari (geomorfologico
ed ecologico), il lavoro è
proseguito su due binari paralleli,
sotto la responsabilità degli
specialisti 5 :
4 partendo da operazioni
di geoprocessing (map
overlay) riguardanti gli
ulteriori contesti paesaggistici
identificati nel Piano
Paesaggistico Territoriale
Regionale (PPTR) e la
Carta Idrogeomorfologica
della Regione Puglia –
nonché la redigenda Carta
Geologica d’Italia in scala
1: 50.000 e l’Atlante delle
Spiagge Italiane (1981) –,
sono stati perimetrati i depositi
eolici anche attraverso
rilievi mirati sul campo.
4 assumendo a riferimento
la Carta tematica
di Habitat e Specie vegetali
e animali di interesse
comunitario nella regione
Puglia 6 , sono stati effettuati
dei sopralluoghi sistematici
per mappare le aree del
demanio marittimo interessate
da habitat naturali
riferibili ai sistemi dunari,
classificati ai sensi dell’Allegato
I alla Direttiva 92/43/
CEE (in particolare, Dune
embrionali mobili, Dune
mobili del cordone litorale
con presenza di Ammophila
arenaria, Dune costiere con
Juniperus ssp).
Entrambe le componenti dei
sistemi dunari sono state successivamente
riperimetrate su
ortofoto (aggiornate al 2017),
distinguendo l’ingombro territoriale
diretto (in cui vige il
divieto assoluto di concessione)
da una fascia di rispetto della
profondità di 3 metri nella quale,
in presenza di habitat costieri
di interesse comunitario, sono
state applicate ulteriori prescrizioni
e raccomandazioni.
Nel PCC, la definizione delle
aree che ricadono nella “costa
utile” ai fini turistico-balneari
assume un ruolo cruciale. È in
questa fase che le aspettative dei
Fig. 3 - Schema logico del processo di individuazione
della costa utile ai fini della concessione di beni
demaniali marittimi, secondo le disposizioni della
l.r. 17/2015 e del Piano Regionale delle Coste della
Puglia. Lo schema comprende un richiamo alle regole
per la deroga all’insufficiente profondità della
spiaggia, stabilite nel PCC di Rodi Garganico.
GEOmedia n°5-2020 15
REPORT
Fig. 4 - Nel riquadro a sinistra, una delle due aree permanentemente non adibite alla balneazione segnalate sul
Portale Acque del Ministero della Salute (in corrispondenza dello scarico a mare delle acque reflue trattate dal
depuratore di Vico del Gargano); a destra, una zona di rispetto connessa ai recapiti a mare di opere di collettamento
di acque meteoriche di dilavamento superficiale.
diversi portatori di interessi si
intrecciano e si scontrano con
le limitazioni imposte dalla
complessa normativa cui il PCC
deve sottostare per assicurare
le condizioni di equilibrio fra
convenienza privata e interesse
collettivo nella gestione del
demanio e del patrimonio pubblico
(Tajani e Morano, 2017):
in questa situazione, il supporto
di tecniche di analisi territoriale
con strumenti GIS si è rivelato
fondamentale per contemperare
i principi di precauzione
e proporzionalità (Orlando et
al., 2005). Adottando in modo
sistematico e radicale uno dei
principali criteri progettuali
stabiliti nel PRC, si è optato
per un approccio modulare,
suddividendo l’intero demanio
marittimo in elementi caratterizzati
da ampiezza costante e
corrispondente (al netto della
variabilità delle morfologie più
complesse) a un fronte mare di
circa 20 metri.
La scelta di un passo regolare ha
introdotto una maggiore rigidità
progettuale, discretizzando
le dimensioni degli oggetti territoriali
concedibili. Tuttavia,
lo studio delle forme e delle
dimensioni delle concessioni
esistenti ha consentito di valutare
la sostanziale coerenza delle
regole adottate con le preferenze
degli operatori economici, per
come si manifestano nello stato
di diritto del demanio marittimo
– al netto dei vincoli territoriali
(ad esempio, i divieti assoluti)
e progettuali (un numero
molto esiguo di concessioni presentava
un’estensione superiore
a 150 m, il massimo consentito
dal PRC). Inoltre, di gran lunga
prevalente sui disagi appare la
facoltà acquisita dal Comune di
emanciparsi dall’inerzia imposta
al layout territoriale dall’attuale
disposizione delle aree in concessione
e, soprattutto, di disaccoppiare
le scelte sulle singole
concessioni dalla tenuta complessiva
degli assetti pianificati.
L’impostazione geometrica della
sequenza modulare ha tenuto
conto del regolare andamento
della costa – ad eccezione del
promontorio su cui sorge il centro
urbano (interamente non
fruibile) e dell’area portuale, che
ha innescato marcati fenomeni
di avanzamento dell’arenile a est
del molo di sottoflutto. In particolare,
il passo regolare di 20
metri è stato calcolato su rette
mediane di quadrilateri composti
dalla segmentazione di tratti
omogenei rettificati della linea
di costa e del relativo tratto di
dividente demaniale, e dalle
perpendicolari alla dividente
rettificata.
Oltre a rispettare il parametro
di concedibilità a livello comunale
– il rapporto 60/40 fra SL,
in parte con servizi (SLS) e SB
–, il demanio marittimo è stato
suddiviso in 6 Ambiti Costieri,
all’interno dei quali sono stati
introdotti ulteriori parametri
per prevenire il dumping territoriale
degli usi meno ricercati
dal mercato (SL mai inferiore al
40% e, al suo interno, SLS mai
superiore al 60%). Ricorrendo a
un’analogia con la pianificazione
urbanistica, il sistema di gestione
proposto (Fig. 5) prevede
una destinazione di zona (SL o
SB) predefinita nel PCC, e una
serie di regole (riguardanti il numero
minimo e massimo di moduli
concedibili) che orientano
la discrezionalità tecnico-amministrativa
nella destinazione degli
usi, esercitata dal Comune nelle
procedure a evidenza pubblica
di selezione dei beneficiari di
concessioni.
Conclusioni e prospettive
future
L’evoluzione di forme mature
di e-government per migliorare
i servizi pubblici e i processi
democratici comporta, accanto
all’uso intensivo di tecnologie
dell’informazione e della comunicazione
nelle pubbliche
amministrazioni, l’introduzione
di innovazioni organizzative e
l’acquisizione di nuove competenze
7 . Questa posizione risuona
con le prospettive più mature
sul paradigma della smart city
– e per estensione dei territori
intelligenti – secondo cui le
infrastrutture digitali svolgono
un ruolo di catalisi della condivisione
creativa di conoscenze,
a beneficio del capitale sociale e
intellettuale (Murgante e Borruso,
2013).
I limiti osservati nell’applicazione
qui presentata riguardano
proprio la necessità, da un lato,
di consolidare processi di sussi-
16 GEOmedia n°5-2020
REPORT
diarietà verticale, per evitare che
il processo di decentramento
che ha interessato il demanio
marittimo negli ultimi decenni
ponga sui Comuni un carico
amministrativo insostenibile.
Di pari passo, è auspicabile che
l’amministrazione comunale
esplori percorsi di sussidiarietà
orizzontale (Murgante et al.,
2011) coinvolgendo portatori di
interessi diretti – in particolare i
titolari di concessioni demaniali
marittime e gli imprenditori in
settori dipendenti dalle risorse
marine e costiere, anche grazie
alla mediazione dei propri
consulenti tecnici – e diffusi
(le organizzazioni del sistema
della conoscenza e della società
civile).
Questa sperimentazione sull’uso
di dati territoriali e tecnologie
geospaziali a supporto della pianificazione
costiera comunale
sembra confermarne il grande
potenziale innovativo ma lascia
aperte alcune delle questioni più
dibattute, genericamente ascrivibili
al consolidamento di reti
dinamiche per la condivisione
e l’aggiornamento delle basi di
conoscenza e alla riduzione dei
costi d’investimento (Bartlett &
Fig. 5 - Rappresentazione dell’approccio modulare alla pianificazione costiera comunale nel tratto corrispondente
ai primi 360 m di fronte mare a ovest del territorio comunale - attraverso il confronto fra lo stato
giuridico delle concessioni vigenti (in alto), la ricognizione delle condizioni di limitazione alla fruibilità o
alla concedibilità (al centro) e lo scenario di pianificazione (in basso), in cui i moduli gialli sono destinati a
Spiaggia Libera e quelli azzurri possono ospitare Stabilimenti Balneari (i moduli rossi segnalano i tratti di
costa non fruibile o non concedibile).
NOTE
1Rispettivamente, al punto A.11 dell’Allegato
S1 alla l.r. n. 33/2002 e all’ art. 10, punto 5,
lettera e (della l.r. 9/2002).
2 Il SID o Portale integrato per la pianificazione
del demanio e dello spazio marittimo è
accessibile all’indirizzo web: www.sid.mit.gov.it.
3 In particolare, dall’ing. Maria Francesca
Bruno.
4 http://www.portaleacque.salute.gov.it/Portale-
AcquePubblico/mappa.do
5 Rispettivamente, il geologo Alfredo Pitullo e
il biologo ambientale Rocco Labadessa.
6 Approvata con deliberazione della Giunta
regionale della Puglia n. 2442 del 21/12/2018.
7 Si veda la Comunicazione della Commissione
delle Comunità Europee “Il ruolo
dell’eGovernment per il futuro dell’Europa”,
Bruxelles, 26/09/2003 COM(2003) 567.
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PAROLE CHIAVE
dati territoriali; governance digitale;
coste
ABSTRACT
Contemporary practices in Integrated
Coastal Zone Management (ICZM) show
trends of co-evolving digital technologies
and organizational learning. Within this
framework, spatial data infrastructures are
proving key, on the one hand, in enabling
ecosystem-based management approaches
while, on the other hand, in supporting
the growing role that local authorities
play in coastal governance. In this paper,
we report on the preliminary outcomes of
a research and innovation collaboration
between the municipality of Rodi Garganico
(located in Southern Italy) and the
Polytechnic University of Bari (Italy). The
work concerned the application of geospatial
technologies to the local coastal planmaking
process and helped shed lights on
both persisting challenges to, and promising
prospects of, ICZM.
AUTORE
Pasquale Balena
pasquale.balena@poliba.it
Alessandro Bonifazi
alessandro.bonifazi@poliba.it
Carmelo M. Torre
carmelomaria.torre@poliba.it
Politecnico di Bari
GEOmedia n°5-2020 17
REPORT
IdroGEO: la piattaforma italiana
sul dissesto idrogeologico
Il nuovo applicativo multi device, multilingua, open source
e open data per la consultazione, la condivisione e il
download di dati, mappe e report su frane e alluvioni
di Carla Iadanza, Alessandro Trigila, Paolo Starace, Alessio Dragoni, Marco Roccisano, Tommaso Biondo
Fig. 1 - Interfaccia utente IdroGEO - Sezione Pericolosità e indicatori di rischio.
La nuova Piattaforma web nazionale di IdroGEO consente la
navigazione, la condivisione sui social e il download di dati,
mappe e report dell'Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia
delle mappe nazionali di pericolosità e degli indicatori di
rischio. È uno strumento di comunicazione e diffusione delle
informazioni, a supporto delle decisioni per le politiche di
mitigazione del rischio, la pianificazione
territoriale, la progettazione preliminare di infrastrutture,
la programmazione e la definizione delle priorità degli
interventi, la gestione delle emergenze di protezione civile
e le valutazioni ambientali. La piattaforma è progettata
per un facile utilizzo e per l'accesso con più dispositivi
(smartphone, tablet, desktop), utilizza standard aperti ed è
rilasciata come software open source.
La diffusione delle informazioni
ambientali
costituisce un obiettivo
strategico per ISPRA e più in
generale per la PA. Informare
i cittadini sui rischi che interessano
il proprio territorio favorisce
una maggiore consapevolezza
e decisioni informate
su dove acquistare la propria
casa o ubicare nuove attività
economiche e ha pertanto un
importante risvolto sociale
ed economico, contribuendo
alla riduzione dei danni e dei
costi.
La nuova piattaforma nazionale
IdroGEO (https://
idrogeo.isprambiente.it) è un
sistema informativo integrato
che consente la gestione
e la consultazione di dati,
mappe, report, foto, video e
documenti dell’Inventario dei
Fenomeni Franosi in Italia -
IFFI, delle mappe nazionali
di pericolosità e degli indicatori
di rischio idrogeologico.
Nel suo uso pubblico è uno
strumento di comunicazione
e diffusione delle informazioni,
a supporto delle decisioni
nell’ambito delle politiche di
mitigazione del rischio, della
pianificazione territoriale, della
progettazione preliminare
delle infrastrutture, della pro-
18 GEOmedia n°5-2020
REPORT
grammazione degli interventi
strutturali di difesa del suolo,
della gestione delle emergenze
idrogeologiche e delle valutazioni
ambientali. Gli utenti
autorizzati nei moduli di gestione
del patrimonio informativo
presente nella piattaforma, partecipano
ai processi gestionali
ed approvativi dei dati dell’Inventario
dei Fenomeni Franosi
- IFFI. La piattaforma è quindi
rivolta alle amministrazioni
pubbliche centrali e locali, ai
decisori, alle Autorità di bacino
distrettuali, ai soggetti che gestiscono
le reti infrastrutturali, alle
università e agli enti di ricerca,
ai professionisti che lavorano
nel settore della difesa del suolo
e ai cittadini.
La piattaforma si inserisce appieno
negli obiettivi di innovazione
tecnologica e di digitalizzazione
della PA ed è stata progettata
con l’obiettivo di essere
facilmente utilizzabile, fornire
un’informazione chiara e completa,
consentire la condivisione
sui social e il download dei dati,
essere accessibile con i diversi
tipi di dispositivo (smartphone,
tablet, desktop) ed essere sviluppata
come open source. È stata
realizzata tenendo conto della
Direttiva EU 2019/1024, delle
norme del Codice dell’Amministrazione
Digitale (D.Lgs.
82/2005), delle Linee Guida
AgID su acquisizione e riuso di
software per le pubbliche amministrazioni,
del D.Lgs. 33/2013
per l’accesso, la trasparenza e
la diffusione dei dati della PA,
e delle Linee guida AgID di
design per i servizi digitali della
PA. È stata realizzata con il contributo
del PON Governance
e Capacità istituzionale 2014-
2020 nel Progetto “Statistiche
ambientali per le politiche di
coesione 2014-2020” a supporto
delle politiche pubbliche.
L’applicativo IdroGEO è una
soluzione modulare, multilingua
(IT, EN, FR, DE) e integrata
con due sezioni: una relativa
all’Inventario dei Fenomeni
Franosi in Italia (IFFI), l’altra
alle Mosaicature nazionali di
pericolosità per frane e alluvioni
e agli indicatori di rischio idrogeologico
(PIR). L’Inventario
IFFI, realizzato dall’ISPRA e
dalle Regioni e Province autonome,
ha censito ad oggi oltre
620.000 frane sul territorio italiano
(https://www.progettoiffi.
isprambiente.it); le mosaicature
nazionali di pericolosità, realizzate
sulla base dei dati forniti
dalle Autorità di bacino distrettuali,
individuano il 16,6% del
territorio nazionale classificato
a pericolosità da frana elevata
e molto elevata o a pericolosità
idraulica media con tempo di
ritorno tra 100 e 200 anni.
Fig. 2 - Pannello informativo Sezione Pericolosità e
indicatori di rischio.
Accesso alla piattaforma,
principali funzionalità
e esperienza per l’utente
L’accesso alla piattaforma avviene
con due modalità: accesso
libero e accesso registrato.
L’accesso registrato consente l’utilizzo
della funzione di segnalazione
di una frana attualmente
riservato ai funzionari delle
Amministrazioni Pubbliche (es.
Uffici tecnici comunali, Servizi
Forestali) e ai professionisti
della Rete delle professioni tecniche
(geologi, ingegneri, ecc.).
L’accesso con login è anche necessario
per accedere alla sezione
gestionale della piattaforma
IdroGEO per l’aggiornamento
dei dati alfanumerici e cartografici
dell’Inventario IFFI effet-
Fig. 3 - Interfaccia utente IdroGEO - Sezione Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia.
GEOmedia n°5-2020 19
REPORT
Fig. 4 - Mappa e pannello informativo relativi alla singola frana IFFI.
tuato dai funzionari regionali
IFFI e da ISPRA.
Nella modalità di accesso libero,
l’utente può navigare sulla
mappa, consultare e scaricare
i dati di pericolosità e rischio
(sezione PIR). Al passaggio del
mouse sopra la mappa (funzione
mouseover) su desktop
o mediante un breve tocco su
smartphone, l’utente può visualizzare
sul pannello informativo
i dati aggregati su base nazionale,
regionale, provinciale o comunale,
in funzione della scala
Fig. 5 – Architettura di sistema.
corrente. Questi ultimi sono
presentati attraverso infografiche
dinamiche che, in modo
originale rispetto ad applicazioni
analoghe, sono associate a
mappe tematiche, offrendo così
immediatezza al contenuto e un
notevole impatto comunicativo.
Nella sezione IFFI vengono
visualizzati i dati relativi al
numero di frane, eventi, segnalazioni,
frane con foto, video,
documenti e l’istogramma con
la distribuzione per tipo di
movimento, contestualizzati
sul confine amministrativo
selezionato. A livelli di zoom
opportuni e cliccando sulla
singola frana IFFI, l’utente può
visualizzare una scheda sintetica
contenente una selezione degli
attributi associati alla frana:
ID-Frana, Regione, Provincia,
Comune, Autorità di Bacino
Distrettuale, Tipo di movimento,
Descrizione, Attività,
Litologia, Uso Suolo, Metodo,
Danni, Area Frana, Data
Osservazione, Data Attivazione,
Causa, Interventi e gli eventuali
file multimediali allegati (foto,
video, documenti).
Le principali funzionalità disponibili
nella piattaforma
IdroGEO sono il calcolo dello
scenario, la creazione di report,
la condivisione delle mappe, il
download dei dati, la segnalazione
di nuove frane sul territorio,
la visualizzazione di file
multimediali: 1) Stampa Report
frana. Il report contiene lo stralcio
della mappa della frana selezionata
e tutte le informazioni
associate contenute nella banca
dati dell’Inventario IFFI e
strutturate in sezioni (Generale,
Classificazione, Attività,
Datazione, Danni, ecc.). 2)
Stampa Report Pericolosità e
Rischio. Il report contiene, oltre
alla mappa automaticamente
dimensionata sull’entità correntemente
visualizzata, i dati di
contesto e i dati di pericolosità
per frane e alluvioni e di rischio
relativi a popolazione, famiglie,
edifici, imprese e beni culturali.
3) Calcolo scenario. Il tool
“Calcolo scenario” restituisce
la stima degli elementi esposti
su una porzione del territorio
circoscritta a piacere attraverso
un poligono disegnato dall’utente.
4) Segnalazione frana. La
segnalazione di una nuova frana
viene effettuata mediante il posizionamento
di un punto sulla
mappa, l’inserimento delle principali
informazioni e il carica-
20 GEOmedia n°5-2020
REPORT
mento di foto/video/documenti
o di un web link riguardante
la frana. Le informazioni delle
Segnalazioni sono utilizzate per
finalità conoscitive e per l’aggiornamento
della banca dati
dell’Inventario IFFI e non per la
gestione di emergenze di protezione
civile.
In coerenza con il principio di
Openness & transparency definito
nell’EU eGovernment Action
Plan 2016-2020 (1)
è stata predisposta una pagina
Open data dalla quale è possibile
scaricare, sulla base di quanto
riportato nella licenza e condizioni
d’uso dei dati:
4le mosaicature nazionali della
pericolosità da frana e idraulica;
4i dati relativi alle superfici a
pericolosità e agli indicatori
di rischio su base nazionale,
regionale, provinciale e comunale
(formato XLS, CSV,
JSON), con il relativo file di
Metadati (CSV);
4le frane dell’Inventario
IFFI per Regione/Provincia
Autonoma (formato shapefile;
geometrie puntuali, lineari
e poligonali);
4i dizionari dell’Inventario
IFFI (formato JSON).
L’area gestionale della piattaforma
IdroGEO consente a ISPRA
e alle strutture tecniche delle
Regioni e Province Autonome
il caricamento multiutente
via web dei dati delle frane
dell’Inventario IFFI, semplificando
notevolmente le attività
di aggiornamento. Il processo
prevede un protocollo di qualità
dei dati basato su tre figure:
data entry regionale, validatore
regionale e validatore ISPRA.
Architettura di sistema e API
La piattaforma è stata implementata
utilizzando lo stack
applicativo PEAN (PostgreSQL,
Fig. 6 - Infografica con decalogo piattaforma IdroGEO.
Express, Angular, Node.js),
uno standard per lo sviluppo
di moderne applicazioni web
aperte che prevedono la gestione
di dati geospaziali. Tra le
principali peculiarità di PEAN
ha particolare rilevanza il fatto
che l’architettura risultante è
scalabile e predisposta per un
deployment sia in ambiente a
nodo singolo che in cluster. Il
linguaggio di programmazione
utilizzato è lo stesso per la parte
server e client, permettendo il
riuso del codice tra i due layer
applicativi.
Nell’ottica di privilegiare standard
tecnologici aperti che soddisfino
l’esigenza di assicurare
le interazioni tra PA e di queste
con i cittadini e le imprese (2),
tutte le tecnologie e librerie
coinvolte sono open source, con
un’ampia comunità di utenti a
supporto.
Secondo quanto definito dalle
Linee guida di design per i servizi
digitali della PA (3), l’interfaccia
utente della piattaforma (layer
“WebGIS UI”) è stata implementata
utilizzando come base
lo UI kit (4) e il Web Kit (5)
forniti da Agid. In particolare
per lo sviluppo è stata utilizzata
la libreria Bootstrap Italia (6),
derivata dalla libreria Bootstrap
4 (7). Questi framework sono
stati estesi e adattati per una
consultazione ottimale dei dati
su mappa, funzionalità questa
GEOmedia n°5-2020 21
REPORT
assente in entrambi i kit preesistenti.
Per garantire una fruizione
ottimale su dispositivi mobile
l’applicazione è stata implementata
come Progressive Web App
(PWA) (8), una soluzione per
fornire un’esperienza utente pari
a quella offerta da applicazioni
native, ma che non comporta
lo sviluppo di codice dedicato
e garantisce una fluidità nella
navigazione anche in caso di
temporanea disconnessione dalla
rete.
Il modello per l’implementazione
del layer “Data Services”
è basato sul Modello di interoperabilità
definito dal Piano
triennale per l’informatica nella
pubblica amministrazione 2019
– 2021 (9) che a sua volta è in
linea con il nuovo European
Interoperability Framework (EIF)
(10). In particolare nella sezione
4, The conceptual model for integrated
public services provision,
viene identificato nella riusabilità
il fattore fondamentale per
l’interoperabilità. Più nello specifico
i criteri che vanno seguiti
nell’implementazione di servizi
condivisi vengono identificati
nel (i) Riuso, (ii) Pubblicazione
e (iii) Aggregazione: riuso nelle
fonti dati che vengono incluse
all’interno della piattaforma
IdroGEO; pubblicazione dei
servizi che compongono la piattaforma;
aggregazione nella fornitura
di un servizio integrato a
livello nazionale.
In coerenza con il principio
di Interoperability by default
definito nell’EU eGovernment
Action Plan 2016-2020 (11),
al fine di promuovere l’adozione
dell’approccio “API first”
e semplificare le procedure di
scambio di dati e servizi tra le
pubbliche amministrazioni e
tra Pubblica Amministrazione e
privati, per l’implementazione
dei servizi di accesso ai dati è
stato adottato lo standard REST
(Representational State Transfer)
(12), che consente di accedere
e manipolare rappresentazioni
testuali di risorse web usando
un insieme predefinito di operazioni
stateless e consentendo
una facile integrabilità praticamente
da qualsiasi linguaggio
di programmazione e che è
stato progettato per un impiego
diffuso nel dialogo applicativo
tra ISPRA, Regioni e Province
Autonome e Autorità di Bacino
Distrettuali.
La componente geografica del
layer “Data Services” è fornita da
GeoServer (13), un applicativo
server che permette la consultazione
e la modifica di dati
geospaziali utilizzando i formati
e servizi standard pubblici
mantenuti dall’Open Geospatial
Consortium (OGC) (14).
L’API e il GeoServer attingono i
dati dal layer “Data Store”, composto
dal DBMS PostgreSQL
(15) al quale è stato applicato il
plugin PostGIS (16) per aggiungere
il supporto alle componenti
geografiche e l’esecuzione delle
query spaziali sugli oggetti.
L’intero deployment è basato
su tecnologia Docker (17), una
piattaforma per la gestione di
container con lo scopo di eseguire
i singoli processi in ambienti
isolati. Per garantire un’adeguata
affidabilità e scalabilità
in ambiente di produzione la
soluzione adottata permette
l’esecuzione attraverso una piattaforma
di orchestrazione quale
Kubernetes (18) o Swarm (19).
Al fine di garantire il flusso di
validazione e pubblicazione
delle modifiche apportate dalle
fasi di sviluppo alla produzione
e per una verifica continua dei
progressi nelle fasi di implementazione
è stato utilizzato
l’approccio di Continuous
Integration & Continuous
Delivery (CI/CD) disponibile
nella piattaforma di collaborazione
GitLab (20).
22 GEOmedia n°5-2020
REPORT
RIFERIMENTI
(1) Sezione 2 - Visione e principi di base, le pubbliche amministrazioni dovrebbero scambiarsi le informazioni e i dati e permettere a cittadini
e imprese di accedere ai propri dati, di controllarli e di correggerli; permettere agli utenti di sorvegliare i processi amministrativi che li vedono
coinvolti; coinvolgere e aprirsi alle parti interessate (ad esempio imprese, ricercatori e organizzazioni senza scopo di lucro) nella progettazione e
nella prestazione dei servizi
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52016DC0179
(2) Linee Guida Modello Interoperabilita: https://docs.italia.it/italia/piano-triennale-ict/lg-modellointeroperabilita-docs/it/bozza/doc/doc_01_
cap_01.html
(3) User interface (Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione): https://docs.italia.it/italia/designers-italia/designlinee-guida-docs/it/stabile/doc/user-interface.html
(4) Il disegno di un’interfaccia e lo UI Kit (Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione): https://docs.italia.it/italia/
designers-italia/design-linee-guida-docs/it/stabile/doc/user-interface/il-disegno-di-un-interfaccia-e-lo-ui-kit.html
5) Lo sviluppo di un’interfaccia e i Web Kit (Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione): https://docs.italia.it/italia/
designers-italia/design-linee-guida-docs/it/stabile/doc/user-interface/lo-sviluppo-di-un-interfaccia-e-i-web-kit.html
(6) Bootstrap Italia: https://italia.github.io/bootstrap-italia/
(7) https://getbootstrap.com/docs/4.4/getting-started/introduction/
(8) https://web.dev/progressive-web-apps/
(9) https://docs.italia.it/italia/piano-triennale-ict/pianotriennale-ict-doc/it/2019-2021/04_modello-di-interoperabilita.html
(10) https://ec.europa.eu/isa2/sites/isa/files/eif_brochure_final.pdf
(11) sezione 2 - Visione e principi di base, i servizi pubblici dovrebbero essere progettati in modo da funzionare senza problemi e senza soluzione
di continuità in tutto il mercato unico e al di là dei confini organizzativi, grazie alla libera circolazione dei dati e dei servizi digitali nell'Unione
europea https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52016DC0179
(12) https://www.ics.uci.edu/~fielding/pubs/dissertation/rest_arch_style.htm
(13) http://geoserver.org/about/
(14) https://www.ogc.org/
(15) https://www.postgresql.org/docs/12/intro-whatis.html
(16) https://postgis.net/
(17) https://www.docker.com/products/container-runtime
(18) https://kubernetes.io/docs/home/
(19) https://docs.docker.com/engine/swarm/
(20) https://about.gitlab.com/stages-devops-lifecycle/continuous-integration/
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
Trigila A., Iadanza C., Bussettini M., Lastoria B. (2018) Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio. Ed. 2018. ISPRA,
Rapporti 287/2018.
Trigila A. (ed) (2007) Rapporto sulle frane in Italia. Il Progetto IFFI - Metodologia, risultati e rapporti regionali. APAT, Rapporti 78/200
PAROLE CHIAVE
Dissesto idrogeologico; progressive APP; open data; open source; API
ABSTRACT
The new national IdroGEO web Platform allows navigation, social sharing and download of data, maps, reports of the Italian Landslide Inventory, national
hazard maps and risk indicators. It is a tool for communication and dissemination of information, to support decisions in risk mitigation policies, land
use planning, preliminary design of infrastructures, prioritization of mitigation measures, management of civil protection emergencies and environmental
impact assessment. The platform is designed for ease of use and universal access on multiple devices (smartphones, tablets, desktops) using open standards
and libraries and is release as open source software.
AUTORE
Alessandro Trigila
alessandro.trigila@isprambiente.it
Carla Iadanza
carla.iadanza@isprambiente.it
ISPRA - www.isprambiente.it
Paolo Starace
paolo@sciamlab.com
Alessio Dragoni
ad@sciamlab.com
Tommaso Biondo
tbiondo@sciamlab.com
Marco Roccisano
mroccisano@sciamlab.com
SciamLab - www.sciamlab.com
GEOmedia n°5-2020 23
MERCATO
Kiruna (29 novembre 2020)
Kiruna, la città più settentrionale della Svezia, è mostrata in questa immagine
innevata catturata dalla missione Copernicus Sentinel-2.
Kiruna, che appare di una tonalità più scura appena a sinistra del centro
dell’immagine, sorge nella contea di Norrbotten e si trova a circa 145 km a nord del Circolo
Polare Artico. La città conta una popolazione approssimativamente di 22000 abitanti e si trova
sulla costa orientale del lago Luossa (Luossajärvi), tra i sistemi montuosi ricchi di ferro di Kiruna
(Kiirunavaara) e Luossa (Luossavaara). A circa 20 km ad est di Kiruna si può riconoscere la piccola città
di Jukkasjärvi, che è ben conosciuta per il suo hotel di ghiaccio costruito annualmente utilizzando neve e
blocchi di ghiaccio prelevati dal vicino fiume Torne. Le linee scure e sottili che tagliano l’immagine sono strade
che collegano le città con altre località della Svezia. Ad una latitudine di quasi 68°, a circa 40 km ad est di Kiruna,
si trova la stazione di terra dell’ESA di Kiruna, che nel mese di settembre del 2020 ha celebrato 30 anni di eccellenza
nel settore spaziale. La stazione è difficile da individuare, ma è collocata nella parte centrale destra dell’immagine,
appena sopra un lago di colore scuro. Opportunamente posizionata per supportare le missioni in orbita polare, la
stazione è un ingresso cruciale per gran parte dei dati che ci permettono di studiare gli oceani del nostro pianeta, l’acqua
e l’atmosfera, le previsioni del tempo e conoscere il rapido avanzamento del cambiamento climatico.
La stazione di terra di Kiruna fa parte della rete delle stazioni di inseguimento dell’Agenzia – la Estrack – una rete su
scala mondiale che college i satelliti sia in orbita che attraverso il Sistema Solare grazie allo Space Operations Centre
ESOC dell’ESA, a Darmstadt, in Germania. La stazione si caratterizza per la presenza di due sofosticati terminali muniti
di antenne di 13m e 15m di diametro utilizzate per comunicare con i satelliti in orbita terrestre, tra cui il Cryo-
Sat, lo Swarm, il Copernicus Sentinel-1 ed il satellite Sentinel-6 ‘Michael Freilich’ che è stato lanciato di recente.
Mentre la stazione satellitare del Polo Nord in Alaska ha acquisito i primi segnali della navicella dallo spazio
subito dopo la sua separazione dal lanciatore, la stazione di terra di Kiruna ha effettuato il tracking del satellite
nei primi giorni di missione. Eumetsat ha quindi completato la ‘acquisizione orbitale’ finale, assumendo
la responsabilità della messa in servizio, delle operazioni di routine della distribuzione dei dati vitali di
missione. Mentre Sentinel-6 appartiene alla famiglia delle missioni Copernicus dell’Unione Europea,
tuttavia la sua implementazione è il risultato della speciale collaborazione tra ESA, NASA,
Eumetsat e NOAA, con il contributo della Agenzia Spaziale Francese del CNES.
Questa immagine è stata acquisita il 27 maggio 2020.
Crediti: European Space Agency.
Traduzione: Gianluca Pititto.
24 GEOmedia n°5-2020
MERCATO
GEOmedia n°5-2020 25
REPORT
GNSS User Technology Report 2020
di Marco Lisi
Un riferimento
indispensabile
per tecnici
ed operatori
del settore
geomatico
È stata recentemente pubblicata dalla European Global Navigation Satellite
Systems Agency (GSA), che cambierà presto il suo nome in EuSPA (European
Space Programme Agency), la terza edizione dello “GNSS User Technology
Report” (2020). Il documento è liberamente scaricabile dal sito della GSA: https://
www.gsa.europa.eu/sites/default/files/uploads/technology_report_2020.pdf
Il rapporto è un’autentica miniera di informazioni, sia sui sistemi GNSS attualmente
in operazione (con i loro più recenti sviluppi) che sulle tecnologie dei ricevitori, nei
vari mercati (governativo, professionale, “consumer”). Più di cento pagine dense
di aggiornamenti tecnici, statistiche sui differenti mercati, informazioni sui fornitori
di circuiti integrati, ricevitori e servizi ad essi associati, distinti per tipologia di
applicazione e di settore merceologico.
Questo documento era nato nel 2016 per complementare un precedente rapporto,
il “GSA GNSS Market Report”, pubblicato per la prima volta nell’ormai lontano
2010 ed attualmente alla sua sesta edizione (anche questo rapporto è scaricabile
gratuitamente dal sito GSA: https://www.gsa.europa.eu/system/files/reports/
market_report_issue_6.pdf).
I due documenti vengono aggiornati ad anni alterni, per cui il prossimo Market
Report sarà emesso nel 2021.
Nati per documentare lo sviluppo delle applicazioni Galileo ed EGNOS in Europa,
le due pubblicazioni sono di fatto diventate un riferimento a livello internazionale
sullo stato dei sistemi GNSS e dell’infrastruttura mondiale PNT (“Positioning,
Navigation and Timing), nonché delle tecnologie ad esse collegate.
L’
anno 2020, seppur tragicamente
segnato dalla
pandemia, è stato caratterizzato,
per quanto riguarda il
mondo GNSS, da eventi importanti,
sia a livello di sistemi globali
che di nuovi, fondamentali
servizi.
Il rapporto della GSA inizia appunto
con visione d’insieme dei
più recenti sviluppi e delle tendenze
future. È ormai consolidata
la situazione dei quattro sistemi
globali: GPS, GLONASS,
Galileo e Beidou (figura 1).
Sia Galileo che Beidou sono di
fatto entrati nella piena operatività
e con essi ci sono attualmente
più di 100 satelliti GNSS
in orbita MEO (“Medium
Earth Orbit”), con la conseguente
disponibilità per ciascun
utente ovunque nel mondo di
un numero elevato di satelliti in
visibilità.
Questa situazione non è tuttavia
statica: mentre i due GNSS storici,
GPS e GLONASS, proseguono
la loro modernizzazione
(GPS con il lancio dei satelliti
GPS-III di terza generazione,
GLONASS con il dispiegamento
dei satelliti GLONASS-K,
funzionanti anche in modalità
26 GEOmedia n°5-2020
REPORT
CDMA e quindi maggiormente
compatibili con le altre costellazioni),
la Commissione Europea
e l’ESA hanno intrapreso gli sviluppi
della seconda generazione
di Galileo, G2G (per “Galileo
Second Generation”).
Fanno parte essenziale dell’infrastruttura
PNT (“Positioning,
Navigation, and Timing”) mondiale
anche i sistemi regionali
(l’indiano NavIC ed il giapponese
QZSS) ed i numerosi
sistemi SBAS (“Satellite-Based
Augmentation Systems”), cioè
quei sistemi che trasmettono
da satellite su base regionale
informazioni atte a migliorare
le prestazioni (accuratezza, continuità,
integrità) dei ricevitori
GNSS (figura 2).
Per quanto riguarda I servizi,
una prima affermata tendenza,
ben sottolineata nel rapporto,
è quella di fornire, da parte di
ciascun GNSS, almeno due
segnali “Open” (cioè accessibili
a tutti e gratuiti), permettendo
quindi la diffusione di ricevitori
multi-frequenza per applicazioni
civili, anche “mass market”,
con notevoli vantaggi in termini
di accuratezza e di resistenza
alle interferenze. Molti degli
smartphone di classe medioalta
di ultima generazione già
oggi funzionano in modalità
multi-frequenza e multi-costellazione
(“Dual-Frequency,
Multi-Constellation”, DFMC),
offrendo accuratezze di posizionamento
dell’ordine del metro.
Si parla a ragione di una “democratizzazione”
della “High
Accuracy”, una volta riservata
solo al mondo militare e ad alcune
applicazioni civili molto di
nicchia.
Ma la richiesta per una sempre
maggiore accuratezza, motivata
da nuove applicazioni
(per esempio, l’agricoltura di
precisione) e da nuove tecnologie
(veicoli a guida autonoma,
robot mobili, “outdoor
Fig. 1 - Evoluzione nel tempo delle costellazioni GNSS.
augmented reality”), ha anche
giustificato l’introduzione di
nuovi servizi a livello di sistema,
quali il servizio Galileo HAS
(“High Accuracy Service”) ed
il servizio CLAS (“Centimeter-
Level Augmentation Service”
del sistema QZSS.
Il servizio HAS di Galileo è
di fatto basato sul concetto
di “Precise Point Positioning”
(PPP), cioè sulla distribuzione
Fig. 2 - Situazione aggiornata dei sistemi SBAS.
di correzioni di sistema agli
utenti (essenzialmente sulle
orbite e sugli orologi di bordo).
La novità è che queste correzioni
saranno distribuite dai satelliti
Galileo stessi e non da altre
costellazioni come nei servizi
PPP commerciali, attraverso il
segnale E6-B. Il servizio, completamente
gratuito, complementerà
l’“Open Service” di
Galileo, permettendo accuratez-
GEOmedia n°5-2020 27
REPORT
Fig. 3 - Le possibili minacce (non di origine naturale) ai sistemi GNSS
ze sul posizionamento assoluto
dell’ordine di 20 centimetri.
Insieme alla richiesta di maggiore
accuratezza, è anche sempre
più pressante l’esigenza di
Fig. 4 - Architettura del servizio OS-NMA
sistemi GNSS più resistenti al
“jamming” (interferenze, intenzionali
e non) ed allo “spoofing”
(diffusione di segnali contraffatti),
nonché in grado di autenticare
sé stessi (figura 3).
Quest’ultima esigenza è particolarmente
sentita nel mondo delle
transazioni commerciali, delle
operazioni finanziarie e nelle
applicazioni istituzionali.
Da qui l’introduzione in Galileo
di due nuovi servizi, l’“Open
Service Navigation Message
Authentication” (OS-NMA) ed
il “Commercial Augmentation
Service” (CAS).
Il servizio OS-NMA (figura 4)
opera sul segnale E1-B (“Open
Service”) ed è basato su una
protezione a livello dei dati (il
messaggio di navigazione) e sulla
distribuzione di chiavi pubbliche
ai ricevitori degli utenti.
Il servizio di autenticazione
CAS opererà invece sul segnale
E6-B (“Commercial Service”)
ed è basato su una protezione
(“encryption”) a livello del segnale,
permettendo non solo la
autenticazione del messaggio
ma anche quella della misura di
“ranging” (distanza dell’utente
dal satellite).
Un’ampia parte del rapporto
GSA è compresibilmente dedicato
alla tecnologia dei ricevitori
GNSS, sempre più specializzati
sulla base del tipo di applicazione
e sulla integrazione con
altre piattaforme di navigazione
(per esempio quelle basate sulla
navigazione inerziale, “Inertial
Mobile Unit”, IMU – figura 5)
o con altri sistemi (5G, eLoran).
Non deve essere poi sottovalutata
la grande varietà di sensori
attualmente disponibili in ogni
smartphone, i quali possono
tutti potenzialmente contribuire
ad integrare e rendere più affidabili
le informazioni del ricevitore
GNSS (figura 6).
I ricevitori GNSS, miniaturizzati
e spesso compresi in un unico
circuito integrato (“chip”), si
basano sempre più sul processamento
digitale del segnale
(“Digital Signal Processing”,
DSP) per la decodifica e la de-
28 GEOmedia n°5-2020
REPORT
modulazione (figura 7).
Il rapporto dedica un’approfondita
analisi alle caratteristiche
tecniche dei vari ricevitori
disponibili in funzione delle
loro applicazioni e del settore
industriale al quale sono diretti
che, a seconda sei casi, richiedono
maggiore enfasi al requisito
di basso consumo, ovvero
a quello di accuratezza o di
resistenza alle interferenze.
Una sezione dedicata viene
riservata al mondo sempre più
strategico delle applicazioni
che utilizzano i sistemi GNSS
come riferimento di Tempo
Universale (UTC), che si
estendono dalle telecomunicazioni
alle reti di distribuzione
dell’energia elettrica, dalle reti
finanziarie ai trasporti.
Due dei sistemi attualmente
più utilizzati per la sincronizzazione
di stazioni (ad esempio,
due nodi di una rete 5G)
nel tempo e nella frequenza
sono basati sulla ricezione di
segnali da satelliti GNSS: il
metodo “One-Way” (figura 8a)
ed il più complesso metodo
“Common View” (figura 8b).
Fig. 5 - Integrazione del ricevitore GNSS con piattaforme di navigazione inerziale.
Fig. 6 - varietà di sensori disponibili in uno smartphone.
Fig. 7 - Architettura di un ricevitore GNSS.
GEOmedia n°5-2020 29
REPORT
Fig. 8 -Metodo di sincronizzazione del tempo “One-Way”(a)e “Common View” (b).
Da notare che, con l’introduzione
del servizio HAS di
Galileo, che fornisce correzioni
accurate sui vari parametri di
riferimento del sistema, il metodo
“One-Way”, più semplice,
ma finora considerato meno
accurato, potrebbe diventare
molto interessante in varie applicazioni.
L’ultima sezione del rapporto
GSA è dedicata al futuro
dell’Agenzia stessa, cioè al suo
nuovo ruolo di gestore di tutti i
programmi spaziali dell’Unione
Europea. La sfida principale
sarà quella di sviluppare una
sempre maggiore integrazione
e sinergia fra i due programmi
principali, Copernicus e
Galileo (figura 9).
PAROLE CHIAVE
GNSS; GSA User Technology
Report; EUSPA; GPS; GLO-
NASS;
Galileo; Beidou; QZSS;
NavIC; HAS; OS-NMA
ABSTRACT
The article introduces and
summarizes the GNSS User
Technology Report - 3rd
Edition, recently issued by the
European GNSS Agency
(GSA). The report is a true
mine of information about
the Global Navigation
Satellite Systems presently
operational, their major
services and applications, and
the state-of-the-art of the user
receivers.
AUTORE
Marco Lisi
ingmarcolisi@gmail.com
Independent Consultant
Aerospace & Defense
Fig. 9 -Ipilastri dell’iniziativa spaziale dell’Unione Europea.
30 GEOmedia n°5-2020
FAST & SIMPLE
REPORT
VERIFICA DELLE
COSTRUZIONI
Presentazione del GTL-1000
TRACCIAMENTO/
SCANSIONE
ELABORAZIONE
VERIFICA
Un dispositivo rivoluzionario per i tracciamenti di cantiere e la scansione, in una singola
configurazione. In combinazione con MAGNET Collage e ClearEdge3D Verity, il nuovo GTL-1000 fissa un
nuovo standard nella verifica delle costruzioni, assicurando maggiore rapidità e qualità ai processi costruttivi.
The Intersection of Infrastructure and Technology
Scopri come possiamo aiutarti ad accelerare il processo di verifica:
topconpositioning.com/GTL-1000
GEOmedia n°5-2020 31
AUGMENTED REALITY
INTERACTIVE VISUAL TECHNOLOGIES
FOR RESTORATION AND
CONSERVATION RESTORATION
XR 2020:
News & Events
a cura di
Tiziana Primavera
Innovative Tech
Evangelist - AR/VR
senior expert
Augmented Reality, a young
computer discipline that deals
with the superimpression of
digital content to the observed
real world, has the appropriate
requirements to guarantee a
good threshold of interactivity
to applications dedicated to
the design and use of spaces in
general, whether they are designed
or virtually rebuilt, completely
distorting the usual
and limited paradigm, now
consolidated, of the classic
desktop configuration, mouse,
keyboard.
Augmented Reality is a computer
discipline that studies
projective systems able to
increase reality with digital
content, it could be defined as
the ability to superimpose on
reality observed by the subject
a set of information related to
the context.
In summary, the perception
of an Augmented Reality user
is implemented, “Augmented”
by the presence of digital
objects in its field of view,
enriching the observed view
with additional information
of any complex contents of
3D graphics (three-dimensionalobjects-
3D animations)or
more elementary(two-dimensional
type: video - infographic
data).
It should be pointed out
that, in more advanced applications,
not of Augmented
reality, but of Mixed Reality,
with the integration into the
system of appropriate sensors,
sensory overrun can be extended
not only to the view to
the simulated touch, or the
user active in the experience,
can not only visually inspect
the three-dimensional digital
object placed in real-time mode
in the desired Real Space,
but also move it as he pleases,
raising the level of potential
interactivity.
Immersive technologies such
as Virtual Reality and interactive
such as Augmented reality,
have found happy application
in multiple and heterogeneous
contexts of use, both at the
entreprise level and in the
various professional application
areas(training on the job,
maintenance context, site ,management,
communicationinteractive
presentation of
projects on a planimetric basis
at the desired scale or on-site
at the real scale, enhancement
of archeological heritage
The display of these “three-dimensional
digital holograms”
can take place via tablet/
smartphone or wearable device
(technological headsets).
32 GEOmedia n°5-2020
AUGMENTED REALITY
The orientation of the type of
restoration to be undertaken
clearly depends on a series of
factors that go to frame in detail
the structure on which to intervene,
its conditions, the type of
intervention and its complexity,
Augmented Reality Technology
allows a particular and more
exhaustive verification, thanks
to the accurate interactive visualization,
since it takes place directly
on the building organism
subject to the intervention.
By innovatively introducing the
“third dimension” and where
necessary the photorealistic rendering
of the materials, it guarantees
the technician and the
client to be able to implement
a critical-evaluation analysis
of the most accurate and more
exhaustive intervention in terms
of technical and perceptual
verification. This clearly repre-
augmented reality for INTER-
ACTIVE ON-SITE FORESHAD-
OWINGS and digital plastics
The powerful representative
potential of AR technology
therefore allows, also in professional
contexts oriented to
the restoration and restoration
of bodies of high historical architectural
value, to be able to
offer an exact three-dimensional
foreshadowing of the various
predefined intervention concepts
directly on-site and in
real-time mode, as if they were
photorealist holograms perfectly
consistent with seniority, constantly
recorded from the observer’s
point of view, in order to
be able to evaluate with greater
accuracy the design or technical
aesthetic solution that is considered
optimal and more responsive
to the essential specifies of
the historical-architectural context
of intervention.
Therefore, in a sensory overcoming made possible thanks to the computer
system implemented, Real and Virtual apparently coexist in the observed scene
and the user of the interactive visual experience thus conceived, can move quietly
in the real space, thus comfortably observing virtual objects from various points
of view, on the desired scale, therefore also on the natural scale 1 :1.
GEOmedia n°5-2020 33
AUGMENTED REALITY
sents a substantial progress and
a dialectical overcoming of the
previous visual communication
methods of the previous
generation project (rendering,
post-production video photomontages,
desktop-walktrough)
characterized by the simple
two-dimensional nature and the
constrained view of use.
Immersive technologies to support
the knowledge and diagnosis
of the building organism
Potential and further application
contexts of contemporary
visual technologies are also foreshadowed
to support the different
phases of the design process
characteristic of restoration
interventions, such as those related
to the knowledge and diagnosis
of the building organism.
In fact, the project of the recovery
/restoration interventions
requires, as a preliminary step,
the qualification and evaluation
of the morpho-typological,
material-constructive, technicaltechnological
characteristics,
the state of conservation and
residual performance, as a
result of relief, investigations
and analysis in situ. Thanks to
Virtual Reality techniques it is
also possible to systematize the
various information / data /
data sheets etc identifying a tool
that collects and shares accurate
representations of the state of
the places and documents of
multiple origin.
The technology is able to support
the development of virtual
tours thanks to interactive
hotspots that geoloize spherical
photos. In immersive display
mode, available through VR
headsets.
It is possible to configure a virtual
tour of 360° panoramas, to
simulate in an immersive way,
the direct use and visual survey
of the state of the places, returning
the intuitive-immersive
perception of the spatiality and
materiality of the building. In
more advanced and interactive
VR systems, with a view
to systematizing a complete
knowledge framework, with
an important transversal role
with respect to the design of
the realization and control of
conservative actions of architectural
heritage, it is also possible
to relate to the aforementioned
digital environment the various
multiple and heterogeneous
survey data produced in advance,
making them accessible and
easily accessible.
Autore
Tiziana Primavera
arch.tiziana.primavera@gmail.com
Parole chiave
Augmented Reality; AI; Virtual
Reality; vision technologies;
restoration; conservation
34 GEOmedia n°5-2020
GeoMax Zenith40
Direttamente al punto
Zenith40 rappresenta il vero fiore all’occhiello dei
ricevitori GNSS GeoMax. Equipaggiata con il motore
di misurazione di ultima generazione NovAtel e
supportando il Precise Point Positioning (PPP) a
convergenza rapida, questa antenna offre il più elevato
livello di tecnologia e soddisfa i più severi standard
militari. Zenith40 garantisce un flusso di lavoro su misura
per le vostre esigenze grazie al software da campo
X-PAD Ultimate incentrato sull’utente o alla flessibilità
di eseguire il vostro software su qualsiasi controller da
campo. La combinazione di tutto questo in una smart
antenna GNSS crea una soluzione che non ha rivali.
geomax-positioning.it
©2019 Hexagon AB and/or its subsidiaries
and affiliates. All rights reserved.
Per trovare un distributore nella vostra zona, visitate il nostro sito web: geomax-positioning.it
MERCATO
"DRONE AS A SERVICE" TESTATO DA
TELESPAZIO CON LA PIATTAFORMA
T-DROMES
Una piattaforma innovativa, pensata per gestire le flotte
di droni e coprire ogni fase di una missione: si tratta di
T-DROMES, testata con successo durante i voli di prova
in collaborazione con Leonardo e l'Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù. Consegna di campioni biologici e prodotti
biomedicali lungo percorsi non facilmente percorribili
dalla viabilità ordinaria mediante droni a decollo
verticale dotati di propulsione elettrica a bassissimo
impatto ecologico ed acustico. È questo lo scopo del
test, recentemente concluso con successo, progettato e
realizzato da Leonardo, Telespazio e Ospedale pediatrico
Bambino Gesù, in collaborazione con ENAC (Ente
Nazionale Aviazione Civile).
Le prove si sono svolte tra il 19 e il 22 ottobre. Il drone
ha trasportato materiale sanitario in volo nei pressi
di Roma, tra due siti dell'Ospedale Pediatrico Bambino
Gesù distanti tra loro più di 32 km: dal centro di raccolta
S. Marinella al centro di analisi Palidoro e viceversa, tramite
una modalità di controllo automatico oltre la linea
visiva dell'operatore (BVLOS).
Il test ha previsto l'utilizzo della piattaforma digitale
T-DROMES cloud-based di Telespazio, che consente l'erogazione
di servizi end-to-end: dalla pianificazione alla
conduzione della missione di un drone, fino all'elaborazione
dei dati acquisiti dal bordo sensori.
Con T-DROMES, Telespazio ha implementato un modello
di business “Drone as a Service” (DaaS) che copre,
attraverso un approccio integrato, attività di progettazione,
pianificazione, gestione ed esecuzione di missioni
Unmanned Aircraft Systems (UAS) per operazioni dedicate
e specifiche esigenze applicative.
Le missioni dei droni possono essere
gestite automaticamente da
T-DROMES durante tutte le fasi
operative. In particolare, la piattaforma
fornisce il monitoraggio dello
stato dei droni nella fase preoperativa,
durante la missione e al termine
della missione; pianificazione della
missione che copre tutte le funzionalità
di progettazione della missione,
inclusa l'interfaccia con i sistemi
delle autorità di regolazione e le necessarie
valutazioni dei rischi. Inoltre,
T-DROMES può fornire l'esecuzione
della missione, per la gestione remota
automatica della missione UAS attraverso
funzioni di tracciamento e
comando e controllo; monitoraggio
e analisi della missione, sia durante l'esecuzione della
missione che per scopi post-analisi, inclusa la telemetria
del carico utile; sfruttamento e gestione dei dati, fino
all'esperienza utente più adatta alla missione specifica,
comprese le applicazioni AI per l'estrazione e la generazione
di informazioni fruibili (da video e qualsiasi tipo di
sensore di immagine).
Nell'ambito dell'esperimento, gli operatori di droni hanno
testato i servizi di geo-awareness e deconfliction strategico
di U-Space forniti dalla piattaforma D-FLIGHT,
istituita nel 2018 da ENAV (la società che gestisce il traffico
aereo civile in Italia) insieme a Leonardo e Telespazio.
Grazie ai servizi che saranno progressivamente messi a
disposizione da D-FLIGHT, sarà possibile per l'aviazione
tradizionale e migliaia di droni coesistere nello spazio
aereo italiano in quanto ai droni saranno affidati in futuro
i compiti più disparati.
D-FLIGHT si conferma come uno dei primi U-Spaces
operativi in Europa.
(Fonte Telespazio)
36 GEOmedia n°5-2020
MERCATO
RILIEVI CON PRECISIONE CENTIMETRICA
La precisione e l’accuratezza sono due tasselli imprescindibili
dei rilievi fotogrammetrici. Nonostante ciò,
risulta davvero complesso ottenerli senza gli strumenti
adatti. Per questo motivo il team di www.strumentitopografici.it
ha continuato il suo lavoro di ricerca e
sviluppo relativo agli Upgrade RTK/PPK per i droni
DJI Mavic 2 Pro e Phantom 4 Pro.
C’è vita nel nostro mondo.
In cosa consiste un Upgrade RTK/PPK?
L’Upgrade non è altro che un potenziamento del proprio
drone attraverso l’aggiunta di un componente
hardware; più precisamente, viene installato a bordo
del drone un piccolo ricevitore GNSS multicostellazione
( GPS, GLONASS, BeiDou, Galileo, SBAS), a
doppia frequenza, capace di 186 canali.
Tale operazione non è per nulla invasiva in quanto
non vengono apportate modifiche al design del drone
che mantiene la garanzia originaria e resta leggero e
facile da trasportare.
Come funziona l’Upgrade RTK/PPK?
L’antenna GNSS, dotata anche di un alloggiamento
per la scheda SD, viene sincronizzata con la camera
del drone, per cui, per ogni scatto effettuato in volo,
sarà in grado di memorizzare la posizione satellitare
accurata. Questi dati, poi, potranno essere elaborati in
post processing.
Trasformazione e pubblicazione di dati
territoriali in conformità a INSPIRE
Assistenza su Hight Value Datasets,
APIs, Location Intelligence, Data Spaces
Quali benefici e quali risultati si ottengono?
I benefici derivanti dall’utilizzo del PPK sono davvero
tanti. Eccone alcuni:
• Possibilità di operare senza posizionare Ground
Control Point (target);
• Capacità di rilevare anche in aree inaccessibili o
pericolose;
• Accuratezza centimetrica (3-6 cm XYZ con voli tra
i 60-80m)
Inoltre l’Upgrade supporta applicazioni come UgCS e
Pix4Dcapture per il volo ed è compatibile con i migliori
software di fotogrammetria come: Pix4Dmapper,
Metashape, ...
Il team di strumentitopografici.it è pronto a soddisfare
tutte le tue curiosità sull’Upgrade RTK/PPK. Sarà
sufficiente chiamare allo 0825-1912258 oppure inviare
una mail a stopografici@gmail.com
INSPIRE Helpdesk
We support all INSPIRE implementers
Epsilon Italia S.r.l.
Viale della Concordia, 79
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www.inspire-helpdesk.eu
GEOmedia n°5-2020 37
MERCATO
RICEVITORI GNSS E STAZIONI
TOTALI TOPCON DIRETTI IN
AFRICA IN FAVORE DELL’OR-
GANIZZAZIONE "BRIDGES TO
PROSPERITY"
Un container con strumentazione otticotopografica
e GNSS è partito per l'Africa
orientale, e più precisamente per
il Ruanda. Le apparecchiature, donate
da Topcon Positioning Group, verranno
impiegate per supportare Bridges to
Prosperity, un'organizzazione dedita a costruire
ponti sospesi pedonali per migliorare
la vita delle persone che vivono nelle
aree rurali di tutto il mondo.
Secondo Bridges to Prosperity (B2P),
circa un miliardo di persone nel mondo
non ha accesso sicuro a risorse essenziali
come l’assistenza sanitaria, l'istruzione e
un’occupazione, a causa di un fiume non
attraversabile. La costruzione di ponti pedonali
sicuri e strutturalmente solidi per le
persone che si spostano a piedi, in bicicletta
o in moto, ha un effetto immediato e
di grande impatto sulla vita di chi abita
in quelle zone.
"Siamo fortunati poiché, nonostante i
problemi derivanti dalla pandemia di
COVID-19, siamo riusciti a implementare
nuove misure di sicurezza, con conseguenze
limitate sulla nostra programmazione
dei lavori", ha raccontato Devin
Connell, Corporate Program Director
di B2P. "Attualmente eseguiamo rilievi
topografici prevalentemente con apparecchiature
semplici, come autolivelli
e telemetri, che spesso però si rivelano
scarsamente efficienti quando è necessario
ottenere informazioni topografiche
complesse. Le apparecchiature di Topcon
aumenteranno le nostre potenzialità di
rilievo, semplificheranno il processo di
progettazione e ci aiuteranno a costruire
un maggior numero di ponti sospesi per
le comunità isolate."
Oltre agli strumenti (una coppia di ricevitori
GNSS, due stazioni totali e sistemi
per l'acquisizione dati), B2P potrà
accedere alla suite di prodotti software di
Topcon, che gli sarà di supporto sia per
la progettazione che per il trasferimento
dei file da remoto, dal campo all'ufficio
o al team di tecnici che lavora con loro.
Secondo Ron Oberlander, Vicepresidente
di Topcon Global Professional Services
group, il ruolo dell'azienda va ben oltre la
fornitura di apparecchiature.
"Siamo entusiasti di partecipare attivamente
a questo programma", racconta.
"Però, affinché B2P possa usare al meglio
queste soluzioni e aumentare la produttività
complessiva, serviranno corsi di
formazione e stiamo già preparando dei
piani affinché ciò avvenga. Oltre a corsi di
formazione online con il personale di B2P,
favoriamo l'eLearning offrendo l'accesso a
myTopcon, il nostro portale aziendale di
contenuti formativi multimediali. Con
questi strumenti potranno acquisire dimestichezza
con il ricevitore o la stazione totale,
oppure usare il software Topcon per
imparare a rilevare i punti, e tutto ciò senza
la nostra presenza sul posto. Vogliono
mettersi subito al lavoro non appena arriveranno
le apparecchiature, e questo lo
renderà possibile."
Connell ha affermato che la loro aumentata
potenzialità di rilievo topografico contribuirà
ad accelerare le capacità di costruzione
di ponti. "Andiamo e ispezioniamo
con un anno di anticipo, esaminando fino
a un centinaio di siti diversi e, per quanto
sia difficile, stabiliamo le priorità insieme
ai governi locali. Siamo ansiosi di continuare
a crescere nel 2021 e, grazie alla
generosità di aziende come Topcon, il processo
sarà decisamente migliore."
Per maggiori informazioni sull'organizzazione,
visita il sito: bridgestoprosperity.org
ESRI ANNUNCIA IL LANCIO DI
ARCGIS FIELD MAPS
Esri ha annunciato il lancio dell'app mobile
ArcGIS Field Maps, un'app all-in-one
che utilizza mappe basate sui dati per aiutare
gli operatori sul campo a raccogliere
e modificare dati, trovare informazioni e
segnalare le loro posizioni in tempo reale.
ArcGIS Field Maps risolverà molte sfide
del flusso di lavoro per le organizzazioni
che hanno dato la priorità alla trasformazione
digitale.
"In passato, qualcuno che lavorava sul
campo necessitava di diverse app individuali
su un dispositivo, ognuna con il
proprio scopo mirato per visualizzare le
mappe dell'organizzazione, per modificare
e raccogliere dati e per registrare tracce
di posizione", ha affermato Scott Ball,
responsabile principale di Esri field app.
"ArcGIS Field Maps fa tutto questo e altro
ancora, in un unico posto con un solo
accesso."
Le organizzazioni che utilizzano personale
mobile trarranno vantaggio da un'unica
e potente applicazione che semplifica le
operazioni e i flussi di lavoro mobili riducendo
il numero di strumenti e ottimizzando
l'efficienza sul campo con la posizione
in tempo reale.
Questa nuova soluzione risolve anche un
problema comune: le squadre mobili utilizzano
un set di mappe mentre il personale
della sede lavora da un altro. Inoltre,
è un onere per un reparto IT mantenere
e gestire più app in un'ampia forza lavoro
sul campo. Con ArcGIS Field Maps,
tutte le persone coinvolte possono vedere
e lavorare dagli stessi dati contemporaneamente,
risparmiando tempo, riducendo
gli errori, supportando i flussi di lavoro
sul campo e aumentando l'efficienza complessiva.
Questa nuova app combina anche tre
delle attuali applicazioni mobili di Esri:
ArcGIS Collector, ArcGIS Explorer e
ArcGIS Tracker, in un unico strumento.
ArcGIS Field Maps è ora disponibile per
il download su Apple App Store e Google
Play.
Per acquistare una licenza per ArcGIS
Field Maps, è necessario disporre di un
account ArcGIS con almeno una licenza
di tipo utente Creator.
Per saperne di più, visita
esri.com/fieldmaps.
38 GEOmedia n°5-2020
MERCATO
CELEBRATING
100 YEARS
FORNITURA DATI CAR-
TOGRAFICI AGLI ENTI
LOCALI
Il nuovo sistema della Piattaforma
proposta da società Autostrade traccia
e gestisce, tutti i vari step necessari
alla cura delle infrastrutture:
dalla organizzazione e conduzione
delle ispezioni, fino alla programmazione
e realizzazione delle attività
di manutenzione o adeguamento,
secondo criteri di priorità chiari
e condivisi con il Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti. Il sistema
sta introducendo inoltre tecnologie
avanzate come la possibilità di
analizzare un'opera attraverso un
"gemello digitale" tridimensionale
(Digital Twin), che ne riproduce
fedelmente tutte le caratteristiche.
La realizzazione di Digital Twins di
un ponte richiede effort notevoli
per l’acquisizione delle informazioni
necessarie alla ricostruzione
del modello digitale dello stesso
che nelle tecnologie proposte da
Autostrade sarebbero tutte basate
su acquisizione di nuvole di punti
laser. Tecnologia che necessita poi
di modellazione solida per avere un
modello geometrico utilizzabile. La
modellazione, introdotta anni fa,
serviva per la fase di progettazione e
non per quella di ricostruzione successiva
del modello.
Se le strutture di cui si parla in
Autostrade sono quelle realizzate recentemente
(almeno dagli anni ’60
in poi), di certo abbiamo i progetti
preliminari, i rilievi del territorio,
le valutazioni geologiche, i progetti
esecutivi e le eventuali varianti realizzate
in fase di costruzione.
Un rilievo eseguito oggi non serve
per realizzare un modello digitale
che potrebbe essere realizzato velocemente
con i materiali già disponibili.
E’ invece necessaria una analisi
dello stato di conservazione della
struttura, dei movimenti eventuali
subiti nello strato fondale, dello stato
eventuale di fessurazione.
La proposta di rilievo Lidar da
Drone non serve a tutto ciò. Quello
che serve è una analisi degli eventuali
movimenti con strumenti di
indagine topografici e interferometrici.
Il ponte di Genova ne è l’esempio
più lampante: l’analisi lidar da drone
non avrebbe mai potuto monitorare
lo stato di conservazione dei
cavi nascosti all’interno della struttura
di cemento armato.
E’ comunque una piattaforma ottimale
per una tale gestione, che può
assistere un operatore durante una
fase di ispezione avendo a disposizione
su un tablet ad esempio tutte
le informazioni sul progetto iniziale,
interventi effettuati ed altro.
Ma non parliamo però di impiego
di droni equipaggiati con laserscanner
topografici e telecamere ad
altissima risoluzione, che realizzano
vere e proprie "tac" delle superfici,
come compare sul sito della società
Autostrade che annuncia l’investimento
di 60 milioni di Euro per
questa tecnologia (https://tinyurl.
com/y6spdcs8).
La TAC per definizione è Tomografia
Assiale Computerizzata, basata sulla
penetrazione di particolari raggi o
onde all’interno dei corpi.
E i droni ad oggi non sono attrezzati
ancora per attraversare i corpi,
neanche tramite i loro spettacolari
sensori!
www.eu.sokkia.com/it
GEOmedia n°5-2020 39
MERCATO
LASER SCANNER RIEGL SERIE VZ:
INNOVATION IN 3D
La società austriaca Riegl da oltre 40 anni si distingue per la produzione
di sistemi LiDAR sia terrestri sia aerei (UAV, aerei ed
elicotteri) di altissima qualità. La mission è quella di adempiere
perfettamente alle attività di misurazione soddisfacendo pienamente
le aspettative dei clienti in tutto il mondo.
La combinazione hardware all'avanguardia con la parte software
altrettanto innovativa, infatti, si traduce nella produzione di potenti
soluzioni per molteplici campi di applicazione nell’ambito
del rilevamento.
Nella sezione dei Laser Scanner terrestri, la Riegl ha prodotto
strumenti robusti e completamente portatili, testati in condizioni
rigorose per prestazioni affidabili anche in condizioni ambientali
estremamente impegnative.
La serie VZ-i degli Scanner terrestri Riegl, ad esempio, nasce
per soddisfare le esigenze di quegli operatori che hanno bisogno
di uno strumento che sia allo stesso tempo veloce ed accurato.
Il Riegl VZ-400i, in particolare, è un sistema di scansione laser
3D che combina un'innovativa architettura di elaborazione
e una suite di sensori MEMS con l'ultima tecnologia Laser
Scanning Engine di Riegl.
Con il suo giroscopio, l'accelerometro, la bussola e il barometro,
il VZ-400i può essere utilizzato in quasi tutti gli ambienti garantendo
l'orientamento. Il sistema, inoltre, consente una gamma
incredibile di flessibilità, fornendo il supporto per numerose periferiche
e accessori esterni attraverso le sue porte USB integrate
e punti di fissaggio stabili. Di seguito, alcuni punti per cui il
Riegl VZ-400i si distingue dagli altri Laser Scanner sul mercato.
Ambiti applicativi
Il Riegl VZ-400i non si pone limiti. La Riegl, infatti, si è sempre
impegnata a fornire le massime prestazioni, qualità e affidabilità
a prescindere dall’ambiente in cui i loro strumenti operano.
Scegliere Riegl, quindi, significa non scendere mai a compromessi
e di lavorare anche in condizioni estreme. Gli ambiti applicativi
tipici riguardano:
• Topografico;
• Minerario;
• Architettonico;
• Archeologico e Beni Culturali;
• Rilevamento As-Built;
• BIM;
• City Modeling;
• Tunnel;
• Monitoraggio
Integrazione fotocamera professionale
Una buona parte di Laser Scanner in commercio dispongono
all’interno dello strumento di una o più fotocamere coassiali tra
di loro o con il raggio laser. Tuttavia, la colorazione delle nuvole
di punti Laser Scanner con la fotocamera integrata in certe situazioni
non offre un risultato all’altezza.
Nel caso del VZ-400i, la Riegl dà la possibilità agli operatori di
integrare al proprio Laser non una qualsiasi macchina fotografica,
ma una DSLR (Digital Single-Lens Reflex) professionale. La
combinazione del Laser Scanner, del software a bordo, e della
fotocamera consente di ottenere risultati fotorealistici 3D unici.
E non solo: una
nuova funzionalità
consente l'acquisizione
di immagini
simultaneamente
durante la scansione,
riducendo drasticamente
i tempi
di acquisizione.
Connessione
Cloud con rete 4G
La serie RIEGL
VZ-i fornisce connettività cloud tramite rete 3G / 4G LTE,
rete Wi-Fi o LAN. I dati acquisiti vengono quindi trasferiti nel
cloud al termine di ogni scansione. La sincronizzazione istantanea
permette agli operatori di poter scaricare ed elaborare in
tempo reale i dati appena acquisiti. L'archiviazione cloud supportata
attualmente include Amazon S3 e Microsoft Azure.
Il Riegl VZ-400i è smart
L’app RIEGL VZ-i Series permette il controllo remoto dello
scanner. Otterrai il potentissimo mondo Riegl nel palmo della
tua mano. L’app è disponibile sia per iOS, Android e Windows.
Registrazione automatica sul campo
Una delle attività più dispendiose in termini di tempo che i
professionisti si trovano ad affrontare è la registrazione delle
nuvole di punti. Oltre alla già citata sincronizzazione Cloud,
il VZ-400i, grazie a due processori a bordo, è in grado di effettuare
contemporaneamente l’acquisizione dati e la registrazione
automatica.
Il primo processore è infatti dedicato all’acquisizione dati ed
all’analisi del segnale Multi-Target e a tutte le operazioni di
sistema, mentre il secondo si dedica al calcolo in tempo reale
dell’allineamento.
Capacità multi-target
Senza dubbio una delle peculiarità del VZ-400i è la capacità
multitarget. Cosa s’intende? Durante l’acquisizione ogni impulso
laser emesso fornisce diverse informazioni di tutti i bersagli
che ha incontrato.
Queste informazioni possono essere utilizzate per migliorare
in modo significativo il contenuto informativo delle nuvole di
punti. Quindi, a differenza di molti Laser Scanner sul mercato
che non generano echi di ritorno e quindi perdono buona parte
del dato, con il VZ-400i è possibile personalizzare il programma
di misurazione e il numero massimo di target da utilizzare,
conservando la maggior parte del dato.
La caratteristica di generare echi di riflessi, ad esempio, permette
al VZ-400i di leggere il terreno al di sotto della vegetazione.
Vuoi sperimentare le potenzialità del VZ-400i?
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40 GEOmedia n°5-2020
MERCATO
SOLUZIONE COMPLETA STONEX PER I TUOI
RILIEVI CON DRONE E GNSS
Stonex ha da poco rilasciato il software Cube-fly, un software
che permette di eseguire pianificazioni di volo avanzate ed elaborare
calcoli fotogrammetrici di immagini digitali. Cube-fly è
stato progettato per essere semplice ed intuitivo, ed è dotato di
funzioni avanzate che lo rendono uno dei migliori pianificatori
di volo presenti sul mercato.
Cube-fly: pianificazioni avanzate
Stonex Cube-fly supporta modelli 3D da più sorgenti incluso
Google e permette di pianificare missioni adattandosi all’andamento
del terreno e alle variazioni di pendenza. È anche possibile
importare il proprio DTM, scaricato da siti regionali o
proveniente da missioni precedenti.
Specificando la sovrapposizione laterale e frontale, la quota di
volo o la distanza e l’altezza dell’oggetto da rilevare, il tool di
pianificazione permette di definire diversi tipi di missione:
• normale
• circolare
• verticale
• griglia
• lineare
Integrazione con Cube-a
Grazie all’integrazione con Stonex Cube-a è possibile misurare i
GCP (Ground Control Point) con un GPS Stonex e importarli
direttamente in Cube-fly.
Integrazione con Metashape
Cube-fly permette di effettuare una ricostruzione fotogrammetrica
SfM (Structure from motion) utilizzando il motore di calcolo
interno. Inoltre, Cube-fly può integrarsi con il motore di
calcolo di Agisoft Metashape.
Utilizzando Cube-fly, con la sua interfaccia semplice ed intuitiva,
è possibile eseguire le proprie elaborazioni in maniera facile
e veloce senza rinunciare alla potenza di Metashape che verrà
fornito da Stonex se necessario.
Integrazione con Droni
Cube-fly è compatibile con diversi modelli di drone, in particolare
i modelli DJI. Stonex ha preparato una Soluzione
Fotogrammetrica che prevede un drone DJI a scelta tra DJI
Mini 2, DJI Phantom 4 Pro v2.0 e DJI Mavic 2 Pro. Tre modelli
diversi pensati per coprire esigenze differenti in base al livello
dei progetti che si intende realizzare.
STONEX
Viale dell'Industria 53 | 20037 Paderno Dugnano (MI) - Italy
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GEOmedia n°5-2020 41
MERCATO
IL PRIMO PERSONAL LOCATION BEACON PER
IL SOCCORSO DI GALILEO A DICEMBRE
Il primo Galileo Return Link Service Personal Location Beacon
(PLB), sviluppato nell'ambito del progetto Helios finanziato da
H2020, sarà rilasciato nel dicembre 2020 in 19 paesi europei.
Nell'ambito del progetto H2020 HELIOS, Orolia ha lavorato
per dotare i beacon SAR del Galileo Return Link Service che
venne dichiarato operativo nel gennaio 2020. Il servizio Galileo
Return Link è una caratteristica particolare di Galileo - il sistema
europeo di navigazione satellitare globale - che consente alle persone
in difficoltà di ricevere un riconoscimento automatico che
il loro segnale è stato ricevuto e la loro posizione è nota.
Il PLB trasmette l'ID univoco dell'utente e la sua posizione
GNSS tramite la rete globale dei satelliti di ricerca e soccorso
Cospas-Sarsat. Quando una persona in difficoltà attiva il segnale
di emergenza, i satelliti Galileo catturano il segnale e lo
trasmettono a una serie di strutture del segmento di terra, che
a Tolosa costituiscono il Galileo Return Link Service Provider
(RLSP). Una volta determinata la posizione della persona in
pericolo, viene inviato un messaggio automatico attraverso i satelliti
Galileo che conferma all'utente che la sua posizione è stata
rilevata e che le informazioni sono state inoltrate alle autorità
governative competenti. Con il PLB la persona in difficoltà, sia
a terra che in mare, vedrà una luce blu lampeggiante sul proprio
beacon, circa 10-15 minuti dopo la conferma che il segnale di
emergenza e la posizione sono stati rilevati.
Inviando una conferma all'utente che il segnale di soccorso
dal radiofaro è stato localizzato dal sistema Cospas-Sarsat e le
informazioni sono state trasmesse alle autorità di ricerca e soccorso
competenti, il servizio di collegamento di ritorno fornisce
fiducia e rassicurazione alle persone in difficoltà che l'aiuto sta
arrivando.
Lo sviluppo di Galileo fa parte dei preparativi dell'Unione
Europea per il potenziamento dell'ecosistema di ricerca e salvataggio
(SAR) dell'organizzazione internazionale di localizzazione
dei segnali di pericolo Cospas-Sarsat nell'ambito del programma
MEOSAR, che richiede una nuova antenna terrestre e
una rete di 72 satelliti GNSS, che unisce gli Stati Uniti GPS, i
sistemi Galileo dell'UE e Glonass russo.
Il servizio Galileo Return Link aumenta i tassi di sopravvivenza
dando un importante impulso psicologico alle persone in difficoltà.
Si stima da Cospas-Sarsat che il sistema SAR internazionale,
con il contributo del servizio Galileo Search and Rescue,
salvi più di 2000 vite all'anno.
La funzione RLS (Return Link Service) è già disponibile come
opzione nell'ultimo ELT aeronautico di Orolia, il Kannad
ULTIMA-S e sarà anche rilasciato più tardi nel 2020 come
EPIRB con una versione aggiornata dell'esclusiva gamma AIS
SmartFind e SafePro di Orolia Maritime.
La funzionalità RLS di Galileo sarà disponibile per qualsiasi
produttore di beacon che aggiorni il proprio design per incorporare
l'hardware necessario, ma sfortunatamente, i componenti
e le specifiche richieste per fornire RLS non sono compatibili
con le versioni precedenti e richiederanno un beacon abilitato
per RLS.
ALLEANZA PER COMBINARE ROBOT E TEC-
NOLOGIA GNSS PER LE COSTRUZIONI
Trimble e Boston Dynamics hanno raggiunto un accordo per
integrare una varietà di tecnologie di raccolta dati con la piattaforma
Spot (il cane robot) nell'ambito delle costruzioni e altre
applicazioni sul campo. La soluzione, sviluppata congiuntamente,
combinerà la mobilità autonoma del robot Spot con i
sensori di raccolta dati di Trimble e il software di controllo sul
campo per consentire l'automazione di attività ripetitive come
scansioni di siti, rilevamento e monitoraggio dei progressi nella
costruzione, sfruttando al contempo
le capacità uniche del robot per
navigare in ambienti potenzialmente
non sicuri.
L'accordo conferisce a Trimble i
diritti esclusivi di vendita e supporto
del robot Spot con tecnologie
integrate di scansione, stazione
totale e GNSS per il mercato delle
costruzioni. La soluzione chiavi in
mano semplificherà il funzionamento
del robot e fornirà il controllo di qualità per le missioni,
consentendo ai responsabili dei progetti di costruzioni di ottenere
facilmente un quadro chiaro dei progressi in cantiere su
base continuativa. Le tecnologie Trimble integrate con il robot
consentiranno un'acquisizione di dati precisa, scalabile e rapida,
mentre le piattaforme di collaborazione per le costruzioni
di Trimble forniscono un flusso continuo di informazioni tra il
campo e l'ufficio.
Le prime sperimentazioni sono state avviate attraverso il programma
Early Experience di Trimble, nell'ottica di eliminare
gli sprechi nei cantieri e aumentare l'efficienza. A Minneapolis
un team ha sperimentato il robot Spot con le soluzioni GNSS
Trimble SPS986 per navigare autonomamente in ambienti di
costruzione esterni impegnativi, come i parchi solari, documentando
continuamente le condizioni del sito.
La soluzione integrata dovrebbe essere disponibile entro il secondo
trimestre del 2021 negli Stati Uniti, Canada, Regno
Unito, Unione Europea, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.
Attraverso il programma Early Experience di Trimble, i clienti
selezionati avranno l'opportunità di visualizzare in anteprima lo
sviluppo della soluzione prima della disponibilità generale.
42 GEOmedia n°5-2020
MERCATO
ZONE COSTIERE EUROPEE:
LA NUOVA MAPPA EEA IN OPEN DATA
L'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) annuncia
la pubblicazione dei dati aggiornati sulle zone costiere
in Europa per gli anni di riferimento 2012 e
2018 e la relativa mappa dei cambiamenti.
Planetek Italia ha lavorato in stretta collaborazione
con EEA e coordinando il consorzio formato
da GeoVille GmbH (Austria), Telespazio Ibérica
(Spagna) e Planetek Hellas (Grecia), per supportare
Copernicus Land Monitoring Service (CLMS)
e Copernicus Marine Environment Monitoring
Service (CMEMS) sulla loro soluzione completa di
monitoraggio delle zone costiere in grado di affrontare
le situazioni complesse e dinamiche che si trovano
negli ambienti costieri.
I dati pubblicati coprono il 50% delle aree costiere europee.
I dati completi saranno disponibili entro la fine del
primo trimestre del 2021.
I servizi e i prodotti CLMS e CMEMS per il monitoraggio
delle Aree Costiere
Per saperne di più sui servizi Copernicus Land, esplorare
i dataset complete di nomenclature e mapping guidelines,
e conoscere il progress dei lavori di mappatura dei
prodotti CZ, visita il sito https://land.copernicus.eu/
local/coastal-zones
Sottocontrollo
CK-14, il drone idrografico
progettato e prodotto
da Codevintec.
Payload personalizzabile:
multibeam, singlebeam, SBP…
Anche a Noleggio.
Dati: MTS Engineering
CODEVINTEC
Tecnologie per le Scienze della Terra e del Mare
tel. +39 02 4830.2175
info@codevintec.it
www.codevintec.it
GEOmedia n°5-2020 43
AEROFOTOTECA
L’AEROFOTOTECA
NAZIONALE
RACCONTA....
il gen. Petronio Malagoli
(1933-2020)
di Stefano Gusmano
Il 30 settembre 2020 è scomparso
il Gen. Garat (Genio
aeronautico assistenti tecnici)
Petronio Malagoli.
L’Aerofototeca Nazionale
lo ricorda con affetto, affidando
alle parole del T.Col.
Stefano Gusmano (Scuola
di Aerocoooperazione di
Guidonia) il ricordo di una
persona davvero unica.
La “folgorazione cartografica”
Forse, come amava dire il
Generale, non sarà citato
nei futuri testi di cartografia a
fianco di Tolomeo, Mercatore
o Gauss, anche se andrebbe,
comunque, ricordato.
La sua carriera cartografica è
stata casuale, come lo è stata
quella militare. Non discendeva
in effetti, come la maggior
parte dei generali che si
rispettano, da una famiglia di
militari di professione. I suoi
antenati “rimasero a Modena
ad insaccare zamponi per gli
avi dei generali che si rispettano,
che partivano al seguito
di Goffredo di Buglione per la
Santa Crociata.”
Il Maestro frequentò in Francia
le scuole primarie di cui ricordava
solo l’ottimo testo di geografia
che ancora conservava, forse
un presagio.
La folgorazione cartografica
invece avvenne non sulla polverosa
via di Damasco, ma
sulla Croisette a Cannes, il 29
luglio 1942. Il Console italiano,
informato che quello era il
giorno del suo compleanno, gli
regalò “una carta dell’Europa
per seguire le - allora ancora fortunate
- vicende belliche in cui
il nostro Paese era impegnato
su diversi fronti. Si trattava di
una bellissima carta in due fogli
a scala 1:3.000.000 edita dalla
Consociazione Turistica Italiana,
italianissima versione del TCI.
La colorazione sapientemente
dosata consentiva la lettura dei
numerosissimi toponimi, l’idrografia
e l’orografia avevano un
dettaglio sorprendentemente
superiore a quello schematizzato
del mio testo di geografia.”
Rientrato in Patria senza la carta,
perché incamerata con tutti i
Fig. 1 – Il giovane Petronio Malagoli, seduto su
una macchina fotografica da ripresa aerea (foto
cortesia CIGA)
beni personali come preda bellica
dal vincitore, trascorse una
felice giovinezza da profugo,
studente-lavoratore, lavoratore.
I mestieri, svolti in Italia ed
all'estero, furono i più disparati:
pastore, interprete, minatore.
Un giorno di aprile del 1954,
alla frontiera svizzera di Ponte
Chiasso, fu arrestato da un carabiniere
per renitenza alla leva.
Gli fu risparmiata la carcerazione
preventiva ma non la denuncia
per un reato che prevedeva
da due a sei anni di reclusione,
ovviamente da scontare dopo i
18 mesi.
L’unica alternativa era arruolarsi
nelle Forze Armate.
Vinse il concorso in Aeronautica
Militare come specialista nel
campo della fotografia aerea,
come equipaggio di volo e cartografia
(fig. 1). Primo del suo
corso, dopo una breve parentesi
romana fu trasferito a Linate.
Sempre entusiasta del suo
lavoro frequentò il corso di
fotointerpretazione presso la
Scuola di Aerocooperazione
di Guidonia. Dopo due anni
come ufficiale del genio fu promosso
Comandante dell’APID
(Distaccamento Interpretazione
Fotografie Aeree) del 132°
Gruppo a Villafranca Veronese.
Stimato da colleghi e superiori è
sempre stato un punto di riferimento
per i suoi dipendenti: un
amico oltre che un comandante.
Infatti veniva affettuosamente
chiamato ‘’Il Maestro’.
Estroverso e goliardico, gran
mangiatore e bevitore, coniò
l’urlo liberatorio del fotointerprete
ed il salto a piè pari sulla
scrivania.
Anche se non completò gli studi
al Politecnico non smise mai di
studiare nuove soluzioni nel
campo cartografico e promuovere
lo strumento della fotointerpretazione
in ogni ambito
istituzionale.
Nel 1971 fu inviato a Cervia
per riorganizzare un gruppo di
ricognizione. Il pregevole lavoro,
anche con incredibili ritorni
in ambito internazionale, ed il
rapporto che riusciva ad instaurare
con tutti lo candidarono
per un nuovo incarico a Firenze:
SDIGA, Sezione Distaccata
Informazioni Geotopografiche
Automatizzate, per poi andare
a Saint Louis, Missouri
alla DMA, Defence Mapping
Agency, la Mecca della cartografia,
per un training sul
DLMS, Digital Land-Mass
System. Il primo passo di quello
che ai primi anni ’80 diverrà il
44 GEOmedia n°5-2020
TELERILEVAMENTO
AEROFOTOTECA
CIGA (Centro Informazioni
Geotopografiche Aeronautiche)
presso la base di Pratica di
Mare.
All’estero nei consessi
Internazionali era lo spirito dei
convegni conviviali. A Stoccarda
durante la biennale settimana
fotogrammetrica oltre ad essere
una forte presenza critica
tecnica apriva sempre le danze
durante la serata di gala.
La costruzione dell’edificio che
ospitava il CIGA determinò
la chiusura della SDIGA ed il
conseguente trasferimento di
tutto il personale a Pratica di
Mare. Il Generale Malagoli
rimase a Firenze nella veste di
coordinatore IGM (Istituto
Geografico Militare)-CIGA
per risolvere tutti i problemi
relativi alla collaborazione tecnica
tra i due Enti di Ricerca,
Programmazione e Produzione,
paritetici secondo la legge
n. 68 del 1960 sugli Organi
Cartografici dello Stato, ma
molto differenti per età e per
“temperamento”.
Ogni settimana e durante momenti
ludici veniva a Pratica di
Mare, sempre atteso con trepidazione
per conoscere nuovi
aneddoti del Maestro (fig. 2).
Ci diceva sempre di ricordarlo
con un bicchiere di vino ed un
sorriso e così io ho fatto.
Addendum
Nel 2013 il gen. Malagoli fece
dono all’Aerofototeca Nazionale
della sua ricca biblioteca “tecnica”
privata. ICCD e AFN gli
sono riconoscenti per questo
attestato di stima e di affetto.
L’elenco delle pubblicazioni
è consultabile sul sito ICCD,
http://www.iccd.beniculturali.
it/it/raccolte-testi-documenti
BIBLIOGRAFIA
G. Vianello, P. Malagoli, Cartografia e fotointerpretazione,
CLUEB, 1998
P. Malagoli, Le vie della cartografia sono infinite,
CIGA, Pratica di Mare, 2002 (da cui
sono tratti i brani citati nel testo).
ABSTRACT
General P. Malagoli was a founding father of
modern defence aerial mapping in Italy. He
also had a very distinctive personality and
was a generous, bon vivant friend for many.
Fig. 2 – Petronio Malagoli in anni recenti
(foto cortesia fam. Malagoli).
In 2013 he made a gift to Aerofototeca
Nazionale of his extraordinary professional/
scientific library: a great asset, for which
AFN is truly grateful.
PAROLE CHIAVE
Fotografia aerea; Geotopografia;
Cartografia; Fotointerpretazione; CIGA.
AUTORE
T. Col. Stefano Gusmano
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