La Subfornitura N.1 - Gennaio/Febbraio 2021
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Bimestrale - anno XII - n°1 gennaio/febbraio <strong>2021</strong><br />
la ubfornitura<br />
Pag. 10<br />
ATTUALITÀ<br />
<strong>La</strong> componentistica automotive<br />
punta su Industria 4.0<br />
Pag. 30<br />
ENERGIA<br />
Il fotovoltaico dà energia alle<br />
lavorazioni meccaniche<br />
Pag. 42<br />
STAMPA 3D<br />
Le tecnologie additive<br />
nel manifatturiero italiano<br />
Da 30 anni<br />
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SOMMARIO<br />
anno XII - n. 1 <strong>Gennaio</strong>/<strong>Febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />
06<br />
10<br />
20<br />
Da oltre 30 anni al servizio<br />
di chi utilizza fasteners<br />
<strong>La</strong> componentistica automotive punta<br />
su Industria 4.0 per risollevarsi<br />
Macchine utensili: nuove tecnologie<br />
e formazione per dimenticare il 2020<br />
24<br />
L’impegno delle PMI<br />
per la ripresa<br />
36<br />
Ambizioni di crescita<br />
in uno scenario complesso<br />
42<br />
Le tecnologie additive<br />
nel manifatturiero italiano<br />
Editoriale<br />
• Se la crisi spinge a scegliere il cambiamento<br />
(E. De Vecchis) ...............................................................4<br />
Storia di copertina<br />
• Da oltre 30 anni al servizio di chi utilizza<br />
fasteners (A. Bignami) ..................................................6<br />
Attualità<br />
• <strong>La</strong> componentistica automotive punta su Industria<br />
4.0 per risollevarsi (E. De Vecchis)...........................10<br />
• Aerospaziale: la Campania al top in Europa ..........16<br />
• Macchine utensili: nuove tecnologie<br />
e formazione per dimenticare il 2020 .......................20<br />
• Insieme nella ricerca<br />
sui compositi termoplastici ........................................23<br />
• L’impegno delle PMI<br />
per la ripresa (E. De Vecchis) ...................................24<br />
Appuntamenti<br />
• Mecfor raddoppia: forum a luglio<br />
e fiera nel 2022 .............................................................28<br />
• L’agenda ........................................................................29<br />
Energia<br />
• Il fotovoltaico dà energia alle lavorazioni<br />
meccaniche ...................................................................30<br />
Macchine<br />
• Macchina di misura a coordinate.............................32<br />
Componenti<br />
• Posizionamento ultrapreciso .....................................34<br />
• Estrattore con azionamento senza attrezzi.............35<br />
Utensili<br />
• Ambizioni di crescita<br />
in uno scenario complesso........................................36<br />
Certificazioni<br />
• Aerospace, l’industria che guarda al futuro ...........38<br />
Sicurezza<br />
• Indumento protettivi (e comodi) per saldatori ........40<br />
Software<br />
• Piattaforma per ottimizzare la visibilità dei dati .....41<br />
Stampa 3D<br />
• Le tecnologie additive nel<br />
manifatturiero italiano ....................................................42<br />
Automazione/Strumentazione<br />
• Misurare velocità e lunghezza senza contatto ......46<br />
• A supporto della produzione russa di acciaio ........47<br />
Rubriche<br />
• Elenco inserzionisti .....................................................48<br />
2 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
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EDITORIALE<br />
di Eva De Vecchis<br />
SE LA CRISI SPINGE A SCEGLIERE<br />
IL CAMBIAMENTO<br />
È<br />
quasi matematico: nei momenti di crisi ad andare<br />
giù sono i più deboli. Che poi, a pensarci bene,<br />
nel nostro Paese le realtà “deboli” non sono<br />
per forza quelle più piccole, anzi: le PMI in Italia<br />
costituiscono il 99,9% del totale delle imprese e una<br />
parte consistente della forza lavoro, come rivela una<br />
ricerca portata avanti da Intesa Sanpaolo, Piccola<br />
Industria Confindustria e Deloitte Private.<br />
Le realtà minori quindi sono anche la struttura portante<br />
del sistema produttivo nazionale, le principali interpreti<br />
della realtà economica italiana.<br />
Eppure, nel caso del Covid-19, le piccole e medie<br />
imprese sono state il segmento più colpito dalla<br />
pandemia con effetti sulla domanda e sull’offerta<br />
e, oggi, il 70% di queste realtà si trova in difficoltà<br />
finanziarie. Con queste premesse è facile pensare che<br />
la strada giusta da percorrere sia quella di andare<br />
avanti con cautela, lasciandosi trasportare dalla<br />
situazione per paura dell’ignoto; ma non bisogna<br />
scordare che una regola d’oro delle crisi è quella<br />
di sfruttare il cambiamento per innovarsi e usare le<br />
difficoltà per evolversi.<br />
Capacità innovative, quindi, internazionalizzazione,<br />
diversificazione e solidità patrimoniale sono i<br />
fattori portanti della ripresa, insieme ad un’attenta<br />
pianificazione delle proprie mosse e la ricerca dei giusti<br />
partner cui affiancarsi.<br />
<strong>La</strong> crisi economica del 2008 ci ha insegnato a trovare<br />
una meta da raggiungere per non cadere o almeno a<br />
poter scegliere quale direzione imboccare. È proprio<br />
questo infatti il significato etimologico della parola<br />
crisi, una “scelta”, in ogni senso possibile. Nel caso<br />
italiano la soluzione sembra ovvia: affrontare la ripresa<br />
e rimanere fedeli ai paradigmi consolidati di business,<br />
oppure sfruttare la crisi per evolversi e abbracciare<br />
il cambiamento. E visto che sono proprio le PMI a<br />
rappresentare il tessuto connettivo nazionale (e sono<br />
anche le più colpite) è indispensabile scegliere la<br />
seconda opzione. <strong>La</strong> legge di Bilancio <strong>2021</strong> ha già<br />
stanziato dei fondi per le piccole e medie imprese<br />
italiane, ma non basta. Il Covid-19 non è simile a<br />
nessun altro periodo del passato e tocca anche a noi<br />
aiutare le riforme della politica a trovare il modo giusto<br />
per trainare tutti insieme l’Italia.<br />
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STORIA DI COPERTINA<br />
SISTEMI DI FISSAGGIO<br />
Una lunga esperienza<br />
nel settore dei sistemi<br />
di fissaggio. Un solido<br />
rapporto di fiducia con<br />
il mercato grazie all’alta<br />
qualità del servizio.<br />
Antonio Caruso si mette<br />
in gioco in prima persona<br />
e lancia un progetto<br />
imprenditoriale finalmente<br />
proiettato su tutto il<br />
territorio nazionale: nasce<br />
Caruso Fasteners.<br />
Da oltre 30 anni al servizio<br />
di chi utilizza fasteners<br />
di Alessandro Bignami<br />
Antonio Caruso,<br />
Direttore tecnico<br />
commerciale di<br />
Caruso Fasteners<br />
Si chiama Caruso Fasteners<br />
il nuovo progetto di Antonio<br />
Caruso, specialista con<br />
oltre 30 anni di esperienza nei<br />
sistemi di fissaggio per diversi<br />
settori industriali. Conclusa la<br />
collaborazione con il precedente<br />
partner nell’area lombarda,<br />
Caruso ha deciso di compiere un<br />
importante salto di qualità nella<br />
sua vita professionale, mettendosi<br />
“Caruso Fasteners si presenta sul<br />
mercato da produttore a tutti gli effetti.<br />
Ci occuperemo ancora di più della<br />
realizzazione a partire dal disegno fino<br />
alla prototipazione e poi alla messa in<br />
produzione, anche sui grandi numeri”<br />
in gioco in prima persona e rilevando<br />
l’intera proprietà dell’attività<br />
di cui era proprietario al 50%.<br />
Con l’obiettivo di continuare a<br />
garantire la qualità del proprio<br />
servizio, ma anche di diffonderla<br />
su scala nazionale.<br />
Antonio Caruso, a febbraio Lei<br />
ha rilevato la completa proprietà<br />
di una società nel settore<br />
della produzione e distribuzione<br />
dei sistemi di fissaggio.<br />
Cosa l’ha convinta a compiere<br />
questo passo?<br />
Ho deciso di rilevare al 100% l’attività<br />
di cui prima ero proprietario<br />
solo al 50% e che proseguirà<br />
come prima nella sede di Merone<br />
(CO). A livello operativo non cam-<br />
6 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
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ierà pressoché nulla: le persone, il<br />
servizio, la struttura, il magazzino,<br />
persino la partita Iva resteranno<br />
invariati. A cambiare è “solo” la<br />
targa all’ingresso, che riporterà il<br />
nuovo nome: Caruso Fasteners.<br />
Qual è il principale vantaggio<br />
di questa svolta?<br />
Il primo, decisivo vantaggio sarà<br />
quello di poter estendere la rete<br />
commerciale oltre la regione Lombardia,<br />
che era stata nella precedente<br />
partnership il nostro unico<br />
e limitato campo d’azione. Questa<br />
novità ci mette davanti grandi<br />
possibilità di crescita sul territorio<br />
nazionale.<br />
“Al di là del calo generale dovuto<br />
alla crisi sanitaria ancora in corso,<br />
la forza dei fasteners<br />
è quella di poter entrare in tanti campi<br />
di applicazione. Sono convinto<br />
che nella seconda metà<br />
del <strong>2021</strong> ci sarà una decisa ripresa”<br />
ovvero facendo tanto servizio e<br />
mettendo il cliente al centro del<br />
progetto.<br />
<strong>La</strong> gamma produttiva subirà<br />
delle modifiche?<br />
In realtà anche per i prodotti non<br />
ci saranno grandi cambiamenti.<br />
ultratrentennale, intendo concentrarmi<br />
ancora di più, attuando idee<br />
rimaste nel cassetto nella precedente<br />
partnership ed ora attuabili.<br />
Perché ha scelto di attribuire il<br />
suo nome all’azienda?<br />
Ancora una volta per dare un<br />
segnale di continuità, per comunicare<br />
con chiarezza al mercato<br />
che troverà a sua disposizione<br />
la stessa squadra di prima, coordinata<br />
da me. È essenziale non<br />
disperdere nulla del prezioso lavoro<br />
fatto negli scorsi decenni. E<br />
poi a me piace metterci la faccia<br />
nelle cose in cui credo, espormi<br />
in prima persona.<br />
Il primo passo da fare?<br />
Consolidare il parco clienti della<br />
Lombardia, assicurando la totale<br />
continuità del servizio. Finora i<br />
committenti tradizionali, che ho<br />
tenuto costantemente informati<br />
nella fase di transizione, ci stanno<br />
accordando piena fiducia e appaiono<br />
pronti a seguirci in questa<br />
nuova avventura. Una fiducia che<br />
ci siamo guadagnati con anni di<br />
intenso lavoro, di cura del servizio,<br />
di stock sempre rifornito di<br />
prodotti, di qualità dei materiali<br />
e, soprattutto, di disponibilità<br />
professionale ed umana. È chiaro<br />
che ora sta a noi saper conservare<br />
questa fiducia, in un settore dove<br />
non mancherà un’agguerrita concorrenza.<br />
Quello che so è che<br />
ci comporteremo come sempre,<br />
Per i progetti più complessi e su<br />
disegno del committente saremo<br />
noi stessi a farci carico dell’intero<br />
iter produttivo. Caruso Fasteners<br />
si presenta sul mercato da produttore<br />
a tutti gli effetti, non<br />
come un semplice importatore<br />
e distributore. Ci occuperemo<br />
ancora di più della realizzazione<br />
a partire dal disegno fino alla<br />
prototipazione e poi alla messa<br />
in produzione, anche sui grandi<br />
numeri. Ci avvarremo quando<br />
necessario di un importante<br />
partner europeo. Puntare sulla<br />
nostra produzione ci aiuterà a<br />
distinguerci sul mercato.<br />
E i servizi come evolveranno?<br />
Sul servizio, che ha costituto il<br />
perno centrale della mia attività<br />
Un’iniziativa importante in<br />
un momento complesso per<br />
l’economia…<br />
Certo, non sarà facile, in tempi di<br />
emergenza come quelli che stiamo<br />
vivendo, spingere un nuovo progetto,<br />
per quanto poggiato su una<br />
lunga e solida esperienza. Ma la<br />
sola possibilità di varcare i confini<br />
lombardi ci allarga le prospettive<br />
in un modo prima insperato. Il<br />
mio staff sta dimostrando grande<br />
impegno e fiducia nei miei confronti.<br />
E questo mi conferma che<br />
è la strada giusta. Siamo pronti per<br />
un grande salto di qualità.<br />
Qual è il suo stato d’animo ora<br />
che il progetto sta partendo?<br />
Sono felice. Naturalmente, l’improvviso<br />
cambiamento ha porta-<br />
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STORIA DI COPERTINA<br />
to emozioni intense e fattori di<br />
stress da gestire. Ma alla fine la<br />
possibilità di fare ciò in cui credo<br />
e di coronare l’impegno di tanti<br />
anni con una iniziativa tutta mia,<br />
ovviamente con il supporto dei<br />
miei collaboratori, mi carica di<br />
energia vitale, quasi come quando<br />
a uno studente, che entra per la<br />
prima volta all’università, gli si<br />
spalancano le porte su un futuro<br />
colmo di opportunità.<br />
Ritiene che sarà decisivo riuscire<br />
a contenere i prezzi, in<br />
un periodo in cui il costo di<br />
materie prime e trasporti sta<br />
crescendo?<br />
Non è facile assorbire il rialzo dei<br />
prezzi per un settore che non<br />
conta su un alto valore aggiunto.<br />
In questo scenario si aggiungono<br />
i dazi che verranno applicati sugli<br />
scambi con il Regno Unito. In tale<br />
contesto, noi quantomeno non<br />
dovremo più adattarci a un tariffario<br />
imposto come nella precedente<br />
esperienza. Questo ci permetterà<br />
di lavorare di più sulla competitività<br />
dei prezzi. Penso però che<br />
il prezzo rappresenti solo il terzo<br />
fattore nella scelta di un prodotto<br />
o di un fornitore.<br />
E i primi due fattori quali sono?<br />
Certamente la qualità del prodotto,<br />
ma prima ancora il servizio,<br />
in cui rientrano parole come<br />
“Oltre alla qualità del prodotto,<br />
il fattore cruciale è il servizio,<br />
che si basa sull’ascolto del cliente<br />
e su un atteggiamento<br />
di disponibilità e cortesia”<br />
disponibilità e cortesia, secondo<br />
me cruciali in un rapporto di lavoro.<br />
Un atteggiamento realmente<br />
disponibile si pratica anzitutto<br />
stando in ascolto del cliente. A<br />
volte chi si rivolge a un fornitore<br />
per la prima volta non sa ancora<br />
cosa stia cercando precisamente.<br />
Occorre ascoltare, per poi capire e<br />
aiutarlo con le soluzioni giuste. Se<br />
si ha questa perseveranza, spesso<br />
sboccia un rapporto di salda e<br />
reciproca fiducia con l’utilizzatore.<br />
L’aspetto umano resta centrale,<br />
non basta gestire i numeri. Senza<br />
umanità non si cresce né si ottengono<br />
soddisfazioni.<br />
Che prospettive vede per il settore<br />
dei sistemi di fissaggio in<br />
questo <strong>2021</strong>?<br />
Al di là del calo generale dovuto<br />
alla crisi sanitaria ancora in corso,<br />
la forza dei fasteners è quella di<br />
poter entrare in tanti campi di<br />
applicazione. Dalle indicazioni che<br />
ho, sono convinto che da aprile<br />
si comincerà a vedere la ripresa. I<br />
presupposti ci sono. Presto i vaccini<br />
mostreranno i loro effetti e l’economia<br />
finalmente ripartirà dopo<br />
mesi così difficili. Ora lo Stato deve<br />
favorire l’attesa espansione con<br />
una politica di investimenti e non<br />
più di sussidi. Ci sono ottime prospettive<br />
per la seconda metà del<br />
<strong>2021</strong>. Non resta che rimboccarci<br />
le maniche.<br />
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ATTUALITÀ<br />
LO SCENARIO<br />
<strong>La</strong> pandemia ha colpito<br />
duramente un settore<br />
già in sofferenza,<br />
ma al contempo sta<br />
accelerando un cambio<br />
di passo tecnologico.<br />
Ecco lo scenario<br />
tracciato dal report<br />
2020 dell’Osservatorio<br />
sulla componentistica<br />
automotive italiana.<br />
a cura di Eva De Vecchis<br />
Foto Glass Cabro<br />
& Techno Fabrics<br />
Il rapporto che l’Osservatorio sulla<br />
componentistica automotive italiana<br />
– che comprende ANFIA, Camera<br />
di commercio di Torino e dal CAMI<br />
del Dipartimento di Management<br />
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia –<br />
ha redatto per il 2020 è composto, in<br />
via del tutto eccezionale, di due parti.<br />
<strong>La</strong> prima è relativa agli scenari globali<br />
dell’industria automotive; la seconda<br />
propone una fotografia dell’industria<br />
al 2019 e soprattutto, un approfondimento<br />
relativo alla crisi sanitaria ed<br />
economica. Passando in rassegna gli<br />
argomenti il quadro che ne emerge<br />
è, in termini di scenari globali, quello<br />
di una generale contrazione per l’industria<br />
italiana.<br />
UN 2019 GIÀ IN CONTRAZIONE<br />
<strong>La</strong> pandemia, insieme a un ritardo<br />
nella transizione verso le nuove tecnologie,<br />
sta mettendo a dura prova<br />
la filiera italiana. Anche per il 2019,<br />
in realtà, la situazione non è stata<br />
delle migliori e il settore automotive<br />
rivela importanti contrazioni di fatturato.<br />
Una luce di speranza però,<br />
arriva soprattutto da quelle aziende<br />
che hanno percorso la strada dell’Industria<br />
4.0 e dei nuovi drivetrain: le<br />
imprese che hanno scelto questo<br />
<strong>La</strong> componentistica<br />
automotive punta su<br />
Industria 4.0 per risollevarsi<br />
tipo di sviluppo, infatti, lo portano<br />
avanti con obiettivi di competitività<br />
e innovazione ottenendo importanti<br />
risultati in ambito di problem solving,<br />
capacità di produzione, e sicurezza<br />
sul lavoro. Il Covid-19 ha avuto forti<br />
impatti sull’automotive soprattutto<br />
in termini di calo del fatturato,<br />
degli ordinativi e dell’occupazione.<br />
Al momento la priorità resta quella<br />
di contenere l’emergenza piuttosto<br />
che identificare possibili opportunità,<br />
tuttavia la crisi sta accelerando l’esigenza<br />
di un cambio di paradigma<br />
tecnologico per consolidare competenze<br />
e sviluppare nuove eccellenze<br />
nel campo dei powertrain alternativi<br />
e dei nuovi servizi per la mobilità.<br />
L’edizione 2020 dell’Osservatorio ha<br />
dovuto affrontare una doppia sfida:<br />
oltre a fare luce sulle sempre più rapide<br />
e complesse trasformazioni che<br />
la filiera automotive nazionale sta<br />
attraversando, ha dovuto occuparsi<br />
dell’impatto senza precedenti portato<br />
dalla pandemia Covid-19 sull’intera<br />
industria italiana e globale. All’analisi,<br />
riferita all’anno 2019, delle tendenze<br />
del comparto italiano dei fornitori<br />
di parti e accessori per autoveicoli,<br />
l’Osservatorio ha voluto affiancare<br />
un’indagine specifica sul 2020 per<br />
mettere il più possibile in evidenza<br />
l’impatto della crisi sanitaria sull’operatività<br />
delle imprese del settore e la<br />
loro reazione. Il quadro che emerge<br />
10 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
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in termini di fatturato, produzione ed<br />
export per la filiera automotive sono<br />
particolarmente esposti alla crisi 2020,<br />
vista anche la contrazione dell’anno<br />
precedente. <strong>La</strong> produzione dell’industria<br />
nazionale, infatti, si era già<br />
chiusa nel 2019 con un -9,6% della<br />
produzione industriale del settore<br />
automotive, -13,9% di automobili<br />
rispetto all’anno precedente, e -7,9%<br />
in termini di fabbricazione di parti e<br />
accessori per autoveicoli e loro motori.<br />
L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE<br />
IN ITALIA<br />
L’indice della produzione industriale<br />
del settore automotive (che include<br />
autoveicoli e loro motori, carrozzerie<br />
autoveicoli e rimorchi o semi-rimorchi,<br />
componenti e parti per autoveicoli,<br />
ATECO 29), ha registrato un calo<br />
tendenziale del 9,5% nel 2019, contribuendo<br />
alla contrazione della produzione<br />
industriale nel suo complesso<br />
(ad esclusione delle costruzioni), a<br />
-1,1% sul 2018. Nella media d’anno<br />
del 2019, gli ordinativi e il fatturato<br />
del settore chiudono rispettivamente<br />
con cali del 9,9% e del 7,8%,<br />
con flessioni più accentuate per il<br />
mercato interno (-13% per gli ordinativi,<br />
-11,7% per il fatturato). Visto<br />
il necessario interesse che l’Osservatorio<br />
vuole rivolgere all’anno appena<br />
trascorso, è importante sottolineare<br />
come il settore industriale automotive,<br />
nel suo complesso, registri nel 2020<br />
alcune diminuzioni della produzione:<br />
-2,1% a gennaio, -1,2% a febbraio e<br />
-55,3% a marzo. Il 1° trimestre chiude<br />
a -11,4%. Il blocco delle attività<br />
produttive non essenziali verificatosi<br />
a marzo ha determinato il crollo<br />
produttivo nel terzo mese dell’anno;<br />
i provvedimenti di chiusura hanno<br />
riguardato soprattutto l’industria nel<br />
suo complesso (-29,4% a marzo):<br />
quasi i due terzi delle imprese industriali<br />
e oltre il 59% degli addetti. Il<br />
secondo trimestre ha invece registrato<br />
una flessione tendenziale della produzione<br />
industriale del 25,4% che,<br />
per il settore industriale automotive,<br />
è del 56,6%. Se si guarda al recupero<br />
congiunturale, nella media del trimestre<br />
maggio-luglio che coincide con<br />
il periodo di riapertura delle attività,<br />
l’indice destagionalizzato della produzione<br />
industriale cresce del 15%<br />
rispetto ai tre mesi precedenti. Per<br />
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ATTUALITÀ<br />
Foto Floby<br />
il settore industriale automotive, nel<br />
trimestre maggio-luglio 2020, rispetto<br />
al precedente trimestre febbraio-aprile<br />
2020, l’indice cresce del 25,5%, nello<br />
specifico: fabbricazione di autoveicoli<br />
+52%, fabbricazione di carrozzerie<br />
per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi<br />
+54,1%; fabbricazione di parti e<br />
accessori per autoveicoli e loro motori<br />
+13,5%. Su base annua, l’indice della<br />
produzione industriale del settore<br />
automotive, corretto per gli effetti del<br />
calendario, registra un calo tendenziale<br />
del 13,3% a luglio e del 35,8% nei<br />
primi sette mesi del 2020 (figura 1.6).<br />
LA SITUAZIONE DELLA<br />
COMPONENTISTICA<br />
I dati del 2019 hanno convalidato il<br />
momento di difficoltà che sta attraversando<br />
l’intera economia globale<br />
con un rallentamento dei tassi di<br />
crescita sia della produzione industriale,<br />
sia del volume degli scambi<br />
commerciali. In termini di export, i<br />
dati relativi all’indagine dell’Osservatorio<br />
della componentistica automotive<br />
consegnano una percentuale di<br />
imprese che hanno dichiarato di aver<br />
esportato nel 2020 pari al 74,9%, in<br />
leggero aumento rispetto alla precedente<br />
rilevazione e pressoché stabile<br />
rispetto al 2017. Fra i subfornitori<br />
esporta il 73% della categoria mentre<br />
si dimostrano poco export-oriented<br />
Il report 2020<br />
dell’Osservatorio<br />
sulla<br />
componentistica<br />
automotive<br />
ha fatto luce<br />
sulle rapide<br />
e complesse<br />
trasformazioni che<br />
la filiera nazionale<br />
sta attraversando<br />
e ha analizzato<br />
l’impatto senza<br />
precedenti della<br />
pandemia<br />
gli specialisti dell’aftermarket, con<br />
una percentuale di imprese che vendono<br />
nei mercati esteri pari al 49%.<br />
Tali caratterizzazioni si evidenziano<br />
anche esaminando la quota di fatturato<br />
ascrivibile alle esportazioni: a<br />
fronte di una quota totale di fatturato<br />
estero pari al 40,9%, di un punto<br />
percentuale superiore a quella del<br />
2018, il dato osservato per categorie<br />
di fornitori rivela come il contributo<br />
delle vendite estere sul giro d’affari<br />
sia più marcato per i sistemisti e<br />
modulisti e per gli specialisti, i quali<br />
generano sui mercati esteri rispettivamente<br />
il 50,5%, e 47,1% del loro<br />
fatturato e che hanno visto aumentare<br />
nel tempo tale incidenza. Pur<br />
rimanendo sotto il 40%, anche gli<br />
E&D (Engineering and Design) e i<br />
subfornitori dichiarano una quota<br />
superiore a quanto rilevato nella precedente<br />
edizione, mentre gli specialisti<br />
dell’aftermarket non solo risultano<br />
i meno orientati all’export, ma hanno<br />
registrato una continua diminuzione<br />
di questa percentuale che è passata<br />
dal 29,6% del 2016, anno in cui è<br />
stata scorporata questa categoria,<br />
all’attuale 23,9% (figura 3.1).<br />
Per non compromettere la sopravvivenza<br />
delle imprese, non è possibile<br />
ignorare la fase di transizione che il<br />
settore automotive sta attraversando.<br />
In questo senso, diventa indispensabile<br />
agganciare le nuove direttrici<br />
dell’innovazione tecnologica e farle<br />
diventare il punto di forza delle strategie<br />
aziendali. Le trasformazioni<br />
sociali e i nuovi atteggiamenti dei<br />
consumatori – come il sempre più<br />
limitato interesse delle nuove generazioni<br />
verso il possesso del bene<br />
auto – dimostrano come sia importante<br />
investire in ricerca e sviluppo e<br />
come non sia più sufficiente innovare<br />
sulle sole caratteristiche tecniche<br />
e tecnologiche del veicolo. Occorre<br />
guardare oltre. A questo proposito, i<br />
dati dell’Osservatorio registrano una<br />
filiera che, sebbene in forte difficoltà,<br />
sta dando alcuni segnali di consapevolezza:<br />
rispetto al 2018 sale dal<br />
69% al 73% la percentuale delle<br />
imprese che dichiara di destinare una<br />
quota del proprio fatturato alla R&S,<br />
assestandosi ai livelli del 2017, mentre<br />
allo stesso tempo cresce il peso di<br />
coloro che in tali attività investono<br />
più del 10% del proprio giro d’affari.<br />
In leggero aumento anche la quota<br />
delle imprese con addetti impiegati<br />
in R&S che nel 2019 è pari al 72%<br />
a fronte del 69% della precedente<br />
rilevazione. All’interno delle diverse<br />
categorie, buona la performance degli<br />
E&D che vedono accrescere il numero<br />
di imprese con una percentuale di<br />
addetti impiegati in R&S superiore<br />
al 40%.<br />
12 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
10_15_ART AUTOMOTIVE.indd 12 10/03/21 10:20
IL PESANTE IMPATTO DEL COVID<br />
L’impatto del Covid-19 sull’automotive<br />
in Italia è severo, sostiene il report.<br />
Che si tratti della paralisi del mercato<br />
nazionale o del ruolo strategico che<br />
la filiera italiana riveste per l’industria<br />
tedesca (le difficoltà incontrate<br />
dal Made in Germany nel mondo<br />
nei mesi del lockdown hanno infatti<br />
impresso una violenta frenata anche<br />
alla componentistica italiana).<br />
Tenendo presente che la dimensione<br />
media di un’azienda italiana del<br />
settore è generalmente più grande<br />
di una media impresa manifatturiera<br />
italiana con circa 70 dipendenti – ma<br />
non abbastanza da riuscire a tenere<br />
il passo con la trasformazione globale<br />
– è evidente come aziende che si<br />
trovavano già in difficoltà a seguire<br />
i trend dell’innovazione legati allo<br />
sviluppo del veicolo elettrico hanno<br />
subito ulteriori criticità. L’ipotesi per<br />
il futuro del sistema produttivo del<br />
settore è quella di un calo del fatturato<br />
che potrà variare dal 25%,<br />
nell’ipotesi più ottimistica, e il 42% in<br />
caso di scenario grave. Sul fronte della<br />
messa in sicurezza degli ambienti di<br />
lavoro, quando è stato sottoscritto a<br />
marzo 2020 il protocollo condiviso tra<br />
Governo, associazioni di categoria e<br />
parti sociali, molte aziende della filiera<br />
automotive avevano già implementato<br />
questo tipo di misure, specialmente<br />
le multinazionali che avevano<br />
già vissuto l’esperienza in Cina. Le<br />
aziende quindi, hanno adottato tutte<br />
le soluzioni più efficaci, dallo smart<br />
working per il personale impiegatizio<br />
(con conseguente potenziamento<br />
delle strutture informatiche), all’impegno<br />
nella tutela della privacy e nella<br />
formazione dei dipendenti, alla distribuzione<br />
dei dispositivi di protezione<br />
individuale (mascherine e guanti), fino<br />
all’implementazione e intensificazione<br />
delle pratiche di igienizzazione e<br />
sanificazione degli ambienti, la revisione<br />
dei turni con personale ridotto<br />
all’indispensabile e con rivisitazione<br />
degli spazi, per garantire le distanze<br />
di sicurezza. Alcune imprese hanno<br />
provveduto anche a stilare dei protocolli<br />
specifici per disciplinare l’ingresso<br />
dei fornitori e a potenziare i servizi<br />
navetta per i dipendenti. Tutto questo<br />
ha comportato uno sforzo non<br />
banale e nuove spese da sostenere,<br />
in parte recuperate grazie al credito<br />
d’imposta per le spese di sanificazione<br />
e per l’acquisto di dispositivi di protezione<br />
nei luoghi di lavoro introdotto<br />
dai decreti governativi. <strong>La</strong> pandemia,<br />
dunque, si è abbattuta sul settore<br />
automotive come una tempesta nel<br />
pieno di un periodo di trasformazione.<br />
L’effetto potrebbe prendere due<br />
direzioni opposte: da un lato l’industria<br />
dell’auto potrebbe rallentare nel<br />
suo percorso di innovazione, dall’altro<br />
lo sconvolgimento portato dal virus<br />
potrebbe rivelarsi un acceleratore di<br />
sviluppi. Se si dovesse ricadere nella<br />
seconda ipotesi, parte delle aziende<br />
della filiera sarebbero costrette a<br />
uscire dal panorama automotive in<br />
vari continenti e Paesi. Lo stesso vale<br />
per l’industria italiana che non dovrà<br />
limitarsi a resistere a questa fase di<br />
recessione, ma dovrà anche uscirne<br />
con una strategia d’investimenti.<br />
Per fare questo, sostiene il report,<br />
“risulta fondamentale che a livello<br />
nazionale venga avviato un piano<br />
di politica industriale a medio-lungo<br />
termine, definendo adeguate misure<br />
di sviluppo del settore nel quadro<br />
delle proposte per il Recovery Plan<br />
che l’Italia vuole presentare all’Unione<br />
Europea. Per le nostre imprese,<br />
servono interventi a sostegno degli<br />
investimenti in ricerca e innovazione<br />
– in primis una razionalizzazione<br />
degli strumenti di supporto<br />
finanziario – delle aggregazioni,<br />
della riqualificazione del capitale<br />
umano”. Le aziende della filiera,<br />
si trovano a dover affrontare sfide<br />
tecnologiche e competitive epocali,<br />
con un’improvvisa riduzione della<br />
liquidità. Se volessimo sintetizzare<br />
in un acronimo quello che sarà il<br />
prossimo futuro della filiera automotive,<br />
possiamo usare il termine<br />
VUCA: volatility, uncertainty, complexity,<br />
ambiguity. A cui si aggiunge<br />
un’imprescindibile flessibilità, che<br />
vale anche lato OEM nel lasciare che<br />
le supply chain si gestiscano con la<br />
massima autonomia possibile.<br />
BUONA PROPENSIONE<br />
A INVESTIRE IN 4.0<br />
Per comprendere il fenomeno 4.0<br />
nella filiera automotive, l’Osservatorio<br />
ha posto un primo quesito mirato<br />
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ATTUALITÀ<br />
Foto Sandvick<br />
Su un campione<br />
di 458 imprese del<br />
settore, il 53,8%<br />
dichiara d’aver<br />
già introdotto<br />
una qualche<br />
innovazione<br />
riconducibile<br />
all’Industry 4.0,<br />
il 29,3% dichiara<br />
di voler fare<br />
investimenti in<br />
futuro, il 15,7%<br />
non intende farne<br />
a comprendere se le imprese hanno<br />
già fatto degli investimenti classificati<br />
in ambito 4.0 oppure no. Delle<br />
458 imprese che hanno risposto<br />
al quesito, il 53,8% delle imprese<br />
dichiarano d’aver già introdotto una<br />
qualche innovazione riconducibile<br />
all’Industry 4.0, percentuale in leggero<br />
calo rispetto all’anno precedente.<br />
Il 15,7% dichiara di non voler fare<br />
investimenti, mentre il 29,3% li farà<br />
in futuro. Le imprese che hanno fatto<br />
investimenti 4.0 hanno un fatturato<br />
medio al 2019 di 46.357,16 milioni<br />
di euro contro i 25.415,82 milioni<br />
delle imprese che non hanno fatto<br />
investimenti. <strong>La</strong> lettura dei dati del<br />
triennio mostra come tra il 2018 e<br />
2019 le imprese interessate ad investire<br />
lo hanno fatto e che nel 2020<br />
lo scenario è stabile: non crescono le<br />
imprese che investono e nemmeno<br />
quelle intenzionate a farlo. <strong>La</strong> lettura<br />
delle statistiche riportate è comunque<br />
positiva perché oltre l’80% delle<br />
imprese del settore ha fatto, o prevede<br />
nel suo futuro, specifici investimenti.<br />
Tra le imprese che hanno<br />
risposto alla domanda gli specialisti<br />
puri e le imprese della subfornitura<br />
risultano maggiormente attive in<br />
ambito 4.0 (figura 3).<br />
Per approfondire il tema, l’Osservatorio<br />
ha inoltre chiesto alle imprese<br />
dell’auto che hanno adottato soluzioni<br />
innovative (o hanno intenzione<br />
di farlo), se hanno usufruito degli<br />
incentivi previsti per l’Industria 4.0.<br />
Dai dati è emerso come ben il 68,6%<br />
delle imprese abbia effettivamente<br />
usufruito degli incentivi, in netto<br />
aumento rispetto al rapporto dell’Osservatorio<br />
2019 e 2018. In modo<br />
particolare gli specialisti e le imprese<br />
subfornitrici registrano le percentuali<br />
maggiori di impiego degli incentivi.<br />
In conseguenza della crisi sanitaria<br />
e del nuovo utilizzo (necessario) del<br />
digitale, l’Osservatorio 2020 ha introdotto<br />
dei nuovi quesiti per capire<br />
quali tecnologie siano state oggetto<br />
d’investimenti e quali siano, ad oggi,<br />
i driver principali di investimento delle<br />
imprese della filiera auto. Per l’Italia<br />
i risultati mostrano che le tecnologie<br />
diffuse almeno tra il 10% delle<br />
imprese rispondenti sono, nell’ordine:<br />
tecnologie di raccolta e analisi dei<br />
dati (63,54%), macchine con controlli<br />
programmabili (44,76%), robot<br />
(38,86%), tecnologie di interfaccia<br />
uomo-macchina (36,46%), impianti<br />
automatizzati non programmabili<br />
(33,19%), tecnologie per la simulazione<br />
e visualizzazione dei processi<br />
produttivi (28,82%), machine vision<br />
(24,89%), tracking (23,36%), robot<br />
collaborativi (15,28%). I risultati, infine,<br />
mostrano che le due motivazioni<br />
principali che hanno condotto le<br />
aziende all’innovazione 4.0 sono l’esigenza<br />
di rimanere competitivi rispetto<br />
alla concorrenza e l’orientamento<br />
all’innovazione dell’impresa.<br />
Nonostante la fase di incertezza e<br />
cambiamento nell’automotive fosse<br />
già iniziata prima della pandemia,<br />
l’impatto della crisi economica, con<br />
il conseguente peggioramento del<br />
clima di fiducia per consumatori e<br />
imprese, ha compromesso seriamente<br />
l’andamento del comparto, mentre<br />
lo scoppio dell’emergenza Covid-19<br />
ha frenato quei percorsi di sviluppo<br />
e le strategie che le imprese italiane<br />
stavano intraprendendo alla vigilia.<br />
Nonostante questo, i dati dell’Osservatorio<br />
2020 confermano la buona<br />
propensione delle imprese della filiera<br />
automotive ad investire nelle tecnologie<br />
dell’Industria 4.0. Nel complesso<br />
sono oltre l’80% del totale quelle<br />
che hanno già investito in nuove tecnologie<br />
produttive o dichiarano di<br />
volerlo fare. Tuttavia i dati sulla crescita<br />
di questi investimenti mostrano<br />
un quadro ormai stabile e, nel 2020,<br />
non sono cresciute né le imprese che<br />
hanno investito in Industry 4.0 né<br />
quelle interessate a farlo. È inoltre<br />
utile ricordare come i risultati dell’Osservatorio<br />
mostrino un +60% di realtà<br />
industriali che investe in tecnologie di<br />
raccolta e analisi dei dati, macchine<br />
con controlli programmabili, robot,<br />
tecnologie di interfaccia uomo macchina,<br />
impianti automatizzati non<br />
programmabili. Le tecnologie adottate<br />
aiutano le imprese ad aumentare<br />
il controllo e la produttività dei processi<br />
e quindi a difendere le proprie<br />
quote e vantaggio competitivo. Ma<br />
non basta. <strong>La</strong> lettura congiunta dei<br />
benefici percepiti e delle traiettorie di<br />
investimento disegna uno scenario in<br />
cui le imprese della filiera chiedono<br />
all’Industria 4.0 un incremento di efficienza<br />
per difendere il loro vantaggio<br />
competitivo, e andare avanti in un<br />
periodo così tormentato.<br />
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ATTUALITÀ<br />
IMPIANTO A CICLO COMBINATO<br />
Ansaldo Energia fornirà una turbina a gas al Gruppo Arvedi<br />
Ansaldo Energia ha ottenuto dal Gruppo<br />
Arvedi l’assegnazione di un contratto<br />
per la fornitura e il rinnovo del nuovo<br />
impianto a ciclo combinato di Servola<br />
(TS). Tale impianto comprende una turbina<br />
a gas AE64.3A, equipaggiata con<br />
tecnologie di ultima generazione già<br />
validate per garantire elevata efficienza,<br />
flessibilità operativa e basse emissioni.<br />
<strong>La</strong> fornitura comprende il sistema di<br />
gestione dell’impianto Plant Optimizer<br />
Ansaldo Energia. L’impianto, in configurazione<br />
ciclo combinato con una<br />
potenza di 120 MW, sarà operativo<br />
entro fine <strong>2021</strong>.<br />
Il cliente della fornitura è il Gruppo<br />
Arvedi, una delle più significative realtà<br />
siderurgiche europee che vanta un<br />
fatturato consolidato di 2,9 miliardi di<br />
euro nel 2019 e 3.600 addetti.<br />
Con questo investimento il Gruppo<br />
Arvedi entra nel Capacity Market italiano<br />
della fornitura di energia elettrica,<br />
il cui decreto di attuazione è stato<br />
approvato dal ministero dello Sviluppo<br />
Economico italiano nel giugno 2019. Il<br />
Capacity Market, in linea con quanto<br />
avviene in altri paesi europei, ha come<br />
scopo quello di assicurare l’adeguatezza<br />
e la sicurezza del sistema elettrico<br />
nazionale in presenza di una forte<br />
componente rinnovabile, di sua natura<br />
non programmabile, incentivando gli<br />
investimenti in impianti efficienti, poco<br />
inquinanti e flessibili.<br />
<strong>La</strong> soluzione proposta da Ansaldo Energia<br />
è in grado di assicurare il pieno<br />
rispetto delle più stringenti normative<br />
sull’impatto ambientale.<br />
FONDI PER LA RICERCA E LE IMPRESE<br />
Aerospaziale: la Campania al top in Europa<br />
Una pioggia di opportunità per le imprese<br />
grazie ai fondi europei: gli ultimi bandi<br />
H2020 dedicati al Green Deal, le iniziative<br />
regionali, i bandi MISE ma anche la<br />
preparazione Horizon Europe (cluster 4<br />
“Digital, Industry and Space”; cluster 5<br />
“Climate, energy and mobility”), Clean<br />
Aviation e Urban Air Mobility. Sono state<br />
illustrate nel corso dell’evento organizzato<br />
dal Distretto Aerospaziale della Campania<br />
(DAC) “L’evoluzione della ricerca aeronautica<br />
nel <strong>2021</strong>. Programmi ed Opportunità”,<br />
che si è svolto in modalità telematica. <strong>La</strong><br />
Campania è best practice in Europa. Ai<br />
primi posti per l’ideazione<br />
di progetti di successo nel<br />
settore della filiera aerospaziale<br />
e tra le maggiori regioni<br />
del programma Clean<br />
Sky: una rete di attori del<br />
mondo della ricerca e delle<br />
imprese che, grazie alle<br />
sinergie create dal Distretto<br />
Aerospaziale della Campania<br />
DAC e all’impegno<br />
della Regione Campania,<br />
riesce a far pesare la sua<br />
azione propulsiva a favore della crescita e<br />
dell’innovazione in ambito europeo. Nel<br />
corso dell’evento è stato illustrato lo stato<br />
della nuova partnership Clean Aviation che<br />
rappresenta l’evoluzione del programma<br />
Clean Sky. Con quest’ultimo è stato rinnovato<br />
l’accordo di collaborazione della<br />
Regione Campania.<br />
“Il DAC offre alle imprese socie numerose<br />
opportunità di accesso ai fondi europei,<br />
attività di consulenza e supporto, grazie alle<br />
attività di DAC4EU, lo sportello ad hoc per<br />
questa mission che opera nel pieno rispetto<br />
della tutela delle idee e della privacy delle<br />
aziende che ne richiedono i servizi”, ha<br />
commentato Luigi Carrino, presidente del<br />
DAC. “Siamo in una fase storica complessa<br />
e difficile, e mai quanto oggi l’aerospazio<br />
può fornire risposte all’economia e al<br />
rilancio di diversi settori. Occorre da parte<br />
di tutte le istituzioni un impegno concreto<br />
con certezza di indirizzi di lungo termine,<br />
certezza di regole e di risorse”.<br />
“<strong>La</strong> filiera aeronautica e aerospaziale riveste<br />
un ruolo chiave nell’economia regionale,<br />
per la qualificata presenza industriale,<br />
e per l’elevato know-how tecnologico<br />
espresso”, ha spiegato Valeria Fascione,<br />
assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup<br />
della Regione Campania.<br />
“Come Giunta Regionale abbiamo sostenuto<br />
il settore con 160 milioni di euro con<br />
diversi interventi che vanno dai contratti<br />
di programma alla Space Economy, dalle<br />
misure di sostegno alle piattaforme tecnologiche,<br />
fino all’internazionalizzazione. In<br />
particolare le azioni sinergiche con il Joint<br />
Undertaking Clean Sky2, il più grande<br />
programma europeo di ricerca in campo<br />
aeronautico, che ha consentito di dare<br />
vita a un virtuoso utilizzo complementare<br />
dei fondi. Mi piace ricordare che la<br />
Campania con 68 proposte progettuali<br />
approvate è la prima regione europea<br />
per tasso di successo sui fondi Clean Sky<br />
2-Horizon 2020”.<br />
16 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
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16_19_NEWS ATTUALITA_S.indd 16 10/03/21 16:43
INDUSTRIA 4.0<br />
MADE: un bando<br />
per sostenere le PMI<br />
MADE Competence Center pubblica un bando da 1,2 milioni<br />
di euro a sostegno delle piccole e medie imprese manifatturiere<br />
italiane per la realizzazione di progetti di Industria 4.0. Le PMI<br />
potranno inoltrare le candidature a partire dal prossimo 1° marzo<br />
sino al 20 aprile <strong>2021</strong>.<br />
Il bando, che prevede un finanziamento a fondo perduto a<br />
copertura del 50% dell’investimento previsto, è stato progettato<br />
per promuovere lo sviluppo tecnologico e digitale, nonché<br />
la creazione di competenze specialistiche avanzate nel settore<br />
industriale, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese,<br />
in coerenza con il quadro degli interventi del Piano nazionale<br />
Industria 4.0. Il massimo contributo erogabile per ogni singolo<br />
progetto sarà pari a 100 mila euro. MADE selezionerà le migliori<br />
proposte e i progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo<br />
sperimentale sui temi del 4.0 saranno realizzati proprio<br />
nella fabbrica digitale e sostenibile del Competence Center. Le<br />
tecnologie disponibili (dimostratori) sono accorpate in specifiche<br />
aree di competenza, tutte integrate e interconnesse tra loro a<br />
formare una fabbrica ideale, digitale e sostenibile.<br />
“È un’opportunità per le piccole e medie imprese manifatturiere<br />
che vogliono migliorare i propri processi produttivi in ottica 4.0”,<br />
ha dichiarato Marco Taisch, presidente di MADE Competence<br />
Center Industria 4.0. “Il bando precedente, chiuso ad inizio del<br />
2020, ha registrato 71 richieste, di cui 20 sono state selezionate<br />
per l’erogazione dei finanziamenti previsti, con l’80% dei richiedenti<br />
di piccole e medie imprese, provenienti da 13 differenti<br />
regioni Italiane, dalla Sicilia al Trentino-Alto Adige. Anche questo<br />
bando è rivolto ad una platea ampia per stimolare la domanda<br />
di innovazione”.<br />
Il competence center metterà anche a disposizione un portafoglio<br />
di servizi completo e orientato al supporto degli investimenti,<br />
con l’ausilio della finanza agevolata e di un accordo con un<br />
primario istituto bancario per la valutazione del finanziamento.<br />
In linea con l’obiettivo strategico<br />
di MADE, sarà possibile candidare<br />
una o più proposte progettuali<br />
che dovranno fare riferimento<br />
ai temi di Industria 4.0 applicati<br />
al contesto manifatturiero:<br />
Strategia Industria 4.0, progetti<br />
di innovazione, Demo e test,<br />
Scouting tecnologico, consulenza<br />
tecnologica, Validazione<br />
di progetti Industria 4.0.<br />
Marco Taisch, presidente di MADE<br />
Competence Center Industria 4.0.<br />
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ATTUALITÀ<br />
PRESSOFUSIONE E LAVORAZIONI MECCANICHE<br />
Edim investe in innovazione, green e formazione<br />
In Edim (Engineering Die-casting & Machining),<br />
azienda brianzola che opera nel<br />
settore della pressofusione e delle lavorazioni<br />
meccaniche per grande industria<br />
e automotive, non si stampa soltanto l’alluminio,<br />
ma si fondono esperienza decennale,<br />
spinta innovativa e ambizione green.<br />
Come raccontato da Genio & Impresa, il<br />
web magazine di Assolombarda, la storia<br />
di Edim è una storia di resilienza: dopo<br />
l’acquisizione da parte del Gruppo Bosch<br />
nel 2017, infatti, l’azienda ha compreso<br />
l’importanza di puntare sull’innovazione<br />
per essere competitiva e tornare a<br />
occupare una posizione di leadership in<br />
Europa. Oggi Edim conta 360 dipendenti<br />
distribuiti tra gli headquarter di Villasanta<br />
e il sito produttivo a Quero (BL). E l’azienda<br />
riconosce nelle altissime competenze<br />
del territorio un valore importate per la<br />
crescita.<br />
“Abbiamo un parco fornitori prevalentemente<br />
italiano e attorno alla nostra<br />
realtà muoviamo circa 1.200 persone,<br />
ma poiché pensiamo che la relazione<br />
con il territorio debba partire anche dalla<br />
formazione, in questi anni abbiamo attivato<br />
moltissime collaborazioni con licei e<br />
istituti tecnici della zona”, ha affermato<br />
Fabrizio Sanna, amministratore delegato<br />
di Edim. “Ci spinge da un lato la necessità<br />
di portare nuove competenze in azienda,<br />
dall’altro quello di diventare i promotori di<br />
una formazione specifica industriale che<br />
possa essere utile e funzionale al settore”.<br />
Innovazione dunque, ma senza trascurare<br />
la componente umana. Il modello di<br />
Transizione 4.0 si basa proprio su questo:<br />
il know-how dei singoli dipendenti unito<br />
ai robot, ai software e all’intelligenza<br />
artificiale. E una metodologia di lavoro<br />
molto diversa rispetto agli standard, che<br />
permette di digitalizzare le raccolte dati<br />
e di automatizzare i processi produttivi,<br />
mentre risorse e capitale umano si concentrano<br />
su tutte quelle attività che richiedono<br />
competenze elevate e specifiche.<br />
Tradizione e innovazione, che insieme<br />
creano valore e incidono sull’efficienza<br />
dell’azienda e sulla qualità del prodotto<br />
finale. Ma quali sono nel concreto i<br />
progetti di Edim? Innanzitutto Milkrun,<br />
un sistema in fase di brevettazione che<br />
permette ai macchinari di dialogare tra<br />
loro, riducendo i tempi, ottimizzando le<br />
risorse e rendendo il luogo di lavoro più<br />
sicuro. E poi Rheocasting, un processo<br />
di stampaggio appena installato nello<br />
stabilimento di Quero.<br />
Infine, innovarsi sì, ma sempre con un<br />
occhio di riguardo per l’ambiente. L’ecosostenibilità<br />
è un aspetto imprescindibile<br />
se si vuole essere davvero competitivi sul<br />
mercato ed EDiM ne è perfettamente<br />
cosciente. “Vogliamo diventare un’azienda<br />
green, a impatto zero”, conclude<br />
Sanna. Nei nostri due siti abbiamo realizzato<br />
due impianti di evaporazione per<br />
separare le acque dagli olii utilizzati nei<br />
processi produttivi, alimentando un sistema<br />
circolare che non inquina e fa risparmiare<br />
risorse idriche. In prospettiva, poi,<br />
vogliamo investire sul fotovoltaico e su<br />
un sistema intelligente di gestione dei<br />
consumi elettrici”.<br />
ACIMAC, AMAPLAST E UCIMA<br />
Un accordo con Simest per rafforzare l’export<br />
Acimac, Amaplast e Ucima rafforzano<br />
i servizi e le opportunità per le<br />
aziende associate a favore di export<br />
e internazionalizzazione grazie ad un<br />
accordo con Simest, la società del<br />
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che<br />
da 30 anni sostiene la crescita delle<br />
imprese italiane che operano anche<br />
con l’estero. L’intesa ha come obiettivo<br />
quello di fornire alle aziende costruttrici<br />
di macchinari rappresentate servizi<br />
di assistenza per l’identificazione e lo<br />
sviluppo di modalità di intervento a<br />
supporto degli investimenti all’estero<br />
e delle esportazioni, facilitando l’accesso<br />
a tutti i benefici derivanti da<br />
programmi nazionali e sovranazionali<br />
disponibili per le singole aree geografiche<br />
di comune interesse.<br />
Il nuovo accordo sosterrà la crescita<br />
e il consolidamento degli associati in<br />
Italia e all’estero, in una sinergia senza<br />
precedenti, in grado di creare nuove<br />
possibilità di sviluppo, soprattutto in<br />
considerazione della difficile congiuntura<br />
economica attuale.<br />
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LUBRIFICAZIONE<br />
Total: 50 anni di oli per turbine<br />
Total Lubrifiants celebra una pietra miliare memorabile che apre<br />
la strada al futuro: il 50° anniversario di Total Presilia, la gamma<br />
di oli per turbine.<br />
<strong>La</strong> gamma di prodotti Total Presilia viene utilizzata per produrre<br />
più di 500 GW/anno di elettricità in tutto il mondo. Le formulazioni<br />
di Total Lubrifiants sono studiate in modo ottimale per<br />
ridurre al minimo i depositi, proteggere le turbine nelle condizioni<br />
più impegnative e mantenere le operazioni. <strong>La</strong> lunga vita<br />
operativa degli oli per turbine Total Presilia aiuta a massimizzare<br />
i tempi di attività e ridurre i costi operativi complessivi.<br />
“Da 50 anni siamo orgogliosi di offrire le soluzioni più efficaci<br />
per l’affidabilità e le prestazioni delle turbine, grazie alla continua<br />
interazione tra i nostri tecnici, produttori e, naturalmente,<br />
i nostri clienti”, ha commentato Olivier Bertomeu, direttore dei<br />
lubrificanti industriali. “Dopo 50 anni, questa gamma ha il futuro<br />
davanti e continua ad espandersi. Pertanto, il nostro nuovo<br />
prodotto, Total Presilia EVO, offre una protezione elevata contro<br />
depositi e rivestimenti e risponde alla sfida delle tecnologie Flex,<br />
necessarie per gestire la transizione energetica”.<br />
Con oltre 130 filiali e una catena di distribuzione globale, Total<br />
Lubrifiants è in grado di soddisfare le esigenze di olio per turbine<br />
delle aziende di tutto il mondo. A ciò, si aggiunge l’offerta<br />
Total Lubrifiants per l’accesso a servizi a valore aggiunto, come<br />
il monitoraggio dell’olio e l’attuazione del programma di riempimento<br />
della turbina in loco.<br />
Grazie alla sua esperienza in molti settori, quali centrali elettriche<br />
a combustibili fossili, nucleare, idroelettrico, biomasse,<br />
geotermia e solare concentrato, Total Lubrifiants, attraverso<br />
la sua gamma Total Presilia, dispone di prodotti approvati dai<br />
maggiori produttori.<br />
+10,1% NEL 2020<br />
Lombardia: aumentano<br />
le imprese che fanno rete<br />
Nonostante la pandemia, che ha frenato la nascita di nuove<br />
attività imprenditoriali nel corso dell’anno, sono circa 600<br />
le imprese lombarde che hanno sottoscritto un contratto<br />
di rete nel 2020, un numero in crescita rispetto all’anno<br />
precedente. Considerando anche le reti cessate, lo stock<br />
di imprese coinvolte in regione sale a 3.921, in aumento<br />
del +10,1% rispetto al 2019.<br />
“<strong>La</strong> crescita del numero di imprese che decide di unire<br />
le forze per affrontare le sfide del mercato è una buona<br />
notizia in un anno così difficile anche se l’aggregazione<br />
continua a riguardare una quota esigua di imprese: la<br />
strada da percorrere è ancora molto lunga”, ha dichiarato<br />
Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere<br />
Lombardia.<br />
<strong>La</strong> quota di imprese lombarde partecipanti ai contratti di rete<br />
è pari a 4,1 su mille, un valore inferiore alla media italiana<br />
(pari a 6,3‰); la Lombardia però si conferma la regione<br />
coinvolta nel maggior numero di contratti: sono 1.311 le<br />
reti che vedono la partecipazione di almeno un’impresa<br />
lombarda, il 20,1% del totale nazionale. Questo ruolo di<br />
hub nelle relazioni economiche che attraversano la penisola<br />
è dovuto in particolare a Milano, le cui imprese partecipano<br />
a 790 contratti.<br />
Oltre il 40% dei contratti che comprendono imprese<br />
lombarde è composto da non più di 3 imprese, mentre il<br />
14,8% vede la partecipazione di oltre 10 imprese; 4 contratti<br />
arrivano a comprendere più di 100 partecipanti: si<br />
tratta di grandi reti “orizzontali”, che raccolgono imprese<br />
dello stesso settore per mettere in comune alcune funzioni<br />
e guadagnare efficienza.<br />
Considerando l’ambito territoriale dei contratti lombardi si<br />
registra una crescita più intensa per le reti “a lungo raggio”,<br />
comprendenti anche imprese fuori regione, che raggiungono<br />
il 56,6% (erano il 55,4% nel 2019), mentre i contratti<br />
formati da imprese della stessa provincia e da imprese di<br />
diverse province lombarde si attestano rispettivamente al<br />
23,6% e al 19,8%.<br />
Nel 2020 il settore che ha registrato la maggiore crescita di<br />
imprese coinvolte in contratti di rete è l’edilizia (+24,8%), la<br />
cui quota sul totale raggiunge il 13%; anche i servizi, dove<br />
si concentra la maggior parte delle imprese partecipanti<br />
(45,1%), mostrano un aumento significativo (+11,2%),<br />
mentre incrementi più ridotti si registrano per il commercio<br />
(+7,3%) e l’agricoltura (+3,9%). Una crescita inferiore alla<br />
media si registra anche nell’industria (+5,7%), dove però si<br />
conferma la quota maggiore di imprese coinvolte sul totale<br />
del settore (8,3 ogni mille registrate).<br />
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ATTUALITÀ<br />
I DATI DI UCIMU - SISTEMI<br />
PER PRODURRE<br />
Ordini ancora in calo<br />
nel quarto trimestre,<br />
sia sul mercato estero sia<br />
interno. Il presidente<br />
di Ucimu Barbara<br />
Colombo: “Il Piano<br />
Transizione 4.0<br />
e il ritorno di fiere<br />
e mobilità, che verrà<br />
consentito dai vaccini,<br />
saranno determinanti<br />
per la ripresa”.<br />
Nell’ultimo trimestre del 2020<br />
la raccolta ordini di macchine<br />
utensili ha registrato ancora<br />
segno negativo. In particolare, l’indice<br />
Ucimu degli ordini di macchine<br />
utensili, elaborato dal Centro Studi &<br />
Cultura di Impresa dell’associazione,<br />
rileva, nel quarto trimestre 2020, un<br />
calo del 18,1% rispetto allo stesso<br />
periodo dell’anno precedente. In<br />
valore assoluto l’indice si è attestato<br />
a 86,4 (base 100 nel 2015).<br />
Sul risultato complessivo pesa sia la<br />
negativa performance del mercato<br />
domestico sia la debolezza della<br />
domanda estera. In particolare, la<br />
raccolta ordinativi sul mercato interno<br />
ha registrato un arretramento del<br />
28%, rispetto al quarto trimestre del<br />
2019. Il valore assoluto dell’indice si<br />
è attestato a 123,9, dunque ancora<br />
decisamente alto nonostante la<br />
riduzione.<br />
Sul fronte estero, gli ordini sono calati<br />
del 14% rispetto al periodo ottobredicembre<br />
2019. Il valore assoluto<br />
dell’indice si è attestato a 78,7.<br />
Su base annua, l’indice totale segna<br />
un arretramento del 18,6% rispetto<br />
all’anno precedente. Il risultato è stato<br />
determinato dal crollo degli ordinativi<br />
raccolti sul mercato interno (-35,1%)<br />
Macchine utensili: nuove<br />
tecnologie e formazione<br />
per dimenticare il 2020<br />
e dalla riduzione di quelli raccolti sul<br />
mercato estero (-13,6%).<br />
“Il calo registrato nel quarto trimestre<br />
2020 dà la dimensione delle<br />
difficoltà che il manifatturiero, non<br />
solo italiano, sta attraversando a<br />
causa dell’emergenza sanitaria”,<br />
ha affermato Barbara Colombo,<br />
presidente di Ucimu - Sistemi per<br />
Produrre. “L’anno che si chiude<br />
è stato indubbiamente complesso<br />
ma siamo fiduciosi che, già nei<br />
primi mesi del <strong>2021</strong>, la situazione<br />
migliorerà. Misure governative di<br />
incentivo alla sostituzione dei macchinari<br />
obsoleti e alla transizione<br />
4.0, disponibilità dei vaccini, insieme<br />
alla presenza di due importantissimi<br />
eventi fieristici sul territorio italiano<br />
quali, <strong>La</strong>miera e EMO Milano <strong>2021</strong>,<br />
entrambi ospitati a fieramilano Rho,<br />
fanno ben sperare circa l’andamento<br />
di questo nuovo anno”.<br />
“Sul fronte interno, le misure previste<br />
dal piano Transizione 4.0 inserito nella<br />
Legge di Bilancio <strong>2021</strong> sono un ottimo<br />
incentivo alla ripresa, in Italia, degli<br />
investimenti in nuove tecnologie, digitali<br />
e non. Ora ciò che è fondamentale<br />
è una comunicazione adeguata alle<br />
imprese, affinché conoscano criteri,<br />
tecnicalità e opportunità delle misure<br />
contenute nel provvedimento così<br />
da poterle sfruttare al meglio, senza<br />
tralasciare l’aspetto centrale della formazione<br />
4.0”.<br />
“Infatti, oltre ai crediti di imposta per<br />
gli acquisti di nuovi sistemi di produzione<br />
e all’incremento delle aliquote<br />
applicate agli investimenti in ricerca e<br />
sviluppo, le autorità di governo hanno<br />
previsto il credito per la formazione,<br />
20 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
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considerando però nel calcolo dello<br />
sgravio fiscale, non soltanto il costo<br />
delle ore di formazione del personale<br />
coinvolto, ma anche il costo del formatore,<br />
l’aspetto più oneroso dell’attività<br />
sostenuta dall’impresa”.<br />
“Credo che questa scelta, più e più<br />
volte sollecitata da Ucimu, stimolerà<br />
decisamente le imprese ad avviare<br />
piani di formazione e aggiornamento<br />
del personale, indispensabili, almeno<br />
quanto l’aggiornamento tecnologico,<br />
per il mantenimento della competitività<br />
delle nostre aziende”.<br />
“D’altra parte, la disponibilità dei<br />
vaccini contribuirà alla ripresa dell’attività<br />
anche oltreconfine, facilitando<br />
la mobilità delle persone, determinante<br />
per il business delle nostre<br />
imprese da sempre impegnate<br />
Nel 2020<br />
gli ordini<br />
di macchine<br />
utensili sono<br />
calati del 18,6%<br />
rispetto all’anno<br />
precedente.<br />
Il risultato è stato<br />
determinato<br />
dal crollo degli<br />
ordini sul mercato<br />
interno (-35,1%)<br />
e dalla riduzione<br />
di quelli esteri<br />
(-13,6%)<br />
<strong>La</strong> presidente<br />
di Ucimu - Sistemi<br />
per Produrre<br />
Barbara Colombo:<br />
“Il calo registrato<br />
nel quarto<br />
trimestre 2020<br />
dà la dimensione<br />
delle difficoltà che<br />
il manifatturiero,<br />
non solo italiano,<br />
sta attraversando<br />
a causa della crisi<br />
sanitaria”<br />
sui mercati esteri”, ha continuato<br />
Colombo. “Per questo è importante<br />
che la campagna vaccinale prosegua<br />
spedita, coinvolgendo il prima possibile<br />
l’intera popolazione: solo così<br />
potremo tornare alla normalità”.<br />
“L’impossibilità di spostamento<br />
di merci e persone, così come la<br />
pressoché totale assenza di manifestazioni<br />
espositive, ha messo a<br />
dura prova il nostro operato nel<br />
2020. Le fiere sono uno strumento<br />
cruciale per la nostra attività di<br />
marketing e non solo. Nel nostro<br />
settore è necessario l’incontro e<br />
il confronto diretto in fiera con il<br />
cliente e perfino con il concorrente:<br />
le fiere, infatti, non sono solo<br />
attivatrici di attività commerciale ma<br />
sono momenti importanti per lo sviluppo<br />
e la diffusione di innovazione<br />
e l’avanzamento delle tecnologie del<br />
comparto. Siamo stati costretti a<br />
farne praticamente a meno per un<br />
anno intero, cercando di sopperire<br />
con web meeting, collegamenti a<br />
distanza, video dimostrativi. Ora<br />
però le imprese hanno necessità<br />
di tornare a partecipare agli eventi<br />
fieristici e a organizzare incontri<br />
aziendali in presenza”.<br />
“In attesa che le autorità di governo<br />
diano il via libera alla ripresa dell’attività<br />
fieristica nel nostro paese, l’associazione<br />
sta lavorando incessantemente<br />
all’organizzazione, a fieramilano Rho,<br />
di <strong>La</strong>miera, dedicata al segmento delle<br />
macchine per la lavorazione e deformazione<br />
della lamiera, in programma<br />
dal 26 al 29 maggio, e EMO Milano<br />
<strong>2021</strong>, la mondiale delle macchine<br />
utensili e dei robot, che torna in Italia<br />
dopo sei anni dal successo dell’edizione<br />
2015, dal 4 al 9 ottobre”.<br />
“<strong>La</strong>miera e EMO Milano <strong>2021</strong> si presentano<br />
di fatto come primo appuntamento<br />
fieristico internazionale,<br />
rispettivamente per il comparto e per<br />
l’intero settore, dopo circa un anno<br />
e mezzo di stop forzato. Per questo<br />
– ha concluso la presidente Barbara<br />
Colombo – le attese degli operatori<br />
sono molto alte e la raccolta adesioni<br />
prosegue spedita, segno della ferma<br />
volontà di ritorno alla normalità del<br />
mondo produttivo”.<br />
Parte Ucimu Academy: 9 ragazzi assunti da 6 costruttori<br />
L’ATS, associazione temporanea di scopo per la costituzione di<br />
Ucimu Academy, è un progetto pensato per favorire e sostenere<br />
la formazione delle persone che opereranno nell’industria<br />
costruttrice di macchine utensili.<br />
Firmatari dell’ATS sono: Fondazione Ucimu, Energheia Impresa<br />
Sociale, Promos, Atena Impresa Sociale e numerosi attori del<br />
mondo dell’istruzione e formazione: Università Carlo Cattaneo -<br />
LIUC, Istituto Tecnico Industriale Statale Giulio Riva, Istituto Statale<br />
Istruzione Superiore Andrea Ponti, Istituto di Istruzione Superiore<br />
Evangelista Torricelli.<br />
Con la sottoscrizione avvenuta a febbraio si dà dunque<br />
ufficialmente avvio all’attività di Ucimu Academy, che lavora allo<br />
sviluppo del primo progetto formativo che vede coinvolti già<br />
9 ragazzi neodiplomati assunti in contratto di apprendistato di<br />
primo livello da 6 aziende costruttrici di macchine utensili, robot<br />
e automazione. Le aziende, tutte associate a Ucimu - Sistemi per<br />
Produrre, sono: D’Andrea (<strong>La</strong>inate, MI), Ficep (Gazzada Schianno,<br />
VA), Ghiringhelli (Luino, VA), Oerlikon (Brugherio, MI), Rosa<br />
(Rescaldina, MI), Tecno Delta (Saronno, VA).<br />
Grazie a questo programma della durata di un anno, i 9 ragazzi<br />
potranno seguire un percorso di formazione alternata tra ore di<br />
aula – svolte da un pool di docenti, scelti tra gli istituti che hanno<br />
aderito al progetto e tra i dipendenti delle aziende del settore – e<br />
attività in azienda. Al termine dei 12 mesi, i ragazzi otterranno un<br />
certificato di specializzazione tecnica superiore IFTS, che attesta la<br />
frequenza ad un percorso di formazione tecnica superiore.<br />
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ATTUALITÀ<br />
REVERSE ENGINEERING<br />
Creaform ha un nuovo responsabile vendite per l’Italia<br />
Creaform, esperto nelle soluzioni di<br />
misurazione 3D portatili e automatizzate,<br />
ha nominato Filippo Quaglia<br />
responsabile delle vendite per l’Italia.<br />
Sarà responsabile dello sviluppo e della<br />
gestione della strategia di vendita, nonché<br />
del coaching e della guida del team<br />
di vendita del territorio.<br />
Il suo percorso professionale lo ha condotto,<br />
prima di iniziare la sua carriera<br />
come Account Manager presso Creaform<br />
nel giugno 2018, a lavorare per più<br />
di 7 anni come Technical Manager presso<br />
GOM Metrology, dove ha maturato<br />
una profonda conoscenza del settore<br />
della metrologia 3D. Precedentemente,<br />
ha coperto il ruolo di Product Manager<br />
presso Microsystem Srl, dove ha gestito<br />
i prodotti GOM in collaborazione con il<br />
direttore commerciale, e di responsabile<br />
controllo qualità presso Tecnomeccanica<br />
Srl, dove era incaricato del controllo<br />
dimensionale dei pezzi durante l’intero<br />
processo produttivo.<br />
In qualità di direttore commerciale di<br />
Creaform in Italia, Quaglia sarà attivamente<br />
coinvolto nelle attività di vendita<br />
diretta e indiretta. Inoltre, stabilirà canali<br />
di comunicazione efficaci con il management<br />
Creaform e gestirà le strategie<br />
atte ad aumentare la presenza sul mercato<br />
locale.<br />
“Felice di avere questa opportunità,<br />
è una nuova sfida nella mia carriera<br />
e ho molta fiducia in Creaform”, ha<br />
dichiarato Filippo Quaglia. “Possiamo<br />
fare un ottimo lavoro tutti insieme,<br />
siamo una squadra fantastica. L’Italia<br />
è il terzo mercato europeo della<br />
società e vogliamo rafforzare la nostra<br />
posizione svolgendo un ruolo chiave<br />
nello sviluppo di Creaform. Vogliamo<br />
continuare a fornire le migliori soluzioni<br />
ai nostri clienti e aiutarli ad aumentare<br />
il loro business, attraverso la nostra<br />
esperienza in metrologia e reverse engineering”.<br />
Creaform è una divisione di Ametek<br />
Srl. e dal 2016 è presente sul territorio<br />
italiano. Gli uffici si trovano a Peschiera<br />
Boromeo (MI).<br />
PRODUZIONE DI CAVI DI RICARICA PER L’E-MOBILITY<br />
Phoenix Contact: pronto il nuovo<br />
stabilimento in Polonia<br />
Il nuovo stabilimento di Phoenix<br />
Contact E-mobility nella città<br />
polacca di Rzeszów è stato completato<br />
a tempo di record. Dopo<br />
solo cinque mesi dall’inizio dei<br />
lavori, la prima linea di produzione<br />
di cavi di ricarica AC è stata<br />
inaugurata a gennaio all’interno<br />
della nella nuova sede di 15.000<br />
m 2 . Nonostante tutte le difficoltà<br />
dovute alla pandemia, lo<br />
stabilimento è stato consegnato<br />
a Phoenix Contact E-Mobility<br />
alla fine di dicembre, nei tempi<br />
previsti. <strong>La</strong> produzione dei pluripremiati<br />
cavi di ricarica AC è già<br />
iniziata all’inizio di quest’anno, in<br />
linea con la dinamica in costante<br />
crescita dell’elettromobilità sul<br />
mercato. Nel 2020, le nuove<br />
immatricolazioni di veicoli elettrici<br />
in Germania sono state poco<br />
meno di 200.000 e salgono fino<br />
a quasi 400.000 considerando<br />
anche i veicoli ibridi plug-in.<br />
“Ognuno di questi veicoli viene<br />
fornito con un cavo di ricarica<br />
AC nel bagagliaio. Inoltre,<br />
gli incentivi previsti dalle case<br />
automobilistiche e dai vari<br />
stati stanno favorendo il boom<br />
espansivo dell’infrastruttura di<br />
ricarica privata in tutta l’Europa.<br />
Queste misure stanno<br />
contribuendo all’incremento<br />
delle vendite anche dei cavi di<br />
ricarica AC”, ha commentato<br />
Christoph Paetzold, project<br />
manager del nuovo stabilimento<br />
di Rzeszów. “Siamo<br />
quindi molto felici di essere<br />
riusciti a completare lo stabilimento<br />
di Rzeszów in tempi<br />
record, grazie alla collaborazione<br />
dell’impresa costruttrice<br />
Panattoni e delle autorità<br />
locali. Il team ha già prodotto il<br />
primo lotto dei cavi di ricarica<br />
AC e ci stiamo preparando<br />
per incrementare il numero di<br />
linee di produzione ed assumere<br />
ulteriore personale nelle<br />
prossime settimane. Il nostro<br />
stabilimento diventerà uno dei<br />
siti produttivi più importanti<br />
per Phoenix Contact E-Mobility,<br />
grazie alla sua posizione<br />
strategica nel Parco Scientifico<br />
e Tecnologico di Dworzysko<br />
ed all’infrastruttura ben sviluppata.<br />
Parallelamente, sono<br />
in atto ulteriori investimenti<br />
per espandere le capacità produttive<br />
anche presso la casa<br />
madre in Germania”.<br />
Il nuovo stabilimento di<br />
Rzeszów si estende su una<br />
superficie totale di 15.000 m 2<br />
di cui 14.000 destinati a produzione<br />
e magazzino, i restanti<br />
1.000 m 2 adibiti ad uffici.<br />
<strong>La</strong> produzione è stata avviata<br />
a gennaio <strong>2021</strong>. Nei prossimi<br />
anni, l’organico dovrebbe<br />
crescere fino a superare i 250<br />
dipendenti.<br />
22 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
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INDUSTRIA AEROSPAZIALE<br />
Leonardo e Solvay insieme nella ricerca<br />
sui compositi termoplastici<br />
Leonardo e Solvay annunciano la creazione<br />
di un laboratorio di ricerca congiunto<br />
dedicato allo sviluppo di nuovi<br />
materiali compositi e nuovi processi di<br />
produzione, fondamentali per il futuro<br />
dell’industria aerospaziale. Il Leonardo<br />
Solvay Joint <strong>La</strong>b sarà dedicato al settore<br />
degli “engineered materials” a matrice<br />
termoplastica e, in particolare, ai processi<br />
di saldatura e laminazione automatica<br />
di strutture aerospaziali complesse e di<br />
grandi dimensioni. L’obiettivo è migliorare<br />
le proprietà del prodotto, estenderne il<br />
ciclo di vita e aumentare l’efficienza della<br />
linea produttiva. I compositi termoplastici<br />
offrono vantaggi unici, tra cui la riduzione<br />
del peso, per aeromobili più efficienti in<br />
termini di consumo di carburante. Inoltre,<br />
il nuovo materiale non richiede, nella fase<br />
di realizzazione, l’impiego dell’autoclave<br />
per il consolidamento delle parti, con<br />
ricadute anche in termini di sostenibilità<br />
sulla linea di produzione.<br />
“<strong>La</strong> collaborazione con Solvay è un passo<br />
significativo nella ricerca sui materiali<br />
avanzati, parte dei programmi di R&S dei<br />
Leonardo <strong>La</strong>bs”, ha sottolineato Roberto<br />
Cingolani, Chief Technology and Innovation<br />
Officer di Leonardo (e da poco<br />
ministro della Transizione ecologica del<br />
governo Draghi). “L’ambito di ricerca,<br />
centrale per Leonardo, è un fattore chiave<br />
di competitività, consentirà di migliorare<br />
prestazioni e sicurezza dei prodotti, per<br />
ampliarne le potenzialità, con una ricaduta<br />
diretta sull’impatto ambientale e<br />
il consumo delle risorse, dando impulso<br />
ad un sistema produttivo circolare ed<br />
efficiente”.<br />
“<strong>La</strong> collaborazione è in linea con la strategia<br />
di Solvay di rafforzare la propria<br />
leadership come fornitore di materiali<br />
compositi innovativi in ambito aerospaziale<br />
e per altri settori”, ha aggiunto<br />
Nicolas Cudre-Mauroux, Chief Technology<br />
and Innovation Officer di Solvay. “<strong>La</strong><br />
partnership con Leonardo potenzierà la<br />
nostra capacità di sviluppare soluzioni<br />
innovative nel composito termoplastico<br />
e incrementerà notevolmente l’adozione<br />
nel settore aerospaziale, contribuendo<br />
a ridurre il consumo di carburante e le<br />
emissioni di CO 2<br />
”.<br />
Il Leonardo Solvay Joint <strong>La</strong>b, che avrà<br />
sede presso il Leonardo <strong>La</strong>b di Grottaglie<br />
(Taranto) e presso l’MSAC - Material<br />
Science Application Center di Solvay a<br />
Bruxelles, si avvarrà, inoltre, del supporto<br />
di altre infrastrutture interne di<br />
entrambe le aziende e di collaborazioni<br />
con enti, centri di ricerca e università,<br />
in Italia e all’estero, in un’ottica di open<br />
innovation.<br />
LAMINATI<br />
Seriveneta entra nel Gruppo Gemme<br />
Completata dalla bresciana Gemme Italian<br />
Producers Srl l’acquisizione di Seriveneta<br />
Srl, azienda storica di Vicenza affermata<br />
nell’ambito della lavorazione di laminati<br />
serigrafati. L’operazione è stata portata a<br />
termine con un’entreprise value di 2,07<br />
milioni di euro. Il 20% di Seriveneta va ad<br />
Antonio Dalla Pozza, che assume la carica<br />
di direttore generale del nuovo gruppo,<br />
garantendo continuità ai valori aziendali.<br />
Seriveneta, che nel 2019 ha festeggiato<br />
i 40 anni di attività, è riconosciuta come<br />
punto di riferimento per la produzione<br />
di laminati estetici in acciaio e alluminio<br />
serigrafato. <strong>La</strong> qualità dei prodotti e dei<br />
processi ha permesso negli anni uno sviluppo<br />
costante, portando a un fatturato di<br />
5 milioni di euro per l’anno 2020, in crescita<br />
del 30% rispetto al 2019. L’ingresso<br />
in Gemme consentirà all’azienda di San<br />
Vito di Leguzzano di attingere alla grande<br />
esperienza, spinta innovativa e capacità<br />
organizzativa del Gruppo.<br />
Gemme Italian Producers nasce a Brescia<br />
nel 1997 e, con una presenza in 87<br />
Paesi, ha realizzato negli ultimi anni ricavi<br />
crescenti, con un incremento dell’80%<br />
del fatturato nel 2020 rispetto al 2019.<br />
L’acquisizione s’inserisce nella strategia di<br />
crescita di Gemme che prevede la diversificazione<br />
della propria attività, sempre nel<br />
rispetto dei valori aziendali.<br />
“Ho deciso di far parte di questa avventura<br />
imprenditoriale con Gemme perché<br />
condividiamo gli stessi valori e la stessa<br />
visione del mercato. Insieme, possiamo<br />
Antonio Dalla Pozza, direttore generale<br />
di Seriveneta, ed Emanuele Epis, amministratore<br />
delegato di Gemme<br />
collaborare alla crescita di Seriveneta”, ha<br />
spiegato Antonio Dalla Pozza.<br />
”Quando Seriveneta ha espresso la volontà<br />
di entrare nel Gruppo Gemme, l’abbiamo<br />
accolta con entusiasmo. A seguito del<br />
rapporto di lavoro consolidato da oltre 20<br />
anni, riteniamo l’operazione in linea con i<br />
nostri valori e coerente con il nostro asse<br />
strategico”, ha commentato Emanuele<br />
Epis, amministratore delegato di Gemme.<br />
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ATTUALITÀ<br />
L’INDAGINE DI DELOITTE, INTESA<br />
SANPAOLO E CONFINDUSTRIA<br />
Le piccole e medie imprese<br />
sono state le più colpite<br />
dalla pandemia.<br />
Ma è proprio in questo<br />
momento che devono<br />
trovare il coraggio<br />
di reagire, pianificando le<br />
proprie mosse<br />
e individuando i giusti<br />
partner a cui affiancarsi.<br />
L’impegno delle PMI<br />
per la ripresa<br />
a cura di Eva De Vecchis<br />
Covid-19 ha<br />
costretto le PMI a ripensare da<br />
L’emergenza<br />
capo il proprio modo di operare,<br />
mettendo in discussione non solo<br />
le logiche di funzionamento e quelle<br />
organizzative in base ai nuovi trend,<br />
ma anche strategie aziendali di crescita<br />
e sviluppo del business compatibili<br />
con una nuova competitività internazionale<br />
e nuovi bisogni da soddisfare.<br />
Una accresciuta dimensione aziendale<br />
insieme ad una buona solidità patrimoniale<br />
sono fattori chiave per essere<br />
aziende resilienti, per reagire alle<br />
crisi e mantenere il proprio vantaggio<br />
competitivo nel medio-lungo termine.<br />
Non si tratta di costruire da capo<br />
quello che c’era già, ma di affrontare<br />
un nuovo presente con nuove regole<br />
e necessità per sopravvivere.<br />
Con questo incitamento Deloitte<br />
insieme al Gruppo Intesa Sanpaolo e<br />
Piccola Industria Confindustria hanno<br />
avviato un’indagine per comprendere<br />
il punto di vista delle piccole e medie<br />
imprese. Attraverso interviste dirette<br />
a circa 6.100 PMI italiane, sono stati<br />
approfonditi i principali bisogni delle<br />
aziende nella fase di ripresa post-<br />
Covid.<br />
Le piccole e medie imprese infatti<br />
sono state anche le più colpite, di<br />
conseguenza la tendenza generale è<br />
quella di essere cauti: è invece proprio<br />
in questo momento che le PMI devono<br />
reagire, pianificando le proprie<br />
mosse e ricercando i giusti partner<br />
a cui affiancarsi. Come ci insegna la<br />
crisi del 2008, per esempio, per uscire<br />
con successo da una situazione emergenziale<br />
serve conoscere la meta, o<br />
almeno la direzione, e soprattutto<br />
sviluppare strategie a prova di crisi<br />
come le capacità innovative; l’internazionalizzazione<br />
e diversificazione e la<br />
solidità patrimoniale per poter gestire<br />
al meglio la “paura dell’ignoto”.<br />
È interessante leggere un report che<br />
approfondisce prima di tutto il valore<br />
della parola “crisi”. Un termine che<br />
ha perso, in parte, l’antico significato<br />
greco di “scelta”. Oggi la crisi è qualcosa<br />
che spaventa inevitabilmente,<br />
prima invece si trattava di un termine<br />
adatto ad indicare un cambiamento<br />
consapevole, ponderato e quindi,<br />
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probabilmente, meno spaventoso.<br />
Così il report di Deloitte, Intesa San<br />
Paolo e Piccola Industria (Confindustria):<br />
“I bisogni delle PMI per la<br />
ripresa post-Covid - <strong>La</strong> crisi come<br />
opportunità per evolvere i paradigmi<br />
aziendali” chiarisce subito che parlare<br />
di crisi, non vuol dire per forza parlare<br />
in negativo.<br />
Certo, ci tiene a sottolineare il documento,<br />
l’emergenza Covid-19 che<br />
stiamo vivendo in questo periodo<br />
resta “una delle crisi più profonde<br />
che il mondo intero abbia affrontato<br />
negli ultimi 100 anni con impatti nel<br />
medio-lungo termine ancora difficili<br />
da prevedere sotto molti punti di<br />
vista (per esempio sociale, economico,<br />
ambientale)”. Ed è proprio per supportare<br />
le aziende italiane nel corso di<br />
questa emergenza che è nata l’idea<br />
di un’indagine capace di raccogliere<br />
l’opinione di più di 6.000 PMI – attraverso<br />
questionari e interviste dirette<br />
– per identificare le direttrici di ripresa<br />
delle imprese nazionali e gli ambiti su<br />
cui concentrarsi per avviare il percorso<br />
di trasformazione.<br />
IL RUOLO DELLE PMI<br />
C’è però qualcosa che rende questa<br />
crisi sanitaria diversa da altre che<br />
hanno colpito l’umanità, qualcosa di<br />
rintracciabile nella sua stessa natura:<br />
si tratta infatti della prima situazione<br />
di shock, dal secondo dopoguerra<br />
ad oggi, non generata da un evento<br />
finanziario a causa del quale tutti gli<br />
stakeholder (istituzioni governative,<br />
imprese e individui) stanno affidando<br />
alle banche e alle istituzioni finanziarie<br />
un ruolo centrale per costruire un<br />
new-normal (nuova normalità).<br />
In questo contesto così incerto per il<br />
mondo e per l’Italia, un dato emerge<br />
chiaramente: “le PMI sono il segmento<br />
industriale più colpito, con<br />
circa 1 azienda su 3 che si ritrovava<br />
in situazioni di illiquidità o di liquidità<br />
precarie”.<br />
In Italia – prosegue il report – la situazione<br />
è ancora più particolare, trattandosi<br />
di un paese il cui tessuto imprenditoriale<br />
è costituito quasi totalmente,<br />
Figura 1 - Tempo<br />
di ritorno ai livelli<br />
pre-crisi del PIL<br />
italiano durante<br />
fasi di shock<br />
(Variazione % PIL<br />
reale trimestrale<br />
rispetto ai livelli<br />
del picco pre-crisi)<br />
L’indagine di<br />
Deloitte, Intesa<br />
San Paolo<br />
e Piccola Industria<br />
(Confindustria) ha<br />
raccolto l’opinione<br />
di più di 6.000<br />
PMI – attraverso<br />
questionari<br />
e interviste dirette<br />
– per identificare<br />
le direttrici di<br />
ripresa delle<br />
imprese nazionali<br />
e gli ambiti<br />
su cui avviare la<br />
trasformazione<br />
Fonte: Elaborazione Monitor Deloitte su dati Banca d’Italia e OECD<br />
in termini di numerosità di operatori,<br />
da PMI (soprattutto micro-imprese).<br />
Per noi quindi la scelta sembra ovvia:<br />
affrontare la ripresa e rimanere fedeli<br />
ai paradigmi consolidati di business,<br />
oppure sfruttare la crisi per evolversi<br />
e abbracciare il cambiamento.<br />
LA CRISI COME OPPORTUNITÀ DI<br />
EVOLVERE I PARADIGMI AZIENDALI<br />
Sempre per parlare di differenze con<br />
il passato, sembra proprio che l’emergenza<br />
sanitaria che stiamo attraversando<br />
sia la più grande crisi che<br />
il sistema economico globale abbia<br />
mai affrontato negli ultimi 100 anni.<br />
Niente male. Infatti dalla Grande<br />
Depressione del 1929 sia le economie<br />
avanzate, sia quelle emergenti sono<br />
in recessione. I dati stimati dall’International<br />
Monetary Fund indicano una<br />
riduzione dell’8% per le economie<br />
sviluppate e del 3% per le economie<br />
emergenti e quelle in via di sviluppo.<br />
L’Italia è tra i paesi più colpiti dalla<br />
pandemia e gli economisti di Deloitte<br />
condividono le stime di Banca d’Italia<br />
su una riduzione del PIL nazionale pari<br />
a -9,5% per il 2020.<br />
Altro punto dolente sono i tempi<br />
di ripresa stimati per il nostro paese<br />
che dovrebbe tornare ai livelli di PIL<br />
pre-crisi nel minore tempo possibile.<br />
E pensare che all’Italia ci sono voluti<br />
ben 6 anni per uscire dalla crisi del ’29<br />
e ancora non si era ripresa da quella<br />
del 2009 (figura 1).<br />
Ma non tutto è andato perduto e<br />
molte aziende, spinte da questa situazione<br />
drammatica, hanno optato per<br />
una scelta: rimanere “fedeli” allo<br />
status quo o avere un atteggiamento<br />
anticipatorio nei confronti della nuova<br />
normalità in cui sia le aziende che i<br />
consumatori dovranno agire e che<br />
prevede certi cambiamenti in termini<br />
di nuovi paradigmi di business, tra cui:<br />
• Digitalizzazione: per competere sul<br />
mercato sfruttando, in un contesto di<br />
distanziamento sociale, una maggiore<br />
efficienza operativa e garantendo<br />
una maggiore portata commerciale<br />
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ATTUALITÀ<br />
(anche se ad oggi solo il 10% delle<br />
PMI italiane vende online contro una<br />
media UE del 18%).<br />
• Dimensione e scala, che secondo<br />
il punto di vista Deloitte, favorevole<br />
al rafforzamento patrimoniale delle<br />
imprese e la crescita dimensionale,<br />
sono fattori di base per sostenere la<br />
competitività e la capacità di investire<br />
e innovare all’interno di un nuovo<br />
contesto.<br />
• Sostenibilità: un punto di forza sul<br />
quale molte PMI (1 azienda su 2)<br />
avevano già investito e che adesso<br />
diventerà ancora più trainante.<br />
IL SEGMENTO PIÙ COLPITO<br />
DALLA PANDEMIA<br />
Le aziende di piccole e medie dimensioni<br />
rappresentano la base del sistema<br />
economico italiano per numerosità<br />
e occupazione (99,9% del totale<br />
imprese, 78,1% della forza lavoro e<br />
66,9% del valore aggiunto) e sono<br />
state il segmento più colpito dalla<br />
pandemia con effetti sulla domanda e<br />
sull’offerta. Deloitte insieme al Gruppo<br />
Intesa Sanpaolo e Piccola Industria<br />
Confindustria hanno avviato a questo<br />
proposito l’indagine che ha coinvolto<br />
6.100 PMI italiane, con l’obiettivo di<br />
identificare le loro direttrici di ripresa. I<br />
risultati sono stati vari e poco rassicuranti,<br />
considerando che il 90% delle<br />
PMI italiane è stata colpita dalla crisi<br />
Covid-19 e che il 70% delle aziende<br />
si trova in difficoltà finanziarie, con<br />
problemi di liquidità, dettati da strutture<br />
di costi parzialmente fisse e flussi<br />
di ricavi ridotti o in ritardo.<br />
Ma il dato davvero interessante è<br />
che, nonostante le difficoltà, alcune<br />
aziende hanno reagito già nel breve<br />
periodo provando a cogliere le prime<br />
opportunità derivanti dalla pandemia,<br />
come nel caso della riconversione degli<br />
impianti per la produzione di dispositivi<br />
di protezione individuali e medici.<br />
Certo, le crisi che le aziende italiane si<br />
sono trovate ad affrontare nel corso<br />
degli anni le hanno in parte temprate<br />
e rese più capaci di affrontare situazioni<br />
emergenziali. A tal riguardo un<br />
recente studio di Monitor Deloitte,<br />
Figura 2 - PMI che<br />
credono di dover<br />
intervenire sul<br />
proprio modello<br />
di business (%<br />
rispondenti)<br />
Figura 3 - PMI<br />
che intendono<br />
agire sul modello<br />
operativo<br />
“How to win in volatile times - Sviluppare<br />
strategie a prova di crisi”, ha<br />
messo in luce tre elementi che hanno<br />
permesso ad alcune imprese italiane<br />
di andare avanti dopo la pesante<br />
crisi del 2008. Stiamo parlando di:<br />
capacità innovative, internazionalizzazione<br />
e diversificazione, scala e<br />
solidità patrimoniale. Elementi che<br />
l’indagine condotta sulle 6.100 PMI<br />
ha confermato essere fondamentali<br />
per affrontare situazioni di emergenza<br />
e per identificare le principali direttrici<br />
di crescita per le piccole e medie<br />
imprese italiane.<br />
CAPACITÀ DI INNOVARE<br />
Cosa vuol dire innovare? Secondo il<br />
report, e alla luce del contesto straordinario<br />
che deve essere affrontato,<br />
la risposta migliore è “rimanere competitivi”.<br />
Le piccole e medie imprese<br />
italiane infatti sostengono di dover<br />
“intervenire sul proprio modello di<br />
business, adeguando le strategie in<br />
termini di crescita e sviluppo degli<br />
affari, e conseguentemente rivedere<br />
il proprio modello operativo”. Non a<br />
caso, il 56% delle PMI ritiene fondamentale<br />
doversi concentrare sull’ampliamento/revisione<br />
del bacino clienti,<br />
sull’offerta e sui canali di vendita utilizzati,<br />
sulle fasi di approvvigionamento<br />
e produzione della “supply chain”, il<br />
tutto per incrementare il valore percepito<br />
dal mercato attraverso i propri<br />
prodotti/servizi (figura 2).<br />
Nonostante la buona volontà, però,<br />
sembra che solo il 35% delle aziende<br />
che hanno detto di avere le competenze<br />
adeguate hanno poi realmente<br />
definito piani di rilancio strutturati,<br />
con obiettivi e azioni formalizzate<br />
su un orizzonte temporale di mediolungo<br />
termine.<br />
In parallelo alla revisione del modello<br />
di business c’è l’evoluzione del modello<br />
operativo, infatti, circa il 70% delle<br />
PMI intervistate ritiene necessario rivedere<br />
il modo in cui sono svolte le<br />
attività nel day by-day, sia in relazione<br />
ai processi interni che nei confronti<br />
di terzi. In questo senso, la prima<br />
vera necessità per le PMI in termini<br />
operativi risulta quella di mettere in<br />
sicurezza i dipendenti e assicurare la<br />
continuità delle attività produttive,<br />
attraverso una organizzazione degli<br />
Fonte: Survey “I bisogni delle PMI post-Covid” - Deloitte, Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo<br />
Fonte: Survey “I bisogni delle PMI post-Covid” - Deloitte, Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo<br />
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spazi più efficiente e snella; mentre gli<br />
ambiti di intervento “digitale” sono<br />
valutati dalle PMI come meno prioritari<br />
rispetto a interventi di natura più<br />
strutturale (figura 3).<br />
PUNTARE AI MERCATI ESTERI<br />
L’internazionalizzazione negli ultimi<br />
anni è stata una delle principali direttrici<br />
di crescita per le PMI, seconda<br />
solo all’aumento della produttività e<br />
dell’efficienza operativa. Un dato confermato<br />
anche dalla rilevante crescita<br />
dell’export delle PMI nazionali che è<br />
aumentato tra il 2014 e il 2018 ad<br />
un tasso annuo del 2,5%, per poi<br />
toccare volumi di più di 200 miliardi<br />
di euro. Internazionalizzarsi sembra<br />
essere ancora un fattore in cima alla<br />
lista delle cose da fare per garantirsi<br />
una ripresa e 1 azienda su 2 vede<br />
l’espansione dei mercati come la strategia<br />
migliore per tornare ai livelli di<br />
operatività pre-Covid. Da questo deriva<br />
un’insistenza maggiore da par-te delle<br />
PMI, poco esperte di mercati esteri, su<br />
fattori quali: conoscenza del mercato;<br />
capacità di individuare giusti partner<br />
locali; rafforzamento della governance<br />
e dei sistemi di reporting; saper essere<br />
“pronti” a competere nel nuovo mercato<br />
e avere le giuste competenze.<br />
SOLIDITÀ PATRIMONIALE PER DARE<br />
STABILITÀ AL BUSINESS<br />
<strong>La</strong> componente patrimoniale è fondamentale<br />
per garantire una crescita<br />
sostenibile più della liquidità aziendale<br />
che, almeno, consente un sostentamento<br />
alle imprese per gestire le<br />
necessità operative e di cassa imminenti.<br />
Il report conferma questo trend,<br />
e sottolinea come più del 90% delle<br />
PMI veda la solidità patrimoniale come<br />
fattore chiave per garantire la stabilità<br />
al business e la competitività nel<br />
medio-lungo termine. Come farlo, è<br />
un’altra questione: da un lato ci sono<br />
casi di aziende che si con-centrano<br />
sulla riduzione dell’esposizione verso<br />
terzi e sul consolidamento dell’indebitamento<br />
o la generazione della liquidità,<br />
dall’altro interventi più strutturali<br />
come alleanze strategiche, JVs, M&A.<br />
IL CORAGGIO DI METTERSI<br />
IN DISCUSSIONE<br />
Infine, conclude il report, all’imprenditore<br />
italiano è richiesto di avere<br />
coraggio: questo è il momento in<br />
cui bisogna mettere in discussione<br />
sia sé che gli altri, anche attraverso<br />
nuove forme di collaborazione con<br />
partner terzi per poter definire un<br />
nuovo standard di mercato.<br />
“<strong>La</strong> storia ci insegna come da una<br />
crisi possano esserci solo due possibili<br />
risultati: vittoria o sconfitta. Chi rimane<br />
immobile e passivo agli eventi, ha<br />
già scritto il suo destino. Chi cerca di<br />
agire e si dimostra proattivo, invece, ha<br />
buona probabilità di uscirne vincitore”.<br />
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APPUNTAMENTI<br />
VITERIA, BULLONERIA E SISTEMI DI FISSAGGIO<br />
Fastener Fair Italy posticipata al 2022<br />
In seguito alla comunicazione relativa al rinvio<br />
di Fastener Fair Stuttgart, Mack Brooks<br />
Exhibitions ha annunciato le nuove date<br />
per Fastener Fair Italy. L’evento, che era<br />
in programma a Fiera Milano City dal 10<br />
all’11 novembre <strong>2021</strong>, si svolgerà invece<br />
dal 30 novembre all’1 dicembre 2022. A<br />
causa delle similitudini di espositori, visitatori<br />
e categorie merceologiche tra le due fiere,<br />
gli organizzatori hanno deciso di posticipare<br />
Fastener Fair Italy al 2022. Questo periodo<br />
di pausa di un anno tra i due eventi darà<br />
all’industria di viteria, bulloneria e sistemi di<br />
fissaggio abbastanza tempo per garantire<br />
che i prodotti e servizi presentati all’evento<br />
siano aggiornati con le ultime innovazioni e<br />
sviluppi che il settore ha da offrire.<br />
“A seguito della decisione di posticipare<br />
Fastener Fair Stuttgart in autunno, abbiamo<br />
dovuto rivedere le date di Fastener Fair<br />
Italy”, ha commentato Liljana Goszdziewski,<br />
Portfolio Director delle Fastener Fair europee,<br />
“Ovviamente, la pandemia di Covid-19 in<br />
corso, e relativi confinamenti e restrizioni<br />
di viaggio, hanno avuto un impatto sul<br />
nostro calendario fieristico. Di conseguenza,<br />
abbiamo deciso di riportare Fastener Fair<br />
Italy al suo biennio originale per evitare che<br />
le date si sovrappongano con quelle della<br />
manifestazione di Stoccarda. Ciò consentirà<br />
a tutti gli espositori di adattare la propria<br />
offerta sulla base delle richieste di mercato<br />
di ogni fiera e di rivolgersi all’audience di<br />
riferimento. Con il rinvio della fiera vogliamo<br />
dare all’industria delle tecnologie di fissaggio<br />
il tempo necessario per pianificare la partecipazione<br />
ad entrambi gli eventi e ottimizzarne<br />
i vantaggi”.<br />
Nelle prossime settimane e mesi, il team di<br />
Fastener Fair Italy si metterà in contatto con<br />
clienti e partner per ringraziare espositori,<br />
fornitori e visitatori della loro collaborazione<br />
e continuo supporto durante questo periodo.<br />
Fastener Fair Italy fa parte di una serie di<br />
eventi commerciali mirati per l’industria di<br />
viteria, bulloneria e sistemi di fissaggio, tra<br />
cui Fastener Fair Turkey, Fastener Fair India,<br />
Fastener Fair France, Fastener Fair Mexico e<br />
Fastener Fair Usa. Fastener Fair Stuttgart, in<br />
Germania, è l’evento bandiera del marchio<br />
Fastener Fair.<br />
FIERE DI PARMA<br />
Mecfor raddoppia: forum a luglio e fiera nel 2022<br />
Contribuire ad una strategia<br />
globale di risposta alle urgenti<br />
esigenze di green-saving nel<br />
settore dell’industria pesante,<br />
in un think tank che vedrà<br />
confrontarsi ricerca, economia,<br />
impresa e talento per<br />
l’innovazione meccanica. È<br />
questo l’obiettivo di Mecfor-<br />
Forum in programma il 7<br />
luglio a Fiere di Parma in occasione<br />
di SPS (6-8 luglio, <strong>2021</strong>)<br />
e organizzato per promuovere<br />
Mecfor 2022.<br />
Perché se è vero che la proroga<br />
dell’attuale stato d’emergenza<br />
sposta Mecfor, il nuovo salone<br />
B2B ideato da Fiere di Parma e<br />
il Centro Esposizioni Ucimu, a<br />
febbraio 2022 (dal 24 al 26), è<br />
altrettanto vero che nel <strong>2021</strong><br />
Fiere di Parma gioca in attacco:<br />
fa sistema con Messe Frankfurt<br />
Italia, fiera leader nell’automazione<br />
e promuove il salone con<br />
un Forum in contemporanea<br />
con SPS.<br />
Il Forum, che accoglierà gli<br />
operatori in un quartiere fieristico<br />
con un sistema di gestione<br />
accessi volto a garantire la<br />
sicurezza con i più alti standard<br />
di safe & security, sarà<br />
un evento fisico trasmesso<br />
anche in streaming.<br />
Un format sicuro, ma anche<br />
snello, efficace ad elevato<br />
tasso di digitalizzazione che<br />
capitalizza dal punto di vista<br />
organizzativo e tecnologico il<br />
successo di Cibus Forum 2020<br />
con oltre 1000 operatori al<br />
giorno in presenza e 3 mila<br />
spettatori in streaming.<br />
Il Forum comprenderà due<br />
sessioni di incontri, una economica<br />
e una tecnica affiancate<br />
da un’area espositiva di<br />
desk di rappresentanza.<br />
Mecfor raddoppia, quindi.<br />
Andrà infatti al 2022 la<br />
fiera fisica il cui concept ha<br />
già riscosso l’entusiasmo e<br />
l’interesse del settore: tre<br />
sezioni – <strong>Subfornitura</strong>, Turning<br />
e Revamping – e tre<br />
visioni industriali differenti e<br />
sinergiche. Da un lato quella<br />
dell’industria manifatturiera e<br />
della lavorazione conto terzi,<br />
dall’altro quella dell’economia<br />
circolare.<br />
Per affiancare le imprese nel<br />
percorso di accompagnamento<br />
all’appuntamento del<br />
2022, il quartier generale<br />
di Viale delle Esposizioni ha<br />
organizzato due momenti di<br />
incontro virtuale: un webinar<br />
dedicato al mercato del<br />
Revamping ed il tema dei fruitori<br />
del Credito d’Imposta previsto<br />
in Transizione 4.0 (marzo<br />
<strong>2021</strong>); e un webinar dedicato<br />
al Turning e alle Tecnologie<br />
Abilitanti ad esso collegate<br />
(novembre <strong>2021</strong>).<br />
28 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
28_29_NEWS APPUNTAMENTI.indd 28 10/03/21 17:10
APPUNTAMENTI<br />
L’agenda<br />
Emerson Users Exchange<br />
EMEA (Digital)<br />
29-31 marzo <strong>2021</strong><br />
www.emersonexchange.<br />
org/emea<br />
Hannover Messe Digital<br />
Edition<br />
12-16 aprile <strong>2021</strong><br />
www.hannovermesse.de<br />
MCM Web Edition<br />
15 aprile <strong>2021</strong><br />
www.mcmonline.it/<br />
webedition.asp<br />
<strong>La</strong>miera<br />
26-29 maggio <strong>2021</strong><br />
Milano<br />
www.lamiera.net<br />
SPS Italia<br />
6-8 luglio <strong>2021</strong><br />
Parma<br />
www.spsitalia.it<br />
PMTS<br />
10-12 agosto <strong>2021</strong><br />
Cleveland, Ohio, Usa<br />
www.pmts.com<br />
Global Industrie<br />
7-10 settembre <strong>2021</strong><br />
Lione, Francia<br />
www.global-industrie.com<br />
Subcon<br />
14-16 settembre <strong>2021</strong><br />
Birmingham, UK<br />
www.subconshow.co.uk<br />
Aluminium<br />
28-30 settembre <strong>2021</strong><br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.aluminium-messe.<br />
com/en<br />
EMO Milano<br />
4-9 ottobre <strong>2021</strong><br />
Milano<br />
www.ucimu.it<br />
IZB<br />
5-7 ottobre <strong>2021</strong><br />
Wolfsburg<br />
www.izb-online.com<br />
Fastener Fair Stuttgart<br />
9-11 novembre <strong>2021</strong><br />
Stoccarda, Germania<br />
www.fastenerfair.com<br />
Fornitore Offresi<br />
18-20 novembre <strong>2021</strong><br />
Erba (CO)<br />
www.fornitoreoffresi.com<br />
Nortec<br />
25-28 gennaio 2022<br />
Amburgo, Germania<br />
www.nortec-hamburg.de<br />
Samuexpo<br />
3-5 febbraio 2022<br />
Pordenone<br />
www.samuexpo.com<br />
SHK Essen<br />
8-11 marzo 2022<br />
Essen, Germania<br />
www.shkessen.de<br />
Autopromotec<br />
25-28 maggio 2022<br />
Bologna<br />
www.autopromotec.com<br />
IMTS<br />
12-17 settembre 2022<br />
Chicago<br />
www.imts.com<br />
AMB<br />
13-17 settembre 2022<br />
Stoccarda, Germania<br />
www.messe-stuttgart.de/<br />
amb/en<br />
Micronora<br />
23-27 settembre 2022<br />
Besançon, Francia<br />
www.micronora.com<br />
33.BI-MU<br />
12-15 ottobre 2022<br />
Milano<br />
www.bimu.it<br />
EuroBLECH<br />
25-28 ottobre 2022<br />
Hannover, Germania<br />
www.euroblech.com<br />
Fastener Fair Italy<br />
30 nov. - 1 dic 2022<br />
Milano<br />
www.fastenerfairitalia.com<br />
HANNOVER MESSE DIGITAL EDITION<br />
Piattaforma per la trasformazione industriale<br />
<strong>La</strong> pandemia da Coronavirus ha accelerato<br />
la digitalizzazione dell’industria. Allo<br />
stesso tempo, però, ha messo in evidenza<br />
la vulnerabilità delle supply chain globali.<br />
Il mondo dell’industria si trova nel mezzo<br />
di uno sconvolgimento senza precedenti<br />
e si pone un interrogativo cruciale: quali<br />
strategie, quali misure e quali partnership<br />
possono assicurare la sua competitività? Le<br />
risposte proverà a darle Hannover Messe<br />
Digital Edition, la piattaforma centrale per le<br />
innovazioni, il networking e l’orientamento<br />
al tempo della trasformazione industriale.<br />
“Le imprese industriali si trovano a dover<br />
fare in pochi mesi quello che diversamente<br />
avrebbe richiesto anni”, afferma Jochen<br />
Köckler, CEO di Deutsche Messe. “Questo<br />
richiede però una piattaforma sulla quale si<br />
possano affrontare sfide, presentare soluzioni<br />
e ampliare reti. Hannover Messe Digital<br />
Edition è proprio questo. <strong>La</strong> fiera leader<br />
mondiale delle tecnologie per l’industria<br />
continua così ad essere la piattaforma di<br />
riferimento per le innovazioni e le soluzioni<br />
della trasformazione industriale anche in<br />
tempi di Coronavirus”.<br />
Hannover Messe Digital Edition – che prevede<br />
le sezioni Expo, Conference e Networking<br />
– è pensata in funzione delle esigenze<br />
dei visitatori“. Assicuriamo il massimo valore<br />
aggiunto ai nostri espositori allestendo una<br />
piattaforma che offre il massimo vantaggio<br />
ai loro clienti”, spiega Köckler.<br />
Il programma delle conferenze virtuali di<br />
Hannover Messe Digital Edition avrà inizio<br />
lunedì 12 aprile e rivolgerà la propria<br />
attenzione a una serie di interrogativi di<br />
politica economica.<br />
Da martedì 13 a giovedì 15 aprile saranno<br />
in primo piano innovazioni e soluzioni<br />
tecnologiche. Si affronteranno diversi<br />
temi: Quale ruolo ha l’Intelligenza Artificiale<br />
nell’industria? Come si può generare valore<br />
aggiunto attraverso i dati? Quale potenziale<br />
offre l’idrogeno all’industria?<br />
Venerdì 16 aprile si terrà invece, all’insegna<br />
dello slogan Reset.Rethink.Restart, il Congresso<br />
WomenPower, il cui programma<br />
prevede workshop, tavole rotonde e nuove<br />
soluzioni di networking.<br />
www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 29<br />
28_29_NEWS APPUNTAMENTI.indd 29 10/03/21 17:10
ENERGIA<br />
CASE STUDY<br />
SMA ha installato<br />
un impianto modulare<br />
e gestibile completamente<br />
in digitale presso<br />
Meccanica Center,<br />
specializzata in servizi<br />
e prodotti di lavorazione<br />
meccanica conto terzi per<br />
costruttori di carroponti.<br />
Il sistema energetico del futuro<br />
sarà decentralizzato, flessibile,<br />
digitale e interconnesso. E molte<br />
aziende italiane stanno già cogliendo<br />
le opportunità delle soluzioni<br />
innovative SMA per beneficiare<br />
di una maggiore indipendenza<br />
energetica, riducendo al contempo<br />
costi ed emissioni, con uno sguardo<br />
al futuro.<br />
È il caso di Meccanica Center, giovane<br />
azienda italiana, specializzata<br />
in lavorazioni meccaniche e assemblaggi,<br />
che offre servizi e prodotti<br />
di lavorazione meccanica conto<br />
terzi ai costruttori di carroponti,<br />
attraverso un processo che comprende:<br />
disegno, preparazione,<br />
saldatura, tornitura e fresatura.<br />
L’azienda, infatti, si è recentemente<br />
dotata di un impianto fotovoltaico<br />
da 61,44 kWac in grado<br />
di ottemperare la sua esigenza<br />
prioritaria di riduzione dei costi,<br />
sia in termini di diminuzione dei<br />
kWh consumati, sia in termini di<br />
diminuzione del picco giornaliero.<br />
Il progetto che ha visto la partnership<br />
tra SMA, specialista globale<br />
leader nella tecnologia per<br />
gli impianti fotovoltaici e Energy<br />
Point Garda – SMA Solar Partner<br />
specializzato nella progettazione,<br />
installazione e fornitura di impianti<br />
che utilizzano energie a fonte<br />
rinnovabile – guarda al futuro del<br />
sistema energetico perché è stato<br />
Il fotovoltaico dà energia<br />
alle lavorazioni meccaniche<br />
realizzato per essere flessibile,<br />
modulare e digitale, come spiega<br />
Michele Bolari, amministratore di<br />
Energy Point Garda: ”I due inverter<br />
SMA Sunny Tripower 2500 TL<br />
ci consentono di avere la massima<br />
flessibilità per il futuro. L’impianto<br />
è installato sul tetto del capannone,<br />
che copre un’area di 330 m 2 ,<br />
in modo che uno gestisca la falda<br />
est e l’altro la falda ovest con un<br />
orientamento speculare. In questo<br />
modo siamo riusciti a dotare<br />
l’impianto della flessibilità necessaria<br />
per ampliamenti futuri: l’azienda<br />
potrà decidere di aumentare<br />
la potenza dell’impianto del<br />
50% o addirittura raddoppiarlo<br />
senza interventi che vadano a<br />
inficiare il lavoro svolto quest’anno.<br />
<strong>La</strong> modularità dei prodotti<br />
SMA ci ha consentito di avere il<br />
corretto dimensionamento oggi,<br />
pur conservando la possibilità di<br />
ampliare l’impianto anche nel<br />
breve periodo”.<br />
L’impianto con un rendimento<br />
annuo di 67,5 MWh risponde alle<br />
esigenze dall’azienda che ha visto<br />
più che dimezzare i propri consumi,<br />
coprendo circa il 60% del<br />
fabbisogno energetico non solo<br />
della lavorazione, ma anche del<br />
magazzino e degli uffici, pari a<br />
30 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
30_31_ART SMA.indd 30 10/03/21 11:50
un risparmio economico di 12.500<br />
euro/anno. I 320 moduli Ja Solar,<br />
inoltre, producono energia 100%<br />
green, contribuendo, così, anche a<br />
ridurre le emissioni di Co 2<br />
di 35,78<br />
tonnellate l’anno.<br />
“Il progetto curato con SMA non<br />
solo è affidabile e modulare, ma<br />
ci consente anche di monitorare<br />
e gestire l’impianto in modo<br />
completamente digitale”, continua<br />
Bolari. “Grazie al portale<br />
Sunny Portal messo a disposizione<br />
da SMA, riusciamo ad accedere<br />
sempre e dovunque ai dati più<br />
importanti, con la possibilità di<br />
analizzare i valori di misurazione,<br />
oltre che di visualizzare e confrontare<br />
in modo chiaro i rendimenti.<br />
In questo modo è possibile<br />
individuare e risolvere anche le<br />
più piccole anomalie. E, novità<br />
di quest’anno, con l’app SMA<br />
360° tutti i dati oggi sono anche<br />
a portata di mano”.<br />
L’impianto per Meccanica Center<br />
è stato installato in soli 5 giorni,<br />
al netto del lavoro fisico e messo<br />
in servizio a luglio di quest’anno.<br />
Con un<br />
rendimento<br />
annuo di 67,5<br />
MWh, l’impianto<br />
ha consentito<br />
all’azienda<br />
di dimezzare<br />
i propri consumi,<br />
coprendo circa<br />
il 60% del<br />
fabbisogno<br />
energetico<br />
non solo della<br />
lavorazione,<br />
ma anche<br />
del magazzino<br />
e degli uffici<br />
con una potenza totale di circa<br />
85 GW in più di 190 paesi. <strong>La</strong><br />
tecnologia pluripremiata di SMA<br />
è tutelata da oltre 1.500 brevetti<br />
e modelli di utilità registrati. Dal<br />
2008 la società controllante SMA<br />
Solar Technology AG è quotata<br />
nel Prime Standard della borsa di<br />
Francoforte (S92) e le azioni sono<br />
quotate nell’indice SDAX.<br />
AL SERVIZIO DEL MERCATO<br />
DEL SOLLEVAMENTO<br />
Meccanica Center è una giovane<br />
azienda che nasce per offrire servizi<br />
e prodotti di lavorazione meccanica<br />
conto terzi ai costruttori di<br />
carroponti.<br />
di offrire ruote, carrucole, rulli<br />
guida e bozzelli gancio e riduttori<br />
di propria ingegnerizzazione e<br />
produzione, oltre a realizzare gli<br />
stessi componenti su specifica ed<br />
ingegneria del cliente.<br />
L’azienda inizia la propria storia<br />
nel 2005, in un’area di 350 m 2 nel<br />
cuore di Villanuova sul Clisi.<br />
L’attività è dedicata esclusivamente<br />
alle lavorazioni di tornitura, destinate<br />
a qualsiasi campo di applicazione:<br />
alberi, flange, anelli e dischi.<br />
Cinque anni dopo, nel 2010, la<br />
struttura si amplia occupando un<br />
nuovo capannone di 3000 m 2 ,<br />
integrando il proprio parco macchine,<br />
inserendo soluzioni inno-<br />
TECNOLOGIE DI SISTEMA<br />
PER IL FOTOVOLTAICO<br />
Uno dei leader globali nel campo<br />
delle tecnologie di sistema per il<br />
fotovoltaico, il Gruppo SMA crea<br />
oggi le condizioni per l’approvvigionamento<br />
di energia decentralizzato,<br />
digitale e rinnovabile<br />
di domani. Il portafoglio SMA<br />
comprende un’ampia gamma di<br />
efficienti inverter solari e soluzioni<br />
di sistema complessive per impianti<br />
fotovoltaici di qualsiasi classe<br />
di potenza, sistemi di gestione<br />
energetica intelligenti e soluzioni<br />
di accumulo a batteria così come<br />
soluzioni globali per applicazioni<br />
ibride FV-diesel. Completano l’offerta<br />
servizi energetici digitali e<br />
numerosi altri servizi, fino all’accettazione<br />
di servizi di gestione<br />
aziendale e manutenzione per centrali<br />
fotovoltaiche. A livello globale<br />
sono installati inverter SMA<br />
<strong>La</strong> forte volontà di produrre qualità<br />
ha portato Meccanica Center a<br />
trasformarsi in una realtà al servizio<br />
del mercato del sollevamento.<br />
Rimanendo intatta la capacità di<br />
servire la clientela nelle lavorazioni<br />
meccaniche conto terzi, ha<br />
sviluppato prodotti per carroponte<br />
e nuove tecnologie per offrire prodotti<br />
innovativi e funzionali.<br />
Oggi Meccanica Center è in grado<br />
vative che permettono di fornire<br />
materiali con un processo che<br />
comprende: disegno, preparazione,<br />
saldatura, tornitura e fresatura.<br />
Ad oggi, dispone di tutta l’esperienza<br />
e la professionalità necessaria<br />
per la realizzazione di componenti<br />
su misura e su disegno per<br />
ogni settore di mercato; ciò è<br />
possibile grazie ad un importante<br />
know-how tecnologico.<br />
www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 31<br />
30_31_ART SMA.indd 31 10/03/21 11:50
Pubb_F<br />
CONTROLLO QUALITÀ<br />
MACCHINE<br />
Tecnologia a scansione per l’officina<br />
Technoset opera prevalentemente<br />
nel mercato aerospaziale. L’azienda<br />
produce pezzi che presentano diverse<br />
particolarità e geometrie. Seguendo<br />
la linea degli investimenti in macchine<br />
utensili, l’azienda ha deciso di investire<br />
nel controllo qualità.<br />
“Abbiamo acquistato di recente una<br />
Vici, che è molto più di una macchina<br />
a scansione“, afferma Kevan Kane,<br />
Managing Director di Technoset. “Il<br />
bello di questa macchina è che puoi<br />
programmare il pezzo molto rapidamente.<br />
Di solito un operatore va alla<br />
macchina, carica il pezzo e preme un<br />
pulsante. Questa scansiona il prodotto,<br />
lo riconosce automaticamente e<br />
PRODUTTIVITÀ<br />
lo inoltra direttamente al programma.<br />
“Quindi per l’operatore è molto<br />
semplice. In 30 secondi si riesce ad<br />
ottenere un report di circa 30/35<br />
misure in tolleranza, o che richiedono<br />
attenzione perché al limite della tolleranza<br />
e vanno riportate all’interno<br />
degli standard. <strong>La</strong> macchina Vicivision<br />
e le macchine OGP sono attrezzature<br />
resistenti e possono essere utilizzate<br />
in produzione, che è dove devono<br />
stare perché da lì puoi mantenere<br />
la produzione sempre in funzione<br />
e in tolleranza. Le teniamo in officina,<br />
in prima linea, proprio dove<br />
devono stare. Le cose più importanti<br />
che stavamo cercando erano<br />
Macchina di misura a coordinate<br />
affidabilità e ripetibilità”, continua<br />
Kane. “Sono sempre disponibili al<br />
telefono se abbiamo un problema<br />
o una richiesta su un programma o<br />
su un pezzo misurato. L’aspettativa<br />
del cliente è di ricevere qualità nel<br />
minor tempo possibile, ma anche<br />
al minor costo. Questa caratteristica,<br />
insieme alla velocità, precisione<br />
e affidabilità, ha inciso molto sulla<br />
decisione di acquistare una macchina<br />
Vici. Per me è parte integrante di ciò<br />
che facciamo. Senza questa capacità<br />
di misurazione, è impossibile riuscire<br />
ad ottenere prodotti così complessi<br />
con la stessa sicurezza. Se un cliente<br />
contesta qualcosa, come puoi dimostrare<br />
un risultato se non puoi misurarlo?”,<br />
conclude il Managing Director<br />
di Technoset. “Abbiamo bisogno<br />
di questa tecnologia avanzata per<br />
continuare a crescere”.<br />
M<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
L<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
F<br />
m<br />
<strong>La</strong> macchina di misura a coordinate (CMM) Global S di Hexagon Manufacturing Intelligence offre<br />
una produttività su misura per il processo operativo dell’utilizzatore, affrontando la più vasta gamma<br />
di esigenze di produzione, con le funzioni Throughput, Precision, Multi-Purpose e Shop-Floor.<br />
<strong>La</strong> produttività è il fattore competitivo principale in produzione ed è quindi fondamentale che<br />
la misura fornisca i dati necessari alla specifica applicazione e sia pienamente integrata nel<br />
processo e nei tempi ciclo. <strong>La</strong> macchina di misura a coordinate (CMM) Global S offre<br />
prestazioni di misura superiori e una produttività potenziata per le esigenze<br />
produttive del cliente.<br />
Progettata da Pininfarina e appartenente alla linea Enhanced Productivity<br />
Series (EPS) di Hexagon Manufacturing Intelligence, la Global S è<br />
caratterizzata da tecnologie smart, tra cui un’esperienza d’uso potenziata,<br />
software avanzato e opzioni per il risparmio energetico. È disponibile<br />
in tre configurazioni: Green, Blue e Chrome per soddisfare le esigenze di<br />
ogni applicazione. Le macchine della serie EPS sono configurabili in base<br />
ad esigenze applicative e produttive quali efficienza (throughput) precisione<br />
(precision), flessibilità (multi-purpose) e shop-floor. <strong>La</strong> Global S può essere<br />
anche personalizzata interamente per soddisfare gli ambienti produttivi più<br />
impegnativi.<br />
Grazie alla piattaforma tecnologica configurabile, Global S garantisce che<br />
i tecnici della qualità che creano le procedure di misura, gli operatori<br />
che eseguono il collaudo e i responsabili della qualità che analizzano<br />
i dati abbiano tutti la soluzione adatta ad assicurare il miglioramento<br />
continuo nel processo di produzione.<br />
32 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
32_33_NEWS MACCHINE.indd 32 10/03/21 12:11
Pubb_Fratelli_Locatelli_<strong>La</strong>yout 1 26/03/12 17.14 Pagina 1<br />
Materiali <strong>La</strong>vora:<br />
• Acciaio Inox 304/316/303/307<br />
• Inconel628, Alloy, Monel<br />
• Acciai comuni da costruzione;<br />
• Acciai speciali;<br />
• Acciai automaci e leghe leggere;<br />
• Materiali plasci.<br />
<strong>La</strong>vorazioni eseguite:<br />
• Tornitura da barra fino a Ф65<br />
• Tornitura di ripresa fino a Ф 180<br />
• Fresatura 4/5 assi fino a 800x400x300<br />
• Produzione ingranaggi e dentatura<br />
• Piccoli assemblaggi di precisione<br />
F.lli Locatelli s.r.l.<br />
meccanica di precisione dal 1967<br />
Seori di sbocco:<br />
• Aeronauco e navale<br />
• Costruori di macchine/impian<br />
• Eleromeccanico<br />
• Illuminotecnica<br />
• Raccorderia speciale o ad alta pressione<br />
• Seore Petrolchimico<br />
• Valvole e piccoli gruppi premonta<br />
• Ruote dentate e ingranaggi<br />
• Medicale<br />
• Seore alimentare<br />
F.lli locatelli s.r.l.<br />
Via ghiaie n°25 Paladina (BG)<br />
Info e conta: Tel: 035637913 - Fax: 035637917<br />
E-mail: info@locatelli.bg.it - Sito: www.locatelli.bg.it<br />
32_33_NEWS MACCHINE.indd 33 10/03/21 12:11
COMPONENTI<br />
PRIVI DI SILICONE E ALOGENI<br />
Gommini adattatori<br />
Per il sistema di adattatori modulare<br />
IMAS-Connect, icotek offre i nuovi<br />
gommini adattatori AT-FL e QT-AT-<br />
FL. I gommini adattatori fungono da<br />
interfaccia per connettori a flangia<br />
quadrata M23.<br />
Il nuovo AT-FL è stato progettato sulla<br />
base del gommino passacavo grande<br />
KT. Di conseguenza, il QT-AT-FL è stato<br />
progettato sulla base del gommino<br />
passacavo grande QT. Il gommino AT-FL<br />
può essere utilizzato nei sistemi icotek<br />
KEL (KEL-U, KEL-ER, KEL 183 e KEL-FG). Il<br />
gommino QT-AT-FL è adatto per i sistemi<br />
KEL-Quick di icotek.<br />
I gommini adattatori vengono inseriti<br />
nel telaio passacavo divisibile. Spine o<br />
prese integrate possono essere integrate<br />
direttamente nell’ingresso del cavo<br />
utilizzando i gommini AT-FL / QT-AT-FL.<br />
Sono adatte a tutte le flange quadrate<br />
con una distanza tra i fori di 19,8 x<br />
19,8 mm (M23). I costi di montaggio<br />
sono ridotti poiché non è necessaria<br />
un’apertura separata nella parete<br />
dell’alloggiamento (per esempio in un<br />
quadro elettrico).<br />
I nuovi gommini adattatori IMAS-Connect<br />
sono realizzati in elastomero con il corpo<br />
in poliammide e sono privi di silicone e<br />
alogeni. Il passacavo adattatore AT-FL<br />
raggiunge classi di protezione fino a IP65,<br />
il QT-AT-FL raggiunge IP54 (a seconda<br />
della flangia avvitata e del connettore).<br />
Certificati come Ecolab, HL3, UL94-VO,<br />
RoHS compliant e altri sono già stati<br />
rilasciati per i nuovi prodotti.<br />
I campioni possono essere ottenuti<br />
direttamente dal produttore.<br />
SU SCALA MICROMETRICA E NANOMETRICA<br />
Posizionamento ultrapreciso<br />
Con una consolidata esperienza nel motion<br />
control, NSK fornisce spesso ai propri clienti<br />
manipolatori e posizionatori con precisioni<br />
micrometrica e persino nanometrica.<br />
Queste soluzioni consentono operazioni<br />
di posizionamento con livelli di precisione<br />
microscopica, che richiedono know-how e<br />
competenze ingegneristiche. Un esempio<br />
è Nanopositioner, un componente che<br />
dimostra la competenza di NSK nella<br />
meccatronica integrata e nelle tecnologie<br />
di posizionamento di precisione. Queste<br />
conoscenze sono il risultato di molti decenni<br />
di sviluppo avanzato di tecnologie correlate<br />
quali cuscinetti, prodotti di movimentazione<br />
lineare e soluzioni di visione industriale.<br />
Grazie a una soluzione proprietaria<br />
costituita da un supporto bloccato con<br />
vite a ricircolazione di sfere dotato di<br />
elemento piezometrico, il Nanopositioner<br />
di NSK effettua un posizionamento con<br />
precisione nanometrica e velocità elevate,<br />
senza compromettere la rigidità meccanica.<br />
<strong>La</strong> velocità massima è 72 mm/s, mentre la<br />
risoluzione è pari a 5 nm e la precisione di<br />
posizionamento ±15 nm.<br />
Fra le caratteristiche distintive del<br />
Nanopositioner spiccano la configurazione e<br />
la struttura del sistema. I sistemi tradizionali<br />
di posizionamento di precisione utilizzano<br />
un elemento piezoelettrico in forma di<br />
attuatore, ma questa soluzione è vulnerabile<br />
a tensioni, momenti torcenti e carichi radiali.<br />
L’utilizzo di molle a compressione può<br />
contrastare questi effetti, ma non garantisce<br />
una rigidità adeguata e può ostacolare<br />
l’esercizio ad alta velocità.<br />
Al contrario, il Nanopositioner di NSK<br />
incorpora un elemento piezoelettrico<br />
all’interno di un supporto bloccato con<br />
vite a ricircolazione di sfere. Montando<br />
l’elemento piezoelettrico sullo stesso<br />
albero dei cuscinetti precaricati, si evitano<br />
momenti o carichi radiali indesiderati.<br />
Inoltre, il precarico del cuscinetto<br />
sotto forma di forza di compressione<br />
sull’elemento piezoelettrico evita tensioni,<br />
senza compromettere la rigidità.<br />
Il Nanopositioner trova facile applicazione<br />
sugli assi di posizionamento XYZ. Ad<br />
esempio, il dispositivo è il cuore di un<br />
sistema collaudato di micromanipolazione<br />
sviluppato da NSK per il posizionamento di<br />
precisione. Grazie alla capacità di manipolare<br />
oggetti piccoli quanto una cellula, il sistema<br />
è ideale per svariate applicazioni nel campo<br />
della medicina e delle biotecnologie, mentre<br />
i nanotecnologi lo trovano estremamente<br />
utile nell’assemblaggio di strumenti<br />
microscopici.<br />
Guidato da un motore rotante, il<br />
Nanopositioner offre il controllo di<br />
posizionamento di precisione richiesto<br />
da diversi sistemi e micromanipolatori,<br />
con la facilità di utilizzo e l’alta precisione<br />
di movimento di diversi sistemi collegati.<br />
Il Nanopositioner di NSK viene proposto<br />
in due versioni: la serie M con singolo<br />
asse compatto e la serie CD con tavola<br />
XY a due assi.<br />
34 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
34_35_NEWS COMPONENTI.indd 34 10/03/21 17:14
COMPONENTI<br />
DISCHI A STATO SOLIDO<br />
Estrattore<br />
con azionamento<br />
senza attrezzi<br />
Southco ha introdotto una novità nella sua<br />
linea di successo di estrattori P7, studiata per<br />
il diffuso formato di memorizzazione dati su<br />
disco a stato solido (SSD) utilizzato dai settori<br />
delle telecomunicazioni e dei centri dati.<br />
L’estrattore per dischi a stato solido P7-M2<br />
di Southco funziona in modo intuitivo e<br />
senza attrezzi e facilita l’installazione e la<br />
rimozione dei circuiti stampati.<br />
L’estrattore per dischi a stato solido P7-M2<br />
di Southco può essere installato facilmente,<br />
inserendolo nel circuito stampato e<br />
ruotandolo di 90 gradi in sede. Il circuito<br />
stampato può poi essere premuto e chiuso<br />
spingendolo. Facilmente rimovibile con<br />
la pressione di un pulsante, l’estrattore<br />
per dischi a stato solido P7- M2 è dotato<br />
di uno speciale design con linguetta che<br />
assorbe la tolleranza del circuito stampato<br />
ed elimina le vibrazioni. L’estrattore per<br />
dischi a stato solido P7-M2 si abbina anche<br />
al design industriale, con un pulsante<br />
personalizzabile in base alle preferenze di<br />
colore dell’applicazione.<br />
“Il funzionamento senza attrezzi è una<br />
priorità nell’installazione di accessori per<br />
circuiti stampati e il nostro nuovo estrattore<br />
per SDD soddisfa questa esigenza con<br />
una procedura di installazione semplice<br />
e intuitiva”, ha dichiarato Ike Teng,<br />
responsabile globale prodotti. “L’estrattore<br />
per dischi a stato solido P7-M2 è facile da<br />
utilizzare in ogni fase: dall’installazione alla<br />
rimozione”.<br />
MODULI DI CONNESSIONE<br />
Ridurre il tempo di montaggio<br />
delle catene portacavi<br />
Un collegamento rapido e sicuro:<br />
questa è l’idea alla base dell’interfaccia<br />
Module Connect, sviluppata dalla<br />
igus. Una soluzione ideale quando<br />
sono da collegare molti cavi in spazi<br />
ristretti. Invece di collegare ogni cavo<br />
singolarmente, il sistema per catene<br />
portacavi si può connettere in pochi<br />
istanti tramite un unico modulo piatto<br />
e compatto. In base allo spazio l’utente<br />
può selezionare fino a quattro inserti<br />
Harting Han Modular, per esempio per<br />
tubi pneumatici, cavi di potenza, BUS o<br />
segnale. Questi moduli di connessione<br />
si possono anche collegare tra loro,<br />
in base alle esigenze. Quindi per<br />
ogni singola applicazione è possibile<br />
predisporre un’elevata densità di<br />
contatti. E perché questo connettore<br />
si possa collegare alla catena portacavi<br />
in modo sicuro, igus ha progettato<br />
un adattatore speciale. In base alla<br />
serie della catena, alla sua larghezza<br />
e al numero dei connettori Module<br />
Connect, igus produce l’adattatore<br />
personalizzato per il cliente tramite<br />
stampa 3D e, a breve, anche in serie<br />
tramite stampaggio a iniezione. Questo<br />
componente viene poi facilmente<br />
fissato al Module Connect ed alla<br />
catena portacavi per consentirne un<br />
fissaggio congiunto.<br />
Grazie a questo adattatore, il sistema<br />
Module Connect si trasforma in<br />
un’unica interfaccia, riducendo il<br />
tempo di montaggio dell’80%.<br />
Esempio pratico: un utente vuole<br />
inserire 16 cavi in una catena portacavi<br />
e renderli innestabili. Nel Module<br />
Connect entrano quattro innesti diversi.<br />
Combinando quattro moduli Module<br />
Connect, il cliente può predisporre la<br />
sua interfaccia personalizzata. Mentre,<br />
con un sistema convenzionale avrebbe<br />
dovuto installare, collegare e serrare i<br />
singoli connettori nell’impianto.<br />
“Se consideriamo tutte queste varie<br />
fasi di lavoro, dall’installazione al<br />
riempimento delle catene portacavi<br />
fino alla regolazione delle sporgenze<br />
e alla posa dei cavi, occorre un tempo<br />
di montaggio di diverse ore”, ha<br />
spiegato Markus Hüffel, responsabile<br />
readychain presso igus GmbH. “Grazie<br />
all’adattatore Module Connect, l’intero<br />
assemblaggio è innestabile. Perciò<br />
viene collegato e serrato in un’unica<br />
volta, con una sola operazione.<br />
L’autocodifica del Module Connect<br />
permette inoltre di evitare gli errori<br />
di collegamento. In questo modo<br />
riduciamo il tempo di installazione da<br />
diverse ore ad alcuni minuti”. Anche<br />
in caso di manutenzione, l’operatore<br />
potrà semplicemente scollegare la<br />
catena portacavi dall’adattatore,<br />
ricollegare un sistema di alimentazione<br />
p r e a s s e m b l a t o p e r r i m e t t e r e<br />
direttamente in funzione la macchina<br />
o l’impianto.<br />
L’adattatore Module Connect è un<br />
prodotto che non convince solo clienti<br />
e utenti, ma conquista anche la giuria<br />
del German Design Award <strong>2021</strong>. Nella<br />
categoria Excellent Product Design<br />
l’adattatore è stato premiato dal<br />
Consiglio internazionale del design.<br />
Lo stesso Module Connect si era<br />
aggiudicato, nel 2018, il Red Dot<br />
Design Award.<br />
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UTENSILI<br />
SOLUZIONI PER<br />
L’ALTA PRECISIONE<br />
Big Kaiser ha potenziato<br />
la rete tecnico-commerciale<br />
in alcuni importanti<br />
mercati europei, tra cui<br />
l’Italia. L’inaugurazione<br />
del Tech Center nella<br />
sede centrale in Svizzera<br />
e l’ottimizzazione<br />
dell’infrastruttura<br />
IT rappresentano gli<br />
altri recenti investimenti<br />
strategici.<br />
Protagonista internazionale<br />
nella realizzazione di utensili<br />
e soluzioni per lavorazioni<br />
meccaniche di altissima qualità e<br />
precisione, Big Kaiser ha finalizzato<br />
diversi investimenti volti ad ampliare<br />
e perfezionare l’offerta di prodotti e<br />
servizi ai clienti europei, confermando<br />
le proprie ambizioni di crescita<br />
Ambizioni di crescita<br />
in uno scenario complesso<br />
anche in uno scenario instabile e<br />
complesso come quello attuale.<br />
Reto Adam, CEO di Big Kaiser,<br />
traccia un bilancio tutto sommato<br />
positivo dell’anno appena concluso:<br />
“Nonostante il permanere delle<br />
incognite dovute all’emergenza<br />
Covid-19, Big Kaiser prosegue a<br />
pieno ritmo l’implementazione<br />
di progetti interni ed esterni che<br />
erano già stati pianificati in precedenza.<br />
Gli effetti negativi lungo<br />
l’intera catena di fornitura legati al<br />
perdurare della pandemia ci hanno<br />
imposto di rivedere gli obiettivi che<br />
ci eravamo preposti un anno fa,<br />
ma fortunatamente la vitalità del<br />
settore medicale e dei costruttori di<br />
stampi ha bilanciato la contrazione<br />
delle attività nei comparti automotive<br />
e aerospace”.<br />
Nel corso del 2020, Big Kaiser ha<br />
investito risorse nel potenziamento<br />
della sua rete tecnico-commerciale<br />
in Europa, incrementando la propria<br />
presenza nei mercati strategici<br />
di Svizzera, Italia, Austria, Svezia,<br />
Russia e Repubblica Ceca con l’introduzione<br />
a livello locale di nuove<br />
figure specializzate in segmenti di<br />
mercato specifici.<br />
Da gennaio <strong>2021</strong> la filiale tedesca<br />
Big Kaiser GmbH è diventata Big<br />
Daishowa GmbH, e si occupa della<br />
vendita e fornitura di un supporto<br />
locale completo per l’intera gamma<br />
di prodotti Big Daishowa e Big Kaiser<br />
nel mercato tedesco.<br />
Tutti gli utensili a marchio Big Kaiser<br />
/ Big Daishowa venduti in Europa<br />
sono fabbricati al 100% in Svizzera<br />
e in Giappone. L’ampio catalogo<br />
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www.interprogettied.com<br />
36_37_ART BIG KAISER.indd 36 10/03/21 12:16
comprende più di 20.000 prodotti,<br />
tra i quali figurano portapinze,<br />
mandrini idraulici, teste di alesatura<br />
e bareni, frese e strumenti di misura,<br />
tutti rispondenti ai più stringenti<br />
standard di qualità. Le soluzioni Big<br />
Kaiser per le lavorazioni di precisione<br />
saranno in mostra a Milano dal<br />
4 al 9 ottobre in occasione della<br />
fiera EMO, la mondiale dedicata<br />
alle macchine utensili e alla lavorazione<br />
dei metalli.<br />
Inoltre, Big Kaiser offre ora a tutti i<br />
clienti svizzeri la garanzia illimitata<br />
dei suoi portapinze in caso di difetto<br />
di materiale o di fabbricazione, a<br />
dimostrazione del livello di fiducia<br />
che l’azienda ha nei suoi prodotti.<br />
PRESTAZIONI SUPERIORI<br />
Big Kaiser si impegna a sviluppare<br />
e realizzare le soluzioni più avanzate<br />
dal punto di vista della qualità<br />
e delle performance: la testa di<br />
alesatura digitale EWA, la prima al<br />
mondo completamente automatizzata,<br />
ha ricevuto l’importante<br />
riconoscimento del Global Industrie<br />
Award 2020 nella categoria<br />
“Production Performance”. Grazie<br />
al design di auto-regolazione dei<br />
parametri di taglio, EWA consente<br />
di ottenere risultati eccellenti in<br />
termini di velocità e precisione di<br />
taglio senza che sia più necessario<br />
interrompere la lavorazione per<br />
procedere alla misura e regolazione<br />
dell’utensile, riducendo così in<br />
modo drastico il tempo di lavorazione<br />
e minimizzando gli sprechi di<br />
materiale dovuti ad errore umano.<br />
Alla fine del 2020, Big Kaiser ha<br />
dimostrato ancora una volta le<br />
prestazioni superiori dei suoi portautensili<br />
nei test comparativi della<br />
forza di taglio che hanno messo a<br />
confronto i portautensili con quelli<br />
della concorrenza. I risultati dei test<br />
hanno mostrato chiaramente che<br />
Mega New Baby Chuck ha fornito<br />
i più alti valori di profondità radiale<br />
di taglio mantenendo livelli di vibrazione<br />
accettabili. I portautensili dei<br />
concorrenti hanno raggiunto tra il<br />
Test su<br />
portautensili<br />
di Big Kaiser<br />
50% e il 70% delle prestazioni dei<br />
portautensili Big Kaiser, il che ha<br />
permesso di ottenere tassi di asportazione<br />
e produttività più elevati, il<br />
che comporta una maggiore efficienza<br />
dei costi ed una maggiore<br />
durata dell’utensile.<br />
UN 2020 DI INVESTIMENTI<br />
STRATEGICI<br />
Lo scorso anno Big Kaiser ha<br />
inaugurato il suo nuovo Tech<br />
Center presso la sede centrale di<br />
Ruemlang, in Svizzera. Si tratta di<br />
una struttura all’avanguardia che<br />
permette ai clienti di vedere da<br />
vicino gli utensili di Big Kaiser e di<br />
testarli, oltre ad ospitare meeting<br />
e sessioni di training.<br />
Nonostante i ritardi provocati dalla<br />
pandemia, l’azienda ha continuato<br />
a migliorare la produttività installando<br />
con successo diverse macchine<br />
utensili e robot per l’automazione<br />
della produzione e dell’assemblaggio.<br />
Ha inoltre proseguito il percorso<br />
di digitalizzazione dell’infrastruttura<br />
IT interna, migrando al più<br />
recente sistema di pianificazione<br />
delle risorse aziendali (ERP) di SAP<br />
e automatizzando la gestione della<br />
R&S con un sistema di gestione dei<br />
dati tecnici di prodotto (Product<br />
Data Management) in grado di<br />
generare migliaia di nuovi disegni<br />
all’anno. Il sistema IT implementato<br />
consente di gestire tutte le informazioni<br />
in modo sicuro ed efficiente,<br />
risparmiando tempo e attenuando<br />
in modo efficace l’errore umano.<br />
OLTRE 20.000 UTENSILI<br />
DI PRECISIONE<br />
Fondata nel 1948, Big Kaiser progetta,<br />
produce e commercializza<br />
utensili sofisticati e soluzioni per<br />
lavorazioni meccaniche di alta<br />
precisione. Con 170 dipendenti a<br />
livello globale, le filiali si trovano<br />
in Svizzera, in Germania e negli<br />
Stati Uniti. <strong>La</strong> gamma di prodotti,<br />
realizzata al 100% in Svizzera e<br />
in Giappone, comprende più di<br />
20.000 utensili di precisione conformi<br />
ai più severi standard di qualità;<br />
tra questi: porta pinze, mandrini<br />
idraulici, teste di alesatura, taglienti<br />
e strumenti di misura. Anticipando<br />
le tendenze di mercato e ponendo<br />
una particolare attenzione all’adesione<br />
ai principi di Industry 4.0 con<br />
un focus su innovazione, precisione<br />
e sicurezza, Big Kaiser sviluppa e<br />
produce autonomamente i componenti<br />
elettrici ed elettronici delle<br />
sue soluzioni, quali display digitali,<br />
sistemi di misura, e sistemi per<br />
il controllo e il monitoraggio via<br />
wireless degli utensili di barenatura<br />
e alesatura. Big Kaiser è parte del<br />
gruppo BIG Daishowa, che impiega<br />
900 dipendenti nel mondo.<br />
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CERTIFICAZIONI<br />
LO STUDIO<br />
L’aerospaziale è una delle<br />
industrie più avanzate<br />
e innovative a livello<br />
globale. Duramente<br />
colpita dalla pandemia,<br />
ha le caratteristiche per<br />
risollevarsi velocemente.<br />
TÜV Italia offre un ampio<br />
range di servizi tecnici alle<br />
aziende del settore.<br />
Secondo uno studio di Deloitte,<br />
all’inizio del 2020 le prospettive<br />
per l’industria aerospace a<br />
livello internazionale erano positive e<br />
migliori rispetto all’anno precedente,<br />
sia riguardo la costruzione di nuovi<br />
aeromobili ad uso commerciale, sia<br />
per la parte difesa. L’arrivo della<br />
pandemia ha però stravolto queste<br />
previsioni, ed oggi gli addetti ai lavori<br />
ritengono che la ripresa del settore<br />
si vedrà nel 2023. Pur se fortemente<br />
penalizzato dalla situazione l’aerospace<br />
rimane un settore strategico,<br />
globale e caratterizzato da forti investimenti<br />
capaci di creare significativi<br />
effetti moltiplicatori, sviluppando<br />
importanti competenze: un’industria<br />
dove tecnologie che nascono al<br />
suo interno hanno poi ricadute sulla<br />
nostra vita quotidiana in settori quali<br />
le protesi ortopediche, la diagnostica<br />
per immagini, attrezzature sportive,<br />
fotocamere per cellulari, isolanti<br />
termici, lubrificanti fino alla digital<br />
economy e ai big data.<br />
L’AEROSPAZIALE ITALIANO<br />
IN SETTIMA POSIZIONE<br />
L’industria aerospaziale italiana si<br />
posiziona al settimo posto nel ranking<br />
mondiale ed al quarto in Europa, ha<br />
forti tradizioni e alcune aziende del<br />
nostro Paese sono importanti player<br />
mondiali del settore.<br />
Aerospace, l’industria<br />
che guarda al futuro<br />
È rappresentata da circa 4.000<br />
aziende, il 90% delle quali possiede<br />
meno di 50 dipendenti, ma seppur<br />
di ridotte dimensioni sono capaci di<br />
investire, innovare, generare indotto<br />
e creare valore aggiunto. Uno studio<br />
dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, e<br />
dell’Università Roma 3 ha evidenziato<br />
come 1 euro investito nelle attività<br />
spaziali ne produce 11 di ritorno<br />
economico sul territorio, così come<br />
dal punto di vista tecnologico, altri<br />
settori beneficino delle tecnologie<br />
nate in questo ambito.<br />
Il settore italiano dell’aerospace è<br />
composto da organizzazioni attive<br />
nella progettazione di componenti,<br />
sistemi, apparati ed equipaggiamenti,<br />
da aziende impegnate in lavorazioni<br />
in additive manufacturing<br />
ed altre che realizzano componenti<br />
in materiali compositi, oltre che da<br />
organizzazioni impegnate nei sistemi<br />
di controllo e comunicazione,<br />
in sistemi di spedizione e logistica<br />
specializzata, con circa il 70% delle<br />
loro produzioni che sono destinate<br />
ai mercati esteri.<br />
SERVIZI TECNICI E TEST<br />
TÜV Italia offre un ampio range di<br />
servizi tecnici alle aziende aerospace,<br />
dai controlli non distruttivi e altri test<br />
per quelle impegnate nel processo<br />
di additive manufacturing effettuati<br />
da Bytest, passando per le prove<br />
di vibrazione e di pyroshock della<br />
divisione Product Service, anche queste,<br />
come quelle di Bytest, realizzate<br />
nei nuovi laboratori del Gruppo a<br />
38 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
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Volpiano, a cui si aggiungono le<br />
certificazioni di Sistema di Gestione<br />
Qualità in accordo alle serie AS/EN<br />
91xx rilasciate dalla divisione Business<br />
Assurance, fino alle attività formative<br />
di Akademie.<br />
“I controlli non distruttivi, condotti<br />
da Bytest nell’ambito aerospaziale<br />
sono simili alle metodologie comuni<br />
in tutti i settori”, dichiara Valter Capitani,<br />
direttore tecnico della società.<br />
“<strong>La</strong> peculiarità del settore aerospaziale<br />
è la sensibilità di ispezione orientata<br />
nella rilevabilità di indicazioni di<br />
dimensione minime soggette alle<br />
condizioni di utilizzo della parte e<br />
dei materiali utilizzati, specifici del<br />
settore aerospaziale, quali alcune<br />
leghe specifiche di alluminio, titanio<br />
e composito”.<br />
“L’additive manufacturing, essendo<br />
un nuovo processo produttivo utilizzato<br />
anche in ambito aerospace,<br />
determina uno sviluppo delle tecniche<br />
di ispezione in relazione alle<br />
discontinuità che tale processo genera”,<br />
continua Capitani. “Nel caso di<br />
parti metalliche ci siamo orientati<br />
all’utilizzo della Tomografia Computerizzata<br />
(TC), per determinare<br />
le caratteristiche delle discontinuità<br />
presenti in termini di natura, dimensioni<br />
ed orientamento delle stesse. Il<br />
tutto finalizzato a determinare quale<br />
metodo e tecnica fosse la più adatta<br />
per il rilevamento delle suddette<br />
discontinuità nei processi di controllo<br />
industriale. Essendo la Tomografia, in<br />
In Italia<br />
l’aerospace<br />
coinvolge circa<br />
4000 aziende,<br />
il 90% delle quali<br />
possiede meno<br />
di 50 dipendenti,<br />
ma sono capaci<br />
di investire,<br />
innovare,<br />
generare indotto<br />
e creare valore<br />
aggiunto<br />
termini di tempi di ispezione, molto<br />
onerosa, si rende necessario mettere<br />
a punto metodologie con tecniche<br />
appropriate che siano vantaggiose<br />
in termini produttivi per ispezionare il<br />
volume e la superficie del prodotto”.<br />
Insieme a Bytest, nei nuovi laboratori<br />
del Gruppo TÜV Italia a Volpiano, è<br />
operativa anche la Divisione Product<br />
Service. In ambito aerospace le prove<br />
svolte riguardano test di vibrazioni<br />
e le prove di pyroshock. “È da anni<br />
che TÜV Italia lavora in sinergia con<br />
i più importanti top player europei<br />
del settore aerospace supportandoli<br />
anche nei test di vibrazioni e<br />
pyroshock, questi ultimi davvero un<br />
fiore all’occhiello del nostro laboratorio”,<br />
afferma Christian Mondino,<br />
responsabile delle attività di entrambi<br />
i laboratori.<br />
I test di “pyroshock” simulano le<br />
vibrazioni che si verificano durante<br />
le operazioni orbitali del satellite,<br />
una fase durante la quale vengono<br />
programmate una serie di microesplosioni<br />
per liberare in sicurezza<br />
alcuni sistemi presenti nel vettore,<br />
come ad esempio antenne, pannelli<br />
solari ecc, detonazioni che generano<br />
uno stress meccanico sulle apparecchiature<br />
installate fino a 10.000 g di<br />
accelerazione.<br />
“<strong>La</strong> nostra apparecchiatura per le<br />
prove di pyroshock è in grado di<br />
generare shock meccanici con lo<br />
stesso comportamento dinamico<br />
di quelli registrati sul vettore, con il<br />
sistema che è dotato di accelerometri<br />
e un pannello di acquisizione multicanale<br />
così da registrare ed elaborare<br />
i segnali rilevati. Grazie alla nostra<br />
esperienza nel settore, recentemente<br />
abbiamo sviluppato un nuovo servizio<br />
di progettazione e fornitura delle<br />
interfacce meccaniche necessarie per<br />
un’installazione dei sistemi sotto test<br />
sulle nostre attrezzature di prova”,<br />
conclude Mondino.<br />
L’aerospace è un’industria d’eccellenza<br />
e altrettanto elevato è il livello<br />
qualitativo dei suoi manufatti. è noto<br />
come prodotti molto performanti<br />
siano il risultato di processi produttivi<br />
altrettanto efficienti. In questo specifico<br />
settore gli standard di Sistema<br />
Qualità di riferimento sono la serie<br />
AS/EN 91xx, di cui TÜV Italia rilascia<br />
le certificazioni accreditate alle aziende<br />
della filiera.<br />
“Nel campo delle certificazioni di<br />
Sistema di Gestione per la Qualità<br />
nell’Aerospace si parla di serie AS/<br />
EN 9100 o AS/EN 91xx perché si<br />
tratta di tre norme distinte”, dichiara<br />
Alessandro Tessicini, coordinatore<br />
tecnico settore Aerospace della<br />
nostra Divisione Business Assurance.<br />
“Non è possibile scegliere quale<br />
delle tre adottare, in quanto sono<br />
legate strettamente alla tipologia<br />
di attività esercitata dalle aziende:<br />
la AS/EN 9100 è la più generale ed<br />
è applicabile a chi progetta e produce,<br />
la AS/EN 9110 è specifica per<br />
chi fa manutenzione, riparazione e<br />
revisione (MRO) su prodotti altrui e<br />
la AS/EN 9120 è limitata a chi commercializza<br />
e fornisce logistica per<br />
la distribuzione di materie prime,<br />
ricambi, materiali di consumo. Le<br />
tre norme sono anche integrabili<br />
fra loro, agevolando le aziende che<br />
ricadono nel campo di applicazione<br />
di più di una norma. Va precisato<br />
che si parla di AS/EN per sottolineare<br />
che sono norme accettate in tutto il<br />
mondo, in particolare negli USA (AS<br />
91xx) e in Europa (EN 91xx), tutte<br />
tecnicamente equivalenti fra loro: in<br />
Italia adottiamo le versioni europee<br />
recepite dall’UNI”.<br />
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SICUREZZA<br />
ABBIGLIAMENTO DA LAVORO<br />
Indumenti protettivi (e comodi) per saldatori<br />
All’abbigliamento protettivo si può<br />
applicare una semplice equazione:<br />
più è comodo, più è probabile che<br />
venga indossato. Ecco perché Mewa<br />
ha sviluppato per i saldatori una<br />
collezione particolarmente comoda.<br />
Troppo spesso gli indumenti protettivi<br />
vengono lasciati nell’armadio,<br />
nonostante una chiara valutazione<br />
dei rischi. Il motivo è che spesso<br />
vengono mal accettati dai dipendenti.<br />
Perché? Perché sono poco<br />
confortevoli, pesanti, ostacolano lo<br />
svolgimento delle attività e comportano<br />
uno sforzo maggiore. <strong>La</strong><br />
funzionalità e l’aspetto, invece, sono<br />
considerati meno rilevanti.<br />
È quindi essenziale offrire indumenti<br />
protettivi così comodi da poter<br />
essere indossati con la stessa naturalezza<br />
dei normali indumenti da<br />
lavoro. Partendo dalla linea Dynamic,<br />
caratterizzata dalla massima<br />
libertà di movimento e da un grande<br />
comfort di utilizzo, Mewa ha sviluppato<br />
Dynamic Flame, una linea<br />
studiata per saldatori e per operatori<br />
che vengono a contatto con calore<br />
e fiamme. Mewa Dynamic Flame è<br />
disponibile in tre varianti, perché chi<br />
salda occasionalmente ha bisogno di<br />
una protezione diversa rispetto a chi<br />
salda in modo continuativo.<br />
<strong>La</strong> linea Mewa Dynamic Flame è<br />
adatta per lavori di saldatura occasionale.<br />
Protegge da piccoli spruzzi<br />
di metallo, da breve contatto con<br />
le fiamme e dal calore radiante.<br />
Elettricisti, ingegneri meccatronici<br />
e manutentori che svolgono solo<br />
occasionalmente lavori di saldatura,<br />
con questo indumento sono ben<br />
protetti. Tuttavia, se si salda spesso,<br />
si dovrebbe indossare la versione<br />
Mewa Flame Advanced. Se invece<br />
si effettuano lavori di saldatura in<br />
modo continuativo, è meglio proteggersi<br />
con Mewa Dynamic Flame<br />
Extreme. Realizzata in tessuto robusto,<br />
offre una protezione estrema<br />
dal calore nella lavorazione termica<br />
dei metalli. I tipici campi di impiego<br />
sono l’industria meccanica e delle<br />
auto, la lavorazione dell’acciaio,<br />
l’impiantistica e i cantieri navali. Tutti<br />
e tre i modelli sono caratterizzati<br />
da un comfort molto particolare.<br />
L’abbigliamento è leggero e facile<br />
da indossare. Inoltre ha un look<br />
gradevole: un altro plus da mettere<br />
in conto nell’equazione di cui si<br />
parlava.<br />
Dal 1908 Mewa mette a disposizione<br />
delle aziende prodotti tessili<br />
in FullService e viene quindi considerata<br />
pioniera del Textilsharing.<br />
Oggi Mewa dalle sue 45 sedi fornisce<br />
alle aziende abbigliamento da<br />
lavoro e protettivo, panni, tappeti<br />
assorbiolio e zerbini, incluso il servizio<br />
di lavaggio, riparazione, stoccaggio<br />
e logistica<br />
PER MACCHINARI COMPATTI<br />
Colonna di segnalazione compatta a LED<br />
<strong>La</strong> nuova colonna di segnalazione compatta a<br />
LED della serie PSD-S 50 amplia la gamma di<br />
soluzioni di segnalazione di Phoenix Contact.<br />
Offre un design industriale accattivante a costi<br />
ottimizzati ed è adatta soprattutto per macchinari<br />
compatti grazie al suo ridotto diametro di<br />
50 millimetri. È certificata IP65 e può essere<br />
installata in modo affidabile anche all’esterno<br />
degli alloggiamenti dei macchinari.<br />
L’assortimento comprende cinque elementi di<br />
segnalazione ottica ed un elemento acustico.<br />
Gli elementi di base con diverse opzioni di<br />
installazione, come il montaggio a pavimento<br />
o su tubo, consentono una posa in opera flessibile<br />
della colonna di segnalazione per una<br />
visualizzazione ottimale degli stati del segnale.<br />
Grazie all’innovativo concetto di cablaggio, le<br />
singole calotte possono essere disposte in qualsiasi<br />
ordine. Ad un elemento di base possono<br />
essere fissati un massimo di cinque elementi di<br />
segnalazione. <strong>La</strong> chiusura a baionetta consente<br />
un montaggio rapido.<br />
40 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
40_40_NEWS SICUREZZA.indd 40 10/03/21 17:17
SOFTWARE<br />
APPLICAZIONI INDUSTRIALI<br />
Piattaforma per ottimizzare<br />
la visibilità dei dati<br />
Masahiko-Hisatsugu,<br />
presidente di Aras<br />
Giappone<br />
Aras, società americana esperta<br />
nei software PLM (Product<br />
Lifecycle Management), unico<br />
fornitore di una piattaforma<br />
resiliente per applicazioni industriali<br />
digitali, ha annunciato che<br />
Denso Corporation – fornitore<br />
di mobilità globale che sviluppa<br />
tecnologia e componenti automobilistici<br />
avanzati per l’Aftermarket,<br />
per la maggior parte<br />
delle marche e modelli di veicoli<br />
attualmente in circolazione,<br />
presente in 15 paesi europei tra<br />
i quali l’Italia – ha scelto Aras<br />
per la realizzazione di una piattaforma<br />
atta alle gestione delle<br />
distinte di ingegneria (EBOM).<br />
Questo permetterà una migliore<br />
gestione digitale dei dati al<br />
fine di preservare la propria<br />
competitività in un panorama<br />
industriale in continua evoluzione.<br />
Fino ad oggi, Denso ha<br />
operato su un sistema EBOM<br />
che in precedenza aveva adattato<br />
ai suoi processi aziendali<br />
attraverso la combinazione di<br />
diversi sistemi, inclusi sistemi<br />
host e client web. Tuttavia,<br />
poiché nel tempo questi sono<br />
diventati difficili da mantenere<br />
e da adattare alle nuove esigenze,<br />
Denso ha iniziato a valutare<br />
diverse soluzioni per trovare un<br />
degno successore. Così, l’azienda<br />
ha deciso di migrare la sua<br />
piattaforma di ingegneria verso<br />
la piattaforma Aras.<br />
Denso ha valutato la suite completa,<br />
ricca di applicazioni standard<br />
di Aras e il loro impatto<br />
per la riduzione del ciclo di sviluppo.<br />
Inoltre, la versatile flessibilità<br />
dell’architettura della piattaforma<br />
permette di adattarla<br />
ai processi di business senza<br />
presentare nessun problema<br />
in fase di aggiornamento della<br />
piattaforma. Denso prevede<br />
di espandere l’utilizzo di Aras<br />
Innovator all’interno dell’azienda,<br />
in modo che diventi<br />
una piattaforma integrata delle<br />
informazioni di ingegneria che<br />
potrà, non solo gestire le informazioni<br />
digitali sui prodotti, ma<br />
permetterà anche un rapido<br />
accesso a tali dati.<br />
<strong>La</strong> piattaforma Aras consentirà<br />
a Denso di sviluppare un<br />
Digital Thread, assicurando la<br />
tracciabilità delle informazioni<br />
di progettazione lungo tutto il<br />
ciclo di vita del prodotto. L’intera<br />
organizzazione potrà così<br />
beneficiare della tracciabilità<br />
dei propri assetti digitali dall’ideazione<br />
alla progettazione,<br />
alla produzione, alla garanzia<br />
di qualità fino all’assistenza.<br />
Con questo flusso ininterrotto<br />
di informazioni end-to-end,<br />
Denso potrà ottenere informazioni<br />
cruciali in grado di orientare<br />
le decisioni in ogni aspetto<br />
del ciclo di vita del prodotto,<br />
migliorando la comunicazione<br />
e la collaborazione in tutta l’azienda,<br />
con il risultato di creare<br />
prodotti migliori con un time to<br />
market più breve.<br />
“Per rimanere competitivi, è<br />
necessaria una tecnologia in<br />
grado di soddisfare le esigenze<br />
di oggi ed essere abbastanza<br />
flessibile da soddisfare le esigenze<br />
di domani”, ha affermato<br />
Masahiko Hisatsugu,<br />
presidente di Aras Giappone.<br />
“Sfruttando la resilienza della<br />
piattaforma Aras, Denso sarà in<br />
grado di rimanere competitiva<br />
grazie a sistemi realizzati per le<br />
attuali esigenze, potendo contare<br />
su dati affidabili sulla quale<br />
base l’intera organizzazione<br />
prenderà le sue decisioni”.<br />
ASSISTENZA<br />
Un supporto tecnico qualificato<br />
SDProget Industrial Software offre un pacchetto di servizi di<br />
assistenza che consente di accedere ad un supporto tecnico<br />
completo, fornito da personale esperto e qualificato. Il servizio<br />
viene fornito telefonicamente, tramite e-email o mediante controllo<br />
remoto direttamente sul PC del cliente.<br />
Il servizio di SDProget garantisce un’assistenza diretta senza<br />
tempi di attesa e nessun ticket per richiedere un appuntamento.<br />
Inoltre, l’integrazione dei servizi Opera 4 SPAC, grazie alla<br />
centralizzazione in Cloud, permette a chi disegna lo schema<br />
elettrico di condividere i progetti sugli smartphone connessi<br />
a SPAC Automazione utilizzando la App di Opera, senza mai<br />
uscire dall’ambiente CAD e con la certezza della trasmissione e<br />
archiviazione sicura e della ricezione in tempo reale.<br />
Il contratto di manutenzione è l’abbonamento che consente<br />
di usufruire di un servizio di supporto tecnico completo, avere<br />
l’ultima versione del software e l’aggiornamento costante dei<br />
database dei materiali con SPAC Data Web.<br />
Il servizio di assistenza Start up consente di ottenere un supporto<br />
tecnico per l’installazione del prodotto, per la comprensione<br />
dei comandi e dell’interfaccia del software, per una durata<br />
complessiva di 30 giorni.<br />
SDProget mette inoltre a disposizione anche un supporto tecnico<br />
Hot-line, che consente di rivolgersi all’azienda per ricevere<br />
assistenza in caso di problemi nell’utilizzo del software.<br />
www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 41<br />
41_41_NEWS SOFTWARE.indd 41 10/03/21 14:34
STAMPA 3D<br />
TAVOLA ROTONDA<br />
Lo stato dell’arte di una<br />
tecnologia fondamentale<br />
per la digitalizzazione.<br />
L’additive manufacturing<br />
è stata al centro del primo<br />
evento digitale <strong>2021</strong><br />
organizzato da SPS Italia<br />
e tornerà come focus<br />
in fiera a Parma.<br />
Le tecnologie additive<br />
nel manifatturiero italiano<br />
Le tecnologie additive si stanno<br />
diffondendo su larga scala<br />
e rappresenteranno presto<br />
una rivoluzione nel manifatturiero.<br />
Sono smart, si inseriscono nel<br />
contesto 4.0 e vengono riconosciute<br />
come abilitanti per l’industria del<br />
futuro, parte integrante del processo<br />
produttivo, complementari<br />
alle altre soluzioni per la fabbrica<br />
intelligente. Sono il punto di svolta<br />
per tre delle principali sfide in<br />
ambito industriale: digitalizzazione,<br />
sostenibilità e personalizzazione.<br />
Permettono di accorciare il time tomarket<br />
e favoriscono la risoluzione<br />
dei problemi nella supply chain.<br />
Per approfondire il grado di diffusione<br />
di queste tecnologie nel<br />
sistema manifatturiero italiano,<br />
SPS Italia ha promosso lo studio<br />
“Conoscenza, uso e sviluppi futuri<br />
delle tecnologie additive” realizzato<br />
con i partner Politecnico di<br />
Milano/MADE, Politecnico di Torino/<br />
+CIM4.0, Università degli Studi<br />
di Pavia e Porsche Consulting, e<br />
presentato in occasione del primo<br />
evento digitale del <strong>2021</strong> sulla piattaforma<br />
Contact Place. L’evento ha<br />
ospitato inoltre una tavola rotonda<br />
di confronto tra le più autorevoli<br />
aziende del settore: Aidro Hydraulics<br />
& 3D Printing, Avio Aereo,<br />
Camozzi Machine Tools, EOS, HP<br />
- 3D Printing e Stratasys Italia.<br />
“L’Additive Manufacturing abilita<br />
una completa digitalizzazione<br />
del processo manifatturiero”, ha<br />
detto Francesca Selva, Vice President<br />
Marketing & Events Messe<br />
Frankfurt Italia. “Per questo abbiamo<br />
scelto di realizzare uno studio<br />
per comprenderne la diffusione e<br />
parlare ancora una volta di competenze.<br />
SPS Italia continuerà a<br />
fare cultura e creare opportunità di<br />
relazione attorno a queste tecnologie,<br />
la cui applicazione contribuirà<br />
significativamente al progresso<br />
futuro delle nostre imprese anche<br />
in termini di sostenibilità”.<br />
L’INDAGINE<br />
L’indagine “Conoscenza, uso e sviluppi<br />
futuri delle tecnologie additive”<br />
è stata svolta su un campione<br />
significativo di aziende composto<br />
da fornitori di tecnologie AM/<br />
costruttori di stampanti, utilizzatori<br />
di tecnologie AM, aziende che non<br />
hanno ancora adottato tecnologie<br />
AM, e ha consentito di delineare<br />
un quadro generale sullo stato<br />
dell’arte e gli sviluppi futuri dell’AM<br />
all’interno del sistema manifatturiero<br />
italiano, che sempre di più ha<br />
bisogno di integrare tecnologie,<br />
processi e modelli di business per<br />
innovare in modo significativo le<br />
operazioni delle imprese.<br />
I risultati sono stati presentati<br />
seguendo i diversi ambiti di analisi<br />
dello studio: grado di conoscenza,<br />
competenze, ROI e grado di diffusione/approccio<br />
all’adozione delle<br />
tecnologie additive.<br />
Grado di conoscenza<br />
Bianca Maria Colosimo, Professoressa<br />
Dipartimento di Ingegneria<br />
Meccanica Politecnico di Mila-<br />
42 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 42 11/03/21 17:11
no - MADE Competence Center<br />
I4.0: “Dall’analisi dei risultati si<br />
conferma il consolidato ruolo di<br />
alcune tecnologie (estrusione e<br />
letto di polvere) e alcune classi di<br />
materiali (polimeri e metalli) come<br />
tecnologie dominanti sulla scena<br />
al momento, per prototipazione e<br />
produzione di piccola serie. Risulta<br />
anche evidente la necessità di<br />
trarre vantaggio dalle tecnologie<br />
additive partendo da un re-design<br />
del prodotto. In termini di attesa<br />
su tecnologie future, il material<br />
jetting sembra dominare l’interesse<br />
al momento”.<br />
SPS Italia ha<br />
promosso<br />
lo studio<br />
“Conoscenza, uso<br />
e sviluppi futuri<br />
delle tecnologie<br />
additive”<br />
realizzato con i<br />
partner Politecnico<br />
di Milano/MADE,<br />
Politecnico di<br />
Torino/ +CIM4.0,<br />
Università<br />
degli Studi di<br />
Pavia e Porsche<br />
Consulting<br />
Grado di diffusione e approccio<br />
all’adozione delle tecnologie<br />
additive<br />
Giovanni Notarnicola, Associate<br />
Partner Porsche Consulting: “L’additive<br />
manufacturing è un mercato<br />
in forte crescita, che si stima<br />
supererà i 27 miliardi di dollari<br />
nel 2023. Il punto di svolta si avrà<br />
quando diventerà una tecnologia<br />
da grande scala, sostituendo le<br />
tecniche tradizionali e generando<br />
nuovi business model. Dall’osservatorio<br />
emerge un forte potenziale di<br />
medio termine di questa tecnologia,<br />
frenato talvolta dalla mancanza<br />
di competenze interne e dagli alti<br />
investimenti percepiti per l’implementazione.<br />
Spinta all’innovazione<br />
e volontà di superare i vincoli produttivi<br />
sono i principali driver di chi<br />
ha già sperimentato con successo<br />
una tecnologia che, nell’80% dei<br />
casi, ha soddisfatto e superato le<br />
aspettative. I potenziali di questa<br />
tecnologia impattano diverse fasi<br />
Foto Pes Scanning<br />
della catena del valore, dalla ricerca<br />
e sviluppo fino all’after-sales,<br />
passando per la produzione. <strong>La</strong><br />
sfida per le imprese è saper guardare<br />
avanti immaginando i possibili<br />
scenari evolutivi del proprio settore,<br />
avviando allo stesso tempo un percorso<br />
sperimentale che sia scalabile<br />
e sostenibile. Vincerà chi, grazie a<br />
un approccio strategico, trasformerà<br />
l’additive manufacturing in<br />
una leva di vantaggio competitivo”.<br />
Competenze<br />
Luca Iuliano, Presidente Competence<br />
Center CIM4.0 - Direttore<br />
del Centro Interdipartimentale di<br />
Integrated Additive Manufacturing<br />
(IAM@PoliTo) del Politecnico<br />
di Torino: “Le principali competenze<br />
che mancano nelle aziende<br />
per l’adozione dell’AM nell’ordine:<br />
le conoscenze approfondite<br />
dei processi, le competenze sul<br />
design for AM e le conoscenze<br />
sulle metodologie di post-processo<br />
e di finitura. Per quanto attiene<br />
ai servizi destinati a favorire l’adozione<br />
dell’AM nelle imprese è<br />
il traning on the job per la formazione<br />
del personale all’interno<br />
di laboratori dedicati quella<br />
considerata più strategica seguita<br />
dalla consulenza per la tecnologia<br />
da adottare e dalla consulenza su<br />
design & engineering per l’AM.<br />
Le competenze da sviluppare per<br />
poter utilizzare in modo efficiente<br />
le tecnologie di AM coincidono<br />
con le competenze considerate<br />
mancanti. Le risposte all’ultima<br />
domanda relativa alla diffusione<br />
dimostrano chiaramente che l’AM<br />
è reputato in forte espansione in<br />
tutti i settori industriali e non, con<br />
particolare riguardo ai settori aerospaziale,<br />
automotive e medicale”.<br />
ROI<br />
Ferdinando Auricchio, Professore<br />
di Scienza delle Costruzioni,<br />
Dipartimento di Ingegneria Civile e<br />
Architettura Università degli Studi<br />
di Pavia: “<strong>La</strong> Manifattura Additiva<br />
è una tecnologia sufficientemente<br />
diffusa ed apprezzata nella sua<br />
capacità di fornire un importante<br />
valore aggiunto in termini di riduzione<br />
sui tempi di progettazione<br />
e produzione. Esiste ancora una<br />
limitata percezione sull’impatto in<br />
termini di riprogettabilità, ottimizzazione<br />
e quindi aumento di competitività<br />
ottenibile nel prodotto<br />
www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 43<br />
42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 43 11/03/21 17:11
STAMPA 3D<br />
L’additive<br />
manufacturing<br />
è un mercato in<br />
forte crescita, si<br />
stima supererà<br />
i 27 miliardi di<br />
dollari nel 2023.<br />
<strong>La</strong> svolta si avrà<br />
quando diventerà<br />
una tecnologia<br />
da grande scala,<br />
sostituendo<br />
le tecniche<br />
tradizionali e<br />
generando nuovi<br />
business model<br />
grazie ad una nuova modalità progettuale/produttiva.<br />
Si evidenzia<br />
che esiste una quota tutt’altro che<br />
trascurabile di utenti che hanno<br />
una chiara visione dell’impatto in<br />
termini di costi della tecnologia<br />
AM, ma una fetta importante di<br />
potenziali fruitori ha ancora poca<br />
chiarezza sugli impatti in termini<br />
di costo (e di valore aggiunto<br />
da parte della nuova tecnologia).<br />
L’AM viene vista come una tecnologia<br />
con un ritorno a breve-medio<br />
termine. Evidenzia ancora la possibilità<br />
di impattare maggiormente<br />
Foto Kymia<br />
con l’uso della tecnologia nello<br />
sviluppo di prodotti maggiormente<br />
innovativi e quindi con un ritorno<br />
a lungo termine”.<br />
L’AM TORNA IN FIERA A PARMA<br />
A SPS Italia, che si svolgerà<br />
nel <strong>2021</strong> a Parma, dal 6 all’8<br />
luglio, un’area dedicata all’Additive<br />
Manufacturing animerà il<br />
District 4.0 aggiungendosi alle<br />
altre tecnologie di frontiera già<br />
presenti: Automazione Avanzata,<br />
Digital&Software, Robotica<br />
e Meccatronica. Il progetto è<br />
supportato da Formnext, la fiera<br />
europea di riferimento per le<br />
tecnologie additive che Messe<br />
Frankfurt organizza ogni anno a<br />
novembre a Francoforte.<br />
Il più grande operatore fieristico con un proprio polo espositivo<br />
Messe Frankfurt è il più grande operatore al mondo<br />
specializzato nell’organizzazione di fiere, congressi ed eventi<br />
dotato di un proprio polo fieristico. Il Gruppo aziendale<br />
vanta un organico di circa 2500 collaboratori in 30 società<br />
affiliate. Nel 2020, la società ha conseguito un fatturato<br />
annuo di circa 250 milioni di euro, dopo aver raggiunto, nel<br />
2019, un fatturato di 738 milioni di euro. Anche durante<br />
il difficile periodo della pandemia da coronavirus siamo<br />
collegati a livello internazionale con i nostri settori di attività<br />
e supportiamo in maniera efficiente gli interessi commerciali<br />
dei nostri clienti nell’ambito dei segmenti “Fairs & Events”,<br />
“Locations” e “Services”. Tratto distintivo unico del Gruppo<br />
Messe Frankfurt è la sua rete di distribuzione globale,<br />
che copre in maniera capillare tutte le regioni del mondo.<br />
Un’ampia gamma di servizi, onsite e online, garantisce ai<br />
clienti in tutto il mondo un livello di qualità costantemente<br />
elevato e flessibilità nella pianificazione, organizzazione e<br />
realizzazione della loro manifestazione. Stiamo ampliando le<br />
nostre competenze digitali con nuovi modelli di business. <strong>La</strong><br />
gamma dei servizi offerti spazia dall’affitto del polo fieristico<br />
all’allestimento degli stand, dai servizi di marketing al<br />
personale e alla ristorazione. <strong>La</strong> sede principale della Società<br />
è a Francoforte sul Meno. Gli azionisti sono la Città di<br />
Francoforte, che detiene il 60%, e il <strong>La</strong>nd Assia con il 40%.<br />
44 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 44 11/03/21 17:11
MCM Web Edition, 15 aprile<br />
QUINTA<br />
EDIZIONE<br />
MCM WEB EDITION: DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE 4.0<br />
MANUTENZIONE 4.0 / AFFIDABILITÀ E GESTIONE ASSET<br />
PREDITTIVA, CONDITION MONITORING, BIG DATA / MANUTENZIONE MECCANICA<br />
COME FUNZIONA L’EVENTO<br />
Come un evento MCM, ogni giornata prevede:<br />
• Una sessione plenaria mattutina, definita con i maggiori esperti del settore<br />
• Workshop pomeridiani, per l’occasione webinar<br />
• Un catalogo dell’evento, per l’occasione arricchito con white paper e video<br />
• Decine di contributi online selezionati dai nostri esperti di alto profilo<br />
SPONSORED BY<br />
Dal sito dell’evento, accessibile solo ai registrati, l’utente potrà:<br />
• Consultare il catalogo delle aziende arricchito da video e presentazioni di prodotto<br />
• Richiedere business matching one-to-one virtuali<br />
• Iscriversi ai webinar e interagire con i relatori<br />
• Scaricare white paper e contenuti<br />
• Vedere videointerviste agli espositori e altri video sui temi delle giornate<br />
• Scaricare normative<br />
BUSINESS MATCHING VIRTUALE E INTERAZIONE CON I VISITATORI<br />
Il visitatore potrà:<br />
• Rivolgere domande al relatore<br />
• Interagire nei webinar<br />
• Richiedere appuntamenti di business matching, anche dopo l’invio degli atti<br />
PREVISTI PIÙ DI<br />
800 OPERATORI<br />
LE SESSIONI SI SVOLGONO NEL CORSO DELLA GIORNATA<br />
LA PARTECIPAZIONE DÀ DIRITTO ALLA PRESENZA REDAZIONALE GRATUITA SULLE GUIDE IN PROGRAMMA<br />
<strong>La</strong> Guida Manutenzione 4.0 / Diagnostica/Predittiva/Monitoraggio dopo l’evento sarà:<br />
• Inviata a tutti i preregistrati all’evento<br />
• Inviata a tutta la mailing list del network EIOM (PLC Forum, Verticale, MCM) interessata al settore<br />
• Scaricabile su tutto il nostro network<br />
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42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 45 11/03/21 17:11
AUTOMAZIONE/STRUMENTAZIONE<br />
SENSORI<br />
Misurare velocità e lunghezza<br />
senza contatto<br />
Misurare velocità e lunghezza<br />
di oggetti in movimento con<br />
una tecnologia che consente<br />
di effettuare misurazioni<br />
direttamente sulla superficie<br />
del materiale qualsiasi sia il<br />
suo colore o riflettente, senza<br />
contatto. Sick affronta questa<br />
sfida con Speetec, il sensore di<br />
movimento in grado di misurare i<br />
materiali più disparati, su nastro,<br />
in continuo e start & stop con<br />
una precisione di pochi µm.<br />
Per superfici sensibili, morbide<br />
o lisce, i clienti dei settori della<br />
Factory Automation o della<br />
Logistica richiedono la possibilità<br />
di effettuare una misurazione<br />
senza contatto, di lunghezza,<br />
velocità e posizione di nastri<br />
continui e start & stop. <strong>La</strong><br />
scansione ottica evita danni o<br />
impurità, aumentando così la<br />
qualità del prodotto. Speetec<br />
offre una nuova opportunità di<br />
effettuare misurazioni esenti da<br />
slittamento, senza elementi di<br />
misurazione o marcatura e senza<br />
usura di elementi di misura a<br />
contatto. Materiali che causano<br />
usura, adesione o abrasione alle<br />
soluzioni di misurazione, come<br />
ad esempio agli encoder a ruota<br />
metrica, e ne compromettono<br />
funzioni e durata, possono<br />
essere misurati con Speetec con<br />
processi sicuri e precisi.<br />
Speetec è equipaggiato<br />
con laser di classe 1, che<br />
offre un’alternativa ai più<br />
costosi velocimetri laser e alle<br />
ugualmente costose misure<br />
protettive corrispondenti. <strong>La</strong><br />
misurazione senza contatto<br />
avviene sfruttando l’effetto<br />
Doppler e fino ad una velocità<br />
pari a 10 m/s. Due emettitori<br />
laser creano una doppia<br />
triangolazione ottica allineata<br />
alla direzione dell’oggetto di<br />
cui misurare il movimento.<br />
Poiché entrambi gli emettitori<br />
operano in modo indipendente<br />
l’uno dall’altro, è possibile<br />
compensare eventuali tolleranze<br />
di montaggio e oscillazioni<br />
della superficie, per esempio<br />
nel caso di superfici ondulate.<br />
Tutte le misurazioni avvengono<br />
con precisione elevata: nel caso<br />
di una risoluzione di quattro<br />
micrometri, la precisione relativa<br />
alla lunghezza di un oggetto di<br />
un metro è di un millimetro.<br />
In questo caso, la ripetibilità è<br />
specificata con mezzo millimetro.<br />
I valori misurati vengono trasferiti<br />
sotto forma di onde quadre,<br />
attraverso interfacce TTL o HTL,<br />
diffuse nel mondo dell’encoder<br />
e che favoriscono la semplicità<br />
d’integrazione.<br />
Con Speetec è possibile rilevare<br />
lunghezza, velocità e posizione<br />
in movimenti lineari anche<br />
nel caso di movimenti alterni.<br />
Inoltre è possibile misurare<br />
la velocità. Questo II sensore<br />
consente di risparmiare delle<br />
risorse, anche nel caso della<br />
misurazione di velocità di<br />
prodotti non continui. Inoltre<br />
con Speetec è possibile misurare<br />
in modo affidabile anche pezzi<br />
singoli, laddove i velocimetri<br />
necessitano spesso di diversi<br />
metri di materiale.<br />
<strong>La</strong> robusta custodia è concepita<br />
per un impiego duraturo. <strong>La</strong> sua<br />
forma e le dimensioni compatte<br />
caratterizzano il design di<br />
alta qualità e ne consentono<br />
l’integrazione anche in spazi<br />
ristretti. <strong>La</strong> lente ottica allungata<br />
e i bordi lisci indicano la misura<br />
e la direzione di montaggio.<br />
Queste caratteristiche hanno<br />
convinto la giuria dell’iF Design<br />
Award: Speetec ha vinto infatti<br />
il riconoscimento nella categoria<br />
Prodotto.<br />
PICK-AND-PLACE<br />
Moduli software pronti all’uso<br />
<strong>La</strong> soluzione software B&R pronta all’uso aiuta gli OEM a realizzare<br />
applicazioni pick-and-place in tempi rapidi. Il sistema controlla il robot<br />
e, contemporaneamente, gestisce il coordinamento con altri assi in<br />
linea, inclusi nastri trasportatori e track.<br />
Mapp pick&place garantisce all’utente di assolvere ai propri<br />
requisiti di processo con la massima libertà, impiegando il numero<br />
necessario di robot delta, articolati o Scara. Il software consente<br />
inoltre agli sviluppatori di ottimizzare automaticamente il processo<br />
in diversi modi.<br />
Come parte della piattaforma software mapp Technology, mapp<br />
Pick&Place è automaticamente collegato a tutti gli altri componenti<br />
mapp. Di conseguenza, bastano pochi clic per impostare il<br />
coordinamento con altri assi di movimento, dispositivi di visione<br />
B&R o applicazioni HMI web-based realizzate con mapp view. <strong>La</strong><br />
programmazione manuale è stata in gran parte eliminata.<br />
I robot del gruppo ABB sono integrati nell’ecosistema di automazione<br />
B&R. I clienti beneficiano di un controllo di macchina e di robot che<br />
risiedono su un unico controllore, gestiti da un solo ambiente per lo<br />
sviluppo, la diagnostica e la manutenzione.<br />
46 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
46_47_NEWS AUTOM/STRUMENT.indd 46 10/03/21 17:21
AUTOMAZIONE/STRUMENTAZIONE<br />
CONVERTITORI DI FREQUENZA<br />
A supporto della produzione<br />
russa di acciaio<br />
Primetals Technologies – uno dei maggiori costruttori di impianti<br />
per l’industria siderurgica, nonché esperto nella fornitura di<br />
soluzioni di digitalizzazione e automazione e service partner<br />
di riferimento del settore – ha scelto di implementare, presso<br />
l’impianto di depolverizzazione di uno dei principali produttori di<br />
acciaio della Russia, una soluzione di azionamento di Rockwell<br />
Automation, caratterizzata da innovazione e affidabilità.<br />
Gli impianti di depolverizzazione svolgono un ruolo chiave<br />
nel ridurre l’impatto della produzione di acciaio sull’ambiente.<br />
In fase di produzione, questi grandi impianti filtrano l’aria e,<br />
abbattendone le polveri, la riportano alle condizioni precedenti<br />
l’introduzione nell’impianto. L’aria purificata viene quindi<br />
reimmessa nell’atmosfera senza che ciò produca alcun danno<br />
all’ambiente.<br />
Rockwell Automation ha un portafoglio di offerta che permette di<br />
fornire qualsiasi tipologia di azionamento sia necessaria, soprattutto<br />
con riferimento a questa operazione su larga scala che richiedeva<br />
anche motori di dimensioni eccezionali. Con l’intermediazione di<br />
Intelligent Package Power (IPP), Rockwell Automation ha potuto<br />
collaborare con il fornitore globale di motori WEG e insieme hanno<br />
fornito un pacchetto completo di azionamenti e motori.<br />
Nel corso degli anni la presenza di Rockwell Automation<br />
nell’industria siderurgica russa è cresciuta costantemente.<br />
Primetals Technologies ha scelto di lavorare con la multinazionale<br />
statunitense, preferendola a due concorrenti affermati, in virtù<br />
della sua reputazione in termini di competenza, tecnologia,<br />
capacità e qualità.<br />
Una volta implementati, i 10 convertitori di frequenza a media<br />
tensione Allen-Bradley PowerFlex ® 6000 di Rockwell Automation,<br />
combinati ai corrispondenti 10 motori di WEG, forniranno<br />
prestazioni per un totale di 16 MW. Primetals Technologies<br />
potrà beneficiare di una facile configurazione, integrazione e<br />
visualizzazione, oltre che di un controllo locale semplificato e<br />
intuitivo. A seguito del successo di questo progetto, Rockwell<br />
Automation e Primetals Technologies stanno già pianificando<br />
un’ulteriore collaborazione.<br />
TELECAMERA INTELLIGENTE<br />
Ispezione 3D facile come la visione 2D<br />
Cognex Corporation presenta il sistema<br />
di visione integrato In-Sight ® 3D-L4000.<br />
Dotata di tecnologia di spostamento laser<br />
3D, questa telecamera intelligente consente<br />
agli ingegneri di risolvere in modo rapido,<br />
preciso ed economico una serie di ispezioni<br />
su linee di produzione automatizzate.<br />
“Fino ad ora, il 3D è stato troppo costoso<br />
e complicato per risolvere le applicazioni di<br />
ispezione per la maggior parte dei clienti”,<br />
ha commentato John Keating, 3D Business<br />
Unit Manager. “L’In-Sight 3D-L4000 rompe<br />
le barriere precedenti fornendo una suite di<br />
veri strumenti di visione 3D e rendendoli<br />
facili da usare come gli strumenti di visione<br />
2D In-Sight”. Il 3D-L4000 combina le<br />
ottiche laser blu senza speckle brevettate<br />
e la più ampia gamma di veri strumenti<br />
di visione 3D con la flessibilità del foglio<br />
di calcolo In-Sight. Questa soluzione allin-one<br />
cattura ed elabora rapidamente le<br />
immagini 3D con una qualità spettacolare<br />
durante le applicazioni di ispezione, guida<br />
e misurazione in linea. Permettendo agli<br />
utenti di posizionare gli strumenti di visione<br />
direttamente su una vera immagine 3D<br />
del pezzo, il 3D-L4000 offre una maggiore<br />
precisione rispetto ai sistemi tradizionali,<br />
ampliando i tipi di ispezioni che possono<br />
essere eseguite. Il 3D-L4000 include tutti i<br />
tradizionali strumenti di misura 3D che gli<br />
utenti si aspettano, come il rilevamento di<br />
piani e altezze. Viene inoltre fornito con<br />
un set completo di strumenti di visione 3D<br />
progettato da zero per sfruttare le ispezioni<br />
in un vero spazio 3D. L’interfaccia intuitiva<br />
del foglio di calcolo In-Sight configura ed<br />
esegue applicazioni 3D in modo semplice e<br />
veloce senza la necessità di programmazione<br />
o di elaborazione esterna. Semplifica lo<br />
sviluppo delle applicazioni e l’integrazione<br />
in fabbrica con un set completo di funzioni<br />
di I/O e di comunicazione. Fornisce la<br />
possibilità di combinare strumenti di visione<br />
2D e 3D nella stessa applicazione, portando<br />
ad un’implementazione più rapida.<br />
L’In-Sight 3D-L4000 è disponibile in tre<br />
campi visivi calibrati in fabbrica ed è ideale<br />
per applicazioni nei settori quali: alimentare<br />
e delle bevande, dei prodotti di consumo,<br />
dell’imballaggio, automobilistico, dei<br />
dispositivi medici e dell’elettronica.<br />
n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong><br />
47<br />
46_47_NEWS AUTOM/STRUMENT.indd 47 10/03/21 17:21
Pag. 10<br />
ATTUALITÀ<br />
<strong>La</strong> componentistica automotive<br />
punta su Industria 4.0<br />
Pag. 30<br />
ENERGIA<br />
Il fotovoltaico dà energia alle<br />
lavorazioni meccaniche<br />
Pag. 42<br />
STAMPA 3D<br />
Le tecnologie additive<br />
nel manifatturiero italiano<br />
00_00 COVER SUB_1-<strong>2021</strong>.indd 1 12/03/21 11:26 00_00 COVER SUB_1-<strong>2021</strong>.indd 3 12/03/21 11:26<br />
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N. 1 - GENNAIO/FEBBRAIO <strong>2021</strong><br />
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DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />
Eva De Vecchis (e.devecchis@interoprogettied.com)<br />
VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com)<br />
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ACIMAC 18<br />
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AMAPLAST 18<br />
ANSALDO ENERGIA 16<br />
ARAS 41<br />
ASSOLOMBARDA 18<br />
B&R 46<br />
BIG KAISER 36<br />
CARBOTEMPRA 27<br />
CARUSO FASTENERS 1A COP., 6<br />
CHIARI BRUNO 1<br />
CIBUS 28<br />
COGNEX 47<br />
CONFINDUSTRIA 24<br />
CREAFORM 22<br />
DAC 16<br />
DENSO CORPORATION 41<br />
EDIM 18<br />
EIOM 45<br />
ENERGY POINT GARDA 30<br />
F.LLI LOCATELLI 33<br />
FASTENER FAIR 28<br />
GEMME ITALIAN PRODUCERS 23<br />
GRUPPO ARVEDI 16<br />
HANNOVER MESSE 29<br />
HEXAGON 3, 32<br />
ICOTEK 34<br />
IGUS 35<br />
INTESA SAN PAOLO 24<br />
LAM 5<br />
LEONARDO 23<br />
MADE 17<br />
MEC-NOVA<br />
2A COP.<br />
MECCANICA CENTER 30<br />
MECFOR 3A COP., 28<br />
MESSE FRANKFURT 42<br />
MEWA 40<br />
MOLLIFICIO GARDESANO 9<br />
MOLLIFICIO LOMBARDO 15<br />
MORETTI 17<br />
NSK 34<br />
PHOENIX CONTACT 22, 40<br />
PRIMETALS TECHNOLOGIES 47<br />
ROCKWELL AUTOMATION 47<br />
SDPROGET 41<br />
SERIVENETA 23<br />
SICK 46<br />
SMA 30<br />
SOLVAY 23<br />
SOUTHCO 35<br />
SPS 42<br />
TECHNOSET 32<br />
TOTAL 19<br />
TUV 38<br />
UCIMA 18<br />
UCIMU 20<br />
INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />
Via Statale 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC)<br />
Redazione, vendite e abbonamenti<br />
Tel./fax +39 039 5153705<br />
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Testata in corso di certificazione di tiratura e diffusione in conformità al regolamento CSST<br />
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