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La Subfornitura N.1 - Gennaio/Febbraio 2021

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Bimestrale - anno XII - n°1 gennaio/febbraio <strong>2021</strong><br />

la ubfornitura<br />

Pag. 10<br />

ATTUALITÀ<br />

<strong>La</strong> componentistica automotive<br />

punta su Industria 4.0<br />

Pag. 30<br />

ENERGIA<br />

Il fotovoltaico dà energia alle<br />

lavorazioni meccaniche<br />

Pag. 42<br />

STAMPA 3D<br />

Le tecnologie additive<br />

nel manifatturiero italiano<br />

Da 30 anni<br />

al fianco di chi usa<br />

fasteners<br />

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arredo d’interni, gas domestico, pneumatica<br />

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SOMMARIO<br />

anno XII - n. 1 <strong>Gennaio</strong>/<strong>Febbraio</strong> <strong>2021</strong><br />

06<br />

10<br />

20<br />

Da oltre 30 anni al servizio<br />

di chi utilizza fasteners<br />

<strong>La</strong> componentistica automotive punta<br />

su Industria 4.0 per risollevarsi<br />

Macchine utensili: nuove tecnologie<br />

e formazione per dimenticare il 2020<br />

24<br />

L’impegno delle PMI<br />

per la ripresa<br />

36<br />

Ambizioni di crescita<br />

in uno scenario complesso<br />

42<br />

Le tecnologie additive<br />

nel manifatturiero italiano<br />

Editoriale<br />

• Se la crisi spinge a scegliere il cambiamento<br />

(E. De Vecchis) ...............................................................4<br />

Storia di copertina<br />

• Da oltre 30 anni al servizio di chi utilizza<br />

fasteners (A. Bignami) ..................................................6<br />

Attualità<br />

• <strong>La</strong> componentistica automotive punta su Industria<br />

4.0 per risollevarsi (E. De Vecchis)...........................10<br />

• Aerospaziale: la Campania al top in Europa ..........16<br />

• Macchine utensili: nuove tecnologie<br />

e formazione per dimenticare il 2020 .......................20<br />

• Insieme nella ricerca<br />

sui compositi termoplastici ........................................23<br />

• L’impegno delle PMI<br />

per la ripresa (E. De Vecchis) ...................................24<br />

Appuntamenti<br />

• Mecfor raddoppia: forum a luglio<br />

e fiera nel 2022 .............................................................28<br />

• L’agenda ........................................................................29<br />

Energia<br />

• Il fotovoltaico dà energia alle lavorazioni<br />

meccaniche ...................................................................30<br />

Macchine<br />

• Macchina di misura a coordinate.............................32<br />

Componenti<br />

• Posizionamento ultrapreciso .....................................34<br />

• Estrattore con azionamento senza attrezzi.............35<br />

Utensili<br />

• Ambizioni di crescita<br />

in uno scenario complesso........................................36<br />

Certificazioni<br />

• Aerospace, l’industria che guarda al futuro ...........38<br />

Sicurezza<br />

• Indumento protettivi (e comodi) per saldatori ........40<br />

Software<br />

• Piattaforma per ottimizzare la visibilità dei dati .....41<br />

Stampa 3D<br />

• Le tecnologie additive nel<br />

manifatturiero italiano ....................................................42<br />

Automazione/Strumentazione<br />

• Misurare velocità e lunghezza senza contatto ......46<br />

• A supporto della produzione russa di acciaio ........47<br />

Rubriche<br />

• Elenco inserzionisti .....................................................48<br />

2 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

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EDITORIALE<br />

di Eva De Vecchis<br />

SE LA CRISI SPINGE A SCEGLIERE<br />

IL CAMBIAMENTO<br />

È<br />

quasi matematico: nei momenti di crisi ad andare<br />

giù sono i più deboli. Che poi, a pensarci bene,<br />

nel nostro Paese le realtà “deboli” non sono<br />

per forza quelle più piccole, anzi: le PMI in Italia<br />

costituiscono il 99,9% del totale delle imprese e una<br />

parte consistente della forza lavoro, come rivela una<br />

ricerca portata avanti da Intesa Sanpaolo, Piccola<br />

Industria Confindustria e Deloitte Private.<br />

Le realtà minori quindi sono anche la struttura portante<br />

del sistema produttivo nazionale, le principali interpreti<br />

della realtà economica italiana.<br />

Eppure, nel caso del Covid-19, le piccole e medie<br />

imprese sono state il segmento più colpito dalla<br />

pandemia con effetti sulla domanda e sull’offerta<br />

e, oggi, il 70% di queste realtà si trova in difficoltà<br />

finanziarie. Con queste premesse è facile pensare che<br />

la strada giusta da percorrere sia quella di andare<br />

avanti con cautela, lasciandosi trasportare dalla<br />

situazione per paura dell’ignoto; ma non bisogna<br />

scordare che una regola d’oro delle crisi è quella<br />

di sfruttare il cambiamento per innovarsi e usare le<br />

difficoltà per evolversi.<br />

Capacità innovative, quindi, internazionalizzazione,<br />

diversificazione e solidità patrimoniale sono i<br />

fattori portanti della ripresa, insieme ad un’attenta<br />

pianificazione delle proprie mosse e la ricerca dei giusti<br />

partner cui affiancarsi.<br />

<strong>La</strong> crisi economica del 2008 ci ha insegnato a trovare<br />

una meta da raggiungere per non cadere o almeno a<br />

poter scegliere quale direzione imboccare. È proprio<br />

questo infatti il significato etimologico della parola<br />

crisi, una “scelta”, in ogni senso possibile. Nel caso<br />

italiano la soluzione sembra ovvia: affrontare la ripresa<br />

e rimanere fedeli ai paradigmi consolidati di business,<br />

oppure sfruttare la crisi per evolversi e abbracciare<br />

il cambiamento. E visto che sono proprio le PMI a<br />

rappresentare il tessuto connettivo nazionale (e sono<br />

anche le più colpite) è indispensabile scegliere la<br />

seconda opzione. <strong>La</strong> legge di Bilancio <strong>2021</strong> ha già<br />

stanziato dei fondi per le piccole e medie imprese<br />

italiane, ma non basta. Il Covid-19 non è simile a<br />

nessun altro periodo del passato e tocca anche a noi<br />

aiutare le riforme della politica a trovare il modo giusto<br />

per trainare tutti insieme l’Italia.<br />

4 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong> www.interprogettied.com<br />

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STORIA DI COPERTINA<br />

SISTEMI DI FISSAGGIO<br />

Una lunga esperienza<br />

nel settore dei sistemi<br />

di fissaggio. Un solido<br />

rapporto di fiducia con<br />

il mercato grazie all’alta<br />

qualità del servizio.<br />

Antonio Caruso si mette<br />

in gioco in prima persona<br />

e lancia un progetto<br />

imprenditoriale finalmente<br />

proiettato su tutto il<br />

territorio nazionale: nasce<br />

Caruso Fasteners.<br />

Da oltre 30 anni al servizio<br />

di chi utilizza fasteners<br />

di Alessandro Bignami<br />

Antonio Caruso,<br />

Direttore tecnico<br />

commerciale di<br />

Caruso Fasteners<br />

Si chiama Caruso Fasteners<br />

il nuovo progetto di Antonio<br />

Caruso, specialista con<br />

oltre 30 anni di esperienza nei<br />

sistemi di fissaggio per diversi<br />

settori industriali. Conclusa la<br />

collaborazione con il precedente<br />

partner nell’area lombarda,<br />

Caruso ha deciso di compiere un<br />

importante salto di qualità nella<br />

sua vita professionale, mettendosi<br />

“Caruso Fasteners si presenta sul<br />

mercato da produttore a tutti gli effetti.<br />

Ci occuperemo ancora di più della<br />

realizzazione a partire dal disegno fino<br />

alla prototipazione e poi alla messa in<br />

produzione, anche sui grandi numeri”<br />

in gioco in prima persona e rilevando<br />

l’intera proprietà dell’attività<br />

di cui era proprietario al 50%.<br />

Con l’obiettivo di continuare a<br />

garantire la qualità del proprio<br />

servizio, ma anche di diffonderla<br />

su scala nazionale.<br />

Antonio Caruso, a febbraio Lei<br />

ha rilevato la completa proprietà<br />

di una società nel settore<br />

della produzione e distribuzione<br />

dei sistemi di fissaggio.<br />

Cosa l’ha convinta a compiere<br />

questo passo?<br />

Ho deciso di rilevare al 100% l’attività<br />

di cui prima ero proprietario<br />

solo al 50% e che proseguirà<br />

come prima nella sede di Merone<br />

(CO). A livello operativo non cam-<br />

6 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

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ierà pressoché nulla: le persone, il<br />

servizio, la struttura, il magazzino,<br />

persino la partita Iva resteranno<br />

invariati. A cambiare è “solo” la<br />

targa all’ingresso, che riporterà il<br />

nuovo nome: Caruso Fasteners.<br />

Qual è il principale vantaggio<br />

di questa svolta?<br />

Il primo, decisivo vantaggio sarà<br />

quello di poter estendere la rete<br />

commerciale oltre la regione Lombardia,<br />

che era stata nella precedente<br />

partnership il nostro unico<br />

e limitato campo d’azione. Questa<br />

novità ci mette davanti grandi<br />

possibilità di crescita sul territorio<br />

nazionale.<br />

“Al di là del calo generale dovuto<br />

alla crisi sanitaria ancora in corso,<br />

la forza dei fasteners<br />

è quella di poter entrare in tanti campi<br />

di applicazione. Sono convinto<br />

che nella seconda metà<br />

del <strong>2021</strong> ci sarà una decisa ripresa”<br />

ovvero facendo tanto servizio e<br />

mettendo il cliente al centro del<br />

progetto.<br />

<strong>La</strong> gamma produttiva subirà<br />

delle modifiche?<br />

In realtà anche per i prodotti non<br />

ci saranno grandi cambiamenti.<br />

ultratrentennale, intendo concentrarmi<br />

ancora di più, attuando idee<br />

rimaste nel cassetto nella precedente<br />

partnership ed ora attuabili.<br />

Perché ha scelto di attribuire il<br />

suo nome all’azienda?<br />

Ancora una volta per dare un<br />

segnale di continuità, per comunicare<br />

con chiarezza al mercato<br />

che troverà a sua disposizione<br />

la stessa squadra di prima, coordinata<br />

da me. È essenziale non<br />

disperdere nulla del prezioso lavoro<br />

fatto negli scorsi decenni. E<br />

poi a me piace metterci la faccia<br />

nelle cose in cui credo, espormi<br />

in prima persona.<br />

Il primo passo da fare?<br />

Consolidare il parco clienti della<br />

Lombardia, assicurando la totale<br />

continuità del servizio. Finora i<br />

committenti tradizionali, che ho<br />

tenuto costantemente informati<br />

nella fase di transizione, ci stanno<br />

accordando piena fiducia e appaiono<br />

pronti a seguirci in questa<br />

nuova avventura. Una fiducia che<br />

ci siamo guadagnati con anni di<br />

intenso lavoro, di cura del servizio,<br />

di stock sempre rifornito di<br />

prodotti, di qualità dei materiali<br />

e, soprattutto, di disponibilità<br />

professionale ed umana. È chiaro<br />

che ora sta a noi saper conservare<br />

questa fiducia, in un settore dove<br />

non mancherà un’agguerrita concorrenza.<br />

Quello che so è che<br />

ci comporteremo come sempre,<br />

Per i progetti più complessi e su<br />

disegno del committente saremo<br />

noi stessi a farci carico dell’intero<br />

iter produttivo. Caruso Fasteners<br />

si presenta sul mercato da produttore<br />

a tutti gli effetti, non<br />

come un semplice importatore<br />

e distributore. Ci occuperemo<br />

ancora di più della realizzazione<br />

a partire dal disegno fino alla<br />

prototipazione e poi alla messa<br />

in produzione, anche sui grandi<br />

numeri. Ci avvarremo quando<br />

necessario di un importante<br />

partner europeo. Puntare sulla<br />

nostra produzione ci aiuterà a<br />

distinguerci sul mercato.<br />

E i servizi come evolveranno?<br />

Sul servizio, che ha costituto il<br />

perno centrale della mia attività<br />

Un’iniziativa importante in<br />

un momento complesso per<br />

l’economia…<br />

Certo, non sarà facile, in tempi di<br />

emergenza come quelli che stiamo<br />

vivendo, spingere un nuovo progetto,<br />

per quanto poggiato su una<br />

lunga e solida esperienza. Ma la<br />

sola possibilità di varcare i confini<br />

lombardi ci allarga le prospettive<br />

in un modo prima insperato. Il<br />

mio staff sta dimostrando grande<br />

impegno e fiducia nei miei confronti.<br />

E questo mi conferma che<br />

è la strada giusta. Siamo pronti per<br />

un grande salto di qualità.<br />

Qual è il suo stato d’animo ora<br />

che il progetto sta partendo?<br />

Sono felice. Naturalmente, l’improvviso<br />

cambiamento ha porta-<br />

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STORIA DI COPERTINA<br />

to emozioni intense e fattori di<br />

stress da gestire. Ma alla fine la<br />

possibilità di fare ciò in cui credo<br />

e di coronare l’impegno di tanti<br />

anni con una iniziativa tutta mia,<br />

ovviamente con il supporto dei<br />

miei collaboratori, mi carica di<br />

energia vitale, quasi come quando<br />

a uno studente, che entra per la<br />

prima volta all’università, gli si<br />

spalancano le porte su un futuro<br />

colmo di opportunità.<br />

Ritiene che sarà decisivo riuscire<br />

a contenere i prezzi, in<br />

un periodo in cui il costo di<br />

materie prime e trasporti sta<br />

crescendo?<br />

Non è facile assorbire il rialzo dei<br />

prezzi per un settore che non<br />

conta su un alto valore aggiunto.<br />

In questo scenario si aggiungono<br />

i dazi che verranno applicati sugli<br />

scambi con il Regno Unito. In tale<br />

contesto, noi quantomeno non<br />

dovremo più adattarci a un tariffario<br />

imposto come nella precedente<br />

esperienza. Questo ci permetterà<br />

di lavorare di più sulla competitività<br />

dei prezzi. Penso però che<br />

il prezzo rappresenti solo il terzo<br />

fattore nella scelta di un prodotto<br />

o di un fornitore.<br />

E i primi due fattori quali sono?<br />

Certamente la qualità del prodotto,<br />

ma prima ancora il servizio,<br />

in cui rientrano parole come<br />

“Oltre alla qualità del prodotto,<br />

il fattore cruciale è il servizio,<br />

che si basa sull’ascolto del cliente<br />

e su un atteggiamento<br />

di disponibilità e cortesia”<br />

disponibilità e cortesia, secondo<br />

me cruciali in un rapporto di lavoro.<br />

Un atteggiamento realmente<br />

disponibile si pratica anzitutto<br />

stando in ascolto del cliente. A<br />

volte chi si rivolge a un fornitore<br />

per la prima volta non sa ancora<br />

cosa stia cercando precisamente.<br />

Occorre ascoltare, per poi capire e<br />

aiutarlo con le soluzioni giuste. Se<br />

si ha questa perseveranza, spesso<br />

sboccia un rapporto di salda e<br />

reciproca fiducia con l’utilizzatore.<br />

L’aspetto umano resta centrale,<br />

non basta gestire i numeri. Senza<br />

umanità non si cresce né si ottengono<br />

soddisfazioni.<br />

Che prospettive vede per il settore<br />

dei sistemi di fissaggio in<br />

questo <strong>2021</strong>?<br />

Al di là del calo generale dovuto<br />

alla crisi sanitaria ancora in corso,<br />

la forza dei fasteners è quella di<br />

poter entrare in tanti campi di<br />

applicazione. Dalle indicazioni che<br />

ho, sono convinto che da aprile<br />

si comincerà a vedere la ripresa. I<br />

presupposti ci sono. Presto i vaccini<br />

mostreranno i loro effetti e l’economia<br />

finalmente ripartirà dopo<br />

mesi così difficili. Ora lo Stato deve<br />

favorire l’attesa espansione con<br />

una politica di investimenti e non<br />

più di sussidi. Ci sono ottime prospettive<br />

per la seconda metà del<br />

<strong>2021</strong>. Non resta che rimboccarci<br />

le maniche.<br />

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ATTUALITÀ<br />

LO SCENARIO<br />

<strong>La</strong> pandemia ha colpito<br />

duramente un settore<br />

già in sofferenza,<br />

ma al contempo sta<br />

accelerando un cambio<br />

di passo tecnologico.<br />

Ecco lo scenario<br />

tracciato dal report<br />

2020 dell’Osservatorio<br />

sulla componentistica<br />

automotive italiana.<br />

a cura di Eva De Vecchis<br />

Foto Glass Cabro<br />

& Techno Fabrics<br />

Il rapporto che l’Osservatorio sulla<br />

componentistica automotive italiana<br />

– che comprende ANFIA, Camera<br />

di commercio di Torino e dal CAMI<br />

del Dipartimento di Management<br />

dell’Università Ca’ Foscari di Venezia –<br />

ha redatto per il 2020 è composto, in<br />

via del tutto eccezionale, di due parti.<br />

<strong>La</strong> prima è relativa agli scenari globali<br />

dell’industria automotive; la seconda<br />

propone una fotografia dell’industria<br />

al 2019 e soprattutto, un approfondimento<br />

relativo alla crisi sanitaria ed<br />

economica. Passando in rassegna gli<br />

argomenti il quadro che ne emerge<br />

è, in termini di scenari globali, quello<br />

di una generale contrazione per l’industria<br />

italiana.<br />

UN 2019 GIÀ IN CONTRAZIONE<br />

<strong>La</strong> pandemia, insieme a un ritardo<br />

nella transizione verso le nuove tecnologie,<br />

sta mettendo a dura prova<br />

la filiera italiana. Anche per il 2019,<br />

in realtà, la situazione non è stata<br />

delle migliori e il settore automotive<br />

rivela importanti contrazioni di fatturato.<br />

Una luce di speranza però,<br />

arriva soprattutto da quelle aziende<br />

che hanno percorso la strada dell’Industria<br />

4.0 e dei nuovi drivetrain: le<br />

imprese che hanno scelto questo<br />

<strong>La</strong> componentistica<br />

automotive punta su<br />

Industria 4.0 per risollevarsi<br />

tipo di sviluppo, infatti, lo portano<br />

avanti con obiettivi di competitività<br />

e innovazione ottenendo importanti<br />

risultati in ambito di problem solving,<br />

capacità di produzione, e sicurezza<br />

sul lavoro. Il Covid-19 ha avuto forti<br />

impatti sull’automotive soprattutto<br />

in termini di calo del fatturato,<br />

degli ordinativi e dell’occupazione.<br />

Al momento la priorità resta quella<br />

di contenere l’emergenza piuttosto<br />

che identificare possibili opportunità,<br />

tuttavia la crisi sta accelerando l’esigenza<br />

di un cambio di paradigma<br />

tecnologico per consolidare competenze<br />

e sviluppare nuove eccellenze<br />

nel campo dei powertrain alternativi<br />

e dei nuovi servizi per la mobilità.<br />

L’edizione 2020 dell’Osservatorio ha<br />

dovuto affrontare una doppia sfida:<br />

oltre a fare luce sulle sempre più rapide<br />

e complesse trasformazioni che<br />

la filiera automotive nazionale sta<br />

attraversando, ha dovuto occuparsi<br />

dell’impatto senza precedenti portato<br />

dalla pandemia Covid-19 sull’intera<br />

industria italiana e globale. All’analisi,<br />

riferita all’anno 2019, delle tendenze<br />

del comparto italiano dei fornitori<br />

di parti e accessori per autoveicoli,<br />

l’Osservatorio ha voluto affiancare<br />

un’indagine specifica sul 2020 per<br />

mettere il più possibile in evidenza<br />

l’impatto della crisi sanitaria sull’operatività<br />

delle imprese del settore e la<br />

loro reazione. Il quadro che emerge<br />

10 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

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in termini di fatturato, produzione ed<br />

export per la filiera automotive sono<br />

particolarmente esposti alla crisi 2020,<br />

vista anche la contrazione dell’anno<br />

precedente. <strong>La</strong> produzione dell’industria<br />

nazionale, infatti, si era già<br />

chiusa nel 2019 con un -9,6% della<br />

produzione industriale del settore<br />

automotive, -13,9% di automobili<br />

rispetto all’anno precedente, e -7,9%<br />

in termini di fabbricazione di parti e<br />

accessori per autoveicoli e loro motori.<br />

L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE<br />

IN ITALIA<br />

L’indice della produzione industriale<br />

del settore automotive (che include<br />

autoveicoli e loro motori, carrozzerie<br />

autoveicoli e rimorchi o semi-rimorchi,<br />

componenti e parti per autoveicoli,<br />

ATECO 29), ha registrato un calo<br />

tendenziale del 9,5% nel 2019, contribuendo<br />

alla contrazione della produzione<br />

industriale nel suo complesso<br />

(ad esclusione delle costruzioni), a<br />

-1,1% sul 2018. Nella media d’anno<br />

del 2019, gli ordinativi e il fatturato<br />

del settore chiudono rispettivamente<br />

con cali del 9,9% e del 7,8%,<br />

con flessioni più accentuate per il<br />

mercato interno (-13% per gli ordinativi,<br />

-11,7% per il fatturato). Visto<br />

il necessario interesse che l’Osservatorio<br />

vuole rivolgere all’anno appena<br />

trascorso, è importante sottolineare<br />

come il settore industriale automotive,<br />

nel suo complesso, registri nel 2020<br />

alcune diminuzioni della produzione:<br />

-2,1% a gennaio, -1,2% a febbraio e<br />

-55,3% a marzo. Il 1° trimestre chiude<br />

a -11,4%. Il blocco delle attività<br />

produttive non essenziali verificatosi<br />

a marzo ha determinato il crollo<br />

produttivo nel terzo mese dell’anno;<br />

i provvedimenti di chiusura hanno<br />

riguardato soprattutto l’industria nel<br />

suo complesso (-29,4% a marzo):<br />

quasi i due terzi delle imprese industriali<br />

e oltre il 59% degli addetti. Il<br />

secondo trimestre ha invece registrato<br />

una flessione tendenziale della produzione<br />

industriale del 25,4% che,<br />

per il settore industriale automotive,<br />

è del 56,6%. Se si guarda al recupero<br />

congiunturale, nella media del trimestre<br />

maggio-luglio che coincide con<br />

il periodo di riapertura delle attività,<br />

l’indice destagionalizzato della produzione<br />

industriale cresce del 15%<br />

rispetto ai tre mesi precedenti. Per<br />

www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 11<br />

10_15_ART AUTOMOTIVE.indd 11 10/03/21 10:20


ATTUALITÀ<br />

Foto Floby<br />

il settore industriale automotive, nel<br />

trimestre maggio-luglio 2020, rispetto<br />

al precedente trimestre febbraio-aprile<br />

2020, l’indice cresce del 25,5%, nello<br />

specifico: fabbricazione di autoveicoli<br />

+52%, fabbricazione di carrozzerie<br />

per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi<br />

+54,1%; fabbricazione di parti e<br />

accessori per autoveicoli e loro motori<br />

+13,5%. Su base annua, l’indice della<br />

produzione industriale del settore<br />

automotive, corretto per gli effetti del<br />

calendario, registra un calo tendenziale<br />

del 13,3% a luglio e del 35,8% nei<br />

primi sette mesi del 2020 (figura 1.6).<br />

LA SITUAZIONE DELLA<br />

COMPONENTISTICA<br />

I dati del 2019 hanno convalidato il<br />

momento di difficoltà che sta attraversando<br />

l’intera economia globale<br />

con un rallentamento dei tassi di<br />

crescita sia della produzione industriale,<br />

sia del volume degli scambi<br />

commerciali. In termini di export, i<br />

dati relativi all’indagine dell’Osservatorio<br />

della componentistica automotive<br />

consegnano una percentuale di<br />

imprese che hanno dichiarato di aver<br />

esportato nel 2020 pari al 74,9%, in<br />

leggero aumento rispetto alla precedente<br />

rilevazione e pressoché stabile<br />

rispetto al 2017. Fra i subfornitori<br />

esporta il 73% della categoria mentre<br />

si dimostrano poco export-oriented<br />

Il report 2020<br />

dell’Osservatorio<br />

sulla<br />

componentistica<br />

automotive<br />

ha fatto luce<br />

sulle rapide<br />

e complesse<br />

trasformazioni che<br />

la filiera nazionale<br />

sta attraversando<br />

e ha analizzato<br />

l’impatto senza<br />

precedenti della<br />

pandemia<br />

gli specialisti dell’aftermarket, con<br />

una percentuale di imprese che vendono<br />

nei mercati esteri pari al 49%.<br />

Tali caratterizzazioni si evidenziano<br />

anche esaminando la quota di fatturato<br />

ascrivibile alle esportazioni: a<br />

fronte di una quota totale di fatturato<br />

estero pari al 40,9%, di un punto<br />

percentuale superiore a quella del<br />

2018, il dato osservato per categorie<br />

di fornitori rivela come il contributo<br />

delle vendite estere sul giro d’affari<br />

sia più marcato per i sistemisti e<br />

modulisti e per gli specialisti, i quali<br />

generano sui mercati esteri rispettivamente<br />

il 50,5%, e 47,1% del loro<br />

fatturato e che hanno visto aumentare<br />

nel tempo tale incidenza. Pur<br />

rimanendo sotto il 40%, anche gli<br />

E&D (Engineering and Design) e i<br />

subfornitori dichiarano una quota<br />

superiore a quanto rilevato nella precedente<br />

edizione, mentre gli specialisti<br />

dell’aftermarket non solo risultano<br />

i meno orientati all’export, ma hanno<br />

registrato una continua diminuzione<br />

di questa percentuale che è passata<br />

dal 29,6% del 2016, anno in cui è<br />

stata scorporata questa categoria,<br />

all’attuale 23,9% (figura 3.1).<br />

Per non compromettere la sopravvivenza<br />

delle imprese, non è possibile<br />

ignorare la fase di transizione che il<br />

settore automotive sta attraversando.<br />

In questo senso, diventa indispensabile<br />

agganciare le nuove direttrici<br />

dell’innovazione tecnologica e farle<br />

diventare il punto di forza delle strategie<br />

aziendali. Le trasformazioni<br />

sociali e i nuovi atteggiamenti dei<br />

consumatori – come il sempre più<br />

limitato interesse delle nuove generazioni<br />

verso il possesso del bene<br />

auto – dimostrano come sia importante<br />

investire in ricerca e sviluppo e<br />

come non sia più sufficiente innovare<br />

sulle sole caratteristiche tecniche<br />

e tecnologiche del veicolo. Occorre<br />

guardare oltre. A questo proposito, i<br />

dati dell’Osservatorio registrano una<br />

filiera che, sebbene in forte difficoltà,<br />

sta dando alcuni segnali di consapevolezza:<br />

rispetto al 2018 sale dal<br />

69% al 73% la percentuale delle<br />

imprese che dichiara di destinare una<br />

quota del proprio fatturato alla R&S,<br />

assestandosi ai livelli del 2017, mentre<br />

allo stesso tempo cresce il peso di<br />

coloro che in tali attività investono<br />

più del 10% del proprio giro d’affari.<br />

In leggero aumento anche la quota<br />

delle imprese con addetti impiegati<br />

in R&S che nel 2019 è pari al 72%<br />

a fronte del 69% della precedente<br />

rilevazione. All’interno delle diverse<br />

categorie, buona la performance degli<br />

E&D che vedono accrescere il numero<br />

di imprese con una percentuale di<br />

addetti impiegati in R&S superiore<br />

al 40%.<br />

12 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

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IL PESANTE IMPATTO DEL COVID<br />

L’impatto del Covid-19 sull’automotive<br />

in Italia è severo, sostiene il report.<br />

Che si tratti della paralisi del mercato<br />

nazionale o del ruolo strategico che<br />

la filiera italiana riveste per l’industria<br />

tedesca (le difficoltà incontrate<br />

dal Made in Germany nel mondo<br />

nei mesi del lockdown hanno infatti<br />

impresso una violenta frenata anche<br />

alla componentistica italiana).<br />

Tenendo presente che la dimensione<br />

media di un’azienda italiana del<br />

settore è generalmente più grande<br />

di una media impresa manifatturiera<br />

italiana con circa 70 dipendenti – ma<br />

non abbastanza da riuscire a tenere<br />

il passo con la trasformazione globale<br />

– è evidente come aziende che si<br />

trovavano già in difficoltà a seguire<br />

i trend dell’innovazione legati allo<br />

sviluppo del veicolo elettrico hanno<br />

subito ulteriori criticità. L’ipotesi per<br />

il futuro del sistema produttivo del<br />

settore è quella di un calo del fatturato<br />

che potrà variare dal 25%,<br />

nell’ipotesi più ottimistica, e il 42% in<br />

caso di scenario grave. Sul fronte della<br />

messa in sicurezza degli ambienti di<br />

lavoro, quando è stato sottoscritto a<br />

marzo 2020 il protocollo condiviso tra<br />

Governo, associazioni di categoria e<br />

parti sociali, molte aziende della filiera<br />

automotive avevano già implementato<br />

questo tipo di misure, specialmente<br />

le multinazionali che avevano<br />

già vissuto l’esperienza in Cina. Le<br />

aziende quindi, hanno adottato tutte<br />

le soluzioni più efficaci, dallo smart<br />

working per il personale impiegatizio<br />

(con conseguente potenziamento<br />

delle strutture informatiche), all’impegno<br />

nella tutela della privacy e nella<br />

formazione dei dipendenti, alla distribuzione<br />

dei dispositivi di protezione<br />

individuale (mascherine e guanti), fino<br />

all’implementazione e intensificazione<br />

delle pratiche di igienizzazione e<br />

sanificazione degli ambienti, la revisione<br />

dei turni con personale ridotto<br />

all’indispensabile e con rivisitazione<br />

degli spazi, per garantire le distanze<br />

di sicurezza. Alcune imprese hanno<br />

provveduto anche a stilare dei protocolli<br />

specifici per disciplinare l’ingresso<br />

dei fornitori e a potenziare i servizi<br />

navetta per i dipendenti. Tutto questo<br />

ha comportato uno sforzo non<br />

banale e nuove spese da sostenere,<br />

in parte recuperate grazie al credito<br />

d’imposta per le spese di sanificazione<br />

e per l’acquisto di dispositivi di protezione<br />

nei luoghi di lavoro introdotto<br />

dai decreti governativi. <strong>La</strong> pandemia,<br />

dunque, si è abbattuta sul settore<br />

automotive come una tempesta nel<br />

pieno di un periodo di trasformazione.<br />

L’effetto potrebbe prendere due<br />

direzioni opposte: da un lato l’industria<br />

dell’auto potrebbe rallentare nel<br />

suo percorso di innovazione, dall’altro<br />

lo sconvolgimento portato dal virus<br />

potrebbe rivelarsi un acceleratore di<br />

sviluppi. Se si dovesse ricadere nella<br />

seconda ipotesi, parte delle aziende<br />

della filiera sarebbero costrette a<br />

uscire dal panorama automotive in<br />

vari continenti e Paesi. Lo stesso vale<br />

per l’industria italiana che non dovrà<br />

limitarsi a resistere a questa fase di<br />

recessione, ma dovrà anche uscirne<br />

con una strategia d’investimenti.<br />

Per fare questo, sostiene il report,<br />

“risulta fondamentale che a livello<br />

nazionale venga avviato un piano<br />

di politica industriale a medio-lungo<br />

termine, definendo adeguate misure<br />

di sviluppo del settore nel quadro<br />

delle proposte per il Recovery Plan<br />

che l’Italia vuole presentare all’Unione<br />

Europea. Per le nostre imprese,<br />

servono interventi a sostegno degli<br />

investimenti in ricerca e innovazione<br />

– in primis una razionalizzazione<br />

degli strumenti di supporto<br />

finanziario – delle aggregazioni,<br />

della riqualificazione del capitale<br />

umano”. Le aziende della filiera,<br />

si trovano a dover affrontare sfide<br />

tecnologiche e competitive epocali,<br />

con un’improvvisa riduzione della<br />

liquidità. Se volessimo sintetizzare<br />

in un acronimo quello che sarà il<br />

prossimo futuro della filiera automotive,<br />

possiamo usare il termine<br />

VUCA: volatility, uncertainty, complexity,<br />

ambiguity. A cui si aggiunge<br />

un’imprescindibile flessibilità, che<br />

vale anche lato OEM nel lasciare che<br />

le supply chain si gestiscano con la<br />

massima autonomia possibile.<br />

BUONA PROPENSIONE<br />

A INVESTIRE IN 4.0<br />

Per comprendere il fenomeno 4.0<br />

nella filiera automotive, l’Osservatorio<br />

ha posto un primo quesito mirato<br />

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ATTUALITÀ<br />

Foto Sandvick<br />

Su un campione<br />

di 458 imprese del<br />

settore, il 53,8%<br />

dichiara d’aver<br />

già introdotto<br />

una qualche<br />

innovazione<br />

riconducibile<br />

all’Industry 4.0,<br />

il 29,3% dichiara<br />

di voler fare<br />

investimenti in<br />

futuro, il 15,7%<br />

non intende farne<br />

a comprendere se le imprese hanno<br />

già fatto degli investimenti classificati<br />

in ambito 4.0 oppure no. Delle<br />

458 imprese che hanno risposto<br />

al quesito, il 53,8% delle imprese<br />

dichiarano d’aver già introdotto una<br />

qualche innovazione riconducibile<br />

all’Industry 4.0, percentuale in leggero<br />

calo rispetto all’anno precedente.<br />

Il 15,7% dichiara di non voler fare<br />

investimenti, mentre il 29,3% li farà<br />

in futuro. Le imprese che hanno fatto<br />

investimenti 4.0 hanno un fatturato<br />

medio al 2019 di 46.357,16 milioni<br />

di euro contro i 25.415,82 milioni<br />

delle imprese che non hanno fatto<br />

investimenti. <strong>La</strong> lettura dei dati del<br />

triennio mostra come tra il 2018 e<br />

2019 le imprese interessate ad investire<br />

lo hanno fatto e che nel 2020<br />

lo scenario è stabile: non crescono le<br />

imprese che investono e nemmeno<br />

quelle intenzionate a farlo. <strong>La</strong> lettura<br />

delle statistiche riportate è comunque<br />

positiva perché oltre l’80% delle<br />

imprese del settore ha fatto, o prevede<br />

nel suo futuro, specifici investimenti.<br />

Tra le imprese che hanno<br />

risposto alla domanda gli specialisti<br />

puri e le imprese della subfornitura<br />

risultano maggiormente attive in<br />

ambito 4.0 (figura 3).<br />

Per approfondire il tema, l’Osservatorio<br />

ha inoltre chiesto alle imprese<br />

dell’auto che hanno adottato soluzioni<br />

innovative (o hanno intenzione<br />

di farlo), se hanno usufruito degli<br />

incentivi previsti per l’Industria 4.0.<br />

Dai dati è emerso come ben il 68,6%<br />

delle imprese abbia effettivamente<br />

usufruito degli incentivi, in netto<br />

aumento rispetto al rapporto dell’Osservatorio<br />

2019 e 2018. In modo<br />

particolare gli specialisti e le imprese<br />

subfornitrici registrano le percentuali<br />

maggiori di impiego degli incentivi.<br />

In conseguenza della crisi sanitaria<br />

e del nuovo utilizzo (necessario) del<br />

digitale, l’Osservatorio 2020 ha introdotto<br />

dei nuovi quesiti per capire<br />

quali tecnologie siano state oggetto<br />

d’investimenti e quali siano, ad oggi,<br />

i driver principali di investimento delle<br />

imprese della filiera auto. Per l’Italia<br />

i risultati mostrano che le tecnologie<br />

diffuse almeno tra il 10% delle<br />

imprese rispondenti sono, nell’ordine:<br />

tecnologie di raccolta e analisi dei<br />

dati (63,54%), macchine con controlli<br />

programmabili (44,76%), robot<br />

(38,86%), tecnologie di interfaccia<br />

uomo-macchina (36,46%), impianti<br />

automatizzati non programmabili<br />

(33,19%), tecnologie per la simulazione<br />

e visualizzazione dei processi<br />

produttivi (28,82%), machine vision<br />

(24,89%), tracking (23,36%), robot<br />

collaborativi (15,28%). I risultati, infine,<br />

mostrano che le due motivazioni<br />

principali che hanno condotto le<br />

aziende all’innovazione 4.0 sono l’esigenza<br />

di rimanere competitivi rispetto<br />

alla concorrenza e l’orientamento<br />

all’innovazione dell’impresa.<br />

Nonostante la fase di incertezza e<br />

cambiamento nell’automotive fosse<br />

già iniziata prima della pandemia,<br />

l’impatto della crisi economica, con<br />

il conseguente peggioramento del<br />

clima di fiducia per consumatori e<br />

imprese, ha compromesso seriamente<br />

l’andamento del comparto, mentre<br />

lo scoppio dell’emergenza Covid-19<br />

ha frenato quei percorsi di sviluppo<br />

e le strategie che le imprese italiane<br />

stavano intraprendendo alla vigilia.<br />

Nonostante questo, i dati dell’Osservatorio<br />

2020 confermano la buona<br />

propensione delle imprese della filiera<br />

automotive ad investire nelle tecnologie<br />

dell’Industria 4.0. Nel complesso<br />

sono oltre l’80% del totale quelle<br />

che hanno già investito in nuove tecnologie<br />

produttive o dichiarano di<br />

volerlo fare. Tuttavia i dati sulla crescita<br />

di questi investimenti mostrano<br />

un quadro ormai stabile e, nel 2020,<br />

non sono cresciute né le imprese che<br />

hanno investito in Industry 4.0 né<br />

quelle interessate a farlo. È inoltre<br />

utile ricordare come i risultati dell’Osservatorio<br />

mostrino un +60% di realtà<br />

industriali che investe in tecnologie di<br />

raccolta e analisi dei dati, macchine<br />

con controlli programmabili, robot,<br />

tecnologie di interfaccia uomo macchina,<br />

impianti automatizzati non<br />

programmabili. Le tecnologie adottate<br />

aiutano le imprese ad aumentare<br />

il controllo e la produttività dei processi<br />

e quindi a difendere le proprie<br />

quote e vantaggio competitivo. Ma<br />

non basta. <strong>La</strong> lettura congiunta dei<br />

benefici percepiti e delle traiettorie di<br />

investimento disegna uno scenario in<br />

cui le imprese della filiera chiedono<br />

all’Industria 4.0 un incremento di efficienza<br />

per difendere il loro vantaggio<br />

competitivo, e andare avanti in un<br />

periodo così tormentato.<br />

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ATTUALITÀ<br />

IMPIANTO A CICLO COMBINATO<br />

Ansaldo Energia fornirà una turbina a gas al Gruppo Arvedi<br />

Ansaldo Energia ha ottenuto dal Gruppo<br />

Arvedi l’assegnazione di un contratto<br />

per la fornitura e il rinnovo del nuovo<br />

impianto a ciclo combinato di Servola<br />

(TS). Tale impianto comprende una turbina<br />

a gas AE64.3A, equipaggiata con<br />

tecnologie di ultima generazione già<br />

validate per garantire elevata efficienza,<br />

flessibilità operativa e basse emissioni.<br />

<strong>La</strong> fornitura comprende il sistema di<br />

gestione dell’impianto Plant Optimizer<br />

Ansaldo Energia. L’impianto, in configurazione<br />

ciclo combinato con una<br />

potenza di 120 MW, sarà operativo<br />

entro fine <strong>2021</strong>.<br />

Il cliente della fornitura è il Gruppo<br />

Arvedi, una delle più significative realtà<br />

siderurgiche europee che vanta un<br />

fatturato consolidato di 2,9 miliardi di<br />

euro nel 2019 e 3.600 addetti.<br />

Con questo investimento il Gruppo<br />

Arvedi entra nel Capacity Market italiano<br />

della fornitura di energia elettrica,<br />

il cui decreto di attuazione è stato<br />

approvato dal ministero dello Sviluppo<br />

Economico italiano nel giugno 2019. Il<br />

Capacity Market, in linea con quanto<br />

avviene in altri paesi europei, ha come<br />

scopo quello di assicurare l’adeguatezza<br />

e la sicurezza del sistema elettrico<br />

nazionale in presenza di una forte<br />

componente rinnovabile, di sua natura<br />

non programmabile, incentivando gli<br />

investimenti in impianti efficienti, poco<br />

inquinanti e flessibili.<br />

<strong>La</strong> soluzione proposta da Ansaldo Energia<br />

è in grado di assicurare il pieno<br />

rispetto delle più stringenti normative<br />

sull’impatto ambientale.<br />

FONDI PER LA RICERCA E LE IMPRESE<br />

Aerospaziale: la Campania al top in Europa<br />

Una pioggia di opportunità per le imprese<br />

grazie ai fondi europei: gli ultimi bandi<br />

H2020 dedicati al Green Deal, le iniziative<br />

regionali, i bandi MISE ma anche la<br />

preparazione Horizon Europe (cluster 4<br />

“Digital, Industry and Space”; cluster 5<br />

“Climate, energy and mobility”), Clean<br />

Aviation e Urban Air Mobility. Sono state<br />

illustrate nel corso dell’evento organizzato<br />

dal Distretto Aerospaziale della Campania<br />

(DAC) “L’evoluzione della ricerca aeronautica<br />

nel <strong>2021</strong>. Programmi ed Opportunità”,<br />

che si è svolto in modalità telematica. <strong>La</strong><br />

Campania è best practice in Europa. Ai<br />

primi posti per l’ideazione<br />

di progetti di successo nel<br />

settore della filiera aerospaziale<br />

e tra le maggiori regioni<br />

del programma Clean<br />

Sky: una rete di attori del<br />

mondo della ricerca e delle<br />

imprese che, grazie alle<br />

sinergie create dal Distretto<br />

Aerospaziale della Campania<br />

DAC e all’impegno<br />

della Regione Campania,<br />

riesce a far pesare la sua<br />

azione propulsiva a favore della crescita e<br />

dell’innovazione in ambito europeo. Nel<br />

corso dell’evento è stato illustrato lo stato<br />

della nuova partnership Clean Aviation che<br />

rappresenta l’evoluzione del programma<br />

Clean Sky. Con quest’ultimo è stato rinnovato<br />

l’accordo di collaborazione della<br />

Regione Campania.<br />

“Il DAC offre alle imprese socie numerose<br />

opportunità di accesso ai fondi europei,<br />

attività di consulenza e supporto, grazie alle<br />

attività di DAC4EU, lo sportello ad hoc per<br />

questa mission che opera nel pieno rispetto<br />

della tutela delle idee e della privacy delle<br />

aziende che ne richiedono i servizi”, ha<br />

commentato Luigi Carrino, presidente del<br />

DAC. “Siamo in una fase storica complessa<br />

e difficile, e mai quanto oggi l’aerospazio<br />

può fornire risposte all’economia e al<br />

rilancio di diversi settori. Occorre da parte<br />

di tutte le istituzioni un impegno concreto<br />

con certezza di indirizzi di lungo termine,<br />

certezza di regole e di risorse”.<br />

“<strong>La</strong> filiera aeronautica e aerospaziale riveste<br />

un ruolo chiave nell’economia regionale,<br />

per la qualificata presenza industriale,<br />

e per l’elevato know-how tecnologico<br />

espresso”, ha spiegato Valeria Fascione,<br />

assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup<br />

della Regione Campania.<br />

“Come Giunta Regionale abbiamo sostenuto<br />

il settore con 160 milioni di euro con<br />

diversi interventi che vanno dai contratti<br />

di programma alla Space Economy, dalle<br />

misure di sostegno alle piattaforme tecnologiche,<br />

fino all’internazionalizzazione. In<br />

particolare le azioni sinergiche con il Joint<br />

Undertaking Clean Sky2, il più grande<br />

programma europeo di ricerca in campo<br />

aeronautico, che ha consentito di dare<br />

vita a un virtuoso utilizzo complementare<br />

dei fondi. Mi piace ricordare che la<br />

Campania con 68 proposte progettuali<br />

approvate è la prima regione europea<br />

per tasso di successo sui fondi Clean Sky<br />

2-Horizon 2020”.<br />

16 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

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INDUSTRIA 4.0<br />

MADE: un bando<br />

per sostenere le PMI<br />

MADE Competence Center pubblica un bando da 1,2 milioni<br />

di euro a sostegno delle piccole e medie imprese manifatturiere<br />

italiane per la realizzazione di progetti di Industria 4.0. Le PMI<br />

potranno inoltrare le candidature a partire dal prossimo 1° marzo<br />

sino al 20 aprile <strong>2021</strong>.<br />

Il bando, che prevede un finanziamento a fondo perduto a<br />

copertura del 50% dell’investimento previsto, è stato progettato<br />

per promuovere lo sviluppo tecnologico e digitale, nonché<br />

la creazione di competenze specialistiche avanzate nel settore<br />

industriale, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese,<br />

in coerenza con il quadro degli interventi del Piano nazionale<br />

Industria 4.0. Il massimo contributo erogabile per ogni singolo<br />

progetto sarà pari a 100 mila euro. MADE selezionerà le migliori<br />

proposte e i progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo<br />

sperimentale sui temi del 4.0 saranno realizzati proprio<br />

nella fabbrica digitale e sostenibile del Competence Center. Le<br />

tecnologie disponibili (dimostratori) sono accorpate in specifiche<br />

aree di competenza, tutte integrate e interconnesse tra loro a<br />

formare una fabbrica ideale, digitale e sostenibile.<br />

“È un’opportunità per le piccole e medie imprese manifatturiere<br />

che vogliono migliorare i propri processi produttivi in ottica 4.0”,<br />

ha dichiarato Marco Taisch, presidente di MADE Competence<br />

Center Industria 4.0. “Il bando precedente, chiuso ad inizio del<br />

2020, ha registrato 71 richieste, di cui 20 sono state selezionate<br />

per l’erogazione dei finanziamenti previsti, con l’80% dei richiedenti<br />

di piccole e medie imprese, provenienti da 13 differenti<br />

regioni Italiane, dalla Sicilia al Trentino-Alto Adige. Anche questo<br />

bando è rivolto ad una platea ampia per stimolare la domanda<br />

di innovazione”.<br />

Il competence center metterà anche a disposizione un portafoglio<br />

di servizi completo e orientato al supporto degli investimenti,<br />

con l’ausilio della finanza agevolata e di un accordo con un<br />

primario istituto bancario per la valutazione del finanziamento.<br />

In linea con l’obiettivo strategico<br />

di MADE, sarà possibile candidare<br />

una o più proposte progettuali<br />

che dovranno fare riferimento<br />

ai temi di Industria 4.0 applicati<br />

al contesto manifatturiero:<br />

Strategia Industria 4.0, progetti<br />

di innovazione, Demo e test,<br />

Scouting tecnologico, consulenza<br />

tecnologica, Validazione<br />

di progetti Industria 4.0.<br />

Marco Taisch, presidente di MADE<br />

Competence Center Industria 4.0.<br />

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ATTUALITÀ<br />

PRESSOFUSIONE E LAVORAZIONI MECCANICHE<br />

Edim investe in innovazione, green e formazione<br />

In Edim (Engineering Die-casting & Machining),<br />

azienda brianzola che opera nel<br />

settore della pressofusione e delle lavorazioni<br />

meccaniche per grande industria<br />

e automotive, non si stampa soltanto l’alluminio,<br />

ma si fondono esperienza decennale,<br />

spinta innovativa e ambizione green.<br />

Come raccontato da Genio & Impresa, il<br />

web magazine di Assolombarda, la storia<br />

di Edim è una storia di resilienza: dopo<br />

l’acquisizione da parte del Gruppo Bosch<br />

nel 2017, infatti, l’azienda ha compreso<br />

l’importanza di puntare sull’innovazione<br />

per essere competitiva e tornare a<br />

occupare una posizione di leadership in<br />

Europa. Oggi Edim conta 360 dipendenti<br />

distribuiti tra gli headquarter di Villasanta<br />

e il sito produttivo a Quero (BL). E l’azienda<br />

riconosce nelle altissime competenze<br />

del territorio un valore importate per la<br />

crescita.<br />

“Abbiamo un parco fornitori prevalentemente<br />

italiano e attorno alla nostra<br />

realtà muoviamo circa 1.200 persone,<br />

ma poiché pensiamo che la relazione<br />

con il territorio debba partire anche dalla<br />

formazione, in questi anni abbiamo attivato<br />

moltissime collaborazioni con licei e<br />

istituti tecnici della zona”, ha affermato<br />

Fabrizio Sanna, amministratore delegato<br />

di Edim. “Ci spinge da un lato la necessità<br />

di portare nuove competenze in azienda,<br />

dall’altro quello di diventare i promotori di<br />

una formazione specifica industriale che<br />

possa essere utile e funzionale al settore”.<br />

Innovazione dunque, ma senza trascurare<br />

la componente umana. Il modello di<br />

Transizione 4.0 si basa proprio su questo:<br />

il know-how dei singoli dipendenti unito<br />

ai robot, ai software e all’intelligenza<br />

artificiale. E una metodologia di lavoro<br />

molto diversa rispetto agli standard, che<br />

permette di digitalizzare le raccolte dati<br />

e di automatizzare i processi produttivi,<br />

mentre risorse e capitale umano si concentrano<br />

su tutte quelle attività che richiedono<br />

competenze elevate e specifiche.<br />

Tradizione e innovazione, che insieme<br />

creano valore e incidono sull’efficienza<br />

dell’azienda e sulla qualità del prodotto<br />

finale. Ma quali sono nel concreto i<br />

progetti di Edim? Innanzitutto Milkrun,<br />

un sistema in fase di brevettazione che<br />

permette ai macchinari di dialogare tra<br />

loro, riducendo i tempi, ottimizzando le<br />

risorse e rendendo il luogo di lavoro più<br />

sicuro. E poi Rheocasting, un processo<br />

di stampaggio appena installato nello<br />

stabilimento di Quero.<br />

Infine, innovarsi sì, ma sempre con un<br />

occhio di riguardo per l’ambiente. L’ecosostenibilità<br />

è un aspetto imprescindibile<br />

se si vuole essere davvero competitivi sul<br />

mercato ed EDiM ne è perfettamente<br />

cosciente. “Vogliamo diventare un’azienda<br />

green, a impatto zero”, conclude<br />

Sanna. Nei nostri due siti abbiamo realizzato<br />

due impianti di evaporazione per<br />

separare le acque dagli olii utilizzati nei<br />

processi produttivi, alimentando un sistema<br />

circolare che non inquina e fa risparmiare<br />

risorse idriche. In prospettiva, poi,<br />

vogliamo investire sul fotovoltaico e su<br />

un sistema intelligente di gestione dei<br />

consumi elettrici”.<br />

ACIMAC, AMAPLAST E UCIMA<br />

Un accordo con Simest per rafforzare l’export<br />

Acimac, Amaplast e Ucima rafforzano<br />

i servizi e le opportunità per le<br />

aziende associate a favore di export<br />

e internazionalizzazione grazie ad un<br />

accordo con Simest, la società del<br />

Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che<br />

da 30 anni sostiene la crescita delle<br />

imprese italiane che operano anche<br />

con l’estero. L’intesa ha come obiettivo<br />

quello di fornire alle aziende costruttrici<br />

di macchinari rappresentate servizi<br />

di assistenza per l’identificazione e lo<br />

sviluppo di modalità di intervento a<br />

supporto degli investimenti all’estero<br />

e delle esportazioni, facilitando l’accesso<br />

a tutti i benefici derivanti da<br />

programmi nazionali e sovranazionali<br />

disponibili per le singole aree geografiche<br />

di comune interesse.<br />

Il nuovo accordo sosterrà la crescita<br />

e il consolidamento degli associati in<br />

Italia e all’estero, in una sinergia senza<br />

precedenti, in grado di creare nuove<br />

possibilità di sviluppo, soprattutto in<br />

considerazione della difficile congiuntura<br />

economica attuale.<br />

18 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

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LUBRIFICAZIONE<br />

Total: 50 anni di oli per turbine<br />

Total Lubrifiants celebra una pietra miliare memorabile che apre<br />

la strada al futuro: il 50° anniversario di Total Presilia, la gamma<br />

di oli per turbine.<br />

<strong>La</strong> gamma di prodotti Total Presilia viene utilizzata per produrre<br />

più di 500 GW/anno di elettricità in tutto il mondo. Le formulazioni<br />

di Total Lubrifiants sono studiate in modo ottimale per<br />

ridurre al minimo i depositi, proteggere le turbine nelle condizioni<br />

più impegnative e mantenere le operazioni. <strong>La</strong> lunga vita<br />

operativa degli oli per turbine Total Presilia aiuta a massimizzare<br />

i tempi di attività e ridurre i costi operativi complessivi.<br />

“Da 50 anni siamo orgogliosi di offrire le soluzioni più efficaci<br />

per l’affidabilità e le prestazioni delle turbine, grazie alla continua<br />

interazione tra i nostri tecnici, produttori e, naturalmente,<br />

i nostri clienti”, ha commentato Olivier Bertomeu, direttore dei<br />

lubrificanti industriali. “Dopo 50 anni, questa gamma ha il futuro<br />

davanti e continua ad espandersi. Pertanto, il nostro nuovo<br />

prodotto, Total Presilia EVO, offre una protezione elevata contro<br />

depositi e rivestimenti e risponde alla sfida delle tecnologie Flex,<br />

necessarie per gestire la transizione energetica”.<br />

Con oltre 130 filiali e una catena di distribuzione globale, Total<br />

Lubrifiants è in grado di soddisfare le esigenze di olio per turbine<br />

delle aziende di tutto il mondo. A ciò, si aggiunge l’offerta<br />

Total Lubrifiants per l’accesso a servizi a valore aggiunto, come<br />

il monitoraggio dell’olio e l’attuazione del programma di riempimento<br />

della turbina in loco.<br />

Grazie alla sua esperienza in molti settori, quali centrali elettriche<br />

a combustibili fossili, nucleare, idroelettrico, biomasse,<br />

geotermia e solare concentrato, Total Lubrifiants, attraverso<br />

la sua gamma Total Presilia, dispone di prodotti approvati dai<br />

maggiori produttori.<br />

+10,1% NEL 2020<br />

Lombardia: aumentano<br />

le imprese che fanno rete<br />

Nonostante la pandemia, che ha frenato la nascita di nuove<br />

attività imprenditoriali nel corso dell’anno, sono circa 600<br />

le imprese lombarde che hanno sottoscritto un contratto<br />

di rete nel 2020, un numero in crescita rispetto all’anno<br />

precedente. Considerando anche le reti cessate, lo stock<br />

di imprese coinvolte in regione sale a 3.921, in aumento<br />

del +10,1% rispetto al 2019.<br />

“<strong>La</strong> crescita del numero di imprese che decide di unire<br />

le forze per affrontare le sfide del mercato è una buona<br />

notizia in un anno così difficile anche se l’aggregazione<br />

continua a riguardare una quota esigua di imprese: la<br />

strada da percorrere è ancora molto lunga”, ha dichiarato<br />

Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere<br />

Lombardia.<br />

<strong>La</strong> quota di imprese lombarde partecipanti ai contratti di rete<br />

è pari a 4,1 su mille, un valore inferiore alla media italiana<br />

(pari a 6,3‰); la Lombardia però si conferma la regione<br />

coinvolta nel maggior numero di contratti: sono 1.311 le<br />

reti che vedono la partecipazione di almeno un’impresa<br />

lombarda, il 20,1% del totale nazionale. Questo ruolo di<br />

hub nelle relazioni economiche che attraversano la penisola<br />

è dovuto in particolare a Milano, le cui imprese partecipano<br />

a 790 contratti.<br />

Oltre il 40% dei contratti che comprendono imprese<br />

lombarde è composto da non più di 3 imprese, mentre il<br />

14,8% vede la partecipazione di oltre 10 imprese; 4 contratti<br />

arrivano a comprendere più di 100 partecipanti: si<br />

tratta di grandi reti “orizzontali”, che raccolgono imprese<br />

dello stesso settore per mettere in comune alcune funzioni<br />

e guadagnare efficienza.<br />

Considerando l’ambito territoriale dei contratti lombardi si<br />

registra una crescita più intensa per le reti “a lungo raggio”,<br />

comprendenti anche imprese fuori regione, che raggiungono<br />

il 56,6% (erano il 55,4% nel 2019), mentre i contratti<br />

formati da imprese della stessa provincia e da imprese di<br />

diverse province lombarde si attestano rispettivamente al<br />

23,6% e al 19,8%.<br />

Nel 2020 il settore che ha registrato la maggiore crescita di<br />

imprese coinvolte in contratti di rete è l’edilizia (+24,8%), la<br />

cui quota sul totale raggiunge il 13%; anche i servizi, dove<br />

si concentra la maggior parte delle imprese partecipanti<br />

(45,1%), mostrano un aumento significativo (+11,2%),<br />

mentre incrementi più ridotti si registrano per il commercio<br />

(+7,3%) e l’agricoltura (+3,9%). Una crescita inferiore alla<br />

media si registra anche nell’industria (+5,7%), dove però si<br />

conferma la quota maggiore di imprese coinvolte sul totale<br />

del settore (8,3 ogni mille registrate).<br />

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ATTUALITÀ<br />

I DATI DI UCIMU - SISTEMI<br />

PER PRODURRE<br />

Ordini ancora in calo<br />

nel quarto trimestre,<br />

sia sul mercato estero sia<br />

interno. Il presidente<br />

di Ucimu Barbara<br />

Colombo: “Il Piano<br />

Transizione 4.0<br />

e il ritorno di fiere<br />

e mobilità, che verrà<br />

consentito dai vaccini,<br />

saranno determinanti<br />

per la ripresa”.<br />

Nell’ultimo trimestre del 2020<br />

la raccolta ordini di macchine<br />

utensili ha registrato ancora<br />

segno negativo. In particolare, l’indice<br />

Ucimu degli ordini di macchine<br />

utensili, elaborato dal Centro Studi &<br />

Cultura di Impresa dell’associazione,<br />

rileva, nel quarto trimestre 2020, un<br />

calo del 18,1% rispetto allo stesso<br />

periodo dell’anno precedente. In<br />

valore assoluto l’indice si è attestato<br />

a 86,4 (base 100 nel 2015).<br />

Sul risultato complessivo pesa sia la<br />

negativa performance del mercato<br />

domestico sia la debolezza della<br />

domanda estera. In particolare, la<br />

raccolta ordinativi sul mercato interno<br />

ha registrato un arretramento del<br />

28%, rispetto al quarto trimestre del<br />

2019. Il valore assoluto dell’indice si<br />

è attestato a 123,9, dunque ancora<br />

decisamente alto nonostante la<br />

riduzione.<br />

Sul fronte estero, gli ordini sono calati<br />

del 14% rispetto al periodo ottobredicembre<br />

2019. Il valore assoluto<br />

dell’indice si è attestato a 78,7.<br />

Su base annua, l’indice totale segna<br />

un arretramento del 18,6% rispetto<br />

all’anno precedente. Il risultato è stato<br />

determinato dal crollo degli ordinativi<br />

raccolti sul mercato interno (-35,1%)<br />

Macchine utensili: nuove<br />

tecnologie e formazione<br />

per dimenticare il 2020<br />

e dalla riduzione di quelli raccolti sul<br />

mercato estero (-13,6%).<br />

“Il calo registrato nel quarto trimestre<br />

2020 dà la dimensione delle<br />

difficoltà che il manifatturiero, non<br />

solo italiano, sta attraversando a<br />

causa dell’emergenza sanitaria”,<br />

ha affermato Barbara Colombo,<br />

presidente di Ucimu - Sistemi per<br />

Produrre. “L’anno che si chiude<br />

è stato indubbiamente complesso<br />

ma siamo fiduciosi che, già nei<br />

primi mesi del <strong>2021</strong>, la situazione<br />

migliorerà. Misure governative di<br />

incentivo alla sostituzione dei macchinari<br />

obsoleti e alla transizione<br />

4.0, disponibilità dei vaccini, insieme<br />

alla presenza di due importantissimi<br />

eventi fieristici sul territorio italiano<br />

quali, <strong>La</strong>miera e EMO Milano <strong>2021</strong>,<br />

entrambi ospitati a fieramilano Rho,<br />

fanno ben sperare circa l’andamento<br />

di questo nuovo anno”.<br />

“Sul fronte interno, le misure previste<br />

dal piano Transizione 4.0 inserito nella<br />

Legge di Bilancio <strong>2021</strong> sono un ottimo<br />

incentivo alla ripresa, in Italia, degli<br />

investimenti in nuove tecnologie, digitali<br />

e non. Ora ciò che è fondamentale<br />

è una comunicazione adeguata alle<br />

imprese, affinché conoscano criteri,<br />

tecnicalità e opportunità delle misure<br />

contenute nel provvedimento così<br />

da poterle sfruttare al meglio, senza<br />

tralasciare l’aspetto centrale della formazione<br />

4.0”.<br />

“Infatti, oltre ai crediti di imposta per<br />

gli acquisti di nuovi sistemi di produzione<br />

e all’incremento delle aliquote<br />

applicate agli investimenti in ricerca e<br />

sviluppo, le autorità di governo hanno<br />

previsto il credito per la formazione,<br />

20 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

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considerando però nel calcolo dello<br />

sgravio fiscale, non soltanto il costo<br />

delle ore di formazione del personale<br />

coinvolto, ma anche il costo del formatore,<br />

l’aspetto più oneroso dell’attività<br />

sostenuta dall’impresa”.<br />

“Credo che questa scelta, più e più<br />

volte sollecitata da Ucimu, stimolerà<br />

decisamente le imprese ad avviare<br />

piani di formazione e aggiornamento<br />

del personale, indispensabili, almeno<br />

quanto l’aggiornamento tecnologico,<br />

per il mantenimento della competitività<br />

delle nostre aziende”.<br />

“D’altra parte, la disponibilità dei<br />

vaccini contribuirà alla ripresa dell’attività<br />

anche oltreconfine, facilitando<br />

la mobilità delle persone, determinante<br />

per il business delle nostre<br />

imprese da sempre impegnate<br />

Nel 2020<br />

gli ordini<br />

di macchine<br />

utensili sono<br />

calati del 18,6%<br />

rispetto all’anno<br />

precedente.<br />

Il risultato è stato<br />

determinato<br />

dal crollo degli<br />

ordini sul mercato<br />

interno (-35,1%)<br />

e dalla riduzione<br />

di quelli esteri<br />

(-13,6%)<br />

<strong>La</strong> presidente<br />

di Ucimu - Sistemi<br />

per Produrre<br />

Barbara Colombo:<br />

“Il calo registrato<br />

nel quarto<br />

trimestre 2020<br />

dà la dimensione<br />

delle difficoltà che<br />

il manifatturiero,<br />

non solo italiano,<br />

sta attraversando<br />

a causa della crisi<br />

sanitaria”<br />

sui mercati esteri”, ha continuato<br />

Colombo. “Per questo è importante<br />

che la campagna vaccinale prosegua<br />

spedita, coinvolgendo il prima possibile<br />

l’intera popolazione: solo così<br />

potremo tornare alla normalità”.<br />

“L’impossibilità di spostamento<br />

di merci e persone, così come la<br />

pressoché totale assenza di manifestazioni<br />

espositive, ha messo a<br />

dura prova il nostro operato nel<br />

2020. Le fiere sono uno strumento<br />

cruciale per la nostra attività di<br />

marketing e non solo. Nel nostro<br />

settore è necessario l’incontro e<br />

il confronto diretto in fiera con il<br />

cliente e perfino con il concorrente:<br />

le fiere, infatti, non sono solo<br />

attivatrici di attività commerciale ma<br />

sono momenti importanti per lo sviluppo<br />

e la diffusione di innovazione<br />

e l’avanzamento delle tecnologie del<br />

comparto. Siamo stati costretti a<br />

farne praticamente a meno per un<br />

anno intero, cercando di sopperire<br />

con web meeting, collegamenti a<br />

distanza, video dimostrativi. Ora<br />

però le imprese hanno necessità<br />

di tornare a partecipare agli eventi<br />

fieristici e a organizzare incontri<br />

aziendali in presenza”.<br />

“In attesa che le autorità di governo<br />

diano il via libera alla ripresa dell’attività<br />

fieristica nel nostro paese, l’associazione<br />

sta lavorando incessantemente<br />

all’organizzazione, a fieramilano Rho,<br />

di <strong>La</strong>miera, dedicata al segmento delle<br />

macchine per la lavorazione e deformazione<br />

della lamiera, in programma<br />

dal 26 al 29 maggio, e EMO Milano<br />

<strong>2021</strong>, la mondiale delle macchine<br />

utensili e dei robot, che torna in Italia<br />

dopo sei anni dal successo dell’edizione<br />

2015, dal 4 al 9 ottobre”.<br />

“<strong>La</strong>miera e EMO Milano <strong>2021</strong> si presentano<br />

di fatto come primo appuntamento<br />

fieristico internazionale,<br />

rispettivamente per il comparto e per<br />

l’intero settore, dopo circa un anno<br />

e mezzo di stop forzato. Per questo<br />

– ha concluso la presidente Barbara<br />

Colombo – le attese degli operatori<br />

sono molto alte e la raccolta adesioni<br />

prosegue spedita, segno della ferma<br />

volontà di ritorno alla normalità del<br />

mondo produttivo”.<br />

Parte Ucimu Academy: 9 ragazzi assunti da 6 costruttori<br />

L’ATS, associazione temporanea di scopo per la costituzione di<br />

Ucimu Academy, è un progetto pensato per favorire e sostenere<br />

la formazione delle persone che opereranno nell’industria<br />

costruttrice di macchine utensili.<br />

Firmatari dell’ATS sono: Fondazione Ucimu, Energheia Impresa<br />

Sociale, Promos, Atena Impresa Sociale e numerosi attori del<br />

mondo dell’istruzione e formazione: Università Carlo Cattaneo -<br />

LIUC, Istituto Tecnico Industriale Statale Giulio Riva, Istituto Statale<br />

Istruzione Superiore Andrea Ponti, Istituto di Istruzione Superiore<br />

Evangelista Torricelli.<br />

Con la sottoscrizione avvenuta a febbraio si dà dunque<br />

ufficialmente avvio all’attività di Ucimu Academy, che lavora allo<br />

sviluppo del primo progetto formativo che vede coinvolti già<br />

9 ragazzi neodiplomati assunti in contratto di apprendistato di<br />

primo livello da 6 aziende costruttrici di macchine utensili, robot<br />

e automazione. Le aziende, tutte associate a Ucimu - Sistemi per<br />

Produrre, sono: D’Andrea (<strong>La</strong>inate, MI), Ficep (Gazzada Schianno,<br />

VA), Ghiringhelli (Luino, VA), Oerlikon (Brugherio, MI), Rosa<br />

(Rescaldina, MI), Tecno Delta (Saronno, VA).<br />

Grazie a questo programma della durata di un anno, i 9 ragazzi<br />

potranno seguire un percorso di formazione alternata tra ore di<br />

aula – svolte da un pool di docenti, scelti tra gli istituti che hanno<br />

aderito al progetto e tra i dipendenti delle aziende del settore – e<br />

attività in azienda. Al termine dei 12 mesi, i ragazzi otterranno un<br />

certificato di specializzazione tecnica superiore IFTS, che attesta la<br />

frequenza ad un percorso di formazione tecnica superiore.<br />

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ATTUALITÀ<br />

REVERSE ENGINEERING<br />

Creaform ha un nuovo responsabile vendite per l’Italia<br />

Creaform, esperto nelle soluzioni di<br />

misurazione 3D portatili e automatizzate,<br />

ha nominato Filippo Quaglia<br />

responsabile delle vendite per l’Italia.<br />

Sarà responsabile dello sviluppo e della<br />

gestione della strategia di vendita, nonché<br />

del coaching e della guida del team<br />

di vendita del territorio.<br />

Il suo percorso professionale lo ha condotto,<br />

prima di iniziare la sua carriera<br />

come Account Manager presso Creaform<br />

nel giugno 2018, a lavorare per più<br />

di 7 anni come Technical Manager presso<br />

GOM Metrology, dove ha maturato<br />

una profonda conoscenza del settore<br />

della metrologia 3D. Precedentemente,<br />

ha coperto il ruolo di Product Manager<br />

presso Microsystem Srl, dove ha gestito<br />

i prodotti GOM in collaborazione con il<br />

direttore commerciale, e di responsabile<br />

controllo qualità presso Tecnomeccanica<br />

Srl, dove era incaricato del controllo<br />

dimensionale dei pezzi durante l’intero<br />

processo produttivo.<br />

In qualità di direttore commerciale di<br />

Creaform in Italia, Quaglia sarà attivamente<br />

coinvolto nelle attività di vendita<br />

diretta e indiretta. Inoltre, stabilirà canali<br />

di comunicazione efficaci con il management<br />

Creaform e gestirà le strategie<br />

atte ad aumentare la presenza sul mercato<br />

locale.<br />

“Felice di avere questa opportunità,<br />

è una nuova sfida nella mia carriera<br />

e ho molta fiducia in Creaform”, ha<br />

dichiarato Filippo Quaglia. “Possiamo<br />

fare un ottimo lavoro tutti insieme,<br />

siamo una squadra fantastica. L’Italia<br />

è il terzo mercato europeo della<br />

società e vogliamo rafforzare la nostra<br />

posizione svolgendo un ruolo chiave<br />

nello sviluppo di Creaform. Vogliamo<br />

continuare a fornire le migliori soluzioni<br />

ai nostri clienti e aiutarli ad aumentare<br />

il loro business, attraverso la nostra<br />

esperienza in metrologia e reverse engineering”.<br />

Creaform è una divisione di Ametek<br />

Srl. e dal 2016 è presente sul territorio<br />

italiano. Gli uffici si trovano a Peschiera<br />

Boromeo (MI).<br />

PRODUZIONE DI CAVI DI RICARICA PER L’E-MOBILITY<br />

Phoenix Contact: pronto il nuovo<br />

stabilimento in Polonia<br />

Il nuovo stabilimento di Phoenix<br />

Contact E-mobility nella città<br />

polacca di Rzeszów è stato completato<br />

a tempo di record. Dopo<br />

solo cinque mesi dall’inizio dei<br />

lavori, la prima linea di produzione<br />

di cavi di ricarica AC è stata<br />

inaugurata a gennaio all’interno<br />

della nella nuova sede di 15.000<br />

m 2 . Nonostante tutte le difficoltà<br />

dovute alla pandemia, lo<br />

stabilimento è stato consegnato<br />

a Phoenix Contact E-Mobility<br />

alla fine di dicembre, nei tempi<br />

previsti. <strong>La</strong> produzione dei pluripremiati<br />

cavi di ricarica AC è già<br />

iniziata all’inizio di quest’anno, in<br />

linea con la dinamica in costante<br />

crescita dell’elettromobilità sul<br />

mercato. Nel 2020, le nuove<br />

immatricolazioni di veicoli elettrici<br />

in Germania sono state poco<br />

meno di 200.000 e salgono fino<br />

a quasi 400.000 considerando<br />

anche i veicoli ibridi plug-in.<br />

“Ognuno di questi veicoli viene<br />

fornito con un cavo di ricarica<br />

AC nel bagagliaio. Inoltre,<br />

gli incentivi previsti dalle case<br />

automobilistiche e dai vari<br />

stati stanno favorendo il boom<br />

espansivo dell’infrastruttura di<br />

ricarica privata in tutta l’Europa.<br />

Queste misure stanno<br />

contribuendo all’incremento<br />

delle vendite anche dei cavi di<br />

ricarica AC”, ha commentato<br />

Christoph Paetzold, project<br />

manager del nuovo stabilimento<br />

di Rzeszów. “Siamo<br />

quindi molto felici di essere<br />

riusciti a completare lo stabilimento<br />

di Rzeszów in tempi<br />

record, grazie alla collaborazione<br />

dell’impresa costruttrice<br />

Panattoni e delle autorità<br />

locali. Il team ha già prodotto il<br />

primo lotto dei cavi di ricarica<br />

AC e ci stiamo preparando<br />

per incrementare il numero di<br />

linee di produzione ed assumere<br />

ulteriore personale nelle<br />

prossime settimane. Il nostro<br />

stabilimento diventerà uno dei<br />

siti produttivi più importanti<br />

per Phoenix Contact E-Mobility,<br />

grazie alla sua posizione<br />

strategica nel Parco Scientifico<br />

e Tecnologico di Dworzysko<br />

ed all’infrastruttura ben sviluppata.<br />

Parallelamente, sono<br />

in atto ulteriori investimenti<br />

per espandere le capacità produttive<br />

anche presso la casa<br />

madre in Germania”.<br />

Il nuovo stabilimento di<br />

Rzeszów si estende su una<br />

superficie totale di 15.000 m 2<br />

di cui 14.000 destinati a produzione<br />

e magazzino, i restanti<br />

1.000 m 2 adibiti ad uffici.<br />

<strong>La</strong> produzione è stata avviata<br />

a gennaio <strong>2021</strong>. Nei prossimi<br />

anni, l’organico dovrebbe<br />

crescere fino a superare i 250<br />

dipendenti.<br />

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INDUSTRIA AEROSPAZIALE<br />

Leonardo e Solvay insieme nella ricerca<br />

sui compositi termoplastici<br />

Leonardo e Solvay annunciano la creazione<br />

di un laboratorio di ricerca congiunto<br />

dedicato allo sviluppo di nuovi<br />

materiali compositi e nuovi processi di<br />

produzione, fondamentali per il futuro<br />

dell’industria aerospaziale. Il Leonardo<br />

Solvay Joint <strong>La</strong>b sarà dedicato al settore<br />

degli “engineered materials” a matrice<br />

termoplastica e, in particolare, ai processi<br />

di saldatura e laminazione automatica<br />

di strutture aerospaziali complesse e di<br />

grandi dimensioni. L’obiettivo è migliorare<br />

le proprietà del prodotto, estenderne il<br />

ciclo di vita e aumentare l’efficienza della<br />

linea produttiva. I compositi termoplastici<br />

offrono vantaggi unici, tra cui la riduzione<br />

del peso, per aeromobili più efficienti in<br />

termini di consumo di carburante. Inoltre,<br />

il nuovo materiale non richiede, nella fase<br />

di realizzazione, l’impiego dell’autoclave<br />

per il consolidamento delle parti, con<br />

ricadute anche in termini di sostenibilità<br />

sulla linea di produzione.<br />

“<strong>La</strong> collaborazione con Solvay è un passo<br />

significativo nella ricerca sui materiali<br />

avanzati, parte dei programmi di R&S dei<br />

Leonardo <strong>La</strong>bs”, ha sottolineato Roberto<br />

Cingolani, Chief Technology and Innovation<br />

Officer di Leonardo (e da poco<br />

ministro della Transizione ecologica del<br />

governo Draghi). “L’ambito di ricerca,<br />

centrale per Leonardo, è un fattore chiave<br />

di competitività, consentirà di migliorare<br />

prestazioni e sicurezza dei prodotti, per<br />

ampliarne le potenzialità, con una ricaduta<br />

diretta sull’impatto ambientale e<br />

il consumo delle risorse, dando impulso<br />

ad un sistema produttivo circolare ed<br />

efficiente”.<br />

“<strong>La</strong> collaborazione è in linea con la strategia<br />

di Solvay di rafforzare la propria<br />

leadership come fornitore di materiali<br />

compositi innovativi in ambito aerospaziale<br />

e per altri settori”, ha aggiunto<br />

Nicolas Cudre-Mauroux, Chief Technology<br />

and Innovation Officer di Solvay. “<strong>La</strong><br />

partnership con Leonardo potenzierà la<br />

nostra capacità di sviluppare soluzioni<br />

innovative nel composito termoplastico<br />

e incrementerà notevolmente l’adozione<br />

nel settore aerospaziale, contribuendo<br />

a ridurre il consumo di carburante e le<br />

emissioni di CO 2<br />

”.<br />

Il Leonardo Solvay Joint <strong>La</strong>b, che avrà<br />

sede presso il Leonardo <strong>La</strong>b di Grottaglie<br />

(Taranto) e presso l’MSAC - Material<br />

Science Application Center di Solvay a<br />

Bruxelles, si avvarrà, inoltre, del supporto<br />

di altre infrastrutture interne di<br />

entrambe le aziende e di collaborazioni<br />

con enti, centri di ricerca e università,<br />

in Italia e all’estero, in un’ottica di open<br />

innovation.<br />

LAMINATI<br />

Seriveneta entra nel Gruppo Gemme<br />

Completata dalla bresciana Gemme Italian<br />

Producers Srl l’acquisizione di Seriveneta<br />

Srl, azienda storica di Vicenza affermata<br />

nell’ambito della lavorazione di laminati<br />

serigrafati. L’operazione è stata portata a<br />

termine con un’entreprise value di 2,07<br />

milioni di euro. Il 20% di Seriveneta va ad<br />

Antonio Dalla Pozza, che assume la carica<br />

di direttore generale del nuovo gruppo,<br />

garantendo continuità ai valori aziendali.<br />

Seriveneta, che nel 2019 ha festeggiato<br />

i 40 anni di attività, è riconosciuta come<br />

punto di riferimento per la produzione<br />

di laminati estetici in acciaio e alluminio<br />

serigrafato. <strong>La</strong> qualità dei prodotti e dei<br />

processi ha permesso negli anni uno sviluppo<br />

costante, portando a un fatturato di<br />

5 milioni di euro per l’anno 2020, in crescita<br />

del 30% rispetto al 2019. L’ingresso<br />

in Gemme consentirà all’azienda di San<br />

Vito di Leguzzano di attingere alla grande<br />

esperienza, spinta innovativa e capacità<br />

organizzativa del Gruppo.<br />

Gemme Italian Producers nasce a Brescia<br />

nel 1997 e, con una presenza in 87<br />

Paesi, ha realizzato negli ultimi anni ricavi<br />

crescenti, con un incremento dell’80%<br />

del fatturato nel 2020 rispetto al 2019.<br />

L’acquisizione s’inserisce nella strategia di<br />

crescita di Gemme che prevede la diversificazione<br />

della propria attività, sempre nel<br />

rispetto dei valori aziendali.<br />

“Ho deciso di far parte di questa avventura<br />

imprenditoriale con Gemme perché<br />

condividiamo gli stessi valori e la stessa<br />

visione del mercato. Insieme, possiamo<br />

Antonio Dalla Pozza, direttore generale<br />

di Seriveneta, ed Emanuele Epis, amministratore<br />

delegato di Gemme<br />

collaborare alla crescita di Seriveneta”, ha<br />

spiegato Antonio Dalla Pozza.<br />

”Quando Seriveneta ha espresso la volontà<br />

di entrare nel Gruppo Gemme, l’abbiamo<br />

accolta con entusiasmo. A seguito del<br />

rapporto di lavoro consolidato da oltre 20<br />

anni, riteniamo l’operazione in linea con i<br />

nostri valori e coerente con il nostro asse<br />

strategico”, ha commentato Emanuele<br />

Epis, amministratore delegato di Gemme.<br />

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ATTUALITÀ<br />

L’INDAGINE DI DELOITTE, INTESA<br />

SANPAOLO E CONFINDUSTRIA<br />

Le piccole e medie imprese<br />

sono state le più colpite<br />

dalla pandemia.<br />

Ma è proprio in questo<br />

momento che devono<br />

trovare il coraggio<br />

di reagire, pianificando le<br />

proprie mosse<br />

e individuando i giusti<br />

partner a cui affiancarsi.<br />

L’impegno delle PMI<br />

per la ripresa<br />

a cura di Eva De Vecchis<br />

Covid-19 ha<br />

costretto le PMI a ripensare da<br />

L’emergenza<br />

capo il proprio modo di operare,<br />

mettendo in discussione non solo<br />

le logiche di funzionamento e quelle<br />

organizzative in base ai nuovi trend,<br />

ma anche strategie aziendali di crescita<br />

e sviluppo del business compatibili<br />

con una nuova competitività internazionale<br />

e nuovi bisogni da soddisfare.<br />

Una accresciuta dimensione aziendale<br />

insieme ad una buona solidità patrimoniale<br />

sono fattori chiave per essere<br />

aziende resilienti, per reagire alle<br />

crisi e mantenere il proprio vantaggio<br />

competitivo nel medio-lungo termine.<br />

Non si tratta di costruire da capo<br />

quello che c’era già, ma di affrontare<br />

un nuovo presente con nuove regole<br />

e necessità per sopravvivere.<br />

Con questo incitamento Deloitte<br />

insieme al Gruppo Intesa Sanpaolo e<br />

Piccola Industria Confindustria hanno<br />

avviato un’indagine per comprendere<br />

il punto di vista delle piccole e medie<br />

imprese. Attraverso interviste dirette<br />

a circa 6.100 PMI italiane, sono stati<br />

approfonditi i principali bisogni delle<br />

aziende nella fase di ripresa post-<br />

Covid.<br />

Le piccole e medie imprese infatti<br />

sono state anche le più colpite, di<br />

conseguenza la tendenza generale è<br />

quella di essere cauti: è invece proprio<br />

in questo momento che le PMI devono<br />

reagire, pianificando le proprie<br />

mosse e ricercando i giusti partner<br />

a cui affiancarsi. Come ci insegna la<br />

crisi del 2008, per esempio, per uscire<br />

con successo da una situazione emergenziale<br />

serve conoscere la meta, o<br />

almeno la direzione, e soprattutto<br />

sviluppare strategie a prova di crisi<br />

come le capacità innovative; l’internazionalizzazione<br />

e diversificazione e la<br />

solidità patrimoniale per poter gestire<br />

al meglio la “paura dell’ignoto”.<br />

È interessante leggere un report che<br />

approfondisce prima di tutto il valore<br />

della parola “crisi”. Un termine che<br />

ha perso, in parte, l’antico significato<br />

greco di “scelta”. Oggi la crisi è qualcosa<br />

che spaventa inevitabilmente,<br />

prima invece si trattava di un termine<br />

adatto ad indicare un cambiamento<br />

consapevole, ponderato e quindi,<br />

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probabilmente, meno spaventoso.<br />

Così il report di Deloitte, Intesa San<br />

Paolo e Piccola Industria (Confindustria):<br />

“I bisogni delle PMI per la<br />

ripresa post-Covid - <strong>La</strong> crisi come<br />

opportunità per evolvere i paradigmi<br />

aziendali” chiarisce subito che parlare<br />

di crisi, non vuol dire per forza parlare<br />

in negativo.<br />

Certo, ci tiene a sottolineare il documento,<br />

l’emergenza Covid-19 che<br />

stiamo vivendo in questo periodo<br />

resta “una delle crisi più profonde<br />

che il mondo intero abbia affrontato<br />

negli ultimi 100 anni con impatti nel<br />

medio-lungo termine ancora difficili<br />

da prevedere sotto molti punti di<br />

vista (per esempio sociale, economico,<br />

ambientale)”. Ed è proprio per supportare<br />

le aziende italiane nel corso di<br />

questa emergenza che è nata l’idea<br />

di un’indagine capace di raccogliere<br />

l’opinione di più di 6.000 PMI – attraverso<br />

questionari e interviste dirette<br />

– per identificare le direttrici di ripresa<br />

delle imprese nazionali e gli ambiti su<br />

cui concentrarsi per avviare il percorso<br />

di trasformazione.<br />

IL RUOLO DELLE PMI<br />

C’è però qualcosa che rende questa<br />

crisi sanitaria diversa da altre che<br />

hanno colpito l’umanità, qualcosa di<br />

rintracciabile nella sua stessa natura:<br />

si tratta infatti della prima situazione<br />

di shock, dal secondo dopoguerra<br />

ad oggi, non generata da un evento<br />

finanziario a causa del quale tutti gli<br />

stakeholder (istituzioni governative,<br />

imprese e individui) stanno affidando<br />

alle banche e alle istituzioni finanziarie<br />

un ruolo centrale per costruire un<br />

new-normal (nuova normalità).<br />

In questo contesto così incerto per il<br />

mondo e per l’Italia, un dato emerge<br />

chiaramente: “le PMI sono il segmento<br />

industriale più colpito, con<br />

circa 1 azienda su 3 che si ritrovava<br />

in situazioni di illiquidità o di liquidità<br />

precarie”.<br />

In Italia – prosegue il report – la situazione<br />

è ancora più particolare, trattandosi<br />

di un paese il cui tessuto imprenditoriale<br />

è costituito quasi totalmente,<br />

Figura 1 - Tempo<br />

di ritorno ai livelli<br />

pre-crisi del PIL<br />

italiano durante<br />

fasi di shock<br />

(Variazione % PIL<br />

reale trimestrale<br />

rispetto ai livelli<br />

del picco pre-crisi)<br />

L’indagine di<br />

Deloitte, Intesa<br />

San Paolo<br />

e Piccola Industria<br />

(Confindustria) ha<br />

raccolto l’opinione<br />

di più di 6.000<br />

PMI – attraverso<br />

questionari<br />

e interviste dirette<br />

– per identificare<br />

le direttrici di<br />

ripresa delle<br />

imprese nazionali<br />

e gli ambiti<br />

su cui avviare la<br />

trasformazione<br />

Fonte: Elaborazione Monitor Deloitte su dati Banca d’Italia e OECD<br />

in termini di numerosità di operatori,<br />

da PMI (soprattutto micro-imprese).<br />

Per noi quindi la scelta sembra ovvia:<br />

affrontare la ripresa e rimanere fedeli<br />

ai paradigmi consolidati di business,<br />

oppure sfruttare la crisi per evolversi<br />

e abbracciare il cambiamento.<br />

LA CRISI COME OPPORTUNITÀ DI<br />

EVOLVERE I PARADIGMI AZIENDALI<br />

Sempre per parlare di differenze con<br />

il passato, sembra proprio che l’emergenza<br />

sanitaria che stiamo attraversando<br />

sia la più grande crisi che<br />

il sistema economico globale abbia<br />

mai affrontato negli ultimi 100 anni.<br />

Niente male. Infatti dalla Grande<br />

Depressione del 1929 sia le economie<br />

avanzate, sia quelle emergenti sono<br />

in recessione. I dati stimati dall’International<br />

Monetary Fund indicano una<br />

riduzione dell’8% per le economie<br />

sviluppate e del 3% per le economie<br />

emergenti e quelle in via di sviluppo.<br />

L’Italia è tra i paesi più colpiti dalla<br />

pandemia e gli economisti di Deloitte<br />

condividono le stime di Banca d’Italia<br />

su una riduzione del PIL nazionale pari<br />

a -9,5% per il 2020.<br />

Altro punto dolente sono i tempi<br />

di ripresa stimati per il nostro paese<br />

che dovrebbe tornare ai livelli di PIL<br />

pre-crisi nel minore tempo possibile.<br />

E pensare che all’Italia ci sono voluti<br />

ben 6 anni per uscire dalla crisi del ’29<br />

e ancora non si era ripresa da quella<br />

del 2009 (figura 1).<br />

Ma non tutto è andato perduto e<br />

molte aziende, spinte da questa situazione<br />

drammatica, hanno optato per<br />

una scelta: rimanere “fedeli” allo<br />

status quo o avere un atteggiamento<br />

anticipatorio nei confronti della nuova<br />

normalità in cui sia le aziende che i<br />

consumatori dovranno agire e che<br />

prevede certi cambiamenti in termini<br />

di nuovi paradigmi di business, tra cui:<br />

• Digitalizzazione: per competere sul<br />

mercato sfruttando, in un contesto di<br />

distanziamento sociale, una maggiore<br />

efficienza operativa e garantendo<br />

una maggiore portata commerciale<br />

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ATTUALITÀ<br />

(anche se ad oggi solo il 10% delle<br />

PMI italiane vende online contro una<br />

media UE del 18%).<br />

• Dimensione e scala, che secondo<br />

il punto di vista Deloitte, favorevole<br />

al rafforzamento patrimoniale delle<br />

imprese e la crescita dimensionale,<br />

sono fattori di base per sostenere la<br />

competitività e la capacità di investire<br />

e innovare all’interno di un nuovo<br />

contesto.<br />

• Sostenibilità: un punto di forza sul<br />

quale molte PMI (1 azienda su 2)<br />

avevano già investito e che adesso<br />

diventerà ancora più trainante.<br />

IL SEGMENTO PIÙ COLPITO<br />

DALLA PANDEMIA<br />

Le aziende di piccole e medie dimensioni<br />

rappresentano la base del sistema<br />

economico italiano per numerosità<br />

e occupazione (99,9% del totale<br />

imprese, 78,1% della forza lavoro e<br />

66,9% del valore aggiunto) e sono<br />

state il segmento più colpito dalla<br />

pandemia con effetti sulla domanda e<br />

sull’offerta. Deloitte insieme al Gruppo<br />

Intesa Sanpaolo e Piccola Industria<br />

Confindustria hanno avviato a questo<br />

proposito l’indagine che ha coinvolto<br />

6.100 PMI italiane, con l’obiettivo di<br />

identificare le loro direttrici di ripresa. I<br />

risultati sono stati vari e poco rassicuranti,<br />

considerando che il 90% delle<br />

PMI italiane è stata colpita dalla crisi<br />

Covid-19 e che il 70% delle aziende<br />

si trova in difficoltà finanziarie, con<br />

problemi di liquidità, dettati da strutture<br />

di costi parzialmente fisse e flussi<br />

di ricavi ridotti o in ritardo.<br />

Ma il dato davvero interessante è<br />

che, nonostante le difficoltà, alcune<br />

aziende hanno reagito già nel breve<br />

periodo provando a cogliere le prime<br />

opportunità derivanti dalla pandemia,<br />

come nel caso della riconversione degli<br />

impianti per la produzione di dispositivi<br />

di protezione individuali e medici.<br />

Certo, le crisi che le aziende italiane si<br />

sono trovate ad affrontare nel corso<br />

degli anni le hanno in parte temprate<br />

e rese più capaci di affrontare situazioni<br />

emergenziali. A tal riguardo un<br />

recente studio di Monitor Deloitte,<br />

Figura 2 - PMI che<br />

credono di dover<br />

intervenire sul<br />

proprio modello<br />

di business (%<br />

rispondenti)<br />

Figura 3 - PMI<br />

che intendono<br />

agire sul modello<br />

operativo<br />

“How to win in volatile times - Sviluppare<br />

strategie a prova di crisi”, ha<br />

messo in luce tre elementi che hanno<br />

permesso ad alcune imprese italiane<br />

di andare avanti dopo la pesante<br />

crisi del 2008. Stiamo parlando di:<br />

capacità innovative, internazionalizzazione<br />

e diversificazione, scala e<br />

solidità patrimoniale. Elementi che<br />

l’indagine condotta sulle 6.100 PMI<br />

ha confermato essere fondamentali<br />

per affrontare situazioni di emergenza<br />

e per identificare le principali direttrici<br />

di crescita per le piccole e medie<br />

imprese italiane.<br />

CAPACITÀ DI INNOVARE<br />

Cosa vuol dire innovare? Secondo il<br />

report, e alla luce del contesto straordinario<br />

che deve essere affrontato,<br />

la risposta migliore è “rimanere competitivi”.<br />

Le piccole e medie imprese<br />

italiane infatti sostengono di dover<br />

“intervenire sul proprio modello di<br />

business, adeguando le strategie in<br />

termini di crescita e sviluppo degli<br />

affari, e conseguentemente rivedere<br />

il proprio modello operativo”. Non a<br />

caso, il 56% delle PMI ritiene fondamentale<br />

doversi concentrare sull’ampliamento/revisione<br />

del bacino clienti,<br />

sull’offerta e sui canali di vendita utilizzati,<br />

sulle fasi di approvvigionamento<br />

e produzione della “supply chain”, il<br />

tutto per incrementare il valore percepito<br />

dal mercato attraverso i propri<br />

prodotti/servizi (figura 2).<br />

Nonostante la buona volontà, però,<br />

sembra che solo il 35% delle aziende<br />

che hanno detto di avere le competenze<br />

adeguate hanno poi realmente<br />

definito piani di rilancio strutturati,<br />

con obiettivi e azioni formalizzate<br />

su un orizzonte temporale di mediolungo<br />

termine.<br />

In parallelo alla revisione del modello<br />

di business c’è l’evoluzione del modello<br />

operativo, infatti, circa il 70% delle<br />

PMI intervistate ritiene necessario rivedere<br />

il modo in cui sono svolte le<br />

attività nel day by-day, sia in relazione<br />

ai processi interni che nei confronti<br />

di terzi. In questo senso, la prima<br />

vera necessità per le PMI in termini<br />

operativi risulta quella di mettere in<br />

sicurezza i dipendenti e assicurare la<br />

continuità delle attività produttive,<br />

attraverso una organizzazione degli<br />

Fonte: Survey “I bisogni delle PMI post-Covid” - Deloitte, Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo<br />

Fonte: Survey “I bisogni delle PMI post-Covid” - Deloitte, Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo<br />

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spazi più efficiente e snella; mentre gli<br />

ambiti di intervento “digitale” sono<br />

valutati dalle PMI come meno prioritari<br />

rispetto a interventi di natura più<br />

strutturale (figura 3).<br />

PUNTARE AI MERCATI ESTERI<br />

L’internazionalizzazione negli ultimi<br />

anni è stata una delle principali direttrici<br />

di crescita per le PMI, seconda<br />

solo all’aumento della produttività e<br />

dell’efficienza operativa. Un dato confermato<br />

anche dalla rilevante crescita<br />

dell’export delle PMI nazionali che è<br />

aumentato tra il 2014 e il 2018 ad<br />

un tasso annuo del 2,5%, per poi<br />

toccare volumi di più di 200 miliardi<br />

di euro. Internazionalizzarsi sembra<br />

essere ancora un fattore in cima alla<br />

lista delle cose da fare per garantirsi<br />

una ripresa e 1 azienda su 2 vede<br />

l’espansione dei mercati come la strategia<br />

migliore per tornare ai livelli di<br />

operatività pre-Covid. Da questo deriva<br />

un’insistenza maggiore da par-te delle<br />

PMI, poco esperte di mercati esteri, su<br />

fattori quali: conoscenza del mercato;<br />

capacità di individuare giusti partner<br />

locali; rafforzamento della governance<br />

e dei sistemi di reporting; saper essere<br />

“pronti” a competere nel nuovo mercato<br />

e avere le giuste competenze.<br />

SOLIDITÀ PATRIMONIALE PER DARE<br />

STABILITÀ AL BUSINESS<br />

<strong>La</strong> componente patrimoniale è fondamentale<br />

per garantire una crescita<br />

sostenibile più della liquidità aziendale<br />

che, almeno, consente un sostentamento<br />

alle imprese per gestire le<br />

necessità operative e di cassa imminenti.<br />

Il report conferma questo trend,<br />

e sottolinea come più del 90% delle<br />

PMI veda la solidità patrimoniale come<br />

fattore chiave per garantire la stabilità<br />

al business e la competitività nel<br />

medio-lungo termine. Come farlo, è<br />

un’altra questione: da un lato ci sono<br />

casi di aziende che si con-centrano<br />

sulla riduzione dell’esposizione verso<br />

terzi e sul consolidamento dell’indebitamento<br />

o la generazione della liquidità,<br />

dall’altro interventi più strutturali<br />

come alleanze strategiche, JVs, M&A.<br />

IL CORAGGIO DI METTERSI<br />

IN DISCUSSIONE<br />

Infine, conclude il report, all’imprenditore<br />

italiano è richiesto di avere<br />

coraggio: questo è il momento in<br />

cui bisogna mettere in discussione<br />

sia sé che gli altri, anche attraverso<br />

nuove forme di collaborazione con<br />

partner terzi per poter definire un<br />

nuovo standard di mercato.<br />

“<strong>La</strong> storia ci insegna come da una<br />

crisi possano esserci solo due possibili<br />

risultati: vittoria o sconfitta. Chi rimane<br />

immobile e passivo agli eventi, ha<br />

già scritto il suo destino. Chi cerca di<br />

agire e si dimostra proattivo, invece, ha<br />

buona probabilità di uscirne vincitore”.<br />

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APPUNTAMENTI<br />

VITERIA, BULLONERIA E SISTEMI DI FISSAGGIO<br />

Fastener Fair Italy posticipata al 2022<br />

In seguito alla comunicazione relativa al rinvio<br />

di Fastener Fair Stuttgart, Mack Brooks<br />

Exhibitions ha annunciato le nuove date<br />

per Fastener Fair Italy. L’evento, che era<br />

in programma a Fiera Milano City dal 10<br />

all’11 novembre <strong>2021</strong>, si svolgerà invece<br />

dal 30 novembre all’1 dicembre 2022. A<br />

causa delle similitudini di espositori, visitatori<br />

e categorie merceologiche tra le due fiere,<br />

gli organizzatori hanno deciso di posticipare<br />

Fastener Fair Italy al 2022. Questo periodo<br />

di pausa di un anno tra i due eventi darà<br />

all’industria di viteria, bulloneria e sistemi di<br />

fissaggio abbastanza tempo per garantire<br />

che i prodotti e servizi presentati all’evento<br />

siano aggiornati con le ultime innovazioni e<br />

sviluppi che il settore ha da offrire.<br />

“A seguito della decisione di posticipare<br />

Fastener Fair Stuttgart in autunno, abbiamo<br />

dovuto rivedere le date di Fastener Fair<br />

Italy”, ha commentato Liljana Goszdziewski,<br />

Portfolio Director delle Fastener Fair europee,<br />

“Ovviamente, la pandemia di Covid-19 in<br />

corso, e relativi confinamenti e restrizioni<br />

di viaggio, hanno avuto un impatto sul<br />

nostro calendario fieristico. Di conseguenza,<br />

abbiamo deciso di riportare Fastener Fair<br />

Italy al suo biennio originale per evitare che<br />

le date si sovrappongano con quelle della<br />

manifestazione di Stoccarda. Ciò consentirà<br />

a tutti gli espositori di adattare la propria<br />

offerta sulla base delle richieste di mercato<br />

di ogni fiera e di rivolgersi all’audience di<br />

riferimento. Con il rinvio della fiera vogliamo<br />

dare all’industria delle tecnologie di fissaggio<br />

il tempo necessario per pianificare la partecipazione<br />

ad entrambi gli eventi e ottimizzarne<br />

i vantaggi”.<br />

Nelle prossime settimane e mesi, il team di<br />

Fastener Fair Italy si metterà in contatto con<br />

clienti e partner per ringraziare espositori,<br />

fornitori e visitatori della loro collaborazione<br />

e continuo supporto durante questo periodo.<br />

Fastener Fair Italy fa parte di una serie di<br />

eventi commerciali mirati per l’industria di<br />

viteria, bulloneria e sistemi di fissaggio, tra<br />

cui Fastener Fair Turkey, Fastener Fair India,<br />

Fastener Fair France, Fastener Fair Mexico e<br />

Fastener Fair Usa. Fastener Fair Stuttgart, in<br />

Germania, è l’evento bandiera del marchio<br />

Fastener Fair.<br />

FIERE DI PARMA<br />

Mecfor raddoppia: forum a luglio e fiera nel 2022<br />

Contribuire ad una strategia<br />

globale di risposta alle urgenti<br />

esigenze di green-saving nel<br />

settore dell’industria pesante,<br />

in un think tank che vedrà<br />

confrontarsi ricerca, economia,<br />

impresa e talento per<br />

l’innovazione meccanica. È<br />

questo l’obiettivo di Mecfor-<br />

Forum in programma il 7<br />

luglio a Fiere di Parma in occasione<br />

di SPS (6-8 luglio, <strong>2021</strong>)<br />

e organizzato per promuovere<br />

Mecfor 2022.<br />

Perché se è vero che la proroga<br />

dell’attuale stato d’emergenza<br />

sposta Mecfor, il nuovo salone<br />

B2B ideato da Fiere di Parma e<br />

il Centro Esposizioni Ucimu, a<br />

febbraio 2022 (dal 24 al 26), è<br />

altrettanto vero che nel <strong>2021</strong><br />

Fiere di Parma gioca in attacco:<br />

fa sistema con Messe Frankfurt<br />

Italia, fiera leader nell’automazione<br />

e promuove il salone con<br />

un Forum in contemporanea<br />

con SPS.<br />

Il Forum, che accoglierà gli<br />

operatori in un quartiere fieristico<br />

con un sistema di gestione<br />

accessi volto a garantire la<br />

sicurezza con i più alti standard<br />

di safe & security, sarà<br />

un evento fisico trasmesso<br />

anche in streaming.<br />

Un format sicuro, ma anche<br />

snello, efficace ad elevato<br />

tasso di digitalizzazione che<br />

capitalizza dal punto di vista<br />

organizzativo e tecnologico il<br />

successo di Cibus Forum 2020<br />

con oltre 1000 operatori al<br />

giorno in presenza e 3 mila<br />

spettatori in streaming.<br />

Il Forum comprenderà due<br />

sessioni di incontri, una economica<br />

e una tecnica affiancate<br />

da un’area espositiva di<br />

desk di rappresentanza.<br />

Mecfor raddoppia, quindi.<br />

Andrà infatti al 2022 la<br />

fiera fisica il cui concept ha<br />

già riscosso l’entusiasmo e<br />

l’interesse del settore: tre<br />

sezioni – <strong>Subfornitura</strong>, Turning<br />

e Revamping – e tre<br />

visioni industriali differenti e<br />

sinergiche. Da un lato quella<br />

dell’industria manifatturiera e<br />

della lavorazione conto terzi,<br />

dall’altro quella dell’economia<br />

circolare.<br />

Per affiancare le imprese nel<br />

percorso di accompagnamento<br />

all’appuntamento del<br />

2022, il quartier generale<br />

di Viale delle Esposizioni ha<br />

organizzato due momenti di<br />

incontro virtuale: un webinar<br />

dedicato al mercato del<br />

Revamping ed il tema dei fruitori<br />

del Credito d’Imposta previsto<br />

in Transizione 4.0 (marzo<br />

<strong>2021</strong>); e un webinar dedicato<br />

al Turning e alle Tecnologie<br />

Abilitanti ad esso collegate<br />

(novembre <strong>2021</strong>).<br />

28 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

28_29_NEWS APPUNTAMENTI.indd 28 10/03/21 17:10


APPUNTAMENTI<br />

L’agenda<br />

Emerson Users Exchange<br />

EMEA (Digital)<br />

29-31 marzo <strong>2021</strong><br />

www.emersonexchange.<br />

org/emea<br />

Hannover Messe Digital<br />

Edition<br />

12-16 aprile <strong>2021</strong><br />

www.hannovermesse.de<br />

MCM Web Edition<br />

15 aprile <strong>2021</strong><br />

www.mcmonline.it/<br />

webedition.asp<br />

<strong>La</strong>miera<br />

26-29 maggio <strong>2021</strong><br />

Milano<br />

www.lamiera.net<br />

SPS Italia<br />

6-8 luglio <strong>2021</strong><br />

Parma<br />

www.spsitalia.it<br />

PMTS<br />

10-12 agosto <strong>2021</strong><br />

Cleveland, Ohio, Usa<br />

www.pmts.com<br />

Global Industrie<br />

7-10 settembre <strong>2021</strong><br />

Lione, Francia<br />

www.global-industrie.com<br />

Subcon<br />

14-16 settembre <strong>2021</strong><br />

Birmingham, UK<br />

www.subconshow.co.uk<br />

Aluminium<br />

28-30 settembre <strong>2021</strong><br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.aluminium-messe.<br />

com/en<br />

EMO Milano<br />

4-9 ottobre <strong>2021</strong><br />

Milano<br />

www.ucimu.it<br />

IZB<br />

5-7 ottobre <strong>2021</strong><br />

Wolfsburg<br />

www.izb-online.com<br />

Fastener Fair Stuttgart<br />

9-11 novembre <strong>2021</strong><br />

Stoccarda, Germania<br />

www.fastenerfair.com<br />

Fornitore Offresi<br />

18-20 novembre <strong>2021</strong><br />

Erba (CO)<br />

www.fornitoreoffresi.com<br />

Nortec<br />

25-28 gennaio 2022<br />

Amburgo, Germania<br />

www.nortec-hamburg.de<br />

Samuexpo<br />

3-5 febbraio 2022<br />

Pordenone<br />

www.samuexpo.com<br />

SHK Essen<br />

8-11 marzo 2022<br />

Essen, Germania<br />

www.shkessen.de<br />

Autopromotec<br />

25-28 maggio 2022<br />

Bologna<br />

www.autopromotec.com<br />

IMTS<br />

12-17 settembre 2022<br />

Chicago<br />

www.imts.com<br />

AMB<br />

13-17 settembre 2022<br />

Stoccarda, Germania<br />

www.messe-stuttgart.de/<br />

amb/en<br />

Micronora<br />

23-27 settembre 2022<br />

Besançon, Francia<br />

www.micronora.com<br />

33.BI-MU<br />

12-15 ottobre 2022<br />

Milano<br />

www.bimu.it<br />

EuroBLECH<br />

25-28 ottobre 2022<br />

Hannover, Germania<br />

www.euroblech.com<br />

Fastener Fair Italy<br />

30 nov. - 1 dic 2022<br />

Milano<br />

www.fastenerfairitalia.com<br />

HANNOVER MESSE DIGITAL EDITION<br />

Piattaforma per la trasformazione industriale<br />

<strong>La</strong> pandemia da Coronavirus ha accelerato<br />

la digitalizzazione dell’industria. Allo<br />

stesso tempo, però, ha messo in evidenza<br />

la vulnerabilità delle supply chain globali.<br />

Il mondo dell’industria si trova nel mezzo<br />

di uno sconvolgimento senza precedenti<br />

e si pone un interrogativo cruciale: quali<br />

strategie, quali misure e quali partnership<br />

possono assicurare la sua competitività? Le<br />

risposte proverà a darle Hannover Messe<br />

Digital Edition, la piattaforma centrale per le<br />

innovazioni, il networking e l’orientamento<br />

al tempo della trasformazione industriale.<br />

“Le imprese industriali si trovano a dover<br />

fare in pochi mesi quello che diversamente<br />

avrebbe richiesto anni”, afferma Jochen<br />

Köckler, CEO di Deutsche Messe. “Questo<br />

richiede però una piattaforma sulla quale si<br />

possano affrontare sfide, presentare soluzioni<br />

e ampliare reti. Hannover Messe Digital<br />

Edition è proprio questo. <strong>La</strong> fiera leader<br />

mondiale delle tecnologie per l’industria<br />

continua così ad essere la piattaforma di<br />

riferimento per le innovazioni e le soluzioni<br />

della trasformazione industriale anche in<br />

tempi di Coronavirus”.<br />

Hannover Messe Digital Edition – che prevede<br />

le sezioni Expo, Conference e Networking<br />

– è pensata in funzione delle esigenze<br />

dei visitatori“. Assicuriamo il massimo valore<br />

aggiunto ai nostri espositori allestendo una<br />

piattaforma che offre il massimo vantaggio<br />

ai loro clienti”, spiega Köckler.<br />

Il programma delle conferenze virtuali di<br />

Hannover Messe Digital Edition avrà inizio<br />

lunedì 12 aprile e rivolgerà la propria<br />

attenzione a una serie di interrogativi di<br />

politica economica.<br />

Da martedì 13 a giovedì 15 aprile saranno<br />

in primo piano innovazioni e soluzioni<br />

tecnologiche. Si affronteranno diversi<br />

temi: Quale ruolo ha l’Intelligenza Artificiale<br />

nell’industria? Come si può generare valore<br />

aggiunto attraverso i dati? Quale potenziale<br />

offre l’idrogeno all’industria?<br />

Venerdì 16 aprile si terrà invece, all’insegna<br />

dello slogan Reset.Rethink.Restart, il Congresso<br />

WomenPower, il cui programma<br />

prevede workshop, tavole rotonde e nuove<br />

soluzioni di networking.<br />

www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 29<br />

28_29_NEWS APPUNTAMENTI.indd 29 10/03/21 17:10


ENERGIA<br />

CASE STUDY<br />

SMA ha installato<br />

un impianto modulare<br />

e gestibile completamente<br />

in digitale presso<br />

Meccanica Center,<br />

specializzata in servizi<br />

e prodotti di lavorazione<br />

meccanica conto terzi per<br />

costruttori di carroponti.<br />

Il sistema energetico del futuro<br />

sarà decentralizzato, flessibile,<br />

digitale e interconnesso. E molte<br />

aziende italiane stanno già cogliendo<br />

le opportunità delle soluzioni<br />

innovative SMA per beneficiare<br />

di una maggiore indipendenza<br />

energetica, riducendo al contempo<br />

costi ed emissioni, con uno sguardo<br />

al futuro.<br />

È il caso di Meccanica Center, giovane<br />

azienda italiana, specializzata<br />

in lavorazioni meccaniche e assemblaggi,<br />

che offre servizi e prodotti<br />

di lavorazione meccanica conto<br />

terzi ai costruttori di carroponti,<br />

attraverso un processo che comprende:<br />

disegno, preparazione,<br />

saldatura, tornitura e fresatura.<br />

L’azienda, infatti, si è recentemente<br />

dotata di un impianto fotovoltaico<br />

da 61,44 kWac in grado<br />

di ottemperare la sua esigenza<br />

prioritaria di riduzione dei costi,<br />

sia in termini di diminuzione dei<br />

kWh consumati, sia in termini di<br />

diminuzione del picco giornaliero.<br />

Il progetto che ha visto la partnership<br />

tra SMA, specialista globale<br />

leader nella tecnologia per<br />

gli impianti fotovoltaici e Energy<br />

Point Garda – SMA Solar Partner<br />

specializzato nella progettazione,<br />

installazione e fornitura di impianti<br />

che utilizzano energie a fonte<br />

rinnovabile – guarda al futuro del<br />

sistema energetico perché è stato<br />

Il fotovoltaico dà energia<br />

alle lavorazioni meccaniche<br />

realizzato per essere flessibile,<br />

modulare e digitale, come spiega<br />

Michele Bolari, amministratore di<br />

Energy Point Garda: ”I due inverter<br />

SMA Sunny Tripower 2500 TL<br />

ci consentono di avere la massima<br />

flessibilità per il futuro. L’impianto<br />

è installato sul tetto del capannone,<br />

che copre un’area di 330 m 2 ,<br />

in modo che uno gestisca la falda<br />

est e l’altro la falda ovest con un<br />

orientamento speculare. In questo<br />

modo siamo riusciti a dotare<br />

l’impianto della flessibilità necessaria<br />

per ampliamenti futuri: l’azienda<br />

potrà decidere di aumentare<br />

la potenza dell’impianto del<br />

50% o addirittura raddoppiarlo<br />

senza interventi che vadano a<br />

inficiare il lavoro svolto quest’anno.<br />

<strong>La</strong> modularità dei prodotti<br />

SMA ci ha consentito di avere il<br />

corretto dimensionamento oggi,<br />

pur conservando la possibilità di<br />

ampliare l’impianto anche nel<br />

breve periodo”.<br />

L’impianto con un rendimento<br />

annuo di 67,5 MWh risponde alle<br />

esigenze dall’azienda che ha visto<br />

più che dimezzare i propri consumi,<br />

coprendo circa il 60% del<br />

fabbisogno energetico non solo<br />

della lavorazione, ma anche del<br />

magazzino e degli uffici, pari a<br />

30 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

30_31_ART SMA.indd 30 10/03/21 11:50


un risparmio economico di 12.500<br />

euro/anno. I 320 moduli Ja Solar,<br />

inoltre, producono energia 100%<br />

green, contribuendo, così, anche a<br />

ridurre le emissioni di Co 2<br />

di 35,78<br />

tonnellate l’anno.<br />

“Il progetto curato con SMA non<br />

solo è affidabile e modulare, ma<br />

ci consente anche di monitorare<br />

e gestire l’impianto in modo<br />

completamente digitale”, continua<br />

Bolari. “Grazie al portale<br />

Sunny Portal messo a disposizione<br />

da SMA, riusciamo ad accedere<br />

sempre e dovunque ai dati più<br />

importanti, con la possibilità di<br />

analizzare i valori di misurazione,<br />

oltre che di visualizzare e confrontare<br />

in modo chiaro i rendimenti.<br />

In questo modo è possibile<br />

individuare e risolvere anche le<br />

più piccole anomalie. E, novità<br />

di quest’anno, con l’app SMA<br />

360° tutti i dati oggi sono anche<br />

a portata di mano”.<br />

L’impianto per Meccanica Center<br />

è stato installato in soli 5 giorni,<br />

al netto del lavoro fisico e messo<br />

in servizio a luglio di quest’anno.<br />

Con un<br />

rendimento<br />

annuo di 67,5<br />

MWh, l’impianto<br />

ha consentito<br />

all’azienda<br />

di dimezzare<br />

i propri consumi,<br />

coprendo circa<br />

il 60% del<br />

fabbisogno<br />

energetico<br />

non solo della<br />

lavorazione,<br />

ma anche<br />

del magazzino<br />

e degli uffici<br />

con una potenza totale di circa<br />

85 GW in più di 190 paesi. <strong>La</strong><br />

tecnologia pluripremiata di SMA<br />

è tutelata da oltre 1.500 brevetti<br />

e modelli di utilità registrati. Dal<br />

2008 la società controllante SMA<br />

Solar Technology AG è quotata<br />

nel Prime Standard della borsa di<br />

Francoforte (S92) e le azioni sono<br />

quotate nell’indice SDAX.<br />

AL SERVIZIO DEL MERCATO<br />

DEL SOLLEVAMENTO<br />

Meccanica Center è una giovane<br />

azienda che nasce per offrire servizi<br />

e prodotti di lavorazione meccanica<br />

conto terzi ai costruttori di<br />

carroponti.<br />

di offrire ruote, carrucole, rulli<br />

guida e bozzelli gancio e riduttori<br />

di propria ingegnerizzazione e<br />

produzione, oltre a realizzare gli<br />

stessi componenti su specifica ed<br />

ingegneria del cliente.<br />

L’azienda inizia la propria storia<br />

nel 2005, in un’area di 350 m 2 nel<br />

cuore di Villanuova sul Clisi.<br />

L’attività è dedicata esclusivamente<br />

alle lavorazioni di tornitura, destinate<br />

a qualsiasi campo di applicazione:<br />

alberi, flange, anelli e dischi.<br />

Cinque anni dopo, nel 2010, la<br />

struttura si amplia occupando un<br />

nuovo capannone di 3000 m 2 ,<br />

integrando il proprio parco macchine,<br />

inserendo soluzioni inno-<br />

TECNOLOGIE DI SISTEMA<br />

PER IL FOTOVOLTAICO<br />

Uno dei leader globali nel campo<br />

delle tecnologie di sistema per il<br />

fotovoltaico, il Gruppo SMA crea<br />

oggi le condizioni per l’approvvigionamento<br />

di energia decentralizzato,<br />

digitale e rinnovabile<br />

di domani. Il portafoglio SMA<br />

comprende un’ampia gamma di<br />

efficienti inverter solari e soluzioni<br />

di sistema complessive per impianti<br />

fotovoltaici di qualsiasi classe<br />

di potenza, sistemi di gestione<br />

energetica intelligenti e soluzioni<br />

di accumulo a batteria così come<br />

soluzioni globali per applicazioni<br />

ibride FV-diesel. Completano l’offerta<br />

servizi energetici digitali e<br />

numerosi altri servizi, fino all’accettazione<br />

di servizi di gestione<br />

aziendale e manutenzione per centrali<br />

fotovoltaiche. A livello globale<br />

sono installati inverter SMA<br />

<strong>La</strong> forte volontà di produrre qualità<br />

ha portato Meccanica Center a<br />

trasformarsi in una realtà al servizio<br />

del mercato del sollevamento.<br />

Rimanendo intatta la capacità di<br />

servire la clientela nelle lavorazioni<br />

meccaniche conto terzi, ha<br />

sviluppato prodotti per carroponte<br />

e nuove tecnologie per offrire prodotti<br />

innovativi e funzionali.<br />

Oggi Meccanica Center è in grado<br />

vative che permettono di fornire<br />

materiali con un processo che<br />

comprende: disegno, preparazione,<br />

saldatura, tornitura e fresatura.<br />

Ad oggi, dispone di tutta l’esperienza<br />

e la professionalità necessaria<br />

per la realizzazione di componenti<br />

su misura e su disegno per<br />

ogni settore di mercato; ciò è<br />

possibile grazie ad un importante<br />

know-how tecnologico.<br />

www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 31<br />

30_31_ART SMA.indd 31 10/03/21 11:50


Pubb_F<br />

CONTROLLO QUALITÀ<br />

MACCHINE<br />

Tecnologia a scansione per l’officina<br />

Technoset opera prevalentemente<br />

nel mercato aerospaziale. L’azienda<br />

produce pezzi che presentano diverse<br />

particolarità e geometrie. Seguendo<br />

la linea degli investimenti in macchine<br />

utensili, l’azienda ha deciso di investire<br />

nel controllo qualità.<br />

“Abbiamo acquistato di recente una<br />

Vici, che è molto più di una macchina<br />

a scansione“, afferma Kevan Kane,<br />

Managing Director di Technoset. “Il<br />

bello di questa macchina è che puoi<br />

programmare il pezzo molto rapidamente.<br />

Di solito un operatore va alla<br />

macchina, carica il pezzo e preme un<br />

pulsante. Questa scansiona il prodotto,<br />

lo riconosce automaticamente e<br />

PRODUTTIVITÀ<br />

lo inoltra direttamente al programma.<br />

“Quindi per l’operatore è molto<br />

semplice. In 30 secondi si riesce ad<br />

ottenere un report di circa 30/35<br />

misure in tolleranza, o che richiedono<br />

attenzione perché al limite della tolleranza<br />

e vanno riportate all’interno<br />

degli standard. <strong>La</strong> macchina Vicivision<br />

e le macchine OGP sono attrezzature<br />

resistenti e possono essere utilizzate<br />

in produzione, che è dove devono<br />

stare perché da lì puoi mantenere<br />

la produzione sempre in funzione<br />

e in tolleranza. Le teniamo in officina,<br />

in prima linea, proprio dove<br />

devono stare. Le cose più importanti<br />

che stavamo cercando erano<br />

Macchina di misura a coordinate<br />

affidabilità e ripetibilità”, continua<br />

Kane. “Sono sempre disponibili al<br />

telefono se abbiamo un problema<br />

o una richiesta su un programma o<br />

su un pezzo misurato. L’aspettativa<br />

del cliente è di ricevere qualità nel<br />

minor tempo possibile, ma anche<br />

al minor costo. Questa caratteristica,<br />

insieme alla velocità, precisione<br />

e affidabilità, ha inciso molto sulla<br />

decisione di acquistare una macchina<br />

Vici. Per me è parte integrante di ciò<br />

che facciamo. Senza questa capacità<br />

di misurazione, è impossibile riuscire<br />

ad ottenere prodotti così complessi<br />

con la stessa sicurezza. Se un cliente<br />

contesta qualcosa, come puoi dimostrare<br />

un risultato se non puoi misurarlo?”,<br />

conclude il Managing Director<br />

di Technoset. “Abbiamo bisogno<br />

di questa tecnologia avanzata per<br />

continuare a crescere”.<br />

M<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

L<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

F<br />

m<br />

<strong>La</strong> macchina di misura a coordinate (CMM) Global S di Hexagon Manufacturing Intelligence offre<br />

una produttività su misura per il processo operativo dell’utilizzatore, affrontando la più vasta gamma<br />

di esigenze di produzione, con le funzioni Throughput, Precision, Multi-Purpose e Shop-Floor.<br />

<strong>La</strong> produttività è il fattore competitivo principale in produzione ed è quindi fondamentale che<br />

la misura fornisca i dati necessari alla specifica applicazione e sia pienamente integrata nel<br />

processo e nei tempi ciclo. <strong>La</strong> macchina di misura a coordinate (CMM) Global S offre<br />

prestazioni di misura superiori e una produttività potenziata per le esigenze<br />

produttive del cliente.<br />

Progettata da Pininfarina e appartenente alla linea Enhanced Productivity<br />

Series (EPS) di Hexagon Manufacturing Intelligence, la Global S è<br />

caratterizzata da tecnologie smart, tra cui un’esperienza d’uso potenziata,<br />

software avanzato e opzioni per il risparmio energetico. È disponibile<br />

in tre configurazioni: Green, Blue e Chrome per soddisfare le esigenze di<br />

ogni applicazione. Le macchine della serie EPS sono configurabili in base<br />

ad esigenze applicative e produttive quali efficienza (throughput) precisione<br />

(precision), flessibilità (multi-purpose) e shop-floor. <strong>La</strong> Global S può essere<br />

anche personalizzata interamente per soddisfare gli ambienti produttivi più<br />

impegnativi.<br />

Grazie alla piattaforma tecnologica configurabile, Global S garantisce che<br />

i tecnici della qualità che creano le procedure di misura, gli operatori<br />

che eseguono il collaudo e i responsabili della qualità che analizzano<br />

i dati abbiano tutti la soluzione adatta ad assicurare il miglioramento<br />

continuo nel processo di produzione.<br />

32 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

32_33_NEWS MACCHINE.indd 32 10/03/21 12:11


Pubb_Fratelli_Locatelli_<strong>La</strong>yout 1 26/03/12 17.14 Pagina 1<br />

Materiali <strong>La</strong>vora:<br />

• Acciaio Inox 304/316/303/307<br />

• Inconel628, Alloy, Monel<br />

• Acciai comuni da costruzione;<br />

• Acciai speciali;<br />

• Acciai automaci e leghe leggere;<br />

• Materiali plasci.<br />

<strong>La</strong>vorazioni eseguite:<br />

• Tornitura da barra fino a Ф65<br />

• Tornitura di ripresa fino a Ф 180<br />

• Fresatura 4/5 assi fino a 800x400x300<br />

• Produzione ingranaggi e dentatura<br />

• Piccoli assemblaggi di precisione<br />

F.lli Locatelli s.r.l.<br />

meccanica di precisione dal 1967<br />

Seori di sbocco:<br />

• Aeronauco e navale<br />

• Costruori di macchine/impian<br />

• Eleromeccanico<br />

• Illuminotecnica<br />

• Raccorderia speciale o ad alta pressione<br />

• Seore Petrolchimico<br />

• Valvole e piccoli gruppi premonta<br />

• Ruote dentate e ingranaggi<br />

• Medicale<br />

• Seore alimentare<br />

F.lli locatelli s.r.l.<br />

Via ghiaie n°25 Paladina (BG)<br />

Info e conta: Tel: 035637913 - Fax: 035637917<br />

E-mail: info@locatelli.bg.it - Sito: www.locatelli.bg.it<br />

32_33_NEWS MACCHINE.indd 33 10/03/21 12:11


COMPONENTI<br />

PRIVI DI SILICONE E ALOGENI<br />

Gommini adattatori<br />

Per il sistema di adattatori modulare<br />

IMAS-Connect, icotek offre i nuovi<br />

gommini adattatori AT-FL e QT-AT-<br />

FL. I gommini adattatori fungono da<br />

interfaccia per connettori a flangia<br />

quadrata M23.<br />

Il nuovo AT-FL è stato progettato sulla<br />

base del gommino passacavo grande<br />

KT. Di conseguenza, il QT-AT-FL è stato<br />

progettato sulla base del gommino<br />

passacavo grande QT. Il gommino AT-FL<br />

può essere utilizzato nei sistemi icotek<br />

KEL (KEL-U, KEL-ER, KEL 183 e KEL-FG). Il<br />

gommino QT-AT-FL è adatto per i sistemi<br />

KEL-Quick di icotek.<br />

I gommini adattatori vengono inseriti<br />

nel telaio passacavo divisibile. Spine o<br />

prese integrate possono essere integrate<br />

direttamente nell’ingresso del cavo<br />

utilizzando i gommini AT-FL / QT-AT-FL.<br />

Sono adatte a tutte le flange quadrate<br />

con una distanza tra i fori di 19,8 x<br />

19,8 mm (M23). I costi di montaggio<br />

sono ridotti poiché non è necessaria<br />

un’apertura separata nella parete<br />

dell’alloggiamento (per esempio in un<br />

quadro elettrico).<br />

I nuovi gommini adattatori IMAS-Connect<br />

sono realizzati in elastomero con il corpo<br />

in poliammide e sono privi di silicone e<br />

alogeni. Il passacavo adattatore AT-FL<br />

raggiunge classi di protezione fino a IP65,<br />

il QT-AT-FL raggiunge IP54 (a seconda<br />

della flangia avvitata e del connettore).<br />

Certificati come Ecolab, HL3, UL94-VO,<br />

RoHS compliant e altri sono già stati<br />

rilasciati per i nuovi prodotti.<br />

I campioni possono essere ottenuti<br />

direttamente dal produttore.<br />

SU SCALA MICROMETRICA E NANOMETRICA<br />

Posizionamento ultrapreciso<br />

Con una consolidata esperienza nel motion<br />

control, NSK fornisce spesso ai propri clienti<br />

manipolatori e posizionatori con precisioni<br />

micrometrica e persino nanometrica.<br />

Queste soluzioni consentono operazioni<br />

di posizionamento con livelli di precisione<br />

microscopica, che richiedono know-how e<br />

competenze ingegneristiche. Un esempio<br />

è Nanopositioner, un componente che<br />

dimostra la competenza di NSK nella<br />

meccatronica integrata e nelle tecnologie<br />

di posizionamento di precisione. Queste<br />

conoscenze sono il risultato di molti decenni<br />

di sviluppo avanzato di tecnologie correlate<br />

quali cuscinetti, prodotti di movimentazione<br />

lineare e soluzioni di visione industriale.<br />

Grazie a una soluzione proprietaria<br />

costituita da un supporto bloccato con<br />

vite a ricircolazione di sfere dotato di<br />

elemento piezometrico, il Nanopositioner<br />

di NSK effettua un posizionamento con<br />

precisione nanometrica e velocità elevate,<br />

senza compromettere la rigidità meccanica.<br />

<strong>La</strong> velocità massima è 72 mm/s, mentre la<br />

risoluzione è pari a 5 nm e la precisione di<br />

posizionamento ±15 nm.<br />

Fra le caratteristiche distintive del<br />

Nanopositioner spiccano la configurazione e<br />

la struttura del sistema. I sistemi tradizionali<br />

di posizionamento di precisione utilizzano<br />

un elemento piezoelettrico in forma di<br />

attuatore, ma questa soluzione è vulnerabile<br />

a tensioni, momenti torcenti e carichi radiali.<br />

L’utilizzo di molle a compressione può<br />

contrastare questi effetti, ma non garantisce<br />

una rigidità adeguata e può ostacolare<br />

l’esercizio ad alta velocità.<br />

Al contrario, il Nanopositioner di NSK<br />

incorpora un elemento piezoelettrico<br />

all’interno di un supporto bloccato con<br />

vite a ricircolazione di sfere. Montando<br />

l’elemento piezoelettrico sullo stesso<br />

albero dei cuscinetti precaricati, si evitano<br />

momenti o carichi radiali indesiderati.<br />

Inoltre, il precarico del cuscinetto<br />

sotto forma di forza di compressione<br />

sull’elemento piezoelettrico evita tensioni,<br />

senza compromettere la rigidità.<br />

Il Nanopositioner trova facile applicazione<br />

sugli assi di posizionamento XYZ. Ad<br />

esempio, il dispositivo è il cuore di un<br />

sistema collaudato di micromanipolazione<br />

sviluppato da NSK per il posizionamento di<br />

precisione. Grazie alla capacità di manipolare<br />

oggetti piccoli quanto una cellula, il sistema<br />

è ideale per svariate applicazioni nel campo<br />

della medicina e delle biotecnologie, mentre<br />

i nanotecnologi lo trovano estremamente<br />

utile nell’assemblaggio di strumenti<br />

microscopici.<br />

Guidato da un motore rotante, il<br />

Nanopositioner offre il controllo di<br />

posizionamento di precisione richiesto<br />

da diversi sistemi e micromanipolatori,<br />

con la facilità di utilizzo e l’alta precisione<br />

di movimento di diversi sistemi collegati.<br />

Il Nanopositioner di NSK viene proposto<br />

in due versioni: la serie M con singolo<br />

asse compatto e la serie CD con tavola<br />

XY a due assi.<br />

34 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

34_35_NEWS COMPONENTI.indd 34 10/03/21 17:14


COMPONENTI<br />

DISCHI A STATO SOLIDO<br />

Estrattore<br />

con azionamento<br />

senza attrezzi<br />

Southco ha introdotto una novità nella sua<br />

linea di successo di estrattori P7, studiata per<br />

il diffuso formato di memorizzazione dati su<br />

disco a stato solido (SSD) utilizzato dai settori<br />

delle telecomunicazioni e dei centri dati.<br />

L’estrattore per dischi a stato solido P7-M2<br />

di Southco funziona in modo intuitivo e<br />

senza attrezzi e facilita l’installazione e la<br />

rimozione dei circuiti stampati.<br />

L’estrattore per dischi a stato solido P7-M2<br />

di Southco può essere installato facilmente,<br />

inserendolo nel circuito stampato e<br />

ruotandolo di 90 gradi in sede. Il circuito<br />

stampato può poi essere premuto e chiuso<br />

spingendolo. Facilmente rimovibile con<br />

la pressione di un pulsante, l’estrattore<br />

per dischi a stato solido P7- M2 è dotato<br />

di uno speciale design con linguetta che<br />

assorbe la tolleranza del circuito stampato<br />

ed elimina le vibrazioni. L’estrattore per<br />

dischi a stato solido P7-M2 si abbina anche<br />

al design industriale, con un pulsante<br />

personalizzabile in base alle preferenze di<br />

colore dell’applicazione.<br />

“Il funzionamento senza attrezzi è una<br />

priorità nell’installazione di accessori per<br />

circuiti stampati e il nostro nuovo estrattore<br />

per SDD soddisfa questa esigenza con<br />

una procedura di installazione semplice<br />

e intuitiva”, ha dichiarato Ike Teng,<br />

responsabile globale prodotti. “L’estrattore<br />

per dischi a stato solido P7-M2 è facile da<br />

utilizzare in ogni fase: dall’installazione alla<br />

rimozione”.<br />

MODULI DI CONNESSIONE<br />

Ridurre il tempo di montaggio<br />

delle catene portacavi<br />

Un collegamento rapido e sicuro:<br />

questa è l’idea alla base dell’interfaccia<br />

Module Connect, sviluppata dalla<br />

igus. Una soluzione ideale quando<br />

sono da collegare molti cavi in spazi<br />

ristretti. Invece di collegare ogni cavo<br />

singolarmente, il sistema per catene<br />

portacavi si può connettere in pochi<br />

istanti tramite un unico modulo piatto<br />

e compatto. In base allo spazio l’utente<br />

può selezionare fino a quattro inserti<br />

Harting Han Modular, per esempio per<br />

tubi pneumatici, cavi di potenza, BUS o<br />

segnale. Questi moduli di connessione<br />

si possono anche collegare tra loro,<br />

in base alle esigenze. Quindi per<br />

ogni singola applicazione è possibile<br />

predisporre un’elevata densità di<br />

contatti. E perché questo connettore<br />

si possa collegare alla catena portacavi<br />

in modo sicuro, igus ha progettato<br />

un adattatore speciale. In base alla<br />

serie della catena, alla sua larghezza<br />

e al numero dei connettori Module<br />

Connect, igus produce l’adattatore<br />

personalizzato per il cliente tramite<br />

stampa 3D e, a breve, anche in serie<br />

tramite stampaggio a iniezione. Questo<br />

componente viene poi facilmente<br />

fissato al Module Connect ed alla<br />

catena portacavi per consentirne un<br />

fissaggio congiunto.<br />

Grazie a questo adattatore, il sistema<br />

Module Connect si trasforma in<br />

un’unica interfaccia, riducendo il<br />

tempo di montaggio dell’80%.<br />

Esempio pratico: un utente vuole<br />

inserire 16 cavi in una catena portacavi<br />

e renderli innestabili. Nel Module<br />

Connect entrano quattro innesti diversi.<br />

Combinando quattro moduli Module<br />

Connect, il cliente può predisporre la<br />

sua interfaccia personalizzata. Mentre,<br />

con un sistema convenzionale avrebbe<br />

dovuto installare, collegare e serrare i<br />

singoli connettori nell’impianto.<br />

“Se consideriamo tutte queste varie<br />

fasi di lavoro, dall’installazione al<br />

riempimento delle catene portacavi<br />

fino alla regolazione delle sporgenze<br />

e alla posa dei cavi, occorre un tempo<br />

di montaggio di diverse ore”, ha<br />

spiegato Markus Hüffel, responsabile<br />

readychain presso igus GmbH. “Grazie<br />

all’adattatore Module Connect, l’intero<br />

assemblaggio è innestabile. Perciò<br />

viene collegato e serrato in un’unica<br />

volta, con una sola operazione.<br />

L’autocodifica del Module Connect<br />

permette inoltre di evitare gli errori<br />

di collegamento. In questo modo<br />

riduciamo il tempo di installazione da<br />

diverse ore ad alcuni minuti”. Anche<br />

in caso di manutenzione, l’operatore<br />

potrà semplicemente scollegare la<br />

catena portacavi dall’adattatore,<br />

ricollegare un sistema di alimentazione<br />

p r e a s s e m b l a t o p e r r i m e t t e r e<br />

direttamente in funzione la macchina<br />

o l’impianto.<br />

L’adattatore Module Connect è un<br />

prodotto che non convince solo clienti<br />

e utenti, ma conquista anche la giuria<br />

del German Design Award <strong>2021</strong>. Nella<br />

categoria Excellent Product Design<br />

l’adattatore è stato premiato dal<br />

Consiglio internazionale del design.<br />

Lo stesso Module Connect si era<br />

aggiudicato, nel 2018, il Red Dot<br />

Design Award.<br />

www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 35<br />

34_35_NEWS COMPONENTI.indd 35 10/03/21 17:14


UTENSILI<br />

SOLUZIONI PER<br />

L’ALTA PRECISIONE<br />

Big Kaiser ha potenziato<br />

la rete tecnico-commerciale<br />

in alcuni importanti<br />

mercati europei, tra cui<br />

l’Italia. L’inaugurazione<br />

del Tech Center nella<br />

sede centrale in Svizzera<br />

e l’ottimizzazione<br />

dell’infrastruttura<br />

IT rappresentano gli<br />

altri recenti investimenti<br />

strategici.<br />

Protagonista internazionale<br />

nella realizzazione di utensili<br />

e soluzioni per lavorazioni<br />

meccaniche di altissima qualità e<br />

precisione, Big Kaiser ha finalizzato<br />

diversi investimenti volti ad ampliare<br />

e perfezionare l’offerta di prodotti e<br />

servizi ai clienti europei, confermando<br />

le proprie ambizioni di crescita<br />

Ambizioni di crescita<br />

in uno scenario complesso<br />

anche in uno scenario instabile e<br />

complesso come quello attuale.<br />

Reto Adam, CEO di Big Kaiser,<br />

traccia un bilancio tutto sommato<br />

positivo dell’anno appena concluso:<br />

“Nonostante il permanere delle<br />

incognite dovute all’emergenza<br />

Covid-19, Big Kaiser prosegue a<br />

pieno ritmo l’implementazione<br />

di progetti interni ed esterni che<br />

erano già stati pianificati in precedenza.<br />

Gli effetti negativi lungo<br />

l’intera catena di fornitura legati al<br />

perdurare della pandemia ci hanno<br />

imposto di rivedere gli obiettivi che<br />

ci eravamo preposti un anno fa,<br />

ma fortunatamente la vitalità del<br />

settore medicale e dei costruttori di<br />

stampi ha bilanciato la contrazione<br />

delle attività nei comparti automotive<br />

e aerospace”.<br />

Nel corso del 2020, Big Kaiser ha<br />

investito risorse nel potenziamento<br />

della sua rete tecnico-commerciale<br />

in Europa, incrementando la propria<br />

presenza nei mercati strategici<br />

di Svizzera, Italia, Austria, Svezia,<br />

Russia e Repubblica Ceca con l’introduzione<br />

a livello locale di nuove<br />

figure specializzate in segmenti di<br />

mercato specifici.<br />

Da gennaio <strong>2021</strong> la filiale tedesca<br />

Big Kaiser GmbH è diventata Big<br />

Daishowa GmbH, e si occupa della<br />

vendita e fornitura di un supporto<br />

locale completo per l’intera gamma<br />

di prodotti Big Daishowa e Big Kaiser<br />

nel mercato tedesco.<br />

Tutti gli utensili a marchio Big Kaiser<br />

/ Big Daishowa venduti in Europa<br />

sono fabbricati al 100% in Svizzera<br />

e in Giappone. L’ampio catalogo<br />

36 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

36_37_ART BIG KAISER.indd 36 10/03/21 12:16


comprende più di 20.000 prodotti,<br />

tra i quali figurano portapinze,<br />

mandrini idraulici, teste di alesatura<br />

e bareni, frese e strumenti di misura,<br />

tutti rispondenti ai più stringenti<br />

standard di qualità. Le soluzioni Big<br />

Kaiser per le lavorazioni di precisione<br />

saranno in mostra a Milano dal<br />

4 al 9 ottobre in occasione della<br />

fiera EMO, la mondiale dedicata<br />

alle macchine utensili e alla lavorazione<br />

dei metalli.<br />

Inoltre, Big Kaiser offre ora a tutti i<br />

clienti svizzeri la garanzia illimitata<br />

dei suoi portapinze in caso di difetto<br />

di materiale o di fabbricazione, a<br />

dimostrazione del livello di fiducia<br />

che l’azienda ha nei suoi prodotti.<br />

PRESTAZIONI SUPERIORI<br />

Big Kaiser si impegna a sviluppare<br />

e realizzare le soluzioni più avanzate<br />

dal punto di vista della qualità<br />

e delle performance: la testa di<br />

alesatura digitale EWA, la prima al<br />

mondo completamente automatizzata,<br />

ha ricevuto l’importante<br />

riconoscimento del Global Industrie<br />

Award 2020 nella categoria<br />

“Production Performance”. Grazie<br />

al design di auto-regolazione dei<br />

parametri di taglio, EWA consente<br />

di ottenere risultati eccellenti in<br />

termini di velocità e precisione di<br />

taglio senza che sia più necessario<br />

interrompere la lavorazione per<br />

procedere alla misura e regolazione<br />

dell’utensile, riducendo così in<br />

modo drastico il tempo di lavorazione<br />

e minimizzando gli sprechi di<br />

materiale dovuti ad errore umano.<br />

Alla fine del 2020, Big Kaiser ha<br />

dimostrato ancora una volta le<br />

prestazioni superiori dei suoi portautensili<br />

nei test comparativi della<br />

forza di taglio che hanno messo a<br />

confronto i portautensili con quelli<br />

della concorrenza. I risultati dei test<br />

hanno mostrato chiaramente che<br />

Mega New Baby Chuck ha fornito<br />

i più alti valori di profondità radiale<br />

di taglio mantenendo livelli di vibrazione<br />

accettabili. I portautensili dei<br />

concorrenti hanno raggiunto tra il<br />

Test su<br />

portautensili<br />

di Big Kaiser<br />

50% e il 70% delle prestazioni dei<br />

portautensili Big Kaiser, il che ha<br />

permesso di ottenere tassi di asportazione<br />

e produttività più elevati, il<br />

che comporta una maggiore efficienza<br />

dei costi ed una maggiore<br />

durata dell’utensile.<br />

UN 2020 DI INVESTIMENTI<br />

STRATEGICI<br />

Lo scorso anno Big Kaiser ha<br />

inaugurato il suo nuovo Tech<br />

Center presso la sede centrale di<br />

Ruemlang, in Svizzera. Si tratta di<br />

una struttura all’avanguardia che<br />

permette ai clienti di vedere da<br />

vicino gli utensili di Big Kaiser e di<br />

testarli, oltre ad ospitare meeting<br />

e sessioni di training.<br />

Nonostante i ritardi provocati dalla<br />

pandemia, l’azienda ha continuato<br />

a migliorare la produttività installando<br />

con successo diverse macchine<br />

utensili e robot per l’automazione<br />

della produzione e dell’assemblaggio.<br />

Ha inoltre proseguito il percorso<br />

di digitalizzazione dell’infrastruttura<br />

IT interna, migrando al più<br />

recente sistema di pianificazione<br />

delle risorse aziendali (ERP) di SAP<br />

e automatizzando la gestione della<br />

R&S con un sistema di gestione dei<br />

dati tecnici di prodotto (Product<br />

Data Management) in grado di<br />

generare migliaia di nuovi disegni<br />

all’anno. Il sistema IT implementato<br />

consente di gestire tutte le informazioni<br />

in modo sicuro ed efficiente,<br />

risparmiando tempo e attenuando<br />

in modo efficace l’errore umano.<br />

OLTRE 20.000 UTENSILI<br />

DI PRECISIONE<br />

Fondata nel 1948, Big Kaiser progetta,<br />

produce e commercializza<br />

utensili sofisticati e soluzioni per<br />

lavorazioni meccaniche di alta<br />

precisione. Con 170 dipendenti a<br />

livello globale, le filiali si trovano<br />

in Svizzera, in Germania e negli<br />

Stati Uniti. <strong>La</strong> gamma di prodotti,<br />

realizzata al 100% in Svizzera e<br />

in Giappone, comprende più di<br />

20.000 utensili di precisione conformi<br />

ai più severi standard di qualità;<br />

tra questi: porta pinze, mandrini<br />

idraulici, teste di alesatura, taglienti<br />

e strumenti di misura. Anticipando<br />

le tendenze di mercato e ponendo<br />

una particolare attenzione all’adesione<br />

ai principi di Industry 4.0 con<br />

un focus su innovazione, precisione<br />

e sicurezza, Big Kaiser sviluppa e<br />

produce autonomamente i componenti<br />

elettrici ed elettronici delle<br />

sue soluzioni, quali display digitali,<br />

sistemi di misura, e sistemi per<br />

il controllo e il monitoraggio via<br />

wireless degli utensili di barenatura<br />

e alesatura. Big Kaiser è parte del<br />

gruppo BIG Daishowa, che impiega<br />

900 dipendenti nel mondo.<br />

www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 37<br />

36_37_ART BIG KAISER.indd 37 10/03/21 12:16


CERTIFICAZIONI<br />

LO STUDIO<br />

L’aerospaziale è una delle<br />

industrie più avanzate<br />

e innovative a livello<br />

globale. Duramente<br />

colpita dalla pandemia,<br />

ha le caratteristiche per<br />

risollevarsi velocemente.<br />

TÜV Italia offre un ampio<br />

range di servizi tecnici alle<br />

aziende del settore.<br />

Secondo uno studio di Deloitte,<br />

all’inizio del 2020 le prospettive<br />

per l’industria aerospace a<br />

livello internazionale erano positive e<br />

migliori rispetto all’anno precedente,<br />

sia riguardo la costruzione di nuovi<br />

aeromobili ad uso commerciale, sia<br />

per la parte difesa. L’arrivo della<br />

pandemia ha però stravolto queste<br />

previsioni, ed oggi gli addetti ai lavori<br />

ritengono che la ripresa del settore<br />

si vedrà nel 2023. Pur se fortemente<br />

penalizzato dalla situazione l’aerospace<br />

rimane un settore strategico,<br />

globale e caratterizzato da forti investimenti<br />

capaci di creare significativi<br />

effetti moltiplicatori, sviluppando<br />

importanti competenze: un’industria<br />

dove tecnologie che nascono al<br />

suo interno hanno poi ricadute sulla<br />

nostra vita quotidiana in settori quali<br />

le protesi ortopediche, la diagnostica<br />

per immagini, attrezzature sportive,<br />

fotocamere per cellulari, isolanti<br />

termici, lubrificanti fino alla digital<br />

economy e ai big data.<br />

L’AEROSPAZIALE ITALIANO<br />

IN SETTIMA POSIZIONE<br />

L’industria aerospaziale italiana si<br />

posiziona al settimo posto nel ranking<br />

mondiale ed al quarto in Europa, ha<br />

forti tradizioni e alcune aziende del<br />

nostro Paese sono importanti player<br />

mondiali del settore.<br />

Aerospace, l’industria<br />

che guarda al futuro<br />

È rappresentata da circa 4.000<br />

aziende, il 90% delle quali possiede<br />

meno di 50 dipendenti, ma seppur<br />

di ridotte dimensioni sono capaci di<br />

investire, innovare, generare indotto<br />

e creare valore aggiunto. Uno studio<br />

dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, e<br />

dell’Università Roma 3 ha evidenziato<br />

come 1 euro investito nelle attività<br />

spaziali ne produce 11 di ritorno<br />

economico sul territorio, così come<br />

dal punto di vista tecnologico, altri<br />

settori beneficino delle tecnologie<br />

nate in questo ambito.<br />

Il settore italiano dell’aerospace è<br />

composto da organizzazioni attive<br />

nella progettazione di componenti,<br />

sistemi, apparati ed equipaggiamenti,<br />

da aziende impegnate in lavorazioni<br />

in additive manufacturing<br />

ed altre che realizzano componenti<br />

in materiali compositi, oltre che da<br />

organizzazioni impegnate nei sistemi<br />

di controllo e comunicazione,<br />

in sistemi di spedizione e logistica<br />

specializzata, con circa il 70% delle<br />

loro produzioni che sono destinate<br />

ai mercati esteri.<br />

SERVIZI TECNICI E TEST<br />

TÜV Italia offre un ampio range di<br />

servizi tecnici alle aziende aerospace,<br />

dai controlli non distruttivi e altri test<br />

per quelle impegnate nel processo<br />

di additive manufacturing effettuati<br />

da Bytest, passando per le prove<br />

di vibrazione e di pyroshock della<br />

divisione Product Service, anche queste,<br />

come quelle di Bytest, realizzate<br />

nei nuovi laboratori del Gruppo a<br />

38 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

38_39_ART TUV.indd 38 12/03/21 11:34


Volpiano, a cui si aggiungono le<br />

certificazioni di Sistema di Gestione<br />

Qualità in accordo alle serie AS/EN<br />

91xx rilasciate dalla divisione Business<br />

Assurance, fino alle attività formative<br />

di Akademie.<br />

“I controlli non distruttivi, condotti<br />

da Bytest nell’ambito aerospaziale<br />

sono simili alle metodologie comuni<br />

in tutti i settori”, dichiara Valter Capitani,<br />

direttore tecnico della società.<br />

“<strong>La</strong> peculiarità del settore aerospaziale<br />

è la sensibilità di ispezione orientata<br />

nella rilevabilità di indicazioni di<br />

dimensione minime soggette alle<br />

condizioni di utilizzo della parte e<br />

dei materiali utilizzati, specifici del<br />

settore aerospaziale, quali alcune<br />

leghe specifiche di alluminio, titanio<br />

e composito”.<br />

“L’additive manufacturing, essendo<br />

un nuovo processo produttivo utilizzato<br />

anche in ambito aerospace,<br />

determina uno sviluppo delle tecniche<br />

di ispezione in relazione alle<br />

discontinuità che tale processo genera”,<br />

continua Capitani. “Nel caso di<br />

parti metalliche ci siamo orientati<br />

all’utilizzo della Tomografia Computerizzata<br />

(TC), per determinare<br />

le caratteristiche delle discontinuità<br />

presenti in termini di natura, dimensioni<br />

ed orientamento delle stesse. Il<br />

tutto finalizzato a determinare quale<br />

metodo e tecnica fosse la più adatta<br />

per il rilevamento delle suddette<br />

discontinuità nei processi di controllo<br />

industriale. Essendo la Tomografia, in<br />

In Italia<br />

l’aerospace<br />

coinvolge circa<br />

4000 aziende,<br />

il 90% delle quali<br />

possiede meno<br />

di 50 dipendenti,<br />

ma sono capaci<br />

di investire,<br />

innovare,<br />

generare indotto<br />

e creare valore<br />

aggiunto<br />

termini di tempi di ispezione, molto<br />

onerosa, si rende necessario mettere<br />

a punto metodologie con tecniche<br />

appropriate che siano vantaggiose<br />

in termini produttivi per ispezionare il<br />

volume e la superficie del prodotto”.<br />

Insieme a Bytest, nei nuovi laboratori<br />

del Gruppo TÜV Italia a Volpiano, è<br />

operativa anche la Divisione Product<br />

Service. In ambito aerospace le prove<br />

svolte riguardano test di vibrazioni<br />

e le prove di pyroshock. “È da anni<br />

che TÜV Italia lavora in sinergia con<br />

i più importanti top player europei<br />

del settore aerospace supportandoli<br />

anche nei test di vibrazioni e<br />

pyroshock, questi ultimi davvero un<br />

fiore all’occhiello del nostro laboratorio”,<br />

afferma Christian Mondino,<br />

responsabile delle attività di entrambi<br />

i laboratori.<br />

I test di “pyroshock” simulano le<br />

vibrazioni che si verificano durante<br />

le operazioni orbitali del satellite,<br />

una fase durante la quale vengono<br />

programmate una serie di microesplosioni<br />

per liberare in sicurezza<br />

alcuni sistemi presenti nel vettore,<br />

come ad esempio antenne, pannelli<br />

solari ecc, detonazioni che generano<br />

uno stress meccanico sulle apparecchiature<br />

installate fino a 10.000 g di<br />

accelerazione.<br />

“<strong>La</strong> nostra apparecchiatura per le<br />

prove di pyroshock è in grado di<br />

generare shock meccanici con lo<br />

stesso comportamento dinamico<br />

di quelli registrati sul vettore, con il<br />

sistema che è dotato di accelerometri<br />

e un pannello di acquisizione multicanale<br />

così da registrare ed elaborare<br />

i segnali rilevati. Grazie alla nostra<br />

esperienza nel settore, recentemente<br />

abbiamo sviluppato un nuovo servizio<br />

di progettazione e fornitura delle<br />

interfacce meccaniche necessarie per<br />

un’installazione dei sistemi sotto test<br />

sulle nostre attrezzature di prova”,<br />

conclude Mondino.<br />

L’aerospace è un’industria d’eccellenza<br />

e altrettanto elevato è il livello<br />

qualitativo dei suoi manufatti. è noto<br />

come prodotti molto performanti<br />

siano il risultato di processi produttivi<br />

altrettanto efficienti. In questo specifico<br />

settore gli standard di Sistema<br />

Qualità di riferimento sono la serie<br />

AS/EN 91xx, di cui TÜV Italia rilascia<br />

le certificazioni accreditate alle aziende<br />

della filiera.<br />

“Nel campo delle certificazioni di<br />

Sistema di Gestione per la Qualità<br />

nell’Aerospace si parla di serie AS/<br />

EN 9100 o AS/EN 91xx perché si<br />

tratta di tre norme distinte”, dichiara<br />

Alessandro Tessicini, coordinatore<br />

tecnico settore Aerospace della<br />

nostra Divisione Business Assurance.<br />

“Non è possibile scegliere quale<br />

delle tre adottare, in quanto sono<br />

legate strettamente alla tipologia<br />

di attività esercitata dalle aziende:<br />

la AS/EN 9100 è la più generale ed<br />

è applicabile a chi progetta e produce,<br />

la AS/EN 9110 è specifica per<br />

chi fa manutenzione, riparazione e<br />

revisione (MRO) su prodotti altrui e<br />

la AS/EN 9120 è limitata a chi commercializza<br />

e fornisce logistica per<br />

la distribuzione di materie prime,<br />

ricambi, materiali di consumo. Le<br />

tre norme sono anche integrabili<br />

fra loro, agevolando le aziende che<br />

ricadono nel campo di applicazione<br />

di più di una norma. Va precisato<br />

che si parla di AS/EN per sottolineare<br />

che sono norme accettate in tutto il<br />

mondo, in particolare negli USA (AS<br />

91xx) e in Europa (EN 91xx), tutte<br />

tecnicamente equivalenti fra loro: in<br />

Italia adottiamo le versioni europee<br />

recepite dall’UNI”.<br />

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SICUREZZA<br />

ABBIGLIAMENTO DA LAVORO<br />

Indumenti protettivi (e comodi) per saldatori<br />

All’abbigliamento protettivo si può<br />

applicare una semplice equazione:<br />

più è comodo, più è probabile che<br />

venga indossato. Ecco perché Mewa<br />

ha sviluppato per i saldatori una<br />

collezione particolarmente comoda.<br />

Troppo spesso gli indumenti protettivi<br />

vengono lasciati nell’armadio,<br />

nonostante una chiara valutazione<br />

dei rischi. Il motivo è che spesso<br />

vengono mal accettati dai dipendenti.<br />

Perché? Perché sono poco<br />

confortevoli, pesanti, ostacolano lo<br />

svolgimento delle attività e comportano<br />

uno sforzo maggiore. <strong>La</strong><br />

funzionalità e l’aspetto, invece, sono<br />

considerati meno rilevanti.<br />

È quindi essenziale offrire indumenti<br />

protettivi così comodi da poter<br />

essere indossati con la stessa naturalezza<br />

dei normali indumenti da<br />

lavoro. Partendo dalla linea Dynamic,<br />

caratterizzata dalla massima<br />

libertà di movimento e da un grande<br />

comfort di utilizzo, Mewa ha sviluppato<br />

Dynamic Flame, una linea<br />

studiata per saldatori e per operatori<br />

che vengono a contatto con calore<br />

e fiamme. Mewa Dynamic Flame è<br />

disponibile in tre varianti, perché chi<br />

salda occasionalmente ha bisogno di<br />

una protezione diversa rispetto a chi<br />

salda in modo continuativo.<br />

<strong>La</strong> linea Mewa Dynamic Flame è<br />

adatta per lavori di saldatura occasionale.<br />

Protegge da piccoli spruzzi<br />

di metallo, da breve contatto con<br />

le fiamme e dal calore radiante.<br />

Elettricisti, ingegneri meccatronici<br />

e manutentori che svolgono solo<br />

occasionalmente lavori di saldatura,<br />

con questo indumento sono ben<br />

protetti. Tuttavia, se si salda spesso,<br />

si dovrebbe indossare la versione<br />

Mewa Flame Advanced. Se invece<br />

si effettuano lavori di saldatura in<br />

modo continuativo, è meglio proteggersi<br />

con Mewa Dynamic Flame<br />

Extreme. Realizzata in tessuto robusto,<br />

offre una protezione estrema<br />

dal calore nella lavorazione termica<br />

dei metalli. I tipici campi di impiego<br />

sono l’industria meccanica e delle<br />

auto, la lavorazione dell’acciaio,<br />

l’impiantistica e i cantieri navali. Tutti<br />

e tre i modelli sono caratterizzati<br />

da un comfort molto particolare.<br />

L’abbigliamento è leggero e facile<br />

da indossare. Inoltre ha un look<br />

gradevole: un altro plus da mettere<br />

in conto nell’equazione di cui si<br />

parlava.<br />

Dal 1908 Mewa mette a disposizione<br />

delle aziende prodotti tessili<br />

in FullService e viene quindi considerata<br />

pioniera del Textilsharing.<br />

Oggi Mewa dalle sue 45 sedi fornisce<br />

alle aziende abbigliamento da<br />

lavoro e protettivo, panni, tappeti<br />

assorbiolio e zerbini, incluso il servizio<br />

di lavaggio, riparazione, stoccaggio<br />

e logistica<br />

PER MACCHINARI COMPATTI<br />

Colonna di segnalazione compatta a LED<br />

<strong>La</strong> nuova colonna di segnalazione compatta a<br />

LED della serie PSD-S 50 amplia la gamma di<br />

soluzioni di segnalazione di Phoenix Contact.<br />

Offre un design industriale accattivante a costi<br />

ottimizzati ed è adatta soprattutto per macchinari<br />

compatti grazie al suo ridotto diametro di<br />

50 millimetri. È certificata IP65 e può essere<br />

installata in modo affidabile anche all’esterno<br />

degli alloggiamenti dei macchinari.<br />

L’assortimento comprende cinque elementi di<br />

segnalazione ottica ed un elemento acustico.<br />

Gli elementi di base con diverse opzioni di<br />

installazione, come il montaggio a pavimento<br />

o su tubo, consentono una posa in opera flessibile<br />

della colonna di segnalazione per una<br />

visualizzazione ottimale degli stati del segnale.<br />

Grazie all’innovativo concetto di cablaggio, le<br />

singole calotte possono essere disposte in qualsiasi<br />

ordine. Ad un elemento di base possono<br />

essere fissati un massimo di cinque elementi di<br />

segnalazione. <strong>La</strong> chiusura a baionetta consente<br />

un montaggio rapido.<br />

40 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

40_40_NEWS SICUREZZA.indd 40 10/03/21 17:17


SOFTWARE<br />

APPLICAZIONI INDUSTRIALI<br />

Piattaforma per ottimizzare<br />

la visibilità dei dati<br />

Masahiko-Hisatsugu,<br />

presidente di Aras<br />

Giappone<br />

Aras, società americana esperta<br />

nei software PLM (Product<br />

Lifecycle Management), unico<br />

fornitore di una piattaforma<br />

resiliente per applicazioni industriali<br />

digitali, ha annunciato che<br />

Denso Corporation – fornitore<br />

di mobilità globale che sviluppa<br />

tecnologia e componenti automobilistici<br />

avanzati per l’Aftermarket,<br />

per la maggior parte<br />

delle marche e modelli di veicoli<br />

attualmente in circolazione,<br />

presente in 15 paesi europei tra<br />

i quali l’Italia – ha scelto Aras<br />

per la realizzazione di una piattaforma<br />

atta alle gestione delle<br />

distinte di ingegneria (EBOM).<br />

Questo permetterà una migliore<br />

gestione digitale dei dati al<br />

fine di preservare la propria<br />

competitività in un panorama<br />

industriale in continua evoluzione.<br />

Fino ad oggi, Denso ha<br />

operato su un sistema EBOM<br />

che in precedenza aveva adattato<br />

ai suoi processi aziendali<br />

attraverso la combinazione di<br />

diversi sistemi, inclusi sistemi<br />

host e client web. Tuttavia,<br />

poiché nel tempo questi sono<br />

diventati difficili da mantenere<br />

e da adattare alle nuove esigenze,<br />

Denso ha iniziato a valutare<br />

diverse soluzioni per trovare un<br />

degno successore. Così, l’azienda<br />

ha deciso di migrare la sua<br />

piattaforma di ingegneria verso<br />

la piattaforma Aras.<br />

Denso ha valutato la suite completa,<br />

ricca di applicazioni standard<br />

di Aras e il loro impatto<br />

per la riduzione del ciclo di sviluppo.<br />

Inoltre, la versatile flessibilità<br />

dell’architettura della piattaforma<br />

permette di adattarla<br />

ai processi di business senza<br />

presentare nessun problema<br />

in fase di aggiornamento della<br />

piattaforma. Denso prevede<br />

di espandere l’utilizzo di Aras<br />

Innovator all’interno dell’azienda,<br />

in modo che diventi<br />

una piattaforma integrata delle<br />

informazioni di ingegneria che<br />

potrà, non solo gestire le informazioni<br />

digitali sui prodotti, ma<br />

permetterà anche un rapido<br />

accesso a tali dati.<br />

<strong>La</strong> piattaforma Aras consentirà<br />

a Denso di sviluppare un<br />

Digital Thread, assicurando la<br />

tracciabilità delle informazioni<br />

di progettazione lungo tutto il<br />

ciclo di vita del prodotto. L’intera<br />

organizzazione potrà così<br />

beneficiare della tracciabilità<br />

dei propri assetti digitali dall’ideazione<br />

alla progettazione,<br />

alla produzione, alla garanzia<br />

di qualità fino all’assistenza.<br />

Con questo flusso ininterrotto<br />

di informazioni end-to-end,<br />

Denso potrà ottenere informazioni<br />

cruciali in grado di orientare<br />

le decisioni in ogni aspetto<br />

del ciclo di vita del prodotto,<br />

migliorando la comunicazione<br />

e la collaborazione in tutta l’azienda,<br />

con il risultato di creare<br />

prodotti migliori con un time to<br />

market più breve.<br />

“Per rimanere competitivi, è<br />

necessaria una tecnologia in<br />

grado di soddisfare le esigenze<br />

di oggi ed essere abbastanza<br />

flessibile da soddisfare le esigenze<br />

di domani”, ha affermato<br />

Masahiko Hisatsugu,<br />

presidente di Aras Giappone.<br />

“Sfruttando la resilienza della<br />

piattaforma Aras, Denso sarà in<br />

grado di rimanere competitiva<br />

grazie a sistemi realizzati per le<br />

attuali esigenze, potendo contare<br />

su dati affidabili sulla quale<br />

base l’intera organizzazione<br />

prenderà le sue decisioni”.<br />

ASSISTENZA<br />

Un supporto tecnico qualificato<br />

SDProget Industrial Software offre un pacchetto di servizi di<br />

assistenza che consente di accedere ad un supporto tecnico<br />

completo, fornito da personale esperto e qualificato. Il servizio<br />

viene fornito telefonicamente, tramite e-email o mediante controllo<br />

remoto direttamente sul PC del cliente.<br />

Il servizio di SDProget garantisce un’assistenza diretta senza<br />

tempi di attesa e nessun ticket per richiedere un appuntamento.<br />

Inoltre, l’integrazione dei servizi Opera 4 SPAC, grazie alla<br />

centralizzazione in Cloud, permette a chi disegna lo schema<br />

elettrico di condividere i progetti sugli smartphone connessi<br />

a SPAC Automazione utilizzando la App di Opera, senza mai<br />

uscire dall’ambiente CAD e con la certezza della trasmissione e<br />

archiviazione sicura e della ricezione in tempo reale.<br />

Il contratto di manutenzione è l’abbonamento che consente<br />

di usufruire di un servizio di supporto tecnico completo, avere<br />

l’ultima versione del software e l’aggiornamento costante dei<br />

database dei materiali con SPAC Data Web.<br />

Il servizio di assistenza Start up consente di ottenere un supporto<br />

tecnico per l’installazione del prodotto, per la comprensione<br />

dei comandi e dell’interfaccia del software, per una durata<br />

complessiva di 30 giorni.<br />

SDProget mette inoltre a disposizione anche un supporto tecnico<br />

Hot-line, che consente di rivolgersi all’azienda per ricevere<br />

assistenza in caso di problemi nell’utilizzo del software.<br />

www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 41<br />

41_41_NEWS SOFTWARE.indd 41 10/03/21 14:34


STAMPA 3D<br />

TAVOLA ROTONDA<br />

Lo stato dell’arte di una<br />

tecnologia fondamentale<br />

per la digitalizzazione.<br />

L’additive manufacturing<br />

è stata al centro del primo<br />

evento digitale <strong>2021</strong><br />

organizzato da SPS Italia<br />

e tornerà come focus<br />

in fiera a Parma.<br />

Le tecnologie additive<br />

nel manifatturiero italiano<br />

Le tecnologie additive si stanno<br />

diffondendo su larga scala<br />

e rappresenteranno presto<br />

una rivoluzione nel manifatturiero.<br />

Sono smart, si inseriscono nel<br />

contesto 4.0 e vengono riconosciute<br />

come abilitanti per l’industria del<br />

futuro, parte integrante del processo<br />

produttivo, complementari<br />

alle altre soluzioni per la fabbrica<br />

intelligente. Sono il punto di svolta<br />

per tre delle principali sfide in<br />

ambito industriale: digitalizzazione,<br />

sostenibilità e personalizzazione.<br />

Permettono di accorciare il time tomarket<br />

e favoriscono la risoluzione<br />

dei problemi nella supply chain.<br />

Per approfondire il grado di diffusione<br />

di queste tecnologie nel<br />

sistema manifatturiero italiano,<br />

SPS Italia ha promosso lo studio<br />

“Conoscenza, uso e sviluppi futuri<br />

delle tecnologie additive” realizzato<br />

con i partner Politecnico di<br />

Milano/MADE, Politecnico di Torino/<br />

+CIM4.0, Università degli Studi<br />

di Pavia e Porsche Consulting, e<br />

presentato in occasione del primo<br />

evento digitale del <strong>2021</strong> sulla piattaforma<br />

Contact Place. L’evento ha<br />

ospitato inoltre una tavola rotonda<br />

di confronto tra le più autorevoli<br />

aziende del settore: Aidro Hydraulics<br />

& 3D Printing, Avio Aereo,<br />

Camozzi Machine Tools, EOS, HP<br />

- 3D Printing e Stratasys Italia.<br />

“L’Additive Manufacturing abilita<br />

una completa digitalizzazione<br />

del processo manifatturiero”, ha<br />

detto Francesca Selva, Vice President<br />

Marketing & Events Messe<br />

Frankfurt Italia. “Per questo abbiamo<br />

scelto di realizzare uno studio<br />

per comprenderne la diffusione e<br />

parlare ancora una volta di competenze.<br />

SPS Italia continuerà a<br />

fare cultura e creare opportunità di<br />

relazione attorno a queste tecnologie,<br />

la cui applicazione contribuirà<br />

significativamente al progresso<br />

futuro delle nostre imprese anche<br />

in termini di sostenibilità”.<br />

L’INDAGINE<br />

L’indagine “Conoscenza, uso e sviluppi<br />

futuri delle tecnologie additive”<br />

è stata svolta su un campione<br />

significativo di aziende composto<br />

da fornitori di tecnologie AM/<br />

costruttori di stampanti, utilizzatori<br />

di tecnologie AM, aziende che non<br />

hanno ancora adottato tecnologie<br />

AM, e ha consentito di delineare<br />

un quadro generale sullo stato<br />

dell’arte e gli sviluppi futuri dell’AM<br />

all’interno del sistema manifatturiero<br />

italiano, che sempre di più ha<br />

bisogno di integrare tecnologie,<br />

processi e modelli di business per<br />

innovare in modo significativo le<br />

operazioni delle imprese.<br />

I risultati sono stati presentati<br />

seguendo i diversi ambiti di analisi<br />

dello studio: grado di conoscenza,<br />

competenze, ROI e grado di diffusione/approccio<br />

all’adozione delle<br />

tecnologie additive.<br />

Grado di conoscenza<br />

Bianca Maria Colosimo, Professoressa<br />

Dipartimento di Ingegneria<br />

Meccanica Politecnico di Mila-<br />

42 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 42 11/03/21 17:11


no - MADE Competence Center<br />

I4.0: “Dall’analisi dei risultati si<br />

conferma il consolidato ruolo di<br />

alcune tecnologie (estrusione e<br />

letto di polvere) e alcune classi di<br />

materiali (polimeri e metalli) come<br />

tecnologie dominanti sulla scena<br />

al momento, per prototipazione e<br />

produzione di piccola serie. Risulta<br />

anche evidente la necessità di<br />

trarre vantaggio dalle tecnologie<br />

additive partendo da un re-design<br />

del prodotto. In termini di attesa<br />

su tecnologie future, il material<br />

jetting sembra dominare l’interesse<br />

al momento”.<br />

SPS Italia ha<br />

promosso<br />

lo studio<br />

“Conoscenza, uso<br />

e sviluppi futuri<br />

delle tecnologie<br />

additive”<br />

realizzato con i<br />

partner Politecnico<br />

di Milano/MADE,<br />

Politecnico di<br />

Torino/ +CIM4.0,<br />

Università<br />

degli Studi di<br />

Pavia e Porsche<br />

Consulting<br />

Grado di diffusione e approccio<br />

all’adozione delle tecnologie<br />

additive<br />

Giovanni Notarnicola, Associate<br />

Partner Porsche Consulting: “L’additive<br />

manufacturing è un mercato<br />

in forte crescita, che si stima<br />

supererà i 27 miliardi di dollari<br />

nel 2023. Il punto di svolta si avrà<br />

quando diventerà una tecnologia<br />

da grande scala, sostituendo le<br />

tecniche tradizionali e generando<br />

nuovi business model. Dall’osservatorio<br />

emerge un forte potenziale di<br />

medio termine di questa tecnologia,<br />

frenato talvolta dalla mancanza<br />

di competenze interne e dagli alti<br />

investimenti percepiti per l’implementazione.<br />

Spinta all’innovazione<br />

e volontà di superare i vincoli produttivi<br />

sono i principali driver di chi<br />

ha già sperimentato con successo<br />

una tecnologia che, nell’80% dei<br />

casi, ha soddisfatto e superato le<br />

aspettative. I potenziali di questa<br />

tecnologia impattano diverse fasi<br />

Foto Pes Scanning<br />

della catena del valore, dalla ricerca<br />

e sviluppo fino all’after-sales,<br />

passando per la produzione. <strong>La</strong><br />

sfida per le imprese è saper guardare<br />

avanti immaginando i possibili<br />

scenari evolutivi del proprio settore,<br />

avviando allo stesso tempo un percorso<br />

sperimentale che sia scalabile<br />

e sostenibile. Vincerà chi, grazie a<br />

un approccio strategico, trasformerà<br />

l’additive manufacturing in<br />

una leva di vantaggio competitivo”.<br />

Competenze<br />

Luca Iuliano, Presidente Competence<br />

Center CIM4.0 - Direttore<br />

del Centro Interdipartimentale di<br />

Integrated Additive Manufacturing<br />

(IAM@PoliTo) del Politecnico<br />

di Torino: “Le principali competenze<br />

che mancano nelle aziende<br />

per l’adozione dell’AM nell’ordine:<br />

le conoscenze approfondite<br />

dei processi, le competenze sul<br />

design for AM e le conoscenze<br />

sulle metodologie di post-processo<br />

e di finitura. Per quanto attiene<br />

ai servizi destinati a favorire l’adozione<br />

dell’AM nelle imprese è<br />

il traning on the job per la formazione<br />

del personale all’interno<br />

di laboratori dedicati quella<br />

considerata più strategica seguita<br />

dalla consulenza per la tecnologia<br />

da adottare e dalla consulenza su<br />

design & engineering per l’AM.<br />

Le competenze da sviluppare per<br />

poter utilizzare in modo efficiente<br />

le tecnologie di AM coincidono<br />

con le competenze considerate<br />

mancanti. Le risposte all’ultima<br />

domanda relativa alla diffusione<br />

dimostrano chiaramente che l’AM<br />

è reputato in forte espansione in<br />

tutti i settori industriali e non, con<br />

particolare riguardo ai settori aerospaziale,<br />

automotive e medicale”.<br />

ROI<br />

Ferdinando Auricchio, Professore<br />

di Scienza delle Costruzioni,<br />

Dipartimento di Ingegneria Civile e<br />

Architettura Università degli Studi<br />

di Pavia: “<strong>La</strong> Manifattura Additiva<br />

è una tecnologia sufficientemente<br />

diffusa ed apprezzata nella sua<br />

capacità di fornire un importante<br />

valore aggiunto in termini di riduzione<br />

sui tempi di progettazione<br />

e produzione. Esiste ancora una<br />

limitata percezione sull’impatto in<br />

termini di riprogettabilità, ottimizzazione<br />

e quindi aumento di competitività<br />

ottenibile nel prodotto<br />

www.interprogettied.com n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> 43<br />

42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 43 11/03/21 17:11


STAMPA 3D<br />

L’additive<br />

manufacturing<br />

è un mercato in<br />

forte crescita, si<br />

stima supererà<br />

i 27 miliardi di<br />

dollari nel 2023.<br />

<strong>La</strong> svolta si avrà<br />

quando diventerà<br />

una tecnologia<br />

da grande scala,<br />

sostituendo<br />

le tecniche<br />

tradizionali e<br />

generando nuovi<br />

business model<br />

grazie ad una nuova modalità progettuale/produttiva.<br />

Si evidenzia<br />

che esiste una quota tutt’altro che<br />

trascurabile di utenti che hanno<br />

una chiara visione dell’impatto in<br />

termini di costi della tecnologia<br />

AM, ma una fetta importante di<br />

potenziali fruitori ha ancora poca<br />

chiarezza sugli impatti in termini<br />

di costo (e di valore aggiunto<br />

da parte della nuova tecnologia).<br />

L’AM viene vista come una tecnologia<br />

con un ritorno a breve-medio<br />

termine. Evidenzia ancora la possibilità<br />

di impattare maggiormente<br />

Foto Kymia<br />

con l’uso della tecnologia nello<br />

sviluppo di prodotti maggiormente<br />

innovativi e quindi con un ritorno<br />

a lungo termine”.<br />

L’AM TORNA IN FIERA A PARMA<br />

A SPS Italia, che si svolgerà<br />

nel <strong>2021</strong> a Parma, dal 6 all’8<br />

luglio, un’area dedicata all’Additive<br />

Manufacturing animerà il<br />

District 4.0 aggiungendosi alle<br />

altre tecnologie di frontiera già<br />

presenti: Automazione Avanzata,<br />

Digital&Software, Robotica<br />

e Meccatronica. Il progetto è<br />

supportato da Formnext, la fiera<br />

europea di riferimento per le<br />

tecnologie additive che Messe<br />

Frankfurt organizza ogni anno a<br />

novembre a Francoforte.<br />

Il più grande operatore fieristico con un proprio polo espositivo<br />

Messe Frankfurt è il più grande operatore al mondo<br />

specializzato nell’organizzazione di fiere, congressi ed eventi<br />

dotato di un proprio polo fieristico. Il Gruppo aziendale<br />

vanta un organico di circa 2500 collaboratori in 30 società<br />

affiliate. Nel 2020, la società ha conseguito un fatturato<br />

annuo di circa 250 milioni di euro, dopo aver raggiunto, nel<br />

2019, un fatturato di 738 milioni di euro. Anche durante<br />

il difficile periodo della pandemia da coronavirus siamo<br />

collegati a livello internazionale con i nostri settori di attività<br />

e supportiamo in maniera efficiente gli interessi commerciali<br />

dei nostri clienti nell’ambito dei segmenti “Fairs & Events”,<br />

“Locations” e “Services”. Tratto distintivo unico del Gruppo<br />

Messe Frankfurt è la sua rete di distribuzione globale,<br />

che copre in maniera capillare tutte le regioni del mondo.<br />

Un’ampia gamma di servizi, onsite e online, garantisce ai<br />

clienti in tutto il mondo un livello di qualità costantemente<br />

elevato e flessibilità nella pianificazione, organizzazione e<br />

realizzazione della loro manifestazione. Stiamo ampliando le<br />

nostre competenze digitali con nuovi modelli di business. <strong>La</strong><br />

gamma dei servizi offerti spazia dall’affitto del polo fieristico<br />

all’allestimento degli stand, dai servizi di marketing al<br />

personale e alla ristorazione. <strong>La</strong> sede principale della Società<br />

è a Francoforte sul Meno. Gli azionisti sono la Città di<br />

Francoforte, che detiene il 60%, e il <strong>La</strong>nd Assia con il 40%.<br />

44 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 44 11/03/21 17:11


MCM Web Edition, 15 aprile<br />

QUINTA<br />

EDIZIONE<br />

MCM WEB EDITION: DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE 4.0<br />

MANUTENZIONE 4.0 / AFFIDABILITÀ E GESTIONE ASSET<br />

PREDITTIVA, CONDITION MONITORING, BIG DATA / MANUTENZIONE MECCANICA<br />

COME FUNZIONA L’EVENTO<br />

Come un evento MCM, ogni giornata prevede:<br />

• Una sessione plenaria mattutina, definita con i maggiori esperti del settore<br />

• Workshop pomeridiani, per l’occasione webinar<br />

• Un catalogo dell’evento, per l’occasione arricchito con white paper e video<br />

• Decine di contributi online selezionati dai nostri esperti di alto profilo<br />

SPONSORED BY<br />

Dal sito dell’evento, accessibile solo ai registrati, l’utente potrà:<br />

• Consultare il catalogo delle aziende arricchito da video e presentazioni di prodotto<br />

• Richiedere business matching one-to-one virtuali<br />

• Iscriversi ai webinar e interagire con i relatori<br />

• Scaricare white paper e contenuti<br />

• Vedere videointerviste agli espositori e altri video sui temi delle giornate<br />

• Scaricare normative<br />

BUSINESS MATCHING VIRTUALE E INTERAZIONE CON I VISITATORI<br />

Il visitatore potrà:<br />

• Rivolgere domande al relatore<br />

• Interagire nei webinar<br />

• Richiedere appuntamenti di business matching, anche dopo l’invio degli atti<br />

PREVISTI PIÙ DI<br />

800 OPERATORI<br />

LE SESSIONI SI SVOLGONO NEL CORSO DELLA GIORNATA<br />

LA PARTECIPAZIONE DÀ DIRITTO ALLA PRESENZA REDAZIONALE GRATUITA SULLE GUIDE IN PROGRAMMA<br />

<strong>La</strong> Guida Manutenzione 4.0 / Diagnostica/Predittiva/Monitoraggio dopo l’evento sarà:<br />

• Inviata a tutti i preregistrati all’evento<br />

• Inviata a tutta la mailing list del network EIOM (PLC Forum, Verticale, MCM) interessata al settore<br />

• Scaricabile su tutto il nostro network<br />

• Scaricabile attraverso una vasta campagna sui principali motori di ricerca e social<br />

web edition<br />

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42_45_ART MESSE FRANKFURT.indd 45 11/03/21 17:11


AUTOMAZIONE/STRUMENTAZIONE<br />

SENSORI<br />

Misurare velocità e lunghezza<br />

senza contatto<br />

Misurare velocità e lunghezza<br />

di oggetti in movimento con<br />

una tecnologia che consente<br />

di effettuare misurazioni<br />

direttamente sulla superficie<br />

del materiale qualsiasi sia il<br />

suo colore o riflettente, senza<br />

contatto. Sick affronta questa<br />

sfida con Speetec, il sensore di<br />

movimento in grado di misurare i<br />

materiali più disparati, su nastro,<br />

in continuo e start & stop con<br />

una precisione di pochi µm.<br />

Per superfici sensibili, morbide<br />

o lisce, i clienti dei settori della<br />

Factory Automation o della<br />

Logistica richiedono la possibilità<br />

di effettuare una misurazione<br />

senza contatto, di lunghezza,<br />

velocità e posizione di nastri<br />

continui e start & stop. <strong>La</strong><br />

scansione ottica evita danni o<br />

impurità, aumentando così la<br />

qualità del prodotto. Speetec<br />

offre una nuova opportunità di<br />

effettuare misurazioni esenti da<br />

slittamento, senza elementi di<br />

misurazione o marcatura e senza<br />

usura di elementi di misura a<br />

contatto. Materiali che causano<br />

usura, adesione o abrasione alle<br />

soluzioni di misurazione, come<br />

ad esempio agli encoder a ruota<br />

metrica, e ne compromettono<br />

funzioni e durata, possono<br />

essere misurati con Speetec con<br />

processi sicuri e precisi.<br />

Speetec è equipaggiato<br />

con laser di classe 1, che<br />

offre un’alternativa ai più<br />

costosi velocimetri laser e alle<br />

ugualmente costose misure<br />

protettive corrispondenti. <strong>La</strong><br />

misurazione senza contatto<br />

avviene sfruttando l’effetto<br />

Doppler e fino ad una velocità<br />

pari a 10 m/s. Due emettitori<br />

laser creano una doppia<br />

triangolazione ottica allineata<br />

alla direzione dell’oggetto di<br />

cui misurare il movimento.<br />

Poiché entrambi gli emettitori<br />

operano in modo indipendente<br />

l’uno dall’altro, è possibile<br />

compensare eventuali tolleranze<br />

di montaggio e oscillazioni<br />

della superficie, per esempio<br />

nel caso di superfici ondulate.<br />

Tutte le misurazioni avvengono<br />

con precisione elevata: nel caso<br />

di una risoluzione di quattro<br />

micrometri, la precisione relativa<br />

alla lunghezza di un oggetto di<br />

un metro è di un millimetro.<br />

In questo caso, la ripetibilità è<br />

specificata con mezzo millimetro.<br />

I valori misurati vengono trasferiti<br />

sotto forma di onde quadre,<br />

attraverso interfacce TTL o HTL,<br />

diffuse nel mondo dell’encoder<br />

e che favoriscono la semplicità<br />

d’integrazione.<br />

Con Speetec è possibile rilevare<br />

lunghezza, velocità e posizione<br />

in movimenti lineari anche<br />

nel caso di movimenti alterni.<br />

Inoltre è possibile misurare<br />

la velocità. Questo II sensore<br />

consente di risparmiare delle<br />

risorse, anche nel caso della<br />

misurazione di velocità di<br />

prodotti non continui. Inoltre<br />

con Speetec è possibile misurare<br />

in modo affidabile anche pezzi<br />

singoli, laddove i velocimetri<br />

necessitano spesso di diversi<br />

metri di materiale.<br />

<strong>La</strong> robusta custodia è concepita<br />

per un impiego duraturo. <strong>La</strong> sua<br />

forma e le dimensioni compatte<br />

caratterizzano il design di<br />

alta qualità e ne consentono<br />

l’integrazione anche in spazi<br />

ristretti. <strong>La</strong> lente ottica allungata<br />

e i bordi lisci indicano la misura<br />

e la direzione di montaggio.<br />

Queste caratteristiche hanno<br />

convinto la giuria dell’iF Design<br />

Award: Speetec ha vinto infatti<br />

il riconoscimento nella categoria<br />

Prodotto.<br />

PICK-AND-PLACE<br />

Moduli software pronti all’uso<br />

<strong>La</strong> soluzione software B&R pronta all’uso aiuta gli OEM a realizzare<br />

applicazioni pick-and-place in tempi rapidi. Il sistema controlla il robot<br />

e, contemporaneamente, gestisce il coordinamento con altri assi in<br />

linea, inclusi nastri trasportatori e track.<br />

Mapp pick&place garantisce all’utente di assolvere ai propri<br />

requisiti di processo con la massima libertà, impiegando il numero<br />

necessario di robot delta, articolati o Scara. Il software consente<br />

inoltre agli sviluppatori di ottimizzare automaticamente il processo<br />

in diversi modi.<br />

Come parte della piattaforma software mapp Technology, mapp<br />

Pick&Place è automaticamente collegato a tutti gli altri componenti<br />

mapp. Di conseguenza, bastano pochi clic per impostare il<br />

coordinamento con altri assi di movimento, dispositivi di visione<br />

B&R o applicazioni HMI web-based realizzate con mapp view. <strong>La</strong><br />

programmazione manuale è stata in gran parte eliminata.<br />

I robot del gruppo ABB sono integrati nell’ecosistema di automazione<br />

B&R. I clienti beneficiano di un controllo di macchina e di robot che<br />

risiedono su un unico controllore, gestiti da un solo ambiente per lo<br />

sviluppo, la diagnostica e la manutenzione.<br />

46 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

46_47_NEWS AUTOM/STRUMENT.indd 46 10/03/21 17:21


AUTOMAZIONE/STRUMENTAZIONE<br />

CONVERTITORI DI FREQUENZA<br />

A supporto della produzione<br />

russa di acciaio<br />

Primetals Technologies – uno dei maggiori costruttori di impianti<br />

per l’industria siderurgica, nonché esperto nella fornitura di<br />

soluzioni di digitalizzazione e automazione e service partner<br />

di riferimento del settore – ha scelto di implementare, presso<br />

l’impianto di depolverizzazione di uno dei principali produttori di<br />

acciaio della Russia, una soluzione di azionamento di Rockwell<br />

Automation, caratterizzata da innovazione e affidabilità.<br />

Gli impianti di depolverizzazione svolgono un ruolo chiave<br />

nel ridurre l’impatto della produzione di acciaio sull’ambiente.<br />

In fase di produzione, questi grandi impianti filtrano l’aria e,<br />

abbattendone le polveri, la riportano alle condizioni precedenti<br />

l’introduzione nell’impianto. L’aria purificata viene quindi<br />

reimmessa nell’atmosfera senza che ciò produca alcun danno<br />

all’ambiente.<br />

Rockwell Automation ha un portafoglio di offerta che permette di<br />

fornire qualsiasi tipologia di azionamento sia necessaria, soprattutto<br />

con riferimento a questa operazione su larga scala che richiedeva<br />

anche motori di dimensioni eccezionali. Con l’intermediazione di<br />

Intelligent Package Power (IPP), Rockwell Automation ha potuto<br />

collaborare con il fornitore globale di motori WEG e insieme hanno<br />

fornito un pacchetto completo di azionamenti e motori.<br />

Nel corso degli anni la presenza di Rockwell Automation<br />

nell’industria siderurgica russa è cresciuta costantemente.<br />

Primetals Technologies ha scelto di lavorare con la multinazionale<br />

statunitense, preferendola a due concorrenti affermati, in virtù<br />

della sua reputazione in termini di competenza, tecnologia,<br />

capacità e qualità.<br />

Una volta implementati, i 10 convertitori di frequenza a media<br />

tensione Allen-Bradley PowerFlex ® 6000 di Rockwell Automation,<br />

combinati ai corrispondenti 10 motori di WEG, forniranno<br />

prestazioni per un totale di 16 MW. Primetals Technologies<br />

potrà beneficiare di una facile configurazione, integrazione e<br />

visualizzazione, oltre che di un controllo locale semplificato e<br />

intuitivo. A seguito del successo di questo progetto, Rockwell<br />

Automation e Primetals Technologies stanno già pianificando<br />

un’ulteriore collaborazione.<br />

TELECAMERA INTELLIGENTE<br />

Ispezione 3D facile come la visione 2D<br />

Cognex Corporation presenta il sistema<br />

di visione integrato In-Sight ® 3D-L4000.<br />

Dotata di tecnologia di spostamento laser<br />

3D, questa telecamera intelligente consente<br />

agli ingegneri di risolvere in modo rapido,<br />

preciso ed economico una serie di ispezioni<br />

su linee di produzione automatizzate.<br />

“Fino ad ora, il 3D è stato troppo costoso<br />

e complicato per risolvere le applicazioni di<br />

ispezione per la maggior parte dei clienti”,<br />

ha commentato John Keating, 3D Business<br />

Unit Manager. “L’In-Sight 3D-L4000 rompe<br />

le barriere precedenti fornendo una suite di<br />

veri strumenti di visione 3D e rendendoli<br />

facili da usare come gli strumenti di visione<br />

2D In-Sight”. Il 3D-L4000 combina le<br />

ottiche laser blu senza speckle brevettate<br />

e la più ampia gamma di veri strumenti<br />

di visione 3D con la flessibilità del foglio<br />

di calcolo In-Sight. Questa soluzione allin-one<br />

cattura ed elabora rapidamente le<br />

immagini 3D con una qualità spettacolare<br />

durante le applicazioni di ispezione, guida<br />

e misurazione in linea. Permettendo agli<br />

utenti di posizionare gli strumenti di visione<br />

direttamente su una vera immagine 3D<br />

del pezzo, il 3D-L4000 offre una maggiore<br />

precisione rispetto ai sistemi tradizionali,<br />

ampliando i tipi di ispezioni che possono<br />

essere eseguite. Il 3D-L4000 include tutti i<br />

tradizionali strumenti di misura 3D che gli<br />

utenti si aspettano, come il rilevamento di<br />

piani e altezze. Viene inoltre fornito con<br />

un set completo di strumenti di visione 3D<br />

progettato da zero per sfruttare le ispezioni<br />

in un vero spazio 3D. L’interfaccia intuitiva<br />

del foglio di calcolo In-Sight configura ed<br />

esegue applicazioni 3D in modo semplice e<br />

veloce senza la necessità di programmazione<br />

o di elaborazione esterna. Semplifica lo<br />

sviluppo delle applicazioni e l’integrazione<br />

in fabbrica con un set completo di funzioni<br />

di I/O e di comunicazione. Fornisce la<br />

possibilità di combinare strumenti di visione<br />

2D e 3D nella stessa applicazione, portando<br />

ad un’implementazione più rapida.<br />

L’In-Sight 3D-L4000 è disponibile in tre<br />

campi visivi calibrati in fabbrica ed è ideale<br />

per applicazioni nei settori quali: alimentare<br />

e delle bevande, dei prodotti di consumo,<br />

dell’imballaggio, automobilistico, dei<br />

dispositivi medici e dell’elettronica.<br />

n.1 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong><br />

47<br />

46_47_NEWS AUTOM/STRUMENT.indd 47 10/03/21 17:21


Pag. 10<br />

ATTUALITÀ<br />

<strong>La</strong> componentistica automotive<br />

punta su Industria 4.0<br />

Pag. 30<br />

ENERGIA<br />

Il fotovoltaico dà energia alle<br />

lavorazioni meccaniche<br />

Pag. 42<br />

STAMPA 3D<br />

Le tecnologie additive<br />

nel manifatturiero italiano<br />

00_00 COVER SUB_1-<strong>2021</strong>.indd 1 12/03/21 11:26 00_00 COVER SUB_1-<strong>2021</strong>.indd 3 12/03/21 11:26<br />

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DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />

Eva De Vecchis (e.devecchis@interoprogettied.com)<br />

VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com)<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

ABBIAMO PARLATO DI...<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie<br />

ABB 46<br />

ACIMAC 18<br />

AGAZZI GIANCARLO<br />

4A COP.<br />

AMAPLAST 18<br />

ANSALDO ENERGIA 16<br />

ARAS 41<br />

ASSOLOMBARDA 18<br />

B&R 46<br />

BIG KAISER 36<br />

CARBOTEMPRA 27<br />

CARUSO FASTENERS 1A COP., 6<br />

CHIARI BRUNO 1<br />

CIBUS 28<br />

COGNEX 47<br />

CONFINDUSTRIA 24<br />

CREAFORM 22<br />

DAC 16<br />

DENSO CORPORATION 41<br />

EDIM 18<br />

EIOM 45<br />

ENERGY POINT GARDA 30<br />

F.LLI LOCATELLI 33<br />

FASTENER FAIR 28<br />

GEMME ITALIAN PRODUCERS 23<br />

GRUPPO ARVEDI 16<br />

HANNOVER MESSE 29<br />

HEXAGON 3, 32<br />

ICOTEK 34<br />

IGUS 35<br />

INTESA SAN PAOLO 24<br />

LAM 5<br />

LEONARDO 23<br />

MADE 17<br />

MEC-NOVA<br />

2A COP.<br />

MECCANICA CENTER 30<br />

MECFOR 3A COP., 28<br />

MESSE FRANKFURT 42<br />

MEWA 40<br />

MOLLIFICIO GARDESANO 9<br />

MOLLIFICIO LOMBARDO 15<br />

MORETTI 17<br />

NSK 34<br />

PHOENIX CONTACT 22, 40<br />

PRIMETALS TECHNOLOGIES 47<br />

ROCKWELL AUTOMATION 47<br />

SDPROGET 41<br />

SERIVENETA 23<br />

SICK 46<br />

SMA 30<br />

SOLVAY 23<br />

SOUTHCO 35<br />

SPS 42<br />

TECHNOSET 32<br />

TOTAL 19<br />

TUV 38<br />

UCIMA 18<br />

UCIMU 20<br />

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

Via Statale 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC)<br />

Redazione, vendite e abbonamenti<br />

Tel./fax +39 039 5153705<br />

www.interprogettied.com<br />

© Copyright Interprogetti Editori Srl<br />

Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale,<br />

di articoli, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta.<br />

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Italia: spedizione ordinaria € 61,00, contrassegno € 65,00<br />

Estero: spedizione ordinaria € 89,50, spedizione prioritaria Europa € 101,00<br />

spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 125,00 spedizione prioritaria Oceania € 140,00<br />

Una copia € 8,00<br />

L’Iva sugli abbonamenti possono essere sottoscritti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è<br />

assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n.633 e successive<br />

modificazioni e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />

Testata in corso di certificazione di tiratura e diffusione in conformità al regolamento CSST<br />

Certificazione Stampa Specializzata Tecnica<br />

Registrazione al Tribunale di Milano n. 260 in data 07/05/2010<br />

Direttore responsabile: Simone Ghioldi<br />

Finito di stampare il 26/02/<strong>2021</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />

Via Milano, 5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI)<br />

Informativa ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche<br />

informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del<br />

trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. - Via Statale 39 - 23888 <strong>La</strong> Valletta Brianza (LC).<br />

Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti<br />

alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione<br />

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rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.<br />

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dell’art. 2 comma 2 del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio<br />

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Interprogetti Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in <strong>La</strong><br />

Valletta Brianza (LC), Via Statale 39, vengono conservati gli archivi personali e di immagini<br />

fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono<br />

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Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere<br />

l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle<br />

norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

48 <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong> - n.1 <strong>2021</strong><br />

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