Direttore Responsabile: Marta Calcagno
dal 1985... la voce di Rondinaria e dell'Oltregiogo
www.inchiostrofresco.it - redazione@inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569
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ANNO XXXVI / N. 01 - MARZO 2021
Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)
PATENTE IN SCADENZA?
RINNOVALA DA NOI
(visita medica in sede)
BOLLI E RATEAZIONI
PAGAMENTO CON
0143 743674 331 6760255
stasiservizi@gmail.com
C.so Marenco, 47 - Novi L.
Premiati studio e
voglia di sapere con
tre borse di studio
Nuove tecnologie
alla Dante Alighieri
di Pozzolo F.ro
Acqua, un bene
prezioso.
I.C. Valle Stura
La storia della
località "Mattine"
a Gnocchetto
Giulio Campastro
Innovazione digitale
Giornata dell'acqua
La Casa del Vescovo
Marta Calcagno - pag. 2
I Docenti - pag. 3 Alunni classi V - pag. 3
Lorenzo Pastorino - pag. 4
La nuova organizzazione de “l’inchiostro fresco” da oggi online
Redazione diffusa sul territorio
L’editoriale
di Marta
Calcagno
Trasformare un giornale nato
nel 1985, in edizione online
non è stato per noi facile. In
primo luogo perché noi stessi, per
buona parte ancora persone del Novecento,
facevamo fatica ad accettare
l’idea di un giornale “non di carta”, e
in secondo luogo perché avevamo
timore di non essere più seguiti dai
nostri lettori, gettandoci solo in rete.
Il Covid e
le sue conseguenze
Il Covid però ci ha fatto rompere gli
indugi. Infatti per un giornale come
il nostro, distribuito gratuitamente,
le cui copie si trovavano in tutti i
locali pubblici, supermercati, panifici,
parrucchieri, saloni di bellezza,
palestre, circoli ippici, studi medici e
dentistici e quant’altro, oltre che nelle
edicole 8che oggi in buona parte
stanno chiudendo), con le nuove
norme anti pandemia non ci è stato
più possibile tenere in piedi questa
nostra capillare presenza sul territorio.
E così da ottobre dello scorso
anno abbiamo iniziato a trasferire i
nostri affezionatissimi inserzionisti,
che sono quelli che ci permettono di
scrivere in piena libertà nel rispetto
degli artt. 4, 18 e 21 della Costituzione,
sul nostro sito www.inchiostrofresco.it.
Il sito e il nuovo
metodo di lavoro
Il sito stato realizzato dai nostri due
bravissimi webmaster, Ilenia Procopio
(Web Business Analyst) e Lorenzo
Muscarà (Web architet) con ufficio
a Milano, che hanno creato l’intelaiatura
commerciale a sostegno
del giornale e riorganizzato gli spazi
dedicati agli articoli e alle varie rubriche
ed inserti. Accanto a ciò, abbiamo
iniziato a modificare il lavoro
La storia de
l’Inchiostro
in pillole
Le prime copie de “l’inchiostro
fresco”, in anteprima
nel 1984, sono nate dal
ciclostile dell’eliofotocopia
del Geom. Bartolozzi a Novi
Ligure (Al). Poi, nel 1985, inizia
il suo vero percorso e viene
stampato “a piombo” presso
S.M.A. di Vittorio Badano
a Cogoleto (Ge), indi, quando
il giornale diventa negli anni
Novanta una sorta di lettera
circolare tra gli studenti della
facoltà di Scienze Politiche di
Genova, aumenta la sua tiratura
e viene riprodotto in digitale
presso la DPS di Genova
ed infine, dal 1998 in avanti
quando si trasforma nel giornale
dei paesi, esce, raggiungendo
le 30 mila copie, dalle
rotative prima del San Biagio
Stampa di Genova Bolzaneto
e ultimamente da quelle della
I.T.S. di Cavaglià (Biella). Dal
2021 diventa online
Le redazioni sul territorio sono:
• Direttore responsabile: direttore@inchiostrofresco.it – Marta
Calcagno
• Redazione centrale - Novi Ligure: redazione @inchiostrofresco.it
• Redazione di Campo Ligure: valle.stura@inchiostro fresco.it -
Giacomo Piombo
• Redazione di Arquata Scrivia: valle.scrivia@inchiostrofresco.it –
Fausto Cavo
• Redazione Alta Valle dell’Orba: luca.serlenga@libero.it – Luca
Serlenga
• Istituzioni: Samantha Brussolo - brussolosamantha@gmail.com
• Rubrica “A come AgriColturA”: g.notarianni@cia.it – Genny Notarianni
• Rubrica “Dalla vostra parte”: fabiana.rovegno@gmail.com – Fabiana
Rovegno
• Rubrica “La salute vien mangiando”: diletta.piana@gmail.com –
Diletta Piana
• Rubrica “Ruote & Motori”: Fausto Piombo
• Videomaker: tv@inchiostrofesco.it - Fausto Piombo
sul territorio dei nostri corrispondenti
locali i quali sono tutti iscritti
all’Ordine nazionale dei Giornalisti
nei ruoli della Regione Piemonte e
Liguria. Tra di essi abbiamo ancora
un aspirante giornalista che conseguirà
il patentino il prossimo anno.
I nuovi strumenti
di lavoro
Ai nostri corrispondenti, che da oggi
vanno a caccia di notizie armati di
videocamere, il nostro videomaker,
Fausto Piombo, ha insegnato i primi
rudimenti per le registrazioni video
di interviste e servizi in quanto, se
nel giornale cartaceo era l’articolo il
“principe” della comunicazione, nel
web la parte del leone la fanno le foto
e gli spezzoni filmati.
La redazione diffusa
sul territorio
L’inizio del 2021 lo abbiamo così
dedicato alla creazione di una redazione
diffusa sul territorio in sostituzione
di quella tradizionale che
avevamo a Novi Ligure in Largo Valentina,
che aveva un senso quando
ospitavamo gli studenti della “Buona
scuola”, quando organizzavamo i
seminari sulle nascita delle moderne
costituzioni, quando venivano in visita
gli alunni delle scuole primarie
e quando organizzavamo gli eventi
più diversi, come ad esempio i “Venerdì
di Luglio” in collaborazione
con altre realtà locali.
Cose che oggi non possiamo più
fare, ma in compenso sul web da
oggi in poi potremo accedere ad
un mondo ben più vasto, pur continuando
a parlare e a promuovere la
nostra storica zona di distribuzione:
l’Oltregiogo genovese.
Gian Battista Cassulo
Questo del 2021 è il primo
numero online de “l’inchiostro
fresco”.
Per noi abituati all’edizione
stampata in rotativa è una
novità che, se da un lato ci
stimola al nuovo, dall’altro ci
rattrista perché, il vedere arrivare
qui in redazione il camion
della I.T.S. di Cavaglià
(Biella) a bordo con le nostre
copie ancora fresche di stampa
era sempre un’emozione!
Non finiremo mai di ringraziare
i nostri tipografi, ma i
tempi che stiamo vivendo ci
stanno indicando altre vie.
Il Covid ci ha fatto fare quel
passo che comunque era già
nelle nostre intenzioni, anche
se lo rimandavamo sempre:
trasformare il giornale da cartaceo
ad online.
Non a caso infatti la nostra testata
dal 2016 è stata registrata
anche come edizione online
al n.° 36 del Registro Stampa
del Tribunale di Alessandria,
per essere pronti al futuro che
ormai è già arrivato.
Riusciremo nel nostro intento?
Saremo all’altezza delle
nuove sfide? Riusciremo a
mantenere vivi i contatti con
tutti voi?
Sono le domande ma anche
gli imperativi che ci rivolgiamo.
Starà a noi, dunque esserne
all’altezza. Ed è a voi che
spetta il giudizio!
Marta Calcagno
CIAO A TUTTI
CI RIVEDIAMO IN RETE
Strada del Turchino, 9 - Novi Ligure (AL) - tel. 320 43 67 088 www.scuderialabellaria.it www.facebook.com/ASD.Scuderia.La.Bellaria
Marzo 2021
Marzo 2021
Ovada: L’orientamento scolastico e il biennio; caratteristiche e contenuti
“Barletti”: si preparano i tecnici del futuro
Buon giorno a tutti, sono
un insegnante del biennio
anche se questa classificazione
non è rigorosa poiché i
docenti delle materie non specifiche
come lingua italiana si proiettano
anche nel triennio. Se dovessi
esprimere attraverso parole
chiave le specificità del biennio
del nostro indirizzo, ecco quanto
segue.
I contenuti del biennio
Il biennio è una fase importantissima
del percorso scolastico, perché
si configura dell’approccio al
nuovo corso di studi superiore.
E allora una delle prerogative del
nostro istituto è proprio legata
all’accoglienza, dove i ragazzi
vengono accolti in un ambiente
che si caratterizza da subito per
l’attenzione alla relazione, all’interazione
diretta e costruttiva tra
studenti e docenti, il dialogo ed
esperienze che favoriscono la tutta
elementi che contribuiscono
alla conoscenza di se e degli altri.
Nel biennio c’è molta attenzione
e sensibilità all’integrazione tra
culture diverse, tra soggetti che
arrivano da paesi diversi con
culture diverse e lingue diverse.
Non dimentichiamo anche la
sensibilità per i casi di difficoltà,
e verso ogni forma di inclusione.
La caratteristica
del biennio
Il biennio è integrazione tra i
saperi umanistica, scientifica e
tecnologica. La netta distinzione
tra sapere umanistico scientifico
e tecnologico, lascia spazio all’interdisciplinarità,
(a favore di un
sapere integrato) poiché già dal
biennio, si cerca di promuovere
una cultura multidisciplinare,
sempre più innovativa e al passo
con i tempi.
Le nuove tecnologie ci aiutano in
questa mission. Le piattaforme
multimediali ci hanno aperto
nuove prospettive, ci hanno permesso
di rinnovare la didattica
tradizionale a favore di un approccio
più costruttivo in cui l’allievo
può costruire il suo sapere,
soddisfare le sue curiosità. Esse
sono state usate nella didattica
a distanza ma pensiamo di farle
diventare parte integrante della
didattica, in funzione di una costante
innovazione.
Il biennio al Barletti
Il biennio del nostro indirizzo è
senz’altro un passaggio fondamentale
per formare un futuro
tecnico diplomato in agraria,
poiché fornisce una preparazione
di base su cui fondare successivi
apprendimenti, su cui cementare
Una cerimonia piena
di emozioni al liceo
Amaldi di Novi
Ligure per premiare
tre giovani eccellenze
dell’Istituto e ricordare
Giulio, un esempio
virtuoso.
Il 27 febbraio 2021, si è svolta
la seconda edizione della
consegna delle borse di studio
alla memoria di Giulio Campastro,
un ex studente del Liceo
Amaldi di Novi Ligure, mancato
all’affetto di tutti nel 2018, per un
le conoscenze e le competenze
caratterizzanti nel corso del triennio
l’indirizzo stesso.
Le materie
Al biennio si studiano la grammatica,
la storia, la lingua inglese,
il diritto, le scienze, la tecnologia,
scienze che permettono un approccio
vario, diversificato allo
studio, permettono di far nascere
consapevolezza degli obiettivi a
cui l’alunno vuole tendere, rafforzare
la capacità degli studenti di
scegliere consapevolmente, dopo
il diploma, il proprio percorso.
Sono state pensate già nel biennio
istituti tecnici attività che tengono
conto della flessibilità curricolare,
organizzano, per favorire
la conoscenza del territorio e un
costante raccordo con i sistemi
produttivi del territorio.
Tre borse di studio per ricordare Giulio Campastro
Premiati studio e voglia di sapere
tragico incidente in montagna.
Insieme al Dirigente del Liceo
novese, Michele Maranzana,
dell’ex Dirigente Giampaolo Bovone,
del Sindaco di Novi Ligure,
Gian Paolo Cabella, all’Assessore
alla cultura, Andrea Sisti, ai Proff.
Paolo Ponte e Alice Lucina, Vicari
del Dirigente, e di tanti altri
amici della famiglia Campastro
si è svolta la consegna delle borse
di studio del valore di 2500 euro,
a tre ex studenti del liceo. Tommaso
Orione e Sofia Pedemonte,
diplomati lo scorso anno al Liceo
Classico, e Matteo Roncoli diplomato
all’indirizzo Scienze applicate
del Liceo Amaldi. Le parole
di Giannina, madre di Giulio,
sono suonate come un monito rivolto
ai giovani, a scoprire il loro
essere e porlo in condivisione
con gli altri, “non lasciatevi mai
sopraffare dalle difficoltà, non
Progetti specifici
Progetti specifici sono finalizzati
a portare gli alunni in visita ad
allevamenti, aziende agricole, attività
che diventeranno sistematiche
nel triennio.
Il nostro indirizzo si connota
proprio per l’attenzione alla realtà
del territorio e alle sue specificità,
la progettazione non è mai svincolata
a tale obiettivo.
Non dimentichiamo la flessibilità:
una scelta che si rivela sbagliata
può essere corretta attraverso il
passaggio diretto al biennio di un
altro indirizzo.
La prassi lo consente, pertanto
dico ai ragazzi effettuate una scelta
serena con la consapevolezza
che si può tornare sui propri passi.
Un insegnante
perdete mai l’entusiasmo a vivere
la vita con amore impegno e solidarietà:
è questa l’eredità che ci
lascia Giulio, con il suo sorriso
benevolo, ci lancia un messaggio
di vita e di speranza, che noi vogliamo
promuovere. In tal modo
Giulio continuerà ad essere con
noi più vivo che mai nella sua essenza”.
Con sincera soddisfazione Ada
Caraccia, Giannina Campastro
e Michele Maranzana hanno
consegnano le borse di studio a
giovani che stanno costruendo la
loro vita, scalando la loro montagna,
proprio come Giulio, con
forza e fierezza.
Marta Calcagno
La cooperativa sociale
Azimut, grazie al progetto
“Explora: Spazi e
Tempi per crescere” selezionato
dall’impresa sociale “Con i Bambini”
nell’ambito del Fondo per
il contrasto della povertà educativa
minorile, ha implementato
e rinnovato l'aula multimediale
nella scuola secondaria di primo
grado Dante Alighieri di Pozzolo
Formigaro.
L’educazione
multimediale
L'educazione multimediale, oltre
ad essere un’opportunità per
gli alunni all’apprendimento
delle basilari forme di utilizzo
del PC, è un percorso didattico
che si sviluppa verticalmente
nel nostro Istituto, proponendo
percorsi diversificati, ma con
obiettivi più o meno comuni che
garantiscono una proficua continuità
al progetto.
Le nuove dotazioni consentono
di proporre attività per potenziare
l’uso consapevole delle strumentazioni
digitali, per mettere
in atto progetti finalizzati all’acquisizione
di competenze di base
e per rinnovare i processi di insegnamento
e di apprendimento.
La nuova didattica
L'uso degli strumenti tecnologici
da parte dei docenti e degli allievi
rappresenta un valido supporto
nella didattica di ogni giorno.
A tal fine gli insegnanti parteciperanno
ad una specifica e
mirata formazione al fine di aggiornare
le loro competenze e le
metodologie didattiche, mettendo
in campo nuove pratiche educative
basate sull’uso del digitale.
La presenza nell’Istituto dell’Animatore
Digitale e del Team
dell’Innovazione Digitale, in-
Nuove tecnologie alla Dante Alighieri di Pozzolo Formigaro
Team Innovazione Digitale
sieme al docente con incarico di
Funzione Strumentale presente
direttamente nel plesso Alighieri,
garantisce un lavoro di supporto,
consulenza e coordinamento
sull’uso delle dotazioni
tecnologiche, migliorandone e
Il “ ventunesimo secolo sarà
religioso, o non sarà affatto”.
Frase di Andrè
Malraux, frase vecchia, frase
sempre portatrice di discussioni.
D’altronde, è l’interrogativo
primo della storia moderna.
Capovolge l’approccio secondo
cui la religione è morta. Fa
partire l’infinito discorso sul
futuro della religione e della
fede.
Sulla religione, che è il contenitore
della fede, sappiamo tutto:
implementandone l’utilizzo.
Gli strumenti
Al momento, i kit LIM sono a disposizione
dei docenti per tutte
le classi del plesso insieme ai tablet
e ai pc fissi, oltre che a penne
conosciamo statistiche, dati
ecc. ecc.
Sulla fede, “Justus autem per
fide vivit” (Rom.1, 17), il giusto,
dunque, vive per la fede.
È “Il” discorso, discorso serio.
Chi può misurare la fede?
Chi oserà mai fare statistiche?
Addirittura alla fine che cos’è
la fede? Qui comincia il vero
ragionamento da fare. Qui le
cose diventano serie perché
non possono essere quantificate
e schedate, come le presenze
ecc..
3D e ad una webcam.
Tutti i computer sono collegati
ad internet e in rete: i docenti e
gli alunni possono navigare in
sicurezza sulle pagine web, grazie
a convalidati sistemi di protezione.
La dedica e il ricordo
Ed è con grande gioia e commozione
che l’Istituto ha deciso di
dedicare questa aula al ricordo
dell’alunna Asia Tenesvolito che,
donandoci un grande esempio
di coraggio nell’affrontare la sua
malattia, ci ha lasciato prematuramente,
ma rimane sempre viva
nei pensieri e nei ricordi di compagni
ed insegnanti.
I docenti della “Dante Alighieri”
di Pozzolo Formigaro
Unico elemento, quello che
emerge dove è fede, la bontà:
ma chi ha mai misurato o pesato
la bontà? Non cercate questa
parola su Google, cerchereste
inutilmente. Non esiste se non
che la bontà è la bontà. Noi cristiani,
a titolo di miglior compressione,
possiamo aggiungere:
Il Vangelo è l’epopea della
bontà; la nostra fede la si vede
nella bontà: la bontà è Dio:
Deus caritas est! (1 Gv 4, 16).
Un vecchio gufo
GIORNATA
DELL’ACQUA
acqua…bene prezioso
Istituto comprensivo Valle Stura
Classi V - a.s. 2016/2017
Il 22 marzo ricorre la “Giornata
dedicata all’acqua”.
Qui di seguito pubblichiamo
un pezzo che nell’anno scolastico
2016/2017 avevano scritto su
“l’inchiostrino” gli alunni dell’Istituto
comprensivo Valle Stura
di Masone (Ge) che avevano partecipato
con successo al concorso
“L’acqua un bene prezioso che va
salvaguardato e protetto a nostro
vantaggio e a quello delle future
generazioni”
Noi alunni dell’Istituto comprensivo
della Valle Stura abbiamo
deciso di dare al nostro lavoro un
taglio multimediale utilizzando
TELLAGAMI, un’applicazione
che consente di creare avatar
personalizzati, con i quali raccontare
una storia, esporre contenuti
oggetto di studio…
Il primo step del lavoro è stato
selezionare i testi relativi all’acqua
sui libri e online grazie all’uso di
tablet e Lim. Dopo un’attenta lettura
dei testi li abbiamo riassunti
e semplificati per creare dei brevi
scatch, chiari ed efficaci.
Terminata la scrittura del testo
abbiamo creato i background, selezionando
sia immagini on line
che utilizzando i nostri disegni.
Infine abbiamo dato voce ai nostri
avatar, registrando le letture
dei testi riassunti in precedenza”
Gli alunni delle classi 5
dell’Istituto comprensivo
Valle Stura – Masone
anno scolastico 2016/2017
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La “Casa del Vescovo”
in località “Mattine” a Gnocchetto
La storia
della località
Mattine vista
attraverso la
vita del vescovo
Giovanni Battista
Marenco in un
ricordo dello
storico locale,
Lorenzo Pastorino
La “casa del vescovo” si trova
a Gnocchetto, nella frazione
Santo Criste (comune
di Belforte) in località Mattine
Superiori.
LE MATTINE SUPERIORI
E INFERIORI
Le case Mattine Superiori ed Inferiori,
già abitate nel XVII secolo,
erano situate lungo la strada che
collegava Belforte alla Chiesa del
S.S. Crocifisso di Gnocchetto. In
origine appartenevano alla famiglia
Prasca di Belforte. Nella seconda
metà dell’Ottocento giunse
a Gnocchetto Pio Marenco,
proprietario terriero originario
di Costa d’Ovada. Egli acquistò
numerosi terreni e cascinali dalla
marchesa Caterina Remedi Gentile,
tra i quali le Mattine, dove si
insediò con la famiglia e costruì
un’elegante casa padronale. Pio e
la moglie, Angela Picchetti, ebbero
quattro figli: Giovanni Battista,
Giuseppe, Caterina e Bianca.
LA GIOVINEZZA
DI GIOVANNI BATTISTA
MARENCO
Giovanni Battista nacque nel
1853 e trascorse l’infanzia nella
casa di Mattine. Ancora bambino,
entrò nel seminario di Acqui.
Sembrava destinato a svolgere
il suo servizio sacerdotale nella
diocesi acquese, ma nell’estate
del 1872, incontrò Don Bosco in
Ovada. Il giovane Marenco rimase
affascinato dal santo ed entrò
nell’Oratorio salesiano di Torino.
Dopo l’ordinazione sacerdotale
si dedicò all’insegnamento ad
Alassio e Torino.
In seguito fu direttore degli istituti
salesiani di Lucca e Sampierdarena.
Successivamente venne
nominato ispettore delle case
salesiane di Liguria e Toscana e
gli fu affidata la guida delle suore
Figlie di Maria Ausiliatrice, fondate
da Maria Domenica Mazzarello
di Mornese.
L’APICE
DELLA SUA CARRIERA
Nel 1889 ricevette il prestigioso
incarico di Procuratore Generale
dei salesiani presso la Santa Sede.
Si trasferì a Roma e diventò anche
direttore dell’Ospizio salesiano
del Sacro Cuore e governatore
ecclesiastico della Confraternita
di San Giovanni
Battista
dei Genovesi.
Il 29 aprile
1909, il papa
Pio X lo nominò
vescovo di
Massa-Carrara,
che veniva
considerata la
diocesi più difficile d’Italia (per
la presenza dei movimenti anarchici).
Il 27 gennaio 1917, il papa
Benedetto XV lo nominò Nunzio
Apostolico di Costarica, Nicaragua,
Honduras, Guatemala e Salvador,
ed arcivescovo titolare di
Edessa, antica diocesi della Mesopotamia,
oggi in Turchia.
Come nunzio apostolico, mons.
Marenco era il rappresentante
diplomatico permanente della
Santa Sede presso gli Stati dell’America
Centrale, con il rango di
ambasciatore straordinario e plenipotenziario.
LA SUA PRESENZA
IN CENTRO AMERICA
Giunto in Centro America, mons.
Marenco ricevette accoglienze
trionfali da parte di migliaia di
persone, in
ogni città da
lui visitata.
Nei quattro
anni trascorsi
in quei paesi,
mons. Marenco
lavorò con
notevole impegno,
nonostante
la sua non più giovane età e gli
sbalzi repentini di temperatura,
resi più sensibili dalle sottili pareti
delle abitazioni, costruite per
lo più da semplici tavole a motivo
dei frequenti terremoti.
Nel settembre del 1920, cominciò
ad accusare forti disturbi, causati
da febbri intermittenti. Quando
la Santa Sede gli propose un
trasferimento in terre dal clima
più benigno, o il ritorno in Italia,
mons. Marenco rifiutò, ma i medici
lo obbligarono a chiedere un
anno di licenza.
LA MALATTIA E LA MORTE
Egli accettò a malincuore e decise
di curarsi a Torino, dove giunse il
28 settembre 1921. Il viaggio di
ritorno in Italia fu lungo e faticoso
e si pensava che non potesse
sopravvivere. I medici si resero
conto che non vi erano più speranze.
Morì il 22 ottobre 1921 a
sessantotto anni. L’annuncio della
sua morte suscitò un plebiscito di
condoglianze da ogni regione in
cui aveva prestato la sua opera. In
Centro America, autorità e popoli
di tutte le repubbliche diedero
alla sua memoria imponenti dimostrazioni
di rimpianto.
LA PRESENZA DEL
VESCOVO A GNOCCHETTO
Mons. Marenco, nelle sue molteplici
attività, ovunque fosse la sua
residenza, ogni anno voleva passare
le ferie presso le sorelle Bianca
e Caterina, nella casa paterna
di località Mattine. Al Gnocchetto,
presso la chiesa del Crocifisso
si prestava con entusiasmo nel
servizio sacerdotale a favore della
popolazione. Egli donò alla chiesa
di Gnocchetto i terreni per la
costruzione delle navate laterali e,
nel 1913, riuscì ad ottenere l’apertura
dell’ufficio postale che sarebbe
rimasto in attività fino all’anno
2004. Stanziò anche una notevole
somma di denaro per concorrere
all’istituzione della parrocchia di
Gnocchetto. In località Mattine
fece costruire una cappella in cui
celebrava la messa.
L’EPILOGO
DELLA FAMIGLIA
La sorella del vescovo, Bianca
Marenco, sposò Angelo Beraldi,
commerciante appartente ad
un’antica famiglia ovadese. Grazie
a questo matrimonio, a Gnocchetto,
le vaste proprietà della
famiglia Marenco passarono ai
Beraldi che fecero della villa di
Mattine la loro residenza estiva,
in cui ospitarono numerosi sacerdoti
salesiani. Anche san Giovanni
Bosco soggiornò alle Mattine.
LE MATTINE OGGI
Le Mattine si trovavano in una
vasta piana coltivata a grano che
venne devastata dalla costruzione
dell’autostrada. Le Mattine
Inferiori vennero abbattute,
mentre le Superiori si salvarono
ma rimasero confinate in uno
spazio angusto, tra l’autostrada e
la ferrovia. Alla morte dell’avvocato
Ambrogio Beraldi, nipote
del vescovo, le Mattine Superiori
vennero abbandonate dagli eredi
e furono saccheggiate da vandali
e ladri. Un nuovo progetto di ampliamento
dell’area autostradale
ne prevedeva l’abbattimento per
consentire la costruzione di un
nuovo parcheggio autostradale.
Gli edifici ormai appartengono
alla società autostrade e la casa
colonica, in cui vivevano due famiglie
di contadini, è già crollata.
Anche la casa padronale, in cui
vissero il vescovo ed i suoi famigliari,
è destinata alla stessa fine.
Lorenzo Pastorino