Artisti ad Arezzo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ARTISTI DI AREZZO E DEL SUO TERRITORIO 2021
È
sempre salutare interrogarsi sul significato
di arte, su cosa spinge a
realizzare un dipinto, una scultura,
un’installazione, una foto, sulle dinamiche
che la sorreggono, sui rapporti e
sulle prospettive che questa dischiude
sia in quanto manifestazione sociale sia
in quanto processo individuale di conoscenza.
Perché è proprio l’interrogarsi sulla sua
funzione che tiene vivo il valore dell’arte.
Come tutte le cose, e più di altre, l’arte
è in continua evoluzione, non solo nelle
sue forme, nelle tecniche e negli stili, ma
anche nei criteri di valutazione, nei modi
di concepirla e di praticarla, nelle motivazioni
che di volta in volta stanno alla base
della realizzazione, nel rinnovarsi dei propositi
degli artisti.
Come è noto, il concetto di arte non è
statico e immutabile. Con il passare dei
secoli, con l’avvicendarsi delle civiltà,
del rapporto dell’artista con il mondo,
cambiano anche i modi di considerarla.
Dall’uomo che con dell’ocra rossa delineava
il profilo di un bisonte sulla parete di
una caverna a quello seduto al computer
che disegna sulla tavoletta grafica per ottenere
visioni virtuali, cosa cambia e cosa
rimane uguale?
Una definizione di arte in grado di soddisfare
tutti i punti di vista, dall’antropologico
al sociale, all’economico al filosofico,
sembra sia ancora al di là da venire.
Forse è un bene, così da non costringerla
in rigide teorie, in soffocanti prigioni critiche,
per seguitare a considerarla espressione
di libertà, di processi umani che le
profondità dell’inconscio non disvelano e
poter continuare ad interrogarsi sul suo
ruolo che, nonostante le continue trasformazioni,
non appare venire meno.
Dietro ai mutamenti, dietro all’apparenza
della forma, esiste un significato intangibile,
non esprimibile e non numerabile
come fosse un’equazione matematica,
non definibile come un esperimento
scientifico. L’arte visuale, così come la
poesia, la danza, la musica sono vie di
conoscenza del mondo e concedono altrettante
risposte alle nostre domande.
Come l’amore, l’amicizia o la fede, l’arte
non è quantificabile come fosse un mero
dato scientifico, non segue la strada della
ragione ma quella dell’intuizione. La
scienza separa e analizza l’infinitesimale
con esattezza razionale, l’arte procede in
senso opposto, non divide la materia per
trovarvi lo spirito della creazione, ma tramite
la realizzazione di un’opera concede
a chi la pratica di partecipare all’esperienza
stessa della creazione.
Per questo il senso ultimo rimane sfuggente,
se ne può fare esperienza diretta
ma l’arte rimane ineffabile quasi fosse
un’astrazione. A questo proposito, nell’introduzione
alla Storia dell’arte raccontata
da Ernest Gombrich, uno dei libri d’arte
più noti, lo studioso, tra i più significativi
del secolo scorso, afferma che non esiste
a rigore l’arte come fenomeno ma solo
artisti e opere. Naturalmente è un para-
3