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LA RIVISTA PIÙ LETTA DELLA SVIZZERA
#3 | MARZO 2021 | FR. 4.50
3
automobili
elettriche da
paragonare
PRIMAVERA
AUTOMOBILISTICA
Fioriscono le novità malgrado
l’assenza del Salone
SVIZZERA
ALL’ESTERO
In Germania si moltiplica
il nostro paese
BICICLETTE
SU MISURA
CON
TCS SEZIONE
TICINO
p. 75
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SOMMARIO
Test della VW ID.3
32
Start up per bici
personalizzabili
26
Primavera
automobilistica
con tante novità
11
EDITORIALE
LA RIVISTA PIÙ LETTA DELLA SVIZZERA
Cogliamo gli sprazzi di leggerezza
anche in questi tempi pesanti
Nonostante le restrizioni imposte per arginare
la pandemia che dura da quasi
un anno, in Svizzera ci siamo preservati
una certa libertà di movimento.
Possiamo fare delle escursioni fuoriporta, passeggiate
nella natura, jogging in zona. E persino
regalarci una giornata sulle piste da sci, fare un
giro in bici e spostarci in automobile o in treno.
È importante approfittare di questi momenti
d’evasione e non rinchiudersi per non finire, a
lungo andare, in preda allo sconforto. Dal canto
nostro abbiamo preparato per voi un bouquet
di novità e idee per svagarvi. Su queste pagine
scoprirete già delle primizie del mercato auto,
interessanti start up svizzere che stanno reinventando
la nostra mobilità come pure posti incantevoli
vicini ma forse sconosciuti ai più. Come
di consueto vi aggiorniamo altresì sull’universo
TCS. Vi auguro una buona lettura!
Felix Maurhofer
caporedattore
dossier
11 Carrellata di novità
I costruttori d’auto presentano
ora online le loro beniamine
16 Mercato auto
Nostre interviste a specialisti
del settore sull’anno 2020
19 Nasce Stellantis
Grande fusione nel mondo
dell’auto tra gruppi PSA e FCA
23 Calcolatore TCS
Repertoriate 2000 vetture
e la loro impronta ecologica
mobilità
26 Start up svizzere
Novità nel nostro mirino,
si inizia con DesignYourBike
28 Legge sul CO2
Intervista a François Launaz,
presidente auto-svizzera
Fibra di lino
per auto
20
Copertina:
Foto Emanuel Freudiger
marzo 2021 | touring 3
Vini eccellenti a prezzi OTTO‘S ! ottos.ch
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Infinito
Jumilla DO
2015*
uvaggio:
Monastrell,
Cabernet Sauvignon
75 cl
art. 322158
Vasta scelta. Sempre. Vantaggioso.
Aalto
Ribera
del Duero DO
2018*
uvaggio:
Tempranillo
75 cl
art. 211564
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ogni bottiglia CHF
24. 95
Paragone con
la concorrenza 32.–
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
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Valpolicella
Ripasso
Superiore
DOC
2018*
uvaggio:
Corvina, Rondinella,
Molinara
75 cl
art. 210884
ogni bottiglia CHF
9. 50
Paragone con
la concorrenza 15. 90
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
Leo Hillinger
Small Hill Red
Burgenland
2018*
uvaggio:
Merlot, Pinot Noir,
Sankt Laurent
75 cl
art. 211917
ogni bottiglia CHF
10. 95
Paragone con
la concorrenza 14. 90
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
ogni bottiglia CHF
42. 90
Paragone con
la concorrenza 48.-
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
GRANDI VINI A PICCOLI PREZZI
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Granja
Castilla y León
2015*
uvaggio:
Tempranillo
75 cl
art. 211069
ogni bottiglia CHF
9. 95
Paragone con
la concorrenza 25.-
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
LAN
Reserva
Rioja DOCa
2015*
uvaggio:
Tempranillo,
Graziano
75 cl
art. 211577
ogni bottiglia CHF
12. 90
Paragone con
la concorrenza 19. 90
Unità d’ordinazione 12 bottiglie
uvaggio:
Il Cardinale
Primitivo
di Manduria DOP
2016*
uvaggio:
Primitivo di
Manduria DOP
75 cl
art. 211130
Riconoscimento:
medaglia d’oro
Berlin Wine Trophy
ogni bottiglia CHF
9. 95
Prezzo hit
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
Las Viñas
Bastardas
Jumilla DO
2018*
uvaggio:
Monastrell,
Cabernet Sauvignon,
Tempranillo
75 cl
art. 322242
ogni bottiglia CHF
12. 95
Paragone con
la concorrenza 18. 50
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
Niepoort
Fabelhaft
Douro DO
2019*
uvaggio:
Tinta Roriz, Touriga
Franca, Tinta Cão,
Tinta Barroca
75 cl
art. 211014
ogni bottiglia CHF
10. 95
Paragone con
la concorrenza 16. 30
Unità d’ordinazione 6 bottiglie
ÀN/2
Mallorca DO
2018*
uvaggio:
Callet, Syrah
Manto Negro
75 cl
art. 211110
ogni bottiglia CHF
19. 95
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la concorrenza 26. 50
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SOMMARIO
36
Cadillac torna
in Europa
Svizzera o
Germania?
46
Corsi neve
e ghiaccio da
Claude Lattion
54
Innsbruck:
sport e cultura
48
I miei vantaggi club
7 TCS Theorie 24
44 Sconti da Softcarwash
52 Offerta speciale 125 anni TCS
66 Tre occasioni di vincita
tecnica
32 Test VW ID.3
Un’elettrica che conquisterà
di sicuro le famiglie
35 E-auto: test comparativo
Oltre al test auto, un paragone
tra Mercedes EQA e VW ID.4
39 Hyundai i20
Una city-car che seduce per
comfort ed equipaggiamento
svago
46 Svizzera all’estero
Al nord molte regioni si fregiano
dell’appellativo «svizzero»
48 Innsbruck
In Austria tra cultura e attività
sportive in piena natura
club
54 Corsi neve e ghiaccio
Incontro con chi prepara la pista
per allenarsi alla guida invernale
57 TCS Mastercard
Soddisfazione dei soci TCS
per la carta di credito
58 Risorse Umane
Nicole Aerni, responsabile RH
in seno al TCS
rubriche
29 Il consulente
31 Salute
43/61 L’esperto TCS
62 Forum
62 Impressum
63 Tourolino
64 In giro con
66 Gioca & vinci
TCS Sezione
Ticino
76 Assemblee 2021
77 La formazione continua del TCS
78 Influencer a 90 anni, la storia di Licia Fertz
80 La SPA per veicoli al TCS di Rivera
82 Controlli tecnici a Rivera
Touring n. 4
Temi trattati nella prossima edizione
della rivista: dossier campeggio, test
Dacia Sandero, test comparativo delle
gomme estive, reportage nel canton
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52
marzo 2021 | touring 5
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FOTO TCS, ALD
SCRIVEVAMO: «TOURING» 1946
Il TCS contro l’articolo 23
Nel 1946 il TCS compie 50 anni e
conta 54 000 soci. In Svizzera la
razionalizzazione dei pneumatici
viene allentata. Sulle auto fanno
capolino posti guidatore regolabili
in altezza. Il controverso articolo
23 della Legge federale sulla circolazione
e l’imposta sui veicoli a
motore suscitano un acceso dibattito
pubblico (foto). Il club
promuove l’educazione stradale
e cura un manuale in
tema accolto con grande
interesse. Finito il razionamento
della benzina, si
torna a viaggiare. Viene
inaugurata la tratta aerea transatlantica
Ginevra–New York.
My vision, your safety
Come percepiscono gli adolescenti
la sicurezza stradale?
Per saperlo il TCS ha lanciato
un concorso video per ragazzi
fra i 12 e 18 anni nella
Svizzera romanda. Fra gli
spot inoltrati le sezioni regionali
ne hanno selezionato tre
per ogni cantone. Il vincitore
sarà eletto fra i finalisti il 26
marzo a Cossonay.
tcs.ch/juniors-romandie
marzo 2021 | touring 7
Auto dell’anno 2021
Il 1° marzo verrà incoronata la Car of the Year 2021 a Ginevra.
Il Touring Club Svizzero conta fra i sostenitori del prestigioso
riconoscimento automobilistico. Sono sette le finaliste.
LA CIFRA
61
Il titolo di «Car of the Year» viene conferito
dal 1964 e rappresenta una delle più
ambite consacrazioni nell’industria automobilistica.
Per l’edizione 2021 le
sette finaliste selezionate dalla rosa di
candidate sono: Citroën C4, Cupra Formentor,
Fiat 500, Land Rover Defender,
Škoda Octavia, Toyota Yaris e Volkswagen
ID.3. Già nel 2020 il vincitore era
stato insignito online e pure quest’anno
la cerimonia di premiazione, che normalmente
si svolge al Salone di Ginevra
(Gims), sarà di nuovo trasmessa esclusivamente
in diretta streaming. «Ma torneremo
dal vivo al Geneva International
Motor Show 2022», promette Frank
Janssen, il presidente della giuria del
premio «Car of the Year» composta da
59 giornalisti specializzati nel settore
automobilistico provenienti da una ventina
di paesi europei.
A porte chiuse
L’assegnazione
del premio 2021
resta virtuale.
Partnership ben rodata
Il riconoscimento «Car of the Year 2021»
assegnato a Ginevra viene sostenuto fra
gli altri dal Touring Club Svizzero che
quest’anno festeggia il suo 125° anniversario.
È legato alla rassegna da tanto
tempo: «Il TCS era presente già al battesimo
del Salone Internazionale dell’Automobile
di Ginevra. I nostri soci nutrono
da sempre un grande interesse per
le innovazioni tecnologiche che spingono
il mondo dei motori. È quindi naturale
per noi sostenere il premio ‹Car of
the Year 2021› che ogni anno elegge le
novità più importanti del settore. Anticipiamo
fin da ora il piacere di riesserci al
prossimo Gims», dichiara Jürg Wittwer,
direttore generale del Touring Club
Svizzero. Il club trasmette la premiazione
live su internet:
youtube.com/tcs
Livestream
e replay
dal 1° marzo
dalle ore 15
È questa la percentuale
degli svizzeri che nel 2020
hanno privilegiato mezzi
di trasporto individuale
(2019: 57%). Per il tragitto
casa-lavoro il 46 percento
ha preso l’auto, mentre il
7 percento si è spostato
perlopiù con la bici, contro
rispettivamente il 44 e
5,7 percento nel 2019. È
quanto risulta da un’indagine
svolta dal TCS e altri
club della mobilità in sette
paesi europei.
LA FOTO
Fuori dal labirinto È
stato un inverno lungo e
duro, anche a bassa quota.
Un manto di neve ha coperto
il labirinto verde a
Gelsenkirchen in Germania,
che in febbraio è stata
colpita da un’ondata di
freddo. Speriamo che i
passeggiatori abbiano trovato
la via d’uscita; e che
anche noi usciremo presto
dal meandro di restrizioni
anticovid ora che torna il
sole e che le temperature
più miti fanno uscire la
natura dal letargo.
Al vaglio progetti di mobility pricing
LA PAROLA
Il Consiglio federale ha deciso di porre
in consultazione una legge volta a legittimare
lo svolgimento di progetti pilota
relativi al mobility pricing e consentirne
il sovvenzionamento. Si tratta di misure
tese a decongestionare la circolazione,
facendo pagare di più a chi si sposta
nelle ore di punta. A seconda dell’impostazione
progettuale, la responsabilità
spetterebbe a Cantoni e Comuni o a organizzazioni
interessate. Il TCS è contrario
ad una gestione della mobilità in
funzione del prezzo, una strategia che
considera vada nella direzione sbagliata:
voler spezzare i picchi di traffico
attraverso tariffe orarie più elevate
nelle ore di maggior traffico sarebbe antisociale
e colpirebbe prima di tutto le
persone con orari di lavoro rigidi. Ciò
premesso il TCS invita il governo federale
ad adottare altri provvedimenti per
ridurre i picchi di traffico, ispirandosi
alle esperienze fatte durante la pandemia
da coronavirus.
Speleologia (dal greco
spē´laion = caverna); scienza
che studia i vuoti sotterranei.
Come potete leggere su queste
pagine, la si può praticare
a livello amatoriale in Franconia.
Ma pure in Svizzera, ad
esempio esplorando l’Hölloch
(SZ), la Grotta delle Fate a
Saint-Maurice (VS) o i mulini
sotterranei di Col-des-Roches
presso Le Locle (NE).
8 touring | marzo 2021
ATTUALITÀ
Orologeria svizzera
patrimonio Unesco
Le competenze nella meccanica
degli orologi e artistica
entrano nel Patrimonio Culturale
dell’Umanità. Un riconoscimento
che onora una
tradizione vivente dell’Arco
giurassiano, con Bienne e
La Chaux-de-Fonds famose
per l’artigianato orologiero e
Sainte-Croix (VD) per i suoi
carillon e automi musicali.
Richiamo prodotti
Varie autorità della Confederazione
hanno contribuito al
lancio dell’app «RecallSwiss»:
gli utenti possono ricevere
direttamente avvisi di sicurezza
e, grazie al sistema di
notifica semplificato, i consumatori
potranno segnalare
online agli uffici competenti
la presenza di prodotti potenzialmente
pericolosi.
www.recallswiss.admin.ch
Un sì per la storia
Nel febbraio 1971 le cittadine
svizzere ottennero il diritto
di voto a livello federale. Per
il 50° del suffragio femminile,
Berna organizza una galleria
fotografica di 52 pioniere elvetiche
provenienti da tutti
i cantoni e ambiti della società
che nel passato si sono
battute per i diritti delle
donne. Fino al 30 giugno
nella città vecchia.
KEYSTONE, KLM, ALD
Utilitarie termiche:
si spengono le luci
Dopo l’annuncio della Fiat
di non rinnovare la Cinquecento
a benzina, ecco Renault
che proclama la fine
delle Twingo non elettriche.
Il motivo starebbe nella difficoltà
di rentabilizzare i veicoli
a benzina di segmento A
in vista dell’introduzione
della norma Euro 7 nel 2025.
E dire che la casa ha prodotto
2,6 milioni del piccolo ranocchio
lanciato nel 1993.
Utili delle stazioni
di servizio in calo
La green mobility stringe
i rubinetti ai distributori in
Svizzera. Entro il 2035 i loro
profitti potrebbero crollare
del 50%. È quanto emerge
da un’analisi prospettica di
Colombus Consulting sugli
effetti dell’elettromobilità
per le stazioni di servizio
svizzere. Se il boom delle
auto con la spina persisterà,
le vendite di carburante si
ridurrebbero di un terzo.
Cielo più verde
Nei Paesi Bassi è stato compiuto
il primo volo passeggeri
con aereo alimentato a «cherosene
sintetico», un tipo di
combustibile composto in
parte da energia rinnovabile.
Lo comunica KLM.
marzo 2021 | touring 9
Private Selection Hotels & Touring Club consigliano due offerte esclusive:
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Sulla strada dal cuore dell'Emmental
alle montagne del Giura
Magnifica vista sul bacino del lago e la regina delle montagne - il Rigi: Benvenuti all'Hotel Schweizerhof
Lucerna. Godetevi Lucerna come un «turista locale» e lasciatevi viziare la sera nel ristorante Galeria dello
Schweizerhof con un raffinato menu di 4 portate.
Il giorno dopo si prende il treno per Huttwil. Qui ritirera la sua e-bike all'avanguardia direttamente alla
fabbrica FLYER (istruzioni per l'e-bike incluse) e volera letteralmente lungo la «Strada del Cuore»
attraverso l'Emmental rustico. Con una vista dal Giura alle Alpi, passando per maestose fattorie e la
città medievale di Burgdorf, si arriva a Soletta. Qui sarete alloggiati per le prossime due notti al boutique
hotel La Couronne. Un altro punto forte è il percorso del Mittelland e dell'Aare. Percorrerete il tranquillo
corso dell'Aare fino al lago di Bienne. Dopo un bagno rivitalizzante nel lago, si ritorna a Soletta sul lato
nord dell'Aare lungo i vigneti del Seeland. La città barocca offre molti momenti di piacere: la prima sera,
sarete serviti nel ristorante Gault Miliau a 13 punti dell'hotel La Couronne e la seconda sera nel
ristorante alla moda Salzhaus.
con noleggio di biciclette elettriche:
in camera doppia CHF 1’109.-
in camera singola CHF 1’369.-
senza noleggio di biciclette elettriche:
in camera doppia CHF 1’995.-
in camera singola CHF 1’255.-
DOSSIER
Un’onda primaverile
sempre ben vivace
Malgrado l’assenza di Saloni e altri grandi appuntamenti,
fioriscono le novità automobilistiche, come ogni
primavera. Ancorché svelate virtualmente, la magia
dell’auto continua a fare il suo effetto. Alcuni assaggi scelti.
→
TESTI MARC-OLIVIER HERREN | FOTOMONTAGGIO NICOLAS KRISTEN
marzo 2021 | touring 11
RENAULT 5 PROTOTYPE
In tempi normali, questa concept
car avrebbe troneggiato in un
Salone automobilistico. Renault
aveva del resto preso la buona
abitudine di svelare i prototipi in
prima assoluta al GIMS di Ginevra.
Pandemia oblige, questa
Renault 5 Prototype che incarna
l’orientamento futuro della
marca francese è stata oggetto
di una presentazione virtuale.
Quanto a sapere se questa citycar
neo retrò simboleggiante la
«Renaulution» vedrà la luce, non
c’è nulla di più incerto. In ogni
caso, la marca intende assolutamente
democratizzare l’auto
elettrica.
Come al Salone
NISSAN QASHQAI
Un’altra vettura che avrebbe potuto
vivere la sua ora di gloria al
Salone: la Nissan Qashqai di 3a
generazione è appena stata presentata
sul web. Pioniera e per
tanto tempo leader delle SUV
compatte in Europa, veste una
carrozzeria dalle linee sobriamente
tese, valorizzate da gruppi
ottici LED allungati. La strumentazione
diventa totalmente digitale.
Il mercato europeo avrà diritto
inoltre a una motorizzazione
e-Power inedita, in sostanza un
motore 3 cilindri accoppiato ad
un propulsore elettrico.
AUDI E-TRON GT
Questa coupé 4 porte di 4,99 metri poggia
sulla stessa piattaforma della Porsche Taycan.
Pertanto ritroviamo un motore elettrico su ciascun
asse e un cambio a due rapporti. Potenza
generata di 476 e 598 CV e la versione RS Audi
e-tron GT arriverà temporaneamente a 646
CV in modalità launch control. Quanto basta
per accelerare da 0 a 100 km/h in 3,3 s. L’autonomia
massima con batteria da 86 kWh è indicata
in 488 km. Come sulla Taycan, la tecnologia
a 800 volt permette ricariche rapide da
270 kW.
12 touring | marzo 2021
DOSSIER
FERRARI SF90 SPIDER
Tradizionalmente fedele alle novità
primaverili, Ferrari commercializza
la versione decappottabile
della supercar SF Stradale.
Il tetto rigido si apre in 14 s. Le
sensazioni saranno persino più
grandi, dato che il V8 turbo di
questa ibrida ricaricabile è associato
a tre motori elettrici. Risultato:
potenza accumulata di
1000 CV e 2,5 s per andare da 0
a 100 km/h. Oltre a questa novità
sconvolgente, il popolo automobilistico
aspetta la prima SUV
Ferrari, attesa pure quest’anno.
MCLAREN ARTURA
Inserita nella gamma delle super-car, questa
coupé lancia McLaren nell’era delle ibride
plug-in. Il 3 l V6 da 585 CV si associa ad un motore
elettrico da 95 CV per erogare una potenza
totale di 680 CV. La batteria agli ioni di litio da
7,4 kWh consente un’autonomia elettrica di
30 km. L’insieme poggia su un nuovo telaio in
fibra di carbonio e non supera i 1500 kg. Le
prestazioni restano all’altezza dello standing
McLaren: da 0 a 100 km/h in 3 s e velocità di
punta che raggiunge i 330 km/h.
DS 4
La seconda versione della berlina
compatta DS resta sostanzialmente
un’auto d’alta gamma.
Allo scopo, ricorre ad un’estesa
panoplia tecnologica comprendente
un display head-up a realtà
aumentata, sospensioni attive
pilotate con scansione della
strada e sistema di visione notturna
infrarosso. Notevoli sforzi
sono stati fatti per contenere il
peso, in particolare tramite l’uso
di materiali compositi. La DS introduce
anche un gruppo propulsore
ibrido ricaricabile che
totalizza 225 CV.
PININFARINA BATTISTA
Se la sua presentazione al Salone
di Ginevra 2020 era già stata rinviata,
questa iper-car è ora giunta
all’ultimo stadio di sviluppo. Prodotta
nel numero massimo di
150 unità dagli atelier italiani di
Pininfarina, costituirà il lancio
della marca Automobili Pininfarina,
detenuta da Mahindra. I dati
tecnici lasciano sempre senza
fiato: 4 motori elettrici – uno per
ruota – con una potenza cumulata
di 1200 CV e una coppia
fenomenale di 2300 Nm.
BMW M5 CS
Per la prima volta, la marca bavarese
si è offerta una versione super
sportiva della prorompente
M5 Competition. Leggermente
potenziato, il V8 4,4 l eroga 635
CV. Allo stesso tempo, il peso è
stato ridotto di 70 kg grazie
all’uso di elementi della carrozzeria
in plastica rinforzata con
fibra di carbonio. Quanto basta
per recuperare 0,3 secondi da
0 a 100 km/h e fissare il cronometro
a 3 s. Altrettanto sconvolgente,
la trazione integrale può
trasformarsi in posteriore 4×2.
Rimane solo da pagare il prezzo
di 212 900 fr. di questa edizione
limitata.
marzo 2021 | touring 13
FORD MUSTANG MACH-E
Il costruttore americano non ha
esitato a corrompere il nome
della sua mitica «pony car» per
il suo grande debutto elettrico.
Come se non bastasse,questa
Mustang Mach-E non è una
coupé, ma una crossover di
4,71 metri. Dimenticati i buoni
vecchi V8 e V6 che fanno posto
a motori elettrici altrettanto potenti.
La più sportiva ci metterà
3,7 s per passare da 0 a 100 km/h.
Disponibile con due tipi di batteria
(76 e 99 kWh), la Mustang
Mach-E rivendica un’autonomia
massima di 610 km.
Aria di primavera
OPEL MOKKA
La seconda generazione di questa
SUV urbana di 4,15 m inaugura
la nuova immagine visuale
della marca Opel insieme ad una
strumentazione digitale a doppio
schermo. Accanto alle motorizzazioni
classiche benzina e
diesel, troviamo una versione
elettrica Mokka-e. Come le cugine
del gruppo PSA, è mossa da
un motore da 136 CV alimentato
da una batteria da 50 kWh (autonomia
di 332 km). La dotazione
innovativa include in particolare
i fari a matrice di LED.
CITROËN C4
La marca dai due galloni ha scelto la rottura
per reinterpretare la sua berlina compatta
(4,36 m). Percorrendo gli stili, si avvicina piuttosto
ad una crossover. I motori a benzina erogano
da 100 a 155 CV. Ad essi si aggiunge una
ë-C4 da 136 CV. Sul fronte del comfort, ritroviamo
le sospensioni a smorzatori idraulici
progressivi. La C4 adotta un ampio ventaglio
di assistenti, alcuni dei quali consentiranno
la guida autonoma di grado 2.
14 touring | marzo 2021
DOSSIER
MERCEDES-BENZ CLASSE S
Come d’abitudine, questa lussuosa berlina
tedesca inaugura tecnologie inedite. Sistemi
di assistenza che consentono una guida autonoma
di grado 3, display head-up con simboli
proiettati sulla carreggiata, schermo tattile
Oled o ancora airbag frontali per i passeggeri
dietro delineano l’immediato futuro dell’automobile.
I motori (benzina e diesel) sono quasi
tutti dei sei cilindri in linea. Per le misure,
quest’ennesima Classe S cresce di 3 cm in
lunghezza e di 5 cm in larghezza. .
SKODA OCTAVIA RS
L’auto più venduta in Svizzera si
completa con le apprezzatissime
versioni RS, ormai declinate in
benzina da 245 CV e diesel da
200 CV. Soltanto quest’ultima
avrà la trazione integrale. Il telaio
sportivo di serie è abbassato di
1,5 cm. La gamma Octavia si arricchisce
anche di un’ibrida ricaricabile
da 204 CV. Come sempre,
questa famiglia venduta
soltanto nella versione station
wagon è completata da una versione
fuoristrada Scout, la cui altezza
da terra è rialzata di 1,5 cm.
DACIA SANDERO
Mentre le autovetture diventano
sempre più sofisticate, la city-car
Sandero rimane fedele alla sua
filosofia: offrire l’essenziale al
miglior prezzo. Non offre quindi
aiuti alla guida elaborati e ancora
meno motorizzazioni alternative.
Tuttavia, questa terza generazione
è tecnologicamente al
passo coi tempi e offre un miglior
comfort di marcia. E la fattura
finale resta nettamente inferiore
a quella di un’auto standard.
TOYOTA YARIS GR
Non ci sono soltanto le sportive
di lusso. Ormai non più nota per
l’esuberanza dei suoi modelli,
Toyota ci riserva tuttavia una
delle più belle sorprese di
quest’anno, con l’inedita versione
sportiva della placida Yaris.
Il suo 3 cilindri 1,6 l turbo sviluppa
260 CV infuocati che
libera a suon di rombi. E dato
che questa city-car rivisitata ha
la trazione integrale a ripartizione
variabile della coppia, il
piacere di guida è totale.
marzo 2021 | touring 15
L’auto alle prese
con gli imprevisti
Come accaduto in altri rami economici, l’esercizio 2020 è
stato un annus horribilis per quello automobilistico. L’analista
Bertrand Rakoto fa il punto sulla situazione e sulle prospettive
per questo settore, confrontato con scadenze importanti.
INTERVISTA MARC-OLIVIER HERREN
Qual è lo stato dei costruttori
automobilistici alla fine di
questo 2020 contraddistinto
dalla pandemia?
Bertrand Rakoto: In fin dei conti, non
stanno poi così male. Se inizialmente
ci si aspettava un assestamento dei volumi
in Europa, un calo negli Stati Uniti
e una crescita in Cina, ecco che la crisi
non ha fatto altro che accentuare questi
pronostici. L’Europa è stata di gran
lunga la più toccata. Tradizionalmente,
questo mercato costituito da diversi
paesi, è maggiormente colpito rispetto
ad un grande mercato unico come gli
Stati Uniti che, va detto, non hanno subito
un confinamento globale.
L’ordine mondiale dei costruttori
automobilistici è stato un po’
scombussolato?
Gli effetti sono stati piuttosto aneddotici.
Alcuni effetti ciclici sono stati amplificati,
come le difficoltà riscontrate
dall’alleanza Renault-Nissan. Tuttavia,
nessun costruttore è stato costretto ad
arrendersi. Sono abituati a reagire. Ad
esempio, General Motors ha scelto di
rimandare il lancio dei suoi nuovi prodotti,
inizialmente previsto nel 2020.
Inoltre, la crisi ha accelerato il matrimonio
tra PSA e FCA, che ha dato luogo
al quarto gruppo mondiale, Stellantis.
Le difficoltà hanno colpito di più i giovani
costruttori, come Nio o Tesla, costretta
a procedere a tre raccolte di
fondi.
Le produzioni sono attualmente
ancora perturbate dalla penuria
di certe componenti…
È stato uno dei grandi problemi causati
dalle interruzioni successive della produzione,
specialmente in Asia, da cui
dipendono fortemente i costruttori
mondiali. E le difficoltà nel procurarsi
le componenti elettroniche proseguiranno
anche quest’anno.
I costruttori non procedono
alla rilocalizzazione di alcuni
elementi per premunirsi?
Il reshoring, una forma di rilocalizzazione,
è ipotizzabile per alcuni pezzi
meccanici prodotti in Asia e nel Nord
America. Ma è un processo complesso
che richiede investimenti importanti.
In altre parole, bisogna raddoppiare
l’attrezzatura. E oltretutto non è più
possibile rilocalizzare certe fabbricazioni,
come le differenti famiglie di processori
provenienti dall’Asia e di cui
l’Europa ha perso il know-how.
Come spiegare la persistenza
di questa penuria di processori?
Il confinamento ha portato ad un calo
degli stock in Asia e, parallelamente,
il telelavoro ha provocato una forte domanda
per l’informatica personale.
Una parte delle componenti destinate
all’automobile è quindi andata ad alimentare
quest’offerta più lucrativa.
Questa situazione rischia di perdurare
ancora per circa sei mesi, ciò che attenuerà
la ripresa della costruzione automobilistica.
16 touring | marzo 2021
DOSSIER
FOTO ALD
Quando ci si può aspettare
un ritorno alla normalità?
Dovremmo poter ritrovare le previsioni
precedenti la crisi entro il 2022–2023.
Non dimentichiamo che c’è sempre una
latenza tra la ripartenza della produzione
e quella della domanda.
A che punto siamo con gli
investimenti nelle varie tecnologie?
Non si sono registrate delle vere e proprie
riduzioni. La pandemia è però servita
come scusa al rallentamento delle
ricerche sulla guida autonoma, già in
atto dal 2018. I costruttori continueranno
soprattutto a sviluppare gli aiuti
alla guida. I livelli 2 e 3 d’autonomia
non dovrebbero essere superati. Per
passare ad uno stadio più avanzato, i
veicoli devono poter comunicare tra di
loro. Dunque, il livello 4 non dovrebbe
essere raggiunto prima del 2030. Per il
momento si resta in una fase esplorativa.
In materia di vetture elettriche,
alcuni osservatori ritengono che
l’attuale mercato norvegese dia
un esempio del parco veicoli
del futuro. È verosimile?
È poco probabile, poiché ogni paese fa
un uso differente dell’auto. Inoltre, la
Norvegia è un piccolo mercato che non
può essere trasporto ad altre nazioni.
Di fatto, la diffusione delle auto elettriche
avviene soprattutto sotto la pressione
delle norme e non dalla domanda
reale. Il prodotto da solo non può creare
il mercato. Ciò presuppone un sostegno
dei poteri pubblici a livello delle
infrastrutture di ricarica e della produzione
d’elettricità. Comunque si assisterà
ad una forte elettrificazione del
parco veicoli europeo.
«Un ritorno
alla normalità non
dovrebbe avvenire
prima del 2022–2023»
Bertrand Rakoto,
analista automobilistico
indipendente
In definitiva, la cella a combustibile
(idrogeno) resta la panacea?
Attualmente sono concessi degli investimenti
importanti in questa tecnologia.
Essa risolve parzialmente i problemi
inerenti all’auto elettrica, ossia
i tempi di ricarica e la fabbricazione
delle batterie. A questo proposito, il
ricorso alla cella a combustibile ridurrebbe
le tensioni geopolitiche con i paesi
che forniscono le materie prime,
ad esempio il litio o le terre rare. È una
soluzione a medio lungo termine – orizzonte
2035 –, certamente più facile
d’applicare in paesi come la Svizzera.
La Cina accresce la sua potenza.
Quando arriverà un’offensiva delle
vetture cinesi sul mercato europeo?
L’Europa ha emanato delle norme complesse,
dunque difficili da rispettare
per i costruttori cinesi. Inoltre, questo
mercato molto maturo è caratterizzato
da una debole crescita e una concorrenza
esacerbata. Le fabbricazioni cinesi
rischiano tutt’al più d’arrivare
sotto forma di prodotti di marche occidentali,
come le DS9, Polestar, o perfino
le Smart elettriche.
Per concludere, l’avvento al potere
di Joe Biden modererà la politica
protezionistica americana nei
confronti dei costruttori esteri?
Di certo s’assisterà ad un addolcimento
nei toni e su certe regole. Ma non ci
sarà d’aspettarsi una rivoluzione di
fronte alle tendenze politiche isolazioniste
di Donald Trump. Ricordiamoci
che c’erano già dei conflitti e delle rappresaglie
commerciali sotto Barack
Obama. In ogni caso sarà più facile trovare
dei consensi tra gli Stati Uniti e
l’Europa. ◆
marzo 2021 | touring 17
DOSSIER
«Un anno che non
entrerà negli annali»
Dimissionario dopo aver issato il gruppo Amag in cima agli importatori
svizzeri dal 2009, Morten Hannesbo ritorna sull’annata automobilistica
conclusasi da poco. Questo affabile danese propone spunti riflessivi
sull’evoluzione del mercato elvetico e i grandi mutamenti previsti.
INTERVISTA MARC-OLIVIER HERREN
Qual è il suo bilancio
globale per il mercato
automobilistico in questo
caotico 2020?
Morten Hannesbo: Con un
calo del 24% per l’intero
mercato, l’esercizio 2020
non entrerà evidentemente
negli annali del settore.
D’altronde risentiamo ancora
ora degli effetti dovuti
alle interruzioni della produzione
dello scorso anno.
Detto ciò, sono comunque
abbastanza soddisfatto
della tenuta del gruppo
Amag. Le nostre équipe e
le marche partner si sono
adattate molto velocemente
alle nuove circostanze, sia
a livello di fabbriche sia nel
mettere in atto nuove soluzioni.
Tant’è che nessuna
delle marche partner ha annunciato
un fallimento.
Allora malgrado tutto
la pandemia ha avuto
qualche effetto positivo?
Il caso ha voluto che i nostri
garage, raggruppati sotto
Amag Retail, abbiano lanciato
il nostro portale di
vendita online proprio il
16 marzo 2020. I clienti
possono gestire tutto il processo
d’acquisto, compreso
lo scambio online. Tramite
tale canale abbiamo potuto
smerciare circa 300 vetture.
Tra qualche anno, dovrebbe
rappresentare circa un
quinto delle vendite. Ovviamente
va pure menzionata
la forte progressione delle
propulsioni alternative
(+28,2%) e dei camper.
In che misura proseguirà
la crescita delle vendite
di propulsioni alternative?
In realtà, tutto dipenderà
dall’offerta, dal potenziale
di consegna e dal potere
d’acquisto della clientela.
Ad esempio, quest’anno, il
nostro gruppo commercializzerà
otto nuovi modelli
elettrici e sette auto ibride
ricaricabili. Quindi l’offerta
si amplierà, ma è il cliente
che determinerà se è adeguata
e se ha un accesso
facile all’infrastruttura di
ricarica. Sono questi gli elementi
che ci diranno in che
misura potrà proseguire la
crescita.
Gli svizzeri prediligono
i motori potenti e, parallelamente,
le marche sono
costrette a scartare certi
modelli sportivi per
rispettare i limiti di CO2.
S’assisterà a uno squilibrio
tra la domanda e l’offerta?
Non penso che qui ci sia uno
squilibrio, dato che anche i
nuovi modelli elettrici sono
animati da motori potenti.
Ad esempio, la Volkswagen
ID.3 propone 204 CV e
l’Audi e-tron GT fino a 650
CV. Una larga fetta della
clientela è appassionata di
tecnologia, ciò che induceva
all’acquisto di grossi motori.
Che si tratti di modelli a
benzina, diesel, ibridi o elettrici,
è chiaro che oggi il
consumatore si trova di
fronte ad una scelta tanto
appassionante quanto attrattiva.
Lei è un sostenitore
delle auto alimentate a gas
naturale (CNG). Questo
segmento, pur sempre
ristretto, ha ancora
un futuro in Svizzera?
Malgrado io sia altrettanto
convinto dalla mobilità
elettrica, ritengo che la tecnologia
CNG presenti ancora
dei vantaggi attualmente.
Tuttavia, non si
constata una notevole crescita
in questo segmento e
ciò mi dispiace. Inoltre, se
si paragona la flessione del
segmento dei veicoli a gas
naturale al boom delle auto
elettriche, non si può far altro
che riconoscere come il
gas naturale oggi non rappresenti
più un’alternativa
attraente e con un forte potenziale
di crescita. ◆
2010
Volkswagen 11,5%
Renault 5,8%
Audi 5,7%
Opel 5,5%
BMW 5,5%
Ford 5,4%
Peugeot 5,1%
Skoda 4,9%
Toyota 4,7%
Citroën 4,5%
«L’offerta di auto
a propulsione
alternativa s’amplierà,
ma è il cliente che
determinerà se
è adeguata»
EVOLUZIONE DEL TOP 10
SVIZZERO 2010–2020
Morten Hannesbo,
CEO gruppo Amag
In un decennio, il paesaggio automobilistico svizzero è
sensibilmente mutato. Le marche generiche tradizionali
hanno perso delle parti di mercato (espresse in %) a favore
delle marche premium. Un fenomeno ulteriormente
accelerato dalla pandemia.
2020
Volkswagen 11,2%
Mercedes-Benz 9,6%
BMW 9,0%
Skoda 7,9%
Audi 6,3%
Renault 4,7%
Seat 4,6%
Ford 4,1%
Toyota 3,7%
Volvo 3,6%
LEA WASER
18 touring | marzo 2021
DOSSIER
Stellantis, nuovo gigante
nel firmamento dell’auto
A causa dell’elettrificazione e degli investimenti nelle nuove
tecnologie, è giunta l’ora di unire nuovamente le forze
nel mondo automobilistico. Il primo trimestre del 2021
è segnato dalla nascita di Stellantis, frutto dell’unione
dei gruppi PSA e Fiat-Chrysler Automobiles (FCA).
TESTO JÉRÔME LATHION
FOTO ALD
Annunciato fin dall’autunno
2019 con la pandemia sullo
sfondo, il matrimonio è stato
convalidato dagli azionisti dei
due gruppi a inizio gennaio, dopo la
benedizione dell’Unione europea
giunta alla fine del 2020. La francese
PSA (Peugeot-Citroën) si è fusa con
l’italo-americana FCA (Fiat-Chrysler
Automobiles) per dare forma a Stellantis.
«La più grande fusione del mondo
dell’auto», si rallegrava prima del suo
ritiro Louis Gallois, presidente del Consiglio
di sorveglianza di PSA, sul giornale
economico Les Echos.
Salito al quarto posto dietro Toyota,
Volkswagen e l’alleanza Renault-Nissan,
il nuovo venuto sulla scena automobilistica
mondiale raggruppa una ventina
di marchi, tra cui i cavalli di battaglia
Citroën, Peugeot, Opel, Chrysler, Jeep,
Fiat e Lancia – al momento distribuita
in modo limitato in Italia – e Maserati.
Stellantis può appoggiarsi su cifre incoraggianti
quali vendite cumulate di
7,9 milioni di veicoli nel 2019, per un
fatturato dell’ordine di 170 miliardi
di franchi.
L’elettricità innanzitutto
Uscito dai ranghi di PSA, il direttore
generale di Stellantis, Carlos Tavares,
si è proposto in modo rassicurante
verso i 400 000 impiegati del nuovo
gruppo. La sua volontà: offrire una
chance a tutte le marche e non chiudere
alcun sito di produzione. Secondo
lui, i rischi per l’impiego non sono legati
alla fusione, ma a potenziali decisioni
politiche, ad esempio il divieto
a termine di vendere veicoli termici.
«Rendere le automobili elettriche abbordabili
per la classe media sarà la
sfida dei prossimi anni», annunciava
pertanto a gennaio l’uomo forte di Stellantis.
Un indirizzo unito ad una promessa:
se al momento della fusione
facevano parte dell’assortimento del
gruppo 29 modelli elettrici, 10 altri
saranno lanciati prima della fine
dell’anno. E ogni modello messo sul
mercato da qui ai prossimi quattro anni
avrà una sua declinazione elettrica.
«Rendere le auto
elettriche abbordabili
per la classe media
sarà la sfida
dei prossimi anni»
Carlos Tavares,
direttore generale di Stellantis
UNIVERSO CHE MUTA
Chance per tutti
Gli analisti ammettono che la fusione
rappresenta una chance per l’ex-PSA
di riprendere piede negli Stati Uniti e
apre prospettive europee per le marche
della vecchia FCA. Stellantis coccola
inoltre – soprattutto – il mercato cinese,
dove le due entità hanno registrato risultati
deludenti in passato. Il gruppo si
è strutturato con un’organizzazione a
matrice e nove comitati di governance
internazionali e inter-marche sono stati
costituiti al fine di implementare questa
strategia di (ri)conquista.
Da notare nell’organigramma, il quale
conta una quarantina di direttori, che
l’ex patron di FCA Mike Manley dirige
il gruppo in Nordamerica. Quanto a
Jean-Philippe Imparato, ex direttore di
Peugeot, prende la guida di Alfa Romeo.
L’uomo che ha rivitalizzato la marca del
leone è chiamato a rilanciarne un’altra,
limitata per il momento ai soli modelli
Giulia e Stelvio, dal momento che la
nuova SUV compatta Tonale è ancora
allo stadio di concept car. •
Breve carrellata delle ultime alleanze
in termini di tempo.
Gennaio 2019: Volkswagen forma
con Ford un partenariato industriale
per condividere lo sviluppo di pickup,
veicoli commerciali ed elettrici.
Agosto 2019: dopo una presa di
partecipazione in Mazda nel 2018 e
nell’ambito di un partenariato a
lungo termine, Toyota si allea con
Suzuki per lo sviluppo e la produzione
di prodotti congiunti.
Fine 2019: BMW lancia una joint
venture con la cinese Great Wall allo
scopo di accelerare l’elettrificazione
della sua gamma.
Gennaio 2020: Hyundai firma un
contratto di partenariato con la start
up inglese Arrival, specializzata nei
veicoli elettrici.
Febbraio 2020: la cinese Geely si
allea con Daimler per fondare Smart
Automobile. Le Smart dovrebbero
uscire dalle fabbriche cinesi con
orizzonte 2022.
marzo 2021 | touring 19
La ditta Bcomp equipaggia
le auto con fibra di lino
Fondata nel 2011, l’azienda friburghese Bcomp sostituisce
gli elementi in plastica e carbonio nei veicoli con componenti
più leggere a base di lino. Questi prodotti d’origine biologica
permettono di ridurre l’impronta di carbonio dei veicoli e
seducono già diverse marche, come Porsche o Polestar.
TESTO ALINE BEAUD
Partita come semplice start up di
garage, l’impresa friburghese
Bcomp s’è imposta come partner
chiave per lo sviluppo sostenibile
del settore automobilistico, grazie
ai suoi prodotti a base di lino. «Inizialmente,
nel nostro locale, costruivamo
degli sci con la fibra di lino, che possiede
intrinsecamente delle buone proprietà
meccaniche e permette una
riduzione importante del peso», spiega
il CEO Christian Fischer. Dopo aver
mosso i primi passi sul mercato dello
sport e dello svago, questa ditta si è
orientata verso lo sport automobilistico.
«Strategicamente, è una porta d’accesso
al mercato automobilistico, poiché numerose
imprese procedono a dei trasferimenti
di tecnologie dallo sport motoristico
alla produzione di massa»,
sottolinea il direttore.
Nuova linea di produzione
E Bcomp inizia alla grande, acquisendo
Porsche Motorsport come cliente tre
anni fa. L’obiettivo? Ridurre l’impronta
di CO2 e al tempo stesso uguagliare la
prestazione dei pezzi in carbonio, con
conseguente riduzione di peso, maggior
sicurezza e diminuzione dei costi fino
al 30 percento. Sei anni fa, seguendo
la propria linea strategica, Bcomp si è
concentrata sulla ricerca e lo sviluppo
per le autovetture di serie, e tre anni
più tardi è entrata in contatto con
diverse marche. Attualmente porta
avanti una ventina di progetti con
diversi pezzi grossi del settore, come
Porsche, McLaren o Polestar, dando lavoro
ad una trentina di collaboratori.
Grazie ad un investimento di quasi tre
milioni di franchi, l’azienda sta ultimando
la sua linea di produzione dedicata
al settore automobilistico nella
città di Friburgo.
Concretamente, la ditta produce delle
placche in fibra di lino tessuta. Sul retro
delle placche viene attaccata una
struttura tridimensionale, simile alle
nervature delle foglie. Essa rafforza
ulteriormente il prodotto. In seguito,
i pezzi sono sagomati, pitturati oppure
ricoperti con cuoio o tessuto da parte di
fornitori esterni. Andranno quindi ad
20 touring | marzo 2021
DOSSIER
Il lino dispone intrinsecamente di buone
proprietà meccaniche.
La fibra è dapprima filata e poi lavorata.
Una struttura tridimensionale va ad irrigidire
la parte posteriore delle placche di lino tessute.
Officina Le placche di lino vengono tagliate.
La Porsche Cayman
718 GT4 del team
di corsa Four Motors e
il suo kit di carrozzeria
in fibra naturale.
Campione di carrozzeria d’auto in fibra naturale
di lino.
McLaren Racing ha collaborato con Bcomp
per svilupppare il primo sedile in fibra naturale
di lino nella Formula Uno.
FOTO FOUR MOTORS/CHRICARPICS, 2020 DR. ING. H.C. F. PORSCHE AG, MCLAREN RACING
equipaggiare i rivestimenti di porte,
cruscotti, console centrali o degli appoggia-gomiti.
In materia di sicurezza
stradale, pur non essendo direttamente
determinanti in caso d’incidente, le
componenti Bcomp possiedono un comportamento
sicuro, stando ai test effettuati
da un istituto specializzato
tedesco. Contrariamente al carbonio,
tagliente in caso di rottura, i pezzi in
lino agiscono come una rete protettrice.
Collaborazione con Polestar
Oltre all’aspetto legato alla sicurezza,
i prodotti Bcomp permettono soprattutto
dei risparmi in CO2: «Agiamo su
due livelli, grazie a una riduzione di
peso importante rispetto alla plastica
(fino al 50%) e a una riduzione dell’impronta
di carbonio nella produzione,
sottolinea Christian Fischer. Inoltre,
l’uso di plastica è ridotto fino al 70%».
Degli argomenti che seducono Polestar.
La marca di veicoli elettrici ha svelato
la sua concept car, munita di prodotti
Bcomp, nel febbraio 2020. Un veicolo
che sarà prodotto in serie. Secondo
Christian Fischer, le componenti friburghesi
permettono a Polestar di perseguire
i suoi obiettivi avanguardisti,
ossia ridurre l’impatto delle vetture
La parte posteriore della Porsche
del team Four Motors.
grazie a prodotti d’origine biologica e
diminuire l’utilizzo della plastica. L’ex
start up di garage uscirà quindi nuovamente
dal garage ma, stavolta, sotto
forma di veicolo dagli interni virtuosi e
sostenibili. •
marzo 2021 | touring 21
DOSSIER
«Abbiamo tremato per
l’incognita meteo»
Per gli appassionati di motori marzo è sempre stato il mese
del Salone di Ginevra, di nuovo cancellato. Intervista a Frank
Rinderknecht, fondatore e progettista visionario della Rinspeed,
azienda rinomata per le sue creazioni auto. Fra gli habitué fin
dal 1979, racconta com’era e come potrebbe rinascere.
TESTO JULIANE LUTZ
Il Salone ginevrino dà forfait anche
per il 2021. La cosa La rattrista?
Frank Rinderknecht: Ginevra è stata, e
sarebbe tuttora, una fantastica sede
espositiva. Ma i motor show di stampo
tradizionale sono ormai obsoleti. Lo dimostra
il progressivo calo di espositori
e visitatori registrato negli ultimi anni
anche da altre rassegne del settore. Per
Rinspeed, Ginevra non è più la passerella
per le anteprime mondiali; dal
2016 presentiamo i nostri nuovi prototipi
al CES di Las Vegas. Un momento
che ho sempre apprezzato molto a Ginevra
sono state le giornate per la stampa;
un’occasione speciale d’incontrare
gente da tutto il mondo che mi è mancata
tanto già l’anno scorso. Comunque
la nostalgia non serve, dobbiamo guardare
avanti.
«Personalmente
ripenserei Ginevra
in chiave B2B»
Frank Rinderknecht,
imprenditore e ideatore d’auto
Lei ha partecipato al Salone fin dal
1979. Ha qualche ricordo speciale?
Prima del 1982 le esposizioni si tenevano
nel quartiere di Plainpalais, in
centro. Nel vecchio palazzo la mattina
si gelava e a mezzogiorno faceva un
caldo tropicale. Non c’era l’aria condizionata,
ma regnava un clima simpatico
e rilassato. Si pranzava al bistrot accanto,
prendendocela comoda. Allora
la scaletta era molto meno serrata.
In marzo il tempo fa spesso le bizze.
Questa programmazione ha creato
delle difficoltà?
Alla vigilia di ogni Salone abbiamo tremato
per l’incognita meteo. Era un appuntamento
imperdibile, non avevamo
altre vetrine per mostrare i nostri modelli.
Dovevamo aspettarci giornate di
grande sole o forti nevicate con il rischio
di rimanere bloccati a metà strada
con i nostri camion. Visto che doveva
essere tutto pronto per la fatidica data,
talora abbiamo sudato lacrime e sangue
per farcela. Sono state esperienze preziose
per me che all’epoca ero un giovane
imprenditore. Il Salone deve peraltro
molto a Ruedi Huser, direttore di
lunga data che lo ha plasmato ed affermato
come fiera automobilistica di calibro
internazionale. Quanto a noi, ci
siamo fatti le ossa e dopo quaranta edizioni
sappiamo a menadito come organizzare
una partecipazione.
Da anni le tradizionali esposizioni
d’auto stanno perdendo attrattiva.
Finiranno per essere soppiantate
da maxi eventi come il CES?
Il CES è una spettacolare kermesse tipicamente
americana, dal tocco informale.
Copre tutto lo spettro dell’elettronica
di consumo e dell’IT, dalle poltrone
massaggianti ai telefoni cellulari o robot
domestici. Il comparto automotive
vi ha conquistato un notevole peso in
quanto tecnologie informatiche e mobilità
(a quattro ruote) sono sempre più
interconnesse.
Quindi c’è ancora spazio per motor
show per così dire «puri»?
Un appuntamento come quello di Ginevra
dedicato specificamente all’automobile
lo vedrei piuttosto come aggiunta al
calendario. Oltre all’IT, potrebbero essere
rappresentati molteplici ulteriori
aspetti e sviluppi dell’industria. L’universo
dell’auto è fisico, vive di incontri a
tu per tu. Il successo del CES, che anche
l’anno scorso ha segnato il tutto esaurito,
dimostra che le manifestazioni
analogiche funzionano ancora al giorno
d’oggi. Dipende dal concetto, che deve
essere innovativo e far presa. Personalmente,
ripenserei Ginevra in chiave
B2B, cioè ne ridurrei durata e formato.
Un salotto raffinato ed esclusivo ma
sempre aperto agli interessati. Resta da
vedere se eventi con gran affluenza di
pubblico, difficili da gestire, possono sopravvivere
o se sono davvero superati. ◆
MetroSnap Dopo l’esordio
al CES 2020, il prototipo
Rinspeed doveva sfilare
al Salone di Ginevra.
DINGO PHOTOS, ALD
22 touring | marzo 2021
DOSSIER
Calcolare l’impronta CO2
delle auto con il TCS
La Ricerca auto TCS si arricchisce: oltre ai costi d’esercizio, ora
consente di confrontare pure l’impronta ecologica di 2000
modelli d’auto. Per il calcolatore, l’unico del genere al mondo,
il TCS si vale della collaborazione dell’Istituto Paul Scherrer.
TESTO DOMINIC GRAF | FOTOMONTAGGIO NICOLAS KRISTEN
Quanto costa effettivamente
un’autovettura? Per determinarlo
non basta guardare al
prezzo d’acquisto. Sull’arco
di vita del veicolo vengono a sommarsi
molte voci di spesa aggiuntive: carburante,
interventi di manutenzione,
pneumatici, imposte, assicurazioni e
cura corrente, senza dimenticare l’affitto
del garage, la svalutazione e i costi
d’ammortamento. Il TCO (dall’inglese
Total Cost of Ownership) viene già indicato
nella Ricerca auto TCS, strumento
di ricerca comparativa collaudato che
fornisce agli interessati una panoramica
aggiornata e neutrale dei veicoli disponibili
sul mercato svizzero, con propulsione
a benzina, diesel, ibrida, elettrica,
ad idrogeno o gas naturale. Da diversi
anni permette a chi sta cercando una
nuova vettura, con pochi clic, di confrontare
direttamente i modelli prescelti
in base alle loro specifiche tecniche e ai
costi d’esercizio.
E quanto CO2 emettono lungo l’intero ciclo
di vita? Il parametro che lo indica è
l’impronta ecologica: chi, oggigiorno,
intende acquistare una vettura non dovrebbe
farsi guidare unicamente da considerazioni
economiche o criteri come
comfort e posti bensì tenere conto pure
della cosiddetta carbon footprint che
ogni auto, per quanto moderna ed ecologica,
finisce per lasciare nell’ambiente.
Ora, la si può calcolare in tutta semplicità
con la nuova funzione, unica nel suo
genere, integrata nella Ricerca auto TCS.
Dalla produzione al riciclo
Per la prima volta è possibile confrontare
le emissioni di gas serra complessive
generate da oltre 2000 veicoli,
dalla fabbricazione alla rottamazione.
Il calcolatore dell’impronta ecologica è
stato sviluppato dagli esperti della
Consulenza mobilità del TCS in collaborazione
con l’Istituto Paul Scherrer
(PSI). Le analisi del ciclo di vita sono
predisposte dal PSI utilizzando i dati
(consumo di materiali ed energia) dei
modelli più recenti su una percorrenza
ipotetica di 200mila km. Gli utenti possono
quindi visualizzare quante tonnellate
di CO2 un dato veicolo emette
su una durata d’utilizzo media. Per l’analisi
si tiene conto di tutt’una serie di
fattori: estrazione e lavorazione delle
→
marzo 2021 | touring 23
DOSSIER
materie prime, costruzione del veicolo,
forniture di carburante ed elettricità,
manutenzione dell’infrastruttura stradale.
Non solo, si considerano persino
lo smaltimento e il recupero delle batterie
delle auto elettriche esauste con
procedure che nel frattempo sono state
sperimentate e la cui efficacia è comprovata
(vedi riquadro).
Il nuovo calcolatore è stato integrato
nella Ricerca auto TCS senza rinunciare
alla semplicità d’uso. Una volta selezionati
modelli e parametri basta fare
clic sul pulsante «Impronta ecologica»
per visualizzare il diagramma con i relativi
valori CO2. Si possono confrontare
fra di loro tutte le auto indipendentemente
dal tipo di propulsione per
La produzione delle batterie, che oggi
si riciclano, provoca una grossa fetta
del CO2 emesso da un’auto elettrica.
trovare, ad esempio, l’auto media a
benzina più ecologica, il SUV a più
forte impatto sull’ambiente oppure
mettere a confronto le emissioni dei
motori a combustione, ibridi e puri elettrici
come mostrato nel programma
SRF «Kassensturz» andato in onda in
febbraio.
Un servizio per tutti
La piattaforma è liberamente accessibile.
Lo sottolinea Jürg Wittwer, direttore
generale TCS: «Tutti possono beneficiare
dello strumento Ricerca auto
TCS. È una cosa che ci sta a cuore.
Chiunque desidera acquistare un’automobile,
d’ora in poi può accedere ad
una piattaforma che propone un aiuto
molto concreto ai fini del processo decisionale:
dal calcolo dei costi di gestione
a questo calcolatore dell’impronta ecologica,
unico al mondo. Ed è proprio
questo genere di aiuto che noi, in qualità
di TCS, desideriamo offrire». ◆
Provare ora il nuovo calcolatore dell’impronta
ecologica: tcs.ch/ricerca-auto
RECUPERO E RICICLO
BATTERIE? NO PROBLEM!
Già oggi è possibile riciclare su scala
industriale le batterie esauste dei
veicoli elettrici per recuperare materie
prime preziose come cobalto e
litio. L’azienda Batrec Industrie AG
con sede a Wimmis (BE) ha sviluppato
un processo, che applica con
successo da parecchi anni, per isolare
in un circuito chiuso le sostanze
tossiche come pure i cascami di metallo
per trasformarli in materia pregiata
da reintegrare nella catena di
produzione.
Maggiori informazioni su: batrec.ch
STEFAN WARTER
24 touring | marzo 2021
Quando nacquero
gli eroi
Autorizzato
ufficialmente
✃
Il Cronografo Nürburgring Anno 1968
Pioggia torrenziale e nebbia con una visibilità al di sotto dei 50 metri: il Gran Premio di Germania
del 1968 non proponeva un circuito normale, bensì una vera e propria sfida con la natura. I bolidi
da corsa erano difficili da controllare e nessuno poteva essere certo di superare indenne il giro
successivo. I 14 audaci piloti che conquistarono il „verde infernale“ del Nürburgring diventarono
alla fine degli eroi con un vincitore raggiante: Jackie Stewart. In occasione del 50° anniversario,
The Bradford Exchange ha realizzato un degno memoriale di questa corsa leggendaria – grazie al
cronografo da uomo autorizzato ufficialmente che si contraddistingue per il suo design retrò stile
fine anni ‘60.
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per lettera, La invitiamo a comunicarcelo via telefono, e-mail o tramite lettera.
SERIE START UP DA CONOSCERE, CAPITOLO 1
Da sperimentatore
È
raggiante
in cantina a produttore
di bici di successo
La Svizzera è terreno fertile per molte start up interessanti.
Ve ne presentiamo una breve selezione dedicata a giovani
imprenditori promettenti nel campo della mobilità.
Iniziamo con Alberto Fernandez e la sua azienda
di biciclette personalizzabili DesignYourBike.
TESTO JULIANE LUTZ | FOTO EMANUEL FREUDIGER, ALD
e ha tutte
le ragioni per esserlo.
Alberto Fernandez e
la sua azienda Design-
YourBike hanno superato
bene l’annus horribilis 2020.
Le sue biciclette, che possono
essere configurate a piacere
fino al colore del tira-raggi,
hanno riscosso un enorme
successo. Eppure l’anno non
era affatto cominciato per il
verso giusto. «Per la prima
volta avevamo investito una
somma record in componenti
di biciclette, il magazzino era
pieno e avremmo iniziato a
marzo. Poi è arrivato il lock-
26 touring | marzo 2021
MOBILITÀ
corda Fernandez. Il materiale
acquistato avrebbe dovuto
durare un anno e mezzo, ma
ad agosto era già esaurito.
Abbiamo venduto 500 bici.
Non solo agli hipster
piacciono le due ruote
di DesignYourBike.
Va tutto liscio
per Alberto Fernandez
e le sue bici su misura.
down e abbiamo dovuto
chiudere i negozi a Berna e
Berlino», racconta il 36enne.
Disponevamo della piattaforma
per vendere online,
ma non sapevamo se la gente
avrebbe comprato in tempo
di crisi. Abbiamo avuto difficoltà
nel pagare l’affitto e gli
stipendi per sei dipendenti.
Bisognava chiedere le indennità
per lavoro ridotto e informare
gli investitori della situazione.
«Ho passato molte
notti insonni. Ma verso la
fine del lockdown, con l’arrivo
della bella stagione, le
vendite sono decollate», ri-
Gli esordi in cantina
Al bernese con radici spagnole
l’idea è germogliata
anni fa, ad Amsterdam, dove
aveva notato che la gente del
posto era felice di usare bici
altamente personalizzate. Ed
è stata la sua esperienza alla
Peugeot Svizzera, in cui era
tra l’altro responsabile del
configuratore di modelli, che
gli ha fatto maturare l’idea di
offrire bici personalizzabili.
Quando nel 2015 ha fondato
DesignYourBike era un pioniere
nel suo campo. Per
molto tempo ha assemblato
da solo le biciclette in uno
scantinato a Berna. I suoi risparmi
costituivano il capitale
di partenza dell’impresa.
In seguito il laureato in economia
aziendale ha partecipato
a molti eventi di start up,
dove ha raccolto il know-how
e i contatti che ancora gli servivano.
In particolare ha incontrato
Elias Koster, che è
diventato comproprietario
dell’azienda e con cui ha
aperto una filiale a Berlino.
Per due anni hanno fatto
tutto da soli fino al sito web e
al trasporto delle componenti.
Poi hanno deciso di decollare
davvero. Ci sono voluti soldi
e tanto coraggio. A Fernandez
in genere piace riflettere
a fondo prima di agire, ma da
quando ha fondato la start up,
ha dovuto imparare che a
volte è necessario fare le cose
senza avere la garanzia di riuscire
ad essere perfetti.
Investitori
La loro idea di business, che
combina il boom della bici e
la voglia di personalizzazione,
è stata in grado di
convincere gli investitori
Jürg Schwarzenbach e
David Schröder, CFO di Zalando
ed ex superiore di Koster.
Ad attirare l’attenzione
dei due è stato l’articolo di un
redattore appassionato di ciclismo
di «20 Minuti», che si
era imbattuto nella pagina
Facebook dell’azienda. È
così che sono stati raccolti
220 000 franchi.
Nel negozio a Berna sono
esposte biciclette di tutti i
tipi. I clienti scelgono il proprio
modello di telaio fra tre
varianti e il resto lo compongono
a loro piacimento. C’è
una scelta di 256 colori RAL
con vari gradi di brillantezza.
E ora sono in vendita anche
modelli elettrici. Fernandez
ci tiene a sottolineare l’alta
qualità dei pezzi che contraddistingue
la loro offerta. La
verniciatura a polvere è fatta
nell’Emmental, e a Berna
vengono assemblate a mano
le bici. Oltre che dal successo
Alberto Fernandez è motivato
a continuare nell’impresa
dalla gioia dei clienti quando
ritirano i loro pezzi unici. •
designyourbike.ch
Il negozio sulla bernese
Papiermühlestrasse
è anche un’officina.
Una volta scelto
il telaio, il cliente può
sbizzarrirsi nel comporre
la propria bici.
marzo 2021 | touring 27
MOBILITÀ
«Riteniamo che la strada sia
sbagliata, non gli obiettivi»
Contro la nuova legge sul CO2, che il TCS considera
un compromesso accettabile, è stato lanciato un referendum.
François Launaz, presidente di auto-svizzera, spiega il perché.
INTERVISTA DINO NODARI
Perché auto-svizzera è contraria
alla nuova legge sul CO2?
François Launaz: Le nuove disposizioni
rendono la mobilità motorizzata individuale
notevolmente più costosa. Tra l’altro,
un litro di benzina o di diesel sarà
gravato da 12 centesimi di tasse supplementari
– e la Svizzera ha già oggi il diesel
con il secondo prezzo più alto d’Europa.
Inoltre, i dettagli delle prescrizioni
in materia di CO2 per i nuovi veicoli
comportano sanzioni più elevate e
quindi un possibile aumento dei prezzi,
o perlomeno questo è l’obiettivo della
legge. Auto-svizzera e i suoi membri
sono dell’opinione che l’elettorato elvetico
debba avere l’ultima parola su questo
diffuso rincaro della mobilità individuale
motorizzata.
Il settore dell’auto investe a fondo nella
mobilità elettrica e i clienti si interessano
a queste vetture. La legge sul CO2
non è un’opportunità per gli importatori
di vendere più veicoli elettrici?
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni
di CO2 delle nuove automobili, rispettivamente
dal 2025 e dal 2030, sono assolutamente
incontestati. Entro la metà di
questo decennio, esse dovrebbero scendere
del 15% rispetto al 2021 e del
37,5% dal 2030. Questi dati non sarebbero
possibili senza un aumento del numero
di nuove auto elettriche e ibride
plug-in. Tuttavia, anziché promuovere
le propulsioni alternative, come fanno
molti paesi europei, il parlamento ha deciso
unilateralmente di rendere più costosi
i carburanti fossili e i veicoli con
una tecnologia collaudata. Riteniamo
che sia sbagliata questa strada, non gli
obiettivi.
Perché i progetti di protezione
del clima dovrebbero essere finanziati
all’estero ma non in Svizzera?
Il traffico stradale svizzero è accusato
del fatto che le emissioni di CO2 non
sono diminuite negli ultimi tre decenni.
È vero, ma non sono neppure salite, nonostante
dal 1990 la popolazione sia
cresciuta del 30% e l’attività economica
addirittura del 55%. Come conseguenza,
la circolazione stradale è aumentata
del 38% e ciò con delle emissioni di CO2
costanti. Grazie a una quota maggiore
di elettromobilità dovremmo riuscire a
ridurle sempre di più, a condizione che
l’energia sia generata da fonti rinnovabili.
È possibile, ma senza gravare sulla
popolazione e sull’economia con enormi
costi aggiuntivi.
La legge prevede tasse disincentivanti
che in buona parte ritorneranno alla
popolazione. Cosa c’è di male?
Su questo punto le ingiustizie sono già
programmate. Il conto sarà pagato dalle
famiglie e dalle PMI (piccole e medie
«Non si dovrebbe
tirare fuori dalle tasche
della gente denaro
che verrebbe speso
senz’altro in maniera
più ragionevole»
François Launaz
presidente di auto-svizzera
imprese), che non possono investire
dall’oggi al domani in tecnologie e
veicoli a basse emissioni e che perciò
verseranno più tasse disincentivanti di
quanto sarà loro restituito. E a causa dei
maggiori costi sostenuti, passerà ancora
molto tempo prima che abbiano abbastanza
denaro a disposizione da investire
per l’acquisto di veicoli più efficienti.
Non si dovrebbe tirare fuori dalle
tasche della gente denaro che verrebbe
speso in maniera senz’altro più ragionevole.
Inoltre, la crisi del coronavirus sta
peggiorando ulteriormente questi effetti.
Per alcuni la legge si spinge troppo
avanti, per altri è troppo fiacca.
Questo non parla a favore di
un buon compromesso svizzero?
Se così fosse, avremmo raggiunto un
buon compromesso ogni qualvolta che
un progetto va in votazione. Questo è
il bello della democrazia diretta: l’unica
cosa che conta è se la maggioranza ritiene
che la legge sul CO2 sia una soluzione
praticabile oppure no.
28 touring | marzo 2021
ALD
Non è possibile che la nuova legge
sul CO2 diventi un motore per
l’innovazione?
Anche se fosse così, ciò varrebbe solamente
in misura limitata per l’industria
dell’automobile, perché i veicoli sono
sviluppati all’estero. Ricordiamoci che
non un solo modello è progettato e costruito
esclusivamente per la Svizzera.
Tra l’altro: i produttori di automobili
erano costretti a ridurre il consumo dei
loro veicoli già prima dell’introduzione
delle nuove prescrizioni sul CO2. I
clienti, ovviamente, vogliono circolare
in modo sempre più parsimonioso. Lo
si vede anche nel settore dei trasporti,
dove i camion diventano sempre più efficienti
nonostante i loro obiettivi di CO2
non saranno introdotti in Europa prima
del 2025.
Quante possibilità ci sono di vincere
il referendum?
È difficile dirlo. In alcuni cantoni sono
state respinte alle urne leggi sull’energia
che prevedevano aumenti di prezzi
notevolmente inferiori rispetto alla
legge sul CO2. Penso anche che l’adesione
al referendum sarà tendenzialmente
maggiore in Romandia che nella
Svizzera tedesca. In ogni caso sarà una
battaglia elettorale avvincente e interessante.
Ma le posso assicurare che naturalmente
auto-svizzera accetterà il risultato,
qualora la legge fosse approvata
dall’elettorato.
Se il referendum fosse approvato dal
popolo ci vorrebbe una nuova legge
sul CO2. Ritiene che possa essere migliore
per gli automobilisti svizzeri?
Nulla cambierebbe riguardo ai futuri
obiettivi di riduzione di CO2 per i nuovi
veicoli, e questa è una buona cosa. Dal
nostro punto di vista, tuttavia, si dovrebbero
evitare aumenti artificiali dei
prezzi del carburante. Inoltre la Svizzera
dovrebbe investire più fondi nella
promozione delle nuove tecnologie. Un
paio di stazioni di ricarica nei condomini,
come quelle che dovrebbero essere
pagate da quel mostro burocratico
che è il «Fondo per il clima», non sono
assolutamente sufficienti. Alcuni cantoni
stanno facendo un lavoro eccellente
e sostengono il passaggio ai veicoli elettrici,
che a causa delle batterie sono ancora
molto più costosi dei motori a combustione.
Perché la Confederazione non
può attivarsi ulteriormente per accelerare
la riduzione di CO2 nella circolazione?
•
Comportamento
pericoloso in autostrada
Certi automobilisti si comportano come se fossero soli
nel traffico. C’è chi parcheggia metà sul marciapiede
e metà che ingombra la carreggiata, o chi si ferma in
mezzo alla strada per chiacchierare con un passante.
TESTO URS-PETER INDERBITZIN
Azioni irresponsabili come queste
sono purtroppo all’ordine
del giorno. Recentemente il
Tribunale federale si è dovuto pronunciare
in merito ad un caso di
grossolana negligenza commessa
da un’automobilista. Il fatto risale
ad oltre due anni fa e si è verificato
sull’A1 in prossimità dello svincolo
Berna-Wankdorf in direzione di
Schönbühl. La donna circolava
sulla corsia sinistra a circa 80 km/h
quando il figlio trasportato sul
sedile posteriore scoppiava a piangere.
La donna decideva di lasciare
l’autostrada. In una prima fase
riduceva la velocità per inserirsi
sulla corsia centrale, frenando da
almeno 80 a 55 km/h. Dopo il
primo cambio di corsia decelerava
una seconda volta di altri 30 km/h
e si portava sulla destra a 25 km/h
con l’intenzione di imboccare l’uscita.
L’intera manovra durava 30
secondi su un tratto di 500 metri
con traffico incolonnato piuttosto
denso. Il tutto veniva registrato
mediante Satspeed da una pattuglia
della polizia che procedeva
sulla corsia normale di marcia.
Rischio di tamponamenti
La giustizia bernese aveva condannato
la conducente per violazione
grave delle norme della circolazione
ad una pena pecuniaria sospesa
di 24 aliquote giornaliere da
120 franchi e multa di 480 franchi.
Per il tribunale d’appello era chiaro
che il suo comportamento aveva
provocato una brusca interruzione
del flusso del traffico. Ciò costringeva
non soltanto gli utenti che
aveva superato sulle due corsie, ma
anche i veicoli che viaggiavano più
indietro, a reazioni imprevedibili
e repentine. Veniva
quindi a configurarsi perlomeno
la messa in pericolo
astratta accresciuta di tamponamento.
Il pianto del figlio poteva
spiegare, ma non giustificare,
la manovra in quanto il disagio
del bambino non era condizionato
dalla situazione stradale. Il motivo
addotto non poteva neppure essere
considerato emergenza vera e propria
e di conseguenza non costituiva
una circostanza attenuante.
La donna è insorta contro la condanna
presso il Tribunale federale,
il quale l’ha confermata con sentenza
6B_1173/2020. La corte suprema
ritiene, come la magistratura
bernese, che i conducenti che
seguivano l’automobilista sulle due
corsie di sorpasso a circa 80 km/h
non potevano aspettarsi di trovarsi
improvvisamente davanti un veicolo
circolante ad appena 25 km/h.
La donna aveva agito in maniera
spericolata: frenando bruscamente
senza valide ragioni imputabili al
traffico aveva violato intenzionalmente
le norme della circolazione,
ignorando il rischio generalmente
noto di coinvolgere i conducenti
che la seguivano in un incidente.
I giudici federali hanno pertanto
respinto il ricorso affermando che
sarebbe stata l’opzione più sicura e
ragionevole rimanere sulla corsia
di sorpasso anche se ciò significava
mancare l’uscita autostradale. Il
comportamento pericoloso e irri-
spettoso verso gli altri
utenti veniva dunque
punito, oltre che con
sanzione pecuniaria,
con la sospensione
della licenza di condurre
per almeno
tre mesi. •
URS-PETER
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marzo 2021 | touring 29
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Campeggio invernale
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e cibi approppriati.
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In tenda al freddo:
cosa occorre sapere
TESTO SANDRA EGLI
A quali temperature non è
più consigliabile campeggiare
in tenda?
Dr. Martin Walliser: La possibilità
di accamparsi d’inverno e a
basse temperature dipende soprattutto
dall’esperienza e, naturalmente,
dall’attrezzatura. In
questo senso non si può dare
altra raccomandazione se non
quella di non sopravvalutare in
nessun caso se stessi e le attrezzature.
Se tutto va bene, ci si può
accampare senza problemi a
temperature ben al di sotto di
0° Celsius. È importante mantenersi
nella misura del possibile
asciutti e ridurre al minimo la
dispersione di calore.
Come evitare di congelare
di notte?
Un sufficiente apporto di calorie
e di liquidi è un prerequisito per
il funzionamento del metabolismo
e anche per mantenere costante
la propria produzione di
calore. Tuttavia, poiché gli esseri
umani sono per natura abbastanza
indifesi contro il freddo,
è qui che entra in gioco l’attrezzatura.
Se disponibile e utilizzata
correttamente, rispettando
i principi di base menzionati
sopra, la temperatura non rappresenta
più un problema.
Quali sono i cibi adatti
al campeggio invernale?
È importante un adeguato apporto
calorico. L’energia supplementare
può essere fornita da un
pasto caldo. È opportuno portare
con sé soprattutto cibi ricchi di
carboidrati che, in generale,
sono facili da digerire e forniscono
energia immediata. Anche
gli alimenti contenenti proteine
e grassi hanno un alto contenuto
energetico, naturalmente, ma a
volte sono più difficili da digerire
e, in caso di ipoglicemia, non immediatamente
disponibili per
l’organismo.
Quanto è importante bere
liquidi a sufficienza?
A temperature e livelli di umidità
molto bassi, si possono perdere
più liquidi attraverso la respirazione,
soprattutto in caso di
sforzo fisico intenso. La disidratazione
comporta un’alterazione
del metabolismo e un maggiore
rischio di trombosi e può compromettere
la funzionalità renale.
Tuttavia, questo accade solamente
quando si trascorrono
lunghi periodi in condizioni
estreme. ◆
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Familiare dalle virtù
elettrizzanti
E Motore sincrono, 204 CV W22,0 kWh/100 km (media del test), etichetta Energia A
V autonomia: 264 km k peso: 1953 kg (modello del test) P 7,5 s da 0 a 100 km/h L52 900 fr.
Quale prima realizzazione sulla sua piattaforma elettrica,
Volkswagen presenta una compatta spaziosa che sedurrà
le famiglie. In più, l’ID.3 si dimostra dinamica e tecnologica.
Unico neo l’autonomia non fenomenale.
TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER
Familiare elettrica credibile
Piacere e comfort di marcia
Prestazioni/Comportamento vivace
Abitabilità generosa
Dotazione di sicurezza di serie
Ricarica piuttosto rapida della batteria
Raggio di sterzata molto corto
32 touring | marzo 2021
Digitale,
l’ambiente che
domina la plancia
di bordo.
Aerodinamica Il suo
design privilegia gli
aspetti pratici piuttosto
che quelli emozionali.
Pratica, la leva
del cambio rotativa
a lato della
strumentazione.
Autonomia tirata (batteria 58 kWh)
Il montante anteriore limita la visibilità
Carico utile ridotto
Qualità percepita mediocre
Affidabilità riconoscimento cartelli
Schermo tattile relativamente lento
Garanzia di fabbrica di 2 anni
SCHEDA TECNICA
VEICOLO PROVATO
VW ID.3 1st Max Pro Power:
5 porte, 5 posti; 52 900 fr.
(veicolo del test: 53 560 fr.)
Gamma: dalla Pro, 145 CV,
batteria 58 kWh (35 850 fr.)
alla Pro S Tour 4 posti,
204 CV, 77 kWh (51 100 fr.)
Opzioni (base): vernice metallizzata
(660 fr.), cerchioni
alu (710 fr.). pompa di calore
(1380 fr.), preparazione gancio
portabici (430 fr.),
Garanzia: 2 anni di fabbrica,
8 anni/160 000 km su batteria;
3 anni assistenza; anticorrosione:
12 anni (con condizioni)
Importatore: Amag Import,
6330 Cham, volkswagen.ch
DATI TECNICI
Motore: sincrono, 204 CV,
310 Nm; cambio 1 rap., trazione
post. Batteria ioni litio
58 kWh, caricatore di bordo
11 kW. Peso: 1953 kg (auto
test), tot. ammissibile 2260 kg,
carico rimorchiabile –
passo 277 cm
70%
lunghezza 426 cm larghezza 181 cm
bagagliaio: 385–1267 litri
pneumatici: 215/45R20, min.215/55R18
156 cm
La carrozzeria monovolume della
VW ID.3 farebbe quasi pensare
che siano tornati i bei vecchi
tempi delle monovolume compatte.
Tuttavia, i montanti anteriori inclinati
e il tetto sfuggente rispondono
prioritariamente ad esigenze aerodinamiche.
Parallelamente, la piattaforma
modulare elettrica è caratterizzata da
un passo lungo, tanto che questa vettura,
non più grande di una Golf, regala un
apprezzabile spazio dietro per le gambe.
E pure la capacità del bagagliaio non è
di fatto penalizzata dalla presenza del
motore elettrico sull’asse posteriore.
La VW ID.3 si caratterizza per l’ambiente
digitale che domina l’abitacolo. Il
conducente si trova davanti un pannello
dalle informazioni minimaliste che rappresenta
una svolta rispetto alla complessità
della Golf. La gran parte dei comandi
sono concentrati su uno schermo
tattile da 10″. Sul modello 1st Edition
attualmente sottoposto al test di lunga
durata del TCS, le informazioni di guida
sono completate da un display head-up
che proietta i simboli di navigazione in
3D sul parabrezza. Preciseremo che questa
funzione, non ancora a punto all’uscita
dell’ID.3, ha potuto essere aggiunta
successivamente tramite semplice aggiornamento
del software.
Silenzio, potenza
La VW ID.3 rileva l’arrivo del conducente
che deve soltanto girare il comando
del cambio rotativo per partire.
Come ogni blocco elettrico, il motore
sincrono da 204 CV offre un eccellente
piacere di marcia, sia in ambito urbano
sia autostradale. Le accelerazioni molto
lineari dissimulano progressioni simili
a quelle di una GTI, utili per effettuare
sorpassi in tutta sicurezza. La foga di
questa trazione posteriore è imbrigliata
da un ESP che controlla ogni accenno di
sovrasterzo. Il comportamento rimane
più dinamico che sportivo, anche in considerazione
delle due tonnellate di peso.
Su questa versione, dotata di una batteria
da 58 kWh, l’autonomia è risultata
inferiore a 300 km. Vale a dire che il caricatore
di bordo da 11 kW e la possibilità
di allacciarsi alle colonnine rapide
sono benvenuti. Per un raggio d’azione
maggiore, bisognerà ricorrere alle versioni
da 77 kWh. Con un prezzo inferiore
a quello di una Golf GTI, la VW
ID.3 offre un ampio equipaggiamento.
Nel complesso, un’automobile elettrica
credibile. •
→
marzo 2021 | touring 33
DINAMICA DI COMPORTAMENTO
Accelerazione (0–100 km/h): 7,5 s
Elasticità:
60–100 km/h (in posizione D) 3,9 s
80–100 km/h (in posizione D) 2,2 s
Diametro di sterzata:
10,4 m
Frenata (100–0 km/h): 40,9 m
Insonorizzazione:
60 km/h: 57 dBA
120 km/h: 64 dBA
Spazioso, il divano molto family.
Bagagliaio: vano aggiuntivo sotto il pavimento.
Il tetto nero è caratterizzato da
un ampio spoiler e dalle luci LED.
CHECK-UP TCS
TCS MoBe: Andrea Scuderi
COSTI DI SERVIZIO
Manutenzione (km/mese) ore man. (fr.) 1
30 000/24 3,4 613.–
60 000/48 3,4 613.–
Manutenzione per 180 000 km:
15 000 km/anno 20,4 3678.–
1 incl. materiale
COSTI D’ESERCIZIO
km/anno ct./km fr./mese
fissi variabili
15 000 73 669.– 248.–
30 000 47 669.– 497.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS:
145 fr. (UFS)
TCS ASSICURAZIONE AUTO
premio annuo 2 : 797.–
2
esempio di offerta per un socio TCS 36enne,
domiciliato a Berna, responsabilità civile e
casco totale, chilometraggio annuo 10 000 km,
garage coperto, premio annuo senza spese.
CONSUMO AL BANCO DI PROVA
ciclo
misto
fabbrica WLTP 19,4 kWh/100 km
Emissioni di CO2 (WLTP): 0 g/km
Media svizzera di CO2 169 g/km
Etichetta Energia
A
CONSUMO DEL TEST
22,0 kWh/100 km autonomia 264 km
capacità batteria (netta): 58 kWh
il video
del test
tcs.ch/
portale-video
VW ID.3 1st Max Pro
CARROZZERIA
La forma monovolume molto fluida ben
si sposa con la vocazione di questa compatta
familiare. Il divano facilmente accessibile
riserva uno spazio generoso
con un pavimento completamente piatto.
Non enorme, la capacità del vano bagagli
può essere aumentata abbassando il
fondo amovibile.
ABITACOLO
La plancia di bordo è dominata dall’ampio
schermo tattile che contrasta con il
pannello della strumentazione minimalista.
Un’unione fruttuosa. Peccato che il
funzionamento sia piuttosto lento. Il tutto
è completato da un display head-up con
realtà aumentata che proietta grandi
simboli sul parabrezza. Qualità percepita
dei materiali assai mediocre.
COMFORT
L’eccellente livello di insonorizzazione,
l’ammortizzamento preventivo e i sedili
accoglienti procurano un buon comfort
di marcia. Ciò sia nella guida urbana sia
sui lunghi tragitti.
PREZZO-PRESTAZIONI
Con pochi optional, l’equipaggiamento
dipende dai 9 livelli di dotazione a scelta.
Sistema di navigazione, regolatore ACC
predittivo e fari LED sono forniti a partire
dal secondo livello. Costi di manutenzione
modici. Garanzia di fabbrica limitata
a 2 anni.
COMPORTAMENTO
Favorito da una ripartizione delle masse
equilibrata e da un baricentro basso, il
comportamento è rassicurante e relativamente
agile. Questa trazione posteriore
ben gestita dall’ESP si distingue per
l’assenza di effetti di coppia al volante e
da un raggio di sterzata molto ridotto.
MOTORE
E TRASMISSIONE
Il motore elettrico da 204 CV si fa beffe
del peso elevato per erogare accelerazioni
quasi sportive. Se ne apprezzano
soprattutto la coppia sempre presente e
le riprese molto consistenti. Il comando
rotativo del cambio è posto nel prolungamento
della strumentazione.
CONSUMO
Dotato di una batteria da 58 kWh, questo
modello annuncia un’autonomia piuttosto
limitata. Nella guida invernale, a malapena
ha superato i 250 km. Consumi
medi onorevoli (22 kWh/100 km).
SICUREZZA
Vari assistenti di serie. Il display head-up
a realtà aumentata che equipaggia i modelli
superiori è innovativo. Riconoscimento
segnaletica non impeccabile. Distanze
di frenata lunghe (fondo bagnato).
CREDITS: su gentile autorizzazione di Scott Sports SA, Givisiez.
34 touring | marzo 2021
TECNICA
Test comparativo elettrico:
l’altra scelta chiamata SUV
Oltre alle tradizionali berline, quali la VW ID.3, l’offerta elettrica
privilegia anche le SUV, che si prestano al meglio ad ospitare
le voluminose celle delle batterie.
TESTO MARC-OLIVIER HERREN
Mercedes-Benz EQA
VW ID.4
Derivata direttamente dalla SUV GLA, la Mercedes-Benz
EQA è il primo veicolo elettrico compatto della casa. Allungata
di 5 cm, diverge essenzialmente dalla cugina termica
per l’inserimento di un imponente modulo di batterie nel
sottofondo. Inizialmente questo veicolo è proposto in una
versione da 190 CV e trazione anteriore. In seguito, le potenze
si estenderanno fino ad oltre 270 CV e l’inserimento
di un secondo motore elettrico sull’asse posteriore garantirà
la trazione integrale. Da notare la rispettabile altezza da
terra di 20 cm.
Sul piano estetico, questa SUV è identificabile per la sua calandra
costituita da un pannello nero, segno distintivo della
gamma EQ. Ad esclusione di un bordo retroilluminato, l’allestimento
interno è simile alla GLA. Ritroviamo pure il famoso
pannello digitale che fonde strumentazione e schermo
tattile. A causa della batteria, gli occupanti dietro sono seduti
su un divano basso mentre il bagagliaio perde 95 l. Il
motore da 190 CV eroga solide accelerazioni molto progressive.
Varie modalità di recupero dell’energia tutelano l’autonomia.
La dolcezza di marcia caratterizza il comportamento.
Questa versione SUV della piattaforma elettrica del gruppo
Volkswagen condivide molteplici elementi della berlina ID.3.
A cominciare dalle indicazioni sulla navigazione proiettate
in modalità di realtà aumentata sul parabrezza. Innovativo.
Come previsto, il design dell’ID.4 è privo di ostentazione e
la strumentazione digitale è identica a quella della berlina.
Questa SUV non molto alta sulle sue zampe (altezza da terra
di 16 cm) si apre su un abitacolo spazioso con il fondo piatto,
senza tunnel centrale. Un vero veicolo familiare capiente
completato da un bagagliaio di buona capacità.
La gamma, che comporta 3 motorizzazioni e 2 livelli di batteria,
si arricchirà quest’estate di una versione 4×4 da 306
CV. Sui modelli standard, il motore è istallato dietro. Questo
spiega anche il raggio di sterzata minimo (10,2 m). Testata
nella versione 204 CV, l’ID.4 si rivela dinamica, ma priva di
velleità sportive. La potenza trasmessa alle ruote posteriori
è dovutamente imbrigliata dall’ESP. L’assetto trae beneficio
da una ripartizione delle masse equilibrate. Infine l’equipaggiamento
può essere corredato di un regolatore adattivo con
funzione predittiva e fari a matrice. ◆
FOTO ALD
Marca/modello Mercedes-Benz EQA 250 VW ID.4
Categoria SUV compatta SUV compatta
Lunghezza/larghezza/altezza 4,46 /1,83/1,62 m 4,58 /1,85/1,61 m
Volume del bagagliaio 340 –1320 l 543 –1575 l
Motore asincrono 190 CV sincrono 148 /170/204 CV
Coppia massima 375 Nm 220 /310 Nm
Cambio/trazione monorapporto /trazione anteriore monorapporto/trazione posteriore
Accelerazione da 0 a 100 km/h 8,9 s 10,9 /9,0/8,5 s
Capacità batteria ioni di litio 66,5 kWh (netto) 52 /77 kWh (netto)
Consumo misto (WLTP) 17,7 kWh /100 km 22 kWh /100 km (204 CV)
Autonomia (WLTP) 426 km 348 /522 km
Caricatore a bordo + potenza di ricarica 11 kW +100 kW CCS 7,2 /11 kW +50 /125 kW CCS
Durata della ricarica rapida 30 min. (10–80%) 38 min. (5–80%, 204 CV)
Prezzo meno di 50 000 fr. ca. da 39 000 a 64 000 fr.
Disponibilità inizio marzo da fine marzo
marzo 2021 | touring 35
Buoni propositi
Rapporto prezzo-dotazione
Crossover dal design seducente
Temperamento motore/reattività
del cambio
Comportamento dinamico
Filtraggio della sospensione attiva
Divano spazioso
Sistemi d’assistenza di serie
Consumo relativamente alto
Digitalizzazione poco avanzata
Sistema anticollisione allarmista
Nessun servizio manutenzione gratis
Sculturale, la poppa inclinata è percorsa
da fari LED a forma di L.
CADILLAC XT4 350T AWD SPORT
Quasi scomparsa in Europa, la marca americana rivive con
la SUV XT4 bellamente cesellata e dal comportamento sovrano.
TESTO E FOTO MARC-OLIVIER HERREN
Confidato a giovani designer, lo
stile di questa SUV «crossoverizzata»
conquisterà gli amanti
delle linee tese, mentre il
posteriore inclinato le conferisce un
tocco di compattezza. La plancia di
bordo filante e copiosamente rivestita in
schiuma conferma che la XT4 è un’auto
d’alta gamma. Commercializzata da 2
anni negli USA, sente un po’ il peso degli
anni a giudicare dagli indicatori analogici
e dal touchscreen ridotti a 8″. Non
potremmo tuttavia lamentarci di questo
volto un po’ datato, poiché la strumentazione
è funzionale e completata da un
display head-up di buone dimensioni.
L’interno in pelle di questa versione
Sport offre ampio spazio per le gambe
dietro sul divano, dotato di sedili riscaldanti
sin dalla versione di base. Del resto,
la Cadillac XT4 è ben equipaggiata.
Il modello Sport possiede sedili anteriori
ventilati e un ventaglio di sistemi
di assistenza, tra cui un efficace sistema
di allerta per il traffico trasversale po-
steriore. Peccato che il volume del bagagliaio
sia oberato da un ingombrante
vano posto sotto il pavimento.
Segno dei tempi, questa crossover si accontenta
di un 4 cilindri 2 l. Comunque
questo propulsore boostato da un turbo
a 2 fasi si rivela nel contempo docile e
potente. Le salite di giri esplodono fin
verso 5800 giri/min, sostenute da un
cambio a 9 rapporti molto reattivo. Malgrado
un sistema di disattivazione dei
cilindri e un differenziale a doppia frizione
che disinserisce la trazione integrale,
questo gruppo tonico non vanta
una sobrietà esemplare. Resta il fatto
che questa 4×4 – con 4 modalità a
scelta –, unita alla sospensione adattiva,
contribuisce alla stabilità di quest’auto
molto dinamica che affronta le curve restando
incollata alla strada. Per giunta,
l’ammortizzamento in finezza fornisce
un apprezzabile comfort di marcia in
autostrada. Un elegante veicolo capace
anche di rimorchiare 2 tonnellate. •
GM ELETTRIZZA
Nell’ora in cui General Motors
ha annunciato il suo
coming out elettrico, la Cadillac
XT4 fa un po’ la figura
dell’ultimo dei Mohicani. Da
qui al 2025, il gruppo GM
lancerà 30 modelli elettrici,
ripartiti sulle sue 4 marche
(Cadillac, GMC, Chevrolet,
Buick). Saranno inclusi anche
SUV e pick-up. Previsti
investimenti per 27 miliardi
di dollari in totale nella mobilità
elettrica e nella guida
autonoma.
Fari LED allungati e
calandra nera laccata
caratterizzano il look
della Cadillac XT4 Sport.
N 4,59 m; bagagliaio: 637 l E2 l turbo benzina 230 CV, 350 Nm; cambio aut. 9 rapporti, 4×4;
da 0 a 100 km/h in 8,3 s; consumo (prova): 9,8 l/100 km; autonomia: 629 km L 57 150 fr.
36 touring | marzo 2021
TECNICA
per cominciare l’anno
HYUNDAI TUCSON 1.6 T-GDI HEV VERTEX 4WD
Tra le varie motorizzazioni di questa quarta edizione, la versione
ibrida offre un bell’equilibrio tra comfort e prestazioni.
Sul filo delle generazioni, il design
di questa SUV compatta si è continuamente
evoluto fin ad esibire un
aspetto tanto audace quanto seducente,
all’insegna delle luci dissimulate
nella calandra che danno un tocco futurista
ai tratti sostanzialmente dinamici
della Tucson. Lo stile cangiante si protrae
nell’abitacolo dove la plancia di
bordo dalle armoniose rotondità integra
una strumentazione digitale in cui i
pulsanti sono ridotti al minimo.
Assenza alla quale ci si abitua rapidamente,
aiutati anche dal comando vocale
intelligente e da una connettività
avanzata. Discorso un po’ meno incoraggiante
per il cambio costituito da grandi
pulsanti. Fortunatamente, ogni manovra
è accompagnata da un bip sonoro.
Da buona ibrida, la Tucson HEV parte in
modalità elettrica, presto soppiantata
dal 4 cilindri turbo. L’unione tra i due
motori è perfettamente armonica e fornisce
riprese consistenti alla minima
Firma luminosa Affascinante:
le luci diurne
sono integrate nella
calandra.
sollecitazione del gas. Piede a tavoletta,
l’1,6 l si fa sentire, anche se le accelerazioni
sono robuste, ma decisamente non
sportive. Di preferenza si sceglierà una
guida tranquilla, che permette di effettuare
lunghi tratti in modalità elettrica,
che fa bene ai consumi. Frugale nel traffico
urbano, la Tucson è infatti piuttosto
ingorda a velocità autostradale, come
dimostrano gli 8,9 l/100 km della prova.
Un dato relativizzato dal fatto che siamo
su una trazione integrale. La Tucson è
dotata di una modalità off-road e persino
di un assistente per la discesa. La
sua sospensione attiva gestisce bene il
rollio e assicura un buon assorbimento.
Un po’ goffa, questa pura SUV compatta
brilla con una marcia morbida e, più ancora,
con la sua polivalenza (peso rimorchiabile:
1650 kg). Il divano dallo
schienale regolabile offre un ottimo spazio
per le gambe. Infine, la dotazione
è generosa: climatizzatore a tre zone,
sedili ventilati ecc. Chi offre di più? •
Stile distintivo/firma luminosa
Consumi in città
SUV ibrida polivalente
Ricca dotazione di serie
Sistemi di assistenza innovativi
Abitabilità posteriore
Prestazioni di garanzia
Consumi in autostrada
Comportamento placido/peso
Cambio automatico lento
Raggio di sterzata piuttosto ampio
L’assistente per l’angolo cieco proietta
sul quadro strumenti i veicoli in avvicinamento.
SUPER SICURA
La Tucson Vertex offre tutti
i sistemi di assistenza del
momento, tra cui un aiuto
al parcheggio telecomandato
con la chiave. Il rilevamento
angolo cieco visualizza
il traffico laterale non
appena si aziona la freccia.
Ideale per individuare la
presenza di ciclisti al momento
di svoltare. Altro
aiuto benvenuto, l’allarme
di apertura delle portiere
che suona quando un veicolo
si avvicina mentre il
passeggero sta per scendere
dall’auto.
N 4,50 m; bagagliaio: 616 l E1,6 l benzina 180 CV, sincrono 60 CV, 230 CV accum., 350 Nm; cambio
aut. 6 rap., 4×4; 0 –100 km/h in 8,3 s; consumo (prova): 8,9 l/100 km; autonomia: 584 km L 51 000 fr.
marzo 2021 | touring 37
TCS BENEFITS
Softcarwash
si prende cura del
vostro veicolo e
dell’ambiente.
Coccolare l’automobile
con Softcarwash
Da Softcarwash i soci TCS risparmiano due franchi sui sei programmi
di lavaggio disponibili. L’azienda è presente in tutta la Svizzera con
32 stazioni, da Sion a Lugano fino a Ginevra. Un’offerta vantaggiosa
riservata ai nostri soci che fa bene alla vettura e all’ambiente.
Membre
Mitglied
Socio
TESSERA DI SOCIO
2021
2 fr.
di sconto
ALD
Che la si esegua per routine o piacere,
la pulizia regolare rientra
nella cura e manutenzione ordinaria
dell’auto. Il passaggio attraverso
il tunnel rimuove il sale accumulatosi
durante l’inverno, a tutto
beneficio della carrozzeria. Il veicolo
viene liberato dallo sporco e i cristalli
puliti a fondo, il che è essenziale per
una migliore visibilità. Un’automobile
pulita non è solo più sicura da guidare
ma anche molto più bella da vedere.
Efficace contro lo sporco
e rispettoso dell’ambiente
Con 32 stazioni, Softcarwash è uno dei
maggiori fornitori di autolavaggio in
Svizzera. Gli impianti offrono sei programmi
per un risultato perfetto. Oltre
a tecnologia moderna, sistema di comando
intelligente e materiali pregiati,
Softcarwash garantisce una pulizia delicata
nel rispetto dell’ambiente. Naturalmente,
come per la lavastoviglie, non è
possibile fare a meno di detergenti, ma
l’azienda è attenta ai dosaggi e utilizza
prodotti chimici di qualità. Inoltre le
acque reflue vengono sottoposte ad un
ciclo di trattamento e depurazione
biologica e quindi riutilizzate.
Un affare pulito
Spietato con lo sporco, gentile con l’auto
e l’ambiente ed infine, ma non per questo
meno importante, Softcarwash è
pure buono per il portafoglio. Per i soci
del TCS altrettanti ottimi motivi per affidarsi
ai professionisti di Softcarwash
OFFERTA CLUB
I soci TCS ricevono uno sconto di
2 franchi sui 6 programmi a scelta
presso gli autolavaggi Softcarwash
in tutta la Svizzera.
Riduzione valevole per socio e
lavaggio.
Dietro presentazione della tessera
di socio valida.
Offerta valida permanentemente.
Non cumulabile con
altre offerte.
benefits.tcs.ch
Laviamo vetture.
la prossima volta che la loro automobile
avrà bisogno di un lavaggio completo e
di qualità. •
38 touring | marzo 2021
TECNICA
HYUNDAI I20 1.0 T-GDI VERTEX
City-car dai molteplici talenti
La Hyundai i20 guadagna in maturità col passare delle generazioni. Dotata di stile, la
terza edizione seduce per comfort ed equipaggiamento, che certamente non è gratis.
TESTO MARC-OLIVIER HERREN
Un suono compatto
quello emesso alla
chiusura delle portiere
dietro: un dettaglio
semplice che sottolinea
da solo i progressi fatti da
questa city-car coreana, sia
detto di transenna, prodotta
in Turchia. Questa impressione
favorevole è corroborata
dalle linee angolose e
decise della carrozzeria. La
larghezza aumentata di 3 cm
e il tetto abbassato contribuiscono
anch’essi a conferire
maggiore prestanza a questa
pura auto da città.
Ambiente digitale
Senza sorprese l’abitacolo è
guarnito dalle sempiterne
plastiche dure, che hanno
tuttavia un aspetto piuttosto
piacevole. Un filo austero,
l’insieme è ravvivato però
dalla digitalizzazione integrale
della versione Vertex.
Il pannello della strumenta-
zione a doppio quadrante e
lo schermo tattile da 10,25˝
ben integrato nella plancia di
bordo non sfigurerebbero su
un’auto di categoria superiore.
Il tutto fornisce una
gran quantità
di informazioni,
quasi
troppe. Doverosamente
connessa, questa
i20 adotta
anche un comando
vocale
evoluto molto
pratico, mentre
un’app permette di sorvegliarla
a distanza.
I sedili anteriori, ampi e comodi,
così come la buona insonorizzazione
sono apprezzabili
nei tragitti autostradali,
mentre il divano offre uno
dei maggiori spazi per le
gambe del segmento. Non è
il caso del bagagliaio, la cui
Design più attraente
Armonia cambio/motore
Abitabilità posteriore
Dotazione generosa
Tutti gli assistenti di serie
Volume del bagagliaio
Consumi medi
Prezzi in crescita
capacità è fortemente ridotta
dalla batteria 48 Volt del sistema
a ibridazione leggera.
Sostenuto da un motore-generatore,
il propulsore da 1 l
non è di sobrietà esemplare.
Ma questa
tecnologia favorisce
il piacere
di marcia.
Normalmente
discreto e
poco soggetto
alle vibrazioni,
questo
3 cilindri turbo si mostra
molto docile in ambiente urbano.
Il cambio a 7 rapporti
con doppia frizione dagli innesti
fluidi completa il tutto.
Non vi è però alcun accenno
di sportività: i 120 CV si accontentano
di imprimere una
buona andatura. D’altra
parte, il telaio rassicurante e
lo sterzo mediamente consi-
stente non incitano certo agli
eccessi. Se le versioni di base
sono già ben equipaggiate, il
modello Vertex è sommerso
di equipaggiamenti di serie.
Una prodigalità che ha il suo
prezzo. •
ASSISTENTI A
TUTTA BIRRA
La Hyundai i20 Vertex è
un vibrante esempio della
democratizzazione dei
sistemi di assistenza. Inimmaginabile
ancora solo 2
anni fa trovare una decina
di sistemi di assistenza – e
di serie! – su una city-car.
Per giunta efficaci, come
l’aiuto al mantenimento
della corsia, incisivo e non
nervoso. Buon bilancio
pure per il sistema anticollisione
durante i parcheggi
in retromarcia che attiva
giudiziosamente una frenata
automatica all’avvicinarsi
di pedoni o ostacoli.
N 4,04 m; bagagliaio: 262 l E1,0 l turbobenzina, 120 CV, 200 Nm; cambio DCT 7 rapporti;
0–100 km/h in 10,3 s; consumo (in prova): 6,6 l/100 km; autonomia: 606 km L 31 700 fr.
Efficace regolatore adattivo.
FOTO ALD
Carattere ben forgiato
Senza sfociare in eccessi,
la Hyundai i20 esibisce
forme elaborate.
marzo 2021 | touring 39
Raccomandi
il TCS Societariato.
Conviene due volte,
con il TCS Societariato a metà prezzo per i Suoi amici e un regalo del
valore di CHF 50.– per Lei.
Il Suo regalo:
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valore di CHF 50.–
Il Suo regalo:
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Sconto 1 o anno. La quota da versare per il rinnovo (compresa tra CHF 69.– e CHF 159.–) dipende dalla sezione
di appartenenza. Solo per i nuovi soci.
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Lei riceve il Suo regalo e i Suoi amici lo sconto del 50%!
1.
Compili il tagliando
e ce lo invii
2.
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soci del TCS
3.
Riceverà via e-mail il Suo codice personale
per la scelta del Suo regalo
✃
Il nuovo socio del club
Signora Signor Data di nascita:
Nome:
Cognome:
I miei dati
Signora
Nome:
Cognome:
Signor
Via:
Numero:
Numero di socio:
NPA:
Luogo:
E-mail:
Lingua di corrispondenza: I F D
E-mail:
Telefono:
Si prega di indicare un indirizzo di posta elettronica.
Il codice regalo verrà inviato per e-mail.
Invii il tagliando a: Touring Club Svizzero,
Chemin de Blandonnet 4, Casella postale 820, 1214 Vernier.
Oppure partecipi online e ne approfitti: tcs.ch/raccomandare
TECNICA
STROMER ST2
Una forza di pianura
La nuova edizione della Stromer ST2 colpisce per la sua cinghia
in carbonio a bassa manutenzione e il cambio al mozzo. Una bici
elettrica che fa buona impressione in città e in pianura.
TESTO E FOTO FELIX MAURHOFER
La prima impressione
dell’ultima nata in casa
del fabbricante svizzero
Stromer, la nuova
edizione della ST2, è forte.
Balzano subito all’occhio il
telaio in alluminio blu reale
dalle ottime rifiniture, i cavi
parzialmente integrati e la
cinghia in carbonio a bassa
manutenzione con cambio al
mozzo. Sono queste le novità
sostanziali rispetto al modello
precedente.
Buona passista
Questa e-bike è mossa dal
motore Cyro Drive integrato
nel mozzo posteriore, con potenza
da 750 Watt e coppia
da 40 Nm. Come ci si attende
da una bicicletta elettrica
Stromer, le accelerazioni
sono lineari e ben armoniz-
zate con il cambio a 5 marce.
In pianura e su leggere
ascese, la ST2 è a suo agio e
raggiunge rapidamente la velocità
massima di 45 km/h.
Nel traffico urbano, il cambio
al mozzo rivela i suoi vantaggi,
permettendo di cambiare
da fermi.
N peso: 32 kg E Cyro Drive, 750 W / 40 Nm; cambio al mozzo a 5 marce;
potenza batteria: 983 Wh L da 6255 fr. (Launch Edition da 7374 fr.)
In salita la nuova Stromer
ST2 è invece un po’ fiacca e
potremmo dire che si sente
la mancanza di un paio di
marce aggiuntive. In questa
situazione è quindi necessaria
una buona dose di forza
muscolare. Come su molte
e-bike Stromer, il ciclista ha
la facoltà di scegliere la capacità
della batteria. Durante
il nostro test abbiamo usufruito
di un accumulatore da
983 Wh che a seconda del livello
di assistenza scelto,
offre un’autonomia fino a
180 chilometri.
Si pedala in sicurezza
La geometria del telaio facilita
una guida comoda e sportiva.
La bicicletta si rivela stabile
e agile, nonostante con
i suoi 32 kg sia relativamente
pesante. Grazie alle gomme
robuste – le E-Gridlock da
27,5 pollici di Vee Tire sviluppate
apposta per le biciclette
elettriche – la Stromer ST2
assorbe al meglio le irregolarità
stradali. Inoltre, le
gomme garantiscono pure
una tenuta e una sicurezza
ottimali nelle curve strette.
Il costruttore svizzero non ha
fatto concessioni in termini
di sicurezza neppure per
quanto riguarda i freni incisivi
né i fari. Lo standard
prevede componenti di alta
gamma.
Il display integrato nel tubo
superiore è facilmente leggibile
e anche il menu è ben
percorribile senza difficoltà.
Diversi parametri possono
essere adeguati alle abitudini
di pedalata del ciclista. La
connettività è garantita dalla
tecnologia Bluetooth e 3G.
In questo modo possono essere
attivate diverse funzioni
quali la localizzazione GPS. ◆
Oltre al display anche i cavi sono
integrati nel telaio.
High-tech e un design
pulito costituiscono
l’estetica della ST2.
Il cambio al mozzo e la cinghia
di trasmissione distinguono la ST2.
marzo 2021 | touring 41
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Parliamo di filtro
antiparticolato
REDAZIONE TOURING
Oltre il 90% delle particelle
di fuliggine prodotta dai motori
diesel è catturato e bruciato
dal filtro antiparticolato.
A seconda della marca e
del modello, la sostituzione
può costare anche 3000 fr.
Come funziona un DPF?
Il DPF, dall’inglese «Diesel
Particulate Filter», è un dispositivo
che intrappola le polveri
sottili presenti nei gas di
scarico dei diesel. Queste si
depositano nelle sue pareti
porose, ciò che ne richiede
una pulizia periodica. La temperatura
dei gas di scarico
deve essere portata oltre il
punto di combustione della
fuliggine che è di circa 550°C,
sia mettendo sotto sforzo il
motore, sia mediante una
post-iniezione di carburante.
Durante la rigenerazione il
particolato viene trasformato
in anidride carbonica e vapore
acqueo, che vengono
espulsi. Nel filtro rimangono
soltanto residui di cenere minimi.
Il profilo di guida influisce
sulla durata del DPF?
Sì, i diesel sono veicoli da lavoro
concepiti per le lunghe
percorrenze. Praticando frequenti
tragitti brevi il DPF si
riempie di fuliggine. Per evitarne
l’otturazione nei modelli
più recenti il conducente
viene avvisato da una spia luminosa
e con la visualizzazione
di un messaggio tipo
«Filtro antiparticolato pieno»
o «Pulizia DPF – mantenere
il veicolo in marcia».
Conviene uscire dalla città
per la rigenerazione?
Sì, in genere basta compiere
il percorso extraurbano consigliato
nel manuale d’uso e
manutenzione, ad esempio in
campagna o autostrada, sollecitando
il motore in modo da
favorire la rigenerazione. Se
l’operazione automatica non
fosse possibile ci si dovrà recare
in un’officina specializzata
per far eseguire la rigenerazione
forzata.
I filtri antiparticolato sono
soggetti a frequenti guasti?
No. Spesso non è il filtro ad
essere difettoso, ma componenti
vicini quali i sensori a
monte o a valle del filtro, il
sensore di pressione differenziale
o gli ugelli di iniezione.
Con quale frequenza
occorre sostituire il DPF?
Per i modelli più vecchi i costruttori
prescrivono intervalli
precisi perlopiù compresi
fra i 120 000 e 180 000 chilometri.
Per i veicoli più recenti
non si possono fornire indicazioni
generiche. Il livello di
saturazione può essere rilevato
nell’ambito degli interventi
di manutenzione leggendo
i dati della centralina
con l’apparecchio diagnostico.
Se è ostruito, il filtro deve essere
sostituito.
Vi sono problemi analoghi
sulle auto a benzina?
I motori a benzina emettono
meno PM10 e raggiungono
più rapidamente la temperatura
necessaria alla post-combustione
dei gas di scarico.
Non è però escluso che il filtro
antiparticolato si intasi e
debba essere sostituito anche
sui veicoli a benzina a partire
dai 200 000 km percorsi.
ACCORGIMENTI
▪ Frequenti tragitti brevi
possono compromettere il
processo di rigenerazione.
Siccome i gas di scarico
non raggiungono le temperature
necessarie alla
post-combustione, si rischia
che il filtro si intasi o
danneggi.
▪ Anche resti di olio motore
incombusti si depositano
nel filtro antiparticolato.
È quindi importante usare
prodotti di qualità a basso
tenore di cenere (Low Ash)
come indicato nel manuale
d’uso e manutenzione del
veicolo.
▪ Ci sono aziende che, per
alcune centinaia di franchi,
propongono di pulire anziché
sostituire il filtro antiparticolato
otturato, di solito
senza specificare nei
dettagli come si svolge
questa procedura. Il filtro
deve essere smontato e
consegnato all’officina che
s’incarica della pulizia.
L’auto non è disponibile per
la durata del servizio. Di
conseguenza, il TCS sconsiglia
di valersi di quest’alternativa.
ERICH SCHWIZER
Funzione: esperto
Consulenza mobilità
Professione: ingegnere
automobilistico
Età:
56 anni
Contatto:
tcs.ch/esperto
Sostituire il DPF costa,
meglio seguire le
direttive del costruttore.
marzo 2021 | touring 43
TCS Societariato Famiglia:
Al Suo fianco anche in
caso di mezzi soppressi.
I mezzi pubblici La piantano in asso impedendoLe di proseguire
il viaggio? Niente paura se non riesce a giungere a destinazione il
giorno stesso: grazie al Suo TCS Societariato Famiglia basta una
chiamata e La aiuteremo a trovare soluzioni di trasporto alternative
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SVAGO
Il ponte di Bastei è
uno dei posti più iconici
della Svizzera sassone.
FOTO TVSSW/DANIELA BEYER, MAIK RÄHDER
Un paesaggio
fuori dal mondo
La Svizzera sassone stupisce con le sue rocce frastagliate che emergono
dagli alberi. Situata nei pressi di Dresda, già nel Sette e Ottocento ispirò
pittori e poeti; conserva tuttora intatto il suo fascino selvaggio.
TESTO JULIANE LUTZ
Caspar David Friedrich
scoprì l’angolo
di terra con le sue
bizzarre formazioni
di pietra arenaria nell’estate
del 1799. Si innamorò di questi
luoghi mistici che dipinse
numerose volte. Il suo «Viandante
sul mare di nebbia»,
manifesto dell’intero movimento
romantico, contribuì a
rendere famosa la Svizzera
sassone fra gli artisti dell’epoca.
Pare debba il nome ai
pittori contemporanei Adrian
Zingg e Anton Graff, originario
di San Gallo il primo e di
Winterthur il secondo. Durante
il loro soggiorno all’accademia
delle arti di Dresda
furono rapiti dalla bellezza
struggente delle montagne di
arenaria dell’Elba che ricordava
loro i patrii paesaggi.
Rupi e foreste
Picchi mozzafiato, profondi
burroni, plateau, boschi avvolti
dalla nebbia, e soprattutto
la scenografica valle
dell’Elba: la regione nel Sud
Est della Sassonia al confine
ceco attira gli amanti delle
vacanze outdoor, calamitati
Colonne d’Ercole
Gli aghi di roccia
creati dall’erosione
nella Bielatal.
da milioni di foto postate su
Instagram da turisti entusiasti.
Dal ponte di Bastei lo
sguardo spazia sulla valle
dell’Elba e infonde brividi di
umiltà di fronte alla natura
maestosa. Non da meno la vista
che si gode dal «Kuhstall»,
l’enorme arco naturale dove i
contadini avrebbero nascosto
il bestiame durante la Guerra
dei Trent’anni. Ma il circondario
grande 710 km2, di cui
93,5 dichiarati parco nazionale,
cela molte altre gemme
un po’ appartate ma non
meno stupende: dalle Colonne
d’Ercole che affiorano
nella parte superiore della
Bielatal, al sentiero panoramico
Flössersteg che costeggia
il fiume Kirnitzsch ai
tanti belvedere lungo l’Elba.
Ammirando il paesaggio il gitante
si sentirà come il personaggio
del famoso quadro di
Friedrich. Circa 1200 km di
itinerari l’aspettano per regalare
scorci grandiosi, in qualsiasi
stagione dell’anno. Chi
preferisse le camminate solitarie
sceglierà i mesi fra inverno
e primavera in cui il silenzio
regna sovrano fra le
falesie che d’estate si trasformano
in mecca dell’arrampicata.
Sarebbe d’altronde questa
la culla del free climbing,
apparentemente inventato
qui 150 anni fa dai temerari
che per primi ne scalarono le
pareti, quali lo Falkenstein,
sperone alto 381 metri.
Pure le cittadine meritano
una visita: la graziosa Pirna
con il suo nucleo medievale,
base ideale per gite nei dintorni.
O Bad Schandau, località
termale dove salire sul
Kirnitzschtram, l’unico tram
della Germania che fin dal
1898 attraversa un’area naturale
protetta. E ancora la frazione
Schmilka, considerato
il più bel villaggio della Sassonia,
a 45 minuti di treno da
Dresda, porta d’ingresso a
una regione che consente di
vivere ferie attive senza rinunciare
alla cultura. •
Articolo realizzato in collaborazione
con l’ente Tourismus Marketing
Gesellschaft Sachsen.
Informazioni e prenotazioni:
saechsische-schweiz.de
marzo 2021 | touring 45
Di Svizzera ce n’è più di una
Oltre le frontiere della Confederazione numerose regioni si fregiano dell’epiteto
Svizzera. Quando nel 19° secolo fra le classi benestanti divennero di moda
i viaggi nel nostro paese, la denominazione venne adottata anche all’estero,
vuoi per somiglianza, vuoi per riverenza. Tra Mar Baltico e Franconia, nella sola
Germania se ne contano più di cento.
TESTO JULIANE LUTZ
Il Gran lago di Eutin
è uno dei 150 laghi
che punteggiano la
Svizzera dell’Holstein.
Chi cercasse qualche
«Piccola Svizzera» al
Nord non ha che l’imbarazzo
della scelta.
A cominciare da quella francone,
che è il triangolo compreso
tra le città di Bamberga,
Bayreuth e Norimberga. Agli
intenditori sarà conosciuta
come patria della birra: con
69 aziende a conduzione familiare
è la regione in Germania
con la più alta concentrazione
di birrifici. Ne vanta
ben quattro per 1400 abitanti
Aufsess, entrato nel Guinness
dei primati quale comune
con il maggior numero di fabbriche.
Ma non sono solo le
specialità birraie come la
chiara Lotte o scura Bock ad
attirare i visitatori. La Svizzera
francone presenta un
migliaio di grotte carsiche
per la gioia di piccoli e grandi
speleologi, oltre a 170 fortezze
e rovine. Nel verde
della natura fanno poi capolino
incantevoli cittadine e
villaggi con le tipiche costruzioni
a traliccio.
Miriade di laghi
Situata nel land dello Schleswig
Holstein la Svizzera
dell’Holstein non è geograficamente
ben delimitata. Si
trova fra le città di Lubecca e
Kiel e si estende fino alle
coste del Mar Baltico. La regione
è famosa per il parco
naturale, una delle attrattive
turistiche più importanti
della Germania settentrio
Pottenstein gioiello
sulla strada delle
rocche che attraversa
la Franconia.
46 touring | marzo 2021
SVAGO
Aquila di mare
europea avvistata
nei dintorni di Calau.
L’erba trinità annuncia
la primavera nella Svizzera
di Amshausen.
FOTO COMUNE STEINHAGEN, SIMON BLOCK, L. SPERLING/TI EUTIN,
TZ SVIZZERA FRANCONE/TRYKOWSKI, ISTOCK
nale. Sul territorio ondulato
si avvicendano boschi e
campi pianeggianti. Gli oltre
150 laghi e le antiche città residenziali
di Eutin e Plöns
con gli omonimi castelli ne
fanno una popolare meta di
vacanze. A prescindere dal
Bungsberg che arriva a 168
metri, la zona non ha rilievi
tali da poterla connotare alla
Svizzera alpestre, per cui la
designazione sarà servita
piuttosto a scopi di marketing.
Infatti, da quando, a
partire dalla seconda metà
del 19° secolo, il Lemano,
l’Oberland bernese e la Svizzera
centrale si andarono affermando
come destinazioni
privilegiate dalla clientela facoltosa,
anche altrove si
prese ad utilizzare l’aggiunta
valorizzante «Svizzera» per
farsi pubblicità come ad
esempio nelle latitudini
nordiche.
Qui si scherza
Avrebbero qualche difficoltà
a localizzare la cosiddetta
Calauer Schweiz gli stessi tedeschi.
Zona pittoresca nel
Brandeburgo a sud di Berlino,
si trova ai margini della riserva
della biosfera dello
Spreewald caratterizzata da
brughiere, sorgenti e massi
erratici. Dolce tipico del posto
sono i «Plinsen», versione
tedesca dei pancake tradizionalmente
preparati con il
grano saraceno. La ricca ornitofauna
incanterà gli amanti
degli uccelli che con un pizzico
di fortuna potranno osservare
specie quali l’aquila
di mare o il rigogolo. Il punto
più alto non supera i 161 metri
per cui non sono tanto le
cime quanto piuttosto gli
ampi boschi a richiamare la
Svizzera. Menzione obbligata,
Calau è la casa del Kalauer,
gioco di parole simile
al calembour che fa ridere
i germanofoni.
Tappeto di fiori
Forse gli estimatori di gin
avranno già bevuto un bicchiere
di Steinhäger, liquore
al ginepro che si riconosce
dalla tipica bottiglia di terracotta.
Steinhagen si trova
nella Svizzera di Amshausen
fra la Foresta di Teutoburgo
e la riserva naturale Jakobsberg
in Vestfalia. Qui la natura
offre uno spettacolo imperdibile
che ogni primavera
magicamente si ripete: la fioritura
di milioni di anemoni
epatiche che tingono il sottobosco
di blu. Di Svizzera non
ce n’è una ma tante, tutte da
scoprire persino fuori dai
confini elvetici. •
Informazioni sulle regioni citate:
frankentourismus.de
holsteinischeschweiz.de,
ostsee-schleswig-holstein.de
niederlausitzer-landrueckennaturpark.de
teutoburgerwald.de
marzo 2021 | touring 47
La Nordkette fa da
cornice alla città
alpina di Innsbruck.
Quando cultura e sport
vanno a braccetto
La capitale del Tirolo offre angoli intrisi di storia e splendidi spazi naturali.
Incastonata tra la Nordkette e il Patscherkofel, Innsbruck è il punto di partenza
ideale per attività all’aperto. Si arriva in quota in un batter d’occhio.
REPORTAGE FELIX MAURHOFER
Scendiamo dalla cabinovia
alla stazione superiore
Hafelekar, il balcone
sopra Innsbruck,
dove veniamo accolti da gracchi
alpini che eseguono suggestive
acrobazie aeree. Un
gruppo di escursionisti s’incammina
verso il massiccio
del Karwendel mentre altri
stanno già affrontando la via
ferrata panoramica «Hannes
Gasser». In poco meno di
mezz’ora l’impianto di risalita
Nordkettenbahnen porta
gli appassionati della montagna
direttamente dal centro
di Innsbruck al più grande
parco naturale dell’Austria:
una formidabile palestra outdoor
da sperimentare a piedi,
con il rampichino, il parapendio
o la corda per arrampicare.
Numerosi sentieri scendono
a valle per ampi pascoli
alpini. La regione che circonda
il capoluogo offre
molti sentieri attrezzati ed
aree per l’arrampicata. Una
chicca è la leggendaria «Martinswand»
presso Zirl dalla
quale si raggiunge la grotta
«Kaiser Max». Si narra che
Massimiliano I d’Asburgo vi
si sia rifugiato dopo essersi
perso durante una battuta di
Il sarcofago
di Massimiliano I
affiancato da
28 statue in bronzo.
48 touring | marzo 2021
SVAGO
Le rive del fiume
Inn invitano
a passeggiare.
caccia al camoscio. La ripida
parete è consigliata solo a
scalatori esperti.
L’eredità di Max
Prima o dopo lo sport vale la
pena di camminare sulle
tracce degli Asburgo nel centro
di Innsbruck. Ne fu una
figura preminente Massimiliano
I, che pose le basi del
regno asburgico e dell’espansione
del Tirolo tra il 1490 e
il 1519 grazie ad una politica
di matrimoni ed eredità.
Chiamato affettuosamente
Max dagli abitanti di Innsbruck,
l’imperatore la scelse
come residenza e vi lasciò la
sua impronta, in particolare
quello che oggi è l’emblema
della città: il Tettuccio d’Oro
(Goldenes Dachl). L’interesse
dei turisti si concentra perlopiù
sull’Arco di Trionfo, il
Tettuccio d’Oro e il negozio
Swarovski e pochi dedicano
del tempo al monumento funebre
di Massimiliano I nella
Hofkirche. L’ironia della sto-
ria è che l’imperatore non fu
sepolto a Innsbruck bensì a
Wiener Neustadt. Fu il nipote
Ferdinando I ad iniziare la
costruzione della chiesa di
corte e del cenotafio di Massimiliano
I nel 1553. Il completamento
dell’opera magistrale
richiese quasi un
secolo. Tra l’altro, la Hofkirche
ospita pure la tomba
dell’eroe popolare tirolese
Andreas Hofer.
Direttamente accanto si trova
l’ex convento francescano,
sede del Museo dell’Arte Popolare
Tirolese che merita
una tappa. Ospita la collezione
più importante di beni
culturali della tradizione locale.
«Stuben» antiche, fedeli
all’originale, utensili e oggetti
d’artigianato come cassapanche
decorate e presepi
illustrano vita e preoccupazioni
dei tirolesi in tempi passati.
E se non si avesse abbastanza
della storia asburgica,
si dovrà solo attraversare →
La moderna funicolare
si ferma anche
all’ Alpenzoo.
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del quartiere di
San Nicola-Mariahilf.
marzo 2021 | touring 49
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Il bus Sightseer fa
pure sosta al Museo
Tirol Panorama.
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accesso a musei, trasporti
pubblici, bus Sightseer e
impianti di risalita.
Mangiare: ristoranti con
ambiente particolare:
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lamm-innsbruck.at
In questa rubrica desideriamo
proporre una vasta
gamma di argomenti pure
in periodo di pandemia.
Visto che la situazione in
Europa cambia quasi quotidianamente,
alcuni viaggi
potrebbero essere da rinviare
a tempi migliori.
la strada ed eccoci di fronte
allo Hofburg, il Palazzo che
fu la residenza estiva della
famiglia imperiale austriaca.
La visita delle stanze regali
offre la possibilità di ammirare
i magnifici affreschi
nella Sala dei Giganti.
Fuori dal centro
Innsbruck e i suoi dintorni offrono
numerose altre attrazioni
culturali. Il miglior
modo per scoprirle è a bordo
del bus Sightseer su cui si
può salire e scendere ad una
qualsiasi delle fermate. Il
tour con audioguida lungo 18
chilometri dura oltre un’ora e
percorre 28 punti d’interesse
toccando ad esempio il nucleo
storico, il quartiere Saggen
con le sue magnifiche
ville, il complesso sportivo
polivalente Olympiaworld, il
Museo Tirol Panorama oppure
la fonderia di campane
Grassmayr. Una cosa è chiara,
non c’è mai un momento di
noia a Innsbruck, dove cultura
e sport convivono in
piena armonia. •
Viaggio realizzato con il sostegno
dell’Ufficio del turismo di Innsbruck.
innsbruck.info
Una predilezione per i cortili
La guida turistica Antonella Placheta è
una vera innsbruckese. Con il suo repertorio
di conoscenze quasi inesauribile
schiude ai visitatori gli aspetti più insoliti
della sua città, cui si sente profondamente
legata.
Cosa rende Innsbruck
speciale?
Antonella Placheta: Per
me personalmente è la
diversità culturale e storica
da un lato e la vicinanza
alle montagne
dall’altro, che incoraggia
gli abitanti della
città a fare sport.
Heinrich Heine ha
descritto i tirolesi
come persone ottuse.
Aveva ragione?
Ebbene, il poeta tedesco
ha visitato la città
sull’Inn nel 1828, e
dunque da allora ne è passata di acqua
sotto i ponti. Tuttavia devo ammettere
che siamo un po’ testardi ed egocentrici,
ma anche accoglienti e ospitali.
Cosa si dovrebbe assolutamente
visitare a Innsbruck?
L’originale quartiere di
San Nicola-Mariahilf
con i suoi bellissimi
cortili, le file di case
colorate e i pittoreschi
pub sono d’obbligo.
Fuori dal centro storico,
mi piace mostrare agli
ospiti le ville del quartiere
di Saggen risalenti
al periodo guglielmino
o l’abbazia di
Wilten con la sua bella
basilica.
E dove si esce la sera?
Consiglio il centro culturale
Treibhaus con la
sua ampia offerta, che va dalle letture ai
concerti jazz o il Kellertheater, dove
vengono rappresentate opere di autori
contemporanei.
Quali libri consiglierebbe
su Innsbruck?
C’è davvero un’ampia scelta. Io darei
un’occhiata alla libreria Tyrolia sulla
Maria-Theresien-Strasse.
Cosa l’appassiona del suo lavoro?
Mi diverte mostrare agli ospiti il mio
paese in tutte le sue sfaccettature ed
interagire con le persone, ma anche sorprenderle
con l’insolito. Il lavoro di
Austria Guide è molto vario. Offriamo
pure tour speciali a tema o in costume.
Naturalmente accompagno i visitatori
in tutto il Tirolo, ma anche a Salisburgo
e a Vienna.
In pillole: Antonella Placheta è laureata in storia e
guida turistica da 20 anni. È anche la cantante del
gruppo jazz Antonella & The Hot House.
marzo 2021 | touring 51
Se ne avete abbastanza del freddo e
grigiore non c’è niente di meglio
che andare al sud per un assaggio
di primavera. Un consiglio da insider
è il Monte Caslano. A quota 523 metri,
ospita oltre 600 specie botaniche
che sono fra le prime a risvegliarsi. Trasformano
il paesaggio in un mare variopinto
di fiori che ammaliano il visitatore
dopo le rigide giornate invernali. In
marzo vi si stende un luminoso manto
bianco di rose di Natale selvatiche, punteggiato
di anemoni epatiche color blu.
Lungo il sentiero didattico sulla flora, la
fauna e la geologia ci si può fermare per
ammirare la vista mozzafiato sul golfo
di Caslano e Agno fino all’Italia. Punto
di partenza ed arrivo è Caslano, raggiungibile
da Lugano in battello e treno.
Molto bella poi la passeggiata lunga una
decina di chilometri che inizia dalla
vetta del Monte San Salvatore e sbocca a
Morcote. Si scende attraverso tratti boscosi
toccando la stupenda Carona, nota
nei secoli passati per aver dato i natali a
importanti stirpi di artisti. Vanta un eccezionale
patrimonio storico-artistico,
fra cui la fontana sulla piazza progettata
da Meret Oppenheim. Figura di spicco
del movimento surrealista, trascorse
Camelie in fiore Da
aprile attirano migliaia
di turisti da ogni dove.
Preludio di primavera
sul Lago di Lugano
Che ne dite di evadere dal rigore invernale approfittando
delle giornate già miti al sud, dove la natura rinasce precoce
sotto i raggi del sole. Invito ad escursioni intorno al Lago
di Lugano, fra paesaggi e borghi che sembrano disegnati.
TESTO JULIANE LUTZ
400 gradini portano
alla chiesa S. Maria
del Sasso sopra
il villaggio.
Perla del Ceresio
Morcote vale sempre
una visita, specie in
primavera.
52 touring | marzo 2021
SVAGO
Profusione di fiori
Splendide azalee nel
giardino botanico
nei pressi di Carona.
Sconto speciale
«giubileo» per
i soci del TCS
3 notti per 2
prenotando
nelle seguenti
strutture
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eleganza tradizionale unita a
comfort moderno; terrazza
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pizza, vista da sogno
sul golfo di Lugano
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(eccetto 2–4.4.2021)
FOTO ALD
molte estati nella residenza di famiglia
«Casa Costanza». In aprile-maggio il
vicino Parco San Grato regala un’esplosione
di colori quando azalee e rododendri
tornano a fiorire.
Morcote sembra uscire da un album illustrato.
L’imponente chiesa Santa Maria
del Sasso sorge sopra l’antico villaggio
di pescatori con le sue stradine tortuose.
In riva al lago palazzi sontuosi si alternano
a villette più semplici. Con i suoi
portici è uno dei soggetti più fotografati
del Ticino. Nel 2016 Morcote è stato designato
il borgo più bello della Svizzera.
Per quanto incantevole in ogni stagione,
forse conviene aspettare fino ad aprile
quando il Parco Scherrer sarà di nuovo
aperto. Realizzato negli anni Trenta da
Arthur Scherrer, eclettico imprenditore
tessile di San Gallo, vi si trovano riprodotte
in scala meraviglie dal mondo; fra
bambù e cipressi, fontane e statue di
marmo, ecco la casa del tè in stile siamese,
il tempio del Sole o quello egiziano
di Nefertiti. In mezzo alle camelie
e viole svaniranno anche gli ultimi residui
della tristezza invernale. •
Informazioni: luganoregion.com, ticino.ch
Vista dal Parco San
Grato su Carona con
il Monte San Salvatore
(a s.) e il Monte Brè.
Prenotazioni su tcs125.ch/offerte
Swiss Diamond Hotel*****,
Lugano-Vico Morcote:
direttamente a bordo lago,
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e 2–4.4.2021)
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Monte San Giorgio, bella
posizione con vista strepitosa
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Offerta: 1–30.4.2021
(eccetto: 2–5.4.2021)
marzo 2021 | touring 53
Dalla pista di ghiaccio ai fornelli,
da un quarto di secolo
Albergatore-ristoratore e addetto alla preparazione e alla manutenzione
della pista di formazione: Claude Lattion è da 25 anni un prezioso partner
del TCS nell’ambito dei corsi di guida su neve e ghiaccio. Lo abbiamo
incontrato in un freddo mattino a Bourg-Saint-Pierre (VS).
TESTO JÉRÔME LATHION | FOTO VALÉRIE PINAUDA
Oltre 220 anni fa,
questo luogo ha visto
sfilare i convogli
d’artiglieria
dell’Armata d’Italia del primo
console Napoleone Bonaparte.
Ai tempi della mobilità
motorizzata, il vasto terreno
è poi servito come discarica
per i materiali di scavo della
galleria del Gran San Bernardo,
inaugurata nel 1964.
Claude Lattion, sessantenne
appassionato di motori, conosce
bene e da molto tempo
quest’area, che sovrasta la
diga di Toules e appartiene
ancora alla società transfrontaliera
che gestisce il tunnel:
«Una volta sgomberato abbiamo
dato vita al terreno assieme
ad un amico pilota di
rally», si ricorda. Nel 1995 l’esperto
dei luoghi propone
alla sezione vallesana del
TCS di organizzare qui dei
corsi di guida su neve e
ghiaccio. Un’offerta che sarà
ripresa dalla Sede centrale
nel 1996 – anno del centenario
del club – e che perdura
Claude Lattion: «La pista è
aperta ogni mattina, come
una strada di montagna».
54 touring | marzo 2021
CLUB
sotto l’insegna di TCS Training
& Events dal 2000. Dal
13 gennaio 2021 la pista di
Bourg-Saint-Pierre è la prima
in Svizzera a essere omologata
per il corso 2 fasi. In
qualità di partner, Claude
Lattion vi svolge ancora un
doppio ruolo apprezzato: da
un lato si occupa della preparazione
e della manutenzione
della pista; dall’altro cucina
per gli istruttori e i partecipanti
che, se vogliono, possono
pure alloggiare a loro
spese nel suo albergo. Con
sua moglie Martine è infatti
proprietario dell’hotel-ristorante
Le Bivouac Napoléon,
alle porte del villaggio di
Bourg-Saint-Pierre.
Da metà dicembre
È da 25 anni che, tra metà
dicembre e fine febbraio,
Claude Lattion trascorre le
sue giornate e serate sulla pista.
Per farsi un’idea dell’attrezzatura
necessaria agli
interventi di preparazione e
manutenzione basta dare
un’occhiata al deposito annesso
alla pista: cisterna innaffiatrice,
cannone da neve,
spazzaneve… Sul fondo
ghiacciato, ogni giorno prima
che inizi il corso dev’esser
garantito un nuovo strato di
neve compatta, tramite innevamento
naturale o artificiale.
«Ciò è indispensabile
per assicurare una buona
aderenza. Il nostro scopo non
è certo di distruggere le
auto», sorride. La lama dello
spazzaneve entra in azione
molto presto la mattina per
ultimare il lavoro in tempo.
Da tre anni, Claude Lattion è
assistito da Emile Ançay, boscaiolo
di Orsières, il quale è
felice di offrire il suo servizio
per restare attivo ed evitare
la disoccupazione tecnica in
inverno. Per il responsabile,
che parallelamente si è lanciato
nell’allevamento biologico
di pecore, il giovane è
un aiuto prezioso. Sulla pista
di neve e ghiaccio, ma anche
per il servizio al tavolo, soprattutto
quest’inverno. In
effetti, causa coronavirus, il
ristorante ha dovuto chiudere
alla clientela esterna
all’hotel (n. d. r.: situazione a
gennaio) e un servizio di catering
è garantito per TCS
Training & Events dal personale
del Bivouac Napoléon
nei locali di teoria riscaldati,
rispettando rigorosamente
le norme sanitarie imposte
dalle autorità.
Effetto Covid
In questo giorno di gennaio,
la distanza tra i presenti è
garantita senza problemi: in
totale vengono consegnati
e serviti 9 pasti durante la
pausa di mezzogiorno. Quasi
tre volte meno rispetto a un
Emile Ançay (a s.) assiste
il responsabile nei suoi compiti
invernali da tre anni.
«L’iscrizione al corso avviene
volontariamente ed è dunque
indebolita in periodi d’incertezza»
giorno normale, prima della
pandemia da Covid-19. «Gli
scorsi anni abbiamo servito
fino a 24 persone al ristorante»,
si ricorda Lattion.
Date le iscrizioni, la stagione
non dovrebbe concludersi
con cifre catastrofiche, ma il
calo si è fatto sentire. Bourg-
Saint-Pierre non ripeterà la
media di 1000 iscritti ai corsi
di due mesi e mezzo negli
anni passati. «Malgrado il
piano Covid messo in atto dal
TCS, la gente teme il contatto
fisico e le imprese esitano a
iscrivere i loro impiegati», ci
spiega Claude Lattion. Tra
le defezioni importanti per
questa stagione, quella della
polizia cantonale vodese – il
suo ritorno è promesso il
prossimo anno – come pure
quella degli importatori
d’auto, soliti a parteciparvi
per poi farne beneficiare i
loro clienti. Alcuni da molti
anni. Una consolazione in
questo contesto: «Mercedes-Benz
ha manifestato il
Claude Lattion,
collaboratore di TCS Training & Events
Bourg-Saint-Pierre (VS)
suo interesse per la prossima
stagione».
Anche il numero di partecipanti
privati è diminuito: «L’iscrizione
al corso avviene volontariamente
ed è dunque
indebolita in periodi d’incertezza»,
spiega Claude Lattion.
Che però non cede assolutamente
al pessimismo, neanche
di fronte al riscaldamento
climatico: «Malgrado
le nevicate siano diventate
più incerte può nevicare ogni
inverno, per cui è necessario
essere equipaggiati a dovere
e avere i riflessi allenati. La
gente è sempre interessata a
imparare per la propria sicurezza
di guida. Penso che
presto ci lasceremo alle
spalle la pandemia e che il
prossimo inverno sarà magnifico».
Da verificare nel
2021–2022, con o senza
Covid… •
Informazioni relative ai corsi di
guida su neve e ghiaccio su
training-events.ch
marzo 2021 | touring 55
Fino al 4 aprile 2021:
CHF 30.– di credito iniziale 1
TCS Member Mastercard ® :
la tessera di socio versatile.
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La TCS Member Mastercard è una carta di credito senza quota annua emessa da
Cembra Money Bank SA, Zurigo. Il credito iniziale viene accreditato circa 14 giorni dopo il
ricevimento della TCS Member Mastercard e previa approvazione della richiesta. La richiesta
di carta deve essere presentata a Cembra Money Bank SA entro il 04.04.2021. Questa offerta
è riservata ai soci del TCS domiciliati in Svizzera che non sono ancora in possesso di una
TCS Member Mastercard.
2
Sondaggio 10.2020 con 2’352 partecipanti.
TCS Mastercard ®
90%
Soddisfazione
Sondaggio 2
10/2020
Una carta che paga,
sicura e semplice
Decine di migliaia di soci si affidano alla TCS Mastercard. Secondo un
sondaggio svolto con oltre 2300 partecipanti, il 90% se ne dice soddisfatto.
Particolarmente apprezzata la combinazione di mezzo di pagamento
e tessera associativa che ne fanno una fidata compagna di viaggio.
TESTO DOMINIC GRAF
Un’unica carta per
pagare, identificarsi
e risparmiare: con
la TCS Member Mastercard
e la TCS Travel Mastercard
Gold il club offre ai
suoi soci due carte multifunzione
che rendono più sicuri
e vantaggiosi i loro spostamenti
nel quotidiano, nel
tempo libero e che non deve
mancare nemmeno quando
si parte in vacanza.
La tessera di socio abbinata a
carta di credito a tutti gli effetti
permette pagamenti in
comoda modalità contactless
e schiude numerosi vantaggi
e sconti. Fa risparmiare
tempo, nervi e denaro, come
pure spazio nel portafoglio.
Essendo compatibile con i più
diffusi sistemi di pagamento
mobile «Apple Pay» o «Samsung
Pay», è utilizzabile anche
tramite smartphone o
smartwatch.
Mantiene ciò che
promette
Come emerge dall’indagine
sulla soddisfazione della
clientela condotta da Cembra,
la banca emittente della TCS
Mastercard, il 90% dei 2352
soci TCS interrogati sono
soddisfatti o molto soddisfatti
dei servizi forniti dalla
loro carta. Una maggioranza
del 58% dichiara di usarla
come carta di credito principale.
Fra i vantaggi figurano,
oltre alla combinazione tessera
associativa-carta di credito,
in primo luogo l’affidabilità,
l’accettazione in tutto
il mondo, nei negozi come
pure online, la funzione di
pagamento senza contatto e
l’anticipo delle spese in caso
di emergenza.
Quasi mille i commenti positivi
raccolti nell’ambito del
sondaggio. «Funziona in
modo impeccabile», questo il
giudizio sintetico espresso da
un partecipante. Gli fa eco un
altro titolare: «Funzionalità e
qualità del servizio sono importanti.
Entrambe sono perfette».
La TCS Mastercard,
usata già da decine di migliaia
di soci, mantiene le
promesse e costituisce quindi
semplicemente «un must per
tutti i soci del TCS», come riassume
un terzo titolare.
CLUB
Risparmi su pieno,
ricariche e parcheggi
Da segnalare poi le molteplici
agevolazioni e riduzioni: ad
esempio sui rifornimenti di
carburante da BP e Tamoil,
sulle ricariche elettriche o il
recente e nuovo sconto del
20 percento sui posteggi prenotati
tramite TCS Park & Pay,
la più grande rete digitale di
parcheggi in Svizzera. Senza
dimenticare l’attrattivo programma
TCS Benefits con
oltre 320 partner convenzionati.
L’elevato livello di affidabilità,
l’assistenza ai clienti
cordiale ed efficiente, unitamente
ai vantaggi diretti,
fanno della TCS Mastercard
una compagna di viaggio
affidabile, flessibile e sicura.
Rende la mobilità più semplice,
conveniente e soddisfacente.
Proprio come promette
di fare. ◆
La TCS Mastercard è emessa dalla
Cembra Money Bank SA, Zurigo.
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Con la TCS
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FOTO ISTOCK, ALD
marzo 2021 | touring 57
«La diversità è un discorso
ampio, che va ben oltre
riflessioni legate al genere»
La ricchezza di talento, idee ed esperienze presenti in azienda è un fattore
di successo ed innovazione cruciale. La nostra responsabile HR Nicole Aerni
illustra come il TCS, dotato di un personale eterogeneo, accoglie e gestisce
la diversità, incoraggiando e mettendo a frutto il potenziale dei suoi dipendenti.
TESTO JULIANE LUTZ | FOTO EMANUEL FREUDIGER
Dove si colloca il TCS oggi in fatto
di diversità?
Nicole Aerni: Secondo me siamo già
molto «diversi». Data la struttura decentralizzata
e l’ampissima gamma di prodotti
e servizi la nostra organizzazione
occupa figure professionali che non potrebbero
essere più varie: meccatronici,
avvocati specialisti in materia di assicurazioni,
per citarne solo alcune. Approfittiamo
tutti, giorno dopo giorno, di
questa pluralità.
Vi sono delle aree su cui mettete
un’enfasi particolare?
Per un’organizzazione attiva in tutta la
Svizzera l’equilibrio fra le due grandi regioni
linguistiche è fondamentale. Nella
pianificazione degli effettivi stiamo attenti
a che Svizzera tedesca e francese
siano equamente rappresentate. Apprezzo
molto che al TCS preserviamo
le lingue nazionali e non siamo passati
all’inglese come molte altre grandi
aziende svizzere. Tuttavia, nella prassi
il plurilinguismo è talora una sfida, non
basta tradurre i contenuti ma dobbiamo
tener conto delle differenze culturali.
Cosa sta facendo il TCS per favorire
la compatibilità carriera-famiglia,
soprattutto per le donne?
La parità di chance, che garantiamo,
è un tema molto importante. Tuttavia
non occupiamo una funzione primariamente
in base al sesso, ma piuttosto cerchiamo
la persona più adatta e qualificata
per la mansione. Nell’ottica dello
sviluppo della leadership occorre una
maggiore consapevolezza che guidare
gruppi diversificati richiede competenze
diversificate. Ciò significa sostenere in
maniera mirata le donne, vale a dire
promuovere le collaboratrici capaci, che
forniscono ottime prestazioni ma restie
a farsi avanti o imporsi con clamore.
Secondo me la diversità è un discorso
ampio, che va ben oltre riflessioni legate
al genere. Vi sono molteplici fattori importanti
che vi contribuiscono; il profilo
forse meno convenzionale di una persona
può essere un elemento vincente.
Una squadra può beneficiare enormemente
dell’input di qualcuno che ha
fatto mosse di carriera laterali.
A dicembre 2020, il 33% dei manager
era costituito da donne. Vedo ancora
margini di miglioramento.
Al TCS le donne rappresentano oltre
il 40% del nostro personale e più di
un terzo dei quadri. La situazione non
è poi tanto malvagia.
No, ma si potrebbe certamente
fare di più?
Attualmente non offriamo incentivi specifici
alla compatibilità fra famiglia e
lavoro, ma siamo aperti a soluzioni part
time e di jobsharing, anche per posizioni
di responsabilità se ne esistono le
premesse. Sono del parere che il TCS
potrebbe aiutare notevolmente tanti dipendenti
a conciliare meglio vita professionale
e privata riesaminando l’organizzazione
del lavoro in base ai ritmi
delle famiglie. Ad esempio non costa
molto concedere che talora la pausa di
un genitore inizi già alle 11 o duri fino
alle 14.30 perché possa accudire i bambini
che tornano a casa a pranzo e in
compenso lavorare una o due ore di più
la sera quando sarà il partner a potersi
occupare dei figli. È anche pensabile
proporre modelli di lavoro flessibile che
prevedono un monte ore annuale.
E in tema di LGBTQ?
La Carta dei Valori del TCS si oppone a
qualsiasi discriminazione sul lavoro fondata
sull’orientamento sessuale. I nostri
regolamenti del personale e sistemi informatici
devono essere ottimizzati in
tal senso. Urge aggiornarli affinché le
persone LGBTQ vengano considerate
come partner a tutti gli effetti in caso di
evento assicurato indipendentemente
dai rapporti personali o dalla loro situazione
familiare. Inoltre, i programmi
per la gestione del personale non sono
concepiti per configurare correttamente
identità di genere diverse da quella femminile
o maschile. Questo anacronismo
non è comunque un problema esclusivo
del TCS.
La seniority è un altro tassello della
diversità in azienda. Il TCS sostiene
i dipendenti più anziani a rimanere
al passo con il progresso tecnologico,
ad esempio nel digitale?
Abbiamo molti collaboratori avanti con
gli anni e di lunga data e cerchiamo di
mantenerli fino al termine della loro
vita lavorativa. Non vogliamo che ad un
certo punto si vedano sostituiti da leve
più giovani come succede altrove. Noi
abbiamo degli obblighi nei loro confronti.
Viceversa, i dipendenti più maturi
hanno un enorme know-how acquisito
in seno al club. Sono una risorsa
preziosa. Inoltre, la quota di soci TCS
più vecchi è relativamente alta. Quindi,
il TCS ha bisogno di dipendenti con una
certa anzianità di servizio in grado di
valutare le loro esigenze. Al TCS il trasferimento
di know-how fra le generazioni
avviene sul campo, spontaneamente,
per cui non esistono programmi
specifici al riguardo. Se però notiamo
che il lavoro diventa eccessivamente
gravoso per singoli collaboratori più anziani,
ad esempio perché comporta orari
irregolari, cerchiamo di adattare il posto
di conseguenza. ◆
58 touring | marzo 2021
CLUB
«I dipendenti più
maturi hanno
un enorme knowhow
acquisito
in seno al nostro
club. Sono una
risorsa preziosa»
Nicole Aerni,
direttrice Risorse Umane
IN PILLOLE
TRUCCO CLAUDIA KAMMERMANN
Nicole Aerni (47) dirige la
divisione Risorse Umane
del TCS da ottobre 2020.
È diplomata in economia
aziendale e specialista in
gestione del personale.
Originaria di Rubigen (BE),
è madre single di un figlio
di 13 anni.
marzo 2021 | touring 59
CLUB
TCS Job Assistance
Informazioni e consigli
per una ricerca di lavoro
efficace.
Il TCS aiuta anche a cercare
un posto di lavoro
Sostenere chi si trova in difficoltà rappresenta una competenza
chiave del TCS. Tramite TCS Job Assistance ora il club aiuta
pure chi sta cercando lavoro con consigli e strumenti pratici.
Il servizio può rivelarsi molto prezioso in questi tempi difficili.
TESTO DOMINIC GRAF
naio il numero dei disoccupati iscritti
negli uffici regionali di collocamento
(URC) è aumentato di 48 735 persone
rispetto ad un anno fa, pari ad oltre il
40%, fissandosi a 169 753. La situazione
non dovrebbe migliorare a breve.
Un buon consiglio vale oro. Per
i soci del TCS, è gratuito: oltre
a proteggerli dai pericoli
e soccorrerli in situazioni
d’emergenza, il club è al loro fianco con
un’ampia expertise maturata nel corso
di 125 anni. Che si tratti di questioni
legate alla mobilità elettrica, la salute,
i viaggi o le assicurazioni, di carattere
giuridico o tecnico, il TCS aiuta ad
orientarsi in un mondo sempre più complesso
e si propone come partner affidabile
anche oltre l’ambito della mobilità.
Pubblicità
MERCATO
Il TCS prende sul serio la sua vocazione
e adegua i servizi offerti alle esigenze
dei soci, che cambiano nel corso del
tempo. Ne è un esempio la nuova TCS
Job Assistance.
Le conseguenze della pandemia cominciano
a farsi sentire sul mercato occupazionale.
Mentre centinaia di migliaia
sono in lavoro ridotto e guardano con
apprensione al futuro, altri hanno già
perso il lavoro. Secondo la Segreteria di
Stato dell’economia (Seco) a fine gen
Nuovo sportello per chi cerca
un posto di lavoro
La ricerca di un nuovo impiego passa
per la procedura di candidatura e tende
ad andare per le lunghe. Spesso, è segnata
da ripetuti rifiuti che possono essere
scoraggianti e minare l’autostima.
Tuttavia, con le informazioni adeguate,
buoni consigli e una preparazione seria
si possono migliorare notevolmente le
chance di successo. Con Job Assistance
il TCS e la sua Protezione giuridica
realizzano uno sportello congiunto cui
rivolgersi per ottenere informazioni
orientate alla prassi e che coprono diversi
ambiti giuridici. Sul nuovo portale
esperti in gestione del personale, avvocati
e legali aggiornano gli interessati
su diritti e doveri del lavoratore; forniscono
informazioni concrete e prammatiche
in materia di licenziamento,
lavoro ridotto o fallimento e danno consigli
praticabili per la ricerca di un’occupazione
nonché su come allestire e presentare
una buona candidatura. Per
evitare che si dimentichino aspetti importanti
sono stati predisposti vari promemoria
e checklist, liberamente scari
DREAMSTIME
L’ESPERTO TCS
è esonerata dal pagamento
dei relativi
premi. Se decidete
di pagarle la
differenza rispetto
al salario abituale,
i premi dell’assicurazione
contro gli
infortuni sono incabili.
Questo servizio è aperto al
pubblico.
Prima informazione gratis
e individuale
I soci possono inoltre fruire, in esclusiva,
di un primo consulto legale personalizzato
in tema di disoccupazione. A loro
il TCS mette a disposizione le proprie
competenze consolidate e l’infrastruttura
già esistente per l’assistenza telefonica
ed estende ad un’ulteriore area i
suoi servizi sperimentati quali la consulenza
assicurativa oppure il modulo
LexCall su Lex4you (vedi riquadro).
Dopo aver creato un conto e fatto il login
i soci possono indirizzare le loro domande
direttamente agli avvocati e alle
giuriste del TCS per una prima informazione
telefonica. Grazie ai consigli e ai
dati ricevuti dal team di professionisti,
ci si potrà fare un quadro più chiaro e
realistico della propria situazione e valutare
meglio come procedere e quale
strategia adottare.
FAMIGLIA
Aiuto domestico in
congedo – chi paga?
«Da alcuni mesi abbiamo una donna delle
pulizie. Ora è incinta. Ha diritto al salario
anche durante il periodo di assenza dopo
la nascita del bambino?»
ISTOCK/LITTLEBEE80
Job Assistance è un’iniziativa di utilità
sociale del TCS e ne esprime la forte volontà
di sostenere le persone in Svizzera
ad affrontare questo momento difficile.
È intesa come ulteriore contributo di carattere
squisitamente solidaristico affinché
possiamo superare insieme questa
crisi, possibilmente continuando a lavorare
e facendo lavorare tutte le persone
toccate. •
IL TCS SEMPRE AL
VOSTRO FIANCO
L’offerta informativa e consulenziale
comprende tra l’altro l’Info-Centro
«Diritto & Assicurazioni» tramite
i seguenti servizi:
TCS Job Assistance (novità)
Informazioni, consigli e liste di controllo
per chi cerca lavoro. In esclusiva
per soci TCS: primo consulto individuale
gratuito.
tcs-jobassistance.ch
lex4you
Piattaforma interattiva di consulenza
giuridica per la vita di tutti i giorni. In
esclusiva ed integrato nel nuovo societariato
TCS: primo consulto individuale
gratuito «lexCall».
lex4you.ch
Informazioni sulle assicurazioni
Informazioni, consigli e risposte a domande
frequenti legate alle assicurazioni
che possono sorgere nel campo
della mobilità. Feedback scritto alle richieste
individuali di regola entro due
giorni lavorativi.
tcs.ch/info-assicurazioni
TESTO VERA BEUTLER
No. Tuttavia la collaboratrice domestica
ha diritto all’indennità di
perdita di guadagno in caso di maternità
(IPG). Il datore di lavoro
può, ma non deve, versare la differenza
fra indennità giornaliera e
salario. La donna delle pulizie beneficia
dell’indennità di maternità
se svolge un’attività lucrativa al
momento della nascita del figlio, è
stata assicurata obbligatoriamente
ai sensi della legge sull’AVS durante
i 9 mesi immediatamente
precedenti, e ha lavorato almeno
5 mesi in questo periodo. Il diritto
all’indennità di maternità inizia il
giorno del parto e termina dopo
98 giorni.
La cassa di compensazione versa
alla madre un’indennità giornaliera
pari all’80% del reddito medio
conseguito prima del parto, dedotti
i contributi AVS/AI, IPG e AD.
Durante il congedo la donna resta
assicurata contro gli infortuni ma
LEX4YOU
«lex4you» è una piatta-
forma interattiva di consulenza
giuridica per la vita
di tutti giorni – comprensibile,
attuale e pratica.
Il TCS è al vostro fianco per
le questioni giuridiche.
lex4you.ch
vece dovuti su tale importo. Se
continuate a pagare lo stipendio
durante il congedo di maternità,
potete farvi versare l’IPG dalla
cassa di compensazione. In caso
contrario la donna delle pulizie
dovrà presentare personalmente
la richiesta di indennità alla cassa
di compensazione con l’elenco
completo dei datori di lavoro.
Attenzione: se, oltre che per voi,
lavorasse anche per altri, la richiedente
dovrà allegare un foglio
complementare per ciascun datore
di lavoro. È importante che voi
compiliate il vostro formulario in
tempo e in ogni sua parte. Altrimenti
la donna riceverà in ritardo
l’indennità di maternità integrale
che le spetta. •
Vera Beutler, dr. iur.
responsabile
Info-Centro
Diritto & Assicurazioni
marzo 2021 | touring 61
FORUM
Scriveteci…
Qui vale la regola: più breve è la lettera,
maggiore è la probabilità che venga pubblicata.
Pulce gialla di montagna
La mia prima auto è stata una Goggomobil
giallo-sole, nel 1958, con tettuccio nero convertibile
e un motore di 400 cc. Era sportiva
da guidare e poteva raggiungere facilmente
i 100 km/h, prestando una certa cautela.
Ho fatto vari viaggi in Germania. Questa microvettura
tedesca era assolutamente a prova
di autostrada. Comunque mi piaceva guidarla
Piccola, gialla e adorabile.
soprattutto sui passi di montagna e sulle
strade laterali della Svizzera. Un punto a
sfavore è stato il basso potere frenante del
motore a due tempi e – per niente piacevole –
la nuvoletta di fumo accelerando pure in pianura.
La piccola pulce gialla attirava naturalmente
l’attenzione, ed erano diversi quelli che
facevano di tutto per superarci. Una volta gli
occupanti di un’altra auto hanno spinto la mia
adorabile scatoletta gialla sull’erba, per far
posto alla loro quattroruote. Ma riuscii senza
problemi ad uscire da quel prato. La Goggo
non mi ha mai deluso. Ma dopo circa quattro
anni avevo necessità di una vera quattro
posti dotata di baule, e volevo lasciarmi alle
spalle il fastidio del due tempi a benzina.
Willi Grossenbacher
@
Cerchiamo: foto scattate dai lettori
Nessuno dimentica la prima auto e neanche tutto
quello che ci ha fatto vivere. Allora ci racconti la sua
curiosa, avventurosa o divertente storia. Da inviare
con una fotografia a: touring@tcs.ch
touring impressum
Rivista del Touring Club Svizzero
Editore
Touring Club Svizzero
Casella postale 820,
1214 Vernier (GE)
Caporedattore
Felix Maurhofer
Vice caporedattori
Marc-Olivier Herren
Dino Nodari
Redazione
Aline Beaud
Jérôme Lathion
Juliane Lutz
Dominic Graf
Art Director
Alban Seeger
Responsabile foto
Emanuel Freudiger
Layout
Andreas Waber
Stephan Kneubühl
Sara Bönzli
Mathias Wyssenbach
Assistenti di redazione
Michela Ferrari (I)
Tania Folly (F)
Susanne Troxler (T)
Superamento a destra
in autostrada
Recentemente mi trovavo
sull’A1. Delle 4 corsie per
Wallisellen/Zurigo/Berna,
due sono chiaramente segnalate
in direzione Berna.
Nei pressi di Wallisellen
mi avvicino da destra ad
un’auto che procede sulla
corsia di sorpasso ad 80 anziché
100 km/h. Arrivato
alla sua altezza constato che
il conducente sta parlando
animatamente al telefono in
vivavoce. Come ci si deve
comportare in situazioni simili?
Decelerare e guidare
a propria volta sotto i limiti
di velocità bloccando non
solo i veicoli che seguono
ma rallentando anche tutto
il flusso del traffico, per
giunta su un tratto notoriamente
congestionato?
Martin Gerber @
Le nuove norme stradali relative
al superamento a destra
valgono per normali autostrade
con due o più corsie.
Occorre tuttavia distinguere
fra viabilità scorrevole od
ostacolata da incidenti o ingorghi.
In caso di circolazione
fluida non è permesso
superare a destra veicoli
lenti che viaggiano sulla
corsia centrale o sinistra. Se
invece il traffico a sinistra è
rallentato a causa di veicoli
in avaria, cantieri o per altri
motivi, è ammesso superare
a destra, purché si rimanga
sulla propria corsia. Se invece,
superata l’auto antistante,
ci si reinserisce a sinistra
appena si trova un
varco libero, ciò costituisce
una manovra di sorpasso.
Agli svincoli autostradali
con corsie di scorrimento
separate per direzione valgono
limiti di velocità distinti
a seconda del numero
di corsie dopo la diramazione.
In caso di marcia per
file parallele talora capita di
essere superati a destra da
veicoli che svoltano. Questi
non possono però superare
veicoli a sinistra che procedessero
più lentamente,
salvo in caso di traffico
molto intenso. Resta comunque
vietato il sorpasso a
destra.
TCS Sicurezza stradale
tcs.ch/regole-della-circolazione
guida-autostradale.ch
Errata corrige
Touring 2/2021, Timeline
A pagina 17 è stato pubblicato
erroneamente che dal
1975 il TCS sponsorizza
80 000 pettorine riflettenti.
In verità il TCS sponsorizza
80 000 gilet riflettenti che
ogni anno vengono distribuiti
gratuitamente agli scolari
che iniziano la prima elementare.
Redazione
La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza.
È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere
sono pubblicate anche nella versione online di Touring (touring.ch).
Corrispondenza
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Maulbeerstrasse 10
3001 Berna
Tel +41 58 827 35 00
touring@tcs.ch
Tiratura
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Reto Kammermann
Pubblicità:
Cumi Karagülle
Roger Müller
Chantale Hofer, verlag@tcs.ch
Vantaggi socio
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Abbonamento: compreso nella
quota annua di socio. «Touring» è
pubblicato 10 volte l’anno.
Modifica indirizzo: con il numero
di socio: TCS, Sede centrale,
Casella postale 820, 1214 Vernier,
Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch
Testi e foto sono protetti dai diritti
di autore. Ogni riproduzione,
anche parziale, richiede l’accordo
scritto dell’editoria. Si declina ogni
responsabilità per manoscritti e
altri lavori non richiesti.
Produzione
Swissprinters SA
Brühlstrasse 5, 4800 Zofingen
Tel. 058 787 30 00
62 touring | marzo 2021
A spasso
in automobile
Al TCS lavorano attualmente circa 210 soccorritori stradali,
di cui tre donne. Queste tre pattugliatrici si occupano
senza problema di qualsiasi guasto come i loro colleghi.
Hai magari già visto dal vero la scena illustrata qui sotto.
NTOUROLI NTOUROLI
LINO
NO
OUROLINO
UR
OUR
U
TOU
TO
TO TO
TOUROLINO
T
ROL
O
URO
OURO
TESTO SUSANNE TROXLER | ILLUSTRAZIONE ANDREA PETER
DISEGNO
Unisci i 56 punti con una linea e poi colora a piacimento il disegno.
CONCORSO ONLINE
PREMIO
Quando è permesso
andare in bicicletta
sul marciapiede?
• A. Quando troppi ciclisti
circolano sulla ciclopista
o sulla pista ciclabile.
• B. Quando non ci sono piste
ciclabili e ciclopiste e
non ho ancora 12 anni.
• C. Sempre, non si discute!
Un buono regalo del
valore di 100 franchi,
generosamente offerto
da Franz Carl Weber.
Partecipa al concorso entro il 21.3.2021 collegandoti al nostro sito
internet touring.ch. Buona fortuna!
La risposta corretta del
concorso n. 2 era C.
Possono partecipare tutti i giovani lettori e le giovani lettrici di Touring della Svizzera e del Liechtenstein, a eccezione dei collaboratori TCS e
dei loro familiari. I giovani vincitori del concorso «Tourolino» saranno estratti a sorte e avvisati personalmente. Non viene tenuta alcuna
corrispondenza in merito al concorso. Sono escluse le vie legali. I nomi dei vincitori verranno pubblicati sul sito internet di «Touring».
marzo 2021 | touring 63
IN GIRO CON
BRUNO GERBER
Motorino, una passione
che non finisce mai
Bruno Gerber è un mago dei motori a due tempi. Iniziato per
hobby da ragazzo, ha fatto del tuning un mestiere: oggi porta
a nuova vita i cinquantini. Simbolo di libertà e mito degli anni
Settanta, sono stati le ali ai piedi di schiere di giovani.
manutenzione presso la fabbrica di
biscotti Kambly – continua ad affaccendarsi
nella sua piccola officina
dove trascorre le serate ad
elaborare auto o cambiar gomme.
TESTO E FOTO FELIX MAURHOFER
Bruno Gerber è un bricoleur
nato: la sua specialità sono
i motorini. Nel suo laboratorio
Töffli & Velo Bude a
Zollbrück si trovano marchi leggendari
come Puch, Cilo o Sachs,
in attesa di rinascere a nuova vita
grazie al tocco magico del padrone.
Ci accoglie al suono di musica metal
e con evidente orgoglio ci mostra
un chopper Puch Maxi S: un
capolavoro di elaborazione dotato
di volante Harley, cromature e
trasmissione a cinghia, non omologato
ma che serve da pezzo forte
in vetrina per attirare i fan. Con
un sorriso malizioso ci confessa
che l’ha comunque provato sul
parcheggio davanti alla sua officina.
Il primo amore non
si scorda mai
L’emmentalese si scopre il pallino
dei motori da ragazzino; già a
dodici anni armeggia per ore con
un DKW e raccoglie così le prime
esperienze di meccanico. Per
quanto ce la metta tutta non riesce
a truccarlo. Siccome è troppo giovane
per guidare sulle strade collauda
il suo «bolide» su vie private.
A 14 anni ottiene finalmente il patentino
e può scorrazzare in sella
al suo Zündapp. «Eravamo un
gruppo di amici pazzi per il motorino,
e modestamente eravamo
bravi, pieni d’inventiva» racconta
il 48enne padre di due figli. Parlando
di fantasia: ricorda la volta
in cui perde il tappo del serbatoio e
rimedia con un legnetto rabberciato.
«Facevamo di necessità virtù,
non avevamo i soldi per procurarci
i kit di sblocco per 400 franchi in
Italia e allora dovevamo improvvisare».
Impara tutti i trucchi del tuning
tant’è che «col vento in poppa
e se avevo una gran fretta di rientrare
tiravo fuori anche 70 km/h
al motorino modificato invece dei
30 consentiti per la categoria». Lo
beccano mentre va troppo forte:
avendo superato di 10 km/h il limite
di velocità nell’abitato, la polizia
gli sequestra i componenti
meccanici truccati. La multa gli
viene commutata in servizio sociale
nella cucina di una casa per
anziani. Gli piace sfornellare e non
la considera una vera punizione.
D’estate poi si diverte a girare il
Seeland, la Regione dei Tre Laghi,
in motorino. Sogna un tour in Ticino,
ma quel che guadagna come
apprendista costruttore di impianti
ed apparecchi non basta a
realizzare questo desiderio. A diciott’anni
compra il primo 125 cc.
Il motorino va in cantina, dove
rimarrà qualche anno. Parallelamente
all’attività principale – per
18 anni lavora come meccanico di
Ritorno di fiamma
Spolvera il motorino quando il figlio
compie 14 anni e vorrebbe un
due tempi. Non ci pensa due volte
e gli regala un Supermaxi LG1
pimpato personalmente. La passione
si riaccende e in breve è soverchiato
dalle richieste. Nel 2017
decide di trasformare l’hobby del
motorino in professione e si mette
in proprio. Da allora il motociclista
appassionato ha restaurato sui 60
ciclomotori. Un lavoro che lo impegna
tre-quattro settimane e siccome
i ricambi scarseggiano lo sfizio
ha un prezzo: l’elaborazione
con revisione del motore può costare
fino a 5000 franchi. «I cinquantini
sono tornati in auge dopo
il lancio del Red Bull Alpenbrevet
e la messa in onda dei ‹Töfflibuebe›
sulla tv svizzera», spiega Gerber.
I modelli più richiesti sarebbero
i Puch Sport, Velux e Maxi. Ma nel
negozio vende anche e-bike per
rimanere al passo coi tempi. ◆
«Col vento in poppa e se avevo
una gran fretta di rientrare
tiravo fuori anche 70 km/h
al motorino modificato»
Bruno Gerber
titolare Töffli & Velo Bude
Zollbrück (BE)
Irriconoscibile il Puch
Maxi S trasformato
in chopper di lusso
da Bruno Gerber.
64 touring | marzo 2021
marzo 2021 | touring 65
GIOCA & VINCI
3
OCCASIONE 1 – GIOCO PER I LETTORI
GRANDI OCCASIONI
per vincere
IN PALIO lo smartphone
Apple iPhone SE New 128 GB Valore CHF 519.–
14
marzo:
ultimo termine
per partecipare
ai giochi
Questo nuovo smartphone
entry-level Apple iPhone SE
combina prestazioni elevate
con una lunga durata della
batteria.
Il display mostra foto e
video della potentissima fotocamera
in colori accesi e reali.
Eccellente riproduzione del
suono con i due altoparlanti.
Il dispositivo viene usato tramite
l’innovativo comando gestuale
tipico di Apple ed è perfetto per
entrare nel mondo Apple.
Di quanti veicoli si può sapere
l’impronta ecologica con il
calcolatore Ricerca auto TCS?
Inviate un SMS con tmi031
xxxx (xxxx = veicoli) al
numero 5555
OCCASIONE 2 – SUDOKU 1
9 8
7 9 8 4 6 1
1 5 4
6 8 1 9
8 7
1 7 5 6
9 4 5
7 3 5 1 6 2
5 8
OCCASIONE 3 – SUDOKU 2
9 7 2 6
2 6 9 5
3 2 9
5 9 2
4 9 5 1
2 4 3
4 7 6
6 5 8 3
3 7 6 5
IN PALIO lo smartphone Oppo Reno 4 Z 128 GB
Valore CHF 379.–
Nel mercato altamente competitivo della
telefonia mobile, il nuovo arrivato Oppo è
diventato rapidamente un marchio riconosciuto,
poiché i dispositivi sono dotati
di funzioni eccellenti e si distinguono per
il loro ottimo rapporto qualità-prezzo. Un
altro interessante vantaggio del prodotto
è che il Reno 4 Z è già preparato per le
veloci reti 5G.
IN PALIO lo smartphone Nokia 5.3 128 GB
Valore CHF 229.–
Il Nokia 5.3 si presenta come uno smartphone
di alta qualità con un sensore di
impronte digitali e una potente fotocamera
quadrupla per foto e video. Il
grande e brillante display è caratterizzato
da un’ampia gamma cromatica. Il bordo
sottile gli conferisce un aspetto elegante.
La durata della batteria fino a due giorni è
eccellente.
Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle rosse.
Inviate un SMS con scritto tmi032 e le tre cifre al numero 5555.
Risolvete l’indovinello matematico e compilate le caselle verdi.
Inviate un SMS con scritto tmi033 e le tre cifre al numero 5555.
Ogni SMS costa CHF 1.50.
È possibile partecipare anche per posta, inviando
la soluzione a TCS, Editoria Touring, Gioca & Vinci,
Casella postale, 3024 Berna.
Possono partecipare tutte le lettrici e tutti i lettori di Touring in Svizzera e Liechtenstein (che abbiano compiuto
16 anni di età). Non possono partecipare i collaboratori del TCS e i loro familiari. I vincitori e le vincitrici di «Gioca
& vinci» saranno estratti a sorte tra tutti coloro che hanno risposto correttamente e avvertiti personalmente. I
premi non possono essere cambiati né corrisposti in contanti. Non si tiene alcuna corrispondenza in merito ai
concorsi e ai sorteggi. È escluso il ricorso alle vie legali.
66 touring | marzo 2021
TICINO
Bollettino della Sezione Ticino #3 | Marzo 2021
«Finita la pandemia,
sogno un viaggio a Ibiza»
La storia dell’influencer più anziana di
Instagram, Licia Fertz, a pagina 70
SEZIONE TICINO
La pandemia non dà tregua e, come l’anno scorso, ci ritroviamo a dover decidere come
comportarci con riferimento all’organizzazione delle Assemblee dei Soci dei Gruppi locali,
che abitualmente si svolgono nel corso del mese di marzo, ovvero prima dell’Assemblea
cantonale dei Delegati, che in genere ha luogo durante il mese di maggio.
Nel 2020, pur essendo stato un
anno di elezioni per la Sezione
Ticino e per i Gruppi locali del
TCS, si sono tenute, ad eccezion
fatta per quella del Gruppo del Luganese,
delle Assemblee virtuali, conformemente
alle decisioni dell’ordinanza 2 del
Consiglio federale alla lotta contro il
coronavirus. Tale modo di procedere
fu necessario per poter comunicare, in
tempo utile, alla Sede centrale il nome
del nuovo Presidente Cantonale e conseguentemente
candidato al Consiglio
d’amministrazione nazionale.
Il 19 giugno 2020, all’Assemblea
nazionale dei Delegati, anch’essa svoltasi
in forma virtuale, ho avuto il piacere e
l’onore di entrare far parte del gremio
che dirige il più grande club svizzero
della mobilità.
Per la fiducia che avete deciso di dare ai
nuovi Comitati di Gruppo, al nuovo
Comitato Sezionale ed alla sua Presidenza,
cari Delegati e Soci, vorremo poterVi
ringraziare personalmente e non più per
iscritto.
In accordo con i Presidenti di Gruppo è
stato pertanto deciso di posticipare le
Assemblee, nella speranza che questo
virus finalmente si dissolva e ci permetta
di accoglierVi nel più normale dei modi:
in presenza e con un grande sorriso.
Le Assemblee dei Gruppi locali del
Bellinzonese e Valli, del Locarnese e
Valli, del Luganese e del Mendrisiotto si
terranno quindi tra giugno e agosto. Le
date saranno stabilite non appena il
quadro della situazione permetterà di
allentare le restrizioni oggi imposte.
In settembre sarà poi la volta dell’Assemblea
ordinaria dei Delegati, che ci
permetterà di incontrarVi e di festeggiare,
in presenza, il Presidente Carlo
Vitalini con i membri di Comitato
uscenti, che l’anno scorso hanno
concluso la loro attività in seno al
Comitato Sezionale.
Avremo altresì nuovi progetti da presentarVi
e, come sempre, il piacere di
scambiare opinioni e riflessioni sul
mondo della mobilità che continua la sua
sempre più veloce corsa verso il futuro.
Avv. Fabio Stampanoni
Presidente
Touring Club Svizzero
Sezione Ticino
TCS SEZIONE
TICINO
Impressum
Bollettino ufficiale dei Soci TCS,
Sezione Ticino
Tiratura 84 000 copie
Edizioni 10 volte all’anno
Redazione Marco Colandrea
Layout Sara Bönzli (TCS)
Inserzioni TCS Sezione Ticino
CP 581, 6802 Rivera
sezioneTI@tcs.ch
Stampa
Swissprinters AG
Brühlstrasse 5
4800 Zofingen
Punto di contatto
via alla Chiesa 10, 6802 Rivera
Societariato e prodotti TCS, corsi e scuola guida, collaudi e
controlli tecnici.
Per il viaggio: ViaCard, Bollo ecologico (D), Telepass (I, F, E, P),
Patente internazionale, Vignetta autostradale per CH e Austria,
info e pagamenti Pedemontana
Telefono 091 935 91 35, Fax 091 935 91 20
sezioneTI@tcs.ch, www.tcs-ticino.ch
68 touring | Marzo 2021
SEZIONE TICINO
La vostra formazione
continua con il TCS
Ogni anno, la Sezione Ticino, organizza corsi di formazione e perfezionamento della guida per oltre 3000
conducenti. Nel pieno rispetto delle restrizioni e misure di protezione da Covid-19, l’impegno sul fronte sicurezza
stradale continua con la stagione 2021. Di seguito trovate una panoramica dei corsi in programma e un’interessante
novità: il corso accompagnatori. Le date proposte potrebbero subire cambiamenti a causa della pandemia,
vi invitiamo dunque a visitare la nostra pagina web www.tcs-ticino.ch per maggiori informazioni e dettagli.
CORSO
ACCOMPAGNATORI
JUNIOR DRIVING
(DAI 15 ANNI E 11 MESI
AI 21 ANNI)
CORSO AUTO GB-RM
CORSO MOTO
Novità
2021
Il corso accompagnatori
si rivolge alle persone
che desiderano aiutare i propri
amici e famigliari, in particolare
figli e nipoti, ad arrivare
preparati dell’esame ufficiale
per il conseguimento della
licenza di condurre. Le ore di
pratica su strada dei futuri
conducenti, oltre a quelle
effettuate presso la propria
scuola guida di fiducia, sono
fondamentali per maturare
esperienza e prendere i corretti
automatismi alla guida. Perché
è importante fare questo
corso? Perché l’accompagnatore,
spesso, dopo molti anni di
guida, prende alcune cattive
abitudini (es. una sola mano sul
volante), non è aggiornato sulle
nuove regole stradali e sulle
tecnologie offerte dalle nuove
automobili: fattori che possono
condizionare negativamente
– anche se in buona fede – i
futuri conducenti. Il corso
permette al partecipante di
aggiornarsi sulla teoria e nella
pratica, di comprendere il ruolo
di accompagnatore, i rischi e le
responsabilità e un percorso
formativo complementare di
supporto al Maestro conducente
che seguirà l’allievo nella
preparazione dell’esame pratico
di guida.
Data in programma: 2.3.2021
Prezzo Soci: 150 fr.
Prezzo non Soci: 250 fr.
Il corso è dedicato a tutti i
ragazzi che desiderano
conseguire, con il superamento
dell’esame teorico
ufficiale, la licenza di condurre
in prova. Il corso è organizzato
presso il Villaggio vacanza
TCS di Scruengo in Leventina,
ha una durata di una settimana
(da sabato a venerdi) e
include: trasporto (andataritorno)
da Rivera, vitto,
alloggio, preparazione
all’esame teorico e svolgimento
dell’esame teorico
ufficiale (venerdì pomeriggio
a Rivera), introduzione alla
guida pratica auto con
manovre di base sulla pista
TCS ad Ambrì, corso «primi
soccorsi» (obbligatorio), corso
di meccanica teorico e
pratico, conferenze sul ruolo
educativo della Polizia, aspetti
giuridici ed assicurativi,
dimostrazione e pratica
antincendio. Al termine del
corso si ottengono i buoni per
il corso di sensibilizzazione
(obbligatorio) e per una
lezione di guida presso le
scuole di guida partner TCS.
Il corso viene organizzato in
occasione delle vacanze
scolastiche e si conclude con
l’esame teorico ufficiale.
Date in programma con
inizio il: 19.6.2021; 3.7.2021;
7.8.2021; 14.8.2021; 21.8.2021;
30.10.2021
Prezzo (solo Soci): 950 fr.
Nel 2019, in Svizzera, sono
stati registrati 9’382 incidenti
d’auto (fonte USTRA), più che
con qualsiasi altro mezzo di
trasporto. Gli anni di esperienza
al volante non sono
sinonimo di guida corretta,
nel corso del tempo si tende
ad avere automatismi che
portano a sottostimare i
pericoli e a sovrastimare le
proprie abilità. Grazie a una
giornata di formazione sulla
pista di Rivera, si affrontano
aspetti di natura teorica e
pratica: come ridurre i rischi
alla guida, come reagire quando
si presenta un ostacolo
improvviso in mezzo alla
strada, come comportarsi se
il manto di stradale è scivoloso
o bagnato, come gestire
la propria auto in situazioni
di pericolo. I nostri istruttori
guidano i partecipanti in una
serie di esercizi pratici volti
a perfezionare la guida, oltre
a dare una «rinfrescata» alla
parte di teoria.
Date in programma:
13.3.2021, 17.4.2021, 21.4.2021
Prezzo Soci: 100 fr.
Prezzo non Soci: 200 fr.
Nel 2019, sulle strade svizzere,
sono state registrate 3’444
vittime di incidenti in moto
(fonte USTRA). Tra le principali
cause degli incidenti vi è la
perdita del controllo alla
guida. Il corso ha il fine di
migliorare, grazie a una
giornata di formazione
teorico-pratica sulla pista
di Rivera, le proprie abilità di
guida e di meglio comprendere
le reazioni della propria
moto in differenti condizioni:
su fondo bagnato, asciutto e
con degli ostacoli. Il Corso
Moto TCS è certificato dalla
«garanzia qualità» del Consiglio
svizzero della sicurezza
stradale (VSR) e da «Strade
sicure», campagna di prevenzione
stradale cantonale.
Date in programma:
19.3.2021; 18.4.2021
Prezzo Soci: 100 fr.
Prezzo non Soci: 200 fr.
Marzo 2021 | touring 69
SEZIONE TICINO
Nonna Licia, influencer a 90 anni
«Finita la pandemia,
sogno un viaggio
a Ibiza»
Nella scorsa edizione della rivista vi
abbiamo guidato alla scoperta dei social
network, piattaforme virtuali che, da
molte persone, sono considerate luoghi
destinati ai soli giovani. Oggi, a tal
proposito, vi portiamo la testimonianza
dell’influencer più anziana di Instagram.
Vi raccontiamo la storia di Licia Fertz,
meglio conosciuta come «Nonna Licia». Il
suo racconto è toccante: dopo aver
sofferto a lungo per la perdita del marito,
Emanuele Usai, suo nipote, è riuscito a
farle tornare il sorriso grazie a un’idea
nata in rete. A quasi 91 anni, Nonna Licia
è ora seguita da 111’000
persone su Instagram, con le
quali è regolarmente in
contatto. Negli ultimi anni ha
posato da modella, è stata
invitata a parlare in importanti
trasmissioni televisive,
scritto un libro, viaggiato, ma
soprattutto, ha ancora tanta
voglia di vivere. Oggi è attiva anche sul
fronte mobilità, è opinionista, insieme a
suo nipote Emanuele, in un programma
televisivo che si occupa di promuovere
gite e viaggi.
Abbiamo parlato
con lei della sua seconda
giovinezza e delle avventure con il suo
inseparabile nipote.
Per darle il benvenuto, la salutiamo con
il nome del suo profilo Instagram:
«Buongiorno nonna»! Si definisce
«accidentalmente modella e influencer»,
ci può raccontare com’è iniziata
questa avventura?
Dopo la scomparsa di mio marito mi ero
chiusa in me stessa, pensavo di non avere
più un posto nel mondo e che la mia vita
fosse ormai giunta al capolinea. Emanuele,
mio nipote, fortunatamente si è
accorto di questo mio stato d’animo e mi
ha dato la forza di ripartire, un’avventura
meravigliosa nata per caso. Ho capito
che c’è sempre tempo per sorridere e
che i problemi e le patologie non devono
frenare la nostra voglia di vivere. I medici
mi hanno riferito che ho il cuore che va
al 25% delle sue possibilità, ma non per
questo mi arrendo.
Cosa ha pensato quando suo nipote
Emanuele ha cominciato a scattarle
foto in abiti variopinti e con del trucco
impeccabile sul viso?
La verità è che, durante gli anni di
malattia di mio marito, ho sempre
indossato abiti sgargianti e colorati,
perché volevo metterlo di buon umore.
Sorridevo e avevo sempre un leggero
trucco, ma dopo la sua perdita, la mia
mente si è ribellata e per un periodo ho
dimenticato la parte solare che era in me
e che mi ha sempre contraddistinta.
Grazie alla sensibilità di mio nipote, ho
ripreso in mano la mia vita, non smetterò
mai di ringraziarlo.
Molte persone credono che i social
network siano un qualcosa destinato
solo ad un pubblico giovane, che cosa
ne pensa a riguardo e che consiglio
darebbe a chi non è ancora iscritto per
questa ragione?
Trovo che questi nuovi strumenti siano
incredibili a tutte le età, e quando si
hanno difficoltà, non bisogna avere paura
di chiedere un aiuto ai propri famigliari e
amici. Ogni giorno centinaia di persone
mi sono virtualmente vicine e trovano il
tempo di scrivermi e donarmi il loro
affetto. Dopo aver svolto le mie mansioni
di casa, dedico due ore al giorno per
rispondere a tutti i messaggi. Parlare con
loro mi rende felice e mi ringiovanisce:
ricevo suggerimenti, ricette ma anche
richieste di consigli come se fossi la
nonna di ognuno di loro. Inoltre, quando
non ho molta voglia di uscire, queste
persone - sparse in tutto il mondo - mi
incoraggiano e stimolano, mettendomi di
buon umore. L’ho definita la «posta del
cuore». Se non fosse per la pandemia,
avrei voluto portare la mia testimonianza
di persona, perché auguro a tutti, ai
giovani, agli adulti e ai miei coetanei, di
sfruttare ogni mezzo per stare bene e
non isolarsi. A volte basta un piccolo
gesto per migliorare la vita del prossimo.
70 touring | Marzo 2021
SEZIONE TICINO
Ha intrapreso alcune avventure in
giro per l’Italia con suo nipote
Emanuele, com’è stato tornare a
viaggiare alla sua età e quale invece
la sua prossima meta?
Sono stata 12 anni a casa per essere
vicina al mio malato marito, in
seguito, grazie al supporto di mio
nipote, ho riscoperto il piacere di
viaggiare e conservo dunque un
ricordo speciale di ognuno di essi. Ho
visitato città bellissime: Pisa, Fiuggi,
Torino, Milano, Roma e tanti altri luoghi.
Non è mai troppo tardi per viaggiare,
ogni destinazione ci arricchisce nell’animo.
Non vedo l’ora di ripartire, anche se
ora è necessario attendere a causa della
pandemia. Non appena sarà possibile,
rispettando tutte le misure di protezione,
girerò in tutta l’Italia per conoscere di
persona i miei amici virtuali.
Tutto è cominciato per gioco, si
sarebbe mai immaginata questo
successo e tanto affetto dalle persone
in rete?
Non me lo sarai mai aspettata, è stata
una vera e propria rivelazione. Apprezzo
molto i messaggi di incoraggiamento e
vicinanza nei miei confronti perché ne
colgo la genuinità.
Le sue foto, ma soprattutto i suoi video,
trasmettono molta energia e positività,
ha ancora un sogno nel cassetto o
un’avventura che vorrebbe intraprendere?
Licia Fertz e suo nipote
Emanuele alla Festa del
cinema di Roma nel 2019
- Foto per concessione
di Emanuele Usai
Il mio sogno è quello di prendere - una
volta terminata l’emergenza sanitaria
- per la prima volta un aereo, destinazione
Ibiza, Spagna. Questo è il primo tra i
sogni nel cassetto, ogni volta che ne
realizzerò uno, ne tirerò fuori un altro.
Qual è l’evento più esilarante che ha
vissuto insieme a suo nipote e in
generale, sui social network?
Ricordo che una volta, Emanuele, mentre
mi trovavo come ospite presso gli studi
televisivi di Mediaset, mi stava aiutando a
cambiare vestito per la trasmissione, ma
nel togliermi le calze, ha forzato un po’
troppo e queste si sono accidentalmente
rovinate. Vista l’imminente entrata in
programma, ho camminato a fatica con
le calze a mezza gamba per far sì che
non mi cadessero, sembravo un pinguino!
Successivamente Barbara D’Urso ha
fatto uscire le persone dal camerino e mi
ha aiutato a sistemarmi. Non bisogna
prendere la vita troppo sul serio, anche
gli imprevisti possono far riaffiorare
piacevoli ricordi.
È particolarmente attenta al tema della
mobilità, da qualche tempo fa parte di
un progetto che promuove i viaggi.
Esattamente, con mio nipote siamo
opinionisti in un programma denominato
«Il mondo insieme» su un’emittente
televisiva italiana, che tratta il tema del
viaggio. Il primo breve documentario
l’abbiamo registrato a Viterbo. Attraverso
il mio canale Instagram invece, ci
occupiamo di promuovere sentieri e
luoghi nei quali, chiunque, anche chi ha
difficoltà motorie, possa passeggiare in
tranquillità, ammirando il paesaggio che li
circonda.
Lei e suo nipote Emanuele avete
acquistato per gli spostamenti un’auto
ibrida.
Negli ultimi anni per fortuna si è cominciato
ad avere maggiore attenzione verso
l’ambiente, dunque la scelta di un’auto
ibrida è stato un piccolo passo verso la
sostenibilità ambientale. Contribuire a
una giusta causa ci fa sentire meglio con
noi stessi ma anche nel confronto delle
persone e dei luoghi che ci circondano.
Ha un consiglio che vorrebbe lasciare ai
nostri lettori?
Cercate di sorridere sempre, siate sempre
curiosi e non abbiate paura a chiedere
aiuto.
Ne approfitto inoltre per fare un appello a
tutti i figli e nipoti: portate ogni tanto i
vostri nonni a fare una passeggiata
all’aperto, li renderà felici.
Marzo 2021 | touring 71
SEZIONE TICINO
La SPA per veicoli:
dietro le quinte della
decarbonizzazione!
Novità
La Sezione Ticino del TCS, da molti anni si occupa di collaudi e controlli dei veicoli che
ogni giorno circolano sulle strade del nostro cantone. Un lavoro, che solo a Rivera,
comporta l’impiego a tempo pieno di sei tecnici specializzati, per un totale di oltre
20’000 controlli annuali. In questa edizione vi portiamo dietro le quinte, per vedere da
vicino il nostro nuovo servizio di «Decarbonizzazione del motore con idrogeno».
Prima di prenotare un trattamento
– qualsiasi esso sia – è possibile
consultare telefonicamente o
per email il nostro centro tecnico,
esponendo le caratteristiche e condizioni
del proprio veicolo, al fine di ricevere
un riscontro imparziale sulla necessità
di effettuare un trattamento di «Decarbonizzazione
del motore».
Che cosa è il Servizio di
Decarbonizzazione?
La Decarbonizzazione a idrogeno è
un trattamento, della durata di 180
minuti, che ha il fine di prolungare lo
stato di salute dell’automobile, grazie a
un processo di rimozione della calamina
(residuo di sostanze carboniose) che si
accumula nel corso del tempo nei motori
a combustione. Qui al Centro di Rivera
proponiamo due tipologie di trattamento:
preventivo e curativo.
A chi si rivolge?
Si presta ai possessori di veicoli usati,
con tutti i tipi di motori termici ma in
particolar modo a quelli alimentati a
diesel e che circolano spesso in aree
urbane. La ragione principale è che il
motore di un’automobile alimentato a
diesel, se non utilizzato in tratte autostradali
per un tempo prolungato,
favorisce l’accumulo di particolato e
residui carboniosi sui componenti del
motore.
Come capire quando è
necessario il trattamento?
Le ragioni possono essere molteplici,
quelle visibili e che possono far scattare il
Contatti
Desiderate saperne
di più? Contattateci
allo 091 935 91 35
oppure via email a
sezioneti@tcs.ch
campanello
d’allarme,
sono ad
esempio: spia
accesa del motore, presenza di fumo
eccessivo o nero dal gas di scarico (e il
mancato superamento del rispettivo controllo),
irregolarità del motore, percezione
di «fatica» anche a basse velocità e
perdita di potenza. È però possibile,
prima che si presentino questi segnali,
effettuare un servizio di natura preventiva,
al fine di proteggere il motore da
potenziali danneggiamenti, tra i quali
troviamo: la valvole di aspirazione e di
scarico, la valvola EGR bloccata, il turbo
a geometria variabile incrostato e il FAP
ostruito. Un recupero di potenza ed un
minor consumo di carburante sono
anche effetti che fan piacere!
72 touring | Marzo 2021
SEZIONE TICINO
Passo numero 1: appuntamento e consegna
Per prenotare il servizio è sufficiente
telefonare allo 091 935 91 35 e verificare,
con il nostro personale della sezione,
le disponibilità a breve termine, oppure
riservare in autonomia tramite il
formulario presente sul nostro sito www.
tcs-ticino all’interno della sezione
«Controllo dei veicoli». Una volta definita
la data, annunciarsi all’ingresso e
consegnare il veicolo. In questa fase si
definisce anche la tipologia di trattamento:
preventivo o curativo.
Passo numero 2:
preparazione del veicolo
I tecnici effettuano un controllo preliminare
e preparano il veicolo sul lift per il
trattamento, assicurandosi che il motore
sia in temperatura (caldo) e che non
presenti guasti tecnici che potrebbero
compromettere la buona riuscita
dell’intervento. La verifica avviene
attraverso il collegamento dell’apparecchio
diagnostico e a una lettura e
valutazione dei valori indicati dal
dispositivo.
Passo numero 3: Il collegamento del apparecchio
Il tecnico, a seguito dei dovuti accertamenti
e dell’apertura del cofano, collega
il macchinario che effettuerà il trattamento
preventivo o curativo a idrogeno
sul veicolo. L’equipaggiamento da noi
adottato è il «Hy-Carbon 1000S», adatto
per veicoli di cilindrata fino a 3500 cm3.
Passo numero 4: il trattamento
Come anticipato pocanzi, esistono due
tipologie di trattamento: preventivo e
curativo. Senza scendere in tecnicismi
per addetti ai lavori, vi presentiamo in
breve ciò che avviene durante la fase di
rimozione della calamina. Tramite
l’apparecchio viene fatto circolare
l’idrogeno che, per un’ora e mezza circa,
a cicli alterni, pulisce i componenti
interni sopra menzionati.
Passo numero 5: risultato
Una volta concluso il ciclo di manutenzione
e pulizia, il veicolo viene spento
per consentire lo scollegamento dell’apparecchio
dal veicolo, per poi essere
subito riacceso a favore del mantenimento
della temperatura del motore. Il servizio
si conclude con la rilettura dei codici
e dei parametri del motore e con un
giro di prova di accertamento su strada.
Marzo 2021 | touring 73
SEZIONE TICINO
I nostri controlli
in un colpo d’occhio!
Al centro tecnico TCS di Rivera effettuiamo controlli tecnici che permettono di gestire meglio
la manutenzione della propria auto ed evitare costosi interventi che possono, a volte, rivelarsi
anche inutili. La garanzia sta per scadere e vuole conoscere lo stato dell’auto? Ha ricevuto la
convocazione al collaudo e vuole sapere lo stato della sua auto? Con quali costi?
Sta valutando l’acquisto di un’auto e desidera sapere se si tratta di una vera occasione?
Ecco che un controllo, con la consulenza e l’esperienza di esperti, permette di avere una risposta
chiara in merito.
Standard (60 min.)
Controllo della fanaleria, freni, e ammortizzatori,
organi direzionali, motore
(accensione, alimentazione, livelli).
Prezzo: 160 fr.
Prezzo Socio TCS 80 fr.
Pre-collaudo auto (40 min.)
Si valuta tutto lo stato dell’auto che deve
essere presentata al collaudo ufficiale.
È rilasciata una lista di interventi necessari
da presentare al proprio garagista di
fiducia.
Prezzo: 120 fr.
Prezzo Socio TCS: 60 fr.
Se durante il precollaudo l’auto risulta già
a norma, si potrà usufruire del Pacchetto
SOLO PER SOCI TCS: l’auto viene collaudata
subito ricevendo uno sconto sulla
tariffa del controllo TCS.
Sconto: 30 fr. sul pre-collaudo
Pre-collaudo furgoni e camper (50 min.)
Si valuta lo stato del furgone o del
camper che deve essere presentato al
collaudo ufficiale.
Per i Camper non è incluso il controllo
circuito gas della zona abitata..
Prezzo: 160 fr.
Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Test occasione (100 min.)
Controllo della fanaleria, freni, ammortizzatori,
organi direzionali, motore
(accensione, alimentazione, livelli),
verifica carrozzeria (incidentata)
Prezzo: 240 fr.
Prezzo Socio TCS: 120 fr.
Test occasione con potenza motore*
(140 min.)
Controllo della fanaleria, freni, ammortizzatori,
organi direzionali, motore
(accensione, alimentazione, livelli),
verifica carrozzeria (incidentata) e con il
controllo della potenza motore.
Prezzo: 300 fr.
Prezzo Socio TCS: 170 fr.
Potenza motore auto (80 min.)
Controllo della potenza del motore di
automobili
Prezzo: 240 fr.
Prezzo Socio TCS: 120 fr.
Potenza motore moto (50 min.)
Controllo della potenza del motore per
motociclette
Prezzo: 160 fr.
Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Test garanzia (100 min.)
Controllo della parti coperte dalla
Garanzia prima che questa scada.
Prezzo: 240 fr.
Prezzo Socio TCS: 120 fr.
Sicurezza (30 min.)
Controllo fanaleria, freni, ammortizzatori,
organi direzionali.
Prezzo: 100 fr.
Prezzo Socio TCS: 50 fr.
Tachimetro (50 min.)
Controllo per la coerenza della velocità
indicata.
Prezzo: 160 fr.
Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Controllo specifico (10 minuti)
Controlli dedicati alla ricerca di specifici
difetti secondo il tempo (per ogni
10 min.).
Prezzo: 30 fr.
Prezzo Socio TCS: 15 fr.
Check-up vacanze (60 min.)
Partire senza problemi! Un controllo
per evitare delle «panne» che possono
rovinare le vacanze.
Prezzo: 160 fr.
Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Vendita auto
Vendiamo la sua auto senza preoccupazioni
e senza sforzo in maniera professionale
e neutrale al prezzo corrente di
mercato. Ci contatti per maggiori informazioni
oppure tcs.ch/vendita-auto
Velocità 100km/h roulotte e rimorchi
(60 min.)
Omologazione per la Germania che
permette di viaggiare a 100 km/h in
autostrada trainando una roulotte o un
rimorchio.
Prezzo: 160 fr.
Prezzo Socio TCS: 80 fr.
Decarbonizzazione (180 min.)
Trattamento volto a rimuovere
la calamina residua, creatasi nel
corso del tempo, nei motori a
combustione. Un servizio utile a prolungare
lo stato di salute dell’auto. Servizio
disponibile a fine preventivo o curativo.
Prezzo: 270 fr.
Prezzo Socio TCS: 180 fr.
Novità
*Per effettuare la potenza del motore si consigliano pneumatici di controllo forniti dal garagista. È sconsigliato effettuarla con pneumatici invernali,
da corsa, nuovi o rigommati. Inoltre la potenza motore sarà spinta fino alla velocità massima indicata dagli pneumatici.
Luogo e orari
Centro tecnico TCS
Via alla Chiesa 10, 6802 Rivera.
Orari d’apertura:
lun–ven 07.30–16.30
Appuntamenti
Telefono: 091 935 91 35
Internet: tcs-ticino.ch
e-mail: sezioneTI@tcs.ch
74 touring | Marzo 2021
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alla qualità ha posto delle pietre miliari dell’aviazione per diversi decenni. Forse è per questo che
nessun’altra compagnia aerea ha goduto di una tale fama in tutto il mondo. Nel 2021 la Swissair potrebbe
festeggiare i suoi 90 anni.
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