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Archeomatica 1 2021

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DOCUMENTAZIONE<br />

Il Tesoro di Sant’Eufemia rinasce in 3D<br />

Esempio di digitalizzazione di reperti non direttamente fruibili<br />

di Francesco La Trofa, Gabriele Simonetta, Felicia Villella<br />

Fig. 1 – Il tesoro di Sant’Eufemia, immagine d’archivio.<br />

Gli strumenti digitali consentono di ripensare<br />

radicalmente i modelli di fruizione museali, grazie alla<br />

possibilità di arricchire le collezioni degli istituti della<br />

cultura e generare nuove esperienze per il pubblico.<br />

Facendo riferimento al caso studio del Tesoro di<br />

Sant’Eufemia, un gruppo di gioielli in oro di epoca<br />

ellenistica rinvenuti fortuitamente in Calabria verso la<br />

fine dell’Ottocento, oggi conservato presso il British<br />

Museum di Londra, si è sperimentato un processo di<br />

ricostruzione tridimensionale del reperto principale, il<br />

diadema, attraverso l’elaborazione delle sole immagini<br />

disponibili in archivio.<br />

I<br />

risultati ottenuti dalla ricerca<br />

proposta mirano ad ampliare<br />

l’offerta culturale dei tradizionali<br />

istituti della cultura.<br />

Nell’ottica di un continuo aggiornamento<br />

dei contenuti e in<br />

relazione anche alle recenti restrizioni<br />

imposte dall’emergenza<br />

sanitaria, è apparso indispensabile<br />

dotare i piccoli e grandi<br />

musei italiani di ogni strumento<br />

che possa favorire la fruizione<br />

dei beni al di là della chiusura<br />

fisica dei suddetti luoghi, oltre<br />

che considerare quei casi in cui<br />

i reperti non possano essere direttamente<br />

fruibili a causa di innumerevoli<br />

variabili.<br />

Il lavoro nasce da una esigenza<br />

iniziale che ben si sposa con la<br />

recente situazione imposta al sistema<br />

museale nazionale: il caso<br />

studio del Tesoro di Sant’Eufemia.<br />

Scoperto alla fine del XIX secolo<br />

in circostanze non del tutto<br />

chiare, rappresenta un unicum<br />

sia per la tipologia dei reperti<br />

inclusi nella collezione sia per la<br />

vicenda legata alla vendita del<br />

Tesoro per il British Museum di<br />

Londra che ha privato, in tempi<br />

non sospetti, di un gruppo di reperti<br />

unici nel loro genere il Museo<br />

archeologico Lametino, sito<br />

a Lamezia Terme in provincia di<br />

Catanzaro.<br />

Il gruppo di gioielli in oro del<br />

periodo magnogreco rappresenta<br />

un ritrovamento eccezionale,<br />

testimone delle maestranze orafe<br />

del tempo e della ricchezza<br />

del popolo che ha abitato questi<br />

luoghi: la possibilità di visionare<br />

in situ una simile testimonianza<br />

andrebbe non solo a beneficio<br />

del sistema museale ma di tutto<br />

il turismo culturale e accademico<br />

che si genererebbe di riflesso.<br />

6 ArcheomaticA N°1 marzo <strong>2021</strong>

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