Costruzioni n.749 aprile 2021
Attualità &Prodotti ANTICOLLISIONE UOMO-MACCHINA Facchetti Costruzioni sceglie la tecnologia Incofin per aumentare la sicurezza in cantiere Riciclaggio &Demolizione TREVI BENNE MULTIFUNZIONE La versatile MK 23P con moltiplicatore di potenza Impact Booster e Kit Lamiere Cave &Calcestruzzo MA-ESTRO DI AUTOMAZIONE Alle Cave di Pilcante per scoprire le ultime novità di monitoraggio produzione in cava
Attualità &Prodotti
ANTICOLLISIONE UOMO-MACCHINA
Facchetti Costruzioni sceglie la tecnologia Incofin per aumentare la sicurezza in cantiere
Riciclaggio &Demolizione
TREVI BENNE MULTIFUNZIONE
La versatile MK 23P con moltiplicatore di potenza Impact Booster e Kit Lamiere
Cave &Calcestruzzo
MA-ESTRO DI AUTOMAZIONE
Alle Cave di Pilcante per scoprire le ultime novità di monitoraggio produzione in cava
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Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Casa editrice la fiaccola srl
Attualità
&Prodotti
ANTICOLLISIONE
UOMO-MACCHINA
Facchetti Costruzioni
sceglie la tecnologia
Incofin per aumentare
la sicurezza in cantiere
Riciclaggio
&Demolizione
TREVI BENNE
MULTIFUNZIONE
La versatile MK 23P
con moltiplicatore
di potenza Impact
Booster e Kit Lamiere
749
Cave
&Calcestruzzo
MA-ESTRO
DI AUTOMAZIONE
Alle Cave di Pilcante
per scoprire le ultime
novità di monitoraggio
produzione in cava
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ISSN: 0010 - 9665
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
costruzioni
rivistacostruzioni
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
06
Attualità&Prodotti
COVER STORY
6 Trapianto di cuore
ben riuscito
Motore Yanmar per la pala gommata
articolata V80 Stage V
ACQUISIZIONI
8 Ricongiungimento affettivo
Sampingranaggi entra a far parte
del Gruppo Bonfiglioli
RISORSE UMANE
9 Costruire talenti
geoJOB Recruitment e Ance
PNEUMATICI
10 Pneumatici
Galaxy HTSR 400 (E-4/L-4)
ASSOCIAZIONI
11 Professionisti attivi
Assobeton e prefabbricazione
PNEUMATICI
12 Conferma di qualità
Si evolve il BKT Earthmax SR 412
MMT
14 La pala che cambia.. al volo
VF Venieri e Bosch Rexroth
PALE GOMMATE
16 Più forza e potenza
Le Liebherr XPower L 550 e L 556
ottimizzate anche per l’industriale
NOLEGGIO
18 Il cielo è sempre più blu
Positivo il 2020 di Mollo Noleggio
AMARCORD
20 Il Principe appassionato
di ingegneria
JCB ricorda il Duca di Edimburgo
PNEUMATICI RICOSTRUITI
21 Ecosostenibile vincente
Marangoni vince i Recircle Awards
ELETTROUTENSILI
22 I Biturbo a portata di click
Cantiere virtuale Bosch Professional
INFRASTRUTTURE
24 Quel cerchio che si chiude
In cantiere sulla SP46 Rho Monza
Macchine&Componenti
PALE GOMMATE
48 Una bella spinta ai bassi
La prima pala gommata Hitachi
Serie 7 è la ZW220
WALKAROUND 30
Tutto sul nuovo mini
Bobcat E55z
48 64
SISTEMI ANTIFURTO
52 Due tecnologie, due obiettivi
CGTE sceglie LoJack per gestire
e proteggere la flotta noleggio
ESCAVATORI COMPATTI
54 Un grande compatto
Kobelco supera se stessa
presentandol’SK380SRLC
ESCAVATORI CINGOLATI
56 Anche il maxi compatto
diventa Next Gen
Tutti pronti per il nuovo CAT 355
MMT
58 La forza dell’avanguardia
Wacker Neuson guarda al 2021
con motivato ottimismo
ANTICOLLISIONE UOMO-MACCHINA
64 Safety first
Facchetti Costruzioni sceglie
tecnologie Incofin
AZIENDE
68 Eccellenza della valle del Po
Viaggio nel mondo della
Laurini Officine Meccaniche
FLOTTE NOLEGGIO
74 Dove gli altri non arrivano
Carrer Macchine sceglie due
carrier Yanmar C50R Stage V
PROSSIMAMENTE
Per la prima volta faremo un analisi
WalkAround di un Material Handler.
Stiamo parlando del Volvo EW200E MH
costruito a Konz, in Germania.
Riciclaggio&Demolizione
ATTREZZATURE IDRAULICHE
76 Coltellone svizzero
Una Trevi Benne MK 23 P
con Impact Booster e Kit Cesoia
DECOMMISSIONING
84 Nel centro di Berlino
Indeco per demolire Deutsche Post
Cave&Calcestruzzo
PALE GOMMATE
88 Produttività alle stelle
La Next Gen che rimpiazza la 992K
CALCESTRUZZO
90 Cool materials
Italcementi per stare al fresco
76
MESSA IN OPERA
92 Lifting al mare di Lombardia
NUovo lustro al l canale Villoresi
INFRASTRUTTURE
98 La partita della sostenibilità
L’ECOPact di Holcim utilizzato
per il canale Villoresi
AUTOMAZIONE
102 Rivoluzione Copernicana
Alle Cave di Pilcante per apprendere
le ultime implementazioni Ma-Estro
Abbiamo intervistato “Mister Dinamite”,
alias Danilo Coppe. Insegnante,
pubblicista e divulgatore
scientifico italiano. Geominerario
esplosivista con oltre settecento interventi
di esplosivistica civile documentati
(compreso il recente intervento
per la demolizione del Ponte Morandi,
di Genova). Coppe è anche fondatore
e attuale presidente dell'Istituto Ricerche
Esplosivistiche di Parma.
ATECAP
108 Il divieto di impiego...
...della doppia curva o curva a S
durante la messa in opera
Sollevamento&Noleggio
AUTOGRÙ
110 “La scelta perfetta”
Una Grove GMK5150L per Habau
PIATTAFORME AEREE
111 Flotta sempre più ricca
DVF Noleggi investe in mezzi JLG
PIATTAFORME AEREE
112 Alternativa al ponteggio
Il mini scissor di AlmaCrawler
Bibi 1090-BL EVO
EVENTI
113 Appuntamento al 2022
Causa pandemia slitta IPAF ANCH'IO
PIATTAFORME AEREE RAGNO
113 Migliore agilità aerea
Il nuovo TZX 250 di Palazzani
GRU A TORRE
114 Icona di sostenibilità milanese
Tre Potain per il Symbiosis
SOLLEVATORI TELESCOPICI
116 Prodezza ingegneristica
Magni–Mosconi duo per il Brennero
PIATTAFORME AEREE
117 Nasce #ioelamiaCTE
Estensione di garanzia fino a 5 anni
GRU
118 In poco spazio e in sicurezza
L’ultra-compatta V 36R Manitex Valla
PIATTAFORME AEREE
120 La prima a braccio articolato
Genie presenta una semovente
cingolata non telescopica
Truck&Allestimenti
SCARRABILI
122 Crescita in sicurezza
I Multilift in variante ADR
ALLESTIMENTI
124 Vasca multiruolo
La Menci, anche per lo stradale
costruzioniweb.com
749 4 APRILE 2021
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
Matthieu Colombo
mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
Fabrizio Parati
fparati@fiaccola.it
REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI
Damiano Diotti, Antonio Fargas, Gianenrico Griffini
(responsabile sezione veicoli e allestimenti),
Eliana Puccio, Isabella Visentin
SEGRETERIA
Jole Campolucci
jcampolucci@fiaccola.it
segreteria@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
Studio Grafico Page
AMMINISTRAZIONE
Francesca Lotti flotti@fiaccola.it
Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it
ABBONAMENTI
Mariana Serci
abbonamenti@fiaccola.it
TRAFFICO E PUBBLICITÀ
Laura Croci
marketing@fiaccola.it
MARKETING E PUBBLICITÀ
Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO
slevada@fiaccola.it
AGENTI
Giorgio Casotto
T 0425 34045 - cell. 348 5121572 - info@ottoadv.it
per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,
Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)
Mensile - LO-NO/00516/02.2021CONV
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Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza
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di Macchine per Cantieri Edili,
Stradali, Minerari e Affini
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20123 Milano
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associato all’Unione
Stampa Periodica Italiana:
numero di iscrizione 14440
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Attualità
&Prodotti
Facchetti Costruzioni
sceglie la tecnologia
Incofin per aumentare
la sicurezza in cantiere
Riciclaggio
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La versatile MK 23P
con moltiplicatore
di potenza Impact
Booster e Kit Lamiere
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&Calcestruzzo
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ANTICOLLISIONE
UOMO-MACCHINA
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
TREVI BENNE
MULTIFUNZIONE
MA-ESTRO
DI AUTOMAZIONE
749
produzione in cava anno LXIX 4 aprile 2021
WALKAROUND IL NUOVO MINI BOBCAT E55Z R2-SERIES
■ Le pale gommate articolate Yanmar
evolvono a Stage V grazie alle omonime
motorizzazioni made in Japan.
Dopo la nuova V100 con motore Yan -
mar 4TNV98C (WalkAround novembre
2019) arriva ora la nuova V80 Stage
V. Il motore è lo stesso della sorella
maggiore ma in versione aspirata, non
turbo. Tra le novità anche la telematica
SmartAssist Remote di serie.
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I Cop
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Aziende citate
A
Agres................................92
Almac.............................112
Assobeton .......................11
B
Bkt ....................................12
Bobcat..............................30
Bonfiglioli...........................8
Bosh Rexroth ..............14,22
C
Carrer macchine..............75
Cat...............................56,88
CGT ..................................52
Civelli................................92
CMB ...............................115
Collini ...............................29
CTE.................................117
D
[4] Doosan.............................70
ottobre 2020 Costruzioni
F
Facchetti Costruzioni......64
Fincosit ............................29
G
G Ecorecycling.................76
Genie..............................121
Geojob................................9
Giudici ..............................92
H
Habau ............................110
Hitachi..............................48
Holcim..............................99
I
ICG....................................29
Indeco ..............................85
Italcementi.......................90
J
Jcb ...................................20
K
Kiloutou..........................112
Kobelco............................54
L
Laurini ..............................68
Liebherr............................16
LoJack .............................52
M
Ma-estro ........................102
Magni .............................116
Manitowoc.....................110
Marangoni........................21
Menci .............................125
Milano
Tangenziali S.p.A.............26
Mollo ................................18
Mosconi.........................116
Multilift...........................122
P
Palazzani .......................113
Pina Petroli ......................78
Potain.............................114
Puricelli ............................94
S
Sampingranaggi ................8
Servisa .............................85
T
Trevi Benne ......................78
V
Valla ...............................118
Venieri ..............................14
Vidori................................74
W
Wacker Neuson ...............59
Webuild ..........................116
Y
Yanmar..........................6,75
Yokohama........................10
g a 1
www.yanmarconstruction.it
Nuova vitalità alle pale articolate Yanmar grazie alla
motorizzazione Stage V made in Japan.
Ora la V80 ha sotto al cofano il 4 cilindri 4TNV98C
TRAPIANTO
di cuore ben riuscito
Le pale gommate articolate Yanmar sono di scuola tedesca
e ancora oggi prodotte in Germania, nello stabilimento
di Crailsheim. Sul numero di novembre 2019
abbiamo analizzato nel dettaglio la nuova V100 con motore
Yanmar 4TNV98CT. Oggi, lo stesso motore Stage V
ma in versione non turbocompressa, prende posto anche
al posteriore della rinnovata V80. Come sulla sorella più
grande, la nuova motorizzazione e la necessità di introdurre
un modulo Dpf allo scarico hanno imposto una nuova termodinamica,
permettendo, tra l’altro di ridisegnare sapientemente
il cofano motore, ora più spiovente per favorire
la visibilità.
Stabile e agile
Una delle caratteristiche principali, alla base del successo
delle pale gommate Yanmar, è senza dubbio la struttura
ad articolazione rigida (40°), accoppiata alla tradizionale
scelta dell’assale posteriore oscillante di +/-10° per mantenere
tutte e 4 le ruote sempre a contatto con il terreno
anche negli spostamenti su percorsi irregolari garantendo
la massima stabilità in ogni condizione. Questa architet-
Yanmar V80 Stage V
Peso operativo
Carico ribalt. max art.
Motore Yanmar
4.900 kg
3.330 kg
46,2 kW
Costruzioni
n. 749 | anno LXIX
4 aprile 2021
Attualità
&Prodotti
ANTICOLLISIONE
UOMO-MACCHINA
Facchetti Costruzioni
sceglie la tecnologia
Incofin per aumentare
la sicurezza in cantiere
tura strutturale permette di avvicinare la benna al materiale
da caricare sempre seguendo una traiettoria rettilinea, anche
con telaio posizionato al massimo angolo di sterzata,
rendendo efficiente anche l’utilizzo di forche per la movimentazione
dei materiali su pallet.
Grazie al cinematismo dei bracci a parallelogramma la pala
gommata Yanamr V80 è in grado di prelevare e trasportare
qualsiasi carico con rapidità e precisione. L’inclinazione
dell’attrezzatura montata sulla macchina si mantiene sempre
parallela al suolo, senza che l’operatore debba correggere
l’angolo di carico. Inoltre, a richiesta, è disponibile
anche la versione con cinematismo a “Z” che aumenta la
forza di strappo della benna in caso di impieghi particolarmente
gravosi.
Idraulica di lavoro indipendente
L’impianto idraulico di lavoro della pala gommata Yanmar
V80 è parallelo ed indipendente dal circuito idraulico della
trasmissione. L’allestimento standard della macchina prevede
una linea idraulica supplementare (3° circuito) per
l’azionamento dell’attacco rapido e del primo movimento
di un’attrezzatura idraulica. Una seconda linea idraulica indipendente
(4° circuito) è disponibile in opzione
anche in versione High Flow per l’impiego di attrezzature
ad alta portata idraulica come ad esempio
le frese stradali, gli spazzolini o turbine da neve. L’attivazione
elettrica proporzionale delle funzioni idrauliche è semplice
e immediata grazie al trimmer in testa al joystick. D’altro
canto la trasmissione idrostatica Carraro alimentata da
pompa Bosch Rexroth offre grande potenza
di traino e di spinta mantenendo
basso il consumo di carburante
grazie al circuito idraulico
chiuso con pompa dedicata.
La pala gommata Yanmar V80
può raggiungere una velocità di
36 km/h su strada ed è omologata
per la circolazione stradale
in Italia.
Le nuove pale gommate Yanmar
sono tutte allestita da stabilimento
con il sistema di connessione
e trasmissione dati SmartAssist
Remote permette di controllare la
posizione, lo stato dei mezzi e la diagnostica
di bordo in tempo reale da PC
o smartphone.
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
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di potenza Impact
Booster e Kit Lamiere
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749
Cave
&Calcestruzzo
Alle Cave di Pilcante
per scoprire le ultime
novità di monitoraggio
produzione in cava
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DI AUTOMAZIONE
WALKAROUND IL NUOVO MINI BOBCAT E55Z R2-SERIES
anno LXIX 4 aprile 2021
Cover Story
[6] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [7]
Attualità&Prodotti
Acquisizioni
Risorse umane
Costruire
talenti
Ricongiungimento o affettivo
La Sampingranaggi entra a far parte del Gruppo Bonfiglioli.
Con questa acquisizione, Bonfiglioli potrà incrementare
ulteriormente la verticalizzazione produttiva in Italia come in Cina
Bonfiglioli ha
acquisito all’asta la
bolognese
Sampingranaggi, con
sede a Bentivoglio (BO),
per l’importo di 7.158.000
euro. È avvenuto lo
scorso 12 marzo presso
il Tribunale di Bologna.
L’acquisizione comprende
gli asset delle società
italiana e cinese di
Sampingranaggi,
(Bentivoglio –BO, Funo di
Argelato-BO e Shangai-
Cina), i rispettivi
magazzini, il marchio
Sampingranaggi, i
brevetti, i progetti e i
prodotti per la robotica,
nonché il totale
assorbimento del
personale. Il fatturato
2020 raggiunto da
Sampingranaggi è stato
di 21 Milioni di euro, di
cui 15 in Italia e 6 in Cina.
Lo scorso 3 marzo
Bonfiglioli aveva
sottoscritto un "patto di
intesa integrazione
Bonfiglioli/Sampingranag
gi" con Regione Emilia-
Romagna, Città
Metropolitana di Bologna,
FIOM-CGIL Emilia
Romagna, FIOM-CGIL
Bologna e RSU
Sampingranaggi.
Patto che il Gruppo ha
dichiarato
complementare e
funzionale alla propria
offerta d’acquisto,
nell’ottica di
salvaguardare la
continuità produttiva
della Sampingranaggi e
delle persone che in essa
lavorano, ad oggi circa
80 addetti.
Un’acquisizione che
consentirà a Bonfiglioli di
aumentare la
verticalizzazione
produttiva sia in Italia sia
in Cina e di accedere al
mercato della robotica
grazie anche allo
sviluppo di ulteriori
prodotti di estrema
precisione ed efficienza.
"Mi piace pensare -
commenta il presidente
Sonia Bonfiglioli - che, se
non vi fosse stata già nel
dopoguerra
Sampingranaggi, oggi
non ci sarebbe la
Bonfiglioli. Al di là di
questo ricongiungimento
“affettivo” e della totale
complementarietà tra i
prodotti di
Sampingranaggi e
Bonfiglioli, il mio primo
pensiero va però alle
donne e agli uomini di
questa realtà che
diventano da oggi una
costola importante di
Bonfiglioli. Tante volte
avremmo potuto
comperare gli impianti
per produrre coppie
coniche, ma le macchine,
senza la mano umana,
sono atomi fermi.
www.bonfiglioli.com
Sono le due chiavi di svolta per le aziende
operanti nel mondo delle costruzioni.
Fortunatamente c’è sempre più bisogno di
persone con le skills giuste e la voglia di
imparare.
Motivo che ha spinto geoJOB Recruitment a
siglare con Ance Piemonte e Valle d’Aosta
una Convenzione per la promozione
commerciale dei servizi inerenti la ricerca e
selezione di personale. Dalle previsioni
dell’ultimo Report Ance emerge un +8,6%
degli investimenti in costruzioni.
Un dato irrisorio se pensiamo che una delle
problematiche che affliggono il settore è
proprio la difficoltà delle imprese nel trovare
personale specializzato e pronto a entrare in
cantiere. L'obiettivo dell'agenzia di recruiting è
creare delle opportunità investendo in
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PRODUTTIVITÀ
Noleggio di piattaforme aeree.
In tutta Italia dedichiamo la nostra
passione e impegno quotidiano per
realizzare la tua crescita.
formazione e innovazione con l’ausilio delle
più recenti novità tecnologiche.
Vittorio Massimo Borgo, founder di geoJOB:
"Il Mercato del Lavoro chiede da troppo
tempo delle figure professionali specializzate
nel settore dell’Edilizia. Stiamo finalmente
intervenendo per risolvere questo problema e
al tempo stesso far capire ai giovani che
anche in questi tempi difficili è possibile con
dedizione e sacrificio crearsi un futuro".
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[8] aprile 2021 Costruzioni
NOLEGGIO
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LOXAM
Piattaforme Aeree
Attualità&Prodotti
Associazioni
Professionisti attivi
Assobeton, l’associazione
Nazionale Industrie Manufatti
Cementizi, apre le porte a
una nuova categoria di soci.
Si tratta dei singoli
professionisti che svolgono
attività attinenti al settore
della prefabbricazione e delle
costruzioni. Assobeton
garantirà loro: la tutela e il
supporto di chi opera nel
settore e per il settore;
un network relazionale
esteso con i protagonisti
della prefabbricazione; un
canale privilegiato per lo
scambio e la collaborazione
tra i principali attori del
settore, favorendo una più
approfondita conoscenza
della tecnologia e dei prodotti
presenti sul mercato;
formazione in ambito
normativo e legislativo;
un canale diretto con le
Istituzioni. I progettisti
potranno presentare le
proprie esigenze
direttamente ai produttori
sfruttando un canale di
accesso privilegiato al
mondo della
prefabbricazione. Potranno
fare sistema per far ascoltare
la propria voce e avere un
maggior peso politico nei
tavoli tecnici e istituzionali.
Prederanno attivamente
parte ai tavoli di lavoro e ad
occasioni di incontro e
aggiornamento sui temi di
interesse strategico, saranno
informati e formati in merito
alle novità normative e
legislative a livello nazionale
e internazionale.
www.assobeton.it
Pneumatici
Fanno la differenza
Nuove mescole in gomma che ottimizzano
ulteriormente la resistenza ai tagli e alle alte
temperature. Tre versioni in tre misure diverse
Galaxy HTSR 400
(E-4/L-4), uno
degli pneumatici
radial OTR più avanzati
per il settore minerario, è
disponibile in due nuove
versioni: quella
resistente ai tagli e
quella resistente alle alte
temperature.
Queste mescole speciali
migliorano ulteriormente
la resistenza dello
pneumatico ai tagli e alle
alte temperature
E' possibile scegliere
anche una protezione
maggiore contro i tagli e
gli strappi per l’uso su
terreni sconnessi,
aggressivi e con oggetti
appuntiti come le cave
di pietra, con un rischio
sempre elevato di tagli
che caratterizza spesso
gli ambienti di lavoro dei
caricatori gommati (L-4).
La mescola resistente ai
tagli, inoltre, garantisce
una bassa usura, una
maggiore resistenza e
una lunga durata dello
pneumatico.
La versione con mescola
standard è una
soluzione ottimale a
metà strada tra le
versioni resistenti ai tagli
e alle alte temperature e
può comunque essere
utilizzata in tutte le
condizioni operative. In
qualsiasi circostanza, le
versioni dello
pneumatico HTSR 400
offrono tutte delle buone
prestazioni.
“Con l’aggiunta delle due
nuove versioni offriamo
ai proprietari e agli
operatori di macchinari
heavy-duty sui cantieri
edili, nel settore
minerario e in ambienti
di lavoro simili, la
possibilità di scegliere lo
pneumatico che meglio
si adatta alle loro
esigenze per il massimo
delle prestazioni con
riduzione dei tempi di
fermo”, spiega Pravin
Job, Head of Sales per
l’Europa Occidentale del
marchio Galaxy (parte di
Yokohama Off-Highway
Tires).
yokohama-oht.com
[10] aprile 2021 Costruzioni
Pneumatici
Un nuovo
pneumatico entra
a far parte della
famiglia Earthmax, la
gamma di pneumatici
radiali OTR progettata
per operare nelle
situazioni più estreme e
avverse. Si tratta del
modello Earthmax SR
412, pensato e
realizzato per
equipaggiare dumper
articolati e pale
gommate.
Caratteristiche che lo
contraddistinguono
sono la stabilità e la
resistenza contro le
aggressioni. E’ dotato di
una robusta carcassa e
di cinture All Steel che
consentono di
trasportare carichi
pesanti prevenendo
lacerazioni e forature.
Il battistrada è
caratterizzato dal
Conferma di qualità
Stabilità e resistenza contro le aggressioni.
Il nuovo pneumatico OTR Earthmax SR 412
è stato progettato per operare nelle
situazioni più estreme e sfavorevoli
disegno unico con una
profondità E-4,
garantendo
un’eccezionale trazione
e un’alta resistenza al
calore, mentre la spalla
di forma quadrata
assicura a Earthmax SR
412 una presa salda sul
terreno, che conferisce
maggiore controllo e
manovrabilità al mezzo.
Earthmax SR 412 è
disponibile nelle misure
29.5 R 25 e 750/65 R 25,
pensate appositamente
per dumper, pale
gommate, dozer e
grader, gli pneumatici di
questa linea risultano
essere dei veri e propri
alleati nelle operazioni
più difficili, garantendo a
questi veicoli una
migliore distribuzione
dei carichi a terra e
assicurando agli
utilizzatori comfort,
sicurezza e stabilità.
La struttura All Steel che
caratterizza tutti gli
pneumatici di questa
gamma rende i diversi
modelli adatti alle
attività nei grandi
cantieri, nelle cave e
nelle miniere, resistendo
a forature, penetrazione
di corpi estranei e altri
danneggiamenti della
carcassa. Il lancio di
questo nuovo prodotto,
che segue solo di pochi
mesi l’annuncio del
prototipo del gigante
Earthmax SR 468, lo
pneumatico più grande
realizzato da BKT,
testimonia lo
straordinario lavoro del
team di Ricerca e
Sviluppo del gruppo nel
trovare sempre nuove
soluzioni per supportare
gli utilizzatori durante le
operazioni in campo.
Lanciata nel 2008,
Earthmax conta oggi
oltre 20 diverse linee con
numerosi modelli e
misure
www.bkt-tires.com
[12] aprile 2021 Costruzioni
MMT
La pala che cambia.. al volo
Venieri ha presentato
la nuova macchina
con cambio
Shift on Fly che
si caratterizza per
la percezione
di guida automotive,
grazie alla storica
partnership
con Bosch Rexroth
Una collaborazione,
iniziata nel 1968,
quella tra VF
Venieri e Bosch Rexroth.
Il mantra per entrambi è
lavorare in sinergia per
rivoluzionare il settore
delle macchine
movimento terra.
Venieri ha recentemente
presentato la nuova
macchina VF 9.63D HE
con cambio Shift on Fly,
una macchina
movimento terra con la
percezione di guida
automotive garantita
dalla trasmissione
idrostatica elettronica ad
alta efficienza di Bosch
Rexroth che consente il
cambio marcia al volo.
E’ una macchina di
categoria media, dalle 7
alle 10 tonnellate, una
trasmissione idrostatica
elettronica ad alta
efficienza.
La trasmissione Bosch
Rexroth è composta
dalla nuova pompa
A4VG serie 35, dal
motore A6VM serie 65,
gestita dalla centralina
con Software DRC, che
dà la possibilità di
personalizzare lo stile di
guida e di lavoro
attraverso i differenti
drive modes. La VF
963D HE, equipaggiata
con il cambio marcia
Shift On Fly (il cambio al
volo) di Bosch Rexroth, è
una soluzione progettata
e costruita in 24 mesi
che permette di operare
senza cali di potenza e
di avere una percezione
di guida stile
automotive. La
tecnologia consente
l'utilizzo della macchina
in diverse modalità, che
settano
automaticamente
velocità, rapidità, fluidità
e aggressività di
movimento della
macchina, in modo che
l’utilizzatore possa
regolare l’operatività
della macchina in base
alle proprie esigenze.
Un’altra caratteristica, da
non sottovalutare, è la
complessiva riduzione
dei consumi e, in
particolare, grazie la
funzione Eco mode si
possono raggiungere le
stesse velocità ad un
numero di giri inferiore
del motore.
Per quanto riguarda
l'aspetto sicurezza,
invece, la trasmissione a
gestione elettronica del
DRC include alcune
safety function che, sulla
base del safety concept
del costruttore, lo
supportano nel
raggiungimento del
livello di performance
previsto secondo le
normative vigenti es.
EN13849.
"La nostra
collaborazione con Bosh
Rexroth è un’intesa
storica che continua a
funzionare. Insieme ci
impegniamo affinché la
qualità del prodotto sia
sempre al primo posto,
offrendo un’elevata
produttività, efficienza,
versatilità e costi di
manutenzione ridotti.
Siamo orgogliosi che
questa sinergia ci
permetta di distinguerci
dai competitor grazie ad
una caratteristica al
giorno d’oggi rara,
rimanere sempre quality
oriented”, ha riferito
Filippo Muccinelli Venieri
(in foto), direttore
generale della VF Venieri
Spa. Giacomina Venieri,
presidente dell’azienda è
riuscita a diventarne
l’anima indiscussa fin da
quando ha assunto il
timone, in un settore
prevalentemente
maschile e dove la
maggioranza i suoi
dipendenti sono uomini.
L’azienda di famiglia si
assicura la presenza in
oltre 53 Paesi nei 5
continenti. La
trasmissione idrostatica
è diventata di serie su
tutte le sue macchine e
dal 2010 l’intera
produzione è sostenuta
da energia autoprodotta,
proveniente al 100% da
fonti rinnovabili. Una
storia aziendale che
racchiude settanta anni
di cambiamenti e sfide,
anni in cui c’è stato un
vero e proprio
rinnovamento della
gamma di pale
portattrezzi,
introducendo la
motorizzazione Stage V,
riducendo emissioni e
consumi, garantendo le
prestazioni uniche che
contraddistinguono le
macchine made in Lugo
di Romagna.
E’ quello che accade
quando si predilige la
qualità.
www.vf-venieri.com
[14] aprile 2021 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Più forza e potenza
rispettive esigenze.
In fase di rinnovamento
dei modelli, Liebherr ha
perfezionato tutte le
varianti dei bracci
articolati e rafforzato la
costruzione in acciaio.
La cinematica a Z
modificata delle due
pale gommate ha i suoi
punti di forza nell’area di
sollevamento inferiore,
garantendo forze di
strappo ancora
superiori. La forza
massima si dispiega
quando l'utensile di
lavoro viene utilizzato in
prossimità del terreno
per imbennare materiali
sfusi come inerti in
forma di pietre, ghiaia o
detriti/rifiuti di cantiere.
D’altro canto Liebherr ha
rinnovato integralmente
la cinematica industriale
per queste due pale
gommate in modo da
supportare i pesanti
utensili di lavoro come
benne ad alto volume
per materiali leggeri,
benne ad alto
ribaltamento o pinze per
tronchi. La cinematica
industriale offre una
guida parallela ottimale
anche per l'utilizzo di
forche di carico.
Esistono poi le varianti
High Lift (sia per la
cinematica a Z che per
quella industriale).
Si tratta di bracci a
profilo allungato dei
bracci, che fornisce una
maggiore area d'azione
e una modalita
di carico piu produttiva
ad altezze maggiori.
www.liebherr.com
Pale gommate
Liebherr ha rinnovato due pale gommate
della linea XPower. Più performance,
più versatilità e più potenza. L’ evoluzione
coinvolge anche la cinematica
Liebherr ha
sottoposto a
restyling due
modelli di XPower, le
pale L 550 e L 556. Ha
potenziato i bracci e
perfezionato l'idraulica
d’azionamento.
Tra le migliorie
introdotte un carico di
ribaltamento superiore,
una maggiore forza di
strappo e più potenza
del motore. Queste due
pale gommate sono
utilizzate molto anche
nel settore industriale,
ad esempio nella
movimentazione dei
rifiuti. In particolare la
movimentazione di
carta, rottami metallici
voluminosi o scorie di
scarto richiede requisiti
di grande resistenza alle
macchine impiegate.
“Siamo a stretto
contatto con i nostri
clienti e conosciamo le
difficili condizioni delle
discariche o dei depositi
di materiali riciclabili.
Ecco perche in fase di
restyling dei modelli
abbiamo investito
specificatamente nelle
prestazioni e nella
versatilita di entrambe le
pale gommate", dichiara
Mark Walcher, il product
manager delle pale
gommate allo
stabilimento Liebherr di
Bischofshofen.
Le pale gommate L 550
e L 556 sono dotate
della trasmissione di
traslazione a variazione
continua che Liebherr
offre di serie in tutte le
pale gommate XPower.
Aumentando la velocità
di marcia, in entrambi i
modelli, la trasmissione
passa da una spinta
idraulica ad una classica
meccanica per
contenere i consumi in
tutte le condizioni, anche
quando si accelera o
durante la penetrazione
nel materiale.
Un aumento delle
prestazioni dell'idraulica
di lavoro consente di
ottimizzare le funzioni
dinamiche di
sollevamento,
indipendentemente dalle
dimensioni e dal peso
dell'utensile di lavoro.
Le modifiche strutturali
dei bracci servono a
garantire maggiori forze
di strappo, di
posizionamento e
migliori angoli di
recupero rispetto alle
precedenti. In questo
modo il conducente
delle nuove pale puo
movimentare in modo
più efficiente materiali
difficili come rottami
metallici, carta, compost
o tronchi, con un
incremento delle
prestazioni nell’area
operativa più alta.
Per le pale gommate
XPower L 550 e L 556,
Liebherr offre oggi un
totale di quattro varianti
di bracci con la
cinematica a Z e la
cinematica industriale,
ciascuna in versione
standard o High Lift.
Al momento
dell'acquisto, i clienti
possono scegliere tra
queste quattro versioni e
configurare la pala
gommata in base alle
TC120-e
TRASPORTATORE CINGOLATO A BATTERIA - CARICO UTILE 1200 KG
Z ERO E MISSION
[16] aprile 2021 Costruzioni
MESSERSÌ S.p.A. tel+39 071688771 - fax+39 071688586 www.messersi.it - comit@messersi.it
Noleggio
Il cielo è sempre più blu
Mollo Noleggio ha
salutato il 2020
portando a casa
degli ottimi risultati.
Numeri positivi per la
società albese con un
incremento del fatturato
del +10,7% rispetto al
2019. L'azienda si avvale
di una squadra di 327
collaboratori e una
presenza capillare con
38 centri noleggio gestiti
direttamente in 7 regioni:
Piemonte, Liguria,
Nonostante la pandemia, Mollo Noleggio
ha chiuso il 2020 con ottimi risultati.
La ricetta è semplice: efficenza
dei collaboratori, dei centri noleggio
e continuità di servizio garantita ai clienti
Mollo Noleggio prevede
un ampliamento
dell'offerta di prodotti e
servizi nel segno della
sostenibilità.
Già confermati 1.300
nuovi mezzi e
attrezzature in arrivo
modelli euro 6 di ultima
generazione.
Durante la crisi sanitaria,
Mollo Noleggio ha fatto
di tutto per assicurare la
continuità del servizio ai
propri clienti, in
sicurezza. Ha infatti
mascherine, divisori in
plexiglass trasparenti,
percorsi obbligati,
termoscanner per il
rilevamento della
temperatura corporea,
colonnine dispenser di
gel igienizzante. Proprio
durante i difficili mesi
della pandemia è
arrivata la notizia della
vittoria agli European
Rental Awards nella
categoria "grande
società di noleggio",
prima volta in assoluto
per una società di nolo
italiana. Nel 2021 partirà
il progetto di
realizzazione in ogni
filiale di un’”area relax”
per i nostri collaboratori,
allestita con divani,
poltrone, tv, cucina, zona
lettura e svaghi come
calcio balilla e ping
pong. Da sempre Mollo
Noleggio è attenta e
sensibile ad introdurre
all’interno dei propri
processi produttivi
comportamenti volti alla
riduzione dei consumi e
al rispetto della natura.
L’azienda ha esaminato
tutto, dalla flotta
noleggio all’uso della
Lombardia, Veneto,
Emilia Romagna,
Toscana, Umbria.
I clienti serviti nell’anno
appena trascorso sono
stati 15.000, i contratti di
noleggio oltre 53.000
per un totale di 61.000
attrezzature noleggiate
in Italia e in Europa.
La flotta noleggio conta
oggi oltre 8.000 unità,
con un’età media di 4,2
anni e si conferma tra le
più complete, innovative
e giovani in Italia. Il
piano acquisti 2021 di
entro l'anno, per un
valore di oltre 35 milioni
di euro, con grande
attenzione ai prodotti
elettrici, litio, ibridi ed
euro 6 Per quanto
riguarda quest’ultima
tipologia di
motorizzazione, Mollo
Noleggio si è prefissata
l’obbiettivo di alienare
entro fine 2021 le
piattaforme autocarrate
patenti b e c e gli
autocarri patenti b e c
con motore euro 4 e
euro 5, a favore di
predisposto presso la
sede e le proprie filiali le
necessarie misure per il
contenimento del
contagio: utilizzo delle
carta, e ha rafforzato
l’impegno a ridurre al
minimo il proprio
impatto ambientale.
www.mollofratelli.com
[18] aprile 2021 Costruzioni
Attualità&Prodotti
Amarcord
Il Principe appassionato di ingegneria
Bandiere a mezz’asta in JCB come omaggio
al Principe Filippo, Duca di Edimburgo.
Nel corso della sua vita, Il Principe
ha visitato più volte le fabbriche JCB
JCB rende omaggio
al Principe Filippo,
Duca di Edimburgo,
scomparso lo scorso 9
aprile all'età di 99 anni.
Dopo l'annuncio della
sua morte, il Presidente
di JCB Lord Bamford
ricorda il Duca a nome
dell'azienda: "Sono
rattristato
nell'apprendere della
morte di Sua Altezza
Reale il Principe Filippo e
porgo le mie più sentite
condoglianze alla Regina
e alla Famiglia Reale.
Abbiamo avuto il piacere
di accogliere il Principe
Filippo in JCB in tre
occasioni negli ultimi 40
anni, l'ultima nel 1998,
quando ha aperto
ufficialmente la nuova
fabbrica di trasmissioni
JCB a Wrexham. È stato
un grandissimo
ambasciatore per
questo Paese, per gli
affari e in particolare
per l'ingegneria."
Il Principe Filippo visitò
per la prima volta JCB
al quartier generale
mondiale di Rocester
nel luglio 1981, quando
consegnò un premio
Queen's Award a JCB
Service per il successo
nelle esportazioni.
Il premio fu ricevuto da
Anthony Bamford.
Durante la visita, venne
presentato al fondatore
di JCB, Joseph Cyril
Bamford, durante un
tour della fabbrica
incontrando anche
decine di dipendenti. Salì
anche in cabina
dell'ultima terna 3CX per
uno sguardo ravvicinato
della più recente
tecnologia della
macchina. Nel dicembre
1995, la Regina e il Duca
di Edimburgo furono
accolti nel quartier
generale mondiale per
una visita speciale in
occasione del 50°
anniversario di JCB. La
visita si concluse con un
pranzo di celebrazione
per 200 persone, inclusi
dipendenti e clienti, che
erano stati la chiave del
successo di JCB nel
mezzo secolo
precedente. Durante la
visita, la Regina inagurò
una replica del garage
originale in cui è stata
fondata la JCB il 23
ottobre 1945. Nel 1998,
durante la sua visita per
aprire ufficialmente la
nuova fabbrica di
trasmissioni JCB da 20
milioni di sterline a
Wrexham, visitò lo
stabilimento e avviò il
primo impianto di
produzione. Durante un
tour in officina, incontrò
decine di dipendenti, tra
cui molti che erano
entrati a far parte di JCB
Transmissions quando
l'attività era stata avviata
nel 1978.
www.jcb.com
natdesign.eu
Pneumatici ricostruiti
Ecosostenibile vincente
Marangoni ha ricevuto
il riconoscimento come
miglior ricostruttore di
pneumatici ai “Recircle
Awards”, premi
internazionali dedicati
alla sostenibilità.
Un premio molto ambito
tra le realtà in cui
figuravano alcuni tra i più
importanti player a livello
globale del settore della
ricostruzione
pneumatici.
“È un grande onore e
privilegio - commenta
Giuseppe Marangoni,
Vice Presidente di
Marangoni - essere
considerati tra i migliori
ricostruttori del mondo.
Per noi, questo significa
che tutti i nostri clienti e
partner ricostruttori in
Europa, nelle Americhe,
in Africa e India sono
anch’essi vincitori, in
quanto portano nei loro
rispettivi mercati la
tecnologia leader che
Marangoni continua a
sviluppare per
supportare un settore
dei trasporti in continua
evoluzione."
“Questo premio -
aggiunge il Presidente
Vittorio Marangoni - ha
un significato ancora più
profondo in questi tempi
drammatici. Oggi più che
mai, si sta osservando il
ruolo fondamentale
giocato dalla
ricostruzione per
supportare le supply
chain locali e regionali
colpite dalla pandemia.
“La nostra azienda fa
economia circolare da
più di 75 anni.
Abbiamo investito in
efficienza e innovazione
in tutti i comparti:
dall’implementazione di
nuove tecnologie e
macchinari, al
miglioramento dei nostri
prodotti finiti, dei
materiali e processi di
ricostruzione.
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Dall’OPTIONAL allo STANDARD
anche l’occhio vuole la sua parte.
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Company Certified
with Procedures Quality
UNI EN ISO 9001:2015
[20] aprile 2021 Costruzioni
LE VISITE. Il Principe
Filippo visitò per la prima
volta JCB al quartier
generale mondiale
di Rocester nel 1981.
MAGGIORE RESISTENZA ALLA
CORROSIONE RISPETTO PROTETTIVI
TRADIZIONALI PARTICOLARE
DUREZZA E RESISTENZA
MECCANICA BUON
COEFFICIENTE DI FRIZIONAMENTO
UNIFORMITÀ DI COLORAZIONE
OTTIMA RESISTENZA ALLA CORROSIONE
3
PROTETTIVO EFFICACE ANCHE
A BASSI SPESSORI BUONA
UNIFORMITÀ DI COLORE OTTIMA
ADERENZA DELLE PASSIVAZIONI
CROMATICHE
RIVESTIMENTO DI SPESSORE UNIFORME
2
ANCHE NELLE ZONE INTERNE
INDIPENDENTEMENTE DALLE
FORME OTTIMA RESISTENZA
ALL’USURA RISPETTO DELLE
TOLLERANZE DIMENSIONALI
ELEVATA PROTEZIONE ALLA
CORROSIONE RIVESTIMENTO
A SPESSORE COMPATTO BUONA
RESISTENZA ALL’USURA OTTIMO
RAPPORTO QUALITÀ PREZZO
1natdesign.eu
Cantieri virtuali
I Biturbo sono a portata di click
Un cantiere
ideato da Bosch
Professional
con l’obiettivo
di presentare
ai professionisti
del settore i suoi
elettroutensili più
avanzati e una futura
gamma di accessori
Esistono cantieri che
non esistono. O
meglio, esistono
virtualmente. Bosch
Professional ha
inaugurato un luogo
virtuale dedicato agli
elettroutensili Biturbo.
Si tratta di uno spazio
creato per rappresentare
il luogo ideale di lavoro
per ogni professionista
che consente di scoprire
le ultime novità della
gamma. È possibile
visitarlo muovendo
semplicemente il
mouse. Questo
“cantiere” ideato da
Bosch Professional ha
l’obiettivo di presentare
ai professionisti gli
elettroutensili più
avanzati della Casa.
“Abbiamo concepito
questo spazio virtuale
come un cantiere in
continua evoluzione, una
sorta di opera
incompiuta, in perenne
costruzione, che si
arricchirà
progressivamente di
nuovi utensili della
gamma Biturbo, ma non
solo,” spiega Patrizia
Mairano, Retail
Marketing Manager della
Divisione Elettroutensili
Professionali Bosch.
“Il filo conduttore che
[22] aprile 2021 Costruzioni
seguiremo sarà sempre
e solo la messa a
disposizione dei
professionisti di utensili
tecnologicamente
sempre più evoluti ed
equipaggiati dei più
sofisticati dispositivi di
protezione, che possano
rendere il lavoro sempre
più confortevole e
sicuro”. Lo spazio si
sviluppa per aree
tematiche, dedicate
appunto alle categorie di
elettroutensili Biturbo:
taglio legno (con le
seghe circolari a batteria
Biturbo GKS 18V-68 GC
e GKS 18V-68 C, la sega
a immersione a batteria
Biturbo GKT 18V-52 GC
e le troncatrici a batteria
BITURBO GCM 18V-216
e GCM 18V-305 GDC),
lavorazione del metallo
(con le smerigliatrici
angolari GWX 18V-15
SC/C e GWS 18V-15
SC/C) e demolizione e
foratura (con il martello
perforatore SDS max
GBH 18V-45 C).
I visitatori virtuali
possono muoversi
liberamente sui due
piani del cantiere,
professionisti e artigiani
selezionando le aree di
loro interesse, un modo
per approfondire meglio
gli aspetti tecnici di ogni
prodotto tramite le
infografiche dedicate e
visualizzando
dimostrazioni pratiche e
video applicativi a cura
dei trainer Bosch
Professional. L’azienda
ha annunciato, nel corso
di una conferenza
stampa, che presto
saranno introdotti nuovi
accessori, due nuovi
martelli, avvitatori,
accessori di sistema che
si collegano agli
elettroutensili. L’obiettivo
è continuare a lavorare
per offrire ai clienti tutti
gli strumenti digitali che
permettono di ampliare
il cantiere.
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battipali, capaci di garantire efficacia nella
compattazione, rapidità e sicurezza.
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Attualità&Prodotti
Infrastrutture
Quel cerchio
CHE SI CHIUDE
in collaborazione con leStrade
Testi e foto di Fabrizio Apostolo
ANord di Milano si sviluppa una delle opere viarie più
complesse e interessanti oggi in costruzione in Italia.
Anche in ragione della sua funzione o destinazione:
chiudere l’anello delle tangenziali milanesi dando continuità
all’A52 Tangenziale Nord. Già nel settembre 2020, la rivista
Le Strade aveva analizzato la galleria fonica di Paderno
Dugnano e, ancora prima, all’inizio del 2018, aveva raccontato
un’altra grande opera nell’opera, il varo dell’impalcato
metallico di scavalco della SP 35 Milano-Meda, nonché
di altri rami di svincolo. Lo scorso febbraio abbiamo
nuovamente visitato entrambe queste opere, con la cortese
collaborazione dell’ingegner Roberto Ponti, direttore
dei lavori per Milano Serravalle Engineering, e il placet della
committente, Milano Serravalle-Milano Tangenziali, la
concessionaria di A7 e tangenziali milanesi di cui questo
intervento - a cui lavora tutta la struttura e in particolare
la Direzione Tecnica guidata dall’ingegner Giuseppe
Colombo - rappresenta il fiore all’occhiello tecnico di questi
ultimi anni. Nota non marginale: la nuova SP 46 Rho-
Monza e in particolare la sua galleria fonica, sono anche
tra le best practice del recente “Rapporto di sostenibilità”
dell’AISCAT, l’associazione che riunisce le concessionarie
autostradali di casa nostra, un quaderno tecnico di
grande interesse che sottolinea il forte impegno
del settore in materia di eco-sostenibilità.
FEBBARIO 2021
Sullo sfondo la galleria
fonica di Paderno
Dugnano.
Sopralluogo nei cantieri della SP46 Rho Monza
(Lotti 1 e 2), maxiopera di Milano-Serravalle che
completerà l’anello autostradale intorno a Milano,
collegando l’A52 all’A8. Tra gli interventi tecnicamente
più rilevanti del Lotto 1, il ponte con appoggi singoli
centrali sulla Milano-Meda e la galleria fonica
di Paderno Dugnano.
[24] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [25]
Attualità&Prodotti
Infrastrutture
Planimetria
dei Lotti 1 e 2.
Il viadotto sulla Comasina,
“confine” tra i Lotti 1 e 2.
Un contesto complesso
La nuova SP46 Rho-Monza, Lotti 1 e 2, è di fatto una
nuova arteria autostradale che sta emergendo in
questi anni da un mix di interventi di riqualificazione
e nuova costruzione.
I lotti a cura di Serravalle, nello specifico, toccano i
comuni di Paderno Dugnano, Bollate, Cormano e
Novate Milanese, nonché una serie di infrastrutture
cruciali per la viabilità dell’area, quali per esempio le radiali
Varesina e Comasina, sia nel loro tracciato storico che
nelle varianti di più recente formazione (SS 36, SP 44 bis,
ex SS 233), la ex SS 35 Milano-Meda, le linee FerrovieNord,
Milano-Asso e Milano-Varese, autostrade A8 e A4, nonché
la stessa SP46 Rho-Monza, unica infrastruttura non autostradale
ad andamento trasversale.
L’intervento, nello specifico, prevede la realizzazione di
una serie di interventi di riqualificazione finalizzati proprio
a elevare il tracciato a standard autostradali nel tratto
compreso tra la A52 e il cavalcaferrovia Milano-Varese.
Si tratta di complessivi 6 chilometri con andamento prevalente
Est-Ovest, a cui bisogna aggiungere una serie di
viabilità ad andamento complanare all’asse principale
funzionali a garantire le connessioni locali. Una di queste,
è la prima novità, è stata recentemente ultimata, dando
respiro - come ha potuto verificare personalmente chi vi
scrive - alla mobilità tra Cormano e Bollate e, di riflesso,
a quella dell’intera area.
Milano Serravalle-Milano Tangenziali SpA
è la committente dell’opera.
Sopra, il tratto di complanare tra Cormano e Bollate
già realizzata al servizio della viabilità dell’area.
Dal Lotto 1 al Lotto 2
Da Est a Ovest, nel febbraio scorso, abbiamo dunque potuto
percorrere e visitare tutti i principali cantieri in esecuzione,
partendo dall’innesto con la A52 e incontrando le prime
due grandi opere nell’opera, la galleria fonica e il ponte
Il direttore lavori,
ing.Roberto Ponti
(Milano Serravalle
Engineering).
di Paderno Dugnano con vista sulla “Milano-Meda”. La prima,
ma ci ritorneremo tra poco, deve ancora essere rivestita
con una sezione di pannelli fotovoltaici, ma per quanto
riguarda carpenteria metallica e barriere acustiche ci
siamo quasi, come attestano anche le immagini che pubblichiamo
a corredo di questo articolo. Il secondo è già lì
pronto a fare il suo dovere, sopra quel traffico che mai è stato
interrotto, nemmeno durante il tempo del varo. Accadrà
dopo la cruciale fase dei collaudi, che dovranno essere sia
statici sia dinamici. Tra gli obiettivi del cantiere: aprire, entro
l’estate, la nuova infrastruttura per quanto riguarda la
parte del Lotto 1 nella direzione Rho; entro l’anno anche la
carreggiata in direzione Monza.
Per quanto riguarda, invece, il completamento anche del
Lotto 2, quello che interseca la linea ferroviaria e porta gli
utenti sul tratto della Variante di Baranzate e poi all’Autolaghi
e alla A50 Tangenziale Ovest, è previsto entro la fine del
2022. Qui le opere più impegnative riguardano il completamento
della realizzazione del nuovo viadotto sulla
“Comasina”, a cura di Cimolai, e la seconda canna del sottoattraversamento
delle FerrovieNord, senza dimenticare
naturalmente tutte le nuove intersezioni con la viabilità esistente.
Per voler fornire un dato, ad oggi l’avanzamento complessivo
dell’opera ha superato circa il 70% degli interventi
previsti, che, come abbiamo visto e come vedremo, non
sono pochi. Prima di tornare a osservarli da vicino, ci corre
l’obbligo di citare i principali attori impegnati nelle attività,
oltre alle già ricordate committenza e direzione lavori,
ovvero i componenti dell’ATI dei costruttori Paderno Scarl:
GLF, Collini Lavori e ICG.
Un ponte unico
Da Est a Ovest, ritorno al “Ponte” con la P maiuscola dell’intervento,
quello che scavalca la “Milano-Meda” progettato
dallo Studio Matildi: 310 m di lunghezza ma in un contesto
ad alto tasso di insediamenti produttivi e soprattutto
infrastrutturali. Il manufatto, la cui campata di luce maggiore
è di circa 110 m, sostiene due corsie per carreggia-
Il ponte
di scavalco della
Milano-Meda.
Sopra i dettagli dell’impalcato metallico del ponte
di scavalco della Milano-Meda, traslato nell’estate
2017, che appoggia su pila singola.
te, oltre alle due di emergenza, nonché doppio spartitraffico
centrale. Per caratteristiche intrinseche e contesto è
un’opera davvero unica, come ci spiega l’ingegner Ponti:
“Una sua peculiarità è data, per esempio, dagli appoggi singoli
centrali previsti per le pile, che si differenziano da quelli
laterali delle spalle.
Questi dispositivi, in virtù delle loro dimensioni e carichi previsti
da sopportare, per essere accettati hanno dovuto superare
una serie di prove molto sofisticate, tese per esempio
a evidenziarne in contemporanea la sollecitazione ai
[26] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [27]
Attualità&Prodotti
L’opera e i suoi protagonisti
Infrastrutture
La galleria fonica vista dall’esterno: si noti il rivestimento
in acciaio Corten già ossidato o in fase di ossidazione.
carichi verticali e la traslazione orizzontale tipica di un sisma.
Si trattava di una tipologia di test non eseguibili in
Europa, ragion per cui abbiamo dovuto effettuarli presso il
laboratorio dell’Università di San Diego, in California, ente
che ne ha potuto sancire l’idoneità”.
Un’altra “unicità” del ponte di Paderno ha riguardato poi il
suo varo, correva l’anno 2017: le sezioni sono state traslate
su slitte e rulliere accoppiate, partendo dalla zona di
varo, con l’impiego, spiega il direttore lavori, “di un innovativo
sistema di strand jack con martinetti e funi, in questo
caso non usati per sollevare, come sarebbe avvenuto poi
con il nuovo Ponte di Genova San Giorgio, ma per ‘traslare’.
Durante la spinta, lo spostamento è stato costantemente
monitorato, così come gli sforzi impressi e lo stato
di traslazione di molte sezioni, oltre allo stato tensionale
dei conci strutturali. In questo modo è stato possibile realizzare
il varo senza mai interrompere il traffico veicolare”.
La galleria fonica
Poco più avanti, sempre nel territorio comunale di Paderno
Dugnano, ecco quindi la galleria fonica, quasi ultimata, con
tutte le sue parti o già installate o in cantiere, dai vetri (con
Pannelli fonoassorbenti laterali e copertura in vetro.
Sopra, la galleria inserita nel contesto urbano
di Paderno Dugnano. A sinistra, un particolare della
pannellatura con funzione di assorbimento acustico.
relativi “spider”) agli speciali elementi in PMMA che in caso
di incendio hanno il compito di sciogliersi senza dar luogo
a percolamenti e di far uscire i fumi, dalle barriere fonoassorbenti
alle pannellature in acciaio Corten tipo cayman
sui lati esterni, senza dimenticare naturalmente gli elementi
strutturali dell’opera, ovvero le travi di acciaio realizzate e
montate (così come l’intera galleria) da EuroprogressGroup.
Quel che ancora manca, come abbiamo accennato, sono
solo le pannellature fotovoltaiche che contribuiranno a
rendere più soft il bilancio energetico, e ambientale, di quest’opera
green.
Per quanto riguarda gli aspetti acustici, in cui, così come
in quelli relative alla carpenteria metallica, ha collaborato
anche il gruppo astepON, possiamo aggiungere che la
scelta è caduta su una tipologia di pannello microforato
all’interno e chiuso all’esterno ad alto fonoassorbimento
e fonoisolamento, nonché dal design innovativo.
La galleria ha uno sviluppo complessivo pari a 260 m con
funzione di copertura, a fini prevalentemente acustici ma
anche paesaggistici, in corrispondenza di una zona residenziale
di Paderno Dugnano. L’opera sorge su un tratto in
rilevato supportato su entrambi i lati da muri di sostegno
Committente
Stazione Appaltante
Impresa Appaltatrice
Progetto esecutivo
Collaudo
tecnico-amministrativo
RUP
Direttore Lavori
Coordinatore per la Sicurezza
Collaudi statici
Direttore Tecnico Impresa
Direttore di Cantiere
Capo Cantiere
con paramenti verticali di altezza complessiva pari a circa
7,50 m. La struttura portante è caratterizzata da elementi
metallici principali con conformazione policentrica disposti
ortogonalmente all’asse stradale. Nel dettaglio, la costituiscono
32 profili ad “H calandrati di tipo composto” e
profili di tipo HEB 600 o HEB 650, di lunghezza variabile tra
29,1 e 32,6 m e con passo tipico pari a 9 m, ancorati sulla
sommità delle opere di sostegno. Ortogonalmente a tali
elementi, troviamo quindi le travi metalliche secondarie
(HEB 240 per le “pareti” e da HEA 240 per la “copertura”),
su cui poggiano - come anticipato - in copertura lastre di
vetro e, sulle pareti laterali, un rivestimento esterno “tipo
Caiman” realizzato con pannellature in acciaio sostenute
da un’orditura metallica.
Tecnica e sostenibilità
Proseguendo, ecco le barriere antirumore in vetro, quelle
con orditura in speciali fibre funzionali a mantenerne l’integrità
in caso di impatto su viadotti, e quelle tradizionali
con rappresentazioni a tutela dell’avifauna e della sicurezza
veicolare, nonché le barriere di sicurezza e le pavimen-
Vista sul punto finale del Lotto 2, il cantiere del
sottoattraversamento della linea ferroviaria Milano-Varese.
Milano Serravalle-Milano Tangenziali SpA
MIT / Provveditorato Interregionale OO. PP. Lombardia ed Emilia Romagna
Paderno Scarl (Grandi Lavori Fincosit SpA, Collini Lavori SpA, ICG Srl)
RTP Progin SpA, Manens Tifs SpA
dott.ssa Maria Pia Pallavicini (Presidente), ing. Roberto Daniele, arch. Paolo Rosa
ing. Quirico Goffredo, Provveditorato Interregionale OO. PP. Lombardia
ed Emilia Romagna
ing. Roberto Ponti (Milano Serravalle Engineering Srl)
ing. Marco Pirisi (Milano Serravalle Engineering Srl)
ing. Guido Ferro, prof. Carmelo Gentile, ing. Donato Romano, ing. Marco Zanetti
ing. Stefano Canzian
ing. Luca Petrucci
geom. Vincenzo Chiavelli
Barriere antirumore.
tazioni. Ed ecco, sempre in prossimità della galleria fonica,
opere di compensazione a favore del territorio come i nuovi
parcheggi di Paderno Dugnano.
L’aspetto della sostenibilità trova poi espressione anche in
una cospicua serie di aree filtro con piantumazioni di alberi
ad alto fusto, come quelli che abbiamo potuto veder
assolvere la loro funzione nella nuova complanare tra
Cormano e Bollate, citata in precedenza. Al confine tra il
Lotto 1 e il Lotto 2 ecco quindi il cantiere del nuovo ponte
sulla “Comasina”, anch’essa opera già menzionata e una
serie di manufatti in calcestruzzo già realizzati, tra cui ne
spicca uno composto da uno scatolare con getto avvenuto
in prossimità e traslato in pochi giorni di interruzione della
Milano-Meda, nell’agosto 2018. Infine, eccoci in vista
dell’“incrocio” con la linea ferroviaria, che la “vecchia” strada
sovrapassava e che invece ora sottopassa, incuneandosi
in uno scatolare spinto in una fase precedente del maxicantiere.
Oggi, nell’area, si stanno effettuando lavorazioni
di jet grouting, in attesa del secondo manufatto. Ultimo anello
di una catena che si va completando passo dopo passo,
risolvendo, grazie alla tecnica, ogni complessità.
[28] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [29]
WALKAROUND
Testi e foto di Matthieu Colombo
Peso operativo (Long)
Motore Bobcat
Forza di strappo
5.594 kg
36,4 kW netti
4.430 daN
WALKAROUND di
Bobcat E55z
Top ten
La Lince affila gli artigli
e con i nuovi mini R2-Series
sfida la concorrenza migliore
per vincere. Il nuovo Bobcat
E55z convince e sorprende
con soluzioni esclusive
che esaltano versatilità
e piacere di vita a bordo
1
L’E55z è un vero girosagoma
a 360° (cilindro brandeggio
a sinistra). È disponibile una
versione Long Arm con zavorra
più pesante per prestazioni al top
2
Idraulica LS flow sharing con
ben 5 linee idrauliche ausiliarie
allestibili da stabilimento
e gestibili dal monitor tramite
configurazioni preimpostate
3
4
Il nuovo monitor lcd a colori da 5
pollici è funzionale, ma l’opzionale
da 7” con touch screen capacitivo
è il migliore della categoria.
È offerto a pacchetto con il clima
La cabina costruita in Europa per
l’Europa. La struttura è in acciaio
altoresistenziale, e i dettagli sono
in alluminio. Accesso ottimo,
abitabilità migliorata
5
6
Esclusivo motore Bobcat.
Alla cilindrata più bassa della
categoria corrisponde una
coppia massima ai vertici.
Efficienza rima con potenza
Motore Stage V con sistema
di post trattamento ben collaudato.
Rigenerazioni automatiche
o ben gestite da monitor. Prima
pulizia Dpf a ben 5.000 ore
7
8
Macchina stabile a 360° con rulli
a doppia flangia e allestibile
con kit sollevamento (2 valvole
e gancio) sia con braccio
standard sia con Long Arm
Offre opzioni esclusive come il kit
di aiuto allo scavo Depth Check
System e il carro con l’esclusivo
sistema per il tensionamento
automatico e attivo dei cingoli
9
Tutte le parti strutturali sono
realizzate internamente con
moderni processi produttivi
e verniciate a polvere da Bobcat.
Controllo della qualità diretto
10
Macchina connessa con il portale
My Bobcat per verificare a distanza
posizione e diagnostica.
Accessibilità meccanica migliorata,
TCO più basso del modello prima
[32] aprile 2021 Costruzioni
Cilindro brandeggio a sinistra
con snodo posteriore lubrificato a vita
STANDARD O DELUXE Il sistema è predisposto
per il kit che permette di memorizzare la quota
scavo sia con il monitor lcd base da 5”,
sia con la versione Deluxe touch da 7” (foto).
Carreggiata 1.559 mm
Larghezza 1.959 mm
Raggio minimo di rotazione Long Arm 3.183 mm
Design accattivante e vetratura importante. Il linguaggio visivo del E55z parla chiaro:
prestazioni elevate e sicurezza per l’operatore. Con un semplice kit si ha l’innovativo sistema
di aiuto scavo Depth Check®. Con il cilindro di brandeggio a sinistra l’ingombro frontale è zero
Punta dritto al podio
FILOMURO A DESTRA E A SINISTRA Quando
si parla di girosagoma si intende
un escavatore con sbalzo posteriore della
torretta in rotazione nullo rispetto ai cingoli.
Nel caso dell’E55z anche lo sbalzo anteriore
della torretta è nullo grazie al cilindro
di brandeggio posto sul lato sinistro.
Il diametro minimo di rotazione è 3.112 mm
per lo standard, mentre per la versione con
• FORZA STRAPPO STD
• FORZA STRAPPO LONG ARM
• FORZA PENETRAZIONE STD
4.430 daN
2.630 daN
3.099 daN
• FORZA PENETRAZ. LONG ARM 3.099 daN
bilanciere lungo Long Arm (+400 mm)
si contano 3.183 mm, in ragione del
contrappeso più pesante di 225 kg che
ha uno sbalzo posteriore superiore di 71 mm.
Se la versione standard ha un peso
operativo di 5.365 kg, la Long Arm che
abbiamo preso in esame (in foto) arriva
a 5.594 kg. Il nome della macchina è
centratissimo e vale molto di più di un “50”.
LE PRESTAZIONI DEL NUOVO E55Z IN VERSIONE STANDARD GIROSAGOMA ED HEAVY
• CAPACITÀ SOLLEVAMENTO FRONTALE
STD, LAMA GIÙ, H 0 M, R 3 M 2.802 KG
• CAPACITÀ SOLLEVAMENTO FRONTALE LONG
ARM, LAMA GIÙ, H 0 M, R 3 M 2.705 KG
È POSSIBILE IMPOSTARE UNA QUOTA DI SCAVO DALLA CABINA
L’E55z può essere allestito con il kit Bobcat Depth Check
System®, un sistema di aiuto allo scavo semplice quanto utile.
Grazie a tre inclinometri integrati, collegati via cavo alla
centralina MCU, il mini Bobcat conosce in tempo reale
la posizione sincrona di braccio, penetratore e benna.
Il sistema permette di memorizzare una quota scavo
massima per velocizzare lo scavo di trincee o uno
sbancamento con fondo uniforme, senza dover investire
in una tecnologia di scavo 2D che funziona con una costosa
stazione laser di riferimento. A destra le tre funzioni
impostabili da cabina tramite monitor.
Quota scavo impostata
DEPTH CHECK SYSTEM®
▲
▲
▲
SBANCAMENTO
Con benna e lama
a terra si parametra
la quota zero. Si imposta
quindi la profondità
a monitor e si scava
fino al limite. Per
ricominciare il ciclo
si alza e abbassa la lama.
TRINCEA Si parte con
uno scavo verticale
(parete) si punta la benna
a quota zero e alla quota
massima verticale
desiderata. Poi si
procede con la trincea.
ANCHE CON LASER
Se avete una stazione
laser potete acquistare
un kit “semaforo” che
si monta sul penetratore
e indica con luci rosse
e verdi quando la quota
impostata è raggiunta.
[34] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [35]
Bobcat E55z
P1
AUX 3- BIVALVE
A MANO Due valvole manuali
permettono di deviare l’olio diretto
al cilindro benna per azionare
attrezzature come una benna mordente.
AUX 5-LOW
80 LITRI MINUTO
PROPORZIONALI
La linea ausiliaria
a due vie con controllo
proporzionale (trimmer
destro) e flusso
regolabile
direttamente dal
cruscotto. Il
brandeggio è gestito
dal trimmer di sinistra.
Le linee Aux 1 e Aux 2
hanno connessioni
sul penetratore
e tutte le tubazioni
in gomma hanno
la spirale protettiva
antiscoppio.
DOPPIO EFFETTO
Si richiede per
azionare
la rotazione di un
attrezzo come
la benna mordente
o attivare
il cilindro interno
al braccio per
azionare l’opzione
pinza (chela rossa
nelle foto). L’Aux 1
si controlla dal
trimmer di destra,
mentre
dal sinistro si
alternano Aux 2
e brandeggio.
NON HA PARI L’impianto dell’E55z
è composto da un distributore load sensing
a centro chiuso Bosch Rexroth con spole
compensate in pressione, alimentato da una
maxi pompa a portata variabile Bobcat by
Eaton da 138 litri/min di portata massima.
I manipolatori sono degli ottimi Kawasaki
con molle di contrasto “dual curve” per unire
ATTACCO RAPIDO La linea a bassa
pressione Aux 5 è per azionare quegli
attacchi rapidi idraulici che richiedono
la doppia linea.
L’impianto idraulico ha una maxi pompa a portata variabile con flusso gestito
da un distributore load sensing flow sharing. Si possono configurare fino
a 4 linee idrauliche ausiliarie da stabilimento e memorizzare le impostazioni
delle differenti attrezzature pre impostate a sistema. È l’unico così ben fatto
precisione a inizio corsa e velocità
a corsa avanzata. L’E55z può avere fino
a 4 linee da fabbrica, più il devio flusso Aux 3
(da cilindro benna ad azionamento benne
mordente). Aux 1 è lo standard per l’Italia.
Scegliendo l’Aux 4, il mini guadagna
il Selectable Auxiliary Control per la
gestione semplificata delle attrezzature.
AUX 1- MARTELLO
AUX 4 (+1 +2) SINISTRA
PER AZIONARE TILT E ROTAZIONE...
Nella configurazione di serie
il brandeggio del braccio è sempre
sul manipolatore sinistro
(si può spostare sul destro
con il pulsante verde).
La linea Aux 4 permette
la funzione tilt con benne
o attrezzature, ma anche
di alternare il controllo di un tilt rotator
a quello del brandeggio.
AUX 2- DOPPIO EFFETTO
AUX 4 (+1 +2) DESTRA
...O TILT, ROTAZIONE E DOPPIO EFFETTO
Spostando il brandeggio del braccio
sul manipolatore destro con
l’interruttore verde (nel tondo)
è possibile controllare una
attrezzatura idraulica (Aux 1)
a doppio effetto come
un selezionatore (Aux 2), anche
equipaggiato con tilt rotator
(Aux 4, Aux 2; Brandeggio, Aux 1).
Il tutto, grazie al monitor, è intuitivo.
Fino a 5 linee aux possibili
allestite da stabilimento
Serbatoio olio idraulico polimerico per sfruttare lo spazio sotto al cofano destro (visibilità)
Selezionando martello a monitor si
apre questa valvola di ritorno diretto
al serbatoio della Aux 1
Velocità del movimento
Precision
Speed
A PROVA DI PRINCIPIANTE...
L’elettronica guida l’operatore nelle
impostazioni idrauliche. Sistema
perfetto anche per il noleggio.
Corsa del joystick
Distributore LS flow sharing a centro chiuso
con spole compensate in pressione. È ben accessibile
D
MANIPOLATORI DUAL CURVE COME I MAXI
L’E55z ha manipolatori con trimmer concavi per dare
modo di gestire il flusso litro per litro. Agendo sui
pulsanti si incrociano a piacimento le diverse linee
idrauliche e la funzione di brandeggio, anche da destra
a sinistra (foto nel tondo). Lo schema evidenzia
la doppia curva di risposta dei manipolatori. A inizio
corsa si ha una risposta più progressiva per massimizzare
la precisione e la sensibilità dei comandi, oltre i 2/3 della
corsa la risposta diventa più immediata per ottenere
velocità operativa. Ci si prende presto la mano.
[36] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [37]
Bobcat E55z
Il migliore
della categoria
Già il monitor lcd a colori standard
da 5“ non è da tutti, ma scegliendo
il Deluxe touch screen capacitivo da 7”
si accede senza dubbio alla migliore
interfaccia della categoria. Al monitor
di base non mancano funzionalità,
ma poter selezionare e scorrere i menu
con un dito è più veloce e intuitivo.
Il telefono si interfaccia via bluetooth.
Sotto le schermate del 7”
7 pollici
Colore di sfondo monitor adattivo secondo la luminosità esterna
LO STANDARD DA 5” È COMPLETO
A destra potete vedere
il monitor offerto di serie che
non è touch screen, ma
controllabile tramite il selettore
rotativo di derivazione automotive
(comunque presente anche con il monitor
Deluxe da 7”). A livello di funzionalità
il monitor base equivale a quello Deluxe,
ma la semplicità d’utilizzo della versione
standard, pur essendo già migliore
di quanto offre la maggior parte della
concorrenza, sembra di un’epoca
precedente. Se la vostra idea non è di
dare l’E55z a noleggio, scegliete il Deluxe!
WALKAROUND di
5 pollici
5 POLLICI A COLORI DI SERIE Se non avessimo toccato
con mano la versione con monitor touch screen capacitivo
(che permette di scorrere i menu) avremmo apprezzato
molto questo monitor “base” perchè in linea con i concorrenti.
BIANCO O NERO Lo sfondo del monitor
varia in base alla luminosità esterna per
assicurare sempre la massima
leggibilità. Il contrasto è sempre ottimo.
IDRAULICA AL CENTRO In base alla
tipologia di attrezzatura idraulica
selezionata, la macchina propone
la regolazione del flusso delle linee aux.
DI DIECI IN DEICI Facendo scorrere
il cursore si regola la portata delle
linee ausiliare in dieci step da zero
a cento per cento. Facilissimo.
MULTIMEDIALE... Il sistema integra
un vero e proprio infotainment con
radio, predisposizione per lettura
di fonti esterne e interfaccia bluetooth.
MEMORIZZABILI Ovviamente
le stazioni radio a banda media e larga
sono memorizzabili dal profilo
operatore. 8 profili operatore disponibili.
COME IN AUTO Interfacciare
il telefono con l’elettronica del nuovo
Bobcat è più semplice che in alcune
auto. I dispositivi sono memorizzati.
MARTELLO Selezionando la funzionalità
martello la Aux 4 si disattiva e sul
ritorno della Aux 1 si attiva il bypass
per il ritorno del flusso al serbatoio.
MA
NUTE
NZIONE
MULTIFUNZIONE SEMPLICE Il nuovo
monitor semplifica molto la gestione
delle funzioni idrauliche tramite
una iconografia semplice e intuitiva.
ISTRUZIONI PASSO PASSO Come
nelle auto di oggi, l’elettronica
suggerisce all’opertore come agire.
Meno telefonate all’assistenza.
CHIAMATA E VIVAVOCE
Dal monitor della macchina è anche
possibile digitare un nuovo numero
e inviare la chimata in vivavoce.
CONTATTI E PREFERITI L’agenda del
telefono si trasferisce sulla macchina.
Con l’avviamento via tastierino 8 utenti
hanno accesso alla propria agenda.
LIBRERIA MUSICALE La musica
e i podcast che avete sul telefono
o su un cloud può essere ascoltata
grazie alla connessiona bluetooth.
TUTTO SOTTO CONTROLLO
Il sistema memorizza la manutenzione
di tutti i liquidi e tutti i filtri. Perfetto.
HA BUONA MEMORIA Le anomalie
rilevate dall’elettronica rimangono
sempre a disposizione del service.
PROFILI PERSONALIZZATI Il service
può regolare gli intervalli di manutenzione
in base alle differenti applicazioni.
SI SPEGNE DA SOLO Oltre al ritorno
al regime minimo del motore regolabile,
l’E55z permette di impostare
lo spegnimento motore automatico.
PRESSIONE E TEMPERATURA OLIO
Tra i parametri rilevati dall’elettronica,
anche la pressione, la temperatura
dell’olio idraulico e il consumo medio.
SI INTERFACCIA CON I LASER
È possibile sincronizzare il sistema
di aiuto allo scavo Depth Check con
le differenti stazioni laser in cantiere.
[38] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [39]
COMODO DI SERIE Il sedile
ha la sospensione meccanica.
La versione riscaldabile con
appoggiatesta (in foto) è opzionale.
WALKAROUND di 2
Bobcat E55z
SOLO
78 dB(A)
IN CABINA
990 mm
Sedile a sospensione meccanica
CHIAVE UNICA
La chiave
si differenzia
dai modelli
di precedente
generazione,
ma con
la medesima
matrice
si aprono porta,
cofani, tappo
di rifornimento
e si avvia
il motore
(nelle versioni
senza tastierino
numerico).
Comodità sicura
L’E55z è sviluppato tra Stati Uniti ed Europa, così come l’ergonomia della cabina.
Le Rops Fops per l’Europa sono tutte prodotte dalla tedesca Fritzmeier. Stupisce
la superficie vetrata, il climatizzatore di serie è automatico! Al top della categoria
CLIMA AUTO
Il climatizzatore
fa parte del
Pacchetto Comfort
che include
il monitor da 7”.
Si può utilizzare
in manuale
o in automatico.
In questo caso
la temperatura scelta
viene mantenuta
nel tempo assorbendo
solo la potenza
necessaria.
ANCHE CALDO
Il sedile in tessuto
può essere richiesto
nella versione
riscaldata e con
appoggiatesta.
570 mm
ROPS FOPS TOPS La struttura base
è in acciaio altoresistenziale, mentre gli
inserti per porta, parabrezza e vetratura
sono in alluminio. Rispetto al precedente
E50 l’abitabilità interna cresce
notevolmente così come la superficie
vetrata, ma la differenza più evidente
è la luce d’acceso grazie alla porta
da quasi 600 mm di larghezza.
LAMA
ORIENTABILE
Olre alla classica
e robusta lama
fissa, Bobcat
offre la Angle
Blade, molto
statunitense...
In questo caso
il joystik della
lama ha in testa
un trimmer
per gestire
l’angolazione.
CODE START
L’avviamento con
20 differenti
codici numerici
(per altrettanti
utenti) è una
delle opzioni.
Si bypassa
l’avviamento
a
chiave.
CABINA MADE
IN GERMANY
In termini di qualità
costruttiva
la Germania
è il Giappone
d’occidente. La cabina
Fritzmeier è un bel
biglietto da visita...
ACCESSIBILITÀ ED ERGONOMIA MADE IN EUROPE
La cabina non si distingue per family feeling,
ma la qualità e le finiture sono all’altezza.
Rispetto al passato e alla concorrenza
si apprezzano i montanti sottili (visibilità),
l’accessibilità ottenuta con una porta molto
ampia e una larghezza interna adatta a tutte
le corporature vista la distanza tra i joystick.
Questi ultimi si impugnano con naturalezza,
senza la sensazione di lavorare a gomiti
stretti. La visibilità è senza dubbio uno dei
punti di forza dei nuovi Bobcat R-2 Series.
590 mm
Pedana d’accesso antiscivolo pratica e non aggressiva
QUALITÀ
PALPABILE
La cabina a base
pentagonale
è realizzata con
cura. All’esterno
si notano
il corrimano
disegnato per
favorire anche
la discesa
e le cerniere
con punto
d’ingrassaggio.
QUALITÀ PERCEPITA ELEVATA
Lo spazio per i piedi non manca,
ed è corretto definirlo superiore alla media.
Nonostante questo i pedali
in metallo sono ripiegabili per assecondare
le differenti abitudini degli operatori.
Il tappeto in gomma è di buono spessore
e realizzato in due parti per essere estratto
facilmente dalla cabina e pulito.
FARI A LED DI SERIE L’allestimento
standard prevede 3 fari a led di ottima
fattura, due frontali sopra cabina, più
il classico faro di lavoro al centro
del boomerang ben protetto e senza
cablaggio volante. A richiesta un led
singolo al posteriore sopra cabina
e, vicino a lui, il girofaro led arancio.
[40] aprile 2021 Costruzioni
Bobcat E55z
COMMON RAIL
Gli iniettori elettronici
dosano il carburane
al millilitrio e lavorano fino
a 180 MPa di pressione.
Più potenza ed efficienza.
ECU AL FRESCO
Il motore è a gestione
elettronica e la centralina
è montata nel vano destro
della torretta, alle spalle
del distributore idraulico.
1
2
3
Che coppia
questo Bobcat!
Con appena 1,79 litri di cilindrata
e un turbo, il tre cilindri Bobcat Stage V
si annuncia molto efficiente. Questo
D18 può arrivare a 46 kW di potenza,
ma qui è tarato per erogarne
36,4 a 2.200 giri/min. Con 180 Nm
di coppia massima a 1.600 giri/min
fa meglio dei concorrenti più agguerriti
con motori di cilindrata
e frazionamento superiore
DOWNSIZING FATTO IN CASA
Il tre cilindri D18 calza a pennello sotto
al cofano dell’E55z. Avere un proprio
motore è un valore aggiunto in termini
di produzione, allestimento ad hoc,
strategie di manutenzione e gestione
degli interventi in garanzia. I motori
Bobcat sono forti del dna e
dell’esperienza movimento terra
Doosan Infracore.
CAMBIO OLIO A 500 ORE
Sul monoblocco è montato uno
scambiatore per evitare che l’olio
motore raggiunga picchi
di temperatura elevati. Meno impatto
ambientale e meno fermo macchina.
ONE SIDE MAINTENANCE
La manutenzione ordinaria si fa tutta
sulla bancata destra del motore, ben
accessibile. Anche il turbo non
è nascosto. Sull’altro lato ci sono solo
i collettori di scarico e l’egr cooler.
DOC E ANTIPARTICOLATO
La grande esperienza
di post trattamento
allo scarico, propria
del gruppo Doosan,
viene qui miniaturizzata
senza compromessi
sulla qualità e con
il controllo elettronico
dell’intasamento
(delta pressione) e delle
temperature tramite
la diffusissima
tecnologia Bosch.
I gas di scarico sono
espulsi sotto torretta.
WALKAROUND di
PULIZIA
A 5.000 ORE
Il modulo di post
trattamento
è particolarmente
compatto
e ben accessibile
anche in vista
di manutenzioni
straordinarie.
RIGENERA
DA SOLO
L’elettronica
gestisce
in automatico
la rigenerazione
del Dpf.
Stage V figlio di tecnologia collaudata
SENZA PENSIERI L’elettronica
e l’interfaccia del nuovo E55z
tolgono ogni dubbio di gestione Dpf
all’operatore. È sempre la macchina
che suggerisce come agire.
ECO MODE DISINSERIBILE
Oltre ad auto idle e spegnimento
automatico del motore (regolabile)
l’E55z ha la modalità Eco che limita
il regime motore appena sopra
il picco massimo di coppia.
VASCA DI COMPENSAZIONE REFRIGERANTE ALTA
Grazie alla vasca alta non mancherà mai refrigerante in testata
VENTOLA PLASTICA ASPIRANTE
VENTOLA ASPIRANTE
I radiatori di refrigerante
e olio idraulico sono uniti
in un monoblocco
d’alluminio di grande
spessore e ottima fattura.
Davanti a loro, apribile
a libro per facilitare
la pulizia del vano,
è montato il condensatore
del climatizzatore.
La ventola plastica
di raffreddamento è ben
protetta con griglia.
[42] aprile 2021 Costruzioni
Bobcat E55z
Piastra in fusione con asola per gancio
Valvole anticaduta ben protette
A sinistra, la base del braccio dell’E55z
in fusione. Tutte le saldature
strutturali sono eseguite negli
stabilimenti Bobcat.
WALKAROUND
Controllo diretto della qualità
MADE IN EUROPE La produzione Bobcat per
l’EMEA avviene nello stabilimento di Dobris
costruito in Repubblica Ceca nel 2007
e sviluppato costantemente. La produzione
di mini si attesta sui 50 esemplari al giorno
e ognuno è sottoposto a prova dinamica finale.
In stabilimento si realizzano tutte le parti
strutturali, poi verniciate internamente.
Il controllo della qualità produttiva è diretto
e l’ottimizzazione della produzione costante.
I mini Bobcat sono prodotti, con diversi
allestimenti e omologazioni, anche negli USA.
Kit sollevamento con valvole di sicurezza su braccio e avambraccio disponibile
Solleva sicuro se lo vuoi
COLORE ON DEMAND (MINIMO 5 PEZZI) La verniciatura
interna permette a Bobcat di costruire macchine di colore
personalizzato al 100% e non sovra verniciate
di un ulteriore colore. I grandi noleggiatori apprezzano...
PERSONALIZZABILE L’E55z standard è un vero
girosagoma. L’allestimento Italia è di buon
livello, ma Bobcat lascia la possibilità al cliente
di scegliere la configurazione operativa.
La macchina standard è un girosagoma puro
che, come visto, può essere dotato
di bilanciere più lungo di 400 mm accoppiato
a una zavorra di 225 kg più pesante e 71 mm
più ingombrante. In entrambe le versioni
è possibile richiedere da stabilimento il kit
sollevamento che permette di sfruttare
la stabilità dell’E55z anche sul laterale grazie
ai rulli a doppia flangia standard. Inoltre,
al posto della classica lama scatolata
ridisegnata per accumulare più materiale,
si può richiedere la versione “americana”,
ad angolazione variabile, che facilita
soprattutto le operazioni di reinterro.
SISTEMA DI TENSIONAMENTO ATTIVO (IDRAULICO) DEI CINGOLI ATTS
Motori Doosan a 2 velocità con scalo automatico
Rulli doppia flangia di serie
Lama scatolata a 1.784 mm da centro ralla. A richiesta angolabile
Tra le opzioni anche l’esclusivo Automatic
Track Tensioning System che mantiene
la tensione dei cingoli in ogni condizione
riducendo usura e rischio di “scingolamento”.
I NUOVI BOBCAT R2-SERIES DELLA CLASSE 5-6 TONNELLATE
Modello
Peso operativo (kg)
Sbalzo torretta
Capacità sollev. H0, R3 (kg)
Motore Bobcat
Potenza motore (kW)
Cilindrata (n. cilindri)
Portata max (l/min)
Portata aux (l/min)
Larghezza sottocarro (mm)
Altezza max scarico (mm)
Profondità max scavo (mm)
Forza di strappo (daN)
Forza di penetrazione (daN)
Avambraccio lungo
Carro a tensione automatica
Cruscotto lcd a colori
Gps Bobcat Machine IQ
Progetto piattaforma
Produzione
INNOVATION CENTER Accanto allo stabilimento c’è anche
un laboratorio di sviluppo prodotto con stanza fonometrica
(foto sopra), climatica, banco di ribaltamento e stampanti 3D
per velocizzare la prototipazione. Qui l’evoluzione è costante.
E50z E55z E60
4.975 5.346 (LA 5.575) 5.589 (LA 5.610)
ZTS ZTS tradizionale
2.513 2.802 2.953
D18 D18 D24
31,3 36,4 41
1,79 (3) 1,79 (3) 2,39 (4)
99 138,6 138,5
78,2 80,5 85,7
1.959 1.959 1.959
4.015 4.008 (LA 4.263) 4.126 (LA 4.381)
3.553 3.434 (LA 3.834) 3.537 (LA 3.937)
3.774 4.430 4.784
2.217 3.099 (LA 2.630) 3.347 (LA 2.840)
no 400 mm 400 mm
no disponibile disponibile
5 pollici 5 pollici (7 a richiesta) 5 pollici (7 a richiesta)
di serie di serie di serie
Europe Europe Europe
& USA & USA & USA
Europe Europe Europe
(Dobris, CZ) (Dobris, CZ) (Dobris, CZ)
[44] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [45]
KOHLERENGINES.COM
Bobcat E55z
Bobcat E55z in numeri
Peso operativo * (Long Arm)
Potenza
Motore Bobcat
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura
Velocità del pistone
Valvole per cilindro
Distribuzione
Iniezione common rail
Fasi d'iniezione
EGR controllo elettronico
Trattamento gas di scarico
Alimentazione aria
Pompa
Portata
Regolazione pompa
Distributore a cassetti
Pressione
Profondità di scavo (lungo)
Prof. plinto (lungo)
Dist. scavo a terra (lungo)
Altezza di carico (lungo)
Forza strappo
Forza penetrazione (lungo)
Velocità traslazione (scala)
Velocità rotazione torretta
Passo/lunghezza carro
Rulli d’appoggio
Larghezza sottocarro
Larghezza suole
Sbalzo posteriore (zav. opt)
Scavo disassato (sx-dx)
Lungh. trasporto (lama ant.)
Altezza trasporto
Lama (W-H)
Sollevamento-abb. lama
Sbalzo lama
Batteria
Alternatore
Serbatoio gasolio
Sistema/serbatoio idraulico
*Nota: l’E55z senza climatizzatore è 19 kg più leggero.
5,36 (5,59)
36,4
D18 Stage V
1,79
3
90 x 94
2.200
6,9
2
convenzionale
180 MPa
multi
si raffreddato
Doc + Dpf
turbo
singola variabile
138,6 (80,5 aux)
LS flow sharing
press. comp.
25
3.434 (3.834)
2.485 (2.878)
5.843 (6.232)
4.008 (4.263)
4.430
3.099 (2.630)
2,9 - 4,6 (auto)
9,3
2.004/2.523
5
1.959
400
1.000 (1.071)
586-872
5.561 (5.558)
2.566
1.959 -422
390 - 547
1.780
60
90
72
60/15,1
ton
kW
l
mm
giri/min
m/s
l/min
MPa
mm
mm
mm
mm
daN
daN
km/h
giri/min
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
Ah
A
l
l
Ora è connesso
BOBCAT MACHINE IQ Abbassare il costo
totale di possesso (TCO) era uno degli
obiettivi dei progettisti dell’E55z.
Rispetto al passato l’accessibilità
meccanica è migliorata molto
e gli intervalli di manutenzione sono più
lunghi. La grande novità è pero
la connessione dell’elettronica
al sistema di monitoraggio a distanza
Machine IQ attraverso il portale
my.Bobcat.com. La garanzia standard
è di 2 anni/2.000 ore e sono disponibili
formule Bobcat Protection Plus
che estendono la copertura fino a 5 anni
e 6.000 ore. Perfetto.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• OLIO MOTORE E FILTRO 500 ore
• FILTRO GASOLIO 1.000 ore
• FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ore
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We are not afraid of heights or confined spaces. We work on
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KOHLER® KDI engines were designed to guarantee safety and
durability. Our engines will not be retiring anytime soon.
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Si ringrazia per la collaborazione Doosan Bobcat EMEA di Dobris,
Repubblica Ceca e la squadra della nuova filiale DMO a Melegnano (MI).
The power to bring you here.
Macchine&Componenti
Pale gommate
Anteprima per la prima pala gommata Hitachi Serie 7.
Ha un motore Stage V con una coppia ai bassi
superiore del 15%. L’operatore è di nuovo “al centro”
Testi di Matthieu Colombo
Una bella spinta
COLORAZIONE AGGRESSIVA L’arancione Hitachi resta
lo stesso dei Serie 6, ossia di quella tinta con pigmenti
nuovi, più resistenti e più vivaci... ma non troppo per non
rinnegare la tradizione. A cambiare sono le superfici
arancio e quelle grigie che giocano nuove alternanze.
Nel complesso la ZW220-7 sembra più protesa in avanti,
come se prendesse la rincorsa per imbennare.
AI BASSI
Un’evoluzione che non si vede, ma c’è. Eccome. A questo
ci ha abituato Hitachi, già con il passaggio dalle
pale gommate Serie 5 a quella Serie 6 in cui per
trovare le differenze a occhio nudo bisognava allenarsi con
La Settimana Enigmistica, ma che con un cronometro alla
mano dimostravano di chiudere cicli di lavoro più rapidamente
grazie alla trasmissione Hitachi ottimizzata, soprattutto
nelle logiche di inversione di marcia, e nell’idraulica
dei bracci rivisitata.
Adesso che arrivano le prime foto della ZW220-7 la sensazione
che abbiamo avuto è un poco la stessa, nonostante
l’ottimo lavoro che è stato fatto sulla livrea dei colori.
In linea di principio, la pala gommata Hitachi è una macchina
che evolve e si migliora costantemente seguendo
un “cahier des charges” redatto costantemente sul campo
raccogliendo le osservazioni della clientela più esigente
e, ovviamente, con l’obiettivo di soddisfare anche l’evolvere
delle normative, come quelle antinquinamento.
ZW220-7 vs ZW220-6
Potenza kW 157 149
Coppia max Nm 990 929
Reg. coppia max 1.300 1.500
Nm a 1.000 gir/min 820 950
[48] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [49]
Macchine&Componenti
Pale gommate
AERIAL ANGLE Si tratta di un sistema
di monitoraggio dell’area posteriore
alla macchina con visione a volo
d’uccello su un angolo di ben 270°.
FARI A LED DI SERIE
Esattamente come per gli escavatori
Serie 7, Hitachi offre come standard
le luci di lavoro a led anche sulle nuove
pale. L’immagine a destra è eloquente.
Una bella differenza sotto al cofano
A tal proposito, sotto al cofano della la ZW220-7 c’è una
sottile ma grande differenza. In luogo del Cummins QSB6.7
Stage IV, ora gira la nuova generazione B6.7 Stage V. La potenza
massima dichiarata cresce del 6% arrivando a 157
kW dichiarati a 1.900 giri/min, mentre la coppia massima
cresce del 7% raggiungendo ben 990 Nm ma a un regime
inferiore di 200 giri/min, ovvero soli 1.300 giri/min.
La grande differenza emerge ulteriormente sovrapponendo
le curve di coppia. I grafici evidenziano come la ZW220-
7 Stage V abbia una erogazione molto più piena ai bassi e
medi regimi, tanto da far segnare un valore di coppia superiore
del 15%, rispetto alla Serie 6, al regime di 1.000
giri/min. Stiamo parlando di 950 Nm contro i precedenti
820 Nm. Ma quali sono le differenze tra Cummins QSB 6.7
e B6.7? La cilindrata di 6,69 litri è la stessa così come il frazionamento
a sei cilindri in linea, ma migliaia di particolari
sono stati riprogettati per incrementarne l’efficienza e lavorare
al meglio con il nuovo post trattamento dei gas di
scarico. Il B6.7 non sfrutta più, ad esempio, il ricircolo dei
gas di scarico e questo permette di bruciare meglio tutto
il gasolio iniettato, ma adotta coma da copione un filtro antiparticolato
che, ovviamente, si aggiunge all’impianto Scr
Bosch con iniezioni d’urea già visto sulla ZW220-6.
Riassumendo: no Egr, ma Doc, Dpf, Scr e Aoc per trattenere
eventuali eccessi d’ammonia.
SECONDO MONITOR SUL MONTANTE La nuova
interfaccia a colori, compatibile con sistema di pesatura,
permette di visualizzare le immagini di retrocamera
e Aerial Angle. Si controlla con selettore rotativo.
La cabina di sempre, tutta nuova
Per ora l’abbiamo potuta vedere solo in foto, ma la cabina
della nuova ZW mantiene i colori e le finiture tipiche
Hitachi. Chi le utilizza oggi si sentirà subito a casa nella cabina
delle Serie 7. Ma anche in questo caso le novità non
mancano. A colpo d’occhio la novità più grande è che oltre
al monitor frontale, dietro volante (completamente rivisitato
e ingrandito) è presente un secondo monitor a colori
sul montante destro e appena sotto una pulsantiera che
permette all’operatore di non abbassare lo sguardo per cercare
funzioni sulla consolle di destra. Il nuovo monitor lcd
a colori si controlla con un selettore rotativo simile a quello
delle auto. La nuova interfaccia permette all’operatore di
monitorare più facilmente lo stato della macchina e quello
delle manutenzioni (comunque verificabili tramite portale
web Hitachi ConSite), ma soprattutto di visualizzare le
immagini della retrocamera.
A richiesta sono poi disponibili sia il sistema Aerial Angle
che inquadra a volo d’uccello un angolo di ben 270° dietro
la macchina, sia un nuovo sistema radar posteriore di rilevamento
ostacoli. Oltre a essere più semplice da utilizzare
e più sicura, la nuova ZW220-7 si annuncia anche più
confortevole grazie alle consolle con manipolatori elettrici
sospese con il sedile. Quest’ultimo, oltre alla sospensione
pneumatica, ammortizza anche le sollecitazioni trasversali
e longitudinali isolando l’operatore al meglio.
Quest’ultima definizione ben si addice anche per l’insonorizzazione
molto curata della cabina visto che la pressione
acustica interna massima dichiarata è di soli 68 dB(A).
[50] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [51]
Macchine&Componenti
Sistemi antifurto
Due tecnologie
DUE OBIETTIVI
Testi di Gianpaolo Delbosco
Maurizio Iperti
Ad LoJack Italia
Senior Vice President
LoJack EMEA
La partnership con un operatore leader del settore del
noleggio multi specialista di macchine da lavoro, come
CGTE, costituisce per LoJack un primo passo importante
in questo mercato. Grazie all’esperienza maturata a livello
internazionale nel settore delle macchine da lavoro,
siamo oggi in grado di offrire soluzioni avanzate, flessibili,
tagliate su misura delle singole aziende che
intendono proteggere i propri asset, i beni e le strumentazioni
e rendere più efficace la propria logistica.
CGTE sceglie LoJack per rafforzare la protezione
dal furto delle macchine da lavoro e massimizzare
i dati di gestione della flotta a noleggio
4.000 MEZZI IN FLOTTA
Tante sono le macchine operatrici
proposte oggi a noleggio
da CGT Edilizia in Italia.
Abordo degli oltre 4.000 mezzi della flotta CGTE in
Italia, sarà installata la doppia tecnologia LoJack.
Per contrastare il furto dei mezzi sarà utilizzata la
radiofrequenza perché non schermabile, in grado di superare
anche le barriere fisiche come container, capannoni,
parcheggi sotterranei e garage. Mentre la connessione
telematica sarà sfruttata per tenere sotto controllo
i parametri vitali dei mezzi, verificarne in tempo reale i
chilometri percorsi, il livello di carica della batteria e una
serie di allarmi quali l’eventuale accensione e spostamento
del mezzo fuori dalla fascia oraria lavorativa, lo
scollegamento del dispositivo, l’entrata o l’uscita da una
determinata area.
In caso di tentati furti, gli alert, se attivati, saranno tempestivamente
gestiti dalla Centrale Operativa LoJack, attiva
24 ore su 24, che potrà verificare l’accaduto e, nel caso di
furto, avviare tempestivamente le ricerche. Sul versante
della logistica, i dispositivi LoJack consentiranno a CGTE
di localizzare in qualsiasi momento tutti i mezzi in flotta,
controllare la gestione dei tagliandi effettuati dagli stessi e
verificare le ore di accensione del veicolo, elemento prezioso
per definire il suo reale utilizzo.
Accordo tra CGTE e LoJack
Rafforzare la protezione dal furto delle macchine e avere
un monitoraggio in tempo reale del proprio parco mezzi.
Erano queste le esigenze di CGT Edilizia quando ha immaginato
la sinergia con lo specialista LoJack che, da parte
sua, ha proposto una soluzione integrante la tecnologia
a radiofrequenza e quella telematica. Il passaggio dalle parole
ai fatti è avvenuto lo scorso marzo, con l’accordo tra
CGTE, azienda leader nel noleggio multi specialista di macchine
operatrici e punta di diamante del Gruppo TESYA
(player europeo distributore attraverso la consorella CGT
del brand Caterpillar) e LoJack Italia del Gruppo CalAmp,
leader in soluzioni telematiche e nel recupero dei veicoli rubati.
Al momento, l’intesa è stata sviluppata per il mercato
nazionale. “L’accordo con LoJack rappresenta per CGTE
una partnership strategica e con grandi prospettive di crescita
in futuro”, ha dichiarato Massimo Rossi, AD di CGTE.
“Questo passo va nella direzione di aumentare la qualità
dei servizi offerti ai nostri clienti e migliorare ulteriormente
la gestione della Flotta Noleggio grazie a sistemi di connettività
più evoluti, che ci garantiranno standard di utilizzo
ancora più elevati di quelli già ottimi attuali”.
[52] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [53]
Macchine&Componenti
Escavatori compatti
UN GRANDE
compatto
Testi di Antonio Delbosco
Kobelco supera se stessa presentando il maxi
Short Radius SK380SRLC. Il bello è che entro l’anno
arriverà anche la versione con braccio triplice
Gli escavatori compatti e short radius (a raggio di rotazione
ridotto) sono un monumento alla storia industriale
giapponese. Indipendentemente dal marchio,
gli escavatori cingolati a raggio di rotazione ridotto
che non sono prodotti in Giappone, oggi si contano sulle
dita delle mani. Negli ultimi sette anni, la domanda per gli
escavatori da oltre 20 t con torretta compatta ha preso in
contropiede diverse linee produttive e piano piano l’offerta
di modelli disponibili sul mercato è cresciuta. Oggi uno dei
mercati più sensibili a questo tipo di escavatori è quello del
Nord America e l’Europa non fa altro che allinearsi.
In questo panorama, arriva il Kobelco short radius più pesante
di sempre con un peso operativo annunciato ben
superiore alle 36 t, un nome - SK380SR LC - che ne lascia
intuire 38 e l’annuncio di una versione con braccio posizionatore
che potenzialmente potrebbe arrivare anche
alle 39 t. Diciamo che con questo modello il costruttore
dagli occhi a mandorla alza ulteriormente l’asticella per
dire la sua in una nicchia di mercato che oggi conta i concorrenti
diretti sulle dita di una mano. Se non lo avete intuito,
parliamo di questo nuovo modello perché lo riteniamo
interessante, soprattutto quando disponibile anche
con braccio triplice.
La parola a Kobelco
Vista la poca propensione alla comunicazione da parte
della Casa e l’improbabilità di vedere in azione o dal vivo
3 TELECAMERE
Il Kobelco SK380SR LC
ha tre telecamere
per garantire
all’operatore la massima
visibilità
posteriore possibile.
NULLA È LASCIATO
AL CASO In una macchina
così compatta l’attenzione
progettuale
è fondamentale
per semplificare anche
la manutenzione ordinaria
nell’utilizzo corrente.
Nella foto a destra
notiamo la griglia
superiore FOPS apribile,
il cofano motore in tre sezioni con
quella fissa del post trattamento
e il vaso d’espansione refrigerante
bello alto, in posizione perfetta.
questa macchina a breve, abbiamo deciso di condividere
con voi le parole con cui è stato deciso di lanciare
questo modello riportando di seguito alcuni stralci del
comunicato stampa.
Le macchine SR sono da tempo le preferite degli operatori
che lavorano nei cantieri urbani e residenziali in ragione
del loro ingombro di rotazione ridotto che consente di accedere
alle aree di lavoro più anguste e persino di operare
all’interno di un’unica carreggiata stradale. Il Kobelco
SK380SR LC aggiunge alle tipiche caratteristiche girosagoma
della gamma SR, prestazioni elevate, un’ottima capacità
di sollevamento, una stabilità notevole, una spaziosa
cabina e un’eccellente manovrabilità. Il nuovo SK380SR
LC è dotato di motore diesel Stage V Hino turbo da 200 kW
con Power Boost che incrementa la potenza idraulica dell’escavatore
del 10%, senza limite di tempo. Il comprovato
gruppo di trasmissione della macchina offre inoltre una
forza di trazione alla barra da leader della classe con 31.400
daN per assicurare un funzionamento regolare e costante
sui terreni accidentati e sulle pendenze, anche durante
il sollevamento di oggetti pesanti. Inoltre, la combinazione
dell’elevata pressione idraulica (Heavy Lift) garantisce l’eccezionale
capacità di sollevamento di 12.390 kg a livello
del suolo e 6 m di raggio.
Spazio di lavoro sicuro e confortevole
Progettata con estrema cura e attenzione al dettaglio, la
spaziosa cabina del modello SK380SRLC incorpora numerose
caratteristiche per migliorare estetica, comfort e
sicurezza. Il posto di guida di livello
premium è sigillato e pressurizzato
e il potente sistema di controllo automatico
del clima dirige un flusso
d’aria calda o fresca verso il collo
e la schiena dell’operatore,
offrendo comfort tutto il giorno nei
climi mutevoli. Il sedile a sospensione
pneumatica riscaldato
Gram mer a marchio Kobelco assorbe
le vibrazioni anche sui terreni
più accidentati.
Il display multifunzione LCD a colori
del modello SK380SRLC mostra
in un attimo consumo di carburante,
intervalli di manutenzione,
modalità di scavo e altre importanti
informazioni.
In termini di sicurezza merita attenzione
la protezione FOPS
Livello II di tipo ribaltabile fornita
di serie, offrendo facile accesso al
vetro superiore in modo da poterlo
pulire e mantenere inalterata la
visibilità. Un ulteriore sicurezza in cantiere
è dato dal sistema di videocontrollo
perimetrale composto da tre telecamere integrate
sui lati destro, sinistro e posteriore del SK380SRLC
e visualizzazione multipla personalizzabile.
[54] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [55]
Anche il maxi compatto
diventa Next Gen
WWW.TREVIBENNE.IT
Escavatori cingolati
L'escavatore a raggio di rotazione compatto
CAT 335 raccoglie il testimone del modello
serie F per unire prestazioni eccellenti
e il più alto livello di tecnologia di serie della sua
classe di peso. Come per gli altri Next Gen, CAT
annuncia costi di manutenzione inferiori del 20%
Anche CAT risponde
alla crescente
domanda di
escavatori capaci di
grandi prestazioni ma
poco ingombranti. Il
nuovo 335 viene
presentato come ideale
per lavorare in cantieri con
spazi limitati, come
progetti stradali con
corsie chiuse e scavi
vicino agli edifici. In
termini di prestazioni è
prima di tutto interessante
sottolineare che il peso
operativo va dai 34.900 kg
della versione standard ai
36.300 kg della versione
con lama e avambraccio
lungo. Nonostante la
torretta molto compatta, i
[56] aprile 2021 Costruzioni
progettisti sono riusciti a
trovare posto per un
motore CAT 7.1 da 204
kW di potenza massima
che si può sfruttare in
modalità auto adattiva
denominata Smart, in
Power o risparmiando il
10% di carburante
scegliendo l’Eco mode.
Rispetto al 335F la nuova
idraulica a gestione
integralmente elettronica
incrementa la produttività
del 20% e permette di
montare cilindri di benna e
avanbraccio maggiorati e
incrementare le forze di
scavo del 15%. Il tutto a
fronte di consumi in linea
con il Serie F.
Ovviamente l’efficienza è
CAT PAYLOAD L’allestimento standard del 335
include anche la pesa che permette di misurare
il carico complessivo senza rischiare sovraccarichi.
incrementata anche dalle
tecnologie Next Gen come
il sistema di pesatura
integrato Cat Payload, il
Lift Assist che segnala a
monitor l’area operativa in
cui movimentare il carico
sospeso in tutta
sicurezza, il sistema
d’aiuto allo scavo Cat
Grade standard 2D
implementabile alla
versione Advanced 2D o
alla 3D. Ovviamente è di
serie anche la telematica
Cat Link che permette il
monitoraggio a distanza
della macchina tramite
VisionLink e App CAT.
cat.com - cgt.it
FRANTUMATORE UNIVERSALE MULTI KIT SERIE MK.
Lo strumento perfetto per ogni intervento di demolizione,
riciclaggio, bonifica ambientale e recupero raccomandato
all’utilizzatore professionale.
Macchine&Componenti
MMT
LA FORZA
dell’avanguardia
Per Wacker Neuson
l’effetto covid nel 2020
è stato un meno 15%
di fatturato. Le solide
risorse economiche
e la gamma di prodotti
all’avanguardia sono
alla base di previsioni
ottimiste già dal 2021
Testi di Gianpaolo Delbosco
Non ci stanchiamo di ricordare i tempi in cui Wacker
Neuson annunciava forti investimenti nello sviluppo
di macchine movimento terre e attrezzatura da
compattazione e costipazione 100% elettriche. Di quando
la visione dei cantieri urbani a zero emissioni ci sembrava
visionaria. A sette anni dalla presentazione della prima
Wacker Neuson con batteria quella visione è uno dei
punti di forza del Gruppo, sia per l’esperienza maturata nello
sviluppo di batterie, inverter o motori adatti al settore delle
costruzioni, sia per l’appeal che hanno sui mercati finanziari
le aziende che contribuiscono attivamente ad
abbattere le emissioni globali, in particolare di CO2. Con
queste macchine elettriche è possibile risparmiare fino al
93% delle emissioni di CO2 durante l'intera vita utile del prodotto,
compresa la produzione di batterie e il recupero energetico
(mix UE), rispetto a un prodotto convenzionale della
stessa classe.
La richiesta di macchine da cantiere compatte 100% elettriche
è reale e in crescita. Altri costruttori di lungo corso si
sono allineati a Wacker Neuson per rispondere a questa
domanda di mercato di nicchia, ma molto puntuale. Oggi
pare chiaro che la partita da disputare non è elettrico contro
diesel, ma è trovare la giusta alimentazione per le differenti
esigenze operative. Ci sono ambienti in cui l’elettrico
fa la differenza e non solo nei centri urbani con le
restrizioni più severe, ma anche nelle ristrutturazioni, in delicati
cantieri di demolizione, nel settore gardening e via dicendo.
L’idea dell’elettrico da sfruttare in cantiere solo quando
essenziale o in grado di fare la differenza per vincere un
appalto, unita al costo decisamente superiore rispetto a
una macchina paritetica con motore termico, danno vita
al tandem “elettrico-noleggio”. Poi c’è anche il mercato delle
macchine di servizio per il settore agricolo, ma in quel
caso le logiche sono molto differenti.
La giusta alimentazione per ogni cantiere
Con l’elettrico Wacker Neuson ha differenziato, anche con
un forte messaggio mediatico, creando una domanda di
[58] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [59]
Macchine&Componenti
MMT
mercato, ma non ha mai smesso di investire sulle macchine
tradizionali come mini escavatori, pale gommate articolate
e 4WS compatte, dumper e sollevatori telescopici.
Le novità non mancano insomma. Per quanto riguarda
la gamma Zero Emission abbiamo il miniescavatore EZ17e
è in commercio. Con la sua batteria agli ioni di litio integrata,
può essere utilizzato senza cavo di alimentazione o
NUOVO TH412
Il sollevatore
telescopico più
compatto della
gamma è il TH412
da 1,25 tonnellate
di carico utile e 4 m
d’altezza alle
forche. Ora il TH412
integra il sistema
di assistenza alla
guida Vertical Lift
System che
incrementa
la stabilità della
macchine
e del carico
in sollevamento.
anche attaccato a fonti di alimentazione. La batteria può
essere caricata presso una presa domestica (110-230 volt)
o mediante ricarica rapida con corrente ad alta tensione
(fino a 415 volt) in sole quattro ore. Il prossimo anno sarà
poi in vendita anche l’EZ26e che avevamo visto allo scorso
Bauma come prototipo. Un’altra novità che noi di
Costruzioni ci aspettiamo di vedere è il primo sollevatore
telescopico elettrico della Casa. Potrebbe essere, ad esempio,
un TH412e (ma per ora freniamo la nostra fantasia).
A loro fanno da spalla per il trasporto di materiale il compatto
trasportatore cingolato DT10e, il dumper gommato
articolato DW15e e la pala gommata WL20e consentono
ai clienti di trasportare in modo efficiente materiale senza
emissioni di scarico. Riguardo alla pala con benna da
0,2 m 3 ricordiamo come uno dei primi esemplari prodotti
fu consegnato proprio in Italia, in Brianza, per lavorare all’ammodernamento
di una primaria struttura ospedaliera
e di come il fattore zero emissioni, vibrazioni contenute ed
emissioni acustiche inferiori fu essenziale all’impresa aggiudicataria
per vincere l’appalto. Ultima delle macchine
100% in gamma è la pala gommata a telaio rigido e 4 ruote
sterzanti 5055e con benna da 0,5 m 3 .
La tradizione continua a rinnovarsi
Guardando alla domanda di macchine con motore termico
ha sicuramente stupito l’ampliarsi della gamma di pale
gommate articolate verso l’altro con l’introduzione dei modelli
WL70, WL95 e WL110 con rispettive benne da 0,7 m 3 ,
0,95 m 3 e 1,1 m 3 . Tra le novità annunciate più di recente
meritano molta attenzione i nuovi miniescavatori sviluppati
con idraulica Load Sensing Flow Sharing per rispondere
con forza alla concorrenza nelle fascia delle 4 e 6 tonnellate
di peso operativo. Prima sono stati annunciati due
nuovi escavatori cingolati nelle classi ET42 ed EZ50 da - la
Alexander
Greschner
direttore vendite
Wacker Neuson
Le nostre macchine
compatte e attrezzature
per l'edilizia,
così come le
soluzioni innovative
della gamma Zero Emission o i nostri servizi continuano
a godere di una forte domanda sul mercato e il nostro
portafoglio ordini per il 2021 è di tutto rispetto. Anche
se la pandemia stessa è tutt'altro che finita, quest’anno
l’economia globale sembra destinata a una rinnovata crescita
dopo la grave recessione dello scorso anno seguida
da una forte ripresa della domanda. Stare dietro a una domanda
così discontinua non è semplice per nessuno e
le catene di approvvigionamento globali lo dimostrano.
L’aumento generale della domanda di acciaio e di altre materie
prime per noi essenziali non semplifica di certo il lavoro
così come l’aumento dei costi di trasporto che, sono
certo, andrà a riparametrarsi. Per nuove sfide, si trovano
nuove soluzioni. Noi crediamo nel nostro carico d’innovazione
e pensiamo positivo.
[60] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [61]
MMT
Un nuovo membro
per la tua famiglia?
Il dumper articolato TA 230 Litronic
Nessun terreno è troppo accidentato, nessuna pendenza è troppo ripida, nessun
carico è troppo pesante: grazie a un’immensa forza di trazione e a un’erogazione
della potenza ottimale il nostro nuovissimo dumper non ha limiti.
liebherr.com/the-new-one
Sicurezza formato Stage V
I dumper articolati compatti DW60 e DW90 di Wacker
Neuson, da 6.000 e 9.000 kg di carico utile, sono stati
ampiamente aggiornati con il passaggio a motorizzazioni
Stage V e si affiancano alle apprezzate versioni
. La funzione di arresto automatico standard
spegne la macchina dopo un periodo di tempo predefinito
senza utilizzo. L'ampio display a colori da 7
pollici multifunzionale garantisce DV60 e DV90 con
cabina che integra la postazione di guida revesibile
“dual view”. Sui DW60 e DW90 sono ora previste due
telecamere (frontale e posteriore), il parabrezza in vetro
stratificato di sicurezza per le versioni cabina e, a
richiesta, una grata tra cabina e cassone per proteggere
l'operatore durante il carico e la guida. È poi stata
introdotta la funzione di frenata automatica e la cintura
di sicurezza può essere richiesta colore arancio.
Dumper Articolato
1 BATTERIA
7 ATTREZZATURE
I vibratori per
calcestruzzo della
gamma IEe,
le piastre vibranti
AP2560e, AP1840e,
AP1850e quindi
i costipatori AS30e,
AS50e e AS60e
hanno il medesimo
modulo batteria
intercambiabile.
Z sta per Zero Tail, ovvero senza sbalzo posteriore - consentono
un lavoro ancora più efficiente e confortevole. Poi
è seguito l’arrivo del nuovo ET58 con torretta tradizionale.
Con questi mini escavatori, Wacker Neuson amplia il
proprio portafoglio con tre potenti macchine adatte a un'ampia
varietà di applicazioni. Si tratta di una integrazione e
di un rinnovamento strategico della gamma, anche per incrementare
le vendite a livello globale.
Alla conquista del mondo
Ad oggi Wacker Neuson vende il 79% del prodotto in Europa
e una su tre di queste macchine è venduta in Germania. Le
Americhe assorbono il 17% delle unità vendute, mentre il
restante 4% è commercializzato in area APAC (Australia,
Cina, India, Giappone e Corea del Sud).
Wacker Neuson non fa mistero dell’interesse per un mercato
in evoluzione e crescita come quello delle macchine
compatte in Cina e in conferenza stampa ha comunicato
un dato che parla da solo. Nel 2019 in Cina sono stati
venduti 85.000 miniescavatori (mercato totale, tutti i costruttori),
mentre nel 2020 ne sono stati vendute 120.000
unità facendo segnare un incremento del 28%. È evidente
come per i costruttori di macchine movimento terra compatte
ci siano delle opportunità da cogliere a oriente, ma è
meno semplice prevedere quale successo avranno in questo
immenso mercato quelle elettrificate. Stay tuned!
[62] aprile 2021 Costruzioni
Liebherr-EMtec Italia S.p.A. • Via dell’Industria 8-12 • 24040 Lallio (BG) • Phone +39 035 69691 00
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Macchine&Componenti
Anticollisione uomo-macchina
Safety
FIRST
IL SISTEMA IPAS OFFERTO DA INCOFIN
In alto i trasmettitori del sistema Kigis. In rosso
la trasmittente da installare sul mezzo, assieme
al modulo nero con cavo che serve a trasmettere allarmi
visivi ed acustici all’operatore. Il trasmettitore più
compatto è quello vibrante, ricaricabile con micro usb,
che indossano gli uomini a terra.
L’attenzione alla sicurezza è una forma mentis
che appartiene alla Facchetti Costruzioni. Per i suoi
dipendenti l’impresa va ben oltre la formazione
Testi di Matthieu Colombo
Le morti bianche, quelle sul lavoro, sono sempre d’attualità
e il mondo dei cantieri, purtroppo, non fa eccezione
portando alla cronaca incidenti gravi in modo
talmente regolare da creare una sorta di abitudine in chi
non è direttamente coinvolto. È terribile, ma è così. Oggi
qualsiasi forma di bullismo deve stare fuori dai cancelli deicantieri
dove la mente dimostra di essere sempre più importante
dei muscoli sia per lavorare in modo produttivo,
sia per salvare vite umane.
Tra i nostri doveri di rivista tecnica di settore sentiamo quello
di richiamare l’attenzione sull’argomento, non solo replicando
nero su bianco dei numeri (proprio quello a cui ci
si abitua), ma anche parlando di imprese che si distinguono
per forma mentis, conseguente qualità dell’operato e
presentando soluzioni o tecnologie che contribuiscono a
mettere in sicurezza i “caschi gialli”.
Oggi la nostra attenzione va all’impresa Facchetti
Costruzioni di Pontoglio (BS) e alla sua scelta di implementare
in cantiere il sistema di sicurezza attiva IPAS, della
Kigis Safety Technology, proposto da Daniele Davanzo,
responsabile di prodotto per i sistemi di sicurezza di Incofin,
come soluzione per previene la collisione tra uomini e macchine
operatrici. Già quattro anni fa la Facchetti Costruzioni
aveva riscosso la nostra ammirazione per l’approccio intelligente
al lavoro, per come le sue squadre di lavoro sapevano
far girare velocemente le cellule grigie, senza per
questo “correre in cantiere”. Come dire: chi fa il lavoro a regola
d’arte, lo fa una volta sola.
Anticipare le normative…
…per vincere o, se preferite, prevenire è meglio che curare.
È questo lo spirito con cui l’impresa si è rivolta a Incofin,
importatore dei prodotti Kigis per l’Italia. Obiettivo primo,
prevenire gli incidenti in cantiere. In tutti i cantieri Facchetti
Costruzioni, in Italia e all’estero, da quelli sviluppati in sinergia
con maxi committenti internazionali a servizio della
filiera Oil&Gas, fino a quelli più semplici per la posa di reti
di sottoservizi non lontano dalla sede bresciana.
“Lavorare in sicurezza – spiega l’architetto Roberto
Facchetti, amministratore dell’impresa – non è un privilegio,
ma un diritto e un dovere di tutti, nel rispetto etico e sociale
più ampio. Il sistema di sicurezza IPAS che abbiamo
progressivamente introdotto in cantiere a partire dal
2019 è un ottimo modo per mantenere sempre alto il livello
di attenzione e, come tutti i DPI in dotazione ai nostri uomini,
vanno utilizzati. Non perché li abbiamo pagati o per
paura di sanzioni, ma per il rispetto di ogni collega persente
in cantiere, del suo e del nostro lavoro. L’utilizzo dei DPI deve
essere la norma, la prassi, anche in Italia e non solo una regola.
Noi, dopo esserci fatti valere in maxi cantieri Oil&Gas
in Europa, pretendiamo l’utilizzo dei DPI dalla nostra forza
lavoro, ma la situazione italiana è tale che ai nostri uomini
è capitato di essere additati come i più “belli” del cantiere.
È ora di smetterla. Tornare a casa sani e salvi la sera
è un diritto di ognuno di noi e bisogna essere fieri di avere
il massimo rispetto del prossimo, facendo attenzione alla
sicurezza di ogni collega”.
“Allargando la prospettiva – continua Facchetti, tra l’altro
membro del consiglio direttivo dell’Ance di Brescia – dobbiamo
far comprendere agli italiani e alla classe dirigente
quale peso ha la filiera delle costruzioni e dell’edilizia oggi
in Italia e di come, anche in questo settore, siamo considerati
tra i leader mondiali per abilità operativa e capacità
di applicare proattivamente le tecnologie di lavoro più avanzate
e di come i processi di digitalizzazione dei cantieri e
delleprocedure rendano l’operato più efficiente e sostenibile.
Mettendo a fuoco la filiera da questa prospettiva, pare
ancora più assurdo quanto lavoro sia ancora necessario
sul primo anello della catena, ossia sull’attività di formazione
e la tutela delle risorse umane in cantiere, ma anche
sulla promozione culturale del lavoro in sicurezza”.
[64] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [65]
Macchine&Componenti
Anticollisione uomo-macchina
SIMULAZIONE DI PERICOLO Per far capire
ai dipendenti il funzionamento della
tecnologia anticollisione uomo macchina
IPAS, la Facchetti Costruzioni ha organizzato
simulazioni formative in campo prova.
A Concesio, in sicurezza
PRIMA E DOPO In questa immagine e in quella
parallela si vedono gli uomini a terra,
con trasmittente Pedestrian Tag sul caschetto,
che avvertono l’arrivo del dumper prima
che l’operatore possa vederli.
Il sistema di anticollisione uomo macchina IPAS
è in uso a diverse squadre Facchetti, inclusa quella
che sta lavorando alla realizzazione del depuratore
acque della Val Trompia, a Concesio (BS).
Si tratta di un’opera strategica per la tutela di questo
territorio fortemente industrializzato e molto
attesa dagli undici Comuni che conferiranno i reflui
al nuovo impianto. L’opera costerà 27 milioni
di euro e consentirà di trattare i reflui generati
degli attuali 85 mila abitanti, ma se necessario
potrà essere implementata per essere efficiente
anche al crescere della popolazione del territorio
fino a 138 mila abitanti. Per il depuratore di
Concesio, in costruzione sulla sponda sinistra del
fiume Mella, è stata scelta la tecnologia MBR con
ultrafiltrazione a membrane.
Roberto
Facchetti
amministratore
Facchetti Costruzioni
“Dal nostro punto di vista la strada da seguire è tracciata e
la scelta di tecnologie per la sicurezza attiva degli uomini,
ovvero in grado di prevenire incidenti, è parte del futuro.
Noi abbiamo scelto le soluzioni anticollisione Incofin, per
proteggere ogni “ingranaggio” del nostro motore. In questo
modo, inoltre, ci dimostriamo seri ed affidabili anche
agli occhi delle maggiori committenti internazionali.
Un altro esempio in tal senso è l’utilizzo di escavatori cingolati
connessi e dotati di sistemi di aiuto allo scavo 2D e
3D. Abbiamo introdotto nel nostro parco macchine con queste
tecnologie e il loro valore aggiunto è evidente su più fronti.
Possiamo inviare i progetti all’operatore dall’ufficio e aggiornarli
in corso d’opera. L’operatore non può sbagliare e
la sua produttività è visibile a tutti.
Questo, che agli occhi di alcuni operatori vecchia scuola
potrebbe sembrare un punto negativo e criticabile
come mancata confidenza, ci permette di raggiungere
una efficacia tale da elevare, per conseguenza, la sicurezza
di tutti i presenti in cantiere. Con il monitoraggio
del cantiere da remoto, le tempistiche di lavorazione sono
pianificate e, se necessario, ripianificate. Non è più necessario
correre “da soli” in cantiere. Siamo una squadra
di lavoro e ora, se necessario, possiamo cambiare una
strategia in corso d’opera. La digitalizzazione dei cantie-
ri e le nuove tecnologie di sicurezza proattiva portano più
condivisione, più produttività e più sicurezza”.
Cos’è l’IPAS by Incofin
La tecnologia anticollisione uomo macchina che illustriamo
in queste pagine è proposta dalla Incofin di Origgio (VA), azienda
nota da anni per offrire sistemi di filtrazione a tutela della
salute dei conducenti di macchine operatrici garantendo la
qualità dell’aria in cabina, anche nelle applicazioni più difficili.
Oggi, dopo un articolato percorso di diversificazione dell’offerta
durato oltre cinque anni, l’azienda ha allargato le sue
competenze anche alla sicurezza attiva degli uomini sui luoghi
di lavoro. Da oltre due anni Incofin propone un sistema
anticollisione uomo macchina prodotto dalla coreana Kigis
Safety Technology, che si chiama Intelligent Proximity Alert
System (IPAS) ed è stato espressamente sviluppato per elevare
la sicurezza degli operatori a terra in ambienti in cui lavorano
macchine operatrici come ad esempio macchine movimento
terra, carrelli elevatori o movimentatori industriali.
Un sistema preciso al centimetro
Per semplificare possiamo dire che il sistema di sicurezza
IPAS ha le stesse funzionalità dei sensori di retromarcia
di un’auto, ma a 360° e con una tecnologia applicata
totalmente differente, senza ultrasuoni, radar o sensori. In
sostanza ogni lavoratore in cantiere deve indossare una
trasmittente Pedestrian Tag (rigorosamente non nominale,
ricaricabile tramite mini Usb, impermeabile e indossabile
con supporto a fascia elastica o su caschetto) e ogni
macchina operatrice deve avere a bordo sia un Vehicle Tag,
sia un modulo d’allarme (sono componenti facilmente trasferibili
da una macchina ad un’altra).
“Le due tipologie di trasmittente - spiega Daniele Davanzo,
responsabile di prodotto per i sistemi di sicurezza di
Incofin - emettono un segnale a banda ultra larga UWB,
assolutamente non nocivo per la salute dell’uomo, caratterizzato
da impulsi di energia a radiofrequenza. La
precisione del segnale è centimetrica, quindi ben superiore
a quella bluetooth o di una rete 4G e permette quindi
di vegliare sul distanziamento tra i differenti dispositivi
in modo puntuale con distanze parametrabili da 1 a 30
metri. Quando una trasmittente Vehicle Tag si avvicina a
una Pedestrian Tag (distanza d’allarme configurabile), la
prima emette segnali luminosi e poi acustici tramite il modulo
indicatore posto in cabina, mentre la seconda emette
una vibrazione importante (differenti impostazioni possibili)
per allertare l’uomo a terra. Il numero di trasmittenti
configurabile per lo stesso luogo di lavoro è infinito.
Costruzioni aprile 2021 [67]
Macchine&Componenti
Da piccola impresa artigiana,
specializzata nella manutenzione
e riparazione di macchine agricole,
ad azienda di respiro internazionale
Testi e foto di Fabrizio Parati
Aziende
Eccellenza della
VALLE DEL PO
Antica capitale dello Stato dei Pallavicino, Busseto
(PR) è il crocevia della grande tradizione musicale,
eno-gastronomica, artistica e industriale italiana.
Città “poetabile”, perché luogo di memoria verdiana: sul
tratto meridionale della via porticata che conduce a Piazza
Giuseppe Verdi, cioè alla piazza centrale del paese, al civico
56 c'è Palazzo Orlandi, laddove fu composto il Rigoletto.
È anche luogo di presenze artistiche: un rilevante ciclo di
affreschi è in S. Bartolomeo e, con essi, c’è il tesoro della
Collegiata, mentre in S. Maria degli Angeli si trova un
Compianto su Cristo morto che fa concorrenza a quello
bolognese (ben più noto). E poi ci sono la Rocca Pallavicino
e la Villa Pallavicino. Sulla “Culatta di Busseto”, salume autoctono,
gli apprezzamenti si sprecano. Busseto mostra
la propria natura di luogo di eccellenze anche nelle proprie
frazioni: con tutti i debiti distinguo, necessari per non accostare
realtà che altrimenti potrebbero stridere, si vorrà
notare che Verdi nacque a Roncole Verdi, e che tappa imprescindibile
per i gourmet italiani fu Samboseto, mentre
Laurini Officine Meccaniche, compiuta espressione della
vocazione industriale di questo territorio, si trova nella
frazione di Spigarolo.
Apprezzata in Italia e nel mondo, nata nel 1955 per iniziativa
di Lodovico Laurini, e specializzata nell’ideazione e nella
realizzazione di macchine movimento terra e attrezzature
per pipeline, l'azienda, nei primi anni Ottanta, trova
impulsi orientati a un’accentuata creatività, grazie all'approdo
in azienda di Marco, cioè del figlio di Lodovico.
IN CINQUE MESI REVISIONE COMPLETA del Case CX 800
con braccio da demolizione (sopra e a lato). La macchina
è stata totalmente smembrata e completamente rifatta.
È particamente una macchina nuova.
Conclusi gli studi di qualificazione meccanica e progettazione,
Marco prende le redini dell’officina e manifesta il
proprio talento progettuale disegnando e realizzando i primi
prototipi a proprio marchio. Tra di essi, anche le prime
padding machines con brevetto internazionale (frantumatrici
semoventi e radiocomandate, vagli vibranti semoventi
e radiocomandati). La primissima creazione di
Marco Laurini, che risale a 25 anni fa, non è “declassata” a
oggetto da album dei ricordi, bensì è tutt’ora in gamma, a
testimonianza della validità del progetto: è una frantumatrice
(Grub) che, lavorando nell’alveo dello scavo, crea
un letto di posa di materiale fine prima che, nello scavo,
sia posato il tubo. È il 1996 e, di lì in poi, si iniziano a delineare
i tratti di una storia aziendale di successo: il marchio
Laurini comincia ad imporsi, su scala mondiale, nel settore
delle attrezzature per pipeline. Oggi, anno domini 2021,
Laurini Officine Meccaniche, con settanta dipendenti, è un
riferimento mondiale, una realtà con voce in tutti i continenti
nell’ambito della costruzione di macchine per il letto
di posa del pipeline. Ma c’è di più. COSTRUZIONI è stata
in visita nella sede aziendale di Spigarolo per apprezzare
la totalità della realtà Laurini.
[68] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [69]
Macchine&Componenti
UN CAT 374
(foto a lato
e sotto)
sviluppato
su misura
da Laurini,
per la Saipem,
nel 2020.
Sotto, il reparto
carpenteria
dell’azienda.
In esso,
ci lavorano
diciotto operai
specializzati,
equamente
divisi tra
veterani
e nuove leve.
TRASFORMATO IN MACCHINA DA DEMOLIZIONE
La torretta, il sottocarro e i longheroni del Doosan DX235
vengono modificati sia di carpenteria sia con lavorazioni
di controllo numerico, per poter creare un sottocarro
allargabile. Modificata anche la cabina, per renderla
tiltabile di 30 gradi. Sopra e a lato, uno dei cinque SansOne
da 45 t in costruzione. Una posatubi sviluppata nel 2020.
Il fatto di essere calamita di tutte le esigenze particolari che
provengono da ogni parte del mondo. Calamita e, al contempo,
fucina di risposte adeguate: perché l’azienda di
Busseto progetta e realizza infinite soluzioni adatte alle iniziative
country specific di tutto il mondo.
Aziende
Tratti distintivi
In compagnia di Alessandro Gobbi, Direttore di produzione
per Laurini, ci siamo mossi tra i 30.000 m 2 di superficie
aziendale, di cui 6.000 coperti. In programma, tra l’altro,
c’è l’ampliamento dell’attuale area produttiva. Accanto all’esistente,
sarà costruito un capannone gemello che ospiterà
i nuovi spazi per la verniciatura e la sabbiatura e una
nuova linea di montaggio. Con Gobbi ci siamo mossi, soprattutto,
in un’atmosfera che accoppia la passione e la
cura tipiche dell’officina meccanica (composta di giovani
e di veterani) con una tensione continua - la stessa degli
esordi dell’azienda - votata all’innovazione. Tensione all’innovazione
promossa anche dallo stesso Marco Laurini, ci
dice Gobbi: “Siamo spinti dal titolare, che ha sempre voglia
di sperimentare e di cimentarsi in nuovi progetti. Ancora
adesso è molte volte presente in ufficio tecnico a concretizzare
alcune sue idee”.
Ma cosa distingue realmente Laurini Officine Meccaniche?
Tutto fatto internamente
Prima tappa del nostro periplo aziendale è stata quella del
reparto carpenteria. Con diciotto addetti, quest’area ospita
le postazioni di assiemaggio. Gli operatori specializzati
che fanno le carterature sono disposti nei pressi dell’ingresso.
Percorrendo il reparto, s’incontrano le aree dedicate
agli interventi più complessi sui mezzi speciali: bracci
per le macchine da demolizione, modifica dei sottocarri,
dei longheroni, delle cabine operatore. Il sistema di assiemaggio
di carpenteria per i bracci è, ovviamente, regolamentato
da rigide procedure, poiché si tratta di parti soggette
a particolari stress operativi. Al termine della fase di
assiemaggio di carpenteria vengono fatte le prove non distruttive
sulle saldature. Radiografie che consentono di capire
se la saldatura è arrivata in tutti i punti o se ci sono ancora
dei punti che vanno ripresi.
Alessandro Gobbi evidenzia uno dei punti di forza di Laurini:
“Facciamo tutto internamente, salvo poche cose: come,
ad esempio, dei particolari pantografati di un certo spessore.
Fatti tagliare fuori, vengono poi assiemati da noi per
costruire i bracci.” E anche il controllo delle saldature è
svolto da personale esterno: è una verifica che, necessariamente,
deve essere eseguita da parte di terzi, e in seguito
alla quale sono rilasciati tutti i certificati necessari
per creare il book di documenti che segue tutta la vita della
macchina.
“Eseguiamo le revisioni e gli upgrades di tutte le macchine
costruite da noi e anche, in caso di necessità, di
macchine non costruite da noi”, puntualizza ancóra Gobbi.
“Se, ad esempio, c'è la necessità di aggiornare un motore,
perché le regolamentazioni di un determinato paese
non permettono di avere propulsori datati, ci occupiamo
anche di questo. Costruiamo, ovviamente, anche
tutti gli accoppiamenti necessari per adattare il vecchio
al nuovo sistema”. Macchine Laurini costruite anche ven-
MODIFICA TORRETTA per cabina inclinabile. Dei cilindri
idraulici permettono l'abbassamento della protezione, per
fare in modo che la macchina sia in misura per il trasporto.
[70] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [71]
NEW
140X - 150X | ESCAVATORI CINGOLATI X SERIES
Aziende
EXTREME PERFORMANCE
SQUADRA AFFIATATA Alessandro Gobbi (sopra),
Direttore di produzione per Laurini, sottolinea: “In Laurini
abbiamo dei responsabili, qui da 20 anni, con grande
esperienza e con voglia di tramandarla. A mio parere
siamo una gran bella squadra”.
t'anni fa tornano in azienda per gli aggiornamenti, o per
le revisioni e le riparazioni classiche. “Ma, come dicevo,
arrivano anche macchine non costruite da noi. Ci chiedono,
oltre alle revisioni, delle trasformazioni, degli adattamenti:
la possibilità di montare i verricelli, la modifica
delle cabine (da normali a inclinabili e/o elevabili), ulteriori
rinforzi delle protezioni, carri galleggianti e allargabili.
E noi facciamo questo e tanto altro. Di certo, qui non
ci annoiamo mai”. Un esempio che valga per tutti: durante
la nostra visita abbiamo visto, sul piazzale dell’azienda,
un Case 800, con un braccio da demolizione
da 40 m, riportato a nuovo da Laurini in cinque mesi di
lavoro. La macchina, con sulle spalle oltre dieci primavere
e diecimila ore di lavoro, è stata oggetto di una revisione
radicale: rifacimento delle tuberie del sistema
idraulico, revisione dei motoriduttori e della ralla, sostituzione
delle ruote dei longheroni, revisione di tutti i cilindri
e sostituzione delle guarnizioni interne. Il lifting ha
interessato anche la carpenteria, perché la ruggine aveva
intaccato la parte sotto la torretta. La cabina, che aveva
vetri rotti e sedili sfondati, è stata sabbiata, ricondizionata
e riverniciata. Sono stati smontati tutti i bracci.
Sono stati fatti tutti i controlli non distruttivi (radiografie,
liquidi non penetranti) e, laddove, sono state individuate
delle cricche si è provveduto a riparare. È stato necessario
ricostruire da zero un braccio, perché era
danneggiato in modo irrecuperabile. La macchina è stata
aggiornata anche sotto il profilo elettronico, con un sistema
antiribaltamento.
Per inciso, va detto che Laurini svolge lavorazioni conto
terzi di piccole e grandi dimensioni per diversi settori: alimentare,
confezionamento, industriale, ospedaliero, tessile
e tanti altri. Tra le materie prime trattate: l'acciaio inox,
l'acciaio al carbonio, l'alluminio, il bronzo (e le sue leghe),
leghe speciali e diversi materiali plastici.
Allestimenti speciali
Laurini ha integrato il ramo degli allestimenti da demolizione
da due anni e mezzo. È l’attività più “giovane” tra quelle
svolte in azienda: “Abbiamo iniziato a costruire queste
macchine per il mercato italiano. Abbiamo avuto dei riscontri
a tal punto positivi che le stiamo portando anche
all'estero: Francia, Belgio, Germania, in Europa, insomma”,
ci assicura Gobbi. Laurini ha firmato un accordo con
Doosan per la trasformazione di alcuni escavatori del marchio
coreano in prodigiose macchine da demolizione.
Doosan fornisce a Laurini un tot di mezzi l’anno per una
mutazione che, sia ben chiaro, consente pur sempre di
continuare a usare i Doosan anche come escavatori.
L’accordo riguarda tre modelli: Il Doosan DX235DM-5, il più
piccolo della gamma di escavatori da demolizione a grande
sbraccio, il DX380 LC-7 e il DX530 LC-7. Sono necessarie
poche settimane di lavoro per tramutare un Doosan
da escavatore in escavatore da demolizione (e ciò vale per
qualsiasi modello da demolizione). “Se il progetto è definito,
dal momento in cui viene consegnata in Laurini, la
macchina dopo tre mesi è pronta per il ritiro. I tempi di consegna
sono un altro nostro punto forte”, dice Gobbi.
X Series è l’avanzata gamma di escavatori cingolati con cui JCB innalza il livello
per quanto riguarda il design ancora più robusto e duraturo, la produttività e le prestazioni
incrementate e con consumi ridotti, un maggiore comfort per l’operatore grazie alla cabina
CommandPlus ad alta visibilità, intervalli di manutenzione ridotti e una facilità d’uso senza
precedenti. I nuovi escavatori 140X e 150X consentono di adattare perfettamente le
prestazioni della macchina a qualsiasi applicazione e ambiente operativo. Ora puoi scegliere:
contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione il cantiere. JCB è innovazione.
[72] aprile 2021 Costruzioni
JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) – marketing.italia@jcb.com
Telefono: +39 02 48866401
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Macchine&Componenti
Flotte noleggio
Testi e foto di Matthieu Colombo
Carrer Macchine è concessionaria
per i costruttori
Yanmar, Vosch, Eschlböck,
McCloskey, Faresin e Ponsse.
La nostra forma mentis è
quella di offrire prodotti di
qualità alta e un servizio di assistenza
sul territorio tempestivo
e competente. Il noleggio,
oltre che un servizio per
i nostri clienti, è senza dubbio
un modo di far conoscere le
macchine in ottica di un futuro
acquisto.
Un mezzo come questo
Yanmar C50R va provato per
capirne il potenziale operativo.
Per questo e perché ho
diversi clienti che ne fanno
un uso saltuario, ne ho acquistati
due.
Roberto
Carrer
titolare
Carrer Macchine
Simone
Vidori
impresa
F.lli Vidori
Valter
Vidori
impresa
F.lli Vidori
Antonio
Perna
area sales manager
Nord Italia
Yanmar CEE
Dove gli altri
NON ARRIVANO
Il primo Yanmar C50R Stage V italiano è entrato
nella flotta noleggio della Carrer Macchine. Il suo varo
è avvenuto con l’impresa F.lli Vidori a Valdobbiadene
ta nel lavori di adeguamento tecnico funzionale della
Cantina Marsuret a Guia di Valdobbiadene e nel consolidamento
concentrico di un impervio terreno per coltivarlo
nuovamente a vite. Sono queste le condizioni in cui il Carrier
Yanmar C50R fa la differenza in termini di produttività, ovvero
in quei siti in cui nessun mezzo che può circolare su
strada arriva e in cui lo sbancamento con soli escavatori e
pale avrebbe richiesto tanto tempo da perdere il treno della
produzione vinicola. Tra le caratteristiche più apprezzate
dello Yanmar in questo cantiere citiamo la bassa pressione
al suolo e la postazione di guida reversibile di 180°
che permette all’operatore di guardare sempre fronte marcia
senza dover fare contro rotazioni dei cingoli che rovinerebbero
il lavoro già fatto.
Oltre alla versione del C50R che vedete in foto, caratterizzata
dal cassone ribaltabile al posteriore, con sponde sui
tre lati e particolarmente indicata per il trasporto di materiali
anche non sfusi (pallet), Yanmar propone anche un
cassone rotativo a scarico trilaterale.
La nostra è un’azienda familiare attiva da oltre 30 anni, prima
come impresa edile stradale e di movimento terra, poi
nel corso degli anni ci siamo specializzati in opere fondazione,
sottofondazione e consolidamento dei terreni realizzando
perforazioni, micropali, pali Fdp, pali Cfa, tiranti, paratie
berlinesi e così via. Essendo di Valdobbiadene abbiamo
sviluppato una competenza specifica nel supportare le differenti
cantine nella manutenzione ordinaria e straordinarie
dei terreni da coltivare, ma anche nella realizzazione di
locali tecnici e funzionali ai processi di viticoltura. In questo
ambito questo Yanmar ci dà una marcia in più!
CARRERMACCHINE.COM Concessionaria Yanmar
da diversi anni per le province di Treviso, Venezia
e Vicenza, la Carrer Macchine di Chiarano (TV)
ha pianificato l’acquisto di due C50R per arricchire
la propria flotta noleggio. Se lo volete provare...
Roberto Carrer sa il fatto suo in tema macchine movimento
terra, sollevatori telescopici, macchine e attrezzature
per la manutenzione del verde, ma anche
impianti di vagliatura e frantumazione. Tra le macchine
Yanmar vendute in anni di lavoro sinergico con il marchio
giapponese, i carrier hanno sempre portato nuovi clienti
e fatto conoscere nuove esigenze. È così che non appena
è stato possibile ordinare l’evoluzione Stage V dell’inarrestabile
Yanmar C50R Carrer non ha esitato ne ha anche
tessuto le lodi a due potenziali clienti. Poi è arrivata la pandemia,
la macchina si è fatta desiderare e non appena è
arrivata noi di Costruzioni siamo andati a toccarla con mano
per raccontarvela nel dettaglio (WalkAround sullo scorso
numero della rivista, anche online, costruzioniweb.com).
Un varo da bollicine
Ora è il momento di presentarvi il contesto in cui l’abbiamo
vista al lavoro nelle mani dell’impresa F.lli Vidori impegna-
[74] aprile 2021 Costruzioni
Demolizione&Riciclaggio
Attrezzature idrauliche
L’impresa G Ecorecycling
utilizza attrezzature
Trevi Benne. Vi presentiamo
una MK23P con
Impact Booster utilizzata
con Kit Lamiere per la
riduzione volumetrica
di 8 maxi serbatoi d’acciaio
Testi di Matthieu Colombo
Trevi Benne MK 23 Premium
Allestimento kit CL
Peso operativo 2.585 kg
Apertura max 315 mm
Spessore taglio
Demolizione&Riciclaggio
Attrezzature idrauliche
SEZIONATI AD ANELLI Le pareti del serbatoio vengono tagliate
con la MK 23P con Kit Lamiere in senso verticale, quindi orizzontale,
per ottenere una pezzatura facilmente trasportabile.
Siamo stati in Svizzera, a
Grancia, per vedere in azione
un frantumatore Trevi
Benne Multi Kit Premium con valvola
moltiplicatrice di potenza automatica
Impact Booster (fino a 75
MPa di pressione idraulica), caratterizzato
dal sistema di Kit intercambiabili tramite sgancio rapido
idraulico dei perni IZI-Lock®. Il sistema Impact
Booster incrementa le prestazioni idrauliche automaticamente,
fino al 20%, in funzione della resistenza del materiale
aggredito e senza chiedere uno sforzo extra all’idraulica
dell’escavatore portante. Questo eleva la
velocità di lavoro già favorita da un ciclo apertura e chiusura
dell’attrezzatura a vuoto in meno di 5 secondi, quindi
la produttività in cantiere. Ma permette anche di ridurre
il consumo carburante dell’escavatore e quindi le emissioni
allo scarico.
Lamiere fino a 15 mm
Quasi la metà dei carburanti venduti sul mercato svizzero
- siano essi benzina, diesel, kerosene o oli da riscaldamento
- sono importati come petrolio non raffinato che
viene poi lavorato, soprattutto per ottenere olio da riscaldamento
domestico, sempre più “eco” ma anche sempre
meno richiesto visto il crescere della domanda di soluzioni
a energia rinnovabile o che sfruttano la geotermia.
70 MILIONI DI LITRI È la capacità di stoccaggio totale
dei serbatoi della Pina Petroli in corso di smantellamento
a Grancia, Lugano, Svizzera.
Nelle immagini la MK 23P di Trevi Benne sta sezionando
le pareti di un serbatoio da 17 milioni di litri.
Inoltre, per anni parte della riserva di olio da riscaldamento
della Pina Petroli è stata custodita per servire il Canton
Ticino e la stessa federazione Svizzera che da decenni persegue
strategie di approvvigionamento e difesa per poter
far fronte a eventuali crisi internazionali prolungate.
Questi cambiamenti culturali e geopolitici, oltre alle abitudini
domestiche e di vita che hanno fatto registrare una
contrazione dei consumi di olio combustibile per riscaldamento,
hanno portato la Pina Petroli SA alla decisione di
radere al suolo 8 dei suoi 12 serbatoi d’acciaio in località
Grancia, Lugano, Svizzera. Lo spessore delle pareti d’acciaio
arriva fino a 15 mm.
I tempi cambiano
Guardando al passato è interessante scoprire come la
famiglia Pina si sia occupata di riscaldamento domestico
da ormai tre generazioni, vivendo il rivoluzionario passaggio
dall’epoca della legna e del carbone a quella del gasolio.
Una transizione, questa, che richiese importanti investimenti
a partire dagli anni Sessanta. Ma ora per i Pina è
tempo di lasciare quella strada visto che il passaggio al
mondo delle rinnovabili è epocale e non una nuova sfaccettatura
commerciale di combustibili e comburenti.
“Oggi – ci spiega Piero Pina, figlio di Paolo e nipote del fondatore
Achille – riteniamo più interessante sfruttare il terreno
su cui posano i nostri serbatoi più grandi per realizzare
capannoni industriali funzionali all’attigua area
commerciale che si è sviluppata costantemente negli ultimi
50 anni fino ad abbracciarci. Un tempo eravamo lontani
da tutto e vicini, il giusto, a Lugano. Oggi siamo parte
di un tessuto extraurbano, sviluppato nelle valli pianeggianti,
che fatica a trovare nuovi spazi. In queste condizioni rinnovarsi
e ristrutturare diventa naturale”.
Potenza senza riserva
Il primo passo del rinnovamento epocale della Pina Petroli
è stato rivolgersi all’impresa G Ecorecycling per la demolizione
di ben otto maxi serbatoi in acciaio, partendo dal
più grande da 31,9 milioni di litri di capacità, proseguendo
con uno da 17 milioni di litri (serbatoio demolito in foto)
per proseguire con gli altri serbatoi fini a totalizzare oltre
70 milioni di litri di capacità di stoccaggio. Dopo aver analizzato
differenti procedure e sequenze per la rimozione
dei serbatoi, la G Ecorecycling ha scelto per la demolizione
meccanica con attrezzature idrauliche Trevi Benne MK
18P e MK 23P, due capisaldi della versatile linea Multi Kit,
[78] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [79]
Attrezzature idrauliche
CI VUOLE UNO PRATICO... Sopra,
l’operatore Ermanno mentre spiega come
sta lavorando con la MK 23P. Lavora
utilizzando Trevi Benne dal 2004.
Ermanno
Parisotto
operatore
G Ecorecycling
I cantieri di demolizione e smantellamento
di strutture nel settore
industriale non sono come quelli
di costruzione. La metodologia di
lavoro non è una sola, ma prevale
l’esperienza, la creatività e l’attenzione
alla sicurezza. Con le attrezzature
Trevi Benne si lavora bene.
Sono veloci, precise e molto robuste.
Su questa MK 23P il moltiplicatore
di potenza automatico permette
di lavorare in modo rilassato.
Questo permette di prestare la
massima attenzione alle geometrie
di lavoro e preparare con la
mente la presa successiva.
ma in versione Premium, ossia con valvola idraulica moltiplicatrice
di potenza Impact Booster che eleva in automatico
la pressione idraulica fino a una punta massima
di 75 MPa incrementando la velocità d’esecuzione e riducendo
i consumi di carburante dell’escavatore. In questo
cantiere le attrezzature MK 18P e MK 23P sono rispettivamente
allestite con Kit Cesoia e Kit Lamiere, ma in pochi
minuti e direttamente in cantiere si può cambiare e
montare, ad esempio, quello Frantumatore (scelto anche
questo dalla G Ecorecycling) o il Kit Combi, quello Kit Pinza
e il classico Kit Cesoie.
Dal grande al piccolo
Durante la fase di cantiere che abbiamo seguito la MK
23P con Kit Lamiere si è divista il ruolo di protagonista
con Ermanno Parisotto, operatore d’esperienza che utilizza
Trevi Benne dal 2004 e che quindi ha visto crescere
il prodotto e quest’azienda italiana in modo esponenziale.
Per radere al suolo i serbatoi d’acciaio della Pina
Petroli appoggiati al terreno e realizzati in loco tra gli anni
DALL’ALTO AL BASSO L’Hitachi 470 con braccio
demolition da 30 m al perno benna con montata
la MK 18P con Kit Cesoia per demolire il maxi serbatoio
da oltre 30 milioni di litri di olio combustibile.
Sessanta e Settanta con acciai spessi fino a 15 mm,
Ermanno e Franco Mordasini, direttore operativo dell’impresa
G Ecorecycling e responsabile di cantiere, hanno
scelto di farsi spazio eliminando per primo il “pezzo
grosso”, ossia un serbatoio cilindrico da 46 metri di diametro
e 19 d’altezza. Il modus operandi, poi replicato con
tutti i moduli di stoccaggio più alti, è stato quello di eliminare
la copertura dall’alto utilizzando un escavatore
Hitachi ZX470 con braccio high reach da 30 m d’altezza
massima al perno benna, con in testa una MK 18P scelta
come compromesso tra prestazioni e peso da portare
in punta al braccio. Per la 18 Premium (con valvola
idraulica moltiplicatrice di potenza Impact Booster) allestita
con Kit Cesoia, Trevi Benne dichiara 1.995 kg. Una
MK 23P allestita allo stesso modo pesa 2.585 kg e a
32 metri d’altezza operativa 600 kg di differenza non sono
certo pochi…
Ermanno ha cesellato tutta la parte alta dei serbatoi con la
MK 18P montata sull’Hitachi demoliton, per poi aggredire
le pareti in acciaio spesse fino a 15 mm rimuovendole lavorando
ad anello, dall’alto verso il basso. Incidendo le pareti in
verticale, a intervalli di oltre 2.000 mm, Ermanno ha poi tagliato
alla base, in orizzontale, dei pannelli di dimensioni trasportabili.
[80] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [81]
Attrezzature idrauliche
Trevi Benne MK 18 Premium
Allestimento kit CS
Peso operativo 1.995 kg
Apertura max 410 mm
Spessore taglio
Demolizione&Riciclaggio
Decommissioning
L’INTERVENTO DI DEMOLIZIONE della sede centrale
di Deutsche Post è stato complesso sia dal punto di vista
tecnico sia logistico. Il tutto eseguito in tempi stretti.
NEL CENTRO
di Berlino
Testo di Damiano Diotti
Il Gruppo Servisa, tra le più grandi imprese
di demolizioni e servizi ambientali
della regione di Berlino-Brandeburgo,
si è affidato alle attrezzature Indeco per la
demolizione della sede di Deutsche Post
Un intervento complesso è stato portato a termine
con successo da Servisa, azienda tedesca (parte
del Gruppo Servisa) specializzata per operare nel
mondo del movimento terra, in quello della demolizione
e delle bonifiche: la demolizione della sede centrale di
Deutsche Post nel centro di Berlino. L'intervento è stato
complesso sia per gli aspetti tecnici sia per quelli logistici
(si è operato nella stretto centro della città).
L’edificio di Deutsche Post era realizzato con calcestruzzi
ad alta resistenza (cioè con valori di resistenza a compressione
monoassiale superiori a 45 MPa) e da armature
che, nelle aree di fondazione e dei plinti, hanno raggiunto
diametri di 50 e 80 mm.
L'intervento è stato completato con successo, grazie all'impiego
di attrezzature Indeco, che hanno fatto la differenza
da un punto di vista della produttività e, pertanto, anche
della tempistica. Oltre a un martello HP 5000, tra i più
produttivi oggi sul mercato nella propria categoria, è stato
utilizzato un multifunzione IMP 25 Combi Cutter, che si è
dimostrato molto efficace e adattabile alle diverse situazioni
operative. A secondo della necessità, grazie all'intercambiabilità
degli utensili l’IMP 25 Combi Cutter può, infatti,
trasformarsi in demolitore, polverizzatore o cesoia.
Il frantumatore IRP 18 X ha permesso, invece, il ricondizionamento
volumetrico primario degli oltre 3.000 m 3 di
materiale di risulta prodotti durante la demolizione. Questa
attrezzatura si è dimostrata particolarmente efficace, anche
grazie alla sua geometria che permette di ottenere la
minor variazione di forza possibile tra il momento iniziale
(apertura massima) e quello finale (apertura minima), in
modo da aumentare la costanza e l’efficacia nell’azione di
frantumazione, riducendo i tempi di lavoro e gli stress trasmessi
all’escavatore. L'IRP 18 X ha assicurato, inoltre, una
sostenuta produttività, anche perché dispone di un sistema
idraulico dotato di una “valvola di rigenerazione” che
consente una più veloce chiusura a vuoto della ganascia
mobile, così da applicare tutta la forza disponibile solo durante
la frantumazione del materiale.
[84] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [85]
Demolizione&Riciclaggio
Decommissioning
Un apporto decisivo alla buona riuscita dei lavori è stato
offerto anche dalla pinza multigrab IMG 2800 D che, grazie
alla maneggevolezza e alla compatibilità della sella con
gli altri prodotti Indeco, ha garantito la massima precisione
nelle operazioni di movimentazioni dei materiali.
Il Gruppo Servisa è la più grande impresa di demolizioni e
servizi ambientali della regione di Berlino-Brandeburgo; nonostante
le dimensioni, dalla sua nascita, nel 1971, Servisa
è rimasta nelle mani della famiglia del fondatore ed è una
delle più importanti realtà del settore in Germania.
Riportiamo, di seguito, le considerazioni dell’Amministratore
Delegato, Sascha Hellwig.
Come è nata Servisa?
Abbiamo cominciato come impresa di demolizione, ma
oggi siamo presenti anche nel movimento terra e nel conferimento
in discarica dei materiali. Disponiamo, inoltre,
di una licenza che ci autorizza a tutte le attività di riciclaggio.
Attività, quest’ultima, che possiamo svolgere anche
per conto terzi. Negli ultimi anni abbiamo esteso la
nostra presenza nel settore logistico, offrendo alle imprese
di costruzione tutti i servizi necessari all'approntamento
del cantiere.
Come ritiene che si stia evolvendo il vostro
settore?
Credo che nel nostro settore ci sia la possibilità concreta
che le imprese di demolizione diventino dei subappaltatori
delle aziende che si occupano di riciclaggio. Questo potrebbe
avvenire perché il problema di conferire il materiale
di risulta in discarica assume sempre più una valenza
strategica. Per questo abbiamo deciso di rafforzarci in entrambe
le direzioni. Qui, nell'area di Berlino, ad esempio, una
cosa è conferire in discarica un autocarro di materiale di
risulta, un'altra è trasportare 800.000 t come abbiamo fatto
noi l'anno scorso. In futuro, probabilmente, non si tratterà
solo di autocarri, ma forse anche di treni, di chiatte fluviali
e di navi. In sostanza in questo settore bisogna essere
molto creativi e seguire l'evoluzione e l'interpretazione di
leggi e normative che riguardano i materiali di risulta e il
loro trattamento. Spesso, infatti, abbiamo a che fare con
strutture degli anni Settanta e Ottanta che contengono materiali
che devono essere trattati in modo specifico, come
ad esempio l'amianto. Per tutte queste ragioni, possedere
un escavatore con un grosso martello non è più sufficiente
a dire che si è un'impresa di demolizione. Oggi il concetto
è molto più ampio. L'importante è avere una visione del futuro
per potere star al passo con i tempi. A volte penso che
questo aspetto non sia preso in sufficiente considerazione
da altre aziende che operano nel settore.
Di quanti mezzi disponete nel vostro parco macchine
e perché siete diventati clienti Indeco?
Al momento, il nostro parco macchine è composto da
ventitrè escavatori, venti camion e cento fra altre tipologie
di macchine e attrezzature. Quando abbiamo deciso
di acquistare nuove attrezzature per la demolizione abbiamo
guardato quello che offriva il mercato e abbiamo
scartato quello che non volevamo. In tal modo, per
esclusione, siamo arrivati a provare Indeco. E Indeco ci
ha convinto. Tra l'altro i tecnici di Indeco e quelli di Servisa
si conoscevano già e questo è un aspetto non secondario,
perché fare in modo che i nostri addetti abbiano un
buon rapporto con i fornitori di attrezzature è molto importante
per noi.
Oltre all'intrinseca qualità e produttività delle attrezzature,
ci è piaciuto molto l'approccio completo di Indeco, cioè
il concetto di multi-tool, perché, proprio per quello che dicevo
prima, si è sempre più costretti a separare i materiali
di risulta in cantiere. Del resto, quella è una via obbligata
ed è meglio fare così, perché più il materiale è separato
prima del conferimento in discarica e più snelle saranno
le operazioni successive. Devo dire che la nostra esperienza
con Indeco è stata fino ad ora molto positiva sotto
tutti i punti di vista.
Berlino sta attraversando un momento di forte
espansione dell'attività edilizia. In quanti siti
state operando in questo momento?
Abbiamo, attualmente, molti cantieri aperti. Sono tutti edifici
di grandi dimensioni di tipo residenziale, per uffici e centri
commerciali. Per la maggior parte sono collocati nel
centro della città, come ad esempio Alexander Platz (in cui,
nei prossimi anni, sorgeranno sei grattacieli). Proprio in
quella zona della città il nostro intervento consiste nella demolizione
e nell'approntamento del sito per la successi-
va costruzione, il che significa anche l'eliminazione delle
fondazioni e la risoluzione di tutti gli aspetti logistici. Un'altra
importante zona di sviluppo è nella East Side Gallery, nei
pressi del vecchio muro: una zona turistica dove abbiamo
due cantieri. Proprio per questa enorme richiesta su Berlino
ci stiamo concentrando sulla città, ma in passato abbiamo
lavorato in tutta la Germania dalle Alpi Bavaresi a tutte
le più importanti città.
INDECO PROTAGONISTA Nel
cantiere di Berlino sono stati
impiegate molte attrezzature Indeco:
dal martello HP 5000 a un
multifunzione IMP 25 Combi Cutter,
dal frantumatore IRP 18 X alla pinza
multigrab IMG 2800 D. L’apporto
collettivo di tutte queste attrezzature
ha permesso di condurre a termine
il lavoro nel miglior modo possibile.
Quanti sono gli addetti?
Disponiamo di circa 150 persone, ma prima del Covid eravamo
pronti a portare il numero totale a 200. Per fortuna
abbiamo un buon sistema di relazioni nell'area di Berlino,
e siamo riusciti a reclutare manodopera che viene dall'ex
Germania dell'Est e dal Sud-Est dell'Europa. Si tratta
di manodopera più disposta ad eseguire un lavoro impegnativo,
anche da un punto di vista fisico qualequello tipico
di un cantiere di demolizione. È più difficile, invece,
trovare del personale che sia in grado di gestire le varie
fasi del lavoro, perché la competizione per assicurarsi figure
tecniche qualificate è molto forte
tra le varie imprese del settore".
Come provvedete alla formazione
del personale?
Al di là degli aspetti tecnici, vogliamo
che i nostri addetti diventino parte del
Gruppo Servisa a tutti gli effetti.
Abbiamo bisogno, inoltre, di personale
che sia in grado di occuparsi di diversi
aspetti e sia quindi disposto ad evolvere
le proprie capacità professionali.
Puntiamo molto sui giovani, perché
hanno un forte livello di motivazione ed è dunque importante
che, fatti salvi gli obiettivi stabiliti, questi ragazzi abbiano
una certa autonomia, cioè che contribuiscano al lavoro
in modo attivo formando un'organizzazione meno rigida
e più efficace in cui si possano riconoscere e dare il meglio
con un apporto concreto al lavoro di tutti. Il nostro è un
lavoro pesante, e l'entusiasmo è un aspetto che deve sempre
essere tenuto presente per migliorare la produttività e
riuscire a creare un vero legame con l'azienda".
Ritiene che nel quadro generale dello sviluppo
delle vostre attività, la collaborazione con
Indeco possa continuare?
Se vogliamo evolverci nel senso che dicevo dobbiamo eleggere
uno o due partner per le macchine e attrezzature che
ci seguano da un punto di vista del prodotto e dell'assistenza.
Il settore sta cambiando; abbiamo capito che
Indeco si sta orientando in quella direzione e sono convinto
che una collaborazione fra noi sia dunque vincente
da tutti i punti di vista.
[86] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [87]
Cave&Calcestruzzo
Pale gommate
PRODUTTIVITÀ
alla stelle
La 992 è la pala da miniera CAT più venduta di
sempre. Ora arriva la Next Gen che manda
in pensione la 992K aumentando la produttività fino
al 32% e annunciandosi più efficiente fino al 48%
Testi di Matthieu Colombo
L'eredità è di quelle pesanti perché è lunga oltre mezzo
secolo di storia delle pale gommate CAT da miniera.
Si perché la 992 è semplicemente il modello di
maxi pale color senape più venduto di tutti i tempi. Come
tutti i modelli Next Gen la nuova versione, che sostituisce
la 992K, perde la lettera di suffisso ma soprattutto annuncia
nuovi standard di riferimento. La 992 offre fino
al 32% in più di produttività rispetto alla K. Inoltre, questa
nuova maxi pala da miniera riduce i costi di manutenzione
fino al 10% grazia a una catena cinematica ottimizzata
per incrementare gli intervalli di manutenzione. A
conti fatti CAT annuncia un’efficienza del carico utile per
carburante complessiva superiore fino al 48% rispetto
alla precedente 992K.
Sono numeri che hanno dell’incredibile se pensate che
sotto al cofano motore gira un motore 12 cilindri CAT
C32B Stage V da oltre 32 litri di cilindrata che eroga 607
kW di potenza netta massima. Ma tutto è relativo visto
che stiamo parlando di una pala da 105.882 kg di peso
operative e che monta benne che vanno dagli 11,5 ai 24,5
m 3 di capacità. La versione Material Handler con bracci
standard, per intenderci, solleva ben 27,2 t.
Ora che abbiamo messo i puntini sulle “i’ è interessante osservare
come rispetto al precedente modello Serie K, CAT
annunci costi di gestione più contenuti e, complice il disegno
ottimizzato della cinematica Z bar, prestazioni in aumento
dichiarando, ad esempio, il 9,5% di spinta in più durante
lo scavo e fino al 20% in più di forza di strappo. Senza
tenere conto del sistema opzionale New Autodig in grado
di migliorare ulteriormente le performance e ridurre l’usura
dei componenti a partire dai pneumatici grazie a un sistema
che ne previene lo slittamento.
Comfort e sicurezza elevati
Per mantenere elevata la produttività è essenziale che l’operatore
lavori nelle migliori condizioni possibili, oltre che nella
massima sicurezza possibile. È per questo motivo che
CAT ha integralmente riprogettato anche la cabina dela
992. Le nuove geometrie hanno permesso di incrementare
la visibilità a 360°del 10% grazie al parabrezza con una
superficie superiore del 25%. Anche in termini di abitabilità
i benefici sono evidenti, con lo spazio frontale per le gambe
dell’operatore incrementato del 50% e quello laterale incrementato
ridisegnando le consolle laterali.
A questo punto manca solo la preparazione dell’operatore,
ma CAT ha pensato anche al pacchetto Operator
Coaching che insegna al nuovo operatore come lavorare
al meglio con questa piccola americana.
[88] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [89]
Calcestruzzo
Minor consumo energetico e una
maggiore vivibilità nelle città. Sono
i benefici effetti dei calcestruzzi “cool”
Cool materials: per stare
al fresco anche nelle
grandi città
Èuna scelta tecnica
vitale che si associa
a una riuscita scelta
stilistica. È una scelta
significativa, anzi
necessaria. È una scelta
operata da Italcementi
che, per proprio vestito
“ideologico”, è da sempre
orientata allo studio e allo
sviluppo di prodotti
caratterizzati da una
grande attenzione alla
sostenibilità ambientale,
oltre che sociale ed
economica. Italcementi
sta lavorando, perciò, alla
realizzazione di
calcestruzzi “cool”
avanzati, caratterizzati da
superfici altamente
riflettenti. Per contribuire a
strategie di contrasto al
fastidioso, famoso e
dannoso fenomeno
dell’isola di calore urbano,
Italcementi realizza e
continua a studiare
pavimentazioni in
calcestruzzo “fredde”, con
spiccata capacità di
riflettere la radiazione
solare.
Ma, per capirci meglio,
scendiamo per un attimo
sul terreno dell'approccio
didascalico al tema: i cool
materials sono materiali
organici o inorganici, con
elevato SRI (indice di
riflettanza solare): hanno
una straordinaria capacità
di respingere la radiazione
solare. SRI è frutto di un
calcolo, che tiene conto
sia delle misure di
riflettanza solare della
superficie sia della sua
emissività termica, in
fissate condizioni di
irraggiamento e di
ventilazione. La riflettanza
solare (o albedo) è la
frazione di radiazione
riflessa da una superficie
rispetto alla radiazione
solare che la investe;
l’emissività termica è la
capacità di una superficie
di trasmettere energia
sotto forma di radiazione
termica. In generale,
maggiore è SRI, maggiore
è la capacità delle
superfici di rimanere
“fredde”.
Torniamo al lavoro di
Italcementi: oltre allo
studio di pavimentazioni
chiare, la ricerca
nell'ambito del progetto
finanziato dal Fondo di
Ricerca di Sistema
Elettrico COOL IT,
"Riduzione dei consumi
elettrici per la
climatizzazione estiva di
edifici mediante sviluppo
di Cool Materials (CM)
cementizi ad elevata
riflettanza solare", ha
anche l'obiettivo di
valutare superfici colorate
con capacità di riflettere la
radiazione solare ben più
elevata dei corrispettivi
prodotti colorati con
pigmenti tradizionali. I
prodotti cool colorati
progettati da Italcementi,
anche di colorazione
grigia, hanno la
potenzialità di garantire
valori di SRI maggiore di
29, che rappresenta la
soglia minima da
raggiungere per ottenere
crediti LEED di
sostenibilità ambientale
delle pavimentazioni. Le
pavimentazioni cool ad
elevato SRI sono in grado
di incidere positivamente
sull’isola di calore urbano,
riducendo la temperatura
delle superfici di piazze,
marciapiedi, parcheggi e
pavimentazioni in
generale con essi
realizzate sul comfort
esterno, diretto dei
cittadini all’aperto,
soprattutto quando
applicati in aree estese,
non soffocate
dall’affollamento di edifici
circostanti. Le ricerche
condotte da Italcementi
mirano a confermare che
l'aumento della riflettanza
solare o albedo delle
superfici in calcestruzzo
può contribuire a ridurre
l’effetto Isola di Calore. Sul
piano teorico, è stato
stimato che una
variazione di +0,01
dell'albedo superficiale, in
tutte le città delle regioni
tropicali e temperate del
mondo, avrebbe un effetto
di raffreddamento globale
pari a una compensazione
del riscaldamento
prodotto dall’emissione di
7 kg di CO2 per ogni m 2 di
superficie terrestre
interessata.
italcementi.it
[90] aprile 2021 Costruzioni
Cave&Calcestruzzo
Macchine per calcestruzzo
LIFTING AL
“mare di Lombardia”
Ha fatto la storia dell’agricoltura
e dell’industrie lombarde,
e ora il canale Villoresi si rinnova
Testi e foto di Fabrizio Parati
Èstato per molto tempo la più importante opera di
ingegneria idraulica realizzata in Italia da un consorzio
privato. È stato, per molti, “il mare di
Lombardia”, in quel secondo dopoguerra di rinascenza
e pochi mezzi. È il Villoresi: il canale artificiale più lungo
d’Italia, dopo il Canale Emiliano Romagnolo. Il tracciato
primario è di 86 km di lunghezza, e va dal Ticino all'Adda,
a cui si aggiunge una rete di canali secondari e terziari,
per uno sviluppo totale di 1.500 km, e una portata massima
di 70.000 litri al secondo.
“Il canale Villoresi è opera del secondo 800 dovuta a iniziative
consortili e alla tenacia dell'ideatore”, scrisse, in
Immagine di Lombardia, Carlo Emilio Gadda. La tenacia
di zio e nipote, in realtà, perché il progetto dovette superare
ostacoli tecnici, burocratici ed economici, e, in questi
passaggi logoranti, ad affiancare l'ingegnere Eugenio
Villoresi (da cui il canale prende il nome), negli anni
Ottanta dell'Ottocento c'è il nipote, Luigi Meravigli.
Ma Villoresi, dopo aver impiegato quasi tutto il proprio
patrimonio e vent'anni di esistenza, il canale non lo vide
realizzato: morì tre anni prima dell'inizio dei lavori. Gli successe
il figlio, che poi cedette la concessione alla Società
Italiana per le Condotte d'Acqua, che si occupò della costruzione.
Il canale, completato, con la rete secondaria,
nel 1892, fu pensato per risolvere la complicata questione
della cronica mancanza d'acqua per l'irrigazione della vasta
zona a nord di Milano, sopra la linea delle risorgive,
per sconfiggere “il flagello delle arsure deleterie", come
disse lo stesso Villoresi. Dopo 129 anni d’onorato servizio,
il canale ha sentito la necessità di un lifting radicale.
L’ intervento è ancora in corso, e se ne stanno occupando
due storiche aziende lombarde, la Civelli Costruzioni,
di Gavirate (VA) e la Giudici, di Rogno (BG), per conto del
committente, Est Ticino Villoresi, Consorzio di Bonifica.
Il cantiere per
il risanamento
delle sponde
e dell’alveo del
Canale Villoresi.
[92] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [93]
Cave&Calcestruzzo
Macchine per calcestruzzo
SPRITZ BETON
A SECCO
Fasi di posa
del sistema per
la realizzazione
della nuova
impermeabilizza
zione del canale
con la stesura
di spritz beton
a secco.
ALIVA-267
La macchina,
fornita da Agres,
impiegata nel
cantiere per
i lavori destinati
al risanamento
del Villoresi.
La Aliva-267
è deputata alla
stesura dello
spritz beton
a secco.
L’impermeabilizzazione delle sponde
In realtà, già in passato il canale ha avuto bisogno di cure,
ma si è trattato, tutto sommato, di interventi di risanamento
limitati a modeste porzioni dell’opera. Ora, a causa
di consistenti perdite d’acqua, che si sono registrate
durante il periodo di irrigazione, si è deciso di varare il
cantiere per l’impermeabilizzazione delle sponde.
Ci ha illustrato, in sintesi, il quadro dell’intervento il geometra
Marco Lauro, dell'impresa Civelli Costruzioni (capogruppo
dell'ATI tra la Civelli Costruzioni, la Giudici e
la Puricelli Ambiente Verde), da noi incontrato direttamente
nell’alveo del Villoresi! “Per conto del committente,
Est Ticino Villoresi, Consorzio di Bonifica, dobbiamo
impermeabilizzare il canale Villoresi nel tratto
da Busto Garolfo, Arconate e Parabiago, per circa 9 km
di tratta. Sono tre lotti: il lotto 2, il 3 e il 4. Quest'anno, il
Consorzio di Bonifica ci ha consentito di operare su 6,7
km dei 9 km previsti. Terminata questa fase, a dicembre
del 2021, alla chiusura della stagione irrigua, ci sarà una
finestra di tre mesi per completare l'opera”
Le fasi d’intervento
L’opera di nuova impermeabilizzazione è preceduta dal taglio
del verde cresciuto sulle sponde del canale, nella preparazione,
con l’impiego dell’idrolavaggio a pressione, del
vecchio rivestimento impermeabile delle sponde, nella costruzione
di un cordolo di contenimento alla base della
sponda. Si procede, poi, con la posa del nuovo sistema
di impermeabilizzazione con lo spritz beton a secco. Sarà
eseguita, infine, una sistemazione dell’alveo e la completa
asfaltatura del tratto del canale con un conglomerato
bituminoso idraulico. I lavori di impermeabilizzazione consistono
nel rivestimento di tutte le sponde del canale, che
attualmente sono ricoperte da lastrine di cemento di settant'anni
fa. Sono state rimosse tutte le lastrine che erano
fuori posto o rotte, mentre le altre sono state lasciate e
sono state completamente rivestite, con un primo passaggio,
con lo spritz a umido, per andare a tamponare i
vuoti lasciati dalle piastrine mancanti e per bloccare quelle
esistenti. In sostanza, per preparare il supporto necessario
al successivo spruzzo dello spritz a secco.
Il miglior banco di prova
Il cantiere è iniziato nel mese di febbraio 2020. Il lavoro
è triennale. Come detto, vanno trattati tre lotti, per un totale
di nove chilometri. La primigenia intenzione era quella
di occuparsi di 3 km per anno. Ma, a causa della pandemia,
i lavori programmati per il primo anno sono stati
necessariamente bloccati. Si sta dunque recuperando,
in questa seconda fase, il tempo forzatamente perduto,
trattando sei km di canale, anziché i tre previsti. Si intuisce,
pertanto, quanto il ritmo di lavoro sia sostenuto,
e quanto, oltre a una prova di competenza delle aziende
coinvolte, questo cantiere sia anche il miglior banco di
prova per le macchine. Tra di esse, protagonista assoluta
è una macchina a rotore per proiettare calcestruzzo
a secco (ma anche a umido): la Aliva AL-267, fornita
a noleggio da Agres, di Cavenago Brianza (MB), per il
cantiere del Villoresi. È dal 2012 che Agres, di cui il Signor
Luca Gersony è Amministratore Unico, ha avviato la vendita
e il noleggio, su tutto il territorio nazionale, delle macchine
Aliva per spritz beton a secco.
[94] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [95]
BISON
anche a noleggio!
Le sponde del
canale Villoresi
a seguito del
trattamento con
lo spritz beton
a secco.
Sotto, uno dei
mezzi della
Civelli
Costruzioni
in cantiere.
SMARTMIXING
Macchine per calcestruzzo
IN CANTIERE abbiamo incontrato il geometra Marco
Lauro (primo a sinistra), dell’impresa Civelli Costruzioni,
Fabio Marcellino (al centro), capocantiere per la Civelli
Costruzioni, e (a destra) Antonio Colombo, Presidente
Onorario e socio di Agres.
Le fasi d’intervento
“Prima di posare lo spritz a secco, abbiamo operato, su
alcuni tratti, con lo spritz a umido, per bloccare le vecchie
lastrine di rivestimento delle sponde. E la produzione
si attestava a circa 10 m 3 /h: quindi uguale a quella offerta
dalla Aliva AL-267 con spritz a secco”, puntualizza
Fabio Marcellino, capocantiere per l’impresa Civelli.
La AL-267 ha la stessa, alta resa di una macchina per
spritz a umido, dunque: con una capacità di di 4-21 m 3 /h
assicura tempi rapidi e lavori senza sbavature, perché il
risanamento del calcestruzzo con calcestruzzo spruzzato
nel metodo del calcestruzzo proiettato a secco garantisce
una buona forza di adesione e una compattazione impeccabile.
La sostenuta produzione nel cantiere del
Villoresi, in cui sono impiegate tre Aliva, si riassume in
questi valori: ogni macchina riesce a scaricare otto botti
da 9 m 3 al giorno. Per caricare una botte da 9 m 3 è necessaria
un'ora e la produzione a macchina è di circa 700
[96] aprile 2021 Costruzioni
m 2 al giorno. Con le tre macchine si arriva a circa 2.100
m 2 al giorno. Ad occuparsi dello spritz beton ci sono quindici
persone (cinque persone a macchina).
Una Aliva per ogni esigenza
La Aliva AL-267 si presta a essere impiegata in più ambiti
e per più applicazioni: è adeguata per la stabilizzazione dei
pendii, per la stabilizzazione di rocce, per la costruzione di
piscine, per progetti di energia idroelettrica, per gallerie, per
miniere. La Aliva lavora perfettamente anche in combinata
con le frese meccaniche TBM.
Aliva, in sostanza, ha sempre la risposta giusta per ogni
necessità.
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Cave&Calcestruzzo
Infrastrutture
ECOPact è il calcestruzzo sostenibile
di Holcim, che consente di mitigare
gli impatti sull'ambiente con una
riduzione di CO2 fino al 50%
La partita della
SOSTENIBILITÀ
Valori tecnici che si condensano
nel principio di un’edilizia più
ecologica: ECOPact, di Holcim,
per il canale Villoresi
Testi di Fabrizio Parati
Un prodotto che riesca a coniugare durabilità, lavorabilità,
resistenza agli ambienti aggressivi, sostenibilità
ambientale sarebbe altamente desiderabile!
Ebbene, non stiamo toccando vette di astrattezza, perché,
in realtà, quel prodotto c'è: si chiama ECOPact ed è offerto
da Holcim Italia. Si tratta di un calcestruzzo sostenibile
che, attraverso l'utilizzo di cementi a ridotte emissioni di
CO2, e grazie ad una composizione ottimale delle ricette,
consente di ottenere, rispetto a una miscela di calcestruzzo
standard, una sensibile riduzione di CO2.
Il brand ECOPact, di LafargeHolcim, è un recentissimo
approdo nel mercato italiano. Dopo essersi fatto apprezzare
in alcuni Paesi in cui il gruppo LafargeHolcim
opera, sia in Europa sia in America, è sbarcato da noi a
febbraio 2021, andando ad arricchire la gamma di calcestruzzi
offerti da Holcim. E, da noi, il prodotto è stato
dapprima testato nel famoso grattacielo Gioia 22, a
Milano. È stato poi impiegato nel cantiere dell’MD di
Cortenuova (BG), vale a dire nel cantiere per la costruzione
del più grande polo logistico d’Italia nel canale discount
(MD è l'insegna del settore discount che, attualmente,
nel nostro paese, dà lavoro ad oltre 7mila
dipendenti in 780 punti vendita).
Altro palcoscenico di prestigio, da COSTRUZIONI recentemente
calcato, su cui ECOPact sta dando prova di sé è
il cantiere che si occupa dei lavori di risanamento delle
sponde del Canale Principale Adduttore Villoresi nei Comuni
di Somma Lombardo, Vizzola Ticino, Arconate, Busto
Garolfo e Parabiago.
Al giorno, sono impiegati 100/150 m 3 di Spritzbeton per le
[98] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [99]
Cave&Calcestruzzo
Infrastrutture
LE SPONDE DEL CANALE VILLORESI sono state
trattate, per essere impermeabilizzate, con lo spritz
beton a secco proiettato con una macchina a rotore.
operazioni di impermeabilizzazione del canale, per un totale
di quasi 10.000 m 3 . Al momento sono stati forniti quasi
600 m 3 di calcestruzzo ECOPact.
Quello del Villoresi è un cantiere, ripreso a pieno ritmo a
gennaio del 2021, che vede Holcim Italia impegnata nella
fornitura di calcestruzzi strutturali prodotti con cemento
pozzolanico che, in quanto certificato SR, è particolarmente
indicato in situazioni in cui le caratteristiche di
resistenza agli attacchi chimici e all’acqua risultano di fondamentale
importanza (ed è esattamente il caso espresso
dal cantiere del Villoresi). Per l’impermeabilizzazione
delle sponde inclinate di 45° è stato realizzato un calcestruzzo
che, oltre ad essere impermeabile, è antiritiro, e per
ottenere i risultati desiderati e ridurre il fenomeno fessurativo
il mix design è stato studiato con l’aggiunta di prodotti
specifici. A confermare la bontà della scelta di un prodotto
come ECOPact è la voce di chi nel cantiere ci lavora:
“La resistenza agli attacchi chimici e le durabilità sono
aspetti essenziali nell’ambito di lavori di impermeabilizzazione
come quello che stiamo gestendo nel caso del canale
Villoresi - spiega Marco Lauro, Direttore Tecnico pres-
NEL CANTIERE
per l’impermeabilizzazione
delle sponde del canale Villoresi,
sono stati forniti, al momento,
quasi 600 m 3 di calcestruzzo
ECOPact di Holcim, per un totale
di quasi 10.000 m 3 .
so Civelli Costruzioni, l’impresa incaricata dei lavori di realizzazione
insieme alla Giudici - I calcestruzzi forniti da
Holcim ci stanno garantendo i risultati richiesti e, attraverso
l’utilizzo della gamma ECOPact, che consente di ottenere
un risparmio nelle emissioni di CO2, contribuiamo
anche noi al raggiungimento di un obiettivo ambientale
importante per tutta la filiera delle costruzioni.”
Nella formulazione di questa famiglia di calcestruzzi sono
utilizzati cementi pozzolanici a basso contenuto di clinker
nell’ottica di minimizzare le emissioni di CO2. Il clinker, inoltre,
viene prodotto facendo ricorso, in modo significativo,
a materiale inerte riciclato con caratteristiche analoghe
alle materie prime naturali. Si tratta di materiale proveniente
dalla demolizione del calcestruzzo stesso.
“L’opera in sè si sposa con la strategia di sostenibilità che costituisce
il fil rouge di tutte le attività dell’azienda. Le opere
fluviali di difesa, di sistemazione idraulica e di bonifica hanno,
infatti, un valore economico e sociale importante per la
comunità e noi siamo davvero felici di poter contribuire a
costruire a vantaggio di tutti attraverso la fornitura di prodotti
ecologici e sostenibili”, dichiara Calogero Santamaria,
Amministratore delegato di Holcim Aggregati Calcestruzzi.
Già in passato il calcestruzzo Holcim era stato utilizzato
per i lavori di rifacimento delle sponde del canale Villoresi
per il lotto relativo al tratto da Limbiate all’Area Expo. A tal
proposito i canali d’acqua che disegnavano il perimetro del
sito di Expo e il Lake Arena, ovvero il lago artificiale sotto
l’attrazione principale del parco espositivo l’Albero della
vita, erano alimentati dal Canale Villoresi.
[100] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [101]
Cave&Calcestruzzo
Automazione
Rivoluzione
COPERNICANA
Testi e foto di Fabrizio Parati
Ad oggi, Ma-estro
ha effettuato oltre 400
installazioni dei propri
sistemi in Italia
e nel mondo
La gestione del mondo delle cave era, circa vent'anni
fa, bloccata nelle acque stagnati della prassi.
Poi...arrivò Ma-estro, nel 2006, ad aprire nuove, felici
frontiere. L'antefatto: Giorgio Manara, che è il titolare
di Ma-estro, azienda con sede a Rovereto (TN), ed è anche
titolare delle Cave di Pilcante, che si trovano a Pilcante
di Ala (TN), si pose, con esemplare lungimiranza, la fatidica
domanda: “Come faccio a misurare i costi di produzione
e la produttività della mia cava?” Manara ha inteso,
pertanto, partendo dall'autovalutazione della resa
della propria cava, ideare dei sistemi che consentissero
la misurazione delle performance degli impianti di frantumazione.
All'intuizione della necessità di razionalizzare
il processo di funzionamento degli impianti, seguirono,
a partire dal 2000, i lavori di un team di tecnici specializzati:
anni di ricerche e di affinamenti degli esiti delle
sperimentazioni che condussero, dati i più che confortanti
risultati, alla voglia di creare un'impresa che potesse
aiutare altri imprenditori a controllare e ottimizzare i
processi produttivi della propria attività estrattiva.
Condussero, in altri termini, alla voglia di far nascere Maestro,
per permettere, ad un mondo che via via perdeva
i propri margini di profitto e che sino ad allora era rimasto
legato a metodi di gestione “empirici”, di cambiare radicalmente
volto. Una rivoluzione copernicana fatta di
controllo e riduzione dei costi di produzione, risparmio
energetico, aumento della sicurezza, attenzione all’ambiente.
COSTRUZIONI ha visitato Cave di Pilcante, con la guida
di Riccardo Lenti, Sales marketing manager di Maestro,
per apprezzare l’incidenza dei sistemi Ma-estro sul
funzionamento della cava stessa.
DA OLTRE 50 ANNI Cave di Pilcante
è un riferimento in Trentino nell'estrazione
e nella vendita di aggregati destinati
a infrastrutture ed edilizia, industria
del calcestruzzo, produzione di asfalti
e conglomerati bituminosi.
La base per il futuro
Storica realtà estrattiva del Trentino, fondata negli anni
Ottanta da Pio Manara, e oggi affidata alla seconda generazione
(Giorgio e Fabrizio Manara), le Cave di Pilcante
sono state per Ma-estro la base di partenza, ma continuano
ad essere la base per il futuro: di fatto, qualsiasi
nuova tecnologia che Ma-estro voglia implementare o
affinare viene testata qui. “Qui, all'interno di Cave di
Pilcante, abbiamo applicato tutti i nostri sistemi Ma-estro”,
ci dice Riccardo Lenti.
E prosegue: “Quando ne sviluppiamo di nuovi li testiamo
qui per diversi mesi, prima di proporli sul mercato”. Avere
a propria disposizione un campo test dove poter saggiare
gli esiti delle proprie innovazioni è, ben si comprende,
un’autentico vantaggio.
[102] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [103]
Automazione
CAVE DI PILCANTE si è affidata ai sistemi
di automazione Ma-estro per la gestione
automatizzata dei processi di selezione,
frantumazione e lavaggio.
Q-Volumetric è il sistema di pesatura
volumetrico che, con una tecnologia
laser e un algoritmo per il calcolo dei
volumi, misura la produzione.
La cava
Ma, anzittutto, vediamo com’è strutturata la cava. L'impianto
fisso di lavorazione del materiale è dotato di tre fasi di frantumazione
(secondaria, terziaria e quaternaria) e di due selezioni
(frantumati e tondi). La pulizia è eseguita per mezzo
di un potente lavaggio, con anche il ricorso a un impianto
di trattamento fanghi, e con l’idrociclonatura della sabbia.
Un sistema di controllo automatico permette di mantenere
una caratteristica di regolarità sulla granulometria del
prodotto finale, oltre a un'adeguata pulizia del materiale.
L'impianto fisso ha una potenzialità di produzione di 300
t/h. Da Cave di Pilcante esce la sabbia 0/6C e la ghiaia 3/6,
cioè prodotti eccellenti per la produzione di massetti. Gli
aggregati dedicati all'edilizia sono di elevata qualità. Gli inerti
preparati per l'utilizzo in miscele di calcestruzzo non sono
frantumati, ma naturali. Si “sforna” anche materiale che risulta
molto indicato, avendo una base calcarea, per l'utilizzo
in miscele di conglomerati bituminosi, e terra vegetale
selezionata e additivata di materiale naturale organico,
per l’impiego nel giardinaggio e nell’arredo urbano.
Q-Production e Q-Automation
Tutta la produzione di questa eccellenza va, però, monitorata,
per evitare sacche di inefficienza. Ed è a questo
punto che si pronuncia Q-Production, di Ma-estro. Il sistema
che, per l’appunto, permette di monitorare la pro-
duzione, i tempi di lavoro dell'impianto (a carico e a vuoto),
i consumi relativi sia alle singole macchine sia alla
totalità dell'impianto.
Se Q-Production è un controllo avanzato per la conoscenza
della produzione, Q-Automation è un’ulteriore evoluzione.
Il Q-Production è un controllo passivo dell'impianto, mentre
Q-Automation esercita una vigilanza attiva. In base ai
dati ricevuti, e impostando precisi parametri, si può regolare
tutto il processo.
Q-Automation “è il pilota automatico dell'impianto”, ci
dice Lenti, “perché non è una semplice automazione, bensì
è un'automazione che consente soprattutto di mettere
in atto tutte le procedure corrette per ottimizzare
al meglio l’impianto”. In che modo lo fa? Si autoregola
sulla scorta dei parametri raccolti da tutte le singole macchine,
per mantenere la qualità del materiale costante e
massimizzare così la produzione. Una semplice automazione,
invece, consente di fare qualcosa di manuale
in automatico (che è cosa ben diversa).
È necessaria una precisazione: tra le particolarità del settore
estrattivo c’è quella della difficoltà di trattare un materiale
che presenta caratteristiche costantemente variabili.
Se effettuo la lavorazione di un pezzo di ferro ho
determinate e ben definite caratteristiche chimiche e
fisiche e non ho, ad esempio, fattori atmosferici che comportano
variazioni alle performance. In questo settore,
[104] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [105]
Cave&Calcestruzzo
Automazione
TUTTI I
SISTEMI offerti
da Ma-estro
sono
in ottica
di industria 4.0.
Tuttavia,
Ma-estro ha
anticipato
la normativa
nazionale
di 10 anni.
A lato, l’armadio
che contiene
tutta la parte
di gestione
dei processi
d’automazione
e in cui c’è tutta
la sensoristica
che viene
gestita da un
PLC. Sotto,
il software
dell’operatore,
con efficienza
macchine, set
points
personalizzabili,
possibilità
di gestione
dei guasti
dell’impianto
e grafica in 3D.
Q-FUEL Il sistema
è dotato di una
parte hardware
(vedi immagine
sopra) connessa
alla pompa
erogatrice
che consente
di registrare tutte
le movimentazioni
dei carburanti
per poi
trasmetterle
al portale web.
invece, se anche solo banalmente piove, ho un materiale
completamente diverso da gestire rispetto a quello
del giorno precedente. Senza contare che il materiale
di una cava di tipo alluvionale (qual è quella di Pilcante)
è totalmente diverso dal materiale che si ottiene, ad esempio,
in una cava di marmo. Sempre di cave stiamo parlando,
ma il processo è completamente
diverso e il materiale anche. Il
tutto quindi richiede una gestione
completamente diversa con parametri
d'esercizio differenti.
Il materiale, cambiando spesso caratteristiche,
sollecita continuamente in
modo diverso i componenti dell’impianto
e li mette a dura prova: ad esempio,
più il materiale è duro e più vengono
sovraccaricati i frantoi e i mulini,
mentre più il materiale è umido e voluminoso
e più sono sotto pressione
le macchine di trasporto (nastri e vibratori),
idrocicloni e le macchine di selezione
(vagli). Monitorare queste variazioni
è fondamentale.
È qui, pertanto, che interviene Ma-estro. E Q-Automation è
il sistema deputato a questo compito, perché permette la
regolazione automatica dell’intero processo, mettendo
in comunicazione tutte le macchine presenti nell’impianto.
Di fatto è un valido aiuto e semplifica complessi controlli;
i sensori installati nelle zone critiche dell’impianto per-
OPERATIVITÀ DELLA CAVA A 360 GRADI “I sistemi
Ma-estro vengono applicati sugli impianti fissi, sugli impianti
mobili e sulle macchine operatrici”, puntualizza Riccardo
Lenti (sopra), Sales marketing manager di Ma-estro.
mettono di determinare, in modo automatico, il carico delle
varie linee dell’impianto attraverso il controllo tramite
PLC dedicato. Un esempio, tra i molti possibili: si può stabilire
che l’impianto debba mantenere una soglia minima
di produzione di 150 t/ora. Per avere questo risultato, si
regolano in automatico gli alimentatori che forniscono il
materiale all'impianto.
Q-Fuel e Q-Maintenance
Altri costi, all'interno del processo produttivo della cava,
sono generati dal consumo del carburante dei mezzi (che
può incidere per una parte rilevante). Viene in soccorso,
qui, un’altro sistema, ideato anch’esso da Manara. Stiamo
parlando di Q-Fuel, che è pensato proprio per il controllo e
la gestione dei rifornimenti di carburante. Il sistema è dotato
di una parte hardware connessa alla pompa erogatrice
che trasmette i dati a Q-FUEL, al portale web, il quale
elabora i dati e invia report in modo completamente
automatico. Il sistema è in grado di riconoscere il mezzo
e l'operatore, grazie ad un codice; inoltre, viene richiesto
l'inserimento del chilometraggio o delle ore totali d'esercizio
del veicolo.
Altra ragione che grava sui bilanci è la manutenzione non
puntuale dei mezzi operativi. Qui, a eludere il problema,
Ma-estro propone il proprio sistema informatizzato di gestione
delle manutenzioni Q-Maintenance, che gestisce
e coordina le manutenzioni ordinarie e straordinarie, le
organizza con adeguato anticipo e rende consultabile lo
storico degli interventi da qualsiasi dispositivo connesso
a Internet. “I sistemi Ma-estro - mi piace fare questa analogia”,
ci dice Riccardo Lenti, “sono una sorta di cruscotto:
se ho una Ferrari e vado in autostrada, ma non ho il tachimetro
che mi dice a quanto sto andando, posso
rischiare di prendermi una multa o anche di non andare
al massimo delle mie potenzialità. Non ho coscienza
né delle possibilità né dei limiti. Tradotto nel contesto pratico:
la multa corrisponde al fatto che l'impianto si blocchi,
perché magari va al di là della propria capacità, mentre
non portarlo al massimo delle proprie potenzialità,
oltre ad avere una produzione nettamente più bassa mi
potrebbe comportare degli sprechi”.
[106] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [107]
In collaborazione...
IL DIVIETO DI IMPIEGO
della doppia curva o
curva a S nel pompaggio
Le attività di sensibilizzazione di Atecap
LA SOLUZIONE PER IL TUO CANTIERE
L’impiego di tali
congegni, privi
di marcature CE,
è vietato anche
dalla normativa
Associazione Tecnico-Economica
del Calcestruzzo Preconfezionato
Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma
tel. 06 42016103 - fax 06 42020145
atecap@atecap.it
www.atecap.it
Twitter: @atecap
Facebook: @associazionecalcestruzzo
LinkedIn: @atecap
Andrea Bolondi
Presidente
Salvatore Avallone
Vicepresidente
Paola Colaiacovo
Vicepresidente
Gianpaolo Martin
Tesoriere
Massimiliano Pescosolido
Segretario Generale
[108] aprile 2021 Costruzioni
Adistanza di due anni dalle segnalazioni pervenute riferite ad alcune procedure
adottate in cantiere dalle imprese edili nella fase di pompaggio
del calcestruzzo, l’Atecap ha svolto una nuova attività di sensibilizzazione
su una pratica pericolosa e non prevista nei fascicoli tecnici o
nei manuali d’uso e manutenzione delle macchine: l’utilizzo di congegni denominati
collo d’oca, collo di cigno, doppia curva o curva a S, in aggiunta al
terminale in gomma della pompa per il calcestruzzo durante le fasi di pompaggio.
I soci sono stati esortati a non consentire l’utilizzo in cantiere di tali
soluzioni per le quali l’impresa di costruzione, oltre alla corresponsabilità in caso
di infortunio, può incorrere nelle possibili sanzioni per l’omessa verifica delle
condizioni di sicurezza dei lavori affidati. La nota è stata condivisa dall’Ance
con una comunicazione ad hoc alle proprie Associazioni Territoriali e Regionali.
L’applicazione di tali attrezzature non conformi è richiesta dalle imprese esecutrici
per rallentare la velocità di discesa del calcestruzzo o per evitare il rilascio
del materiale dopo l’arresto del pompaggio. Durante il getto all’interno di
una serie di casseforme, il tubo di getto rilascia una certa quantità di calcestruzzo
anche dopo che il manovratore, per spostarsi da una cassaforma all’altra,
ha interrotto il pompaggio. La presenza di una chiusura a cerniera, o a
ghigliottina, sul terminale del tubo trattiene la caduta libera del calcestruzzo lungo
il percorso da una cassaforma all’altra. Ma ciò che appare efficace per la
posa in opera da parte dell’impresa esecutrice, non lo è per la sicurezza del
lavoratore. L’aggiunta della doppia curva espone a maggiori rischi i lavoratori
di tale impresa nel caso di urto dovuto al possibile colpo di frusta del terminale,
considerata la rigidezza del corpo, generalmente ferroso, e la possibile presenza
di maniglie o ganci utilizzati per manovrarlo. Nel caso della doppia curva
con la chiusura a ghigliottina la pericolosità aumenta poiché alle problematiche
della doppia curva si unisce quelle dell’aumento della pressione all’interno della
tubazione nel caso venga chiusa prima dell’arresto del pompaggio.
L’intasamento del condotto e l’improvvisa ripartenza del flusso di calcestruzzo
può causare un movimento incontrollabile del tubo di getto, il cosiddetto colpo
di frusta, con potenziali effetti devastanti per la rigidità e per la massa del
tubo e per l’anello metallico che è presente comunque alla fine del tubo flessibile.
Tale fenomeno, quale conseguenza di una ripartenza improvvisa del flusso
di calcestruzzo a seguito di un intasamento, è quindi pericoloso già a prescindere
dalla presenza di attrezzature in aggiunta al terminale in gomma
della pompa, attrezzature che non fanno altro che aumentare i rischi d’infortunio.
L’impiego di tali congegni, privi di marcature CE, è vietato anche dalla
normativa di riferimento per la costruzione della pompa per calcestruzzo UNI
EN 12001 che prevede che “i gommoni terminali non devono avere elementi
di giunzione per la estensione, attacchi o altri tipi di aggancio pericolosi e la
loro lunghezza non deve essere maggiore di 4 m se il terminale è maneggiato
da una o più persone.”
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“La scelta perfetta”
Una Grove
GMK5150L è stata
utilizzata nel reparto
di assemblaggio di parti
prefabbricate dell'azienda
austriaca Habau Hochund
Tiefbaugesellschaft,
per la soddisfazione di
tutti. Il Gruppo Habau è
composto di 18 società
che sono attive nei settori
dell’ingegneria civile,
costruzioni prefabbricate,
costruzione di condotte,
miniere sotterranee,
carpenteria metallica e
costruzione di acciaierie
generali, nonché
costruzioni in legno e
produzione industriale di
elementi prefabbricati.
“La Grove GMK5150L è
stata la scelta perfetta per
noi”, ha sottolineato Walter
Preisinger, dell'azienda
Habau. La decisione di
acquisto, da parte di
Habau, è stata preceduta
da un attento processo di
selezione. È diventato
chiaro che la GMK5150L
sarebbe entrata a far parte
della flotta Habau, dopo
una visita allo stabilimento
Manitowoc di
Wilhelmshaven, in
Germania. Durante la
visita al Product
Verification Center, dove i
nuovi modelli di gru sono
La Grove GMK5150L
è stata lanciata
al Bauma del 2016.
Qui va ad arricchire
la ricchissima flotta
del Gruppo Habau
oggetto di test intensivi, il
team si è convinto degli
elevati standard di qualità.
Wilhelm Weinberger,
responsabile
dell'assemblaggio dei
prefabbricati presso
Habau, ha dichiarato:
“Dobbiamo utilizzare la
nostra gru sia nei cantieri
a lungo termine sia nei
cantieri mobili. Il fatto che
la gru possa viaggiare su
strada con molta zavorra è
stato uno dei motivi della
nostra scelta”.
La GMK5150L ha una
capacità di sollevamento
di 11,8 t e un braccio da 60
m. Il braccio telescopico
può essere ulteriormente
esteso con un falcone da
17,8 m, con una prolunga
braccio da 8 m o con un
inserto per il jib da 8 m, per
una lunghezza massima
di 33,8 m. La Grove può
viaggiare con più di 10,2 t
di contrappeso. “Grazie ai
buoni consigli che
abbiamo ricevuto da
Manitowoc, abbiamo
scelto caratteristiche che
ottimizzano la gru proprio
per le nostre esigenze.
Equipaggiandola con
pneumatici da 14,00 su
cerchi in alluminio,
possiamo trasportare il
braccio per impieghi
gravosi, il secondo
verricello, un blocco
gancio a tre pulegge e
circa 500 kg di accessori,
oltre alle 10,2 t di
contrappeso", ha precisato
Wilhelm Weinberger. E
aggiunge: “Nelle nostre
operazioni quotidiane di
assemblaggio dei
prefabbricati è necessario
spostare un'ampia varietà
di elementi. La Grove,
pertanto, è regolarmente
utilizzata alla sua
massima capacità di
carico.”
manitowoc.com
[110] aprile 2021 Costruzioni
Sollevamento&Noleggio
Piattaforme aeree
Alternativa
al ponteggio
Bibi 1090-BL EVO, il mini scissor
di AlmaCrawler, fornito a noleggio
da Elevo-Kiloutou, scala Bergamo Alta
Eventi
Appuntamento al 2022
La situazione di incertezza e di
preoccupazione in cui tutti noi versiamo a
causa del Covid-19 ha costretto IPAF
(International Powered Access Federation) a
ripensare le date di svolgimento del proprio
evento IPAF ANCH'IO. Programmato,
inizialmente, per il 26 maggio 2021, è stato
rimandato al 26 di maggio 2022. Va
considerato, tra l’altro, che lo spirito, il nome e
il format aggregativo con cui nacque l'evento,
nell'ormai lontano autunno 2017, non ha
permesso neppure di prevederne una
versione digitale: IPAF ANCH'IO è stato e
rimarrà un evento con una forte connotazione
'fisica' e, proprio per questo, si è scelto di
rimandare e rinnovare l’appuntamento a
maggio 2022. La sede in cui si svolgerà IPAF
ANCH’IO, invece, non varia: gli spazi del
Savoia Regency Hotel, a Bologna.
ipaf.org
Un noleggiatore
rende un buon
servizio al cliente
quando riesce a
consigliare la macchina
più indicata al lavoro da
svolgere e alle
caratteristiche del
cantiere. La scelta non
idonea potrebbe, infatti,
incidere sulla sicurezza e
sulla produttività. Il valore
della consulenza si
apprezza ancora di più nel
caso di macchine capaci
di rispondere a esigenze
molto specifiche. È il caso
della piattaforma Bibi
1090-BL EVO, il mini
scissor di AlmaCrawler,
parte del parco noleggio di
Elevo-Kiloutou, che, grazie
alla trazione cingolata e al
livellamento automatico,
consente di lavorare in
spazi ridotti, su pendenze
sino a 20 gradi e su terreni
accidentati. Nelle scorse
settimane la macchina è
stata utilizzata per la
tinteggiatura di una casa a
Bergamo Alta, cioè in
un’area urbana
caratterizzata da strade
strette e ripide. A fronte di
uno spazio di lavoro
esiguo e di una forte
pendenza, la sola
alternativa sarebbe stata
montare un ponteggio,
con l’inevitabile
compromissione della
viabilità.
La BIBI di AlmaCrawler
permette di operare sino a
10 m in altezza e, nel caso
di una qualsiasi variazione
dell’inclinazione del
terreno, il sistema
automatico di
livellamento, con navicella
in quota fino a 7 m di
altezza lavoro (Pro active
levelling), arresta la
traslazione, riallinea la
cesta e consente di
ripartire senza scendere a
terra. Il sistema di
livellamento automatico
della navicella (Dynamic
levelling), durante la
traslazione a macchina
chiusa, è in grado di
mantenere costantemente
la cesta a livello. Si
risparmia, in tal modo,
tempo in operatività,
perché, arrivati sul posto in
cui si debba intervenire, si
può già salire in quota. I
due sistemi, oltre ad
assicurare un’elevata
sicurezza, riducono i tempi
morti e aumentano la
produttività. Dotata di una
cesta estensibile, di 1,12
m, la BIBI 1090 BL EVO ha
una portata di 300 kg e,
grazie alla doppia
alimentazione, diesel ed
elettrica, può operare
anche in ambienti chiusi.
Oltre che per i tinteggiatori,
è ideale per manutentori,
montaggisti, giardinieri,
impiantisti elettrici e
idraulici. Il mini scissor di
AlmaCrawler è una
macchina speciale,
versatile e con
caratteristiche non
comuni. Per questo, prima
di noleggiarlo, Elevo –
Kiloutou richiede che il
cliente si rechi
tassativamente in sede a
Lallio (BG), per
apprenderne le corrette
modalità d’impiego.
almac-italia.com
kiloutou.it
Piattaforme aeree ragno
Migliore agilità aerea
Il Ragno TZX 250 si inserisce
come new entry nell’ampia gamma
Palazzani, andando ad arricchire
l’attuale famiglia TZX, che ora parte
da 17 e arriva a 25 m. Il nuovo
modello si presenta con
l’interessante diagramma di lavoro
tipico dei modelli Palazzani a due
bracci articolati e telescopici della
serie TZX. Questo sistema di bracci
migliora l'agilità aerea e dà una
sensazione di stabilità nel cesto,
anche grazie alla struttura in
alluminio a sezioni
sovradimensionate. Il Ragno TZX
250 offre 25 m di altezza massima
di lavoro, senza limitazioni di
movimento. Ha uno sbraccio
massimo di 10,6 m, e un peso
operativo di soli 2.660 kg. È
compatto: misura, in fase di
trasporto, 5,12 m in lunghezza, 980
mm in larghezza e 1,92 m in
altezza. Quando opera, si piazza in
soli 2,84 m di ingombro in
larghezza. La discesa degli
stabilizzatori può essere effettuata
manualmente o con il ricorso a un
sistema automatico e, a seconda
delle necessità, è possibile un
doppio piazzamento (largo e
stretto), su suoli con pendenza fino
al 19%. Il baricentro abbassato offre
stabilità anche negli spostamenti
sui terreni irregolari e su pendenze
fino a 23%, nella versione cingolata,
e fino a 21% in quella ruotata.
Il cesto standard, di 1400x700 mm,
è in alluminio, con portata di una o
due persone (120 o 200 kg). Si
smonta con facilità, per muoversi
in ambienti stretti. È dotato di
comandi idraulici fissi e di una
presa 230 V per l’uso di utensili da
lavoro. La disponibilità del tubo
aria/acqua (optional) permette di
svolgere anche tutte le attività di
pulizia facciate. Con la funzione
“Return to home” (optional),
l’operatore, con un solo pulsante,
può far rientrare i bracci in
posizione di trasferimento. E,
come in tutti i Ragni Palazzani, il
cesto può essere dotato di un
sistema di anticollisione, con laser
e ultrasuoni su tutti i lati, per
evitare urti o incidenti di
schiacciamento in ambienti in cui
la presenza di ostacoli potrebbe
minare la sicurezza.
palazzani.it
[112] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [113]
Sollevamento&Noleggio
Gru a torre
CANTIERE
GREEN
Tre gru Potain,
due MD 208 A
e una MDT 219,
al lavoro
nel cantiere
milanese
Symbiosis.
Progetto per la
riqualificazione
del quartiere
Porta Romana-
Vettabbia.
Testi di Damiano Diotti
Icona di sostenibilità
MILANESE
Pensati per rispondere al “new way of working”, gli
uffici del complesso Symbiosis sono moderni,
efficienti e intelligenti. Tre gru Potain per costruirli
Cliente di lunga data di Manitowoc, la C.M.B. (Coo -
perativa Braccianti e Muratori di Carpi) ha scelto di
avvalersi di tre gru - due Potain MD 208 A e una
Potain MDT 219 topless - per uno dei più importanti progetti
di riqualificazione di Milano: nella zona Sud della città,
vicino alla prestigiosa Fondazione Prada e all'Università
Bocconi, nasce Symbiosis, un nuovo Business District che
trasformerà un'ex area industriale in una nuova destinazione
per il settore dei servizi. Symbiosis è parte di Sharing
Cities, progetto per la riqualificazione del quartiere Porta
Romana-Vettabbia che segue le linee guida del programma
Europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020. Insieme
a Londra e Lisbona, il progetto, che prevede 125.000 m 2 di
nuovi uffici, adotta un approccio innovativo per rispondere
ad alcune delle principali sfide ambientali del nostro tempo,
come abbattere le emissioni di CO2, migliorare la qua-
lità dell’aria e rendere le città più vivibili.
La costruzione dell'edificio “D” è iniziata nel sito di Ripamonti
nel febbraio 2020, ma è stata interrotta a causa della pandemia
COVID-19. Le prime due gru Potain sono state installate
a maggio, quando le attività di costruzione sono riprese,
e C.M.B. ha deciso di installare una terza gru poche
settimane dopo per accelerare i lavori. Il completamento
del progetto è previsto per ottobre 2021.
Produttività Potain
C.M.B. ha scelto la MDT 219 e due gru MD 208 A per la loro
qualità, affidabilità e produttività in cantiere. C.M.B. ha acquistato
la propria prima gru Potain all'inizio degli anni
Settanta e, da allora, ha fatto affidamento sul marchio. Delle
sue 40 gru, i modelli MD 208 A e MDT 219 sono i più utilizzati.
"Si tratta di gru ad alte prestazioni che garantiscono
una produttività ottimale in cantiere e mantengono il
loro valore che le rende facili da trasferire sul mercato",
ha affermato Ivan Catini, responsabile dei servizi centrali
presso C.M.B.
La Potain MD 208 A è un modello particolarmente diffuso
per l’uso nei cantieri urbani, grazie alla propria capacità di
10 t, al raggio operativo massimo di 62,5 m, e alla cabina
Ultra View. Quest’ultima offre un'eccellente visibilità, grazie
alla propria superficie in vetro di 9 m 2 , nonché un ambiente
confortevole per l'operatore, che può eseguire facilmente
tutti i comandi utilizzando i joystick.
Comfort e controllo
La Potain MDT 219 è una gru ha che anch’essa esprime
una capacità di 10 t e che dispone del CCS (Crane Control
System). Il sistema CCS consente un’installazione complessa
di più gru, snellendo le fasi di assemblaggio, montaggio,
trasporto e di manutenzione.
Le impostazioni di configurazione della gru vengono
effettuate, direttamente e comodamente dalla cabina,
tramite il display CCS. Tutte le operazioni richiedono non
più di 15 minuti, mentre senza l’apporto del sistema CCS
si impiegherebbero tre ore.
"Il feedback degli operatori conferma l'efficienza del sistema
CCS, che limita gli effetti dinamici, regola automaticamente
la velocità e l'accelerazione, ottimizza la
curva di carico e consente agli operatori di eseguire in
totale tranquillità qualsiasi operazione di sollevamento",
ha affermato Marco Arena, di C.M.B., ingegnere e direttore
del cantiere milanese.
Manutenzione semplificata
“Potain fornisce un eccellente servizio tecnico, progetti
personalizzati per siti complessi e rapida assistenza postvendita.
Potain, inoltre, ci supporta già da molti anni e speriamo
che il marchio continui ad aiutarci a rimanere produttivi
per molti altri anni a venire ", ha affermato Igor Soglia, responsabile
dei servizi tecnici presso C.M.B.
[114] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [115]
Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Prodezza ingegneristica
Aparlare è
direttamente
William Mosconi,
Direttore Tecnico
dell’omonima azienda
edile con sede a Edolo, in
provincia di Brescia.
La società ha acquisito
l’incarico per l'esecuzione
delle opere di
impermeabilizzazione del
nuovo Tunnel di base del
Brennero,
specificatamente presso
il lotto
Sottoattraversamento del
fiume Isarco, il lotto più
meridionale del Tunnel,
appaltato al R.T.I. in cui
Webuild è mandataria.
Il progetto ha l’obiettivo di
alleggerire il traffico
pesante in quel tratto di
confine dall’A22, per
dirottarlo su rotaia sino ad
Innsbruck in Austria.
Si tratta di un’opera di
ingegneria e meccanica
che per noi profani rasenta
il miracolo della tecnica
applicata. Basti pensare
che alcuni tratti delle
gallerie passano sotto il
letto del fiume Isarco e per
la realizzazione sarà
utilizzata la tecnica del
congelamento del terreno
tramite sistemi
all’avanguardia.
Ma torniamo a noi ed
all’incarico affidato alla
ditta Mosconi: il loro
compito è di
impermeabilizzare le
gallerie con membrane in
pvc, così da isolare
ermeticamente i tunnel da
infiltrazioni provenienti
dalla roccia. Il lavoro deve
essere svolto in altezza e
dopo che sono state
posate le centine per il
sostegno della volta. E
così, dopo diverse
valutazioni con svariati
players del settore
Magni – Mosconi:
un’accoppiata
vincente nella
realizzazione delle
gallerie del Brennero
sollevamento, la Mosconi
ha deciso di affidarsi a
Magni per questo progetto
speciale.
La macchina selezionata è
un RTH 5.21 SH
equipaggiato con l’opzione
Twin Energy, per poter
lavorare elettricamente in
ambienti con scarsa
ventilazione. La macchina
viene collegata ad una
fonte esterna di energia
elettrica (380V)
garantendo così le normali
operazioni di sollevamento
e posizionamento del
carico. Un motore elettrico
da 15Kw ed una pompa a
pistoni con portata di 90 l
garantiscono performance
e precisione assolute.
Si parla quindi anche di
soluzione green, in quanto
si circoscrive l’utilizzo del
motore termico solo in fase
di movimentazione della
macchina – una volta
stabilizzata tutto viene
alimentato dal sistema
Twin Energy.
Il telescopico rotativo è
stato completato poi con
l’acquisto di due
piattaforme, per poter
raggiungere in tutta
sicurezza l’altezza della
volta necessaria per
installare le guaine in pvc.
Non sono state richieste
sicurezza aggiuntive: le
macchine Magni
dispongono di serie di una
serie di sensori e limitazioni
che ne garantiscono un
lavoro in
sicurezza. L’ingegnere ha
rimarcato più volte che la
scelta è ricaduta su Magni
perché sono mezzi che
offrono soluzioni che
garantiscono l’utilizzo in
modalità elettrica del
mezzo, ma soprattutto
perché consentono di
operare sfruttando tutto lo
sbraccio con un diagramma
perfettamente aderente alle
prestazioni reali del
macchinario. Insomma
un’ottima conferma per il
costruttore di Castelfranco
Emilia, che con soli sette
anni di vita, dà filo da
torcere ai big del settore!
mosconihydro.it
magnith.com
Piattaforme aeree
Nasce #ioelamiaCTE
Nel 2021, CTE
festeggia il
40esimo
anniversario della propria
fondazione. Un rilevante
traguardo, che merita di
essere condiviso con tutti
i clienti e che simboleggia
il bagaglio di esperienza
maturato nel corso di
quarant’anni di storia
aziendale. È nato,
pertanto, il programma
#ioelamiaCTE. Si tratta di
un’iniziativa creata per
rendere l’esperienza con
CTE e i suoi prodotti
Da 40 anni al fianco dei propri clienti, l’azienda
di Rovereto (TN) propone un’estensione di
garanzia fino a cinque anni per i propri prodotti
ancora più straordinaria.
Dal 1981 ad oggi, CTE ha
prodotto più di 14.000
piattaforme aeree e
sviluppato tecnologie che
hanno portato a nuove
esperienze
nell’interazione uomomacchina,
come ad
esempio S3 EVO per il
sistema di gestione in
tempo reale delle
prestazioni delle
piattaforme aeree. Lo
sviluppo di prodotti e
tecnologie è cresciuto di
pari passo con
l’attenzione alla sicurezza
dei propri prodotti, in
particolare grazie ai
numerosi test applicati
prima della finalizzazione
del prodotto.
Ed è con questo spirito
che CTE intende far
sentire tranquilli e sicuri i
propri clienti: l’azienda ha
sviluppato un programma
di “Estensione di
Garanzia” che copre fino
a 5 anni, con l’obiettivo di
mantenere la sicurezza e
la massima efficienza
delle proprie piattaforme
aeree. Il programma
#ioelamiaCTE prevede,
inoltre, una serie di
vantaggi esclusivi pensati
per far vivere ancora più
da vicino il mondo
dell’azienda di Rovereto.
Il programma di
estensione di garanzia è
previsto inizialmente per il
mercato italiano.
Per chi avesse volontà di
avere maggiori e più
dettagliate informazioni è
disponibile il sito aziendale
https://www.ctelift.com/po
st-vendita/garanzie/
Ma, per saperne di più, ci si
si può rivolgere anche alla
Forza Vendite o al Servizio
Post Vendita CTE.
ctelift.com
[116] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [117]
Sollevamento&Noleggio
Gru
In poco spazio
E IN SICUREZZA
Manitex Valla lancia la nuova gru mobile elettrica
ultra-compatta V 36R da 3,6 t: combinazione
di altezza e capacità di sollevamento
Testi di Damiano Diotti
PER LAVORARE OVUNQUE
Con soli 900 mm di larghezza
e un ingombro massimo in altezza
di 1.650 mm, la nuova gru Valla
è in grado di attraversare porte
industriali, anche di piccole
dimensioni, di aggirare agilmente
gli ostacoli e di consentire il lavoro
in corridoi/corsie ed aree
con limitazioni di spazio.
V36R è il nome della nuova gru mobile elettrica
radiocomandata proposta da Manitex
Valla, filiale della Manitex Inter national con
sede negli Stati Uniti.
Questa nuova gru “Pick & Carry”, in forza di soli
900 mm di larghezza e di un ingombro massimo
in altezza di 1650 mm, è in grado di attraversare
porte industriali, anche di piccole dimensioni, di
aggirare agilmente gli ostacoli e di consentire il
lavoro in corridoi/corsie ed aree con limitazioni di
spazio. La nuova gru Valla ha un raggio di sterzata di
soli 2.155 mm. Peso contenuto che si traduce in una ridotta
pressione al suolo rendono la Valla V36R versatile
e semplice da utilizzare.
La nuova Valla V36R è una soluzione indicata per lavori
al chiuso e per operare su superfici sensibili che richiedano
molti spostamenti in spazi angusti (aeroporti, centri
commerciali, superfici industriali, ecc.).
La macchina offre agli operatori un'eccellente combinazione
di altezza di sollevamento/sbraccio e capacità di sollevamento:
ha una portata massima di 3.600 kg e un'altezza
di sollevamento di 7,5 m. Lo sbraccio massimo orizzontale
è di 4,75 m e la portata è di ben 500 Kg.
La nuova V36R riprende lo stesso family feeling che caratterizzò
la Serie R lanciata da Valla nel 2020. Serie a trazione
anteriore (con potenti motori elettrici di trazione AC
sull’anteriore), per massimizzare l'efficienza in cantiere, e
con contrappesi rimovibili, per una migliore flessibilità di
trasporto.
Tra le caratteristiche tecniche che fanno della nuova V36R
una macchina dalle grandi potenzialità nella taglia “micro”
vanno di certo elencate le seguenti: l'impianto idraulico da
220 Bar, lo sterzo posteriore a 180 gradi, i freni elettroidraulici
ed il caricatore a bordo. Sono disponibili, inoltre, diversi
optionals che vanno a completare la gru rendendola
versatile e adatta alle esigenze più specifiche: argano
idraulico e jib ripiegabile sono i principali tra di essi.
“L’obiettivo primario che ci siamo posti nella realizzazione
della nuova V36R era di coniugare il massimo delle prestazioni
e della versatilità di utilizzo pur rimanendo in ingombri
minimi“, spiega Carlo Forini, General Manager di
Manitex Valla.
In sintesi, questo nuovo modello si presenta come la soluzione
alle crescenti esigenze di movimentazione sicura
dei carichi in spazi ristetti. È un mezzo che può pienamente
soddisfare le aspettative del mercato in termini di sicurezza,
prestazioni, dimensioni e, ovviamente, di rispetto per
l’ambiente.
“Tutti sappiamo come sicurezza ed ecosistema siano temi
sempre più al centro del dibattito. Non a caso vediamo che
le normative stanno diventando sempre più rigide a livello
globale”, afferma Steve Filipov, CEO di Manitex International.
E continua: “Valla, sin dal 1945 ed ancora di più oggi, si propone
come un’azienda proattiva in queste tematiche. La
nostra mission è quella di offrire soluzioni per aiutare aziende
e società di noleggio a superare le sfide del presente e
del futuro. Al contempo, offriamo la nostra esperienza e tecnologia
per aumentare la loro produttività offrendo il miglior
ritorno sia da un punto di vista economico sia ambientale”.
[118] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [119]
Sollevamento&Noleggio
Piattaforme aeree
Genie lancia la nuova
piattaforma a
braccio articolato
su cingoli
Z-62/40
TraX in
Europa
LA NUOVA GENIE ha un’altezza massima di lavoro di 20,87 m,
uno sbraccio orizzontale di 12,42 m. L’altezza di scavalcamento
è di 7,8 m e la capacità di sollevamento è di 227 kg.
La prima a braccio
ARTICOLATO
Testi di Damiano Diotti
Vince gli ambienti di lavoro più difficili, in forza delle
proprie, esclusive possibilità: è la nuova Genie TraX
presentata al mercato europeo da Genie.
Fornendo agli utenti finali prestazioni migliorate in ambienti
di lavoro impegnativi e fuoristrada, la piattaforma a braccio
articolato Genie Z-62/40 è ora disponibile in versione
TraX in tutta Europa e in Russia.
La nuova Genie è il primo modello di piattaforma TraX a
braccio articolato del marchio. Offrendo i vantaggi del sistema
di trazione cingolata Genie TraX e di un nuovo motore
diesel Deutz turbodiesel TD2.2 L3, 3 cilindri da 60 CV
(45 kW) Stage V, questo modello è stato progettato per
fornire agli operatori una versatilità ancora maggiore all’aperto,
laddove il gioco si faccia duro.
La piattaforma a braccio Z-62/40 TraX continua ad offrire
le stesse notevoli caratteristiche del modello standard, tra
cui un'altezza massima di lavoro di 20,87 m con uno sbraccio
orizzontale di 12,42 m. A questi valori si aggiunge un’eccellente
altezza di scavalcamento di 7,8 m, con una capacità
di sollevamento di 227 kg.
Dotata di un jib da 1,52 m, che è in grado di offrire un raggio
di movimento di 135 gradi, la nuova piattaforma presenta
anche il vantaggio di avere un ingombro di coda posteriore
zero, girando in sagoma, e un minimo ingombro
frontale, in posizione stivata. La macchina ha anche uno
sbraccio in negativo che raggiunge fino a 1,68 m.
Grazie al proprio sistema integrato Genie Fast Mast, gli
operatori possono, in modo comodo e rapido, scendere
e recuperare attrezzi o materiali, a seconda delle necessità,
e tornare rapidamente all'altezza di lavoro desiderata
servendosi, per fare tutto ciò, di una sola funzione
del braccio.
Per una maggiore produttività, il design a doppio parallelogramma
della piattaforma aerea Z-62/40 TraX consente
il posizionamento preciso della macchina su qualunque
luogo di lavoro. E il sistema di controllo
proporzionale assicura agli utenti un funzionamento fluido
e preciso del braccio.
Esclusivo sistema di guida su cingoli
Quando si lavora in un cantiere con fango, sabbia, neve
o ghiaia, o semplicemente in condizioni di terreno generalmente
morbido, la piattaforma a braccio Genie Z-62/40
TraX esprime il meglio delle proprie attitudini. A differenza
delle tradizionali piattaforme a braccio dotate di
cingoli in acciaio, la Z-62/40 TraX può essere utilizzata
nella maggior parte delle applicazioni come una macchina
su ruote, consentendo agli operatori di massimizzarne
l'impiego nei più disparati cantieri. L'esclusivo sistema
di trazione con cingoli in quattro punti Genie TraX
fornisce a questo braccio un'eccezionale adattabilità ai
terreni e una pressione di contatto inferiore per ridurre i
danni alle superfici sensibili. L'unità TraX ha ampi cingoli
in gomma per assicurare un miglior galleggiamento e una
migliore trazione, in modo che terreni morbidi, bagnati,
ruvidi o altre superfici sensibili (come, ad esempio, il manto
erboso) non rallentino gli operatori.
Deutz 60 hp (45 kW) Stage V
La piattaforma a braccio articolato Genie Z-62/40 è disponibile
con il nuovo Deutz 60 hp (45 kW) TD2.2 L3 Stage
V (con DPF-filtro antiparticolato diesel), motore a 3 cilindri
in linea raffreddato ad acqua, e ricircolo esterno dei gas
di scarico con turbocompressione. Inoltre, la soluzione del
motore Genie Stage V utilizza una nuova tecnologia brevettata
e facile da usare, vale a dire la nuova tecnologia di
"rigenerazione intelligente", che monitora in modo proattivo
la progressione dell'accumulo di fuliggine nel DPF del
motore. Disponibile solo con la soluzione del motore Genie
Stage V, questa tecnologia innovativa è progettata per
avvisare gli operatori che la rigenerazione è necessaria. E
lo fa con largo anticipo rispetto a quando il motore la richiederebbe
in autonomia. Questa caratteristica assicura
ai proprietari di macchine Genie e agli operatori la tranquillità
di sapere che non devono preoccuparsi di come gestire
il processo di rigenerazione sui motori Stage V, poiché
la macchina è progettata per farlo per loro.
[120] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [121]
Truck&Allestimenti
Scarrabili
Testi di Damiano Diotti
LE VARIANTI ADR della gamma
sono tecnicamente opportunamente
modificate per rispondere appieno
ai criteri che regolano il trasporto
di sostanze pericolose in cisterna
(Classi FL-AT) e per il trasporto
di esplosivi (Classi EX/II - EX/III).
I modelli scarrabili Multilift che possono
essere ordinati nelle varianti ADR sono quelli
con prestazioni dalle 14 alle 30 t di portata.
Crescita in
SICUREZZA
Gli scarrabili Multilift
mettono in sicurezza
il trasporto di materiali
classificati come
pericolosi
Una serie di modelli che soddisfano i requisiti della
certificazione ADR per il trasporto dei materiali classificati
come pericolosi (secondo l'ultima normativa
vigente): è l’offerta di Multilift.
Nello sviluppo dei prodotti scarrabili, Multilift mette in rilievo
il tema della la sicurezza. Un tema che concorre direttamente
alla crescita e all’espansione dei servizi che i clienti
Multilift possano offrire a loro volta ai propri, o che fa
fronte alle necessità di movimentare materiali di più ampia
tipologia per la loro stessa attività.
Le varianti ADR della gamma sono opportunamente mo-
dificate, dal punto di vista tecnico, per rispondere ai criteri
delle seguenti classificazioni: Classi FL-AT (per trasporto
di sostanze pericolose in cisterna) e Classi EX/II - EX/III
(per trasporto di esplosivi). Le modifiche al prodotto interessano
i cablaggi, con protezione per mezzo di tubi corrugati
in poliammide con una scatola separata o con un sistema
equivalente (esistono diverse alternative), ma anche i cavi
di collegamento con i connettori jumper M12-M12 e cavi
CAN dotati di doppio rivestimento a treccia metallica tra i due
rivestimenti. Gli scarrabili dispongono, inoltre, del bloccaggio
idraulico anteriore per la cassa.
Un ulteriore supporto offerto al cliente è dato dalla possibilità
di ottenere, direttamente dalla casa madre Multilift, il
certificato. Si eludono così dei passaggi amministrativi.
I modelli scarrabili Multilift che possano essere ordinati nelle
varianti ADR sono quelli della gamma più grande, con
prestazioni dalle 14 alle 30 t di portata.
La rete di concessionari Multilift presente sul territorio
Italiano è già opportunamente formata ed è a totale disposizione
dei clienti per effettuare il processo di ordinazione
e certificazione.
hiab.com
[122] aprile 2021 Costruzioni
Truck&Allestimenti
Allestimenti
SCHEDA TECNICA
Marca e mod.
Lunghezza totale
Larghezza int. cassa
Larghezza esterna
Larhezza interna
Menci SA 700R
8.570 mm
7.500 mm
2.540 mm
2.344 mm
Volume cassa 27 m 3
Spessore pareti
3,5 mm
Spessore fondo
4,5 mm
Peso totale a terra
39.000 kg
Tara
6.000 kg
Freni
a disco da 430 mm
Gommatura 385/65 R 22.5
Online
www.menci.it
in collaborazione con
Menci SA 700R
VASCA
multiruolo
La Menci SA 700R nella variante con
cassa coibentata per la movimentazione
di asfalto. Con la versione Premium
dell’applicazione FeedApp è possibile monitorare
anche la temperatura del carico trasportato.
Ribaltabile e telaio in acciaio per la nuova vasca
Menci, adatta al trasporto di sfusi e inerti.
Anche coibentata per conglomerato bituminoso
di Giovanni Gaslini
Serve per il trasporto di terriccio, sabbia, ghiaia, pietrisco,
fango, asfalto e altro il semirimorchio ribaltabile
SA 700R realizzato dal Gruppo Menci di Castiglion
Fiorentino, in provincia di Arezzo. Il telaio a longheroni e
traverse è costruito in acciaio Domex 700. La cassa a sezione
poligonale (per facilitare il deflusso dei materiali in
fase di ribaltamento) è, invece, in acciaio antiusura Hardox
500 di 3,5 millimetri di spessore in corrispondenza delle
pareti, della testata e del portello e di 4,5 millimetri sul fondo.
La vasca, caratterizzata da una lunghezza interna di
7.500 mm (in alternativa, di 7.200 mm) e da una larghezza
di 2.344 mm, ha una volumetria di 27 metri cubi, con
sponde di 1.640 mm di altezza.
Freni a disco e cerchi in lega
Nella configurazione a tre assi fissi (il primo sollevabile)
[124] aprile 2021 Costruzioni
Costruzioni aprile 2021 [125]
Allestimenti
In alto un SA 700R agganciato a un trattore.
In senso orario, le cerniere del ribaltabile, i cani di chiusura
e il portellone posteriore ad apertura idraulica.
con tridem Bpw o Saf a sospensioni pneumatiche, freni a
disco di 430 mm di diametro e cerchi in lega leggera con
campanatura di 120 mm, il semirimorchio ha una tara di
circa 6.000 kg. La gommatura standard è basata sulle classiche
385/65 R 22.5.
Il portellone posteriore è dotato di un sistema di apertura
ad azionamento idraulico e idraulici sono anche i cani di
chiusura. La barra paraincastro posteriore può essere sollevata
mediante un dispositivo pneumatico. L’SA 700R è
disponibile in numerose versioni: con cubature della cassa
comprese fra 25 e 28 metri cubi, con portellone a tenuta
stagna e nella variante con vasca coibentata per il trasporto
di catrame destinato alle finitrici stradali.
Anche con l’applicazione per tablet
Per la propria gamma di ribaltabili e per altre tipologie di veicoli
come gli allestimenti per il trasporto di mangimi, Menci
[126] aprile 2021 Costruzioni
ha messo a punto l’applicazione per tablet o smartphone
FeedApp, conforme ai requisiti del piano Industria 4.0.
Permette, attraverso la connettività di bordo garantita da
una centralina, di tenere sotto controllo i principali parametri
operativi dei mezzi. Per i ribaltabili, la FeedApp è proposta
in due versioni: Basic e Premium. Con la Basic il responsabile
della logistica è in grado di verificare i carichi assiali del
semirimorchio, il carico teorico in fase di sollevamento, la
velocità del mezzo, la pressione del circuito idraulico, lo stato
della cassa (appoggiata al telaio o sollevata), la situazione
del portello (chiuso o aperto) e il posizionamento del
telone copri-scopri. La versione Premium, oltre a queste
funzionalità, permette di verificare anche un ampio ventaglio
di parametri aggiuntivi. Che spaziano dalla posizione
della barra paraincastro agli angoli d’inclinazione del telaio
(laterale e longitudinale) fino alla pressione dei pneumatici
e allo stato di usura dei freni.
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