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Incontri con
l’arte
A cura di
Viktorija Carkina
Una riflessione sull’arte contemporanea
nell’intervista al gallerista Carlo Frittelli
di Viktorija Carkina / foto courtesy Carlo Frittelli
Cosa pensi dell’attuale situazione dell’arte contemporanea
in Toscana?
Risente ancora oggi della posizione assunta dalla stampa nel
secondo dopoguerra quando alcuni giovani artisti, dopo gli anni
bui del ventennio per la chiusura ai temi della contemporaneità
imposti dal regime, cercarono di rivoluzionare il sistema
dell’arte con posizioni avanguardiste rispetto al rosaismo imperante.
Furono drasticamente contrastati dalla critica e non
vennero accettati dalla maggior parte delle gallerie di allora.
Com’è potuta accadere una cosa del genere quando in altre
parti d’Italia si stavano muovendo artisti su posizioni molto
più avanzate, vedi Milano e Roma?
Firenze poteva essere fin da allora all’avanguardia avendo artisti
come Berti, Brunetti, Monnini e Nativi, fondatori del gruppo Arte
d’Oggi che, insieme a personaggi come Berto Lardera, ha organizzato
tre importanti mostre dal 1947 al 1949 ricevendo feroci
critiche dalla stampa locale. Gli stessi artisti, con in più Mario
Nuti, hanno fondato poi il gruppo dell’Astrattismo Classico, ma
come ho accennato prima ci si accanì ferocemente contro di loro,
sbeffeggiandone i lavori, tanto che furono pochi quelli che riuscirono
a capire il valore sia degli artisti che delle loro opere.
Perché è successo questo nella città d’arte per eccellenza?
Si usciva da vent’anni di fascismo che aveva ostacolato, per
motivi di propaganda, il progresso dell’arte moderna a tutto
Carlo Frittelli con Vinicio Berti allo Studio d’arte Il Moro nel 1979
vantaggio di una cultura antiprogressista. Margherita Sarfatti
ed altri chiamarono all’appello anche artisti di grande valore
come Sironi, Viani e Rosai, i quali benché nulla avessero a
che fare con l’ideologia fascista, furono coinvolti per scopi
puramente propagandistici.
Qual è la vera funzione dell’arte?
Non è quella di riempire il vuoto di una parete o di apparire gradevole
per il piacere puramente estetico di chi guarda l’opera.
L’arte ha un alto valore e l’artista quando lavora non pensa
Una panoramica della mostra Vinicio Berti - Guardare in alto nel 2012 presso la galleria Frittelli Arte Contemporanea
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CARLO FRITTELLI