coltivatore veneziano Maggio 2021
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
CV
Numero 1
Maggio 2021
IL COLTIVATORE
VENEZIANO
Solidarietà
CONSEGNATI
I PACCHI
SOLIDALI
Epaca
ESONERO
CONTRIBUTIVO
PER IL 2021
Formazione
IL PROGRAMMA
DEI PROSSIMI
CORSI
Anno XXXXIII - Periodico Trimestrale - Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - Aut. N°824/2020 - Stampe in Regime Libero - Contiene I.R.
Green & Sostenibile
È IL FUTURO CHE ATTENDE
L’AGRICOLTURA ITALIANA
E VENEZIANA
NUTRIBIO N: FERTILIZZANTE NATURALE DI NUOVA GENERAZIONE,
ULTERIORE TRAGUARDO DELLA RICERCA VERSO IL PROGRESSO,
LA SOSTENIBILITÀ E L’AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE.
Scopri come ridurre del 35% la fertilizzazione azotata
e migliorare al contempo la vigoria della pianta.
Scopri come sostituire fino a 300 kg di nitrato ammonico
con 50 g di inoculi biologici fissatori dell’azoto.
Con Nutribio N, miscela di batteri azotofissatori e micorrize,
rivoluzioni la fertilizzazione: un nuovo passo in avanti nella storia
della nutrizione, basato sul lavoro di ricerca dei nostri
predecessori e arricchito dalle ultime frontiere della microbiologia.
L’efficacia di Nutribio N è stata verificata e confermata
sui campi sperimentali del Consorzio Agrario del Nordest.
GUARDA I VIDEO
SCOPRI DI PIÙ
BIO
EDITORIALE
di Andrea Colla
Presidente di Coldiretti Venezia
Coldiretti, PRESENTE!
L’ultimo anno, che nessuno potrà mai scordare, ci ha messi di fronte a delle prove molto
difficili, in alcuni casi drammatiche. La pandemia, a qualcuno, ha portato via parenti,
amici, a volte il lavoro. In tutti i casi, gli equilibri sono stati scardinati e dobbiamo essere
coscienti che il mondo è cambiato.
Ci sono molte persone in difficoltà, si parla di un milione di nuovi poveri e oltre 500.000
disoccupati. Coldiretti per questo ha messo in campo una imponente campagna di
solidarietà che ha coinvolto l’intero Paese e che ha visto anche noi veneziani in prima
linea per le consegne ai bisognosi, durante le feste di Pasqua. Sono stati distribuiti, a
livello nazionale, 1 milione di kg di prodotti alimentari rigorosamente made in Italy.
Nello stesso periodo, abbiamo dato al Ministero la disponibilità affinchè le nostri sedi
diventassero punti vaccinali, offrendo una collaborazione fattiva per potenziare i numeri
dei vaccinati. Coldiretti si dimostra una forza sociale, sempre presente, con un obiettivo
preciso: difendere i nostri produttori agricoli ed essere un punto di riferimento per il
consumatore che deve diventare sempre più consapevole di quale ricchezza noi italiani
abbiamo per le mani! Un patrimonio enogastronomico e culturale prezioso, che ogni
giorno ci vogliono portare via! Per questo Coldiretti lavora instancabilmente: solo
poche settimane fa abbiamo assistito al tentativo subdolo di alleggerire le norme sulle
frodi alimentari con la modifica di una parte della normativa di riferimento (art. 5 bis
L. 283/1962). Coldiretti ha interpellato immediatamente i Ministri per fare chiarezza
sugli effetti negativi che potrebbe avere l’etichetta “Nutriscore” che dietro una facciata
di salutismo cela un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che boccia con
un semaforo rosso alimenti sani e naturali per favorire prodotti artificiali, ricchi di
edulcoranti al posto dello zucchero di cui in alcuni casi non è nota nemmeno la ricetta.
Il Ministro Patuanelli si è già impegnato con noi a proseguire l’impegno sull’etichettatura
obbligatoria nazionale, in attesa di quella europea con l’indicazione del Paese di origine
del prodotto agricolo. Coldiretti non abbassa la guardia nemmeno nel nostro territorio
quando si tenta di distruggere i campi con impianti di fotovoltaico, così come sta
accadendo a Loreo in provincia di Rovigo. Si può fare energia green da fonti rinnovabili
senza consumare suolo agricolo? Si deve e si può! Su questo Coldiretti è intransigente
e fa ben sperare il susseguirsi di dichiarazioni di rappresentanti politici e istituzionali
a sostegno del nostro obiettivo, approvare il progetto di legge depositato in Consiglio
Regionale che individua le zone idonee alla installazione di moduli: cave dismesse, tetti
dei capannoni abbandonati e zone marginali, preservando le aree agricole lasciando che
su di esse possano intervenire le imprese agricole con micro interventi in connessione con
l’attività agricola principale.
Coldiretti c’è ed è pronta, nelle mille sfaccettature che la vedono coinvolta per rendere
l’agricoltura italiana vincente, dal piccolo quartiere locale, all’isola veneziana, ai massimi
sistemi nazionali. Le regole sono le stesse, preserviamo e valorizziamo il territorio e le
aziende che ci operano.
Il Coltivatore Veneziano n. 01.2021
3
CONCIMI
www.naturaorganica.it
I fertilizzanti marchiati NaturaOrganica derivano da
materie prime 100% naturali a sostegno di un’economia
circolare che salvaguardia ambiente e salute umana.
L’INTERVENTO
di Giovanni Pasquali
Direttore Coldiretti Venezia
Fieri di un’agricoltura
Green e di qualità
Nei mesi scorsi abbiamo organizzato degli incontri per gli associati veneziani in merito alle
opportunità contenute nella Legge di Bilancio e alla Sabatini: focus d’interesse il credito
d’imposta nell’ambito della norma Agricoltura 4.0. L’obiettivo fondamentale per noi è
trovare delle risorse utili ad agevolare investimenti su nuovi beni strumentali. La tendenza
del futuro è rivolta verso un’agricoltura sempre più sostenibile. C’è da dire che l’agricoltura
italiana in Europa riveste già un ruolo strategico per la transizione ecologica prevista dal
nuovo Recovery Plan italiano. Si sta lavorando per creare un Albo che poggerà su di un
codice etico ed uno tecnico, pubblico e di facile consultazione a cui potranno fare riferimento
tutti gli imprenditori capaci di utilizzare metodi di precisione, digitalizzazione, innovazione
che soddisfi le esigenze dell’agricoltura, intesa come progresso del comparto tutto. Sono
sempre di più, anche nella nostra provincia, le aziende che decidono di approcciarsi a
metodi di coltivazione alternativi anche se dobbiamo essere consapevoli che la coltivazione
convenzionale in Italia può fregiarsi di alti primati. Una prova ne è la recente analisi su dati
Efsa che ha controllato capillarmente 96.302 campioni di alimenti in vendita nell’Unione
Europea fornendo uno spaccato della presenza dei residui di pesticidi su frutta, verdura,
cereali, latte e vino prodotti all’interno dei Paesi dell’Unione o provenienti dall’estero:
ebbene l’Italia ha il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di
prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari: registra appena uno 0,9% contro i 5,6%
di prodotti agroalimentari extracomunitari e una media Ue dell’1,3%.
Altro passo importante verso la sostenibilità è rappresentato da una migliore gestione
dell’acqua: pensando che la nostra Regione recupera solo il 5% dell’acqua piovana:
rispetto alla media nazionale il dato è preoccupante e dimostra quanto bisogno ci sia di
investimenti in questo campo. Ecco che per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità
di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie Coldiretti ha elaborato
e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile, si tratta
di un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati
dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, prova ne
siano gli ultimi mesi trascorsi. Ci riferiamo alla realizzazione di una rete di piccoli invasi
con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e
il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure
autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo
e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento, per ridurre
l’impatto ambientale, laghetti in equilibrio con i territori, che conservino l’acqua per
distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta
importante sull’ambiente e sull’occupazione. Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche
per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua!
Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa
Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche di Università. La realizzazione di questo
progetto ci porterà ad una svolta decisiva non solo verso un’agricoltura sempre più green,
ma anche una gestione del territorio sempre più sostenibile.
Il Coltivatore Veneziano
Trimestrale di Coldiretti
Venezia - Anno XXXXIII
n. 01 - Maggio 2021
Autorizzazione
Tribunale di Venezia
n. 623/72
Direttore Responsabile
Giovanni Pasquali
Coordinamento redazionale
Elena Trevisan
Proprietario - Redazione
Amministrazione
Via Torino, 180
30172 Mestre Venezia
T 041 5455210
F 041 5455215
venezia@coldiretti.it
Editore e stampa
Edimarca sas
Strada Comunale delle Corti, 54
31100 Treviso
T 0422 305764
info@edimarca.it
Iscrizione ROC 14021
Il Coltivatore Veneziano n. 01.2021
5
IN PRIMO PIANO
Gravi danni nei campi
Clima pazzo, prima siccità
e caldo anomalo, poi il gelo
Da metà gennaio ad aprile non c’è stata
una pioggia, tanto che in alcune zone della
provincia di Venezia i tubi per l’irrigazione
di soccorso erano già a terra da metà marzo.
E’ stato il caso del Consorzio di Bonifica
Bacchiglione che ha risposto alle richieste
d’acqua delle aziende orticole di Chioggia e
della Riviera del Brenta rivedendo le date
che da sempre sono state un riferimento
puntuale sull’organizzazione dei lavori, in
vista delle irrigazioni- così ci aveva spiegato
Paolo Ferraresso presidente del Consorzio
di Bonifica Bacchiglione. Nel portogruarese
invece, ci faceva sapere Andrea Pegoraro,
presidente della sezione Coldiretti, a fine
Marzo le semine di mais e soia non erano
ancora partite perché i terreni erano troppo
secchi ed irrigarli per la fase meramente
preparatoria alla semina, sarebbe stato
troppo dispendioso. Nella restante parte
della provincia si registrava una situazione
di allarme in cui a soffrire maggiormente
erano i cereali autunno vernini come l’orzo
e il frumento, ma anche le orticole che
necessitavano di un supplemento idrico e
così per le barbabietole seminate ai primi
giorni di marzo che senza l’arrivo dell’acqua
stentavano a crescere. In questa panoramica
di anomala siccità e una temperatura mite
che aveva anticipato l’accrescimento dei
germogli, si è scatenato uno scenario ancor
più preoccupante: dopo l’arrivo dell’acqua
nei primi giorni di aprile, gli agricoltori
hanno fatto i conti con la venuta del gelo
che ha procurato dei danni irreparabili nelle
campagne.
Vigneti ma soprattutto frutteti hanno
registrato dei danni molto gravi, tanto
che i produttori hanno stimato perdite di
prodotto: i germogli dei frutteti sono stati
completamente bruciati, così come le vite,
in alcune zone del Veneto Orientale, a causa
delle molte ore sotto zero sono andate in
sofferenza.
Sono stati segnalati danni alla barbabietola
così anche per le produzioni di asparagi.
7
IN PRIMO PIANO
Da Chioggia, Solange Boscolo coltivatrice
diretta ci fa pervenire le foto degli asparagi
completamente bruciati dal gelo. “E’ la
prima volta che assisto ad un simile evento”
racconta Solange “avevamo coperto il
terreno con il tessuto per proteggere gli
asparagi ma stamane quando abbiamo tolto
il telo abbiamo trovato una brutta sorpresa.
La condensa che si era formata nelle ore
più calde si era completamente ghiacciata,
rovinando la produzione”. Hanno sofferto
i fiori nei garden all’aperto come pure i
grandi seminativi esposti al freddo gelido,
ma anche le api che ingannate dal caldo
erano uscite dagli alveari hanno subito
pesanti conseguenze. La produzione del
miele di acacia, ci fa sapere l’apicoltore
Emanuele Marchesan, per quest’anno sembra
compromessa. Una situazione drammatica
per molte imprese agricole che hanno visto
perdere in pochi giorni, il lavoro di un intero
anno. Le variazioni climatiche sono diventate
più che mai, un grave problema per i nostri
agricoltori.
8
NAZIONALE
L’Italia blocca Nutriscore
L’etichettatura nutriscore influenza
il consumatore a scegliere prodotti
con ingredienti di sintesi
spacciandoli per più salutari
L’Italia ha bloccato il documento di
conclusioni del Consiglio Agricoltura UE
che avrebbe accelerato l’adozione di un
sistema di etichettatura a colori sul modello
del Nutriscore francese che danneggia le
produzioni Made in Italy e non informa
correttamente i consumatori. Coldiretti ha
espresso apprezzamento per la presa di posizione
del Ministro delle Politiche Agricole (Teresa
Bellanova) che si è opposta insieme ai colleghi
della Repubblica Ceca e Grecia, con il sostegno
di altri Paesi, ed ha incassato, in occasione
del Consiglio Nazionale di Coldiretti al quale
in neo Ministro delle Politiche Agricole
Stefano Patuanelli è intervenuto, anche il suo
impegno a contrastare la diffusione di sistemi di
etichettatura fuorvianti quale il nutriscore.
Il documento presentato ai Ministri avrebbe
costituito un approccio poco ambizioso –
sottolinea la Coldiretti - anche per quanto
riguarda l’obbligo di indicazione di origine
obbligatoria, limitandosi a citare solamente
il latte e le carni mentre l’obiettivo della
trasparenza sulla provenienza degli alimenti
deve riguardare tutti i prodotti.
L’etichettatura nutriscore francese come quello
a semaforo adottato in Gran Bretagna influenza
il consumatore, con un bel verde, a scegliere
prodotti con ingredienti di sintesi e a basso
costo spacciandoli per più salutari. Un sistema
fuorviante, discriminatorio ed incompleto
finisce per escludere paradossalmente dalla
dieta alimenti sani e naturali che da secoli
sono presenti sulle tavole per favorire prodotti
artificiali di cui in alcuni casi non è nota
neanche la ricetta. Si rischia di promuovere
cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello
zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come
l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo
della dieta mediterranea, ma anche specialità
come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano
ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette
non possono essere certo modificate.
Un sistema che - sottolinea la Coldiretti - rischia
di espandersi a livello globale dove in gioco ci
sono 44,6 miliardi di esportazioni agroalimentari
tricolori nel mondo tra i quali si conta una
rilevante presenza di prodotti, dai formaggi
all’olio fino ai salumi ingiustamente penalizzati
dal nuovo sistema.
9
NAZIONALE
Etichetta obbligatoria per i salumi
Stop all’inganno della carne
straniera spacciata per italiana
È entrato in vigore il 31 Gennaio l’obbligo di
indicare in etichetta la provenienza su salami,
mortadella e prosciutti per sostenere il vero
Made in Italy e smascherare l’inganno della
carne straniera spacciata per italiana.
L’entrata in vigore dell’etichetta Made in Italy sui
salumi è un momento di svolta per i produttori
italiani, duramente colpiti dal crollo dei prezzi
dei maiali e dal contemporaneo aumento di
quelli delle materie prime per l’alimentazione
degli animali. Il risultato è che le quotazioni
pagate agli allevatori di maiali sono crollate fino
al -38% durante la pandemia, mentre a distanza
di un solo mese dal provvedimento si è registrata
una decisa inversione di tendenza registrando un
balzo del 10%
Il provvedimento, è importante per garantire
trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di
italiani che almeno ogni settimana portano in
tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti
su dati Istat, ma anche per sostenere i 5mila
allevamenti nazionali di maiali messi in
ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza
sleale. A preoccupare è infatti l’invasione di
cosce dall’estero per una quantità media di 56
milioni di “pezzi” che ogni anno si riversano nel
nostro Paese per ottenere prosciutti da spacciare
come Made in Italy. La Coldiretti stima, infatti,
che tre prosciutti su quattro venduti in Italia
siano in realtà ottenuti da carni straniere senza
che questo sia stato fino ad ora esplicitato in
etichetta.
Il decreto sui salumi prevede che i produttori
indichino in maniera leggibile sulle etichette le
informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome
del paese di nascita degli animali); “Paese di
allevamento: (nome del paese di allevamento
degli animali); “Paese di macellazione: (nome
del paese in cui sono stati macellati gli
animali). Quando la carne proviene da suini
nati, allevati e macellati in uno o più Stati
membri dell’Unione europea o extra europea,
l’indicazione dell’origine può apparire nella
forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”,
“Origine: Ue e extra UE”. E’ consentito lo
smaltimento delle scorte fino ad esaurimento.
Quando la carne proviene da suini nati, allevati
e macellati nello stesso paese, l’indicazione
dell’origine può apparire nella forma: “Origine:
(nome del paese)”. Pe scegliere salumi ottenuti
da suini nati, allevati, macellati e trasformati
in Italia basterà cercate la presenza esclusiva
della scritta Origine Italia o la dicitura “100%
italiano”.
10
I.P.
In collaborazione con
PARTECIPA
CON LA TUA
AZIENDA
Inconfondibile è il più completo evento italiano sui vini Ancestrali e Rifermentati in bottiglia.
Un festival che celebra i vini col fondo, sur lie, sui lieviti e i loro interpreti, produttori orgogliosi
di presentare piccoli capolavori e di raccontare grandi storie.
BANCHI D’ASSAGGIO – DEGUSTAZIONI GUIDATE – MOSTRA MERCATO – PROPOSTE FOOD
L’invito è rivolto a:
AZIENDE VINICOLE
produttrici di vini ancestrali e rifermentati in bottiglia – frizzanti e spumanti – senza sboccatura.
Le aziende potranno far assaggiare e vendere le loro produzioni direttamente al pubblico
AZIENDE PRODUTTRICI DI SPECIALITà ALIMENTARI
con particolare riferimento alle Piccole Produzioni Locali. Le aziende potranno far assaggiare e
vendere le loro produzioni direttamente al pubblico
L’evento si terrà DOMENICA 17 OTTOBRE 2021 dalle 10.30 alle 19.30 presso il quartiere fieristico di
Santa Lucia di Piave (Treviso).
Per info su costi e modalità di partecipazione:
Edimarca sas – Tel. 0422 305764 – 335 5211650
www.inconfondibile.wine
NAZIONALE
Un pass salvaturismo
Il certificato consentirà
dunque ai cittadini europei
di tornare a viaggiare quest’estate
La Commissione Ue ha presentato l’ipotesi di
un certificato per rilanciare i viaggi in Europa.
Si tratterebbe di un digital green pass vaccinale
per i cittadini europei potrebbe salvare il turismo
straniero in Italia. Si conta già un buco di circa
27 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero
che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto
all’anno precedente toccando il minimo da
almeno venti anni.
Il certificato in formato digitale o cartaceo sarà
interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati
membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul
mercato, consentirà dunque ai cittadini europei di
tornare a viaggiare quest’estate fornendo la prova
di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di
essere risultati negativi a un test o di essere guariti
dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi.
Essendo una proposta di regolamento di Consiglio
e Parlamento europeo, dovrà essere approvato
secondo la normale procedura di co-decisione,
presumibilmente accelerata per consentirne
l’entrata in vigore in tempi rapidi.
L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità
turistica nelle mete più gettonate che risentono
notevolmente della loro mancanza anche perché i
visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente
una elevata capacità di spesa. Ad essere
penalizzate sono state soprattutto le città d’arte,
che sono le storiche mete del turismo dall’estero,
ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali
dove gli stranieri in alcune regioni secondo
Campagna Amica rappresentano tradizionalmente
oltre la metà degli ospiti. La mancanza di
vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme
dell’economia per le mancate spese per alloggio,
alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e
souvenir.
La pandemia ha sconvolto la mappa del turismo
in Europa con la Germania che, con 261 milioni
pernottamenti, sorpassa l’Italia scesa ad appena
203 milioni di pernottamenti , classificandosi
come la principale destinazione turistica del
Vecchio Continente.
De Cecco aderisce a Filiera Italia
Lo storico pastificio De Cecco ha deciso
di aderire a Filiera Italia, la nuova realtà
associativa che riunisce per la prima volta in
una Fondazione il meglio della produzione
agricola nazionale, rappresentata da Coldiretti,
dell’industria alimentare, della distribuzione e
delle più importanti componenti economiche
del sistema Paese. L’adesione è stata comunicata
dal Cavaliere del Lavoro Filippo Antonio De
Cecco, Presidente e Amministratore delegato
dell’azienda abruzzese, al Presidente della
Coldiretti Ettore Prandini e al Consigliere
delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia,
in visita allo stabilimento di Fara San Martino,
in provincia di Chieti. Di fronte alle difficoltà
del Paese aggravate dall’emergenza Covid
e alle grandi opportunità che vengono per
l’economia e l’occupazione dalla valorizzazione
del Made in Italy, è stato deciso di avviare un
percorso comune, per una sempre maggiore
valorizzazione del grano duro italiano di alta
qualità anche attraverso contratti di filiera che
interessino un numero sempre maggiore di
produttori nazionali, con il comune obiettivo di
risultare sempre meno dipendenti dall’estero.
12
REGIONALE
Al via la stagione
irrigua del Veneto
Sulla gestione idrica incombe il
deflusso ecologico. Servono deroghe
all’applicazione della normativa UE
Con la giornata dell’irrigazione promossa
dall’Anbi Veneto il 15 Marzo è ufficialmente
iniziata la stagione irrigua in Veneto. Alla tavola
rotonda insieme all’Assessore regionale Federico
Caner, Coldiretti Veneto ha contestualizzato
l’evento nell’ambito della sicurezza idraulica
e le anomalie climatiche testimoniate da
eventi anche se prevedibili pur sempre di
portata straordinaria. L’irrigazione ha svolto
un ruolo importante per il sistema agricolo
del Veneto - ha detto il presidente Daniele
Salvagno - promuovendo lo sviluppo economico
attraverso una maggiore diversificazione delle
produzioni agricole con più elevato valore
aggiunto. Attualmente sono serviti con sistemi
strutturati e non 550.000 ettari, ovvero al
50% del territorio regionale. La gestione del
sistema della bonifica è cruciale per la difesa
del territorio veneto: su 1.170.000 ettari di
superficie controllata, il 40% è gestito del
sistema delle idrovore, con punte del 100% nella
bassa pianura (si contano 184.600 ettari sotto il
livello del mare). La difesa idraulica consortile
ha retto, a riprova, nell’alluvione del 2010, e i
consorzi stanno contribuendo alla realizzazione
e alla gestione dei bacini di laminazione delle
piene che la Regione ha individuato lungo i
corsi d’acqua più critici. In un quadro generale
già vulnerabile la questione di un programma
europeo sulla protezione idrica è preoccupante
- ha spiegato Daniele Salvagno - tanto che
Coldiretti Veneto ha promosso una mozione
recentemente approvata in Consiglio regionale,
che impegna la Giunta ad agire con l’Autorità
di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali a
svolgere studi approfonditi valutando le giuste
deroghe alla Direttiva Quadro delle Acque.
Per raggiungere “lo stato buono” del distretto
idrografico veneto, tra le misure previste, c’è
anche l’introduzione del “deflusso ecologico”
che impone un maggiore rilascio delle acque
a valle delle opere di presa lungo i fiumi. In
particolare, questo obbligo vale per i fiumi a
regime “torrentizio” come il Piave e il Brenta,
solo per citare i più importanti. La pratica irrigua
fortemente ridimensionata con l’applicazione
senza deroghe del deflusso ecologico metterebbe
a rischio tutte le coltivazioni già alle prese
con le variazioni del clima che portano ad
annate siccitose con lunghi periodi di assenza
di pioggia. Le dinamiche vanno analizzate nel
loro complesso perché interessano l’agricoltura,
la produzione di energia, la fruizione turistica
delle aree di montagna e di pianura e, in
definitiva, tutta la cittadinanza. Coldiretti
chiede deroghe all’applicazione per la ricarica
delle falde. Si tratta di una scelta strategica -
conclude Salvagno - che consente di alimentare
un processo virtuoso di vivificazione dei centri
urbani non solo dei campi.
13
CINGOLI
CAMOPLAST
2 cingoli posteriori e
2 cingoli anteriori
Ex prove - Flange attuali
per J.D. 7R e 8R
€ 44.000,00 *
CHALLENGER
765E
Ore: 4000 - Anno: 2017
PTO 1000
Cambio Power Shift
Sollevatore anteriore
330 Cv
CHALLENGER
745 C
Anno: 2013 - Ore: 4600
Aria condizionata
Cambio Powershift
Ottime condizioni
€ 150.000,00 * € 110.000,00 *
435 Cv
NEW HOLLAND
T 8.435
Anno: 2016
Ore: 2650
Assale anteriore sospeso
Sollevatore anteriore
NEW HOLLAND
TM 135
Anno: 2001
Ore: 7699
*zavorra non inclusa*
85 Cv
NEW HOLLAND
4050
Anno: 2013
Ore: 5290
PTO 540 - 750
Terzo punto meccanico
Tratt. riservata *
€ 32.000,00 *
€ 28.000,00 *
CASE IH
PUMA 230
Cambio a varazione cont.
Sospensioni anteriori
Sospensione Cabina
Freni ad aria
235 Cv
CASE IH
PUMA 180
Anno: 2010 - Ore: 6300
PTO 540-750-1000
Sollevatore anteriore
Freni ad aria
110 Cv
CASE IH
CS110
Ore: 4780
PTO 540-750-sincr.
Cambio PowerShift
Sollevatore anteriore
Tratt. riservata * € 55.000,00 *
€ 28.000,00 *
DEUTZ-FAHR
200
Anno: 2000
Ore: 8388
163 Cv
DEUTZ-FAHR
6165.4 TTV
Anno: 2018 - Ore: 473.5
PTO 1000
Trasmissione TTV
Sollevatore anteriore
163 Cv
DEUTZ-FAHR
AGROTRON M 620
Anno: 2009 - Ore: 5264
PTO 540-750-1000
Aria condizionata
Freni ad aria
€ 23.000,00 *
€ 75.000,00 *
€ 34.000,00 *
JOHN DEERE
8295 R
Ore: 9000
Motore revisionato
Trasmissione revisionata
PTO 1000
330 Cv
JOHN DEERE
8530
Anno: 2009 - Ore: 9200
Cambio Autopower nuovo
a 7000 ore
Assale sospeso
JOHN DEERE
7530
Anno: 2007 - Ore: 9800
PTO 540-750-1000
Cambio AutoPower
Freni ad aria
€ 95.000,00 *
€ 73.000,00 *
€ 62.000,00 *
FENDT
724
Ore: 6200
Anno: 2014
180 Cv
FENDT
718 VARIO
Anno: 2007 - Ore: 4600
Cabina sospesa
Ponte sospeso
PTO 540-750-1000
168 Cv
FENDT
716 VARIO
Anno: 2002 - Ore: 9583
PTO 1000
Cambio Vario
Freni ad aria
€ 85.00,00 *
Tratt. riservata *
€ 45.000,00 *
* Possibilità di Finanziamento da 2 a 5 anni, esclusa iva
Salvo approvazione dell’Istituto di Credito erogante. Per Termini e Condizioni delle offerte finanziarie fare riferimento ai Fogli Informativi consegnati al momento della richiesta di finanziamento. I calcoli sono
puramente indicativi e possono essere soggetti a variazioni al momento della richiesta di finanziamento. TAN e TAEG variabili in funzione della durata e dell’importo finanziato. Spese di istruttoria non comprese.
Per qualsiasi informazione contattate le nostre Sedi.
CONTATTO DIRETTO: 340 5305547
Via Calnova, 109 - 30020 Noventa di Piave (VE)
Tel. +39 0421 1931003 - venezia@bassan.com
www.bassan.com
LE NOSTRE FILIALI: Motta di Costabissara (VI) - Adria (RO) - Vedelago (TV) - Candiana (PD) - Noventa di Piave (VE) - Oppeano (VR)
Filiali Kobelco: Torre di Mosto (VE) - Bolzano Vicentino (VI) - Monastir (CA)
PROVINCIALE
I pacchi solidali
Coldiretti Venezia consegna
alle famiglie bisognose i pacchi
alimentari Made in Italy
Coldiretti Venezia nel mese di Aprile è stata
occupata nella distribuzione di pacchi solidali.
“Ci arrivano numerose le segnalazioni di
persone in difficoltà, da parte di Parrocchie,
Associazioni, a volte sono le persone interessate
a chiamarci- racconta il giovane Davide
Montino, presidente di Agrimercato Venezia
impegnato in prima linea nella consegna -
ci siamo organizzati per arrivare nelle case
e consegnare direttamente quanto messo
a disposizione dall’iniziativa promossa da
Coldiretti nella nostra provincia così come in
tutta Italia, a sostegno dei più bisognosi.”
Tra gli appuntamenti prefissati la Casa della
Solidarietà a Mestre in via Santa Maria dei
Battuti, dove le famiglie bisognose sono abituate
a recarsi per avere la spesa, hanno ricevuto in
dono anche il pacco della Coldiretti. “L’aiuto
della Coldiretti è davvero apprezzato- afferma
Elisa Lombardi responsabile dell’Emporio
Solidale- le famiglie che ci chiedono aiuto
sono passate da 53 nel 2019 a 170 nel 2021 e
continuamente riceviamo nuove richieste che in
tutti i modi cerchiamo di accontentare”.
Decine di mezzi sono stati organizzati per le
consegne lungo tutta la Penisola. Quasi un
migliaio le confezioni riservate al Veneto pari a
35 mila chilogrammi di prodotti Made in Italy.
Ogni famiglia è destinataria di un pacco di
oltre 50 chili con prodotti 100% italiani tra cui
pasta e riso, Grana Padano, biscotti, sughi, salsa
di pomodoro, tonno sott’olio, dolci e colombe
pasquali, stinchi, cotechini e prosciutti, carne,
latte, panna da cucina, zucchero, olio extra
vergine di oliva, legumi e formaggi.
Un’operazione che vuole essere un segnale
di speranza per il Paese e per tutti coloro
che in questi mesi hanno pagato più di
altri le conseguenze economiche e sociali
dell’emergenza Covid. Ma anche evidenziare
le grandi eccellenze del BelPaese che hanno
contribuito a rendere famoso nel mondo uno
stile di vita alimentare, sicuro e di qualità.
“Essere impegnati in questa missione nel
periodo di Pasqua - spiega Davide Montino - è
un’esperienza toccante. Ogni giorno gli incontri
arricchiscono umanamente il nostro lavoro.
15
PROVINCIALE
Rispettando la dignità delle persone e la loro
privacy, raccogliamo anche le testimonianze di
vita degli invisibili. Da chi come single e senza
lavoro si trova a crescere i bambini, dipendenti
della ristorazione che hanno perso il lavoro con
una famiglia da mantenere, chi deve pagare il
mutuo della casa ed ha perso il lavoro. Il Covid
sta lasciando un segno indelebile sulle fasce
più deboli della società - sottolinea Giovanni
Pasquali direttore di Coldiretti Venezia -
questo che stiamo compiendo è un atto di
responsabilità sociale”.
Fotovoltaico a terra
Già raccolte migliaia di firme.
La raccolta anche on line
sul sito change.org
Sono già migliaia le firme raccolte contro il
“Fotovoltaico su terra”. La petizione promossa
dal comitato civico Mamme Zero Consumo
Suolo è operativa dai primi giorni di Aprile. Nei
mercati coperti di Campagna Amica i produttori
a sostegno della iniziativa sono a disposizione
per dare informazioni su quanto stia accadendo
sul territorio regionale e sul progetto di legge
ora in Consiglio Regionale che se approvato
bloccherebbe questo scempio. Il rischio è che i
campi coltivati vengano sottratti agli agricoltori,
come sta accadendo con oltre 50 ettari a Loreo
nel Polesine, a favore di grandi società spesso
straniere che con la scusa della produzione di
energia pulita deturpano il paesaggio installando
distese di pannelli solari sui terreni fertili oggi
coltivati per produrre cibo. La normativa che
sta seguendo l’iter amministrativo definisce le
aree dove poter insediare i moduli fotovoltaici
ovvero sui tetti dei capannoni abbandonati, sulle
cave dismesse e su zone marginali senza privare
i cittadini di un pezzo di verde fruibile a tutti
ma soprattutto la base del lavoro delle nuove
generazioni di imprenditori agricoli che vogliono
investire con soluzioni ecosostenibili con piani di
sviluppo rurale rispettosi dell’equilibrio naturale.
Coldiretti Veneto registra intanto gli atti
amministrativi di alcuni comuni virtuosi. Il primo
tra tutti Nogarole Rocca in provincia di Verona
che ha bandito i pannelli solari dal perimetro
comunale con una delibera già mesi fa. Stessa
attenzione ha dimostrato recentemente il comune
di Boara in provincia di Rovigo opponendosi
ad una proposta di installazione. Si tratta di
esempi che possono fare la differenza in attesa
dell’approvazione definitiva della norma veneta e
che ci auguriamo possano essere imitati da tutti i
Sindaci del Veneto.
16
PROVINCIALE
La mobilitazione di Coldiretti Veneto continua
senza sosta e coinvolge anche i più piccoli con
un concorso scuola per animare un dibattito
sulla bellezza del creato e fornire una prospettiva
diversa alla società, quella vista con gli occhi
innocenti dei bambini.
All’insegna della condivisione degli obiettivi
l’appello è rivolto a tutte le forze sociali, ai
rappresentanti dei gruppi spontanei, affinchè la
voce di una singola mamma di Rovigo, insegnante
e ispiratrice del movimento di protesta, diventi un
coro unanime.
N
fotovoltaico
a terra
Siamo semplici cittadini veneti
Amiamo la nostra terra e vorremmo che venisse consegnata ai nostri figli e ai nostri nipoti in buono stato. Il
territorio della nostra regione è ancora bello e ben tenuto e ciò lo si deve innanzitutto agli agricoltori che
sono impegnati quotidianamente a produrre cibo buono e sano, investendo in quelle cose che anche noi
desideriamo: il rispetto della natura e degli animali, la cura della bellezza, la sicurezza alimentare, il minor uso
possibile di prodotti chimici.
Abbiamo saputo che una parte importante dei campi attualmente coltivati verrà destinata all’installazione
di pannelli fotovoltaici a terra.
Siamo d’accordissimo che si investa per produrre energia pulita che non inquini, ma perchè sacrificare i
terreni coltivati?
Basta guardarsi attorno per vedere tante aree degradate, tetti ancora con l’amianto che potrebbero essere
coperti dai pannelli fotovoltaici! Quanti capannoni abbandonati potrebbero essere utilizzati per produrre
energia green!
Perchè distruggere la bellezza di un campo coltivato?
Diciamocelo sinceramente: chi può dire che questi pannelli a terra sono belli? Nessuno!
In questi giorni si parla del parco fotovoltaico in provincia di Rovigo che i contadini della Coldiretti stanno
combattendo. Quell’area ha anche un valore turistico, è a pochi passi dal delta del Po. I turisti che arrivano da
lontano saranno contenti di percorrere quelle strade “ammirando” i pannelli fotovoltaici, piuttosto che i
campi di grano o di lavanda?
Smettiamola di distruggere irreparabilmente queste terre, perchè ci sono tanti altri modi per fare energia
pulita. Noi siamo con i contadini che con la loro denuncia ci hanno informato di cosa sta accadendo. Ed ora
loro non sono più soli perchè con loro ci siamo noi.
IO FIRMO LA PETIZIONE PER PROTEGGERE IL SUOLO AGRICOLO!
SOSTIENI ANCHE TU LA BATTAGLIA DEI CONTADINI
www.facebook.com/Mamme-Zero-Consumo-Suolo-102970231911873
17
PROVINCIALE
Allarme nutrie, problema serio
A rischio l’assetto idrogeologico,
servono nuovi strumenti e risorse
per il piano di controllo
Per gli agricoltori la nutria rappresenta un grave
problema già da parecchi anni. Rive che franano,
argini che cedono, fossati come colabrodo,
gli operatori agricoli sono esposti sempre più
ad incidenti durante le fasi di lavorazione in
campagna a causa del proliferare delle nutrie.
Nonostante l’intervento della Regione con il
decreto n. 1545 del 10 ottobre 2016 inerente
“Piano Regionale Triennale Nutria, per il
suo contenimento, controllo ed eventuale
eradicazione”, già prorogato e valevole fino a
giugno 2021, il problema è più che mai allarmante
e colpisce tutta la provincia di Venezia da nord
a sud, “Molti degli argini sono completamente
franati- afferma Stefano Lionello segretario di
zona di Cavarzere- e a differenza degli altri anni,
le nutrie ora stanno arrivando anche in centro
città”. “Le sponde dei canali sono completamente
rovinate, tanto da costringere l’intervento del
Consorzio di Bonifica per la sistemazione, con
ingenti spese che ricadono su tutta la collettività.
Mi chiedo se sia necessario che succeda
un’alluvione prima che si affronti questo problema
in modo sistematico,” afferma Andrea Pegoraro
presidente di sezione Coldiretti Portogruaro e
consigliere del Consorzio di Bonifica del Veneto
Orientale, denunciando una situazione ormai
insostenibile di cui deve prendere coscienza non
solo chi vive in campagna. Problematica questa,
che riguarda tutti i Consorzi di Bonifica non solo
quello a nord della provincia.
La nutria vive a stretto rapporto con l’acqua,
nelle vicinanze di canali, fiumi e stagni; ma arriva
tranquillamente in terraferma ed in mezzo ai
campi coltivati alla ricerca di cibo. Essa è ormai
colonizzata lungo la rete idraulica di bonifica della
provincia di Venezia tanto che si stima la presenza
di diverse decine di migliaia di capi e la situazione
sta peggiorando quotidianamente.
È pericolosa non solo dal punto di vista del rischio
igienico sanitario derivante dal fatto che la nutria
può trasmettere la leptospirosi, pericolosa malattia
trasferibile all’uomo, ma in particolare per il
danneggiamento della rete idraulica, mettendo
a rischio la stabilità e l’integrità degli argini di
canali e fiumi con l’aggravarsi del problema in
questi ultimi anni di piogge torrenziali. “Presidio
la mia campagna da anni, afferma Michele Borgo,
presidente di sezione di Cavallino Treportirispetto
pedissequamente la normativa e ne
catturo diverse all’anno (la normativa prevede
che se ne possano catturare e seppellire 20kg ad
ettaro) ma il problema è per le grandi estensioni
di terreno che non consentono un controllo
semplice o per i terreni demaniali dove nessuno
agisce. Lì si assiste ad un proliferare di roditori,
portando a danni consistenti ai terreni”.
Dal 2016 dopo anni di pressing da parte di
Coldiretti, la Regione aveva affrontato il
problema con un piano organico ed una strategia
comune coinvolgendo tutte le Amministrazioni
predisponendo sia una formazione adeguata, sia
anche delle indicazioni per la cattura dei roditori
e per il loro smaltimento.” Per la provincia di
Venezia il problema è drammatico- sottolinea
il presidente di Coldiretti Venezia, Andrea
18
PROVINCIALE
Colla- per questo chiediamo che venga valutato
un nuovo piano di intervento più incisivo che
tenga conto dei gravi danni causati dal roditore,
sia sulle arginature che sui raccolti. Tale piano
dovrebbe essere reso efficace attraverso l’uso di
tecnologie d’avanguardia per individuare i siti di
insediamento del roditore, integrato con incentivi
ad hoc per sostenere le azioni di abbattimento e di
smaltimento delle carcasse e per attivare moderni
strumenti che in tempo reale favoriscano la
mappatura della presenza delle nutrie.
L’attenzione sull’argomento è alta tanto che dal
territorio è arrivata fino ai tavoli del Consiglio
Regionale con una mozione in discussione a
Palazzo Ferro Fini affinché siano prese le misure
necessarie per affrontare una programmazione
quinquennale con gli strumenti all’altezza delle
richieste manifestate dagli imprenditori agricoli
e dagli enti coinvolti. Questa situazione, se
trascurata, può solo degenerare ulteriormente. Su
questo l’amministrazione regionale può impegnarsi
da subito, prevedendo nuove metodologie
applicate alla prospettiva di una programmazione
di cinque anni, con soluzioni all’altezza delle
richieste di sicurezza non solo manifestate dal
mondo dell’agricoltura ma dall’intera collettività.
PROVINCIALE
Incontri webinar per gli associati
Legge di Bilancio, legge Sabatini
e Credito d’imposta Agricoltura 4.0
La pandemia ci costringe a nuove formule di
comunicazione quali i webinar a cui Coldiretti
Venezia ha ricorso in più occasioni per incontrare
gli associati, in particolare per dare più elementi
informativi, consigli pratici in merito alle
novità sulla legge di bilancio e alle opportunità
offerte dalla Legge Sabatini e alla fruizione
del credito d’imposta agricoltura 4.0. Nel
primo incontro sono intervenuti Silvia Trevisi,
Responsabile dell’Ufficio Assistenza alle Imprese
e Gennaro Vecchione responsabile Fiscale e
Tributario entrambi collegati dagli uffici della
Confederazione Nazionale Coldiretti a Roma. Tra
gli argomenti trattati il mantenimento di alcune
agevolazioni fiscali come l’esenzione al pagamento
dell’imu e l’rap agricola, la cui conferma
arriva da trattative ed un importante lavoro di
concertazione portato avanti dalla Confederazione
Coldiretti al fine di difendere il difficile lavoro
delle imprese agricole italiane. Anche l’abolizione
dell’Irpef agricola rappresenta un ulteriore sgravio
fiscale, portando ad una detassazione per gli
agricoltori in 2 anni di oltre 1,3 miliardi di euro.
Particolare attenzione anche per i giovani che
decidono di intraprendere un’attività agricola, per
gli under 40 è prevista infatti l’esenzione totale
dai contributi previdenziali per i primi 3 anni
di attività. Molte altre novità e conferme sono
state illustrate dai relatori tra cui il responsabile
dell’area Fiscale Impresa Verde Paolo Bortoletto,
riferimento per Coldiretti Venezia e Veneto, che
vanno a sottolineare l’attenzione del Governo
per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole,
della pesca e dell’acquacoltura a cui sono stati
destinati 150 milioni di euro per il 2021. Altro
tema che ha riscosso l’attenzione di molti associati
durante il secondo incontro, riguarda l’agricoltura
4.0: La digitalizzazione delle campagne è un
fattore di grande importanza insieme agli
interventi specifici per il rinnovo dei macchinari
che devono consentire all’azienda agricola di
impiegare in maniera sinergica e interconnessa
tecnologie avanzate con lo scopo di rendere più
efficiente e sostenibile la produzione. Tutto questo
va verso una direzione, ovvero agevolare una
decisa svolta verso una rivoluzione verde, una
transizione ecologica e digitale. Paolo Bortoletto,
ha ripercorso e spiegato le novità presentate prima
nella Legge Sabatini e successivamente nella
finanziaria con il credito d’imposta nell’ambito
della norma Agricoltura 4.0. Entrambe vanno
ad agevolare investimenti su nuovi beni
strumentali, ma vi sono dei vincoli precisi che
vanno attentamente ponderati. Uno tra tutti il
rispetto rigoroso delle norme sulla sicurezza sul
lavoro, a riprova che un’impresa che guarda al
futuro non può prescindere da queste. A portare
esempi pratici sulle tipologie di acquisto di nuove
attrezzature di lavoro e macchinari è stato Paolo
Pometto, responsabile tecnico della ditta Sergio
Bassan. L’obiettivo infatti è di incentivare le
micro e piccole imprese che operano nel settore
della produzione primaria dei prodotti agricoli
ad investire su attrezzature sofisticate, di grande
precisione, caratterizzate da soluzioni innovative
per abbattere in misura significativa le emissioni
inquinanti, ridurre il livello di rumorosità, il
rischio di infortuni, ottimizzando i tempi di
produzione e la precisione nella realizzazione del
lavoro.
20
Scopri di più
MIGLIORA
L’EFFICIENZA
DELLA TUA AZIENDA
LE NOSTRE SOLUZIONI BENEFICIANO DEL CREDITO D’IMPOSTA
Urbana progetta e supporta la trasformazione della tua azienda in funzione delle disposizioni normative
stabilite dall’attuale manovra economica con agevolazioni fiscali fino al 40% di credito d’imposta,
previste dalla legge di bilancio 2021 n.178/2020.
URBANA SMART SOLUTIONS SRL
Telefono 041 268 9294
Mail info@urbanasmart.com
urbanasmart.com
PROVINCIALE
L’importanza del sistema SQNPI
Intervista a Franco Passador,
direttore Vi.V.O Cantine
Vi.V.O. Cantine con 2000 soci Produttori
oltre che 6000 ettari di vigneti autoctoni
e internazionali è per dimensione la più
importante cooperativa vitivinicola del Veneto
Orientale, come è maturata la scelta di aderire
al sistema SQNPI?
Vi.V.O. Cantine condivide e supporta
integralmente il sistema SQNPI per una serie
di ragioni. La prima assume carattere etico:
la nostra Cooperativa persegue, per sua stessa
costituzione e natura, gli obiettivi di una
produzione di elevata, riconosciuta qualità, da
sempre improntata alla tutela dell’ambiente e
del consumatore finale.
La seconda riveste natura commerciale: lo
sviluppo di una maggiore sensibilità e quindi
l’incremento di interesse per questo tipo di
prodotti che si sono sviluppati da parte dei
consumatori sul mercato europeo e mondiale.
La terza riflette il quadro normativo vigente a
più livelli: le linee guida europee incentrate sulla
sostenibilità ambientale, come pure il metodo
di calcolo del punteggio aziendale per l’accesso
ai finanziamenti PSR/OCM. Ma anche il deciso
orientamento del Consorzio del Prosecco verso
la DOC Prosecco Sostenibile.
Con tutta evidenza questi rilievi muovono nella
direzione della Certificazione SQNPI che si
prefigge di ridurre l’impatto ambientale prodotto
dall’uso non corretto dei prodotti chimici in
agricoltura. Certificazione declinata secondo
i Disciplinari di Produzione Integrata e le Linee
Tecniche di Difesa Integrata emanati a livello
Nazionale eRegionale.
Sono stati coinvolti tutti gli associati in questo
percorso? Quale adesione si attende?
Posto che trattasi di un progetto di straordinario
valore ed interesse abbiamo raggiunto tutti i
nostri Soci mediante una lettera del nostro
Presidente, Prof. Corrado Giacomini, quindi,
compatibilmente con le vigenti norme
pandemiche, abbiamo organizzato una serie
di videoconferenze informative sul tema cui
ha partecipato un numero considerevole di
Conferenti.
Sulla base dei contatti intrattenuti con i Soci,
ovvero delle loro richieste e manifestazioni di
interesse, ritengo intenda aderirvi oltre il 50%
dei nostri Produttori in generale e la quasi
totalità dei conduttori di Pinot Grigio DOC e di
Prosecco DOC.
Ritiene che l’utilizzo del marchio SQNPI
possa rappresentare un valore aggiunto per
le Cantine ViVO? E quale per i produttori
associati?
Occorre convenire che il marchio SQNPI si
PROVINCIALE
configura quale risposta alla domanda orientata
verso prodotti ad alto contenuto nutrizionale
e salutistico; alla crescente attenzione del
consumatore verso la sicurezza alimentare
e verso la qualità (tipicità e biologico); alla
disponibilità di informazioni sui temi della
tracciabilità del prodotto.
In considerazione di ciò la Certificazione
SQNPI, ovvero il riconoscimento di un marchio
di pregiata qualità, consentirà a Vi.V.O. di
confermare importanti posizioni fino ad ora
raggiunte sui mercati, di creare nuove possibilità
di sviluppo correlate al valore della proposta, di
intercettare una parte qualificata della clientela
particolarmente sensibile ed attenta alla
sostenibilità ambientale.
Vero è che la sostenibilità incide positivamente
sulle performance, genera variabili come
drivers di creazione di valore sia a livello di
differenziazione dell’offerta che sulla strategia
di risparmio dei costi, produce margini di
miglioramento soprattutto nella capacità di
“fare rete” (i rapporti di filiera, il trasferimento
tecnologico e la gestione della conoscenza).
Queste le opportunità, le possibilità concrete
che tale operazione genera a vantaggio della
Cooperativa, ossia dei Soci.
Il mercato è sempre più attento alle modalità
di coltivazione delle materie prime, come vede
il futuro per le aziende vitivinicole, in merito
alla sostenibilità?
Secondo uno studio recente elaborato da
un primario Istituto di ricerca nazionale, la
sostenibilità è vantaggiosa per le aziende in
quanto: migliora la percezione della buona
gestione dell’azienda (26%); porta nuovi clienti
(24%); riduce i costi e aumenta la profittabilità
(21%).
Sul punto si consideri poi la straordinaria
portata dei progetti e dei fondi destinati ora dal
MIPAAF all’Agricoltura Sostenibile, che da
soli imprimono una linea di indirizzo sicura ed
inequivocabile.
Oserei dire che sia sul piano razionale che su
quello pragmatico la via della Sostenibilità è la
prima e unica via percorribile.
Aderire al marchio SQNPI comporta degli
aggravi nel metodo di coltivazione per gli
agricoltori?
La conduzione del vigneto nel rispetto dei
requisiti imposti dai Disciplinari e dalle Linee
Guida di Difesa Integrata Nazionali e Regionali
non comportano un ulteriore aggravio per i
produttori di uve, anzi, la corretta applicazione
dei principi agronomici suggeriti da tali
documenti e dalle buone pratiche indicate
possono consentire finanche un risparmio
economico diretto per gli agricoltori evitando
quando possibile, ad esempio, inutili interventi
di difesa e/o nutritivi. Chiaramente per poter
operare agevolmente in un regime produttivo
più sorvegliato e limitato è fondamentale che i
viticoltori raggiungano un livello di conoscenza
e di esperienza maggiore che in passato.
Dopo questo periodo di pandemia, ritiene che
Franco Passador
siano cambiate le modalità di consumo del
vino?
Risulta difficile parlare dei cambiamenti
avvenuti nel consumo del vino, cioè
di una realtà profondamente segnata
dall’imprevedibilità e dalla criticità Covid-19
ancora in atto, pur tuttavia secondo una
interessante indagine, che ha coinvolto 108
importatori e distributori provenienti da 10
Paesi, per il 48% dei buyer la Pandemia ha
causato un forte impatto sul mercato, per il 40%
un impatto moderato, per il 12%, invece, nessun
impatto. Ne discende che per l’88% dei buyer
intervistati va comunque registrato un certo
impatto.
Nello specifico viene altresì segnalato: un
maggior consumo dei vini locali (17%), un
maggiore interesse per i vini “sostenibili” (14%),
un maggiore interesse per i vini a prezzi entry
level (8%), una riduzione nell’importazione di
vini (5%).
Anche questi dati paiono deporre a favore
delle scelte strategiche compiute dalla nostra
Cooperativa.
Il metodo di coltivazione integrata, cambia la
qualità del prodotto finale?
Va detto che un vino ottenuto da agricoltura
integrata comporta un miglioramento
qualitativo del prodotto, non tanto sotto il
profilo organolettico percepibile da parte del
consumatore finale durante la degustazione
quanto piuttosto sul piano della sua salubrità e
genuinità senza tralasciare i benefici ambientali
diretti che ne derivano (es. una riduzione
della contaminazione delle acque superficiali
e di falda, una minor residualità chimica nei
suoli, il rispetto della flora e fauna selvatica, la
tutela degli insetti impollinatori e della micro
fauna, la riduzione dell’impronta carbonica in
atmosfera, il miglioramento della fertilità dei
terreni, ecc..).
È questa la qualità globale, la qualità reale cui
tutti dobbiamo guardare e tendere.
23
TECNICO
SQNPI
SISTEMA di QUALITÀ NAZIONALE
di PRODUZIONE INTEGRATA
QUAL È LA NORMATIVA
DI RIFERIMENTO?
La LEGGE 3 febbraio 2011, n. 4
Disposizioni in materia di etichettatura e di
qualità dei prodotti alimentari.
All’articolo 2 istituisce il SQNPI, che al
comma 3 recita «È’ istituito il «Sistema di
qualità nazionale di produzione integrata», di
seguito denominato «Sistema». Il Sistema è
finalizzato a garantire una qualità del prodotto
finale significativamente superiore alle norme
commerciali correnti. Il Sistema assicura
che le attività agricole e zootecniche siano
esercitate in conformità a norme tecniche di
produzione integrata, come definita al comma
4; la verifica del rispetto delle norme tecniche
è eseguita in base a uno specifico piano
di controllo da organismi terzi accreditati
secondo le norme vigenti.»
COSA SI INTENDE
PER PRODUZIONE
INTEGRATA?
L’agricoltura integrata o produzione integrata
è un sistema agricolo di produzione a basso
impatto ambientale che prevede l’uso
coordinato e razionale di tutti i fattori della
produzione allo scopo di ridurre al minimo il
ricorso ai mezzi tecnici che hanno un impatto
sull’ambiente o sulla salute dei consumatori
QUINDI…
Scelta di varietà resistenti, uso di
materiale di moltiplicazione certificato,
lotta meccanica alle malerbe o mezzi fisici
(solarizzazione, pirodiserbo, etc.), adozione
di modelli previsionali, concetto di soglia
economica, utilizzo di trappole per gli insetti,
diversificazione nella strategia chimica, utilizzo
di prodotti a bassa tossicità, utilizzo di prodotti
selettivi, mantenimento di biodiversità
nell’agroecosistema, formazione dei tecnici,
taratura delle macchine irroratrici, ecc..
Pertanto nei sistemi di produzione integrata
la lotta chimica con prodotti fitosanitari è
consentita (sebbene in parte limitata) ma deve
essere inserita in una gestione complessiva
di lotta a parassiti ed infestanti che deve
preferire, possibilmente, altri tipi di interventi.
CHI DETTA LE REGOLE?
La Legge 4 del 2011 ha istituito le Linee
Guida Nazionali Produzione Integrata che
vengono aggiornate annualmente; a loro volta
le regioni e Province Autonome redigono
i Piani di Controllo e i Disciplinari di
Produzione Integrata.
CHI PUÒ ADERIRE?
L’adesione al Sistema è volontaria ed è aperta
a tutti gli operatori che si impegnano ad
applicare la disciplina di produzione integrata
e si sottopongono ai relativi controlli.»
La certificazione è rivolta ai seguenti
operatori:
• agricoltori
• condizionatori
• trasformatori
• distributori (nel caso di prodotto
commercializzato sfuso)
Si può aderire sia in forma singola che in
forma associata.
24
TECNICO
QUALI SONO
I PRODOTTI
CERTIFICABILI
Prodotti agricoli Commercializzati sfusi
o confezionati. Al fine dell’ottenimento
della certificazione il controllo da parte
dell’Organismo di Controllo deve coprire le
fasi di coltivazione e post raccolta (costituite
da prepulitura e cernita, trasporto al centro
di lavorazione, calibrazione, conservazione,
condizionamento, confezionamento)
Prodotti trasformati Per potere essere
definito “Prodotto trasformato da produzione
integrata” le materie prime che lo
compongono devono provenire per almeno
il 95% da ingredienti di origine agricola,
riferiti al peso del prodotto finito, conformi
ai disciplinari di produzione integrata di
riferimento
COME SI FA
LA RICHIESTA
DI ADESIONE?
La richiesta di adesione va compilata
informaticamente tramite il Sistema
Informativo della Produzione Integrata -
SIPI e prevede, contestualmente, la scelta
dell’Organismo di Controllo tra quelli
accreditati ed inseriti nell’apposita lista gestita
dal Mipaaf.
CHE OBBLIGHI
ULTERIORI HO, RISPETTO
AD UNA AGRICOLTURA
TRADIZIONALE?
Pochi. In generale bisogna garantire
al prodotto certificato il rispetto di:
Rintracciabilità Separazione (delle
produzioni SQNPI dalle altre), Registrazioni,
Comunicazione dei Quantitativi.
Il rispetto dei disciplinari di produzione
integrata di riferimento prevedono la tenuta
delle registrazioni già previste dalla normativa
vigente (es. Quaderno di Campagna) e di
tutta la documentazione e le registrazioni
necessarie a dimostrare il rispetto dei requisiti
dello standard (es. Piani di concimazione,
provenienza del seme, DDT e/o fatture di
vendita indicanti i quantitativi venduti,
identificazione del prodotto raccolto sino al
conferimento al condizionatore).
Sono inoltre previste analisi volte a stabilire
la fertilità dei terreni oggetto di certificazione,
con cadenza variabile a seconda dei risultati
ottenuti, e almeno una analisi multi-residuale
annuale su un campione di prodotto, di
una delle colture delle quali è stata richiesta
l’adesione al SNQPI.
Inoltre si è sottoposti ad una Verifica
annuale di conformità aziendale da parte
dell’Organismo di Controllo che riguarda
tutte le colture per le quali è stata richiesta
la adesione al SNQPI (almeno per quanto
riguarda la presenza delle colture stesse).
QUANDO BISOGNA
FARE LA RICHIESTA
DI ADESIONE?
Per i Produttori agricoli la richiesta può
essere presentata prima dell’avvio delle
pratiche agronomiche relative alla coltura da
certificare oppure, in corso d’opera, nei casi
in cui sia possibile documentare la parte delle
attività colturali già svolte
Per Condizionatori, Trasformatori e
Distributori la richiesta può essere effettuata
in qualunque periodo dell’anno, ma
comunque prima dell’inizio di ogni attività
riguardante la gestione di prodotti o processi
attinenti al SQNPI.
Annualmente è necessario inviare attraverso
il SIPI la conferma di adesione e il piano
annuale di coltivazione con le specifiche
relative alle colture che intende assoggettare
al regime di certificazione
ESISTE UN MARCHIO?
Si. I lotti di prodotto certificati e ottenuti
conformemente a quanto disposto nei
disciplinari regionali di produzione integrata
possono essere identificati mediante l’apposito
marchio del SQNPI. Il Marchio deve essere
usato in conformità con le prescrizioni del
relativo Manuale d’uso.
25
PROVINCIALE
Il nuovo sito per il progetto
“Energia agricola a km 0”
Su www.energiaagricolaakm0.it
tutta la storia dalla nascita
all’evoluzione della prima comunità
agro energetica 100% rinnovabile.
Daniele Salvagno,
Presidente Coldiretti Veneto
Da oggi ogni utente
potrà toccare con mano
il progetto Energia
agricola a km 0.
Grafica personalizzata,
contenuti esclusivi,
strumenti di green
marketing digitali
e form compilabili
online: sono tutte
caratteristiche studiate
per la realizzazione di un prodotto “tailormade”
altamente qualitativo che porterà valore
aggiunto alla community Coldiretti. Il nuovo
sito rappresenta l’ulteriore step nel processo di
espansione e riconoscibilità del progetto che lega
ForGreen e Coldiretti Veneto dal 2018 e Coldiretti
Puglia dal 2021.
“Un progetto importante caratterizzato da soluzioni e
benefici concreti dove le forti sinergie, partecipazione e
collaborazione con Coldiretti Veneto e Coldiretti Puglia,
ci hanno consentito di ascoltare e rispondere alle vere
domande ed esigenze della community che ad oggi
coinvolge i Soci Coldiretti” dichiara Vincenzo Scotti,
Amministratore Delegato di ForGreen Spa Società
Benefit. “Alcuni esempi sono l’efficientamento degli
impianti di produzione energetica, servizi e adempimenti
amministrativi, consumo di energia 100% rinnovabile a
condizioni e prezzi vantaggiosi, servizi di certificazione
e gestione della filiera, lo sconto annuale della fascia di
produzione e consumo di punta tramite il meccanismo
F1Free, il nuovo sito energiaagricolaakm0.it e ce ne
saranno molti altri ancora. Le caratteristiche e le
potenzialità sono presenti e in prima linea. Non resta
che attendere online i prossimi aggiornamenti!”
“Coldiretti Veneto è convinta che si debbano sviluppare
energie rinnovabili. Le modalità per sostenere questo
percorso devono essere virtuose per dare agli agricoltori
un ruolo da protagonisti” afferma Daniele Salvagno,
Presidente di Coldiretti Veneto. “Per questo
Coldiretti Veneto sostiene la realizzazione di micro
impianti agro energetici che non sfregiano il territorio,
che non compromettono la bellezza del paesaggio ne
feriscono l’ambiente. Con questi principi l’adesione
di Coldiretti Veneto ha prodotto una comunità
promuovendo progetti eco sostenibili tra gli imprenditori
agricoli e sviluppando una filiera agricola energetica
a kmzero investendo sulla reciprocità degli obiettivi.
Vincenzo Scotti,
Amministratore Delegato ForGreen Spa
La collaborazione
operativa su territorio
regionale - continua
Daniele Salvagno - ha
realizzato cento milioni
di chilowattora annui
prodotti da 2 mila mini
impianti fotovoltaici
installati nelle imprese
agricole che garantiscono
l’autonomia energetica
di circa 60 uffici centrali e periferici di Coldiretti
Veneto. Le sedi amministrative, grazie al tributo
delle aziende, operano in regime di autosufficienza
evitando l’emissione in atmosfera di circa 400
tonnellate di CO2”. “Sta crescendo la prima comunità
agro energetica 100% rinnovabile con il contributo
essenziale della Puglia, una delle regioni più green
d’Italia, dove sarà prodotta, raccolta e ridistribuita
energia agricola a Km0. In Puglia le imprese agricole
socie della Coldiretti, con più di 700 impianti a fonte
rinnovabile, per lo più fotovoltaici installati sulle
coperture dei fabbricati agricoli, producono energia
rinnovabile soddisfacendo il bisogno annuo di oltre 15
mila famiglie, scongiurando l’immissione in atmosfera
di circa 8 milioni di kg di CO2 equivalente ogni
anno. La nostra agricoltura è la più green d’Europa
ed è all’avanguardia di un nuovo modello economico
circolare in cui si produce valorizzando anche gli scarti
con una evoluzione energetica che possa rappresentare
una parte significativa degli sforzi per modernizzare e
trasformare l’economia pugliese ed italiana. L’iniziativa,
non è solo occasione per risparmiare sulla bolletta
elettrica e condividere un’energia a km0, ma uno
stimolo a tutto il Paese che questa nostra grande forza
di Comunità diventi di tutti. Coldiretti Puglia ritiene
indispensabile il contributo del settore al percorso di
transizione energetica della regione, orientato alla
sostenibilità ambientale con la produzione di energia
green, la tutela del suolo, dell’acqua e dell’aria e del
corretto consumo energetico di matrice agricola, quale
leva di competitività e nel contempo di presidio e
salvaguardia dei territori, in particolare nelle aree più a
rischio del Paese”, dichiara il Presidente di Coldiretti
Puglia, Savino Muraglia.
26
FISCALE
Tutte le novità
del “Decreto Sostegni”
Ecco le misure previste a sostegno
delle imprese per sostenere la ripresa
Il 22.03.2021 è stato pubblicato sulla G.U. al n.
70, il Decreto legge n. 41/2021, c.d. “Decreto
Sostegni”, in vigore dal 23.3.2021 e contenente
“Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese
e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi
territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19”.
MISURE
DI CARATTERE GENERALE
NUOVO CONTRIBUTO
A FONDO PERDUTO
È riconosciuto un contributo a fondo perduto
a favore degli “operatori economici colpiti
dall’emergenza epidemiologica «Covid-19», a
prescindere dall’attività esercitata (ossia dal
codice Ateco).
Chi può usufruirne
Tale agevolazione spetta ai soggetti titolari di
partita IVA, residenti in Italia:
• esercenti attività d’impresa/lavoro autonomo
(sono ammessi anche i lavoratori autonomi
iscritti agli Enti di diritto privato di previdenza
obbligatoria, ad esempio, CNPADC, Inarcassa,
CIPAG, ENPAM, Casse Interprofessionali);
• titolari di reddito agrario di cui all’art. 32
TUIR;
• enti non commerciali, compresi gli enti del
terzo settore e gli enti religiosi civilmente
riconosciuti, in relazione allo svolgimento di
attività commerciali.
Condizioni richieste
Al fine di usufruire del contributo in esame è
richiesta la sussistenza delle seguenti 2 condizioni:
• aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi
non superiori a 10 milioni di euro;
• aver registrato nel 2020 un calo mensile
medio del fatturato e dei corrispettivi rispetto
al 2019 di almeno il 30%
Il contributo non spetta:
• ai soggetti la cui attività sia cessata alla data del
23 marzo 2021;
• ai soggetti che abbiano attivato partita IVA
dopo il 23 marzo 2021, ad eccezione degli eredi
che proseguono l’attività del deceduto;
• agli enti pubblici (art. 74 del TUIR);
• agli intermediari finanziari e società di
partecipazione (art. 162-bis del TUIR)
Ammontare del contributo
Il contributo è determinato applicando una
specifica percentuale alla differenza tra
l’ammontare medio mensile del fatturato/
corrispettivi 2019 e l’ammontare medio mensile
del fatturato/corrispettivi 2020. La percentuale
applicabile varia in base ai ricavi/compensi
2019:
• 60% per ricavi e compensi
fino a 100.000 euro;
• 50% per ricavi e compensi
da 100.000 euro a 400.000 euro;
• 40% per ricavi e compensi
da 400.000 euro a 1.000.000 euro;
• 30% per ricavi e compensi
da 1.000.000 euro a 5.000.000 euro;
• 20% per ricavi e compensi
da 5.000.000 euro a 10.000.000 euro.
È comunque riconosciuto l’importo minimo di
1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per i
soggetti diversi dalle persone fisiche (compresi i
soggetti che hanno attivato la P.IVA nel 2020).
L’importo massimo del contributo erogabile è pari
a 150.000 euro.
27
FISCALE
Per poter beneficiare del contributo, dovrà essere
predisposta apposita istanza secondo il modello
ministeriale approvato con provvedimento prot.
n. 77923/2021 del 23.03.2021, da trasmette
telematicamente all’Agenzia delle Entrate, a
partire dal 30 marzo 2021 e non oltre il 28
maggio 2021.
Impresa Verde Venezia verificherà i presupposti ed
effettuerà la predisposizione nonchè l’invio dell’istanza
di richiesta del contributo a fondo perduto, salvo Vs
diverse indicazioni.
MISURE
DI SPECIFICO INTERESSE
PER IL SETTORE AGRICOLO
ESONERO CONTRIBUTIVO FILIERE
DELLA PESCA E DELL’AGRICOLTURA
La disposizione estende al mese di gennaio
2021 l’esonero dal versamento dei contributi
previdenziali e assistenziali, con esclusione dei
premi e contributi dovuti all’INAIL, per la
quota a carico dei datori di lavoro delle imprese
appartenenti alle filiere agricole, della pesca
e dell’acquacoltura già disposto per i mesi di
novembre e dicembre dal decreto-legge 28 ottobre
2020, n. 137 (articoli 16 e 16-bis), convertito,
con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020,
n. 176, solamente per le attività identificate
dai codici ATECO riportati nell’Allegato 3 del
medesimo decreto legge.
NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA
DI TRATTAMENTI DI INTEGRAZIONE
SALARIALE
Il decreto sostegni aumenta i periodi di
ammortizzatori sociali previsti dalla legge di
bilancio
Periodo
LEGGE DI
BILANCIO
Durata
Dal
Al
Contributo
addizionale
Dipendenti
in forza
Precluso
licenziamento
GMO fino
Cassa integrazione ordinaria
Assegno ordinario FIS
Cassa integrazione in deroga
CISOA
12 settimane (*)
12 settimane (*)
12 settimane (*)
90 giorni
01/01/2021
01/01/2021
01/01/2021
01/01/2021
31/03/2021
30/06/2021
30/06/2021
30/06/2021
No
No
No
No
Assunti dopo
il 25/03/2020
o in forza al
04/01/2021
31/03/2021
(*) I periodi di integrazione precedentemente richiesti e autorizzati che ricadessero nei diversi periodi di fruibilità, sono imputati alle 12 settimane
Periodo
DECRETO
SOSTEGNI
Durata
Dal
Al
Contributo
addizionale
Dipendenti
in forza
Precluso
licenziamento
GMO fino
Cassa integrazione ordinaria
13 settimane
01/04/2021
30/06/2021 No
30/06/2021
Assegno ordinario FIS
Cassa integrazione in deroga
28 settimane
28 settimane
01/04/2021
01/04/2021
31/12/2021 No
Al 23 31/10/2021
marzo
31/12/2021 No
2021 31/10/2021
CISOA
120 giorni
01/04/2021
31/12/2021 No
31/10/2021
28
FISCALE
Vengono sostanzialmente confermati i tempi di
presentazione delle istanze (entro la fine del mese
successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo
di sospensione, ovvero se più favorevole, entro
la fine del mese successivo a quello di entrata in
vigore del decreto ovvero al 30 aprile 2021).
Divieto licenziamenti: due date
Per tutti i datori di lavoro beneficiari degli
ammortizzatori sociali è preclusa la possibilità di
avviare procedure di licenziamento collettivo e di
licenziamento individuale per giustificato motivo
oggettivo fino al 30 giugno 2021.
Tale divieto prosegue fino al 31 ottobre 2021 per i
datori di lavoro che accedono a Assegno ordinario
FIS, Cassa integrazione in deroga e CISOA
Le esimenti restano quelle già previste dai
precedenti decreti ovvero:
• licenziamenti motivati da chiusura definitiva
dell’attività
• contratto collettivo aziendale stipulato dalle
organizzazioni sindacali comparativamente
più rappresentative a livello nazionale (anche
di una sola) di incentivo alla risoluzione del
rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori
che vi aderiscano (nel caso per il licenziamento
il datore di lavoro è tenuto al versamento del
c.d. ticket di licenziamento)
A decorrere dal 1 luglio 2021 il blocco dei
licenziamenti è collegato alla fruizione dei
trattamenti di integrazione salariale con causale
Covid per cui ai datori di lavoro che avviino
procedure di licenziamento interdette resterà
preclusa la possibilità di accedere alla concessione
di tali trattamenti.
ALTRE MISURE
DI INTERESSE
INDENNITA’ LAVORATORI STAGIONALI
DEL TURISMO, STABILIMENTI TERMALI,
SPETTACOLO E SPORT
Ai lavoratori stagionali del turismo, degli
stabilimenti termali, dello spettacolo e agli
incaricati alle vendite, già beneficiari delle
indennità di cui agli articoli 15 e 15 bis D.L.
137/2020, è erogata un’ulteriore indennità una
tantum pari a 2.400 euro.
Un’indennità, della stessa misura, è riconosciuta al
ricorrere di ulteriori fattispecie dettagliatamente
indicate dalla norma.
PROROGA SOSPENSIONE ATTIVITA’
DELL’AGENTE DELLA RISCOSSIONE
Viene esteso al 30 aprile il periodo di sospensione
del versamento di tutte le entrate tributarie e
non tributarie derivanti da cartelle di pagamento,
avvisi di addebito e avvisi di accertamento
affidati all’Agente della riscossione (termine prima
fissato al 28 febbraio).
I versamenti oggetto di sospensione devono
essere effettuati in unica soluzione entro il mese
successivo al termine del periodo di sospensione
(31.05.2021)
ROTTAMAZIONE TER E SALDO
STRALCIO
Le rate della rottamazione ter e del saldo e
stralcio in scadenza nel 2020 possono essere
versate entro il 31.07.2021.
Le rate in scadenza il 28.02, il 31.03, il 31.05
e il 31.07.2021 possono essere versate entro il
30.11.2021.
ANNULLAMENTO DEI CARICHI
Sono automaticamente annullati i debiti di
importo residuo, alla data di entrata in vigore del
presente decreto, fino a 5.000 euro risultanti da
singoli carichi affidati agli agenti della riscossione
dal 2000 al 2010 (anche se ricompresi nelle
varie forme di rottamazione) delle persone fisiche
che hanno conseguito, nel 2019, un reddito
imponibile fino a 30.000 euro.
La stessa misura è estesa anche a soggetti diversi
dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel
periodo d’imposta in corso al 31.12.2019, un
reddito imponibile sino a 30.000 euro.
Sarà emanato, a tal fine, un apposito decreto.
Fino alla data dell’annullamento, è comunque
sospesa la riscossione dei debiti di importo
residuo fino a 5.000 euro.
Per i soggetti
in regime di esonero
(volume d’affari <7.000€)
Se hai avuto una perdita tra il 2019 ed il 2020 ti
invitiamo a contattare i ns uffici per verificare se ci
sono i requisiti. Ricorda che dovrai consegnarci, entro
il 14/05, copia delle autofatture e dei corrispettivi per
l’anno 2019 e 2020 nonché l’IBAN per ricevere il
contributo a fondo perduto
29
TECNICO
Semplificazione per il Piano
di gestione dei rischi
Scatta un’importante semplificazione,
fortemente voluta dalla Coldiretti,
per il Piano di gestione dei rischi
in agricoltura per il 2021
Sulla Gazzetta ufficiale dell’8 marzo è stato
pubblicato il decreto Mipaaf sul nuovo Piano di
gestione dei rischi con le istruzioni sulle modalità
di accesso al contributo pubblico sui premi
delle polizze assicurative agevolate stipulate
a copertura di produzioni vegetali e animali,
strutture aziendali e allevamenti zootecnici.
Il Piano gestione dei rischi 2021 prevede, come
dicevamo, una importante semplificazione, da
tempo annunciata e ora attuata, dopo il passaggio
con la Commissione Ue per la compatibilità
comunitaria, relativa al calcolo della resa storica
rilevante ai fini del contributo previsto dal Psrn
(Piano di sviluppo rurale nazionale).
L’agricoltore potrà non dichiarare e documentare
più analiticamente le sue rese storiche se
accetterà il Valore Standard (Standard Value)
decretato dal Ministero. Questo valore
rappresenta il valore unitario (ad ettaro) per
“aggregato / prodotto” che, moltiplicato per la
superficie grafica diverrà il valore ammissibile a
contributo.
Qualora l’agricoltore dimostri di avere in base
ai suoi dati specifici, un valore per ettaro (resa e
prezzo) superiore, potrà dimostrarlo e in questo
caso sarà questo il valore di riferimento per il
contributo.
Il metodo prevede che venga determinato un
valore standard dei ricavi ottenibili ad ettaro,
definito appunto “Standard value”, relativamente
a ciascuna specie coltivata, in funzione dei prezzi
di mercato, della presenza sul territorio delle
diverse cultivar e delle rese ordinarie medie
tipiche della zona.
La determinazione dello Standard Value tiene
altresì conto di indicazioni territoriali, ampie
anche se non nazionali, che distinguono e
caratterizzano un prodotto. Per quanto riguarda
l’uva da vino, il calcolo dello SV tiene anche
conto delle diverse indicazioni di origine e
marchi che contraddistinguono i prodotti con le
conseguenti, diverse redditività economiche.
L’utilizzo dello Standard Value è contributivo,
in quanto la finalità è quella di facilitare i
controlli per l’erogazione dei contributi, limitati
alla verifica che i valori assicurati, presenti in
ogni certificato assicurativo di un determinato
prodotto, non superino il valore dello Standard
Value applicato alle superfici. Qualora la verifica
si concluda con esito positivo, il contributo sarà
il massimo concedibile sul premio, calcolato
in funzione del valore della produzione,
determinato con lo Standard Value, moltiplicato
per l’effettiva superficie grafica.
Quest’impostazione comporta che dal 2021 il
Ministero non adotterà il Decreto prezzi che
stabiliva i prezzi massimi assicurabili per ogni
coltura/varietà; il nuovo Decreto riporterà gli
Standard Value per cluster di prodotto.
L’impostazione è sicuramente più efficace rispetto
30
TECNICO
al sistema attuale per le verifiche finalizzate
al riconoscimento del contributo pubblico
oltre a consentire all’agricoltore di conoscere
immediatamente il limite massimo di valore delle
produzioni che sarà ammesso a contributo. Il Pai
2021, rilasciato dal Caa Coldiretti, sarà sempre
necessario ai fini dell’attestazione delle superfici
coltivate per prodotto/comune.
Per quanto riguarda le modalità il decreto precisa
che le coperture assicurative che coprono la
mancata resa (quantitativa e/o qualitativa)
delle produzioni vegetali, possono avere diverse
combinazioni. Con le stesse polizze per le
avversità atmosferiche si possono assicurare
anche i danni da fitopatie e infestazioni
parassitarie.
Per lo stesso prodotto e la stessa area di
produzione si può sottoscrivere una polizza
assicurativa e aderire a un fondo per una
copertura mutualistica, ma devono essere coperti
rischi diversi. Le polizze scattano per la copertura
di perdite di produzione superiori al 20% della
produzione media annua dell’imprenditore
agricolo.
Per quelle sperimentali index based le perdite
devono superare il 30% della produzione
media annua dell’imprenditore agricolo; per
le sperimentali il 20%. Per quanto riguarda
allevamenti e produzioni zootecniche i costi
di smaltimento delle carcasse animali sono
assicurabili unicamente con polizze in cui sono
comprese tutte le cause di morte, sempre se
non risarcite da altri interventi comunitari o
nazionali. Sono ammissibili esclusivamente le
polizze che prevedono la copertura di perdite di
produzione superiori al 20% della produzione
media annua dell’imprenditore agricolo.
La copertura assicurativa per singolo beneficiario
deve comprendere l’intero allevamento,
ovvero l’intero prodotto ottenibile dai capi in
produzione, per ciascuna specie animale. Il valore
della produzione media annua che deve essere
dichiarato nel Pai, costituisce il valore massimo
assicurabile.
Il provvedimento indica le date in cui devono
essere sottoscritti polizze e certificati che sono
per il 2021: entro il 31 maggio per le colture
a ciclo autunno primaverile e per le colture
permanenti; entro il 30 giugno per le colture a
ciclo primaverile, e olivicoltura; entro il 15 luglio
per le colture a ciclo estivo, di secondo raccolto,
trapiantate; entro il 31 ottobre per le colture
a ciclo autunno invernale, colture vivaistiche,
strutture aziendali e allevamenti.
I termini possono essere differiti nel caso di
andamento climatico anomalo o per cause
impreviste. Sono ammissibili al sostegno
pubblico, le quote di adesione alla copertura
mutualistica versate dagli agricoltori aderenti
ai Fondi di mutualizzazione formalmente
riconosciuti dall’Autorità competente, contro
avversità atmosferiche, fitopatie, infestazioni
parassitarie ed epizoozie, spese amministrative di
costituzione dei fondi stessi ripartite al massimo
su un triennio in misura decrescente.
Per le coperture mutualistiche la sottoscrizione
deve avvenire per il 2021 entro il 31 maggio
per le colture a ciclo autunno primaverile e per
le colture permanenti; entro il 30 giugno per
le colture a ciclo primaverile, e l’olivicoltura,
entro il 15 luglio per le colture a ciclo estivo, di
secondo raccolto, trapiantate; entro il 31 ottobre
per le colture a ciclo autunno invernale, colture
vivaistiche e allevamenti. Anche per le polizze
mutualistiche i termini possono essere differiti
per andamento climatico anomalo o cause
impreviste.
La copertura mutualistica contro i drastici cali
di reddito settoriale è riferita all’anno solare
e deve prevedere una copertura di perdite di
reddito superiori al 20% del reddito medio annuo
del settore di riferimento determinato su base
unitaria. La copertura mutualistica può essere
attivata contestualmente agli altri strumenti
di gestione del rischio. La sottoscrizione delle
coperture mutualistiche per lo strumento di
stabilizzazione del reddito deve avvenire entro il
30 giugno.
31
TECNICO
A regime l’Anagrafe Lagomorfi
Dal 17 aprile obbligatorio
registrare la movimentazione
in Banca Dati Nazionale
Con il Decreto 2 marzo 2018, invece, già da
dicembre 2018, gli impianti di macellazione
sono tenuti alla registrazione delle macellazioni in
Banca Dati Nazionale.
Il Decreto introduce anche il censimento annuo.
Il detentore di allevamenti di conigli non familiari
deve registrare il numero totale
di conigli di età superiore ai 30 giorni allevati
nell’anno precedente, specificando il numero di
fattrici, di rimonte, di conigli da ingrasso e il
numero di animali di età superiore ai 30 giorni
morti in allevamento durante il periodo di
riferimento.
Per gli allevamenti di lepri, occorre indicare il
numero di coppie allevate durante l’anno. Anche
per gli allevamenti di camelidi e altri ungulati vale
lo stesso: il detentore registra in BDN il numero
totale di animali di età superiore ai 6 mesi allevati
nell’anno precedente e il numero di animali di età
superiore ai 6 mesi morti in allevamento durante il
periodo di riferimento.
Le registrazioni vanno effettuate, direttamente o
tramite delegato, entro il 31 gennaio di ogni anno.
Gli Uffici Zona Coldiretti sono a disposizioni per
fornire ulteriori informazioni. A partire dal 17
aprile 2021 l’allevatore, incluso il commerciante,
di conigli e lepri, ma anche di chiocciole, camelidi
ed altri ungulati, dovrà obbligatoriamente
registrare nella BDN (Banca Dati Nazionale)
dell’anagrafe zootecnica del
Ministero della Salute, le movimentazioni in
entrata ed in uscita (da e verso allevamenti o
verso stabilimenti di macellazione) per ciascuna
partita o, se del caso, dei singoli animali, sulla base
delle informazioni riportate sul Modello
4 già attualmente in uso.
Inoltre, dal 1° luglio 2021 il Modello 4 non
potrà essere più cartaceo ma dovrà essere
obbligatoriamente informatizzato.
È quanto prevede il Decreto 2 marzo 2018 che ha
istituito la BDN lagomorfi (esclusi i conigli
d’affezione), delle chiocciole, dei camelidi
(cammello, dromedario, lama, alpaca, guanaco,
vigogna) e di altri ungulati (yak, gnu, zebù,
cervo, capriolo, camoscio, daino, muflone,
stambecco, antilope, gazzella, alce, renna).
Nello specifico, gli allevamenti di lagomorfi, a
seguito dell’aggiornamento richiesto dal Ministero
ed eseguito dai Servizi Veterinari, sono già tutti
quanti registrati in BDN.
In particolare sono state registrate tutte le
attività che ospitano lepri e conigli, esclusi
quelli di affezione, di interesse zootecnico per
allevamento e per la stabulazione temporanea per
fini commerciali o espositivi (commercianti, fiere,
esposizioni, mercati).
Qualora un’azienda provveda autonomamente alla
richiesta di registrazione dell’allevamento,
questa necessita in ogni caso della validazione del
Servizio Veterinario.
La registrazione non sostituisce le autorizzazioni
previste per l’allevamento di animali, di
conseguenza l’allevamento può essere registrato
solo dopo averle acquisite insieme all’effettuazione
delle comunicazioni previste dalle vigenti
disposizioni, comprese quelle richieste dal
Comune ove è localizzata l’azienda.
Non hanno obbligo di registrazione gli allevamenti
familiari di conigli, ossia quelli con numero di fori
nido non superiore a 25, che non
movimentano animali verso altre aziende e in
cui i conigli sono allevati esclusivamente per
autoconsumo o utilizzo personale, senza alcuna
attività commerciale.
ABILITAZIONE
O DELEGA PER
ACCESSO ALLA BDN
Per poter materialmente operare nella BDN ed
effettuare le movimentazioni,
gli allevatori possono:
• inviare richiesta alla BDN, chiedere di essere
abilitati dalla BDN e, una volta autorizzati,
gestirsi direttamente l’anagrafe;
• delegare un soggetto terzo (per esempio il CAA
Coldiretti) alla gestione dell’anagrafe.
32
TECNICO
Aggiornamenti vitivinicoli
Gli uffici di Coldiretti Venezia restano
a disposizione per ogni informazione
ed approfondimento
PROROGA AUTORIZZAZIONI IN
SCADENZA NEL 2020
Il Regolamento UE 2020/2220, ha prorogato la
durata di tutte le autorizzazioni all’impianto o
al reimpianto scadute o in scadenza nel corso
dell’anno 2020 fino al 31 dicembre 2021. Il
mancato utilizzo delle sole autorizzazioni per
nuovo impianto prorogate, entro la nuova data di
fine della loro validità (31 dicembre 2021), sarà
soggetto all’applicazione delle sanzioni previste dal
Testo unico del vino.
PROROGA COLLAUDO BANDO
RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE
VIGNETI CAMPAGNA 2019 -2020
A seguito dell’emergenza COVID-19 2020 il
termine di presentazione del collaudo delle opere
realizzate con il bando PRRV Campagna 2019 -
2020 previsto per il 31/05/2021 sarà prorogato al
31/05/2022.
PROROGA AUTORIZZAZIONI IN
SCADENZA NEL 2021
Vi segnaliamo che in tema di autorizzazioni per
gli impianti vitati Coldiretti si sta adoperando
con il Ministero e su Bruxelles per ottenere anche
una proroga della validità delle autorizzazioni in
scadenza nel 2021 affinché sia
possibile utilizzarle entro il 31 dicembre 2022 o
rinunciarvi senza incorrere in sanzioni. In ogni
caso considerato che vi è ancora incertezza
sull’approvazione della proroga, Coldiretti
consiglia di provvedere agli impianti entro la data
di naturale scadenza.
Azioni regionali per il sostegno
alla barbabietola da zucchero
Al fine di garantire una diversificazione
colturale e sostenere il mantenimento della
produzione bieticola sul territorio regionale, con
il regolamento n. 1408/2013, Regolamento (Ue)
n. 316/2019 e L.R. n. 40 del 12.12.2003 articolo
35, la Giunta Regionale intende concedere
aiuti per l’anno 2021, per le superfici coltivate
a barbabietola da zucchero a favore di aziende
agricole regolarmente in possesso di fascicolo
aziendale che presentino la richiesta di aiuto
indicando il numero del contratto di fornitura
stipulato con un’industria saccarifera.
L’importo destinato al finanziamento del
programma operativo è quantificato in euro
350.000,00 sull’esercizio 2021. L’importo massimo
dell’aiuto per ettaro di superficie coltivata a
barbabietola è definito in euro 200,00 per un
massimo di 25.000,00 per azienda nel triennio.
L’azienda presenterà richiesta con un limite
minimo di superficie di 1 ha.
Per accedere agli aiuti sarà necessario presentare
domanda ad Avepa entro i termini previsti per la
presentazione della domanda unica.
Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici zona
di competenza.
33
FORMAZIONE
Un bilancio positivo per la
formazione di Coldiretti Venezia
Duemila ore di lezioni on line.
Esperienza vincente
il corso d’inglese per donne impresa
Con mille allievi e duemila ore erogate,
l’ente di formazione accreditato di Coldiretti
Venezia fa, a distanza di un anno dall’inizio
della pandemia, un primo bilancio delle azioni
messe in campo per preparare gli imprenditori
agricoli ad affrontare le sfide del mercato.
Abilitazioni professionali, qualifiche e tutti
gli aggiornamenti necessari allo svolgimento
delle attività sono avvenuti “a distanza” grazie
ai supporti tecnologici e ad una piattaforma
web che ha permesso agli utenti di provvedere
in autonomia alle necessarie performance
formative. Ora queste modalità utilizzate in un
periodo di straordinarietà devono diventare lo
strumento da usare sempre, semplificando la vita
agli imprenditori. Un esempio vincente è stato
il corso d’inglese di 56 ore portato a termine
da un gruppo di trenta donne imprenditrici
agricole veneziane. “Questa opportunità arrivata
grazie a un finanziamento della Regione Veneto,
ha consentito alle imprenditrici di migliorare
la conoscenza della lingua inglese, dapprima
in lezioni in aula inizialmente organizzate in
presenza, successivamente svolte a distanza e in
seconda battuta “one to one” con l’insegnante
che in questo modo è stata ancora più incisiva
nell’apprendimento. “E’ stata un’iniziativa
per noi molto utile e interessante - afferma
Raffaella Veronese, responsabile provinciale di
Donne Impresa - spesso nel lavoro ci troviamo
nelle condizioni di dover tenere i contatti con
l’estero e per chi non ha avuto una formazione
specifica d’indirizzo, si trova in difficoltà.”
A completamento del progetto, inoltre, nel
prossimo autunno, sperando in una situazione
migliore, le imprenditrici veneziane svolgeranno
un viaggio di studio in Gran Bretagna per
conoscere l’evoluzione del mercato Inglese
post-Brexit, approfondendo i cambiamenti
sociali in essere oltre manica e le opportunità di
internazionalizzazione delle imprese veneziane.
Tra le donne impresa c’è chi conduce l’attività
agrituristica di solo alloggio vicino a Venezia,
chi invece tratta anche la ristorazione, chi è
specializzato nel servizio di fattoria didattica,
chi è già proiettato all’internazionalizzazione
con le esportazioni del proprio vino, chi vende
i propri prodotti nei mercati agricoli e specie a
Venezia si trova di fronte turisti stranieri, chi
semplicemente ha visto nel corso uno stimolo per
migliorarsi. In tanti anni la professionalità delle
donne in agricoltura e’ cresciuta grazie anche ai
corsi di formazione.”
L’emergenza sanitaria ha evidenziato quanto
l’aspetto digitale sia determinante - spiega
Paolo Capuzzo responsabile della Formazione
di Coldiretti Venezia, il deficit di connettività
pesa di più nelle aree rurali e mette in difficoltà
la campagna più della città. Nonostante gli
elementi di svantaggio, il sistema formativo di
Coldiretti ha retto l’impatto raggiungendo gli
allievi ovunque. I moderni strumenti disponibili
hanno sollecitato l’alta specializzazione degli
operatori agricoli sempre più abituati a un
approccio smart e diretto con le opportunità di
crescita culturale. Diventa dunque irrinunciabile
procedere ad un ulteriore salto di qualità - dice
Coldiretti - consolidare l’uso di tecnologie
multimediali e di internet per migliorare
l’apprendimento facilitando l’accesso ai servizi
cosi come anche agli scambi in remoto e alla
fruizione e distanza. La frontiera dell’e-learning
è a portata di mano ed ha già dato degli ottimi
risultati.
34
FORMAZIONE
Formazione Coldiretti
Il futuro dell’Agricoltura Veneziana:
digitale ed ecosostenibile
L’attività
formativa
del 2021 di
Coldiretti
Venezia
accompagnerà
le aziende
associate nei
cambiamenti
dettati dalla nuova
Politica Agricola e dal
progetto europeo di contrasto ai
cambiamenti climatici (Green Deal).
Vogliamo rispondere alle domande e ai dubbi
dei ns. associati:
• Cosa prevede la nuova Riforma della Politica
Agricola Comunitaria?
• Cos’è e cosa prevede il Green Deal europeo e la
strategia Farm to Fork?
• Come le nostre aziende agricole possono trarre il
massimo vantaggio dalle nuove Politiche Agrarie?
• Cosa sono e cosa saranno gli eco-schemi?
• Possiamo fare agricoltura integrata e biologica
con utilizzo di tecnologie digitali?
• Quali sono e come funzionano le macchine e le
attrezzature che consentono di ridurre la chimica
in agricoltura?
• Quali aiuti prevede la Politica Agricola per
l’ambiente e l’innovazione tecnologica?
• È
veramente
difficile
passare
dall’agricoltura
convenzionale
alle metodologie
integrata e biologica?
• Cosa richiedono i
mercati del futuro e come
orientare in tal senso le nostre
aziende?
Docenti esperti e industrie meccaniche,
aiuteranno i partecipanti a conoscere le
tecniche e ad acquisire le competenze utili e
necessarie ad affrontare i cambiamenti in atto,
dettati dalla riforma della PAC.
I corsi - FINANZIATI DALLA REGIONE
VENETO NELL’AMBITO DEL FSE - della
durata di 32 ore ciascuno, si svolgeranno online
o in presenza (al termine dell’emergenza
COVID) seguendo le indicazioni dei docenti e
dei partecipanti!
Per approfondimenti e per iscrizioni vi invitiamo
a consultare il nostro sito web:
https://formazionecoldirettiveneto.simpledo.it
35
EPACA
Gli importi delle pensioni
per il 2021
Con decreto del Ministero
dell’Economia del 16 novembre sono
state fissate le rivalutazioni definitive,
per le pensioni, relative al 2020
e quelle provvisorie per il 2021
La circolare della direzione Generale dell’INPS
del 18 dicembre 2020 riporta quanto previsto
dal decreto ministeriale del 16 novembre per le
rivalutazioni definitive delle pensioni, per il 2020 e
quelle provvisorie per il 2021. La nota dell’Istituto
è completata con una serie di tabelle per le
diverse categorie di pensioni e assegni assistenziali
con i relativi limiti di reddito. La riportiamo sul
nostro mensile per render noto ai nostri associati
pensionati l’esiguità delle rivalutazioni dipesa
principalmente dalla grave crisi economica
derivante dall’emergenza sanitaria scatenata
anche nel nostro paese dal febbraio 2020.
Il decreto conferma che per il 2020 il tasso di
rivalutazione delle pensioni risulta maggiore di
quello provvisorio applicato a gennaio 2020.
Dall’aumento provvisorio del 0,40% applicato allo
0,50% definitivo determinato dai conteggi di fine
anno 2020 ne deriva un conguaglio dello 0,10%
che sarà corrisposto con la rata di gennaio 2021.
Il conguaglio di gennaio 2021 sarà di pochi euro
per le pensioni liquidate al trattamento minimo
mentre, per quelle di importo superiore, varierà da
13 a 25 euro.
Con lo stesso provvedimento il ministero precisa
che per il 2021 non saranno previsti aumenti
considerando la variazione negativa dell’indice
dei prezzi determinata dall’ISTAT e dovuta in
particolare alla difficile situazione economica del
nostro paese derivata, in maniera determinante
nel corso del 2020, dalla pandemia da Covid - 19.
Quindi il tasso di rivalutazione “provvisorio 2021
è dello 0,0% con la corresponsione delle pensioni
negli importi definitivi del 2020 che risultano
nella tabella allegata.
Ritorneremo sull’argomento, che interessa molti
nostri associati pensionati, quando conosceremo
il testo della circolare dell’INPS ed il testo della
legge di Bilancio con, ci contiamo di leggere fra i
molti commi, positive novità per le pensioni 2021.
Ricordiamo infine che ulteriori informazioni si
potranno richiedere agli addetti del Patronato
EPACA presenti in ogni sede Coldiretti della
nostra regione.
Le pensioni minime
Tipo pensione
2020 (provvisori)
2020 (definitivi)
2021
Pensione sociale
378,95
379,33
379,33
Assegno sociale
459,83
460,28
460,28
Trattamento minimo
515,07
515,58
515,58
36
EPACA
Le coltivatrici dirette in pensione
con 35 anni di contributi
Negli uffici di Coldiretti si potrà ricevere una
consulenza completa con le varie ipotesi di
pensionamento sia nella decorrenza che nell’importo
‘Opzione donna’ è una misura di accesso alla
pensione per le lavoratrici che entro il 31 dicembre
2020 hanno maturato un’anzianità contributiva
minima di 35 anni e un’età anagrafica di 59 anni
se autonome, 58 anni se dipendenti.
Al requisito anagrafico non si applicano gli
adeguamenti alla speranza di vita ma è prevista la
cosiddetta finestra di uscita:
a) dodici mesi dalla data di maturazione dei
previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento
pensionistico sia liquidato a carico delle forme di
previdenza dei lavoratori dipendenti;
b) diciotto mesi dalla data di maturazione dei
previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia
liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei
lavoratori autonomi.
Per la valutazione della contribuzione utile per il
perfezionamento dei 35 anni sono utili i contributi
a qualsiasi titolo accreditati (obbligatori, da
riscatto e/o da ricongiunzione, volontari, figurativi)
tranne i contributi accreditati per malattia e
disoccupazione. Si rammenta, inoltre, che a
seguito dell’introduzione del riscatto della laurea
agevolato (art. 20 dl n. 4/2019 convertito con legge
n. 26/2109) è possibile ricorrere al riscatto per
recuperare (con oneri ridotti) la contribuzione
necessaria (35 anni) per accedere alla pensione
con opzione donna. L’importo della pensione
viene determinato applicando le regole del
sistema contributivo con diritto all’integrazione al
trattamento minimo. È quindi opportuno fare una
verifica personalizzata per valutare la convenienza
tenuto conto di quanto verrebbe anticipato il
pensionamento, seppur con un importo un po’ più
basso, rispetto al requisito contributivo previsto
dalle regole ordinarie che richiede 41 anni e 10
mesi di contributi. Negli uffici di Coldiretti si potrà
ricevere una consulenza completa con le varie
ipotesi di pensionamento sia nella decorrenza che
nell’importo.
Esonero contributivo 2021
Confermato anche per il 2021 l’esonero contributivo
per i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli
Con la legge di bilancio 2020 (n.160 del 27/12/2019)
veniva previsto l’accesso all’esonero contributivo
alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola per
i soggetti che iniziavano l’attività nel 2020. Tale
esonero viene confermato anche per l’anno 2021
dalla legge di bilancio n.178 del 30/12/2020.
L’esonero è destinato ai coltivatori diretti (CD)
e agli imprenditori agricoli professionali (IAP),
con età inferiore ai 40 anni, con riferimento alle
nuove iscrizioni nella previdenza agricola in qualità
di titolare, per le attività iniziate tra il 1° gennaio
2021 e il 31 dicembre 2021.
La disciplina che regola l’esonero è contenuta nella
Circ. Inps 72 del 9/06/2020. È previsto l’esonero
dal versamento del 100% della contribuzione
dell’assicurazione generale obbligatoria per
Invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS), per un
periodo massimo di ventiquattro mesi, mentre
sono dovuti il premio Inail per l’assicurazione su
infortuni e malattie professionali per i coltivatori
diretti e il contributo maternità, per ciascuna
unità attiva iscritta. L’esonero non è cumulabile
con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di
finanziamento previsti dalla normativa vigente ed
è applicabile nei limiti previsti dai regolamenti
europei negli aiuti ‘de minimis’.
Il coltivatore diretto può richiedere il beneficio
per l’intero nucleo familiare o parte di esso, fermo
restando il rispetto del limite ‘de minimis’.
La fruizione del beneficio è subordinata alla
regolarità riguardante:
• l’adempimento degli obblighi contributivi
• l’osservanza delle norme poste a tutela delle
condizioni di lavoro
• il rispetto degli altri obblighi di legge
• il rispetto degli accordi e contratti collettivi
nazionali nonché di quelli regionali, territoriali
o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle
organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei
lavoratori comparativamente più rappresentative
sul piano nazionale.
Per consulenza e assistenza nella predisposizione
della domanda si potrà fare riferimento agli uffici di
Coldiretti.
37
ATTUALITÀ
La Coldiretti piange
Don Paolo Bonetti
Si è spento a Gorizia Don Paolo Bonetti,
consigliere ecclesiastico nazionale della
Coldiretti. Una notizia che ha sconvolto la
Confederazione, i territori e quanti hanno
avuto modo di conoscere un sacerdote di
grande umanità e di raffinata intelligenza.
Don Paolo ricopriva dal 1986 il ruolo di
consigliere ecclesiastico provinciale della
Coldiretti Gorizia, mentre dal 1999 aveva
assunto quello regionale del Friuli Venezia
Giulia. Nel novembre del 2012 era arrivata
la nomina consigliere ecclesiastico nazionale,
disposta dal Consiglio Episcopale Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana.
“La forza, la capacità di impegno, l’assunzione
di responsabilità di Coldiretti vengono da
lontano - riportava un passo del suo discorso
di insediamento -. Partendo dalla sua storia
possiamo aprirci a un realismo fiducioso,
frutto del suo patrimonio etico e spirituale,
bussola per muoverci sui nuovi scenari senza
disperdere gli orizzonti valoriali”.
“La Coldiretti perde un grande grandissimo
uomo e Dirigente che rimarrà per sempre
nel nostro cuore” ha affermato il segretario
generale della Coldiretti Enzo Gesmundo
mentre il Presidente Ettore Prandini lo ha
ricordato come “esempio di vita che nei
momenti più difficili ha sempre trovato le
parole e i gesti giusti per spronarci ad andare
avanti.”
Portale
del Socio
Coldiretti.
Oltre 50mila
iscritti dal Quaderno
di Campagna
all’app satellitare
Hanno superato quota cinquantamila gli
agricoltori iscritti al Portale del Socio
Coldiretti, anche sulla spinta dei nuovi servizi
offerti come il Quaderno di Campagna on
line che permette di registrare i trattamenti
direttamente in campo da smartphone e tablet
oppure da pc. L’obiettivo è aiutare gli associati
a semplificare la gestione aziendale, eliminando
le troppe carte, anche con l’aiuto degli
strumenti innovativi oggi messi a disposizione
dall’agricoltura 4.0. Un ventaglio di servizi che
vanno dalla fatturazione elettronica,alla tenuta
del fascicolo aziendale e sportello pratiche caa,
alla tenuta di archivi digitali utili per consultare
in velocità tutti i dati e scadenze relative alla
propria azienda, all’app satellitare Demetra
che consente di accedere alle mappe degli
appezzamenti delle singole colture, avvisando
inoltre se le colture possono andare in stress
idrico o se c’è un rischio gelata.
COME REGISTRARSI
AL PORTALE
DEL SOCIO COLDIRETTI
Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile
e gratuito. Basta andare su internet e digitare
l’indirizzo https://socio.coldiretti.it. Cliccando
su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di
Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il
numero di socio e non quello di tessera, ndr),
la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo
mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito
una mail che ti permetterà di completare la
registrazione e accedere ai servizi del portale.
38
Al tuo fianco per
COMUNICARE
la tua azienda
le tue idee
i tuoi prodotti
DIVENTA SOCIAL
CON NOI
CREIAMO CAMPAGNE
PROMOZIONALI
TRADIZIONALI E DIGITALI
DIAMO VITA
AL TUO VIDEO AZIENDALE
CONTATTACI
per un appuntamento
Chiama lo 0422303042 e chiedi di Marialuisa
o manda una mail a social@zetagroup.tv
V.LE XXIV MAGGIO 11, TREVISO
www.zetagroupvideo.it