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fitainforma_maggio_2021

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20<br />

indice<br />

Editoriale<br />

FOCUS<br />

Pandemia e creatività<br />

Iniziative / Dantesca<br />

La Divina Commedia al tempo del Covid<br />

Iniziative / Seminario<br />

di scrittura per il teatro<br />

Intervista / Mauro Dalla Villa<br />

Presidente FITA Veneto<br />

Intervista / Aldo Zordan<br />

Vicepresidente FITA nazionale<br />

Ritratti<br />

Gigi Proietti<br />

<strong>fitainforma</strong><br />

Bimestrale<br />

del Comitato Regionale Veneto<br />

della Federazione Italiana<br />

Teatro Amatori<br />

ANNO XXXIII<br />

giugno 2020<br />

Registrazione Tribunale<br />

di Vicenza n. 570<br />

del 13 novembre 1987<br />

Direttore responsabile<br />

ANDREA MASON<br />

Direzione e redazione<br />

Stradella delle Barche, 7<br />

36100 VICENZA<br />

tel. 0444 324907<br />

fitaveneto@fitaveneto.org<br />

www.fitaveneto.org<br />

Responsabile editoriale<br />

MAURO DALLA VILLA<br />

04<br />

Caporedattore<br />

Alessandra Agosti<br />

Grafica<br />

Stefano Rossi<br />

Segreteria<br />

Cristina Cavriani<br />

Giuliano Dai Zotti<br />

Eleonora Tovo<br />

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2


EDITORIALE<br />

È il momento di impegnarsi<br />

con ancora <strong>maggio</strong>re energia<br />

Da oltre un anno ci siamo ritrovati a vivere in un<br />

modo che non ha nulla a che vedere con le nostre<br />

abitudini, propensioni, necessità. A parte la buona<br />

pratica dell’igiene delle mani, il resto ci sta tutto<br />

molto stretto; ci stiamo comportando in maniere<br />

che non ci sono congeniali; però è necessario e,<br />

magari ciascuno a modo proprio, cerchiamo di<br />

adeguarci.<br />

Ci siamo abituati a salutarci a distanza, a non<br />

stringerci le mani, a non abbracciarci; giriamo<br />

mascherati, con l’autocertificazione e con<br />

limitazioni dei comportamenti che<br />

probabilmente abbiamo visto solo in qualche film<br />

di guerra o di fantascienza. Facciamo riunioni,<br />

conferenze, formazione, cerimonie e celebrazioni<br />

in streaming, ognuno però da casa propria e<br />

qualche volta neanche del tutto o propriamente<br />

abbigliato.<br />

Lo facciamo perché è necessario, ma siamo tutti<br />

consapevoli che la vita è fatta di tante altre cose.<br />

Ci mancano la socialità, la partecipazione, la cena<br />

con gli affetti e gli amici e, nel nostro ambito, le<br />

prove, lo spettacolo, il palcoscenico.<br />

Sono fiducioso che con le vaccinazioni, la bella<br />

stagione e la convivenza che dovremo avere con<br />

il nuovo stato delle cose, poco a poco torneremo<br />

alle nostre vite normali. È perciò arrivato il<br />

momento di riprenderci spazi, abitudini e voglia<br />

di fare, nel rispetto delle norme, certamente, ma<br />

con ancora <strong>maggio</strong>re energia di prima.<br />

Quell’energia che nell’ultimo anno abbiamo<br />

declinato in altro modo, ma che ora serve per<br />

ripristinare le nostre attività di teatro, spettacolo,<br />

socialità.<br />

È perciò il momento per tutti, sia Compagnie, che<br />

Direttivi della Federazione, di pensare ad un<br />

rinnovato impegno che possa far ripartire gli<br />

spettacoli e soprattutto che invogli il pubblico a<br />

tornare in sala.<br />

Qualche Comitato nella nostra regione ha già<br />

rinnovato i propri rappresentanti, altri invece si<br />

apprestano a farlo. Sia chi è stato appena eletto,<br />

sia coloro che invece si candideranno, devono<br />

essere consapevoli che inizia un nuovo percorso,<br />

probabilmente poco confrontabile con le<br />

abitudini passate e che invece necessita di idee e<br />

spirito nuovi.<br />

Per quanti si candidano per i prossimi rinnovi<br />

dovrà essere chiaro che la Federazione e le<br />

Compagnie affiliate necessitano di impegno,<br />

prima ancora che di nozioni o competenze.<br />

È compito degli associati, che saranno elettori,<br />

individuare chi potrà meglio assolvere alle<br />

esigenze di gestione federativa. Eleggere non per<br />

togliersi un'incombenza, ma per condividere una<br />

responsabilità. Candidarsi significa mettersi a<br />

disposizione, non - come alcuni pensano -<br />

assurgere a ruoli di visibilità o addirittura di<br />

potere.<br />

Se abbiamo chiaro questo, continueremo ad<br />

essere un riferimento, per i soci innanzitutto, ma<br />

anche per il pubblico che segue le nostre<br />

iniziative.<br />

Il prossimo 6 giugno rinnoveremo il Comitato<br />

Direttivo FITA Veneto. È un appuntamento<br />

importante al quale partecipare per essere<br />

determinanti, con la presenza e con il voto, nella<br />

gestione della nostra Federazione.<br />

Buon teatro a tutti.<br />

Mauro Dalla Villa<br />

Presidente FITA Veneto<br />

3


FOCUS<br />

PANDEMIA<br />

e CREATIVITÀ


LA RIFLESSIONE<br />

C’è noia e noia<br />

(e a volte fa bene)<br />

di Massimiliano Sonsogno<br />

Qualcosa è cambiato, proprio come nell’omonimo film in cui Jack<br />

Nicholson-Melvin, scrittore che soffre di disturbo ossessivo compulsivo,<br />

vede sgretolarsi la sua routine nell’istante in cui non trova<br />

più la stessa cameriera alla stessa tavola calda di sempre.<br />

Qualcosa ha messo in crisi la nostra presunta normalità, i nostri<br />

ritmi, e ha destabilizzato la nostra scala di priorità, sia personale<br />

ch e sociale. Qualunque cosa sia, così misteriosa e potente, ha<br />

mostrato quanto oggi ci sia qualcosa di più spaventoso di una<br />

malattia: la noia, fino a qualche mese fa unico virus da debellare<br />

grazie alle attività più disparate e frenetiche.<br />

Non pochi pensatori hanno trattato il tema, chi come Lucrezio<br />

interpretandola come rifugio, chi come Leopardi mostrandone la<br />

pervasività nell’esistenza umana, chi come Montale associandola<br />

alla mancanza di fiducia nel futuro.<br />

Nella prima poesia de I fiori del male, Beaudelaire parla della noia<br />

come la malattia dell’era moderna, l’incapacità di sentirsi vivi e<br />

presenti hic et nunc.<br />

Moravia, in un’opera intitolata proprio La noia (Sartre tratterà lo<br />

stesso tema ne La nausea, termine sicuramente più evocativo),<br />

la descrive come una “interruzione della corrente in una casa,<br />

una coperta troppo corta”. E forse noi oggi abbiamo toccato con<br />

mano cosa possa significare un’interruzione della corrente, anche<br />

se non in senso stretto, con l’impossibilità di uscire di casa per<br />

giocare a calcetto con gli amici o per andare a trovare i familiari.<br />

Moravia distingue una “noia volgare” (quella de nunciata da molti<br />

in questi ultimi tempi) dovuta alla mancanza di divertimento,<br />

da una noia esistenziale, profonda, che non lega gli uomini, ma li<br />

smuove e li muove, perché creino.<br />

Per Heidegger la noia è tempo vuoto l’inquietudine dell’uomo nasce<br />

quando ci si trova in un tempo non programmato e scandito<br />

di cui ormai<br />

siamo schiavi . Così, abituato a evitare ogni occasione di sosta e di<br />

riflessione su di sé, l’uomo perde di fatto sé stesso. Però, secondo<br />

il filosofo tedesco, tedesco, c’è la “noia profonda”, uno stato in<br />

cui ci si sente chiamati da un altrove e proprio in questa angoscia<br />

si riflette sulla propria esistenza, si comprende sé stessi. E se l’uomo<br />

riesce a comprendersi, può comunicarlo e comunicandolo è<br />

nella condizione di creare da sé, altro da sé.<br />

Forse per questo, anche se già sostenuto da Russel nel 1930 (“Una<br />

generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione<br />

di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce” - La conquista<br />

della felicità), si sono moltiplicati gli studi che, da punti di<br />

vista diversi, hanno mostrato la possibilità di una noia sana, un letargo<br />

attivo, un riposo creante che consenta di non viversi come<br />

oggetto ma come soggetto della propria vita, un minatore nelle<br />

profondità del sé per trovare quelle gemme che non andranno<br />

certo poi sotterrate per cupidigia, ma mostrate all’altro.<br />

E se questo momento della nostra storia ci mette di fronte all’inattività<br />

e alla noia, forse è proprio il kairos, il momento opportuno<br />

per lasciarci riparare dalle intemperie nella nostra tana e<br />

per assumere appieno quella responsabilità creatrice che è stata<br />

affdata dal caso o da Dio non importa agli uomini di ogni tempo.<br />

Usciremo dalla grotta di platonica memoria come il prigioniero,<br />

più consapevoli e capaci di gridare al mondo ciò che abbiamo finalmente<br />

compreso. E, una volta tornati a vedere il sole, il nostro<br />

compito sarà quello di tornare a liberare gli altri prigionieri.<br />

Perciò dopo questo periodo di immobilità positiva ( come diceva<br />

Walter Benjamin: “Se il sonno è l’apogeo del rilassa mento fisico,<br />

la noia è l’apogeo del rilassamento mentale”) torneremo a recitare,<br />

a cantare, a scrivere, a dipingere, a danzare.<br />

Per rivendicare ancora una volta, parafrasando Mel Gibson-Wallace<br />

in Braveheart, che vogliamo tornare qui sul palco ad urlare ai<br />

nostri amici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno<br />

mai la libertà. Di creare.<br />

servizio di<br />

Alessandra Agosti<br />

e Filippo Bordignon<br />

Quando l’abbiamo letta, la stimolante<br />

riflessione inviataci da<br />

Massimiliano Sonsogno (presidente<br />

di una compagnia lombarda<br />

FITA) e pubblicata qui sopra ci<br />

ha subito invogliato ad andare<br />

oltre.<br />

Vi si tocca, infatti, un tema sul<br />

quale volevamo confrontarci in<br />

particolare con i nostri autori e<br />

registi, chiedendo loro se questo<br />

anno e più di forzato blocco delle<br />

attività di spettacolo ha almeno<br />

portato con sé una fertilità creativa<br />

(più tempo a disposizione,<br />

meno distrazioni, idee nate proprio<br />

dal contesto estremo...) o se<br />

al contrario l’ha inibita, mortificata<br />

dalle preoccupazioni, dalla<br />

mancanza di rapporti sociali, dalla<br />

carenza di stimoli.<br />

Ne ha parlato anche l’attrice Helen<br />

Mirren, autrice del messaggio<br />

per la Giornata mondiale del Teatro<br />

<strong>2021</strong>, dichiarandosi certa<br />

che la creatività degli artisti, da<br />

sempre resistente a tutto, si rianimerà<br />

dopo la sosta forzata,<br />

portando uno sguardo rinnovato<br />

sul mondo.<br />

Roberto Conte, primo a destra, con alcuni colleghi in una scena di Maldamore di Angelo Longoni<br />

Ecco, è da questi punti di partenza<br />

che abbiamo deciso di prendere<br />

il largo ascoltando l’opinione<br />

di alcuni nostri iscritti, per sapere<br />

come hanno vissuto questi mesi<br />

dal punto di vista della creatività<br />

e come arrivano alla ripresa. Se<br />

nel silenzio, cioè, la loro voce si è<br />

spenta o si fatta più alta.<br />

Un saliscendi di emozioni quello<br />

vissuto in questi lunghi mesi<br />

da Roberto Conte del Teatro<br />

delle Lune di Montebelluna, in<br />

provincia di Treviso, le cui creatività<br />

e resistenza artistiche<br />

sono state messe a dura prova<br />

un po’ dall’emergenza sanitaria<br />

in generale, un po’ da una serie<br />

di personali colpi di sfortuna<br />

che - scherza durante l’intervista<br />

- se continuano meriterebbero<br />

davvero di trasformarsi in<br />

una commedia: «Il 2020 è stato<br />

un anno diffcile, è successo un<br />

po’ di tutto... A marzo ho avuto<br />

continua a pag. 6<br />

5


Accanto, una scena de Il padre<br />

di August Strindberg, proposto<br />

dalla compagnia La Zonta di<br />

Thiene (foto di Saverio Strozzo).<br />

Sotto, un momento di Opera<br />

XXX - I semi della follia di<br />

Teatroimmagine<br />

uno strappo potente, che mi<br />

ha costretto a salire sul palco<br />

con le stampelle per l’ultimo<br />

spettacolo prima del lockdown.<br />

Abbiamo debuttato con L’amore<br />

migliora la vita di Angelo Longoni<br />

e l’abbiamo praticamente<br />

sospeso subito, con grande<br />

dispiacere, perché ci tenevamo<br />

tanto. Poi era il centenario<br />

di Gianni Rodari: sono partito<br />

in quarta per allestire qualcosa<br />

di bello da dedicargli con<br />

gli amici di Barbapedana, con i<br />

quali collaboriamo da anni, ma<br />

anche lì dopo tre appuntamenti<br />

si è fermato tutto. Lo stesso<br />

per la Giornata della Memoria:<br />

avevo trovato un testo davvero<br />

stupendo, ma non c’è stato<br />

modo di arrivare in fondo. Va<br />

detto che io non sono uno da<br />

streaming, non fa per me. L’unica<br />

cosa che mi ha tirato un<br />

po’ su il morale è stata “Teatro<br />

sotto la luna”, la manifestazione<br />

organizzata da FITA Veneto<br />

e UNPLI ad agosto. Una cosa<br />

bellissima, davvero. Insomma,<br />

un po’ questi eventi, un po’ altre<br />

cose... devo dire che sono in<br />

depressione artistica». Il gruppo<br />

potrà aiutare? «Vedremo.<br />

Ci sono queste cose imbastite,<br />

c’è lo spettacolo di Longoni, ma<br />

adesso saranno sei mesi che<br />

sono praticamente fermo, non<br />

avrei voglia di cercare dell’altro<br />

ed è strano per me. Il teatro è<br />

sempre stato una benzina: ma<br />

questo anno e mezzo è come<br />

se mi avesse fatto perdere la<br />

percezione di quanto sia davvero<br />

importante nella mia vita.<br />

Spero che il ritorno sul palco,<br />

appena si potrà, mi faccia ritrovare<br />

l’entusiasmo e la voglia di<br />

continuare».<br />

Una serie di fortunate coincidenze<br />

ha invece attenuato un<br />

po’ l’impatto della pandemia<br />

sull’attività artistica de La Zonta<br />

di Thiene, come spiega il<br />

regista Giampiero Pozza: «Nel<br />

febbraio 2020 avevamo deciso<br />

di provare un nuovo modo di<br />

allestire uno spettacolo, di sperimentare<br />

un po’. Appena presa<br />

la decisione, come sappiamo, si<br />

è fermato tutto, ma il fatto che<br />

ci fossero entusiamo e voglia di<br />

nuovo ci ha permesso di metterci<br />

comunque al lavoro, sia<br />

online sia, per quel poco che si<br />

è potuto, in presenza. Ci stiamo<br />

Amore e odio<br />

verso il web:<br />

chi lo ha<br />

affrontato<br />

come palco da<br />

sperimentare,<br />

chi ha preferito<br />

non farlo<br />

lavorando anche adesso: è un<br />

percorso lungo e complesso,<br />

per il quale siamo partiti dai<br />

personaggi di un testo di Karel<br />

Čapek facendo improvvisazione,<br />

calandoli in altre situazioni,<br />

immaginando una storia completamente<br />

nuova e scrivendo<br />

insieme il copione dello spettacolo,<br />

che si intitolerà Medusa.<br />

C’è una parte fisica che adesso<br />

naturalmente manca e sappiamo<br />

già che il recupero degli spazi,<br />

dello stare in scena, non sarà<br />

facile». Con la creatività, quindi,<br />

si sono dovuti confrontare<br />

tutti i componenti del gruppo:<br />

«C’era e c’è grande desiderio di<br />

entrare in questa dimensione,<br />

di avere quel momento in cui<br />

ci si trova e si viaggia in qualche<br />

modo, si apre una fessura nel<br />

reale per trapassarlo e andare<br />

altrove. Sono anche uscite cose<br />

che non so se sarebbero venute<br />

fuori in un contesto “normale”:<br />

momenti emozionali, personali.<br />

Certo questo per me non è<br />

teatro, il teatro è altro. Ma abbiamo<br />

lavorato e continuiamo<br />

a farlo per avere un testo su cui<br />

fare davvero teatro».<br />

Tensione creativa ben presente<br />

anche in casa Teatroimmagine<br />

di Salzano, in provincia di<br />

Venezia: «In questi mesi abbiamo<br />

lavorato sui testi che già<br />

avevamo in mente di allestire<br />

o riallestire - spiega Roberto<br />

Zamengo -, quindi no, la creatività<br />

non si è spenta. Certo per<br />

noi che facciamo più che altro<br />

commedia dell’arte è diffcile<br />

non creare dal vivo, ma siamo<br />

andati avanti comunque, pur<br />

in una situazione diversa. Cambiare?<br />

Sergio Leone diceva che<br />

nel bagaglio della commedia<br />

dell’arte ci sono tutti i perso-<br />

6


Accanto, un momento della<br />

commedia Che affare la casa<br />

popolare! di Loredana Cont,<br />

proposta dalla compagnia Sale<br />

e Pepe di San Giovanni Ilarione<br />

(Verona). Sotto, la cantante e<br />

autrice Roberta Tonellotto con<br />

gli altri Lunaspina in Asa che tea<br />

conta di Nicola Pegoraro<br />

mo comunque tre commedie<br />

pronte: Che affare la casa popolare!<br />

di Loredana Cont, Sior<br />

Todero brontolon di Carlo Goldoni<br />

e Se fa sempre in tempo<br />

di Giulia Magnabosco e Mauro<br />

Benati, e stiamo anche pensando<br />

di partecipare a un concorso<br />

per monologhi. Un’esperienza<br />

davvero speciale, infine, è stata<br />

“Dantesca”, la maratona di letture<br />

dalla Divina Commedia organizzata<br />

da FITA Veneto: è stata<br />

linfa vitale, un impegno non<br />

facile, anche perché ti dovevi<br />

calare in alcuni versi all’interno<br />

di un canto, ma molto positiva<br />

proprio per questo e perché ci<br />

siamo sentiti accolti».<br />

naggi possibili: in effetti noi<br />

abbiamo questo bagaglio che<br />

ci consente di lavorare anche<br />

su altro e lo abbiamo fatto,<br />

agendo su qualcosa che va al di<br />

là della commedia, che prende<br />

orgine da un vaudeville però<br />

non viene trattato come vaudeville,<br />

ma in modo farsesco,<br />

con l’uso di maschere in neoprene<br />

invece delle solite in cuoio.<br />

Opera XXX - I semi della follia,<br />

da Eugene Labiche, è stato una<br />

sfida anche per noi, ci abbiamo<br />

profuso molte energie e speriamo<br />

di poterlo portare presto<br />

al pubblico, così come il riallestimento<br />

de Il mercante di Venezia<br />

che stiamo preparando e<br />

La strana storia del dott. Jackyll<br />

& mister Hyde». Nonostante le<br />

diffcoltà, quindi, avanti tutta. Il<br />

segreto? «La commedia dell’arte,<br />

credo. È un modo di vivere<br />

anche per noi, i nostri rapporti<br />

La pandemia<br />

ha messo<br />

duramente<br />

alla prova<br />

le compagnie<br />

quanto<br />

a motivazione<br />

e rapporti<br />

sono sempre stati come quelli<br />

sul palco, frequentandoci quotidianamente,<br />

lavorando sodo<br />

ma senza prenderci troppo sul<br />

serio. Credo sia questo che ha<br />

mantenuto viva la fiamma».<br />

La compagnia Sale e Pepe di<br />

San Giovanni Ilarione, nel Veronese,<br />

ha invece preferito<br />

tenere momentaneamente in<br />

sospeso l’attività creativa vera<br />

e propria, come spiega Luciana<br />

Damini: «Come gruppo abbiamo<br />

fatto pochissimo, non ci<br />

siamo trovati online o cose del<br />

genere. Abbiamo gestito altri<br />

aspetti della compagnia, dal<br />

magazzino al materiale tecnico,<br />

ma siamo anche riusciti ad avere<br />

cinque repliche, tra giugno<br />

e agosto, e ne siamo contenti.<br />

Ora stiamo leggendo copioni<br />

per poter ripartire da settembre,<br />

ma se ci chiamano abbia-<br />

Roberta Tonellotto, autrice e<br />

cantante del gruppo musicalteatrale<br />

Lunaspina di Montecchio<br />

Precalcino, in provincia di<br />

Vicenza, durante questi mesi ha<br />

vissuto un rapporto altalenante<br />

con la creatività: «All’inizio mi<br />

sono sentita molto giù di morale<br />

dal punto di vista artistico.<br />

Devo dire che per fortuna ho<br />

sempre lavorato, ma certamente<br />

avrei avuto tempo per dedicarmi<br />

alla musica o alla scrittura<br />

e anche idee, però in realtà non<br />

mi ci mettevo mai. Poi ho avuto<br />

un periodo particolarmente<br />

spento e solo da poco ho ripreso<br />

in mano il microfono. Forse<br />

avevo comunque tante cose<br />

da fare, non mi sono mai annoiata,<br />

ma credo che non avere<br />

l’obiettivo di una prova o di un<br />

concerto mi abbia buttato giù.<br />

La verità è che non ne sentivo<br />

l’esigenza e mi ha sopreso». Poi<br />

che cosa è cambiato? «Guardando<br />

i nostri spettacoli, vecchie<br />

cose, insieme a mio marito<br />

(Umberto Retis, anche lui fondatore<br />

dei Lunaspina, ndr) è scattato<br />

qualcosa, abbiamo ripreso<br />

(anche se in verità lui è sempre<br />

stato più attivo e propositivo<br />

di me, in questi mesi) e stiamo<br />

cercando anche di avere nuove<br />

idee: ma ora che suonerei ogni<br />

sera il tempo comunque manca».<br />

E sul fronte della scrittura?<br />

«Adesso ho nuove idee, in particolare<br />

su una storia che mi ha<br />

colpito e sulla quale ho iniziato<br />

a lavorare. Nei mesi scorsi cercavo<br />

anche di pensare a qualcosa,<br />

magari iniziavo ma non<br />

continua a pag. 8<br />

7


Accanto, un incontro online<br />

della compagnia Proposta<br />

Teatro Collettivo di Arquà<br />

Polesine (Rovigo). Sotto, i Buoni<br />

e Cattivi di Castelmassa (Rovigo)<br />

al termine di uno spettacolo con,<br />

al centro, Marco Bottoni<br />

portavo avanti nulla. Ma per<br />

me è importante che il lampo<br />

ti arrivi proprio, anche senza<br />

cercarlo». Come si immagina<br />

alla prima prova che riuscirete<br />

a fare con il gruppo dopo tanto<br />

tempo? «Arrugginita. Ho paura<br />

di non riuscire a tenere la voce<br />

per un’ora. Ma non vedo l’ora<br />

di ritrovare quel groove, quelle<br />

emozioni che ormai davi per<br />

scontate: personalmente credo<br />

di aver preso a dare più valore a<br />

certe cose e anche a centrare di<br />

più gli obiettivi per me stessa».<br />

Ad alcuni<br />

autori, registi e<br />

gruppi questo<br />

periodo ha<br />

consentito di<br />

programmare<br />

nuovi progetti<br />

su cui lavorare<br />

«Nonostante lockdown, chiusure<br />

e riaperture a singhiozzo<br />

e l’incertezza che ha caratterizzato<br />

gli ultimi mesi, io e gli altri<br />

attori siamo sempre riusciti a<br />

trovarci mediante videoconferenza<br />

- evidenzia Giorgio<br />

Libanore della rodigina Proposta<br />

Teatro Collettivo - e, anche<br />

grazie alle proposte promosse<br />

da FITA, abbiamo portato avanti<br />

in qualche modo la nostra<br />

attività. Anzi, meglio, abbiamo<br />

iniziato a lavorare su due<br />

testi. Uno di questi lo stiamo<br />

già provando in presenza ed è<br />

pensato per la terza edizione<br />

del Festival Biblico che si terrà<br />

a Rovigo in giugno; solitamente<br />

si tengono all’aperto vari momenti<br />

teatrali di circa 20 minuti<br />

ciascuno: abbiamo pensato a<br />

delle pedane/isole teatrali tra<br />

loro comunicanti per ogni interprete<br />

e il lavoro scelto è un<br />

adattamento dal film di Monicelli<br />

Parenti serpenti. Visto che<br />

la tematica di questa edizione<br />

è la fratellanza ritengo interessante<br />

proporre un lavoro in cui<br />

un gruppo di fratelli, del tutto<br />

divisi sotto ogni punto di vista,<br />

trova finalmente una certa<br />

unità attraverso una tragedia.<br />

Tutto sta a capire come potrà<br />

svolgersi l’evento senza che le<br />

persone, fermandosi per assistere,<br />

creino inevitabilmente<br />

assembramento. Fatto sta che<br />

le limitazioni di questi giorni,<br />

nel nostro caso, hanno favorito<br />

una nuova fantasia teatrale che<br />

forse non avremmo neanche<br />

immaginato in una situazione<br />

di normalità. Ogni ostacolo può<br />

far scaturire intuizioni inattese.<br />

Leggo la situazione attuale sotto<br />

un’ottica positiva anche se<br />

non è facile mettere in scena e<br />

recitare un testo alle condizioni<br />

imposte. Inoltre l’amatoriale<br />

poggia sul concetto di “stare insieme”<br />

e questo ha reso la faccenda<br />

più dura. Ci siamo trovati<br />

telematicamente, è vero, ma è<br />

mancata la vera socializzazione<br />

tra le persone e questo ha<br />

significato un arricchimento in<br />

meno per tutti».<br />

«Molte compagnie, pur di non<br />

rinunciare totalmente alla possibilità<br />

di fare teatro, hanno<br />

rivoluzionato il loro repertorio,<br />

rimodellandolo in modo da renderlo<br />

compatibile con le restrizioni<br />

imposte dalla pandemia -<br />

incalza Marco Bottoni, autore,<br />

attore e cantante in un’altra<br />

compagnia rodigina, Buoni e<br />

Cattivi -. Scene corali hanno<br />

lasciato il posto a dialoghi e<br />

monologhi, scenografi e registi<br />

hanno ridisegnato ambienti<br />

e movimenti di scena, i tecnici<br />

hanno fatto leva su nuove e inconsuete<br />

modalità di realizzazione<br />

degli eventi, come l’uso<br />

dei social media, la trasmissione<br />

in streaming, la presenza sulle<br />

piattaforme web. Anche noi<br />

non siamo rimasti con le mani<br />

in mano: facendo di necessità<br />

virtù, nel 2020 abbiamo dato<br />

luogo alla rappresentazione<br />

di tre spettacoli che sono stati<br />

diffusi in diretta streaming: chi<br />

si è collegato a facebook ha potuto<br />

assistere il 4 aprile a Siamo<br />

tutti un po’ matti, il 18 aprile<br />

alla rappresentazione di Tu, lo<br />

conosci Gaber? e il 1° <strong>maggio</strong> a<br />

Su, coraggio mini concerto dedicato<br />

alla giornata del lavoro<br />

e dei lavoratori. Quest’ultima<br />

performance, interamente costruita<br />

sulle canzoni del grande<br />

Enzo Jannacci, si è conclusa con<br />

una rivisitazione del famosissimo<br />

pezzo Quelli che, che ho<br />

riscritto incentrandone i contenuti<br />

sul tema, attualissimo,<br />

della pandemia. La stessa è<br />

stata rappresentata nell’ambi-<br />

8


Sopra, saluto al pubblico della<br />

compagnia Teatro Insieme di<br />

Padova al termine di Quando la<br />

moglie è in vacanza di George<br />

Axelrod. Sotto, una scena del<br />

Sior Todero brontolon di Carlo<br />

Goldoni allestito dal Gruppo<br />

Teatro d’Arte Rinascita di Paese,<br />

nel Trevigiano<br />

Benni. Non fosse stato per il virus,<br />

forse, non saremmo pervenuti<br />

a questo lavoro specifico.<br />

Ma possiamo solo immaginare<br />

la grande diffcoltà degli organizzatori<br />

intenzionati magari<br />

a pianificare una rassegna… Il<br />

problema principale è il coprifuoco,<br />

che rischia di far saltare<br />

ogni tipo di programmazione.<br />

In questo momento di pseudoaperture<br />

questa è una questione<br />

centrale. Noi ci proviamo,<br />

comunque: a giugno torneremo<br />

a teatro con Parliamo di<br />

donne di Franca Rame».<br />

to della manifestazione “Pillole<br />

di teatro in piazza” organizzata<br />

dalla Fita Provinciale di Rovigo,<br />

che ha dato vita a due serate<br />

rispettivamente a Rovigo e a<br />

Lendinara, con le Compagnie di<br />

Fita Rovigo che si sono esibite<br />

in dialoghi e monologhi. Appena<br />

riapriranno i teatri saremo<br />

pronti con uno spettacolo<br />

messo in scena una sola volta:<br />

O<strong>maggio</strong> a Leonard Cohen. Il<br />

grande poeta/cantautore canadese<br />

rivive nella formula di<br />

un teatro-musicale che prevede<br />

una cantante, un attore a<br />

recitarne i testi più avvincenti<br />

in italiano e un ensemble composto<br />

da pianoforte, chitarra,<br />

sassofono e fisarmonica».<br />

«Vediamola così: il 2020 è stato<br />

un’occasione per fermarsi e riflettere<br />

- racconta Andrea Nao,<br />

regista della padovana Teatro<br />

Insieme -. All’interno della Compagnia<br />

ovviamente ognuno ha<br />

La lunga sosta<br />

forzata ha<br />

creato una<br />

cesura pesante<br />

in formazioni<br />

che invece<br />

avevano preso<br />

un buon ritmo<br />

reagito in maniera diversa ma,<br />

se non altro, c’è stato tempo in<br />

abbondanza per riflettere su<br />

cosa e come orientare il nostro<br />

futuro teatrale. Un periodo<br />

davvero complicato ma, essendo<br />

amatoriali che non vivono<br />

di questo mestiere, abbiamo<br />

potuto attendere l’arrivo di<br />

tempi migliori senza troppa<br />

ansia. Peccato però, perché gli<br />

ultimi anni sono stati caratterizzati<br />

per Teatro Insieme da<br />

un certo rilancio, un periodo<br />

ricco di repliche con una media<br />

di due-tre produzioni annuali. Il<br />

Covid ha bloccato questa crescita.<br />

Confinati a casa in attesa<br />

che la faccenda si risolvesse,<br />

la situazione ci ha conferito se<br />

non altro abbondanti dosi di<br />

calma grazie alle quali abbiamo<br />

iniziato a lavorare su un testo<br />

che è in parte la fusione di testi<br />

altrui e in parte originale. Titolo<br />

provvisorio: Comicità del lupo,<br />

un rimando all’opera di Stefano<br />

«Lockdown, coprifuoco e chiusure<br />

generalizzate - spiega<br />

Renzo Santolin, regista per la<br />

compagnia Rinascita di Paese,<br />

in provincia di Treviso - hanno<br />

giocoforza stimolato la nostra<br />

creatività. Chiusi nelle proprie<br />

case si pensa con tutta calma<br />

a cosa fare: perciò ci sono sorte<br />

certe idee che, chissà, altrimenti<br />

non sarebbero venute.<br />

Per quanto riguarda la compagnia,<br />

beh, abbiamo cercato<br />

di tenerci uniti online. È anche<br />

vero che quando si perde il ritmo<br />

poi non è facile riprenderlo,<br />

sicché sarà quando ripartirà a<br />

tutti gli effetti la nostra attività<br />

teatrale che scopriremo quali<br />

sono stati i reali effetti, anche<br />

quelli indiretti, del Covid. Sarà<br />

necessario, insomma, contarci,<br />

per capire chi avrà voglia di tornare<br />

sul palcoscenico. Attualmente<br />

stiamo montando due<br />

spettacoli: L’avaro di Molière<br />

e La locandiera di Goldoni. Ma<br />

c’è di più: leggendo le memorie<br />

di Goldoni abbiamo scoperto<br />

che suo nonno aveva una villa<br />

in zona Roncade; di qui l’intuizione<br />

di filmare una versione<br />

del suo Sior Todero brontolon al<br />

Parco Naturale Regionale del<br />

fiume Sile, iniziativa patrocinata,<br />

oltre che dall’Ente Parco, dai<br />

Comuni di Vedelago e Piombino<br />

Dese». Santolin si definisce<br />

ottimista rispetto a presente<br />

e futuro prossimo e conclude:<br />

«Sono convinto che la macchina<br />

organizzativa ripartirà per l’estate<br />

e che in autunno in molti<br />

organizzatori vorranno riprogrammare<br />

gli spettacoli persi<br />

fino ad allora. Per quel che ci<br />

riguarda abbiamo già alcune<br />

continua a pag. 10<br />

9


Sopra, Prototeatro di<br />

Montagnana (Padova) in<br />

Angiolo, quel diavolo di<br />

Caravaggio di Piero Dal Prà. Al<br />

centro, l’Accademia di Teamus di<br />

Costermano (Verona) in Uomini<br />

sull’orlo di una crisi di nervi di<br />

Alessandro Capone e Rosario<br />

Galli. Sotto, Giovanna Digito del<br />

Teatro delle Arance di Musile di<br />

Piave (Venezia)<br />

richieste. Ma deve essere tolto<br />

il coprifuoco e deve proseguire<br />

effcacemente la campagna<br />

vaccinale. Temo solo che per allora<br />

più di una compagnia avrà<br />

cessato di esistere».<br />

«Nonostante le avversità la<br />

compagnia è rimasta unita - rileva<br />

Piero Dal Prà, autore e<br />

regista per Prototeatro di Montagnana,<br />

in provincia di Padova<br />

-. Anzi, siamo riusciti a creare<br />

cose che ci hanno dato soddisfazioni.<br />

Ho realizzato delle<br />

riprese video scandagliando alcuni<br />

frammenti di letteratura o<br />

riprendendo piccole messinscena<br />

in costume, cose molto noir,<br />

racconti di Edgar Allan Poe e alcune<br />

favole per bambini. Ogni<br />

lunedì, ancor oggi, postiamo<br />

una lettura interpretata, attività<br />

che è piaciuta particolarmente<br />

e che proseguirà perlomeno<br />

fino all’estate. Abbiamo usato<br />

la nostra sede impiantando<br />

dei microstudi scenici, curando<br />

luci, scenografia e così via.<br />

Il prossimo video riguarderà la<br />

commedia dell’arte e tratteremo<br />

prossimamente anche il Decamerone,<br />

il tutto in totale adesione<br />

alle normative, turnando<br />

gruppi di tre persone al massimo.<br />

Anche quando la questione<br />

del Covid sarà archiviata penso<br />

che andremo avanti con questa<br />

nuova consuetudine. Il problema<br />

è però quella grande sciocchezza<br />

del coprifuoco, una vera<br />

e propria sciagura per il pubblico<br />

e, di riflesso, per tutto il<br />

mondo dello spettacolo, a ogni<br />

livello. E poi pensiamo alle limitazioni<br />

numeriche imposte agli<br />

organizzatori: com’è possibile<br />

racimolare denaro a suffcienza<br />

per il cachet di una compagnia<br />

di medie dimensioni attraverso<br />

100 soli spettatori?».<br />

«L’anno scorso tutti noi abbiamo<br />

condiviso un forte smarrimento<br />

- ricorda Salvatore<br />

Condercuri, regista per l’Accademia<br />

di Teamus di Costermano,<br />

in provincia di Verona -.<br />

Ci eravamo illusi di riprendere<br />

presto, pensavamo fosse una<br />

situazione passeggera e facilmente<br />

risolvibile. Se non altro,<br />

sfruttando il breve periodo di<br />

riapertura estivo, lo scorso agosto<br />

siamo riusciti a portare in<br />

scena, con tutte le precauzioni<br />

del caso, la commedia La valigia<br />

diplomatica, che contiamo di<br />

riprendere quanto prima, poiché<br />

era solo alla sua seconda<br />

replica. Il tentativo di provare<br />

online, invece, si è verificato essere<br />

un totale disastro a causa<br />

dei limiti tecnici delle connessioni<br />

internet che generavano<br />

ritardi e sovrapposizioni nelle<br />

voci degli attori. Quell’esperienza<br />

ci ha demoralizzato. Anche<br />

perché per un regista tirar<br />

fuori la giusta recitazione non è<br />

solo una questione di voce ma<br />

anche di corpo e dunque di presenza<br />

fisica. A infonderci nuova<br />

speranza nel futuro è stato l’affidamento<br />

del Teatro Corallo di<br />

Bardolino, per il quale abbiamo<br />

effettuato e stiamo effettuando<br />

alcuni lavori di ristrutturazione.<br />

La struttura era ferma da<br />

circa dieci anni: la nostra intenzione<br />

è quella di farne un luogo<br />

10


adatto non solo per spettacoli<br />

teatrali ma anche per musica,<br />

danza, convention. Il Corallo,<br />

inoltre, sarà una delle location<br />

impiegate per il neonato festival<br />

Internazionale del Cinema,<br />

che si terrà appunto a Bardolino<br />

dal 16 al 20 giugno».<br />

«Ho scritto molto nell’ultimissimo<br />

periodo - dichiara Giovanna<br />

Digito, autrice, regista e attrice<br />

per il Teatro delle Arance di Musile<br />

di Piave, nel Veneziano - ma<br />

quando non si sa dove andare<br />

è come gettare acqua sul fuoco:<br />

si spegne tutto. Non poter<br />

fare progetti è destabilizzante,<br />

toglie l’ossigeno, la spinta, la<br />

voglia di sognare. Il mio modus<br />

vivendi è la creatività e, beh, a<br />

quella non posso rinunciare.<br />

Questo periodo ha inoltre cambiato<br />

qualcosa in me: nei miei<br />

testi sono sempre stata apolitica<br />

e quasi atemporale; ora<br />

invece, nei due nuovi spettacoli<br />

ai quali stiamo lavorando, sento<br />

di dover dire cose ben precise.<br />

Il primo è La casa in tel canal, un<br />

rifacimento di Goldoni pieno di<br />

buon umore. L’altro invece è A<br />

un mio cenno scatenate l’inferno,<br />

scritto per i 700 anni dalla<br />

morte dell’Alighieri, un’opera<br />

comica ma che contiene un<br />

preciso paragone con l’attualità.<br />

Ho scoperto che anche 700<br />

anni fa il Potere non era così<br />

puro come crediamo. “Le sedie<br />

del Potere erano spalmate<br />

di tutti i vizi umani” ho scritto,<br />

un concetto tristemente vero<br />

ancor oggi. Studiando Dante<br />

ho compreso che tra i nostri<br />

principali difetti c’è l’ignavia,<br />

quell’atteggiamento che porta<br />

a piegarsi verso l’omologazione.<br />

Affermo invece che dobbiamo<br />

reagire, soprattutto noi<br />

artisti, e impedire quella sorta<br />

di globalizzazione culturale che<br />

ci vuole tutti adagiati su un’unica<br />

visione. Comunque l’estate<br />

scorsa ci è andata bene: abbiamo<br />

adattato tutti gli spettacoli<br />

alle normative anti-Covid, una<br />

formula che ha fatto di noi una<br />

garanzia per gli organizzatori.<br />

Quest’anno il problema è il<br />

coprifuoco, una cosa davvero<br />

assurda: invidio Cenerentola<br />

che, pur con matrigna e perfide<br />

sorellastre, poteva almeno tornare<br />

a casa per mezzanotte».<br />

IL NUOVO MODO<br />

DI LEGGERE<br />

FITAINFORMA<br />

Dal primo numero del 2020 è cambiato<br />

il modo di leggere la rivista di Fita Veneto, con<br />

un formato nuovo che coniuga le riviste di un tempo<br />

con l’attualità e la potenza di Internet. Il giornale<br />

infatti si può sfogliare online quasi come fosse<br />

reale, ma chi volesse potrà anche scaricarne una<br />

copia completa in formato pdf, oppure stamparlo<br />

tutto o solo una parte. Inoltre, questo metodo di<br />

pubblicazione permette anche di usufruire di<br />

comodità pratiche, come ad esempio inserire<br />

link all’interno della rivista (l’indice con un<br />

click può portarvi direttamente all’argomento<br />

che avete scelto di leggere) o anche esterno,<br />

per consultazioni in Rete.<br />

Ma non finisce qui.<br />

All’interno delle pagine “virtuali” possono<br />

essere inseriti anche alcuni video<br />

visionabili direttamente<br />

senza chiudere il giornale. Infine,<br />

le pagine (e gli articoli, ovviamente) si<br />

possono ingrandire o ridurre a<br />

proprio piacimento per meglio<br />

godere della lettura. Il tutto<br />

sia dal pc di casa o dell’uffcio,<br />

sia dal nostro smartphone o<br />

tablet, essendo la rivista<br />

ottimizzata anche<br />

per la lettura su questi<br />

nuovi dispositivi.<br />

Insomma...<br />

Buona lettura!<br />

11


Straordinaria esperienza<br />

di unità e di condivisione<br />

Il risultato più significativo di<br />

Dantesca? Mauro Dalla Villa,<br />

presidente di FITA Veneto, non<br />

ha dubbi: «Il senso di condivisione<br />

con il quale evento è stato<br />

vissuto, con un entusiasmo,<br />

una generosità e una voglia di<br />

esserci assolutamente straordinari<br />

ed emozionanti. È un’esperienza<br />

che non dimenticheremo».<br />

Dantesca <strong>2021</strong>, la maratona di<br />

letture dedicata a Dante nel<br />

settimo centenario della morte,<br />

ha riunito 195 fra attori e<br />

attrici del Comitato regionale<br />

veneto della Federazione Italiana<br />

Teatro Amatori: un coro<br />

davvero straordinario per rendere<br />

o<strong>maggio</strong> al Sommo Poeta<br />

da giovedì 25 marzo (DanteDì<br />

nazionale) a sabato 27 marzo<br />

(Giornata mondiale del Teatro).<br />

Il tutto con il patrocinio della<br />

Regione del Veneto e di FITA<br />

nazionale, ai quali si sono aggiunti<br />

enti e istituzioni pronti a<br />

condividere l’iniziativa: tra loro,<br />

in particolare, la Società Dante<br />

Alighieri - Comitato di Rovigo<br />

e, nel Veneziano, il Comune di<br />

Mirano, la Pro Loco di Noale,<br />

il Liceo «Majorana - Corner» di<br />

Mirano e l’Università Popolare<br />

«Petrarca» di Borbiago di Mira.<br />

Dieci i canti della Divina Commedia<br />

scelti per essere affdati<br />

alla lettura, a blocchi di terzine<br />

sorteggiati fra gli iscritti a<br />

Dantesca: per l’Inferno sono<br />

stati proposti il I, il V, il XXVI e il<br />

XXXIII canto, pubblicati giovedì<br />

25 marzo; per il Purgatorio il I, il<br />

V e il VI, online venerdì 26; per<br />

il Paradiso, infine, il X, il XXX e<br />

il XXXIII, trasmessi sabato 27<br />

marzo. La diffusione è avvenuta<br />

attraverso la pagina Facebook,<br />

il canale YouTube e il sito<br />

www.fitaveneto.org, dove i video<br />

rimangono disponibili alla<br />

visione.<br />

Ogni partecipante ha registrato<br />

autonomamente la propria<br />

parte, inviandola poi a FITA<br />

Veneto che ha provveduto al<br />

montaggio dei diversi canti. Ad<br />

accompagnare i singoli video,<br />

in apertura e chiusura, i commenti<br />

sonori firmati da Stefano<br />

Maso, organista, compositore<br />

ed egli stesso socio di FITA<br />

Veneto, che ha scritto anche il<br />

brano di accompagnamento al<br />

video promozionale dedicato<br />

all’evento.<br />

A completare Dantesca, infine,<br />

la lettura di cinque sonetti, affdati<br />

alle compagnie partecipanti<br />

all’evento con il <strong>maggio</strong>r numero<br />

di tesserati: Tanto gentile<br />

e tanto onesta pare, proposto<br />

dal Teatro delle Tradizioni Venete<br />

“P. Xicato” di Padova, con<br />

tredici partecipanti; De gli occhi<br />

de la mia donna si move, andato<br />

a La Giostra di Arcugnano (Vicenza),<br />

con undici; e ancora, affidati<br />

a tre compagnie con dieci<br />

iscritti ciascuna, Guido, i’ vorrei<br />

che tu e Lapo ed io (La Trappola<br />

di Vicenza), Amore e il cor gentile<br />

sono una cosa (Arte Povera di<br />

Mogliano Veneto - Treviso) e Ne<br />

li occhi porta la mia donna amore<br />

(Proposta Teatro Collettivo<br />

di Arquà Polesine - Rovigo).<br />

A Dantesca hanno preso parte<br />

37 iscritti FITA Veneto di Padova,<br />

36 di Rovigo, 28 di Treviso,<br />

21 di Venezia, 23 di Verona e 50<br />

di Vicenza: il tutto in rappresentanza<br />

complessivamente di 43<br />

compagnie venete della Federazione<br />

Italiana Teatro Amatori.<br />

Tutti i partecipanti hanno ricevuto<br />

un diploma di partecipazione:<br />

un piccolo grazie<br />

per aver condiviso una grande<br />

emozione.<br />

«Il nostro obiettivo primario -<br />

ha sottolineato il presidente<br />

Dalla Villa in avvio di Dantesca<br />

- era creare un evento che riunisse<br />

le persone e le facesse<br />

sentire parte di qualcosa di<br />

bello e significativo, da vivere<br />

insieme. Per questo non abbiamo<br />

voluto né selezioni né una<br />

regia, lasciando piena libertà<br />

di partecipazione. Devo dire<br />

che la risposta è stata davvero<br />

eccezionale, coinvolgendo da<br />

giovani e giovanissimi fino a<br />

veterani della scena in un’espe-<br />

continua a pag. 14<br />

13


ienza popolare nel senso più<br />

alto del termine, che dedichiamo<br />

a Dante e al suo universo<br />

poetico, elemento fondante<br />

della nostra cultura e della nostra<br />

lingua».<br />

Parole di apprezzamento sono<br />

venute anche dall’assessore<br />

alla Cultura della Regione del<br />

Veneto, Cristiano Corazzari:<br />

«La capacità di fare rete è da<br />

sempre uno dei punti di forza<br />

di FITA Veneto e del mondo<br />

teatrale che essa rappresenta<br />

- ha dichiarato -. Credo che la<br />

coesione e il dialogo, sia pure<br />

a distanza, siano quanto mai<br />

indispensabili in questo periodo<br />

così complesso. Allo stesso<br />

modo il teatro e tutte le forme<br />

d’arte, pur con le limitazioni imposte<br />

dall’emergenza, rivestono<br />

un ruolo di grande rilevanza<br />

come spazi di espressività e di<br />

riflessione, a livello sia individuale<br />

che di comunità. Per questo<br />

motivo, come Regione, con<br />

grande piacere abbiamo concesso<br />

il patrocinio a “Dantesca<br />

<strong>2021</strong>”, sposandone appieno lo<br />

spirito di condivisione che la caratterizza».<br />

Plauso all’iniziativa anche dalla<br />

grande famiglia FITA: «Dall’inizio<br />

della pandemia - ha ricordato<br />

il vicepresidente nazionale<br />

Aldo Zordan - la nostra Federazione<br />

si è dedicata con grande<br />

impegno a mantenere vive<br />

la passione e la creatività dei<br />

suoi iscritti e a offrire proposte<br />

di qualità al pubblico. Accanto<br />

alle numerose manifestazioni<br />

di carattere nazionale, un ruolo<br />

primario in questa operazione<br />

è giocato dal territorio, nel quale<br />

FITA è presente in maniera<br />

capillare. Il Veneto, in questo<br />

quadro, rappresenta senza<br />

dubbio una punta di diamante<br />

e “Dantesca”, per l’alto numero<br />

di partecipanti e il consistente<br />

interesse che ha saputo suscitare,<br />

lo conferma una volta di<br />

più».<br />

Sara Agostini<br />

Stefano Baccini<br />

Cristina Baido<br />

Mario Ballotta<br />

Silvia Baratto<br />

Marco Barbiero<br />

Patrizia Barbon<br />

Alessia Bartolomucci<br />

Samuele Baschirotto<br />

Massimo Bedin<br />

Franco Bellin<br />

Lucia Bellini<br />

Marzia Benatelli<br />

Piero Berizzi<br />

Anna Bernardi<br />

Eugenio Berti<br />

Giacomo Biagetti<br />

Lorenza Bilato<br />

Greta Bisandola<br />

Federico Boaria<br />

Giona Boffo<br />

Giuseppe Bonaldo<br />

Raffaele Bonometti<br />

Manola Borgato<br />

Margherita Borghetto<br />

Alessio Boschini<br />

Andrea Boscolo<br />

Plinio Boscolo<br />

Francesca Bozza<br />

Laura Braga<br />

Elena Brotto<br />

Brunella Burattin<br />

Tiziano Callegari<br />

Angelo Callegaro<br />

Angela Caltanella<br />

Pietro Camardo<br />

Davide Camazzini<br />

Alessandra Camozza<br />

Raffaella Campagner<br />

Maria Capodivento<br />

Lorella Cappato<br />

Maria Stella Capuzzo<br />

Stefano Caranti<br />

Giulia Rosa Casalatina<br />

Carina Casarin<br />

Marco Casonato<br />

Marra Casonato<br />

Anna Causa<br />

Maurizio Cerato<br />

Margherita Cercolato<br />

Domenica Cimellaro<br />

Paola Colpo<br />

Elisabetta Coltri<br />

Rebecca Consolini<br />

Elena Crepaldi<br />

Cristina Crico<br />

Luciana Damini<br />

Michela De Biasi<br />

Maria Cristina De Gennaro<br />

Flavia Del Giudice<br />

Silvia Dicuonzo<br />

Paolo Di Prima<br />

Martina Doda<br />

Francesca Donà<br />

Sonia Elia<br />

Rita Fanton<br />

Stefano Farina<br />

Laura Favaretto<br />

Alberto Felisati<br />

Daniela Felzani<br />

Alessandro Ferrari<br />

Grazia Feroce<br />

Marisa Ferroni<br />

Mario Festa<br />

Simonetta Flauto<br />

Marco Francini<br />

Gianni Frezzato<br />

Paride Frighetto<br />

Lorenzo Frigiola<br />

Lisa Frison<br />

Gabriella Gaffeo<br />

Maria Maddalena Galvan<br />

Nicolò Gasparetto<br />

Marisa Gianni<br />

Giulia Giordano<br />

Raffaella Giulianati<br />

Ivan Gobbo Ricci<br />

Maria Pia Grandi<br />

Mario Greggio<br />

Roberto Indelicato<br />

Paolo Ius<br />

Lucia Leiballi<br />

Giuseppe Lentini<br />

Giorgio Libanore<br />

Pasquale Locurcio<br />

Raffaela Longhini<br />

Donatella Lunardi<br />

Anita Mamone<br />

Debora Mantovani<br />

Mauro Marchiori<br />

Nicola Marconi<br />

Lorella Marian<br />

Eleonora Mariella<br />

Dario Marini<br />

Lorella Martini<br />

Assunta Mascia<br />

Manuela Mazzuccato<br />

Massimo Mazzuccato<br />

Marisa Migliari<br />

Lisa Milani<br />

Laura Minozzi<br />

Raffaella Mirandola<br />

Emma Meggiolaro<br />

Sara Melchiori<br />

Matteo Mezzalana<br />

Nicoletta Modanese<br />

Lidia Munaro<br />

Ilaria Mutterle<br />

Monica Niero<br />

Maurizio Noce<br />

Pamela Occhipinti<br />

Slobodanka Olar Bosio<br />

Valentina Olivieri<br />

Angelo Pandolfo<br />

Lisa Papa<br />

Ivana Pasinato<br />

Andrea Pavarin<br />

Roberto Pinato<br />

Fabio Pegoraro<br />

Rino Penzo<br />

Tommaso Ponzin<br />

Luigina Possamai<br />

Alessandra Pozzato<br />

Lorenza Previato<br />

Martina Angela Quaranta<br />

Daniela Raimondi<br />

Sladana Reljic’<br />

Ilenia Righetti<br />

Ilaria Rigoni<br />

Nicoletta Rocchetto<br />

Sara Roetta<br />

Giovanna Rollo<br />

Lauretta Rossi<br />

Lucia Rossi<br />

Massimo Rossi<br />

Vittoria Rossi<br />

Irene Sala<br />

Luca Salviato<br />

Ugo Santori<br />

Elisa Scalchi<br />

Annarita Scaramella<br />

Patrizia Scotton<br />

Claudia Seno<br />

Monica Sichel<br />

Milo Signoretto<br />

Sonia Sferragatta<br />

Linda Sperindio<br />

Adriano Spolaor<br />

Maura Sponchiado<br />

Tommaso Stecca<br />

Giulia Stramazzo<br />

Cristina Sturaro<br />

Annamaria Susca<br />

Barbara Tasca<br />

Alessandra Tesser<br />

Mirto Testolin<br />

Andrea Tintorri<br />

Alfredo Tognon<br />

Giulia Tomasetti<br />

Antonio Toniolo<br />

Eleonora Tovo<br />

Alberto Trevisan<br />

Paolo Turolla<br />

Barbara Urbani<br />

Denis Varotto<br />

Lucio Velicogna<br />

Leonardo Vendemiati<br />

Alberto Ventura<br />

Enrico Ventura<br />

Valeria Ventura<br />

Annamaria Veronese<br />

Maria Antonietta Vianini<br />

Alessandra Viero<br />

Luisa Vigolo<br />

Gianni Visentin<br />

Giuliano Visentin<br />

Serena Vorazzo<br />

Paolo Zaffoni<br />

Claudio Zanforlin<br />

Antonio Zanini<br />

Maria Zanini<br />

Stefano Zanini<br />

Andrea Zanirato<br />

Sabrina Zennaro<br />

Enrico Zorzetto<br />

14


Sono numerosi gli iscritti FITA<br />

Veneto che esprimono anche<br />

attraverso la scrittura il loro<br />

amore per il teatro. E non meno<br />

sono certamente quelli che vorrebbero<br />

farlo, ma trovano diffcoltà<br />

a trasformare le loro idee<br />

in un copione per la scena.<br />

A entrambe le categorie si rivolge<br />

il seminario Dalla pagina<br />

al palco che FITA Veneto ha deciso<br />

di proporre ai propri iscritti<br />

chiamando a raccolta un pool di<br />

esperti del settore, scelti come<br />

guide di un percorso in cinque<br />

lezioni online, in programma il<br />

giovedì sera dal 13 <strong>maggio</strong> al<br />

10 giugno.<br />

Proprio come per la maratona<br />

di letture Dantesca, la risposta<br />

degli associati non si è fatta attendere,<br />

con la ventina di posti<br />

messi a disposizione per il seminario<br />

letteralmente bruciati in<br />

poche ore dall’apertura delle<br />

iscrizioni.<br />

D’altra parte, la qualità della<br />

proposta è notevole, a cominciare<br />

dalla squadra dei docenti<br />

selezionati: il drammaturgo ma<br />

anche librettista e sceneggiatore<br />

Marco Gnaccolini, chiamato<br />

a spiegare come ridurre<br />

per il teatro un romanzo o un<br />

racconto; il drammaturgo e regista<br />

Alberto Rizzi, con il quale<br />

affrontare la riduzione di un<br />

testo classico, di repertorio; il<br />

drammaturgo Lorenzo Garozzo,<br />

come guida nello sviluppo<br />

del personaggio; gli esperti di<br />

scrittura comica Rita Pelusio<br />

e Domenico Ferrari, per uno<br />

sguardo sulla drammaturgia di<br />

questo specifico genere; e Filippo<br />

Tognazzo, attore e drammaturgo,<br />

per un allungo nella<br />

drammaturgia del reale.<br />

«La formazione è sempre stata<br />

fra le priorità del nostro impegno<br />

come FITA Veneto - commenta<br />

il presidente Mauro Dalla<br />

Villa - e nel corso degli anni<br />

abbiamo cercato di rispondere<br />

adeguatamente alle esigenze<br />

espresse dai nostri associati<br />

un po’ su tutti i fronti del fare<br />

Scrivere per il teatro?<br />

Il seminario è servito...<br />

teatro: guardando, cioè, sia al<br />

versante della recitazione e<br />

della regia, sia a quello tecnico,<br />

amministrativo e gestionale.<br />

Abbiamo anche cercato di<br />

considerare quelle che possiamo<br />

chiamare le due principali<br />

anime del nostro universo teatrale:<br />

una più legata alla tradizione<br />

e al repertorio classico, e<br />

un’alra più vicina al moderno e<br />

al contemporaneo; mondi che<br />

hanno indubbiamente alcuni<br />

elementi di base in comune ma<br />

nel contempo richiedono approcci<br />

molto diversi. Nel pensa-<br />

i formatori<br />

re il seminario di drammaturgia<br />

- continua Dalla Villa - abbiamo<br />

quindi cercato di rispondere<br />

per quanto possibile a queste<br />

diverse anime teatrali, puntando<br />

su un ventaglio di argomenti,<br />

elaborato insieme ai docenti,<br />

tale da lanciare sguardi piuttosto<br />

ampi sul teatro. In più - conclude<br />

Dalla Villa - l’online ci consente<br />

di agevolare al massimo<br />

la partecipazione. Ci auguriamo<br />

davvero che per gli iscritti<br />

questa si confermi l’esperienza<br />

utile e stimolante che abbiamo<br />

immaginato per loro».<br />

Appuntamento<br />

online su Zoom<br />

il giovedì sera<br />

Nel sito www.fitaveneto.org sono pubblicati i curricula dei docenti<br />

selezionati da FITA Veneto per il seminario di scrittura per il teatro.<br />

Le informazioni sono raggiungibili cliccando nel riquadro dedicato<br />

all’evento visibile nella home page. Di alcuni docenti è disponibile una<br />

nota biografica e professionale in pdf, di altri un collegamento al loro<br />

sito o a quello della loro compagnia.<br />

15


FITA VENETO<br />

Verso il congresso<br />

dopo un anno diffcile<br />

ma anche ricco di idee<br />

Mauro Dalla Villa,<br />

presidente<br />

FITA Veneto,<br />

guarda all’attività<br />

più recente<br />

e al congresso<br />

di domenica<br />

6 giugno<br />

Dopo alcuni inevitabili rinvii<br />

per le alterne vicende della<br />

pandemia, FITA Veneto ha<br />

fissato per la mattinata<br />

di domenica 6 giugno la<br />

propria assemblea elettiva,<br />

in programma in presenza a<br />

Vicenza nel grande Centro<br />

congressi di Confartigianato<br />

Imprese Vicenza.<br />

Con Mauro Dalla Villa, che<br />

dal 2016 guida FITA Veneto<br />

insieme al vicepresidente<br />

Virgilio Mattiello, al segretario/<br />

tesoriere Valerio Dalla Pozza<br />

e al consigliere Germano<br />

Nenzi, facciamo il punto delle<br />

situazione e, per quanto<br />

possibile, allunghiamo lo<br />

sguardo oltre l’incertezza che<br />

ci sta accompagnando da oltre<br />

un anno.<br />

Presidente Dalla Villa, come<br />

sta FITA Veneto?<br />

Credo che, guardandoci<br />

attorno e anche al di là del<br />

nostro ambito di azione,<br />

possiamo essere più che<br />

soddisfatti del nostro “stato<br />

di salute”. Come Federazione,<br />

a tutti i livelli, abbiamo<br />

portato avanti l’azione in<br />

quelli che sono i nostri ruoli<br />

principali: la rappresentanza,<br />

l’assistenza alle associazioni,<br />

l’informazione, lo stimolo<br />

artistico, la formazione.<br />

Abbiamo cercato di essere<br />

pragmatici, non invadenti<br />

ma presenti. Al primo<br />

posto abbiamo senz’altro<br />

messo la tempestività nelle<br />

informazioni relative a<br />

Dpcm, misure da adottare,<br />

aperture, chiusure e riaperture<br />

delle attività. Altrettanta<br />

attenzione abbiamo riservato<br />

all’assistenza agli associati<br />

sui vari aspetti gestionali,<br />

amministrativi e simili<br />

che andavano comunque<br />

gestiti, in primis la questione<br />

dell’adeguamento alla nuova<br />

normativa del Terzo settore.<br />

E sul piano artistico?<br />

Abbiamo operato una scelta.<br />

Da un lato abbiamo voluto<br />

rispettare la piena autonomia<br />

delle compagnie, in modo che<br />

ognuna scegliesse il da farsi<br />

secondo le proprie preferenze,<br />

il feeling o meno nei confronti<br />

di piattaforme telematiche,<br />

streaming e social, tenendole<br />

comunque informate su tutte<br />

le proposte in materia lanciate<br />

ai più diversi livelli (in questo<br />

senso, molte significative<br />

proposte sono venute da FITA<br />

nazionale). Dall’altro, abbiamo<br />

puntato sull’organizzazione di<br />

eventi ben calibrati, elaborati<br />

su misura per il momento<br />

che si stava attraversando:<br />

nel periodo in cui si poteva<br />

agire in presenza, quindi, è<br />

nato “Teatro sotto la luna”, in<br />

collaborazione con l’Unione<br />

delle Pro Loco venete (Unpli<br />

Veneto) e la Regione del<br />

Veneto, che la scorsa estate<br />

ha consentito di mettere in<br />

scena quasi trenta spettacoli<br />

in giro per il Veneto; dal 25<br />

al 28 marzo scorso, invece,<br />

abbiamo proposto un evento<br />

online, “Dantesca”, maratona<br />

di letture dalla Divina<br />

Commedia che ha coinvolto<br />

circa duecento iscritti FITA<br />

Veneto. In entrambi i casi,<br />

devo dire, la vitalità delle<br />

nostre associazioni è emersa<br />

alla grande e non possiamo<br />

che esserne felici, così come<br />

dell’ottima risposta avuta dai<br />

Comitati provinciali che hanno<br />

proposto incontri ed eventi.<br />

E quanto alla formazione?<br />

Il discorso è analogo. Con<br />

i Comitati provinciali si<br />

sono portate avanti alcune<br />

proposte, in particolare sul<br />

fronte dell’aggiornamento<br />

tecnico e amministrativo<br />

(sempre indispensabile), come<br />

il corso per la formazione<br />

degli addetti alle emergenze<br />

nei luoghi di spettacolo,<br />

ma proprio in questi giorni<br />

prende il via anche il progetto<br />

speciale “Dalla pagina al<br />

palco”, seminario di scrittura<br />

per il teatro che ha avuto<br />

un’immediata risposta positiva<br />

da parte degli associati.<br />

Abbiamo selezionato docenti<br />

di provata esperienza nel<br />

campo drammaturgico: Marco<br />

Gnaccolini, Alberto Rizzi,<br />

Lorenzo Garozzo, Rita Pelusio<br />

a quattro mani con Domenico<br />

Ferrari e Filippo Tognazzo. Il<br />

programma prevede cinque<br />

lezioni online, il giovedì sera<br />

dalle 21 alle 23, dal 13 <strong>maggio</strong><br />

al 10 giugno.<br />

L’estate è di nuovo alle porte<br />

e il mondo del teatro freme...<br />

Freme senz’altro, ma ha<br />

anche imparato - e, aggiungo,<br />

purtroppo - a tenere i piedi<br />

per terra. La volontà di<br />

tornare sul palcoscenico,<br />

che indubbiamente anima<br />

le nostre compagnie, si<br />

scontra con le ancora tante<br />

incertezze e le problematiche<br />

oggettive (di varia natura:<br />

economica, organizzativa,<br />

logistica) connesse con le<br />

modalità previste per la<br />

ripresa dell’attività. Credo<br />

che in questo senso avranno<br />

un ruolo essenziale gli enti<br />

locali come organizzatori (e<br />

FITA Veneto e i suoi Comitati<br />

provinciali sono sempre pronti<br />

alla collaborazione) e davvero<br />

importante sarà la capacità di<br />

interagire con le associazioni<br />

attive nel territorio per<br />

condividere alcuni passaggi,<br />

dove necessario: penso ad<br />

esempio alla gestione delle<br />

prenotazioni, al servizio di<br />

accoglienza del pubblico con<br />

i controlli e la registrazione,<br />

alla sistemazione delle aree<br />

prima e dopo gli spettacoli...<br />

tutte cose che, se distribuite,<br />

possono essere più facilmente<br />

gestibili che da una singola<br />

compagnia.<br />

Veniamo al congresso del 6<br />

giugno. Un messaggio?<br />

Quello di sempre: un invito<br />

alla partecipazione per i<br />

votanti e alla responsabilità<br />

per chi vorrà candidarsi.<br />

Abbiamo fortemente voluto la<br />

modalità in presenza e ci siamo<br />

impegnati per garantire una<br />

partecipazione serena ai nostri<br />

associati, tornando nei grandi<br />

spazi, moderni e attrezzati,<br />

del Centro Congressi di<br />

Confartigianato Imprese<br />

Vicenza.<br />

16


Quanto alla responsabilità?<br />

Su questo fronte mi rivolgo,<br />

in particolare, a chi vorrà<br />

candidarsi. L’invito è di<br />

riflettere molto bene in<br />

particolare sul tempo<br />

che, nei prossimi quattro<br />

anni, potrà realisticamente<br />

garantire alla Federazione<br />

come suo rappresentante.<br />

Il desiderio di dare il proprio<br />

apporto di idee, esperienza<br />

ed energia è uno slancio<br />

encomiabile e prezioso. Ma<br />

su questi fronti si può essere<br />

attivissimi anche come soci,<br />

partecipando, condividendo<br />

progetti, collaborando in prima<br />

persona a tante iniziative,<br />

compatibilmente con i propri<br />

impegni. Quando invece si<br />

è rappresentanti eletti, FITA<br />

deve necessariamente essere<br />

tra quegli impegni, senza<br />

se e senza ma. Non lo dico<br />

per smorzare l’entusiasmo<br />

o per ingigantire il compito,<br />

assolutamente no. Lo dico<br />

per richiamare l’importanza di<br />

essere consapevoli che, al di là<br />

dell’entusiasmo del momento<br />

e della meritoria volontà<br />

di mettersi a disposizione,<br />

l’impegno eventualmente<br />

preso dovrà essere portato<br />

avanti con costanza per tutto il<br />

mandato. Altra considerazione<br />

che mi permetto di esprimere<br />

è, ovviamente, sul ruolo: chi<br />

si mette a disposizione della<br />

Federazione dovrebbe avere<br />

chiaro che le cariche federative<br />

possono anche sembrare di<br />

visibilità, ma in realtà devono<br />

essere di servizio.<br />

Pensiamoci bene, quindi,<br />

con la dovuta serenità, così<br />

da prendere una decisione<br />

ponderata. Detto questo, buon<br />

congresso a tutti.<br />

DAL TERRITORIO<br />

Comitati provinciali: l’agenda delle assemblee elettive<br />

Rinnovi effettuati a Rovigo, Padova, Venezia e Verona<br />

Proseguono le assemblee per i rinnovi dei Comitati<br />

provinciali FITA del Veneto.<br />

A Rovigo, nel febbraio scorso, un’assemblea<br />

molto partecipata in modalità telematica ha<br />

visto la conferma alla presidenza di Roberta<br />

Benedetto, affancata dalla vicepresidente<br />

Monica Bertaglia, dal segretario Luca Demetri<br />

e dal tesoriere Paolo Turolla. Direttivo confermato<br />

anche a Padova, dove prosegue quindi<br />

l’impegno per il presidente Enrico Ventura, la<br />

vicepresidente Nicoletta Bauce, il segretariotesoriere<br />

Armando Marcolongo e i consiglieri<br />

Matteo Soranzo e Giovanna Rollo. E rinnovo<br />

cariche completato anche a Venezia e Verona.<br />

Da Rovigo<br />

bella iniziativa<br />

per la Giornata<br />

della Donna<br />

Ventisei biografie di donne<br />

raccontate in due minuti dalle<br />

attrici di FITA Rovigo Aps dal<br />

“palco” della pagina Facebook<br />

provinciale. Con Rita, Rosa e le<br />

altre il Comitato provinciale di<br />

Rovigo della Federazione Italiana<br />

Teatro Amatori ha celebrato<br />

la Giornata internazionale della<br />

donna, chiamando a raccolta<br />

un folto gruppo di proprie<br />

associate, protagoniste di appuntamenti<br />

quotidiani, dall’8 al<br />

23 marzo, dedicati a ritratti al<br />

femminile tratti dal libro Storie<br />

della buonanotte per bambine<br />

ribelli.<br />

Queste le attrici e le compagnie<br />

che hanno aderito alla proposta:<br />

Manola Borgato, Silvia<br />

Dicuonzo, Coseta Veronese e<br />

Letizia Zambon (Fuori di scena<br />

di Rovigo), Cristina Bellettati<br />

A Venezia sono stati confermati Gianni Antonio<br />

Visentin, presidente, e Bruno Pietro Spolaore,<br />

affancati da Filippo Facca.<br />

A Verona, invece, sono risultati eletti Nicola<br />

Marconi, presidente, Alessandro Falcone<br />

come vicepresidente, Vincenzo Marzano (segretario<br />

e tesoriere) e Salvatore Condercuri<br />

(consigliere).<br />

Salvo imprevisti legati come sempre all’emergenza<br />

sanitaria, l’agenda degli appuntamenti<br />

elettorali FITA prevede domenica 16 <strong>maggio</strong><br />

l’assemblea elettiva del Comitato di Treviso<br />

mentre domenica 30 <strong>maggio</strong> è attesa quella<br />

del Comitato di Vicenza.<br />

(Briciole d’Arte di Canaro), Margherita<br />

Borghetto, Alessandra<br />

Camozza e Sabrina Zennaro<br />

(Proposta Teatro Collettivo di<br />

Arquà Polesine), Raffaela Longhini<br />

e Aurora Pasello (Cic El<br />

Canfin di Baricetta), Emanuela<br />

Fogato e Elena Rainiero (La<br />

Bottega dei commedianti di<br />

Grignano), Roberta Bazzan e<br />

Elena Rigolin (I 7 Moli Ars et Bonum<br />

di Polesella), Lucia Bellini<br />

e Lisa Milani (Teatro Insieme di<br />

Sarzano), Debora Mantovani e<br />

Silvia Ricchi (Compagnia Instabile<br />

Tagliolese di Taglio di Po),<br />

Laura Bertaglia, Francesca Braga,<br />

Laura Braga, Lorella Cappato,<br />

Elena Crepaldi e Lauretta<br />

Rossi (El Tanbarelo di Bellombra),<br />

Brunella Beretta (L’Allegra<br />

compagnia di Loreo), Elisa Bozza<br />

(La Tartaruga di Lendinara).<br />

17


FITA NAZIONALE<br />

Un boom di iniziative<br />

durante la pandemia<br />

E si guarda al futuro<br />

Uno sguardo sulla situazione<br />

generale della Federazione<br />

in Italia con il veneto Aldo<br />

Zordan, vicepresidente<br />

nazionale FITA.<br />

Durante la pandemia bisogna<br />

davvero dire che FITA non si è<br />

mai fermata...<br />

Assolutamente no. Anzi, credo<br />

di poter dire che, rispetto al<br />

già molto che si faceva, con<br />

l’emergenza sanitaria si sia<br />

arrivati a livelli di attività mai<br />

raggiunti prima. La situazione,<br />

d’altra parte, lo imponeva e<br />

continua a imporlo, anche se<br />

- almeno sotto certi aspetti -<br />

sembra si cominci a vedere la<br />

luce in fondo al tunnel.<br />

Ci siamo trovati a dover gestire<br />

una condizione estrema sotto<br />

diversi punti di vista. Prima<br />

di tutto bisognava riuscire<br />

a portare avanti l’attività<br />

corrente, ma dovendo agire<br />

con modalità completamente<br />

diverse da quelle consuete,<br />

inventandoci soluzioni<br />

alternative per le più piccole<br />

cose (che nella normalità si<br />

danno per scontate) fino a<br />

quelle più complesse. Poi c’è<br />

stato un impegno particolare<br />

sul piano dell’informazione,<br />

con un filo diretto e costante<br />

con i Comitati territoriali<br />

regionali e provinciali, alleati<br />

preziosi nel creare una rete a<br />

beneficio degli associati.<br />

E sul piano artistico e<br />

formativo?<br />

Anche sotto questo<br />

aspetto abbiamo sentito la<br />

responsabilità di non lasciare<br />

soli i nostri associati. Ciascuno<br />

di noi, a livello personale, sa<br />

bene come ha vissuto e come<br />

vive questo periodo: la paura,<br />

lo sconforto, l’incertezza,<br />

qualche momento di buio<br />

totale e qualche altro di cauto<br />

ottimismo... Il teatro è una<br />

passione che ci accomuna,<br />

quello spazio speciale che<br />

abbiamo scelto di collocare<br />

nelle nostre vite. Come<br />

Federazione, quindi, era<br />

fondamentale trovare un<br />

modo per non far mancare<br />

quello spazio ai nostri associati,<br />

anche se attraverso canali e<br />

modalità differenti. Abbiamo<br />

promosso tantissime iniziative,<br />

sia come nazionale che grazie<br />

alla vivacità del territorio che,<br />

ripeto, si è confermato un<br />

volano essenziale della nostra<br />

attività. Cito, tra le altre, il<br />

podcast audio Radio Pinocchio,<br />

La Fita racconta, il premio<br />

Fitalia social o i più recenti<br />

Ripartiamo dalla voce e Fita<br />

events 3.0: tutte proposte che<br />

hanno riscosso un notevole<br />

successo tra le compagnie<br />

associate e il pubblico in<br />

generale. E poi c’è la web Tv...<br />

Altro progetto che sta<br />

riscuotendo interesse...<br />

Sì, un interesse che ci conforta<br />

e ci spinge a fare sempre<br />

meglio. Fita.tv ha un palinsesto<br />

formato al momento da<br />

una rubrica riservata ai soci<br />

(Altuofianco) nella quale si<br />

approfondiscono temi specifici,<br />

soprattutto di carattere<br />

tecnico, con l’aiuto di esperti<br />

delle diverse materie, e da<br />

altre rubriche sempre a tema<br />

teatro: si tratta di UniverFità,<br />

seminari online di storia del<br />

teatro tenuti da docenti di vari<br />

atenei; Teatrincontri, confronti<br />

con artisti FITA e nomi noti<br />

della cultura e dello spettacolo;<br />

FormAzioni Giovani, focus su<br />

questo specifico ambito, anche<br />

con esperienze di laboratori<br />

online; e ancora EduTeatro,<br />

altra rubrica di qualità che<br />

sta riscuotendo grande<br />

attenzione tra formatori,<br />

operatori sociali, insegnanti e<br />

mondo della scuola, realizzata<br />

con la direzione del docentericercatore<br />

Matteo Corbucci<br />

e con l’apporto di contributi<br />

scientifici dell’Associazione<br />

Pedagogisti ed Educatori<br />

Italiani (APEI) e del Comitato<br />

Italiano dell’Organizzazione<br />

Mondiale per l’Educazione<br />

Prescolare (OMEP).<br />

Un mondo, quello della<br />

scuola, con il quale FITA ha un<br />

dialogo sempre più vivace e<br />

produttivo...<br />

18


La Moscheta<br />

conquista<br />

un premio<br />

nazionale<br />

Confermo, così come in<br />

generale con il mondo della<br />

formazione, interna ed esterna<br />

alla nostra Federazione. Tra<br />

l’altro proprio su questo<br />

fronte avvieremo a breve un<br />

progetto di notevole spessore,<br />

che riprende e amplia quanto<br />

già attuato con Fondamenta<br />

- Una rete di giovani per il<br />

sociale. FITA ha infatti vinto<br />

un altro bando del Ministero<br />

del Lavoro e delle politiche<br />

sociali grazie al progetto<br />

Insieme - Gli strumenti del teatro<br />

per l’inclusione sociale. Con<br />

Fondamenta l’obiettivo era<br />

stato formare su strumenti<br />

teatrali di base (soprattutto<br />

nel teatro di figura) giovani<br />

operatori attivi nel sociale<br />

o interessati al settore. Con<br />

questo nuovo programma<br />

approfondiremo ulteriormente<br />

il tema delle potenzialità sociali<br />

ed educative del linguaggio<br />

teatrale, coinvolgendo anche<br />

in questa occasione tutta la<br />

filiera della formazione, dai<br />

formatori agli utenti finali. Un<br />

grande impegno, una grande<br />

responsabilità. Ma su questo<br />

fronte FITA ha un’esperienza<br />

e un livello indiscutibili,<br />

riconosciuti dallo stesso<br />

Ministero dell’Istruzione, con<br />

il quale la nostra Federazione,<br />

non a caso, è la sola realtà<br />

teatrale amatoriale ad aver<br />

Bella affermazione in sede<br />

nazionale per la compagnia<br />

La Moscheta di Colognola ai<br />

Colli (Verona), il cui interprete<br />

Nicola Marconi ha conquistato<br />

il trofeo come miglior<br />

attore non protagonista<br />

al Gran Premio del Teatro<br />

Amatoriale, riconoscimento<br />

indetto dalla FITA alla cui<br />

quinta edizione hanno partecipato<br />

quattordici spettacoli,<br />

vincitori dei premi abbinati<br />

alla kermesse per iniziativa<br />

dei rispettivi Comitati regionali.<br />

Il gruppo veneto era in<br />

lizza con Ben Hur (una storia<br />

di ordinaria periferia) di Gianni<br />

Clementi, per la regia di Daniele<br />

Marchesini. A vincere il<br />

Gran Premio come migliore<br />

spettacolo è stato Il nome,<br />

dalla commedia di Matthieu<br />

Delaporte e Alexandre de<br />

firmato un protocollo d’intesa<br />

sui Percorsi per le competenze<br />

trasversali e l’orientamento (ex<br />

Alternanza scuola-lavoro).<br />

Tanti fronti aperti, dunque,<br />

compreso quello della<br />

rappresentanza. La situazione<br />

su questo versante?<br />

Siamo stati chiamati al tavolo<br />

permanente per lo spettacolo<br />

costituito dal Ministero della<br />

Cultura. Anche in quella sede<br />

e in tutte le forme necessarie<br />

diamo voce al nostro mondo<br />

teatrale. L’obiettivo è chiaro:<br />

veder rispettato il ruolo del<br />

teatro amatoriale, essenziale e<br />

irrinunciabile nelle dinamiche<br />

culturali del nostro Paese.<br />

la Patellière, presentato dal<br />

Piccolo Teatro di Terracina in<br />

rappresentanza del Lazio. La<br />

stessa compagnia ha ottenuto<br />

anche i premi per il miglior attore<br />

protagonista (Bruno Perroni),<br />

l’adattamento e la regia<br />

(Roberto Percoco). Tutti gli altri<br />

premi in palio sono andati alla<br />

compagnia Archivio Futuro di<br />

Napoli, in concorso con Filumena<br />

Marturano di Eduardo De Filippo:<br />

attrice non protagonista<br />

(Elena Maggio), attrice protagonista<br />

(Ornella Girimonti) e<br />

allestimento scenografico. Gli<br />

altri spettacoli in concorso arrivavano<br />

da Basilicata, Calabria,<br />

Emilia Romagna, Friuli Venezia<br />

Giulia, Liguria, Lombardia, Mar-<br />

Previsioni per la ripartenza?<br />

Non sarà facile, ci sono ancora<br />

molti elementi da chiarire e<br />

sui quali si sta lavorando, ma<br />

sono fiducioso. Voglio davvero<br />

ringraziare le compagnie che<br />

hanno confermato la propria<br />

fiducia nella Federazione.<br />

Continueremo a lavorare per<br />

loro, per appoggiarle in questa<br />

fase così come abbiamo fatto<br />

fin dall’inizio dell’emergenza.<br />

Sono certo che la ripresa ci<br />

sarà e sarà all’insegna della<br />

crescita e della riscoperta<br />

di quell’amore per il teatro<br />

che anche questa volta, lo<br />

sottolineo, ha dimostrato la<br />

sua forza, il senso significato e<br />

la sua necessità.<br />

che, Piemonte, Puglia, Sicilia<br />

e Toscana.<br />

La cerimonia di premiazione,<br />

svoltasi a porte chiuse con<br />

Ketty Riolo e Gennaro Calabrese<br />

in veste di presentatori,<br />

è stata trasmessa attraverso i<br />

social e la neonata web tv<br />

federativa dal Teatro Grandinetti<br />

di Lamezia Terme (Catanzaro):<br />

il palcoscenico sul<br />

quale, tra fine 2019 e inizio<br />

2020, si è svolta buona parte<br />

del concorso poi interrotto<br />

per pandemia, il tutto in collaborazione<br />

con l’associazione<br />

teatrale I Vacantusi e FITA<br />

Calabria e con il patrocinio<br />

della Regione Calabria e del<br />

Comune di Lamezia Terme.<br />

Un affettuoso ricordo<br />

di “Checco” Pirazzoli<br />

amico delle compagnie<br />

Il logo del<br />

progetto<br />

Fondamenta,<br />

che ha visto<br />

FITA offrire a<br />

tanti giovani<br />

in giro per<br />

l’Italia un<br />

approccio di<br />

base al teatro<br />

di figura come<br />

linguaggio<br />

da applicare<br />

in situazioni<br />

di disagio e<br />

fragilità<br />

In questo numero non<br />

poteva mancare un<br />

affettuoso e grato ricordo<br />

di Francesco “Ceccho”<br />

Pirazzoli, scomparso nel<br />

marzo scorso, per molti<br />

anni dirigente della<br />

Federazione, con ruoli di<br />

responsabilità soprattutto<br />

a livello nazionale.<br />

Generoso, appassionato,<br />

riferimento storico per<br />

il teatro FITA italiano,<br />

si è sempre distinto per<br />

l’attenzione riservata alle<br />

compagnie, ai loro problemi<br />

e alle loro necessità.<br />

19


RITRATTI<br />

GIGI PROIETTI


di Filippo Bordignon<br />

Gigi Proietti. Mattatore per eccellenza,<br />

secondo solo a Vittorio<br />

Gassman ma, a differenza<br />

di quest’ultimo, dotato di una<br />

simpatia travolgente, un’umanità<br />

di grande spessore eppure<br />

mai snobistica, sempre popolana<br />

anche quando non necessariamente<br />

popolare. È stato<br />

uno dei più alti e forse l’ultimo<br />

esempio di attore a tutto tondo<br />

partorito dal Bel Paese: con<br />

un solo Proietti oggi si potrebbero<br />

produrre quattro o cinque<br />

altri attori.<br />

Travolgente nel brillante, irresistibile<br />

nel comico, commovente<br />

nel drammatico e poi<br />

ancora cantante talentuoso e<br />

insegnante di recitazione ricco<br />

sì di esperienza ma soprattutto<br />

d’inventiva, creatività, con una<br />

vulcanica propensione all’improvvisazione<br />

come meccanismo<br />

per superare l’empasse<br />

sul palcoscenico. Venerato dagli<br />

amanti della risata grassa e<br />

riverito dagli appassionati di<br />

quella sottile, fu voce dalla timbrica<br />

inconfondibile per la radio<br />

e nel doppiaggio, corpo dalla<br />

disarticolata abilità nel teatro<br />

e maschera in continuo mutamento<br />

per il piccolo e grande<br />

schermo. Con la sua morte, il 2<br />

novembre 2020, esattamente a<br />

80 anni dal giorno della nascita,<br />

abbiamo perduto non solo un<br />

artista di prima rilevanza, ma<br />

anche un uomo pulito - sottolineano<br />

colleghi e amici -, una<br />

persona dalla vitalità contagiosa,<br />

sempre distante dal gossip<br />

o da posizioni sensazionalistiche<br />

calcolate per risvegliare i<br />

pruriti di certo giornalismo usae-getta.<br />

La musica, il primo amore<br />

La recitazione non è il primo<br />

amore di Proietti. Al principio<br />

degli Anni ’60, abbandonati gli<br />

studi di Giurisprudenza, il giovane<br />

Luigi guadagna qualche<br />

soldo come cantante nei bar<br />

all’aperto e nei night club della<br />

capitale. Iscrittosi al Centro<br />

Teatro Ateneo, viene notato<br />

da Giancarlo Cobelli per il suo<br />

talento musicale; l’insegnante<br />

gli affda le composizioni dello<br />

spettacolo di cabaret Il can can<br />

degli italiani (1963) per il quale<br />

il ragazzo - polistrumentista<br />

Poliedrico<br />

fascinoso<br />

irresistibile<br />

dalla più tenera età - scrive le<br />

musiche e canta in alcuni brani.<br />

Di qui seguono i primi passi nel<br />

mondo del teatro professionale:<br />

Proietti fa parte del Gruppo<br />

Sperimentale 101 e, diretto<br />

dallo stesso Cobelli (ma anche<br />

da un altro Maestro maiuscolo<br />

come Andrea Camilleri), affna<br />

un talento esploso definitivamente<br />

nel one-man show A me<br />

gli occhi, please (’76), forse il lavoro<br />

teatrale meglio riassuntivo<br />

dell’istrionismo proiettiano<br />

con oltre due ore di gag, imitazioni,<br />

canto, improvvisazione<br />

e una recitazione che copre<br />

buona parte di una papabile<br />

enciclopedia della comicità universale.<br />

Dal grammelot di inglese<br />

e dialetti italiani alla canzoncina,<br />

dal mimo alla poesia<br />

fonetica coniugata al varietà,<br />

ce n’è quasi per tutti i gusti. Un<br />

successo strepitoso e meritato,<br />

riportato in scena più volte e<br />

fino a una trionfale serata allo<br />

Stadio Olimpico nel 2000.<br />

E poi quella voce, catramosa<br />

e avvolgente, vera e propria<br />

arma di seduzione a più livelli,<br />

familiare eppure mai rassicurante,<br />

sorniona ma in grado<br />

di decantare con un controllo<br />

(coadiuvato da un chirurgico<br />

utilizzo della retorica) da fine<br />

dicitore. Basti l’ascolto della<br />

canzoncina in apertura alla<br />

pellicola Meo Patacca a titolo<br />

Quante n’avemo viste per sintetizzare<br />

una bravura naturale<br />

ma cesellata nel mestiere; qui<br />

Proietti si trastulla gioioso, rubando<br />

dalla levità apparente<br />

dello stornello (nel refrain) e<br />

concedendo amare sfumature<br />

seconde solo alla potenza emotiva<br />

di un’altra romana verace,<br />

Gabriella Ferri.<br />

Il “peso” della leggerezza<br />

Nessun tallone d’Achille? Una<br />

parte della critica specializzata<br />

ha evidenziato negli anni come<br />

Proietti abbia consapevolmente<br />

orientato il proprio talento<br />

verso scelte di una leggerezza<br />

spesso giudicata eccessiva. A<br />

una lettura parziale e certamente<br />

riduttiva i suoi “cavalli di<br />

battaglia” si sarebbero ridotti<br />

sempre più a sketch pronto<br />

cassa, barzellette facili facili<br />

(anche se raccontate con tempi<br />

comici che tenevano testa al<br />

migliore Gino Bramieri) o sfruttando<br />

quei luoghi comuni che il<br />

pubblico di massa si aspettava<br />

da lui.<br />

Un caso interessante è il Caro<br />

Petrolini del 1979, di cui fu regista<br />

e protagonista: un o<strong>maggio</strong><br />

quasi scontato all’Ettore Petrolini<br />

che gli fu sommo ispiratore<br />

e (indiretto) maestro; un lavoro<br />

godibile e di ritmo, certo, ma didascalico,<br />

troppo prudente per<br />

venir considerato una dedica<br />

effcace a uno dei <strong>maggio</strong>ri innovatori<br />

della comicità italiana<br />

nei primi anni del secolo scorso.<br />

Una prudenza che gli fruttò<br />

indubbiamente ampi consensi<br />

numerici (si pensi al successo<br />

delle cinque stagioni e della<br />

miniserie conclusiva de Il Commissario<br />

Rocca, andate in onda<br />

tra il 1996 e il 2008) ma che gli<br />

sottrasse il tempo per la realizzazione<br />

di opere di <strong>maggio</strong>r<br />

spessore, titoli oggettivamente<br />

memorabili.<br />

Adorato dal pubblico<br />

La vita aveva però insegnato<br />

all’attore romano che seguire il<br />

pensiero della critica non paga<br />

o, per dirla meglio, seguendo<br />

il pensiero comune alla critica<br />

si rischia di perdere di vista il<br />

proprio pubblico. Un pubblico<br />

affezionatissimo alla sua persona/personaggio<br />

e che, con<br />

buona probabilità, preferiva<br />

contestualizzare il nostro nella<br />

comicità borgatara del film di<br />

Steno Febbre da cavallo (1976)<br />

piuttosto che in quella surreale<br />

e grottesca del Sergio Citti di<br />

Casotto (’77). In questo piccolo<br />

capolavoro corale di firma cittiana,<br />

Proietti è inserito in un<br />

cast tanto prezioso quanto improbabile:<br />

Franco Citti, Michele<br />

Placido, Mariangela Melato, Paolo<br />

Stoppa, Ugo Tognazzi, Catherine<br />

Deneuve e perfino una<br />

giovanissima Jodie Foster reduce<br />

dal Taxi driver di Scorsese.<br />

Con le sue qualità artistiche<br />

continua a pag. 22<br />

21


Qui a sinistra Gigi Proietti e<br />

Monica Vitti, due mostri sacri<br />

dello spettacolo italiano, in<br />

una scena di Tosca, film di Luigi<br />

Magni dal dramma di Victorien<br />

Sardou che ispirò anche<br />

l’omonimo melodramma di<br />

Giacomo Puccini<br />

Proietti avrebbe potuto azzeccare<br />

una carriera cinematografica<br />

di altissima caratura; le<br />

pellicole memorabili sono invece<br />

annacquate in un mare di<br />

scelte discutibili o ruoli da non<br />

protagonista. Lo ricordiamo<br />

tracotante di una vitalità contagiosa<br />

nel romanissimo e già<br />

citato Meo Patacca di Marcello<br />

Ciorciolini (‘72), sua prima pellicola<br />

da protagonista, e superbo<br />

nell’alternare levità e dramma<br />

nel musicale La Tosca in coppia<br />

con Monica Vitti, per la regia<br />

del mai abbastanza rivalutato<br />

Luigi Magni (’73).<br />

Tra set e palcoscenici<br />

Nell’ambito del piccolo schermo<br />

piace ricordare la sua prima<br />

incursione di rilievo e l’ultimo<br />

grande spettacolo: dopo l’esordio<br />

nel ’64 con I grandi camaleonti<br />

di Edmo Fenoglio è con il<br />

ruolo di Jingle nella miniserie<br />

Il circolo Pickwick (’68) tratta da<br />

Charles Dickens che conquista<br />

i telespettatori, grazie a un approccio<br />

vibrante di un’energia<br />

senza fondo.<br />

Memorabili nel 2017, dopo<br />

una vita di successi, le quattro<br />

serate al Teatro Verdi di Montecatini<br />

Terme a titolo Cavalli di<br />

battaglia (riproposizione dell’omonimo<br />

spettacolo teatrale di<br />

due anni addietro); un varietà<br />

come non se ne vedevano da<br />

anni e un’autocelebrazione mai<br />

ostentata, arricchita con decine<br />

di ospiti, un’orchestra e un corpo<br />

di ballo.<br />

Un’inesauribile passione per<br />

il mondo dello spettacolo ne<br />

fece anche, oltre che attore<br />

pluripremiato, un lodevole regista<br />

teatrale (anche in ambito<br />

di opere liriche) come pure conduttore<br />

televisivo, cantante,<br />

compositore, poeta, scrittore e<br />

insegnante di recitazione.<br />

Il (Proietti) Globe Theatre<br />

Non solo. È grazie a una sua<br />

idea visionaria che si deve la<br />

costruzione del Silvano Toti<br />

Globe Theatre (oggi Gigi Proietti<br />

Globe Theatre) all’interno<br />

dei giardini di Villa Borghese<br />

a Roma. La struttura è ispirata<br />

allo storico Globe Theatre londinese<br />

e per 17 anni Proietti ne<br />

fu direttore artistico portando<br />

in scena con successo, soprattutto<br />

da parte del pubblico più<br />

giovane, commedie e tragedie<br />

elisabettiane e shakespeariane<br />

quali La tempesta, La bisbetica<br />

domata e, naturalmente, Romeo<br />

e Giulietta.<br />

Tanti allievi. Ma eredi?<br />

In 60 anni di carriera Proietti è<br />

entrato nell’immaginario collettivo<br />

per una romanità mai<br />

volgare e per un’abilità camaleontica<br />

che non lo relegò nel<br />

limbo dei caratteristi. Maestro<br />

di una recitazione di carne e sudore,<br />

forgiò centinaia di attori<br />

senza poter vantare un vero e<br />

proprio continuatore. Dopo di<br />

lui sono allievi come Flavio Insinna,<br />

talentuoso personaggio<br />

attualmente appiattitosi nella<br />

conduzione di quiz televisivi,<br />

Gabriele Cirilli e la sua comicità<br />

sfacciatamente prêt-à-porter,<br />

ed Enrico Brignano, ancora saldo<br />

sulla cifra di one-man show<br />

di buona fattura anche se carenti<br />

di un qualche sorprendente<br />

guizzo d’originalità. Su tutti<br />

svetta invece una donna, Francesca<br />

Reggiani, attrice e imitatrice<br />

dal talento debordante<br />

diplomatasi al Laboratorio di<br />

esercitazioni sceniche proiettiano,<br />

cui il piccolo schermo ha<br />

conferito la fama (dal rivoluzionario<br />

La tv delle ragazze negli<br />

Anni ’80 al programma cult<br />

Tunnel nei ’90) ma che solo il<br />

teatro può restituire in tutta la<br />

sua bravura.<br />

Qui sopra, una scena dello<br />

sperimentale don Chisciotte<br />

proposto in televisione, nel 1970<br />

in cinque puntate, dal regista<br />

Carlo Quartucci<br />

A centro pagina, Proietti ancora<br />

in versione televisiva, in una<br />

puntata di Fatti e Fattacci del<br />

1975, il varietà nel quale, per la<br />

regia di Antonello Falqui, lui e<br />

Ornella Vanoni vestivano i panni<br />

di due cantastorie girovaghi<br />

22


COMITATO REGIONALE VENETO<br />

Stradella delle Barche, 7 - 36100 Vicenza<br />

Tel. 0444 324907<br />

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I «numeri» di Fita Veneto<br />

Conta al proprio interno:<br />

- 1 Comitato regionale<br />

- 6 Comitati Provinciali<br />

- 242 compagnie<br />

- 5000 soci<br />

Organizza il Festival Nazionale Maschera d’Oro<br />

Partecipa all’organizzazione del Premio Faber Teatro<br />

Promuove direttamente o tramite le compagnie associate<br />

più di un centinaio di manifestazioni annue<br />

Le compagnie associate effettuano più di 5.000 spettacoli<br />

annui, molti dei quali rivolti al mondo della scuola, alla<br />

solidarietà e in luoghi dove solitamente è esclusa l’attività<br />

professionistica<br />

Coinvolge più di 1.600.000 spettatori<br />

Per gli studenti delle scuole superiori organizza il concorso<br />

di critica “La Scuola e il Teatro” e il premio per laboratori<br />

teatrali “Teatro dalla Scuola”<br />

Organizza stages, seminari, incontri, corsi di formazione<br />

Pubblica il trimestrale online Fitainforma e il volume annuale<br />

Fitainscena con il repertorio delle compagnie<br />

Svolge un servizio di editoria specifica teatrale e gestisce<br />

una biblioteca di testi e una videoteca<br />

Gestisce il sito internet www.fitaveneto.org<br />

e una pagina Facebook<br />

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