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Jolly Roger Magazine. Mensile letterario online. Anno IV. Numero 5. Maggio 2021

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ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021<br />

The Wonder Company<br />

Quando la bellezza incontra la fiction,<br />

mondi apparentemente distanti<br />

si fondono in un esaltante Big Bang<br />

pag. 6<br />

LORENZO R<strong>IV</strong>A<br />

L’intervista all’Amministratore<br />

di LR Wonder Company: un brand<br />

che sta rivoluzionando il mercato.<br />

pag. 20<br />

RACCONTAMI UNA STORIA<br />

Quinto round del concorso.<br />

Ecco i vincitori di maggio. Tema:<br />

“Ricordati di me”.<br />

pag. 24<br />

CULTURA E FACEBOOK<br />

Susi Capucci e Maria Laura Labriola<br />

raccontano l’Arte all’interno<br />

di LLC.<br />

pag. 48<br />

www.edizionijollyroger.it


INDICE<br />

Editoriale di Fabio Gimignani pag. 5<br />

Plancia di comando di Fabio Gimignani pag. 6<br />

Autori <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> di Bruno Ferro pag. 12<br />

Impresa e Letteratura di Amelia Volpe pag. 20<br />

Raccontami una storia di Fabio Gimignani pag. 24<br />

Autori <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> di Amelia Volpe pag. 38<br />

Autori <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> di Bruno Ferro pag. 44<br />

MENSILE LETTERARIO ONLINE<br />

Anno <strong>IV</strong> · Numero 5 · Maggio 2021<br />

Cultura e Internet di Susi Capucci e Maria laura Labriola pag. 36<br />

info@edizionijollyroger.it<br />

www.edizionijollyroger.it.it<br />

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www.edizionijollyroger.it<br />

3


EDITORIALE<br />

IN GOLD WE TRUST<br />

di Fabio Gimignani<br />

Se avete osservato il cielo, di<br />

recente, vi sarete sicuramente<br />

accorti del passaggio di una luminosissima<br />

Stella Cometa che<br />

ha tracciato una scia baluginante<br />

sull’asse celeste che collega<br />

la Toscana alla Lombardia.<br />

Se non l’avete vista, la colpa è<br />

del tempo perturbato che vi ha<br />

precluso l’accesso a tanta meraviglia,<br />

ma non preoccupatevi:<br />

siamo qui apposta per farvene<br />

la fedele cronaca.<br />

All’inizio del 2021, come ormai<br />

saprete (e lo sapete, perché<br />

vi ho talmente grattugiato le<br />

gonadi sui social che non potete<br />

ignorarlo), una conversazione<br />

telefonica tra il sottoscritto e<br />

l’amico di vecchia data Mirko<br />

Rossi ha fatto scaturire la scintilla<br />

che ha innescato una reazione<br />

a catena a dir poco meravigliosa.<br />

La reazione, come un disegno<br />

formato dalla caduta delle tessere<br />

del domino, ha condotto<br />

verso il concepimento, la progettazione<br />

e la realizzazione<br />

di un’antologia composta da<br />

racconti inediti creati intorno a<br />

un’Azienda e ai suoi prodotti.<br />

“Product placement”, lo chiamano<br />

i guru del marketing,<br />

mentre i puristi della letteratura,<br />

che non vorrebbero veder<br />

contaminato lo scritto da agenti<br />

esterni, utilizzano termini un<br />

po’ meno lusinghieri e altisonanti<br />

sul genere di “marchetta”.<br />

Quale delle due fazioni abbia<br />

ragione, e se poi davvero qualcuno<br />

ce l’abbia, è un argomento<br />

che non mi sfiora nemmeno,<br />

devo confessarlo: la mia concentrazione<br />

è assorbita in toto<br />

da quello che reputo un eccellente<br />

prodotto editoriale e sul<br />

gradimento che il pubblico dei<br />

Lettori (unico giudice del quale<br />

accetto il verdetto) gli attribuirà<br />

dopo averlo adeguatamente<br />

digerito.<br />

Ma in tutto questo discernere ed<br />

elucubrare, tra entusiasti delle<br />

contaminazioni e talebani del<br />

Verbo scritto, solo un argomento<br />

svetta sugli altri brillando di<br />

luce propria: la Rivelazione!<br />

Ebbene sì, adorate Lettrici e<br />

adorati Lettori. Siamo finalmente<br />

giunti al passo fatidico<br />

con il quale toglieremo il drappo<br />

purpureo per mostrare al<br />

mondo l’Opera in tutto il suo<br />

splendore, facendo finalmente<br />

nomi e cognomi.<br />

Lo so: i toni sono smodatamente<br />

aulici, ma con la magnificenza<br />

e i bagliori dorati che si irradiano<br />

dall’immagine del nostro<br />

compagno d’avventura è difficile<br />

mantenersi su un livello di<br />

comune mortalità.<br />

Sì, perché l’Imprenditore che<br />

ci affianca in questo cammino<br />

di grande novità letteraria è un<br />

uomo che risponde al nome di<br />

Lorenzo Riva e conduce, reggendone<br />

le briglie con perizia<br />

e determinazione alla stregua<br />

di un novello Ben Hur, la sua<br />

azienda divenuta in breve tempo<br />

un punto di riferimento per<br />

il panorama internazionale della<br />

cosmesi: LR Wonder Company.<br />

L’immagine dell’azienda è incredibilmente<br />

patinata e l’oro<br />

la fa da padrone ovunque, tanto<br />

che la stessa copertina del libro<br />

ne riluce, richiamando i fasti<br />

di quelle Mille e una Notte che<br />

sei novelle Sheherazade hanno<br />

reso nuovamente attuali all’interno<br />

delle sue pagine.<br />

Quindi, una volta tanto, i Pirati<br />

di <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> si sono concessi<br />

il lusso di rotolarsi nell’oro dei<br />

dobloni conservati gelosamente<br />

nei forzieri, diffondendone il<br />

bagliore a chiunque abbia voglia<br />

di leggere della gran bella<br />

narrativa, informandosi al tempo<br />

stesso su dei prodotti davvero<br />

eccezionali.<br />

Quindi se vi siete persi il passaggio<br />

della cometa che collega<br />

Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> a LR<br />

Wonder Company, poco male:<br />

a breve l’antologia dal titolo<br />

“The Wonder Company. Quando<br />

la bellezza incontra la fiction”<br />

sarà disponibile ovunque,<br />

scintillante dell’oro delle nostre<br />

penne.<br />

www.edizionijollyroger.it<br />

5


PLANCIA DI COMANDO<br />

PLANCIA DI COMANDO<br />

quel backstage<br />

che profuma di gossip<br />

I “dietro le quinte” di un progetto ambizioso<br />

sono le chicche che lo rendono ancora più interessante<br />

di Fabio Gimignani<br />

Chissà perché, ma da che mondo<br />

è mondo il “making of” desta<br />

sempre più interesse dell’opera<br />

compiuta.<br />

E questo vale per le arti figurative,<br />

per il cinema, per l’alta cucina...<br />

quindi è normale pensare<br />

che valga anche per l’editoria.<br />

Ci sono persone che non hanno<br />

mai letto un romanzo di Stephen<br />

King, ma hanno divorato<br />

“On Writing”, in cui il maestro<br />

del brivido racconta non solo il<br />

suo metodo creativo, ma anche<br />

un bel po’ di cavoli suoi e di<br />

retroscena scabrosi relativi ai<br />

titoli più famosi scaturiti dalla<br />

sua penna eccelsa.<br />

Se in teatro (quando sarà possibile<br />

ritornarci in un clima di<br />

normalità) vendessero i biglietti<br />

per i posti da osservatore in<br />

quinta, sono sicuro che costerebbero<br />

più di quelli situati in<br />

platea centrale.<br />

È inutile: siamo un popolo di<br />

voyeur impenitenti, e tutto ciò<br />

che si svolge dietro a un ipotetico<br />

obiettivo ci dà quello che<br />

Dolly Parton chiamava “un brivido<br />

da seminarista” nel capolavoro<br />

“Dalle nove alle cinque,<br />

orario continuato” di Colin<br />

“Siamo fatti della<br />

stessa sostanza<br />

dei sogni” scriveva<br />

Shakespeare.<br />

Se avesse ascoltato<br />

la telefonata tra me<br />

e Mirko, si sarebbe<br />

limitato a scrivere<br />

“Siamo fatti”.<br />

Ma spesso le grandi<br />

idee prendono corpo<br />

proprio dalla totale<br />

assenza di serietà<br />

che contraddistingue<br />

i momenti nei quali<br />

l’amicizia risplende<br />

Higgins; insomma, non riusciamo<br />

a distogliere lo sguardo.<br />

Ed è per questo che mi accingo<br />

a raccontarvi i retroscena del<br />

progetto “The Wonder Company”<br />

partendo dalla nascita<br />

dell’idea e giungendo all’opera<br />

completa, ovvero il libro stampato.<br />

Come in ogni trama che si rispetti,<br />

anche in questo caso il<br />

destino ha calato le sue carte<br />

in maniera totalmente bizzarra,<br />

spalancando un portone là dove<br />

fino a un istante prima c’era<br />

solo la nuda parete.<br />

Non solo: proprio come in una<br />

commedia shakespeariana i<br />

personaggi hanno girato intorno<br />

all’idea a passo di minuetto<br />

senza scorgerla, finché non è<br />

stato troppo tardi per non esserne<br />

travolti.<br />

A questo punto però, visto che<br />

uno dei due personaggi che<br />

hanno dato il colpo d’acciarino<br />

da cui è scaturita la scintilla del<br />

progetto TWC sono io, è d’uopo<br />

(chiedo venia, ma quando<br />

parlo di Shakespeare non riesco<br />

a contenere certi svolazzi lessicali)<br />

introdurre dettagliatamente<br />

anche il secondo membro di<br />

questa iniziale e ristretta associazione<br />

a delinquere.<br />

Si tratta di Mirko Rossi.<br />

Pioniere dell’e-commerce e<br />

programmatore di immensa caratura,<br />

Mirko Rossi è un amico<br />

di vecchissima data conosciuto<br />

all’interno del Forum “PSD Revolution”,<br />

frequentato da Nerd<br />

appassionati di Photoshop.<br />

Da subito ci siamo presi reciprocamente<br />

le misure, sviluppando<br />

un rapporto di confidenza<br />

basato soprattutto sull’ironia<br />

dissacrante che niente e nessuno<br />

risparmia. In sostanza ci siamo<br />

presi per il culo a vicenda<br />

ridendo come matti per un imprecisato<br />

numero di anni.<br />

Successivamente abbiamo incrociato<br />

le professioni collaborando<br />

su più progetti e lasciandoci<br />

alle spalle una schiera di<br />

clienti soddisfatti, oltre a frequentare<br />

i raduni organizzati<br />

dal Forum, durante i quali ho<br />

scoperto le qualità di Mirko sia<br />

come chitarrista che come bevitore<br />

di birra.<br />

Eravamo due professionisti che<br />

lavoravano in perfetta simbiosi<br />

e che non lasciavano passare<br />

occasione per elevare il tasso<br />

alcolemico ben oltre i limiti del<br />

consentito.<br />

Praticamente due cazzoni geniali!<br />

Ma si cresce.<br />

E se l’età che avanza di pari<br />

passo con il carico di responsabilità<br />

non ci fa essere meno<br />

deficienti, almeno ci fornisce<br />

l’esperienza e il metodo per esserlo<br />

in maniera meno smaccata<br />

e riconoscibile.<br />

Nonostante la distanza (Mirko<br />

è milanese come la cotoletta e<br />

io fiorentino come la bistecca)<br />

ci siamo sempre mantenuti in<br />

contatto, anche se con frequen-<br />

6 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

7


PLANCIA DI COMANDO<br />

PLANCIA DI COMANDO<br />

za molto minore.<br />

Fatto sta che a febbraio, durante<br />

una telefonata serale che vedeva<br />

me stravaccato sul divano<br />

davanti al caminetto, e lui non<br />

oso pensare come, il famoso<br />

colpo d’acciarino è stato vibrato<br />

e le scintille si sono sprigionate<br />

dalle nostre sinapsi che<br />

anni di alcool hanno reso solo<br />

più agili.<br />

Per decenza non riporto integralmente<br />

la telefonata. Vi basti<br />

sapere che gli argomenti trattati<br />

sono stati la modellazione tridimensionale<br />

fotorealistica, Asterix<br />

il Gallico e Rocco siffredi...<br />

e lascio alla parte velenosa che<br />

alberga in ognuno di voi il compito<br />

di mettere in relazione i tre<br />

argomenti.<br />

Fatto sta che siamo finiti a<br />

parlare, chissà come, di libri e<br />

dell’attività di Edizioni <strong>Jolly</strong><br />

<strong>Roger</strong>.<br />

L’accenno alla mia idea di creare<br />

una branca di narrativa che si<br />

occupasse di inventare una trama<br />

intorno a prodotti e aziende,<br />

creando così informazione sul<br />

Brand senza passare dalle pallosissime<br />

monografie aziendali<br />

che nessuno legge, venne raccolto<br />

da Mirko come un cross<br />

magistrale proprio sotto alla<br />

traversa.<br />

Ci salutammo intorno alle venti<br />

e trenta, per poi risentirci a<br />

un’ora di distanza con Mirko<br />

che mi diceva di aver accennato<br />

dell’idea a Lorenzo Riva,<br />

Patron della LR Wonder Company,<br />

e che questi si era detto<br />

entusiasta, proponendo di fissare<br />

un incontro a brevissimo.<br />

Be’, lo sapete: io ne ho viste<br />

cose, che voi umani non potreste<br />

nemmeno immaginare, ma<br />

quando un imprenditore del calibro<br />

di Riva dice che ne vuole<br />

parlare, si mettono i discorsi a<br />

zero e si muove il culo, perché<br />

abbiamo appena ricevuto la<br />

conferma del fatto che la nostra<br />

non era solo una buona idea: era<br />

un’idea fottutamente buona!<br />

In poco meno di dieci giorni<br />

ci siamo incontrati nella sede<br />

della LR Wonder Company, in<br />

quel di Buccinasco.<br />

Appena varcato l’ingresso ho<br />

capito perché Mirko fosse così<br />

entusiasta di lavorare con Lorenzo<br />

Riva: ovunque volgessi<br />

lo sguardo incontravo cose che<br />

mai e poi mai avrei pensato di<br />

trovare all’interno di una seria<br />

azienda milanese.<br />

Che poi cosa vuol dire “seria”?<br />

Che al suo interno si lavora<br />

come i personaggi di “Metropolis”<br />

senza alcun divertimento?<br />

E quindi ben vengano le statue<br />

giganti dei personaggi Marvel,<br />

il sedile posteriore di una<br />

Rolls Royce trasformato in un<br />

divanetto, il go-kart di Ayrton<br />

Senna (originale, of course), la<br />

Fromula Uno di Alain Prost e le<br />

statue dell’Oscar alte due metri<br />

un po’ ovunque.<br />

Più mi guardavo intorno e più<br />

mi rendevo conto di come Lorenzo<br />

Riva fosse davvero la<br />

persona giusta per muovere il<br />

primo passo di un’avventura<br />

tanto folle quanto ricca di potenzialità.<br />

L’incontro è stato piacevolissimo<br />

e si è svolto in una sala<br />

riunioni dove faceva bella mostra<br />

di sé l’orologio di Marilyn<br />

Monroe (autentico anch’esso),<br />

acquistato da Riva insieme ai<br />

diritti per il nome dell’indimenticabile<br />

bionda platinata di<br />

Hollywood, con il quale è stata<br />

realizzata un’intera linea di<br />

prodotti.<br />

Il Boss sedeva su un trono<br />

d’oro e velluto posto a capotavola,<br />

e vi assicuro che, nonostante<br />

si possa pensare l’esatto<br />

contrario, una situazione del<br />

genere era lontana anni-luce da<br />

una dimostrazione di potere... è<br />

che a lui piace giocare, e tutta<br />

l’azienda è disseminata dei suoi<br />

giocattoli preferiti.<br />

Non so voi, ma io agli imprenditori<br />

ingessati e sussiegosi,<br />

preferisco mille e mille volte<br />

una persona come lui: seria ma<br />

non necessariamente seriosa.<br />

Erano presenti, oltre a Mirko<br />

Rossi, tutti i collaboratori<br />

dell’imprenditore, a testimonianza<br />

del fatto che il concetto<br />

di Team riveste per Lorenzo<br />

Riva un’importanza fondamentale;<br />

cosa che ha solleticato non<br />

poco la mia fantasia, come scoprirete<br />

non appena inizierete<br />

a leggere “The Wonder Company”.<br />

In soldoni, più che una riunione<br />

di lavoro incentrata sullo sviluppo<br />

di uno strumento di comunicazione<br />

innovativo, sembrava<br />

di essere a un incontro<br />

tra amici... e dopo trent’anni di<br />

contatti diretti con aziende di<br />

ogni dimensione, se ve lo dico<br />

credeteci.<br />

Vincolandoli al voto del silenzio,<br />

avevo preventivamente selezionato<br />

gli Autori che avrebbero<br />

fatto parte del “gruppo<br />

di fuoco” da impiegare per la<br />

realizzazione dell’Antologia e<br />

mi ero portato dietro un libro<br />

scritto da ciascuno di essi, oltre<br />

alle loro biografie, così da lasciare<br />

in LR Wonder Company<br />

un’idea sullo stile che avrebbero<br />

ritrovato nei vari racconti.<br />

Ma si è trattato di un semplice<br />

proforma: come disse Sun<br />

Tzu “... ogni battaglia è vinta<br />

o persa prima ancora di essere<br />

combattuta”, e sia Lorenzo<br />

Riva che io avevamo chiaro in<br />

mente che quel progetto sarebbe<br />

diventato realtà.<br />

Il rientro nella terra di Dante<br />

è trascorso praticamente tutto<br />

attaccato al telefono per aggiornare<br />

gli Autori circa l’esito<br />

dell’incontro e, una volta messo<br />

piede in casa, mi sono avventato<br />

sul computer in preda<br />

8 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

9


PLANCIA DI COMANDO<br />

INNAMORARSI<br />

a una specie di furor che aveva<br />

già delineato nella mia mente<br />

le linee sulle quali si sarebbe<br />

sviluppato il racconto “Influencer”,<br />

che apre l’antologia.<br />

I miei cinque compagni di navigazione<br />

sono stati rapidissimi<br />

nel consegnare ognuno le proprie<br />

cinquantamila battute, così<br />

che dopo pochissimo tempo<br />

abbiamo potuto impaginare una<br />

prima stesura del volume.<br />

A questo punto è entrata in gioco<br />

una figura cardine nella realizzazione<br />

del libro: l’Editor.<br />

Nel nostro caso possiamo dirci<br />

fortunati, perché Marta è la<br />

Dark Lady che dietro le quinte<br />

viviseziona i testi mettendone<br />

allo scoperto gli eventuali punti<br />

di debolezza e suggerendo a<br />

ogni Autore le vie per renderli<br />

a prova di bomba.<br />

Anche questa volta il suo lavoro<br />

si è rivelato essenziale e le<br />

piccole imprecisioni che avrebbero<br />

rischiato di fiaccare la tensione<br />

narrativa o la coerenza<br />

delle trame sono state individuate<br />

con precisione millimetrica<br />

e prontamente corrette.<br />

Lo so cosa state pensando, ma i<br />

motivi per i quali mi sono innamorato<br />

di lei vanno ben oltre!<br />

Comunque, l’Antologia finalmente<br />

era pronta.<br />

Pronta per essere stampata,<br />

pronta per essere distribuita,<br />

pronta per essere catturata da<br />

ognuno di voi e divorata come<br />

si fa con una fetta di torta di<br />

mele appena sfornata.<br />

Ebbene, ladies and gentlemen,<br />

dopo meno di quattro mesi sono<br />

orgoglioso di annunciare che,<br />

da una telefonata serale nella<br />

quale due amici hanno dato<br />

fondo al consueto cazzeggio, ha<br />

preso vita quella che, oltre a essere<br />

una bellissima antologia di<br />

racconti inediti, rappresenta un<br />

passo epocale nel mondo della<br />

comunicazione non banale.<br />

In poche parole, sono felice<br />

di presentare “The Wonder<br />

Company. Quando la bellezza<br />

incontra la fiction”, prossimamente<br />

disponibile in libreria,<br />

sui migliori shop online e, soprattutto,<br />

sul sito di Edizioni<br />

<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> con spedizione rigorosamente<br />

gratuita.<br />

Buona (e bella) lettura a tutti!<br />

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10 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


AUTORI JOLLY ROGER<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

i cavalieri<br />

che fecero l’impresa<br />

No: non è un errore di impaginazione.<br />

Riproponiamo le interviste ai sei autori, perché ci va così!<br />

di Bruno Ferro<br />

Una precisazione: gli improperi<br />

lanciati all’indirizzo dell’Editore<br />

durante il precedente articolo<br />

non sono il motivo per il quale<br />

la sestupla intervista viene ripubblicata<br />

anche su questo numero<br />

di <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine.<br />

In effetti mi meritavo un po’<br />

di considerazione, dopo aver<br />

sproloquiato su tre colonne<br />

senza mai citare il Brand, senza<br />

far nomi e senza menzionare il<br />

titolo dell’Opera, quindi rivedere<br />

la mia fatica inserita sulle<br />

pagine della rivista mi rimette<br />

un po’ in pace con l’universo e<br />

con l’Editore.<br />

E soprattutto mi mette nella<br />

condizione di strombazzare ai<br />

quattro venti che i sei racconti<br />

contenuti nell’antologia “The<br />

Wonder Company. Quando la<br />

bellezza incontra la fiction”<br />

sono stati scritti per Lorenzo<br />

Riva e per la sua LR Wonder<br />

Company, prestigiosa azienda<br />

operante nel settore della cosmesi<br />

con sede a Milano.<br />

Sono andato a spulciare sul<br />

sito internet e ho capito per<br />

quale motivo i sei Autori hanno<br />

accettato con entusiasmo di<br />

cimentarsi in questa prova di<br />

Finalmente<br />

possiamo togliere<br />

il velo di mistero e<br />

parlare chiaramente<br />

dell’Antologia<br />

progettata da<br />

Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />

per il Brand<br />

LR Wonder Company<br />

secondo i canoni<br />

di un product<br />

placement davvero<br />

innovativo.<br />

Adesso sta a voi<br />

divorarne le pagine!<br />

narrativa basata sul prodotto: i<br />

principi che LR Wonder Company<br />

utilizza sono a dir poco<br />

bizzarri: si va dal veleno d’ape<br />

a quello di vipera; dal caviale<br />

all’oro 24 carati; dalla birra al<br />

latte d’asina.<br />

Insomma, per chi ha la mente<br />

orientata a una scrittura creativa,<br />

certe cose sono come le<br />

noccioline di Super Pippo.<br />

E in effetti i sei racconti sono<br />

uno più avvincente dell’altro,<br />

andando peraltro a coprire un<br />

gran numero di generi e fornendo<br />

al Lettore un fantastico<br />

ventaglio di emozioni in cui<br />

tuffarsi.<br />

L’idea di selezionare Autori<br />

tanto diversi tra loro si è rivelata<br />

vincente: il risultato assomiglia<br />

a quei buffet nei quali<br />

è tutto buonissimo, e la varietà<br />

di scelta è talmente vasta da<br />

lasciarci storditi davanti a tanta<br />

delizia.<br />

Action, thriller, noir, storico,<br />

erotico, fantascientifico... e<br />

questo solo per darvi una panoramica<br />

frettolosa su cosa potrete<br />

trovare in quelle duecentocinquanta<br />

pagine (sì, perché i<br />

ragazzi ci hanno dato dentro) di<br />

puro intrattenimento.<br />

I prodotti ci sono e l’aziendapure,<br />

ma fanno talmente parte<br />

delle trame che risulta quasi<br />

impossibile percepirne la presenza,<br />

salvo rendersene conto a<br />

libro ultimato.<br />

Quindi bravi!<br />

Bravi gli Autori, bravo Lorenzo<br />

Riva che ci ha creduto e bravo<br />

io, che mi sono fatto un mazzo<br />

così per intervistarli tutti.<br />

Fabio Gimignani<br />

Scrittore Action e Pulp, ama le contaminazioni<br />

ironiche e romantiche. È<br />

anche l’editore: il suo racconto è stato<br />

incluso nell’antologia solo per evitare<br />

che portasse via il pallone.<br />

Lorenzo Leoni<br />

Appassionato di storia e rievocatore di<br />

rango, non contento di interpretare le<br />

Bande Nere ne narre le gesta con uno<br />

stile che fa supporre una ben riuscita<br />

reincarnazione.<br />

Quando ti è stato proposto di<br />

partecipare alla realizzazione<br />

dell’Antologia qual è stato in<br />

tuo primo pensiero?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Una sfida. Amo le sfide, e pensare<br />

di poter produrre qualcosa<br />

di bello che al tempo stesso tappasse<br />

la bocca a tanti talebani<br />

Fabrizio De Sanctis<br />

Un giallista puro. Quando non si diletta<br />

di pratica forense, è quanto di più<br />

vicino a George Simenon si possa immaginare.<br />

Il suo Commissario Siciliano<br />

è la risposta fiorentina a Maigret.<br />

T. Sarafian<br />

Proveniente dai territori di confine<br />

dove la Mafia Slava prospera e imperversa,<br />

di lui si conoscono solo pochi<br />

essenziali particolari: mena e scrive.<br />

What else?<br />

benpensanti per i quali tutto ciò<br />

che non è Tolstoj merita di bruciare<br />

come in “Farenheit 451”,<br />

mi metteva di buon umore.<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Una grande soddisfazione. Se<br />

l’Editore ti ha “scelto” vuol<br />

dire che ha fiducia in te. What<br />

else?<br />

Francesca Magrini<br />

Tanto gentile e tanto onesta pare... ma<br />

quando percorre i sentieri oscuri della<br />

narrativa Noir si capisce come dentro<br />

di lei alberghino creature che terrorizzerebbero<br />

anche Lovecraft.<br />

Valerio Amadei<br />

Steampunk, Necropunk e uno stile così<br />

fluido che potresti fare il surf sulle sue<br />

parole. Uomo dai mille talenti, centellina<br />

le sue apparizioni come si fa con<br />

un buon Whisky irlandese.<br />

Francesca Magrini:<br />

Mi sono sentita lusingata dalla<br />

fiducia che Fabio riponeva in<br />

me. Ritengo il progetto molto<br />

importante e sfidante e sentirsi<br />

proporre di farne parte mi ha riempita<br />

di orgoglio e di voglia<br />

iniziare subito la sfida. Il secondo<br />

pensiero, che mi assale<br />

12 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

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AUTORI JOLLY ROGER<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

sempre davanti ai nuovi progetti<br />

editoriali, è stato: “Ma ce<br />

la farò?”.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Un lavoro su commissione?<br />

Allora si fa sul serio! Davvero:<br />

avere un progetto operativo,<br />

con richieste e scadenze, mi è<br />

parsa subito un’occasione professionalizzante<br />

per la nostra<br />

editoria. Certo che, poi, essere<br />

scelto dall’editore tra tutte le<br />

penne che ha a disposizione ha<br />

nutrito il mio ego.<br />

T. Sarafian:<br />

Ecco l’occasione giusta per<br />

sperimentare qualcosa di nuovo,<br />

Era da un po’ che volevo<br />

scrivere un racconto erotico incentrato<br />

sulle sensazioni olfattive:<br />

sono uno che annusa, tra<br />

le altre cose. Alla fine mi sono<br />

ritrovato a parlare di sentimento,<br />

congiuntamente all’eros:<br />

come sovente avviene, la storia<br />

si è scritta da sé.<br />

Valerio Amadei:<br />

Che per una volta, forse, avrei<br />

visto due spicci. Scherzi a parte,<br />

questo tipo di operazione è una<br />

cosa di cui con Fabio si parlava<br />

da anni. Come lui ha già detto<br />

in varie sedi, non aspettava che<br />

l’occasione giusta per materializzarsi.<br />

Quindi, il primo pensiero<br />

sarà stato qualcosa tipo<br />

“oh, finalmente riusciamo a<br />

provarlo e vedere come va”.<br />

Ero molto curioso di sperimentare<br />

nella pratica se la narrativa<br />

mercenaria si sarebbe ridotta a<br />

una triste marchetta o avrebbe<br />

difeso a spada tratta una sua dignità<br />

e ragion d’essere.<br />

L’idea di posizionare un prodotto<br />

o un’Azienda all’interno<br />

di un tuo racconto è più uno<br />

stimolo o un disturbo, e perché<br />

Fabio Gimignani:<br />

Si dice “invitare la lepre a correre”.<br />

Vengo da quasi trent’anni<br />

di pubblicità, quindi per me<br />

partecipare a questo progetto<br />

significa creare uno Stargate<br />

che colleghi i due mondi che<br />

amo.<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Senza dubbio uno stimolo. Del<br />

resto, scrivere significa sempre<br />

e comunque “adattarsi” a una<br />

situazione. Un punto di riferimento,<br />

qualunque esso sia, non<br />

deve essere di disturbo.<br />

Francesca Magrini:<br />

Molto stimolante perché aguzza<br />

l’ingegno e ti aiuta a costruire la<br />

storia. In fondo ci vuole sempre<br />

un punto di partenza, uno spunto<br />

e perché non può esserlo un<br />

prodotto o un’azienda?<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Si era già parlato con Fabio di<br />

questa idea, che già ai tempi mi<br />

era parsa parecchio interessante.<br />

La sfida effettiva è fare del<br />

product placement senza tradire<br />

la propria vena creativa.<br />

Inserire un marchio in un racconto<br />

è una pennellata pop: significa<br />

utilizzare il linguaggio<br />

del quotidiano, nel quale i nomi<br />

dei marchi e dei singoli prodotti<br />

entrano con naturalezza.<br />

Per un racconto contemporaneo<br />

costituisce un aggancio fortissimo<br />

al realismo, stringe la mano<br />

al lettore confortandolo di stare<br />

navigando in un mare conosciuto.<br />

Per un racconto storico, ambientato<br />

in un passato lontano<br />

secoli, la sfida è più complessa,<br />

ma intrigante.<br />

T. Sarafian:<br />

Nessuna delle due. Viste le<br />

tematiche, l’inserimento del<br />

Brand non è stato che il naturale<br />

corollario all’iniziativa.<br />

Valerio Amadei:<br />

Sicuramente uno stimolo. È stato<br />

interessante avere un obiettivo<br />

chiaro, dei paletti (molto pochi<br />

e larghi, per la verità) entro<br />

cui operare, una sfida tecnica<br />

da affrontare.<br />

Cosa pensi di una forma di<br />

comunicazione che utilizzi la<br />

narrativa per far conoscere un<br />

prodotto al pubblico?<br />

Fabio Gimignani:<br />

È una mia idea, quindi è fantastica!<br />

Scherzi a parte: penso<br />

che sia il modo giusto per far finalmente<br />

collimare due mondi<br />

che, a causa di stereotipi stantii<br />

e ammuffiti, sono stati condannati<br />

a rimanere distanti.<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

In un Paese che soffre di scarsità<br />

di lettori, credo sia un’ottima<br />

iniziativa. E poi, alla fin fine,<br />

la conoscenza si riflette anche<br />

sullo scrittore, che può ambire<br />

a una platea più vasta.<br />

Francesca Magrini:<br />

Innovazione allo stato puro.<br />

Ciò che non deve mai essere<br />

tralasciata è la qualità del prodotto<br />

finale, sia esso un oggetto<br />

o un libro. Se poi le due cose<br />

si sposano, l’incontro non può<br />

che generare un risultato eccellente.<br />

Ogni prodotto suscita la<br />

fantasia di qualcuno, sia esso<br />

un’automobile, un vestito, un<br />

profumo o un vino; la narrativa<br />

è la fantasia messa nero su<br />

bianco.<br />

Il loro legame è quindi più<br />

stretto di quello che si possa<br />

pensare.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

La narrativa è uno strumento<br />

potentissimo che appartiene<br />

alla comunicazione lenta e<br />

intima tra autore e lettore; ha<br />

una potenzialità immensa nel<br />

far scaturire affezioni, ma oggi<br />

necessita di canali di propagazione<br />

non banali. La letteratura<br />

alta sembra distante dalla quotidianità<br />

delle persone, viene<br />

tenuta d’occhio sugli scaffali<br />

delle librerie e temuta per la<br />

percepita pesantezza dell’impegno<br />

che richiede. Eppure milioni<br />

di persone in Italia leggono<br />

quotidianamente migliaia di<br />

parole, decine di trafiletti, racconti,<br />

articoli. Un marchio che<br />

voglia divenire cultura diffusa<br />

può cavalcare senza remore la<br />

parola scritta.<br />

T. Sarafian:<br />

Approvo l’iniziativa. Riscoprire<br />

la potenza della scrittura in<br />

un contesto come quello attuale,<br />

tanto legato all’immagine, è<br />

al contempo un atto dovuto e<br />

una genialata.<br />

Valerio Amadei:<br />

Vabbe’, da grande vorrei fare il<br />

romanziere… è ovvio che sono<br />

di parte! Per me ha già vinto.<br />

Per fortuna (per ora) la fanno in<br />

pochi (solo noi), altrimenti sarei<br />

già povero.<br />

Quali sono state le tue riflessioni<br />

dopo aver riletto il racconto<br />

che hai scritto per l’Antologia?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Ho esclamato le stesse parole<br />

del dottor Frankenstein (si<br />

14 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

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AUTORI JOLLY ROGER<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

pronuncia “frankenstin”): “si...<br />

può... fare!<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

“Però... mi garba!”<br />

Francesca Magrini:<br />

Che era venuto proprio bene!!!<br />

E non mi capita spesso di pensarlo<br />

fin da subito, di solito ho<br />

bisogno di più tempo per metabolizzarlo.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Difficilmente rileggo a breve<br />

scadenza quello che scrivo.<br />

Sono piuttosto soddisfatto di<br />

aver tenuto fede al mio intento<br />

nativo: costruire attorno alla<br />

commissione un racconto coerente<br />

con il mio sentire.<br />

T. Sarafian:<br />

“Niente come il tuo odore”<br />

parla di attrazione e sentimento,<br />

ma anche del lato oscuro<br />

dell’amore. Rileggendolo, credo<br />

di aver fatto un buon lavoro,<br />

ma come al solito, il giudizio<br />

ultimo spetta ai lettori.<br />

Valerio Amadei:<br />

Le riflessioni sul racconto in<br />

generale sono che il racconto<br />

mi piace. Ha una sua coerenza<br />

e fa quello per cui è stato “assoldato”<br />

senza il minimo sforzo,<br />

ma anzi traendone forza e<br />

slancio. Credo che se nomi o<br />

brand citati fossero solo invenzioni<br />

di fantasia, il racconto<br />

funzionerebbe altrettanto bene<br />

e, ritrovandomi libero di eliminarli<br />

a piacimento, li lascerei<br />

tutti esattamente dove sono: ne<br />

sono il cuore.<br />

Che reazioni ti aspetti dal pubblico<br />

dei Lettori?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Prima di diffidenza, poi di stupore<br />

e infine di estrema soddisfazione.<br />

Ovviamente parlando<br />

di un’antologia scritta PER un<br />

Brand, molti penseranno a una<br />

gigantesca marchetta di dubbio<br />

gusto. Poi, leggendo, inizieranno<br />

a capire che la sostanza c’è...<br />

eccome se c’è. E infine, come<br />

la piccola Claudia di “Intervista<br />

col vampiro”, metteranno<br />

giù il libro dopo aver divorato<br />

anche l’ultima pagina ansimando:<br />

“Ne voglio ancora...”<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Difficile dire. La novità è anche<br />

scoprire quale sarà davvero la<br />

platea. Dipenderà molto, credo,<br />

dalla pubblicità e dalla diffusione<br />

che farà il Committente.<br />

Francesca Magrini:<br />

Spero apprezzino le varietà dei<br />

racconti e la loro originalità.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Mi sono impegnato per inserire<br />

elementi di curiosità che spero<br />

in molti colgano come stimolo<br />

per approfondire. Per me, portare<br />

la quotidianità del passato<br />

davanti agli occhi del lettore<br />

è un modo per condividere la<br />

curiosità e lo studio. Mi piace<br />

pensare che qualcuno si potrà<br />

appassionare di un personaggio<br />

come Caterina Sforza, della<br />

quale ha magari solo sentito<br />

vagheggiare il nome a scuola, o<br />

di luoghi come il monte Busca<br />

che ancora oggi è in fiamme ed<br />

è visitabile.<br />

Inoltre, perché no, mi piace<br />

pensare che il piacere per il romanzo<br />

storico possa attecchire<br />

in lettori di altri generi; inserirsi<br />

in un’antologia serve anche a<br />

questo.<br />

T. Sarafian:<br />

Mi aspetto si identifichino nei<br />

protagonisti: ho toccato argomenti<br />

cui di norma si preferisce<br />

non pensare, ma riguardano<br />

chiunque si avventuri in un rapporto<br />

a due.<br />

Valerio Amadei:<br />

Entusiaste, ovviamente: è una<br />

bomba!<br />

Scherzi a parte, non ne ho idea,<br />

ma sono molto, molto curioso e<br />

impaziente di scoprirlo.<br />

Cosa hai dovuto cambiare del<br />

tuo modo di scrivere, per affrontare<br />

questa sfida?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Sono stato meno prolisso del<br />

solito per rientrare nel limite<br />

di cinquantamila battute che ci<br />

eravamo dati.<br />

Poi, per tutto il resto, mi sono<br />

limitato a sedermi davanti alla<br />

tastiera e a divertirmi come un<br />

matto... come tutte le altre volte!<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Assolutamente nulla. Ho usato<br />

personaggi ormai collaudati e<br />

mi sono divertito a dare un ruolo<br />

attivo a uno (anzi, una...) e,<br />

come sempre, mi sono sentito<br />

“a casa”.<br />

Francesca Magrini:<br />

Assolutamente niente, ho utilizzato<br />

un prodotto e intorno ci<br />

ho sviluppato una storia, come<br />

avrei potuto fare con un evento,<br />

una canzone o un sentimento.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

In realtà molto poco. Ho alleggerito<br />

un poco i tecnicismi, senza<br />

però rinunciare a utilizzare<br />

una terminologia desueta. Ho<br />

anche spostato un poco il mio<br />

solito modo crudo di descrivere<br />

il conflitto umano su toni più<br />

cinematografici, per accogliere<br />

gli occhi di chi fosse meno aduso<br />

a certe pennellate.<br />

T. Sarafian:<br />

Non ho cambiato nulla del mio<br />

stile abituale: il linguaggio è<br />

come sempre esplicito, nondimeno<br />

ne ho fatto l’uso a mio<br />

parere confacente a una storia<br />

d’amore.<br />

Valerio Amadei:<br />

Questa è facile: niente.<br />

Quali sono state le maggiori<br />

difficoltà e le maggiori soddisfazioni<br />

che hai incontrato?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Non ho ucciso nessuno. E per<br />

chi ha letto i miei libri sa che<br />

questo è praticamente impossibile.<br />

Eppure sono riuscito a<br />

scrivere la parola “fine” senza<br />

lasciarmi dietro la solita scia<br />

di cadaveri. Le soddisfazioni?<br />

Dire a chiare lettere che il mondo<br />

della cosmesi e quello della<br />

letteratura non sono separati da<br />

un muro invalicabile; che basta<br />

lasciarsi alle spalle gli stereotipi<br />

per capire che chiunque può<br />

fare qualsiasi cosa.<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Difficoltà (se così si possono<br />

chiamare): documentarmi bene<br />

su un certo veleno (no spoiler,<br />

please...); cercare di rispettare<br />

il limite di battute (non ci sono<br />

riuscito, ovviamente...). Soddisfazioni:<br />

aver superato indenne<br />

le forche caudine della severissima<br />

editor (cui vanno i dovuti<br />

ringraziamenti e l’imperitura<br />

stima).<br />

Francesca Magrini:<br />

Ho utilizzato molti dialoghi,<br />

cosa inusuale per me e la difficoltà<br />

è stata quella di render-<br />

16 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

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AUTORI JOLLY ROGER<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

li fluidi e non di intralcio alla<br />

narrazione. La maggior soddisfazione<br />

è stata rileggerlo e divertirmi<br />

nel farlo.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Difficoltà ben poche.<br />

Mi sono fin da subito disegnato<br />

in mente la scusa narrativa<br />

per allacciare romanzo storico<br />

e piazzamento di un marchio<br />

contemporaneo, ammiccando<br />

al racconto di ricerca che ha<br />

fatto la sua fortuna negli anni<br />

‘90. Una certa sorniona soddisfazione<br />

la provo nell’esser riuscito<br />

a cucire attorno alla sfida<br />

un vestito fatto tutto con le mie<br />

solite pezze.<br />

Del resto la storia ha talmente<br />

tanto da raccontare che di per<br />

sé è il più grande romanzo del<br />

mondo.<br />

T. Sarafian:<br />

Scrivere il meglio possibile, in<br />

questo caso, nel più breve tempo<br />

possibile: Rispettare le scadenze<br />

non è il mio forte.<br />

Valerio Amadei:<br />

Difficoltà non ne ho incontrata<br />

nessuna diversa da quelle<br />

solite di quando cerchi di raccontare<br />

una storia interessante<br />

nel modo più avvincente che<br />

ti riesce, mentre le soddisfazioni<br />

sono state tante e, anche<br />

se partivo con alte aspettative,<br />

sono riuscite comunque a stupirmi.<br />

A costo di ripetermi, fare<br />

il mercenario, avere “per contratto”<br />

un riflettore puntato su<br />

dei prodotti, è stato uno stimolo<br />

fortissimo.<br />

Mi piace parlare chiaro, al punto<br />

di rasentare la provocazione,<br />

quindi lo dico serenamente: ho<br />

riflettuto più volte, e ci rifletto<br />

tutt’ora, sull’eventualità che<br />

una cosa del genere potesse<br />

bollarmi come “venduto”, come<br />

privo di integrità, come procacciatore<br />

di “uova oggi”. Certo, a<br />

nessuno di noi importa il giudizio<br />

della gente, salvo però che<br />

è proprio la gente quella che<br />

speriamo compri i nostri libri,<br />

quindi va a finire che ci importa,<br />

ci importa eccome.<br />

Per cui, mi sono chiesto spesso<br />

se fosse il caso di accettare<br />

questa proposta. La realtà dei<br />

fatti è che questa proposta mi<br />

ha fatto scrivere un racconto<br />

che mi piace, che non ha nulla<br />

da invidiare alle altre cose che<br />

ho scritto, anzi è forse una delle<br />

migliori. Quindi, sì ho fatto<br />

bene ad accettare e sono soddisfatto<br />

del risultato.<br />

Lo rifaresti? E perché?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Senza nemmeno pensarci! È un<br />

sogno realizzato per me, come<br />

scrittore, come editore e come<br />

pubblicitario. Un modo come<br />

un altro per invitare Follett,<br />

Feltrinelli e Pirella a spolverarmi<br />

casa.<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Certo che lo rifarei. Perché mi<br />

piacciono le sfide. Perché invogliare<br />

il pubblico a leggere, con<br />

qualunque mezzo, è cosa buona<br />

e giusta. Perché sono sicuro<br />

che mi divertirei come mi sono<br />

divertito questa volta. E perché<br />

sì, che ci sta sempre bene.<br />

Francesca Magrini:<br />

Lo rifarei subito perché non mi<br />

sono sentita snaturata nel mio<br />

ruolo di scrittrice e perchè mi<br />

è venuto naturale come tutte le<br />

altre volte che mi sono seduta<br />

davanti al computer e ho inventato<br />

una storia.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Certamente.<br />

Ho trovato la sfida molto motivante,<br />

sia per la fase creativa<br />

che per il lavoro d’equipe che<br />

abbiamo svolto.<br />

T. Sarafian:<br />

Subito. Ogni occasione è buona<br />

per scrivere e mettersi in<br />

gioco.<br />

Valerio Amadei:<br />

Certo, subito. Per i tre motivi<br />

per cui ogni scrittore scrive: divertimento,<br />

gloria e denaro. Il<br />

primo da solo è sufficiente, gli<br />

altri due un auspicatissimo<br />

plus.<br />

Tre motivi per divorare<br />

il tuo racconto?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Perché è divertente, ironico<br />

e avvincente.<br />

Perché ho infilato persone<br />

vere tra le righe, e<br />

questo mi fa morire.<br />

Perché l’ho scritto col<br />

cuore, facendo trapelare<br />

il mio amore per la tensione,<br />

ma anche il desiderio<br />

di un mondo davvero<br />

migliore in cui le<br />

persone sappiano apprezzare<br />

chi gli sta accanto.<br />

Ecco, lo sapevo: quando<br />

non ammazzo nessuno<br />

divento sentimentale!<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Primo: perché è una buona<br />

occasione per conoscere il<br />

commissario Siciliano e la sua<br />

truppa (o per ritrovarli, se li si<br />

conoscono già). Secondo: perché<br />

il giallo ha sempre un suo<br />

perché. Terzo: perché è in ottima<br />

compagnia, con gli altri racconti<br />

della raccolta.<br />

Francesca Magrini:<br />

È lo specchio della nostra società;<br />

è incalzante e ha il finale<br />

a sorpresa.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Caterina Sforza<br />

L’avventura.<br />

La scoperta.<br />

La copertina dell’Antologia<br />

T. Sarafian:<br />

Limitiamoci a uno: perché è<br />

roba buona, adatta a chiunque<br />

apprezzi una storia fuori dal comune.<br />

Valerio Amadei:<br />

Perché vi calzerà come un<br />

guanto.<br />

Perché vi imprigionerà.<br />

Perché alla fine, ma solo alla<br />

fine, vi farà sentire liberi.<br />

E adesso che progetti hai per<br />

il futuro?<br />

Fabio Gimignani:<br />

Terminare il mio nuovo romanzo<br />

“Shaker”, nel quale<br />

torneranno alla ribalta Rhonda<br />

e soci, quindi riprendere<br />

in mano “Tunnel”<br />

per finire anche quello.<br />

E magari riesumare un<br />

romanzo messo a decantare<br />

da quasi cinque anni<br />

per ridargli nuova linfa e<br />

scrivere “fine” anche sulle<br />

sue pagine. E poi coltivare<br />

rose, perché quello è<br />

davvero importante.<br />

Fabrizio De Sanctis:<br />

Volendo, ce ne sarebbero<br />

tanti, ma non dipendono<br />

solo da me. Chi ha orecchie<br />

da intendere, sulla<br />

tolda nella nave pirata,<br />

intenda...<br />

Francesca Magrini:<br />

Sedermi di nuovo davanti<br />

al mio PC e inventare<br />

un’altra storia.<br />

Lorenzo Leoni:<br />

Ora ho da concludere la stesura<br />

del L’Assedio, che già lo volevo<br />

far uscire con la primavera.<br />

Poi si vedrà, ma di carne al fuoco<br />

ce n’è parecchia.<br />

T. Sarafian:<br />

Fare l’amore il più possibile e<br />

scrivere nei tempi morti.<br />

Valerio Amadei:<br />

Adesso ho il gioco di ruolo,<br />

L’Ingranaggio, che, a maggio,<br />

va in kickstarter in America (lì<br />

però si chiamerà Necropunk).<br />

E poi, ovviamente, mille e ancora<br />

mille antologie mercenarie,<br />

s’intende!<br />

I romanzi di Fabio Gimignani, Fabrizio De Sanctis, Francesca Magrini,<br />

Lorenzo Leoni, T.Sarafian e Valerio Amadei<br />

sono acquistabili in tutte le librerie, sui migliori shop online<br />

e direttamente dal sito www.edizionijollyroger.it<br />

con spedizione gratuita in tutta Italia.<br />

18 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

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IMPRESA E LETTERATURA<br />

IMPRESA E LETTERATURA<br />

l’Impresa<br />

secondo lorenzo riva<br />

Dinamico, intraprendente e semplice.<br />

Ecco il partner dell’antologia “The Wonder Company”<br />

di Amelia Volpe<br />

Quando ci si appresta a intervistare<br />

un Imprenditore di successo<br />

immaginiamo quasi sempre<br />

di doverci rapportare con<br />

soggetti fin troppo impostati<br />

che attingono a un repertorio<br />

standard di risposte collaudate<br />

senza mai rivelarci qualcosa<br />

della loro vera personalità.<br />

Se poi si tratta di un Imprenditore<br />

giovane, allora lo standard<br />

è rappresentato dall’assoluta<br />

necessità di vestire i panni<br />

dell’enfant prodige e di stupire,<br />

anche a costo di dire cose senza<br />

alcuna logica.<br />

Lorenzo Riva è indubbiamente<br />

giovane e, circa l’essere un Imprenditore<br />

di successo, i numeri<br />

parlano da soli.<br />

Colleziona memorabilia hollywoodiane<br />

e dal niente ha creato<br />

un Brand la cui immagine<br />

richiama i canoni del glamour<br />

d’oltreoceano in un tripudio di<br />

baluginii dorati.<br />

È indubbiamente un personaggio<br />

che potrebbe permettersi<br />

di guardare con sufficienza la<br />

maggior parte delle persone che<br />

incontra, ma di lui stupiscono la<br />

naturalezza e l’estrema semplicità<br />

con le quali affronta ogni<br />

LR Wonder Company<br />

è un po’ c0me<br />

la scatola delle<br />

meraviglie: la<br />

conosci, la scopri<br />

e ti accorgi che ha<br />

sempre molto altro<br />

da mostrare.<br />

Quattro chiacchiere<br />

con l’Imprenditore<br />

che ha affiancato<br />

Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />

nell’innovativo<br />

progetto editoriale.<br />

giorno il mondo, inseguendo i<br />

propri sogni con caparbietà e<br />

metodo, senza che il sorriso abbandoni<br />

mai le sue labbra.<br />

Lorenzo Riva è l’Imprenditore<br />

che ha creduto nel progetto<br />

ideato da Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>,<br />

mettendo a disposizione<br />

se stesso e i prodotti della propria<br />

Azienda per la creazione<br />

di un’antologia di racconti che<br />

rivoluziona il concetto stesso di<br />

product placement.<br />

proprio in occasione dell’uscita<br />

di “The Wonder Company”<br />

gli abbiamo rivolto qualche domanda.<br />

Lorenzo Riva. Imprenditore,<br />

collezionista di cimeli hollywoodiani,<br />

appassionato delle produzioni<br />

Marvel... e che altro?<br />

Quante cose, vero? Sono soprattutto<br />

queste due anime, da un<br />

lato imprenditore di un’azienda<br />

di cosmetica con un modello<br />

di business e visione del beauty<br />

molto specifica, LR Wonder<br />

Company, dall’altro una persona<br />

appassionata del bello. Entrambe<br />

convivono bene, tanto<br />

che gran parte della mia collezione<br />

è visibile nella nostra<br />

sede aziendale. È lì che trovano<br />

spazio e condivido le mie idee<br />

di sviluppo, così come tutti gli<br />

oggetti belli che mi capita di<br />

incontrare, a volte per caso, a<br />

volte per ricerca personale.<br />

LR Wonder Company è un<br />

Brand che si differenzia dai<br />

Competitor grazie a una gamma<br />

di prodotti basati su componenti<br />

a dir poco geniali.<br />

Come ti sono venute in mente<br />

cose come veleno d’ape, bava<br />

di lumaca, caviale e latte d’asina?<br />

Ho fondato LR Wonder nel<br />

2012, e da subito ho voluto distinguere<br />

il mio brand nel mercato<br />

della cosmesi italiana per<br />

un modello di business unico:<br />

ogni linea rispecchia le tendenze<br />

internazionali e viene presentata<br />

come una vera e propria<br />

Collezione moda, con la qualità<br />

del Made in Italy e il ricercato<br />

glamour Hollywoodiano. Sono<br />

partito dalla linea di abbronzanti<br />

e solari alla birra, per poi proseguire<br />

la ricerca verso quelle<br />

che si delineavano tendenze<br />

internazionali innovative: la ricerca<br />

è un must nel mondo della<br />

cosmetica, solo così è possibile<br />

‘scovare’ attivi di un certo tipo<br />

e ingredienti particolari come<br />

quelli che proponiamo.<br />

Cosa pensi del settore Beauty<br />

in Italia e all’estero? È un<br />

mercato ancora in grado di<br />

dare soddisfazione?<br />

Siamo partiti nel 2012 da un<br />

laboratorio e una piccola produzione.<br />

Oggi siamo distribuiti<br />

in circa 4000 punti vendita tra<br />

farmacie, profumerie selettive,<br />

Spa e Centri Benessere esclusivi<br />

in Italia e in molti paesi<br />

europei tra cui Germania, Francia,<br />

Ucraina, Svizzera e Grecia<br />

a cui si è aggiunta di recente<br />

l’India. Quindi la risposta è assolutamente<br />

sì. Certo, ci vuole<br />

determinazione ed è importante<br />

avere chiari gli obiettivi che si<br />

vogliono raggiungere.<br />

Bene. Queste prime domande<br />

erano per scaldarti, come per<br />

la Macchina della Verità. Adesso<br />

però cominciamo a fare sul<br />

serio. Lorenzo Riva, imprenditore<br />

capace di individuare una<br />

nuova forma di comunicazione<br />

e di scommetterci sopra. Come<br />

è nata l’idea di un libro incentrato<br />

su di te, sulla tua azienda<br />

e sui tuoi prodotti?<br />

Credo che LR Wonder sia un<br />

po’ come la scatola delle meraviglie:<br />

la conosci, la scopri e ti<br />

accorgi che ha sempre molto altro<br />

da mostrare, oltre ai prodotti<br />

e alla qualità. La proposta di<br />

strutturare un libro è arrivata da<br />

uno dei miei collaboratori storici.<br />

Mi ha parlato dell’idea, mi<br />

è piaciuta, abbiamo deciso che<br />

si sarebbe fatta. Le scelte importanti<br />

non devono richiedere<br />

troppo tempo: bisogna osare<br />

ed essere audaci, e il libro è<br />

una scommessa su cui abbiamo<br />

puntato con grande entusiasmo<br />

e curiosità.<br />

Un’Antologia come “The<br />

20 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

21


IMPRESA E LETTERATURA<br />

IMPRESA E LETTERATURA<br />

Wonder Company” è una novità<br />

assoluta: non ci sono precedenti<br />

sui quali basarsi. Ti<br />

senti un pioniere?<br />

Pionere è una parola che mi<br />

piace e che ben si adatta anche<br />

alla mia visione imprenditoriale.<br />

Se ci penso, abbiamo strutturato<br />

un’azienda che è davvero<br />

diversa nel mercato della<br />

cosmetica italiana, e anche la<br />

scelta di un’antologia dal taglio<br />

così speciale è un’operazione<br />

che credo porterà grandi soddisfazioni.<br />

Pensi che l’iniziativa avrà successo?<br />

E se sì, per quali motivi?<br />

Tutto ciò che nasce dalla passione<br />

ha un potenziale di successo<br />

sorprendente. Non fraintendermi,<br />

so bene che oltre<br />

alla passione serve molto altro,<br />

dall’organizzazione ai processi<br />

creativi, dalla gestione al team.<br />

Ma tutto ciò che è nato sull’onda<br />

di decisioni veloci e istintive<br />

ha sempre portato nella mia<br />

vita e nella mia azienda grandi<br />

risultati, per questo ho fiducia<br />

che il libro sarà un’iniziativa di<br />

successo e che sarà il primo di<br />

altri.<br />

In molti dei racconti che compongono<br />

l’Antologia sei stato<br />

inserito in qualità di personaggio.<br />

Come ci si sente a leggere<br />

di sé in un libro?<br />

È davvero divertente, a tratti<br />

irrealistico, e di sicuro molto<br />

emozionante sia leggere di<br />

me sia leggere dell’azienda,<br />

che qui si esprime attraverso<br />

racconti dal tratto realistico e<br />

fantasioso. Devo ringraziare gli<br />

autori, che hanno saputo rendere<br />

l’esperienza di lettura davvero<br />

coinvolgente.<br />

Come pensi che verrà vista<br />

questa iniziativa dai Competitor?<br />

Come ti dicevo, abbiamo un<br />

modello di business e di concept<br />

talmente unico che fatico<br />

sempre un po’ a parlare di competitor.<br />

Sia chiaro, ci sono, perché<br />

il mondo della cosmetica è<br />

ben presidiato da molti marchi,<br />

ma credo che LR Wonder si distingua<br />

proprio nell’approccio<br />

concettuale. In ogni caso, credo<br />

molto nella capacità innovativa<br />

delle aziende, e proprio per<br />

questo credo che il libro potrà<br />

essere recepito come modello<br />

innovativo, in particolare per il<br />

settore della comunicazione.<br />

E il mercato? I tuoi collaboratori,<br />

i clienti, gli utenti finali, il<br />

popolo della Rete... loro come<br />

pensi che accoglieranno il libro?<br />

Benissimo: il libro è divertente,<br />

incalzante, intrattiene e non<br />

annoia. È una lettura davvero<br />

piacevole, che va oltre la storia<br />

di LR Wonder e come tutte<br />

le operazioni ben riuscite sono<br />

convinto che saprà guadagnare<br />

il suo spazio privilegiato.<br />

Turniamo sui tuoi collaboratori.<br />

LR Wonder Company è una<br />

squadra di successo e sappiamo<br />

che all’interno dell’azienda<br />

siete legati da un bellissimo<br />

rapporto personale. Qual è la<br />

tua visione di Team, e come<br />

riesci a ottenere una coesione<br />

così positiva tra te e le persone<br />

che ti affiancano?<br />

L’aspetto relazionale è importantissimo<br />

ai fini dello sviluppo<br />

e della crescita di un’azienda.<br />

Si parla di capitale umano non<br />

a caso. Una squadra di successo<br />

si basa su coesione, fiducia,<br />

collaborazione, capacità, condivisione,<br />

processo, organizzazione.<br />

Tutti valori che ritrovo<br />

nel team di LR Wonder, che reputo<br />

quasi come la mia seconda<br />

famiglia. C’è l’aspetto professionale<br />

e quello personale, che<br />

viaggiano in parallelo, e l’ambizione<br />

comune a raggiungere<br />

gli stessi obiettivi.<br />

LR Wonder Company piace<br />

alle Influencer. Quali sono le<br />

cose che più apprezzano nei<br />

tuoi prodotti?<br />

Mi piace l’idea di vendere un<br />

sogno: creare qualcosa di magico<br />

e apparentemente inarrivabile<br />

e renderlo alla portata di<br />

tutti. Credo sia questa una delle<br />

leve di maggior successo di LR<br />

Wonder, e quella che ci ha reso<br />

‘cool’ anche per gli influencer.<br />

Tutti i nostri prodotti sono formulati<br />

in Italia, con un’attenzione<br />

quasi maniacale all’uso<br />

del miglior ingrediente cosmetico<br />

e spero che le donne possano<br />

desiderare i miei prodotti attirate<br />

anche solo dal packaging<br />

prima ancora di aver aperto la<br />

confezione, sentito il profumo,<br />

provato le creme sulla propria<br />

pelle e scoperto la grande qualità<br />

e ricerca alla base della mia<br />

azienda.<br />

Pensi che le Influencer accoglieranno<br />

positivamente il libro<br />

“The Wonder Company”?<br />

Io sono sicuro di sì. Negli anni<br />

abbiamo conosciuto moltissime<br />

influencer. con alcune collaboriamo<br />

continuativamente, e<br />

quello di cui mi sono accorto è<br />

che siamo legati da un grande<br />

rispetto reciproco. Per questo<br />

sono certo che sarà accolto con<br />

grande entusiasmo da tutti.<br />

Tre motivi per precipitarsi ad<br />

acquistare il libro?<br />

è divertente, emozionante,<br />

scritto bene. Sarebbe una vera<br />

follia non leggerlo!<br />

Tre motivi per precipitarsi anche<br />

ad acquistare i prodotti LR<br />

Wonder Company?<br />

Difficile sceglierne solo tre! I<br />

primi che mi vengono in mente<br />

sono per la qualità, l’efficacia e<br />

la capacità di catapultarti in un<br />

mondo fantastico.<br />

E adesso cosa dobbiamo aspettarci?<br />

Non posso contemplare lo spoiler,<br />

ma siamo in grande fermento:<br />

a breve lanciamo delle super<br />

novità e chissà, forse ci saranno<br />

nuovi capitoli antologici?<br />

22 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

23


RACCONTAMI UNA STORIA<br />

RACCONTAMI UNA STORIA<br />

quintO ROUND:<br />

“ricordati di me”<br />

Un tema non facile<br />

per Autori dalla penna sempre all’altezza della situazione<br />

Quel che resta di te<br />

di Paola Cimmino<br />

La storia non cambia:<br />

leggere i vostri elaborati<br />

e doverne escludere<br />

molti dal podio è una<br />

tortura, ma del resto<br />

sono io che ho stilato il<br />

regolamento, quindi è<br />

giusto che ne subisca le conseguenze<br />

morali.<br />

Però, se da un lato sono affranto<br />

per l’esclusione di molti,<br />

dall’altro sono felice di poter<br />

elencare i vincitori di questa<br />

manche, tutta al femminile,<br />

Paola Cimmino fa il bis e per il<br />

secondo mese di fila conquista<br />

il posto più in alto sul podio dei<br />

vincitori.<br />

Lo stile è fluido come sempre<br />

e l’impalpabilità dei personaggi<br />

scorre davanti al lettore come le<br />

ombre di una lanterna cinese.<br />

Un’altra grande prova per l’Autrice<br />

pugliese di nascita e romana<br />

d’adozione che inserisce per<br />

la seconda volta la propria opera<br />

nella costituenda Antologia,<br />

la cui pubblicazione è prevista<br />

al termine del concorso, ovvero<br />

all’inizio del 2022.<br />

Secondo meritatissimo posto<br />

per Silvia Assunti, con il racconto<br />

dal titolo “Il Tribunale”,<br />

di Fabio Gimignani<br />

Prima classificata<br />

Paola Cimmino<br />

“Quel che resta di te”<br />

Secondo classificato<br />

Silvia Assunti<br />

“Il Tribunale”<br />

Terza classificata<br />

Cristina Tassini<br />

“Regalo di Natale”<br />

nel quals la crudezza delle situazioni<br />

e delle sensazioni si<br />

contrappone al percorso surreale<br />

che serpeggia in tutta l’opera<br />

per poi esplodere nel finale.<br />

E al terzo posto, ma solo perché<br />

sul primo gradino c’è spazio<br />

solo per uno, Cristina<br />

Tassini con il suo<br />

“Regalo di Natale”, nel<br />

quale tratta tematiche<br />

purtroppo attuali, regalandoci<br />

quel sorriso<br />

che sempre vorremmo<br />

trovare tra le righe di ciò che<br />

leggiamo.<br />

E adesso le novità. Dal prossimo<br />

numero inizieremo a pubblicare<br />

delle brevi interviste ai<br />

vincitori, partendo dalla prima<br />

manche del concorso, così da<br />

farveli conoscere un po’ meglio<br />

in attesa di rileggerli sulla carta<br />

frusciante dell’antologia e sui<br />

caratteri morbidi degli eBook.<br />

E infine un appello accorato:<br />

raccomandiamo a tutti di diffondere<br />

quanto più possibile<br />

le informazioni relative al concorso,<br />

perché noi non possiamo<br />

raggiungere tutti e il pensiero<br />

di lasciare per strada qualche<br />

penna meritevole ci intristisce<br />

non poco.<br />

Quindi condividete la rivista e<br />

i post che di volta in volta saranno<br />

pubblicati sui Social. I<br />

vostri amici scrittori o aspiranti<br />

tali non potranno che esservene<br />

grati.<br />

È bella Patrizia, dodicenne. Di<br />

una bellezza silenziosa e discreta,<br />

da coltivare e mostrare<br />

senza affrettarsi, come di un<br />

fiore che aspetti l’ora più adatta<br />

per affacciarsi al mondo.<br />

Ancora più bella è Patrizia a<br />

sedici, giovane donna che si<br />

affaccia alla vita e già ammalia<br />

gli sguardi dei suoi coetanei.<br />

È bella Patrizia anche quel<br />

giorno d’estate, col suo maxi<br />

cappello di paglia e il vestitino<br />

leggero che le scopre le gambe.<br />

Magnifiche, snelle e tornite a<br />

un tempo, atte a slanciare ancor<br />

più la figura, il portamento da<br />

vera regina ereditato coi geni.<br />

Le linee accattivanti del viso,<br />

le labbra rosate e morbide, gli<br />

zigomi arrotondati e perfetti, e<br />

un sorriso malinconico e dolce<br />

che rivela in toto la sua natura.<br />

Docile e protettiva. Fragile e<br />

bisognosa d’amore.<br />

Questo era ciò che di lei io percepivo;<br />

che Patrizia, per me, recava<br />

impresso negli occhi.<br />

Raro vederne altri simili ai<br />

suoi. Due differenti tonalità di<br />

colore. Uno più intenso e opaco,<br />

marrone scuro; l’altro brillante,<br />

color nocciola. Una atipicità<br />

che la rendeva ancora più<br />

unica.<br />

L’indole ribelle dei suoi capelli<br />

si dovette presto piegare alla<br />

sua volontà di acconciarli lisci.<br />

Le sfioravano fluenti le spalle,<br />

morbidi e scuri, a incorniciarle<br />

il viso, quando appena un velo<br />

di trucco completava ogni sua<br />

mise. Semplicemente perfetta.<br />

Non aveva bisogno d’altro Patrizia,<br />

che essere, in tutto e per<br />

tutto, solo se stessa.<br />

La aspetto, stamani, in questa<br />

ampia sala, in stazione. Ho saputo<br />

che, come ogni anno, intende<br />

partire.<br />

«Verrò a salutarti!» le avevo<br />

detto, senza mai dire quando.<br />

«Ti aspetto» aveva risposto lei.<br />

Prima o poi lo avrei fatto, glielo<br />

avevo promesso.<br />

È per questo che so che verrà.<br />

Lei è sempre stata puntuale a un<br />

appuntamento. Non mi darebbe<br />

mai buca. È vero, sono in anticipo,<br />

e un incontro così magari<br />

ora non se lo aspetta. È sempre<br />

stata nei miei pensieri, sebbene<br />

per troppi anni non siamo mai<br />

riuscite neanche per caso a incrociarci.<br />

Getto una rapida occhiata al<br />

tabellone dove campeggia una<br />

scritta, utile ad altri. Ma non a<br />

me.<br />

Vorrei ricucire al presente il<br />

tempo trascorso negli anni di<br />

scuola, quando eravamo vicine<br />

di banco, anche se lei il più delle<br />

volte sedeva accanto alla sua<br />

amica del cuore. Più vicina a<br />

lei per età e abitazione. Passavo<br />

ogni giorno davanti al loro portone.<br />

Un palazzone svettante<br />

nel cielo, destinato ai lavoratori<br />

dell’Acquedotto pugliese. Dirigenti<br />

e impiegati, tutti insieme,<br />

come al lavoro. Tutta la sua famiglia<br />

alloggiava lì, e forse fra<br />

quelle mura era racchiusa la sua<br />

intera vita.<br />

Che ne è stato di loro, non so. O<br />

ne ho perso memoria. Anch’io<br />

son dovuta andar via, abbandonare<br />

per sempre la mia città.<br />

Una voce impostata avverte i<br />

viaggiatori di tenersi a distanza<br />

dal primo binario, e restare al di<br />

qua della linea gialla. È in arrivo<br />

un convoglio proveniente<br />

da Ancona e diretto a Chiasso.<br />

Questa volta non devo partire e<br />

mi lascio sviare da altri pensieri.<br />

Dalla parte opposta si attende<br />

l’annuncio del treno per Roma.<br />

Fra poco, la gente che si affolla<br />

qui intorno si disperderà, dando<br />

spazio ai tanti altri in arrivo,<br />

che aspettano solo di ripararsi<br />

dal sole. Sulla piazza all’esterno,<br />

agosto comincia a farsi sentire.<br />

Non la vedo arrivare, c’è ancora<br />

qualche minuto, conviene<br />

aspettare. Gli occhi e la mente<br />

iniziano a vagabondare.<br />

I turisti tedeschi si riconoscono<br />

sempre, come gli altri stranieri.<br />

Carnagioni poco abituate<br />

al sole d’Italia che invano rincorrono<br />

abbronzature degne<br />

24 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

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di nota. Se arriva, qualcosa mi<br />

dice che saprò riconoscerla.<br />

Non sono certa invece che lei si<br />

ricordi di me.<br />

Mi alzo in piedi mentre la voce<br />

di prima avvisa che è in partenza<br />

il convoglio per Chiasso. In<br />

arrivo c’è quello per Roma, su<br />

un altro binario.<br />

Stranamente lei oggi è in ritardo,<br />

al contrario del treno.<br />

Meglio farmi trovare lì, direttamente<br />

sulla banchina per<br />

Roma. Male che vada mi farò<br />

bastare un saluto al volo.<br />

Senza più indugiare, metto le<br />

ali ai piedi.<br />

Sembra che tutti abbiano avuto<br />

il mio stesso pensiero. Un vero<br />

e proprio arrembaggio. Destinazione<br />

carrozze.<br />

L’aria si va arroventando, mentre<br />

cerco di farmi largo fra i<br />

tanti in attesa. Lacrime di sudore<br />

spuntano all’ombra delle<br />

visiere. Un posto all’aria condizionata<br />

si profila come il migliore<br />

trofeo.<br />

Capi bianchi e colorati si mescolano<br />

e confondono, confluendo<br />

in questa gran lavatrice.<br />

Rapide braccia sporgono<br />

dai predellini per aiutare altri<br />

congiunti a prendere posto, e<br />

caricare i bagagli.<br />

La visuale appannata dalla calura<br />

e l’ansia mi impediscono<br />

di distinguere chi vorrei in<br />

quel caos di voci e colori. Altre<br />

macchie in affanno avanzano<br />

sull’impiantito, entro e ben oltre<br />

la linea gialla.<br />

Anche se non la scorgo, d’improvviso<br />

avverto una scia di<br />

profumo che mi rimanda a<br />

qualcosa di lei.<br />

Eccola, infatti, la vedo arrivare<br />

di corsa, zainetto in spalla insieme<br />

alla piccola Sonia. Sorridenti<br />

e felici s’affrettano verso<br />

la loro carrozza, seguite dal resto<br />

della famiglia, vero crogiolo<br />

di intere generazioni.<br />

Non provo neanche a fermarla,<br />

attendo pazientemente che<br />

prenda posto nello scompartimento.<br />

Solo allora mi avvicino<br />

a quel finestrino. Sventolando<br />

la mano attiro la sua attenzione<br />

e la chiamo per nome. Il vetro è<br />

spesso. Non sente. Resta a fissarmi<br />

incerta.<br />

Ricordati di me. Fai uno sforzo,<br />

ti prego! mi ripeto freneticamente.<br />

Vedo i suoi occhi smarrirsi in<br />

mille interrogativi.<br />

Le mostro allora un piccolo<br />

ciondolo, un gioiello d’argento<br />

smaltato verde. È la penna<br />

dello scrittore che mi regalò<br />

quando eravamo poco più che<br />

bambine.<br />

Il suo sguardo si illumina, ancor<br />

più mentre si affanna verso<br />

la prima uscita, senza accorgersi<br />

che il treno sta per partire e<br />

ha già serrato le porte. La ritrovo<br />

davanti a me, separata da un<br />

vetro, e nel suo sguardo stupito<br />

colgo una gioia incredibile.<br />

Sono felice per lei. Finalmente<br />

quel treno l’ha preso.<br />

Torno a sedermi di là, nella sala<br />

che poco prima era piena di vacanzieri.<br />

C’è ancora gente in attesa, i<br />

turisti scattano fotografie e si<br />

guardano intorno, chi incredulo,<br />

chi distaccato. Tutto appare<br />

lontano, sfocato. Eluso e imprendibile.<br />

Non sono solita fermarmi in<br />

questo posto, sempre di fretta o<br />

di passaggio. E quelle venature<br />

RACCONTAMI UNA STORIA<br />

sui marmi alle pareti, non fosse<br />

stato per lei, non ci avrei fatto<br />

caso.<br />

Ora son qui che aspetto e mi<br />

sorprendo a osservarle in ordine,<br />

una per una. Non so se basteranno<br />

ad acquietare le mie<br />

ansie o se mi spingeranno in<br />

un circolo vizioso. Forse lì, nei<br />

meandri della mente, troveranno<br />

un compimento, una spiegazione.<br />

È un caso siano disposte così?<br />

Vene scure o sbiadite, spesse o<br />

sottili.<br />

Mi sembra di scorgere un disegno<br />

di fondo, ma è possibile sia<br />

un’illusione.<br />

Linee che si muovono, si incrociano,<br />

convergono, a volte<br />

mute, altre silenziose. Che accennano,<br />

sorridono, sperano.<br />

Neanche lontanamente immaginano.<br />

Eppure, c’è qualcosa ad<br />

attenderle, stretto in un angolo.<br />

Una valigia, un pacco. E così la<br />

creatura senza volto, che sembra<br />

imporsi sulla destra, sferra<br />

il suo colpo, certa di raggiungerle<br />

tutte, ghermirle e trascinarle<br />

con sé, nel suo antro.<br />

Non c’ero allora, Patrizia, in quel<br />

caldo giorno d’agosto, quando<br />

la vita sembrava aver preso la<br />

giusta piega. Diciott’anni appena<br />

compiuti, tante speranze e<br />

un primo traguardo raggiunto.<br />

La tanto agognata maturità. Per<br />

tacere del filarino e di un futuro<br />

ancora tutto da progettare.<br />

Non c’ero nei giorni che seguirono,<br />

quando tua madre, disperata,<br />

non aveva più di che piangere.<br />

Tu, Sonia e Silvana, in un sol<br />

colpo volate via, a pochi giorni<br />

l’una dall’altra.<br />

amare o non amare?<br />

questo e' il dilemma<br />

una storia dolce, profonda e graffiante come solo le donne sanno essere<br />

In tutte le librerie, nei principali shop online<br />

e su www.edizionijollyroger.it con SPEDIZIONE GRATUITA<br />

26 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


RACCONTAMI UNA STORIA<br />

RACCONTAMI UNA STORIA<br />

Cosa poteva fare lei, se non<br />

chiedere ai tanti operai, volontari<br />

e soccorritori di cercare e<br />

scovare fra le macerie qualcosa<br />

che appartenesse a voi, che<br />

desse corpo alla sua illusione<br />

di potervi stringere ancora. La<br />

bambolina rossa di Sonia e il<br />

tuo cappello bucherellato.<br />

Lei un po’ di forza alla fine è riuscita<br />

a trovarla. Non il tuo amato<br />

nonno, quando, a distanza di<br />

anni, volava giù dal sesto piano<br />

del grattacielo, deluso e sfinito<br />

dall’inaccettabile silenzio delle<br />

istituzioni, che al bandolo della<br />

matassa ancora oggi non sono<br />

riuscite a dare un nome.<br />

Bologna resta tuttora priva di<br />

una giustizia che ci assicuri il<br />

vero colpevole. Ma soprattutto<br />

C’è un odore particolare che<br />

contraddistingue le aule di tribunale,<br />

è un misto di disinfettante,<br />

marmo lasciato a marcire,<br />

escrementi di piccione, sudore,<br />

rancido. È un odore pungente<br />

ma nell’insieme nemmeno<br />

tanto sgradevole, un odore che<br />

avviluppa e con il quale impari<br />

presto a convivere quando frequenti<br />

assiduamente i tribunali.<br />

È un odore così unico che raramente<br />

capita di percepirlo al di<br />

fuori dell’ambiente giudiziario,<br />

ma quando ciò accade ha una<br />

forza potente da fermare il tempo,<br />

cristallizzarlo nell’attimo<br />

un motivo. La ragione incomprensibile<br />

di tanto sangue versato.<br />

Io non potevo fare altro, Patrizia,<br />

che provare a concederti un<br />

altro finale, inventare per te una<br />

coincidenza apparentemente<br />

impossibile. La stessa che mi<br />

ha dato la forza e l’occasione di<br />

far riemergere, per chi ancora<br />

non sa, la tua storia. Grazie a<br />

quel ciondolo verde che tu stessa<br />

mi hai regalato.<br />

Mi piacerebbe osservare gli<br />

sguardi di coloro che erano insieme<br />

a te, quello stesso giorno,<br />

trovare per voi uno straccio<br />

di spiegazione. Mia madre era<br />

solita dire che la sfortuna alberga<br />

in occhi uguali e diversi,<br />

Il Tribunale<br />

di Silvia Assunti<br />

esatto in cui le pesanti porte in<br />

legno dell’aula della Terza Sezione<br />

penale della Corte d’Appello<br />

si chiudono con un tonfo<br />

sordo alle tue spalle inglobandoti.<br />

Sei lì, in piedi nel corridoio. Di<br />

fronte a te si erge il banco del<br />

giudice ben rialzato dal pavimento<br />

ed in perfetto contrasto<br />

con l’arredamento circostante. I<br />

muri sono spogli, bianchi, quasi<br />

sporchi, le panche allineate<br />

come quelle della navata di una<br />

chiesa. Poco più avanti alla tua<br />

destra una panca sola, più scarna<br />

delle altre, isolata e guardata<br />

con due intensità di colore. Che<br />

il fato, ciascuno di noi lo reca<br />

scritto sul volto.<br />

Destino, casualità? Eterno dilemma.<br />

Non qui. Non nel tuo caso.<br />

Non è stata una tragica fatalità<br />

a colpirti, bensì uomini e donne<br />

che non guardano in faccia nessuno.<br />

Che hanno nomi, etichette,<br />

l’abilità e la viltà di colpire e<br />

restare nell’ombra. Il fascismo<br />

eversivo degli anni di piombo e<br />

lo sfascismo di oggi.<br />

Sono passati 40 anni da allora.<br />

Io sto ancora aspettando.<br />

Erano quasi 300, quel giorno.<br />

Erano giovani e forti.<br />

85 sono morti.<br />

a vista dai secondini; alla tua sinistra<br />

un banco più grande degli<br />

altri, lungo, anch’esso in legno<br />

dove il Pubblico Ministero è intento<br />

a sfogliare di malavoglia<br />

gli atti. Dietro al giudice un<br />

crocifisso e una targa che recita<br />

“la legge è uguale per tutti”.<br />

Il tutto è studiato per insinuare<br />

una reverenziale soggezione,<br />

ma tu avanzi con rispetto,<br />

sguardo fiero e risoluto. Giunto<br />

all’altezza del Pubblico Ministero<br />

lo saluti con un cenno<br />

del capo rispettoso per poi fare<br />

esattamente la stessa cosa con<br />

il Collegio dei Giudici seduti a<br />

pochi metri da te; infine prendi<br />

posto accanto al tuo dominus.<br />

L’udienza ha già avuto inizio<br />

da diversi minuti, ma a causa<br />

delle file interminabili in cancelleria<br />

sei arrivato tardi; il dominus<br />

ha dovuto aspettare, il<br />

Pubblico Ministero ha dovuto<br />

aspettare, il Collegio dei Giudici<br />

ha dovuto aspettare te, un<br />

misero praticante non pagato<br />

non abbastanza bravo, risoluto,<br />

celere a svolgere le proprie<br />

incombenze. Il dominus altezzoso<br />

volge lo sguardo carico<br />

di disprezzo su di te, facendoti<br />

sentire una merda e, senza nemmeno<br />

degnarti di una parola,<br />

allunga una mano pretenziosa,<br />

ciò che vuole sono i documenti<br />

del processo che tu hai, che lui<br />

ti ha obbligato a portare e che<br />

a causa della tua negligenza<br />

non sono arrivati in tempo per<br />

l’udienza.<br />

Consegni i documenti mormorando<br />

un “mi scusi” tra i denti e<br />

prendi posto a sedere cercando<br />

di renderti il più possibile piccolo<br />

e insignificante e quasi ci<br />

riesci, quasi hai la sensazione di<br />

esser stato dimenticato da tutti,<br />

di essere divenuto un tutt’uno<br />

con la scomoda panca in legno.<br />

«Avvocata! Avvocata! Vieni<br />

più vicina che voglio vederti<br />

meglio» la voce di uno degli<br />

uomini seduti sulla panca alla<br />

mia destra è squillante, forte,<br />

appuntita come la lama di un<br />

rasoio.<br />

«Avvocata. Non fare la preziosa<br />

e girati da questa parte. Sono<br />

mesi che non vedo una donna,<br />

non sai che ti farei» continua<br />

quella voce mentre il Presidente<br />

del Collegio richiama l’imputato<br />

all’ordine ed i secondini<br />

stringono ancora di più il cerchio<br />

attorno ai quattro imputati.<br />

Una sola domanda mi rimbalza<br />

nella testa “perché la gabbia<br />

non è presente?”<br />

La gabbia, una struttura così<br />

semplice, prescritta per legge<br />

non è presente nell’aula della<br />

Terza Sezione penale della<br />

Corte d’Appello.<br />

«Avvocata. Ma sei una tipa<br />

che grida quando viene scopata?»<br />

la voce di uno degli altri<br />

imputati, non so quale, si unisce<br />

a quella del primo; i miei<br />

occhi sono puntati sul giudice.<br />

Non respiro. Rimango ferma,<br />

ancorata alla convinzione che<br />

se non muovo un muscolo loro<br />

non possono vedermi e se non<br />

possono vedermi non possono<br />

catturarmi.<br />

«Avvocata. Te la radi o l’hai<br />

pelosa? A me piacciono con<br />

il pelo, mmmm. Belle calde e<br />

morbide che quando ci affondi<br />

sono strette» una terza voce si<br />

unisce al coro di quelle di prima.<br />

Continuo a rimanere immobile.<br />

Non voglio dar loro<br />

soddisfazione, non voglio far<br />

vedere loro come mi sono entrati<br />

sottopelle, come quelle<br />

parole mi stiano squarciando<br />

dall’interno. Mi sento come<br />

un pezzo di carne al macello.<br />

“Scusi a quanto lo mette questo<br />

pezzo di bicchiere?” “Dieci<br />

Euro i’chilo signora, ma è morbido.<br />

Sentisse come l’è morbido!»<br />

Sono il pezzo di manzo<br />

inerme tra le mani di altri.<br />

Il Presidente richiama nuovamente<br />

gli imputati all’ordine<br />

ammonendoli riguardo la loro<br />

condotta. I secondini stringono<br />

ancora di più il cerchio attorno<br />

alla panca cercando di impedire<br />

a coloro che vi sono seduti la<br />

vista. Io continuo a chiedermi<br />

dove sia la gabbia.<br />

«Avvocata glielo metterei volentieri<br />

anche nel culo. Sa l’ultima<br />

è stata felice di sentircelo,<br />

credo che ancora oggi non<br />

cammini bene» ride. Una risata<br />

sguaiata, cattiva, fredda. Volto<br />

la testa verso il mio dominus<br />

in cerca di sostegno, di un appiglio<br />

per non annegare in quel<br />

mare di molestie ed insulti. Il<br />

giudice continua a richiamare<br />

l’aula, non accetta un comportamento<br />

del genere nella sua<br />

aula; vorrei gridare come IO<br />

non accetti un comportamento<br />

del genere da un branco di uomini,<br />

ma sono paralizzata perché<br />

in quell’esatto momento<br />

realizzo che sono sola in mezzo<br />

al branco. Sono l’unica donna<br />

in un’aula completamente maschile<br />

e poco importa che sia<br />

accanto al mio dominus, che vi<br />

sia un Collegio di Giudici a pochi<br />

metri da me e un Pubblico<br />

Ministero. Sono consapevole<br />

di essere sola, quella paura è<br />

solo mia. Il disgusto, il senso di<br />

sporco sono solo miei.<br />

Deglutisco il groppo che ho in<br />

gola, guardo il Collegio, il Pubblico<br />

Ministero e poi il mio dominus.<br />

Mi sento sola, alla deriva.<br />

Voglio scappare, mettere<br />

più distanza possibile tra me e<br />

quel luogo, ma non posso uscire,<br />

sono bloccata lì in quell’aula.<br />

«Avvocata! Ma la sua fighetta è<br />

stretta o larga? Scommetto che<br />

la ha stretta, così come il suo<br />

bel culetto!» di nuovo quella<br />

voce fredda e tagliente, un rasoio<br />

che accarezza la pelle pronto<br />

28 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

29


a reciderla. Mi sento umiliata,<br />

violata, stuprata.<br />

Guardo ancora una volta il mio<br />

dominus e poi il Collegio. Il<br />

mio sguardo rimbalza dall’uno<br />

all’altro quasi implorandoli di<br />

intervenire in mio soccorso.<br />

Odio sentirmi indifesa, alla deriva,<br />

in balia del branco, ma non<br />

posso nulla. Non ho armi per<br />

difendermi. Non è la mia aula<br />

di Tribunale, non sono un avvocato.<br />

Sono nessuno. Chiudo gli<br />

occhi immaginandomi altrove<br />

mentre il Presidente richiama<br />

ancora una volta gli imputati<br />

all’ordine. Mi sento distrutta,<br />

vinta, in balia di eventi ben al<br />

di fuori del mio controllo. La<br />

testa mi scoppia, sono dibattuta<br />

tra il bisogno di scappare da<br />

quell’aula e la voglia di rimanere<br />

lì a fare il mio lavoro, il<br />

lavoro per il quale ho studiato,<br />

sto studiando e so che sono in<br />

grado di fare…<br />

«Dottoressa sono sicuro abbia<br />

incombenze da espletare.<br />

La dispenso» il tono perentorio<br />

del Presidente del Collegio<br />

è ciò che mi serve per uscire<br />

fuori da quella situazione. Raccolgo<br />

la borsa assieme alla mia<br />

dignità, la rabbia e la sconfitta<br />

che bruciano in ogni cellula del<br />

mio corpo. Nell’uscire dall’aula<br />

faccio un cenno al Collegio<br />

e al Pubblico Ministero che mi<br />

riservano uno sguardo di compassione<br />

e mutue scuse mentre<br />

io mi avvio a passo spedito verso<br />

la porta. La apro con mano<br />

tremante per richiuderla subito<br />

alle mie spalle. Sento la tentazione<br />

di lasciarmi andare contro<br />

il legno ruvido di quella porta,<br />

scivolare sul pavimento e piangere<br />

lacrime amare e umilianti,<br />

RACCONTAMI UNA STORIA<br />

ma non posso sono alla mercé<br />

di centinaia di occhi indiscreti.<br />

A passo malfermo mi avvio verso<br />

i bagni. Un passo. Due passi.<br />

Tre passi. Quattro… Conto<br />

mentalmente per mantenere<br />

il contatto con la realtà e non<br />

perdermi nel ricordo di quanto<br />

è successo prima. Nove passi,<br />

dieci… Svolto un angolo. Undici,<br />

dodici, tredici… Scorgo<br />

l’insegna del bagno delle donne<br />

poco lontano da me e comincio<br />

a correre. Non m’importa delle<br />

persone che sono attorno a me,<br />

voglio solo arrivare al bagno,<br />

chiudermi dentro e tornare a respirare.<br />

Spalanco la porta con veemenza<br />

e a passo di carica mi dirigo<br />

in uno dei bagni liberi. Sbatto<br />

la porta alle mie spalle, lascio<br />

cadere la borsa sulle mattonelle<br />

mentre io mi siedo sulla tavoletta<br />

chiusa. Inspiro profondamente<br />

una, due, tre volte e<br />

lascio correre libere le lacrime<br />

sulle mie guance. Un pianto silenzioso,<br />

disperato, liberatorio.<br />

Piango l’umiliazione, la debolezza,<br />

la rabbia. Piango quelle<br />

lacrime che ho dovuto trattenere<br />

dentro mentre la mia persona<br />

veniva abusata, umiliata, stuprata.<br />

Piango fin quando non<br />

ho più lacrime.<br />

Trascorse quelle che credo essere<br />

ore anziché pochi minuti,<br />

detergo il volto paonazzo a causa<br />

del lungo pianto, prendo un<br />

profondo respiro e butto fuori<br />

tutta l’aria contraendo l’addome.<br />

Ripeto ancora la respirazione<br />

yogi un paio di volte e<br />

quando credo di essere tornata<br />

nel pieno delle mie facoltà<br />

mentali e motorie, appoggio<br />

una mano al pomello della porta<br />

del bagno…<br />

Chiusi L’Iliade e rimasi con<br />

la fotografia di me e delle mie<br />

due amiche tra le mani. Io ero<br />

al centro Fiamma alla mia sinistra<br />

e Agata alla mia destra;<br />

così giovani, così piene di vita.<br />

La Corte di Appello si stagliava<br />

alle nostre spalle in tutta la sua<br />

magnificenza e noi convinte di<br />

poter cambiare il mondo.<br />

«Guardia!» chiamai con forza<br />

avvicinandomi alle sbarre.<br />

«Guardia!» ripetei con vemenza<br />

«Un accendino» chiesi una<br />

volta che la donna in divisa raggiunse<br />

la mia cella «Un accendino»<br />

domandai di nuovo esponendo<br />

la fotografia tra le sbarre<br />

affinché la guardia potesse darle<br />

fuoco. La donna in divisa mi<br />

fissò per un lungo interminabile<br />

minuto, poi estrasse un accendino<br />

verde fosforescente dalla<br />

tasca della divisa e lo accese<br />

proprio sotto la fotografia. Il<br />

fuoco catturò i lembi della fotografia<br />

e in un attimo i bordi<br />

di quel pezzo di carta si accartocciarono<br />

e presero a bruciare<br />

tra le mie mani. Ressi la fotografia<br />

tra le mie dita fin quando<br />

non sentii il calore del fuoco<br />

scottarmi la pelle e solo allora<br />

lasciai andare ciò che rimaneva<br />

di quella carta lucida assieme al<br />

ricordo di una vita che non mi<br />

apparteneva più, una vita che<br />

avrei rivissuto ogni volta che<br />

avessi varcato la soglia di un<br />

tribunale che, come un tenero<br />

amante, mi sussurrava: «Ricordati<br />

di me».<br />

il xvi secolo<br />

attuale come non mai<br />

Le bande nere rivivono tra le pagine geniali di lorenzo leoni<br />

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30 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


Aspettavano seduti, composti,<br />

sguardo stanco. La sala d’attesa<br />

era un po’ squallida ma pulita.<br />

Un impercettibile aroma di olio<br />

essenziale di menta arrivava da<br />

un diffusore posto sul termosifone.<br />

Quel profumo era tutto<br />

sommato piacevole e dava un<br />

senso di benessere. Allentava<br />

la tensione. Aspettavano da pochi<br />

minuti ma il tempo pareva<br />

non passare mai. Erano assieme<br />

dalla mattina, e questo era<br />

insopportabile. Costretti a rivedere<br />

vecchie facce, fare saluti,<br />

convenevoli, frasi di rito... era<br />

stato per tutti loro un impegno<br />

al limite della sopportazione.<br />

Per fortuna il Covid aveva modificato<br />

molte consuetudini,<br />

anche nelle funzioni religiose;<br />

per loro era stato un sollievo<br />

non aver dovuto dare strette di<br />

mano e abbracci o dilungarsi<br />

più di tanto in discorsi inutili.<br />

Avevano chiesto al sacerdote di<br />

essere particolarmente stringato.<br />

Tutti i presenti avevano notato<br />

quante volte tutti e cinque i<br />

nipoti del defunto si guardavano<br />

il polso con annoiata disinvoltura<br />

per vedere l’ora mentre<br />

il prete espletava il suo compito.<br />

La salma all’interno di una<br />

bara molto, ma molto economica,<br />

fu poi messa dentro il carro<br />

funebre che partì alla volta del<br />

cimitero. Il defunto arrivò a destinazione<br />

accompagnato solo<br />

dall’autista. Tutto sommato in<br />

quella situazione non è che ci<br />

Regalo di Natale<br />

di Cristina Tassini<br />

si accorga di avere poca o tanta<br />

compagnia. Tutto era stato pagato.<br />

Poco perché il funerale<br />

era stato economico nel senso<br />

stretto del termine. Niente fiori,<br />

niente di niente attenendosi<br />

alle istruzioni che avevano trovato<br />

nella lettera che la badante<br />

gli aveva consegnato quando i<br />

cinque si erano catapultati in<br />

casa non appena appresa la notizia.<br />

Erano talmente abbattuti<br />

che per non pensare al dolore<br />

si erano messi subito a frugare<br />

in salotto, nello studio, perfino<br />

in cucina aprendo sportelli,<br />

cassetti e anche il frigorifero.<br />

Talmente addolorati che non<br />

s’erano accorti che stavano frugando<br />

con irruenza anche nella<br />

camera della badante mettendo<br />

tutto sottosopra. Talmente storditi<br />

dalla notizia, che la donna<br />

dovette insistere a gran forza<br />

per farli entrare in camera a<br />

dare l’ultimo saluto al loro unico<br />

zio mentre lei, infastidita,<br />

riusciva a chiudere a chiave la<br />

porta della sua stanza.<br />

Quindi... lo zio? Morto. Funerale?<br />

Fatto. Badante? Invitata<br />

ad alzare i tacchi dopo la funzione<br />

e a sparire nel senso letterale<br />

del termine. Dalla notizia<br />

del decesso, le avevano dato<br />

due giorni di tempo per volatilizzarsi.<br />

Altro pensiero risolto e<br />

senza sborsare un euro perché<br />

una settimana prima di morire,<br />

lo zio in un barlume di lucidità<br />

aveva chiamato il suo amico<br />

RACCONTAMI UNA STORIA<br />

commercialista e aveva predisposto<br />

tutto: dal pagamento<br />

dello stipendio, alla liquidazione<br />

e tutte le competenze dovute,<br />

oltre una gratifica di quindicimila<br />

euro per quella donna<br />

che era rimasta sempre accanto<br />

a lui negli ultimi tre anni. Come<br />

l’aveva assunta, l’aveva quindi<br />

anche licenziata con la fine di<br />

quel mese pagandogli tutto il<br />

dovuto con un bonifico anticipato.<br />

Aveva deciso di darle una<br />

gratifica perché non era sicuro<br />

del momento in cui se ne sarebbe<br />

andato, anche se in cuor suo<br />

sentiva che nella clessidra stavano<br />

scorrendo gli ultimi granelli<br />

di sabbia e perché quella<br />

donna era stata per lui come<br />

un angelo custode amorevole,<br />

e sapeva che lo sarebbe stato<br />

fino all’ultimo dei suoi respiri.<br />

Il commercialista aveva spiegato<br />

tutto alla donna circa la decisione<br />

presa da quell’anziano<br />

burbero e lei si era commossa.<br />

Mai nessuno si era comportato<br />

come lui. Nessuno le aveva<br />

mostrato riconoscenza e gratitudine.<br />

Lei promise di rimanere<br />

accanto al suo datore di lavoro<br />

e di continuare a fare ciò<br />

che da tre anni faceva, con la<br />

stessa dedizione, con la stessa<br />

attenzione. I nipoti ovviamente<br />

avevano quindicimila motivi<br />

per farsi rimanere la badante<br />

sollo stomaco, ragion per cui<br />

le avevano “cortesemente” intimato<br />

di andarsene. Ora erano<br />

RUBRICA<br />

cosa nascondono<br />

le apparenzE?<br />

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32 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

33


RACCONTAMI UNA STORIA<br />

tutti seduti in un’anonima sala<br />

d’attesa di un appartamento del<br />

centro, convocati dall commercialista<br />

amico dello zio, che in<br />

quello studio lavorava con altri<br />

professionisti, perlopiù avvocati<br />

e notai. I nipoti si rigiravano<br />

i cellulari fra le mani, attenti a<br />

controllare social, mail, sms,<br />

ogni tanto qualche selfie così<br />

tanto per dare risalto alla inesauribile<br />

voglia di apparire e<br />

soddisfare la stupida vanità che<br />

si era impadronita delle loro<br />

vite. Alcuni di loro avevano anche<br />

avuto la sfrontatezza di far<br />

diventare quei selfie, delle storie<br />

di Instagram e Facebook con<br />

scritte del tipo “manca poco e<br />

la mia vita fra poco cambierà”<br />

oppure “Porsche o Ferrari? Fra<br />

poco vi aggiorno, restate connessi”.<br />

Si sentì aprire una porta<br />

nell’ingresso e un uomo apparve,<br />

molto elegante e compito.<br />

«Siete i parenti del defunto?»<br />

Annuendo, scattarono tutti in<br />

piedi come se dovessero obbedire<br />

a un ordine militare tanta<br />

era l’avida curiosità di sapere<br />

come e quanto le loro vite di lì<br />

a breve sarebbero state piacevolmente<br />

stravolte.<br />

«Prego accomodatevi, mantenete<br />

le mascherine per favore,<br />

e tenete le distanze una volta<br />

dentro al salone. Il Notaio,<br />

l’Avvocato e il Dottore Commercialista<br />

sono pronti».<br />

Emozionati, entrarono in fila<br />

indiana. Una volta seduti e distanziati,<br />

sistemarono ognuno<br />

davanti a sé la propria carta<br />

d’identità. Dopo un minuto<br />

di silenzio uno dei tre professionisti<br />

iniziò a parlare «Buon<br />

pomeriggio signori. Siamo qui<br />

a rendere note le volontà di vostro<br />

zio come del resto potete<br />

immaginare. Cortesemente vogliate<br />

scrivere sul bloc notes<br />

che trovate sul tavolo, i vostri<br />

riferimenti bancari, istituto e<br />

iban perché una volta letto il<br />

testamento, dovremo rendere<br />

esecutive le indicazioni che<br />

troveremo all’interno di questa<br />

busta sigillata, datami in custodia<br />

da Vostro zio».<br />

«Ora si ragiona! Ragazzi ho<br />

il cuore a mille, il vecchio era<br />

ricco e parecchio lo sappiamo<br />

tutti» disse il nipote maggiore,<br />

aggiungendo poi «vada vada,<br />

proceda».<br />

Il segretario passò a ritirare gli<br />

estremi bancari di tutti e li consegnò<br />

al commercialista che,<br />

dando dei colpetti con la mano<br />

su un grande faldone pieno di<br />

documenti ingialliti, fece cenno<br />

al Notaio di iniziare.<br />

«Io Francesco Celestini, notaio<br />

in Firenze, ho custodito quanto<br />

vado a leggere: “Queste sono le<br />

mie volontà. Sono Guido Lapini<br />

nato il primo giugno del 1933 a<br />

Firenze, ivi residente nella villa<br />

posta in via Bolognese n° 45 di<br />

cui sono proprietario oltre a:<br />

- Palazzina intera posta in via<br />

Lamarmora composta da n° 10<br />

appartamenti;<br />

- Bed & Breakfast “Bella vista”<br />

composto da 25 camere con<br />

servizi oltre giardino, parcheggio<br />

e annessi, situato sul Viale<br />

Galileo Galilei in posizione panoramica;<br />

- Campeggio “Ideal SEA” attrezzato<br />

per roulottes e camper<br />

oltre n° 15 bungalow arredati<br />

e accessoriati, oltre minimarket,<br />

risorante, piscine, spiaggia<br />

adiacente con cabine e minibar,<br />

posto a confine fra Lido di Camaiore<br />

e Forte dei Marmi;<br />

- tre negozi posti in Firenze, via<br />

Roma.<br />

- Villa 10 stanze oltre bagni,<br />

giardino, garage, taverna posta<br />

a Cortina D’Ampezzo.<br />

- pacchetto azionario con investimenti<br />

a breve, medio e lungo<br />

termine per un totale di €<br />

1.590.000, oltre conti correnti<br />

e cassette di sicurezza con gioielli<br />

di famiglia e titoli.<br />

Per tutto quanto sopra elencato<br />

dispongo quanto segue:<br />

per i miei cinque nipoti e unici<br />

eredi chiedo che venga istituito<br />

un fondo patrimoniale del valore<br />

idoneo a provvedere alla<br />

prosecuzione di un’abitudine a<br />

me molto cara: davo a ognuno<br />

di loro, per Natale € 150,00.<br />

Unica occasione dell’anno per<br />

vederli, almeno fino a quando<br />

le loro madri sono state in vita.<br />

Non ho mai voluto pensare che<br />

le madri li obbligassero a venire<br />

da me, ma dopo la morte delle<br />

mie sorelle ebbi subito i loro<br />

Iban, in modo che quel regalo<br />

continuasse ad arrivare senza<br />

che mai se lo siano più venuto<br />

a prendere. Mai un grazie, mai<br />

una telefonata. Ho sempre preferito<br />

credere che fossero molto<br />

impegnati e presi dalle loro<br />

cose» il Notaio fece una pausa.<br />

Nella stanza l’imbarazzo era<br />

tangibile. Il più piccolo dei cinque<br />

- comunque venticinquenne<br />

- esordì con una frase che<br />

era una via di mezzo fra una<br />

giustificazione e una manciata<br />

di ipocrisia: «Mah, povero zio,<br />

mantenere questa tradizione<br />

mi fa tenerezza... un po’ come<br />

se fosse sempre in vita... ogni<br />

anno a Natale ci arriverà il suo<br />

regalo...»<br />

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34 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


RACCONTAMI UNA STORIA<br />

Il maggiore lo interruppe: «Va<br />

bene; con quelli ogni anno ci<br />

compreremo un panettone di<br />

marca.... e vaffanculo! Notaio,<br />

vada avanti. Ora viene la parte<br />

migliore per noi tutti... o sbaglio?»<br />

E l’uomo ricominciò la lettura:<br />

«Per ciò che riguarda i beni sopra<br />

elencati, dispongo quindi<br />

che: la villa di Cortina D’Ampezzo<br />

sia intestata al Dottor<br />

Baglioni, amico e commercialista<br />

che sempre mi ha seguito e<br />

consigliato, in modo presente e<br />

attento» il Notaio fece un’altra<br />

pausa perché il mormorìo nella<br />

stanza era quasi insostenibile<br />

mentre l’uomo seduto al tavolo<br />

con quel gran classificatore davanti<br />

era visibilmente sorpreso.<br />

Lui aveva capito le intenzioni<br />

del suo cliente che in verità non<br />

parlava mai del destino della<br />

villa a Cortina.<br />

«Signori vi prego,silenzio!» il<br />

segretario che era in piedi sula<br />

porta a mo’ di corazziere riuscì<br />

a zittire quel borbottìo stizzoso<br />

e il Notaio poté ricominciare:<br />

«A eccezione quindi della Villa<br />

in montagna, chiedo vengano<br />

resi pubblici e perfezionati gli<br />

atti di donazione di tutti i beni<br />

immobili, peraltro già pronti<br />

e da me firmati. I beneficiari<br />

sono gli ospedali fiorentini con<br />

ripartizione del valore in parti<br />

uguali. I proventi delle vendite<br />

dei beni mobili dei gioielli e<br />

dei titoli azionari andranno a<br />

sommarsi al denaro nei conti<br />

correnti e saranno consegnati<br />

al Comune di Firenze, nella<br />

persona del Sindaco, con la<br />

condizione di doverli impiegare<br />

per migliorie e necessità degli<br />

asili nido della città. Queste<br />

sono le mie volontà. Aggiungo<br />

solo una frase per ciascuno dei<br />

miei nipoti: “so che ti ricorderai<br />

di me, per sempre”. Signori<br />

la lettura è finita, potete andare.<br />

Riceverete il bonifico questo<br />

Natale ed i successivi, come disposto.<br />

Buona giornata».<br />

Su una cosa i cinque nipoti erano<br />

tutti d’accordo, che quella<br />

era la peggior giornata della<br />

loro vita... e lo sarebbe stata per<br />

un bel pezzo.<br />

Appuntamento al 5 giugno con il nuovo <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine<br />

dove conoscerete i vincitori del quarto round dal tema<br />

“La sfiga ci vede benissimo”<br />

CONTEST MENSILE<br />

PER RACCONTI INEDITI<br />

Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> promuove un contest<br />

mensile per racconti inediti della lunghezza<br />

massima di 10.000 battute.<br />

La partecipazione è aperta a tutti, non prevede<br />

vincoli di genere ed è gratuita.<br />

I tre elaborati giudicati di volta in volta migliori<br />

verranno pubblicati integralmente sulla<br />

rivista “<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine”, in uscita<br />

il 5 di ogni mese.<br />

Su ogni numero della rivista sarà reso noto il<br />

tema per il contest successivo, e gli elaborati<br />

dovranno pervenire entro il 5 del mese successito<br />

all’indirizzo mail indicato.<br />

Trascorso un anno dall’inizio del contest,<br />

i dodici racconti classificatisi al primo posto<br />

saranno inseriti in un’antologia cartacea<br />

pubblicata e distribuita su scala nazionale a<br />

cura di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />

I racconti classificatisi al secondo e terzo<br />

posto saranno inseriti in un’antologia realizzata<br />

e distribuita in eBook a cura di Edizioni<br />

<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />

Il tema mensile potrà essere sviluppato in<br />

piena libertà, senza limite di genere e contesto<br />

temporale, purché non leda la dignità di<br />

persone, enti o religioni esistenti.<br />

Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile<br />

inoltrare le richieste alla casella mail<br />

info@edizionijollyroger.it<br />

CONTEST MENSILE<br />

PER RACCONTI INEDITI<br />

Tema per il numero di Luglio 2021<br />

Una rosa per te<br />

Gli elaborati, della dimensione massima di 10.000<br />

(diecimila) battute spazi inclusi, dovranno pervenire<br />

entro la mezzanotte del giorno 5 giugno 2021<br />

in formato OpenOffice alla casella<br />

contest@edizionijollyroger.it<br />

Gli Autori dei racconti classificati ai primi tre posti e<br />

pubblicati sul numero di luglio 2021 della rivista online<br />

“<strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> Magazine” si impegnano a non divulgare<br />

l’elaborato con altri canali o sottoporlo ad altri<br />

Editori fino alla pubblicazione in cartaceo o in eBook a<br />

cura di Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />

Nella mail di invio si prega di inserire i dati anagrafici<br />

dell’Autore, un recapito telefonico e l’autorizzazione a<br />

pubblicare l’elaborato in caso di vittoria.<br />

36 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


HI<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

ICA<br />

O<br />

IL BASTONE E LA carota<br />

di carlo rinaldo<br />

Un Saggio di estrema attualità che apre la strada<br />

a un’intera collana di “Quaderni” illuminanti.<br />

La collana “Saggistica” è sempre<br />

qualcosa di estremamente<br />

delicato. Si rischia di svalutare<br />

il termine stesso pubblicando<br />

opere troppo leggere, così come<br />

si rischia di seppellire il Lettore<br />

sotto a volumi di pesantezza<br />

inaudita.<br />

Con l’ultima fatica letteraria<br />

di Carlo Rinaldo, disponibile a<br />

breve in libreria e online (vi ricordiamo<br />

che sullo shop di Edizioni<br />

<strong>Jolly</strong> roger la spedizione<br />

è sempre gratuita), entrambi<br />

i rischi vengono scongiurati:<br />

il suo Quaderno, che si preannuncia<br />

come il primo di molti,<br />

tratta tematiche di estrema attualità<br />

e interesse civico, senza<br />

indulgere in forme retoriche di<br />

sicuro effetto, ma di difficile<br />

comprensione.<br />

Amelia Volpe<br />

In una Società<br />

caratterizzatada da<br />

una globalizzazione<br />

sempre più spinta,<br />

valori quali<br />

amicizia, gratitudine<br />

e sincerità stanno<br />

lentamente<br />

scomparendo.<br />

Ma esiste un modo<br />

per recuperare<br />

terreno contro<br />

l’imbarbarimento<br />

dei costumi?<br />

Ce ne parla l’Autore<br />

Carlo Rinaldo, autore dei<br />

Quaderni dedicati alla ricerca<br />

del Bene Comune. Come è<br />

nata l’idea?<br />

L’impegno a favore del Bene<br />

Comune ha radici molto lontane,<br />

legate al mio impegno per il<br />

sociale sin da ragazzo, soprattutto<br />

nelle attività parrocchiali.<br />

Crescendo ho cominciato ad<br />

interessarmi parallelamente anche<br />

ai principi della Politica ed<br />

ho intrapreso gli studi universitari<br />

di Scienze Economiche<br />

e Sociali con una tesi di Laurea<br />

afferente al Dipartimento<br />

di Scienza Politica. Appassionato<br />

di scrittura ho iniziato ad<br />

approfondire ed a scrivere di<br />

argomenti legati proprio alla<br />

Società, alle sue problematiche<br />

ed a ciò che si può suggerire<br />

per affrontarle pensando alla<br />

comunicazione come uno dei<br />

mezzi per poter addivenire al<br />

miglioramento della collettività.<br />

Il mio impiego a stretto contatto<br />

con i Consiglieri regionali<br />

anche nelle vesti di Presidenti<br />

di Commissioni consiliari o di<br />

Assessori mi consente di essere<br />

utile agli altri ma con dei logici<br />

limiti. Sento di poter dare ancora<br />

di più scrivendo saggi, questo<br />

è il terzo (dopo “Il calabrese<br />

e la difficile ricerca del Bene<br />

Comune” e “L’abito (spesso)<br />

non fa… il dirigente. AAA Cercasi<br />

più ricambio”), e interventi<br />

di stampa su argomenti riguardanti<br />

la Comunità, la necessità<br />

della sanità della condivisione.<br />

Per questo ho addirittura deciso<br />

di dare vita ad una Collana<br />

di Quaderni sul Bene Comune<br />

della quale questo, “Il bastone<br />

e la carota nella società Iper”,<br />

rappresenta il primo quaderno.<br />

Il mondo che viviamo, pervaso<br />

dall’individualismo, rende<br />

ancora più difficile guardare ed<br />

agire in prospettiva dell’”altro”<br />

e le delusioni e lo sconforto si<br />

presentano sempre più frequentemente<br />

se si cerca di essere solidali<br />

e collaborativi. La “molla”<br />

che mi fa riscattare dopo<br />

ogni frequente disillusione per<br />

riprendere in queste intime direttive<br />

è la mia convinzione che<br />

per migliorare la propria condizione<br />

ognuno deve migliorare<br />

quella della realtà che ci circonda<br />

dunque in primis quella<br />

di coloro che ci affiancano: non<br />

possono mancare “contributo”<br />

e “condivisione” (parole “chiave”)<br />

da parte di ognuno, partendo<br />

da noi stessi. La speranza<br />

non deve venir meno neanche<br />

in questo momento di opacità;<br />

citando me stesso: “In fondo al<br />

tunnel c’è una luce piccolissima<br />

che non riusciamo a scorgere<br />

perché guardiamo da una<br />

prospettiva troppo bassa. Solo<br />

elevandoci nelle nostre aspirazioni<br />

la intravedremo”.<br />

Il titolo del primo Quaderno<br />

recita “Il bastone e la carota<br />

nella Società IPER”. Cos’è la<br />

Società IPER?<br />

Una Società “Iper”, per come<br />

da me definita, talmente spinta<br />

ai limiti dei comportamenti<br />

e nei luoghi che frequentiamo,<br />

esemplificati dalle Metropoli e<br />

dagli Ipermercati, tanto da farmela<br />

coniare come Iper: i valori<br />

fondamentali tradizionalmente<br />

intesi sono sempre meno solidi,<br />

più sfumati; amicizia, bontà,<br />

coerenza, lealtà, gentilezza, gratitudine,<br />

sincerità ed altri sono<br />

“merce sempre più rara”. La<br />

nostra è una Società complessa<br />

e globalizzata, ipertecnologica<br />

e ultra individualista, frenetica,<br />

dai valori solitamente intesi accostati<br />

da altri nuovi e diversi<br />

modelli di comportamento da<br />

perseguire, determinata dunque<br />

dalla grande frammentazione,<br />

dall’incertezza estrema, dallo<br />

spiccato pluralismo, insieme a<br />

molti altri fattori alle esasperate<br />

espressioni: ci barcameniamo in<br />

una realtà post moderna “Iper”<br />

in tutti i suoi aspetti, anche in<br />

quelli che portano negatività,<br />

che per cui ha anche e soprattutto<br />

connotati primordiali.<br />

E quali sono le funzioni di bastone<br />

e carota?<br />

Dal più piccolo dei gruppi ai<br />

quali si appartiene fino a finire<br />

alla Comunità globale è necessario<br />

l’utilizzo sia del “bastone”<br />

che della “carota”, usando<br />

questi termini per riferimento<br />

al controllo e alle sanzioni (bastone)<br />

in contraltare alle ricompense<br />

e agli elogi (carota) nelle<br />

risposte che vengono date da<br />

famiglia, Scuola e Università,<br />

Istituzioni statali e religiose,<br />

media e social e da tutte le altre<br />

istituzioni formali e non, ai<br />

comportamenti negativi e positivi<br />

dei soggetti.<br />

È bene sottolineare che per uso<br />

del bastone se ne intende la<br />

metafora, riferendolo al giusto<br />

ed adeguato intervento sanzionatorio<br />

senza naturalmente intendere<br />

né interventi fisici, condannati<br />

a priori, né interventi<br />

che superino ciò che la legge<br />

predispone come ammenda. Le<br />

risposte fornite nel Quaderno<br />

a tutte queste domande partono<br />

dall’ovvio presupposto che<br />

l’uomo è imperfetto così come<br />

tutte le sue manifestazioni, i<br />

suoi comportamenti e i suoi<br />

modelli da seguire, compresi<br />

quelli educativi, per cui anche<br />

lo stato di salute della cittadinanza<br />

non è mai ottimale e nei<br />

suoi epocali alti e bassi ha bisogno<br />

di essere “trattato” dosando<br />

sempre e diversamente a<br />

seconda dei momenti, bastone<br />

e carota.<br />

La mancanza di riconoscimento<br />

di autorità alle istituzioni, dovuta<br />

al diminuito senso civico<br />

che porta appunto anche le autorità<br />

stesse ad essere di meno<br />

da esempio, avrebbe bisogno di<br />

più controlli e ammende.<br />

Gli innumerevoli comportamenti<br />

contrari ai vari disposti<br />

dei DPCM con gli assembramenti,<br />

l’”uso allegro” della<br />

mascherina e gli spostamenti<br />

anche se non necessari, rappresentano<br />

solo la “punta dell’iceberg”<br />

rispetto allo stato di salute<br />

precario del nostro senso<br />

civico esplicato dal fatto che<br />

38 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

39


AUTORI JOLLY ROGER<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

non abbiamo del tutto accettato<br />

queste limitazioni personali per<br />

un fine superiore, quello della<br />

salute pubblica. Non si tratta<br />

di risolvere questioni con la<br />

creatività, ma di problematiche<br />

meccaniche, avere dei comportamenti<br />

elementari quali<br />

ad esempio non assembrarsi, e<br />

quando si deve ricominciare da<br />

tutte le essenzialità che reggono<br />

la Società bisogna allora, a mio<br />

parere, fare più uso del bastone<br />

che della carota. Dunque in<br />

una fase ancora più disordinata<br />

dove il senso civico non prevale<br />

sarebbe opportuno usare<br />

maggiormente il rigore.<br />

Parlando dell’educazione dei<br />

bambini come futuri cittadini<br />

abbiamo sentito di tutto. Quali<br />

sono gli errori più frequenti?<br />

Nell’educazione di un bambino<br />

un primo errore è non introdurre<br />

delle regole: non si deve lasciare<br />

il bambino privo di guida<br />

altrimenti si avrà un soggetto<br />

con condotte problematiche,<br />

non lasciando prevalere né un<br />

atteggiamento autoritario ma<br />

prevedendo delle punizioni non<br />

troppo severe e solo per gli errori<br />

più gravi né un approccio<br />

troppo permissivo ma che preveda<br />

comunque delle ricompense<br />

per i comportamenti conformi.<br />

Il non responsabilizzare il bambino<br />

riguardo agli errori da lui<br />

commessi: se il bambino ha<br />

fatto qualcosa di male, indipendentemente<br />

dalle conseguenze<br />

del suo atto, è bene che ammetta<br />

il suo errore e si scusi il prima<br />

possibile.<br />

Permettere a tuo figlio di fare<br />

il bello ed il cattivo tempo: se<br />

ha sbagliato, inizia a farglielo<br />

comprendere non appena è<br />

abbastanza grande da provare<br />

rimorso; concedere che tuo figlio<br />

incolpi dell’accaduto un<br />

altro bambino, un amico immaginario,<br />

il tempo atmosferico<br />

o chissà cos’altro; abitualo ad<br />

ammettere le proprie colpe ed<br />

insegnagli che la responsabilità<br />

delle sue azioni e soltanto sua.<br />

Far sì che il bambino impari a<br />

rispondere del suo operato lo<br />

renderà in grado di riconoscere<br />

i propri errori da adulto.<br />

Cercare di essere comprensivo<br />

quando il bimbo ammette le<br />

proprie colpe; insegnargli ad<br />

essere responsabile non significa<br />

umiliarlo quando sbaglia.<br />

Quali sono i principali compiti<br />

della Scuola e quali della Famiglia?<br />

L’obiettivo dell’educatore non<br />

deve dunque essere quello di<br />

stilare un complicato e freddo<br />

elenco di norme comportamentali<br />

quanto quello di far compiere<br />

al bambino il percorso<br />

che parte dalla conoscenza delle<br />

stesse regole alla loro applicazione.<br />

In questo percorso si deve tenere<br />

conto di alcuni elementi fondamentali<br />

quali: regole semplici<br />

e non numerose dettate con<br />

frasi comprensibili per l’età del<br />

bambino, la coerenza con cui<br />

vengono proposte e fatte rispettare<br />

da tutti gli educatori che intervengono,<br />

l’esempio che viene<br />

dato dagli stessi educatori<br />

nel seguirle, la adeguata e non<br />

reiterata punizione (il bastone)<br />

o la ricompensa (la carota) in<br />

caso di azione positiva.<br />

Tuttavia, potrebbe sorgere una<br />

domanda: quale è la punizione<br />

più efficace?<br />

La risposta, teoricamente semplice,<br />

implica spesso un radicale<br />

cambiamento di prospettiva<br />

educativa.<br />

La punizione più significativa<br />

consiste infatti nel sottrarre al<br />

bambino qualcosa di gradito.<br />

Se però non premiamo i suoi<br />

comportamenti positivi, non<br />

sapremo cosa sottrargli in caso<br />

di condotte problematiche.<br />

Premiare un bambino quando<br />

emette un comportamento adeguato<br />

dovrebbe costituire la regola<br />

di base dell’educazione.<br />

Solo in questa maniera possiamo<br />

ottenere un incremento dei<br />

comportamenti positivi. Ovviamente<br />

non dobbiamo cadere<br />

nel facile equivoco di identificare<br />

i premi con un giocattolo<br />

o un dolce.<br />

Piuttosto, numerose esperienze<br />

educative dimostrano che i rinforzatori<br />

più significativi per i<br />

bambini sono i seguenti:<br />

l’attenzione dell’adulto…; i<br />

segni di affetto e di stima; il<br />

riconoscimento di ruoli di responsabilità,<br />

come, ad esempio,<br />

qualche incarico affidato<br />

dall’adulto;<br />

la possibilità di svolgere attività<br />

gradite (ad esempio, giocare<br />

a calcio); infine, la possibilità<br />

di scegliere alcuni aspetti del<br />

proprio contesto di vita, come<br />

il posto a mensa o in aula.<br />

Affinché questi rinforzi siano<br />

efficaci, però, dobbiamo rispettare<br />

alcune regole, in primo luogo,<br />

dobbiamo erogare il rinforzo<br />

non appena è stato emesso il<br />

comportamento adeguato…<br />

In secondo luogo, dobbiamo<br />

adottare dei riconoscimenti<br />

specifici, ad esempio, è del<br />

tutto inutile dire continuamente<br />

al bambino: “Ma che bravo!”,<br />

“Quanto sei intelligente”,<br />

ecc.…<br />

Infine, premiamo il bambino<br />

soprattutto per l’impegno profuso,<br />

più che per il risultato in<br />

sé stesso.<br />

Una sottolineatura all’esempio!<br />

Con il buon esempio da parte<br />

dei formatori, il mostrarsi quali<br />

persone educate, gentili e soccorrevoli,<br />

responsabili, è molto<br />

probabile che si attivi nel bambino<br />

l’emulazione, l’imitazione<br />

diretta: insegnare a trattare gli<br />

altri come vorremmo essere<br />

trattati noi; a prenderci cura<br />

dell’ambiente che ci circonda<br />

come ci prendiamo cura delle<br />

nostre belle case; bussando e<br />

chiedendo permesso; … grazie,<br />

prego, scusi e per favore; lettura<br />

dei quotidiani e ascolto dei<br />

telegiornali…<br />

Una buona educazione conduce<br />

alla formazione del senso<br />

civico e si assimila da bambini<br />

trasferitaci dai nostri primi modelli<br />

di vita: genitori, maestri<br />

ed educatori in genere.<br />

E per quanto riguarda l’educazione<br />

degli adulti? C’è ancora<br />

speranza?<br />

Nei variegati e numerosi contesti<br />

di vita in cui ognuno di noi<br />

è oggi inserito, dai più semplici<br />

ai più strutturati, con tutte le<br />

loro varie codificazioni formali<br />

e non, si moltiplicano le trasgressioni.<br />

I valori tradizionalmente intesi<br />

sono sfumati, non ben a fuoco,<br />

come già detto: ci barcameniamo<br />

in una realtà post moderna<br />

“Iper” in tutti i suoi aspetti, anche<br />

in quelli che portano negatività,<br />

che per cui ha anche e soprattutto<br />

connotati primordiali,<br />

che non riconosce appieno quale<br />

valenza di punti di riferimento<br />

la famiglia, la religione e le<br />

istituzioni che non forniscono<br />

più gli esempi, poco sorvegliano<br />

e poco sanzionano.<br />

Non si tratta di risolvere questioni<br />

con la creatività, ma di<br />

problematiche meccaniche,<br />

avere dei comportamenti elementari<br />

quali ad esempio non<br />

assembrarsi, e quando si deve<br />

ricominciare da tutte le essenzialità<br />

che reggono la Società<br />

bisogna allora, a mio parere,<br />

fare più uso del bastone che<br />

della carota.<br />

Dunque in una fase ancora più<br />

disordinata dove il senso civico<br />

non prevale sarebbe opportuno<br />

usare maggiormente<br />

il rigore, superare questa fase<br />

approfittandone per “rimetterci<br />

in riga” e ritornare a guardare<br />

da una prospettiva diversa e di<br />

comportarci conseguentemente<br />

cominciando a riconsiderare<br />

quelle virtù oggi non più in<br />

primo piano: la speranza, mi<br />

ripeto, c’è e per darle “fiato” la<br />

strada è questa ed è necessario<br />

che ognuno inizi a percorrerla<br />

in prima persona.<br />

Qual è il rapporto tra Cittadino<br />

e Istituzioni e quale dovrebbe<br />

essere in un mondo perfetto?<br />

Quella che ci troviamo a vivere<br />

è una realtà dove è molto presente<br />

la devianza che trasborda<br />

nei comportamenti apatici,<br />

distaccati, anticonformisti e<br />

antisociali soprattutto in questo<br />

preciso periodo storico di<br />

emergenza sanitaria che è divenuta<br />

anche emergenza economica.<br />

Sempre più individui non<br />

solo non accettano i valori tradizionalmente<br />

intesi ma neanche<br />

alcune leggi considerandoli<br />

passati, non riconoscendo le<br />

autorità, siano esse educatori o<br />

istituzioni dello Stato, e il buon<br />

funzionamento del sistema sociale<br />

ne risente negativamente.<br />

Osserviamo le regole per: abitudine;<br />

conformismo; convenienza;<br />

convinzione; rispetto<br />

dell’autorità; combinazione di<br />

quanto precede.<br />

E’ utile precisare che oggi siamo<br />

ad un punto in cui la strategia<br />

educativa dominante è quella<br />

dell’”educare senza sanzioni”:<br />

è dato osservare una serie di<br />

comportamenti sostanzialmente<br />

omissivi o elusivi; far finta<br />

di niente, limitarsi a redarguire<br />

più o meno blandamente.<br />

I risultati sono negativi!<br />

Quando qualcuno viola le regole,<br />

il che quasi sempre comporta<br />

la sofferenza di qualcun altro<br />

(si pensi alla diffusione del bullismo,<br />

già alle elementari), stranamente<br />

la pietas, la compassione,<br />

quasi automaticamente<br />

si indirizzano verso i prepotenti,<br />

che andrebbero capiti, perdonati<br />

e rieducati, e ignorano le<br />

ragioni delle vittime.<br />

C’è un’incredibile ingenuità<br />

pedagogica e sociologica nella<br />

credenza che, per la prevenzione<br />

di fenomeni di devianza<br />

possano bastare corsi, lezioni,<br />

momenti di sensibilizzazione,<br />

ammonimenti, prediche, e<br />

che ogni punizione sia inutile<br />

o addirittura controproducente.<br />

Come se la consapevolezza<br />

di non rischiare alcuna vera<br />

sanzione non fosse un poten-<br />

40 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

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te incentivo a perseverare nei<br />

comportamenti più aggressivi,<br />

violenti e anti-sociali.<br />

Come se, soprattutto, la rinuncia<br />

delle istituzioni a sanzionare<br />

i comportamenti più scorretti,<br />

più che una forma di umana<br />

comprensione per chi sbaglia,<br />

non fosse invece quello che è:<br />

una forma di disumana indifferenza<br />

verso le vittime.<br />

Il mondo perfetto, semplicisticamente,<br />

sarebbe quello in<br />

cui ogni singolo essere umano<br />

seguisse i valori fondamentali:<br />

come insegnato dal più grande<br />

filosofo della morale, Immanuel<br />

Kant, se una persona ha in<br />

sé corretti principi etici, compie<br />

determinate azioni non certo<br />

in funzione dei comportamenti<br />

e/o cattivi esempi altrui, ma<br />

solo perché ritiene giusto svolgere<br />

sempre e comunque il suo<br />

dovere (la massima kantiana è:<br />

il dovere per il dovere). E non<br />

ci sarebbe bisogno di Controllo<br />

Sociale attraverso un Ordinamento<br />

Giuridico che preveda<br />

controlli e sanzioni.<br />

Essendo utopico un mondo<br />

perfetto ritengo si possa, anzi si<br />

debba, però ambire ad un mondo<br />

migliore: nonostante siamo<br />

nel 2021 e si dovrebbe trattare<br />

di raggiungere ben altri alti<br />

livelli sia sul piano personale<br />

che di Comunità Globale (magari!),<br />

siamo costretti invece<br />

a discutere sul come riappropriarci,<br />

o quanto meno cercare<br />

di avvicinarci, all’ordinarietà<br />

delle cose, di addirittura riavviare<br />

il discorso dalle origini<br />

“riannodando la matassa”. Si<br />

parte dall’ovvio presupposto<br />

che l’uomo è imperfetto così<br />

come tutte le sue manifestazioni,<br />

i suoi comportamenti e i<br />

suoi modelli da seguire, compresi<br />

quelli educativi, per cui<br />

anche lo stato di salute della<br />

cittadinanza non è mai ottimale<br />

e nei suoi epocali alti e bassi ha<br />

bisogno di essere “trattato” dosando<br />

sempre e diversamente a<br />

seconda dei momenti, bastone<br />

e carota: sono generalmente<br />

più efficaci quando il compito<br />

da incentivare o correggere è<br />

semplice ed esecutivo – “algoritmico”,<br />

dice qualcuno – ovvero<br />

quando l’agente deve “solo”<br />

seguire delle semplici regole in<br />

successione per ottenere un risultato<br />

facilmente ripetibile.<br />

Funzionano ancora meglio<br />

quando in gioco c’è un bene<br />

“vitale” nel breve periodo per<br />

l’agente, ovvero qualcosa che<br />

sia legato a un bisogno elementare<br />

e urgente, come mettere il<br />

pane in tavola, pagare un debito<br />

o limitarsi personalmente in generale<br />

per un fine superiore.<br />

La pandemia ha cambiato<br />

molte cose. Quali sono stati,<br />

secondo lei, le ripercussioni<br />

sul rapporto Stato/Cittadino?<br />

L’esasperazione appunto, di un<br />

non adeguato senso civico già<br />

presente. Il nostro andazzo frenetico<br />

mirato al raggiungimento<br />

dell’appagamento personale<br />

ha subito uno stop forzato ed<br />

improvviso dovuto alla Pandemia<br />

che ci ha costretti ad un<br />

sostanziale ritorno ad una vita<br />

da svolgere badando solo ai bisogni<br />

essenziali e ai maggiori<br />

contatti umani con i nostri congiunti,<br />

e ci siamo scoperti del<br />

tutto impreparati.<br />

Gli innumerevoli comportamenti<br />

contrari ai vari disposti<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

dei DPCM con gli assembramenti,<br />

l’”uso allegro” della<br />

mascherina e gli spostamenti<br />

anche se non necessari, rappresentano<br />

solo la “punta dell’iceberg”<br />

rispetto allo stato di salute<br />

precario del nostro senso<br />

civico esplicato dal fatto che<br />

non abbiamo del tutto accettato<br />

queste limitazioni personali<br />

per un fine superiore, quello<br />

della salute pubblica. Uso quale<br />

esemplificazione principe il<br />

periodo dal settembre 2020 in<br />

poi: se la Pandemia non era del<br />

tutto sconfitta per cui si sono<br />

ritenute necessarie norme per<br />

continuare ad evitare assembramenti,<br />

affollamento di locali<br />

e altre allora si sarebbe dovuto<br />

essere più decisi nel farle rispettare<br />

con controlli maggiori,<br />

familiari e delle forze dell’ordine,<br />

e applicazione delle dovute<br />

sanzioni previste (bastone!).<br />

Quali sono i prossimi progetti<br />

di Carlo Rinaldo Autore?<br />

Dare seguito al primo quaderno<br />

della Collana in brevi scritti “La<br />

Ricerca del Bene Comune”, in<br />

cui in ogni singolo libretto si<br />

affronta un argomento sul tema<br />

generale e sulla difficoltà del<br />

suo perseguimento, con la focalizzazione<br />

di questa questione<br />

nella nostra epoca.<br />

Tre buoni motivi per acquistare<br />

e leggere “Il bastone e la carota<br />

nella Società IPER”?<br />

L’attualità del tema affrontato<br />

con il valore aggiunto di soluzioni<br />

suggerite; dare spunti di<br />

riflessione sia nella condivisione<br />

che nella contrarietà alle tesi<br />

sostenute; la semplicità<br />

dell’esposizione.<br />

LA ricerca del<br />

bene comune<br />

Comprendere la Società per identificarne i limiti.<br />

Comprendere l’Individuo per creare Cittadini consapevoli.<br />

In tutte le librerie, nei principali shop online<br />

e su www.edizionijollyroger.it con<br />

SPEDIZIONE GRATUITA<br />

42 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


AUTORI JOLLY ROGER<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

un libro e un film<br />

per l’ultimo dei playboy<br />

Giuseppe Ferraro firma la sceneggiatura del film<br />

e la pubblica integralmente con Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />

Bruno Ferro<br />

Arriva un momento nella vita in<br />

cui per vincere bisogna mettere<br />

in gioco se stessi.<br />

Questa è la consapevolezza alla<br />

quale giunge Johnny, ultima<br />

icona della stirpe dei Playboy,<br />

dopo aver affrontato le prove<br />

davanti alle quali il destino lo<br />

ha posto.<br />

Spensieratezza, donne da favola<br />

e profondo dramma personale<br />

si rincorrono su una giostra che<br />

gira vertiginosamente, dove il<br />

protagonista ama, soffre e cresce<br />

senza mai rinunciare a quel<br />

sorriso con il quale ha deciso di<br />

andare incontro al mondo.<br />

Costi quello che costi!<br />

“Play Boy” non è un libro convenzionale.<br />

Il modo stesso in cui è stato ideato<br />

non porta a un libro, bensì<br />

a un film... ed è per questo che<br />

leggendolo vi troverete davanti<br />

a un vero e proprio copione<br />

cinematografico, con tanto di<br />

indicazioni per regia, fotografia<br />

e tutto quello che è necessario<br />

per la genesi di una buona pellicola.<br />

Il risultato è uno scorcio di vita<br />

estremamente realistico, che<br />

“Un Playboy è solo<br />

un uomo che ama le<br />

donne più degli altri<br />

uomini”.<br />

Con questa<br />

affermazione<br />

Giuseppe Ferraro<br />

apre le danze del suo<br />

“PlayBoy”: un libro,<br />

sceneggiatura di<br />

una vita, che presto<br />

l’esperta regia di<br />

Domenico Costanzo<br />

porterà sugli<br />

schermi.<br />

attraversa i territori dell’animo<br />

umano toccando sfaccettature<br />

tra loro così diverse, ma al tempo<br />

stesso indissolubili.<br />

La mondanità, il lusso, i locali<br />

alla moda e le donne fanno da<br />

contrappunto a una sensibilità<br />

quasi latente, che le prove della<br />

vita faranno emergere in tutta<br />

la sua grandezza, trasportando<br />

il protagonista verso una catarsi<br />

della quale ognuno di noi sente<br />

il profondo bisogno.<br />

Lo strumento narrativo impiegato,<br />

ovvero quello della sceneggiatura,<br />

rende ogni particolare<br />

più vivido e coinvolge<br />

il lettore fino al punto di non<br />

essere più in grado di capire se<br />

stia leggendo un libro o vedendo<br />

un film.<br />

Poco male, perché il film, proprio<br />

adesso che il libro sta venendo<br />

affidato alle stampe, è<br />

in fase di lavorazione con la<br />

geniale regia di Domenico Costanzo,<br />

garanzia d’eccellenza e<br />

vincitore solo nell’ultimo anno<br />

di ben quattordici premi.<br />

Le indicazioni “INT” ed “EST”<br />

che il lettore troverà nel corso<br />

del testo, indicano se la scena si<br />

svolge all’interno o all’esterno<br />

della location di volta in volta<br />

citata.<br />

Quindi una volta terminato<br />

di leggere “Play Boy” potrete<br />

concedervi anche di guardarlo.<br />

Sarà divertente scoprire se i<br />

volti che avete immaginato<br />

per i vari protagonisti saranno<br />

in sintonia con il casting della<br />

produzione, ma sarà ancora più<br />

divertente constatare come la<br />

vostra regia immaginaria di lettori<br />

si sposi con quella reale di<br />

un grande professionista come<br />

Costanzo.<br />

In sintesi, “Play Boy” è un libro<br />

da leggere, da guardare e<br />

nel quale scoprire quella forza<br />

interiore capace di farci rialzare<br />

dopo ogni caduta.<br />

Quella forza che fa dire a Giuseppe<br />

Ferraro “... ci sono momenti<br />

nella vita di un uomo, nei<br />

quali per vincere bisogna mettere<br />

in gioco se stessi”.<br />

Lo abbiamo incontrato per voi,<br />

ponendogli una serie di domande:<br />

Giuseppe Ferraro, disegnatore,<br />

imprenditore, grande<br />

appassionato di equitazione<br />

e oggi anche scrittore. Quali<br />

sono gli altri tuoi interessi?<br />

So che sembra ovvio, ma la risposta<br />

è: naturalmente le Donne!<br />

Come è nata l’idea di scrivere<br />

“Play Boy”?<br />

Più che un’idea “Play Boy”<br />

rappresenta la maturazione di<br />

un uomo; ed è arrivata proprio<br />

nel momento giusto per scrivere<br />

questo libro.<br />

Il libro si presenta con la struttura<br />

di un copione cinematografico.<br />

Avevi già in mente di<br />

trasformare la tua idea in un<br />

film?<br />

L’idea è nata così: secca! Doveva<br />

essere un film.<br />

Partiamo dall’inizio: chi è un<br />

Playboy?<br />

Un playboy è solo un uomo che<br />

rispetta le Donne e le ama... più<br />

degli altri uomini.<br />

Oggi ne esistono ancora o Internet<br />

ha fatto sparire anche<br />

loro?<br />

Non lo so... ma io ne vedo sempre<br />

meno in giro.<br />

Tocchiamo un tasto delicato:<br />

qualcuno, leggendo il tuo libro,<br />

potrebbe ravvisare la figura<br />

femminile intesa unicamente<br />

come preda. Ma per Giuseppe<br />

Ferraro chi è la Donna?<br />

Per Giuseppe Ferraro la DOnna<br />

è l’Universo... la Terra è Femmina.<br />

Nel libro si parla molto di amicizia<br />

e di solidarietà. Quanto<br />

sono importanti gli amici nella<br />

vita, e perché?<br />

44 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

45


Ci sono dei momenti nella vita<br />

nei quali una Donna può andare<br />

e venire. Tante cose possono<br />

andare e venire, ma gli amici,<br />

quelli veri, rimangono sempre.<br />

Il cavallo, altra tua grande<br />

passione. Cosa rappresenta<br />

per te questo meraviglioso animale?<br />

Rappresenta la mia anima.<br />

E veniamo al tuo incontro con<br />

Giuseppe Ferraro<br />

Nasce a San Giuseppe<br />

Vesuviano, vicino a<br />

Napoli. Fin da piccolo<br />

dimostra subito grandi<br />

doti artistiche: infatti<br />

all’età di 16 anni<br />

collabora con diversi<br />

editori per collane fumettistiche,<br />

diventando<br />

disegnatore e sceneggiatore<br />

di molti fumetti<br />

western, ma la sua continua<br />

ricerca di emozioni<br />

lo spinge sempre<br />

oltre e decide di trasferirsi<br />

in Toscana<br />

Lavora come fotomodello<br />

per poi diventare<br />

imprenditore nel settore<br />

abbigliamento, con<br />

ingrosso e negozi.<br />

Dall’incontro con il<br />

regista Domenico Costanzo<br />

nasce l’idea di<br />

trasformare la sua storia<br />

in un libro, e poi in<br />

un film.<br />

il regista Domenico Costanzo.<br />

Ci racconti qualcosa?<br />

Per raccontare dell’incontro<br />

con Domenico Costanzo ci vorrebbero<br />

almeno altri due libri!<br />

A parte gli scherzi: c’e stato<br />

subito feeling... c’è stato subito<br />

amore.<br />

Quindi Autore del libro e interprete<br />

del film. Che sensazioni<br />

provi?<br />

Provo la bellissima sensazione<br />

di rivivere cose già vissute.<br />

AUTORI JOLLY ROGER<br />

Qual è il messaggio che con libro<br />

e film vuoi trasmettere?<br />

È difficile veramente. Vorrei<br />

trasmettere l’amore per le Donne,<br />

per gli animali... per la vita,<br />

ma è una cosa difficilissima. Se<br />

riuscirò a far giungere la potenza<br />

e la profonditàdi queste sensazioni<br />

anche a una sola persona,<br />

sarò felice.<br />

Chi è Johnny?<br />

Johnny è Giuseppe Ferraro!<br />

Chi è Giuseppe Ferraro?<br />

(ride) Giuseppe Ferraro è Johnny!<br />

Quali sono i prossimi progetti?<br />

“Play Boy 2”, naturalmente!<br />

Tre buoni motivi per acquistare<br />

e leggere “Play Boy”?<br />

Perché leggendolo ci si prepara<br />

al film.<br />

Perché è un libro pieno di emozioni,<br />

pagina dopo pagina.<br />

Perché costa poco, vi arriva a<br />

casa gratis e lo potete leggere<br />

ovunque!<br />

questa È<br />

la mia storia<br />

Arriva un momento nella vita di un uomo<br />

in cui per vincere devi mettere in gioco te stesso<br />

In tutte le librerie, nei principali shop online<br />

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46 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


CULTURA E INTERNET<br />

CULTURA E INTERNET<br />

l’arte della lettura<br />

la lettura dell’arte<br />

“Leggo Letteratura Contemporanea”: un gruppo<br />

nel quale la cultura (quella vera) trova finalmente spazio<br />

di Maria Laura Labriola e Susi Capucci<br />

“L’Arte e la Letteratura sono<br />

l’emanazione morale della civiltà,<br />

la spirituale irradiazione<br />

dei popoli.”<br />

Così scriveva il primo italiano<br />

premio Nobel della Letteratura,<br />

Giosuè Carducci.<br />

In questo articolo vi vogliamo<br />

presentare un progetto artistico<br />

nato nell’ambito del gruppo<br />

facebook “Leggo Letteratura<br />

Contemporanea”.<br />

Maria Laura Labriola amministratrice<br />

e fondatrice del gruppo<br />

locale campano Eduardo De<br />

Filippo intervista Susi Capucci<br />

amministratrice del gruppo<br />

locale Veneto-Friulano Dino<br />

Buzzati e promotrice della Rubrica<br />

“io Amo l’Arte”.<br />

Arte e Letteratura<br />

si corteggiano da<br />

secoli in ogni modo<br />

possibile.<br />

Da un’idea di Susi<br />

Capucci ha preso<br />

vita la rubrica<br />

#ioamolarte con<br />

la quale il celebre<br />

Gruppo Facebook<br />

collega due mondi.<br />

Maria Laura<br />

Labriola la ha<br />

intervistata per le<br />

pagine del Magazine<br />

Come si inserisce il tema artistico<br />

in un Gruppodi Letteratura?<br />

Nel Gruppo Leggo Letteratura<br />

Contemporanea (LLC) forte e<br />

costante è sempre stato il desiderio<br />

di traslare nel mondo<br />

reale le condivisioni e le conoscenze<br />

virtuali, tanto che, fin<br />

dai primi anni di vita del Gruppo<br />

Nazionale, si è voluto iniziare<br />

ad organizzare incontri reali,<br />

regionali, in cui conoscersi e<br />

confrontarsi di persona.<br />

Luoghi d’incontro per gruppi<br />

così estesi sono sempre state le<br />

principali città italiane e le località<br />

più conosciute che<br />

rappresentano nel nostro territorio<br />

musei diffusi, a cielo aperto,<br />

in cui l’arte oltre che fare sempre<br />

da sfondo, diventa presenza<br />

costante e protagonista.<br />

L’idea di approfondire oltre<br />

alle nostre conoscenze letterarie<br />

(raggiungendo scrittori, fiere<br />

ed eventi di settore) anche le<br />

nostre conoscenze artistiche, è<br />

stato un processo del tutto naturale,<br />

alimentato sempre più<br />

dalla forte passione per l’Arte<br />

che chi come me, prova.<br />

Come membro e in seguito<br />

come amministratrice di un<br />

gruppo locale di LLC ho da<br />

subito proposto e condiviso<br />

l’organizzazione di giornate<br />

artistico-letterarie caratterizzate<br />

da visite a Musei e Mostre,<br />

associando interessi culturali e<br />

letterari, alla scoperta anche di<br />

tradizioni gastronomiche locali,<br />

fondamentali compagne delle<br />

nostre giornate insieme.<br />

Tra gli eventi letterari più importanti:<br />

Festivaletteratura a<br />

Mantova, Librixia a Brescia,<br />

Book-City a Milano.<br />

Tra gli eventi artistici più importanti:<br />

la Mostra di Giulio<br />

Romano a Mantova, la Mostra<br />

di Alberto Giacometti a Verona,<br />

la Mostra di Tiziano a Brescia,<br />

la Mostra di Van Gogh, Monet<br />

e Degas a Padova, le<br />

Mostre a Milano di Antonio<br />

Canova e di Antonello da Messina.<br />

Solo per citarne alcune!<br />

Come e quando è nata la passione<br />

per l’Arte nella tua vita?<br />

L’Arte è sempre stata per me<br />

una presenza costante, una passione<br />

nata fin dai primi anni di<br />

vita in cui ho iniziato ad esprimermi<br />

con il disegno, mai abbandonato.<br />

Oltre a disegnare e a dipingere,<br />

crescendo ho cercato di avvicinarmi<br />

ai grandi Artisti, misurandomi<br />

con le emozioni che di<br />

volta in volta le loro opere mi<br />

trasmettevano.<br />

Le mie tecniche preferite, che<br />

utilizzo ancora, sono la pittura<br />

a olio e il dipinto a gessetti in<br />

rappresentanza dell’Arte Madonnara<br />

che a Mantova richiama<br />

in un Festival Internazionale<br />

i madonnari di tutto il mondo<br />

il 15 di Agosto nel Borgo di<br />

Grazie di Curtatone.<br />

Questa rubrica è nata nel marzo<br />

del 2020, un periodo particolare.<br />

L’esigenza di arte ha<br />

avuto una genesi? Se sì quale?<br />

Un anno fa, improvvisamente e<br />

in modo davvero tragico, tutto<br />

è cambiato e l’inizio di un lungo<br />

periodo di isolamento ci ha<br />

tolto la possibilità di proseguire,<br />

con gli incontri di persona,<br />

questa condivisione artisticoletteraria,<br />

per tutti noi così preziosa.<br />

Inizialmente lo sguardo è caduto<br />

sui divieti, sulle privazioni, sulle<br />

rinunce, sui surrogati, ma poi<br />

il tempo ha lasciato spazio alla<br />

trasformazione e alla volontà di<br />

non interrompere un’attività di<br />

LLC così importante.<br />

Dopo aver organizzato incontri<br />

per gli iscritti di “Leggo<br />

Letteratura Contemporanea”<br />

aventi ad oggetto visite e gite<br />

in luoghi d’arte, come è nata<br />

l’idea di una rubrica sull’arte?<br />

Su richiesta di Fabrizio d’Alessandrii<br />

fondatore del Gruppo<br />

Nazionale, che ha sentito forte<br />

la necessità di essere presente<br />

in un momento così difficile<br />

di isolamento, ho ideato per il<br />

nostro Gruppo questo format<br />

diretto e accessibile in cui è<br />

possibile parlare di Arte e Letteratura,<br />

scegliendo di volta in<br />

volta argomenti comuni che<br />

permettono di confrontarci e<br />

costruire raccolte importanti di<br />

opere uniche ed inestimabili.<br />

L’interesse è stato da subito<br />

molto forte, la partecipazione<br />

molto elevata, l’esortazione a<br />

continuare costante, l’entusiasmo<br />

e la passione di tutti, sorprendenti.<br />

Qual è l’approccio che tu hai<br />

con i lettori che fruiscono di<br />

Arte? Quali messaggi vuoi trasmettere?<br />

Con i lettori, membri di LLC,<br />

l’appuntamento artistico è ormai<br />

fisso.<br />

Periodicamente in un post dedicato<br />

ci incontriamo per confron-<br />

48 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

49


CULTURA E INTERNET<br />

CULTURA E INTERNET<br />

tarci su temi predefiniti e per<br />

raccogliere virtualmente opere<br />

che visivamente ci uniscono e<br />

ci arricchiscono molto. Il messaggio<br />

che vorrei trasmettere<br />

è quello che l’Arte può essere<br />

ricercata in tutto ciò che ci circonda,<br />

è fruibile a tutti, è spunto<br />

di riflessione e generatrice di<br />

profonde emozioni.<br />

I tuoi post sono molto seguiti.<br />

Hai intessuto rapporti continuativi<br />

con chi ti segue?<br />

In ogni post di “Io amo l’Arte”<br />

ognuno di noi diventa protagonista<br />

in una condivisione che<br />

non si limita a confrontarci nel<br />

solo giorno di pubblicazione<br />

della Rubrica, ma che prosegue<br />

sempre, anche nei mesi successivi,<br />

essendo i post “a Tema”.<br />

Ogni volta che pubblico la Rubrica<br />

ritrovo la partecipazione<br />

degli “amici” di sempre, ma è<br />

interessante sottolineare che si<br />

attivano anche membri sconosciuti,<br />

che non intervengono<br />

spesso nel Gruppo Nazionale,<br />

ma che sono interessati ai nuovi<br />

temi oppure alla condivisione<br />

artistica.<br />

Esempi di temi trattati oltre alle<br />

vite dei grandi Artisti sono: i<br />

mestieri, i colori, la terra, il<br />

vento, l’acqua, gli astri, il<br />

ritratto, la donna, i bambini, il<br />

cibo, la rabbia, il disegno, la<br />

scultura, lo sguardo, etc.. etc..<br />

Nel Gruppo Nazionale ho creato<br />

anche un Album che riassume<br />

tutti i temi pubblicati, per avere<br />

a disposizione un utile archivio<br />

e per dare la possibilità ai nuovi<br />

iscritti di partecipare anche alle<br />

pubblicazioni passate.<br />

La Rubrica di LLC -Io amo<br />

l’Arte- vuole essere viva, libera<br />

e propositiva.<br />

Vuole regalare un punto concreto<br />

di osservazione e nuovi<br />

spunti di riflessione raggiungendo<br />

più utenti possibili, appassionati<br />

di Arte in forma attiva<br />

o passiva.<br />

Vuole creare Mostre virtuali a<br />

cui accedere ogni volta che il<br />

nostro interesse per l’Arte ci<br />

chiama e ci unisce.<br />

A volte le risposte ai tuoi appelli<br />

di interazione durano alcune<br />

Con Carlo Carlipso adm GRUPPO Londinese<br />

giornate consecutive. Richiede<br />

impegno seguire questa rubrica?<br />

E se sì, quanto ti lusinga<br />

questa ininterrotta interazione<br />

con loro?<br />

Lo scopo della Rubrica è stare<br />

insieme in un contesto artistico<br />

letterario che sviluppi la nostra<br />

curiosità, arricchisca il nostro<br />

tempo e le nostre conoscenze<br />

perciò chi interagisce tende a<br />

confrontarsi regalando una partecipazione<br />

attiva che seguo<br />

con particolare attenzione e<br />

piacere. Vedo ogni opera, ogni<br />

commento e mi confronto il più<br />

possibile sviluppando e condividendo<br />

l’interesse comune che<br />

ci fa incontrare nel nostro gruppo<br />

virtuale. Questo mi<br />

rende davvero felice perché<br />

regala un valore immenso alle<br />

raccolte da noi create, sempre<br />

fruibili. Ne esco arricchita ogni<br />

volta e con il desiderio di darsi<br />

un nuovo e immancabile appuntamento.<br />

Zola spesso scriveva nei suoi<br />

romanzi come se volesse lasciare<br />

pennellate piene di co-<br />

lore. Melville, nel suo Moby<br />

Dick, descrive molti dipinti.<br />

Molti autori oltre a porre l’Arte<br />

nel contenuto delle loro opere<br />

erano pittori: Victor Hugo,<br />

Herman Hesse e Dino Buzzati.<br />

Credi che i due modi di comunicare<br />

come il gioco dei colori<br />

e i fiumi di parole possano<br />

avere risposte diverse dai loro<br />

fruitori? E se sì, quali?<br />

Credo che la commistione dei<br />

due mondi, quello artistico e<br />

quello letterario, sia acclarata.<br />

In fondo sono entrambi due forme<br />

creative di comunicazione<br />

molto potenti: l’Arte appare più<br />

immediata e visiva con i suoi<br />

colori, le sue prospettive e la<br />

sua materia, mentre la letteratura<br />

risulta più introspettiva con<br />

la continua ricerca linguistica e<br />

la creazione di descrizioni evocative.<br />

Ai fruitori l’onore di scegliere<br />

di riconoscersi in uno di questi<br />

due mondi e di cercare risposte<br />

in immagini artistiche o letterarie<br />

in base alla propria natura<br />

e all’espressione più vicina al<br />

proprio sentire.<br />

Gli scrittori-artisti credo che<br />

abbiamo potuto raggiungere i<br />

più alti livelli di elevazione e<br />

toccare corde emotive tendenti<br />

all’unisono.<br />

In uno dei tuoi ultimi post hai<br />

chiesto agli iscritti di LLC di<br />

scegliere copertinedi libri, dischi<br />

e riviste che rappresentassero<br />

opere d’Arte. Credi che<br />

un lettore sia più attratto da un<br />

dipinto in copertina e che scelga<br />

quel libro badando meno al<br />

contenuto? Alcune Case Editrici<br />

come la Sellerio hanno<br />

dato ampio spazioa quadri e<br />

disegni sulle loro copertine. Da<br />

consumetrice, secondo te oggi<br />

ci sono più scelte editoriali in<br />

questo senso rispetto ai tempi<br />

passati da parte degli Editori?<br />

Dal riscontro che ha avuto il<br />

post artistico a tema “LE CO-<br />

PERTINE” ho avuto la conferma<br />

che sicuramente il lettore è<br />

attratto in particolar modo dalle<br />

immagini artistiche associate ai<br />

libri, sia per il valore che riconosce<br />

alle opere stesse sia per<br />

la curiosità di scoprire quale<br />

associazione l’autore e la casa<br />

editrice hanno volutamente<br />

creato. Le immagini sono molto<br />

immediate e le opere d’arte<br />

evocano ricordi, studi, stimolano<br />

una continua osservazione e<br />

catturano l’attenzione. Tenere<br />

tra le mani un’opera d’Arte è<br />

sempre un ottimo spunto di riflessione.<br />

Vorresti conoscere di persona,<br />

ora che terminano le restrizioni,<br />

il tuo gruppo di affezionati<br />

fruitori della rubrica #ioamolarte?<br />

Alla mia Rubrica partecipano<br />

molti amici che ho conosciuto<br />

e incontrato grazie al Gruppo<br />

Leggo Letteratura Contemporanea,<br />

ma soprattutto amici<br />

“virtuali” che chiamo così solo<br />

per il fatto di non averli potuti<br />

ancora incontrare causa pandemia.<br />

Il rapporto che si è creato<br />

tra noi è davvero speciale perché<br />

oltre alla costante partecipazione,<br />

nascono sempre nuovi<br />

confronti che si concretizzano<br />

in un continuo scambio di idee<br />

ed interpretazioni.<br />

Gruppo LLC a Mantova<br />

50 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021 www.edizionijollyroger.it<br />

51


Ovviamente la promessa è<br />

quella di poterci incontrare nel<br />

mondo reale, sicuramente davanti<br />

a un caffè e spero, perché<br />

no, anche davanti ad un’opera<br />

d’arte!<br />

Li vorrei ricordare tutti, ma è<br />

quasi impossibile. Alcuni di<br />

loro sono sempre presenti ed<br />

elencandoli li ringrazio nuovamente::<br />

Maria N., Antonella D.,<br />

Patrizia F., Reinhard R., Carmelo<br />

S., Pietro A., Maurizio C.,<br />

Anna C., Serafina R., Loredana<br />

P., Maria Laura L., Alessandra<br />

F., Laura D.B., Francesca F.,<br />

Annalisa T., Vincenzo T., Maria<br />

Angela F.,<br />

Ester V., Anna P., Luca C., Valeria<br />

P., Maurizio T., Massimo<br />

M., Stefano F., Massimo D.M.,<br />

Giulia D’A., Barbara M., Doriana<br />

R., Varinia M., Federica<br />

P., Claudia S., Daniela C., Ponni<br />

T., Francesca B., Isa B., etc..<br />

Un particolare e speciale rapporto<br />

è cresciuto anche con te<br />

Maria Laura che tanto ami e apprezzi<br />

il mondo dell’Arte (oltre<br />

a quello della Letteratura ovviamente),<br />

parlare con te colora<br />

sempre le giornate.<br />

Cosa è cambiato nel tuo stare<br />

su Facebook dopo che hai ideato<br />

#ioamolarte in LLC? Che<br />

progetti hai per l’evoluzione di<br />

questa rubrica?<br />

Personalmente questa esperienza<br />

mi ha fortemente motivata a<br />

condividere la mia passione per<br />

l’Arte, a trovare nuovi spunti<br />

formativi e soprattutto a cercare<br />

di ampliare i confini in cui viene<br />

spesso rinchiusa. L’Arte non<br />

dovrebbe essere fruibile solo<br />

nei Musei, nelle Scuole, nel<br />

Club culturali, i luoghi in cui<br />

fare vivere l’arte sono molteplici<br />

e dovrebbero raggiungere<br />

anche ambienti come il lavoro,<br />

le piazze, i parchi, i negozi, il<br />

salotto di casa.<br />

Mi piacerebbe tornare presto<br />

agli incontri di gruppo per continuare<br />

a creare condivisioni,<br />

ricerche e progetti. Ogni vero<br />

artista in fondo non ha mai<br />

smesso di esserlo ed ha vissuto<br />

pienamente ogni travolgente<br />

CULTURA E INTERNET<br />

emozione, segnando la sua esistenza<br />

in ogni ambito, donandosi<br />

al tempo.<br />

In un mondo che ci vuole conformati,<br />

razionali, ubbidienti<br />

mi piacerebbe trovare un luogo<br />

in grado di accogliere le forme<br />

espressive più diverse capaci<br />

di valorizzare l’io interiore di<br />

ognuno di noi. La nostra anima<br />

può vivere pienamente e trovare<br />

la sua forma espressiva più<br />

evoluta che noi, in questo gruppo,<br />

amiamo cercare nell’Arte e<br />

nella Letteratura.<br />

Mi auguro di trovare sempre<br />

più amici con cui condividere<br />

questa mia passione e avendo<br />

avuto conferma che anche la rivista<br />

JOLLY ROGER è molto<br />

attenta e propositiva in questo<br />

ambito, non nego che nuovi<br />

progetti potrebbero nascere appena<br />

il nostro tempo ritornerà<br />

vivibile.<br />

Vi aspetto numerosi sul Gruppo<br />

Facebook “Leggo Letteratura<br />

Contemporanea”!<br />

dalle crociate alle veline<br />

tra amore e morte<br />

l'eterna lotta tra il bene e il male raccontata con ironia attraverso i secoli<br />

Susi Capucci e Maria Laura Labriola,<br />

Adm del gruppo Leggo Letteratura Contemporanea<br />

In tutte le librerie, nei principali shop online<br />

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52 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 5 • MAGGIO 2021


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