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Intimo più Mare 15 | n. 17 | 31 Maggio 2021

Il magazine digitale quindicinale per comunicare con rapidità le novità delle collezioni Intimo e Mare.

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focus<br />

DOLORES CORTES<br />

in casa, dormire bene, stare bene e tenersi<br />

in allenamento. Non è un caso quindi se il<br />

segmento che ha sofferto di meno e guadagnato<br />

di <strong>più</strong> è stato proprio l’homewrar. Nel 2020<br />

ci sono stati forti investimenti su tutto quanto<br />

riguarda la casa <strong>più</strong> in generale, dalla tecnologia<br />

agli elettrodomestici. Nello specifico, tutta la<br />

tecnologia informatica è cresciuta del 29,6%<br />

e i piccoli elettrodomestici del 13,9% rispetto<br />

al 2019. Ma nel <strong>2021</strong> le previsioni segnalano<br />

maggiori investimenti su altre tipologie di<br />

beni e servizi, come vacanze, divertimenti e<br />

abbigliamento.<br />

GLI ITALIANI NEL <strong>2021</strong><br />

Ma come stanno gli italiani a un anno dall’inizio<br />

della pandemia e come si stanno preparando<br />

alla ripresa, che si spera sia definitiva?<br />

“Per quanto riguarda il desiderio di riapertura la<br />

situazione è <strong>più</strong> o meno quella dell’anno scorso –<br />

spiega Alessandra Mengoli, partner Sita Ricerca –<br />

L’indice di Fashion Sentiment prosegue la risalita,<br />

sulla scia del piano di riapertura generale”.<br />

Il punto <strong>più</strong> basso è stato raggiunto a novembre<br />

2020. Addirittura <strong>più</strong> basso rispetto ad aprile<br />

2020 che ha preceduto il picco di maggio 2020<br />

con la fine del primo lockdown. L’abbigliamento<br />

è da sempre la principale priorità di spesa tra i<br />

beni di consumo. Se al primo posto si conferma<br />

ancora una volta la salute (44%) e al secondo il<br />

mantenimento della casa (39%), abbigliamento,<br />

10<br />

calzature e accessori seguono subito dietro<br />

(33%). Dal quarto in poi troviamo le vacanze,<br />

scuola e università per i figli, mantenimento e<br />

acquisto di auto e moto. Chiudono la top <strong>15</strong> la<br />

biancheria per la casa (7%), telefonia (5%), audio<br />

e video (2%), gioielli e orologi (1%).<br />

Il 33% degli italiani è ottimista e con la voglia e<br />

l’energia di fare tutto quello che ci si è persi in<br />

questi ultimi mesi. Però il 67% è ancora molto<br />

preoccupato per l’attuale situazione, il 42% è<br />

ancora in smartworrking (probabilmente fino<br />

a settembre) soprattutto in città grandi come<br />

Milano e Roma.<br />

“I pessimisti sono preoccupati perché il piano<br />

di vaccinazione procede troppo lentamente<br />

– commenta Alessandra Mengoli – Ma anche<br />

perché l’epidemia è ancora molto diffusa a<br />

livello mondiale, non esistono controlli e tutti<br />

fanno quello che vogliono”. Nel periodo di<br />

emergenza sanitaria i consumatori hanno<br />

sofferto per la chiusura dei negozi. Il 67% ritiene<br />

ingiusta la chiusura prolungata dei negozi<br />

perché reputa eccessivo il danno economico e<br />

perché nei negozi le misure di sicurezza vengono<br />

generalmente fatte rispettare. Il 55% ritiene<br />

ingiusta la chiusura dei centri commerciali per le<br />

stesse ragioni dei negozi e in <strong>più</strong> perché la gente<br />

si è poi riversata nei centri cittadini, soprattutto<br />

nei weekend, creando assembramenti<br />

<strong>più</strong> disordinati. “Gli atteggiamenti e le<br />

preoccupazioni dei pessimisti sono le stesse<br />

<strong>15</strong>

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