GEOmedia_2_2021
THE ITALIAN MAGAZINE ON GEOMATICS
THE ITALIAN MAGAZINE ON GEOMATICS
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Rivista bimestrale - anno XXV - Numero - 2/<strong>2021</strong> - Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma<br />
TERRITORIO CARTOGRAFIA<br />
GIS<br />
CATASTO<br />
3D<br />
INFORMAZIONE GEOGRAFICA<br />
FOTOGRAMMETRIA<br />
URBANISTICA<br />
EDILIZIA<br />
GNSS<br />
BIM<br />
RILIEVO TOPOGRAFIA<br />
CAD<br />
REMOTE SENSING SPAZIO<br />
WEBGIS<br />
UAV<br />
SMART CITY<br />
AMBIENTE<br />
NETWORKS<br />
LiDAR<br />
BENI CULTURALI<br />
LBS<br />
Mar/Apr <strong>2021</strong> anno XXV N°2<br />
Geolocalizzare<br />
i Numeri civici<br />
CENSIRE AREE A PASCOLO<br />
CON INTELLIGENZA<br />
ARTIFICIALE E ORTOFOTO<br />
UNA GRANDE MAPPA PER<br />
UNA PICCOLA ISOLA<br />
GNSS E DRONI AEREI:<br />
UN CONNUBIO VINCENTE
Droni e Vertiport<br />
Il Commercial UAV Expo Europe, che si tiene normalmente ad Amsterdam, è stato posticipato<br />
al gennaio 2022 a causa del COVID-19. E’ un evento che normalmente si tiene in Dicembre<br />
e attira molti visitatori anche per il periodo pre-natalizio particolarmente interessante ad<br />
Amsterdam, oltre che essere collocato insieme alla Amsterdam Drone Week (ADW) e all'EASA<br />
High Level Conference.<br />
Un elemento interessante in questa Expo sarà la conferenza di alto livello dell'EASA (European<br />
Union Aviation Safety Agency), che avrà come tema principale quello della Mobilità Aerea<br />
Urbana, con il motto "UAM Becoming a Reality". Si parlerà infatti di governance multilivello dei<br />
cieli urbani e dei punti di atterraggio verticali, i vertiport.<br />
Fantasia dei fans degli UAV? Sicuramente no, se si pensa che tutto ciò è stato già pubblicamente<br />
annunciato dall’amministratore della NASA James Bridenstine, che nel mentre ricordava<br />
al pubblico che la prima "A" della NASA sta per "aeronautica", evidenziava come e perché<br />
l'amministrazione da lui diretta non si rivolge solo agli obiettivi spaziali, ma anche all'aviazione,<br />
sia con equipaggio che senza equipaggio.<br />
"Gli UAV e la mobilità aerea urbana (UAM) sono il futuro, ma prima di raggiungere quel futuro<br />
dobbiamo lavorare sodo per perfezionare i sistemi di gestione del traffico aereo e risolvere i problemi<br />
di infrastruttura e certificazione", ha detto Bridenstine alla folla che ha partecipato all’ultimo<br />
Commercial UAV Expo America, poco tempo fa.<br />
Ha anche spiegato in dettaglio come la NASA stia lavorando con l'industria dei droni e il<br />
mondo accademico per sviluppare aerodinamica e prestazioni, ma anche per rilevare ed evitare<br />
ostacoli con sistemi DAA (Detect and Avoid Systems for Unmanned Aircraft ) basati su nuova<br />
tecnologia radar.<br />
Si apre con questo un interessante mercato per la geomatica e in particolare per il rilievo e la<br />
determinazione di ostacoli con informazioni simili a quelle che vengono inserite oggi nelle<br />
attuali Carte Ostacoli aeroportuali, mantenute e aggiornate dalle istituzioni dedicate delle<br />
singole nazioni con metodi e standard armonizzati ai vari livelli competenza.<br />
Tutti gli elementi che concorrono consentiranno l'integrazione del nostro attuale controllo<br />
del traffico aereo con un sistema di gestione del traffico senza pilota che rappresenta oggi una<br />
delle più grandi sfide della NASA, un’agenzia spaziale che comincia a dirigere i suoi budget<br />
anche su progetti come questo, molto terrestre. Bridenstine ha previsto l’operatività della UAM<br />
per il 2028 in contemporanea alla previsione di ritorno degli Americani sulla Luna, ma il suo<br />
Presidente lo ha obbligato a stringere i tempi per la Luna al 2024.<br />
Per il momento ci limitiamo ad osservare che le necessità del controllo aereo dei droni a<br />
guida automatica, contribuiranno alla crescita del settore geomatico non solo come un<br />
avanzamento degli strumenti di ripresa aerea per consentire semplici ma ridotte applicazioni<br />
fotogrammetriche, ma sarà elemento portante per la creazione di modelli digitali della realtà<br />
che ci circonda. Uno dei trend più forti del momento, di cui parlano spesso i gestori delle<br />
Smart City, che promuovono le Digital Twin per la realizzazione di piattaforme di controllo e<br />
simulazione di eventi, mentre ovviamente nella navigazione aerea la conoscenza digitale della<br />
realtà in cui ci si cala o viene conosciuta prima (3DCity) o si rileva al momento. L’importante,<br />
per evitare l’ostacolo, è necessario che le due posizioni Drone-Ostacolo siano reciprocamente<br />
ben conosciute ed accurate anche in relazione al tempo, come richiede la prassi della ricerca nel<br />
PNT (Positioning, Navigation and Timing).<br />
Buona lettura,<br />
Renzo Carlucci
FOCUS<br />
iN questo<br />
Numero...<br />
focus<br />
report<br />
iNtervista<br />
iNtelliGeNza artificiale<br />
e ortofoto per il<br />
ceNsimeNto e la GestioNe<br />
delle aree pascolabili iN<br />
ambieNte alpiNo<br />
DI LUCA BERGAMASCO, FRANCESCA<br />
BOVOLO, MARCO CRISTOFORETTI,<br />
ANDREA GOBBI, DANIELE LEO, PIETRO<br />
MOLFETTA, RICCARDO PASI,<br />
PAOLA ROGANI<br />
6<br />
LE RUBRICHE<br />
24 IMMAGINE ESA<br />
38 MERCATO<br />
42 AUGMENTED REALITY<br />
46 AGENDA<br />
14<br />
iNtervista a valerio<br />
zuNiNo della studio<br />
sit srl<br />
A CURA DI RENZO CARLUCCI<br />
Nell'immagine di copertina<br />
osserviamo l'area metropolitana<br />
di Roma: i puntini rossi indicano<br />
la copertura del rilevamento<br />
dei numeri civici nel territorio<br />
comunale.<br />
GNss e droNi aerei:<br />
uN coNNubio viNceNte<br />
per applicazioNi di<br />
telerilevameNto,<br />
sorveGliaNza,<br />
sicurezza e loGistica<br />
DI MARCO LISI, ALBERTO<br />
MENNELLA, MARCO NISI<br />
18<br />
geomediaonline.it<br />
4 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong><br />
<strong>GEOmedia</strong>, bimestrale, è la prima rivista italiana di geomatica.<br />
Da più di 20 anni pubblica argomenti collegati alle tecnologie dei<br />
processi di acquisizione, analisi e interpretazione dei dati,<br />
in particolare strumentali, relativi alla superficie terrestre.<br />
In questo settore <strong>GEOmedia</strong> affronta temi culturali e tecnologici<br />
per l’operatività degli addetti ai settori dei sistemi informativi<br />
geografici e del catasto, della fotogrammetria e cartografia,<br />
della geodesia e topografia, del telerilevamento aereo e<br />
spaziale, con un approccio tecnico-scientifico e divulgativo.
INSERZIONISTI<br />
26<br />
uNa GraNde mappa<br />
per uNa piccola<br />
isola: il rilevameNto<br />
delle isole faroe<br />
DI ELOISE MITCHELL<br />
Codevintec 45<br />
Datronix 37<br />
Epsilon 39<br />
ESRI 48<br />
Geomax 41<br />
GIS3W 22<br />
Gter 36<br />
Planetek Italia 47<br />
Stonex 29<br />
NoN solo dal cielo.<br />
“the WiNeGrover”<br />
DI EDUARDO DE FRANCESCO<br />
30<br />
StrumentiTopografici 2<br />
TechnologyforAll 45<br />
Teorema 46<br />
ESA - Space Coast, Florida<br />
(17 aprile <strong>2021</strong>)<br />
Cape Canaveral è un promontorio<br />
ed una città nella contea<br />
di Brevard, nella Florida<br />
centro-orientale. Andando da<br />
est verso ovest il promontorio<br />
è separato dalla terraferma<br />
dal fiume Banana, dall’isola<br />
di Merritt e dal fiume India.<br />
34<br />
il droNe a supporto<br />
della piaNificazioNe<br />
deGli scavi Nella cava di<br />
sabbia della “moNtaGNa<br />
biaNca” iN poloNia<br />
DI TOPCON POSITIONING GROUP<br />
L’area è parte della regione<br />
nota come Space Coast<br />
ed ospita il Kennedy Space<br />
Center, che include l’infrastruttura<br />
di atterraggio dello<br />
Space Shuttle, un centro per<br />
i visitatori, la Cape Canaveral<br />
Air Force Station ed un edificio<br />
per l’assemblamento dei<br />
veicoli spaziali in costruzione.<br />
La piattaforma di lancio<br />
Complex 39A, visibile lungo<br />
la costa, è quella dove il razzo<br />
Saturno V che trasportava<br />
l’Apollo 11 - con a bordo Neil<br />
Armstrong, Michael Collins<br />
ed Edwin ‘Buzz’ Aldrin - iniziò<br />
il suo viaggio verso la<br />
Luna nel 1969.<br />
Crediti:<br />
ESA - Image of the week.<br />
Traduzione: Gianluca Pititto<br />
una pubblicazione<br />
Science & Technology Communication<br />
<strong>GEOmedia</strong>, la prima rivista italiana di geomatica.<br />
ISSN 1128-8132<br />
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Rivista fondata da Domenico Santarsiero.<br />
Numero chiuso in redazione il 30 maggio <strong>2021</strong>.
FOCUS<br />
Intelligenza artificiale e ortofoto per<br />
il censimento e la gestione delle<br />
aree pascolabili in ambiente alpino<br />
di Luca Bergamasco, Francesca Bovolo, Marco Cristoforetti, Andrea Gobbi, Daniele Leo,<br />
Pietro Molfetta, Riccardo Pasi, Paola Rogani<br />
Viene presentato un sistema<br />
automatico per il censimento di<br />
aree pascolabili basato sull’uso<br />
di ortofoto e dell’intelligenza<br />
artificiale. Il sistema migliora le<br />
capacità di cura, preservazione<br />
e valorizzazione del territorio<br />
montano, è stato validato con<br />
successo sul territorio della<br />
Provincia Autonoma di Trento<br />
(PAT) ed è esportabile ad altri<br />
ambienti alpini.<br />
Fig. 1 - Griglia delle ortofoto AGEA 2017.<br />
La superficie dei pascoli<br />
alpini trentini ammonta<br />
ad almeno 50 mila ettari,<br />
di cui oltre il 90% di proprietà<br />
pubblica (comunale o frazionale):<br />
per questo territorio è<br />
particolarmente importante<br />
preservare i sistemi zootecnici<br />
e garantire una gestione<br />
sostenibile e multifunzionale,<br />
che consideri aspetti ecologici,<br />
ambientali, paesaggistici,<br />
storico-culturali ed economici.<br />
Se un tempo il problema era il<br />
sovraccarico dei pascoli, negli<br />
ultimi decenni si è fatto sempre<br />
più evidente il problema del<br />
sottocarico, con il conseguente<br />
degrado delle superfici pascolive.<br />
Per coordinare le previsioni<br />
della pianificazione forestale,<br />
tra il 2015 ed il 2018, la Giunta<br />
della Provincia Autonoma di<br />
Trento (PAT) ha approvato lo<br />
Schedario provinciale dei pascoli<br />
– che con le unità di pascolo<br />
(UPAS) identifica le zone<br />
ammissibili al pascolamento<br />
all’interno di ciascuna proprietà<br />
assestata. Insieme al sistema<br />
dei procedimenti amministrativi<br />
per le richieste di aiuti o<br />
agevolazioni legate alla Politica<br />
Agricola Comunitaria (PAC),<br />
questo permette di semplificare<br />
i procedimenti e di gestire<br />
correttamente gli interventi a<br />
sostegno del mantenimento di<br />
pascoli e malghe.<br />
Lo Schedario provinciale dei<br />
pascoli, che è stato integrato<br />
all’interno del Sistema Informativo<br />
Agricolo Provinciale<br />
(SIAP), si compone di tre basi<br />
di dati georeferenziate:<br />
1. il Catasto dei pascoli: individua<br />
– in armonia con la<br />
pianificazione forestale – le<br />
aree potenzialmente pascolabili<br />
(UPAS);<br />
2. il Catasto delle malghe:<br />
individua e classifica le malghe<br />
intese come edifici funzionalmente<br />
legati ad una o<br />
più UPAS;<br />
3. il Catasto delle superfici<br />
pascolabili: quantifica all’interno<br />
di ciascuna UPAS<br />
la consistenza delle superfici<br />
pascolabili secondo la<br />
classificazione – basata sul<br />
criterio della tara – stabilita<br />
dall’Agenzia per le Erogazioni<br />
in Agricoltura (AGEA)<br />
per le superfici eleggibili ai<br />
fini delle domande di aiuto.<br />
6 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
FOCUS<br />
Quest’ultimo strato informativo<br />
è stato prodotto manualmente<br />
dai tecnici di APPAG (Agenzia<br />
Provinciale per i Pagamenti in<br />
Agricoltura) mediante fotointerpretazione<br />
dell’ortofoto AGEA<br />
2017. Il processo di censimento<br />
per fotointerpretazione si è rivelato<br />
soggetto ad errori dovuti<br />
alla soggettività degli operatori,<br />
in particolare per quelle classi di<br />
tara intermedie la cui assegnazione<br />
risulta più aleatoria e per<br />
le quali soltanto il controllo in<br />
campo tramite sopralluogo può<br />
considerarsi dirimente.<br />
Al fine di limitare la necessità di<br />
sopralluoghi, ridurre i costi ed i<br />
tempi di gestione – nonché dei<br />
futuri aggiornamenti previsti a<br />
cadenza triennale – del Catasto<br />
delle superfici pascolabili, si è<br />
sviluppato un sistema per il censimento<br />
automatico dei compendi<br />
malghivi del Trentino.<br />
L’iniziativa ha previsto lo studio<br />
e la messa a punto di nuovi strumenti<br />
di intelligenza artificiale<br />
(Artificial Intelligence - AI) che<br />
classifichino automaticamente<br />
le aree pascolabili e non in zone<br />
prevalentemente alpine quali<br />
quelle del Trentino. Le mappe<br />
tematiche sono accessibili tramite<br />
un plugin QGis (QGis.org<br />
<strong>2021</strong>) che offre la possibilità di<br />
interrogare e rielaborare la mappa<br />
di classificazione rimuovendo<br />
eventuali artefatti, filtrando<br />
aree troppo impervie, lisciando<br />
i contorni dei poligoni ottenuti<br />
e modificando i criteri di eleggibilità.<br />
Di seguito sono descritti la definizione<br />
dei requisiti e la creazione<br />
del dataset, l’allenamento e la<br />
validazione del sistema di AI, la<br />
classificazione delle superfici pascolabili<br />
all’interno delle UPAS<br />
e la realizzazione degli strumenti<br />
di Data Science e geoinformatica;<br />
e sono documentati i risultati<br />
di classificazione e il funzionamento<br />
del plugin QGis.<br />
Fig. 2 - UPAS del Trentino in verde. L’ambito 2 (nord-est) e le aree in rosso sono rimosse<br />
dall’addestramento del sistema in quanto considerate poco attendibili dai fotointerpreti.<br />
Formulazione del problema<br />
di classificazione delle aree<br />
a pascolo e dati<br />
Ai fini delle domande di aiuto<br />
legate alla PAC, le aree adibite a<br />
pascolo si distinguono sulla base<br />
della loro percentuale di tara (il<br />
contenuto non erbaceo e quindi<br />
di fatto non pascolabile). Tanto<br />
più la percentuale di tara è bassa,<br />
tanto più è pregiato il pascolo.<br />
Distinguere classi di pascolo<br />
per la sola percentuale di tara<br />
tramite un algoritmo automatico<br />
di elaborazione immagini<br />
telerilevate è molto complesso<br />
poiché tali classi hanno una<br />
risposta spettrale molto simile.<br />
Ci si è quindi focalizzati sulle<br />
sole aree all’interno delle UPAS;<br />
la classificazione dei suoli in<br />
esse contenuta, frutto della fotointerpretazione<br />
dei tecnici di<br />
APPAG, è stata utilizzata come<br />
riferimento per l’allenamento<br />
e la validazione del sistema (ad<br />
eccezione delle aree dell’ambito<br />
2 e di quelle in rosso in Fig. 2,<br />
la cui fotointerpretazione è stata<br />
ritenuta meno affidabile dai<br />
tecnici di APPAG). Nelle aree<br />
identificate esistono 14 classi:<br />
alcune non sono significative<br />
rispetto al problema considerato<br />
(es., corsi d’acqua, manufatti)<br />
e sono state quindi mascherate<br />
ed escluse; le restanti classi sono<br />
state analizzate più approfonditamente<br />
e aggregate in funzione<br />
del significato semantico, della<br />
similarità spettrale, spaziale e<br />
temporale. Il censimento dei<br />
pascoli è quindi definito come<br />
segue [i numeri tra parentesi<br />
indicano i codici attribuiti da<br />
AGEA alle classi di superfici<br />
eleggibili e non:<br />
Prato permanente tara 0<br />
(638): tara dallo 0 al 5%;<br />
Prato permanente tara 20<br />
(659): tara dal 5 al 20%;<br />
Prato permanente tara 50<br />
(654): tara dal 20 al 50%<br />
Bosco (650/656): definita<br />
come accorpamento di Bosco<br />
(650) e tara 70 (656);<br />
Aree non pascolabili<br />
(770/780): definita come accorpamento<br />
di Aree non coltivabili<br />
(770) e Tare (780).<br />
Nel Catasto delle superfici pascolabili<br />
la proporzione relativa<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 7
FOCUS<br />
delle cinque classi ottenuta sulla<br />
base della fotointerpretazione è<br />
leggermente sbilanciata:<br />
Tara 0: 12.87% (6706 ha),<br />
Tara 20: 16.22% (84.50 ha),<br />
Tara 50: 25.51% (13291 ha),<br />
Bosco: 27.80% (14485 ha), e<br />
Non pascolabile: 17.60%<br />
(9168 ha).<br />
Il sistema di AI per il censimento<br />
si avvale: i) delle ortofoto<br />
AGEA 2017 (canali spettrali<br />
RGB) acquisite nell’autunno<br />
2017 con 20 cm di risoluzione<br />
spaziale (riportati qui alla risoluzione<br />
spaziale di 1 m), ii) del<br />
canale del Vicino-Infrarosso<br />
(NIR) che fornisce informazioni<br />
sulla presenza di vegetazione, e<br />
iii) della mappa delle pendenze<br />
ricavata dal Modello Digitale<br />
del Terreno (DTM). Per l’addestramento<br />
sono escluse le aree<br />
con una pendenza tra i 50° e i<br />
90°. Indipendentemente dalla<br />
tara, esse non sono eleggibili<br />
come pascolabili poiché la pendenza<br />
ne impedisce l’accesso<br />
e/o la fruizione e sono quindi<br />
equiparate alla classe “Non<br />
pascolabile”. I dati disponibili<br />
sono organizzati in 470 tile (secondo<br />
l’organizzazione originale<br />
dell’ortofoto - Fig. 1).<br />
Il problema è altamente complesso<br />
poiché presenta:<br />
classi molto simili (tutte associate<br />
alla presenza di erba);<br />
limitata informazione<br />
spettrale (solo quattro canali<br />
spettrali) in relazione<br />
alla tipologia di classi e in<br />
funzione della data di acquisizione<br />
(la classe erba nei<br />
canali spettrali e nella data –<br />
autunno – di acquisizione è<br />
poco marcata);<br />
l’assenza di informazione<br />
multitemporale (l’andamento<br />
temporale della firma<br />
spettrale delle aree adibite a<br />
pascolo è diverso da quelle<br />
non eleggibili e ne faciliterebbe<br />
l’identificazione);<br />
l’elevata risoluzione geometrica.<br />
Il sistema basato su AI per<br />
l’identificazione dei pascoli<br />
Uno dei più recenti sistemi di<br />
AI è il Deep Learning (DL).<br />
Qui proponiamo l’uso di DL<br />
per la segmentazione di immagini<br />
formulato in funzione della<br />
complessità del problema e produciamo<br />
una mappa che associa<br />
a ciascun pixel una classe.<br />
Il modello si basa su una Residual<br />
Neural Network (ResNet)<br />
(He 2016) ovvero una Convolutional<br />
Neural Network<br />
(CNN) (LeCun 1995) caratterizzata<br />
da collegamenti che uniscono<br />
gli output di due diversi<br />
layer convoluzionali. Questo<br />
collegamento facilita l’allenamento<br />
del modello, che impara<br />
solo la differenza d’informazione<br />
tra gli output di due layer<br />
connessi riducendo la quantità<br />
d’informazione da imparare e<br />
il numero di patch per l’allenamento.<br />
L’insieme dei layer convoluzionali<br />
che sono collegati<br />
dallo stesso shortcut è chiamato<br />
blocco residuale. Qui sono usati<br />
63 layer convoluzionali suddivisi<br />
in 20 blocchi residuali,<br />
ognuno composto da 3 layer<br />
convoluzionali, con dimensioni<br />
del filtro convoluzionale pari<br />
a 1x1, 3x3, e 1x1 e seguito da<br />
un layer di normalizzazione e<br />
da una funzione di attivazione.<br />
Il modello può essere diviso in<br />
due parti principali: compressione<br />
(40 layer convoluzionali),<br />
Fig. 3 - Grafico della ResNet a 50 layer.<br />
8 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
FOCUS<br />
Fig. 4 - Schema a blocchi dell’allenamento della rete e del processo di classificazione.<br />
sta della classe rappresentata<br />
limitando così l’influenza<br />
della soggettività della fotointerpretazione<br />
nelle zone<br />
di transizione da una classe<br />
all’altra.<br />
Le patch sono leggermente sovrapposte<br />
e hanno una dimensione<br />
di 128x128 pixel selezionata<br />
per massimizzare il numero<br />
di patch per tile. Il modello così<br />
addestrato può essere utilizzato<br />
per censire le aree pascolabili del<br />
Trentino (Fig. 4).<br />
Settaggio sperimentale<br />
e risultati<br />
Il modello è stato allenato per<br />
un massimo di 200 epoche (si<br />
definisce epoca l’utilizzo di tutte<br />
le patch contenute nel dataset<br />
per l’allenamento del modello),<br />
utilizzando 65.179 patch di<br />
allenamento. All’inizio di ogni<br />
epoca le patch di allenamento<br />
sono mescolate e incrementate<br />
secondo un paradigma di<br />
augmentation: le patch sono<br />
specchiate da destra a sinistra<br />
e/o dall’alto in basso, e possono<br />
essere ruotate di 90, 180, 270<br />
gradi in modo aleatorio. L’informazione<br />
di allenamento continua<br />
così a cambiare riducendo<br />
l’overfitting. Le patch sono<br />
suddivise in gruppi di 80, per<br />
stabilizzare il processo secondo<br />
pratiche note (Ruder 2016). Il<br />
modello è ottimizzato utilizzando<br />
ADAM, un algoritmo allo<br />
stato dell’arte, con learning rate<br />
e decompressione (23 layer)<br />
(Fig. 3). In fase di compressione<br />
la rete dimezza le dimensioni<br />
dell’input e incrementa il numero<br />
di feature estratte ad ogni<br />
passo e la ResNet impara feature<br />
molto complesse. In fase di<br />
decompressione, le feature vengono<br />
aggregate per ottenerne di<br />
nuove e più complesse, e le loro<br />
dimensioni vengono incrementate<br />
fino a ricostruire le dimensioni<br />
delle immagini in input.<br />
Il risultato di questa operazione<br />
viene classificato dal layer finale<br />
della rete.<br />
Durante la fase di training, il<br />
modello di DL impara a classificare<br />
le patch di allenamento<br />
minimizzando l’errore di classificazione<br />
tra la predizione e la<br />
classe reale nel dataset di allenamento<br />
e validazione. Quest’ultimo<br />
è costituito da un insieme<br />
di patch quali unità base per<br />
l’allenamento e la validazione.<br />
Tra tutte le patch disponibili è<br />
stato selezionato un sottoinsieme<br />
rappresentativo che include<br />
patch:<br />
provenienti dalle sole UPAS<br />
la cui classificazione per<br />
fotointerpretazione è considerata<br />
affidabile (Fig. 2).<br />
contenenti una delle classi<br />
definite sopra.<br />
posizionate ai bordi delle<br />
UPAS per garantire una<br />
maggior continuità dell’informazione<br />
spaziale.<br />
omogenee dal punto di vipari<br />
a 0.0001 (Kingma 2014).<br />
Per classificare tutta la superficie<br />
delle UPAS della Provincia<br />
Autonoma di Trento, l’ortofoto<br />
è suddivisa in patch di dimensione<br />
leggermente maggiore<br />
rispetto a quelle usate per l’allenamento<br />
(192x192 pixel) per<br />
analizzare un’area più ampia<br />
più velocemente e ottenere una<br />
classificazione più coerente dal<br />
punto di vista spaziale. Per ogni<br />
patch sistema (Fig. 4) assegna<br />
un’etichetta ad ogni pixel e le<br />
mappe di classificazione ottenute<br />
per ciascuna patch sono<br />
aggregate in una mappa di tutte<br />
le UPAS.<br />
Risultati<br />
Di seguito si riportano l’analisi<br />
qualitativa e quantitativa delle<br />
mappe di classificazione prodotte<br />
dal sistema di AI per le UPAS<br />
usando come riferimento la<br />
fotointerpretazione. Come per<br />
il dataset d’allenamento anche<br />
per quello di validazione sono<br />
rimosse le UPAS appartenenti<br />
all’ambito 2 (Fig. 2) e le aree<br />
considerate poco affidabili (in<br />
rosso - Fig. 2). Inoltre, è stata<br />
pesata l’affidabilità delle etichette<br />
assegnate alle zone di confine<br />
tra una classe di tara e l’altra<br />
(in particolare tra tara 20 e 50)<br />
dove le classi sono molto simili<br />
e predomina la soggettività del<br />
fotointerprete. In tali situazioni<br />
le matrici di confusione risultano<br />
meno significative in termini<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 9
FOCUS<br />
Classificato<br />
Tara 0 Tara 20 Tara 50 Bosco Non pasc. PA<br />
Fotointerpretato Tara 0 54.70 5.10 3.76 2.61 0.89 81.57%<br />
Tara 20 9.91 44.02 16.69 6.41 7.48 52.09%<br />
Tara 50 4.49 12.73 76.83 20.23 18.63 57.8%<br />
Bosco 2.13 2.40 16.37 117.26 6.70 80.85%<br />
Non pasc. 1.04 4.26 7.05M 9.50 69.83 76.16%<br />
UA 75.69% 64.25% 63.66% 75.16% 67.44% OA = 69.6%<br />
Tab. 1 - Matrice di confusione totale su UPAS (in Milioni di pixel).<br />
di valori assoluti e l’analisi dei<br />
risultati è supportata da considerazioni<br />
qualitative. Tale attività<br />
può essere svolta da tecnici<br />
esperti con l’ausilio del plugin<br />
descritto nel seguito.<br />
L’analisi quantitativa è stata sviluppata:<br />
i) a livello di PAT e per<br />
tile; ii) considerando la mappa<br />
a cinque classi prodotta dal sistema<br />
di AI e studiandola a tre<br />
scale di dettaglio:<br />
scala a 5 classi (Tara 0, 20,<br />
50, Bosco, Non Pascolabile)<br />
quella nativa prodotta dal<br />
sistema di AI. Analizza le<br />
prestazioni nel risolvere il<br />
problema del censimento<br />
nella sua maggior complessità.<br />
scala a 3 classi (Tara 0, 20,<br />
50). Analizza la capacità<br />
del sistema rispetto alle sole<br />
classi eleggibili.<br />
scala a 2 classi per le classi<br />
raggruppate in eleggibili<br />
(Tara 0, 20, 50) e non<br />
eleggibili (Bosco, Non<br />
Pascolabile). È quella con<br />
minor dettaglio e analizza le<br />
prestazioni rispetto alle due<br />
classi semantiche di maggior<br />
rilevanza e criticità.<br />
Le tre scale consentono di<br />
analizzare il comportamento<br />
del sistema in funzione della<br />
Fig. 5 - Istogrammi delle accuratezze della classificazione per tile valutata sulla scala a 5 classi (a), 2<br />
classi (b), e 3 classi (c).<br />
tipologia di errore e dalla loro<br />
rilevanza. Inoltre, sono analizzate<br />
nel dettaglio due aree del<br />
Trentino selezionate da APPAG<br />
per la loro complessità e rilevanza:<br />
i) malga Cioca (a nordovest<br />
di Trento, tra Pinzolo e<br />
Madonna di Campiglio) e ii)<br />
un’area nei pressi di passo Vezzena<br />
(a sud-est di Trento, vicino<br />
a Levico-Terme). I risultati sono<br />
analizzati quantitativamente<br />
considerando l’accuratezza totale<br />
(Overall Accuracy - OA),<br />
l’accuratezza dell’utente (User<br />
Accuracy - UA), e l’accuratezza<br />
del produttore (Producer Accuracy<br />
- PA).<br />
Analisi quantitativa<br />
Il sistema proposto raggiunge<br />
una buona accuratezza totale<br />
(OA) di circa il 70% rispetto<br />
alla fotointerpretazione. Si può<br />
osservare (Tab. 1) che la classificazione<br />
produce ottimi risultati<br />
nell’identificazione delle classi<br />
di Tara 0, Bosco e non pascolabile,<br />
con, rispettivamente, una<br />
PA del 81.57%, del 80.57%,<br />
e del 76.16% e una UA del<br />
75.69%, del 75.16%, del<br />
67.44%. Come atteso, le classi<br />
Tara 20 e Tara 50 sono meno<br />
accurate delle altre in quanto la<br />
differenza tra Tara 20-Tara 50 e<br />
tra Tara 50-Bosco è complessa<br />
da modellare. Ciò è confermato<br />
nella matrice di confusione<br />
dove si osservano errori tendenzialmente<br />
concentrati tra Tara<br />
20, Tara 50, e Bosco.<br />
10 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
FOCUS<br />
OA scala a 5 classi 66.53%<br />
OA scala a 3 classi 74.12%<br />
OA scala a 2 classi 81.78%<br />
Estensione totale UPAS 823.25 ha<br />
Tab. 2 - (a) OA sulle 5, 3, 2 classi. (b) Confronto tra le estensioni in ettari<br />
delle classi nel fotointerpretato e nella mappa prodotta dal sistema di AI –<br />
area della malga Cioca.<br />
a)<br />
Tara 0 Tara 20 Tara 50 Non eleggibile<br />
Foto-interpretato 247.01 ha 102.18 ha 105.43 ha 368,64 ha<br />
Classificato 254.1 ha 53.15 ha 139.94 ha 376.06 ha<br />
b)<br />
Ciò conferma che la<br />
maggior parte degli<br />
errori di classificazione<br />
avvengono tra classi<br />
molto simili tra di loro e<br />
complesse da distinguere.<br />
Allo stesso tempo, gli<br />
errori tra queste classi<br />
sono meno critici ai fini<br />
dell’applicazione. L’accuratezza<br />
tra le sole classi<br />
eleggibili è molto buona,<br />
circa il 77%.<br />
Fig. 6 - Fotointerpretato (a sinistra) e classificazione prodotta dal sistema AI – area della malga<br />
Cioca (tile 059021w, 059022w, 059023w, 059024w, 059061w).<br />
La Fig. 5 mostra gli istogrammi<br />
delle accuratezze per tile (ogni<br />
barra specifica quante tile hanno<br />
raggiunto il livello di accuratezza<br />
indicato sull’asse delle<br />
ascisse). L’accuratezza media di<br />
classificazione rispetto al fotointerpretato<br />
a 5 classi (Fig. 5.a) è<br />
di circa il 70% con una variabilità<br />
di circa il 10%. La scala a 2<br />
classi mostra un’accuratezza media<br />
molto superiore, circa l’83%<br />
(Fig. 5.b). Ovvero focalizzando<br />
sulle classi di maggior rilevanza<br />
e criticità (eleggibile e non), il<br />
sistema ha elevate performance.<br />
Analisi qualitativa e<br />
quantitativa di aree selezionate<br />
Per l’analisi di dettaglio<br />
della zona di malga Cioca<br />
e della zona immediatamente<br />
a sud del passo<br />
Vezzena, si confrontano<br />
le mappe di classificazione<br />
prodotte in automatico<br />
dal sistema proposto<br />
con quelle ottenute per fotointerpretazione.<br />
Entrambe sono<br />
rappresentate su uno sfondo<br />
realizzato con l'ortofoto a colori<br />
naturali (RGB).<br />
Nella zona di Malga Cioca<br />
l’accuratezza è elevata, in<br />
OA scala a 5 classi 74.57%<br />
OA scala a 3 classi 77.24%<br />
OA scala a 2 classi 87.54%<br />
Estensione totale UPAS 500.77 ha<br />
a)<br />
Tara 0 Tara 20 Tara 50 Non eleggibile<br />
Foto-interpretato 189.33 ha 63.24 ha 59.59 ha 188.61 ha<br />
Classificato 219.21 ha 13.03 ha 87.99 ha 180.54 ha<br />
b)<br />
Tab. 3 - (a) OA 5, 3, 2 classi. (b) Confronto tra le estensioni in ettari delle<br />
varie classi del fotointerpretato e sistema AI - area a sud del passo Vezzena<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 11
FOCUS<br />
su quella delle pendenze),<br />
applicare algoritmi di smoothing<br />
per lisciare i contorni<br />
dei poligoni relativi alle aree<br />
pascolabili,<br />
personalizzare i criteri di eleggibilità<br />
tramite parametri di<br />
prossimità (distanza da strade<br />
o da altre aree eleggibili).<br />
Fig. 7 - Foto-interpretato (a sinistra) e mappa di classificazione prodotta dal sistema AI (a destra) -<br />
area a sud presso passo Vezzena (tile 081042w, 082012w, 082013w, 082014w, 081081w, 082054w).<br />
Con Bosco<br />
particolare alla scala 2 classi è<br />
pari OA=81.78% (Tab. 2). Le<br />
estensioni delle classi stimate<br />
dal classificatore sono in linea<br />
con le superfici identificate per<br />
fotointerpretazione. Ciò è particolarmente<br />
vero per Tara 0 e<br />
non eleggibile, mentre Tara 20<br />
viene sottostimata per lo più a<br />
vantaggio della Tara 50. Ovvero<br />
la sottostima si manifesta come<br />
errore poco critico. Il sistema<br />
proposto classifica in modo soddisfacente<br />
anche dettagli molto<br />
piccoli (es., in Fig. 6, le piste da<br />
sci che durante il periodo estivo<br />
vengono usate come pascoli e<br />
sono estremamente piccole e<br />
sottili).<br />
Nella zona a sud del passo Vezzena<br />
i risultati sono in linea con<br />
la fotointerpretazione (Fig. 7).<br />
Il sistema discrimina accuratamente<br />
classi eleggibili e non<br />
(OA=87.54%), mentre la Tara<br />
20 viene sottostimata a favore<br />
di Tara 0 e 50.<br />
Plug in<br />
A corredo del modello AI è stato<br />
sviluppato un Plugin python<br />
per sistema operativo Linux e<br />
Windows che utilizza librerie<br />
per l’elaborazione di dati geografici<br />
quali rasterstats, geopandas,<br />
rtree, rasterio, fiona e gdal.<br />
Esso permette di rielaborare le<br />
mappe ottenute dal modello<br />
congiuntamente ad altri layer<br />
informativi per identificare i<br />
poligoni eleggibili in base a<br />
criteri definiti da esperti e parametrizzati<br />
nell’interfaccia del<br />
plugin. È possibile:<br />
selezionare un’area da analizzare<br />
tramite bounding box<br />
(BB), estensione attuale o poligono<br />
presente nel progetto<br />
corrente di QGis,<br />
personalizzare la maschera di<br />
pendenza per escludere zone<br />
impervie,<br />
applicare dei filtri di sieve per<br />
rimuovere artefatti (sia sulla<br />
mappa di classificazione che<br />
Risoluzione<br />
1m 4m 20m<br />
Con enriching 1026 s 703 s 813 s<br />
Senza enriching 707 s 385 s 372 s<br />
Con enriching 1277 s 830 s 918 s<br />
Senza enriching 864 s 463 s 489 s<br />
Tab. 4 - Tempi di computazione del plugin utilizzando diverse configurazioni.<br />
Le operazioni descritte si avvalgono<br />
di layer informativi:<br />
la distanza dalle strade/sentieri<br />
e malghe, la mappa delle pendenze<br />
e i poligoni di strade e<br />
laghi. Per una zona selezionata<br />
il plugin produce una mappa<br />
poligonale (Fig. 8 a destra) e per<br />
ogni poligono le variabili riportate<br />
in Fig. 8 (in basso a destra).<br />
I tempi di esecuzione ed eventuali<br />
messaggi vengono mostrati<br />
nel box presente nella parte<br />
inferiore dell’interfaccia (Fig. 8<br />
a sinistra). È previsto un sistema<br />
di caricamento/salvataggio<br />
delle impostazioni per facilitare<br />
la riproducibilità dei risultati e<br />
tracciare gli esperimenti.<br />
In Tab. 4 sono riportati i tempi<br />
di esecuzione per un’area di<br />
circa 60km² con il sistema di<br />
coordinate di riferimento EPSG<br />
25832 considerando 4 risoluzioni<br />
(1, 4 e 20 metri) nel caso<br />
di presenza/assenza della classe<br />
bosco (650) e utilizzando o<br />
meno le operazioni di enriching<br />
(per riportare la percentuale<br />
delle varie classi nei poligoni a<br />
seguito delle operazioni di sieve,<br />
non indispensabili per la definizione<br />
della eleggibilità).<br />
Si nota che i tempi si riducono<br />
molto passando da 1 a 4 m<br />
di risoluzione. La riduzione è<br />
meno significativa passando da<br />
4 a 20 m perché la parte computazionalmente<br />
più pesante è<br />
a valle della generazione dei poligoni<br />
(che non dipende troppo<br />
dalla risoluzione se applica un<br />
sieve importante sulla mappa di<br />
classificazione). I tempi aumentano<br />
di circa il 12% se si separa<br />
12 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
FOCUS<br />
Fig. 8 - Interfaccia del plugin (sinistra), raster generato dal modello AI (in alto a destra) e<br />
poligonale generata dal plugin con le informazioni associate ai poligoni (in basso a destra).<br />
la parte boschiva dalla classe 770<br />
(dipende quindi dalla mappa di<br />
classificazione utilizzata inizialmente).<br />
Conclusioni e sviluppi futuri<br />
È stato sviluppato un sistema<br />
automatico basato su intelligenza<br />
artificiale e concetti di deep<br />
learning per il censimento delle<br />
aree a pascolo in zone alpine<br />
secondo il criterio della tara,<br />
come previsto da AGEA per la<br />
determinazione della superficie<br />
eleggibile netta da ammettere a<br />
contributo; il sistema interagisce<br />
con un plug-in GIS per l’accesso<br />
e l’elaborazione dei dati. I risultati<br />
ottenuti costituiscono un<br />
utile riferimento oggettivo per i<br />
tecnici della PAT sia per validare<br />
il lavoro di fotointerpretazione<br />
svolto all’interno delle UPAS,<br />
sia per ottenere una prima classificazione<br />
speditiva di tutte le<br />
aree potenzialmente pascolabili<br />
(anche fuori UPAS). Infine –<br />
posto che le prossime ortofoto<br />
AGEA (2020, 2023, etc.) non si<br />
discostino troppo da quella del<br />
2017 per caratteristiche spettrali<br />
e geometriche – il sistema potrà<br />
costituire un utile supporto<br />
anche per l’aggiornamento periodico<br />
dell’eleggibilità dei suoli<br />
dello Schedario dei pascoli. Il<br />
sistema può essere impiegato in<br />
aree alpine con caratteristiche<br />
assimilabili a quella qui considerata,<br />
prevedendo eventualmente<br />
minimi adattamenti (tuning<br />
dell’addestramento).<br />
Il sistema si dimostra preciso,<br />
con accuratezze medie tra il<br />
70% e l’83% a seconda della<br />
complessità del problema e<br />
picchi a seconda della tile al di<br />
sopra del 90%. Nel caso più<br />
complesso a 5 classi, dove la<br />
somiglianza semantica e il grado<br />
di frammentazione delle classi<br />
sono elevati, si osserva una tendenza<br />
alla sottostima della classe<br />
Tara 20 a favore della Tara 50.<br />
Le mappe sono consultabili tramite<br />
un sistema di Data science<br />
che elabora dinamicamente le<br />
mappe di classificazione. È possibile<br />
personalizzare il processo<br />
di generazione dei poligoni<br />
della classificazione automatica,<br />
permettendo l’adattamento<br />
della classificazione alle diverse<br />
caratteristiche fisiche, geomorfologiche,<br />
di accessibilità, etc. dei<br />
diversi contesti territoriali.<br />
Come sviluppo futuro si prevede<br />
di introdurre l’informazione<br />
temporale impiegando ortofoto<br />
acquisite in diverse stagioni<br />
(se disponibili) o di immagini<br />
satellitari (es. le immagini della<br />
missione ESA - European Space<br />
Agency Sentinel-2). È inoltre<br />
possibile estendere il sistema<br />
sviluppato e arricchire il plugin<br />
per la generazione e gestione di<br />
prodotti per altri ambiti quali<br />
l’agricoltura, le foreste.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
He, K., Zhang, X., Ren, S. and Sun, J., 2016.<br />
Deep residual learning for image recognition.<br />
In Proceedings of the IEEE conference on<br />
computer vision and pattern recognition, pp.<br />
770-778.<br />
Le Cun, Y. and Bengio, Y., 1995. Convolutional<br />
networks for images, speech, and time<br />
series. The handbook of brain theory and<br />
neural networks, 3361(10), p.1995.<br />
Ruder, S., 2016. An overview of gradient descent<br />
optimization algorithms. arXiv preprint<br />
arXiv:1609.04747.<br />
Kingma, D.P. and Ba, J., 2014. Adam: A<br />
method for stochastic optimization. arXiv<br />
preprint arXiv:1412.6980.<br />
QGIS.org, <strong>2021</strong>. QGIS Geographic Information<br />
System. QGIS Association. http://www.<br />
qgis.org<br />
PAROLE CHIAVE<br />
Intelligenza Artificiale; Sistemi Informativi;<br />
Ortofoto; Pascoli; Gestione<br />
Montana<br />
ABSTRACT<br />
Mountain areas include precious environments<br />
like pastures that require preservation<br />
strategies by the appointed authorities. Here<br />
we present a system that processes orthophotos<br />
acquired by Agenzia per le Erogazioni in<br />
Agricoltura using Artificial Intelligence to reduce<br />
the time and costs of human inspection<br />
in pasture management activities. The system<br />
is trained to automatically classify multiple<br />
kinds of pasture and no-pasture areas. A user<br />
interface allows to query and refine the pasture<br />
maps. The map can be updated as new<br />
orthophotos come in. The system achieves<br />
good performance in the Provincia Autonoma<br />
di Trento (PAT), but it is suitable for similar<br />
mountain areas as well.<br />
AUTORE<br />
Luca Bergamasco<br />
lbergamasco@fbk.eu<br />
Fondazione Bruno Kessler – www.fbk.eu<br />
Università degli Studi di Trento – www.<br />
unitn.it<br />
Francesca Bovolo<br />
bovolo@fbk.eu<br />
Marco Cristoforetti<br />
mcristofo@fbk.eu<br />
Andrea Gobbi<br />
agobbi@fbk.eu<br />
Fondazione Bruno Kessler – www.fbk.eu<br />
Daniele Leo<br />
daniele.leo@provincia.tn.it<br />
Pietro Molfetta<br />
pietro.molfetta@provincia.tn.it<br />
Riccardo Pasi<br />
riccardo.pasi@provincia.tn.it<br />
Paola Rogani<br />
paola.rogani@provincia.tn.it<br />
Provincia Autonoma di Trento, APPAG -<br />
http://www.appag.provincia.tn.it/<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 13
INTERVISTA<br />
Intervista a<br />
Valerio Zunino<br />
della Studio SIT Srl<br />
a cura di Renzo Carlucci<br />
Tempo fa nessuno avrebbe pensato che il<br />
“numero civico” sarebbe potuto diventare nel<br />
tempo un importante oggetto geografico, tale<br />
da generare oggi una attività di rilevamento<br />
non trascurabile.<br />
L’evoluzione dell’utilizzo commerciale<br />
e industriale della posizione del numero<br />
civico cominciò a prendere forma agli inizi<br />
degli anni 90 quando in America e in Europa<br />
rispettivamente apparvero due piccole realtà,<br />
Navteq e Teleatlas, quest'ultima in particolare<br />
veniva finanziata nell’ambito dei progetti di<br />
ricerca europei Eureka (EU 145 – Teleatlas,<br />
electronic publishing of cartographic and<br />
geographic daabases, Belgium, Netherlands),<br />
e diede inizio alla costruzione del database<br />
dei grafi stradali Teleatlas, una realtà che<br />
avrebbe dato il via ad una continua evoluzione<br />
fino alla acquisizione (2008) da parte della<br />
attuale TomTom, un brand il cui nome è<br />
diventato l’acronimo per eccellenza del<br />
navigatore stradale.<br />
Il numero civico<br />
prestandosi ad essere<br />
un elemento<br />
distintivo “stabile” e<br />
identificativo della posizione<br />
di un punto di<br />
interesse di qualsia-si<br />
tipo sul territorio, è il<br />
fulcro oggi di una serie<br />
di sistemi informativi<br />
che basano su di<br />
esso importantissime<br />
attività che vanno dalla<br />
semplice consegna<br />
di merci alla liceità di<br />
un allaccio di fornitura<br />
energetica, al punto<br />
tale che in certe municipalità<br />
non si procede<br />
a dare nuove utenze se<br />
non si ha contezza del<br />
civico certificato.<br />
E la certificazione<br />
della toponomastica<br />
e del civico diventa<br />
elemento importante<br />
della nostra economia<br />
sempre più sensibile<br />
al valore dell'informazione<br />
geolocalizzata in<br />
un numero esponenzialmente<br />
crescente di<br />
ambiti e servizi<br />
Ma come vengono<br />
acquisite oggi tali<br />
posizioni? Nei primi<br />
grafi Teleatlas si trovava<br />
un valore del civico<br />
all’inizio e alla fine del<br />
grafo determinandolo<br />
dalla semplice distribuzione<br />
media della<br />
quantità di civici sulla<br />
lunghezza del grafo.<br />
Ciò portava una approssimazione<br />
anche<br />
di qualche decina di<br />
metri e forse bastava<br />
anche, ma oggi si sta<br />
arrivando ad approssimazioni<br />
sempre<br />
migliori e molti di noi<br />
avranno notato l’incremento<br />
di precisione<br />
nel tempo dei navigatori<br />
stradali.<br />
A questo proposito<br />
abbiamo incontrato<br />
recentemente nella<br />
nostra Redazione<br />
14 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
INTERVISTA<br />
Valerio Zunino CEO<br />
della Studio SIT srl,<br />
una società che da<br />
più di 30 anni opera<br />
nel settore dell’informazione<br />
geografica e<br />
che recentemente ha<br />
avuto una importante<br />
crescita nel settore<br />
della geolocalizzazione<br />
dei numeri civici.<br />
Abbiamo chiesto al<br />
nostro ospite quale è<br />
la situazione italiana<br />
in questo settore e<br />
quale futuro si stia<br />
prospettando per gli<br />
operatori del settore.<br />
Intervista al CEO<br />
di StudioSIT<br />
<strong>GEOmedia</strong>: La sua società<br />
vanta una riconosciuta<br />
posizione predominante<br />
nel settore della<br />
geolocalizzazione<br />
dei numeri civici,<br />
ma quale è la situazione<br />
di riferimento<br />
del suo mercato?<br />
Valerio Zunino:<br />
STUDIO SIT srl è<br />
attualmente partner<br />
di riferimento delle<br />
principali major internazionali<br />
del segmento<br />
di mercato<br />
che fino a qualche<br />
anno fa veniva agevolmente<br />
battezzato<br />
“della navigazione<br />
per auto”.<br />
Le attività da noi<br />
‟<br />
‟Tempo fa nessuno<br />
avrebbe pensato che<br />
il “numero civico”<br />
sarebbe potuto<br />
diventare un importante<br />
oggetto geografico<br />
realizzate, anche a<br />
beneficio di questi<br />
grandi gruppi si svolgono<br />
in buona parte<br />
nell'ambito del rilevamento<br />
e mappatura<br />
della numerazione<br />
civica dell’intero<br />
territorio nazionale,<br />
compito in relazione<br />
al quale riteniamo di<br />
posizionarci in uno<br />
scenario all'interno<br />
del quale accuratezza<br />
geografica, completezza<br />
e aggiornamento<br />
del dato siano<br />
elementi cruciali,<br />
ma nonostante ciò<br />
piuttosto difficili da<br />
riscontrare altrove.<br />
G: Nell’ambito della<br />
espansione in atto<br />
della vostra attività<br />
in Italia quale futuro<br />
intravedete?<br />
VZ: In questi ultimi<br />
anni la nostra attività,<br />
inizialmente focalizzata<br />
sui numerosi<br />
aspetti dell’informazione<br />
e dei sistemi<br />
geografici, è andata<br />
sempre più specializzandosi<br />
su pochi<br />
livelli informativi e<br />
paradossalmente, in<br />
questa concentrazione,<br />
sono aumentate<br />
le commesse: mentre<br />
le tipologie di attività<br />
diminuivano, il<br />
numero dei clienti è<br />
andato aumentando.<br />
G: Quali sono i<br />
clienti a cui dedicate<br />
attualmente la vostra<br />
produzione?<br />
VZ: I nostri principali<br />
clienti sono oggi<br />
le grandi multinazio-<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 15
INTERVISTA<br />
nali che affrontano,<br />
con esclusività di<br />
attenzioni o meno, la<br />
grande offerta dell'automatizzazione<br />
della<br />
guida, rivolta oggi<br />
naturalmente non più<br />
soltanto all'automobilista,<br />
ma ad una serie<br />
di soggetti, ivi compresi<br />
turisti e pedoni<br />
affezionati o coinvolti<br />
dall'ampliamento<br />
delle funzionalità dei<br />
propri smartphones,<br />
che propongono una<br />
concreta facilitazione<br />
dei loro viaggi e<br />
trasporti, per le varie<br />
necessità esistenziali e<br />
professionali.<br />
G: E' possibile quantificare<br />
i territori di<br />
cui disponete di dati<br />
toponomastici civici<br />
georiferiti con accuratezza?<br />
VZ: In pratica possiamo<br />
affermare di aver<br />
acquisito la posizione<br />
geografica di quasi<br />
tutto il territorio<br />
italiano, tranne una<br />
residua porzione di<br />
comuni montani. La<br />
percentuale di copertura<br />
raggiunge oggi<br />
il 96% della popolazione<br />
ed il 92% dei<br />
numeri civici, la cui<br />
numerosità complessiva<br />
da noi stimata<br />
si attesta intorno ai<br />
23,5 milioni, al netto<br />
dei duplicati e delle<br />
incongruenze riscontrate<br />
sul campo.<br />
G: Sarebbe interessante<br />
conoscere con<br />
che tipo di concorrenza<br />
vi dovete confrontare,<br />
chi sono<br />
eventualmente i vostri<br />
competitors.<br />
VZ: Come ho riferito<br />
poc'anzi, ad oggi nel<br />
nostro segmento tutto<br />
è diventato sempre<br />
I puntini rossi indicano la copertura del rilevamento nel centro storico di Roma<br />
più funzione diretta<br />
del grado di qualità<br />
geografica, completezza<br />
ed aggiornamento<br />
realizzato sul<br />
dato prodotto; di<br />
conseguenza in linea<br />
di massima i nostri<br />
concorrenti sono in<br />
prevalenza gli stessi<br />
nostri clienti, in<br />
competizione dei<br />
quali difficilmente<br />
riteniamo di volerci<br />
schierare a meno che<br />
la richiesta che ci<br />
pervenga sia disallineata<br />
dalle applicazioni<br />
standard.<br />
G: È necessario procedere<br />
ad un aggiornamento<br />
costante di<br />
questi dati?<br />
VZ: Assolutamente<br />
si, è oggi senza dubbio<br />
l'elemento più<br />
rilevante. Facendo<br />
riferimento alla sola<br />
città metropolitana di<br />
Interessante e curiosa è<br />
anche la diffusione dei vari<br />
toponimi sul territorio<br />
nazionale, dove i primi<br />
quindici, nell'ordine, sono<br />
i seguenti:<br />
ROMA<br />
GIUSEPPE GARIBALDI<br />
GUGLIELMO MARCONI<br />
GIUSEPPE MAZZINI<br />
GIACOMO MATTEOTTI<br />
DANTE ALIGHIERI<br />
UMBERTO I<br />
VITTORIO VENETO<br />
ANTONIO GRAMSCI<br />
GIUSEPPE VERDI<br />
CESARE BATTISTI<br />
TRIESTE<br />
VITTORIO EMANUELE<br />
ALDO MORO<br />
ALESSANDRO MANZONI<br />
Roma, disponiamo ad<br />
esempio del supporto<br />
di quattro professionisti<br />
in pianta stabile<br />
che aggiornano costantemente<br />
i nostri<br />
dati. Chiaramente<br />
maggiore è il grado<br />
di urbanizzazione,<br />
maggiore sarà la frequenza<br />
di updating<br />
richiesta da qualsiasi<br />
tipologia di cliente,<br />
ma con riferimento<br />
alle grandi città e ad<br />
una popolazione costituita<br />
da quasi 10<br />
milioni di abitanti,<br />
abbiamo attiva una<br />
procedura di aggiornamento<br />
costante del<br />
nostro dato geografico<br />
toponomastico<br />
civico. In alcuni rari<br />
ma significativi casi,<br />
utilizziamo e normalizziamo<br />
la mappatura<br />
messa a disposizione<br />
16 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
INTERVISTA<br />
in Open Data da<br />
alcune realtà locali ,<br />
le quali hanno realizzato<br />
una procedura<br />
corrente e collaudata<br />
- per conseguenza divenuta<br />
affidabile - di<br />
questo livello informativo;<br />
si distinguono<br />
fra queste la provincia<br />
autonoma di<br />
Bolzano, alcuni tra i<br />
principali comuni capoluogo<br />
di provincia<br />
delle regioni Veneto,<br />
Emilia Romagna,<br />
Lombardia e Toscana,<br />
nonché altre città<br />
come Cagliari,<br />
Alessandria, Asti,<br />
Trieste, Macerata,<br />
Pesaro, Terni, e me<br />
ne dimentico sicuramente<br />
qualcuna,<br />
scusandomi. In linea<br />
generale però, il rilascio<br />
in Open Data<br />
non è affatto sinonimo<br />
di qualità, specie<br />
nel nostro ambito di<br />
lavoro, ma quando<br />
lo diventa come nei<br />
casi suesposti, quasi<br />
sempre lo fa grazie<br />
alla sopravvenuta<br />
presa di coscienza di<br />
quelle amministrazioni<br />
zelanti che hanno<br />
compreso l'importanza<br />
della numerazione<br />
civica georiferita e del<br />
relativo dinamismo.<br />
G: Quale è l’accuracy<br />
standard che potete<br />
offrire? E la toponomastica<br />
risponde?<br />
VZ: A Roma e a<br />
Milano centro offriamo<br />
1-2 metri di<br />
accuratezza della posizione<br />
del civico, misurati<br />
sulla proiezione<br />
dell'apertura (ingresso<br />
residenziale o esercizio<br />
commerciale) in<br />
corrispondenza del<br />
fronte bordo marciapiede.<br />
Altrove e<br />
su tutto il territorio<br />
nazionale, compreso<br />
l'extraurbano, garantiamo<br />
un'accuracy indicativa<br />
di 2-3 metri.<br />
Sui toponimi siamo<br />
costantemente<br />
allineati all'ufficialità<br />
dello stradario<br />
comunale. Le amministrazioni<br />
oggi<br />
devono inviare dati<br />
corretti all’Anagrafe<br />
Nazionale dei Numeri<br />
Civici delle Strade<br />
Urbane (ANNCSU)<br />
e la problematica<br />
più importante è la<br />
denominazione toponomastica,<br />
la normalizzazione<br />
del nome.<br />
Anche in relazione<br />
a questo, la nostra<br />
esperienza ci ha portato<br />
a constatare che<br />
il Paese è diviso in 3<br />
macroaree, con un<br />
Sud che spesso non<br />
procede ad una numerazione<br />
analitica<br />
di tutti gli ingressi<br />
delle abitazioni e<br />
della attività commerciali<br />
e dove sovente<br />
non è stata assegnata<br />
alcuna numerazione<br />
civica alle abitazioni<br />
insistenti nelle contrade,<br />
un'area centrale<br />
della penisola dove si<br />
assiste alla presenza<br />
di una numerazione<br />
di variabile qualità e<br />
quantità, ed un Nord<br />
dove a latere di una<br />
copertura (anche di<br />
targhette) invidiabile,<br />
si incontrano numerazioni<br />
chilometriche<br />
o suddivise per destinazione<br />
d'uso, come<br />
nei casi di Genova,<br />
Firenze e Savona, ove<br />
il civico rosso fa riferimento<br />
ai negozi,<br />
quello nero alle entrate<br />
residenziali.<br />
G: Sicuramente avrete<br />
una serie di aneddoti<br />
da raccontare in merito<br />
alle attività di rilevamento<br />
sul campo.<br />
Ce ne può raccontare<br />
uno?<br />
VZ: I nostri collaboratori,<br />
circa cinquanta<br />
distribuiti sull'intero<br />
territorio italiano, ce<br />
ne descrivono molti.<br />
Uno dei tanti: qualche<br />
tempo fa, nell'immediato<br />
entroterra<br />
di Salerno, un nostro<br />
professionista nel<br />
chiedere la numerazione<br />
civica di un'area<br />
caratterizzata da una<br />
ventina di edifici ubicati<br />
sul versante in<br />
favore di visuale della<br />
collina retrostante, si<br />
è sentito rispondere:<br />
“Qui è tutto 6”!<br />
G: Jack Dangermond<br />
e Esri stanno guardando<br />
alla Scienza del<br />
Dove (The Science of<br />
Where) come qualcosa<br />
che va ben oltre<br />
il mondo dei GIS di<br />
una volta, lei come<br />
vede il futuro dell’informazione<br />
geografica?<br />
VZ: Noi ci stiamo attrezzando<br />
verso l’analisi<br />
del “dentro” (The<br />
Science of Inside),<br />
quella informazione<br />
geografica che ad<br />
esempio comincia a<br />
guidare l’automobilista<br />
nei parcheggi. Ma<br />
stiamo guardando anche<br />
all’Osservazione<br />
della Terra in modo<br />
particolare per individuare<br />
i cambiamenti<br />
dell’urbanizzazione.<br />
Abbiamo a questo<br />
scopo acquistato da<br />
AirBus / Planetek numerose<br />
aree di change<br />
detection edilizio, in<br />
modo da disporre rapidamente<br />
di uno dei<br />
tre segnali più importanti<br />
di cambiamento<br />
sul territorio, capace<br />
di generare nuova toponomastica<br />
e nuovi<br />
numeri civici.<br />
PAROLE CHIAVE<br />
studiosit, geolocalizzazione,<br />
numeri civici, toponomastica,<br />
navigatori per auto, geopositioning,<br />
accuracy, tomtom<br />
ABSTRACT<br />
Interview with Valerio Zunino,<br />
CEO of Studio Sit srl,<br />
a company operating in the<br />
geographic information field<br />
since more than 30 years. Recently<br />
experiencing a significant<br />
growth in the geolocation of<br />
streets numbers.<br />
AUTORE<br />
a cura di Renzo Carlucci<br />
redazione@rivistageomedia.it<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 17
REPORT<br />
GNSS e droni aerei:<br />
un connubio vincente<br />
per applicazioni di<br />
telerilevamento,<br />
sorveglianza,<br />
sicurezza e logistica<br />
di Marco Lisi, Alberto Mennella, Marco Nisi<br />
Fig. 1 - Il concetto di sistema del progetto Easy-PV.<br />
Le applicazioni tecnologicamente<br />
più avanzate e<br />
ad alto valore aggiunto<br />
(cioè in grado di fornire servizi<br />
che soddisfano esigenze fondamentali<br />
degli utenti) derivano<br />
dall’integrazione sinergica fra<br />
quattro grandi “motori” tecnologici:<br />
1) il telerilevamento, cioè la capacità<br />
di raccogliere informazioni<br />
attraverso sensori sempre<br />
più sofisticati sulla realtà<br />
che ci circonda, estendendo<br />
i nostri cinque sensi e potenziandone<br />
la capacità. Questa<br />
tecnologia, limitata in passato<br />
ai satelliti ed alle prospezioni<br />
aeree, si è oggi potentemente<br />
estesa attraverso i sensori<br />
miniaturizzati (IoT e “smart<br />
dust”) ed i droni aerei;<br />
2) la referenziazione geografica<br />
e temporale, per lo più<br />
basata sui sistemi GNSS<br />
(“Global Navigation Satellite<br />
Systems”), cioè la capacità di<br />
associare le informazioni fornite<br />
dai sensori ad un luogo<br />
ed un tempo specifici, ad un<br />
preciso “qui ed ora”;<br />
3) le telecomunicazioni, soprattutto<br />
quelle “wireless”, perché<br />
ubique, cioè in grado di raccogliere<br />
dati da sensori ovunque<br />
posizionati, sulla terra e<br />
nello spazio, e di diffondere<br />
poi, dopo un adeguato processamento<br />
dei dati grezzi, informazioni<br />
e conoscenza agli<br />
utenti finali, quelli per i quali<br />
applicazioni e servizi sono<br />
concepiti;<br />
4) i centri di processamento<br />
dei dati, basati su potenti<br />
capacità di calcolo e sempre<br />
più su agenti “intelligenti”<br />
(Intelligenza Artificiale,<br />
“Machine learning”, “Deep<br />
Learning”), che elaborano<br />
l’enorme, spesso non strutturata,<br />
mole di dati raccolti per<br />
derivarne informazione e conoscenza,<br />
che l’utente medio<br />
(agricoltore, architetto, operatore<br />
della logistica o marinaio<br />
che sia) sia in grado di usare a<br />
proprio vantaggio.<br />
In particolare, negli ultimi anni<br />
si è fatta sempre più evidente<br />
la sinergia fra la tecnologia di<br />
localizzazione basata sui satelliti<br />
(GPS, Galileo) e quella dei<br />
droni aerei o UAV (“Unmanned<br />
Aerial Vehicles”).<br />
Il ruolo dei droni aerei nelle<br />
applicazioni di telerilevamento,<br />
sorveglianza, sicurezza e<br />
logistica<br />
Si definisce come drone aereo<br />
(in inglese UAV, “Unmanned<br />
Aerial Vehicle”) un aeromobile<br />
senza pilota a bordo. Si possono<br />
a questo punto dare due casi:<br />
che il velivolo sia pilotato da<br />
un essere umano da remoto (ed<br />
in questo caso si parla più correttamente<br />
di RPA, “Remotely<br />
Piloted Aircraft”), ovvero che sia<br />
in grado di volare con un grado<br />
più o meno alto di autonomia.<br />
Il secondo caso, quello cioè<br />
della guida autonoma, è particolarmente<br />
importante in quelle<br />
applicazioni nelle quali il drone<br />
opera al di là della visuale ottica<br />
del pilota (in inglese “Beyond<br />
Visual Line of Sight”, BVLOS).<br />
Per gli UAV che operano in<br />
BVLOS, piattaforme di navigazione<br />
che integrino un ricevito-<br />
18 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
REPORT<br />
re GNSS sono essenziali perché<br />
in quasi tutte le applicazioni si<br />
richiede una georeferenziazione<br />
molto accurata delle immagini;<br />
inoltre il drone, non direttamente<br />
visibile dal suo operatore,<br />
ha bisogno di un’elevata capacità<br />
in termini di posizionamento<br />
e navigazione, così da mantenere<br />
la propria traiettoria, anche<br />
in aree abitate, mantenendosi a<br />
distanza di sicurezza da eventuali<br />
ostacoli ed evitando collisioni.<br />
Nelle operazioni BVLOS è ovviamente<br />
anche necessario un<br />
sistema di telecomunicazione<br />
“wireless” (eventualmente basato<br />
su network sia terrestri che<br />
satellitari) molto affidabile e ad<br />
alto “data rate”.<br />
Sviluppati originariamente per<br />
applicazioni militari, gli UAV<br />
si stanno espandendo rapidamente<br />
ad un’ampia gamma di<br />
applicazioni civili, tanto che<br />
oggigiorno il numero di UAV<br />
civili è di gran lunga maggiore<br />
di quelli militari. Tra le applicazioni<br />
civili tipiche degli UAV ci<br />
sono:<br />
• Sorveglianza;<br />
• Rilevamento topografico;<br />
• Monitoraggio dell’ambiente;<br />
• Disastri naturali ed emergenze;<br />
Fig. 2 - architettura di sistema del progetto AMPERE<br />
• Trasporto di prodotti o pacchi<br />
postali;<br />
• Fotografia aerea;<br />
• Agricoltura;<br />
• Raccolta di dati (IoT);<br />
• Manutenzione di infrastrutture<br />
distribuite<br />
I droni in applicazioni di manutenzione<br />
e logistica: i progetti<br />
Easy-PV e AMPERE<br />
Un primo esempio di applicazione<br />
dei droni aerei e della<br />
georeferenziazione tramite<br />
GNSS è quello del progetto<br />
Easy-PV, finanziato dalla GSA<br />
(ora “European Union Space<br />
Programs Agency”, EUSPA)<br />
nell’ambito del programma<br />
della Commissione Europea<br />
Horizon 2020 e già positivamente<br />
conclusosi.<br />
Il problema al quale Easy-PV<br />
si rivolge è quello della manutenzione<br />
di grandi installazioni<br />
per la produzione di energia fotovoltaica,<br />
nelle quali i pannelli<br />
fotovoltaici, esposti all’aperto ed<br />
alle escursioni termiche, sono<br />
soggetti a degradazioni o rotture<br />
Fig. 3 - Il drone “tethered” del progetto SARA.<br />
Fig. 4 - architettura del sistema SARA.<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 19
REPORT<br />
Fig. 5 - Drone “tethered” per le riprese aeree di eventi sportivi.<br />
dei loro elementi, difficili da<br />
individuare.<br />
La soluzione proposta da Easy-<br />
PV (figura 1) si basa su un sistema<br />
automatico per acquisire,<br />
geo-referenziare e processare<br />
immagini ottiche e termiche<br />
raccolte da un drone (più precisamente<br />
un RPA) mentre sorvola<br />
il campo fotovoltaico.<br />
Il progetto AMPERE, sempre<br />
finanziato da EUSPA in<br />
Horizon 2020, applica un approccio<br />
simile a quello di Easy-<br />
Fig. 6 - Architettura di sistema del progetto PASSport.<br />
PV (drone dotato di fotocamere<br />
nel visibile e nell’infrarosso,<br />
nonché di radar ottico 3D in<br />
tecnologia LIDAR) per affrontare<br />
il problema della mappatura<br />
e quello della prevenzione di<br />
potenziali guasti nelle reti aeree<br />
per la distribuzione dell’energia<br />
elettrica (figura 2). Questo progetto,<br />
tuttora in corso, prevede<br />
una sperimentazione sul campo<br />
nella Repubblica Dominicana,<br />
attraverso l’università UNPHU<br />
di Santo Domingo.<br />
Gli UAV nelle applicazioni di<br />
sorveglianza aerea: il progetto<br />
SARA<br />
Sono molto numerosi i casi nei<br />
quali si richiede la sorveglianza<br />
continua, diurna e notturna, di<br />
una certa area, attraverso sensori<br />
nei campi visibile ed infrarosso.<br />
Le circostanze possono essere le<br />
più varie: dalla protezione di un<br />
perimetro da intrusioni dall’esterno<br />
alla supervisione di operazioni<br />
complesse, per esempio<br />
di logistica, ovvero alla gestione<br />
coordinata dei soccorsi in caso<br />
di emergenze (per esempio,<br />
salvataggi in mare) e disastri<br />
naturali (incendi, inondazioni,<br />
terremoti).<br />
I droni aerei forniscono soluzioni<br />
molto efficienti ed efficaci,<br />
nonché molto meno costose<br />
di altri mezzi, per esempio gli<br />
elicotteri.<br />
Partendo dalla specifica esigenza<br />
di supportare le operazioni<br />
di salvataggio (“Search and<br />
Rescue”, SAR) in mare, particolarmente<br />
durante le ore notturne,<br />
è stata sviluppata la tecnologia<br />
dei droni “tethered”, cioè<br />
alimentati e comandati tramite<br />
un cavo elettrico fino ad altezze<br />
di cento e più metri attraverso<br />
il progetto Horizon 2020 denominato<br />
SARA (“Search And<br />
Rescue Aid”) (figura 3).<br />
SARA è un sistema semi-automatizzato<br />
composto da un drone<br />
“vincolato” e dal suo hangar,<br />
collegato saldamente all’imbarcazione<br />
grazie ad un cavo molto<br />
resistente rivestito in kevlar, che<br />
viene utilizzato sia per l’alimentazione<br />
che per la trasmissione<br />
dati (figura 4).<br />
Il principale vantaggio rispetto<br />
ad altri droni presenti sul mercato<br />
è la possibilità di dispiegare<br />
in pochissimo tempo un<br />
“Traliccio Virtuale” fino a 100<br />
metri sulla superficie dell’imbarcazione.<br />
Inoltre il sistema<br />
SARA abilita le operazioni di<br />
volo in condizioni di scarsa<br />
20 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
REPORT<br />
visibilità grazie all’avanzato uso<br />
del posizionamento satellitare<br />
e quelle di avvistamento grazie<br />
all’impiego di un payload con<br />
camere ottiche e termiche (ad<br />
infrarossi).<br />
Pur se originariamente sviluppato<br />
per applicazioni marittime,<br />
il concetto del drone “tethered”<br />
può essere ovviamente esteso a<br />
molte altre situazioni, generalmente<br />
ogni qual volta sia necessaria<br />
la sorveglianza di una certa<br />
area da grande altezza e su tempi<br />
relativamente lunghi (come,<br />
ad esempio, le riprese aeree di<br />
avvenimenti sportivi, figura 5).<br />
Fig. 7 - Droni sottomarini a guida autonoma (Università di Firenze).<br />
Sicurezza e gestione delle<br />
infrastrutture di trasporto<br />
e logistiche: il progetto<br />
PASSport<br />
Nei mesi passati la pandemia da<br />
Covid-19 ha messo in evidenza<br />
l’importanza strategica per l’economia<br />
delle infrastrutture di<br />
trasporto e di logistica, specialmente<br />
in periodi di crisi.<br />
Le varie tipologie di trasporto<br />
condividono esigenze in larga<br />
parte comuni: la sicurezza in<br />
senso lato, sia intesa come protezioni<br />
da azioni malevoli di<br />
varia origine, sia come prevenzione<br />
di incidenti che possano<br />
mettere a rischio la vita delle<br />
persone ed i beni trasportati.<br />
Vale qui la pena di ricordare<br />
che molto spesso tali incidenti<br />
portano, se non alla perdita di<br />
vite umane, a gravi conseguenze<br />
sull’ecosistema (a causa, per<br />
esempio, di sversamenti sulla<br />
terra o in mare di sostanze chimiche<br />
nocive).<br />
Il progetto PASSport, anch’esso<br />
finanziato dalla Commissione<br />
Europea nell’ambito del programma<br />
Horizon 2020 ed<br />
ancora in corso, propone un<br />
sistema integrato di droni aerei<br />
e sottomarini, tutti assistiti dai<br />
più recenti servizi offerti dal sistema<br />
GNSS europeo, Galileo,<br />
per dare pratica implementazione<br />
alle stringenti direttive<br />
europee in tema di sicurezza dei<br />
trasporti marittimi e dei complessi<br />
portuali (figura 6).<br />
Il sistema di sorveglianza e<br />
controllo PASSport è destinato<br />
alle infrastrutture complesse<br />
in senso lato, quindi anche<br />
ad aeroporti, linee ferroviarie,<br />
grandi complessi autostradali.<br />
Fondamentale nella sua filosofia<br />
è l’integrazione e fusione<br />
di dati provenienti da svariate<br />
tipologie di sensori, non esclusi<br />
quelli provenienti da satelliti<br />
di osservazione della Terra<br />
(Copernicus). La quantità dei<br />
dati ingestiti e la complessità<br />
delle azioni di controllo da<br />
Fig. 8 - Il parco archeologico di Paestum e Velia.<br />
prendere tempestivamente<br />
(quindi in modo spesso autonomo)<br />
richiederanno un utilizzo<br />
massivo di tecnologie avanzate<br />
di processamento, quali<br />
“Artificial Intelligence” (AI) e<br />
“Deep Learning”.<br />
Integrazione di satelliti, droni<br />
e sensori “in situ” per la salvaguardia<br />
del patrimonio artistico:<br />
il progetto VESTA<br />
ll progetto VESTA<br />
(Acronimo di Valorizzazione E<br />
Salvaguardia del paTrimonio<br />
culturAle attraverso l’utilizzo<br />
di tecnologie innovative) si<br />
propone di offrire servizi atti<br />
a migliorare la salvaguardia e<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 21
REPORT<br />
la conservazione preventive e<br />
programmate del patrimonio<br />
culturale.<br />
Sebbene il parco archeologico<br />
di Paestum e Velia sia stato<br />
scelto come sito pilota (figura<br />
8), il progetto ha come principali<br />
oggetti tutti quei beni<br />
culturali che sono strategici, da<br />
preservare e valorizzare, beni<br />
ritenuti estremamente fragili ed<br />
a rischio di deterioramento con<br />
ricadute in termini di perdita<br />
della memoria del patrimonio<br />
storico-artistico nonché di perdite<br />
economiche per l’industria<br />
del turismo.<br />
A tale scopo, utilizza nuovi<br />
strumenti di conservazione<br />
preventiva e pianificata al fine<br />
di assicurare valutazioni e monitoraggi<br />
efficaci e sistematici<br />
sui siti.<br />
Il sistema VESTA è un ottimo<br />
esempio d’integrazione di varie<br />
tecnologie di “sensing” con il<br />
posizionamento accurato offerto<br />
dalla tecnologia GNSS.<br />
In termini di sensori, il sistema<br />
prevede l’integrazione di dati<br />
provenienti da quattro tipologie<br />
di sensori, parte remoti e parte<br />
“in situ” (figura 9):<br />
1. Satelliti (“Syntethic Aperture<br />
Radar” ed ottici, per esempio<br />
COSMO-Skymed ed i<br />
vari Copernicus), usati per<br />
Fig. 9 - In senso orario, dall’alto: satelliti, droni, GPR ed ERT<br />
l’individuazione su vasta<br />
scala di criticità, naturali e<br />
antropiche, che coinvolgono<br />
i beni culturali e il loro<br />
intorno;<br />
2. Droni, dotati di sensoristica<br />
ottica multispettrale, termica<br />
e radar. Sono usati per<br />
analisi di dettaglio di suolo e<br />
strutture murarie;<br />
3. GPR (“Ground Penetrating<br />
Radar”), ad alta e a bassa<br />
frequenza, sono usati per<br />
ispezioni, rispettivamente,<br />
delle strutture murarie e del<br />
sottosuolo;<br />
4. ERT (“Electrical Resistivity<br />
Tomography”), sensoristica<br />
usata per l'investigazione del<br />
sottosuolo.<br />
PAROLE CHIAVE<br />
GNSS; Galileo; droni; UAV; RPA; mapping; sorveglianza;<br />
SARA; PASSport; AMPERE; VESTA; EUSPA<br />
ABSTRACT<br />
GNSS and Unmanned Aerial Systems (UASs) are a<br />
winning synergy in many applications: remote sensing,<br />
security, mapping, surveillance, and logistics.<br />
AUTORE<br />
Dott. ing. Marco Lisi<br />
ingmarcolisi@gmail.com<br />
Independent Consultant<br />
Aerospace & Defense<br />
Ing. Alberto Mennella<br />
alberto.mennella@topview.it<br />
Topview srl co-founder and Innovation Manager<br />
Ing. Marco Nisi<br />
marco.nisi@grupposistematica.it<br />
TheSaraProject Srl, CEO<br />
22 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
MERCATO<br />
24 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
MERCATO<br />
Earth from Space,<br />
baia di Laizhou (25 aprile <strong>2021</strong>)<br />
La missione Copernicus Sentinel-2 ci porta sulle acque<br />
macchiate dai sedimenti della baia di Laizhou, che si trova lungo<br />
le rive meridionali del Mar di Bohai, sulla costa orientale della Cina continentale.<br />
La baia è la più piccola delle tre più importanti baie del Mar di Bohai<br />
e prende il nome dalla città di Laizhou, visibile ad est. Grandi quantità di sedimenti<br />
trasportate dal fiume Giallo - visibile alla sinistra dell’immagine - alterano il colore delle<br />
acque facendole apparire di colore turchese. In questa immagine il sedimento può essere osservato<br />
all’interno delle acque anche lontano dalla costa. Il fiume Giallo è il secondo fiume della<br />
Cina in termini di lunghezza, percorre oltre 5400 km ed è superato solo dal fiume Yangtze. Il fiume<br />
nasce sulle montagne di Bayan Har nella Cina occidentale e scorre attraverso nove province prima di<br />
sfociare nella baia di Laizhou. Il suo bacino di drenaggio è il terzo più grande della nazione, con un’area<br />
di circa 750 000 kmq. Si stima che il fiume trasporti annualmente 1.6 miliardi di tonnellate di limo, la<br />
maggior parte del quale viene riversato in mare. A causa di questo elevato carico di limo il fiume giallo<br />
deposita terreno a tratti ed in definitiva viene alzato il livello del letto del fiume. Rilevanti depositi di sedimento<br />
hanno innalzato il letto del fiume di diversi metri rispetto al terreno circostante, causando in alcune<br />
circostanze dannose alluvioni. Sulle rive meridionali della baia di Laizhou, nella parte bassa dell’immagine,<br />
sono visibili campi allagati e si tratta molto probabilmente di allevamenti ittici artificiali. La città di Dongying<br />
si può osservare sulla sinistra dell’immagine: è sede del secondo più vasto giacimento petrolifero<br />
della Cina. Questa immagine è stata acquisita il 26 febbraio 2020 ed è stata processata in modo da<br />
includere il canale dell’infrarosso vicino, che fa apparire la vegetazione di color rosso brillante. La<br />
vegetazione lussureggiante può essere distinta dai campi di colore marrone, in cui la raccolta non<br />
è stata ancora effettuata o la crescita non è ancora completa. Copernicus Sentinel-2 è una<br />
missione a due satelliti. Ciascun satellite trasporta una camera da ripresa ad alta risoluzione<br />
che riprende immagini della Terra in 13 differenti bande spettrali. La missione è<br />
primariamente utilizzata per monitorare i cambiamenti nell’uso del suolo e lo<br />
stato di salute della vegetazione.<br />
Crediti: ESA - Image of the week<br />
Traduzione: Gianluca Pititto<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 25
REPORT<br />
Una grande mappa per una<br />
piccola isola: il rilevamento<br />
delle isole Faroe<br />
di Eloise Mitchell<br />
Le isole Faroe sono una serie di<br />
isole a 300 chilometri a nord-ovest<br />
della Scozia. Le Faroe fanno parte<br />
della Danimarca e lavorano con le<br />
autorità danesi. Hanno un clima<br />
subpolare e una popolazione di<br />
52.000 persone. Poiché le isole<br />
sono sviluppate e cambiano<br />
con nuovi edifici e agricoltura,<br />
le autorità hanno bisogno di<br />
mappe aggiornate delle isole. La<br />
Umhvørvisstovan usa Pix4Dmatic<br />
per la mappatura su larga scala<br />
del territorio per mantenere le<br />
registrazioni recenti. Hanno<br />
raccolto oltre 2.000 immagini per<br />
rilevare 2,3 chilometri quadrati.<br />
È stato un progetto di rilievo di<br />
successo con un ortomosaico ad<br />
accesso aperto come risultato.<br />
Le autorità locali hanno<br />
usato i droni per superare<br />
le sfide dettate dal<br />
maltempo e dagli improvvisi<br />
cambiamenti meteorologici per<br />
il rilevamento dell'uso del suolo<br />
e la mappatura delle coste<br />
nelle isole Faroe.<br />
Con una popolazione globale<br />
di 7,8 miliardi di persone, e<br />
il 55% di esse che vive in aree<br />
urbane, il mondo si sta rapidamente<br />
spostando dall'essere<br />
principalmente in zone rurali<br />
alle città edificate. Questo sta<br />
accadendo ovunque - da paesi<br />
enormi come la Cina, alle più<br />
piccole nazioni insulari, come<br />
le isole Faroe.<br />
Le isole Faroe, nel nord-ovest<br />
dell'Oceano Atlantico, hanno<br />
solo 52.967 abitanti distribuiti<br />
su 18 isole - e più pecore<br />
che persone! Ci sono 120 aree<br />
urbane sparse su queste isole.<br />
Mappare e tracciare lo sviluppo<br />
urbano è la chiave per aiutare<br />
a registrare l'uso del suolo nel<br />
territorio, così come i cambiamenti<br />
della vicina linea costiera<br />
che è frequente nei territori<br />
insulari.<br />
L'Agenzia per l'ambiente delle<br />
Faroe, o Umhvørvisstovan, si<br />
occupa della mappatura e del<br />
monitoraggio dei cambiamenti<br />
nelle isole, compresa la mappatura<br />
della linea costiera. Queste<br />
mappe sono usate per la pianificazione<br />
del territorio e per<br />
il registro catastale nazionale.<br />
Tuttavia, essendo nel mezzo<br />
dell'Atlantico, la mappatura<br />
aerea delle isole è rara e difficile.<br />
Dal 2017, Umhvørvisstovan<br />
ha raccolto 117.130 immagini<br />
al ritmo di circa 30.000 all'anno.<br />
Ci sono solo 6 dipendenti<br />
per svolgere tutte le responsabilità<br />
di un'agenzia governativa.<br />
Tre lavorano a terra con<br />
il rilevamento e la mappatura,<br />
mentre altri tre lavorano alle<br />
carte nautiche per le navi e i<br />
traghetti.<br />
Nel 2015, Umhvørvisstovan<br />
ha scelto di lavorare con i<br />
droni invece che con gli aerei.<br />
Quando i dipendenti hanno<br />
iniziato a usare i droni per la<br />
mappatura, hanno studiato i<br />
punti di forza della fotogrammetria<br />
di questi nuovi strumenti.<br />
Parte del fascino è che<br />
le mappe potevano generare<br />
ortofoto con meno sforzo e<br />
fatica rispetto alla fotogrammetria<br />
basata su aerei. Per quanto<br />
riguarda la scelta del giusto software<br />
di mappatura per droni,<br />
con un progetto su larga scala,<br />
26 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
REPORT<br />
Dettagli del progetto<br />
Località: Svínoy, Isole Faroe,<br />
Danimarca<br />
Utente: Agenzia per l'ambiente<br />
delle Faroe<br />
Area indagata: 2,341 chilometri<br />
quadrati (578 acri)<br />
Software: "Pix4Dmatic<br />
Esri ArcGIS"<br />
Hardware: ""eBee X RTK<br />
Macchina fotografica Aeria X""<br />
Hardware di elaborazione:<br />
Intel (R) Xeon CPU E5-1650<br />
v4 Immagini totali: 1,997<br />
Tempo di elaborazione:<br />
10 ore e 30 minuti<br />
GSD: 3,12 cm (1,2 pollici)<br />
Fig. 1 - Le isole Faroe sono caratterizzate da terre bellissime ma scarsamente popolate (Crediti: Jógvan Horn).<br />
la potenza e la velocità di<br />
Pix4Dmatic è stata scelta in<br />
quanto perfettamente adatta<br />
a produrre una mappa accurata<br />
e di larga scala delle Isole<br />
Faroe.<br />
Perché la mappatura con il<br />
drone è la scelta migliore<br />
Svínoy è una piccola isola,<br />
con solo 31 abitanti. Tuttavia,<br />
l'ultima volta che l'isola è stata<br />
mappata è stato nel 2009.<br />
Era da tempo che si attendeva<br />
un'indagine aggiornata.<br />
Diverse sfide significative<br />
sono presenti con la mappatura<br />
aerea di luoghi remoti.<br />
Le isole hanno un terreno<br />
montuoso con forti venti. Il<br />
tempo nelle isole Faroe è notoriamente<br />
imprevedibile. Gli<br />
aerei fanno fatica a penetrare<br />
la copertura nuvolosa e i rischi<br />
di volare sotto le nuvole<br />
con un terreno così aspro<br />
rendono molto difficile volare<br />
in sicurezza per la mappatura<br />
aerea.<br />
Il vantaggio dei droni è già<br />
chiaro: possono essere impiegati<br />
con meno preavviso<br />
e pianificazione di un aereo,<br />
e sfruttare brevi intervalli di<br />
tempo con meteo favorevole.<br />
Inoltre, i droni volano sotto<br />
le nuvole, il che è un vantaggio<br />
in quanto la loro visibilità<br />
non è impedita dalla copertura<br />
nuvolosa, e i continui<br />
cieli grigi causano una luce<br />
costante e diffusa che non<br />
cambia drasticamente, il che<br />
è ideale per la raccolta di dati<br />
di fotogrammetria. Tuttavia, i<br />
droni ad ala fissa a volte hanno<br />
difficoltà operative a causa<br />
del terreno irregolare che rende<br />
difficile trovare luoghi appropriati<br />
per decollare e atterrare.<br />
Rilievo del terreno su un'isola<br />
remota<br />
Quando il pilota dell'agenzia<br />
dell'ambiente ha volato, la<br />
missione di raccolta dati è stata<br />
separata in 3 voli che hanno<br />
raccolto un totale di 1.997 immagini.<br />
Questa attenta pianifi-<br />
Fig. 2 - Gli output di Pix4Dmatic sono chiari e dettagliati (Crediti: Umhvørvisstovan).<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 27
REPORT<br />
cazione del volo può far risparmiare<br />
ai piloti molto tempo<br />
quando volano su siti grandi o<br />
complicati. Fortunatamente,<br />
quel giorno il vento era leggero.<br />
Ci sono state alcune turbolenze<br />
e difficoltà dovute alla<br />
conformazione del terreno, anche<br />
se fortunatamente l'isola di<br />
Svínoy ha alcuni spazi piatti da<br />
cui l'eBee X ha potuto decollare<br />
e atterrare in sicurezza.<br />
I dati sono stati poi elaborati in<br />
Pix4Dmatic, impiegando poco<br />
più di dieci ore per analizzare<br />
l'intero set di dati. La mappa<br />
finale è stata poi modificata e<br />
annotata per aggiungere dettagli<br />
importanti, tra cui:<br />
• Linee costiere<br />
• Abitazioni (compresi i<br />
nomi delle strade e gli indirizzi)<br />
• Pascoli e appezzamenti<br />
agricoli<br />
Questa mappa è fornita come<br />
una risorsa ad accesso aperto e<br />
gratuito che chiunque può scaricare,<br />
anche se è in danese. Le<br />
mappe aperte sono una risorsa<br />
utile, che permette a tutti di<br />
capire meglio la situazione del<br />
territorio.<br />
Vantaggi del rilievo<br />
a distanza<br />
Questa transizione per avere<br />
registri aggiornati è molto preziosa<br />
per il governo. Sebbene<br />
sia scaricabile gratuitamente<br />
per il pubblico, offre una visione<br />
del progresso e dello<br />
sviluppo delle isole Faroe,<br />
anche nelle isole più piccole.<br />
La varietà dei risultati di<br />
Pix4Dmatic significa anche che<br />
Umhvørvisstovan può usarli<br />
per la mappatura o la pianificazione<br />
di ulteriori sviluppi.<br />
Pix4Dmatic è ancora più facile<br />
da usare di Pix4Dmapper<br />
e il tempo di elaborazione è<br />
stato più veloce. Quindi, se il<br />
tempo è un fattore importante<br />
nei vostri progetti, è possibile<br />
accelerarne la consegna<br />
utilizzando Pix4Dmatic. -<br />
Andreas Arnbjerg è pilota per<br />
Umhvørvisstovan.<br />
Lavorando con i droni<br />
e la fotogrammetria,<br />
Umhvørvisstovan può risparmiare<br />
i costi dell'uso degli aerei<br />
per raccogliere i dati, oltre ad<br />
essere più flessibile in base alle<br />
condizioni meteorologiche,<br />
in quanto non ha bisogno di<br />
utilizzare un volo più impegnativo.<br />
Gli UAV tagliano i costi<br />
delle ore trascorse sul campo e<br />
la potenza di elaborazione di<br />
Pix4Dmatic rende risultati incredibilmente<br />
dettagliati di cui<br />
beneficiano sia le autorità che i<br />
membri della comunità.<br />
Pix4D attualmente fornisce<br />
Pix4Dmapper, Pix4Dfields e<br />
Pix4Dcloud in italiano.<br />
PAROLE CHIAVE<br />
Mappe; mappatura aerea; droni;<br />
fotogrammetria; ortofoto;<br />
software; dati<br />
ABSTRACT<br />
The Faroe Islands are a series of islands<br />
300 kilometers North-West<br />
of Scotland. The Faroes are part of<br />
Denmark and work with the Danish<br />
authorities. They have a subpolar<br />
climate, and a population of 52,000<br />
people. As the islands are developed<br />
and change with new buildings and<br />
agriculture, the authorities need<br />
up-to-date maps of the islands. The<br />
Umhvørvisstovan use Pix4Dmatic<br />
for large scale mapping on of the<br />
land to maintain recent records.<br />
They gathered over 2,000 images to<br />
survey 2.3 square kilometers. It was<br />
a successful surveying project with<br />
an open-access orthomosaic as an<br />
output.<br />
AUTORE<br />
Eloise Mitchell<br />
eloise.mitchell@pix4d.com<br />
Fig. 3 - Una vista completa dell'isola di Svínoy renderizzata in Pix4Dmatic (Image credit: Umhvørvisstovan).<br />
28 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
REPORT<br />
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<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 29
REPORT<br />
Non solo dal cielo.<br />
di Eduardo de Francesco<br />
“The Winegrover”<br />
Fig. 1 - Il Rover nel 2018 (Agrivision).<br />
In questo articolo introduciamo a livello<br />
teorico e generico un approccio in cui,<br />
sfruttando la collaborazione di un drone<br />
aereo e del nostro drone, si possono<br />
aggiungere alle mappe aeree layer<br />
che contengono informazioni rilevabili<br />
soltanto da terra. In questo contesto il<br />
Rover che proponiamo potrebbe essere<br />
utilizzato come carrier di sensori di<br />
diversa natura (georadar, nasi elettronici,<br />
camere multispettrali, ecc…) che<br />
potrebbe registrare informazioni a terra<br />
e legarle alle immagini aeree. Il rover che<br />
proponiamo, avendo capacità anfibie<br />
potrebbe essere utilizzato anche per<br />
rilevazioni in zone umide, fiumi, laghi e in<br />
mare aperto. Chiunque sviluppi tecnologie<br />
di rilevamento e sensori di qualsiasi natura<br />
potrebbe utilizzare la nostra piattaforma<br />
come carrier teleguidato per mappare le<br />
informazioni di interesse in specifiche aree.<br />
L'<br />
agricoltura di precisione<br />
è significativamente<br />
influenzata dall’uso dei<br />
droni aerei e dalla loro capacità<br />
di interpretare lo stato della vegetazione.<br />
Le tecniche di analisi<br />
sono adeguatamente mature,<br />
derivando dall’algoritmica sviluppata<br />
per le analisi da satellite,<br />
modelli poi modificati ed adattati<br />
per una visione ripresa da<br />
una quota molto più bassa. Sono<br />
significativamente cresciute le<br />
capacità dei sensori e dei sistemi<br />
di posizionamento, ma nella<br />
sostanza, tuttavia, gli algoritmi<br />
che sono alla base degli indici<br />
vegetativi, sono rimasti legati alla<br />
capacità di interpretare la visione<br />
dall'alto.<br />
Il progetto Agridrone Vision<br />
conclusosi con successo a fine<br />
2019, basato su un veicolo<br />
terrestre di nuova generazione<br />
(Rover), ha avuto tra i suoi principali<br />
obiettivi il tema dell’osservazione<br />
in orizzontale (vista<br />
corrispondente al tradizionale<br />
punto di vista dell’agricoltore)<br />
la cui algoritmica non risulta al<br />
momento trattata in modo così<br />
esaustivo come quella verticale<br />
da drone.<br />
Va infatti considerato che ogni<br />
pianta non è soltanto un puntino<br />
dall'alto, ma ha un suo sviluppo<br />
verticale derivato dallo stato del<br />
terreno, dalla vegetazione alla<br />
base della pianta, dalla parte bassa<br />
del tronco, dalla parte bassa<br />
della chioma, da quella media e<br />
da quella alta.<br />
Ogni parte contribuisce in modo<br />
diverso alla salute della pianta<br />
e l'osservazione delle differenti<br />
parti può permettere un’analisi<br />
più completa ed arrivare a sintesi<br />
difficilmente realizzabili con la<br />
sola osservazione dall'alto.<br />
Va inoltre considerato che mentre<br />
dall'alto è possibile effettuare<br />
solo osservazioni diurne, perché<br />
è necessaria un’illuminazione<br />
che non può essere altro che<br />
quella solare (assunzione vera se<br />
si escludono infrarosso termico e<br />
dati radar), dal basso si può fare<br />
anche una osservazione notturna<br />
andando ad esaminare caratteristiche<br />
che sono vere od osservabili<br />
solo in assenza di radiazione<br />
solare (ad esempio la bioluminescenza).<br />
In alcuni casi l'osservazione aerea<br />
non è per altro effettuabile<br />
come nel caso di uve a tendone,<br />
nel sotto chioma boschivo, nelle<br />
serre, ed in generale in tutti quei<br />
casi in cui la chioma della pianta<br />
copre il terreno.<br />
30 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
REPORT<br />
Funzionamento<br />
Il funzionamento del Rover è<br />
basato su un principio molto<br />
semplice.<br />
Due grandi ruote contengono<br />
al proprio interno dei pendoli,<br />
che ruotano intorno ad un'asse<br />
centrale. Spostando il pendolo<br />
si sposta il baricentro della ruota<br />
che di conseguenza si muove per<br />
recuperare il nuovo equilibrio.<br />
Elemento centrale è il pendolo<br />
che è allo stesso tempo elemento<br />
motore e carico utile del veicolo.<br />
Nel pendolo sono contenuti i<br />
motori che provvedono a farlo<br />
ruotare rispetto alla ruota e le<br />
batterie che alimentano i motori.<br />
In questo senso, elementi tipicamente<br />
negativi dei veicoli quali<br />
il peso del motore, della trasmissione<br />
e delle batterie, diventano<br />
elementi positivi perché contribuiscono<br />
alla spinta.<br />
Le dimensioni delle ruote sono<br />
tali da permettere il galleggiamento<br />
dell'intero insieme e<br />
quindi il nuovo veicolo può operare<br />
sia su terreno che in acqua,<br />
senza cambiare assetto. Inoltre,<br />
caratteristica fondamentale,<br />
può operare su qualsiasi tipo di<br />
superficie mista intermedia: acquitrino,<br />
neve, fango, offrendo<br />
quindi una capacità di movimentazione<br />
in ambienti difficili<br />
normalmente vietati ai veicoli,<br />
se non estremamente specializzati.<br />
Il Rover non ha necessità di<br />
cambiare assetto o di essere dotato<br />
di particolari dispositivi per<br />
operare in tali ambienti.<br />
Le proporzioni dell'intero veicolo<br />
sono scalabili in funzione<br />
dell'ambiente previsto, ciò senza<br />
variarne il principio di funzionamento.<br />
L'attuale versione, ottimizzata<br />
per operare all'interno<br />
delle vigne, ha una ruota da 120<br />
cm di diametro ed una larghezza<br />
di 130 cm.<br />
Carichi utili<br />
Il Rover ha la possibilità di portare<br />
carichi utili quali sensori o<br />
merci in tre aree:<br />
1. Nel corpo centrale tra le due<br />
ruote<br />
2. Lateralmente alle due ruote<br />
3. Nei pendoli all’interno delle<br />
ruote<br />
La soluzione migliore è la terza<br />
(nei pendoli) poiché in questo<br />
caso il carico contribuisce alla<br />
spinta e quindi al movimento.<br />
È da considerare che le grandi<br />
ruote sono realizzate in polimero<br />
e pertanto operano come una<br />
sorta di “Radome” per tutti i<br />
sensori e gli apparati basati sulla<br />
radiofrequenza proteggendoli<br />
al contempo dalle aggressioni<br />
ambientali esterne (chimiche,<br />
biologiche, termiche).<br />
La prima e la seconda ipotesi si<br />
usano tipicamente nei casi in cui<br />
Fig. 2 - Elementi principali del Rover.<br />
il sensore è di tipo visuale o si è<br />
in presenza di un attuatore.<br />
Le aree interne possono operare<br />
anche come contenitori per<br />
la raccolta di materiali esterni<br />
come, ad esempio, macchie di<br />
petrolio in mare derivanti da<br />
perdite di petroliere o da disastri<br />
ecologici.<br />
Caratteristica anfibia<br />
Le due grandi ruote, che forniscono<br />
la spinta di galleggiamento,<br />
sono dotate di lame<br />
di plastica o pseudopinne che<br />
permettono una propulsione e<br />
quindi il movimento in acqua.<br />
Le ruote si muovono indipendentemente<br />
permettendo quindi<br />
di far ruotare il Rover e dirigere<br />
la spinta dove richiesto. Questa<br />
caratteristica è fondamentale per<br />
orientare il Rover in direzione<br />
Fig. 3 - Il Rover con carico utile laterale.<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 31
REPORT<br />
Fig. 4 - Il Rover con carico utile centrale.<br />
Fig. 6 - La fusione dei dati (Orizzontale/Verticale).<br />
opposta allo scarroccio (ossia al<br />
vettore combinato composto dal<br />
vento e dalle correnti) e permettergli<br />
di mantenere il punto in<br />
acqua con la precisione ottenuta<br />
dal sistema di geolocalizzazione<br />
(tipicamente il GPS stesso).<br />
Le ruote proteggono gli apparati<br />
interni dall’ambiente marino.<br />
Principali caratteristiche<br />
• Caratteristiche anfibie senza<br />
cambiare assetto<br />
• Basso impatto al suolo: le<br />
grandi ruote garantiscono<br />
un largo appoggio su terreni<br />
molli o cedevoli, il fattore galleggiamento<br />
interviene negli<br />
ambienti acquitrinosi riducendo<br />
l’impatto sul materiale<br />
biologico sottostante.<br />
• Capacità di antiribaltamento<br />
derivante dal bassissimo baricentro<br />
• Ecologico perché basato su<br />
propulsione elettrica<br />
Fig. 5 - Il Rover nel 2020 (Winegrover).<br />
• Ecologico in quanto non sversa:<br />
tutto è contenuto all’interno<br />
• Elevata autonomia dovuta al<br />
bassissimo consumo energetico<br />
richiesto per spostarsi<br />
• Elevatissima mobilità: può<br />
ruotare su se stesso sia su terra<br />
che in acqua<br />
• All terrain: due grandi ruote,<br />
entrambe motrici e sterzanti<br />
combinate con il basso impatto<br />
al suolo gli permettono di<br />
affrontare terreni complessi<br />
• Ognitempo: non risente di<br />
fenomeni meteorologici quali<br />
pioggia, grandine, nebbia o<br />
neve. Data la leggerezza e la<br />
dimensione è però più sensibile<br />
al vento di altri veicoli.<br />
• Protegge i suoi sensori ponendoli<br />
all’interno delle ruote<br />
• Sostenibile, bassa manutenzione<br />
• Economico rispetto a veicoli<br />
con caratteristiche equivalenti<br />
Il Rover è coperto da tre brevetti<br />
di una società del gruppo, e per<br />
la sola componente agricola è<br />
oggi battezzato “Winegrover”<br />
(the Wine Green Rover) parafrasando<br />
la parola inglese<br />
Winegrover che significa “coltivatore<br />
di vino” o vignaiolo in<br />
italiano.<br />
Il nome è anche il titolo di un<br />
progetto europeo LIFE2020 in<br />
atto per la sperimentazione del<br />
veicolo in campo agricolo.<br />
Droni aerei e droni terrestri<br />
I droni aerei ed il Rover terrestre<br />
condividono molti aspetti tecnologici.<br />
Entrambi hanno la necessità<br />
di navigare usando il GPS<br />
e quindi la georeferenziazione è<br />
un tema comune ad entrambi.<br />
Nel caso dei Rover terrestri la<br />
georeferenziazione ha probabilmente<br />
più challenging in<br />
quanto il Rover si deve muovere<br />
in ambienti più ristretti quale<br />
ad esempio il filare di una vigna<br />
dove l'errore di pochi decimetri<br />
può comportare l'impatto del<br />
Rover sulle piante. L’affidabilità<br />
dell'informazione GPS è pertanto<br />
centrale nelle applicazioni dei<br />
robot terrestri.<br />
Riprendendo il tema “non solo<br />
dal cielo”, sfruttando la collaborazione<br />
di un drone aereo e di<br />
rover, si possono aggiungere alle<br />
mappe aeree dei layer tematici<br />
che contengono informazioni<br />
rilevabili soltanto da terra.<br />
Una opportuna algoritmica per<br />
coordinare i due sistemi di geolocalizzazione<br />
(Drone e Rover)<br />
minimizzando gli errori è in fase<br />
di sviluppo in collaborazione<br />
con l’Università di Roma 3.<br />
Alcuni dei possibili layer sono:<br />
1. Visione RGB orizzontale<br />
2. Visione NIR orizzontale<br />
3. Infrarosso termico orizzontale<br />
4. Visione notturna su specifici<br />
spettri di illuminazione<br />
32 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
REPORT<br />
5. Stimolazione in notturna di<br />
bioluminescenza<br />
6. Layer chimico<br />
a. Analisi di campioni delle<br />
piante<br />
b. Analisi di campioni del suolo<br />
c. Analisi delle componenti<br />
gassose<br />
7. Layer Fisico<br />
a. Pendenza del terreno e sue<br />
variazioni nel tempo<br />
b. Consistenza del terreno<br />
c. Rilevazioni delle temperature<br />
puntuali<br />
8. Layer elettrico<br />
a. Conducibilità<br />
b. Reattanza alle varie frequenze<br />
9. Analisi stratificata del terreno<br />
a. Georadar<br />
b. Carotaggio<br />
c. Echosounding<br />
10. Analisi campi magnetici<br />
a. Microdevianze degli headings<br />
b. Presenza di sostanze ferromagnetiche<br />
nel suolo<br />
c. Ritrovamento mine o ordigni<br />
bellici<br />
11. Ambienti fluviali e palustri<br />
a. Analisi chimica e delle temperature<br />
b. Analisi degli inquinanti<br />
12. Ambienti costieri<br />
a. Acquacoltura, analisi dei patogeni<br />
b. Acquacoltura analisi dei nutrienti<br />
13. Etc…<br />
È facile intuire che il rover può<br />
affrontare ed essere l’elemento<br />
abilitante per la ricerca su vari<br />
temi dei quali e’ fatto accenno<br />
nella figura sottostante.<br />
Una volta acquisite le nuove<br />
informazioni si pone il problema<br />
della loro integrazione (data<br />
fusion), in una tematica che può<br />
essere analizzata in una visione<br />
di “Big data” al crescere del numero<br />
di layer di cui tener conto,<br />
delle dimensioni dell’area da<br />
classificare e del periodo temporale<br />
di analisi.<br />
Si realizza una matrice multidimensionale<br />
e si pone la<br />
Fig. 7 - La capacità anfibia.<br />
necessità di individuare nuovi<br />
indici sintetici. Il numero di<br />
dati potenzialmente raccolti dal<br />
Rover è elevatissimo, questi dati<br />
strutturati per layer, si possono<br />
assumere a valori di terabyte.<br />
Risulta evidente che questi dati<br />
non sono trasferibili in tempo reale<br />
dal Rover a unità di processo<br />
poste a terra in quanto il sistema<br />
di comunicazioni non sostiene<br />
e non può sostenere il flusso di<br />
dati che sarebbe richiesto per trasferire<br />
continuamente i dati dai<br />
sensori ad un'area attrezzata per<br />
il calcolo. Anche le promesse del<br />
5G non sono sufficienti a sostenere<br />
questo tipo di comunicazione<br />
che in ogni caso risulterebbe<br />
estremamente onerosa da un<br />
punto di vista economico. Non<br />
è quindi possibile effettuare questo<br />
calcolo a distanza ed occorre<br />
sintetizzare sul posto e quindi sul<br />
Rover stesso le informazioni tramite<br />
opportuni algoritmi.<br />
A questa sfida il Rover, differentemente<br />
da un drone aereo, può<br />
rispondere con la sua capacità<br />
fisica di disporre di spazio, di<br />
capacità di carico e di potenza<br />
elettrica per ospitare e sostenere<br />
la capacità di calcolo necessaria,<br />
caratteristica che gli permette di<br />
affrontare il calcolo “in situ” realizzando<br />
un'analisi in realtime e<br />
non solo “ex post”.<br />
Questa funzione è fondamentale<br />
poiché, parafrasando il<br />
linguaggio del mondo medico,<br />
permette di potere far coincidere<br />
il momento della diagnosi con<br />
quello di una potenziale terapia.<br />
La terapia almeno in campo agricolo,<br />
sfrutta ancora una volta la<br />
capacità del Rover di trasportare<br />
risorse (tipicamente chimica allo<br />
stato liquido) capaci di realizzare<br />
una prima pronta risposta alla<br />
causa del danno che spesso è un<br />
agente patogeno.<br />
Questa capacità oggi potrebbe<br />
essere anche una risposta ad<br />
eventuali nuove pandemie, realizzando<br />
una nuova strategia<br />
di sanificazione delle aree, soprattutto<br />
quelle critiche come<br />
ospedali, impianti sportivi, aree<br />
di aggregazione.<br />
Questa è la sfida e l’opportunità<br />
che il nuovo Rover pone nella<br />
sua ottica “non solo dal cielo”.<br />
PAROLE CHIAVE<br />
Agricoltura di precisione; droni; geo<br />
ABSTRACT<br />
We present an approach in which, by exploiting the collaboration<br />
of an aerial drone and our autonomous amphibious Rover,<br />
data layers containing information detectable only from the<br />
ground can be added to the aerial maps detected by an aerial<br />
drone. In this context, the Rover could be used as a carrier of<br />
sensors of different nature (georadar, electronic noses, multispectral<br />
cameras, etc ...) which could record information on the<br />
ground and link them to aerial images. The rover, having amphibious<br />
capabilities, could also be used for surveys in wetlands,<br />
rivers, lakes and in the open sea. Anyone who develops sensing<br />
technologies and sensors could use this platform as a remotecontrolled<br />
carrier to collect and map information of amphibious<br />
or unsafe (chemical, biological, termal, nuclear, even social ….)<br />
areas. We call it the Horizontal/Vertical data integration.<br />
AUTORE<br />
Eduardo De Francesco<br />
e.defrancesco@setelgroup.it<br />
Setel group<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 33
REPORT<br />
Il drone a supporto della pianificazione<br />
degli scavi nella cava di sabbia della<br />
“Montagna Bianca” in Polonia<br />
di Topcon Positioning Group<br />
La fotogrammetria da drone, la<br />
soluzione scelta per il rilievo di<br />
un’importante cava di sabbia in<br />
Polonia che fornisce un prodotto<br />
siliceo di altissima qualità, ha<br />
garantito risultati di elevata<br />
precisione e affidabilità e un<br />
notevole risparmio dei tempi,<br />
in uno scenario che, data la<br />
mutevole geometria, poneva sfide<br />
impegnative da affrontare.<br />
TKSM Biala Góra, conosciuta<br />
anche come<br />
la “cava di sabbia della<br />
montagna bianca”, è il più<br />
grande fornitore di sabbia<br />
d’Europa. Situata a Biala Góra,<br />
una località nel cuore della<br />
Polonia a circa 100 km a sud di<br />
Varsavia, è famosa per la qua-<br />
lità della sua sabbia, impiegata<br />
per diversi scopi importanti,<br />
come la produzione di vetro.<br />
La cava è di proprietà di<br />
Quarzwerke Group, un noto<br />
produttore di minerali grezzi.<br />
Questa azienda a conduzione<br />
familiare vanta la combinazione<br />
di materie prime di alta qualità<br />
Fig. 1 - La White Mountain Sand Mine è il più grande fornitore europeo di sabbia di alta qualità.<br />
con tecnologie di lavorazione<br />
moderne ed efficienti, al fine<br />
di garantire risultati precisi<br />
nel modo più sostenibile possibile.<br />
Ispezione accurata<br />
Poiché una cava è in costante<br />
cambiamento ed evoluzione,<br />
l’ispezione accurata delle<br />
scorte è fondamentale. È<br />
per questo che Quarzwerke<br />
Group ha deciso di esplorare<br />
nuovi orizzonti della tecnologia.<br />
Grazie al drone Intel<br />
Falcon 8+ di Topcon per<br />
l’ispezione delle scorte della<br />
cava, l’azienda è in grado di<br />
raccogliere dati precisi ed efficienti<br />
in tempo reale, che a<br />
loro volta consentono di programmare<br />
gli scavi in modo<br />
adeguato.<br />
La vasta gamma di prodotti<br />
provenienti dalla cava include<br />
la sabbia silicea, che viene<br />
sottoposta a un lungo processo<br />
meccanico per un’ampia<br />
serie di applicazioni. Queste<br />
34 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
REPORT<br />
Elaborazione efficiente<br />
dei dati<br />
La chiave per il successo del<br />
flusso di lavoro topografico<br />
è rappresentata da Bentley<br />
ContextCapture. Questo software<br />
è in grado di produrre<br />
rapidamente anche i modelli<br />
3D più impegnativi delle condizioni<br />
esistenti per progetti<br />
infrastrutturali di tutti i tipi,<br />
derivati da semplici fotografie<br />
o nuvole di punti. Senza dover<br />
ricorrere ad attrezzature costose<br />
e specializzate, è possibile creare<br />
rapidamente e utilizzare mesh<br />
3D di elevato dettaglio di rapsabbie<br />
silicee raffinate e<br />
di alta qualità di TKSM<br />
Biala Góra vengono fornite<br />
principalmente all’industria<br />
chimica, del vetro, della<br />
fonderia e della chimica delle<br />
costruzioni. L’eccezionale<br />
qualità della materia prima<br />
assicura l’utilizzabilità universale<br />
del prodotto finale,<br />
ma per ottenere questo<br />
risultato di alta qualità i volumi<br />
devono essere misurati<br />
con precisione al millimetro.<br />
Ispezionare una cava così<br />
grande non è un’impresa<br />
facile, così nel giugno 2019<br />
l’appaltatore indipendente<br />
Paweł Grad, che esegue rilievi<br />
della cava dal 2013, ha<br />
deciso di avvalersi dell’aiuto<br />
di Topcon.<br />
Paweł ha dichiarato:<br />
“L’ispezione della cava è<br />
un lavoro estremamente<br />
impegnativo, complesso<br />
e dispendioso in termini<br />
di tempo e spesso siamo<br />
soggetti a enormi vincoli<br />
temporali, dal momento<br />
che di solito abbiamo solo<br />
pochi giorni a disposizione<br />
prima di presentare i dati<br />
a Quarzwerke Group. Il<br />
proprietario è impegnato<br />
attivamente nell’ispezione<br />
della cava e siamo alla continua<br />
ricerca di soluzioni<br />
per ottimizzare il processo<br />
e renderlo il più efficiente<br />
possibile. Per questo investire<br />
nel Falcon 8+ è stata una<br />
decisione comune”.<br />
Piotr Matyjasek, manager<br />
di Topcon Positioning<br />
Poland, ha commentato: “Il<br />
drone Falcon 8+ fornisce<br />
immagini precise ad alta<br />
risoluzione in spazi ristretti<br />
e ambienti difficili, il che lo<br />
rende lo strumento ideale<br />
per eseguire calcoli volumetrici<br />
e ispezioni fotografiche<br />
della cava.”<br />
Fig. 2 - Utilizzando il drone Intel Falcon 8+ di Topcon per ispezionare le scorte nella cava, i cavatori<br />
sono ora in grado di raccogliere dati accurati ed efficienti in tempo reale.<br />
Massima sicurezza<br />
Falcon 8+ è dotato dei migliori<br />
sensori del settore, di smorzamento<br />
attivo delle vibrazioni e<br />
di un camera mount stabilizzato<br />
automaticamente per prestazioni<br />
affidabili su qualsiasi terreno.<br />
Il sistema aereo a pilotaggio<br />
remoto (SAPR) ad ala rotante è<br />
inoltre in grado di acquisire immagini<br />
da tutte le prospettive,<br />
fornendo al contempo la flessibilità<br />
necessaria per un decollo<br />
immediato e un atterraggio<br />
morbido.<br />
Paweł ha aggiunto: “La sicurezza<br />
era una grande priorità per<br />
noi, dal momento che la cava è<br />
molto vicina a una base militare<br />
dove opera l’aeronautica polacca.<br />
Ci sono spesso elicotteri<br />
che vanno avanti e indietro, per<br />
questo abbandonare le tecniche<br />
di rilevamento tradizionali in<br />
favore di una soluzione APR<br />
rappresentava una prospettiva<br />
poco praticabile per noi, ma il<br />
team tecnico di Topcon è stato<br />
di grandissimo supporto. Ha<br />
reso questa transizione davvero<br />
facile, offrendoci formazione su<br />
ogni aspetto, dalla piattaforma<br />
al software, dal flusso di lavoro<br />
alle normative: ora siamo in<br />
possesso di una licenza di pilota<br />
APR.<br />
“Dall’ottenimento dei dati fotografici<br />
iniziali alla presentazione<br />
delle informazioni topografiche<br />
all’investitore, l’intero processo<br />
è ora semplice ed efficiente.<br />
Questa soluzione ha completamente<br />
rivoluzionato il nostro<br />
flusso di lavoro. Inoltre, Falcon<br />
8+ è molto facile da utilizzare<br />
ed è caratterizzato da bassa rumorosità<br />
ed emissioni ridotte,<br />
per questo il nostro impatto<br />
sull’ambiente circostante è minimo”.<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 35
TELERILEVAMENTO<br />
REPORT<br />
Paweł conclude: “La combinazione<br />
della tecnologia Topcon<br />
e del costante supporto del<br />
team hanno completamente<br />
cambiato la nostra modalità di<br />
esecuzione dei rilievi topografici:<br />
il flusso di lavoro ora è più<br />
efficiente e i risultati più precisi.<br />
Continueremo a utilizzare<br />
queste soluzioni nella cava e nei<br />
progetti in tutta Europa per gli<br />
anni a venire”.<br />
Per maggiori informazioni su<br />
Topcon, visitare la pagina web<br />
www.topconpositioning.com/it.<br />
Fig. 3 - Il Falcon 8+ è dotato di sensori di prima classe, smorzamento attivo delle vibrazioni e camera<br />
mount stabilizzato automaticamente per prestazioni solide su qualsiasi terreno.<br />
PAROLE CHIAVE<br />
droni; apr; survey; photogrammetry; accuracy<br />
presentazione della realtà, fornendo<br />
così un contesto preciso<br />
del mondo reale di supporto<br />
alla progettazione, alla costruzione<br />
e alle decisioni operative,<br />
per tutta la durata del progetto.<br />
Ciò comporta numerosi benefici<br />
per Quarzwerke Group e<br />
per l’appaltatore. L’elaborazione<br />
ibrida in ContextCapture consente<br />
la creazione di modelli<br />
mesh della cava immediatamente<br />
utilizzabili in fase di<br />
progettazione, che combinano<br />
il meglio di entrambi i mondi,<br />
con la versatilità e la praticità<br />
della fotografia ad alta risoluzione<br />
integrate, dove necessario,<br />
dall’ulteriore precisione delle<br />
nuvole di punti risultanti dalla<br />
scansione laser.<br />
Nel complesso, Falcon 8+ e<br />
Bentley ContextCapture hanno<br />
consentito di ridurre il tempo<br />
di acquisizione e di elaborazione<br />
dei dati provenienti dalla<br />
cava. L’intero processo è ora<br />
almeno due volte più rapido,<br />
mentre la precisione e la qualità<br />
dei dati sono notevolmente<br />
superiori grazie alla capacità<br />
dell’apparecchiatura di misurare<br />
milioni di punti di un singolo<br />
oggetto.<br />
ABSTRACT<br />
The challenge of measuring with constant accuracy,<br />
a changing and constantly evolving natural<br />
scenario, such as a sand mine can be. Quarzwerke<br />
Group, the company that owns the quarry,<br />
however, has clear ideas in this regard: rely on a<br />
partner, not only serious and reliable, but also<br />
technologically advanced, who immediately sees<br />
in drone photogrammetry the fastest, most effective,<br />
but above all high precision, and with the<br />
support of TPI, Topcon's Polish dealer for more<br />
than 30 years, the new inspection techniques<br />
of the sand mine, famous for the quality of the<br />
supplied product, have guaranteed the mutual<br />
satisfaction of client and contractor.<br />
AUTORE<br />
Topcon Positioning Group<br />
tpi-info@topcon.com<br />
MONITORAGGIO 3D<br />
GIS E WEBGIS<br />
www.gter.it info@gter.it<br />
36 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong><br />
GNSS<br />
FORMAZIONE<br />
RICERCA E INNOVAZIONE
REPORT<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 37
MERCATO<br />
RILASCIATA IN OPEN DATA LA CARTA<br />
NAZIONALE DEGLI AGGREGATI<br />
STRUTTURALI<br />
E’ stata rilasciata da Protezione Civile un carta digitale<br />
di livello nazionale a grande dettaglio realizzata prevalentemente<br />
a partire dalla classe dell’edificato dei database<br />
geotopografici regionali, integrando in alcuni casi con<br />
la mappa Catastale, ripartita poi sulla base dei confini<br />
delle unità amministrative ISTAT aggiornati al <strong>2021</strong>. Il<br />
grande lavoro effettuato nell’ambito del Dipartimento,<br />
che ha voluto così colmare le lacune di conoscenza del<br />
territorio che tanto gravemente hanno influito negli<br />
ultimi terremoti, è stato condotto con l’evidente intenzione<br />
di porre fine al problema della eterogeneità dei<br />
dati provenienti dalle Regioni italiane, che hanno agito<br />
anche in questo settore di rilevanza nazionale, in piena<br />
autonomia.<br />
Così partendo dai dati di origine relativi all’edificato,<br />
eterogenei per le loro provenienze e modalità di realizzazione<br />
- anche dal punto di vista temporale -, il prodotto<br />
finale derivato ritrova quella necessaria armonizzazione<br />
a livello nazionale delle informazioni e dei contenuti generati.<br />
Un importante lavoro, purtroppo stimolato da eventi<br />
catastrofici, che ha portato a dimostrare l’importanza<br />
della disponibilità in formati standard e armonizzati non<br />
solo tra Regioni Italiane ma verso l’intera Europa.<br />
L’opera di armonizzazione compiuta ci riporta a pensare<br />
a quale debba essere il futuro della realizzazione e aggiornamento<br />
della cartografia, nella speranza che per tutte le<br />
Regioni si provveda a legiferare in armonia con direttive<br />
dello Stato inserite nel quadro europeo.<br />
L’occasione dimostra ancora la necessità di una<br />
Istituzione preposta alla uniformazione dei dati cartografici<br />
italiani, visto che le varie strutture create dopo<br />
l’abolizione della Commissione preposta, non hanno<br />
prodotto la necessaria standardizzazione, che molto<br />
avrebbe facilitato questa nuova Carta Nazionale.<br />
Dobbiamo comunque essere lieti del fatto che il dataset<br />
verrà rilasciato con licenza Open CC-BY 4.05 per il<br />
libero riutilizzo di tutti gli interessati e si integrerà con<br />
le analoghe cartografie già realizzate a livello locale a seguito<br />
dei più importanti sismi occorsi a partire da quello<br />
che colpì la provincia de L’Aquila nel 2009.<br />
Il dataset costituirà una base cartografica comune sulla<br />
quale far convergere tutte le informazioni relative al danneggiamento<br />
del patrimonio edilizio generatosi a causa<br />
di un sisma o di altri eventi calamitosi, e alle relative<br />
attività di ricognizione anche svolte dal CNVVF, nonché<br />
ai conseguenti interventi da parte dei sindaci.<br />
E’ compreso l’edificato (chiese e palazzi) di interesse<br />
culturale, soggetti a tutela da parte del Ministero della<br />
Cultura. Esso potrà rappresentare altresì la base dati<br />
di riferimento per la gestione dell’intero percorso della<br />
ricostruzione, nonché uno strumento molto importante<br />
per la pianificazione di emergenza a partire dal<br />
livello comunale, comprese analisi di scenario con relative<br />
raccolte dati speditive di vulnerabilità, analisi della<br />
Condizione Limite per l’Emergenza e la pianificazione<br />
di settore di protezione civile (ad es. per la salvaguardia<br />
dei Beni Culturali).<br />
E' presente un quadro riepilogativo della cartografia ove<br />
per ciascuna regione è riportata la tipologia di fonte del<br />
dato cartografico con il relativo aggiornamento e sistema<br />
di riferimento.<br />
Per cartografia, nel caso dei database geotopografici si<br />
intende lo strato “Immobili e antropizzazioni” e le classi<br />
“Edifici”, “Edifici minori” e “Manufatti industriali”. Per<br />
ciascuna classe sono stati selezionati i poligoni afferenti<br />
alle tipologie e destinazione d’uso compatibili con le attività<br />
di rilievo del danno e verifica dell’agibilità.<br />
Come si osserva, in talune regioni, in tutto o in parte del<br />
territorio, è stato necessario utilizzare il dato cartografico<br />
dei fabbricati catastali fornito dall’Agenzia delle Entrate.<br />
E’ incredibile notare in quale stato di eterogeneità ci si<br />
trovi anche e specialmente per il problema relativo alle<br />
date di aggiornamento ed ai sistemi di riferimento geografici<br />
utilizzati. Oltre tutto in diversi casi i dati non<br />
erano resi disponibili e liberamente scaricabili ed è stato<br />
necessario procedere con delle richieste formali.<br />
I dati acquisiti dalle regioni e province autonome sono<br />
stati elaborati in forma automatica per provincia con<br />
una procedura automatizzata per la generazione degli aggregati<br />
strutturali in formato shapefile per ciascuno dei<br />
comuni ISTAT <strong>2021</strong> della medesima provincia.<br />
I dati elaborati finali ottenuti sono stati sottoposti ad<br />
una analisi di qualità a tappeto.<br />
Più in generale, l’auspicio è che la base dati cartografica<br />
in aggregati/unità strutturali possa diventare il riferimento<br />
anche per altre tipologie di rischio ed attività<br />
connesse.<br />
Infine non possiamo che apprezzare l’enorme lavoro<br />
svolto dal gruppo che lo ha realizzato, sotto il coordinamento<br />
di Pierluigi Cara, per cercare di dare finalmente<br />
una svolta alla necessaria uniformità del dato cartografico<br />
del paese, che se ancora non si ritiene indispensabile per<br />
la gestione urbanistica e infrastrutturale (considerata la<br />
disattenzione generale delle Regioni in proposito), venga<br />
almeno realizzato per la prevenzione e la protezione per<br />
evitare i danni e i dissesti sia naturali che antropici.<br />
http://www.geoforall.it/ky388<br />
38 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
MERCATO<br />
PRIME IMMAGINI DETTAGLIATE<br />
DAL SATELLITE PLÉIADES NEO 3<br />
Airbus ha rilasciato una prima raccolta di immagini a<br />
una risoluzione nativa di 30 cm dal satellite Pléiades<br />
Neo 3, lanciato di recente. Le acquisizioni di successo<br />
e la consegna di queste prime immagini sono l'inizio<br />
di una nuova era per le applicazioni geospaziali sia<br />
commerciali che governative che richiedono un alto<br />
livello di precisione e la capacità di vedere i dettagli più<br />
fini. Le immagini di Pléiades Neo 3, che coprono una<br />
varietà di località globali e presentano diversi angoli di<br />
acquisizione, forniscono un livello di dettaglio impressionante.<br />
Queste immagini già molto nitide sono state acquisite<br />
prima del completamento delle calibrazioni radiometriche<br />
e del sistema e la qualità continuerà a migliorare<br />
nei prossimi mesi. Le immagini di Pléiades Neo 3 dovrebbero<br />
diventare disponibili in commercio nel terzo<br />
trimestre del <strong>2021</strong>, una volta completate queste fasi di<br />
calibrazione.<br />
Con la piena capacità del satellite disponibile per uso<br />
commerciale, le immagini di Pléiades Neo 3 ad altissima<br />
risoluzione e geometricamente coerenti forniranno<br />
agli analisti un alto livello di dettaglio, inclusa una<br />
maggiore visibilità di piccoli oggetti, come veicoli e<br />
segnaletica orizzontale. Questo livello di rilevamento,<br />
riconoscimento e identificazione degli oggetti fornisce<br />
più verità di base per gli analisti di immagini e migliora<br />
l'affidabilità delle capacità di apprendimento<br />
automatico. La nuova costellazione fornirà anche una<br />
maggiore precisione di geolocalizzazione e informazioni<br />
sulla banda spettrale più profonde, consentendo di<br />
ricavare più informazioni per varie applicazioni.<br />
La costellazione delle Pléiades Neo sarà composta da<br />
quattro satelliti identici e molto agili, che offriranno<br />
compiti reattivi e rivisitazione intraday di qualsiasi<br />
punto della Terra. Completamente finanziato, progettato,<br />
prodotto, posseduto e gestito da Airbus, ogni<br />
satellite aggiungerà mezzo milione di km² al giorno a<br />
una risoluzione nativa di 30 cm.<br />
La prossima pietra miliare del programma Pléiades<br />
Neo è il lancio di Pléiades Neo 4, che è già sul sito di<br />
lancio a Kourou, nella Guyana francese, ed è previsto<br />
nell'estate del <strong>2021</strong>, seguito dal lancio di Pléiades Neo<br />
5 e 6, nel 2022.<br />
http://www.geoforall.it/ky3ha<br />
C’è vita nel nostro mondo.<br />
Trasformazione e pubblicazione di dati<br />
territoriali in conformità a INSPIRE<br />
Assistenza su Hight Value Datasets,<br />
APIs, Location Intelligence, Data Spaces<br />
INSPIRE Helpdesk<br />
We support all INSPIRE implementers<br />
EsinItaiaS<br />
Viale della oncordia, <br />
endicino S<br />
el e a <br />
infoepsilonitaliait<br />
www.epsilon-italia.it<br />
www.inspire-helpdesk.eu<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 39
MERCATO<br />
CUBERT ULTRIS X20: LA<br />
NUOVA CAMERA IPERSPET-<br />
TRALE UV-VIS-NIR DA<br />
DRONE!<br />
3D TARGET presenta la pluripremiata<br />
camera iperspettrale Cubert ULTRIS<br />
X20, con tecnologia light field global<br />
shutter: con una lunghezza d'onda<br />
compresa tra i tra i 350 e i 1000 nm,<br />
che consente di coprire i campi UV<br />
VIS NIR! Aumentano le bande spettrali,<br />
portate a 164 e aumenta la risoluzione<br />
spaziale, con un'immagine<br />
nativa di 410 x 410 pixel. Nonostante<br />
le importanti innovazioni, il peso resta<br />
inferiore ai 350 grammi, consentendo<br />
così alla camera ULTRIS X 20 di rimanere<br />
la soluzione ideale per qualsiasi<br />
applicazione, dal laboratorio al rilievo<br />
con UAV.<br />
ULTRIS X20 supporta completamente<br />
per Class Mira, un software per l’elaborazione<br />
delle immagini iperspettrali<br />
ed è completamente compatibile con<br />
il software di controllo della fotocamera<br />
Cubert Utils.<br />
Per soddisfare anche i requisiti di ambiti<br />
industriali, è stato creato uno speciale<br />
alloggiamento robusto e con protezione<br />
IP, così come è disponibile un<br />
case impermeabile IP 68, utilizzabile<br />
sott'acqua fino a una profondità di 10<br />
m.<br />
La camera ULTRIS X20 può essere facilmente<br />
collegata a un comune drone,<br />
con un payload inferiore a 2 kg. Il tempo<br />
per preparare e calibrare la camera<br />
sul campo è inferiore ai 15 min. Al<br />
termine del volo, serviranno meno di 5<br />
minuti per trasferire i dati sul proprio<br />
pc, senza necessità di ulteriori elaborazioni.<br />
3D Target srl è importatore unico in<br />
Italia per il marchio Cubert. Visitate<br />
la nostra pagina dedicata per maggiori<br />
dettagli: ultrisx20.3dtarget.it<br />
Per maggiori informazioni scrivere<br />
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è spesso rivolta verso progressi<br />
della tecnologia fini a se stessi:<br />
si creano bisogni poco significativi<br />
ma di tendenza come la<br />
competizione sul numero di<br />
canali, la rincorsa all’illusione<br />
della maggior precisione della<br />
quinta cifra decimale e simili<br />
velleità tecnologiche con poco<br />
riguardo al reale benessere degli<br />
utenti ed all’efficienza del lavoro.<br />
Con l’introduzione di i73<br />
GNSS RTK IMU l’attenzione<br />
è stata spostata sull’innovazione<br />
verso l’utente, per offrirgli risultati<br />
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nonostante le numerose<br />
funzionalità che sono state aggiunte<br />
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dotato di un numero<br />
più che sufficiente di canali<br />
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l’utilizzo dove non è presente<br />
una rete GPS;<br />
Con IMU integrata, che compensa<br />
fino a 45° di inclinazione<br />
della palina ed elimina l’impossibilità<br />
di misurare punti<br />
inaccessibili o pericolosi da raggiungere,<br />
lasciando al topografo<br />
la necessaria concentrazione<br />
sul rilievo e riducendo il tempo<br />
per le misurazioni dei punti ed<br />
il picchettamento anche oltre<br />
il 30%; con un potente cuore<br />
multifrequenza di i73 che garantisce<br />
il tracciamento ottimale<br />
di tutti i segnali GNSS disponibili<br />
anche in ambienti difficili,<br />
consentendo di effettuare rilievi<br />
GNSS in qualunque condizione,<br />
in quanto è sempre garantito<br />
il tracciamento di un numero<br />
eccezionalmente alto di satelliti.<br />
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ringrazierete i73 per non avervi<br />
affaticato con un pesante fardello:<br />
il corpo in lega di magnesio<br />
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sua classe, oltre il 40% in meno<br />
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40 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
MERCATO<br />
TERREMOTI E MARE-<br />
MOTI. COME CONO-<br />
SCERLI E RIDURRE I<br />
RISCHI<br />
Dal 4 giugno, il libro Terremoti<br />
e Maremoti. Come conoscerli e<br />
ridurre i rischi, edito dall’Istituto<br />
Nazionale di Geofisica e<br />
Vulcanologia (INGV), è disponibile<br />
sul sito web dell’INGV<br />
e sul blog INGVterremoti.<br />
Completamente rinnovato nei<br />
contenuti e nella grafica, il testo<br />
ha visto la sua prima edizione<br />
nel 2008. Oggi, i ricercatori<br />
dell’INGV hanno voluto riprogettare<br />
il messaggio divulgativo<br />
inserendo informazioni originali,<br />
frutto dell’elaborazione scientifica<br />
sui terremoti e sui maremoti<br />
di quest’ultimo decennio.<br />
Terremoti e Maremoti. Come<br />
conoscerli e ridurre i rischi, infatti,<br />
è un viaggio alla scoperta di<br />
questi fenomeni naturali affascinanti<br />
e, allo stesso tempo, temibili,<br />
allo scopo di capire insieme<br />
i processi che li determinano e<br />
soffermandosi sulle costanti attività<br />
di sorveglianza sismica e<br />
di monitoraggio del livello del<br />
mare.<br />
• Perché e dove avvengono i<br />
terremoti e i maremoti?<br />
• Come si misurano?<br />
• Quali sono stati quelli più<br />
forti in Italia e nel mondo?<br />
• Qual è la pericolosità del<br />
nostro territorio e delle nostre<br />
coste?<br />
• Come possiamo difenderci?<br />
Queste le domande cui tutti<br />
coloro che hanno vissuto direttamente<br />
o indirettamente un<br />
evento sismico si sono posti almeno<br />
una volta.<br />
A quarant’anni dal terremoto<br />
dell’Irpinia del 23 novembre<br />
1980, questo volume, nella<br />
sua veste aggiornata e arricchita,<br />
vuole proporre risposte ai<br />
lettori e portare un contributo<br />
nel percorso di consapevolezza<br />
dei rischi del territorio in cui<br />
viviamo, per la necessaria cultura<br />
della prevenzione che deve<br />
infondersi in ogni cittadino, anche<br />
e soprattutto partendo dalle<br />
nuove generazioni.<br />
Il libro è composto di due parti.<br />
Nella prima parte, sono descritti<br />
i terremoti che hanno<br />
interessato il nostro territorio<br />
negli ultimi 20 anni evidenziando<br />
gli strumenti di comunicazione<br />
creati dal gruppo<br />
INGVterremoti a partire dal<br />
2010 e volti a informare capillarmente<br />
il pubblico sulla sismicità<br />
in corso, in tempo reale. La<br />
seconda parte descrive il fenomeno<br />
dei maremoti affrontando<br />
la loro pericolosità per le coste<br />
italiane e nel Mediterraneo,<br />
con un focus sul Centro Allerta<br />
Tsunami dell’INGV che, operativo<br />
dal 2017, svolge il costante<br />
servizio di monitoraggio dei terremoti<br />
nel Mar Mediterraneo,<br />
del livello del mare e di allerta<br />
tsunami.<br />
Il libro, interamente curato<br />
nei contenuti e nella grafica<br />
dall’INGV, rientra nella nuova<br />
attività dell’Istituto come editore<br />
di opere divulgative.<br />
Terremoti e Maremoti. Come<br />
conoscerli e ridurre i rischi è<br />
sfogliabile e anche scaricabile<br />
sul sito dell’INGV nelle pagine<br />
Educational (INGV.it-><br />
Comunicazione e Divulgazione<br />
->Educational) e sul blog<br />
INGVterremoti.<br />
Nella sua versione cartacea verrà<br />
distribuito alle scuole nelle prossime<br />
occasioni di visita presso le<br />
sedi dell’Istituto. Inoltre, nei limiti<br />
delle copie disponibili, sarà<br />
distribuito al pubblico in occasione<br />
di eventi istituzionali.<br />
Venerdì 4 giugno <strong>2021</strong> il libro<br />
è stato presentato con un evento<br />
streaming sul canale YouTube<br />
INGV Eventi, in collaborazione<br />
con una scuola di Roma.<br />
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©2020 <strong>GEOmedia</strong> Hexagon AB n°2-<strong>2021</strong> and/or its subsidiaries 41<br />
and affiliates. All rights reserved.
AUGMENTED REALITY<br />
INDUSTRY 4.0 E TECNOLOGIE<br />
VISUALI INTERATTIVE<br />
XR 2020:<br />
News & Events<br />
a cura di<br />
Tiziana Primavera<br />
Innovative Tech<br />
Evangelist - AR/VR<br />
senior expert<br />
In questo contesto economico di<br />
Industry 4.0 post-Covid assistiamo<br />
ad un particolare fermento che<br />
Coinvolgerà togli secondo accento’<br />
ineluttabilmente l’adozione delle tecnologie<br />
di nuova generazione, certamente<br />
mature dal punto di vista della<br />
strumentazione, Hardware, software<br />
e dei workflow operativi. Sicurezza,<br />
Efficienza e Produttività costituiscono<br />
i parametri evolutivi principalmente<br />
interessati dai processi di rinnovamento<br />
effettuati con tecnologie XR.<br />
Ma soffermiamoci e riflettiamo<br />
su come, nello specifico, le tecnologie<br />
afferenti alla cosiddetta<br />
Extended Reality, potranno influire<br />
ed in qualche misura riconfigurare<br />
profondamente gli<br />
scenari dei luoghi di lavoro, i<br />
protocolli operativi/esecutivi o i<br />
processi propedeutici di formazione<br />
in ambito entreprise.<br />
Disconnessione – Ripetitività -<br />
Laboriosità da intendersi quale<br />
hard-working - tempi lunghi di<br />
apprendimento, momenti di<br />
formazione ed esercizio - affiancamento<br />
per acquisire skills<br />
capacità operative, hanno caratterizzato<br />
certamente il mondo<br />
lavorativo, gli scenari di molte<br />
imprese e settori esecutivi sino<br />
ad oggi.<br />
Ma tali caratteristiche sembrano<br />
essere in gran parte desuete,<br />
appartengono a paradigmi di<br />
gestione d’impresa non più particolarmente<br />
concorrenziali: siamo<br />
realmente giunti alle soglie<br />
di declinazione di nuovi processi,<br />
cosa sta accadendo esattamente?<br />
L’avvento del 5G, fattore cardine<br />
per la trasmissibilità non solo di<br />
dati, ma anche di erogazione di<br />
servizi, renderà i contesti operativi<br />
dei settori produttivi altamente<br />
connessi, aumentandone<br />
considerevolmente l’efficienza,<br />
ma non solo.<br />
Le operazioni da svolgere, eseguire,<br />
potranno essere meglio<br />
definite, più determinate e certe,<br />
accuratamente descritte, gli<br />
operatori verranno in qualche<br />
misura potenziati nello svolgimento<br />
delle proprie mansioni,<br />
affiancati da tecnologie in grado<br />
di garantire un superamento<br />
sensoriale, un vero e proprio<br />
processo di “empowering della<br />
forza lavoro” e da non trascurare,<br />
anche l’efficientamento della potenzialità<br />
di fruizione dei processi<br />
di conoscenza e/o formazione<br />
certamente sempre necessari.<br />
Volendo sintetizzare questa rapida<br />
analisi degli scenari, una triade<br />
di valori caratterizzerà i nuovi<br />
processi, grazie alle tecnologie<br />
XR (Augmented Reality/Virtual<br />
Reality) di nuova generazione,<br />
traducibili nell’ incremento della<br />
Sicurezza, dell’Efficienza e pertanto<br />
conseguentemente, della<br />
Produttività.<br />
Il lavoro, divenuto così ‘altamente’<br />
collaborativo, sarà sempre più<br />
una matrice cardine, sulla quale<br />
ridefinire tutti i processi.<br />
Ma non credo si possa ignorare la<br />
reale conseguenza di un fenomeno<br />
così rilevante, se considerato<br />
non soltanto dal punto di vista<br />
inerente ai contesti puramente<br />
produttivi, ma anche relativamente<br />
a ciò che esso induce, ovvero<br />
al rinnovamento potenziale<br />
di natura socioculturale, ad esso<br />
intrinsecamente connesso.<br />
Come è noto infatti: “if you<br />
change the way a person work, you<br />
can change their entire life”.<br />
42 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
AUGMENTED REALITY<br />
Opportuno sottolineare che il<br />
fine unico e prevalente della<br />
tecnologia dell’Augmented e<br />
della Mixed Reality, è quello di<br />
fornire un’esperienza percettiva<br />
dei contesti d’uso, quanto più<br />
esaustiva ed aggiungerei più<br />
funzionale possibile.<br />
La finalità è fondamentalmente<br />
quella di accelerare ogni<br />
processo decisionale, o rendere<br />
certa ed accurata qualsivoglia<br />
operazione esecutiva.<br />
D’altronde lo stesso termine di<br />
“Augmented Reality” fu coniato<br />
molti anni fa per un’applicazione<br />
dedicata ad agevolare<br />
la realizzazione dei cablaggi di<br />
Boing 747, nel lontano 1990,<br />
applicazione scaturita dall’esigenza<br />
di una consegna considerevole<br />
in tempi ridotti.<br />
Già dagli anni ‘80 il colosso aeronautico<br />
statunitense conduceva<br />
ricerche per la risoluzione<br />
pratica dell’impiego di complessi<br />
diagrammi di cablaggio<br />
e schemi elettrici cartacei degli<br />
aerei, che i tecnici e gli operai<br />
erano costretti a consultare durante<br />
il loro lavoro, portandoli<br />
con sé e potendoli però consultare<br />
con estrema difficoltà,<br />
soprattutto per via degli spazi<br />
lavorativi in cui erano tenuti<br />
ad intervenire, particolarmente<br />
angusti e stretti.<br />
I ricercatori Thomas Caudell e<br />
David Mizell pensarono di risolvere<br />
tali criticità e sostituire<br />
l’indispensabile documentazione<br />
cartacea con un wearable<br />
computer, in grado di proiettare<br />
i diagrammi di assemblaggio<br />
sulla scena dello spazio reale<br />
osservata.<br />
Il sistema era in grado di eseguire<br />
il tracciamento del punto<br />
di vista dell’operaio che indossava<br />
l’headset, “comprendere”<br />
cosa stesse osservando e provvedere<br />
all’invio automatico sul<br />
visore dello schema di montaggio<br />
appropriato.<br />
Il ricercatore Thomas Preston<br />
Caudell della Boeing ideò pertanto<br />
pionieristicamente il primo<br />
sistema HMD in ambito<br />
enterprise, che mostrava direttamente<br />
gli schemi di assemblaggio<br />
dei sistemi di cablaggio sulle<br />
parti interessate del velivolo, sostituendo<br />
con esso i meno pratici<br />
ed ingombranti elaborati grafici<br />
che descrivevano le necessarie<br />
procedure.<br />
La strategia adottata nel 1992,<br />
pur geniale, incontrava degli<br />
ostacoli oggettivi per un suo<br />
più ampio recepimento, seppur<br />
comprovatane l’efficacia.<br />
Ma nell’ultima decade degli anni<br />
Novanta, soltanto ostacoli tecnici<br />
legati alle batterie, dimensioni<br />
e vincoli di rete, ne impedirono<br />
allora una diffusione pervasiva.<br />
Attualmente l’evoluzione di<br />
quella felice e geniale intuizione<br />
definisce un approccio smart<br />
non soltanto per quanto concerne<br />
informazioni “statiche” definite<br />
in un database, ma grazie<br />
alla attuale possibilità di incorporare<br />
la sensoristica nei sistemi<br />
complessi AR, è altresì possibile<br />
trasmettere/visualizzare in modalità<br />
real-time, comodamente,<br />
dati istantaneamente rilevati onsite.<br />
Seppur innegabile il considerevole<br />
incremento di Efficienza /<br />
<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 43
AUGMENTED REALITY<br />
Produttività, evidenzierei anche<br />
il rilevante incremento possibile<br />
della “Sicurezza sul luogo del<br />
lavoro”.<br />
Si pensi infatti semplicisticamente<br />
alla possibilità di un operatore<br />
tecnico anche neofita, di<br />
individuare prontamente eventuali<br />
pericoli nel contesto in cui<br />
si accinge ad operare, grazie alla<br />
segnaletica e/o simboli di attenzione<br />
digitali sovraimposti direttamente<br />
alla scena osservata.<br />
Le tecnologie XR sono pertanto<br />
oramai considerabili come un<br />
considerevole ausilio alle procedure<br />
operative, ma anche nel<br />
supporto alla diagnostica, nel<br />
supporto alla manutenzione,<br />
con assistenza remota o nella formazione<br />
/o training on the job.<br />
Capitolo a parte meriterebbe infine<br />
l’integrazione delle ultime<br />
potenzialità offerte dall’intelligenza<br />
artificiale nei sistemi XR.<br />
Si prevedono applicazioni sempre<br />
più sofisticate nel settore ed<br />
una crescita esponenziale sino al<br />
2025, che ha avuto il suo incipit<br />
già nel 2018.<br />
Certamente l’integrazione di architetture<br />
informatiche di A.I. al<br />
mix AR/VR aumenta considerevolmente<br />
la produttività, guidando<br />
il personale attraverso le<br />
attività in modo ottimale.<br />
L’iniezione nel sociale di tecnologie<br />
così fortemente impattanti<br />
nella daily life, necessitano<br />
di visioni olistiche dei processi,<br />
competenze specifiche per il loro<br />
controllo al fine di perseguire e<br />
raggiungere le più adatte e corrette<br />
finalità, in ottica custom<br />
taylor nei diversi contesti e specificità<br />
esigenziali.<br />
Sicuramente stiamo vivendo<br />
un’epoca particolarmente tumultuosa,<br />
di grandi processi di<br />
rinnovamento, è pertanto doveroso<br />
approcciare queste nuove<br />
tecnologie con consapevolezza e<br />
soprattutto preparazione tecnica<br />
per innescare circoli virtuosi, destinati<br />
a delineare un reale progresso<br />
di natura sociale nel suo<br />
complesso.<br />
I rischi sono quelli connessi all’adozione<br />
impropria dei sistemi.<br />
Non dimentichiamo che le declinazioni<br />
di ciascuna tecnologia,<br />
seppur estremamente sofisticata,<br />
sono sempre affidate all’uomo.<br />
PAROLE CHIAVE<br />
Augmented reality; virtual reality;<br />
industry 4.0; tecnologie visuali<br />
interattive<br />
ABSTRACT<br />
In this economic context of Industry<br />
4.0 post-Covid we are witnessing a<br />
particular ferment that will inevitably<br />
involve the adoption of new generation<br />
technologies, certainly mature<br />
from the point of view of instrumentation,<br />
hardware, software and operational<br />
workflows. Safety, Efficiency<br />
and Productivity are the evolutionary<br />
parameters mainly affected by the<br />
renewal processes carried out with XR<br />
technologies.<br />
AUTORE<br />
Tiziana Primavera<br />
tiziana.primavera@unier.it<br />
AR Advisor, Ph.D.<br />
Speaker VR/AR Global Summit<br />
44 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>
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