Costruzioni n.751 giugno 2021

Attualità&Prodotti PRESIDENTE ANPAR Intervista al numero uno dell'Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati Macchine&Demolizione UN KLEEMANN DA 400 T/H L'impresa NordBau ha scelto un impianto mobile per un'opera di compensazione BBT Riciclaggio&Demolizione POWERSCREEN PER L'EX BALLAST Ro.Tras di Parma ricicla e certifica circa 200 mila tonnellate di ex ballast ferroviario Attualità&Prodotti

PRESIDENTE ANPAR

Intervista al numero uno dell'Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati

Macchine&Demolizione

UN KLEEMANN DA 400 T/H

L'impresa NordBau ha scelto un impianto mobile per un'opera di compensazione BBT

Riciclaggio&Demolizione

POWERSCREEN PER L'EX BALLAST

Ro.Tras di Parma ricicla e certifica circa 200 mila tonnellate di ex ballast ferroviario

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14.07.2021 Views

Attualità&Prodotti Associazioni IN ITALIA si producono, ogni anno, circa 70 milioni di tonnellate di rifiuti inerti e il tasso di recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione è dell’81%. giunto degli obiettivi di performance molto importanti. L'anno scorso gli impianti di riciclaggio dell'area romana hanno raccolto più di 1 milione e 200 mila tonnellate di rifiuti inerti. Il tema vero è che poi da parte del Governo e della pubblica amministrazione non vengono fatte tutte le azioni necessarie per creare il mercato che favorisca l'uso di questi prodotti di recupero. E, quindi, lei cosa si auspica? Mi auspico, innanzitutto, che venga velocemente pubblicato il decreto End of Waste sui rifiuti. Il sogno è quello che possa essere ispirato a criteri moderni. A partire dall'uso dei prodotti sino all'analisi dell'impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo. Mi auspico, altresì, che venga velocemente pubblicato un decreto CAM strade e infrastrutture, perché – come le dicevo – la maggior parte del materiale riciclato è destinato alle costruzioni infrastrutturali. In subordine a questi due decreti, che noi aspettiamo da tempo, mi auguro che si vinca una diffidenza, figlia dell'ignoranza tecnica, riguardo all'uso degli aggregati riciclati e degli aggregati artificiali. Due norme del Governo, del ministero dell'Ambiente, che stabiliscano i criteri per l'End of Waste e che dicano come devono essere fatte le strade e le infrastrutture, equiparando gli aggregati riciclati ai naturali, darebbero una forte spinta. lizzi e idonei, secondo le normative tecniche, per tutto il mondo del calcestruzzo e delle costruzioni. Da cosa è data l’uniformità qualitativa tra i prodotti derivanti dal riciclo? L'uniformità è data dalla conformità alle norme di marcatura CE, che indicano quali sono i parametri di cui dobbiamo dichiarare i quantitativi nelle nostre certificazioni e nelle nostre dichiarazioni di prestazioni. La qualità è data, in sostanza, dalla possibilità di rispondere alle normative di utilizzo. Ad esempio, se parliamo di strade (norma norma UNI 11531-1 sulle opere civili delle infrastrutture), oltre ad avere la conformità alle norme di marcatura , dobbiamo avere l'idoneità all'uso per questi scopi. La cosa importante, a mio parere, è che deve essere chiaro che i prodotti devono essere marcati CE. Diversamente, non possono essere proposti al mercato. Naturalmente, marchierò CE il mio prodotto sulla base dell'uso che intendo farne, cioè modulandolo sull'utilizzatore finale. Com’è la situazione in Italia? Vorrei sgombrare il campo da una molesta idea: che in Italia non siamo bravi a riciclare rifiuti. Ho girato l'Europa, per motivi associativi, e non ho visto, dal punto di vista della capacità industriale, molte soluzioni migliori delle nostre, e questo vale sia per il recupero del riciclo dei rifiuti inerti sia per il recupero e il riciclo di altri rifiuti. L'Italia, che è una nazione storicamente priva di materie prime, ha sviluppato questa capacità di recuperare la materia dal rifiuto. Ha fatto di necessità virtù. Abbiamo tante piccole e medie aziende che si sono attrezzate e che, a mio parere, oggi costituiscono delle eccellenze e degli esempi a livello europeo per quanto riguarda la capacità del recupero dei rifiuti. Le faccio un esempio mutuato dalla mia personale esperienza. Vivo e lavoro a Roma. E, a Roma, ho un impianto di riciclaggio di rifiuti inerti. Periodicamente mi confronto con i miei colleghi, e le posso dire che Roma (parlo di Roma perché ci lavoro, ma il discorso vale per l’Italia intera) ha rag- La legislazione potrebbe favorire lo sviluppo di una cultura del recupero? Sicuramente sì. A seguire, le grandi stazioni appaltanti, come Autostrade, RFI, le autorità portuali, potrebbero iniziare, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, a redigere dei capitolati generali di appalto, che poi potrebbero diventare capitolati speciali d'appalto per le singole opere, che consentano l'uso di questi materiali. Le faccio un esempio: ormai circa vent'anni fa, in provincia di Pisa, sono stati costruiti dei tratti di superstrada con aggregati riciclati e con aggregati naturali, che sono costantemente tenuti sotto monitoraggio dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Uni - versità di Pisa: negli anni, e questo risultato è dimostrato da dati scientifici, le strade realizzate con aggregati riciclati miglioravano le proprie prestazioni, mentre quelle composte di aggregati naturali si deperivano. Le criticità e le prospettive, dal punto di vista di Anpar, per il settore del recupero degli inerti da demolizione? Una criticità importante – come dicevo – è quella che dipende da un mercato che ancora deve crescere sino ad assorbire tutti gli aggregati riciclati che vengono prodotti. Tutto ciò a vantaggio sia delle aziende (compresa la mia) sia del sistema. In Italia si producono 60 milioni di tonnellate di rifiuti inerti l'anno, per riuscisse a trasformarli in aggregati riciclati che possano essere impiegati principalmente in edilizia è indispensabile che il Governo e le amministrazioni pubbliche locali predispongano tutte le normative e tutti i controlli e tutti i capitolati, ecc. tali da favorire lo sviluppo di questo mercato. Noi abbiamo chiesto al Governo, in fase di redazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che per l'uso dei prodotti riciclati in generale (non solo degli inerti, perché io rappresento anche FISE UNICIRCULAR, l’Associazione delle Imprese dell’Economia Circolare) siano previsti – un po' come accede per i vari bonus di questo periodo o anche i progetti che seguono l'industria 4.0 – l'introduzione di agevolazioni fiscali sul modello del credito d'imposta. Spendo 10 euro per comperare aggregati riciclati per costruire quella strada: che questi 10 euro, in percentuale o totalmente, mi vengano riconosciuti. [22] giugno 2021 Costruzioni Costruzioni giugno 2021 [23]

Attualità&Prodotti<br />

Associazioni<br />

IN ITALIA si producono, ogni anno, circa 70 milioni<br />

di tonnellate di rifiuti inerti e il tasso di recupero<br />

dei rifiuti da costruzione e demolizione è dell’81%.<br />

giunto degli obiettivi di performance molto<br />

importanti. L'anno scorso gli impianti di<br />

riciclaggio dell'area romana hanno raccolto<br />

più di 1 milione e 200 mila tonnellate di<br />

rifiuti inerti. Il tema vero è che poi da parte<br />

del Governo e della pubblica amministrazione<br />

non vengono fatte tutte le azioni necessarie<br />

per creare il mercato che favorisca<br />

l'uso di questi prodotti di recupero.<br />

E, quindi, lei cosa si auspica?<br />

Mi auspico, innanzitutto, che venga velocemente<br />

pubblicato il decreto End of Waste<br />

sui rifiuti. Il sogno è quello che possa essere<br />

ispirato a criteri moderni. A partire dall'uso<br />

dei prodotti sino all'analisi dell'impatto sull'ambiente<br />

e sulla salute dell'uomo.<br />

Mi auspico, altresì, che venga velocemente<br />

pubblicato un decreto CAM strade e infrastrutture,<br />

perché – come le dicevo – la maggior<br />

parte del materiale riciclato è destinato<br />

alle costruzioni infrastrutturali. In subordine<br />

a questi due decreti, che noi aspettiamo da<br />

tempo, mi auguro che si vinca una diffidenza,<br />

figlia dell'ignoranza tecnica, riguardo all'uso<br />

degli aggregati riciclati e degli aggregati<br />

artificiali. Due norme del Governo, del<br />

ministero dell'Ambiente, che stabiliscano i<br />

criteri per l'End of Waste e che dicano come<br />

devono essere fatte le strade e le infrastrutture,<br />

equiparando gli aggregati riciclati<br />

ai naturali, darebbero una forte spinta.<br />

lizzi e idonei, secondo le normative tecniche, per tutto il<br />

mondo del calcestruzzo e delle costruzioni.<br />

Da cosa è data l’uniformità qualitativa tra i prodotti derivanti<br />

dal riciclo?<br />

L'uniformità è data dalla conformità alle norme di marcatura<br />

CE, che indicano quali sono i parametri di cui dobbiamo<br />

dichiarare i quantitativi nelle nostre certificazioni e nelle<br />

nostre dichiarazioni di prestazioni. La qualità è data, in<br />

sostanza, dalla possibilità di rispondere alle normative di<br />

utilizzo. Ad esempio, se parliamo di strade (norma norma<br />

UNI 11531-1 sulle opere civili delle infrastrutture), oltre<br />

ad avere la conformità alle norme di marcatura , dobbiamo<br />

avere l'idoneità all'uso per questi scopi. La cosa importante,<br />

a mio parere, è che deve essere chiaro che i prodotti<br />

devono essere marcati CE. Diversamente, non<br />

possono essere proposti al mercato. Naturalmente, marchierò<br />

CE il mio prodotto sulla base dell'uso che intendo<br />

farne, cioè modulandolo sull'utilizzatore finale.<br />

Com’è la situazione in Italia?<br />

Vorrei sgombrare il campo da una molesta idea: che in Italia<br />

non siamo bravi a riciclare rifiuti. Ho girato l'Europa, per motivi<br />

associativi, e non ho visto, dal punto di vista della capacità<br />

industriale, molte soluzioni migliori delle nostre, e<br />

questo vale sia per il recupero del riciclo dei rifiuti inerti sia<br />

per il recupero e il riciclo di altri rifiuti. L'Italia, che è una nazione<br />

storicamente priva di materie prime, ha sviluppato<br />

questa capacità di recuperare la materia dal rifiuto. Ha fatto<br />

di necessità virtù. Abbiamo tante piccole e medie aziende<br />

che si sono attrezzate e che, a mio parere, oggi costituiscono<br />

delle eccellenze e degli esempi a livello europeo<br />

per quanto riguarda la capacità del recupero dei rifiuti. Le<br />

faccio un esempio mutuato dalla mia personale esperienza.<br />

Vivo e lavoro a Roma. E, a Roma, ho un impianto di riciclaggio<br />

di rifiuti inerti. Periodicamente mi confronto con i<br />

miei colleghi, e le posso dire che Roma (parlo di Roma perché<br />

ci lavoro, ma il discorso vale per l’Italia intera) ha rag-<br />

La legislazione potrebbe favorire lo sviluppo<br />

di una cultura del recupero?<br />

Sicuramente sì. A seguire, le grandi stazioni<br />

appaltanti, come Autostrade, RFI, le<br />

autorità portuali, potrebbero iniziare, anche<br />

in collaborazione con le associazioni<br />

di categoria, a redigere dei capitolati generali di appalto,<br />

che poi potrebbero diventare capitolati speciali<br />

d'appalto per le singole opere, che consentano l'uso di<br />

questi materiali.<br />

Le faccio un esempio: ormai circa vent'anni fa, in provincia<br />

di Pisa, sono stati costruiti dei tratti di superstrada<br />

con aggregati riciclati e con aggregati naturali, che<br />

sono costantemente tenuti sotto monitoraggio dal<br />

Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Uni -<br />

versità di Pisa: negli anni, e questo risultato è dimostrato<br />

da dati scientifici, le strade realizzate con aggregati riciclati<br />

miglioravano le proprie prestazioni, mentre quelle<br />

composte di aggregati naturali si deperivano.<br />

Le criticità e le prospettive, dal punto di vista di Anpar, per<br />

il settore del recupero degli inerti da demolizione?<br />

Una criticità importante – come dicevo – è quella che dipende<br />

da un mercato che ancora deve crescere sino ad<br />

assorbire tutti gli aggregati riciclati che vengono prodotti.<br />

Tutto ciò a vantaggio sia delle aziende (compresa la mia)<br />

sia del sistema. In Italia si producono 60 milioni di tonnellate<br />

di rifiuti inerti l'anno, per riuscisse a trasformarli in<br />

aggregati riciclati che possano essere impiegati principalmente<br />

in edilizia è indispensabile che il Governo e le amministrazioni<br />

pubbliche locali predispongano tutte le normative<br />

e tutti i controlli e tutti i capitolati, ecc. tali da favorire<br />

lo sviluppo di questo mercato. Noi abbiamo chiesto al<br />

Governo, in fase di redazione del PNRR (Piano Nazionale<br />

di Ripresa e Resilienza), che per l'uso dei prodotti riciclati<br />

in generale (non solo degli inerti, perché io rappresento anche<br />

FISE UNICIRCULAR, l’Associazione delle Imprese<br />

dell’Economia Circolare) siano previsti – un po' come accede<br />

per i vari bonus di questo periodo o anche i progetti<br />

che seguono l'industria 4.0 – l'introduzione di agevolazioni<br />

fiscali sul modello del credito d'imposta. Spendo 10<br />

euro per comperare aggregati riciclati per costruire quella<br />

strada: che questi 10 euro, in percentuale o totalmente, mi<br />

vengano riconosciuti.<br />

[22] <strong>giugno</strong> <strong>2021</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2021</strong> [23]

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