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Intimo più mare n° 223 | Luglio 2021

La rivista leader del settore. Un indispensabile strumento di lavoro per i vostri acquisti e per individuare le tendenze più innovative e più commerciali del settore. Un panorama completo sulle collezioni di abbigliamento intimo, mare e calze per donna e uomo, degli stilisti e delle aziende. L’economia dei mercati. I trend che fanno moda. 4 edizioni all’anno: Gennaio, Marzo, Luglio, Settembre The leading trade magazine. An indispensable professional tool for purchase which helps you in recognizing the most innovative and commercial trends in the sector. Detailed information regarding intimate apparel, swimwear and hosiery collections for both women and men of designers and trade companies. Financial columns and the latest fashion trends. 4 issues per year: January, March, July, September

La rivista leader del settore. Un indispensabile strumento di lavoro per i vostri acquisti e per individuare le tendenze più innovative e più commerciali del settore.
Un panorama completo sulle collezioni di abbigliamento intimo, mare e calze per donna e uomo, degli stilisti e delle aziende. L’economia dei mercati. I trend che fanno moda.
4 edizioni all’anno: Gennaio, Marzo, Luglio, Settembre

The leading trade magazine. An indispensable professional tool for purchase which helps you in recognizing the most innovative and commercial trends in the sector. Detailed information regarding intimate apparel, swimwear and hosiery collections for both women and men of designers and trade companies. Financial columns and the latest fashion trends.
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focus<br />

DAVID<br />

nel 2020. Prima di tutto l’attenzione al made<br />

in Italy, come occasione per un contributo<br />

personale al rilancio della nostra economia<br />

(47%). Il 28% ha dichiarato che sarà <strong>più</strong> attento<br />

ai prodotti italiani anche perché la qualità dei<br />

prodotti italiani è la migliore (20%), la produzione<br />

italiana è una garanzia contro lo sfruttamento<br />

della manodopera (14%), i prodotti italiani sono<br />

<strong>più</strong> sicuri di quelli stranieri (13%), sono a km zero<br />

quindi costano meno (7%). Nuovi comportamenti<br />

poi si rafforzano, spinti da motivazioni di<br />

sostenibilità, risparmio e moda. Il 20% compra<br />

prodotti di seconda mano, il 28% rivende e il 5%<br />

affitta capi di abbigliamento.<br />

“Sostenibilità, second hand e made in Italy<br />

sono alcuni dei nuovi trend e valori che si sono<br />

consolidati nella mente e nel cuore degli italiani<br />

nel <strong>2021</strong> – conclude Alessandra Mengoli - Con<br />

questi le aziende dovranno confrontarsi per<br />

poter rispondere al meglio alle attese future dei<br />

clienti”.<br />

SI TORNAA FARE<br />

SHOPPING<br />

Marzo <strong>2021</strong> ha visto esplodere il traffico nei<br />

negozi fashion, per via della chiusura di questi<br />

durante il lockdown nel 2020, pur rimanendo<br />

sotto del 50% rispetto ai flussi del 2019. La<br />

settimana del 17-23 maggio <strong>2021</strong> è la prima<br />

realmente confrontabile con la riapertura del<br />

2020 (18-24 maggio) e il risultato è sorprendente.<br />

Il traffico nei negozi fisici fashion segna + 90%<br />

rispetto allo stesso periodo del 2020, un trend<br />

molto incoraggiante secondo il Fashion Retail<br />

Panel di Sita Ricerca, che coinvolge circa 2000<br />

punti vendita di retailer fashion in Italia e che<br />

VERDISSIMA<br />

osserva settimanalmente consumi e flussi. In<br />

questa settimana i flussi sono solo al – 16%<br />

rispetto al 2019, dati che non si vedevano da<br />

settembre 2020. La voglia di normalità spinge gli<br />

italiani nei negozi anche grazie alla riapertura dei<br />

centri commerciali e dei Fashion Outlet. Molto<br />

diverso il comportamento di oggi rispetto alla<br />

riapertura del 2020 dove l’approccio era stato<br />

molto tiepido e prudente (- 58%). Gli italiani<br />

già abituati da qualche settimana a tornare<br />

in negozio, grazie alla riapertura dei centri<br />

commerciali e dei Fashion Outlet nel weekend, e<br />

con meno paura rispetto alla riapertura del 2020,<br />

riescono a far decollare anche il sell-out, oltre i<br />

livelli del 2019 (+ 10% rispetto al 2019).<br />

UNO SGUARDO SUL<br />

FUTURO<br />

Dall’analisi presentata da Fabio Savelli pare<br />

proprio che dovremo aspettare il 2023<br />

per tornare ai livelli del 2019. Le condizioni<br />

indispensabili sono la stabilità del governo, la<br />

riapertura definitiva dei negozi, l’assenza di una<br />

recrudescenza dell’epidemia entro fine anno. Da<br />

<strong>più</strong> parti si sente anche la voce di un possibile<br />

aumento dei prezzi, a causa dell’inflazione e dei<br />

costi delle materie prime.<br />

“Se facciamo un confronto con il 2019, nel <strong>2021</strong><br />

avremo ancora un calo in valore dell’8,7% -<br />

conclude Savelli - Ma già nel 2022 si recupererà<br />

con un calo dello 0,4% in valore rispetto al 2019,<br />

sempre ammesso che non cambino le condizioni<br />

già enunciate prima. A fronte di queste recenti<br />

stime, per quanto riguarda i consumi generali<br />

delle famiglie, si prevedono aumenti nei prossimi<br />

due anni, visto che nel 2020 sono diminuiti”.

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