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UNGHERIA2014_ITL Group-Investire in Ungheria

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Ungheria 2014

Guida agli investimenti



Ungheria 2014

Guida agli investimenti

Alessandro Farina

ITL Group




Chiuso in redazione il 1 marzo 2014

© CONTENUTI E TESTI

ALESSANDRO FARINA

CLAUDIA LEPORATTI

© CREDITI FOTOGRAFICI

ITL, Shutterstock

PROGETTAZIONE GRAFICA

MÍRA JUDIT SZÁNTÓ

STAMPA

KESKENY ÉS TÁRSAI 2001 KFT.

EDITORE RESPONSABILE

ALESSANDRO FARINA

ITL Group

2014, BUDAPEST

ISSN 2064-5767

“Ungheria 2014 – Guida agli investimenti” è un prodotto BeyondZeroCO2.

ITL Group è stata la prima azienda in Ungheria a ricevere il titolo di BeyondZeroCO2

per l’impegno nella protezione dell’ambiente e l’adozione di una politica

interna volta a neutralizzare le proprie emissioni di CO2.

Informazioni: www.carbonsolutions.cc


Prefazione

“Ungheria 2014”, si propone non solo come una guida agli investimenti

e alla normativa societaria ungherese, ma anche come lo strumento

per comprendere il Paese e le sue risorse, mettendo in luce

il potenziale che lo ha reso vincente negli anni, nell’attrarre importanti

investimenti nei più svariati settori industriali e commerciali ed

i particolari vantaggi che offre rispetto ad altre nazioni europee.

Quando un imprenditore si avvicina all’Ungheria, solitamente inizia

a valutarne le condizioni fiscali – trovandovi una tassazione più

contenuta – e il costo del lavoro – senz’altro ancora competitivo in

confronto a quello di altre aree. Condizioni senza dubbio importanti,

ma che trascurano numerosi aspetti che ci proponiamo di illustrarli

in questo volume, facendo tesoro della nostra ventennale e consolidata

esperienza imprenditoriale in Ungheria.

Siamo infatti convinti che un approccio efficace e redditizio implichi

la conoscenza approfondita del territorio e quindi riteniamo interessante

e stimolante analizzare anche gli ingenti investimenti italiani

presenti, evidenziando i settori prioritari, il fatturato ed il numero degli

addetti in ogni singola contea.

Con “Ungheria 2014” intendiamo mettere a Vostra disposizione uno

scritto pratico e di facile consultazione: al suo interno troverete tutta

la professionalità e la passione con cui quotidianamente ci dedichiamo

al nostro lavoro.

Lo lasciamo alla Vostra libera lettura.

Alessandro Farina

Amministratore Unico


Indice

Benvenuto delle istituzioni

1. Perché investire in Ungheria

2. Tra natura & arte,

un incontro di culture

2.1 Panoramica del Paese

2.1.1 Clima e popolazione

2.1.2 Budapest

2.1.3 Sport a Budapest

2.2 Capire l’Ungheria: cenni storici e linguistici

2.3 Il vantaggio competitivo della posizione strategica

2.4 La forza lavoro

3. Quadro Politico

3.1 Forma di governo e sistema elettorale

3.2 Dal 1989 al 2010

3.3 Dal 2010 alle elezioni del 2014

4. Il contesto economico

& i suoi vantaggi

4.1 Economia in numeri

4.2 Economia in settori

4.3 Gli organismi internazionali e la Borsa di Budapest

4.4 Incentivi e programma di sussidi

12

18

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24

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5. Fare impresa in Ungheria

5.1 Forme societarie

5.2 Adempimenti societari

5.3. Tassazione delle società di capitali

5.3.1. Altre imposte

5.3.2. L’Imposta sul Valore Aggiunto

5.3.3. L’imposta sul reddito d’impresa nei regimi agevolati

5.4 La tassazione della persona fisica

5.5 La regolamentazione del rapporto di lavoro

5.6 Altre considerazioni importanti

6. L’Italia in Ungheria:

flussi commerciali & investimenti

6.1 L’interscambio e la bilancia commerciale

6.2 Gli investimenti italiani in Ungheria

7. Macroregioni & contee

Ungheria Centrale

Transdanubio Occidentale

Transdanubio Centrale

Transdanubio Mer idionale

Ungheria Settentrionale

Grande Pianura Settentrionale

Grande Pianura Meridionale

CONCLUSIONI & RINGR AZIAMENTI

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100

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182

9




Ambasciata d’Italia

in Ungheria

Per l’imprenditore italiano orientato all’internazionalizzazione l’Ungheria offre

prospettive interessanti.

Nonostante la ripresa sia ancora lenta, non va sottostimato il contributo al rilancio

dell’economia di entrambi i Paesi che può venire non soltanto dall’incentivazione

degli scambi, ma anche dalle opportunità di investimento in settori in espansione

dell’economia magiara che possono beneficiare dell’esperienza, del know-how

e delle tecnologie di punta proprie delle aziende italiane.

In quest’ottica, la ricerca proposta dalla società ITL Group costituisce uno strumento

di lavoro di evidente utilità: sia per l’approfondimento delle condizioni in cui è possibile

operare nel Paese, che per l’indicazione delle aree di maggiore interesse. In un

contesto globale fortemente competitivo, la conoscenza dei mercati di destinazione di

prodotti e servizi è la prima condizione per fare scelte avvisate e di successo. E questa

indagine risponde egregiamente a tale esigenza primaria.

Allo stesso modo, l’ampia ricognizione delle società italiane presenti in Ungheria

contenuta nel volume dell’ITL Group, propone un panorama pressoché completo

delle realtà produttive radicate nel Paese che può ispirare tante forme di collaborazione

e sinergie diverse.

Con la speranza che questo studio possa aiutare chi deve assumere decisioni d’affari

strategiche, in una fase in cui incoraggiare l’iniziativa è tanto importante quanto

ridurre i rischi, mi auguro che l’Italia possa restare uno dei principali partner economico-commerciali

dell’Ungheria, nella comune casa europea, com’è nel destino di

due nazioni amiche che tanta strada hanno percorso insieme nella storia.

Maria Assunta Accili

Ambasciatore d’Italia in Ungheria

12


Ambasciata di

Ungheria a Roma

Gentile Lettore,

sono lieto di introdurre la presente guida, che rappresenta un importantissimo contributo

per lo sviluppo delle attività commerciali tra l’Italia e l’Ungheria. Con la crescente

dinamica di investimenti esteri e particolarmente italiani nel nostro paese, credo

che la redazione di un compendio del genere, che punta ad offrire un quadro integrale

sulle possibilità e le realtà economiche dell’Ungheria – in lingua italiana –, sia un’iniziativa

necessaria e importante.

Come evidenziato anche dall’ampia presenza di investitori italiani in Ungheria,

l’economia ungherese è stabile e in fase di crescita graduale. Nell’ultimo trimestre

del 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,7% rispetto allo stesso trimestre

del 2012, e nel 2013 la crescita è stata dell’1,1%. La posizione geostrategica dell’Ungheria

tra l’Occidente e il Levante, tra il Baltico e la Scandinavia da una parte,

i Balcani e il Mediterraneo dall’altra, l’infrastruttura moderna in continuo sviluppo,

nonché l’alta qualifica della forza lavoro, creano un clima di investimento attrattivo

e unico nell’Unione europea.

Negli ultimi anni il Governo ungherese ha puntato con fermezza a ridurre le barriere

burocratiche, al fine di rendere possibile lo sfruttamento delle condizioni strutturali

appropriate per gli investitori esteri, aprendo ai nuovi mercati asiatici e sudamericani,

e allo stesso tempo incoraggiando lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali

anche con i partner intracomunitari – tra loro l’Italia, il quinto maggior partner

commerciale dell’Ungheria.

Il commercio italo-ungherese è diventato un importante motore della crescita ungherese,

dando un rilievo di primo piano all’attività degli imprenditori italiani in

settori come la produzione agricola, l’industria energetica, elettronica, tessile, la

manifattura e le costruzioni.

Nella speranza che questo utilissimo volume possa riscuotere il riscontro meritato,

colgo l’occasione per manifestare il pieno sostegno della nostra Ambasciata allo scopo

di realizzare questo lavoro importante.

János Balla

Ambasciatore d’Ungheria in Italia

13


ICE

Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione

delle imprese italiane – Ufficio di Budapest

La pubblicazione di “Ungheria 2014“ rappresenta una valida testimonianza della

ricchezza e della vivacità dei rapporti economici e commerciali tra l’Italia e l’Ungheria

e consente di avere una visione chiara e puntuale dei risultati raggiunti fino

ad ora dalla nostra imprenditoria.

L’Italia ha un ruolo di primo piano tra i principali Paesi esportatori in Ungheria,

confermando anche in questo caso quei punti di forza che ne fanno il secondo

Paese manifatturiero europeo, e l’Ungheria può rappresentare, in una prospettiva

di medio e lungo termine, un Paese interessante per le nostre aziende sia da un

punto di vista strettamente commerciale sia in una più ampia ottica di collaborazione

industriale.

La premessa fondamentale ed irrinunciabile di un approccio efficace, che rifugga da

improvvisazioni, è un’informazione approfondita sul Paese, per poterne cogliere le

peculiarità e per attuare le proprie strategie coerentemente al quadro di riferimento.

Questa è l’unica strada che, basandosi sull’esperienza quotidiana delle imprese,

possa consentire di ottenere risultati duraturi. Ed è fondamentale in modo particolare

per le numerose piccole e medie imprese che tentano la strada dell’internazionalizzazione

partendo dai Paesi vicini che fanno parte dell’Unione Europea.

Credo quindi che questa guida possa essere uno strumento utile per richiamare

la giusta attenzione sull’Ungheria e per aiutare le aziende ad affrontare questo mercato

con un’impostazione basata sulla conoscenza delle problematiche e delle opportunità

che il Paese presenta.

Enrico Barbieri

Direttore Ufficio Budapest

14


Camera di Commercio Italiana

per l’Ungheria

“Ungheria 2014” è un nuovo e interessante strumento a disposizione

degli investitori che si affacciano all’Ungheria, cui offre informazioni

di prima utilità e di approfondimento, in una cornice di

qualità indiscutibilmente elevata per una facile e piacevole lettura.

In primo luogo, mi sta a cuore sottolinearlo, “Ungheria 2014” fornisce

per la prima volta un’analisi strutturata della presenza delle aziende

italiane nel Paese.

Una presenza che l’analisi conferma di grande rilievo e importanza

in termini quantitativi e qualitativi. Nel testo si rilevano circa 2.400

aziende, di cui circa 1.400 dichiarano dipendenti per un totale di

oltre 25.000 addetti, in settori estremamente diversificati quali

energia, finanza, agricoltura, commercio, turismo, immobiliare, logistica,

servizi. Numeri importanti e poco noti, che ci consentono

di competere alla pari con insediamenti industriali provenienti da

altre nazioni europee.

Tutto ciò è certamente un segnale dell’interesse che gli imprenditori

italiani hanno nutrito negli anni per l’Ungheria e quindi una prova

evidente che il Paese presenta dei vantaggi oggettivi come target di

futuri investimenti.

Tali numeri sono però anche uno stimolo a diffondere in modo più

efficace quanto sia rilevante la presenza italiana in Ungheria in termini

di occupazione e investimenti: un potenziale volano per la crescita,

anche se spesso, per la natura e la struttura stessa delle aziende italiane

all’origine, la presenza è frammentata a in piccole realtà.

La conferma della grande presenza di aziende italiane è infine uno stimolo

per tutti noi a fare sistema in modo più compatto e a creare un

numero sempre maggiore di opportunità di cooperazione.

L’investimento di ricerca di ITL Group è da considerarsi pertanto

assolutamente apprezzabile così come lo è la decisione di condividere

tali informazioni con tutti noi.

Fabrizio Centrone

Presidente

Il Consiglio Direttivo della Camera di Commercio Italiana in Ungheria

Da sinistra: Giuseppe Monsone (Finmeccanica Group), Graziano Menossi (Il Tiglio Hungária),

Fabrizio Centrone (CIB Bank), Ferruccio Dusci (Flame Spray Hungary), Enrico Cella (Edison

Trading), Francesco Fanciulli (Prysmian MKM), Tiziano Giraudo (Ferrero)

15


Istituto Italiano di

Cultura di Budapest

La mondializzazione e l’interdipendenza dei mercati rendono evidente che se la cultura

ha bisogno dell’economia per svilupparsi, anche l’economia ha bisogno della cultura

per consolidare le azioni intraprese.

La valorizzazione all’estero del nostro patrimonio artistico e letterario, della nostra

creatività e delle nostre realizzazioni scientifiche e tecnologiche contribuisce a dare

un’immagine positiva e moderna dell’Italia e delle sue potenzialità, offrendo un valido

ed insostituibile sostegno ad una migliore affermazione anche della sua economia.

La presenza a Budapest di un Istituto Italiano di Cultura dalle solide tradizioni, con

sede in un palazzo storico caro agli Ungheresi perché già sede del loro primo Parlamento,

frequentato ed apprezzato, attento alla presentazione dell’Italia di oggi con

le sue eccellenze proiettate nel futuro, serve a dare dell’Italia un’immagine sempre

più dinamica, a valorizzare le tradizionali relazioni di amicizia tra i due popoli rafforzandole

ulteriormente.

Se la cultura è certamente uno strumento privilegiato per sostenere anche l’azione

economica, non meno importante è il contenuto di questo prezioso libro che offre

agli imprenditori che guardano con interesse all’Ungheria una serie di indicazioni

pratiche, dettagliati elementi di informazione, consigli indispensabili per avvicinarsi

a questo Paese e per meglio comprenderne la realtà economica, sociale e culturale.

Gina Giannotti

Direttore, Coordinatore d’Area

16


NOTA

La presente guida è redatta da ITL Group a scopo puramente illustrativo delle

caratteristiche dell’Ungheria e delle sue risorse economiche. Le informazioni

e i dati contenuti in “Ungheria 2014” sono ricavati da fonti ufficiali o interne di ITL

Group e sono da intendersi come conoscenze di base sul Paese che non escludono

un approfondimento mirato e individuale. ITL Group non si assume responsabilità

dirette per l’esattezza delle informazioni e per il loro uso da parte di terzi.

Per maggiori informazioni e per segnalazioni contattare: marketing@itlgroup.hu.

ITL Group Kft

H – 1056 Budapest, Váci utca 81.

www.itlgroup.hu

Tel: (+36 1) 269 5679

Fax: (+36 1) 269 5625

Magazine: www.economia.hu


1

Perché

investire

in Ungheria



1

Perché investire in Ungheria

La scelta di espandere o avviare un’attività in Ungheria può basarsi in parte sulle sue

favorevoli condizioni economiche e fiscali, ma, soprattutto, consente di adottare

una strategia vincente per aumentare la propria competitività.

Passiamo in rassegna i principali vantaggi nell’aprire una stabile organizzazione

in questo Paese:

• LA POSIZIONE GEOGR AFICA STR ATEGICA

per poter raggiungere direttamente gran parte del mercato

europeo ed i suoi consumatori;

• INFR ASTRUTTURE R AMIFICATE

e in continuo sviluppo che assicurano al Paese collegamenti

veloci con l’area del Centro Est Europa;

• L’ESISTENZA DI OLTRE 200 PARCHI

INDUSTRIALI

dotati di strutture moderne ed efficienti;

• UNA FORZA LAVORO ALTAMENTE

QUALIFICATA

a un costo tra i più contenuti a livello europeo;

• UN REGIME FISCALE COMPETITIVO

e una burocrazia orientata a snellire le attività

aziendali per rendere l‘amministrazione

societaria il più agevole possibile;

• UN SISTEMA DI SUSSIDI

sia a livello europeo che nazionale premianti le scelte

di investimento che portano nuovi posti di lavoro nel

Paese e in particolare nelle zone meno sviluppate;

• ATTENZIONE COSTANTE VERSO

LE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO

che si traduce in incentivi fiscali e in finanziamento

di progetti di ricerca.

20


LA SOMMA DI QUESTI E ALTRI FATTORI

CONTINGENTI, DIVERSI PER OGNI

SOGGETTO, COSTITUISCE IL GIUSTO

PRESUPPOSTO PER UNA CRESCITA

SOSTENIBILE FONDATA SU UN

SANO VANTAGGIO COMPETITIVO.

21


2

Il Ponte delle Catene con il Danubio

Budapest


Ungheria

Tra natura e arte,

un incontro di culture


2.1

Panoramica

del Paese

GRUPPI ETNICI

96,9

%

2

%

0,6 0,5

% %

MAGIARI ROM TEDESCHI ALTRI

RELIGIONE

54,5

%

18,9

%

14,5

%

12,1

CATTOLICI PROTESTANTI ATEI ALTRI

%

24


Nome Paese

Forma di governo

Lingua

Capitale

Superficie

Popolazione

Densità

Forma di governo

Presidente

Primo ministro

UNGHERIA

REPUBBLICA

UNGHERESE

Budapest, 1.740.041 ab. (2012)

93.024 km 2

9.957.731 (2012)

107 ab. / km 2

REPUBBLICA

János Áder (FIDESZ) dal 10 maggio 2012

Viktor Orbán (FIDESZ), dal 29 maggio 2010

DATI SOCIO-ECONOMICI

Unità monetaria

Indice di sviluppo umano

Numero di società registrate

PIL nazionale

PIL pro capite

Disoccupazione

Salario medio lordo

Salario medio netto

fiorino ungherese

0,831 (37° posto)

1.806.062

27.635.435.000 (in 1.000 HUF)

2.771.000 HUF

10,9 %

221.015 HUF

144.940 HUF

MEMBRO DI

Consiglio d’Europa EBRD NATO OCSE ONU OSCE UE WTO

25


2.1

Collocata nel bacino dei Carpazi e attraversata dal secondo maggior

fiume d’Europa, il Danubio, l’Ungheria è un Paese di piccole

dimensioni, ma dalla bellezza sorprendente. Si estende per circa

93.000 chilometri quadrati e confina a Nord con la Slovacchia, ad

Est con Ucraina e Romania, a Sud con Serbia, Croazia e Slovenia,

ad Ovest, infine, con l’Austria. II suo territorio è in buona parte pianeggiante,

con rilievi solo nella parte settentrionale e di altezza limitata:

la vetta più alta è il monte Kékes con i suoi 1.014 metri. L’acqua

è una delle principali ricchezze del Paese che, oltre ai fiumi Danubio,

Tibisco e Drava, navigabili per il trasporto di merci e persone,

include il maggior lago della regione, il Balaton, altri bacini minori

e numerose fonti artesiane e termali dalla qualità eccellente. Chiamato

dalla popolazione locale “mare ungherese”, il Balaton è la scelta estiva

preferita per la villeggiatura. Altre potenti attrattive turistiche sono

le località termali, su tutte Hévíz che, a soli 6 km dal Balaton, rappresenta

il maggior lago termale naturale al mondo, ampio 4,4 ettari.

MAPPA POLITICA UNGHERIA

A

SLO

HR

SK

HU

RO

UA

SRB


27


28


SITI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO

Tra le numerose altre località da visitare spiccano alcuni siti

facenti parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità:

• Tokaj-Hegyalja: regione vinicola di importanza storica ed

economica, con i suoi oltre 5.000 ettari di vigneti

• Pécs: il cimitero paleocristiano

• Hollókő: villaggio etnografico e dintorni

• Grotte dell’Aggtelek: all’interno dell’omonimo parco nazionale

si trova la più grande grotta di stalattiti d’Europa

• Hortobágy: parco nazionale e più vasta prateria rimasta in Europa

centrale (oltre 800 chilometri quadrati)

• Pannonhalma: l’antica abbazia è il secondo monastero al mondo

per superficie, fondato nel 996

• Lago di Neusedl (in ungherese Fertő tó): bacino endoreico

(senza emissari) condiviso con l’Austria, dalla straordinaria

ricchezza faunistica e floreale.

Grotte dell’Aggtelek

la più grande grotta di stalattiti d’Europa

29


2.1.1

Clima &

popolazione

L’Ungheria ha un clima continentale-temperato, influenzato

dalle correnti atlantiche ad Ovest, dal clima Mediterraneo a Sud

e da quello continentale a Est. Gli inverni sono tendenzialmente

freddi e spesso nevosi, mentre le estati sono calde, con massime

fino ai 35 gradi. Data la sua limitata estensione, le variazioni di

temperatura non sono ampie tra una zona e l’altra del Paese, ma

al centro e in particolare a Budapest gli inverni sono in genere

molto più miti e soleggiati che nelle zone della Grande Pianura

e del Nord Est, mentre le estati possono anche essere torride.

Viadotto di Kőröshegy

tra Zamárdi–Szárszó

(costa meridionale del Balaton)

30


La popolazione ungherese si attesta poco al di sotto dei 10

milioni di abitanti (9.957.731 di persone secondo le stime 2012)

e vive per il 20% tra Budapest e la sua area metropolitana. Nella

capitale si concentrano infatti le attività della maggior parte dei

settori: educazione, pubblica amministrazione, affari, trasporti

e infrastrutture, senza dimenticare cultura e tempo libero. Il resto

della popolazione vive per la maggior parte in agglomerati medi

e grandi, anche per l’effetto della migrazione verso le aree urbane

da parte dei residenti nei piccoli insediamenti, dove le attività

economiche sono molto ridotte. Il gruppo etnico più vasto

è quello magiaro, seguito dalle minoranze dei Paesi confinanti

e insediatesi durante le migrazioni del passato, tra cui rom,

tedeschi, croati, slovacchi, romeni, ucraini, serbi e sloveni.

I cittadini italiani in Ungheria e iscritti al registro degli italiani

residenti all’estero (A.I.R.E) sono oltre 2.800 a inizio 2014 (fonte

sede consolare italiana a Budapest). Difficili tuttavia da rilevare

i dati completi della presenza italiana nel Paese, in quanto sono

numerosi i cittadini che mantengono la residenza in Italia pur

vivendo di fatto in Ungheria, senza contare inoltre i “pendolari”

che lavorano in Ungheria durante la settimana per poi tornare

in patria il sabato e la domenica. La stima approssimativa è che

attualmente vivano in Ungheria oltre 5.000 italiani.

ABITANTI

ABITANTI

9.957.731

D’UNGHERIA

ABITANTI

5000+

ITALIANI

20 %

NELLA CAPITALE

E DINTORNI

31


2.1.2

Budapest

Budapest, 25 a tra le città più visitate al mondo

secondo Euromonitor, rappresenta una delle

mete preferite dai turisti internazionali.

Tra le sue attrazioni sono senz’altro da visitare:

il Castello di Buda

con il Bastione dei Pescatori

la Cittadella: fortezza costruita per

sorvegliare la città, da non perdere per godere di

un panorama privilegiato sull’intera città

32


L’UNESCO ha incluso nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità

le colline di Buda, gli argini del fiume Danubio e l’intera Andrássy

út con la sottostante ferrovia sotterranea, la metro 1, la più antica

linea nell’Europa continentale. A contribuire al fascino che è valso

a Budapest il soprannome di “Parigi dell’Est” sono infine i magnifici

ponti, il palazzo dell’Opera, i numerosi teatri e, con la loro atmosfera,

le caffetterie e le sale da tè. Completano il quadro i locali notturni

dall’aspetto volutamente decadente (i cosiddetti “pub tra le rovine”)

e una cucina ricca di tradizione e sapori, apprezzata in tutto il mondo.

il Parlamento: costruito a cavallo tra Ottocento

e Novecento, l’imponente edificio neogotico

affacciato sul fiume è una delle tre sedi parlamentari

più grandi del mondo. Gli spettacolari e luminosi interni,

in stile barocco e rinascimentale, sono arricchiti

di arazzi, affreschi e dipinti. Nella Sala della Cupola

è esposta la Corona Reale ungherese.

33


34

Ponte delle catene

uno dei simboli più amati


la Basilica di Santo Stefano

vi è custodita la mano destra di Santo Stefano,

fondatore dell’Ungheria, reliquia emblematica

della conversione del Paese al Cristianesimo

il complesso termale terapeutico

di Széchenyi: tra i più belli ed estesi

d’Europa, caratterizzato da un palazzo

neobarocco di straordinaria bellezza

35


2.1.3

Sport a Budapest

Ben distribuite sul territorio urbano, le strutture sportive sono

oggetto di continui investimenti e offrono la possibilità di dedicarsi

a tutte le discipline, con una predilezione per quelle acquatiche, in cui

gli ungheresi primeggiano. Presso la piscina olimpionica dell’Isola

Margherita sono stati più volte disputati gli europei di nuoto (gli ultimi

nel 2010 e nel 2012) e nel 2021 sarà la volta dei mondiali, per i quali

è prevista la costruzione a Buda, lungo il Danubio, di un complesso

aggiuntivo con due piscine e una diving tower.

In grande rivalutazione il calcio con la costruzione del nuovo stadio

della principale squadra cittadina, il Ferencváros Football Club, dalla

capacità prevista di 22.000 posti. Da sempre molto amati anche gli

sport invernali, tra cui il pattinaggio su ghiaccio, praticabile in diverse

piste, ma in primo luogo al Műjégpálya, il lago artificiale del parco

cittadino, aperto dal 1870 e appena rinnovato. Infine a Mogyoród, nella

periferia di Budapest, si trova l’Hungaroring, dove ogni anno si corrono

il Gran Premio di Formula Uno di Ungheria e l’Auto GP World Series.

36


37


2.2

Capire l’Ungheria

Cenni storici e linguistici

Per approfondire la cultura e la mentalità ungherese è indispensabile

considerare l’impatto che la storia ha avuto su questa popolazione,

che tutt’ora si caratterizza per un senso di identità nazionale molto

forte e radicato. Nei secoli il territorio ha subito più di una dominazione,

da quella romana agli albori della storia magiara, a quella

turca nel Medioevo e quella degli Asburgo, entro il cui impero l’Ungheria

ottenne finalmente e per gradi una certa autonomia. La piena

indipendenza arrivò solo con la dissoluzione dell’Impero austroungarico

nel 1918, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Non

furono di certo più semplici i decenni seguenti: entrata nell’orbita

dell’Unione Sovietica, l’Ungheria subì l’occupazione dei carri armati

russi nel 1956 ed è diventata una repubblica autonoma solo al

crollo del regime, nel 1990.

Oltre a una storia tormentata e impegnativa in termini di battaglie

per mantenere il proprio spazio e cultura, nella formazione dell’unicità

che caratterizza questo popolo, hanno il loro ruolo le origini

etniche e linguistiche.

Gli antichi abitanti dell’Ungheria erano gli ungari, dai quali trae origine

il nome dello Stato, asiatici inclusi nel gruppo etno-linguistico

degli ugro-finnici: non un popolo di origine indoeuropea, ma turanica,

di cui l’Ungheria ha conservato la lingua nonché rilevanti tratti

culturali, tuttora presenti nel folclore nazionale.

In epoca molto più recente ad influenzare la mentalità e la cultura

ungherese è stato soprattutto il modello socialista che, se da una

parte ha tentato di dare maggiore coesione e un nuovo amalgama al

Paese, dall’altra ha imposto uno stile di vita e un’organizzazione della

società estranei alla tradizione, creando tensioni sociali sfociate nella

rivolta popolare del 1956. Anziché intaccare il sentimento nazionale

degli ungheresi, tuttavia, il periodo nell’orbita dell’ex Urss lo ha rafforzato,

tanto che nemmeno dopo l’inserimento del Paese nell’area

del Comecon si sono interrotti i rapporti economici e culturali con

l’Europa occidentale “capitalista”. Liberatosi della dominazione sovietica,

lo stato magiaro dalla fine degli anni Ottanta ha avviato un

profondo e intenso processo di transizione verso la piena democrazia,

all’insegna di un rilancio economico. Lo sforzo intrapreso dal

governo di Budapest ha riguardato anche una generale riscoperta

del patrimonio artistico e culturale della nazione ungherese, ha comportato

l’adozione di politiche attente alle tematiche ambientali ed

è stato premiato con l’ammissione dell’Ungheria nell’Unione Europea,

avvenuta il 1° maggio 2004.

38


Corona di Santo Stefano

“Questo antichissimo diadema per gli Ungheresi è simbolo

della identità nazionale, della storia e della cultura

millenaria del loro Regno, e insignito del titolo di Sacra

Corona, dal popolo è venerato come reliquia. Tale

profondo significato spirituale aiuti gli uomini della

presente generazione ad edificare, sul fondamento

delle istituzioni cristiane precedenti, un futuro pieno

di significativi valori.”

(Giovanni Paolo II, Epistola apostolica diretta al popolo cattolico

di Ungheria a compimento del “Millennio ungarico”)

39


2.3

Il vantaggio

competitivo della

posizione str ategica

La sua collocazione nel cuore dell’Europa rappresenta sicuramente

uno dei punti di forza per le attività economiche stabilite nel Paese e

consente di raggiungere 20 diverse nazioni e un bacino di 250 milioni

di consumatori nel raggio di 1.000 km mantenendosi al centro dell’intero

mercato europeo con i suoi oltre 500 milioni di consumatori.

Grazie ai quattro corridoi Pan-Europei che lo attraversano, l’Ungheria

è uno dei principali hub del continente: il corridoio n. 4 (da Nord-

Ovest a Sud- Est) connette Berlino al Mar Nero, il corridoio n.5 (da

Nord-Est a Sud-Ovest) connette le regioni dell’Adriatico con l’Ucraina,

il corridoio n.7 lungo il fiume Danubio si sviluppa dalla Germania

al Mar Nero. Si può inoltre citare il ramo B del corridoio n.10, che attraversa

la Serbia per arrivare a Salonicco.

Nell’ottica di beneficiare di questi punti di forza, l’Ungheria è determinata

non solo a preservare, ma anche a sviluppare le proprie infrastrutture

e i collegamenti con gli altri mercati e produttori europei.

Per quanto concerne la rete stradale ed autostradale, la nazione ha

investito, con l’aiuto dell’UE, somme importanti per il rinnovamento

e lo sviluppo dei collegamenti su gomma. Uno dei principali obiettivi

dell‘amministrazione ungherese è lo sviluppo della lunghezza e della

portata delle autostrade (pari a 1.477 km alla fine del 2010) estendendole

fino a 2.530 km con una portata di quattro corsie entro il 2015.

Le strade pubbliche coprono ad oggi un totale di 199.567 km.

La rete ferroviaria copre l’intero Paese e fornisce facile accesso dagli

Stati limitrofi grazie ai treni espresso internazionali. Le ferrovie

ungheresi sono ampiamente utilizzate per il trasporto merci anche

grazie ai costi convenienti. Diverse linee ferroviarie collegano

l’Ungheria con i principali porti dell’Europa Occidentale come

Amburgo (D), Bremerhaven (D), Rotterdam (NL), Koper (SLO),

Trieste (I). La lunghezza totale della rete ferroviaria è di 7.906

km, e con rete elettrificata per 2.996 km. Záhony e la sua regione

sono snodo e punto di carico-scarico per i collegamenti a medio

e lungo raggio. Degno di nota è infine il collegamento diretto tra

40


4

7

5

4

CORRIDOI COMMERCIALI

10

7

INFRASTRUTTURE

wien

SLOVAKIA

M30

UKRAINE

austria

bratislava

M15

M1

M86

M2

M10

M0

budapest M0

M3

M25

M35

M3

M3

M49

M4

M4

slovenia

M8

M9

M7

M9

M6

M60

M9

M9

M5

M8

M13

M44

ROMANIA

zagreb

croatia

SERBIA

Záhony e la Cina, con un tempo di percorrenza tra i 19 e 22 giorni.

Per quanto riguarda il commercio marittimo, l’Ungheria, che non ha

sbocchi diretti sul mare, ha accesso al Mar Nero, tramite il Danubio,

e racchiude un totale di 1.587 km di vie navigabili interne. I maggiori

porti fluviali sono situati a Győr, Budapest, Dunaújváros e Baja. L’apertura

del collegamento Danubio-Reno nel 1992 ha reso possibile

lo scambio di merci con i Paesi lungo il Reno e con quelli nordici.

Da ricordare anche che a partire dal 1990 il porto di Budapest è stato

trasformato in un centro logistico e di distribuzione.

L’Ungheria dispone di aeroporti nazionali ed internazionali: il più

grande è il Liszt Ferenc International, l’aeroporto di Budapest, situato

a Ferihegy, a 20-30 minuti dalla capitale. Servito sia da compagnie di

linea, sia dalle low cost, il Liszt Ferenc è stato di recente rinnovato negli

interni con l’aggiunta di servizi, negozi e di una terrazza di ristoro e panoramica.

Il progetto è comunque in corso di sviluppo: da pochi mesi

la catena Spar ha aperto un supermercato nell’ala arrivi del terminale

nei cui dintorni, inoltre, dovrebbe presto essere ampliata l’offerta alberghiera.

La gran parte degli altri aeroporti nazionali sono ex basi militari

sovietiche riconvertite per il trasporto di persone e di merci.

Una menzione a parte spetta ai parchi industriali, creati a partire dagli

anni Novanta allo scopo di poter sfruttare a pieno le potenzialità delle

infrastrutture ungheresi. In questi agglomerati collocati strategicamente

lungo le vie di comunicazione, moderni processi di produzione

e tecnologie avanzate permettono di raggiungere una produttività che

arriva a essere anche maggiore del 70% rispetto alla media nazionale.

Nel 2012 i parchi industriali in Ungheria erano più di 200 e in continuo

accrescimento grazie soprattutto agli investimenti delle multinazionali

e agli incentivi dell’Unione Europea. I parchi industriali,

specializzati nelle aree produttive più svariate, sono dislocati in tutto

il paese, con una marcata prevalenza nelle zone lungo l’autostrada

M1 (Győr-Sopron-Moson, Komárom-Esztergom). Ogni anno, si registrano

numerosi investimenti all’interno di questi parchi.

41


42

2.4


EDUCAZIONE DI

LIVELLO medio superiore

47,6

%

25 – 54 ANNI

61,2

%

25 – 54 ANNI

83,3

%

20-24 ANNI

La forza lavoro

Se un grande numero di realtà internazionali hanno deciso negli

ultimi vent’anni di investire in Ungheria, una delle ragioni determinanti

tale scelta è stata sicuramente la preparazione e la convenienza

della forza lavoro ungherese. Con un sistema educativo che attira

studenti anche da oltreoceano verso i maggiori atenei di Budapest,

Pécs, Debrecen e Szeged, l’Ungheria si distingue per l’alto livello di

formazione e di istruzione garantita nelle sue scuole, dalle primarie

alle università. Uno sguardo alle statistiche sull’istruzione consente

di notare che nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni è il 61,2% degli

ungheresi ad aver raggiunto almeno un’educazione di livello medio

superiore, contro una media europea del 47,6%. Guardando alla fascia

compresa tra i 20 e i 24 anni, inoltre, la percentuale di ungheresi

che hanno concluso almeno i primi due cicli scolastici sale all’83,3%.

Nel 2010 i laureati in Ungheria si attestavano attorno ai 940.000,

e solamente nel biennio 2009/2010 ci sono stati nelle università ungheresi

più di 65.000 laureati; le facoltà più diffuse sono Economia,

Giurisprudenza, Ingegneria, e Medicina.

In Ungheria ci sono oltre 180 scuole primarie e secondarie bilingue

nelle quali più di 28.000 iscritti studiano inglese, tedesco, italiano,

francese, spagnolo, cinese.

Una quota vicina al 40% sul totale degli studenti sotto la soglia dei 20

anni ha sostenuto almeno un esame di lingua straniera, percentuale

che raggiunge l’80% sulla popolazione inferiore ai 34 anni.

Nonostante l’eccellente preparazione della forza lavoro ungherese,

le retribuzioni continuano a essere altamente competitive se confrontate

in ambito europeo.

43


2.4

ungheria

Centrale

962

TRANSDANUBIO

occidentale

689

TRANSDANUBIO

Centrale

699

TRANSDANUBIO

meridionale

629

UNGHERIA

SETTENTRIONALE

621

GRANDE PIANURA

SETTENTRIONALE

594

GRANDE PIANURA

MERIDIONALE

600

MEDIA

€ 758

STIPENDI MEDI IN EURO

Gli stipendi variano in modo notevole in base al settore, alle

competenze professionali e al luogo di lavoro. Considerevoli

oscillazioni sussistono inoltre tra una macroregione e l’altra.

Per dare un’idea delle differenziazioni territoriali si richiama un

breve quadro riassuntivo degli stipendi lordi medi, in euro, per

macroregioni (fonte PriceWaterhouse Coopers).

44


Retribuzione media oraria per il lavoratore (Eurostat)

30,0

25,2

20,0

15,0

10,0

5,0

0,0

DK CH IE LU FR BE FI DE NL SE AT UK ES CY EL MT SI PT HR CZ EE PL SK HU LV LT RO BG

Salario minimo nazionale mensile (Eurostat) Costo orario medio per il datore di lavoro (Eurostat)

45,0

40,0

35,0

30,0

25,0

20,0

15,0

10,0

5,0

0,0

2000

1800

35,0

1600

1200

1000

800

600

400

200

0

CH DK BE SE FR LU NL DE FI AT IE ES UK EL CY SI PT CZ HR MT SK PL EE HU LV LT RO BG

LU BE NL IE FR UK SI ES MT EL PT HR PL CH HU SK EE CZ LT LV BG R O

45


3

Il quadro

politico

46


Il Parlamento (1885 – 1904)

Budapest

47


3.1

Politica

Forma di governo

& sistema elettorale

Dal 1990 l’Ungheria è una democrazia parlamentare il cui organo

rappresentativo più importante è il Parlamento unicamerale.

La nuova legge elettorale (2014) riduce il numero dei parlamentari

da 386 a 199, abolisce il doppio turno ed elimina del tutto il quorum

(era del 50%). La soglia di sbarramento per ottenere seggi in Parlamento

resta del 5% per le liste mono-partitiche, del 10% e 15% rispettivamente

per quelle congiunte formate da due o più partiti.

Le elezioni sono a cadenza quadriennale e seguono un sistema elettorale

misto, indette nei mesi di aprile o di maggio dal Presidente della

Repubblica (nel 2014 sono in calendario per domenica 6 aprile),

a sua volta eletto dal Parlamento con mandato di cinque anni.

Il Capo dello Stato, oggi János Áder, ha per lo più funzioni di rappresentanza,

ma nessun atto normativo del Parlamento può entrare

in vigore senza il suo consenso. La Corte Costituzionale (Magyar

Köztársaság Alkotmánybírósága) è un organo indipendente che

ricopre il compito di verificare la costituzionalità delle leggi approvate

dal governo. I suoi giudizi sono inappellabili. La composizione è stata

modificata nel 2011 con un aumento dei membri da 11 a 15 giudici.

Dal 2012 ha sede a Budapest, mentre prima si trovava ad Esztergom.

Le modifiche più recenti e di maggior impatto per l’organo, tuttavia,

sono quelle incluse nel quarto e nel quinto emendamento alla

Costituzione ungherese (2012-2013) che, in estrema sintesi, dispongono

che la Corte possa giudicare le modifiche alla Legge Suprema

solo dal punto di vista dei procedimenti legislativi e non nella loro

sostanza. Nell’emettere verdetti, inoltre, la Corte non può più fare

riferimento alle proprie decisioni prese tra la fondazione, nel 1990,

e l’entrata in vigore della nuova Costituzione (1 gennaio 2012).

A livello amministrativo l’Ungheria è divisa – in base a criteri stabiliti

dall’Eurostat a fini statistici e per i piani di sviluppo – in 19 contee

più la capitale e in 7 macroregioni.

48


Parlamento

Camera

49


3.2

Dal 1989 al 2010

Gli anni Novanta rappresentano un periodo di transizione per il

Paese, all’indomani dello smantellamento della cortina di ferro.

Già nell’89 il processo ha inizio con la “Tavola rotonda”, un gruppo

di confronto tra le nascenti forze di opposizione e il partito unico,

afferente all’allora Urss. L’intento della controparte è dialogare con

i vertici socialisti, mentre la vera e più ambiziosa missione di questa

forma di assemblea è una riforma del sistema secondo l’esempio

dei “cugini” polacchi.

Con l’uscita da un regime che ha imposto l’esistenza di un unico partito

(il Partito Socialista Ungherese dei Lavoratori nel caso dell’Ungheria)

hanno avuto modo di fiorire e di rinascere altre entità politiche,

dando vita ad un sistema multipartitico e a libere elezioni.

Le prime, quelle del 1990, vedono l’ex partito dominante surclassato

dall’opposizione (liberali e conservatori) e l’ingresso di sei partiti

all’interno dell’Assemblea Nazionale. Una nuova era, ma che necessita

di tempo per raggiungere una vera solidità. I nuovi partiti, infatti,

più che da accordi stabiliti o da interessi affini, sono accomunati

dall’avversione verso l’ex oppressore comunista.

I sei partiti componenti la scena politica

dei primi anni Novanta sono:

1. il Forum Democratico Ungherese (MDF), nato nel 1987, cristiano

e conservatore;

2. il Partito Indipendente dei Piccoli Proprietari (FKGP), bandito

durante il comunismo e rinato dopo il suo tramonto, un partito agrario,

rurale e con tendenze nazionaliste, molto forte nelle zone rurali;

3. il Partito Cristiano Democratico del Popolo (KDNP);

4. l’Alleanza dei Liberal Democratici (SZDSZ), ispirata a principi

di liberalismo classico e rappresentata soprattutto da intellettuali;

5. l’Alleanza dei Giovani Democratici (FIDESZ), fondata da Viktor

Orbán e composta da studenti universitari, caratterizzata nei suoi

primi anni da un orientamento liberale e a favore dell’occidentalizzazione

dell’Ungheria;

6. infine, a sinistra, il Partito Socialista (MSZP), diretto erede

del Partito Socialista Ungherese dei Lavoratori, dotato di una

nuova ideologia che abbandona i principi del Marxismo e del Leninismo

e prende a modello i partiti socialdemocratici dell’Europa

occidentale.

Nel 1990 è nominato primo ministro József Antall (MDF) a capo di

una coalizione di centro-destra comprendente, oltre allo stesso MDF,

anche l’FKGP e i cristiano democratici del KDNP.

Se le prime due legislature, quindi fino al 1998, vedono in sostanza

un alto livello di multipartitismo, prima con la vittoria del MDF e,

nel 1994, con il ritorno della sinistra al potere con il socialista Gyula

Horn, a partire dal ‘98 (primo governo Orbán), invece, il sistema

inizia a polarizzarsi, con due partiti principali e tre o quattro minori.

Questo anche a causa della decadenza dell’MDF e del SZDSZ, in seguito

a scandali politici e accuse di corruzione.

Ci avviciniamo quindi allo scenario attuale: da un lato i socialisti

(MSZP), che hanno sostenuto il processo di privatizzazione e fondato

un nuovo welfare state; sull’altro fronte la FIDESZ, che, colmando il

vuoto lasciato dal collasso dell’MDF, si è dotata di una classe dirigente

giovane e dinamica, cambiando il proprio stampo fino a diventare un

partito conservatore.

FIDESZ, inoltre, completa la sua evoluzione diventando membro del

Partito Popolare Europeo e avvicinandosi alla Chiesa Cattolica.

Nelle elezioni del 1998, del 2002 e del 2006 FIDESZ e MSZP raccolgono

le preferenze della parte più ampia dell’elettorato. Le altre forze

in campo perdono sempre più voti, andando poi a disgregarsi confluendo

in diversi casi in uno dei due schieramenti maggiori.

Dal 1998 al 2002 è eletto primo ministro Viktor Orbán, il cui programma

mette l’accento sulle politiche a favore delle famiglie, la creazione

di sgravi fiscali e di piani di supporto alle Pmi, oltre che su un

sistema di crediti per gli studenti universitari.

Le elezioni del 2002 confermano

la tendenza all’avvicendamento tra

centro-destra e centro-sinistra all’esecutivo.

Vince infatti l’MSZP, interrompendo

l’alternanza con una

seconda vittoria consecutiva nel

2006. Lo stesso 2006 è tuttavia

un anno fatale per l’MSZP,

a causa dello scandalo seguito

alla divulgazione di

un discorso a porte chiuse

di Ferenc Gyurcsány.

50


Il primo ministro ammette davanti all’assemblea del proprio partito

di aver mentito circa lo stato dei conti pubblici e lascia intendere che

l’esecutivo non ha assolto al proprio dovere verso i cittadini nei quattro

anni precedenti. La registrazione, divenuta di dominio pubblico,

provoca uno scandalo di risonanza internazionale e immediate rivolte

a Budapest, ma, nel lungo termine, diventa soprattutto la causa scatenante

del declino dell’MSZP. Si diffonde infatti un senso di sfiducia

che porta gli elettori del partito socialista a scegliere altre formazioni,

in genere tra quelle minori o ad astenersi del tutto.

Ciononostante Gyurcsány resta alla guida del Paese,

ma quando, tra il 2008 e il 2009, quest’ultimo

comincia a subire sempre più fortemente

gli effetti della crisi finanziaria mondiale

e dopo l’ulteriore colpo infertogli dal

voto di sfiducia, non gli resta che dimettersi.

Per un anno lo sostituisce

Gordon Bajnai, ex ministro

dell’economia, nominato dall’MSZP

a capo di un governo

tecnico.

6 aprile 2014

51


3.3

Dal 2010 alle elezioni del 2014

Nel 2010 la vittoria della FIDESZ (52,7%) è schiacciante: con due

terzi dei seggi in Parlamento il partito di Viktor Orbán ha il potere di

modificare le Costituzione e, di fatto, passare le leggi anche senza il

consenso dell’opposizione. Il voto del 2010 si caratterizza per i nuovi

ingressi in Parlamento, a partire da quell’estrema destra, con il partito

nazionalista JOBBIK (16,7%), dalle vocazioni xenofobe e antizigane,

promotore del ritorno alla Grande Ungheria e marcatamente

protezionista. Entrano in Parlamento anche i verdi dell’LMP (con il

7,5%), nato nel 2009, che propongono una “politica diversa”, fondata

sulla lotta alla corruzione. C’è naturalmente anche l’MSZP, principale

forza di opposizione con il 19,3% dei voti, il peggior risultato mai

ottenuto dai socialisti, escluso il 1990.

ANTALL JÓZSEF

BOROSS PÉTER

HORN GYULA

ORBÁN VIKTOR

MANDATO:

1990 – 1993

GOVERNO:

MDF, FKGP, KDNP

MANDATO:

1993 – 1994

GOVERNO:

MDF, FKGP, KDNP

MANDATO:

1994 – 1998

GOVERNO:

MSZP, SZDSZ

MANDATO:

1998 – 2002

GOVERNO:

FIDESZ, FKGP, MDF

52


Tra i principali punti messi in atto dal governo attuale vi sono la

promulgazione della nuova Costituzione, le tasse straordinarie,

il riassorbimento dei fondi pensione privati nel sistema nazionale

e la riduzione e l’accorpamento della pubblica amministrazione.

La Costituzione, del tutto riscritta ed in vigore dal 1 gennaio 2012,

è stata criticata in diversi dei suoi punti e oggetto di successivi emendamenti,

in parte volti a modificare alcune delle disposizioni contestate

dal Consiglio d’Europa. Tra le principali missioni dell’esecutivo

Orbán, quelle di favorire la ripresa della crescita economica e di

contenere al 3% il deficit di bilancio. Entrambi gli obiettivi hanno

richiesto un aumento delle entrate nelle casse dello stato, perseguito

attraverso l’introduzione di nuove tasse che, anziché la popolazione

hanno riguardato gruppi erogatori di energia, grande distribuzione,

compagnie telefoniche e, soprattutto, banche e istituti finanziari.

Nel 2011 viene inoltre introdotto il regime fiscale basato sull’imposta

personale non progressiva (Flat Tax), fissata al 16% (per approfondimenti

si rimanda al paragrafo 5.5).

Nel 2013 l’Ungheria viene dichiarata fuori dalla procedura per deficit

eccessivo dell’Unione Europea, attivata nel 2004 per consentire l’ingresso

del Paese nell’Ue: il deficit è contenuto al 3%, in accordo con

i requisiti di Maastricht, mettendo a segno quello che è considerato

dall’esecutivo Orbán uno dei maggiori risultati del suo mandato.

MEDGYESSY PÉTER

GYURCSÁNY FERENC

BAJNAI GORDON

ORBÁN VIKTOR

MANDATO:

2002 – 2004

GOVERNO:

MSZP, SZDSZ

MANDATO:

2004 – 2006

GOVERNO:

MSZP, SZDSZ

MANDATO:

2006 – 2009

GOVERNO:

MSZP, (*SZDSZ – 2008)

MANDATO:

2009 – 2010

GOVERNO:

MSZP

MANDATO:

2010 – 2014

GOVERNO:

FIDESZ, KDNP

53


3.3

Archivio elezioni politiche ungheresi (1990 – 2010)

PARTITO

Orientamento

politico

(Partito europeo)

1990 1994

% SEGGI % SEGGI

Fidesz

MSZP

Conservatorismo

(PPE)

SOCIALISMO

(PSE)

8,6 21 7.0 20

10,9 33 33,0 209

JOBBIK

ESTREMA DESTRA

(AEMN)

EGYÜTT 2014.

LIBERALSOCIALISMO

(–)

DK

socialdemocrazia

(–)

LMP

KDNP

MDF

MIÉP

FKGP

liberalismo,

ambientalismo

(PVE)

CRISTIANESIMO

DEMOCRATICO

(PPE)

CONSERVATORISMO

(PPE)

ESTREMA DESTRA

(–)

RURALISMO

(–)

6,5 21 7,0 22

24,7 164 11,7 37

1,6 –

11,7 44 8,8 26

szdsz

LIBERALISMO

(ALDE)

21,4 92 19,7 70

Altri

16,2 1 11,2 1

Indipendenti

– 10 – 1

Affluenza

65,1 386 68,9 386

54


1998 2002 2006 2010 2014

% SEGGI % SEGGI % SEGGI % SEGGI % SEGGI

29,4 148 41,1 165 42,0 141 52,7 227

32,9 134 42,0 178 43,2 190 19,3 59

2,2 – 16,7 47

7,5 16

2,3 – 3,9 – 23 36

2,8 17 23 5,0 11 2,7 –

5,5 14 4,4 – – 0,1 –

13,2 48 0,8 – – – –

6,9 24 5,6 20 6,5 20 – –

7,0 – 2,2 – 1,1 – 1,0 –

– 1 – – – 1 – 1

56,3 386 50,5 386 67,8 386 64,4 386

55


4

Il contesto

economico

& i suoi vantaggi

56


Ponte Megyeri

Budapest 2008

57


4.1

Economia

in numeri

PIL

+0,5%

2013

60,5

%

DEBITO PUBBLICO

NAZIONALE

=73,2

MILIARDI DI EURO

39,5

%

INTERSCAMBIO

+1,6%

2013

(116,3 MILIARDI DI EURO)

DEBITO INTERNO

+9,6%

DEBITO ESTERNO

-3,1%

Il PIL ungherese, nel periodo gennaio-settembre 2013, è aumentato

dello 0,5% rispetto allo stesso intervallo dell’anno precedente.

Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea il PIL ungherese

dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2013, dell’1,8% nel 2014

e del 2,1% nel 2015. Il debito pubblico nazionale ha raggiunto nel

mese di ottobre 2013, secondo i dati diffusi dall’Agenzia per la Gestione

del Debito Pubblico (ÁKK), 21.793 miliardi di fiorini (circa

73,2 miliardi di euro). Il debito interno, con una quota del 60,5% del

debito totale, è aumentato del 9,6% rispetto al 2012, mentre il debito

esterno, la cui quota è del 39,5%, è diminuito del 3,1% rispetto

all’anno precedente. Secondo i dati pubblicati dalla Commissione

Europea nella previsione dell’autunno 2013, il peso del debito pubblico

sul PIL è attualmente dell’80,7% e dovrebbe scendere al 79,9%

nel 2014 e al 79,4% nel 2015. La bilancia commerciale ha generato

nel corso dei primi nove mesi del 2013 un attivo di 5,4 miliardi di

euro. L’interscambio ha registrato un valore pari a 116,3 miliardi

di euro, con un incremento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo

dell’anno precedente. (Fonte: ICE)

58


PRODUZIONE

INDUSTRIALE

+0,7%

2013

INVESTIMENTI

DIRETTI ESTERI

10,5

MILIARDI DI EURO

esportazioni

+1,6%

PARI A

=60,9

MILIARDI DI EURO

IMPORTAZIONI

+1,7%

PARI A

=55,5

MILIARDI DI EURO

settore EDILE

+8%

2013*

TURISMO

+5,3%

2013

ATTIVO

+0,6%

PARI A

=5,4

MILIARDI DI EURO

In aumento nel 2013 anche la produzione industriale (+0,7%, mentre

nel 2012 era calata dell’1,7%). Gli investimenti diretti esteri in

Ungheria nel 2012 hanno totalizzato un volume di 10,5 miliardi di

euro. Nei primi nove mesi del 2013, secondo i dati dell’ICE, il settore

dell’edilizia ha visto un incremento dei volumi dell’8% rispetto al

2012. Nel 2013 in crescita anche il turismo, con un incremento sul

2012 del 5,3% del numero dei turisti tra gennaio e settembre 2013

e del 4,4% dei pernottamenti nello stesso periodo.

Il valore delle esportazioni è stato di 60,9 miliardi di euro (+1,6%

rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), quello delle

importazioni di 55,5 miliardi (+1,7%). La bilancia commerciale,

quindi, ha generato un attivo di 5,4 miliardi di euro (+0,6%).

Tra gennaio e settembre 2013 l’Ungheria ha esportato per l‘88,1%

verso i Paesi europei, per il 6,2% verso l’Asia e per il restante 5,7% verso

il resto del mondo. Nello stesso intervallo di tempo le importazioni

verso l’Ungheria sono state per l‘83,6% di provenienza europea, per

il 12,1% di origine asiatica e per il 4,3% dagli altri continenti.

59


4.2

Economia

in settori

Se negli anni Novanta l’economia ungherese è stata la più reattiva

dell’ex blocco sovietico alla liberalizzazione del mercato e all’apertura

agli scambi commerciali, in parte questo si deve anche alla sua capacità,

già durante i decenni Settanta e Ottanta, di affiancare a quella

pianificata una propria economia, dando vita alle prime aziende private.

Ad aver consentito una vera evoluzione della struttura economica

magiara è in ogni caso l’ultimo ventennio, che ha portato per

gradi alla configurazione attuale, trainata dal manifatturiero e resa

particolarmente interessante dal concentrarsi in questo territorio

di settori innovativi quali tecnologia ed elettronica, ma anche ricerca

e sviluppo. Tutti questi comparti sono e sono stati oggetto di cospicui

investimenti, a formare un quadro dinamico e con ampi spazi per

le nuove imprese che desiderano insediarsi.


Polo dell’auto & dell’elettronica

Privilegiato dalla posizione strategica, dai parchi industriali e dalla preparazione della forza lavoro, il manifatturiero è di imprescindibile valore

per l’economia ungherese. Basti pensare che il solo comparto automobilistico apporta quasi il 20% al totale delle esportazioni. L’automobilistico,

infatti, è protagonista di una crescita costante e questo a dispetto di una congiuntura economica negativa (nel 2012 è aumentato del 13,1%) e, con

oltre 600 aziende e 100mila persone impiegate, dà vita ad un indotto imponente. Si osservi inoltre come sul totale delle auto prodotte in Ungheria

una quota pari al 94% sia destinata all’esportazione e come la percentuale sia alta, pari all’88%, anche per i motori e la componentistica.

In Ungheria sono presenti ormai da

decenni i giganti dell’automobile, tra cui:

Audi, con il mega impianto a Győr dove si è da poco ampliata

la produzione della gamma A3, impiega 10.000 dipendenti ed è il

maggiore investitore in Ungheria, dove giunse nel 1993;

Mercedes-Benz, con lo stabilimento a Kecskemèt dove

vengono prodotte le classi A e B (insieme ad altri modelli e propulsori

in collaborazione con il partner Renault), impiega 2.500

persone nel Paese;

Opel, con il suo sito produttivo a Szentgotthárd dove si assemblano

anche i propulsori destinati all’esportazione oltreoceano, dà lavoro

ad oltre 800 persone e, in base al suo piano industriale, dovrebbe

presto portare l’organico intorno ai 1.400 dipendenti;

Suzuki, a Esztergom, dal 1991 assembla, oltre ai propri, un modello

Fiat e uno Opel, conta circa 3.100 dipendenti.

Le scelte produttive delle suddette case automobilistiche sono risultate

vincenti rispetto ad altre destinazioni nel Centro-Est Europa

sia per la collocazione geografica dell’Ungheria, sia grazie alla lunga

esperienza della nazione nelle produzioni manifatturiere pesanti.

Il governo ungherese sta stringendo negli ultimi anni accordi strategici

con le multinazionali attive sul territorio ed è evidente la priorità

data al settore automobilistico, che riceve ulteriore stimolo da programmi

dedicati. Ad esempio quello per la creazione di un polo industriale

denominato “Centro automobilistico e meccatronico della

Pannonia Occidentale”, nel triangolo Szombathely-Szentgotthard-

Zalaegerszeg, per il quale si attendono investimenti per oltre 1 miliardo

di euro e la creazione indicativa di oltre 25.000 posti di lavoro.

La presenza di colossi del settore automobilistico congiuntamente

alle prospettive future di forte sviluppo della produzione, fanno

dell’Ungheria una destinazione privilegiata per le aziende italiane

che eccellono nella componentistica destinata all‘automotive.

61


4.2

2003 – 2013

settore elettronico

+80%

in ungheria

consumo di prodotti

elettronici nell’ue

34%

realizzati in ungheria

Tecnologia & informatica

Altro settore chiave per l’economia ungherese è quello della produzione elettronica,

che da solo rappresenta il 25% della produzione manifatturiera del paese.

Nell’ultimo decennio il settore ha registrato una crescita pari

all’80% e, per rendersi meglio conto della sua portata, è utile valutare

che il 34% dei prodotti elettronici commercializzati in UE

è realizzato in Ungheria.

Il settore dell’elettronica è trainato dall’interesse che i giganti multinazionali

mostrano verso l’Ungheria e verso il suo potenziale di

ricerca e sviluppo, soprattutto nel mercato della telefonia mobile.

Sono presenti infatti: Ericsson, Nokia, Siemens e Philips, ma anche

produttori come il gruppo Bosch, che in Ungheria impiega circa

8.500 dipendenti in diverse divisioni tra cui quella automobilistica

(motori di avviamento, tergicristalli e alberi di trasmissione).

I vantaggi competitivi del settore elettronico in senso generale

hanno dato linfa anche per sviluppo del settore IT (Information

Technology). I servizi di sviluppo software hanno registrato una crescita

media del 10% annuo di pari passo con una sempre maggiore

specializzazione delle aziende operanti nel settore, dinamica che ha

portato a una crescente attività di outsourcing, sia nelle telecomunicazioni

che nell’informatica. L’IT rappresenta circa il 10% del PIL ed

è un settore in continua crescita, data la tendenza di grandi gruppi

a trasferire in Ungheria parte della loro attività di ricerca (si prendano

come esempi i già citati Nokia, Philips, Ericsson e Siemens, ma

anche IBM, Motorola, TATA TCS, HP-Compaq).

Un fiore all’occhiello dell’Ungheria sono i Centri di Servizi Condivisi

(SSC Shared Services Center) che, competitivi per efficienza,

modernità e preparazione della forza lavoro, hanno consentito al

Paese di distinguersi a livello mondiale nel settore. Si stima difatti

che dal 2000 metà degli investimenti esteri effettuati nel Paese siano

stati relativi al ramo dei servizi, con conseguente impennata dell’occupazione

in questo settore, che nel frattempo si è ulteriormente

specializzato orientandosi maggiormente nel campo finanziario,

contabilità e risorse umane.

62


Oltre 100.000 addetti

settore ICT in Ungheria

63


4.2

centri logistici in Ungheria

SK

MISKOLC

TUZSÉR

ZÁHONY

UA

A

SOPRON

GYŐR

GYŐR-

GÖNYŰ

SZÉKESFEHÉRVÁR

ALMÁSFÜZITŐ

TATA

NAGYTÉTÉNY

CSEPEL

GÖDÖLLŐ

BP. XV.

ÜLLŐ

SOROKSÁR

TISZAÚJVÁROS

DEBRECEN

ADONY

SLO

NAGYKANIZSA-

SORMÁS

BAJA

KECSKEMÉT

SZEGED

RO

HR

SRB

centri logistici

intermodali

centri logistici

locali

centri logistici

regionali

64


OLTRE

500

MILIONI DI CONSUMATORI

RAGGIUNGIBILI

L’Ungheria come centro logistico

Tra i settori più dinamici e rilevanti anche per i futuri investimenti, vi è la logistica.

La posizione strategica pone l’Ungheria in una condizione avvantaggiata nello

smistamento delle merci rispetto agli altri Paesi della zona, anche grazie alle

importanti infrastrutture europee che attraversano il paese e che permettono di

raggiungere un bacino di oltre 500 milioni di consumatori.

Nell ’ultimo quinquennio (2007-2013) sono stati stanziati circa 3,5

miliardi di euro per lo sviluppo del settore logistico. In quest’ottica

si sta sempre più sviluppando il trasporto su gomma attraverso le

grandi arterie europee, mentre resta cruciale l’importanza del trasporto

su rotaie e via fiume. Si stima che il settore logistico arrivi

a rappresentare il 10% del PIL nel periodo 2013-2014, previsione

basata sulla sua crescita costante e superiore al 10% annuo.

La rete dei centri logistici ungheresi è composta di 13 centri intermodali

serviti da infrastrutture stradali e ferroviarie, inoltre molti

sono raggiungibili per via fluviale e aerea. A proposito dei collegamenti

fluviali, grande importanza rivestono cinque centri logistici

disposti lungo il Danubio, oggetto di crescenti investimenti volti

al loro sviluppo e valorizzazione. I centri sono serviti da aziende

nazionali e internazionali che garantiscono un’ampia gamma di

servizi logistici.

Di grande rilevanza, infine, sono i piani strategici cinesi nel lungo

periodo, che mirano a far diventare l’Ungheria uno degli hub di

smistamento di primo piano a livello europeo delle merci cinesi

e di aumentare lo scambio commerciale tra i due Paesi; rilevanti

sono anche i piani di crescita messi in atto dal gruppo Huawei riguardo

alla sua piattaforma logistica installata nel 2009 nell’ottica

di elevarla a secondo centro mondiale per dimensioni e traffico.

65


4.2

OBIETTIVO

+15%

ENERGIA RINNOVABILE

2007–2020

Risorse energetiche & sviluppo tecnologico

Il petrolchimico resta un comparto rilevante soprattutto nell’ambito

della produzione di carburanti in cui si distingue il gruppo

petrolchimico MOL, affiancato dalla presenza dei maggiori

gruppi internazionali.

La disponibilità di professionisti specializzati nel campo delle nuove

tecnologie ha attratto l’industria elettronica facendo sì che molte

compagnie multinazionali abbiano stabilito qui i propri centri di

ricerca e sviluppo soprattutto nei campi della ricerca sulle telecomunicazioni,

di quella tecnologica e medica. In Ungheria sono presenti

sette delle dieci migliori aziende al mondo nel campo dell’Engineering

Manufacturing Services, che forniscono eccellenti servizi per

l’ideazione, produzione e supporto globale. Tra le aziende di EMS

operanti in Ungheria ricordiamo Elcoteq, Sanmina SCI, Flextronics,

Jabil Circuit e l’ungherese Videoton.

L’industria farmaceutica è una tra le più grandi e sviluppate del

Centro Est Europa ed attrae quote significative di investimenti

esteri. L’Ungheria possiede un’ampia conoscenza in ambito chimico

e biologico, detenuta dalle grandi imprese farmaceutiche

internazionali come TEVA e Kedrion (italiana), ma anche da

quelle ungheresi (Gedeon Richter). Lo sviluppo del settore è stato

incoraggiato dai piani del governo che mira a raggiungere nel

2020 un grado d’investimento pari all’1,8% del PIL e di aumentare

il numero dei ricercatori attivi nel campo fino a 56.000 dagli attuali

36.000. Ultimamente si è assistito inoltre ad un forte sviluppo

nella ricerca su biotecnologie e nanotecnologie.

Un altro comparto la cui espansione è oggetto di incentivi e politiche

governative è quello delle energie rinnovabili, la cui produzione

è cresciuta nel periodo 2004-2009 dallo 0,5% al 4,5% dell’energia

prodotta. Nel 2008 l’esecutivo ha lanciato “Il piano strategico per lo

sviluppo delle energie rinnovabili 2007-2020” avente come obiettivo

il raggiungimento di una quota da fonti rinnovabili pari al 15%

del totale dell’energia prodotta. Una politica che di conseguenza indirizza

gli investimenti verso il campo delle biomasse, dell’energia

fotovoltaica, eolica, idroelettrica e geotermica. I bandi e i programmi

per incoraggiare gli investimenti in questi settori sono emanati continuamente

dallo stato ungherese, in abbinamento a fondi e finanziamenti

da parte dell’Unione Europea.

66


Oltre 250 turbine eoliche

installate in Ungheria

43% del territorio ungherese

è idoneo alla produzione

di energia eolica

67


4.2

Oltre 4,5 milioni ha

di territori coltivabili in Ungheria

68


L’agricoltura

L’acquisto e l’affitto di terreni agricoli meritano un approfondimento

più articolato, per la complessità e le novità introdotte dalla recente

legislazione in materia, in vigore a partire dal maggio 2014,

che di fatto prenderà il posto della moratoria europea in scadenza

ad aprile dello stesso anno. Fondamentale osservare che la nuova

legge si differenzia in modo sostanziale dalla moratoria, che in

pratica bloccava gli acquisti di terreni da parte di soggetti stranieri

o non residenti in Ungheria e non riguardava quindi gli affitti, né

implicava limitazioni per i cittadini ungheresi. La legge “2013/

CXXII sul Commercio dei Boschi e Terreni Agricoli”,invece, non

proibisce l’acquisto agli stranieri, ma lo limita, per tutti, ponendo

delle condizioni che è necessario valutare con attenzione.

Di seguito una sintesi dei contenuti principali del provvedimento,

fermo restando che si raccomanda la consultazione di un legale

in caso di diretto interessamento, data la varietà della casistica e la

vastità dell’argomento.

Dal 1 maggio 2014 i terreni agricoli con estensione superiore ad

1 ettaro saranno acquistabili solo dagli agricoltori. L’acquisto non

è consentito quindi da parte delle società, ma, come già dal 1993,

solo alle persone fisiche. L’acquirente deve assumere determinati

obblighi futuri, soprattutto nel caso in cui sia il diretto utilizzatore

del terreno. L’azienda agricola potrà raggiungere un’espansione massima,

comprensiva di proprietà e affitti, di 1200 ettari, superficie che

invece è pari a 1800 ettari nel caso degli allevamenti. Dettagliate

sono inoltre le disposizioni sui diritti di prelazione su cui non ci dilunghiamo

in questa sede. L’approvazione dell’acquisto - ed è questo

uno dei dettagli peculiari - è sottoposta alla valutazione del consiglio

locale dei terreni e ne necessita la delibera, soggetta alla valutazione

di una serie di requisiti dettagliati nella legge.

I terreni, pertanto, possono essere acquistati liberamente fino a un

ettaro da cittadini ungheresi e cittadini comunitari (dello Spazio

Economico Europeo), mentre per le estensioni superiori a un ettaro

occorre dimostrare di essere agricoltori di professione (sono contemplate

alcuni eccezioni ad esempio la Chiesa, per il Fondo Nazionale

dei Terreni Agricoli, i Comuni, etc.).

69


4.2

Contestualmente è stata introdotta la

definizione di “agricoltore”, su cui vale la

pena di soffermarsi:

• deve essere una persona fisica

• avente età maggiore ai 16 anni,

• nazionalità ungherese o comunitaria

• con qualifiche agricole o forestali (o che svolge da almeno 3 anni

l’attività agricola in Ungheria in nome proprio, o socio almeno al

25% di una società agricola registrata in Ungheria in cui svolge l’attività

agricola come servizio complementare del socio).

Per acquisire il diritto di proprietà, l’acquirente deve impegnarsi

a usare il terreno personalmente o tramite un parente o una società

agricola dallo stesso detenuta nella percentuale minima del 25%.

Qualora il terreno acquistato sia usato da una persona terza, l’acquirente

deve assumere l’obbligo di non prorogare il rapporto d’uso esistente

e, dopo la sua scadenza, coltivarlo in nome proprio.

L’agricoltore che inizia la sua attività come “neofita”, oltre agli obblighi

sopra descritti, deve assumere l’obbligo di:

• portare la sua residenza nel luogo dove si trova il terreno acquistato;

• costituire la sede operativa aziendale in quel luogo entro 1 anno

dall’acquisto;

• svolgere la sua attività in loco.

Il principiante è definito dalla legge come:

• la persona ungherese o cittadino dell’Unione che vive in Ungheria e

• non ha proprietà di terreni né in Ungheria, né nell’Unione Europea

• ha più di 16 anni

• possiede un titolo di studi in materie agricole o forestali prescritto

dalla legge ed inoltre

• è registrato come agricoltore principiante dall’autorità agricola.

L’organo amministrativo agricolo deve approvare tutti i contratti

d’acquisto dei terreni agricoli: le sue decisioni non sono appellabili

e sono subito esecutive; se ritenuto opportuno, comunque, può essere

comunque intentata una causa amministrativa in Tribunale.

Nel caso degli affitti, la loro durata può essere da un anno fino ai

20 anni e il loro affittuario può essere un agricoltore o un’azienda

agricola. Sussistono delle limitazioni sull’affittuario, che deve essere

anche in questo caso un agricoltore (vedi sopra), sui diritti di prelazione

e sui contratti di affitto, che necessitano di approvazione da

parte dell’organo amministrativo agricolo.

Si sottolinea infine come, con la legge CCXII del 2013 – che definisce

le regole provvisorie sul commercio dei terreni agricoli – dal

1 maggio 2014 termineranno i diritti d’usufrutto costituiti a favore

di persone non parenti, che teoricamente avrebbero avuto durata

indefinita. In tale data, di conseguenza, tutte le società agricole perderanno

i loro diritti sull’usufrutto.

70


71


4.3

Aeroporto

di Budapest-Ferihegy

72


Gli organismi internazionali

& la Borsa di Budapest

Nel 2004 il Paese è entrato nell’Unione Europea, ne consegue che

il suo sistema fiscale è armonizzato alle direttive europee e che

il commercio con i Paesi membri è liberalizzato ed esente da restrizioni

doganali. Vigono comunque dei limiti sui quantitivi ammessi

di denaro contante, tabacchi e alcolici. Si consiglia pertanto

di consultare le fonti informative ufficiali (Agenzia delle Dogane

e Ministero degli Affari Esteri).

Il Paese fa parte del WTO e partecipa alla Pan-European Cumulation

(UE, EFTA, CEFTA).

La moneta utilizzata in Ungheria è il fiorino ungherese (HUF), con

un tasso di cambio rispetto all’Euro che oscilla intorno ai 300 fiorini.

Il tasso di interesse è fissato e modificato dalla Banca Centrale

Ungherese (MNB) mentre il Governo prende le decisioni sul sistema

per la determinazione del tasso di cambio in accordo con

l’istituto bancario nazionale. Il sistema di cambio adottato si basa su

una banda di valori di cui la Banca Centrale decide i valori soglia ed

i valori medi. Le attività delle banche commerciali sono sottoposte

a vigilanza: responsabile del controllo è l’Autorità di Supervisione

Finanziaria Ungherese.

Interessante è l’evoluzione storica della Borsa di Budapest, aperta la

prima volta nel 1864, ma chiusa nel 1948 e nazionalizzata a seguito

dell’instaurazione del regime socialista. Dopo il 1990, a causa del

cambio del sistema politico la nuova Borsa di Budapest ha potuto riaprire

finalmente i battenti e oggi ha un’attività integrata di scambio

di azioni, strumenti finanziari e merci.

73


4.4

INCENTIVI

20-70%

NELLe macroregioni

per le piccole e medie imprese

INCENTIVI

10-50%

NELLe macroregioni

per le grandi imprese

Incentivi & programma di sussidi

In Ungheria sussistono incentivi fiscali per gli investimenti superiori a determinate

soglie, in accordo con la regolamentazione europea. L’incentivo consiste nel poter

dedurre l’80% della tassa sul reddito societario nel corso dei successivi 10 anni.

Per poter beneficiare di questa riduzione

bisogna che gli investimenti siano:

• per le grandi imprese: superiori a 3 miliardi di fiorini (Euro 10 milioni),

se l’impresa riesce ad aumentare il suo organico di 150 lavoratori,

oppure superiori a un miliardo di fiorini (Euro 3.300.000)

se l’impresa riesce ad aumentare il numero di lavoratori di 75 unità

in caso di investimento in aree depresse;

• per le PMI: superiori a 500 milioni di fiorini (1,6 milioni di Euro),

se l’impresa riesce ad aumentare il numero di lavoratori di 20 unità

se piccola impresa, o di 50 unità se media.

Sussidi

Esistono quindi importanti incentivi, sia a fondo perduto che

non, per gli investitori che decidono di insediarsi in Ungheria,

o di espandere la loro produttività nel Paese. Le principali forme di

incentivo sono: sussidi in denaro sia dal Governo ungherese che

dai fondi europei, sconti fiscali, prestiti a tassi ridotti.

La regolamentazione riguardante i piani di incentivi è in accordo

con quella europea. L’importo massimo degli incentivi di cui un’attività

economica può usufruire si differenzia in base alla regione in cui

si intende investire. Nelle sette macroregioni ungheresi l’intensità

degli incentivi per le grandi imprese varia dal 50% delle zone meno

sviluppate fino ad scendere al 10% nella capitale. A seconda dei casi,

è possibile un aumento del 10% dell’incentivo nel caso di medie imprese

e del 20% per micro e piccole imprese. Nel calcolo del massimo

incentivo raggiungibile, occorre tenere conto di tutte le tipologie di

incentivo (in denaro, sotto forma di sconto fiscale, etc). I settori che

attraggono maggiori incentivi sono il manifatturiero, i centri di servizio

condiviso, il settore della ricerca e sviluppo.

In alcuni casi per poter ricevere i sussidi è condizione necessaria la

creazione di nuovi posti di lavoro. Le domande per l’ottenimento

dei sussidi sono perfezionabili solo in ungherese. Nel programma

di finanziamenti europei 2014-2020 appena avviato saranno pubblicati

nel corso dei prossimi anni. Per un approfondimento della

materia, piuttosto vasta e suscettibile di numerose variazioni nel

tempo, si raccomanda l’approfondimento presso le sedi preposte.

74


Oltre 35 miliardi di EURO

fondi UE 2014–2020 destinati

all’Ungheria


5


Fare

impresa

in

Ungheria


5.1

“L’impresa

é la passione

che ci unisce”

Alessandro Farina

ITL Group

78


Forme societarie

LA REGOLAMENTAZIONE UNGHERESE PREVEDE

DIVERSE FORME GIURIDICHE PER LA COSTITU-

ZIONE DELLE SOCIETÀ A SECONDA CHE SI VOGLIA

DOTARLE O MENO DI PERSONALITÀ GIURIDICA.

SOCIETÀ

DI PERSONE

NOME COLLETTIVO

KKT

= KÖZKERESETI TÁRSASÁG

BT

SOCIETÀ IN ACCOMANDITA

SEMPLICE

= BETÉTI TÁRSASÁG

Per quanto riguarda le Società di Persone, anche in Ungheria vi è il corrispettivo

delle Società in Nome Collettivo e delle Società in Accomandita Semplice.

Sono società che richiedono un capitale minimo di 1 fiorino per socio

e sono prive di personalità giuridica. Il conferimento può essere liberamente

in beni o denaro. Il numero minimo di soci è due, di cui almeno uno illimitatamente

responsabile nel caso della società Bt, mentre nel caso della Kkt

tutti i soci assumono responsabilità piena ed illimitata. Sono forme societarie

consigliate per imprenditori che non dispongono del capitale minimo per la

costituzione di società di capitali, o che intraprendono un’attività economica

di modeste dimensioni e rischi limitati.

MIN HUF

2 1

79


5.1

SOCIETÀ

DI CAPITALI

KFT

SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ

LIMITATA

= KORLÁTOLT FELELŐSSÉGŰ

TÁRSASÁG

RT

SOCIETÀ PER AZIONI

= RÉSZVÉNYTÁRSASÁG

Le Società a Responsabilità Limitata e le Società Per Azioni sono invece le società

di capitali, dotate di personalità giuridica e con una responsabilità limitata

dei soci. Fino al mese di marzo 2014, il capitale minimo per la costituzione di

una Società a Responsabilità Limitata era di 500.000 fiorini. Dal 15 di marzo 2014

il capitale minimo per la costituzione di una Srl è stato portato a 3 milioni di fiorini.

Le società precedentemente costituite con un capitale inferiore avranno due anni

di tempo per adeguarsi. I conferimenti possono essere in denaro o in natura, ma in

quest’ultimo caso, qualora il valore dei beni dovesse superare la metà del capitale

sociale, dovranno immediatamente essere messi a disposizione della società.

HUF

3.000.000

ZRT

RT

NYRT

SOCIETÀ PER AZIONI PRIVATA

= ZÁRTKÖRŰEN MŰKÖDŐ

RÉSZVÉNYTÁRSASÁG

SOCIETÀ PER AZIONI PUBBLICA

= NYILVÁNOSAN MŰKÖDŐ

RÉSZVÉNYTÁRSASÁG

Le società per azioni a loro volta possono costituirsi in maniera privata o pubblica,

il loro funzionamento può essere quindi, rispettivamente, ristretto a circolo chiuso

(con azioni non messe pubblicamente in circolazione) o pubblico. L’indicazione

“részvénytársaság” (società per azioni) e la forma di funzionamento, seguita dalle

rispettive sigle “Zrt” (“zártkörűen működő részvénytársaság”, società per azioni

privata) o “Nyrt” (“nyilvánosan működő részvénytársaság”, società per azioni a funzionamento

pubblico), devono essere segnalate nella denominazione sociale della

società. Le società Zrt, società per azioni private, necessitano per legge di un capitale

minimo pari a 5 milioni di fiorini e possono essere costituite anche da un singolo

socio. Le Nyrt, invece, necessitano di un apporto minimo di 20 milioni fiorini e di

almeno due soci. In entrambi i casi è possibile differenziare le azioni in base ai diritti

che si vogliono attribuire alle rispettive tipologie.

HUF

5.000.000

HUF

20.000.000

80


Le altre due forme giuridiche che gli investitori

possono scegliere sono gli Uffici di R appresentanza

e le Filiali.

UFFICI DI

RAPPRESENTANZA

= KERESKEDELMI

KÉPVISELET

FILIALI

= FIÓKTELEP

L’Ufficio di Rappresentanza è una soluzione valida qualora la società

straniera ritenga opportuno familiarizzare con il mercato ungherese

prima di investirvi somme importanti. In questi casi l’attività

è limitata alla presentazione dei prodotti, all’attività pubblicitaria,

al marketing e ad alcune attività di negoziazione, mentre non le

è permesso di portare avanti la sua attività principale. L’Ufficio di

Rappresentanza non ha personalità giuridica.

La Filiale è un’unità organizzativa della casa madre straniera ed

è autorizzata a svolgere in modo autonomo le sue normali attività.

La Filiale è dotata di personalità giuridica.

ALTRE FORME SOCIETARIE

La normativa ungherese comprende inoltre una specifica forma

societaria per il “Trust Immobiliare” che si configura come una

Società per Azioni Pubblica con un capitale sociale di almeno

10 miliardi di fiorini.

Con l’ingresso dell’Ungheria nell’Unione Europea sono state introdotte

inoltre alcune forme societarie aggiuntive: il Gruppo Europeo

d’interesse Economico (GEIE), dotato di personalità giuridica

con un minimo di due membri con responsabilità illimitata,

e la Società Europea (SE) che si configura come una società per azioni

con capitale minimo di 120.000 euro, dotata di personalità giuridica,

i cui fondatori devono essere situati in stati membri differenti.

Per quanto riguarda l’associazione temporanea di persone giuridiche,

nel Codice Civile ungherese figura anche il Consorzio

(egyesület) per il quale non è previsto alcun capitale sociale.

81


5.2

Adempimenti societari

Come regola generale, a tutte le società è richiesto di nominare un contabile

(autorizzato alla redazione del bilancio, registrato presso il Ministero delle

Finanze) e un revisore dei conti, qualora i parametri societari lo prescrivano.

82


Fanno eccezione le società con un fatturato che non ha superato

la media dei 300 milioni di fiorini nei precedenti due anni e aventi

un numero medio di dipendenti non eccedente le 50 unità.

Il revisore deve essere una persona fisica o giuridica registrata

nell’albo ungherese dei revisori.

Il sistema contabile ungherese è definito da una specifica normativa,

che contiene i principi contabili da seguire. Come membro

dell’Unione Europea, l‘Ungheria adempie alla normativa europea,

e quindi applica i principi degli International Accounting Standards

(IAS) nella preparazione dei bilanci consolidati delle società quotate.

I principi contabili ungheresi sono poi completati da ulteriori

requisiti per quanto riguarda i bilanci degli istituti finanziari, delle

compagnie di assicurazione, dei broker, dei fondi di investimento,

dei fondi pensione e degli enti non profit.

Le società che non sono obbligate a presentare un bilancio consolidato

devono redigere il bilancio secondo i principi contabili ungheresi,

mentre i bilanci consolidati, se necessari, possono essere redatti

secondo i principi contabili ungheresi o secondo le norme IAS.

Il bilancio di esercizio deve essere inviato in forma elettronica al ministero

competente (Közigazgatási és Igazságügyi Minisztérium).

Le società pubbliche per azioni hanno inoltre maggiori obblighi di

pubblicità legale, comunicando bilancio e report infrannuali alla

Borsa di Budapest; la frequenza dei report dipende dall’entità della

capitalizzazione o dal numero dei soci.

Il bilancio di esercizio rappresenta inoltre la base di calcolo, tramite

alcune rettifiche obbligatorie, per l’imposta sul reddito d’impresa.

La scadenza per l’invio del bilancio di esercizio è l’ultimo giorno

del quinto mese successivo alla fine dell’anno solare di riferimento.

Il bilancio sarà considerato depositato solo se saranno presenti

il bilancio d’esercizio (composto da: stato patrimoniale, conto

economico e nota integrativa), la relazione del revisore (se obbligatoria),

la delibera dell’assemblea sulla destinazione del risultato

d’esercizio, e il pagamento dell’imposta di bollo. La conservazione

obbligatoria dei libri contabili, dei bilanci d’esercizio e delle registrazioni

analitiche è di otto anni.

83


5.3

IMPOSTA

SUL REDDITO

10%

< 500 M

HUF

ENTRO IL 31 maggio

SUCCESSIVO

IMPOSTA

SUL REDDITO

19%

> 500 M

HUF

Tassazione delle società di capitali

L’imposta sul reddito della società (TAO) – L’aliquota per la tassazione del reddito di

impresa si attesta al 10% fino ad un imponibile di 500 milioni di fiorini, mentre è del

19% per il reddito imponibile eccedente questa soglia.

Le perdite di esercizio possono essere riportate nel tempo senza

limitazione, ma utilizzate in un singolo esercizio solamente nella

misura massima del 50% dell’imposta dovuta nell’anno.

Il bilancio d’esercizio coincide con l’anno solare. Qualora la società

sia interamente posseduta da un socio estero con personalità giuridica

che redige il proprio bilancio con una tempistica diversa, allora

anche la partecipata può seguire la direttiva della casa madre.

Le società devono determinare e versare l’imposta sul reddito entro

il 31 maggio successivo alla fine dell’esercizio (per le società che

hanno una data diversa per la fine dell’esercizio, varrà la medesima

per il pagamento delle imposte).

Le società con un’imposta sui redditi superiore ai 5 milioni di fiorini

relativa al precedente anno fiscale devono versare l’importo

dovuto in 12 rate mensili anticipate ed equivalenti. Qualora invece

l’imposta sul reddito sia inferiore ai 5 milioni, le rate saranno

a scadenza trimestrale, invece che mensile. Pertanto, dopo il primo

anno di attività, l’importo dell’imposta viene calcolato dall’azienda

su base storica, viene versato anticipatamente ed è soggetto ad un

conguaglio finale al momento della presentazione della dichiarazione

delle imposte relativa alla chiusura del bilancio. Nel caso in

cui nell’anno di esercizio antecedente i ricavi della società siano

stati superiori ai 100 milioni di fiorini, la società deve stimare in

anticipo l’imposta dovuta per l’anno in corso e assicurarsi che

l’imposta sul reddito per l’anno corrente sia versata (la scadenza

è il 20 dicembre di ogni anno).

Dall’imposta sul reddito d’impresa si possono dedurre, fino ad un

tetto massimo di 50 milioni di fiorini i costi di ricerca e sviluppo

relativi a ricerca di base, ricerca applicata e sperimentale svolta direttamente

dalla società e in alcuni casi anche l’attività di ricerca

svolta in cooperazione con università, enti di ricerca ed organizzazioni

non-profit. Anche l’ammortamento delle immobilizzazioni

relative all’attività di ricerca e sviluppo può essere dedotta nel calcolo

dell’imposta dovuta.

I costi per la sponsorizzazione di soggetti attivi nel campo dell’arte

e dello sport sono deducibili dal reddito d’impresa, come anche le

donazioni, se debitamente certificate, ma entro un limite del 70%.

Gli utili derivanti dallo sfruttamento di marchi, brevetti e royalties,

subisce una detrazione del 50% sull’imposta della società

(ovvero, invece di applicare l’aliquota del 10%, verrà applicata

un’aliquota del 5%).

84



5.3.1

Altre imposte

IMPOSTE LOCALI

0-2%

DEL FATTURATO

Imposte Locali – Le autorità comunali dispongono di imposte locali

sui terreni e sugli immobili situati nel loro territorio, sulle attività

economiche esercitate nel loro territorio di competenza. La tassa

locale più importante è l’Imposta Locale sull’Attività Industriale

(IPA Iparűzési Adó). L’ammontare dell’imposta è determinato in

base al cosiddetto fatturato ricorretto (cioè al fatturato netto realizzato

detratto del costo delle merci vendute, del costo dei servizi

rifatturati, del costo dei subappaltatori, del costo dei materiali

e dei costi diretti di ricerca e sviluppo). Tale imposta è deducibile ai

fini della determinazione dell’imposta sul reddito d’impresa. Ogni

consiglio comunale decide l’ammontare dell’aliquota che può essere

compresa tra zero e il valore massimo del 2%. è riconosciuta

una detrazione di un milione di fiorini per ogni nuovo dipendente

assunto nell’anno di riferimento dell’imposta, a patto che poi il numero

dei dipendenti non diminuisca di più del 5%, pena il rimborso

della detrazione. Le entrate contabilizzate derivanti da royalties

e interessi sono escluse dalla base imponibile.

Diversi comuni impongono inoltre imposte locali sui terreni e sugli

immobili; nel caso di terreni edificabili la base imponibile è calcolata

in un minimo di 200 fiorini per metro quadro, o raramente

il 3% del valore di mercato, mentre nel caso di immobili è calcolata

da 1.100 fiorini a salire per metro quadro o, raramente, il 3,6%

del valore di mercato.

IMPOSTa per la ricerca e SVILUPPO

0,3%

DEL FATTURATO

Imposta per la Ricerca e Sviluppo (contributo all’innovazione) –

L’imposta per ricerca e sviluppo è calcolata sulla base di un’aliquota

dello 0,3% del fatturato al netto dei costi dei materiali e dei subappaltori.

Solo alcune società sono assoggettate a questa imposta

e non entreremo in questa sede nella determinazione dei soggetti

coinvolti poiché la casistica è eccessivamente ampia.

IMPOSTa

sull’Inquinamento

%

DEL FATTURATO

Imposta sull’Inquinamento – Sono tassati i beni, prodotti all’interno

del Paese, importati o distribuiti, per la produzione dei quali si

sono causate emissioni nocive per l’atmosfera, il territorio e le falde

acquifere. Sono inclusi: i prodotti petroliferi e gli oli minerali,

pneumatici, carbone e derivati, materiali da imballaggio, produzioni

cartacee promozionali e dispositivi elettronici. (Per esempio una

media impresa, prendendo in esame il materiale da imballaggio,

sarà tenuta al pagamento di circa 100.000 fiorini, ogni 40 tonnellate

circa di prodotto trasportato).

86


IMPOSTE per

la crisi

6,5-0%

DEL FATTURATO

Imposta sul trasferimento

dei beni immobili

2-4%

DEL prezzo di compravendita

Imposte per la Crisi – Nel 2010 il Governo ungherese ha introdotto

una nuova imposizione nei settori finanziario, energetico, grande

distribuzione organizzata e telecomunicazioni come parte del pacchetto

di misure straordinarie per contrastare la crisi economica.

Nell’ambito bancario e finanziario, la misura straordinaria implica

un onere dello 0,5% sulle loro entrate. Per i ricavi della GDO le aliquote

sono dello 0% sulla base imponibile fino a 500 milioni di fiorini,

dello 0,1% per le somme tra i 500 milioni e i 30 miliardi di fiorini,

dello 0,4% per le somme tra i 30 miliardi ed i 100 miliardi di fiorini,

e del 2,5% sulla fascia al di sopra dei 100 miliardi di fiorini. Nell’ambito

delle telecomunicazioni invece si applica un’aliquota dello 0%

per gli imponibili non eccedenti i 100 milioni di fiorini, del 2,5% sulla

parte compresa tra i 100 milioni ed i 500 milioni di fiorini, del 4,5%

per la fascia tra i 500 milioni ed i 5 miliardi di fiorini, e del 6,5% per

la fascia superiore ai 5 miliardi di fiorini. Infine nel settore energetico

è stata introdotta un’aliquota unica del 1,05% sul fatturato generato.

IMPOSTE sulle auto aziendali

7.700-44.000

HUF / MESE

(DEDUCIBILE)

Automobili aziendali – L’imposta sulle auto aziendali è pagabile trimestralmente.

L’ammontare dell ’ imposta dipende dalla classificazione

dell’auto in base al suo impatto ambientale, da un minimo di 7.700

fiorini a un massimo di 44.000 fiorini al mese. La somma pagata sulle

auto aziendali alle autorità municipali è deducibile dall’imponibile

Imposta sul trasferimento dei beni immobili – In linea generale il

trasferimento di beni immobili è soggetto ad un’imposta, la cui

aliquota del 4% va applicata al prezzo di compravendita inclusivo

dell’imposta sul valore aggiunto (qualora applicabile), fino al valore

di 1 miliardo di fiorini (per la parte eccedente l’aliquota è del 2%, ma

con un massimo di 200 milioni di fiorini per immobile). Tale regolamentazione

è applicabile anche ai trasferimenti di quote societarie,

ove il patrimonio sia costituito per oltre il 75% da immobili (a valore

di mercato). Le società che comprano, vendono o hanno contratti di

leasing relativi a beni immobili, nel corso del normale espletamento

della propria attività, sono soggette ad un’aliquota preferenziale del

2%. Per le società operanti nel settore del leasing finanziario, l’aliquota

preferenziale del 2% si applica solo se il 50% dei ricavi proviene

dalle vendite derivanti dal leasing finanziario di immobili.

Imposta di successione

e di donazione

0-40%

DEi BENI RICEVUTI

Imposta di successione e di donazione – Sui beni ricevuti in eredità

esiste un’esenzione totale sui primi 20 milioni di fiorini, e per le somme

eccedenti questa soglia vige un’imposizione pari al 40%. In caso

la successione sia per discendenza diretta, allora l’esenzione è totale.

In caso di donazione di mobili, immobili, diritti, l’imposta varia da

un minimo del 5% ad un massimo del 40%, a seconda del valore

della donazione e della relazione tra le parti.

87


5.3.2

IMPOSTA SUL

VALORE AGGIUNTO

27%

IVA / ÁFA

L’aliquota di riferimento per l’imposta sul valore aggiunto (ÁFA) in

Ungheria è del 27%. Ci sono tuttavia alcuni prodotti e servizi sui quali

vengono applicate delle aliquote ridotte che sono, ad esempio, del 18%

(prodotti caseari, farinacei e derivati), e del 5% (prodotti farmaceutici,

giornali quotidiani, energia, riscaldamento, suini).

Alcune transazioni effettuate nel territorio ungherese sono esenti

dall’IVA come la vendita, affitto e leasing di immobili residenziali

(che può comunque sottostare allo stesso regime IVA per scelta

del contribuente), servizi di radio e TV, servizi postali, servizi finanziari,

assicurazioni, il trasferimento di quote azionarie e di

crediti. Le attività che si vedono riconosciuta l’esenzione IVA sulle

vendite, per la loro tipologia di prodotto o servizio, non possono

comunque portare a credito l’IVA sugli acquisti, o comunque in

alcuni casi solo limitatamente. Le piccole imprese possono richiedere

un regime agevolato di esenzione IVA ma solo nel rispetto di

determinate condizioni.

Ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, per quanto riguarda il trattamento

delle importazioni ed esportazioni all’interno dell’Unione Europea,

l’Ungheria, come Paese membro applica il principio del Paese

di destinazione alle transazioni cross-border: quindi le esportazioni di

beni e l’erogazione di servizi intra-UE sono esenti IVA, mentre i beni

importati sono sottoposti alla stessa aliquota di quelli di origine ungherese.

Nel caso di beni e servizi acquistati da Paesi terzi, le importazioni

sono soggette all’imposta sulla somma derivante dal valore

doganale, tasse e spese doganali.

Nel caso di esportazione di servizi, fondamentale è il luogo di adempimento,

poichè se il servizio è erogato all’interno del territorio ungherese

è soggetto ad IVA, mentre è esente dall’imposta in caso in

cui il luogo di erogazione è al di fuori della nazione.

Quindi l’esportatore di beni e servizi è esente dall’IVA in caso di

vendita a soggetto fiscale non residente in Ungheria, mentre il soggetto

fiscale non residente per il quale vengono effettuati servizi in

loco ha diritto a richiedere all’Autorità Fiscale competente (la NAV)

il rimborso dell’imposta.

Qualora la società sia in credito in IVA, i tempi medi di rimborso sono

di circa 45 giorni.

Dazi Doganali

Poiché l’Ungheria fa parte dell’Unione Europea, non vengono

applicati dazi doganali per le importazioni dagli Stati membri.

Si applicano, invece, per i prodotti Extra UE secondo il Codice

Doganale dell’Unione Europea. Sussistono delle accise specifiche

per prodotti quali bevande alcoliche, petrolio e tabacchi.

88


5.3.3

L’imposta sul reddito

d’impresa nei regimi agevolati

La regolamentazione fiscale ungherese offre inoltre tre tipi di regimi agevolati

denominati KIVA, EVA e KATA.

KIVA

Il regime KIVA, invece, è indirizzato alle

piccole imprese con un massimo di 25

dipendenti e con un fatturato annuo inferiori

ai 500 milioni di fiorini e prevede

l’utilizzo di un’aliquota fissa unica del 16%

sui ricavi (risultato scaturente dalla contabilità

per principi di cassa incrementato

dei costi del personale).

EVA

Il regime EVA si basa su un’imposta sul

reddito semplificata fruibile da singoli imprenditori,

Kkt, Bt, Kft e alcune altre forme

societarie; con tale regime fiscale particolare

sono considerati adempiuti gli obblighi di

pagamento dell’imposta sui redditi, dell’imposta

sui dividendi, dell’imposta sul valore

aggiunto e dell’imposta sulle auto aziendali.

Le condizioni sono che il fatturato sia inferiore

ai 25 milioni di fiorini, che tutti i soci

siano persone fisiche, e che non si abbiano

partecipazioni in altre società. L’aliquota

unica da versare è del 37% sul fatturato lordo

comprensivo di IVA.

KATA

Il regime K ATA è indirizzato a piccoli contribuenti

e prevede il versamento mensile di

una somma forfettaria pari a 50.000 fiorini,

che include l’imposta sul reddito ed i contributi

lavorativi; somma che si riduce alla metà

se il contribuente ha anche un contratto di

lavoro a tempo pieno.

Se il fatturato supera i 6 milioni di fiorini allora

si applica un’aliquota del 40% sul fatturato

superiore ai 6 milioni.

ALIQUOTA

16%

< 500 M

HUF

FATTURATO

ALIQUOTA

37%

< 25 M

HUF

FATTURATO

SOMMA forfettaria

50.000

HUF / MESE

< 6 M

HUF

FATTURATO

89


90

5.4


La tassazione della persona fisica

Imposta sul reddito delle persone fisiche – Dall’anno fiscale 2011 è stata introdotta

un’aliquota fissa pari al 16% sul reddito delle persone fisiche, la cosiddetta Flat Tax.

La regolamentazione differenzia le classi di reddito in base all’emittente e al ricevente.

ImposTA SUL REDDITO

DELLE PERSONE FISICHE

16%

(FLAT TAX)

Reddito da lavoro dipendente

La base imponibile è costituita dal salario lordo e dalle altre entrate,

costituenti quindi il reddito totale combinato. Per il reddito delle

persone fisiche sono previste delle detrazioni per i familiari a carico.

Per i soggetti che effettuano versamenti volontari a fondi pensione

o per assicurazioni sanitarie è possibile un rimborso pari al 20% del

versato (fino ad un massimo di 150.000 fiorini annui a favore del fondo

privato stesso. I soggetti non possono quindi pagare meno tasse,

ma possono canalizzare l’importo verso il loro fondo pensione privato).

Inoltre per quanto riguarda i “benefit” non in denaro dati dal

datore di lavoro al lavoratore si fa riferimento alle seguenti categorie:

Compensi addizionali

Si intendono buoni vacanze, carte “ricreazione” (Szép Kartya), buoni

pasto, fondi pensioni volontari ed assicurazioni sanitarie. Questi

compensi sono tassati al 16% per l’imposta sul reddito più un 14%

come contributo sanitario calcolati su una base imponibile pari al

119% del valore della gratifica. Il limite per questa categoria sono

500.000 fiorini annui per persona.

Compensi specifici non classificati

come addizionali

Si intendono le somme eccedenti le voci incluse nelle gratifiche

addizionali (uso del telefono aziendale, assicurazioni vita, servizi

e prodotti concessi al lavoratore). Questi compensi sono tassati al

16% ai fini dell’imposta sul reddito e al 27% per la tassa del contributo

sanitario, calcolati su di una base imponibile pari al 119% del

valore del compenso.

Reddito da lavoro autonomo

Tutte le attività che non sono incluse nel lavoro subordinato sono

considerate lavoro autonomo. Il reddito si calcola sulla retribuzione

da lavoro autonomo diminuita di una somma forfettaria pari al

10% a titolo di riconoscimento dei costi sostenuti.

Reddito da investimento e capital gain

I redditi derivanti da interessi locati in Ungheria sono tassati alla

fonte con un’aliquota del 16%. I redditi derivanti da dividendi

e capital gain sono tassati al 16%. I redditi da affitto sono ugualmente

tassati al 16% dove il canone annuo è uguale al 90% derivante

dal valore contrattuale al netto di una detrazione del 10%

a titolo di costi sostenuti. Si tratta comunque di una delle opzioni,

è possibile anche giustificare i costi con le fatture (in questo

caso la base imponibile può essere più bassa ma al massimo

del 50% dell’importo contrattuale. Inoltre se il ricavo derivante

da affitto di immobili è superiore a 1 milione di fiorini, vi sono

a carico della persona 14% di EHO, ossia contributi sanitari, per un

massimo di 450.000 fiorini. Il reddito derivante da affitto di terreni

agricoli, infine, è esentasse se superiore ai cinque anni).

91


5.5

La regolamentazione

del rapporto di lavoro

Il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore può essere instaurato solamente con un

contratto scritto contenente la durata del contratto (a tempo determinato o indeterminato),

la retribuzione e la mansione del dipendente. Entro 15 giorni dall’assunzione

il dipendente deve inoltre essere informato dei suoi principali obblighi e diritti.

stipendio minimo mensile

101.500-118.000

HUF

Dal 01/01/2014 lo stipendio minimo mensile è pari a 101.500

fiorini lordi, mentre per i lavoratori che hanno un diploma di scuola

superiore o hanno preso parte a percorsi di formazione specifici,

il minimo salariale è 118.000 fiorini lordi. Al lavoratore devono essere

riconosciuti maggiori compensi in caso di turni notturni e di lavoro

straordinario. Il turno notturno prevede una maggiorazione della

retribuzione oraria pari al 30%. Qualora invece il lavoro notturno sia

di ruolo, la maggiorazione prevista è solo del 15%.

FERIE

20-30

GIORNI / ANNO

Le ferie spettanti al lavoratore sono minimo 20 giorni, che aumentano

con l’età del lavoratore fino ad un massimo di 30 giorni per impiegati

con età superiore ai 45 anni, a prescindere dall’anzianità di servizio.

DURATA STANDARD LAVORATIVA

8

ORE / GIORNO

La durata standard della giornata lavorativa è di 8 ore, ma, per un

massimo 4 mesi o 16 settimane annue, il datore di lavoro può anche

organizzare il carico di lavoro orario giornaliero in modo non

costante (o per 6 mesi o 26 settimane in caso di lavoro stagionale.

Un accordo specifico in un accordo collettivo può aumentare questo

limite a 12 mesi o 52 settimane).

ore di straordinari

250-300

ore / ANNO

Il datore di lavoro non può richiedere più di 250 ore di straordinari

all’anno, o più di 300 se previsto in un accordo collettivo.

92


Licenziamento e indennitÀ

Il datore di lavoro non può licenziare i lavoratori, se non durante

il periodo di prova, senza una giusta motivazione che descrive chiaramente

le ragioni del licenziamento. L’opzione del licenziamento

immediato può essere esercitata in caso di grave negligenza da parte

del lavoratore o a causa della violazione di fondamentali obbligazioni

lavorative o se il lavoratore rende la continuazione del rapporto di

lavoro non sostenibile. Le motivazioni alla base del licenziamento

possono essere ricondotte al comportamento e alle performance del

lavoratore. Il periodo di preavviso che il datore di lavoro deve garantire

varia da 30 giorni fino ad un massimo di 90, in base alla durata

del rapporto di lavoro.

Il datore di lavoro è inoltre libero di licenziare il lavoratore anche

se quest’ultimo si trova in malattia o in maternità, ma in questi casi

i termini di preavviso decorrono dal momento in cui le suddette

situazioni cessano.

Nei casi in cui si proceda al licenziamento simultaneo di un grande

numero di dipendenti, dato il notevole impatto sociale, si dovrà procedere

secondo specifiche regole.

I lavoratori hanno diritto a un’indennità di licenziamento in base al

tipo di licenziamento e alla durata del rapporto di lavoro intercorso.

L’indennità ammonta a un mese di retribuzione per periodi lavorati

dai tre anni in poi, sale a due mensilità in caso di un periodo uguale

o superiore ai cinque anni e aumenta di un’altra mensilità per ogni

quinquennio successivo. Sono comunque possibili accordi diversi

in base a quanto disposto nel contratto di lavoro.

Contributi assicurativi e previdenziali

Il datore di lavoro è generalmente responsabile del calcolo dei contributi

e della trattenuta alla fonte, dell’imposta sul reddito dovuta

dai propri dipendenti e dei contributi assicurativi e previdenziali

calcolati in base al salario mensile. Quindi le società agiscono come

sostituti d’imposta effettuando versamenti relativi ai contributi

per i propri dipendenti basandosi sulla retribuzione lorda mensile

(la deduzione totale è del 18,5% che comprende il 10% per le pensioni,

7% per la previdenza sociale, 1,5% per il fondo di disoccupazione).

A carico dell’azienda vi è una tassa di contributo sociale del 27% che

include i versamenti assicurativi e previdenziali, ed un contributo

dell’1,5% da pagare al fondo di formazione professionale.

I datori di lavoro con più di 20 dipendenti che non occupano almeno

il 5% delle posizioni con lavoratori portatori di handicap devono pagare

un contributo annuale di riabilitazione per ogni posizione non

ricoperta da un portatore di handicap.

93


5.6

***

Altre considerazioni importanti

Transfer pricing

Si definisce Transfer Pricing la procedura per determinare i prezzi delle

transazioni commerciali di beni e servizi tra società di uno stesso gruppo

(o collegate) volta a trasferire materia imponibile verso Paesi con

fiscalità favorevole. Tale normativa, in Ungheria, facendo sue le linee

guida dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo

Economico), richiede che si dimostri la corrispondenza tra i prezzi di

trasferimento tra imprese dello stesso gruppo e il valore normale dei

beni trasferiti tra aziende indipendenti. La documentazione non è tuttavia

necessaria nel caso delle aziende con ricavi netti annuali al di sotto

di 10 milioni di euro, personale inferiore ai 50 dipendenti e patrimonio

complessivo minore di 10 milioni di euro. Con il decreto 20/2013 in vigore

dal 21 giugno 2013 si dispone tra l’altro l’esonero per i contribuenti

che hanno sottoscritto con la NAV (l’autorità finanziaria ungherese)

un accordo preventivo (Advance Pricing Agreement). Il tetto massimo

di valore delle transazioni infragruppo per godere dell’esonero

alla documentazione era e rimane 50 milioni di fiorini (IVA esclusa),

ma è cambiata la modalità di calcolo del valore per il rispetto di tale

limite. Dal 2013, infatti, non si devono più sommare i valori delle transazioni

infragruppo anno per anno – dalla data di firma del contratto

sulle transazioni infragruppo fino alla fine dell’anno fiscale in questione.

Il valore limite sarà invece determinato per singolo anno fiscale.

Capital Gain

Nell’ordinamento ungherese si è proceduto all’esenzione fiscale del

Capital Gain realizzato sulle partecipazioni qualificate e sulle partecipazioni

costituite da apporto di beni. L’esenzione fa riferimento al Capital

Gain realizzato sulle partecipazioni acquistate dopo il 1 gennaio

2007 in società ungheresi ed estere, ad eccezione delle CFC (Controlled

Foreign Companies), su partecipazioni detenute ininterrottamente

per un anno e per una percentuale pari o superiore al 30%.

Ritenuta alla fonte

La legislazione ungherese non prevede nessun tipo di ritenuta alla

fonte sui dividendi pagati a società estere (solo dei Paesi convenzionati),

sugli interessi, sulle royalties e sui profitti delle controllate.

Norme Generali Anti-Evasione

Il principio generale pone la sostanza al di sopra della forma, quindi

ogni transazione, contratto e operazioni simili, sono esaminate

secondo il loro vero contenuto. Le autorità fiscali possono rifiutare

partite contabili derivanti da contratti e transazioni conclusi con

l’intento di evadere il fisco.

94



6

L’Italia

in

Ungheria


Flussi

commerciali

&

investimenti


6.1

L’interscambio &

la bilancia commerciale

Gli scambi e le convenzioni tra Italia e Ungheria risalgono al 1896, anno della prima

convenzione di carattere sanitario seguita a catena durante tutto il Novecento

da accordi in svariati settori, tra i quali turismo, commercio, cinema, cooperazione

scientifica e agricola.

L’interscambio commerciale dell’Italia con l’Ungheria, nei primi

nove mesi del 2013, è stato di 5,3 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi

di export, e 2,9 miliardi di import, con un saldo negativo per l’Italia

di 476 milioni di euro. Le nostre esportazioni sono diminuite

dell’1,3%, mentre le importazioni registrano un incremento del 4,8%

rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’Italia si è confermata al quinto posto nella classifica dei partner

commerciali dell’Ungheria, preceduta da Germania, Austria,

Russia e Slovacchia, e seguita da Polonia, Romania, Repubblica

Ceca, Cina e Paesi Bassi. La quota di mercato (4,8%) è rimasta

invariata rispetto al 2012.

interscambio dell’italia

con l’ungheria

€5,3

MILIARDI

QUOTA ITALIANO SUL

MERCATO UNGHERESE

4,8%

(2012, 2013)

EXPORT

€2,4

MILIARDI

(2013)

IMPORT

€2,9

MILIARDI

(2013)

GERMANIA > AUSTRIA > RUSSIA > SLOVACCHIA > ITALIA > POLONIA > ROMANIA > REPUBBLICA CECA > CINA > PAESI BASSI

98


Composizione delle importazioni

dall’Italia verso l’Ungheria

Composizione dell’export

ungherese verso l’Italia

1. Prodotti manifatturieri

per un valore di

1,3

miliardi di euro

1. Macchinari, mezzi di trasporto

e relativa componentistica

per un valore di

1,2

miliardi di euro

+12,1%

2. Macchinari, mezzi di trasporto

e relativa componentistica

per un valore di

906,9

milIONI di euro

2. Prodotti manifatturieri

per un valore di

1,0

miliardo di euro

+6,3%

3. alimentari, bevande e tabacchi

per un valore di

148

milIONI di euro

3. alimentari, bevande e tabacchi

per un valore di

469

milIONI di euro

+1,6%

4. materie prime

per un valore di

56,6

milIONI di euro

4. materie prime

per un valore di

216

milIONI di euro

-22,2%

5. carburanti ed energia elettrica

per un valore di

34,1

milIONI di euro

(*prodotti derivati dal petrolio: 32,9 milioni di euro)

5. carburanti ed energia elettrica

per un valore di

11

milIONI di euro

99

-14,4%


6.2

Gli investimenti

italiani in Ungheria

All’inizio degli anni Novanta l’apertura delle frontiere e la liberalizzazione dei

mercati delle ex repubbliche socialiste ha dischiuso un mondo di possibilità rimasto

a lungo isolato e poco avvicinabile.

100


natalità aziende italiane

200

150

100

50

1979

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Fonte: ITL Group, 2013

L’Ungheria è diventata quasi subito una delle mete più attraenti per

gli imprenditori italiani, favoriti dalla vicinanza geografica, oltre

che da una certa intesa tra i popoli dovuta tra l’altro agli importanti

contatti intercorsi nella storia e alla buona diffusione della lingua

italiana in terra magiara.

A partire dal 1990 molte aziende italiane hanno deciso di investire

in questo Paese fino ad arrivare alle odierne 2.400 che impiegano

oltre 25.000 dipendenti e generano un fatturato aggregato superiore

ai 3,6 miliardi di euro.*

Il ritmo della media annua al quale sono state fondate aziende

ungheresi di proprietà o a partecipazione italiana è passato dalle

poche decine dei primi anni Novanta alle oltre 150 dell’ultimo

quinquennio. Dal Duemila la creazione di aziende con capitale

italiano in Ungheria ha subito una forte accelerazione, sia per le

condizioni favorevoli offerte dal Paese, sia grazie al sempre maggiore

interesse degli imprenditori italiani nei confronti del mercato locale

(o verso l’Est in generale, al quale l’Ungheria rappresenta punto

d’ingresso privilegiato).

* Il dato non comprende il fatturato dei maggiori gruppi finanziari e assicurativi

e delle filiali di alcuni grandi gruppi industriali.

DIPENDENTI

25.000

DAL 1990

2.400

AZIENDE ITALIANE

FATTURATO

3,6*

MILIARDI DI EURO

101


6.2

FATTURATO

CLASSIFICANDOLE IN BASE AL FATTURATO POSSIAMO

OSSERVARE CHE SU UN TOTALE DI CIRCA

2.400 AZIENDE ITALIANE

• di oltre 350 non se ne conosce il fatturato

(o perché di nuova costituzione, o perché senza un bilancio depositato)

• oltre 1100 dichiarano un fatturato inferiore ai 10 milioni di fiorini

• più di 360 tra i 10 e 50 milioni di fiorini

• oltre 250 tra 50 e 200 milioni di fiorini

• più di 140 tra 200 e 500 milioni di fiorini

• più di 160 oltre i 500 milioni di fiorini.

1.462

aziende italiane

per fatturato

367 259 143 165

0 –10 MIL HUF 10-50 MIL HUF 50-200 MIL HUF 200-500 MIL HUF > 500 MIL HUF

102

Fonte: ITL Group, 2013


DIPENDENTI

RIGUARDO AL NUMERO DEI DIPENDENTI SI RIPORTANO

INVECE I SEGUENTI DATI

• circa 1000 aziende non dichiarano alcun dipendente

• oltre 1100 aziende dichiarano meno di 10 dipendenti

• 175 tra 11 e 50 dipendenti

• oltre 30 tra 51 e 100 dipendenti

• circa 25 tra 101 e 250 dipendenti

• circa 15 grandi aziende con oltre 250 dipendenti.

2.143

Da queste e altre rapide osservazioni possiamo evincere che la dimensione

media delle aziende italiane in Ungheria tende a rispecchiare

la cultura imprenditoriale del loro Paese di origine: a prevalere sono

le PMI. Sono comunque di imprescindibile rilievo i grandi gruppi,

soprattutto nei settori energetico, manifatturiero e finanziario.

aziende italiane

per DIPENDENTI

176

34 27 16

0 – 10 DIP 11 – 50 DIP 51 – 101 DIP 101 – 250 DIP > 250 dip

Fonte: ITL Group, 2013

103


6.2

Manifatturiero

Il manifatturiero conta in Ungheria circa 350 aziende a partecipazione o di proprietà

italiana che spaziano in tutti i settori concentrandosi in buona parte su: alimentare,

elettronico, chimico e farmaceutico, apparecchiature elettriche, articoli in gomma

e materie plastiche, meccanica e prodotti in metallo, tessile, etc.

ALIMENTARE, LATTICINI, BEVANDE

All’interno dell’alimentare il comparto carni e insaccati è ben

rappresentato da grosse realtà quali ad esempio Kométa 99,

Magyar Hús e Hungary Meat, mentre, spostandosi sui latticini

é senz’altro da notare l’impianto altamente tecnologico della

Magyar Sajt, che produce formaggio. Nel 2013, inoltre, la piacentina

Valcolatte ha acquistato Óvártej, azienda magiara con caseificio

a Mosonmagyaróvár. Nell’industria delle bevande è da segnalare la

presenza del gruppo San Benedetto, tramite la Magyarvíz.

104


componentistica

Tra le aziende italiane sul territorio è alta la concentrazione nei

rami componentistica per auto, industria meccanica, plastica, elettrica

ed elettronica. Ne sono esempi la Prysmian (ex Pirelli Cavi),

DKC, tra i maggiori produttori di sistemi portacavi e carpenteria

per quadri elettrici, E.M.E., che dal 1999 produce motori elettrici

a Nagykanizsa, e ancora il produttore di altoparlanti per auto

Magyar Hangszórógyártó (MHG), di proprietà italiana. Quest’ultimo

ha di recente investito 800 milioni di fiorini per espandere

il suo stabilimento a Salgótarján, da cui serve tra gli altri Opel, Nissan

e Renault e dove lavorano 260 persone. In espansione anche

il gruppo bergamasco Sematic, che produce componenti per ascensori

a Nyíregyháza e ha investito 2,5 miliardi di fiorini nel 2013 per

ampliare la fabbrica, annunciando un graduale aumento dell’organico

fino al 2015. Fa riferimento alla Dana Italia Spa di Trento

lo stabilimento di Dana Hungary di componenti per auto e camion,

localizzato a Győr.

Il gruppo torinese Kintek, settore dei portautensili per macchine,

ha diverse sedi produttive e commerciali in Italia e in Ungheria,

concentrandosi in particolare sulla realizzazione di equipaggiamento

macchina (torni e frese a controllo numerico). La sede ungherese

si trova a Békéscsaba.

STAMPAGGIO

Si occupa di stampaggio plastico per il settore automotive North

Plastik Hungary, aperta dalla veronese North Plastic Srl, che progetta

e sviluppa stampi in materiale plastico per vari tipi di industria.

Specializzata sempre nello stampaggio di articoli tecnici, ma

in gomma, è invece la I.G Gasket International Kft., facente capo

a Italian Gasket e cosí pure Serioplast, del gruppo Tenaris-Dalmine,

realizza cavi in gomma. Nel 1998 è entrata in Ungheria la Besser,

altra realtà affermata nello stampaggio e nella lavorazione di

materie plastiche, che nel 2005 e nel 2008 ha messo in campo due

progetti di espansione e continua ad investire nel Paese. Un esempio

interessante di punto di unione tra manifatturiero e logistica

è lo stabilimento ungherese del gruppo Tecnica, che oltre ad un

importante impianto produttivo di attrezzature per gli sport invernali

(marchi Tecnica e Nordica) a Nagykálló ha creato il centro

logistico per il gruppo.

codici a barre

E ancora, si segnala Datalogic, che da anni ha scelto l’Ungheria per

uno dei suoi rami di prodotti, quello dei dispositivi per codici a barre.

105


6.2

prodotti chimici, biomedicali

Delle materie chimiche si occupa Dunastyr (gruppo ENI tramite

la neonata Versalis, ex “Polimeri Europa”), mentre nel biomedicale

spicca l’importante investimento di Human Bioplazma, del gruppo

toscano di plasmaderivati Kedrion.

termostufe, lavorazione dell’acciao, legno

Il produttore di termostufe Edilkamin con sede centrale a Lainate,

inoltre, ha investito nel Paese creandovi il suo impianto per la

lavorazione dell’acciaio. In aggiunta Eurings, del gruppo Massucco

Industrie, produce a Debrecen anelli per cuscinetti.

Consolidata realtá attiva nella lavorazione del legno, Derula

è specializzata in pannelli compensati e listellari in pioppo.

In Ungheria Derula, che fa parte del gruppo piemontese Bonzano,

ha due impianti, uno a Szolnok e l’altro a Dég, dai quali il

multistrato viene commercializzato in Italia.

industria siderurgica e aerospaziale

Si trova lungo la linea del corridoio V che unirà Lisbona a Kiev

(e a circa 30 chilometri da Budapest) uno dei cinque stabilimenti nel

mondo della brianzola Flame Spray, che, con una tecnologia tra le

più avanzate, rappresenta l’eccellenza italiana in fatto di applicazioni

su componenti nel campo energetico, siderurgico e aerospaziale.

gas naturale, assemblaggio, prefabbricati

Tra i leader italiani dei servizi e prodotti per l’impiego di gas

naturale è a Budapest da quindici anni la Pietro Fiorentini, che

nell’autunno del 2013 ha tagliato il nastro del nuovo impianto della

Fiorentini Hungary (fondata nel 1998) e prevede di continuare

a crescere. Questa azienda si offre anche come un buon esempio di

collaborazione italiana all’interno del territorio magiaro, essendosi

avvalsa, per la fabbrica appena aperta, dell’esperienza di Altan

Beton Hungaria, società ungherese del gruppo friulano Altan,

che dai primi anni Novanta realizza in Ungheria progettazione,

produzione e assemblaggio di prefabbricati.

106


illuminazione

Lo storico marchio italiano Artemide ha deciso oltre quindici

anni fa di collocare nel parco industriale di Paks uno dei suoi tre

impianti produttivi. Nasce infatti nel 1997 A&A, la divisione locale

del gruppo milanese di illuminazione, che effettua la produzione

completa di alcuni modelli di lampade, tra cui l’iconica “Tolomeo”

e nel 2011 ha avviato un investimento da 600 milioni di fiorini per

il raddoppio della capacità produttiva e l’ampliamento della gamma.

radar 3d

Un altro nome noto è senz’altro quello della Selex ES: la società

del gruppo Finmeccanica si è tra l’altro aggiudicata l’appalto per

fornire il radar 3D Nato che sarà installato in Ungheria meridionale,

a Medina, nella contea di Tolna.

pompe d’acqua

Spostandosi a Nagykanizsa, nel 2013 è stato inaugurato lo stabilimento

produttivo dell’italiana DAB, tra le maggiori aziende di produzione

di pompe per la movimentazione dell’acqua, che ha scelto

l’Ungheria per la nuova fabbrica – quasi 5.000 metri quadrati di

superficie – nel quadro di un piano di espansione a livello globale.

industria tessile, moda

Interessante anche l’apporto italiano al tessile magiaro, con oltre

30 realtà manifatturiere tra cui la Miti Tex, che nel 2010 ha avviato

un’espansione del suo impianto di abbigliamento sportivo

a Szentgotthárd e, nella stessa città, la C. Tessile, che fa riferimento

a Canclini, azienda comasca tra le eccellenze italiane in fatto di camicieria

da uomo. Nel 2006 la Filati Maclodio di Brescia ha rilevato

la Macofil, ampliando in Ungheria la sua produzione di filati tecnici

e per abbigliamento moda che si distingue nella ricerca e nel successivo

impiego di tessuti innovativi, ricavati da materie prime naturali

(dal latte allo zucchero, passando per mais e legno) attraverso l’uso delle

ultime nanotecnologie e biotecnologie.

bendaggi

Si segnala infine nel tessile Medinovitas, che produce bendaggi

per la medicazione.

107


6.2

Logistica &

trasporti

Dal 1994 il Gruppo Catone ha espanso la sua attività verso i mercati

dell’Est localizzando in Ungheria la Catone che, con un capannone

di 35mila metri quadri e una flotta di oltre 180 veicoli (tra bilici,

carri refrigerati e motrici) si occupa di supply chain management

e trasporti. In quest’ultimo comparto da citare anche la Rutilli,

specializzata nella logistica e nel trasporto di abbigliamento (capo

appeso) e la Autamarocchi.

Quest’ultima, filiale di Autamarocchi Spa e rappresentante inoltre

a Budapest della nota societá Alpe Adria del porto di Trieste, effettua

trasporti intermodali (su treno e camion) dal capoluogo giuliano

a Budapest (e viceversa) provvedendo poi allo smistamento

delle merci sul mercato locale e su quelli limitrofi.

108


Fornitura

di energia

Il settore energetico vede l’Italia presente soprattutto con i servizi

di fornitura. In questo caso gli attori principali sono “giganti” del

calibro di Eni ed Edison, che hanno creato nel Paese gruppi societari

di cui possiedono la proprietà totale o ampie partecipazioni.

Eni controlla Tigáz, venditore e distributore di gas naturale, tra

i leader del mercato in Ungheria.

109


6.2

Agricoltura

Forte è la presenza italiana nel comparto agricolo e dell’allevamento

(oltre 40mila ettari coltivati), attività che trovano nel Paese

le condizioni ideali per una produzione di qualità. Tra le maggiori

aziende agricole nel settore delle colture classiche (cereali e semi

oleosi) si distinguono la Drawa, in Ungheria centro occidentale,

la Kutas 95, collocata nella contea di Hajdú-Bihar, vicino al confine

con la Romania e la Ság-Mezőgazdasági, collocata nelle vicinanze

del rilievo vulcanico Ság da cui prende il nome.

Tra i grandi produttori di latte, Comagro Sardo è una solida realtà

nata nel 1995 nella contea di Nógrád, dove ha da poco ampliato

la capacitá produttiva con nuove stalle dotate di un sistema di

Circa 50.000 ha

terreni agricoli coltivati da

aziende italiane in Ungheria

110


mungitura ad alta tecnologia e di un impianto a biogas investimento

realizzato grazie anche a un cospicuo finanziamento europeo.

Da menzionare inoltre la Palotási Mezőgazdasági, allevamento

e agricoltura, e, sempre per allevamento di bovini da latte, la Taxbi,

a Zalaegerszeg e la Hunland Farm di Gomba, nella contea di Pest,

attiva sia nella coltivazione che nell’allevamento.

Ha una lunga tradizione nell’allevamento, a scopo però sportivo, l’azienda

familiare Il Tiglio che, nelle prestigiose scuderie appartenenti

in passato ai principi Eszterházy, alleva cavalli da salto a ostacoli.

111


6.2

Commercio

Numericamente il più rilevante per le nostre imprese e di forte impatto sull’interscambio

Italia-Ungheria, il macrosettore del commercio conta oltre ottocento societá

italiane, per la maggior parte a responsabilità limitata.

Anche se a prevalere tra queste è il commercio all’ingrosso, sono

ben sviluppate le reti di negozi di note catene italiane, come il trio

Calzedonia-Intimissimi-Tezenis – gruppo M.F.H. – che ha superato

i quaranta punti vendita tra Budapest e le altre città maggiori.

I monomarca di moda italiana sono presenti da molti anni nella capitale,

dove una buona parte sono distribuiti nelle più eleganti vie

del centro. Le insegne sono quelle di Gucci, Coccinelle, Armani,

Benetton, Alberto Guardiani, Boggi Milano, Ermenegildo Zegna,

Max Mara, Moncler, Furla, Luisa Spagnoli etc. Nei centri commerciali,

anche fuori Budapest, sono diversi i punti vendita italiani anche

di altri marchi come Carpisa, Replay, Stefanel, Gas, Geox, Motivi,

Patrizia Pepe, NaraCamicie.

L’azienda italiana leader mondiale nella distribuzione e applicazione

di apparecchi acustici, Amplifon, in Ungheria dal 2006, ha superato

i 30 punti vendita tra monomarca e corner.

Forte la presenza del gruppo ENI – in questo caso con oltre 180

distributori di carburante dell’ex insegna Agip (da poco ribatezzata

“ENI”). I marchi storici del Made in Italy proseguono con Fiat

(Fiat Group Automobiles Central and Eastern Europe) e Ferrari,

con Warm Up, il dealer ufficiale per l’Ungheria, avente sede centrale

a Budapest. Non possono mancare le due ruote, con altri marchi

simbolo dell’italianità: Piaggio, Ducati e, per le biciclette, Bianchi.

Nel comparto agricolo il gruppo Tampieri, specializzato nella

spremitura di semi oleosi a fini energetici, ha scelto l’Ungheria per

la ricchezza di materie prime che assicura alla casa madre un buon

approvvigionamento. Commercializza semi di girasole e graminacee

anche Doza kft, con sede ad Abony.

Il mercato offre spazio all’offerta italiana anche nei comparti dei

cosmetici e del benessere: Vagheggi, azienda veneta specializzata

in prodotti naturali per il trucco e per la cura del corpo, fornitrice

di centri benessere e spa, ha aperto la sua filiale ungherese per

aprirsi a un bacino di consumatori con una diffusa cultura del

wellness, propensi ad acquistare prodotti innovativi e attenti alla

salvaguardia della salute e dell’ambiente. Le aziende italiane sono

presenti anche come fornitori della grande distribuzione ungherese:

è il caso di Epta International, filiale dell’azienda omonima

con sede centrale a Milano, tra i leader nella fornitura di attrezzature

e servizi per la refrigerazione commerciale. Presente fin dal

1991 Mapei, produttore mondiale di adesivi e prodotti chimici per

l’edilizia. Pedrollo ha aperto la sua sede commerciale ungherese

nel 2005, specializzata in elettropompe.

Hanno inoltre costituito delle sedi in Ungheria, alcuni dei più noti

marchi del settore alimentare come Barilla e Ferrero.

112


Via Váci, Budapest

La strada dello shopping

113


6.2

Banche &

assicurazioni

Di grande rilevanza è il settore finanziario e assicurativo che vede

la consolidata presenza di noti gruppi bancari italiani, Intesa San

Paolo e Unicredit, e del colosso delle assicurazioni Generali. I tre

gruppi impiegano complessivamente oltre 7.000 addetti nel Paese.

Intesa San Paolo (attraverso CIB Bank Zrt) e Unicredit (Unicredit

Bank Hungary Zrt) hanno entrambe una rete capillare di

filiali su tutto il territorio che serve una vasta clientela internazionale

e ungherese.

114


Immobiliare

Il panorama immobiliare si compone di un grande numero di piccole

realtà, in tutto oltre 400, che detengono numerosi immobili ad uso

residenziale, turistico e commerciale.

Nonostante il settore sia stato duramente colpito dalla crisi economica

del 2008, gli investimenti immobiliari in Ungheria possono

risultare tra i più convenienti dell’Europa centro-orientale grazie

a un ampio parco di immobili di pregio a prezzi interessanti.

Si segnalano la presenza del Gruppo Tecnocasa, nel Paese dal 1996

con oltre 16 agenzie e, tra le realtà operanti a Budapest, Isaro Immobiliare,

Gestim e ITL Real Estate.

Nel ramo edilizia e ristrutturazioni, Kaparit ha una specializzazione

nel recupero di facciate e interni di palazzi storici ungheresi.

Diversi infine i grandi investimenti nell’edilizia in edifici prestigiosi di

Budapest come palazzo Klotild, trasformato dalla bolognese Sifim in

un hotel di lusso e lo storico New York Palace, sede dell’Hotel Boscolo.

New York Palace

Hotel Boscolo, Budapest

115


6.2

Servizi alle

imprese

Nel settore dei servizi alle imprese gioca

un ruolo fondamentale la presenza di alcune

società italiane di consulenza che

hanno ormai consolidato una profonda

conoscenza delle normative ungheresi.

Tra queste spicca ITL Group, società fondata a Budapest nel 1995,

ove operano oltre quaranta professionisti ungheresi ed italiani che

offrono servizi in materia contabile, fiscale, revisione, legale, immobiliare,

marketing e delle risorse umane. Da menzionare inoltre

la presenza di IC&Partners, noto network di studi professionali

in materia contabile presente nella maggior parte dei Paesi del centro

ed Est Europeo e quella di Hydea, del gruppo Agriconsulting

di Roma, che si occupa invece di una serie di attività mirate ai settori

della formazione, dello sviluppo agricolo e della cooperazione

internazionale, avvalendosi di una solida esperienza nei settori

Ambiente ed Infrastrutture (Energia, Salute, Trasporti).

116


ITL Group

La sede di Budapest

117


6.2

Hotel Palazzo Zichy

Budapest

118


Turismo &

ristorazione

Le località turistiche ungheresi sono un potente catalizzatore per la

ristorazione e per il settore ricettivo italiani. In questo campo si rilevano

numerosi ristoranti, alcune decine nella sola Budapest e alberghi

di prestigio. Tra questi ultimi sono stati premiati con vari riconoscimenti

il Boscolo Hotel New York Palace, un magnifico palazzo storico

su uno dei viali più transitati del centro, e le due strutture del gruppo

veneto Savim, Hotel Parlament e Hotel Palazzo Zichy, il primo

orientato verso la clientela che viaggia per affari, il secondo ottenuto

dal restauro di una splendida palazzina nel cuore della città e pensato

principalmente per coppie e famiglie.

commercio all’ingrosso e al dettaglio

attivitá immobiliari

attivitá manifatturiere

attivitá professionali, scientifiche e tecniche

agricoltura, silvicoltura, pesca

attivitá di servizi di alloggio e di ristorazione

noleggio, agenzie di viaggio, attivitá di supporto alle imprese

costruzioni

trasporto e magazzinaggio

servizi di informazione e telecomunicazione

attivitá finanziarie ed assicurative

attivitá artistiche, sportive e di intrattenimento

altre attivitá di servizio

fornitura acqua, reti fognarie, raccolta e smaltimento rifiuti

istruzione

assistenza sanitaria

fornitura di energia, gas, vapore ed aria condizionata

estrazione di minerali da cave o miniere

amministrazione pubblica e difesa

167

123

126

81

66

70

60

30

21

18

8

9

7

7

3

3

346

439

807

aziende italiane per settori di attività

119


120

7


Macroregioni

& contee

121


Macroregioni

Al livello NUTS 2 (Nomenclatura delle Unità Territoriali per le Statistiche),

l’Ungheria è suddivisa in 7 macroregioni. Queste entità non

presentano alcun tipo di autonomia amministrativa e/o politica, ma

sono sorte per volontà dell’Eurostat, al fine di stabilire l’allocazione dei

fondi strutturali europei e per ricerche di tipo statistico. Risulta tuttavia

molto interessante analizzare il dato aggregato della presenza italiana

operativa in ogni macroregione. Le macroregioni sono inoltre oggetto

di progetti e cooperazioni a livello internazionale e in questo senso

consentono di portare avanti strategie condivise volte ad uno sfruttamento

più efficiente delle risorse disponibili. Un esempio di tali sinergie

è la “Strategia Danubio” (EUSDR), che coinvolge in tutto 14 Paesi.

122


Contee

Il Paese è suddiviso in 19 contee più la capitale Budapest (la quale è al

tempo stesso capoluogo della contea di Pest e unità amministrativa

a sé stante). L’Ungheria essendo stata per decenni uno stato fortemente

accentrato, non ha sviluppato al momento un sistema di governo

locale di stampo regionale o federale. Le contee (megyék, al

singolare megye), godono tuttavia di una certa autonomia amministrativa

(notevolmente aumentata negli ultimi due decenni) in particolar

modo per quanto riguarda le tasse locali e la prestazione e la

gestione di alcuni servizi di base. La presente analisi si concentra in

particolar modo, oltre ai classici dati socio-economici generali, sulla

presenza italiana operativa per ogni singola contea.

123


Le macroregioni

TRANSDANUBIO

OCCIDENTALE

NYUGAT-DUNÁNTÚL

TRANSDANUBIO

CENTRALE

KÖZÉP-DUNÁNTÚL

TRANSDANUBIO

MERIDIONALE

DÉL-DUNÁNTÚL

UNGHERIA CENTRALE

KÖZÉP-MAGYARORSZÁG

GRANDE PIANURA

MERIDIONALE

DÉL-ALFÖLD

GRANDE PIANURA

SETTENTRIONALE

ÉSZAK-ALFÖLD

UNGHERIA

SETTENTRIONALE

ÉSZAK-

MAGYARORSZÁG

124


ungheria

Centrale

1529

La presenza italiana

TRANSDANUBIO

occidentale

183

TRANSDANUBIO

Centrale

111

TRANSDANUBIO

meridionale

211

UNGHERIA

SETTENTRIONALE

75

GRANDE PIANURA

SETTENTRIONALE

115

GRANDE PIANURA

MERIDIONALE

176

NUMERO AZIENDE PER MACROREGIONE

ungheria

Centrale

462.845.615

GRANDE PIANURA

SETTENTRIONALE

388.672.636

TRANSDANUBIO

occidentale

93.579.358 TRANSDANUBIO

Centrale

19.878.178

TRANSDANUBIO

meridionale

40.199.297

UNGHERIA

SETTENTRIONALE

68.848.484

GRANDE PIANURA

MERIDIONALE

110.282.962

FATTURATO PER MACROREGIONE (1.000 HUF)

ungheria

Centrale

12.698

GRANDE PIANURA

SETTENTRIONALE

TRANSDANUBIO

occidentale

2.629

TRANSDANUBIO

Centrale

1.424

TRANSDANUBIO

meridionale

1.747

UNGHERIA

SETTENTRIONALE

1.593

4.244

GRANDE PIANURA

MERIDIONALE

1.730

NUMERO DIPENDENTI PER MACROREGIONE

125


Le contee

ungheria

Centrale

1529

TRANSDANUBIO

OCCIDENTALE

183

TRANSDANUBIO

CENTRALE

111

TRANSDANUBIO

MERIDIONALE

211

UNGHERIA

SETTENTRIONALE

75

GRANDE PIANURA

SETTENTRIONALE

115

GRANDE PIANURA

MERIDIONALE

176

74 59 50 41

96

22 48 76

39 10 31 34

29 50

36

87 56 33

PEST / BUDAPEST

ZALA

VAS

GYŐR-MOSON-SOPRON

Veszprém

komárom-esztergom

FEJÉR

SOMOGY

BARANYA

TOLNA

NÓGRÁD

HEVES

BORSOD-ABAÚJ-ZEMPLÉN

Jász-nagykunk-szolnok

HAJDÚ-BIHAR

SZABOLCS-SZATMÁR-BEREG

BÁCS-KISKUN

CSONGRÁD

BÉKÉS

NUMERO AZIENDE PER CONTEA

126


127


UNGHERIA

CENTRALE

KÖZÉP-

MAGYARORSZÁG

Ungheria

Centrale

PEST

(BUDAPEST)

128


Presenza Italiana

Numero

di aziende

1.529

Dipendenti

impiegati

12.698

Fatturato

462.845.615 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 1.534.888.459

Aziende costituite

nel 2013

142

Castello di Buda

Patrimonio dell’UNESCO

129


CONTEA

Budapest

Teatro Nazionale

Budapest (2002)

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Ungheria Centrale

Capoluogo: Budapest (1.740.041 ab.)

Altre città: –

Superficie: 525 kmq

Popolazione: 1.740.041 ab.

Densità: 3.314 ab/kmq

Sito web: www.budapest.hu

Numero di società registrate: 424.171

PIL: 10.587.809.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 6.096 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 9,3 %

Salario medio lordo: 287.617 HUF

Salario medio netto: 188.564 HUF

Parchi industriali: 28

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 24

130


Presenza Italiana

Numero

di aziende

1.316

Dipendenti

impiegati

11.255

Fatturato

336.103.659 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 1.114.586.831

Aziende costituite

nel 2013

132

Palazzo delle Arti

premiato con il Prix d’Excellence

of FIBACI nel 2006

Settori

principali

ATTIVITÀ FINANZIARIE

ED ASSICURATIVE

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

attività manifatturiere

apparecchiature

elettroniche

prodotti chimici

(industria farmaceutica)

ALLOGGIO E

RISTORAZIONE

attività immobiliari

131


CONTEA

Pest

Castello di Visegrád

Residenza d’estate di Re Mattia Corvino

XIII secolo

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Ungheria Centrale

Capoluogo: Budapest (1.740.041 ab.)

Altre città:

• Érd (65.043 ab.)

• Dunakeszi (40.441 ab.)

• Cegléd (38.066 ab.)

• Vác (33.475 ab.)

• Gödöllő (34.396 ab.)

• Szigetszentmiklós (34.331 ab.)

• Budaörs (29.428)

• Szentendre (26.250 ab.)

Superficie: 6.391 kmq

Popolazione: 1.245.048 ab.

Densità: 195 ab/kmq

Sito web: www.pestmegye.hu

Numero di società registrate: 195.250

PIL: 2.904.860.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 2.340 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 9,1 %

Salario medio lordo: 215.181 HUF

Salario medio netto: 141.248 HUF

Parchi industriali: 25

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

132


Presenza Italiana

Numero

di aziende

209

Dipendenti

impiegati

1.443

Fatturato

126.741.956 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 420.301.628

Aziende costituite

nel 2013

10

attività manifatturiere

Settori

principali

prodotti chimici

(industria farmaceutica)

prodotti in metallo

apparecchiature

elettroniche

attività manifatturiere

trasporto e

magazzinaggio

industria bevande

industria alimentare

133


TRANSDANUBIO

OCCIDENTALE

NYUGAT-DUNÁNTÚL

Transdanubio

Occidentale

Győr-Moson-

Sopron

VAS

ZALA

134


Presenza Italiana

Numero

di aziende

183

Dipendenti

impiegati

2.629

Fatturato

93.579.358 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 310.327.832

Aziende costituite

nel 2013

12

L’Abbazia di Pannonhalma

996, Patrimonio dell’UNESCO

135


CONTEA

Győr-Moson-Sopron

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Occidentale

Capoluogo: Győr (131.564 ab.)

Altre città:

• Sopron (60.528 ab.),

• Mosonmagyaróvár (32.493 ab.)

Superficie: 4208 kmq

Popolazione: 451.827 ab.

Densità: 107 ab/kmq

Sito web: www.gymsmo.hu

Numero di società registrate: 75.635

PIL: 1.539.361.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 3.414 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 5,3 %

Salario medio lordo: 223.599 HUF

Salario medio netto: 146.587 HUF

Parchi industriali: 9

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

Presenza Italiana

Numero

di aziende

50

Dipendenti

impiegati

829

Fatturato

64.142.036

(in 1.000 HUF) pari a

€ 212.707.796

Aziende costituite

nel 2013

2

attività manifatturiere

Settori

principali

Industria alimentare

Industria tessile

trasporto e

magazzinaggio

136


Chiesa dell’ordine

di San Benedetto

Piazza principale,

Sopron

137


CONTEA

VAS

Dati generali

Macroregione: Transdanubio Occidentale

Capoluogo: Szombathely (79.348 ab.)

Altre città:

• Sárvár (14.906 ab.),

• Kőszeg (11.628 ab.)

Superficie: 3.336 kmq

Popolazione: 256.458 ab.

Densità: 77ab/kmq

Sito web: www.vasmegye.hu

Dati socio-economici

Numero di società registrate: 42.067

PIL: 630.706.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 2.453 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 6,1 %

Salario medio lordo: 195.142 HUF

Salario medio netto: 127.915 HUF

Parchi industriali: 6

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

Castello

Sárvár

138


Presenza Italiana

Numero

di aziende

59

Dipendenti

impiegati

573

Fatturato

13.952.829

(in 1.000 HUF) pari a

€ 46.270.366

Aziende costituite

nel 2013

4

attività manifatturiere

Settori

principali

PRODOTTI IN METALLO

Industria tessile

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

139


CONTEA

Zala

Palazzo di Festetics

Keszthely

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Occidentale

Capoluogo: Zalaegerszeg (61.849 ab.)

Altre città:

• Nagykanizsa (49.302 ab.),

• Keszthely (20.895 ab.)

Superficie: 3.784 kmq

Popolazione: 285.154

Densità: 75 ab/kmq

Sito web: www.zala.hu

Numero di società registrate: 53.580

PIL: 632.331.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 2.210 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 11,8 %

Salario medio lordo: 179.143 HUF

Salario medio netto: 117.483 HUF

Parchi industriali: 8

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

140


Presenza Italiana

Numero

di aziende

74

Dipendenti

impiegati

1.227

Fatturato

15.484.493

(in 1.000 HUF) pari a

€ 51.349.670

Aziende costituite

nel 2013

6

attività manifatturiere

Settori

principali

apparecchiature

elettroniche

industria del legno

materie plastiche

agricoltura

e coltivazioni

141


TRANSDANUBIO

CENTRALE

KÖZÉP-DUNÁNTÚL

Transdanubio

Centrale

Castello medievale

Csesznek, c. 1263

VESZPRÉM

Komárom-Esztergom

Fejér

142


Presenza Italiana

Numero

di aziende

111

Dipendenti

impiegati

1.424

Fatturato

19.878.178 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 65.920.006

Aziende costituite

nel 2013

1

143


CONTEA

Veszprém

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Centrale

Capoluogo: Veszprém (64.024 ab.)

Altre città:

• Pápa (31.845 ab.),

• Ajka (29.106 ab.)

Superficie: 4.493 kmq

Popolazione: 354.565 ab.

Densità: 79 ab/kmq

Sito web: www.vpmegye.hu

Numero di società registrate: 56.761

PIL: 693.746.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.951 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 10,9 %

Salario medio lordo: 187.311 HUF

Salario medio netto: 122.916 HUF

Parchi industriali: 6

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Lago Balaton

Paesaggio con vigneti

nella contea Veszprém

144


Presenza Italiana

Numero

di aziende

41

Dipendenti

impiegati

811

Fatturato

11.451.355

(in 1.000 HUF) pari a

€ 37.974.979

Aziende costituite

nel 2013

0

Settori

principali

agricoltura

e coltivazioni

attività manifatturiere

fabbricazione di mobili

materie plastiche

industria tessile

industria del legno

145


CONTEA

Komárom-Esztergom

Cattedrale di Nostra Signora e di Sant’Adalberto

Esztergom

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Centrale

Capoluogo: Tatabánya (70.003 ab.)

Altre città:

• Esztergom (28.550 ab.),

• Tata (24.906 ab.)

Superficie: 2.264 kmq

Popolazione: 310.200 ab.

Densità: 137 ab/kmq

Sito web: www.kemoh.hu

Numero di società registrate: 43.487

PIL: 871.534.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 2.804 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 7,8 %

Salario medio lordo: 214.126 HUF

Salario medio netto: 140.344 HUF

Parchi industriali: 9

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

146


Presenza Italiana

Numero

di aziende

22

Dipendenti

impiegati

345

Fatturato

4.558.810

(in 1.000 HUF) pari a

€ 15.117.924

Aziende costituite

nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori

principali

articoli in pelle

componenti meccanici

prodotti in metallo

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

Danubio

147


Presenza Italiana

Numero

di aziende

48

Dipendenti

impiegati

268

Fatturato

3.868.013

(in 1.000 HUF) pari a

€ 12.827.103

Aziende costituite

nel 2013

1

Settori

principali

trasporto e

magazzinaggio

agricoltura

e coltivazioni

attività manifatturiere

fabbricazione di

macchinari

commercio all’ingrosso

e al dettaglio


CONTEA

FEJÉR

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Centrale

Capoluogo: Székesfehérvár (101.722 ab.)

Altre città:

• Dunaújváros (48.104 ab.),

• Mór (14.327 ab.)

Superficie: 4.358 kmq

Popolazione: 425.581 ab.

Densità: 98 ab/kmq

Sito web: www.fejer.hu

Numero di società registrate: 60.816

PIL: 1.095.519.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 2.573 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 10,3 %

Salario medio lordo: 220.470 HUF

Salario medio netto: 144.543 HUF

Parchi industriali: 10

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

Città vecchia di

Székesfehérvár

149


TRANSDANUBIO

MERIDIONALE

DÉL-DUNÁNTÚL

Transdanubio

Meridionale

TOLNA

Somogy

BARANYA

Lago Balaton

costa meridionale

150


Presenza Italiana

Numero

di aziende

211

Dipendenti

impiegati

1.747

Fatturato

40.199.297 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 133.308.894

Aziende costituite

nel 2013

4

151


CONTEA

Somogy

Cappella di San Donato

Balatonlelle

152


Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Meridionale

Capoluogo: Kaposvár (67.686 ab.)

Altre città:

• Siófok (24.347 ab.),

• Marcali (11.664 ab.)

Superficie: 6.036 kmq

Popolazione: 315.850 ab.

Densità: 52 ab/kmq

Sito web: www.som-onkorm.hu

Numero di società registrate: 60.262

PIL: 557.125.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.758 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 10,3 %

Salario medio lordo: 171.091 HUF

Salario medio netto: 112.195

Parchi industriali: 7

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Presenza Italiana

Numero

di aziende

96

Dipendenti

impiegati

1.132

Fatturato

28.567.037

(in 1.000 HUF) pari a

€ 94.733.997

Aziende costituite

nel 2013

1

attività manifatturiere

Settori

principali

Industria alimentare

trasporto e

magazzinaggio

industria del legno

agricoltura

e coltivazioni

153


CONTEA

Fontana Zsolnay

Pécs

Baranya

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Meridionale

Capoluogo: Pécs (156.801 ab.)

Altre città:

• Komló (25.299 ab.),

• Mohács (18.604 ab.)

Superficie: 4.430 kmq

Popolazione: 388.907 ab.

Densità: 88 ab/kmq

Sito web: www.baranya.hu/

Numero di società registrate: 63.816

PIL: 691.810.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.773 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 14,7 %

Salario medio lordo: 187.680 HUF

Salario medio netto: 123.086 HUF

Parchi industriali: 10

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

154


Presenza Italiana

Numero

di aziende

76

Dipendenti

impiegati

198

Fatturato

5.365.363

(in 1.000 HUF) pari a

€ 17.792.614

Aziende costituite

nel 2013

3

attività manifatturiere

Settori

principali

costruzioni ed edilizia

Industria della carta

apparecchiature

elettroniche

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

agricoltura

e coltivazioni

155


CONTEA

Tolna

Casa contadina tipica ungherese

Tolna

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Meridionale

Capoluogo: Szekszárd (33.311 ab.)

Altre città:

• Dombóvár (19.896 ab.);

• Paks 19.736 ab.)

Superficie: 3.703 kmq

Popolazione: 229.116 ab.

Densità: 62 ab/kmq

Sito web: www.tolnamegye.hu

Numero di società registrate: 37.588

PIL: 480.623.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 2.088 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 9,6 %

Salario medio lordo: 199.866 HUF

Salario medio netto: 130.995 HUF

Parchi industriali: 5

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

156


Presenza Italiana

Numero

di aziende

39

Dipendenti

impiegati

417

Fatturato

6.266.897

(in 1.000 HUF) pari a

€ 20.782.281

Aziende costituite

nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori

principali

apparecchiature

elettroniche

prodotti in metallo

fabbricazione di mobili

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

157


UNGHERIA

SETTENTRIONALE

ÉSZAK-

MAGYARORSZÁG

Ungheria

Settentrionale

Tokaj-Hegyalja: regione vinicola

patrimonio dell’UNESCO

Borsod-Abaúj-Zemplén

NÓGRÁD

HEVES

158


Presenza Italiana

Numero

di aziende

75

Dipendenti

impiegati

1.595

Fatturato

68.848.484 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 228.315.317

Aziende costituite

nel 2013

1

159


CONTEA

Nógrád

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Ungheria Settentrionale

Capoluogo: Salgótarján (36.467 ab.)

Altre città:

• Balassagyarmat (16.396 ab.)

• Bátonyterenye (12.826 ab.)

Superficie: 2.545 kmq

Popolazione: 198.933 ab.

Densità: 78 ab/kmq

Sito web: www.nograd.hu

Numero di società registrate: 25.825

PIL: 244.951.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.222 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 17,5 %

Salario medio lordo: 178.028 HUF

Salario medio netto: 116.933 HUF

Parchi industriali: 5

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

Presenza Italiana

Numero

di aziende

10

Dipendenti

impiegati

972

Fatturato

26.673.428 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 88.454.412

Aziende costituite

nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori

principali

apparecchiature

elettroniche

materie plastiche

prodotti in metallo

agricoltura

e coltivazioni


Hollókő

Patrimonio dell’UNESCO

161


CONTEA

Heves

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Ungheria Settentrionale

Capoluogo: Eger (56.166 ab.)

Altre città:

• Gyöngyös (32.640 ab.)

• Hatvan (20.718 ab.)

Superficie: 3.637 kmq

Popolazione: 305.336 ab.

Densità: 84 ab/kmq

Sito web: www.hevesmegye.hu

Numero di società registrate: 51.377

PIL: 573.687.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.871 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 14,4 %

Salario medio lordo: 199.880 HUF

Salario medio netto: 130.993 HUF

Parchi industriali: 9

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

162


Presenza Italiana

Numero

di aziende

31

Dipendenti

impiegati

447

Fatturato

39.674.624 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 131.568.973

Aziende costituite

nel 2013

1

Settori

principali

attività manifatturiere

articoli in metallo

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

Basilica di Eger

1831–1836

163


CONTEA

Borsod-Abaúj-Zemplén

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Ungheria Settentrionale

Capoluogo: Miskolc (166.823 ab.)

Altre città:

• Ózd (34.395 ab.)

• Kazincbarcika (28.909 ab.)

Superficie: 7.247 kmq

Popolazione: 678.261 ab.

Densità: 94 ab/kmq

Sito web: www.baz.hu

Numero di società registrate: 83.030

PIL: 1.139.780.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.672 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 17,3 %

Salario medio lordo: 182.949 HUF

Salario medio netto: 119.896 HUF

Parchi industriali: 18

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Lago Hámori

Lillafüred

164


Presenza Italiana

Numero

di aziende

34

Dipendenti

impiegati

174

Fatturato

2.500.432 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 8.291.931

Aziende costituite

nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori

principali

prodotti chimici

prodotti medicali

agricoltura

e coltivazioni

165


GRANDE PIANURA

SETTENTRIONALE

ÉSZAK-ALFÖLD

Grande

Pianura

Settentrionale

Szabolcs-Szatmár-Bereg

Hajdú-Bihar

Jász-Nagykun-

Szolnok

166


Presenza Italiana

Numero

di aziende

115

Dipendenti

impiegati

4.244

Fatturato

388.672.636 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 1.288.916.053

Aziende costituite

nel 2013

6

Tisza

(in italiano: Tibisco)

167


CONTEA

Mulino a vento

Karcag

Jász-Nagykun-Szolnok

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Settentrionale

Capoluogo: Szolnok (74.341 ab.)

Altre città:

• Jászberény (27.087 ab.)

• Törökszentmiklós (21.506 ab.)

Superficie: 5.582 kmq

Popolazione: 383.128 ab.

Densità: 69 ab/kmq

Sito web: www.jnszm.hu

Numero di società registrate: 54.711

PIL: 685.161.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.780 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 11,3 %

Salario medio lordo: 177.171 HUF

Salario medio netto: 116.534 HUF

Parchi industriali: 9

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

168


Presenza Italiana

Numero

di aziende

29

Dipendenti

impiegati

1.304

Fatturato

20.142.091 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 66.795.194

Aziende costituite

nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori

principali

industria del legno tessile componenti meccanici

attività manifatturiere

agricoltura

e coltivazioni

materie plastiche

industria della carta

169


CONTEA

Hajdú-Bihar

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Settentrionale

Capoluogo: Debrecen (207.594 ab.)

Altre città:

• Hajdúböszörmény (31.620 ab.)

• Hajdúszoboszló (23.309 ab.)

Superficie: 6.211 kmq

Popolazione: 538.037 ab.

Densità: 87 ab/kmq

Sito web: www.hbmo.hu

Numero di società registrate: 99.384

PIL: 1.104.345.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 2.049 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 13,5 %

Salario medio lordo: 186.637 HUF

Salario medio netto: 122.325 HUF

Parchi industriali: 11

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

Ponte a nove arcate

Parco nazionale di Hortobágy

Patrimonio dell’UNESCO

170


Presenza Italiana

Numero

di aziende

50

Dipendenti

impiegati

2.050

Fatturato

339.601.790 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 1.126.187.332

Aziende costituite

nel 2013

3

attività manifatturiere

Settori

principali

prodotti in metallo articoli in pelle industria alimentare

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

fornitura di

energia e gas

171


CONTEA

Szabolcs-

Szatmár-Bereg

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Settentrionale

Capoluogo: Nyíregyháza (117.658 ab.)

Altre città:

• Mátészalka (16.957 ab.)

• Kisvárda (16.669 ab.)

Superficie: 5.936 kmq

Popolazione: 551.871 ab.

Densità: 93 ab/kmq

Sito web: www.szszbmo.hu

Numero di società registrate: 118.903

PIL: 817.314.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.476 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 16,2 %

Salario medio lordo: 162.259 HUF

Salario medio netto: 106.466 HUF

Parchi industriali: 11

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

172


Terme di Sóstó

Nyíregyháza

Presenza Italiana

Numero

di aziende

36

Dipendenti

impiegati

890

Fatturato

28.928.755 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 95.933.526

Aziende costituite

nel 2013

3

attività manifatturiere

Settori

principali

articoli sportivi

materie plastiche

prodotti in metallo

attività manifatturiere

agricoltura

e coltivazioni

trasporto e

magazzinaggio

TESSILE

prodotti chimici

173


GRANDE PIANURA

MERIDIONALE

DÉL-ALFÖLD

Grande

Pianura

Meridionale

BÉKÉS

BÁCS-KISKUN

CSONGRÁD

174


Presenza Italiana

Numero

di aziende

176

Dipendenti

impiegati

1.730

Fatturato

110.281.962 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 365.717.002

Aziende costituite

nel 2013

11

Parco nazionale di Hortobágy

patrimonio dell’UNESCO

175


CONTEA

Bács-Kiskun

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Meridionale

Capoluogo: Kecskemét (114.226 ab.)

Altre città:

• Baja (37.508 ab.)

• Kiskunfélegyháza (29.972 ab.)

Superficie: 8.445 kmq

Popolazione: 522.312 ab.

Densità: 62 ab/kmq

Sito web: www.bacs-kiskun.hu

Numero di società registrate: 102.827

PIL: 980.733.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.873 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 9,5 %

Salario medio lordo: 180.396 HUF

Salario medio netto: 118.823 HUF

Parchi industriali: 10

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 3

Presenza Italiana

Numero

di aziende

87

Dipendenti

impiegati

749

Fatturato

99.968.721 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 331.516.236

Aziende costituite

nel 2013

8

attività manifatturiere

Settori

principali

industria alimentare industria bevande articoli in pelle

176


Municipio di Kecskemét

177


CONTEA

Csongrád

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Meridionale

Capoluogo: Szeged (170.052 ab.)

Altre città:

• Hódmezővásárhely (46.522 ab.)

• Szentes (28.780 ab.)

Superficie: 4.263 kmq

Popolazione: 419.366 ab.

Densità: 98 ab/kmq

Sito web: www.csongrad-megye.hu

Numero di società registrate: 82.973

PIL: 843.249.000 (in 1000 HUF)

PIL pro capite: 2.005 (in 1000 HUF)

Disoccupazione: 10,6 %

Salario medio lordo: 189.371 HUF

Salario medio netto: 124.157 HUF

Parchi industriali: 12

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Presenza Italiana

Numero

di aziende

56

Dipendenti

impiegati

290

Fatturato

4.205.088 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 13.944.911

Aziende costituite

nel 2013

3

Settori

principali

attività manifatturiere

articoli in pelle

istruzione

commercio all’ingrosso

e al dettaglio

178


Duomo

Szeged, 1914

179


CONTEA

Békés

Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Meridionale

Capoluogo: Békéscsaba (63.752 ab.)

Altre città:

• Gyula (31.928 ab.)

• Orosháza (29.342 ab.)

Superficie: 5.630 kmq

Popolazione: 357.740 ab.

Densità: 64 ab/kmq

Sito web: www.bekesmegye.hu

Numero di società registrate: 69.244

PIL: 560.611.000 (in 1.000 HUF)

PIL pro capite: 1.558 (in 1.000 HUF)

Disoccupazione: 12,0 %

Salario medio lordo: 167.628 HUF

Salario medio netto: 109.823 HUF

Parchi industriali: 8

Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

Presenza Italiana

Numero

di aziende

33

Dipendenti

impiegati

691

Fatturato

6.108.153 HUF

(in 1.000 HUF) pari a

€ 20.255.854

Aziende costituite

nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori

principali

tessile prodotti in metallo fabbricazione di

macchinari

180


Castello di Gyula

181


CONCLUSIONI & RINGRAZIAMENTI

Con l’auspicio che questo volume riceva da parte del lettore lo stesso entusiasmo

che ne ha animato la realizzazione, desidero ringraziare tutti

i professionisti di ITL Group che sono intervenuti a vari livelli portando

alla guida la loro conoscenza, così come le istituzioni italiane ed ungheresi

e gli amici a me cari che hanno saputo incoraggiarci e consigliarci, tra questi

non ultimo Luigino Bottega, sempre indispensabile. A Tamás Botka,

CEO di Absolut Media vanno inoltre la mia stima e la mia riconoscenza

per l’ispirazione e la disponibilità.

Mi sta particolarmente a cuore ringraziare per il loro prezioso contributo

il dr. Enrico Beltrame e il dr. Ercole Cipollone, entrambi fondamentali

nella buona riuscita del libro.

Mi auguro infine che da “Ungheria 2014” sorgano spunti per nuove

e più strette collaborazioni tra gli imprenditori italiani attivi sul territorio

magiaro, che invito con forza e dinamismo a partecipare e supportare

le prossime edizioni.

ALESSANDRO FARINA

Amministratore Unico

ITL Group Kft



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