UNGHERIA2014_ITL Group-Investire in Ungheria
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Ungheria 2014
Guida agli investimenti
Ungheria 2014
Guida agli investimenti
Alessandro Farina
ITL Group
Chiuso in redazione il 1 marzo 2014
© CONTENUTI E TESTI
ALESSANDRO FARINA
CLAUDIA LEPORATTI
© CREDITI FOTOGRAFICI
ITL, Shutterstock
PROGETTAZIONE GRAFICA
MÍRA JUDIT SZÁNTÓ
STAMPA
KESKENY ÉS TÁRSAI 2001 KFT.
EDITORE RESPONSABILE
ALESSANDRO FARINA
ITL Group
2014, BUDAPEST
ISSN 2064-5767
“Ungheria 2014 – Guida agli investimenti” è un prodotto BeyondZeroCO2.
ITL Group è stata la prima azienda in Ungheria a ricevere il titolo di BeyondZeroCO2
per l’impegno nella protezione dell’ambiente e l’adozione di una politica
interna volta a neutralizzare le proprie emissioni di CO2.
Informazioni: www.carbonsolutions.cc
Prefazione
“Ungheria 2014”, si propone non solo come una guida agli investimenti
e alla normativa societaria ungherese, ma anche come lo strumento
per comprendere il Paese e le sue risorse, mettendo in luce
il potenziale che lo ha reso vincente negli anni, nell’attrarre importanti
investimenti nei più svariati settori industriali e commerciali ed
i particolari vantaggi che offre rispetto ad altre nazioni europee.
Quando un imprenditore si avvicina all’Ungheria, solitamente inizia
a valutarne le condizioni fiscali – trovandovi una tassazione più
contenuta – e il costo del lavoro – senz’altro ancora competitivo in
confronto a quello di altre aree. Condizioni senza dubbio importanti,
ma che trascurano numerosi aspetti che ci proponiamo di illustrarli
in questo volume, facendo tesoro della nostra ventennale e consolidata
esperienza imprenditoriale in Ungheria.
Siamo infatti convinti che un approccio efficace e redditizio implichi
la conoscenza approfondita del territorio e quindi riteniamo interessante
e stimolante analizzare anche gli ingenti investimenti italiani
presenti, evidenziando i settori prioritari, il fatturato ed il numero degli
addetti in ogni singola contea.
Con “Ungheria 2014” intendiamo mettere a Vostra disposizione uno
scritto pratico e di facile consultazione: al suo interno troverete tutta
la professionalità e la passione con cui quotidianamente ci dedichiamo
al nostro lavoro.
Lo lasciamo alla Vostra libera lettura.
Alessandro Farina
Amministratore Unico
Indice
Benvenuto delle istituzioni
1. Perché investire in Ungheria
2. Tra natura & arte,
un incontro di culture
2.1 Panoramica del Paese
2.1.1 Clima e popolazione
2.1.2 Budapest
2.1.3 Sport a Budapest
2.2 Capire l’Ungheria: cenni storici e linguistici
2.3 Il vantaggio competitivo della posizione strategica
2.4 La forza lavoro
3. Quadro Politico
3.1 Forma di governo e sistema elettorale
3.2 Dal 1989 al 2010
3.3 Dal 2010 alle elezioni del 2014
4. Il contesto economico
& i suoi vantaggi
4.1 Economia in numeri
4.2 Economia in settori
4.3 Gli organismi internazionali e la Borsa di Budapest
4.4 Incentivi e programma di sussidi
12
18
22
24
30
32
36
38
40
42
46
48
50
52
56
58
60
72
74
8
5. Fare impresa in Ungheria
5.1 Forme societarie
5.2 Adempimenti societari
5.3. Tassazione delle società di capitali
5.3.1. Altre imposte
5.3.2. L’Imposta sul Valore Aggiunto
5.3.3. L’imposta sul reddito d’impresa nei regimi agevolati
5.4 La tassazione della persona fisica
5.5 La regolamentazione del rapporto di lavoro
5.6 Altre considerazioni importanti
6. L’Italia in Ungheria:
flussi commerciali & investimenti
6.1 L’interscambio e la bilancia commerciale
6.2 Gli investimenti italiani in Ungheria
7. Macroregioni & contee
Ungheria Centrale
Transdanubio Occidentale
Transdanubio Centrale
Transdanubio Mer idionale
Ungheria Settentrionale
Grande Pianura Settentrionale
Grande Pianura Meridionale
CONCLUSIONI & RINGR AZIAMENTI
76
78
82
84
86
88
89
90
92
94
96
98
100
120
128
134
142
150
158
166
174
182
9
Ambasciata d’Italia
in Ungheria
Per l’imprenditore italiano orientato all’internazionalizzazione l’Ungheria offre
prospettive interessanti.
Nonostante la ripresa sia ancora lenta, non va sottostimato il contributo al rilancio
dell’economia di entrambi i Paesi che può venire non soltanto dall’incentivazione
degli scambi, ma anche dalle opportunità di investimento in settori in espansione
dell’economia magiara che possono beneficiare dell’esperienza, del know-how
e delle tecnologie di punta proprie delle aziende italiane.
In quest’ottica, la ricerca proposta dalla società ITL Group costituisce uno strumento
di lavoro di evidente utilità: sia per l’approfondimento delle condizioni in cui è possibile
operare nel Paese, che per l’indicazione delle aree di maggiore interesse. In un
contesto globale fortemente competitivo, la conoscenza dei mercati di destinazione di
prodotti e servizi è la prima condizione per fare scelte avvisate e di successo. E questa
indagine risponde egregiamente a tale esigenza primaria.
Allo stesso modo, l’ampia ricognizione delle società italiane presenti in Ungheria
contenuta nel volume dell’ITL Group, propone un panorama pressoché completo
delle realtà produttive radicate nel Paese che può ispirare tante forme di collaborazione
e sinergie diverse.
Con la speranza che questo studio possa aiutare chi deve assumere decisioni d’affari
strategiche, in una fase in cui incoraggiare l’iniziativa è tanto importante quanto
ridurre i rischi, mi auguro che l’Italia possa restare uno dei principali partner economico-commerciali
dell’Ungheria, nella comune casa europea, com’è nel destino di
due nazioni amiche che tanta strada hanno percorso insieme nella storia.
Maria Assunta Accili
Ambasciatore d’Italia in Ungheria
12
Ambasciata di
Ungheria a Roma
Gentile Lettore,
sono lieto di introdurre la presente guida, che rappresenta un importantissimo contributo
per lo sviluppo delle attività commerciali tra l’Italia e l’Ungheria. Con la crescente
dinamica di investimenti esteri e particolarmente italiani nel nostro paese, credo
che la redazione di un compendio del genere, che punta ad offrire un quadro integrale
sulle possibilità e le realtà economiche dell’Ungheria – in lingua italiana –, sia un’iniziativa
necessaria e importante.
Come evidenziato anche dall’ampia presenza di investitori italiani in Ungheria,
l’economia ungherese è stabile e in fase di crescita graduale. Nell’ultimo trimestre
del 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,7% rispetto allo stesso trimestre
del 2012, e nel 2013 la crescita è stata dell’1,1%. La posizione geostrategica dell’Ungheria
tra l’Occidente e il Levante, tra il Baltico e la Scandinavia da una parte,
i Balcani e il Mediterraneo dall’altra, l’infrastruttura moderna in continuo sviluppo,
nonché l’alta qualifica della forza lavoro, creano un clima di investimento attrattivo
e unico nell’Unione europea.
Negli ultimi anni il Governo ungherese ha puntato con fermezza a ridurre le barriere
burocratiche, al fine di rendere possibile lo sfruttamento delle condizioni strutturali
appropriate per gli investitori esteri, aprendo ai nuovi mercati asiatici e sudamericani,
e allo stesso tempo incoraggiando lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali
anche con i partner intracomunitari – tra loro l’Italia, il quinto maggior partner
commerciale dell’Ungheria.
Il commercio italo-ungherese è diventato un importante motore della crescita ungherese,
dando un rilievo di primo piano all’attività degli imprenditori italiani in
settori come la produzione agricola, l’industria energetica, elettronica, tessile, la
manifattura e le costruzioni.
Nella speranza che questo utilissimo volume possa riscuotere il riscontro meritato,
colgo l’occasione per manifestare il pieno sostegno della nostra Ambasciata allo scopo
di realizzare questo lavoro importante.
János Balla
Ambasciatore d’Ungheria in Italia
13
ICE
Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione
delle imprese italiane – Ufficio di Budapest
La pubblicazione di “Ungheria 2014“ rappresenta una valida testimonianza della
ricchezza e della vivacità dei rapporti economici e commerciali tra l’Italia e l’Ungheria
e consente di avere una visione chiara e puntuale dei risultati raggiunti fino
ad ora dalla nostra imprenditoria.
L’Italia ha un ruolo di primo piano tra i principali Paesi esportatori in Ungheria,
confermando anche in questo caso quei punti di forza che ne fanno il secondo
Paese manifatturiero europeo, e l’Ungheria può rappresentare, in una prospettiva
di medio e lungo termine, un Paese interessante per le nostre aziende sia da un
punto di vista strettamente commerciale sia in una più ampia ottica di collaborazione
industriale.
La premessa fondamentale ed irrinunciabile di un approccio efficace, che rifugga da
improvvisazioni, è un’informazione approfondita sul Paese, per poterne cogliere le
peculiarità e per attuare le proprie strategie coerentemente al quadro di riferimento.
Questa è l’unica strada che, basandosi sull’esperienza quotidiana delle imprese,
possa consentire di ottenere risultati duraturi. Ed è fondamentale in modo particolare
per le numerose piccole e medie imprese che tentano la strada dell’internazionalizzazione
partendo dai Paesi vicini che fanno parte dell’Unione Europea.
Credo quindi che questa guida possa essere uno strumento utile per richiamare
la giusta attenzione sull’Ungheria e per aiutare le aziende ad affrontare questo mercato
con un’impostazione basata sulla conoscenza delle problematiche e delle opportunità
che il Paese presenta.
Enrico Barbieri
Direttore Ufficio Budapest
14
Camera di Commercio Italiana
per l’Ungheria
“Ungheria 2014” è un nuovo e interessante strumento a disposizione
degli investitori che si affacciano all’Ungheria, cui offre informazioni
di prima utilità e di approfondimento, in una cornice di
qualità indiscutibilmente elevata per una facile e piacevole lettura.
In primo luogo, mi sta a cuore sottolinearlo, “Ungheria 2014” fornisce
per la prima volta un’analisi strutturata della presenza delle aziende
italiane nel Paese.
Una presenza che l’analisi conferma di grande rilievo e importanza
in termini quantitativi e qualitativi. Nel testo si rilevano circa 2.400
aziende, di cui circa 1.400 dichiarano dipendenti per un totale di
oltre 25.000 addetti, in settori estremamente diversificati quali
energia, finanza, agricoltura, commercio, turismo, immobiliare, logistica,
servizi. Numeri importanti e poco noti, che ci consentono
di competere alla pari con insediamenti industriali provenienti da
altre nazioni europee.
Tutto ciò è certamente un segnale dell’interesse che gli imprenditori
italiani hanno nutrito negli anni per l’Ungheria e quindi una prova
evidente che il Paese presenta dei vantaggi oggettivi come target di
futuri investimenti.
Tali numeri sono però anche uno stimolo a diffondere in modo più
efficace quanto sia rilevante la presenza italiana in Ungheria in termini
di occupazione e investimenti: un potenziale volano per la crescita,
anche se spesso, per la natura e la struttura stessa delle aziende italiane
all’origine, la presenza è frammentata a in piccole realtà.
La conferma della grande presenza di aziende italiane è infine uno stimolo
per tutti noi a fare sistema in modo più compatto e a creare un
numero sempre maggiore di opportunità di cooperazione.
L’investimento di ricerca di ITL Group è da considerarsi pertanto
assolutamente apprezzabile così come lo è la decisione di condividere
tali informazioni con tutti noi.
Fabrizio Centrone
Presidente
Il Consiglio Direttivo della Camera di Commercio Italiana in Ungheria
Da sinistra: Giuseppe Monsone (Finmeccanica Group), Graziano Menossi (Il Tiglio Hungária),
Fabrizio Centrone (CIB Bank), Ferruccio Dusci (Flame Spray Hungary), Enrico Cella (Edison
Trading), Francesco Fanciulli (Prysmian MKM), Tiziano Giraudo (Ferrero)
15
Istituto Italiano di
Cultura di Budapest
La mondializzazione e l’interdipendenza dei mercati rendono evidente che se la cultura
ha bisogno dell’economia per svilupparsi, anche l’economia ha bisogno della cultura
per consolidare le azioni intraprese.
La valorizzazione all’estero del nostro patrimonio artistico e letterario, della nostra
creatività e delle nostre realizzazioni scientifiche e tecnologiche contribuisce a dare
un’immagine positiva e moderna dell’Italia e delle sue potenzialità, offrendo un valido
ed insostituibile sostegno ad una migliore affermazione anche della sua economia.
La presenza a Budapest di un Istituto Italiano di Cultura dalle solide tradizioni, con
sede in un palazzo storico caro agli Ungheresi perché già sede del loro primo Parlamento,
frequentato ed apprezzato, attento alla presentazione dell’Italia di oggi con
le sue eccellenze proiettate nel futuro, serve a dare dell’Italia un’immagine sempre
più dinamica, a valorizzare le tradizionali relazioni di amicizia tra i due popoli rafforzandole
ulteriormente.
Se la cultura è certamente uno strumento privilegiato per sostenere anche l’azione
economica, non meno importante è il contenuto di questo prezioso libro che offre
agli imprenditori che guardano con interesse all’Ungheria una serie di indicazioni
pratiche, dettagliati elementi di informazione, consigli indispensabili per avvicinarsi
a questo Paese e per meglio comprenderne la realtà economica, sociale e culturale.
Gina Giannotti
Direttore, Coordinatore d’Area
16
NOTA
La presente guida è redatta da ITL Group a scopo puramente illustrativo delle
caratteristiche dell’Ungheria e delle sue risorse economiche. Le informazioni
e i dati contenuti in “Ungheria 2014” sono ricavati da fonti ufficiali o interne di ITL
Group e sono da intendersi come conoscenze di base sul Paese che non escludono
un approfondimento mirato e individuale. ITL Group non si assume responsabilità
dirette per l’esattezza delle informazioni e per il loro uso da parte di terzi.
Per maggiori informazioni e per segnalazioni contattare: marketing@itlgroup.hu.
ITL Group Kft
H – 1056 Budapest, Váci utca 81.
www.itlgroup.hu
Tel: (+36 1) 269 5679
Fax: (+36 1) 269 5625
Magazine: www.economia.hu
1
Perché
investire
in Ungheria
1
Perché investire in Ungheria
La scelta di espandere o avviare un’attività in Ungheria può basarsi in parte sulle sue
favorevoli condizioni economiche e fiscali, ma, soprattutto, consente di adottare
una strategia vincente per aumentare la propria competitività.
Passiamo in rassegna i principali vantaggi nell’aprire una stabile organizzazione
in questo Paese:
• LA POSIZIONE GEOGR AFICA STR ATEGICA
per poter raggiungere direttamente gran parte del mercato
europeo ed i suoi consumatori;
• INFR ASTRUTTURE R AMIFICATE
e in continuo sviluppo che assicurano al Paese collegamenti
veloci con l’area del Centro Est Europa;
• L’ESISTENZA DI OLTRE 200 PARCHI
INDUSTRIALI
dotati di strutture moderne ed efficienti;
• UNA FORZA LAVORO ALTAMENTE
QUALIFICATA
a un costo tra i più contenuti a livello europeo;
• UN REGIME FISCALE COMPETITIVO
e una burocrazia orientata a snellire le attività
aziendali per rendere l‘amministrazione
societaria il più agevole possibile;
• UN SISTEMA DI SUSSIDI
sia a livello europeo che nazionale premianti le scelte
di investimento che portano nuovi posti di lavoro nel
Paese e in particolare nelle zone meno sviluppate;
• ATTENZIONE COSTANTE VERSO
LE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
che si traduce in incentivi fiscali e in finanziamento
di progetti di ricerca.
20
LA SOMMA DI QUESTI E ALTRI FATTORI
CONTINGENTI, DIVERSI PER OGNI
SOGGETTO, COSTITUISCE IL GIUSTO
PRESUPPOSTO PER UNA CRESCITA
SOSTENIBILE FONDATA SU UN
SANO VANTAGGIO COMPETITIVO.
21
2
Il Ponte delle Catene con il Danubio
Budapest
Ungheria
Tra natura e arte,
un incontro di culture
2.1
Panoramica
del Paese
GRUPPI ETNICI
96,9
%
2
%
0,6 0,5
% %
MAGIARI ROM TEDESCHI ALTRI
RELIGIONE
54,5
%
18,9
%
14,5
%
12,1
CATTOLICI PROTESTANTI ATEI ALTRI
%
24
Nome Paese
Forma di governo
Lingua
Capitale
Superficie
Popolazione
Densità
Forma di governo
Presidente
Primo ministro
UNGHERIA
REPUBBLICA
UNGHERESE
Budapest, 1.740.041 ab. (2012)
93.024 km 2
9.957.731 (2012)
107 ab. / km 2
REPUBBLICA
János Áder (FIDESZ) dal 10 maggio 2012
Viktor Orbán (FIDESZ), dal 29 maggio 2010
DATI SOCIO-ECONOMICI
Unità monetaria
Indice di sviluppo umano
Numero di società registrate
PIL nazionale
PIL pro capite
Disoccupazione
Salario medio lordo
Salario medio netto
fiorino ungherese
0,831 (37° posto)
1.806.062
27.635.435.000 (in 1.000 HUF)
2.771.000 HUF
10,9 %
221.015 HUF
144.940 HUF
MEMBRO DI
Consiglio d’Europa EBRD NATO OCSE ONU OSCE UE WTO
25
2.1
Collocata nel bacino dei Carpazi e attraversata dal secondo maggior
fiume d’Europa, il Danubio, l’Ungheria è un Paese di piccole
dimensioni, ma dalla bellezza sorprendente. Si estende per circa
93.000 chilometri quadrati e confina a Nord con la Slovacchia, ad
Est con Ucraina e Romania, a Sud con Serbia, Croazia e Slovenia,
ad Ovest, infine, con l’Austria. II suo territorio è in buona parte pianeggiante,
con rilievi solo nella parte settentrionale e di altezza limitata:
la vetta più alta è il monte Kékes con i suoi 1.014 metri. L’acqua
è una delle principali ricchezze del Paese che, oltre ai fiumi Danubio,
Tibisco e Drava, navigabili per il trasporto di merci e persone,
include il maggior lago della regione, il Balaton, altri bacini minori
e numerose fonti artesiane e termali dalla qualità eccellente. Chiamato
dalla popolazione locale “mare ungherese”, il Balaton è la scelta estiva
preferita per la villeggiatura. Altre potenti attrattive turistiche sono
le località termali, su tutte Hévíz che, a soli 6 km dal Balaton, rappresenta
il maggior lago termale naturale al mondo, ampio 4,4 ettari.
MAPPA POLITICA UNGHERIA
A
SLO
HR
SK
HU
RO
UA
SRB
27
28
SITI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO
Tra le numerose altre località da visitare spiccano alcuni siti
facenti parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità:
• Tokaj-Hegyalja: regione vinicola di importanza storica ed
economica, con i suoi oltre 5.000 ettari di vigneti
• Pécs: il cimitero paleocristiano
• Hollókő: villaggio etnografico e dintorni
• Grotte dell’Aggtelek: all’interno dell’omonimo parco nazionale
si trova la più grande grotta di stalattiti d’Europa
• Hortobágy: parco nazionale e più vasta prateria rimasta in Europa
centrale (oltre 800 chilometri quadrati)
• Pannonhalma: l’antica abbazia è il secondo monastero al mondo
per superficie, fondato nel 996
• Lago di Neusedl (in ungherese Fertő tó): bacino endoreico
(senza emissari) condiviso con l’Austria, dalla straordinaria
ricchezza faunistica e floreale.
Grotte dell’Aggtelek
la più grande grotta di stalattiti d’Europa
29
2.1.1
Clima &
popolazione
L’Ungheria ha un clima continentale-temperato, influenzato
dalle correnti atlantiche ad Ovest, dal clima Mediterraneo a Sud
e da quello continentale a Est. Gli inverni sono tendenzialmente
freddi e spesso nevosi, mentre le estati sono calde, con massime
fino ai 35 gradi. Data la sua limitata estensione, le variazioni di
temperatura non sono ampie tra una zona e l’altra del Paese, ma
al centro e in particolare a Budapest gli inverni sono in genere
molto più miti e soleggiati che nelle zone della Grande Pianura
e del Nord Est, mentre le estati possono anche essere torride.
Viadotto di Kőröshegy
tra Zamárdi–Szárszó
(costa meridionale del Balaton)
30
La popolazione ungherese si attesta poco al di sotto dei 10
milioni di abitanti (9.957.731 di persone secondo le stime 2012)
e vive per il 20% tra Budapest e la sua area metropolitana. Nella
capitale si concentrano infatti le attività della maggior parte dei
settori: educazione, pubblica amministrazione, affari, trasporti
e infrastrutture, senza dimenticare cultura e tempo libero. Il resto
della popolazione vive per la maggior parte in agglomerati medi
e grandi, anche per l’effetto della migrazione verso le aree urbane
da parte dei residenti nei piccoli insediamenti, dove le attività
economiche sono molto ridotte. Il gruppo etnico più vasto
è quello magiaro, seguito dalle minoranze dei Paesi confinanti
e insediatesi durante le migrazioni del passato, tra cui rom,
tedeschi, croati, slovacchi, romeni, ucraini, serbi e sloveni.
I cittadini italiani in Ungheria e iscritti al registro degli italiani
residenti all’estero (A.I.R.E) sono oltre 2.800 a inizio 2014 (fonte
sede consolare italiana a Budapest). Difficili tuttavia da rilevare
i dati completi della presenza italiana nel Paese, in quanto sono
numerosi i cittadini che mantengono la residenza in Italia pur
vivendo di fatto in Ungheria, senza contare inoltre i “pendolari”
che lavorano in Ungheria durante la settimana per poi tornare
in patria il sabato e la domenica. La stima approssimativa è che
attualmente vivano in Ungheria oltre 5.000 italiani.
ABITANTI
ABITANTI
9.957.731
D’UNGHERIA
ABITANTI
5000+
ITALIANI
20 %
NELLA CAPITALE
E DINTORNI
31
2.1.2
Budapest
Budapest, 25 a tra le città più visitate al mondo
secondo Euromonitor, rappresenta una delle
mete preferite dai turisti internazionali.
Tra le sue attrazioni sono senz’altro da visitare:
il Castello di Buda
con il Bastione dei Pescatori
la Cittadella: fortezza costruita per
sorvegliare la città, da non perdere per godere di
un panorama privilegiato sull’intera città
32
L’UNESCO ha incluso nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità
le colline di Buda, gli argini del fiume Danubio e l’intera Andrássy
út con la sottostante ferrovia sotterranea, la metro 1, la più antica
linea nell’Europa continentale. A contribuire al fascino che è valso
a Budapest il soprannome di “Parigi dell’Est” sono infine i magnifici
ponti, il palazzo dell’Opera, i numerosi teatri e, con la loro atmosfera,
le caffetterie e le sale da tè. Completano il quadro i locali notturni
dall’aspetto volutamente decadente (i cosiddetti “pub tra le rovine”)
e una cucina ricca di tradizione e sapori, apprezzata in tutto il mondo.
il Parlamento: costruito a cavallo tra Ottocento
e Novecento, l’imponente edificio neogotico
affacciato sul fiume è una delle tre sedi parlamentari
più grandi del mondo. Gli spettacolari e luminosi interni,
in stile barocco e rinascimentale, sono arricchiti
di arazzi, affreschi e dipinti. Nella Sala della Cupola
è esposta la Corona Reale ungherese.
33
34
Ponte delle catene
uno dei simboli più amati
la Basilica di Santo Stefano
vi è custodita la mano destra di Santo Stefano,
fondatore dell’Ungheria, reliquia emblematica
della conversione del Paese al Cristianesimo
il complesso termale terapeutico
di Széchenyi: tra i più belli ed estesi
d’Europa, caratterizzato da un palazzo
neobarocco di straordinaria bellezza
35
2.1.3
Sport a Budapest
Ben distribuite sul territorio urbano, le strutture sportive sono
oggetto di continui investimenti e offrono la possibilità di dedicarsi
a tutte le discipline, con una predilezione per quelle acquatiche, in cui
gli ungheresi primeggiano. Presso la piscina olimpionica dell’Isola
Margherita sono stati più volte disputati gli europei di nuoto (gli ultimi
nel 2010 e nel 2012) e nel 2021 sarà la volta dei mondiali, per i quali
è prevista la costruzione a Buda, lungo il Danubio, di un complesso
aggiuntivo con due piscine e una diving tower.
In grande rivalutazione il calcio con la costruzione del nuovo stadio
della principale squadra cittadina, il Ferencváros Football Club, dalla
capacità prevista di 22.000 posti. Da sempre molto amati anche gli
sport invernali, tra cui il pattinaggio su ghiaccio, praticabile in diverse
piste, ma in primo luogo al Műjégpálya, il lago artificiale del parco
cittadino, aperto dal 1870 e appena rinnovato. Infine a Mogyoród, nella
periferia di Budapest, si trova l’Hungaroring, dove ogni anno si corrono
il Gran Premio di Formula Uno di Ungheria e l’Auto GP World Series.
36
37
2.2
Capire l’Ungheria
Cenni storici e linguistici
Per approfondire la cultura e la mentalità ungherese è indispensabile
considerare l’impatto che la storia ha avuto su questa popolazione,
che tutt’ora si caratterizza per un senso di identità nazionale molto
forte e radicato. Nei secoli il territorio ha subito più di una dominazione,
da quella romana agli albori della storia magiara, a quella
turca nel Medioevo e quella degli Asburgo, entro il cui impero l’Ungheria
ottenne finalmente e per gradi una certa autonomia. La piena
indipendenza arrivò solo con la dissoluzione dell’Impero austroungarico
nel 1918, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Non
furono di certo più semplici i decenni seguenti: entrata nell’orbita
dell’Unione Sovietica, l’Ungheria subì l’occupazione dei carri armati
russi nel 1956 ed è diventata una repubblica autonoma solo al
crollo del regime, nel 1990.
Oltre a una storia tormentata e impegnativa in termini di battaglie
per mantenere il proprio spazio e cultura, nella formazione dell’unicità
che caratterizza questo popolo, hanno il loro ruolo le origini
etniche e linguistiche.
Gli antichi abitanti dell’Ungheria erano gli ungari, dai quali trae origine
il nome dello Stato, asiatici inclusi nel gruppo etno-linguistico
degli ugro-finnici: non un popolo di origine indoeuropea, ma turanica,
di cui l’Ungheria ha conservato la lingua nonché rilevanti tratti
culturali, tuttora presenti nel folclore nazionale.
In epoca molto più recente ad influenzare la mentalità e la cultura
ungherese è stato soprattutto il modello socialista che, se da una
parte ha tentato di dare maggiore coesione e un nuovo amalgama al
Paese, dall’altra ha imposto uno stile di vita e un’organizzazione della
società estranei alla tradizione, creando tensioni sociali sfociate nella
rivolta popolare del 1956. Anziché intaccare il sentimento nazionale
degli ungheresi, tuttavia, il periodo nell’orbita dell’ex Urss lo ha rafforzato,
tanto che nemmeno dopo l’inserimento del Paese nell’area
del Comecon si sono interrotti i rapporti economici e culturali con
l’Europa occidentale “capitalista”. Liberatosi della dominazione sovietica,
lo stato magiaro dalla fine degli anni Ottanta ha avviato un
profondo e intenso processo di transizione verso la piena democrazia,
all’insegna di un rilancio economico. Lo sforzo intrapreso dal
governo di Budapest ha riguardato anche una generale riscoperta
del patrimonio artistico e culturale della nazione ungherese, ha comportato
l’adozione di politiche attente alle tematiche ambientali ed
è stato premiato con l’ammissione dell’Ungheria nell’Unione Europea,
avvenuta il 1° maggio 2004.
38
Corona di Santo Stefano
“Questo antichissimo diadema per gli Ungheresi è simbolo
della identità nazionale, della storia e della cultura
millenaria del loro Regno, e insignito del titolo di Sacra
Corona, dal popolo è venerato come reliquia. Tale
profondo significato spirituale aiuti gli uomini della
presente generazione ad edificare, sul fondamento
delle istituzioni cristiane precedenti, un futuro pieno
di significativi valori.”
(Giovanni Paolo II, Epistola apostolica diretta al popolo cattolico
di Ungheria a compimento del “Millennio ungarico”)
39
2.3
Il vantaggio
competitivo della
posizione str ategica
La sua collocazione nel cuore dell’Europa rappresenta sicuramente
uno dei punti di forza per le attività economiche stabilite nel Paese e
consente di raggiungere 20 diverse nazioni e un bacino di 250 milioni
di consumatori nel raggio di 1.000 km mantenendosi al centro dell’intero
mercato europeo con i suoi oltre 500 milioni di consumatori.
Grazie ai quattro corridoi Pan-Europei che lo attraversano, l’Ungheria
è uno dei principali hub del continente: il corridoio n. 4 (da Nord-
Ovest a Sud- Est) connette Berlino al Mar Nero, il corridoio n.5 (da
Nord-Est a Sud-Ovest) connette le regioni dell’Adriatico con l’Ucraina,
il corridoio n.7 lungo il fiume Danubio si sviluppa dalla Germania
al Mar Nero. Si può inoltre citare il ramo B del corridoio n.10, che attraversa
la Serbia per arrivare a Salonicco.
Nell’ottica di beneficiare di questi punti di forza, l’Ungheria è determinata
non solo a preservare, ma anche a sviluppare le proprie infrastrutture
e i collegamenti con gli altri mercati e produttori europei.
Per quanto concerne la rete stradale ed autostradale, la nazione ha
investito, con l’aiuto dell’UE, somme importanti per il rinnovamento
e lo sviluppo dei collegamenti su gomma. Uno dei principali obiettivi
dell‘amministrazione ungherese è lo sviluppo della lunghezza e della
portata delle autostrade (pari a 1.477 km alla fine del 2010) estendendole
fino a 2.530 km con una portata di quattro corsie entro il 2015.
Le strade pubbliche coprono ad oggi un totale di 199.567 km.
La rete ferroviaria copre l’intero Paese e fornisce facile accesso dagli
Stati limitrofi grazie ai treni espresso internazionali. Le ferrovie
ungheresi sono ampiamente utilizzate per il trasporto merci anche
grazie ai costi convenienti. Diverse linee ferroviarie collegano
l’Ungheria con i principali porti dell’Europa Occidentale come
Amburgo (D), Bremerhaven (D), Rotterdam (NL), Koper (SLO),
Trieste (I). La lunghezza totale della rete ferroviaria è di 7.906
km, e con rete elettrificata per 2.996 km. Záhony e la sua regione
sono snodo e punto di carico-scarico per i collegamenti a medio
e lungo raggio. Degno di nota è infine il collegamento diretto tra
40
4
7
5
4
CORRIDOI COMMERCIALI
10
7
INFRASTRUTTURE
wien
SLOVAKIA
M30
UKRAINE
austria
bratislava
M15
M1
M86
M2
M10
M0
budapest M0
M3
M25
M35
M3
M3
M49
M4
M4
slovenia
M8
M9
M7
M9
M6
M60
M9
M9
M5
M8
M13
M44
ROMANIA
zagreb
croatia
SERBIA
Záhony e la Cina, con un tempo di percorrenza tra i 19 e 22 giorni.
Per quanto riguarda il commercio marittimo, l’Ungheria, che non ha
sbocchi diretti sul mare, ha accesso al Mar Nero, tramite il Danubio,
e racchiude un totale di 1.587 km di vie navigabili interne. I maggiori
porti fluviali sono situati a Győr, Budapest, Dunaújváros e Baja. L’apertura
del collegamento Danubio-Reno nel 1992 ha reso possibile
lo scambio di merci con i Paesi lungo il Reno e con quelli nordici.
Da ricordare anche che a partire dal 1990 il porto di Budapest è stato
trasformato in un centro logistico e di distribuzione.
L’Ungheria dispone di aeroporti nazionali ed internazionali: il più
grande è il Liszt Ferenc International, l’aeroporto di Budapest, situato
a Ferihegy, a 20-30 minuti dalla capitale. Servito sia da compagnie di
linea, sia dalle low cost, il Liszt Ferenc è stato di recente rinnovato negli
interni con l’aggiunta di servizi, negozi e di una terrazza di ristoro e panoramica.
Il progetto è comunque in corso di sviluppo: da pochi mesi
la catena Spar ha aperto un supermercato nell’ala arrivi del terminale
nei cui dintorni, inoltre, dovrebbe presto essere ampliata l’offerta alberghiera.
La gran parte degli altri aeroporti nazionali sono ex basi militari
sovietiche riconvertite per il trasporto di persone e di merci.
Una menzione a parte spetta ai parchi industriali, creati a partire dagli
anni Novanta allo scopo di poter sfruttare a pieno le potenzialità delle
infrastrutture ungheresi. In questi agglomerati collocati strategicamente
lungo le vie di comunicazione, moderni processi di produzione
e tecnologie avanzate permettono di raggiungere una produttività che
arriva a essere anche maggiore del 70% rispetto alla media nazionale.
Nel 2012 i parchi industriali in Ungheria erano più di 200 e in continuo
accrescimento grazie soprattutto agli investimenti delle multinazionali
e agli incentivi dell’Unione Europea. I parchi industriali,
specializzati nelle aree produttive più svariate, sono dislocati in tutto
il paese, con una marcata prevalenza nelle zone lungo l’autostrada
M1 (Győr-Sopron-Moson, Komárom-Esztergom). Ogni anno, si registrano
numerosi investimenti all’interno di questi parchi.
41
42
2.4
EDUCAZIONE DI
LIVELLO medio superiore
47,6
%
25 – 54 ANNI
61,2
%
25 – 54 ANNI
83,3
%
20-24 ANNI
La forza lavoro
Se un grande numero di realtà internazionali hanno deciso negli
ultimi vent’anni di investire in Ungheria, una delle ragioni determinanti
tale scelta è stata sicuramente la preparazione e la convenienza
della forza lavoro ungherese. Con un sistema educativo che attira
studenti anche da oltreoceano verso i maggiori atenei di Budapest,
Pécs, Debrecen e Szeged, l’Ungheria si distingue per l’alto livello di
formazione e di istruzione garantita nelle sue scuole, dalle primarie
alle università. Uno sguardo alle statistiche sull’istruzione consente
di notare che nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni è il 61,2% degli
ungheresi ad aver raggiunto almeno un’educazione di livello medio
superiore, contro una media europea del 47,6%. Guardando alla fascia
compresa tra i 20 e i 24 anni, inoltre, la percentuale di ungheresi
che hanno concluso almeno i primi due cicli scolastici sale all’83,3%.
Nel 2010 i laureati in Ungheria si attestavano attorno ai 940.000,
e solamente nel biennio 2009/2010 ci sono stati nelle università ungheresi
più di 65.000 laureati; le facoltà più diffuse sono Economia,
Giurisprudenza, Ingegneria, e Medicina.
In Ungheria ci sono oltre 180 scuole primarie e secondarie bilingue
nelle quali più di 28.000 iscritti studiano inglese, tedesco, italiano,
francese, spagnolo, cinese.
Una quota vicina al 40% sul totale degli studenti sotto la soglia dei 20
anni ha sostenuto almeno un esame di lingua straniera, percentuale
che raggiunge l’80% sulla popolazione inferiore ai 34 anni.
Nonostante l’eccellente preparazione della forza lavoro ungherese,
le retribuzioni continuano a essere altamente competitive se confrontate
in ambito europeo.
43
2.4
€
ungheria
Centrale
962
TRANSDANUBIO
occidentale
689
TRANSDANUBIO
Centrale
699
TRANSDANUBIO
meridionale
629
UNGHERIA
SETTENTRIONALE
621
GRANDE PIANURA
SETTENTRIONALE
594
GRANDE PIANURA
MERIDIONALE
600
MEDIA
€ 758
STIPENDI MEDI IN EURO
Gli stipendi variano in modo notevole in base al settore, alle
competenze professionali e al luogo di lavoro. Considerevoli
oscillazioni sussistono inoltre tra una macroregione e l’altra.
Per dare un’idea delle differenziazioni territoriali si richiama un
breve quadro riassuntivo degli stipendi lordi medi, in euro, per
macroregioni (fonte PriceWaterhouse Coopers).
44
€
Retribuzione media oraria per il lavoratore (Eurostat)
30,0
25,2
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
DK CH IE LU FR BE FI DE NL SE AT UK ES CY EL MT SI PT HR CZ EE PL SK HU LV LT RO BG
€
Salario minimo nazionale mensile (Eurostat) Costo orario medio per il datore di lavoro (Eurostat)
45,0
40,0
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
€
2000
1800
35,0
1600
1200
1000
800
600
400
200
0
CH DK BE SE FR LU NL DE FI AT IE ES UK EL CY SI PT CZ HR MT SK PL EE HU LV LT RO BG
LU BE NL IE FR UK SI ES MT EL PT HR PL CH HU SK EE CZ LT LV BG R O
45
3
Il quadro
politico
46
Il Parlamento (1885 – 1904)
Budapest
47
3.1
Politica
Forma di governo
& sistema elettorale
Dal 1990 l’Ungheria è una democrazia parlamentare il cui organo
rappresentativo più importante è il Parlamento unicamerale.
La nuova legge elettorale (2014) riduce il numero dei parlamentari
da 386 a 199, abolisce il doppio turno ed elimina del tutto il quorum
(era del 50%). La soglia di sbarramento per ottenere seggi in Parlamento
resta del 5% per le liste mono-partitiche, del 10% e 15% rispettivamente
per quelle congiunte formate da due o più partiti.
Le elezioni sono a cadenza quadriennale e seguono un sistema elettorale
misto, indette nei mesi di aprile o di maggio dal Presidente della
Repubblica (nel 2014 sono in calendario per domenica 6 aprile),
a sua volta eletto dal Parlamento con mandato di cinque anni.
Il Capo dello Stato, oggi János Áder, ha per lo più funzioni di rappresentanza,
ma nessun atto normativo del Parlamento può entrare
in vigore senza il suo consenso. La Corte Costituzionale (Magyar
Köztársaság Alkotmánybírósága) è un organo indipendente che
ricopre il compito di verificare la costituzionalità delle leggi approvate
dal governo. I suoi giudizi sono inappellabili. La composizione è stata
modificata nel 2011 con un aumento dei membri da 11 a 15 giudici.
Dal 2012 ha sede a Budapest, mentre prima si trovava ad Esztergom.
Le modifiche più recenti e di maggior impatto per l’organo, tuttavia,
sono quelle incluse nel quarto e nel quinto emendamento alla
Costituzione ungherese (2012-2013) che, in estrema sintesi, dispongono
che la Corte possa giudicare le modifiche alla Legge Suprema
solo dal punto di vista dei procedimenti legislativi e non nella loro
sostanza. Nell’emettere verdetti, inoltre, la Corte non può più fare
riferimento alle proprie decisioni prese tra la fondazione, nel 1990,
e l’entrata in vigore della nuova Costituzione (1 gennaio 2012).
A livello amministrativo l’Ungheria è divisa – in base a criteri stabiliti
dall’Eurostat a fini statistici e per i piani di sviluppo – in 19 contee
più la capitale e in 7 macroregioni.
48
Parlamento
Camera
49
3.2
Dal 1989 al 2010
Gli anni Novanta rappresentano un periodo di transizione per il
Paese, all’indomani dello smantellamento della cortina di ferro.
Già nell’89 il processo ha inizio con la “Tavola rotonda”, un gruppo
di confronto tra le nascenti forze di opposizione e il partito unico,
afferente all’allora Urss. L’intento della controparte è dialogare con
i vertici socialisti, mentre la vera e più ambiziosa missione di questa
forma di assemblea è una riforma del sistema secondo l’esempio
dei “cugini” polacchi.
Con l’uscita da un regime che ha imposto l’esistenza di un unico partito
(il Partito Socialista Ungherese dei Lavoratori nel caso dell’Ungheria)
hanno avuto modo di fiorire e di rinascere altre entità politiche,
dando vita ad un sistema multipartitico e a libere elezioni.
Le prime, quelle del 1990, vedono l’ex partito dominante surclassato
dall’opposizione (liberali e conservatori) e l’ingresso di sei partiti
all’interno dell’Assemblea Nazionale. Una nuova era, ma che necessita
di tempo per raggiungere una vera solidità. I nuovi partiti, infatti,
più che da accordi stabiliti o da interessi affini, sono accomunati
dall’avversione verso l’ex oppressore comunista.
I sei partiti componenti la scena politica
dei primi anni Novanta sono:
1. il Forum Democratico Ungherese (MDF), nato nel 1987, cristiano
e conservatore;
2. il Partito Indipendente dei Piccoli Proprietari (FKGP), bandito
durante il comunismo e rinato dopo il suo tramonto, un partito agrario,
rurale e con tendenze nazionaliste, molto forte nelle zone rurali;
3. il Partito Cristiano Democratico del Popolo (KDNP);
4. l’Alleanza dei Liberal Democratici (SZDSZ), ispirata a principi
di liberalismo classico e rappresentata soprattutto da intellettuali;
5. l’Alleanza dei Giovani Democratici (FIDESZ), fondata da Viktor
Orbán e composta da studenti universitari, caratterizzata nei suoi
primi anni da un orientamento liberale e a favore dell’occidentalizzazione
dell’Ungheria;
6. infine, a sinistra, il Partito Socialista (MSZP), diretto erede
del Partito Socialista Ungherese dei Lavoratori, dotato di una
nuova ideologia che abbandona i principi del Marxismo e del Leninismo
e prende a modello i partiti socialdemocratici dell’Europa
occidentale.
Nel 1990 è nominato primo ministro József Antall (MDF) a capo di
una coalizione di centro-destra comprendente, oltre allo stesso MDF,
anche l’FKGP e i cristiano democratici del KDNP.
Se le prime due legislature, quindi fino al 1998, vedono in sostanza
un alto livello di multipartitismo, prima con la vittoria del MDF e,
nel 1994, con il ritorno della sinistra al potere con il socialista Gyula
Horn, a partire dal ‘98 (primo governo Orbán), invece, il sistema
inizia a polarizzarsi, con due partiti principali e tre o quattro minori.
Questo anche a causa della decadenza dell’MDF e del SZDSZ, in seguito
a scandali politici e accuse di corruzione.
Ci avviciniamo quindi allo scenario attuale: da un lato i socialisti
(MSZP), che hanno sostenuto il processo di privatizzazione e fondato
un nuovo welfare state; sull’altro fronte la FIDESZ, che, colmando il
vuoto lasciato dal collasso dell’MDF, si è dotata di una classe dirigente
giovane e dinamica, cambiando il proprio stampo fino a diventare un
partito conservatore.
FIDESZ, inoltre, completa la sua evoluzione diventando membro del
Partito Popolare Europeo e avvicinandosi alla Chiesa Cattolica.
Nelle elezioni del 1998, del 2002 e del 2006 FIDESZ e MSZP raccolgono
le preferenze della parte più ampia dell’elettorato. Le altre forze
in campo perdono sempre più voti, andando poi a disgregarsi confluendo
in diversi casi in uno dei due schieramenti maggiori.
Dal 1998 al 2002 è eletto primo ministro Viktor Orbán, il cui programma
mette l’accento sulle politiche a favore delle famiglie, la creazione
di sgravi fiscali e di piani di supporto alle Pmi, oltre che su un
sistema di crediti per gli studenti universitari.
Le elezioni del 2002 confermano
la tendenza all’avvicendamento tra
centro-destra e centro-sinistra all’esecutivo.
Vince infatti l’MSZP, interrompendo
l’alternanza con una
seconda vittoria consecutiva nel
2006. Lo stesso 2006 è tuttavia
un anno fatale per l’MSZP,
a causa dello scandalo seguito
alla divulgazione di
un discorso a porte chiuse
di Ferenc Gyurcsány.
50
Il primo ministro ammette davanti all’assemblea del proprio partito
di aver mentito circa lo stato dei conti pubblici e lascia intendere che
l’esecutivo non ha assolto al proprio dovere verso i cittadini nei quattro
anni precedenti. La registrazione, divenuta di dominio pubblico,
provoca uno scandalo di risonanza internazionale e immediate rivolte
a Budapest, ma, nel lungo termine, diventa soprattutto la causa scatenante
del declino dell’MSZP. Si diffonde infatti un senso di sfiducia
che porta gli elettori del partito socialista a scegliere altre formazioni,
in genere tra quelle minori o ad astenersi del tutto.
Ciononostante Gyurcsány resta alla guida del Paese,
ma quando, tra il 2008 e il 2009, quest’ultimo
comincia a subire sempre più fortemente
gli effetti della crisi finanziaria mondiale
e dopo l’ulteriore colpo infertogli dal
voto di sfiducia, non gli resta che dimettersi.
Per un anno lo sostituisce
Gordon Bajnai, ex ministro
dell’economia, nominato dall’MSZP
a capo di un governo
tecnico.
6 aprile 2014
51
3.3
Dal 2010 alle elezioni del 2014
Nel 2010 la vittoria della FIDESZ (52,7%) è schiacciante: con due
terzi dei seggi in Parlamento il partito di Viktor Orbán ha il potere di
modificare le Costituzione e, di fatto, passare le leggi anche senza il
consenso dell’opposizione. Il voto del 2010 si caratterizza per i nuovi
ingressi in Parlamento, a partire da quell’estrema destra, con il partito
nazionalista JOBBIK (16,7%), dalle vocazioni xenofobe e antizigane,
promotore del ritorno alla Grande Ungheria e marcatamente
protezionista. Entrano in Parlamento anche i verdi dell’LMP (con il
7,5%), nato nel 2009, che propongono una “politica diversa”, fondata
sulla lotta alla corruzione. C’è naturalmente anche l’MSZP, principale
forza di opposizione con il 19,3% dei voti, il peggior risultato mai
ottenuto dai socialisti, escluso il 1990.
ANTALL JÓZSEF
BOROSS PÉTER
HORN GYULA
ORBÁN VIKTOR
MANDATO:
1990 – 1993
GOVERNO:
MDF, FKGP, KDNP
MANDATO:
1993 – 1994
GOVERNO:
MDF, FKGP, KDNP
MANDATO:
1994 – 1998
GOVERNO:
MSZP, SZDSZ
MANDATO:
1998 – 2002
GOVERNO:
FIDESZ, FKGP, MDF
52
Tra i principali punti messi in atto dal governo attuale vi sono la
promulgazione della nuova Costituzione, le tasse straordinarie,
il riassorbimento dei fondi pensione privati nel sistema nazionale
e la riduzione e l’accorpamento della pubblica amministrazione.
La Costituzione, del tutto riscritta ed in vigore dal 1 gennaio 2012,
è stata criticata in diversi dei suoi punti e oggetto di successivi emendamenti,
in parte volti a modificare alcune delle disposizioni contestate
dal Consiglio d’Europa. Tra le principali missioni dell’esecutivo
Orbán, quelle di favorire la ripresa della crescita economica e di
contenere al 3% il deficit di bilancio. Entrambi gli obiettivi hanno
richiesto un aumento delle entrate nelle casse dello stato, perseguito
attraverso l’introduzione di nuove tasse che, anziché la popolazione
hanno riguardato gruppi erogatori di energia, grande distribuzione,
compagnie telefoniche e, soprattutto, banche e istituti finanziari.
Nel 2011 viene inoltre introdotto il regime fiscale basato sull’imposta
personale non progressiva (Flat Tax), fissata al 16% (per approfondimenti
si rimanda al paragrafo 5.5).
Nel 2013 l’Ungheria viene dichiarata fuori dalla procedura per deficit
eccessivo dell’Unione Europea, attivata nel 2004 per consentire l’ingresso
del Paese nell’Ue: il deficit è contenuto al 3%, in accordo con
i requisiti di Maastricht, mettendo a segno quello che è considerato
dall’esecutivo Orbán uno dei maggiori risultati del suo mandato.
MEDGYESSY PÉTER
GYURCSÁNY FERENC
BAJNAI GORDON
ORBÁN VIKTOR
MANDATO:
2002 – 2004
GOVERNO:
MSZP, SZDSZ
MANDATO:
2004 – 2006
GOVERNO:
MSZP, SZDSZ
MANDATO:
2006 – 2009
GOVERNO:
MSZP, (*SZDSZ – 2008)
MANDATO:
2009 – 2010
GOVERNO:
MSZP
MANDATO:
2010 – 2014
GOVERNO:
FIDESZ, KDNP
53
3.3
Archivio elezioni politiche ungheresi (1990 – 2010)
PARTITO
Orientamento
politico
(Partito europeo)
1990 1994
% SEGGI % SEGGI
Fidesz
MSZP
Conservatorismo
(PPE)
SOCIALISMO
(PSE)
8,6 21 7.0 20
10,9 33 33,0 209
JOBBIK
ESTREMA DESTRA
(AEMN)
EGYÜTT 2014.
LIBERALSOCIALISMO
(–)
DK
socialdemocrazia
(–)
LMP
KDNP
MDF
MIÉP
FKGP
liberalismo,
ambientalismo
(PVE)
CRISTIANESIMO
DEMOCRATICO
(PPE)
CONSERVATORISMO
(PPE)
ESTREMA DESTRA
(–)
RURALISMO
(–)
6,5 21 7,0 22
24,7 164 11,7 37
1,6 –
11,7 44 8,8 26
szdsz
LIBERALISMO
(ALDE)
21,4 92 19,7 70
Altri
16,2 1 11,2 1
Indipendenti
– 10 – 1
Affluenza
65,1 386 68,9 386
54
1998 2002 2006 2010 2014
% SEGGI % SEGGI % SEGGI % SEGGI % SEGGI
29,4 148 41,1 165 42,0 141 52,7 227
32,9 134 42,0 178 43,2 190 19,3 59
2,2 – 16,7 47
7,5 16
2,3 – 3,9 – 23 36
2,8 17 23 5,0 11 2,7 –
5,5 14 4,4 – – 0,1 –
13,2 48 0,8 – – – –
6,9 24 5,6 20 6,5 20 – –
7,0 – 2,2 – 1,1 – 1,0 –
– 1 – – – 1 – 1
56,3 386 50,5 386 67,8 386 64,4 386
55
4
Il contesto
economico
& i suoi vantaggi
56
Ponte Megyeri
Budapest 2008
57
4.1
Economia
in numeri
PIL
+0,5%
2013
60,5
%
DEBITO PUBBLICO
NAZIONALE
=73,2
MILIARDI DI EURO
39,5
%
INTERSCAMBIO
+1,6%
2013
(116,3 MILIARDI DI EURO)
DEBITO INTERNO
+9,6%
DEBITO ESTERNO
-3,1%
Il PIL ungherese, nel periodo gennaio-settembre 2013, è aumentato
dello 0,5% rispetto allo stesso intervallo dell’anno precedente.
Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea il PIL ungherese
dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2013, dell’1,8% nel 2014
e del 2,1% nel 2015. Il debito pubblico nazionale ha raggiunto nel
mese di ottobre 2013, secondo i dati diffusi dall’Agenzia per la Gestione
del Debito Pubblico (ÁKK), 21.793 miliardi di fiorini (circa
73,2 miliardi di euro). Il debito interno, con una quota del 60,5% del
debito totale, è aumentato del 9,6% rispetto al 2012, mentre il debito
esterno, la cui quota è del 39,5%, è diminuito del 3,1% rispetto
all’anno precedente. Secondo i dati pubblicati dalla Commissione
Europea nella previsione dell’autunno 2013, il peso del debito pubblico
sul PIL è attualmente dell’80,7% e dovrebbe scendere al 79,9%
nel 2014 e al 79,4% nel 2015. La bilancia commerciale ha generato
nel corso dei primi nove mesi del 2013 un attivo di 5,4 miliardi di
euro. L’interscambio ha registrato un valore pari a 116,3 miliardi
di euro, con un incremento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. (Fonte: ICE)
58
PRODUZIONE
INDUSTRIALE
+0,7%
2013
INVESTIMENTI
DIRETTI ESTERI
10,5
MILIARDI DI EURO
esportazioni
+1,6%
PARI A
=60,9
MILIARDI DI EURO
IMPORTAZIONI
+1,7%
PARI A
=55,5
MILIARDI DI EURO
settore EDILE
+8%
2013*
TURISMO
+5,3%
2013
ATTIVO
+0,6%
PARI A
=5,4
MILIARDI DI EURO
In aumento nel 2013 anche la produzione industriale (+0,7%, mentre
nel 2012 era calata dell’1,7%). Gli investimenti diretti esteri in
Ungheria nel 2012 hanno totalizzato un volume di 10,5 miliardi di
euro. Nei primi nove mesi del 2013, secondo i dati dell’ICE, il settore
dell’edilizia ha visto un incremento dei volumi dell’8% rispetto al
2012. Nel 2013 in crescita anche il turismo, con un incremento sul
2012 del 5,3% del numero dei turisti tra gennaio e settembre 2013
e del 4,4% dei pernottamenti nello stesso periodo.
Il valore delle esportazioni è stato di 60,9 miliardi di euro (+1,6%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), quello delle
importazioni di 55,5 miliardi (+1,7%). La bilancia commerciale,
quindi, ha generato un attivo di 5,4 miliardi di euro (+0,6%).
Tra gennaio e settembre 2013 l’Ungheria ha esportato per l‘88,1%
verso i Paesi europei, per il 6,2% verso l’Asia e per il restante 5,7% verso
il resto del mondo. Nello stesso intervallo di tempo le importazioni
verso l’Ungheria sono state per l‘83,6% di provenienza europea, per
il 12,1% di origine asiatica e per il 4,3% dagli altri continenti.
59
4.2
Economia
in settori
Se negli anni Novanta l’economia ungherese è stata la più reattiva
dell’ex blocco sovietico alla liberalizzazione del mercato e all’apertura
agli scambi commerciali, in parte questo si deve anche alla sua capacità,
già durante i decenni Settanta e Ottanta, di affiancare a quella
pianificata una propria economia, dando vita alle prime aziende private.
Ad aver consentito una vera evoluzione della struttura economica
magiara è in ogni caso l’ultimo ventennio, che ha portato per
gradi alla configurazione attuale, trainata dal manifatturiero e resa
particolarmente interessante dal concentrarsi in questo territorio
di settori innovativi quali tecnologia ed elettronica, ma anche ricerca
e sviluppo. Tutti questi comparti sono e sono stati oggetto di cospicui
investimenti, a formare un quadro dinamico e con ampi spazi per
le nuove imprese che desiderano insediarsi.
Polo dell’auto & dell’elettronica
Privilegiato dalla posizione strategica, dai parchi industriali e dalla preparazione della forza lavoro, il manifatturiero è di imprescindibile valore
per l’economia ungherese. Basti pensare che il solo comparto automobilistico apporta quasi il 20% al totale delle esportazioni. L’automobilistico,
infatti, è protagonista di una crescita costante e questo a dispetto di una congiuntura economica negativa (nel 2012 è aumentato del 13,1%) e, con
oltre 600 aziende e 100mila persone impiegate, dà vita ad un indotto imponente. Si osservi inoltre come sul totale delle auto prodotte in Ungheria
una quota pari al 94% sia destinata all’esportazione e come la percentuale sia alta, pari all’88%, anche per i motori e la componentistica.
In Ungheria sono presenti ormai da
decenni i giganti dell’automobile, tra cui:
Audi, con il mega impianto a Győr dove si è da poco ampliata
la produzione della gamma A3, impiega 10.000 dipendenti ed è il
maggiore investitore in Ungheria, dove giunse nel 1993;
Mercedes-Benz, con lo stabilimento a Kecskemèt dove
vengono prodotte le classi A e B (insieme ad altri modelli e propulsori
in collaborazione con il partner Renault), impiega 2.500
persone nel Paese;
Opel, con il suo sito produttivo a Szentgotthárd dove si assemblano
anche i propulsori destinati all’esportazione oltreoceano, dà lavoro
ad oltre 800 persone e, in base al suo piano industriale, dovrebbe
presto portare l’organico intorno ai 1.400 dipendenti;
Suzuki, a Esztergom, dal 1991 assembla, oltre ai propri, un modello
Fiat e uno Opel, conta circa 3.100 dipendenti.
Le scelte produttive delle suddette case automobilistiche sono risultate
vincenti rispetto ad altre destinazioni nel Centro-Est Europa
sia per la collocazione geografica dell’Ungheria, sia grazie alla lunga
esperienza della nazione nelle produzioni manifatturiere pesanti.
Il governo ungherese sta stringendo negli ultimi anni accordi strategici
con le multinazionali attive sul territorio ed è evidente la priorità
data al settore automobilistico, che riceve ulteriore stimolo da programmi
dedicati. Ad esempio quello per la creazione di un polo industriale
denominato “Centro automobilistico e meccatronico della
Pannonia Occidentale”, nel triangolo Szombathely-Szentgotthard-
Zalaegerszeg, per il quale si attendono investimenti per oltre 1 miliardo
di euro e la creazione indicativa di oltre 25.000 posti di lavoro.
La presenza di colossi del settore automobilistico congiuntamente
alle prospettive future di forte sviluppo della produzione, fanno
dell’Ungheria una destinazione privilegiata per le aziende italiane
che eccellono nella componentistica destinata all‘automotive.
61
4.2
2003 – 2013
settore elettronico
+80%
in ungheria
consumo di prodotti
elettronici nell’ue
34%
realizzati in ungheria
Tecnologia & informatica
Altro settore chiave per l’economia ungherese è quello della produzione elettronica,
che da solo rappresenta il 25% della produzione manifatturiera del paese.
Nell’ultimo decennio il settore ha registrato una crescita pari
all’80% e, per rendersi meglio conto della sua portata, è utile valutare
che il 34% dei prodotti elettronici commercializzati in UE
è realizzato in Ungheria.
Il settore dell’elettronica è trainato dall’interesse che i giganti multinazionali
mostrano verso l’Ungheria e verso il suo potenziale di
ricerca e sviluppo, soprattutto nel mercato della telefonia mobile.
Sono presenti infatti: Ericsson, Nokia, Siemens e Philips, ma anche
produttori come il gruppo Bosch, che in Ungheria impiega circa
8.500 dipendenti in diverse divisioni tra cui quella automobilistica
(motori di avviamento, tergicristalli e alberi di trasmissione).
I vantaggi competitivi del settore elettronico in senso generale
hanno dato linfa anche per sviluppo del settore IT (Information
Technology). I servizi di sviluppo software hanno registrato una crescita
media del 10% annuo di pari passo con una sempre maggiore
specializzazione delle aziende operanti nel settore, dinamica che ha
portato a una crescente attività di outsourcing, sia nelle telecomunicazioni
che nell’informatica. L’IT rappresenta circa il 10% del PIL ed
è un settore in continua crescita, data la tendenza di grandi gruppi
a trasferire in Ungheria parte della loro attività di ricerca (si prendano
come esempi i già citati Nokia, Philips, Ericsson e Siemens, ma
anche IBM, Motorola, TATA TCS, HP-Compaq).
Un fiore all’occhiello dell’Ungheria sono i Centri di Servizi Condivisi
(SSC Shared Services Center) che, competitivi per efficienza,
modernità e preparazione della forza lavoro, hanno consentito al
Paese di distinguersi a livello mondiale nel settore. Si stima difatti
che dal 2000 metà degli investimenti esteri effettuati nel Paese siano
stati relativi al ramo dei servizi, con conseguente impennata dell’occupazione
in questo settore, che nel frattempo si è ulteriormente
specializzato orientandosi maggiormente nel campo finanziario,
contabilità e risorse umane.
62
Oltre 100.000 addetti
settore ICT in Ungheria
63
4.2
centri logistici in Ungheria
SK
MISKOLC
TUZSÉR
ZÁHONY
UA
A
SOPRON
GYŐR
GYŐR-
GÖNYŰ
SZÉKESFEHÉRVÁR
ALMÁSFÜZITŐ
TATA
NAGYTÉTÉNY
CSEPEL
GÖDÖLLŐ
BP. XV.
ÜLLŐ
SOROKSÁR
TISZAÚJVÁROS
DEBRECEN
ADONY
SLO
NAGYKANIZSA-
SORMÁS
BAJA
KECSKEMÉT
SZEGED
RO
HR
SRB
centri logistici
intermodali
centri logistici
locali
centri logistici
regionali
64
OLTRE
500
MILIONI DI CONSUMATORI
RAGGIUNGIBILI
L’Ungheria come centro logistico
Tra i settori più dinamici e rilevanti anche per i futuri investimenti, vi è la logistica.
La posizione strategica pone l’Ungheria in una condizione avvantaggiata nello
smistamento delle merci rispetto agli altri Paesi della zona, anche grazie alle
importanti infrastrutture europee che attraversano il paese e che permettono di
raggiungere un bacino di oltre 500 milioni di consumatori.
Nell ’ultimo quinquennio (2007-2013) sono stati stanziati circa 3,5
miliardi di euro per lo sviluppo del settore logistico. In quest’ottica
si sta sempre più sviluppando il trasporto su gomma attraverso le
grandi arterie europee, mentre resta cruciale l’importanza del trasporto
su rotaie e via fiume. Si stima che il settore logistico arrivi
a rappresentare il 10% del PIL nel periodo 2013-2014, previsione
basata sulla sua crescita costante e superiore al 10% annuo.
La rete dei centri logistici ungheresi è composta di 13 centri intermodali
serviti da infrastrutture stradali e ferroviarie, inoltre molti
sono raggiungibili per via fluviale e aerea. A proposito dei collegamenti
fluviali, grande importanza rivestono cinque centri logistici
disposti lungo il Danubio, oggetto di crescenti investimenti volti
al loro sviluppo e valorizzazione. I centri sono serviti da aziende
nazionali e internazionali che garantiscono un’ampia gamma di
servizi logistici.
Di grande rilevanza, infine, sono i piani strategici cinesi nel lungo
periodo, che mirano a far diventare l’Ungheria uno degli hub di
smistamento di primo piano a livello europeo delle merci cinesi
e di aumentare lo scambio commerciale tra i due Paesi; rilevanti
sono anche i piani di crescita messi in atto dal gruppo Huawei riguardo
alla sua piattaforma logistica installata nel 2009 nell’ottica
di elevarla a secondo centro mondiale per dimensioni e traffico.
65
4.2
OBIETTIVO
+15%
ENERGIA RINNOVABILE
2007–2020
Risorse energetiche & sviluppo tecnologico
Il petrolchimico resta un comparto rilevante soprattutto nell’ambito
della produzione di carburanti in cui si distingue il gruppo
petrolchimico MOL, affiancato dalla presenza dei maggiori
gruppi internazionali.
La disponibilità di professionisti specializzati nel campo delle nuove
tecnologie ha attratto l’industria elettronica facendo sì che molte
compagnie multinazionali abbiano stabilito qui i propri centri di
ricerca e sviluppo soprattutto nei campi della ricerca sulle telecomunicazioni,
di quella tecnologica e medica. In Ungheria sono presenti
sette delle dieci migliori aziende al mondo nel campo dell’Engineering
Manufacturing Services, che forniscono eccellenti servizi per
l’ideazione, produzione e supporto globale. Tra le aziende di EMS
operanti in Ungheria ricordiamo Elcoteq, Sanmina SCI, Flextronics,
Jabil Circuit e l’ungherese Videoton.
L’industria farmaceutica è una tra le più grandi e sviluppate del
Centro Est Europa ed attrae quote significative di investimenti
esteri. L’Ungheria possiede un’ampia conoscenza in ambito chimico
e biologico, detenuta dalle grandi imprese farmaceutiche
internazionali come TEVA e Kedrion (italiana), ma anche da
quelle ungheresi (Gedeon Richter). Lo sviluppo del settore è stato
incoraggiato dai piani del governo che mira a raggiungere nel
2020 un grado d’investimento pari all’1,8% del PIL e di aumentare
il numero dei ricercatori attivi nel campo fino a 56.000 dagli attuali
36.000. Ultimamente si è assistito inoltre ad un forte sviluppo
nella ricerca su biotecnologie e nanotecnologie.
Un altro comparto la cui espansione è oggetto di incentivi e politiche
governative è quello delle energie rinnovabili, la cui produzione
è cresciuta nel periodo 2004-2009 dallo 0,5% al 4,5% dell’energia
prodotta. Nel 2008 l’esecutivo ha lanciato “Il piano strategico per lo
sviluppo delle energie rinnovabili 2007-2020” avente come obiettivo
il raggiungimento di una quota da fonti rinnovabili pari al 15%
del totale dell’energia prodotta. Una politica che di conseguenza indirizza
gli investimenti verso il campo delle biomasse, dell’energia
fotovoltaica, eolica, idroelettrica e geotermica. I bandi e i programmi
per incoraggiare gli investimenti in questi settori sono emanati continuamente
dallo stato ungherese, in abbinamento a fondi e finanziamenti
da parte dell’Unione Europea.
66
Oltre 250 turbine eoliche
installate in Ungheria
43% del territorio ungherese
è idoneo alla produzione
di energia eolica
67
4.2
Oltre 4,5 milioni ha
di territori coltivabili in Ungheria
68
L’agricoltura
L’acquisto e l’affitto di terreni agricoli meritano un approfondimento
più articolato, per la complessità e le novità introdotte dalla recente
legislazione in materia, in vigore a partire dal maggio 2014,
che di fatto prenderà il posto della moratoria europea in scadenza
ad aprile dello stesso anno. Fondamentale osservare che la nuova
legge si differenzia in modo sostanziale dalla moratoria, che in
pratica bloccava gli acquisti di terreni da parte di soggetti stranieri
o non residenti in Ungheria e non riguardava quindi gli affitti, né
implicava limitazioni per i cittadini ungheresi. La legge “2013/
CXXII sul Commercio dei Boschi e Terreni Agricoli”,invece, non
proibisce l’acquisto agli stranieri, ma lo limita, per tutti, ponendo
delle condizioni che è necessario valutare con attenzione.
Di seguito una sintesi dei contenuti principali del provvedimento,
fermo restando che si raccomanda la consultazione di un legale
in caso di diretto interessamento, data la varietà della casistica e la
vastità dell’argomento.
Dal 1 maggio 2014 i terreni agricoli con estensione superiore ad
1 ettaro saranno acquistabili solo dagli agricoltori. L’acquisto non
è consentito quindi da parte delle società, ma, come già dal 1993,
solo alle persone fisiche. L’acquirente deve assumere determinati
obblighi futuri, soprattutto nel caso in cui sia il diretto utilizzatore
del terreno. L’azienda agricola potrà raggiungere un’espansione massima,
comprensiva di proprietà e affitti, di 1200 ettari, superficie che
invece è pari a 1800 ettari nel caso degli allevamenti. Dettagliate
sono inoltre le disposizioni sui diritti di prelazione su cui non ci dilunghiamo
in questa sede. L’approvazione dell’acquisto - ed è questo
uno dei dettagli peculiari - è sottoposta alla valutazione del consiglio
locale dei terreni e ne necessita la delibera, soggetta alla valutazione
di una serie di requisiti dettagliati nella legge.
I terreni, pertanto, possono essere acquistati liberamente fino a un
ettaro da cittadini ungheresi e cittadini comunitari (dello Spazio
Economico Europeo), mentre per le estensioni superiori a un ettaro
occorre dimostrare di essere agricoltori di professione (sono contemplate
alcuni eccezioni ad esempio la Chiesa, per il Fondo Nazionale
dei Terreni Agricoli, i Comuni, etc.).
69
4.2
Contestualmente è stata introdotta la
definizione di “agricoltore”, su cui vale la
pena di soffermarsi:
• deve essere una persona fisica
• avente età maggiore ai 16 anni,
• nazionalità ungherese o comunitaria
• con qualifiche agricole o forestali (o che svolge da almeno 3 anni
l’attività agricola in Ungheria in nome proprio, o socio almeno al
25% di una società agricola registrata in Ungheria in cui svolge l’attività
agricola come servizio complementare del socio).
Per acquisire il diritto di proprietà, l’acquirente deve impegnarsi
a usare il terreno personalmente o tramite un parente o una società
agricola dallo stesso detenuta nella percentuale minima del 25%.
Qualora il terreno acquistato sia usato da una persona terza, l’acquirente
deve assumere l’obbligo di non prorogare il rapporto d’uso esistente
e, dopo la sua scadenza, coltivarlo in nome proprio.
L’agricoltore che inizia la sua attività come “neofita”, oltre agli obblighi
sopra descritti, deve assumere l’obbligo di:
• portare la sua residenza nel luogo dove si trova il terreno acquistato;
• costituire la sede operativa aziendale in quel luogo entro 1 anno
dall’acquisto;
• svolgere la sua attività in loco.
Il principiante è definito dalla legge come:
• la persona ungherese o cittadino dell’Unione che vive in Ungheria e
• non ha proprietà di terreni né in Ungheria, né nell’Unione Europea
• ha più di 16 anni
• possiede un titolo di studi in materie agricole o forestali prescritto
dalla legge ed inoltre
• è registrato come agricoltore principiante dall’autorità agricola.
L’organo amministrativo agricolo deve approvare tutti i contratti
d’acquisto dei terreni agricoli: le sue decisioni non sono appellabili
e sono subito esecutive; se ritenuto opportuno, comunque, può essere
comunque intentata una causa amministrativa in Tribunale.
Nel caso degli affitti, la loro durata può essere da un anno fino ai
20 anni e il loro affittuario può essere un agricoltore o un’azienda
agricola. Sussistono delle limitazioni sull’affittuario, che deve essere
anche in questo caso un agricoltore (vedi sopra), sui diritti di prelazione
e sui contratti di affitto, che necessitano di approvazione da
parte dell’organo amministrativo agricolo.
Si sottolinea infine come, con la legge CCXII del 2013 – che definisce
le regole provvisorie sul commercio dei terreni agricoli – dal
1 maggio 2014 termineranno i diritti d’usufrutto costituiti a favore
di persone non parenti, che teoricamente avrebbero avuto durata
indefinita. In tale data, di conseguenza, tutte le società agricole perderanno
i loro diritti sull’usufrutto.
70
71
4.3
Aeroporto
di Budapest-Ferihegy
72
Gli organismi internazionali
& la Borsa di Budapest
Nel 2004 il Paese è entrato nell’Unione Europea, ne consegue che
il suo sistema fiscale è armonizzato alle direttive europee e che
il commercio con i Paesi membri è liberalizzato ed esente da restrizioni
doganali. Vigono comunque dei limiti sui quantitivi ammessi
di denaro contante, tabacchi e alcolici. Si consiglia pertanto
di consultare le fonti informative ufficiali (Agenzia delle Dogane
e Ministero degli Affari Esteri).
Il Paese fa parte del WTO e partecipa alla Pan-European Cumulation
(UE, EFTA, CEFTA).
La moneta utilizzata in Ungheria è il fiorino ungherese (HUF), con
un tasso di cambio rispetto all’Euro che oscilla intorno ai 300 fiorini.
Il tasso di interesse è fissato e modificato dalla Banca Centrale
Ungherese (MNB) mentre il Governo prende le decisioni sul sistema
per la determinazione del tasso di cambio in accordo con
l’istituto bancario nazionale. Il sistema di cambio adottato si basa su
una banda di valori di cui la Banca Centrale decide i valori soglia ed
i valori medi. Le attività delle banche commerciali sono sottoposte
a vigilanza: responsabile del controllo è l’Autorità di Supervisione
Finanziaria Ungherese.
Interessante è l’evoluzione storica della Borsa di Budapest, aperta la
prima volta nel 1864, ma chiusa nel 1948 e nazionalizzata a seguito
dell’instaurazione del regime socialista. Dopo il 1990, a causa del
cambio del sistema politico la nuova Borsa di Budapest ha potuto riaprire
finalmente i battenti e oggi ha un’attività integrata di scambio
di azioni, strumenti finanziari e merci.
73
4.4
INCENTIVI
20-70%
NELLe macroregioni
per le piccole e medie imprese
INCENTIVI
10-50%
NELLe macroregioni
per le grandi imprese
Incentivi & programma di sussidi
In Ungheria sussistono incentivi fiscali per gli investimenti superiori a determinate
soglie, in accordo con la regolamentazione europea. L’incentivo consiste nel poter
dedurre l’80% della tassa sul reddito societario nel corso dei successivi 10 anni.
Per poter beneficiare di questa riduzione
bisogna che gli investimenti siano:
• per le grandi imprese: superiori a 3 miliardi di fiorini (Euro 10 milioni),
se l’impresa riesce ad aumentare il suo organico di 150 lavoratori,
oppure superiori a un miliardo di fiorini (Euro 3.300.000)
se l’impresa riesce ad aumentare il numero di lavoratori di 75 unità
in caso di investimento in aree depresse;
• per le PMI: superiori a 500 milioni di fiorini (1,6 milioni di Euro),
se l’impresa riesce ad aumentare il numero di lavoratori di 20 unità
se piccola impresa, o di 50 unità se media.
Sussidi
Esistono quindi importanti incentivi, sia a fondo perduto che
non, per gli investitori che decidono di insediarsi in Ungheria,
o di espandere la loro produttività nel Paese. Le principali forme di
incentivo sono: sussidi in denaro sia dal Governo ungherese che
dai fondi europei, sconti fiscali, prestiti a tassi ridotti.
La regolamentazione riguardante i piani di incentivi è in accordo
con quella europea. L’importo massimo degli incentivi di cui un’attività
economica può usufruire si differenzia in base alla regione in cui
si intende investire. Nelle sette macroregioni ungheresi l’intensità
degli incentivi per le grandi imprese varia dal 50% delle zone meno
sviluppate fino ad scendere al 10% nella capitale. A seconda dei casi,
è possibile un aumento del 10% dell’incentivo nel caso di medie imprese
e del 20% per micro e piccole imprese. Nel calcolo del massimo
incentivo raggiungibile, occorre tenere conto di tutte le tipologie di
incentivo (in denaro, sotto forma di sconto fiscale, etc). I settori che
attraggono maggiori incentivi sono il manifatturiero, i centri di servizio
condiviso, il settore della ricerca e sviluppo.
In alcuni casi per poter ricevere i sussidi è condizione necessaria la
creazione di nuovi posti di lavoro. Le domande per l’ottenimento
dei sussidi sono perfezionabili solo in ungherese. Nel programma
di finanziamenti europei 2014-2020 appena avviato saranno pubblicati
nel corso dei prossimi anni. Per un approfondimento della
materia, piuttosto vasta e suscettibile di numerose variazioni nel
tempo, si raccomanda l’approfondimento presso le sedi preposte.
74
Oltre 35 miliardi di EURO
fondi UE 2014–2020 destinati
all’Ungheria
5
Fare
impresa
in
Ungheria
5.1
“L’impresa
é la passione
che ci unisce”
Alessandro Farina
ITL Group
78
Forme societarie
LA REGOLAMENTAZIONE UNGHERESE PREVEDE
DIVERSE FORME GIURIDICHE PER LA COSTITU-
ZIONE DELLE SOCIETÀ A SECONDA CHE SI VOGLIA
DOTARLE O MENO DI PERSONALITÀ GIURIDICA.
SOCIETÀ
DI PERSONE
NOME COLLETTIVO
KKT
= KÖZKERESETI TÁRSASÁG
BT
SOCIETÀ IN ACCOMANDITA
SEMPLICE
= BETÉTI TÁRSASÁG
Per quanto riguarda le Società di Persone, anche in Ungheria vi è il corrispettivo
delle Società in Nome Collettivo e delle Società in Accomandita Semplice.
Sono società che richiedono un capitale minimo di 1 fiorino per socio
e sono prive di personalità giuridica. Il conferimento può essere liberamente
in beni o denaro. Il numero minimo di soci è due, di cui almeno uno illimitatamente
responsabile nel caso della società Bt, mentre nel caso della Kkt
tutti i soci assumono responsabilità piena ed illimitata. Sono forme societarie
consigliate per imprenditori che non dispongono del capitale minimo per la
costituzione di società di capitali, o che intraprendono un’attività economica
di modeste dimensioni e rischi limitati.
MIN HUF
2 1
79
5.1
SOCIETÀ
DI CAPITALI
KFT
SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ
LIMITATA
= KORLÁTOLT FELELŐSSÉGŰ
TÁRSASÁG
RT
SOCIETÀ PER AZIONI
= RÉSZVÉNYTÁRSASÁG
Le Società a Responsabilità Limitata e le Società Per Azioni sono invece le società
di capitali, dotate di personalità giuridica e con una responsabilità limitata
dei soci. Fino al mese di marzo 2014, il capitale minimo per la costituzione di
una Società a Responsabilità Limitata era di 500.000 fiorini. Dal 15 di marzo 2014
il capitale minimo per la costituzione di una Srl è stato portato a 3 milioni di fiorini.
Le società precedentemente costituite con un capitale inferiore avranno due anni
di tempo per adeguarsi. I conferimenti possono essere in denaro o in natura, ma in
quest’ultimo caso, qualora il valore dei beni dovesse superare la metà del capitale
sociale, dovranno immediatamente essere messi a disposizione della società.
HUF
3.000.000
ZRT
RT
NYRT
SOCIETÀ PER AZIONI PRIVATA
= ZÁRTKÖRŰEN MŰKÖDŐ
RÉSZVÉNYTÁRSASÁG
SOCIETÀ PER AZIONI PUBBLICA
= NYILVÁNOSAN MŰKÖDŐ
RÉSZVÉNYTÁRSASÁG
Le società per azioni a loro volta possono costituirsi in maniera privata o pubblica,
il loro funzionamento può essere quindi, rispettivamente, ristretto a circolo chiuso
(con azioni non messe pubblicamente in circolazione) o pubblico. L’indicazione
“részvénytársaság” (società per azioni) e la forma di funzionamento, seguita dalle
rispettive sigle “Zrt” (“zártkörűen működő részvénytársaság”, società per azioni
privata) o “Nyrt” (“nyilvánosan működő részvénytársaság”, società per azioni a funzionamento
pubblico), devono essere segnalate nella denominazione sociale della
società. Le società Zrt, società per azioni private, necessitano per legge di un capitale
minimo pari a 5 milioni di fiorini e possono essere costituite anche da un singolo
socio. Le Nyrt, invece, necessitano di un apporto minimo di 20 milioni fiorini e di
almeno due soci. In entrambi i casi è possibile differenziare le azioni in base ai diritti
che si vogliono attribuire alle rispettive tipologie.
HUF
5.000.000
HUF
20.000.000
80
Le altre due forme giuridiche che gli investitori
possono scegliere sono gli Uffici di R appresentanza
e le Filiali.
UFFICI DI
RAPPRESENTANZA
= KERESKEDELMI
KÉPVISELET
FILIALI
= FIÓKTELEP
L’Ufficio di Rappresentanza è una soluzione valida qualora la società
straniera ritenga opportuno familiarizzare con il mercato ungherese
prima di investirvi somme importanti. In questi casi l’attività
è limitata alla presentazione dei prodotti, all’attività pubblicitaria,
al marketing e ad alcune attività di negoziazione, mentre non le
è permesso di portare avanti la sua attività principale. L’Ufficio di
Rappresentanza non ha personalità giuridica.
La Filiale è un’unità organizzativa della casa madre straniera ed
è autorizzata a svolgere in modo autonomo le sue normali attività.
La Filiale è dotata di personalità giuridica.
ALTRE FORME SOCIETARIE
La normativa ungherese comprende inoltre una specifica forma
societaria per il “Trust Immobiliare” che si configura come una
Società per Azioni Pubblica con un capitale sociale di almeno
10 miliardi di fiorini.
Con l’ingresso dell’Ungheria nell’Unione Europea sono state introdotte
inoltre alcune forme societarie aggiuntive: il Gruppo Europeo
d’interesse Economico (GEIE), dotato di personalità giuridica
con un minimo di due membri con responsabilità illimitata,
e la Società Europea (SE) che si configura come una società per azioni
con capitale minimo di 120.000 euro, dotata di personalità giuridica,
i cui fondatori devono essere situati in stati membri differenti.
Per quanto riguarda l’associazione temporanea di persone giuridiche,
nel Codice Civile ungherese figura anche il Consorzio
(egyesület) per il quale non è previsto alcun capitale sociale.
81
5.2
Adempimenti societari
Come regola generale, a tutte le società è richiesto di nominare un contabile
(autorizzato alla redazione del bilancio, registrato presso il Ministero delle
Finanze) e un revisore dei conti, qualora i parametri societari lo prescrivano.
82
Fanno eccezione le società con un fatturato che non ha superato
la media dei 300 milioni di fiorini nei precedenti due anni e aventi
un numero medio di dipendenti non eccedente le 50 unità.
Il revisore deve essere una persona fisica o giuridica registrata
nell’albo ungherese dei revisori.
Il sistema contabile ungherese è definito da una specifica normativa,
che contiene i principi contabili da seguire. Come membro
dell’Unione Europea, l‘Ungheria adempie alla normativa europea,
e quindi applica i principi degli International Accounting Standards
(IAS) nella preparazione dei bilanci consolidati delle società quotate.
I principi contabili ungheresi sono poi completati da ulteriori
requisiti per quanto riguarda i bilanci degli istituti finanziari, delle
compagnie di assicurazione, dei broker, dei fondi di investimento,
dei fondi pensione e degli enti non profit.
Le società che non sono obbligate a presentare un bilancio consolidato
devono redigere il bilancio secondo i principi contabili ungheresi,
mentre i bilanci consolidati, se necessari, possono essere redatti
secondo i principi contabili ungheresi o secondo le norme IAS.
Il bilancio di esercizio deve essere inviato in forma elettronica al ministero
competente (Közigazgatási és Igazságügyi Minisztérium).
Le società pubbliche per azioni hanno inoltre maggiori obblighi di
pubblicità legale, comunicando bilancio e report infrannuali alla
Borsa di Budapest; la frequenza dei report dipende dall’entità della
capitalizzazione o dal numero dei soci.
Il bilancio di esercizio rappresenta inoltre la base di calcolo, tramite
alcune rettifiche obbligatorie, per l’imposta sul reddito d’impresa.
La scadenza per l’invio del bilancio di esercizio è l’ultimo giorno
del quinto mese successivo alla fine dell’anno solare di riferimento.
Il bilancio sarà considerato depositato solo se saranno presenti
il bilancio d’esercizio (composto da: stato patrimoniale, conto
economico e nota integrativa), la relazione del revisore (se obbligatoria),
la delibera dell’assemblea sulla destinazione del risultato
d’esercizio, e il pagamento dell’imposta di bollo. La conservazione
obbligatoria dei libri contabili, dei bilanci d’esercizio e delle registrazioni
analitiche è di otto anni.
83
5.3
IMPOSTA
SUL REDDITO
10%
< 500 M
HUF
ENTRO IL 31 maggio
SUCCESSIVO
IMPOSTA
SUL REDDITO
19%
> 500 M
HUF
Tassazione delle società di capitali
L’imposta sul reddito della società (TAO) – L’aliquota per la tassazione del reddito di
impresa si attesta al 10% fino ad un imponibile di 500 milioni di fiorini, mentre è del
19% per il reddito imponibile eccedente questa soglia.
Le perdite di esercizio possono essere riportate nel tempo senza
limitazione, ma utilizzate in un singolo esercizio solamente nella
misura massima del 50% dell’imposta dovuta nell’anno.
Il bilancio d’esercizio coincide con l’anno solare. Qualora la società
sia interamente posseduta da un socio estero con personalità giuridica
che redige il proprio bilancio con una tempistica diversa, allora
anche la partecipata può seguire la direttiva della casa madre.
Le società devono determinare e versare l’imposta sul reddito entro
il 31 maggio successivo alla fine dell’esercizio (per le società che
hanno una data diversa per la fine dell’esercizio, varrà la medesima
per il pagamento delle imposte).
Le società con un’imposta sui redditi superiore ai 5 milioni di fiorini
relativa al precedente anno fiscale devono versare l’importo
dovuto in 12 rate mensili anticipate ed equivalenti. Qualora invece
l’imposta sul reddito sia inferiore ai 5 milioni, le rate saranno
a scadenza trimestrale, invece che mensile. Pertanto, dopo il primo
anno di attività, l’importo dell’imposta viene calcolato dall’azienda
su base storica, viene versato anticipatamente ed è soggetto ad un
conguaglio finale al momento della presentazione della dichiarazione
delle imposte relativa alla chiusura del bilancio. Nel caso in
cui nell’anno di esercizio antecedente i ricavi della società siano
stati superiori ai 100 milioni di fiorini, la società deve stimare in
anticipo l’imposta dovuta per l’anno in corso e assicurarsi che
l’imposta sul reddito per l’anno corrente sia versata (la scadenza
è il 20 dicembre di ogni anno).
Dall’imposta sul reddito d’impresa si possono dedurre, fino ad un
tetto massimo di 50 milioni di fiorini i costi di ricerca e sviluppo
relativi a ricerca di base, ricerca applicata e sperimentale svolta direttamente
dalla società e in alcuni casi anche l’attività di ricerca
svolta in cooperazione con università, enti di ricerca ed organizzazioni
non-profit. Anche l’ammortamento delle immobilizzazioni
relative all’attività di ricerca e sviluppo può essere dedotta nel calcolo
dell’imposta dovuta.
I costi per la sponsorizzazione di soggetti attivi nel campo dell’arte
e dello sport sono deducibili dal reddito d’impresa, come anche le
donazioni, se debitamente certificate, ma entro un limite del 70%.
Gli utili derivanti dallo sfruttamento di marchi, brevetti e royalties,
subisce una detrazione del 50% sull’imposta della società
(ovvero, invece di applicare l’aliquota del 10%, verrà applicata
un’aliquota del 5%).
84
5.3.1
Altre imposte
IMPOSTE LOCALI
0-2%
DEL FATTURATO
Imposte Locali – Le autorità comunali dispongono di imposte locali
sui terreni e sugli immobili situati nel loro territorio, sulle attività
economiche esercitate nel loro territorio di competenza. La tassa
locale più importante è l’Imposta Locale sull’Attività Industriale
(IPA Iparűzési Adó). L’ammontare dell’imposta è determinato in
base al cosiddetto fatturato ricorretto (cioè al fatturato netto realizzato
detratto del costo delle merci vendute, del costo dei servizi
rifatturati, del costo dei subappaltatori, del costo dei materiali
e dei costi diretti di ricerca e sviluppo). Tale imposta è deducibile ai
fini della determinazione dell’imposta sul reddito d’impresa. Ogni
consiglio comunale decide l’ammontare dell’aliquota che può essere
compresa tra zero e il valore massimo del 2%. è riconosciuta
una detrazione di un milione di fiorini per ogni nuovo dipendente
assunto nell’anno di riferimento dell’imposta, a patto che poi il numero
dei dipendenti non diminuisca di più del 5%, pena il rimborso
della detrazione. Le entrate contabilizzate derivanti da royalties
e interessi sono escluse dalla base imponibile.
Diversi comuni impongono inoltre imposte locali sui terreni e sugli
immobili; nel caso di terreni edificabili la base imponibile è calcolata
in un minimo di 200 fiorini per metro quadro, o raramente
il 3% del valore di mercato, mentre nel caso di immobili è calcolata
da 1.100 fiorini a salire per metro quadro o, raramente, il 3,6%
del valore di mercato.
IMPOSTa per la ricerca e SVILUPPO
0,3%
DEL FATTURATO
Imposta per la Ricerca e Sviluppo (contributo all’innovazione) –
L’imposta per ricerca e sviluppo è calcolata sulla base di un’aliquota
dello 0,3% del fatturato al netto dei costi dei materiali e dei subappaltori.
Solo alcune società sono assoggettate a questa imposta
e non entreremo in questa sede nella determinazione dei soggetti
coinvolti poiché la casistica è eccessivamente ampia.
IMPOSTa
sull’Inquinamento
%
DEL FATTURATO
Imposta sull’Inquinamento – Sono tassati i beni, prodotti all’interno
del Paese, importati o distribuiti, per la produzione dei quali si
sono causate emissioni nocive per l’atmosfera, il territorio e le falde
acquifere. Sono inclusi: i prodotti petroliferi e gli oli minerali,
pneumatici, carbone e derivati, materiali da imballaggio, produzioni
cartacee promozionali e dispositivi elettronici. (Per esempio una
media impresa, prendendo in esame il materiale da imballaggio,
sarà tenuta al pagamento di circa 100.000 fiorini, ogni 40 tonnellate
circa di prodotto trasportato).
86
IMPOSTE per
la crisi
6,5-0%
DEL FATTURATO
Imposta sul trasferimento
dei beni immobili
2-4%
DEL prezzo di compravendita
Imposte per la Crisi – Nel 2010 il Governo ungherese ha introdotto
una nuova imposizione nei settori finanziario, energetico, grande
distribuzione organizzata e telecomunicazioni come parte del pacchetto
di misure straordinarie per contrastare la crisi economica.
Nell’ambito bancario e finanziario, la misura straordinaria implica
un onere dello 0,5% sulle loro entrate. Per i ricavi della GDO le aliquote
sono dello 0% sulla base imponibile fino a 500 milioni di fiorini,
dello 0,1% per le somme tra i 500 milioni e i 30 miliardi di fiorini,
dello 0,4% per le somme tra i 30 miliardi ed i 100 miliardi di fiorini,
e del 2,5% sulla fascia al di sopra dei 100 miliardi di fiorini. Nell’ambito
delle telecomunicazioni invece si applica un’aliquota dello 0%
per gli imponibili non eccedenti i 100 milioni di fiorini, del 2,5% sulla
parte compresa tra i 100 milioni ed i 500 milioni di fiorini, del 4,5%
per la fascia tra i 500 milioni ed i 5 miliardi di fiorini, e del 6,5% per
la fascia superiore ai 5 miliardi di fiorini. Infine nel settore energetico
è stata introdotta un’aliquota unica del 1,05% sul fatturato generato.
IMPOSTE sulle auto aziendali
7.700-44.000
HUF / MESE
(DEDUCIBILE)
Automobili aziendali – L’imposta sulle auto aziendali è pagabile trimestralmente.
L’ammontare dell ’ imposta dipende dalla classificazione
dell’auto in base al suo impatto ambientale, da un minimo di 7.700
fiorini a un massimo di 44.000 fiorini al mese. La somma pagata sulle
auto aziendali alle autorità municipali è deducibile dall’imponibile
Imposta sul trasferimento dei beni immobili – In linea generale il
trasferimento di beni immobili è soggetto ad un’imposta, la cui
aliquota del 4% va applicata al prezzo di compravendita inclusivo
dell’imposta sul valore aggiunto (qualora applicabile), fino al valore
di 1 miliardo di fiorini (per la parte eccedente l’aliquota è del 2%, ma
con un massimo di 200 milioni di fiorini per immobile). Tale regolamentazione
è applicabile anche ai trasferimenti di quote societarie,
ove il patrimonio sia costituito per oltre il 75% da immobili (a valore
di mercato). Le società che comprano, vendono o hanno contratti di
leasing relativi a beni immobili, nel corso del normale espletamento
della propria attività, sono soggette ad un’aliquota preferenziale del
2%. Per le società operanti nel settore del leasing finanziario, l’aliquota
preferenziale del 2% si applica solo se il 50% dei ricavi proviene
dalle vendite derivanti dal leasing finanziario di immobili.
Imposta di successione
e di donazione
0-40%
DEi BENI RICEVUTI
Imposta di successione e di donazione – Sui beni ricevuti in eredità
esiste un’esenzione totale sui primi 20 milioni di fiorini, e per le somme
eccedenti questa soglia vige un’imposizione pari al 40%. In caso
la successione sia per discendenza diretta, allora l’esenzione è totale.
In caso di donazione di mobili, immobili, diritti, l’imposta varia da
un minimo del 5% ad un massimo del 40%, a seconda del valore
della donazione e della relazione tra le parti.
87
5.3.2
IMPOSTA SUL
VALORE AGGIUNTO
27%
IVA / ÁFA
L’aliquota di riferimento per l’imposta sul valore aggiunto (ÁFA) in
Ungheria è del 27%. Ci sono tuttavia alcuni prodotti e servizi sui quali
vengono applicate delle aliquote ridotte che sono, ad esempio, del 18%
(prodotti caseari, farinacei e derivati), e del 5% (prodotti farmaceutici,
giornali quotidiani, energia, riscaldamento, suini).
Alcune transazioni effettuate nel territorio ungherese sono esenti
dall’IVA come la vendita, affitto e leasing di immobili residenziali
(che può comunque sottostare allo stesso regime IVA per scelta
del contribuente), servizi di radio e TV, servizi postali, servizi finanziari,
assicurazioni, il trasferimento di quote azionarie e di
crediti. Le attività che si vedono riconosciuta l’esenzione IVA sulle
vendite, per la loro tipologia di prodotto o servizio, non possono
comunque portare a credito l’IVA sugli acquisti, o comunque in
alcuni casi solo limitatamente. Le piccole imprese possono richiedere
un regime agevolato di esenzione IVA ma solo nel rispetto di
determinate condizioni.
Ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, per quanto riguarda il trattamento
delle importazioni ed esportazioni all’interno dell’Unione Europea,
l’Ungheria, come Paese membro applica il principio del Paese
di destinazione alle transazioni cross-border: quindi le esportazioni di
beni e l’erogazione di servizi intra-UE sono esenti IVA, mentre i beni
importati sono sottoposti alla stessa aliquota di quelli di origine ungherese.
Nel caso di beni e servizi acquistati da Paesi terzi, le importazioni
sono soggette all’imposta sulla somma derivante dal valore
doganale, tasse e spese doganali.
Nel caso di esportazione di servizi, fondamentale è il luogo di adempimento,
poichè se il servizio è erogato all’interno del territorio ungherese
è soggetto ad IVA, mentre è esente dall’imposta in caso in
cui il luogo di erogazione è al di fuori della nazione.
Quindi l’esportatore di beni e servizi è esente dall’IVA in caso di
vendita a soggetto fiscale non residente in Ungheria, mentre il soggetto
fiscale non residente per il quale vengono effettuati servizi in
loco ha diritto a richiedere all’Autorità Fiscale competente (la NAV)
il rimborso dell’imposta.
Qualora la società sia in credito in IVA, i tempi medi di rimborso sono
di circa 45 giorni.
Dazi Doganali
Poiché l’Ungheria fa parte dell’Unione Europea, non vengono
applicati dazi doganali per le importazioni dagli Stati membri.
Si applicano, invece, per i prodotti Extra UE secondo il Codice
Doganale dell’Unione Europea. Sussistono delle accise specifiche
per prodotti quali bevande alcoliche, petrolio e tabacchi.
88
5.3.3
L’imposta sul reddito
d’impresa nei regimi agevolati
La regolamentazione fiscale ungherese offre inoltre tre tipi di regimi agevolati
denominati KIVA, EVA e KATA.
KIVA
Il regime KIVA, invece, è indirizzato alle
piccole imprese con un massimo di 25
dipendenti e con un fatturato annuo inferiori
ai 500 milioni di fiorini e prevede
l’utilizzo di un’aliquota fissa unica del 16%
sui ricavi (risultato scaturente dalla contabilità
per principi di cassa incrementato
dei costi del personale).
EVA
Il regime EVA si basa su un’imposta sul
reddito semplificata fruibile da singoli imprenditori,
Kkt, Bt, Kft e alcune altre forme
societarie; con tale regime fiscale particolare
sono considerati adempiuti gli obblighi di
pagamento dell’imposta sui redditi, dell’imposta
sui dividendi, dell’imposta sul valore
aggiunto e dell’imposta sulle auto aziendali.
Le condizioni sono che il fatturato sia inferiore
ai 25 milioni di fiorini, che tutti i soci
siano persone fisiche, e che non si abbiano
partecipazioni in altre società. L’aliquota
unica da versare è del 37% sul fatturato lordo
comprensivo di IVA.
KATA
Il regime K ATA è indirizzato a piccoli contribuenti
e prevede il versamento mensile di
una somma forfettaria pari a 50.000 fiorini,
che include l’imposta sul reddito ed i contributi
lavorativi; somma che si riduce alla metà
se il contribuente ha anche un contratto di
lavoro a tempo pieno.
Se il fatturato supera i 6 milioni di fiorini allora
si applica un’aliquota del 40% sul fatturato
superiore ai 6 milioni.
ALIQUOTA
16%
< 500 M
HUF
FATTURATO
ALIQUOTA
37%
< 25 M
HUF
FATTURATO
SOMMA forfettaria
50.000
HUF / MESE
< 6 M
HUF
FATTURATO
89
90
5.4
La tassazione della persona fisica
Imposta sul reddito delle persone fisiche – Dall’anno fiscale 2011 è stata introdotta
un’aliquota fissa pari al 16% sul reddito delle persone fisiche, la cosiddetta Flat Tax.
La regolamentazione differenzia le classi di reddito in base all’emittente e al ricevente.
ImposTA SUL REDDITO
DELLE PERSONE FISICHE
16%
(FLAT TAX)
Reddito da lavoro dipendente
La base imponibile è costituita dal salario lordo e dalle altre entrate,
costituenti quindi il reddito totale combinato. Per il reddito delle
persone fisiche sono previste delle detrazioni per i familiari a carico.
Per i soggetti che effettuano versamenti volontari a fondi pensione
o per assicurazioni sanitarie è possibile un rimborso pari al 20% del
versato (fino ad un massimo di 150.000 fiorini annui a favore del fondo
privato stesso. I soggetti non possono quindi pagare meno tasse,
ma possono canalizzare l’importo verso il loro fondo pensione privato).
Inoltre per quanto riguarda i “benefit” non in denaro dati dal
datore di lavoro al lavoratore si fa riferimento alle seguenti categorie:
Compensi addizionali
Si intendono buoni vacanze, carte “ricreazione” (Szép Kartya), buoni
pasto, fondi pensioni volontari ed assicurazioni sanitarie. Questi
compensi sono tassati al 16% per l’imposta sul reddito più un 14%
come contributo sanitario calcolati su una base imponibile pari al
119% del valore della gratifica. Il limite per questa categoria sono
500.000 fiorini annui per persona.
Compensi specifici non classificati
come addizionali
Si intendono le somme eccedenti le voci incluse nelle gratifiche
addizionali (uso del telefono aziendale, assicurazioni vita, servizi
e prodotti concessi al lavoratore). Questi compensi sono tassati al
16% ai fini dell’imposta sul reddito e al 27% per la tassa del contributo
sanitario, calcolati su di una base imponibile pari al 119% del
valore del compenso.
Reddito da lavoro autonomo
Tutte le attività che non sono incluse nel lavoro subordinato sono
considerate lavoro autonomo. Il reddito si calcola sulla retribuzione
da lavoro autonomo diminuita di una somma forfettaria pari al
10% a titolo di riconoscimento dei costi sostenuti.
Reddito da investimento e capital gain
I redditi derivanti da interessi locati in Ungheria sono tassati alla
fonte con un’aliquota del 16%. I redditi derivanti da dividendi
e capital gain sono tassati al 16%. I redditi da affitto sono ugualmente
tassati al 16% dove il canone annuo è uguale al 90% derivante
dal valore contrattuale al netto di una detrazione del 10%
a titolo di costi sostenuti. Si tratta comunque di una delle opzioni,
è possibile anche giustificare i costi con le fatture (in questo
caso la base imponibile può essere più bassa ma al massimo
del 50% dell’importo contrattuale. Inoltre se il ricavo derivante
da affitto di immobili è superiore a 1 milione di fiorini, vi sono
a carico della persona 14% di EHO, ossia contributi sanitari, per un
massimo di 450.000 fiorini. Il reddito derivante da affitto di terreni
agricoli, infine, è esentasse se superiore ai cinque anni).
91
5.5
La regolamentazione
del rapporto di lavoro
Il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore può essere instaurato solamente con un
contratto scritto contenente la durata del contratto (a tempo determinato o indeterminato),
la retribuzione e la mansione del dipendente. Entro 15 giorni dall’assunzione
il dipendente deve inoltre essere informato dei suoi principali obblighi e diritti.
stipendio minimo mensile
101.500-118.000
HUF
Dal 01/01/2014 lo stipendio minimo mensile è pari a 101.500
fiorini lordi, mentre per i lavoratori che hanno un diploma di scuola
superiore o hanno preso parte a percorsi di formazione specifici,
il minimo salariale è 118.000 fiorini lordi. Al lavoratore devono essere
riconosciuti maggiori compensi in caso di turni notturni e di lavoro
straordinario. Il turno notturno prevede una maggiorazione della
retribuzione oraria pari al 30%. Qualora invece il lavoro notturno sia
di ruolo, la maggiorazione prevista è solo del 15%.
FERIE
20-30
GIORNI / ANNO
Le ferie spettanti al lavoratore sono minimo 20 giorni, che aumentano
con l’età del lavoratore fino ad un massimo di 30 giorni per impiegati
con età superiore ai 45 anni, a prescindere dall’anzianità di servizio.
DURATA STANDARD LAVORATIVA
8
ORE / GIORNO
La durata standard della giornata lavorativa è di 8 ore, ma, per un
massimo 4 mesi o 16 settimane annue, il datore di lavoro può anche
organizzare il carico di lavoro orario giornaliero in modo non
costante (o per 6 mesi o 26 settimane in caso di lavoro stagionale.
Un accordo specifico in un accordo collettivo può aumentare questo
limite a 12 mesi o 52 settimane).
ore di straordinari
250-300
ore / ANNO
Il datore di lavoro non può richiedere più di 250 ore di straordinari
all’anno, o più di 300 se previsto in un accordo collettivo.
92
Licenziamento e indennitÀ
Il datore di lavoro non può licenziare i lavoratori, se non durante
il periodo di prova, senza una giusta motivazione che descrive chiaramente
le ragioni del licenziamento. L’opzione del licenziamento
immediato può essere esercitata in caso di grave negligenza da parte
del lavoratore o a causa della violazione di fondamentali obbligazioni
lavorative o se il lavoratore rende la continuazione del rapporto di
lavoro non sostenibile. Le motivazioni alla base del licenziamento
possono essere ricondotte al comportamento e alle performance del
lavoratore. Il periodo di preavviso che il datore di lavoro deve garantire
varia da 30 giorni fino ad un massimo di 90, in base alla durata
del rapporto di lavoro.
Il datore di lavoro è inoltre libero di licenziare il lavoratore anche
se quest’ultimo si trova in malattia o in maternità, ma in questi casi
i termini di preavviso decorrono dal momento in cui le suddette
situazioni cessano.
Nei casi in cui si proceda al licenziamento simultaneo di un grande
numero di dipendenti, dato il notevole impatto sociale, si dovrà procedere
secondo specifiche regole.
I lavoratori hanno diritto a un’indennità di licenziamento in base al
tipo di licenziamento e alla durata del rapporto di lavoro intercorso.
L’indennità ammonta a un mese di retribuzione per periodi lavorati
dai tre anni in poi, sale a due mensilità in caso di un periodo uguale
o superiore ai cinque anni e aumenta di un’altra mensilità per ogni
quinquennio successivo. Sono comunque possibili accordi diversi
in base a quanto disposto nel contratto di lavoro.
Contributi assicurativi e previdenziali
Il datore di lavoro è generalmente responsabile del calcolo dei contributi
e della trattenuta alla fonte, dell’imposta sul reddito dovuta
dai propri dipendenti e dei contributi assicurativi e previdenziali
calcolati in base al salario mensile. Quindi le società agiscono come
sostituti d’imposta effettuando versamenti relativi ai contributi
per i propri dipendenti basandosi sulla retribuzione lorda mensile
(la deduzione totale è del 18,5% che comprende il 10% per le pensioni,
7% per la previdenza sociale, 1,5% per il fondo di disoccupazione).
A carico dell’azienda vi è una tassa di contributo sociale del 27% che
include i versamenti assicurativi e previdenziali, ed un contributo
dell’1,5% da pagare al fondo di formazione professionale.
I datori di lavoro con più di 20 dipendenti che non occupano almeno
il 5% delle posizioni con lavoratori portatori di handicap devono pagare
un contributo annuale di riabilitazione per ogni posizione non
ricoperta da un portatore di handicap.
93
5.6
***
Altre considerazioni importanti
Transfer pricing
Si definisce Transfer Pricing la procedura per determinare i prezzi delle
transazioni commerciali di beni e servizi tra società di uno stesso gruppo
(o collegate) volta a trasferire materia imponibile verso Paesi con
fiscalità favorevole. Tale normativa, in Ungheria, facendo sue le linee
guida dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico), richiede che si dimostri la corrispondenza tra i prezzi di
trasferimento tra imprese dello stesso gruppo e il valore normale dei
beni trasferiti tra aziende indipendenti. La documentazione non è tuttavia
necessaria nel caso delle aziende con ricavi netti annuali al di sotto
di 10 milioni di euro, personale inferiore ai 50 dipendenti e patrimonio
complessivo minore di 10 milioni di euro. Con il decreto 20/2013 in vigore
dal 21 giugno 2013 si dispone tra l’altro l’esonero per i contribuenti
che hanno sottoscritto con la NAV (l’autorità finanziaria ungherese)
un accordo preventivo (Advance Pricing Agreement). Il tetto massimo
di valore delle transazioni infragruppo per godere dell’esonero
alla documentazione era e rimane 50 milioni di fiorini (IVA esclusa),
ma è cambiata la modalità di calcolo del valore per il rispetto di tale
limite. Dal 2013, infatti, non si devono più sommare i valori delle transazioni
infragruppo anno per anno – dalla data di firma del contratto
sulle transazioni infragruppo fino alla fine dell’anno fiscale in questione.
Il valore limite sarà invece determinato per singolo anno fiscale.
Capital Gain
Nell’ordinamento ungherese si è proceduto all’esenzione fiscale del
Capital Gain realizzato sulle partecipazioni qualificate e sulle partecipazioni
costituite da apporto di beni. L’esenzione fa riferimento al Capital
Gain realizzato sulle partecipazioni acquistate dopo il 1 gennaio
2007 in società ungheresi ed estere, ad eccezione delle CFC (Controlled
Foreign Companies), su partecipazioni detenute ininterrottamente
per un anno e per una percentuale pari o superiore al 30%.
Ritenuta alla fonte
La legislazione ungherese non prevede nessun tipo di ritenuta alla
fonte sui dividendi pagati a società estere (solo dei Paesi convenzionati),
sugli interessi, sulle royalties e sui profitti delle controllate.
Norme Generali Anti-Evasione
Il principio generale pone la sostanza al di sopra della forma, quindi
ogni transazione, contratto e operazioni simili, sono esaminate
secondo il loro vero contenuto. Le autorità fiscali possono rifiutare
partite contabili derivanti da contratti e transazioni conclusi con
l’intento di evadere il fisco.
94
6
L’Italia
in
Ungheria
Flussi
commerciali
&
investimenti
6.1
L’interscambio &
la bilancia commerciale
Gli scambi e le convenzioni tra Italia e Ungheria risalgono al 1896, anno della prima
convenzione di carattere sanitario seguita a catena durante tutto il Novecento
da accordi in svariati settori, tra i quali turismo, commercio, cinema, cooperazione
scientifica e agricola.
L’interscambio commerciale dell’Italia con l’Ungheria, nei primi
nove mesi del 2013, è stato di 5,3 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi
di export, e 2,9 miliardi di import, con un saldo negativo per l’Italia
di 476 milioni di euro. Le nostre esportazioni sono diminuite
dell’1,3%, mentre le importazioni registrano un incremento del 4,8%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’Italia si è confermata al quinto posto nella classifica dei partner
commerciali dell’Ungheria, preceduta da Germania, Austria,
Russia e Slovacchia, e seguita da Polonia, Romania, Repubblica
Ceca, Cina e Paesi Bassi. La quota di mercato (4,8%) è rimasta
invariata rispetto al 2012.
interscambio dell’italia
con l’ungheria
€5,3
MILIARDI
QUOTA ITALIANO SUL
MERCATO UNGHERESE
4,8%
(2012, 2013)
EXPORT
€2,4
MILIARDI
(2013)
IMPORT
€2,9
MILIARDI
(2013)
GERMANIA > AUSTRIA > RUSSIA > SLOVACCHIA > ITALIA > POLONIA > ROMANIA > REPUBBLICA CECA > CINA > PAESI BASSI
98
Composizione delle importazioni
dall’Italia verso l’Ungheria
Composizione dell’export
ungherese verso l’Italia
1. Prodotti manifatturieri
per un valore di
1,3
miliardi di euro
1. Macchinari, mezzi di trasporto
e relativa componentistica
per un valore di
1,2
miliardi di euro
+12,1%
2. Macchinari, mezzi di trasporto
e relativa componentistica
per un valore di
906,9
milIONI di euro
2. Prodotti manifatturieri
per un valore di
1,0
miliardo di euro
+6,3%
3. alimentari, bevande e tabacchi
per un valore di
148
milIONI di euro
3. alimentari, bevande e tabacchi
per un valore di
469
milIONI di euro
+1,6%
4. materie prime
per un valore di
56,6
milIONI di euro
4. materie prime
per un valore di
216
milIONI di euro
-22,2%
5. carburanti ed energia elettrica
per un valore di
34,1
milIONI di euro
(*prodotti derivati dal petrolio: 32,9 milioni di euro)
5. carburanti ed energia elettrica
per un valore di
11
milIONI di euro
99
-14,4%
6.2
Gli investimenti
italiani in Ungheria
All’inizio degli anni Novanta l’apertura delle frontiere e la liberalizzazione dei
mercati delle ex repubbliche socialiste ha dischiuso un mondo di possibilità rimasto
a lungo isolato e poco avvicinabile.
100
natalità aziende italiane
200
150
100
50
1979
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: ITL Group, 2013
L’Ungheria è diventata quasi subito una delle mete più attraenti per
gli imprenditori italiani, favoriti dalla vicinanza geografica, oltre
che da una certa intesa tra i popoli dovuta tra l’altro agli importanti
contatti intercorsi nella storia e alla buona diffusione della lingua
italiana in terra magiara.
A partire dal 1990 molte aziende italiane hanno deciso di investire
in questo Paese fino ad arrivare alle odierne 2.400 che impiegano
oltre 25.000 dipendenti e generano un fatturato aggregato superiore
ai 3,6 miliardi di euro.*
Il ritmo della media annua al quale sono state fondate aziende
ungheresi di proprietà o a partecipazione italiana è passato dalle
poche decine dei primi anni Novanta alle oltre 150 dell’ultimo
quinquennio. Dal Duemila la creazione di aziende con capitale
italiano in Ungheria ha subito una forte accelerazione, sia per le
condizioni favorevoli offerte dal Paese, sia grazie al sempre maggiore
interesse degli imprenditori italiani nei confronti del mercato locale
(o verso l’Est in generale, al quale l’Ungheria rappresenta punto
d’ingresso privilegiato).
* Il dato non comprende il fatturato dei maggiori gruppi finanziari e assicurativi
e delle filiali di alcuni grandi gruppi industriali.
DIPENDENTI
25.000
DAL 1990
2.400
AZIENDE ITALIANE
FATTURATO
3,6*
MILIARDI DI EURO
101
6.2
FATTURATO
CLASSIFICANDOLE IN BASE AL FATTURATO POSSIAMO
OSSERVARE CHE SU UN TOTALE DI CIRCA
2.400 AZIENDE ITALIANE
• di oltre 350 non se ne conosce il fatturato
(o perché di nuova costituzione, o perché senza un bilancio depositato)
• oltre 1100 dichiarano un fatturato inferiore ai 10 milioni di fiorini
• più di 360 tra i 10 e 50 milioni di fiorini
• oltre 250 tra 50 e 200 milioni di fiorini
• più di 140 tra 200 e 500 milioni di fiorini
• più di 160 oltre i 500 milioni di fiorini.
1.462
aziende italiane
per fatturato
367 259 143 165
0 –10 MIL HUF 10-50 MIL HUF 50-200 MIL HUF 200-500 MIL HUF > 500 MIL HUF
102
Fonte: ITL Group, 2013
DIPENDENTI
RIGUARDO AL NUMERO DEI DIPENDENTI SI RIPORTANO
INVECE I SEGUENTI DATI
• circa 1000 aziende non dichiarano alcun dipendente
• oltre 1100 aziende dichiarano meno di 10 dipendenti
• 175 tra 11 e 50 dipendenti
• oltre 30 tra 51 e 100 dipendenti
• circa 25 tra 101 e 250 dipendenti
• circa 15 grandi aziende con oltre 250 dipendenti.
2.143
Da queste e altre rapide osservazioni possiamo evincere che la dimensione
media delle aziende italiane in Ungheria tende a rispecchiare
la cultura imprenditoriale del loro Paese di origine: a prevalere sono
le PMI. Sono comunque di imprescindibile rilievo i grandi gruppi,
soprattutto nei settori energetico, manifatturiero e finanziario.
aziende italiane
per DIPENDENTI
176
34 27 16
0 – 10 DIP 11 – 50 DIP 51 – 101 DIP 101 – 250 DIP > 250 dip
Fonte: ITL Group, 2013
103
6.2
Manifatturiero
Il manifatturiero conta in Ungheria circa 350 aziende a partecipazione o di proprietà
italiana che spaziano in tutti i settori concentrandosi in buona parte su: alimentare,
elettronico, chimico e farmaceutico, apparecchiature elettriche, articoli in gomma
e materie plastiche, meccanica e prodotti in metallo, tessile, etc.
ALIMENTARE, LATTICINI, BEVANDE
All’interno dell’alimentare il comparto carni e insaccati è ben
rappresentato da grosse realtà quali ad esempio Kométa 99,
Magyar Hús e Hungary Meat, mentre, spostandosi sui latticini
é senz’altro da notare l’impianto altamente tecnologico della
Magyar Sajt, che produce formaggio. Nel 2013, inoltre, la piacentina
Valcolatte ha acquistato Óvártej, azienda magiara con caseificio
a Mosonmagyaróvár. Nell’industria delle bevande è da segnalare la
presenza del gruppo San Benedetto, tramite la Magyarvíz.
104
componentistica
Tra le aziende italiane sul territorio è alta la concentrazione nei
rami componentistica per auto, industria meccanica, plastica, elettrica
ed elettronica. Ne sono esempi la Prysmian (ex Pirelli Cavi),
DKC, tra i maggiori produttori di sistemi portacavi e carpenteria
per quadri elettrici, E.M.E., che dal 1999 produce motori elettrici
a Nagykanizsa, e ancora il produttore di altoparlanti per auto
Magyar Hangszórógyártó (MHG), di proprietà italiana. Quest’ultimo
ha di recente investito 800 milioni di fiorini per espandere
il suo stabilimento a Salgótarján, da cui serve tra gli altri Opel, Nissan
e Renault e dove lavorano 260 persone. In espansione anche
il gruppo bergamasco Sematic, che produce componenti per ascensori
a Nyíregyháza e ha investito 2,5 miliardi di fiorini nel 2013 per
ampliare la fabbrica, annunciando un graduale aumento dell’organico
fino al 2015. Fa riferimento alla Dana Italia Spa di Trento
lo stabilimento di Dana Hungary di componenti per auto e camion,
localizzato a Győr.
Il gruppo torinese Kintek, settore dei portautensili per macchine,
ha diverse sedi produttive e commerciali in Italia e in Ungheria,
concentrandosi in particolare sulla realizzazione di equipaggiamento
macchina (torni e frese a controllo numerico). La sede ungherese
si trova a Békéscsaba.
STAMPAGGIO
Si occupa di stampaggio plastico per il settore automotive North
Plastik Hungary, aperta dalla veronese North Plastic Srl, che progetta
e sviluppa stampi in materiale plastico per vari tipi di industria.
Specializzata sempre nello stampaggio di articoli tecnici, ma
in gomma, è invece la I.G Gasket International Kft., facente capo
a Italian Gasket e cosí pure Serioplast, del gruppo Tenaris-Dalmine,
realizza cavi in gomma. Nel 1998 è entrata in Ungheria la Besser,
altra realtà affermata nello stampaggio e nella lavorazione di
materie plastiche, che nel 2005 e nel 2008 ha messo in campo due
progetti di espansione e continua ad investire nel Paese. Un esempio
interessante di punto di unione tra manifatturiero e logistica
è lo stabilimento ungherese del gruppo Tecnica, che oltre ad un
importante impianto produttivo di attrezzature per gli sport invernali
(marchi Tecnica e Nordica) a Nagykálló ha creato il centro
logistico per il gruppo.
codici a barre
E ancora, si segnala Datalogic, che da anni ha scelto l’Ungheria per
uno dei suoi rami di prodotti, quello dei dispositivi per codici a barre.
105
6.2
prodotti chimici, biomedicali
Delle materie chimiche si occupa Dunastyr (gruppo ENI tramite
la neonata Versalis, ex “Polimeri Europa”), mentre nel biomedicale
spicca l’importante investimento di Human Bioplazma, del gruppo
toscano di plasmaderivati Kedrion.
termostufe, lavorazione dell’acciao, legno
Il produttore di termostufe Edilkamin con sede centrale a Lainate,
inoltre, ha investito nel Paese creandovi il suo impianto per la
lavorazione dell’acciaio. In aggiunta Eurings, del gruppo Massucco
Industrie, produce a Debrecen anelli per cuscinetti.
Consolidata realtá attiva nella lavorazione del legno, Derula
è specializzata in pannelli compensati e listellari in pioppo.
In Ungheria Derula, che fa parte del gruppo piemontese Bonzano,
ha due impianti, uno a Szolnok e l’altro a Dég, dai quali il
multistrato viene commercializzato in Italia.
industria siderurgica e aerospaziale
Si trova lungo la linea del corridoio V che unirà Lisbona a Kiev
(e a circa 30 chilometri da Budapest) uno dei cinque stabilimenti nel
mondo della brianzola Flame Spray, che, con una tecnologia tra le
più avanzate, rappresenta l’eccellenza italiana in fatto di applicazioni
su componenti nel campo energetico, siderurgico e aerospaziale.
gas naturale, assemblaggio, prefabbricati
Tra i leader italiani dei servizi e prodotti per l’impiego di gas
naturale è a Budapest da quindici anni la Pietro Fiorentini, che
nell’autunno del 2013 ha tagliato il nastro del nuovo impianto della
Fiorentini Hungary (fondata nel 1998) e prevede di continuare
a crescere. Questa azienda si offre anche come un buon esempio di
collaborazione italiana all’interno del territorio magiaro, essendosi
avvalsa, per la fabbrica appena aperta, dell’esperienza di Altan
Beton Hungaria, società ungherese del gruppo friulano Altan,
che dai primi anni Novanta realizza in Ungheria progettazione,
produzione e assemblaggio di prefabbricati.
106
illuminazione
Lo storico marchio italiano Artemide ha deciso oltre quindici
anni fa di collocare nel parco industriale di Paks uno dei suoi tre
impianti produttivi. Nasce infatti nel 1997 A&A, la divisione locale
del gruppo milanese di illuminazione, che effettua la produzione
completa di alcuni modelli di lampade, tra cui l’iconica “Tolomeo”
e nel 2011 ha avviato un investimento da 600 milioni di fiorini per
il raddoppio della capacità produttiva e l’ampliamento della gamma.
radar 3d
Un altro nome noto è senz’altro quello della Selex ES: la società
del gruppo Finmeccanica si è tra l’altro aggiudicata l’appalto per
fornire il radar 3D Nato che sarà installato in Ungheria meridionale,
a Medina, nella contea di Tolna.
pompe d’acqua
Spostandosi a Nagykanizsa, nel 2013 è stato inaugurato lo stabilimento
produttivo dell’italiana DAB, tra le maggiori aziende di produzione
di pompe per la movimentazione dell’acqua, che ha scelto
l’Ungheria per la nuova fabbrica – quasi 5.000 metri quadrati di
superficie – nel quadro di un piano di espansione a livello globale.
industria tessile, moda
Interessante anche l’apporto italiano al tessile magiaro, con oltre
30 realtà manifatturiere tra cui la Miti Tex, che nel 2010 ha avviato
un’espansione del suo impianto di abbigliamento sportivo
a Szentgotthárd e, nella stessa città, la C. Tessile, che fa riferimento
a Canclini, azienda comasca tra le eccellenze italiane in fatto di camicieria
da uomo. Nel 2006 la Filati Maclodio di Brescia ha rilevato
la Macofil, ampliando in Ungheria la sua produzione di filati tecnici
e per abbigliamento moda che si distingue nella ricerca e nel successivo
impiego di tessuti innovativi, ricavati da materie prime naturali
(dal latte allo zucchero, passando per mais e legno) attraverso l’uso delle
ultime nanotecnologie e biotecnologie.
bendaggi
Si segnala infine nel tessile Medinovitas, che produce bendaggi
per la medicazione.
107
6.2
Logistica &
trasporti
Dal 1994 il Gruppo Catone ha espanso la sua attività verso i mercati
dell’Est localizzando in Ungheria la Catone che, con un capannone
di 35mila metri quadri e una flotta di oltre 180 veicoli (tra bilici,
carri refrigerati e motrici) si occupa di supply chain management
e trasporti. In quest’ultimo comparto da citare anche la Rutilli,
specializzata nella logistica e nel trasporto di abbigliamento (capo
appeso) e la Autamarocchi.
Quest’ultima, filiale di Autamarocchi Spa e rappresentante inoltre
a Budapest della nota societá Alpe Adria del porto di Trieste, effettua
trasporti intermodali (su treno e camion) dal capoluogo giuliano
a Budapest (e viceversa) provvedendo poi allo smistamento
delle merci sul mercato locale e su quelli limitrofi.
108
Fornitura
di energia
Il settore energetico vede l’Italia presente soprattutto con i servizi
di fornitura. In questo caso gli attori principali sono “giganti” del
calibro di Eni ed Edison, che hanno creato nel Paese gruppi societari
di cui possiedono la proprietà totale o ampie partecipazioni.
Eni controlla Tigáz, venditore e distributore di gas naturale, tra
i leader del mercato in Ungheria.
109
6.2
Agricoltura
Forte è la presenza italiana nel comparto agricolo e dell’allevamento
(oltre 40mila ettari coltivati), attività che trovano nel Paese
le condizioni ideali per una produzione di qualità. Tra le maggiori
aziende agricole nel settore delle colture classiche (cereali e semi
oleosi) si distinguono la Drawa, in Ungheria centro occidentale,
la Kutas 95, collocata nella contea di Hajdú-Bihar, vicino al confine
con la Romania e la Ság-Mezőgazdasági, collocata nelle vicinanze
del rilievo vulcanico Ság da cui prende il nome.
Tra i grandi produttori di latte, Comagro Sardo è una solida realtà
nata nel 1995 nella contea di Nógrád, dove ha da poco ampliato
la capacitá produttiva con nuove stalle dotate di un sistema di
Circa 50.000 ha
terreni agricoli coltivati da
aziende italiane in Ungheria
110
mungitura ad alta tecnologia e di un impianto a biogas investimento
realizzato grazie anche a un cospicuo finanziamento europeo.
Da menzionare inoltre la Palotási Mezőgazdasági, allevamento
e agricoltura, e, sempre per allevamento di bovini da latte, la Taxbi,
a Zalaegerszeg e la Hunland Farm di Gomba, nella contea di Pest,
attiva sia nella coltivazione che nell’allevamento.
Ha una lunga tradizione nell’allevamento, a scopo però sportivo, l’azienda
familiare Il Tiglio che, nelle prestigiose scuderie appartenenti
in passato ai principi Eszterházy, alleva cavalli da salto a ostacoli.
111
6.2
Commercio
Numericamente il più rilevante per le nostre imprese e di forte impatto sull’interscambio
Italia-Ungheria, il macrosettore del commercio conta oltre ottocento societá
italiane, per la maggior parte a responsabilità limitata.
Anche se a prevalere tra queste è il commercio all’ingrosso, sono
ben sviluppate le reti di negozi di note catene italiane, come il trio
Calzedonia-Intimissimi-Tezenis – gruppo M.F.H. – che ha superato
i quaranta punti vendita tra Budapest e le altre città maggiori.
I monomarca di moda italiana sono presenti da molti anni nella capitale,
dove una buona parte sono distribuiti nelle più eleganti vie
del centro. Le insegne sono quelle di Gucci, Coccinelle, Armani,
Benetton, Alberto Guardiani, Boggi Milano, Ermenegildo Zegna,
Max Mara, Moncler, Furla, Luisa Spagnoli etc. Nei centri commerciali,
anche fuori Budapest, sono diversi i punti vendita italiani anche
di altri marchi come Carpisa, Replay, Stefanel, Gas, Geox, Motivi,
Patrizia Pepe, NaraCamicie.
L’azienda italiana leader mondiale nella distribuzione e applicazione
di apparecchi acustici, Amplifon, in Ungheria dal 2006, ha superato
i 30 punti vendita tra monomarca e corner.
Forte la presenza del gruppo ENI – in questo caso con oltre 180
distributori di carburante dell’ex insegna Agip (da poco ribatezzata
“ENI”). I marchi storici del Made in Italy proseguono con Fiat
(Fiat Group Automobiles Central and Eastern Europe) e Ferrari,
con Warm Up, il dealer ufficiale per l’Ungheria, avente sede centrale
a Budapest. Non possono mancare le due ruote, con altri marchi
simbolo dell’italianità: Piaggio, Ducati e, per le biciclette, Bianchi.
Nel comparto agricolo il gruppo Tampieri, specializzato nella
spremitura di semi oleosi a fini energetici, ha scelto l’Ungheria per
la ricchezza di materie prime che assicura alla casa madre un buon
approvvigionamento. Commercializza semi di girasole e graminacee
anche Doza kft, con sede ad Abony.
Il mercato offre spazio all’offerta italiana anche nei comparti dei
cosmetici e del benessere: Vagheggi, azienda veneta specializzata
in prodotti naturali per il trucco e per la cura del corpo, fornitrice
di centri benessere e spa, ha aperto la sua filiale ungherese per
aprirsi a un bacino di consumatori con una diffusa cultura del
wellness, propensi ad acquistare prodotti innovativi e attenti alla
salvaguardia della salute e dell’ambiente. Le aziende italiane sono
presenti anche come fornitori della grande distribuzione ungherese:
è il caso di Epta International, filiale dell’azienda omonima
con sede centrale a Milano, tra i leader nella fornitura di attrezzature
e servizi per la refrigerazione commerciale. Presente fin dal
1991 Mapei, produttore mondiale di adesivi e prodotti chimici per
l’edilizia. Pedrollo ha aperto la sua sede commerciale ungherese
nel 2005, specializzata in elettropompe.
Hanno inoltre costituito delle sedi in Ungheria, alcuni dei più noti
marchi del settore alimentare come Barilla e Ferrero.
112
Via Váci, Budapest
La strada dello shopping
113
6.2
Banche &
assicurazioni
Di grande rilevanza è il settore finanziario e assicurativo che vede
la consolidata presenza di noti gruppi bancari italiani, Intesa San
Paolo e Unicredit, e del colosso delle assicurazioni Generali. I tre
gruppi impiegano complessivamente oltre 7.000 addetti nel Paese.
Intesa San Paolo (attraverso CIB Bank Zrt) e Unicredit (Unicredit
Bank Hungary Zrt) hanno entrambe una rete capillare di
filiali su tutto il territorio che serve una vasta clientela internazionale
e ungherese.
114
Immobiliare
Il panorama immobiliare si compone di un grande numero di piccole
realtà, in tutto oltre 400, che detengono numerosi immobili ad uso
residenziale, turistico e commerciale.
Nonostante il settore sia stato duramente colpito dalla crisi economica
del 2008, gli investimenti immobiliari in Ungheria possono
risultare tra i più convenienti dell’Europa centro-orientale grazie
a un ampio parco di immobili di pregio a prezzi interessanti.
Si segnalano la presenza del Gruppo Tecnocasa, nel Paese dal 1996
con oltre 16 agenzie e, tra le realtà operanti a Budapest, Isaro Immobiliare,
Gestim e ITL Real Estate.
Nel ramo edilizia e ristrutturazioni, Kaparit ha una specializzazione
nel recupero di facciate e interni di palazzi storici ungheresi.
Diversi infine i grandi investimenti nell’edilizia in edifici prestigiosi di
Budapest come palazzo Klotild, trasformato dalla bolognese Sifim in
un hotel di lusso e lo storico New York Palace, sede dell’Hotel Boscolo.
New York Palace
Hotel Boscolo, Budapest
115
6.2
Servizi alle
imprese
Nel settore dei servizi alle imprese gioca
un ruolo fondamentale la presenza di alcune
società italiane di consulenza che
hanno ormai consolidato una profonda
conoscenza delle normative ungheresi.
Tra queste spicca ITL Group, società fondata a Budapest nel 1995,
ove operano oltre quaranta professionisti ungheresi ed italiani che
offrono servizi in materia contabile, fiscale, revisione, legale, immobiliare,
marketing e delle risorse umane. Da menzionare inoltre
la presenza di IC&Partners, noto network di studi professionali
in materia contabile presente nella maggior parte dei Paesi del centro
ed Est Europeo e quella di Hydea, del gruppo Agriconsulting
di Roma, che si occupa invece di una serie di attività mirate ai settori
della formazione, dello sviluppo agricolo e della cooperazione
internazionale, avvalendosi di una solida esperienza nei settori
Ambiente ed Infrastrutture (Energia, Salute, Trasporti).
116
ITL Group
La sede di Budapest
117
6.2
Hotel Palazzo Zichy
Budapest
118
Turismo &
ristorazione
Le località turistiche ungheresi sono un potente catalizzatore per la
ristorazione e per il settore ricettivo italiani. In questo campo si rilevano
numerosi ristoranti, alcune decine nella sola Budapest e alberghi
di prestigio. Tra questi ultimi sono stati premiati con vari riconoscimenti
il Boscolo Hotel New York Palace, un magnifico palazzo storico
su uno dei viali più transitati del centro, e le due strutture del gruppo
veneto Savim, Hotel Parlament e Hotel Palazzo Zichy, il primo
orientato verso la clientela che viaggia per affari, il secondo ottenuto
dal restauro di una splendida palazzina nel cuore della città e pensato
principalmente per coppie e famiglie.
commercio all’ingrosso e al dettaglio
attivitá immobiliari
attivitá manifatturiere
attivitá professionali, scientifiche e tecniche
agricoltura, silvicoltura, pesca
attivitá di servizi di alloggio e di ristorazione
noleggio, agenzie di viaggio, attivitá di supporto alle imprese
costruzioni
trasporto e magazzinaggio
servizi di informazione e telecomunicazione
attivitá finanziarie ed assicurative
attivitá artistiche, sportive e di intrattenimento
altre attivitá di servizio
fornitura acqua, reti fognarie, raccolta e smaltimento rifiuti
istruzione
assistenza sanitaria
fornitura di energia, gas, vapore ed aria condizionata
estrazione di minerali da cave o miniere
amministrazione pubblica e difesa
167
123
126
81
66
70
60
30
21
18
8
9
7
7
3
3
346
439
807
aziende italiane per settori di attività
119
120
7
Macroregioni
& contee
121
Macroregioni
Al livello NUTS 2 (Nomenclatura delle Unità Territoriali per le Statistiche),
l’Ungheria è suddivisa in 7 macroregioni. Queste entità non
presentano alcun tipo di autonomia amministrativa e/o politica, ma
sono sorte per volontà dell’Eurostat, al fine di stabilire l’allocazione dei
fondi strutturali europei e per ricerche di tipo statistico. Risulta tuttavia
molto interessante analizzare il dato aggregato della presenza italiana
operativa in ogni macroregione. Le macroregioni sono inoltre oggetto
di progetti e cooperazioni a livello internazionale e in questo senso
consentono di portare avanti strategie condivise volte ad uno sfruttamento
più efficiente delle risorse disponibili. Un esempio di tali sinergie
è la “Strategia Danubio” (EUSDR), che coinvolge in tutto 14 Paesi.
122
Contee
Il Paese è suddiviso in 19 contee più la capitale Budapest (la quale è al
tempo stesso capoluogo della contea di Pest e unità amministrativa
a sé stante). L’Ungheria essendo stata per decenni uno stato fortemente
accentrato, non ha sviluppato al momento un sistema di governo
locale di stampo regionale o federale. Le contee (megyék, al
singolare megye), godono tuttavia di una certa autonomia amministrativa
(notevolmente aumentata negli ultimi due decenni) in particolar
modo per quanto riguarda le tasse locali e la prestazione e la
gestione di alcuni servizi di base. La presente analisi si concentra in
particolar modo, oltre ai classici dati socio-economici generali, sulla
presenza italiana operativa per ogni singola contea.
123
Le macroregioni
TRANSDANUBIO
OCCIDENTALE
NYUGAT-DUNÁNTÚL
TRANSDANUBIO
CENTRALE
KÖZÉP-DUNÁNTÚL
TRANSDANUBIO
MERIDIONALE
DÉL-DUNÁNTÚL
UNGHERIA CENTRALE
KÖZÉP-MAGYARORSZÁG
GRANDE PIANURA
MERIDIONALE
DÉL-ALFÖLD
GRANDE PIANURA
SETTENTRIONALE
ÉSZAK-ALFÖLD
UNGHERIA
SETTENTRIONALE
ÉSZAK-
MAGYARORSZÁG
124
ungheria
Centrale
1529
La presenza italiana
TRANSDANUBIO
occidentale
183
TRANSDANUBIO
Centrale
111
TRANSDANUBIO
meridionale
211
UNGHERIA
SETTENTRIONALE
75
GRANDE PIANURA
SETTENTRIONALE
115
GRANDE PIANURA
MERIDIONALE
176
NUMERO AZIENDE PER MACROREGIONE
ungheria
Centrale
462.845.615
GRANDE PIANURA
SETTENTRIONALE
388.672.636
TRANSDANUBIO
occidentale
93.579.358 TRANSDANUBIO
Centrale
19.878.178
TRANSDANUBIO
meridionale
40.199.297
UNGHERIA
SETTENTRIONALE
68.848.484
GRANDE PIANURA
MERIDIONALE
110.282.962
FATTURATO PER MACROREGIONE (1.000 HUF)
ungheria
Centrale
12.698
GRANDE PIANURA
SETTENTRIONALE
TRANSDANUBIO
occidentale
2.629
TRANSDANUBIO
Centrale
1.424
TRANSDANUBIO
meridionale
1.747
UNGHERIA
SETTENTRIONALE
1.593
4.244
GRANDE PIANURA
MERIDIONALE
1.730
NUMERO DIPENDENTI PER MACROREGIONE
125
Le contee
ungheria
Centrale
1529
TRANSDANUBIO
OCCIDENTALE
183
TRANSDANUBIO
CENTRALE
111
TRANSDANUBIO
MERIDIONALE
211
UNGHERIA
SETTENTRIONALE
75
GRANDE PIANURA
SETTENTRIONALE
115
GRANDE PIANURA
MERIDIONALE
176
74 59 50 41
96
22 48 76
39 10 31 34
29 50
36
87 56 33
PEST / BUDAPEST
ZALA
VAS
GYŐR-MOSON-SOPRON
Veszprém
komárom-esztergom
FEJÉR
SOMOGY
BARANYA
TOLNA
NÓGRÁD
HEVES
BORSOD-ABAÚJ-ZEMPLÉN
Jász-nagykunk-szolnok
HAJDÚ-BIHAR
SZABOLCS-SZATMÁR-BEREG
BÁCS-KISKUN
CSONGRÁD
BÉKÉS
NUMERO AZIENDE PER CONTEA
126
127
UNGHERIA
CENTRALE
KÖZÉP-
MAGYARORSZÁG
Ungheria
Centrale
PEST
(BUDAPEST)
128
Presenza Italiana
Numero
di aziende
1.529
Dipendenti
impiegati
12.698
Fatturato
462.845.615 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 1.534.888.459
Aziende costituite
nel 2013
142
Castello di Buda
Patrimonio dell’UNESCO
129
CONTEA
Budapest
Teatro Nazionale
Budapest (2002)
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Ungheria Centrale
Capoluogo: Budapest (1.740.041 ab.)
Altre città: –
Superficie: 525 kmq
Popolazione: 1.740.041 ab.
Densità: 3.314 ab/kmq
Sito web: www.budapest.hu
Numero di società registrate: 424.171
PIL: 10.587.809.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 6.096 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 9,3 %
Salario medio lordo: 287.617 HUF
Salario medio netto: 188.564 HUF
Parchi industriali: 28
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 24
130
Presenza Italiana
Numero
di aziende
1.316
Dipendenti
impiegati
11.255
Fatturato
336.103.659 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 1.114.586.831
Aziende costituite
nel 2013
132
Palazzo delle Arti
premiato con il Prix d’Excellence
of FIBACI nel 2006
Settori
principali
ATTIVITÀ FINANZIARIE
ED ASSICURATIVE
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
attività manifatturiere
apparecchiature
elettroniche
prodotti chimici
(industria farmaceutica)
ALLOGGIO E
RISTORAZIONE
attività immobiliari
131
CONTEA
Pest
Castello di Visegrád
Residenza d’estate di Re Mattia Corvino
XIII secolo
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Ungheria Centrale
Capoluogo: Budapest (1.740.041 ab.)
Altre città:
• Érd (65.043 ab.)
• Dunakeszi (40.441 ab.)
• Cegléd (38.066 ab.)
• Vác (33.475 ab.)
• Gödöllő (34.396 ab.)
• Szigetszentmiklós (34.331 ab.)
• Budaörs (29.428)
• Szentendre (26.250 ab.)
Superficie: 6.391 kmq
Popolazione: 1.245.048 ab.
Densità: 195 ab/kmq
Sito web: www.pestmegye.hu
Numero di società registrate: 195.250
PIL: 2.904.860.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 2.340 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 9,1 %
Salario medio lordo: 215.181 HUF
Salario medio netto: 141.248 HUF
Parchi industriali: 25
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2
132
Presenza Italiana
Numero
di aziende
209
Dipendenti
impiegati
1.443
Fatturato
126.741.956 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 420.301.628
Aziende costituite
nel 2013
10
attività manifatturiere
Settori
principali
prodotti chimici
(industria farmaceutica)
prodotti in metallo
apparecchiature
elettroniche
attività manifatturiere
trasporto e
magazzinaggio
industria bevande
industria alimentare
133
TRANSDANUBIO
OCCIDENTALE
NYUGAT-DUNÁNTÚL
Transdanubio
Occidentale
Győr-Moson-
Sopron
VAS
ZALA
134
Presenza Italiana
Numero
di aziende
183
Dipendenti
impiegati
2.629
Fatturato
93.579.358 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 310.327.832
Aziende costituite
nel 2013
12
L’Abbazia di Pannonhalma
996, Patrimonio dell’UNESCO
135
CONTEA
Győr-Moson-Sopron
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Occidentale
Capoluogo: Győr (131.564 ab.)
Altre città:
• Sopron (60.528 ab.),
• Mosonmagyaróvár (32.493 ab.)
Superficie: 4208 kmq
Popolazione: 451.827 ab.
Densità: 107 ab/kmq
Sito web: www.gymsmo.hu
Numero di società registrate: 75.635
PIL: 1.539.361.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 3.414 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 5,3 %
Salario medio lordo: 223.599 HUF
Salario medio netto: 146.587 HUF
Parchi industriali: 9
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2
Presenza Italiana
Numero
di aziende
50
Dipendenti
impiegati
829
Fatturato
64.142.036
(in 1.000 HUF) pari a
€ 212.707.796
Aziende costituite
nel 2013
2
attività manifatturiere
Settori
principali
Industria alimentare
Industria tessile
trasporto e
magazzinaggio
136
Chiesa dell’ordine
di San Benedetto
Piazza principale,
Sopron
137
CONTEA
VAS
Dati generali
Macroregione: Transdanubio Occidentale
Capoluogo: Szombathely (79.348 ab.)
Altre città:
• Sárvár (14.906 ab.),
• Kőszeg (11.628 ab.)
Superficie: 3.336 kmq
Popolazione: 256.458 ab.
Densità: 77ab/kmq
Sito web: www.vasmegye.hu
Dati socio-economici
Numero di società registrate: 42.067
PIL: 630.706.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 2.453 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 6,1 %
Salario medio lordo: 195.142 HUF
Salario medio netto: 127.915 HUF
Parchi industriali: 6
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0
Castello
Sárvár
138
Presenza Italiana
Numero
di aziende
59
Dipendenti
impiegati
573
Fatturato
13.952.829
(in 1.000 HUF) pari a
€ 46.270.366
Aziende costituite
nel 2013
4
attività manifatturiere
Settori
principali
PRODOTTI IN METALLO
Industria tessile
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
139
CONTEA
Zala
Palazzo di Festetics
Keszthely
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Occidentale
Capoluogo: Zalaegerszeg (61.849 ab.)
Altre città:
• Nagykanizsa (49.302 ab.),
• Keszthely (20.895 ab.)
Superficie: 3.784 kmq
Popolazione: 285.154
Densità: 75 ab/kmq
Sito web: www.zala.hu
Numero di società registrate: 53.580
PIL: 632.331.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 2.210 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 11,8 %
Salario medio lordo: 179.143 HUF
Salario medio netto: 117.483 HUF
Parchi industriali: 8
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0
140
Presenza Italiana
Numero
di aziende
74
Dipendenti
impiegati
1.227
Fatturato
15.484.493
(in 1.000 HUF) pari a
€ 51.349.670
Aziende costituite
nel 2013
6
attività manifatturiere
Settori
principali
apparecchiature
elettroniche
industria del legno
materie plastiche
agricoltura
e coltivazioni
141
TRANSDANUBIO
CENTRALE
KÖZÉP-DUNÁNTÚL
Transdanubio
Centrale
Castello medievale
Csesznek, c. 1263
VESZPRÉM
Komárom-Esztergom
Fejér
142
Presenza Italiana
Numero
di aziende
111
Dipendenti
impiegati
1.424
Fatturato
19.878.178 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 65.920.006
Aziende costituite
nel 2013
1
143
CONTEA
Veszprém
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Centrale
Capoluogo: Veszprém (64.024 ab.)
Altre città:
• Pápa (31.845 ab.),
• Ajka (29.106 ab.)
Superficie: 4.493 kmq
Popolazione: 354.565 ab.
Densità: 79 ab/kmq
Sito web: www.vpmegye.hu
Numero di società registrate: 56.761
PIL: 693.746.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.951 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 10,9 %
Salario medio lordo: 187.311 HUF
Salario medio netto: 122.916 HUF
Parchi industriali: 6
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1
Lago Balaton
Paesaggio con vigneti
nella contea Veszprém
144
Presenza Italiana
Numero
di aziende
41
Dipendenti
impiegati
811
Fatturato
11.451.355
(in 1.000 HUF) pari a
€ 37.974.979
Aziende costituite
nel 2013
0
Settori
principali
agricoltura
e coltivazioni
attività manifatturiere
fabbricazione di mobili
materie plastiche
industria tessile
industria del legno
145
CONTEA
Komárom-Esztergom
Cattedrale di Nostra Signora e di Sant’Adalberto
Esztergom
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Centrale
Capoluogo: Tatabánya (70.003 ab.)
Altre città:
• Esztergom (28.550 ab.),
• Tata (24.906 ab.)
Superficie: 2.264 kmq
Popolazione: 310.200 ab.
Densità: 137 ab/kmq
Sito web: www.kemoh.hu
Numero di società registrate: 43.487
PIL: 871.534.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 2.804 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 7,8 %
Salario medio lordo: 214.126 HUF
Salario medio netto: 140.344 HUF
Parchi industriali: 9
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2
146
Presenza Italiana
Numero
di aziende
22
Dipendenti
impiegati
345
Fatturato
4.558.810
(in 1.000 HUF) pari a
€ 15.117.924
Aziende costituite
nel 2013
0
attività manifatturiere
Settori
principali
articoli in pelle
componenti meccanici
prodotti in metallo
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
Danubio
147
Presenza Italiana
Numero
di aziende
48
Dipendenti
impiegati
268
Fatturato
3.868.013
(in 1.000 HUF) pari a
€ 12.827.103
Aziende costituite
nel 2013
1
Settori
principali
trasporto e
magazzinaggio
agricoltura
e coltivazioni
attività manifatturiere
fabbricazione di
macchinari
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
CONTEA
FEJÉR
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Centrale
Capoluogo: Székesfehérvár (101.722 ab.)
Altre città:
• Dunaújváros (48.104 ab.),
• Mór (14.327 ab.)
Superficie: 4.358 kmq
Popolazione: 425.581 ab.
Densità: 98 ab/kmq
Sito web: www.fejer.hu
Numero di società registrate: 60.816
PIL: 1.095.519.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 2.573 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 10,3 %
Salario medio lordo: 220.470 HUF
Salario medio netto: 144.543 HUF
Parchi industriali: 10
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2
Città vecchia di
Székesfehérvár
149
TRANSDANUBIO
MERIDIONALE
DÉL-DUNÁNTÚL
Transdanubio
Meridionale
TOLNA
Somogy
BARANYA
Lago Balaton
costa meridionale
150
Presenza Italiana
Numero
di aziende
211
Dipendenti
impiegati
1.747
Fatturato
40.199.297 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 133.308.894
Aziende costituite
nel 2013
4
151
CONTEA
Somogy
Cappella di San Donato
Balatonlelle
152
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Meridionale
Capoluogo: Kaposvár (67.686 ab.)
Altre città:
• Siófok (24.347 ab.),
• Marcali (11.664 ab.)
Superficie: 6.036 kmq
Popolazione: 315.850 ab.
Densità: 52 ab/kmq
Sito web: www.som-onkorm.hu
Numero di società registrate: 60.262
PIL: 557.125.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.758 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 10,3 %
Salario medio lordo: 171.091 HUF
Salario medio netto: 112.195
Parchi industriali: 7
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1
Presenza Italiana
Numero
di aziende
96
Dipendenti
impiegati
1.132
Fatturato
28.567.037
(in 1.000 HUF) pari a
€ 94.733.997
Aziende costituite
nel 2013
1
attività manifatturiere
Settori
principali
Industria alimentare
trasporto e
magazzinaggio
industria del legno
agricoltura
e coltivazioni
153
CONTEA
Fontana Zsolnay
Pécs
Baranya
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Meridionale
Capoluogo: Pécs (156.801 ab.)
Altre città:
• Komló (25.299 ab.),
• Mohács (18.604 ab.)
Superficie: 4.430 kmq
Popolazione: 388.907 ab.
Densità: 88 ab/kmq
Sito web: www.baranya.hu/
Numero di società registrate: 63.816
PIL: 691.810.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.773 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 14,7 %
Salario medio lordo: 187.680 HUF
Salario medio netto: 123.086 HUF
Parchi industriali: 10
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1
154
Presenza Italiana
Numero
di aziende
76
Dipendenti
impiegati
198
Fatturato
5.365.363
(in 1.000 HUF) pari a
€ 17.792.614
Aziende costituite
nel 2013
3
attività manifatturiere
Settori
principali
costruzioni ed edilizia
Industria della carta
apparecchiature
elettroniche
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
agricoltura
e coltivazioni
155
CONTEA
Tolna
Casa contadina tipica ungherese
Tolna
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Transdanubio Meridionale
Capoluogo: Szekszárd (33.311 ab.)
Altre città:
• Dombóvár (19.896 ab.);
• Paks 19.736 ab.)
Superficie: 3.703 kmq
Popolazione: 229.116 ab.
Densità: 62 ab/kmq
Sito web: www.tolnamegye.hu
Numero di società registrate: 37.588
PIL: 480.623.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 2.088 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 9,6 %
Salario medio lordo: 199.866 HUF
Salario medio netto: 130.995 HUF
Parchi industriali: 5
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0
156
Presenza Italiana
Numero
di aziende
39
Dipendenti
impiegati
417
Fatturato
6.266.897
(in 1.000 HUF) pari a
€ 20.782.281
Aziende costituite
nel 2013
0
attività manifatturiere
Settori
principali
apparecchiature
elettroniche
prodotti in metallo
fabbricazione di mobili
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
157
UNGHERIA
SETTENTRIONALE
ÉSZAK-
MAGYARORSZÁG
Ungheria
Settentrionale
Tokaj-Hegyalja: regione vinicola
patrimonio dell’UNESCO
Borsod-Abaúj-Zemplén
NÓGRÁD
HEVES
158
Presenza Italiana
Numero
di aziende
75
Dipendenti
impiegati
1.595
Fatturato
68.848.484 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 228.315.317
Aziende costituite
nel 2013
1
159
CONTEA
Nógrád
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Ungheria Settentrionale
Capoluogo: Salgótarján (36.467 ab.)
Altre città:
• Balassagyarmat (16.396 ab.)
• Bátonyterenye (12.826 ab.)
Superficie: 2.545 kmq
Popolazione: 198.933 ab.
Densità: 78 ab/kmq
Sito web: www.nograd.hu
Numero di società registrate: 25.825
PIL: 244.951.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.222 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 17,5 %
Salario medio lordo: 178.028 HUF
Salario medio netto: 116.933 HUF
Parchi industriali: 5
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0
Presenza Italiana
Numero
di aziende
10
Dipendenti
impiegati
972
Fatturato
26.673.428 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 88.454.412
Aziende costituite
nel 2013
0
attività manifatturiere
Settori
principali
apparecchiature
elettroniche
materie plastiche
prodotti in metallo
agricoltura
e coltivazioni
Hollókő
Patrimonio dell’UNESCO
161
CONTEA
Heves
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Ungheria Settentrionale
Capoluogo: Eger (56.166 ab.)
Altre città:
• Gyöngyös (32.640 ab.)
• Hatvan (20.718 ab.)
Superficie: 3.637 kmq
Popolazione: 305.336 ab.
Densità: 84 ab/kmq
Sito web: www.hevesmegye.hu
Numero di società registrate: 51.377
PIL: 573.687.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.871 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 14,4 %
Salario medio lordo: 199.880 HUF
Salario medio netto: 130.993 HUF
Parchi industriali: 9
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2
162
Presenza Italiana
Numero
di aziende
31
Dipendenti
impiegati
447
Fatturato
39.674.624 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 131.568.973
Aziende costituite
nel 2013
1
Settori
principali
attività manifatturiere
articoli in metallo
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
Basilica di Eger
1831–1836
163
CONTEA
Borsod-Abaúj-Zemplén
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Ungheria Settentrionale
Capoluogo: Miskolc (166.823 ab.)
Altre città:
• Ózd (34.395 ab.)
• Kazincbarcika (28.909 ab.)
Superficie: 7.247 kmq
Popolazione: 678.261 ab.
Densità: 94 ab/kmq
Sito web: www.baz.hu
Numero di società registrate: 83.030
PIL: 1.139.780.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.672 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 17,3 %
Salario medio lordo: 182.949 HUF
Salario medio netto: 119.896 HUF
Parchi industriali: 18
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1
Lago Hámori
Lillafüred
164
Presenza Italiana
Numero
di aziende
34
Dipendenti
impiegati
174
Fatturato
2.500.432 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 8.291.931
Aziende costituite
nel 2013
0
attività manifatturiere
Settori
principali
prodotti chimici
prodotti medicali
agricoltura
e coltivazioni
165
GRANDE PIANURA
SETTENTRIONALE
ÉSZAK-ALFÖLD
Grande
Pianura
Settentrionale
Szabolcs-Szatmár-Bereg
Hajdú-Bihar
Jász-Nagykun-
Szolnok
166
Presenza Italiana
Numero
di aziende
115
Dipendenti
impiegati
4.244
Fatturato
388.672.636 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 1.288.916.053
Aziende costituite
nel 2013
6
Tisza
(in italiano: Tibisco)
167
CONTEA
Mulino a vento
Karcag
Jász-Nagykun-Szolnok
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Grande Pianura Settentrionale
Capoluogo: Szolnok (74.341 ab.)
Altre città:
• Jászberény (27.087 ab.)
• Törökszentmiklós (21.506 ab.)
Superficie: 5.582 kmq
Popolazione: 383.128 ab.
Densità: 69 ab/kmq
Sito web: www.jnszm.hu
Numero di società registrate: 54.711
PIL: 685.161.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.780 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 11,3 %
Salario medio lordo: 177.171 HUF
Salario medio netto: 116.534 HUF
Parchi industriali: 9
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1
168
Presenza Italiana
Numero
di aziende
29
Dipendenti
impiegati
1.304
Fatturato
20.142.091 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 66.795.194
Aziende costituite
nel 2013
0
attività manifatturiere
Settori
principali
industria del legno tessile componenti meccanici
attività manifatturiere
agricoltura
e coltivazioni
materie plastiche
industria della carta
169
CONTEA
Hajdú-Bihar
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Grande Pianura Settentrionale
Capoluogo: Debrecen (207.594 ab.)
Altre città:
• Hajdúböszörmény (31.620 ab.)
• Hajdúszoboszló (23.309 ab.)
Superficie: 6.211 kmq
Popolazione: 538.037 ab.
Densità: 87 ab/kmq
Sito web: www.hbmo.hu
Numero di società registrate: 99.384
PIL: 1.104.345.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 2.049 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 13,5 %
Salario medio lordo: 186.637 HUF
Salario medio netto: 122.325 HUF
Parchi industriali: 11
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2
Ponte a nove arcate
Parco nazionale di Hortobágy
Patrimonio dell’UNESCO
170
Presenza Italiana
Numero
di aziende
50
Dipendenti
impiegati
2.050
Fatturato
339.601.790 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 1.126.187.332
Aziende costituite
nel 2013
3
attività manifatturiere
Settori
principali
prodotti in metallo articoli in pelle industria alimentare
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
fornitura di
energia e gas
171
CONTEA
Szabolcs-
Szatmár-Bereg
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Grande Pianura Settentrionale
Capoluogo: Nyíregyháza (117.658 ab.)
Altre città:
• Mátészalka (16.957 ab.)
• Kisvárda (16.669 ab.)
Superficie: 5.936 kmq
Popolazione: 551.871 ab.
Densità: 93 ab/kmq
Sito web: www.szszbmo.hu
Numero di società registrate: 118.903
PIL: 817.314.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.476 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 16,2 %
Salario medio lordo: 162.259 HUF
Salario medio netto: 106.466 HUF
Parchi industriali: 11
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1
172
Terme di Sóstó
Nyíregyháza
Presenza Italiana
Numero
di aziende
36
Dipendenti
impiegati
890
Fatturato
28.928.755 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 95.933.526
Aziende costituite
nel 2013
3
attività manifatturiere
Settori
principali
articoli sportivi
materie plastiche
prodotti in metallo
attività manifatturiere
agricoltura
e coltivazioni
trasporto e
magazzinaggio
TESSILE
prodotti chimici
173
GRANDE PIANURA
MERIDIONALE
DÉL-ALFÖLD
Grande
Pianura
Meridionale
BÉKÉS
BÁCS-KISKUN
CSONGRÁD
174
Presenza Italiana
Numero
di aziende
176
Dipendenti
impiegati
1.730
Fatturato
110.281.962 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 365.717.002
Aziende costituite
nel 2013
11
Parco nazionale di Hortobágy
patrimonio dell’UNESCO
175
CONTEA
Bács-Kiskun
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Grande Pianura Meridionale
Capoluogo: Kecskemét (114.226 ab.)
Altre città:
• Baja (37.508 ab.)
• Kiskunfélegyháza (29.972 ab.)
Superficie: 8.445 kmq
Popolazione: 522.312 ab.
Densità: 62 ab/kmq
Sito web: www.bacs-kiskun.hu
Numero di società registrate: 102.827
PIL: 980.733.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.873 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 9,5 %
Salario medio lordo: 180.396 HUF
Salario medio netto: 118.823 HUF
Parchi industriali: 10
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 3
Presenza Italiana
Numero
di aziende
87
Dipendenti
impiegati
749
Fatturato
99.968.721 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 331.516.236
Aziende costituite
nel 2013
8
attività manifatturiere
Settori
principali
industria alimentare industria bevande articoli in pelle
176
Municipio di Kecskemét
177
CONTEA
Csongrád
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Grande Pianura Meridionale
Capoluogo: Szeged (170.052 ab.)
Altre città:
• Hódmezővásárhely (46.522 ab.)
• Szentes (28.780 ab.)
Superficie: 4.263 kmq
Popolazione: 419.366 ab.
Densità: 98 ab/kmq
Sito web: www.csongrad-megye.hu
Numero di società registrate: 82.973
PIL: 843.249.000 (in 1000 HUF)
PIL pro capite: 2.005 (in 1000 HUF)
Disoccupazione: 10,6 %
Salario medio lordo: 189.371 HUF
Salario medio netto: 124.157 HUF
Parchi industriali: 12
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1
Presenza Italiana
Numero
di aziende
56
Dipendenti
impiegati
290
Fatturato
4.205.088 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 13.944.911
Aziende costituite
nel 2013
3
Settori
principali
attività manifatturiere
articoli in pelle
istruzione
commercio all’ingrosso
e al dettaglio
178
Duomo
Szeged, 1914
179
CONTEA
Békés
Dati generali
Dati socio-economici
Macroregione: Grande Pianura Meridionale
Capoluogo: Békéscsaba (63.752 ab.)
Altre città:
• Gyula (31.928 ab.)
• Orosháza (29.342 ab.)
Superficie: 5.630 kmq
Popolazione: 357.740 ab.
Densità: 64 ab/kmq
Sito web: www.bekesmegye.hu
Numero di società registrate: 69.244
PIL: 560.611.000 (in 1.000 HUF)
PIL pro capite: 1.558 (in 1.000 HUF)
Disoccupazione: 12,0 %
Salario medio lordo: 167.628 HUF
Salario medio netto: 109.823 HUF
Parchi industriali: 8
Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0
Presenza Italiana
Numero
di aziende
33
Dipendenti
impiegati
691
Fatturato
6.108.153 HUF
(in 1.000 HUF) pari a
€ 20.255.854
Aziende costituite
nel 2013
0
attività manifatturiere
Settori
principali
tessile prodotti in metallo fabbricazione di
macchinari
180
Castello di Gyula
181
CONCLUSIONI & RINGRAZIAMENTI
Con l’auspicio che questo volume riceva da parte del lettore lo stesso entusiasmo
che ne ha animato la realizzazione, desidero ringraziare tutti
i professionisti di ITL Group che sono intervenuti a vari livelli portando
alla guida la loro conoscenza, così come le istituzioni italiane ed ungheresi
e gli amici a me cari che hanno saputo incoraggiarci e consigliarci, tra questi
non ultimo Luigino Bottega, sempre indispensabile. A Tamás Botka,
CEO di Absolut Media vanno inoltre la mia stima e la mia riconoscenza
per l’ispirazione e la disponibilità.
Mi sta particolarmente a cuore ringraziare per il loro prezioso contributo
il dr. Enrico Beltrame e il dr. Ercole Cipollone, entrambi fondamentali
nella buona riuscita del libro.
Mi auguro infine che da “Ungheria 2014” sorgano spunti per nuove
e più strette collaborazioni tra gli imprenditori italiani attivi sul territorio
magiaro, che invito con forza e dinamismo a partecipare e supportare
le prossime edizioni.
ALESSANDRO FARINA
Amministratore Unico
ITL Group Kft