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Montecalvo Irpino - Viaggio nei paesi dell'Osso

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16<br />

CRONACA<br />

martedì 10 agosto 2021<br />

Roma - Il Giornale di Napoli<br />

www.ilroma.net<br />

Nei <strong>paesi</strong><br />

dell’osso<br />

MONTECALVO. UN SANTO E DUE MADONNE: FEDE, MITO E TANTA NATURA<br />

Le giovani pacchiane<br />

e l’eredità di Liberato<br />

A 95 anni, l’abile fisarmonicista vincitore de La Corrida<br />

tiene ancora vive le usanze contadine lontane secoli<br />

DI GIANLUCA CARDINALE<br />

Èun paese tutto da scoprire<br />

<strong>Montecalvo</strong> <strong>Irpino</strong>, un luogo<br />

dove si fondono fede e<br />

mito, nonché storia e fantasia,<br />

passando tra sapori e misteri. Un<br />

posto che vide i primi passi di colui<br />

che un domani sarebbe diventato<br />

San Pompilio Maria Pirrotti:<br />

una figura rivoluzionaria<br />

per l’epoca in cui visse, capace<br />

di scappare da una vita agiata per<br />

darsi interamente a Dio, nonché<br />

dedicare la propria esistenza ai<br />

più bisognosi. Quello che era il<br />

palazzo di famiglia a <strong>Montecalvo</strong>,<br />

oggi ospita il “Museo della<br />

religiosità montecalvese e della<br />

memoria pompiliana”.<br />

Qui, oggetti legati alla vita del<br />

santo si affiancano ad antiche<br />

monete ritrovate in loco mentre<br />

frammenti di maiolica arianese<br />

fanno compagnia al corredo aureo<br />

della “Pacchiana” montecalvese.<br />

Una fusione tra sacro ed<br />

elementi legati alla cultura locale<br />

che non lascia indifferente chi<br />

ha occasione di far visita all’esposizione.<br />

Da qui, passando<br />

davanti a un’imponente mensa<br />

ponderaria del 1600 nota come<br />

“Sekoma”, ci si incammina per<br />

corso Umberto I. La vista viene<br />

catturata subito da maioliche policrome<br />

incastonate sui muri e<br />

mascheroni in pietra che sormontano<br />

gli antichi portali, mentre<br />

dalle finestre spalancate arriva<br />

l’inconfondibile profumo dei<br />

cicatielli fatti in casa e preparati<br />

come detta la tradizione.<br />

Salendo verso la parte alta del<br />

“monte” ci si imbatte nel “Vicoletto<br />

degli Innamorati”, luogo di<br />

antichi e celati amori, dove coppie<br />

di giovani, approfittando dello<br />

spazio ridotto, si sfioravano<br />

per un istante, lontano dagli occhi<br />

dei familiari per svelare i propri<br />

sentimenti. Il tempo di una<br />

foto ricordo e la passeggiata continua<br />

alla volta della chiesa di<br />

Santa Maria Assunta. Ad accogliere<br />

il visitatore sono antiche<br />

croci patenti scolpite nel portale<br />

in arenaria, probabilmente all’epoca<br />

della presenza a <strong>Montecalvo</strong><br />

dei cavalieri crociati. Ba-<br />

__<br />

Nelle foto in alto, il sentiero degli innamorati, le pacchiane con il<br />

95enne Liberato Russolillo, vincitore de La Corrida con la sua<br />

fisarmonica. Qui sopra, il sakoma, antichissima pietra utilizzata per<br />

misurare le quantità di grano.<br />

sta sfiorarle per fare un salto indietro<br />

nel tempo di circa otto secoli<br />

ma il mistero più grande si<br />

trova all’interno in quella che è<br />

nota come cappella Carafa. Di<br />

forma ottagonale, richiama il numero<br />

proprio della Madonna e al<br />

suo interno ospita la Madonna<br />

dell’abbondanza. Si tratta di una<br />

statua lignea appartenuta alla famiglia<br />

Pirrotti che nella pupilla<br />

dell’occhio destro presenta un inquietante<br />

mistero: un teschio<br />

umano stilizzato, che da studi effettuati<br />

non è riconducibile ad<br />

opera umana. Dal sacro si passa<br />

al profano e come le Janare montecalvesi<br />

in volo tra i vicoli ci si<br />

ritrova di fronte al Trappeto, arcaico<br />

insediamento di case-grotte<br />

dove uomini e animali vivevano<br />

in simbiosi.<br />

Qui storie di povertà e lavoro, si<br />

contrapponevano agli sforzi economici<br />

fatti dalle famiglie per far<br />

sì che ogni figlia avesse l’agognato<br />

vestito da “Pacchiana”, fatto<br />

a mano dai sarti locali, tuttora<br />

simbolo distintivo di <strong>Montecalvo</strong>.<br />

La passeggiata si conclude al cospetto<br />

di una seconda Madonna,<br />

detta “della Libera”, che ci accoglie<br />

a braccia aperte mostrando<br />

le già citate croci patenti impresse<br />

sui palmi delle mani oltre<br />

a un’inusuale “rotondità” fisica,<br />

che i fedeli nel tempo chiamano<br />

Madonna incinta.<br />

L’arma in più di <strong>Montecalvo</strong> sono<br />

il sorriso e l’entusiasmo di Liberato<br />

Russolillo. Ha 95 anni<br />

suonati. Vive in simbiosi con la<br />

sua fisarmonica. L’abilità nell’esecuzione<br />

delle musiche tradizionali<br />

lo ha reso famoso a livello<br />

nazionale quando, concorrente<br />

della trasmissione la Corrida<br />

nel 2018, rapì tutto lo studio<br />

a colpi di tarantelle e polche sca-<br />

tenatissime. Ma più di tutto potè<br />

l’entusiasmo e il sorriso di un entusiasta<br />

della vita, testimone di<br />

un Sud e di una Irpinia che sanno<br />

scovare, anche nelle difficoltà,<br />

i motivi per ridere e dirvertirsi.<br />

Una preziosa eredità che è stata<br />

raccolta da un gruppo affiatato<br />

di ragazzi di <strong>Montecalvo</strong>.<br />

Francesca Leone, 19 anni, laureanda<br />

in Matematica, e Alessia<br />

Russo, soli 17 anni, con il Liceo<br />

Scientifico ancora da finire, seguono<br />

Liberato nelle sue performance<br />

indossando gli abiti delle<br />

pacchiane. Conoscono le danze<br />

dei loro arcavoli e le ripropongono<br />

nel giorni di festa e per le<br />

comitive di turisti che si trovano<br />

a passare per il paese.<br />

La mente sa che entrambe dovranno<br />

finire gli studi e poi guardarsi<br />

attorno, fare scelte di vita<br />

che, con ogni probabilità, le porteranno<br />

lontano dalle loro radici.<br />

Ma il cuore non vorrebbe mai arrendersi<br />

a questo ineludibile destino<br />

e le immagina volentieri<br />

sentinelle di un modo di vivere<br />

dove la propria terra sia madre<br />

anche <strong>nei</strong> bisogni di tutti i giorni.<br />

TRADIZIONE La leggenda della Malvizza e il grande sogno della Pro Loco<br />

Ciriaco Puopolo e l’amore smisurato verso la sua terra<br />

DI GIANNI VIGOROSO<br />

Quando si parla della Malvizza,<br />

piccolo fazzoletto di<br />

terra al confine tra <strong>Montecalvo</strong><br />

e Castelfranco in Miscano,<br />

il pensiero va quel ferragosto<br />

funesto di tanti secoli<br />

fa, tramandato <strong>nei</strong> racconti<br />

dei nonni, quando la terrà<br />

sprofondò inghiottendo coloro<br />

che non avevano obbedito<br />

all’invito della chiesa di fermarsi<br />

e recarsi a messa nel<br />

giorno sacro, dedicato alla<br />

Vergine dell’Assunta. I contadini<br />

non ne vollero sapere,<br />

preferendo lavorare anche a<br />

Ferragosto. E fu così che<br />

quando un monaco si allontanò,<br />

la terrà si aprì e tutti<br />

sprofondarono negli inferi insieme<br />

ai loro animali. Leggende,<br />

tradizioni, che fanno<br />

parte della cultura e la storia<br />

montecalvese.<br />

“Il nostro scopo oggi è quello<br />

di valorizzare al meglio<br />

tutto ciò che abbiamo, religione,<br />

storia, enogastronomia<br />

per incentivare il turismo sul<br />

nostro territorio.” E’ questa<br />

la scommessa della Pro Loco<br />

di <strong>Montecalvo</strong>, con il neo presidente<br />

Ciriaco Puopolo, scesa<br />

in campo in questa estate<br />

montecalvese. Circa 80 iscritti<br />

dallo scorso anno, risorta<br />

in piena pandemia con tante<br />

idee e proposte da mettere in<br />

atto. “Riorganizzare il gruppo<br />

folk delle pacchiane, una<br />

grande risorsa del nostro<br />

paese, riallacciare i rapporti<br />

con Campi Salentina, attraverso<br />

i cammini che ci riportano<br />

alla storia di San Pompilio<br />

Maria Pirrotti, puntare<br />

ad un turismo dinamico attraverso<br />

l’affascinante esperienza<br />

del trekking e bike e<br />

riprendere nel modo ottimale<br />

dal prossimo anno la sagra<br />

dei cicatielli, punta di diamante<br />

della gastronomia locale.”<br />

Sono queste solo alcune<br />

delle iniziative che la Pro<br />

Loco intende portare avanti<br />

con forza e determinazione.<br />

L’obiettivo è quello di valorizzare<br />

l’esistente e portare<br />

gente a <strong>Montecalvo</strong> <strong>Irpino</strong>,<br />

un paese ancora tutto da scoprire<br />

e da amare.


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martedì 10 agosto 2021<br />

Roma - Il Giornale di Napoli<br />

www.ilroma.net<br />

15<br />

CRONACA<br />

ARCHIVIO INTERATTIVO<br />

Inquadra il codice e scopri<br />

le puntate precedenti<br />

Arriva sul sito<br />

in automatico<br />

(effe). Nei <strong>paesi</strong> dell’osso è uno sguardo non indiscreto<br />

nelle realtà più piccole della nostra regione. Dell’osso<br />

perché qui e soltanto qui è palpabile, concreta, la differenza<br />

di velocità del Paese inteso come senso dello Stato,<br />

che dovrebbe essere padre di tutti, tutelandone, in<br />

modo uguale, ogni diritto. Nei volti di chi resiste, di chi<br />

prende su di sè il peso di strade che non ci sono, servizi<br />

che mancano, lavoro che non si trova, c’è la vita nell’Italia<br />

che si svuota, che non ha voce, che ha smesso di<br />

protestare e che non ha nemmeno più armi per blandire.<br />

Persino la politica, quella che raccatta voti e consensi<br />

a ogni turno elettorale, qui non si fa vedere. Ma ci sono<br />

i sindaci e la narrazione dei loro sogni cui dare voce.<br />

Il sindaco Iorillo rilancia la sfida sui fondi europei del piano di ripresa e resilienza<br />

«Fermeremo la fuga dei giovani»<br />

«Dobbiamo farci trovare pronti: è la nostra ultima occasione di sviluppo»<br />

DI PIERLUIGI MELILLO<br />

__<br />

Il sindaco Mirko Iorillo intervistato da 696 Tv. In basso, il Municipio<br />

Fare il sindaco oggi è una missione.<br />

E lo è ancora di più in un paese delle<br />

zone interne della Campania. Ne<br />

è consapevole Mirko Iorillo, primo cittadino<br />

da sette anni di <strong>Montecalvo</strong> <strong>Irpino</strong>.<br />

Quali sono le difficoltà che incontra<br />

ogni giorno?<br />

«Guardi, siamo in un momento politico<br />

particolare: si cerca sempre un capro<br />

espiatorio. Oggi le difficoltà dei comuni<br />

delle zone interne sono di carattere strutturale:<br />

abbiamo molti dipendenti che sono<br />

andati in pensione e c'è una difficoltà<br />

evidente a gestire gli uffici, senza dimenticare<br />

che le risorse economiche sono<br />

ridotte all'osso».<br />

Lei eletto per la prima volta a 37 anni,<br />

poi è stato riconfermato due anni fa:<br />

che rapporto è riuscito a instaurare con<br />

i suoi concittadini?<br />

«La prima elezione è stata molto combattuta<br />

perché c'eravamo presentati con<br />

una lista di giovani sostenuti dagli ex amministratori<br />

nel segno del rinnovamento.<br />

La seconda vittoria elettorale è stata netta,<br />

non ce l'aspettavamo. Ma la gente ha<br />

avuto fiducia in noi ed ha apprezzato il<br />

nostro lavoro».<br />

<strong>Montecalvo</strong> ha perso quasi 2mila abitanti<br />

negli ultimi 60 anni: cosa è successo?<br />

«E' un'emergenza, purtroppo, diffusa.<br />

Mancano investimenti e infrastrutture.<br />

Sono pochi quegli eroi di imprenditori<br />

che decidono di insediarsi in queste aree,<br />

perché qui è difficile anche il trasporto<br />

delle merci. Mancando il lavoro i giovani<br />

sono costretti ad andare via».<br />

Come riaprire la vertenza delle zone<br />

interne per ridare una speranza ai giovani<br />

che vogliono restare qui?<br />

«Non bisogna inventarsi nulla, dobbiamo<br />

puntare su quello che i territori hanno.<br />

Servono investimenti sulle infrastrutture<br />

e, nello stesso tempo, potenziare l'offerta<br />

turistica».<br />

Dalla Regione e da De Luca c'è stata<br />

la giusta attenzione per questo territorio?<br />

«C'è stata di sicuro un'inversione di rotta.<br />

E lo posso confermare perché ho vissuto<br />

da sindaco l'ultimo periodo del governo<br />

Caldoro quando non c'era nessuna<br />

attenzione per l'entroterra. Forse oggi<br />

anche i nostri eletti in regione hanno<br />

un peso maggiore. Ora ci aspettiamo, dopo<br />

questa crisi pandemica che ha bloccato<br />

tutto, che ci sia una ripresa per questi<br />

territori».<br />

<strong>Montecalvo</strong> è famosa per il pane e l'olio<br />

dop ma ovviamente non basta per rilanciare<br />

l'economia: su cosa si deve<br />

puntare per il futuro?<br />

«L'agricoltura è un punto fondamentale<br />

per la nostra economia. Noi avevamo immaginato<br />

di creare un mercato dei prodotti<br />

tipici montecalvesi. Avevamo anche<br />

individuato una struttura poi la pandemia<br />

ci ha fermato. Ma si deve puntare anche<br />

sulla valorizzazione delle testimonianze<br />

storiche e sulle risorse ambientali».<br />

Come guardate alla realizzazione dell'Alta<br />

Capacità Napoli-Bari con le stazioni<br />

che saranno costruite da Benevento,<br />

a valle Ufita e Orsara: voi siete<br />

baricentrici rispetto a questi tre scali,<br />

che occasione può essere per questo territorio?<br />

«Ci è stata data un'opportunità unica,<br />

l'opera è importante per tutta quest'area.<br />

Ma bisogna capire se le varie istanze dei<br />

comuni saranno prese in considerazione<br />

in particolare per quanto riguarda la viabilità<br />

che è di fondamentale importanza».<br />

Lei è sindaco da 7 anni, c'è un risultato<br />

che ha raggiunto del quale va particolarmente<br />

orgoglioso?<br />

«Abbiamo realizzato molte opere pubbliche,<br />

di un certo rilievo. Ma quello che<br />

mi gratifica di più è la riqualificazione<br />

dei piccoli spazi urbani e il restauro dei<br />

murales. Sono opere forse minori ma che<br />

danno una grande soddisfazione».<br />

Come continuerà la sua sfida da sindaco?<br />

«Con il solito impegno e la voglia di fare.<br />

Speriamo di tornare alla normalità<br />

quanto prima in un clima di serenità perché<br />

abbiamo perso tutte le nostre abitudini.<br />

Adesso dobbiamo impegnarci perché<br />

questo è il momento decisivo per<br />

sfruttare le tante risorse economiche che<br />

arriveranno sul territorio».


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<strong>Montecalvo</strong><br />

<strong>Irpino</strong>


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<strong>Montecalvo</strong> <strong>Irpino</strong>

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